Foglio di informazione professionale per gli Infermieri e gli altri Professionisti Sanitari non medici del Meyer a cura della Direzione Infermieristica e del Gruppo EBN del Meyer numero 6, Febbraio 2006 QUANDO TOGLIERE O SOSTITUIRE L’AGOCANNULA ? LE INDICAZIONI DALLE LINEE GUIDA DEL CDC O’Grady NP, Alexander M, et al. Guidelines for prevention of intravascular catheter-related infections. Pediatrics 2002; 110: e51. Jackson A. Infection control - a battle in vein: infusion phlebitis. Nursing Times 1998;94:68, 71 L’uso delle agocannule per la somministrazione refratta di farmaci per via endovenosa è assai comune negli ospedali pediatrici. Esso consente di evitare ai bambini un gran numero di venipunture. Tuttavia l’incannulamento di una vena in un bambino spesso non è semplice e può richiedere più di un tentativo all’operatore. Anche se sono comunemente usate tecniche farmacologiche e non farmacologiche per evitare il dolore e la paura al bambino, la procedura dell’incannulamento è comunque traumatica e provoca paura ed ansia, sia nel bambino che nei genitori. E’ dunque necessario cercare di ridurre il numero di volta che un bambino deve sottoporsi a questa procedura invasiva così sgradevole. D’altro canto, la permanenza in situ di un catetere venoso ed il suo utilizzo per periodi lunghi possono essere causa di irritazioni locali e flebiti. Il quesito sollevato da alcuni colleghi sulla base della pratica clinica è stato il seguente: L’agocannula inserita ad un bambino per la somministrazione frazionata ad orari di farmaci per via endovenosa ogni quanti giorni deve essere cambiata ? Per trovare una risposta a questa domanda abbiamo utilizzato le Linee Guida per la Prevenzione delle Infezioni associate a catetere vascolare, preparate nel 2002 da due delle più autorevoli istituzioni scientifiche , il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) e il NIH (National Institute of Health). Queste Linee Guida prevedono che negli adulti, per prevenire la flebite, è necessario riposizionare le agocannule ogni 72-96 ore. Invece, nei pazienti pediatrici, le Linee Guida raccomandano: “Nei pazienti pediatrici, lasciare i cateteri venosi periferici in sito fino a quando la terapia endovenosa sia completata, a meno che non si verifichi una complicanza (ovvero: flebite o infiltrazione)”. Sulla base delle Linee Guida CDC-NIH, dunque, non è necessario prevedere la sostituzione routinaria delle agocannule a scadenze prefissate (ad esempio, ogni 5 giorni). E’ invece corretto mantenere la cannula potenzialmente per tutta la durata del ciclo di terapia, ma questa pratica deve essere accompagnata dalla valutazione routinaria visiva e tattile, almeno una volta per turno, del punto di inserimento della cannula e dell’area a monte di esso. Per operare questa valutazione, esistono varie scale visuali di valutazione. Tra le più usate vie è sicuramente il Visual Infusion Phlebitis Score, nessun segno di flebite il sito di inserzione appare integro che è considerato lo 0 OSSERVARE LA CANNULA standard per gli infermieri leggero dolore dei servizi territoriali del possibile primo segno di flebite oppure 1 servizio sanitario inglese e OSSERVARE LA CANNULA leggero arrossamento che è riportato qui accanto. ci sono due di questi segni: primo stadio di flebite La cannula va rimossa se il 2 dolore - eritema - gonfiore RIMUOVERE LA CANNULA punteggio è pari a 2. sono presenti tutti questi segni: flebite ad uno stadio medio dolore lungo il decorso della vena - eritema Per quanto riguarda il tipo RIMUOVERE LA CANNULA 3 indurimento probabile necessità di trattare la flebite di medicazione da mettere sul sito di inserzione della sono presenti tutti questi segni: flebite in stato avanzato o inizio di tromboflebite dolore lungo il decorso della vena - eritema RIMUOVERE LA CANNULA 4 cannula, le medicazioni indurimento - cordone palpabile necessario trattamento della flebite adesive trasparenti sono sono presenti tutti questi segni: tromboflebite in stato avanzato dunque quelle che dolore lungo il decorso della vena - eritema RIMUOVERE LA CANNULA 5 facilitano maggiormente indurimento - cordone palpabile - febbre Trattamento della flebite questa pratica routinaria di valutazione visiva. In ogni caso, qualunque sia il tipo di medicazione adottato, sempre le Linee Guida CDC-NIH raccomandano che la medicazione sul punto di inserzione non venga rimossa di routine ma solo se è bagnata, staccata o visibilmente sporca. Ovviamente, come tutte le raccomandazioni generali contenute nelle Linee Guida, anche queste dovranno essere adattate sulla base dello stato clinico del singolo paziente e delle relative prescrizioni mediche. Filippo Festini Approfondimenti sul sito Intranet http:\\azienda.meyer.it ->cliccare su Gli Infermieri dei bambini. Ti piacerebbe collaborare a questo Foglio ? Hai dei quesiti riguardanti la pratica professionale che vorresti fossero approfonditi ? Contattaci ! email: [email protected] oppure tel. 2577 LE TERAPIE NON CONVENZIONALI Cosa ne pensa il personale del Meyer? Progetti di ricerca in corso Incidenza di infezioni nosocomiali da Rotavirus in un periodo di 3 anni Nel Piano Sanitario 2005-2007 la Regione Toscana ha indicato le linee di sviluppo relative alla conoscenza delle terapie non convenzionali e alla loro integrazione negli interventi per la salute. L’interesse della Regione deriva dalla constatazione del costante aumento del numero di italiani che fanno uso di terapie considerate alternative o complementari alla medicina convenzionale, dato riscontrato anche dall’indagine multiscopo sulle “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999-2000 in Italia” pubblicata dall’Istat nel 2001. Gruppo di Ricerca: Klaus Biermann, Filippo Festini, M. Francesca Reali Già da diversi anni il Meyer si sta occupando dell’uso delle terapie non convenzionali all’interno dell’ospedale. La prima esperienza introdotta è stata quella con i clown e, grazie al Servizio di Terapia del Dolore, le proposte si sono ampliate ad includere le tecniche di rilassamento e distrazione, gli incontri fra gli animali ed i bambini, il massaggio e la musica nei reparti e negli ambulatori. In considerazione delle modalità interdisciplinari agli interventi riabilitativi, il Servizio di Riabilitazione Funzionale, in collaborazione il Servizio della Terapia del Dolore ed in accordo con la Direzione Generale e la Direzione Sanitaria, ha svolto un’indagine, tramite un’intervista e la compilazione di un questionario, sulle conoscenze e le opinioni dei dipendenti dell’Azienda riguardo le terapie non convenzionali in generale e quelle in uso presso il Meyer. Lo studio è stato concepito per stimolare una riflessione sulle esperienze in atto e per fare emergere la situazione attuale, gli eventuali problemi che necessitano di azioni correttive ed il sostegno su cui si può contare per introdurre ulteriori pratiche non convenzionali nel futuro. I dati emersi dai partecipanti all’indagine - un campione di medici, infermieri e tecnici-amministrativi - mostrano un ampio favore all’inserimento di altre terapie non convenzionali nei programmi assistenziali e riabilitativi dei bambini ed un’elevata disponibilità ad approfondire le conoscenze sulle TNC. E’ emersa inoltre una precisa richiesta, soprattutto da parte degli infermieri, ad ampliare la formazione all’uso pratico delle terapie non convenzionali all’interno dell’ospedale. A cura di dott.ssa Ft Beatrice Ferrari, dott.ssa Ft Adrienne Davidson, Servizio di Riabilitazione Funzionale, AOU Meyer Approfondimenti sul sito Intranet http:\\azienda.meyer.it ->cliccare su Gli Infermieri dei bambini. MARTEDI’ 28 FEBBRAIO ore 14-16 Aula Magna del Meyer Luca Benci giurista, esperto di diritto delle Professioni Sanitarie informerà i professionisti non medici del Meyer su La nuova Legge sulle Professioni Sanitarie Infermieristiche, Riabilitative e Tecniche (Legge 2 febbraio 2006, n.43) Problema: Il Rotavirus è la causa principale delle gastroenteriti nei bambini dai 3 ai 15 mesi di età. Si ritiene che l'infezione da RV abbia trasmissione oro-fecale. Negli ospedali pediatrici, il serbatoio dell'infezione sono i bambini infetti ed il veicolo può essere rappresentato da giocattoli ed altri oggetti toccati dal bambino, dalle mani delle mamme e degli operatori non correttamente lavate. L'infezione contratta in ospedale comporta un allungamento degenza con costi aggiuntivi sia economici che sociali. Obiettivi dello studio: - Stimare retrospettivamente l'incidenza dell'infezione nosocomiale da RV nell'ospedale pediatrico Meyer dal 2003 al 2005; - Stimare l'incidenza di infezione da RV senza sintomatologia clinica; - Stimare la maggiore spesa sanitaria determinata dalle infezioni nosocomiali da RV nel periodo considerato. Soggetti, Metodologia e Fasi dello studio: Si estrarranno dal database del laboratorio di analisi del Meyer tutti i referti positivi di esami per la ricerca di RV nelle feci. Verranno poi estratti dall'anagrafe ospedaliera (SMS) i dati anagrafici dei pazienti corrispondenti i referti positivi ed i dati relativi a diagnosi d’ingresso e di dimissione estratti dalla SDO. Verranno individuati tutti i pazienti per i quali nella descrizione della diagnosi di ammissione non viene fatta menzione di diarrea o gastroenterite. Si procederà all’esame delle cartelle cliniche relative ai ricoveri di questi pazienti e verranno determinati i casi di infezione da RV avvenuta in ospedale. Per stimare la maggiore spesa sanitaria determinata dalle infezioni nosocomiali da RV nel periodo considerato, i casi di infezione nosocomiale verranno matchati 1:1 con casi di bambini di pari sesso ed età che siano stati ricoverati all'Ospedale Meyer ed abbiano nella SDO identiche diagnosi di dimissione, ad eccezione dell'infezione da RV. Verrà calcolata la durata di ciascun ricovero ed il costo, calcolato con le tariffe del sistema dei DRG. Risultati attesi: questo studio è in grado di fornire per la prima volta dati epidemiologici sull'incidenza di gastroenteriti nosocomiali da RV nell'ospedale Meyer ed aggiungerà altri elementi di conoscenza all'unico altro studio del genere condotto in Italia. Convegni “STAI DRITTO !” Parliamo della postura dei bambini Le fisioterapiste dott.ssa Adrienne Davidson e dott.ssa Silvia Paoli hanno tenuto un incontro per genitori ed insegnanti per parlare del problema della postura nei bambini. L’iniziativa è nata dal desiderio di sapere di più sui leggii che vengono venduti per combattere le cattive posture nei ragazzi a scuola e a casa. La “postura” è la base per tutte le nostre attività della giornata e si sviluppa secondo un programma genetico; è automatica, non si “pensa”, non è necessario impararla. Non esiste una sola postura “corretta”, ma varie secondo l’età e le attività che svolgiamo. La nostra postura esprime anche la nostra personalità, i nostri stati d‘animo, i sentimenti, i pensieri e gli affetti. Il controllo del comportamento posturale matura dall’infanzia, insieme ad altri comportamenti. Le fisioterapiste hanno descritto come matura la colonna vertebrale nel bambino e nell’adolescente e i tipici vizi posturali durante la crescita, distinguendoli da quadri patologici. Hanno guidato una discussione con i partecipanti su zaini, banchi, leggii, sedie. materassi ed altro allo scopo di puntualizzare gli aiuti utili e di buon senso, oltre ai comportamenti degli adulto e gli stili di vita che promuovono un sano sviluppo muscoloscheletrico e posturale. E’ stato preparato un foglio informativo contenente i concetti principali presentati. Il foglio informativo è disponibile sul sito Intranet Gli Infermieri dei bambini A cura di Adrienne Davidson Riabilitazione Funzionale. e Silvia Paoli, Servizio di