Breve tutorial su una applicazione J2EE con Velocity

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Autore: Paolo Picella
Versione: DRAFT
Breve Tutorial su J2EE
I Prerequisiti
1. Conoscenza elementare di java.
Per avere un introduzione a java si può consultare il libro “Thinking in Java”
1. Conoscenza del linguaggio html.
II Introduzione
La piattaforma J2EE permette di costruire applicazioni seguendo il principio MVC (model view
controller). Tale modello si propone di separare la vista dei dati, dai dati stessi e dal controllo sui
dati.
Le applicazioni J2EE vengono eseguite da dei software detti application server che offrano alcune
funzionalità già implementate.
In questo documento trascuriamo alcuni aspetti delle funzionalità offerte da un application server
j2ee e ci concentriamo sui passi fondamentali per lo sviluppo di una web application in ambiente
J2EE. In particolare ci concentreremmo sui passi per la creazione della parte web dell'applicazione.
II.1 Struttura dell'applicazione
Consideriamo una generica applicazione che deve manipolare dei dati presenti su di un Data Base.
Lo schema dei server con cui interagiremmo è il seguente:
Il motivo per cui nella figura sono stati rappresentati distinti il web server, il servlet engine, ed il
container ejb è che essi possono fisicamente trovarsi su macchine diverse collegate in rete. Noi per
ora li considereremmo non solo sulla installati sulla stessa macchina ma facenti parte dello stesso
software applicativo.
la sequenza logica del funzionamento è il seguente:
1
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1) L'utente si connette al web server dell'application server.
2) Manda un richiesta POST o GET1 al web server.
3) Il web server chiama la servlet che esegue la richiesta.
4) la servlet carica l'EJB e ne esegue i metodi necessari.
5) l'EJB si connette al database agisce come richiesto sui dati.
6) la servlet crea la pagina html di risposta alla richiesta.
7) il web server rimanda la pagina al browser dell'utente.
Nel seguito di questo documento analizzeremmo una applicazione di esempio minimale e
descriveremmo i passi per creare l'applicazione.
III Architettura software dell'applicazione di esempio
L'applicazione è composta da:
1. Un EJB di cui non analizzeremmo in profondità il codice ma vedremmo solamente come
interfacciarsi con esso.
2. Una servlet con alcune helper class (Classi di utilità)
L'architettura è rappresentata nella seguente figura:
Analizziamo l'architettura rappresentata in fugura:
1 I metodi post e get sono standard definiti dalla w3c.
Ref: http://www.w3.org/Protocols/rfc2616/rfc2616-sec9.html
2
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La richiesta dell'utente arriva al web server:
caso in cui la richiesta è di una pagina statica:
il web server carica la pagina statica e la invia all'utente.
Caso in cui la viene richiesta una pagina dinamica:
il web server chiama la servlet
la servlet chiede al bean di effettuare le operazioni richieste sui dati
la servlet tramite le API2 Jakarta-Velocity3 prende dei template html e ne valorizza i
campi.
La servlet restituisce le pagine così create al web server
il web server invia i dati all'utente
IV Class Diagram dell'applicazione
Il class diagram illustra come viene organizzata l'applicazione in termini di classi ed i legami tra le
le varie classi dell'applicazione.
Le classi normalmente vengono organizzate in package4 che assolvono a due funzioni:
1. raggruppano logicamente le classi
2. evitano che vi siano dei conflitti nei nomi delle classi
Un class diagram normalmente è rappresentato utilizzando gli standard UML.
IV.1 Definizione dei package delle classi
a Classi di utilità Comuni ad EJB e Servlet
Come abbiamo detto avremmo delle classi che vengono utilizzate sia dagli EJB che dalle servlet.
dato che concettualmente gli ejb e le servlet possono girare in ambienti distinti è opportuno
raggruppare le classi di utilità comuni in modo da poterle facilmente includerle sia nella
distribuzione degli EJB che in quella delle servlet se vuole sfruttare questa opportunità.
Inoltre quando si usa una classe all'interno di un altra la si deve importare l'aver raggruppato le
classi di utilità comuni ad EJB e SERVLET in un unico package permette di importarle facilmente
senza fare errori basta inserire con un solo import.
Nelle classi di utilità comuni includeremmo:
1. I value object:
Si usa chiamare Value Object una classe che è adibita a contenere dei dati, tale classe
fornisce i metodi per inserire i dati all'interno di essa. Tali metodi sono deputati a
2 API, Application Programming Interface, Librerie di Classi che forniscono delle utilità
3La documentazione delle API Jakarta-Velocity è reperibile all'indirizzo:
http://jakarta.apache.org/velocity/user-guide.html
4Ref: http://java.sun.com/docs/books/tutorial/ e 'Thinking in java'
3
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controllare che il dato inserito sia consistente con le regole che devono essere applicate
al dato.
Es: il dato nome è una stringa composta da soli caratteri alfabetici maiuscoli e
minuscoli e non può avere lungezza superiore a 24 caratteri. Il metodo di inserimento
(per convenzione si chiama setNomeVariabile(Tipo_variabile variabile))
setNome(String nome) si preoccupa di verificare che la stringa passata in input sia di
24 caratteri alfabetici.
2. Una classe contenente le costanti
3. Una classe che contiene le eccezioni4 del nostro applicativo.
Il package in cui saranno messe queste classi è (questo significa che nel codice delle classi la prima
istruzione è: package com.apat.ccon.common):
com.apat.ccon.common
b Classi degli EJB
Un enterprise java bean è composto come minimo da una classe e due interfacce:
La classe che contiene il codice dell'EJB vero e propri.
La HOME Interface, che contiene i metodi per creare, distruggere etc. L'ejb.
La REMOTE Interface, che è l'interfaccia usata dal client per accedere ai metodi dell'ejb.
Le servlet utilizzeranno solo le interfacce HOME e REMOTE dell'EJB.
Per convenzione chiameremmo le classi secondo la seguente convenzione:
NomeBeanSLEjb è l'EJB vero e proprio
NomeBeanSL è la REMOTE interface
NomeBeanSLHome è la HOME Interface
Insieme a queste classi metteremo una classe DAO (Database Access Object) che si occupera di
interfacciarsi con il database.
Il package in cui saranno messe queste classi è (questo significa che nel codice delle classi la prima
istruzione è: package com.apat.ccon.ejb):
com.apat.ccon.ejb
c Classi delle servlets
In questo gruppo vi sono tutte le servlet chiamate dall'interfaccia utente più le due seguenti classi:
La Classe Proxy:
Questa classe si occupa di prendere la home interface dell'EJB, di creare tramite la HOME
interface le REMOTE interface dell'EJB, e di chiamare i metodi sull EJB.
La Classe Facade:
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Crea un istanza Static del Proxy in modo da non dover predere la remote per ogni connessione
ma di farlo una sola volta ed espone i metodi del proxy alle servlet.
Il package in cui saranno messe queste classi è (questo significa che nel codice delle classi la prima
istruzione è: package com.apat.ccon.web):
com.apat.ccon.web
nella nostra applicazione è presente un super classe ulteriore di utilità per le servlet .
Le servlet che vorranno usufruire dei settaggi standard e dei metodi di utilità implementati in questa
classe dovranno estenderla.
La Classe CCOONServlet:
Questa è una classe di utilità include i metodi comiuni a tutte le servlet come i metodi di
inizializzazione e di gestione delle eccezioni.
V Breve Introduzione Alle Applicazioni J2EE
Una applicazione J2EE è una applicazione sviluppata seguendo gli standard di questa tecnologia, il
codice sviluppato non è auto consistente ma per essere utilizzato deve essere inserito in un
application server che risponde alle specifiche J2EE. Tale server si occupa di caricare l'applicazione
e la rende utilizzabile.
V.1 L'archivio ear
Una applicazione J2EE deve essere contenuta in un archivio con estensione .ear. All'interno di
questo file vi è un archivio con estensione .jar, un archivio con estensione .war, una directory
META-INF contenente il file application.xml come descritto nella tabella seguente.
Contenuto dell'archivio .ear
path/ nome file
path/ nome file
path/ nome file
descrizione
Archivio.jar
Archivio
l'EJB
Archivio.war
Archivio contenente la
Web Application
META-INF
Derictory contenente il
descrittore
dell'applicazione
application.xml
contenente
File XML descrittore
dell'applicazione. Tale
file
è
usato
dall'application server
per sapere di cosa è
composta l'applicazione
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Esempio di file descrittore:
<?xml version="1.0" encoding="ISO8859_1"?>
<!DOCTYPE application PUBLIC '-//Sun Microsystems, Inc.//DTD J2EE Application
1.2//EN' 'http://java.sun.com/j2ee/dtds/application_1_2.dtd'>
<application>
<display-name>CCOON</display-name>
<description>EJB del Sistema Centro di Coordinamento Nazionale</description>
<module>
<ejb>ccoon.jar</ejb>
</module>
<module>
<web>
<web-uri>ccoon.war</web-uri>
<context-root>CCOON</context-root>
</web>
</module>
</application>
V.2 L'archivio jar
L'archivio con estenzione .jar contiene tutte le informazioni necessarie all'application server per
'creare' l'EJB in esso sono compresi i seguenti file:
1. le classi java che compongono gli ejb contenuti nell'archivio, quindi tutte le loro remote ed home
interface, tutti gli ejb veri e propri e tutte le loro helper class (DAO e quantaltro)
2. un descrittore ejb-jar.xml posto nella directory META-INF che descrive all'application server gli
ejb contenuti nell'archivio
3. un decrittore opzionale che imposta le opzioni specifiche dell'application server
Esempio di un descrittore:
<?xml version="1.0"?>
<!DOCTYPE ejb-jar PUBLIC
'-//Sun Microsystems, Inc.//DTD Enterprise JavaBeans 1.1//EN'
'http://java.sun.com/j2ee/dtds/ejb-jar_1_1.dtd'>
<ejb-jar>
<description>EJB del sistema Centro di coordinamento nazionale</description>
<display-name>CCOON System EJB</display-name>
<enterprise-beans>
<session>
<ejb-name>CCOONSL</ejb-name>
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<home>com.apat.ccoon.ejb.CCOONSLHome</home>
<remote>com.apat.ccoon.ejb.CCOONSL</remote>
<ejb-class>com.apat.ccoon.ejb.CCOONSLEJB</ejb-class>
<session-type>Stateless</session-type>
<transaction-type>Container</transaction-type>
</session>
</enterprise-beans>
<assembly-descriptor>
<container-transaction>
<method>
<ejb-name>CCOONSL</ejb-name>
<method-name>*</method-name>
</method>
<trans-attribute>Required</trans-attribute>
</container-transaction>
</assembly-descriptor>
</ejb-jar>
V.3 L'archivio war
L'archivio con estenzione .war contiene tutte le informazioni necessarie all'application server per
'creare' la Web Application in esso sono compresi i seguenti file:
1. tutte le pagine statiche html, i template e le classi degli applet usati nella Web Application.
2. Una directory WB-INF contenente:
un file web.xml che descrive all'application server le servlet della web application
una directory classes contenente tutte le classi delle nostre servlet e le loro helper
classes (Proxy, Facade e quantaltro)
esempio di un descrittore web.xml:
<!DOCTYPE web-app PUBLIC "-//Sun Microsystems, Inc.//DTD
2.2//EN" "http://java.sun.com/j2ee/dtds/web-app_2_2.dtd">
Web
Application
<web-app>
<display-name>CCOON</display-name>
<servlet>
<servlet-name>AddCCNServlet</servlet-name>
<servlet-class>com.apat.ccoon.web.AddCCNServlet</servlet-class>
<init-param>
<param-name>template_path</param-name>
<param-value>/opt/Programmi/jboss-3.0.0/server/default/template</paramvalue>
</init-param>
</servlet>
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<servlet-mapping>
<servlet-name>AddCCNServlet</servlet-name>
<url-pattern>/AddCCNServlet</url-pattern>
</servlet-mapping>
</web-app>
VI Applicazione di esempio
La nostra applicazione di esempio che chiameremo tutorial avrà bisogno:
di un database che chiameremo tutorial con almeno una tabella al suo interno
di un application server J2EE (nell'esempio ci riferiremmo a jboss 3.0.x)
di un DataSource connesso al database tutorial configurato sull'application server
come detto in precedenza non ci occuperemmo di analizzare il codice del bean ma solo della parte
della Web application.
VI.1 Creazione del database e del datasource
In questo paragrafo viene descritto come creare il database ed il datasource necessari a far
funzionare l'esempio.
Le istruzioni si riferiscono alla creazione del database su postgres 7.2 ed alla creazione del
datasource su jboss 3.0.4.
a Creazione del database
Il database dell'applicazione di esempio si chiama ccoondb e contiene la tabella ccn.
TABELLA CCN
Nome del campo
Tipo
Descrizione
id
serial
Chiave primaria dell centro di
controllo
Nome
Varchar(24)
Nome del centro di controllo
Localita
Varchar(24)
Località in cui è situato il
centro di controllo
Rete
Varchar(24)
Nome
della
appartenenza
created
timestamp
Timestamp di quando è stato
creato il record sul db
last_update
timestamp
Timestamp di quando è il ccn si
è collegato per aggiornare i dati
latitudine
Float8
longitudine
8
rete
di
Autore: Paolo Picella
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TABELLA CCN
longitudine
float8
latitudine
Qui di seguito sono riportati i passi necessari alla creazione del database, viene assunto che postgres
sia inizializzato e che il demone sia avviato.
Dalla shell come utente postgres eseguire i comando:
createdb ccoondb
createlang plpgsql ccoondb
psql ccoondb
in questo modo si è creato il database ccoondb e si è entrati nel database ccoon conclient sql di
postgres. A questo punto bisogna creare l'utente ccoon_admin con password puzzola per accedere al
db con il seguente comando.
create user ccoon_admin with password 'puzzola' createuser;
\q
uscire dalla shell dell'utente postgres
l'utente cosi creato è l'owner del database ccoon e ha su di esso il massimo delle autorizzazioni. Si
può scegliere di utilizzare per la connessione un utente avente solo i diritti necessari al
funzionamento dell'applicazione ma questo va oltre lo scopo di questo documento.
Bisogna quindi eseguire gli script sql per creare il data model e le stored procedure per fare ciò con
la propria utenza. Digitare i seguenti comandi:
psql ccoondb -U ccoon_admin
\i [path di dove si estratta l'applicazione di esempio]/SQL/creteDB.sql
\i [path di dove si estratta l'applicazione di esempio]/SQL/creteFunc.sql
\q
b Creazione del datasource
Copiare i driver jdbc di postgres, pgjdbc2.jar nella directory:
[path dell'installazione di jboss]/server/default/lib
Copiare il file:
[path di dove si estratta l'applicazione di esempio]/ccoon-pg-service.xml
nella directory:
[path dell'installazione di jboss]/server/default/deploy
c Creazione della directory comune dei template
Poiché le Velocity Servlet lavorano con un Singleton il path di dove sono messi i template di tutte le
applicazioni deve essere comune.
Creiamo quindi una directory per i template:
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Autore: Paolo Picella
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mkdir [path dell'installazione di jboss]/server/default/template
Per comunicare alla servlet addCCNServlet quale è la directory comune dei template bisogna
metterela nel file web.xml nel segente modo:
<servlet>
<servlet-name>AddCCNServlet</servlet-name>
<servlet-class>com.apat.ccoon.web.AddCCNServlet</servlet-class>
<init-param>
<param-name>template_path</param-name>
<param-value>{path dell'installazione di
jboss]/server/default/template</param-value>
</init-param>
</servlet>
Le righe evidenziate in rosso sono quelle che passano il parametro alla servlet.
in questa directory creiamo una directory CCOON che contiene i template della nostra applicazione
e quindi una direcory template.
mkdir [path dell'installazione di jboss]/server/default/template/CCOON
mkdir [path dell'installazione di jboss]/server/default/template/CCOON/template
Copiamo quindi in questa directory i template dell'applicazione.
VI.2 Struttura dei package della applicazione
Le servlet saranno nel package com.apat.ccon.web, le classi di utilità nel package
com.apat.ccon.common, le classi dell'ejb nel package com.apat.ccon.ejb.
Nei Prossimi paragrafi analizzeremmo i class diagram dell'applicazione realizzati con lo standard
UML. Tali diagrammi servono a indicare come sono legate le classi e le interfaccie tra loro (legami
di estenzione e di uso tra le classi) e i metodi che esse espongono.
a Class Diagram dell'EJB
Il Class Diagram di figura che rappresenta la struttura degli ejb dell'applicazione vi sono due classi:
1. CCOONSLEJB è un SessionBean e quindi vi saranno anche la Remote Interface e la Home
Interface. La Remote Interface CCOONSL espone i metodi addCCN , searchCCN e deleteCCN.
La Home Interface espone il metodo ejbCreate. La classe CCOONSLEJB ha una un oggetto di
tipo CCOONDAO.
2. CCOONDAO è una classe che si occupa di gestire l'accesso al database (da cui il nome DAO
Database Access Object) ed espone i metodi addCCN per aggiungere un Centro di Controllo
Nazionale, searchCCN per cercare un Centro di Controllo Nazionale, deleteCNN per cancellare
un Centro di Controllo Nazionale.
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Figura 1 Class Diagram dell'EJB
b Class Diagram della web application
In Figura che rappresenta il Class Diagram della Web Application sono presenti quattro classi:
CCOONServlet è una classe che implementa i metodi di utilità comuni a tutte le servlet. Nelnostro
caso implementa per tutte le servlet i metodi init , loadConfiguration e handleApplicationException
che gestisce glie errori applicativi.
AddCCNServlet: la classe estende la classe CCOONServlet da cui eredita tutti i metodi e nel
metodo handleRequest gestisce la richiesta effettuata dal client.
CCOONFacade: la classe si occupa di creare un ogetto CCOONProxy statico (questo è fatto per
ottimizzare le prestazioni dell'applicativo) e ne chiama i metodi.
CCOONProxy. La classe si occupa di interfacciarsi con l'EJB e di chiamare il metodo richiesto dal
client. il metodo getCCOONSL si occupa di creare la connessione con il bean, quindi fa il lookup
dell'EJB, prende la Home Interface crea il Bean e fa il lookup della remote interface.
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Autore: Paolo Picella
Versione: DRAFT
Figura 2 Class Diagram Della Web Application
c Class Diagram delle classi di utilità comuni
Figura 3 Class Diagram Delle Classi Di Utilità Comuni
VI.3 Creazione della della funzionalità di aggiunta di un CCN
Vediamo adesso come creare la funzionalità di aggiunta di un CCN. Tale funzionalità deve inserire
un nuovo CCN (Centro di Controllo), i dati che identificano il CCN sono:
id: identificativo univoco del CCN sul db e non è assegnato dall'utente
name: il nome del CCN
rete: rete a cui il CCN appartiene
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Autore: Paolo Picella
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località: località dove è situato il CCN
latitudine: latitudine del CCN
longitudine: longitudine del CCN
Se l'inserimento è andato a buon fine la funzionalità dovrà visualizzare i dati immessi e l'id del CCN
inserito, se si è verificato un errore dovrà ritornare un messaggio di errore all'utente.
Per realizzare tale funzionalità bisogna creare:
La pagina html per l'inserimento dei dati.
La servlet: addCCNServlet
Il template per la visualizzazione dei dati inseriti.
Aggiungere la servlet nel file web.xml che descrive la web application.
a Creazione della pagina html per l'inserimento dei dati.
Per passare i dati ad un server bisogna creare una pagina html con all'interno un oggetto form che
contenga i campi da inviare alla servlet.
Qui di seguito riportiamo il codice della pagina commentato contenuto nel file dell'applicazione di
esempio /build/web/html/ccn_from.html.
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0//EN">
<html>
<head>
<title>CCNForm</title>
</head>
<body>
<!-- commento: tag di apertura di una form che all pressione del bottone submit
manda i campi definiti al suo interno alla servlet /CCOON/AddCCNServlet -->
<form action="/CCOON/AddCCNServlet" method="POST">
<table width=300 cellspacing=2 border=0 cellpadding=2>
<th colspan=2 bgcolor="lightGray"><font color="#c50000">Form di inserimento
dati di un CCN</font></th>
<tr align="left " valign="center">
<td align="left">nome ccn</td>
<!-- commento: campo name da passare alla sevlet -->
<td align="left"><input type="text" name="name" size=24
maxlength=24></td>
</tr>
<tr align="left " valign="center">
<td align="left">località ccn</td>
<!-- commento: campo località da passare alla sevlet -->
<td align="left"><input type="text" name="localita" size=24
maxlength=24></td>
</tr>
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<tr align="center " valign="center">
<td align="left">rete ccn</td>
<!-- commento: campo rete da passare alla sevlet -->
<td align="left"><input type="text" name="rete" size=24
maxlength=24></td>
</tr>
<tr align="left" valign="center">
<td align="left">latitudine ccn</td>
<!-- commento: campo latitudine da passare alla sevlet -->
<td align="left"><input type="text" name="latitudine" size=24
maxlength=24></td>
</tr>
<tr align="left " valign="center">
<td align="left">longitudine ccn</td>
<!-- commento: campo longitudine da passare alla sevlet -->
<td align="left"><input type="text" name="longitudine" size=24
maxlength=24></td>
</tr>
<tr align="left " valign="center">
<td align="left"> </td>
<!-- commento: bottone di tipo submit che invia i campi alla sevlet -->
<td align="left"><input type="submit" name="submit"
value="invia"></td>
</tr>
</table>
</form>
</body>
</html>
b Creazione del template di visualizzazione dei campi immessi
A questo punto bisognerà creare un template per la visualizzazione dei dati immessi nel database.
Un template per velocity permette di utilizzare i valori passati da una velocity servlet. Noi
passeremmo un oggetto di tipo CCNVO che contiene i dati del CCN appena inserito sul db, e
chiameremmo i metodi che restituiscono i dati contenuti nel CCN (metodi che iniziano con get).
L'oggetto lo passeremmo con il nome ccnVO.
Qui di seguito è riportato il codice del template contenuto nel file dell'applicazione di esempio
build/template/manage_ccn.vm
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0//EN">
<html>
<head>
<title>manage CCN</title>
</head>
<body>
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<table width=300>
<!-- commento: qui di sotto diciamo di inserire il valore ritornato
metodo getName() dell'ogetto ccnVO -->
dal
<th colspan=2 bgcolor="lightGray"><font color="#c50000">Dati del Centro di
controllo $ccnVO.getName()</font></th>
<tr align="center " valign="center">
<td width="90%">
<table>
<tr>
<td>Id</td>
<!-- commento: qui di sotto diciamo di inserire il valore ritornato
dal metodo getId() dell'ogetto ccnVO -->
<td>$ccnVO.getId()</td>
</tr>
<tr>
<td>Località</td>
<!-- commento: qui di sotto diciamo di inserire il valore ritornato
metodo getLocalità() dell'ogetto ccnVO -->
dal
<td>$ccnVO.getLocalita()</td>
</tr>
<tr>
<td>Rete</td>
<!-- commento: qui di sotto diciamo di inserire il valore ritornato
metodo getRete() dell'ogetto ccnVO -->
dal
<td>$ccnVO.getRete()</td>
</tr>
<tr>
<td>Longitudine</td>
<!-- commento: qui di sotto diciamo di inserire il valore ritornato
metodo getLongitudine() dell'ogetto ccnVO -->
dal
<td>$ccnVO.getLongitudine()</td>
</tr>
<tr>
<td>Latitudine</td>
<!-- commento: qui di sotto diciamo di inserire il valore ritornato
metodo getLatitudine () dell'ogetto ccnVO -->
dal
<td>$ccnVO.getLatitudine()</td>
</tr>
</table>
</td>
<td bgcolor="lightGray">
<table bgcolor="lightGray">
<tr>
<td><input type="submit" disabled name="Invia" value="Edit" ></td>
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</tr>
<tr>
<td><input type="submit" disabled name="Invia" value="Delete"
size=10></td>
</tr>
<tr>
<td><input type="submit" disabled name="Invia" value="Manage SM"
size=10></td>
</tr>
</table>
</td>
</tr>
</table>
</body>
</html>
c Creazione della servlet AddCCNServlet
Quando il bottone submit verra premuto dall'utente verra invocato il metodo handleRequest della
servlet AddCCNServlet .
La servlet dovrà estendere la classe CCOONServlet per ereditarne le funzionalità.
La servlet dovrà prendere i campi inviati dall'utente, i parametri sono contenuti nell'oggetto request
di tipo HttpServletRequest che viene passato come parametro al metodo handleRequest della servlet
invocando su di esso il metodo getParameter(nomeParametro) il metodo getParameter ritornerà una
stringa (più precisamente un oggetto di tipo String) contenente il valore del parametro se il
parametro esiste, null se il parametro non esiste. Nel nostro caso ad esempio per prendere il
parametro name userememmo l'istruzione request.getParameter(“name”). Dovremmo quindi creare
un oggetto di tipo CCNVO necessario come input al metodo addCCN(CCNVO ccnVO) del
CCOONFacade e valorizzarne i campi. Il CCNVO si occupa di controllare che il formato dei dati
inseriti sia corretto.
Una volta valorizzato il ccnVO si chiamerà il metodo addCCN della classe CCOONFacade con a
parametro il l'ogetto CCNVO da noi valorizzato. Tale metodo deve stare dentro un blocco try-catch
perché lancia delle eccezioni.
Nei blocchi catch vengono gestite le eccezioni e viene chiamato il metodo handleApplication
exception ereditato dalla classe CCOONServlet, per la visualizzazione dell'errore all'utente.
Qui di seguito riportiamo il codice commentato della servlet dell'applicazione di esempio contenuta
nel file: com/apat/ccoon/web/AddCCNServlet.
/*
*
APAT
*/
package com.apat.ccoon.web;
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Autore: Paolo Picella
Versione: DRAFT
import javax.servlet.http.*;
import javax.servlet.*;
import java.util.*;
import java.io.*;
import com.apat.ccoon.common.*;
// Import necessari ad utilizzare il parser velocity e la classe velocity
servlet
import org.apache.velocity.servlet.VelocityServlet;
import org.apache.velocity.context.Context;
import org.apache.velocity.Template;
import org.apache.velocity.app.Velocity;
import org.apache.velocity.exception.ResourceNotFoundException;
import org.apache.velocity.exception.ParseErrorException;
import org.apache.velocity.VelocityContext;
/**
*
Description of the Class: La servlet estende la CCOONServlet e ne eredita
*
tutti
richiesta
*
i metodi.
deve
fare
l'override
del
metodo in
cui gestisce
la
fatta dall'utente
*
* @author
Paolo Picella
* @created
8 dicembre 2002
* @Log
$Log
*/
public class AddCCNServlet extends CCOONServlet {
/**
*
Description of the Method: metodo che gestisce le richieste POST e GET
*
effettuate dall'utente
*
* @param
request
Vedi documentazione java
* @param
response
Vedi documentazione java
* @param
ctxV
Velocity Context
* @return
eseguita
Template contenente il risultato dell'operazione
*/
public Template handleRequest(HttpServletRequest request, HttpServletResponse
response, Context ctxV) {
// Creo un CCNVO vuoto in cui inserisco i parametri
CCNVO ccnVO = new CCNVO();
// definisco il template con cui visualizzare i parametri
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String templateName = "CCOON/template/manage_ccn.vm";
// inizializzo il messaggio di stato
String message = "Successo";
// inizializzo il Velocity template
Template outty = null;
try {
// inserisco i parametri nel VO
ccnVO.setName(request.getParameter("name"));
ccnVO.setLocalita(request.getParameter("localita"));
ccnVO.setRete(request.getParameter("rete"));
ccnVO.setLongitudine(request.getParameter("longitudine"));
ccnVO.setLatitudine(request.getParameter("latitudine"));
// chiamo il metodo sul facade che mi inserisce i dati nel DB
ccnVO = CCOONFacade.addCCN(ccnVO);
// inserisco gli oggetti nel contesto Velocity
ctxV.put("ccnVO", ccnVO);
// Elaboro il template
outty = getTemplate(templateName);
}
// Gestisco le eccezioni applicative
catch (CCOONException ccoone) {
outty = handleApplicationException(ctxV, ccoone);
System.out.println(message);
}
// Gestisco le eccezioni generate nel parsing del template
catch (ParseErrorException pee) {
CCOONException
CCOONConst.ES_TEMPL + pee);
ccoone
=
new
CCOONException(CCOONConst.E_TEMPL,
outty = handleApplicationException(ctxV, ccoone);
System.out.println(CCOONConst.ES_TEMPL + pee);
}
// Gestisco le eccezioni generate caricamento del template
catch (ResourceNotFoundException rnfe) {
CCOONException ccoone
CCOONConst.ES_TEMPL + rnfe);
=
new
CCOONException(CCOONConst.E_TEMPL,
outty = handleApplicationException(ctxV, ccoone);
System.out.println("AddCCNServlet : template not found " + rnfe);
}
//gestisco tutti gli altri tipi di eccezione
catch (Exception e) {
System.out.println("Error " + e);
}
// ritorno il template
18
Autore: Paolo Picella
Versione: DRAFT
return outty;
}
}
d Inserimento della servlet nel file di configurazione
Per inserire la servlet bisogna editare il file di configurazione build/web/WEB-INF/web.xml.
In tale file bisogna inserire le linee di codice XML evidenziate in giallo nel
listato qui di seguito riportato:
<?xml version="1.0"?>
<!DOCTYPE web-app PUBLIC "-//Sun Microsystems, Inc.//DTD
2.2//EN" "http://java.sun.com/j2ee/dtds/web-app_2_2.dtd">
Web
Application
<web-app>
<display-name>CCOON</display-name>
<servlet>
<servlet-name>AddCCNServlet</servlet-name>
<servlet-class>com.apat.ccoon.web.AddCCNServlet</servlet-class>
<init-param>
<param-name>template_path</param-name>
<param-value>[path all'installazione di
jboss]/server/default/template</param-value>
</init-param>
</servlet>
<servlet>
<servlet-name>SearchCCNServlet</servlet-name>
<servlet-class>com.apat.ccoon.web.SearchCCNServlet</servlet-class>
<init-param>
<param-name>template_path</param-name>
<param-value>[path all'installazione di
jboss]/server/default/template</param-value>
</init-param>
</servlet>
<servlet-mapping>
<servlet-name>AddCCNServlet</servlet-name>
<url-pattern>/AddCCNServlet</url-pattern>
</servlet-mapping>
<servlet-mapping>
<servlet-name>SearchCCNServlet</servlet-name>
<url-pattern>/SearchCCNServlet</url-pattern>
</servlet-mapping>
</web-app>
Nel tag servlet si definisce il nome che identifica la servlet, la classe che contiene il codice della
servlet,i parametri da passare alla servlet. Come si può vedere noi passiamo un parametro
template_path che contiene il path di dove sono installati i template.
Nel tag <servlet-mapping> diamo l'URI della servlet.
19
Autore: Paolo Picella
Versione: DRAFT
VII Procedure di build, deploy ed installazione dell'applicazione di esempio.
Le procedure di compilazione e di build sono state create con ant per eseguirle è necessario quindi
scaricare ant dal sito http://ant.apache.org/ .
Per compilare l'applicazione bisogna eseguire dalla directory Tutorila-EJB il comando:
ant compilaWeb
Per creare il file ear che contiene l'applicazione bisogna eseguire dalla directory Tutorila-EJB il
comando:
ant deploy
per installare l'applicazione bisogna copiare il file ccoon.ear nella direcotry:
[path di dove è installato Jboss]/server/default/deploy.
VIII Riferimenti
Jakarta Velocity - http://jakarta.apache.org/velocity/user-guide.html
Java Servlet - http://java.sun.com/j2ee/tutorial/1_3-fcs/doc/Servlets.html
ant http://ant.apache.org/
Sun Java2EE Tutorial http://java.sun.com/j2ee/tutorial/1_3-fcs/index.html
Sun Java2SE Tutorial http://java.sun.com/docs/books/tutorial/index.html
Editor Java Free http://www.jedit.org/
Thinking in Java 2nd edition http://www.planetpdf.com/codecuts/pdfs/eckel/TIJ2.zip
Jboss Java2EE Application Server http://www.jboss.org/
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