Pagina 1 Un singolare sussidio per l’orazione contemplativa LA PREGHIERA RAPPRESENTATA di Ernesto Bergagna della Famiglia Beato Angelico Più di 250 tavole a colori: dipinti, bozzetti, impressioni che illustrano testi devozionali e biblici (nell’edizione C.E.I. del 1974) dalla Creazione all’Apocalisse, in tre volumi cm. 17x24, numero speciale di “Arte Cristiana” 2015 (II edizione) Particolarmente adatta per regalo in occasioni di eventi della vita cristiana Per ordinazione: Tel 02/48302854/57 Fax 02/48301954 e-mail [email protected] Euro 45,00 (iva inclusa - escluse spese di spedizione) ARTE CRISTIANA 09:29 “Poste italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 1, DCB Milano)” 28-09-2016 2016 - VOLUME CIV - FASCICOLO 9-10 ARTE COPERTINA 896 ANNO CIV 896 SETTEMBRE OTTOBRE 2016 VITE PARALLELE NEL PRIMO CINQUECENTO SENESE UNA SECONDA POMPEI DALLA DOMUS ROMANA ALLA CRISTIANA CASA DI PREGHIERA UNA GUIDA ARTISTICA PER I TURISTI LARIANI L’ORIENTAZIONE DELLE CHIESE Scuola Beato Angelico Viale S. Gimignano, 19 20146 Milano LA RACCOLTA LERCARO A BOLOGNA ARTE CRISTIANA FASCICOLO SETTEMBRE-OTTOBRE VOLUME 896 2016 CIV RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELL’ARTE E DI ARTI LITURGICHE AN INTERNATIONAL REVIEW OF ART HISTORY AND LITURGICAL ARTS Proprietario ed Editore: Storia Scuola Beato Angelico Viale S. Gimignano, 19 - 20146 Milano Telefono 02/48302854-48302857 Telefax 02/48.30.19.54 E-mail: [email protected] www.scuolabeatoangelico.it Direttore responsabile: Valerio Vigorelli ALESSANDRO VALENTI Una proposta per l’anonimo Maestro del Crocifisso di Laterina (ill. 25) ............................................................................... » 321 ANDREA UGOLINI Pacchiarotto e Pacchia, vite parallele a Siena nel primo Cinquecento (ill. 13) .............................................................................. » 331 SAVERIO CARILLO Cimitile, una seconda Pompei? Facciamo il punto (ill. 20) ........................................................................................................ » 341 MARIA CAROLINA CAMPONE Cultura architettonica protocristiana: aggiornamenti sulla genesi dello spazio sacro dalla domus romana (ill. 5) ... » 349 MANUEL FERRARI Due nuove realtà museali tra antico e contemporaneo. Kronos a Piacenza, MCM - Museo Collezione Mazzolini a Bobbio (ill. 5) .... » 355 » 361 Comitato Editoriale / Direttivo: FRANCESCO BRASCHI SAVERIO CARILLO MARIA ANTONIETTA CRIPPA CELINA DUCA ANTONIO PAOLUCCI GIANCARLO SANTI Comitato Scientifico Nazionale: MARIANO APA PAOLO BISCOTTINI FRANCESCO BURANELLI MARIA CAROLINA CAMPONE MARCO CHIARINI ARABELLA CIFANI ANDREA DE MARCHI SEVERINO DIANICH MICHELE DOLZ UGO DOVERE GIORGIO FOSSALUZZA FAUSTA FRANCHINI GUELFI GAETANO PASSARELLI STEFANO RUSSO LYDIA SALVIUCCI INSOLERA ANGELO TARTUFERI CRISPINO VALENZIANO Catalogazioni GIOVANNA VIRGILIO Pittura e decorazione in stucco nelle chiese di Esino Lario nel XVII secolo. Carlo Pozzo, Giuseppe Antonio Castelli e Giacomo Scotti (ill. 33) ........................................................................................ Scienze e liturgia EVA SPINAZZÉ L’orientazione degli edifici sacri. Il doppio caso delle chiese di Mogliano Veneto: una benedettina e una salesiana (ill. 12) ................... » 379 Notiziario ............................................................................................ » 399 MARTA MICHELACCI La raccolta Lercaro a Bologna. L’arte come “salutare catarsi” e scoperta dell’“archetipo divino” (ill. 5) ....................................... » 395 Pubblicazioni .................................................................................... » 400 euro ” ” ” ” 82,00 20,00 22,00 110,00 50,00 SOSTENITORE BENEFATTORE ” ” 300,00 110,00 SUBSCRIPTION FOR 2015 (ESTERO) EVERY ISSUE ISSUE IN ARREARS YEAR IN ARREARS COMMEMORATING VOLUME euro ” ” ” ” 115,00 25,00 30,00 150,00 70,00 LA PREGHIERA RAPPRESENTATA - Volume III euro 15,00 • Sono disponibili annate arretrate della rivista Arte Cristiana dal 1913 • I reclami per disguidi postali devono essere effettuati entro 3 mesi per l’Italia. • Claims from foreign subscribers for non-delivery of bi - monthly issues must be received within 6 months of date of shipment - otherwise the amount due is payable in full. • Per abbonarsi servirsi del c.c.p. 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Rientranza di tre Periodico associato al (CAL) Centro d’Azione Liturgica al ISSN: 0004-3400 e all’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI) “Poste italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - DL. 353/2003 (com. In L. 27/02/2004 Art. 1, DCB Milano)” CONDIZIONI ABBONAMENTI PER L’ANNO 2016 ABBONAMENTO ANNUALE (ITALIA) FASCICOLO ANNO IN CORSO FASCICOLO ARRETRATO ANNATA ARRETRATA VOLUME CENTENARIO NOTE REDAZIONALI PER GLI AUTORI Comitato Scientifico Internazionale: ENZO BIANCHI (Italy) LUIGI BORIELLO (Italy) JULIAN GARDNER (GB) FRANCESCO GURRIERI (Italy) ERICH SCHLEIER (Germany) MAX SEIDEL (Germany) ROSA MARIA SUBIRANA REBULL (España) GENNARO TOSCANO (France) TIMOTY VERDON (USA) Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 1940 del 2.5.1950 Con approvazione ecclesiastica spazi all'inizio di ogni capoverso. Numeri di nota esponenziali (in apice). Esempio: Il Manzoni nacque a Milano2. I titoli di libri o articoli e delle opere d'arte vanno scritti in corsivo. 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MANZONI, I Promessi Sposi, Milano, 1924, p. 34. C. BIANCHI, L'arte di Giotto, in "Dedalo", XXI, 1978, pp. 6-37. I titoli citati per la seconda volta andranno contrassegnati col solo cognome dell'autore e l'anno. Esempio: Manzoni, 1824, p. 65. Le pagine citate devono essere verificate prima della consegna dell'articolo. ABBREVIAZIONI Pagina = p. Pagine = pp. Per indicare una determinata pagina e quelle ad essa seguenti si usa l'abbreviazione ss. Esempio: pp. 567ss. BIBLIOGRAFIA Nell'indicazione dei testi si seguono le stesse norme indicate per la presentazione dei testi nelle note. N.B. Le bozze saranno inviate esclusivamente per le correzioni di errori tipografici senza alterazione del testo iniziale. Le correzioni a mano apportate al dattiloscritto iniziale dall'Autore, devono essere ridotte al minimo e scritte molto chiaramente. L'orientazione degli edifici sacri. Il doppio caso delle chiese di Mogliano Veneto: una benedettina e una salesiana Eva Spinazzè In un precedente studio sull’orientazione degli edifici sacri si sono analizzate le chiese monastiche benedettine del Veneto 1 , una di queste è la chiesa di origine medioevale di Santa Maria Assunta a Mogliano Veneto (fig. 6). Essa ingloba un’orientazione, all’epoca della sua fondazione, con il tramonto del Sole il 21 marzo 2, giorno in cui il Martyrologium romanum ricordava san Benedetto con queste parole “In monte Cassino natalis sancti Benedicti abbatis, qui monachorum disciplinam in Occidente pene collapsam restituit, ac mirifice propagavit: cuius vitam virtutibus et miraculis gloriosam beatus Gregorius Papa conscripsit” 3. L’edificio sacro presenta un azimut di 93°32’ in direzione facciataabside e 273°32’ in direzione abside-facciata (fig. 8). E’ verosimile che i costruttori in questo modo volessero ricordare per sempre il fondatore dell’Ordine Benedettino orientando la chiesa al tramonto nel giorno della sua ricorrenza4. Le fonti antiche non dicono esplicitamente come doveva essere orientata un’architettura sacra, tranne in alcune direttive ecclesiastiche e prescrizioni dei Padri della Chiesa che raccomandavano di allineare l’edificio lungo la linea equinoziale5. Qualche informazione in più su questi aspetti si può trovare nel trattato De Astronomia libri decem dell’astronomo Guido Bonatti, risalente al 1276, dove egli indica che nella costruzione di una chiesa si deve tenere conto non solo della posizione del Sole e della Luna, ma anche dei pianeti favorevoli all’interno di certe costellazioni per assicurare in tal modo solidità e prosperità alla costruzione 6. E’ sorprendente però che pochi edifici risultino orientati precisamente nei giorni degli equinozi, come si può osservare nel diagramma (fig. 1), dove sono riportati gli allineamenti delle centottanta architetture sacre di epoca medioevale studiate dall’autrice 7 . L’analisi dimostra che quasi tutti gli edifici sacri esaminati presentano una propria orientazione, compresa all’interno del settore solstizialelunistiziale, cioè lì dove il Sole e la Luna sorgono e tramontano sull’orizzonte nel corso dell’anno. All’interno di tale settore, la distribuzione degli allineamenti forma alcuni gruppi con una maggiore concentrazione di casi, allineamenti verso il sorgere o il tramontare del Sole nel giorno del santo patrono della chiesa e allineamenti verso il sorgere o il tramontare del Sole in una delle quattro feste mariane celebrate durante il Medioevo: l’Annunciazione (25 marzo), l’Assunzione (15 agosto, anticamente 18 gennaio)8, la Natività (8 settembre) e la Purificazione (2 febbraio). Il cospicuo numero di casi analizzati fa ridur re notevolmente la possibilità che The archaeoastronomical results of more than 180 sacred medieval buildings up to the Romanesque age demonstrate that nearly all of the major axis point to the rising or setting of the Sun or Moon in a significant astronomical or liturgical day, indicating for each a deliberate and proper alignment. Two definite orientation patterns arose from the research: alignments with the rising or setting Sun on the four Mary feast days commemorated during the Medieval period: Annunciation (25 March), Purification (2 February), Assumption (15 August, in the first Christianity 18 Januar y) and Nativity (8 September) of the Virgin Mary and alignments with the rising or setting Sun on the relevant Patron Saint’s day. Even though ecclesiastic directives recommended that church axes be on the equinox line, only a few sacred medieval buildings are aligned with the equinoxes sunrise. However, there are many medieval churches aligned with the Sun of the March 25th. This perhaps is due to the reason that the 25th of March has a deep religious significance, while the equinox is only an astronomical date. However there are no Early Middle Ages documents which tell clearly about this tradition, the buildings themselves provide evidence of their orientation and so of this custom, which just from the 14th century it get lost. In the 19th and at the beginning of the 20th centur y perhaps there were only some poets and scholars who spoke about the orientation of sacred buildings over the centuries, bringing to light this old tradition and keeping this custom alive. One of them was Lorenzo Priuli-Bon, who projected and laid the first stone of St. Mar y Ausiliatrice church in Mogliano Veneto remembering this old tradition of the forefathers with the rite to wait impatiently for the sunrise or sunset in order to draw the line for the foundation of a sacred building. 379 1 queste orientazioni possano essere state tracciate casualmente9. A partire dal Trecento, la prassi dell’orientazione è stata sempre più trascurata e ancora oggi viene considerata in modo marginale. Infatti, quando si descrive una chiesa di epoca medioevale, essa viene genericamente delineata con l’abside ad Est e la facciata ad Ovest, ma non è esattamente così, sia per quanto riguarda l’orientazione dell’asse, sia per i cambiamenti della posizione dell’abside e dell’altare durante i secoli dovuti a motivi legati alla simbologia liturgica e alla variazione della posizione del sacerdote per la celebrazione della messa10. Non dando importanza alla disposizione di un edificio sacro, molti nessi tra esso e la volta celeste vanno persi; l’edificio sacro rimane disgiunto nello spazio e i legami esistenti soprattutto con il Sole o la Luna non vengono più visti e compresi. Gli edifici sacri costr uiti negli ultimi secoli spesso presentano delle orientazioni che non seguono più il corso degli astri, in particolare si è perso il legame tra l’allinea380 mento e la posizione del sorgere o del tramontare di un corpo celeste in una data stabilita. Tra l’Ottocento e gli inizi del Novecento, erano forse rimasti solo alcuni poeti ed eruditi a parlare della tradizione di orientare l’architettura sacra verso una certa direzione astronomicamente e liturgicamente significativa. Da ricordare è sicuramente William Wordsworth (1770-1850) che nel suo poema On seeing the foundation preparing for the erection of Rydal Chapel, Westmoreland e On the same occasion del 1823 descrive il rito che si seguiva quando si aspettava impazientemente il sorgere del Sole, per poi tracciare il segno della fondazione in memoria di Cristo. Egli narra che gli edifici sacri venivano allineati come era stato indicato nei tempi antichi, verso il punto sull’orizzonte dove il Sole sorgeva nel giorno del santo a cui la chiesa era dedicata e l’altare veniva posizionato verso Est dove le finestre lasciano entrare i raggi mattutini che “trionfano sulle tenebre” 11. Questa sua poesia era dedicata a Lady Flemming, la quale fece costrui- re la Rydal Chapel nel Lake District secondo le indicazioni di Wordsworth, con un’orientazione verso il sorgere del Sole il 2 luglio (azimut 66°15’), giorno in cui venne posata la prima pietra a ricordo della festa della Visitazione di Maria Vergine a santa Elisabetta12. Un’altra figura sensibile a questa tematica è stato Lorenzo Priuli-Bon, l’ingegnere progettista della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Mogliano Veneto (fig. 3), che nel 1914, ancora in fase preliminare, chiese ai Salesiani del luogo di cambiare la posizione della chiesa. Egli insisteva per una corretta orientazione del nuovo edificio sacro che doveva essere costruito all’interno del Collegio Salesiano non distante dalla chiesa principale del paese, di origine medioevale e dedicata a santa Maria Assunta come il suo antico complesso monastico benedettino. Le indicazioni del progettista furono accolte e così la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice racchiude in sé una consuetudine fatta risorgere dopo nove secoli. Per essa non abbiamo soltanto una testimonianza oggettiva, ma anche una fonte scritta e diretta. Infatti, Wordsworth e 2 1. Gli allineamenti delle 180 architetture sacre esaminate, situate nel Veneto e lungo la Via Francigena nel tratto svizzero e italiano, da Romainmôtier fino a Sud della Toscana. E. Spinazzè. 2. Il simbolo cristologico (alfa, Crux Maior, omega), in alto nell’immagine, visto da Mogliano Veneto (TV), il 15 agosto 1914. SkyMap Software. Priuli-Bon, oltre a trasmettere con i loro scritti delle indicazioni sul tema della consuetudine dell’orientare edifici sacri, hanno costruito entrambi le loro chiese seguendo le conoscenze dettate dagli avi, edifici che ancora oggi possono oggettivamente testimoniare questa prassi, tramandando un pensiero costruttivo legato alla simbologia della luce nella liturgia. I Salesiani e Lorenzo PriuliBon a Mogliano Veneto Don Giovanni Bosco (18151888), fondatore della Congregazione, venerava devotamente Maria Ausiliatrice; egli la onorò costruendo una prima chiesa a lei dedicata, a Torino, e poi altre attraverso i suoi discepoli, dicendo: “La chiesa di Maria Ausiliatrice possiamo chiamarla Casa di Maria e Casa che Ella medesima si è edificata: aedificavit sibi domum Maria” 13. I sacerdoti salesiani, arrivati a Mogliano Veneto nel 188214, costruirono una prima piccola cappella. Dopo 25 anni dalla morte di don Bosco, nella Cronaca della Casa dell’11 novembre 1913 si rilevava la crescente necessità a Mogliano di costruire una nuova chiesa più grande in cui la comunità salesiana potesse raccogliersi. Dopo alcuni mesi fu approvato il progetto dell’ingegnere Lorenzo Priuli-Bon, per un edificio ad unica navata con abside semicircolare e due cappelle laterali anch’esse semicircolari su ogni lato15. Egli però, come si è visto, pose la condizione che la disposizione dell’edificio sacro non dovesse seguire l’allineamento Nord-Sud con la facciata a Nord e l’abside a Sud come indicato dai Salesiani, ma che dovesse seguire le regole dell’epoca antica ovvero la direzione Est-Ovest, un’orientazione rituale e tradizionale “sull’idea primitiva, cioè: fronte a ponente, abside a levante”16. Orientare la chiesa in questo modo aveva anche il significato, come spiega Priuli-Bon, di allinearla con il filare di alberi del cortile del Collegio e con il vicino viale della chiesa parrocchiale, visibile chiaramente dal Collegio poiché allora gli spazi erano liberi da ostacoli. Fu come se il progettista volesse connettere idealmente la nuova chiesa a quella medioevale seguendo come modello la disposizione di quest’ultima, vista come la Madre di tutte le chiese di Mogliano. Dal punto di vista architettonico egli realizzò un gioco di luce e di ombra attraverso le fasce, gli archetti e le aperture e, come nelle architetture cistercensi, utilizzando mattoni a vista con ampie fughe di malta, trasmettendo all’edificio un linguaggio architettonico romanico17. Le varie fasi costruttive sono documentate da fotografie, questi lavori sono stati iniziati con lo scoppio della Grande guerra per l’Europa, tra la fine di maggio e gli inizi di giugno 1914. In una domenica di maggio del 191518 la nuova chiesa salesiana fu benedetta e dedicata a santa Maria Ausiliatrice, a 381 ricordo di san Giovanni Bosco proprio nel centenario della sua nascita19. Da una foto di archivio datata 4 giugno 1914 risulta che i lavori erano già avanzati e quindi dovevano essere stati iniziati già nella seconda metà di maggio. Ma, secondo le cronache, la prima pietra fu posata il 7 giugno, nella ricorrenza della vicina festa di santa Maria Ausiliatrice (24 maggio), protettrice delle opere di san Giovanni Bosco, con una solenne cerimonia20: al mattino alle ore 10 fu celebrata la messa da monsignor Antonio Romanello, arciprete di Preganziol e alla sera al tramonto del Sole, dopo i vespri con canto gregoriano, fu posta la prima pietra in presenza di una grande folla di fedeli21, in concomitanza con il tramontare del Sole, che simbolicamente veniva visto come la Passione di Cristo22. Seguendo una secolare tradizione fu inoltre deposta e immurata una pergamena a ricordo dell’evento23. La chiesa del Collegio Astori rappresentata su una mappa fotogrammetrica sembra avere circa la stessa orientazione della chiesa par rocchiale, ma le riprese non sono zenitali e attraverso i rilievi topografici georeferenziati si riscontra una divergenza di quasi 2 gradi tra i due edifici. La chiesa salesiana presenta un allineamento con un azimut di 91°43’ in direzione facciata-abside e di 271°43’ in direzione abside-facciata, ed è allineata (secondo il Calendario Gregoriano) sul lontano lieve profilo montuoso con il tramontare del Sole il 25 marzo, giorno in cui si ricorda l’Annunciazione a Maria (fig. 9). Ciò dimostra un allineamento effettuato attraverso calcoli e non in modo empirico24. Il giorno della posa della prima pietra è vicino al solstizio d’estate e quindi, se il progettista avesse osser vato dove sorgeva o tramontava il Sole in quel giorno, 382 3 l’azimut della chiesa del Collegio Astori avrebbe dovuto avere un valore angolare di circa 56°25; attraverso il rilievo topografico georeferenziato invece si è riscontrato un allineamento vicino agli equinozi, precisamente con il tramonto del Sole nel giorno dell’Annunciazione, giorno visto come l’inizio del mondo, il concepimento di Cristo e sua crocifissione. Questo concetto dell’inizio e della fine di tutto, ripreso dal passo apocalittico di san Giovanni Evangelista (1.8; 22.13), sarà delineato più avanti in dettaglio, ed è sottolineato inoltre dalle due lettere greche Alfa e Omega, qui scolpite sui capitelli stilizzati delle lesene presenti sulla facciata e inscritte in un cerchio tra i quattro simboli degli Evangelisti. Sulla stessa altezza, sotto le monofore poste sulla facciata sono scolpite le parole Dominus illuminatio mea, il Signore è mia luce, come dice il Salmo (27.1) e Michea (7.8). Intor no alla lunetta, dove è presente un mosaico raffigurante Cristo con le braccia aperte, sono scolpite le parole di Gesù riportate in Matteo (11.28): Venite ad me omnes e sull’architrave della porta principale appare scolpito il verso della Genesi (28.17): Domus Dei et porta coeli e pro- prio attraverso questa porta dove idealmente passano i raggi tramontanti del Sole, allineati con l’asse della chiesa, nel “giorno della Creazione del mondo”, il 25 marzo. Nell’Antichità e nel Medioevo il nuovo giorno iniziava la sera del giorno prima, con il crepuscolo e la festa dell’Incarnazione di Cristo e dell’Annunciazione di Maria era ricordata il giorno prima con cerimonie notturne alla vigilia. Tali solenni cerimonie, possono mettere in risalto il concetto delle chiese orientate con il tramontare del Sole, com’è evidenziato per numerose architetture sacre tra quelle studiate dall’autrice. Il tramonto è associato alla Passione di Cristo, invece il sorgere simboleggia la Resurrezione di Cristo. Questi due momenti richiamano il mistero pasquale: di sera il Signore è sulla Croce e di mattina risorge, come narrato da sant’Agostino nella sua opera Esposizioni sui Salmi: “Vespere Dominus in cruce, mane in resurrectione”26. Osservando proprio in questo giorno, il 25 marzo, il Sole tramontante presso la chiesa salesiana, vediamo come esso, anche se oggi filtrato dalla vegetazione, scende verso l’orizzonte allineato con l’edificio sacro. I suoi raggi illuminano la facciata, colpendo e facendo brillare il mosaico della lunetta con Cristo (fig. 4) e illuminando tutta la parte superiore del prospetto dove le parole incise Dominus illumatio mea risaltano particolarmente, come per trasmettere e sottolineare al fedele l’importanza della luce associata a Cristo. Lorenzo Priuli Bon a Monastier Anche l’altra costruzione di Priuli-Bon, la chiesa di Santa Maria Assunta a Monastier (fig. 5) presenta aspetti interessanti dal punto di vista della disposizione. Come per la chiesa di 4 8 3. Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, Mogliano Veneto (TV), 191415. Foto di E. Spinazzè. 4. Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, Mogliano Veneto (TV), particolare, facciata. Lunetta colpita dalla luce del tramonto del Sole il 25 marzo, in linea con l’asse della chiesa. Foto di E. Spinazzè. 8. Scheda tecnica del rilievo topografico georeferenziato della chiesa benedettina di Santa Maria, Mogliano Veneto (TV), X secolo. Santa Maria Ausiliatrice a Mogliano Veneto, anche per la nuova chiesa di Monastier, la cui prima pietra fu posta il giorno dell’Assunta nel 1923, il 15 agosto27, la funzione solenne per la sua benedizione fu accompagnata da inni e si svolse un po’ prima del tramonto, in quest’ultimo caso con la presenza del vescovo Longhin28. Il nuovo edificio di culto doveva sostituire l’antica chiesa abbaziale benedettina di Santa Maria del Pero (fig. 7), gravemente danneggiata durante la Grande Guerra che era dedicata inizialmente a santa Maria e san Pietro Apostolo e che fu orientata all’epoca della sua fondazione (X secolo) con il 383 tramontare del Sole il 25 marzo e l’8 settembre (fig. 10)29. Invece la nuova chiesa di Monastier ingloba un’orientazione che in un primo momento sembra legata a regole urbanistiche: con la facciata rivolta alla strada, per essere più visibile e per accogliere direttamente i fedeli. Il suo allineamento facciata-abside esce notevolmente dall’arco solstiziale, presentando un azimut di 29°41’ e in direzione abside-facciata 209°41’, perciò la luce al sorgere e al tramontare del Sole non può entrare né dall’abside né dalla facciata (fig. 11). Però in direzione facciata-abside, con un angolo di 29°41’ sul distante profilo montuoso, sorge la stella Vega30 della costellazione Lyra (W), accompagnata poi dalle costellazioni Cigno (Crux Maior) e Delfino (Alpha), tutte e tre formanti il segno cristologico che già nel Medioevo era conosciuto e al quale era assegnato un profondo significato simbolico31. Le due lettere greche Alfa e Omega sono scolpite sui capitelli stilizzati delle colonne del portale presenti in facciata, e sopra esso è applicata una grande croce in pietra. Esaminando inoltre più in dettaglio le proporzioni e le orientazioni dell’intera struttura, si rileva che dalle alte e strette monofore sulla facciata la bassa luce del Sole, con un’altezza angolare di circa 15°, nel primo pomeriggio intorno al solstizio di inverno, illumina tutta la parte absidale e presbiteriale: la finestra centrale è la più alta, le due a sinistra e a destra progressivamente diminuiscono in altezza e illuminano l’abside nella sua forma semicircolare (fig. 12). Inoltre nello stesso giorno dai cinque oculi la luce del Sole si proietta all’incirca nel centro del transetto: il solstizio di inverno ricorda la nascita di Gesù e l’incrocio tra navata e transetto rappresenta simbolicamente il 384 5 cuore di Cristo crocefisso con le due braccia distese lungo i bracci del transetto. Nella struttura della chiesa, che è allineata verso il simbolo cristologico Alfa – Crux Maior – Omega, si può leggere il profondo messaggio biblico trasmesso anche dalla luce. Il transetto, in tal modo largo e che presenta un azimut di 119°41’ e 299°41’, sembra essere esso stesso una chiesa nella chiesa, con un’orientazione che accoglie la luce ad matutina et ad noctem, come è scolpito sulle due architravi dei portali laterali: sulla parte destra “a custodia matutina” e a sinistra “usque ad noctem”. Sono i due bracci che, attraverso lo stesso tipo di aperture della facciata, raccolgono la luce al mattino e alla sera richiamando il passo della Creazione nella Genesi (1.5): “Dio chiamò la luce giorno e le tenebre notte: E fu sera e fu mattina”. Il transetto a destra è indirizzato verso il sorgere del Sole il 18 gennaio, ricor renza della Cattedra a Roma dell’apostolo Pietro, ricordando forse la prima dedicazione dell’antica chiesa medioevale benedettina di Santa Maria del Pero e di quella parrocchiale di San Pietro Novello, quest’ultima edificata un tempo su questo luogo e distrutta nel 134032. Inoltre agli equinozi la luce mattutina (con un’altezza angolare di 26°) che attraversa le alte monofore segna la lunghezza dell’intero transetto (30 metri). Il transetto sinistro invece accoglie i raggi del Sole al tramonto, allineati con l’asse il 24 maggio, nel giorno della festa di Maria Ausiliatrice, celeste Protettrice e guida della Chiesa nei secoli. Interessante è da notare che questa luce del 24 maggio va a colpire le finestre del transetto opposto, dove sono presenti delle raffigurazioni degli attributi di Maria Ausiliatrice: al centro le due lettere sovrapposte A e M, iniziali di Ave Maria, ai lati la torre che sottolinea la sua difesa da ogni assalto e la stella maris, e alle estremità il giglio, simbolo della purezza di Maria e la rosa rossa, simbolo del suo amore perfetto. Così anche il Sole sorgente al 18 gennaio va a colpire le finestre del transetto opposto, in una data che ricorda sia l’antica festa dell’Assunzione di Maria che la cattedra di san Pietro a Roma e sulle finestre del transetto destro abbiamo le raffigurazioni dedicate a Maria e a san 5. Chiesa di Santa Maria Assunta, Monastier (TV), 1923-1946. Foto di E. Spinazzè. 6. Chiesa monastica benedettina di Santa Maria Assunta, Mogliano Veneto (TV), X secolo. Foto di E. Spinazzè. 7. L’ex-chiesa monastica benedettina di Santa Maria del Pero, Monastier (TV), X secolo. Foto di E. Spinazzè. Pietro: all’estrema sinistra è presente il simbolo papale con le chiavi incrociate e la tiara, sottolineando il primo pontefice san Pietro, e all’estrema destra le due tavole di pietra con i comandamenti, stanno ad indicare che Maria porta per eccellenza le leggi di Dio. Nella finestra centrale si trova il cuore circondato da una corona di spine, riferito ai sette dolori di Maria e così anche le due rappresentazioni ai lati: la colomba con sette gocce di sangue e la spada con l’elsa. La simbologia criptata è presente in tutta la chiesa e Priuli-Bon, connettendo un pensiero all’altro, ha creato un compendio tra la storia biblica e l’orientazione delle varie componenti architettoniche, assieme all’incidenza della luce. Un altro riferimento a san Pietro, l’apostolo che possiede le chiavi dell’ingresso al paradiso, si può vedere proprio sull’architrave della porta di destra presso l’ingresso principale. Lì, è scolpita la frase “et porta coeli”, la porta del Cielo, che richiama il passo di Gesù quando dice a Pietro: “Io ti dico, tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa. ... Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà 6 7 legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in ter ra sarà sciolto nei cieli”33. Invece a sinistra dell’ingresso principale sull’architrave della porta laterale è scolpita la frase “Domus dei”. Le scritte nelle architravi delle due porte laterali in facciata assieme formano il passo della Genesi (28.17): “Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo”. E sull’architrave della porta principale sono scolpite le parole: “Domus mea domus orationis” frase che riprende il passo di Isaia (56.7) e degli Evangelisti Matteo (21.13), Marco (11.17) e Luca (19.46)34. Si è visto che in direzione facciata-abside nasce sul lieve profilo montuoso la stella Vega, ben visibile nei mesi invernali e stando davanti alla facciata si può vedere il simbolo cristologico in alto nel cielo: con la Crux Maior in piedi ben retta e ai suoi fianchi l’Omega che la precede e l’Alfa che la segue. Questo si manifesta nella piena notte, nei mesi da metà maggio agli inizi di ottobre, quando queste costellazioni passano in alto nel cielo, percorrendo la volta celeste per poi andare tramontare a circa 333° di azimut (fig. 2). E tale immagine cristologica è richiamata dalle due lettere Alfa e Omega scolpite sui capitelli originali delle colonne che affiancano la porta principale della chiesa. Una tradizione rifiorita Priuli-Bon, ingegnere, architetto e storico dell’architettura 35, possedeva le conoscenze derivanti dall’antica tradizione su come orientare un edificio sacro ed inoltre aveva le capacità per calcolare e scegliere volutamente la precisa direzione di un edificio. Nel frontespizio del suo scritto Riassunto delle lezioni sulle origini e sviluppo dell’architettura occidentale (1906), conservato oggi nella Biblioteca della Fondazione San Bernardino a Trento, si può leggere la sua dedica allo storico contemporaneo Giuseppe Gerola (1877-1938) 36 , anch’egli vicino alle tematiche dell’orientazione. Gerola, durante il suo incarico come soprintendente ai Monumenti della Romagna con sede a Ravenna (1909-1920) 37, analizzò trentasette edifici sacri di età paleocristiana in città e nei dintor ni, utilizzando come strumento di misurazione la bussola. Non soddisfatto del risultato, in quanto non riuscì 385 ad evidenziare le relazioni tra le orientazioni delle chiese analizzate e le feste liturgiche, espresse la convinzione che attraverso nuovi sistemi di misurazione e nuovi studi si sarebbero potuti ottenere in futuro risultati più certi 38 . Non esistevano per i costruttori medioevali particolari difficoltà nell’orientare un edificio con il sorgere o il tramonto di un astro in un determinato giorno; era sufficiente prendere due mire posizionandole distanti fra loro ed attendere il giorno desiderato. Oggi, però, calcolare a ritroso come un edificio sacro è stato orientato, è un’operazione di una certa complessità, poiché si devono considerare più fattori, come l’epoca di fondazione, la latitudine, la direzione del Nord astronomico, il profilo montuoso (se esiste), la rifrazione, l’errore del Calendario Giuliano e l’eventuale dissimmetria dei lati e dell’abside rispetto all’asse della chiesa: tutti fattori che incidono notevolmente sul risultato finale. Forse Priuli-Bon, per la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Mogliano Veneto, cercava un’orientazione sulla linea equinoziale, ma rispetto a questa direzione, la disposizione dell’edificio sacro diverge di quasi due gradi in angolo orizzontale (azimut) e di un grado in angolo verticale (declinazione). E’ improbabile pensare ad un errore costruttivo o ad un’imprecisione da parte del costruttore, poiché la linea equinoziale si può determinare in modo facile e preciso in qualsiasi giorno dell’anno come descritto già dagli antichi eruditi (Vitruvio, De Architectura, IX e Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XVIII). Inoltre due gradi in angolo orizzontale significherebbero uno scostamento angolare pari a circa quattro dischi del Sole visto sull’orizzonte39. Priuli-Bon creò l’edificio sacro incorporando due ele386 menti: l’organismo e il simbolismo. Come lui stesso afferma nei suoi scritti di architettura, ogni edificio sacro deve racchiudere in sé l’organismo che è la costruzione stessa e il simbolismo, che si sviluppa con le regole della proporzionalità; questi due elementi uniti assieme avvicinano l’edificio alla perfezione 40. Egli riprende le regole e i concetti dettati da Vitruvio quando tratta le proporzioni, la simmetria e il ritmo delle parti di un tempio, nel passo: “La composizione del tempio si basa sulla simmetria i cui principi l’architetto deve rispettare scrupolosamente. Essa del resto nasce dalla propor zione che in greco è detta analsgia. La proporzione non è altro che la possibilità di commisurare, secondo un modulo fisso, le singole parti di un’opera e l’insieme nel suo complesso; a questo nasce il calcolo simmetrico. Infatti, senza rispettare simmetria e proporzione nessun tempio può avere un equilibrio compositivo come è per la perfetta armonia delle membra di un uomo ben formato”41. Dall’analisi delle centottanta chiese medioevali situate nel Nord Italia e lungo la Via Francigena, come accennato, risultano due gruppi principali di allineamenti: edifici sacri con orientazione al sorgere o al tramonto del Sole nel giorno del santo patrono della chiesa ed edifici sacri allineati alle quattro principali feste mariane. Dai primi secoli del Cristianesimo fino al XII secolo esistevano le feste mariane dell’Annunciazione, dell’Assunzione, della Natività di Maria e della Purificazione, già ricordate nel martirologio geronimiano del IV/V secolo 42. Sono proprio queste quattro più antiche feste che si sono trovate negli allineamenti di numerosi edifici sacri di età medioevale. La Chiesa, nelle festività del ciclo annuale dei misteri di Cristo, solennizza e venera con “parti- 9. Scheda tecnica del rilievo topografico georeferenziato della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, Mogliano Veneto (TV), 1914-1915. colare amore la beata Maria, madre di Dio, congiunta indissolubilmente con l’opera della salvezza del Figlio suo”43 e questa profonda convinzione si rispecchia nelle feste dedicate alla Vergine44. Sappiamo dal Liber pontificalis 45 che fu proprio il Papa Sergio I (687-701), oltre a istituire i riti dell’Assunzione, a fissare le altre tre importanti feste mariane del 2 febbraio (Purificazione), del 25 marzo (Annunciazione) e dell’8 settembre (Natività di Maria). Ma la festa dell’Annunciazione a Maria, evento narrato nel Vangelo secondo Luca (1,26-37), era entrata nel calendario liturgico già alla fine del IV secolo. In seguito al Concilio di Efeso del 431, in cui si stabilì che Maria Santissima è la Madre di Dio, il culto mariano si diffuse prima in Oriente, poi in Occidente. La ricorrenza del concepimento, festeggiata in Occidente già intorno alla fine del IV secolo46, venne fissata esattamente nove mesi prima di quella del Natale, cioè al 25 marzo, come Concezione di Cristo e Principio della Redenzione. Inoltre, fin dal III secolo era universalmente diffusa l’opinione che proprio il 25 marzo, giorno dell’equinozio di primavera, fosse stato creato il mondo, che Maria Vergine avesse concepito il Verbo e che Cristo fosse morto sulla Croce, come si può apprendere dal passo dell’antico Martyrologium Hieronmianum, dove si legge alla 9 data del 25 marzo: “Dominis nostris Iesus Christus crucifixus est et est conceptio sanctae Mariae et passio”47. Questa data è legata alla primavera, che presso tutti i popoli, fu sempre vista come un momento di fondamentale importanza perché simbolo di rinascita. Il monaco Anastasio del monastero del Monte Sinai (VI secolo) vide nella primavera il Cristo incarnato, l’inizio, la radice e le fondamenta di tutto il creato48. Nel VII/VIII secolo si considerava ancora il 25 marzo il giorno dell’equinozio di primavera, come descritto dal monaco e Padre della Chiesa il Venerabile Beda (c. 672735)49. Al 25 marzo, data fonda387 mentale per l’anno liturgico, siamo qualche giorno dopo l’equinozio astronomico, l’uomo si accorge che le tenebre sono sconfitte dalla luce del Sole. E non a caso in molte città dell’Europa 50 nel corso del Medioevo si faceva iniziare l’anno proprio il 25 marzo, anno ab incarnatione Domini, utilizzando dunque il calendario basato sulla ricorrenza dell’Incarnazione51. Le riflessioni elaborate dai Cristiani fin dai primi secoli esprimevano il concetto che, passato l’equinozio di primavera, la luce del Sole prevale sulle tenebre: proprio su tale trionfo della luce si fonda il pensiero della Chiesa, e questo è anche il punto di partenza per il computo della Pasqua52. Maria era particolarmente venerata dai monaci Benedettini e dai Cistercensi che intitolarono la maggior parte delle loro architetture alla Vergine e che contribuirono a portare un’ulteriore propagazione mariologica nel Medioevo 53 . Questa devozione è stata continuata da don Bosco e successivamente dai Salesiani, i quali dedicano le loro chiese, scuole e oratori alla Vergine Maria. Possiamo anche chiederci perché il costruttore, per la chiesa salesiana a Mogliano Veneto, non abbia scelto un allineamento al 24 maggio, la festa di Maria Ausiliatrice. La risposta può essere trovata nel linguaggio architettonico che Priuli-Bon conferì alla chiesa. Egli diede un’impronta romanica alla chiesa, parzialmente ripresa dalle architetture cistercensi, e scelse pertanto un allineamento ad una delle feste di Maria conosciute nel Medioevo, in questo caso l’Annunciazione, il 25 marzo. Alcune chiese cistercensi presentano proprio quest’orientazione, allineate con il sorgere o il tramontare del Sole sull’orizzonte locale nel giorno dell’Annunciazione a Maria, come la chiesa mona388 stica di Santa Maria a Morimondo vicino a Milano (al tramonto) e la chiesa monastica di Santa Maria ad Abbadia Cerreto in provincia di Lodi (al sorgere) 54 , ma come anche l’antica chiesa benedettina di Santa Maria del Pero di Monastier (al tramonto)55. Invece la festa di Maria Ausiliatrice, come si è visto, ha avuto origine soltanto in seguito alla vittoria di Lepanto (1571) e il giorno fu stabilito nel 1814, in occasione della liberazione di Pio VII dopo essere stato fatto prigioniero dalle truppe napoleoniche. Considerando tutti questi aspetti, possiamo esprimere un’ipotesi verosimile riguardo alla disposizione della chiesa del Collegio Salesiano Astori, ovvero che il costruttore abbia scelto volutamente il linguaggio architettonico medioevale e l’allineamento con il tramonto del Sole al 25 marzo, data liturgicamente significativa, in cui si festeggia l’Annunciazione a Maria, l’Incarnazione di Cristo e si ricordava la sua morte in croce. La simbologia cristiana, che segna il principio e la fine, è espressa dalle due lettere dell’alfabeto greco, alfa e omega, alle quali è stato attribuito il significato apocalittico, come descritto da Giovanni Evangelista nell’Apocalisse: “Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente”56. Questo segno cristologico, formato da Alfa, croce e Omega, si trova rappresentato diffusamente sui mosaici o sugli affreschi, sui plutei, sulle lastre marmoree dei sarcofaghi cristiani 57, così come anche all’esterno e all’interno dell’abside e sulla facciata della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Mogliano Veneto58 e anche sulla facciata dell’altra chiesa di Priuli-Bon, Santa Maria Assunta a Monastier. Priuli-Bon ha saputo dunque 10. Scheda tecnica del rilievo topografico georeferenziato della chiesa benedettina Santa Maria del Pero, Monastier (TV), X secolo. connettere tutti i tasselli progettuali (linguaggio architettonico, dedicazione, orientazione, festa liturgica e simbologia) per creare un progetto unitario perfetto. Conclusione Negli ultimi secoli la consuetudine di orientare un’architettura sacra verso il punto sull’orizzonte dove sorgeva o tramontava un certo astro, in particolare il Sole o la Luna, in una data liturgicamente o astronomicamente importante per il costruttore, è stata quasi del tutto dimenticata e non più compresa. Grande scetticismo e molti dubbi nacquero negli ultimi decenni fra gli storici i quali si chiedevano se agli inizi del Cristianesimo e durante il Medioevo veramente fosse esistita questa tradizione e, se sì, verso quale punto sull’orizzonte venisse orientato un edificio sacro. In Italia solo dagli anni Ottanta del Novecento studiosi, dapprima astronomi (come Giuliano Romano), iniziarono ad analizzare l’orientazione degli edifici in modo sistematico59. Difficile è dimostrare questa prassi che fu tramandata oralmente di secolo in secolo. Attraverso i rilievi topografici georeferenziati e i calcoli trigonometrici ed astronomici, si può oggigiorno determinare con grande precisione la disposizione di un edificio nello spazio e fornire in tal modo una prova oggettiva. I risultati di questi studi condotti negli ulti- 10 mi decenni sono solo apparentemente “sorprendenti” poiché, nella maggior parte dei casi, l’edificio sacro incorpora una ricercata e ben precisa orientazione, che emerge ancor più chiaramente se si considera il pensiero liturgico e il profondo significato simbolico della luce che esisteva durante il Medioevo, soprattutto in riferimento ai due astri più luminosi nel cielo, il Sole e la Luna. Vengono oggi trascurate le poche annotazioni di poeti e studiosi dell’Ottocento e di inizio Novecento, che hanno ripreso questa tradizione nelle loro poesie e nei loro scritti, eppure esse forniscono un’ulteriore prova della consuetudine di orientare 389 11 un edificio sacro verso un punto significativo sull’orizzonte. La già citata lettera del 1914 dell’ingegner Lorenzo PriuliBon, in cui affermava che la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice nel Collegio Salesiano Astori 390 non doveva assumere una direzione Nord-Sud poiché sarebbe andata contro la consuetudine degli antichi, è una precisa testimonianza di questa tradizione dimenticata. Egli orientò la chiesa al tramontare del Sole il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione a Maria; e questo è confer mato oggi dal rilievo topografico georeferenziato che fornisce un allineamento proprio con il tramontare del Sole (sul lieve e lontano profilo 12 11. Scheda tecnica del rilievo topografico georeferenziato della chiesa di Santa Maria Assunta, Monastier (TV), 1923-1946. 12. Scheda sullo studio della luce all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta, Monastier (TV), 1923-1946. montuoso) in questo giorno. Priuli-Bon non solo fissa la tradizione dell’orientazione sostenendo quale sia la direzione corretta, ma la fa rivivere nella costruzione della nuova chiesa salesiana, accordandola con la 391 chiesa monastica benedettina di origine medioevale, dedicata a santa Maria Assunta e situata non molto distante dal Collegio. Nello studio delle chiese benedettine nel Veneto si è potuto evidenziare che quest’ultima è orientata con il tramontare del Sole nel giorno della ricorrenza di san Benedetto, quando il calendario dei santi la fissava al 21 marzo. Per queste due chiese60 situate nella stessa località e vicine fra loro, costruite a distanza di oltre novecento anni, si possono evidenziare delle testimonianze fondamentali che riportano alla luce una consuetudine andata persa durante i secoli e rifiorita nei primi decenni del Novecento attraverso questo progettista con la sua opera sacra e con il suo scritto. secolo circa, testimoniate nell’antico Martyrologium Hieronymianum del IV/V secolo. Con l’Imperatore bizantino Maurizio Flavio Tiberio (582-602) la festa dell’Assunzione fu spostata e festeggiata solennemente il 15 agosto. La testimonianza si legge nell’opera Historia Ecclesiastica, liber XVII, cap. 28, degli inizi Trecento, scritta dal monaco bizantino Nicephorus Callistus Xanthopoulos. Si vedano NICEPHORI CALLISTI XANTHOPULI Ecclesiasticae Historiae libri decem et octo, Paris 1574, p. 1092. A. CAPPELLI, Cronologia Cronografia e Calendario perpetuo, Hoepli, Milano 1998, p. 147. F. COURTH, Aufnahme Marias in den Himmel, Geschichtliche Entfaltung, in Lexikon fuer Theologie und Kirche, Herder, Freiburg 2009, vol. I, p. 1216. (9) Nell’indagine, oltre agli aspetti astronomici e liturgici, si sono considerati anche la morfologia del terreno e l’assetto urbanistico del luogo. (1) E. SPINAZZÈ, Luce ed Orientazione delle chiese monastiche medioevali nel Veneto, in “Benedictina” Rivista del Centro Storico Benedettino Italiano, Abbazia S. Maria del Monte, Cesena, anno 57, fasc. n.1, gennaiogiugno 2010, pp. 91-102. E. SPINAZZÈ, Luce e canto incisi nelle pietre. Allineamenti astronomici delle chiese monastiche benedettine medioevali nel Veneto, Cleup, Libraria Editrice Università di Padova, Padova 2015a. (2) Si ricorda che alla fine del X secolo, il vero equinozio astronomico di primavera avveniva circa 7 giorni prima, cioè il 13/14 marzo, questo dovuto all’errore accumulato nei secoli dal Calendario Giuliano. (3) Martyrologium Romanum Gregorii XIII. jussu editum, et Clementis X, Venetiis 1743, p. 48. Si veda inoltre un calendario medioevale dei santi come quello presente nel manoscritto Claricia Psalter, fine XII - inizi XIII secolo, Augusta (Germania), Walters Art Museum, Ms W. 26, Calendar, 2v, (1v-7r). Sulla vita di san Benedetto si veda la biografia scritta da Gregorio Magno nell’opera Dialoghi, secondo libro. (4) Siamo anche vicini al 25 marzo, festa dell’Annunciazione, però si deve tener conto che l’ipotesi di un’orientazione al 25 marzo, sarebbe poco credibile, in quanto il Sole (apparentemente) intorno agli equinozi percorre velocemente la sua orbita; alla latitudine di Mogliano Veneto si sposta di circa 2 gradi in 4 giorni; troppi per considerare una imprecisione costruttiva. Per l’analisi dell’orientazione della chiesa di Santa Maria Assunta a Mogliano Veneto si veda: Spinazzè, 2015a, pp. 248-256, 477; e per la storia della chiesa si veda: Archivio di Stato di Treviso (ASTV), Corporazioni religiose soppresse, S. Teonisto di Treviso, b. 34, reg. 1, c.1. Archivio Vescovile di Treviso (ACVTV), Diplomatico, Diplomi regi e imperiali, ad anno. G. LIANA, Rilievo della chiesa di Santa Maria di Mogliano e delle sue varie fasi, Mogliano Veneto ca. 2000 (pianta). G. LIANA, Interventi di restauro in Abbazia, in “Voce della Comunità”, Mogliano Veneto, n. 47, 2008, pp. 10-11. G. POLO, G. VENTURINI, Il monastero di S. Maria di Mogliano, Mogliano Veneto 1983. G. POLO, G. VENTURINI, Mogliano, realtà e vicende nel tempo, Arcari, Mogliano Veneto 1997. M. POZZA, Regesti delle pergamene di santa Maria di Mogliano 392 997-1313, Mogliano Veneto 2000. V. SIMEONI, L’arcipretale di S. Maria Assunta di Mogliano, Arcari Editore, Mogliano Veneto 1992. F. TROLESE G.B., Il monachesimo nel veneto medioevale, Centro Storico Benedettino Italiano, Cesena 1998. F. TROLESE G.B., Mogliano e il suo monastero, mille anni di storia, Centro Storico Benedettino Italiano, Cesena 2000. (5) CLEMENTE ALESSANDRINO, Stromati, (VII) II secolo; Constitutiones Apostolorum, (II.57), IV secolo; Testamentum domini Nostri Jesu Christi (I, De consititutione ecclesiae, XIX), IV-V secolo; ISIDORO, Etymologiae (XV.7) e più tardi nei secoli come IOANNES BELETHUS, Rationale divinorum officiorum (II, De loco), XII secolo; CARLO BORROMEO, Instructionum fabricae et suppellectiliis ecclesiasticae (X), XVI secolo. (6) GUIDO BONATUS DE FORLIVIO, Decem continens tractatus astronomie, editore Penzio Giacome, Venetiis, 1506, tomo IV, tractatus de electionibus, cap. 3 e 4. E. SPINAZZÈ, La consuetudine medioevale nell’orientazione degli edifici sacri secondo il trattato di Guido Bonatti, in Atti dell’Accademia ‘San Marco’ di Pordenone, Pordenone 2014, n. 16, pp. 521-570. (7) Si vedano i vari studi di EVA SPINAZZÈ con i dati tecnici, calcoli e restituzioni grafiche dei rilievi topografici georeferenziati: Luce e canto incisi nelle pietre. Allineamenti astronomici delle chiese monastiche benedettine medioevali nel Veneto, Cleup, Libraria Editrice Università di Padova, Padova, 2015. La luce nell’architettura sacra: spazio e orientazione nelle chiese del X-XII secolo tra Romandie e Toscana, collana Mediaevistik, Peter Lang Verlag, Frankfurt am Main 2016. Le pievi della Carnia. Il legame tra la loro disposizione e l’osservazione del cielo, in “Atti dell’Accademia ‘San Marco’ di Pordenone”, Pordenone 2015, n. 17, pp. 469-523, 921. E. SPINAZZÈ, P. MORONI, Rilievi topografici per uno studio archeoastronomico sulle architetture sacre di origine medioevale a Venezia, in “Geocentro”, Roma 2011, Novembre-Dicembre, n. 18, 36-53. (8) Nel primo Cristianesimo si celebrava l’Assunzione di Maria il 18 gennaio; le attestazioni di questa festa sono molto antiche, dato che risalgono in Oriente già al III (10) Per approfondimenti sulla posizione del celebrante e dei fedeli durante la messa e la posizione dell’altare esiste un’ampia bibliografia. Si vedano S. DE BLAAUW, Cultus et decor, liturgia e architettura nella Roma tardoantica e medievale, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1994, vol. I-II. F. J. DOELGER, Sol Salutis, Gebet und Gesang im christlichen Altertum, Aschendorff Verlagsbuchhandlung, Muenster in Westfalen 1925. B. DIEBNER, Die Orientierung des Jerusalemer Tempels und die ‘Sacred Direction’ der fruehchristlichen Kirchen, in “Zeitschrift des Deutschen PalaestinaVereins“, a cura di Arnulf Kuschke, Kommissionsverlag Otto Harrassowitz, Wiesbaden 1971, Band LXXXVII, pp. 153-166. M. DYKMANS, Le Cérémonial Papal de la fin du moyen âge à la renaissance, Institut Historique Belge de Rome, Bruxelles, Rome 1981, tomo II, cap. IX. K. GAMBER, Liturgie und Kirchenbau, Pustet Verlag, Regensburg 1976, pp. 7-27 (Die Hinwendung nach Osten bei der Messfeier im 4. und 5. Jahrhundert). K. GAMBER, Zum Herrn Hin! Fragen um Kirchenbau und Gebet nach Osten, Pustet Verlag, Regensburg 1987. A. GERHARDS, Blickt nach Osten! Die Ausrichtung von Priester und Gemeinde bei der Eucharistie, eine kritische Reflexion nachkonziliarer Liturgiereform vor dem hintergrund der Geschichte des Kirchenbaus, in Liturgia et Unitas, Liturgiewissenschaftliche und oekumenische Studien zur Eucharistie und zum gottesdienstlichen Leben in der Schweiz, a cura di Martin Kloeckener, Arnaud Join-Lambert, Universitaetsverlag Freiburg, Genf 2001, pp. 197-217. S. HEID, Gebetshaltung und Ostung in fruehchristlicher Zeit, in “Rivista di Archeologia Cristiana”, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, Città del Vaticano 2006, LXXXII, pp. 347-404. L. JAIME, Versus Populum Revisited, in “Worship”, May, vol. LXVIII, n. 3, 1994, pp. 210-221. D. A. KING, The orientation of medieval islamic religious architecture and cities, in “Journal for the Histor y of Astronomy”, ed. M.A. Hoskin, Cambridge 1995, Februar y, vol. XXVI, part I, pp. 253-274. U. M. 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IX, pp. 3-37. M. WALLRAFF, Die Urspruenge der christlichen Gebetsostung, in “Zeitschrift fuer Kirchengeschichte“, Verlag W. Kohlhammer, Stuttgart 2000, Band CXI, Heft 1, pp. 169-184. M. WALLRAFF, Gerichtetes Gebet. Wie und warum richten Juden und Christen in der Spaetantike ihre Sakralbauten aus?, in Dialog oder Monolog?, Albert Gerhards, Hans Hermann Henrix, Verlag Herder, Freiburg 2004, pp. 110-127. Si veda inoltre la dissertazione di SPINAZZÈ, 2016, cap. 4.8 ‘Direzione sacra’ e orientazione nella preghiera, pp. 475-484; cap. 4.9 Orientazione dell’edificio sacro, pp. 485508. (11) WILLIAM WORDSWORTH, The complete poetical works, a cura di John Morley, ed. Macmillan, London 1902, pp. 641643. E. SPINAZZÈ, The alignment of sacred medieval buildings and the path of light inside the church on the Patron Saint’s day, in “Atti della Società Européenne pour l’Astronomie dans la Culture (SEAC)”, Convegno Internazionale, Roma, 9-13 Novembre 2015, Astronomy in Past and Present Cultures, 2016 (in corso di pubblicazione). (12) Local Chronology, notes of the principal events, Kendal Newspapers, London 1865, pp. 55, 60, 63. Spinazzè, 2016, pp. 298-301. (13) Memorie Biografiche di san Giovanni Bosco, a cura di E. CERIA, Società editrice internazionale, Torino 1936, vol. XVII, capo V.147. (14) G. POLO, G. VENTURINI, Personaggi Moglianesi, Arcari Srl, Mogliano Veneto 1997, p. 75. (15) Nel 1951 le cappelle laterali furono portate a tre per lato, come si può tutt’oggi vedere. (16) Lettera di Lorenzo Priuli Bon del 10 febbraio 1914, Verona, conservata nell’archivio del Collegio Astori, Mogliano Veneto; pubblicata in Chiesa del Collegio Salesiano Astori, Mogliano Veneto, 1915-2015, a cura di C. BISON, G. DEL TODESCO FRISONE, Arcari Industria Grafica, Mogliano Veneto 2015, pp. 10-11. (17) Si nota però che le chiese cistercensi presentano absidi rettangolari, qui invece nella chiesa salesiana a Mogliano le absidi sono semicircolari. (18) Nel Bollettino Salesiano, anno XXXIX, n. 6, Giugno 1915, p. 189, è riportata la data del 19 maggio 1915, ma il 19 non era una domenica, invece il 9, 16, 23 maggio erano giorni festivi in quell’anno. (19) Bollettino Salesiano, anno XXXIX, n. 6, Giugno 1915, p. 189. (20) La festa di Maria Ausiliatrice fu fissata il 24 maggio dal Pontefice Pio VII in memoria e in ringraziamento del suo ritorno a Roma dall’esilio, avvenimento che accadde il 24 maggio 1814, ma essa ha origini già dalla vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571). Bollettino Salesiano, anno XXXIX, n. 5, Maggio 1915, p. 130. Bollettino Salesiano, anno XXXIX, n. 9, Settembre 1915, pp. 257-258. Bollettino Salesiano, anno XXXIX, n. 11, Novembre 1915, p. 330. Cappelli, 1998, p. 148: la festa di Maria Vergine Ausiliatrice, venerata dalla congregazione salesiana, è ricordata il 21 maggio nel calendario di Adriano Cappelli. (21) Bollettino Salesiano, anno XXXVIII, n. 7, Luglio 1914, p. 215. Chiesa del Collegio Salesiano Astori, Mogliano Veneto, 1915-2015, a cura di C. BISON, G. DEL TODESCO FRISONE, Arcari Industria Grafica, Mogliano Veneto 2015, p. 12. (22) Un’associazione può essere vista con il Salmo 104 (103); ISIDORO, Etimologie o origini, a cura di Angelo Valastro Canale, UTET, Torino 2006, vol. I, libro VI, cap. 17 e 19; SANT’AGOSTINO, Esposizioni sui Salmi, a cura di Vincenzo Tarulli, Città Nuova, Roma 1971, XXVI, salmo 54, n. 18, pp. 108-109. Sull’importanza del sorgere e del tramontare del Sole in rapporto con l’edificio sacro, si veda Spinazzè, 2016, cap. 2.5, pp. 84-91. (23) Bollettino Salesiano, Luglio 1914, anno XXXVIII, n. 7, p. 215. (24) In realtà Lorenzo Priuli-Bon avrebbe potuto tracciare l’orientazione della chiesa il 25 marzo, alcune settimane prima dell’inizio dei lavori. (25) E’ l’azimut corrispondente al sorgere del Sole intorno al 7 giugno alla latitudine di Mogliano Veneto. (26) Sant’Agostino, Esposizioni sui Salmi, a cura di Vincenzo Tarulli, Città Nuova, Roma 1971, XXVI, salmo 54, n. 18, pp. 108-109. Salmo 54,18: “Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro ed egli ascolta la mia voce”. (27) Monastier erge un tempio a Dio nel punto più aspro della battaglia, in “La vita del Popolo”, 25 agosto 1923, anno XXXI, n. 34, p.—. (28) Monastier erge un tempio a Dio nel punto più aspro della battaglia, in “La vita del Popolo”, 25 agosto 1923, anno XXXI, n. 34, p.—. Si veda inoltre C. CHIMENTON, E ruinis pulchriores. Perdite e risarcimenti artistici nelle chiese lungo il Piave. Relazione sui danni di guerra e sulle nuove opere artistiche fornite alle chiese della Diocesi di Treviso, e documenti interessanti le nuove ricostruzioni, Tipografia editrice trevigiana, Treviso 1934. (29) Spinazzè, 2015a, cap. 7.2, pp. 257- 265, 478-479 (rilievo). Sulla storia della chiesa si vedano: ASVE, Archivio di S. Giorgio Maggiore di Venezia, B. 54, marzo II, piccolo registro del 1640. R. CESSI, Documenti relativi alla storia di Venezia anteriori al Mille, Gregoriana Editrice in Padova 1942, libro I e II. EMMANUELE ANTONIO CIGOGNA, Delle Inscrizioni Veneziane, Giuseppe Picotti Stampatore, Venezia 1834, vol. IV. MARIA DAVIDE da Portogruaro, L’abbazia benedettina di Monastier di Treviso 950-1948, Linotipia 1948. I. SARTOR, L’abbazia di Santa Maria di Pero, Piazza Editore, Treviso 1997. (30) In quella direzione, con un azimut di 29°41’, sorge proprio la stella Vega con la declinazione di 38°42’. (31) Possiamo vedere questo allineamento particolare, verso il sorgere o il tramontare della stella Vega, anche nelle due chiese medioevali di Santa Caterina a Mazzorbo (Venezia) e di Santa Maria del Carmelo a Venezia. Una fondamentale opera medioevale dove sono descritte queste tre costellazioni con il loro significato simbolico e religioso è De cursu stellarum ratio attribuito a Gregorio di Tours (VI secolo). (32) Monastier erge un tempio a Dio nel punto più aspro della battaglia, in “La vita del Popolo”, anno XXXI, n. 34, 25 agosto 1923, p.—. (33) Matteo 16.18-19. (34) Isaia 56.7: “...il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli”. (35) Si veda il suo scritto “Riassunto delle Lezioni sulle Origini e sviluppo dell’architettura occidentale”, Società Cooperativa Tipografica, Padova 1906. (36) Questo libro con la dedica oggi si trova a Trento, nella Fondazione Biblioteca San Bernardino, poiché Giuseppe Gerola fu dirigente nella Soprintendenza all’Arte medievale e moderna in Trento dai primi anni venti del Novecento fino alla sua morte, nel 1938. (37) Dizionario Biografico degli Italiani, 2000, voce: Gerola, Giuseppe, vol. 53. (38) G. GEROLA, L’orientazione delle chiese in Ravenna antica, in “Rivista del R. Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte (RIASA)”, ed. Poligrafico dello Stato, Roma, anno V, fasc. III, 1936, pp. 242-266, piante. In prossima pubblicazione, l’analisi da parte dell’autrice delle chiese medioevali di Ravenna poste a confronto con i risultati di Giuseppe Gerola. (39) G. CECCHINI, Il Cielo, Utet, Torino 1952, p. 77. Il diametro apparente sia del Sole che della Luna sull’orizzonte è di circa mezzo grado. (40) L. PRIULI-BON, Riassunto delle Lezioni sulle Origini e sviluppo dell’architettura occidentale, Società Cooperativa Tipografica, Padova 1906, p. 4. (41) MARCO VITRUVIO POLLIONE, De Architectura, a cura di Luciano Migotto, edizioni Studio Tesi, Padova 1997, libro III, 1.1. 393 (42) Martyrologium Hieronymianum, in Giovanni Battista de Rossi e Ludovico Duchesne, Acta Sanctor um Novembris, Société de Librairie, Bruxelles 1894, tomo II, pars prior. (43) Sacrosanctum Concilium, in Documenti, il Concilio Vaticano II, a cura del Centro Dehoniano, edizioni Dehoniane, Bologna 1966, cap. V.103 (l’anno liturgico), pp. 78-79. (44) A. M. ALTERMATT, Marienfeste, in Lexikon fuer Theologie und Kirche, Herder, Freiburg 2009, vol. VI, pp. 1370-1372. (45) Liber Pontificalis, a cura di L. DUCHESNE, éditeur Ernest Thorin, Paris 1886, vol. I, p. 376, n. 163 (Sergius I). Si veda anche L. DUCHESNE, Origines du culte chrétien, ed. Albert Fontemoing, Paris 1903, pp. 271-273. (46) Cappelli, 1998, p. 147. (47) Martyrologium Hieronymianum, in Giovanni Battista de Rossi e Ludovico Duchesne, Acta Sanctorum Novembris, Société de Librairie, Bruxelles 1894, tomo II, pars prior, p. 36. (48) ANASTASIUS OF SINAI, Hexaemeron, a cura di C. CLEMENT, A. KUEHN, J. D. BAGGARLY, Pontificio Istituto Orientale, Roma 2007, libro IV, cap. III.1, pp. 100101. (49) VENERABLE BEDE, De temporum ratione, in J.A. GILES, The complete works of Venerable Bede in the original latin, ed. Ave Maria Lane, London 1843, caput XXX (De aequinoctiis et solstitiis), p. 206. (50) Si veda Cappelli, 1998, pp. 11-15. (51) Cappelli, 1998, p. 7. Molte città durante il Medioevo iniziavano l’anno il 25 marzo, utilizzando un calendario che si basava sullo stile di Incarnazione, per esempio la città di Lucca (fino alla fine del XII secolo). Si nota che in questa città le sei chiese di epoca medioevale (Santa Maria Forisportam, Santi Giovanni e Reparata, San Martino, San Michele, Sant’Alessandro, San Cristoforo) all’interno dell’antico nucleo urbano, sono orientate con il tramonto del Sole il 25 marzo all’epoca della loro fondazione. Per approfondimenti e dati tecnici con elaborati grafici si veda Spinazzè, 2016, cap. 3.2.1. Alcuni padri della Chiesa ritenevano che il mistero dell’Incarnazione fosse avvenuto all’aurora, ossia con la nascita del Sole, il quale illumina ogni vivente e segna il principio del giorno. Secondo altri, invece, l’Incarnazione sarebbe avvenuta a mezzogiorno, la parte del giorno in cui gli angeli apparvero ad Abramo, annunciandogli il concepimento di Isacco; inoltre perché nella medesima ora patì Cristo, per la cui Passione siamo stati illuminati, e proprio in quest’ora il Sole raggiunge la sua massima altezza della giornata. Infine, altri dicono che l’Incarnazione sarebbe avvenuta nella mezzanotte come riportato nel Libro della Sapienza (18.14-15). G. MORONI ROMANO, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Tipografia Emiliana, Venezia 1859, vol. XCIII, voce: “Verbo, verbum”, pp. 228-231. (52) Durante il primo Concilio di Nicea (325) si stabilì che la data della Pasqua doveva cadere la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, fissando il giorno dell’equinozio al 21 di marzo. Il Concilio si aprì il 20 maggio 325 (secondo Socrate, Hist. eccl., 1.8) e finì il 25 luglio 325. EUSEBIO DI CESAREA, Storia Ecclesiastica, a cura di Salvatore Borzì, Città Nuova, Roma 2001, parte I, libro V.23-25, pp. 298-304. Enciclopedia delle Religioni, Vallecchi, Firenze 1970, pp. 303-310, voce: “Concilio”. Enciclopedia cattolica, Città del Vaticano, Sansoni, Firenze 1949, pp. 1827-1834, voce: “Nicea”. K. BIHLMEYER, Das erste allgemeine Konzil zu Nicaea 325 und seine Bedeutung, in Analecta Sacra Tarraconensia, Anuari de la Biblioteca Balmes 1926, pp. 199-217 (scritto dopo la conferenza mondiale sul Cristianesimo dell’agosto 1925 per commemorare questo concilio di fondamentale importanza avvenuto sedici secoli prima). Si vedano: ATANASIO, Il Credo di Nicea, a cura di Enrico Cattaneo, Città Nuova, Roma 2001. ISIDORO, Etimologie o origini, a cura di Angelo Valastro Canale, UTET, Torino 2006, vol. I, libro VI, cap. XVII.1-10, pp. 500-511, Il ciclo pasquale. (53) Per approfondimenti si veda G. SOELL, Storia dei dogmi mariani, ed. LAS, Roma, 1981. (54) Spinazzè, 2016, cap. 3.2 e 3.5. (55) Si veda nota n. 32. (56) Apocalisse di san Giovanni 1.8; 22.13. (57) Per approfondimenti sul significato del segno cristologico con alfa e omega si veda: M. DELLA VALLE, La croce in occidente. Il simbolo e il monogramma, in Enciclopedia Costantiniana, Treccani, Roma 2013. P. PARENTE, Teologia di Cristo, alfa – omega del mondo e dell’uomo, Città Nuova Editrice, Roma 1970. F. CABROL, H. LECLERCQ, Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de liturgie, Librairie Letouzey, Paris 1924, vol. I, pp. 2-25. J. J. HERZOG, Real-Encyclopaedie fuer protestantische Theologie und Kirche, Hamburg 1854, vol. I, pp. 1-2. (58) Le coppie dei medaglioni con alfa e omega sono stati applicati all’esterno sulla zona absidale qualche decennio fa, ma le due lettere si trovano anche sulla facciata scolpite e inscritte in un cerchio tra i quattro evangelisti, già dall’inizio della fondazione: l’arcangelo di san Matteo – A – il leone di san Marco – il bue alato di san Luca – W. – l’aquila di san Giovanni. (59) Sulla storiografia dell’archeoastronomia si veda Spinazzè, 2016, cap. 1.1, pp. 43-53. (60) Una similitudine con le due chiese a Mogliano, una benedettina medioevale del X secolo e l’altra costruita da Priuli Bon agli inizi del Novecento, si può notare nelle altre due chiese a Monastier, una sempre benedettina dello stesso secolo e l’altra costruita da Priuli-Bon nel 1923. IN MEMORIA Tra le vittime del terremoto del 24 agosto nell’alta valle del Velino, si registra una perdita particolarmente dolorosa per la comunità scientifica: la morte di Floriana Svizzeretto, la storica dell’arte che dal 2003 al 2014 ha diretto il Museo Civico allestito presso la chiesa ormai sconsacrata di Sant’Egidio, è il frutto amaro dell’amore ricambiato per Amatrice, la passione per la ricerca condotta con squisita competenza sulla figura e sull’opera di Cola Filotesio, il genius loci che divulgò la cultura del Rinascimento maturo nel territorio appenninico sospeso tra Abruzzi, Marche e Lazio, attraversa394 to da faglie tanto insidiose. Nata a Narni cinquantanove anni fa, Floriana Svizzeretto si era laureata in Storia dell’arte alla Sapienza, specializzandosi successivamente in Storia dell’arte moderna con una tesi specialistica sulla miniatura e sulla stampa dei Libri d’Ore. Dopo aver operato presso il MIBACT, aveva collaborato attivamente con la Regione Lazio e con la CEI ed affinato la sua esperienza professionale assumendo la direzione scientifica del museo amatriciano. La ricordiamo con affetto e rimpianto, insieme con il lettori di Arte Cristiana.