I rischi e le promesse della sperimentazione

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bioetica
Piero Bianucci
I rischi e le promesse
della sperimentazione
1
da
www.lastampa.it
testo
espositivoargomentativo
genere
articolo
di cronaca
«Fotocopie» folli e altre buone, con l’ombra
dell’imbroglio. Per Dolly ci vollero 276 tentativi,
per l’essere umano è ancora più difficile
L’ARGOMENTO
Da decenni ormai, ma con un’intensificazione negli ultimi anni, il termine
clonazione ritorna sistematicamente sulle pagine dei giornali. Allo scetticismo dei molti fa da riscontro il rigore di ricerche scientifiche serie ma anche
la “follia” di chi pensa di poter giocare con la persona umana. Se, infatti,
l’impegno riservato e incessante di medici e biologi lascia intravedere possibilità di cura per malattie che sono ancora poco conosciute e mortali e, talora, i riscontri concreti e le corrette sperimentazioni già avviate testimoniano efficacia e buoni esiti, gli sviluppi della genetica rendono verosimile
che si arrivi a poter clonare l’essere umano.
La questione risiede su che cosa sia lecito fare; su quale sia il limite morale dinanzi al quale anche la scienza si debba fermare; su quali strumenti
la comunità civile si sia data per regolamentare la materia; da quali leggi
l’individuo sia tutelato e garantito nei suoi diritti contro la spregiudicatezza
di chi può pensare secondo logiche di potere e di onnipotenza.
Riguardo poi al ruolo dell’informazione si può dire che se il giornalismo ha
una funzione fondamentale nei confronti del lettore comune poiché lo avvicina, pur se in modo occasionale, a questioni che difficilmente egli di sua
iniziativa approfondirebbe, d’altra parte una certa stampa che enfatizza le
notizie caricandole di un carattere “sensazionale” può creare un certo disorientamento e quasi sopraffare il lettore.
LE CARATTERISTICHE DEL TESTO
Il compito che si pone l’autore dell’articolo, Piero Bianucci – editorialista del
quotidiano “La Stampa” e responsabile per il giornale dell’inserto di approfondimento e di divulgazione scientifica “TuttoScienze” – è proprio cercare
di fare chiarezza.
Ne risulta un testo espositivo che non rinuncia, talvolta, a delle note polemiche e d’opinione, quasi provocatorie, soprattutto in chiusura.
Lo stile dell’articolo riflette l’intento dell’autore. Infatti a più riprese propone
una struttura abbastanza ricorrente: affida a una sintassi essenziale, che
procede per frasi brevi e concise e ricorre qualche volta anche a espressioni nominali, l’enunciazione della questione, salvo poi procedere con un
discorso più complesso e articolato in strutture ipotattiche, quando dall’esposizione del tema passa all’aspetto più argomentativo. Tale soluzione
conferisce chiarezza alla logica del discorso e risponde bene, dunque, allo
scopo dell’articolo.
La volontà di chiarezza si traduce anche nella scelta di un lessico che, nonostante i termini scientifici, resi necessari dal contenuto del messaggio, risulta di ampia comprensione.
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TEMI DEL PRESENTE
CAPITOLO DUE
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SEZIONE IV - TESTI E SCRITTURE NON LETTERARIE
temi del presente
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BIOETICA
lonare significa produrre una copia identica di un dato materiale biologico:
può essere la copia di una cellula o di un suo gene,1 ma anche la copia di un
individuo completo, come nel caso della pecora Dolly.2 La clonazione è
un processo normale in natura: i gemelli omozigoti3 ne sono un esempio, e
ogni volta che trapiantiamo il rametto di un albero facciamo un clone. Clonazione di individui completi. I primi esperimenti furono fatti su rane cinquant’anni fa. Nel 1997 Ian Wilmut per la prima volta, con la pecora Dolly, clonò
un mammifero. L’obiettivo era creare una linea riproduttiva4 perfettamente
controllata. L’esito è controverso.5 Dolly ha mostrato segni di invecchiamento
precoce e il metodo registra ancora una enorme quantità di insuccessi.
Quanto alla clonazione umana, al di là della sua mostruosità, va detto che, se
anche per assurdo qualcuno la realizzasse, non porterebbe a una copia perfetta dell’individuo da cui è stato estratto il patrimonio genetico: la nostra
personalità dipende dai geni solo in parte, l’ambiente e le esperienze sono ancora più determinanti nel formare il carattere e il comportamento. Clonazione di cellule. Questa strada potrebbe portare a straordinari traguardi terapeutici. Anche qui però esistono aspetti controversi. Le cellule utili sono
quelle totipotenti, cioè le cellule indifferenziate,6 che sono in grado di evolversi in ogni tipo di tessuto di qualsiasi organo e quindi di procurare «pezzi di
ricambio» per il cuore, il pancreas, il fegato, il sistema nervoso. Le cellule totipotenti per eccellenza sono quelle degli embrioni. Ma l’uso di embrioni
umani, anche se prodotti in eccesso per la fecondazione assistita, è fortemente avversato, soprattutto in campo cattolico. Diventano allora molto interessanti altre possibilità.
È abbastanza recente la scoperta che anche nelle persone adulte rimangono
alcune cellule staminali7 dei vari tessuti. Non sono totipotenti come le cellule
embrionali, ma possono essere allevate in laboratorio per formare tessuti specifici. E le cellule sanguigne del cordone ombelicale, se non totipotenti, sono
quantomeno pluripotenti8 e si sono già dimostrate utili per produrre globuli
rossi e bianchi. Tessuto cardiaco ottenuto da cellule staminali è già stato trapiantato per rimediare ai danni dell’infarto. Questo tipo di clonazione, oltre
a non porre questioni etiche, supera anche il problema del rigetto,9 in quanto
le cellule staminali vengono estratte dallo stesso paziente che riceverà poi il
trapianto, e quindi non suscitano reazioni immunitarie.10 Ma ora che la parola
clonazione è stata usata in modo così scandaloso, quanti sapranno ancora distinguere tra clonazione buona e clonazione folle?
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da “www.lastampa.it”
1. gene: il singolo elemento del patrimonio genetico di un individuo
(vedi anche il glossario a p. 619).
2. pecora Dolly: il primo mammifero clonato con successo da una
cellula adulta; creata in un laboratorio scozzese nel 1997, morì sette
anni dopo.
3. gemelli omozigoti: gemelli che derivano da un’unica cellula uovo
fecondata da un unico spermatozoo. Avendo lo stesso corredo genetico,
sono identici: sono dello stesso sesso, hanno il medesimo gruppo
sanguigno e presentano notevoli somiglianze fisiche e psicologiche.
4. linea riproduttiva: discendenza.
5. controverso: discusso, dibattuto.
6. totipotenti … indifferenziate: le cellule indifferenziate sono quelle
che non sono specializzate per costituire un particolare tipo di tessuto,
ad esempio del cuore, del fegato ecc.; vengono dette totipotenti
perché hanno la possibilità di assumere qualsiasi tipo di
specializzazione e quindi di adattarsi a ogni genere di tessuto.
7. cellule staminali: cellule indifferenziate, non specializzate in una
determinata funzione (vedi anche il glossario a p. 619).
8. pluripotenti: a differenza delle cellule totipotenti, quelle pluripotenti
possono adattarsi a diversi tipi di tessuto, ma non a tutti.
9. rigetto: il mancato riconoscimento di un organo trapiantato da parte
del sistema immunitario del paziente, che lo attacca considerandolo
come “infettivo”.
10. non suscitano reazioni immunitarie: non provocano reazioni da
parte del sistema immunitario del paziente.
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LABORATORIO
Comprensione
1 Che cosa impedisce al clone di essere una «copia perfetta» dell’originale?
2 Quale differenza si può riscontrare tra cellule «totipotenti» e cellule «pluripotenti» e in quali tessuti si trovano rispettivamente?
3 Quali sono le alternative all’uso di embrioni umani? Quali vantaggi comportano?
4 Si può, secondo l’autore, distinguere tra clonazione «buona» e clonazione
«folle»? In che cosa consiste la differenza?
Analisi
5 Nell’articolo compaiono espressioni figurate: individuale, sottolineale e chiarisci il significato di ognuna. Perché, secondo te, l’autore ricorre a queste
strategie espressive?
6 Poni attenzione al lessico del testo. Quali termini scientifici non riesci a comprendere aiutandoti con il contesto? Trascrivili e cercane il significato sul dizionario.
Se hai letto il brano Convenzione sui diritti dell’uomo e sulla biomedicina, puoi fare un confronto:
in quale percentuale ti pare ricorrano i termini medici specifici nei due brani: alta, bassa o media?
puoi spiegare il fatto collegandolo ai generi testuali dei due brani? Perché?
7 Analizza ora l’articolo dal punto di vista della sintassi. Ricorrono nel testo
espressioni nominali, cioè prive del predicato verbale: individuale e spiega
quale significato e funzione abbiano rispetto all’articolo nel suo complesso.
8 Nell’articolo compare con una certa ricorrenza la parola “che”. Dopo averne
ripassato sulla grammatica le funzioni, sottolinea sul testo con due colori diversi il che congiunzione e il che pronome relativo.
9 L’articolo affronta un tema generale, individuando dei sottoargomenti: elencali.
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Produzione
10 Riassumi l’articolo riducendolo della metà circa (200 parole).
Segui le istruzioni seguenti:
dividi il testo in blocchi logici di senso;
evidenzia con colori diversi informazioni principali e informazioni di secondo livello di importanza;
a margine sintetizza con un’espressione o una frase le informazioni che hai
evidenziato;
rielabora un blocco per volta: ignora le parti non evidenziate e riscrivi il testo utilizzando le frasi di sintesi a margine; a seconda della lunghezza che
devi ottenere farai ricorso alle informazioni principali e/o a quelle di secondo livello (attenzione a mantenere il lessico specifico se necessario alla comprensione);
“cuci” linguisticamente i blocchi che hai scritto, facendo attenzione ai connettivi e alla coesione testuale.
11 Ora riduci ulteriormente il testo che hai scritto a quattro frasi (circa 30 parole complessive).
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GLOSSARIO
Clonazione
È la riproduzione di un organismo geneticamente identico all’organismo donatore della cellula impiegata, cioè la creazione di un organismo senza che vi sia una
riproduzione sessuata (che quindi prevede la creazione di un nuovo codice
genetico). Nel processo di clonazione viene presa una cellula qualunque somatica («del corpo», non una cellula germinale). Se ne estrae il nucleo, e questo viene
impiantato in un ovocita precedentemente privato del nucleo. L’ovocita con il
nucleo della cellula somatica può essere impiantato in un utero, svilupparsi,
crescere e dare vita a un clone, e in questo caso si parla di «clonazione riproduttiva». Sperimentata sugli animali, è ovunque vietata con cellule umane.
Diverso è il caso della «clonazione terapeutica», che ha un obiettivo soltanto di
ricerca, in cui con lo stesso procedimento vengono create cellule staminali
embrionali (senza procedere allo sviluppo di un embrione e tantomeno all’impianto in utero), che si pensa possano essere usate a fini terapeutici, in quanto
perfettamente compatibili con il donatore della cellula. Le sperimentazioni di
clonazione terapeutica sono ammesse, sotto rigido controllo, in Gran Bretagna.
da Riccardo Renzi, “www.corriere.it”
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