Dicembre 2014 Pag. 14 Numero III A scuola con emozione… le nostre esperienze Lavoro interdisciplinare (in collaborazione con Maestra Anna) A Le origini del Natale scuola, con maestra Anna che insegna religione, abbiamo parlato di che cos'è il Natale. Abbiamo detto che il termine Natale significa nascita: un esempio è quando dici ”paese natale”, cioè paese di nascita. Fino a venerdì (28 novembre) pensavamo che Gesù fosse nato nell'anno 0, il 25 dicembre ma non è così: noi pensiamo questo perché all'inizio gli scienziati hanno formulato questa ipotesi, per contare nella linea del tempo, prendendo come riferimento l'anno 0, la nascita di Cristo. In realtà non si sa quale sia il giorno di Natale, né l'anno, né il mese e né l'ora in cui è nato Gesù, però molto probabilmente è nato sei anni prima. Alcuni studiosi avevano capito che, contando all'indietro, avrebbero messo in discussione tutte le date storiche, quindi era ormai troppo tardi per cambiare. Solo Luca e Matteo hanno scritto sul Vangelo la storia di Natale: Luca parla dei pastori, Matteo dei Magi. Luca ci parla dell'angelo Gabriele che va da Maria per dirle che aspetta un bambino... e dei pastori che arrivano alla grotta. Matteo ci parla dell'angelo Gabriele che va da Giuseppe per dirgli che Maria aspetta un bambino e dei Magi che arrivano alla casa. In realtà i Magi ci arrivarono 2 anni dopo: infatti Gesù abitava già in una casa. Magi significa sapienti e astronomi, cioè studiosi delle stelle: l'arrivo della stella cometa per gli antichi era un segno di Dio ed era importante. I Magi per arrivare da Gesù hanno seguito la stella cometa con i loro cammelli, hanno portato a Gesù dei doni, oro, incenso e mirra. A proposito... non sappiamo nemmeno quanti erano i Magi, immaginiamo fossero 3 perché anche i doni erano 3; non sappiamo nemmeno se erano re ( infatti il Vangelo dice Magi, non Re Magi), lo immaginiamo perché i doni che portarono erano molto costosi. I pastori invece portarono il latte, il formaggio e una copertina. Come abbiamo raccontato prima, Gesù non è nato il 25 dicembre: allora perché il Natale si festeggia in quella data? I cristiani cattolici lo festeggiano il 25 dicembre, invece i cristiani ortodossi lo festeggiano l'8 gennaio e non riconoscono il Papa, ma hanno altri capi, chiamati Patriarchi. Tutta la classe 5ª (testi di Rebecca Loddo e Roberta Zucca) Dicembre 2014 Pag. 15 Numero III Storie e leggende natalizie La leggenda di Babbo Natale N ella prima metà del IV secolo d.C., nella ricca città di Mira, in Asia Minore, viveva un vescovo davvero molto speciale, del quale, in mancanza di notizie storiche certe, si tramandano molte leggende. Il suo nome era Nicola e proveniva da una ricca famiglia di mercanti. Una volta devoluto l’intero suo patrimonio in opere di bene, decise di prendere i voti per dedicare la sua esistenza al Signore: infatti divenne vescovo di Mira (in Licia) nel VI secolo d.C. Quando morì le sue spoglie furono depositate a Mira e nel 1087 furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e trasportate a Bari dove sono conservate ancora oggi. San Nicola divenne il santo protettore della città di Bari. Per la generosità che in vita aveva sempre dimostrato aiutando le famiglie povere, alla figura di questo santo viene fatta coincidere quella di un arzillo vecchietto anch’esso molto generoso che, nella santa notte di Natale, con l’ausilio di una slitta trainata dalle renne, si aggira per le case dei bambini addormentati per portare loro giocattoli da lui fabbricati, calandosi dal camino. In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare “portatore di doni”, compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (notte di S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di Natale. Simone Cau F La storia dell’albero di Natale ra poco è Natale e tutti come da tradizione addobbiamo l’albero di Natale e il presepe. L’albero ha origini antiche e rappresenta la vita, può essere un albero vero come un abete o uno artificiale; di solito viene preparato il giorno dell’Immacolata Concezione e rimosso dopo l’Epifania. Ciascuno di noi può decorare l’albero in modo diverso e personale: quasi sempre ha tante luci colorate, palline di vetro, legno e cioccolato, con diverse forme, campane, pigne, Babbo Natale, e spesso sulla punta c’è una decorazione a forma di stella per rappresentare la stella cometa. Di solito sotto l’albero troviamo i regali di Natale impacchettati. L’Albero ha origini antichissime, si parla addirittura dell’Albero del paradiso decorato con tanti oggetti colorati, con la credenza che le luci che lo illuminano corrispondono a tante anime. Nel Medioevo anche chi non era cristiano vedeva l’albero come linfa vitale e nella Bibbia rappresentava l’albero della vita posto al centro del Paradiso terrestre. La tradizione dell’albero di Natale è sentita in modo particolare nei paesi europei di lingua tedesca, ma ormai anche da noi è un simbolo natalizio. Giovanni Paolo II durante il suo pontificato ha fatto allestire un grosso albero di Natale in piazza San Pietro a Roma, cuore del cattolicesimo mondiale, come rappresentazione del legno della croce. Ormai l’albero è una tradizione e con tutti i suoi colori porta tantissima allegria e io auguro BUON NATALE A TUTTI !!!!!!!!! Andrea Arceri Dicembre 2014 Pag. 16 Numero III Storie e leggende natalizie C’ La vera storia di Babbo Natale era una volta un uomo dai forti denti bianchi, dalle braccia poderose e dai folti capelli rossi. Quel gigante viveva nei boschi in un paese del Nord, in solitudine. Quando la neve cadeva alta, spesso lasciava cibo per gli amici animali della foresta. Aveva un amore particolare per le renne. Lui desiderava tanto conquistare la simpatia della gente del villaggio ma nessuno gli dava affetto, poiché tutto ciò che lui faceva veniva male interpretato, e anzi avevano paura della sua forza, ma non potevano immaginare quanto il suo cuore fosse grande e buono. In una giornata di neve e vento freddo Nikolas sentì nella foresta un lamento prolungato e sottile, simile a un piagnucolio di un bambino che ha perso la sua mamma. Nel silenzio di quei boschi capì che si trattava di un cucciolo di animale intrappolato. Nikolas riuscì a salvare il cucciolo di renna dalla morsa ferrea di una tagliola, ma proprio in quell’istante un’enorme matassa bianca li travolse. E ben presto tutto si fece buio intorno a loro. Una luce improvvisa apparve allora davanti a loro e Nikolas si sentiva felice come non lo era mai stato, trasportato verso il cielo da una forza superiore. Al di là vi era un giardino fiorito dove d’improvviso apparve un angelo che disse: “Benvenuto Nikolas! Spero che ti piaccia il giardino che abbiamo preparato per te”. “Per me?” chiese stupito Nikolas. “Io non sono così importante da meritare che qualcuno si preoccupi di accogliermi.” “Tu per noi sei davvero importante. Tutti quelli che soffrono durante la loro vita terrena qui sono i primi” rispose l’angelo. “Piuttosto, dimmi, cos’è che rimpiangi di quella vita che hai passato per lo più da solo?” “Rimpiango di non aver potuto vedere ogni giorno il sorriso dei bambini, di non averli fatti giocare insieme a me perché i loro genitori non mi hanno mai permesso di avvicinali”. “Davvero questo ti è mancato?” chiese l’angelo. “Oh si!” rispose Nikolas. “I bambini sono innocenti come i miei amici animali. Loro non si sono mai fatta meraviglia per i miei poveri abiti. I bambini sono buoni e hanno bisogno delle nostre carezze e dei nostri baci. Nelle lunghe notti invernali ho costruito tanti giocattoli che intendevo regalare loro ma purtroppo non sono mai riuscito a regalarne uno e ad avere in cambio un sorriso”. “Ciò che dici è molto bello”, riprese l’angelo, “e io credo che chi può decidere di te saprà darti la possibilità di realizzare questo piccolo sogno. Ora torna laggiù ad esaudire il tuo desiderio di far felici i bambini di tutto il mondo almeno una volta all’anno”. “E se qualcuno mi riconoscesse?” “Non preoccuparti”, lo rassicurò l’angelo. continua alla pag. successiva….. Dicembre 2014 Pag. 17 Numero III Storie e leggende natalizie …. segue da pag. 16 Nikolas si ritrovò addormentato nel suo letto. Al suo risveglio pensò che tutto quello che era accaduto fosse stato solo un bellissimo sogno. Quando si vide allo specchio stentò a riconoscersi: i suoi capelli erano divenuti bianchi e la sua barba folta e lunga. Le sue vesti erano fatte di un pesante panno rosso con i bordi ricoperti di una soffice e candida lana. Una robusta cintura di cuoio nero e due stivali completavano il suo nuovo abbigliamento. L’angelo spiegò: “La tua barba e i tuoi capelli sono bianchi come la neve che ti ha aiutato a raggiungerci, mentre il tuo vestito è rosso come il fuoco del tuo amore, il nero dei tuoi stivali e della tua cintura ti ricorderanno invece la cattiveria degli uomini che tu hai conosciuto e che non dovrà mai turbare il sorriso dei bambini nella festa di Natale”. Così, quando tutti i doni furono caricati nella sua slitta e diede il comando della partenza verso tutti i paesi del mondo, iniziò la notte più lunga e più magica che lui avesse mai vissuto. Anche io spero di poter esaudire i miei desideri come Babbo Natale ovvero Nikolas Klaus. Simone Cau La leggenda del pettirosso U n piccolo uccellino di colore giallo e marrone divideva la stalla con Giuseppe, Maria e Gesù bambino. La notte, mentre Gesù bambino dormiva, l'uccellino notò che il fuoco si stava per spegnere. Pensò di mettersi a volare e rivolare per far riaccendere il fuoco per tenere al caldo tutta la notte la Sacra Famiglia. Al mattino l'uccellino si ritrovò il petto rosso brillante come dono di Gesù bambino. Sara Atsoggiu La leggenda di Rudolph, la renna dal naso rosso B abbo Natale viene sempre rappresentato con un insieme di renne, delle quali una è molto particolare. La slitta di Babbo Natale viene sempre trainata da nove renne, una renna è dotata di un naso rosso, molto scintillante. Per via di questa stranezza fisica, si rivelò un grande aiuto per Babbo Natale in una fredda e nebbiosa notte di vigilia. Grazie al suo naso rosso molto luminoso illuminò la strada a Babbo Natale. Alessandra Serra Dicembre 2014 Pag. 18 Numero III I nostri amici animali Speciale Natale Il mio amico a 4 zampe I l mio cane si chiama Iago ed è un cucciolo di Labrador color miele; adesso è molto alto ma quando me l'hanno regalato, l'11 gennaio 2014, appena 9 giorni dopo il mio compleanno, era piccolissimo e quando andavo a giocare con lui in giardino mi graffiava sempre con i suoi denti e i suoi artigli aguzzi. Ora ha un anno, compiuto il 21 novembre, e ancora adesso, quando mi trovo in difficoltà, lui mi aiuta sempre. Ha combinato molti guai, ma lui sarà per sempre il mio migliore amico a 4 zampe. Gabriele Scebba BUON NATALE!! Q Le renne di Babbo Natale uando noi pensiamo a Babbo Natale, ci vengono in mente le sue renne. Le renne si chiamano: Cupid, Vixen, Dixen, Comet, Donner, Dazzle, Prancer, Dasher, ma la più importante si chiama Rudolph. CUPID è la più coccolona di tutte le renne di Babbo Natale. È nata con una macchia rossa sul petto a forma di cuore, ed è per quello che si chiama Cupid “Cupido”. DIXEN e VIXEN sono le prime renne che Babbo Natale trovò tanti e tanti anni fa nascoste sotto la neve; erano 2 gemelle e si distinguevano perché Vixen aveva 2 code. continua alla pag, successiva….. Dicembre 2014 Pag. 19 Numero III I nostri amici animali Speciale Natale continua da pag. 18... COMET è la più veloce di tutte le renne di Babbo Natale, quando i bambini vedono una luce sfrecciare nel cielo pensano che sia una stella cometa, ma in realtà è lei! Non riposa mai, ma passa tutto il tempo a girovagare in tutti i continenti. DONNER è la cantante del branco; appena nata strillava così forte che i suoi genitori vivevano con dei guanciali legati sopra le orecchie per non sentirla. Crescendo la sua voce si è affinata e ora riesce a controllarla. DAZZLE spesso si fa accompagnare da Donner: dove c'è allegria e musica state sicuri che c'è lo zampino, anzi gli zoccoli di loro due. PRANCER è la più timida di tutte le renne, è stata l'ultima ad esser trovata da Babbo Natale. Quando era arrivata diventava cosi rossa che non riusciva a capire perché le altre non la prendessero in giro ma Babbo Natale le spiegò che anche le altre renne avevano un qualcosa di strano, per cui nessuno di noi è perfetto. DASHER è la più coraggiosa del branco: quando nacque, la sua mamma si spaventò vedendo quei grossi dentoni da castoro perché poteva essere difficile allattarla; quando traina la slitta in volo spesso sta subito dietro Rudolph. RUDOLPH ha il naso rosso ed è una renna speciale in grado di condurre il gruppo. Rudolph si distingue per via del suo naso che non è nero né umido, ma è rosso e si accende. La povera Rudolph ha sofferto molto, perché è sempre stata presa in giro dalle sue compagne e si isolava dal gruppo fino all'anno scorso: verso la sera del giorno precedente alla vigilia di Natale, Babbo Natale era molto teso; c'era una nebbia talmente fitta che non si riusciva a vedere nulla, e si chiedeva: “Come faccio a portare i regali con questa nebbia?”. Piangeva e guardava le sue renne scuotendo la testa, e Rudolph iniziò ad diventar triste, ma il suo naso si accese ancor di più; Babbo Natale la guardò e fece i salti di gioia dicendo: “Rudolph ci farà luce e ci guiderà con il suo naso rosso!”. Dal quel giorno Rudolph diventò capogruppo e nessuno la prese più in giro. E anche quest'anno le renne aiuteranno Babbo Natale a portarci tanti regali!!! Marta Serra Michela Melis Dicembre 2014 ale i c Spe Pag. 20 tale a N Numero III Il nostro mondo: la parola a noi bambini A Esiste davvero Babbo Natale? ah il caro e vecchio Babbo Natale! L' uomo che rende felici tutti i bambini. Ma esiste davvero? E le sue renne? E la sua slitta? E se esistono, volano davvero? A tutte queste domande nessuno può rispondere. Qualcuno dice che sono i genitori a portare i regali, qualcuno dice che sono i nonni, ma la domanda che mi pongo io è un'altra: quando comprano i regali? Tornano da lavoro nell'orario giusto, se sono a casa ne approfittano per riposare… allora rispondetemi voi: BABBO NATALE ESISTE O È SOLO UNA LEGGENDA? Roberta Zucca Intervista alla mamma: Natale in Polonia D.: Dimmi cosa facevate nella giornata di Natale. R.: Il Natale è la festività più sentita dalla popolazione polacca, molto religiosa. Durante l'Avvento, ogni mattina alle 6.00, i polacchi vanno a messa: celebrano un servizio religioso particolare chiamato Roraty. D.: Cosa mettevate nella casa? R.: Contemporaneamente si preparano le classiche decorazioni fatte a mano, come i Pajaki, dei ragnetti realizzati con carta e stoffa. D.: E l'albero di Natale? R.: Viene chiamato choinka, rimane nelle case e nei luoghi pubblici fino al 2 febbraio (festa di Santa Maria delle candele) ed è decorato anche con noci e piccoli cioccolatini. D.: Cosa e come mangiavate? R.: Alla Vigilia si cucina vegetariano e il pasto è composto da 12 portate (una per ogni apostolo): tra le pietanze più gettonate troviamo zuppe barszcz (con crauti e funghi o di mandorle), cavolfiore con piselli uszka (polpettine di pane), pasta makielki e dolci ricoperti di semi di papavero. …………………………………………………………………………… segue a pag. successiva Dicembre 2014 Pag. 21 Numero III Il nostro mondo: la parola a noi bambini …… segue da pag. 20 I dolci: A Natale invece ci si sbizzarrisce con i dolci: assolutamente da segnalare il Pierniki (dolce al miele spesso a forma di animali, cuori, stelle o raffigurante San Nicola) e l'Oplatek (pagnotta pressata con figura natalizia sulla crosta). Quest'ultimo viene solitamente condiviso tra familiari, amici e vicini di casa, come simbolo di perdono e augurio. Cristina Accalai A Il Natale che vorrei me piace molto il Natale, però mi piacerebbe che ognuno avesse il proprio Natale cioè come lo vorrebbe festeggiare: con i regali, stare con la famiglia, giocare e divertirsi. Io lo festeggio già così, ma forse tutti i regali che vorrei non li riceverò. A me piacerebbe veramente festeggiarlo così: avere tutto quello che voglio, giocare, divertirmi, uscire a giocare, rientrare all’ora che voglio, fare l’albero di Natale questo giorno con tutta la famiglia e i parenti… ecco sì, io lo vorrei festeggiare così. Ma in altri posti non si festeggia così come noi, perché loro non hanno la religione che abbiamo noi, è diversa ed è diverso anche il giorno che lo festeggiano. Mi dispiace per molti bambini che non possono festeggiarlo come vorrebbero; secondo me il Natale dovrebbe essere festeggiato da tutti allo stesso modo e in questo bel giorno dovrebbero stare tutti insieme, in famiglia come faccio io. Spero che passerete un bellissimo Natale. BUONE FESTE! Rebecca Pistis Dicembre 2014 Pag. 22 Numero III Il nostro mondo: la parola a noi bambini Il Natale che vorrei I o vorrei che il Natale si festeggiasse tutti insieme, che si facesse l'albero di Natale tutti insieme e il presepe; ma soprattutto vorrei che si aprissero i regali tutti insieme. In alcuni paesi è diverso perché c'è una tradizione diversa e non possono fare tutto quello che si fa da noi. Quindi spero che negli altri paesi si festeggi molto bene il Natale e spero anche che si divertano molto ad aprire i regali. Purtroppo in altri paesi non si festeggia il Natale perché sono poveri e non ricevono neanche regali. Io auguro un buon Natale a tutti! Sofia Melis A Il nata..cucciolo desso che arriva Natale stavo pensando ……. poveri animaletti lì fuori infreddoliti! Secondo me i genitori (soprattutto quelli che non adorano gli animali) dovrebbero fare un atto di generosità e far entrare dentro casa i propri animali domestici così anche loro potrebbero festeggiare, magari anche con cappellini da Babbo Natale, il miglior giorno della loro vita cucciolosa. Se i miei genitori lo facessero io lo chiamerei... ehm... NATACUCCIOLO (riservato alle palle di pelo). su co Grus Frances Roberta Zucca Dicembre 2014 le ata N le cia e p S I Pag. 23 Numero III Il nostro mondo: la parola a noi bambini L’intervista: Natale negli Stati Uniti n occasione della pubblicazione del Giornalino di dicembre, prevalentemente a tema natalizio, ho chiesto ai bambini di scrivere degli articoli sul Natale nel mondo. Purtroppo, non avendo contatti diretti in giro per il mondo, le informazioni che abbiamo trovato sono state reperite in rete.. Pensandoci meglio, però.. una delle mie più care amiche, Marta, vive negli Stati Uniti da qualche anno, per cui ho pensato di chiederle se aveva voglia di rispondere alle domande dei bambini. Abbiamo approfittato della sua disponibilità per farle un’intervista… chi meglio di lei può descriverci il Natale americano? A voi la parola, bambini!! Maestra Federica Domande di Roberta Zucca: D.: È vero che in America si va di casa in casa a cantare canti di Natale? R.: I Christmas carolers esistono, ma son sempre più rari. Suonano il campanello, tu apri e loro ti cantano 2 o 3 canzoncine di Natale. D.: Cosa si mangia a Natale in America? R.: L’America è molto vasta e le usanze son spesso molto diverse. Le famiglie di oggi mantengono le tradizioni tramandate dai nonni o dai bisnonni, che arrivarono 50 o anche 100 anni fa dall’Europa. Nella famiglia di mio marito c’é un po’ di tutto: italiani, scozzesi, irlandesi e anche americani. Nella sua famiglia alla vigilia di Natale è tradizione cucinare la cena a base di pesce, precisamente ci devono essere 7 tipi di pesce o frutti di mare. I regali si scartano la mattina dopo. Il giorno di Natale mangiamo bacon (pancetta), uova, hotcross buns (una specie di biscotto morbido che secondo me assomiglia ai papassini), e poi scartiamo i regali. Il pranzo come siamo abituati in Italia non esiste. Si aspetta l’ora di cena che è alle 4 circa, dove si cucina un po’ di tutto, ma una cosa non può mancare: l’apple pie! la torta di mele (torta di frolla, con dentro mele e cannella). Un’altra differenza che noto è che non tutte le famiglie son abituate a riunirsi come noi in Italia: uno dei motivi è che molto spesso si abita troppo lontani, anche a 6 ore di aereo (Washington - Los Angeles). Domande di Sofia Melis: D.: Come si festeggia lì il Natale? R.: Un po’ come ho spiegato sopra. Ripeto, gli Stati Uniti son davvero ENORMI, non solo come territorio, ma anche come cultura. Ci son tante persone con religioni diverse e non riconoscono il Natale, se non per comprare di più. Per esempio, i nostri amici ebrei identificano il Natale come “natale cinese” perchè gli unici ristoranti aperti dove possono andare il giorno di Natale son quelli cinesi. Dicembre 2014 Pag. 24 Numero III Il nostro mondo: la parola a noi bambini D.: Quando è Natale lì nevica? R.: Dipende da dove abiti: se abiti nel sud, li c’è sempre caldo perchè c’è il mare dei Caraibi vicino. Se invece abiti nel centro e nel nord, lì incomincia a nevicare a fine novembre! Io sono a Pittsburgh, Pennsylvania, e fa freddissimo! Certi giorni di gennaio si arriva a -20° C durante il giorno. È come vivere nel freezer! D.: Si festeggia il Natale in famiglia da voi? R.: In linea di massima si cerca di stare con i familiari più vicini, ma non è così importante come da noi in Italia. Qui in America le persone sentono di più il giorno del Ringraziamento, li sì che le famiglie cercano di avvicinarsi. D.: Si fa lì l'albero di Natale? R.: Si, quasi tutte le case mettono molte decorazioni all’esterno, a volte un po’ esagerate! Mando qualche foto a Maestra Federica. Le ho scattate 2 anni fa nel paese dei genitori di mio marito, vicino a Baltimora. Esagerati!!!!!!! è l’unico commento che mi viene! D.: Si fa lì il presepe? R.: Le famiglie cattoliche sì, ma non è la regola. In una delle foto che vi ho inviato ce n’è uno dove i personaggi son più alti di voi! D.: Li hai mai ricevuti lì i regali? R.: Si, io abito qui negli Stati Uniti da quasi 7 anni. Mia suocera ci regala sempre la calza piena di regali piccoli, e poi ci fa un regalo più grande. Dicembre 2014 Pag. 25 Numero III Barzellette natalizie A cura di Elisa Frau, Sofia Melis, Rebecca Pistis, Elisa Scalas. A Natale mia madre fa sempre il tacchino. Un'imitazione orrenda! La notte di Natale, quando deve consegnare i regali, Babbo Natale trova le sue renne voltate con le zampe in su!! Allora decide di chiamare il veterinario; questo dopo 10 minuti fa ritornare le renne come nuove. Allora Babbo Natale gli chiede: “Ma come ha fatto?” e il veterinario: “Eh, ho usato un po' di Voltaren!!” Ho messo la calza e la Befana non mi ha portato niente. Forse era meglio metterne una pulita. Cosa fanno sotto l’albero i Re di Spagna, la Regina di Inghilterra e la Regina d’Olanda? I …… regali! La mattina di Natale a casa Rossi è riunita tutta la famiglia con tanti bambini. Arriva Babbo Natale e chiede: “Chi di voi ha sempre ubbidito alla mamma?” E i bimbi in coro: “Il papà!”. Un carabiniere al figlio il giorno di Natale: “Perché pensi che Babbo Natale abbia gli occhi a mandorla?” e lui: “Perchè tutti i giocattoli che mi ha portato vengono da Hong Kong!”. Babbo Natale è stato arrestato perchè lo hanno trovato con le mani nel sacco!! “Caro Babbo Natale...io vorrei tanto... oh cavolo! Ma questo è il numero della Befana! Scusami ho sbagliato!” Un cane, davanti a un albero di Natale, dice: “Finalmente hanno acceso le luci in bagno!” A quale velocità va il cammello dei Re Magi? A tutta ……. mirra! ISTITUTO COMPRENSIVO I. C. ALES (OR) Via Amsicora, 6 09091 ALES e-mail: [email protected] [email protected] Sito Internet: www.istitutocomprensivodiales.it Tel 0783/91601 DS 0783/998184 DSGA 0783/91691 FAX 0783/998061