ISTITUTO TECNICO AGRARIO ‘ UMBERTO I ’ ANDRIA ANNO SCOLATICO 2013/2014 Un viaggio attraverso il mondo olivicolo Prof.: Lovino V. Marinelli F. Introna M. Stallone S. Candidato: La Notte Andrea Percorso interdisciplinare ITALIANO: STORIA: Pirandello Il Fascismo BIOLOGIA: Fitopatie dell’olivo ESTIMO: CHIMICA AGRARIA: Servitù di elettrodotto L’olio ECOLOGIA APPLICATA: L’agricoltura sostenibile L’olio d’oliva INGLESE: Olive oil production SOMMARIO Inglese Ecologia applicata Estimo Cenni storici sull’olivo In Italia l'olivo è stato diffuso da vari popoli mediterranei, inizialmente dai Fenici (in Sicilia) e dai Greci (nella Magna Grecia). Ma sono stati i Romani ad ampliare e potenziare la coltivazione nelle zone dove le condizione climatiche e pedologiche lo hanno permesso. Dai romani in poi malgrado vicende alterne che hanno visto periodi di auge e periodi di crisi, l'ulivo ha esteso la sua diffusione in tutto il Centro-Sud e nelle Isole; Attualmente si può affermare che praticamente ogni regione italiana, tranne Valle d'Aosta, Trentino AltoAdige, e Piemonte, può vantare una propria olivicoltura, ognuna con una propria cultivar predominante. Tecniche di produzione vegetale L’olivo: botanica e metodi di coltivazione Tecniche di produzioni vegetali L’olivo Olea europaea L. Appartiene alla famiglia delle Oleacee; È una pianta estremamente longeva; È una pianta sempreverde a sviluppo basitono; Tipica del mediterraneo, resiste alla siccità ma non alle basse temperature; È un bene naturaristico da proteggere Tecniche di produzioni vegetali Produzione olio in Italia La produzione di olio di oliva è prerogativa nel sud Italia. Le cifre parlano chiaro, mediamente ogni anno in Italia vengono prodotti circa 6 - 7 milioni di quintali. La Puglia, Calabria e la Sicilia hanno un'incidenza nella produzione nazionale di oltre l'85% di tutto l'olio di oliva prodotto nel nostro paese. La rimanente produzione che ha una certa rilevanza se la dividono Toscana, Liguria, Umbria e Abruzzo. Tecniche di produzioni vegetali Botanica La pianta è formata da: Un apparato radicale con funzione idrico-nutrizionale e di sostegno; Una parte area formata da: Colletto Fusto Rami Germogli Tecniche di produzioni vegetali I germogli derivano dalle gemme che possono essere: A fiore Miste A legno In base al loro sviluppo si suddividono in: Dormienti Pronte Latenti In base alla loro posizione si suddividono in: Avventizie Ascellari Apicali Tecniche di produzioni vegetali Le cultivar più importanti nella nostra regione sono: Coratina Ogliarola Cima di Bitonto Leccino Frantoio Tra le cultivar da tavola si annoverano l’Ascolana, la S. Agostino e la Bella di Cerignola Tecniche di produzioni vegetali Fasi fenologiche Differenziazione delle gemme Mignolatura Fioritura Comparsa dei frutticini Accrescimento del frutto Invaiatura Maturazione Tecniche di produzioni vegetali Differenziazione La differenziazione morfologica delle gemme inizia dalla fine di febbraio alla metà di marzo, a seconda delle condizioni climatiche. Essa avviene di solito 50-60 giorni prima della fioritura. Le cause della non differenziazione sono: Cause nutrizionali (rapporto C/N) Cause ormonali (ormoni presenti nelle foglie) Tecniche di produzioni vegetali Mignolatura Avviene nel mese di aprile-maggio Si manifesta con le mignole Le mignole sono formate da 15-20 fiori Sono infiorescenze a grappolo di colore bianco Tecniche di produzioni vegetali Fioritura Avviene tra maggio e giugno Dura da 5 a 10 giorni e si presenta in maniera scalare L’allegagione si aggira intorno al 2-5% Tecniche di produzioni vegetali Invaiatura Il colore della drupa dipende da: Clima Cultivar Quantità di olive sull’albero Periodo di raccolta Tecniche di produzioni vegetali Potatura È una operazione colturale che ha i seguenti scopi: Dare una forma alla pianta Favorire un giusto equilibrio tra vegetazione e produzione Evitare l’alternanza di produzione Mantenere le piante in produzione il più a lungo possibile Facilitare la meccanizzazione delle operazioni colturali Accelerare l’entrata in produzione delle giovani piante Sfavorire l’instaurarsi di malattie Tecniche di produzioni vegetali Concimazione La concimazione di produzione si basa sul principio della restituzione. Per 100 kg di olive la pianta asporta: 900 g di N 200 g di P 1.000 g di K Questi dati devono essere aumentati a causa delle perdite per dilavamento, volatilizzazione e di fissazione. Inoltre dipende dal tipo di terreno e dal clima. Tecniche di produzioni vegetali Irrigazione I volumi di acqua dipendono da: Tipo di terreno Evapotraspirazione Cultivar Regime pluviometrico Generalmente si aggirano intorno ai 3.000 mc/ha per ulivi adulti L’impianto può essere: A goccia 4-8 l/h A zampillo 15-30 l/h Tecniche di produzioni vegetali Realizzazione di un impianto Scelta della cultivar e forma di allevamento Preparazione del terreno con operazioni di Scasso e lavorazioni di amminutamento e affinamento Analisi fisico-chimica del terreno Concimazione di fondo Squadratura e picchettamento (sesto d’impianto) Messa a dimora Questa operazione viene fatta generalmete tra gennaiofebbraio Biologia applicata Avversità dell’olivo Biologia applicata DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO Il Piano nazionale per l'uso sostenibile dei fitofarmaci, in attuazione di quanto stabilito dalla dir. 2009/128/CE, prevede che dal 1° gennaio 2014 tutte le imprese agricole convenzionali devono convertirsi al metodo di produzione integrata. Tale sistema di difesa fitosanitaria sarà l'unico ammesso insieme al metodo di produzione biologico. Biologia applicata Sommario INSETTI MAGGIORI INSETTI MINORI Bactrocera oleae Zeuzera pyrina Saisettia oleae Otorrhyncus cribicollis Prays oleae Palpita unionalis Euphyllura olivina Liothrips oleae Phloeotribus scarabaeoides MALATTIE CRITTOGAMICHE Spilocaea oleagina Pseudomonas savastanoi Fumaggine Polyporus fulvus Verticillium dahliae Biologia applicata Mosca dell’olivo Bactrocera oleae (= Dacus oleae) Classe: Insetti Ordine: Ditteri Famiglia: Tripetidi Biologia applicata Morfologia ADULTO Capo Antenne corte; Occhi composti di colore verde che alla morte diventano rossi; Apparato boccale lambentesucchiante, formato dai labelli (ingrossamento del labbro inferiore); Digestione extracorporea. Biologia applicata Morfologia ADULTO Torace Colore grigio-bruno; Primo paio di ali trasparenti e membranose con piccole macchie scure sull’estremità; Secondo paio di ali trasformate in bilancieri; Ricoperto da setole; Presenza di macchie o striature. Biologia applicata ADULTO Addome Colore castano chiaro con macchie nere sub-rettangolari; Le femmine posseggono un ovidepositore di sostituzione. Biologia applicata Morfologia UOVO Forma cilindrica; Colore bianco latteo. LARVA Lunghezza: 8 mm Forma allungata; Colore bianco-giallognolo; Apparato boccale masticatore; Apoda. Biologia applicata Morfologia PUPA Coartata; Colore giallo e in seguito rossastro. Biologia applicata Ciclo biologico Ogni femmina depone 200-300 uova; L’ovodeposizione avviene dopo qualche giorno dall’accoppiamento nel periodo giugno-luglio; L’ovodeposizione dura circa 3 min e l’uovo viene deposto appena sotto l’epicarpo; Il più delle volte viene deposto un uovo per drupa. Biologia applicata Ciclo biologico Assieme all’uovo viene iniettato un batterio: lo Pseudomonas savastanoi; Questo batterio impedisce la cicatrizzazione della ferita, marca la drupa e evita la doppia ovideposizione; Dopo la schiusura dell’uovo, la larva scava gallerie all’interno della drupa determinando danni al prodotto. Biologia applicata Ciclo biologico La larva, raggiunta la maturità, si impupa nel terreno o nel frutto lasciando solo la sottile pellicola dell’epicarpo; La pupa rimane nella drupa per una settimana. Biologia applicata Ciclo biologico Infine l’adulto sfarfalla rompendo l’epicarpo; L’ultima generazione dell’anno si impupa nel terreno per trascorrere l’inverno. Alla prima generazione ne seguono altre 5-6, in base alle condizioni climatiche Biologia applicata Danni QUALITATIVI Elevata acidità; Sviluppo di marciumi; Sviluppo di muffa (larva di III° età). L’aroma viene compromesso Trasmissione della rogna QUANTITATIVI Perdita di prodotto; Rese minori; Cascola drupe. Biologia applicata Lotta in agricoltura Integrata Lotta chimica (Dimetoato, Imidacloprid, Deltametrina) Lotta agronomica (raccolta anticipata) Lotta biologica e mezzi biotecnologici Biologia applicata Lotta chimica INTERVENTI CONTRO LE LARVE MONITORAGGIO – campionamento di 100 drupe dalle parti alte della pianta rivolte a sud – verifica dell’infestazione attiva (presenza del foro di ovideposizione e di uova e larve). SOGLIE DI INTERVENTO – 10 % di infestazione attiva per olive da olio – Prime punture per olive da mensa (2 %) Superata la soglia di intervento si possono fare trattamenti con prodotti a base di Dimetoato, Imidacloprid, Deltametrina, ecc. Biologia applicata Lotta biologica e mezzi biotecnologici In natura le popolazioni di Dacus oleae sono controllate da numerosi entomofagi; tra questi ricordiamo: Imenotteri Calcidoidei; Opius concolor; Prolasioptera barlesiana Biologia applicata Cocciniglia mezzo grano di pepe Saisettia oleae Classe: Insetti Ordine: Rincoti Famiglia: Coccidi Piante ospiti: olivo, agrumi, ornamentali ecc. Biologia applicata Morfologia ADULTO Corpo ovale, dimensioni 2-5 mm App. boccale: pungente-succhiante È in grado di deporre oltre 2500 uova Presenta 3 carene sul dorso (Croce di Lorena) I maschi sono molto rari e sono muniti di ali, zampe, occhi e app. boccale atrofico Biologia applicata Morfologia UOVO Forma ellittica Colore: Rosa–rossastro appena deposto; Bianco dopo la schiusura NEANIDE Colore giallognolo – nocciola Forma ovale leggermente convessa Si riscontrano occhi Presentano 3 età: 1^ età: neanidi mobili 2^ e 3^ età: neanidi immobili Biologia applicata Ciclo biologico Sverna come neanide di 2°-3° età; Compie una o due generazioni all’anno; Si riproduce per partenogenesi; La femmina crea una cavità con il suo corpo dove depone le uova; L’ovideposizione si completa verso la fine di luglio; Queste possono originare una seconda generazione; Le infestazioni sono favorite da climi invernali miti ed estati umide Biologia applicata Danni DIRETTI Sottrazione di linfa della pianta INDIRETTI Emissione di melata con conseguente sviluppo di fumaggine Sviluppo stentato dei germogli Caduta foglie Minore produzione di drupe Diminuzione della traspirazione Biologia applicata Lotta in agricoltura integrata Lotta agronomica Potatura e sfoltimento chioma; Evitare eccesso concimazioni azotate; Evitare ristagni di umidità Lotta chimica Soglia d’intervento: 4 – 5 neanidi per foglia 1 adulto ogni 10 cm di ramo Sostanze Attive: Oli minerali bianchi attivati o meno con esteri fosforici, chitino-inibitori (Buprofezin) Polisolfuro di bario; Lotta biologica: Metaphycus lounsburyi Biologia applicata Tignola dell’olivo Prays oleae Classe: Insetti Ordine: Lepidotteri Famiglia: Iponomeutidi Piante ospiti: olivo, ligustro, ecc. Biologia applicata Morfologia ADULTO Colore grigio-argento Ali anteriori con macchiettature nerastre diffuse; Ali posteriori sfrangiate Apertura alare di 14 mm circa; Lungo 6-7 mm Apparato boccale succhiante (spiritromba) UOVA Colore bianco appena deposte, in seguito giallognolo Forma ellittica ed appiattite Lunghe 0.5 mm Biologia applicata Morfologia LARVA • Color nocciola chiaro; • Lunga circa 8 mm; • Presenta bande longitudinali verdastri e giallastre; • Polipoda • Capo scuro CRISALIDE • Colore giallastro • Coarptata • Lunga 5-6 mm Biologia applicata DANNI SU FIORI (1° generazione antofaga) Aborto fiorale; Fili sericei sulle infiorescenze; Distruzione dei vari organi riproduttivi; SU FRUTTI (2° generazione carpofaga) Cascola anticipata Distruzione dell’endocarpo Gallerie nei frutticini SU FOGLIE (3° generazione fillofaga) Gallerie nel parenchima fogliare Disseccamento dei germogli Le infestazioni delle foglie e dei fiori non arrecano grossi danni, quindi non vengono combattute Le infestazioni delle foglie e dei fiori non arrecano grossi danni, quindi non vengono combattute Biologia applicata Generazione antofaga Depongono le uova sui fiori Generalmente un uovo per fiore Dopo 1-2 settimane fuoriescono le larve Le larve rodono i fiori e le rivestono di fili sericei ed escrementi Ogni larva può distruggere 10-15 fiori Una volta matura, la larva si incrisalida sull’infiorescenza Biologia applicata Generazione carpofaga Le femmine adulte depongono le uova sui frutticini nel mese di maggio-giugno; Dopo pochi giorni fuoriescono le larve; Queste attaccano i frutti distruggendo anche il seme; Raggiunta la maturità, abbandonano il frutto (fuoriuscendo dal peduncolo) e si impupano tra le foglie. Biologia applicata Generazione fillofaga Fra settembre ed ottobre avviene lo sfarfallamento degli adulti L’ovodeposizione avviene sulla pagina superiore delle foglie Le larve penetrano nel parenchima fogliare e scavano gallerie filiformi Le larve trascorrono l’inverno nelle foglie Alla primavera riprende l’attività erosiva delle larve Alla maturità rodono le foglie anche dall’esterno Biologia applicata Lotta Integrata Lotta agronomica (adeguata concimazione azotata) Lotta Chimica Lotta Biologica (Bacillus thuringiensis spp. kurstaki) Biologia applicata Lotta chimica Monitoraggio con trappole o campionamento visivo Generalmente effettuata solo sulla gen. carpofaga Gli interventi si eseguono: Al termine delle ovideposizioni Prima dell’indurimento del nocciolo SOGLIA DI INTERVENTO: 10 – 15 % di larvette in fase di penetrazione nelle olivine 5 – 7 % per le olive da mensa Sostanze attive: Dimetoato, Fenitrotion Biologia applicata Rodilegno giallo Zeuzera pyrina Classe: Insetti Ordine: Lepidotteri Famiglia: Cossidae Piante ospiti: Olivo, drupacee, pomacee Biologia applicata Morfologia UOVO Di forma ovoidale; Inizialmente giallo poi diventa rosa. LARVA Raggiunge dimensioni di 5-6 mm; Colore giallo con punti neri; Capo e protorace di colore nero lucente. Biologia applicata Morfologia CRISALIDE • Di colore bruno giallastra; • E’ lunga circa 4 cm. ADULTO Ali bianche con macchie blu; Torace bianco e addome scuro; Apertura alare di 5-7 cm nelle femmine e 4-5 cm nei maschi; Apparato boccale succhiante. Biologia applicata Ciclo biologico La larva inizialmente si nutre del legno situatosi al centro del ramo; Successivamente scava gallerie in senso longitudinale; Infine si incrisalida in gallerie chiuse. Biologia applicata Danni • Disseccamento dei rami; • Aspetto clorotico delle foglie; • Minor sviluppo della vegetazione; • Maggiore suscettibilità per le olive da mensa e da duplice attitudine; • Presenza di rosure all’ingresso del foro di penetrazione; • Maggiori danni sui nuovi impianti a causa dei grossi tagli. Biologia applicata Lotta integrata AGRONOMICA Potature frequenti; Asportazione dei rami infetti. MECCANICA Iniettare uno spray nel foro di penetrazione; Utilizzo di fil di ferro per l’uncinamento; Efficace per piccole infestazioni. BIOTECNICA Cattura massale con trappole a feromone; Confusione sessuale applicando dei diffusori: l’obiettivo è ridurre l’accoppiamento delle larve nell’oliveto. Biologia applicata Lotta integrata CHIMICA Impiego di inibitori e il posizionamento delle trappole; Utilizzo di Fosforganici; I trattamenti vengono effettuati nel periodo di massima cattura BIOLOGICA E MICRIBIOLOGICA Utilizzo di nematodi; Beauveria bassiana; Vengono immessi nel foro di penetrazione servendosi di coton fiocs; Consente mortalità anche superiore al 90%. Biologia applicata Oziorrinco Otiorrhyncus cribricollis Classe: Insetti Ordine: Coleotteri Famiglia: Curculionidi Piante ospiti: agrumi, olivo, ecc. Biologia applicata Morfologia ADULTO Colore brunastro; Lunghezza 6-8 cm; Ali anteriori (elitre) saldate; Ali posteriori assenti; Apparato boccale masticatore. LARVA Colore biancastro; Capo di colore rosso ruggine; Lunghezza 8-10 cm; Apoda; Apparato boccale masticatore. Biologia applicata Biologia Compie una generazione all’anno; Si riproduce per partenogenesi; Le uva vengono deposte nel terreno; Presenta una diapausa estiva; L’attività trofica è maggiore a fine primavera e a inizio estate, a fine estate e a inizio autunno; Ha abitudini notturne. Biologia applicata Danni ADULTO • Erosioni a semiluna sul margine fogliare; • Danni maggiori sulle giovani piante nei vivai. LARVA • Erosioni sulle radici e sul colletto delle giovani piante. Biologia applicata Lotta integrata MECCANICA • Fasce di veltro intorno al tronco della pianta e ad altri elementi (pali, tubi) per evitare la salita dell’insetto adulto; • Le fasce vanno cambiate ogni 2 anni spostandole sempre sul tronco. CHIMICA • Non sono consentiti trattamenti di alcun genere. Biologia applicata Cotonello Euphyllura olivina • Classe: Insetti • Ordine: Rincoti • Famiglia: Psillidi Biologia applicata Morfologia UOVO Di forma ellittica; Termina con un peduncolo; Inizialmente di colore bianco poi diventa giallo arancio. NEANIDE Di colore giallo ocra; Di dimensioni piccolissime; Presenta ghiandole che secernono cera bianca. Biologia applicata Morfologia ADULTO Di piccola taglia; Corpo tozzo; Inizialmente e di colore verde poi diventa più scuro; Le ali anteriori sono rettangolari, traslucide e giallastre. Biologia applicata Biologia Può compiere 4-5 generazioni l’anno; Una femmina può deporre fino a 2501000 uova, conficcandoli nei germogli apicali; Le neanidi emettono filamenti di cera che formano soffici fiocchi bianchi; Sverna allo stadio di adulto sui rametti. Biologia applicata Danni Possibile colatura e aborto fiorale; Cascola dei frutti; Disseccamento dei germogli e filloptosi anticipata delle foglie. Biologia applicata AGRONOMICA Lotta Potatura verde; Adeguate concimazioni azotate; Eliminazione dei rami infestati. CHIMICA Nei nostri ambienti non è necessario effettuare interventi chimici perché il fitofago è controllato dagli entomofagi. Biologia applicata Occhio di pavone o Cicloconio Spilocaea oleagina Ordine: Hyphales Famiglia: Dematiaceae Pianta ospite: Olivo Biologia applicata Biologia ed Epidemiologia Penetrazione attiva; Micelio sottocuticolare; Periodo favorevole per l’infezione: Nei periodi caldi e siccitosi; In inverno a seguito di forti abbassamenti della temperatura. Biologia applicata Fattori Favorevoli Sesti d’impianti troppo fitti; Varietà Coratina e Ogliarola; Temperature non troppo alte e non troppo basse (18-20 °C); Pioggia o alta umidità relativa, con conseguente: Perforazione della cuticola; Dispersione dei conidi; Germinazione dei conidi. Biologia applicata Sintomi FOGLIE Comparsa di macchie circolari di colore brunoscuro sulla pagina superiore; In estate appare anche un alone giallo; Filloptosi anticipata. PEDUNCOLO E RAMETTI Simili alle foglie. FRUTTI Molto rari; Piccole macchie infossate di colore bruno. Biologia applicata Danni Caduta di foglie; Riduzione dell’attività fogliare; Rese minori. Biologia applicata Lotta integrata AGRONOMICA: potature verdi. CHIMICA: Elevate Infezioni: 1° trattamento: alla ripresa vegetativa 2° trattamento: allo sviluppo vegetativo primaverile (3 – 4 nodi fogliari) 3° trattamento: alla comparsa delle macchie (fine estate – autunno) Basse Infezioni: 1° trattamento: allo sviluppo vegetativo primaverile (3 – 4 nodi fogliari) 2° trattamento: alla comparsa delle macchie (fine estate – autunno) Sostanze attive: Prodotti rameici (provocano la caduta delle foglie infette); Biologia applicata Rogna Pseudomonas savastanoi È un batterio Piante attaccate: Olivo Il suo sviluppo è favorito da pioggia, umidità e temperature miti Biologia applicata Biologia & Danni Vengono stimolate a moltiplicarsi le cellule del cambio che, accrescendosi fuoriescono dal ramo sottoforma di tubercoli La penetrazione del batterio è passiva: Lesioni di potatura Lesioni da raccolta Lesioni da grandine Trasmesso dalla Bactrocera oleae DANNI: Defogliazioni Disseccamento dei rami Limitata vegetazione Scarsa produttività Biologia applicata Lotta Integrata Lotta agronomica Distruzione rami infetti Evitare abbacchiatura Lotta chimica Trattamenti con rame 12 giorni dopo le condizioni favorevoli Lotta contro Bactrocera oleae Biologia applicata Fumaggine Concorrono vari funghi polifagi Principalmente quelli del genere Capnodium,Cladosporium, Alternaria Piante ospiti: Olivo, agrumi, fruttiferi, piante ornamentali Biologia applicata Biologia Funghi epifiti I funghi non prendono rapporti con la pianta Si sviluppano sulla melata La melata viene prodotta dalla Saisettia oleae ed Euphyllura olivina Biologia applicata Sintomi e Danni Ammassi nerastri sulla vegetazione Attività fogliari compromesse: Fotosintesi, respirazione, traspirazione Deperimento generale della pianta Deprezzamento del prodotto Biologia applicata Lotta Integrata AGRONOMICA Potatura di sfoltimento Evitare ristagni idrici Arieggiamento della chioma Concimazioni azotate equilibrate Lotta contro la Saisettia oleae e la Spilocaea oleaginea Biologia applicata Carie del legno Polyporus fulvus Ordine: Hymenomycetes Famiglia: Polyporaceae Pianta ospite: Olivo Biologia applicata Biologia ed Epidemiologia Colpisce le piante di età avanzata; È favorita da grosse ferite e tagli sul tronco. Biologia applicata Danni • Disgregazione dello xilema; • Deperimento della pianta; • Defogliazione. Biologia applicata Lotta integrata DENDROCHIRURGIA Asportazione dei tessuti alterati ed infetti; Dinsifezione della ferita con fungicidi; Applicazione di mastici protettivi. Tecnologie agroalimentari L’oleificio Tecnologie agroalimentari È il frutto dell’Olea europea È una drupa È composta da: Epicarpo (buccia) 2% Mesocarpo (polpa) 75% Endocarpo (nocciolo) 20% Mandorla (seme) 3% Tecnologie agroalimentari Composizione dell’oliva Acqua di vegetazione 50% Olio 15-35% Emicellulosa e cellulosa 4% Monosaccaridi 2% Sostanze azotate 2% Sostanze pectiche 2% Tannini 0,2% Digliceridi, monogliceridi Acidi grassi liberi Oleuropeina Feofitine Tecnologie agroalimentari Raccolta È effettuata da ottobre a gennaio Può essere fatta Manualmente Meccanicamente La raccolta anticipata evita l’alternanza di produzione Tecnologie agroalimentari Fasi della lavorazione Mondatura Lavaggio Molitura o frangitura Gramolatura Deoliazione della pasta Tecnologie agroalimentari Mondatura & Lavaggio Le olive vengono separate da corpi estranei quali foglie e pietre. Dopo vengono lavate per allontanare la terra. Tecnologie agroalimentari Molitura o Frangitura Le olive vengono macinate tramite: Da tale processo si ricava la pasta di olive Tecnologie agroalimentari Gramolatura Mescola la pasta di olive Omogeneizza la massa Rompe le membrane delle cellule Facilita la fuoriuscita di olio Dura 10-20 minuti Esistono macchine frangigramolatrici che effettuano due lavorazioni nella stessa macchina. Tecnologie agroalimentari Deoliazione della pasta I sistemi per estrarre l’olio dalla pasta sono: PRESSATURA CENTRIFUGAZIONE DECANTAZIONE Tecnologie agroalimentari Pressatura La pasta viene stratificata tra diaframmi filtranti (fiscoli) e dischi metallici a formare una torre. In seguito la torre viene sottoposta ad una pressione di 400 bar per consentire la fuoriuscita del mosto oleoso. Tecnologie agroalimentari Centrifugazione L’estrazione per centrifugazione permette la separazione dell’olio dalla pasta attraverso l’uso di una centrifuga che, sfruttando la differente densità dell’olio, dell’acqua e delle parti solide, consente di frazionare le diverse componenti. Ora nei moderni frantoi sono presenti due centrifughe: DECANTER: (6000 giri/min) separa immediatamente l’olio, l’acqua e la sansa. CENTRIFUGA: (13000 giri/min) separa l’eventuale presenza di goccioline d’acqua non separate col decanter. Tecnologie agroalimentari Tipi di lavorazioni UNICA IN DUE FASI Molitura o frangitura Gramolatura UNICA IN TRE FASI Frangitura Molitura Gramolatura DOPPIA O CLASSICA • Molitura grossolana • Pressatura “soffice” (200 bar) • Molitura fine • Pressatura spinta (400 bar) Tecnologie agroalimentari Locali dell’oleificio FRANTOIO Zona per la molitura e deoliazione CHIARITOIO Zona per la chiarificazione dell’olio OLIARIO Zona per la conservazione dell’olio SANSAIO Zona per la conservazione delle sanze Negli oleifici moderni, si assiste ad un ridisegno degli spazi e, con una lavorazione continua. Tutte le operazioni avvengono in un unico piano. Tecnologie agroalimentari Lavorazioni sull’olio CHIARIFICAZIONE Decantazione Filtrazione (filtri alla barese, filtripressa) CONSERVAZIONE E STOCCAGGIO In luogo fresco, buio e ben aerato IMBOTTIGLIAMENTO Tecnologie agroalimentari Alterazioni dell’olio IRRANCIDIMENTO IDROLITICO Idrolisi enzimatica da parte della lipasi a carico dei trigliceridi con liberazione di acidi grassi, digliceridi, monogliceridi, glicerina. IRRANCIDIMENTO CHETONICO o β-Ossidazione Gli acidi grassi liberi vengono ossidati (formazione di doppio legame tra i carboni α e β) con formazione di chetoni (odore gorgonzola). IRRANCIDIMENTO CHIMICO o Autossidazione Ossidazione enzimatica a carico degli acidi insaturi liberi con formazione di aldeidi, alcol, chetoni e perossidi. È favorita da luce e aria. Tecnologie agroalimentari Classificazione degli oli Con il Reg. Ce 1531/2001 del Consiglio del 23 luglio 2001 sono state fissate le descrizioni e definizioni degli oli d'oliva e degli oli di sansa di oliva, in vigore dal 1° novembre 2003, che si riportano qui di seguito: Olio extra vergine di oliva, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 0,8 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria; Olio di oliva vergine, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 2 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria; Olio d'oliva vergine lampante, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 2 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria. Tecnologie agroalimentari Olio di oliva raffinato ottenuto dalla raffinazione di olio di oliva vergine con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 0,3 g per 100 g; Olio di sansa di oliva greggio ottenuto dalla sansa di olive mediante trattamento con solventi; Olio di oliva ottenuto dal taglio di olio d’oliva vergine con olio d’oliva raffinato con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 1 g per 100 g; Olio di sansa di oliva raffinato ottenuto dalla raffinazione di olio di sansa di oliva greggio con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 0,3 g per 100 g; Olio di sansa di oliva ottenuto dal taglio di olio di sansa di oliva raffinato e di olio di oliva vergine con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 1 g per 100 g Tecnologie agroalimentari Rettificazione dell’olio È utilizzata per: Rendere commestibili gli oli di oliva lampanti, di sansa, di morchia; Migliorare gli oli commestibili dal punto di vista organolettico. È composta di differenti fasi: DEMUCILLAZIONE: elimina resine e gomme in sospensione; DISACIDIFICAZIONE: neutralizza chimicamente gli acidi liberi; DECOLORAZIONE: toglie l’imbrunimento causato dai primi processi; DEODORAZIONE: elimina l’odore di rancido; DEMARGARINAZIONE: elimina i grassi saturi (sapore di grasso). Tecnologie agroalimentari Frodi all’olio d’oliva Miscelazione di olio di olive con oli di semi; Aggiunta di olio rettificato all’olio vergine e venduto come vergine. METODI DI INDIVIDUAZIONE: Gascromatografia Assorbimento all’ultravioletto Panel test Tecnologie agroalimentari Composizione dell’olio Trioleina 70-85% Tripalmitina 10-18% Trilinoleina 7-12% Tristearina 1-3% Trigliceridi 2% Sostanza insaponificabile 0,6-1,5% Idrocarburi (squalene) 30-50% Terpeni 20-25% Tocoferoli 3-30mg/100g Cere, resine, alcoli, esteri, eteri, aldeidi, chetoni, ecc. Tecnologie agroalimentari Caratteristiche dell’olio Peso specifico: 0,915-0,919 Numero di perossidi: < 20 Kcal per grammo: 9,5 È presente la Vitamina A Molto elevato è il tasso di tocoferolo (Vitamina E) Tecnologie agroalimentari Sottoprodotti dell’industria olearia Sanse Acqua di vegetazione Morchie Tecnologie agroalimentari Sanse Le sanse sono il residuo solido della spremitura della pasta di olive e costituiscono il 30-50% in peso delle olive lavorate. In esse è presente olio in ragione del 4-12%. Pertanto le sanse sono vendute ai sansifici i quali provvedono all’estrazione con solvente (esano). Dopo l’estrazione, l’olio ottenuto deve essere rettificato per renderlo commestibile. Le sanse esauste possono essere utilizzate, poi, come fonte di energia termica, o possono trovare utile impiego nel settore mangimistico. Tecnologie agroalimentari Acqua di vegetazione Il 40-50 % dell’olio mosto, residuo della lavorazione, è costituito di acqua di vegetazione, un liquido di colore brunastro, odore tipico e contenente varie sostanze organiche (zuccheri, sostanze azotate) e inorganiche (acidi inorganici, acqua di costituzione e di lavaggio). Secondo il regolamento regionale n° 27 del 07 dicembre 2007, lo smaltimento delle acque reflue di frantoio è concesso per spandimento sui terreni agricoli e prevede i seguenti limiti: 50 mc/ettaro/anno per le acque di vegetazione e sanse umide provenienti da frantoi a ciclo tradizionale; 80 mc/ettaro/anno per le acque di vegetazione e sanse umide provenienti da frantoi a ciclo continuo; Obbligo di preventiva comunicazione al sindaco con relazione tecnica e mappatura dei terreni; Stoccaggio consentito fino a 30 giorni; Non si può sversarle su tutti i terreni. Tecnologie agroalimentari Morchie Le morchie costituiscono il 3-4% del peso dell’olio. Sono il denso deposito oleoso che si forma sul fondo dei recipienti di chiarificazione e conservazione, costituito da molte sostanze organiche e inorganiche, le prime delle quali originano composti dall’odore sgradevole. Dalle morchie si può ricavare l’olio che successivamente viene inviato alla rettificazione o alla fabbrica dei saponi. Inglese Olive oil production Inglese Our Puglia is one of the most important region in Italy to produce olive oil. In our area the most cultivated varieties are “Coratina” and “Ogliarola”. The colour of the extra virgin olive oil depends on: The grade of ripeness of olives at the harvesting; The quantity of olives on trees; The climate in the production area; The variety that are cultivated. Inglese The harvesting The olive is harvested at the right moment of ripeness, when the majority of olives are changing colour; The ideal method of harvesting is to strip the olives from the tree; It is very important that olives must be transported to the oil mill as soon as possible, so the fruit does not deteriorate. Inglese The oil mill The olives must be milled within two days; The processes of milling, pressing and decanting are all mechanically performed at the mill; Milling: is a mechanically process which breaks the vegetable tissue and liberates the oil and forming a homogeneous paste; Pressing: this paste is then put through a cold press to extract the oil and vegetable water. The best oil is extracted the first cold pressing; Decanting: is a centrifugal machine that separate the water from the oil. Inglese Classification of olive oils The quality of olive oils depending the level of acidity they contain; – extra virgin olive oil. Its acidity is inferior to 0,8%; – virgin olive oil. Its acidity is inferior to 2%; – the new light olive oil is a particular type of oil that has a higher smoke point thanks to the filtration process and can be used for frying. Ecologia applicata L’obbiettivo di un’agricoltura sostenibile Ecologia applicata SISTEMI FRUTTICOLI CONVENZIONALI INTEGRATI BIOLOGICI (Reg. CEE 2092) BASSO IMPATTO AMBIENTALE SICUREZZA ALIMENTARE Ecologia applicata L’agricoltura sostenibile (anche detta eco-compatibile o integrata) è quella che, oltre a produrre alimenti e altri prodotti agricoli, è anche: economicamente vantaggiosa per gli agricoltori rispettosa dell’ambiente socialmente giusta, contribuendo a migliorare la qualità della vita sia degli agricoltori che dell’intera società. Chi si occupa di agricoltura sostenibile, privilegia pertanto quei processi naturali che consentono di preservare la “risorsa ambiente”, evitando così il ricorso a pratiche dannose per il suolo (come le lavorazioni intensive) e a sostanze chimiche (pesticidi, ormoni, ecc.) e utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Non c’è un unico modo per fare agricoltura sostenibile, i modelli agricoli più diffusi in Italia che mettono in pratica i principi e le tecniche sostenibili sono le produzioni integrate, l'agricoltura biologica e quella biodinamica. Ecologia applicata Il futuro dell’agricoltura ecologica è quindi proiettato verso un’agricoltura integrata, cioè un’agricoltura in cui tutte le tecnologie produttive concorrano a far sì che si crei un modello produttivo più rispettoso dell’ambiente che consenta una produzione economica e controllata e con una consistente riduzione dell’energia ausiliaria. Questo tipo di agricoltura è praticata da agricoltori sempre più coscienti dell’importanza del loro lavoro, controllata da tecnici sempre più preparati e sorretta da un mercato di consumatori consapevoli. Attualmente le normative e le linee guida che regolano l’agricoltura integrata, sono di carattere regionale e non hanno né un inquadramento nazionale né europeo. La gestione delle produzioni, le regole e i controlli sono improntati su base territoriale o, addirittura associazionistica: i disciplinari di produzione integrata sono infatti definiti dalle Regioni o altri Enti locali. Ecologia applicata Il futuro dell’agricoltura ecologica è quindi proiettato verso un’agricoltura integrata, cioè un’agricoltura in cui tutte le tecnologie produttive concorrano a far sì che si crei un modello produttivo più rispettoso dell’ambiente che consenta una produzione economica e controllata e con una consistente riduzione dell’energia ausiliaria. Questo tipo di agricoltura è praticata da agricoltori sempre più coscienti dell’importanza del loro lavoro, controllata da tecnici sempre più preparati e sorretta da un mercato di consumatori consapevoli. Attualmente le normative e le linee guida che regolano l’agricoltura integrata, sono di carattere regionale e non hanno né un inquadramento nazionale né europeo. La gestione delle produzioni, le regole e i controlli sono improntati su base territoriale o, addirittura associazionistica: i disciplinari di produzione integrata sono infatti definiti dalle Regioni o altri Enti locali. Ecologia applicata Secondo la definizione dell'Organizzazione mondiale per lo Sviluppo Economico (OCSE) l'agricoltura sostenibile persegue i seguenti obiettivi: il reddito equo dell'agricoltore; la tutela della salute dell'operatore agricolo e del consumatore; la conservazione nel tempo della fertilità del suolo; la conservazione nel tempo delle risorse ambientali. Ecologia applicata PRODUZIONE INTEGRATA Reg. CE 1257/99 (ex-Reg. CEE 2078/92) Studio del suolo e delle condizioni climatiche; Scelta delle varietà; Irrigazione e concimazione solo per soddisfare le esigenze della pianta; Controllo degli insetti patogeni e inserimento dei predatori; Monitoraggio dell’ ambiente e sicurezza del prodotto; Solo i prodotti chimici inseriti nei regolamenti europei possono essere utilizzati. USO RISTRETTO DI PRODOTTI CHIMICI DI SINTESI Ecologia applicata L’agricoltura integrata è un metodo di produzione agricola che, pur applicando i mezzi più moderni utilizzabili in agricoltura, predilige tecniche compatibili con la conservazione dell’ambiente, la sicurezza alimentare e la qualità dei processi. L’agricoltura integrata favorisce il continuo avvicendarsi delle colture sul terreno e ritmi di allevamento che più si avvicinano alle esigenze etologiche degli animali, al fine di garantirne l’utilizzazione equilibrata delle risorse. L’agricoltura integrata si basa su disciplinari di produzione che coinvolgono tutta la filiera produttiva. Ecologia applicata Il disciplinare di produzione integrata è uno strumento di assistenza tecnica che ha il fine di agevolare la diffusione delle tecniche agricole a basso impatto, diventando una preziosa guida sia per i tecnici, sia per gli agricoltori che vengono agevolati nelle loro scelte e nel modo da operare. I disciplinari di produzione raccolgono le norme tecniche che devono essere rispettate delle aziende per produrre derrate; queste aziende potranno avvalersi: degli aiuti finanziari previsti per le aziende che aderiscono ai disciplinari di produzione; Di un marchio di qualità controllato. Ecologia applicata In particolare, il concetto di agricoltura integrata prevede lo sfruttamento delle risorse naturali finché sono in grado di surrogare adeguatamente i mezzi tecnici adottati nell'agricoltura convenzionale e solo il ricorso a questi ultimi quando si reputano necessari per ottimizzare il compromesso fra le esigenze ambientali e sanitarie e le esigenze economiche. In merito alle tecniche disponibili, a parità di condizioni, la scelta ricade prioritariamente su quelle di minore impatto e, in ogni modo, esclude quelle di elevato impatto. Gli ambiti di applicazione dei principi dell'agricoltura integrata sono principalmente quattro: Fertilizzazione Lavorazioni del terreno Controllo delle infestanti Difesa dei vegetali Ecologia applicata LOTTA INTEGRATA "La protezione integrata è una strategia con la quale si mantengono le popolazioni di organismi nocivi al di sotto della soglia di tolleranza, sfruttando i meccanismi naturali di regolazione e utilizzando metodi di difesa accettabili dal punto di vista ecologico, economico e tossicologico". Estimo La servitù di elettrodotto Estimo SERVITU’ PREDIALI Definizione: “peso imposto sopra un fondo (servente), per l’utilità di un altro fondo (dominante) appartenente a diverso proprietario” PREDIALE: praedium = FONDO (riferibile ad immobile sia rustico che urbano) Estimo La costituzione di una servitù prediale può avvenire: Coattivamente: con forza di legge (sentenza); Volontariamente: con un contratto fra le parti (convenzione). L’estinzione di una servitù coattiva può avvenire per: Confusione: quando una sola persona riunisce la proprietà del fondo dominante e del fondo servente; Prescrizione: quando la servitù non viene esercitata per almeno 20 anni. Per quanto riguarda la durata, le servitù si considerano: Temporanee: quando la durata è inferiore a nove anni; Permanenti: quando la durata è superiore a nove anni. Estimo PRINCIPALI SERVITU’ Passaggio coattivo Acquedotto coattivo Elettrodotto coattivo Metanodotto coattivo Estimo Servitù coattiva di elettrodotto (art. 121 del R.D. n° 1775/1933) Ogni proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle condutture elettriche. Sono esenti da questa servitù le case, salvo le facciate verso le vie e piazze pubbliche, le aie, i cortili e i giardini. Il proprietario del fondo servente può chiedere all’ente titolare della servitù, in seguito alla costruzione di un fabbricato, o altre modifiche, la rimozione dell’elettrodotto, offrendo in cambio un luogo adatto per una diversa collocazione delle condutture (art. 122, RD n. 1775/1933). Le spese dello spostamento sono a carico dell’ente. Estimo Area su cui si proiettano le condutture (V2) Area di rispetto adiacente (V3) Basamento (V1) Estimo Indennità L’indennità sarà pertanto costituita dai danni arrecati con diverso grado alla superficie asservita, che può essere classificata come segue: 1. Area occupata dai basamenti (V1): il valore di quest’area sarà calcolato interamente; 2. Area su cui si proiettano i conduttori (V2): si considera una striscia di terreno larga 1 metro. Si considera in genere 1/4 del valore; 3. Area di rispetto adiacente (V3): con limitazione di utilizzo. Si considera 1/8 del valore. A tale indennità si sommeranno i danni dovuti a: Diminuzione di valore che subisce il fondo per la minore appetibilità di mercato; Distruzione di prodotti in corso di maturazione o del soprassuolo arrecati durante i lavori. Estimo Calcolo dell’indennità: Pertanto l’indennità totale per la servitù di elettrodotto è la seguente: Ind = V1+Tr1/r+1/4(V2+Tr2/r)+1/8(V3+Tr3/r)+Fp/Ac+Vss+D In caso di servitù temporanea, di durata inferiore a nove anni, la legge stabilisce che l’indennità calolata, è ridotta alla metà e la servitù può essere resa perpetua pagando la seconda metà dell’indennizzo con gli interessi legali dal giorno di inizio della servitù. A tutti i professori un sentito grazie per averci trasmesso nozioni e valori importanti e soprattutto “sopportato” in questi cinque anni. La Notte Andrea