Mi trovavo nella Chiesa di San Domenico per assistere ad un

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Mi trovavo nella Chiesa di San Domenico per assistere ad un evento. Rimasi colpito dalla soavità
della musica che riecheggiava in questo gioiello riconsegnato di recente ai castelvetranesi dopo tanti
anni di restauri.
Incuriosito mi avvicinai a colui che stava suonando. Giovane, elegante e con una passione per quel
pianoforte che già traspariva dal modo in cui lo sfiorava e lo guardava durante la su esibizione.
Per qualche minuto il suo modo di suonare mi ha fatto tornare in mente il film “Il pianista
sull’oceano” e il suo protagonista che dedicò la sua vita alla musica e, in particolare, al pianoforte.
Mi ripromisi di intervistarlo e lui Fabio Pecorella, 23 anni, di Castelvetrano ha accettato di buon grado
di raccontare la sua storia.
Fabio, quali sono stati i tuoi studi scolastici?
Ho frequentato il Liceo Classico "G. Pantaleo" di Castelvetrano e mi sono diplomato con 100 e lode.
Quelli musicali invece?
Mi sono laureato presso il Conservatorio "V.Bellini" di Palermo in Pianoforte nel 2014 con la votazione di 110
e lode, presentando la tesi "Umorismo, Ironia e Parodia nella letteratura pianistica - Musica (non troppo)
seria" ed eseguendo in sede di laurea il mio brano "Opera Buffa" per pianoforte e quartetto d'archi. Adesso
frequento il Biennio di II livello, parallelamente ai miei studi di Composizione. Ho conseguito il Diploma
DipABRSM con la Royal School of Music di Londra e mi perfeziono seguendo diverse Masterclass con
importanti artisti del panorama nazionale ed internazionale.
A quanti anni ha iniziato a suonare
Ho cominciato a studiare pianoforte ad appena 5 anni
Chi ti ha fatto innamorare del pianoforte
Nonostante non suonino alcuno strumento, i miei genitori sono da sempre appassionati di musica. Sono stati
loro a trasmettermi questa passione: mi raccontano come, da piccolino, amavo rifugiarmi in salone dove
avevamo il lettore CD, inforcare le cuffie e mettermi ad ascoltare musica classica. Il brano che ascoltavo con
più piacere erano "Le quattro stagioni" di Vivaldi.
Perché hai scelto di suonare proprio il pianoforte
Sinceramente non lo so! Ricordo che ero rimasto molto colpito da un CD di Bruno Canino sulle Bagatelle per
pianoforte di Beethoven, con Schroeder (il piccolo pianista dei Peanuts) stampato sulla copertina. Me l'aveva
regalato mio padre e me ne sono innamorato.
Oltre che una passione la musica pensi possa diventare il lavoro della tua vita?
Beh, è quello per cui sto studiando. La carriera musicale non è semplice nè lineare, però è la mia passione e
spero di trovare la mia strada.
Quali progetti musicali hai e cosa vorresti fare da grande?
Nel futuro mi piacerebbe molto intraprendere la carriera del compositore, magari di musica da film, e incidere
dei CD con i miei brani. Anche il concertismo sarebbe una bella sfida: mi piacerebbe molto assecondare la
mia passione per la musica da camera (ovvero suonare insieme ad altri strumenti). Non escludo neanche
l'insegnamento: proprio quest'anno ho avuto la mia prima esperienza in questo campo, conducendo un
laboratorio di pianoforte in una scuola elementare a Palermo, e sono rimasto molto soddisfatto.
Oltre al campo della musica strumentale, mi occupo inoltre di musica sacra e liturgica e spero di continuare a
farlo anche un domani.
Al di là della musica, spero di avere il tempo e l'energia per portare avanti anche la mia passione per la
scrittura (di prosa e di poesia) e magari - perché no? - pubblicare un nuovo libro! (Nel 2008 ho infatti
pubblicato per Aracne Editrice di Roma il mio romanzo opera prima "Elementi in Caos").
Qual è il tuo genere musicale preferito?
Adoro la musica barocca, soprattutto Bach; il linguaggio di Mozart e di Brahms e lo straordinario potere evocativo
di Debussy. Un brano preferito, però, è difficile da individuare: la lista sarebbe troppo lunga!
Da ascoltatore (e anche quando mi diverto a cantare) invece spazio dal pop al jazz, dalla musica italiana al
musical. Ho un'anima molto pop, in fondo.
Oltre che suonare canti anche?
Si, è una mia passione. Credo che la voce sia il mezzo più intimo e profondo che possa avere l'uomo per
fare musica; ma è anche uno strumento molto difficile da usare bene! Proprio per questo motivo ho
anche preso lezioni di canto leggero, ma comunque non sono un professionista in questo campo. Ci sarà
tempo anche per questo!
Qual è il più grande pianista o musicista della storia cui ti ispiri?
Come compositore mi piace ispirarmi al linguaggio magico e innovativo di Debussy, che ha saputo rinnovare
la musica senza stravolgere il suo potere comunicativo ed emozionale. È una musica fatta di suggestione e
leggerezza. Sono comunque alla continua ricerca di un mio stile personale.
Ti ho visto suonare presso la chiesa di San Domenico e dal modo in cui ti rapportavi con estremo
amore verso il pianoforte mi hai ricordato per un attimo il protagonista de “La leggenda del pianista
sull’oceano”. Hai visto quel film? Che idea ti sei fatto?
Sono contento che la passione che metto nel suonare riesca a passare anche nelle persone che mi
ascoltano: credo che l'obiettivo più importante sia questo. Si, ho visto il film: davvero una splendida storia
ricca di musica ed emozione. Poi i brani di Ennio Morricone sono stupendi! Proprio in questi giorni ho avuto
l'importante occasione di fare delle lezioni di perfezionamento con Gilda Buttà, la pianista che ha eseguito e
registrato le musiche del film (e tutte le altre colonne sonore di Morricone).
Quanto l’amore per la musica può influenzare la vita di una persona?
Credo tantissimo: la musica ti aiuta ad apprezzare il Bello, arricchisce la mente e la propria tavolozza di
emozioni, da voce ai sentimenti più ineffabili dell'uomo, aiuta nei momenti di sconforto, sviluppa l'intelligenza.
Consiglio sempre a tutti i genitori di assecondare le aspirazioni musicali dei propri figli, anche solo per
passatempo, perché è una passione sana e preziosa, che fa crescere bene.
Credi che in Italia si dia abbastanza spazio alla Musica?
Assolutamente no, purtroppo. L'Italia è stata la patria della scala musicale moderna, della sonata, del
melodramma, della sinfonia... Il linguaggio stesso delle indicazioni musicali è prevalentemente l'italiano.
Eppure l'insegnamento della musica è scarso, causando un enorme e disastroso analfabetismo musicale:
non si studia il linguaggio musicale, si sconosce totalmente la storia della musica... la maggior parte delle
persone non sa da che parte si legge un pentagramma!
Lo studio della musica è tutt'ora considerato come qualcosa di elitario che compete soltanto a chi fa questo
di mestiere, quando invece andrebbe condotto sin dalle scuole elementari (se non prima) come d'altronde
fanno nel resto dell'Europa o negli Stati Uniti.
Non parliamo poi di come lo Stato ogni anno tolga sempre più fondi agli enti musicali e alle orchestre...
Nel XXI secolo, cosa ne è della Musica Classica? Che rapporto hanno i giovani con essa?
La Musica Classica viene spesso snobbata dai giovani, etichettata come qualcosa di noioso e di vecchio. Un
noto personaggio dello show-business musicale qualche tempo fa aveva persino detto: "Beethoven non
aveva il senso del ritmo, Jovanotti invece si" (senza nulla togliere a Jovanotti). In realtà la musica cosiddetta
"colta" è un universo incredibile di storia, emozioni, stili diversi dalla ricchezza e attualità che stupisce ogni
volta.
Tutto sta ad accostarsi ad essa senza pregiudizi e con consapevolezza, perché se si ascolta in maniera
distratta o disinformata ci si può effettivamente perdere ed annoiare. Proprio per questo motivo ho in
cantiere alcuni concerti in cui cerco di guidare l'ascoltatore, in maniera divertente ed informale, lungo
l'itinerario musicale, accostando alla musica anche altre arti come poesia, mimo, immagini...
Spero di avere l'occasione per proporli anche nella nostra città: sarebbe bello, per esempio, organizzare
queste "guide all'ascolto" nei licei per avvicinare i ragazzi a questo tipo di musica.
PS: e comunque Beethoven aveva senso del ritmo a vendere!
Quando possiamo sentirti suonare?
Il mio prossimo concerto si terrà l'1 Settembre al Castello Grifeo di Partanna: sarà uno spettacolo di musica
e poesia, insieme alla bravissima Giulia Gucciardo come voce recitante, all'insegna dell'evocazione e delle
sinestesie poetico-musicali. Vi invito a venire!
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