II cervello e Ie sue componenti LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO Edizione italiana a cura di MARCELLA FOLIN La struttura del sistema nervoso • Le cellule del sistema nervoso • L'eccitazione deWassone: il potenziale d'azione . La comunicazione con Ie altre cellule: Ie sinapsi • Un semplice circuito neurale II sistema nervoso centrale e costituito dal cervello e dal midolio spinale. II sistema nervoso periferico e costituito dai nervi che collegano i sistema nervoso centrale agli organi di senso, ai muscoli e aile ghiandole. Le funzioni primarie del cervello sono il controllo del comportamento, I'elaborazione delle informazioni provenienti daWambiente e la regolazione dei processi fisiologici del corpo. II cervello e immerso nel liquido cerebrospinale, awolto dalie meningi ed e protetto dagli agenti chimici grazie alia barriera emato-encefalica. Le funzioni del cervello vengono svolte dai neuroni (Ie cellule nervose) con I'aiuto della glia. I neuroni comunicano I'uno con I'altro attraverso il rilascio di sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori. II messaggio trasmesso - potenziale d'azione - consiste in un cambiamento nelle proprieta elettrochimiche del neurone. Le sinapsi, i collegamenti fra neuroni, sono eccitatorie 0 inibitorie. Le si napsi eccitatorie accrescono I'attivita di un neurone e quelle inibitorie la diminuiscono. Sostanze chimiche e comportamento Effetti delle sostanze chimiche sulla trasmissione sinaptica • I neurotrasmettitori, come agiscono e Ie sostanze che Ii influenzano • La valutaziane del dibattito scientifico: dipendenza "fisiologica" versus "psicologica" I farmaci che influenzano il comportamento interferiscono 0 facilltano la trasmissione sinaptica. I neurotrasmettitori pill importanti sono il glutammato, che ha effetti eccitatori e il GABA che ha effetti inibitori. Altre importanti neurotrasmettitori sono: I'acetilcolina, Ie monoamine (dopamina, adrenalina, e serotonina), i peptidi e gli oppiacei (cannabinoidi). I neuroni che rilasciano particolari neurotrasmettitori hanno differenti effetti sui comportamento; questo spiega anche iI perche degli effetti dei farmaci che interferiscono con essi. Anche se gli effetti collaterali dei farmaci (tolleranza e astinenza) sono importanti, non sono responsabili della dipendenza. La dipendenza e causata dagli effetti che i farmaci hanno su neuroni cerebrali implicati in processi di rinforzo (ricompensa). Lo studio del cervello L'ablazione sperimentale • La visualizzazione delle strutture cerebrali • La misurazione dell'attivita cerebrale • La stimolazione dell'attivita cerebra Ie • Alterazioni genetiche • Biologia e Cultura: effetti ambientali sullo sviluppo cerebrale La psicologia fisiologica studia i processi biologici del cervelio attraverso I'ablazione sperimentale, Ia registrazione 0 stimolazione chimica e elettrica e la manipolazione genetica. Lo sviluppo di strumenti di scansione cerebrale ha rivoluzionato 10 studio del cervelio umano vivente. La ricerca mostra che 10 sviluppo del sistema nervoso e inftuenzato da variabili genetiche e ambientali. Studi recenti hanno dimostrato che si possono produrre nuovi neuroni anche in cervelli adulti. II controllo del comportamento e delle funzioni fisiologiche del corpo L'organizzazione della corteccia cerebrale • La lateralizzazione delle funzioni • La visione • L'udito • Le sensazioni corporee e la percezione spaziale • La pianificazione e il movimento • La Memoria episodica e spaziale: il ruolo dell'ippocampo . Le emozioni: il ruolo deli'amigdala . "controllo delle funzioni interne edei comportamenti automatici La corteccia cerebra Ie, 10 strate piu esterno degli emisferi cerebrali, riceve Ie informazioni sensoriali, contralla i processi percettivi e di apprendimento e formula piani e azioni. II talamo trasmette Ie informazioni sensoria Ii alia corteccia cerebra Ie. Alcune funzioni del cervelio sono lateralizzate - ossia controllate principal mente da uno dei due emisferi. Ciascuno dei quattro lobi cerebra Ii e coinvolto in specific he attivita: illobo occipitale e quello temporale controllano la vista; illobo temporale controlla I'udito; illobo parietale controlla la percezione del corpo e della spazio circostante e il lobo fronta le controlla Ie attivita motorie, la pianificazione, I'attenzione a stimoli emotivi, il comportamento spontaneo e il linguaggio. II cervelletto contribuisce al controllo dei movimenti rapidi e specializzati e i gangli della base al controllo dei movimenti automatici, in particolare quelli lenti. l:ippocampo ha un ruolo critico nella memoria episodica e neWorientamento spaziale. l:amigdala invece e coinvolta nelle emozioni - soprattutto in quelle negative. II tronco encefalico e I'ipotalamo controliano comportamenti specie-specifici, come mangiare, bere, lottare, il corteggiamento, I'accoppiamento e la cura della prole. l:ipotalamo inoltre regola Ie funzioni interne controllando il sistema nervoso autonomo e quello endocrino. Le ghiandole endocrine secernono gli ormoni che influenzano Ie funzioni fisiologiche e il comportamento. 89 II cervello e Ie sue componenti 1 cervello umana e quanta di piu complesso conosciamo. In relazione alla nostra specie e la parte di tessuto vivente piil importante al mondo. E anche l'uruco oggetto in grada di studiare se stesso. (Se cos1 non fosse, questa capitola non sarebbe esistito) . Le nostre percezioni, i nostr i pensieri, i nostri ricordi e Ie nostre emo- I M iss S. era una donna di 60 anni con una storia di ipertensione che non rispondeva bene ai larma ci. Una sera stava sed uta nella sedia reclinabile leggendo il giornale quando e squillato il telelono. Si e alzata dalla sedia e si e diretta al telelono. Dopo averlo latto, ha avuto un capogiro e si e appoggiata al tavolo della cucina. Non ricordava nulla di cosa losse accaduto in seguito. La mattina seguente, un vicino che di solito si lermava a prendere il caffe, I'aveva trovata sui pavimento, che mugugnava qualcosa senza senso. Aveva chiamato un'ambulanza che I'aveva portata in ospedale. Due giorni dopo il ricovero iI neurologo specialista che I'aveva presa in carico ci aveva detto che aveva avuto un'ischemia nella parte posteriore dell'emislero destro. Aveva collegato I'apparecchiatura per la TC a un proiettore luminoso sui muro e ci aveva mostrato un punto bianco causato dall'accumulo di sangue in una par· ticolare regione del cervello. (t: possibile osservare direttamente I'immagine nella Figura 4.21) Siamo andati a incontrare Miss S. nella sua stanza di ospedale. Miss S. era sveglia ma sembrava un po' conlusa. II medico I'ha salutata e Ie ha chiesto come si sentisse. "Bene, credo" ha risposto "Ancora non so perche mi trovo qui." "Riesce a vedere altre persone nella stanza?" HCertamente" uQuante ce ne sono?" Ha girato la testa verso destra e ha iniziato a contare. Si e lermata do po aver contato Ie persone fino ai piedi delletto: "Sette". "E noi?" ha delto una voce a sinistra. "Cosa?", osservando Ie persone appena contate. "Qui, alia sua sinistra. No, verso la sua sinistral" diceva la voce. Lentamente, con una certa riluttanza, ha ini· ziato a girare la testa a sinistra. La voce continuava a insistere e alia line era riuscita a vedere chi losse a par· lare "Oh" aveva detto "credo siate di piu." II medico si era awicinato alia parte sinistra delletto e Ie aveva toccato il braccio sinistro "Che cos'e?" Ie ha chiesto "Dove?". "Qui", Ie ha risposto sorreggendole iI braccio e muovendolo gentilmente di lronte alia suo vise, "0, quello e un braccio." "Un braccio' E di chi?" "Non saprei" Si e fermata "Credo sia il suo." "No. t: suo. Guardi" E ha passato la mana dal braccio fino alia spalla. "Se 10 dice lei" ha ri sposto poco convinta. Dopo essere ritornati nelio studio, il prima rio ci ha detto che avevamo appena assistito a un classico esempio di neglect unilaterale (a senso unico), causato da una lesione in una particolare regione del cervello. "Ho visto molti casi come questo", ci ha spiegato "Le persone riescono a percepire Ie sensazioni dalla parte sinistra del corpo, ma non ci lanno caso: una donna potrebbe truccarsi solo dallato destro del visa e un uomo potrebbe radersi solo mezzo volto. Quando questi pazienti indossano una maglietta 0 un cappolto, utiliuano la mana sinistra per infilare iI braccio destro, ma si scordano lelteralmente del braccio sinistro e hanno cos) un indumento penzolante. Inoltre non guardano Ie cose posizionate a sinistra - 0 anche la meta sinistra degli oggelti. Una volta ho visto un uomo che aveva appena finito di mangiare la colazione. Stava seduto nel proprio letto con un carrello davanti. Sui pialto era rimasto mezzo dolce. "Ha finito?" ho chiesto. "Certo" aveva detto. Ho girato il pialto in modo che il pezzo avan· zato si trovasse alia sua destra. Ha fatto uno sguardo sorpreso e ha detto "Da dove diavolo e uscito?" zioni 50no tutte prodotti del nostra cerveUo. Se un chifurgo trapianta un euore, un fegato 0 un rene - 0 II cervello e Ie sue componenti II cervello e la parte piu estesa del sistema nervoso. Contiene fra 10 e i lOO miliardi di cellule nervose - nessuno Ie ha mai con tate tutte - e almeno altrettante cellule ausiliar ie) che forniscono un sostegno importante e svolgono funzioni di amministrazione. Per molti anni i neuroscienziati hanno saputo che il cervello contenesse molti tipi di cellule nervose differenti per forma) grandezza) tipologia di sostanze chimiche che rilasciano e per diversa funzionalita. Per comprendere come funziona il cerveUo, dobbiamo capire come funzionano Ie singole cellule nervose e come comunicano fra loro. Analizziamo prima di tutto la struttura base del sistema nervoso) la natura e Ie fun- zioni delle cellule. La struttura del sistema nervoso 11 cervello ha tre funzioni principali: controllo del comportamento) elaborazione e immagazzinamento delle informazioni e regolazione dei processi fisiologici. Come riesce a fare tutto questo? II cervello non puo agire da solo. Deve ricevere informazioni dagH organi di se nso e deve essere collegato ai muscoli e aile ghiandole per influenzare il comporta menta e i processi fisiologici. 11 sistema nervoso e costituito da due paTti. Il cervello e il midollo spinale costituiscono il sistema nervoso centrale. 11 midollo spinale e una struttura lunga e sottile attaccata alla base del cervello che percorre tutta la colonna vertebrale. 11 sistema nervoso centrale comunica con iI resto del corpo attraverso il sistema nerVDSD perifericD che e costituito dai nervi - fasci di fibre che portano informazioni da e al sistema nervoso centrale. Le informazioni sensoriali (cio che succede 0 4.1 Principale suddivisione del Sistema Nervoso Sistema Nervoso Centrale (CNS) Sistema Nervoso Peri!erico (PNS) Cervello Midollo spinale Nervi anche tutti e tre questi organi - non ci chiediamo se l'identita del ricevente sia carnbiata. Ma se fosse possibile un trapianto di cervello (cosa che non e), senza dubbio potremmo dire che il proprietario del cervello sta ricevendo lUla nuova vita. fuori TABELLA 91 all'interno del corpo) vengono trasmesse dagli or· gani di senso al cervello e al midollo spinale. Le informazioni che provengono dalla testa e dal colla (per esempio dagli occm, dalle orecchie, dal naso e dalla lingua) rag· giungono il cervello grazie ai nervi cranici. Le informazioni sensoriali del resto del corpo raggiungono il midollo spinale (e alla fine il cervello) attraverso i nervi spinali. I nervi cranici e quelli spinali por ta no inoltre informazioni anche dal sistema nervoso centrale. cervella controlla i muscoli) Ie ghiandole e gli organi interni inviando messaggi a queste strutture attraverso i nervi n (Vedere la Tabella 4.1). La Figura 4.1 presenta un profilo del sistema nervoso. La schiena dell)uomo e stata aperta e la parte posteriore della colonna vertebrale e stata spostata in modo da poter vedere iI midollo spinale e i nervi collegati . cranio aperto ed e stata fatta anche un'apertura nelle meningi, Ie membrane che ricoprono il sistema nervoso centrale, in n e modo da poter vedere la superficie del cervello. II cervello umano co nsta di tre parti principali: il tronco en cefalico) il cervelletto e gli emisferi cerebra Ii. La Fi gura 4 .2 mostra la parte sinistra del cervello. Le parti inferiod del cervelletto e del tronco encefalico si estendono vicino aWemisfero sin istro; quelle superiori so no di solito nascoste. Inoltre possiamo vedere il talamo, una parte descritta in seguito. Se il cervello venisse staccato dal midollo spinale e ri mosso dal cranio sembrerebbe una maniglia 0 un tronco. II tronco encelalico e una delle regioni cerebrali piu anti· che e controlla funzioni fisiologiche e comportamenti automatici. Infatti) il cervello di alcuni an im ali, come gli anfibi) e costituito principalmente dal tronco encefalico e da un cervelletto basil are. II cervelletto ) attaccato alIa parte posteriore del tronco encefalico) sembra una versione in miniatura degli em isferi cerebrali. La funzione principale del cervelletto e controllare e coo rdinare i movimentij soprattutto quelli rapidi e spedalizzati. I due emis!eri cerebrali (le due meta del cerebrum) costituiscono gran parte del cervello umano. Gli emisferi contengono Ie parti che si so no evalute piu di recente e pertanto sono responsabili della percezione, della memoria e dei camportamenti che stu- diano gli psicologi (Fare riferimento alia Figura 4.2) . Dal momento che il sistema nervoso centrale evitale per la sopravvivenza di un organismo, e eccezionalmente ben protetto. 11 cervello e inserito nel cranio e il midollo spinale si trova alrinterno della colonna vertebrale) formata da una serie di ossa vuote) Ie vertebre. (Parte (c) Fi - gura 4.1). II cervello e iI midollo spinale sonG avvolti in tre membrane, Ie meningi. (Meninges e il plurale di me· ninx) parola greca che significa "membrana". Probabilmente tutti hanno senti to parlare della meningite) (malattia infiammatoria delle meningi.) II cervello e il 92 Capitolo 4 FIGURA 4· 1 II cervello e Ie sue componenti LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO II sistema nervoso centra le (cervello e midollo spinale) e il sistema nervoso periferico (nervi cranici e spinalD. Meningi~ Apertura nelle meningi - -_ _ -/- Strati delle meningi } Spazia riempilo dal fluido cerebrospinale - _-",,-Nervi cranici (b) Superficie del cervello ~~~~~~;;;::=:;? Nervi spinali che ricopre e protegge queste fibre. La Figura 4.3 mostra una sezione del cervello. Come e possibile vedere, la mae teria grigia e quella bianca so no chiaramente distinguibili. La corteccia cerebrale umana appare ripiegata, piena Superiore Emisfero di pieghe separate da salehi. Le pieghe sono chiamate circerebral~ convoluzioni (singolare: circonvoluzione) e i solehi molto profondi sono definiti scissure. Le scissure e Ie circonvoluzioni aumentano I'area superficiale della corteccia e il numero delle cellule nervose che questa puo contenere. Gli ani mali con il cervello pill grande e piu complesso, fra cui gli umani e i grandi primati, hanno i cervelli pili ri Anteriore piegati e quindi, Ie cortecce cerebrali pili grandi. Come abbiamo visto, il sistema nervoso periferico e Posteriore costituito dai nervi cranici e spinali che collegano il sistema nervoso centrale con gli organi di senso, con i muTronco scoli, con gli organi interni e can Ie ghiandole. I nervi Cervelietto Midollo / encefalico sono fasci eli milioni di fibre individuali, tutte avvolte in spinale una membrana robusta che Ie protegge. AI microscopio, i nervi somigliano ai cavi telefonici. Come i cavi singoli del stanze chimiche tossiche, presenti in alimenti 0 bevande, telefono, Ie fibre nervose trasmettono messaggi attraverso possano arrivare al cervello e danneggiare i neuroni. Esii nervi, da un organa di senso al cervello 0 da! cervello a stano comunque numerosi veleni che possono danneggiare un muscolo 0 una ghiandola. (Vedere la Fiiura 4.4 ) il cervello, pertanto questa barriera non e a prova di tutto. La superficie degli emisferi cerebrali e ricoperta dalla cortecc ia cerebrale (La parol a cortex significa "scorza"). La corteccia cerebrale ecostituita da uno strata sottile di tes- Neuroni, I neuroni, a cellule nervose, sono gli elementi del suto spesso circa 3 millimetri. Spesso viene definita mate- sistema nervoso che portano Ie informazioni sensoriali al ri a grigia a causa dell'aspetto e conti ene miliardi di cellule cervello, che immagazzinano i ricordi, che prendono denervose. (La struttura e Ie funzioni dei neuroni sono de- cisioni e controllano J'attivita dei muscoli. In questa scritti nella sezione seguente.) E nella corteccia cerebrale compito sono assistiti da altre cellule: la glia. La glia (0 che si verifica la percezione, che vengono immagazzinati cellule della glial prende il nome da una parola greca che i ricordi e che si formulano i piani d'azione. Le cellule significa colla. Una volta gli scie nziati pensavano che la nervose della corteccia cerebrale sono collegate ad altre glia servisse semplicemente a tenere allora posto i neuparti del cervello attraverso fasci di fibre nervose,la mate- roni - gli elementi importanti del sistema nervoso. Fa ria bianca, per l'aspetto bianco splendente della sostanza questo, rna anche molto di pin. Nel corso dello sviluppo F I GURA 4 · 2 Una visione della parte sinistra del cervello con Ie tre componenti principali : tronco encefalico, cervelletto ed emisferi cerebra li. II talamo attaccato alia parte finale superiore del troneo encefalieo. { \ Midotlo spinale f/ Nervi spinali Le cellule del sistema nervoso .N - ---r''¥.f-- Vertebra Nervi Alto ::1: ' .:r-(" / (a) midollo spinale non sono in (ontatto diretto con Ie ossa del cranio e Ie vertebre, rna so no immersi in un liquido trasparente chiamato liquido cerebrospinale (LCS). Questo liquido riempie gli spazi fra due meningi e funge cia cuscino che protegge il cervello e il midoll o spinale da possibili urti con Ie ossa del cranio. U LCS viene prodotto nei ventricoli cerebrali, zone vuote piene di liquido localizzate all'interno del cervello (Parte (b), Figura 4.1) II cervello e protetto da eventuali attacchi di sostanze chimiche COS1 come dai colpi fisici. Le cellule del corpo ri- (c) _ ). Matena Blanca ~ ':.';~ cevono acqua e nutrimento dai capillari, i vasi sanguigni pili piccoli. Nella maggior parte del corpo Ie pareti dei capillari hanno piccole aperture che permettono alle sostanze chimiche di passare liberamente dal sangue al tessuto circostante. II cervello fa eccezione: i suoi capillari non hanno queste aperture, pertanto pochissime sostanze riescono a passare dal sangue al cervello. La barriera che impedisce 10 scambio di sostanze chimiche econosciuta come barriera emato ~ encefalica. La sua funzione piu importante e quella di diminuire la possibilita che so- 93 Corteccla cerebrale (matena gngia) _ _ _ _ _(--'~ Ventricolo I"'oi:"' - Scissura !} Basso Circonvoluzion. FI G URA 4· 3 Una fotografia di una sezione del eerve llo umano che mostra Ie sci ssure e Ie circon voluziani e 10 strata di corteccia cerebra le che segue queste cireonvoluzioni. (Harvard Medical School/Betty G. Martindale) 94 Capitola 4 LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO Una scansione at microscopio FIGURA 4·4 elettronico della parte terminate di un nervo che mostra fasci di fibre nervose (note anche come assoni) e di guaine di tessuto connettivQ che Ii awolgono. BV = vasa sanguigno; A = singolo assone. (Tratta da Tissues and Organs: A Text-Atlas of Scanning Electron Microscopy, di Richard G. Kessel e Randy H. Kardon. San Francisco: W. H. Freeman, 1979. Ristampata su gentile concessione degli autori e Visuals Unlimited.) cerebrale, alcune ceUule gliali formano lunghe fibre che sono in grada di guidare i neuroni che si stanno sviJuppando dal posta in cui nascanc a1 posta dove staranno definitivamente. Altre invece producono sostanze chimiche di cui i neuroni hanno bisogno per svolgere Ie proprie funzioni e ne assorbono altre che ne potrebbero compromettere il funzionamento. Altre ancora hanno un ruolo protettivo e forma no delle guaine isolanti intorno alIe fibre nervose. Altre ancora funzionano come sistema immunitario cerebrale, proteggendolo da possibili microrganismi. Ma ritorniamo ai neuroni. I neuroni sono cellule che ricevono informazioni da altri neuroni (0 da cellule degli organi di senso), Ie elaborano e Ie comunicano ad altri neuroni (0 aUe cellule dei muscoli, deUe ghiandole 0 degli organi interni). Quindi i neuroni contengono strutture speciaJizzate per ricevere, elaborare e trasmettere Ie in formazioni. Queste strutture sono rnostrate nella Figura 4.5. I dendriti) estensioni simili ad alberi (Dendron significa "albero") collegate al corpo di un neurone, hanno principalmente la funzione di ricevere messaggi da altri neuroni. Trasmettono Ie informazioni che ricevono nel proprio "tronco" aI corpo deUa cellula. I dendriti di a1cuni neuroni ricevono informazioni da altri neuroni attraverso Ie spine dendritic he, piccole protuberanze che stanno suUa superficie. II soma, 0 corpo della ceUula, e la parte pill estesa del neurone e in essa avvengono i meccanismi che controllano il metabolismo e il mantenimento della cellula. Nella maggior parte dei neuroni, anche il soma riceve messaggi da altri neuroni. La fibra nervosa, 0 assone, trasmette i messaggi in uscita dal soma verso Ie cellule con cui il neurone comunica. Questi messaggi, noti come potenziali d'azione, consistono in brevi differenze nel potenziale elettrico dell'assone. Gli assoni terminano nei bottoni terminali , localizzati all'estremita delle lora terminazioni. I bottoni terminali secernono sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori ogni qual volta un potenziale d'azione viene trasmesso lungo un assone (ossia, ogni qual volta I'assone scarica). I neurotrasmettitori influenzano l'attivita di altre cellule con cui il neurone e in comunicazione. COSI, it messaggio si trasmette chimicamente da un neurone aU'altro. La maggior parte dei farmaci che influenzano il sistema nervoso e quindi che alterano il comportamento 10 fanno influenzando la trasmissione chimica dei messaggi fra Ie ceUule. Numerosi assoni, in particolare quelli lunghi, so no circondati da una sostanza chiamata mielina. La materia bianca localizzata vicino alia corteccia cerebrale deriva iI proprio colore della guaina mielinica che circonda gli assoni che attraversano queste aree. La mielina, f~rmata in parte da proteine e in parte da grasso, e prodotta dalla glia che si avvolge intorno a segmenti dell'assone, lasciando piccoli spazi vuoti. (fare riferimento alia Figura 4.5). La funzione principale deUa mielina e isolare gli assom uno dali'altro e prevenire COSI la confusione fra messaggi. La mielina inoltre accresce la velocita del potenziale d'azione. Per apprezzare l'importanza della guaina mieiinica, prendiamo in considerazione i sintomi di una malattia neurologica. In alcune malattie, il sistema immunitario delle persone attacca alcune parti del corpo. Una simile malattia e la sclerosi l11ultipla, COS1 chiamata perche l'autopsia del cervello e del midollo spinale mostra numerose chiazze di tessuto indurito e danneggiato. (Skleros in greco significa "duro") . II sistema immunitario delle persone can sclerosi multipla attacca la mieiina, proteina della guaina mielinica degli asson i del sistema nervoso centrale, distruggendola. Anche se la maggior parte degli assoni sop ravvive a questa attacco, tuttavia essi non sono piu in grade di funzionare normal mente e - a seconda di dove si verifica it danno - di conseguenza Ie persone con sclerosi multipla hanno numerosi sintomi neurologici. La Figura 4.5 e molto schematica; illustra Ie componenti principali dei neuroni e Ie connessioni sinaptiche fra essi. La Figura 4.6 e un'immagine fatta con un microscopio elettronico a scansione. Mostra come appaiono i neuroni e i bottoni terminali che formano Ie sinapsi. Nel preparare il tessuto per l'analisi microscopica, i bottoni terminali so no stati staccati dagli assoni, rna confrontando la fotografia con la Figura 4.5 si puo iniziare a immaginare la complessita del sistema nervoso. Ii cervelio e Ie sue componenti 95 FI G U R A 4 · 5 Le parti fondamentali d i un neurone e Ie sue connessioni can altri neuron i (sinapsi) . II dettaglio mostra la struttura di una sinapsi. \. - - Postsinaplico ....IU.-_ _ ;:~'/.--;--\ Presinopllco ~ I Sinapsi sui soma ~ Soma (0 corpo della cellula) Guaina mielinica I, / r Sinopsi s:::::. \ Assone l'eccitazione dell'assone: iI potenziale d'azione I messaggi si propagano lungo I'assone mediante il potenziale d'azione, una corrente elettrica, che pero non viaggia lungo I'assone come l'elettricita viaggia lungo un filo. L'e1ettrieitil viaggia lungo un filo a milioni di metri al secondo. Ma, come abbiamo appreso nel Capitolo 1, Hermann von Helmholtz aveva scoperto che I'assone trasmette Ie informazioni a una velocita decisamente minore - circa 20 metri al secondo. Bolloni terminali che formano FI GURA 4 · 6 Immagine al microscopio elettronico scansione di un neurone. (Tratta da Tissues and Organs: A Text-Atlas of Scanning Electron Microscopy, di Richard G. Kessel e Randy H. Kardon. San Francisco; W. H. Freeman, 1979. Ristampala su gentile concessione degli autori e Visuals Unlimited.) a -La membrana di un assone e elettricamente carica. Quando I'assone e a riposo (ossia, quando non c'e alcun potenziale d'azione) I'interno ha una carica di -70 millivolt (milionesimi di volt) rispetto all'esterno. Un potenziale d'azione e un'improvvisa e breve inversione della carica elettrica nell'assone. Questa temporanea inversione parte dal punto in cui I'assone e collegato al soma e viene trasmessa alIa porzione finale che si divide in piccole di ramazioni ricoperte dai bottoni terminali. Per convenienza, un potenziale d'azione di solito viene definito la scarica di un assone. La carica elettrica di un assone a riposo - il potenziale di riposo - e dovuta a una diversa distribuzione di particeile con carica positiva e negativa all'interno dell'assone e nelliquido che 10 circonda. Queste particelle, dette ioni, si producono quando diverse sostanze - fra cui il classico sale da tavola - vengono disciolte neU'aequa. Le molecole di sale (cloruro di sodio) si scindono in ioni di sodio con carica positiva (Na+) e in ioni di cloruro con carica negativa (CI-). (Nel caso foste confusi, il sodio si abbrevia con Na perche il nome latino originario era natrium.) Normalmente gli ioni non riescono ad attraversare la membrana che circonda Ie cellule. Tuttavia, la membrana assonica contiene delle proteine submicroscopiche speciali che fungono da canaH 0 trasportatori per gIi ionL I canali ionici si possono apr ire 0 chiudere; quando sono aperti un particalare ione puo entrare 0 uscire dall'assone. Come vedremo, la membrana dell'assone contiene due tipi di canaH ionici: per il sodio e per il potassio. I trasportatori ionici che funzionano come pompe ioniche utilizzano Ie risorse energetiche della cellula per trasportare particolari ioni dentro 0 fuori daU'assone (Vedere la Filura 4.7 ). II cervello e Ie sue componenti 96 Capitolo 4 LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO Canali ionici e pompe ioniche. Queste strutture regolano il numero di ioni all'interno e all'esterno dell'assone. Una diseguale distribuzione di ioni a carica positiva e negativa e responsabile della carica elettrica dell'assone. FIGURA 4 ·7 L'apertura del canali lonlcr consents agli lonl dl entrare o lasciare I'assone • }\ '. ~e:\ br~n...~SS:~IC~ • Esterno CD • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • .' • • • • • • • • • • • • • • • • • Le pompa i i pompano attivamente gli lonl dentro a fuori dall'assone • • • • • • • • • • • •• • Interna dell 'asso.ne • • -. CD • • • • •• dell'assone • • • • • • • • •• • •• • • • • • • • • • • • I canali ctilusi Impedisconc agli ioni di entrare 0 di laselare I'assona Quando l'assone e a riposQ, l'esterno della membrana ha carica positiva (e l'interno ha carica negativa) perche l'interno deU'assone contiene pili ioni carichi negativamente e menD ioni carichi positivamente. Quando la membrana dell'assone e a riposo, i canali proteid sono chiusi, pertanto gli ioni non possono ne entrare ne uscire dall'assone. II potenziale d'azione si verifica quando la parte tenninale dell'assone vicino al soma viene eccitata e questa fa aprire la pompa del sodio lllocalizzata. (Descrivero in seguito questa meccanismo di eccitazione). L'aper- tura di questa pompa permette agli ioni sodio con carica positiva (Na+) di entrare; questa fa invertire il potenziale di membrana in quel punto. Questa inversione fa aprire i vicini canali ionici, che producono a loro volta delle inversioni di carica in quei punti. 11 processo continua fino ai bottoni terminali all'altra estremitc\ dell'assone. ~ da notare che un potenziale d'azione e una breve inversione della carica elettrica della membrana. Con I'inversione della carica, i canaH del sodio si chiudono e si aprono quelli del potassio per un brevissimo tempo, permettendo agli ioni positivi del potassio (K+ ) di lasciare l'assone. Questa fuoriuscita di ioni positivi ripristina la carica elettrica norrnale. Un potenziale d'azione somiglia alia "hola" che i tifosi fanno allo stadio: Ie persone sed ute in un settore si alzano, sollevano Ie braccia sopra la testa e si siedono. Quelli vicini, vedendo che e iniziata la hola, fanno 10 stesso - e I'onda si propaga lungo tutto 10 stadio . Tutti restano allo stesso posto, rna si ha l'effetto di qualcosa che circola intorno al campo di gioco. In modo simile, l'elettricitc\ non viaggia sul serio per tutta la lunghezza dell'assone. Piuttosto, l'entrata di ioni positivi in una parte inverte la carica in quel punto e fa sl che i canaH ionici della regione adiacente si aprano, e cos1 via . (Vedere la Fieula 4 .8) Ci si potrebbe chiedere cosa succede agli ioni sodio che entrano nell'assone e a quelli potassio che 10 lasciano. Ecco dove entrano in gioco Ie pompeo Come si vede nella Figura 4.8, dopo che un potenziale d'azione ha viaggiato lungo l'assone, Ie pompe ionkhe spingono gli ioni sodio fuori dall'assone e quelli potassio dentro, ripristinando I'equilibrio normale. Un potenziale d'azione e un evento tutto-o-nulla accade oppure no. I potenziali d'azione in un dato assone sono tutti della stessa grandezza; non esistono potenziali d'azione pilI grandi 0 meno grandi. Questa e la legge del tuttoMo-nulla. Ma se il potenziale d 'azione non varia in grandezza, come fanno gli assoni a veicolare informazioni quantitative? Per esempio, come possono i neuroni sensoriali - queUi che ricevono informazioni dai recettori 2. I canaU di potasslo sl aprono; Assone + FIGURA + + gU ioni potasslo escono, ripristinando II potenziale dl membrana + + + 1. I canali di sodlo sl aprono; gil ioni sodio entrano, Invertendo II p'otenziale dl membrana + + + + + + 4 · 8 Movimento degli ioni sadio e potassio nel corso di un potenziale d'aziane. Gli ioni sadia (Na+) sana rappresentati dalle frecce rosse, que ll i potassio (K+' da queUe verdi. + + + + • potenzlale d'azione viaggia in questa direzione II + + 3. + + + + Le pompe loniche pompano gil ionl sodlo e potassio alia posizione orlglnarla. + + + Potenzlale d'azione + + + + + + + sensoriali - dare informazioni al cervello sull'intensitc\ di uno stimolo? E come fanno i neuroni motori - i neuroni i cui assoni formano sinapsi con i muscoli - a dire al muscolo con quanta forza deve contrarsi? La risposta e semplice: un singolo potenziale d'azione non e I'elemento base dell'informazione; piuttosto Ie informazioni quantitative sono rappresentate dalla Jrequenza di scarica di un assone. Stimoli molto forti (come luci molto intense) innescano numerose scariche negli assoni dei neuroni sensoriali che ricevono Ie informazioni visive. In modo simile, una frequenza di scarica molto alta negli assoni dei neuroni motori causano contrazioni muscolari molto forti. 97 un bottone terminale, 10 porta a rilasciare una piccola quantitc\ di neurotrasmettitore nella fessura sinaptica, 10 spazio pieno eli liquido che si trova fra il bottone terminale e la membrana del neurone postsinaptico. (Da notare che il bottone terminale e la membrana presinaptica non si toccano). II neurotrasmettitore causa reazioni nel neurone ) La comunicazione con Ie altre cellule: Ie sinapsi I neuroni comunicano con altre cellule attraverso Ie sinapsi, tramite un processo noto come trasmissione sinaprica. Una sinapsi e una giunzione fra il bottone terminale di un neurone e la membrana di un'altra cellula - un altro neurone 0 una cellula di un muscolo, una ghiandola 0 un organo interno. Prendiamo prima di tutto in considerazione Ie sinapsi fra due neuroni. II bottone terminale fa parte del neurone presinaptico - il neurone che si trova "prima della sinapsi" che invia il messaggio. Come abbiamo visto, quando i bottoni terminali si attivano, rilasciano una sostanza chimica chiamata neurotrasmettitore. II neurone che riceve il messaggio (che identifica il neurotrasmettitore) si chiama neurone postsinaptico - il neurone «dopo la sinapsi" (Fare riferimento ai dettagli della Figura 4.5). Un neurone riceve messaggi da numerosi bottoni terminali e ha a sua volta bottoni terminali che formano sin apsi con molti altri neuroni. n disegno nella Figura 4.5 e molto semplificato; migliaia di bottoni terminali possono formare sinapsi con un solo neurone. Esistono due tipologie base di sinapsi: le sinapsi eccitatorie e queUe inibitorie. Le sinapsi eccitatorie fanno proprio queUo che dice il nome - quando l'assone sea rica, i bottoni terminali rilasciano un neurotrasmettitore che eccita i neuroni postsinaptici con cui questi formano delle sinapsi. L'effetto di questa eccitazione equeUo di accrescere la frequenza di scarica degli assoni del neuroni postsinaptici. Le sinapsi inibitorie fanno proprio l'opposto - quando sono attivate, abbassano la frequenza di scarica degli assoni. La frequenza a cui un particolare assone scarica e determinata dall'attivitc\ di tutte Ie sinapsi sui dendriti e sui Soma della cellula. Se Ie sinapsi eccitatorie sono pill attive, l'assone scarica a una frequenza pill elevata. Se invece sono attivate Ie sinapsi inibitorie, scaricherc\ a una frequenza pill bassa 0 non scaricher' affatto. (Vedere la Figura 4 .9) Come fanno Ie molecole di un neurotrasmettitore a esercitare un potere eccitatorio 0 inibitorio sul neurone postsinaptico? Quando un potenziale d'azione raggiunge L'attivlta delle sinapsf eccitatorie produce eccitazlone (rosso) in neuroni postsinaptici. II potenziale d'azione e trasmesso fungo I'assone. (a' L'aUivita delle sinapsi inibitorie produce Inlbizione (bfu) in i postsinaptici. .... L'inibizione neutrafizza I'eccitaztone; II potenziale d'azione non viene trasmesso lungo I'assone. (b) Jnterazione fra gli effetti della sinapsi inibitorie ed eccitatorie. Gli effetti eccitatori e inibitori si combinano per determinare la frequenza di scarica di un neurone. FIGURA 4·9 Capitola 4 98 LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO II rilascio di un neurotrasmettitore dal FIGURA 4010 bottone terminate. II disegno mostra un dettaglio della Figura 4.5. In alto: prima dell'arrivo del potenziale d'azione. In mezzo: subito dopo ['arrive del potenziale d'azione. Vengono ri lasciate Ie molecole di neurotrasmettitore. In basso: Recettori postsinaptici. Un canale ianica si apre quando una maleeala del neurotrasmettitore FIGURA 40\1 II cervello e Ie sue componenti FIGURA 4·12 si lega at proprio recettore. A scopo di chiarezza il disegno e schematico; Ie molecole di neurotrasmettitore sono in realta malto pill grandi dei singoli ioni. L'anivazione dei recenori poslsinaptici ha eHetti eccitatori 0 inibitori sui neurone postsinaptico Attivazione del recettori. Le molecole di neurotrasmettitore si diffondono nella fessura sinaptica e atcune attivano i recettori della membrana postsinapitca. Sito di legame del recettore Bottone terminale Membrana presinaptica Fessura Sina Ptica ~,, ~ Riassorbimento dei neurotrasmettitori. II recettore postsinaptico viene attivato dal neurotrasmenitore \ 99 L'eccitazione 0 l'inibizione prodotta da una sinapsi e breve; gLi effetti svaniseono in iretta, di solita nella frazione di un secondo. Nella maggior parte delle sinapsi questi effetti sono seguiti da un processo chiamato riassorbimento. I neurotrasmettitori vengono rilasdati e velocemente riassorbiti dal bottone terminale, in modo che il neurotrasmettitore abbia poco tempo per stimolare i recettori postsinaptici. (Vedere la Figura 4.12) La velocita con cui it bottone terminale riassorbe iI neurotrasmetti tore determina quanta saranno prolungati gli effetti della sostanza chimica suI neurone postsinaptieo. Pill velocemente il neurotrasmettitore viene riassorbito) piil brevi saran no gli effetti sui neurone postsinaptico. Come vedremo, alcuni farmaei influenzano il sistema nervoso rallentan do la velocita del riassorbimento e prolungando gli effetti del neurotrasmettitore. _ _ _ _ _ _r Un semplice circuito neurale I Canali ionlci chiusi Membrana / postsinaptica Rilascio di maleea'e di Atlivazione con effetti 7 Interno della cellula Apertura can ali ionici postsinaptico che 10 eccitano 0 10 inibiscono. Queste reazioni sono inneseate da partieolari proteine submicroscopiche integrate nella membrana postsinaptica i recettori dei neurotrasmettitori (Vedere la Figura 4.10). La molecola di neurotrasmettitore si lega al suo reeettore come una chiave entra nella serratura. Dopo il riIascio da parte del bottone terminale, Ie moleeole di neurotrasmettitore si diffondono nella fessura sinaptica, si legano ai recettori e Ii attivano. Una volta attivati, i re~et­ tori producono effetti eccitatori a inibitori suI neurone postsinaptico e 10 fanno aprendo i canali ionici. La maggior parte dei canali ionici di sinapsi eccitatorie permette agli ioni sodio di penetrare nella membrana postsinaptica; la maggior parte di quelli di sinapsi inibitorie fa usci re gli ioni potassio (Vedere la Figura 4.11 ) Come ho gia detto, la sclerasi multi pIa e una malattia autoimmune che attaeca una proteina della guaina milienica degli assoni del sistema nervoso centrale. Un altra malattia autoimmune attacca una proteina differente _ il recettore del neurotrasmettitore che si trova sulla membrana delle fibre muscolari. Quanto pili velocemente vengono prodotti nuovi recettori, tanto velocemente il sistema immunitario li distrugge. 11 risultato e la miastenia grave progressiva, 0 "grave debolezza muscolare'~ La miastenia grave non e una malattia molto com une, rna la maggior parte degli esperti crede che molti casi lievi non venga no neppure diagnosticati. Ne parlen) ancora pili avanti nel capitolo, in una sezione sui farmad che influenzano la trasmissione sinaptica. Riassorbimento: i neurotrasmettitori vengono riassorbiti dal bottone terminale Bottone terminale Cerchiamo di mettere insieme quanto sappiamo sui neuroni, sui potenziali d'azione e suI Ie sinapsi e di vedere come funziona un semplice circuito neurale. I mille miHardi di intercon nessioni fra miliardi di neuroni del sistema nervoso centrale ci permettono di percepire} pensare, ricordare e ag ire, Anehe se ancora non sappiamo abbas ta nza da po ter disegnare un diagramma di distribuzione neurale per funzioni cos1 complesse, possiamo farIo per alcuni riflessi semplici che vengono innescati da stimoli sensoriali. Per esempio, quando Ie dita toccano un oggetto bollente, Ie tnalli si ritraggono. Quando si toccano gli occhi, Ie palpebre si chiudono e La testa va all'indietro. Quando si tocca la gua neia di un neonato, questo gira la bocca verso I'oggetto e se l'oggetto e quello giusto, il bambino inizia a succhiare. Tutte queste attivita accadono velocemente, senza pensa re. Questa Interneurone eccita il neurone motoria, causando la conlrazione muscolare Questo mu scolo fa ritirare la mana dalla fonte di dolore Neurone motoria Dendriti del neurone sensoriale che colgono 10 slimolo doloroso Assone del neurone\ sensoriale (dolore) Sezione trasversa del midollo spinale - Iy Una rappresentazione schematica di un riflesso di ritrazione. Anche se la figu ra mostra solo un neurone sensoriale, un interneurone e un neurone motorio, in rea Ita ne sono coinvolti molte migliaia di ogni tipo. FIGURA 4013 100 Capitolo 4 Sostanze Chimiche e Comportamento LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO Neurone nel cervello FIGURA 4014 Una rappresentazione schematica di un riflesso di ritrazione inibito dal cervello. • II Cervello e Ie sue Componenti Assone del neurone cerebrale ~MidOIIO spinale L'interneurone aceita II neurone motoria, causando la contrazione muscolare - Assone del Neurone II muscolo fa ritrarre la mana dalla fonte di dolore Assone del neurone sensoriale (dolore) Sezione trasversa del midollo spinale L'lnterneu rone inibisce il neurone motoria, impedendo la contrazione muscolare Iniziamo esaminando un semplke assemblaggio di tre neuroni e un muscolo ehe contralla un riflesso di ritraziane. Supponiamo di credere ehe il ferro da stiro sia freddo e di toccarlo per esserne sicuri. In fealta ebollente e il calore stimola i dendriti dei neuroni sensoriali delle mta. Questi inviano un messaggio lungo I'assone ai bottoni terminali localizzati sulla colonna vertebrale. Questi bottoni terminali rilasciano un neurotrasmettitore che eccita un interneurone ) un neuron e Iocalizzato interamente all'interno del sistema nervoso centrale. I bottoni terminali dell'interneurone rilasciano un neurotrasmettitore che eccita un neurone motoria. L'assone del neurone motorio e collegato a un nervo e viaggia fino al muscolo. Quando I'assone scarica) i bottoni terminali del neuron e motorio rilasciano il neurotrasmettitore, facendo contrarre Ie cellule muscolari. Come risultato, la mana si ritira dal ferro caldo. (Vedere Figura 4.13) L'esempio successivo aggiunge una piccola complessita al circuito. Supponiamo di aver tolto una pirofila calda dal forno. Mentre ci dirigiamo al tavolo per appoggiarla, il calore inizia a penetrare nelle presine sottill che stiamo utilizzando. n dolore causato dal calore gen era un riflesso di ritrazione che ci porterebbe a lasciarla cadere. Nonostante tutto riusciamo a tenerla ancora un po', fino al tavolo. e ad appoggiarla. Cosa ha impedito al riflesso di ritrazione di farci rovesciare la pirofila sui pavimento? Come abbiamo appena visto, la frequenza di scarica del neurone dipende dall)attivita delle sinapsi ecdtatorie e inibitorie. II dolore della pirofila calda accresce l'attivita delle sinapsi eccitatorie dei neuroni motori) cosa che porterebbe la mana ad allen tare la presa. Tuttavia questa ec- - citazione econtrobilanciata dall)inibizione proveniente da un)altra fonte - dal cervello. II cervello contiene circuiti neurali che riconoscono Ie conseguenze dell)azione di far cad ere la piroftla sui pavimento. Questi circuiti neurali inviano informazioni al midollo spinale che impediscono al riflesso di ritrazione di portard a lasciar cadere il piatto. La Figura 4.14 ci mostra come l'informazione raggiunge il midollo spinale. Come e possibile vedere. un assone di un neurone nel cervello raggiunge il midollo spinale, dove forma una sinapsi con un interneurone inibitorio. Quando il neurone del cervello si attiva, eccita I) interneurone inibitorio. L'interneurone rilascia un neurotrasmettitore inibitorio che fa diminuire la frequenza di scarica del neurone motoria) impedendo alia mano di aprirsi. Questo circuito e un esempio di situazione in cui ci sono due tendenze in competizione: lasciar cadere la pirofila 0 trattenerla. Le decisioni complesse sul comportamento si prendono all)interno del cervello in circuiti neurali molto pili intricati, rna i principi base restano gli stessi. Ovviamente) i rifiessi sono pili complicati della descrizione appena fornita e i meccanismi che Ii inibiscono 10 sono anche di pili. In questi processi inoltre sono implicati migliaia di neuroni. I cinque neuroni mostrati nella Figura 4.14 ne rappresentano molti altri: dozzine di neuroni sensoriali che identificano l' oggetto) centinaia di interneuroni che vengono stimolati da questa attivita, centinaia di neuroni motori inducono la contrazione e migliaia di neuroni cerebrali si attivano per inibire il ri£lesso. Tuttavia il modelio semplificato fornisce una rappresentazione di come avvengono i processi dedsionali all'interno del cervello. II cervello ha tre funzioni principali: controllare il comportamento, elaborare e immagazzinare Ie informazioni dell'ambiente e regolare i processi fisiologici. 11 sistema nervoso centrale e costituito dal midollo spinale e da tre parti principali del cervello: il tronco encefalico, il cerveUetto e gli emisferi cerebrali. II sistema nervoso centrale e immerso nelliquido cerebrospinale ed eawolto dalle meningi. che 10 proteggono dagli shock fisici. La barriera emato-encefalica 10 protegge dalle sostanze tossiche che circolano nel sangue. La corteccia cerebrale) che ricopre i due emisferi, presenta scissure e circonvoluzioni. II cervello comunica con il resto del corpo attraverso il sistema nervoso periferico, che include i nervi cranici e quelli spinali. L'elemento basilare del sistema nervoso e il neurone con i dendriti) il soma) l'assone e i bottoni terminali. neuroni sono assistiti nel proprio compito dalla glia, che fornisce supporto fisico, aiuta 10 sviluppo del sistema nervoso) distribuisce ai neuroni Ie sostanze chimiche di cui hanno bisogno) ricopre con una guaina mielinica gli assoni e protegge i neuroni dalle infezioni. I neuroni comunicano £Ia lora (0 con Ie cellule dei muscoli) delle ghiandole 0 degli organi interni) attraverso Ie sinapsi. Una sinapsi e un collegamento fra il bottone terminale del neurone presinaptico e la membrana della cellula postsinaptica. La comunicazione sinaptica e chimica: quando un potenziale d'azione viaggia lungo I)assone (quando I'assone «sea rica" ) causa il rilascio di un neurotrasmettitore da parte del bottone terminale. Un potenziale d'azione e un breve cambiamento nella carica elettrica dell)assone, innescato dall)ingresso di ioni positivi di sodio nell)assone e seguito dal la fuoriuscita di ioni positivi di potassio. GIi ioni entrano nell)assone attraverso i canali ionici e Ie pompe ioniche ripristinano Ie concentrazioni abituali di ioni dentro e fuori dalla cellula. Le molecole di neurotrasmettitore rilasciate dai bottoni terminali si legano ai recettori del neurotrasmettitore nella membrana posts inaptica ed eccitano 0 inibiscono la scarica delle cellule postsinaptiche. Gli effetti combinati delle sinapsi eccitatorie e inibito ri e che agiscono su un particolare neurone determinano la £Iequenza di scarica del neurone. II riflesso e l'elemento basilare del comportamento che mostra gli effetti di eccitazione e inibi zione. con il cuore, non con la testa?" 2. La barriera emato-encefalica tiene lontane dal cervello molte sostanze chimiche. Poche Sono Ie sedi cerebrali in cui questa non epresente) fra cui llna parte del tronco encefalico dove si trovano i circuiti new'ali che innescano la reazione di vornito. Riuscite a trovare una spiegazione per l)assenza della barriera emato-encefalica in questa zona? Sostanze Chimiche eComportamento Molti anni fa, Ie persone hanno scoperto che la linfa) la frutta) Ie foglie, la corteccia 0 Ie radici di varie piante potevano alterare Ie percezioni e i comportamenti, potevano essere utilizzate per alleviare il dolore 0 curare ma- i Bottone Terminale La soslanza ehimiea eausa iI rilaseio del neurolrasmettilore Moleeole di • La soslanza ehimiea impedisee iI rilaseio del neurolrasmettitore Bottone terminale DOMAN DE DI RIFLESSIONE 1. II cervello ela sede deUe percezioni) dei pensieri) dei ricordi e dei sentimenti. Perche) aHora) cosl spesso ci riferiamo al cuore come sede dei sentimenti e delle emozioni ? Per esempio, perche crediate si dica ccHa agito 101 FIGURA 4.15 Effetti delle sostanze chimiche su i rilascio di un neurotrasmettitore. In alto: stimolazione del rilascio. In basso: inibizione del rilascio. 102 Capitolo 4 Sostanze Chimiche e Comportamento LA BIOLOGlA DEL COMPORTAMENTO lattie) oppure come veleni per ucc.idere gli animali e nu- trirsi. Inoltre avevano scaperto che alcune sostanze influenzavano l'umore a tal punto da desideraTe di ripetere l'esperienza piu e piu volte. Perche Ie piante producono sostanze chimiche che hanno effetti specifici sulle cellule del nostrD sistema nervosa? Perche queste sostanze chimiche sona tossiche per gli animali - soprattutto gli insetti - che Ie attaccano. Anche i nostri neuroni sono sensibili a queste sostanze che quindi influenzano anche noi. Ovviamente, aIcline di queste hanno effetti benefici sugU esseri urnani e sona state estratte 0 sintetizzate in laboratorio per essere utitizzate come farmaci terapeutici. L'uso terapeutico e oyviamente positivD. mentre I'abuso di sostanze che causano dipendenza e responsabile di tristezza e infelicita. Questi stessi composti pero rappresentano anche strumenti importanti che aiutano gli scienziati a scoprire come funziona il cervello. Per esempio, sappiamo che alcuni alleviano I'an sia e altri invece riducono i sintomi della schizofrenia. Scoprue come avviene questa influenza sul cervello puo favorire la comprensione delle cause dei disturbi e fornire Ie informazioni necessarie per sviluppare trattamenti migliori. i recettori postsinaptici. Eccitano 0 inibiscono il neurone post~ sinaptico e causano l'apertura dei canali ionici che consente agli ioni di entrare 0 lasciare il neurone stesso. Alcune sostanze simulano gli e!fetti dei neurotrasmettitori stimolando direttamente particolari tipi d.i recettori. Se utilizziamo I'analogia chiave-serratura per descrivere gli effetti di un neurotrasmettitore su un recettore, un composto che stimola i recettori funziona da passe-partout, che attiva i recettori anche quando il neurotrasmettitore non e presente. (Vedere la Figura 4.16). Alcune sostanze legano con i recettori se,na stimolarli, rna bloccandoli e rendendoli inaccessibili al neurotrasmettitore, cosa che inibisce la trasmissione sinaptica. Per continuare con l'analogia della chiave, un composto che blocca i recettori chiude la serratura in modo che la chiave non possa piu entrare. Moleeola del eomposto stimolano i raeettorl postsinaptici, duplicando gli ettetti del neurotrasmettitore. La stimolazione rotrasmettitore 0 I Moleeole del eomposto bloeeano i reeettori postsinaptiei prevenendo la lora stimolazione da parte del neurotrasmettitore. Bottone Terminale Sostanza Chimiea / I'inibizione del rilascio di un neu- Alcune sostanze stimolano determinati bottom a rilasciare il neurotrasrnettitore in continuazione, anche quando l'assone non sta scaricando. Altre invece impediscono il rilascio del neurotrasmettitore anche quando l'assone scarica. Particolari sostanze eli solito agiscono specificamente su un neurotrasmettitore. (Vedere Ia Figura 4.15) La stimolazione 0 iI blocco dei recettori postsinaptici I neurotrasmettitori producono determinati effetti stimolando Effetti delle sostanze chimic he sui recettori postsinaptici. In alto: Stimolazione dei recettori: vengono simulati gli effetti del neurotrasmettitore In basso: Blocco dei recettori : si impedisce al neurotrasmettitore di legare con i recettori. FIGURA 4016 Bottone terminale II neurotrasmettitore non viene riassorbito daJ bottone termlnale, pertanlo i suoi ettetti sui reeettore postsinaptleo sono prolungatl piu che trasmettere informazioni hanno effetti modulatori. II rilascio di neurotrasmettitori diversi dal glutammato e dal GABA tende ad attivare, 0 inibire, interi circuiti neuronali coinvolti in particolari funzioni, fra cui la facilitazione dell'apprendimento, il contrallo della stato di veglia e vigilanza, la soppressione di comportamenti impulsivi e la soppressione 0 I'aum ento dell 'ansia. Pertanto, dal momento che alcune sostanze possono influenzare selettivamente i neuroni che secernono particolari neurotrasmettitori, gli effetti suI comportamento sonG altamente specifici . Data I'importan za del glutammato e del GABA, par- tiamo da questi due. L'inibizione della ricaptazione Gran parte dei neuro- trasmettitori ha effetti brevi graiie al meccanismo della ricaptazione. Le molecole di neurotrasmettitore vengono rilasciate dal bottone terminale, stimolano i reeettori della membrana postsinaptica per una frazione di secondo e poi vengono riassorbite nel bottone terminale. Alcune sostanze inibiscono la ricaptazione in modo che Ie molecole di neurotrasmettitore continuino a stimolare i recettori postsinaptici piu a lungo. Quindi, J'inibizione della ricaptazione accresce I'effetto del neurotrasmettitore. (Vedere Ia Figura 4.17). Effetti delle sostanze chimiche sulla trasmissione sinaptica I composti che agiscono su pensieri, emozioni, percezioni e comportamenti influenzano I'attivita dei neuroni del cervello. Come abbiamo visto,la comunicazione fra neu rani implica il rHascio di neurotrasmettitori che si legano can i rispettivi recettori e che quindi, eccitano 0 inibiscono l'attivita della cellula postsinaptica. Le sostanze chimiche possono influenzare questa processo in molti modi: stimolare 0 inibire il rilascio di neurotrasmettitori, simulare gli effetti dei neurotrasmettitori sui recettori postsinaptici, blocca re questi effetti, 0 bloccare la rica ptazione di un neurotrasmettitore rilasciato. Attraverso queste azioni (e altri ancora troppo complessi per questa sede) alterano Ie percezioni, i pensieri e i comportamenti controllati da un particolare neurotrasmettitore. Esaminiamo brevemente alcuni di questi meccanismi. Nella sezione seguente sono presentati esempi specifici di alcune sostanze e del neurotrasmettitore su cui agiscono. Inibizione della ricaptazione. Le sostanze che bloccano la ricaptazione del neurotrasmettitore, ne potenziano e prolungano gli effetti sui recettori postsinaptici. 103 I neurotrasmettitori, come agiscono e Ie sostanze che Ii influenzano Ora che abbiamo visto in che modo alcune sostanze posso no influenzare la trasmissione sinaptica, andiamo a considerare i neurotrasmettitori piu importanti e alcuni farmaci che interagiscono con essi. Dal momento che i neurotrasmettitori han no due effetti generail sulle membrane postsinaptiche - eccitatorio 0 inibitorio - ci si potrebbe aspettare due tipi di neurotrasmettitori. In realta ce ne sono diversi - almeno a1cune dozzine. Nel cerveUo quasi tutte Ie comunicazioni sinaptiche sono sotto il controllo di due neurotrasmettitori: il glutammalo, con effetti eccitatori, e il GABA con effetti inibitori (Se davvero vogliamo conoscere tutto, GABA sta per acido gamma-amino butirrico). Quasi ogni neurone cerebrale riceve input eccitatori e inibitori dai bottoni terminali che secemono il GABA. (Un altro neurotrasmettitore inibitorio, la glicina, si trova nella parte inferiore del tronco encefalico e nel midoUo spinale, rna non ne parler" in questa sede). Cosa fanno tutti i neurotrasmettitori? In generale, II Glutammato Come ho gia deliO, il glutammato e il neurotrasmettitore eccitatorio piu importante del cervello. Eanche il principale neurotrasmettitore eccitatorio del midollo spinale. A eccezione dei neuroni che identificano gli stimoli dolorosi, tutti gil organi sensoriali tra smettono informazioni al cervello attraverso assoni i cui terminali rilasciano glutammato. Un gruppo di recettori per it glutammato (i recettori NMDA) riveste un'importanza critica negli effetti della stimolazione ambientale sui cervello in via di sviluppo ed e anche responsabile di cambiamenti nelle connessioni sinaptiche coinvolte nei meccanismi di apprendimento. Questo recettore viene parzialmente disattivato dall'alcol) ecco perche i forti bevitori spesso non ricordano cosa e accaduto mentre era no ubriachi. Inoltre i ricercatori credono che l'effetto dell'aleol su questa recettore sia responsabile delle pericolose co nvulsioni che possono insorgere in seguito a un'interruzione improvvisa nel!'assunzione, dopo anni di grave abuso. Quando questa recettore viene bloccato per un periodo molto lungo, un meccanismo com pensatorio 10 rende piu sensibile al glutammato. Se I'individuo smette improvvisamente di bere, un effetto di rimbalzo genera un impatto cOSl forte del glutammato, che il normale equilibrio eccitazione-inibizione e compromesso. II GABA Alcuni farmaci deprimono il comportamento: danno rilassatezza, sedazione 0 anche perdita di coscienza. Gran parte di queste droghe agisce su un particolare recettore del GABA (il recellore GABA A ), accrescendone la sensibilita al neurotrasmettitore. I barbiturici agiscono in questo modo. A dosaggi bassi, i barbiturici hanno un effetto calmante. A dosaggi progressivamente piu alti, danno difficolta nel parlare e camminare, incoscienza, coma e morte. Le perso ne che ricercano il rilassamento e l'effetto calmante del farmaco, abusano di barbiturici soprattutto per contrastare l'ansia e l'irritabilita che possono indurre gli stimolanti. Una dose di barbiturico sufficiente a indurre rilassamento non e poi molto piu bassa di una fatale; pertanto questi farmaci non so no sicuri. 1 medici raramente prescrivono i barbiturici. 104 Capitolo 4 Sostanze Chimiche e Comportamento LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO l'ippocampo. (Descriveri> pili avanti questa itruttura). Due sostanze, la toss ina botulinica e il velena della vedova nera , influenzano il rilascio di acetilcolina. La tossina botulinic3, prodotta da un batterio che puo crescere in cibo inscatolato impropriamente, impedisce il rilascio di ACh. Si tratta di un veleno potentissimo. un solo cuechiaino di botulino puro potrebbe uccidere I'intera po- polazione mondiale. Soluzioni estremamente diluite (e meglio che 10 siano davvero! ) di questa sostanza, di solito chiamate botox, vengono iniettate nei muscoli facciali delle persone per interrompere Ie contrazioni muscolari che causa no Ie rughe. II veleno della vedova nera ha I'effetto opposto: stimola il rilascio di ACh. Anche se gli effetti di questa veleno possono essere fatali per i bambini 0 persone anziane e .. n veleno della vedova Itera CatlSa il rilascio di acetilcolina, che puc) portare intorpidimento, dolore muscolare e eramRi, sudorazione, saiivazione e difficolta respiratorie. Fortunatamente, un solo morso eraramente fatale per un adulto in buona salute. II farmaco sedativo pill comunemente utilizzato fragili, e molto mene tossico della tossina botulinica. Anche se gli effetti della maggior parte dei neurotra- e l'a!col etilico,l'ingrediente attivo delle bevande a!coliche. Anche questa agisce sul recettore GABAA' Gli effetti del- l'akol e dei barbiturici sono sommativi: una moderata dose di alcol aggiunta a una moderata dose di barbiturici pui> risultare fatale. Numerosi farmaci ansiolitici fanno parte di una classe nota come benzodiazepine, di cui fa parte il Valium (dia- zepam), nota tranquillante. Anche questi farmaci agiscono sui recettori GABAA dei neuroni in varie parti del cervello, fra cui una regione implicata nella paura e nell'ansia. Le benzodiazepine sono molto pill skure dei barbiturici - la dose letale e centinaia di volte piiI alta di quella terapeutica. A volte vengono utilizzate per trattare persone che soffrono di attacchi periodici di ansia grave. Inoltre alcune benzodiazepine servono come farmad per il sonno e vengono anche utilizzate per il trattamento delle convulsioni causate dall'improvvisa sospensione di akol dopo un'assunzione prolungata. smettitori sulla membrana pastsinaptica terminano dopo la ricaptazione, l'acetilcolina rappresenta un'ecceziane. Dopo essere stata rilasciata dal battone terminale viene degradata da un enzima presente nella membrana postsinaptica. Questa enzima AChE (acetilcolinesterasi) puo essere disattivato da numerosi farmaci. Uno di questi, la neostigmina, pub aiutare Ie persone con miastenia grave, infatti permette al paziente di riacquistare forze dal momento che I'acetilcolina ha un effetto pili prolungato sui pochi recettori che restano. (Fortunatamente la neostigmina non attraversa la barriera emato-encefalica pertanto non influenza la AChE che si trova nel sistema nervoso centrale). La sostanza pill conosduta che influenza i recettori dell'acetilcolina ela nicotina, che si trova nelle foglie della pianta di tabacco, Nicotiniana tabacum. La nicotina da forte dipendenza; a riprova di do e bene considerare che dopo essere stati sottoposti a un' operazione di cancro al polmone, circa il 50 percento dei pazienti continua a fu mare. Questa dipendenza d dice che l'acetilcolina gioca un ruolo nei meccanismi di rinforzo (ricompensa) cerebrali. Diro di pili sulla natura del rinforzo pill avanti nel Acetilcolina l'acelilcolina (ACh) e il principale neurotra- smettitore secreto dagH assoni dei neuroni motori, rna viene anche rilasciato da altri gruppi di neuroni cerebrali. Dal momenta che tutti i movimenti muscolari dipendono dal rilascio di acetilcolina, non dovrebbe sorprendere sapere che il sistema immunitario delle persone con miastenia grave (descritta nella sezione precedente) attacca proprio i recettori dell'acetilcolina. Gli assoni e i bottoni terminali dei neuroni acetilcolinergici sono molto diffusi in tutto il cervello. I neuroscienziati hanno concentrato I'attenzione su tre sistemi. Un sistema controlla Ie caratteristiche del sonno REM -la fase del sonn~ in cui si verifica il sogno. Un altro sistema eimplicata nell'attivazione dei neuroni della corteccia cerebrale e nella facilitazione dell'apprendimento, in particolare quello percettivo. Un terzo sistema controUa Ie funzioni di un'altra parte implicata nell'apprendimento: corso del capitolo e ancora nei Capitoli 5 e 13. Un altra sostanza, il curaro, blocca i recettori dell 'acetilcolina. Dal momento che questi sono recettori muscolari, il curaro, come la tossina botulinica, causa la paralisi, rna i suoi effetti sono molto pili rapidi. Questa sostanza si estrae da numerose specie di piante presenti in Sud America, dove estato scoperto molto tempo fa da uomini che 10 usavano per ricoprire Ie punte delle frecce e dei dardi. Pochi minuti dopa essere stato colpito, l'animale collassa, smette di respirare e muore. Oggi il curaro (a altre sostanze con 10 stesso sito di azione) e utilizzato in chirurgia per paralizzare i pazienti in modo che i muscoli si ri lassino completamente e non si contraggano quando vengono tagliati dal bisturi. Si deve utilizzare anche un anestetico perche solo il curaro non altera 10 state di coscienza e la percezione del dolore, anche se la persona e paralizzata. Ovviarnente, un 105 respiratore deve fomire aria ai polmoni per tutta la durata dell'intervento. Le monoamine La dopamina, la noradrenalina e la sero- tonina sono tre sostanze che appartengono alla famiglia delle monoamine. Dal momenta che Ie strutture molecolari di queste sostanze si assomigliano queste si influenza no a vicenda, almeno in parte. Le monoamine sono prodotte da una serie di neuroni cerebrali. Questi neuroni sono costituiti per 10 piu da un numero relativamente basso di corpi cellulari localizzati nel tronco encefalico, i cui assoni si diramano ripetutamente e danno origine a un numero enorme di bottoni terminali distri buiti in numerose regioni del cervello. J neuroni monoaminergici pertanto modulano il funzionamento di molte regioni cerebrali, accrescendo 0 diminu endo particolari funzionalita: La dopamina (DA) e implicata ... Questo indial10 nativo del Pen) sta inserendo un proiettiie coperto di eLlraro nella cerbottana. II Cf/raro uceide gli animali bloceando j recettori dell'aeetilcolina, che, paralizzando i musco/i, causa i/ soffocamento. in numerose e impor- tanti funzioni, fra cui il movimento, l'attenzione, l'apprendimento e negli effetti di rinforzo delle droghe di cui gli individui abusano. Una malattia degenerativa progressiva che distrugge un insieme di neuroni dopaminergid causa il morbo di Parkinson, un disturbo del movimento caratterizzato da tremori, rigidita degli arti, scarso equilibrio e difficolta a dare inizio ai rnovimenti. Aile persone con morbo di Parkinson viene somministrato un farmaco chiamato L-DOPA. Una volta che questa sostanza raggiunge il cervello, viene asso rbita dai neuroni dopaminergid che ancora sopravvivono e viene convertita in dopamina. Come risultato, aumenta il rilascio di dopamina che allevia i sintomi dei pazienti. Numerose sostanze inibiscono la ricaptazione della dopamina, prolungando e potenziandone gli effetti.I.e droghe ... Iniezioni di botox(una soluzione di/uita della tossina botulinica} vengono uti/izztlte per spianarele mghe. La sostanza blocca i/ ri/ascio deU'acetikolina, paralizzando j museo/iehe contraendosi genemno/e nlghe. pill note sono Ie amfetamine e la cocaina. Il fatto che Ie persone abusino di queste droghe indica che la dopamina gioca un fuolo importante oel rinforzo. (La nicotina esercita i suoi effetti di rinforzo accrescendo inclirettamente l'attivita dei bottoni terminali che rilasciano la dopamina). Numerose sostanze inibiscono la ricaptazione della doparnina, prolungando e potenziandone gli effetti. Le droghe piu note sono Ie amfetamine e la cocaina. Il fatto che Ie persone abusino di queste droghe indica che la dopamina gioca un ruolo importante nel rinforzo. (La nicotina esercita i suoi effetti di rinforzo accrescendo indirettamente l'attivita dei bottoni terminali che rilasciano la dopamina). La dopamina e un neurotrasmettitore che potrebbe essere coinvolto nella schizofrenia, una grave malattia mentale i cui si ntomi includono allucinazioni, deliri e la disgregazione dei normali processi di pensiero logico. Farmaci come la Torazina (cloropromazina) e il Clozaril (c1ozapina ) alleviano i sintomi della malattia, bloccando apparentemente particolari recettori della dopamina. La fisiologia della schizofrenia ediscussa nel Capitolo 17. Quasi ogni regione cerebrale riceve input da neuroni che secernono un'altra monoamina, la noradrenalina (NA). II rilascio di NA sembra essere responsabile di un aumento della stato di vigilanza - attenzione agli eventi ambientali. La noradrenalina inoltre svolge un fuolo nel controllo del sonno REM. La terza monoamina, la serotonina, ha effetti comportamentali complessi. ! importante nella regolazione dell'umore, nel controllo del cibo, del sonno e dellivello di arousal e nella regolazione del dolore. Un deficit nel rilascio di serotonina nella corteccia cerebrale e associato ad alcolismo e comportamento antisociale. Come i neuroni della NA, quelli che secernono serotonina sono coinvolti nel controllo del so nno REM. Farmad come il Prozac (fluoxetina), che inibiscono la ricaptazione della serotonina e pertanto ne potenziano e prolungano gli effetti, sono utilizzati nel trattamento della depressione, dei di - 106 Capitolo 4 LA BIOLOGI A DEL COMPORTAMEN TO Sostanze Chimiche e Comportamento sono molecole costituite da due 0 pill aminoacidi uniti da un legame chimi co particolare chiamato legame peptidico. Una delle famigUe pi li note di peptidi sono Ie en- .. Gli effetti de; (annabil1oidi endogeni, prodotti e ri/asciati dal cervello. sono simulati dal THe, /'ingrediente attivo della Callnabis sativa, fa pianta della marijuana. sturbi d'a nsia e del disturbo ossessivo-compulsivo. Un farmaca che ca usa il rilascio di serotonina (la fenflu ra 111ina) e stato utilizzato come sop pressore dell' appetito negli ann i '90, rna gli effetti co ll atera li ne hanna causata la rimoz ione dal mercato. Numerose droghe allu cinogene sembrano dare certi effetti per interazione co n la trasmissione serotoninergica. Per esempio, la LSD (acido lisergico dietilamide ) in- duce aUucinazioni visive che alcune persone trovano di vertenti e affascinanti) rna che invece terrorizzano altre. Questa droga, efficace anche a dosi bassissirne, stimola una categoria di recettori de ll a serotonina. I peplidi dorfine . Endo sign ifica "prodotto daU'interno"; orfine so no sos tanze oppioidi, ossia "simili all'oppio': Numerosi anni fa divenne chiaro che gl i oppiacei - droghe co me I'oppio, la morfina e l'eroina - riducono il dolore perche hanno un effetto diretto sui cerveUo. (E da notare che il termine oppioidi si riferisce aBe sostanze endogene prodotte dal cervello, mentre oppiacei si riferisce aile droghe ). Le endorfine stimolano particolari recettori degli oppioidi 10calizzati sui neuroni in diverse parti del cerve Uo. A liveHo co mportamentale si ha una minore sensibilita al dolore e la tendenza a persistere in determinati comportamenti. Gli oppioidi infatti vengono riJasciati quando un animale e coinvolto in particolari comportamenti specie-specifici, co me l'accoppiamcnto 0 il combattimento. Gli effetti co mportamentali degli oppioidi assicura no che un animale che si accoppia 0 che lotta per difendersi sia menD se nsibile al do lorej pertanto, iJ concepimento sara pili semplice e la difesa avra probabilmente pill successo. Le persone abusano degli oppiacei non perche riduco no il dolore, rna perche ca usano il rilascio di dopamina all' interno del cerveUo che ha degli effetti di rinforzo sui co mportamento. E questa effetto di rinforzo che di solito incoraggia gli animali a manifestare comportamenti utili e importanti e a perseverare. Sfo rtunatamente, l'effetto rinforzante non especifico dei comporta ment i utili e im portanti e pub eo ndurre alia dipendenza. Per aiutare i tossicodipendenti i farmacologi hanno creato droghe che bloccano i recettori degli oppioidi. Uno di questi, iJ naloxone, si utilizza per bloccare un'overdose di oppiacei. Questa droga ha salvato la vita di molti tossicodipendenti arrivat i al pronto soccorso in coma da overdose. Ull'iniezione di naloxone blocca gli effetti del l'ecoina e la persona si riprende in fretta. Nume rosi peptidi neuromediatori differenti dagli oppioidi sono determinanti in comportamenti importanti per la so pravvivenza, come il controllo del\ 'alimen - Come ho detto, i bottoni terminali, r ila - tazione e del metabolismo, del bere, dell'equilibrio dei sciando i neurotrasmet.titori , eccitano 0 inibisco no i neurani postsinaptici . Queste sos tan ze chimiche percorrono distanze molto brevi e influenzano i recettori localizzatj su una piccola parte de ll a membrana postsinaptica. AJcuni neuroni invece rilasciano sos tan ze chim iche che en trana nella circolazione generale del cervello e che stimolana i recettori di migliaia di neuroni, anche molto distanti. Queste sostanze chimiche so nG chjamate neuromediatori , dal momento che modulano "attivita dei neurani su cui agiscono. Possiamo pensare ai neuromediatori come farmaci prodoui dal cervel1o. Queste sostanze possono attivare 0 inibire circuiti neuro nali che controllana una serie di funzioni e cosl modulare determinate categorie di comportamento. Gran parte dei neuromediatori sono peptidi. (L'eccezione pill rilevante e descritta successivamente) . I peptidi sali minerali, dell'accoppiamento, della cura gen itoriale e dell 'attacca mento sociale. Alcuni riducono I'ansia, altri la accresco no. AJcuni promuovono I'alimentazione, altr i tolgono I' appetito. La ricerca sugJi effetti di queste sostanze ch imiche e discussa nei capitoli successivi. I cannabinoidi Tutti hanno certamente sentito parlare delJa Ca nn ab is sativa, la pianta che produce la canapa e la marijuana. Probabilmente e anche universalmente noto che produce una resina che ha effetti fisiologici sui cervello. 11 principio attivo pili importante della resina e il THC ( tetraidroca nnabinolo), che ha effetti sulla perce- zione e sui comportamento, attivando i recettori localizzati sui neuroni cerebrali. II THe simula gli effetti dei cannabinoidi endogeni - sosta nze chimiche prodotte e rila sciate dai neuroni del cervell o. TABELLA 4 · 2 107 I principali neurolrasmettilori, relalivi effetti e tarmaci interagenti Neurotrasmettitore Elletti principati Farmaci che interagiscono con it neurotrasmettitore Glutammato Neurotrasmeltitore Alcol Elletti dei farmacildroghe/sostanze Desensibilizzazione dei eccitatorio primario recettori N M DA del cerve llo GABA Neu rotrasmetti tore inibitorio primario del cervello Aceti lcolina (ACh) Barbiturici , benzodiazepine Desensibilizzazione dei recettori GABA A ("tranqui Ilanti") Alcol Tossina botulinica Eccita la contraz ione muscolare, attiva la Veleno della vedova nera corteccia cerebra Ie, Neostigmina controlla il sanno REM, controlla I'ippocampo Nicotina Blocca il rilascio dell'ACh Stimola il rilascio dell'ACh Blocca l'AChE; accresce gli effetti dell'ACh Stimola i recettori dell'ACh Monoamine Dopamina (DA) Facilita iI movimento, I'attenzione, I'apprendimento L-DOPA Accresce la sintesi della dopamina Inibiscono la ricaptaziooe della dopamina Amfetamine, cocaina Farmaei antipsicotici Bloccano i receltori della dopamina Fluoxetina (Prozac) LSD Stimola alcuni recettori della serotonina e il rinforzo Noradrenalina (NA) Accresce la vigilanza, co ntrolla il sonno REM Serotonina Regola I'umore; controlla I'alimentazione, il son no, il livello di arousal, Inibisce la ricaptazione della serotonina la regolazione del dolore, sopprime i eomportamenti ri schiosi Endorfine Riducono il dolore, Oppiacei (eraina, mortina, ecc.) Stimolano i receltori degli oppi oid i rinforzano i comportamenti Naloxone Blocca i recettori degli oppioidi gia presenti Anandamide (cannabinoidi endogeni) Analgesia, riduzione della THC Stimola i recettori cannabinoidi nausea, minore pressione DCulare, interferenza con la memoria a breve termine, aumento dell'appetito II THe da ana lgesia e sedazione, stimola I'appetito, riduce la nausea causata da farmaci per il trattamento del cancro, allevia gli attacchi di asma, fa diminuire la pressione intraoculare dei pazienti affetti cia glaucoma e ri c1uce i sintomi di alcuni disturbi motori. Dall'altro lato, interferisce con la concentrazione e la memoria, altera la percezione visiva e uditiva e distorce la percezio ne del tempo che passa (iversen, 2003). Devane e colleghi (1992) hanno scoperto il primo - e piu importante - cannabinoide endogeno t una sostanza si mil -lipidica, soprannominata anandamide, dalla parola sanscrita ananda, o "beatitudine". I recettori dei cannabinoidi si trovano sui bottoni terminali dei neuroni che secernono il glutamma to, il GABA, I'acetilcolina, la dopamina, la noradrenalina e la serotoruna. (Ossia quasi tutti i neurotrasmettitori di cui abbiarno parlato) . Pertanlo t il rilascio di anandarnide ~ 0 la marijuana fumata - altera il rilascio di questi neuco trasmettilori. H..icerche recenti indicano che i can nabi noidi endogeni modulano Ie modificazioni sinaptiche che sembrano responsabili dell'apprendimento. e questo spiegherebbe perche iJ THe compromette la memoria a breve termine (Pegle y et' ai., 2004). I cannabinoidi inoltre sembrano avere un ruolo essenziale negli effetti di rinforzo degli oppiacei: lIna rnutazione causata con tecniche di ingegneria genetica che inibisce la produzione di recettori ca nnabinoidi abo Usee gl i effetti di rinforzo della modina, rna non della cocaina, deU'arnfetarnina 0 della nico tina (Cossu et aI., 200 I ). Tabella 4 .2 so no elencati i neurotrasmettitori presentati in questa sezione, gli effetti e alcuni farmaci che interagiscono con essi. 108 Capitolo 4 - --- LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO - La Valutazione del Dibattito Scientifico Dipendenza "Fisiologica" versus "Psicologica" Come tutti sappiamo, alcune droghe hanno effetti di rinforzo molto potenti, che portano alcune persone all'abuso 0 alla dipendenza. Alcuni individui (psicologi, professionisti della salute e non addetti ai lavori) credono che la "vera" dipendenza sia causata dagli effetti fisiologici aversivi che si verificano quando si cerca di smettere. Per esempio, negli anni '60 Eddy e colleghi (1965) avevana definita la dipendel1za fisica come "uno state di adattarnento che si manifesta attraverso sintorni fisici intensi quando si sospende la sornministrazione della draga" (p. 723) . Mentre definivano la dipendenza psichica come una condizione in cui una droga produce «un sentimento di appagamento e una pulsione psichica che richlede una somministrazione periodica 0 continua della droga per indurre piacere 0 per evitare 10 sconforto" (p. 723) . Molte persone considerano la seconda meno importante della prima, rna come vedremo e proprio vero l'inverso. • Prove della Dipendenza Fisiologica Per molti anni la dipendenza da eroina e stata considerata il pratotipa di tutte Ie dipendenze. Le persone che di solito assumono eroina (0 altri oppiacei) diventano fisicamente dipendenti dalla droga - ossia, rnostrano sintomi di talleranza e di astinenza. La tolleranza e Ia riduzione della sensibilit. alia droga in seguito all'uso continuatoj i tossicodipendenti assumono quantita sempre maggiori per ottenere gli stessi effetti. Una volta che si e assunto un oppiaceo abbastanza a lungo da svil uppare tolleranza, si avranno sintomi di astinenza quando si interrompe I'assunzione della droga. I sintomi di astinenza sana esattamente l'opposto degli effetti. Per esempio, l'eroina induce euforia; l'astinenza induce dis/ariaun senso di tristezza ansiosa. (Btl/aria e dis/aria significana rispettivamente "semplice da tollerare" e "difficile da tollerare"). L'eroina induce costipazione; l'astinenza produce nausea, crampi e diarrea. L'eroina rilassa; I'astinenza provoca uno stato di agitazione. La maggior parte dei ricercatori crede che i sintomi di astinenza siano un tentativo eli cornpensare l'inusuale condizione di intossicazione da eroina. La maggior parte dei sistemi corporei, inclusi quelli controllati dal cervello, sono regolati per funzionare a livelli ottimali. Quando una droga modifica artificialmente questi sistemi per un periodo lungo, i meccanismi omeostatici iniziano a produrre Ie risposte opposte, che in parte compensano I'allontanamento dal valore ottimale. Questi meccanismi compensatori spiegano I'assunzione sempre piu elevata di eroina per ottenere gli stessi effetti. Spiegano anche i sintomi dell'astinenza: quando la persona smette di assumere la droga, entrano in azione i meccanismi compensatori. • Quanto e importante la dipendenza psicological La dipenden za da eroina e un esempio cosl lampante che ha indotto alcune autorita a concludere che la «vera" dipendenza non esiste senza tolleranza e astinenza. Senza dubbio, i sintomi dell'astinenza rendono difficile interrompere I'assunzione di eroina - contribuiscono a tenere una persona intrappolata. Ma non spiegano perche una persona diventi dipendente dall'eroina all'inizio; questa si spiega con gIi effetti di rinforzo della droga. Certamente, Ie persone non inizia no ad assumere eroina per diventarne fisicamente dipendenti e sentirsi infeIici quando restano senza. Piuttosto iniziano ad ass umerla perche Ii fa stare bene. Anche se i sintomi di astinenza da eroina rendono difficile interrompere l'assunzione della droga, questi effetti da soli non so no sufficie nti. In realta, quando it costo deU'eroina diventa troppo elevato, alcuni lasciano nonostante I'astinenza. Non e poi cosl doloroso come si crede: i sintomi deU'astinenza sono stati descritti come una brutta influen za - spiacevoli, rna superabili. Dopo una settimana 0 due, quando il sistema nervoso si e adattato all'assenza di droga, i tossicodipendenti potrebbero riprendere l'abitudine, adesso me no costosa. Se I'unica ragione di assumere droga Fosse evitare i sintomi di astinenza, i tossicodipendenti non potrebbero seguire questa strada. La ra gione per cui Ie persone assumono - e continuano ad assurnere - droghe come l'eroina e che queste dan no una"carica" piacevolej in altre parole, rinforzano il cornportamento. Altre prove contraddicono la tearia della dipendenza fisica. Primo, alcune droghe molto potenti, fra cui la coca ina, non danno dipendenza fisica. Ossia, Ie persone che la asswnono non manifestano toli eranza, e se interrompono, non hanno sintomi di astinenza. Come risultato, gIi esperti per molti anni han no creduto che la coca ina Fosse una droga relativamente innocua, non alia stregua dell'eroina. Ovviamente, si sbagliavano,la cocaina d. piu dipendenza dell'eraina: animali di laboratorio che potevano assumere cocaina premendo una leva, avevano maggiori probabilita cli morire rispetto ad animali che assumevano eroina. Secondo, alcun e droghe danno dipendenza fisica (tolleranza e sintomi di astinenza) senza essere oggetto di abuso (Jaffe, 1985). Questo perche non halIDo effetti di rinforzo sui comportamento - sono semplicemente divertenti da assumere. • Cosa possiamo concludere? La lezione pill importante che possiamo imparare eche non si dovrebbe mai sottovalutare l'importanza dei fattori "psicologici". Dopo tutto, dato che il comportamento esotto il controllo di circuiti neurali, anche i fattori "psicologici" irnplicano meccanismi fisiologici. Le Sostanze Chimiche e Comport.mento persone spesso fanno pill attenzione ai sintomi fisiologici che a quelli psicologici -Ii considerano pili "reali ': Ma la ricerca comportamentale ha adesso dimastrato che un'attenzione esclusiva alla fisiologia pUO ostacolare la comprensione delle cause della dipendenza. Sostanze chimiche e comportamento Numerose sostanze chimiche che si trova no in natura hanno effetti suI comportamento, e molte altre sono state sintetizzate in laboratorio. Queste sostanze possono facilitare 0 interferire con I'attivi ta si naptica. Fra quelle che la promuovono ci sono queUe sosta nze che provocano il riJascio di un neurotrasmettitore (co me iJ veleno della vedova nera); quelle che stimolano direttamente i recettori postsinaptici, potenziando cos1 gli effetti del neurotrasmettitore stesso (come la nicotina ) e queUe che inibiscono la ricaptazione del neu rotrasmettitore (come l'amfetamina e la cocaina) . Le sosta nze che interferisco no con I'attivita si naptica includono qu eUe che inibiscono il rilascio di un neurotrasmettitore (co me la tossi na botulinica) e quelle che bloccano i recettori (co me il curaro). Nel cervello Ie principali comunicazioni sinaptiche vengono pOltate a termine da due neurotrasmettitori: il glutammato, che ha effetti eccitatori, e il GABA, che ha effetti inibitori. L'acetilcolina (ACh) controlla i movimenti muscolari ed e coinvolta nel controllo del so nno REM, neU'attivazione della corteccia cerebral e e nella modulazione di una struttura cerebral e coinvolta nella memoria. La nicotina stimola i recettori dell' ACh e il curaro Ii blocca (causando la paralisi). La neostigmin a, utilizzata nel trattamento della rniastenia grave, impedisce la distruzione dell' ACh da parte di un enzi ma. Anche Ie monoamine modulano importanti funzioni cerebrali. La dopamina (DA) faciJita i movimenti e gioca un ruo lo nel rinforzo dei co mportamenti. La L-DOPA, che stimola la produzione di DA, viene utilizzata nel trattamento del morbo di Parkinson e la cocaina rinforza il comportamento blocca ndo la ricaptazione della dopamina. Le sostanze che bloccano i recettori della dopamina vengono utilizzate per trattare i si ntomi della schizofreni a. II rilascio di noradrenaIina (NA) accresce la vigilanza e i neuroni che la secernono contraBano iI son no REM. II rilascio di serotonina aiuta la soppressione del comportamento aggressivo e dei comportamenti a rischio e Ie sostanze che inibiscono la ricaptazione della serotonina vengono utilizzate nel trattamento dei disturbi d 'ansia, della depressione e del disturbo ossessivo-cornpulsivo. 109 La maggio parte dei peptidi sono neuromediatori • somigliano ai neurotrasmettitori rna coprono maggiori distanze e hanno una diffusione piil ampia, possono modulare I'azione di numerosi neuroni. I neuromediatori pili noti so no Ie endorfin e, che vengono rilasciate quando un animale e coinvolto in comportamenti importanti. Servono a ridurre il dolore e a rinforzare i comportamenti in atto. L'anandamide, il principale cannabinoide endogeno regola il rilascio di numerosi neurotrasmettitori. II THC, il principio attivo della marijuana) agisce sui recettori cannabinoidi e simuIa gli effetti dell'anandamide. J cannabinoidi hanno alcuni effetti positivi rna cornpromettono anche la memoria a breve term ine. Gli oppiacei inducono tolleranza e sintomi di astinenza, che rendono il consumo progressivo molto costoso e I'abbandono mol to difficile. La ragione primaria della dipendenza pef() e l'effetto di rinforzo, non i sil1tom i spiacevoli deU'astinenza. La tolleranza sembra essere il risuItato dei meccanismi omeostatici che controbi lanciano gli effetti della droga. La distinzione fra dipendenza "fisiologica" (con tolleranza e sintomi di astinenza) e quella "psicologica" (anche in assenza dt questi effetti) ha oscurato la vera causa della dipendenza: il rinforzo che da la droga. Una vo lta si credeva che la cocaina fosse relat iva mente illnocua perche non clava una "realc" dipend enza (ossia fi sioiogica), ovviamente adesso sappiamo co me stanno Ie cose in realta. OOMANOE 01 RIFLESSIONE 1. Come abbiamo vista, gU oppioidi sono neuromediatori utili perche incoraggiano un animale a continuare nella lotta 0 neU 'accoppiamen to. Riuscite a pensare ad altri comportamenti che potrebbero essere influenzati dai neuromediatori? Riuscite a pensare ai problemi mentali o comportamentali che potrebbero sorgere da una secrezione esagerata 0 ridotta di questi neuromediatori? 2. Supponiamo che qualcuno assuma un fannaco per I'an sia. Supponiamo i.noltre che stia pianificando di uscire per una serata co n gli amici. Il marito Ie ricorda di divertirsi ma di non bere. Perche si tratta di un buon consiglio? 3. In natura si trovano molte sostanze chi1niche utili e molte altre devono ancora essere scoperte. QuaIi sana alcune delle co nseguenze del disboscamento, in particolare nelle fores te trop icali che hanno una diversita di specie insoIitamente ricca? Chi possiede Ie risorse e Ie sostanze che sono state scoperte - Ie popolazioni indigene che vivono in qu elle zone? I governi dei paesi in cui si trovano Ie risorse? Le compagnie farmaceutiche che estraggono e creano forme purificate di queste sostanze? 4. Se vi doveste ca ndidare per un posto al dipartimento di ricerca di una compagnia farmaceutica, di quale sostanza nuova che agisce sui comportamento andreste alla ricerca? Analgesici? Sostanze per controUare I'ansia? Sostanze che controllano l'aggressivita? Sostanze che migliarano la memoria? Le sostanze che han no effetti sui 110 Capilolo 4 sione cerebrale aveva compromesso Ie ab il,ita lin guistiche. Un apparato stereotassico uti lizzato flGUHA '1 - 18 per inserire un fila a un a cannu la in una specif ica porzione del cerve llo dell'animale. Per studiare I'effetto di lesioni cerebrali artificiali sul Crania Elettrodo nel cervel10 FIGURA 4 · 20 Un paziente sottoposto a una tomografia computeriuata.(TC) (Foto©Casey McNamara/Index Slock Imagery, Inc.) comportamento dovrebbero essere assunte solo da per- sone che soffrono inequivocabilmente di una malattia come la schizofrenia l la depress ione 0 il disturbo ossessiva-compulsivo? 0 dovremmo cercare di individuare delle sostanze che ai uti no colora che desiderano lniglio- rare Ie proprie presta zioni intellettuali sociale 0 La sludio del cervello LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO 0 )'adattamento semplicemente che vogliano sentirsi pill felici? Una lesione cerebraIe prodotta can FIGURA 4oJ9 I'ausilio di un apparato stereotassico. La fotografia mostra una sezione sottile del cervell o di un topo, impregnata di un coloran te che mostra la localizzazione dei corpi cellulari. (Su gentile concessione di Neil Carlson) Lesione cerebrals Foro nel tsssuto per identificare I'e misfero deslro e sinistro. Lo studio del cervello comportamento animale. i ricercatori causano la lesione cerebra le, danneggial10 una specifica regione del cervello e poi studiano gli effetti di questa lesio ne sill compOltamento dell'animale. Ovviamente, i ricercatori non danneggiano intenzionalmente il cervello degli esseri wnani per studiarne Ie funzionaIita. Piuttosto, come Paul Broca, studiano il comportamento di individui i cui cervelli sono stati danneggiati da un'ischem ia, da lila malattia a da un trauma. Se alcuni co mportamenti risultano co mp romessi, possiamo conclude re me la porzione dann eggiata deve in quakhe modo essere coinvolta in questi comportamenti. Per produrre Wla lesione cerebrale negH animali di labora tario, il rieereatore deve seguire Ie regole etiche presentate nel Capitolo 2. Prima di tutto deve anestetizzare I'animale, prepararlo per I'intervento chirurgico e pelforare il cranio. NeUa maggioranza dei casi la regione indagata e localizzata neUe aree piu profonde del cervell o. Per raggiungere questa regione, il rieercatore utiliz7.a W1 particolare strumento chiamata apparato stereotassico per inserire un cavo sottile (un elettrodo) 0 un sottile tubicino metallico (una cannula) in un sito particolare all'interno del eerveUo. (II termin e stereotass;co si riferisce alia possibUita di manipolare W 1 oggetto in uno spazio tridimensionale. Vedere la fi&wa 4.18). Com e illustrava il Capitola 1, numerosi scienziati sa na interessati al cerveUo e numerosi psicologi so no coinvolti neUa rice rca nellrologica sugli esseri lImani e sug li an imali da lab oratorio. Adesso abbiamo a disposizion e una se ri e di tecniche che solo poeru decenni fa sarebbero sta te impensabili. Possia mo identificare i neuroni ehe co nten gono pa l' ticolari sostanze chimiche. Possiamo utili zza re microscopi speciali per osservare alcuni ioni che pe netrano in neuroni viventi attraverso I'apertura del ca nale ionico appropriato. Possiamo di sattivare alcuni geni individual i 0 inse rire nuovi geni in animali da laboratorio per vedere cosa accade sul piano fisiologico e compo r tamen tale. Possiamo vedere i dettagli della struttura di un ce rvello umano vive nte e studiare I'attivita di num erose regioni ce rebrali mentre la persona svolge differenti compiti percettivi 0 comportamentali. In realta, so lo I'elencazione e un a breve descri zio ne di queste tecniche ri chiederebbe un intero capitolo. In q uesta sezione descri verb solo Ie tecniche piu impo rtanti, che danno un'idea della ri cerca di cui si occupa la ps icologia fisiologica. Una volta che si e localizzata la regione specifica, se ne possono alterare Ie funzioni. Gli sperimentato ri possono callsare lesion; elettrolitiche passando L1na corrente elettrica attraverso l' elettrodo che producendo calore distrugge una piccola porzione di eervello intorno alla punta dell 'elettrado. Oppure posso no causare una les;ol1e tossica in iettan do una sostanza chimica attraverso la cannula che sovrastimola i neuroni deUa regio ne intorno alia punta delia carulUla, e Ii uccide. Dopo pochi gior ni I'animale si riprende dal1 'operazione e iJ ricercatore puo valutare il comportamento. In seguito puo rimu overe il cervell o deU'animale dal cranio, sezionarlo ed esaminarlo co n un microscopio per stabiJiJ·e I'en tita deUa lesione. (Vedere la f"1pA 4.19) Ovviamente, i ricercatori che studiano il comportamento dj una persona con lesioni cerebrale no n possono rimuovere il cervello ed esaminarlo (a me no che la persona non muoia e la famiglia dia il co nse nso all'esame autoptico a scopo di rice1'ca). Questo significa che i ricerca tori raramente haJU10 l'opportun ita di esaminare i cervelli di pa7.ien ti che han no studiato. Fortunatamente, 10 sviluppo di strumenti per la scansione cerebrale ci consente di determin are la loealizzazione e I'estensione d i una lesione in un cervello vivente. L'ablazione sperimentale La visualizzazione delle strutture cerebrali La tecnica di ricerca piu vecchia in psicologia fisiologica ser- Le tecnjche di seansione cerebrale sono state originaria- viva allo studio delle lesioni cerebrali. Come ho descritto nel Capitolol , Pierre Flourens aveva utilizzato I'ablazione sperimen tale negli studi su cavie di laboratorio e Paul Broca aveva applicato questa tecnica alIo studio di un uomo in cui una le- mente sviluppate per consentire ai medici di stabilire Ie cause di sintomi neurologici localizzando lesioni, visualizzando i tumOJi, 0 individuando anomalie di SVilllPpO nella struttura eerebrale. Una volta che i ri ce rcatori sono riusciti 111 Scansione TC di un paziente con una lesione cerebra Ie causata da un'area danneggiata (i l punta bianco nell'angolo sinistro in basso della scansione 2). Dal momenta che destra e sinistra $Ono tradizionalmente invertite neUe scansioni TC, I'area danneggiata e in realta nell'emisfero destro. (So genli~ coocessione dO Dr. J. Good Samarnan 1bs~lal, Portland, Oregon). M:.'.""". A.- V (1) (2) (3) a vedere la struttura tridimensionale del cervello, halIDo potuto collegare Ie lesioni cerebraIi 0 Ie anomalie nella sviluppo con Ie osservazioni del comportamenlo e delle capacita dei pazienti che avevano studiato. La prima macchina a mostrare la struttura tridimensionale del cerveUo e slata la TC (vedere la l'ipra 4.20 ). (TC sta per tomografia computerizzata. Tomos che significa "sezione': significa che la TC prod uce una FIgura che somiglia a una sezione del cerveUo. II macchinario spesso viene chiamato TAC - dove la A sta per assiale- ma i neurologi con cui ho parlato la chiamano Te. Forse credono che TAC sia trappo lezioso). Si invia un so ttil e fascio di raggi X attraverso i1 cerveUo dell 'individuo. II fascio si muove lunge tutta la testa e un computer calcola la quantita di radiazioni in differenti punti lungo ciascuna angolatura. Si ottiene un' immagine bidimen sionale di una ('sezione" del cervello dell'individuo, paraliela aUa som mita del cranio. Una scansiane di MRI del cervella umana. !Pholo © ISMIPhololake. Inc. I 112 Capitola 4 LA BIOLOGif\ DEL COMPORTAMENTO La Figura 4.21 mostra tre scansionj TC del cervello d.i un paziente can una lesione - Miss 5., il cui caso edescritto nella sezione di apertura del capitola. Le scansioni sana ordinate dal fondo del cervello (scansione 1) alla sommita (scansione 3). E facile vedere I'area danneggiata, un puntino bianco, nella parte sinistra bassa della scansione 2. Una piu recente tecnica di scansione e I'immagine di ri~ sonanza magnetica (MRI). Le scansioni della MRI si ottengona posizionando la testa della persona in un forte campo magn etico. Questa fa s1 che Ie molecole si allineino con Ie linee delle forza magnetica. Vielle poi generato un segnale La studio del cerve ll o Magnetoencefalografia. Lo strumento che awolge la testa dell'individuo e mostrata nel monitor a sinistra. Le regioni di maggiore attivita elettrica sono mostrate nell'inserzione in basso a destra, sovrapposte a un'immagine del cervello ottenuta con una MR. (Su genlile concessione di VSM MedTech Ltd.) FIGURA 4.24 radio intorno aUa persona, che fa inclinare gli atomi allineati, proprio come si potrebbe dare un calpetto a una punta che sta girando e farla traballare. La scansione misma il tempo che impiegano Ie molecole a smettere di tentennare e a riallinearsi. Dal momenta che molecole diverse impiegano tempi differenti per ritornare alio stato iniziale, si puo costruire un'immagine in cui si distinguono Ie varie componenti: materia grigia, materia bianca e liquido cerebrospinale. Le MRl hanna una risoluziolle pin alta di quelle Immagine PET di un paziente con morbo 4·25 di Parkinson che mostra I'accumulo di L-DOPA radioattiva in una regione del cervello implicata nel movimento che riceve input dai bottoni terminali che secernono dopamina. (a) Immagine preoperatoria. {b} immagine presa 13 mesi dopo un trapianto di cellule secernenti dopamina. II maggiore assorbimento di LDOPA indica che Ie cellule trapiantate secernono dopamina. (Adatlata su genii Ie concessione di Widner, H., Tetrud, J , Rehncrona, S., Snow, B., Brundin, P., Gustavii, B., Bjorklund, A., lindvall, O. e Langston, J. W. New England Journal od Medicine, 1992, 327, 1556-1563. Copyrighl© 1992 Mass· achusetts Medical Society. Tutti i dirilli sonG riservati). FIGURE della TC (Vedere la Figura 4.22 ). Tuttavia, Ie TC sono an- cora utilizzate perche castano meno e non contengono magnetii il magnetismo esercitato da una macchina per la MRl puo interagire con una serie di oggetti, fra cui pacemaker 0 placche di metallo inserite nel corpo del paziente. puo essere misurata attraverso due speciali tecniche di La misurazione dell'attivita cerebrale scansione: la PET e la MRf f"nziona/e. La tomogralia a emissione di positroni (PET) sfrutta il principia secondo il Dal momen ta ch e la fisiolog ia d el cervello implica pro- cessi elettrici e chimici, sono state sviluppate tecniche di rnisurazione per ciascuno di essi. J microelettrodi sana minuscoli fili elettrici in grade di misurare Ie correnti elet- II..,=-_____ R_u_"o_ d_ i c_a_rt_a_c.., he scorre triche dei singoli neuroni. Can la giusta amplificazione, possono essere utilizzati per misurare Ie minime variazioni elettriche dei singoli potenziali d'azione. Dozzine di questi fili possono consentire a un ricercatore di registra re simultaneamente I'attivita di dozzine di neuroni. Altre tecniche di registrazione elettrica prevedono I'applicazione di grandi elettrodi sui cranio. Questi elettrodi riescono a misurare I'attivita elettrica di grossi gruppi di Im~ne faIIa con scansione MRI funziona~ neuroni. Per esempio, I'elellroencela logram ma (EEG) pro- FIGURA 4.26 del cevelkl umarc: rra;1ra aurrento Iocalizzalo di attivita ","rale nei maschi (a sinL>lra) e nelle OO1ne (a desIra) nel valulare OOPP"' di Mire scritte (Tratta da Shaywitz, B. A. et aI., NMR ResearchlYale Medical School. Ristampato su gentile concessione.) tacchi epilettici e per mon itorare i diversi stadi del sonno (descritti nel Cap itolo 9) . Nella magnetoencela logralia (MEG) uno strum en to di La registrazione di un elettroencefalografo. La penna traccia Ie modificazioni nell'attivita elettrica del cervelio, registrate dagli elettrodi posizionati su i cranio della persona. quale il decadimento di molecole radioattive produce I'emissione di particelle subatomiche chiamate positroni. II primo passo consiste nell'iniettare una sostanza radioattiva che si accumula nel cervello. (La sos tanza alla fine viene degradata ed esce dalle cellule. La dose iniettata e innocua.) La testa viene posizionata su uno scanner PET duce un grafico dell'attiv ita cerebrale, registrata attraverso dischi metallici attaccati al cranio (vedere Ia Figura 4.23) . t:EEG puo essere utilizzato per d iagnosticare at- FIGURA 4·23 (b) (a) registrazione che rileva Ie minime variazioni d.ei campi magnetici prodotti dall 'attivita elettrica dei neuroni nella co rteccia cerebrale. Questa strumento puo essere uti lizzato in ambito clinico - per esempio, per individuare anomalie cerebrali responsabili di attacchi epilettici in modo da poterle rimuovere chirurgicamente. La MEG puo anche essere utilizzata per misurare I'attivita cerebrale di alcune regioni nel corso dell'esecuzione di una serie di COffiportamenti 0 co mpiti cognitivi (Vedere la Figura 4 .24) L'attivita metabolica di specifiche regioni cerebrali Fronte 113 che individua i positroni. II computer determina quali reo gioni hanno assorbito la sostanza chimica e genera l'immagine di una sezione ce rebrale con Ie zone a maggiore concentrazione della sostanza. I ricercatori possono uti lizzare numerose sostanze: per esempio composti che si accumulano in cellule metabolicamente attive, individuando in qu esta caso Ie regioni cerebrali pili attive; oppure composti che si legano con particolari recettori (per esempio quelli deLla seroto nina ) e stabilire in quali re gioni del cervello sono presenti. La Figura 4.25 mostra un'altro uso della PET. Le immagini sono state prese prima e dopo che i neuroni secernenti dopamina so no stati impiantati chirurgicamente nel cervello di un individuo con il morbo di Parkinson. L'immagine mostra un aumento della quantita di dopamina in un a regione del cervello che controlla i movimenti, rivelata dalla presenza della sostanza ra dioattiva incorporata nelle molecole di dopam ina. La teenologia pi" recente e la MRI lunzio nale (fMRI). Gli ingegneri biomedici hanno modificato i macchinari per la MRl gia esistenti per misurare il tasso di metabolismo di alcune regioni cerebrali, calcolando illivello di ossigeno nei vasi sanguigni cerebraLi. Queste immagini hanno una risoluzione molto pili elevata di quelle della PET, possono esse re acqllis ite molto pili rapidamente e non richiedono la produzione di sostanze radioattive can emivite molto brevi, molto costose. Pertanto, la £MRl e diventata la tecnica privilegiata nella misurazione dell'at· tivita del cervello umano (Vedere la Figura 4.26 ). La stimolazione dell'attivita cerebrale Fino a questa punta, abbiamo parlato della studio del cervello attraverso la rimozione di alcune sue parti (0 l'osservazione degli effetti di lesioni naturali), della visualizzazione della struttura cerebrale e della relativa misurazione dell 'attivita. Un'altra tecnica attiva artificialmente i neuroni in particolari regioni del cervello per vedere gli effetti della stimolazione sul comportamento. Per esempio, una lieve stimolazione elettrica in una regione del cervello d i un animale da labo ratorio, sufficiente a innesca re potenziali d'azione negli assoni di quella determinata regione, ha un effetto di rin forzo (ricompensa) sui comportamento de U'animale. Se I'animale ha I'opportunita di premere una leva ehe gli da una breve scarica elettrica attraverso minuscoli elettrodi chirurgicamente impiantati nel suo cervello, 10 fara , anche per migliaia di volte in un'ora. (Vedere la Figura 4 .27 ) Questo significa che il cervello ha un sistema di rinforzo endogeno. Questa ipotesi e confermata da ricerche, su esseri umani e animali di laboratorio, che indicano che j neuroni attivati da questa stimolazione, si attivano anche in presenza di eventi che rinforzano determinati comportamenti, come la so mministrazione di cibo, acqua 0 droghe che danno dipendenza. Uno studio con la MRI 114 Capitolo 4 lo studio del cervello LA BI O LOGIA DEL COMI'ORTAMEN TO Leva Un esempio di esperimento di stimolazione elettrica. Quando il ratto preme il bottone, riceve una breve scarica elettrica nel cervello. funzionale su studenti universitari eterosessuali maschi ha trovato che anche la vista di Wla foto con una bella donna attiva questa regione (Aharon et al., 200 1). Come abbiamo vista nella sottosezione precedente, l'attivita neurale genera campi magnetici che possono essere identificati grazie aUa magnetoencefalografia. In modo simile, i campi magnetici possono essere utilizzati per stimolare i neuroni generando correnti elettriche nel tessuto cerebrale. La stimolazione magnetica transcranica (TMS) utilizza una bobina di mi, che di solito assumono la forma di un 8, per stimoJarc i neuroni della corteccia cerebrale. La spirale viene posizio l1c sulla sommita del crania in modo che la giuntura dv v... S1 incrocia 1'otto sia posizionata esattamenle sopra al punta che deve essere stimoJato. GLi impulsi elettrici generano campi magnelici che attivano i neuroni della corteccia. DaJ momento che I'elaborazione delle informazioni nella corteccia cerebrale impJica pattern complessi di attivita in particolari ciJ'cuiti neuronali, la stimolazione compromette l'attivita nOJ'male di quella regione. Per esempio la stimolazione di una particolare regione de lla corteccia cerebrale compromette la capacita di una persona di individuare i movimenti negli stimoli visivi. Questi dati conferm ano i risultati ottenuti da studi di registrazione e lesione con animali da labo ra torio e da studi can persone can lesioni ce rebrali, che indicano che questa regione e coi nvolta nella percezione del movimenti visivi. Inoltre, la TMS e stata utili zzata per tratta re i sintomi di disturbi mentali come la depressione. La fi&w.a 4.28 mostra una spira Ie elettromagnetica utilizzata nella sLimolazione magnetica transcranica e la sua collocazione sulla testa. Alterazioni genetiche Graue ai progressi deUa genetica eli cui abbiamo parlato nel Capitolo 3, i neuroscienziati adesso passono manipolare i meccanismi genetici che controllano 10 sviluppo del sistema nervoso. Per esempio, si pLIO prodwTe in lID topo una mutazione mirata (Wl "knockout" genetico). Questa procedura rende inattivo lUl gene - per esempio queUo respollsabile della produzione eli un particoJare netuotrasmettitore 0 eli un partieotare recettore. Gli effetti eli Wl "knockout" genetico sui comportamento degli animali suggeliscono quale pot:rebbe essere il ruolo normale del neurotrasmettitare. Per esempio, Wla mutazione mirata che bl.occa la produzione ill un particolare peptide genera Wl disturbo ereditario del sanno nota come narcolessia, che, ora sappiamo, e causa to dalla degenerazione dei neuroni che secemono questo peptide (Chemelli et aI., 1999). 1 ricercatori possono anche inserire dei geni nel DNA degli animali per alterare 10 sviluppo cerebrale 0 il funzionamento di particolar i tipi di neuroni dopo la nascita. Per esempio, Tang e colleghi (1999) hanno riscon trato che una modificazione genetica che aumentava la produzione di un particolare tipo di recettore migliorava la capacita di apprendimenlo deU 'animale in un determinato compito. Questi risultati, insieme a quelli di altri esperimenti, suggeriscono che tali recettori siano implkati nel produrre var iazioni neUe sinapsi responsabili della fonnazione dei ricordi. Biologia e cultura FIGURA 4 - 29 EfJetti dell 'apprendimento sulla neurogenesi, visibili in sezioni di parte dell'ippocampo di ratti stimolati per I'apprendimento 0 esposti a una condizione di cantralla priva di apprendimento. le freece indicano Ie cellule nuove. (From leuner. 8., Mendolia-loffredo, S., Kozorovitsk~, Y .,SambtJlg, D., Gould, E.. and Shors. 1 J. Learning enhances the sulVival of new neuronsbe)ood the timewilen the hippocampus is required for memory. Journal of Neuroscience, 2004, 24, 7477-7481. Copyright © 2004 by the Society of Neuroscience.) ''Y . . La stimolazione magnetica transcranica. La sp irale invia la stimolazione elettromagnet ica al cerve ll o, che interferisce con la regione della corteccia cerebrale che si trova satta il punta di incrocio della spirale. (photo di George RuhelThe New York limes) Una deUe controversie pilI lontane nel tempo della psicologia riguarda i rispettivi ruoli di natura e ambiente nella sviluppo uma no. Normalmente, quando Ie persone chiedono "E dovuto a fattori biologici 0 sociali?" oppure "E innato 0 appreso?" si ri- J ~•• \. , .' Apprendimento 1 giorno dopa .'/ I'addestramento 60 giorni dopa I'addestramento Condlzlone di cantralia feriscono aUe origini di un determinato comportamento, taleoto 0 tratto di personalita. Quasi sempre, la biologia e "eredita si pongono dallato "natura"j i fattori sociali e I'apprendimenta si posizionano invece dallato "ambiente': Storieamente questa esempre stata considerata una divisione carretta. Come vedremo nel corso del libra, tuttavia, la maggior parte degli psicologi moderni considera la problematica natura-ambiente il residuo di un modo antiquato di concepire il comportamcnto. Pili conosciamo i modi in clli i comportamenti, i talenti e i tratti di personalita si sviluppano, pitl scopriamo che entrano in gioco fattori biologici e sociali, ereditari e culturali. L'obiettivo degJi psicologi rnoderni non e individuare quali siano i piu importanti, rna scoprire il ruolo specifico di ognuno e determinare come interagiscano. Come tutti sanno, il corpo si sviluppa secondo un programma determinato dai geni. L'unico modo in cui i geni possana influenzare personalita e comportamenti eagire sullo sviJuppo fisico. Ovviarnente 10 sviluppo cerebrale ha un ruolo critico a questa proposito, rna anche quello endocri no e di altre parti del corpo e importante. Per esernpio, un corpo maschile 0 femrninile certarnente influenza il nostro comportamento e il modo in cui gli altri si cornportano con noi. Dal momento che anche questi fattori possono essere irnportanti, molti credono che I'eredita sia l'unica influenza possibile su un normale sviluppo del cervello. Pochi considerano la possibilita che anche i fattori ambientali possano avere influenze rilevanti sullo sviluppo normale del cervello e che questa possa estendersi non solo ai primi mesi, rna fino all'eta adulta. Le tecniche moderne hanno iniziato a mostrarci come il cervello risponde aU'esperienza. • Effetti ambientali sullo sviluppo cerebrale 1. Gli effetti dell'esperienza sullo sviluppo cerebrale L'arnbiente puo influenzare 10 sviluppo cerebrale? Negli amu '60 Mark Rosenzweig e colleghi hanno iniziato un programma di ricerca proprio per esaminare questa eventualita (Rosenzweig e Bennett, 1996). 1ricercatOli hanno diviso alcwle nidiate di ratti e Ie hanno posizionate in due ambienti: stimo- 115 lante e impoverito. L'ambiente stimolante comprendeva mote girevoli, scale, scivoli e giocattoli che i ratti potevano esplorare e manipolare. 1 ricercatori cambiavano ogni giorno questi oggetti per massimizzare Ie esperienze degli animali e per assicurarsi che avrebbero appreso il piti possibile. AJ contrario, I'ambiente impoverito era costituito da gabbie vuote poste in una stanza silenziosa con poca illuminazione. Rosenzweig e colleghi hanno riscontrato numerose differenze nei cervelli degli an imali allevati nei due arnbienti. I cervelli dei ratti allevati nell'ambiente stimolante avevano una corteccia cerebrale piti spessa, un migliore apporto di sangue, maggiore contenuto proteico e maggiore quantita di acetilcolina (un neurotrasmettitore che sembra avere un ruolo importante neU'apprendimento). Studi successivi hanna riscontrato carnbiamenti anche a livello microscopica. Greenough e Volkmar (1973) hanna riscontrato che il sistema nervoso dei ratti allevati in ambienti stimolanti avevano dirarnazioni dendritiche piu ampie e complesse. Turner e Greenough (1985) hanno invece trovato che Ie sinapsi deUe cortecce cerebrali erano di piu e piti grandi. Questi cambiamenti si verificano anche nei cerveili adulti: Sirevaag, Black, Shafron e Greenongh (1988) hanno trovato che quando i ratti venivana pasizionati in am- bienti stimolanti fra i 30 e i 60 giorni dalla nascita (giovani adulti), i capillari deUe cortecce visive si diramavano di piu e anche I'area superficiale aumentava, presumibilrnente per adattarsi alla crescita stimolata daU'esperienza. Anche i cervelli degli esseri adulti umani passono essere modificati dall'esperienza. Chi e stato a Londra, in Inghilterra, probabilmente I'ha trovata eonfusionaria. Costruite intorno a vicoli e quartieri antichi, Ie strade sono un labirinto sconcer· tante, reso aneora peggiore dalle leggi sul traffico a seLlSO unico. Essere un tassista in un simile contesto e orientarsi in un simile labirinto richiede eccezionali capacita spaziali. I tassisti londinesi passano anni a imparare la localizzazione delle strade e ottengono la licenza solo dopo un esame molto difficile. L'apprendimento si svolge tutto nel cervello: Ie capacita di orientamento del tassista sono il risultato di modificazioni nei circuiti neurali verificatisi negli anni di addestramento. Attraverso 1a MRl, Maguire e coileghi (2000) hanno scoperto che i cervelli di questi lassisti erano fisicarnente diversi da quelli degli altri londinesi: una parte dell'ippocampo, una regione irn~ portante nell'apprendimento, era piu grande. La grandezza di questa regione deU'ippocampo era positivamente correlata can la capacita di orientarsi nelle strade di Londra. Anche se una spiegazione plausibile di questa aumento potrebbe essere I'addestramento, epossibile che alcuni individui nascano con un ippocampo pill sviluppato e che quindi abbiano maggiori probabilita d.i portare a termine con successo I'addestramento e superare l'esame (Come potrete rieordare dal Capitolo 2, la correlazione non prova alcuna causalita.) Prendiamo in esame alcune prove deU'ipotesi che I'apprendimento possa modificare la grandezza di aicune parti del cervello. Una possibilita e che I'apprendirnento stimoli la crescita di 116 Capitola 4 LA BIOLOGIA DEL COMI'ORTAMENTO nuove connessioni sinaptiche, con nuovi dendriti e dirama- zioni di assani. Queste alterazioni possono causare un'espansiane di regioni cerebrali in cui si verifica la crescita. Ci sana alcune prove di questa fenomeno. Per esempio, la regione del cervello dedicata all'analisi dene informazioni sensoriali provenienti dalle dita della mana sinistra e pio sviluppata nei musicisti che suonano strumenti a carde. (Queste dita sana utilizzate per prernere Ie (arde), Un fenomeno simile si osserva nei cervelli di persone cieche che imparano a leggere il Braille (Elbert et aI., 1995; Sadato et aI., 1996). ehe dire della possibilita che I'apprendimento possa promuovere Ja crescita di nuovi neuroni? Per molti anni j ricercatori hanno creduto che la neurogenesi Oa produzione di nuovi neuroni) non potesse verificarsi nel cervello completamente sviluppato, Tuttavia la ricerca ha dimostrato che questa convinzione era errata: il cervello adulto contiene alcune cellule sta minali che possono dividersi e produrre nuovi neuroni. (Le cellule starninali sono cellule indifferenziate che possono dividersi e dare luogo a una serie di cellule differenziate}.l ricercatori possono identificare la presenza di cellule nuove somministrando una piccola quantita, satta fonna radioattiva, di una sostanza ehimica che Ie cellule staminali utilizzano per produne il DNA necessario alla neurogenesi. II giorno successivo, i ricercatori rimuovono iJ cervello dell'allimale, impregnano Ie sezioni del cervello con un particolare colorante e Ie esaminano al microscopio. Le ricerche hanno trovato prove della neurogenesi in sale due parti del cervello aclulto: l'ippoearnpo e il bulbo olfattivo, responsabile dell'odo rato (Doetsch e Hen, 2005), Le prove indicano che I'esposizione a nuovi odori aecresee il tasso di soprawivenza dei neuroni del bulbo olfattivo e che l'apprendimento puo favorire la neurogenesi nell'ippo- campo (Vedere la Fillura 4.29).Forse quindi imparare a orientarsi a Londra davvero fa accrescere la grandezza dell'ippocampo del tassista. Inoltre, la depressione 0 I'esposizione alIo stress possona sopprimere la neurogenesi nell' ippocarnpo e i farmaci che riducono 10 stress e la depressione possono ripristinarla. La stimolazione ambientale non inizia con la nascita. Mentre si trova nell'utero, il feto sente i movimenti del carpo della madre, ascolta il suono della sua voce e i suoni dell'arnbiente esterno che attraversano la barriera addominale, Dopa la nascita, i neonati sonG sottoposti a una massiccia stimolazione ambientale quando vengono aUattati, quando fanno il bagoetto, quando vengono earnbiati e quando vengono semplicemente tenuti e abbracciati. Questa stimolazione chiaramente contribuisce allo sviluppo norm ale. Quando i bambini nascono prematuramente e vengono messi in incubatrice, sono deprivati della stimolazione in utero e ricevono meno carezze dei bambini nati a termine. Nwnerose ricerehe hanno dimostrato che un massaggio gentile a neonati prematuri pua ridurre gli effetti di questa deprivazione ambientale; fa aumentare il tasso di crescita e quello di sviluppo motorio (Solkoff, Yaffe, Weintraub & Blase, 1969;Solkoff e Matuszak, 1975). In esperimenti su piccoli di ratto, analizzati da Schanberg e Field (1987), il massaggio e Ie carezze stimolavano il rilascio degli ormon i necessari alia creseita e 117 II cantrall a del comportamento e dell e funzioni fis iologiche del corpo ailo sviluppo normale (incluso queUo cerebrale). • Conclusioni Abbiamo analizzato solo pochi dei moiteplici effetti dell'ambiente sullo sviluppo fisiologico scoperti fino a oggi. Echiaro Lobo Fronta!e ~ e che il cervello non si sviluppa in un vuoto totale, piuttosto, modellato e guidato dalle interazioni con I'ambiente. Una delle scoperte recenti piu ecdtanti suI cervello adulto che sia ancora capace di produrre nuovi neuroni e che la crescita e la soprawivenza di questi neuroni possa essere influenzata daUe in terazioni COn I'arnbiente. Di conseguenza) 10 sviluppo non riguarda solo uno stato di Urul1aturita. Non esolo la dieotornia natura-ambiente a essere un retaggio del passato, ma anche la convinzione che la fisiologia sia solo il prodotto dell 'ereditarieta. Le interazioni fra geni e arnbiente iniziano presto nel corso della sviluppo e continuano per tutta la vita. Corteccia Corteccia motoria somatosensoriale primaria primaria\ / Lobo Piedl Piedi ~ parietale TroncqTroncp Oita Corteccia associativa motoria e Oila I. a uo\\'I'Ja. #-,'O\\'\J'o ''30'05 ecF' ("o~ Corteccia uditiva primaria I/ (per 10 piCJ invisibile) / Corteccia visiva primaria (per 10 piCJ invisibile) Corteccia associativa somatose nsoriale Man' Ma" .. .auv 'O VIslva Corteccia a~soc i ativa Lobo vlslva ~ occipitale #'?J.~ ~ ---'--=--....,:-- Cervelletto Lobo tempora le Lo studio del cervello Lo studio del cervello, con tutte Ie rel ative com plessita, si basa su u na var ie ta di tecnich e di ricerca. AJc une tecniche m odifieano iI cervell o di animali di lab or atorio e possono in cludere la d istruzione selettiva di regioni cerebrali, la registrazione deLl'attivita elettrica 0 ch imica, la stimolazione elettrica 0 chimica di specifiche zone, 0 la modificazione di parti del cod ice genetico che influ en zano i processi neurali. L'elettroencefalografia e la magnetoencefalografia misurano gli eventi elettrici. Altri strumenti, fra cui la TC, la PET e la MRI strutturale e funz ionale forn iscono irnmagin i della struttura e dell'attivita del cervell o umano. La co ntroversia natura-amb iente era importante nel passato, quando gU psicologi si chiedevano se particolari comportamenti, talenti 0 tratti di personal ita fossero causati da fattori ered itari ("natura") 0 dall'esperienza ("am biente"). Questa controversia ad esso super ata, dal momento che gli psico logi si sana resi conto che quasi tu tte Ie caratteristich e sono infl uenzate d a entrambi i fattori. Cia eh e in gen erale menD riconosciuto che anche 10 sviJuppo normale del cervello - spesso riten uto sotto I'influenza solo di fattori ereditari - influenzato dall'ambiente, e e e e DOMAN DE DI R1FLESSIONE 1. Vi piacerebbe avere un elettrodo a U'interno del cerveUo in modo da poter vedere come funz iona la stimolazione del rinforzo (ricompensa)? 51 0 no, e perche? 2. 5upponiamo Fosse necessaria un a M RI del vostro cervello. Vorreste osservare Ie immagini dopo? 3. Supponiamo di avere una macchina per la fMRI e numerosi volontari. Potreste presentare vari tipi di stimoli nel co rso d ella scansione, e fa re sl che i volontari eseguano un a serie di compiti mentali e comportamenti che n on comprendono iI movimento. Che tipo d i esperinlento mettereste in atto? 4. Anche se il program m a base che controUa 10 svilup po del cervello e con tenuto nei nostr i cromosomi, an che i fatto ri ambientali influenza no questa processo. Perche credete ehe no n sia tutto automatica e program mato? Quale il b en eficia evolutivo d i lasciare che anche l' ambiente abbia una sua influenza? Gli esseri umani sarebbero miglio ri se 10 svil uppo del cervello fosse solo a utoma tico, 0 q uesta flessibilita ha dei potenziali benefici? e FIGUI1A ~·30 Una visione laterale del cervello umano, che mostra la localizzazione dei quattro lobi, I'area sensoriaIe e motoria primaria e Ie regioni delia corteccia associativa. La scissura centrale la linea che divide la corteccia motoria primaria e la corteccia somatosensoriale primaria. e sezion e analizza come il cervello svolge t utte e tre queste funzioni, a partire dalle quelle porzioni che controllano il comportamento e I'elaborazione delle informazioni. Le cellule cerebraIi sono organizzate in moduli grupp i di neuron i che comunicano fra 10ro. I moduli sono collegati ad altri moduli : ricevon o info rmazioni d a alcuni , Ie elabo rano e poi Ie illviano ad altri. D eterminati m odul i hanno funzio n i specifiche, come i trans isto r) Ie resisten ze e i condensatori in un chip del comp uter. II compito degli psicologi e quello di identificare i moduli, individuarne Ie funzioni, t racciarne Ie interconnession i e capire come I'attivita di questi insiemi complessi faccia nascere percezioni) ricordi, sentimenti e azioni . Nonastante i progressi fatti fino a oggi, la concl usione di que sta ricerca non neanche lontanamente in vista, e II controllo del comportamento e delle funzioni fisiologiche del corpo Come gia detto, il cerveLlo ha tre funz ioni principali: controllare il comportamento, e1aborare e immagazzinare Ie inform azioni dell'ambiente e regolare Ie funzioni fis iologiche del corpo. I primi d ue ruoli sono rivolti all'esterno, alI'ambiente; il terzo rivolto all'interno. I prirni due includono diverse funzio n i: la percezione degli eventi neU'ambien te, !'apprendimento di informazioni, pianifieazione e azione. La funzione interiore prevede la misurazione e la regolazione di caratteristiche interne come la temperatura corporea, la pressione sanguigna e i liveUi delle sostanze nutritive. Ovviamente Ie funzioni rivolte all'esterno sana di particolare interesse per gLi psicologi. Q uesta e L'organizzazione della corteccia cerebrale Se vogiiamo conoscere Ie funzio ni eereb rali p iiI im p ortanti per 10 studio del comportamen to - percezion e, app rendimen to, p ianificazione e movimen to - d obbiam o p artire dalla corteccia ce rebrale. Dal m om en ta ch e parleremo delle diverse region i e bene iniziare dai nom i. La corteccia cerebrale presen ta un grande soleo, 0 scissura, chiamata scissura centra le , La scissu ra centrale u n'impo r tante li n ea di divisione fra Ia par te anterio re (fron- e tale) della corteccia e Ie regioni posteriori (sui retro ). (Vedere la Fillurn 4.30). Come mostra 1a Figura 4.30, la corteccia cerebrale si divide in qu attro aree, 0 lobi, che prendono il nome dalle ossa craniche che Ie ricoprono: il lobo frontale, il lobo parietale, illobo temporale e illobo occipitale. Ovviamente, il cervello ha due lobi di ogni tipo, uno per ogni emisfero. Il lobo frontale (il "davanti") include tutto cii> che si trova 118 Capitolo 4 LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMfNTO FIGURA 4 · 31 La relazi one fra la corteccia associativa e Ie regioni della corteccia motoria e sensoriale primaria. Le frecce indicano il flu sso del le informazioni. Movimenti muscolari l II controllo del co mportame nto e delle funz ioni fisiologiehe del corpo (~n~~~~r~~onl sensonal! Corteccia moloria primaria ~ Percezionl e ricordi vengono trasformati in piani e azioni ~ Pledl Tronco Corteccla somatosensoriale / " prlmana /" Pledl Tron~ Corteccia associativa sensonale / Mani Mani ·· \, ~ I . piam per OilS Olta Percez am movlmento Visa ~ e rlcardl Labbra Labbra ./ ) Corteccia associat~ motoria ~ Informazioni vlslve IV ) + / I \.. / / Corleccia uditiva primaria (invisibile) / Percezlonl ~ encordl Informazioni acustiche Corteccia visiva prlmaria (invisibile) Carteccia associativa sensoriale davanti alia scissura centrale. Illobo parietale (il "muro") e localizzato allato degli emisferi ce rebrali, appena dietro la scissura centrale e illobo front. le. II lobo temporale (la "te mpi a") si protende in aV3 nti dalla base del ee rvella, fra i lobi frontali e p.rietali. JI lobo occi pita le (ob, "opposto"; caput, "testa") S1 trova nella parte posteriore del cervello, dietro i lobi parietali e temporali Tn segu ito tratteremo in dettaglio Ie funzion i di ciascuno di questi lobi. Principali regioni della corteccia sensoria Ie e motoria Siamo co nsapevoli degli eventi che accado no nel nostro amb iente grazie ai cinque sensi: vista, udito, olfatto (odorato ), gusto e somatoseosi (i sensi de l corpo: tatto, dolore e temperatura). Tre aree della corteccia cerebraJ e ricevono informazioni dagti organi se nsoriali La corteccia vis iva prirna ri a, che ri ceve Ie informazion i visive, e localizzata nella parte posteriore del cerveUo, suUa superficie interna del lobo occipitale. La corteccia uditiva prirnaria, che riceve Ie informazioni uditive, e locali zzata all'interno del lobo temporale nella superficie interna di una profonda scissura al lato del cerve Uo. La corteccia somatose nsoriale prima ria, una st riscia verticale vicina alia meta degli emisferi cerebrali suJ lobo parietale, ri ceve informazioni daJ corpo. Come mostra la Figura 4.30, differenti regioni della corteccia somatosensoriale prima ria ricevono informazion i da diverse regioni del corpo. Tn oltre, la base deUa corteccia som atosenso riale ficeve Je informazioni suI gusto e una parte del lobo frontale, non visibile dall' inquadratura laterale, riceve Ie in.formazioni olfattive. Le tre regioni della corteccia senso riale primaria in ciascun em isfera ricevono informazioni dallato opposto del corpo. Pertanto, la corteccia somatosensoriale prima- ria deU'e misfero sinistro sa cosa tiene la mana destra, la corteccia vis iva prima ria a sinistra sa cosa succede oel campo visivo destro, e cos1 via. I co llegamenti tra gli orga ni di se nso e la co rteccia cerebrale sana co ntrol atera li (contra "opposto" e lateral"parte"). Tuttavia, le due forme sensoriali piu primitive, l'olfatto e il gusto, vengo no trasmesso Gangli della base r y Talamo I I GUll A ·I· )? La localizzazione dei gangli della base, del talamo, dell 'ipotalamo, nascosti in un cervelto semitrasparente . all'emisfero ipsilaterale. Ossi., la parte destr. deU. lingua e la na rice destra in viano informazioni all'e misfero destro. La regione della corteccia cereb rale pill direttamente coin vo lta nel controlio de l movimento e la corteccia motoria primaria aU 'interno del lobo fron tale, localizzata proprio davanti alla corteccia so matosenso riale primaria. T neuroni in differenti parti della corteccia motoria primaria sono collegati ai muscoli in differenti parti del corpo. Le con nessioni, come queUe delle regioni sensoriali della corteccia cerebrale, sa na con trolaterali; la corteccia motoria prin1aria deU'emisfero sinistro controlla i movimen U delJa parte destra del corpo e viceversa. Cosl, per esempio, se un neurochirurgo stimo]a elettricamente la regio ne della «mano" della co rteccia motoria primaria a sinistra, sara la mano destra del paziente a muoversi (fare riferimen to alla Figura 4.30). Mi piace pensare alia strisc ia di corteccia moto ria prima ria come aila tast iera di un pianoforte, in cui ogni tasto cont ralla un movimento diverso. Vedremo a breve chi e il "pianista': La corteccia associativa Le region ; della cortecci. se nsoriale e motoria pri maria occupano solo una piccola parte della corteccia cerebrale. II resto deUa corteccia si occupa di cio che c'e fra la se nsazione e l'azione: percepire) apprendere e ricordare, pianificare e muovers i. Questi processi si verificano neUe aree associatiJle della corteccia ce rebrale. La regione ante riore e implica ta neUe attivita collegate al movimento, come la pianificazio nc e )'esecuzione di compor tament i. La parte posteriore e im pli cata nella percezione e neU'apprendimento. Ciasc una area sensoriale primaria de ll a corteccia cerebrale invia in fo rm azioni aile regioni adiacenti, la cortecc ia associativa sensoria Ie. ] circuiti neuronali deUa corteccia associativa ana lizza no Ie informa zioni ricevute da lla corteccia senso ria le prim ar ia; e qui che si ver ificano la pe rcezione e il ricordo. Le reg io ni della cortecc ia associativa sensoria Ie localizzate vicino aUe aree sensoriali primarie ricevono informazioni solo da un sistema sensoriale. Per esempio, la regione vicina aHa corteccia vis iva prima ria analizza I'informa zione visiva e immagazzina i ricordi visivi. Le regio ni della co rteccia associ at iva senso riale lo ntan e dalle aree senso riali primarie ricevono informazioni da pill di un sistema se nsoriale; pertanlo, sono coinvol te in numerose forme di percezione e ri cordo. Queste regioni rendono possibile l'integrazione di informazioni proveni enti da pili di un sistema sensoriale. Per esempio. possiamo coUegare la vista di LIn viso al suo no di una voce (fa re riferimento alia Figura 4.30) Come Ie regioni della co rteccia associa tiva sensoriale deUa parte posteriore del cerveUo sono coinvolte nella percezione e nel ricordo, cos11a corteccia associativa fro ntale e coinvolta nella pianificazione e nell'esecuzione dei movimenti. La parte anteriore del lobo frontale - nota come cortece ia prefrontale - e I. sede deUa corteccia associativa motoria. La corteccia assoc iat iva motoria contralla la corteccia 119 FIGURE 4.33 La fatagrafia di un cerve lla, vista dall'alto, parzialmente dissezionato, che mostra i fasci di assoni che passano attraverso il corpo callosa. (Photo from Terence H. Williams, Nedzad Gluhbegovic, Jean Y. Jew, The Human Braifl: Dissections of tile Real Brain, 2007.) Fasci di assani nel carpo callosa Membrana che copre la parte del corpo calloso i moloria prima ria; e quind.i il comportamento. Se la cortecc ia motori a primaria e la tastiera del pianoforte, allora la cor teccia associat iva moto ria e il pianis ta. Ovviamente, i comportamenti sono una risposta agl i eventi che accadono net mondo che ci circonda. Pertanto, la corteccia associativa sensoriale della parte posteriore del ce rve llo invia informazioni suJl'ambiente - e informazioni su cia che abbiamo gia imparato con Ie esperienze passate - aila corteccia associat iva motoria (cortecci'l prefro nl"ale), che tradu ce queste informazioni in pia n i e azion i. (Vedere la F1aura 4 .3 1). II Talamo Se s; potesse strappare la corteccia cerebrale e la materia bianca che si trova al di sotto, si troverebbe iI talamo, localizzato nel cuore degli emisferi cerebrali (Tha lamas e una parola greca che significa "camera inlerna"). TI ta lamo e d iviso in du e parti, una in ciasc un emisfe ro. Ogni pa rte so miglia a un pallone da rugby con I'asse 1011 gitudinale orientato dal davant i verso il retro. La Flaura 4.32 mostra Ie due meta del ta lamo, insieme ad altre strutture che sara nno descrilte in seguito. II talamo svolge due funzioni principali. La prima e p iu antica - e simile a quella della cor teccia cereb ral e. 120 Capitola 4 LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO Parte del talamo riceve informazioni sensoriali, altre parti integrano queste informazioni e aItre aneara aiutano il cantroUo dei movimenti influenzando alcuni circuiti neuronali del troneD encefalico. La seconda funzione del talamo - quella di ripetitore per la corteccia - e aneora pill importante. Con l'evoluzione degli emisferi cerebrali, la corteccia e cresciuta in dimensioni e importanza perche sono aumentate Ie funzioni comportamentali. Il talamo ha assunto la funzione di raccogliere Ie informazioni sensoriali, di condurre semplici analisi e trasmettere i risultati alia corteccia sensoriale primaria. Pertanto, tutte Ie informazioni sensoriali (a eccezione di queUe olfattive, che fanno parte del sistema sensoriale piu primitivo) vengono inviate al talamo prima i raggiungere la corteccia cerebrale. La lateralizzazione delle funzioni Anche se i due emisferi collaborano, non svolgono funzioni identiche. Alcune funzioni sonG lateralizzate - ossia vengono svolte da circuiti neuronali localizzati principalmente in un lato del cervello. In generale, l'emisfero sinistro si occupa dell' analisi delle informazioni -l'estrazione dei singoli elementi parte di un'esperienza complessa. Questa capacita rende l'emisfero sinistro particolarmente idoneo al riconoscimento di eventi seriali - eventi i cui elementi si verificano uno dopo l'altro. L'emisfero sinistro inoltre e implicato nel controllo di comportamenti seriali. Fra Ie funzioni seriali svolte dall'emisfero sinistro ci sono Ie attivita verbali, come parlare, comprendere cio che dicono gli altri, leggere e scrivere. In generale, lesioni all'emisfero sinistro compromettono queste abilita. (In poche persone Ie funzioni dell' emisfero sinistro e destro sono invertite). Analizzeremo illinguaggio e il cervello con mag- giore dettaglio nei Capitoli 9 e 10. Al contrario, l'emisfero destro e specializzato nella sintesi; eparticolarmente idoneo nel mettere insieme elementi isolati e dare una visione d'insieme. Per esempio, la nostra capacita di disegnare schizzi (soprattutto di oggetti tridimensionali), leggere mappe e costruire oggetti complessi da piccoli elementi e tutta a carico dei circuiti neurali dell' emisfero destro. L' emisfero destro e anche coinvolto nella comprensione del significato di affermazioni metaforiche come "Le persone che vivono in case di vetro non dovrebbero tirare pietre" 0 di storielle morali come quella della gara fra la lepre e la tartaruga. Lesioni all' emisfero destro compromettono queste abilita. Noi non siamo consapevoli del fatto che ciascun emisfero percepisce il mondo in modo differente. Anche se i due emisferi cerebrali svolgono funzioni in qualche modo differenti, Ie percezioni e i ricordi sono unificati. Questa unita e garantita dal corpo calloso, un grosso raggruppamento di assoni che collega i due emisferi cerebrali. II corpo callosa collega Ie parti corrispondenti degli emisferi destro e sinistro: i lobi temporali, quelli parietali, e cosl via. Grazie al corpo calloso, ciascuna regione della corteccia associativa sa cosa sta succedendo nella regione corrispondente dell'emisfero opposto. La Figura 4.33 mostra una fotografia di un cervello parzialmente dissezionato presa dall'alto. Possiamo vedere i gruppi di assoni che attraversano il corpo callosa collegando gruppi di neuroni nelle regioni corrispondenti degli emisferi sinistro e destro. Se il corpo calloso collega i due emisferi e consente 10 scambio di informazioni, cosa accade quando viene reciso? In realta, in alcuni casi i neurochirurghi haIll10 intenzionalmente reciso il corpo callosa (un' operazione nota come split-brain) per trattare alcune forme di epilessia. Come risultato, i due emisferi elaboravano Ie informazioni in maniera indipendente e a volte davano anche origine a comportamenti competitivi. Descrivero gli effetti interessanti di questa operazione sulle percezioni e la coscienza nel Capitolo 9. La visione Madello da copiare Disegni di pazienti con lesiani all'emisfero destro FIGURA 4·34 Un tentativo di ricopiare il disegno di una casa fatto da pazienti con lesioni al lobo parietale destro. (Riprodotta da Gainotti, G. e TIacci, C. (1970). NeuropsYCh%gia, 1970,8, 289303, per gentile concessione di Elsevier) II compito principale del lobo occipitale - e della parte inferiore del lobo temporale - e la visione. Una lesione completa alla corteccia visiva primaria, localizzata nella superficie interna del lobo occipitale posteriore, cia la cecita. Dal momenta che il campo visivo e"mappato" sulla superficie della corteccia visiva primaria, una piccola lesione produce un "buca" in una parte determinata del campo visivo. La corteccia associativa visiva e localizzata nella parte residua del lobo occipitale e nella parte inferiore del lobo temporale (fare riferimento alia Figura 4.30). Una lesione alla corteccia associativa visiva non induce cecita. Infatti, I'acuita visiva potrebbe essere molto buona; Ie persone II controllo del comportamento e delle funzioni fisiologiche del corpo con simili lesioni potrebbero essere in grade di vedere oggetti piccoli e anche di leggere. Ma non saranno in grado di riconoscere gli oggetti attraverso la vista. Per esempio, guardando il disegno di un orologio, potrebbero dire di vedere un cerchio, due piccole linee che formano un angolo nel centro del cerchio e alcuni puntini intorno alla circonferenza; rna non saranno in grade di riconoscere cosa in reaita rappresenti la figura. Dall'altro lato, se prendono in mana un vera orologio, 10 riconosceranno immediatarnente al tattoo Questo ci dice che non hanno dirnenticato cosa siano gli orologi. In modo simile, potrebbero non riconoscere il proprio coniuge vedendolo, rna dal suono della voce. Questo deficit di percezione visiva si chiama agnosia visiva (a- "privo di", gnosis, "conoscenza" ). Torneremo su questa fenomeno nel Capitolo 7. L'udito Illobo temporale e la sede della corteccia uditiva p1'imaria e della corteccia associativa uditiva. La corteccia uditiva p1'imaria e nascosta alla vista nella superficie interna della parte superiore del lobo temporale. La corteccia associativa uditiva e localizzata sulla superficie laterale della parte supedore del lobo ternporale. (Fare riferimento alia Figura 4.30). Una lesione alia corteccia uditiva primaria porta alla sordita, mentre una lesione alia corteccia associativa uditiva produce deficit pill complessi. Lesioni alia co1'teccia associativa uditiva sinistra causano deficit di linguaggio. Le persone con simili lesioni non riescono piu a comprendere illinguaggio, presumibilrnente perche hanno pefSO i circuiti neurali che decodificano i suoni linguistici. II deficit pero epiu grave. Perdono anche la capacita di produrre discorsi con significato; questi diventano solo un aggroviglio insensato di parole. Torneremo sui deficit del linguaggio ascrivibili a lesioni cerebrali nel Capitolo 10. Una lesione alla corteccia associativa uditiva destra non influenza seriamente la percezione 0 la produzione linguistica, rna la capacita delle persone di riconoscere i suoni non verbali, inclusi pattern di tonalita e ritmo. La lesione puo anche compromettere la capacita di percepire la provenienza dei suoni nell'ambiente. L'emisfero destro e molto importante nella percezione spaziale e, in questa caso, e responsabile della localizzazione dei suoni. Le sensazioni corporee e la percezione spaziale Le funzioni principaJi del lobo parietaJe sono la percezione del nostro corpo e la localizzazione di oggetti nel mondo che ci circonda. (Fare riferirnento alla Figura 4.30). Una lesione aile zone del lobo parietale che ricevono informazioni dal sistema visivo compromette la capaciU delle persone di percepire e ricordare 1a localizzazione di oggetti nell'ambiente. Una lesione alle regioni del lobo parietale sinistra puo compromettere la capacita di 121 leggere 0 scrivere senza causare danni seri al produzione e alia comprensione del discorso degli aJtri. Una lesione ad alcune parti del lobo parietale destro puo interferire con la capacita di percepire immagini e figure tridimensionali. Un individuo con una simile lesione potrebbe scomporre e analizzare Ie cornponenti di una figura, rna avrebbe difficolta a integrarle in un insieme sensato e quindi a disegnare figure significative. (Vedere la Figura 4.34). II lobo parietale destro gioca anche un 1'uolo nella capacita di prestare attenzione agli stimoli localizzati nella parte opposta (sinistra) del corpo. Come abbiamo visto nella storiella di apertura Miss S. manifestava un sintomo nota come neglect unilaterale. La TC del cervello (mostrata nella Figura 4.22) rivelava che l'ischemia aveva daIll1eggiato parte della corteccia associativa del lobo parietale destro. La maggior parte dei neuropsicologi crede che illobo parietale sinistro sia importante per la capacita di seguire Ie posizioni successive delle parti del corpo in movimento, mentre il lobo parietale destro ci aiuta a monitorare 10 spazio circostante. I soggetti con lesioni allobo parietale destro di solito hanno difficolta in compiti spaziali come la lettura di mappe. Gli individui con lesioni al lobo parietale sinistro invece haIll10 difficolta a identificare daJ nome Ie parti del proprio corpo. Per esempio, se si chiede loro di indicare il gomito, potrebbero indicare Ie spalIe. Le persone con lesioni al lobo parietale sinistro hanno anche spesso difficolta con i calcoli aritmetici. Questo deficit probabilmente e collegato ad altre fun zioni spaziali del lobo parietale. Praviamo a moltiplicare 55 per 12 senza matita e penna. Chiudiamo gli occhi e lavoriamo sul problema per qualche minuto. Poi proviamo ad analizzare cosa abbiamo fatto. La maggioranza delle persone riferisce di aver irnmaginato i numeri come se si trovassero su un foglio. In altre parole, una lesione ai lobi parietali rende impossibile mettere in ordine i numeri su un piano immaginario e ricordarli. La pianificazione e il movimento Come abbiamo visto, gran parte del cervello si occupa della raccolta e dell'immagazzinamento delle informazioni sensoriali. In modo simile, un'altra gran parte e coinvolta nel controllo del movimento. I lobi frontali 1 lobi frontali occupano la porzione pili ampia della corteccia cerebrale. Anche se la funzione principale dei lobi frontali e l'attivita motoria, sono anche coinvolti nella pianificazione delle strategie di movimento, nella valutazione di queste strategie e nella eventuale modificazione. Inoltre sono la sede di una regione coinvolta nel controllo del linguaggio (Fare riferimento alia Figura 4.30). Una lesione alla corteccia motoria primaria produce un effetto molto specifico: la paralisi della parte del corpo opposta a quella in cui si e verificata la lesione. Se viene 122 Ca pitolo 4 II contro llo del comportamento e delle fun zioni fisiologiche del corpo LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO danneggia ta solo una parte) aHara solo Ie parti corrispondenti del ca rpo sa ranno paralizzate. Ma una lesione ali a corteccia prefi·ontale (fare riferimento alla figura4.31 ) produce defici t comporlamentali pili complessi. Le persone con lesioni ai lobi frontali mostrano una strana fo rma di perseverazione - hanno difficolta ad adottare nuove stra tegie. Una delle ragioni di questa tendenza sembra essere la difficolta oel giudicare iJ Sliccesso delle azioni compiute. Se hanno un co mpi to da risolvere, ma gari 10 eseguono veloce mente, rn a se il problema cambia. non riescono ad abba ndo nare 1a vecchia strategia e a impararne una nuova. Non riescono a intuire Ie proprie difficolta e non so no critici nei confronti delJ e proprie prestazio ni in di versi compiti. In termini di vita quotidiana Ie conseguenze pill unportanti di un a lesione ai lobi frontali sono prababilmente I'incapacita di fare previsioni e la difficolta a fare progetti. Una perso na con una lesione ai lobi rTontali potrebbe ottenere un risultato piuttosto positivo a un test di intelligenza, rna non sara Ul grade di man tene re un lavoro. Presumibilmente la pianificazione e collega ta aile funzioni motorie generaLi dei lob i frontali. Proprio co me possiamo utilizzare Ie regioni posteriori del cervello per im maginare qualcosa che abbiamo percepito, aUo stesso modo possiamo utilizzare la regione fro ntale per immaginare qualcosa che potremmo fare. Forse valutiamo varie azioni possibili, ci immaginiamo di metterle in atto e analizziamo Ie possibili conseguenze. Quando i lobi fro n tali sono danneggiati, spesso una persona fa 0 dice case che generano conseguenze sfavorevoli, perche ha perso la capaci ta di pianificare. Come detto nel Capitolo 1) Paul Broca aveva scoperto che llna lesione a una particolare regione del lobo frontale sinistro comprometteva il linguaggio. Questa regione, che adesso chiamiamo area di Broca, si trova alla base del lobo frontale, proprio d i fronte alla regione della corteccia motoria primaria. Pertanto, rarea di Braca co ntra lla i muscoli utilizzati per parlare. I circuiti neuronali localizzati nell 'area di Broca sembra no co n te nere i rico rdi delle sequenze di movimen ti muscolari necessari a pronunciare Ie parole. Discuteremo pill in profondita gli effetti di lesioni all'area di Braca nel Capitolo 10. II cervelletto II cervelletto ("piccolo cervello") eimportante ne! contrallo del movimento (Fa re riferimento alIa Figura 4.30) . Riceve Ie informazioni sensoriali, in particolare queUe relative aUa posizione delle parti del corpo e ne segue i movimenti momenta per momenta. Riceve anche uuormazioni dalla corteccia dei lobi frontali, pertan to conosce anche Ie pianificazioni dei movimenti futuri. Il cervelletto e come un computer che confro nta la posizione attuale delle parti del corpo co n i movimenti pianificati e che assiste i lobi frontali nell'esecuzione eli questi movimentiin particolare quelli rapidi e specializzati. Senza il cervelietto, i lobi frontali produrrebbero movimenti convulsi, scoordinati e inadeguati, proprio cib che accade quando avviene una lesione. O ltre ad aiutare i lobi frontali, il cervelletto monitorizza Ie informazio ni relative aUa postura e alI'equilibrio; ci impedisce di cadere quando stiamo in piedj o cammin iamo e contraUa i movimenti oculari che compensano Ie ro tazioni della testa. Oi recente i ricercatori hanno scoperto che il cervelletto potrebbe anche avere un rualo neile abilita cognitive. Da tempo i neurologi sanno che una lesione cerebellare puo interferire co n Ie capacita linguistiche, rna si credeva che il deficit rigllardasse pili il contrallo dei mllscoJi del Iinguaggio che Ie abilita cognitive. Negli anni '90, tuttavia, anaJizzando Ie immagini di una PET di persone che esegui vano una se ri e di compiti cogni tivi, i ricercatori hanno 5COperto che alcune parti del cervelletto erano attive anche quando Ie persone non si stavano muovendo. Numerosi neuroscienziati adesso sono cOllvinti se conoscessimo meglio il cerveUetto, scoprirerruno che Ie sue funzioni non sono limitate a compiti motori. Per ulciso, il cervelletto ha 10 stesso numero di neuroni del cervello. I gangli della base [gangli della base sono gruppi di neuroni localizzati nel profondo degli emisferi ce reb rali , vicino al talamo (Fa re riferimento alia fiiura 4.32), I gangli della base so no coin volti nel centrollo dei movimenti, in particolare queUi lenti e qu elli che coinvo lgo no grossi gruppi muscolari. Per esempio, il morbo di Parkinso n e ca usa to dalla degenerazione dei neuroni che secernono dopamina nella parte mediana del cervello, i cui assoni si este nd ono fino ai ga n gli della base. II rila scio di dopamina nei ga ngU della base faci li ta i movimenti. I si ntomi del morbo di Parkinson sono debolezza, tremori, rigidita degli arti, sca rso equilibrio e difficolta a iniziare i movimenti. Corteccia Corpo calloso / Iimbica \ II sistema limbico, un insieme di struttu re local izzate negli emisferi cerebrali, e importante neU'apprendimento, nella memo ri a e nell'esp ressione delle emozio ni. E costitui to da diverse regio ni che fanno parte della corteccia limbica - la pa rte di co rteccia localizzata intorno al bordo degli emisferi nel punto in cui questi si congiungono con il tron co encefalico. (Limb us sign ifica "confine"; da qui la denominazione sistema limbico). Vicino aU a corteccia limbica, Ie componenti pili impo rtanti del sistema sono I'ippocampo e I'a migdala. L' ippocampo e I'amigdala pren dono il nome daila forma: ippocampo sign ifica "cavallo marino" e amygdala significa "mandorl a". La Fiaura 4.35 m ostra un a vis ion e d ell 'emisfero d estro del cervello, leggermente motato e visto da sinistra. Possiamo vedere la corteccia limbica, localizzata sulla superficie interna dell'emisfero cerebrale destro. L'ippocampo e I'amigdala dell'emisfero sinistra, 10caIizzati al centro del lobo temporale, sono proiettati nell'ipotetica posizione che avrebbe I'emisfero sinistro. Possiamo inoltre vedere I'ippocampo e I'amigdala deU'emisfero destro, " nascosti '~ Vediamo anche una stmttura che non apparti ene a1 sistemalimbico - i1corpo ca lloso.Co m e hogiildelto. il corpo callosa e costituito da un fascio di fibre nervose che permettono ai due emisferi di com unicare Era lo ra. Abbiamo gia in con trato I'ippocampo, parlando del relativo aumento di dimensioni di questa struttura, in un tassista londinese che aveva imparato a orientarsi nella citta. L'ippocampo inoltre e coinvolto nella memoria episodica - ossia nella capacita d i app rendere e ricordare esperienze della vita quotidiana. Come vedremo nel Capitolo 8, quando l'ippocampo viene distrutto Ie persone possono ricordare eventi precedenti alia lesio ne, rna non riescono a imparare niente d i nu~vo. Per lo ro "ieri" e sempre prima d ella lesione. Tutto cia che e accaduto dopo scivola via, proprio co me il ri cordo di un sogno dopo i1 risveglio. Inoltre, anche se queste persone ricscono a oricntarsi in luoghi co nosciuti prima della lesio ne, non memorizzano I'orientamento in nuove strade, a neU'interno di nuovi edifici. Le emozioni: il ruolo dell'amigdala Amigdal a ~/ Ippocampo Ippocampo ~ell'emisfero ft(,U$f/' La memoria episodica e spaziale: il ruolo dell'ippocampo 4 · ·~5 desire ~ Cerve llelto Le principali strutture del sistema limbico. Una lesione alJ 'amigdala, locali zzata al centro del lobo temporale, proprio di fronte all' ippocampo, influenza i comportamenti emotivi, in particolare Ie emozioni nega tive innescate da eventi dolorosi, pa urosi 0 stressanti. Inoltre contralla Ie reazioni fisiologiche che ge nera no I'energia necessa ria alio svolgimento di attivita immediate come I'attacco a la fuga. Se si di strugge I' amigdala, un animale non reagisce piLI per evitare eventi che causano an sia e stress. Potremmo erron eamente ri tenere che sarebbe meglio non "angoscia rsi" per situazio ni spiacevoli 123 o pericolose, rna i ricercatori ha nna dimastrato che gli animali con les ion i all'amigdala non sopravvivono in ambient i selvaggi. Non riescono a competere per iI cibo e altre risorse e spesso agiscono in modi che provocano aggressioni da parte di altri ani mali. In modo simile, Ie persone ca n una lesione all'am igdala devono vivere in ricoveri dove qualcuno si prende cura di loro, in modo che non possan o arrecare dann o a se stessi 0 agli altri. Analizzeremo il ruolo dell'arnigdala neUe emozioni e nella stress nei Capitoli 13 e 16. II controllo delle funzioni interne e dei comportamenti automatici II tranco encefali co e I'ipotalamo sono coinvolti nel mantenunento dell'omeostasi e nel contrall o dei co mporta menti specie-specifici. L' omeostasi (dalle parole homoios "simile" e stasis "equilibrio") indica il mantenimento del giusto equilibrio fra diverse va riabili fisiologiche, quali temperatura, concentrazione dei fluidi e quantita di sostanze nut ritive im magazzinate. I comportamenti speciespecifici S0110 quei compor tamenti piLI 0 menD automa tizzati, presenti neUa maggior par te dei membri di una specie e determina nti per la sopravvivenza: nutrirsi, bere, lottare, corteggiamento, accoppiamento e cura della prole. II tron co encefalico II tron co en cefalico ecostitui to da tre strutture: ilmido llo al/ungato (0 bulbo), il ponte, e il mesencefalo. La Fillura 4.36 mos tra una visio ne della parte sinistra del cervello. Gli emisferi cerebrali sono semi tra sparenti in modo che si possano vedere i dettagli del Emisfero cerebrate Talamo Superiore ~ IPotala~ Ipolisi Mesencef~ . 1 Troneo Ponl. ' // encefalico /. / Mldollo Cervelletlo allungato Midollo spinale F I G URA .1- ..l6 La sudd ivisione del tranca encefalico: il midol lo allungato, il ponte e il mesencefala. II talamo, l' ipotalama e I' ipofisi sana attaccati all'estremita anteriore del tranca encefalico. 124 Capitola 4 TAB E LLA LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO 4· 3 II controllo del comportamento e delle lunzioni lisiologiche del corpo Le principali porzioni del sistema nervoso periferico Funzione Porzioni Ghiandola lacrimale Sistema Nervoso Som atico Nervi sensoriali Nervi motori Trasmettono Ie informazioni dagli organi di sensa al sistema nervoso centrale Parasimpatico Sistema nervoso Ghiandola lacrimale: secrezione delle lacrime Pupilla: dilatazione Costrizione della pupilla 0 fornendo a essi piu nutrientD Supporta Ie attivita non dispend iose che favoriscono la conse rvazio ne di energia ail ripris!ina delle riserve energe!iche (invianda il sangue all'appara!a digeren!e o secernendo enzimi digestivi) troneD encefalico. Possiamo inaltre vedere l'ipotalamo e l'ipofisi di cui parleremo in seguito. II troneD encefalico e la sede di circuiti neuron ali che controllano funzio ni vitali per la sopravvivenza dell 'organismo in particolare e della specie in generale. Per esempio, i neuroni del midollo allungato, la parte del tronco encefalico adiacente al midollo spinale, controllano il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la velocita di respirazione e - soprattutto negH animali pill semplici - Ie funzioni motorie come camminare a quattro zampe 0 nuotare. 1 ne uroni del ponte, la Vasi sanguigni parte del tronca encefalico appena sopra il midaUa allungato, controllano il sanna e 10 stato di vegliaj mentre queUi del mesencelalo, la parte del tronca encefalica appena sopra il ponte, controllano i movimenti utilizzati nella latta e nell'accoppiamento e diminuiscono la sensibilita al dalare nel carsa di queste attivita. Seerezione di saliva densa Ghiandola salivaTe Addome: eontrazione Museoli: dilatazione Pelle: contrazione Addome: distensione Museoli: eontrazione Pelle: distensione Inibizione della eontrazione e della seerezione dei succhi gastrici Contrazione e seerezione dei suechi gastricj L'ipotalamo Hypo- significa "inferiore" a "al di sotto di" II G UIl I: Ipofisi: controlla i reni, la corteccia surrenale, Ie ovaie e i testicoli ~' 31 La Follieolo pUilero Sudorazione, piloerezione ("pelle d'oe.") Ghiandole sudoripare Aumento della Irequenza Diminuzione della frequenza surrenale "- " Diminuzione dell'attivita Aumento dell'attivita Secrezione di adrenalina Intestino localizzazione e Ie principali funzioni de l le piu importanti ~ ghiandole endocrine. Inibizione della contrazione Tiroide: controlla Contrazione Veseiea controlla I'equilibrio minerale Secrezione disaliva trasparente Ghi.ndol'~ e, come dice il nome, I'ipotalamo e localizzato sotto il talama, aUa base del cerveUa (Fare riferimenta aUa Figura 4,36). Come il troneo encefalico, contribuisce ai mecca- Ipotalamo: control1a I'ipofisi (f\L~., Eiaculazionel Orgasmo Erezionel Secrezione vaginale FI G URA 4 . 38 Gl i organi controllati dal sistema nervoso autonomo. Le azioni dei sistemi simpatico e parasimpatico sana annotate vicino a ciascun organa. Pancreas: controlla il metabolismo dei carboidratl Testieali tuomini): svituppo maschile, controllo della produzione degli spermatozoi Simpatico: Parasimpatico Sistema nervoso Sistema nervoso Supparta Ie attivi!a che richiedana dispendia energetica (invianda pill sangue ai muscali Sistema parasimpatico --- Oeehio Sistema nervoso Autonomo Sistema simpatico ~ ~ Cantrallana i muscali Simpatico: Sistema nervoso 125 . - sviluppo Ovaie 00'1"0110 mestruale, progesteronemantenimentd della gravidanza nismi omeostatici e al controllo dei eomportamenti specie-specifici. Riceve info nnazion i sensoriali, incluse queile che provengono dai recettor i posizionati sugli organi interni, pertanto e a conoscenza di tutti i cambiamenti nella stato fisiologico deil'organ ismo. E anche la sede di specifici sensori che monitorizzano alcune caratteristiche del sangue che circola nel ce rvello, come la temperatura, il contenuto di nutrienti e la quantita di sali minerali disciolti. A sua volta I'ipotalamo centrolla l'ipofisi, una ghiandola endocrina attaccata con un peduncolo alia base deU'ipotalama (Fare riferimenta alia Figura 4.36). Gli ormeni sono sostanze chimiche secrete dalle ghiandole endocrine (dal greco endo- "interno" e krinein "secernere") . (Came vedrema nel Capitala 13, gli armani sono secreti anche dal tessuto grasso e da particolari cellule che si trovano neUe pareti delle stomaco e dell'i ntestin~). Le ghiandole endocrine rilasciano gli ormoni direttamente nel sangue, che Ii trasporta in tutto il corpo. Gli ormoni sonG sostanze simili ai neu rotrasmettitori 0 ai neuromediatori, con la differenza che agiscono su distanze molto piu lunghe. Come i-neurotrasmettitori e i neuromediatori, gli ormo ni stimolano dei recettori che sono localizzati su (0 dentro ) particolari cellule, chiamate cellule target. Quando un ormone lega can il proprio recettore produce delle reazioni fisiologiche all' interno di queste cellule. Quasi tutte Ie cellule del corpo hann o recettori per ormoni di uno 0 dell'altro tipo e questa vale anche per i neuroni. Cia significa che gli ormoni possono 126 Capitolo 4 LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO influenzare iI comportamenta alterando I'attivita di specifici neuroni cerebrali. Per esempio, gli ormoni sessuali hanna effetti importanti sui comportamento che verranna discussi nei capitoli seguenti. L'ipofisi viene chiamata la "ghiandola principale)~ Infatti, dal momento che secerne ormoni cbe agiscono su cellule target locaUzzate in altre ghiandole endocrine, ne contralla I'attivita. Ma da! momento che J'ipotalamo controlia I'ipofisi, contralla anche il sistema endocrino. Le principali ghiandole endocrine e Ie funzioni che regolana son a illustrate nella Figura 4.37 . L'ipotalamo controUa all che gran parte dell'attivita del sistema nervoso autonomo (SNA), una porzione del sistema nervoso periferico costituito da nervi che controllana Ie funzioni di ghia ndole e organi interni. L'altra porzione di sistema nervoso periferico - quella che trasmette informazioni dagli o rgani di senso al sistema nervoso cen trale e da questa ai muscoli, echiamata sistema nervoso somatico. Attraverso i nervi del sistema nervoso autonomo (<<che si autogoverna"), l'ipotalamo contralla attivita come la sudorazione, la lacrimazione. la salivazione. la secrezione di succhi gastrici, la modificazione della grandezza dei vasi sangu igni (altera ndo la pressione) e la secrezione di alcune gh iandole endocrine. II sistema nervoso autonomo ha due sotto-sistemi. Quello simpatico e responsab ile delle attivita che richiedono energia. Per esempio, l'attivita del sistema simpatico puc far accrescere il flusso di sangue ai muscoli quando ci tro viamo nella condizione di lotta re 0 di fuggire in una situazione pericolosa. AI contrario il sistema parasimpatico controlla Ie attivita non dispendiose) come la digestione. Per esempio, I'attivita del sistema parasimpatico stimola la secrezione d i enzimi digestivi e accresce il Ausso di sangue aU'apparata digerente. (Vedere la Tabe1l8 4.3 e la FllIlll'D 4.38 ). Gli pS1cofisiologi possono monitorare l'attivita del sistema nervoso autonomo e come questo si relazioni a fenomeni psicologici come Ie emozioni. Quando Ie persone si arrabbiano, il battito ca rdi aco e la pressione sanguigna aumentano. La macchiJ1a della verita, descritta nel Capitolo 13, funziona (0 meglio si dice che fun zioni) re gistrando Ie risposte emotive cOlltrollate dal sistema nervoso au tonomo. Le funzioni omeostatiche deWipotalamo possono implicare cambiamenti fisiologici 0 comportamentaJi. Per esempio, I'ipotalamo e coinvolto nel con trollo deUa temperatura corporeai puo direttamente abbassare la temperatura corporea inducendo sudorazione 0 accrescerla inducendo i brividi. Se questi strnmenti fossero msufficienti, I'jpotalamo puo inviare messaggi alia corteccia cerebrale che guidera I'individuo a metter in atto comportamenti appresi, come accendere un condizionatore d'aria 0 un calorifero. Una lesione all' ipotalamo puo compromettere la regolazione della temperatura corporea, I'assunzione di dbo, la fertilita e la crescita. II controllo del comportamento e delle funzioni fisiologiche del corpo A livello anatomico, la corteccia cerebrale si divide in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale. A HveHo funzionale e organizzata in corteccia se nso riale primaria (visiva, uditiva e somatosensoriale); corteccia motoria primaria e corteccia associativa. La corteccia associa tiva e costitu ita dalle regioni sensoriali responsabili della percezione e dell'apprendimento e dalle regioni motorie responsabili della pianificazione e dell'azione. All'interno degli emisferi ce reb rali, il talamo funge da ri petitore delle informazioni se nsoriali in direzione de lla co rteccia cerebra Ie. Alcune funz iolli del cervello sono lateralizzate: I'emisfero destro e sinist ro sono coi nvolti in maniera in qual che modo differente. L'emisfero sinistro e principal mente coinvolto in att ivita di analisi - I'estrazione dei dettagli deU 'informazione percettiva, come la serie dei suon i che compongono il linguaggio 0 dei simboli che danno la scrittura. L'emisfero destro e principalmente coinvolto in attivita di sintesi - percepire una forma globale a partire da piccoli elementi conco mitanti. 1 due emisferi si scambiano informazion i attraverso il corpo calloso, un fascio molto spesso di asson i. I tre lobi posteriori alia scissura centrale si occupano della percezione, dell'apprendimento e del ricordo: il lobo occipitale e la pa rte inferiore del lobo temporale delJe informazioni visive, la parte su periore del lobo temporale di quelle acustiche e illobo parietale di qllelle somatosensoriali. Le altre funzio ni di questi lobi sono sempre collegate a questi processi percettivi: i lobi parietali per esempio si occupa no della percezione della spazio cos} come della consapevolezza corporea. r lobi frontali si occupano de lle funzioni motorie, fra cui la pianificazione di strategie per i'azione. Una regione della co rteccia frontale sinistra (I'area di Broca) e specializzata nel controllo dellinguaggio. II cervelletto e i gangli della base aiutano i lobi frontali nei dettagli dell 'esecuzione motoria. II sistema limbico include la corteccia limbiea, I'ippocampo e I'amigdala, entrambi iocaJizzati nellobo tem ~ porale. L'ippocampo e coinvolto neIJ'apprendimento e nella memoria: Ie persone con lesioni a questa struttura ricordano solo eventi precedenti alla lesione, rna non possono imparare nulla dj nuovo. L'amigdala e coinvolta nei comportamenti emotivi, come la difesa e I'aggressione e gioca un ruolo importante nelle reazioni fisiologiehe che han no effetti positivi a breve termine. 11 tronco encefalico, costit uito dal midollo aBungato, dal ponte e dal mesencefalo, e la sede dei circuiti neurali che co ntrollano Ie funzioni fisiologiche vitali responsabili di movimenti automati ci specie-specifici, come queUi deUa locomozione. della lotta e del comportamento ses- Parole chiave Sllale. L'ipotalamo rice ve informazioni sensoriali dai reeetlori localizzati in aJtre parti del corpo e possiede recettori specializzati, come queUi utilizzati per il monitoraggio della temperatura corporea. Controlla I'ipofisi, che a sua volta regola l'attivita di gran pa rte delle ghiandole endocrine, e gli organi interni attraverso il sistema nervoso autonomo. Gli ormoni secreti dal1e ghia ndo le endocrine so nOsostanze chimiehe che agiscono su i recettori localizzati su cellule target e che producono reazionj fisiologiche in queste cellule. L'ipotalamo puo controllare i processi omeostatici direttamente e automaticamellle dal momento che cont ralla I'ipofisi e il sistema nervoso alltonomo) oppure puc indurre i circuiti neurali de lla corteccia a mettere in alto comportamenti appresi. OOMANOE 01 RIFLESSIONE 1. Se doveste avere un'ischemia (speriamo di no), in quale regione della corteccia cerebrale e in quale emisfero p referireste che Fosse localizza ta la lesione? Perche? 2. Una lesione al corpo calloso produce effetti comportamen tali differenti a seconda che si tralti della porzione anteriore 0 posteriore. Perche? 3. Spiegate perche una lesione cerebrale che com promette la capacita di parlare spesso infiuenza i moviment i della parte destra del corpo. 4. 11 cervelletto e una delle porzioni pill estese del cerve Uo e contiene miliardi di neuroni. Cosa vi sllggerisce questo in relazione alia complessita del coordinamento dei movimenti corporei? 127 5. Supponiamo che vog liate costruire tina macchina della verita. Potreste monitorare reazioni che potrebbero essere indice di risposte emotive causate dal mentire. Che fun zioni comportamentali e fisiologiche dovreste registrare? 6. I tranquillanti riducono Ie reazioni emotive negative. In qua le parte (0 parti) del cerveUo credete che agi scano questi farmaci? Perche? Suggerimenti per ulteriori approfondimenti ~ Grilly. D. M. (2002). Drugs and human behavior (41h ed.). Boston , AI· Iyn and Bacon. Meyer, J. S.. & Quenzer. l. f. (20051 Psychopharmacology, Drugs, the brain, and behavior. Sunderland, MA: Sinauer Associates. Se siele inleressali a canaseere meglia gli elleUi delle droghe di cui spesso si abusa, questi li bri possono essere interessati. Contengono enlrambi infarmaziani ulili sugli ellelli delle droghe piu dill use, sull·usa. I'abusa nella saciela. Carison. N. R. (2005). FOllndatians of pl/ysiological psychology (6th ed.). Boston, Allyn and Bacon. II mia lesla inlraduUiva di psicolagia fisialagica Iratta gli argam.nli di quesla capilalo can maggiore dellaglia. Parole Chiave Acetilcolina (ACh) (p. 104) Cellule target (p. 125) Agnos ia visiva (p. 121) Cellule stamina li (p. 1161 Amigda la (p. 123) Cervelleuo (p. 91 · 122) Anandam ide (p. 107) Collegamenti (p. 118) Apparato stereotassico (p. 111) Comportamenti specie·specifici (p. 106) Assone (p. 94) Controlaterali (p. 118) Barbiturici (p. 103) Corpo calloso (p. 120) Barriera emato·encefalica (p. 92) Corteccia associativa motoria (p. 1191 Benzodiaze pine (p. 1041 Corteccia assoc iativa sensoria Ie (p. 119) Bottoni term inali (p. 94) Corteccia cerebrale (p. 93) Cana li ionic i (p. 95) Corteccia lim bica (p. 123) Cannabinoidi endogeni (p. 1061 Corteccia motoria primaria (p. 119) 128 Capitolo 4 Parole chiave LA BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO Corteccia prelrontale (p. 119) Corteccia somatosensoriale primaria (p. 118) Magnetoencelalogralia (MEG) (p. 113) Materia bianca (p. 93) Corteccia uditiva primaria (p. 118) Materia grigia (p. 93) Corteccia visiva primaria (p. 118) Curaro (p. 104) Memoria episodica (p. 123) Dendriti (p. 94) Meningi (p. 91) Dopamina (p. 105) Mesencelalo (p. 123) Elettroencelalogramma (EEG) (p. 112) Emisleri cerebrali (p. 91) Microelettrodi (p. 112) Emislero ipsilaterale (p. 118) Midollo allungato (p. 125) Endorline (p. 106) Midollo spinale (p. 91) Farmaci ansiolitici (p. 104) Gangli della base (p. 122) Ghiandole endocrine (p. 125) Sistema nervoso perilerico (p. 91) Peptidi (p. 106) Sistema nervoso somatico (p. 126) Pompe ioniche (p. 95) Sistema parasimpatico (p. 126) Ponte (p. 125) Sistema simpatico (p. 126) Potenziale d'azione (p. 95) Soma (p. 94) Potenziale di riposo (p. 95) Spine dendritiche (p. 94) Recettore del neurotrasmettitore (p. 98) Stimolazione magnetica transcranica (p. 114) Riass orbimento (p . 99) Talamo (p. 119) Ricaptazione (p. 102) Tomogralia Computerizzata (p. 111 ) Scissura centrale (p. 117) Tolleranza (p. 108) Serotonina (p. 105) Tomogralia a emissione di positroni (PET) (p. 113) Sinapsi (p. 97) Tossina botulinica (p. 104) Sintomi di astinenza (p. 108) Tronco encelalico (p. 91 -123) Sistema limbico (p. 123) Veleno della vedova nera (p. 104) Sistema nervoso autonomo (SNA) (p. 126) Ventricoli cerebrali (p. 92) Sistema nervoso centrale (p. 91) Vertebre (p. 91) Monoamine (p. 105) Fessura sinaptica (p. 97) GABA (p. 103) Orm oni (p. 125) Morbo di Parkinson (p. 105) MRI lunzionale (p. 113) Mutazione mirata (p. 114) Glia (p . 93) Naloxone (p. 106) Glutammato (p. 103) Guaina mielinica (p. 94) Neostigmina (p. 104) Immagine di risonanza magnetica (MRI) (p. 112) Nervi (p. 91) Interneurone (p. 100) Nervi cranici (p. 91) loni (p. 95) Ipofisi (p. 125) Nervi spinali (p. 91) Ipotalamo (p. 125) Neuromediatori (p. 106) Ippocampo (p. 123) Neuroni (p. 93) Legge del tutto-o-nulla (p. 96) Neurone motorio (p. 100) Lesione cerebrale (p. 111) Neurone postsinaptico (p. 102) Liquido cerebrospinale (p. 92) Neurone presinaptico (p. 97 -101) Lobo lrontale (p. 117-121) Neuroni sensoriali (p. 96) Lobo occipitale (p.1l7-118) Neurotrasmettitori (p. 94-97) Lobo parietale (p. 117) Nicotina (p. 104) Lobo temporale (p. 117-11 8) Noradrenalina (p. 105) LSD (p. 106) Omeostasi (p. 123) 129