giornalino dicembre II parte

Dicembre 2014
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Numero III
A scuola con emozione…
le nostre esperienze
Lavoro interdisciplinare
(in collaborazione con Maestra Anna)
A
Le origini del Natale
scuola, con maestra Anna che insegna religione, abbiamo parlato di che cos'è il Natale. Abbiamo detto che il termine Natale significa nascita: un esempio è quando dici ”paese
natale”, cioè paese di nascita. Fino a venerdì (28 novembre) pensavamo che Gesù fosse nato
nell'anno 0, il 25 dicembre ma non è così: noi pensiamo questo perché all'inizio gli scienziati
hanno formulato questa ipotesi, per contare nella linea del tempo, prendendo come riferimento l'anno 0, la nascita di Cristo. In realtà non si sa quale sia il giorno di Natale, né l'anno, né il
mese e né l'ora in cui è nato Gesù, però molto probabilmente è nato sei anni prima. Alcuni studiosi avevano capito che, contando all'indietro, avrebbero messo in discussione tutte le
date storiche, quindi era ormai troppo tardi per cambiare. Solo Luca e Matteo hanno scritto sul Vangelo la storia di Natale: Luca parla dei pastori, Matteo dei Magi.
Luca ci parla dell'angelo Gabriele che va da Maria per dirle che aspetta un bambino... e dei
pastori che arrivano alla grotta. Matteo ci parla dell'angelo Gabriele che va da Giuseppe per
dirgli che Maria aspetta un bambino e dei Magi che arrivano alla casa. In realtà i Magi ci arrivarono 2 anni dopo: infatti Gesù abitava già in una casa. Magi significa sapienti e astronomi,
cioè studiosi delle stelle: l'arrivo della stella cometa per gli
antichi era un segno di Dio ed
era importante. I Magi per arrivare da Gesù hanno seguito la
stella cometa con i loro cammelli, hanno portato a Gesù
dei doni, oro, incenso e mirra.
A proposito... non sappiamo
nemmeno quanti erano i Magi,
immaginiamo fossero 3 perché
anche i doni erano 3; non sappiamo nemmeno se erano re
( infatti il Vangelo dice Magi,
non Re Magi), lo immaginiamo perché i doni che portarono
erano molto costosi. I pastori invece portarono il latte, il
formaggio e una copertina.
Come abbiamo raccontato prima, Gesù non è nato il 25 dicembre: allora perché il Natale
si festeggia in quella data? I
cristiani cattolici lo festeggiano
il 25 dicembre, invece i cristiani ortodossi lo festeggiano l'8
gennaio e non riconoscono il
Papa, ma hanno altri capi, chiamati Patriarchi.
Tutta la classe 5ª
(testi di Rebecca Loddo
e Roberta Zucca)
Dicembre 2014
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Numero III
Storie e leggende natalizie
La leggenda di Babbo Natale
N
ella prima metà del IV secolo d.C.,
nella ricca città di Mira, in Asia Minore, viveva un vescovo davvero molto speciale, del
quale, in mancanza di notizie storiche certe, si
tramandano molte leggende.
Il suo nome era Nicola e proveniva da una ricca famiglia di mercanti. Una volta devoluto
l’intero suo patrimonio in opere di bene, decise
di prendere i voti per dedicare la sua esistenza
al Signore: infatti divenne vescovo di Mira (in
Licia) nel VI secolo d.C.
Quando morì le sue spoglie furono depositate
a Mira e nel 1087 furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e
trasportate a Bari dove sono conservate ancora
oggi. San Nicola divenne il santo protettore
della città di Bari.
Per la generosità che in vita aveva sempre dimostrato aiutando le famiglie povere, alla figura di questo santo viene fatta coincidere quella
di un arzillo vecchietto anch’esso molto generoso che, nella santa notte di Natale, con l’ausilio di una slitta trainata dalle renne, si aggira
per le case dei bambini addormentati per portare loro giocattoli da lui fabbricati, calandosi
dal camino.
In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia
popolare “portatore di doni”, compito eseguito
grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre
(notte di S. Nicola, appunto) o addirittura nella
notte di Natale.
Simone Cau
F
La storia dell’albero
di Natale
ra poco è Natale e tutti come da tradizione addobbiamo l’albero di Natale e il
presepe. L’albero ha origini antiche e rappresenta la vita, può essere un albero vero
come un abete o uno artificiale; di solito
viene preparato il giorno dell’Immacolata
Concezione e rimosso dopo l’Epifania.
Ciascuno di noi può decorare l’albero in
modo diverso e personale: quasi sempre ha
tante luci colorate, palline di vetro, legno e
cioccolato, con diverse forme, campane,
pigne, Babbo Natale, e spesso sulla punta
c’è una decorazione a forma di stella per
rappresentare la stella cometa. Di solito
sotto l’albero troviamo i regali di Natale
impacchettati. L’Albero ha origini antichissime, si parla addirittura dell’Albero del
paradiso decorato con tanti oggetti colorati,
con la credenza che le luci che lo illuminano corrispondono a tante anime. Nel Medioevo anche chi non era cristiano vedeva
l’albero come linfa vitale e nella Bibbia
rappresentava l’albero della vita posto al
centro del Paradiso terrestre. La tradizione
dell’albero di Natale è sentita in modo particolare nei paesi europei di lingua tedesca,
ma ormai anche da noi è un simbolo natalizio. Giovanni Paolo II durante il suo pontificato ha fatto allestire un grosso albero di
Natale in piazza San Pietro a Roma, cuore
del cattolicesimo mondiale, come rappresentazione del legno della croce. Ormai
l’albero è una tradizione e con tutti i suoi
colori porta tantissima allegria e io auguro
BUON NATALE A TUTTI !!!!!!!!!
Andrea Arceri
Dicembre 2014
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Numero III
Storie e leggende natalizie
C’
La vera storia di Babbo Natale
era una volta un uomo dai forti denti bianchi, dalle braccia poderose e dai folti
capelli rossi. Quel gigante viveva nei boschi in un paese del Nord, in solitudine. Quando
la neve cadeva alta, spesso lasciava cibo per gli amici animali della foresta. Aveva un
amore particolare per le renne. Lui desiderava tanto conquistare la simpatia della gente del
villaggio ma nessuno gli dava affetto, poiché tutto ciò che lui faceva veniva male interpretato, e anzi avevano paura della sua forza, ma non potevano immaginare quanto il suo
cuore fosse grande e buono.
In una giornata di neve e vento freddo Nikolas sentì nella foresta un lamento prolungato e
sottile, simile a un piagnucolio di un bambino che ha perso la sua mamma. Nel silenzio di
quei boschi capì che si trattava di un cucciolo di animale intrappolato. Nikolas riuscì a salvare il cucciolo di renna dalla morsa ferrea di una tagliola, ma proprio in quell’istante
un’enorme matassa bianca li travolse. E ben presto tutto si fece buio intorno a loro. Una
luce improvvisa apparve allora davanti a loro e Nikolas si sentiva felice come non lo era
mai stato, trasportato verso il cielo da una forza superiore. Al di là vi era un giardino fiorito dove d’improvviso apparve un angelo che disse: “Benvenuto Nikolas! Spero che ti
piaccia il giardino che abbiamo preparato per te”.
“Per me?” chiese stupito Nikolas. “Io non sono così importante da meritare che qualcuno
si preoccupi di accogliermi.”
“Tu per noi sei davvero importante. Tutti quelli che soffrono durante la loro vita terrena
qui sono i primi” rispose l’angelo. “Piuttosto, dimmi, cos’è che rimpiangi di quella vita
che hai passato per lo più da solo?”
“Rimpiango di non aver potuto vedere ogni giorno il sorriso dei bambini, di non averli
fatti giocare insieme a me perché i loro genitori non mi hanno mai permesso di avvicinali”.
“Davvero questo ti è mancato?” chiese l’angelo.
“Oh si!” rispose Nikolas. “I bambini sono innocenti come i miei amici animali. Loro non
si sono mai fatta meraviglia per i miei poveri abiti. I bambini sono buoni e hanno bisogno
delle nostre carezze e dei nostri baci. Nelle lunghe notti invernali ho costruito tanti giocattoli che intendevo regalare loro ma purtroppo non sono mai riuscito a regalarne uno e ad
avere in cambio un sorriso”.
“Ciò che dici è molto bello”, riprese l’angelo, “e io credo che chi può decidere di te saprà
darti la possibilità di realizzare questo piccolo sogno. Ora torna laggiù ad esaudire il tuo
desiderio di far felici i bambini di tutto il mondo almeno una volta all’anno”.
“E se qualcuno mi riconoscesse?”
“Non preoccuparti”, lo rassicurò l’angelo.
continua alla pag. successiva…..
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Pag. 17
Numero III
Storie e leggende natalizie
…. segue da pag. 16
Nikolas si ritrovò addormentato nel suo letto. Al suo risveglio pensò che tutto quello che
era accaduto fosse stato solo un bellissimo sogno. Quando si vide allo specchio stentò a riconoscersi: i suoi capelli erano divenuti bianchi e la sua barba folta e lunga. Le sue vesti
erano fatte di un pesante panno rosso con i bordi ricoperti di una soffice e candida lana.
Una robusta cintura di cuoio nero e due stivali completavano il suo nuovo abbigliamento.
L’angelo spiegò: “La tua barba e i tuoi capelli sono bianchi come la neve che ti ha aiutato a
raggiungerci, mentre il tuo vestito è rosso come il fuoco del tuo amore, il nero dei tuoi stivali e della tua cintura ti ricorderanno invece la cattiveria degli uomini che tu hai conosciuto e che non dovrà mai turbare il sorriso dei bambini nella festa di Natale”.
Così, quando tutti i doni furono caricati nella sua slitta e diede il comando della partenza
verso tutti i paesi del mondo, iniziò la notte più lunga e più magica che lui avesse mai vissuto.
Anche io spero di poter esaudire i miei desideri come Babbo Natale ovvero Nikolas Klaus.
Simone Cau
La leggenda del pettirosso
U
n piccolo uccellino di colore
giallo e marrone divideva la stalla con
Giuseppe, Maria e Gesù bambino. La
notte, mentre Gesù bambino dormiva,
l'uccellino notò che il fuoco si stava per
spegnere. Pensò di mettersi a volare e
rivolare per far riaccendere il fuoco per
tenere al caldo tutta la notte la Sacra Famiglia. Al mattino l'uccellino si ritrovò
il petto rosso brillante come dono di Gesù bambino.
Sara Atsoggiu
La leggenda di Rudolph, la renna
dal naso rosso
B
abbo Natale viene
sempre rappresentato con
un insieme di renne, delle
quali una è molto particolare. La slitta di Babbo
Natale viene sempre trainata da nove renne, una
renna è dotata di un naso
rosso, molto scintillante.
Per via di questa stranezza
fisica, si rivelò un grande
aiuto per Babbo Natale in
una fredda e nebbiosa notte di vigilia. Grazie al suo naso rosso molto luminoso illuminò la strada a Babbo Natale.
Alessandra Serra
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Numero III
I nostri amici animali
Speciale Natale
Il mio amico a 4 zampe
I
l mio cane si chiama Iago ed è un cucciolo
di Labrador color miele; adesso è molto alto ma
quando me l'hanno regalato, l'11 gennaio 2014,
appena 9 giorni dopo il mio compleanno, era piccolissimo e quando andavo a giocare con lui in
giardino mi graffiava sempre con i suoi denti e i
suoi artigli aguzzi.
Ora ha un anno, compiuto il 21 novembre, e ancora adesso, quando mi trovo in difficoltà, lui mi
aiuta sempre. Ha combinato molti guai, ma lui
sarà per sempre il mio migliore amico a 4 zampe.
Gabriele Scebba
BUON NATALE!!
Q
Le renne di Babbo Natale
uando noi pensiamo a Babbo Natale, ci vengono in mente le sue renne. Le
renne si chiamano: Cupid, Vixen, Dixen, Comet, Donner, Dazzle, Prancer, Dasher,
ma la più importante si chiama Rudolph.
CUPID è la più coccolona di tutte le renne di Babbo Natale. È nata con una macchia
rossa sul petto a forma di cuore, ed è per quello che si chiama Cupid “Cupido”.
DIXEN e VIXEN sono le prime renne che Babbo Natale trovò tanti e tanti anni fa
nascoste sotto la neve; erano 2 gemelle e si distinguevano perché Vixen aveva 2 code.
continua alla pag, successiva…..
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Numero III
I nostri amici animali
Speciale Natale
continua da pag. 18...
COMET è la più veloce di tutte le renne di Babbo Natale, quando i bambini vedono
una luce sfrecciare nel cielo pensano che sia una stella cometa, ma in realtà è lei! Non
riposa mai, ma passa tutto il tempo a girovagare in tutti i continenti.
DONNER è la cantante del branco; appena nata strillava così forte che i suoi genitori
vivevano con dei guanciali legati sopra le orecchie per non sentirla. Crescendo la sua
voce si è affinata e ora riesce a controllarla.
DAZZLE spesso si fa accompagnare da Donner: dove c'è allegria e musica state sicuri che c'è lo zampino, anzi gli zoccoli di loro due.
PRANCER è la più timida di tutte le renne, è stata l'ultima ad esser trovata da Babbo
Natale. Quando era arrivata diventava cosi rossa che non riusciva a capire perché le
altre non la prendessero in giro ma Babbo Natale le spiegò che anche le altre renne
avevano un qualcosa di strano, per cui nessuno di noi è perfetto.
DASHER è la più coraggiosa del branco: quando nacque, la sua mamma si spaventò
vedendo quei grossi dentoni da castoro perché poteva essere difficile allattarla; quando traina la slitta in volo spesso sta subito dietro Rudolph.
RUDOLPH ha il naso rosso ed è una renna speciale in grado di condurre il gruppo.
Rudolph si distingue per via del suo naso che non è nero né umido, ma è rosso e si
accende. La povera Rudolph ha sofferto molto, perché è sempre stata presa in giro
dalle sue compagne e si isolava dal gruppo fino all'anno scorso: verso la sera del giorno precedente alla vigilia di Natale, Babbo Natale era molto teso; c'era una nebbia
talmente fitta che non si riusciva a vedere nulla, e si chiedeva: “Come faccio a portare
i regali con questa nebbia?”. Piangeva e guardava le sue renne scuotendo la testa, e
Rudolph iniziò ad diventar triste, ma il suo naso si accese ancor di più; Babbo Natale
la guardò e fece i salti di gioia dicendo: “Rudolph ci farà luce e ci guiderà con il suo
naso rosso!”.
Dal quel giorno Rudolph diventò capogruppo e nessuno la prese più in giro.
E anche quest'anno le renne aiuteranno Babbo Natale a portarci tanti regali!!!
Marta Serra
Michela Melis
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Spe
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Numero III
Il nostro mondo:
la parola a noi bambini
A
Esiste davvero Babbo Natale?
ah il caro e vecchio Babbo Natale! L' uomo che rende
felici tutti i bambini. Ma esiste davvero? E le sue renne? E la
sua slitta? E se esistono, volano davvero?
A tutte queste domande nessuno può rispondere. Qualcuno
dice che sono i genitori a portare i regali, qualcuno dice che
sono i nonni, ma la domanda che mi pongo io è un'altra:
quando comprano i regali? Tornano da lavoro nell'orario giusto, se sono a casa ne approfittano per riposare… allora rispondetemi voi:
BABBO NATALE ESISTE O È SOLO UNA LEGGENDA?
Roberta Zucca
Intervista alla mamma:
Natale in Polonia
D.: Dimmi cosa facevate nella giornata di Natale.
R.: Il Natale è la festività più sentita dalla popolazione polacca, molto religiosa. Durante
l'Avvento, ogni mattina alle 6.00, i polacchi vanno a messa: celebrano un servizio religioso
particolare chiamato Roraty.
D.: Cosa mettevate nella casa?
R.: Contemporaneamente si preparano le classiche decorazioni fatte a mano, come i Pajaki,
dei ragnetti realizzati con carta e stoffa.
D.: E l'albero di Natale?
R.: Viene chiamato choinka, rimane nelle case e nei luoghi pubblici fino al 2 febbraio (festa
di Santa Maria delle candele) ed è decorato anche con noci e piccoli cioccolatini.
D.: Cosa e come mangiavate?
R.: Alla Vigilia si cucina vegetariano e il pasto è composto da 12 portate (una per ogni apostolo): tra le pietanze più gettonate troviamo zuppe barszcz (con crauti e funghi o di mandorle), cavolfiore con piselli uszka (polpettine di pane), pasta makielki e dolci ricoperti di semi
di papavero.
…………………………………………………………………………… segue a pag. successiva
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Numero III
Il nostro mondo:
la parola a noi bambini
…… segue da pag. 20
I dolci:
A Natale invece ci si sbizzarrisce con i dolci: assolutamente da segnalare il Pierniki
(dolce al miele spesso a forma di animali, cuori, stelle o raffigurante San Nicola) e l'Oplatek (pagnotta pressata con figura natalizia sulla crosta). Quest'ultimo viene solitamente condiviso tra familiari, amici e vicini di casa, come simbolo di perdono e augurio.
Cristina Accalai
A
Il Natale che vorrei
me piace molto il Natale, però mi piacerebbe che ognuno avesse il proprio
Natale cioè come lo vorrebbe festeggiare: con i regali, stare con la famiglia, giocare e divertirsi. Io lo festeggio già così, ma forse tutti i regali che vorrei non li riceverò. A me piacerebbe veramente festeggiarlo così: avere tutto quello che voglio,
giocare, divertirmi, uscire a giocare, rientrare all’ora che voglio, fare l’albero di
Natale questo giorno con tutta la famiglia e i parenti… ecco sì, io lo vorrei festeggiare così. Ma in altri posti non si festeggia così come noi, perché loro non hanno
la religione che abbiamo noi, è diversa ed è diverso anche il giorno che lo festeggiano. Mi dispiace per molti bambini che non possono festeggiarlo come vorrebbero; secondo me il Natale dovrebbe essere festeggiato da tutti allo stesso modo e
in questo bel giorno dovrebbero stare tutti insieme, in famiglia come faccio io.
Spero che passerete un bellissimo Natale.
BUONE FESTE!
Rebecca Pistis
Dicembre 2014
Pag. 22
Numero III
Il nostro mondo:
la parola a noi bambini
Il Natale che vorrei
I
o vorrei che il Natale si festeggiasse tutti insieme, che si facesse
l'albero di Natale tutti insieme e il presepe; ma soprattutto vorrei che si
aprissero i regali tutti insieme. In alcuni paesi è diverso perché c'è una
tradizione diversa e non possono fare tutto quello che si fa da noi. Quindi spero che negli altri paesi si festeggi molto bene il Natale e spero anche che si divertano molto ad aprire i regali. Purtroppo in altri paesi non
si festeggia il Natale perché sono poveri e non ricevono neanche regali.
Io auguro un buon Natale a tutti!
Sofia Melis
A
Il nata..cucciolo
desso che arriva Natale stavo pensando ……. poveri animaletti lì fuori infreddoliti! Secondo me i genitori (soprattutto
quelli che non adorano gli animali) dovrebbero fare un atto di generosità e far entrare
dentro casa i propri animali domestici così
anche loro potrebbero festeggiare, magari
anche con cappellini da Babbo Natale, il miglior giorno della loro vita cucciolosa. Se i
miei genitori lo facessero io lo chiamerei...
ehm... NATACUCCIOLO (riservato alle
palle di pelo).
su
co Grus
Frances
Roberta Zucca
Dicembre 2014
le
ata
N
le
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e
p
S
I
Pag. 23
Numero III
Il nostro mondo:
la parola a noi bambini
L’intervista: Natale negli Stati Uniti
n occasione della pubblicazione del Giornalino di dicembre, prevalentemente a tema
natalizio, ho chiesto ai bambini di scrivere degli articoli sul Natale nel mondo. Purtroppo, non
avendo contatti diretti in giro per il mondo, le informazioni che abbiamo trovato sono state
reperite in rete.. Pensandoci meglio, però.. una delle mie più care amiche, Marta, vive negli
Stati Uniti da qualche anno, per cui ho pensato di chiederle se aveva voglia di rispondere alle
domande dei bambini. Abbiamo approfittato della sua disponibilità per farle un’intervista…
chi meglio di lei può descriverci il Natale americano? A voi la parola, bambini!!
Maestra Federica
Domande di Roberta Zucca:
D.: È vero che in America si va di casa in casa a cantare canti di Natale?
R.: I Christmas carolers esistono, ma son sempre più rari. Suonano il campanello, tu
apri e loro ti cantano 2 o 3 canzoncine di Natale.
D.: Cosa si mangia a Natale in America?
R.: L’America è molto vasta e le usanze son spesso molto diverse. Le famiglie di oggi
mantengono le tradizioni tramandate dai nonni o dai bisnonni, che arrivarono 50 o anche 100 anni fa dall’Europa.
Nella famiglia di mio marito c’é un po’ di tutto: italiani, scozzesi, irlandesi e anche
americani. Nella sua famiglia alla vigilia di Natale è tradizione cucinare la cena a base
di pesce, precisamente ci devono essere 7 tipi di pesce o frutti di mare. I regali si scartano la mattina dopo. Il giorno di Natale mangiamo bacon (pancetta), uova, hotcross
buns (una specie di biscotto morbido che secondo me assomiglia ai papassini), e poi
scartiamo i regali. Il pranzo come siamo abituati in Italia non esiste. Si aspetta l’ora di
cena che è alle 4 circa, dove si cucina un po’ di tutto, ma una cosa non può mancare:
l’apple pie! la torta di mele (torta di frolla, con dentro mele e cannella). Un’altra differenza che noto è che non tutte le famiglie son abituate a riunirsi come noi in Italia:
uno dei motivi è che molto spesso si abita troppo lontani, anche a 6 ore di aereo
(Washington - Los Angeles).
Domande di Sofia Melis:
D.: Come si festeggia lì il Natale?
R.: Un po’ come ho spiegato sopra. Ripeto, gli Stati Uniti son davvero ENORMI, non
solo come territorio, ma anche come cultura. Ci son tante persone con religioni diverse e non riconoscono il Natale, se non per comprare di più. Per esempio, i nostri amici
ebrei identificano il Natale come “natale cinese” perchè gli unici ristoranti aperti dove
possono andare il giorno di Natale son quelli cinesi.
Dicembre 2014
Pag. 24
Numero III
Il nostro mondo:
la parola a noi bambini
D.: Quando è Natale lì nevica?
R.: Dipende da dove abiti: se abiti nel sud, li c’è sempre caldo perchè c’è il mare dei
Caraibi vicino. Se invece abiti nel centro e nel nord, lì incomincia a nevicare a fine
novembre! Io sono a Pittsburgh, Pennsylvania, e fa freddissimo! Certi giorni di gennaio si arriva a -20° C durante il giorno. È come vivere nel freezer!
D.: Si festeggia il Natale in famiglia da voi?
R.: In linea di massima si cerca di stare con i familiari più vicini, ma non è così importante come da noi in Italia. Qui in America le persone sentono di più il giorno del
Ringraziamento, li sì che le famiglie cercano di avvicinarsi.
D.: Si fa lì l'albero di Natale?
R.: Si, quasi tutte le case mettono molte decorazioni all’esterno, a volte un po’ esagerate! Mando qualche foto a Maestra Federica. Le ho scattate 2 anni fa nel paese dei
genitori di mio marito, vicino a Baltimora. Esagerati!!!!!!! è l’unico commento che mi
viene!
D.: Si fa lì il presepe?
R.: Le famiglie cattoliche sì, ma non è la regola. In una delle foto che vi ho inviato ce
n’è uno dove i personaggi son più alti di voi!
D.: Li hai mai ricevuti lì i regali?
R.: Si, io abito qui negli Stati Uniti da quasi 7 anni. Mia suocera ci regala sempre la
calza piena di regali piccoli, e poi ci fa un regalo più grande.
Dicembre 2014
Pag. 25
Numero III
Barzellette natalizie
A cura di Elisa Frau, Sofia Melis, Rebecca Pistis, Elisa Scalas.
A Natale mia madre fa sempre il tacchino. Un'imitazione orrenda!
La notte di Natale, quando deve consegnare i regali, Babbo Natale trova le sue renne
voltate con le zampe in su!! Allora decide di chiamare il veterinario; questo dopo 10 minuti fa ritornare le renne come nuove. Allora Babbo Natale gli chiede: “Ma come ha fatto?”
e il veterinario: “Eh, ho usato un po' di Voltaren!!”
Ho messo la calza e la Befana non mi ha portato niente. Forse era meglio metterne una
pulita.
Cosa fanno sotto l’albero i Re di Spagna, la Regina di Inghilterra e la Regina d’Olanda?
I …… regali!
La mattina di Natale a casa Rossi è riunita tutta la famiglia con tanti bambini. Arriva
Babbo Natale e chiede: “Chi di voi ha sempre ubbidito alla mamma?” E i bimbi in coro:
“Il papà!”.
Un carabiniere al figlio il giorno di Natale: “Perché pensi che Babbo Natale abbia gli
occhi a mandorla?” e lui: “Perchè tutti i giocattoli che mi ha portato vengono da Hong
Kong!”.
Babbo Natale è stato arrestato perchè lo hanno trovato con le mani nel sacco!!
“Caro Babbo Natale...io vorrei tanto... oh cavolo! Ma questo è il numero della Befana!
Scusami ho sbagliato!”
Un cane, davanti a un albero di Natale, dice: “Finalmente hanno acceso le luci in bagno!”
A quale velocità va il cammello dei Re Magi? A tutta ……. mirra!
ISTITUTO COMPRENSIVO I. C. ALES (OR)
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