Anno 1 – Numero 1 Periodico dell’Istituto Tecnico Marie Curie Di Bussolengo Febbraio 2015 Detto tra i banchi Detto tra i banchi: detto tra noi e con voi! Gentili Signore e Signori, Ladies and Gentlemen, meine Damen und Herren, Damas y Caballeros, Mesdames e Messierus, è con grande gioia che annunciamo la prima uscita del nostro giornalino Detto tra i banchi! Dopo otto anni di sospensione, riprende al Marie Curie di Bussolengo l’iniziativa del giornale scolastico. Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di un giornalino della scuola perché siamo convinti della bellezza di un’iniziativa che ci vede protagonisti. Leggendo i quotidiani ci siamo accorti che spesso il linguaggio è difficile e che raramente ci sono pagine dedicate ai giovani, ai loro interessi e problemi. Inoltre gli articoli spesso tralasciano di trasmettere le informazioni di base necessarie per capire fatti ed opinioni. Nel nostro piccolo, con il giornale scolastico, ci proponiamo di informarci, di divertirci, di riflettere assieme su argomenti di attualità, con una particolare attenzione alle problematiche giovanili e alla vita scolastica dell’Istituto Marie Curie. Il giornalino, infatti, vorrebbe essere anche un modo per facilitare la comunicazione di ciò che avviene a scuola e per dare visibilità all’esterno dei molteplici progetti portati avanti dal nostro Istituto. Per questo abbiamo pensato anche ad una pubblicazione dello stesso on line sul sito della nostra scuola. Il giornalino nasce proprio per dare ospitalità a elaborati, articoli, disegni, poesie, riflessioni, punti di vista e in questo modo favorire la nostra creatività e capacità critica. Detto tra i banchi vuole dare voce a noi ragazzi, privilegiando il nostro punto di vista e stimolando il desiderio di comunicare. Un grazie speciale va al progetto Bando alle ciance va a scuola promosso dagli Assessorati alle politiche giovanili dei Comuni aderenti al circuito Cartagiovani Intercomunale che ci ha permesso di realizzare e stampare questo giornalino. Invitiamo tutti ad aiutarci per i prossimi numeri. Detto tra i banchi è uno strumento pensato ed elaborato da noi studenti della redazione, ma naturalmente vuole essere aperto al contributo di tutti gli alunni della scuola e dei professori che desiderassero collaborare con idee, informazioni, articoli. Buona lettura! La Redazione Intervista al nostro Preside Da settembre 2014 il nostro Istituto ha un nuovo Preside, Luigi Pizzighella. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio Prima di diventare preside ha fatto altri lavori? Sì, beh, per diventare preside bisogna essere insegnanti, per cui io ho insegnato per ventiquattro anni alla scuola primaria. Perché ha deciso di fare il preside? Per vari motivi: c'è sempre stato un interesse per l'organizzazione e l'andamento della scuola e per un lavoro non legato solamente alle proprie classi e basta. Poi per diversi anni ho fatto il vicepreside per cui mi sono avvicinato lentamente a quel lavoro e ho capito che da una parte mi piaceva e dall'altra vi ero portato. Ha fatto il preside in altre scuole? Sì, certo, questo è l'undicesimo anno che io faccio il preside. Come preside sono stato un anno all'Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova, due anni a Bovolone, sette anni a Cologna Veneta e questo è l'undicesimo. Come mai ha scelto di venire proprio al Marie Curie? Io sono stato sette anni a Cologna Veneta e abito qui, a duecento metri da questa scuola. Da Bussolengo a Cologna Veneta sono 53 km di andata e 53 km di ritorno, quindi sono stati sette anni lontani da casa. Avevo intenzione di trovare una scuola vicina, dopo dieci anni di lontananza. Avevo conosciuto questa scuola perché me ne aveva parlato la Dirigente che c'era prima, anche perché lei era stata la mia preside per tre-quattro anni, quindi ci si conosceva. Lei me ne aveva parlato molto bene, era vicina a casa, la più vicina, per cui ho deciso di chiedere il Marie Curie, facendo anche questo salto alle Superiori. Io pensavo ci fossero altre persone, in realtà eravamo solo in due, e tra i due è toccato a me.⟶continua Detto tra i banchi A scuola Cosa si propone di fare per la nostra scuola? Secondo me, io ho trovato una buona scuola. Quando ho ottenuto il trasferimento qui, io sono stato molto contento e lo sono ancora, mi piace la scelta che ho fatto. Penso di aver trovato un Istituto molto buono, tant'è vero che questo sembra essere il primo Istituto Tecnico della provincia. Quindi, secondo me, si tratta di migliorare una situazione già molto buona e poi ci sono delle cose che forse dovremmo ripensare e rivedere. Ad esempio, alle scuole aperte ai genitori, sabato mattina, è stato chiesto ancora una volta se oltre le tre lingue comunitarie noi non pensiamo di proporre altre lingue come russo, cinese,... cosa che già in altri Istituti Tecnici di Verona stanno facendo. Sicuramente il mondo sta cambiando e noi dobbiamo metterci in prospettive nuove, non solo per questo ma anche perché sono gli stessi genitori che ce lo chiedono. Bisogna migliorare le cose che sono già in progetto, infatti tra due giorni noi compriamo, qua a Bussolengo, il secondo laboratorio di informatica, per cui le cose stanno andando avanti. Ha una famiglia? Sì, io sono sposato, ho mia moglie, due figli, uno di ventinove anni e uno di ventisei, lavorano e non ho nipoti, non sono nonno, ma speriamo che arrivino. Ha qualche hobby o interesse particolare? Due sono le cose che mi piacciono: la montagna, e intendo camminare, scalare, ferrate, e poi mountain bike. Come le piace trascorrere il suo tempo libero? Di tempo libero io ne ho pochino, per cui guardo un po' la televisione, Internet, e poi sto con la famiglia. È interessato alla lettura? Quale tipologia di libri preferisce? Si, leggo parecchio, mi piace molto leggere. A casa mia hanno la proibizione di comprarmi libri, perché piace comprare a me i libri che mi interessano, anche se io leggo tutto e di tutti i generi. Un libro che mi è piaciuto molto è stato Stoner di John Williams, di cui avevo sentito parlare quando c'era stata quella manifestazione “Libriamoci”. Narra la storia di un ragazzo, è ambientato in America ed è un libro in cui non succede niente, è la vita di questo ragazzo che ha una famiglia di agricoltori, si iscrive ad Agraria e dopo il primo anno passa a Letteratura inglese, si laurea in letteratura e si ferma nell'Università e fa il professore fino a quando muore; è un libro che però ad un certo punto ti prende! Poi ho letto un altro bel libro, ma è da persone “anziane”, Livelli di vita di Julian Barnes che parla della morte, della perdita di una persona cara. Cosa ne pensa dell'iniziativa del giornalino scolastico? Beh, intanto bisogna vedere cosa vien fuori. Secondo me, tutto quello che può essere un'iniziativa, come questa le altre, va accolta positivamente, anche perché la libera espressione, nelle forme più grandi come anche quelle più semplici, è sempre un fatto positivo, per cui che ben venga e anche con la massima libertà e criticità! Mi ricordo bene del giornalino che portava a casa dalla scuola Superiore uno dei miei figli ed era anche un piacere leggerlo! Anche perché c'erano rubriche divertenti, dove venivano raccolte le battute e barzellette di professori, studenti, che qualcuno nelle varie classi metteva assieme. È possibile organizzare nella nostra scuola feste d'Istituto? Se ne può parlare, non è un problema. Cosa ne pensa di noi giovani di questi anni? Ha qualche consiglio da darci? Io ho una gran fiducia nei confronti dei giovani, non sono pessimista come a volte si sente dire rispetto ai giovani d'oggi. Anzi, devo dire che in questi pochi mesi che ho passato qui e a Garda l'opinione è diventata ancora più positiva, incontrando studenti e studentesse, così, in occasioni molto semplici. A me non piace dare consigli alle persone, ma penso che se uno vuole raggiungere degli obiettivi deve solo volerlo, tutto qua. Nel senso che bisogna credere nelle cose che si fanno, che piacciono, e cercare di raggiungerle con serietà, con impegno e con sudore. La vita non ti regala niente e le cose che conquisti te le conquisti con il tuo impegno e con la tua fatica. Dobbiamo essere più attenti nell'affermarle e portarle avanti. Greta Quintarelli e Lisa Fiscaletti L’ANGOLO DELL’ARTISTA Disegno di Gaia Benoni 2 Detto tra i banchi Come gira il mondo Ebola: ciò che non sappiamo Cos’è e quali sono i rischi? In questo periodo si sente molto parlare dell’Ebola. Per questo abbiamo cercato delle informazioni per avere le idee più chiare. L’Ebola è una malattia virale comparsa per la prima volta in Africa nel 1976, della quale si registrò il primo caso vicino al fiume Ebola, situato nella Repubblica Democratica del Congo. La malattia si sviluppa in animali che abitano nelle foreste, come pipistrelli e scimmie, che poi infettano gli esseri umani. L’Ebola è un’infezione virale molto contagiosa, con una percentuale di mortalità del 90%. I sintomi della malattia sono molto difficili da individuare, in quanto si manifesta con febbre, dolore muscolare, mal di gola e vomito ematico, tutti sintomi associabili anche ad altre malattie. Il virus si può contrarre solo per contatto con i fluidi di una persona infetta (sangue, urine, saliva e muco). Il rischio che un malato di Ebola proveniente dall’Africa raggiunga il territorio italiano è del 5-10%, mentre in paesi con collegamenti aerei diretti con l’Africa, come la Francia e l’Inghilterra, il rischio è più elevato. Se un malato dovesse arrivare in Italia, lo Stato dispone di reparti per malattie infettive in modo da isolarlo, quindi se arrivasse un infetto, il rischio che riesca a infettare altre persone sarebbe molto vicino allo zero. Ne abbiamo parlato anche con la professoressa Fara, che ci ha spiegato che questo virus ha un tempo di incubazione molto breve. La malattia, cioè, si manifesta immediatamente dopo il contatto con il virus. In questo modo i malati vengono subito isolati, il che nei paesi industrializzati permette di non far diffondere la malattia. In effetti in Occidente il principale problema attuale è quello di evitare il contagio di massa. In Africa invece la situazione è molto diversa, in quanto si è di fronte ad una vera e propria crisi umanitaria. Infatti in Africa mancano le adeguate strutture mediche e le condizioni igieniche sono poco sviluppate, il che fa in modo che il virus si diffonda molto rapidamente. Non in tutta l’Africa la situazione è la stessa. In Nigeria infatti è stata bloccata l’epidemia attuando le misure necessarie. Ciò fa sperare che molti altri paesi seguano questo esempio aiutando a bloccare il diffondersi del virus. Cesare Spizzica Parliamo di noi Cosa non si fa per essere popolari Nel periodo dell’adolescenza molte cose anche di secondo piano vengono considerate molto importanti, a volte anche troppo, causando “problemi” all’adolescente stesso e alle persone a lui vicine. Ad esempio diversi ragazzi si vestono di marca o con cose costose per sentirsi più “apprezzati” oppure formano dei gruppi a seconda dello stile e a volte addirittura del prezzo di ciò che indossano. In questo periodo inoltre con il “boom” della moda dei “risvoltini” ai pantaloni si sono formati ulteriori gruppi: “risvoltini sì” e “risvoltini no”. Viene anche da chiedersi come fanno le mode a condizionare così tanto i giovani. In poco tempo ogni adolescente ha iniziato a “risvoltarsi” i pantaloni senza una ragione, così, da un momento all’altro, dicendo che sono “belli”, ma fatalità, prima che la moda uscisse, nessuno se li era mai fatti. Questo forse perché in adolescenza c’è bisogno di riferirsi a un determinato personaggio/idolo, anche per la paura di non essere accettati, perché se si “segue” qualcuno di famoso o anche un coetaneo “figo” e “popolare” si pensa di essere più considerati e di diventare una persona ammirata e entrare nel “giro delle giuste conoscenze”. Ci sono poi diversi tipi di comportamento. Tutti in generale si basano sul fatto che gli altri ti notino, come fumare e bere, essere dei “ribelli” anche a scuola, non pensando che alla fine la scuola ci prepara al nostro futuro. Si frequentano discoteche con il bisogno di “mettersi” con qualcuno così a caso, per sentirsi accettati da persone che non si conoscono e probabilmente non si vedranno mai più. A volte ci sono delle vere e proprie sfide su “con quante persone sei stato in una sera”. Tutte le esperienze sono poi postate sui social network con i “tag” come “#serata da pazzi #viva l’alcool” oltre a foto in classe, in bus e in ogni momento della giornata per voler essere popolari. Qual è il risultato? Molti adolescenti visti dall’esterno sembrano tutti uguali senza personalità ed originalità. Alla fin fine il problema degli adolescenti è il ritenere importante principalmente l’aspetto superficiale ed esteriore e non ciò che le persone sono veramente. Sara Pasetto e Sebastian Ceschia 3 Musica Detto tra i banchi : ? Una riflessione e un sondaggio nella nostra scuola Attraverso la musica i giovani danno sfogo alla loro immaginazione: riflettono, sognano,si divertono. La musica tocca nel profondo l'animo di qualsiasi persona rendendo ogni momento della sua vita significativo, anche quello più banale. La musica può diventare anche simbolo di ribellioni, di mode e scelte di vita. A volte è possibile capire le persone solamente scoprendo che musiche ascoltano. Ma quale genere è preferito dai giovani e perché? Prevalentemente i ragazzi ascoltano i generi pop, rock, rap, hip-hop e molto difficilmente musica classica o jazz. Le case discografiche hanno un ruolo molto importante nelle scelte musicali dei giovani poiché riescono a determinare mode e atteggiamenti nella promozione di determinati artisti. Famiglia e società influiscono nel rapporto tra musica e giovani e appare evidente come la cultura musicale dei ragazzi sia soprattutto il frutto della familiarità acquisita attraverso l’esposizione continua all’ascolto di musica, sia quella scelta con cognizione di causa che subìta negli ambienti di frequentazione sociale. Per riflettere sui gusti musicali dei giovani, noi della redazione del giornalino abbiamo proposto un sondaggio nella nostra scuola. E’ stato distribuito un questionario in ogni classe. Purtroppo non tutte le classi ci hanno restituito i risultati, i dati riguardano comunque 16 classi su 23. Generi musicali preferiti Suoni uno strumento? Pop(popular) Rock Metal Rep Blues Jazz Classica 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Suono uno strumento Ho provato a Ho suonato suonare uno solo alle medie strumento non ho mai suonato Altri... Come si deduce dal grafico, la maggior parte dei ragazzi della scuola ascolta per lo più musica commerciale (fatta appositamente per riscuotere successo), mentre sono una stretta minoranza quelli che ascoltano musica classica e jazz. Interessante è osservare che il rap è un genere in ascesa, molto ascoltato dai ragazzi anche della nostra scuola. Solo una ventina di ragazzi della scuola suona uno strumento, mentre la maggior parte ha suonato solamente durante le lezioni di musica imposte alle medie, soprattutto il flauto. Quasi sicuramente lo studio da molti affrontato ha rappresentato spesso qualcosa di noioso, completamente diverso dalla musica che amavano ascoltare. Certamente indispensabile è trasmettere ai ragazzi la passione per la musica attraverso il divertimento, l'ascolto, la composizione di brani. Le nozioni teoriche andrebbero apprese in un secondo momento, e la storia della musica dovrebbe essere importante come qualsiasi altra materia. Perché nelle scuole superiori si studia storia dell’arte o della letteratura e non storia della musica? Il nostro orecchio non è forse il prodotto delle rivoluzioni sonore apportate dai musicisti che ci hanno preceduto? Non è forse importante conoscerli per capire chi siamo? Il linguaggio musicale ha di incredibile la sua universalità e a suo favore il fatto di essere elemento di integrazione. Edward BJ Avallone SUONARE IL BASSO La mia voglia di suonare è stata scatenata dal mio bassista preferito, Jason Newsted (ex Metallica) e dalla mia band preferita, appunto i ''Metallica''. Iniziare da zero non è facile e suonare non costa neppure poco. La prima volta che si va a lezione è emozionante, bisogna presentarsi senza strumento, si fa conoscenza con il maestro, si decide insieme lo strumento migliore da acquistare, l'amplificatore e accessori vari necessari. L'agitazione l'ho sentita anche alla prima lezione, una sensazione come se stessi per fare un grande passo, che avrebbe potuto cambiare la mia vita. Poi arrivò uno dei giorni più belli: comprai lo strumento. Arrivato nel negozio mi sembrava di essere nel Paradiso del musicista, e iniziai a scorgere dei bassi in lontananza. Arrivato là confrontai i prezzi, vidi quale stava nel mio budget, ne trovai uno che mi ha subito colpito e decisi che era quello giusto. Comprai anche l'amplificatore (ovviamente sotto le direttive del mio maestro) sapendo che la scelta che avrei fatto quel giorno sarebbe stata importante. Poi via una lezione, due e così via. Ammetto che di momenti di rabbia e frustrazione ce ne sono stati parecchi, ma la passione ha superato tutto. Suonare è una sensazione unica, e nessun'altra cosa potrebbe essere uguale, ci si sente quasi come una rockstar che sta sul palco di fronte ad un pubblico. In conclusione consiglio a chiunque voglia entrare a fare parte del mondo della musica di farlo, perché è un'esperienza unica che serve nella vita (e magari aiuta anche nella scuola) e di armarsi di tanta pazienza ed entusiasmo, e vedrete che i primi risultati arriveranno, e con loro le prime soddisfazioni. Zeno Toffali 4 Detto tra i banchi Il Ministero dell’Istruzione, per riuscire a coinvolgere il maggior numero di studenti e avvicinarli ai libri, ha invitato tutte le scuole a dar libero corso alla propria creatività tramite il progetto “Libriamoci”. Questa iniziativa consiste in attività di lettura ad alta voce organizzate con gli insegnanti, senza alcun fine valutativo, ma con l’unico scopo di far riscoprire ai più giovani il piacere della lettura e la possibilità di sfruttare il proprio tempo in modo costruttivo ed educativo, con la piacevole compagnia di un buon libro. Il fine di questa iniziativa, che ha avuto il momento centrale nei giorni 29, 30, 31 ottobre, è quello di non smettere mai di leggere, dall’”autunno alla primavera” e, per il Ministero, questo obiettivo è “grande come un sogno”. Fantasticando Leggere è un nutrimento vitale per la mente e per l’anima delle singole persone. Leggere insieme costituisce anche una grande risorsa per costruire legami non solo con se stessi, ma anche con gli altri. Per questo alcune insegnanti della nostra scuola hanno voluto aderire a questa iniziativa coinvolgendo anche il nostro Preside. Il 14 novembre 2014 le classi 3A, 3B e 4D si sono riunite in Aula Magna per condividere la lettura di alcuni passi significativi dei libri che sono stati scelti da alunni e professori, il tutto con l’accompagnamento musicale della chitarra e della voce di Edward Avallone. Fra i testi che sono stati letti citiamo: Come un romanzo di Daniel Pennac letto da Federica Menegoli; Una fiaba di Beatrice Masini Un libro JOHN GREEN, CITTA’ DI CARTA Lo scopo della nostra rubrica è quello di “liberare le menti” e condividere con voi alcuni libri che abbiamo letto. Il libro che vi presentiamo in questo numero è stato scritto da John Green, un autore americano che sta avendo molto successo in questo periodo. Il libro si intitola Città di carta. La storia racconta di un ragazzo, Quentin, che è sempre stato innamorato di Margo, la sua amica d’infanzia. Col passare del tempo però il loro legame d’amicizia si spezza fino a quando, alla vigilia del diploma, Margo appare alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in una folle avventura piena d’azione che andrà oltre la soglia della legalità, facendo nascere la speranza che tutto possa tornare come quando erano bambini. La mattina dopo Margo scompare, questa volta però non è uno dei suoi soliti viaggi improvvisi che l’hanno resa famosa a scuola, è qualcosa di diverso. Quentin ha un brutto presentimento e, insieme ai suoi amici Ben e Radar, decide di iniziare a cercare Margo decifrando gli indizi che lei gli aveva lasciato. Comincerà così un’altra avventura. Questo libro coinvolge il lettore sin dalla prima pagina, è ricco di avventura, fa riflettere e tratta diverse tematiche adolescenziali e parla del futuro; per questo vi consigliamo di leggerlo e di godervi la lettura. Michela Penazzo, Amina Lamrafah, Gaia Benoni letto da Serena Giacomazzi; un articolo di giornale di Carlo Rovelli letto dalla prof.ssa Sambugar, Lo sguardo dall’Himalaya di Enrico Ferri letto dal professor Mastella; Il profeta di Khalil Gibran letto da Patrizia Gaiardoni; Il piccolo principe di Antoine de SaintExupéry letto da Amina Lamrafah; E l’eco rispose di Khaled Hosseini letto dal nostro Preside. Purtroppo, a causa del poco tempo a nostra disposizione, tanti altri testi preparati da noi e dalle nostre insegnanti non sono stati letti. Speriamo in un’altra occasione! È stata un’esperienza rilassante, interessante e molto coinvolgente, di sicuro da ripetere magari estendendola anche ad altre classi. Michela Penazzo, Amina Lamrafah, Gaia Benoni Un film NON BUTTIAMOCI GIÙ Regia di Pascal Chaumeil (2014) Durata: 96 minuti Genere: commedia Londra. Capodanno. Ci troviamo su un edificio dove quattro sconosciuti desiderano suicidarsi con l’intento di mettere fine alla loro vita e ai loro problemi. Sono rispettivamente Martin Sharp, un conduttore televisivo caduto in disgrazia, Maureen, una madre che ha passato la sua intera vita ad accudire il figlio disabile, Jess, un ragazza che è appena stata lasciata dal fidanzato e che alle spalle ha una grave tragedia familiare, e J.J., un musicista fallito. Parlando assieme decidono di non buttarsi, di passare delle settimane in riflessione e ritrovarsi sul quel tetto nel giorno di San Valentino. Le loro vite si intrecceranno più e più volte da quel momento, vivendo insieme attimi felici e momenti sul filo del rasoio, ma soprattutto impareranno a conoscersi e vivranno insieme molte avventure sdrammatizzando situazioni difficili. Il film ci è sembrato ben fatto, con meravigliose location. Parla di un tema attuale e drammatico, ma viene trattato con leggerezza. Il film è coinvolgente ed è recitato bene. Nel suo piccolo fa riflettere sui problemi che si possono incontrare e su come affrontarli. Il regista cerca di far capire che suicidarsi non è una soluzione ma che a volte basta parlare con qualcuno per far sì che tutto cambi. Chiara Stanzial e Alessandra De Luca 5 Detto tra i banchi Oltre la scuola LA VELA A SCUOLA Un progetto innovativo legato al nostro territorio I giorni 10 e 17 Ottobre 2014 le classi 1A, 1C, 1E, 1F, 2D, 2E accompagnate da alcuni docenti, hanno partecipato al progetto “La vela a scuola” a Brenzone proposto dal prof. Mastella e dagli altri insegnanti di scienze ed educazione fisica con l’obiettivo di integrare le discipline e di sviluppare quelle capacità che possono essere impiegate per la comprensione del mondo della vela. Noi alunni della classe 1A, insieme ad altre classi, ci siamo organizzati per il trasporto nel giorno 17 ottobre in modo da arrivare tutti insieme alle ore 8:15 presso lo Yacht-Club di Acqua Fresca di Brenzone. Nella prima parte della mattinata un istruttore ci ha spiegato il funzionamento della barca a vela, come ad esempio la gestione del timone in base alle direzioni del vento e come annodare le corde in caso di pericolo. In seguito, in gruppi da tre o quattro persone, l’istruttore ci ha fatto salire a turno sulle barche a disposizione con a bordo un accompagnatore esperto in questo campo. Durante il tragitto lungo il lago, l’accompagnatore ha dato la possibilità, a chi voleva provare, di guidare il timone; con un po’ di timore ci siamo fatti avanti e ognuno di noi si è sentito responsabile della gestione della barca e del timone. Il pomeriggio ci siamo asciugati al sole e subito dopo la pausa pranzo siamo andati a fare una camminata lungo la passeggiata del lago. Alla fine del percorso ci siamo fermati a visitare il “Museo del Lago” dove abbiamo avuto l’opportunità di vedere animali impagliati e foto d’epoca. Dopo la prima uscita, i professori hanno organizzato degli incontri in cui avremmo la possibilità di approfondire gli aspetti legati alla vela basandoci sulle attività didattiche affrontate nel corso dell’anno, come ad esempio la meteorologia,la glaciologia, la dinamica fluviale e lacustre. Nella nostra palestra verrà montato un simulatore con una barchina sopra. Esso sarà munito di un ventilatore a motore collegato al timone che lo farà ruotare come una barca in acqua. Il progetto si concluderà con una seconda uscita a maggio dove attraverseremo il lago visitando alcuni luoghi importanti di Limone. Benedetta Pietropoli ed Emma Marcu Alternanza scuola-lavoro Quest'estate abbiamo avuto l'opportunità di prendere parte al progetto "alternanza scuola-lavoro", promosso dal nostro Istituto. Questa attività prevedeva due diverse fasi: la prima svolta in classe, la seconda sul posto di lavoro. A scuola abbiamo partecipato ad un corso di quattro ore tenuto dal professor Bottaro riguardante la legge sulla privacy. La professoressa Ferrari in seguito ha trattato la tematica della sicurezza dei lavoratori. Abbiamo svolto la nostra esperienza di stage presso l'Hotel Gardesano, che si trova proprio a Bussolengo, a pochi chilometri dalla nostra scuola. In tale struttura abbiamo avuto l'occasione di mettere in pratica le competenze acquisite durante il nostro percorso di studi. Come valutare una simile esperienza? È stata sicuramente bella, ma soprattutto interessante, dal momento che ci siamo potute calare nel ruolo di receptionist all'interno di una vera realtà lavorativa. Il nostro stage è stato effettuato nel periodo di agosto ed ha avuto una durata di tre settimane. Inoltre, abbiamo svolto questa sorta di tirocinio durante lo stesso periodo e quindi ci è stato permesso di trascorrere insieme almeno sei delle otto ore giornaliere previste dal contratto. Il primo giorno la direttrice Ivana e le giovani receptionist ci hanno accolte molto calorosamente, inoltre si sono dimostrate molto disponibili nello spiegarci chiaramente i nostri compiti, dal momento che, a tutti gli effetti, quella era per noi la prima esperienza lavorativa. Principalmente le nostre mansioni riguardavano l'accoglienza dei clienti, l'effettuazione dei check-in, la verifica delle prenotazioni online e la risposta alle telefonate dei clienti. In questa occasione abbiamo potuto utilizzare le lingue straniere studiate a scuola e mettere in pratica le nozioni apprese con l’acquisizione della certificazione informatica ECDL. Durante questa esperienza abbiamo conosciuto Jessica, una ragazza che avendo frequentato proprio come noi l’IIS Marie Curie di Bussolengo, ha avuto lo scorso anno la nostra stessa opportunità, ossia quella di prendere parte al progetto alternanza scuolalavoro. L’aspetto però più interessante è che lei, dopo aver svolto lo stage presso l'Hotel Gardesano nel mese di giugno, è stata assunta per tutto il resto dell'estate e per quella successiva. Perciò, consigliamo vivamente a tutti voi di aderire a questo progetto in quanto davvero utile per capire come muoversi nel mondo del lavoro e per iniziare a spendere le numerose competenze acquisite a scuola! Elisa Cipriani & Elisa Pietropoli 6 Detto tra i banchi Esplorando il mondo VIAGGI-STUDIO ALL’ESTERO Ogni anno il nostro Istituto organizza a settembre due settimane all’estero come esperienza di soggiorno-studio per tutti gli studenti delle tre scuole che compongono il Marie Curie: tecnico, liceo e professionale. Le destinazioni scelte in base alla lingua o lingue studiate sono il Regno Unito, la Germania e la Spagna. Il periodo del soggiorno va di solito dall’inizio di settembre, appena conclusi gli esami di recupero, fino a circa la metà del mese: 15 gg esatti. Gli accompagnatori sono gli stessi docenti responsabili del progetto e altri docenti della scuola che si rendono disponibili a viaggiare con i propri studenti. È un’esperienza che la scuola sta promuovendo e offrendo da molti anni: il Tecnico di Bussolengo ne aveva già fatto esperienza quando ancora non era legato alla sede di Garda, ma dal 2008 anno in cui il Marie Curie nasce come Istituto d’Istruzione Superiore di Garda e Bussolengo, le esperienze linguistiche di settembre vengono estese anche a Garda, in un primo momento con Inglese e poi anche con le altre lingue. Le destinazioni di questi anni sono state molte: alcune si ripetono come Valencia per la Spagna, Bamberg e Würzburg per la Germania, altre cambiano come Edimburgo, poi Norwich e York, Broadstairs e Cambridge, infine Bournemouth per il Regno Unito. La scelta della destinazione è dettata da vari fattori: la scelta di una buona scuola, i luoghi da visitare, la possibilità di gite nelle città vicine, l’opportunità di visitare luoghi diversi di uno stesso Paese, come è il caso del Regno Unito che ha visto studenti fare l’esperienza del soggiorno-studio organizzato dalla scuola per ben tre ed anche quattro anni consecutivi. Pertanto la scelta di cambiare location ogni anno è stata per loro motivo di esperienza culturale diversa ogni volta, oltre che linguistica. La giornata tipo dello studente in viaggio-studio con la scuola è fatta di: lezioni al mattino presso una scuola di lingue per studenti stranieri, nel pomeriggio visite guidate e attività ricreative e/o sportive (a seconda dell’offerta della scuola e delle nostre esigenze), gite di giornate intere o mezze giornate in luoghi di interesse, alcune serate organizzate con cinema-karaokemusica ed altro ancora. La sistemazione è in famiglia: non è prevista in residence o college perché in questo periodo dell’anno non sono disponibili. Il nostro scopo è offrire ai nostri studenti un’esperienza formativa all’estero, assieme ai propri compagni, con i propri docenti come accompagnatori ad un costo decisamente competitivo e pertanto più accessibile per le famiglie che spesso optano così di far fare al proprio figlio/figlia non una ma più esperienze. Il numero degli studenti in viaggio con la scuola a Settembre è molto alto: si va da circa 100/120 a 170/180 studenti comprendendo i tre Paesi di destinazione. A settembre 2014 il numero totale è stato: 60 per il Regno Unito e 50 per la Spagna. Meno degli anni precedenti perché la nostra scuola ha anche beneficiato di 67 borse di studio (bando MOVE FOR THE FUTURE) con fondi Europei e della Regione Veneto che hanno portato in Irlanda e Regno Unito 67 studenti di Garda e Bussolengo senza nessuna partecipazione alle spese. Le mete per settembre 2015: Cadice per la Spagna, Bamberg e Würzburg per la Germania, Broadstairs e Hastings per il Regno Unito. Prof.ssa Antonella Mantovani BOURNEMOUNTH - Settembre 2014 Andare all’estero è la via migliore per imparare a parlare una lingua straniera. Noi ne studiamo ben tre e la nostra scuola ci dà la grande possibilità di partecipare a un viaggio studio in tutti e tre i paesi. Il più gettonato è quello in Inghilterra, in quanto è una lingua che un po’ tutti i datori di lavoro richiedono in questi tempi. L’anno scorso la città che ha ospitato gli studenti è stata Bournemounth, una città abbastanza grande che si affaccia sul mare. Alla mattina si andava a scuola, dove si alternavano lezioni di grammatica, scrittura, lettura e cultura. Le classi venivano smistate in base a dei test fatti fare agli studenti prima della partenza, cosicché nessuno dovesse avere il timore di non essere all’altezza dal resto degli studenti. Al pomeriggio avevamo varie opportunità sempre diverse: partita di bowling, biliardo o beach volley. Inoltre venivano organizzate delle attività all’interno della scuola, come il ‘Cream Tea’, che è consistito nel cucinare dei pasticcini tipici inglesi (scones) serviti con panna (clotted cream) e marmellata di fragole (strawberry jam) e accompagnati con il tè. Sono state organizzate anche delle gite in altre città come nella città di Bath o delle escursioni come alla Jurassic Coast, dove tutti si aspettavano di trovare impronte di dinosauri e in realtà era solo una semplice ma stupenda spiaggia. Al sabato siamo andati a Londra ed è stato il giorno più atteso della settimana. Abbiamo fatto un giro panoramico passando davanti a Buckingham Palace, al Big Ben, al London Eye e a tanti altri posti. Al pomeriggio abbiamo avuto un’ora di libertà per girare tra Piccadilly Circus e Regent Street e dedicarci alle compere. Personalmente penso che sia un’esperienza fantastica in quanto sono messi alla prova studio e divertimento e state certi che si torna a casa con un bagaglio, oltre a quello pienissimo di regali e vestiti nuovi, di conoscenza della lingua maggiore rispetto alla partenza. Può essere considerata un’avventura, oltre che un viaggio, in quanto ci si allontana dai genitori e ciò comporta grande responsabilità e maturità che ci aiutano a crescere. It was my dream to go to London and this experience has made me think about going there after this school to live and study at university. You should all go to visit London because it is a beautiful city and you’ll fall in love with it. Kristina Gusak 7 Detto tra i banchi Esplorando il mondo HOLA CHICOS! Hola chicos, os contamos nuestra experiencia en Valencia del septiembre pasado. Nos quedamos en Valencia 2 semanas desde el 4 hasta el 18 de septiembre; cogimos el aviòn en Bergamo y llegamos en Valencia por la noche. Dato che alla mattina dovevamo andare a scuola abbiamo sostenuto un test per verificare il nostro livello di conoscenze della lingua spagnola. Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13:00 andavamo a scuola e al pomeriggio si svolgevano differenti attività, ad esempio il lunedì pomeriggio frequentavamo un corso di flamenco, circa 4 pomeriggi a settimana andavamo in spiaggia. I restanti giorni abbiamo visitato la città della scienza, il giardino del fiume Turia e molto altro! Per i pasti si tornava in famiglia e quando stavamo fuori per tutto il giorno la famiglia ci forniva il pranzo al sacco. Ogni sera potevamo uscire, durante la settimana il rientro era fissato per le 23:30 e durante il weekend per le 01.00. Os aconsejamos que vayàrs a Espaῆa porque es una experiencia muy bonita y es una manera de relajarse y aprender al mismo tiempo antes de empezar las clases. Pescetta Francesca e Alice Marai Conosciamo i nostri rappresentanti d’Istituto Come ti chiami? Cesare Spizzica Quanti anni hai? Che classe frequenti? 16 anni, classe 3A Dove abiti? Bussolengo (origini calabresi) Tuoi pregi e difetti Sono estroverso. Sono abbastanza svogliato. Perché ti sei candidato per fare il rappresentante? Perché alla Patrizia serviva una persona che si candidasse insieme a lei, e così mi sono … sacrificato. Hai in mente qualche progetto per il futuro della scuola? Cercherò di accogliere le richieste degli studenti per migliorare la scuola. Quali difficoltà hai incontrato finora? Quali invece gli aspetti positivi? Trovo difficile organizzare le Assemblee d’Istituto, ma posso scegliere le attività da svolgere durante queste assemblee. Progetti per i prossimi mesi… Il 27 febbraio ci sarà la gita sulla neve, verso marzo o aprile ci sarà lo Spring day con varie attività e un’assemblea sulla musica. Cosa pensi della tua collega rappresentante? E’ sveglia, molto competente, ed è adatta al ruolo. Qual è il tuo motto? Mai fare oggi ciò che puoi rimandare a domani! Intervista di Jeffry Hoxha Come ti chiami? Patrizia Gaiardoni Quanti anni hai? Che classe frequenti? 16 anni, classe 3A Dove abiti? San Giorgio in Salici (origini polacche) Tuoi pregi e difetti Sono solare e sorridente ma ansiosa ed emotiva. Perché ti sei candidata per fare il rappresentante? Per responsabilizzarmi. Hai in mente qualche progetto per il futuro della scuola? Varie assemblee e incontri con determinati soggetti che aiuteranno ad arricchire le nostre conoscenze come studenti. Quali difficoltà hai incontrato finora? Quali invece gli aspetti positivi? La difficoltà sta nell’essere sostenuta da pochi professori. Un aspetto positivo è avere in mano iniziative che solo noi possiamo mettere in atto. Progetti per i prossimi mesi… A febbraio gita sulla neve, a marzo-aprile lo Spring day. Per determinate classi abbiamo in mente qualche iniziativa ancora da definire. Vorrei riuscire a organizzare una festa d’istituto. Cosa pensi del tuo collega rappresentante? Non sempre fa quello che gli chiedo, anche se è bravo e responsabile. Qual è il tuo motto? Uniti per una scuola meno noiosa! La sai l’ultima? Avevo una band, ci chiamavamo I Gelati. Ci siamo sciolti. Mi sono cadute le caramelle, facciamo un minuto di raccoglimentos. Il Milan ha acquistato un giocatore dal potenziale esplosivo. Come si chiama? Ordigno! È morto il presidente del Mulino Bianco. Ci dispiace un saccottino... Chi ha orecchie per intendere intenda... tutti gli altri in camper!!! Una banda di ladri ferma un passante e dice “Dacci i soldi o spariamo” e il passante “E sparite!” Alessandro Sias e Jeffry Hoxha Detto tra i banchi: periodico dell’Istituto Marie Curie di Bussolengo Coordinatrice: Elena Mirandola Capi redazione: Fabio Lopresti, Edward BJ Avallone Redazione: Benoni Gaia, Ceschia Sebastian, De Luca Alessandra, Fiscaletti Lisa, Gaiardoni Patrizia, Gusak Kristina, Hoxha Jeffrey, Lamrafah Amina, Pasetto Sara, Penazzo Michela, Quintarelli Greta, Sias Alessandro, Spizzica Cesare, Stanzial Chiara, Toffali Zeno Hanno collaborato a questo numero: Chesini Elisa, Marai Alice, Marcu Emma, Pescetta 8 Francesca, Pietropoli Benedetta, Pietropoli Elisa Fotografia: Patrizia Gaiardoni