I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVATO RI O C O N S E RV A T O R I O O N L I N E w w w. c o n s e r v a t o r i o . c h M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I A G E N D A E D I T O R I A L E MARZO 2+2 = 5 ? 7/8/9 Workshop “Comportamento e presenza su scena”, docente Eva Wymola, aula 201, sede e qualcuno sostenesse che nelle nostre scuole elementari siano attivi insegnanti con incertezze su semplici operazioni matematiche, verrebbe giustamente deriso. Un insegnante di questo ordine di scuola non verrà mai messo in difficoltà in matematica, a parte il rarissimo caso di trovarsi di fronte ad un ragazzo prodigio. Il discorso può cambiare notevolmente se si considera un'altra disciplina, quale l'insegnamento musicale. Possiamo essere altrettanto sicuri che le conoscenze musicali che un'insegnante di scuola elementare deve possedere per essere ammesso, o per diplomarsi, alla Magistrale siano sufficienti per superare il confronto con i propri allievi? E cosa dice in proposito il messaggio sulla futura "Alta Scuola Pedagogica"? Comuni e di conseguenza per il cittadino, non sarebbe opportuno optare per un suo miglioramento qualitativo e quindi assumere docenti di musica qualificati? sa. 9, 17.00 Saggio SMUS, sez. Luganese, sede sa. 9 ore 11.00 Saggio flauto dolce SMUS, sez. Locarnese e Valli, Scuole Elementari, Ascona questo proposito il Conservatorio della Svizzera Italiana offre, conformemente alla legislazione Svizzera e alla Convenzione stipulata con il Cantone, un curriculum del Ciclo di studi III che permette il conseguimento di diversi tipi di diplomi, tra cui quello di docente di Musica. Si tratta di una formazione completa sia dal lato musicale che da quello pedagogico-didattico. Un docente così abilitato, è in grado di fornire un insegnamento di qualità, con grande soddisfazione anche, ma non solo, degli allievi. ma. 12, 20.00 Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede embra un' affermazione azzardata, ma risulta abbastanza facile trovare allievi di età compresa tra 7 e 10 anni che frequentano la nostra scuola e che abbiano raggiunto conoscenze e competenze musicali già quasi superiori a quelle possedute da un discreto numero di loro insegnanti di scuola Elementare. Non si vogliono certo biasimare questi insegnanti che sono costretti ad insegnare una materia, o perlomeno tentare d'insegnarla, di cui non hanno potuto assimilare e approfondire le basi. Al contrario, si tratta di trovare soluzioni adeguate. S appiamo bene, come già menzionato a varie riprese in questo giornale, che l'insegnamento della musica ha effetti sicuramente positivi sullo sviluppo intellettuale e motorio dei ragazzi. Visto che l'insegnamento implica un investimento finanziario non indifferente per il Cantone, i Christoph Brenner, direttore CSI S S A iamo fiduciosi che il Legislativo Cantonale, nell'ambito della discussione sul messaggio per la futura Alta Scuola Pedagogica, terrà conto dei vari aspetti peculiari della disciplina "musica", dell'importanza del coinvolgimento del nostro istituto che opera a livello professionale nella formazione musicale, e non da ultimo, delle esigenze e dei diritti dei nostri allievi. Sezioni Luganese Tel. +41.91.9603048 [email protected] Bellinzonese e Tre Valli Tel./Fax +41 91 825 12 41 [email protected] Saggio di pianoforte SMUS, sez. Locarnese e Valli, Centro Elisarium, Minusio do. 17 ore 10.00 Concorso regionale del Concorso svizzero di musica per la gioventú (violino e violoncello), sede 18 /19 / 20 Workshop “Introduzione alla direzione”, docente Denise Fedeli, aula 201, sede 21/ 22 / 23 Workshop per Solisti con Denise Fedeli, sede ve. 22 ore 10.30 Laboratorio Musica antica, “La musica francese: pronuncia e ornamentazione nella musica per fiati ed archi del barocco francese”, docente Stefano Bragetti, sede do. 24 Giornata del Conservatorio, tutto il pomeriggio, Concerto di gala ore 18.30, sede Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede 8 /13 Porte Aperte strumentali (lezioni d’assaggio), SMUS sez. Bellinzonese e Valli 11 / 12 / 13 Workshop “Comportamento e presenza su scena”, docente Eva Wymola, aula 201, sede sa. 13 10.00 /13.00 14.00 /17.00 Laboratorio Musica antica, “Il violoncello nel basso continuo”, docente Mauro Valli, sede sa. 13 ore 11.00 Saggio di violino, clarinetto e flauto SMUS, sez. Locarnese e Valli, Scuole Elementari, Ascona me. 17 ore 20.00 Saggio di chitarra e arpa SMUS, sez. Locarnese e Valli, Centro Elisarium, Minusio Tiratura 6.000 copie distribuite gratuitamente 19 / 20 / 21 Masterclass con il pianista Antonio Ballista, sede sa. 20 Porte Aperte strumentali (lezioni d’assaggio) SMUS, sez. Luganese, sede Stampa Tipografia Aurora, via Sonvico 11 CH-6952 Canobbio sa. 20 Laboratorio Musica antica, “Recitar… cantando. Retorica del gesto e canto a voce sola nel seicento italiano”, docente Francesca Gualandri, sede Jean Béraud “Concert privee” Internet www.conservatorio.ch E-mail [email protected] me. 24, 19.30 Saggio SMUS, sez. Luganese, sede MAGGIO Grafica , Basilea Ringraziamo Pubblicità per inserzioni pubblicitarie +41 91 960 30 40 Locarnese e Valli Tel./Fax +41 91 751 84 40 [email protected] Mendrisiotto Tel./Fax +41 91 683 00 84 [email protected] sa. 16 ore 10.30 APRILE I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVATO R I O Responsabile RobertoValtancoli [email protected] Saggio SMUS sez. Bellinzonese e Valli, Scuola Media 2, Bellinzona lu. 8, 20.00 S Organo trimestrale d’informazione del Conservatorio della Svizzera Italiana, via Soldino 9 CH-6900 Lugano Tel +41 91 960 30 40 Fax +41 91 960 30 41 sa. 16 ore 20.00 SBB CFF FFS per il generoso sostegno al nostro istituto. lu. 6, 20.00 Concerto sez. professionale,Aula Magna, sede ve. 10 ore 18.00 saggio di flauto, trombone, sassofono, SMUS, sez. Locarnese e Valli, Scuole Elementari, Ascona sa. 11 ore 15.00 Saggio SMUS sez. Bellinzonese e Valli, Casa Anziani, Giubiasco sa. 18 10.00 /19.00 Laboratorio Musica antica, “Bach e la sua esecuzione al pianoforte, spunti per una diversa prospettiva”, docente Fabio Bonizzoni, sede lu. 21, 20.00 Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede gio. 30, 20.00 Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede N E W S NEWS Il Giornale del Conservatorio raddoppia: da questo numero sarà infatti stampato in 6000 copie, sempre distribuite gratuitamente. 5.000 al mese, 40.000 nel 2001, più di 50 i paesi di provenienza. Queste le cifre dei visitatori del nostro sito www.conservatorio.ch. Ottimo riscontro inoltre per la Bacheca virtuale degli studenti, nella quale sono inserite tutte le comunicazioni che riguardano gli studenti della sezione professionale. Notevole successo ha finora riscosso il Workshop “Comportamento e presenza su scena" tenuto da Eva Wymola nella nostra sede. Movimento, dizione, linguaggio corporeo, respirazione, tensionedistensione, "scoperta dell'attraenza del proprio corpo": questi sono i principali elementi che tratta il workshop.“Comportamento e presenza su scena" è obbligatorio per gli studenti dello studio di base (1° e 2° anno) e del 1° anno di pedagogia musicale (3° anno di studio). Per tutti gli altri studenti è facoltativo. 15° Concorso regionale di Lugano. Siamo lieti di poter ospitare anche quest’anno il Concorso svizzero di musica per la gioventù. Sull’onda del successo dell’anno scorso, anno in cui la Finale nazionale si è svolta al CSI, si torna ora alla “normalità” con la 15.a edizione del Concorso regionale. SUISA: il Conservatorio si rallegra dell’arrivo dei nuovi vicini al Centro San Carlo, dopo il recente arrivo della Fonoteca Nazionale Svizzera. Con CSI, Fonoteca e SUISA è legittimo sostenere che il Centro San Carlo è diventato un polo musicale di interesse nazionale. I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVA T O R I O 1 Il compositore Klaus HUBER al Conservatorio. Klaus Huber (Berna 1924) è il compositore svizzero più famoso. In occasione delle prove del concerto in suo onore che si è tenuto domenica 10 febbraio (rassegna "900 passato e presente",Auditorium RSI Besso) l’8 e il 9 febbraio scorsi Klaus Huber è venuto al CSI dove ha avuto modo di lavorare e analizzare i suoi pezzi con gli studenti e i musicisti. In tale circostanza ci ha lasciato un’intervista che pubblicheremo prossimamente. Nel novembre del 2001 – in occasione della conferenza annuale tenutasi a Groningen/NL – il nostro Conservatorio è diventato membro dell'Association Européenne des Conservatoires, Académies de Musique et Musikhochschulen AEC, associazione che riunisce i piú importanti istituti europei e persino alcuni d'oltreoceano, per esempio degli Stati Uniti o dell'Australia. Questo importante passo permetterà al CSI ulteriori possibilità di contatti, scambi e gemellaggi con omologhi istituti europei, possibilità che ci aiuteranno ad alzare continuamente il livello di qualità del nostro istituto.Abbiamo comunque scoperto dalle domande di collaborazione – e da alcuni contratti già firmati con gli istituti di Hannover, Stoccarda, Helsinki, Graz e Budapest – di essere un istituto che ormai dispone di una certa attraenza e di una buona reputazione internazionale. Nel febbraio scorso ha tenuto un workshop presso il nostro Istituto uno tra i più grandi fisarmonicisti al mondo: Teodoro Anzellotti. Grande soddisfazione quindi per i nostri studenti che hanno potuto anche ascoltare il Maestro nel concerto del 10 febbraio alla RSI nella stagione “900 passato e presente” in un raffinato pezzo di Nadir Vassena. M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I SCRITTI D’AUTORE RIMSKIJKORSAKOV Dei lavori di Rimskij-Korsakov si sottolinea l’impetuosa tavolozza sonora, l’effusione lirica, l’ardente passione che trabocca da eroi ed eroine. Ma lui che persona era? Aveva una rara capacità organizzativa, era disciplinato, pedante, perseverante. Era riservato e introverso (sua figlia ricordava che non aveva mai dato del "tu" a nessuno). Aveva senso pratico e un modo di ragionare essenziale, asciutto e chiaro. RimskijKorsakov era un reazionario e detestava le sperimentazioni dei suoi coleghi contemporanei (le sue non le chiamava sperimentazioni ma “rinnovamenti”). Ecco cosa diceva.Wagner:"...ha condotto la musica in un vicolo cieco". Debussy: "È un decadente senza vergogna". Richard Strauss:"Questo qui è uno sfacciato mascalzone!". Da Guardamarina a compositore Nikolaj Andreevic Rimskij-Korsakov nacque il 6 marzo 1844 nella cittadina provinciale di Tikhvin, vicino a Novgorod. Iniziò i suoi studi con un bravo maestro di origine italiana, Teodoro Canille. 18enne prese il grado di Guardamarina della flotta militare russa. Il ritorno a Pietroburgo, gli incontri con gli amici della cerchia di Balakirev fecero rinascere in lui il desiderio di comporre. In poco tempo, Rimskij-Korsakov terminò una sinfonia che aveva iniziato nel 1861: la prima sinfonia russa! La prima esecuzione, che avvenne il 19 dicembre 1861 fu un trionfo. Secondo la testimonianza di un contemporaneo: "Il pubblico ascoltava la sinfonia con un interesse crescente, e dopo l'Andante e il Finale chiamò in palcoscenico l'autore con sonori applausi. Quando apparve – ufficiale della marina militare, giovane di circa ventidue anni – tutte le persone che provavano simpatia per la gioventù, il talento e l'arte e credevano che il futuro gli sarebbe appartenuto, si alzarono contemporaneamente ed espressero la loro ammirazione al compositore esordiente con degli applausi che riempirono tutta la sala del Municipio". . Sulla morte Nel 1905 Rimskij-Korsakov scrisse in una lettera a Stasov: "Non ho paura della morte. La morte come tale è una cosa incredibilmente meravigliosa. Basta solo pensare che cosa c'è di più terribile della vita eterna. Sarebbe un incubo se tutti morissero ed io rimanessi in vita. E se nessuno morisse e tutti vivessero eternamente il mondo assomiglierebbe al paradiso terrestre o al regno celeste, Dio che noia! Vivere sarebbe inutile, non ci sarebbe niente da fare.A che servirebbe vivere se non ci fosse più crescita? Se si stesse immobili? Non si possono immaginare la nascita e lo sviluppo senza la morte. E se qualcosa non si può immaginare non ci serve. E che bello se non ci fosse l'Aldilà (io credo non esista). Sarebbe un guardare come tutto quello che abbiamo fatto, che abbiamo amato, muoia e si dimentichi, e se non muore svanisca o svapori... Che morte giusta, rappresenta lo "zero" assoluto! Non ci sono più onori, non c'è più possibilità di vendetta. È l'atto migliore della misericordia divina. Mentre si vive bisogna vivere, godere della vita e amarla. E io la amo e non ho nessuna voglia di morire. Penso che tutto sia fatto nel modo migliore. Perché ogni volta che con il mio piccolo intelletto provo a cambiare qualche cosa e mi metto a pensare e progettare delle modifiche – non ne viene fuori niente". LA CORONA U LA MUSICOTERAPIA: TRA MUSICA, SCIENZA MEDICA E FISICA a musica come strumento per guarire, per ristabilire equilibrio è usata fin dall'antichità. Le testimonianze lasciate da Pitagora e Platone in Grecia, la musica dell' arpa di Davide di cui si parla nella Bibbia e gli inni dei Veda in India sono solo una piccola parte delle antiche testimonianze dei poteri curativi del suono. Negli ultimi decenni, però, l'impulso che ha avuto la musicoterapia – grazie anche alle ricerche in campo medico, fisico e musicale – è stato significativo. L Defenizione La Musicoterapia è l'uso della musica e degli elementi musicali (suono, ritmo,melodia e armonia) per il ristabilimento, il mantenimento e il miglioramento della salute mentale e fisica. L'inizio della ricerca moderna: la CIMATICA Nel 18° secolo Ernst Chladni, un fisico tedesco, pensa di applicare alla cassa armonica di un violino una sottile lamina di metallo su cui distribuisce della sabbia sottilissima. Facendo poi scorrere l'archetto sulle corde, osserva che la sabbia, vibrando per il suono prodotto, si dispone in forme geometriche che si modificano quando si cambia l'altezza della nota. In questo modo Chladni dimostra che il suono influisce veramente sulla materia e inizia a studiare a fondo l'argomento fondando una nuova scienza: la cimatica.Tuttavia solo nel ventesimo secolo la cimatica viene riconsiderata grazie ad uno scienziato svizzero: Hans Jenny. Jenny misura, fotografa, sperimenta gli effetti delle vibrazioni sonore di ogni tipo sui più diversi materiali e scopre che determinati suoni corrispondono sempre alle stesse figure geometriche e che acclamando i suoni di antichi linguaggi, come il sanscrito o l'ebraico, le figure che si producono disegnano il simbolo alfabetico che si pronuncia. Un' altra scoperta interessante rileva che i disegni che si formano sono molto simili alle strutture cellulari degli organi viventi. Jenny si convince che la vita è il risultato delle vibrazioni specifiche di ogni cellula. In altre parole, ogni cellula ha il suo suono, la sua nota. formando in questo modo le cellule dei diversi tessuti. Quando queste nostre note di risonanza interiore, per una qualsiasi causa, si stonano e provocano una catena viziosa e degenerante, noi possiamo riaccordarle ridando il "la" su cui erano sintonizzate all'origine, attraverso le pratiche meditative o l'ascolto della giusta musica. Permettendogli di ri-intonarsi, siamo in grado di ristabilire l'armonia del nostro organismo. Curiosa ricerca Il nostro corpo risponde al suono anche quando non ne siamo consapevoli. Un ricercatore e professore di musica R.Murray Schafer ha scoperto che per gli studenti statunitensi e canadesi la nota più facile da ricordare è ciò che corrisponde al "si naturale", mentre per gli europei è il "sol diesis". Perché questa differenza? Il professore spiega come negli USA e in Canada la corrente elettrica alternata è di 60 cicli al secondo. Tutto il nostro corpo percepisce queste frequenze ogni volta che un apparecchio elettrico funziona e, ben sappiamo come ne siamo esposti! La frequenza americana è in risonanza col "si naturale". Mentre in Europa la corrente ha 50 cicli al secondo ed è in risonanza, appunto, col "sol diesis". Suono e uomo È appurato che i suoni hanno il potere di influire su: la respirazione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa, la tensione muscolare, la temperatura della pelle, le secrezioni interne, le onde cerebrali. Anche i suoni che l'uomo non può avvertire (le onde ultrasonore) possono influenzare profondamente gli esseri umani. Roberto Valtancoli, docente e responsabile del Giornale del CSI Tutto è vibrazione Tutta la creazione è una sinfonia di suoni, di vibrazioni, in cui le singole parti si inseriscono attratte dalla risonanza con i suoni simili. Secondo il dottor Victor Beasley – appartenente al gruppo di ricerca presso la statunitense University of the Trees, e studioso del corpo umano come fenomeno elettro-vibratorio – "ogni cellula ha un campo magnetico che interagisce con i campi delle cellule simili vicine, dando così origine al campo magnetico di un sistema particolare all'interno del corpo umano". Nel nostro corpo ogni atomo ha una sua frequenza naturale e, per effetto di risonanza, si aggrega agli atomi simili, I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVA T O R I O 2 SALE DA CONCERTO (DA UN PROGRAMMA DI RETE DUE) gni tanto bisogna arrabbiarsi con qualcuno o con qualcosa, tanto per tenersi in esercizio, fa anche bene alla salute credo. Oggi allora me la prendo con le sale da concerto e con chi continua a volerle e a costruirle. Gli architetti nel progettare un edificio, evidentemente, tengono conto delle attività che esso dovrà ospitare e del tipo di relazioni che gli esseri umani stabiliranno tra loro all‘interno dell‘edificio stesso, per espletare certe attività. E a quel punto si produce un giro vizioso. L‘architetto crea l‘edificio presumendo che gli esseri umani al suo interno vorranno comportarsi in un certo modo e, una volta creato l‘edificio, al suo interno saremo costretti a comportarci proprio nel modo in cui l‘architetto ha presunto che ci vorremo comportare. Le sale da concerto mostrano assai bene che avviene proprio questo. Diciamo che, se parliamo di sale da concerto, la cosa in fondo più sorprendente è semplicemente la loro stessa esistenza. Non sono affatto indispensabili al far musica. Gli esseri umani hanno sempre fatto musica in passato, senza mai averne bisogno. E questo fino a tempi relativamente recenti (la prima esecuzione della Sonata a Kreutzer di Beethoven si diede di primo mattino in un giardino di Vienna…). Insomma: l‘idea di un evento che consista unicamente di un‘esecuzione musicale, senz‘altra funzione sociale che quella di suonare o di ascoltare musica è un‘idea essenzialmente moderna (e non è il fatto di essere moderna che la rende, secondo me, una buona idea). La sala da concerto così come noi la conosciamo e concepiamo è infatti un‘invenzione dell‘800. Pochissime sale di questo genere furono costruite in tempi anteriori e le più grandi tra queste erano in realtà concepite come sale multi-uso. Ciò vuol dire che praticamente tutte le musiche composte prima del tardo ‘700 e molte tra quelle composte nel primo ‘800 non si trovano nel loro ambiente naturale quando oggigiorno le ascoltiamo in una di queste sale. Ma neanche gli esseri umani in fondo si trovano molto a loro agio in questi luoghi, che sono ben strani se ci soffermiamo a considerarli. O arcandone la soglia troviamo subito da un lato la biglietteria, ma in genere non è questa ad occupare uno spazio nobile. E‘ normalmente un po‘ defilata. Ci si vuol far credere che il pagamento del biglietto di ingresso sia una triste necessità. In realtà però l‘evento di cui saremo spettatori nella sala non ha nulla a che fare con il vile denaro (ci mancherebbe altro!); esso esiste solo per l‘arte (a differenza dei concerti rock, nei quali naturalmente, invece, è solo il denaro a contare…). Incidentalmente, quando vado a un concerto, io lo vorrei sapere quanto è pagato il grande solista; vorrei sapere in quale misura sia motivato dal desiderio di fare arte e in quale misura dal lauto cachet che gli è stato promesso – e invece l‘informazione è avvolta da impenetrabile mistero. Chissà perché. Ma torniamo alla nostra sala: attraversiamo il Foyer, dove a chi si conosce è dato socializzare un pochino e dove si vede subito qualche persona spaesata e intimidita, qualcuno che non è evidentemente abituato a partecipare a questi rituali. Finalmente entriamo poi nel grande spazio cerimoniale, nel luogo sacro. Che sia sacro lo misuriamo sull‘indignazione di chi si adombra quando il manager, per fare rendere un po‘ più la sala, la affitta per dei concerti rock o altri eventi ai quali le regole comportamentali richieste nei concerti sinfonici non si applicano. Quando siamo entrati nella sala la sua forma stessa ci dice che la performance non è diretta a una comunità di persone interagenti ma a invece a un insieme di individui singoli, spesso ignoti gli uni agli altri, riuniti solo per il rito dell‘ascolto. Né l‘architettura dell‘auditorio rende possibile, o anche nemmeno pensabile, alcun contatto tra gli esecutori e gli ascoltatori, né prima, né durante, né dopo il concerto. Evidentemente tutto si basa sulla presunzione che la performance musicale sia un evento a senso unico, dal compositore all‘ascoltatore per tramite del cosiddetto interprete. E per giunta si dà per scontato che l‘ascoltatore debba passivamente recepire, immobile, in religioso silenzio, in atteggiamento di venerazione (è forse già qualcosa che non ci si chieda di indossare un saio penitenziale, di inginocchiarci e di cospargerci il capo di cenere in segno di umiltà nei confronti della grande musica del passato che viene ri-mummificata per l‘ennesima volta sotto i nostri stessi occhi). Dobbiamo stare là, tranquilli, senza comunicare con nessuno, nemmeno con i vicini di posto. Guai quindi, naturalmente, se qualcuno batte il piede al ritmo della musica, se canticchia, se applaude fuori tempo, se dice „bravo“ agli esecutori. Guai se qualcuno fa una di queste cose che facevano parte abituale del comportamento degli spettatori dei tempi di Mozart e di Beethoven. Sappiamo che i compositori di allora se ne compiacevano. Non chiedevano al loro pubblico venerazione ma piuttosto, partecipazione, entusiasmo, stimolo a far di più e di meglio.Volevano essere apprezzati e non mummificati. Spesso mi viene il sospetto che i musicisti del passato della nostra venerazione ne farebbero a meno. Certamente se ci vedessero così immobili nell‘ascoltare la loro musica ne trarrebbero l‘ovvia conclusione che non ci piace. Marcello Sorce Keller, docente CSI V M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I I NOSTRI DOCENTI DEL PERFEZIONAMENTO INTERVISTA A onsiderato uno dei più brillanti violinisti della sua generazione, Massimo Quarta è nato nel 1965 ed ha iniziato i suoi studi musicali all’età di nove anni. Dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti e la menzione d’onore presso il Conservatorio di Musica "S. Cecilia" di Roma sotto la guida di Beatrice Antonioni, si è perfezionato con Salvatore Accardo, Pavel Vernikov, Ruggero Ricci ed Abram Stern. incitore di numerosi concorsi – I Premio "Città di Vittorio Veneto" 1986, I Premio "Opera Prima Philips" 1989, – nel 1991 ha vinto il I Premio al prestigioso Concorso Internazionale di Violino "N. Paganini" di Genova, primo italiano ad ottenere questo ambito riconoscimento dopo la vittoria di Salvatore Accardo. o straordinario successo ottenuto da questa vittoria lo ha portato ad esibirsi per le più prestigiose istituzioni concertistiche italiane, fra cui l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro alla Scala di Milano, la Società del Quartetto e le Serate Musicali di Milano, l’Unione Musicale di Torino, l’Istituzione Universitaria dei Concerti e il Teatro dell’Opera di Roma, gli Amici della Musica di Firenze, Perugia e Palermo, il Teatro San Carlo di Napoli, l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, la G.O.G. di Genova, il Teatro Comunale di Bologna, le Orchestre R.A.I. di Roma e Torino, etc. ll’estero, Quarta ha suonato negli Stati Uniti, Estremo Oriente e in molti centri musicali europei, esibendosi con la Radio Sinfonie Orchester Frankfurt, l’Orchestre National du Capitole de Toulouse, la Prague Symphony Orchestra, la Real Orquesta Sinfonica De Sevilla, la Budapest Symphony Orchestra, la Tokyo Philharmonic Orchestra e l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale nel luglio ‘93 ha effettuato una trionfale tournée in Giappone per il Pacific Music Festival, eseguendo il Concerto di Mendelssohn sotto la direzione di Christian Thielemann. e sue esecuzioni del Concerto n.1 di Paganini alla Salle Pleyel di Parigi e alla Philharmonie im Gasteig di Monaco di Baviera con la direzione di Daniele Gatti nell’ambito dell’Europa Musicale Festival hanno riportato un grande successo di pubblico e critica. Ospite di alcuni tra i maggiori festival come Stresa, Napoli, Kumho (Finlandia), Bodensee, Kfar Blum (Israele), Berliner Festwochen, Sarasota, Ravenna, Lione, Potsdam, Spoleto, affianca all’attività solistica quella cameristica collaborando con musicisti come Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Natalia Gutman, Joseph Silverstein, François Joel Thiollier,Alfons Kontarsky. Nel Giugno ‘94 ha fatto il suo debutto in Russia, suonando nella Sala Grande del Conservatorio "Ciaikovsky" di Mosca. Ha inciso per la Philips e la Denon, ed ha registrato per la Radio e la Televisione Italiana, Francese,Tedesca, Ungherese e Giapponese. Nel 1992 gli è stato conferito il Premio Internazionale "Foyer Des Artistes" e nel Gennaio 1995 il "Premio Internazionale Gino Tani per le Arti dello Spettacolo". ’ docente di violino ai Corsi di Alto Perfezionamento presso l’Accademia "W.Kandinsky" di Avellino e ai Corsi di Alto Perfezionamento A.F.O.S. presso l’Accademia Regionale dell’Emilia Romagna. Da settembre 2000 insegna al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Massimo Quarta suona il violino Giuseppe Guarnieri del Gesù "Ex-Baron Knoop" del 1735. C V L A L E MASSIMO QUARTA Ci può illustrare brevemente i principi della sua scuola violinistica. Non mi piace parlare di scuola violinistica. Si è sempre dato troppa importanza alle differenze delle varie scuole. Più che differenziare la scuola russa da quella italiana, la scuola belga da quella francese ecc., dobbiamo trovare un minimo comune denominatore, determinare i principi basilari che permettono di suonare bene lo strumento. A guardare i grandi violinisti del novecento, Oistrach, Milstein, Heifetz... ognuno di questi era riconoscibile per qualcosa di molto più importante che l'utilizzo della spalliera oppure no, che il polso alto o basso o qualsiasi altra differenza di impostazione. Ognuno aveva un modo personale di suonare ma tutti si attenevano a principi universali necessari per suonare bene il violino. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • L'etichetta di paganiniano attribuitale dopo la vittoria del Paganini di Genova è stata un onore ma anche un peso per la sua carriera di musicista completo. Come è stata l'evoluzione della sua carriera in questi anni? Vincere il Concorso Paganini è stata una chiave d'accesso che mia ha aperto molte porte. Io amo Paganini ma, ovviamente, non solo lui. Mi piace dire, senza retorica, che il concerto che prediligo è quello che sto suonando... ed è vero. Quando suono Beethoven amo Beethoven, quando devo fare Brahms credo che oltre non si possa andare, e così via... Paganini è stato un grande musicista. Non un semplice virtuoso dello strumento ma un musicista completo. Certo, l'etichetta di mero paganiniano, nel corso degli anni, ho cercato di togliermela di dosso... credo che non faccia piacere a nessuno essere etichettato a priori. Ma ripeto, Paganini è stato un eccelso musicista e io sono comunque orgoglioso e onorato quando mi dicono che sono un paganiniano doc... basta solo che non diventi un cliché. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Un'anteprima dei prossimi progetti? Sto terminando la registrazione dell'integrale dei Concerti di Paganini in una versione originale, basandomi sui manoscritti autografi e con il violino di Paganini, il "Cannone", che la Città di Genova mi ha messo a disposizione per questa occasione. C'è inoltre un progetto con Pietro de Maria per l'esecuzione delle Sonate per violino e pianoforte di L.van Beethoven e la ripresa dell'integrale dei Capricci di Paganini e delle Sonate e Partite di Bach per violino solo, che qualche tempo fa avevo fatto a Milano. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Il suo allievo ideale deve essere.... Non esiste un mio allievo ideale. Ogni studente ha una sua personalità e delle caratteristiche che devono essere potenziate e sviluppate. Cerco con ognuno di instaurare un rapporto di fiducia interpersonale e mi adatto alle diverse esigenze. Certo, intelligenza e dedizione sono peculiarità obbligatorie se si vogliono raggiungere dei risultati. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BAMBINI IN CORO Il coro di voci bianche del CSI “Clairière” è diretto dal 1994 da Brunella Clerici (diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano in pianoforte, composizione, direzione di coro e musica corale) e comprende circa 40 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16 anni, divisi in tre fasce secondo l'età e il livello di preparazione. Il repertorio spazia da pagine gregoriane ad autori dell'800 e del 900. Il coro interpreta pure brani di musica popolare, in particolare dell'est europeo, in lingua originale. Il coro Clairière del CSI ha cantato nella "Carmen" di Bizet messa in scena a Castelgrande di Bellinzona durante il Festival di Opera 2000 (6 rappresentazioni). Il 20 gennaio scorso ha tenuto nell’ambito della Che sbocchi artistici/lavorativi per i violinisti del prossimo futuro? È molto diversa la situazione lavorativa per un giovane di oggi rispetto a quello di 30 anni fa. Innanzi tutto le iniziative interculturali e un certo modo trasversale di far cultura offrono nuovi spazi e nuove possibilità di lavoro per i giovani musicisti. Dall'altra parte devo riconoscere che è ancora consolidata la vecchia idea che un violinista debba diventare orchestrale, camerista, insegnante o solista. È una mentalità che è difficile da estirpare negli insegnanti stessi, figuriamoci negli studenti! In Italia poi tutti vogliono fare i solisti. "Io sono bravo e allora voglio fare il solista"... è una mentalità sbagliata ed è per questo che nelle orchestre italiane il livello non è sempre buono come nelle altre orchestre europee o americane. Io ho colleghi, vincitori di concorsi internazionali, strumentisti eccezionali, che sono orchestrali, felici e contenti. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Sulla musica contemporanea Credo che ci siano alcuni pezzi interessanti e molti altri non validi. È proprio questa la causa del forte disamore che provano il pubblico e alcuni musicisti di fronte alle "nuove" opere. Se si pensa che i finanziamenti per la cultura sono sempre più risicati e che obbligatoriamente dobbiamo incontrare i favori del pubblico pagante (concerti ma anche cd, editoria...), ecco che la musica contemporanea viene penalizzata... e poi c'è ancora tanto lavoro da fare e tante cose da scoprire sui classici. Comunque le nuove generazioni di compositori sembrano essere meno polemiche e credo, spero, che ci sarà una sensibile ripresa della musica dei nostri giorni. Quando il pubblico avrà l'opportunità di ascoltare "buona musica nuova" riempirà le sale da concerto con entusiasmo e noi tutti suoneremo e ascolteremo meno musica del passato. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ... e sulla prassi esecutiva barocca? La prassi esecutiva è estremamente importante. È l'unico mezzo che un musicista ha per essere un artista consapevole davanti ad una composizione di 200–300 anni fa. Non possiamo far finta di non sapere che all'epoca certa musica veniva eseguita per altri scopi, in un altro contesto sociale, con strumenti diversi e quindi con una prassi esecutiva, una "grammatica", sensibilmente diversa da quella di oggi. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Come vede il Ticino in generale e dal punto di vista musicale in particolare? La gente è educatissima e il posto è bello. Purtroppo, venendo qua solo due volte al mese, non ho avuto la possibilità di conoscere le diverse realtà musicali al di fuori del Conservatorio e dell'OSI. Ho suonato con l'Orchestra della Svizzera italiana e trovo che sia un'orchestra eccellente e, per quanto riguarda il CSI,... sono felicissimo di insegnare qua. Grazie Maestro e buon lavoro. Rassegna “900 passato e presente” un concerto diretto dal M° Giorgio Bernasconi all’Auditorio della RSI di Lugano, riscuotendo un caloroso successo da parte del numerosissimo pubblico presente. Sulla base della registrazione di un concerto effettuato nella primavera 2001, il coro Clairière è stato selezionato per partecipare alla 39. edizione del Montreux Choral festival, che si tiene nella località vodese dal 4 al 7 aprile 2002.A questa manifestazione partecipano numerosi e prestigiosi cori provenienti da tutta Europa. I cori che rappresentano la Svizzera sono due. Uno di questo è il coro Clairière del CSI. Il Coro prova a Mendrisio il martedì e a Lugano il mercoledì. Per informazioni: sezione luganese del CSI (via Soldino 9, 6900 Lugano, Tel. 091 9603048, Email: [email protected]) e sezione mendrisiotto (via S.Balestra 1, 6830 Chiasso,Tel/Fax 091 6830084, Email: [email protected]). Vendita, noleggi, servizio tecnico, accordature, riparazioni, spartiti musicali Costruzione, Riparazione e Restauro di strumenti ad arco Vendita di strumenti ed archi, da studio e da concerto Noleggio violini, viole, violoncelli e contrabbassi ATELIER DI LIUTERIA 6600 MURALTO, Via S. Gottardo 12 TEL. 091 / 743 79 51 FAX 091/ 743 44 72 www.liuterialanini.ch e-mail [email protected] I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVA T O R I O 3 M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I Viale Cattaneo 19 CH-6900 Lugano Tel. 091 922 91 41 Fax 091 923 91 71 www.bottegapianoforte.ch [email protected] NET http://scores.free.fr Partiture gratuite online. Il sogno di ogni strumentista... ma ancora non si trova di tutto. www.culturelinks.ch Servizio pubblico di ricerca (a cura di Swissinfo e Pro Helvetia) che offre l'accesso a tutti i siti culturali in Svizzera e ai siti culturali svizzeri all'estero. www.url.it Una ventina di "umani" si immergono nella rete provvisti di competenze specifiche. Il loro principale mandato di ricerca è recuperare documentazione che un normale utente di Internet, con i suoi altrettanto normali tempi di navigazione, molto difficilmente potrebbe individuare. Un sito utile, bello e intelligente, dai contenuti mirati. www.nyt.com Lo sapevate che potete leggervi il New York Times online e soprattutto ricercare qualsiasi articolo nel suo immenso, e blasonato, archivio con una semplice registrazione gratuita? W O R L D ■ È deceduto a 90 anni il direttore tedesco Günter Wald.Tra le tante diresse le Orchestre delle Radio di Colonia e Amburgo e a partire dagli anni ‘80 la BBC Symphony Orchestra. Fu un grande interprete di Bruckner. ■ Crisi della musica classica? Dipende. A Nantes la “Folle Journée Haydn-Mozart” è sempre un successone. Nel giro di 2 giorni sono stati venduti più della metà degli 85.000 posti disponibili. La “folle giornata” è una iniziativa nata nel 1995 da una idea originale: onorare i due compositori austriaci offrendo agli appassionati in due giorni (tre a partire dall'edizione 2000) un grande numero di concerti di durata limitata (45 minuti) e ad un prezzo contenuto (da 5 a 19 euro). Il budget del progetto è di 1,980 milioni di euro. ■ Roma ribatte a Milano. Dopo l'apertura dell'Arcimboldi a Milano, Roma svela le sue carte. Il 21 aprile si inaugura il nuovo Auditorium progettato da Renzo Piano, che di sale non ne ha una, bensì tre. Il totale dei posti disponibili è di 4800 (Milano 2400). Il progetto del nuovo Auditorium era iniziato nel 1994. Il consulente per l'acustica, Helmut Muller, è lo stesso che ha lavorato con l'architetto Piano all'Auditorium del Lingotto di Torino. ■ A Vienna da pochi mesi è aperta la “Casa della musica”, uno spazio che consente esperienze multimediali e virtuali. E che docu- PENSIERI ON THE Credo in Dio, Mozart e Beethoven. Richard Wagner Sbaglia chi crede che la mia arte sia frutto di pura ispirazione. Wolfgang Amadeus Mozart Senza musica la vita sarebbe un errore. Friedrich Nietzsche L'architettura è musica nello spazio, una sorta di musica congelata. Friedrich Wilhem Joseph von Schelling G I O R N ATA D E L C O N S E RVATO R I O Ormai è una tradizione. Il Conservatorio esplode di musica. Da ogni parte si odono gruppi di giovani musicisti che suonano assieme. E il pubblico apprezza e come ogni anno accorre numerosissmo a questa festa della musica che è la Giornata del Conservatorio. Conclude la maratona musicale il concerto di Gala alle ore 18.30 nell’Aula Magna del CSI, concerto quest’anno affidato al gruppo di percussionisti del M.° Mircea Ardeleanu. F L A S H menta anche il lavoro dei più famosi compositori di tutti i tempi, la storia delle orchestre più importanti e consente esperimenti avvalendosi della tecnologia messa a punto dal MIT (Massachussets Institute of Technology). E molto altro ancora. Info: [email protected] ,www.house-of-music-vienna.at ■ Lo Stato, ha affermato Franco Zeffirelli in veste di consigliere speciale del Ministro per i Beni e le attività culturali Giuliano Urbani, non deve dare soldi alla prosa che deve mantenersi da sola.Tuttavia, continua il regista, si deve fare una eccezione per il teatro d'opera, a causa degli elevati costi dei suoi allestimenti. L'uscita di Zeffirelli ha suscitato un coro di reazioni negative degli addetti ai lavori. ■ New York Philharmonic Orchestra. Il programma 2002–2003, il primo dell'orchestra sotto la direzione di Lorin Maazel, prevede 125 concerti con musiche di 54 compositori, 34 dei quali sono nati o hanno scritto i loro lavori più significativi dopo il 1900. Tuttavia molti di questi compositori – tra i quali Berlioz, Prokofiev, overture Krzysztof Penderecki e William Bolcom – rimangono nel canone dell'ortodossia musicale, anche se sono presenti lavori dei meno usuali Carl Nielsen, Witold Lutoslawski, Charles Ives e Edgard Varèse. 19 opere in programma sono prime mondiali, mai eseguite a New York e mai entrate nel repertorio della New York Philharmonic. GREGORIANO AL CONSERVATORIO Il canto gregoriano è sintesi e testimonianza della cultura medievale e base della cultura musicale occidentale. Gli ultimi decenni hanno visto una progressiva somma di studi, di notevole spessore scientifico, mirati al recupero dell' antico repertorio del canto gregoriano. Il costante aggiornamento degli aspetti legati all'analisi semiologica-mirata all' approfondimento della conoscenza delle fonti manoscritte datate X–XI secolo – ha consentito una presa di coscienza della straordinaria realtà espressiva del canto gregoriano, che è stata in grado di indirizzare gli sviluppi della storia della musica. Lo scorso febbraio è iniziato al CSI un corso di introduzione al canto gregoriano tenuto dal Prof. Giovanni Conti. Scopo del corso – volto a coloro che della materia sono digiuni – è consentire una lettura generale ma precisa del "fenomeno" gregoriano inteso nella sua più profonda natura, ovvero risultato musicale della proclamazione di testi sacri. Sono fornite le nozioni fondamentali prestando particolare attenzione agli aspetti storici, liturgici, semiologici e relativi alla prassi esecutiva. Un cammino, quindi, che lascerà aperta la possibilità di ulteriori approfondimenti specialistici, stimolando lo studio e l'analisi, sempre condotti sulla strada del rapporto inscindibile testo-melodia. Il corso, che dura 2 semestri prevede un'articolazione con lezioni teoriche collettive unitamente ad esercitazioni d'assieme. Non sono escluse lezioni "ad personam" e per gruppi ristretti. Le lezioni si tengono presso la sede del Conservatorio della Svizzera italiana ogni lunedì, dalle 18.30 alle 20.30. La frequenza è obbligatoria per gli allievi interni del Conservatorio della Svizzera italiana, che studiano per il conseguimento del diploma di direzione di coro, ma è aperto agli studenti esterni che ne facciano richiesta. Musicologo e gregorianista GIOVANNI CONTI è direttore dell'ensemble vocale maschile More Antiquo, è presidente dell'associazione internazionale Studi di Canto Gregoriano Sezione dell'Europa Latina con sede in Cremona e docente ai corsi organizzati dalla stessa. È pure presidente di Cantus Gregoriani Helvetici CuItores, Società Svizzera di Canto Gregoriano e vicepresidende del Centro di studi medievali Mediae Aetatis Sodalicium di Bologna presso cui svolge attività di ricerca. Direttore della Schola gregoriana ticinensis, dal 1996 è Vicepresidente della Sezione di lingua italiana della Società svizzera di musicologia. CURIOSITÀ LA FELICITÀ PER UN COMPOSITORE "Stasera Manon, una grande Manon, e se il pubblico non si scuote vuol dire che viviamo su Saturno invece che sulla Terra...Toscanini è un vero miracolo di sentimento, di finezza, di sensibilità, di equilibrio. Che piacere ho provato alle prove. Mai e poi mai ho goduto tanto a sentire la mia musica". Giacomo Puccini PA N H A R M O N I KO N E B E E T H OV E N Il Panharmonikon era uno strumento meccanico costruito nel 1807 da J.N. Mälzel. Il Panharmonikon era in grado di riprodurre il suono di archi, fiati e percussioni. Beethoven conobbe Mälzel e compose per lo strumento da lui inventato la versione originale di "Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Viktoria" (1813). LA PRIMA BIOGRAFIA Georg Friedrich Haendel è stato il primo compositore della storia ad avere la biografia. La pubblicazione uscì un anno dopo la morte del Maestro, nel 1760, per opera di un suo amico, John Mainwaring. LE SARDINE DI ROSSINI Il compositore Alberto Lavignac, conoscendo il debole di Gioachino Rossini, gli regalava di tanto in tanto una dozzina di royaux, deliziose sardine, che si pescano nel golfo di Guascogna. "Amico mio," – gli disse un giorno il Maestro – "non mi portate questa roba per i sabati musicali: il sabato ho molta gente a tavola, ed io, quando ho delle royaux, desidero di mangiarmele da solo, a mio agio e senza chiacchierare. Però, da buon marito, ne offro sempre una a mia moglie Olimpia". L A R E L AT I V I T À D E L L A M U S I C A Albert Einstein aveva ereditato dalla madre l’amore per la musica. Non è che che fosse un eccelso violinista, ma quel che è certo è che il violino occupava un posto significativo nella sua vita. Diede anche concerti, a profitto delle numerose organizzazioni umanitarie da lui sostenute. Durante i suoi lunghi viaggi amava unirsi con i musicisti che incontrava per suonare in trio o in quartetto. DIPPERMOUTH La notte di San Silvestro del 1912 un ragazzino poverissimo di nome Luis Amstrong, per festeggiare a modo suo, sparò qualche colpo in aria con una vecchia pistola. Fu arrestato e portato in riformatorio. Fu la sua fortuna. Là dentro una guardia gli regalò una cornetta tutta ammaccata e gli insegnò i primi rudimenti musicali.“Dippermouth” (bocca a mestolo), il primo soprannome di Amstrong, iniziò così la sua leggenda. MOVING COIL CONTACT MICROPHONES ® S C H E R T L E R & K O L E Y L T D V I A B E R O L D I N G E N 1 8 6850 - MENDRISIO - SWITZERLAND TEL +41-91 630 07 10 - FAX +41-91 630 07 11 I n f o @ s c h e r t l e r. c o m - w w w. s c h e r t l e r. c o m I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVA T O R I O 4 TM M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I