11-lucidi - dipartimento di economia e diritto

capitolo 13 - 1
LA POLITICA FISCALE
CONSISTE NELL’USO DEL BILANCIO DELLO STATO E DI ALTRI ENTI
PUBBLICI (ENTRATE E USCITE) PER CONSEGUIRE OBIETTIVI
(ESSENZIALMENTE) MACROECONOMICI (SPECIALMENTE REDDITO E
OCCUPAZIONE NEL BREVE PERIODO).
I SOGGETTI DELLA POLITICA FISCALE
SETTORE STATALE
 STATO
 ORGANI COSTITUZIONALI
 CASSA DEPOSITI E PRESTITI
 ANAS…
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
 AMMINISTRAZIONI CENTRALI
 AMMINISTRAZIONI LOCALI
 ENTI DI PREVIDENZA
SETTORE PUBBLICO=AMMINISTRAZIONE PUBBLICHE+ EX AZIENDE
AUTONOME (ANAS..)
IDENTITA’ FONDAMENTALE DEL BILANCIO PUBBLICO:
T − Cg − Trc −INT −I g − Trk = B
T = ENTRATE CORRENTI
ESSENZIALMENTE: IMPOSTE DIRETTE, INDIRETTE, TASSE E
CONTRIBUTI SOCIALI
Cg= CONSUMI PUBBLICI
SPESE PER PERSONALE E PER ACQUISTI DI BENI E SERVIZI
Trc= TRASFERIMENTI CORRENTI ESCLUSI GLI INTERESSI
TRASFERIMENTI ALLE FAMIGLIE, ALLE IMPRESE, AL RESTO
DEL MONDO NON PER COSTITUZIONE DI CAPITALE
INT= INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO
Ig = INVESTIMENTI PUBBLICI
capitolo 13 - 2
SPESE PER ALLARGAMENTO CAPITALE PUBBLICO (SCUOLE,
STRADE, INFRASTRUTTURE, ECC.)
Trk=TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE
ESSENZIALMENTE TRASFERIMENTI ALLE IMPRESE PER
AGEVOLARE GLI INVESTIMENTI E L’OCCUPAZIONE
B= SALDO COMPLESSIVO
SALDO CORRENTE
Bc = T – (Cg + Trc)
SPESA PUBBLICA PRIMARIA:
Gp= Cg +Ig+ Trc + Trk
SALDO PRIMARIO
Bp= T- Cg - Trc - Ig - Trk
SALDO CORRENTE PRIMARIO
Bpc= T- Cg - Trc
VARI DOCUMENTI DI RILIEVO PER LA POLITICA FISCALE, IN
PARTICOLARE: DPEF (30 GIUGNO DI OGNI ANNO); LEGGE
FINANZIARIA (CHE FISSA IN PARTICOLARE IL LIMITE MASSIMO DEL
FABBISOGNO LORDO, O DISAVANZO O INDEBITAMENTO  RICORSO
AL MERCATO FINANZARIO), COLLEGATO ALLA FINANZIARIA (PER
MODIFICHE NEI TRIBUTI)
TENDENZE DELLE ENTRATE FISCALI IN ITALIA:
CRESCITA DAGLI ANNI ’60; CALO NEL ’70-’75 (RIFORMA E
CONSEGUENZE SUL FUNZIONAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE);
RIPRESA SUCCESSIVA E QUINDI STABILIZZAZIONE.
INDICE: LA PRESSIONE TRIBUTARIA, CIOE’ IL RAPPORTO TRA LE
ENTRATE TRIBUTARIE COMPLESSIVE E IL PIL).
capitolo 13 - 3
REDDITO, OCCUPAZIONE E IMPOSTE
NEI MODELLI KEYNESIANI T INCIDE SU C (POTREBBE INFLUENZARE
ANCHE I). T RIDUCE IL REDDITO DISPONIBILE DA CUI DIPENDE C.
IMPOSTE IN SOMMA FISSA
Y =C+I+G
C= c(Y-T)
_
I= I
DA CUI:
Y=
1  _I + G − cT

1− c 
IL MOLTIPLICATORE DI T E’ MINORE DI QUELLO DI G (Valore assoluto)
−
c
1
<
(1 − c) (1 − c)
G E’ INTERAMENTE DOMANDA, T E’ MINORE: INCIDE SULLA
DOMANDA SOLTANTO PER cT (CHE E’ MINORE DI T).
SE T E G AUMENTANO DELLO STESSO AMMONTARE IL REDDITO
CRESCE (TEOREMA DEL BILANCIO IN PAREGGIO).
IMPOSTE PROPORZIONALI AL REDDITO
Cioè: T=tY. QUINDI:
Y =C+I+G
C= c(Y-tY)
_
I= I
DA CUI:
Y=
_

1
I
+
G

1− c (1− t) 
COSA ACCADE A tY (GETTITO TRIBUTARIO) SE t SI RIDUCE?
capitolo 13 - 4
IMPOSTE PROGRESSIVE
L’ALIQUOTA MEDIA CRESCE CON IL REDDITO (esempio: scaglioni)
IL GETTITO DIPENDE SIA DALLA STRUTTURA IMPOSITIVA CHE DALLA
DISTRIBUZIONE DEI REDDITI PERSONALI.
LA CRESCITA DEL REDDITO HA EFFETTI DIVERSI SE:
♦ AUMENTANO I PERCETTORI DI REDDITO, A PARITA’ DI
REDDITO PRO-CAPITE (L’ALIQUOTA MEDIA NON CAMBIA)
♦ CRESCE IL REDDITO PRO-CAPITE (VARIA L’ALIQUOTA MEDIA E
QUINDI IL MOLTIPLICATORE)
NEL SECONDO CASO: ALIQUOTE PROGRESSIVE FUNGONO DA
STABILIZZATORE AUTOMATICO. QUANDO L’ECONOMIA SI ESPANDE,
CRESCE L’ALIQUOTA MEDIA, CADE IL MOLTIPLICATORE,
L’ECONOMIA SI STABILIZZA (E VICEVERSA)
IL DRENAGGIO FISCALE
CON PROGRESSIVITA’ L’INFLAZIONE CAUSA AUMENTO DELLE
IMPOSTE “REALI” E RIDUZIONE DEL REDDITO REALE DISPONIBILE.
IPOTESI SULLE ALIQUOTE:
♦ 20% PER REDDITI TRA O E 1000
♦ 30% SUL REDDITO ECCEDENTE 1000
t0
t1
REDDITO
LIVELLO REDDITO PRELIEVO
REDDITO
REDDITO
NOMINALE PREZZI
REALE
TRIBUTARIO NOMINALE REALE
LORDO
LORDO
NETTO
NETTO
1000
100
10
200
800
8
2000
200
10
500
1500
7,5
A PARITA’ DI REDDITO REALE LORDO CADE IL REDDITO REALE
NETTO
capitolo 13 - 5
EQUITA’ E IMPOSTE
EROSIONE: RIDUZIONE DELLA BASE IMPONIBILE ATTAVERSO
ESENZIONI, NON SEMPRE MOTIVATE DA EQUITA’
ELUSIONE: AZIONI NON ILLEGALI MA “OPPORTUNISTICHE” DIRETTE
A RISPARMIARE IMPOSTE
EVASIONE: COMPORTAMENTO ILLEGALE DI OCCULTAMENTO DI
REDDITI E TRANSAZIONI TASSABILI
EVOLUZIONE DELLA SPESA IN ITALIA
DAGLI ANNI ‘60N CRESCITA E STABILIZZAZIONE
CRESCENTE INCIDENZA DELLA SPESA PER INTERESSI DA META’
ANNI SETTANTA (DEBITO E ANDAMENTO TASSI INTERESSE) FINO A
META’ ANNI ’90
SPESA CORRENTE PRIMARIA INVARIATA DA META’ ANNI ’90, DOPO
FORTI AUMENTI
IL FINANZIAMENTO DELLA SPESA
LA SPESA PUBBLICA PUO’ ESSERE FINANZIATA:
 CON AUMENTO DELLE ENTRATE (IN PAREGGIO)
 IN DEFICIT
LA SPESA IN DEFICIT PUO’ A SUA VOLTA ESSERE FINANZIATA CON:
 EMISSIONE
DI
TITOLI
DEL
(INDEBITAMENTO)
 CREAZIONE DI BASE MONETARIA
DEBITO
PUBBLICO
capitolo 13 - 6
IL PAREGGIO DEL BILANCIO
LA SPESA CRESCE COME LE IMPOSTE.
CON IMPOSTE FISSE:
Y=

1 _
I + G − cT
1− c 
PERTANTO FACENDO VARIARE G E T SI HA:
ΔY =
1 ( ΔG − cΔT )
(1− c )
CON EGUALI VARIAZIONI IN G E IN T:
ΔY =
(1− c )
ΔG = ΔG
(1− c )
IL MOLTIPLICATORE E’ UGUALE A 1: L’AUMENTO DI REDDITO E’
UGUALE ALL’AUMENTO DI SPESA (O ALL’AUMENTO DI IMPOSTE).
QUESTO E’ IL TEOREMA DI HAAVELMO O DEL BILANCIO IN
PAREGGIO.
G HA UN EFFETTO DIRETTO SU Y PER IL SUO AMMONTARE E EFFETTI
INDIRETTI VIA CONSUMO. T HA SOLO EFFETTI INDIRETTI. QUINDI I
MOLTIPLICATORI DI G E T SONO DIVERSI (COME GIA’ VISTO)
IL FINANZIAMENTO IN DEFICIT
GLI EFFETTI ESPANSIVI SONO MAGGIORI
SI PUO’ RICORRERE A BM O A EMISSIONE DI TITOLI (B).
VALE LA SEGUENTE:
T − G p − INT + ΔBM + ΔB = 0
p
p
capitolo 13 - 7
IL FINANZIAMENTO CON BASE MONETARIA
I DUE CANALI HANNO COSTI DIVERSI.
SIGNORAGGIO: IL MINOR COSTO DELLA BASE MONETARIA. E’
SIGNORAGGIO ANCHE LA TASSA DA INFLAZIONE (LA RIDUZIONE DI
VALORE REALE DEL DEBITO A SEGUITO DELL’INFLAZIONE).
SI SPOSTANO VERSO DESTRA SIA LA IS CHE LA LM. EFFETTI CERTI
SU Y, INCERTI SU i (DIPENDE DAGLI SPOSTAMENTI RELATIVI)
LM
i
LM’
i’
A
C
i
IS’
IS
Y
Y’
Y
CON POLITICA MONETARIA “ACCOMODANTE” SOSTANZIALMENTE SI
EVITA CHE IL TASSO DI INTERESSE CRESCA E CONTRASTI GLI
EFFETTI ESPANSIVI
IL CASO DELLA POLITICA MONETARIA ACCOMODANTE
GRAFICAMENTE SI RAPPRESENTA CON UNA LM ORIZZONTALE (FIG.
13.3 a DEL TESTO): EQUIVALE A DIRE CHE L’OFFERTA DI MONETA
SARà QUELLA CHE TIENE i FERMO A UN DETERMINATO LIVELLO.
IN QUESTE CONDIZIONI E’ FORTE IL RISCHIO DI INFLAZIONE (LO
SOSTENGONO IN PARTICOLARE I MONETARISTI)
PER CONTRASTARE QUESTI RISCHI POSSONO ATTUARSI INTERVENTI
STRUTTURALI SULLA CURVA DI PHILLIPS CHE CONSENTANO DI
AVERE UNA MINORE INFLAZIONE IN CORRISPONDENZA DELLA
STESSA DISOCCUPAZIONE
capitolo 13 - 8
Tasso inflazione
Tasso disoccup.
QUESTO SPOSTAMENTO SI PUO’ REALIZZARE CON
♦ POLITICHE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
♦ POLITICHE PER LA MOBILITA’
♦ POLITICHE PER LA PRODUTTIVITA’
L’INDEBITAMENTO
L’OFFERTA DI MONETA RESTA FERMA.
RESTA LA STESSA (FIG. 13.3 b DEL TESTO)
GRAFICAMENTE LA LM
SI HANNO PRESSIONI SUI TASSI DI INTERESSE E SI HA LA
RETROAZIONE MONETARIA.
Y=C+I+G
C=cY
I=Io-ai
Ls
= Ld
p
L d = L1d + L 2d
L1d = kY
L2d = L O − vi
capitolo 13 - 9
RISOLVENDO IL SISTEMA PER Y (CON VARIE SOSTITUZIONI):
Y=

1
a  Ls − L  
I 0 + G + 
O
1− c + ak / v 
v p

ak/v E’ LA RETROAZIONE MONETARIA (RIDUCE IL MOLTIPLICATORE).
LA RETROAZIONE MONETARIA
♦ CRESCE CON k PERCHE’ PIU’ AUMENTA LA DOMANDA DI MONETA
TRANSATTIVA PIU’ DEVE CRESCERE i (OCCORRERA’ VENDERE
PIU’ TITOLI)
♦ CADE CON v PERCHE’ L’AUMENTO DI i SARA’ TANTO MAGGIORE
QUANTO MENO CADE LA DOMANDA SPECULATIVA AL CRESCERE
DI i (NECESSARIO MAGGIORE AUMENTO DI i PER “LIBERARE” LA
MONETA CHIESTA PER TRANSAZIONI).
♦ CRESCE CON a PERCHE’ GLI I CADRANNO TANTO PIU’ QUANTO
PIU’ SONO ELASTICI A i.
♦ DIPENDE, QUINDI, DALLA CRESCITA DI i E DAL SUO EFFETTO SU
I.
CON
RETROAZIONE MONETARIA C’E’
CROWDING OUT O
SPIAZZAMENTO (PER VIA FINANZIARIA) DELLA SPESA PRIVATA DA
PARTE DELLA SPESA PUBBLICA.
RIDUCE L’EFFICACIA DELLA POLITICA FISCALE. MONETARISTI
E NUOVI ECONOMISTI CLASSICI RITENGONO CHE LO
SPIAZZAMENTO SIA PRESSOCHE’ COMPLETO.
ALTRA RAGIONE DI INEFFICACIA DELLA POLITICA FISCALE:
GLI AGENTI ECONOMICI (ULTRARAZIONALI) PREVEDENDO CHE
IN FUTURO AUMENTERANNO LE TASSE PER FAR FRONTE AL
DEFICIT ATTUALE AUMENTANO IL RISPARMIO E RIDUCONO IL
CONSUMO PRESENTE. QUESTO E’ SPIAZZAMENTO REALE
(L’EFFETTO E’ NOTO COME “EQUIVALENZA RICARDIANA” O DI
“BARRO-RICARDO”)
L’IPOTESI
FONDATA.
DI
ULTRARAZIONALITA’
APPARE
SCARSAMENTE
capitolo 13 - 10
POLITICA FISCALE IN ECONOMIA APERTA
CON CAMBI FISSI
A) CAPITALI RELATIVAMENTE IMMOBILI (BP MOLTO INCLINATA)
POLITICA FISCALE ESPANSIVA (G↑)
ALL’INTERNO AUMENTANO Y E i. POICHE’ i INCIDE POCO SUGLI
AFFLUSSI DI CAPITALI MOLTO PROBABILMENTE SI AVRA’ UN
DISAVANZO CON L’ESTERO (M↑). CON CAMBI FISSI SI AVRA’ BM
↓ . E SPOSTAMENTO DELLA LM. PER CONSEGUENZA i
CONTINUERA’ A CRESCERE. EFFETTO FINALE: i SICURAMENTE
CRESCIUTO. Y CRESCERÀ MA POCO
BP
LM’
LM
i
C
B
A
IS’
IS
Y
capitolo 13 - 11
B) CAPITALI MOLTO MOBILI (BP POCO INCLINATA, AL LIMITE
ORIZZONTALE: PERFETTA MOBILITA’)
POLITICA FISCALE ESPANSIVA (G↑)
Y E i ↑. i INCIDE MOLTISSIMO SUI CAPITALI: MALGRADO M↑ SI
HA AVANZO → BM ↑ → Y ↑ . i QUASI FERMO AL LIVELLO
INIZIALE PER EQUILBRIO ESTERNO. EFFETTO FINALE: i
VARIATO DI POCO (NULLA SE PERFETTA MOBILITA’), Y MOLTO
AUMENTATO.
LM
i
LM’
B
A
C
BP
IS’
IS
Y
CAMBI FLESSIBILI
A) CAPITALI PERFETTAMENTE MOBILI (BP ORIZZONTALE)
POLITICA FISCALE ESPANSIVA (G↑)
i ↑ e Y ↑. AVANZO PER FORTI EFFETTI DI i → RIVALUTAZIONE
CAMBIO → RIDUZIONE X E AUMENTO M, DOMANDA ↓. SI TORNA
VERSO L’UNICO EQUILIBRIO POSSIBILE: QUELLO INIZIALE.
EFFETTO FINALE: i e Y INVARIATI (MA +G E –X).
capitolo 13 - 12
LM
i
B
A
C
BP
IS’
IS
Y
B) CAPITALI RELATIVAMENTE MOBILI (BP POCO INCLINATA)
POLITICA FISCALE ESPANSIVA (G↑) –
Y E i ↑ . i INCIDE POCO SUI CAPITALI: PROBABILE UN
DISAVANZO (PER M↑). IL CAMBIO SI DEPREZZA MIGLIORANO X
E M, Y E i ↑ ANCORA. EFFETTO FINALE: i e Y CRESCONO
ENTRAMBI . Y CRESCE POCO.
LM
i
B
A
BP’
C
BP
IS’
IS
Y
IS’’
capitolo 13 - 13
C) CAPITALI RELATIVAMENTE IMMOBILI (BP MOLTO INCLINATA)
POLITICA FISCALE ESPANSIVA (G↑) –
Y E i ↑ . i INCIDE POCO SUI CAPITALI: PROBABILE UN
DISAVANZO (PER M↑). IL CAMBIO SI DEPREZZA MIGLIORANO X
E M, Y E i ↑ ANCORA. EFFETTO FINALE: i e Y CRESCONO
ENTRAMBI . Y CRESCE MOLTO.
BP
BP’
i
C
A
LM
B
IS’’
IS
IS’
Y
CAMBI FISSI
MOBILITÀ
IMMOBILITÀ
MOLTO EFFICACE EFFICACE
CAMBI FLESSIBILI
MOBILITÀ
INEFFICACE
IMMOBILITÀ
EFFICACE
capitolo 13 - 14
IL DEBITO PUBBLICO
COSTITUITO DAI DEFICIT PUBBLICI PASSATI FINANZIATI CON
EMISSIONE DI TITOLI (NON ANCORA RIMBORSATI)
LA CRESCITA DEL RAPPORTO DEBITO/PIL
IL RAPPORTO B/pY CRESCE NEL TEMPO SE:
.
.
.
B− p − Y > 0
SI RICORDI CHE:
ΔB=DEFICIT - ΔBM
DEFICIT= DEFICIT PRIMARIO +INTERESSI
INTERESSI E CRESCITA DEL DEBITO
IL DEBITO PREGRESSO FA AUMENTARE ULTERIORMENTE IL
DEBITO DEGLI INTERESSI: iB. QUINDI:
.
B=
iB
=i
B
SE ΔBM=0 E DEFICIT PRIMARIO=0 , B/pY CRESCE SE:
.
.
i − p− Y > 0
CIOE’ SE IL TASSO DI INTERESSE REALE ECCEDE LA CRESCITA DEL
PIL
IN CASO DI DEFICIT (SURPLUS) PRIMARIO LA CRESCITA E’
MAGGIORE (MINORE); SE SI RICORRE A BM LA CRESCITA E’
MINORE.
TENENDO CONTO DI QUESTE RELAZIONI SI PUO’ SPIEGARE LA
CRESCITA DEL RAPPORTO DEBITO/PIL IN ITALIA:
♦ TASSI DI INTERESSE REALE ELEVATI NEGLI ANNI OTTANTA
♦ RIDUZIONE DEL FINANZIAMENTO MONETARIO
♦ RIDUZIONE DEL TASSO DI CRESCITA DEL PIL.
capitolo 13 - 15
IN TEORIA IL DEBITO POTREBBE CRESCERE SENZA LIMITI SIA
IN ASSOLUTO CHE IN RAPPORTO AL PIL.
MA POSSONO SORGERE PROBLEMI DI INSOLVENZA. QUESTI
ULTIMI SONO “COLTI” MEGLIO DAL RAPPORTO
DEBITO/TOTALE ATTIVITA’ FINANZIARIE (MIGLIORE MISURA
DELLA “CONCENTRAZIONE DEI DEBITORI” RISPETTO A
DEBITO/PIL).
LE POLITICHE DI RIENTRO DAL DEBITO
♦ DISCONOSCIMENTO DEL DEBITO (DA EVITARE)
♦ CRESCITA DEL REDDITO
PIU’ CHE CON G↑ (DIFFICILE PER DEBITO ELEVATO) CON
RICOMPOSIZIONE DI G E T, CON POLITICHE MONETARIE, ECC.
♦ RIDUZIONE DEL SALDO PRIMARIO
RIDUZIONE DELLA SPESA (RISCHI DI CADUTA DI BENESSERE);
AUMENTO DELLE ENTRATE CORRENTI; PRIVATIZZAZIONI
♦ RIDUZIONE DEL TASSO DI INTERESSE E DEL COSTO DEL CREDITO
IL TASSO REALE PUO’ ESSERE RIDOTTO CON:
 LA “GESTIONE DEL DEBITO”(ALLUNGAMENTO SCADENZE,
ECC.),
 INTERVENTI AMMINISTRATIVI (PRESTITI FORZOSI DALLE
BANCHE),
 INTERVENTI SULLA MOBILITA’ DEI CAPITALI E IL TASSO DI
CAMBIO.