Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 1 Le radici profonde non gelano Depliant Suoni 2006 23-06-2006 P 11:41 Pagina 2 R O G R A M Martedì 25 luglio Mercoledì 26 luglio Giovedì 27 luglio ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli - Lungomare ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli - Lungomare ore 21.30 - Arena estiva Giardino del Principe CALICANTO TENDACHËNT (Veneto) (Piemonte) “L’asino, il corvo, il lupo luoghi comuni” L E S E R A TONI TORREGROSSA Consegna del "Premio miglior album 2005” T ore 21.00 - Piazza Palestro Stage di avvicinamento alle danze tradizionali ore 21.30 - Piazza Palestro Ballo Tradizionale (Calabria) Tendachënt OTELLO PROFAZIO per “La Valle dei Saraceni” Consegna del "Premio alla Carriera" a Otello Profazio E S O N O A ASSOCIAZIONE INDANZA IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI (Spagna) A Venerdì 28 luglio DAVIDE VAN DE SFROOS (Lombardia) con la partecipazione di Consegna del "Premio Realtà Culturale” a Valter Colle Etichetta discografica Nota M D I N G R E S S O L I B E R O Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 3 Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 4 “Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana” Il “Premio nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana” nasce con l’intento di promuovere e valorizzare la produzione contemporanea di musica tradizionale di radice italiana. Il premio pone l’attenzione sulle proposte musicali che intrecciano la ricerca, il recupero e la valorizzazione della cultura musicale più antica e tradizionale - quella cioè che era motivo di aggregazione nelle feste religiose o di altra natura - con la nuova interpretazione della musica popolare - quella cioè che ha subito contaminazioni etniche e l’influenza di nuove sonorità strumentali. La musica popolare si identifica con i canti popolari e la musica tradizionale di una determinata area geografica. Si tratta di una espressione culturale influenzata da usanze legate ai cicli delle stagioni, a eventi-chiave nella vita personale e ad attività come la pratica religiosa, il lavoro, la cura dei figli. La musica popolare è una indelebile memoria storica che si tramanda nel tempo. Le contaminazioni fra i popoli hanno modificato le usanze così come la musica e il patrimonio artistico-culturale di generazione in generazione si è tramandato e si è trasformato. Il premio si propone quale occasione per approfondire tali tematiche, per proporre un confronto tra le tante esperienze e produzioni musicali del momento e soprattutto per offrire un contributo alla valorizzazione e diffusione delle musiche tradizionali di radice italiana. Il “Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana” assegnerà tre diversi riconoscimenti: - un premio alla carriera ad un musicista che si sia contraddistinto, lungo il suo percorso, da una parte per la valorizzazione del patrimonio culturale e musicale della propria terra, dall’altro per la qualità della proposta artistica. A cura dell’organizzazione e della direzione artistica del Premio Loano. - un premio a una realtà culturale (etichetta, ricercatore, operatore culturale, ecc…) che abbia o abbia avuto un ruolo rilevante nel campo della musica tradizionale di radice italiana. A cura dell’organizzazione e della direzione artistica del Premio Loano. - un premio alla migliore produzione discografica dell’anno precedente, assegnato in base a votazione di una ampia e prestigiosa giuria formata da giornalisti musicali, specializzati e non. Il giudizio della giuria è insindacabile. Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 5 “Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana” 2a edizione - Anno 2006 Organizzazione: Ufficio Turismo – Comune Direzione artistica e coordinamento giuria: di Loano Enrico Deregibus - John Vignola Promozione, Segreteria organizzativa e Ufficio Stampa: I.C.S. - Lucia Campana e Monica Maggi Giuria: Giovanni Alcaini, Ricky Barone, Daniele Bergesio, Massimo Boero, Loris Bohm, Silvia Boschero, Michele Bovi, Flavio Brighenti, Raffaello Carabini, Pietro Carfì, Giordano Casiraghi, Pietro Cheli, Aldo Coppola Neri, Enrico de Angelis, Paolo De Bernardin, Ciro De Rosa, Giuseppe De Trizio, Paolo Del Ry, Enrico Deregibus, Salvatore Esposito, Luca Ferrari, Massimo Ferro, Guido Festinese, Piero Galletti, Enzo Gentile, Guido Giazzi, Jonathan Giustini, Ezio Guaitamacchi, Federico Guglielmi, Marco La Viola, Felice Liperi, Franco Lucà, Giorgio Maimone, Lucia Marchiò, Maurizio Marino, Gigi Masciullo, Tiziano Menduto, Giorgio Meneghetti, Gaetano Menna, Marco Miconi, Ferdinando Molteni, Beppe Montresor, Anna Nacci, Giancarlo Nostrini, Rosario Pantaleo, Claudio Ravasi, Ezio Riberi, Cesare G. Romana, Alessandro Rosa, Roberto Sacchi, Annalisa Scarsellini, Gianpiero Scazzola, Stefano Starace, Luca Trambusti, Federico Vacalebre, Gianluca Veltri, John Vignola, Antonio Vivaldi, Enrico Zagnagnoli, Paolo Zara. Voto giuria 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° posto: La valle dei Saraceni – Tendachënt posto: Quel lungo treno - Massimo Bubola posto: Akuaduulza – Davide Van De Sfroos posto: La musica nelle strade - Les Anarchistes posto: Isole senza mar - Calicanto posto: Matina - Peppe Barra posto: Ardecore - Ardecore posto pari merito: Canti delle donne sarde - Actores Alidos Viaggio in Sicilia – Alfio Antico 10° posto pari merito: Per fortuna c'è il Cavaliere - Fausto Amodei Descalso - Archedora Poeti arabi di Sicilia - Milagro Acustico Candelora - Nuova Compagnia di Canto Popolare Stari Most - Saletti Stefano & Piccola Banda Ikona Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 6 “Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana” 2a edizione - Anno 2006 a Tendachënt per “La valle dei Saraceni” - miglior album 2005 Tendachënt La valle dei Saraceni “Ten da chënt l’archët che la sunada l’è longa” (“Abbi cura dell’archetto che la suonata è lunga”): è un detto piemontese che dava il titolo al primo album della storica Ciapa Rusa e che ha originato Tendachënt, filiazione della Ciapa Rusa. In questo terzo lavoro discografico il gruppo di Maurizio Martinotti ha cura del patrimonio popolare, non solo piemontese, mescolandolo con quello mediterraneo, in un approccio rock dove una ghironda scintillante diventa come chitarra elettrica. Numerosi gli ospiti, le suggestioni, i colori di questo disco. Nel cuore del Monferrato si trova un luogo chiamato la Valle dei Saraceni: la leggenda vuole che nelle grotte che qui si aprivano facesse base una banda di predoni arabi. Si racconta che gli abitanti dei paesi circostanti, stanchi delle incursioni e delle razzie che questi briganti compivano, abbiano fatto crollare nottetempo gli accessi alle caverne, imprigionando per sempre gli occupanti, assieme ad inestimabili tesori. Ancora oggi, di notte, si vedono correre fra i prati e la boscaglia le fiammelle balenanti di piccoli fuochi fatui: la gente dice che sono i Saraceni che ritornano, per danzare al chiaro della luna. Il Premio sarà consegnato nella serata di mercoledì 26 luglio Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 7 “Premio realtà culturale 2006” a Valter Colle - “Etichetta discografica Nota” Caparbio divulgatore dell’”altra” musica, quella lontana dai riflettori, Valter Colle è etnomusicologo, insegnante di antropologia culturale, discografico, editore, sognatore. Friulano, alla fine degli anni Ottanta fonda Nota, etichetta discografica che diviene in breve un punto di riferimento per il lavoro incessante, sbalorditivo, sulla musica di tradizione orale, lavoro che preserva una ricchezza che è culturale, artistica, sociale. Nota ha un catalogo infinito, sembra un’etichetta discografica ma è in realtà un centro di documentazione: nessun disco va fuori catalogo. Il “Premio Città di Loano alla realtà culturale 2006” va ad un raro, forse unico, esempio di intelligenza, passione, volontà. E lungimiranza. Il Premio sarà consegnato nella serata di martedì 25 luglio “Etichetta discografica Nota” Sono più di dieci anni che l'etichetta udinese Nota raccoglie nella sua collana Geos un patrimonio inestimabile di musiche di tradizione orale. A fianco del responsabile Valter Colle, negli anni, troviamo studiosi che hanno fatto la storia dell'etnomusicologia italiana, come Roberto Leydi o Pietro Sassu, e molte altre personalità della musica di tradizione. Principalmente dedicata alle tradizioni musicali italiane, presenta un grande numero di ricerche sul campo effettuate dai più importanti etnomusicologi (tra cui Renato Morelli, Ignazio Macchiarella, Nicola Scaldaferri, Leonardo D'Amico, Mauro Balma, Placida Staro, Salvatore Villani, ecc. ). Fra i moltissimi esecutori ed autori degli oltre 500 titoli pubblicati fino ad oggi, possiamo citare per la musica italiana e la canzone d'autore Giovanna Marini, Gualtiero Bertelli, Caterina Bueno, FLK, Fausto Amodei, Lino Straulino, Alessio Lega... senza dimenticare alcuni importanti musicisti tradizionali, come Luigi Lai e Melchiade Benni, alcuni inediti di early music e ristampe di gruppi storici del revival italiano. Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:41 Pagina 8 “Premio alla carriera 2006” a Otello Profazio Con lui il fascino, la magia dei cantastorie torna a rivivere. Artista dalla intensa comunicativa - che gli ha dato anche grande notorietà - lavora da sempre sul patrimonio popolare della sua Calabria, della Sicilia, di tutto il meridione. Ha preso dagli antichi cantastorie e dal poeta popolare Ignazio Buttitta, ed ha restituito un canto suo, vitale, forte, colorato. Il “Premio Città di Loano alla carriera 2006” - una carriera iniziata negli anni Sessanta e tuttora viva - va alla terra, alle storie, alle leggende, ai personaggi del Sud aspro e dolce, ricco e povero, e alla capacità di cercarli e cantarli, di renderli emblematici. Spettacolo, cronaca e testimonianza insieme. Otello Profazio Otello Profazio, memoria storica ed enciclopedia vivente dell'etnoantropologia musicale del Sud, è considerato, anche dai suoi colleghi, il “Principe dei cantastorie”. Fin da giovane ha sentito prorompente il bisogno, diventato poi necessità, di impegno civile, e di raccogliere e divulgare il patrimonio etnomusicale del Sud; di tutto il Sud e non solamente della Calabria (dove è nato) o della Sicilia (di cui è considerato, a ragione, degno rappresentante). In oltre 40 anni di attività e di ricerca ha scritto, scovato e riscritto innumerevoli canti e documenti canori che ha catalogato per temi e che costituiscono il suo archivio personale. Moltissime le canzoni pubblicate in numerosissimi dischi dove reinterpreta la storia del Sud, o meglio, ne canta la controstoria. Tutte le sue canzoni, anche quelle che al primo ascolto potrebbero sembrare “allegre”, “leggere”, o "scandalose", sono canti di protesta, di lotta “poetica”, di analisi critica della realtà sociale, espressi con l'uso della satira, arma molto pericolosa nelle sue mani, contro i potenti, quelli “che avrebbero dovuto fare” per il Sud e “non hanno fatto”. Vale la pena ricordare almeno “Qua si campa d'aria”, il cui omonimo lp ha ottenuto il disco d'oro per aver venduto più di un milione di copie, primato mai raggiunto per un'opera cantastoriale; in questa canzone, i versi, macigni scagliati contro i potenti, costituiscono un alto contributo civile alle “Questioni meridionali”. Vincitore del premio Pitrè, il più alto riconoscimento culturale siciliano, Profazio dedica gran parte dell'anno all'attività concertistica in Italia e all'estero, Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia, Svizzera, Germania, etc., dove è molto conosciuto, apprezzato e richiesto. È inoltre autore di commenti musicali di famosi film (tra cui L'amante di Gramigna, Delitto d'amore,…) e di sceneggiati televisivi, nonché di numerosi programmi radiofonici e televisivi che, negli anni '70, hanno dato lustro e rianimato una tradizione culturale che stava scomparendo. Per oltre 15 anni ha tenuto una rubrica settimanale, “Profaziate”, sul quotidiano “la Gazzetta del Sud”. Fino ad oggi ha pubblicato 4 libri di Profaziate . A Profazio è stato assegnato il premio alla carriera del “Premio città di Loano 2006”. Il Premio sarà consegnato nella serata di giovedì 27 luglio Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 9 Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 10 Martedì 25 luglio - ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli - Lungomare CALICANTO (Veneto) Calicanto Storico gruppo della scena folk italiana, nasce nell'autunno del 1981 con l'attenzione rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo estremamente rari. La ricerca sul campo da parte di Roberto Tombesi cui si unisce, nella metà degli anni ottanta, il contributo dei ricercatori Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna e le prime ricostruzioni di strumenti, tra i quali la piva (antica cornamusa veneto-emiliana) da parte di Massimo Fumagalli, portano all'uscita del primo LP nel 1983 “De là dell'acqua”. Calicanto ha intrapreso molteplici itinerari finalizzati al recupero ed alla rivitalizzazione del ricco patrimonio musicale veneto, abbinando al lavoro di ricerca etnomusicologica un'intensa attività concertistica in tutto il mondo. Vanta innumerevoli partecipazioni ad importanti festival internazionali (Vancouver, Washington, Seattle, Lisbona, Santiago de Compostela, Lubiana, Lorient, Dranouter, Berna, Segovia, …) e prestigiose collaborazioni teatrali e cinematografiche (Luis Bacalov, Juliette Binoche, Patrice Leconte, Vanessa Paradis, …). Compongono il gruppo: Gabriele Coltri cornamuse, armonium Claudia Ferronato canto - Francesco Ganassin clarinetti, ocarine, canto - Giancarlo Tombesi contrabbasso - Roberto Tombesi organetti, mandole, canto - Paolo Vidaich percussioni, canto. “Isole senza mar” è il dodicesimo CD di Calicanto. È uscito in concomitanza con i 25 anni di attività del gruppo ed è dedicato alla riscoperta dei sentieri musicali dei Colli Euganei. Il lavoro, che abbinato al CD ha un libro di 84 pagine, è frutto di vari anni di ricerche documentali e di interviste ad anziani. Nel disco compaiono temi originali realizzati con la collaborazione di prestigiosi ospiti internazionali come il gruppo galiziano Milladoiro, J. M. Carlotti e D. Paris, i Monaci dell'Abbazia di Praglia, gli stessi anziani, e con una sorta di gemellaggio culturale con “Le Parc Des Volcans D'Auvergne” in Francia. I riferimenti ai trovatori della Corte Estense, a Beatrice d'Este, a Petrarca, Shelley, al gregoriano, ai rituali come il “batermarso”, gli echi di bande musicali, di corali, danze, ninne nanne, contribuiscono a tratteggiare la sottile bellezza di questi Colli. Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 11 Mercoledì 26 luglio - ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli - Lungomare TENDACHËNT (Piemonte) con la partecipazione di TONI TORREGROSSA (Spagna) Tendachënt È il nuovo progetto di Maurizio Martinotti, fondatore e leader della storica formazione piemontese La Ciapa Rusa. Tendachënt nasce nella primavera '97 come evoluzione de La Ciapa Rusa, di cui riprende in parte il repertorio, rivestendolo però di nuovi e più progressivi arrangiamenti. Danze antiche come gighe e perigurdini, inconsuete melodie modali, scale arabeggianti e forme le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che pure conservano una forza ed una modernità straordinarie, canti rituali, di derivazione pagana, ritmati e coinvolgenti... Ed ancora il fascino sottile di un bordone, il gioco ritmico delle percussioni, il rincorrersi ed incrociarsi di timbri e colori, il vibrare delle corde e l'incalzare dei violini... Ed una lingua come il piemontese, tronca ed incisiva, che ben si sposa ai ritmi serrati e vorticosi. Nella sua ancor breve carriera Tendachënt si è esibito in Svizzera, Francia, Austria, Spagna e Portogallo. Il disco d'esordio, "Ori Pari", è stato pubblicato in Italia e Spagna. Il gruppo ha inoltre accompagnato la cantante Betti Zambruno nello spettacolo "Omaggio a Leone Sinigaglia", prodotto nel 2001 per il festival "Cantè Bergera": da tale concerto è stato ricavato il cd "Al lung de la riviera", pubblicato a febbraio 2003. Accanto al leader della formazione Maurizio Martinotti (canto, ghironda, mandola) fanno parte dei Tendachënt Bruno Raiteri (violino, viola, canto), Sergio Caputo (violino, percussioni, canto), Enrico Negro (chitarra acustica, elettrica e midi, mandola, canto), Gerardo Savone (basso elettrico), Gigi Biolcati (batteria, percussioni). L'ultimo album del gruppo, vincitore del “Premio città di Loano 2006” è “La Valle dei Saraceni”. La valle dei Saraceni si trova nel cuore del Monferrato: la leggenda vuole che nelle grotte che qui si aprivano facesse base una banda di predoni arabi. Conservando il sound moderno tinto di sonorità elettriche, che rappresenta il suo marchio di fabbrica, Tendachënt con questo disco accentua la spinta verso suoni e ritmi sempre più mediterranei. Numerosi gli ospiti di prestigio: Enzo Avitabile (autore di un brano assieme a Maurizio Martinotti), De Calaix, Renat Sette, Paul James, Toni Torregrossa e molti altri. Toni Torregrossa Lo spagnolo Toni Torregrossa è musicista e cantante di grande personalità. È il leader di Urbalia Rurana, gruppo nato nel 1988 dall'incontro di alcuni dei solisti più attivi del Pais Valencian, zona di grande tradizione musicale. A metà fra Europa e Nord Africa, con alle spalle una tradizione di dominazione araba che ha lasciato segni non marginali e facilmente identificabili nella musica tradizionale autoctona, il Pais Valencian é in qualche misura una metafora ante litteram del "villaggio globale", un punto dove Oriente ed Occidente si incontrano e fondono. Di questa musica con solide radici nella storia millenaria del bacino del Mediterraneo, Urbalia Rurana é il primo, più vitale e qualificato portavoce. Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 12 Giovedì 27 luglio - ore 21.30 - Arena estiva Giardino del Principe DAVIDE VAN DE SFROOS (Lombardia) IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI (Calabria) OTELLO PROFAZIO "L'asino, il corvo, il lupo - luoghi comuni" Otello Profazio: il più grande cantastorie del sud, un milione di copie vendute con il suo "Qua si campa d’aria". Davide Van De Sfroos: cantore della provincia lombarda e in particolare del lago di Como, grande autore in dialetto laghèe. Il Parto delle nuvole pesanti: sfavillante formazione etnoautoriale con le radici in Calabria e la residenza a Bologna. Tre artisti che si ritrovano sullo stesso palco per una produzione del “Premio nazionale Città di Loano”, in cui porteranno in scena le figure di tre animali spesso considerati in modo negativo, ma che in realtà sono simboli di caparbietà, dolcezza, marginalità. Così come Omero paragona le imprese del valoroso Aiace a quelle di un asino, Profazio, Van De Sfroos e il Parto fanno diventare l'asino, il corvo e il lupo metafore della nostra società. Calabria e Lombardia come luoghi comuni per sfatare i luoghi comuni. Un grande spettacolo. Davide Van De Sfroos Davide Bernasconi nato a Monza è cresciuto a Mezzegra, nel “cuore” del lago di Como. Quasi tutte le sue canzoni fanno capo al lago, al suo spirito profondo, alle sue luci ad alle ombre, ruotando attraverso tutti i paesi rivieraschi… senza mai però perdere d'occhio la Città, che fa sempre parte di tutte le spedizioni, le mitologie, le esagerazioni in generale. La maggior parte dei testi è pensata, scritta e cantata in dialetto tremezzino (o laghée): una lingua più che un dialetto, resa ancor più realistica e forte da storie (e personaggi - spessissimo dei veri outsider) che, anche se scomode, sono assolutamente poetiche. Van de sfroos inizia l'attività nei Potage, gruppo di ispirazione punk. Dopo le prime esperienze da solista forma una band, i De Sfroos, e comincia ad elaborare i primi testi in lombardo, che daranno vita a “Ciulandari” e “Viif”. I De Sfroos si confermeranno definitivamente con la pubblicazione di “Manicomi”, contenente alcune famosissime canzoni come La curiera. Nel 1996 i De Sfroos si sciolgono. Nel 1997 si ripresenta sulla scena musicale capitanando la Van de Sfroos Band. L'anno successivo esce “Bréva e Tivàn”, un'opera che porterà la critica ad interessarsi di lui; nel 1999 gli viene assegnato il Premio Tenco/SIAE come migliore artista emergente. Due anni dopo la critica riconferma il suo giudizio positivo assegnando la Targa Tenco 2002 per il miglior album in dialetto a “E semm partii”. Nel 2002 viene pubblicato Laiv, album registrato, come dice il titolo, Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 13 dal vivo e contenente 4 inediti. È del 2005 l'ultimo Album, Akuaduulza. I compagni di viaggio dell'estate 2006 sono musicisti internazionali come Sugar Blue, straordinario armonicista di New York che vanta trascorsi con Rolling Stones (è suo il “riff” della hit “I Miss You”), Ray Charles, Willie Dixon, Stan Getz, Frank Zappa, Johnny Shines, Bob Dylan oltre ad essere il vincitore di un “Grammy Award” per il suo “Blues Explosion” (1985); Jaime Scott Dolce, il “guitar hero” di New York, capace di evocare un sound tra le radici del blues del Missisipi e il funk elettrico della Band of Gypsy di Jimi Hendrix; Silvio Centamore (batterista) e Latonya Cobin (bassista di Charleston) che insieme fanno una potente sezione ritmica in grado di portare dinamismo e colori tipici della musica del Sud degli States; Anga Persico è il virtuoso violinista che rappresenta l'anello di congiunzione fra il passato e il presente. Il Parto delle Nuvole Pesanti È dal 1990 che Il Parto delle Nuvole Pesanti suona in tutta Italia e per il mondo. Energia, poesia, denuncia e tradizione sono alcuni degli elementi che caratterizzano il percorso musicale proposto dal gruppo nel corso degli anni. Il gruppo ha dimostrato concretamente, con la sua pratica artistica quotidiana, che è possibile mettere insieme canzone d'autore, folk, musica etnica e un'energia creativa senza remore, al lavoro tanto sulle parole quanto sui suoni, tanto nelle canzoni quanto nell'ambito più propriamente narrativo. Il gruppo ha partecipato più volte alle principali manifestazioni musicali italiane, dal Premio Tenco al concerto del Primo maggio. Il Parto propone oggi un viaggio tra le sue diverse anime artistiche, un flusso inarrestabile di energia e poesia, dove si fondono l'esperienza teatrale di “Roccu u stortu” e cinematografica di “Doichlanda” con quella cantautorale maturata a fianco di Claudio Lolli nel rifacimento degli “Zingari felici”. Un percorso tutto da scoprire, tra bellissimi brani dell'ultimo disco “Il parto”, come L'imperatore e Onda calabra, e brani del vecchio repertorio quali Ciani, Riturnella e Raggia, che hanno fatto la storia della formazione calabra/bolognese. A originali giochi sonori di strumenti acustici ed elettrici si aggiungono nell'esibizione dal vivo esaltanti momenti d'improvvisazione musicale, teatrale e cabarettistica. “Il parto”, l'ultimo album della band, attraversa idealmente la penisola, coinvolgendo artisti diversi quasi per ogni regione italiana. Come se Il Parto delle Nuvole Pesanti avesse deciso di raccogliere non solo eredità sparse, ma stringere e riannodare fili di amicizie e di nuove collaborazioni poetiche incontrate e conosciute in intensi anni di attività. L'album, giunto al secondo posto nel “Premio città di Loano 2005”, segna il passaggio della band dallo stile etno-rock a quello “etno-autorale”, dalle timbriche acustiche, e in cui molta attenzione viene riservata alla parte letteraria, miscelando forti radici musicali con grandi contenuti poetici. Compongono il gruppo: Salvatore De Siena, percussioni, voce - Mimmo Crudo, basso, Amerigo Sirianni, mandolino, chitarre Mirco Menna, voce, chitarra - Pasqualino Nigro, pianoforte, fisarmonica - Gennaro de Rosa, batteria. Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 14 Venerdì 28 luglio ASSOCIAZIONE INDANZA ore 21.00 - Piazza Palestro Stage di avvicinamento alle danze tradizionali - ore 21.30 - Piazza Palestro Ballo Tradizionale Da uno sparuto gruppo di amanti delle danze popolari, che, verso la metà degli anni '80 si ritrovava negli scantinati di una chiesa sconsacrata, sita in via Perosa, a Torino, nacque un embrione di Associazione, un moto spontaneo che si diede come nome "Tuttindanza". Il gruppo in breve divenne una piccola folla ed iniziarono a nascere alcune Associazioni, tra le quali una di esse si prefisse di diffondere le danze e le musiche Occitane e Francesi, così nacque l'Associazione Indanza. L'Associazione “Indanza” si occupa ormai da diversi anni di danze tradizionali, popolari e folkloristiche e promuove principalmente la diffusione della conoscenza delle danze Occitane, Francesi e dei Paesi Baschi, ma non solo, visto che l’Associazione cura anche corsi di danze internazionali di ogni genere e nazione. Il repertorio di danze Occitano-francese è tuttora danzatissimo nelle feste, sia in Italia (specialmente nella zona Ovest del Piemonte) che su tutto il territorio francese. Nelle feste popolari si possono ammirare strumenti dai suoni antichi e particolari, fra i quali i più diffusi e caratteristici sono la ghironda (vielle), l'organetto diatonico (accordéon) ed altri ancora, che accompagnano danze di tempi passati ma tuttora conosciute e ballate... Fra le danze Francesi ed Occitane più note possiamo, ad esempio, ricordare Bourrèe, Rondeau, Courenta, Gigo, Countrodanso, Avant Deux, Congo, Rigodon, Mazurka Francese, Scottish, e mille altre ancora... Fra di esse vi sono danze di coppia e di gruppo di antichissima tradizione. Depliant Suoni 2006 23-06-2006 11:42 Pagina 15 ne L’edizio 2005 Regione Liguria Comune di Loano Assessorato al Turismo e alla Cultura RIVIERA LIGURE DELLE PALME www.comuneloano.it Provincia di Savona In collaborazione con Associazione “Le Muse Novae” Genova 11:42 INFORMAZIONI: Comune di Loano - Ufficio Turismo - tel. 019 675694 www.comuneloano.it · e-mail: [email protected] 23-06-2006 Foto: Silvio Massolo© - Archivio Comune di Loano - Stampa: www.litografiabacchetta.it Depliant Suoni 2006 Pagina 16