Istituto di Studi su Religioni e Culture

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PONTIFICIA
UNIVERSITÀ
GREGORIANA
Istituto di Studi
su Religioni e
Culture
e
Centro “Cardinal Bea”
per gli Studi Giudaici
2003
2004
Programma degli studi
PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
Istituto di Studi
su Religioni e Culture
Preside
R.P. Daniel Madigan
e
Centro “Cardinal Bea”
per gli Studi Giudaici
Direttore
R.D. Joseph Sievers
PROGRAMMA DEGLI STUDI
2003 - 2004
Piazza della Pilotta 4 - 00187 Roma
[email protected]
Istituto di Studi su Religioni e Culture
R.P. Daniel Madigan – 06-6701.5510 – [email protected]
Dott. Ambrogio Bongiovanni – 06-6701.5531 –
[email protected]
Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici
R.D. Joseph Sievers – 06-6701.5529 – [email protected]
INDICE
Presentazione .........................................................................................
Storia e fisionomia dell’Istituto ...............................................................
Finalità dell’Istituto ................................................................................
Gradi accademici ....................................................................................
Condizioni di ammissione ........................................................................
Ordinamento degli Studi ..........................................................................
Corsi fondamentali ..................................................................................
Specializzazioni .......................................................................................
Requisiti linguistici per indirizzi particolari ...........................................
Esperienza vissuta di dialogo ..................................................................
Ammissione all’esame di Magistero ........................................................
Lingue d’insegnamento ...........................................................................
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Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici .................................. 10
Finalità del Centro ................................................................................ 10
Borse di Studio ...................................................................................... 11
Servizi particolari ................................................................................ 11
SIDIC-Service International de Documentation Judéo-Chrétienne ...... 11
Presentation ..........................................................................................
The Institute and its background ...........................................................
Objectives of the Institute ......................................................................
Degree programmes ..............................................................................
Admission requirements .........................................................................
The programme of study ........................................................................
Foundational courses ............................................................................
Specializations .......................................................................................
Language requirements .........................................................................
Lived experience of dialogue .................................................................
Admission to the final exam for the Master of Arts . ..............................
Languages of instruction .......................................................................
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Cardinal Bea Centre for Judaic Studies ............................................ 18
The aim of the Centre ............................................................................ 18
Scholarships .......................................................................................... 19
Special Services .................................................................................... 19
SIDIC-International Jewish-Christian Documentation Service ............ 19
Programma degli Studi 2003-2004 .....................................................
Corsi fondamentali ................................................................................
Corsi di specializzazione .......................................................................
Ebraismo ...............................................................................................
Islam ......................................................................................................
Religioni dell’Asia .................................................................................
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Descrizione dei corsi e dei seminari ................................................... 28
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
PRESENTAZIONE
STORIA E FISIONOMIA DELL’ISTITUTO
L’Istituto di Studi su Religioni e Culture è l’ultima realtà accademica sorta
nella Pontificia Università Gregoriana, in seguito all’approvazione della
Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede il 6 Giugno
2002 ed ha iniziato le proprie attività a partire dallo scorso anno accademico
2002-2003. Chiamando l’Università ad un coraggioso rilancio in occasione
del 450º anniversario della sua fondazione, il Santo Padre ha sottolineato il
fatto che “nell’odierno scenario di un mondo globalizzato, dove più spiccata
e frequente è la convivenza di uomini di fedi e culture diverse, il dialogo
interreligioso assume una rilevanza notevole”. Tra gli obiettivi particolari
che egli ha proposto è stato “un interesse pastorale per il dialogo
interreligioso”. Le parole di Papa Giovanni Paolo II in questa occasione
hanno ricordato momenti precedenti, quando aveva affidato questo interesse
particolare all’intera Compagnia di Gesù.
Per anni l’Università ha promosso lo studio di religioni e culture
attraverso attività connesse al dialogo interreligioso e interculturale. Tali
attività hanno incluso non solo corsi ordinari delle Facoltà di Missiologia e
Teologia, ma anche serie di conferenze, convegni, pubblicazioni e scambi
accademici. Gli studenti di tutte le facoltà dell’Università sono stati
incoraggiati ad ampliare i loro programmi, cogliendo le varie offerte di
studio su religioni e culture presentate nel Consorzio Gregoriano.
Negli anni scorsi il precedente Programma Interfacoltà ha coordinato
vari centri di studio. In primo luogo è da menzionare il Centro “Cardinal
Bea” per gli Studi Giudaici fondato formalmente nel 2001, ma la cui origine
risale al 1978. Il Centro a sua volta è stato ora affidato all’Istituto di Studi su
Religioni e Culture.
Dal 1980 corsi su temi d’esegesi rabbinica sono stati offerti nella
Facoltà di Teologia e, nello stesso anno, è stata iniziata una collaborazione
con il S.I.D.I.C. (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne)
di Roma (informazioni più dettagliate si troveranno più avanti). Nel 1983 è
stata fondata la Cattedra Ma’alot in Studi Giudaici, ed è iniziato un corso
annuale interdisciplinare su “La Chiesa e la Religione Giudaica” con la
collaborazione di specialisti ebrei.
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PROGRAMMA 2003-2004
Nel 1985 si è conclusa una convenzione di collaborazione accademica
con la Hebrew University di Gerusalemme. Questa convenzione ha assunto
una forma più ampia nel 2001, con l’inizio di uno scambio regolare di
docenti (Brenninkmeijer-Werhahn Visiting Professors) e di studenti gestito
insieme dal Center for the Study of Christianity alla Hebrew University di
Gerusalemme e dal Centro “Card. Bea” per gli Studi Giudaici alla Pontificia
Università Gregoriana. Nel 1994 è stata creata una nuova Cattedra che
prevedeva la presenza ogni anno di un “Philip and Muriel Berman Visiting
Professor in Jewish Studies” e, attualmente, quella di un “Richard and
Susan Master Visiting Professor in Jewish Studies ”. Nel 2002 il Centro
“Card. Bea” è stato ulteriormente arricchito con il trasferimento del Fondo
della Biblioteca e della Documentazione del S.I.D.I.C. di Roma alla
Gregoriana. In una dichiarazione congiunta del Card. Zenon Grocholewski,
Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e del Card. Walter
Kasper, Presidente della Commissione per i Rapporti religiosi con
l’Ebraismo, pubblicata nel gennaio 2003, è stato dato al Centro “Cardinal
Bea” per gli Studi Giudaici il compito di continuare l’eredità accademica e
di dialogo dell’Istituto Ratisbonne di Gerusalemme.
Da molti anni l’Università Gregoriana nutre un interesse notevole per
lo studio dell’Islam. Infatti nel passato recente islamologi di fama
internazionale hanno insegnato alla Gregoriana, come i Padri Ignacio Pareja
e Richard Gramlich. Nell’ottobre 1976, per dare seguito all’invito del Concilio
Vaticano II rivolto a cristiani e musulmani di “esercitare la mutua
comprensione”, furono iniziate le Conferenze Golwardi che, in seguito, sono
diventate il Programma Interfacoltà di Studi Islamici (1981). Nel quadro di
queste conferenze, varie personalità accademiche e politiche di entrambe le
comunità hanno tenuto delle relazioni all’Università.
Nel 1984 è stata stipulata una convenzione di cooperazione
accademica con l’Università di Ankara. Questa convenzione, rinnovata nel
1994, è stata particolarmente fruttuosa nello scambio di professori e
ricercatori nell’area delle rispettive culture religiose. Con regolarità si sono
anche tenuti dei seminari di ricerca, organizzati dall’una o dall’altra
università. Contatti simili si sono stabiliti anche con altre università in paesi
a maggioranza islamica. Esistono infatti varie forme di collaborazione
scientifica con istituzioni accademiche egiziane, tunisine, iraniane,
indonesiane, ed altre.
FINALITÀ DELL’ISTITUTO
L’Istituto di Studi su Religioni e Culture ha il compito di rispondere al
sempre più crescente numero di richieste per l’insegnamento e la ricerca
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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specializzata nell’ambito di religioni e culture, richieste che vengono sia
dall’interno della Chiesa sia da singoli e realtà di altre tradizioni religiose
che esprimono il desiderio di unirsi ai cristiani nella promozione del dialogo.
L’Istituto rappresenta dunque una risposta della Compagnia di Gesù,
espressa in occasione della 34ª Congregazione Generale, alle ripetute
richieste del Santo Padre a fare del dialogo interreligioso una priorità
apostolica per il futuro. Tale risposta è orientata a tre principali obiettivi:
● fornire un servizio alla Chiesa, sia nelle aree religiosamente pluraliste
ove i cristiani sono a volte in minoranza, sia in quelle tradizionalmente
cristiane ove credenti di altre tradizioni religiose costituiscono minoranze
la cui importanza è sempre più riconosciuta. Il servizio fornito è orientato
alla formazione di persone che possano impegnarsi concretamente ed
efficacemente nel dialogo con credenti di altre religioni, in vari ambiti:
teologici, politici, legislativi ed educativi.
● fornire tale servizio anche a persone di altre tradizioni religiose che
desiderano approfondire la conoscenza dei cristiani e della loro fede, in
modo da coltivare rapporti più cordiali tra le varie comunità religiose. A
questo scopo è proposto un programma introduttivo per lo studio del
cristianesimo per tutti coloro che appartengono ad altre tradizioni
religiose, facilitando così il loro inserimento nei corsi ordinari della
Facoltà di Teologia.
● offrire a studenti di altre facoltà corsi, seminari, conferenze e
aggiornamenti su tematiche riguardanti le religioni del mondo, nella
speranza che questi siano di arricchimento per i loro studi ed il loro
apostolato.
GRADI ACCADEMICI
Gli studenti iscritti all’Istituto come studenti ordinari possono ottenere i
seguenti gradi accademici:
Diploma di Studi: per coloro che conseguono una preparazione generale
attraverso un anno di studio intensivo nell’Istituto, totalizzando un
minimo di 22 crediti.
● Magistero (Master of Arts): per coloro che completano due anni di studio
intensivo totalizzando un minimo di 42 crediti e sostengono un colloquio
finale dopo aver presentato una tesi.
●
CONDIZIONI DI AMMISSIONE
L’ammissione all’Istituto come studente ordinario richiede oltre ad un titolo
equivalente ad un baccalaureato, una provata ed adeguata preparazione
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PROGRAMMA 2003-2004
teologica nella propria tradizione religiosa. Per questo ai fini
dell’ammissione sarà esaminato il Curriculum Vitae et Studiorum dei singoli
candidati.
Laddove necessario il Preside potrà richiedere l’integrazione di corsi
specifici allo scopo di completare la formazione di base dello studente.
ORDINAMENTO DEGLI STUDI
Dal punto di vista metodologico, viene proposto un sistema di studio di tipo
tutoriale: entro la fine di novembre ogni studente sceglierà, con
l’approvazione del Preside, un tutor che lo guiderà durante tutto il corso
degli studi. Viene data particolare importanza a studi personalizzati o ai
cosiddetti «reading courses», che verranno concordati con il tutor.
CORSI FONDAMENTALI
I corsi fondamentali coprono aree di conoscenza ritenute di base per tutti gli
studenti sulle quali costruire la propria specializzazione. Un lavoro serio nel
settore del dialogo fra comunità di credenti richiede, innanzitutto, una
preparazione approfondita nella propria tradizione religiosa, pertanto ogni
studente deve mostrare una comprensione integrata della propria tradizione
di fede. In particolare gli studenti cristiani dovranno avere conoscenze di
teologia fondamentale, dogmatica e biblica. È considerata fondamentale
l’acquisizione di conoscenze nelle seguenti aree: teologia cristiana delle
religioni, teologia del pluralismo religioso, tradizioni religiose dell’Oriente e
dell’Occidente, scienze delle religioni (antropologia, psicologia, sociologia,
filosofia), religioni e politica (etnicità, minoranze, guerra e pace).
SPECIALIZZAZIONI
Ogni studente potrà scegliere una delle quattro aree di specializzazione:
Ebraismo, Islam, Religioni dell’Asia e Cristianesimo. Quest’ultima
specializzazione è riservata agli studenti di altre tradizioni religiose. Il
numero di crediti minimo considerato necessario ai fini di ciascuna
specializzazione è pari a 20.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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Requisiti Linguistici per Indirizzi Particolari
Il programma di studi non fornisce normalmente una preparazione
linguistica introduttiva specifica per la specializzazione. In ogni caso, gli
studenti potranno frequentare corsi di lingue offerti dalle altre facoltà
dell’Università Gregoriana, del Pontificio Istituto Biblico (PIB) e del
Pontificio Istituto Orientale (PIO).
ESPERIENZA VISSUTA DI DIALOGO
Agli studenti sarà suggerito e/o richiesto di partecipare ad incontri, riunioni,
dibattiti con credenti di altre tradizioni religiose. Tali attività, organizzate
dall’Istituto e da altri enti, o anche su iniziativa personale dello studente,
sono considerate parte essenziale del percorso formativo. Ogni studente
deve redigere un diario personale di riflessioni sulle esperienze vissute
durante gli anni di studio nell’Istituto, che sarà presentato prima dell’esame
orale finale e che può essere oggetto di discussione durante lo stesso.
AMMISSIONE ALL’ESAME DI MAGISTERO (MASTER OF ARTS)
§ 1. Per essere ammessi all’esame finale si deve aver superato gli esami
previsti, presentato il diario di riflessione personale ed ottenuto
l’approvazione della dissertazione scritta (tesi) di circa 15,000 parole da
consegnare secondo il calendario stabilito dall’Istituto.
§ 2. Oltre all’iscrizione presso la Segreteria Generale, i candidati che
vogliano sostenere l’esame di Magistero a giugno, devono presentare al
Preside, entro il 10 maggio, la domanda di ammissione, in quattro
copie, corredata dal programma e dalla bibliografia, e controfirmata dal
tutor; entro il 30 giugno per la sessione di ottobre; e entro il 20
dicembre per quella di febbraio.
LINGUE D’INSEGNAMENTO
L’italiano è la lingua ufficiale dell’Università, per cui gli studenti devono
conoscere questa lingua per usufruire dei corsi offerti dalle varie facoltà e
dagli altri centri ed istituti.
Essendo l’Istituto impegnato in attività di cooperazione
internazionale, l’inglese rappresenta la seconda lingua d’insegnamento.
Requisito fondamentale per gli studenti dell’Istituto è dunque la
conoscenza di queste due lingue.
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PROGRAMMA 2003-2004
CENTRO “CARDINAL BEA” PER GLI STUDI GIUDAICI
Come evidenziato sopra, il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici fa
parte integrante dell’Istituto di Studi su Religioni e Culture (ISRC), pur
mantenendo e sviluppando una propria identità.
FINALITÀ DEL CENTRO
Il Centro si fonda sulla base del patrimonio spirituale comune a cristiani e ad
ebrei, e ha come scopo “promuovere tra loro la mutua conoscenza e stima,
che si ottengono soprattutto dagli studi biblici e teologici e da un fraterno
dialogo” (Conc. Vatic. II, NA 4). Nel contesto di questi studi, all’interno
dell’ISRC e con la collaborazione specifica della Facoltà di Teologia, della
Facoltà di Filosofia e del Pontificio Istituto Biblico, il Centro ha scopi
più specifici:
● Anzitutto vuole essere un servizio agli studenti delle varie facoltà ed
istituti, per far loro conoscere meglio sia i rapporti intimi che legano la
Chiesa all’ebraismo sia l’ebraismo come tale. In questo senso offre corsi
di introduzione all’ebraismo, per farne conoscere le dimensioni ed
espressioni diverse, in modo da far apprendere “con quali caratteristiche
essenziali gli ebrei si autodefiniscono alla luce della loro propria realtà
religiosa” (Orientamenti e suggerimenti per l’applicazione della
Dichiarazione Conciliare “Nostra Aetate” n. 4.).
● In secondo luogo, il Centro “Cardinal Bea” vuole contribuire a una
solida formazione di persone che possano impegnarsi concretamente ed
efficacemente nel dialogo ebraico-cristiano e nel dialogo interreligioso
più in generale, attraverso il corso della specializzazione in ebraismo.
● In terzo luogo, il Centro “Cardinal Bea” promuove scambi accademici
internazionali, sia di docenti che di studenti ed è in stretto rapporto con
l’Università Ebraica di Gerusalemme ed altre istituzioni in Israele e negli
Stati Uniti. Il Centro organizza conferenze per studiosi, per studenti, e
per un pubblico più ampio, per promuovere la conoscenza dell’ebraismo,
il superamento di pregiudizi, e l’approfondimento e allargamento del
dialogo ebraico-cristiano.
In queste attività vengono studiati sia aspetti specifici di identità
ebraica, come anche aree comuni a ebrei e cristiani, inclusa una storia
bimillennaria comune, spesso segnata da incomprensioni e persecuzioni.
Come apporto specifico nell’ambito della Pontificia Università Gregoriana,
il Centro “Cardinal Bea” desidera contribuire allo sviluppo di una
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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appropriata teologia cristiana dell’ebraismo, attraverso i suoi corsi, convegni
e progetti di ricerca.
Con cio’ si desidera dar seguito alla raccomandazione formulata nel
1974 dalla Commissione della S. Sede per i Rapporti religiosi con
l’Ebraismo:
Si stimolerà la ricerca degli specialisti sui problemi relativi
all’Ebraismo e alle relazioni ebreo-cristiane, specialmente nei campi
dell’esegesi, della teologia, della storia e della sociologia. Gli istituti
superiori cattolici di ricerca, possibilmente in collaborazione con altri istituti
cristiani ad essi analoghi, come pure gli specialisti, sono invitati a dare il
loro contributo per la soluzione di tali problemi. Si istituiranno poi – dove
sia possibile – delle cattedre per studi ebraici, e si incoraggerà una
collaborazione con studiosi ebraici.
BORSE DI STUDIO
Nell’ambito degli accordi con la Hebrew University di Gerusalemme sono
previste borse di studio per dare a dottorandi e studenti della Gregoriana (e
del PIB e del PIO) la possibilità di un soggiorno di studio, della durata fino a
un semestre, a Gerusalemme. Viceversa a studenti della Hebrew University
viene data la possibilità di studiare alla Gregoriana. Le richieste per tali
borse vanno presentate al Direttore del Centro entro il 31 Marzo, con una
descrizione del progetto di lavoro e la segnalazione di un professore.
SERVIZI PARTICOLARI
SIDIC-SERVICE INTERNATIONAL DE DOCUMENTATION JUDEO-CHRETIENNE
Il Centro di Documentazione SIDIC-ROMA sulle relazioni ebraico-cristiane
è diretto dalle Suore di Nostra Signora di Sion dal 1966 su richiesta di un
gruppo di vescovi ed esperti del Concilio Vaticano II, nello spirito della
Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, par. 4, sulle relazioni tra Chiesa ed
Ebraismo.
Il Centro mette a disposizione un patrimonio di documenti riguardanti
le relazioni ebraico-cristiane che ammonta a circa 5.000 titoli che possono
essere ricercati attraverso un catalogo elettronico. Attualmente è in fase di
realizzazione un progetto di potenziamento della ricerca e fruizione dei
documenti, mediante il rinnovamento del catalogo, presto consultabile anche
on-line in condivisione con il Consorzio dell’Unione Romana delle
Biblioteche Ecclesiastiche (URBE).
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PROGRAMMA 2003-2004
La Documentazione contiene anche circa 150 Periodici specializzati
(Riviste e Newsletters) molti dei quali rilegati. La raccolta del patrimonio
documentale, iniziata dagli anni ’60, comprende articoli da riviste, articoli di
quotidiani, testi di conferenze, raccolte in dossiers, dichiarazioni ufficiali di
Organismi sia ebraici che cristiani nel mondo.
L’attività di documentazione si svolge anche attraverso il sito web del
Centro, www.sidic.org, nel quale è possibile reperire informazioni sulla vita
del Centro e sulle sue iniziative, risorse per lo studio e la ricerca, indicazioni
bibliografiche, alcuni numeri on-line del periodico “SIDIC” e diversi
documenti che tracciano la storia delle relazioni ebraico-cristiane,
disponibili in diverse lingue.
Dal luglio 2002, i 6.000 volumi del patrimonio librario SIDIC riguardanti le relazioni ebraico-cristiane, storia del popolo ebraico, antisemitismo,
esegesi e fonti rabbiniche, liturgia e altro, sono stati donati alla Biblioteca
della Pontificia Università Gregoriana e costituiscono un Fondo che viene
costantemente incrementato. Un gruppo di circa trecento volumi sono
collocati a scaffale aperto presso la Sala Lettura della Biblioteca, in un
settore a parte. I restanti volumi custoditi nei depositi sono consultabili
secondo le norme della Biblioteca. Il Centro SIDIC-ROMA programma,
durante l’anno, attività ed eventi di interesse per l’approfondimento della
conoscenza dell’Ebraismo e per la promozione delle relazioni ebraicocristiane, corsi, conferenze, giornate di studio, seminari.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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INSTITUTE FOR THE STUDY OF RELIGIONS
AND CULTURES
THE INSTITUTE AND ITS BACKGROUND
The Institute for the Study of Religions and Cultures is the most recent
academic addition to the Pontifical Gregorian University. Following its approval by the Holy See’s Congregation for Catholic Education on 6 June
2002, the Institute began its activities in the 2002-2003 academic year.
Calling the University to a courageous relaunching in the occasion of the
450th anniversary of its founding, the Holy Father stressed the fact that “in
the contemporary scenario of a globalized world where the phenomenon of
people of different faiths and cultures living side by side is ever more
frequent and striking, interreligious dialogue takes on a considerable
importance.” Among the particular objectives he proposed to us was “a
pastoral concern for interreligious dialogue.” Pope John Paul’s words on this
occasion echoed previous moments when he had entrusted this special
concern to the Society of Jesus as a whole.
For several years now the University has promoted the study of
religions and cultures, and has sponsored many activities related to the field
of interreligious and intercultural dialogue. These activities include not only
courses regularly scheduled within the Faculties of Missiology and
Theology, but also special lecture series, conferences, publications and
academic exchanges. Students from all faculties of the University have been
encouraged to broaden their studies by availing themselves of the many
possibilities for the study of religions and cultures offered within the
Gregorian Consortium.
In the past the former Interfaculty Programme for the Study of
Religions and Cultures coordinated various centres of study. In the first
place one should mention the “Cardinal Bea” Centre for Judaic Studies,
formally founded in 2001 but whose origins go back as far as 1978. The
Centre has now been entrusted to the Institute for the Study of Religions and
Cultures.
Since 1980 courses on themes of rabbinic exegesis have been offered
in the Faculty of Theology and in the same year a collaboration was initiated
with SIDIC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) in
Rome. In 1983 the Ma’alot Chair in Judaic Studies was founded and an
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PROGRAMMA 2003-2004
annual interdisciplinary course on “The Church and the Jewish Religion”
was initiated with the collaboration of Jewish specialists.
In 1985 an agreement on academic collaboration was signed between
the PUG and The Hebrew University of Jerusalem. This agreement was expanded in 2001, with the beginning of a regular exchange of teachers (the
Brenninkmeijer-Werhahn Visiting Professors) and students jointly organized
by the Centre for the Study of Christianity at Hebrew University and by the
“Cardinal Bea” Centre at the PUG. In 1994 a new Chair was founded which
provided originally for the presence each year of a Philip and Muriel
Berman Visiting Professor in Jewish Studies and currently for a Richard and
Susan Master Visiting Professor in Jewish Studies. In 2002 the Cardinal Bea
Centre was further enriched by the transfer of the library and documentation
collection of SIDIC Rome to the Gregorian. In a joint declaration made by
Card. Zenon Grocholewski, Prefect of the Congregation for Catholic
Education, and Card. Walter Kasper, President of the Commission for
Religious Relations with Judaism, published in January 2003, the Cardinal
Bea Centre was given the task of continuing the academic patrimony and the
commitment to dialogue of the Ratisbonne Institute of Jerusalem.
For many years the Gregorian University has given considerable
importance to the study of Islam. In the recent past well-known
islamologists such as Frs. Ignacio Pareja and Richard Gramlich have taught
at the Gregorian. In October 1976, following the invitation addressed by the
Second Vatican Council to Christians and Muslims “to work towards mutual
comprehension,” the Golwardi Lectures were begun and these later
developed into the Interfaculty Programme of Islamic Studies (1981). In the
context for these conferences, various academic and political personages
from both communities have given lectures to the University.
In 1984, a convention of academic cooperation was entered into with
the University of Ankara. This agreement, renewed in 1994, has been
particularly fruitful in the annual exchange of professors and researchers.
There have also been research seminars organized by one or other of the
Universities. Similar contacts have also been established with other
universities in countries with a substantial Muslim presence, so there exist
various forms of collaboration with academic institutions in Egypt, Tunisia,
Iran, Indonesia and elsewhere.
OBJECTIVES OF THE INSTITUTE
The Institute for the Study of Religions and Cultures seeks to respond to the
increasing number of requests for specialized teaching and research in the
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
15
area of religions and cultures. These requests come from within the Church
as well as from men and women of other faith traditions who wish to join
Christians in the task of promoting mutual understanding between religions.
The institute also represents a response by the Society of Jesus, as expressed
by its 34th General Congregation, to the Holy Father’s repeated requests to
us to make interreligious dialogue an apostolic priority for the future. This
particular response has three aspects:
● to provide a service for the Church, especially in religiously plural areas,
where sometimes Christians may be in a minority, but also in
traditionally Christian areas where believers of other religions constitute
minorities whose importance is increasingly recognized. The service we
wish to provide is to produce graduates who can engage sensibly,
sensitively and fruitfully in dialogue with people of other faiths, who can
address the theological, political, legal and educational issues that arise
in our religiously plural world.
● to provide a similar service for people of other faiths who wish to deepen
their understanding of Christians and their faith in order to foster more
cordial relations among religious communities. To this end, the institute
proposes a curriculum for the study of Christianity for those outside the
tradition. This introductory curriculum makes it possible for nonChristian students to attend regular courses in the Faculty of Theology
with some fruit.
● to offer to students of other faculties adequate and informed insights into
the world’s religions in the hope that this may enrich their studies and
their apostolate.
DEGREE PROGRAMMES
Students enrolled in the Institute as studenti ordinari can obtain the
following degrees:
● Diploma of Studies: for students who have completed the equivalent of
one year of full-time study in the Institute, with a minimum of 22 credits.
● Master of Arts: for those students who have completed the equivalent of
two years of full-time study, a short thesis and a final exam. The
minimum number of credits considered necessary is 42.
ADMISSION REQUIREMENTS
Admission to the Institute as a regular student (studente ordinario) requires
a bachelor’s degree (laurea breve or equivalent) as well as an adequate preparation in the study of the student’s own religious tradition. The admission
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PROGRAMMA 2003-2004
process requires, therefore, a careful evaluation of the candidate’s previous
studies, and perhaps an admission exam.
If necessary the Director can require the candidate to add specific
courses to his or her plan of studies in order to ensure the necessary
theological grounding.
THE PROGRAMME OF STUDY
The methodolgy used by the Institute relies strongly on a kind of tutorial
system. By the end of November each student will choose, with the approval
of the Director, a tutor who will guide his or her work throughout the course
of studies. Particular attention is given to personalized studies and reading
courses, which are decided upon with the tutor.
FOUNDATIONAL COURSES
The foundational courses cover areas of knowledge considered the basis
upon which students will build their particular specialization. Serious work
in the field of dialogue among religious communities requires first of all an
adequate preparation in one’s own religious tradition, so each student must
be able to show an integrated understanding of his or her own faith tradition.
In particular, Christian students are required to have a grounding in
fundamental and dogmatic as well as biblical theology. The following areas
are considered foundational for all students: Christian theology of religions
and religious pluralism; the basic data of the major Eastern and Western
religious traditions; the ancillary disciplines for the study of religions
(anthropology, psychology, sociology, philosophy); questions of religion
and politics (ethnicity, minority status, conflict and peace).
SPECIALIZATIONS
The student may choose one of the four specializations currently offered:
Judaism, Islam, Religions of Asia, or Christianity. The specialization in
Christianity is open only to students of other religious traditions. The
minimum number of credits considered necessary for each specialization is
20.
LANGUAGE REQUIREMENTS
The programme does not normally include introductory language work
specific to each specialization. In any case, students who wish may attend
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
17
language courses offered by the other faculties of the University, by the
Pontifical Biblical Institute (PIB) and the Pontifical Oriental Institute (PIO).
LIVED EXPERIENCE OF DIALOGUE
Students are required and encouraged to participate in meetings,
conferences, discussions etc., with believers of other religious traditions.
Such activities, whether organized by the Institute or other bodies, or
undertaken on personal initiative, are considered an essential part of the
student’s formation. Every student will maintain during the course a journal of
reflections on these experiences. The journal is to be presented prior to the
final exam and may be discussed during that exam.
ADMISSION TO THE FINAL EXAM FOR THE MASTER OF ARTS
§ 1. In order to be admitted to the final exam, the student must have passed
all the required exams, have presented the journal of personal
reflections and have obtained the approval of a dissertation of
approximately 15,000 words which is to be submitted according to the
calendar of the Institute.
§ 2. As well as enrolling for the exam with the Segreteria Generale,
candidates who wish to sit for the Master’s exam in June, must present to
the Director, by May 10, four copies of the request for admission,
including the programme of studies followed and the bibliography
proposed for the exam. The request must be signed by the tutor. For the
October session, the deadline is June 30, and for the February session
December 20.
LANGUAGES OF INSTRUCTION
Italian is the official language of the University, and in order to be admitted
the student must have taken an introductory course in the language. More
than this, however, a good knowledge of the language is necessary in order
to benefit from all the offerings of the Institute and of other faculties and for
interaction with the University community and the city of Rome.
Since the Institute is a project of international collaboration, English
is the second language of instruction. Therefore students are required to
develop their abilities in both these languages.
CARDINAL BEA CENTRE FOR JUDAIC STUDIES
18
PROGRAMMA 2003-2004
As indicated above, the Cardinal Bea Centre for Judaic Studies is an integral
part of the Institute for the Study of Religions and Cultures, and at the same
time maintains and develops its own identity.
THE AIM OF THE CENTRE
The Centre bases itself on the spiritual patrimony common to Christians and
Jews, and has as its aim to “promote between them the mutual knowledge
and esteem that come above all from biblical and theological studies and
from a fraternal dialogue” (Vatican II, Nostra Aetate 4). In the context of
these studies, within the ISRC and with the specific collaboration of the
Faculties of Theology and Philosophy, and of the Pontifical Biblical
Institute, the Centre has more specific aims:
First of all, it intends to be of service to the students of the various
Faculties and Institutes, to help them to better understand the profound
bonds that link the Church to Judaism as well as to know Judaism on its
own terms. Toward that goal it offers courses that intend to introduce
students to various dimensions and expressions of Judaism so that they
may “learn by what essential traits the Jews define themselves in the
light of their own religious experience” (Guidelines and Suggestions for
Implementing the Conciliar Declaration “Nostra Aetate” n. 4).
● Secondly, the Cardinal Bea Centre wishes to help produce graduates who
can engage sensibly, sensitively and fruitfully in Jewish-Christian
dialogue and in interreligious dialogue in general, through a
specialization in Judaic Studies.
● Thirdly, the Cardinal Bea Centre is engaged in international academic
exchange programs, for faculty and students. It maintains close ties with
the Hebrew University of Jerusalem and other institutions of higher
learning in Israel and in the United States. The Centre organizes
conferences for scholars and students and for a broader public, in order
to increase knowledge about Judaism and the Jewish people, to help
overcome prejudices, and to broaden and deepen Jewish-Christian
dialogue.
●
In these initiatives, specific aspects of Jewish identity as well as areas
common to Jews and Christians are studied, including a common history of
two thousand years often marked by incomprehension and persecution. As a
specific contribution within the setting of the Pontifical Gregorian
University, the Cardinal Bea Centre wishes to contribute –through its
courses, conferences, and research projects– to the development of an
appropriate Christian theology of Judaism.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
19
In this way the Cardinal Bea Centre seeks to follow the recommendation
formulated in 1974 by the Holy See’s Commission for Religious Relations
with Judaism:
● Specialist research will be encouraged on problems related to Judaism
and to Jewish-Christian relations, especially in the fields of exegesis,
theology, history and sociology.
● Catholic institutes of higher research, possibly in collaboration with
other similar Christian institutes, and also specialists themselves are
invited to make their contribution to the solution of such problems.
Where it is possible, chairs of Judaic Studies will be set up and
collaboration with Jewish scholars will be encouraged. (Guidelines and
Suggestions for Implementing the Conciliar Declaration “Nostra Aetate”
n. 4)
SCHOLARSHIPS
In the context of the agreement with the Hebrew University of Jerusalem
provision is made for scholarships to provide to doctoral and other students
of the Gregorian consortium the possibility of a period of study in Jerusalem
for up to one semester. Similarly, students from the Hebrew University have
the opportunity to study at the Gregorian. Requests for such scholarships
must be presented to the Director of the Centre by March 31, along with a
description of the proposed project and a supporting letter from a professor.
SPECIAL SERVICES
SIDIC – INTERNATIONAL JEWISH-CHRISTIAN DOCUMENTATION SERVICE
The SIDIC-ROMA Documentation Center on Jewish-Christian Relations
has been directed by the Sisters of Our Lady of Sion since 1966 at the
request of a group of bishops and experts of the Second Vatican Council, in
the spirit of Nostra Aetate, the Council's Declaration on relations between
the Church and Judaism, paragraph 4.
The Center makes available documents regarding Jewish-Christian
relations amounting to about 5,000 titles which may be found by using an
electronic catalogue. Currently a project is under way to improve the search
and use of the documents, by means of renewing and updating the catalogue.
Soon it will be possible to consult it on-line as well in collaboration with the
Consortium of the Roman Union of Ecclesiastical Libraries (URBE).
The Documentation Center also contains approximately 150
specialized periodicals (Magazines and Newsletters), many of which in
20
PROGRAMMA 2003-2004
bound volumes. The collection of documents, begun in the 1960s, includes
magazine and newspaper articles, conference texts, dossier collections,
official declarations from both Jewish and Christian organizations all over
the world.
The documentation activities are also carried out through the Center's
web site, www.sidic.org, where information may be found on the life of the
Center and its initiatives, resources for study and research, bibliographical
indications, some on-line issues of the "SIDIC" periodical and various
documents which outline the history of Jewish-Christian relations, available
in different languages.
Since July 2002, the 6,000 volumes in the SIDIC book collection
regarding Jewish-Christian relations, history of the Jewish people, antiSemitism, Rabbinic exegeses and sources, liturgy and other subjects, have
been donated to the Library of the Pontifical Gregorian University and make
up a Fund which is being constantly increased. A group of about three
hundred volumes has been placed on open shelves in the Library Reading
Room, in a special sector apart from the other books. The remaining
volumes are held in storage and may be consulted according to library
regulations. During the year, the SIDIC-ROMA Center plans activities and
events of interest to deepen knowledge of Judaism and to promote JewishChristian relations such as courses, conferences, study days and seminars.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
21
PROGRAMMA DEGLI STUDI 2003-2004 *
CORSI FONDAMENTALI
Primo Semestre
IRC010
IRC011
IRC012
IRC017
IRCS01
IRCS05
Cultural Anthropology
Le Chiese Orientali
Ortodosse: esperienze da
minoranza in contesti a
maggioranza non cristiana
I dogmi principali dei primi
Concili Ecumenici punti
nodali per una fede cristiana
impegnata nel dialogo
Dialogo culturale: fondamenti
teologici, sociali e
comunicativi
Guided reading and research
on religions/Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (III)
Introduzione alla fede
cristiana (per credenti delle
altre tradizioni religiose) (I)
Splain
Ven. VI-VII
Duncan
Mar. VI-VII
Duncan
Lun. I-II
White
Lun. III-IV
Madigan
Duncan
Conv.
Madigan
Conv.
White
Caruana
Gio. VIII--IX
Mer. III-IV
Magnani
Lun. I-II
* * * * *
CS2A70
FO1104
FO2107
Media, religione e cultura, I
Verità e punti di vista
La critica della religione in
Freud: suo superamento ed
elementi positivi
* IRC = Istituto di Studi su Religioni e Culture; A = Istituto di Spiritualità;
C = Centro Interdisciplinare sulla Comunicazione Sociale; F = Facoltà di Filosofia;
M = Facoltà di Missiologia; R = Istituto di Scienze Religiose (l’orario riportato è
riferito all’orario proprio dell’Istituto di Scienze Religiose); S = Facoltà di Scienze
Sociali; T = Facoltà di Teologia.
Il corso S675 è offerto dal Pontificio Istituto Orientale.
22
FO2377
FO2378
PROGRAMMA 2003-2004
Ermeneutica ed ermeneutiche
Occam:tempo ed eterno,
Creatore e creatura dopo la
crisi averroista
FO2380 Modern Problems and the
Gandhian Philosophy of NonViolence
FP1020 Fenomenologia e filosofia
della religione (3 crediti)
MP2B36 Teologia delle religioni, II
MO2B51 La sfida degli orientamenti
conflittuali, II
MS2117 Religioni e violenza
RP1041 Psicologia della Religione
SO2016 Sociologia della religione
SP1019 Antropologia Culturale
TFC004 Prospettive sulla non credenza
Babolin
Mar. III-IV
Pellegrini
Ven. III-IV
Shelke
Ven. III-IV
Mar. I-II
Lun. IV
Mar. I-II
Nkeramihigo
Shelke
Fuss
Fuss
Szentmártoni
Scarvaglieri
Splain
Gallagher
Mar. VI-VII
Lun. VI-VII
Mar. VI-VII
Mar. III-IV
Secondo semestre
IRC001
IRC004
IRC008
IRC009
IRCS06
IRCS07
IRCS09
Three spiritual Classics from
Amaladass
Asia Hindu, Buddhist, Muslim Madigan
Faith and Revelation in
Hinduism, Buddhism and Islam Amaladass
Madigan
Esperienze di dialogo
interreligioso
Vari
Natural Spiritualities
Splain
Introduzione alla fede cristiana
(per credenti delle altre
tradizioni religiose) (II)
Madigan
Intercultural Philosophy
Amaladass
Guided reading and research
on religions/Ricerca e lettura
Amaladass
guidata sulle religioni (IV)
Madigan
Mar. VI-VII
Mar. III-IV
Mar. 18.0019.30
Ven. I-II
Conv.
Conv.
Conv.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
23
* * * * *
AS2139
CO2058
CS2B70
FO2157
Verso una spiritualità di dialogo
Comunicazione interculturale
Media, religione e cultura, II
Fenomenologia del linguaggio
religioso
FP1008 Filosofia della cultura
MP2A04 Storia e fenomenologia delle
religioni, I
MO2B48 Bibbia e Religioni, II
RD1014 Fenomenologia della religione, II
RP1030 Fenomenologia storicocomparata e filosofia della
religione (4 crediti)
RP1034 Filosofia della conoscenza
RP1044 Storia delle Religioni, I
TD2102 Unity and Mission. The task of
the Church to include All and
Be One (Cattedra Mc Carthy)
TF2027 Teologia del pluralismo
religioso
TF2040 Nuovi contesti per il dialogo tra
fede e cultura
Orsuto
Nkafu
White
Lun. VI-VII
Mer. VIII-IX
Gio. III-IV
Magnani
Babolin
Lun. I-II
Ven. III-IV
Shelke
Farahian
Salatiello
Mar. I-II
Mar. III-IV
Mer. VI-VII
Salatiello
Salzano
Fuss, Lee
Lun. VI-VII
Ven. VI-VII
Ven. VIII-IX
Mer. VIII-IX
Carey
Mar. I-II
Russo
Sab. III-IV
Oviedo
Mer. III-IV
24
PROGRAMMA 2003-2004
CORSI DI SPECIALIZZAZIONE
EBRAISMO
(Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici)
Primo Semestre
IRC013
IRC016
IRC022
IRC024
IRC026
IRCS11
L’ebraismo e gli ebrei nel
Vangelo di Giovanni
Rabbinic Notions of Divine
Revelation (7-21 gennaio)
(1 credito)
L’ebraismo visto attraverso la
dimensione del tempo e delle
sue ricorrenze
Esegesi Rabbinica
(Genesi 1-3)
Introduzione ai testi di
Qumran
Introduction to the Scientific
Study of Rabbinics
Beutler
Rutishauser
Carucci
Neudecker
Sievers
Neudecker
Ven. III-IV
Lun. VII-VIII
Mer. VII-VIII
Mar. VII-VIII
Lun. IV
Mer. IV
Lun. VI-VII
Conv.
* * * * *
FS2303
La questione giudaica
nell’etica di Emmanuel
Lévinas
Toti
Ven. V-VI
Secondo semestre
IRC014
Esegesi ebraica e cristiana
della Bibbia in epoca premoderna: prospettive speculari
e opposte
(18 febbraio-3 marzo)
(1 credito)
Bonfil
Lun. VII-VIII
Mer. VII-VIII
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
IRC015
IRC023
IRC025
IRC027
IRCS10
IRCS12
L’ebraismo al tempo di Gesù
(18 febbraio-31 marzo)
Martin Buber and Abraham
Joshua Heschel: Two
Pioneers of Modern Jewish
Religious Thought
(19 aprile-31 maggio)
Scrittura e tradizione nel
Giudaismo rabbinico
Introduzione ai libri
“deuterocanonici”
Relazioni tra cristiani ed ebrei
dopo la Shoah
Il Rotolo del Tempio (11Q
Temple): Una nuova Torah?
25
Sievers
Silberstein
Neudecker
Sievers
Roest Crollius
Sievers
Lun. III-IV
Mer. III-IV
Lun. VII-VIII
Mer. VII-VIII
Lun. IV
Mer. IV
Mar. IV
Ven. IV
Ven. III-IV
Conv.
* * * * *
FO2397
Il rapporto fede-filosofia nel
pensiero di M. Maimonide
Pepi
Mer. VII-VIII
Corsi di lingua
Corsi di lingua ebraica e aramaica di vari livelli sono disponibili sia presso
la Facoltà di Teologia della Gregoriana che presso il Pontificio Istituto
Biblico. Gli studenti dell’ISRC, della specializzazione in Ebraismo, previo
consenso del docente, sono ammessi ai corsi di livello adeguato alla loro
preparazione.
ISLAM
Primo Semestre
IRC005
IRC006
Il Corano e la sua
interpretazione
Muslims and Christians
Madigan
Madigan
Mer VI-VII
Mar III-IV
26
IRC021
IRCS01
PROGRAMMA 2003-2004
Introduction to Islamic law –
sources, methods and
particular issues (20 ottobre5 novembre) (1 credito)
Guided reading and research
on religions/Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (III)
Tastan
Madigan,
Duncan
Lun VII-VIII
Mer VII-VIII
Conv.
* * * * *
MO2114 Visione panoramica
Farahian
dell’Islam
S675
Timoteo I e l’Islam nel secolo
VIII
Samir
Sab. III-IV
Mart. V-VI
Giov. V-VI
Ven. I-II
Secondo semestre
IRC007
IRC019
IRCS09
Musulmani e Cristiani
Testi classici della tradizione
sufi
Guided reading and research
on religions/Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (IV)
Madigan
Mer. VI-VII
Scattolin
Ven. VI-VII
Amaladass
Madigan
Conv.
* * * * *
MO2B35 La tolleranza: storia delle
relazioni tra Cristianità e
Islam, II
Cipollone
Mar. I-II
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
27
RELIGIONI DELL’ASIA
Primo Semestre
IRCS01
Guided reading and research
on religions/Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (III)
Madigan,
Duncan
Conv.
* * * * *
MO2115 L’Induismo: Storia e sviluppo Shelke
MO2B17 Il Buddismo, II
Fuss
MS2105 Il concetto di Dio (Realtà
ultima) nelle religioni orientali Lee
Ven. III-IV
Lun. I-II
Mer. III-IV
Secondo semestre
IRC001
Three spiritual Classics from
Asia – Hindu, Buddhist,
Muslim
IRC002 Hindu and Buddhist
hermeneutics
IRC003 Indian Aesthetics/Estetica
Indiana
IRC004 Faith and Revelation in
Hinduism, Buddhism and
Islam
IRCS09 Guided reading and research
on religions/Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (IV)
MO2020 Le religioni cinesi:
Confucianesimo e Taoismo
MO2057 Il Buddhismo in dialogo con
il Cristianesimo
Amaladass
Madigan
Mar. VI-VII
Amaladass
Lun. VI-VII
Amaladass
Mer. III-IV
Amaladass
Madigan
Mar. III-IV
Amaladass
Madigan
Conv.
Lee
Fuss
Mer. III-IV
Ven. I-II
28
PROGRAMMA 2003-2004
DESCRIZIONE DEI CORSI E DEI SEMINARI
IRC001
Three Spiritual Classics from Asia – Hindu, Buddhist and
Muslim (2° s)
Using three short texts from different spiritual traditions, this course will
offer an introduction to those traditions which count billions of adherents
not only in Asia but throughout the world. If they prefer, students may also
read the texts in Italian or another language.
Bhagavadgita is a classic of Hinduism, set within the framework of
the Indian epic Mahabharata, presents the quintessence of Hindu belief and
philo-sophy, and portrays the characteristic marks of a liberated person and
the paths leading to this stage of liberation.
Dhammapada is one of the classical texts of the early Buddhism, a
popular manual among the Pali canon, containing the fundamental principles
of Buddhism. This collection of affirmations attributed to Buddha shows the
way to purify the mind and thus to attain inner freedom and peace.
The Conference of the Birds by Farid ud-Din Attar is a 12th century
Persian poem describing in vivid stories the doctrine of the Muslim mystical
tradition. This great Sufi writer uses extraordinary teaching stories set within
an extended parable to describe journey of the believer towards an encounter
of loving union with God.
PP. Anand Amaladass, Daniel Madigan
IRC002
Hindu and Buddhist Hermeneutics (2° s)
Buddhist and Hindu thinkers have developed several ways of interpreting
their scriptures. This was necessary because of the vastness of the available
literature and the diversity of the traditions in which these texts arose. Their
exegesis and the principles of interpretation lead us to discover the
underlying philosophy of language.
P. Anand Amaladass
IRC003
Indian Aesthetics (2° s)
Indian aesthetics – called Alamkara Sastra (= “treatise on the science of
beauty”) – began as literary criticism of poetry (kavya). The same principles
of composition and judgement were then applied also to other arts like
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
29
music, painting, dance and architecture. Besides a brief survey of the history
of Indian aesthetics, the meaning, scope and function of arts will be treated.
Topics like art and religion, art and society and art and philosophy will be
discussed from the Indian perspective.
P. Anand Amaladass
IRC004
Faith and Revelation in Hinduism (2° s)
Basic concepts like faith (sraddha), revelation (s´ruti = “what is heard”),
tradition (smrti = “what is remembered”) and the notion of inspiration will
be treated, followed by a discussion of questions relating to how the
authority of the Vedas (revealed texts) is understood in different Hindu
traditions; the various theories of revelation developed down the centuries;
and the criteria for ascertaining the revealed texts.
P. Anand Amaladass
IRC005
Il Corano e la sua interpretazione (1° s)
Il corso esaminerà le caratteristiche stilistiche, i generi letterari, e le
tematiche centrali del testo. Prenderà in considerazione le posizioni sia
musulmane che occidentali sulle origini del Corano ed esaminerà l'uso
classico e contemporaneo della scrittura sia nel rituale che come fonte per la
legge e la teologia.
Bibliografia
MAHMOUD AYOUB. The Qur’ān and its interpreters. 2 vols. (Albany: SUNY
Press, 1984, 1992).
JANE DAMMEN MCAULIFFE. Qur’anic Christians: an analysis of classical
and modern exegesis. (Cambridge: CUP, 1991).
HELMUT GÄTJE. The Qurān and its exegesis: selected texts with classical
and modern Muslim interpretation, translated and edited by Alford
T. Welch. (Rockport, Maine: Oneworld Publications, 1996).
MICHAEL SELLS. Approaching the Qur’ān: the early revelation. (Ashland,
Ore.: White Cloud Press, 1999).
30
PROGRAMMA 2003-2004
THE COMMENTARY ON THE QURĀN by Abu Ja’far Muhammad b. Jarīr
al-Tabarī, being an abridged translation of Jāmi’ al-bayan ‘an ta’wīl ay
al-Qurān, with an introduction and notes by J. Cooper; general editors,
W.F. Madelung, A. Jones. (London; New York: Oxford University Press,
1987).
P. Daniel Madigan
IRC006
Muslims and Christians (1° s)
The course will begin with a brief look at contemporary Islam followed by
an historical approach to understanding this present reality. Topics to be
treated will be: the career of the Prophet and the shape of the community he
founded; the nature and content of the Qur’ān; the theological issues that
arose for the early community; the style and approach of Islamic law; and
the Muslim tradition of mysticism and popular piety. The second part of the
course consists in examining some of the insights and issues that arise for
Christian theology in the areas of revelation and scripture, Christology and
the doctrine of the Trinity, the status of Muhammad and the nature of
prophecy. We will then identify the issues that the encounter with Islam
places on the Christian theological agenda.
Since the course covers so much ground, participants will be expected
to have read the appropriate sections of the prescribed texts in preparation
for each week’s lectures.
Bibliography
COHN-SHERBOK, DAN (ed.). Islam in a world of diverse faiths.
(Basingstoke: Macmillan; New York: St. Martin’s Press, 1997).
CRAGG, KENNETH. Muhammad and the Christian. (Maryknoll: Orbis,
1984).
GOLDZIHER, IGNAZ. Introduction to Islamic Theology & Law. (Princeton:
Princeton University Press, 1981).
PETERS, F.E. (ed.). A Reader on Classical Islam. (Princeton: Princeton
University Press, 1994).
MUHAMMAD MARMADUKE PICKTHALL [trans.] The Meaning of the
Glorious Koran.
WAINES, DAVID. An introduction to Islam. (Cambridge: CUP, 1995).
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
31
ZEBIRI, KATE. Muslims and Christians Face to Face. (Oxford, Oneworld,
1997).
P. Daniel Madigan
IRC007
Musulmani e cristiani (2° s)
Una introduzione generale alla fede e la pratica dei musulmani, con una
considerazione delle implicazioni per la teologia cristiana. Il corso comincia
con un breve sguardo sull’Islam contemporaneo seguito da un approccio
storico teso a comprendere questa realtà nel presente. I temi trattati
includono: la strada percorsa dal Profeta e le caratteristiche della comunità
da lui fondata; la natura e il contenuto del Corano; le questioni di ordine
teologico poste alla prima comunità; lo stile e la metodologia della legge
islamica; la mistica e la pietà popolare nella tradizione musulmana. Nella
seconda parte del corso vengono esaminate alcune nozioni e questioni che si
pongono alla teologia cristiana sul piano della rivelazione e la scrittura; la
Cristologia e la dottrina della Trinità; e lo status di Maometto e la natura
della profezia. Verranno infine identificate le questione che l’incontro con
l’Islam pone nell’agenda odierna della teologia cristiana.
In considerazione dell’ampiezza dei temi trattati, i partecipanti
dovranno leggere i brani dei testi previsti prima di ogni lezione.
Bibliografia
IL CORANO. [Da preferire le traduzioni di Bausani e di Piccardo.]
FILORAMO, GIOVANNI. (Ed.). Islam. (Biblioteca Universale: Storia delle
Religioni. Roma: Laterza, 2000).
KHOURY, ADEL THEODOR. I Fondamenti dell’Islam: un’introduzione a
partire dalla fonte – il Corano. (Bologna: EMI, 1999).
WAINES, DAVID. Introduzione all’Islam. (Firenze: Le Lettere, 1998).
P. Daniel Madigan
IRC008
Esperienze di dialogo interreligioso (2° s)
Il corso mira a presentare esperienze di dialogo maturate e vissute in vari
Paesi del mondo. Le lezioni, in lingua italiana ed inglese, saranno condotte
da vari relatori e saranno aperte anche ad altre persone invitate, in modo da
favorire la conoscenza, il dibattito e lo scambio più ampi possibili. Alcune
lezioni saranno riservate agli studenti iscritti e destinate ad un
32
PROGRAMMA 2003-2004
approfondimento degli argomenti trattati. L'esame finale consisterà nella
presentazione di un elaborato scritto su i vari temi proposti a scelta del
candidato.
Vari
IRC009
Natural Spiritualities (2° s)
Cultural anthropology is the study of groups as constituted by distinct
cultures. Ethnography is the specialty within cultural anthropology that
provides detailed descriptions of specific cultures. This course will examine
the ethnographies of three relatively small, pre-industrial cultures; the
Hawaiians, the Sioux and the Maasi. These three cultures, from very different
parts of the world, have highly developed spiritualities constituted their sense of
relationship to each other and to the land.
Method The class structure will follow a seminar format with equal
time given to the three cultures in sequence. The professor will provide
some input through lectures and videos. All the students will read at least
one assigned ethnography on each culture. The readings, lectures and videos
provide the base for class discussion.
Students will write a five page reflection paper on each of the three
cultures. The final grade will be an average of the three grades for the papers
with some consideration given to class participation.
P. Thomas Splain
IRC010
Cultural Anthropology (1° s)
Objectives:
Anthropology is the study of culture and cultures are the mental maps and
structures we form and use to understand and relate to our world. Cultures
are learned and shared. The objectives of this course are to distinguish
culture from genetics and other approaches to human experience and then to
explore the components of culture. It is thus hoped that students will be in a
better position to appreciate, critique and evaluate their own culture. Also,
we want to have the understanding necessary to properly position religion
within a cultural matrix and to see how globalization and world systems can
destroy the symbol systems, values and relationships that have shaped us.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
33
Content:
The course will look at the following: the nature of culture, the development
of anthropology as a social science, language, enculturation, kinship,
descent, family structure, subsistence patterns, economic patterns,
adaptation, personality, class, political organization, social controls cultural
change, and the place of religion and art. Cultural relativity will form a
template against which we can look at ethnocentrism and see cultures
holistically and in context.
Methodology:
The topics listed above form the basis of lectures. An outline of each lecture
will be given to students as a guide. There will also be other handouts. In
addition to the textbook, Cultural Anthropology by Carol and Melvin
Ember, students will read The Nuer by E.E. Evans-Pritchard and write up a
short evaluation of two interviews.
Evaluation:
Three assignments will be evaluated and graded; an exam on The Nuer, the
interviews, and the final exam. The final exam will treat the key concepts of
anthropology and their definitions. The final grade will be the average of
these three grades.
The two exams can be done in English or Italian. The interviews can
bewritten up in English, Italian, French, Spanish or Portuguese.
P. Thomas Splain
34
IRC011
PROGRAMMA 2003-2004
Le Chiese Orientali Ortodosse: esperienze da minoranza in
contesti a maggioranza non cristiana (1° s)
Si prenderanno in esamele Chiese pre- Calcedoniane, spiengandone l'origine
e lo sviluppo storico e teologico. Considerate eretiche per quasi 15 secoli
dalle Chiese Calcedoniane, il progresso e lo sviluppo delle scienze
teologiche nel corso del XX secolo ha prodotto una fondamentale revisione
dell'opinione e ha mostrato come le Chiese pre-Calcedoniane sia
rappresentanti legittime del cristianesimo non ellenistico, fino ai tempi degli
Apostoli. Di particolare interesse è l'esperienza di queste Chiese della loro
esistenza nei secoli e nel continuarla fino ad oggi come esperienza da
minoranza in contesti a maggioranza non cristiana, in particolare
musulmani, hindu e buddisti.
P. James Duncan
IRC012
I dogmi principali dei primi Concili Ecumenici: punti nodali
per una fede cristiana impegnata nel dialogo (1° s)
Il corso si prefigge di aiutare gli studenti a prendere familiarità con le basi
sulle quali si costruisce il dialogo teologico. Esso esaminerà particolarmente
gli insegnamenti trinitari e cristologici dei concili ecumenici, osservandone i
processi in atto nel giungere alle definizioni e gradualmente a perfezionare
le espressioni di fede della Chiesa.
P. James Duncan
IRC013 L’ebraismo e gli ebrei nel Vangelo di Giovanni (1° s)
Il Vangelo di Giovanni sembra essere nello stesso tempo il più ebraico ed il
più anti-ebraico di tutti i vangeli. Il corso vuole introdurre nei vari legami
del Quarto Vangelo con l’ebraismo, ma anche dare una risposta al
rimprovero fatto spesso al Vangelo di Giovanni di essere anti-giudaico. I
temi da trattare saranno tra l’altro la struttura del Quarto Vangelo e la
liturgia ebraica, il Sabato, il Tempio e la Sinagoga, la Legge, la Scrittura con
le sue parti, Abramo, Mosè, il Servitore, lo Spirito, il Pastore, il Pane di
Vita, il Messia, il Figlio dell’Uomo, l’ora, la testimonianza, il testamento ed
il Popolo di Dio. Da qui si passa agli “ebrei” in Giovanni ed alla questione
dell’anti-giudaismo, con la proposta di vedere nei Ioudaioi di Giovanni non
il popolo ebraico, ma gli avversari di Gesù a Gerusalemme e della comunità
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
35
giovannea. Infine sarà aperto l’orizzonte per un futuro dialogo ebraicocristiano sul Vangelo di Giovanni.
Bibliografia:
R. BIERINGER, D. POLLEFEYT, F. VANDECASTEELE-VANNEUVILLE (edited
by). Anti-Judaism and the Fourth Gospel. Papers of the Leuven
Colloquium, 2000 (Jewish and Christian heritage series, 1), Assen,
NL: Royal van Gorcum, 2001 (22 pagine di bibliografia!).
BEUTLER, J. Studien zu den johanneischen Schriften (Stuttgarter
Biblische Aufsatzbände, 25), Stuttgart: Katholisches Bibelwerk 1998.
MOLLAT, D. “L’évangile selon Saint Jean”, in : ID., BRAUN, F.-M.
L’évangile et les épîtres de Jean (La Sainte Bible de Jérusalem), Paris
²1960, 7-193.
MOLONEY, F. J. “The Gospel of John” (Sacra Pagina, 4), Collegeville,
Minnesota: Glazier 1998.
PONTIFICIA COMMISSIO BIBLICA. Il popolo ebraico e le sue Sacre
Scritture nella Bibbia cristiana. (Collana Documenti Vaticani), Città
del Vaticano: Libreria Editrice Vaticana 2001.
REINHARTZ, A. Befriending the Beloved Disciple: A Jewish Reading of the
Gospel of John. New York/London: Continuum 2001.
P. Johannes Beutler
IRC014
Esegesi ebraica e cristiana della Bibbia in epoca premoderna:
prospettive speculari e opposte (Cattedra Brenninkmeijer
Werhahn) (18 febbraio–3 marzo) (1 credito) (2° s)
Come è noto, molti passi biblici, canonici sia per i cristiani che per gli ebrei
sono oggetto di esegesi antitetica nei due campi. Il corso prevederà una
concisa rassegna della produzione esegetica ebraica ed un esame
particolareggiato di alcuni di questi testi (come ad esempio i passi su Caino
e Abele, Esau e Giacobbe, Melchizedech, Giona, Isaia 53), invitando a
riflettere sul modo di costituirsi delle prospettive opposte e sulle loro
possibili implicazioni, anche nell'ambito dell'avviato dialogo ecumenico. Al
centro dell'attenzione saranno testi midrashici e medievali da confrontare
con interpretazioni patristiche e medievali cristiane.
Bibliografia
COHEN, D. GERSON. “Esau as Symbol in Early Medieval Thought”, in:
Alexander Altmann, Jewish Medieval and Renaissance Studies.
36
PROGRAMMA 2003-2004
(Cambridge Mass:Harvard University Press, 1967), pp. 19-48
[reprinted in: G.D. COHEN. Studies in the Variety of Rabbinic Cultures
(Philadelphia-New York: The Jewish Publication Society, 1991),
pp. 243-269].
URBACH, EPHRAIM E. “The Homiletical Interpretation of the Sages and
the Expositions of Origen on Canticles and the Jewish-Christian
Disputation”. Scripta Hierosolymitana 22 (1971), pp. 247-275
[reprinted in: IDEM. Collected Writings in Jewish Studies (Jerusalem:
Magnes, 1999), pp. 318-346].
MELLINKOFF, RUTH. “Cain and the Jews”. Journal of Jewish Art 6 (1979),
pp. 16-38
Prof. Roberto Bonfil
IRC015
L’ebraismo al tempo di Gesù (18 febbraio-31 marzo) (2° s)
Questo corso si prefigge di introdurre alle varie espressioni dell’ebraismo
del primo secolo.
Attraverso lo studio di vari gruppi come i Farisei, la comunità di
Qumran, i Samaritani, lo studente sarà introdotto alle varie fonti disponibili
che ci offrono vedute diverse e a volte contrastanti del ricco panorama
dell’ebraismo dell’epoca. Saranno affrontati temi fondamentali come la
centralità del Tempio e della Torah e varie vedute escatologiche con e senza
attese messianiche.
Il corso intende dare un’idea coerente dell’ebraismo nella sua varietà
e unità e vuole aiutare a capire sia il mondo ebraico in cui nasce il
cristianesimo, sia le radici dell’ebraismo che continuerà ad evolvere.
D. Joseph Sievers
IRC016
Rabbinic Notions of Divine Revelation (7-21 gennaio)
(1 credito) (1° s)
The canon building process of the Hebrew Bible comes to an end during the
period of the destruction of the second Jewish Commonwealth (about
100 C.E.). It is the moment when the foundations are laid for the Talmud
which will grow in the following centuries. Bible and Talmud will be
understood as expressions of the double Torah, the revelation given by God
at Mount Sinai. They will constitute the foundations of rabbinic Judaism as
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
37
an interpreting community and the idea of the gift of Torah will provide the
Jewish people with its specific religious identity. The course wants to
introduce into the understanding of both texts as divine revelation, into the
concept of written and oral Torah and into the technique of their
interpretation.
Bibliography:
BERKOVITS, ELIEZER. Not in Heaven. The Nature and Function of Halakha.
New York 1983.
BOYARIN, DANIEL. Intertextuality and the Reading of Midrash. Indiana
University Pres, 1994.
FISCH, MENACHEM. Rational Rabbis. Science and Talmudic Culture.
Bloomington Indianapolis 1997.
FISHBANE, MICHAEL. The Exegetical Imagination. On Jewish Thought and
Theology. Cambridge-Massachusetts London 1998.
HALBERTAL, MOSHE. People of the Book. Canon, Meaning and Authority.
Harvard 1997.
SCHOLEM, GERSCHOM. Tradition und Offenbarung als religiöse Kategorien
im Judentum. Eranos-Jahrbuch 1962 Bd.XXXI, Zürich 1963, S.19-48.
STEINSALTZ, ADIN. Essential Talmud. Northvale N.J. 1992.
STEMBERGER, GÜNTER/STRACK, HERMANN L. Introduction to the Talmud
and Midrash. Edinburgh 1991.
URBACH, EPHRAIM E. The Sages. Their Concepts and Beliefs. Jerusalem
2/1987.
P. Christian Rutishauser
IRC017
Dialogo Culturale:
comunicativi (1° s)
Fondamenti
teologici,
sociali
e
La premessa di questo corso è che i conflitti civili, religiosi ed etnici sono
fondamentalmente conflitti culturali. Il corso presenta un modello di come
risolvere i conflitti culturali in un processo socioculturale. Il corso comincia
presentando i diversi approcci e teorie di negoziazione e dialogo culturale.
Poi il corso analizza ; 1) le dimensioni della cultura; 2) le cause del conflitto
culturale; 3) un modello di negoziazione e dialogo culturale; 4) la storia di
casi concreti di dialogo culturale in differenti contesti socioculturali del
mondo; 5) i fondamenti teologici per il dialogo culturale; 6) il ruolo della
38
PROGRAMMA 2003-2004
religione istitu-zionale nel dialogo culturale; 7) il ruolo dei media nel processo
di dialogo culturale; 8) l’educazione per la società pluriculturale.
Testi:
La dispensa del professore.
TOURAINE, ALAIN. Can we live together? Equality and Difference.
CRESPI, FRANCO, SEGATORI, ROBERTO. Multiculturalismo e democrazia.
CRAWFORD, YOUNG. The accommodation of cultural diversity & The
Politics of Cultural Diversity.
GUTTMAN, AMY. Multiculturalism.
P. Robert White
IRC019
Testi classici della tradizione sufi (2° s)
Bibliografia:
SCATTOLIN, GIUSEPPE. L’esperienza mistica di Ibn Al’Farid attraverso il
suo poema Al-Ta'iyyat Al-Kubra. Tesi Pont. Inst. Stud. Arabicorum et
Islamologiae, Roma 1988.
SCATTOLIN, GIUSEPPE. (ed. e tr.), Esperienze mistiche nell’Islam. EMI,
Bologna 1994.
P. Giuseppe Scattolin, mcci
IRC021
Introduction to Islamic law sources, methods and particular
issues (20 ottobre -5 novembre) (1 credito) (1° s)
This course is taught by an exchange professor from the Department of
Islamic Law in the Faculty of Divinity at the University of Ankara. It will
provide an introduction to the understanding and methods of law within the
Muslim community, and deal with specific questions of contemporary
interest and relevance: the position of minorities in an Islamic state; the
status of women; the imposition of Islamic law as the law of the state; crime
and punishment.
Dr. Osman Tastan
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
IRC022
39
L’ebraismo visto attraverso la dimensione del tempo e delle
sue ricorrenze (1º s)
L’ebraismo si percepisce fondamentalmente come una religiosità legata più
al tempo che allo spazio. Lo stesso concetto di sacralità è strettamente
connesso con il succedersi del tempo e con la memoria di avvenimenti
storici e metastorici.
Il corso, attraverso il riferimento a fonti bibliche, rabbiniche e al
pensiero tradizionale contemporaneo, vuole ripercorrere le tappe
fondamentali dell'anno ebraico per delineare le possibili concezioni
temporali dell’ebraismo..
Prof. Benedetto Carucci
IRC023
Martin Buber and Abraham Joshua Heschel: Two Pioneers
of Modern Jewish Religious Thought (Richard and Susan
Master Visiting Professorship in Jewish Studies) (19 aprile–
31 maggio) (2° s)
This course will examine the teachings of Martin Buber and Abraham
Joshua Heschel, two of the major shapers of modern Jewish spirituality.
Situating their writings in their appropriate intellectual contexts, discussions
will address such questions as: How did each man define the crisis of
religious faith in the modern age? What theological and religious solutions
did they suggest? How did they approach such issues as God, revelation, the
Bible, and the life of holiness?
Although both men were deeply rooted in the teachings of Hasidism,
an Eastern European movement of Jewish religious renewal, Buber and
Heschel differed significantly in their interpretation of Judaism, and religion
in general. Both men also shared a deep concern for human rights and
interreligious dialogue. However, while Buber’s focus was on Jewish-Arab
rapprochement and a just solution to the Jewish-Palestinian conflict, Heschel
actively participated in Martin Luther King's civil rights movement and the
anti War movement of the 1960’s.
Bibliography: Reading will include selections from:
BUBER, MARTIN
I and Thou. Touchstone Books, 1974.
On Judaism. Schocken Books, New York,1996.
40
PROGRAMMA 2003-2004
Hasidism and Modern Man. Prometheus Books, 1988.
A Land of Two Peoples. Oxford University Press, New York, 1993.
HESCHEL, ABRAHAM JOSHUA
God in Search of Man: A Philosophy of Judaism. Noonday Press,
1997.
Insecurity of Freedom. Farrar, Straus and Giroux, New York ,1997.
The Sabbath. Noonday Press, New York, 1996.
Man is Not Alone: A Philosophy of Religion. Noonday Press, New
York, 1997.
Prof. Laurence J. Silberstein
IRC024
Esegesi rabbinica (Genesi 1-3) (1° s)
Questo corso ha lo scopo di introdurre lo studente nel campo dell’interpretazione rabbinica della Bibbia Ebraica. Particolare attenzione sarà data: 1) ai
metodi di esegesi; 2) ai concetti basilari della letteratura midrashica.
Le letture fatte in classe consisteranno soprattutto nel testo ebraico di
Genesi Rabbah su Genesi 1-3, preso dall’edizione di M.A Mirkin. Altri testi
sull’argomento saranno letti per la maggior parte in traduzioni esistenti.
Bibliografia:
W. BACHER. “Bible Exegesis”. The Jewish Encyclopedia III, 162-174.
D. BOYARIN. Intertextuality and the Reading of Midrash (BloomingtonIndianapolis 1990).
A. DEL AGUA PÉREZ. El método midrásico y la exégesis del Nuevo
Testamento. (Biblioteca Midrásica 4; Valencia 1985).
R. KASHER. “The Interpretation of Scripture in Rabbinic Literature”. Mikra:
Text, Translation, Reading and Interpretation of the Hebrew Bible in
Ancient Judaism and Early Christianity (ed. M. J. Mulder) (Compendia
Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum II; Assen-Philadelphia 1988)
547-594.
S. J. SIERRA (ed.). La lettura ebraica delle Scritture (Bologna 1995).
G. STEMBERGER. Einleitung in Talmud und Midrasch (München 1992)
(tradotto in varie lingue).
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
41
——. “Die Schriftauslegung der Rabbinen”, Hermeneutik der jüdischen
Bibel und des Alten Testaments (ed. Chr. Dohmen-G. Stemberger)
(Stuttgart 1996), 75-109 (tradotto in italiano).
P. Reinhard Neudecker
IRC025
Scrittura e tradizione nel Giudaismo rabbinico (2° s)
La Prima Parte del corso tratterà della halahkah riguardante l'istituzione del
matrimonio. Saranno letti testi centrali della Mishnah (trattati Qiddushin,
Ketubbot, Sotah, Gittin e Yevamot). Gli argomenti che toccheremo: come si
entra nel matrimonio, quali sono i diritti e i doveri dei coniugi tra di loro e
nei confronti dei figli, il sospetto di adulterio e l'adulterio vero e proprio, il
matrimonio leviratico, il divorzio e il nuovo matrimonio dei divorziati. Sarà
data particolare importanza allo studio delle leggi bibliche e alla loro
interpretazione e applicazione al tempo mishnaico.
La Seconda Parte del corso ha come scopo di introdurre lo studente
nel campo dell'interpretazione rabbinica della Bibbia Ebraica (midrash).
Particolare attenzione sarà data ai metodi di esegesi e ai concetti basilari
della letteratura midrashica. Le letture fatte in classe consisteranno in
commenti rabbinici su alcuni passi centrali della rivelazione sul monte Sinai.
Questi passi (in lingua ebraica) si trovano in R. Neudecker, The Voice of
God on Mount Sinai (Subsidia Biblica 23; Roma 2002) alle pagine 129-139.
Letture obbligatorie
M.D. HERR. “Oral Law”, in Encyclopaedia Judaica XII, 1439-1442.
R. KASHER. “The Interpretation of Scripture in Rabbinic Literature”. Mikra:
Text, Translation, Reading and Interpretation of the Hebrew Bible in
Ancient Judaism and Early Christianity (ed. M.J. Mulder) (Compendia
Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum II; Assen-Philadelphia 1988)
547-594.
J. MAIER. Zwischen den Testamenten. Geschichte und Religion in der
Zeit des zweiten Tempels (Würzburg 1990) 153-176 (“Die
makkabäisch-hasmonäische Periode” – “Unter römischer Herrschaft”),
184-190 (“Die Aufstände gegen Rom”); trad. italiana: Il guidaismo del
Secondo Tempio (Brescia 1991).
S. SAFRAI. “Religion in Everyday Life”, in The Jewish People in the First
Century, I-2 (ed. S. Safrai–M. Stern) (Compendia Rerum Iudaicarum ad
Novum Testamentum; Assen – Amsterdam 1976) 793-833.
42
PROGRAMMA 2003-2004
E. SCHÜRER. The History of the Jewish People in the Age of Jesus Christ,
rev. ed. G. Vermes, F. Millar, M. Black (Edinburgh 1979) II, 381-414
(“Pharisees and Sadducees”) [trad. italiana e spagnola].
Altre letture
W. BACHER. “Bible Exegesis”, The Jewish Encyclopedia III, 162-174.
D. BOYARIN. Intertextuality and the Reading of Midrash (Bloomington–
Indianapolis 1990).
A. DEL AGUA PÉREZ. El método midrásico y la exégesis del Nuevo Testamento (Biblioteca Midrásica 4; Valencia 1985).
I.M. GAFNI. “The Historical Background”, The Literature of the Sages (ed.
S. Safrai) (Compendia Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum II-1;
Assen–Maastricht–Philadelphia 1987) 1-24.
R. NEUDECKER. The Voice of God on Mount Sinai (Subsidia Biblica 23;
Roma 2002). “Das ‘Ehescheidungsgesetz’ von Dtn 24,1-4 nach altjüdischer Auslegung. Ein Beitrag zum Verständnis der neutestamentlichen
Aussagen zur Ehescheidung”, Biblica 75 (1994) 350-387.
E. RIVKIN. “Scribes, Pharisees, Lawyers, Hypocrites: A Study in
Synonymity”, HUCA 49 (1978) 135-142.
A. RODRIGUEZ CARMONA. La religión judía. Historia y teología (BAC;
Madrid 2001) 107-160; 643-694.
S.J. SIERRA (ed.). La lettura ebraica delle Scritture (Bologna 1995).
P. STEFANI. Introduzione all’ebraismo (Brescia 1995) 29-289; 341-362.
G. STEMBERGER. Einleitung in Talmud und Midrasch (München 19928)
[tradotto in varie lingue]. “Die Schriftauslegung der Rabbinen”,
Hermeneutik der jüdischen Bibel und des Alten Testaments (ed.
Chr. Dohmen–G. Stemberger) (Stuttgart 1996), 75-109 (tradotto in
italiano). (H.L. Strack –).
P. BILLERBECK. Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud und
Midrasch, I-VI (München 1922-56).
P. Reinhard Neudecker
IRC026
Introduzione ai testi di Qumran (1° s)
Questo corso vuole in primo luogo facilitare un uso adeguato e sistematico
dell’apporto dei manoscritti di Qumran allo studio del Nuovo Testamento. A
questo scopo saranno presentati, discussi e usati alcuni dei principali
strumenti di lavoro disponibili per lo studio degli scritti del Mar Morto, tra
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
43
cui edizioni, traduzioni, concordanze e risorse elettroniche. Ogni studente
avrà l’opportunità di lavorare direttamente sulle foto di qualche manoscritto
anticotestamentario. Una comprensione più diretta degli scritti di Qumran
sarà acquisita attraverso la lettura di testi scelti, parabiblici ed extrabiblici, in
cui si affronteranno problemi di carattere letterario, storico e teologico. Si
farà attenzione a dati archeologici e letterari riguardanti l’organizzazione e
lo sviluppo della comunità di Qumran e riguardo ai rapporti della comunità
con gli estranei. Dopo aver offerto un quadro complessivo di Qumran si
vedrà come si inseriscono in esso alcuni testi di particolare rilievo per lo
studio del Nuovo Testamento. In questi testi vengono in evidenza lo
sviluppo del canone anticotestamentario, l’interpretazione e l’uso
dell’Antico Testamento, e varie forme di messianismo ed escatologia.
Bibliografia :
G. ARANDA PÉREZ–F. GARCIA MARTINEZ–M. PÉREZ FERNÁNDEZ.
Literatura judía intertestamentaria. Estella (Navarra): Editorial Verbo
Divino, 1996 (ed. ital. Letteratura giudaica intertestamentaria a cura di
D. Maggiorotti, Brescia: Paideia, 1998). The Dead Sea Scrolls After Fifty
Years: A Comprehensive Assessment a cura di P.W. Flint e
J.C. VanderKam, 2 vol., Leiden: Brill, 1998-99.
F. GARCÍA MARTÍNEZ-E.J.C. TIGCHELAAR. The Dead Sea Scrolls Study
Edition, 2 vol. Leiden: Brill, 1997-98 (edizione riveduta, in paperback,
2000).
F. GARCIA MARTINEZ. Testi di Qumran, ed. ital. a cura di C. Martone,
Brescia: Paideia, 1996.
F. GARCÍA MARTÍNEZ-J. TREBOLLE BARRERA. Los hombres de Qumrán:
Literatura, estructura social y concepciones religiosas, Madrid: Trotta,
1993 (trad. ital. Gli uomini di Qumran: Letteratura, struttura sociale e
concezioni religiose, Brescia: Paideia, 1996).
J. MAGNESS. The Archaeology of Qumran and the Dead Sea Scrolls, Grand
Rapids: Eerdmans, 2002.
L. H. SCHIFFMAN. Reclaiming the Dead Sea Scrolls, Philadelphia: JPS
1994.
L. H. SCHIFFMAN-J. C. VANDERKAM. Encyclopaedia of the Dead Sea
Scrolls, 2 vol., New York: Oxford University Press, 2000.
J. C. VANDERKAM-P. FLINT. The Meaning of the Dead Sea Scrolls: Their
Significance for Understanding the Bible, Judaism, Jesus, and
Christianity, San Francisco: HarperCollins, 2002.
44
PROGRAMMA 2003-2004
J. C. VANDERKAM. The Dead Sea Scrolls Today, Grand Rapids: Eerdmans,
1994 (trad. ital. Manoscritti del Mar Morto: il dibattito recente oltre le
polemiche, Roma: Città Nuova 1995; disponibile anche in tedesco).
F. GARCIA MARTINEZ-D. W. PARRY. A Bibliography of the Finds in the
Desert of Judah 1970-95: Arranged by Author with Citation and Subject
Indexes, Leiden: Brill, 1996.
A. PINNICK. The Orion Center Bibliography of the Dead Sea Scrolls
(1995-2000). Leiden: Brill, 2001.
D. Joseph Sievers
IRC027
Introduzione ai libri “deuterocanonici” (2° s)
I libri “deuterocanonici” o “apocrifi” dell’Antico Testamento non formano
un corpus unitario, ma richiamano l’attenzione, oltre per il loro posto nel
canone cattolico e ortodosso, come testimoni della storia e del pensiero
ebraico dei secoli cruciali dell’epoca ellenistica. Il corso offrirà una breve
introduzione a problemi generali della traduzione greca dei libri sacri.
Seguirà una introduzione specializzata ai libri di Tobia, Giuditta, 1 e 2
Maccabei ed altri testi narrativi, come la storia di Susanna (Dan 13) e le
versioni greche del libro di Ester. Ognuno di questi testi offre una visione
teologica e storica e una forma letteraria ben distinta. Si cercherà di
evidenziare elementi peculiari di ogni libro come anche elementi comuni e
questioni di intertestualità. In particolare si farà attenzione alle prospettive
diverse di 1 e 2 Maccabei nel trattare, almeno in parte, la stessa serie di
avvenimenti storici, a partire dalle riforme religiose al tempo di Antioco IV
Epifanie. Perciò si procederà a un confronto delle due opere tramite lo
studio sinottico di alcune pericopi parallele.
Bibliografia
N. FERNÁNDEZ MARCOS. Introducción a las versiones griegas de la Biblia,
2° edición revisada y aumentada. Madrid: Instituto de Filología del
CSIC, 1998 (trad. ital. Brescia: Paideia, 2000; English transl. Leiden:
Brill,-2000).
D. J. HARRINGTON. Invitation to the Apocrypha, Grand Rapids: Eerdmans,
1999. Jewish Writings of the Second Temple Period: Apocrypha,
Pseudepigrapha, Qumran Sectarian Writings, Philo, Josephus, ed. by
Michael Stone (CRINT II.2) Assen: Van Gorcum, 1984.
E. SCHÜRER-G. VERMES-F. MILLAR. ET AL. The History of the Jewish
People in the Age of Jesus Christ. Rev. English edition. 3 vol. in 4,
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
45
Edinburgh: Clark, 1973-87 specialmente Vol. III. 1 (1986) (traduzione
italiana; traduzione spagnola in progresso).
J. SIEVERS. The Hasmoneans and Their Supporters: From Mattathias to the
Death of John Hyrcanus I. USF Studies in the History of Judaism 6;
Atlanta: Scholars Press, 1990.
J. A. SOGGIN. Introduzione all'Antico Testamento : dalle origini alla
chiusura del Canone alessandrino, 4ª ed. Brescia: Paideia, 1987 (English
transl., 1993).
E. ZENGER. Einleitung in das Alte Testament, 3ª ed., Stuttgart: Kohlhammer,
1998.
F. M. ABEL. Les Livres des Maccabées, Paris: Gabalda, 1949.
A. BRENNER. (ed.), A Feminist Companion to Esther, Judith and
Susanna. Sheffield: Sheffield Academic Press, 1995.
K. DE TROYER. The end of the Alpha Text of Esther: Translation and
narrative technique in MT 8:1-17, LXX 8:1-17, and AT 7:14-41. Atlanta,
GA: Society of Biblical Literature, 2000.
R. DORAN. “1-2 Maccabees,” The New Interpreter’s Bible, Vol. 4.
Nashville: Abingdon, 1996, 1-299.
C. V. DOROTHY. The Books of Esther: Structure, Genre and Textual
Integrity. Sheffield: Sheffield Academic Press, 1997.
H. ENGEL. Die Susanna-Erzählung : Einleitung, Übersetzung und
Kommentar zum Septuaginta-Text und zur Theodotion-Bearbeitung.
Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 1985.
J. A. FITZMYER. “The Aramaic and Hebrew Fragments of Tobit from
Qumran Cave 4,” CBQ 57 (1995) 655-75.
J. D. LEVENSON. Esther: A Commentary. London: SCM, 1997.
C. A. MOORE. Judith (Anchor Bible 40). New York: Doubleday, 1985.
C. A. MOORE. Tobit (Anchor Bible 40A). New York: Doubleday, 1996.
J. SIEVERS. Synopsis of the Greek Sources for the Hasmonean Period: 1–2
Maccabees and Josephus, War 1 and Antiquities 12–14. Subsidia
Biblica-20; Roma: Editrice Pontificio Istituto Biblico, 2001.
E. SPOLSKY. (ed.), The Judgment of Susanna : Authority and Witness.
Atlanta, GA: Scholars Press, 1996.
D. Joseph Sievers
46
PROGRAMMA 2003-2004
IRCS01 Guided reading and research on religions / Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (III) (1° s)
Studio privato guidato dal professore secondo le necessità di ogni studente.
Prima di iscriversi, lo studente deve stabilire con il professore il progetto da
compiere, la lingua e l’orario degli incontri.
P.P. Daniel Madigan, James Duncan
IRCS05 Introduzione alla fede cristiana per credenti delle altre tradizioni religiose (I) (1° s)
Lo scopo di questo studio personalizzato è di fornire ai membri di altre
religioni una conoscenza della religione cristiana perché possano trarre
profitto di altri corsi di teologia.
P. Daniel Madigan
IRCS06 Introduzione alla fede cristiana (per credenti delle altre
tradizioni religiose), II (2° s)
Lo scopo di questo studio personalizzato è di fornire ai membri di altre
religioni una conoscenza della religione cristiana perché possano trarre
profitto di altri corsi di teologia.
P. Daniel Madigan
IRCS07 Intercultural Philosophy (2° s)
Philosophy in intercultural orientation intends to be conscious of the fact
that there is not one language, one cultural tradition, framework of thought
proven to be adequate for philosophizing. Four major hypotheses emerge in
discussions about intercultural philosophy:
1. Historiography of cultures and philosophies generally is euro-centric.
After all, occidental philosophy is one of several regionally rooted
philosophies.
2. Every proposition of philosophy which is intended to be universally
valid, is also culturally bound, and culturally particular propositions are
not sufficient in philosophy according to their own intentions.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
47
3. In order to broaden qualitatively the horizon of history of philosophy,
new sources of texts and traditions are to be included and interpreted.
4. It is possible and necessary to criticize the consciousness of the
superiority of occidental philosophical traditions.
The seminar will take place in two phases. Participants will meet for
an introductory session where the issues will be introduced and individual
topics assigned. The presentation and discussion of the papers will take
place over an intensive weekend.
P. Anand Amaladass
IRCS09 Guided reading and research on religions / Ricerca e lettura
guidata sulle religioni (IV) (2° s)
Studio privato guidato dal professore secondo le necessità di ogni studente.
Prima di iscriversi, lo studente deve stabilire con il professore il progetto da
compiere, la lingua e l’orario degli incontri.
P.P. Anand Amaladass, Daniel.Madigan
IRCS10 Relazioni tra cristiani ed ebrei dopo la shoah (2° s)
Il seminario metterà in rilievo la shoah come motivo di un profondo
ripensamento nelle chiese cristiane delle loro relazioni col popolo ebraico.
Si studiano i documenti ufficiali delle diverse chiese e, in modo particolare,
l’impatto del Concilio Vaticano II nella chiesa cattolica con la Dichiarazione
Nostra Aetate.
Attenzione sarà data specialmente ai vari documenti relativi
successivi della Santa Sede e delle diverse chiese locali.
P. Arij A. Roest Crollius
IRCS11
Introduction to the Scientific Study of Rabbinics (1° s)
Questo seminario è aperto agli studenti che hanno seguito almeno un corso
di letteratura rabbinica e viene fatto in maniera individuale per ogni
studente. Il programma concreto dipende dall’interesse e dal livello dello
studente. È necessario perciò contattare il professore prima di iscriversi.
P. Reinhard Neudecker
48
PROGRAMMA 2003-2004
IRCS12 Il Rotolo del Tempio (11QTemple): Una nuova Torah? (2° s)
Questo seminario propone uno studio approfondito del più lungo
manoscritto di Qumran. Dopo una breve introduzione specializzata ai testi
del Mar Morto saranno studiati brani scelti del Rotolo del Tempio. Si
presterà particolare attenzione al rapporto di questo documento con il
Pentateuco, sia a livello letterario che teologico. Una comprensione
approfondita di questo documento sarà utile per comprendere meglio vari
metodi di recepire e interpretare le Sacre Scritture, di cui si trovano riflessi
anche nella letteratura rabbinica e nel Nuovo Testamento.
Bibliografia (oltre alla bibliografia più generale del corso su Qumran)
S. W. CRAWFORD. The Temple Scroll and Related Texts (Companion to the
Qumran Scrolls 2; Sheffield: Sheffield Academic Press, 2000.
F. GARCIA MARTINEZ. “The Temple Scroll and the New Jerusalem,” in The
Dead Sea Scrolls After Fifty Years: A Comprehensive Assessment a cura
di P. W. Flint e J. C. VanderKam, 2-voll., Leiden: Brill, 1998-99, vol. 2,
pp. 431-60.
E. QIMRON. The Temple Scroll: A Critical Edition with Extensive
Reconstructions, with a bibliography by F. García Martínez. Beer
Sheva/Jerusalem: Ben Gurion University of the Negev Press and
Israel Exploration Society, 1996.
D. SWANSON. The Temple Scroll and the Bible: The Methodology of 11QT.
Leiden: Brill, 1995.
B. Z. WACHOLDER. The Dawn of Qumran: The Sectarian Torah and the
Teacher of Righteousness. Cincinnati, OH: Hebrew Union College
Press, 1983.
M. O. WISE. A Critical Study of the Temple Scroll from Qumran Cave 11.
Chicago, Illinois: The Oriental Institute of the University of Chicago,
1990.
Y. YADIN. The Temple Scroll I-III (IV), Jerusalem: Israel Exploration
Society, 1977-1983.
D. Joseph Sievers
AS2139
Verso una spiritualità di dialogo (2° s)
Quarant’anni fa (1964), Paolo VI scrisse che La chiesa deve venire a
dialogo col mondo in cui si trova a vivere ed il dialogo è il nuovo nome
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
49
della carità. (Cf. Ecclesiam suam). Più che mai il dialogo è percepito come
una parte essenziale della vita cristiana. È in questo contesto che ci si deve
chiedere: è possibile sviluppare una spiritualità cristiana del dialogo? Lo
scopo di questo seminario è cercare di discernere la natura e le
caratteristiche fondamentali di tale spiritualità. Esso esplorerà quindi la
forma in cui questa spiritualità cristiana del dialogo può essere intesa:
-
nel contesto di diversità culturali
nell’ambito della chiesa nei rapporti fra sacerdoti, religiosi e laici
nella sfida di cercare l’unità fra i cristiani (dialogo ecumenico)
e nella chiamata per promuovere il dialogo interreligioso.
Parteciperanno al seminario alcuni relatori di particolare competenza, tra
questi: S.E.R. mons. Michael Fitzgerald, M.Afr.; Thomas Michel, S.J.;
Michael Paul Gallagher, S.J.
Prof.ssa Donna Orsuto
CO2058 Comunicazione interculturale (2° s)
Il corso intende introdurre gli studenti alla teoria della comunicazione
interculturale ed interreligiosa attraverso una serie di argomenti, esempi ed
esperienze provenienti da diverse aree culturali del mondo. Una particolare
attenzione sarà dedicata al problema del dialogo interreliogioso ed
inculturazione stabilendo criteri per una conoscenza reciproca tra tutti.
Saranno oggetti di studio i seguenti aspetti: la comprensione delle
diverse visioni del mondo e paradigmi culturali e il loro impatto nella
personalità degli individui nella società; la comunicazione non verbale;
diverse forme di espressioni e simbolismi religiosi; i rituali; la musica; il
costume (abbigliamento) ed infine, si esamineranno le diverse forme di
comunicazione nella tradizione orale e culture mediate dalla scrittura.
Gli studenti, partendo dalla propria area culturale e religiosa, e
confrontandosi con altre situazioni diverse, sviluppano una propria teoria di
comunicazione interculturale e svolgono ad hoc uno studio pratico.
Gli studenti sono preparati così ad affrontare i diversi aspetti della
convivenza interculturale, essendo in grado di individuare i problemi che si
incontrano nelle società multiculturali e plurireligiose, proponendo soluzioni
pratiche per un dialogo fruttuoso fra tutti.
50
PROGRAMMA 2003-2004
Bibliografia
LYNCH J. Educazione interculturale in una società globale, i problemi
dell’educazione, Armando, Roma, 1993.
AA.VV. Dialogo fra le culture - Chiesa e umanesimo planitario, Città
Nuova, Roma, 1988.
EILERS F.J. Church and Social Communication, Basic Document, Logos
Pubblications, Inc, Manila 1993.
——. Communicating Between Cultures, Divine Word Pubblications,
Manila, 1992.
MARTIN NKAFU NKEMNKIA. Immigrazione: principio di
internazionalità, in AA.VV. “il Cannocchiale”, Rivista di Studi
filosofici (1996) 3, pp. 187-206.
—— (ed). Aprire la filosofia all’intercultura. EMI Bologna 2003.
ANKE F.M. MILTENBURY (a cura di). Incontri di sguardi – saperi e
pratiche dell’intercultura. Unipress, Padova 2002;
ALBERTO FERUCCI. Per una Globalizzazione solidale verso un mondo
unito – For a global agreement towards a united world. Documento di
Genova/Genoa Declaration. Città Nuova ed. Roma 2001;
GIOIA DI CRISTOFARO LONGO, ANNA LOMBARDI, SIMONETTA FICHELLI (a
cura di). Per una cultura dei diritti umani. Franco Angeli, Milano 2002.
EMILIO BACCARINI, LORENZO FIORAMONTI (a cura di). Diritti Umani
50 anni dopo. Aracne ed, Roma 1999.
REMOTTI F. Appunti per un’antropologia del “Noi”. Identità, alterità,
precarietà in L. Operati, L. Cometti (a cura di). Verso un’educazione
interculturale. Bollati Boringhieri, 1992.
Prof. Martin Nkafu Nkemnkia
CS2A70 Media, religione e cultura, I (1° s)
Il seminario, partendo dalla premessa che non esiste un’adeguata teoria sui
rapporti che legano media, religione e cultura, propone di esaminare i
fondamenti della sociologia della religione, dell’antropologia culturale e
delle teorie sui mass media al fine di formulare una teoria e una metodologia
adeguate per lo svolgimento di attività di ricerca su questo tema.
Il seminario inizia con una lettura generale della sociologia della
religione (J. A. Beckford) e delle teorie sui rapporti fra la religione e i media
(S. M. Hoover e K. Lundby) e prosegue con l’analisi del pensiero dei
principali teorici della sociologia della religione, come P. Berger, R.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
51
Wuthnow, D. Martin, R. Bellah, T. Luamann, B. Wilsonand C.Y. Ghock e
R. Stark.
P. Robert A. White
CS2B70 Media, religione e cultura, II (2° s)
Questo corso rappresenta una continuazione del seminario CS2A70 ed ha
come quadro di riferimento il settore dell’antropologia della religione.
Vengono prima analizzate le opere principali prodotte, per questo particolare
ambito disciplinare, da alcuni studiosi, quali C. Geertz, A. Wallace, e W. G.
McLoughlin, V. Turner e C. Levi-Strauss. Il seminario prosegue con
l’analisi dei contributi dati al settore della sociologia della religione da
alcuni teorici italiani, quali R. Cipriani e S. Martelli. Infine vengono prese in
considerazione le teorie più recenti sulla sociologia della religione
riguardanti i dibattiti sul sacro e sul secolare, la problematica delle “quasi –
religioni” e la “Chiesa elettronica”.
P. Robert A. White
FO1104 Verità e punti di vista (1° s)
Questo corso sistematico ha l’obiettivo di arrivare ad una descrizione della
struttura logica della convergenza che è spesso evidente nella conoscenza
umana. Sarà chiarificato, in quanto sia possibile, il modo in cui la realtà può
essere vista ed interpretata da diverse prospettive. Sarà esaminato anche il
modo in cui la verità può spesso essere aggiunta soltanto dopo un lungo
processo. La portata di quest’analisi filosofica è vasta, dato che gli
argomenti schizzati qui potranno trovare un’applicazione in tanti ambiti
diversi, come ad esempio, la diversità evidente nel campo etico e religioso.
P. Louis Caruana
FO2107 La critica della religione in Freud: suo superamento ed
elementi positivi (1° s)
1. Il metodo psicoanalitico freudiano e lo sviluppo successivo nella
psicologia dell’io. Superamento dello scientismo positivista riduttivo.
Applicazione alla religione della nevrosi ossessiva e dell’analisi infantile
con teoria della illusione. 2. Critica positiva e negativa dei presupposti logici
52
PROGRAMMA 2003-2004
dell’analogia applicata, dei presupposti culturali del tempo sullo sviluppo
della religione nella storia e nell’antropologia. 3. Superamento della teoria
dell’illusione e dell’applicazione universale del complesso edipico
(Winnicott, Vergote, Rizzato, Meissner, Münstemberger e Derek, ecc.). 4. Si
partirà dall’esame critico di: Azioni ossessive e pratiche religiose (1917) per
la logica, di Totem e Tabù per l’applicazione culturale e psicoanalitica, de
L’Avvenire di una illusione ed altri saggi. 5. Si mostrerà la “religione
rimossa e religione incompresa” cioè il problema personale di Freud sfociato
nella crisi del modello positivista riduttivo in L’Uomo Mosé e la religione
monoteista. 6. Nota sul recupero degli elementi positivi clinici d’utilità
scientifica e pastorale.
Bibliografia:
Testi base di Freud in GW e trad. italiana in Opere, Boringhieri. Testo del
corso: G. MAGNANI, Freud e la religione dei padri, Roma, Studium, 1996.
Cfr. ID., La crisi della metapsicologia freudiana, Roma, id. 1981.
P. Giovanni Magnani
FO2157 Fenomenologia del linguaggio religioso (2° s)
1. Analisi fenomenologica del linguaggio religioso. - 2. Allusione e simbolo.
- 3. Analisi e simbolo religioso. Le simboliche. - 4. Mito e mitologia
religiosa. - 5. Il rito religioso come linguaggio. - 6. Il linguaggio della
analogia. - 7. La percezione intellettiva del mistero e il linguaggio mistico.
Bibliografia:
G. MAGNANI. Metodologia fenomenologica interdisciplinare delle Scienze
della Religione, Roma, PUG 1996.
P. Giovanni Magnani
FO2377 Ermeneutica ed ermeneutiche (1° s)
Il corso cercherà di chiarire il problema dell’ermeneutica in filosofia,
individuandone le forme storiche principali, soprattutto nel periodo che va
da Schleiermacher a Gadamer; con l’intento dichiarato di rispondere alle
seguenti questioni: a quali condizioni l’ermeneutica è compatibile con la
verità, se e come il conflitto delle ermeneutiche debba cedere il passo ad una
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
53
convergente pluralità delle ermeneutiche. Il corso è raccomandato a coloro
che realizzano la specializzazione in filosofia della comunicazione.
Bibliografia: dispense del Professore.
Mons. Sante Babolin
FO2378 Occam tempo ed eterno, Creatore e creatura dopo la crisi
averroista (1° s)
Il corso mira a mostrare l’entità e il valore del ricorso continuo di Guglielmo
di Occam ai commentari di Averroè all’interno del suo commento alla
Fisica di Aristotele. Sarà quindi posta a tema la dimensione gnoseologica
dell’anima conoscente il mondo fisico, gli enti e misurante la loro
temporalità. Limiti e attività dell’anima costituiscono il primo nodo teoretico
del discorso che passerà poi all’analisi del rapporto con l’Ente supremo,
come verifica ontologica, ma anche come limite esperienziale.
L’introduzione dell’ente supremo porterà all’ultimo ambito costituito dalla
problematica questione tipica dell’averroismo latino della creatio ab
aeterno. Saranno in merito studiate le opinioni di S. Bonaventura da
Bagnoregio, Tommaso d’Aquino, Enrico di Gand, Giovanni Duns Scoto, per
approdare alla proposta duplice di Guglielmo di Occam ed offrire alcuni
elementi valutativi da un contatto più diretto con le fonti. In sede di sintesi
sarà posto il problema degli “enti eterni” e del loro rapporto con Dio, in una
sezione che analizzerà sostanzialmente le sostanze separate e gli angeli,
evocando anche la loro problematicissima identificazione medioevale,
mostrando analogie con il tema della creatio ab aeterno e delle relative
ipotesi teoretiche.
Bibliografia: testi di riferimento
ANGELO PELLEGRINI. Guglielmo di Occam fra tempo ed eterno,
ed. G. Laterza, Bari 2003; ID., Guglielmo di Occam fra logica ed
assoluto, ed. G. Laterza, Bari 2002.
Ulteriore bibliografia critica e soprattutto le relative fonti saranno
indicate durante lo svolgimento del corso.
D. Angelo Pellegrini
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PROGRAMMA 2003-2004
FO2380 Modern Problems and the Gandhian Philosophy of Nonviolence (1° s)
The contemporary world has been threatened with consumerism, terrorism,
economical usurpation and wars. It is the question, whether the ideal of love
and non-violence that Jesus taught in the Sermon on the Mount and in the
Gospels, is still applicable. M. K. Gandhi had shown through “the Story of
my experiments with Truth” how Jesus’ teaching of Truth and love could be
used for the development and liberation of the human person and society.
The course will be presented in three sections. The first section will explore
the roots and sources of the Gandhian idea of truth. The second section will
consider how ahimsa and Satyagraha was applied by Gandhi to the politics
and betterment of the society. The third section will treat the relevance of
Non-violence and Satyagraha in the contemporary global society and how it
could foster the cooperation among the nations.
P. Christopher Shelke
FO2397 Il rapporto fede-filosofia nel pensiero di M. Maimonide (2° s)
Tramite la lettura di alcuni testi maimonidei, tratti soprattutto dalla “Guida
dei Perplessi”, si esaminerà il complesso rapporto fede-filosofia. Ci si
soffermerà sull’interpretazione maimonidea della “Rivelazione” e sulle sue
definizioni di “fede” e di “filosofia”.
Bibliografia:
MOSÈ MAIMONIDE. La guida dei perplessi, si può usare: - la traduzione
inglese di S. Pines, The guide of the perplex, Chicago, 1963; - la
traduzione francese di S. Munk, Le guide des egarés, Paris,
1856-1866.
Prof.ssa Luciana Pepi
FP1008
Filosofia della cultura (2° s)
Il corso svilupperà una riflessione sul fenomeno umano della cultura intesa
come autocoltivazione che l’uomo compie in se stesso e, di riflesso, nella
società.Si svolgerà in tre tappe:
1. Possibilità e legittimità d’una filosofia della cultura: significato di
cultura e principali operazioni culturali.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
55
2. Il naturale della cultura: uomo simbolo vivente, semantismo delle
attività e opere simboliche, analogia e culture, carattere metonimico del
desiderio, immaginazione e immaginario.
3. Il culturale della natura umana: archetipologia transculturale,
mitopoiesi e ritualità, trasferimento di senso, sincronia e diacronia della
cultura, cultura e comunicazione, cultura e storia (tradizione e storia),
pluralismo culturale e scambio interculturale.
Bibliografia: Testi obbligatori
Produzione di senso: introduzione alla filosofia della cultura, Roma, Hortus
Conclusus 1999; Piccolo lessico di semiotica, Roma, Sinnos 2003.
Mons. Sante Babolin
FP1020 Fenomenologia e filosofia della religione (1° s)
Il compito del corso sarà di stabilire la ragione della religione come
fenomeno umano storico. Si cercherà dunque di prendere atto dell’effettività
delle religioni positive e dell’insieme delle loro manifestazioni, riti,
credenze, attitudini spirituali, ma anche categorie mentali e discorsive al fine
di scavare la loro propria intelligibilità. Si procederà tramite un approccio
tipologico, il cui merito consiste nel delimitare le figure più significative
dell’andamento generale di una filosofia della religione. Affronteremo i tipi
speculativo, fenomenologico, linguistico e, infine, ermeneutico.
Bibliografia: la bibliografia verrà data alla fine di ogni sezione.
P. Théoneste Nkeramihigo
FS2303
La questione giudaica nell’etica di Emmanuel Lévinas (1° s)
Nel presente seminario verranno presi in considerazione alcuni testi di
Lévinas da cui si evince la sua posizione riguardo la questione giudaica
all'interno della particolare problematizzazione etica ed ontologica.
Bibliografia: sarà assegnata all'inizio del seminario stesso.
Rev.da S.Daniela Toti
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PROGRAMMA 2003-2004
MO2B17 Il Buddismo, II (1° s)
II. Dal Mahayana verso il buddhismo occidentale
1. Le origini del Mahayana e le sue principali dottrine.
2. La letteratura sacra e le rispettive scuole: i testi della Prajñâpâramitâ; il
Sûtra del Loto (Hokekyo); il Lankavatara Sûtra.
3. La storia del buddhismo in Cina, Corea, Giappone.
4. Teoria e pratica della meditazione.
5. I testi della “Terra Pura”.
6. Il buddhismo esoterico (Shingon)
7. Da Nichiren alle “religioni del Loto” contemporanee.
8. Il buddhismo tibetano.
9. Verso nuovi orizzonti: gli sviluppi del buddhismo occidentale.
D. Michael Fuss
MO2B35 La tolleranza: storia delle relazioni tra Cristianità e Islam, II
(2° s)
Parte II: Dalle parole ai fatti: persone e tempi
1. Impostazione del corso. La fede e le opere. Le ortodossie, l’ortoprassi; dal
confronto sulla teologia al confronto sulle opere di carità. Mostrare più che
dimostrare.
2. “L’amico religioso, il nemico religioso”. Dall’inimicizia religiosa al nemico religioso. Il fenomeno del “mirror image”. Vocabolario religioso
dell’inimicizia.
3. L’intolleranza: i pregiudizi, i pretesti, i motivi di contesa. “Il
contenzioso”: Gerusalemme tre volte santa, due volte santa, una volta santa.
4. La guerra santa: crociate e ôih~d, rassomiglianza di santità. La violenza
“santa”; homicida, malicida. Il frutto della guerra: gli uccisi, gli incatenati,
gli oppressi. Il rinnegamento, l’apostasia.
5. Il criticismo, l’obbiezione di coscienza, l’eresia. “Homo non est
occidendus”: Valdo e Alain de Lille.
6. Le alternative: la via della mistica e della povertà: Francesco d’Assisi; i
mistici musulmani, Al-Gilani, Ibn ‘Arabi, Galal al-Din Rumi. La via
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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umanitaria come iniziativa su scala di Cristianità. L’ideatore è Giovanni de
Matha, “cristiano-trinitario; riscatto, scambio, liberazione di cristiani e di
musulmani.
7. Specularità e “rassomiglianze” tra tolleranza e intolleranza di ieri e di
oggi. Il giudizio finale secondo le opere (Mt 25, 31-46; Corano 10, 26-30;
39; 69-70; 46, 19).
P. Giulio Cipollone, o.ss.t.
MO2B48 Bibbia e Religioni, II (2° s)
Nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) si può ricavare un discorso
esplicito ed implicito sulle altre religioni. Infatti, lungo i secoli, i diversi
autori ispirati hanno preso posizione riguardo alle religioni del loro tempo e
del loro ambiente. Tale discorso biblico è pieno di insegnamenti, oggi, per
noi che dobbiamo esprimere la nostra fede cristiana nella prospettiva di
situazioni di pluralismo interreligioso.
Attraverso lo studio di brani scelti del Nuovo Testamento (Vangeli e
Lettere paoline) verranno considerati i tratti più rilevanti delle diverse
teologie tramandate da queste opere, soprattutto riguardo ai punti cardini
della rivelazione e della salvezza.
P. Edmond Farahian
MO2B51 La sfida degli orientamenti conflittuali, II (1° s)
II. La missione delle religioni orientali in Occidente, la massoneria, il neopaganesimo
1. Dal neo-induismo al “guruismo”: la missione delle religioni asiatiche in
Occidente.
2. Ramakrishna, Vivekananda, Sri Aurobindo e le loro presenze nel mondo.
3. Gli Hare Krishna (ISKCON); la Meditazione Trascendentale (TM);
Ananda Marga; Radha Soami; Eckankar; Sahaja Yoga; Sri Chinmoy; Osho.
4. La massoneria storica e moderna.
5. Il neo-paganesimo: rivitalizzazione delle religioni egiziane e celtiche; il
Wicca; il neo-sciamanismo.
6. Culti di disperazione: il satanismo dei giovani.
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PROGRAMMA 2003-2004
7. Come rispondere con una nuova evangelizzazione alla dispersione
religiosa?
D. Michael Fuss
MO2020 Le religioni cinesi: Confucianesimo e Taoismo (2° s)
1. La definizione del Confucianesimo: Il confucianesimo è una
religione, o una filosofia, o uno stile di vita (etica e morale)? Lo sfondo delle
religioni cinesi: religioni e cultura pre-confuciana.
2. La vita di Confucio; i canoni del Confucianesimo: Cinque Classici
(Shuh-Ching, Shih-Ching, Yi-Ching, Ch’un-Chiu e Li-Ch’i) e Quattro Libri
(Lun-Yu, Meng-Tzu, Chong-Yong e Tai-Xie).
3. Le vie (tao) della salvezza confuciana: Ren (amore); Hsiao (pietà
filiale); Yi (rettitudine); Li (rito, comportamento normativo); Shin (fiducia)
e Chung (fedeltà) ecc.
4. Il cammino spirituale del Confucianesimo: studio (conoscenza),
stare nel «Giusto mezzo» e attenzione e purificazione del cuore.
5. L’antropologia del Confucianesimo: la teoria della natura umana,
l’uomo ideale (Kun-Tzu) e il santo.
6. La metafisica confuciana: Li (Principio di tutte le cose), Ch’i
(Energia), Tien (Cielo), Tien-Ming (Decreto del Cielo) e Tao.
7. La filosofia del Yin e Yang e i Cinque Elementi.
8. Introduzione del Taoismo filosofico: Lao-Tzu e il canone del Tao e
della Virtù (Tao-Te-Ching).
9. L’essenza del Tao (Realtà ultima) e la sua manifestazione nel Te
(Virtù).
10. La filosofia mistica del Chang-Tzu: visione del mondo e della
natura, i metodi dell’unione col Tao.
11. La dottrina dell’Uomo Immortale (Xian-ren) e le Vie della Immortalità.
12. Taoismo religioso: Le dottrine, i riti e la morale ecc.
Bibliografia
E WANG. Il Grande libro del Tao – una guida completa al Taoismo. Milano
1998.
L.V. ARENA. Vivere il Taoismo. Milano 1996.
I ROBINET. Storia del Taoismo. Roma 1993.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
59
W. EICHHORN. La Cina (culto degli antenati, Confucianesimo, Taoismo,
Buddhismo, Cristianesimo, dal 1700 a.C. ai nostri giorni). Milano 1983.
C. SANI. Tao e Taoismo. Milano 1997.
J.H. & E. NAGAI BERTHRONG. Confucianism. Oxford 2000.
B. BERBARD. Il Confucianesimo – storia, regole, filosofia di vita. Milano
1997.
R. ETIEMBLE. Confucio – un maestro di saggezza. Milano 1998.
J.-S. LEE. “Lo spirito di Dio nel Confucianesimo e nel Taoismo”, in
Lateranum (1998).
F. YU-LAN, Storia della filosofia cinese. Milano 1990.
W.-T. CHAN (translated and compiled). A Source Book in Chinese
Philosophy. Princeton 1973.
D.H. BISHOP. Chinese Thought. Delhi 1995.
Dott.ssa Jae-Suk Lee
MO2057 Il Buddhismo in dialogo con il cristianesimo (2° s)
1. Parallelismi nei testi buddisti e biblici.
2. L’ispirazione analoga delle Sacre Scritture.
3. La meditazione e l’esperienza religiosa.
4. I concetti di assoluto, di salvezza, di grazia.
5. L’antropologia buddista e cristiana.
6. Tematiche ed incontri attuali di dialogo.
N.B. Il corso è complementare ai corsi MO2017 (A o B); in ogni modo si
richiede una conoscenza di base delle tradizioni buddhiste.
D. Michael Fuss
MO2114 Visione panoramica dell’Islam (1° s)
Il corso mira a presentare una visione panoramica della religione musulmana
nel clima del dialogo interreligioso introdotto dal Concilio Vaticano II e nel
contesto di una riflessione teologica aggiornata. Verranno esaminati gli
aspetti essenziali dell’islam sunnita, con accenni all’islam sciita. Dopo uno
sguardo al contesto storico e geografico del mondo nel quale nasce questa
religione, e una presentazione delle fonti (Qur’ān, Corano e Sunna,
Tradizione), ci soffermeremo sulla Sīra, Vita di Muhammad (Maometto), il
60
PROGRAMMA 2003-2004
profeta dell’islam e sui momenti rilevanti della sua vita. Vedremo, poi, le
tappe principali dell’evoluzione storica dell’islam dalle origini fino ai nostri
tempi, con accenni alle figure più rilevanti del passato e dell’attualità.
Proseguiremo, infine, con un’esposizione del nucleo dogmatico, morale e
mistico di questa religione.
N.B. Si raccomanda di avere a disposizione il testo del Corano almeno in
traduzione. La conoscenza dell’arabo non è richiesta.
P. Edmond Farahian
MO2115 L’Induismo: Storia e sviluppo (1° s)
Il corso intende introdurre gli studenti alla conoscenza della religione
induista e delle caratteristiche principali degli indù.
Vengono trattate, in particolare, le origini dell’Induismo attraverso
una ricerca delle sue radici nella cultura di Mohenjo-daro e Hairapa, nei
Veda e nelle Upanishad e di come, attraverso questi pensieri religiosi, si sia
giunti ad elaborare i concetti di rituale, ascetismo e sacrificio e ad
organizzare una nuova società religiosa in varie caste.
Attraverso una spiegazione del concetto di Dio e di venerazione
vengono presentati la teoria dell’avatara e della rinascita, i concetti di
salvezza, di grazia e di dharma, da cui nasce la teologia dell’Induismo.
L’ultima parte del corso è dedicata all’esposizione della dottrina del
Bhagawadgita, in cui si trovano i fondamenti del misticismo e delle varie
forme del Bhakticulto.
Viene spiegato, infine, come le comunità dei Vaishnaviti e dei
Shivaiti rappresentino le forme dell’Induismo moderno.
P. Christopher Shelke
MP2A04 Storia e fenomenologia delle religioni, I (2° s)
1. Metodo storico-fenomenologico. Scopo e fine della storia delle
religioni. Giudizio critico delle diverse posizioni riguardanti questi studi.
Problematica contemporanea circa lo studio comparato delle religioni.
2. Origine delle religioni. Si analizzano le diverse teorie sulle origini.
Ricerca fenomenologica sull’essenza della religione.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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3. Oggetto della religione. Dio, l’Assoluto, la Realtà Suprema, il
Sacro. Esposizione storica e critica dei fenomeni del monoteismo,
politeismo, monismo, panteismo, animismo. Struttura morfologica delle
concezioni della Realtà Suprema, da cui nascono le autorità religiose che
mostrano la vita sacra.
P. Christopher Shelke
MP2B36 Teologia delle religioni, II (1° s)
Lo studio delle singole religioni “storiche” attraverso varie espressioni della
loro fede affermando la creaturalità dell’uomo come fondamento teologico.
1. L’esperienza del male e del peccato.
2. L’esperienza della salute/salvezza.
3. L’esperienza divina e gli idoli.
4. Le feste, i riti e i sacramenti.
5. Escatologia.
6. Il processo della secolarizzazione e i valori religiosi come incontro
per la teologia del dialogo.
7. La base per la teologia delle religioni dal punto di vista cristiano.
P. Christopher Shelke
MS2105 Il concetto di Dio (Realtà ultima) nelle religioni orientali
(1° s)
Il seminario presenterà il concetto di Dio nelle più importanti religioni
orientali (Induismo, Buddhismo, Confucianesimo, Taoismo, e Shintoismo)
nonché le vie che conducono all’unione con questa Realtà:
1. Il Nirvana, il Tathagata come Realtà dell’Assoluto nel Buddhismo
Theravada; Il Sunyata, il Trikaya, le varie figure dei Bodhisattva nel
Buddhismo Mahayana e il Buddha Amitabha nel Buddhismo della Terra
pura.
2. Il Cielo come Principio Assoluto e il Signore Supremo del
Confucianesimo; Rapporto tra Tao del Cielo e Tao dell’uomo; concetto di
Li, Tai-Ch’i e Wu-Ch-i, Ch-i, Yin e Yang del neo-confucianesimo.
62
PROGRAMMA 2003-2004
3. La Realtà ultima e lo Spirito vitale creativo del Taoismo filosofico: Il Tao
(Principio dell’universo, Innominabile), e il Te (Virtù).
4. La Realtà divina nell’Induismo: Rta (l’ordine cosmico), il Brahman, la
Trimurti.
5. I Kami (le divinità) dello Shintoismo.
Dott.ssa Jae-Suk Lee
MS2117 Religioni e violenza (1° s)
La storia delle religioni è spesso storia di contrapposizioni e di violenza,
come appare anche dal presente che viviamo. È lecito, pertanto, chiedersi:
appartiene alle religioni la violenza?
Un itinerario di riflessione fenomenologico-teologica che, toccando
luoghi (ambiti storici e dottrinali) e figure emblematiche, intende ricercare
quanto e come la violenza sia presente nelle religioni e far emergere,
attraverso il confronto, l’autentica essenza dell’esperienza religiosa
dell’uomo.
D. Michael Fuss
RD1014 Fenomenologia della religione, II: il soggetto religioso (2° s)
1. Analisi del soggetto e del suo posto fondamentale nell’esperienza
religiosa. - 2. Il soggetto religioso e la coscienza religiosa nella ricerca
storico-fenomenologica. - 3. Fenomenologia psicologica e filosofia
dell’esperienza che il soggetto religioso ha di sé, del suo rapporto con la
Realtà Ultima e Dio, con la via di salvezza. - 4. Sguardo comparativo alle
diverse antropologie religiose e specificità dell’antropologia cristiana. - 5. I
principali atti posti dal soggetto religioso e la struttura delle diverse vie di
salvezza; la specificità della salvezza cristiana. - 6. Problemi conoscitivi e
linguistici connessi.
Bibliografia:
G. MAGNANI. Filosofia della Religione, Roma (PUG)-1993 (2 ed.)
G. SALATIELLO. L’autocoscienza come riflessione originaria del soggetto su
di sé in S. Tommaso d’Aquino, Roma (PUG) 1996.
Prof.ssa Giorgia Salatiello
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
RP1030
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Fenomenologia storico-comparata e filosofia della religione
(2° s)
Parte prima: interpretazione fenomenologica.
1. Metodo e universali della religione.
2. Soluzioni al problema dell’origine.
3. L’Oggetto della religione: forma, tipo e struttura del politeismo,
dualismo, monoteismo, ecc.
4. Il soggetto religioso.
5. Espressioni: mito, simbolo, rito, ecc.
6. Tabù, magia e religione.
7. Fenomenologia dell’esperienza religiosa (con particolare riguardo
all’esperienza cristiana).
Parte seconda: introduzione filosofica.
1. L’uomo e l’assoluto religioso.
2. Interpretazioni filosofiche riduttive.
3. Analogia, verità e valore della esperienza religiosa.
4. Struttura teoretica dell’atto religioso.
5. Dai valori al Valore Assoluto, dal Valore Assoluto a Dio.
Bibliografia
G. MAGNANI. Religione e Religioni, Roma (PUG) , I e II 2001.
ID. Storia comparata delle religioni. Principi fenomenologici, Assisi,
Cittadella, 1999.
ID. Filosofia della Religione, Roma (PUG) 19932.
ID. Gesù il fondatore e i filosofi, Assisi, Cittadella, 1997.
Prof. Giorgia Salatiello
RP1034
Filosofia della conoscenza (2° s)
La questione del sapere: soggetto-oggetto, crisi scettica e scetticismo
odierno - il sapere è gioco - intenzionalità della coscienza: intenzionalità
preoggettiva, intenzionalità oggettiva e istituzionale - l’ordine operativo forme regolative del sapere - scienza e autorità del sapere - principi del
sapere e verità - storia del sapere - la realtà del sapere.
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PROGRAMMA 2003-2004
Bibliografia:G. Salzano, Il gioco del sapere, Roma, PUG 2001.
Prof. Giorgio Salzano
RP1041
Psicologia della Religione (1° s)
1. Lo studio psicologico della religione: il concetto della religiosità,
metodi e strumenti dell’indagine.
2. Concezioni sulla religiosità: James, Freud, Jung, Allport, Fromm,
Frankl, ecc.
3. Aspetti evolutivi della religiosità: l’origine del sentimento
religioso, la religiosità del bambino e dell’adolescente, maturità religiosa.
4. La natura e le diverse forme dell’esperienza religiosa: conversione,
ascesi, esperienza di vertice, esperienza carismatica, esperienza del limite,
esperienza mistica.
5. Questioni scelte: la religiosità popolare; psicopatologia e santità; la
psicologia della meditazione.
Bibliografia
M. SZENTMÁRTONI. In cammino verso Dio. Riflessioni psicologicospirituali su alcune forme di esperienza religiosa, Cinisello Balsamo,
San Paolo, 1998
M. SZENTMÁRTONI. Psicologia della religione, Roma, (PUG), 2001.
P. Mihály Szentmártoni
RP1044
Storia delle Religioni, I (2° s)
I. Il problema del pluralismo religioso nel contesto storico.
1. Il fatto religioso.
2. Religione universale: lo gnosticismo.
3. Sincretismo: il manicheismo.
4. Elementi di teologia delle religioni.
II. Islam.
1. Le origini dell’Islam.
2. Il messaggio di salvezza dell’Islam.
3. L’Islam nella storia.
4. Musulmani e cristiani nella società moderna.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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III. Le principali nuove religioni diffuse in Italia.
1. I Testimoni di Geova.
2. I Mormoni.
3. La Chiesa dell’Unificazione.
4. Gli Hare Krishna.
5. Il New Age.
R.D. Michael Fuss, Dr. Jae-Suk Lee
S675
Timoteo I e l’Islam nel secolo VIII (Pontificio Istituto
Orientale), dal 7 al 31 ottobre, 2 crediti. (1° s)
Nel 781 il patriarca siro-orientale Timoteo I è invitato dal califfo al-Mahdi
ad un dibattito religioso. Timoteo espone la fede cristiana sullo sfondo della
grande tradizione patristica, appoggiandosi alla ragione e tenendo conto
della mentalità musulmana. I punti più salienti trattati: il mistero della
Trinità, ladivinità di Cristo, l’incarnazione, la venerazione della Croce e la
verità del Vangelo. Inoltre discute punti essenziali per i musulmani: “Il
Corano è rivelato? Maometto è profeta?”. Questo è il primo grande dialogo
islamo-cristiano che ci è pervenuto. Esso rimane molto attuale, sia a causa
degli argomenti trattati, sia a causa dell’approccio di Timoteo. Esistono tre
recensioni edite: una siriaca e due arabe. Studieremo la recensione araba
breve edita da Caspar.
Bibliografia:
BIDAWID B. Les lettres du patriarche nestorien Timothée Ier, Vaticano
1966.
PUTMAN H. Timothée Ier et l’Islam, Beyrouth 1977.
CASPAR R. Les versions arabes du dialogue entre le Catholicos
Timothée Ier et le Calife al-Mahdi (IIe-VIIIe siècle), in Islamo-christiana
3 (1977), 107-175.
P. Samir K. Samir
SO2016 Sociologia della religione (1° s)
1. Giustificazione epistemologica e impostazione teorica e
metodologica dell’approccio sociologico al fenomeno religioso. Principali
temi e problemi di analisi.
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PROGRAMMA 2003-2004
2. Lo sviluppo della sociologia della religione, dagli inizi fino ad
oggi. Principali autori e rispettivi apporti teorici ed empirici.
3. La religione come fenomeno multidimensionale; esposizione delle
principali dimensioni: le credenze, la pratica religiosa, l’aspetto comunitario,
le implicazioni etiche.
4. Genesi e sviluppo delle religioni. Il processo di
istituzionalizzazione: i fattori e le fasi principali; le implicazioni particolari
per le singole dimensioni. Valutazione critica.
5. La religione e i sistemi di significato. La religione e la dimensione
religiosa delle culture, significato e tipologia delle motivazioni. Il problema
dell’inculturazione della religione.
6. Le collettività religiose. Genesi della tipologia chiesa-setta e
successivo sviluppo: impostazione, descrizione dei tipi e valutazione critica.
7. L’atteggiamento di appartenenza alla religione: componenti della
struttura di atteggiamento; genesi e formazione dell’adesione; dinamica e
tipologia.
8. L’interrelazione tra la religione e il contesto socioculturale.
Costanza e reciprocità di influenze, impostazione di una teoria globale e per
singoli aspetti dell’interrelazione.
9. La religiosità popolare. Portata e significato del concetto generale e
censimento delle manifestazioni attuali più rilevanti. Tipologia:
individuazione dei criteri e tipi principali.
10. Le trasformazioni attuali della religione nel contesto della
globalizzazione. Genesi e sviluppo della situazione contemporanea:
tendenze principali, presentazione critica delle principali teorie
interpretative.
Bibliografia:
G. SCARVAGLIERI. Sociologia della religione (dispense), Roma, PUG
1994; ID., La religione nella società attuale, Lecce, Martano 1998; Altra
bibliografia specifica sarà indicata durante il corso.
P. Giuseppe Scarvaglieri, O.F.M. Cap
SP1019
Antropologia Culturale (1° s)
1. La natura della cultura.
2. Lo sviluppo e le componenti dell’antropologia come scienza
sociale.
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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3. Il linguaggio.
4. L’acculturazione.
5. La consanguineità, la discendenza, la struttura familiare.
6. Gli schemi di sussistenza, gli schemi economici.
7. L’adattamento.
8. La personalità.
9. La classe.
10. L’organizzazione politica.
11. I controlli sociali.
12. Il posto della religione.
13. L’arte e il cambiamento culturale.
Il relativismo culturale costituirà un paradigma sulla base del quale
considerare l’etnocentrismo e i valori evangelici. Gli argomenti elencati
costituiscono la base per delle conferenze. Come guida verrà data agli
studenti una presentazione di ciascuna conferenza. Vi saranno anche altri
materiali.
P. Thomas Splain
TD2102 Unity and Mission. The task of the Church to include All and
Be One (Cattedra Mc Carthy) (2° s)
In this course we shall consider the implications of ‘One, Holy, Catholic and
Apostolic Church’ for the world in which we live. The following topics will
be considered: A stock–take: How far has the ecumenical movement
moved? The goal of unity. What are the practical implications of disunity?
What obstacles remain in resisting visible unity? What are the implications
of Lumen Gentium 8 that Catholicity subsists in the Roman Catholic
Church? Mission and evangelism. What is the good news? Catholic and
evangelical forms of communication. Sacraments and Mission. What is the
mission of Christ to other faiths?
The Rt. Reverend and the Rt. Honourable The Lord Carey of Clifton
68
PROGRAMMA 2003-2004
TFC004 Prospettive sulla non credenza (1° s)
La non–credenza, come solitamente sperimentata, non è un problema di
verità in senso stretto ma, piuttosto, un problema di libertà spirituale e
culturale. Alla luce di ciò, il corso svilupperebbe quattro temi:
1. Storico: evoluzione degli atteggiamenti della Chiesa verso
l’ateismo durante e dopo il Vaticano II. Tipi della negazione di Dio e le loro
radici filosofiche.
2. Culturale: esame dei concetti di “cultura”, “secolarizzazione”,
“postmoderno”, “new age”; individuare le immagini dominanti che
osteggiano la fede.
3. Teologico: come la teologia fondamentale ha risposto al fenomeno
della non–credenza; un’analisi della “teologia dell’ateismo” di Rahner.
4. Pastorale: tipici ostacoli alla fede nella vita quotidiana; teorie
psicologiche di crescita nella fede; dialoghi di fede (“faith–counseling”) con
i non–credenti.
P. Michael Paul Gallagher
TF2027
Teologia del pluralismo religioso (2° s)
Nell’attuale scenario mondiale, segnato per un verso dal pluralismo culturale
e per l’altro dal fenomeno della globalizzazione a tutti i livelli, si avverte il
bisogno di ripensare le identità religiose, le ragioni di appartenenza a una
particolare comunità di credenti, il ruolo stesso delle religioni per il futuro
dell’umanità.
Partendo da questa situazione, il corso intende offrire una panoramica
dei modelli e degli approcci storici elaborati dalla teologia di fronte al
problema della legittimità e validità del pluralismo religioso,
evidenziandone i percorsi, le ambiguità, le prospettive. Si soffermerà con
particolare attenzione alla stagione postconciliare e alle prospettive aperte
dall’insegnamento e dalla prassi dell’attuale pontificato.
R.D. Adolfo Russo
TF2040
Nuovi contesti per il dialogo tra fede e cultura (2° s)
Il rapporto tra fede e cultura è condizionato dalle circostanze storiche
sempre in evoluzione che portano a realizzazioni diverse. Servono dunque
degli strumenti che consentano di leggere e di capire come la fede può
ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE
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diventare significativa in un determinato ambiente culturale, e come le
culture incidano nella comprensione e nell’esperienza della fede.
Il corso vuole introdurre gli studenti nella conoscenza delle principali
questioni che sorgono nel rapporto tra fede e cultura, e cioè nei metodi di
interpretazione e di critica culturale (antropologia, sociologia, cultural
studies...), dentro un programma di “dialogo apologetico”.
P. Lluís Oviedo, ofm
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