Fondi I NUOVI ARRIVI SUL MERCATO CHI SONO I GESTORI E QUALI LE LORO STRATEGIE Report UCITS III ALTERNATIVI E GLI ETF SUI QUALI PUNTARE Speciale Mongolia IL MERCATO PIÙ INTERESSANTE, GLI SVILUPPI MAGGIORI innovare nella tradizione I DORIS il gruppo bancario più moderno e dinamico del nostro Paese si fonda sulla più radicata delle istituzioni italiane: la famiglia mensile anno XXX - n.7/8 luglio - agosto 2011 - euro www.investireonline.it 7,00 7VZ[L0[HSPHUL:WH:WLKPaPVULPUHIIVUHTLU[V7VZ[HSL+3JVU]PU3UHY[JVTTH+*)4PSHUV editoriale Fondi I NUOVI ARRIVI SUL MERCATO CHI SONO I GESTORI E QUALI LE LORO STRATEGIE Tradizione, innovazione e una svolta decisiva D Report UCITS III ALTERNATIVI E GLI ETF SUI QUALI PUNTARE Speciale Mongolia IL MERCATO PIÙ INTERESSANTE, GLI SVILUPPI MAGGIORI innovare nella tradizione I DORIS il gruppo bancario più moderno e dinamico del nostro Paese si fonda sulla più radicata delle istituzioni italiane: la famiglia mensile anno XXX - n.7/8 luglio - agosto 2011 - euro 7,00 www.investireonline.it 7VZ[L0[HSPHUL:WH:WLKPaPVULPUHIIVUHTLU[V7VZ[HSL+3JVU]PU3UHY[JVTTH+*)4PSHUV AL PRIMO LUGLIO cambia il regime fiscale che regola dei fondi di diritto italiano. Una svolta decisiva. Come decisivo, nel sistema bancario italiano è stato, anni fa, l’ingresso di Ennio Doris che ha saputo fondare un impero grazie alle proprie intuizioni. Ora ai vertici del Gruppo Mediolanum ci sono i figli e il genero. Un forte segno che la tradizione, e la famiglia è l’istituzione cardine su cui si fonda in pratica tutto il sistema economico italiano, si può benissimo sposare all’innovazione. Tornando alla rivoluzione fiscale di luglio, finalmente i fondi di diritto italiano abbandonano il trattamento fiscale nettista per adottare quello lordista utilizzato di fatto da tutti i fondi comuni e i comparti di sicav europei. Si tratta di una svolta epocale che getta le condizioni per un rilancio dell’industria del risparmio gestito in Italia in virtù anche del recepimento della direttiva comunitaria Ucits IV. Quest’ultima pone le basi per una profonda trasformazione del mercato europeo in particolare per quanto riguarda : a) istituzione di un passaporto europeo completo (Management Company Passport) già previsto in modo parziale dalla direttiva UCITS III; b) razionalizzazione dello scambio informativo tra le varie Authority; c) facilitazioni delle procedure di fusione tra i diversi fondi comuni; d) introduzione di un Key Investor Document (KID) che, in pratica, sostituisce il progetto informativo semplificato. Per quanto riguarda i passaporto dei gestori, la Ucits IV introduce una regolamentazione del passaporto del gestore che, rispetto a quanto permesso attualmente, permette ai fondi comuni autorizzati in uno stato membro della comunità di essere gestiti da una società di gestione (Sgr) domiciliata in un altro stato membro e da questo autorizzata, a patto, ovviamente insolvenze. Proprio per evitare sorprese di questo genere, sempre che siano soddisfatti alcuni prerequisiti. più gestori di portafogli obbligazionari, in particolare quelli flessibiQuesta innovazione dovrebbe agevolare li, propendono per aumentare l’esposizione verso le emissioni corda un lato un notevole sviluppo del mer- porate bond di società solide e con buoni rating, e i bond dei Paesi cato in virtù di una riduzione dei costi in via di sviluppo che in questa fase mostrano fondamentali (leggi mentre dall’altro garantirà il rispetto di bilanci statali in equilibrio, debito pubblico contenuto, crescita ecoun elevato livello di tutela degli investito- nomica robusta) migliori rispetto alle economie più industrializzari. Il rilancio dell’industria del risparmio te. Le stesse ragioni che spingono i gestori di fondi azionari spegestito in Italia coinvolge direttamente il cializzati sui listini degli emerging markets ad essere fiduciosi per i destino delle banche, visto che gli istituti prossimi 12 mesi consigliando di approfittare di questa correzione di credito detengono il 70% circa del mer- per aumentare le posizioni sulle Borse in via di sviluppo. Tuttavia cato. Nel frattempo, le principali banche si consiglia di mettere in pratica questa strategia non tutta in una italiane quotate si stanno (o lo hanno già volta sola. Al fine di scongiurare di sbagliare il timing di entrata nei fatto) ricapitalizzando in modo da pre- mercati, una soluzione più congeniale può essere quella di investite sentarsi con una situazione patrimoniale il capitale in un conto di liquidità (o un fondo monetario) che offre pronta ad affrontare al meglio le nuove un rendimento allineato ai tassi a breve del mercato e che alimenta regole di Basilea 3, l’accordo che impone un piano di accumulo sul fondo azionario. nuovi requisiti di sicurezza e patrimonio [email protected] agli istituti di credito per evitare future 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 003 004 la foto del mese F ORZA GRECIA! GLI OCCHI DI TUTTO IL MONDO SONO PUNTATI SULLA GRECIA, IL PAESE CHE PER RISOLLEVARSI DALLA SUA DISASTROSA SITUAZIONE ECONOMICA DEVE AFFRONTARE IMMENSI SACRIFICI PER POTER AVERE CONFERMATI GLI AIUTI PROVENIENTI DALLA COMUNITÀ EUROPEA. NE VA ANCHE DELL’INTEGRITÀ DELLA NOSTRA MONETA UNICA. E SI CORRE IL RISCHIO, IN CASO DI DEFAULT DI ATENE, CHE ALTRI PAESI VENGANO TRAVOLTI DALLA CRISI, ITALIA COMPRESA: FORZA GRECIA, QUINDI, CON TUTTO IL CUORE. [email protected] AD: Tiziana Marongiu Contributi di: Silvia Baraldi, Elena Bonanni, Leo Campagna, Saro Capozzoli, Lorenzo Corti, Francesco Frontino, Enzo Iorio, Charles Kowalsky, Christian Liistro, Ennio Montagnani, Claudia Segre, Ufficio Studi Investire Direttore responsabile: Giulio Palumbo Progetto Grafico: Davide Mazzucchi Studio Mudita www.mudita.it Redazione/amministrazione Viale Papiniano, 10 20123 Milano tel. 02.58.32.30.55 fax 02.58.31.80.01 E-mail: [email protected] Editore: Editrice Skipper srl Distributore esclusivo per l’Italia Parrini & C. spa, Via di Santa Cornelia, 9 00060 – Formello (RM) tel. 06.90.77.81.1 (centralino) fax 06.90.40.03.86 Viale Forlanini, 23 - Milano tel. 02 754171 Sede legale: Viale Papiniano, 10 20123 Milano Una copia 7,00 euro (arretrati 14,00 euro) Stampa Faenza Industrie Grafiche Via Vittime civili di guerra, 35 48018 Faenza (RA) ABBONAMENTI INVESTIRE Cartaceo: annuale 35 euro Cartaceo estero: annuale 110 euro Cartaceo + online: annuale 60 euro Solo online: annuale 25 euro 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 UFFICIO ABBONAMENTI Coordinamento servizi editoriali Faenza Scientifics - Via Borsellino, 1 48018 Faenza (RA) [email protected] tel. 0546.637390 UFFICIO TRAFFICO traffi[email protected] tel. 0546.637390 Modalità di pagamento: bonifico bancario sul c/c BPER Banca Popolare dell’Emilia Romagna c/c n° IT59F0538712900000001870481 intestato a Editrice Skipper srl specificare sempre la causale Paypal tramite il sito: investireonline.it Autorizzaz. Trib. di Milano n° 126 del 27/3/82 STS SCHRODER GLOBAL DYNAMIC BALANCED FUND Questione di ritmo Per contrastare l’incertezza dei mercati le solite strategie non bastano più. Diversificare per noi significa andare oltre i classici strumenti. E muoverci a tempo con l’andamento di mercato. Per questo c’è STS Schroder Global Dynamic Balanced Fund, il fondo bilanciato e dinamico per chi teme le fasi avverse ma è attratto dalle opportunità di crescita. Schroders, tutta un’altra musica. Visita il nostro sito o contatta il tuo consulente di fiducia. Strategic Solutions (STS) Sicav www.schroders.it PRIMA DELL’ADESIONE LEGGERE IL PROSPETTO INFORMATIVO. Il fondo STS Schroder Global Dynamic Balanced Fund fa parte della Sicav di diritto lussemburghese Strategic Solutions (STS) disponibile presso Istituti collocatori qualificati. Il prospetto e l’elenco degli Istituti autorizzati al collocamento ai quali il prospetto può essere richiesto sono pubblicati sul sito internet www.schroders.it. sommario MENSILE N. 7- 8 LUGLIO / AGOSTO 2011 indicazioni operative COPERTINA GRUPPO MEDIOLANUM Ennio Doris guida il colosso bancario 008 da lui creato, circondato dai figli e dal genero: un perfetto connubio di innovazione e tradizione trend 014 OSSERVATORIO Luglio Economia & Mercati Fattori di rischio 018 019 022 024 026 eventi & news LO SCANDALO EGP Fuori dal sistema si resta senza tutela NEWS Un mondo di notizie IL NUOVO REGIME FISCALE Le tasse si pagano solo all’ incasso FIDELITY FUND Ma in Sudamerica non c’è solo il Brasile ABERDEEN FUND Questi sono davvero i Paesi per giovani 014 040 044 fondi Qui Mongolia Il mercato che cresce di più al mondo Qui Stati Uniti Si brinda con bollicine italiane Qui Londra Le banche e la crisi Qui Brasile La nuova classe media spende sempre di più SCELTE DI INVESTIMENTO I portafogli del mese ANALISI GEOPOLITICA Energia Russa? No, Grazie AZIONARI PAESI EMERGENTI Sviluppo demografico e potenziali di crescita OBBLIGAZIONARI Puntare su società solide e high yield ANALISI E VALUTAZIONI Il rating MoneyMate 046 050 054 strategie di investimento NUOVI PRODOTTI SWITCH Da un fondo all’altro proteggo il capitale MERCATO AZIONARIO E’ l’ora del ritorno ai titoli ciclici 056 060 speciale immobili 028 030 034 036 038 CASCINE E CASALI Ora costa un po’ meno Avere Sting per vicino 062 fai da te AZIONI Quattro banche sotto la lente OBBLIGAZIONI I Paesi “core” trascinano i periferici 070 074 lusso AZIONI Guadagni in salute se punti sullo sport 076 hi-tech TRENTA BIG DEL SETTORE Si accentua la crisi del colosso finlandese 079 previdenza I PROTAGONISTI DEL SETTORE Come in un film di fantascienza 082 ETF Bene il Dax tedesco e il tasso Eonia 084 UCITS III ALTERNATIVI I relative value in testa da inizio anno 088 076 fondi 062 ANALISI & VALUTAZIONI Fondi azionari, la selezione di Investire 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 092 007 008 copertina GRUPPO MEDIOLANUM Innovare nella tradizione ENNIO DORIS GUIDA IL GRUPPO CHE HA RIVOLUZIONATO IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO, ASSIEME AI COMPONENTI DELLA SUA FAMIGLIA. UN RIUSCITO CONNUBIO TRA LA MODERNITÀ E L’ISTITUZIONE CARDINE DEL NOSTRO PAESE a cura di Giulio Palumbo RENT’ANNI FA non c’era nulla. O meglio, c’era un intraprendente giovane nato nella provincia padovana, ricco soprattutto di idee. Oggi, è a capo di uno dei più grandi gruppi bancari italiani, Mediolanum, dal 1998 nel MIB 30. Il suo nome è Ennio Doris. Ha avuto più idee e intuizioni lui da solo nel mondo bancario che tutti i suoi colleghi nei cento anni precedenti. Lo abbiamo intervistato assieme ai figli Massimo e Annalisa Sara e al genero, Oscar Di Montigny T Ennio Doris PRESIDENTE BANCA MEDIOLANUM S.P.A. Tutti fanno partire la sua biografia dall’incontro, nel Ennio Doris PRESIDENTE BANCA MEDIOLANUM S.P.A. 1981 a Portofino, con Silvio Berlusconi. In realtà la sua carriera aveva al suo attivo già numerosi successi: dalla Banca Antoniana veneta alla direzione delle officine Talin; dalla Fideuram alla Dival. Poi l’idea di Programma Italia. Come è nata questa idea? E con che velocità si è sviluppata? Per comprendere appieno come è nata l’idea e come sono arrivato a concepire questo tipo di lavoro, bisogna analizzare due diverse linee che corrispondono comunque a due diversi momenti della mia vita, anzi tre. Subito dopo il diploma in ragioneria, ho iniziato a lavorare in Banca Antoniana, nella filiale di San Martino di Lupari come impiegato, ma già allora avevo un concetto del servizio bancario che si discostava parecchio da quello del bancario tradizionale. Nel mio paese, a Tombolo, la maggior parte delle famiglie operava nel settore della compravendita del bestiame. Gli uomini si alzavano alle 4 del mattino per recarsi ai vari mercati di bestiame della zona e i loro orari non coincidevano mai con quelli di apertura degli sportelli bancari. Quindi per loro il versamento di un assegno, piuttosto che il pagamento di un bonifico erano abbastanza problematici. Io, nato e cresciuto nel paese, con mio padre che svolgeva le stesse attività di mediatore di bestiame, sull’esempio del mio capo di allora, Pavin, facevo una specie di servizio bancario a domicilio, nel senso che la sera andavo a casa di queste persone a ritirare un assegno, a far firmare i bonifici e a fare altre operazioni che non comprendessero il passaggio di contanti e mi sono reso conto quanto queste attività fossero apprezzate. Il secondo momento è stato il mio passaggio a diventare imprenditore. Ero già direttore delle officine Talin, ma mi resi conto di voler diventare artefice del mio futuro, diventando imprenditore. Un giorno salii sulla macchina del proprietario dell’azienda, per quei tempi una bellissima Citroen Pallas e realizzai che quell’uomo stava guidando la macchina dei miei sogni, ma anche la mia vita. Realizzai in un attimo che dovevo essere io alla guida della mia vita. Economicamente, per quei tempi, stavo bene, ma non avevo denaro sufficiente, per intraprendere un’attività imprenditoriale. L’occasione arrivò quando un mio ex compagno di scuola mi propose di intraprendere l’attività di consulente finanziario, come allora si chiamavano i promotori. Allora si trattava dell’unica attività che consentiva di poter essere imprenditore senza dover impiegare molto capitale. Inoltre, essendo un’attività a provvigione, i guadagni futuri sarebbero dipesi direttamente dalla mia volontà e dalla mia capacità. Il terzo momento fu quando, qualche anno dopo, ad attività già molto ben avviata, mi resi conto che per poter svolgere al meglio questa professione, si sarebbero dovute separare le barriere che allora dividevano i vari settori del risparmio delle famiglie, quello finanziario, quello assicurativo e quello bancario, riunendo in un’unica figura e in un’unica azienda retrostante, la fabbrica, sia la produzione, sia la diffusione tramite la consulenza globale di tutti questi servizi/prodotti. Nello specifico mi capitò una sera di incontrare un falegname che mi consegnò un assegno di 10 milioni di lire per un investimento in fondi comuni. Nel porgermelo, mi mostrò le mani deformate da vistosi calli e mi disse che mi stava consegnando il suo futuro perché non poteva permettersi di ammalarsi. Sarebbe bastato destinare una piccola parte di quell’investimento ad una polizza infortuni ed il problema sarebbe stato risolto. Avevo allora ben chiara l’idea, avevo la forza e la volontà di attuarla, mi mancava un socio industriale che fosse in grado di garantirmi un background di servizi aziendali che non avevo e che sarebbe stato troppo complicato far nascere da zero. Era il 1981 e lessi su Capital un’intervista a Silvio Berlusconi, allora ancora poco noto, il quale disse, se qualche giovane imprenditore ha delle buone idee venga da me che lo ascolterò volentieri. Per puro caso lo incontrai a Portofino, lo riconobbi grazie alle foto sul giornale, mi presentai e gli parlai della mia idea di consulenza globale e della volontà di costituire una rete di promotori che divenisse leader di mercato. Il 2 febbraio 1982 nacque Programma Italia, posseduta al 50% da me e al 50% dal Gruppo Fininvest. Nel 1995 nasce il Gruppo Mediolanum. Nell’anno seguente viene quotato in borsa e solo dopo due anni entra stabilmente nel MIB30. Nessun’altra azienda ha bruciato le tappe con questa velocità. Quali sono stati i motivi di questo travolgente successo? Sicuramente la novità della formula, abbinata ai risultati sempre eccellenti. Per quanto riguarda la formula, bisogna dire che nel tempo, da quando è nato Programma Italia a quando è nato Gruppo Mediolanum, avevo realizzato il mio progetto iniziale, portando in casa le fabbriche, ovvero costruendo tre società di gestione e acquisendo Mediolanum Vita e Mediolanum Assicurazioni. Inoltre, con la rete avevo mantenuto le promesse di realizzare uno dei più importanti network nazionali. Il mercato l’ha capito e l’ha apprezzato. Nel 1997 inoltre, con la nascita della Banca, abbiamo chiuso il cerchio, completando la gamma dell’offerta Questo ha ulteriormente accresciuto l’interesse del mercato per il Gruppo Mediolanum. Quando ha deciso, e perché, di metterci la faccia, cioè di diventare testimonial della sua azienda? 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 010 copertina Nel 2000 la banca iniziava a consolidarsi ed eravamo ad un bivio nel quale avremmo dovuto decidere se vivere di rendita o aggredire il mercato facendo pesare tutta la novità della nostra offerta. Ovviamente decidemmo per la seconda opzione che, tra l’altro, prevedeva un rafforzamento in chiave di sicurezza e tranquillità dell’immagine nei confronti del cliente e del concetto di banca multicanale come era la nostra. Non avevamo filiali, né sportelli, colonne o marmi, decidemmo quindi che la cosa migliore da fare per dare fisicità alla banca fosse far conoscere a tutti il presidente e fondatore, con un messaggio semplice per spiegare le caratteristiche del nuovo istituto. Inoltre, essendo io un promotore finanziario che aveva fatto una grandissima carriera, la mia immagine sarebbe servita da traino anche per momenti di reclutamento della rete di vendita. Lei ha avuto una serie di intuizioni che hanno innovato il mondo bancario italiano: dalla carta di credito con la foto del titolare, alla possibilità di controllare il proprio conto sul televisore di casa. Sono stati tutti dei successi o qualche invenzione non è stata accolta dal pubblico e non ha avuto il successo sperato? Qualunque tipo di innovazione inseriamo nell’operatività della Banca si affianca come test a tutto ciò che già è in essere e prima ancora di aprirlo ai clienti viene testato operativamente dai dipendenti e dalla rete di vendita. Non ricordo di idee che si siano rivelate dei flop. Ogni tipo di operatività in linea con le promesse della Banca consente al pubblico di ampliare la libertà e le modalità di accesso e di utilizzo; sono quindi tutti tasselli che si affiancano e che non sono creati perché uno di essi sovrasti gli altri. Ovviamente alcune idee hanno un ciclo di vita dettato GRUPPO MEDIOLANUM dalla tecnologia o dalle abitudini dei clienti. Al momento stiamo vedendo che la parte del leone la sta facendo internet. Non dobbiamo comunque dimenticare che la vera carta vincente di Banca Mediolanum è la rete di Family Banker che ha caratteristiche, competenze e spirito di servizio tali da non poter essere imitata da nessuno. In quanti Paesi il Gruppo è po bancario spagnolo, ricoprendo l’incarico di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Dal luglio 2008, rientrato in Italia, è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Mediolanum S.p.A.. Dal maggio 2009 è Vicepresidente di Mediolanum S.p.A.. Lei ha accumulato una certa esperienza internazionale, lavorando in Inghiletrra, in oggi presente e in che modo? Si prospettano presenze in altri Paesi, magari tra gli emergenti: Sudamerica Asia…? Oggi siamo presenti in Spagna con Banco Mediolanum che è, in piccolo, una realtà ormai identica come modello alla casa madre italiana. Abbiamo circa 500 Family Banker che lavorano esattamente come in Italia. In Germania con Bankhaus August Lenz, una realtà molto più piccola che comunque ci sta dando soddisfazioni anche se non abbiamo ancora raggiunto il break-even. In Irlanda non abbiamo retail ma solo le società di gestione e le compagnie vita. Per muoverci in altre realtà aspettiamo di consolidare maggiormente Spagna e Germania. Massimo Doris AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE BANCA MEDIOLANUM S.P.A. In Banca Mediolanum dal 1999 come Promotore Finanziario dopo aver collaborato a Londra in qualità di Sales ssistant in UBS, in Merrill Lynch e in Credit Suisse Financial Product. Negli anni successivi è responsabile Marketing per il lancio del sito di Banking online e in seguito è responsabile della Formazione della Rete di Vendita. Nell’ottobre 2003 diventa Italian Network Manager di Banca Mediolanum, responsabile della Rete commerciale Italiana, fino al settembre del 2005, quando si trasferisce a Barcellona in Banco de Finanzas e Inversiones, il grup- Massimo Doris Oscar di Montigny Spagna oltre che in Italia. Quale è stata l’esperienza più stimolante? Le tre esperienze sono sicuramente tutte molto importanti, però se devo sceglierne una, sceglierei la prima, cioè quella in Inghilterra. Per due motivi: il primo, dal punto di vista personale, in quanto è stata la prima volta fuori di casa, da solo e questo ti fa crescere, e poi dal punto di vista lavorativo è l’esperienza che mi ha veramente aperto la mente. Vedere come lavoravano in queste grandi banche multinazionali, la prima in cui ho lavorato è stata una banca svizzera, UBS, poi Merrill Lynch e Credit Suisse, ma il modello più o meno era lo stesso, ti presenta una realtà totalmente diversa rispetto all’Italia. Vedi questa gente che, proveniente un po’ da tutte le parti del mondo, lavora fianco a fianco in enormi open space; ho visto gente che ai tempi guadagnava un milione di sterline, un sacco di soldi, lavorare nei desk magari di fianco ad un junior, senza un ufficio megagalattico insieme agli altri a fare lo stesso loro lavoro, e con ritmi di lavoro molto molto serrati. C’erano due ragazzi con me, quando ero in Merrill Lynch che cominciavano alle otto e mezzo del mattino e finivano tutti i giorni verso mezzanotte, l’una, con un quarto d’ora di pausa per il pranzo. Queste cose in Italia non si vedono e questo ti fa pensare e ti fa capire… tutti quelli che poi sono arrivati a certi livelli di carriera e di guadagni in queste banche hanno cominciato così. Tra questi colleghi c’era anche mia moglie che lavorava in Merrill Lynch e anche lei faceva questi orari, alle sette, sette e mezza era in ufficio fino alle 9, 10 di sera, tutti i giorni. Questa è stata l’esperienza più formativa, quella più importante. Poi la formazione me la sono portata a casa nel senso letterale, visto che mi sono sposato con una persona abituata a lavorare in questo modo, con quell’imprinting e che continua ad essere uno stimolo per me. Quali sono secondo lei i modelli di sviluppo delle banche di oggi: cosa dovranno offrire alla clientela per battere una concorrenza che si fa sempre più serrata? E’ sufficiente offrire qualche percentuale di guadagno in più o bisogna guardare oltre? Sicuramente, visto che nella domanda c’era anche la parte del tasso, il tasso non è la soluzione. Il tasso è un modo per attrarre nuovi clienti e questo facilita il lavoro, ma una volta acquisiti i clienti bisogna far capire loro di essersi imbattuti in una banca che si occupa di loro anche come persone e non solo come numeri. Allora la chance in più è il modello della vicinanza al cliente. Il sistema di distribuzione italiano non è favorevole al cliente, in quanto il ricambio dei dipendenti nelle filiali è talmente elevato che, di punto in bianco, il cliente si ritrova un nuovo referente al quale deve rispiegare le sue esigenze. In questo modo il cliente si sente un numero. L’altro status ovviamente è la trasparenza. Per troppo tempo le banche hanno utilizzato i conti correnti per sistemare i loro bilanci mettendo costi nascosti ed essendo poco trasparenti. Questo fa arrabbiare il cliente, ma lo è da così tanto da essere ormai rassegnato. Alcune ricerche che abbiamo visto chiedono al cliente: è soddisfatto della sua banca? No. Perché? Perché mi fa pagare un sacco di costi. Quanto paga all’anno? Non lo so. E se azzardano una cifra in realtà è più bassa di quello che in realtà è. Trasparenza allora, ma a mio parere non si è ancora arrivati all’ideale. Un passo lo si è fatto con l’Indice Sintetico di Costo, con l’inserimento nell’estratto conto di fine anno del totale delle spese, però c’è ancora tanto da fare. Meno burocrazia, più semplicità. Dal momento che prodotti e servizi ormai sono simili tra tutti, la grande differenza la fanno la relazione, la qualità del servizio e la trasparenza. La grande sfida sarà su chi più degli altri riuscirà a cambiare la mentalità dei propri dipendenti e instaurare questa relazione. Per quanto riguarda noi, quando un Family Banker si conquista un cliente, quel cliente è suo e fintanto che lavorerà in Banca Mediolanum quel cliente sarà suo, a meno che non sia il cliente a decidere diversamente. Per cui noi abbiamo tantissimi clienti di vecchissima data che da vent’anni hanno sempre lo stesso riferimento, sempre lo stesso Family Banker, e questo ritengo sia qualcosa di fondamentale. Oscar di Montigny DIRETTORE MARKETING BANCA MEDIOLANUM S.P.A. E AMMISTRATORE DELEGATO DI MEDIOLANUM CORPORATE UNIVERSITY In passato ha maturato esperienze professionali come Direttore Marketing e Comunicazione presso gruppi internazionali. E’ in Banca Mediolanum dal 2000 e ha lavorato nella funzione Formazione e Svilup- 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 012 copertina GRUPPO MEDIOLANUM po della Rete di Vendita del Gruppo contribuendo alla creazione e al lancio della Scuola di Formazione per lo Sviluppo del Potenziale Umano. Dal 2007 ha assunto la dirigenza della funzione Formazione e Sviluppo della Rete di Vendita. Nel 2008 ha ideato, progettato e seguito il lancio di Mediolanum Corporate University (di cui oggi è Amministratore Delegato), istituto educativo al servizio della Community Mediolanum (Rete di Vendita, Sede, clienti). Dal 2011 ha assunto anche il ruolo di Direttore Marketing e Comunicazione di Banca Mediolanum. La figura su cui ruota Banca Mediolanum è il Family Banker, quanti sono? I Family Banker sono il core business della nostra Banca, all’ultimo dato ufficiale diffuso si parla di circa 4800. Quali caratteristiche devono avere? Per nostra scelta ricorriamo raramente e non per prassi, all’acquisizione di promotori finanziari già formati in altre reti, ma preferiamo lavorare ex novo su figure professionali già affermate e provenienti da altri settori o su giovani di altissimo potenziale con laurea preferibilmente in discipline economico-finanziarie. Come li scegliete e selezionate? I candidati vengono scelti e selezionati dopo una serie di accurati colloqui psicoattitudinali, prima a livello locale, poi in sede, che mirano soprattutto a verificare, oltre alle capacità, la consapevolezza del candidato ad intraprendere una professione imprenditoriale molto dura, ma che non ha limiti al proprio sviluppo. Mi sembra che abbiate una certa attenzione nella formazione… La formazione è per noi fondamentale tant’è che, per ogni nostro Family Banker, vige il concetto del Long Life Learning cioè il suo per- corso formativo dura quanto dura la sua vita professionale. Quindi diamo un’importanza fondamentale all’attività didattica che non necessariamente si limita agli argomenti tecnici specifici della professione, ma che può spaziare anche a tutta una serie di didattiche inerenti il comportamento e le attività relazionali. L’insieme della sfera didattica di MCU è suddivisa in quattro sezioni: I am, I work, I know, I project e riguardano la sfera comportamentale, tecnicocommerciale, tecnico-normativa e l’integrazione di come essere, come fare, cosa sapere. Come funziona la Corporate University di cui lei è amministratore delegato? MCU è uno dei pochi istituti aziendali esistenti in Italia e serve a coprire la necessità formativa sia della rete di vendita, sia dei 1800 dipendenti di Banca Mediolanum. E’ collocata in un palazzo limitrofo alla nostra sede di Milano Tre e dispone di un Residence per ospitare i partecipanti ai corsi e completare così l’ “effetto Campus”. In totale, l’Università eroga oltre cento corsi, più un Master di secondo livello in collaborazione con l’università Bocconi di Milano, dedicato ai quadri e dirigenti interni e di alto potenziale. Nel 2010, ad ogni agente e ogni dipendente sono state mediamente erogate 18 giornate di lezione. Inoltre, sta per partire il primo Master Universitario in Family Banking realizzato con il MIP Business School del Politecnico di Milano, riservato a laureati di primo e secondo livello di tutte le facoltà, che abbiano il desiderio e la volontà di intraprendere la carriera del professionista finanziario. L’obiettivo è quello di formare i Family Banker del futuro, i promotori finanziari d’eccellenza, attraverso un percorso di studi di altissimo livello. Un altro punto di orgoglio di MCU è dato dalla percentuale dei promossi presentati da noi tra coloro che sostengono l’esame di abilitazione alla professione di promotore finanziario: la percentuale dei promossi tra i formati da Banca Mediolanum è il doppio rispetto al resto del mercato. Annalisa Sara Doris PRESIDENTE ESECUTIVO FONDAZIONE MEDIOLANUM E INTANGIBLE ASSET MANAGER GRUPPO MEDIOLANUM Annalisa Sara Doris Sara Doris nasce il 7 maggio 1970 a Bassano del Grappa (VI), da Ennio Doris e Lina Tombolato, è sorella di Massimo Doris. E’ sposata con Oscar Di Montigny e insieme hanno 5 figli. Sara Doris frequenta il Liceo Artistico presso l’Istituto Sacro Cuore di Milano dove si diploma nel 1988. Consegue poi la laurea in Scienze Politiche presso l’Università Statale di Milano. Nel 1996 inizia una serie di esperienze nella Sede principale del Gruppo Mediolanum che hanno visto un primo periodo di conoscenze globali della pratica bancaria al Banking Center. Il percorso si è poi sviluppato con un’esperienza nella Direzione Marketing che per Banca Mediolanum è uno degli ambiti strategici dal quale transita tutta l’operatività aziendale. Infine un periodo al Controllo di Gestione per acquisire nozioni sullo sviluppo dei flussi finanziari aziendali e sulla realizzazione e stesura dei bilanci. Attualmente è Presidente Esecutivo della Fondazione Mediolanum che si impegna con iniziative a favore dei bambini di strada in particolare nei paesi del Terzo Mondo e Intangible Asset Mana- ger del Gruppo Mediolanum, con il ruolo di coordinare tutte le attività aziendali rivolte allo sviluppo degli assetti intangibili dell’Azienda e di assicurarne la comunicazione all’interno e all’esterno. In particolare ha la responsabilità di realizzare il Bilancio Sociale del Gruppo. Il Gruppo è impegnato in opere sociali e progetti di solidarietà attraverso la Fondazione Mediolanum. Quali traguardi ha già raggiunto? Quali obiettivi sta perseguendo? I nostri principali obiettivi mirano a offrire futuro ed educazione ai “bambini di strada” nei Paesi del Terzo Mondo. Nel corso degli ultimi anni, attraverso le iniziative legate al progetto “Piccolo Fratello”, abbiamo realizzato molti importanti obiettivi. Tra questi possiamo citare la costruzione di una casa famiglia oggi in grado di ospitare 40 bambini, a Kibera, in Kenya. Siamo attivi anche ad Haiti, dove abbiamo realizzato 4 scuole di strada a Citè Soleil, acquistato un “water truck” e sostenuto una officina meccanica che permetterà loro di autofinanziarsi parzialmente, costruito un centro ambulatoriale per la maternità e acquistato un edificio adibito poi a scuola dove il pomeriggio ci saranno anche dei corsi professionali per i ragazzi. Le recenti calamità che hanno colpito l’isola caraibica hanno reso l’emergenza sempre più allarmante, pertanto gli obiettivi di Piccolo Fratello non possono che essere orientati al potenziamento delle iniziative volte alla raccolta fondi. Anche Banca Mediolanum ci ha voluto dare direttamente una mano; si è infatti impegnata, alla fine dell’estate scorsa, a versare il corrispettivo per i costi di un mese di scuola di un bambino per ogni nuovo conto corrente Freedom sottoscritto fino al 31 marzo scorso. Questo si è concretizzato in un anno di scuola per 2.880 bambini di Haiti. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 014 trend Qui Ulaan Bataar Un Paese di frontiera con molte opportunità L’UOMO DELLA COPERTINA È SUKHBAATAR BATBOLD IL PRIMO MINISTRO DELLA MONGOLIA, LEADER DELLA COALIZIONE CHE GUIDA IL PAESE VERSO LA MODERNITÀ E CERCA DI FARLO USCIRE DALLA POVERTÀ. UN PAESE CHE SI ESTENDE SU UNA SUPERFICIE CHE È IL 50% DELL’INDIA E CON SOLO 2,7 MILIONI DI ABITANTI. a cura di Saro Capozzoli Fondatore di Jesa Investment Ltd Shanghai M ONGOLIA. Questa parola evoca ai più, immagini di steppe sterminate nel cuore dell’Asia centrale o le gloriose scorribande del feroce condottiero Temujin, passato alla storia con il nome di Genghis Khan. Ma oggi la Mongolia è di più. Molto di più. In pochi sanno che nel 2010 il Mongolian Stock Exchange (MSE) è stato il mercato che ha registrato le migliori performance al mondo, con un incremento del suo valore del 138% nel corso di un solo anno, surclassando le più rosee aspettative degli esperti che prevedevano crescite intorno al 70%. Pochi sono a conoscenza delle performance del Tugrik mongolo (MNT), che ha continuato la sua costante crescita Saro Capozzoli vive e lavora in Cina da più di 20 anni, ha portato più di 600 aziende europee ad investire in Cina e dal 2003 è operativo anche in Mongolia, Arabia Saudita, Brasile e Cile con strutture locali e JV. confermandosi come miglior valuta del 2010, seconda solo al dollaro australiano. Con un apprezzamento del 12,9% rispetto alla valuta statunitense ha raggiunto alla fine dell’anno quota 1.257 MNT per US$. Certo l’aumento del prezzo delle materie prime come rame, carbone e oro, ha giocato il suo ruolo, però è indubbiamente un chiaro segnale dei cambiamenti che la Mongolia sta sperimentando negli ultimi 20 anni. Il 2010 è anche l’anno del record di investimenti diretti esteri (FDI) che hanno sorpassato le stime di 1,4 miliardi di dollari. Sono sintomo di una vera e propria frenesia che sta colpendo il settore minerario e le attività di M&A nel Paese. Gli investitori stranieri continuano incessantemente ad acquisire asset strategici, immettendo capitale fresco nell’economia. Il mega-investimento ad opera della cordata anglo-canadese Rio Tinto-Ivanhoe Mines, per lo sfruttamento minerario della miniera di carbone di Oyu Tolgoi, vale da solo oltre 2,3 miliardi di dollari, più di un terzo del PIL della Mongolia. Un altro risultato sorprendente è il livello record di esportazioni, cresciuto del 54% rispetto al 2009, che ha toccato quota 3 miliardi di dollari. Con questi numeri alle spalle il futuro della Mongolia non può che essere roseo e sono in tanti gli analisti che evocano il paragone con il vicino Kazakistan. Il paese negli ultimi 5 anni ha quasi triplicato il suo PIL, di 146 miliardi di dollari nel 2010, e recentemente ha anche ricevuto da S&P l’upgrading del suo merito creditizio passato a investment grade (BBB). La Mongolia ha tanto in comune con il Kazakistan, dalla posizione geografica a cavallo Sukhbaatar Batbold PRIMO MINISTRO tra Russia e Cina, alla stabilità politica e al favorevole clima per gli investimenti, fino all’impressionante ricchezza mineraria, ed ha tutte le carte in regola per ripeterne la stessa straordinaria crescita. Tanti sono i punti di forza e le opportunità di cui il Paese dispone, ma permangono tuttavia ancora delle debolezze e delle possibili minacce che il governo mongolo dovrà ben tenere in considerazione se vorrà seguire la strada intrapresa dal Kazakistan. I 10 paesi con il maggior sviluppo del Pil (% anno su anno) 2010-2015 Fonte: Citi Investment Research and Analisys I 10 paesi con il maggior Pil (% anno su anno) 2010-2030 Fonte: Citi Investment Research and Analisys Il punto di forza principale del Paese è la sua incredibile ricchezza di materie prime. Si stima ci siano oltre 8.000 depositi di 440 minerali diversi in Mongolia, di cui circa solo 600 sono attualmente sfruttati. Tra i minerali principali troviamo carbone (25 milioni di tonnellate esportate nel 2010), oro, argento, rame (600 mila tonnellate nel 2010), piombo, stagno, minerale di ferro (3.6 milioni di tonnellate sempre nel 2010), molibdeno, oltre a materiali da costruzione, come sabbia, ghiaia e marmo. A questo inestimabile tesoro si aggiunge anche l’uranio di cui la Mongolia rappresenta una delle riserve più importanti al mondo. A testimonianza di ciò a inizio 2011 è giunta la notizia della ratifica dell’accordo con la Russia per la nascita della joint-venture “Dordon uran” che si occuperà dell’estrazio- ne dell’uranio e della prospezione geologica nel Paese. Tuttavia la cosa stupefacente è che, nonostante attragga la grandi flussi di investimento stranieri, l’industria mineraria mongola è ancora nelle prime fasi di sviluppo e il potenziale di crescita è notevole. Diversi sono stati i segnali in questo senso. Nel 2010 ha attirato livelli record di investimenti stranieri, la produzione è aumentata costantemente, diverse aziende stanno facendo profittevoli IPO in mercati internazionali come Hong Kong e Australia ed il numero di operazioni di M&A è salito in modo significativo. Inoltre la Mongolia è finita recentemente sotto i riflettori di importanti aziende internazionali, in particolare giapponesi, alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento di terre rare (REE), di cui la Mongolia detiene grandi giacimenti. Il loro prezzo sta crescendo vertiginosamente in quanto senza REE non è possibile costruire vetture elettriche, turbine eoliche, i telefoni cellulari, radars, sistemi di guida missilistici, etc. Inoltre, per i prossimi anni, secondo un sondaggio di Bloomberg, i prezzi della maggior parte delle materie prime dovrebbero aumentare sensibilmente e questo fa ben sperare per lo sviluppo e gli investimenti nel settore minerario negli anni a venire. Un secondo elemento che rende la Mongolia un Paese interessante per gli investitori stranieri è la stabilità del sistema politico, fattore per nulla secondario in un Paese in via di sviluppo. Il primo ministro Sükhbaatar Batbold in particolare e il suo governo sono molto popolari tra gli investi- 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 tori stranieri che gli attribuiscono credenziali accademiche di tutto rispetto, unite ad un ottimo livello di inglese, credenziale non così comune in Mongolia. La grande coalizione che sussiste dal 2008 tra i due partiti è sancita dalla divisione delle due cariche principali, in quanto il primo ministro appartiene al Mongolian People’s Revolutionary Party (MPRP) e il presidente al Democratic Party (DP), assicurando stabilità al Paese e con una grande sfida da affrontare: fare emergere dalla povertà il 35% della popolazione e creare un Paese che si sviluppi stabilmente. La legge mongola inoltre non discrimina gli investitori stranieri. Sia per legge, sia nella reale pratica, gli stranieri possono possedere il 100% di qualsiasi attività commerciale registrata senza nessun obbligo legale, regolamentare o amministrativo di assumere nativi mongoli in qualità di partner di joint venture, azionista o agente. La Mongolia non si riserva neppure il diritto di fare screening di investitori o progetti, se non in termini di legalità dell’attività proposta. Le uniche eccezioni a questo regime di investimento flessibile sono la proprietà dei terreni, l’estrazione di petrolio e lo sfruttamento dei giacimenti minerari strategici in cui la proprietà deve essere approvata dall’Agenzia per l’energia nucleare. Come risultato di questi fattori positivi, nonostante qualche incertezza in corso sul regime normativo, gli investitori ritengono che l’ambiente di business stia migliorando costantemente. Gli analisti si attendono dunque che nel lungo periodo il sistema legale e 016 trend La borsa Mongola: una crescita inarrestabile A sinistra l’andamento della Borsa della Mongolia, a destra il rapporto con il dollaro della moneta locale. normativo della Mongolia dovrebbe continuare a sostenere gli investimenti stranieri nei settori chiave dell’economia. Questi fattori, uniti alla vicinanza geografica con la Cina e quindi con un bacino vastissimo di potenziali clienti, rappresentano i principali asset che la Mongolia può spendere nella ricerca di nuovi investitori stranieri. E’ interessante il parallelo che spesso i mongoli fanno tra Mongolia e Canada. Entrambi Paesi enormi, freddi e pieni di risorse naturali e con una popolazione ridotta. Tutti e due i Paesi hanno un mercato potenziale enorme ai confini, come quello Cinese per la prima, e gli Stati Uniti per il secondo. Quindi è questo il motivo per cui si guarda molto in direzione del Canada, come esempio da seguire. Tuttavia proprio quest’ultimo elemento permette di capire quali siano le sue principali debolezze e come il governo si stia impegnando a ridurle. Essendo un Paese senza sbocco sul mare delimitato da due delle più importanti economie emergenti al mondo come Russia e Cina, la Mongolia continua ad adottare un approccio pragmatico alle relazioni internazionali. Infatti è stata posta molta attenzione sul bilanciamento delle relazioni con questi due Paesi, in quanto rappresentano i principali partner commerciali. La Mongolia dipende quasi esclusivamente da importazioni energetiche russe, fattore che rappresenta per Mosca una carta importante da giocarsi nell’aiutare le società russe nelle gare d’appalto per le preziose miniere mongole. Per quanto riguarda la Cina, nel 2010 le esportazioni hanno rappresentato addirittura l’85% del totale della Mongolia. La Cina è anche attualmente anche il più grande investitore straniero e a testimonianza di ciò nel giugno 2010, il premier cinese Wen Jiabao ha accordato un prestito di 500 milioni di dollari che servirà alla Mongolia a sviluppare il settore minerario e le principali infrastrutture. La presenza di un così potente vicino rappresenta una grande risorsa ma la quasi totale dipendenza dalla domanda cinese è sicuramente una debolezza per il sistema paese. Se infatti il record di esportazioni del 2010, che ha trainato il risultato del PIL, è espressione dell’incremento della domanda cinese, allo stesso modo la recessione del 2009 è dovuta al suo brusco rallentamento, in seguito alla crisi mondiale. Tuttavia il governo mongolo sembra aver capito il potenziale rischio. “La crescita incessante della Cina ci dà una grande opportunità di svilupparci” sostiene Sanjaasuren Oyun membro del parlamento mongolo, “ma non vogliamo semplicemente diventare i fornitori di materie prime di un solo Paese.” La Mongolia sembra anche non aver dimenticato i secoli di conflitti tra i due Paesi. “La società mongola ha un senso di alienazione culturale dalla Cina e teme che la crescente dipendenza economica del potente vicino possa trasformarsi in servilismo politico. Questo sentimento prevarica i calcoli razionali sugli immediati benefici economici e sminuisce ogni avviso o consiglio degli esperti internazionali”, sostiene un ricercatore dell’Istituto per gli Studi Strategici di Ulaan Baator. E’ in quest’ottica che bisogna leggere ad esempio la recente decisione di dare priorità alla costruzione di una strada asfaltata di 1500 km verso il nord-est, che collegherebbe alla Russia e alla Trans-Siberiana, e rimandare la costruzione di una semplice ferrovia che sostituisca l’attuale strada sterrata e colleghi la miniera di Tavan Tolgoi alla Cina. E’ importante inoltre notare che il governo mongolo continui a lavorare per aumentare i legami con quelli che definisce i “terzi vicini”, in particolare Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Canada e Paesi europei. Giappone e Stati Uniti sono stati i maggiori fornitori di aiuti stranieri in Mongolia dalla sua indipendenza nel 1990 ed il loro ruolo continua ad essere importante. Uno dei problemi più urgenti per l’economia mongola resta tuttavia lo sviluppo di infrastrutture per fornire canali di esportazione per il fiorente settore minerario. La gravità della situazione è dimostrato dall’ultimo rapporto sulla competitività internazionale fornito dal World Economic Forum, che colloca la Mongolia tra i peggiori Paesi al mondo per le infrastrutture (117° su 139). La rete ferroviaria esistente ha attualmente poche diramazioni e di conseguenza alcune aree minerarie importanti non hanno ancora accesso al trasporto ferroviario. La capacità di esportazione è ulteriormente limitata dal fatto che la Mongolia ha un solo passaggio ferroviario al confine con la Cina. Al fine di massimizzare la generazione di profitti dalla sua ricchezza mineraria la Mongolia si sta attualmente concentrando sulla estensione della sua rete ferroviaria, così come del miglioramento delle infrastrutture in generale, in particolare verso le aree minerarie. Il governo mongolo ha sviluppato infatti un nuovo piano di sviluppo che prevede la costruzione di 5.700 km di nuove ferrovie. Un altro fattore interessante sottolineato dagli investitori che abbiamo conosciuto, è che mentre la corruzione non rappresenta un problema come invece lo è in molti altri mercati emergenti, lo è l’eccessiva burocrazia che a loro avviso lascia il sistema esposto ad abusi. Una preoccupazione in particolare riguarda il complicato processo per partecipare alle gare d’appalto. Infine la difficoltà di trovare adeguate risorse umane rappresenta un problema per gli investitori stranieri ed un serio ostacolo alla crescita del Paese. Questo problema è da ricercarsi nel sistema d’istruzione che è carente nella formazione tecnica, mancano istituti all’altezza del bisogno e fatica a formare personale sufficiente per alimentare la crescente domanda di tecnici. Il Paese presenta comunque diversi elementi interessanti e nuove opportunità che potrebbero fornire nuovi impulsi agli investitori stranieri. Un esempio è la possibilità che il London Stock Exchange acquisisca il suo equivalente mongolo, fornendo nuove opportunità sia per le imprese locali, intenzionate a raccogliere fondi per finanziare l’espansione, sia per gli investitori internazionali, interessanti ad aumentare la propria esposizione verso società in forte crescita. Un altro fattore è rappresentato dalla quantità di risorse ancora non sfruttate. Mentre le attuali miniere sembrano destinate a garantire la crescita a due cifre del PIL reale nel medio termine, gli analisti sottolineano che la stragrande maggioranza del Paese è an- cora da esplorare. Mentre la ricerca è in gran parte in attesa a causa della incertezza sul rilascio delle licenze minerarie, nel medio-lungo periodo, è facile prevedere che le imprese minerarie continuino la loro ricerca di nuovi depositi. Il presidente di Ivanhoe Mines, Robert Friedman, ha ipotizzato che il paese nasconde più di 20 nuove miniere di rame e oro delle dimensioni Oyu Tolgoi, tanto per capire la possibile portata del fenomeno. Infine, è probabile prevedere che il boom successivo sarà dei servizi collegati all’attività mineraria. Mentre il minerario è già attualmente in espansione c’è un enorme potenziale per l’erogazione di servizi accessori, data la relativa mancanza di infrastrutture nel Paese. Il potenziale sviluppo potrebbe riguardare società di perforazione, servizi di riparazione, assunzione e ricerca del personale e fornitori di alimenti e bevande. Il boom mi- JESA INVESTMENT & MANAGEMENT Co. LIMITED Da anni un riferimento irrinunciabile J ESA INVESTMENT è un gruppo cinese fonda- to da Saro Capozzoli nel 1998. Con managers sia cinesi che italiani l’azienda è diventata un riferimento in Cina e Mongolia per le aziende che vogliono muoversi in questi paesi. Basata a Shanghai e Ulaan Bator, fornisce supporto nella valutazione delle strategie di penetrazione industriale e commerciale in Cina e Mongolia e con un approccio di mitigazione del rischio e nella massimizzazione del controllo delle operazioni. JESA è una piattaforma completa che garantisce l’implementazione dei progetti attraverso la pianificazione finanziaria, valutazioni tecniche, organizzazione delle risorse umane, pianificazione contabile e fiscale e segue operazioni di M&A in tutte le fasi JESA ha sviluppato direttamnente anche iniziative di Private Equity in Cina e Mongolia e in Arabia Saudita assieme ad un partner industriale e finanziario locale. JESA OFFICES IN MONGOLIA 9th Floor, Landmark Tower Ulaan Bator, Mongolia JESA’s Headquarters 112 Fenyang Road House 4 200031 Shanghai China 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 nerario dà inoltre le risorse e le opportunità necessarie per sviluppare una serie di settori chiave con le infrastrutture: il settore energetico, l’immobiliare e il settore bancario. Altri settori dove l’Italia potrebbe essere protagonista sono quello delle pelli, nella lavorazione del kashmir, nella lavorazione delle carni. E’ infatti un Paese molto popolato di animali da allevare, circa 50 milioni di capi tra bovini, capre, montoni, cavalli, che in realtà sono in gran parte liberi allo stato brado e l’industria della carne come la conosciamo noi, è agli albori. Anche il turismo è una grande risorsa per il Paese. Ogni anno circa quattrocentomila turisti arrivano in Mongolia nei 4 mesi di disgelo, tra giugno e settembre, attratti dai paesaggi mozzafiato, dalla varietà degli scenari. Dal deserto del Gobi a sud, le aree montagnose a ovest, i grandi laghi e i prati verdi del nord e le praterie della parte centrale ed est. Questa è la Mongolia, difficile da riassumere in poche pagine, ma è certamente possibile farsene una idea. Purtroppo il tessuto industriale italiano non è molto attratto da questa realtà. Molte missioni governative si sono succedute nel corso degli anni, la prima c’e’ stata nel 2003, anno in cui ho deciso poi di aprire un ufficio nella capitale mongola per creare una piattaforma di servizi per gli investimenti e di investimenti di private equity come quella che sono riuscito a creare in Cina in 15 anni. Ma purtroppo finora i nostri referenti sono tedeschi, canadesi, australiani, cinesi, e ben pochi italiani hanno mostrato interesse ad una realtà come questa. E mi chiedo il perché. 018 trend OSSERVATORIO Osservatorio Luglio Economia & Mercati MUOVERSI CON CAUTELA E AVERE PAZIENZA. ATTENDERSI MERCATI ALTALENANTI E INCREMENTARE IL RISCHIO AZIONARIO NELLE FASI DI DEBOLEZZA. a cura dell’Ufficio Studi di Investire S TIAMO VIVENDO momenti dove la stabilità dei mercati sembra essere aggrappata alle sorti della piccola Repubblica di Grecia e alla sua disponibilità al sacrificio. I mercati in queste settimane hanno sofferto molto l’incertezza posta da un possibile fallimento del Paese, un fallimento potenzialmente in grado di trascinare il sistema finanziario europeo in una crisi simile a quella del 2008. Tuttavia, ed in positivo, questa crisi sta facendo emergere una Sintesi operativa Asset Class Indicazione Indic. di Reletive Value e/o Commenti Azioni = Obbligazioni Societarie ed EM + Se superata la crisi greca, attendersi un mercato in fase di consolidamento e trading range. Rimanere tatticamente cauti e comprare su debolezza. Più positivi su USA e nel medio termine sugli Emergenti. Ancora negativi su Periferici Area Euro. Positivi su IG ma più cauti su HY. Positivi su Emergenti in Valuta Locale. In prospettiva interesse sui Bancari Senior. Nel medio termine avvantaggiarsi dai rally per ridurre duration. Poca volatilità, Acquistare su debolezza USD e EM Comprare solo su debolezza Obbligazioni Governative Valute Materie prime --+ USD, + EM = Legenda Tabelle: + positivo; - negativo; = neutrale; =/+ (=/-) neutrale che tende al positivo (negativo); +/= positivo senza grande convinzione. EM=mercati emergenti crescente coesione politica verso il progetto della Moneta Unica ed anche verso i sacrifici necessari per mantenerla viva, come pure si sta rafforzando ed accelerando il necessario processo di integrazione fiscale europea. Oggi è chiaro che gli Stati Membri dell’Unione sono disposti ad accollarsi il costo del salvataggio della Grecia, insieme al FMI (che esprime un simile “interesse” da parte degli USA e di altre nazioni sviluppate), senza chiedere per ora alcun sacrificio ai creditori privati: una evenienza che diversamente, a causa delle tecnicità dei mercati finanziari, avrebbe provocato il fallimento sul Debito Pubblico di Atene. Questo sacrificio dei privati sarà certamente chiesto in un secondo momento, dopo il 2012, quando le condizioni di salute del sistema finanziario saranno (auguriamocelo) più floride e quando i nuovi meccanismi legali consentiranno quelle forme di ristrutturazione dei Debiti Pubblici ordinate che oggi non sono ancora possibili. Per gli investitori in obbligazioni greche sarà comunque bene prepararsi per tempo. A fronte di questo impegno però dell’Europa ad Atene viene richiesto uno sforzo in termini di sacrifici fiscali e sociali molto grande ed è proprio qui che potrebbe annidarsi il grande rischio di un rifiuto o di una incapacità della società civile greca di trovare una equa divisione dei sacrifici necessari: in sostanza il fato della crisi greca dipende ormai solo da Atene e francamente è difficile fare delle previsioni. FATTORI DI RISCHIO A COMPLEMENTO DELLO SCENARIO PRINCIPALE, OVVERO DELLA SITUAZIONE IDENTIFICATA COME PIÙ PROBABILE, È NECESSARIO CONSIDERARE GLI SCENARI ALTERNATIVI CHE SI VERIFICHEREBBERO NEL CASO SI CONCRETIZZASSERO ALCUNI RISCHI/OPPORTUNITÀ CON PROBABILITÀ INFERIORI 1 Scenario alternativo (Positivo) Forte ripresa ciclica mondiale trainata dai Paesi Emergenti, da una forte ripresa degli investimenti privati nei Paesi Sviluppati (Probabilità 10%, ridotta rispetto al mese precedente). 2 Scenario alternativo (Negativo) Aumentano le aspettative di rallentamento ciclico che viene rafforzato dalla persistenza di prezzi delle materie prime ancora troppo elevati. Questi producono inflazione difficile da contenere sia nei Paesi Emergenti che nei paesi Sviluppati. Si profila una scenario da quasi o piccola stag-flazione dove si manifestano risposte scomposte da parte delle Banche Centrali che alzano i tassi nel tentativo di contrastare le aspettative di inflazione. Le Politiche Fiscali sono già lanciate nella restrizione e non hanno spazio per invertire la rotta. Il rallentamento economico rischia di scivolare in una nuova recessione. (Probabilità 20%, aumentata rispetto al mese precedente). 3 Aumentare l’investimento in azioni Tipo di investimento Giudizio Commenti/consigli operativi Azioni Obbligazioni Societarie ed EM Obbligazioni Governative Valute Materie prime ++ ++ --= USD, + EM + Evitare Parte a Lunga Curve In difesa con obbligazioni governative forti Tipo di investimento Giudizio Commenti/consigli operativi Azioni Obbligazioni Societarie ed EM Obbligazioni Governative --- ----- --= /+ + USD = /+ Preferire brevi scadenze e Titoli legati all’inflazione; evitare periferici EU Valute Materie prime Scenario alternativo (Molto negativo) Crisi in Grecia con effetto contagio al resto dell’Area Euro attraverso gli altri Paesi Periferici. Si evidenzia nuovamente una coesione politica in Europa con una modesta capacità dei governi nazionali di implementare efficacemente le restrizioni fiscali necessarie esaltano il rischio sovrano. Crescono le difficoltà nei sistemi bancari scatenate dal possibile consolidamento del Debito Greco. (Probabilità 20%, ridotta rispetto al mese precedente). Esclusi i preziosi Preferire i preziosi Stare molto liquidi Tipo di investimento Giudizio Commenti/consigli operativi Azioni Obbligazioni Societarie ed EM Obbligazioni Governative --- ----- ----+ USD, +CHF + Tenere liquidità Preferire inflation linkers e debito dei Paesi Core Positivi su valute di Paesi ricchi di Materie Prime Preferire i preziosi Valute Materie prime Legenda Tabelle + positivo; - negativo; = neutrale; =/+ (=/-) neutrale che tende al positivo (negativo); +/= positivo senza grande convinzione. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio / agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 020 trend OSSERVATORIO Se la Grecia è un catalizzatore importante per l’andamento dei mercati, non è però l’unico. Nelle ultime settimane le aspettative di crescita, in modo non inatteso (vedere il numero di Giugno), hanno subito una forte correzione in negativo, complici i venti contrari portati dalla salita delle materie prime, dallo stop produttivo giapponese e dalla crescita dell’inflazione nei paesi Sviluppati ed in quelli Emergenti. Le asset di rischio (azioni e crediti HY) hanno subito una correzione verso valutazioni idonee a tenere conto di questo mutato scenario ed in molti mercati siamo tornati a vedere valori analoghi a quelli di inizio anno. Quello che oggi ci dice l’analisi del ciclo è che il sistema economico mondiale, oltre ad essere sempre più interconnesso, ha ancora importanti aggiustamenti strutturali in corso per cui la crescita nei prossimi trimestri sarà nei Paesi Sviluppati moderata e sotto potenziale ed in leggero rallentamento in quelli Emergenti. L’Analisi ci dice infatti che nei primi la disoccupazione è ancora troppo elevata ed il reddito disponibile delle Famiglie ancora troppo poco dinamico per poter sostenere una crescita al potenziale, oltre ad essere frenata dalle politiche fiscali restrittive: servirebbero, dunque, maggiori investimenti da parte delle imprese che hanno le potenzialità per farlo. Nei Paesi Emergenti invece la crescita c’è, ma deve essere contenuta poiché alimenta troppa inflazione. Per evitare che questo scenario di crescita moderata e sotto potenziale si trasformi in uno scenario di moderata stagflazione, ai Paesi Sviluppati non rimane che mantenere espansive le politiche monetarie, spingere al massimo il sistema bancario verso l’espansione creditizia (possibilmente evitandogli eccessive penalizzazioni regolamentari) e favorire gli investimenti privati, mentre il Settore Pubblico compie i necessari aggiustamenti. pressa dalla politica fiscale e data la persistenza di problemi di crescita nei Paesi Periferici. Nei Paesi Emergenti invece la restrizione monetaria si accompagnerà ad una maggiore liberalizzazione dei cambi che faciliterà il contenimento dell’inflazione: in questi Paesi le forze che spingono la crescita hanno ragioni strutturali che difficilmente possono essere abbattute da politiche economiche restrittive. Se aggiungiamo che le valutazioni azionarie rimangono non particolarmente elevate, possiamo pensare che acquistare il mercato, senza affanno e nei momenti di debolezza, si riveli una strategia adeguata. Quanto ai mercati su cui puntare sarà bene preferire gli USA che hanno la Politica Economica più flessibile, il Dollaro sottovalutato e i tassi di finanziamento più competitivi. Viceversa sarà bene attendere ancora qualche mese per i Paesi Emergenti, verificando la stabilizzazione dell’inflazione, preferendo America Latina e successivamente Asia (no Est Europa). Fare molta attenzione ai Paesi Periferici dell’Area Euro che, nonostante le valutazioni appaiano potenzialmente interessanti, soffriranno particolarmente di Politiche Fiscali restrittive. Di questi sviluppi, al momento, solo alcuni sono in atto, mentre altri lo sono solo in forma embrionale e si dovrà pazientare ancora. Il rallentamento economico quindi sarà una certezza dei prossimi mesi ma si può essere relativamente ottimisti per la fine del 2011 – sempre a patto che la crisi greca non precipiti e che gli USA non “scivolino” in una mini crisi fiscale legata al mancato innalzamento del tetto sul loro indebitamento (ipotesi a cui non vogliamo nemmeno pensare nonostante sia un evento con probabilità non nulla). Il fatto che la FED, la Bank of Japan e forse anche la Bank of England siano ancora orientate a favore di politiche monetarie espansive facilita le cose, dando implicito supporto agli attivi di rischio. Inoltre il rallentamento ciclico indurrà una maggiore moderazione nei prezzi delle materie prime, favorendo una minore inflazione e allentando la pressione sui margini aziendali (gli stessi Sauditi si rendono conto che il petrolio sopra i 100 $ al barile, oltre a ridurre i consumi, produce forti incentivi allo sviluppo veloce delle energie alternative) e da ultimo possiamo pensare che il Giappone riesca a riprendersi già dal prossimo autunno grazie al poderoso supporto monetario e fiscale voluto dal suo Governo. I rialzi BCE dovrebbero essere ormai alla fine, dato che la forza ciclica europea sarà fortemente com- Per quanto riguarda le obbligazioni governative, non delineandosi uno scenario deflazionistico, ma solo di crescita moderata con un inflazione modesta, le prospettive non dovrebbero essere brillanti. Meglio il rischio di credito obbligazionario senior delle aziende industriali, delle utilities e – con grande moderazione – quello a tasso variabile delle grandi Banche che dovranno ri-capitalizzarsi favorendo gli investitori nella parte alta della loro “capital structure”. Infine rimangono buone prospettive per il Debito dei Paesi Emergenti in valuta locale (piace il Brasile), sia per le opportunità di una rivalutazione del cambio contro Euro, che per i tassi di interesse più elevati rispetto a quelli Euro ed allineati alla loro maggiore crescita economica. Sul Dollaro iniziare a pensare ad uno scenario di lento e progressivo miglioramento delle quotazioni contro Euro. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio / agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 022 trend Qui America Wine&food, che ne sai tu di un campo di grano e uomini che odiano le bambole IL VINO ITALIANO TRIONFA, AUTOGRILL INCREMENTA LA SUA PRESENZA. IL 40% DELLE PANNOCCHIE DIVENTA ETANOLO E GREENPEACE CE L’HA CON BARBIE a cura di Charles Kowalsky S TIAMO ubriacando gli americani. Nel vero senso della parola. Non solo il nostro Paese è diventato il primo produttore al mondo di vino, superando la Francia. L’Italian Wine & Food Institute ha infatti sottolineato il momento d’oro dell’importazione del vino italiano negli States. Rispetto allo scorso anno, abbiamo incrementato la quantità del 28,7% e il valore del 27,1% In soldoni, (e litri) significa che abbiamo venduto per un valore di 297 milioni di dollari e 610.570 ettolitri. Una buona parte di questo successo è dovuto alle “bollicine”, spumante e prosecco, che hanno incrementato la loro presenza sul mercato Usa del 53,8% in quantità e del 48,9% in valore. Cioè 50.180 ettolitri e quasi 30 milioni di dollari. Salute! Che ne sai tu di un campo di grano... Per l’anno in corso le stime del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense dicono che il 40% della produzione di mais diventerà biocarburante per i veicoli. Produzione record per il bioetanolo ricavato dal mais in Usa. Da mesi, il settore statunitense ha registrato un tasso di crescita costante, che probabilmente è destinato ad aumentare nel tempo, dopo il via libera da parte dell’ Environmental Protection Agency all’aumento dal 10 al 15% del tenore di etanolo nella benzina. .Le stime per il 2010 parlano di 4,9 miliardi di bushel (la misura di capacità per aridi negli USA: un bushel equivale a 27,216 kg di grano), circa il 40% della produzione totale di mais nell’intero Paese. Nonostante questo dato abbia fatto balzare il costo del mais del 3,6% a quota 698 centesimi per bushel, il dipartimento per l’Agricoltura statunitense, l’Usda, ha osservato come molti produttori di bioetanolo possano aspettarsi per il 2011 dei buoni margini di profitto, grazie a una discreta quantità di mais e altri cereali acquistata in anticipo a prezzi bloccati. L’Usda ha inoltre rassicurato i consumatori americani che la produzione di cereali sarà sufficiente a a garantire alimenti, mangimi, esportazioni e anche carburanti. Uomini che odiano le bambole Guerra senza esclusione di colpi tra Greenpeace, la combattiva associazione ambientalista e la Mattel, l’azienda di giocattoli che produce la Barbie, la bambola più diffusa al mondo. Il motivo è che per realizzare i packaging della Barbie, si tagliano troppi alberi delle foreste indonesiane. Mattel si fornisce dalla Compagnia indonesiana APP (Asia Pulp and Paper). E la foresta pluviale indonesiana è l’abita di due animali a rischio di estinzione: la tigre di Sumatra e l’orangutan. Per vincere la loro battaglia, gli attivisti di Greenpeace hanno addirittura utilizzato il fidanzato di Barbie, (il bambolo?) Ken che dichiara di volerla lasciare. La dichiarazione è apparsa in un enorme striscione sulla facciata del quartier generale della Mattel a Los Angeles. Senza sosta in Autogrill Continua senza sosta lo sviluppo della presenza del Gruppo Autogrill negli Stati Uniti. Attraverso la divisione americana HMSHost, ha rinnovato due contratti nell’aeroporto di Salt Lake City (Utah). 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 Nell’aeroporto internazionale di Salt Lake City HMSHost si è aggiudicata la gestione di 24 punti vendita, di cui 15 di ristorazione per ulteriori 10 anni (fino al 2021) e 9 retail, per altri 7 anni (fino al 2018). Le concessioni, a regime dal 2013, si stima genereranno ricavi annui per oltre 30 milioni di dollari. All’interno dei nuovi locali verranno inseriti marchi internazionali come Starbucks Coffee, e insegne della tradizione locale, quali High West Distillery & Saloon, ristorante in stile western. L’aeroporto internazionale di Salt Lake City, con oltre 20 milioni di passeggeri nel 2010 è hub di Delta Airlines. Lo scalo collega la regione con più di 90 destinazioni in tutto il mondo e opera giornalmente 750 voli internazionali. La società è presente anche all’aeroporto di Port Columbus (Ohio). Per stare sui mercati ci vuole equilibrio. Invesco Balanced-Risk Allocation Fund Invesco Asia Balanced Fund ISIN: (A) LU0432616737; (A- Distr.) LU0482498176 ISIN: (A) LU0367026217; (A-Distr.) LU0367026134 • Adotta una strategia di investimento che distribuisce equamente il rischio tra obbligazioni, azioni e materie prime • Offre la possibilità di accesso ai mercati dell’area Asia-Pacifico, attraverso un approccio bilanciato tradizionale • Ricerca attivamente i migliori rendimenti nei diversi contesti economici (crescita, inflazione, recessione) e utilizza un rigoroso processo di monitoraggio del rischio • Combina i vantaggi di un mercato azionario a forte crescita con i benefici valutari degli strumenti obbligazionari locali Classificazione per quartile 2010 1° dal lancio* 1° Classificazione per quartile 1 anno 1° 3 anni 1° 5 anni 1° Fonte: Morningstar, dati al 31/12/2010. *Data di lancio: 01/09/2009. Fonte: Morningstar, dati al 31/12/2010. S&P Fund Management Rating S&P Fund Management Rating Morningstar Fund Rating Fonte: Standard & Poor’s, dati al 31/12/2010. Fonte: Standard & Poor’s, dati al 31/12/2010. Fonte: Morningstar, dati al 31/12/2010. La pubblicazione ha carattere meramente informativo. Non contiene offerte, inviti a offrire o messaggi promozionali finalizzati alla vendita o alla sottoscrizione di prodotti finanziari. Il Total Expense Ratio (TER), i costi e gli oneri, nonché le imposte applicabili al Fondo sono indicati nel prospetto informativo. Potrebbero emergere direttamente a carico del cliente altri costi, compresi oneri fiscali, in relazione alle operazioni connesse al comparto. È vietata la diffusione, in qualsiasi forma, della pubblicazione e/o dei suoi contenuti. Invesco non potrà in nessun caso essere ritenuta responsabile per eventuali scelte di investimento effettuate in relazione alle informazioni in essa contenute. Qualsiasi riferimento a classificazioni, rating o riconoscimenti non dà garanzia di rendimenti futuri e può variare nel tempo. Il presente documento è pubblicato in Italia da Invesco Asset Management SA, Sede Secondaria, via Cordusio 2, 20123 Milano. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Considerazione sui rischi: Invesco Balanced Risk Allocation Fund: il comparto può investire in strumenti derivati, pertanto il valore patrimoniale netto del comparto può, a volte, essere estremamente volatile. Invesco Asia Balanced Fund: il comparto investe in obbligazioni e in titoli a reddito fisso e high yield con un livello di rischio più elevato rispetto ai titoli investment grade e soggetti alla possibilità che gli emittenti non effettuino i pagamenti in conto capitale e interessi dovuti. Il fondo può essere negativamente influenzato da una riduzione della liquidità di mercato che potrebbe inibire la capacità del fondo di acquistare o liquidare titoli al loro valore intrinseco. Trattandosi di un comparto che investe in mercati emergenti, gli investitori devono essere disposti ad accettare un maggior livello di rischio rispetto ad un comparto con un obiettivo d’investimento più ampio, poiché potrebbero sorgere difficoltà nelle operazioni di compravendita, di regolamento e di custodia. www.invesco.it 024 trend Qui Londra Le banche e la crisi MENTRE IL GOVERNO INGLESE È DECISO A RIDURRE I RISCHI SISTEMICI CON UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE PARTA DALLA SEPARAZIONE OPERATIVA TRA LE INVESTMENT BANKING (PIÙ ESPOSTE AL RISCHIO E CHE QUINDI NON POTRANNO ESSERE SALVATE DALLO STATO), E LE BANCHE RETAIL (CHE INVECE POTRANNO ESSERE OGGETTO DI SALVATAGGIO), CI SI INTERROGA SULLA LEZIONE CHE LA CRISI DEL 2008 HA AVUTO SULLA SENSIBILITÀ AI PROBLEMI DELLA CLIENTELA. a cura di Christian Liistro, CEO WatchFYI Ltd L A CRISI degli ultimi anni ha messo in croce un sistema economico basato sui sofismi della finanza, che aveva illuso il mondo intero con scenari di crescita infinita, di omnipotenza finanziaria ed economica. Per fortuna, il sistema è crollato, con grosse conseguenze non tanto per gli attori protagonisti di questo sistema, oggi risultano tra i fondatori di numerosi hedge funds, quanto piuttosto per chi all’economia finanziaria si è attaccato per nutrire i sogni che un’economia reale (domestica) non consentiva: i risparmiatori. I carnefici e le vittime Ed allora viene da pensare se questa batosta secolare è servita oggi, col senno del poi, sia ai carnefici che alle vittime. Che forse l’accumulo di ricchezza precedente abbia messo al riparo i carnefici, per i quali la reputazione non è una issue morale (alla quale sono sensibili) ma si compra a suon di business e quattrini? Cosa hanno imparato essi dalla crisi, quale attenzione all’economia reale dedicano oggi? A giudicare dalla raffica di multe che l’Authority Inglese, per la precisione la FSA (Financial Service Authority), sta distribuendo, parrebbe che le banche inglesi non abbiano imparato granché da quanto successo. Passata la tempesta e rimaste, alcune, chi ha potuto, sottocoperta, hanno ricominciato ad operare forse memori dell’assioma Lampedusesco «Bisogna che tutto cambi, perché tutto rimanga com’è», in un silenzioso trantran di vecchia memoria. Ma perché l’assioma funzioni, le sue condizioni devono essere interamente rispettate: ma non tutto è cambiato. Ed il lato dell’equazione che non fa tornare i conti è proprio quello corporate. Sebbene la FSA stia da lungo tempo insistendo sulla politica del TCF (Treat Customer Fairly), le pratiche degli istituti finanziari a livello bottom line (ossia quanto per- cepito dagli utenti) è cambiato poco e spesso in maniera impercettibile nonostante i grandi sforzi organizzativi. Il crollo rovinoso delle azioni bancarie I titoli finanziari sono stati massacrati nelle Borse, da un lato a causa di una congiuntura non favorevole, dall’altra, per quel che attiene le banche inglesi, a causa di una sempre crescente sfiducia verso quel sistema pieno di opacità e per soli esperti, che ti ammalia per chiedere e che si cela nel silenzio quando chiamato in causa. Prima RBS, e forse c’era da attenderselo, adesso persino Barclays, che nel mezzo della crisi si vantava del proprio risk management e del proprio rapporto con la clientela, è stata multata dall’Authority per aver ignorato in maniera continuativa i reclami dei propri clienti. È questo comportamento a mettere a rischio il sistema, non i derivati, di per se utili (se, ovviamente, usati in maniera non eccessivamente speculativa o a leva). Un comportamento che si legittima come indispensabile e padrone di un sistema, o meglio, di una società che esso stesso ritiene incapace di trovare alternative, non curandosi degli effetti reputazionali che tali notizie causano negli utenti ed in ultima analisi, al proprio core business. Tutti sanno che ripristinare la reputazione persa è una missione quasi impossibile e che perderla è oggi, con il tam-tam informatico che viaggia a ritmi impressionanti, è persino troppo semplice. Ma a quanto pare, ciò non è stato ancora metabolizzato dalle società che non hanno ancora esploso al proprio interno la cultura customer-centric che oggi più che mai deve essere esplicita ed evidente. Perché, al persistere di questo atteggiamento, l’altro lato dell’equazione del cambiamento, ossia i clienti, ne metteranno costantemente in evidenza le mancanze. A carissimo prezzo. Global investor, local partner Milano www.bnpparibas-ip.it Premio Alto Rendimento, Il Sole 24 Ore BNP Paribas Investment Partners SGR Terzo Miglior Gestore - Categoria “big” BNP Paribas Investment Partners (BNPP IP) è il marchio globale di tutte le attività di gestione del risparmio del Gruppo BNP Paribas. Per ogni ulteriore informazione, puoi contattare BNP Paribas Investment Partners SGR S.p.A., via Dante, 15 - 20123 Milano, e-mail:[email protected], numero verde: 800 00 99 44. I rendimenti passati, i premi e i rating non sono indicativi di risultati futuri. Il presente materiale ha natura pubblicitaria e viene diffuso con finalità promozionale. 026 trend Qui Brasile La nuova classe media spende sempre di più IN ATTESA DI CONOSCERE SE LE DECISIONI DI CONTRASTO ALL’INFLAZIONE AVRANNO AVUTO SUCCESSO, LE VENDITE MENSILI SI SONO RIPRESE E STANNO RICOMINCIANDO A CRESCERE. IL PAESE, GRAZIE ALLA DOMANDA DOMESTICA POTREBBE REGISTRARE UN INCREMENTO DEL PIL MOLTO SOSTENUTO a cura di Syz Asset management di Banca Syz L A MACCHINA economica brasiliana ha mostrato il suo carattere riprendendosi rapidamente dalla crisi del 2009. Il mercato del lavoro brasiliano non ha smesso di migliorare nel corso degli ultimi anni, le disparità nella distribuzione del reddito si stanno lentamente riducendo e, soprattutto, la classe media sta crescendo rapidamente, fornendo al paese un nuovo serbatoio di consumatori potenziali. La Banca centrale vuole domare i prezzi al consumo La domanda domestica si è quindi ben ripresa, favorendo l’intera economia locale, ma aumentando allo stesso tempo le tensioni inflazionistiche all’interno del paese. Sostanziosi rincari nei prezzi hanno coinvolto quasi tutti i settori economici, gli indici di riferimento sono aumentati bruscamente nel corso delle ultime settimane, e la Banca Centrale Brasiliana (BCB) ha più volte rivisto al rialzo le proprie stime per i prossimi mesi, contribuendo a generare un clima di generale incertezza. Per cercare di riportare l’inflazione nei limiti prestabiliti i tassi di riferimen- to sono stati ripetutamente alzati nel corso dell’ultimo anno, ma con risultati piuttosto deludenti. La divisa, inoltre, è stata lasciata fluttuare liberamente, non tenendo però conto del fatto che l’inflazione brasiliana è più legata a fattori interni che non esterni, e sottovalutando inoltre gli “effetti collaterali” di una simile strategia. Ultimamente, le attenzioni del governo brasiliano si sono quindi rivolte altrove, l’obiettivo sembra essere in particolare quello di ridurre o perlomeno stabilizzare una distribuzione del credito letteralmente esplosa negli ultimi anni. La BCB crede molto in questa strategia, anche se grandi risultati, per il momento,, non se ne sono visti. Concreto rischio di rivendicazioni salariali Nuove pressioni inflazionistiche, inoltre, potrebbero presentarsi nella seconda parte dell’anno a causa delle rinegozziazioni salariali in vista, o ancora, a causa delle variazioni dei prezzi delle materie prime. I prossimi mesi saranno quindi decisivi per capire se il paese riuscirà ad alle- viare queste problematiche, proponendosi come attore di assoluto livello sull’economia mondiale. Intanto diversi settori hanno beneficiato, e continueranno a farlo, dello sviluppo positivo della domanda domestica. Il settore automobilistico, per esempio, ha visto aumentare le proprie vendite locali del 79% tra il 2005 ed il 2010. Forte incremento delle vendite mensili Più nel dettaglio, le vendite mensili si sono ben riprese nel corso del 2010 (+41,8% su base annua) e, dopo qualche mese leggermente al di sotto delle aspettative a inizio 2011, stanno ora ricominciando a crescere. Inoltre, il mercato automobilistico brasiliano sembra ancora avere dei grossi margini di crescita per il futuro. Infatti, in Brasile solo 1 persona su 7 possiede attualmente un’automobile, contro per esempio 1 su 4 in Messico o quasi “1 su 1” negli Stati Uniti. Per molti brasiliani è, inoltre, arrivato il momento del primo viaggio in aereo. Si stima infatti che nel 2011 10.7 milioni di brasiliani voleranno per la prima volta, e di questi, 8.7 milioni prover- 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 ranno dalla classe media. La compagnia TAM, uno dei leader sul mercato domestico, sta pianificando per esempio di aumentare il proprio numero di velivoli, dopo che i suoi passeggeri sono passati da meno di 20 milioni a più di 35 negli ultimi 5 anni. Anche i settori più tecnologici stanno approfittando di questa nuova forza del consumatore brasiliano. Il numero di PC in uso dovrebbe aumentare da 39 milioni nel 2006 a 121 nel 2015 (+210%), secondo le stime dell’Economist Intelligence Unit e della CIA World Factbook. Previsti 253 milioni di cellulari entro il 2015 Sempre secondo queste fonti, il numero di cellulari in circolazione dovrebbe passare da 101 a 253 milioni (+150%) durante gli stessi anni. Oltre a consumare di più, la nuova classe media brasiliana tende anche ad assicurarsi maggiormente dando un supporto significativo all’intero settore. Per esempio, la Bradesco Seguros, una delle compagnie locali più importanti, ha visto il proprio numero di clienti aumentare del 134% tra il 2004 e il 2010. Una pioggia di dividendi DWS Invest Top Dividend, un Comparto a stelle! Quando la borsa attraversa fasi di mercato laterale, la distribuzione dei dividendi acquisisce massima rilevanza, poichè offre agli investitori opportunità di utili regolari e continuativi. Tuttavia, non tutti i titoli che garantiscono un diritto al dividendo sono uguali e offrono le stesse opportunità! Per questo motivo DWS Invest Top Dividend, comparto della Sicav lussemburghese DWS Invest, investe soprattutto in aziende, dalle quali ci si attende un’interessante crescita del dividendo e un’adeguata remunerazione del capitale investito. Dividendi elevati sono emblema di successo. Solo le aziende fondamentalmente solide sono in grado di corrispondere dividendi elevati nel lungo periodo. Investi in alti dividendi. Investi in DWS Invest Top Dividend Per maggiori informazioni contatta: DWS SIM S.p.A. Tel.: +39.02.4024.2375 E-mail: [email protected] Internet: www.DWS.it Messaggio promozionale. Le informazioni contenute in questo documento non costituiscono consigli di investimento, ma una mera descrizione dei prodotti. Prima dell’adesione leggere il prospetto. Le performance sono misurate secondo il criterio dei rendimenti time-weighted, escludendo le commissioni di sottoscrizione. Le performance sono rappresentate al lordo degli oneri fiscali vigenti in Italia. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La documentazione d’offerta pubblicata in Italia (prospetto d’offerta completo e semplificato, modulo di sottoscrizione e suo allegato) è disponibile presso DWS Invest Sicav, DWS SIM S.p.A. (Milano), presso i Soggetti Collocatori e i Soggetti Incaricati dei Pagamenti, nonché sul sito www.DWS.it. © 2010 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati. Le informazioni riportate: (1) sono di proprietà di Morningstar e/o delle società collegate che forniscono i contenuti; (2) non possono essere copiate o distribuite; (3) non si garantisce l’accuratezza, la completezza e la tempestività. Nè Morningstar, nè le società che forniscono i contenuti possono essere considerate responsabili per danni o perdite derivanti dall’uso delle suddette informazioni. Le performance passate non sono indicative di quelle future. 028 news LO SCANDALO EGP Fuori dal sistema si resta senza tutela a cura di Gianluigi Gugliotta* L E NOTIZIE apparse sulla stampa negli ultimi mesi sul caso EGP (il cosiddetto Madoff dei Parioli) costituiscono la prova evidente di come il sistema di regole e controlli oggi vigente in Italia sia assolutamente idoneo a tutelare adeguatamente quanti affidano i loro risparmi a banche, SIM e altri intermediari operanti in Italia in libera prestazione di servizi o mediante costituzione di succursale. Da quanto è dato comprendere, negli ultimi 10/15 anni alcuni soggetti rappresentanti a vario titolo di un complesso reticolo di società del gruppo cui fa anche capo la EGP sarebbero riusciti a farsi affidare alcune decine di milioni di euro da imprenditori e professionisti della capitale a fronte della promessa di rendimenti assolutamente fuori mercato e soprattutto, si dice, lontano dagli occhi indiscreti delle autorità fiscali italiane. Quando però, varato l’ultimo scudo fiscale, i malcapitati risparmiatori hanno pensato di poter finalmente rimpatriare i loro risparmi e, quindi, reimmetterli nel circuito finanziario ufficiale, non gli è purtroppo rimasto altro che constatare, come Pinocchio nel campo dei miracoli, che il gatto e la volpe se l’erano già da tempo data a gambe con gli zecchini d’oro. La frode è divenuta dunque evidente solo quando i malcapitati hanno deciso di affidare alla componente regolamentata del gruppo EGP (la succursale italiana di un’impresa di investimento francese) le somme che fino ad allora avevano ritenuto più sicure nella mani di società sconosciute alle autorità di vigilanza. Il sistema di con- IL RECENTE CASO DEL COSIDDETTO MADOFF DEI PARIOLI, È LA PROVA CHE, SE VOGLIONO TUTELARE I PROPRI RISPARMI, GLI INVESTITORI HANNO GLI STRUMENTI IDONEI, OFFERTI DAL NOSTRO SISTEMA. MA SOLO SE RISPETTANO LE REGOLE trolli cui sono soggetti gli intermediari abilitati ha infatti fatto emergere varie anomalie gestionali che hanno richiamato l’attenzione delle autorità italiane e francesi: il numero dei reclami della clientela, l’improvvisa crescita dei patrimoni gestiti a fronte di una struttura organizzativa assolutamente inadeguata, ma, soprattutto, la non corrispondenza tra quanto la società dichiarava di detenere per conto della clientela e quanto veniva accertato essere effettivamente presente nelle casse della società. Ove tali risparmi fossero stati affidati fin dal primo momento a un intermediario abilitato, il sistema piramidale messo a punto dai protagonisti della nostra storia sarebbe emerso immediatamente; anzi, la consapevolezza stessa di essere scoperti li avrebbe probabilmente dissuasi dal porre in essere tale disegno criminoso. Solo l’ombra in cui a lungo sono rimasti nascosti questi risparmi ha infatti consentito di realizzare la frode. Vari sono i presidi posti dall’ordinamento a tutela degli investitori: da un lato, obblighi informativi volti a consentire all’investitore di auto tutelarsi e obblighi fiduciari che impongono all’intermediario di agire sempre nel migliore interesse del cliente; dall’altro, obblighi organizzativi che richiedono all’intermediario di gestire i rischi propri dell’attività anche al fine di evitare che situazioni di conflitto di interessi o un suo eventuale dissesto finanziario possano danneggiare i clienti. Sopra il tutto, un efficace sistema di enforcement e collaborazione internazionale sviluppato dalle autorità di vigilanza europee, nonché fondi di garanzia degli investitori Quello che comunque vicende come questa dovrebbero insegnarci è che non può pretendere tutela dal sistema chi volutamente decide di operare al di fuori dello stesso. *Gianluigi Gugliotta, Segretario Generale dell’ASSOSIM, ha lavorato al Ministero del Tesoro alla legislazione dei mercati finanziari, in Consob, alla Commissione Europea e all’International Swaps and Derivatives Association. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 design M Studio - foto ©Andrea Testi Ecco dove può arrivare la tua Azienda. Diventa Corporate Golden Donor del FAI. Avrai i Beni del FAI in esclusiva per i tuoi eventi. E salverai l’Italia più bella. Entra nel mondo Corporate Golden Donor FAI: avrai l’accesso a condizioni speciali a castelli, ville, giardini e abbazie di straordinaria bellezza. Avrai la possibilità di tutelare insieme al FAI FAI - Fondo Ambiente Italiano Corporate Golden Donor Viale Coni Zugna 5 - 20144 Milano tel. 02 467615210 - www.fondoambiente.it [email protected] i tesori del nostro paesaggio e godrai fin dal primo giorno di moltissimi altri vantaggi. Chiamaci. La Corporate Social Responsibility non è mai stata così bella. Corporate Golden Donor FAI NOI SOSTENIAMO IL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO 030 news e personaggi UN MONDO DI NOTIZIE Settore immobiliare Al via gli investimenti di Brazil Real Estate Fund FENICE INVESTIMENTI ANNUNCIA LA PARTENZA DEGLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI IN BRASILE DEL PRIMO FONDO SULL’HOUSING SOCIALE A LIVELLO INTERNAZIONALE D OPO LA CHIUSURA del primo periodo di sottoscrizione Brazil Real Estate Fund entra nella fase operativa dando avvio al piano degli investimenti immobiliari in uno dei maggiori programmi di housing sociale a livello internazionale, il progetto residenziale brasiliano Minha Casa, Minha Vida che prevede il finanziamento da parte della Caixa Economica Federal della costruzione di 3 milioni di abitazioni in Brasile entro il 2014. Sono due i cantieri in partenza nel Nord-Ovest del Paese, per un totale di 700 abitazioni destinate a cittadini brasiliani a basso reddito. Brazil Real Estate Fund, presentato al mercato lo scorso GLI STUDENTI DEL POLITECNICO DI MILANO VINCONO LA FINALE MONDIALE DELLA GLOBAL INVESTMENT RESEARCH CHALLENGE IN USA UN TEAM DI STUDENTI del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano ha vinto ad Omaha, Nebraska (Stati Uniti) la finale mondiale della Global Invest. Research Challenge, competizione con finalità formative organizzata da CFA Institute - affermata associazione di professionisti della finanza - e da Italian CFA Society, ad essa affiliata ed operante a livello italiano. Obiettivo della sfida è promuovere le best practices tra i futuri analisti finanziari e dare agli studenti universitari la possibilità di conoscere da vicino il settore in cui si preparano ad operare. Gli studenti vengono seguiti da affermati professionisti in tutte le fasi di preparazione del lavoro, dalla analisi iniziale alla presentazione delle raccomandazioni ad un panel di esperti. La valutazione esamina sia i contenuti tecnici dello studio, febbraio e riservato a investitori ad alto reddito, presenta caratteristiche peculiari per quanto riguarda la tipologia, la sicurezza e il ritorno economico: il Brasile è infatti il Paese dell’area BRIC con le maggiori prospettive di crescita a livello globale e l’investimento del Fondo rientra nel progetto presentato nel 2009 dal Governo Lula quale parte del Piano di Accelerazione della Crescita (PAC). Proprio per la parRoberto Bossi ticolarità dell’asset di riferimento, i rendimenti di Brazil Real Estate Fund sono in grado di generare elevati ritorni già nell’arco di 24 mesi, con cash-flow netti positivi a partire dal dodicesimo mese. Gino Conte è il nuovo Direttore Commerciale di ERGO ino Conte, manager con esperienza pluriennale nel settore assicurativo, è stato nominato Direttore Commerciale di ERGO, la compagnia di assicurazioni controllata dal Gruppo Munich Re che opera sul mercato italiano nei rami danni e vita attraverso ERGO Assicurazioni e ERGO Previdenza. La nuova nomina rientra nei progetti di sviluppo che ERGO ha intrapreso da qualche anno, privilegiando anzitutto il potenziamento dell’area commerciale e la ridefinizione della struttura distributiva in un’ottica di sempre maggiore multicanalità. Conte, che affiancherà il Condirettore Generale Alessandro Voglino, si occuperà di dare nuovo impulso allo G sviluppo della forza vendita di ERGO, costituita da diversi canali integrati tra loro: agenzie sul territorio, reti dirette e indirette, part- In alto Gino Conte nuovo Direttore Commerciale di ERGO, sotto Isabella Rosso nership con istituti bancari, finanziarie e broker. All’interno del team manageriale della compagnia assume un nuovo ruolo anche Isabella Rosso, nominata Direttore Marketing & Comunicazione e Sviluppo Clienti. A lei sarà affidato il compito di valutare accordi e partnership strategiche, quello di sviluppare ulteriormente la gamma prodotti della compagnia in linea con le esigenze del mercato ma soprattutto quello di perseguire la strategia di orientamento e cura del cliente attraverso soluzioni di marketing e comunicazione “customer – oriented”. Isabella Rosso ha precedentemente ricoperto in ERGO i ruoli di Direttore Tecnico Vita e Direttore Nuovi Canali. sia l’efficacia della presentazione e la capacità di gestire le richieste di approfondimento da parte dei giudici. Nella finale della competizione, che ha coinvolto 500 università in tutto il mondo, il team italiano ha sfidato gli studenti della Thammasat University (Thailandia) e della Rutgers University (USA), vincitori rispettivamente per l’area Asia-Pacifico e per le Americhe. Nel ruolo di analisti finanziari, gli studenti Anna Belli, Francesca Maria Claudio, Nicolò Rolando, Giacomo Saibene e Stefano Viganò hanno presentato un report di analisi sul Gruppo Piaggio. Il team è stato coordinato dal Professor Marco Giorgino, Ordinario di Finanza Aziendale presso il Politecnico di Milano e dall’Ingegner Marco Jean Aboav, dottorando in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano, nel ruolo di Faculty Advisors. Andrea Dal Santo, CFA, membro del Consiglio Direttivo di Italian CFA Society, è stato il loro Industry Mentor. Per l’Italia la competizione si era svolta a Milano, con la partecipazione di altri cinque atenei italiani: la Libera Università di Bolzano, l’Università Commerciale L. Bocconi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’Università degli Studi di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nicholas Gartside a capo delle attività internazionali VISA EUROPE: I CONSUMI SEGNANO LA PIÙ FORTE CRESCITA DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI IL RAPPORTO DI J.P Morgan Asset Management VISA EUROPE “EU Consumer Spending Barometer”, realizzato in collaborazione con Markit Economics, evidenzia che in Europa i consumi effettuati nel primo trimestre del 2011 hanno registrato un incremento del 2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dello 0,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2010. Questa crescita è la più forte registrata dalla metà del 2006 e rappresenta una decisa accelerazione dei consumi dall’inizio del 2010. Il Rapporto, basato sui dati di spesa effettivi, rappresenta un indicatore economico affidabile e offre una precisa diagnosi sulla salute dei consumi europei. La Germania è il traino di questa crescita, insieme ai paesi dell’Europa dell’Est - in particolare Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria e Polonia che hanno dato impulso alla crescita della spesa complessiva connotando l’area come chiave nel contribuire al miglioramento dell’economia in Unione Europea. .P. Morgan Asset Management, tra le più importanti Società di gestione a livello internazionale, punta decisamente sul fixed income, nominando Nicholas Gartside nuovo International Chief Investment Officer del Global Fixed Income and Currency Group. Laureato in Storia e Scienze Politiche presso l’Università di Durham e con un master in Relazioni Internazionali presso l’Università di Cambridge, Nicholas Gartside, vanta il CFA e l’Investment Management Certificate rilasciati dalla UK Society of Investment Professionals. L’ingresso di Gartside, che avrà la responsabilità di guidare e di sovraintendere le attività internazionali nell’ambito del reddito fisso di J.P. Morgan A.M., è il risultato di un’importante campagna acquisti che la Società statunitense ha portato a termine negli ultimi 2 anni. In J.P. Morgan A.M. Gartside sarà anche co-gestore dei fondi obbligazionari multi-sector e farà parte del Currency Investment Policy Committee (CIPC) della Società. J Catene alberghiere Debutta il brand AC HOTELS BY MARRIOTT A NTONIO CATALÁN, Presidente e fondatore della catena spagnola AC Hotels e J.W. Marriott, Presidente e CEO di Marriott International, hanno annunciato la nascita ufficiale di AC Hotels by Marriott, brand nato dall’accordo di joint venture stipulato da AC Hotels e Marriott International a inizio anno. Questo importante accordo consente alle due catene di fondere in un unico progetto il prodotto AC e le piattaforme di marketing e di vendite di Marriott. Con l’ufficializzazione della nascita del brand, le prenotazioni AC Hotels by Marriott potranno essere effettuate tramite il sito Marriott.com, uno dei 10 siti che registrano il maggior volume di vendite al mondo. Gli ospiti delle strutture AC Hotels by Marriott potranno inoltre usufruire dei benefici del programma Marriott Rewards, uno dei migliori e dei più utilizzati programmi di fidelizzazione con più di 35 milioni di iscritti. L’obiettivo di AC Hotels by Marriott è diventare la catena leader nel settore dell’ospitalità urbana a 4 stelle. Per celebrare il lancio del nuovo brand, AC Hotels by Marriott offre il 15% di sconto fino all’8 gennaio 2012 per le prenotazioni effettuate con almeno 14 giorni di anticipo rispetto alla data di arrivo (le condizioni possono variare a seconda dell’hotel prescelto). Per maggiori informazioni e per le prenotazioni visitare il sito www.marriott.com e selezionare il codice promozionale ADV. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 032 news e personaggi UN MONDO DI NOTIZIE Hotel.info, nuova sede a Singapore Approda in Italia il pluripremiato Allianz RCM China Fund seguito del sorpasso ufficiale della Cina, affermatasi lo scorso anno come seconda maggiore economia al mondo in termini di prodotto interno lordo, davanti a Germania e Giappone, il fondo Allianz RCM China Fund è recentemente divenuto disponibile anche per gli investitori retail italiani. Christina Chung, gestore del fondo, ha ottenuto il rating A da Citywire (Austria, Francia, Svizzera e Spagna) e il fondo si è aggiudicato il rating qualitativo Superiore di Morningstar. Christina Chung e il suo team operano direttamente da Hong Kong, e il portafoglio high conviction è basato sulla ricerca fondamentale e la selezione bottom-up dei titoli. Non avendo vincoli di benchmark, il team si avvale dell’approfondita conoscenza delle realtà locali per analizzare le società presenti nell’intero universo di investimento cinese, spesso individuando opportunità e segmenti di nicchia trascurati dagli investitori mainstream. L’ottimo track record di lungo periodo del team di gestione del portafoglio recentemente è stato premiato con diversi riconoscimenti in Europa, tra cui il primo posto assegnatogli da Lipper per la performance a 5 anni in Austria e in Svizzera nel 2011. A Creacasa sigla un accordo con Assurat Solution e amplia la propria offerta C REACASA, società 100% Credem specializzata nei finanziamenti per le famiglie e nei prodotti assicurativi legati all’acquisto, ristrutturazione e gestione della casa, ha siglato un accordo con Assurant Solutions, parte del Gruppo Assurant Inc., leader specializzato in prodotti assicurativi e servizi affini, ampliando così la sua offerta. Creacasa distribuirà infatti in Italia le polizze LifeStyle e HomeWarranty di Assurant Solutions. In particolare, LifeStyle è la nuova polizza che ha l’obiettivo di contribuire alla protezione del tenore di vita del cliente. Da poco lanciata sul mercato, offre un pacchetto di coperture differenziate anche in base allo status lavorativo dell’assicurato. HomeWarranty è invece una polizza assicurativa a copertura dei principali beni presenti all’interno dell’abitazione, come gli elettrodomestici o la caldaia. La copertura interviene in caso di guasto meccanico coprendo il valore della riparazione, e può prevedere anche la sostituzione con bene equivalente o la liquidazione di un valore predefinito del bene. GRUPPO ROBERTO CAVALLI E GRUPPO UCCAL: JOINT VENTURE PER LA CINA IL GRUPPO ROBERTO CAVALLI, uno tra i più prestigiosi nomi della moda italiana a livello internazionale, ha siglato un accordo quadro di joint venture con il Gruppo UCCAL, con sede a Shanghai, che vanta più di dieci anni di esperienza nello sviluppo del canale retail in Cina con la gestione di oltre 700 punti vendita. Contestualmente alla firma dell’accordo quadro di joint venture tra il Gruppo Cavalli e UCCAL si sono anche definiti i termini e le condizioni degli accordi di distribuzione in esclusiva per i canali retail e wholesale con Staff International per la collezione in licenza a marchio “Just Cavalli” e con Dressing per la collezione in licenza a marchio “Class Roberto Cavalli”. Tutti gli accordi avranno una durata di 5 anni rinnovabili per altri 5 a partire dalle collezioni primavera/estate 2012 e comprendono tutti i prodotti readyto-wear, borse, calzature e piccola pelletteria delle collezioni “Roberto Cavalli”, “Just Cavalli” e “Class Roberto Cavalli”. In particolare, le prime aperture delle boutique monomarca a marchio “Roberto Cavalli” sono previste rispettivamente a Pechino e Shanghai tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. Tutti i monomarca “Roberto Cavalli” saranno gestiti direttamente dalla nuova società in joint venture – denominata Roberto Cavalli China Ltd – e detenuta al 75% dal Gruppo Roberto Cavalli e il restante 25% dal partner UCCAL. Obiettivo della joint venture è l’apertura e la gestione di 5 punti vendita “Roberto Cavalli” nei prossimi cinque anni oltre che la promozione dell’immagine del marchio attraverso l’organizzazione di eventi, sfilate, pubblicità ed iniziative editoriali in un mercato così importante e in forte sviluppo come quello cinese. SORGENIA E KKR: AL VIA UNA JOINT-VENTURE PER L’EOLICO IN FRANCIA SORGENIA (gruppo CIR), uno dei principali operatori energetici italiani, e la società di investimenti globale Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P (gruppo KKR) annunciano di aver raggiunto un accordo di partnership per la produzione di energia eolica in Francia. I fondi di investimento di Partners Group AG investiranno con KKR nella joint-venture. Gli asset saranno gli impianti eolici realizzati da Sorgenia in Francia, con una capacità di circa 153 MW (circa 149 MW - di cui 41 MW con aerogeneratori in affitto - interamente controllati dalla joint-venture e circa 16 MW con una partecipazione del 25%) e progetti autorizzati in avanzata fase di sviluppo per circa 95 MW. La jointventure sarà partecipata pariteticamente dai due soci. A Sorgenia sarà affidata la gestione del business, e la prosecuzione dell’attività di sviluppo in Francia della pipeline di progetti nelle fonti rinnovabili eoliche e fotovoltaiche. Novità in libreria La nuova fiscalità degli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari di Giuseppe Andrea Giannantonio e Michele Aprile; con la collaborazione di MondoHedge, Edizioni FAG Milano A TTESA da oltre 5 anni, la riforma è il primo fondamentale tassello di riformulazione delle regole di tassazione del settore che si dovrebbe completare entro fine mese con l’approvazione delle norme che introducono in Italia la direttiva UCITS IV. Il volume “La nuova fiscalità degli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari”, pubblicato tempestivamente con la collaborazione di MondoHedge, fornisce un importante ricostruzione del quadro normativo di riferimento ad oggi esistente evidenziando i dubbi interpretativi più delicati e le soluzioni tecniche più idonee per dirimerli. Nei quattro capitoli di cui è composto il libro descrive i pilastri della riforma e in particolare: i) il regime impositivo degli OICR italiani; ii) il regime fiscale dei partecipanti; iii) il regime transitorio; iv) il regime fiscale degli OICVM esteri Il Gruppo Ferretti inaugura lo stabilimento produttivo in Brasile l Gruppo Ferretti, tra i leader mondiali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motor yacht, con un portafoglio unico di prestigiosi brand, tra i più esclusivi della nautica mondiale, rafforza la propria leadership sul mercato brasiliano con l’inaugurazione ufficiale dello stabilimento produttivo di Ferrettigroup Brasil, situato nelle vicinanze di San Paolo. Il nuovo impianto, avviato alla fine del 2010, è tra i più grandi di tutta l’America Latina, con una superficie complessiva pari a circa 145.000 mq, di cui 45.000 mq coperti. Il cantiere è in grado di realizzare a regime fino a 120 imbarcazioni all’anno della lunghezza massima di 83 piedi, appartenenti alla gamma del Gruppo Ferretti e destinate interamente a soddisfare il mercato brasiliano. L’impianto di Ferrettigroup Brasil attualmente produce 11 modelli del brand Ferretti Yachts, 2 modelli del brand Pershing e 1 modello del brand Bertram. Fondata nell’aprile 2010 a seguito di una joint venture con il partner storico Marcio Latorre Christiansen, che attraverso una collaborazione ultraven- I tennale ha portato il Gruppo Ferretti ad essere considerato come il punto di riferimento sul mercato nautico brasiliano, Ferrettigroup Brasil costituisce oggi il centro per la produzione, la commercializzazione e l’assistenza post-vendita di tutte le imbarcazioni del Gruppo sul mercato brasiliano e sta contribuendo all’ulteriore espansione del suo business in Brasile. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 034 fondi IL NUOVO REGIME FISCALE Le tasse si pagano solo all’ incasso a cura Costanza Merzari dottore commercialista Synergia Consulting Group D AL PRIMO LUGLIO entra in vigore in Italia la nuova normativa riguardante la tassazione dei prodotti del risparmio gestito. Per comprendere appieno le modifiche introdotte dal Legislatore, viene riportata di seguito una disamina della tassazione ante 1° luglio 2011 per poi approfondire le novità introdotte e che entreranno in vigore a partire dal 1° luglio 2011. L’intervento in esame è focalizzato sulla tassazione delle persone fisiche. REGIME FISCALE ANTE 1° LUGLIO 2011 Fino al 30 giugno 2011, la normativa fiscale prevedeva che i proventi del fondo di investimento mobiliare maturati nell’esercizio non concorressero a formare il reddito imponibile dei partecipanti persone fisiche non imprenditori. Tali proventi non erano soggetti a ritenuta alla fonte e non dovevano essere indicati nella dichiarazione dei redditi del risparmiatore. La tassazione avveniva mediante l’applicazione di un’imposta sostitutiva effettuata dalla società di gestione del fondo mobiliare, conteggiata sui proventi maturati giorno per giorno. Infatti, il prelievo veniva operato giornalmente sull’incremento di valore del fondo rispetto alla quotazione del giorno precedente. Questo delta è definito “NAV” (Net Asset Value). La misura dell’imposta calcolata giornalmente dalle SGR era generalmente LA NORMATIVA SUI FONDI DI DIRITTO ITALIANO FINALMENTE SI ADEGUA A QUELLA APPLICATA NEL RESTO D’ EUROPA pari al 12,50%. Diversamente, per i fondi mobiliari con meno di 100 partecipanti e limitatamente alla parte del risultato della gestione maturato in ciascun anno riferibile alle partecipazioni qualificate, si applicava la ritenuta del 27%. L’imposta era conteggiata, pertanto, sul provento maturato al momento della valutazione della partecipazione detenuta nel fondo comune di investimento. REGIME FISCALE POST 1° LUGLIO 2011 Dal 1° luglio 2011 le regole cambiano. La tassazione delle quote detenute in fondi comuni d’investimen- to mobiliari non è più applicata sul risultato di gestione maturato, ma sui proventi “percepiti” dagli investitori in sede di effettivo riscatto, liquidazione e/o cessione delle quote (ovvero sui proventi realizzati). L’imposta sostitutiva applicata su tali proventi percepiti è rimasta invariata, e quindi pari al 12,50%. Di conseguenza, con l’entrata in vigore della nuova disciplina fiscale, la tassazione è imputata per cassa in capo all’investitore ma solamente nel momento del disinvestimento. Con la riforma in esame, si passa da un sistema di tassazione alla fonte ad uno di tassazione al momento dell’effettiva percezione ossia sul realizzo del provento da parte del risparmiatore che ha sottoscritto le quote del fondo di diritto italiano. Così facendo, la disciplina fiscale viene uniformata a quella europea. In concreto, la tassazione opererà dal 1° luglio 2011 con le seguenti modalità: a) prelievo immediato del 12,5% sulle plusvalenze effettivamente realizzate; b) attribuzione di un credito d’imposta del 12,5% sulle minusvalenze, ovvero sulle perdite realizzate; La tassazione del risparmio gestito in Italia tipologia di investimento tipo di tassazione fino al 30/6/2011 dal 1/7/2011 fondi comuni italiani fondi e Sicav estere gestioni patrimoniali sul maturato sul realizzato sul maturato sul realizzato sul realizzato sul realizzato tale credito d’imposta è utilizzabile entro i quattro anni successivi a quello in cui il credito è attribuito ed entro certi limiti; c) impossibilità di compensare a livello fiscale i guadagni realizzati sui fondi con precedenti perdite (“minusvalenze”) di qualsiasi natura; d) possibilità di utilizzare il credito d’imposta solamente a compensazione del prelievo sui “redditi diversi” di natura finanziaria (tipicamente su titoli azionari ed obbligazionari, ma non su fondi comuni di investimento italiano o Sicav). COME SI DEVE COMPORTARE L’INVESTITORE Esaminiamo quindi le diverse situazioni in cui può incorrere il risparmiatore. Primo Caso. Il risparmiatore che detiene una quota in un fondo comune di investimento italiano, decide di vendere tale quota entro il 30/06/2011. In tale ipotesi, il valore delle quote ha già scontato gli effetti fiscali che, come detto, sono scontati giornalmente dalla SGR. Pertanto al momento del riscatto non verrà applicata alcuna ritenuta d’imposta, già applicata dal gestore del fondo. Inoltre, qualora dovesse realizzare una minusvalenza, non potrà utilizzare la stessa in compensazione con eventuali plusvalenze future. Secondo caso. Il risparmiatore decide di acquistare una quota in un fondo comune di investimento italiano dopo il 1° luglio 2011. A seguito della riforma, il valore giornaliero del fondo è al lordo dell’imposta sostitutiva e di conseguenza gli effetti fiscali si verificheranno solamente al momento della dismissione. Di conseguenza il risparmiatore potrà trovarsi in due diverse situazioni: a) Realizzazione di una plusvalenza: tale guadagno rappresenta un “reddito di capitale” e su di esso verrà operata una ritenuta d’imposta del 12,5%, senza possibilità di compensazione con altre eventuali minusvalenze accumulate in passato; b) Realizzazione di una minusvalenza: sul valore della perdita verrà calcolata l’imposta sostitutiva del 12,5% che costituirà un credito d’imposta da utilizzarsi fino al quarto anno successivo per compensare eventuali “redditi diversi” di natura finanziaria (su titoli azionari e obbligazionari). Tale minusvalenza non può essere utilizzata su eventuali future plusvalenze derivanti da fondi comuni e nemmeno sullo stesso fondo da cui era stata originata, poiché redditi di capitale. da sapere Nav Acronimo di Net Asset Value, ovvero valore netto del patrimonio. E’ l’equivalente della quota. Infatti indica il valore di mercato di una singola quota di uno strumento finanziario di un prodotto di investimento collettivo (fondo comune, sicav , Etf). Si ottiene dividendo il valore del patrimonio netto complessivo del prodotto per il numero di tutte le quota in circolazione. Proventi finanziari Rappresentano le componenti economiche derivanti dalla gestione o dal possesso di investimenti finanziari, sia temporanei che duraturi. Rappresentano quindi i guadagni, rispetto al capitale conferito, che il sottoscrittore di quote di fondi comuni o di Sicav realizza dalla vendita dell’investimento. Terzo caso. Il risparmiatore che detiene una quota in un fondo comune di investimento italiano acquistato prima del 30/06/2011, e decide di vendere tale quota dopo il 01/07/2011. Valgono le medesime regole esposte al punto di cui sopra (“Il risparmiatore decide di acquistare una quota in un fondo comune di investimento italiano dopo il 1° luglio 2011”), con l’unica discrimante che il valore della plusvalenza/minusvalenza è calcolato nel seguente modo: valore di dismissione della quota – valore della quota al 1° luglio 2011 = plusvalenza/minusvalenza Un esempio. Tizio ha acquistato il 12/04/2011 una quota del Fondo comune di investimento mobiliare Gamma per un ammontare di Euro 200,00. Il 01/07/2011, all’apertura dei mercati, tale quota è valutata in Euro 230,00 al netto dell’imposta (regime fiscale precedente). Tizio decide di cedere la quota il 23/07/2011; la quota in tale data vale 300,00. Il reddito di capitale di Tizio ammonta quindi a 70,00 euro, senza tuttavia aver scontato alcuna tassazione. Tizio, SGR Acronimo di Società di Gestione del Risparmio. Si tratta di società per azioni alle quali è riservata la possibilità di offrire sia il servizio di gestione collettiva e sia quello individuale di patrimoni. Più in particolare, hanno l’autorizzazione a istituire fondi comuni di investimento, a gestire fondi comuni di propria o altrui istituzione, nonché patrimoni di Sicav, e a prestare il servizio di gestione su base individuale di portafogli di investimento. infatti, deve ricordarsi che sui 70,00 di reddito la Società gestore del Fondo Gamma applicherà l’imposta sostitutiva del 12,50%, pari ad Euro 8,75. Il guadagno netto del periodo dal 1° luglio in poi ammonta quindi ad Euro 61,25. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 036 fondi AMERICA LATINA Ma in Sudamerica non c’è solo il Brasile a cura di Giulio Palumbo N PERÙ, ARGENTINA, COLOMBIA E CILE OFFRONO INTERESSANTI POSSIBILITÀ DI INVESTIMENTO. E NEGLI ULTIMI ANNI HANNO OTTENUTO PERFORMANCE DI CRESCITA SUPERIORI A BRASILIA EI GIORNI SCORSI è passato da Milano, Alex Duffy, gestore dal 2009 del Fondo di Fidelity FF Latin America Fund e lo abbiamo intervistato prima che partisse per Madrid, dove avrebbe continuato la sua presentazione europea del fondo che gestisce. COLOMBIA Duffy, è un uomo, aperto, cordiale, sicuro di sé, delle proprie capacità (e i risultati gli danno ragione, viste le performance ottenute) e, ovviamente, profondo conoscitore del mercato latino americano. PERÙ Lavora in Fidelity da quando si è laureato 8 anni fa all’Università di Nottingham in analisi economica. Nel tempo libero ama leggere, andare in barca a vela. E’ anche appassionato di cricket. Lo scorso anno, dopo un CILE lungo fidanzamento si è sposato. “avrei voluto passare la luna di miele nel Dorset” ci spiega divertito “anche perché passo sei mesi l’anno in Sudamerica. Ma mia moglie, che non era mai staARGENTINA ta in Brasile, ha voluto andare a Rio. E’ stata un’esperienza molto interessante perché ho visto quel Paese con occhi diversi e ho imparato molte cose”. La prima domanda che facciamo ad Alex Duffy è inevitabilmente legata all’immagine che i Paesi latino americani hanno, in particolare dal punto di vista politico nel nostro Paese. I Paesi dell’America Latina BRASILE hanno sicuramente possibilità di sviluppo, ma le loro economie sono state sempre rese problematiche da una classe politica spesso discutibile . Come è la situazione adesso? E’ più stabile e rassicurante? Ad esempio la Colombia tra petrolio, carbone, energia idroelettrica è in pratica autosufficiente. Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi di investimento in un Paese in cui la violenza legata a droga e corruzione hanno sempre segnato l’immagine di questo Paese? “La politica si deve tenere in considerazione paese per paese perché le situazioni sono molto differenti. In Venzuela per esempio la presenza del governo è massiccia nel mondo degli affari. All’opposto il Cile che è politicamente molto stabile. Le elezioni si svolgono senza problemi e il trasferimento di potere da un gruppo all’altro non genera pro- blemi.Se si esamina la Colombia, siamo ottimisti, tenendo conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi dieci anni. Negli anni 90 i problemi erano gravi, droga e corruzione a livelli incontrollabili. Ma ora ci sono strutture in grado di controbattere questi aspetti negativi e gli investitori internazionali sono protetti sotto questi aspetti. Ora Bogotà è più simile a Mexico City, mentre in passato l’esplorazione petrolifera, per esempio significava esporsi a grandissimi rischi personali ed era assolutamente off limits. Ora questa attività è sicura e l’incremento continuo della produzione di petrolio ne è una conferma, pur con certi risvolti politici. Ma non è importante per noi se ci focalizziamo sui fondamentali del business. Il migliore in assoluto è stato il Brasile del 2003, quando è arrivato al governo il presidente Lula. Molti erano preoccupati, non si sapeva quale sarebbe stata la sua politica economica poi si è visto che ha creato le migliori opportunità di crescita. Ora il Perù è in una fase critica, di alta volatilità. Presto ci saranno nuove elezioni e bisognerà attendere gli sviluppi politici che ne deriveranno. Quindi in questo Paese stiamo selezionando le aziende che in assoluto espongano al minor rischio possibile”. Il Brasile è molto protezionistico per quanto riguarda le importazioni. In pratica conviene andare a costruire là piuttosto che pagare dazi enormi. Gli altri Paesi dell’ America Latina seguono la stessa filosofia o c’è più libertà di importazione di beni? “E’ vero, il Brasile è molto protezionista, ma Cile e Messico sono molto più aperti. Un eccesso di protezionismo va a detrimento dello sviluppo: aumenta i costi interni, erode la capacità d’acquisto e quindi frena l’aumento dello stile di vita. Nonostante gli alti dazi, il Brasile impota quantitativi significati di acciaio. I mercati si devono necessariamente aprire, incrementategli scambi commerciali, altrimenti a lungo termine questo modello di sviluppo diventa insostenibile”. Molti Paesi sono ricchi di materie prime (argento rame e oro in Perù; Rame e Litio in Cile; argento in Messico) lo sviluppo di questi Paesi è legato solo a questi settori oppure si prevedono sviluppi ulteriori in altri settori, magari legati allo sviluppo demografico e sociale della popolazione? Alex Duffy GESTORE DI FIDELITY FF LATIN AMERICAN FUND “Sarebbe sbagliato considerare questi Paesi come semplici esportatori di materie prime nel mondo. Certo rappresentano un aspetto importante. Per esempio l’estrazione mineraria incoraggia investimenti, crea posti di lavoro e quindi ricchezza. Negli ultimi dieci anni questo fenomeno è stato favorito anche dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Ora si apre una nuova fase, quella del decollo dello sviluppo interno, diversamente focalizzato Paese per Paese. In tutti comunque sale la qualità della vita, che è anche più serena. L’aumento del potere d’acquisto porta all’aumento dei consumi vuol dire apertura di nuovi punti vendita al dettaglio di grandi dimensioni, come i centri commerciali”. Il Perù negli ultimi 5 anni ha avuto il maggior aumento del Pil in percentuale, quasi doppio rispetto al Brasile, quali sono i fattori di questa performance e se è una performance destinata a durare nel tempo e fino a quando? “Sono diversi i fattori che spiegano la crescita del Perù. Innanzi tutto l’abbondanza di risorse naturali che ha guidato gli investimenti con un incremento del 25% che ha portato alla creazione di tantissimi posti di lavoro in un Paese con un rapporto tra Pil e popolazione a bassoredito. Anhe la Colombia si trova in una situazione simile, sono Paesi da seguire con grande attenzione perché si trovano allo stesso punto in cui si trovava il Cile 10/15 anni fa (e il Cile è il Paese che si è sviluppato di più) Ora Perù e Colombia stanno seguendo la stessa strada. Il loro sviluppo non è solo legato all’aumento del costo delle commodity. Gli stipendi medi e il Pil pro capite sono i più bassi della regione e si prevedono nei prossimi 5/10 anni incrementi significativi. A parte le incognite che possono venire da eventuali modificazioni politiche che facciano da freno, come è successo in Cina di recente”. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 038 fondi ABERDEEN GLOBAL LATIN AMERICAN EQUITY Questi sono davvero I Paesi per giovani JOANNE IRVINE, A CAPO DELLA DIVISIONE SUI PAESI EMERGENTI ILLUSTRA IL PANORAMA DI UNA REGIONE IN CONTINUA EVOLUZIONE a cura di Elena A. Bonanni “N EI PROSSIMI ANNI i consumi diventeranno il nuovo motore della crescita dell’America latina”. Ne è convinta Joanne Irvine, dal 1996 nella società di gestione del risparmio Aberdeen e oggi a capo della divisione sui Paesi emergenti (ex Asia) con sede a Londra, una qualifica da dottore commercialista ed esperienze nella finanza d’impresa, nella raccolta di finanziamenti allo sviluppo per società private. Che spiega: “Nel passato la regione ha avuto forti performance soprattutto grazie alle materie prime: l’Msci Em La è stato il migliore negli ultimi 15 anni tra l’indice asiatico, europeo e dei mercati emergenti ed è più che quadruplicata nell’ultimo decennio. I soldi delle commodity sono stati usati per pagare i debiti e finanziare gli investimenti”. Così oggi il panorama è quello di una regione in evoluzione. Accanto allo sviluppo di un processo democratico più stabile in molti Paesi, si assiste infatti al miglioramento dei fondamentali economici. “Il primato nella fornitura di materie prime a livello mondiale ha portato al surplus nella bilancia commerciale – afferma Irvine – sono state adottate politiche fiscali e monetarie più oculate, nell’ultimo decennio c’è stato un contenimento dell’inflazione e sono stati introdotti obiettivi sull’aumento dei prezzi, con la conseguente riduzione dei tassi di interesse nel ciclo economico”. Ma la chiave dello sviluppo futuro non è più solo sotto terra nelle miniere o nelle distese di cacao: passa per le persone. “La presenza di popolazioni giovani e in aumento e il conseguente incremento della forza lavoro stanno incidendo positivamente su redditi e potere d’acquisto, alimentando la crescita interna e diminuendo la dipendenza della regione dal mondo sviluppato”. Basti pensare che il 20% della popolazione giapponese e oltre il 15% di quella di Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona hanno più di 65 anni (e il trend di invecchiamento è destinato a Il debito pubblico dei principali Paesi I Paesi emergenti hanno un debito rispetto al Pil molto contenuto. Il progetto Minha Casa, Minha vida Brasile: tre milioni di nuove case N OVE MILIONI DI BRASILIANI nel 2010 erano alla ricerca della prima casa: erano sette nel 2009 (dati Ice). Un trend che mette in luce le opportunità del mercato immobiliare brasiliano. In questo contesto l’idea di Fenice Investimenti è puntare sull’housing sociale. La società di gestione del risparmio indipendente con sede a Lugano ha avviato un fondo immobiliare per investire nel progetto residenziale brasiliano Minha Casa, Minha Vida. Si tratta di un programma di governo che fa parte del Piano di accelerazione alla Crescita (Pac) varato dal governo di Lula (confermato dall’attuale presidente Dilma Roussef) che ha l’obiettivo di agevolare l’accesso delle famiglie brasiliane all’acquisto della prima casa. Minha Casa, Minha Vida prevede il finanziamento da parte della Caixa Economica Federal e la costruzione di 3 milioni di abitazioni in Brasile entro il 2014. Fenice Investimenti, dopo la chiusura del primo periodo di sottoscrizione del fondo, il Brazil Real Estate Fund con investimento minimo a partire da 125mila euro, è ora entrata nella fase operativa continuare). Al contrario, in Brasile, Cile, Colombia, Messico non si arriva al 10 per cento. Il tasso di crescita che gli esperti di Aberdeen si attendono per il futuro in America Latina è tra il 4 e il 5 per cento. Mentre la stima per l’Eurozona nel 2011 è attorno all’1,6 per cento. Per il 60% gli investimenti del fondo Aberdeen Global Latin American Equity (sicav lussemburghese con 665,2 milioni di dollari Usa) sono investiti in Brasile e per il 21% in Messico tramite la ricerca di opportunità direttamente sul territorio con visite in azienda. Piacciono anche Colombia e Cile ma al momento sono considerati cari. Le società in portafoglio hanno un ritorno sull’equity in media del 23,1% (dato storico), un rapporto prezzo/utili 2011 del 12,8 un dividend yield del 2,3 per cento. Nel complesso Aberdeen, che investe nella regione dagli anni 80, rileva che le società dell’area hanno sperimentato un netto miglioramento di orientamento e redditività, che dando avvio al piano di investimenti. Nello specifico, si tratta di due cantieri a Maceiò e a Fortaleza nel Nord-Ovest del Paese, per una superficie di 70mila mq e 700 abitazioni destinate a cittadini brasiliani a basso reddito. Gli alloggi di 45/50 mq costeranno circa 55-60mila real (2426mila euro) e le vendite saranno effettuate a partire dal 2011, con la previsione di chiudere il progetto e le assegnazioni entro il 2013. L’obiettivo del fondo è generare ritorni elevati già nell’arco di 24 mesi con cash flow netti positivi già dal dodicesimo mese. Joanne Irvine Aberdeen Global Latin American Equity l’indebitamento si è ridotto, che i bilanci sono più solidi e le distribuzioni dei dividendi in aumento. Con un mercato che sta ampliando l’offerta di titoli: in Brasile tra il 2004 e il 2007 ci sono state 145 Ipo e, dopo la flessione del 2008 e 2009, nel 2011 sono state registrate sette Ipo e altre nove sono in pre- parazione. Ma si sta verificando anche un cambio culturale: le società riconoscono che per competere sulla scena globale devono adottare le best practice a livello globale. Tanto è vero che nel 2000 è nato il Novo Mercato, un listino che richiede consiglieri indipendenti, adozione degli Ifrs o Gaap statunitensi e altri parametri di governance. In questo contesto piacciono le società esposte alle ricadute positive della crescita demografica: supermercati, banche e department stores. Un esempio di titolo finito nel portafoglio di Aberdeen è Lojas Renner, operatore brasiliano di grandi magazzini che ha registrato dopo l’Ipo del 2005 un aumento della redditività da 142,5 milioni di real a 374,2. Ma sul listino sono ormai una realtà importante le società leader a livello mondiale nel settore dei consumi. Da Walmex, la controllata messicana di Walmart, a Femsa, conglomerata messicana nel settore delle bevande con la catena di minimarket più estesa del Messico. Da Santa Cruz, controllata brasiliana di Bat, alla controllata messicana di Kimberly-Clark. E ancora: Natura, produttore di cosmetici; Fatabella, operatore cileno al dettaglio quotato in Borsa che gestisce grandi magazzini, negozi di attrezzature per la casa, supermercati e centri commerciali; le banche retail locali, come Itau, Banorte, Santander Cile e Bradesco. Quest’ultima, per esempio, permette di ottenere un’esposizione alla forte crescita domestica tramite una estesa rete di filiali, ed esposizione alla forte crescita dei prestiti al dettaglio e al mercato immobiliare abitativo. Ma le commodity non sono dimenticate: tra le scelte di Aberdeen troviamo Tenaris, società made in Italy quotata anche sulla Borsa brasiliana. Il produttore e fornitore globale di manufatti di acciaio saldato è apprezzato per il management esperto, la strategia chiarae i clienti nel settore petrolifero, come Petrobras. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 040 indicazioni operative SCELTE DI INVESTIMENTO I portafogli del mese a cura dell’ ufficio studi di Investire L E TRE ALLOCAZIONI di portafoglio sviluppa- te dall’ufficio studi di Investire derivano da quanto descritto nella sezione Trend – Osservatorio Economia & Mercati. Due profili di investimento sono rappresentativi delle classiche esigenze di preservazione del valore del capitale e di crescita del capitale in termini reali, mentre il terzo ha l’obiettivo di fornire un rendimento superiore con una strategia di investimento opportunistica. La posizione azionaria è rimasta invariata su un livello leggermente inferiore rispetto al benchmark (o modesto per il profilo flessibile). La posizione obbligazionaria è rimasta invariata (o ridotta per il profilo flessibile) e rimane più leggera rispetto al benchmark, su scadenze più brevi, e molto diversificata rispetto ai titoli di stato. La allocazione azionaria favorisce le aree con la crescita prevista più elevata e i Paesi che hanno adottato politiche più pro-cicliche. Perciò in Europa si mantiene una allocazione preferibilmente su Germania, caratterizzata da una crescita economica ben superiore al resto della UE, diversificando con piccole posizioni sui Paesi nordici e sul mercato svizzero. Il resto della posizione azionaria è sul mercato americano e sui Paesi emergenti (Asia e in parte America Latina) e una esposizione a fondi con strategia long/short. La allocazione obbligazionaria prevede una posizione complessivamente inferiore (conservativo) o neutrale (aggressivo) rispetto al benchmark, composto da soli titoli governativi, e con un mix molto diversificato. I titoli di stato costituiscono una piccola parte della posizione e hanno una durata inferiore. La posizione in titoli non governativi è stata ridotta ai titoli societari high yield, visto il buon rendimento da inizio anno. Invariata l’esposizione ai titoli obbligazionari dei Paesi emergenti e le allocazioni in obbligazioni convertibili e in obbligazioni legate all’inflazione, in un’ottica di diversificazione e di protezione nel caso di rialzo delle aspettative di inflazione. Nel profilo flessibile è stata tolta la posizione in obbligazioni legate alla inflazione dei Paesi emergenti. Nelle strategie a rendimento assoluto rimangono invariate le posizioni. Le posizioni sono su strategie legate alla volatilità nell’ottica di protezione in caso di correzione dei mercati azionari, su obbligazionarie absolute return e su long/short. Si mantiene una prevalente esposizione all’Euro, con una modesta diversificazione su Dollaro e sulle valute dei Paesi emergenti. Bilanciato Conservativo 1 25% 30% 30% 45% 0% 25% - Totale Monetario Totale Obbligazionario Totale Absolute Return Totale Azionario 45% Bilanciato Aggressivo 2 25% 75% 31% Totale Monetario Totale Obbligazionario Totale Absolute Return Totale Azionario Flessibile 3 17% 0% 25% 0% 75% - 20% 32% 20% 32% 31% 17% - Totale Monetario Totale Obbligazionario Totale Absolute Return Totale Azionario 1 Bilanciato Conservativo BENCHMARK OBIETTIVO 30% 45% Conservazione del capitale e redditività presumibilmente costante nel tempo con volatilità relativamente bassa. 25% JPMorgan Cash Euro 1 mese JPMorgan EMU (Obbligazioni Governative area Euro) MSCI EMU TR Net LIMITI 10-40% Azionario 0-20% Mercati emergenti (Obbligazioni e Azioni) ORIZZONTE TEMPORALE medio (3-5 anni) benchmark Monetario TOTALE MONETARIO Titoli di Stato Breve Scadenza (< 5 anni) Titoli di Stato Euro Core Obbligazioni Societarie Obbligazioni High Yield Obbligazioni Inflation Linked Obbl. Paesi Emergenti Obbligazioni Convertibili TOTALE OBBLIGAZIONARIO Obbligazionari Absolute Return Azioni Long/Short Market Neutral Volatilità TOTALE ABSOLUTE RETURN Azioni Germania Azioni Euro Azioni Nordic Azioni USA Azioni Giappone Azioni Paesi Emergenti (Asia, Latin America) TOTALE AZIONARIO TOTALE PORTAFOGLIO Euro USD YEN EM TOTALE ESPOSIZIONE VALUTARIA 30% 45% 0% 25% 100% 100% 100% Investitore tipo Impiegato nella fase finale della propria carriera (50-55 anni), impiegato con importanti spese in corso (es.mutuo), imprenditore o professionista per i quali l’attività imprenditoriale o professionale costituisce la parte principale del proprio patrimonio e di conseguenza rappresenta la maggiore fonte di rischio. Obiettivo primario è la conservazione del capitale in quanto l’investitore ha sia una limitata tolleranza alla volatilità dei propri investimenti che una limitata capacità di prendere rischi. esposizione consigliata % precedente esposizione consigliata% variazione % 17% 17% 6% 3% 5% 5% 4% 6% 3% 32% 20% 4% 5% 29% 6% 0% 2% 7% 2% 5% 22% 100% 83% 7% 2% 8% 100% 17% 17% 3% 3% 5% 8% 4% 6% 3% 32% 20% 4% 5% 29% 6% 0% 2% 7% 2% 5% 22% 100% 83% 7% 2% 8% 100% 0% 0% 3% 0% 0% -3% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 042 indicazioni operative SCELTE DI INVESTIMENTO 2 Bilanciato Aggressivo BENCHMARK OBIETTIVO 25% Accrescimento del capitale in termini reali con volatilità elevata. 75% JPMorgan EMU (Obbligazioni Governative area Euro) MSCI EMU TR Net LIMITI 60-90% Azionario 0-30% Mercati emergenti (Obbligazioni e Azioni) ORIZZONTE TEMPORALE medio-lungo (5 anni) benchmark Monetario TOTALE MONETARIO Titoli di Stato Breve Scadenza (< 5 anni) Titoli di Stato Euro Core Obbligazioni Societarie Obbligazioni High Yield Obbligazioni Inflation Linked Obbl. Paesi Emergenti Obbligazioni Convertibili TOTALE OBBLIGAZIONARIO Obbligazionari Absolute Return Volatilità TOTALE ABSOLUTE RETURN Azioni Long/Short Azioni Germania Azioni Euro Azioni Nordic Azioni Svizzera Azioni USA Azioni Giappone Azioni Paesi Emergenti (Asia, Latin America) TOTALE AZIONARIO TOTALE PORTAFOGLIO Euro CHF USD YEN EM TOTALE ESPOSIZIONE VALUTARIA 0% 25% 0% 75% 100% 100% 100% Investitore tipo Impiegato nella fase iniziale della propria carriera (30 anni) che intende destinare il risparmio a fini di integrazione pensionistica, professionista single con posizione patrimoniale e finanziaria solida che intende destinare parte dei propri investimenti a una gestione più aggressiva. Obiettivo primario è la crescita in termini reali del proprio patrimonio. L’investitore ha sia una elevata tolleranza alla volatilità dei propri investimenti che una buona capacità di prendere rischi in quanto ha un orizzonte temporale medio-lungo. esposizione consigliata % precedente esposizione consigliata% variazione % 0% 0% 3% 3% 3% 4% 5% 4% 3% 25% 3% 5% 8% 5% 15% 4% 5% 2% 25% 3% 8% 67% 100% 74% 2% 13% 3% 8% 100% 0% 0% 0% 3% 3% 7% 5% 4% 3% 25% 3% 5% 8% 5% 15% 4% 5% 2% 25% 3% 8% 67% 100% 74% 2% 13% 3% 8% 100% 0% 0% 3% 0% 0% -3% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 3 Flessibile BENCHMARK OBIETTIVO 6% Realizzare un rendimento superiore al rendimento del mercato monetario nell’arco di un ciclo economico, cogliendo le opportunità di volta in volta presenti nei mercati. VAR mensile massimo LIMITI 0-50% Azionario 0-100% Obbligazioni 0-30% Mercati emergenti (Obbligazioni e Azioni) ORIZZONTE TEMPORALE medio-breve (3 anni) Monetario TOTALE MONETARIO Titoli di Stato Breve Scadenza (< 5 anni) Titoli di Stato Euro Core Obbligazioni Societarie Obbligazioni High Yield Obbligazioni Inflation Linked Obbl. Paesi Emergenti Obbl. Paesi Emergenti Inflation Linked Obbligazioni Convertibili TOTALE OBBLIGAZIONARIO Obbligazionari Absolute Return Azioni Long/Short Market Neutral Volatilità TOTALE ABSOLUTE RETURN Azioni Germania Azioni Nordic Azioni USA Azioni Paesi Emergenti (Asia, Latin America) TOTALE AZIONARIO TOTALE PORTAFOGLIO Euro USD EM TOTALE ESPOSIZIONE VALUTARIA Investitore tipo Qualunque investitore che desideri cogliere in maniera tattica le opportunità di volta in volta presenti sui mercati senza vincoli derivanti da una gestione a benchmark. La strategia può costituire una parte importante del portafoglio complessivo, ma non rappresenta una riserva per potenziali spese future (casa, macchina) o per imprevisti. Obiettivo primario è conseguire rendimenti superiori al mercato monetario con una volatilità dei rendimenti moderatamente superiore a gestioni di tipo obbligazionario. esposizione consigliata % precedente esposizione consigliata% variazione % 20% 20% 3% 0% 5% 7% 5% 5% 0% 7% 32% 20% 5% 6% 31% 4% 3% 4% 6% 17% 100% 83% 9% 8% 100% 15% 15% 3% 0% 5% 10% 5% 5% 2% 7% 37% 20% 5% 6% 31% 4% 3% 4% 6% 17% 100% 81% 9% 10% 100% 5% 5% 0% 0% 0% -3% 0% 0% -2% 0% -5% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 2% 0% -2% 0% 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 044 indicazioni operative ANALISI GEOPOLITICA Energia Russa? No, Grazie ASSUNTA LA PRESIDENZA EUROPEA, LA POLONIA GUIDA IL FRONTE DEI V4, IN CHIAVE ANTI RUSSA a cura di Claudia Segre ENTRE L’EUROPA è ancora alla ricerca di veder concretizzarsi l’idea di Unione Economica e Monetaria, svincolandosi da una realtà che la vede agire semplicemente sui presupposti di un’unione commerciale, sul lato politico a metà maggio è stata segnata una svolta con l’accordo del Gruppo dei 4 di Visegrad (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Polonia). I Paesi V4 hanno creato un battaglione di pronto intervento a guida polacca, le cui esercitazioni inizieranno l’anno prossimo con supervisione della Nato, diventando così dal 2016 un battaglione permanente. Dieci giorni dopo a Leningrado nell’incontro dei Ministeri degli Esteri di Polonia, Germania e Russia la frattura tra la Polonia e la Germania è apparsa netta . L’incontro verteva sull’installazione del sistema di difesa dai missili balistici (BMD) nell’Europa orientale, con i polacchi a favore e allineati con gli Usa, le esigenze della Nato in chiave anti russa e la Germania sempre più vicina alla Russia , mag- M giore fornitore di gas alla Germania. In Europa il 15% dell’energia totale consumata ed il 31% dell’energia elettrica provengono dal nucleare e la decisione tedesca del 30 Maggio di uscirne definitivamente entro il 2022 ha scatenato un’ondata di acquisti sulle rinnovabili. Decisione opposta della Polonia che il 20 Maggio ha lanciato il suo programma nucleare. La costruzione della prima centrale polacca inizierà nel 2014 e sarà pronta nel 2020. Ad oggi la Polonia può contare sui ricchissimi giacimenti di carbone che forniscono la quasi totalità dell’energia elettrica al Paese ma l’impegno UE sulla riduzione dei gas serra l’ha costretta all’opzione nucleare. A ciò si aggiunge una dipendenza dalla Russia per il 53% del gas ed il 93% del petrolio importato. Se si tiene conto che la Polonia ha appena assunto la Presidenza UE a Giugno, si può comprendere come un particolare focus sarà dato a rafforzare le potenzialità militari europee a discapito dei rapporti con il Cremlino che sull’approvvigionamento energetico son sempre più cruciali per l’UE. La Russia rappresenta il 75% dei rifornimenti europei di petrolio ed il 40% di quelli di gas ma le tensioni mediorientali hanno stretto ancor di più l’Unione Europea alla dipendenza russa. Già lo scorso dicembre nella pubblicazione dei documenti riservati di Wikileaks il Dipartimento di Stato Usa si mostrava preoccupato per i destini energetici europei e soprattutto per un’influenza russa preponderante, nonché per le relazioni tra Eni e Gazprom. Se si confronta questa situazione creatasi in seno all’UE con l’acceso dibattito sulla Presidenza all’IMF dove il candidato europeo, rappresentato dal Ministro dalle Finanze francesi Lagarde, è messa in forse dalla prova di forza dei BRIC, si può notare come sia un momento di cambiamenti epocali e strutturali per l’UE. I 27 cercano a fatica di riscattarsi in un ruolo geopolitico al centro dello scacchiere internazionale ma troppe forze giocano contro questa necessità di affermazione. L’atteggiamento compiacente della Germania verso la Russia è peculiare perché i russi possano giocare allo sbaraglio nel tentare di indebolire i legami militari con gli Usa . D’altronde nel caso Libia la frattura tra Francia e Germania è stata netta e ciò non giova all’esigenza di una forte convergenza degli interessi economici e strategici all’interno dell’UE. E purtroppo i tempi non sembrano ancora maturi perché ci si possa appropriare pienamente dell’acronimo: Unione Economica e Monetaria. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio / agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 ¥Claudia Segre SEGRETARIO GEN. ASSIOM FOREX A B B O N A M E N T I SOLO ONLINE CARTACEO + ONLINE a www.investireonline.it 7+-HY[PJVSPKLSTLZL (YJOP]PVZ[VYPJV (JJLZZVPSSPTP[H[V :WLKPaPVULWVZ[HSLLKPaPVULJHY[HJLH 7+-HY[PJVSPKLSTLZL (YJOP]PVZ[VYPJV (JJLZZVPSSPTP[H[VH^^^PU]LZ[PYLVUSPULP[ Fondi eJDUDQWLWDODULVHUYDWH]]DGHLGDWLIRUQLWLFLFKHVXVXDULFKLHVWDSRVVRQRHVVHUHPRGLILFDWLDJJLRUQDWLRFDQFHOODWL,GDWL SRVVRQRHVVHUHXWLOL]]DWLVRORSHULQYLDUOHOҋDEERQDPHQWRULFKLHVWRFRPXQLFD]LRQLUHODWLYHDOOҋDEERQDPHQWRRDGHYHQWXDOL SURSRVWHFRPPHUFLDOLDQFKHGLDOWUHVRFLHWjGLFRPSURYDWDVHULHWj/HJJHGHOGLFHPEUHҊ VI SUL MERCATOI I NUOVI ARRIGEST ORI E QUAL CHI SONO I TEGIE LE LORO STRA Report RNATIVI UCITS III ALTEQUAL I E GLI ETF SUI PUNTARE lia SpecialePIÙMongo IL MERCATO , INTERESSANTE GIORI GLI SVILUPPI MAG ABBONATI SUBITO innoavdizaiornee nella tr XXX mensile anno - n.7/8 luglio I DORIS il gruppo bancario più moderno e dinamicoe del nostro Paes si fonda sulla più radicata delle istituzioni italiane: la famiglia - agosto 2011 - euro 7,00 Compilando il coupon qui sotto oppure direttamente sul sito www.investireonline.it UV JVTTH+*)4PSH UHY[ JVU]PU3 LU[V7VZ[HSL+3 LKPaPVULPUHIIVUHT 7VZ[L0[HSPHUL:WH:W ine.it www.investireonl Da compilare in stampatello, ritagliare e spedire, unitamente alla copia del giustificativo del versamento effettuato, a: SIsottoscrivo l’abbonamento cartaceo annuale a INVESTIRE al prezzo di 50 euro SI sottoscrivo l’abbonamento cartaceo annuale estero a INVESTIRE al prezzo di 110 euro SI sottoscrivo l’abbonamento cartaceo + online annuale a INVESTIRE al prezzo di 80 euro SI sottoscrivo l’abbonamento solo online annuale a INVESTIRE al prezzo di 40 euro Cognome Nome Società Professione Indirizzo Cap. Tel. E-mail Paypal Allego assegno N.T. di Euro Ho versato Euro Data Città tramite il sito www.investireonline.it intestato a Editrice Skipper s.r.l. BPER Banca Popolare dell’Emilia Romagna c/c n° IT59F0538712900000001870481 intestato a Editrice Skipper s.r.l. Firma Prov. 046 fondi AZIONARI PAESI EMERGENTI Sviluppo demografico e potenziali di crescita LE SOCIETÀ DI QUESTI MERCATI CONTINUANO A PRODURRE PROFITTI 1 2 Previsti aumenti intorno al 18% I MERCATI EMERGENTI azionari offrono una vasta gamma di opportunità d’investimento considerando un arco temporale di almeno 24-36 mesi. In primo luogo , le valutazioni di Borsa sono più contenute rispetto ai mercati azionari globali, con multipli di Borsa (p/e) di 11,1 stimati per l’anno in corso (2011) rispetto ai multipli relativi al mercato globale azionario (che si attestano invece a quota 14,2). In secondo luogo, le società dei mercati emergenti continuano a produrre profitti crescenti con previsioni di aumenti del 18% nel 2011 (fonte: Citigroup). In terzo luogo, in qualità di investitori attivi (come lo sono i gestori azionari intervistati da Investire) in questi mercati si trovano società e paesi con prospettive migliori rispetto alla media mondiale. LA GENERAZIONE DI RICCHEZZA AUMENTA LA DISPONIBILITÀ DI BENI Migliaia di società non coperte dagli analisti N EI MERCATI EMERGENTI la maggior parte delle grandi aziende sono monopoli gestiti dallo Stato o sono comunque molto legate al governo. I gestori specializzati preferiscono invece investire in società che sono più piccole, più dinamiche e che si vogliono posizionare per una crescita di più lungo termine e per poter cogliere i cambiamenti strutturali all’interno dei mercati emergenti. A dicembre 2010, c’erano più di 5500 titoli nell’universo d’investimento di alcuni money manager delle Borse emerging markets, mentre l’indice di riferimento MSCI Standard Global Emerging Markets ne contava solo 700: più della metà dei titoli facenti parte di questo universo di investimento non ha inoltre ancora una copertura da parte degli analisti. 3 Materiali di base, industriali e energia I DRIVER PRINCIPALI della scelta dei settori e dei titoli sono rappresentati da dati demografici favorevoli, trend di urbanizzazione, popolazione con pochi debiti e la crescete generazione della ricchezza che determina una maggiore disponibilità dei beni. I gestori specializzati intervistati da Investire vedono forti prospettive di guadagno nei settori dei materiali di base, industriali e dell’energia. Molto interessanti anche i settori delle telecomunicazioni e dei beni di consumo e anche il settore chimico poiché si ritiene che la ripresa economica in Asia insieme alla crescita più lenta del previsto nelle forniture da parte del medio oriente abbia creato una situazione unica che permetterà alle aziende chimiche di generare profitti robusti. I nostri esperti GLI SPECIALISTI INTERNAZIONALI CHE HANNO FORNITO LE INDICAZIONI IN ESCLUSIVA Kathryn McDonald AXA Paolo Cirasole Anima Sgr Rajiv Jain Portfolio Manager Vontobel Fund Dan Tubbs BlackRock William Ballard_ AVIVA Investors I mercati emergenti in generale presentano un‘attrattiva d’investimento di lungo termine, grazie al loro potenziale di crescita, spinto dallo sviluppo demografico e da economie basate sull’export. In alcuni settori, alcune delle società tra le più grandi al mondo, e leader nel loro campo, nascono proprio nei Paesi emergenti: si parla di società come Gazprom, Cemex, Petrobras, PetroChina, ICBC, China Construction Bank, Samsung. Da un punto di vista d’investimento globale, ignorare i mercati emergenti è impossibile. Ne sono convinti i gestori specializzati sui listini azionari emerging markets intervistati da Investire. «Nei mercati emergenti la maggior parte delle grandi aziende sono solitamente monopoli gestiti dallo Stato o sono comunque molto legate al governo. Noi invece preferiamo investire in società che sono più piccole, più dinamiche e che si vogliono posizionare per una crescita di più lungo termine e per poter cogliere i cambiamenti strutturali all’interno dei mercati emergenti. Un buon esempio è il settore assicurativo in Brasile che si è consolidato rapidamente attraverso i privati che hanno rilevato e ristrutturato le divisioni assicurative poco performanti di alcune delle grandi banche» dice William Ballard, gestore Aviva Investors mercati emergenti mentre Rajiv Jain, Portfolio Manager Vontobel Fund – Emerging Markets Equity aggiunge: «Un settore che troviamo attraente è quello dei beni primari. Le aziende attive in questo settore, tipicamente, hanno un considerevole potere sui prezzi di listino con altrettanti alti introiti. Storicamente queste aziende hanno mostrato una crescita dei profitti robusta e consistente, dovuta sia alla natura essenziale dei prodotti che distribuiscono che alla fedeltà al brand. 110 100 90 80 70 60 50 40 Aviva Investors Emerging Markets Indice fondi azionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 MEGLIO PUNTARE SULLE PICCOLE AZIENDE Aviva Investors Andamento a tre anni. UBS 120 110 100 90 80 70 60 50 40 UBS Lux EF Emerging Markets Euro P Indice fondi azionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 Tutti i consigli degli esperti Andamento a tre anni. Alcuni titoli finanziari nei mercati emergenti hanno anche una storia di successo nella creazione di valore per gli azionisti». Paolo Cirasole, gestore del fondo Anima Emerging Markets, dal canto suo, privilegia attualmente l’Asia e, nell’ambito di quest’area geografica, la Cina, dove ha individuato il maggior numero di società dalle potenzialità di crescita. Alla luce della recente correzione ha poi ridotto la sottoesposizione di materie prime e di conseguenza ha diminuito il sottopeso su Brasile e Russia, listini particolarmente ricchi di titoli di questo settore. Projit Chatterjee, Equity Strategist sui mercati emergenti Ubs, i cui portafogli rimangono focalizzati sulla selezione dei titoli, si dichiara positivo invece su quei titoli che beneficeranno dell’aumento della domanda domestica, che hanno tendenzialmente maggior capacità di recupero considerati i bassi rischi sugli utili e i robusti driver strutturali. «Questo ci spinge a selezionare i titoli bancari e dei consumi. I consumi, in particolare in Asia, sono il principale tema strutturale. La crescente penetrazione, partendo da livelli molto bassi, è guidata dai dati demografici positivi, dall’aumento del reddito e un basso livello di leva» attesta Chatterjee mentre Dan Tubbs, comanager del fondo BGF Emerging Markets di BlackRock è convinto che sia bene guardare oltre i mercati primari, in quanto le Borse che offrono le opportunità più attrattive non ancora scoperte sono concentrate nei mercati di frontiera. «Questi ultimi sono comparabili ai mercati emergenti di 20 anni fa e sono caratterizzati da aziende in grande crescita, ma ancora con basse valutazioni. Per esempio, nel settore retail Saudita ancora poco sviluppato, si trovano aziende che crescono di fatturato del 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 fondi AZIONARI Vontobel da sapere abbreviazione di price / earnings, letteralmente rapporto prezzo utili. Indica il rapporto tra il prezzo del titolo azionario e i suoi utili di bilancio per azione. Se, per esempio, i profitti netti per azione di un titolo sono pari a 5 euro e la sua quotazione di Borsa fosse di 100 euro, il rapporto p/e ammonterebbe a 20 volte. E’ un indicatore per scoprire quanto il mercato stia valutando (o, meglio, sopravvalutando o sottovalutando) il titolo rispetto ai profitti aziendali. Fair value criterio capace di esprimere il potenziale valore di una voce o elemento patrimoniale, in maniera indipendente ed oggettiva, tenendo in considerazione sia le condizioni di mercato sia le specifiche peculiarità dell’elemento oggetto di valutazione. Stock picking Letteralmente “la scelta delle azioni”; sta ad indicare quella fase in cui il gestore di un fondo azionario, dopo aver selezionato le classi di attività (asset class) più generiche in cui investire (es. titoli italiani, europei, oppure industriali, bancari, assicurativi, etc…), sceglie specificamente le singole azioni da inserire in portafoglio. Stockpicker è il gestore che adotta questo approccio. Sentiment Umore di fondo del mercato; presagio, tendenza. Condizione emotiva degli investitori che influenza l’andamento dei prezzi e dei volumi delle contrattazioni. 130 120 110 100 90 80 70 60 Vontobel Emerging Markets Equity B Indice fondi azionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 P/e Andamento a tre anni. BGF 120 110 100 90 80 70 60 50 40 BGF Emerging Markets Indice fondi azionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 048 Andamento a tre anni. 20% ma che sono valutate con p/e di 13,5 rispetto ai competitor dei mercati emergenti che si muovono con multipli del 18,3» confida Tubbs. LE BORSE PREFERITE Il gestore di BlackRock prosegue poi accennando alle ampie opportunità d’investimento presenti in Brasile, in particolare nelle società con esposizioni sull’economia domestica brasiliana. «Certamente ci sono preoccupazioni sull’inflazione brasiliana ma ciò si riflette proprio nelle basse valutazioni, nonostante il Brasile sia enormemente avanti nella gestione del problema. Dal nostro punto di vista, in questo momento siamo proprio vicini al picco massimo e i prezzi al consumo inizieranno a ridursi. E’ pertanto il momento migliore per acquistare azioni quali banche e costruzioni residenziali» precisa Tubbs mentre Ballard (Aviva) sta sovrappesando la Russia che ritiene sia uscita dalla crisi del credito più tardi rispet- to ad altri Paesi ed è quindi ancora nel processo di ripresa. «La nostra strategia sugli Emerging Markets non prevede di prendere rischi su di uno specifico Paese» tiene a precisare invece Kathryn Mc Donald, Head of Investments, Australia and New Zealand AXA Rosenberg alla quale fa eco Chatterjee (Ubs): «Il nostro posizionamento geografico è guidato dalla selezione bottom up dei titoli. Attualmente troviamo buone opportunità di selezione dei titoli in Russia e India. Il sovrappeso sulla Russia è guidato dalle posizioni sui titoli finanziari e del gas che presentano valutazioni attraenti. La Russia rimane uno dei produttori più economici al mondo di petrolio, gas e metalli pesanti. In aggiunta, i fondamentali della Russia rimangono forti così come la sua posizione finanziaria, che la rende un creditore sulla scena internazionale. Il giudizio positivo sull’India è dovuto principalmente al sovrappeso sui titoli nei set- tori dei servizi IT e del farmaceutico. Siamo positivi sui servizi tecnologici indiani poichè sono spinti dal trend favorevole dell’outsourcing e dai trend in crescita dell’E-government nei mercati emergenti». I SETTORI PRIVILEGIATI A livello settoriale, Chatterjee, è sovrappesato attualmente nel settore dei consumi secondari. «Il tema dei consumi è sostenuto dalla presenza di forti driver strutturali all’interno dell’universo emerging markets: dati demografici favorevoli, trend di urbanizzazione, popolazione con pochi debiti e con redditi in crescita. Un ulteriore potenziale di upside esiste, considerando i bassi livelli di penetrazione, la crescente generazione della ricchezza e una maggiore disponibilità dei beni» asserisce Chatterjee mentre Cirasole (Anima), in questo momento, continua a puntare soprattutto su telecomunicazioni e consumi, nonostante la recente riduzione sul primo comparto. «Stiamo sovrappensando il settore chimico poiché riteniamo che la ripresa economica in Asia insieme alla crescita più lenta del previsto nelle forniture da parte del medio oriente abbia creato una situazione unica che permetterà alle aziende chimiche di generare rendimenti alti. Riteniamo anche che i consolidamenti nell’area stiano creando ottime opportunità di investimento in specifici titoli» spiega invece Ballard (Aviva) che poi aggiunge: «Stiamo anche sovrap- pesando le aziende che sono influenzate dall’aumento della domanda dei consumatori nei mercati emergenti. Un trend di lungo termine che ha accelerato la ripresa. Riteniamo che le società esposte all’aumento della domanda di beni di consumo, dal settore automobilistico alle catene di alberghi low cost e all’intrattenimento, saranno ben posizionate per crescere al di sopra dei tassi di mercato e generare rendimenti più alti nel lungo termine». Kathryn Mc Donald, Head of Investments, Australia and New Zealand AXA Rosenberg, preferisce sovrappesavare i settori materials, industriali e l’energy. I TITOLI SU CUI PUNTARE «Tra i titoli su cui puntiamo figura Alfa SAB de CV, una società messicana con quattro linee di business distinte (petrolchimici, componenti auto, alimenti refrigerati, telecomunicazioni). Ci piace molto anche Cia De Saneamento Basico, una società di water utility, con un bilancio molto solido, un buon rapporto cash flow/prezzo, con una business line molto attraente. Interessante è poi Industrial & Commercial Bank of China: è una delle banche più grosse della Cina, che offre servizi sia a livello corporate che individuale. Vediamo questa società come una forte scommessa di rivalutazione. Infine ma non meno attraente è Hyundai Heavy Industries, meglio conosciuto come produttore di navi cargo. Ma la società produce anche macchine ANIM Anima ANIM Anima Emerging markets Indice fondi azionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 140 130 120 110 100 90 80 70 60 Andamento a tre anni. industriali, macchinari per energie alternative, e componenti per motori.» certifica Mc Donald mentre Ballard (Aviva) indica quattro società, in particolare: «Shanghai Jin-Jiang International Hotels è il primo operatore alberghiero low cost cinese. Poi ci piace CJ E&M, società media Sud Coreana con divisioni specializzate nel gaming, film e musica. Quindi trovo interesse per PTT Chemical, azienda petrolchimica tailandese che si è fusa con PPT Aromatics per ingrandirsi e trarre beneficio dalla forza della domanda di prodotti chimici. Quindi segnalo Tata Motors, azienda automobilistica indiana che sta beneficiando dall’aumento della domanda sia di auto economiche attraverso il suo brand Nano sia di lusso a seguito dell’acquisizione di Jaguar Land Rover».Infine se Jain (Vontobel) preferisce due titoli, la Companhia de Bebidas das Americas (ADS), meglio conosciuta come Ambev, un’azienda produttrice di birra brasiliana con un’altissima efficienza nel pricing del prodotto, e l’indiana HDFC Bank, caratterizzata da un alto potenziale di crescita e che ha registrato performance positive anche durante la recessione del 2008, Chatterjee (Ubs) snocciola i nomi di quattro titoli in portafoglio: «Naspers è una multinazionale che opera nel settore dei media, basata in Sud-Africa. Crediamo che possa offrire un’attraente esposizione al settore nel continente africano e nei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ancora sottosviluppati e in crescita. China Construction BankCCB è tra le due più grandi banche in Cina con buoni profitti, elevati capitali, liquidità e asset robusti. Truworths International, che è un retail in Sud Africa, ben posizionata per beneficiare dal miglioramento della situazione macroeconomica del Sud Africa. Hon Hai Precision Industry, una delle più grandi e competitive società per la produzione di componenti elettronici al mondo,con numerosi siti di produzione in Cina, che aiuteranno a ridurre i costi di produzione». 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 050 fondi OBBLIGAZIONARI Puntare su società solide e high yield IL BUND TRIENNALE ARRIVA ALL’1,5 NETTO, I BTP AL 2,9% 1 Rendimenti dei titoli di stato ai minimi 2 A CORSA, da parte degli investi- L L tori, ai titoli governativi tedeschi ha fatto balzare all’insù i prezzi mentre i loro rendimenti, che viaggiano in direzione opposta alle quotazioni, sono precipitati a livelli minimi storici. L’investitore obbligazionario che non volesse correre rischi può ora contare su un rendimento dell’1,75% lordo (ovvero dell’1,5% netto) per un bund triennale. Se opta per un btp scadenza giugno 2014, il rendimento lordo sale al 3,4% (ovvero al 2,9% netto) ma per assicurarsi questa remunerazione deve mantenere il titolo fino alla scadenza al fine di evitare le turbolenze dei mercati obbligazionari che, seppure in misura minima, faranno sentire i loro effetti negativi sui prezzi di questi btp nei prossimi 36 mesi. L’AUMENTO DEI PREZZI IN USA SPAVENTA LA FEDERAL RESERVE Più corporate e bond emerging markets E EVOLUZIONI in atto sul sistema governativo e bancario europeo e il persistere della crisi del debito sovrano dei paesi del Vecchio Continente, gettano quindi le basi, per l’anno in corso, per la ricerca del valore principalmente nelle emissioni obbligazionarie di istituzioni finanziarie solide, soprattutto di titoli subordinati, ed in minor misura emissioni corporate, a patto tuttavia di saper accuratamente selezionare l’emittente. Secondo gli esperti non sono nemmeno da trascurare gli interessanti ritorni offerti dai titoli governativi di alcuni Paesi euro periferici sul breve termine. Resta inoltre attraente il comparto dei titoli del debito dei Paesi emergenti che in questa fase mostrano maggiore solidità rispetto alle economie occidentali. 3 Come disinnescare la mina inflazione L’ AUMENTO DEI PREZZI al con- sumo si conferma uno dei principali problemi degli Stati Uniti, nonostante la Federal Reserve abbia ribadito il tasso di inflazione rimarrà contenuto nel 2012, ma anche in Europa. Secondo i gestori obbligazionari flessibili intervistati da Investire, alcuni accorgimenti nel portafoglio a reddito fisso possono ridurre gli impatti negativi derivanti dall’aumento del costo della vita. Tra questi, oltre ai bond inflation linked, sono consigliati i corporate bond e gli high yield bond, emessi da solide società, a tasso variabile oppure con scadenza 3-5 anni. In misura minore si può ricorrere pure a emissioni societarie dei Paesi più esposti alle materie prime (Australia, Brasile, Russia) e ai titoli convertibili in azioni. Tutti i consigli degli esperti L’INFLAZIONE FA CAPOLINO IN USA E EUROPA Le prospettive sui mercati obbligazionari continuano ad essere influenzate in modo significativo dal problema del debito pubblico dei governi europei che, nonostante i vari programmi di austerità e di supporto da parte dell’Unione Europea e della Bce, richiederà tempo prima di una soluzione definitiva. Il recente deterioramento dei dati economici in varie parti del mondo, USA e Cina inclusi, ha supportato le valutazioni dei principali mercati obbligazionari dell’area G7. A questo rallentamento però si contrappone un problema inflazione che è particolarmente presente nei Paesi emergenti ma che ha fatto capolino anche in Europa e negli USA. Le prospettive quindi restano molto incerte e dal momento che i due principali driver dei rendimenti obbligazionari, cioè crescita e inflazione, al momento si stanno annullando reciprocamente, i mercati obbligazionari, specie quelli europei, saranno guidati con ogni probabilità dal flusso di notizie relativo alla situazione dei Paesi periferici. In questo contesto è interessante conoscere le strategie messe in atto da alcuni tra i più brillanti gestori di fondi obbligazionari flessibili. LE STRATEGIE DI PORTAFOGLIO «Recentemente, ho aggiunto al portafoglio un’esposizione ai titoli di stato inflation linked del governo britannico visto che mi aspetto che l’inflazione rimanga alta nel breve termine e che gli attuali tassi di equilibrio di queste obbligazioni sembrano essere troppo bassi; queste ragioni li rendono particolarmente interessanti rispetto ai titoli di stato tradizionali e alla liquidità. Continuo a essere positivo sul rischio credito, in particolare sulle aziende investment grade e buoni nomi del segmento high yield. Queste sono aree del mercato dove trovare ancora spread ragionevoli, aziende con solidi bilanci mentre c’è spazio per un’ulteriore diminuzione dei tassi di default. Ho inoltre recentemente acquisito nuove emissioni di high yield» certifica Richard Woolnough gestore del fondo M&G Optimal Income al quale fa eco Ken Taubes, gestore del fondo e Responsabile Investimenti US di Pioneer Investments: «La più recente e significativa modifica in portafoglio riguarda l’investimento in particolari titoli obbligazionari americani ( i tax-exempt bonds). Abbiamo investito in obbligazioni corporate emesse da importanti istituzioni universitarie come Harvard e il MIT, e in obbligazioni legate a operazioni di project financing dopo aver registrato una generalizzata vendita di questi titoli a causa di una eccessiva paura di default». Il portafoglio della Sicav Generali Absolute Return Cre- dit Strategies ha subito invece, nel corso dell’ultimo anno, uno spostamento dell’asset allocation verso gli ABS (Asset Backed Securities, titoli di credito garantiti emessi da banche o finanziarie per conto di società che ne assicurano il pagamento con quote-parti), i quali rappresentano oggi oltre il 90% degli attivi: la componente residuale ancora investita in corporate bond viene gestita in modo puramente opportunistico e le scommesse vengono prese nell’ambito dei subordinati finanziari o in bond specifici di emittenti periferici. «La nostra posizione sulla crescita mondiale è costruttiva, quindi la nostra asset allocation è stata rafforzata verso asset rischiosi come le obbligazioni dei Paesi emergenti, che rappresentano circa il 20% del portafoglio, o le obbligazioni societarie ad alto rendimento. Manteniamo allo stesso tempo una breve duration. Sul lato valutario siamo ancora positivi sulle valute dei mercati emergenti, che sono tuttavia oggetto di copertura a breve termine» fa sapere Maritta Kanerva, il nuovo gestore del DWS Invest Income Strategy Plus mentre Renato Zanellati, Direttore Generale NorVega Sgr puntualizza «L’impostazione strategica del portafoglio non ha subito recentemente variazioni di rilievo e punta in particolare su alcuni selezionati titoli bancari ed industriali». Bhupinder Bahra, gestore dello Schroder ISF Strategic Bond, dal canto suo, ha preferito ridurre il rischio del portafoglio, cedendo emissioni sovrane dei Paesi emer- DWS 102 DWS Inv.Income Strategy Plus LC Indice fondi obbligazionari 101 100 99 Andamento del fondo DWS a un anno 31/mar/11 28/feb/11 31/gen/11 30/dic/10 30/nov/10 29/ott/10 30/set/10 31/ago/10 30/lug/10 98 I nostri esperti Bhupinder Bahra, Schroders Filippo Casagrande, Generali Investments Ken Taubes Pioneer Maritta Kanerva DWS Richard Woolnough M&G Renato Zanellati Norvega genti in valuta locale per investire nel segmento MBS (mortgage-backed security), ritenute dal gestore molto promettente e più conveniente di altri: al momento è presente nel fondo una modesta esposizione, appena inferiore all’1%, al debito emergente del Messico in valuta locale. «A livello tattico, abbiamo aumentato l’esposizione alla duration dei tassi di interesse tramite la chiusura delle posizioni corte sul Regno Unito e un aumento della duration sugli Stati Uniti. A fine aprile la duration complessiva del Fondo era pari a 2,66 anni (contro circa 1,8 anni a inizio mese). Quanto al mercato valutario, abbiamo incrementato i nostri investimenti tramite due panieri di divise: un paniere sistematico delle divise dei G10 e un paniere di valute dei Paesi emergenti posizionato contro 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 fondi Fin qui le ultime scelte di portafoglio: ma quali tra queste dovrebbero fornire più slancio alla performance del fondo?: «Nel piano di accumulo di posizioni ABS abbiamo prediletto bond senior del segmento dei CMBS (commercial mortgage-backed security) europei e alcune tranche accuratamente selezionate di CLO (Collateralized Bond Obligation ) di prestiti con leva finanziaria. Nell’ambito del CLO guardiamo non solo il collaterale e la struttura ma anche le qualità del asset manager attivo nella gestione del portafoglio di loans» spigea Filippo Casagrande, Head of Credit - Corporate Bonds Generali Investments Sgr mentre Woolnough (M&G) ammette che il suo fondo rimane sovrappeso di obbligazioni in generale, con una concentrazione maggiore sul segmento investment grade di tipo BBB e su high yield di buona qualità. «Queste sono le aree del mercato che danno maggior valore. Il fondo è invece sottopeso di titoli finanziari, perché continuo a essere convinto che il sistema bancario in Europa non funzioni regolarmente» confida il gestore di M&G. Zanellati (NorVega Sgr), vede con particolare favore, , nel breve periodo, l’esposizione ai subordinati bancari che possono beneficiare ulteriormente della fase di ricapitalizzazione in atto e del ritorno di fiducia sul settore e Kanerva (DWS) dichiara che nel portafoglio le posizioni strategiche prevedono circa un 7% di obbligazioni high yield, circa un 4% di obbligazioni indicizzate all’inflazione in Australia, oltre a obbligazioni governative in Polonia, Messico e Turchia. «Il fondo detiene un significativo sovrappeso su titoli obbligazionari societari, in particolare su titoli high yield, dei Paesi emergenti e in crediti bancari, e un sottopeso in titoli governativi emessi dai Paesi sviluppati, compresi i treasuries americani» 150 140 130 120 110 100 90 80 SISF Strategic Bond A Indice fondi obbligazionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 PIÙ PERFORMANCE SISF Andamento del fondo Schroders a tre anni Pioneer 150 140 130 120 110 100 90 80 Indice fondi obbligazionari Pioneer Funds Strategic Income E 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 il dollaro Usa. L’esposizione valutaria totale ammonta al 13% del portafoglio, mentre la posizione corta netta sul dollaro supera di poco il 6%» OBBLIGAZIONARI Andamento del fondo Pioneer a tre anni M&G 150 140 130 120 110 100 90 80 M&G Optimal Income A Indice fondi obbligazionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 052 Andamento del fondo M&G a tre anni racconta invece Taubes (Pioneer) che poi prosegue: «I titoli high yield hanno continuato a beneficiare di un record di nuove emissioni, di un miglioramento dei fondamentali e di un livello di default inferiore alla media. I crediti bancari potranno beneficiare della risalita dei tassi di interesse. Infine i titoli obbligazionari societari dei Paesi emergenti stanno beneficiando della crescita più sostenuta di questi Paesi rispetto ai Paesi sviluppati». Bahra (Schroders) riferisce che, nel complesso, la posizione sulla duration resta piuttosto modesta. «Continuiamo a monitorare i rendimenti obbligazionari della periferia europea rispetto a quelli dei Paesi core della regione. La liquidità offre guadagni ancora troppo modesti per gli investitori in cerca di rendimento, manteniamo quindi una buona Generali 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 Indice fondi obbligazionari Generali Absolute Return Credit Strategic Andamento del fondo Generali Investments a tre anni Civ Forum Civ Forum Iulii strategia Classe A Indice fondi obbligazionari 30/mag/08 30/giu/08 31/lug/08 29/ago/08 30/set/08 31/ott/08 30/nov/08 30/dic/08 30/gen/09 27/feb/09 31/mar/09 30/apr/09 29/mag/09 30/giu/09 31/lug/09 31/ago/09 30/set/09 30/ott/09 30/nov/09 31/dic/09 29/gen/10 26/feb/10 31/mar/10 30/apr/10 31/mag/10 30/giu/10 30/lug/10 31/ago/10 30/set/10 29/ott/10 30/nov/10 30/dic/10 31/gen/11 28/feb/11 31/mar/11 29/apr/11 31/mag/11 120 115 110 105 100 95 90 85 80 Andamento del fondo Norvega a tre anni da sapere Investment grade Giudizio di merito, emesso da agenzie internazionali specializzate (quali ad esempio Moody’s e Standard & Poor’s), sulla capacità di una società di onorare nei tempi e nei modi promessi i debiti contratti. Per i titoli di reddito fisso, viene espresso con lettere che vanno dalla tripla A (AAA) alla tripla B (BBB), ove la tripla A indica il grado d’investimento più elevato e pertanto i titoli più sicuri. Punto base E’ la più piccola unità di misura convenzionalmente impiegata per definire i rendimenti dei titoli a reddito fisso. Corrisponde ad un centesimo di punto percentuale, cioè allo 0,01%. esposizione al segmento corporate. La nostra preferenza va ai titoli high yield che rappresentano attualmente il 35% del portafoglio in base al valore di mercato. Nelle prossime settimane sfoltiremo tale esposizione, ma Confermiamo le posizioni sul debito dei Paesi emergenti, dove il rapporto debito / PIL continua a migliorare, anche se il rallentamento del flusso di capitali verso tali mercati e le pressioni inflazionistiche locali costituiscono un campanello d’allarme» precisa Bahra. CONTRO L’INFLAZIONE Per quanto attiene i pericoli derivanti dall’aumento dei prezzi al consumo, Kanerva (DWS) confida di avere attuato alcune strategie anti inflazionistiche, allocando il 7% del portafoglio in obbligazioni indicizzate. «Attendiamo infatti un aumento dell’inflazione, anche se non sarà drammatico. Dall’altro lato, il tasso di interesse reale non aumenterà bruscamente a causa dello scenario incerto a livello globale». Anche Zanellati (NorVega Sgr) e Woolnough (M&G) hanno adottato accorgimenti contro le problematiche inflattive. «Il fondo ha una duration breve e circa il 10% è investito in titoli di stato index-linked a breve scadenza. A mio avviso, queste obbligazioni hanno valutazioni interessanti in quanto i tassi di equilibrio che stanno scontando sono molto bassi» dice Woolnough mentre Zanellati aggiunge: «Il portafoglio è naturalmente posizionato in modo difensivo in termini di duration, con investimenti su titoli, industriali e finanziari, meno affetti da prossimi futuri rialzi dei tassi, rispetto alle componenti governative». Titoli high yield, crediti bancari a tasso variabile, alcune cartolarizzazioni private, titoli obbligazionari corporate dei Paesi emergenti, titoli convertibili e alcune valute sono invece le armi finanziarie utilizzate da Taubes (Pioneer) per produrre buone performance nei periodi di incremento del costo della vita: «I titoli high yield potranno beneficiare dell’inflazione nella misura in cui saranno capaci di trasferire gli aumenti nei prezzi finali. Le emissioni a tasso variabile aiutano gli investitori a superare l’incremento dei tassi, poiché il loro rendimento è legato all’euribor a tre mesi. Le emissioni societarie dei Paesi emergenti beneficiano, così come alcune valute, dell’inflazione legata alle materie prime. Infine, data la loro sensibilità ai titoli azionari, i rendimenti dei titoli convertibili possono superare quelli dei titoli a tasso fisso in periodi di inflazione. Crediamo che l’inflazione possa essere una minaccia perché il prezzo delle commodity è cresciuto di circa il 30% nel corso dell’ultimo anno, (in particolare le commodity agricole hanno quasi raddoppiato) e perché l’aumento dei costi può inoltre influire sui costi di produzione. L’indebolimento del dollaro, come effetto delle misure a sostegno della crescita, ha iniziato ad accentuare l’inflazione americana, a causa dei più elevati prezzi dei prodotti importati» conclude Taubes. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 054 fondi ANALISI & VALUTAZIONI Il rating MoneyMate Nella tabella i fondi con 5 stelle del Rating MoneyMate appartenenti al profilo di rischio Molto Alto cioè con volatilità del valore della quota (deviazione standard annualizzata) superiore al 20%. Inoltre, i 50 fondi in tabella, sono stati ricavati prendendo in esame tre variabili con i relativi pesi: 50% Performance a 3 anni, 25% indice di Sharpe a 3 anni, 25% Downside deviation. I Rating si riferiscono alla data del 31/3/2011. Performance a 1 e 3 anni alla data del 31/05/2011. Deviazione standard a 1 anno con frequenza delle osservazioni settimanali. Per l de ome il calcolo sono state utilizzate le seguenti opzioni: a) Performance in Euro; b) Utile Lordo re-investito alla data di stacco cedola; c) Per i Fondi Esteri non viene applicato il fattore fiscale. I tipi di investimento considerati sono: a) Fondi Lussemburghesi; b) Fondi Esteri (autorizzati e non); c) Fondi Comuni Italiani; d) Fondi di Fondi ne o fond ria o ateg N Isin C Pioneer Asset Mgmt S.A.-E Latin America Equity EUR Pioneer Asset Mgmt S.A.-F Latin America Equity EUR Pioneer Asset Mgmt S.A.-E Indian Equity EUR Pioneer Asset Mgmt S.A.-F Indian Equity EUR Franklin Temp.-I Franklin Biotechnology Disc.Fund Acc USD Credit Suisse A.M.-R Equity Fund Global Value CHF Franklin Temp.-A Franklin Biotechnology Disc.Fund Acc USD Franklin Temp.-N Franklin Biotechnology Disc.Fund Acc USD Franklin Temp.-B Biotechnology Discovery Fund Acc USD Pioneer Asset Mgmt S.A.-E European Equity Value EUR Pioneer Asset Mgmt S.A.-F European Equity Value EUR Morgan Stanley-I American Franchise Acc USD Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asian High Yield Fund Acc USD First State Investments-B Global Em.Markets GBP Morgan Stanley-I American Franchise Acc EUR BlackRock Global Fund-D BGF World Healthscience USD Pimco G.I.S.-Inst Total Return Bond Fund Unhedged Acc EUR Pictet Funds Lux-I Digital Communication USD First State Investments-B Global Em.Mar.Le. GBP First State Investments-B Asia Pacific GBP Morgan Stanley-A Us Advantage Acc USD First State Investments-A Global Em.Markets GBP Morgan Stanley-A Us Advantage Acc EUR Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asian High Yield Fund Acc EUR BlackRock Global Fund-A BGF World Healthscience USD LU0313649815 LU0313649906 LU0363632158 LU0363632232 LU0195948822 LU0268334421 LU0109394709 LU0122613499 LU0109394881 LU0313648098 LU0313648171 LU0225741247 LU0286668453 GB0030187438 LU0225741247 LU0329593007 IE0009725304 LU0101689882 GB0033874545 GB0030184088 LU0225737302 GB0030190366 LU0225737302 LU0286668966 LU0122379950 FEA Az.Paesi Emerg. FEA Az.Paesi Emerg. FEA Az.Paesi Emerg. FEA Az.Paesi Emerg. FEA Az.Salute FEA Az.Internaz.(TS) FEA Az.Salute FEA Az.Salute FEA Non Classific FEA Az.Europa FEA Az.Europa FEA Az.America FEA Ob.Int.Hi Yield FEA Non Classific FEA Az.America FEA Az.Salute FEA Non Classific FEA Az.Serv.di Telec. FEA Non Classific FEA Non Classific FEA Az.America FEA Non Classific FEA Az.America FEA Ob.Int.Hi Yield FEA Az.Salute tà ocie di tio ges S Pioneer Asset Mgmt S.A. Pioneer Asset Mgmt S.A. Pioneer Asset Mgmt S.A. Pioneer Asset Mgmt S.A. Franklin Templeton I.F. Credit Suisse A.M. Franklin Templeton I.F. Franklin Templeton I.F. Franklin Templeton I.F. Pioneer Asset Mgmt S.A. Pioneer Asset Mgmt S.A. Morgan Stanley Fidelity Funds Sicav First State Investments Morgan Stanley BlackRock Global Fund Pimco G.I.S. Pictet Funds Lux First State Investments First State Investments Morgan Stanley First State Investments Morgan Stanley Fidelity Funds Sicav BlackRock Global Fund ni .) 3 An o (sett . z n iz nni Annual t. 1 An a 3 .S f. f. Per Per Dev 98,79% 95,37% 89,85% 86,42% 57,23% 57,09% 52,86% 49,46% 46,89% 41,91% 39,36% 39,31% 39,11% 38,84% 38,79% 38,31% 37,69% 37,34% 36,47% 36,34% 36,16% 36,05% 35,68% 35,50% 35,22% 25,74% 25,01% 23,82% 23,07% 16,28% 16,25% 15,20% 14,34% 13,67% 12,38% 11,70% 11,69% 11,63% 11,56% 11,55% 11,42% 11,25% 11,16% 10,92% 10,89% 10,84% 10,81% 10,71% 10,66% 10,58% 2,505 2,504 2,761 2,758 2,622 2,596 2,615 2,613 2,621 2,33 2,329 1,948 1,762 1,955 1,93 2,009 1,72 2,179 1,998 2,041 1,955 1,956 1,93 1,72 2,008 Come sono valutati i fondi MONEYMATE ha elaborato un rating che si basa su due pilastri: 1Classificazione degli strumenti per profilo di rischio e non per classificazione settoriali. Gli intervalli definiti in funzione della volatilità storica (ultimi 3 anni) sono cinque, dalla rischiosità molto bassa al rischio altissimo. Chiaramente nello stesso intervallo di volatilità potremmo trovare anche fondi che appartengono a settori differenti.. 2Utilizzo del concetto di efficienza della gestione, infatti all’interno di ogni singolo profilo di rischio ai fondi vengono assegnati, sotto forma di stelle, i rating ( da uno a cinque) utilizzando un indicatore quantitativo di nuova concezione: l’omega che sostanzialmente misura il rendimento per unità di rischio uti- l de ome lizzando la distribuzione e non i singoli punti come fanno gli indicatori tradizionali che soffrono infatti di limiti fortissimi in alcuni casi come quello di negatività dei rendimenti. L’omega determina per l’80% il rating finale nella categoria, il restante 20% è affidato alla semivarianza quindi ancora al rischio. La metodologia MoneyMate consente immediatamente a qualsiasi investitore, anche non esperto, di capire la rischiosità di ciò che ha sottoscritto e allo stesso tempo la bontà. Inoltre la copertura del rating è totale: dai fondi comuni a quelli assicurativi e pensione. Per i clienti più evoluti sarà possibile anche elaborare un rating del portafoglio del cliente almeno nella definizione della fascia di rischio cui complessivamente il portafoglio lo espone. Riteniamo che il rating MoneyMate avrà un largo utilizzo sul mercato perché esiste una forte domanda di semplificazione ma allo stesso tempo di controllo del rischio e del rating. ne o fond Isin N BlackRock Global Fund-A BGF World Healthscience EUR Schroder Isf Sicav-C Swiss Small&Mid Cap Acc CHF Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asean Fund Acc USD First State Investments-A Global Em.Mar.Le. GBP Pictet Funds Lux-P Digital Communication Cap USD First State Investments-B A.Pacific Leader GBP First State Investments-A Asia Pacific GBP BlackRock Global Fund-E BGF World Healthscience USD Eurizon Capital Sgr-Eurizon Azioni Pmi America EUR BlackRock Global Fund-Q2 BGF World Healthscience USD BlackRock Global Fund-E BGF World Healthscience EUR Morgan Stanley-B American Franchise Acc USD Morgan Stanley-B American Franchise Acc EUR Schroder Isf Sicav-A Swiss Small&Mid Cap Acc CHF First State Investments-A A.Pacific Leader GBP Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asean Fund USD Henderson Horizon-I2 Global Technology Fund Acc USD Nordea Sicav-BP Nordic Equity Small Cap Fund Acc EUR Pictet Funds Lux-R Digital Communication USD BlackRock Global Fund-C BGF World Healthscience USD Threadneedle-1 TIF Eur. High Yield Bond Fund Net Acc. EUR Schroder Isf Sicav-A1 Swiss Small&Mid Cap Acc CHF Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Singapore Fund USD Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Gl.Cons. Industr. Fund EUR Credit Suisse A.M.-R Equity Fund Global Value USD LU0171307068 LU0149524208 LU0261945553 GB0033873919 LU0101692670 GB0033874768 GB0030183890 LU0122380701 IT0001007274 LU0122380537 LU0171309270 LU0225744001 LU0225744001 LU0149524034 GB0033874214 LU0048573645 LU0196035553 LU0278527428 LU0101692753 LU0147404148 GB0009692087 LU0149538414 LU0048588163 LU0114721508 LU0268334777 ria o ateg C FEA Az.Salute FEA Az.Paese FEA Az.Pacifico FEA Non Classific FEA Az.Serv.di Telec. FEA Non Classific FEA Az. Non Classific FEA Az.Salute FC Az.America FEA Az.Salute FEA Az.Salute FEA Az.America FEA Az.America FEA Az.Paese FEA Non Classific FEA Az.Pacifico FEA Az.Altri Settori FEA Az.Paese FEA Az.Altri Settori FEA Az.Salute FEA Non Classific FEA Az.Paese FEA Az.Paese FEA Az.Beni di Cons. FEA Az.Internaz.(TS) tà ocie di tio ges S BlackRock Global Fund Schroder Isf Sicav Fidelity Funds Sicav First State Investments Pictet Funds Lux First State Investments First State Investments BlackRock Global Fund Eurizon Capital Sgr BlackRock Global Fund BlackRock Global Fund Morgan Stanley Morgan Stanley Schroder Isf Sicav First State Investments Fidelity Funds Sicav Henderson Horizon Nordea Sicav Pictet Funds Lux BlackRock Global Fund Threadneedle Schroder Isf Sicav Fidelity Funds Sicav Fidelity Funds Sicav Credit Suisse A.M. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 ni .) 3 An o (sett . z n iz nni Annual t. 1 An a 3 .S f. f. Per Per Dev 34,70% 34,44% 34,35% 34,04% 33,93% 33,92% 33,49% 33,29% 33,03% 32,67% 32,66% 32,21% 31,66% 31,65% 31,52% 31,43% 31,27% 31,15% 31,13% 30,33% 30,08% 30,00% 29,82% 29,82% 29,80% 10,44% 10,37% 10,34% 10,26% 10,23% 10,23% 10,11% 10,05% 9,98% 9,88% 9,88% 9,75% 9,60% 9,60% 9,56% 9,54% 9,49% 9,46% 9,45% 9,23% 9,16% 9,14% 9,09% 9,09% 9,08% 1,964 1,52 1,925 1,966 2,178 2,09 2,042 2,015 2,492 2,002 1,964 1,95 1,928 1,511 2,094 1,923 2,408 1,722 2,178 2,009 0,661 1,522 1,856 1,724 3,071 056 strategie di investimento NUOVI PRODOTTI SWITCH Da un fondo all’altro proteggo il capitale NELLA SITUAZIONE ATTUALE SONO INTERESSANTI PERCHÉ RIDUCONO IL RISCHIO E L’EFFETTO EMOTIVITÀ a cura di Leo Campagna I N UN CONTESTO di mercato che vede gli indici di Borsa assumere direzioni opposte nel giro di poche settimane o, addirittura, giorni. In cui i tassi di interesse del mercato monetario sono prossimi allo zero e rischiano di restarci ancora per molto tempo. E dove la volatilità delle quotazioni delle azioni, delle obbligazioni, dei titoli di stato, delle materie prime resta su livelle sostenuti, non è assolutamente facile prendere una decisione di investimento che non sia influenzata da fattori emotivi. Per superare questo ostacolo è necessario adottare una strategia di investimento che consenta di mantenere la parte principale dell’investimento allocato in strumenti finanziari non eccessivamente rischiosi e volatili mentre la parte restante (che rappresenta la percentuale ampiamente minoritaria del capitale investito) partecipa ai rialzi dei mercati più dinamici e rischiosi. Investire ha selezionato per i propri lettori quattro servizi disponibili sul mercato italiano che puntano proprio a soddisfare questa condizione. Vediamoli nel dettaglio uno per uno. ARCA Il nuovo Servizio proposto si chiama “Arca Risparmia & Consolida”, un metodo di investimento che consente al risparmiatore, normalmente guidato dall’emotività, di adottare un corretto timing di investimento. Con il nuovo servizio i risparmiatori potranno investire i propri risparmi e consolidare i guadagni ottenuti sfruttando gli andamenti positivi e negativi del mercato. COME FUNZIONA «Il cliente attiva il servizio versando i propri risparmi su un fondo a basso rischio e a bassi costi, cioè il fondo liquidità area euro Arca BTTesoreria; in seguito, mensilmente, il capitale viene trasferito su un pac (piano di accumulo) di un fondo target di Arca Sgr: tale abbinamento consente di puntare a maggiori potenzialità di rendimento. Il fondo target può essere scelto tra i fondi azionari, bilanciati, bilanciati obbligazionari e il fondo Arca Rendimento Assoluto. L’importo da trasferire e la scelta del fondo target sono a totale discrezione del cliente, ma con un limite minimo di versamento di 50 euro. Quando i mercati scendono e la convenienza è maggiore, viene raddoppiata la rata, solo per quel mese, e si acquistano più quote del fondo target trasformando così i ribassi di mercato in opportunità d’acquisto» spiega Simone Bini Smaghi, Vice direttore generale di Arca Sgr. da sapere Pac Acronimo di Piano di Accumulo di Capitale: la formula che consente di effettuare investimenti rateali scegliendo la frequenza (mensile, trimestrale, semestrale), l’importo della rata (da 50 euro in su) e il fondo. Si differenzia dal Pic (Piano di Investimento del Capitale) che, al contrario, consiste nell’investire in una unica volta tutto il capitale nel fondo scelto. Pic Acronimo di Programma d’investimento di capitale, indica la sottoscrizione di un prodotto finanziario (fondo comune, etf, gestione patrimoniale ecc) in un’unica soluzione. In pratica il capitale a disposizione viene investito tutto insieme in una sola volta. Switch Operazione di passaggio da un fondo comune o da un comparto di Sicav, ad altro fondo (o Sicav) della stessa famiglia o Unit linked. Le plusvalenze realizzate sul fondo target vengono consolidate grazie ad un trasferimento al fondo liquidità che rappresenta una sorta di salvadanaio. I due meccanismi operano automaticamente: il Raddoppio rata si attiva quando il valore della quota del fondo target è inferiore di almeno il 6% rispetto al Scheda tecnica Arca “Risparmia & Consolida” Fondo Liquidità Fondo Target Versamento minimo iniziale per accedere al Servizio Commissioni di sottoscrizione Gli automatismi: - Raddoppio Rata ARCA BT-Tesoreria a scelta del sottoscrittore tra tutti i Fondi Arca azionari, bilanciati, bilanciati obbligazionari, Arca Rendimento Assoluto t3 e t5 importo della rata unitaria sul “Fondo Target” x 80 (esempio: importo rata minimo 50€ x 80 = minimo 4.000€ - importo rata 100€ x 80 = minimo 8.000€) 3% E’ prevista l’applicazione del privilegio di scambio si attiva dopo 3 mesi di adesione al Servizio quando il Valore della Quota del “Fondo Target”, al momento del controllo mensile, è inferiore di almeno il 6% rispetto al Valore della Quota massimo degli ultimi 18 mesi (per importi superiori a 50€): si attiva dopo 6 mesi di permanenza nel Servizio quando il Valore della Quota al momento del controllo mensile è maggiore di almeno il 6% rispetto al Valore Medio di Carico delle quote acquistate del “Fondo Target” a scelta del sottoscrittore 50 euro o interi superiori - Consolidamento Plusvalenza Durata del Piano sul “Fondo Target” Importo rata del Piano sul “Fondo Target” valore della quota massima degli ultimi 18 mesi; il Consolidamento plusvalenze si attiva per importi superiori a 50 euro, quando il valore della quota al momento del controllo mensile è maggiore di almeno il 6% rispetto al valore medio di carico delle quote acquistate del fondo target. CAPITALE E COSTI Per sottoscrivere il servizio bisogna versare un capitale minimo pari a 80 volte la rata scelta. Così, ad esempio, per una rata mensile al fondo target di 50 euro, il capitale minimo da versare nel fondo liquidità è pari a 4.000 euro. Arca Risparmia & Consolida ha un costo del 3%, scontabile nella misura del 50%, del 75% o del 100 %. Se si sottoscrive il Servizio con somme provenienti da fondi di Arca con commissioni di sottoscrizione (cosiddetti load), tale costo non viene applicato grazie al beneficio di scambio. «C’è da tenere presente, inoltre, che sono esentati da qualsiasi costo tutti i movimenti automatici, cioè il versamento della rata men- sile ed il consolidamento della plusvalenza. Per quanto riguarda le commissioni di gestione dei fondi, sono le stesse degli investimenti in un’unica soluzione, pari allo 0,4% per il fondo liquidità, e variabili in funzione del fondo target prescelto dal sottoscrittore. Tali commissioni sono comunque prelevate direttamente dal patrimonio del Fondo» sottolinea Bini Smaghi che poi aggiunge: ELEMENTI DISTINTIVI «I mercati negli ultimi anni hanno dimostrato di essere molto volatili: Risparmia & Consolida sfrutta tale volatilità e riduce la rischiosità tipica di un investimento azionario, mediante quattro leve. La prima, il cosiddetto vantaggio Salvadanaio, si ottiene mediante l’investimento iniziale su un fondo liquidità a basso rischio e bassi costi. La seconda, il vantaggio Passo dopo passo, deriva dalla modalità di trasferimento dal Fondo Liquidità al Fondo target: il trasferimento è mensile e in tal modo si mediano i prezzi di acquisto. La terza e la quarta, i vantaggi “Maggiore Convenienza” e “Guadagni al Riparo”, scaturiscono direttamente dagli automatismi, che, come abbiamo accennato in precedenza, fanno investire di più quando i prezzi sono bassi e riportano il “fieno in cascina” quando l’andamento torna positivo». In sintesi, con Risparmia & Consolida il risparmiatore può puntare a massimizzare il rendimento con quattro importanti frecce per il suo arco che gli consentono, tra l’altro, di non essere guidato dall’emotività nelle scelte di investimento. PER CHI È INDICATO «Risparmia & Consolida per le sue caratteristiche può essere suggerito potenzialmente a tutti gli investitori; fermo restando che l’abbinamento prevede anche un Fondo a contenuto azionario, seppure con le leve che consentono la riduzione della rischiosità» afferma Bini Smaghi che poi conclude: «Con riguardo specifico ai target interessati basta analizzare la situazione contingente: attualmente, molti risparmiatori sono fortemente concentrati su strumenti monetari e su 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 058 strategie di investimento prodotti di liquidità, in molti casi in un’ottica puramente attendista. Altri, invece, mostrano le giuste caratteristiche per l’investimento azionario, ma sono spaventati dalla volatilità che contraddistingue tali mercati. Per entrambe le categorie di risparmiatori, vi sono delle evidenti difficoltà: i rendimenti dei prodotti di liquidità sono poco soddisfacenti, mentre non essere presenti sui mercati azionari significa non approfittare delle importanti opportunità di guadagno. Proprio in quanto descritto, risiede il valore aggiunto del servizio». Eurizon Capital In particolare Eurizon Capital offre due servizi che mettono in collegamento fondi azionari e fondi liquidità: il primo è il servizio Clessidra che permette di spostare gradualmente quote da un fondo a un altro, tipicamente da un prodotto di tipo monetario ad uno azionario, mediando i prezzi di ingresso. Il secondo è il servizio Eurizon Consolida i risultati che permette di consolidare i risultati raggiunti attraverso il passaggio automatico da un fondo dinamico a un fondo più conservativo. COME FUNZIONA Nel primo servizio il cliente sceglie i fondi di partenza e di destinazione, la durata dello switch (max 3 anni) e l’importo oggetto del singolo spostamento. Alla data prescelta, attraverso lo switch automatico il portafoglio viene ribilanciato secondo le indicazioni fornite dal cliente. Nel servizio Eurizon Consolida i risultati, invece, il cliente sceglie i fondi oggetto dell’operazione e la soglia di consolidamento (+5% oppure +10%). Se nel corso della verifica quindicinale si raggiunge la plusvalenza-soglia prescritta, viene effettuato uno switch che trasferisce la performance conseguita dal fondo più dinamico verso il fondo più prudente. Nel primo servizio l’importo minimo del piano è di 3.000 euro e la rata NUOVI PRODOTTI SWITCH minima è di 50 euro. Il costo del servizio è di un euro a trimestre (sulla prima operazione effettuata) oltre le commissioni sui fondi oggetto dell’operazione. Nel servizio Eurizon Consolida i risultati l’importo minimo dello switch è di 50 euro ed esiste un diritto fisso di un euro per ogni operazione, oltre le commissioni sui fondi oggetto dell’operazione. GLI ELEMENTI DISTINTIVI DEL SERVIZIO «Una grande flessibilità: è questa la caratteristica più apprezzata, in quanto il sottoscrittore può variare le caratteristiche del piano in ogni momento e senza oneri. A questo si aggiunge una rendicontazione particolarmente accurata» fa sapere Marco Avoledo, Responsabile Marketing di Eurizon Capital Sgr che poi aggiunge a quale tipologia di investitore possono essere indicati i due servizi offerti: «Clessidra si rivolge a quei clienti che vogliono tornare ad investire nei mercati più dinamici dopo un temporaneo parcheggio sulla liquidità, ma temono la volatilità e gli errori nel timing di ingresso. Il secondo servizio, Eurizon Consolida i risultati, è invece adatto per quei clienti che non vo- da sapere Investitori retail E’ l’insieme dei piccoli investitori che si rivolgono, ognuno per conto proprio, allo sportello bancario, al promotore finanziario o che operano tramite broker online. Si differenziano dagli investitori istituzionali di cui invece fanno parte le fondazioni, le banche, le compagnie di assicurazione, i fondi pensione. Market timing E’ il termine con il quale si indica il momento ideale (e per questo quasi impossibile da praticare con successo anche per gli stessi gestori professionisti) per entrare, o per uscire, in una specifica fase del mercato: per esempio investire alla vigilia di un prolungato rialzo o riscattare le posizioni poco prima di un trend discendente delle Borse. Rialloca i profitti: una simulazione fondo di partenza Anima emerging markets data attivazione plusvalenza del fondo di riferimento da riallocare fondo di destinazione gennaio 2008 10% Anima liquidità posizione al 7 giugno 2011 capitale attuale fondo di partenza capitale attuale dei profitti riallocati nel fondo di destinazione Capitale attuale cumulato Capitale attuale totale senza riallocazione dei profitti 94.439 20.771 115.211 114.793 Anima liquidità Anima Emerging 14.000 24.000 22.000 20.000 18.000 16.000 14.000 12.000 10.000 13.600 13.200 12.800 12.400 Anima Il servizio che permette di ottimizzare i guadagni realizzati con l’investimento in un fondo a più alto rischio (azionario ma non solo) consolidandoli in un fondo a più bassa volatilità si chiama Rialloca i profitti COME FUNZIONA «Con questo servizio si vanno a reinvestire le plusvalenze maturate su un fondo (ad esempio il comparto Anima Emerging Market specializzato sulle Borse dei Paesi in via di sviluppo), cosiddetto “di riferimento”, in un altro fondo, normalmente di liquidità (come per esempio Anima Liquidità, un monetario area euro) e obbligazionario, indicato come “di destinazione”, consolidando così i rendimenti ottenuti. La misura percentuale della plusvalenza, necessaria per far scattare il riallocamento, è decisa dal sottoscrittore» dice Maurizio Vanzella direttore commerciale di Anima Sgr Non è prevista una soglia minima di capitale per poter accedere a questo servizio. 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 L’andamneto del fondo L’andamneto del fondo gliono continuamente rimettere in discussione i risultati conseguiti e accettano un minore potenziale di crescita nel lungo periodo in cambio di una maggiore stabilità del capitale investito». 28/nov/08 31/lug/08 30/mag/08 31/gen/08 31/mar/08 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 28/nov/08 31/lug/08 30/mag/08 31/gen/08 31/mar/08 12.000 Il costo da pagare, solo all’inizio del piano, è pari a 300 Euro. Tuttavia, questo costo verrà addebitato al cliente soltanto nel caso in cui si realizzi la plusvalenza. Gli elementi distintivi del servizio «Prima cosa» precisa Vanzella «come tutti gli strumenti automatici che Anima mette a disposizione, permette di gestire la propria componente emotiva prendendo delle decisioni che seguono una corretta pianificazione. Il valore aggiunto sta nell’opportunità di capitalizzare i profitti realizzati strada facendo, contribuendo pertanto a proteggere le plusvalenze nella fase di discesa del mercato. Per queste peculiarità il servizio Rialloca i profitti si rivolge a tutti coloro che desiderano una gestione dinamica delle plusvalenze ottenute investendo il proprio denaro, dando pertanto più brio al portafoglio». Azimut Il servizio che Azimut mette a disposizione della propria clientela per combinare i vantaggi dei pic e dei pac si chiama Incremento / Decremento COME FUNZIONA «Grazie a questo servizio è possibile passare gradualmente da un fondo ad un altro personalizzando la cadenza su un periodo minimo di 6 mesi» riferisce Paola Mungo Direttore Generale Azimut Holding che poi aggiunge i dettagli relativi all’investimento minimo e alle spese: «Non ci sono costi di entrata o di uscita ma esclusivamente diritti fissi che sono pari a 5,75 euro per operazione. Non ci sono importi minimi per attivarlo ma per ogni operazione il versamento aggiuntivo deve essere almeno di 1.500 euro». Incremento / Decremento permette, secondo Mungo, una forte personalizzazione potendo operare su una vasta gamma di prodotti adatti alle diverse esigenze: il risultato è un programma automatico su misura che accresce la diversificazione del portafoglio in modo graduale riducendo così i rischi di errori nel timing di entrata o di uscita dai mercati. A CHI È ADATTO Ma a quale tipologia di investitore può essere indicato? «E’ indicato per tutti coloro che desiderano investire senza essere guidati troppo dall’emotività che sappiamo porta a commettere molti errori perché agiamo in condizioni di incertezza e sotto stress. Grazie all’investimento graduale, infatti, è possibile pianificare in modo oggettivo i propri investimenti con indubbi vantaggi. E’ quindi adatto sia all’investitore più retail che all’investitore con importanti disponibilità» conclude Mungo. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 strategie di investimento MERCATO AZIONARIO E’ l’ora del ritorno ai titoli ciclici L’indecisione sui mercati, alla luce del mutevole clima d’investimento, viene esacerbata da consistenti offerte pubbliche iniziali. Si è altresì assistito a un’outperformance dei settori difensivi relativamente più sicuri rispetto ai titoli ciclici. In particolare, ad aver evidenziato di recente una performance molto buona sono stati i settori caratterizzati da rendimenti elevati, sostenuti da una copertura corta nelle telecom e da una performance eccezionale dei titoli del settore sanitario. IL RITRACCIAMENTO DEL MERCATO SUGGERISCE PER GLI INVESTITORI PIÙ AVVERSI AL RISCHIO DI PUNTARE A TITOLI CHE OFFRONO DIVIDENDI SOLIDI E SOSTENIBILI NEGLI ANNI. NE SONO CONVINTI AL RESEARCH CREDIT SUISSE PER IL QUALE L’IDEA PER UN INVESTIMENTO DI QUALITÀ È RAPPRESENTATO DAL TITOLO GENERAL ELECTRIC LA PERFORMANCE RELATIVA E’ DESTINATA A MIGLIORARE interconnessi di indebolimento del dollaro, solidità dei prezzi delle commodity ed elevata propensione al rischio in riferimento a prospettive che sono meno lineari e, forse, meno solide, ha determinato l’indecisione sul mercato. Gli eterogenei indicatori sul sentiment e gli scarsi volumi delle negoziazioni riflettono questa situazione e confermano il giudizio tattico neutrale degli esperti azionari del Credit Suisse. a cura di Lorenzo Corti I L RALLY dei mercati azionari degli ultimi otto mesi è giunto ad una fase di stallo, avendo gli investitori assorbito una variazione del ritmo di crescita macroeconomica, la normalizzazione della politica monetaria negli Usa e uno smantellamento delle posizioni estese sui mercati delle commodity. La transizione da un quadro di mercato dominato dagli effetti «Siamo tuttavia dell’idea che la performance relativa ed assoluta dei settori ciclici migliorerà non appena emergeranno delle prove che la sottostante solidità della ripresa del ciclo economico è convincente e non appena la propensione al rischio si stabilizzerà ed evidenzierà un rialzo» fanno sapere Michael.O’Sullivan e Lars Kalbreier, del Research Credit Suisse. General Electric Coca Cola 70,000 30,000 65,000 25,000 60,000 20,000 55,000 L’andamento del titolo a tre anni L’andamento del titolo a tre anni 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 5,000 30/set/08 40,000 30/nov/08 10,000 31/lug/08 45,000 30/mag/08 15,000 50,000 30/mag/08 060 Telefonica Novartis «non modifichiamo il giudizio strategico sulle azioni che abbiamo mantenuto negli ultimi diciotto mesi. BISOGNA TENER CONTO DEL RISCHIO DI INFLAZIONE Sul piano tattico, attualmente presentiamo un rating neutrale, ma stiamo aspettando il momento giusto I 16 titoli più raccomandati settore Europa Energia Prodotti chimici Industrie estrattive Industrale Royal Dutch Suncor Energy, Chevron Basf Rio Tinto, Xtrata Vale (adr), Freeport - McMoRan Siemens, Schneider Electric, ABB General Electric, Honeywell Intl, Caterpillar, Deere &co. Anheuser -Busch Coca Cola Danone, Nestlè Kraft Foods British American Tobacco Philip Morris international Heineken, Reckitt Benckiser Fresenius Baxter international Bayer, Roche, Novartis Pfizer Ubs, Deutsche Bank JPMorgan Chase Allianz Microsoft, Google, Oracle Intel Telefonica, BT Group At&t GDF Suez Bevande Alimentari Tabacco Prodotti per la casa Servizi sanitari Farmaceutica Banche Assicurazioni Software Semiconduttori Telecom Utilities 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 L’andamento del titolo a tre anni L’andamento del titolo a tre anni Alcuni settori, come i titoli finanziari, che continuano a risentire dei contraccolpi della crisi creditizia sotto forma di inasprimento della regolamentazione e di rischi finanziari posti dai Paesi indebitati, stanno cominciando ad apparire interessanti su base tattica. «Inoltre» proseguono i due esperti del Credit Suisse 30/gen/09 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 30/mag/08 40,000 31/mar/09 45,000 30/set/08 50,000 30/nov/08 55,000 31/lug/08 60,000 30/mag/08 20,000 19,000 18,000 17,000 16,000 15,000 14,000 13,000 65,000 Stati Uniti Una selezione dei titoli raccomandati al 30/05/2011 dalla divisione Private Banking del Credit Suisse per passare a una posizione sovrappesata nelle prossime settimane. In futuro, a prevalere sarà l’inflazione, più che la deflazione. Molti settori ciclici, come i materiali e l’energia, offrono delle discrete coperture per gli investimenti in questo senso. Nel contempo, l’inflazione fornisce una spiegazione del perché stia venendo sempre più messa in campo la liquidità societaria. I tassi d’interesse reali sono infatti negativi in gran parte dei Paesi dalle economie sviluppate. L’ECCESSIVA LIQUIDITA’ RAFFRESENTA UN PROBLEMA Ciò costituisce anche un dilemma per gli investitori che detengono molta liquidità, come evidenziato nel nostro “The risks of holding cash” del 4 maggio, in particolare poiché, in questo momento del ciclo economico, la liquidità tende a mostrare un risultato peggiore di quello di altri classi d’investimento». A questo proposito, per gli investitori alla ricerca di dividendi, Michael.O’Sullivan e Lars Kalbreier mettono in risalto il basket di titoli azionari caratterizzato da «dividendi dinamici» e costituito da azioni high dividend di qualità con un rendimento da dividendi medio del 5,8%, cioè un punto percentuale in più di un BTP decennale. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 062 immobili CASCINE E CASALI Ora costa un po’ meno Avere Sting per vicino LA CASA IN CAMPAGNA NON È PIÙ RICERCATA COME UNA VOLTA. PERSINO NEL CHIANTI, I PREZZI SI SONO FERMATI a cura di Elena Bonanni T RAVI A VISTA, una finestra sulle vigne e ma- gari anche un orto. Il fascino delle cascine e dei rustici tenta chi cerca di coniugare un investimento immobiliare con la quiete e la suggestione di luoghi lontani dal caos cittadino. Non solo chi cerca un rifugio per il week end, ma anche chi sceglie di trasferirsi nella natura a pochi chilometri dal lavoro in città o chi pensa di mettere su un business. Nel passato hanno comprato inglesi, tedeschi e molti altri stranieri. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 064 immobili Oggi, complice la crisi, anche loro, sono in parziale ritirata, lasciando spazio al ridimensionamento dei prezzi. Ma anche gli italiani sono diventati più selettivi e prestano più attenzione a servizi e collegamenti. “Vi è stata una diminuzione generalizzata delle quotazioni soprattutto sui top prices e sulle soluzioni ristrutturate – rileva l’ufficio studi di Gabetti guidato da Guido Lodigiani – nel 2010 il mercato si è rivelato discreto, con un aumento delle transazioni del 2,1% in un contesto di mercato residenziale che è aumentato dello 0,4 per cento. Nel 2011 i segnali sono improntati a un maggior rallentamento sul fronte delle richieste”. Una situazione da valutare però zona per zona. NELLE LANGHE L’OPPORTUNITA’ UNESCO I vitigni delle Langhe, Roero e Monferrato rappresentano l’unica candidatura italiana nel 2011 per il Patrimonio mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Un’opportunità anche di investimento. Sono pochi i paesaggi vitivinicoli Patrimonio Unesco: il paesaggio dei vigneti terrazzati situato di fronte al lago Lemano e alle Alpi, nella regione svizzera del Lavaux, la zona di Saint Emilion in Francia e la CASCINE E CASALI valle del Medio Reno in Germania, l’Alto Douro in Portogallo, i vigneti dell’isola vulcanica di Pico nelle Azzorre e la zona del Tokaj in Ungheria. Una candidatura entra nelle fasi calde della selezione proprio quando si consuma lo storico sorpasso dell’Italia sulla Francia nella produzione di vino. Il tutto a fronte di quotazioni in leggera diminuzione, anche se aumenta il valore medio delle transazioni. “Un ettaro di vigneto a Barolo classico si tratta a 150-200 mila euro (qualora sia Barolo Cru può toccare i 700-750 mila Qui sopra, vista panoramica del borgo di Vignale nel Monferrato. In basso la villa di Sting in Toscana, nel cuore del Chianti. Sotto, Borgo di Pietrafitta, splendido relais di charme, agriturismo con il comfort di un hotel, dotato di eleganti suite-appartamento, anch’esso immerso nelle verdi colline Toscane. Quanti casali venduti Numero compravendite 2010 2009 Var % 2010- 2009 ABANO TERME ALBA ALBEROBELLO ARQUA’ PETRARCA AULLA BATTAGLIA TERME CAPOLONA CASTEGGIO CEGLIE MESSAPICA CELLA MONTE COPERTINO GAIOLE IN CHIANTI MONTALCINO MONTE SAN PIETRO MONTEMIGNAIO MONTU’ BECCARIA NEIVE PONTREMOLI RADDA IN CHIANTI RIVANAZZANO ROSIGNANO TOTALE 270 463 85 18 167 31 66 60 184 11 114 42 65 102 10 24 51 100 20 70 7 1.960 236 416 79 27 194 38 46 84 195 9 113 46 73 102 14 12 32 97 14 78 15 1.920 14,60% 11,20% 7,60% -33,30% -13,90% -18,40% 43,50% -28,60% -5,60% 22,20% 0,90% -8,70% -11,00% 0,00% -28,60% 100,00% 59,40% 3,10% 42,90% -10,30% -53,30% 2,10% Fonte: Ufficio Studi Gabetti su dati Agenzia del Territori. euro), nell’area di Dogliani una vigna a Dolcetto costa sui 50-60 mila euro”, spiega Gabetti. In ogni caso c’è una sensibile differenza di prezzi a seconda della posizione (zona dei grandi vini, Barolo, Monforte d’Alba, Dogliani - Alta Langa, Bossolasco, Cortemilia) e di tipologia della proprietà. Nelle zone del Dolcetto e del Barbera, per esempio, c’è una notevole frammentazione delle proprietà agricole mentre nell’area del Moscato (Canelli e S.Stefano Belbo) la dimensione media dei poderi cresce. Tra gli atout della zona che attirano una clientela di fascia alta è la buona copertura internet. “Nell’alta Langa – dice Gabetti - è diffuso il Wi-Fi, che facilità lo svolgimento di atti- vità professionali e consulenziali a distanza. Il cliente medio ha un’età tra i 35 ai 55 anni, è un professionista, imprenditore o dirigente, con alto livello di istruzione e reddito. Anche se molti chiedono rustici da ristrutturare, al momento della chiusura delle compravendite si tratta in gran parte di soluzioni già ristrutturate. E’ poi importante che l’immobile disponga di terreno (510 mila metri quadri)”. EFFETTO MPS IN TOSCANA Da “Io Ballo da sola” di Bertolucci a “Molto rumore per nulla” di Kennet Branagh: i casolari della campagna toscana hanno girato tutto il mondo nella filmografia internazionale. Anche il cantante Sting ha comprato una villa a Figline Valdarno e aperto un’azienda 100% biologica. Ma dopo tanta attenzione il mercato oggi è in via di ridimensionamento anche qui. “In Toscana – rileva l’agenzia immobiliare Remax - nell’ultimo periodo si è riscontrata una diminuzione sia dei prezzi, sia della richiesta. Se in passato le cascine e i casali venivano scelti da italiani come prima casa con un investimento che si aggirava intorno a 1,5 milioni di euro, oggi la domanda ha registrato un forte calo per la lontananza dai servizi, facendo diminuire i prezzi fino a 500/700 mila euro. Anche gli stranieri, che per anni hanno apprezzato molto l’aerea della Toscana, soprattutto per il fascino dei paesaggi e la tranquillità delle colline, oggi sono più interessati ad altre tipologie di immobili. Da sottolineare però un aumento della domanda da parte di Olandesi, Australiani e Statunitensi”. Per avere come vicino di casa Sting serve in media un investimento da 3.000 euro al metro quadro (quotazioni Remax) ma si sale fino agli 8.700 euro se si sceglie un immobile di prestigio. L’alternativa può essere scegliere una soluzione da ristrutturare che può offrire anche quotazioni attorno a mille euro al metro quadro ma in zona non è rimasto nulla da rimettere a nuovo. A vendere sono quelle famiglie che hanno comprato nei decenni scorsi che oggi preferiscono monetizzare l’investimento immobiliare. “Il Chianti sta vivendo una netta contrazione dei valori. C’è molta offerta e poca domanda: i proprietari per vendere devono concedere sconti sensibili - nota anche l’ufficio studi di Gabetti – A influenzare la domanda è poi l’atteggiamento più cauto di molti dirigenti della Banca Monte dei Paschi di Siena”. Le tenute più apprezzate devono essere in zone tranquille, lontano da strade trafficate e dall’alta tensione. “Di solito – dice Gabetti - la richiesta riguarda o grosse coloniche di 400-500 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 066 immobili metri quadri, oppure piccoli e medi appartamenti all’interno di borghi o coloniche restaurate e frazionate. Le zone ricercate sono quelle di Gaiole, Radda, Castellina e Greve in Chianti”. Stesse quotazioni anche a Montalcino (2.800-3.200 il ristrutturato), dove c’è molta più offerta disponibile rispetto a qualche hanno fa. Sul mercato sono finite diverse aziende agricole (la clientela sia italiana, sia straniera è molto legata alla produzione del vino). Per una vigna di Brunello le cifre sono molto variabili a seconda dell’esposizione (sudnord) e della posizione (pianuramezza collina). I MILANESI SCELGONO L’OLTREPO’ PAVESE Un casolare sui 150-180 metri quadri, con giardino e magari orto e frutteto. E’ questa la casa per il week end che cercano i milanesi nelle campagne non lontane dal capoluogo lombardo, tra cui il Monferrato e l’Oltrepò pavese. Le caratteristiche più apprezzate? Rustici indipendenti, in posizione collinare possibilmente con vista sui vigneti (e meglio ancora se possiedono un piccolo lotto di vigna da 20005000 metri quadri), liberi sui quattro lati con mattoni a vista, con almeno tre camere da letto, doppi servizi, una bella taverna, il fienile e la cantina. Non importa se ristrutturato o meno. Nella zona un rustico da rimettere a nuovo tra i 120 e i 180 metri quadri richiede un investimento di circa 100-200mila euro mentre se si vuole una soluzione già ristrutturata allora si sale tra i 200 e i 500mila euro. Piacciono le zone di Varzi, Santa Maria della Versa, Montù Beccaria, Ruino e Borgo Priolo. Ma non è solo seconda casa: sono in crescita coloro che cercano una soluzione per l’abitazione principale all’insegna della vita nella natura per sfuggire al caos di Milano. “Il grande vantaggio della zona – spiega Gabetti – sono i servizi e i collegamenti. CASCINE E CASALI Uscendo dall’autostrada a Pavia, prendendo la nuova tangenzialina si arriva nell’Oltrepò in 40-45 minuti. L’area è ben servita da treni, autobus e supermercati. Le quotazioni sono diminuite rispetto all’anno scorso, con una buona offerta di immobili sul mercato e tempi di vendita tra i 6 e gli 8 mesi”. Nel caso di un’abitazione principale le località più richieste sono Stradella, Casteggio, Broni e verso la prima collina, Montalto, Montù Beccaria, Salice Terme, Canneto pavese. Nell’area si possono trovare anche rustici degli inizi del 1.900 e ville singole degli anni ‘60-‘90. “A Stradella - rileva l’ufficio studi di Tecnocasa – si registrano richieste da professionisti milanesi per cascine con terreni o ville singole con giardino mentre a Casteggio sono in aumento coloro che vogliono sviluppare un’attività (B&B, maneggi oppure Spa).” Spostandoci nel Basso Monferrato troviamo invece richieste da parte di artigiani, piccoli imprenditori, famiglie e anche pensionati che si trasferiscono definitivamente nella zona per vivere in campagna. Anche qui le caratteristiche più richieste sono l’indipendenza e la presenza di un piccolo giardino. “La tipologia che prevale – spiega Tecnocasa – è il tipico cascinale piemontese, di ampia metratura, frazionato in una parte centrale e due parti laterali che danno vita a tre porzioni di case. I vecchi cascinali indipendenti sui quattro lati in posizione panoramica e soleggiata, mai ristrutturati e con un ettaro di terreno di pertinenza dell’abitazione possono avere una richiesta di 500mila euro perché sono molto rari sul mercato”. Casale nell’oltrepò pavese, sulle prime colline di Stradella Quando il casale diventa un business 1985 fuga dalla città SE CI ANDATE, è facile che vi troviate a passeggiare a cavallo assieme a Raul Bova o a Giulio Rapetti (Mogol, quello di tante canzoni di Lucio Battisti) o a Gabriele Salvatores o a Claudio Bisio che per essere vicino agli amici del Paretaio, ha addirittura acquistato una casa nei dintorni. La storia di questo Agriturismo equestre a Barberino Val d’Elsa, in Toscana, nel cuore del Chianti è semplice e parla di una voglia di fuga dallo stress per vivere appieno la propria passione, per trasformarla da passatempo aa professione. Gianni De Marchi e sua moglie Cristina, entrambi milanesi e appassionati di cavalli, ventisei anni fa hanno deciso di cambiare vita. Indaffaratissimi, lei in una importante multinazionale della pubblicità e lui consulente marketing per un grosso gruppo francese, hanno mollato tutto e si sono trasferiti in Toscana, nel cuore del Chianti dove hanno acquistato un casale con un po’ di terreno per aprire un agriturismo e un centro ippico. “All’inizio – spiega Gianni De Marchi tra una lezione e l’altra nel maneggio– avevamo solo una camera per gli ospiti perché il Paretaio (così si chiama il loro centro) era nato come abitazione per un famiglia, e sei cavalli. Per pagare le spese di ristrutturazione ho dovuto continuare l’attività di consulente ancora per un anno, facendo il pendolare. Poi ho lasciato definitivamente Milano. Ora abbiamo otto camere e due appartamenti, una piscina con vista sulle colline del Chianti e una scuderia con trenta magnifici cavalli. Teniamo corsi tutto l’anno e abbiamo una clientela internazionale. In questo periodo ci sono americani (che impazziscono per i panorami che vedono durante le passeggiate a cavallo) e cominciano ad arrivare clienti dalla scandinavia. In passato abbiamo sempre avuto molti inglesi e irlandesi, notoriamente grandi amanti della campagna e dei cavalli”. Gianni e Cristina naturalmente sono istruttori d’equitazione e dirigono assieme ai loro collaboratori tutti i corsi del Paretaio. Chi volesse saperne di più, o anche pensare a una vacanza in campagna, in un ambiente di raffinata semplicità può collegarsi al sito www.ilparetaio.it In alto, Gianni De Marchi con Geraldo, uno splendido cavallo da dressage. A sinistra, una foto aerea del Paretaio e, qui sopra le scuderie e un simpatico cavallo che fa le linguacce. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 068 immobili CASCINE E CASALI I GRANDI TAGLI PER I COLLI EUGANEI Quotazioni in ridimensionamento anche per i Colli Euganei e domanda in leggero calo nei primi mesi del 2011. “Alcuni anni fa quasi tutto aveva una valutazione intorno ai 2.500 euro al metro quadro, mentre adesso questi valori si toccano solo per prodotti immobiliari con caratteristiche superiori”, rileva Gabetti. Ma non sperate di trovare tagli piccoli: sono rari gli immobili con superfici ridotte (80-100 mq), più diffusi tagli grandi che provengono da aziende agricole, con metrature attorno ai 200-250 metri quadri. Chi compra, spesso si trasferisce per viverci, continuando a lavorare a Padova, che dista 1820 km. La zona beneficia del prolungamento della circonvallazione ovest di Montegrotto Terme (con il nuovo innesto sulla statale 16 “Adriatica) che fa risparmiare circa 20 minuti. “Il mercato – spiega Gabetti – è diventato più selettivo, c’è qualche straniero in acquisto, ma si tratta principalmente di professionisti padovani, che sono più attenti e meticolosi nelle scelte”. La domanda, quindi, è per rustici e casali con caratteristiche elevate, ristrutturazioni con finiture di qualità, proprietà recintata e terreni pianeggianti. Le quotazioni per soluzioni da ristrutturare si aggirano attorno ai 1.000 euro al metro quadro. La buona notizia è che “i costi per il risanamento sono nell’ordine dei 600-650 al mq, non elevatissimi perché i muri sono in pietra di 40 centimetri, per cui non è necessario riconsolidare, quanto operare sugli impianti, serramenti e tetti”, dice Gabetti. IN PUGLIA POCHI SCONTI Non cedono al mercato i proprietari dei famosi trulli di Alberobello: le quotazioni sono rimaste quasi stabili rispetto allo scorso anno, anche perché i proprietari, che sostengono bassi costi di gestione, non concedono sconti significativi. “Spesso sono contadini – fa Il mercato vuole immobili già restaurati come il casale, qui sopra, e la torre accanto I trulli, sono le tipiche costruzioni della zona di Alberobello, in Puglia notare Gabetti - che decidono di vendere solo a patto che ci sia un buon acquirente, allora staccano la particella catastale e vendono il trullo con un po’ di terreno, in linea di massima 2-3 mila metri quadri. Diversamente lo tengono”. Sia per i trulli, sia per le masserie anche qui la domanda è in contrazione: meno richieste da parte degli stranieri, degli anglosassoni in particolare. Oggi i potenziali acquirenti sono essenzialmente locali. Per cedere al fascino del trullo pugliese è però importante sapere cosa scegliere. ”Il trullo singolo – spiega Gabetti - è poco interes- sante, servono almeno tre coni per essere ricercati. La spesa in questo caso parte dai 45 mila euro. I coni più grandi sono più ambiti perché offrono una maggiore versatilità nelle soluzioni”. Ma dove comprarli? “La zona top – continua Gabetti - è quelle monumentale nel centro di Alberobello, dove possono raggiungere la quotazioni di 2.500 euro al metro quadro. Nella zona rurale, le soluzioni da ristrutturare costano da 1.200 a 1.800 euro al metro quadro”. Anche qui molto dipende dalla panoramicità, da quanto siano facilmente raggiungibili e dallo stato manutentivo. Da mettere in conto i costi di ristrutturazione che “sono in media elevati perché si tratta di soluzioni in pietra in cui il rifacimento delle dotazioni impiantistiche è più caro dei mattoni forati”. Chi pensa poi di optare per una masseria per portare avanti un podere agricolo deve mettere a preventivo 60-70 ettari e un valore in media di 10-15mila euro all’ettaro. Il che significa un investimento di 250mila euro. “Sono state chiuse diverse masserie – commenta Gabetti – ma rimangono oggetti rari da un punto di vista storico”. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 fai da te AZIONI Quattro banche sotto la lente che italiane sono tra le migliori capitalizzate in Europa, mentre il rapporto tra capitalizzazione di Borsa e valore patrimoniale è inferiore alla media. In attesa di una maggiore differenziazione, le banche italiane sono ora scambiate a multipli, rispetto al valore contabile tangibile, compresi tra lo 0, 7 e lo 0, 8, uno sconto del 30% rispetto alle banche europee. Questo, almeno in parte è giustificabile con le turbolenze derivanti dalla crisi del debito sovrano europeo, ma rappresenta anche un punto interessante di ingresso per gli investitori che volessero puntare ora sulle banche italiane. La prima scelta degli analisti di Barclays Capital rimane UniCredit al cui titolo viene attribuito un prezzo obiettivo di 2,4 euro in base alla ristrutturazione del business domestico, il miglioramento della posizione complessiva del capitale, alla diversificazione delle entrate Unicredit 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/nov/10 30/set/10 30/lug/10 31/mar/10 L’andamento del titolo della banca 31/mag/10 29/gen/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 31/mar/09 4,000 3,500 3,000 2,500 2,000 1,500 1,000 0,500 0 30/nov/08 dopo le pubblicazioni delle trimestrali 2011, gli analisti del settore bancario dell’Equity Research di Barclays Capital hanno stilato le prospettive e i nuovi obiettivi di quattro tra i più importanti istituti di credito italiani: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi di Siena e Ubi Banca. Partendo proprio dai dati emersi dai conti economici e dallo stato patrimoniale a fine marzo 2011, gli esperti di Barlcays Capital hanno aggiornato le loro stime reddituali e gli obiettivi di prezzo per ciascuna banca esaminata, restando più positivi su Unicredit. Più che la qualità del credito e il deficit di capitale, che pure restano capitoli importanti trattandosi di istituti di credito, gli analisti reputano ora più decisiva la capacità di differenziazione ovvero fattori quali la redditività 30/gen/09 N EL FARE UN BILANCIO 30/set/08 a cura di Lorenzo Corti e il costo del finanziamento. Cautela in ogni caso sul margine di interesse netto: dopo la recente ondata di nuovi piani strategici e alla luce dei risultati del primo trimestre, gli analisti di Barclays Capital hanno tagliato le loro stime del 4% sia per 2012 che per il 2013 principalmente a causa della riduzione della crescita degli interessi netti. La crescita degli impieghi inferiori alle attese desunte in base ai nuovi piani strategici, inferiore capacità di far leva tra tassi passivi e tassi attivi, e il costo di finanziamento su livelli elevati, spiegano la visione più cauta sul margine di interesse espressa dagli esperti Barclays. Sul lato positivo, invece, gli analisti continuano a vedere miglioramenti sui costi e sugli accantonamenti sui crediti. Inoltre i coefficienti patrimoniali si confermano sopra la media. Gli specialisti di Barclays Capital desiderano sottolineare che le ban- 31/lug/08 DOPO LE TRIMESTRALI 2011 GLI ESPERTI DI BARCLAYS CAPITAL EQUITY RESEARCH HANNO AGGIORNATO LE STIME DI MPS, UBI BANCA, UNICREDIT E INTESA SANPAOLO 30/mag/08 070 Banche italiane banca ticker Bloomberg rating prezzo target price Montepaschi Intesa Sanpaolo Ubi Banca Unicredit BMPS IM equity ISP IM equity UBI IM equity UCG IM equity owerweight equal weight equal weight owerweight 0,86 1,78 5,38 1,55 1,10 2,20 6,80 2,40 eps 2011E eps 2012E 0,09 0,20 0,44 0,18 0,10 0,24 0,62 0,26 fonte: Barclays Capital Impatti sul capitale di Basilea 3 Unicredit Intesa Sanpaolo Montepaschi Ubi Banca Attivo Tier 1 Basilea 2 non equity Tier 1 riduzione di capitale (Basile 3) proforma Basilea 3 capitale equity Tier 1 Attivo (Basile 3) proforma Basilea 3 rapporto equity / Tier 1 stima capitale necessario per raggiungere il rapporto 10% 510.362 53.224 4.352 1.769 362.493 42.234 5.016 1.068 115.650 11.484 650 346 99.017 8.832 453 468 47.103 510.362 36.149 362.493 10.488 115.650 7.911 99.017 9,20% 10,00% 9,10% 8,00% 3.900 0 1.000 2.000 fonte: Barclays Capital UniCredit RACCOMANDAZIONE SOVRAPPESO PREZZO OBIETTIVO 2,4 EURO FATTORI POSITIVI 1) La piattaforma geografica diversificata, soprattutto in Est Europa rimane un punto di forza della banca. 2) La divisione italiana è stata la via principale sulle performance del gruppo dopo che la crisi è iniziata. L’inversione di tendenza della divisione italiana, che negli ultimi anni ha penalizzato i risultati del Gruppo, è fondamentale per sostenere gli obiettivi di Unicredit: gli esperti di Barclays Capital pensano che il franchising italiano sia ora profondamente sottovalutato; 3) l’essere una banca italiana fa si che i finanziamenti di UniCredit siano stati influenzati negativamente dalle questioni del debito sovrano nella zona euro. Tuttavia, gli analisti di Barclays ritengono che Unicredit sia strutturalmente meglio posizionata per controbilanciare questa pressione FATTORI NEGATIVI 1) Si ritiene che il gruppo sia impostato per raggiungere il Core Tier 1 al 9,2% entro il 2013: tuttavia, per raggiungere il 10% (che rappresen- ta la quota di sicurezza per Basilea 3) si dovrebbe ricorrere a nuovo capitale o dismissioni; 2) la complessità del gruppo, l’influenza delle fondazioni locali e la comunicazione sull’acquisizione di imprese italiane post fusione con Capitalia, rappresentano tutti punti deboli e/o rischi. Intesa Sanpaolo RACCOMANDAZIONE PESO NEUTRALE PREZZO OBIETTIVO 2,2 EURO FATTORI POSITIVI 1) Intesa Sanpaolo offre un rendimento interessante: il dividendo, pari al 5,1%, è tra i più alti del settore nell’Unione europea; 2) gli analisti di Barclays Capital ritengono che Intesa Sanpaolo offra anche un buon grado di prevedibilità dei profitti accoppiato con un profilo di rischio contenuto; 3) a seguito dell’aumento di capitale di 5 miliardi di euro è attualmente la migliore banca capitalizzata in Italia, secondo Basilea 3, nelle stime 2013. FATTORI NEGATIVI 1) Intesa Sanpaolo è il più grande gruppo bancario in Italia ed è fortemente orientato all’economia domestica. Gli analisti di Barclays Capital hanno riscontrato una bassa diversificazione geografica: circa il 90% dei profitti prima delle imposizioni fiscali è generato sul mercato interno, il che può rappresentare 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 fai da te AZIONI Intesa Sanpaolo da sapere P/e abbreviazione di price / earnings, letteralmente rapporto prezzo utili. Indica il rapporto tra il prezzo del titolo azionario e i suoi utili di bilancio per azione. Se, per esempio, i profitti netti per azione di un titolo sono pari a 5 euro e la sua quotazione di Borsa fosse di 100 euro, il rapporto p/e ammonterebbe a 20 volte. E’ un indicatore per scoprire quanto il mercato stia valutando (o, meglio, sopravvalutando o sottovalutando) il titolo rispetto ai profitti aziendali. Target price Letteralmente, dall’inglese, prezzo obiettivo. E’ il prezzo fissato dagli analisti che valutano il valore di Borsa di un titolo azionario. Può essere ottenuto con diverse metodologie (in base a multipli di settore, in base ai flussi di cassa, in base a sofisticati modelli matematici) anche incrociate tra loro. Di solito è stimato per un investimento mantenuto per almeno 12 mesi. 3,500 3,000 2,500 2,000 1,500 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/nov/10 30/set/10 30/lug/10 31/mar/10 31/mag/10 29/gen/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 31/mar/09 30/nov/08 30/gen/09 1,000 30/set/08 Nel report degli analisti la raccomandazione finale che sintetizza la valutazione sul titolo esaminato e che indica una raccomandazione di incrementare il peso in portafoglio al disopra di quello che dovrebbe avere in base al peso nell’indice di riferimento di Borsa.. Alcuni analisti, al posto della raccomandazione sovrappeso , preferiscono utilizzare il giudizio buy (comperare), add 4,000 31/lug/08 Sovrappeso (overweight) 30/mag/08 072 L’andamento del titolo dela banca una debolezza della banca nel medio lungo termine; 2) la valutazione di Intesa Sanpaolo è influenzata negativamente dal crescente costo del capitale proprio derivante dalla crisi del debito sovrano che ciclicamente si materializza nella zona euro; 3) i nuovi obiettivi aziendali sembrano raggiungibili e realistici nel medio termine. Tuttavia, il CAGR (Compound Annual Growth Rate), o tasso annuo di crescita, stimato al 7% per i prossimi anni è piuttosto ambizioso da realizzare nel contesto attuale. Montepaschi Siena RACCOMANDAZIONE SOVRAPPESO PREZZO OBIETTIVO 1,1 EURO FATTORI POSITIVI 1) Dopo l’aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro, il gruppo Montepaschi diventa uno delle più capitalizzate banche nella zona euro: l’equity ratio calcolato in base ai parametri di Basilea 3 per l’anno 2013 si attesta a quota 9,1%. Peraltro, gli esperti di Barclays Capital ritengono che ci sia spazio per migliorare questo rapporto attraverso cessioni aggiuntive. Lo stock è stato pesantemente penalizzato dalla posizione di capitale più a rischio in quanto l’acquisizione di Antonveneta tre anni fa, nonostante l’aggressivo piano di cessione di attività per un valore di 2 miliardi, si è rivelato molto pesante da digerire. Gli esperti di Barclays Capital si aspettano una rivalutazione del book value (il titolo ora è scambiato a 0,7) in virtù dell’aumento di capitale; 2) gli analisti di Barclays Capital ritengono che MPS sia destinata a continuare a sperimentare meglio della media di funzionamento i trend nei prossimi trimestri. MPS dall’inizio della crisi ha mostrato un significativo miglioramento dell’efficienza dei costi ( -4% dei costi totali contro il -2% medio degli altri istituti italiani). E’ stato infine notata una migliore tendenza della qualità del credito, con un tasso di aumento delle sofferenze inferiori alla media italiana. FATTORI NEGATIVI 1) sebbene i coefficienti patrimoniali più elevati dovrebbero aiutare l’attività di finanziamento, MPS potrebbe essere penalizzata più di altre banche italiane a grande capitalizzazione a seguito del peggioramento delle condizioni sul finanziamento di mercato per la crisi del debito sovrano in Europa. All’inizio di quest’anno, gli esperti di Barclays Capital hanno stimato che il 6% dei profitti di MPS potreb- Montepaschi Siena da sapere 2,000 Growth 1,750 Titolo azionario caratterizzato da alta volatilità e forti potenzialità di apprezzamento anche nel breve periodo. Lo stile growth preferisce questi titoli rinunciando alla distribuzione di dividendi per massimizzare i guadagni di Borsa. 1,500 1,250 1,000 0,750 31/mar/11 31/mag/11 31/gen/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mar/10 31/mag/10 30/nov/09 29/gen/10 30/set/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/nov/08 30/set/08 31/lug/08 30/mag/08 0,500 Stock picking L’andamento del titolo dela banca Letteralmente “la scelta delle azioni”; sta ad indicare quella fase in cui il gestore di un fondo azionario, dopo aver selezionato le classi di attività (asset class) più generiche in cui investire (es. titoli italiani, europei, oppure industriali, bancari, assicurativi, etc…), sceglie specificamente le singole azioni da inserire in portafoglio. Stockpicker è il gestore che adotta questo approccio. UBI Banca 16,000 14,000 12,000 10,000 8,000 6,000 31/mar/11 31/mag/11 30/nov/10 31/gen/11 30/set/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/nov/09 30/set/09 31/lug/09 29/mag/09 31/mar/09 30/gen/09 30/nov/08 30/set/08 31/lug/08 30/mag/08 4,000 L’andamento del titolo dela banca be essere a rischio per i maggiori costi di finanziamento nel 2012; 2) uno dei punti chiave del nuovo piano strategico è la diversificazione dei ricavi. Si tratta di una significativa opportunità ma rimane tuttavia un obiettivo ambizioso nel contesto attuale. UBI Banca RACCOMANDAZIONE PESO NEUTRALE PREZZO OBIETTIVO 6,8 EURO mente orientata ad un rimbalzo sia dell’economia nazionale che globale; 2) l’azione è attualmente scambiata a 0,6 del valore patrimoniale e, sebbene questo possa essere giustificato dell’aumento di capitale di un miliardo di euro e dai venti contrari al debito sovrano europeo, gli analisti di Barclays Capital vedono a questo punto un ridotto pericolo di ulteriore caduta del prezzo. FATTORI NEGATIVI FATTORI POSITIVI 1) UBI Banca, istituto di credito radicato in alcune delle regioni più ricche d’Europa, è positiva- 1) l’effetto combinato della crisi e il contesto nazionale e internazionale del credito hanno messo sotto pressione il modello di business. La redditività del gruppo UBI rimane estremamente sensi- bile alla situazione macroeconomica domestica e alle variazioni dei tassi BCE; 2) sebbene i coefficienti patrimoniali siano elevati, l’attività di raccolta di UBI banca potrebbe essere penalizzata dalle condizioni di peggioramento del finanziamento di mercato a causa di venti contrari che spirano sul debito sovrano in Europa. All’inizio di quest’anno, gli esperti di Barclays Capital hanno calcolato che il 6% dei guadagni UBI potrebbero essere a rischio a seguito del più elevato costo della provvista nel 2012; 3) inoltre, la mancanza di un recupero di redditività limiterebbe la generazione del capitale interno e, di conseguenza, la crescita futura. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 074 fai da te OBBLIGAZIONI I Paesi “core” trascinano i periferici a cura di Lemanik SA, Lugano L’ ULTIMO MESE è stato decisamente positivo per le obbligazioni europee. A livello aggregato sia le obbligazioni dei Paesi “core” (Germania, Francia, Olanda) sia quelle dei Paesi periferici (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia) hanno fatto segnare una buona performance. In particolare le obbligazioni core hanno sovraperformato e fatto segnare rendimenti a scadenza in ribasso (obbligazioni di conseguenza in rialzo) per tutta la durata del mese. I tassi dei Bund tedeschi a 10 anni sono scesi sotto il 3% in conseguenza delle aspettative di rallentamento della crescita europea e di rallentamento dell’inflazione. I tassi swap sono scesi su tutta la curva, fenomeno tipico di fasi di avversione al rischio. A ciò si è aggiunto un rafforzamento del dollaro americano nei confronti delle altre principali valute mondiali, premiando chi vi abbia preso esposizione. La forza del mercato obbligazionario è quindi sostenuta da molteplici fattori e l’attuale scenario macroeconomico indica con alta probabilità un prolungamento di tale fase. La Banca Centrale Europea è rimasta vigile sull’inflazione ma non ha operato nuovi rialzi. Ha sostenuto in maniera decisa la propria posizione contro una ristrutturazione del debito greco e di essere contraria a qualsiasi “evento di credito”, ovvero un default selettivo o una partecipazione non volontaria da parte degli investitori privati. Nel caso di un evento di credito non IN EUROPA LE ASPETTATIVE DI RALLENTAMNETO DI CRESCITA E INFLAZIONE HANNO FAVORITO IL MERCATO potrebbe più accettare obbligazioni greche come garanzia a favore di prestiti per le banche locali che non hanno accesso al mercato interbancario; ciò darebbe luogo ad un collasso del sistema finanziario interno. La conclusione che ne traiamo è che, per quanto riguarda la BCE, il nuovo pacchetto di salvataggio atteso entro la fine di Giugno non deve imporre perdite agli investitori privati, affermando inoltre che, in caso di un evento di credito, non riacquisterebbe obbligazioni greche sul mercato secondario. Seppure il tono fosse molto aggressivo, va notato come le parole di Trichet non diano adito al fenomeno di “moral hazard” da parte dei governi europei che invocano una ristrutturazione “delicata”, ponendo invece enfasi sulla necessità di implementare le riforme strutturali. Ha nuovamente posto un’enfasi sulla separazione tra misure standard e misure non standard: dovendo implementare una politica monetaria unitaria, nel caso di aumento dell’inflazione sarà pronta ad alzare i tassi d’interesse; tenendo però conto della dispersione della crescita tra i singoli Paesi, adotta una politica di misure non convenzionali volte a consentire la convergenza delle condizioni economiche dei vari Paesi membri. Trichet ha nuovamente sottolineato come Europa e Stati Uniti siano due sistemi economici molto simili e come la dispersione della crescita dell’economia tra i Paesi dell’Unione Europea sia minore rispetto a quella dei Paesi statunitensi. In America i dati d’inflazione “core”, seppure in salita all’1% su base annua, rimangono molto al di sotto del tasso obiettivo della FED pari al 2%. La disoccupazione, pari al 9.1%, seppur poco superiore a quella europea, rimane tuttavia molto al di sopra dei livelli pre-crisi e al livello desiderato pari al 6%. Visto comunque il trend dell’economia la FED ha deciso di concludere il QE2 (quantitative easing, cioè il riacquisto di titoli governativi da parte della banca centrale Usa) e di non iniziare un ulteriore programma di “quantitative easing”. A nostro parere la politica di tassi reali negativi, tassi a breve estremamente bassi e QE2 danno luogo a distorsioni sui mercati monetari che vedremo nei prossimi 2-3 anni. In Europa non assistiamo a tale fenomeno sui mercati monetari. Ciò lascia presagire che, una volta finito il programma di “quantitative easing”, la FED sarà probabilmente più aggressiva rispetto alla BCE nell’alzare i tassi. In considerazione delle aspettative di rialzo dei tassi e d’inflazione nei prossimi mesi, prediligiamo le obbligazioni a tasso variabile o indicizzate all’inflazione. Recenti emissioni obbligazionarie Isin Emittente Cedola Divisa Emissione Taglio Prezzo Rend. % Ammontare Moody’s min. emesso TASSO FISSO IN EURO XS0630382538 DE000A1DAMK4 XS0518439756 XS0520522201 XS0525700778 FR0010957274 XS0544644957 XS0482656005 XS0553035840 XS0550541691 XS0517904560 FR0010916734 XS0525890967 XS0526073290 IT0004649700 FR0010955377 FR0010915660 XS0563463842 XS0564366770 XS0604400001 XS0503734872 XS0544695272 XS0546218925 FR0010952739 FR0010955559 IT0004648603 XS0563739696 XS0518184667 EU000A1G0AA6 XS0552569005 SVENSKA CELLULOSA AB KFW KA FINANZ AG VOLKSWAGEN BANK GMBH INSTITUT CREDITO OFICIAL PEUGEOT SA EUROPEAN INVESTMENT BANK VOLKSWAGEN FIN SERV AG GE CAPITAL EURO FUNDING LLOYDS TSB BANK PLC LANDWIRTSCH. RENTENBANK RENAULT S.A. BK NEDERLANDSE GEMEENTEN UBS AG LONDON UBI BANCA SPCA BNP PARIBAS PUB SEC SCF CAISSE D’AMORT DETTE SOC STATE BANK INDIA LONDON CREDIT SUISSE GUERNSEY LLOYDS TSB BANK PLC RABOBANK NEDERLAND INSTITUT CREDITO OFICIAL ABN AMRO BANK NV GDF SUEZ ARKEMA UNICREDIT SPA ENI SPA EUROPEAN INVESTMENT BANK EFSF SOCIETA INIZ AUTOSTRADAL 3,625 1,250 1,750 2,375 3,750 4,000 3,000 3,375 2,875 3,375 2,000 5,625 2,125 3,500 3,125 2,250 3,375 4,500 2,625 4,500 3,375 4,125 3,625 2,750 4,000 3,375 3,500 2,625 2,750 4,500 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 26.05.2011 15.06.2010 16.06.2010 28.06.2010 15.07.2010 28.10.2010 28.09.2010 27.01.2010 28.10.2010 20.10.2010 15.06.2010 30.06.2010 14.07.2010 15.07.2010 18.10.2010 22.10.2010 29.06.2010 30.11.2010 01.12.2010 15.03.2011 21.04.2010 28.09.2010 06.10.2010 18.10.2010 25.10.2010 13.10.2010 29.11.2010 16.06.2010 01.02.2011 26.10.2010 100.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 50.000 1.000 1.000 1.000 1.000 50.000 1.000 1.000 100.000 100.000 100.000 1.000 1.000 50.000 1.000 50.000 50.000 50.000 1.000 1.000 50.000 100,77 98,99 99,47 100,27 99,63 101,72 94,85 102,17 100,55 97,33 98,51 104,39 98,18 100,90 97,07 97,69 98,61 100,64 99,15 101,46 99,10 93,30 96,28 96,47 99,84 96,71 98,60 97,14 99,92 96,10 3,46 1,77 2,02 2,24 3,93 3,23 3,56 2,64 2,70 4,14 2,40 4,41 2,60 3,26 3,87 2,82 3,54 4,33 2,83 4,01 3,55 5,41 4,31 3,38 4,03 3,97 3,74 3,10 2,77 5,03 600.000.000 5.000.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 2.100.000.000 850.000.000 2.500.000.000 1.000.000.000 1.250.000.000 600.000.000 1.000.000.000 650.000.000 2.000.000.000 1.750.000.000 500.000.000 1.000.000.000 4.750.000.000 750.000.000 1.250.000.000 1.500.000.000 2.000.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 500.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 1.500.000.000 5.000.000.000 500.000.000 Baa1 Aaa Aaa A2 Aa2 Baa3 Aaa A3 Aa2 Aa3 /*Aaa Ba1 Aaa Aa3 Aaa Aaa Aaa Baa2 Aaa Aa3 /*Aaa Aa2 Aa3 A1 (P)Baa3 Aaa Aa3 Aaa Aaa Baa2 1,420 1,823 2,277 2,582 1,826 1,349 1,606 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 14.10.2010 11.02.2011 06.10.2010 19.10.2010 22.10.2010 26.01.2011 27.07.2009 1.000 100.000 50.000 50.000 50.000 1.000 1.000 100,03 100,21 100,73 100,04 100,07 99,66 100,50 4,91 30,47 51,50 125,47 46,40 7,65 17,25 1.250.000.000 2.000.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 1.000.000.000 1.750.000.000 Aa2 Aa2 Aa3 A2 Aa2 Aaa Aaa TASSO VARIABILE IN EURO XS0549431996 XS0590184858 XS0546217521 XS0550862063 XS0552807629 DE000A1EWEK3 XS0441736625 BNP PARIBAS NORDEA BANK AB ABN AMRO BANK NV MONTE DEI PASCHI SIENA NATIONAL AUSTRALIA BANK KFW EUROPEAN INVESTMENT BANK Si riportano alcune delle emissioni obbligazionarie, principalmente societarie, più recenti e quindi più liquide. Qualora si pianifichi un investimento si prega di prestare attenzione al taglio minimo e al fatto che tali obbligazioni sono soggette ad euroritenuta. I dati di prezzo e rendimento riportati sono puramente indicativi. L’elenco presentato non è frutto di un’analisi di credito e come tale non si tratta di raccomandazioni all’acquisto. A cura di Lemanik SA, Lugano. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 lusso AZIONI Guadagni in salute se punti sullo sport RIPOSIZIONATO SULL’8,8% IL COMPARTO DEL LUSSO RALLENTA. PER ALCUNI TITOLI CHE CONTINUANO A CRESCERE TROPPO, SI COMINCIA A SENTIRE ODORE DI BOLLA SPECULATIVA a cura di Lorenzo Corti P OCO MENO di tre punti percentuali. A tanto ammonta (per l’esattezza -2,7%) la perdita media mensile dei 30 titoli del settore lusso e grandi marchi in selezione che ha ridotto il guadagno medio da inizio anno; dal 12,2% di 30 giorni fa ora si attesta all’8,8%. La conseguenza positiva di questa correzione delle quotazioni è che si è abbassato il rapporto prezzo / utili (p/e): quello medio dei 30 titoli in selezione stimato per l’esercizio in corso si posiziona ora a quota 26,7 (contro il 28,62 della precedente rilevazione mensile) mentre il p/e 2012 valutato dagli analisti di settore è ora al 20,05 (era al 21,14 un mese fa). In ogni caso, sono stati cinque i titoli in controtendenza con, cioè, un rafforzamento delle quotazioni di Borsa nell’ultimo mese. Si tratta di Hermes International (191,95 euro per azione) che è cresciuto del 13,8%, Damiani (1,16 euro Nike il suo prezzo è giudicato da molti analisti in sicura crescita Adidas la multinazionale tedesca dello sport piace molto agli analisti europei Adidas Nike 55,000 50,000 45,000 40,000 35,000 30,000 25,000 20,000 Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 30/mag/08 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 100,000 90,000 80,000 70,000 60,000 50,000 40,000 30/mag/08 076 prezzo di riferimento medio degli analisti 140, 67 dollari (il 12,5% di incremento rispetto a 30 giorni fa), Bulgari (12,16 euro a Piazza Affari), prezzo obiettivo a 11,74 euro (ovvero il 10,1% più alto del mese scorso), Geox (4,18 euro per azione sul listino milanese), target price a 4,73 euro (9,5% di aumento mensile), Tod’s (89,1 euro di quotazione corrente in Borsa), prezzo di riferimento per gli esperti a 90,87 euro (il 5,6% in più di un mese fa), Hennes & Maurits (223,5 corone svedesi a Stoccolma), prezzo obiettivo a 218,57 corone svedesi (+5,5% rispetto alla precedente rilevazione mensile) e Burberry (1,308 pence a Londra), target price a 1.354 pence (il 4,8% in rialzo rispetto a 30 giorni fa). Restando in tema di prezzo obiettiRichemont La sua quotazione è prevista in forte ascesa vo, tra le società accreditate dagli analisti come quelle con il potenziale di crescita più elevato figurano Nike, Richemont, Ppr e Adidas. Nike (prezzo di 80,67 dollari a Wall Street), è stata giudicata da acquistare (buy) da WJB Capital group (7 giugno, prezzo obiettivo a 96 dollari), da ISI Group (7 giugno, target price a 100 dollari) e da D.A. Davidson (8 giugno, prezzo stimato di riferimento a 95 dollari per azione). Richemont (53,25 franchi svizzeri a Zurigo), è ritenuta da comperare (buy) per gli analisti di Raymond James (3 giugno, target price a 64 franchi svizzeri), da quelli di Nomura (6 giugno, prezzo obiettivo a 61 franchi svizzeri), dagli esperti di Oddo &cie (6 giugno, prezzo di riferimento stimato a 65 franchi svizzeri) e da quelli di Exane Bnp Paribas (7 giugno, target price a 61 franchi svizzeri). Ppr (116 euro alla Borsa di Parigi) è invece da comperare per gli analisti di Kepler Capital management (7 giugno, 142 euro di target price) e da aggiungere al portafoglio (add) per gli esperti di AlphaValue (9 giugno, prezzo obiettivo a 147 euro). Adidas (49,75 euro alla Borsa di Francoforte), piace infine agli analisti di Landesbank (30 maggio, target price di 61 euro per azione), a quelli di Bankhaus Metzler (3 giugno, prezzo obiettivo di 62 euro) e ad Equita Sim (6 giugno, prezzo di riferimento stimato a quota 59 euro per azione). Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 30/mag/08 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 30,000 31/mar/10 10,000 30/set/09 50,000 30/nov/09 20,000 31/lug/09 70,000 29/mag/09 30,000 30/gen/09 90,000 31/mar/09 40,000 30/set/08 110,000 30/nov/08 50,000 31/lug/08 130,000 30/mag/08 60,000 30/nov/09 PPR Richemont 31/lug/09 per azione in Piazza Affari), salito dell’11%, Tiffany &co (72,65 dollari per azione a Wall Street) in rialzo del 5%, Hugo Boss (61,1 euro alla Borsa di Francoforte) in aumento dell’1,2% e Marcolin (5,4 euro per azione sul listino milanese) che si è apprezzato nel mese dello 0,9%. Da notare che il titolo Hermes assume sempre più i connotati del titolo speculativo, a rischio cioè bolla. Con una quotazione di 191,95 euro per azione, il titolo è salito del 22,46% da inizio anno e, soprattutto, evidenzia un rapporto prezzo / utili (p/e) 2011 di 47,87 e per il 2012 di 40,77: valori cioè doppi rispetto alla media di settore. Non è un caso che negli ultimi giorni si siano moltiplicati report negativi (da hold a under performance, da reduce a sell) con target price anche del 35% inferiori all’attuale quotazione di Borsa come nel caso degli analisti di AlphaValue che il 9 giugno scorso hanno pubblicato uno studio in cui consigliavano di vendere (sell) il titolo indicando un prezzo obiettivo di 124 euro per azione. Al contrario, in otto casi, gli analisti di settore hanno rivisto al rialzo di almeno il 5% in media il target price nell’ultimo mese. Stiamo parlando di Hugo Boss, target price medio a 72,14 euro (+20,2% l’aumento rispetto alla precedente rilevazione mensile), Tiffany &co, prezzo obiettivo a 80,4 dollari (il 16,5% in più in un mese), Polo Ralph Lauren (121,83 oggi in Borsa), 078 lusso AZIONI SELEZIONE TITOLI LUSSO E GRANDI MARCHI titolo quotaz. var % da 1/1/2011 LVMH 116,90 l’Oreal 85,41 Inditex 60,83 Nike 80,67 Hennes & Mauritz 223,50 Hermes International 191,95 Christian Dior 103,90 Pernord Ricard 68,13 Cie Fin. Richemont 53,25 PPR 116,00 Estee Lauder companies 96,79 Coach 59,99 Swatch Group 403,50 Adidas 49,75 Luxottica 21,35 Polo Ralph Lauren 121,83 Tiffany &co 72,65 Marks & Spencer 367,80 Burberry Group 1308,00 Hugo Boss 61,10 Bulgari 12,16 Puma 211,05 Tod’s 89,10 Geox 4,18 Benetton 5,52 Gruppo Coin 6,42 Safilo 12,17 Marcolin 5,40 Poltrona Frau 1,33 Piquadro 2,60 Damiani 1,16 -5,04 2,80 8,57 -5,56 -0,22 22,46 -2,81 -3,17 -3,18 -2,52 19,94 8,46 -3,19 1,76 -6,36 9,84 16,67 -0,33 16,37 8,14 50,40 -14,90 20,57 22,13 12,04 -17,64 -8,56 23,57 38,13 38,24 41,27 p/e ultimo p/e atteso capitalizz. prezzo prezzo max (mln dollari) obiettivo ultimo anno 18,38 22,36 21,91 19,12 21,06 47,87 14,72 17,65 22,07 19,21 25,14 20,76 19,91 17,16 24,36 21,04 23,29 9,48 26,53 19,90 64,68 16,14 25,03 23,22 9,51 19,05 44,61 16,17 132,60 14,62 n.s 19,15 19,59 20,50 18,62 22,08 40,77 15,10 16,37 17,96 13,72 26,24 20,71 16,94 15,56 19,41 19,29 20,64 10,60 22,32 18,41 40,00 14,19 21,11 22,23 11,78 10,99 25,30 n.s 24,11 n.s n.s 83.027 74.526 54.980 38.248 37.592 29.180 27.377 25.946 23.719 20.010 19.108 17.613 16.616 14.988 14.334 11.521 9.278 6.778 6.622 5.964 5.293 4.584 3.927 1.561 1.450 1.295 995 482 266 186 138 134,58 93,46 62,85 94,42 218,57 136,48 119,53 75,34 62,30 135,14 104,27 66,11 461,75 57,73 24,24 140,67 80,40 406,08 1354,00 72,14 11,74 236,29 90,87 4,73 4,93 7,80 14,75 5,13 1,06 2,82 0,78 prezzo min ultimo anno 129,05 90,00 64,48 92,49 260,90 207,75 114,90 72,78 57,75 128,30 104,00 64,43 440,80 53,77 23,70 136,50 77,02 431,40 1377,00 68,37 12,31 267,10 98,45 4,98 6,06 8,04 13,96 5,61 1,48 2,99 1,27 LEGENDA: nella tabella una selezione di 30 tra i più importanti titoli azionari internazionali del lusso. Per ognuno, oltre al prezzo corrente, sono indicati il rapporto prezzo/utili e il prezzo obiettivo degli analisti. 84,85 75,03 45,72 66,34 199,00 106,15 75,50 58,32 35,50 96,93 54,61 33,75 291,80 38,58 17,74 71,12 35,81 322,00 729,50 30,49 5,64 195,05 48,12 3,36 4,41 5,00 7,08 1,89 0,71 1,21 0,72 hi-tech AZIONI Si accentua la crisi del colosso finlandese a cura di Ennio Montagnani DALL’INIZIO DELL’ANNO LA NOKIA HA PERSO IL 44,5% : UNICA SPERANZA GLI ACCORDI CON MICROSOFT. CONTINUA A SALIRE IL PREZZO OBIETTIVO DELLA APPLE DI STEVE JOBS ELL’ULTIMO MESE sol- N tanto i titoli Expedia e Virgin Media, rispettivamente con +8,8% e +0,2%, sono risultati in rialzo: gli altri 28 in selezione hanno invece subito pesanti perdite. In virtù di questa correzione di settore, i 30 titoli hi tech in selezione evidenziano ora una perdita media del 4,3% da inizio anno a fronte di un guadagno del 3,2% che invece potevano vantare solo 30 giorni prima. Per effetto di queste perdite, tuttavia, è migliorato il rapporto prezzo / utili (p/e): quello relativo all’anno in corsa si è abbassato da 22,29 del mese precedente all’attuale 20,87 e quello stimato per il 2012 è diminuito da 16,56 a 15,96. Tornando all’analisi delle performance mensili c’è da segnalare che il picco (-28,9%) è stato fatto registrare da Nokia. Il titolo del gruppo finlandese porta a -44,5% le perdite da inizio anno confermando le grandi difficoltà in cui si dibatte da qualche anno. Il problema prin- cipale è che nessun compratore di smartphone è attualmente intenzionato a acquistare un prodotto su cui gira il sistema operativo Symbian (di cui è proprietaria Nokia) in quanto superato dall’ingresso sul mercato nel 2007 dall’iPhone di Apple. Stephen Elop, l’amministratore delegato di Nokia, ha tenuto però a precisare che l’alleanza con Redmond è solida (ma ha escluso una fusione) ed ha sottolineato l’importanza strategica dell’accordo con Microsoft che permetterà di lanciare i nuovi smartphone Nokia con Windows Phone: peccato che per vederli in circolazione si parli di qualche trimestre e il mercato questo non lo può accettare punendo il titolo. A proposito di Apple (prezzo corrente di Borsa 331,49 dollari) continuano a fioccare i report con giudizi lusinghieri sul titolo: con un consiglio “outperform” figurano gli studi firmati da Sanford C.Bernstein (8 giugno, target price a 450 dollari per azione), da BMO Capital markets (7 giugno, 420 dollari di prezzo obiettivo) e da RBC capital mar- Philips 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 30/mag/08 28,000 25,000 22,000 19,000 16,000 13,000 10,000 Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 Il titolo Philips da inizio anno ha perso il 21,3% 079 hi-tech AZIONI Cisco System Sandisk Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. ket (7 giugno, 450 dollari la valutazione del titolo), con una raccomandazione buy spiccano invece i report siglati da Indipendent Research (8 giugno, 430 dollari di target price) e da Berenberg Bank (8 giugno, prezzo obiettivo a 445 dollari). Nuove valutazioni del titolo del gruppo fondato e guidato da Steve Jobs il cui prezzo obiettivo medio si è attestato a quota 458,03 dollari con un upside potenziale del titolo quindi del 38,2%. Si tratta di un rialzo potenziale (qualora il prezzo di Borsa riesca a raggiungere quello medio di target price degli analisti che seguono il titolo) di un certo rilievo ma che resta comunque inferiore a quello di altre 5 società hi tech in selezione: Cisco systems (prezzo corrente di Borsa: 15,31 dollari per azione) può salire del 38,5% prima di raggiungere il target price medio stimato, Marvel tech (oggi a 14,82%) ha un upside potenziale del 40,4%, Research in Motion (attualmente a 37,6 dollari) evidenzia un rialzo stimato massimo del 41,4%, Philips (che viaggia sul listino di Amsterdam a 18,02 euro per azione) mostra un +46,1% di crescita possibile e Sandisk (42,53 dollari a Wall Street) può arrivare a salire del 48,4% per raggiungere il suo prezzo obiettivo medio stimato dagli esperti di settore. Proprio Sandisk, è una delle quattro società hi tech in selezione che ha visto incrementare il proprio 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 60,000 50,000 40,000 30,000 20,000 10,000 0 30/mag/08 31/mag/11 31/gen/11 31/mar/11 30/set/10 30/nov/10 30/lug/10 31/mag/10 29/gen/10 31/mar/10 30/set/09 30/nov/09 31/lug/09 29/mag/09 30/gen/09 31/mar/09 30/set/08 30/nov/08 31/lug/08 28,000 26,000 24,000 22,000 20,000 18,000 16,000 14,000 30/mag/08 080 Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi. Sandisk è ancora lontana dal suo prezzo obiettivo Target price medio negli ultimi 30 giorni: ora si attesta a quota 63,1 dollari per azione (il 2,7% in più di un mese fa). Le altre tre società sono Dell (prezzo corrente di Borsa 15,67 dollari) che vanta un prezzo obiettivo medio di 18,58 dollari (+9,7% in un mese), Virgin Media (oggi a 32,03 dollari) che può contare su un target price di 35,64 dollari (+5% rispetto a 30 giorni prima) e Expedia (27,32 dollari la quotazione di Borsa) per la quale gli analisti attribuiscono una valutazione media di 29,38 dollari per azione (+2% rispetto al mese precedente). Infine concludiamo con una considerazione su Microsoft e Google. Entrambi i titoli hanno subito importanti correzioni nell’ultimo mese (rispettivamente, -5,4% e -3,4%) e, soprattutto, da inizio anno (Microsoft -14,15% e Google -13%), ma secondo diversi anali- sti i titoli rappresentano (forse grazie anche a questa ulteriore riduzione del prezzo in Borsa) una buona opportunità a medio termine. Microsoft (prezzo di Borsa 23,96 dollari per azione), è stata giudicata da comperare (buy) da Cross Researc (9 giugno, target price a 38 dollari) e dalla Stifel Nicolaus (8 giugno, 37 dollari il prezzo obiettivo) mentre RBC Capital markets ha espresso un giudizio di outperform con prezzo obiettivo a quota 36 dollari per azione. Google (516,73 dollari a Wall Street) vanta quattro recenti report positivi: Barclays Capital (31 maggio, giudizio overweight, target price 675 dollari), Pacific Crest Securities (7 giugno, outperform, 800 dollari di prezzo obiettivo), ThinkEquity LLC (9 giugno, buy, 675 dollari di valore attribuito al titolo) e Jefferies (9 giugno, buy, 800 dollari di target price). SELEZIONE TITOLI HIGH-TECH titolo APPLE MICROSOFT IBM GOOGLE ORACLE SIEMENS INTEL VODAFONE GROUP AMAZON.COM CISCO SAP HP NEWS CORP EBAY DELL STARBUCKS PHILIPS NOKIA YAHOO! RESEARCH IN MOTION ADOBE SYSTEM SYMANTEC VIRGIN MEDIA SANDISK FIRST SOLAR MARVEL TECH MATTEL EXPEDIA VERISIGN LOGITECH quotaz. var % da 1/1/2011 331,49 23,96 164,84 516,73 31,63 90,49 21,76 161,40 189,68 15,31 41,81 35,46 16,80 30,66 15,67 35,53 18,02 4,31 15,22 37,60 32,21 18,85 32,03 42,53 114,06 14,82 25,52 27,32 34,02 10,03 2,77 -14,15 12,32 -13,00 1,05 -2,38 3,47 -2,65 5,38 -24,32 9,74 -15,77 15,38 10,17 15,65 10,58 -21,38 -44,34 -8,48 -35,30 4,66 12,60 17,58 -14,70 -12,36 -20,11 0,35 8,89 12,69 -43,65 p/e ultimo p/e atteso capitalizz. prezzo prezzo max (mln doll.) obiettivo ultimo anno 15,80 9,74 13,83 20,07 19,29 13,55 9,98 10,62 82,11 11,51 27,33 7,93 13,66 21,52 9,11 24,34 11,61 8,66 19,77 5,89 19,52 21,92 81,83 7,95 15,89 11,67 14,18 18,59 61,85 16,41 13,34 9,29 12,48 15,20 14,46 11,35 9,51 10,28 56,89 9,55 15,90 7,07 14,89 15,59 8,29 23,77 11,22 26,11 18,81 5,93 14,48 11,72 48,02 9,53 11,90 9,79 12,44 14,74 23,74 12,38 306.546 202.049 199.654 166.619 160.064 119.953 115.371 100.848 85.743 84.207 74.417 73.549 44.622 39.793 29.552 26.633 26.181 23.232 19.830 19.710 16.251 14.241 10.162 10.137 9.827 9.059 8.870 7.468 5.919 1.921 458,03 33,05 178,33 710,34 37,72 109,13 25,91 194,48 207,19 21,20 49,43 44,11 20,56 37,93 18,58 41,21 26,33 4,96 19,73 53,16 37,89 22,38 35,64 63,10 153,83 20,81 31,04 29,38 41,36 12,70 prezzo min ultimo anno 364,90 29,46 173,54 642,96 36,50 99,40 23,86 185,00 206,18 26,00 46,15 49,39 18,35 35,35 16,96 38,21 26,87 8,49 18,84 70,54 35,99 20,50 33,32 53,61 175,45 22,01 27,73 29,85 37,73 21,03 LEGENDA: nella tabella una selezione di 30 tra i più importanti titoli azionari internazionali dell’alta tecnologia. Per ognuno, oltre al prezzo corrente, sono indicati il rapporto prezzo/utili e il prezzo obiettivo degli analisti. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 235,56 22,73 120,61 433,63 21,24 70,02 17,61 135,75 105,80 15,21 34,13 35,20 11,61 19,06 11,34 22,50 17,65 4,25 12,94 36,08 25,45 12,04 16,19 33,03 104,50 13,87 20,57 18,30 21,84 9,94 082 previdenza I PROTAGONISTI DEL SETTORE Come in un film di fantascienza “HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTRESTE IMMAGINARE...“ È IL CELEBRE FINALE DI BLADE RUNNER, L’INSUPERATO FILM DI RIDLEY SCOTT. LO ABBIAMO SCELTO PERCHÈ CI SEMBRA RAPPRESENTARE AL MEGLIO LO SCENARIO IN CUI OGNUNO DI NOI QUOTIDIANAMENTE DEVE DISTRICARSI PER DIFENDERE I PROPRI DIRITTI E I PROPRI SUDATI RISPARMI. a cura di Enzo Iorio* O GGI come nella Los Angeles del futuro cinematografico, siamo immersi in una civiltà (e in mercati!) avanzata sì, ma anche preda di violenze, inganni, trappole e raggiri... Eh, si, perchè... ne abbiamo viste di cose... nel mercato assicurativo, finanziario e creditizio che meritano una ripresa o un approfondimento poiché, nonostante i fiumi di parole parlate e scritte, questi settori, vitali e delicatissimi per le loro implicazioni economiche e sociali, continuano ad essere esposti ad utilizzi impropri, branditi come strumenti di manipolazione, raggiro e spesso, truffa nei confronti di consumatori, utenti, operatori di settore e organizzazioni. Eppure, le norme non mancano! Anche i “controllori” (Bankit, Consob, ISVAP, COVIP, ecc.), sono tanti e “specializzati”, proprio come l’unità “Blade Runner” del nostro film. Ma allora se questo processo di tutela delle varie forme di credito e risparmio, riformato ormai 20 anni fa con la legge 1/91, passando per il Codice delle Assicurazioni Private del 2005 fino al dlgs 141/2010 che riordina e aggiorna il TUB circa le problematiche della erogazione creditizia e attuato anche attraverso la presenza di tante e specifiche Authority, non ha evitato truffe,crack, oneri e dispiaceri agli utenti e ai tanti operatori onesti, significa che la sola tutela legislativa e normativa non basta. Forse è un problema di formazione e informazione, dunque un problema non giuridico ma culturale! Ecco quindi, lo scopo di questo spazio: tentare di fornire ad utenti ed operatori di settore, ulteriori strumenti conoscitivi teorici e indirizzi pratici, gli attrezzi cioè necessari per meglio capire, conoscere e fruire di mercati sempre più vari e complessi e opportunità sempre più numerose e articolate che possono rappresentare allo stesso tempo ottime opportunità o gravi rischi. Così, insieme, esploreremo i mercati e i prodotti bancari, finanziari e assicurativi, conosceremo le varie Authority di settore e i loro poteri regolamentari e di intervento, i diversi professionisti (Imprese e Intermediari) e le loro peculiarità, le rafforzate tutele per il Consumatore derivanti dal Codice del Consumo, dal Codice delle Assicurazioni Private e dalle altre leggi a difesa del risparmio nelle sue variegate forme. Tra l’altro, cercheremo di rispondere a domande quali: Che differenza c’è tra un Broker ed un Agente di Assicurazioni? Quale dei due professionisti è più adatto alle mie esigenze? E per il mio risparmio assicurativo, La locandina e una scena di Blade Runner, il film ambientato in una violenta Los Angeles del futuro. meglio la Banca, le Poste o un Promotore finanziario? E per la mia pensione integrativa, dovrò scegliere un Fondo pensione o va bene anche il Piano Individuale di Previdenza? Mutuo: coperture assicurative accessorie collegate e proposte dallo stesso “finanziatore” o reperite all’esterno sul mercato degli Agenti e Broker? Domande ed interrogativi solo apparentemente banali se, per esempio, il Presidente dell’ISVAP Giannini, nelle sue Considerazioni Conclusive sull’attività svolta nell’anno 2010 deve ancora dichiarare: “Dai dati e dalle informazioni appena acquisiti emerge che il mercato delle coperture legate a mutui e finanziamenti - nelle quali, salvo limitatissime eccezioni, è sempre previsto quale beneficiario l’istituto erogatore - è in crescita (2,4 miliardi, rispetto ai circa 2 della precedente rilevazione); si basa sempre di più su polizze di tipo collettivo (91% del totale); trova nelle banche il principale canale distributivo (quota di mercato 2010: 79%, in forte crescita rispetto al 60% della precedente rilevazione). Sul piano dei costi, dai dati riferiti al 2010 emerge una leggera flessione dell’aliquota media provvigionale riconosciuta che rimane comunque su valori ragguardevoli (44% il valore relativo alle banche, a fronte del 20% riconosciuto agli agenti), con punte fino al 79%. (…) E’ questo uno dei tipici casi in cui i presidi di trasparenza non sono sufficienti a garantire una effettiva tutela dei consumatori e ad evitare costi ingiustificati a loro carico.” Queste autorevoli affermazioni, nell’evidenziare la forte volontà di tutela della trasparenza di mercati, prodotti ed operatori ed il costante impegno dell’Authority lasciano però aperti dei pesanti interrogativi alla luce della forte diminuzione registrata nelle ordinanze emesse a seguito di accertate violazioni: il mercato si è comportato meglio dell’anno precedente o, al contrario, il meccanismo dei controlli è stato meno efficace? Nel 2010 le ordinanze emesse dall’Autorità sono state pari a 4.989 ed hanno registrato un decremento del 10,5% rispetto ai 5.577 provvedimenti del 2009 . Di tali ordinanze, 4.514 (90,5%) sono costituite da ingiunzioni delle sanzioni (4.892 nel 2009) e 475 (9,5%) da archiviazioni del procedimento (685 nel 2009). Le ordinanze ingiuntive si riferiscono a 223 soggetti, quasi esclusivamente imprese di assicurazione: in particolare, 4.417 ingiunzioni hanno riguardato imprese (97,8%), 94 intermediari (2,1%) e 3 altri soggetti (0,1%). Quanto agli importi delle sanzioni, le ordinanze ingiuntive ammontano complessivamente a 43,3 milioni di euro, a fronte di 59,5 milioni dell’anno 2009, con un decremento di 16,2 milioni di euro (27,2%). L’importo di euro 43,3 milioni è attribuibile per il 93,9% ad imprese.” Di fronte a tali dati, il dubbio prima espresso è legittimo e le conseguenti considerazioni sono relative alla re- ale tenuta ed incidenza del sistema dei controlli e di quello sanzionatorio, vista anche la forte sensazione (tutta psicologica, per carità!) che i mercati e gli operatori siano ancora molto lontani dall’aver imboccato definitivamente la strada maestra della trasparenza, correttezza e sana concorrenza che pure tutti, Legislatore, Authority e Mercato fortemente auspicano e perseguono. Tali nostre perplessità, a ben vedere, sembrano suffragate anche dall’affermazione dello stesso Presidente dell’ISVAP che, nelle sue considerazioni ancora afferma: “Sul piano più generale si è accentuato il dibattito su quantità e qualità delle regole, anche alla luce delle lezioni della crisi. Essa ha dimostrato il fallimento della sola autoregolamentazione e le criticità di una regolamentazione inadeguata; siamo peraltro consapevoli che una sproporzionata reazione normativa può avere effetti negativi sull’efficacia delle regole e condizionare il buon funzionamento e lo sviluppo del mercato”. Già, perchè le sanzioni derivano dalle regole, o meglio dal mancato rispetto delle regole che, se troppe, eccessivamente onerose, contraddittorie o poco chiare rischiano di produrre paradossalmente l’effetto opposto. Ne sembra fortemente convinto anche Giannini quando, nella parte finale dell’intervento ci dice: “Sul piano delle regole, il compito che abbiamo adesso di fronte è la rivisitazione dell’impianto normativo in direzione di un contenimento degli oneri amministrativi per i soggetti vigilati. In questo percorso l’Autorità si ispirerà al principio di un giusto bilanciamento tra numerosità e qualità delle regole; è bene tuttavia che ad una loro rivisitazione si accompagni la contestuale revisione dell’impianto sanzionatorio per le violazioni più gravi.” Buon lavoro, Presidente. Noi, come le unità “Blade Runner” continueremo nella nostra azione “sociale” di analisi, controllo ed intervento. * Enzo Iorio è partner di AC Formazione Srl. e Studio Avv. Prof. Albina Candian 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 084 dossier dossier Bene il Dax tedesco e il tasso Eonia TRA GLI ETF PIÙ SCAMBIATI NEL MESE ANCHE QUELLI SULL’INDICE DJ RUSSIA, L’EUROSTOXX 50, L’MSCI INDIA E IL FTSE MIB DI PIAZZA AFFARI a cura di Ennio Montagnani L SEGMENTO ETF del Mercato Etfplus di Borsa Italiana ha registrato ad aprile 2011 un totale di 162.887 contratti e volumi per un controvalore di 4.849,3 milioni di euro, riportando una flessione rispetto al mese precedente, rispettivamente, del 27,9% e del 16,6%. Il numero di Etf quotati è salito di 23 unità a quota 530. Non si arresta la crescita del patrimonio depositato in Monte Titoli, che a fine aprile ammonta per gli Etf a 19.736,7 milioni di euro, in crescita del 2,1% su base mensile e del 23,4% anno su anno. «Gli Etf più scambiati, in termine di contratti, sono stati ancora quelli di Lyxor correlati agli indici double short e leveraged sul domestico Ftse Mib, che hanno guadagnato una quota di mercato (in termini di controvalore), rispettivamente, dell’8% e del 7,3%, mentre al terzo e quarto posto troviamo l’Etf correlato alle blue chip tedesche del Dax e quello di liquidità in euro (Eonia) dello stesso fornitore francese, con una market share del 2,7% e del 2,6%, rispettivamente. A seguire, nella top 10, con una quota compresa tra il 2,4 e l’1,9 per cento, rileviamo gli Etf sull’Eonia di Deutsche Bank, sul LevDax e il Dj Russia Titans 10 di Lyxor, e sull’Euro Stoxx 50 di iShares» riferisce Marco Ciat- I to, amministratore delegato di Etf Consulting e direttore responsabile di MondoETF che poi aggiunge: «Nella classifica degli Etf più trattati in termine di controvalore, ritroviamo ai primi due posti gli stessi fondi a leva 2x corta e lunga sulle blue chip italiane sopra citati, con quote del 9,1% e dell’8,4%, rispettivamente, seguiti da quattro Etf azionari di Lyxor correlati agli indici Msci India, LevDax, Ftse Mib e Dj Russia Titans 10, con una market share compresa tra il 2,5 e l’1,8%». RUSSIA E INDIA PER ISHARES Il mese di maggio ha visto il lancio di due soli nuovi fondi sull’Etfplus: l’iShares Msci Russia Capped Swap Etf, che misura le performance delle azioni che rappresentano l’85% circa del mercato azionario russo, e dell’iShares S&P Cnx Nifty India Swap Etf, che include le 50 principali aziende quotate alla Borsa nazionale indiana, pari a circa il 60% della sua capitalizzazione. Questi Etf, che capitalizzano i dividendi e hanno un costo totale annuo massimo dello 0,74% e 0,85%, rispettivamente, sono stati sviluppati su di una nuova piattaforma swap based unica nel suo genere, volta ad offrire una gamma di Etf che, a fronte dei contratti swap, avranno molteplici controparti, e daranno la massima trasparenza sul paniere del collaterale, sui costi e sull’esposizione di ciascun fondo. Questa nuova piattaforma risponde alla crescente richiesta degli investitori di un’esposizione verso mercati difficilmente accessibili e al desiderio di trasparenza, divulgazione delle informazioni e minimizzazione del rischio di controparte. Sarà utilizzata da iShares essenzialmente per lo sviluppo di Etf a replica sintetica, nei quali l’esposizione non può essere creata in modo efficiente, in rispetto della normativa Ucits III, utilizzando un approccio basato sulla replica fisica dei titoli. Per i nuovi Etf su Russia e India sono previste tre controparti swap, Rbs, Ubs e Credit Suisse, con la possibilità di aggiungerne altre in futuro. NUOVI ETF DI LYXOR Tra le novità di giugno quattro Lyxor ETF quotati su Borsa Italiana (tre dei quali nuovi e uno preesistente), grazie ai quali gli investitori potranno gestire al meglio i rialzi / ribassi dei prezzi (tassi) e l’allargamento / restringimento il nostro esperto GLI SPECIALISTI CHE HANNO FORNITO LE INDICAZIONI IN ESCLUSIVA PER I LETTORI DI INVESTIRE Marco Ciatto, Etf Consulting. ETF da sapere Prodotti armonizzati Si tratta di fondi comuni, comparti di Sicav e etf che rispettano le normative comunitarie in termini di obblighi verso i sottoscrittori, trasparenza dei portafogli, regole di investimento, procedure di controllo del rischio e banca depositaria. Benchmark E’ l’indice, o il paniere di indici, di riferimento di un fondo comune, un comparto di sicav o una gestione patrimoniale. Serve a valutare l’andamento della gestione rispetto a un parametro oggettivo di mercato sia in termini di rendimento che di volatilità e, quindi, di efficienza. dello spread BTP – BUND (indotti dalle politiche della BCE e dalle dinamiche dei credit spread). I quattro ETF sono Fondi/Sicav armonizzati Ucits III con i seguenti obiettivi di investimento: 1) Lyxor ETF Daily Double Short BTP replica, su base giornaliera, il rendimento doppio ed inverso del future sul BTP decennale negoziato sul mercato Eurex; 2) Lyxor ETF Daily Leveraged BTP replica, su base giornaliera, il rendimento doppio del future sul BTP decennale negoziato sul mercato tedesco Eurex; 3) Lyxor ETF Daily Double Short BUND replica, su base giornaliera, il rendimento doppio ed inverso del future sul BUND negoziato sul mercato Eurex; 4) Lyxor ETF Daily Leveraged BUND replica, su base giornaliera, il rendimento doppio del future sul BUND (titolo di stato tedesco a dieci anni) negoziato sul mercato Eurex. Gli ETF citati, inoltre, riconoscono all’investitore una remunerazione pari al tasso Eonia sulla quota parte di capitale non assorbita dai margini dei future. I 4 ETF consentono coperture o speculazioni su: 1) Rialzo / Ribasso dei prezzi (tassi) dei BTP, ovvero dei BUND; 2) Allargamento / Restringimento dello spread dei tassi BTP-BUND (abbinando opportunamente un ETF sul BTP Future e un ETF sul BUND Future). Tali ETF, che possono essere impiegati con finalità sia di copertura sia speculative, eviteranno la complessità tipica dei future: 1) non prevedono margini; 2) non richiedono roll-over delle scadenze; 3) hanno un lotto minimo contenuto (circa 100 euro);4) consentono una facilità sia d’acquisto che di gestione (in virtù di commissioni bancarie e Ter molto contenuti). Gli Etf quotati in Piazza Affari Isin Etf Anni 1y (%) 2y (%) 3y (%) Azioni area Euro FR0010168773 IE00B3VWMM18 IE00B02KXM00 FR0010756072 FR0010468983 LU0411077828 IE00B02KXL92 IE00B0M62V02 FR0010168765 IE00B4QNJG91 DE000A0D8Q07 FR0010655688 FR0007085501 IE00B53QG562 IE0031091642 FR0010389205 LU0154139132 IE0004855221 IE00B0M62S72 Lyxor Etf Msci Emu Small Cap Cs Etf (Ie) on Msci Emu Small Cap (B) iShares Euro Stoxx Small Amundi Etf Leveraged Dj Euro Stoxx 50 Lyxor Etf Euro Stoxx 50 Daily Leveraged db x-trackers Euro Stoxx 50 Leveraged Daily Etf iShares Euro Stoxx Mid iShares Euro Stoxx Total Market Growth Large Lyxor Etf Msci Emu Growth Etfx Euro Stoxx 50 Leveraged (2x) Fund iShares Euro Stoxx (De) Amundi Etf Msci Emu Lyxor Etf Msci Emu Cs Etf (Ie) on Msci Emu Amundi Etf S&P Euro Fund Lyxor Etf Euro Stoxx 50 BuyWrite Cs Etf (Lux) on Msci Emu Large Cap iShares FtsEurofirst 80 iShares Euro Stoxx Select Dividend 30 25,62 25,27 23,43 23,24 22,00 21,10 20,56 19,74 19,67 19,51 17,82 16,49 16,25 16,13 15,75 15,71 15,27 15,02 14,94 54,15 53,07 36,38 35,48 40,39 35,01 32,80 30,37 30,45 26,60 28,36 40,95 1,78 1,79 -43,18 -11,72 -11,03 -9,73 -13,36 -14,76 -1,43 -14,98 -25,83 Nav* Ter** Replica 173,76 € 98,79 € 25,91 € 177,73 € 16,55 € 16,35 € 37,36 € 23,09 € 79,25 € 117,00 € 28,94 € 123,03 € 37,77 € 69,23 € 153,49 € 13,76 € 91,83 € 9,12 € 18,86 € 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 20 58 40 30 40 35 40 40 40 40 21 25 35 33 35 40 54 40 40 fisica completa sintetica fisica completa sintetica sintetica sintetica fisica completa sintetica fisica completa sintetica fisica completa sintetica fisica completa fisica completa fisica completa sintetica fisica completa fisica completa sintetica Sponsor Lyxor Credit Suisse iShares Amundi Lyxor db x-trackers iShares iShares Lyxor Etf Securities iShares Amundi Lyxor Credit Suisse Amundi Lyxor Credit Suisse iShares iShares 086 dossier Isin Etf Anni 1y (%) 2y (%) 3y (%) FR0010168781 IE0008471009 FR0010654913 IE00B4L5YV07 LU0380865021 FR0007054358 IE00B53L3W79 IE00B0M62T89 DE000A0F5UG3 LU0274211217 LU0292095535 FR0010757781 LU0292106753 FR0010424143 LU0417510616 IE00B4QNJ141 Lyxor Etf Msci Emu Value iShares Euro Stoxx 50 Amundi Etf Euro Stoxx 50 iShares Euro Stoxx 50 (Acc) db x-trackers Euro Stoxx 50 Etf (1C) Lyxor Etf Euro Stoxx 50 Cs Etf (Ie) on Euro Stoxx 50 iShares Euro Stoxx Total Market Value Large iShares Euro Stoxx Sustainability 40 (De) db x-trackers Euro Stoxx 50 Etf (1D) db x-trackers Euro Stoxx Select Dividend 30 Etf Amundi Etf Short Dow Jones Euro Stoxx 50 db x-trackers Euro Stoxx 50 Short Daily Etf Lyxor Etf Xbear Dj Euro Stoxx 50 db x-trackers Euro Stoxx 50 Double Short Daily Etf Etfx Euro Stoxx Double Short (2x) Fund 14,16 13,93 13,86 13,85 13,69 13,51 13,48 12,30 10,82 8,73 8,19 -15,11 -15,72 -31,08 -31,59 -33,67 27,26 25,15 25,42 24,34 20,59 25,14 19,94 32,26 -28,74 -54,45 - -19,02 -15,65 -13,96 -24,29 -15,96 -18,75 -30,86 -7,81 - 112,45 € 29,39 € 48,29 € 26,50 € 31,88 € 29,55 € 69,51 € 20,73 € 10,24 € 29,99 € 18,39 € 32,24 € 31,09 € 27,91 € 20,00 € 46,32 € 40 15 15 35 0 25 20 40 42 0 30 30 40 60 50 60 fisica completa fisica completa sintetica fisica completa fisica completa sintetica sintetica sintetica sintetica fisica a camp. sintetica fisica completa sintetica sintetica sintetica sintetica Lyxor iShares Amundi iShares db x-trackers Lyxor Credit Suisse iShares iShares db x-trackers db x-trackers Amundi db x-trackers Lyxor db x-trackers Etf Securities Azioni Germania LU0411075376 LU0252634307 IE00B4QNHH68 LU0252633754 DE0005933931 LU0252635023 LU0288030280 LU0292106241 LU0411075020 IE00B4QNHZ41 db x-trackers LevDax Daily Etf Lyxor Etf LevDax Etfx Dax 2x Long Fund Lyxor Etf Dax iShares Dax (De) Lyxor Etf Daxplus Covered Call Lyxor Etf Daxplus Protective Put db x-trackers ShortDax Daily Etf db x-trackers ShortDax x2 Daily Etf Etfx Dax 2x Short Fund 43,33 43,07 39,31 21,50 20,94 20,24 8,60 -20,25 -38,29 -39,29 97,45 46,48 45,20 51,01 16,69 -37,67 - -22,49 1,93 -0,22 14,86 -4,32 -20,75 - 56,89 € 53,90 € 160,89 € 71,40 € 66,95 € 63,46 € 41,11 € 51,10 € 28,42 € 37,76 € 35 40 40 15 17 40 40 40 60 60 sintetica sintetica sintetica sintetica sintetica sintetica fisica completa sintetica sintetica sintetica db x-trackers Lyxor Etf Securities Lyxor iShares Lyxor Lyxor db x-trackers db x-trackers Etf Securities Azioni Italia FR0010655720 FR0010446658 IE00B53L4X51 IE00B1XNH568 IE00B23LNP94 FR0010010827 LU0274212538 FR0010446146 FR0010446666 Amundi Etf Msci Italy Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib Cs Etf (Ie) on Ftse Mib iShares Ftse Mib PowerShares Ftse Rafi Italy 30 Fund Lyxor Etf Ftse Mib db x-trackers Ftse Mib Index Etf Lyxor Etf Bear Ftse Mib Lyxor Etf Euro Stoxx 50 Daily Double Short 14,77 - 88,96 € 14,76 6,07 -66,30 13,97 € 13,32 - 64,82 € 12,16 11,84 -29,45 12,79 € 10,55 8,65 -26,33 5,65 € 9,37 9,97 -31,21 21,62 € 7,96 8,91 -31,75 22,01 € -15,74 -23,34 0,10 39,04 € -31,70 -47,34 -20,72 29,10 € 25 60 33 35 50 35 30 60 60 sintetica Amundi sintetica Lyxor fisica completa Credit Suisse fisica completa iShares sintetica Invesco P. Shares sintetica Lyxor sintetica db x-trackers fisica completa Lyxor sintetica Lyxor 10,03 - 82,25 € 10,92 - 22,44 € 12,68 57,02 -0,82 26,74 € 10,36 52,43 9,24 30,36 € 69 75 70 70 sintetica sintetica sintetica fisica a camp. Azioni mercati emergenti LU0254097446 Cs Etf (Lux) on Msci Emerging Markets IE00B4L5YC18 iShares Msci Emerging Markets (Acc) LU0292109005 db x-trackers Msci Em Emea Trn Index Etf LU0292107645 db x-trackers Msci Emerging Markets Trn Index Etf Nav* Ter** Replica Sponsor Credit Suisse iShares db x-trackers db x-trackers ETF Anni 1y (%) 2y (%) 3y (%) Isin Etf FR0010429068 IE00B0M63177 IE00B23D9570 IE00B2NPL135 LU0328476410 IE00B3BPCJ75 Lyxor Etf Msci Emerging Markets iShares Msci Emerging Markets PowerShares Ftse Rafi Emerging Markets Fund iShares S&P Emerging Markets Infrastructure db x-trackers S&P Select Frontier Etf PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund -11,94 -3,29 db x-trackers S&P 500 2x Leveraged Daily Etf Lyxor Etf Msci Usa Real Estate (A) Amundi Etf Leveraged Msci Usa Daily Cs Etf (Ie) on Msci Usa Small Cap (B) Etfx Russell 2000 Fund iShares Ftse Epra/Nareit Us Property Yield Fund PowerShares Dynamic Us Market Fund Lyxor Etf Nasdaq-100 PowerShares Eqqq Fund Lyxor Etf Msci Usa Cs Etf (Ie) on Nasdaq 100 Amundi Etf Msci Usa Lyxor Etf Dow Jones IA db x-trackers Russell 2000 Etf Lyxor Etf Ftse Rafi Us 1000 Lyxor Etf S&P 500 (A) db x-trackers Msci Usa Trn Index Etf Cs Etf (Ie) on Msci Usa Etfx Russell 1000 Fund Cs Etf (Ie) on Dow Jones Industrial Average Cs Etf (Ie) S&P 500 PowerShares Ftse Rafi Us 1000 Fund iShares S&P 500 iShares S&P 500 (Acc) db x-trackers S&P U.S. Carbon Efficient Etf Cs Etf (Ie) on Msci Usa Large Cap (B) iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (De) Amundi Etf Short Msci Usa Daily db x-trackers S&P 500 Short Daily Etf db x-trackers S&P 500 2x Inverse Daily Etf 32,93 16,01 15,49 14,88 12,77 12,32 11,59 10,74 9,66 9,60 9,58 9,24 9,11 9,01 8,84 8,69 8,30 8,18 7,99 7,87 7,72 7,67 7,55 7,53 7,36 6,85 4,73 -31,07 -36,09 -52,71 Azioni Stati Uniti LU0411078552 FR0010833566 FR0010755611 IE00B3VWM098 IE00B3CNHJ55 IE00B1FZSF77 IE00B23D9240 FR0007063177 IE0032077012 FR0010296061 IE00B53SZB19 FR0010688275 FR0007056841 LU0322248658 FR0010400804 LU0496786574 LU0274210672 IE00B52SFT06 IE00B3CNHH32 IE00B53L4350 IE00B5BMR087 IE00B23D8S39 IE0031442068 IE00B4L5ZD99 LU0411076002 IE00B3VWLJ14 DE000A0D8Q49 FR0010791194 LU0322251520 LU0411078636 10,85 12,25 8,27 13,99 -4,26 Nav* Ter** Replica 51,15 8,63 8,18 € 49,49 11,06 31,80 € 45,45 -11,06 7,33 € 43,84 - 17,16 € 14,41 -40,11 7,77 € 68,65 99,15 45,25 63,19 63,20 48,68 50,75 67,56 59,37 48,29 48,73 59,68 47,32 54,59 -40,17 - - 8,39 € 10,34 1,36 27,72 27,23 9,12 13,93 21,41 9,07 22,72 8,45 10,40 -19,44 - 11,60 € 27,95 € 250,82 € 109,99 € 22,85 € 14,61 € 6,39 € 6,61 € 40,57 € 90,47 € 87,24 € 101,83 € 88,62 € 76,02 € 42,59 € 9,47 € 22,38 € 80,03 € 20,96 € 83,58 € 80,48 € 6,92 € 9,32 € 22,77 € 8,93 € 89,45 € 27,14 € 57,19 € 28,87 € 12,16 € 65 75 75 74 95 sintetica Lyxor sintetica iShares sintetica Invesco P. Shares replica fisica ottim. iShares sintetica db x-trackers 75 fisica a camp. Invesco P. Shares 60 40 35 43 45 40 75 30 30 35 33 28 50 45 60 35 30 33 35 33 28 39 40 40 50 33 31 35 50 70 sintetica db x-trackers fisica completa Lyxor fisica completa Amundi sintetica Credit Suisse fisica completa Etf Securities fisica completa iShares fisica comp. Invesco P. Shares fisica a campione Lyxor sintetica Invesco P. Shares fisica completa Lyxor sintetica Credit Suisse sintetica Amundi sintetica Lyxor fisica completa db x-trackers fisica completa Lyxor fisica completa Lyxor sintetica db x-trackers sintetica Credit Suisse sintetica Etf Securities fisica completa Credit Suisse fisica completa Credit Suisse fisica comp. Invesco P. Shares sintetica iShares sintetica iShares fisica completa db x-trackers sintetica Credit Suisse fisica a campione iShares sintetica Amundi sintetica db x-trackers fisica completa db x-trackers Nelle tabelle una selezione di Etf azionari con almeno 12 mesi di quotazione; * Costo totale annuo massimo in basis point. *Nav: al 31 maggio 2011. **Ter: costo totale annuo massimo, in basis point. Fonte: Etf Consulting. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 Sponsor 088 I relative value in testa da inizio anno IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL RISPARMIO GESTITO ITALIANO, I PRODOTTI NEWCITS CONTINUANO A CRESCERE IN TUTTA EUROPA a cura di Lorenzo Corti N EL MESE di maggio l’in- dice MH-EURIZON Ucits Alternative Global Index ha registrato un leggero arretramento pari a -0,64%, mentre il comparto azionario europeo ha chiuso il quinto mese del 2011 con una perdita pari a -3,62% (DJ Eurostoxx in Euro) e quello italiano con un calo del 5,84% (Ftse Mib). In base ai dati raccolti dall’Ufficio Studi di MondoHedge i best performer del mese sono stati i fondi Ucits III alternativi focalizzati sulla strategia Relative value, grazie a una crescita dello 0,04% dell’indice MH-EURIZON Ucits Alternative Relative Value Index. A seguire troviamo i fondi Ucits III alternativi attivi sulla strategia Volatility trading che, nel quinto mese dell’anno, hanno messo a segno un leggero calo pari a -0,05% in base all’indice MH-EURIZON Ucits Alternative Volatility Trading Index, mentre sul terzo gradino del podio troviamo i fondi Ucits III Equity market neutral che hanno registrato un rendimento negativo pari a -0,15% (MH-EURIZON Ucits Alternative Equity Market Neutral Index). A maggio chiudono la cinquina di testa i fondi Ucits III alternativi Long/ short equity (-0,41% in base MH-EURIZON Ucits Alternative Long/Short Equity Index) e i prodotti attivi nello stile Emerging markets (-0,51% l’MHEURIZON Ucits Alternative Emerging Markets Index). A livello Ytd balzano in testa i fondi focalizzati sulla strategia Relative value con una performance pari a +0,91% (MH-EURIZON Ucits Alternative Relative Value Index). A seguire troviamo i comparti specializzati I nostri esperti GLI SPECIALISTI CHE HANNO FORNITO LE INDICAZIONI IN ESCLUSIVA PER I LETTORI DI INVESTIRE Stefano Gaspari Amministratore Delegato MondoHedge Nick Timberlake HSBC Omar Negyal HSBC sullo stile Long/short equity (MH-EURIZON Ucits Alternative Long/Short Equity Index pari a 0,77%), i fondi focalizzati sulla strategia Managed future con una performance pari a +0,41% (MH-EURIZON Ucits Alternative Managed Futures Index). L’INCREMENTO DEL MERCATO DEI FONDI UCITS III ALTERNATIVI Nel mercato del risparmio gestito italiano che stenta a ritrovare slancio, il patrimonio dei prodotti Ucits III alternativi autorizzati alla distribuzione in Italia continua a crescere arrivando a quasi 45 miliardi di euro di masse in gestione a fine aprile 2011, mentre, a livello mondiale, il patrimonio è pari a 64,6 miliardi, con un’offerta composta da ben 442 prodotti, al netto delle doppie classi, di cui 266 autorizzati alla distribuzione in Italia. ANDAMENTO DELLA RACCOLTA Per il quarto mese consecutivo i fondi Ucits III alternativi single manager attivi a livello internazionale e monitorati dall’Ufficio Studi di MondoHedge hanno registrato una raccolta netta stimata positiva pari a 1,2 miliardi di euro, il valore maggiore nel corso del 2011 e in significativo rialzo rispetto ai 543,1 milioni di euro confluiti all’interno del comparto dei fondi puri a marzo. Nel dettaglio, nel quarto mese dell’anno, gli investitori hanno premiato i prodotti Credit long/short che sono stati in grado di ottenere net inflow per 312,8 milioni di euro. A seguire troviamo i fondi Long/short equity che hanno conseguito un saldo mensile tra sottoscrizioni e rimbor- UCITS III ALTERNATIVI Performance e volatilità a 36 mesi dei fondi Ucits III alternativi a confronto con altri indici finanziari Dati aggiornati a fine maggio 2011. Fonte: Elaborazione MondoHedge su dati Bloomberg, MondoHedge / collaborazione Eurizon A.I. Sgr. si positivo per 256,1 milioni di euro, mentre la top five dei prodotti Ucits alternativi preferiti dagli investitori è completata dai fondi Macro (141,6 milioni di euro), dai prodotti Volatility trading (134 milioni di euro) e, infine, dai gestori Event driven che hanno segnato un incremento del patrimonio di 125,2 milioni di euro. Passando ai fondi di fondi Ucits III alternativi, il saldo mensile di sottoscrizioni/rimborsi è anche in questo caso positivo pari a +255,8 milioni di euro (dato stimato). «Analizzando i flussi dei fondi Ucits III alternativi single manager nei primi quattro mesi del 2011 questi prodotti hanno registrato una raccolta netta stimata positiva per 3,4 miliardi di euro, con la quota più consistente di nuovi asset allocata all’interno dei Newcits Volatility trading che hanno registrato net inflow per 763 milioni di euro. A seguire troviamo i prodotti Credit long/short (654,3 milioni di euro), Long/short equity (624,1 milioni di euro), Event driven (477,2 milioni di euro) e Macro (297,1 milioni di euro). Quanto ai fondi di fondi Ucits III alternativi, il saldo di sottoscrizioni/rimborsi per i primi quattro mesi del 2011 è anche in questo caso positivo, pari a 434 milioni di euro» puntualizza Stefano Gaspari Amministratore Delegato MondoHedge. NUOVI LANCI Grazie al recente lancio di due fondi long/short equity di matrice statunitense, MS SOAM U.S. Financial Services UCITS Fund e MS Ascend UCITS Fund, sale a sette l’offerta di fondi Ucits III alternativi della piattaforma FundLogic Alternatives Platform di Morgan Stanley. Il primo, gestito da Sandler O’Neill Asset Management, ha un focus esclusivo sulle grandi società di servizi finanziari statunitensi. Il secondo, gestito da Ascend Capital, fornisce l’accesso all’interno mercato azionario US. È in corso di approvazione e verrà lanciato nei prossimi mesi all’interno della piattaforma di Morgan Stanley un fondo long/short equity specializzato nel mercato globale del real estate. Sulla piattaforma di Seb Prime Solutions è ora disponibile il fondo Vertex Evolution Ucits Fund che adotta una strategia di gestione multiasset con un portafoglio composto da gestori terzi di systematic trading. Nel corso del mese di maggio Gam ha lanciato il fondo Gam Star Frontier Equity, domiciliato a Dublino e già autorizzato in Italia, che ha lo stesso gestore della versione hedge offshore e adotta una strategia Long/short equity che investe prevalentemente in società che hanno un’esposizione significativa ai nuovi mercati emergenti. Infine, dal primo giugno è disponibile alla clientela italiana la start-up Diva Synergy Ucits Fund gestita dalla società parigina Bernheim, Dreyfus & Co. Il fondo è la versione Ucits III compliant della strategia Event driven adottata dal fondo offshore Diva Synergy Fund e investe in operazioni di fusione e acquisizione in Europa Occidentale e Nord America. Tra i fondi multi manager è attivo dal mese di aprile il fondo di fondi Ucits III alternativi AXA World Funds Multi Alpha che offre l’accesso a una selezione diversificata di fondi Newcits single strategy, principalmente attivi in strategie quali Long/short equity, Global macro e Cta. Infine il fondo di fondi Ucits III alternativi Gottex Absolute Return Fund è da poco disponibile 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 090 I prodotti autorizzati in Italia Nome fondo Società di gestione ultimo mese 12 mesi 24 36 mesi mesi performance Emerging Markets - Euro HSBC GIF Gem Debt Total Return Class L1C Henderson Horizon China Fund Class I2 GLG Emerging Markets Credit Opportunity Ucits III Fund Class C GLG Emerging Markets Equity Ucits III Fund Class C Merchant Galaxy China Absolute Return UCITS Fund Class C Dexia Emerging Debt Arbitrage Class C GLG E. Markets Fixed Income and Currency Ucits III Fund Class C Absolute Insight Emerging Market Debt Fund Class B1 JB Absolute Return Emerging Bond Class C GLG Emerging Markets Ucits III Fund Class C Kairos International Sicav Asia Class A Finlabo Investments Sicav Dynamic Emerging Markets Class I Finlabo Investments Sicav Dynamic Emerging Markets Class P HSBC Investment Funds Henderson Global Investors Glg Partners Glg Partners Galaxy Asset Management Dexia Asset Management Glg Partners Insight Investment Management Swiss&Global Asset Management Glg Partners Kairos Partners Sgr Casa4Funds Casa4Funds 4,44% 1,87% 0,66% 0,33% 0,21% 0,14% 0,05% 0,02% -0,15% -1,37% -2,57% -4,17% -4,18% Sandell Asset Management Salus Alpha Capital Dexia Asset Management Dexia Asset Management York Capital Management Degroof Gestion Institutionelle Dexia Asset Management Salus Alpha Capital Degroof Gestion Institutionelle P. Schoenfeld Asset Management 1,75% 0,54% 0,18% -0,05% -0,26% -0,28% -0,42% -0,66% -0,86% -1,31% Credit Suisse Fund Management Company Pharus Management Carthesio Nexar Capital Group Credit Suisse Fund Management Company Aletti Gestielle Sgr Man Investments Ersel Asset Management Sgr Azimut Capital Management Hedge Invest Sgr Aquila Capital Concept Kairos International Sicav Eurizon Ai Sgr 1,29% -0,27% -0,31% -0,52% -0,58% -0,61% -0,63% -0,71% -0,71% -0,92% -0,95% -0,97% -1,00% -7,43% 25,40% 39,76% 12,63% 41,48% 64,10% 25,79% 0,81% -0,05% 3,43% 0,88% 7,53% 27,03% 0,87% 5,29% 14,85% 0,93% 17,09% -7,23% -6,57% Event Driven - Euro Castlerigg Merger Arbitrage UCITS Fund Institutional Class Salus Alpha Event Driven Class VT Dexia Index Arbitrage Class C Dexia Risk Arbitrage Class C York Event-Driven Ucits Fund Class B Ockham Sicav Navigator Fund Class I Dexia Long Short Risk Arbitrage Class C Salus Alpha RN Special Situations Class VT Hector Golden Global Class A MS PSAM Global Event Ucits Fund Class B 2,39% 1,06% -8,26% 2,03% 3,34% 8,97% 4,97% 6,26% 3,92% 12,73% 9,15% 13,27% 4,72% 19,42% Fund of funds - Euro CS Solutions (Lux) Dow Jones Credit Suisse AllHedge Index Class S Pharus Sicav Best Global Managers Class B Plurima Frame Alpha Strategy Fund Class I Nexar Liquid Fund Class I CS Solutions (Lux) Prima Multi-Strategy Class I Aga Absolute Return Man Long/Short Europe Class I Leadersel Flex AZ Fund 1 - Active Strategy Class A Pareturn HI Core UCITS Fund Class I AC Multistrategy Branca Tactical Fund Class A Kairos International Sicav Long Short Class X Eurizon MultiManager Stars Fund Total Return Alpha Strategy Class I 6,67% 24,01% -9,18% 3,25% 4,18% 2,29% 1,39% -0,26% -1,46% 1,90% -1,12% 6,05% 9,63% 2,32% UCITS III ALTERNATIVI anche per la clientela retail italiana e adotta un’allocazione dinamica di portafoglio, con una diversificazione attraverso una struttura multi manager e una gestione attiva del rischio. IL COMPLEANNO DEL FONDO LONG /SHORT DI HSBC Intanto il fondo HSBC GIF GEM Equity Absolute Return ha compiuto un anno di vita conseguendo un rendimento del 7,1% (al netto delle commissioni). Nello stesso periodo il LIBOR a un mese ha guadagnato lo 0,3% mentre uno degli indici rappresentativi dei mercati emergenti, l’UCITS Alternative Index Emerging Markets, ha guadagnato il 3,0%. Lanciato il 16 aprile 2010, il fondo HSBC GIF GEM Equity Absolute Return ha un patrimonio di 30,1 milioni di dollari ed è un prodotto UCITS III gestito congiuntamente da Omar Negyal e Nick Timberlake. Entrambi vantano un’esperienza congiunta di oltre trent’anni negli investimenti azionari in mercati emergenti. In questa fase, in quali Borse state trovando le migliori opportunità nelle posizioni long di por- tafoglio e quali i listini dove invece c è più scelta per le posizioni short? «La nostra strategia d investimento prevede l adozione di un approccio long-short di tipo value-driven con l obiettivo di sfruttare le inefficienze presenti nei mercati emergenti; adottando un analisi di tipo fondamentale puntiamo a selezionare circa 35 posizioni long e 35 short tipicamente il numero complessivo è compreso fra 60 e 80 partecipazioni. A livello settoriale e geografico la composizione del nostro portafoglio deriva direttamente dalle nostre decisioni in tema di stock picking (che è gestito in maniera chiara e in uno scenario privo di rischi) e non prendiamo posizioni di tipo topdown su singoli paesi o settori. Nonostante ciò se ne può ugualmente trarre un indicazione su quello che è il posizionamento del portafoglio e attualmente le nostre maggiori partecipazioni nette dal punto di vista dei settori sono su finanziari (+17%) e consumi discrezionali (-17%). A livello geografico, invece, le nostre maggiori posizioni nette sono Russia (+11%) e Messico (-6%)» fanno presente Nick Timberlake e Omar Negyal che poi proseguono facendo un paio di esempi sia per le posizioni long che per quelle short di portafoglio: «In generale, all interno dell universo dei mercati emergenti, troviamo del valore in molti titoli del settore finanziario. Con gli investitori chiaramente nervosi circa l impatto che l inflazione potrà avere sui rendimenti di queste società, è possibile trovare molte occasioni d’investimento che ci appaiono come sottostimante dal mercato sia dal punto di vista del prezzo a libro che del return on equity. Due esempi rilevanti sono Sberbank, la maggiore banca dell Europa Centrale e Orientale con oltre 20.000 filiali in Russia, e Türkiye Halk Bankasi (HalkBank), una banca turca posseduta dallo stato. Per le stesse ragioni alcune azioni del settore dei consumi ci sembrano poco interessanti, con valutazioni elevate che non sono giustificate dai rendimenti generati. Far queste segnaliamo Grupo Modelo, società messicana produttrice di birra, e Wal-Mart de Mexico, società che opera nel settore della vendita al retail e presente il Messico e America Centrale» Nome fondo Società di gestione ultimo mese 12 mesi 24 36 mesi mesi performance Oyster 3A Dynamic UCITS Fund Class A Lyxor Active Edge Class I Lyxor Hedge Fund Index Fund Class I AXA World Funds Multi Alpha Class I Multigest Select Alpha Class I Gottex Absolute Return Fund Class B Vontobel Fund Diversified Alpha Ucits Class I Oyster Asset Management Lyxor Asset Management Lyxor Asset Management AXA Investment Managers Edmond de Rothschild Investment M. G. Gottex Fund Management Harcourt Investment Consulting -1,08% -1,10% -1,30% -1,32% -1,39% -1,52% -2,88% Lombard Odier Darier Hentsch & Cie - Private Bankers State Street Global Advisors Fulcrum Asset Management -1,07% 8,10% -1,28% 1,68% -0,12% -2,01% 5,93% 2,58% 4,19% 5,55% 4,66% 6,05% 1,56% -2,80% Alternative Beta - Euro LO Funds Alternative Beta Class I SSgA Premia Fund Class I The Fulcrum Alternative Beta Plus Fund Class E In tabella una selezione degli Ucits III autorizzati in Italia. Dati aggiornati a fine maggio 2011. Il rendimento mensile per i fondi a liquidità settimanale è calcolato tenendo in considerazione l’ultimo Nav di riferimento del mese. Performance: ultimo mese: maggio 2011; 12 mesi (giugno 2010 - maggio 2011); 24 mesi (giugno 2009 - maggio 2011; 36 mesi (giugno 2008 - maggio 2011). 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 092 fondi ANALISI & VALUTAZIONI Fondi azionari, la selezione di Investire Azioni Euro Dati al 31.05.2011 in euro Fondi Casa di investimento ISIN valuta La Banque Postale Asset Management BNP Paribas Investment Partners Lux MACIF Credit Suisse Asset Management UBS FR0000008963 LU0087045034 FR0000971160 LU0102715769 LU0093640216 EUR EUR EUR EUR EUR Pioneer Asset Management S.A. BlackRock Nord Est Asset Management BNP Paribas Investment Partners Lux Morgan Stanley Investment Funds LU0111919162 LU0093502762 LU0102238655 LU0090548479 LU0109967165 EUR EUR EUR EUR EUR Allianz RCM Euroland Eq Growth AT EUR 8a+ Eiger DWS Invest Top Euroland LC Fonditalia Euro Cyclicals Allianz Global Investors Luxembourg S.A. 8a+ Investimenti SGR DWS Investment S.A. Fideuram Gestions S.A. LU0256840447 IT0004255219 LU0145644893 LU0123399254 EUR EUR EUR EUR Benchmark 1: MSCI Euro NR EUR Benchmark 2: EURO STOXX 50 NR EUR Media Campione Morgan Stanley Capital Intl (MSCI) STOXX Ltd Fondi CORE (TE<3.5%) LBPAM Responsable Actions Euro C BNPP L1 Equity Euro Acc Macif Croissance Durable Euro Acc CS SA (Lux) Equity Eurozone B UBS (Lux) IF Euro Equity AA Fondi Satellite (3.5%<TE<7%) Pioneer Fds Euroland Equity E EUR ND BGF Euro-Markets A2 EUR NEF Az Euro R BNPP L1 Equity Best Sel Euro Acc MS INVF Eurozone Equity Alpha A Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%) L A METODOLOGIA quantitativa di analisi dei fondi sviluppata dall’ufficio studi di Investire prevede che ogni peer group analizzato includa tutti i fondi classificati come appartenenti a una categoria (es. Azionari Europa) che siano armonizzati secondo la direttiva europea (UCITS) e distribuibili in Italia. Per quanto riguarda i fondi azionari sono esclusi i fondi dichiaratamente orientati alle società a bassa capitalizzazione. Vengono poi considerati solo i fon- di con almeno tre anni di storia e con almeno 50 milioni di patrimonio in modo da poter disporre di una storia sufficientemente lunga per essere statisticamente significativa e da eliminare fondi troppo piccoli per i quali i risultati potrebbero non essere indicativi date le dimensioni del patrimonio in gestione. Di ogni fondo viene infine considerata la sola classe offerta ai risparmiatori al dettaglio (minimo investibile inferiore ai 5.000 Euro), preferibilmente denominata nella medesima valuta del benchmark EUR EUR di riferimento, in modo che ogni fondo sia rappresentato una sola volta all’interno del peer group. Tutti i dati vengono poi ricondotti ad un’unica valuta di riferimento e omogeneizzati in modo da rendere comparabile la performance dei fondi italiani (netta di tassazione) con i fondi esteri (lordi di tassazione) e la performance dei fondi ad accumulazione dei proventi con i fondi a distribuzione dei proventi. Per tutti i motivi sopra evidenziati ogni peer group solitamente risulCONTINUA A PAGINA 098 PUBBLICHIAMO OGNI MESE I RISULTATI DI UNA NUOVA METODOLOGIA QUANTITATIVA DI ANALISI APPLICATA ALLE PRINCIPALI CATEGORIE DI AZIONARI. NELLA VALUTAZIONE SI È TENUTO CONTO DEL RENDIMENTO PESATO PER IL RISCHIO, DELLA PERSISTENZA DEI RENDIMENTI E DELLA CAPACITÀ DI GESTIRE SITUAZIONI DI MERCATO AL RIBASSO Patrimonio Posiz. nel (milioni) campione Perfom. 1 anno Perfom. Deviazione Inform. Tracking Sito web 3 anni Standard 3 anni Ratio 3 anni Error 3 anni 362,29 535,08 99,69 78,72 292,63 11 17 20 25 30 17,79 16,71 16,22 17,17 11,17 -3,31 -4,73 -4,72 -5,05 -5,10 21,28 21,47 22,02 23,68 22,76 0,72 0,28 0,49 0,18 0,17 3,17 3,05 1,75 2,94 2,78 www.labanquepostale-am.fr www.bnpparibas-ip.com www.macif.fr www.credit-suisse.com www.ubs.com 552,62 2.484,16 112,40 212,43 109,04 2 3 4 5 6 21,35 20,40 20,26 18,13 15,99 -0,82 -0,83 -1,29 -2,28 -1,91 21,22 22,41 21,52 20,42 21,38 0,92 0,89 1,06 0,79 0,54 5,16 5,30 4,06 4,19 6,75 www.pioneerinvestments.com www.BlackRock.co.uk www.nordestfund.com www.bnpparibas-ip.com www.msim.com 327,19 55,34 129,98 60,33 1 7 9 12 24,05 20,87 25,46 27,16 7,32 3,30 -1,85 1,21 21,44 25,83 20,71 26,61 1,28 1,26 0,40 0,65 10,07 7,07 9,37 10,38 www.allianzglobalinvestors.eu www.ottoapiu.it www.dws.de www.fblinfo.lu 60 fondi 15,40 13,32 15,50 -5,58 -5,70 -4,90 22,80 23,08 22,55 -0,06 0,05 0,00 www.msci.com 2,03 4,85 373,81 legenda PER OGNI CAMPIONE/GRUPPO OMOGENEO SONO STATI CONSIDERATI I FONDI ARMONIZZATI DISTRIBUIBILI IN ITALIA E I FONDI DI DIRITTO ITALIANO (CON PERFORMANCE AL LORDO DELLE TASSE) CON ALMENO TRE ANNI DI STORIA E CON ALMENO 50 MILIONI DI PATRIMONIO. PER OGNI FONDO VIENE INCLUSA SOLAMENTE LA CLASSE AL DETTAGLIO (MINIMO INVESTIBILE INFERIORE A 5.000 EURO). SONO ESCLUSI I FONDI DICHIARATAMENTE ORIENTATI ALLE SOCIETÀ A MEDIOPICCOLA CAPITALIZZAZIONE. CATEGORIE: I fondi sono suddivisi in tre categorie 1. fondi core, con gestione che rispecchia fedelmente il benchmark di riferimento, a tracking error basso (minore 3.5%) 2. fondi satellite, con gestione attiva, a tracking error medio (compresto tra 3.5% e 7%) 3. fondi satellite aggressivi, a tracking error elevato, per i quali il benchmark generalmente non costituisce un riferimento nella gestione (superiore a 7%) Di ogni categoria sono riportati i migliori fondi (da 2 a 5), a seconda della numerosità della categoria VALUTA: Moneta di denominazione del fondo. PATRIMONIO (milioni): Il patrimonio è espresso nella valuta di denominazione del fondo. Le dimensioni del fondo sono relative all’intero patrimonio gestito (tutte le classi). POSIZIONE NEL CAMPIONE: Posizione del fondo all’interno dell’intero campione oggetto di analisi che riflette una valutazione basata su tre dimensioni: persistenza dei rendimenti, rendimento pesato per il rischio, capacità di gestione delle fasi di ribasso. PERFORMANCE A 1 ANNO: Rendimento negli ultimi 12 mesi oggetto dell’analisi, nella valuta indicata. PERFORMANCE A 3 ANNI: Rendimento annualizzato sul periodo di tre anni, nella valuta indicata. DEVIAZIONE STANDARD: Indicatore di rischiosità del fondo: misura la variabilità dei rendimenti. INFORMATION RATIO: Indicatore del valore aggiunto dalla gestione attiva pesato per i rischi assunti nella medesima gestione rispetto al benchmark di riferimento. Misura il rendimento in eccesso rispetto al benchmark di riferimento pesato per il tracking error. TRACKING ERROR: Variabilità dei rendimenti rispetto al benchmark di riferimento indicato in ogni tabella. Il valore indica quanto una gestione è attiva: gli Etf o i fondi a indice hanno un tracking error molto basso, mentre i fondi molto attivi hanno in genere un tracking error molto elevato. FONTE DATI: Morningstar. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 094 fondi ANALISI & VALUTAZIONI Azionari Europa Fondi Dati al 31.05.2011 in euro Casa di investimento ISIN valuta MFS Investment Management Co. UBS Pioneer Asset Management S.A. Eurizon Capital SGR S.p.A. Pictet Funds (Europe) S.A. LU0094557526 LU0154869704 LU0111921226 IT0001050167 LU0130731713 EUR EUR EUR EUR EUR Threadneedle Investments Edmond de Rothschild Asset Management Fidelity (FIL (Luxembourg) S.A.) MFS Investment Management Co. Metzler Investment GmbH GB0009583252 FR0010398966 LU0202403266 LU0125951151 IE0002921868 EUR EUR EUR EUR EUR Invesco Pan European Structured Eq A Allianz RCM Europe Eq Growth AT EUR Echiquier Major Threadneedle Pan Eurp Acceler RN EUR BGF European Growth A2 EUR Invesco Asset Management Allianz Global Investors Luxembourg S.A. Financière de l’Echiquier Threadneedle Investments BlackRock LU0119750205 LU0256839274 FR0010321828 GB00B01HLH36 LU0154234636 EUR EUR EUR EUR EUR Benchmark 1: MSCI Europe NR EUR Benchmark 2: STOXX Europe 600 GR EUR Media Campione Morgan Stanley Capital Intl (MSCI) STOXX Ltd Fondi CORE (TE<3.5%) MFS Meridian Europ Equity A1 EUR UBS (Lux) IF Key Sel Euro Equity AA Pioneer Fds European Research E EUR ND Eurizon Azioni Europa Pictet-Europe Index-R EUR Fondi Satellite (3.5%<TE<7%) Threadneedle Pan Eurp Ret Net EUR Saint-Honoré Europe Synergie A Fidelity AS Europe A Acc Euro MFS Meridian Europ Value A1 EUR Metzler European Growth A Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%) Azioni Usa EUR EUR Dati al 31.05.2011 in dollari Usa Fondi CORE (TE<3.5%) Loomis Sayles US Research Fd R/A USD MFS Meridian US Research A1 USD Natixis Global Associates MFS Meridian Funds LU0130100216 LU0071155989 USD USD Threadneedle Investments Threadneedle Investments Threadneedle Investments Swisscanto (LU) EF Management Co. S.A. GB00B28CMR29 LU0061475181 GB0002769429 LU0230111824 USD USD USD USD MS INVF US Advantage A Robeco US Premium Equities D USD Vontobel US Value Equity A Threadneedle Amer Sel Ret Net USD UBS (Lux) ES USA Growth (USD) P Acc Morgan Stanley Investment Funds Robeco Luxembourg S.A. Vontobel Management S.A. Threadneedle Investments UBS LU0225737302 LU0226953718 LU0035763456 GB0002769536 LU0198837287 USD USD USD Benchmark 1: S&P 500 TR Media Campione Standard and Poors Fondi Satellite (3.5%<TE<7%) Threadneedle Amer Ext Alp R USD Threadneedle(Lux) US Equities AU Threadneedle Amer Ret Net USD Swisscanto (LU) Eq Sel Nrth Amer J Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%) USD USD Patrimonio Posiz. nel (milioni) campione Perfom. 1 anno Perfom. Deviazione Inform. Tracking Sito web 3 anni Standard 3 anni Ratio 3 anni Error 3 anni 564,01 793,66 1.104,86 1.511,38 823,43 24 33 35 49 55 19,87 14,13 19,61 15,25 18,62 -0,14 0,92 -1,21 -1,76 -1,79 19,22 20,26 18,75 18,20 20,34 0,52 0,84 0,19 0,02 0,00 3,20 3,22 3,03 2,54 1,93 www.mfs.com www.ubs.com www.pioneerinvestments.com www.eurizoncapital.it www.pictetfunds.com 247,48 1.794,68 2.423,69 590,21 303,59 1 3 4 9 10 24,64 19,14 17,89 16,69 18,18 5,06 5,61 4,72 2,77 1,38 17,41 17,54 16,45 17,28 17,59 1,09 1,62 1,06 0,86 0,50 6,30 4,58 6,16 5,30 6,36 www.threadneedle.co.uk www.edram.fr www.fidelity-international.com www.mfs.com www.metzler.com 616,53 1.355,34 861,63 71,63 258,53 2 5 6 7 8 22,00 26,78 21,74 25,71 28,36 5,29 10,19 7,86 2,80 4,11 15,47 20,46 21,37 19,07 18,61 0,91 1,56 1,31 0,61 0,77 7,75 7,71 7,36 7,49 7,72 www.invesco.com www.allianzglobalinvestors.eu www.fin-echiquier.fr www.threadneedle.co.uk www.BlackRock.co.uk 495,61 144 fondi 17,49 18,03 16,46 -1,80 -1,47 -2,52 19,78 19,95 19,85 0,77 -0,23 0,00 www.msci.com 0,42 5,40 305,43 250,67 27 49 26,32 23,90 -0,18 -0,18 20,51 21,62 -0,39 -0,47 2,79 www.ga.natixis.com 2,31 www.mfs.com 193,05 321,18 2.700,59 160,98 2 3 4 8 24,49 22,78 26,70 29,70 4,54 3,60 3,14 4,74 20,20 18,53 20,97 22,96 0,53 0,47 0,32 1,03 6,84 5,66 6,88 3,72 www.threadneedle.co.uk www.threadneedle.co.uk www.threadneedle.co.uk www.swisscanto.ch 1.074,96 6.020,05 315,04 2.109,45 3.275,26 1 5 6 7 9 28,46 21,97 24,52 23,16 29,52 8,00 4,11 1,42 2,47 2,24 20,02 20,65 16,55 21,45 21,73 0,89 0,38 0,06 0,19 0,18 7,98 8,34 8,32 7,99 7,47 www.msim.com www.robeco.com www.vontobel.com www.threadneedle.co.uk www.ubs.com 142 fondi 25,95 23,05 0,91 -1,08 21,79 22,49 -0,51 0,00 6,10 661,04 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 096 fondi ANALISI & VALUTAZIONI Azionari Giappone Dati al 31.05.2011 in yen Fondi Casa di investimento ISIN valuta Pictet Funds (Europe) S.A. State Street Global Advisors France Martin Currie Investment Mngmt Ltd Pictet Funds (Europe) S.A. LU0155301624 FR0010213272 LU0094044905 LU0148537748 YEN YEN USD YEN Swiss & Global Asset Management AG JPMorgan Asset Mgt (Europe) S.à r.l. Henderson Management S.A. Aviva Investors Luxembourg SA Lazard Fund Managers (Ireland) Ltd LU0044849320 LU0329206329 LU0011889929 LU0010019734 IE0005061001 YEN YEN USD YEN YEN FF - Japan Advantage A JPY Aberdeen Global Japanese Equity A2 JPY DB Platinum IV CROCI Japan R2C SGAM Fund Eqs Japan CoreAlpha A Invesco Japanese Equity Core A Fidelity (FIL (Luxembourg) S.A.) Aberdeen Asset Managers Ltd Lux Deutsche Bank AG Amundi Invesco Asset Management LU0161332480 LU0011963674 LU0194164025 LU0268886974 IE0030382570 YEN YEN YEN YEN USD Benchmark 1: MSCI Japan NR JPY Benchmark 2: Topix TR JPY Media Campione Morgan Stanley Capital Intl (MSCI) Tokyo Stock Exchange Fondi CORE (TE<3.5%) Pictet-Japanese Equity Opport-R JPY SSgA Japan Index Equity Fund I JPY Martin Currie GF Japan USD Pictet-Japan Index-R JPY Fondi Satellite (3.5%<TE<7%) JB EF Japan JPY B JPM Japan Strategic Value D (acc)-JPY Henderson Horizon Japanese Eq A2 Aviva Investors Japanese Equity B Acc Lazard Japanese Equity JPY Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%) Azionari Paesi Emergenti YEN YEN Dati al 31.05.2011 in dollari Usa Fondi CORE (TE<3.5%) Amundi Funds Emg World SU C Russell IC Emerg Mkts Eq A Amundi Russell Investments Ireland Limited LU0347592353 IE0003507054 USD USD Anima SGR PA Edmond de Rothschild Asset Management Franklin Templeton Investment Funds IT0001415873 FR0010449868 LU0128522744 EUR EUR USD First State Global Emerging Markets A First State Global Emerg Mkts Ldrs A Vontobel Emerging Markets Eq A Aberdeen Global Emerging Markets Eq A2 Schroder ISF Glbl Emerg Mkt Opp A USD First State Investments (UK) Ltd First State Investments (UK) Ltd Vontobel Management S.A. Aberdeen Asset Managers Ltd Lux Schroder Investment Management Ltd. GB0030190366 GB0033873919 LU0040506734 LU0132412106 LU0269904917 GBP GBP USD USD USD Benchmark 1: MSCI EM NR USD Media Campione Morgan Stanley Capital Intl (MSCI) Fondi Satellite (3.5%<TE<7%) ANM Anima Emerging Markets Saint-Honoré Global Emerging A Templeton Emerging Markets A Acc $ Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%) USD Patrimonio Posiz. nel (milioni) campione Perfom. 1 anno Perfom. Deviazione Inform. Tracking Sito web 3 anni Standard 3 anni Ratio 3 anni Error 3 anni 6.150,11 43.869,35 5.547,59 46.191,59 7 18 19 22 1,30 -2,81 -3,44 -2,85 -13,16 -14,81 -14,83 -15,02 23,09 22,48 22,86 22,26 0,47 -0,05 -0,01 -0,21 3,46 0,36 3,26 1,12 www.pictetfunds.com www.ssga.fr www.martincurriepacific.com www.pictetfunds.com 14.469,19 7.365,75 4.717,35 4.978,27 15.212,97 3 9 11 12 15 -0,41 -0,46 -1,45 -0,73 -3,44 -10,12 -12,49 -13,30 -14,32 -14,03 20,88 22,39 23,12 22,11 21,64 1,07 0,39 0,24 0,10 0,13 4,38 5,83 6,17 4,83 5,82 www.swissglobal-am.com www.jpmorgan.com www.henderson.com www.avivafunds.com www.lazardnet.com 104.702,51 18.424,60 14.924,01 29.729,55 40.814,62 1 2 6 10 14 1,55 5,71 3,55 -3,85 -11,35 -3,20 -10,23 -11,45 -9,72 -8,70 23,17 20,65 22,61 25,86 26,58 1,49 0,65 0,43 0,59 0,57 7,76 7,03 7,78 8,67 10,58 59 fondi -2,60 -2,68 -2,90 -14,79 -14,19 -15,41 22,60 21,96 23,92 0,43 -0,23 0,00 www.msci.com 1,40 www.tse.or.jp/english/index.html 5,43 422,48 4.444,31 21 23 25,23 29,31 -0,19 0,56 31,35 33,22 -0,52 -0,20 2,61 www.amundi.com 2,90 www.russell.com 387,23 374,32 1.306,08 7 9 10 33,60 27,77 28,32 4,95 0,31 0,38 30,48 29,30 30,21 0,56 -0,13 -0,14 6,77 www.animasgr.it 6,40 www.edram.fr 5,47 www.franklintempleton.lu 1.159,31 2.918,83 1.473,26 10.086,25 1.855,97 1 2 3 4 6 31,33 31,61 32,63 27,64 23,81 8,04 7,49 3,72 8,06 6,54 25,92 24,70 25,45 28,41 28,04 0,81 0,69 0,23 0,88 0,69 8,47 9,25 11,01 7,82 7,79 1.045,78 77 fondi 28,84 26,72 1,16 -1,57 31,71 31,61 -0,70 0,00 www.msci.com 5,51 20.551,11 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 www.fidelity-international.com www.aberdeen-asset.com www.x-markets.db.com www.amundi.com www.invesco.com www.firststateinvestments.com www.firststateinvestments.com www.vontobel.com www.aberdeen-asset.com www.schroders.com 098 fondi ANALISI & VALUTAZIONI SEGUE DA PAGINA 092 ta avere una popolazione più ridotta rispetto ad altre metodologie di analisi. Ogni peer group analizzato, per quanto omogeneo rispetto alla strategia di investimento e ad alcune caratteristiche di base, presenta comunque molta disomogeneità tra i singoli fondi, specialmente in termini di rischiosità. Per questo motivo si è pensato di suddividere ogni peer group in sottogruppi che consentano la valutazione e/o l’implementazione di una scelta di investimento con un approccio coresatellite, ovvero tra fondi core che seguono abbastanza fedelmente un benchmark di riferimento, e fondi satellite, con strategie che si possono discostare molto dal benchmark e quindi a maggiore volatilità. La scelta del risparmiatore tra le due tipologie è assolutamente soggettiva e dipende dalla propria propensione al rischio. Un investitore conservativo privilegerà fondi core o al limite fondi ad indice/ETF, mentre un investitore aggressivo sarà disposto a concedere maggiori gradi di libertà ai gestori rivolgendosi a fondi satellite, consapevole che potrebbe realizzare un maggiore rendimento, ma anche una maggiore variabilità dei rendimenti. Ogni peer group viene così suddiviso in tre categorie: Fondi core con tracking error rispetto al benchmark di riferimento per il peer group inferiore a 3.5% Fondi satellite con tracking error compreso tra 3.5% e 7% Fondi satellite aggressivi con tracking error superiore a 7% Le soglie di tracking error sopra identificate sono state verificate nella pratica e risultano adeguate a suddividere ogni peer group in tre gruppi con caratteristiche tra di loro distinte. Questo approccio non identifica in categorie autonome i fondi che dichiarano un approccio di stile (value e growth) in quanto l’esperienza suggerisce che questo tipo di scelta è al momento fuori della portata di molti risparmiatori. Per questo motivo ci è sembrato opportuno suddividere ogni peer group in funzione del grado di attività della gestione (tracking error) anzichè per stile, avendo inoltre verificato che normalmente i fondi caratterizzati per stile ricadono tra i satellite. INDICATORI DI VALUTAZIONE DEI FONDI Sul mercato sono presenti numerosi approcci, ognuno con le proprie caratteristiche e con i relativi punti di forza, ma Investire ha preferito sviluppare un indice proprietario che tiene conto di tre dimensioni: Rendimento pesato to al numero di fondi presenti nel campione e poi opportunamente pesato per ottenere un punteggio che permette di stilare la classifica dei fondi all’interno del campione. La scelta del periodo sul quale effettuare le analisi è frutto di un compromesso tra l’esigenza di analizzare periodi lunghi e statisticamente significativi che comprendono fasi di rialzo e di ribasso, e la numerosità dei fondi con un simile track record. La lunghezza della serie storica non è però un valore assoluto in quanto su periodi lunghi potrebbero essersi verificati eventi straordinari quali un cambio del team di gestione o delle modifiche alla strategia di investimento. Per questo motivo un periodo di tre anni ci è sembrato un giusto compromesso tra le esigenze contrastanti sopra menzionate. per il rischio Persistenza dei rendimenti CONCLUSIONI Capacità di gestire le situazio- La metodologia sviluppata da Inni di mercati al ribasso La prima dimensione, rendimento pesato per il rischio, è quella di gran lunga più utilizzata sul mercato in quanto premia i gestori che hanno realizzato i migliori rendimenti in funzione del rischio assunto. La seconda dimensione, persistenza dei rendimenti, tende a privilegiare la regolarità, cioè i fondi che in ognuno dei tre anni oggetto di analisi hanno conseguito rendimenti migliori rispetto agli altri fondi del campione. La terza dimensione, capacità di gestire i ribassi, riflette la preferenza tipica dei risparmiatori di avere gestori che siano capaci di affrontare meglio i periodi di crisi, rispetto a gestori particolarmente aggressivi nelle fasi di rialzo. Tutti gli indicatori calcolati rispetto a un benchmark utilizzano il parametro di riferimento più diffuso per il campione (indicato in ogni tabella), così come il tasso di riferimento monetario è quello denominato nella valuta di riferimento del campione. Ogni singolo indicatore viene infine standardizzato rispet- vestire è il risultato di una serie di scelte pragmatiche, coerenti fra loro e in parte innovative rispetto a quanto già presente sul mercato, ma sempre orientate a costituire un utile riferimento per i risparmiatori nella vastissima offerta di fondi di investimento presenti sul mercato. Crediamo che le indicazioni contenute nelle tabelle siano un buon punto di partenza per le analisi degli investitori, ma non si deve dimenticare che, come ogni analisi di tipo quantitativo, sono presenti due limiti: innanzitutto sono analisi retrospettive e inoltre non considerano gli elementi qualitativi (quali ad esempio il rischio operativo) che sono altrettanto importanti per la valutazione complessiva di un prodotto di investimento. Allo stesso tempo le tabelle non intendono riportare “IL” miglior investimento in quanto NON esiste il miglior fondo in assoluto, ma una serie di buoni investimenti, ognuno adatto a una tipologia diversa di investitore in funzione dei propri obiettivi di rendimento e della propria tolleranza al rischio. 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12 società di gestione del Risparmio FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO FONDI DI FONDI soluzioni flessibili per ogni esigenza di investimento AVVERTENZE: Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo che il proponente l’investimento deve consegnare. Il prospetto è stato depositato in CONSOB ed è pubblicato sul sito della Società www.consultinvest.it e sui siti internet dei Collocatori. Esso può essere richiesto in forma cartacea alla Società di Gestione o ai Collocatori. Per una più ampia descrizione delle categorie dei fondi si rinvia a “Guida alla classificazione” elaborata dall’associazione di categoria Assogestioni, reperibile sul sito www.assogestioni.it. Trattasi di annuncio pubblicitario avente finalità promozionale. El tiempo da sentido a sus inversiones Más de 20 años de experiencia en gestión internacional de activos financieros, más de 20 años de gestión activa y de convicciones en todas las condiciones de mercado, para más de 20 años de rentabilidad. Carmignac Gestion desarrolla una gama de 19 fondos* con inversiones en 50 plazas financieras, gestionando actualmente más de 50 mil millones de euros de activos. Consulte la lista de entidades comercializadoras en nuestra página Web: www.carmignac.es * Consulte nuestra página web para conocer la lista de fondos comercializados en su país.