PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA Istituto di Studi su Religioni e Culture e Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici 2003 2004 Programma degli studi PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA Istituto di Studi su Religioni e Culture Preside R.P. Daniel Madigan e Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici Direttore R.D. Joseph Sievers PROGRAMMA DEGLI STUDI 2003 - 2004 Piazza della Pilotta 4 - 00187 Roma [email protected] Istituto di Studi su Religioni e Culture R.P. Daniel Madigan – 06-6701.5510 – [email protected] Dott. Ambrogio Bongiovanni – 06-6701.5531 – [email protected] Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici R.D. Joseph Sievers – 06-6701.5529 – [email protected] INDICE Presentazione ......................................................................................... Storia e fisionomia dell’Istituto ............................................................... Finalità dell’Istituto ................................................................................ Gradi accademici .................................................................................... Condizioni di ammissione ........................................................................ Ordinamento degli Studi .......................................................................... Corsi fondamentali .................................................................................. Specializzazioni ....................................................................................... Requisiti linguistici per indirizzi particolari ........................................... Esperienza vissuta di dialogo .................................................................. Ammissione all’esame di Magistero ........................................................ Lingue d’insegnamento ........................................................................... 5 5 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici .................................. 10 Finalità del Centro ................................................................................ 10 Borse di Studio ...................................................................................... 11 Servizi particolari ................................................................................ 11 SIDIC-Service International de Documentation Judéo-Chrétienne ...... 11 Presentation .......................................................................................... The Institute and its background ........................................................... Objectives of the Institute ...................................................................... Degree programmes .............................................................................. Admission requirements ......................................................................... The programme of study ........................................................................ Foundational courses ............................................................................ Specializations ....................................................................................... Language requirements ......................................................................... Lived experience of dialogue ................................................................. Admission to the final exam for the Master of Arts . .............................. Languages of instruction ....................................................................... 13 13 15 15 16 16 16 16 17 17 17 17 Cardinal Bea Centre for Judaic Studies ............................................ 18 The aim of the Centre ............................................................................ 18 Scholarships .......................................................................................... 19 Special Services .................................................................................... 19 SIDIC-International Jewish-Christian Documentation Service ............ 19 Programma degli Studi 2003-2004 ..................................................... Corsi fondamentali ................................................................................ Corsi di specializzazione ....................................................................... Ebraismo ............................................................................................... Islam ...................................................................................................... Religioni dell’Asia ................................................................................. 21 21 24 24 25 26 Descrizione dei corsi e dei seminari ................................................... 28 ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE PRESENTAZIONE STORIA E FISIONOMIA DELL’ISTITUTO L’Istituto di Studi su Religioni e Culture è l’ultima realtà accademica sorta nella Pontificia Università Gregoriana, in seguito all’approvazione della Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede il 6 Giugno 2002 ed ha iniziato le proprie attività a partire dallo scorso anno accademico 2002-2003. Chiamando l’Università ad un coraggioso rilancio in occasione del 450º anniversario della sua fondazione, il Santo Padre ha sottolineato il fatto che “nell’odierno scenario di un mondo globalizzato, dove più spiccata e frequente è la convivenza di uomini di fedi e culture diverse, il dialogo interreligioso assume una rilevanza notevole”. Tra gli obiettivi particolari che egli ha proposto è stato “un interesse pastorale per il dialogo interreligioso”. Le parole di Papa Giovanni Paolo II in questa occasione hanno ricordato momenti precedenti, quando aveva affidato questo interesse particolare all’intera Compagnia di Gesù. Per anni l’Università ha promosso lo studio di religioni e culture attraverso attività connesse al dialogo interreligioso e interculturale. Tali attività hanno incluso non solo corsi ordinari delle Facoltà di Missiologia e Teologia, ma anche serie di conferenze, convegni, pubblicazioni e scambi accademici. Gli studenti di tutte le facoltà dell’Università sono stati incoraggiati ad ampliare i loro programmi, cogliendo le varie offerte di studio su religioni e culture presentate nel Consorzio Gregoriano. Negli anni scorsi il precedente Programma Interfacoltà ha coordinato vari centri di studio. In primo luogo è da menzionare il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici fondato formalmente nel 2001, ma la cui origine risale al 1978. Il Centro a sua volta è stato ora affidato all’Istituto di Studi su Religioni e Culture. Dal 1980 corsi su temi d’esegesi rabbinica sono stati offerti nella Facoltà di Teologia e, nello stesso anno, è stata iniziata una collaborazione con il S.I.D.I.C. (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) di Roma (informazioni più dettagliate si troveranno più avanti). Nel 1983 è stata fondata la Cattedra Ma’alot in Studi Giudaici, ed è iniziato un corso annuale interdisciplinare su “La Chiesa e la Religione Giudaica” con la collaborazione di specialisti ebrei. 6 PROGRAMMA 2003-2004 Nel 1985 si è conclusa una convenzione di collaborazione accademica con la Hebrew University di Gerusalemme. Questa convenzione ha assunto una forma più ampia nel 2001, con l’inizio di uno scambio regolare di docenti (Brenninkmeijer-Werhahn Visiting Professors) e di studenti gestito insieme dal Center for the Study of Christianity alla Hebrew University di Gerusalemme e dal Centro “Card. Bea” per gli Studi Giudaici alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1994 è stata creata una nuova Cattedra che prevedeva la presenza ogni anno di un “Philip and Muriel Berman Visiting Professor in Jewish Studies” e, attualmente, quella di un “Richard and Susan Master Visiting Professor in Jewish Studies ”. Nel 2002 il Centro “Card. Bea” è stato ulteriormente arricchito con il trasferimento del Fondo della Biblioteca e della Documentazione del S.I.D.I.C. di Roma alla Gregoriana. In una dichiarazione congiunta del Card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e del Card. Walter Kasper, Presidente della Commissione per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo, pubblicata nel gennaio 2003, è stato dato al Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici il compito di continuare l’eredità accademica e di dialogo dell’Istituto Ratisbonne di Gerusalemme. Da molti anni l’Università Gregoriana nutre un interesse notevole per lo studio dell’Islam. Infatti nel passato recente islamologi di fama internazionale hanno insegnato alla Gregoriana, come i Padri Ignacio Pareja e Richard Gramlich. Nell’ottobre 1976, per dare seguito all’invito del Concilio Vaticano II rivolto a cristiani e musulmani di “esercitare la mutua comprensione”, furono iniziate le Conferenze Golwardi che, in seguito, sono diventate il Programma Interfacoltà di Studi Islamici (1981). Nel quadro di queste conferenze, varie personalità accademiche e politiche di entrambe le comunità hanno tenuto delle relazioni all’Università. Nel 1984 è stata stipulata una convenzione di cooperazione accademica con l’Università di Ankara. Questa convenzione, rinnovata nel 1994, è stata particolarmente fruttuosa nello scambio di professori e ricercatori nell’area delle rispettive culture religiose. Con regolarità si sono anche tenuti dei seminari di ricerca, organizzati dall’una o dall’altra università. Contatti simili si sono stabiliti anche con altre università in paesi a maggioranza islamica. Esistono infatti varie forme di collaborazione scientifica con istituzioni accademiche egiziane, tunisine, iraniane, indonesiane, ed altre. FINALITÀ DELL’ISTITUTO L’Istituto di Studi su Religioni e Culture ha il compito di rispondere al sempre più crescente numero di richieste per l’insegnamento e la ricerca ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 7 specializzata nell’ambito di religioni e culture, richieste che vengono sia dall’interno della Chiesa sia da singoli e realtà di altre tradizioni religiose che esprimono il desiderio di unirsi ai cristiani nella promozione del dialogo. L’Istituto rappresenta dunque una risposta della Compagnia di Gesù, espressa in occasione della 34ª Congregazione Generale, alle ripetute richieste del Santo Padre a fare del dialogo interreligioso una priorità apostolica per il futuro. Tale risposta è orientata a tre principali obiettivi: ● fornire un servizio alla Chiesa, sia nelle aree religiosamente pluraliste ove i cristiani sono a volte in minoranza, sia in quelle tradizionalmente cristiane ove credenti di altre tradizioni religiose costituiscono minoranze la cui importanza è sempre più riconosciuta. Il servizio fornito è orientato alla formazione di persone che possano impegnarsi concretamente ed efficacemente nel dialogo con credenti di altre religioni, in vari ambiti: teologici, politici, legislativi ed educativi. ● fornire tale servizio anche a persone di altre tradizioni religiose che desiderano approfondire la conoscenza dei cristiani e della loro fede, in modo da coltivare rapporti più cordiali tra le varie comunità religiose. A questo scopo è proposto un programma introduttivo per lo studio del cristianesimo per tutti coloro che appartengono ad altre tradizioni religiose, facilitando così il loro inserimento nei corsi ordinari della Facoltà di Teologia. ● offrire a studenti di altre facoltà corsi, seminari, conferenze e aggiornamenti su tematiche riguardanti le religioni del mondo, nella speranza che questi siano di arricchimento per i loro studi ed il loro apostolato. GRADI ACCADEMICI Gli studenti iscritti all’Istituto come studenti ordinari possono ottenere i seguenti gradi accademici: Diploma di Studi: per coloro che conseguono una preparazione generale attraverso un anno di studio intensivo nell’Istituto, totalizzando un minimo di 22 crediti. ● Magistero (Master of Arts): per coloro che completano due anni di studio intensivo totalizzando un minimo di 42 crediti e sostengono un colloquio finale dopo aver presentato una tesi. ● CONDIZIONI DI AMMISSIONE L’ammissione all’Istituto come studente ordinario richiede oltre ad un titolo equivalente ad un baccalaureato, una provata ed adeguata preparazione 8 PROGRAMMA 2003-2004 teologica nella propria tradizione religiosa. Per questo ai fini dell’ammissione sarà esaminato il Curriculum Vitae et Studiorum dei singoli candidati. Laddove necessario il Preside potrà richiedere l’integrazione di corsi specifici allo scopo di completare la formazione di base dello studente. ORDINAMENTO DEGLI STUDI Dal punto di vista metodologico, viene proposto un sistema di studio di tipo tutoriale: entro la fine di novembre ogni studente sceglierà, con l’approvazione del Preside, un tutor che lo guiderà durante tutto il corso degli studi. Viene data particolare importanza a studi personalizzati o ai cosiddetti «reading courses», che verranno concordati con il tutor. CORSI FONDAMENTALI I corsi fondamentali coprono aree di conoscenza ritenute di base per tutti gli studenti sulle quali costruire la propria specializzazione. Un lavoro serio nel settore del dialogo fra comunità di credenti richiede, innanzitutto, una preparazione approfondita nella propria tradizione religiosa, pertanto ogni studente deve mostrare una comprensione integrata della propria tradizione di fede. In particolare gli studenti cristiani dovranno avere conoscenze di teologia fondamentale, dogmatica e biblica. È considerata fondamentale l’acquisizione di conoscenze nelle seguenti aree: teologia cristiana delle religioni, teologia del pluralismo religioso, tradizioni religiose dell’Oriente e dell’Occidente, scienze delle religioni (antropologia, psicologia, sociologia, filosofia), religioni e politica (etnicità, minoranze, guerra e pace). SPECIALIZZAZIONI Ogni studente potrà scegliere una delle quattro aree di specializzazione: Ebraismo, Islam, Religioni dell’Asia e Cristianesimo. Quest’ultima specializzazione è riservata agli studenti di altre tradizioni religiose. Il numero di crediti minimo considerato necessario ai fini di ciascuna specializzazione è pari a 20. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 9 Requisiti Linguistici per Indirizzi Particolari Il programma di studi non fornisce normalmente una preparazione linguistica introduttiva specifica per la specializzazione. In ogni caso, gli studenti potranno frequentare corsi di lingue offerti dalle altre facoltà dell’Università Gregoriana, del Pontificio Istituto Biblico (PIB) e del Pontificio Istituto Orientale (PIO). ESPERIENZA VISSUTA DI DIALOGO Agli studenti sarà suggerito e/o richiesto di partecipare ad incontri, riunioni, dibattiti con credenti di altre tradizioni religiose. Tali attività, organizzate dall’Istituto e da altri enti, o anche su iniziativa personale dello studente, sono considerate parte essenziale del percorso formativo. Ogni studente deve redigere un diario personale di riflessioni sulle esperienze vissute durante gli anni di studio nell’Istituto, che sarà presentato prima dell’esame orale finale e che può essere oggetto di discussione durante lo stesso. AMMISSIONE ALL’ESAME DI MAGISTERO (MASTER OF ARTS) § 1. Per essere ammessi all’esame finale si deve aver superato gli esami previsti, presentato il diario di riflessione personale ed ottenuto l’approvazione della dissertazione scritta (tesi) di circa 15,000 parole da consegnare secondo il calendario stabilito dall’Istituto. § 2. Oltre all’iscrizione presso la Segreteria Generale, i candidati che vogliano sostenere l’esame di Magistero a giugno, devono presentare al Preside, entro il 10 maggio, la domanda di ammissione, in quattro copie, corredata dal programma e dalla bibliografia, e controfirmata dal tutor; entro il 30 giugno per la sessione di ottobre; e entro il 20 dicembre per quella di febbraio. LINGUE D’INSEGNAMENTO L’italiano è la lingua ufficiale dell’Università, per cui gli studenti devono conoscere questa lingua per usufruire dei corsi offerti dalle varie facoltà e dagli altri centri ed istituti. Essendo l’Istituto impegnato in attività di cooperazione internazionale, l’inglese rappresenta la seconda lingua d’insegnamento. Requisito fondamentale per gli studenti dell’Istituto è dunque la conoscenza di queste due lingue. 10 PROGRAMMA 2003-2004 CENTRO “CARDINAL BEA” PER GLI STUDI GIUDAICI Come evidenziato sopra, il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici fa parte integrante dell’Istituto di Studi su Religioni e Culture (ISRC), pur mantenendo e sviluppando una propria identità. FINALITÀ DEL CENTRO Il Centro si fonda sulla base del patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, e ha come scopo “promuovere tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto dagli studi biblici e teologici e da un fraterno dialogo” (Conc. Vatic. II, NA 4). Nel contesto di questi studi, all’interno dell’ISRC e con la collaborazione specifica della Facoltà di Teologia, della Facoltà di Filosofia e del Pontificio Istituto Biblico, il Centro ha scopi più specifici: ● Anzitutto vuole essere un servizio agli studenti delle varie facoltà ed istituti, per far loro conoscere meglio sia i rapporti intimi che legano la Chiesa all’ebraismo sia l’ebraismo come tale. In questo senso offre corsi di introduzione all’ebraismo, per farne conoscere le dimensioni ed espressioni diverse, in modo da far apprendere “con quali caratteristiche essenziali gli ebrei si autodefiniscono alla luce della loro propria realtà religiosa” (Orientamenti e suggerimenti per l’applicazione della Dichiarazione Conciliare “Nostra Aetate” n. 4.). ● In secondo luogo, il Centro “Cardinal Bea” vuole contribuire a una solida formazione di persone che possano impegnarsi concretamente ed efficacemente nel dialogo ebraico-cristiano e nel dialogo interreligioso più in generale, attraverso il corso della specializzazione in ebraismo. ● In terzo luogo, il Centro “Cardinal Bea” promuove scambi accademici internazionali, sia di docenti che di studenti ed è in stretto rapporto con l’Università Ebraica di Gerusalemme ed altre istituzioni in Israele e negli Stati Uniti. Il Centro organizza conferenze per studiosi, per studenti, e per un pubblico più ampio, per promuovere la conoscenza dell’ebraismo, il superamento di pregiudizi, e l’approfondimento e allargamento del dialogo ebraico-cristiano. In queste attività vengono studiati sia aspetti specifici di identità ebraica, come anche aree comuni a ebrei e cristiani, inclusa una storia bimillennaria comune, spesso segnata da incomprensioni e persecuzioni. Come apporto specifico nell’ambito della Pontificia Università Gregoriana, il Centro “Cardinal Bea” desidera contribuire allo sviluppo di una ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 11 appropriata teologia cristiana dell’ebraismo, attraverso i suoi corsi, convegni e progetti di ricerca. Con cio’ si desidera dar seguito alla raccomandazione formulata nel 1974 dalla Commissione della S. Sede per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo: Si stimolerà la ricerca degli specialisti sui problemi relativi all’Ebraismo e alle relazioni ebreo-cristiane, specialmente nei campi dell’esegesi, della teologia, della storia e della sociologia. Gli istituti superiori cattolici di ricerca, possibilmente in collaborazione con altri istituti cristiani ad essi analoghi, come pure gli specialisti, sono invitati a dare il loro contributo per la soluzione di tali problemi. Si istituiranno poi – dove sia possibile – delle cattedre per studi ebraici, e si incoraggerà una collaborazione con studiosi ebraici. BORSE DI STUDIO Nell’ambito degli accordi con la Hebrew University di Gerusalemme sono previste borse di studio per dare a dottorandi e studenti della Gregoriana (e del PIB e del PIO) la possibilità di un soggiorno di studio, della durata fino a un semestre, a Gerusalemme. Viceversa a studenti della Hebrew University viene data la possibilità di studiare alla Gregoriana. Le richieste per tali borse vanno presentate al Direttore del Centro entro il 31 Marzo, con una descrizione del progetto di lavoro e la segnalazione di un professore. SERVIZI PARTICOLARI SIDIC-SERVICE INTERNATIONAL DE DOCUMENTATION JUDEO-CHRETIENNE Il Centro di Documentazione SIDIC-ROMA sulle relazioni ebraico-cristiane è diretto dalle Suore di Nostra Signora di Sion dal 1966 su richiesta di un gruppo di vescovi ed esperti del Concilio Vaticano II, nello spirito della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, par. 4, sulle relazioni tra Chiesa ed Ebraismo. Il Centro mette a disposizione un patrimonio di documenti riguardanti le relazioni ebraico-cristiane che ammonta a circa 5.000 titoli che possono essere ricercati attraverso un catalogo elettronico. Attualmente è in fase di realizzazione un progetto di potenziamento della ricerca e fruizione dei documenti, mediante il rinnovamento del catalogo, presto consultabile anche on-line in condivisione con il Consorzio dell’Unione Romana delle Biblioteche Ecclesiastiche (URBE). 12 PROGRAMMA 2003-2004 La Documentazione contiene anche circa 150 Periodici specializzati (Riviste e Newsletters) molti dei quali rilegati. La raccolta del patrimonio documentale, iniziata dagli anni ’60, comprende articoli da riviste, articoli di quotidiani, testi di conferenze, raccolte in dossiers, dichiarazioni ufficiali di Organismi sia ebraici che cristiani nel mondo. L’attività di documentazione si svolge anche attraverso il sito web del Centro, www.sidic.org, nel quale è possibile reperire informazioni sulla vita del Centro e sulle sue iniziative, risorse per lo studio e la ricerca, indicazioni bibliografiche, alcuni numeri on-line del periodico “SIDIC” e diversi documenti che tracciano la storia delle relazioni ebraico-cristiane, disponibili in diverse lingue. Dal luglio 2002, i 6.000 volumi del patrimonio librario SIDIC riguardanti le relazioni ebraico-cristiane, storia del popolo ebraico, antisemitismo, esegesi e fonti rabbiniche, liturgia e altro, sono stati donati alla Biblioteca della Pontificia Università Gregoriana e costituiscono un Fondo che viene costantemente incrementato. Un gruppo di circa trecento volumi sono collocati a scaffale aperto presso la Sala Lettura della Biblioteca, in un settore a parte. I restanti volumi custoditi nei depositi sono consultabili secondo le norme della Biblioteca. Il Centro SIDIC-ROMA programma, durante l’anno, attività ed eventi di interesse per l’approfondimento della conoscenza dell’Ebraismo e per la promozione delle relazioni ebraicocristiane, corsi, conferenze, giornate di studio, seminari. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 13 INSTITUTE FOR THE STUDY OF RELIGIONS AND CULTURES THE INSTITUTE AND ITS BACKGROUND The Institute for the Study of Religions and Cultures is the most recent academic addition to the Pontifical Gregorian University. Following its approval by the Holy See’s Congregation for Catholic Education on 6 June 2002, the Institute began its activities in the 2002-2003 academic year. Calling the University to a courageous relaunching in the occasion of the 450th anniversary of its founding, the Holy Father stressed the fact that “in the contemporary scenario of a globalized world where the phenomenon of people of different faiths and cultures living side by side is ever more frequent and striking, interreligious dialogue takes on a considerable importance.” Among the particular objectives he proposed to us was “a pastoral concern for interreligious dialogue.” Pope John Paul’s words on this occasion echoed previous moments when he had entrusted this special concern to the Society of Jesus as a whole. For several years now the University has promoted the study of religions and cultures, and has sponsored many activities related to the field of interreligious and intercultural dialogue. These activities include not only courses regularly scheduled within the Faculties of Missiology and Theology, but also special lecture series, conferences, publications and academic exchanges. Students from all faculties of the University have been encouraged to broaden their studies by availing themselves of the many possibilities for the study of religions and cultures offered within the Gregorian Consortium. In the past the former Interfaculty Programme for the Study of Religions and Cultures coordinated various centres of study. In the first place one should mention the “Cardinal Bea” Centre for Judaic Studies, formally founded in 2001 but whose origins go back as far as 1978. The Centre has now been entrusted to the Institute for the Study of Religions and Cultures. Since 1980 courses on themes of rabbinic exegesis have been offered in the Faculty of Theology and in the same year a collaboration was initiated with SIDIC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) in Rome. In 1983 the Ma’alot Chair in Judaic Studies was founded and an 14 PROGRAMMA 2003-2004 annual interdisciplinary course on “The Church and the Jewish Religion” was initiated with the collaboration of Jewish specialists. In 1985 an agreement on academic collaboration was signed between the PUG and The Hebrew University of Jerusalem. This agreement was expanded in 2001, with the beginning of a regular exchange of teachers (the Brenninkmeijer-Werhahn Visiting Professors) and students jointly organized by the Centre for the Study of Christianity at Hebrew University and by the “Cardinal Bea” Centre at the PUG. In 1994 a new Chair was founded which provided originally for the presence each year of a Philip and Muriel Berman Visiting Professor in Jewish Studies and currently for a Richard and Susan Master Visiting Professor in Jewish Studies. In 2002 the Cardinal Bea Centre was further enriched by the transfer of the library and documentation collection of SIDIC Rome to the Gregorian. In a joint declaration made by Card. Zenon Grocholewski, Prefect of the Congregation for Catholic Education, and Card. Walter Kasper, President of the Commission for Religious Relations with Judaism, published in January 2003, the Cardinal Bea Centre was given the task of continuing the academic patrimony and the commitment to dialogue of the Ratisbonne Institute of Jerusalem. For many years the Gregorian University has given considerable importance to the study of Islam. In the recent past well-known islamologists such as Frs. Ignacio Pareja and Richard Gramlich have taught at the Gregorian. In October 1976, following the invitation addressed by the Second Vatican Council to Christians and Muslims “to work towards mutual comprehension,” the Golwardi Lectures were begun and these later developed into the Interfaculty Programme of Islamic Studies (1981). In the context for these conferences, various academic and political personages from both communities have given lectures to the University. In 1984, a convention of academic cooperation was entered into with the University of Ankara. This agreement, renewed in 1994, has been particularly fruitful in the annual exchange of professors and researchers. There have also been research seminars organized by one or other of the Universities. Similar contacts have also been established with other universities in countries with a substantial Muslim presence, so there exist various forms of collaboration with academic institutions in Egypt, Tunisia, Iran, Indonesia and elsewhere. OBJECTIVES OF THE INSTITUTE The Institute for the Study of Religions and Cultures seeks to respond to the increasing number of requests for specialized teaching and research in the ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 15 area of religions and cultures. These requests come from within the Church as well as from men and women of other faith traditions who wish to join Christians in the task of promoting mutual understanding between religions. The institute also represents a response by the Society of Jesus, as expressed by its 34th General Congregation, to the Holy Father’s repeated requests to us to make interreligious dialogue an apostolic priority for the future. This particular response has three aspects: ● to provide a service for the Church, especially in religiously plural areas, where sometimes Christians may be in a minority, but also in traditionally Christian areas where believers of other religions constitute minorities whose importance is increasingly recognized. The service we wish to provide is to produce graduates who can engage sensibly, sensitively and fruitfully in dialogue with people of other faiths, who can address the theological, political, legal and educational issues that arise in our religiously plural world. ● to provide a similar service for people of other faiths who wish to deepen their understanding of Christians and their faith in order to foster more cordial relations among religious communities. To this end, the institute proposes a curriculum for the study of Christianity for those outside the tradition. This introductory curriculum makes it possible for nonChristian students to attend regular courses in the Faculty of Theology with some fruit. ● to offer to students of other faculties adequate and informed insights into the world’s religions in the hope that this may enrich their studies and their apostolate. DEGREE PROGRAMMES Students enrolled in the Institute as studenti ordinari can obtain the following degrees: ● Diploma of Studies: for students who have completed the equivalent of one year of full-time study in the Institute, with a minimum of 22 credits. ● Master of Arts: for those students who have completed the equivalent of two years of full-time study, a short thesis and a final exam. The minimum number of credits considered necessary is 42. ADMISSION REQUIREMENTS Admission to the Institute as a regular student (studente ordinario) requires a bachelor’s degree (laurea breve or equivalent) as well as an adequate preparation in the study of the student’s own religious tradition. The admission 16 PROGRAMMA 2003-2004 process requires, therefore, a careful evaluation of the candidate’s previous studies, and perhaps an admission exam. If necessary the Director can require the candidate to add specific courses to his or her plan of studies in order to ensure the necessary theological grounding. THE PROGRAMME OF STUDY The methodolgy used by the Institute relies strongly on a kind of tutorial system. By the end of November each student will choose, with the approval of the Director, a tutor who will guide his or her work throughout the course of studies. Particular attention is given to personalized studies and reading courses, which are decided upon with the tutor. FOUNDATIONAL COURSES The foundational courses cover areas of knowledge considered the basis upon which students will build their particular specialization. Serious work in the field of dialogue among religious communities requires first of all an adequate preparation in one’s own religious tradition, so each student must be able to show an integrated understanding of his or her own faith tradition. In particular, Christian students are required to have a grounding in fundamental and dogmatic as well as biblical theology. The following areas are considered foundational for all students: Christian theology of religions and religious pluralism; the basic data of the major Eastern and Western religious traditions; the ancillary disciplines for the study of religions (anthropology, psychology, sociology, philosophy); questions of religion and politics (ethnicity, minority status, conflict and peace). SPECIALIZATIONS The student may choose one of the four specializations currently offered: Judaism, Islam, Religions of Asia, or Christianity. The specialization in Christianity is open only to students of other religious traditions. The minimum number of credits considered necessary for each specialization is 20. LANGUAGE REQUIREMENTS The programme does not normally include introductory language work specific to each specialization. In any case, students who wish may attend ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 17 language courses offered by the other faculties of the University, by the Pontifical Biblical Institute (PIB) and the Pontifical Oriental Institute (PIO). LIVED EXPERIENCE OF DIALOGUE Students are required and encouraged to participate in meetings, conferences, discussions etc., with believers of other religious traditions. Such activities, whether organized by the Institute or other bodies, or undertaken on personal initiative, are considered an essential part of the student’s formation. Every student will maintain during the course a journal of reflections on these experiences. The journal is to be presented prior to the final exam and may be discussed during that exam. ADMISSION TO THE FINAL EXAM FOR THE MASTER OF ARTS § 1. In order to be admitted to the final exam, the student must have passed all the required exams, have presented the journal of personal reflections and have obtained the approval of a dissertation of approximately 15,000 words which is to be submitted according to the calendar of the Institute. § 2. As well as enrolling for the exam with the Segreteria Generale, candidates who wish to sit for the Master’s exam in June, must present to the Director, by May 10, four copies of the request for admission, including the programme of studies followed and the bibliography proposed for the exam. The request must be signed by the tutor. For the October session, the deadline is June 30, and for the February session December 20. LANGUAGES OF INSTRUCTION Italian is the official language of the University, and in order to be admitted the student must have taken an introductory course in the language. More than this, however, a good knowledge of the language is necessary in order to benefit from all the offerings of the Institute and of other faculties and for interaction with the University community and the city of Rome. Since the Institute is a project of international collaboration, English is the second language of instruction. Therefore students are required to develop their abilities in both these languages. CARDINAL BEA CENTRE FOR JUDAIC STUDIES 18 PROGRAMMA 2003-2004 As indicated above, the Cardinal Bea Centre for Judaic Studies is an integral part of the Institute for the Study of Religions and Cultures, and at the same time maintains and develops its own identity. THE AIM OF THE CENTRE The Centre bases itself on the spiritual patrimony common to Christians and Jews, and has as its aim to “promote between them the mutual knowledge and esteem that come above all from biblical and theological studies and from a fraternal dialogue” (Vatican II, Nostra Aetate 4). In the context of these studies, within the ISRC and with the specific collaboration of the Faculties of Theology and Philosophy, and of the Pontifical Biblical Institute, the Centre has more specific aims: First of all, it intends to be of service to the students of the various Faculties and Institutes, to help them to better understand the profound bonds that link the Church to Judaism as well as to know Judaism on its own terms. Toward that goal it offers courses that intend to introduce students to various dimensions and expressions of Judaism so that they may “learn by what essential traits the Jews define themselves in the light of their own religious experience” (Guidelines and Suggestions for Implementing the Conciliar Declaration “Nostra Aetate” n. 4). ● Secondly, the Cardinal Bea Centre wishes to help produce graduates who can engage sensibly, sensitively and fruitfully in Jewish-Christian dialogue and in interreligious dialogue in general, through a specialization in Judaic Studies. ● Thirdly, the Cardinal Bea Centre is engaged in international academic exchange programs, for faculty and students. It maintains close ties with the Hebrew University of Jerusalem and other institutions of higher learning in Israel and in the United States. The Centre organizes conferences for scholars and students and for a broader public, in order to increase knowledge about Judaism and the Jewish people, to help overcome prejudices, and to broaden and deepen Jewish-Christian dialogue. ● In these initiatives, specific aspects of Jewish identity as well as areas common to Jews and Christians are studied, including a common history of two thousand years often marked by incomprehension and persecution. As a specific contribution within the setting of the Pontifical Gregorian University, the Cardinal Bea Centre wishes to contribute –through its courses, conferences, and research projects– to the development of an appropriate Christian theology of Judaism. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 19 In this way the Cardinal Bea Centre seeks to follow the recommendation formulated in 1974 by the Holy See’s Commission for Religious Relations with Judaism: ● Specialist research will be encouraged on problems related to Judaism and to Jewish-Christian relations, especially in the fields of exegesis, theology, history and sociology. ● Catholic institutes of higher research, possibly in collaboration with other similar Christian institutes, and also specialists themselves are invited to make their contribution to the solution of such problems. Where it is possible, chairs of Judaic Studies will be set up and collaboration with Jewish scholars will be encouraged. (Guidelines and Suggestions for Implementing the Conciliar Declaration “Nostra Aetate” n. 4) SCHOLARSHIPS In the context of the agreement with the Hebrew University of Jerusalem provision is made for scholarships to provide to doctoral and other students of the Gregorian consortium the possibility of a period of study in Jerusalem for up to one semester. Similarly, students from the Hebrew University have the opportunity to study at the Gregorian. Requests for such scholarships must be presented to the Director of the Centre by March 31, along with a description of the proposed project and a supporting letter from a professor. SPECIAL SERVICES SIDIC – INTERNATIONAL JEWISH-CHRISTIAN DOCUMENTATION SERVICE The SIDIC-ROMA Documentation Center on Jewish-Christian Relations has been directed by the Sisters of Our Lady of Sion since 1966 at the request of a group of bishops and experts of the Second Vatican Council, in the spirit of Nostra Aetate, the Council's Declaration on relations between the Church and Judaism, paragraph 4. The Center makes available documents regarding Jewish-Christian relations amounting to about 5,000 titles which may be found by using an electronic catalogue. Currently a project is under way to improve the search and use of the documents, by means of renewing and updating the catalogue. Soon it will be possible to consult it on-line as well in collaboration with the Consortium of the Roman Union of Ecclesiastical Libraries (URBE). The Documentation Center also contains approximately 150 specialized periodicals (Magazines and Newsletters), many of which in 20 PROGRAMMA 2003-2004 bound volumes. The collection of documents, begun in the 1960s, includes magazine and newspaper articles, conference texts, dossier collections, official declarations from both Jewish and Christian organizations all over the world. The documentation activities are also carried out through the Center's web site, www.sidic.org, where information may be found on the life of the Center and its initiatives, resources for study and research, bibliographical indications, some on-line issues of the "SIDIC" periodical and various documents which outline the history of Jewish-Christian relations, available in different languages. Since July 2002, the 6,000 volumes in the SIDIC book collection regarding Jewish-Christian relations, history of the Jewish people, antiSemitism, Rabbinic exegeses and sources, liturgy and other subjects, have been donated to the Library of the Pontifical Gregorian University and make up a Fund which is being constantly increased. A group of about three hundred volumes has been placed on open shelves in the Library Reading Room, in a special sector apart from the other books. The remaining volumes are held in storage and may be consulted according to library regulations. During the year, the SIDIC-ROMA Center plans activities and events of interest to deepen knowledge of Judaism and to promote JewishChristian relations such as courses, conferences, study days and seminars. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 21 PROGRAMMA DEGLI STUDI 2003-2004 * CORSI FONDAMENTALI Primo Semestre IRC010 IRC011 IRC012 IRC017 IRCS01 IRCS05 Cultural Anthropology Le Chiese Orientali Ortodosse: esperienze da minoranza in contesti a maggioranza non cristiana I dogmi principali dei primi Concili Ecumenici punti nodali per una fede cristiana impegnata nel dialogo Dialogo culturale: fondamenti teologici, sociali e comunicativi Guided reading and research on religions/Ricerca e lettura guidata sulle religioni (III) Introduzione alla fede cristiana (per credenti delle altre tradizioni religiose) (I) Splain Ven. VI-VII Duncan Mar. VI-VII Duncan Lun. I-II White Lun. III-IV Madigan Duncan Conv. Madigan Conv. White Caruana Gio. VIII--IX Mer. III-IV Magnani Lun. I-II * * * * * CS2A70 FO1104 FO2107 Media, religione e cultura, I Verità e punti di vista La critica della religione in Freud: suo superamento ed elementi positivi * IRC = Istituto di Studi su Religioni e Culture; A = Istituto di Spiritualità; C = Centro Interdisciplinare sulla Comunicazione Sociale; F = Facoltà di Filosofia; M = Facoltà di Missiologia; R = Istituto di Scienze Religiose (l’orario riportato è riferito all’orario proprio dell’Istituto di Scienze Religiose); S = Facoltà di Scienze Sociali; T = Facoltà di Teologia. Il corso S675 è offerto dal Pontificio Istituto Orientale. 22 FO2377 FO2378 PROGRAMMA 2003-2004 Ermeneutica ed ermeneutiche Occam:tempo ed eterno, Creatore e creatura dopo la crisi averroista FO2380 Modern Problems and the Gandhian Philosophy of NonViolence FP1020 Fenomenologia e filosofia della religione (3 crediti) MP2B36 Teologia delle religioni, II MO2B51 La sfida degli orientamenti conflittuali, II MS2117 Religioni e violenza RP1041 Psicologia della Religione SO2016 Sociologia della religione SP1019 Antropologia Culturale TFC004 Prospettive sulla non credenza Babolin Mar. III-IV Pellegrini Ven. III-IV Shelke Ven. III-IV Mar. I-II Lun. IV Mar. I-II Nkeramihigo Shelke Fuss Fuss Szentmártoni Scarvaglieri Splain Gallagher Mar. VI-VII Lun. VI-VII Mar. VI-VII Mar. III-IV Secondo semestre IRC001 IRC004 IRC008 IRC009 IRCS06 IRCS07 IRCS09 Three spiritual Classics from Amaladass Asia Hindu, Buddhist, Muslim Madigan Faith and Revelation in Hinduism, Buddhism and Islam Amaladass Madigan Esperienze di dialogo interreligioso Vari Natural Spiritualities Splain Introduzione alla fede cristiana (per credenti delle altre tradizioni religiose) (II) Madigan Intercultural Philosophy Amaladass Guided reading and research on religions/Ricerca e lettura Amaladass guidata sulle religioni (IV) Madigan Mar. VI-VII Mar. III-IV Mar. 18.0019.30 Ven. I-II Conv. Conv. Conv. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 23 * * * * * AS2139 CO2058 CS2B70 FO2157 Verso una spiritualità di dialogo Comunicazione interculturale Media, religione e cultura, II Fenomenologia del linguaggio religioso FP1008 Filosofia della cultura MP2A04 Storia e fenomenologia delle religioni, I MO2B48 Bibbia e Religioni, II RD1014 Fenomenologia della religione, II RP1030 Fenomenologia storicocomparata e filosofia della religione (4 crediti) RP1034 Filosofia della conoscenza RP1044 Storia delle Religioni, I TD2102 Unity and Mission. The task of the Church to include All and Be One (Cattedra Mc Carthy) TF2027 Teologia del pluralismo religioso TF2040 Nuovi contesti per il dialogo tra fede e cultura Orsuto Nkafu White Lun. VI-VII Mer. VIII-IX Gio. III-IV Magnani Babolin Lun. I-II Ven. III-IV Shelke Farahian Salatiello Mar. I-II Mar. III-IV Mer. VI-VII Salatiello Salzano Fuss, Lee Lun. VI-VII Ven. VI-VII Ven. VIII-IX Mer. VIII-IX Carey Mar. I-II Russo Sab. III-IV Oviedo Mer. III-IV 24 PROGRAMMA 2003-2004 CORSI DI SPECIALIZZAZIONE EBRAISMO (Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici) Primo Semestre IRC013 IRC016 IRC022 IRC024 IRC026 IRCS11 L’ebraismo e gli ebrei nel Vangelo di Giovanni Rabbinic Notions of Divine Revelation (7-21 gennaio) (1 credito) L’ebraismo visto attraverso la dimensione del tempo e delle sue ricorrenze Esegesi Rabbinica (Genesi 1-3) Introduzione ai testi di Qumran Introduction to the Scientific Study of Rabbinics Beutler Rutishauser Carucci Neudecker Sievers Neudecker Ven. III-IV Lun. VII-VIII Mer. VII-VIII Mar. VII-VIII Lun. IV Mer. IV Lun. VI-VII Conv. * * * * * FS2303 La questione giudaica nell’etica di Emmanuel Lévinas Toti Ven. V-VI Secondo semestre IRC014 Esegesi ebraica e cristiana della Bibbia in epoca premoderna: prospettive speculari e opposte (18 febbraio-3 marzo) (1 credito) Bonfil Lun. VII-VIII Mer. VII-VIII ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE IRC015 IRC023 IRC025 IRC027 IRCS10 IRCS12 L’ebraismo al tempo di Gesù (18 febbraio-31 marzo) Martin Buber and Abraham Joshua Heschel: Two Pioneers of Modern Jewish Religious Thought (19 aprile-31 maggio) Scrittura e tradizione nel Giudaismo rabbinico Introduzione ai libri “deuterocanonici” Relazioni tra cristiani ed ebrei dopo la Shoah Il Rotolo del Tempio (11Q Temple): Una nuova Torah? 25 Sievers Silberstein Neudecker Sievers Roest Crollius Sievers Lun. III-IV Mer. III-IV Lun. VII-VIII Mer. VII-VIII Lun. IV Mer. IV Mar. IV Ven. IV Ven. III-IV Conv. * * * * * FO2397 Il rapporto fede-filosofia nel pensiero di M. Maimonide Pepi Mer. VII-VIII Corsi di lingua Corsi di lingua ebraica e aramaica di vari livelli sono disponibili sia presso la Facoltà di Teologia della Gregoriana che presso il Pontificio Istituto Biblico. Gli studenti dell’ISRC, della specializzazione in Ebraismo, previo consenso del docente, sono ammessi ai corsi di livello adeguato alla loro preparazione. ISLAM Primo Semestre IRC005 IRC006 Il Corano e la sua interpretazione Muslims and Christians Madigan Madigan Mer VI-VII Mar III-IV 26 IRC021 IRCS01 PROGRAMMA 2003-2004 Introduction to Islamic law – sources, methods and particular issues (20 ottobre5 novembre) (1 credito) Guided reading and research on religions/Ricerca e lettura guidata sulle religioni (III) Tastan Madigan, Duncan Lun VII-VIII Mer VII-VIII Conv. * * * * * MO2114 Visione panoramica Farahian dell’Islam S675 Timoteo I e l’Islam nel secolo VIII Samir Sab. III-IV Mart. V-VI Giov. V-VI Ven. I-II Secondo semestre IRC007 IRC019 IRCS09 Musulmani e Cristiani Testi classici della tradizione sufi Guided reading and research on religions/Ricerca e lettura guidata sulle religioni (IV) Madigan Mer. VI-VII Scattolin Ven. VI-VII Amaladass Madigan Conv. * * * * * MO2B35 La tolleranza: storia delle relazioni tra Cristianità e Islam, II Cipollone Mar. I-II ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 27 RELIGIONI DELL’ASIA Primo Semestre IRCS01 Guided reading and research on religions/Ricerca e lettura guidata sulle religioni (III) Madigan, Duncan Conv. * * * * * MO2115 L’Induismo: Storia e sviluppo Shelke MO2B17 Il Buddismo, II Fuss MS2105 Il concetto di Dio (Realtà ultima) nelle religioni orientali Lee Ven. III-IV Lun. I-II Mer. III-IV Secondo semestre IRC001 Three spiritual Classics from Asia – Hindu, Buddhist, Muslim IRC002 Hindu and Buddhist hermeneutics IRC003 Indian Aesthetics/Estetica Indiana IRC004 Faith and Revelation in Hinduism, Buddhism and Islam IRCS09 Guided reading and research on religions/Ricerca e lettura guidata sulle religioni (IV) MO2020 Le religioni cinesi: Confucianesimo e Taoismo MO2057 Il Buddhismo in dialogo con il Cristianesimo Amaladass Madigan Mar. VI-VII Amaladass Lun. VI-VII Amaladass Mer. III-IV Amaladass Madigan Mar. III-IV Amaladass Madigan Conv. Lee Fuss Mer. III-IV Ven. I-II 28 PROGRAMMA 2003-2004 DESCRIZIONE DEI CORSI E DEI SEMINARI IRC001 Three Spiritual Classics from Asia – Hindu, Buddhist and Muslim (2° s) Using three short texts from different spiritual traditions, this course will offer an introduction to those traditions which count billions of adherents not only in Asia but throughout the world. If they prefer, students may also read the texts in Italian or another language. Bhagavadgita is a classic of Hinduism, set within the framework of the Indian epic Mahabharata, presents the quintessence of Hindu belief and philo-sophy, and portrays the characteristic marks of a liberated person and the paths leading to this stage of liberation. Dhammapada is one of the classical texts of the early Buddhism, a popular manual among the Pali canon, containing the fundamental principles of Buddhism. This collection of affirmations attributed to Buddha shows the way to purify the mind and thus to attain inner freedom and peace. The Conference of the Birds by Farid ud-Din Attar is a 12th century Persian poem describing in vivid stories the doctrine of the Muslim mystical tradition. This great Sufi writer uses extraordinary teaching stories set within an extended parable to describe journey of the believer towards an encounter of loving union with God. PP. Anand Amaladass, Daniel Madigan IRC002 Hindu and Buddhist Hermeneutics (2° s) Buddhist and Hindu thinkers have developed several ways of interpreting their scriptures. This was necessary because of the vastness of the available literature and the diversity of the traditions in which these texts arose. Their exegesis and the principles of interpretation lead us to discover the underlying philosophy of language. P. Anand Amaladass IRC003 Indian Aesthetics (2° s) Indian aesthetics – called Alamkara Sastra (= “treatise on the science of beauty”) – began as literary criticism of poetry (kavya). The same principles of composition and judgement were then applied also to other arts like ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 29 music, painting, dance and architecture. Besides a brief survey of the history of Indian aesthetics, the meaning, scope and function of arts will be treated. Topics like art and religion, art and society and art and philosophy will be discussed from the Indian perspective. P. Anand Amaladass IRC004 Faith and Revelation in Hinduism (2° s) Basic concepts like faith (sraddha), revelation (s´ruti = “what is heard”), tradition (smrti = “what is remembered”) and the notion of inspiration will be treated, followed by a discussion of questions relating to how the authority of the Vedas (revealed texts) is understood in different Hindu traditions; the various theories of revelation developed down the centuries; and the criteria for ascertaining the revealed texts. P. Anand Amaladass IRC005 Il Corano e la sua interpretazione (1° s) Il corso esaminerà le caratteristiche stilistiche, i generi letterari, e le tematiche centrali del testo. Prenderà in considerazione le posizioni sia musulmane che occidentali sulle origini del Corano ed esaminerà l'uso classico e contemporaneo della scrittura sia nel rituale che come fonte per la legge e la teologia. Bibliografia MAHMOUD AYOUB. The Qur’ān and its interpreters. 2 vols. (Albany: SUNY Press, 1984, 1992). JANE DAMMEN MCAULIFFE. Qur’anic Christians: an analysis of classical and modern exegesis. (Cambridge: CUP, 1991). HELMUT GÄTJE. The Qurān and its exegesis: selected texts with classical and modern Muslim interpretation, translated and edited by Alford T. Welch. (Rockport, Maine: Oneworld Publications, 1996). MICHAEL SELLS. Approaching the Qur’ān: the early revelation. (Ashland, Ore.: White Cloud Press, 1999). 30 PROGRAMMA 2003-2004 THE COMMENTARY ON THE QURĀN by Abu Ja’far Muhammad b. Jarīr al-Tabarī, being an abridged translation of Jāmi’ al-bayan ‘an ta’wīl ay al-Qurān, with an introduction and notes by J. Cooper; general editors, W.F. Madelung, A. Jones. (London; New York: Oxford University Press, 1987). P. Daniel Madigan IRC006 Muslims and Christians (1° s) The course will begin with a brief look at contemporary Islam followed by an historical approach to understanding this present reality. Topics to be treated will be: the career of the Prophet and the shape of the community he founded; the nature and content of the Qur’ān; the theological issues that arose for the early community; the style and approach of Islamic law; and the Muslim tradition of mysticism and popular piety. The second part of the course consists in examining some of the insights and issues that arise for Christian theology in the areas of revelation and scripture, Christology and the doctrine of the Trinity, the status of Muhammad and the nature of prophecy. We will then identify the issues that the encounter with Islam places on the Christian theological agenda. Since the course covers so much ground, participants will be expected to have read the appropriate sections of the prescribed texts in preparation for each week’s lectures. Bibliography COHN-SHERBOK, DAN (ed.). Islam in a world of diverse faiths. (Basingstoke: Macmillan; New York: St. Martin’s Press, 1997). CRAGG, KENNETH. Muhammad and the Christian. (Maryknoll: Orbis, 1984). GOLDZIHER, IGNAZ. Introduction to Islamic Theology & Law. (Princeton: Princeton University Press, 1981). PETERS, F.E. (ed.). A Reader on Classical Islam. (Princeton: Princeton University Press, 1994). MUHAMMAD MARMADUKE PICKTHALL [trans.] The Meaning of the Glorious Koran. WAINES, DAVID. An introduction to Islam. (Cambridge: CUP, 1995). ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 31 ZEBIRI, KATE. Muslims and Christians Face to Face. (Oxford, Oneworld, 1997). P. Daniel Madigan IRC007 Musulmani e cristiani (2° s) Una introduzione generale alla fede e la pratica dei musulmani, con una considerazione delle implicazioni per la teologia cristiana. Il corso comincia con un breve sguardo sull’Islam contemporaneo seguito da un approccio storico teso a comprendere questa realtà nel presente. I temi trattati includono: la strada percorsa dal Profeta e le caratteristiche della comunità da lui fondata; la natura e il contenuto del Corano; le questioni di ordine teologico poste alla prima comunità; lo stile e la metodologia della legge islamica; la mistica e la pietà popolare nella tradizione musulmana. Nella seconda parte del corso vengono esaminate alcune nozioni e questioni che si pongono alla teologia cristiana sul piano della rivelazione e la scrittura; la Cristologia e la dottrina della Trinità; e lo status di Maometto e la natura della profezia. Verranno infine identificate le questione che l’incontro con l’Islam pone nell’agenda odierna della teologia cristiana. In considerazione dell’ampiezza dei temi trattati, i partecipanti dovranno leggere i brani dei testi previsti prima di ogni lezione. Bibliografia IL CORANO. [Da preferire le traduzioni di Bausani e di Piccardo.] FILORAMO, GIOVANNI. (Ed.). Islam. (Biblioteca Universale: Storia delle Religioni. Roma: Laterza, 2000). KHOURY, ADEL THEODOR. I Fondamenti dell’Islam: un’introduzione a partire dalla fonte – il Corano. (Bologna: EMI, 1999). WAINES, DAVID. Introduzione all’Islam. (Firenze: Le Lettere, 1998). P. Daniel Madigan IRC008 Esperienze di dialogo interreligioso (2° s) Il corso mira a presentare esperienze di dialogo maturate e vissute in vari Paesi del mondo. Le lezioni, in lingua italiana ed inglese, saranno condotte da vari relatori e saranno aperte anche ad altre persone invitate, in modo da favorire la conoscenza, il dibattito e lo scambio più ampi possibili. Alcune lezioni saranno riservate agli studenti iscritti e destinate ad un 32 PROGRAMMA 2003-2004 approfondimento degli argomenti trattati. L'esame finale consisterà nella presentazione di un elaborato scritto su i vari temi proposti a scelta del candidato. Vari IRC009 Natural Spiritualities (2° s) Cultural anthropology is the study of groups as constituted by distinct cultures. Ethnography is the specialty within cultural anthropology that provides detailed descriptions of specific cultures. This course will examine the ethnographies of three relatively small, pre-industrial cultures; the Hawaiians, the Sioux and the Maasi. These three cultures, from very different parts of the world, have highly developed spiritualities constituted their sense of relationship to each other and to the land. Method The class structure will follow a seminar format with equal time given to the three cultures in sequence. The professor will provide some input through lectures and videos. All the students will read at least one assigned ethnography on each culture. The readings, lectures and videos provide the base for class discussion. Students will write a five page reflection paper on each of the three cultures. The final grade will be an average of the three grades for the papers with some consideration given to class participation. P. Thomas Splain IRC010 Cultural Anthropology (1° s) Objectives: Anthropology is the study of culture and cultures are the mental maps and structures we form and use to understand and relate to our world. Cultures are learned and shared. The objectives of this course are to distinguish culture from genetics and other approaches to human experience and then to explore the components of culture. It is thus hoped that students will be in a better position to appreciate, critique and evaluate their own culture. Also, we want to have the understanding necessary to properly position religion within a cultural matrix and to see how globalization and world systems can destroy the symbol systems, values and relationships that have shaped us. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 33 Content: The course will look at the following: the nature of culture, the development of anthropology as a social science, language, enculturation, kinship, descent, family structure, subsistence patterns, economic patterns, adaptation, personality, class, political organization, social controls cultural change, and the place of religion and art. Cultural relativity will form a template against which we can look at ethnocentrism and see cultures holistically and in context. Methodology: The topics listed above form the basis of lectures. An outline of each lecture will be given to students as a guide. There will also be other handouts. In addition to the textbook, Cultural Anthropology by Carol and Melvin Ember, students will read The Nuer by E.E. Evans-Pritchard and write up a short evaluation of two interviews. Evaluation: Three assignments will be evaluated and graded; an exam on The Nuer, the interviews, and the final exam. The final exam will treat the key concepts of anthropology and their definitions. The final grade will be the average of these three grades. The two exams can be done in English or Italian. The interviews can bewritten up in English, Italian, French, Spanish or Portuguese. P. Thomas Splain 34 IRC011 PROGRAMMA 2003-2004 Le Chiese Orientali Ortodosse: esperienze da minoranza in contesti a maggioranza non cristiana (1° s) Si prenderanno in esamele Chiese pre- Calcedoniane, spiengandone l'origine e lo sviluppo storico e teologico. Considerate eretiche per quasi 15 secoli dalle Chiese Calcedoniane, il progresso e lo sviluppo delle scienze teologiche nel corso del XX secolo ha prodotto una fondamentale revisione dell'opinione e ha mostrato come le Chiese pre-Calcedoniane sia rappresentanti legittime del cristianesimo non ellenistico, fino ai tempi degli Apostoli. Di particolare interesse è l'esperienza di queste Chiese della loro esistenza nei secoli e nel continuarla fino ad oggi come esperienza da minoranza in contesti a maggioranza non cristiana, in particolare musulmani, hindu e buddisti. P. James Duncan IRC012 I dogmi principali dei primi Concili Ecumenici: punti nodali per una fede cristiana impegnata nel dialogo (1° s) Il corso si prefigge di aiutare gli studenti a prendere familiarità con le basi sulle quali si costruisce il dialogo teologico. Esso esaminerà particolarmente gli insegnamenti trinitari e cristologici dei concili ecumenici, osservandone i processi in atto nel giungere alle definizioni e gradualmente a perfezionare le espressioni di fede della Chiesa. P. James Duncan IRC013 L’ebraismo e gli ebrei nel Vangelo di Giovanni (1° s) Il Vangelo di Giovanni sembra essere nello stesso tempo il più ebraico ed il più anti-ebraico di tutti i vangeli. Il corso vuole introdurre nei vari legami del Quarto Vangelo con l’ebraismo, ma anche dare una risposta al rimprovero fatto spesso al Vangelo di Giovanni di essere anti-giudaico. I temi da trattare saranno tra l’altro la struttura del Quarto Vangelo e la liturgia ebraica, il Sabato, il Tempio e la Sinagoga, la Legge, la Scrittura con le sue parti, Abramo, Mosè, il Servitore, lo Spirito, il Pastore, il Pane di Vita, il Messia, il Figlio dell’Uomo, l’ora, la testimonianza, il testamento ed il Popolo di Dio. Da qui si passa agli “ebrei” in Giovanni ed alla questione dell’anti-giudaismo, con la proposta di vedere nei Ioudaioi di Giovanni non il popolo ebraico, ma gli avversari di Gesù a Gerusalemme e della comunità ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 35 giovannea. Infine sarà aperto l’orizzonte per un futuro dialogo ebraicocristiano sul Vangelo di Giovanni. Bibliografia: R. BIERINGER, D. POLLEFEYT, F. VANDECASTEELE-VANNEUVILLE (edited by). Anti-Judaism and the Fourth Gospel. Papers of the Leuven Colloquium, 2000 (Jewish and Christian heritage series, 1), Assen, NL: Royal van Gorcum, 2001 (22 pagine di bibliografia!). BEUTLER, J. Studien zu den johanneischen Schriften (Stuttgarter Biblische Aufsatzbände, 25), Stuttgart: Katholisches Bibelwerk 1998. MOLLAT, D. “L’évangile selon Saint Jean”, in : ID., BRAUN, F.-M. L’évangile et les épîtres de Jean (La Sainte Bible de Jérusalem), Paris ²1960, 7-193. MOLONEY, F. J. “The Gospel of John” (Sacra Pagina, 4), Collegeville, Minnesota: Glazier 1998. PONTIFICIA COMMISSIO BIBLICA. Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana. (Collana Documenti Vaticani), Città del Vaticano: Libreria Editrice Vaticana 2001. REINHARTZ, A. Befriending the Beloved Disciple: A Jewish Reading of the Gospel of John. New York/London: Continuum 2001. P. Johannes Beutler IRC014 Esegesi ebraica e cristiana della Bibbia in epoca premoderna: prospettive speculari e opposte (Cattedra Brenninkmeijer Werhahn) (18 febbraio–3 marzo) (1 credito) (2° s) Come è noto, molti passi biblici, canonici sia per i cristiani che per gli ebrei sono oggetto di esegesi antitetica nei due campi. Il corso prevederà una concisa rassegna della produzione esegetica ebraica ed un esame particolareggiato di alcuni di questi testi (come ad esempio i passi su Caino e Abele, Esau e Giacobbe, Melchizedech, Giona, Isaia 53), invitando a riflettere sul modo di costituirsi delle prospettive opposte e sulle loro possibili implicazioni, anche nell'ambito dell'avviato dialogo ecumenico. Al centro dell'attenzione saranno testi midrashici e medievali da confrontare con interpretazioni patristiche e medievali cristiane. Bibliografia COHEN, D. GERSON. “Esau as Symbol in Early Medieval Thought”, in: Alexander Altmann, Jewish Medieval and Renaissance Studies. 36 PROGRAMMA 2003-2004 (Cambridge Mass:Harvard University Press, 1967), pp. 19-48 [reprinted in: G.D. COHEN. Studies in the Variety of Rabbinic Cultures (Philadelphia-New York: The Jewish Publication Society, 1991), pp. 243-269]. URBACH, EPHRAIM E. “The Homiletical Interpretation of the Sages and the Expositions of Origen on Canticles and the Jewish-Christian Disputation”. Scripta Hierosolymitana 22 (1971), pp. 247-275 [reprinted in: IDEM. Collected Writings in Jewish Studies (Jerusalem: Magnes, 1999), pp. 318-346]. MELLINKOFF, RUTH. “Cain and the Jews”. Journal of Jewish Art 6 (1979), pp. 16-38 Prof. Roberto Bonfil IRC015 L’ebraismo al tempo di Gesù (18 febbraio-31 marzo) (2° s) Questo corso si prefigge di introdurre alle varie espressioni dell’ebraismo del primo secolo. Attraverso lo studio di vari gruppi come i Farisei, la comunità di Qumran, i Samaritani, lo studente sarà introdotto alle varie fonti disponibili che ci offrono vedute diverse e a volte contrastanti del ricco panorama dell’ebraismo dell’epoca. Saranno affrontati temi fondamentali come la centralità del Tempio e della Torah e varie vedute escatologiche con e senza attese messianiche. Il corso intende dare un’idea coerente dell’ebraismo nella sua varietà e unità e vuole aiutare a capire sia il mondo ebraico in cui nasce il cristianesimo, sia le radici dell’ebraismo che continuerà ad evolvere. D. Joseph Sievers IRC016 Rabbinic Notions of Divine Revelation (7-21 gennaio) (1 credito) (1° s) The canon building process of the Hebrew Bible comes to an end during the period of the destruction of the second Jewish Commonwealth (about 100 C.E.). It is the moment when the foundations are laid for the Talmud which will grow in the following centuries. Bible and Talmud will be understood as expressions of the double Torah, the revelation given by God at Mount Sinai. They will constitute the foundations of rabbinic Judaism as ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 37 an interpreting community and the idea of the gift of Torah will provide the Jewish people with its specific religious identity. The course wants to introduce into the understanding of both texts as divine revelation, into the concept of written and oral Torah and into the technique of their interpretation. Bibliography: BERKOVITS, ELIEZER. Not in Heaven. The Nature and Function of Halakha. New York 1983. BOYARIN, DANIEL. Intertextuality and the Reading of Midrash. Indiana University Pres, 1994. FISCH, MENACHEM. Rational Rabbis. Science and Talmudic Culture. Bloomington Indianapolis 1997. FISHBANE, MICHAEL. The Exegetical Imagination. On Jewish Thought and Theology. Cambridge-Massachusetts London 1998. HALBERTAL, MOSHE. People of the Book. Canon, Meaning and Authority. Harvard 1997. SCHOLEM, GERSCHOM. Tradition und Offenbarung als religiöse Kategorien im Judentum. Eranos-Jahrbuch 1962 Bd.XXXI, Zürich 1963, S.19-48. STEINSALTZ, ADIN. Essential Talmud. Northvale N.J. 1992. STEMBERGER, GÜNTER/STRACK, HERMANN L. Introduction to the Talmud and Midrash. Edinburgh 1991. URBACH, EPHRAIM E. The Sages. Their Concepts and Beliefs. Jerusalem 2/1987. P. Christian Rutishauser IRC017 Dialogo Culturale: comunicativi (1° s) Fondamenti teologici, sociali e La premessa di questo corso è che i conflitti civili, religiosi ed etnici sono fondamentalmente conflitti culturali. Il corso presenta un modello di come risolvere i conflitti culturali in un processo socioculturale. Il corso comincia presentando i diversi approcci e teorie di negoziazione e dialogo culturale. Poi il corso analizza ; 1) le dimensioni della cultura; 2) le cause del conflitto culturale; 3) un modello di negoziazione e dialogo culturale; 4) la storia di casi concreti di dialogo culturale in differenti contesti socioculturali del mondo; 5) i fondamenti teologici per il dialogo culturale; 6) il ruolo della 38 PROGRAMMA 2003-2004 religione istitu-zionale nel dialogo culturale; 7) il ruolo dei media nel processo di dialogo culturale; 8) l’educazione per la società pluriculturale. Testi: La dispensa del professore. TOURAINE, ALAIN. Can we live together? Equality and Difference. CRESPI, FRANCO, SEGATORI, ROBERTO. Multiculturalismo e democrazia. CRAWFORD, YOUNG. The accommodation of cultural diversity & The Politics of Cultural Diversity. GUTTMAN, AMY. Multiculturalism. P. Robert White IRC019 Testi classici della tradizione sufi (2° s) Bibliografia: SCATTOLIN, GIUSEPPE. L’esperienza mistica di Ibn Al’Farid attraverso il suo poema Al-Ta'iyyat Al-Kubra. Tesi Pont. Inst. Stud. Arabicorum et Islamologiae, Roma 1988. SCATTOLIN, GIUSEPPE. (ed. e tr.), Esperienze mistiche nell’Islam. EMI, Bologna 1994. P. Giuseppe Scattolin, mcci IRC021 Introduction to Islamic law sources, methods and particular issues (20 ottobre -5 novembre) (1 credito) (1° s) This course is taught by an exchange professor from the Department of Islamic Law in the Faculty of Divinity at the University of Ankara. It will provide an introduction to the understanding and methods of law within the Muslim community, and deal with specific questions of contemporary interest and relevance: the position of minorities in an Islamic state; the status of women; the imposition of Islamic law as the law of the state; crime and punishment. Dr. Osman Tastan ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE IRC022 39 L’ebraismo visto attraverso la dimensione del tempo e delle sue ricorrenze (1º s) L’ebraismo si percepisce fondamentalmente come una religiosità legata più al tempo che allo spazio. Lo stesso concetto di sacralità è strettamente connesso con il succedersi del tempo e con la memoria di avvenimenti storici e metastorici. Il corso, attraverso il riferimento a fonti bibliche, rabbiniche e al pensiero tradizionale contemporaneo, vuole ripercorrere le tappe fondamentali dell'anno ebraico per delineare le possibili concezioni temporali dell’ebraismo.. Prof. Benedetto Carucci IRC023 Martin Buber and Abraham Joshua Heschel: Two Pioneers of Modern Jewish Religious Thought (Richard and Susan Master Visiting Professorship in Jewish Studies) (19 aprile– 31 maggio) (2° s) This course will examine the teachings of Martin Buber and Abraham Joshua Heschel, two of the major shapers of modern Jewish spirituality. Situating their writings in their appropriate intellectual contexts, discussions will address such questions as: How did each man define the crisis of religious faith in the modern age? What theological and religious solutions did they suggest? How did they approach such issues as God, revelation, the Bible, and the life of holiness? Although both men were deeply rooted in the teachings of Hasidism, an Eastern European movement of Jewish religious renewal, Buber and Heschel differed significantly in their interpretation of Judaism, and religion in general. Both men also shared a deep concern for human rights and interreligious dialogue. However, while Buber’s focus was on Jewish-Arab rapprochement and a just solution to the Jewish-Palestinian conflict, Heschel actively participated in Martin Luther King's civil rights movement and the anti War movement of the 1960’s. Bibliography: Reading will include selections from: BUBER, MARTIN I and Thou. Touchstone Books, 1974. On Judaism. Schocken Books, New York,1996. 40 PROGRAMMA 2003-2004 Hasidism and Modern Man. Prometheus Books, 1988. A Land of Two Peoples. Oxford University Press, New York, 1993. HESCHEL, ABRAHAM JOSHUA God in Search of Man: A Philosophy of Judaism. Noonday Press, 1997. Insecurity of Freedom. Farrar, Straus and Giroux, New York ,1997. The Sabbath. Noonday Press, New York, 1996. Man is Not Alone: A Philosophy of Religion. Noonday Press, New York, 1997. Prof. Laurence J. Silberstein IRC024 Esegesi rabbinica (Genesi 1-3) (1° s) Questo corso ha lo scopo di introdurre lo studente nel campo dell’interpretazione rabbinica della Bibbia Ebraica. Particolare attenzione sarà data: 1) ai metodi di esegesi; 2) ai concetti basilari della letteratura midrashica. Le letture fatte in classe consisteranno soprattutto nel testo ebraico di Genesi Rabbah su Genesi 1-3, preso dall’edizione di M.A Mirkin. Altri testi sull’argomento saranno letti per la maggior parte in traduzioni esistenti. Bibliografia: W. BACHER. “Bible Exegesis”. The Jewish Encyclopedia III, 162-174. D. BOYARIN. Intertextuality and the Reading of Midrash (BloomingtonIndianapolis 1990). A. DEL AGUA PÉREZ. El método midrásico y la exégesis del Nuevo Testamento. (Biblioteca Midrásica 4; Valencia 1985). R. KASHER. “The Interpretation of Scripture in Rabbinic Literature”. Mikra: Text, Translation, Reading and Interpretation of the Hebrew Bible in Ancient Judaism and Early Christianity (ed. M. J. Mulder) (Compendia Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum II; Assen-Philadelphia 1988) 547-594. S. J. SIERRA (ed.). La lettura ebraica delle Scritture (Bologna 1995). G. STEMBERGER. Einleitung in Talmud und Midrasch (München 1992) (tradotto in varie lingue). ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 41 ——. “Die Schriftauslegung der Rabbinen”, Hermeneutik der jüdischen Bibel und des Alten Testaments (ed. Chr. Dohmen-G. Stemberger) (Stuttgart 1996), 75-109 (tradotto in italiano). P. Reinhard Neudecker IRC025 Scrittura e tradizione nel Giudaismo rabbinico (2° s) La Prima Parte del corso tratterà della halahkah riguardante l'istituzione del matrimonio. Saranno letti testi centrali della Mishnah (trattati Qiddushin, Ketubbot, Sotah, Gittin e Yevamot). Gli argomenti che toccheremo: come si entra nel matrimonio, quali sono i diritti e i doveri dei coniugi tra di loro e nei confronti dei figli, il sospetto di adulterio e l'adulterio vero e proprio, il matrimonio leviratico, il divorzio e il nuovo matrimonio dei divorziati. Sarà data particolare importanza allo studio delle leggi bibliche e alla loro interpretazione e applicazione al tempo mishnaico. La Seconda Parte del corso ha come scopo di introdurre lo studente nel campo dell'interpretazione rabbinica della Bibbia Ebraica (midrash). Particolare attenzione sarà data ai metodi di esegesi e ai concetti basilari della letteratura midrashica. Le letture fatte in classe consisteranno in commenti rabbinici su alcuni passi centrali della rivelazione sul monte Sinai. Questi passi (in lingua ebraica) si trovano in R. Neudecker, The Voice of God on Mount Sinai (Subsidia Biblica 23; Roma 2002) alle pagine 129-139. Letture obbligatorie M.D. HERR. “Oral Law”, in Encyclopaedia Judaica XII, 1439-1442. R. KASHER. “The Interpretation of Scripture in Rabbinic Literature”. Mikra: Text, Translation, Reading and Interpretation of the Hebrew Bible in Ancient Judaism and Early Christianity (ed. M.J. Mulder) (Compendia Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum II; Assen-Philadelphia 1988) 547-594. J. MAIER. Zwischen den Testamenten. Geschichte und Religion in der Zeit des zweiten Tempels (Würzburg 1990) 153-176 (“Die makkabäisch-hasmonäische Periode” – “Unter römischer Herrschaft”), 184-190 (“Die Aufstände gegen Rom”); trad. italiana: Il guidaismo del Secondo Tempio (Brescia 1991). S. SAFRAI. “Religion in Everyday Life”, in The Jewish People in the First Century, I-2 (ed. S. Safrai–M. Stern) (Compendia Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum; Assen – Amsterdam 1976) 793-833. 42 PROGRAMMA 2003-2004 E. SCHÜRER. The History of the Jewish People in the Age of Jesus Christ, rev. ed. G. Vermes, F. Millar, M. Black (Edinburgh 1979) II, 381-414 (“Pharisees and Sadducees”) [trad. italiana e spagnola]. Altre letture W. BACHER. “Bible Exegesis”, The Jewish Encyclopedia III, 162-174. D. BOYARIN. Intertextuality and the Reading of Midrash (Bloomington– Indianapolis 1990). A. DEL AGUA PÉREZ. El método midrásico y la exégesis del Nuevo Testamento (Biblioteca Midrásica 4; Valencia 1985). I.M. GAFNI. “The Historical Background”, The Literature of the Sages (ed. S. Safrai) (Compendia Rerum Iudaicarum ad Novum Testamentum II-1; Assen–Maastricht–Philadelphia 1987) 1-24. R. NEUDECKER. The Voice of God on Mount Sinai (Subsidia Biblica 23; Roma 2002). “Das ‘Ehescheidungsgesetz’ von Dtn 24,1-4 nach altjüdischer Auslegung. Ein Beitrag zum Verständnis der neutestamentlichen Aussagen zur Ehescheidung”, Biblica 75 (1994) 350-387. E. RIVKIN. “Scribes, Pharisees, Lawyers, Hypocrites: A Study in Synonymity”, HUCA 49 (1978) 135-142. A. RODRIGUEZ CARMONA. La religión judía. Historia y teología (BAC; Madrid 2001) 107-160; 643-694. S.J. SIERRA (ed.). La lettura ebraica delle Scritture (Bologna 1995). P. STEFANI. Introduzione all’ebraismo (Brescia 1995) 29-289; 341-362. G. STEMBERGER. Einleitung in Talmud und Midrasch (München 19928) [tradotto in varie lingue]. “Die Schriftauslegung der Rabbinen”, Hermeneutik der jüdischen Bibel und des Alten Testaments (ed. Chr. Dohmen–G. Stemberger) (Stuttgart 1996), 75-109 (tradotto in italiano). (H.L. Strack –). P. BILLERBECK. Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud und Midrasch, I-VI (München 1922-56). P. Reinhard Neudecker IRC026 Introduzione ai testi di Qumran (1° s) Questo corso vuole in primo luogo facilitare un uso adeguato e sistematico dell’apporto dei manoscritti di Qumran allo studio del Nuovo Testamento. A questo scopo saranno presentati, discussi e usati alcuni dei principali strumenti di lavoro disponibili per lo studio degli scritti del Mar Morto, tra ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 43 cui edizioni, traduzioni, concordanze e risorse elettroniche. Ogni studente avrà l’opportunità di lavorare direttamente sulle foto di qualche manoscritto anticotestamentario. Una comprensione più diretta degli scritti di Qumran sarà acquisita attraverso la lettura di testi scelti, parabiblici ed extrabiblici, in cui si affronteranno problemi di carattere letterario, storico e teologico. Si farà attenzione a dati archeologici e letterari riguardanti l’organizzazione e lo sviluppo della comunità di Qumran e riguardo ai rapporti della comunità con gli estranei. Dopo aver offerto un quadro complessivo di Qumran si vedrà come si inseriscono in esso alcuni testi di particolare rilievo per lo studio del Nuovo Testamento. In questi testi vengono in evidenza lo sviluppo del canone anticotestamentario, l’interpretazione e l’uso dell’Antico Testamento, e varie forme di messianismo ed escatologia. Bibliografia : G. ARANDA PÉREZ–F. GARCIA MARTINEZ–M. PÉREZ FERNÁNDEZ. Literatura judía intertestamentaria. Estella (Navarra): Editorial Verbo Divino, 1996 (ed. ital. Letteratura giudaica intertestamentaria a cura di D. Maggiorotti, Brescia: Paideia, 1998). The Dead Sea Scrolls After Fifty Years: A Comprehensive Assessment a cura di P.W. Flint e J.C. VanderKam, 2 vol., Leiden: Brill, 1998-99. F. GARCÍA MARTÍNEZ-E.J.C. TIGCHELAAR. The Dead Sea Scrolls Study Edition, 2 vol. Leiden: Brill, 1997-98 (edizione riveduta, in paperback, 2000). F. GARCIA MARTINEZ. Testi di Qumran, ed. ital. a cura di C. Martone, Brescia: Paideia, 1996. F. GARCÍA MARTÍNEZ-J. TREBOLLE BARRERA. Los hombres de Qumrán: Literatura, estructura social y concepciones religiosas, Madrid: Trotta, 1993 (trad. ital. Gli uomini di Qumran: Letteratura, struttura sociale e concezioni religiose, Brescia: Paideia, 1996). J. MAGNESS. The Archaeology of Qumran and the Dead Sea Scrolls, Grand Rapids: Eerdmans, 2002. L. H. SCHIFFMAN. Reclaiming the Dead Sea Scrolls, Philadelphia: JPS 1994. L. H. SCHIFFMAN-J. C. VANDERKAM. Encyclopaedia of the Dead Sea Scrolls, 2 vol., New York: Oxford University Press, 2000. J. C. VANDERKAM-P. FLINT. The Meaning of the Dead Sea Scrolls: Their Significance for Understanding the Bible, Judaism, Jesus, and Christianity, San Francisco: HarperCollins, 2002. 44 PROGRAMMA 2003-2004 J. C. VANDERKAM. The Dead Sea Scrolls Today, Grand Rapids: Eerdmans, 1994 (trad. ital. Manoscritti del Mar Morto: il dibattito recente oltre le polemiche, Roma: Città Nuova 1995; disponibile anche in tedesco). F. GARCIA MARTINEZ-D. W. PARRY. A Bibliography of the Finds in the Desert of Judah 1970-95: Arranged by Author with Citation and Subject Indexes, Leiden: Brill, 1996. A. PINNICK. The Orion Center Bibliography of the Dead Sea Scrolls (1995-2000). Leiden: Brill, 2001. D. Joseph Sievers IRC027 Introduzione ai libri “deuterocanonici” (2° s) I libri “deuterocanonici” o “apocrifi” dell’Antico Testamento non formano un corpus unitario, ma richiamano l’attenzione, oltre per il loro posto nel canone cattolico e ortodosso, come testimoni della storia e del pensiero ebraico dei secoli cruciali dell’epoca ellenistica. Il corso offrirà una breve introduzione a problemi generali della traduzione greca dei libri sacri. Seguirà una introduzione specializzata ai libri di Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei ed altri testi narrativi, come la storia di Susanna (Dan 13) e le versioni greche del libro di Ester. Ognuno di questi testi offre una visione teologica e storica e una forma letteraria ben distinta. Si cercherà di evidenziare elementi peculiari di ogni libro come anche elementi comuni e questioni di intertestualità. In particolare si farà attenzione alle prospettive diverse di 1 e 2 Maccabei nel trattare, almeno in parte, la stessa serie di avvenimenti storici, a partire dalle riforme religiose al tempo di Antioco IV Epifanie. Perciò si procederà a un confronto delle due opere tramite lo studio sinottico di alcune pericopi parallele. Bibliografia N. FERNÁNDEZ MARCOS. Introducción a las versiones griegas de la Biblia, 2° edición revisada y aumentada. Madrid: Instituto de Filología del CSIC, 1998 (trad. ital. Brescia: Paideia, 2000; English transl. Leiden: Brill,-2000). D. J. HARRINGTON. Invitation to the Apocrypha, Grand Rapids: Eerdmans, 1999. Jewish Writings of the Second Temple Period: Apocrypha, Pseudepigrapha, Qumran Sectarian Writings, Philo, Josephus, ed. by Michael Stone (CRINT II.2) Assen: Van Gorcum, 1984. E. SCHÜRER-G. VERMES-F. MILLAR. ET AL. The History of the Jewish People in the Age of Jesus Christ. Rev. English edition. 3 vol. in 4, ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 45 Edinburgh: Clark, 1973-87 specialmente Vol. III. 1 (1986) (traduzione italiana; traduzione spagnola in progresso). J. SIEVERS. The Hasmoneans and Their Supporters: From Mattathias to the Death of John Hyrcanus I. USF Studies in the History of Judaism 6; Atlanta: Scholars Press, 1990. J. A. SOGGIN. Introduzione all'Antico Testamento : dalle origini alla chiusura del Canone alessandrino, 4ª ed. Brescia: Paideia, 1987 (English transl., 1993). E. ZENGER. Einleitung in das Alte Testament, 3ª ed., Stuttgart: Kohlhammer, 1998. F. M. ABEL. Les Livres des Maccabées, Paris: Gabalda, 1949. A. BRENNER. (ed.), A Feminist Companion to Esther, Judith and Susanna. Sheffield: Sheffield Academic Press, 1995. K. DE TROYER. The end of the Alpha Text of Esther: Translation and narrative technique in MT 8:1-17, LXX 8:1-17, and AT 7:14-41. Atlanta, GA: Society of Biblical Literature, 2000. R. DORAN. “1-2 Maccabees,” The New Interpreter’s Bible, Vol. 4. Nashville: Abingdon, 1996, 1-299. C. V. DOROTHY. The Books of Esther: Structure, Genre and Textual Integrity. Sheffield: Sheffield Academic Press, 1997. H. ENGEL. Die Susanna-Erzählung : Einleitung, Übersetzung und Kommentar zum Septuaginta-Text und zur Theodotion-Bearbeitung. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 1985. J. A. FITZMYER. “The Aramaic and Hebrew Fragments of Tobit from Qumran Cave 4,” CBQ 57 (1995) 655-75. J. D. LEVENSON. Esther: A Commentary. London: SCM, 1997. C. A. MOORE. Judith (Anchor Bible 40). New York: Doubleday, 1985. C. A. MOORE. Tobit (Anchor Bible 40A). New York: Doubleday, 1996. J. SIEVERS. Synopsis of the Greek Sources for the Hasmonean Period: 1–2 Maccabees and Josephus, War 1 and Antiquities 12–14. Subsidia Biblica-20; Roma: Editrice Pontificio Istituto Biblico, 2001. E. SPOLSKY. (ed.), The Judgment of Susanna : Authority and Witness. Atlanta, GA: Scholars Press, 1996. D. Joseph Sievers 46 PROGRAMMA 2003-2004 IRCS01 Guided reading and research on religions / Ricerca e lettura guidata sulle religioni (III) (1° s) Studio privato guidato dal professore secondo le necessità di ogni studente. Prima di iscriversi, lo studente deve stabilire con il professore il progetto da compiere, la lingua e l’orario degli incontri. P.P. Daniel Madigan, James Duncan IRCS05 Introduzione alla fede cristiana per credenti delle altre tradizioni religiose (I) (1° s) Lo scopo di questo studio personalizzato è di fornire ai membri di altre religioni una conoscenza della religione cristiana perché possano trarre profitto di altri corsi di teologia. P. Daniel Madigan IRCS06 Introduzione alla fede cristiana (per credenti delle altre tradizioni religiose), II (2° s) Lo scopo di questo studio personalizzato è di fornire ai membri di altre religioni una conoscenza della religione cristiana perché possano trarre profitto di altri corsi di teologia. P. Daniel Madigan IRCS07 Intercultural Philosophy (2° s) Philosophy in intercultural orientation intends to be conscious of the fact that there is not one language, one cultural tradition, framework of thought proven to be adequate for philosophizing. Four major hypotheses emerge in discussions about intercultural philosophy: 1. Historiography of cultures and philosophies generally is euro-centric. After all, occidental philosophy is one of several regionally rooted philosophies. 2. Every proposition of philosophy which is intended to be universally valid, is also culturally bound, and culturally particular propositions are not sufficient in philosophy according to their own intentions. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 47 3. In order to broaden qualitatively the horizon of history of philosophy, new sources of texts and traditions are to be included and interpreted. 4. It is possible and necessary to criticize the consciousness of the superiority of occidental philosophical traditions. The seminar will take place in two phases. Participants will meet for an introductory session where the issues will be introduced and individual topics assigned. The presentation and discussion of the papers will take place over an intensive weekend. P. Anand Amaladass IRCS09 Guided reading and research on religions / Ricerca e lettura guidata sulle religioni (IV) (2° s) Studio privato guidato dal professore secondo le necessità di ogni studente. Prima di iscriversi, lo studente deve stabilire con il professore il progetto da compiere, la lingua e l’orario degli incontri. P.P. Anand Amaladass, Daniel.Madigan IRCS10 Relazioni tra cristiani ed ebrei dopo la shoah (2° s) Il seminario metterà in rilievo la shoah come motivo di un profondo ripensamento nelle chiese cristiane delle loro relazioni col popolo ebraico. Si studiano i documenti ufficiali delle diverse chiese e, in modo particolare, l’impatto del Concilio Vaticano II nella chiesa cattolica con la Dichiarazione Nostra Aetate. Attenzione sarà data specialmente ai vari documenti relativi successivi della Santa Sede e delle diverse chiese locali. P. Arij A. Roest Crollius IRCS11 Introduction to the Scientific Study of Rabbinics (1° s) Questo seminario è aperto agli studenti che hanno seguito almeno un corso di letteratura rabbinica e viene fatto in maniera individuale per ogni studente. Il programma concreto dipende dall’interesse e dal livello dello studente. È necessario perciò contattare il professore prima di iscriversi. P. Reinhard Neudecker 48 PROGRAMMA 2003-2004 IRCS12 Il Rotolo del Tempio (11QTemple): Una nuova Torah? (2° s) Questo seminario propone uno studio approfondito del più lungo manoscritto di Qumran. Dopo una breve introduzione specializzata ai testi del Mar Morto saranno studiati brani scelti del Rotolo del Tempio. Si presterà particolare attenzione al rapporto di questo documento con il Pentateuco, sia a livello letterario che teologico. Una comprensione approfondita di questo documento sarà utile per comprendere meglio vari metodi di recepire e interpretare le Sacre Scritture, di cui si trovano riflessi anche nella letteratura rabbinica e nel Nuovo Testamento. Bibliografia (oltre alla bibliografia più generale del corso su Qumran) S. W. CRAWFORD. The Temple Scroll and Related Texts (Companion to the Qumran Scrolls 2; Sheffield: Sheffield Academic Press, 2000. F. GARCIA MARTINEZ. “The Temple Scroll and the New Jerusalem,” in The Dead Sea Scrolls After Fifty Years: A Comprehensive Assessment a cura di P. W. Flint e J. C. VanderKam, 2-voll., Leiden: Brill, 1998-99, vol. 2, pp. 431-60. E. QIMRON. The Temple Scroll: A Critical Edition with Extensive Reconstructions, with a bibliography by F. García Martínez. Beer Sheva/Jerusalem: Ben Gurion University of the Negev Press and Israel Exploration Society, 1996. D. SWANSON. The Temple Scroll and the Bible: The Methodology of 11QT. Leiden: Brill, 1995. B. Z. WACHOLDER. The Dawn of Qumran: The Sectarian Torah and the Teacher of Righteousness. Cincinnati, OH: Hebrew Union College Press, 1983. M. O. WISE. A Critical Study of the Temple Scroll from Qumran Cave 11. Chicago, Illinois: The Oriental Institute of the University of Chicago, 1990. Y. YADIN. The Temple Scroll I-III (IV), Jerusalem: Israel Exploration Society, 1977-1983. D. Joseph Sievers AS2139 Verso una spiritualità di dialogo (2° s) Quarant’anni fa (1964), Paolo VI scrisse che La chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere ed il dialogo è il nuovo nome ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 49 della carità. (Cf. Ecclesiam suam). Più che mai il dialogo è percepito come una parte essenziale della vita cristiana. È in questo contesto che ci si deve chiedere: è possibile sviluppare una spiritualità cristiana del dialogo? Lo scopo di questo seminario è cercare di discernere la natura e le caratteristiche fondamentali di tale spiritualità. Esso esplorerà quindi la forma in cui questa spiritualità cristiana del dialogo può essere intesa: - nel contesto di diversità culturali nell’ambito della chiesa nei rapporti fra sacerdoti, religiosi e laici nella sfida di cercare l’unità fra i cristiani (dialogo ecumenico) e nella chiamata per promuovere il dialogo interreligioso. Parteciperanno al seminario alcuni relatori di particolare competenza, tra questi: S.E.R. mons. Michael Fitzgerald, M.Afr.; Thomas Michel, S.J.; Michael Paul Gallagher, S.J. Prof.ssa Donna Orsuto CO2058 Comunicazione interculturale (2° s) Il corso intende introdurre gli studenti alla teoria della comunicazione interculturale ed interreligiosa attraverso una serie di argomenti, esempi ed esperienze provenienti da diverse aree culturali del mondo. Una particolare attenzione sarà dedicata al problema del dialogo interreliogioso ed inculturazione stabilendo criteri per una conoscenza reciproca tra tutti. Saranno oggetti di studio i seguenti aspetti: la comprensione delle diverse visioni del mondo e paradigmi culturali e il loro impatto nella personalità degli individui nella società; la comunicazione non verbale; diverse forme di espressioni e simbolismi religiosi; i rituali; la musica; il costume (abbigliamento) ed infine, si esamineranno le diverse forme di comunicazione nella tradizione orale e culture mediate dalla scrittura. Gli studenti, partendo dalla propria area culturale e religiosa, e confrontandosi con altre situazioni diverse, sviluppano una propria teoria di comunicazione interculturale e svolgono ad hoc uno studio pratico. Gli studenti sono preparati così ad affrontare i diversi aspetti della convivenza interculturale, essendo in grado di individuare i problemi che si incontrano nelle società multiculturali e plurireligiose, proponendo soluzioni pratiche per un dialogo fruttuoso fra tutti. 50 PROGRAMMA 2003-2004 Bibliografia LYNCH J. Educazione interculturale in una società globale, i problemi dell’educazione, Armando, Roma, 1993. AA.VV. Dialogo fra le culture - Chiesa e umanesimo planitario, Città Nuova, Roma, 1988. EILERS F.J. Church and Social Communication, Basic Document, Logos Pubblications, Inc, Manila 1993. ——. Communicating Between Cultures, Divine Word Pubblications, Manila, 1992. MARTIN NKAFU NKEMNKIA. Immigrazione: principio di internazionalità, in AA.VV. “il Cannocchiale”, Rivista di Studi filosofici (1996) 3, pp. 187-206. —— (ed). Aprire la filosofia all’intercultura. EMI Bologna 2003. ANKE F.M. MILTENBURY (a cura di). Incontri di sguardi – saperi e pratiche dell’intercultura. Unipress, Padova 2002; ALBERTO FERUCCI. Per una Globalizzazione solidale verso un mondo unito – For a global agreement towards a united world. Documento di Genova/Genoa Declaration. Città Nuova ed. Roma 2001; GIOIA DI CRISTOFARO LONGO, ANNA LOMBARDI, SIMONETTA FICHELLI (a cura di). Per una cultura dei diritti umani. Franco Angeli, Milano 2002. EMILIO BACCARINI, LORENZO FIORAMONTI (a cura di). Diritti Umani 50 anni dopo. Aracne ed, Roma 1999. REMOTTI F. Appunti per un’antropologia del “Noi”. Identità, alterità, precarietà in L. Operati, L. Cometti (a cura di). Verso un’educazione interculturale. Bollati Boringhieri, 1992. Prof. Martin Nkafu Nkemnkia CS2A70 Media, religione e cultura, I (1° s) Il seminario, partendo dalla premessa che non esiste un’adeguata teoria sui rapporti che legano media, religione e cultura, propone di esaminare i fondamenti della sociologia della religione, dell’antropologia culturale e delle teorie sui mass media al fine di formulare una teoria e una metodologia adeguate per lo svolgimento di attività di ricerca su questo tema. Il seminario inizia con una lettura generale della sociologia della religione (J. A. Beckford) e delle teorie sui rapporti fra la religione e i media (S. M. Hoover e K. Lundby) e prosegue con l’analisi del pensiero dei principali teorici della sociologia della religione, come P. Berger, R. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 51 Wuthnow, D. Martin, R. Bellah, T. Luamann, B. Wilsonand C.Y. Ghock e R. Stark. P. Robert A. White CS2B70 Media, religione e cultura, II (2° s) Questo corso rappresenta una continuazione del seminario CS2A70 ed ha come quadro di riferimento il settore dell’antropologia della religione. Vengono prima analizzate le opere principali prodotte, per questo particolare ambito disciplinare, da alcuni studiosi, quali C. Geertz, A. Wallace, e W. G. McLoughlin, V. Turner e C. Levi-Strauss. Il seminario prosegue con l’analisi dei contributi dati al settore della sociologia della religione da alcuni teorici italiani, quali R. Cipriani e S. Martelli. Infine vengono prese in considerazione le teorie più recenti sulla sociologia della religione riguardanti i dibattiti sul sacro e sul secolare, la problematica delle “quasi – religioni” e la “Chiesa elettronica”. P. Robert A. White FO1104 Verità e punti di vista (1° s) Questo corso sistematico ha l’obiettivo di arrivare ad una descrizione della struttura logica della convergenza che è spesso evidente nella conoscenza umana. Sarà chiarificato, in quanto sia possibile, il modo in cui la realtà può essere vista ed interpretata da diverse prospettive. Sarà esaminato anche il modo in cui la verità può spesso essere aggiunta soltanto dopo un lungo processo. La portata di quest’analisi filosofica è vasta, dato che gli argomenti schizzati qui potranno trovare un’applicazione in tanti ambiti diversi, come ad esempio, la diversità evidente nel campo etico e religioso. P. Louis Caruana FO2107 La critica della religione in Freud: suo superamento ed elementi positivi (1° s) 1. Il metodo psicoanalitico freudiano e lo sviluppo successivo nella psicologia dell’io. Superamento dello scientismo positivista riduttivo. Applicazione alla religione della nevrosi ossessiva e dell’analisi infantile con teoria della illusione. 2. Critica positiva e negativa dei presupposti logici 52 PROGRAMMA 2003-2004 dell’analogia applicata, dei presupposti culturali del tempo sullo sviluppo della religione nella storia e nell’antropologia. 3. Superamento della teoria dell’illusione e dell’applicazione universale del complesso edipico (Winnicott, Vergote, Rizzato, Meissner, Münstemberger e Derek, ecc.). 4. Si partirà dall’esame critico di: Azioni ossessive e pratiche religiose (1917) per la logica, di Totem e Tabù per l’applicazione culturale e psicoanalitica, de L’Avvenire di una illusione ed altri saggi. 5. Si mostrerà la “religione rimossa e religione incompresa” cioè il problema personale di Freud sfociato nella crisi del modello positivista riduttivo in L’Uomo Mosé e la religione monoteista. 6. Nota sul recupero degli elementi positivi clinici d’utilità scientifica e pastorale. Bibliografia: Testi base di Freud in GW e trad. italiana in Opere, Boringhieri. Testo del corso: G. MAGNANI, Freud e la religione dei padri, Roma, Studium, 1996. Cfr. ID., La crisi della metapsicologia freudiana, Roma, id. 1981. P. Giovanni Magnani FO2157 Fenomenologia del linguaggio religioso (2° s) 1. Analisi fenomenologica del linguaggio religioso. - 2. Allusione e simbolo. - 3. Analisi e simbolo religioso. Le simboliche. - 4. Mito e mitologia religiosa. - 5. Il rito religioso come linguaggio. - 6. Il linguaggio della analogia. - 7. La percezione intellettiva del mistero e il linguaggio mistico. Bibliografia: G. MAGNANI. Metodologia fenomenologica interdisciplinare delle Scienze della Religione, Roma, PUG 1996. P. Giovanni Magnani FO2377 Ermeneutica ed ermeneutiche (1° s) Il corso cercherà di chiarire il problema dell’ermeneutica in filosofia, individuandone le forme storiche principali, soprattutto nel periodo che va da Schleiermacher a Gadamer; con l’intento dichiarato di rispondere alle seguenti questioni: a quali condizioni l’ermeneutica è compatibile con la verità, se e come il conflitto delle ermeneutiche debba cedere il passo ad una ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 53 convergente pluralità delle ermeneutiche. Il corso è raccomandato a coloro che realizzano la specializzazione in filosofia della comunicazione. Bibliografia: dispense del Professore. Mons. Sante Babolin FO2378 Occam tempo ed eterno, Creatore e creatura dopo la crisi averroista (1° s) Il corso mira a mostrare l’entità e il valore del ricorso continuo di Guglielmo di Occam ai commentari di Averroè all’interno del suo commento alla Fisica di Aristotele. Sarà quindi posta a tema la dimensione gnoseologica dell’anima conoscente il mondo fisico, gli enti e misurante la loro temporalità. Limiti e attività dell’anima costituiscono il primo nodo teoretico del discorso che passerà poi all’analisi del rapporto con l’Ente supremo, come verifica ontologica, ma anche come limite esperienziale. L’introduzione dell’ente supremo porterà all’ultimo ambito costituito dalla problematica questione tipica dell’averroismo latino della creatio ab aeterno. Saranno in merito studiate le opinioni di S. Bonaventura da Bagnoregio, Tommaso d’Aquino, Enrico di Gand, Giovanni Duns Scoto, per approdare alla proposta duplice di Guglielmo di Occam ed offrire alcuni elementi valutativi da un contatto più diretto con le fonti. In sede di sintesi sarà posto il problema degli “enti eterni” e del loro rapporto con Dio, in una sezione che analizzerà sostanzialmente le sostanze separate e gli angeli, evocando anche la loro problematicissima identificazione medioevale, mostrando analogie con il tema della creatio ab aeterno e delle relative ipotesi teoretiche. Bibliografia: testi di riferimento ANGELO PELLEGRINI. Guglielmo di Occam fra tempo ed eterno, ed. G. Laterza, Bari 2003; ID., Guglielmo di Occam fra logica ed assoluto, ed. G. Laterza, Bari 2002. Ulteriore bibliografia critica e soprattutto le relative fonti saranno indicate durante lo svolgimento del corso. D. Angelo Pellegrini 54 PROGRAMMA 2003-2004 FO2380 Modern Problems and the Gandhian Philosophy of Nonviolence (1° s) The contemporary world has been threatened with consumerism, terrorism, economical usurpation and wars. It is the question, whether the ideal of love and non-violence that Jesus taught in the Sermon on the Mount and in the Gospels, is still applicable. M. K. Gandhi had shown through “the Story of my experiments with Truth” how Jesus’ teaching of Truth and love could be used for the development and liberation of the human person and society. The course will be presented in three sections. The first section will explore the roots and sources of the Gandhian idea of truth. The second section will consider how ahimsa and Satyagraha was applied by Gandhi to the politics and betterment of the society. The third section will treat the relevance of Non-violence and Satyagraha in the contemporary global society and how it could foster the cooperation among the nations. P. Christopher Shelke FO2397 Il rapporto fede-filosofia nel pensiero di M. Maimonide (2° s) Tramite la lettura di alcuni testi maimonidei, tratti soprattutto dalla “Guida dei Perplessi”, si esaminerà il complesso rapporto fede-filosofia. Ci si soffermerà sull’interpretazione maimonidea della “Rivelazione” e sulle sue definizioni di “fede” e di “filosofia”. Bibliografia: MOSÈ MAIMONIDE. La guida dei perplessi, si può usare: - la traduzione inglese di S. Pines, The guide of the perplex, Chicago, 1963; - la traduzione francese di S. Munk, Le guide des egarés, Paris, 1856-1866. Prof.ssa Luciana Pepi FP1008 Filosofia della cultura (2° s) Il corso svilupperà una riflessione sul fenomeno umano della cultura intesa come autocoltivazione che l’uomo compie in se stesso e, di riflesso, nella società.Si svolgerà in tre tappe: 1. Possibilità e legittimità d’una filosofia della cultura: significato di cultura e principali operazioni culturali. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 55 2. Il naturale della cultura: uomo simbolo vivente, semantismo delle attività e opere simboliche, analogia e culture, carattere metonimico del desiderio, immaginazione e immaginario. 3. Il culturale della natura umana: archetipologia transculturale, mitopoiesi e ritualità, trasferimento di senso, sincronia e diacronia della cultura, cultura e comunicazione, cultura e storia (tradizione e storia), pluralismo culturale e scambio interculturale. Bibliografia: Testi obbligatori Produzione di senso: introduzione alla filosofia della cultura, Roma, Hortus Conclusus 1999; Piccolo lessico di semiotica, Roma, Sinnos 2003. Mons. Sante Babolin FP1020 Fenomenologia e filosofia della religione (1° s) Il compito del corso sarà di stabilire la ragione della religione come fenomeno umano storico. Si cercherà dunque di prendere atto dell’effettività delle religioni positive e dell’insieme delle loro manifestazioni, riti, credenze, attitudini spirituali, ma anche categorie mentali e discorsive al fine di scavare la loro propria intelligibilità. Si procederà tramite un approccio tipologico, il cui merito consiste nel delimitare le figure più significative dell’andamento generale di una filosofia della religione. Affronteremo i tipi speculativo, fenomenologico, linguistico e, infine, ermeneutico. Bibliografia: la bibliografia verrà data alla fine di ogni sezione. P. Théoneste Nkeramihigo FS2303 La questione giudaica nell’etica di Emmanuel Lévinas (1° s) Nel presente seminario verranno presi in considerazione alcuni testi di Lévinas da cui si evince la sua posizione riguardo la questione giudaica all'interno della particolare problematizzazione etica ed ontologica. Bibliografia: sarà assegnata all'inizio del seminario stesso. Rev.da S.Daniela Toti 56 PROGRAMMA 2003-2004 MO2B17 Il Buddismo, II (1° s) II. Dal Mahayana verso il buddhismo occidentale 1. Le origini del Mahayana e le sue principali dottrine. 2. La letteratura sacra e le rispettive scuole: i testi della Prajñâpâramitâ; il Sûtra del Loto (Hokekyo); il Lankavatara Sûtra. 3. La storia del buddhismo in Cina, Corea, Giappone. 4. Teoria e pratica della meditazione. 5. I testi della “Terra Pura”. 6. Il buddhismo esoterico (Shingon) 7. Da Nichiren alle “religioni del Loto” contemporanee. 8. Il buddhismo tibetano. 9. Verso nuovi orizzonti: gli sviluppi del buddhismo occidentale. D. Michael Fuss MO2B35 La tolleranza: storia delle relazioni tra Cristianità e Islam, II (2° s) Parte II: Dalle parole ai fatti: persone e tempi 1. Impostazione del corso. La fede e le opere. Le ortodossie, l’ortoprassi; dal confronto sulla teologia al confronto sulle opere di carità. Mostrare più che dimostrare. 2. “L’amico religioso, il nemico religioso”. Dall’inimicizia religiosa al nemico religioso. Il fenomeno del “mirror image”. Vocabolario religioso dell’inimicizia. 3. L’intolleranza: i pregiudizi, i pretesti, i motivi di contesa. “Il contenzioso”: Gerusalemme tre volte santa, due volte santa, una volta santa. 4. La guerra santa: crociate e ôih~d, rassomiglianza di santità. La violenza “santa”; homicida, malicida. Il frutto della guerra: gli uccisi, gli incatenati, gli oppressi. Il rinnegamento, l’apostasia. 5. Il criticismo, l’obbiezione di coscienza, l’eresia. “Homo non est occidendus”: Valdo e Alain de Lille. 6. Le alternative: la via della mistica e della povertà: Francesco d’Assisi; i mistici musulmani, Al-Gilani, Ibn ‘Arabi, Galal al-Din Rumi. La via ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 57 umanitaria come iniziativa su scala di Cristianità. L’ideatore è Giovanni de Matha, “cristiano-trinitario; riscatto, scambio, liberazione di cristiani e di musulmani. 7. Specularità e “rassomiglianze” tra tolleranza e intolleranza di ieri e di oggi. Il giudizio finale secondo le opere (Mt 25, 31-46; Corano 10, 26-30; 39; 69-70; 46, 19). P. Giulio Cipollone, o.ss.t. MO2B48 Bibbia e Religioni, II (2° s) Nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) si può ricavare un discorso esplicito ed implicito sulle altre religioni. Infatti, lungo i secoli, i diversi autori ispirati hanno preso posizione riguardo alle religioni del loro tempo e del loro ambiente. Tale discorso biblico è pieno di insegnamenti, oggi, per noi che dobbiamo esprimere la nostra fede cristiana nella prospettiva di situazioni di pluralismo interreligioso. Attraverso lo studio di brani scelti del Nuovo Testamento (Vangeli e Lettere paoline) verranno considerati i tratti più rilevanti delle diverse teologie tramandate da queste opere, soprattutto riguardo ai punti cardini della rivelazione e della salvezza. P. Edmond Farahian MO2B51 La sfida degli orientamenti conflittuali, II (1° s) II. La missione delle religioni orientali in Occidente, la massoneria, il neopaganesimo 1. Dal neo-induismo al “guruismo”: la missione delle religioni asiatiche in Occidente. 2. Ramakrishna, Vivekananda, Sri Aurobindo e le loro presenze nel mondo. 3. Gli Hare Krishna (ISKCON); la Meditazione Trascendentale (TM); Ananda Marga; Radha Soami; Eckankar; Sahaja Yoga; Sri Chinmoy; Osho. 4. La massoneria storica e moderna. 5. Il neo-paganesimo: rivitalizzazione delle religioni egiziane e celtiche; il Wicca; il neo-sciamanismo. 6. Culti di disperazione: il satanismo dei giovani. 58 PROGRAMMA 2003-2004 7. Come rispondere con una nuova evangelizzazione alla dispersione religiosa? D. Michael Fuss MO2020 Le religioni cinesi: Confucianesimo e Taoismo (2° s) 1. La definizione del Confucianesimo: Il confucianesimo è una religione, o una filosofia, o uno stile di vita (etica e morale)? Lo sfondo delle religioni cinesi: religioni e cultura pre-confuciana. 2. La vita di Confucio; i canoni del Confucianesimo: Cinque Classici (Shuh-Ching, Shih-Ching, Yi-Ching, Ch’un-Chiu e Li-Ch’i) e Quattro Libri (Lun-Yu, Meng-Tzu, Chong-Yong e Tai-Xie). 3. Le vie (tao) della salvezza confuciana: Ren (amore); Hsiao (pietà filiale); Yi (rettitudine); Li (rito, comportamento normativo); Shin (fiducia) e Chung (fedeltà) ecc. 4. Il cammino spirituale del Confucianesimo: studio (conoscenza), stare nel «Giusto mezzo» e attenzione e purificazione del cuore. 5. L’antropologia del Confucianesimo: la teoria della natura umana, l’uomo ideale (Kun-Tzu) e il santo. 6. La metafisica confuciana: Li (Principio di tutte le cose), Ch’i (Energia), Tien (Cielo), Tien-Ming (Decreto del Cielo) e Tao. 7. La filosofia del Yin e Yang e i Cinque Elementi. 8. Introduzione del Taoismo filosofico: Lao-Tzu e il canone del Tao e della Virtù (Tao-Te-Ching). 9. L’essenza del Tao (Realtà ultima) e la sua manifestazione nel Te (Virtù). 10. La filosofia mistica del Chang-Tzu: visione del mondo e della natura, i metodi dell’unione col Tao. 11. La dottrina dell’Uomo Immortale (Xian-ren) e le Vie della Immortalità. 12. Taoismo religioso: Le dottrine, i riti e la morale ecc. Bibliografia E WANG. Il Grande libro del Tao – una guida completa al Taoismo. Milano 1998. L.V. ARENA. Vivere il Taoismo. Milano 1996. I ROBINET. Storia del Taoismo. Roma 1993. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 59 W. EICHHORN. La Cina (culto degli antenati, Confucianesimo, Taoismo, Buddhismo, Cristianesimo, dal 1700 a.C. ai nostri giorni). Milano 1983. C. SANI. Tao e Taoismo. Milano 1997. J.H. & E. NAGAI BERTHRONG. Confucianism. Oxford 2000. B. BERBARD. Il Confucianesimo – storia, regole, filosofia di vita. Milano 1997. R. ETIEMBLE. Confucio – un maestro di saggezza. Milano 1998. J.-S. LEE. “Lo spirito di Dio nel Confucianesimo e nel Taoismo”, in Lateranum (1998). F. YU-LAN, Storia della filosofia cinese. Milano 1990. W.-T. CHAN (translated and compiled). A Source Book in Chinese Philosophy. Princeton 1973. D.H. BISHOP. Chinese Thought. Delhi 1995. Dott.ssa Jae-Suk Lee MO2057 Il Buddhismo in dialogo con il cristianesimo (2° s) 1. Parallelismi nei testi buddisti e biblici. 2. L’ispirazione analoga delle Sacre Scritture. 3. La meditazione e l’esperienza religiosa. 4. I concetti di assoluto, di salvezza, di grazia. 5. L’antropologia buddista e cristiana. 6. Tematiche ed incontri attuali di dialogo. N.B. Il corso è complementare ai corsi MO2017 (A o B); in ogni modo si richiede una conoscenza di base delle tradizioni buddhiste. D. Michael Fuss MO2114 Visione panoramica dell’Islam (1° s) Il corso mira a presentare una visione panoramica della religione musulmana nel clima del dialogo interreligioso introdotto dal Concilio Vaticano II e nel contesto di una riflessione teologica aggiornata. Verranno esaminati gli aspetti essenziali dell’islam sunnita, con accenni all’islam sciita. Dopo uno sguardo al contesto storico e geografico del mondo nel quale nasce questa religione, e una presentazione delle fonti (Qur’ān, Corano e Sunna, Tradizione), ci soffermeremo sulla Sīra, Vita di Muhammad (Maometto), il 60 PROGRAMMA 2003-2004 profeta dell’islam e sui momenti rilevanti della sua vita. Vedremo, poi, le tappe principali dell’evoluzione storica dell’islam dalle origini fino ai nostri tempi, con accenni alle figure più rilevanti del passato e dell’attualità. Proseguiremo, infine, con un’esposizione del nucleo dogmatico, morale e mistico di questa religione. N.B. Si raccomanda di avere a disposizione il testo del Corano almeno in traduzione. La conoscenza dell’arabo non è richiesta. P. Edmond Farahian MO2115 L’Induismo: Storia e sviluppo (1° s) Il corso intende introdurre gli studenti alla conoscenza della religione induista e delle caratteristiche principali degli indù. Vengono trattate, in particolare, le origini dell’Induismo attraverso una ricerca delle sue radici nella cultura di Mohenjo-daro e Hairapa, nei Veda e nelle Upanishad e di come, attraverso questi pensieri religiosi, si sia giunti ad elaborare i concetti di rituale, ascetismo e sacrificio e ad organizzare una nuova società religiosa in varie caste. Attraverso una spiegazione del concetto di Dio e di venerazione vengono presentati la teoria dell’avatara e della rinascita, i concetti di salvezza, di grazia e di dharma, da cui nasce la teologia dell’Induismo. L’ultima parte del corso è dedicata all’esposizione della dottrina del Bhagawadgita, in cui si trovano i fondamenti del misticismo e delle varie forme del Bhakticulto. Viene spiegato, infine, come le comunità dei Vaishnaviti e dei Shivaiti rappresentino le forme dell’Induismo moderno. P. Christopher Shelke MP2A04 Storia e fenomenologia delle religioni, I (2° s) 1. Metodo storico-fenomenologico. Scopo e fine della storia delle religioni. Giudizio critico delle diverse posizioni riguardanti questi studi. Problematica contemporanea circa lo studio comparato delle religioni. 2. Origine delle religioni. Si analizzano le diverse teorie sulle origini. Ricerca fenomenologica sull’essenza della religione. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 61 3. Oggetto della religione. Dio, l’Assoluto, la Realtà Suprema, il Sacro. Esposizione storica e critica dei fenomeni del monoteismo, politeismo, monismo, panteismo, animismo. Struttura morfologica delle concezioni della Realtà Suprema, da cui nascono le autorità religiose che mostrano la vita sacra. P. Christopher Shelke MP2B36 Teologia delle religioni, II (1° s) Lo studio delle singole religioni “storiche” attraverso varie espressioni della loro fede affermando la creaturalità dell’uomo come fondamento teologico. 1. L’esperienza del male e del peccato. 2. L’esperienza della salute/salvezza. 3. L’esperienza divina e gli idoli. 4. Le feste, i riti e i sacramenti. 5. Escatologia. 6. Il processo della secolarizzazione e i valori religiosi come incontro per la teologia del dialogo. 7. La base per la teologia delle religioni dal punto di vista cristiano. P. Christopher Shelke MS2105 Il concetto di Dio (Realtà ultima) nelle religioni orientali (1° s) Il seminario presenterà il concetto di Dio nelle più importanti religioni orientali (Induismo, Buddhismo, Confucianesimo, Taoismo, e Shintoismo) nonché le vie che conducono all’unione con questa Realtà: 1. Il Nirvana, il Tathagata come Realtà dell’Assoluto nel Buddhismo Theravada; Il Sunyata, il Trikaya, le varie figure dei Bodhisattva nel Buddhismo Mahayana e il Buddha Amitabha nel Buddhismo della Terra pura. 2. Il Cielo come Principio Assoluto e il Signore Supremo del Confucianesimo; Rapporto tra Tao del Cielo e Tao dell’uomo; concetto di Li, Tai-Ch’i e Wu-Ch-i, Ch-i, Yin e Yang del neo-confucianesimo. 62 PROGRAMMA 2003-2004 3. La Realtà ultima e lo Spirito vitale creativo del Taoismo filosofico: Il Tao (Principio dell’universo, Innominabile), e il Te (Virtù). 4. La Realtà divina nell’Induismo: Rta (l’ordine cosmico), il Brahman, la Trimurti. 5. I Kami (le divinità) dello Shintoismo. Dott.ssa Jae-Suk Lee MS2117 Religioni e violenza (1° s) La storia delle religioni è spesso storia di contrapposizioni e di violenza, come appare anche dal presente che viviamo. È lecito, pertanto, chiedersi: appartiene alle religioni la violenza? Un itinerario di riflessione fenomenologico-teologica che, toccando luoghi (ambiti storici e dottrinali) e figure emblematiche, intende ricercare quanto e come la violenza sia presente nelle religioni e far emergere, attraverso il confronto, l’autentica essenza dell’esperienza religiosa dell’uomo. D. Michael Fuss RD1014 Fenomenologia della religione, II: il soggetto religioso (2° s) 1. Analisi del soggetto e del suo posto fondamentale nell’esperienza religiosa. - 2. Il soggetto religioso e la coscienza religiosa nella ricerca storico-fenomenologica. - 3. Fenomenologia psicologica e filosofia dell’esperienza che il soggetto religioso ha di sé, del suo rapporto con la Realtà Ultima e Dio, con la via di salvezza. - 4. Sguardo comparativo alle diverse antropologie religiose e specificità dell’antropologia cristiana. - 5. I principali atti posti dal soggetto religioso e la struttura delle diverse vie di salvezza; la specificità della salvezza cristiana. - 6. Problemi conoscitivi e linguistici connessi. Bibliografia: G. MAGNANI. Filosofia della Religione, Roma (PUG)-1993 (2 ed.) G. SALATIELLO. L’autocoscienza come riflessione originaria del soggetto su di sé in S. Tommaso d’Aquino, Roma (PUG) 1996. Prof.ssa Giorgia Salatiello ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE RP1030 63 Fenomenologia storico-comparata e filosofia della religione (2° s) Parte prima: interpretazione fenomenologica. 1. Metodo e universali della religione. 2. Soluzioni al problema dell’origine. 3. L’Oggetto della religione: forma, tipo e struttura del politeismo, dualismo, monoteismo, ecc. 4. Il soggetto religioso. 5. Espressioni: mito, simbolo, rito, ecc. 6. Tabù, magia e religione. 7. Fenomenologia dell’esperienza religiosa (con particolare riguardo all’esperienza cristiana). Parte seconda: introduzione filosofica. 1. L’uomo e l’assoluto religioso. 2. Interpretazioni filosofiche riduttive. 3. Analogia, verità e valore della esperienza religiosa. 4. Struttura teoretica dell’atto religioso. 5. Dai valori al Valore Assoluto, dal Valore Assoluto a Dio. Bibliografia G. MAGNANI. Religione e Religioni, Roma (PUG) , I e II 2001. ID. Storia comparata delle religioni. Principi fenomenologici, Assisi, Cittadella, 1999. ID. Filosofia della Religione, Roma (PUG) 19932. ID. Gesù il fondatore e i filosofi, Assisi, Cittadella, 1997. Prof. Giorgia Salatiello RP1034 Filosofia della conoscenza (2° s) La questione del sapere: soggetto-oggetto, crisi scettica e scetticismo odierno - il sapere è gioco - intenzionalità della coscienza: intenzionalità preoggettiva, intenzionalità oggettiva e istituzionale - l’ordine operativo forme regolative del sapere - scienza e autorità del sapere - principi del sapere e verità - storia del sapere - la realtà del sapere. 64 PROGRAMMA 2003-2004 Bibliografia:G. Salzano, Il gioco del sapere, Roma, PUG 2001. Prof. Giorgio Salzano RP1041 Psicologia della Religione (1° s) 1. Lo studio psicologico della religione: il concetto della religiosità, metodi e strumenti dell’indagine. 2. Concezioni sulla religiosità: James, Freud, Jung, Allport, Fromm, Frankl, ecc. 3. Aspetti evolutivi della religiosità: l’origine del sentimento religioso, la religiosità del bambino e dell’adolescente, maturità religiosa. 4. La natura e le diverse forme dell’esperienza religiosa: conversione, ascesi, esperienza di vertice, esperienza carismatica, esperienza del limite, esperienza mistica. 5. Questioni scelte: la religiosità popolare; psicopatologia e santità; la psicologia della meditazione. Bibliografia M. SZENTMÁRTONI. In cammino verso Dio. Riflessioni psicologicospirituali su alcune forme di esperienza religiosa, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1998 M. SZENTMÁRTONI. Psicologia della religione, Roma, (PUG), 2001. P. Mihály Szentmártoni RP1044 Storia delle Religioni, I (2° s) I. Il problema del pluralismo religioso nel contesto storico. 1. Il fatto religioso. 2. Religione universale: lo gnosticismo. 3. Sincretismo: il manicheismo. 4. Elementi di teologia delle religioni. II. Islam. 1. Le origini dell’Islam. 2. Il messaggio di salvezza dell’Islam. 3. L’Islam nella storia. 4. Musulmani e cristiani nella società moderna. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 65 III. Le principali nuove religioni diffuse in Italia. 1. I Testimoni di Geova. 2. I Mormoni. 3. La Chiesa dell’Unificazione. 4. Gli Hare Krishna. 5. Il New Age. R.D. Michael Fuss, Dr. Jae-Suk Lee S675 Timoteo I e l’Islam nel secolo VIII (Pontificio Istituto Orientale), dal 7 al 31 ottobre, 2 crediti. (1° s) Nel 781 il patriarca siro-orientale Timoteo I è invitato dal califfo al-Mahdi ad un dibattito religioso. Timoteo espone la fede cristiana sullo sfondo della grande tradizione patristica, appoggiandosi alla ragione e tenendo conto della mentalità musulmana. I punti più salienti trattati: il mistero della Trinità, ladivinità di Cristo, l’incarnazione, la venerazione della Croce e la verità del Vangelo. Inoltre discute punti essenziali per i musulmani: “Il Corano è rivelato? Maometto è profeta?”. Questo è il primo grande dialogo islamo-cristiano che ci è pervenuto. Esso rimane molto attuale, sia a causa degli argomenti trattati, sia a causa dell’approccio di Timoteo. Esistono tre recensioni edite: una siriaca e due arabe. Studieremo la recensione araba breve edita da Caspar. Bibliografia: BIDAWID B. Les lettres du patriarche nestorien Timothée Ier, Vaticano 1966. PUTMAN H. Timothée Ier et l’Islam, Beyrouth 1977. CASPAR R. Les versions arabes du dialogue entre le Catholicos Timothée Ier et le Calife al-Mahdi (IIe-VIIIe siècle), in Islamo-christiana 3 (1977), 107-175. P. Samir K. Samir SO2016 Sociologia della religione (1° s) 1. Giustificazione epistemologica e impostazione teorica e metodologica dell’approccio sociologico al fenomeno religioso. Principali temi e problemi di analisi. 66 PROGRAMMA 2003-2004 2. Lo sviluppo della sociologia della religione, dagli inizi fino ad oggi. Principali autori e rispettivi apporti teorici ed empirici. 3. La religione come fenomeno multidimensionale; esposizione delle principali dimensioni: le credenze, la pratica religiosa, l’aspetto comunitario, le implicazioni etiche. 4. Genesi e sviluppo delle religioni. Il processo di istituzionalizzazione: i fattori e le fasi principali; le implicazioni particolari per le singole dimensioni. Valutazione critica. 5. La religione e i sistemi di significato. La religione e la dimensione religiosa delle culture, significato e tipologia delle motivazioni. Il problema dell’inculturazione della religione. 6. Le collettività religiose. Genesi della tipologia chiesa-setta e successivo sviluppo: impostazione, descrizione dei tipi e valutazione critica. 7. L’atteggiamento di appartenenza alla religione: componenti della struttura di atteggiamento; genesi e formazione dell’adesione; dinamica e tipologia. 8. L’interrelazione tra la religione e il contesto socioculturale. Costanza e reciprocità di influenze, impostazione di una teoria globale e per singoli aspetti dell’interrelazione. 9. La religiosità popolare. Portata e significato del concetto generale e censimento delle manifestazioni attuali più rilevanti. Tipologia: individuazione dei criteri e tipi principali. 10. Le trasformazioni attuali della religione nel contesto della globalizzazione. Genesi e sviluppo della situazione contemporanea: tendenze principali, presentazione critica delle principali teorie interpretative. Bibliografia: G. SCARVAGLIERI. Sociologia della religione (dispense), Roma, PUG 1994; ID., La religione nella società attuale, Lecce, Martano 1998; Altra bibliografia specifica sarà indicata durante il corso. P. Giuseppe Scarvaglieri, O.F.M. Cap SP1019 Antropologia Culturale (1° s) 1. La natura della cultura. 2. Lo sviluppo e le componenti dell’antropologia come scienza sociale. ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 67 3. Il linguaggio. 4. L’acculturazione. 5. La consanguineità, la discendenza, la struttura familiare. 6. Gli schemi di sussistenza, gli schemi economici. 7. L’adattamento. 8. La personalità. 9. La classe. 10. L’organizzazione politica. 11. I controlli sociali. 12. Il posto della religione. 13. L’arte e il cambiamento culturale. Il relativismo culturale costituirà un paradigma sulla base del quale considerare l’etnocentrismo e i valori evangelici. Gli argomenti elencati costituiscono la base per delle conferenze. Come guida verrà data agli studenti una presentazione di ciascuna conferenza. Vi saranno anche altri materiali. P. Thomas Splain TD2102 Unity and Mission. The task of the Church to include All and Be One (Cattedra Mc Carthy) (2° s) In this course we shall consider the implications of ‘One, Holy, Catholic and Apostolic Church’ for the world in which we live. The following topics will be considered: A stock–take: How far has the ecumenical movement moved? The goal of unity. What are the practical implications of disunity? What obstacles remain in resisting visible unity? What are the implications of Lumen Gentium 8 that Catholicity subsists in the Roman Catholic Church? Mission and evangelism. What is the good news? Catholic and evangelical forms of communication. Sacraments and Mission. What is the mission of Christ to other faiths? The Rt. Reverend and the Rt. Honourable The Lord Carey of Clifton 68 PROGRAMMA 2003-2004 TFC004 Prospettive sulla non credenza (1° s) La non–credenza, come solitamente sperimentata, non è un problema di verità in senso stretto ma, piuttosto, un problema di libertà spirituale e culturale. Alla luce di ciò, il corso svilupperebbe quattro temi: 1. Storico: evoluzione degli atteggiamenti della Chiesa verso l’ateismo durante e dopo il Vaticano II. Tipi della negazione di Dio e le loro radici filosofiche. 2. Culturale: esame dei concetti di “cultura”, “secolarizzazione”, “postmoderno”, “new age”; individuare le immagini dominanti che osteggiano la fede. 3. Teologico: come la teologia fondamentale ha risposto al fenomeno della non–credenza; un’analisi della “teologia dell’ateismo” di Rahner. 4. Pastorale: tipici ostacoli alla fede nella vita quotidiana; teorie psicologiche di crescita nella fede; dialoghi di fede (“faith–counseling”) con i non–credenti. P. Michael Paul Gallagher TF2027 Teologia del pluralismo religioso (2° s) Nell’attuale scenario mondiale, segnato per un verso dal pluralismo culturale e per l’altro dal fenomeno della globalizzazione a tutti i livelli, si avverte il bisogno di ripensare le identità religiose, le ragioni di appartenenza a una particolare comunità di credenti, il ruolo stesso delle religioni per il futuro dell’umanità. Partendo da questa situazione, il corso intende offrire una panoramica dei modelli e degli approcci storici elaborati dalla teologia di fronte al problema della legittimità e validità del pluralismo religioso, evidenziandone i percorsi, le ambiguità, le prospettive. Si soffermerà con particolare attenzione alla stagione postconciliare e alle prospettive aperte dall’insegnamento e dalla prassi dell’attuale pontificato. R.D. Adolfo Russo TF2040 Nuovi contesti per il dialogo tra fede e cultura (2° s) Il rapporto tra fede e cultura è condizionato dalle circostanze storiche sempre in evoluzione che portano a realizzazioni diverse. Servono dunque degli strumenti che consentano di leggere e di capire come la fede può ISTITUTO DI STUDI SU RELIGIONI E CULTURE 69 diventare significativa in un determinato ambiente culturale, e come le culture incidano nella comprensione e nell’esperienza della fede. Il corso vuole introdurre gli studenti nella conoscenza delle principali questioni che sorgono nel rapporto tra fede e cultura, e cioè nei metodi di interpretazione e di critica culturale (antropologia, sociologia, cultural studies...), dentro un programma di “dialogo apologetico”. P. Lluís Oviedo, ofm