COMUNICATO STAMPA Sono grandi come uno smartphone e possono essere portati al letto del paziente per visite sempre più accurate e approfondite: i nuovi mini-ecografi affiancheranno gli strumenti tradizionali come martelletto, stetoscopio e apparecchio per la pressione. Lo annunciano gli esperti riuniti per il 115° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), a Roma dal 25 al 27 ottobre. IN ARRIVO ECOSCOPIO, LE NUOVE VISITE SI FANNO A COLPI DI SMARTPHONE Grande come uno smartphone o un tablet, l'ecoscopio è destinato in molte patologie a sostituire il vecchio stetoscopio, in corsia e non solo: consente diagnosi in tempo reale più precise, è economico, non ha effetti collaterali e può essere applicato a tutti i pazienti. Sono già 17 i centri di medicina interna italiani in cui si organizzano corsi per insegnare ai medici l'uso dell'ecoscopio, altri 22 i centri con un'esperienza che oscilla fra le 2000 e le 9000 ecografie all'anno pronti ad attivare percorsi di formazione: è infatti necessaria un'ottima preparazione per l'interpretazione dell'esame. Roma, domenica 26 ottobre 2014 - La borsa del dottore si arricchisce di un nuovo strumento che si affianca e in molti casi sostituisce lo stetoscopio, che per decenni ha identificato più di ogni altro strumento il mestiere di medico. È infatti arrivato l'ecoscopio, un mini-ecografo portatile che può essere grande come uno smartphone o come un tablet ed è in grado di aiutare i medici nella diagnosi di innumerevoli patologie, dalle malattie cardiorespiratorie ai disturbi addominali, dai noduli tiroidei alla trombosi venosa. Fondamentale, per una corretta interpretazione delle immagini, un'ottima preparazione dei medici: lo sostengono gli esperti riuniti per il 115° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), a Roma dal 25 al 27 ottobre, sottolineando che SIMI ha già creato in Italia ben 17 centri di medicina interna, sparsi in tutta la penisola, in grado di organizzare corsi di ecografia al letto del paziente. Altri 22 centri, con un'esperienza che va dalle 2000 alle oltre 9000 ecografie all'anno, sono pronti ad attivare altrettanti percorsi di formazione. “L'Italia è stata fra le prime nazioni al mondo, assieme al Giappone, a sperimentare l'ecoscopio portatile per la diagnosi al letto del paziente – spiega Vincenzo Arienti, direttore della Medicina Interna dell’Ospedale Maggiore di Bologna - Oggi ne esistono di vari tipi ma i più “miniaturizzati” sono grandi come un tablet o un comune smartphone: possono essere tenuti nel camice o nella borsa per esami in tempo reale accurati, economici, privi di qualunque effetto collaterale perché non si viene esposti ad alcuna radiazione e non invasivi, che possono essere eseguiti senza far spostare il paziente, in corsia o addirittura a domicilio. L'ecografo portatile consente di valutare con estrema precisione moltissime patologie: dal versamento pleurico ai calcoli renali o alla colecisti, dalle trombosi venose ai noduli tiroidei. Con un ecoscopio la diagnosi è più immediata ed evidente”. I nuovi strumenti, che costano poche migliaia di euro, sono anche più economici dei grossi ecografi vecchio stile, il cui prezzo può arrivare a varie decine di migliaia di euro. Potranno essere impiegati dal medico internista, in ambulatorio, in ospedale, dal 118 per esami accurati che, anche in caso non siano risolutivi, indicano comunque gli accertamenti e approfondimenti più indicati da eseguire, consentendo risparmi enormi di tempo e denaro nella gestione del malato. “L'ecoscopio inoltre aiuta a decidere quando sia appropriato un ricovero, indirizza velocemente alle terapie più opportune, evita esami inutili: si è stimata una riduzione dei costi per paziente che può arrivare addirittura al 70% attraverso l'uso di queste tecnologie di telemedicina”, osserva Arienti. “Imprescindibile, tuttavia, un'ottima preparazione del medico per interpretare le immagini dell'ecografo nel modo corretto: la valutazione di un'ecografia dipende molto dall'operatore che la esegue, perciò SIMI sta sottolineando con forza l'importanza di percorsi di formazione adeguati per i medici italiani” – sottolinea Gino Roberto Corazza, presidente SIMI – “Basta un corso di una o due settimane per imparare a fare un'ecografia di primo livello, ma SIMI intende formare una rete diffusa di medici in grado di usare l'ecografo portatile come un “super-stetoscopio”: per farlo, già oggi 17 Centri di Medicina Interna sparsi su tutto il territorio sono in grado di offrire percorsi di formazione specialistici per l'uso dell'ecoscopio, altri 22 sono pronti ad avviare nuove scuole. In Italia esistono centri di enorme esperienza che eseguono oltre 9000 ecografie all'anno: è da questi che si sta diffondendo l'utilizzo dei nuovi mini-strumenti, che in un futuro molto vicino diventeranno la norma ovunque” conclude Corazza. Ufficio stampa SIMI Gino Di Mare 339/8054110 [email protected] Alessandra Cannone 339/5372575 [email protected]