Gesù - Nascita a Betlemme - parrocchia Ognissanti Milano

GRUPPOQUINTAELEMENTARE
Scheda 10
Gesù
La Nascita a Betlemme
Luca 2,7-20
7
In quei giorni, Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
8
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto,
vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di
luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro:
“Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto
il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore,
che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.
13
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste,
che lodava Dio e diceva:
14
“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini,
che egli ama”.
15
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori
dicevano l’un l’altro:
“Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento
che il Signore ci ha fatto conoscere”.
16
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che
del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva
tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e
visto, com’era stato detto loro.
Matteo 2,1-12
1
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è
colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella
e siamo venuti ad adorarlo». 3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli
scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere
il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto
per mezzo del profeta:
6
E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città
principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore
del mio popolo, Israele».
7
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con
esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme
dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando
l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
9
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si
prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in
dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Riporta una frase o un personaggio o una delle espressioni con cui Luca
e Matteo indicano Gesù, che ti ha colpito:
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Prova a scrivere adesso perché ti ha colpito, cosa suggerisce a te in particolare.
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Poi, dopo un attimo di silenzio,
comincia a pregarci sopra, a trasformare in dialogo col Signore
quello su cui hai riflettuto, e a poco
a poco scrivi con parole tue la preghiera che ti è nata a partire da
quella espressione del Vangelo che
hai scelto.
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SALMO 28
R. Gloria e lode al tuo nome, Signore.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore
nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
È Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti
al Signore di rinascere
per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
x educatori
Personaggi e luoghi (i primi 6 vv.)
Proviamo a mettere in fila i primi personaggi citati da San Luca insieme
coi rispettivi luoghi: Cesare Augusto (che è l’imperatore Tiberio) con tutta
la terra; governatore Quirinio con la Siria; tutti con la propria città; Giuseppe della casa e della famiglia di Davide, e Maria sua sposa, con città di
Nazareth in Galilea e città di Davide, chiamata Betlemme in Giudea. Ci
sono alcuni elementi del testo che ci colpiscono: anzitutto ogni personaggio
è legato a un luogo, più o meno preciso. Poi si va dai personaggi ritenuti di
solito dagli uomini come più importanti e dai luoghi più grandi verso i personaggi meno importanti e i luoghi più piccoli. Infine, questi ultimi personaggi e luoghi sono descritti nel modo più esteso di tutti, con molte precisazioni.
Certamente questa descrizione ci suggerisce che l’avvenimento di cui si
parla è di grande importanza storica, tanto che occorre dare bene tutti i dati.
Ma ci suggerisce anche che rispetto ai personaggi che muovono la storia
dell’umanità, il Vangelo ha un’attenzione privilegiata verso i più piccoli: la
pagina del Natale anticipa un po’ quello che sarà lo stile di vita e la predicazione di Gesù.
Il personaggio Gesù
E ora vediamo come entra in scena Gesù:
lei (Maria) - in quel luogo
il suo figlio primogenito (Gesù) - mangiatoia, non in albergo
La progressione di personaggi e luoghi dal più importante al più piccolo
va avanti. Per i luoghi si parla non più della Giudea, ma semplicemente di
quel luogo, non più della città di Betlemme, ma di una mangiatoia (anzi,
l’evangelista sottolinea che non si trattava nemmeno di un albergo). Per i
personaggi Maria non è più chiamata col suo nome, così come per Gesù.
Proprio in questo modo, però, il Vangelo ci fa intuire l’ordine vero di importanza nelle intenzioni di Dio: il più importante è in realtà quello citato per
ultimo, senza il suo nome e senza essere abbinato a un luogo dignitoso.
Tuttavia, per chi conosce bene le Scritture, il Vangelo ha un piccolo segnale. Gesù è chiamato il figlio primogenito: non solo il primogenito è importante in tutte le famiglie del popolo eletto, perché viene offerto al Signore
e ha diritto alla discendenza, ma esiste pure un titolo dato a Gesù che è quello di Figlio primogenito o unigenito del Padre: è il modo, cioè, in cui si dice
da una parte il legame unico di Gesù col Padre (unigenito), ma insieme la
possibilità per noi, aperta da Gesù come nostro fratello, di essere tutti figli
del Padre (primogenito tra molti).
Anche il termine mangiatoia può attirare la nostra attenzione: anzitutto
viene ripetuto tre volte (gli altri luoghi vengono citati al massimo due volte:
così è per Betlemme, chiamata anche per altre due volte città di Giuda) e poi
la tradizione in esso vi ha sempre visto un’allusione a Gesù come cibo di vita
per tutti gli uomini, l’Eucaristia; questa sottolineatura del mistero di Natale
può accompagnare la nostra preghiera.
Infine ci sono altri due termini che l’evangelista Luca usa tre volte:
bambino e Maria. In realtà Gesù è il personaggio più citato di tutti e con
vari titoli di cui ormai dovremmo essere un po’ esperti: figlio primogenito
(appena visto), salvatore, Cristo Signore. Ma l’accento è sulla realtà piccola
dell’essere un bambino, insieme con la sua mamma Maria. Ecco, il mistero
di salvezza per il mondo intero ricordato all’inizio non ha a che fare con un
avvenimento storico che ai nostri occhi potrebbe essere ritenuto di grande
importanza, come il censimento di tutta la terra ordinato da un imperatore
romano, ma con una di quelle nascite che avvengono giorno dopo giorno da
sempre in tutti gli angoli del mondo e che non fanno notizia: la salvezza di
Dio comincia esattamente come è iniziata la vita di ciascuno di noi, forse
addirittura in un modo più povero e scomodo di quanto è stato per noi e per i
nostri genitori.
Lasciamo alla vostra fantasia di continuare se avete tempo a considerare
gli altri personaggi (i pastori, l’angelo e gli angeli) e gli altri luoghi (cielo e
terra) e proviamo in un momento un po’ calmo e prolungato a vedere quale
di questi luoghi e personaggi può aiutare la nostra preghiera a Gesù davanti
al mistero piccolo della sua povera nascita e al mistero grande dell’inizio
della nostra salvezza.
in cappellina: canto – vangelo – silenzio – video – gruppi
"di non temere di prendere in braccio Gesù
Bambino, di sentire che Lui mi vuole bene con semplicità e che si fida di me"
Gesù che non vuole essere tenuto ma dato, e questo "dare Gesù a
tutti è il compito affascinante della Chiesa"