Giornale del CSI 09/01 - Conservatorio della Svizzera Italiana

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C O N S E RVATO RI O
C O N S E RV A T O R I O O N L I N E
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M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I
A G E N D A
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MARZO
2+2 = 5 ?
7/8/9
Workshop “Comportamento e presenza su scena”,
docente Eva Wymola, aula 201, sede
e qualcuno sostenesse che nelle nostre scuole elementari
siano attivi insegnanti con incertezze su semplici operazioni matematiche, verrebbe giustamente deriso. Un insegnante di questo ordine di scuola non verrà mai messo in
difficoltà in matematica, a parte il rarissimo caso di trovarsi
di fronte ad un ragazzo prodigio. Il discorso può cambiare
notevolmente se si considera un'altra disciplina, quale l'insegnamento musicale. Possiamo essere altrettanto sicuri che le
conoscenze musicali che un'insegnante di scuola elementare
deve possedere per essere ammesso, o per diplomarsi, alla
Magistrale siano sufficienti per superare il confronto con i
propri allievi? E cosa dice in proposito il messaggio sulla
futura "Alta Scuola Pedagogica"?
Comuni e di conseguenza per il cittadino, non sarebbe
opportuno optare per un suo miglioramento qualitativo e
quindi assumere docenti di musica qualificati?
sa. 9, 17.00
Saggio SMUS, sez. Luganese, sede
sa. 9
ore 11.00
Saggio flauto dolce SMUS,
sez. Locarnese e Valli, Scuole Elementari, Ascona
questo proposito il Conservatorio della Svizzera Italiana
offre, conformemente alla legislazione Svizzera e alla
Convenzione stipulata con il Cantone, un curriculum del
Ciclo di studi III che permette il conseguimento di diversi
tipi di diplomi, tra cui quello di docente di Musica. Si tratta
di una formazione completa sia dal lato musicale che da
quello pedagogico-didattico. Un docente così abilitato, è
in grado di fornire un insegnamento di qualità, con grande
soddisfazione anche, ma non solo, degli allievi.
ma. 12, 20.00 Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede
embra un' affermazione azzardata, ma risulta abbastanza
facile trovare allievi di età compresa tra 7 e 10 anni che
frequentano la nostra scuola e che abbiano raggiunto conoscenze e competenze musicali già quasi superiori a quelle
possedute da un discreto numero di loro insegnanti di
scuola Elementare. Non si vogliono certo biasimare questi
insegnanti che sono costretti ad insegnare una materia, o
perlomeno tentare d'insegnarla, di cui non hanno potuto
assimilare e approfondire le basi. Al contrario, si tratta di
trovare soluzioni adeguate.
S
appiamo bene, come già menzionato a varie riprese in
questo giornale, che l'insegnamento della musica ha
effetti sicuramente positivi sullo sviluppo intellettuale e
motorio dei ragazzi. Visto che l'insegnamento implica un
investimento finanziario non indifferente per il Cantone, i
Christoph Brenner, direttore CSI
S
S
A
iamo fiduciosi che il Legislativo Cantonale, nell'ambito
della discussione sul messaggio per la futura Alta Scuola
Pedagogica, terrà conto dei vari aspetti peculiari della disciplina "musica", dell'importanza del coinvolgimento del
nostro istituto che opera a livello professionale nella formazione musicale, e non da ultimo, delle esigenze e dei diritti
dei nostri allievi.
Sezioni
Luganese
Tel. +41.91.9603048
[email protected]
Bellinzonese e Tre Valli
Tel./Fax +41 91 825 12 41
[email protected]
Saggio di pianoforte SMUS, sez. Locarnese e Valli,
Centro Elisarium, Minusio
do. 17
ore 10.00
Concorso regionale del Concorso svizzero di
musica per la gioventú (violino e violoncello), sede
18 /19 / 20
Workshop “Introduzione alla direzione”, docente
Denise Fedeli, aula 201, sede
21/ 22 / 23
Workshop per Solisti con Denise Fedeli, sede
ve. 22
ore 10.30
Laboratorio Musica antica, “La musica francese:
pronuncia e ornamentazione nella musica
per fiati ed archi del barocco francese”,
docente Stefano Bragetti, sede
do. 24
Giornata del Conservatorio, tutto il pomeriggio,
Concerto di gala ore 18.30, sede
Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede
8 /13
Porte Aperte strumentali (lezioni d’assaggio),
SMUS sez. Bellinzonese e Valli
11 / 12 / 13
Workshop “Comportamento e presenza su scena”,
docente Eva Wymola, aula 201, sede
sa. 13
10.00 /13.00
14.00 /17.00
Laboratorio Musica antica, “Il violoncello nel
basso continuo”, docente Mauro Valli, sede
sa. 13
ore 11.00
Saggio di violino, clarinetto e flauto SMUS,
sez. Locarnese e Valli, Scuole Elementari, Ascona
me. 17
ore 20.00
Saggio di chitarra e arpa SMUS, sez. Locarnese
e Valli, Centro Elisarium, Minusio
Tiratura
6.000 copie distribuite
gratuitamente
19 / 20 / 21
Masterclass con il pianista Antonio Ballista, sede
sa. 20
Porte Aperte strumentali (lezioni d’assaggio)
SMUS, sez. Luganese, sede
Stampa
Tipografia Aurora,
via Sonvico 11
CH-6952 Canobbio
sa. 20
Laboratorio Musica antica, “Recitar… cantando.
Retorica del gesto e canto a voce sola nel seicento
italiano”, docente Francesca Gualandri, sede
Jean Béraud “Concert privee”
Internet
www.conservatorio.ch
E-mail
[email protected]
me. 24, 19.30 Saggio SMUS, sez. Luganese, sede
MAGGIO
Grafica
, Basilea
Ringraziamo
Pubblicità per inserzioni
pubblicitarie +41 91 960 30 40
Locarnese e Valli
Tel./Fax +41 91 751 84 40
[email protected]
Mendrisiotto
Tel./Fax +41 91 683 00 84
[email protected]
sa. 16
ore 10.30
APRILE
I L G I O R N A L E D E L C O N S E RVATO R I O
Responsabile
RobertoValtancoli
[email protected]
Saggio SMUS sez. Bellinzonese e Valli,
Scuola Media 2, Bellinzona
lu. 8, 20.00
S
Organo trimestrale
d’informazione del Conservatorio
della Svizzera Italiana,
via Soldino 9
CH-6900 Lugano
Tel +41 91 960 30 40
Fax +41 91 960 30 41
sa. 16
ore 20.00
SBB CFF FFS
per il generoso sostegno al nostro istituto.
lu. 6, 20.00
Concerto sez. professionale,Aula Magna, sede
ve. 10
ore 18.00
saggio di flauto, trombone, sassofono, SMUS,
sez. Locarnese e Valli, Scuole Elementari, Ascona
sa. 11
ore 15.00
Saggio SMUS sez. Bellinzonese e Valli,
Casa Anziani, Giubiasco
sa. 18
10.00 /19.00
Laboratorio Musica antica, “Bach e la sua
esecuzione al pianoforte, spunti per una diversa
prospettiva”, docente Fabio Bonizzoni, sede
lu. 21, 20.00
Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede
gio. 30, 20.00 Concerto sez. professionale, Aula Magna, sede
N E W S
NEWS
Il Giornale del Conservatorio raddoppia: da questo numero sarà infatti stampato in 6000 copie,
sempre distribuite gratuitamente.
5.000 al mese, 40.000 nel 2001, più di 50 i paesi di provenienza. Queste le cifre dei visitatori del
nostro sito www.conservatorio.ch. Ottimo riscontro inoltre per la Bacheca virtuale degli studenti, nella
quale sono inserite tutte le comunicazioni che riguardano gli studenti della sezione professionale.
Notevole successo ha finora riscosso il Workshop “Comportamento e presenza su scena" tenuto da
Eva Wymola nella nostra sede. Movimento, dizione, linguaggio corporeo, respirazione, tensionedistensione, "scoperta dell'attraenza del proprio corpo": questi sono i principali elementi che tratta il
workshop.“Comportamento e presenza su scena" è obbligatorio per gli studenti dello studio di base
(1° e 2° anno) e del 1° anno di pedagogia musicale (3° anno di studio). Per tutti gli altri studenti
è facoltativo.
15° Concorso regionale di Lugano. Siamo lieti di poter ospitare anche quest’anno il Concorso svizzero di musica per la gioventù. Sull’onda del successo dell’anno scorso, anno in cui la Finale nazionale si è svolta al CSI, si torna ora alla “normalità” con la 15.a edizione del Concorso regionale.
SUISA: il Conservatorio si rallegra dell’arrivo dei nuovi vicini al Centro San Carlo, dopo il recente
arrivo della Fonoteca Nazionale Svizzera. Con CSI, Fonoteca e SUISA è legittimo sostenere che
il Centro San Carlo è diventato un polo musicale di interesse nazionale.
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1
Il compositore Klaus HUBER al Conservatorio. Klaus Huber (Berna 1924) è il compositore svizzero più
famoso.
In occasione delle prove del concerto in suo onore che si è tenuto domenica 10 febbraio (rassegna "900 passato e
presente",Auditorium RSI Besso) l’8 e il 9 febbraio scorsi Klaus Huber è venuto al CSI dove ha avuto modo
di lavorare e analizzare i suoi pezzi con gli studenti e i musicisti. In tale circostanza ci ha lasciato un’intervista
che pubblicheremo prossimamente.
Nel novembre del 2001 – in occasione della conferenza annuale tenutasi a Groningen/NL – il nostro
Conservatorio è diventato membro dell'Association Européenne des Conservatoires, Académies de Musique et
Musikhochschulen AEC, associazione che riunisce i piú importanti istituti europei e persino alcuni d'oltreoceano,
per esempio degli Stati Uniti o dell'Australia. Questo importante passo permetterà al CSI ulteriori possibilità di
contatti, scambi e gemellaggi con omologhi istituti europei, possibilità che ci aiuteranno ad alzare continuamente
il livello di qualità del nostro istituto.Abbiamo comunque scoperto dalle domande di collaborazione – e da alcuni
contratti già firmati con gli istituti di Hannover, Stoccarda, Helsinki, Graz e Budapest – di essere un istituto che
ormai dispone di una certa attraenza e di una buona reputazione internazionale.
Nel febbraio scorso ha tenuto un workshop presso il nostro Istituto uno tra i più grandi fisarmonicisti al mondo:
Teodoro Anzellotti. Grande soddisfazione quindi per i nostri studenti che hanno potuto anche ascoltare il Maestro
nel concerto del 10 febbraio alla RSI nella stagione “900 passato e presente” in un raffinato pezzo di Nadir
Vassena.
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SCRITTI D’AUTORE
RIMSKIJKORSAKOV
Dei lavori di Rimskij-Korsakov si sottolinea l’impetuosa tavolozza sonora,
l’effusione lirica, l’ardente passione che
trabocca da eroi ed eroine. Ma lui che
persona era? Aveva una rara capacità
organizzativa, era disciplinato, pedante,
perseverante. Era riservato e introverso
(sua figlia ricordava che non aveva
mai dato del "tu" a nessuno). Aveva
senso pratico e un modo di ragionare
essenziale, asciutto e chiaro. RimskijKorsakov era un reazionario e detestava le sperimentazioni dei suoi
coleghi contemporanei (le sue non le chiamava sperimentazioni ma
“rinnovamenti”). Ecco cosa diceva.Wagner:"...ha condotto la musica
in un vicolo cieco". Debussy: "È un decadente senza vergogna".
Richard Strauss:"Questo qui è uno sfacciato mascalzone!".
Da Guardamarina a compositore
Nikolaj Andreevic Rimskij-Korsakov nacque il 6 marzo 1844 nella
cittadina provinciale di Tikhvin, vicino a Novgorod. Iniziò i suoi studi con
un bravo maestro di origine italiana, Teodoro Canille. 18enne prese il
grado di Guardamarina della flotta militare russa. Il ritorno a Pietroburgo,
gli incontri con gli amici della cerchia di Balakirev fecero rinascere in lui il
desiderio di comporre. In poco tempo, Rimskij-Korsakov terminò una
sinfonia che aveva iniziato nel 1861: la prima sinfonia russa! La prima
esecuzione, che avvenne il 19 dicembre 1861 fu un trionfo. Secondo la
testimonianza di un contemporaneo: "Il pubblico ascoltava la sinfonia con
un interesse crescente, e dopo l'Andante e il Finale chiamò in palcoscenico
l'autore con sonori applausi. Quando apparve – ufficiale della marina
militare, giovane di circa ventidue anni – tutte le persone che provavano
simpatia per la gioventù, il talento e l'arte e credevano che il futuro gli
sarebbe appartenuto, si alzarono contemporaneamente ed espressero la loro
ammirazione al compositore esordiente con degli applausi che riempirono
tutta la sala del Municipio". .
Sulla morte
Nel 1905 Rimskij-Korsakov scrisse in una lettera a Stasov: "Non ho
paura della morte. La morte come tale è una cosa incredibilmente meravigliosa. Basta solo pensare che cosa c'è di più terribile della vita eterna.
Sarebbe un incubo se tutti morissero ed io rimanessi in vita. E se nessuno
morisse e tutti vivessero eternamente il mondo assomiglierebbe al paradiso
terrestre o al regno celeste, Dio che noia! Vivere sarebbe inutile, non ci
sarebbe niente da fare.A che servirebbe vivere se non ci fosse più crescita?
Se si stesse immobili? Non si possono immaginare la nascita e lo sviluppo
senza la morte. E se qualcosa non si può immaginare non ci serve. E che
bello se non ci fosse l'Aldilà (io credo non esista). Sarebbe un guardare
come tutto quello che abbiamo fatto, che abbiamo amato, muoia e si
dimentichi, e se non muore svanisca o svapori... Che morte giusta, rappresenta lo "zero" assoluto! Non ci sono più onori, non c'è più possibilità
di vendetta. È l'atto migliore della misericordia divina. Mentre si vive
bisogna vivere, godere della vita e amarla. E io la amo e non ho nessuna
voglia di morire. Penso che tutto sia fatto nel modo migliore. Perché ogni
volta che con il mio piccolo intelletto provo a cambiare qualche cosa e mi
metto a pensare e progettare delle modifiche – non ne viene fuori niente".
LA CORONA U
LA MUSICOTERAPIA: TRA MUSICA, SCIENZA MEDICA E FISICA
a musica come strumento per
guarire, per ristabilire equilibrio
è usata fin dall'antichità. Le
testimonianze lasciate da Pitagora e
Platone in Grecia, la musica dell'
arpa di Davide di cui si parla nella
Bibbia e gli inni dei Veda in India
sono solo una piccola parte delle
antiche testimonianze dei poteri curativi del suono. Negli
ultimi decenni, però, l'impulso che ha avuto la musicoterapia
– grazie anche alle ricerche in campo medico, fisico e musicale – è stato significativo.
L
Defenizione
La Musicoterapia è l'uso della musica e degli elementi musicali
(suono, ritmo,melodia e armonia) per il ristabilimento, il mantenimento e il miglioramento della salute mentale e fisica.
L'inizio della ricerca moderna: la CIMATICA
Nel 18° secolo Ernst Chladni, un fisico tedesco, pensa di
applicare alla cassa armonica di un violino una sottile lamina di
metallo su cui distribuisce della sabbia sottilissima. Facendo poi
scorrere l'archetto sulle corde, osserva che la sabbia, vibrando
per il suono prodotto, si dispone in forme geometriche che si
modificano quando si cambia l'altezza della nota. In questo
modo Chladni dimostra che il suono influisce veramente sulla
materia e inizia a studiare a fondo l'argomento fondando una
nuova scienza: la cimatica.Tuttavia solo nel ventesimo secolo la
cimatica viene riconsiderata grazie ad uno scienziato svizzero:
Hans Jenny. Jenny misura, fotografa, sperimenta gli effetti delle
vibrazioni sonore di ogni tipo sui più diversi materiali e scopre che determinati suoni corrispondono sempre alle stesse
figure geometriche e che acclamando i suoni di antichi
linguaggi, come il sanscrito o l'ebraico, le figure che si producono disegnano il simbolo alfabetico che si pronuncia. Un'
altra scoperta interessante rileva che i disegni che si formano
sono molto simili alle strutture cellulari degli organi viventi.
Jenny si convince che la vita è il risultato delle vibrazioni
specifiche di ogni cellula. In altre parole, ogni cellula ha il suo
suono, la sua nota.
formando in questo modo le cellule dei diversi tessuti. Quando queste nostre note di risonanza interiore, per una qualsiasi
causa, si stonano e provocano una catena viziosa e degenerante,
noi possiamo riaccordarle ridando il "la" su cui erano sintonizzate all'origine, attraverso le pratiche meditative o l'ascolto
della giusta musica. Permettendogli di ri-intonarsi, siamo in
grado di ristabilire l'armonia del nostro organismo.
Curiosa ricerca
Il nostro corpo risponde al suono anche quando non ne siamo
consapevoli. Un ricercatore e professore di musica R.Murray
Schafer ha scoperto che per gli studenti statunitensi e canadesi
la nota più facile da ricordare è ciò che corrisponde al "si
naturale", mentre per gli europei è il "sol diesis". Perché questa
differenza? Il professore spiega come negli USA e in Canada la
corrente elettrica alternata è di 60 cicli al secondo. Tutto il
nostro corpo percepisce queste frequenze ogni volta che un
apparecchio elettrico funziona e, ben sappiamo come ne siamo
esposti! La frequenza americana è in risonanza col "si naturale". Mentre in Europa la corrente ha 50 cicli al secondo ed è
in risonanza, appunto, col "sol diesis".
Suono e uomo
È appurato che i suoni hanno il potere di influire su: la respirazione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa, la tensione
muscolare, la temperatura della pelle, le secrezioni interne, le
onde cerebrali. Anche i suoni che l'uomo non può avvertire
(le onde ultrasonore) possono influenzare profondamente gli
esseri umani.
Roberto Valtancoli, docente e responsabile del Giornale del CSI
Tutto è vibrazione
Tutta la creazione è una sinfonia di suoni, di vibrazioni, in cui
le singole parti si inseriscono attratte dalla risonanza con i
suoni simili. Secondo il dottor Victor Beasley – appartenente al
gruppo di ricerca presso la statunitense University of the Trees,
e studioso del corpo umano come fenomeno elettro-vibratorio – "ogni cellula ha un campo magnetico che interagisce con
i campi delle cellule simili vicine, dando così origine al campo
magnetico di un sistema particolare all'interno del corpo
umano". Nel nostro corpo ogni atomo ha una sua frequenza
naturale e, per effetto di risonanza, si aggrega agli atomi simili,
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2
SALE DA CONCERTO
(DA UN PROGRAMMA DI RETE DUE)
gni tanto bisogna arrabbiarsi con qualcuno o con qualcosa,
tanto per tenersi in esercizio, fa anche bene alla salute credo.
Oggi allora me la prendo con le sale da concerto e con chi
continua a volerle e a costruirle. Gli architetti nel progettare un
edificio, evidentemente, tengono conto delle attività che esso
dovrà ospitare e del tipo di relazioni che gli esseri umani stabiliranno tra loro all‘interno dell‘edificio stesso, per espletare certe
attività. E a quel punto si produce un giro vizioso. L‘architetto
crea l‘edificio presumendo che gli esseri umani al suo interno
vorranno comportarsi in un certo modo e, una volta creato
l‘edificio, al suo interno saremo costretti a comportarci proprio
nel modo in cui l‘architetto ha presunto che ci vorremo comportare. Le sale da concerto mostrano assai bene che avviene proprio
questo.
Diciamo che, se parliamo di sale da concerto, la cosa in fondo più
sorprendente è semplicemente la loro stessa esistenza. Non sono
affatto indispensabili al far musica. Gli esseri umani hanno sempre
fatto musica in passato, senza mai averne bisogno. E questo fino a
tempi relativamente recenti (la prima esecuzione della Sonata a
Kreutzer di Beethoven si diede di primo mattino in un giardino
di Vienna…). Insomma: l‘idea di un evento che consista unicamente di un‘esecuzione musicale, senz‘altra funzione sociale che
quella di suonare o di ascoltare musica è un‘idea essenzialmente
moderna (e non è il fatto di essere moderna che la rende, secondo
me, una buona idea). La sala da concerto così come noi la conosciamo e concepiamo è infatti un‘invenzione dell‘800. Pochissime
sale di questo genere furono costruite in tempi anteriori e le più
grandi tra queste erano in realtà concepite come sale multi-uso.
Ciò vuol dire che praticamente tutte le musiche composte prima
del tardo ‘700 e molte tra quelle composte nel primo ‘800 non si
trovano nel loro ambiente naturale quando oggigiorno le ascoltiamo in una di queste sale. Ma neanche gli esseri umani in fondo
si trovano molto a loro agio in questi luoghi, che sono ben strani
se ci soffermiamo a considerarli.
O
arcandone la soglia troviamo subito da un lato la biglietteria,
ma in genere non è questa ad occupare uno spazio nobile.
E‘ normalmente un po‘ defilata. Ci si vuol far credere che il
pagamento del biglietto di ingresso sia una triste necessità. In
realtà però l‘evento di cui saremo spettatori nella sala non ha nulla
a che fare con il vile denaro (ci mancherebbe altro!); esso esiste
solo per l‘arte (a differenza dei concerti rock, nei quali naturalmente, invece, è solo il denaro a contare…). Incidentalmente,
quando vado a un concerto, io lo vorrei sapere quanto è pagato il
grande solista; vorrei sapere in quale misura sia motivato dal desiderio di fare arte e in quale misura dal lauto cachet che gli è stato
promesso – e invece l‘informazione è avvolta da impenetrabile
mistero. Chissà perché. Ma torniamo alla nostra sala: attraversiamo
il Foyer, dove a chi si conosce è dato socializzare un pochino
e dove si vede subito qualche persona spaesata e intimidita,
qualcuno che non è evidentemente abituato a partecipare a questi
rituali. Finalmente entriamo poi nel grande spazio cerimoniale,
nel luogo sacro. Che sia sacro lo misuriamo sull‘indignazione di
chi si adombra quando il manager, per fare rendere un po‘ più la
sala, la affitta per dei concerti rock o altri eventi ai quali le regole
comportamentali richieste nei concerti sinfonici non si applicano.
Quando siamo entrati nella sala la sua forma stessa ci dice che la
performance non è diretta a una comunità di persone interagenti
ma a invece a un insieme di individui singoli, spesso ignoti gli uni
agli altri, riuniti solo per il rito dell‘ascolto. Né l‘architettura
dell‘auditorio rende possibile, o anche nemmeno pensabile, alcun
contatto tra gli esecutori e gli ascoltatori, né prima, né durante, né
dopo il concerto. Evidentemente tutto si basa sulla presunzione
che la performance musicale sia un evento a senso unico, dal
compositore all‘ascoltatore per tramite del cosiddetto interprete.
E per giunta si dà per scontato che l‘ascoltatore debba passivamente recepire, immobile, in religioso silenzio, in atteggiamento
di venerazione (è forse già qualcosa che non ci si chieda di
indossare un saio penitenziale, di inginocchiarci e di cospargerci
il capo di cenere in segno di umiltà nei confronti della grande
musica del passato che viene ri-mummificata per l‘ennesima volta
sotto i nostri stessi occhi). Dobbiamo stare là, tranquilli, senza
comunicare con nessuno, nemmeno con i vicini di posto. Guai
quindi, naturalmente, se qualcuno batte il piede al ritmo della
musica, se canticchia, se applaude fuori tempo, se dice „bravo“ agli
esecutori. Guai se qualcuno fa una di queste cose che facevano
parte abituale del comportamento degli spettatori dei tempi di
Mozart e di Beethoven. Sappiamo che i compositori di allora se
ne compiacevano. Non chiedevano al loro pubblico venerazione
ma piuttosto, partecipazione, entusiasmo, stimolo a far di più e di
meglio.Volevano essere apprezzati e non mummificati.
Spesso mi viene il sospetto che i musicisti del passato della nostra
venerazione ne farebbero a meno. Certamente se ci vedessero così
immobili nell‘ascoltare la loro musica ne trarrebbero l‘ovvia
conclusione che non ci piace.
Marcello Sorce Keller, docente CSI
V
M A R Z O / M A G G I O 2 0 0 2 N U M E RO 9, A N N O I I I
I NOSTRI DOCENTI DEL PERFEZIONAMENTO
INTERVISTA A
onsiderato uno dei più brillanti violinisti della sua generazione,
Massimo Quarta è nato nel 1965 ed ha iniziato i suoi studi
musicali all’età di nove anni. Dopo aver conseguito il diploma con il
massimo dei voti e la menzione d’onore presso il Conservatorio di
Musica "S. Cecilia" di Roma sotto la guida di Beatrice Antonioni, si
è perfezionato con Salvatore Accardo, Pavel Vernikov, Ruggero Ricci ed
Abram Stern.
incitore di numerosi concorsi – I Premio "Città di Vittorio
Veneto" 1986, I Premio "Opera Prima Philips" 1989, – nel
1991 ha vinto il I Premio al prestigioso Concorso Internazionale di
Violino "N. Paganini" di Genova, primo italiano ad ottenere questo
ambito riconoscimento dopo la vittoria di Salvatore Accardo.
o straordinario successo ottenuto da questa vittoria lo ha portato ad
esibirsi per le più prestigiose istituzioni concertistiche italiane, fra
cui l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro alla Scala di
Milano, la Società del Quartetto e le Serate Musicali di Milano,
l’Unione Musicale di Torino, l’Istituzione Universitaria dei Concerti
e il Teatro dell’Opera di Roma, gli Amici della Musica di Firenze,
Perugia e Palermo, il Teatro San Carlo di Napoli, l’Accademia
Musicale Chigiana di Siena, la G.O.G. di Genova, il Teatro Comunale di Bologna, le Orchestre R.A.I. di Roma e Torino, etc.
ll’estero, Quarta ha suonato negli Stati Uniti, Estremo Oriente
e in molti centri musicali europei, esibendosi con la Radio Sinfonie Orchester Frankfurt, l’Orchestre National du Capitole de Toulouse,
la Prague Symphony Orchestra, la Real Orquesta Sinfonica De
Sevilla, la Budapest Symphony Orchestra, la Tokyo Philharmonic
Orchestra e l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, con la quale nel luglio ‘93 ha effettuato una trionfale tournée
in Giappone per il Pacific Music Festival, eseguendo il Concerto di
Mendelssohn sotto la direzione di Christian Thielemann.
e sue esecuzioni del Concerto n.1 di Paganini alla Salle Pleyel di
Parigi e alla Philharmonie im Gasteig di Monaco di Baviera con
la direzione di Daniele Gatti nell’ambito dell’Europa Musicale
Festival hanno riportato un grande successo di pubblico e critica.
Ospite di alcuni tra i maggiori festival come Stresa, Napoli, Kumho
(Finlandia), Bodensee, Kfar Blum (Israele), Berliner Festwochen,
Sarasota, Ravenna, Lione, Potsdam, Spoleto, affianca all’attività solistica quella cameristica collaborando con musicisti come Salvatore
Accardo, Bruno Giuranna, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Natalia
Gutman, Joseph Silverstein, François Joel Thiollier,Alfons Kontarsky.
Nel Giugno ‘94 ha fatto il suo debutto in Russia, suonando nella
Sala Grande del Conservatorio "Ciaikovsky" di Mosca.
Ha inciso per la Philips e la Denon, ed ha registrato per la Radio e la
Televisione Italiana, Francese,Tedesca, Ungherese e Giapponese.
Nel 1992 gli è stato conferito il Premio Internazionale "Foyer Des
Artistes" e nel Gennaio 1995 il "Premio Internazionale Gino Tani
per le Arti dello Spettacolo".
’ docente di violino ai Corsi di Alto Perfezionamento presso
l’Accademia "W.Kandinsky" di Avellino e ai Corsi di Alto
Perfezionamento A.F.O.S. presso l’Accademia Regionale dell’Emilia
Romagna. Da settembre 2000 insegna al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Massimo Quarta suona il violino Giuseppe
Guarnieri del Gesù "Ex-Baron Knoop" del 1735.
C
V
L
A
L
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MASSIMO
QUARTA
Ci può illustrare brevemente i principi della sua scuola violinistica.
Non mi piace parlare di scuola violinistica. Si è sempre dato
troppa importanza alle differenze delle varie scuole. Più che
differenziare la scuola russa da quella italiana, la scuola belga da
quella francese ecc., dobbiamo trovare un minimo comune denominatore, determinare i principi basilari che permettono
di suonare bene lo strumento. A guardare i grandi violinisti del
novecento, Oistrach, Milstein, Heifetz... ognuno di questi era
riconoscibile per qualcosa di molto più importante che l'utilizzo
della spalliera oppure no, che il polso alto o basso o qualsiasi altra
differenza di impostazione. Ognuno aveva un modo personale di
suonare ma tutti si attenevano a principi universali necessari per
suonare bene il violino.
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L'etichetta di paganiniano attribuitale dopo la vittoria del Paganini di
Genova è stata un onore ma anche un peso per la sua carriera di musicista completo. Come è stata l'evoluzione della sua carriera in questi anni?
Vincere il Concorso Paganini è stata una chiave d'accesso che mia
ha aperto molte porte. Io amo Paganini ma, ovviamente, non solo
lui. Mi piace dire, senza retorica, che il concerto che prediligo è
quello che sto suonando... ed è vero. Quando suono Beethoven
amo Beethoven, quando devo fare Brahms credo che oltre non si
possa andare, e così via...
Paganini è stato un grande musicista. Non un semplice virtuoso
dello strumento ma un musicista completo. Certo, l'etichetta di
mero paganiniano, nel corso degli anni, ho cercato di togliermela
di dosso... credo che non faccia piacere a nessuno essere etichettato a priori. Ma ripeto, Paganini è stato un eccelso musicista e io
sono comunque orgoglioso e onorato quando mi dicono che
sono un paganiniano doc... basta solo che non diventi un cliché.
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Un'anteprima dei prossimi progetti?
Sto terminando la registrazione dell'integrale dei Concerti di
Paganini in una versione originale, basandomi sui manoscritti
autografi e con il violino di Paganini, il "Cannone", che la Città
di Genova mi ha messo a disposizione per questa occasione. C'è
inoltre un progetto con Pietro de Maria per l'esecuzione delle
Sonate per violino e pianoforte di L.van Beethoven e la ripresa
dell'integrale dei Capricci di Paganini e delle Sonate e Partite di
Bach per violino solo, che qualche tempo fa avevo fatto a Milano.
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Il suo allievo ideale deve essere....
Non esiste un mio allievo ideale. Ogni studente ha una sua
personalità e delle caratteristiche che devono essere potenziate e
sviluppate. Cerco con ognuno di instaurare un rapporto di fiducia interpersonale e mi adatto alle diverse esigenze. Certo, intelligenza e dedizione sono peculiarità obbligatorie se si vogliono
raggiungere dei risultati.
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BAMBINI IN CORO
Il coro di voci bianche del CSI “Clairière” è diretto dal 1994 da
Brunella Clerici (diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di
Milano in pianoforte, composizione, direzione di coro e musica
corale) e comprende circa 40 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16
anni, divisi in tre fasce secondo l'età e il livello di preparazione. Il
repertorio spazia da pagine gregoriane ad autori dell'800 e del 900. Il
coro interpreta pure brani di musica popolare, in particolare dell'est
europeo, in lingua originale.
Il coro Clairière del CSI ha cantato nella "Carmen" di Bizet messa in
scena a Castelgrande di Bellinzona durante il Festival di Opera 2000
(6 rappresentazioni). Il 20 gennaio scorso ha tenuto nell’ambito della
Che sbocchi artistici/lavorativi per i violinisti del prossimo futuro?
È molto diversa la situazione lavorativa per un giovane di oggi
rispetto a quello di 30 anni fa. Innanzi tutto le iniziative interculturali e un certo modo trasversale di far cultura offrono nuovi
spazi e nuove possibilità di lavoro per i giovani musicisti. Dall'altra parte devo riconoscere che è ancora consolidata la vecchia idea
che un violinista debba diventare orchestrale, camerista, insegnante o solista. È una mentalità che è difficile da estirpare negli insegnanti stessi, figuriamoci negli studenti! In Italia poi tutti vogliono
fare i solisti. "Io sono bravo e allora voglio fare il solista"... è una
mentalità sbagliata ed è per questo che nelle orchestre italiane il
livello non è sempre buono come nelle altre orchestre europee o
americane. Io ho colleghi, vincitori di concorsi internazionali,
strumentisti eccezionali, che sono orchestrali, felici e contenti.
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Sulla musica contemporanea
Credo che ci siano alcuni pezzi interessanti e molti altri non
validi. È proprio questa la causa del forte disamore che provano il
pubblico e alcuni musicisti di fronte alle "nuove" opere. Se si pensa che i finanziamenti per la cultura sono sempre più risicati e che
obbligatoriamente dobbiamo incontrare i favori del pubblico
pagante (concerti ma anche cd, editoria...), ecco che la musica
contemporanea viene penalizzata... e poi c'è ancora tanto lavoro
da fare e tante cose da scoprire sui classici. Comunque le nuove
generazioni di compositori sembrano essere meno polemiche e
credo, spero, che ci sarà una sensibile ripresa della musica dei nostri
giorni. Quando il pubblico avrà l'opportunità di ascoltare "buona
musica nuova" riempirà le sale da concerto con entusiasmo e noi
tutti suoneremo e ascolteremo meno musica del passato.
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... e sulla prassi esecutiva barocca?
La prassi esecutiva è estremamente importante. È l'unico mezzo
che un musicista ha per essere un artista consapevole davanti ad
una composizione di 200–300 anni fa. Non possiamo far finta di
non sapere che all'epoca certa musica veniva eseguita per altri
scopi, in un altro contesto sociale, con strumenti diversi e quindi
con una prassi esecutiva, una "grammatica", sensibilmente diversa
da quella di oggi.
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Come vede il Ticino in generale e dal punto di vista musicale in particolare?
La gente è educatissima e il posto è bello. Purtroppo, venendo qua
solo due volte al mese, non ho avuto la possibilità di conoscere le
diverse realtà musicali al di fuori del Conservatorio e dell'OSI.
Ho suonato con l'Orchestra della Svizzera italiana e trovo che
sia un'orchestra eccellente e, per quanto riguarda il CSI,... sono
felicissimo di insegnare qua.
Grazie Maestro e buon lavoro.
Rassegna “900 passato e presente” un concerto diretto dal M° Giorgio Bernasconi all’Auditorio della RSI di Lugano, riscuotendo un
caloroso successo da parte del numerosissimo pubblico presente. Sulla
base della registrazione di un concerto effettuato nella primavera
2001, il coro Clairière è stato selezionato per partecipare alla 39. edizione del Montreux Choral festival, che si tiene nella località vodese
dal 4 al 7 aprile 2002.A questa manifestazione partecipano numerosi
e prestigiosi cori provenienti da tutta Europa. I cori che rappresentano la Svizzera sono due. Uno di questo è il coro Clairière del CSI.
Il Coro prova a Mendrisio il martedì e a Lugano il mercoledì. Per
informazioni: sezione luganese del CSI (via Soldino 9, 6900 Lugano,
Tel. 091 9603048, Email: [email protected]) e sezione mendrisiotto (via S.Balestra 1, 6830 Chiasso,Tel/Fax 091 6830084, Email:
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Partiture gratuite online. Il sogno di ogni
strumentista... ma ancora non si trova di tutto.
www.culturelinks.ch Servizio pubblico di ricerca (a cura di Swissinfo e Pro Helvetia) che offre l'accesso a tutti i siti culturali in Svizzera
e ai siti culturali svizzeri all'estero.
www.url.it
Una ventina di "umani" si immergono nella rete
provvisti di competenze specifiche. Il loro principale mandato di
ricerca è recuperare documentazione che un normale utente di
Internet, con i suoi altrettanto normali tempi di navigazione, molto
difficilmente potrebbe individuare. Un sito utile, bello e intelligente,
dai contenuti mirati.
www.nyt.com Lo sapevate che potete leggervi il New York Times
online e soprattutto ricercare qualsiasi articolo nel suo immenso, e
blasonato, archivio con una semplice registrazione gratuita?
W O R L D
■ È deceduto a 90 anni il direttore tedesco Günter Wald.Tra le tante
diresse le Orchestre delle Radio di Colonia e Amburgo e a partire
dagli anni ‘80 la BBC Symphony Orchestra. Fu un grande interprete
di Bruckner.
■ Crisi della musica classica? Dipende. A Nantes la “Folle Journée
Haydn-Mozart” è sempre un successone. Nel giro di 2 giorni sono
stati venduti più della metà degli 85.000 posti disponibili. La “folle
giornata” è una iniziativa nata nel 1995 da una idea originale: onorare
i due compositori austriaci offrendo agli appassionati in due giorni
(tre a partire dall'edizione 2000) un grande numero di concerti di
durata limitata (45 minuti) e ad un prezzo contenuto (da 5 a 19 euro).
Il budget del progetto è di 1,980 milioni di euro.
■ Roma ribatte a Milano. Dopo l'apertura dell'Arcimboldi a
Milano, Roma svela le sue carte. Il 21 aprile si inaugura il nuovo
Auditorium progettato da Renzo Piano, che di sale non ne ha una,
bensì tre. Il totale dei posti disponibili è di 4800 (Milano 2400). Il
progetto del nuovo Auditorium era iniziato nel 1994. Il consulente
per l'acustica, Helmut Muller, è lo stesso che ha lavorato con l'architetto Piano all'Auditorium del Lingotto di Torino.
■ A Vienna da pochi mesi è aperta la “Casa della musica”, uno
spazio che consente esperienze multimediali e virtuali. E che docu-
PENSIERI
ON THE
Credo in Dio, Mozart e Beethoven. Richard Wagner
Sbaglia chi crede che la mia arte sia frutto di pura ispirazione. Wolfgang Amadeus Mozart
Senza musica la vita sarebbe un errore. Friedrich Nietzsche
L'architettura è musica nello spazio, una sorta di musica congelata.
Friedrich Wilhem Joseph von Schelling
G I O R N ATA D E L C O N S E RVATO R I O
Ormai è una tradizione. Il Conservatorio esplode di musica. Da ogni parte
si odono gruppi di giovani musicisti che suonano assieme. E il pubblico
apprezza e come ogni anno accorre numerosissmo a questa festa della
musica che è la Giornata del Conservatorio. Conclude la maratona musicale il concerto di Gala alle ore 18.30 nell’Aula Magna del CSI, concerto
quest’anno affidato al gruppo di percussionisti del M.° Mircea Ardeleanu.
F L A S H
menta anche il lavoro dei più famosi compositori di tutti i tempi, la
storia delle orchestre più importanti e consente esperimenti avvalendosi della tecnologia messa a punto dal MIT (Massachussets Institute
of Technology). E molto altro ancora. Info: [email protected] ,www.house-of-music-vienna.at
■ Lo Stato, ha affermato Franco Zeffirelli in veste di consigliere
speciale del Ministro per i Beni e le attività culturali Giuliano Urbani,
non deve dare soldi alla prosa che deve mantenersi da sola.Tuttavia,
continua il regista, si deve fare una eccezione per il teatro d'opera, a
causa degli elevati costi dei suoi allestimenti. L'uscita di Zeffirelli ha
suscitato un coro di reazioni negative degli addetti ai lavori.
■ New York Philharmonic Orchestra. Il programma 2002–2003,
il primo dell'orchestra sotto la direzione di Lorin Maazel, prevede
125 concerti con musiche di 54 compositori, 34 dei quali sono nati
o hanno scritto i loro lavori più significativi dopo il 1900. Tuttavia
molti di questi compositori – tra i quali Berlioz, Prokofiev, overture
Krzysztof Penderecki e William Bolcom – rimangono nel canone
dell'ortodossia musicale, anche se sono presenti lavori dei meno usuali
Carl Nielsen, Witold Lutoslawski, Charles Ives e Edgard Varèse. 19
opere in programma sono prime mondiali, mai eseguite a New York
e mai entrate nel repertorio della New York Philharmonic.
GREGORIANO AL CONSERVATORIO
Il canto gregoriano è sintesi e testimonianza della cultura medievale e base
della cultura musicale occidentale. Gli
ultimi decenni hanno visto una progressiva somma di studi, di notevole spessore
scientifico, mirati al recupero dell' antico
repertorio del canto gregoriano. Il
costante aggiornamento degli aspetti
legati all'analisi semiologica-mirata all' approfondimento della conoscenza delle fonti manoscritte datate X–XI secolo – ha consentito
una presa di coscienza della straordinaria realtà espressiva del canto
gregoriano, che è stata in grado di indirizzare gli sviluppi della storia
della musica. Lo scorso febbraio è iniziato al CSI un corso di introduzione al canto gregoriano tenuto dal Prof. Giovanni Conti. Scopo
del corso – volto a coloro che della materia sono digiuni – è consentire una lettura generale ma precisa del "fenomeno" gregoriano inteso
nella sua più profonda natura, ovvero risultato musicale della proclamazione di testi sacri. Sono fornite le nozioni fondamentali prestando
particolare attenzione agli aspetti storici, liturgici, semiologici e relativi alla prassi esecutiva. Un cammino, quindi, che lascerà aperta la
possibilità di ulteriori approfondimenti specialistici, stimolando lo
studio e l'analisi, sempre condotti sulla strada del rapporto inscindibile
testo-melodia. Il corso, che dura 2 semestri prevede un'articolazione
con lezioni teoriche collettive unitamente ad esercitazioni d'assieme.
Non sono escluse lezioni "ad personam" e per gruppi ristretti. Le lezioni si tengono presso la sede del Conservatorio della Svizzera italiana ogni lunedì, dalle 18.30 alle 20.30.
La frequenza è obbligatoria per gli allievi interni del Conservatorio
della Svizzera italiana, che studiano per il conseguimento del diploma
di direzione di coro, ma è aperto agli studenti esterni che ne facciano
richiesta.
Musicologo e gregorianista GIOVANNI CONTI è direttore dell'ensemble vocale maschile More Antiquo, è presidente dell'associazione internazionale
Studi di Canto Gregoriano Sezione dell'Europa Latina con sede in Cremona
e docente ai corsi organizzati dalla stessa. È pure presidente di Cantus
Gregoriani Helvetici CuItores, Società Svizzera di Canto Gregoriano e vicepresidende del Centro di studi medievali Mediae Aetatis Sodalicium di
Bologna presso cui svolge attività di ricerca. Direttore della Schola gregoriana
ticinensis, dal 1996 è Vicepresidente della Sezione di lingua italiana della
Società svizzera di musicologia.
CURIOSITÀ
LA FELICITÀ PER UN COMPOSITORE
"Stasera Manon, una grande Manon, e se il pubblico non si scuote vuol
dire che viviamo su Saturno invece che sulla Terra...Toscanini è un vero
miracolo di sentimento, di finezza, di sensibilità, di equilibrio. Che piacere
ho provato alle prove. Mai e poi mai ho goduto tanto a sentire la mia
musica".
Giacomo Puccini
PA N H A R M O N I KO N E B E E T H OV E N
Il Panharmonikon era uno strumento meccanico costruito nel
1807 da J.N. Mälzel. Il Panharmonikon era in grado di riprodurre
il suono di archi, fiati e percussioni. Beethoven conobbe Mälzel e
compose per lo strumento da lui inventato la versione originale di
"Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Viktoria" (1813).
LA PRIMA BIOGRAFIA
Georg Friedrich Haendel è stato il primo compositore della storia
ad avere la biografia. La pubblicazione uscì un anno dopo la morte
del Maestro, nel 1760, per opera di un suo amico, John Mainwaring.
LE SARDINE DI ROSSINI
Il compositore Alberto Lavignac, conoscendo il debole di Gioachino Rossini, gli regalava di tanto in tanto una dozzina di royaux,
deliziose sardine, che si pescano nel golfo di Guascogna. "Amico
mio," – gli disse un giorno il Maestro – "non mi portate questa
roba per i sabati musicali: il sabato ho molta gente a tavola, ed io,
quando ho delle royaux, desidero di mangiarmele da solo, a mio
agio e senza chiacchierare. Però, da buon marito, ne offro sempre
una a mia moglie Olimpia".
L A R E L AT I V I T À D E L L A M U S I C A
Albert Einstein aveva ereditato dalla madre l’amore per la musica.
Non è che che fosse un eccelso violinista, ma quel che è certo è
che il violino occupava un posto significativo nella sua vita. Diede
anche concerti, a profitto delle numerose organizzazioni umanitarie da lui sostenute. Durante i suoi lunghi viaggi amava unirsi
con i musicisti che incontrava per suonare in trio o in quartetto.
DIPPERMOUTH
La notte di San Silvestro del 1912 un ragazzino poverissimo di
nome Luis Amstrong, per festeggiare a modo suo, sparò qualche
colpo in aria con una vecchia pistola. Fu arrestato e portato in
riformatorio. Fu la sua fortuna. Là dentro una guardia gli regalò
una cornetta tutta ammaccata e gli insegnò i primi rudimenti
musicali.“Dippermouth” (bocca a mestolo), il primo soprannome
di Amstrong, iniziò così la sua leggenda.
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B E R O L D I N G E N
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4
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