Fondi
I NUOVI ARRIVI SUL MERCATO
CHI SONO I GESTORI E QUALI
LE LORO STRATEGIE
Š
Report
Š
UCITS III ALTERNATIVI
E GLI ETF SUI QUALI
PUNTARE
Speciale Mongolia
IL MERCATO PIÙ
INTERESSANTE,
GLI SVILUPPI MAGGIORI
innovare
nella tradizione
I DORIS
il gruppo bancario
più moderno e dinamico
del nostro Paese
si fonda sulla più
radicata delle istituzioni
italiane: la famiglia
mensile anno XXX - n.7/8 luglio - agosto 2011 - euro
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editoriale
Fondi
I NUOVI ARRIVI SUL MERCATO
CHI SONO I GESTORI E QUALI
LE LORO STRATEGIE
Tradizione, innovazione
e una svolta decisiva
D
Š
Report
Š
UCITS III ALTERNATIVI
E GLI ETF SUI QUALI
PUNTARE
Speciale Mongolia
IL MERCATO PIÙ
INTERESSANTE,
GLI SVILUPPI MAGGIORI
innovare
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I DORIS
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AL PRIMO LUGLIO cambia il regime fiscale che regola dei fondi di diritto
italiano. Una svolta decisiva. Come decisivo, nel sistema bancario italiano
è stato, anni fa, l’ingresso di Ennio Doris che ha saputo fondare un impero grazie alle proprie intuizioni. Ora ai vertici del Gruppo Mediolanum ci
sono i figli e il genero. Un forte segno che la tradizione, e la famiglia è l’istituzione
cardine su cui si fonda in pratica tutto il sistema economico italiano, si può benissimo sposare all’innovazione.
Tornando alla rivoluzione fiscale di luglio, finalmente i fondi di diritto italiano abbandonano il trattamento fiscale nettista per adottare quello lordista utilizzato di fatto
da tutti i fondi comuni e i comparti di sicav europei. Si tratta di una svolta epocale
che getta le condizioni per un rilancio dell’industria del risparmio gestito in Italia in
virtù anche del recepimento della direttiva comunitaria Ucits IV. Quest’ultima pone
le basi per una profonda trasformazione del mercato europeo in particolare per
quanto riguarda : a) istituzione di un passaporto europeo completo (Management
Company Passport) già previsto in modo parziale dalla direttiva UCITS III; b) razionalizzazione dello scambio informativo tra le varie Authority; c) facilitazioni delle
procedure di fusione tra i diversi fondi comuni; d) introduzione di un Key Investor
Document (KID) che, in pratica, sostituisce il progetto informativo semplificato.
Per quanto riguarda i passaporto dei gestori, la Ucits IV introduce una regolamentazione del passaporto del gestore che, rispetto a quanto permesso attualmente,
permette ai fondi comuni autorizzati in uno stato membro della comunità di essere
gestiti da una società di gestione (Sgr)
domiciliata in un altro stato membro e da
questo autorizzata, a patto, ovviamente insolvenze. Proprio per evitare sorprese di questo genere, sempre
che siano soddisfatti alcuni prerequisiti. più gestori di portafogli obbligazionari, in particolare quelli flessibiQuesta innovazione dovrebbe agevolare li, propendono per aumentare l’esposizione verso le emissioni corda un lato un notevole sviluppo del mer- porate bond di società solide e con buoni rating, e i bond dei Paesi
cato in virtù di una riduzione dei costi in via di sviluppo che in questa fase mostrano fondamentali (leggi
mentre dall’altro garantirà il rispetto di bilanci statali in equilibrio, debito pubblico contenuto, crescita ecoun elevato livello di tutela degli investito- nomica robusta) migliori rispetto alle economie più industrializzari. Il rilancio dell’industria del risparmio te. Le stesse ragioni che spingono i gestori di fondi azionari spegestito in Italia coinvolge direttamente il cializzati sui listini degli emerging markets ad essere fiduciosi per i
destino delle banche, visto che gli istituti prossimi 12 mesi consigliando di approfittare di questa correzione
di credito detengono il 70% circa del mer- per aumentare le posizioni sulle Borse in via di sviluppo. Tuttavia
cato. Nel frattempo, le principali banche si consiglia di mettere in pratica questa strategia non tutta in una
italiane quotate si stanno (o lo hanno già volta sola. Al fine di scongiurare di sbagliare il timing di entrata nei
fatto) ricapitalizzando in modo da pre- mercati, una soluzione più congeniale può essere quella di investite
sentarsi con una situazione patrimoniale il capitale in un conto di liquidità (o un fondo monetario) che offre
pronta ad affrontare al meglio le nuove un rendimento allineato ai tassi a breve del mercato e che alimenta
regole di Basilea 3, l’accordo che impone un piano di accumulo sul fondo azionario.
nuovi requisiti di sicurezza e patrimonio
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agli istituti di credito per evitare future
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003
004
la foto del mese
F
ORZA GRECIA! GLI OCCHI DI TUTTO IL MONDO SONO PUNTATI SULLA GRECIA, IL PAESE CHE
PER RISOLLEVARSI DALLA SUA DISASTROSA SITUAZIONE ECONOMICA DEVE AFFRONTARE
IMMENSI SACRIFICI PER POTER AVERE CONFERMATI GLI AIUTI PROVENIENTI DALLA COMUNITÀ
EUROPEA. NE VA ANCHE DELL’INTEGRITÀ DELLA NOSTRA MONETA UNICA. E SI CORRE IL
RISCHIO, IN CASO DI DEFAULT DI ATENE, CHE ALTRI PAESI VENGANO TRAVOLTI DALLA CRISI,
ITALIA COMPRESA: FORZA GRECIA, QUINDI, CON TUTTO IL CUORE.
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AD: Tiziana Marongiu
Contributi di: Silvia Baraldi,
Elena Bonanni, Leo Campagna,
Saro Capozzoli, Lorenzo Corti,
Francesco Frontino, Enzo Iorio, Charles
Kowalsky, Christian Liistro,
Ennio Montagnani, Claudia Segre,
Ufficio Studi Investire
Direttore responsabile: Giulio Palumbo
Progetto Grafico: Davide Mazzucchi
Studio Mudita www.mudita.it
Redazione/amministrazione
Viale Papiniano, 10
20123 Milano
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fax 02.58.31.80.01
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sommario
MENSILE N. 7- 8 LUGLIO / AGOSTO 2011
indicazioni operative
COPERTINA
GRUPPO MEDIOLANUM
Š Ennio Doris guida il colosso bancario
008
da lui creato, circondato dai figli e dal genero:
un perfetto connubio di innovazione e tradizione
trend
014
OSSERVATORIO
Š Luglio Economia & Mercati
Š Fattori di rischio
018
019
022
024
026
eventi & news
LO SCANDALO EGP
Š Fuori dal sistema si resta senza tutela
NEWS
Š Un mondo di notizie
IL NUOVO REGIME FISCALE
Š Le tasse si pagano solo all’ incasso
FIDELITY FUND
Š Ma in Sudamerica non c’è solo il Brasile
ABERDEEN FUND
Š Questi sono davvero i Paesi per giovani
014
040
044
fondi
Qui Mongolia
Š Il mercato che cresce di più al mondo
Qui Stati Uniti
Š Si brinda con bollicine italiane
Qui Londra
Š Le banche e la crisi
Qui Brasile
Š La nuova classe media spende sempre di più
SCELTE DI INVESTIMENTO
Š I portafogli del mese
ANALISI GEOPOLITICA
Š Energia Russa? No, Grazie
AZIONARI PAESI EMERGENTI
Š Sviluppo demografico e potenziali di crescita
OBBLIGAZIONARI
Š Puntare su società solide e high yield
ANALISI E VALUTAZIONI
Š Il rating MoneyMate
046
050
054
strategie di investimento
NUOVI PRODOTTI SWITCH
Š Da un fondo all’altro proteggo il capitale
MERCATO AZIONARIO
Š E’ l’ora del ritorno ai titoli ciclici
056
060
speciale immobili
028
030
034
036
038
CASCINE E CASALI
Š Ora costa un po’ meno Avere Sting per vicino
062
fai da te
AZIONI
Š Quattro banche sotto la lente
OBBLIGAZIONI
Š I Paesi “core” trascinano i periferici
070
074
lusso
AZIONI
Š Guadagni in salute se punti sullo sport
076
hi-tech
TRENTA BIG DEL SETTORE
Š Si accentua la crisi del colosso finlandese
079
previdenza
I PROTAGONISTI DEL SETTORE
Š Come in un film di fantascienza
082
ETF
Š Bene il Dax tedesco e il tasso Eonia
084
UCITS III ALTERNATIVI
Š I relative value in testa da inizio anno
088
076
fondi
062
ANALISI & VALUTAZIONI
Š Fondi azionari, la selezione di Investire
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092
007
008
copertina
GRUPPO MEDIOLANUM
Innovare
nella
tradizione
ENNIO DORIS GUIDA IL GRUPPO CHE HA
RIVOLUZIONATO IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO,
ASSIEME AI COMPONENTI DELLA SUA FAMIGLIA.
UN RIUSCITO CONNUBIO TRA LA MODERNITÀ
E L’ISTITUZIONE CARDINE
DEL NOSTRO PAESE
a cura di Giulio Palumbo
RENT’ANNI FA non c’era
nulla. O meglio, c’era un
intraprendente giovane
nato nella provincia padovana, ricco soprattutto di idee.
Oggi, è a capo di uno dei più grandi gruppi bancari italiani, Mediolanum, dal 1998 nel MIB 30. Il suo
nome è Ennio Doris. Ha avuto più
idee e intuizioni lui da solo nel
mondo bancario che tutti i suoi
colleghi nei cento anni precedenti.
Lo abbiamo intervistato assieme ai
figli Massimo e Annalisa Sara e al
genero, Oscar Di Montigny
T
Ennio Doris
PRESIDENTE
BANCA MEDIOLANUM S.P.A.
Š Tutti fanno partire la sua
biografia dall’incontro, nel
‚Ennio Doris
PRESIDENTE
BANCA
MEDIOLANUM
S.P.A.
1981 a Portofino, con Silvio
Berlusconi. In realtà la sua
carriera aveva al suo attivo
già numerosi successi: dalla Banca Antoniana veneta
alla direzione delle officine
Talin; dalla Fideuram alla
Dival. Poi l’idea di Programma Italia. Come è nata questa idea? E con che velocità
si è sviluppata?
Per comprendere appieno come è
nata l’idea e come sono arrivato a
concepire questo tipo di lavoro, bisogna analizzare due diverse linee
che corrispondono comunque a
due diversi momenti della mia vita,
anzi tre. Subito dopo il diploma in
ragioneria, ho iniziato a lavorare
in Banca Antoniana, nella filiale di
San Martino di Lupari come impiegato, ma già allora avevo un concetto del servizio bancario che si
discostava parecchio da quello del
bancario tradizionale.
Nel mio paese, a Tombolo, la maggior parte delle famiglie operava
nel settore della compravendita
del bestiame. Gli uomini si alzavano alle 4 del mattino per recarsi
ai vari mercati di bestiame della
zona e i loro orari non coincidevano mai con quelli di apertura degli
sportelli bancari. Quindi per loro il
versamento di un assegno, piuttosto che il pagamento di un bonifico erano abbastanza problematici.
Io, nato e cresciuto nel paese, con
mio padre che svolgeva le stesse
attività di mediatore di bestiame,
sull’esempio del mio capo di allora, Pavin, facevo una specie di
servizio bancario a domicilio, nel
senso che la sera andavo a casa di
queste persone a ritirare un assegno, a far firmare i bonifici e a fare
altre operazioni che non comprendessero il passaggio di contanti e
mi sono reso conto quanto queste
attività fossero apprezzate.
Il secondo momento è stato il mio
passaggio a diventare imprenditore. Ero già direttore delle officine
Talin, ma mi resi conto di voler
diventare artefice del mio futuro,
diventando imprenditore.
Un giorno salii sulla macchina del
proprietario dell’azienda, per quei
tempi una bellissima Citroen Pallas e realizzai che quell’uomo stava guidando la macchina dei miei
sogni, ma anche la mia vita. Realizzai in un attimo che dovevo essere
io alla guida della mia vita.
Economicamente, per quei tempi,
stavo bene, ma non avevo denaro sufficiente, per intraprendere
un’attività imprenditoriale.
L’occasione arrivò quando un mio
ex compagno di scuola mi propose
di intraprendere l’attività di consulente finanziario, come allora si
chiamavano i promotori. Allora si
trattava dell’unica attività che consentiva di poter essere imprenditore senza dover impiegare molto
capitale. Inoltre, essendo un’attività a provvigione, i guadagni futuri
sarebbero dipesi direttamente dalla mia volontà e dalla mia capacità.
Il terzo momento fu quando, qualche anno dopo, ad attività già molto ben avviata, mi resi conto che
per poter svolgere al meglio questa
professione, si sarebbero dovute
separare le barriere che allora dividevano i vari settori del risparmio
delle famiglie, quello finanziario,
quello assicurativo e quello bancario, riunendo in un’unica figura
e in un’unica azienda retrostante,
la fabbrica, sia la produzione, sia
la diffusione tramite la consulenza
globale di tutti questi servizi/prodotti. Nello specifico mi capitò una
sera di incontrare un falegname
che mi consegnò un assegno di 10
milioni di lire per un investimento
in fondi comuni. Nel porgermelo,
mi mostrò le mani deformate da
vistosi calli e mi disse che mi stava
consegnando il suo futuro perché
non poteva permettersi di ammalarsi. Sarebbe bastato destinare
una piccola parte di quell’investimento ad una polizza infortuni ed
il problema sarebbe stato risolto.
Avevo allora ben chiara l’idea, avevo la forza e la volontà di attuarla,
mi mancava un socio industriale
che fosse in grado di garantirmi
un background di servizi aziendali
che non avevo e che sarebbe stato
troppo complicato far nascere da
zero. Era il 1981 e lessi su Capital
un’intervista a Silvio Berlusconi,
allora ancora poco noto, il quale
disse, se qualche giovane imprenditore ha delle buone idee venga
da me che lo ascolterò volentieri.
Per puro caso lo incontrai a Portofino, lo riconobbi grazie alle foto
sul giornale, mi presentai e gli parlai della mia idea di consulenza
globale e della volontà di costituire
una rete di promotori che divenisse leader di mercato.
Il 2 febbraio 1982 nacque Programma Italia, posseduta al 50% da me e
al 50% dal Gruppo Fininvest.
Š Nel 1995 nasce il Gruppo
Mediolanum. Nell’anno seguente viene quotato in borsa e solo dopo due anni entra stabilmente nel MIB30.
Nessun’altra azienda ha
bruciato le tappe con questa
velocità. Quali sono stati i
motivi di questo travolgente
successo?
Sicuramente la novità della formula, abbinata ai risultati sempre
eccellenti. Per quanto riguarda la
formula, bisogna dire che nel tempo, da quando è nato Programma
Italia a quando è nato Gruppo Mediolanum, avevo realizzato il mio
progetto iniziale, portando in casa
le fabbriche, ovvero costruendo
tre società di gestione e acquisendo Mediolanum Vita e Mediolanum
Assicurazioni. Inoltre, con la rete
avevo mantenuto le promesse di
realizzare uno dei più importanti
network nazionali. Il mercato l’ha
capito e l’ha apprezzato. Nel 1997
inoltre, con la nascita della Banca,
abbiamo chiuso il cerchio, completando la gamma dell’offerta Questo ha ulteriormente accresciuto
l’interesse del mercato per il Gruppo Mediolanum.
Š Quando ha deciso, e perché,
di metterci la faccia, cioè di
diventare testimonial della
sua azienda?
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010
copertina
Nel 2000 la banca iniziava a consolidarsi ed eravamo ad un bivio nel
quale avremmo dovuto decidere se
vivere di rendita o aggredire il mercato facendo pesare tutta la novità
della nostra offerta.
Ovviamente decidemmo per la seconda opzione che, tra l’altro, prevedeva un rafforzamento in chiave
di sicurezza e tranquillità dell’immagine nei confronti del cliente e
del concetto di banca multicanale
come era la nostra.
Non avevamo filiali, né sportelli, colonne o marmi, decidemmo
quindi che la cosa migliore da fare
per dare fisicità alla banca fosse
far conoscere a tutti il presidente e fondatore, con un messaggio
semplice per spiegare le caratteristiche del nuovo istituto.
Inoltre, essendo io un promotore finanziario che aveva fatto una
grandissima carriera, la mia immagine sarebbe servita da traino anche per momenti di reclutamento
della rete di vendita.
ŠLei ha avuto una serie di intuizioni che hanno innovato
il mondo bancario italiano:
dalla carta di credito con la
foto del titolare, alla possibilità di controllare il proprio
conto sul televisore di casa.
Sono stati tutti dei successi o
qualche invenzione non è stata accolta dal pubblico e non
ha avuto il successo sperato?
Qualunque tipo di innovazione inseriamo nell’operatività della Banca si affianca come test a tutto ciò
che già è in essere e prima ancora
di aprirlo ai clienti viene testato
operativamente dai dipendenti e
dalla rete di vendita. Non ricordo
di idee che si siano rivelate dei
flop. Ogni tipo di operatività in linea con le promesse della Banca
consente al pubblico di ampliare
la libertà e le modalità di accesso
e di utilizzo; sono quindi tutti tasselli che si affiancano e che non
sono creati perché uno di essi sovrasti gli altri. Ovviamente alcune
idee hanno un ciclo di vita dettato
GRUPPO MEDIOLANUM
dalla tecnologia o dalle abitudini
dei clienti. Al momento stiamo vedendo che la parte del leone la sta
facendo internet. Non dobbiamo
comunque dimenticare che la vera
carta vincente di Banca Mediolanum è la rete di Family Banker che
ha caratteristiche, competenze e
spirito di servizio tali da non poter
essere imitata da nessuno.
Š In quanti Paesi il Gruppo è
po bancario spagnolo, ricoprendo
l’incarico di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Dal luglio
2008, rientrato in Italia, è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Mediolanum S.p.A..
Dal maggio 2009 è Vicepresidente di
Mediolanum S.p.A..
ŠLei ha accumulato una certa
esperienza internazionale,
lavorando in Inghiletrra, in
oggi presente e in che modo?
Si prospettano presenze in altri Paesi, magari tra gli emergenti: Sudamerica Asia…?
Oggi siamo presenti in Spagna con
Banco Mediolanum che è, in piccolo, una realtà ormai identica come
modello alla casa madre italiana.
Abbiamo circa 500 Family Banker
che lavorano esattamente come in
Italia. In Germania con Bankhaus
August Lenz, una realtà molto più
piccola che comunque ci sta dando
soddisfazioni anche se non abbiamo ancora raggiunto il break-even.
In Irlanda non abbiamo retail ma
solo le società di gestione e le compagnie vita. Per muoverci in altre
realtà aspettiamo di consolidare
maggiormente Spagna e Germania.
Massimo Doris
AMMINISTRATORE
DELEGATO E DIRETTORE
GENERALE BANCA
MEDIOLANUM S.P.A.
In Banca Mediolanum dal 1999 come
Promotore Finanziario dopo aver
collaborato a Londra in qualità di Sales ssistant in UBS, in Merrill Lynch
e in Credit Suisse Financial Product.
Negli anni successivi è responsabile Marketing per il lancio del sito
di Banking online e in seguito è responsabile della Formazione della
Rete di Vendita. Nell’ottobre 2003
diventa Italian Network Manager
di Banca Mediolanum, responsabile della Rete commerciale Italiana,
fino al settembre del 2005, quando
si trasferisce a Barcellona in Banco
de Finanzas e Inversiones, il grup-
›Massimo Doris
Oscar di Montigny Š
Spagna oltre che in Italia.
Quale è stata l’esperienza
più stimolante?
Le tre esperienze sono sicuramente tutte molto importanti, però se
devo sceglierne una, sceglierei la
prima, cioè quella in Inghilterra.
Per due motivi: il primo, dal punto di vista personale, in quanto è
stata la prima volta fuori di casa,
da solo e questo ti fa crescere, e
poi dal punto di vista lavorativo è
l’esperienza che mi ha veramente aperto la mente. Vedere come
lavoravano in queste grandi banche multinazionali, la prima in
cui ho lavorato è stata una banca
svizzera, UBS, poi Merrill Lynch e
Credit Suisse, ma il modello più
o meno era lo stesso, ti presenta
una realtà totalmente diversa rispetto all’Italia. Vedi questa gente
che, proveniente un po’ da tutte
le parti del mondo, lavora fianco
a fianco in enormi open space; ho
visto gente che ai tempi guadagnava un milione di sterline, un
sacco di soldi, lavorare nei desk
magari di fianco ad un junior, senza un ufficio megagalattico insieme agli altri a fare lo stesso loro
lavoro, e con ritmi di lavoro molto
molto serrati.
C’erano due ragazzi con me, quando
ero in Merrill Lynch che cominciavano alle otto e mezzo del mattino e
finivano tutti i giorni verso mezzanotte, l’una, con un quarto d’ora di pausa per il pranzo. Queste cose in Italia
non si vedono e questo ti fa pensare e
ti fa capire… tutti quelli che poi sono
arrivati a certi livelli di carriera e di
guadagni in queste banche hanno cominciato così.
Tra questi colleghi c’era anche mia
moglie che lavorava in Merrill Lynch
e anche lei faceva questi orari, alle
sette, sette e mezza era in ufficio fino
alle 9, 10 di sera, tutti i giorni.
Questa è stata l’esperienza più formativa, quella più importante. Poi
la formazione me la sono portata a
casa nel senso letterale, visto che
mi sono sposato con una persona
abituata a lavorare in questo modo,
con quell’imprinting e che continua
ad essere uno stimolo per me.
Š Quali sono secondo lei i modelli di sviluppo delle banche
di oggi: cosa dovranno offrire alla clientela per battere
una concorrenza che si fa
sempre più serrata? E’ sufficiente offrire qualche percentuale di guadagno in più o
bisogna guardare oltre?
Sicuramente, visto che nella domanda c’era anche la parte del
tasso, il tasso non è la soluzione. Il
tasso è un modo per attrarre nuovi clienti e questo facilita il lavoro,
ma una volta acquisiti i clienti bisogna far capire loro di essersi imbattuti in una banca che si occupa
di loro anche come persone e non
solo come numeri. Allora la chance in più è il modello della vicinanza al cliente. Il sistema di distribuzione italiano non è favorevole al
cliente, in quanto il ricambio dei
dipendenti nelle filiali è talmente
elevato che, di punto in bianco, il
cliente si ritrova un nuovo referente al quale deve rispiegare le
sue esigenze. In questo modo il
cliente si sente un numero. L’altro
status ovviamente è la trasparenza. Per troppo tempo le banche
hanno utilizzato i conti correnti
per sistemare i loro bilanci mettendo costi nascosti ed essendo poco
trasparenti. Questo fa arrabbiare
il cliente, ma lo è da così tanto da
essere ormai rassegnato. Alcune
ricerche che abbiamo visto chiedono al cliente: è soddisfatto della
sua banca? No. Perché? Perché mi
fa pagare un sacco di costi. Quanto paga all’anno? Non lo so. E se
azzardano una cifra in realtà è più
bassa di quello che in realtà è. Trasparenza allora, ma a mio parere
non si è ancora arrivati all’ideale.
Un passo lo si è fatto con l’Indice
Sintetico di Costo, con l’inserimento nell’estratto conto di fine anno
del totale delle spese, però c’è ancora tanto da fare. Meno burocrazia, più semplicità. Dal momento
che prodotti e servizi ormai sono
simili tra tutti, la grande differenza
la fanno la relazione, la qualità del
servizio e la trasparenza. La grande sfida sarà su chi più degli altri
riuscirà a cambiare la mentalità dei
propri dipendenti e instaurare questa relazione. Per quanto riguarda
noi, quando un Family Banker si
conquista un cliente, quel cliente è
suo e fintanto che lavorerà in Banca Mediolanum quel cliente sarà
suo, a meno che non sia il cliente
a decidere diversamente. Per cui
noi abbiamo tantissimi clienti di
vecchissima data che da vent’anni
hanno sempre lo stesso riferimento, sempre lo stesso Family Banker, e questo ritengo sia qualcosa
di fondamentale.
Oscar di Montigny
DIRETTORE MARKETING
BANCA MEDIOLANUM S.P.A.
E AMMISTRATORE DELEGATO
DI MEDIOLANUM CORPORATE
UNIVERSITY
In passato ha maturato esperienze
professionali come Direttore Marketing e Comunicazione presso
gruppi internazionali. E’ in Banca
Mediolanum dal 2000 e ha lavorato
nella funzione Formazione e Svilup-
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012
copertina
GRUPPO MEDIOLANUM
po della Rete di Vendita del Gruppo
contribuendo alla creazione e al lancio della Scuola di Formazione per
lo Sviluppo del Potenziale Umano.
Dal 2007 ha assunto la dirigenza della funzione Formazione e Sviluppo
della Rete di Vendita. Nel 2008 ha
ideato, progettato e seguito il lancio
di Mediolanum Corporate University (di cui oggi è Amministratore
Delegato), istituto educativo al servizio della Community Mediolanum
(Rete di Vendita, Sede, clienti).
Dal 2011 ha assunto anche il ruolo di
Direttore Marketing e Comunicazione di Banca Mediolanum.
ŠLa figura su cui ruota Banca
Mediolanum è il Family Banker, quanti sono?
I Family Banker sono il core business della nostra Banca, all’ultimo
dato ufficiale diffuso si parla di circa 4800.
ŠQuali caratteristiche devono
avere?
Per nostra scelta ricorriamo raramente e non per prassi, all’acquisizione di promotori finanziari già formati
in altre reti, ma preferiamo lavorare
ex novo su figure professionali già affermate e provenienti da altri settori
o su giovani di altissimo potenziale
con laurea preferibilmente in discipline economico-finanziarie.
Š Come li scegliete e selezionate?
I candidati vengono scelti e selezionati dopo una serie di accurati
colloqui psicoattitudinali, prima a
livello locale, poi in sede, che mirano soprattutto a verificare, oltre
alle capacità, la consapevolezza
del candidato ad intraprendere
una professione imprenditoriale
molto dura, ma che non ha limiti al
proprio sviluppo.
Š Mi sembra che abbiate una
certa attenzione nella formazione…
La formazione è per noi fondamentale tant’è che, per ogni nostro
Family Banker, vige il concetto del
Long Life Learning cioè il suo per-
corso formativo dura quanto dura la
sua vita professionale. Quindi diamo
un’importanza fondamentale all’attività didattica che non necessariamente si limita agli argomenti tecnici specifici della professione, ma che
può spaziare anche a tutta una serie
di didattiche inerenti il comportamento e le attività relazionali. L’insieme della sfera didattica di MCU è
suddivisa in quattro sezioni: I am, I
work, I know, I project e riguardano
la sfera comportamentale, tecnicocommerciale, tecnico-normativa e
l’integrazione di come essere, come
fare, cosa sapere.
ŠCome funziona la Corporate
University di cui lei è amministratore delegato?
MCU è uno dei pochi istituti aziendali esistenti in Italia e serve a
coprire la necessità formativa sia
della rete di vendita, sia dei 1800
dipendenti di Banca Mediolanum.
E’ collocata in un palazzo limitrofo
alla nostra sede di Milano Tre e dispone di un Residence per ospitare
i partecipanti ai corsi e completare
così l’ “effetto Campus”.
In totale, l’Università eroga oltre
cento corsi, più un Master di secondo livello in collaborazione con
l’università Bocconi di Milano, dedicato ai quadri e dirigenti interni e
di alto potenziale. Nel 2010, ad ogni
agente e ogni dipendente sono state mediamente erogate 18 giornate
di lezione. Inoltre, sta per partire il
primo Master Universitario in Family Banking realizzato con il MIP
Business School del Politecnico
di Milano, riservato a laureati di
primo e secondo livello di tutte le
facoltà, che abbiano il desiderio e
la volontà di intraprendere la carriera del professionista finanziario.
L’obiettivo è quello di formare i Family Banker del futuro, i promotori
finanziari d’eccellenza, attraverso
un percorso di studi di altissimo
livello. Un altro punto di orgoglio
di MCU è dato dalla percentuale
dei promossi presentati da noi tra
coloro che sostengono l’esame
di abilitazione alla professione di
promotore finanziario: la percentuale dei promossi tra i formati da
Banca Mediolanum è il doppio rispetto al resto del mercato.
Annalisa Sara Doris
PRESIDENTE ESECUTIVO
FONDAZIONE MEDIOLANUM E
INTANGIBLE ASSET MANAGER
GRUPPO MEDIOLANUM
‚Annalisa Sara Doris
Sara Doris nasce il 7 maggio 1970
a Bassano del Grappa (VI), da Ennio Doris e Lina Tombolato, è sorella di Massimo Doris. E’ sposata
con Oscar Di Montigny e insieme
hanno 5 figli. Sara Doris frequenta
il Liceo Artistico presso l’Istituto
Sacro Cuore di Milano dove si diploma nel 1988. Consegue poi la
laurea in Scienze Politiche presso
l’Università Statale di Milano.
Nel 1996 inizia una serie di esperienze nella Sede principale del
Gruppo Mediolanum che hanno visto un primo periodo di conoscenze globali della pratica bancaria al
Banking Center. Il percorso si è poi
sviluppato con un’esperienza nella
Direzione Marketing che per Banca Mediolanum è uno degli ambiti
strategici dal quale transita tutta
l’operatività aziendale. Infine un
periodo al Controllo di Gestione
per acquisire nozioni sullo sviluppo dei flussi finanziari aziendali e
sulla realizzazione e stesura dei
bilanci. Attualmente è Presidente
Esecutivo della Fondazione Mediolanum che si impegna con iniziative a favore dei bambini di strada
in particolare nei paesi del Terzo
Mondo e Intangible Asset Mana-
ger del Gruppo Mediolanum, con il
ruolo di coordinare tutte le attività
aziendali rivolte allo sviluppo degli assetti intangibili dell’Azienda
e di assicurarne la comunicazione
all’interno e all’esterno. In particolare ha la responsabilità di realizzare il Bilancio Sociale del Gruppo.
Š Il Gruppo è impegnato in
opere sociali e progetti di solidarietà attraverso la Fondazione Mediolanum. Quali
traguardi ha già raggiunto?
Quali obiettivi sta perseguendo?
I nostri principali obiettivi mirano
a offrire futuro ed educazione ai
“bambini di strada” nei Paesi del
Terzo Mondo. Nel corso degli ultimi anni, attraverso le iniziative legate al progetto “Piccolo Fratello”,
abbiamo realizzato molti importanti obiettivi. Tra questi possiamo
citare la costruzione di una casa famiglia oggi in grado di ospitare 40
bambini, a Kibera, in Kenya. Siamo
attivi anche ad Haiti, dove abbiamo realizzato 4 scuole di strada a
Citè Soleil, acquistato un “water
truck” e sostenuto una officina
meccanica che permetterà loro di
autofinanziarsi parzialmente, costruito un centro ambulatoriale
per la maternità e acquistato un
edificio adibito poi a scuola dove
il pomeriggio ci saranno anche dei
corsi professionali per i ragazzi.
Le recenti calamità che hanno colpito l’isola caraibica hanno reso
l’emergenza sempre più allarmante, pertanto gli obiettivi di Piccolo
Fratello non possono che essere
orientati al potenziamento delle
iniziative volte alla raccolta fondi.
Anche Banca Mediolanum ci ha
voluto dare direttamente una
mano; si è infatti impegnata, alla
fine dell’estate scorsa, a versare il
corrispettivo per i costi di un mese
di scuola di un bambino per ogni
nuovo conto corrente Freedom
sottoscritto fino al 31 marzo scorso. Questo si è concretizzato in un
anno di scuola per 2.880 bambini
di Haiti.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
014
trend
Qui Ulaan Bataar
Un Paese di frontiera
con molte opportunità
L’UOMO DELLA COPERTINA È SUKHBAATAR BATBOLD IL PRIMO
MINISTRO DELLA MONGOLIA, LEADER DELLA COALIZIONE CHE
GUIDA IL PAESE VERSO LA MODERNITÀ E CERCA DI FARLO USCIRE
DALLA POVERTÀ. UN PAESE CHE SI ESTENDE SU UNA SUPERFICIE
CHE È IL 50% DELL’INDIA E CON SOLO 2,7 MILIONI DI ABITANTI.
a cura di Saro Capozzoli Fondatore di Jesa Investment Ltd Shanghai
M
ONGOLIA. Questa parola evoca ai più, immagini di steppe sterminate nel
cuore dell’Asia centrale o le
gloriose scorribande del feroce
condottiero Temujin, passato
alla storia con il nome di Genghis Khan. Ma oggi la Mongolia è di più. Molto di più.
In pochi sanno che nel 2010
il Mongolian Stock Exchange (MSE) è stato il mercato
che ha registrato le migliori
performance al mondo, con
un incremento del suo valore
del 138% nel corso di un solo
anno, surclassando le più rosee aspettative degli esperti
che prevedevano crescite intorno al 70%.
Pochi sono a conoscenza
delle performance del Tugrik
mongolo (MNT), che ha continuato la sua costante crescita
Saro Capozzoli vive e lavora in Cina
da più di 20 anni, ha portato più di
600 aziende europee ad investire in
Cina e dal 2003 è operativo anche in
Mongolia, Arabia Saudita, Brasile e
Cile con strutture locali e JV.
confermandosi come miglior
valuta del 2010, seconda solo
al dollaro australiano. Con
un apprezzamento del 12,9%
rispetto alla valuta statunitense ha raggiunto alla fine
dell’anno quota 1.257 MNT
per US$. Certo l’aumento del
prezzo delle materie prime
come rame, carbone e oro,
ha giocato il suo ruolo, però è
indubbiamente un chiaro segnale dei cambiamenti che la
Mongolia sta sperimentando
negli ultimi 20 anni. Il 2010 è
anche l’anno del record di investimenti diretti esteri (FDI)
che hanno sorpassato le stime
di 1,4 miliardi di dollari. Sono
sintomo di una vera e propria
frenesia che sta colpendo il
settore minerario e le attività
di M&A nel Paese. Gli investitori stranieri continuano
incessantemente ad acquisire
asset strategici, immettendo
capitale fresco nell’economia.
Il mega-investimento ad opera
della cordata anglo-canadese
Rio Tinto-Ivanhoe Mines, per
lo sfruttamento minerario della miniera di carbone di Oyu
Tolgoi, vale da solo oltre 2,3
miliardi di dollari, più di un terzo del PIL della Mongolia. Un
altro risultato sorprendente è
il livello record di esportazioni,
cresciuto del 54% rispetto al
2009, che ha toccato quota 3
miliardi di dollari.
Con questi numeri alle spalle
il futuro della Mongolia non
può che essere roseo e sono
in tanti gli analisti che evocano il paragone con il vicino Kazakistan. Il paese negli ultimi 5
anni ha quasi triplicato il suo
PIL, di 146 miliardi di dollari
nel 2010, e recentemente ha
anche ricevuto da S&P l’upgrading del suo merito creditizio passato a investment
grade (BBB).
La Mongolia ha tanto in comune con il Kazakistan, dalla
posizione geografica a cavallo
ŠSukhbaatar
Batbold
PRIMO MINISTRO
tra Russia e Cina, alla stabilità politica e al favorevole clima per gli investimenti, fino
all’impressionante ricchezza
mineraria, ed ha tutte le carte
in regola per ripeterne la stessa straordinaria crescita.
Tanti sono i punti di forza e
le opportunità di cui il Paese
dispone, ma permangono tuttavia ancora delle debolezze e
delle possibili minacce che il
governo mongolo dovrà ben
tenere in considerazione se
vorrà seguire la strada intrapresa dal Kazakistan.
I 10 paesi con il maggior sviluppo del Pil
(% anno su anno) 2010-2015
Fonte: Citi Investment Research and Analisys
I 10 paesi con il maggior Pil
(% anno su anno) 2010-2030
Fonte: Citi Investment Research and Analisys
Il punto di forza principale
del Paese è la sua incredibile
ricchezza di materie prime. Si
stima ci siano oltre 8.000 depositi di 440 minerali diversi in
Mongolia, di cui circa solo 600
sono attualmente sfruttati.
Tra i minerali principali troviamo carbone (25 milioni di
tonnellate esportate nel 2010),
oro, argento, rame (600 mila
tonnellate nel 2010), piombo,
stagno, minerale di ferro (3.6
milioni di tonnellate sempre
nel 2010), molibdeno, oltre
a materiali da costruzione,
come sabbia, ghiaia e marmo.
A questo inestimabile tesoro
si aggiunge anche l’uranio di
cui la Mongolia rappresenta
una delle riserve più importanti al mondo.
A testimonianza di ciò a inizio 2011 è giunta la notizia
della ratifica dell’accordo con
la Russia per la nascita della
joint-venture “Dordon uran”
che si occuperà dell’estrazio-
ne dell’uranio e della prospezione geologica nel Paese.
Tuttavia la cosa stupefacente
è che, nonostante attragga la
grandi flussi di investimento
stranieri, l’industria mineraria
mongola è ancora nelle prime
fasi di sviluppo e il potenziale
di crescita è notevole.
Diversi sono stati i segnali in
questo senso. Nel 2010 ha attirato livelli record di investimenti stranieri, la produzione
è aumentata costantemente,
diverse aziende stanno facendo profittevoli IPO in mercati
internazionali come Hong
Kong e Australia ed il numero
di operazioni di M&A è salito
in modo significativo.
Inoltre la Mongolia è finita recentemente sotto i riflettori di
importanti aziende internazionali, in particolare giapponesi,
alla ricerca di nuove fonti di
approvvigionamento di terre
rare (REE), di cui la Mongolia
detiene grandi giacimenti.
Il loro prezzo sta crescendo
vertiginosamente in quanto
senza REE non è possibile
costruire vetture elettriche,
turbine eoliche, i telefoni cellulari, radars, sistemi di guida
missilistici, etc.
Inoltre, per i prossimi anni,
secondo un sondaggio di Bloomberg, i prezzi della maggior
parte delle materie prime dovrebbero aumentare sensibilmente e questo fa ben sperare
per lo sviluppo e gli investimenti nel settore minerario
negli anni a venire.
Un secondo elemento che
rende la Mongolia un Paese
interessante per gli investitori
stranieri è la stabilità del sistema politico, fattore per nulla
secondario in un Paese in via
di sviluppo. Il primo ministro
Sükhbaatar Batbold in particolare e il suo governo sono
molto popolari tra gli investi-
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
tori stranieri che gli attribuiscono credenziali accademiche di tutto rispetto, unite ad
un ottimo livello di inglese,
credenziale non così comune
in Mongolia.
La grande coalizione che sussiste dal 2008 tra i due partiti
è sancita dalla divisione delle
due cariche principali, in quanto il primo ministro appartiene
al Mongolian People’s Revolutionary Party (MPRP) e il presidente al Democratic Party
(DP), assicurando stabilità al
Paese e con una grande sfida
da affrontare: fare emergere
dalla povertà il 35% della popolazione e creare un Paese
che si sviluppi stabilmente.
La legge mongola inoltre non
discrimina gli investitori stranieri. Sia per legge, sia nella reale pratica, gli stranieri
possono possedere il 100%
di qualsiasi attività commerciale registrata senza nessun
obbligo legale, regolamentare
o amministrativo di assumere nativi mongoli in qualità di
partner di joint venture, azionista o agente. La Mongolia
non si riserva neppure il diritto
di fare screening di investitori
o progetti, se non in termini di
legalità dell’attività proposta.
Le uniche eccezioni a questo
regime di investimento flessibile sono la proprietà dei terreni, l’estrazione di petrolio e
lo sfruttamento dei giacimenti
minerari strategici in cui la
proprietà deve essere approvata dall’Agenzia per l’energia
nucleare.
Come risultato di questi fattori
positivi, nonostante qualche
incertezza in corso sul regime normativo, gli investitori
ritengono che l’ambiente di
business stia migliorando costantemente. Gli analisti si attendono dunque che nel lungo periodo il sistema legale e
016
trend
La borsa Mongola: una crescita inarrestabile
A sinistra l’andamento della Borsa della Mongolia, a destra il rapporto con il dollaro della moneta locale.
normativo della Mongolia dovrebbe continuare a sostenere
gli investimenti stranieri nei
settori chiave dell’economia.
Questi fattori, uniti alla vicinanza geografica con la Cina
e quindi con un bacino vastissimo di potenziali clienti, rappresentano i principali asset
che la Mongolia può spendere
nella ricerca di nuovi investitori stranieri.
E’ interessante il parallelo che
spesso i mongoli fanno tra
Mongolia e Canada. Entrambi Paesi enormi, freddi e pieni
di risorse naturali e con una
popolazione ridotta. Tutti e
due i Paesi hanno un mercato
potenziale enorme ai confini,
come quello Cinese per la prima, e gli Stati Uniti per il secondo. Quindi è questo il motivo per cui si guarda molto in
direzione del Canada, come
esempio da seguire.
Tuttavia proprio quest’ultimo
elemento permette di capire
quali siano le sue principali
debolezze e come il governo si
stia impegnando a ridurle.
Essendo un Paese senza sbocco sul mare delimitato da due
delle più importanti economie
emergenti al mondo come
Russia e Cina, la Mongolia
continua ad adottare un approccio pragmatico alle relazioni internazionali. Infatti è
stata posta molta attenzione
sul bilanciamento delle relazioni con questi due Paesi, in
quanto rappresentano i principali partner commerciali.
La Mongolia dipende quasi
esclusivamente da importazioni energetiche russe, fattore che rappresenta per Mosca una carta importante da
giocarsi nell’aiutare le società
russe nelle gare d’appalto per
le preziose miniere mongole.
Per quanto riguarda la Cina,
nel 2010 le esportazioni hanno rappresentato addirittura
l’85% del totale della Mongolia. La Cina è anche attualmente anche il più grande
investitore straniero e a testimonianza di ciò nel giugno
2010, il premier cinese Wen
Jiabao ha accordato un prestito di 500 milioni di dollari
che servirà alla Mongolia a
sviluppare il settore minerario
e le principali infrastrutture. La
presenza di un così potente
vicino rappresenta una grande risorsa ma la quasi totale
dipendenza dalla domanda cinese è sicuramente una debolezza per il sistema paese. Se
infatti il record di esportazioni
del 2010, che ha trainato il risultato del PIL, è espressione
dell’incremento della domanda cinese, allo stesso modo la
recessione del 2009 è dovuta
al suo brusco rallentamento,
in seguito alla crisi mondiale.
Tuttavia il governo mongolo
sembra aver capito il potenziale rischio. “La crescita incessante della Cina ci dà una
grande opportunità di svilupparci” sostiene Sanjaasuren
Oyun membro del parlamento
mongolo, “ma non vogliamo
semplicemente diventare i
fornitori di materie prime di un
solo Paese.” La Mongolia sembra anche non aver dimenticato i secoli di conflitti tra i due
Paesi. “La società mongola ha
un senso di alienazione culturale dalla Cina e teme che la
crescente dipendenza economica del potente vicino possa
trasformarsi in servilismo politico. Questo sentimento prevarica i calcoli razionali sugli
immediati benefici economici
e sminuisce ogni avviso o consiglio degli esperti internazionali”, sostiene un ricercatore
dell’Istituto per gli Studi Strategici di Ulaan Baator.
E’ in quest’ottica che bisogna
leggere ad esempio la recente decisione di dare priorità
alla costruzione di una strada
asfaltata di 1500 km verso il
nord-est, che collegherebbe
alla Russia e alla Trans-Siberiana, e rimandare la costruzione
di una semplice ferrovia che
sostituisca l’attuale strada
sterrata e colleghi la miniera
di Tavan Tolgoi alla Cina.
E’ importante inoltre notare
che il governo mongolo continui a lavorare per aumentare
i legami con quelli che definisce i “terzi vicini”, in particolare Giappone, Corea del Sud,
Stati Uniti, Canada e Paesi europei. Giappone e Stati Uniti
sono stati i maggiori fornitori
di aiuti stranieri in Mongolia
dalla sua indipendenza nel
1990 ed il loro ruolo continua
ad essere importante.
Uno dei problemi più urgenti
per l’economia mongola resta
tuttavia lo sviluppo di infrastrutture per fornire canali di
esportazione per il fiorente
settore minerario. La gravità
della situazione è dimostrato dall’ultimo rapporto sulla
competitività internazionale
fornito dal World Economic
Forum, che colloca la Mongolia tra i peggiori Paesi al mondo per le infrastrutture (117°
su 139). La rete ferroviaria esistente ha attualmente poche
diramazioni e di conseguenza
alcune aree minerarie importanti non hanno ancora accesso al trasporto ferroviario.
La capacità di esportazione è
ulteriormente limitata dal fatto che la Mongolia ha un solo
passaggio ferroviario al confine con la Cina.
Al fine di massimizzare la
generazione di profitti dalla sua ricchezza mineraria la
Mongolia si sta attualmente
concentrando sulla estensione della sua rete ferroviaria,
così come del miglioramento
delle infrastrutture in generale, in particolare verso le aree
minerarie. Il governo mongolo
ha sviluppato infatti un nuovo
piano di sviluppo che prevede
la costruzione di 5.700 km di
nuove ferrovie.
Un altro fattore interessante
sottolineato dagli investitori
che abbiamo conosciuto, è che
mentre la corruzione non rappresenta un problema come
invece lo è in molti altri mercati emergenti, lo è l’eccessiva
burocrazia che a loro avviso
lascia il sistema esposto ad
abusi. Una preoccupazione in
particolare riguarda il complicato processo per partecipare
alle gare d’appalto.
Infine la difficoltà di trovare
adeguate risorse umane rappresenta un problema per gli
investitori stranieri ed un serio ostacolo alla crescita del
Paese. Questo problema è da
ricercarsi nel sistema d’istruzione che è carente nella formazione tecnica, mancano
istituti all’altezza del bisogno
e fatica a formare personale
sufficiente per alimentare la
crescente domanda di tecnici.
Il Paese presenta comunque
diversi elementi interessanti
e nuove opportunità che potrebbero fornire nuovi impulsi
agli investitori stranieri.
Un esempio è la possibilità
che il London Stock Exchange
acquisisca il suo equivalente
mongolo, fornendo nuove opportunità sia per le imprese locali, intenzionate a raccogliere
fondi per finanziare l’espansione, sia per gli investitori
internazionali, interessanti ad
aumentare la propria esposizione verso società in forte
crescita.
Un altro fattore è rappresentato dalla quantità di risorse
ancora non sfruttate. Mentre
le attuali miniere sembrano
destinate a garantire la crescita a due cifre del PIL reale
nel medio termine, gli analisti
sottolineano che la stragrande
maggioranza del Paese è an-
cora da esplorare. Mentre la
ricerca è in gran parte in attesa a causa della incertezza sul
rilascio delle licenze minerarie,
nel medio-lungo periodo, è facile prevedere che le imprese
minerarie continuino la loro
ricerca di nuovi depositi.
Il presidente di Ivanhoe Mines,
Robert Friedman, ha ipotizzato che il paese nasconde più
di 20 nuove miniere di rame e
oro delle dimensioni Oyu Tolgoi, tanto per capire la possibile portata del fenomeno.
Infine, è probabile prevedere
che il boom successivo sarà
dei servizi collegati all’attività
mineraria. Mentre il minerario
è già attualmente in espansione c’è un enorme potenziale
per l’erogazione di servizi accessori, data la relativa mancanza di infrastrutture nel
Paese. Il potenziale sviluppo
potrebbe riguardare società
di perforazione, servizi di riparazione, assunzione e ricerca
del personale e fornitori di alimenti e bevande. Il boom mi-
JESA INVESTMENT & MANAGEMENT Co. LIMITED
Da anni un riferimento irrinunciabile
J
ESA INVESTMENT è un gruppo cinese fonda-
to da Saro Capozzoli nel 1998. Con managers sia
cinesi che italiani l’azienda è diventata un riferimento in Cina e Mongolia per le aziende che vogliono
muoversi in questi paesi. Basata a Shanghai e Ulaan
Bator, fornisce supporto nella valutazione delle strategie di penetrazione industriale e commerciale in
Cina e Mongolia e con un approccio di mitigazione
del rischio e nella massimizzazione del controllo delle
operazioni. JESA è una piattaforma completa che garantisce l’implementazione dei progetti attraverso la
pianificazione finanziaria, valutazioni tecniche, organizzazione delle risorse umane, pianificazione contabile e fiscale e segue operazioni di M&A in tutte le fasi
JESA ha sviluppato direttamnente anche iniziative di
Private Equity in Cina e Mongolia e in Arabia Saudita
assieme ad un partner industriale e finanziario locale.
JESA OFFICES
IN MONGOLIA
9th Floor,
Landmark Tower
Ulaan Bator,
Mongolia
JESA’s
Headquarters
112 Fenyang Road
House 4
200031 Shanghai
China
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
nerario dà inoltre le risorse e
le opportunità necessarie per
sviluppare una serie di settori
chiave con le infrastrutture: il
settore energetico, l’immobiliare e il settore bancario.
Altri settori dove l’Italia potrebbe essere protagonista
sono quello delle pelli, nella
lavorazione del kashmir, nella
lavorazione delle carni. E’ infatti un Paese molto popolato
di animali da allevare, circa
50 milioni di capi tra bovini,
capre, montoni, cavalli, che in
realtà sono in gran parte liberi
allo stato brado e l’industria
della carne come la conosciamo noi, è agli albori.
Anche il turismo è una grande risorsa per il Paese. Ogni
anno circa quattrocentomila
turisti arrivano in Mongolia nei
4 mesi di disgelo, tra giugno
e settembre, attratti dai paesaggi mozzafiato, dalla varietà
degli scenari. Dal deserto del
Gobi a sud, le aree montagnose a ovest, i grandi laghi e i
prati verdi del nord e le praterie della parte centrale ed est.
Questa è la Mongolia, difficile
da riassumere in poche pagine, ma è certamente possibile
farsene una idea. Purtroppo
il tessuto industriale italiano
non è molto attratto da questa realtà. Molte missioni governative si sono succedute
nel corso degli anni, la prima
c’e’ stata nel 2003, anno in
cui ho deciso poi di aprire un
ufficio nella capitale mongola
per creare una piattaforma di
servizi per gli investimenti e di
investimenti di private equity
come quella che sono riuscito a creare in Cina in 15 anni.
Ma purtroppo finora i nostri
referenti sono tedeschi, canadesi, australiani, cinesi, e ben
pochi italiani hanno mostrato
interesse ad una realtà come
questa. E mi chiedo il perché.
018
trend
OSSERVATORIO
Osservatorio Luglio
Economia & Mercati
MUOVERSI CON
CAUTELA E AVERE
PAZIENZA. ATTENDERSI
MERCATI ALTALENANTI
E INCREMENTARE
IL RISCHIO AZIONARIO
NELLE FASI
DI DEBOLEZZA.
a cura dell’Ufficio Studi di Investire
S
TIAMO VIVENDO momenti dove la stabilità dei
mercati sembra essere
aggrappata alle sorti della piccola Repubblica di Grecia
e alla sua disponibilità al sacrificio. I mercati in queste settimane
hanno sofferto molto l’incertezza
posta da un possibile fallimento
del Paese, un fallimento potenzialmente in grado di trascinare il
sistema finanziario europeo in una
crisi simile a quella del 2008.
Tuttavia, ed in positivo, questa
crisi sta facendo emergere una
Sintesi operativa
Asset Class
Indicazione
Indic. di Reletive Value e/o Commenti
Azioni
=
Obbligazioni Societarie ed EM
+
Se superata la crisi greca, attendersi
un mercato in fase di consolidamento
e trading range. Rimanere tatticamente cauti
e comprare su debolezza. Più positivi su USA
e nel medio termine sugli Emergenti.
Ancora negativi su Periferici Area Euro.
Positivi su IG ma più cauti su HY.
Positivi su Emergenti in Valuta Locale.
In prospettiva interesse sui Bancari Senior.
Nel medio termine avvantaggiarsi dai rally
per ridurre duration.
Poca volatilità, Acquistare su debolezza
USD e EM
Comprare solo su debolezza
Obbligazioni Governative
Valute
Materie prime
--+ USD,
+ EM
=
Legenda Tabelle: + positivo; - negativo; = neutrale; =/+ (=/-) neutrale che tende al positivo (negativo);
+/= positivo senza grande convinzione. EM=mercati emergenti
crescente coesione politica verso
il progetto della Moneta Unica ed
anche verso i sacrifici necessari
per mantenerla viva, come pure si
sta rafforzando ed accelerando il
necessario processo di integrazione fiscale europea.
Oggi è chiaro che gli Stati Membri dell’Unione sono disposti ad
accollarsi il costo del salvataggio
della Grecia, insieme al FMI (che
esprime un simile “interesse” da
parte degli USA e di altre nazioni
sviluppate), senza chiedere per
ora alcun sacrificio ai creditori
privati: una evenienza che diversamente, a causa delle tecnicità
dei mercati finanziari, avrebbe
provocato il fallimento sul Debito
Pubblico di Atene. Questo sacrificio dei privati sarà certamente
chiesto in un secondo momento,
dopo il 2012, quando le condizioni di salute del sistema finanziario saranno (auguriamocelo) più
floride e quando i nuovi meccanismi legali consentiranno quelle forme di ristrutturazione dei
Debiti Pubblici ordinate che oggi
non sono ancora possibili. Per gli
investitori in obbligazioni greche
sarà comunque bene prepararsi
per tempo.
A fronte di questo impegno però
dell’Europa ad Atene viene richiesto uno sforzo in termini di sacrifici fiscali e sociali molto grande ed è
proprio qui che potrebbe annidarsi
il grande rischio di un rifiuto o di
una incapacità della società civile
greca di trovare una equa divisione
dei sacrifici necessari: in sostanza
il fato della crisi greca dipende ormai solo da Atene e francamente è
difficile fare delle previsioni.
FATTORI DI RISCHIO
A COMPLEMENTO DELLO SCENARIO PRINCIPALE, OVVERO DELLA SITUAZIONE IDENTIFICATA COME
PIÙ PROBABILE, È NECESSARIO CONSIDERARE GLI SCENARI ALTERNATIVI CHE SI VERIFICHEREBBERO
NEL CASO SI CONCRETIZZASSERO ALCUNI RISCHI/OPPORTUNITÀ CON PROBABILITÀ INFERIORI
1
Scenario alternativo
Š (Positivo) Forte ripresa ciclica
mondiale trainata dai Paesi Emergenti, da
una forte ripresa degli investimenti privati
nei Paesi Sviluppati (Probabilità 10%, ridotta rispetto al mese precedente).
2
Scenario alternativo
Š (Negativo)
Aumentano le aspettative di rallentamento ciclico che viene
rafforzato dalla persistenza di prezzi delle
materie prime ancora troppo elevati. Questi producono inflazione difficile da contenere sia nei Paesi Emergenti che nei paesi
Sviluppati. Si profila una scenario da quasi
o piccola stag-flazione dove si manifestano risposte scomposte da parte delle Banche Centrali che alzano i tassi nel tentativo
di contrastare le aspettative di inflazione.
Le Politiche Fiscali sono già lanciate nella
restrizione e non hanno spazio per invertire la rotta. Il rallentamento economico
rischia di scivolare in una nuova recessione. (Probabilità 20%, aumentata rispetto al
mese precedente).
3
Aumentare l’investimento in azioni
Tipo di investimento
Giudizio
Commenti/consigli operativi
Azioni
Obbligazioni Societarie ed EM
Obbligazioni Governative
Valute
Materie prime
++
++
--= USD, + EM
+
Evitare Parte a Lunga Curve
In difesa con obbligazioni governative forti
Tipo di investimento
Giudizio
Commenti/consigli operativi
Azioni
Obbligazioni Societarie ed EM
Obbligazioni Governative
--- ----- --= /+
+ USD
= /+
Preferire brevi scadenze e Titoli legati
all’inflazione; evitare periferici EU
Valute
Materie prime
Scenario alternativo
Š (Molto negativo)
Crisi in Grecia con effetto contagio al resto dell’Area
Euro attraverso gli altri Paesi Periferici. Si
evidenzia nuovamente una coesione politica in Europa con una modesta capacità
dei governi nazionali di implementare efficacemente le restrizioni fiscali necessarie esaltano il rischio sovrano. Crescono
le difficoltà nei sistemi bancari scatenate
dal possibile consolidamento del Debito
Greco. (Probabilità 20%, ridotta rispetto al
mese precedente).
Esclusi i preziosi
Preferire i preziosi
Stare molto liquidi
Tipo di investimento
Giudizio
Commenti/consigli operativi
Azioni
Obbligazioni Societarie ed EM
Obbligazioni Governative
--- ----- ----+ USD, +CHF
+
Tenere liquidità
Preferire inflation linkers
e debito dei Paesi Core
Positivi su valute di Paesi
ricchi di Materie Prime
Preferire i preziosi
Valute
Materie prime
Legenda Tabelle
+ positivo; - negativo; = neutrale; =/+ (=/-) neutrale che tende al positivo (negativo); +/= positivo senza grande convinzione.
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020
trend
OSSERVATORIO
Se la Grecia è un catalizzatore importante per l’andamento dei mercati, non è però l’unico.
Nelle ultime settimane le aspettative di crescita, in modo non inatteso
(vedere il numero di Giugno), hanno
subito una forte correzione in negativo, complici i venti contrari portati
dalla salita delle materie prime, dallo stop produttivo giapponese e dalla crescita dell’inflazione nei paesi
Sviluppati ed in quelli Emergenti.
Le asset di rischio (azioni e crediti
HY) hanno subito una correzione
verso valutazioni idonee a tenere
conto di questo mutato scenario
ed in molti mercati siamo tornati
a vedere valori analoghi a quelli di
inizio anno.
Quello che oggi ci dice l’analisi del
ciclo è che il sistema economico
mondiale, oltre ad essere sempre
più interconnesso, ha ancora importanti aggiustamenti strutturali
in corso per cui la crescita nei prossimi trimestri sarà nei Paesi Sviluppati moderata e sotto potenziale ed
in leggero rallentamento in quelli
Emergenti.
L’Analisi ci dice infatti che nei primi
la disoccupazione è ancora troppo
elevata ed il reddito disponibile
delle Famiglie ancora troppo poco
dinamico per poter sostenere una
crescita al potenziale, oltre ad essere frenata dalle politiche fiscali
restrittive: servirebbero, dunque,
maggiori investimenti da parte delle imprese che hanno le potenzialità
per farlo. Nei Paesi Emergenti invece la crescita c’è, ma deve essere
contenuta poiché alimenta troppa
inflazione.
Per evitare che questo scenario di
crescita moderata e sotto potenziale si trasformi in uno scenario di
moderata stagflazione, ai Paesi Sviluppati non rimane che mantenere
espansive le politiche monetarie,
spingere al massimo il sistema bancario verso l’espansione creditizia
(possibilmente evitandogli eccessive penalizzazioni regolamentari)
e favorire gli investimenti privati,
mentre il Settore Pubblico compie
i necessari aggiustamenti.
pressa dalla politica fiscale e data la
persistenza di problemi di crescita
nei Paesi Periferici.
Nei Paesi Emergenti invece la restrizione monetaria si accompagnerà ad una maggiore liberalizzazione
dei cambi che faciliterà il contenimento dell’inflazione: in questi Paesi le forze che spingono la crescita
hanno ragioni strutturali che difficilmente possono essere abbattute
da politiche economiche restrittive.
Se aggiungiamo che le valutazioni
azionarie rimangono non particolarmente elevate, possiamo pensare che acquistare il mercato, senza
affanno e nei momenti di debolezza, si riveli una strategia adeguata.
Quanto ai mercati su cui puntare
sarà bene preferire gli USA che hanno la Politica Economica più flessibile, il Dollaro sottovalutato e i tassi
di finanziamento più competitivi.
Viceversa sarà bene attendere
ancora qualche mese per i Paesi
Emergenti, verificando la stabilizzazione dell’inflazione, preferendo
America Latina e successivamente
Asia (no Est Europa).
Fare molta attenzione ai Paesi Periferici dell’Area Euro che, nonostante le valutazioni appaiano potenzialmente interessanti, soffriranno
particolarmente di Politiche Fiscali
restrittive.
Di questi sviluppi, al momento, solo
alcuni sono in atto, mentre altri lo
sono solo in forma embrionale e si
dovrà pazientare ancora.
Il rallentamento economico quindi
sarà una certezza dei prossimi mesi
ma si può essere relativamente ottimisti per la fine del 2011 – sempre a
patto che la crisi greca non precipiti
e che gli USA non “scivolino” in una
mini crisi fiscale legata al mancato innalzamento del tetto sul loro
indebitamento (ipotesi a cui non
vogliamo nemmeno pensare nonostante sia un evento con probabilità
non nulla).
Il fatto che la FED, la Bank of Japan
e forse anche la Bank of England
siano ancora orientate a favore di
politiche monetarie espansive facilita le cose, dando implicito supporto agli attivi di rischio. Inoltre il
rallentamento ciclico indurrà una
maggiore moderazione nei prezzi
delle materie prime, favorendo una
minore inflazione e allentando la
pressione sui margini aziendali (gli
stessi Sauditi si rendono conto che
il petrolio sopra i 100 $ al barile, oltre a ridurre i consumi, produce forti incentivi allo sviluppo veloce delle energie alternative) e da ultimo
possiamo pensare che il Giappone
riesca a riprendersi già dal prossimo autunno grazie al poderoso supporto monetario e fiscale voluto dal
suo Governo.
I rialzi BCE dovrebbero essere ormai alla fine, dato che la forza ciclica europea sarà fortemente com-
Per quanto riguarda le obbligazioni
governative, non delineandosi uno
scenario deflazionistico, ma solo
di crescita moderata con un inflazione modesta, le prospettive non
dovrebbero essere brillanti. Meglio
il rischio di credito obbligazionario
senior delle aziende industriali, delle utilities e – con grande moderazione – quello a tasso variabile delle
grandi Banche che dovranno ri-capitalizzarsi favorendo gli investitori
nella parte alta della loro “capital
structure”.
Infine rimangono buone prospettive per il Debito dei Paesi Emergenti
in valuta locale (piace il Brasile), sia
per le opportunità di una rivalutazione del cambio contro Euro, che
per i tassi di interesse più elevati rispetto a quelli Euro ed allineati alla
loro maggiore crescita economica.
Sul Dollaro iniziare a pensare ad
uno scenario di lento e progressivo miglioramento delle quotazioni
contro Euro.
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022
trend
Qui America
Wine&food, che ne sai tu
di un campo di grano e uomini
che odiano le bambole
IL VINO ITALIANO TRIONFA, AUTOGRILL INCREMENTA LA SUA PRESENZA. IL 40%
DELLE PANNOCCHIE DIVENTA ETANOLO E GREENPEACE CE L’HA CON BARBIE
a cura di Charles Kowalsky
S
TIAMO ubriacando gli
americani. Nel vero senso
della parola. Non solo il nostro Paese è diventato il primo
produttore al mondo di vino,
superando la Francia. L’Italian
Wine & Food Institute ha infatti sottolineato il momento
d’oro dell’importazione del
vino italiano negli States. Rispetto allo scorso anno, abbiamo incrementato la quantità
del 28,7% e il valore del 27,1%
In soldoni, (e litri) significa
che abbiamo venduto per un
valore di 297 milioni di dollari
e 610.570 ettolitri. Una buona
parte di questo successo è
dovuto alle “bollicine”, spumante e prosecco, che hanno
incrementato la loro presenza
sul mercato Usa del 53,8% in
quantità e del 48,9% in valore.
Cioè 50.180 ettolitri e quasi 30
milioni di dollari. Salute!
ŠChe ne sai tu di un
campo di grano...
Per l’anno in corso le stime
del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense dicono che il
40% della produzione di mais
diventerà biocarburante per
i veicoli. Produzione record
per il bioetanolo ricavato dal
mais in Usa. Da mesi, il settore
statunitense ha registrato un
tasso di crescita costante, che
probabilmente è destinato ad
aumentare nel tempo, dopo
il via libera da parte dell’ Environmental Protection Agency all’aumento dal 10 al 15%
del tenore di etanolo nella benzina. .Le stime per il 2010 parlano di 4,9 miliardi di bushel
(la misura di capacità per aridi
negli USA: un bushel equivale
a 27,216 kg di grano), circa il
40% della produzione totale
di mais nell’intero Paese. Nonostante questo dato abbia
fatto balzare il costo del mais
del 3,6% a quota 698 centesimi per bushel, il dipartimento
per l’Agricoltura statunitense,
l’Usda, ha osservato come
molti produttori di bioetanolo
possano aspettarsi per il 2011
dei buoni margini di profitto,
grazie a una discreta quantità
di mais e altri cereali acquistata in anticipo a prezzi bloccati.
L’Usda ha inoltre rassicurato i
consumatori americani che la
produzione di cereali sarà sufficiente a a garantire alimenti,
mangimi, esportazioni e anche carburanti.
ŠUomini che odiano
le bambole
Guerra senza esclusione di
colpi tra Greenpeace, la combattiva associazione ambientalista e la Mattel, l’azienda
di giocattoli che produce la
Barbie, la bambola più diffusa
al mondo. Il motivo è che per
realizzare i packaging della
Barbie, si tagliano troppi alberi delle foreste indonesiane.
Mattel si fornisce dalla Compagnia indonesiana APP (Asia
Pulp and Paper). E la foresta
pluviale indonesiana è l’abita di due animali a rischio di
estinzione: la tigre di Sumatra e l’orangutan. Per vincere
la loro battaglia, gli attivisti
di Greenpeace hanno addirittura utilizzato il fidanzato di
Barbie, (il bambolo?) Ken che
dichiara di volerla lasciare. La
dichiarazione è apparsa in un
enorme striscione sulla facciata del quartier generale della
Mattel a Los Angeles.
ŠSenza sosta
in Autogrill
Continua senza sosta lo sviluppo della presenza del Gruppo Autogrill negli Stati Uniti.
Attraverso la divisione americana HMSHost, ha rinnovato
due contratti nell’aeroporto di
Salt Lake City (Utah).
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Nell’aeroporto internazionale
di Salt Lake City HMSHost si
è aggiudicata la gestione di
24 punti vendita, di cui 15 di
ristorazione per ulteriori 10
anni (fino al 2021) e 9 retail,
per altri 7 anni (fino al 2018).
Le concessioni, a regime dal
2013, si stima genereranno ricavi annui per oltre 30 milioni
di dollari.
All’interno dei nuovi locali
verranno inseriti marchi internazionali come Starbucks
Coffee, e insegne della tradizione locale, quali High West
Distillery & Saloon, ristorante
in stile western.
L’aeroporto internazionale di
Salt Lake City, con oltre 20 milioni di passeggeri nel 2010 è
hub di Delta Airlines. Lo scalo
collega la regione con più di 90
destinazioni in tutto il mondo
e opera giornalmente 750 voli
internazionali. La società è
presente anche all’aeroporto
di Port Columbus (Ohio).
Per stare sui mercati
ci vuole equilibrio.
Invesco Balanced-Risk Allocation Fund
Invesco Asia Balanced Fund
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economici (crescita, inflazione, recessione) e utilizza un
rigoroso processo di monitoraggio del rischio
• Combina i vantaggi di un mercato azionario a forte crescita
con i benefici valutari degli strumenti obbligazionari locali
Classificazione per quartile
2010
1°
dal lancio*
1°
Classificazione per quartile
1 anno
1°
3 anni
1°
5 anni
1°
Fonte: Morningstar, dati al 31/12/2010.
*Data di lancio: 01/09/2009.
Fonte: Morningstar, dati al 31/12/2010.
S&P Fund Management Rating
S&P Fund Management Rating
Morningstar Fund Rating
Fonte: Standard & Poor’s, dati al 31/12/2010.
Fonte: Standard & Poor’s, dati al 31/12/2010.
Fonte: Morningstar, dati al 31/12/2010.
La pubblicazione ha carattere meramente informativo. Non contiene offerte, inviti a offrire o messaggi promozionali finalizzati alla vendita o alla sottoscrizione di prodotti
finanziari. Il Total Expense Ratio (TER), i costi e gli oneri, nonché le imposte applicabili al Fondo sono indicati nel prospetto informativo. Potrebbero emergere direttamente a
carico del cliente altri costi, compresi oneri fiscali, in relazione alle operazioni connesse al comparto. È vietata la diffusione, in qualsiasi forma, della pubblicazione e/o dei suoi
contenuti. Invesco non potrà in nessun caso essere ritenuta responsabile per eventuali scelte di investimento effettuate in relazione alle informazioni in essa contenute. Qualsiasi
riferimento a classificazioni, rating o riconoscimenti non dà garanzia di rendimenti futuri e può variare nel tempo. Il presente documento è pubblicato in Italia da Invesco Asset
Management SA, Sede Secondaria, via Cordusio 2, 20123 Milano. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri.
Considerazione sui rischi: Invesco Balanced Risk Allocation Fund: il comparto può investire in strumenti derivati, pertanto il valore patrimoniale netto del comparto può, a volte,
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024
trend
Qui Londra
Le banche e la crisi
MENTRE IL GOVERNO INGLESE È DECISO A RIDURRE I RISCHI
SISTEMICI CON UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE PARTA DALLA
SEPARAZIONE OPERATIVA TRA LE INVESTMENT BANKING
(PIÙ ESPOSTE AL RISCHIO E CHE QUINDI NON POTRANNO
ESSERE SALVATE DALLO STATO), E LE BANCHE RETAIL (CHE
INVECE POTRANNO ESSERE OGGETTO DI SALVATAGGIO), CI SI
INTERROGA SULLA LEZIONE CHE LA CRISI DEL 2008 HA AVUTO
SULLA SENSIBILITÀ AI PROBLEMI DELLA CLIENTELA.
a cura di Christian Liistro, CEO WatchFYI Ltd
L
A CRISI degli ultimi anni
ha messo in croce un sistema economico basato sui
sofismi della finanza, che aveva illuso il mondo intero con
scenari di crescita infinita, di
omnipotenza finanziaria ed
economica.
Per fortuna, il sistema è crollato, con grosse conseguenze
non tanto per gli attori protagonisti di questo sistema, oggi
risultano tra i fondatori di numerosi hedge funds, quanto
piuttosto per chi all’economia
finanziaria si è attaccato per
nutrire i sogni che un’economia reale (domestica) non
consentiva: i risparmiatori.
ŠI carnefici
e le vittime
Ed allora viene da pensare
se questa batosta secolare
è servita oggi, col senno del
poi, sia ai carnefici che alle
vittime. Che forse l’accumulo
di ricchezza precedente abbia
messo al riparo i carnefici, per i
quali la reputazione non è una
issue morale (alla quale sono
sensibili) ma si compra a suon
di business e quattrini? Cosa
hanno imparato essi dalla crisi,
quale attenzione all’economia
reale dedicano oggi?
A giudicare dalla raffica di
multe che l’Authority Inglese,
per la precisione la FSA (Financial Service Authority), sta
distribuendo, parrebbe che le
banche inglesi non abbiano
imparato granché da quanto
successo. Passata la tempesta e rimaste, alcune, chi ha
potuto, sottocoperta, hanno
ricominciato ad operare forse
memori dell’assioma Lampedusesco «Bisogna che tutto
cambi, perché tutto rimanga
com’è», in un silenzioso trantran di vecchia memoria. Ma
perché l’assioma funzioni, le
sue condizioni devono essere interamente rispettate: ma
non tutto è cambiato. Ed il
lato dell’equazione che non fa
tornare i conti è proprio quello corporate. Sebbene la FSA
stia da lungo tempo insistendo sulla politica del TCF (Treat
Customer Fairly), le pratiche
degli istituti finanziari a livello
bottom line (ossia quanto per-
cepito dagli utenti) è cambiato
poco e spesso in maniera impercettibile nonostante i grandi sforzi organizzativi.
ŠIl crollo rovinoso
delle azioni bancarie
I titoli finanziari sono stati
massacrati nelle Borse, da un
lato a causa di una congiuntura non favorevole, dall’altra,
per quel che attiene le banche
inglesi, a causa di una sempre
crescente sfiducia verso quel
sistema pieno di opacità e per
soli esperti, che ti ammalia per
chiedere e che si cela nel silenzio quando chiamato in causa.
Prima RBS, e forse c’era da
attenderselo, adesso persino
Barclays, che nel mezzo della crisi si vantava del proprio
risk management e del proprio rapporto con la clientela,
è stata multata dall’Authority
per aver ignorato in maniera
continuativa i reclami dei propri clienti.
È questo comportamento a
mettere a rischio il sistema,
non i derivati, di per se utili (se,
ovviamente, usati in maniera
non eccessivamente speculativa o a leva). Un comportamento che si legittima come
indispensabile e padrone di
un sistema, o meglio, di una
società che esso stesso ritiene
incapace di trovare alternative, non curandosi degli effetti
reputazionali che tali notizie
causano negli utenti ed in ultima analisi, al proprio core
business.
Tutti sanno che ripristinare la
reputazione persa è una missione quasi impossibile e che
perderla è oggi, con il tam-tam
informatico che viaggia a ritmi impressionanti, è persino
troppo semplice. Ma a quanto
pare, ciò non è stato ancora
metabolizzato dalle società
che non hanno ancora esploso al proprio interno la cultura
customer-centric che oggi più
che mai deve essere esplicita
ed evidente. Perché, al persistere di questo atteggiamento,
l’altro lato dell’equazione del
cambiamento, ossia i clienti,
ne metteranno costantemente
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026
trend
Qui Brasile
La nuova classe media
spende sempre di più
IN ATTESA DI CONOSCERE SE LE DECISIONI DI CONTRASTO
ALL’INFLAZIONE AVRANNO AVUTO SUCCESSO, LE VENDITE MENSILI
SI SONO RIPRESE E STANNO RICOMINCIANDO A CRESCERE. IL PAESE,
GRAZIE ALLA DOMANDA DOMESTICA POTREBBE REGISTRARE UN
INCREMENTO DEL PIL MOLTO SOSTENUTO
a cura di Syz Asset management di Banca Syz
L
A MACCHINA economica brasiliana ha mostrato il suo carattere riprendendosi rapidamente dalla crisi
del 2009. Il mercato del lavoro brasiliano non ha smesso
di migliorare nel corso degli
ultimi anni, le disparità nella
distribuzione del reddito si
stanno lentamente riducendo e, soprattutto, la classe
media sta crescendo rapidamente, fornendo al paese un
nuovo serbatoio di consumatori potenziali.
ŠLa Banca centrale
vuole domare
i prezzi al consumo
La domanda domestica si è
quindi ben ripresa, favorendo l’intera economia locale,
ma aumentando allo stesso
tempo le tensioni inflazionistiche all’interno del paese.
Sostanziosi rincari nei prezzi hanno coinvolto quasi
tutti i settori economici, gli
indici di riferimento sono
aumentati
bruscamente
nel corso delle ultime settimane, e la Banca Centrale
Brasiliana (BCB) ha più volte rivisto al rialzo le proprie
stime per i prossimi mesi,
contribuendo a generare un
clima di generale incertezza. Per cercare di riportare
l’inflazione nei limiti prestabiliti i tassi di riferimen-
to sono stati ripetutamente
alzati nel corso dell’ultimo
anno, ma con risultati piuttosto deludenti. La divisa,
inoltre, è stata lasciata fluttuare liberamente, non tenendo però conto del fatto
che l’inflazione brasiliana è
più legata a fattori interni
che non esterni, e sottovalutando inoltre gli “effetti
collaterali” di una simile
strategia. Ultimamente, le
attenzioni del governo brasiliano si sono quindi rivolte
altrove, l’obiettivo sembra
essere in particolare quello
di ridurre o perlomeno stabilizzare una distribuzione
del credito letteralmente
esplosa negli ultimi anni. La
BCB crede molto in questa
strategia, anche se grandi
risultati, per il momento,,
non se ne sono visti.
ŠConcreto rischio
di rivendicazioni
salariali
Nuove pressioni inflazionistiche, inoltre, potrebbero
presentarsi nella seconda
parte dell’anno a causa
delle rinegozziazioni salariali in vista, o ancora, a
causa delle variazioni dei
prezzi delle materie prime.
I prossimi mesi saranno
quindi decisivi per capire
se il paese riuscirà ad alle-
viare queste problematiche,
proponendosi come attore
di assoluto livello sull’economia mondiale. Intanto
diversi settori hanno beneficiato, e continueranno a
farlo, dello sviluppo positivo della domanda domestica. Il settore automobilistico, per esempio, ha visto
aumentare le proprie vendite locali del 79% tra il 2005
ed il 2010.
ŠForte incremento
delle vendite mensili
Più nel dettaglio, le vendite
mensili si sono ben riprese
nel corso del 2010 (+41,8%
su base annua) e, dopo qualche mese leggermente al di
sotto delle aspettative a inizio 2011, stanno ora ricominciando a crescere. Inoltre, il
mercato
automobilistico
brasiliano sembra ancora
avere dei grossi margini di
crescita per il futuro. Infatti, in Brasile solo 1 persona
su 7 possiede attualmente
un’automobile, contro per
esempio 1 su 4 in Messico
o quasi “1 su 1” negli Stati
Uniti. Per molti brasiliani è,
inoltre, arrivato il momento
del primo viaggio in aereo.
Si stima infatti che nel 2011
10.7 milioni di brasiliani voleranno per la prima volta, e
di questi, 8.7 milioni prover-
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ranno dalla classe media. La
compagnia TAM, uno dei leader sul mercato domestico,
sta pianificando per esempio di aumentare il proprio
numero di velivoli, dopo che
i suoi passeggeri sono passati da meno di 20 milioni a
più di 35 negli ultimi 5 anni.
Anche i settori più tecnologici stanno approfittando di
questa nuova forza del consumatore brasiliano. Il numero di PC in uso dovrebbe
aumentare da 39 milioni nel
2006 a 121 nel 2015 (+210%),
secondo le stime dell’Economist Intelligence Unit e
della CIA World Factbook.
ŠPrevisti 253 milioni
di cellulari entro
il 2015
Sempre secondo queste
fonti, il numero di cellulari in circolazione dovrebbe
passare da 101 a 253 milioni
(+150%) durante gli stessi
anni. Oltre a consumare di
più, la nuova classe media
brasiliana tende anche ad
assicurarsi maggiormente
dando un supporto significativo all’intero settore. Per
esempio, la Bradesco Seguros, una delle compagnie locali più importanti, ha visto
il proprio numero di clienti
aumentare del 134% tra il
2004 e il 2010.
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responsabili per danni o perdite derivanti dall’uso delle suddette informazioni. Le performance passate non sono indicative di quelle future.
028
news
LO SCANDALO EGP
Fuori dal sistema
si resta senza tutela
a cura di Gianluigi Gugliotta*
L
E
NOTIZIE apparse sulla
stampa negli ultimi mesi
sul caso EGP (il cosiddetto
Madoff dei Parioli) costituiscono la prova evidente di come il
sistema di regole e controlli oggi vigente in Italia sia assolutamente idoneo a tutelare adeguatamente quanti
affidano i loro risparmi a banche,
SIM e altri intermediari operanti in
Italia in libera prestazione di servizi o
mediante costituzione di succursale.
Da quanto è dato comprendere, negli
ultimi 10/15 anni alcuni soggetti rappresentanti a vario titolo di un complesso reticolo di società del gruppo
cui fa anche capo la EGP sarebbero
riusciti a farsi affidare alcune decine
di milioni di euro da imprenditori e
professionisti della capitale a fronte
della promessa di rendimenti assolutamente fuori mercato e soprattutto,
si dice, lontano dagli occhi indiscreti
delle autorità fiscali italiane. Quando
però, varato l’ultimo scudo fiscale, i
malcapitati risparmiatori hanno pensato di poter finalmente rimpatriare
i loro risparmi e, quindi, reimmetterli nel circuito finanziario ufficiale, non gli è purtroppo rimasto altro
che constatare, come Pinocchio nel
campo dei miracoli, che il gatto e la
volpe se l’erano già da tempo data a
gambe con gli zecchini d’oro. La frode è divenuta dunque evidente solo
quando i malcapitati hanno deciso di
affidare alla componente regolamentata del gruppo EGP (la succursale
italiana di un’impresa di investimento francese) le somme che fino ad allora avevano ritenuto più sicure nella
mani di società sconosciute alle autorità di vigilanza. Il sistema di con-
IL RECENTE CASO DEL COSIDDETTO MADOFF DEI
PARIOLI, È LA PROVA CHE, SE VOGLIONO TUTELARE
I PROPRI RISPARMI, GLI INVESTITORI HANNO
GLI STRUMENTI IDONEI, OFFERTI DAL NOSTRO
SISTEMA. MA SOLO SE RISPETTANO LE REGOLE
trolli cui sono soggetti gli intermediari abilitati ha infatti fatto emergere
varie anomalie gestionali che hanno
richiamato l’attenzione delle autorità italiane e francesi: il numero dei
reclami della clientela, l’improvvisa
crescita dei patrimoni gestiti a fronte
di una struttura organizzativa assolutamente inadeguata, ma, soprattutto,
la non corrispondenza tra quanto la
società dichiarava di detenere per
conto della clientela e quanto veniva
accertato essere effettivamente presente nelle casse della società.
Ove tali risparmi fossero stati affidati
fin dal primo momento a un intermediario abilitato, il sistema piramidale
messo a punto dai protagonisti della
nostra storia sarebbe emerso immediatamente; anzi, la consapevolezza
stessa di essere scoperti li avrebbe
probabilmente dissuasi dal porre in
essere tale disegno criminoso. Solo
l’ombra in cui a lungo sono rimasti
nascosti questi risparmi ha infatti
consentito di realizzare la frode.
Vari sono i presidi posti dall’ordinamento a tutela degli investitori: da un
lato, obblighi informativi volti a consentire all’investitore di auto tutelarsi e obblighi fiduciari che impongono
all’intermediario di agire sempre nel
migliore interesse del cliente; dall’altro, obblighi organizzativi che richiedono all’intermediario di gestire i rischi propri dell’attività anche al fine
di evitare che situazioni di conflitto
di interessi o un suo eventuale dissesto finanziario possano danneggiare
i clienti. Sopra il tutto, un efficace
sistema di enforcement e collaborazione internazionale sviluppato dalle
autorità di vigilanza europee, nonché
fondi di garanzia degli investitori
Quello che comunque vicende come
questa dovrebbero insegnarci è che
non può pretendere tutela dal sistema chi volutamente decide di operare al di fuori dello stesso.
*Gianluigi Gugliotta, Segretario Generale
dell’ASSOSIM, ha lavorato al Ministero
del Tesoro alla legislazione dei mercati
finanziari, in Consob, alla Commissione
Europea e all’International Swaps
and Derivatives Association.
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design M Studio - foto ©Andrea Testi
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030
news e personaggi
UN MONDO DI NOTIZIE
Settore immobiliare
Al via gli investimenti di Brazil Real Estate Fund
FENICE
INVESTIMENTI
ANNUNCIA LA
PARTENZA DEGLI
INVESTIMENTI
IMMOBILIARI IN
BRASILE DEL
PRIMO FONDO
SULL’HOUSING
SOCIALE A LIVELLO
INTERNAZIONALE
D
OPO LA CHIUSURA del primo periodo di sottoscrizione
Brazil Real Estate Fund entra nella
fase operativa dando avvio al piano degli investimenti immobiliari
in uno dei maggiori programmi
di housing sociale a livello internazionale, il progetto residenziale
brasiliano Minha Casa, Minha Vida
che prevede il finanziamento da
parte della Caixa Economica Federal della costruzione di 3 milioni di
abitazioni in Brasile entro il 2014.
Sono due i cantieri in partenza nel
Nord-Ovest del Paese, per un totale di 700 abitazioni
destinate a cittadini brasiliani a basso reddito. Brazil
Real Estate Fund, presentato al mercato lo scorso
GLI STUDENTI
DEL POLITECNICO
DI MILANO VINCONO
LA FINALE MONDIALE
DELLA GLOBAL
INVESTMENT
RESEARCH
CHALLENGE IN USA
UN
TEAM DI STUDENTI del Corso
di Laurea in Ingegneria Gestionale
del Politecnico di Milano ha vinto
ad Omaha, Nebraska (Stati Uniti) la
finale mondiale della Global Invest.
Research Challenge, competizione
con finalità formative organizzata
da CFA Institute - affermata associazione di professionisti della finanza
- e da Italian CFA Society, ad essa
affiliata ed operante a livello italiano.
Obiettivo della sfida è promuovere le
best practices tra i futuri analisti finanziari e dare agli studenti universitari la possibilità di conoscere da vicino il settore in cui si preparano ad
operare. Gli studenti vengono seguiti
da affermati professionisti in tutte le
fasi di preparazione del lavoro, dalla analisi iniziale alla presentazione
delle raccomandazioni ad un panel
di esperti. La valutazione esamina
sia i contenuti tecnici dello studio,
febbraio e riservato a investitori ad
alto reddito, presenta caratteristiche peculiari per quanto riguarda
la tipologia, la sicurezza e il ritorno
economico: il Brasile è infatti il Paese dell’area BRIC con le maggiori
prospettive di crescita a livello
globale e l’investimento del Fondo
rientra nel progetto presentato nel
2009 dal Governo Lula quale parte
del Piano di Accelerazione della
Crescita (PAC). Proprio per la parRoberto Bossi ticolarità dell’asset di riferimento,
i rendimenti di Brazil Real Estate
Fund sono in grado di generare elevati ritorni già
nell’arco di 24 mesi, con cash-flow netti positivi a
partire dal dodicesimo mese.
Gino Conte è il nuovo
Direttore Commerciale di ERGO
ino Conte, manager
con esperienza pluriennale nel settore assicurativo, è stato nominato
Direttore Commerciale di
ERGO, la compagnia di
assicurazioni controllata
dal Gruppo Munich Re che
opera sul mercato italiano
nei rami danni e vita attraverso ERGO Assicurazioni
e ERGO Previdenza. La
nuova nomina rientra nei
progetti di sviluppo che
ERGO ha intrapreso da
qualche anno, privilegiando anzitutto il potenziamento dell’area commerciale e la ridefinizione della
struttura distributiva in
un’ottica di sempre maggiore multicanalità. Conte,
che affiancherà il Condirettore Generale Alessandro Voglino, si occuperà di
dare nuovo impulso allo
G
sviluppo della forza vendita di ERGO, costituita da
diversi canali integrati tra
loro: agenzie sul territorio,
reti dirette e indirette, part-
In alto Gino Conte nuovo
Direttore Commerciale di ERGO,
sotto Isabella Rosso
nership con istituti bancari,
finanziarie e broker. All’interno del team manageriale della compagnia assume un nuovo ruolo anche
Isabella Rosso, nominata
Direttore Marketing & Comunicazione e Sviluppo
Clienti. A lei sarà affidato
il compito di valutare accordi e partnership strategiche, quello di sviluppare
ulteriormente la gamma
prodotti della compagnia
in linea con le esigenze
del mercato ma soprattutto quello di perseguire la
strategia di orientamento
e cura del cliente attraverso soluzioni di marketing e
comunicazione “customer
– oriented”. Isabella Rosso
ha precedentemente ricoperto in ERGO i ruoli di
Direttore Tecnico Vita e Direttore Nuovi Canali.
sia l’efficacia della presentazione e la
capacità di gestire le richieste di approfondimento da parte dei giudici.
Nella finale della competizione, che
ha coinvolto 500 università in tutto il
mondo, il team italiano ha sfidato gli
studenti della Thammasat University
(Thailandia) e della Rutgers University (USA), vincitori rispettivamente
per l’area Asia-Pacifico e per le Americhe. Nel ruolo di analisti finanziari,
gli studenti Anna Belli, Francesca
Maria Claudio, Nicolò Rolando, Giacomo Saibene e Stefano Viganò hanno presentato un report di analisi sul
Gruppo Piaggio. Il team è stato coordinato dal Professor Marco Giorgino,
Ordinario di Finanza Aziendale presso il Politecnico di Milano e dall’Ingegner Marco Jean Aboav, dottorando in Ingegneria Gestionale presso
il Politecnico di Milano, nel ruolo di
Faculty Advisors. Andrea Dal Santo,
CFA, membro del Consiglio Direttivo di Italian CFA Society, è stato il
loro Industry Mentor. Per l’Italia la
competizione si era svolta a Milano,
con la partecipazione di altri cinque
atenei italiani: la Libera Università di
Bolzano, l’Università Commerciale
L. Bocconi, l’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, l’Università
degli Studi di Padova e l’Università
Ca’ Foscari di Venezia.
Nicholas Gartside
a capo delle attività
internazionali
VISA EUROPE:
I CONSUMI SEGNANO
LA PIÙ FORTE
CRESCITA DEGLI
ULTIMI CINQUE ANNI
IL RAPPORTO
DI
J.P Morgan Asset
Management
VISA EUROPE
“EU Consumer Spending Barometer”, realizzato in collaborazione con
Markit Economics, evidenzia che in
Europa i consumi effettuati nel primo trimestre del 2011 hanno registrato un incremento del 2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno e dello 0,3% rispetto all’ultimo
trimestre del 2010. Questa crescita è
la più forte registrata dalla metà del
2006 e rappresenta una decisa accelerazione dei consumi dall’inizio del
2010. Il Rapporto, basato sui dati di
spesa effettivi, rappresenta un indicatore economico affidabile e offre
una precisa diagnosi sulla salute dei
consumi europei. La Germania è il
traino di questa crescita, insieme ai
paesi dell’Europa dell’Est - in particolare Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria e Polonia che hanno dato impulso alla crescita
della spesa complessiva connotando
l’area come chiave nel contribuire
al miglioramento dell’economia in
Unione Europea.
.P. Morgan Asset Management, tra
le più importanti Società di gestione a livello internazionale, punta decisamente sul fixed income, nominando
Nicholas Gartside nuovo International
Chief Investment Officer del Global Fixed Income and Currency Group. Laureato in Storia e Scienze Politiche presso
l’Università di Durham e con un master
in Relazioni Internazionali presso l’Università di Cambridge, Nicholas Gartside,
vanta il CFA e l’Investment Management
Certificate rilasciati dalla UK Society of
Investment Professionals. L’ingresso di
Gartside, che avrà la responsabilità di
guidare e di sovraintendere le attività
internazionali nell’ambito del reddito
fisso di J.P. Morgan A.M., è il risultato di
un’importante campagna acquisti che la
Società statunitense ha portato a termine negli ultimi 2 anni. In J.P. Morgan A.M.
Gartside sarà anche co-gestore dei fondi
obbligazionari multi-sector e farà parte
del Currency Investment Policy Committee (CIPC) della Società.
J
Catene alberghiere
Debutta il brand AC HOTELS BY MARRIOTT
A
NTONIO CATALÁN, Presidente e fondatore della catena spagnola AC Hotels
e J.W. Marriott, Presidente e CEO di Marriott
International, hanno annunciato la nascita
ufficiale di AC Hotels by Marriott, brand nato
dall’accordo di joint venture stipulato da AC
Hotels e Marriott International a inizio anno.
Questo importante accordo consente alle due
catene di fondere in un unico progetto il prodotto AC e le piattaforme di marketing e di
vendite di Marriott. Con l’ufficializzazione della
nascita del brand, le prenotazioni AC Hotels by
Marriott potranno essere effettuate tramite il
sito Marriott.com, uno dei 10 siti che registrano il maggior volume di vendite al mondo.
Gli ospiti delle strutture AC Hotels by Marriott
potranno inoltre usufruire dei benefici del programma Marriott Rewards, uno dei migliori e dei
più utilizzati programmi di fidelizzazione con più
di 35 milioni di iscritti. L’obiettivo di AC Hotels by
Marriott è diventare la catena leader nel settore
dell’ospitalità urbana a 4 stelle. Per celebrare il
lancio del nuovo brand, AC Hotels by Marriott
offre il 15% di sconto fino all’8 gennaio 2012 per
le prenotazioni effettuate con almeno 14 giorni di
anticipo rispetto alla data di arrivo (le condizioni
possono variare a seconda dell’hotel prescelto).
Per maggiori informazioni e per le prenotazioni
visitare il sito www.marriott.com e selezionare il
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news e personaggi
UN MONDO DI NOTIZIE
Hotel.info, nuova sede a Singapore
Approda in Italia
il pluripremiato Allianz
RCM China Fund
seguito del sorpasso ufficiale della Cina, affermatasi lo scorso anno
come seconda maggiore economia al
mondo in termini di prodotto interno
lordo, davanti a Germania e Giappone, il fondo Allianz RCM China Fund
è recentemente divenuto disponibile
anche per gli investitori retail italiani.
Christina Chung, gestore del fondo,
ha ottenuto il rating A da Citywire
(Austria, Francia, Svizzera e Spagna)
e il fondo si è aggiudicato il rating
qualitativo Superiore di Morningstar.
Christina Chung e il suo team operano direttamente da Hong Kong, e il
portafoglio high conviction è basato
sulla ricerca fondamentale e la selezione bottom-up dei titoli. Non avendo
vincoli di benchmark, il team si avvale dell’approfondita conoscenza delle
realtà locali per analizzare le società
presenti nell’intero universo di investimento cinese, spesso individuando
opportunità e segmenti di nicchia trascurati dagli investitori mainstream.
L’ottimo track record di lungo periodo
del team di gestione del portafoglio
recentemente è stato premiato con diversi riconoscimenti in Europa, tra cui il
primo posto assegnatogli da Lipper per
la performance a 5 anni in Austria e in
Svizzera nel 2011.
A
Creacasa sigla un accordo
con Assurat Solution
e amplia la propria offerta
C
REACASA, società 100% Credem specializzata nei
finanziamenti per le famiglie e nei prodotti assicurativi legati all’acquisto, ristrutturazione e gestione della
casa, ha siglato un accordo con Assurant Solutions, parte
del Gruppo Assurant Inc., leader specializzato in prodotti
assicurativi e servizi affini, ampliando così la sua offerta.
Creacasa distribuirà infatti in Italia le polizze LifeStyle e
HomeWarranty di Assurant Solutions. In particolare, LifeStyle è la nuova polizza che ha l’obiettivo di contribuire alla
protezione del tenore di vita del cliente. Da poco lanciata
sul mercato, offre un pacchetto di coperture differenziate
anche in base allo status lavorativo dell’assicurato. HomeWarranty è invece una polizza assicurativa a copertura dei
principali beni presenti all’interno dell’abitazione, come gli
elettrodomestici o la caldaia. La copertura interviene in caso di guasto meccanico coprendo il valore della riparazione, e può prevedere anche la sostituzione con bene equivalente
o la liquidazione di un valore predefinito del bene.
GRUPPO ROBERTO
CAVALLI E GRUPPO
UCCAL:
JOINT VENTURE
PER LA CINA
IL GRUPPO ROBERTO CAVALLI,
uno tra i più prestigiosi nomi della
moda italiana a livello internazionale, ha siglato un accordo quadro di
joint venture con il Gruppo UCCAL,
con sede a Shanghai, che vanta più
di dieci anni di esperienza nello sviluppo del canale retail in Cina con la
gestione di oltre 700 punti vendita.
Contestualmente alla firma dell’accordo quadro di joint venture tra
il Gruppo Cavalli e UCCAL si sono
anche definiti i termini e le condizioni degli accordi di distribuzione
in esclusiva per i canali retail e wholesale con Staff International per
la collezione in licenza a marchio
“Just Cavalli” e con Dressing per
la collezione in licenza a marchio
“Class Roberto Cavalli”. Tutti gli accordi avranno una durata di 5 anni
rinnovabili per altri 5 a partire dalle
collezioni primavera/estate 2012 e
comprendono tutti i prodotti readyto-wear, borse, calzature e piccola
pelletteria delle collezioni “Roberto Cavalli”, “Just Cavalli” e “Class
Roberto Cavalli”. In particolare, le
prime aperture delle boutique monomarca a marchio “Roberto Cavalli” sono previste rispettivamente
a Pechino e Shanghai tra la fine del
2011 e l’inizio del 2012. Tutti i monomarca “Roberto Cavalli” saranno
gestiti direttamente dalla nuova società in joint venture – denominata
Roberto Cavalli China Ltd – e detenuta al 75% dal Gruppo Roberto
Cavalli e il restante 25% dal partner
UCCAL. Obiettivo della joint venture è l’apertura e la gestione di 5
punti vendita “Roberto Cavalli” nei
prossimi cinque anni oltre che la
promozione dell’immagine del marchio attraverso l’organizzazione di
eventi, sfilate, pubblicità ed iniziative editoriali in un mercato così importante e in forte sviluppo come
quello cinese.
SORGENIA E KKR:
AL VIA UNA
JOINT-VENTURE
PER L’EOLICO
IN FRANCIA
SORGENIA (gruppo CIR), uno dei
principali operatori energetici italiani, e la società di investimenti
globale Kohlberg Kravis Roberts
& Co. L.P (gruppo KKR) annunciano di aver raggiunto un accordo di
partnership per la produzione di
energia eolica in Francia. I fondi
di investimento di Partners Group
AG investiranno con KKR nella
joint-venture. Gli asset saranno gli
impianti eolici realizzati da Sorgenia in Francia, con una capacità di
circa 153 MW (circa 149 MW - di
cui 41 MW con aerogeneratori in
affitto - interamente controllati dalla joint-venture e circa 16 MW con
una partecipazione del 25%) e progetti autorizzati in avanzata fase di
sviluppo per circa 95 MW. La jointventure sarà partecipata pariteticamente dai due soci. A Sorgenia sarà
affidata la gestione del business, e
la prosecuzione dell’attività di sviluppo in Francia della pipeline di
progetti nelle fonti rinnovabili eoliche e fotovoltaiche.
Novità in libreria
La nuova fiscalità
degli organismi
di investimento collettivo
in valori mobiliari
di Giuseppe Andrea Giannantonio e Michele Aprile;
con la collaborazione di MondoHedge, Edizioni FAG Milano
A
TTESA da oltre 5 anni, la riforma è il
primo fondamentale tassello di riformulazione delle regole di tassazione del settore che si dovrebbe completare entro fine
mese con l’approvazione delle norme che
introducono in Italia la direttiva UCITS IV. Il
volume “La nuova fiscalità degli organismi
di investimento collettivo in valori mobiliari”,
pubblicato tempestivamente con la collaborazione di MondoHedge, fornisce un importante ricostruzione del quadro normativo di
riferimento ad oggi esistente evidenziando i
dubbi interpretativi più delicati e le soluzioni
tecniche più idonee per dirimerli. Nei quattro
capitoli di cui è composto il libro descrive i
pilastri della riforma e in particolare: i) il regime impositivo degli OICR italiani; ii) il regime
fiscale dei partecipanti; iii) il regime transitorio; iv) il regime fiscale degli OICVM esteri
Il Gruppo Ferretti inaugura lo stabilimento produttivo in Brasile
l Gruppo Ferretti, tra i leader mondiali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motor yacht, con un portafoglio
unico di prestigiosi brand, tra i più esclusivi della nautica mondiale,
rafforza la propria leadership sul mercato brasiliano con l’inaugurazione ufficiale dello stabilimento produttivo di Ferrettigroup Brasil,
situato nelle vicinanze di San Paolo. Il nuovo impianto, avviato alla
fine del 2010, è tra i più grandi di tutta l’America Latina, con una
superficie complessiva pari a circa 145.000 mq, di cui 45.000 mq
coperti. Il cantiere è in grado di realizzare a regime fino a 120 imbarcazioni all’anno della lunghezza massima di 83 piedi, appartenenti
alla gamma del Gruppo Ferretti e destinate interamente a soddisfare il mercato brasiliano. L’impianto di Ferrettigroup Brasil attualmente produce 11 modelli del brand Ferretti Yachts, 2 modelli del
brand Pershing e 1 modello del brand Bertram. Fondata nell’aprile
2010 a seguito di una joint venture con il partner storico Marcio
Latorre Christiansen, che attraverso una collaborazione ultraven-
I
tennale ha portato il Gruppo Ferretti ad essere considerato come il
punto di riferimento sul mercato nautico brasiliano, Ferrettigroup
Brasil costituisce oggi il centro per la produzione, la commercializzazione e l’assistenza post-vendita di tutte le imbarcazioni del
Gruppo sul mercato brasiliano e sta contribuendo all’ulteriore
espansione del suo business in Brasile.
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fondi
IL NUOVO REGIME FISCALE
Le tasse si pagano
solo all’ incasso
a cura Costanza Merzari
dottore commercialista
Synergia Consulting Group
D
AL PRIMO LUGLIO entra in vigore in Italia la
nuova normativa riguardante la tassazione dei
prodotti del risparmio gestito. Per
comprendere appieno le modifiche
introdotte dal Legislatore, viene
riportata di seguito una disamina
della tassazione ante 1° luglio 2011
per poi approfondire le novità introdotte e che entreranno in vigore
a partire dal 1° luglio 2011. L’intervento in esame è focalizzato sulla
tassazione delle persone fisiche.
ŠREGIME FISCALE ANTE
1° LUGLIO 2011
Fino al 30 giugno 2011, la normativa fiscale prevedeva che i proventi del fondo di investimento
mobiliare maturati nell’esercizio
non concorressero a formare il
reddito imponibile dei partecipanti
persone fisiche non imprenditori.
Tali proventi non erano soggetti a
ritenuta alla fonte e non dovevano
essere indicati nella dichiarazione dei redditi del risparmiatore.
La tassazione avveniva mediante
l’applicazione di un’imposta sostitutiva effettuata dalla società
di gestione del fondo mobiliare,
conteggiata sui proventi maturati
giorno per giorno. Infatti, il prelievo veniva operato giornalmente
sull’incremento di valore del fondo
rispetto alla quotazione del giorno
precedente. Questo delta è definito
“NAV” (Net Asset Value). La misura dell’imposta calcolata giornalmente dalle SGR era generalmente
LA NORMATIVA SUI
FONDI DI DIRITTO
ITALIANO FINALMENTE
SI ADEGUA A QUELLA
APPLICATA NEL RESTO
D’ EUROPA
pari al 12,50%. Diversamente, per
i fondi mobiliari con meno di 100
partecipanti e limitatamente alla
parte del risultato della gestione
maturato in ciascun anno riferibile alle partecipazioni qualificate, si
applicava la ritenuta del 27%. L’imposta era conteggiata, pertanto,
sul provento maturato al momento
della valutazione della partecipazione detenuta nel fondo comune
di investimento.
ŠREGIME FISCALE POST
1° LUGLIO 2011
Dal 1° luglio 2011 le regole cambiano. La tassazione delle quote detenute in fondi comuni d’investimen-
to mobiliari non è più applicata sul
risultato di gestione maturato, ma
sui proventi “percepiti” dagli investitori in sede di effettivo riscatto,
liquidazione e/o cessione delle quote (ovvero sui proventi realizzati).
L’imposta sostitutiva applicata su
tali proventi percepiti è rimasta invariata, e quindi pari al 12,50%. Di
conseguenza, con l’entrata in vigore della nuova disciplina fiscale, la
tassazione è imputata per cassa in
capo all’investitore ma solamente
nel momento del disinvestimento. Con la riforma in esame, si
passa da un sistema di tassazione
alla fonte ad uno di tassazione al
momento dell’effettiva percezione ossia sul realizzo del provento
da parte del risparmiatore che ha
sottoscritto le quote del fondo di
diritto italiano. Così facendo, la disciplina fiscale viene uniformata a
quella europea. In concreto, la tassazione opererà dal 1° luglio 2011
con le seguenti modalità: a) prelievo immediato del 12,5% sulle plusvalenze effettivamente realizzate;
b) attribuzione di un credito d’imposta del 12,5% sulle minusvalenze, ovvero sulle perdite realizzate;
La tassazione del risparmio
gestito in Italia
tipologia di investimento
tipo di tassazione
fino al 30/6/2011
dal 1/7/2011
fondi comuni italiani
fondi e Sicav estere
gestioni patrimoniali
sul maturato
sul realizzato
sul maturato
sul realizzato
sul realizzato
sul realizzato
tale credito d’imposta è utilizzabile entro i quattro anni successivi a
quello in cui il credito è attribuito
ed entro certi limiti; c) impossibilità di compensare a livello fiscale
i guadagni realizzati sui fondi con
precedenti perdite (“minusvalenze”) di qualsiasi natura; d) possibilità di utilizzare il credito d’imposta solamente a compensazione
del prelievo sui “redditi diversi” di
natura finanziaria (tipicamente su
titoli azionari ed obbligazionari,
ma non su fondi comuni di investimento italiano o Sicav).
ŠCOME SI DEVE
COMPORTARE
L’INVESTITORE
Esaminiamo quindi le diverse situazioni in cui può incorrere il risparmiatore.
Primo Caso. Il risparmiatore che
detiene una quota in un fondo comune di investimento italiano, decide di vendere tale quota entro il
30/06/2011. In tale ipotesi, il valore
delle quote ha già scontato gli effetti fiscali che, come detto, sono
scontati giornalmente dalla SGR.
Pertanto al momento del riscatto
non verrà applicata alcuna ritenuta d’imposta, già applicata dal gestore del fondo.
Inoltre, qualora dovesse realizzare
una minusvalenza, non potrà utilizzare la stessa in compensazione
con eventuali plusvalenze future.
Secondo caso. Il risparmiatore
decide di acquistare una quota in
un fondo comune di investimento italiano dopo il 1° luglio 2011.
A seguito della riforma, il valore
giornaliero del fondo è al lordo
dell’imposta sostitutiva e di conseguenza gli effetti fiscali si verificheranno solamente al momento
della dismissione. Di conseguenza
il risparmiatore potrà trovarsi in
due diverse situazioni:
a) Realizzazione di una plusvalenza: tale guadagno rappresenta un “reddito di capitale” e su di esso verrà operata
una ritenuta d’imposta del
12,5%, senza possibilità di
compensazione con altre eventuali minusvalenze accumulate in passato;
b) Realizzazione di una minusvalenza: sul valore della perdita verrà calcolata l’imposta
sostitutiva del 12,5% che costituirà un credito d’imposta da
utilizzarsi fino al quarto anno
successivo per compensare
eventuali “redditi diversi” di
natura finanziaria (su titoli
azionari e obbligazionari).
Tale minusvalenza non può
essere utilizzata su eventuali
future plusvalenze derivanti
da fondi comuni e nemmeno
sullo stesso fondo da cui era
stata originata, poiché redditi
di capitale.
da sapere
ŠNav
Acronimo di Net Asset Value,
ovvero valore netto del patrimonio. E’ l’equivalente della
quota. Infatti indica il valore di
mercato di una singola quota
di uno strumento finanziario
di un prodotto di investimento
collettivo (fondo comune, sicav , Etf). Si ottiene dividendo
il valore del patrimonio netto
complessivo del prodotto per
il numero di tutte le quota in
circolazione.
ŠProventi finanziari
Rappresentano le componenti economiche derivanti
dalla gestione o dal possesso
di investimenti finanziari, sia
temporanei che duraturi. Rappresentano quindi i guadagni,
rispetto al capitale conferito,
che il sottoscrittore di quote
di fondi comuni o di Sicav realizza dalla vendita dell’investimento.
Terzo caso. Il risparmiatore che
detiene una quota in un fondo
comune di investimento italiano
acquistato prima del 30/06/2011, e
decide di vendere tale quota dopo
il 01/07/2011.
Valgono le medesime regole esposte al punto di cui sopra (“Il risparmiatore decide di acquistare una
quota in un fondo comune di investimento italiano dopo il 1° luglio
2011”), con l’unica discrimante
che il valore della plusvalenza/minusvalenza è calcolato nel seguente modo:
valore di dismissione della quota –
valore della quota al 1° luglio 2011
= plusvalenza/minusvalenza
Un esempio.
Tizio ha acquistato il 12/04/2011
una quota del Fondo comune di investimento mobiliare Gamma per
un ammontare di Euro 200,00. Il
01/07/2011, all’apertura dei mercati,
tale quota è valutata in Euro 230,00
al netto dell’imposta (regime fiscale precedente). Tizio decide di cedere la quota il 23/07/2011; la quota
in tale data vale 300,00. Il reddito
di capitale di Tizio ammonta quindi a 70,00 euro, senza tuttavia aver
scontato alcuna tassazione. Tizio,
ŠSGR
Acronimo di Società di Gestione del Risparmio. Si tratta di
società per azioni alle quali è
riservata la possibilità di offrire
sia il servizio di gestione collettiva e sia quello individuale
di patrimoni. Più in particolare,
hanno l’autorizzazione a istituire fondi comuni di investimento, a gestire fondi comuni
di propria o altrui istituzione,
nonché patrimoni di Sicav, e a
prestare il servizio di gestione
su base individuale di portafogli di investimento.
infatti, deve ricordarsi che sui 70,00
di reddito la Società gestore del
Fondo Gamma applicherà l’imposta sostitutiva del 12,50%, pari ad
Euro 8,75. Il guadagno netto del periodo dal 1° luglio in poi ammonta
quindi ad Euro 61,25.
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fondi
AMERICA LATINA
Ma in Sudamerica
non c’è solo il Brasile
a cura di Giulio Palumbo
N
PERÙ, ARGENTINA, COLOMBIA E CILE OFFRONO
INTERESSANTI POSSIBILITÀ DI INVESTIMENTO.
E NEGLI ULTIMI ANNI HANNO OTTENUTO
PERFORMANCE DI CRESCITA SUPERIORI A BRASILIA
EI GIORNI SCORSI è
passato da Milano, Alex
Duffy, gestore dal 2009
del Fondo di Fidelity FF
Latin America Fund e lo abbiamo
intervistato prima che partisse per
Madrid, dove avrebbe continuato la
sua presentazione
europea del fondo che
gestisce.
COLOMBIA
Duffy, è un uomo, aperto, cordiale, sicuro di sé,
delle proprie capacità (e
i risultati gli danno ragione, viste le performance
ottenute) e, ovviamente,
profondo conoscitore del
mercato latino americano.
PERÙ
Lavora in Fidelity da quando
si è laureato 8 anni fa all’Università di Nottingham in analisi economica. Nel tempo libero
ama leggere, andare in barca a
vela. E’ anche appassionato di
cricket. Lo scorso anno, dopo un CILE
lungo fidanzamento si è sposato.
“avrei voluto passare la luna di
miele nel Dorset” ci spiega divertito “anche perché passo sei
mesi l’anno in Sudamerica. Ma
mia moglie, che non era mai staARGENTINA
ta in Brasile, ha voluto andare a
Rio. E’ stata un’esperienza molto
interessante perché ho visto quel
Paese con occhi diversi e ho imparato molte cose”.
La prima domanda che facciamo
ad Alex Duffy è inevitabilmente
legata all’immagine che i Paesi
latino americani hanno, in particolare dal punto di vista politico
nel nostro Paese.
Š I Paesi dell’America Latina
BRASILE
hanno sicuramente possibilità di sviluppo, ma le loro
economie sono state sempre rese problematiche da
una classe politica spesso discutibile . Come
è la situazione
adesso?
E’
più stabile e
rassicurante?
Ad esempio la
Colombia tra
petrolio, carbone, energia idroelettrica è in pratica autosufficiente.
Quali sono gli aspetti positivi e quelli
negativi di investimento in
un Paese in cui la violenza
legata a droga e corruzione
hanno sempre segnato l’immagine di questo Paese?
“La politica si deve tenere in considerazione paese per paese perché le situazioni sono molto differenti. In Venzuela per esempio
la presenza del governo è massiccia nel mondo degli affari.
All’opposto il Cile che è politicamente molto stabile. Le elezioni
si svolgono senza problemi e il
trasferimento di potere da un
gruppo all’altro non genera pro-
blemi.Se si esamina la Colombia,
siamo ottimisti, tenendo conto
dei cambiamenti avvenuti negli
ultimi dieci anni. Negli anni 90
i problemi erano gravi, droga e
corruzione a livelli incontrollabili. Ma ora ci sono strutture in grado di controbattere questi aspetti
negativi e gli investitori internazionali sono protetti sotto questi
aspetti. Ora Bogotà è più simile
a Mexico City, mentre in passato l’esplorazione petrolifera, per
esempio significava esporsi a
grandissimi rischi personali ed
era assolutamente off limits. Ora
questa attività è sicura e l’incremento continuo della produzione
di petrolio ne è una conferma,
pur con certi risvolti politici. Ma
non è importante per noi se ci focalizziamo sui fondamentali del
business. Il migliore in assoluto è
stato il Brasile del 2003, quando
è arrivato al governo il presidente Lula. Molti erano preoccupati,
non si sapeva quale sarebbe stata
la sua politica economica poi si
è visto che ha creato le migliori
opportunità di crescita.
Ora il Perù è in una fase critica,
di alta volatilità. Presto ci saranno nuove elezioni e bisognerà
attendere gli sviluppi politici che
ne deriveranno. Quindi in questo Paese stiamo selezionando le
aziende che in assoluto espongano al minor rischio possibile”.
Š Il Brasile è molto protezionistico per quanto riguarda le importazioni. In
pratica conviene andare a
costruire là piuttosto che
pagare dazi enormi. Gli
altri Paesi dell’ America
Latina seguono la stessa
filosofia o c’è più libertà di
importazione di beni?
“E’ vero, il Brasile è molto protezionista, ma Cile e Messico sono
molto più aperti. Un eccesso di
protezionismo va a detrimento
dello sviluppo: aumenta i costi
interni, erode la capacità d’acquisto e quindi frena l’aumento
dello stile di vita. Nonostante gli
alti dazi, il Brasile impota quantitativi significati di acciaio. I mercati si devono necessariamente
aprire, incrementategli scambi
commerciali, altrimenti a lungo
termine questo modello di sviluppo diventa insostenibile”.
Š Molti Paesi sono ricchi di
materie prime (argento
rame e oro in Perù; Rame
e Litio in Cile; argento in
Messico) lo sviluppo di questi Paesi è legato solo a
questi settori oppure si prevedono sviluppi ulteriori in
altri settori, magari legati
allo sviluppo demografico e
sociale della popolazione?
›Alex Duffy
GESTORE DI FIDELITY FF
LATIN AMERICAN FUND
“Sarebbe sbagliato considerare questi Paesi come semplici
esportatori di materie prime nel
mondo. Certo rappresentano un
aspetto importante. Per esempio
l’estrazione mineraria incoraggia
investimenti, crea posti di lavoro
e quindi ricchezza. Negli ultimi
dieci anni questo fenomeno è stato favorito anche dall’aumento
dei prezzi delle materie prime.
Ora si apre una nuova fase, quella
del decollo dello sviluppo interno, diversamente focalizzato Paese per Paese. In tutti comunque
sale la qualità della vita, che è anche più serena. L’aumento del potere d’acquisto porta all’aumento
dei consumi vuol dire apertura di
nuovi punti vendita al dettaglio di
grandi dimensioni, come i centri
commerciali”.
Š Il Perù negli ultimi 5 anni
ha avuto il maggior aumento del Pil in percentuale, quasi doppio rispetto al
Brasile, quali sono i fattori di questa performance e
se è una performance destinata a durare nel tempo
e fino a quando?
“Sono diversi i fattori che spiegano la crescita del Perù. Innanzi tutto l’abbondanza di risorse
naturali che ha guidato gli investimenti con un incremento del
25% che ha portato alla creazione
di tantissimi posti di lavoro in un
Paese con un rapporto tra Pil e
popolazione a bassoredito. Anhe
la Colombia si trova in una situazione simile, sono Paesi da seguire con grande attenzione perché
si trovano allo stesso punto in cui
si trovava il Cile 10/15 anni fa (e
il Cile è il Paese che si è sviluppato di più) Ora Perù e Colombia
stanno seguendo la stessa strada.
Il loro sviluppo non è solo legato
all’aumento del costo delle commodity. Gli stipendi medi e il Pil
pro capite sono i più bassi della
regione e si prevedono nei prossimi 5/10 anni incrementi significativi. A parte le incognite che
possono venire da eventuali modificazioni politiche che facciano da freno, come è successo in
Cina di recente”.
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038
fondi
ABERDEEN GLOBAL LATIN AMERICAN EQUITY
Questi sono davvero
I Paesi per giovani
JOANNE IRVINE,
A CAPO DELLA
DIVISIONE SUI PAESI
EMERGENTI ILLUSTRA
IL PANORAMA DI UNA
REGIONE IN CONTINUA
EVOLUZIONE
a cura di Elena A. Bonanni
“N
EI PROSSIMI ANNI
i consumi diventeranno il nuovo
motore della crescita dell’America latina”. Ne è
convinta Joanne Irvine, dal 1996
nella società di gestione del risparmio Aberdeen e oggi a capo della
divisione sui Paesi emergenti (ex
Asia) con sede a Londra, una qualifica da dottore commercialista ed
esperienze nella finanza d’impresa,
nella raccolta di finanziamenti allo
sviluppo per società private. Che
spiega: “Nel passato la regione ha
avuto forti performance soprattutto grazie alle materie prime: l’Msci
Em La è stato il migliore negli ultimi 15 anni tra l’indice asiatico, europeo e dei mercati emergenti ed
è più che quadruplicata nell’ultimo
decennio. I soldi delle commodity
sono stati usati per pagare i debiti
e finanziare gli investimenti”. Così
oggi il panorama è quello di una regione in evoluzione. Accanto allo
sviluppo di un processo democratico più stabile in molti Paesi, si
assiste infatti al miglioramento dei
fondamentali economici. “Il primato nella fornitura di materie prime
a livello mondiale ha portato al
surplus nella bilancia commerciale
– afferma Irvine – sono state adottate politiche fiscali e monetarie
più oculate, nell’ultimo decennio
c’è stato un contenimento dell’inflazione e sono stati introdotti
obiettivi sull’aumento dei prezzi,
con la conseguente riduzione dei
tassi di interesse nel ciclo economico”. Ma la chiave dello sviluppo
futuro non è più solo sotto terra
nelle miniere o nelle distese di
cacao: passa per le persone. “La
presenza di popolazioni giovani e
in aumento e il conseguente incremento della forza lavoro stanno
incidendo positivamente su redditi
e potere d’acquisto, alimentando
la crescita interna e diminuendo la
dipendenza della regione dal mondo sviluppato”. Basti pensare che
il 20% della popolazione giapponese e oltre il 15% di quella di Stati
Uniti, Regno Unito ed Eurozona
hanno più di 65 anni (e il trend
di invecchiamento è destinato a
Il debito pubblico dei principali Paesi
I Paesi emergenti
hanno un debito
rispetto al Pil
molto contenuto.
Il progetto Minha Casa, Minha vida
Brasile: tre milioni di nuove case
N
OVE MILIONI DI
BRASILIANI nel 2010
erano alla ricerca della prima casa: erano sette nel
2009 (dati Ice). Un trend
che mette in luce le opportunità del mercato immobiliare brasiliano. In questo
contesto l’idea di Fenice
Investimenti è puntare
sull’housing sociale. La
società di gestione del risparmio indipendente con
sede a Lugano ha avviato
un fondo immobiliare per
investire nel progetto residenziale brasiliano Minha
Casa, Minha Vida. Si tratta
di un programma di governo che fa parte del Piano di
accelerazione alla Crescita
(Pac) varato dal governo
di Lula (confermato dall’attuale presidente Dilma
Roussef) che ha l’obiettivo di agevolare l’accesso
delle famiglie brasiliane
all’acquisto della prima
casa. Minha Casa, Minha
Vida prevede il finanziamento da parte della Caixa
Economica Federal e la
costruzione di 3 milioni di
abitazioni in Brasile entro il
2014. Fenice Investimenti,
dopo la chiusura del primo
periodo di sottoscrizione
del fondo, il Brazil Real
Estate Fund con investimento minimo a partire
da 125mila euro, è ora entrata nella fase operativa
continuare). Al contrario, in Brasile, Cile, Colombia, Messico non
si arriva al 10 per cento. Il tasso
di crescita che gli esperti di Aberdeen si attendono per il futuro in
America Latina è tra il 4 e il 5 per
cento. Mentre la stima per l’Eurozona nel 2011 è attorno all’1,6 per
cento. Per il 60% gli investimenti
del fondo Aberdeen Global Latin
American Equity (sicav lussemburghese con 665,2 milioni di dollari Usa) sono investiti in Brasile e
per il 21% in Messico tramite la ricerca di opportunità direttamente
sul territorio con visite in azienda.
Piacciono anche Colombia e Cile
ma al momento sono considerati
cari. Le società in portafoglio hanno un ritorno sull’equity in media
del 23,1% (dato storico), un rapporto prezzo/utili 2011 del 12,8 un dividend yield del 2,3 per cento. Nel
complesso Aberdeen, che investe
nella regione dagli anni 80, rileva
che le società dell’area hanno sperimentato un netto miglioramento
di orientamento e redditività, che
dando avvio al piano di
investimenti. Nello specifico, si tratta di due cantieri
a Maceiò e a Fortaleza nel
Nord-Ovest del Paese, per
una superficie di 70mila
mq e 700 abitazioni destinate a cittadini brasiliani a
basso reddito. Gli alloggi
di 45/50 mq costeranno
circa 55-60mila real (2426mila euro) e le vendite
saranno effettuate a partire
dal 2011, con la previsione
di chiudere il progetto e le
assegnazioni entro il 2013.
L’obiettivo del fondo è generare ritorni elevati già
nell’arco di 24 mesi con
cash flow netti positivi già
dal dodicesimo mese.
Joanne Irvine
Aberdeen
Global Latin
American Equity
l’indebitamento si è ridotto, che i
bilanci sono più solidi e le distribuzioni dei dividendi in aumento.
Con un mercato che sta ampliando l’offerta di titoli: in Brasile tra
il 2004 e il 2007 ci sono state 145
Ipo e, dopo la flessione del 2008 e
2009, nel 2011 sono state registrate
sette Ipo e altre nove sono in pre-
parazione. Ma si sta verificando anche un cambio culturale: le società
riconoscono che per competere
sulla scena globale devono adottare le best practice a livello globale.
Tanto è vero che nel 2000 è nato
il Novo Mercato, un listino che richiede consiglieri indipendenti,
adozione degli Ifrs o Gaap statunitensi e altri parametri di governance. In questo contesto piacciono le
società esposte alle ricadute positive della crescita demografica:
supermercati, banche e department stores. Un esempio di titolo
finito nel portafoglio di Aberdeen
è Lojas Renner, operatore brasiliano di grandi magazzini che ha
registrato dopo l’Ipo del 2005 un
aumento della redditività da 142,5
milioni di real a 374,2. Ma sul listino sono ormai una realtà importante le società leader a livello
mondiale nel settore dei consumi.
Da Walmex, la controllata messicana di Walmart, a Femsa, conglomerata messicana nel settore delle
bevande con la catena di minimarket più estesa del Messico. Da Santa Cruz, controllata brasiliana di
Bat, alla controllata messicana di
Kimberly-Clark. E ancora: Natura,
produttore di cosmetici; Fatabella,
operatore cileno al dettaglio quotato in Borsa che gestisce grandi
magazzini, negozi di attrezzature
per la casa, supermercati e centri
commerciali; le banche retail locali, come Itau, Banorte, Santander Cile e Bradesco. Quest’ultima,
per esempio, permette di ottenere
un’esposizione alla forte crescita
domestica tramite una estesa rete
di filiali, ed esposizione alla forte
crescita dei prestiti al dettaglio e al
mercato immobiliare abitativo. Ma
le commodity non sono dimenticate: tra le scelte di Aberdeen troviamo Tenaris, società made in Italy
quotata anche sulla Borsa brasiliana. Il produttore e fornitore globale di manufatti di acciaio saldato
è apprezzato per il management
esperto, la strategia chiarae i clienti nel settore petrolifero, come Petrobras.
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040
indicazioni operative
SCELTE DI INVESTIMENTO
I portafogli del mese
a cura dell’ ufficio studi di Investire
L
E TRE ALLOCAZIONI di portafoglio sviluppa-
te dall’ufficio studi di Investire derivano da
quanto descritto nella sezione Trend – Osservatorio Economia & Mercati. Due profili
di investimento sono rappresentativi delle classiche
esigenze di preservazione del valore del capitale e di
crescita del capitale in termini reali, mentre il terzo ha
l’obiettivo di fornire un rendimento superiore con una
strategia di investimento opportunistica.
La posizione azionaria è rimasta invariata su un livello
leggermente inferiore rispetto al benchmark (o modesto per il profilo flessibile). La posizione obbligazionaria è rimasta invariata (o ridotta per il profilo flessibile) e rimane più leggera rispetto al benchmark, su
scadenze più brevi, e molto diversificata rispetto ai titoli di stato. La allocazione azionaria favorisce le aree
con la crescita prevista più elevata e i Paesi che hanno
adottato politiche più pro-cicliche. Perciò in Europa
si mantiene una allocazione preferibilmente su Germania, caratterizzata da una crescita economica ben
superiore al resto della UE, diversificando con piccole posizioni sui Paesi nordici e sul mercato svizzero. Il
resto della posizione azionaria è sul mercato americano e sui Paesi emergenti (Asia e in parte America Latina) e una esposizione a fondi con strategia long/short.
La allocazione obbligazionaria prevede una posizione
complessivamente inferiore (conservativo) o neutrale
(aggressivo) rispetto al benchmark, composto da soli
titoli governativi, e con un mix molto diversificato. I
titoli di stato costituiscono una piccola parte della posizione e hanno una durata inferiore. La posizione in
titoli non governativi è stata ridotta ai titoli societari
high yield, visto il buon rendimento da inizio anno. Invariata l’esposizione ai titoli obbligazionari dei Paesi
emergenti e le allocazioni in obbligazioni convertibili
e in obbligazioni legate all’inflazione, in un’ottica di
diversificazione e di protezione nel caso di rialzo delle
aspettative di inflazione. Nel profilo flessibile è stata
tolta la posizione in obbligazioni legate alla inflazione dei Paesi emergenti. Nelle strategie a rendimento
assoluto rimangono invariate le posizioni. Le posizioni sono su strategie legate alla volatilità nell’ottica di
protezione in caso di correzione dei mercati azionari,
su obbligazionarie absolute return e su long/short. Si
mantiene una prevalente esposizione all’Euro, con
una modesta diversificazione su Dollaro e sulle valute
dei Paesi emergenti.
Bilanciato Conservativo
1
25%
30%
30% 45% 0% 25% -
Totale Monetario
Totale Obbligazionario
Totale Absolute Return
Totale Azionario
45%
Bilanciato Aggressivo
2
25%
75%
31%
Totale Monetario
Totale Obbligazionario
Totale Absolute Return
Totale Azionario
Flessibile
3
17%
0% 25% 0% 75% -
20%
32%
20% 32% 31% 17% -
Totale Monetario
Totale Obbligazionario
Totale Absolute Return
Totale Azionario
Š
1
Bilanciato Conservativo
BENCHMARK
OBIETTIVO
30%
45%
Conservazione del capitale e redditività presumibilmente costante nel
tempo con volatilità relativamente
bassa.
25%
JPMorgan Cash Euro 1 mese
JPMorgan EMU
(Obbligazioni Governative area Euro)
MSCI EMU TR Net
LIMITI
10-40% Azionario
0-20% Mercati emergenti
(Obbligazioni e Azioni)
ORIZZONTE
TEMPORALE
medio (3-5 anni)
benchmark
Monetario
TOTALE MONETARIO
Titoli di Stato Breve Scadenza (< 5 anni)
Titoli di Stato Euro Core
Obbligazioni Societarie
Obbligazioni High Yield
Obbligazioni Inflation Linked
Obbl. Paesi Emergenti
Obbligazioni Convertibili
TOTALE OBBLIGAZIONARIO
Obbligazionari Absolute Return
Azioni Long/Short Market Neutral
Volatilità
TOTALE ABSOLUTE RETURN
Azioni Germania
Azioni Euro
Azioni Nordic
Azioni USA
Azioni Giappone
Azioni Paesi Emergenti (Asia, Latin America)
TOTALE AZIONARIO
TOTALE PORTAFOGLIO
Euro
USD
YEN
EM
TOTALE ESPOSIZIONE VALUTARIA
30%
45%
0%
25%
100%
100%
100%
Investitore tipo
Impiegato nella fase finale della
propria carriera (50-55 anni),
impiegato con importanti spese in
corso (es.mutuo), imprenditore o
professionista per i quali l’attività imprenditoriale o professionale costituisce la parte principale
del proprio patrimonio e di conseguenza rappresenta la maggiore
fonte di rischio.
Obiettivo primario è la conservazione del capitale in quanto
l’investitore ha sia una limitata
tolleranza alla volatilità dei propri investimenti che una limitata
capacità di prendere rischi.
esposizione
consigliata %
precedente esposizione
consigliata%
variazione %
17%
17%
6%
3%
5%
5%
4%
6%
3%
32%
20%
4%
5%
29%
6%
0%
2%
7%
2%
5%
22%
100%
83%
7%
2%
8%
100%
17%
17%
3%
3%
5%
8%
4%
6%
3%
32%
20%
4%
5%
29%
6%
0%
2%
7%
2%
5%
22%
100%
83%
7%
2%
8%
100%
0%
0%
3%
0%
0%
-3%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
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042
indicazioni operative
SCELTE DI INVESTIMENTO
Š
2
Bilanciato Aggressivo
BENCHMARK
OBIETTIVO
25%
Accrescimento del capitale in termini reali con volatilità elevata.
75%
JPMorgan EMU
(Obbligazioni Governative area Euro)
MSCI EMU TR Net
LIMITI
60-90% Azionario
0-30% Mercati emergenti
(Obbligazioni e Azioni)
ORIZZONTE
TEMPORALE
medio-lungo (5 anni)
benchmark
Monetario
TOTALE MONETARIO
Titoli di Stato Breve Scadenza (< 5 anni)
Titoli di Stato Euro Core
Obbligazioni Societarie
Obbligazioni High Yield
Obbligazioni Inflation Linked
Obbl. Paesi Emergenti
Obbligazioni Convertibili
TOTALE OBBLIGAZIONARIO
Obbligazionari Absolute Return
Volatilità
TOTALE ABSOLUTE RETURN
Azioni Long/Short
Azioni Germania
Azioni Euro
Azioni Nordic
Azioni Svizzera
Azioni USA
Azioni Giappone
Azioni Paesi Emergenti (Asia, Latin America)
TOTALE AZIONARIO
TOTALE PORTAFOGLIO
Euro
CHF
USD
YEN
EM
TOTALE ESPOSIZIONE VALUTARIA
0%
25%
0%
75%
100%
100%
100%
Investitore tipo
Impiegato nella fase iniziale della propria carriera (30 anni) che
intende destinare il risparmio a
fini di integrazione pensionistica,
professionista single con posizione
patrimoniale e finanziaria solida che intende destinare parte dei
propri investimenti a una gestione
più aggressiva. Obiettivo primario
è la crescita in termini reali del
proprio patrimonio. L’investitore
ha sia una elevata tolleranza alla
volatilità dei propri investimenti
che una buona capacità di prendere rischi in quanto ha un orizzonte
temporale medio-lungo.
esposizione
consigliata %
precedente esposizione
consigliata%
variazione %
0%
0%
3%
3%
3%
4%
5%
4%
3%
25%
3%
5%
8%
5%
15%
4%
5%
2%
25%
3%
8%
67%
100%
74%
2%
13%
3%
8%
100%
0%
0%
0%
3%
3%
7%
5%
4%
3%
25%
3%
5%
8%
5%
15%
4%
5%
2%
25%
3%
8%
67%
100%
74%
2%
13%
3%
8%
100%
0%
0%
3%
0%
0%
-3%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
Š
3
Flessibile
BENCHMARK
OBIETTIVO
6%
Realizzare un rendimento superiore al rendimento del mercato monetario nell’arco di un ciclo economico, cogliendo le opportunità di
volta in volta presenti nei mercati.
VAR mensile massimo
LIMITI
0-50% Azionario
0-100% Obbligazioni
0-30% Mercati emergenti
(Obbligazioni e Azioni)
ORIZZONTE
TEMPORALE
medio-breve (3 anni)
Monetario
TOTALE MONETARIO
Titoli di Stato Breve Scadenza (< 5 anni)
Titoli di Stato Euro Core
Obbligazioni Societarie
Obbligazioni High Yield
Obbligazioni Inflation Linked
Obbl. Paesi Emergenti
Obbl. Paesi Emergenti Inflation Linked
Obbligazioni Convertibili
TOTALE OBBLIGAZIONARIO
Obbligazionari Absolute Return
Azioni Long/Short Market Neutral
Volatilità
TOTALE ABSOLUTE RETURN
Azioni Germania
Azioni Nordic
Azioni USA
Azioni Paesi Emergenti (Asia, Latin America)
TOTALE AZIONARIO
TOTALE PORTAFOGLIO
Euro
USD
EM
TOTALE ESPOSIZIONE VALUTARIA
Investitore tipo
Qualunque investitore che desideri cogliere in maniera tattica
le opportunità di volta in volta
presenti sui mercati senza vincoli derivanti da una gestione a
benchmark. La strategia può costituire una parte importante del
portafoglio complessivo, ma non
rappresenta una riserva per potenziali spese future (casa, macchina) o per imprevisti. Obiettivo
primario è conseguire rendimenti superiori al mercato monetario
con una volatilità dei rendimenti
moderatamente superiore a gestioni di tipo obbligazionario.
esposizione
consigliata %
precedente esposizione
consigliata%
variazione %
20%
20%
3%
0%
5%
7%
5%
5%
0%
7%
32%
20%
5%
6%
31%
4%
3%
4%
6%
17%
100%
83%
9%
8%
100%
15%
15%
3%
0%
5%
10%
5%
5%
2%
7%
37%
20%
5%
6%
31%
4%
3%
4%
6%
17%
100%
81%
9%
10%
100%
5%
5%
0%
0%
0%
-3%
0%
0%
-2%
0%
-5%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
2%
0%
-2%
0%
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044
indicazioni operative
ANALISI GEOPOLITICA
Energia Russa?
No, Grazie
ASSUNTA LA
PRESIDENZA
EUROPEA,
LA POLONIA GUIDA
IL FRONTE DEI V4, IN
CHIAVE ANTI RUSSA
a cura di Claudia Segre
ENTRE L’EUROPA è ancora alla ricerca di veder concretizzarsi l’idea
di Unione Economica
e Monetaria, svincolandosi da una
realtà che la vede agire semplicemente sui presupposti di un’unione commerciale, sul lato politico
a metà maggio è stata segnata una
svolta con l’accordo del Gruppo dei
4 di Visegrad (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Polonia). I Paesi V4 hanno creato un battaglione di
pronto intervento a guida polacca,
le cui esercitazioni inizieranno l’anno prossimo con supervisione della
Nato, diventando così dal 2016 un
battaglione permanente. Dieci giorni dopo a Leningrado nell’incontro
dei Ministeri degli Esteri di Polonia,
Germania e Russia la frattura tra la
Polonia e la Germania è apparsa netta . L’incontro verteva sull’installazione del sistema di difesa dai missili
balistici (BMD) nell’Europa orientale, con i polacchi a favore e allineati
con gli Usa, le esigenze della Nato
in chiave anti russa e la Germania
sempre più vicina alla Russia , mag-
M
giore fornitore di gas alla Germania.
In Europa il 15% dell’energia totale
consumata ed il 31% dell’energia
elettrica provengono dal nucleare e
la decisione tedesca del 30 Maggio di
uscirne definitivamente entro il 2022
ha scatenato un’ondata di acquisti
sulle rinnovabili. Decisione opposta della Polonia che il 20 Maggio ha
lanciato il suo programma nucleare.
La costruzione della prima centrale
polacca inizierà nel 2014 e sarà pronta nel 2020. Ad oggi la Polonia può
contare sui ricchissimi giacimenti di
carbone che forniscono la quasi totalità dell’energia elettrica al Paese ma
l’impegno UE sulla riduzione dei gas
serra l’ha costretta all’opzione nucleare. A ciò si aggiunge una dipendenza dalla Russia per il 53% del gas ed
il 93% del petrolio importato. Se si
tiene conto che la Polonia ha appena
assunto la Presidenza UE a Giugno,
si può comprendere come un particolare focus sarà dato a rafforzare le potenzialità militari
europee a discapito dei rapporti con il Cremlino che
sull’approvvigionamento
energetico son sempre più
cruciali per l’UE. La Russia rappresenta il 75%
dei rifornimenti europei di petrolio
ed il 40% di quelli
di gas ma le tensioni
mediorientali hanno
stretto ancor
di più l’Unione
Europea alla
dipendenza russa. Già lo scorso
dicembre nella
pubblicazione
dei documenti riservati di Wikileaks il Dipartimento di Stato Usa si
mostrava preoccupato per i destini
energetici europei e soprattutto per
un’influenza russa preponderante, nonché per le relazioni tra Eni e
Gazprom. Se si confronta questa situazione creatasi in seno all’UE con
l’acceso dibattito sulla Presidenza
all’IMF dove il candidato europeo,
rappresentato dal Ministro dalle Finanze francesi Lagarde, è messa in
forse dalla prova di forza dei BRIC, si
può notare come sia un momento di
cambiamenti epocali e strutturali per
l’UE. I 27 cercano a fatica di riscattarsi in un ruolo geopolitico al centro
dello scacchiere internazionale ma
troppe forze giocano contro questa
necessità di affermazione. L’atteggiamento compiacente della Germania
verso la Russia è peculiare perché
i russi possano giocare allo sbaraglio nel tentare di indebolire i legami militari con gli Usa . D’altronde nel caso Libia la frattura tra
Francia e Germania è stata
netta e ciò non giova all’esigenza di una forte convergenza degli interessi economici e strategici all’interno
dell’UE. E purtroppo i
tempi non sembrano
ancora maturi perché
ci si possa appropriare pienamente dell’acronimo:
Unione Economica e Monetaria.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio / agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
¥Claudia Segre
SEGRETARIO GEN.
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Fondi
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VI SUL MERCATOI
I NUOVI ARRIGEST
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SpecialePIÙMongo
IL MERCATO ,
INTERESSANTE
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GLI SVILUPPI MAG
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Prov.
046
fondi
AZIONARI PAESI EMERGENTI
Sviluppo demografico
e potenziali di crescita
LE SOCIETÀ DI QUESTI MERCATI
CONTINUANO A PRODURRE PROFITTI
1
2
Previsti aumenti
intorno al 18%
I
MERCATI EMERGENTI azionari offrono una vasta gamma di opportunità d’investimento considerando
un arco temporale di almeno 24-36
mesi. In primo luogo , le valutazioni
di Borsa sono più contenute rispetto
ai mercati azionari globali, con multipli di Borsa (p/e) di 11,1 stimati per
l’anno in corso (2011) rispetto ai multipli relativi al mercato globale azionario (che si attestano invece a quota
14,2). In secondo luogo, le società dei
mercati emergenti continuano a produrre profitti crescenti con previsioni di aumenti del 18% nel 2011 (fonte:
Citigroup). In terzo luogo, in qualità
di investitori attivi (come lo sono i
gestori azionari intervistati da Investire) in questi mercati si trovano società e paesi con prospettive migliori
rispetto alla media mondiale.
LA GENERAZIONE DI RICCHEZZA
AUMENTA LA DISPONIBILITÀ DI BENI
Migliaia di società non
coperte dagli analisti
N
EI MERCATI EMERGENTI la
maggior parte delle grandi
aziende sono monopoli gestiti dallo
Stato o sono comunque molto legate
al governo. I gestori specializzati preferiscono invece investire in società
che sono più piccole, più dinamiche
e che si vogliono posizionare per una
crescita di più lungo termine e per
poter cogliere i cambiamenti strutturali all’interno dei mercati emergenti.
A dicembre 2010, c’erano più di 5500
titoli nell’universo d’investimento di
alcuni money manager delle Borse
emerging markets, mentre l’indice
di riferimento MSCI Standard Global
Emerging Markets ne contava solo
700: più della metà dei titoli facenti
parte di questo universo di investimento non ha inoltre ancora una copertura da parte degli analisti.
3
Materiali di base,
industriali e energia
I
DRIVER PRINCIPALI della scelta dei
settori e dei titoli sono rappresentati da dati demografici favorevoli,
trend di urbanizzazione, popolazione
con pochi debiti e la crescete generazione della ricchezza che determina
una maggiore disponibilità dei beni.
I gestori specializzati intervistati da
Investire vedono forti prospettive di
guadagno nei settori dei materiali di
base, industriali e dell’energia. Molto
interessanti anche i settori delle telecomunicazioni e dei beni di consumo e anche il settore chimico poiché
si ritiene che la ripresa economica in
Asia insieme alla crescita più lenta
del previsto nelle forniture da parte
del medio oriente abbia creato una
situazione unica che permetterà alle
aziende chimiche di generare profitti
robusti.
I nostri esperti
GLI SPECIALISTI
INTERNAZIONALI
CHE HANNO FORNITO
LE INDICAZIONI IN
ESCLUSIVA
Kathryn
McDonald
AXA
Paolo
Cirasole
Anima Sgr
Rajiv Jain
Portfolio Manager
Vontobel Fund
Dan Tubbs
BlackRock
William Ballard_
AVIVA Investors
I mercati emergenti in generale presentano un‘attrattiva d’investimento di lungo termine, grazie al loro
potenziale di crescita, spinto dallo
sviluppo demografico e da economie basate sull’export. In alcuni
settori, alcune delle società tra le più
grandi al mondo, e leader nel loro
campo, nascono proprio nei Paesi
emergenti: si parla di società come
Gazprom, Cemex, Petrobras, PetroChina, ICBC, China Construction
Bank, Samsung. Da un punto di vista d’investimento globale, ignorare i
mercati emergenti è impossibile. Ne
sono convinti i gestori specializzati
sui listini azionari emerging markets
intervistati da Investire. «Nei mercati emergenti la maggior parte delle
grandi aziende sono solitamente monopoli gestiti dallo Stato o sono comunque molto legate al governo. Noi
invece preferiamo investire in società che sono più piccole, più dinamiche e che si vogliono posizionare
per una crescita di più lungo termine
e per poter cogliere i cambiamenti strutturali all’interno dei mercati
emergenti. Un buon esempio è il settore assicurativo in Brasile che si è
consolidato rapidamente attraverso
i privati che hanno rilevato e ristrutturato le divisioni assicurative poco
performanti di alcune delle grandi
banche» dice William Ballard, gestore Aviva Investors mercati emergenti
mentre Rajiv Jain, Portfolio Manager
Vontobel Fund – Emerging Markets
Equity aggiunge: «Un settore che
troviamo attraente è quello dei beni
primari. Le aziende attive in questo
settore, tipicamente, hanno un considerevole potere sui prezzi di listino
con altrettanti alti introiti. Storicamente queste aziende hanno mostrato una crescita dei profitti robusta e
consistente, dovuta sia alla natura
essenziale dei prodotti che distribuiscono che alla fedeltà al brand.
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ŠMEGLIO PUNTARE
SULLE PICCOLE AZIENDE
Aviva Investors
Andamento a tre anni.
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Tutti i consigli
degli esperti
Andamento a tre anni.
Alcuni titoli finanziari nei mercati
emergenti hanno anche una storia
di successo nella creazione di valore per gli azionisti». Paolo Cirasole,
gestore del fondo Anima Emerging
Markets, dal canto suo, privilegia
attualmente l’Asia e, nell’ambito di
quest’area geografica, la Cina, dove
ha individuato il maggior numero di
società dalle potenzialità di crescita.
Alla luce della recente correzione ha
poi ridotto la sottoesposizione di materie prime e di conseguenza ha diminuito il sottopeso su Brasile e Russia,
listini particolarmente ricchi di titoli
di questo settore. Projit Chatterjee,
Equity Strategist sui mercati emergenti Ubs, i cui portafogli rimangono
focalizzati sulla selezione dei titoli, si
dichiara positivo invece su quei titoli
che beneficeranno dell’aumento della domanda domestica, che hanno
tendenzialmente maggior capacità
di recupero considerati i bassi rischi
sugli utili e i robusti driver strutturali.
«Questo ci spinge a selezionare i titoli bancari e dei consumi. I consumi,
in particolare in Asia, sono il principale tema strutturale. La crescente
penetrazione, partendo da livelli
molto bassi, è guidata dai dati demografici positivi, dall’aumento del reddito e un basso livello di leva» attesta
Chatterjee mentre Dan Tubbs, comanager del fondo BGF Emerging
Markets di BlackRock è convinto
che sia bene guardare oltre i mercati primari, in quanto le Borse che
offrono le opportunità più attrattive
non ancora scoperte sono concentrate nei mercati di frontiera. «Questi
ultimi sono comparabili ai mercati
emergenti di 20 anni fa e sono caratterizzati da aziende in grande crescita, ma ancora con basse valutazioni.
Per esempio, nel settore retail Saudita ancora poco sviluppato, si trovano
aziende che crescono di fatturato del
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
fondi
AZIONARI
Vontobel
da sapere
abbreviazione di price / earnings, letteralmente rapporto
prezzo utili. Indica il rapporto
tra il prezzo del titolo azionario e i suoi utili di bilancio per
azione. Se, per esempio, i profitti netti per azione di un titolo sono pari a 5 euro e la sua
quotazione di Borsa fosse di
100 euro, il rapporto p/e ammonterebbe a 20 volte. E’ un
indicatore per scoprire quanto
il mercato stia valutando (o,
meglio, sopravvalutando o sottovalutando) il titolo rispetto ai
profitti aziendali.
ŠFair value
criterio capace di esprimere il
potenziale valore di una voce o
elemento patrimoniale, in maniera indipendente ed oggettiva, tenendo in considerazione
sia le condizioni di mercato sia
le specifiche peculiarità dell’elemento oggetto di valutazione.
ŠStock picking
Letteralmente “la scelta delle
azioni”; sta ad indicare quella
fase in cui il gestore di un fondo
azionario, dopo aver selezionato le classi di attività (asset
class) più generiche in cui investire (es. titoli italiani, europei,
oppure industriali, bancari, assicurativi, etc…), sceglie specificamente le singole azioni da
inserire in portafoglio. Stockpicker è il gestore che adotta questo approccio.
ŠSentiment
Umore di fondo del mercato;
presagio, tendenza. Condizione
emotiva degli investitori che influenza l’andamento dei prezzi e
dei volumi delle contrattazioni.
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Andamento a tre anni.
20% ma che sono valutate con p/e di
13,5 rispetto ai competitor dei mercati emergenti che si muovono con
multipli del 18,3» confida Tubbs.
ŠLE BORSE PREFERITE
Il gestore di BlackRock prosegue
poi accennando alle ampie opportunità d’investimento presenti in Brasile, in particolare nelle società con
esposizioni sull’economia domestica
brasiliana. «Certamente ci sono preoccupazioni sull’inflazione brasiliana
ma ciò si riflette proprio nelle basse
valutazioni, nonostante il Brasile sia
enormemente avanti nella gestione
del problema. Dal nostro punto di
vista, in questo momento siamo proprio vicini al picco massimo e i prezzi
al consumo inizieranno a ridursi. E’
pertanto il momento migliore per
acquistare azioni quali banche e costruzioni residenziali» precisa Tubbs
mentre Ballard (Aviva) sta sovrappesando la Russia che ritiene sia uscita
dalla crisi del credito più tardi rispet-
to ad altri Paesi ed è quindi ancora
nel processo di ripresa.
«La nostra strategia sugli Emerging
Markets non prevede di prendere rischi su di uno specifico Paese» tiene
a precisare invece Kathryn Mc Donald, Head of Investments, Australia
and New Zealand AXA Rosenberg
alla quale fa eco Chatterjee (Ubs):
«Il nostro posizionamento geografico è guidato dalla selezione bottom
up dei titoli. Attualmente troviamo
buone opportunità di selezione dei
titoli in Russia e India. Il sovrappeso
sulla Russia è guidato dalle posizioni sui titoli finanziari e del gas che
presentano valutazioni attraenti. La
Russia rimane uno dei produttori
più economici al mondo di petrolio,
gas e metalli pesanti. In aggiunta, i
fondamentali della Russia rimangono forti così come la sua posizione
finanziaria, che la rende un creditore
sulla scena internazionale. Il giudizio
positivo sull’India è dovuto principalmente al sovrappeso sui titoli nei set-
tori dei servizi IT e del farmaceutico.
Siamo positivi sui servizi tecnologici
indiani poichè sono spinti dal trend
favorevole dell’outsourcing e dai
trend in crescita dell’E-government
nei mercati emergenti».
ŠI SETTORI PRIVILEGIATI
A livello settoriale, Chatterjee, è sovrappesato attualmente nel settore
dei consumi secondari. «Il tema dei
consumi è sostenuto dalla presenza
di forti driver strutturali all’interno
dell’universo emerging markets:
dati demografici favorevoli, trend
di urbanizzazione, popolazione con
pochi debiti e con redditi in crescita. Un ulteriore potenziale di upside
esiste, considerando i bassi livelli di
penetrazione, la crescente generazione della ricchezza e una maggiore disponibilità dei beni» asserisce
Chatterjee mentre Cirasole (Anima),
in questo momento, continua a puntare soprattutto su telecomunicazioni e consumi, nonostante la recente
riduzione sul primo comparto. «Stiamo sovrappensando il settore chimico poiché riteniamo che la ripresa
economica in Asia insieme alla crescita più lenta del previsto nelle forniture da parte del medio oriente abbia creato una situazione unica che
permetterà alle aziende chimiche di
generare rendimenti alti. Riteniamo
anche che i consolidamenti nell’area
stiano creando ottime opportunità
di investimento in specifici titoli»
spiega invece Ballard (Aviva) che
poi aggiunge: «Stiamo anche sovrap-
pesando le aziende che sono influenzate dall’aumento della domanda dei
consumatori nei mercati emergenti.
Un trend di lungo termine che ha
accelerato la ripresa. Riteniamo che
le società esposte all’aumento della
domanda di beni di consumo, dal
settore automobilistico alle catene
di alberghi low cost e all’intrattenimento, saranno ben posizionate per
crescere al di sopra dei tassi di mercato e generare rendimenti più alti
nel lungo termine». Kathryn Mc Donald, Head of Investments, Australia
and New Zealand AXA Rosenberg,
preferisce sovrappesavare i settori
materials, industriali e l’energy.
ŠI TITOLI SU CUI PUNTARE
«Tra i titoli su cui puntiamo figura
Alfa SAB de CV, una società messicana con quattro linee di business
distinte (petrolchimici, componenti
auto, alimenti refrigerati, telecomunicazioni). Ci piace molto anche Cia
De Saneamento Basico, una società
di water utility, con un bilancio molto solido, un buon rapporto cash
flow/prezzo, con una business line
molto attraente. Interessante è poi
Industrial & Commercial Bank of
China: è una delle banche più grosse della Cina, che offre servizi sia a
livello corporate che individuale. Vediamo questa società come una forte
scommessa di rivalutazione. Infine
ma non meno attraente è Hyundai
Heavy Industries, meglio conosciuto
come produttore di navi cargo. Ma
la società produce anche macchine
ANIM Anima
ANIM Anima Emerging markets
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industriali, macchinari per energie
alternative, e componenti per motori.» certifica Mc Donald mentre Ballard (Aviva) indica quattro società,
in particolare: «Shanghai Jin-Jiang
International Hotels è il primo operatore alberghiero low cost cinese.
Poi ci piace CJ E&M, società media
Sud Coreana con divisioni specializzate nel gaming, film e musica. Quindi trovo interesse per PTT Chemical,
azienda petrolchimica tailandese
che si è fusa con PPT Aromatics per
ingrandirsi e trarre beneficio dalla
forza della domanda di prodotti chimici. Quindi segnalo Tata Motors,
azienda automobilistica indiana che
sta beneficiando dall’aumento della
domanda sia di auto economiche
attraverso il suo brand Nano sia di
lusso a seguito dell’acquisizione di
Jaguar Land Rover».Infine se Jain
(Vontobel) preferisce due titoli, la
Companhia de Bebidas das Americas (ADS), meglio conosciuta come
Ambev, un’azienda produttrice di
birra brasiliana con un’altissima efficienza nel pricing del prodotto, e
l’indiana HDFC Bank, caratterizzata
da un alto potenziale di crescita e
che ha registrato performance positive anche durante la recessione del
2008, Chatterjee (Ubs) snocciola i
nomi di quattro titoli in portafoglio:
«Naspers è una multinazionale che
opera nel settore dei media, basata
in Sud-Africa. Crediamo che possa
offrire un’attraente esposizione al
settore nel continente africano e nei
paesi BRIC (Brasile, Russia, India
e Cina) ancora sottosviluppati e in
crescita. China Construction BankCCB è tra le due più grandi banche in
Cina con buoni profitti, elevati capitali, liquidità e asset robusti. Truworths International, che è un retail in
Sud Africa, ben posizionata per beneficiare dal miglioramento della
situazione macroeconomica del Sud
Africa. Hon Hai Precision Industry,
una delle più grandi e competitive
società per la produzione di componenti elettronici al mondo,con
numerosi siti di produzione in Cina,
che aiuteranno a ridurre i costi di
produzione».
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fondi
OBBLIGAZIONARI
Puntare su società
solide e high yield
IL BUND TRIENNALE ARRIVA
ALL’1,5 NETTO, I BTP AL 2,9%
1
Rendimenti dei titoli
di stato ai minimi
2
A CORSA, da parte degli investi-
L
L
tori, ai titoli governativi tedeschi
ha fatto balzare all’insù i prezzi mentre i loro rendimenti, che viaggiano
in direzione opposta alle quotazioni,
sono precipitati a livelli minimi storici. L’investitore obbligazionario che
non volesse correre rischi può ora
contare su un rendimento dell’1,75%
lordo (ovvero dell’1,5% netto) per un
bund triennale. Se opta per un btp
scadenza giugno 2014, il rendimento
lordo sale al 3,4% (ovvero al 2,9% netto) ma per assicurarsi questa remunerazione deve mantenere il titolo
fino alla scadenza al fine di evitare le
turbolenze dei mercati obbligazionari che, seppure in misura minima,
faranno sentire i loro effetti negativi
sui prezzi di questi btp nei prossimi
36 mesi.
L’AUMENTO DEI PREZZI IN USA
SPAVENTA LA FEDERAL RESERVE
Più corporate e bond
emerging markets
E EVOLUZIONI in atto sul sistema
governativo e bancario europeo
e il persistere della crisi del debito
sovrano dei paesi del Vecchio Continente, gettano quindi le basi, per
l’anno in corso, per la ricerca del
valore principalmente nelle emissioni obbligazionarie di istituzioni
finanziarie solide, soprattutto di titoli subordinati, ed in minor misura
emissioni corporate, a patto tuttavia
di saper accuratamente selezionare
l’emittente. Secondo gli esperti non
sono nemmeno da trascurare gli
interessanti ritorni offerti dai titoli
governativi di alcuni Paesi euro periferici sul breve termine. Resta inoltre
attraente il comparto dei titoli del debito dei Paesi emergenti che in questa fase mostrano maggiore solidità
rispetto alle economie occidentali.
3
Come disinnescare
la mina inflazione
L’
AUMENTO DEI PREZZI al con-
sumo si conferma uno dei principali problemi degli Stati Uniti, nonostante la Federal Reserve abbia
ribadito il tasso di inflazione rimarrà
contenuto nel 2012, ma anche in Europa. Secondo i gestori obbligazionari flessibili intervistati da Investire,
alcuni accorgimenti nel portafoglio a
reddito fisso possono ridurre gli impatti negativi derivanti dall’aumento
del costo della vita. Tra questi, oltre
ai bond inflation linked, sono consigliati i corporate bond e gli high yield
bond, emessi da solide società, a tasso variabile oppure con scadenza 3-5
anni. In misura minore si può ricorrere pure a emissioni societarie dei
Paesi più esposti alle materie prime
(Australia, Brasile, Russia) e ai titoli
convertibili in azioni.
Tutti i consigli degli esperti
ŠL’INFLAZIONE FA CAPOLINO IN USA E EUROPA
Le prospettive sui mercati obbligazionari continuano ad
essere influenzate in modo significativo dal problema
del debito pubblico dei governi europei che, nonostante i vari programmi di austerità e di supporto da parte
dell’Unione Europea e della Bce, richiederà tempo prima di una soluzione definitiva. Il recente deterioramento dei dati economici in varie parti del mondo, USA e
Cina inclusi, ha supportato le valutazioni dei principali
mercati obbligazionari dell’area G7. A questo rallentamento però si contrappone un problema inflazione che
è particolarmente presente nei Paesi emergenti ma che
ha fatto capolino anche in Europa e negli USA. Le prospettive quindi restano molto incerte e dal momento che
i due principali driver dei rendimenti obbligazionari, cioè
crescita e inflazione, al momento si stanno annullando
reciprocamente, i mercati obbligazionari, specie quelli
europei, saranno guidati con ogni probabilità dal flusso
di notizie relativo alla situazione dei Paesi periferici. In
questo contesto è interessante conoscere le strategie
messe in atto da alcuni tra i più brillanti gestori di fondi
obbligazionari flessibili.
ŠLE STRATEGIE
DI PORTAFOGLIO
«Recentemente, ho aggiunto al portafoglio un’esposizione ai titoli di
stato inflation linked del governo britannico visto che mi aspetto che l’inflazione rimanga alta nel breve termine e che gli attuali tassi di equilibrio
di queste obbligazioni sembrano
essere troppo bassi; queste ragioni
li rendono particolarmente interessanti rispetto ai titoli di stato tradizionali e alla liquidità. Continuo a
essere positivo sul rischio credito, in
particolare sulle aziende investment
grade e buoni nomi del segmento
high yield. Queste sono aree del mercato dove trovare ancora spread ragionevoli, aziende con solidi bilanci
mentre c’è spazio per un’ulteriore
diminuzione dei tassi di default. Ho
inoltre recentemente acquisito nuove emissioni di high yield» certifica
Richard Woolnough gestore del fondo M&G Optimal Income al quale fa
eco Ken Taubes, gestore del fondo e
Responsabile Investimenti US di Pioneer Investments: «La più recente e
significativa modifica in portafoglio
riguarda l’investimento in particolari titoli obbligazionari americani
( i tax-exempt bonds). Abbiamo
investito in obbligazioni corporate
emesse da importanti istituzioni universitarie come Harvard e il MIT, e
in obbligazioni legate a operazioni
di project financing dopo aver registrato una generalizzata vendita di
questi titoli a causa di una eccessiva
paura di default». Il portafoglio della
Sicav Generali Absolute Return Cre-
dit Strategies ha subito invece, nel
corso dell’ultimo anno, uno spostamento dell’asset allocation verso gli
ABS (Asset Backed Securities, titoli
di credito garantiti emessi da banche o finanziarie per conto di società
che ne assicurano il pagamento con
quote-parti), i quali rappresentano
oggi oltre il 90% degli attivi: la componente residuale ancora investita
in corporate bond viene gestita in
modo puramente opportunistico e le
scommesse vengono prese nell’ambito dei subordinati finanziari o in
bond specifici di emittenti periferici.
«La nostra posizione sulla crescita
mondiale è costruttiva, quindi la nostra asset allocation è stata rafforzata verso asset rischiosi come le obbligazioni dei Paesi emergenti, che
rappresentano circa il 20% del portafoglio, o le obbligazioni societarie
ad alto rendimento. Manteniamo allo
stesso tempo una breve duration. Sul
lato valutario siamo ancora positivi
sulle valute dei mercati emergenti,
che sono tuttavia oggetto di copertura a breve termine» fa sapere Maritta
Kanerva, il nuovo gestore del DWS
Invest Income Strategy Plus mentre
Renato Zanellati, Direttore Generale
NorVega Sgr puntualizza «L’impostazione strategica del portafoglio non
ha subito recentemente variazioni
di rilievo e punta in particolare su
alcuni selezionati titoli bancari ed industriali». Bhupinder Bahra, gestore
dello Schroder ISF Strategic Bond,
dal canto suo, ha preferito ridurre
il rischio del portafoglio, cedendo
emissioni sovrane dei Paesi emer-
DWS
102
DWS Inv.Income Strategy Plus LC
Indice fondi obbligazionari
101
100
99
Andamento del fondo DWS a un anno
31/mar/11
28/feb/11
31/gen/11
30/dic/10
30/nov/10
29/ott/10
30/set/10
31/ago/10
30/lug/10
98
I nostri esperti
Bhupinder Bahra,
Schroders
Filippo Casagrande,
Generali Investments
Ken Taubes
Pioneer
Maritta Kanerva
DWS
Richard Woolnough
M&G
Renato Zanellati
Norvega
genti in valuta locale per investire nel
segmento MBS (mortgage-backed
security), ritenute dal gestore molto
promettente e più conveniente di altri: al momento è presente nel fondo
una modesta esposizione, appena
inferiore all’1%, al debito emergente del Messico in valuta locale. «A
livello tattico, abbiamo aumentato
l’esposizione alla duration dei tassi
di interesse tramite la chiusura delle posizioni corte sul Regno Unito e
un aumento della duration sugli Stati
Uniti. A fine aprile la duration complessiva del Fondo era pari a 2,66
anni (contro circa 1,8 anni a inizio
mese). Quanto al mercato valutario,
abbiamo incrementato i nostri investimenti tramite due panieri di divise:
un paniere sistematico delle divise
dei G10 e un paniere di valute dei
Paesi emergenti posizionato contro
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
fondi
Fin qui le ultime scelte di portafoglio: ma quali tra queste dovrebbero
fornire più slancio alla performance
del fondo?: «Nel piano di accumulo
di posizioni ABS abbiamo prediletto
bond senior del segmento dei CMBS
(commercial mortgage-backed security) europei e alcune tranche
accuratamente selezionate di CLO
(Collateralized Bond Obligation ) di
prestiti con leva finanziaria. Nell’ambito del CLO guardiamo non solo il
collaterale e la struttura ma anche le
qualità del asset manager attivo nella gestione del portafoglio di loans»
spigea Filippo Casagrande, Head of
Credit - Corporate Bonds Generali
Investments Sgr mentre Woolnough
(M&G) ammette che il suo fondo rimane sovrappeso di obbligazioni in
generale, con una concentrazione
maggiore sul segmento investment
grade di tipo BBB e su high yield di
buona qualità. «Queste sono le aree
del mercato che danno maggior valore. Il fondo è invece sottopeso di titoli finanziari, perché continuo a essere
convinto che il sistema bancario in
Europa non funzioni regolarmente»
confida il gestore di M&G. Zanellati
(NorVega Sgr), vede con particolare
favore, , nel breve periodo, l’esposizione ai subordinati bancari che
possono beneficiare ulteriormente
della fase di ricapitalizzazione in
atto e del ritorno di fiducia sul settore e Kanerva (DWS) dichiara che nel
portafoglio le posizioni strategiche
prevedono circa un 7% di obbligazioni high yield, circa un 4% di obbligazioni indicizzate all’inflazione in
Australia, oltre a obbligazioni governative in Polonia, Messico e Turchia.
«Il fondo detiene un significativo
sovrappeso su titoli obbligazionari
societari, in particolare su titoli high
yield, dei Paesi emergenti e in crediti
bancari, e un sottopeso in titoli governativi emessi dai Paesi sviluppati, compresi i treasuries americani»
150
140
130
120
110
100
90
80
SISF Strategic Bond A
Indice fondi obbligazionari
30/mag/08
30/giu/08
31/lug/08
29/ago/08
30/set/08
31/ott/08
30/nov/08
30/dic/08
30/gen/09
27/feb/09
31/mar/09
30/apr/09
29/mag/09
30/giu/09
31/lug/09
31/ago/09
30/set/09
30/ott/09
30/nov/09
31/dic/09
29/gen/10
26/feb/10
31/mar/10
30/apr/10
31/mag/10
30/giu/10
30/lug/10
31/ago/10
30/set/10
29/ott/10
30/nov/10
30/dic/10
31/gen/11
28/feb/11
31/mar/11
29/apr/11
31/mag/11
ŠPIÙ PERFORMANCE
SISF
Andamento del fondo Schroders a tre anni
Pioneer
150
140
130
120
110
100
90
80
Indice fondi obbligazionari
Pioneer Funds Strategic Income E
30/mag/08
30/giu/08
31/lug/08
29/ago/08
30/set/08
31/ott/08
30/nov/08
30/dic/08
30/gen/09
27/feb/09
31/mar/09
30/apr/09
29/mag/09
30/giu/09
31/lug/09
31/ago/09
30/set/09
30/ott/09
30/nov/09
31/dic/09
29/gen/10
26/feb/10
31/mar/10
30/apr/10
31/mag/10
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30/lug/10
31/ago/10
30/set/10
29/ott/10
30/nov/10
30/dic/10
31/gen/11
28/feb/11
31/mar/11
29/apr/11
31/mag/11
il dollaro Usa. L’esposizione valutaria
totale ammonta al 13% del portafoglio, mentre la posizione corta netta
sul dollaro supera di poco il 6%»
OBBLIGAZIONARI
Andamento del fondo Pioneer a tre anni
M&G
150
140
130
120
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100
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80
M&G Optimal Income A
Indice fondi obbligazionari
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30/giu/08
31/lug/08
29/ago/08
30/set/08
31/ott/08
30/nov/08
30/dic/08
30/gen/09
27/feb/09
31/mar/09
30/apr/09
29/mag/09
30/giu/09
31/lug/09
31/ago/09
30/set/09
30/ott/09
30/nov/09
31/dic/09
29/gen/10
26/feb/10
31/mar/10
30/apr/10
31/mag/10
30/giu/10
30/lug/10
31/ago/10
30/set/10
29/ott/10
30/nov/10
30/dic/10
31/gen/11
28/feb/11
31/mar/11
29/apr/11
31/mag/11
052
Andamento del fondo M&G a tre anni
racconta invece Taubes (Pioneer)
che poi prosegue: «I titoli high yield
hanno continuato a beneficiare di un
record di nuove emissioni, di un miglioramento dei fondamentali e di un
livello di default inferiore alla media.
I crediti bancari potranno beneficiare della risalita dei tassi di interesse.
Infine i titoli obbligazionari societari
dei Paesi emergenti stanno beneficiando della crescita più sostenuta
di questi Paesi rispetto ai Paesi sviluppati». Bahra (Schroders) riferisce
che, nel complesso, la posizione sulla duration resta piuttosto modesta.
«Continuiamo a monitorare i rendimenti obbligazionari della periferia
europea rispetto a quelli dei Paesi
core della regione. La liquidità offre
guadagni ancora troppo modesti per
gli investitori in cerca di rendimento, manteniamo quindi una buona
Generali
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30/mag/08
30/giu/08
31/lug/08
29/ago/08
30/set/08
31/ott/08
30/nov/08
30/dic/08
30/gen/09
27/feb/09
31/mar/09
30/apr/09
29/mag/09
30/giu/09
31/lug/09
31/ago/09
30/set/09
30/ott/09
30/nov/09
31/dic/09
29/gen/10
26/feb/10
31/mar/10
30/apr/10
31/mag/10
30/giu/10
30/lug/10
31/ago/10
30/set/10
29/ott/10
30/nov/10
30/dic/10
31/gen/11
28/feb/11
31/mar/11
29/apr/11
31/mag/11
Indice fondi obbligazionari
Generali Absolute Return Credit Strategic
Andamento del fondo Generali Investments a tre anni
Civ Forum
Civ Forum Iulii strategia Classe A
Indice fondi obbligazionari
30/mag/08
30/giu/08
31/lug/08
29/ago/08
30/set/08
31/ott/08
30/nov/08
30/dic/08
30/gen/09
27/feb/09
31/mar/09
30/apr/09
29/mag/09
30/giu/09
31/lug/09
31/ago/09
30/set/09
30/ott/09
30/nov/09
31/dic/09
29/gen/10
26/feb/10
31/mar/10
30/apr/10
31/mag/10
30/giu/10
30/lug/10
31/ago/10
30/set/10
29/ott/10
30/nov/10
30/dic/10
31/gen/11
28/feb/11
31/mar/11
29/apr/11
31/mag/11
120
115
110
105
100
95
90
85
80
Andamento del fondo Norvega a tre anni
da sapere
ŠInvestment grade
Giudizio di merito, emesso
da agenzie internazionali specializzate (quali ad esempio
Moody’s e Standard & Poor’s),
sulla capacità di una società di
onorare nei tempi e nei modi
promessi i debiti contratti. Per
i titoli di reddito fisso, viene
espresso con lettere che vanno
dalla tripla A (AAA) alla tripla B
(BBB), ove la tripla A indica il
grado d’investimento più elevato e pertanto i titoli più sicuri.
ŠPunto base
E’ la più piccola unità di misura
convenzionalmente impiegata
per definire i rendimenti dei titoli a reddito fisso. Corrisponde
ad un centesimo di punto percentuale, cioè allo 0,01%.
esposizione al segmento corporate.
La nostra preferenza va ai titoli high
yield che rappresentano attualmente il 35% del portafoglio in base al
valore di mercato. Nelle prossime
settimane sfoltiremo tale esposizione, ma Confermiamo le posizioni
sul debito dei Paesi emergenti, dove
il rapporto debito / PIL continua a
migliorare, anche se il rallentamento
del flusso di capitali verso tali mercati e le pressioni inflazionistiche locali
costituiscono un campanello d’allarme» precisa Bahra.
ŠCONTRO L’INFLAZIONE
Per quanto attiene i pericoli derivanti dall’aumento dei prezzi al consumo, Kanerva (DWS) confida di
avere attuato alcune strategie anti
inflazionistiche, allocando il 7% del
portafoglio in obbligazioni indicizzate. «Attendiamo infatti un aumento dell’inflazione, anche se non sarà
drammatico. Dall’altro lato, il tasso
di interesse reale non aumenterà
bruscamente a causa dello scenario
incerto a livello globale». Anche Zanellati (NorVega Sgr) e Woolnough
(M&G) hanno adottato accorgimenti
contro le problematiche inflattive. «Il
fondo ha una duration breve e circa
il 10% è investito in titoli di stato index-linked a breve scadenza. A mio
avviso, queste obbligazioni hanno
valutazioni interessanti in quanto i
tassi di equilibrio che stanno scontando sono molto bassi» dice Woolnough mentre Zanellati aggiunge: «Il
portafoglio è naturalmente posizionato in modo difensivo in termini di
duration, con investimenti su titoli,
industriali e finanziari, meno affetti
da prossimi futuri rialzi dei tassi, rispetto alle componenti governative».
Titoli high yield, crediti bancari a tasso variabile, alcune cartolarizzazioni
private, titoli obbligazionari corporate dei Paesi emergenti, titoli convertibili e alcune valute sono invece le
armi finanziarie utilizzate da Taubes
(Pioneer) per produrre buone performance nei periodi di incremento
del costo della vita: «I titoli high yield
potranno beneficiare dell’inflazione
nella misura in cui saranno capaci
di trasferire gli aumenti nei prezzi
finali. Le emissioni a tasso variabile aiutano gli investitori a superare
l’incremento dei tassi, poiché il loro
rendimento è legato all’euribor a
tre mesi. Le emissioni societarie dei
Paesi emergenti beneficiano, così
come alcune valute, dell’inflazione
legata alle materie prime. Infine, data
la loro sensibilità ai titoli azionari, i
rendimenti dei titoli convertibili possono superare quelli dei titoli a tasso
fisso in periodi di inflazione. Crediamo che l’inflazione possa essere una
minaccia perché il prezzo delle commodity è cresciuto di circa il 30% nel
corso dell’ultimo anno, (in particolare le commodity agricole hanno quasi raddoppiato) e perché l’aumento
dei costi può inoltre influire sui costi
di produzione. L’indebolimento del
dollaro, come effetto delle misure a
sostegno della crescita, ha iniziato ad
accentuare l’inflazione americana, a
causa dei più elevati prezzi dei prodotti importati» conclude Taubes.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
054
fondi
ANALISI & VALUTAZIONI
Il rating MoneyMate
Nella tabella i fondi con 5 stelle
del Rating MoneyMate appartenenti al profilo di rischio
Molto Alto cioè con volatilità del valore della quota
(deviazione standard annualizzata) superiore al 20%.
Inoltre, i 50 fondi in tabella, sono stati ricavati prendendo in esame tre variabili con i relativi
pesi: 50% Performance a 3 anni, 25% indice di Sharpe a 3 anni, 25% Downside deviation.
I Rating si riferiscono alla data del
31/3/2011. Performance a 1 e 3 anni
alla data del 31/05/2011. Deviazione
standard a 1 anno con frequenza
delle osservazioni settimanali. Per
l
de
ome
il calcolo sono state utilizzate le seguenti opzioni: a) Performance in
Euro; b) Utile Lordo re-investito alla
data di stacco cedola; c) Per i Fondi
Esteri non viene applicato il fattore
fiscale. I tipi di investimento considerati sono: a) Fondi Lussemburghesi; b) Fondi Esteri (autorizzati e
non); c) Fondi Comuni Italiani; d)
Fondi di Fondi
ne
o
fond
ria
o
ateg
N
Isin
C
Pioneer Asset Mgmt S.A.-E Latin America Equity EUR
Pioneer Asset Mgmt S.A.-F Latin America Equity EUR
Pioneer Asset Mgmt S.A.-E Indian Equity EUR
Pioneer Asset Mgmt S.A.-F Indian Equity EUR
Franklin Temp.-I Franklin Biotechnology Disc.Fund Acc USD
Credit Suisse A.M.-R Equity Fund Global Value CHF
Franklin Temp.-A Franklin Biotechnology Disc.Fund Acc USD
Franklin Temp.-N Franklin Biotechnology Disc.Fund Acc USD
Franklin Temp.-B Biotechnology Discovery Fund Acc USD
Pioneer Asset Mgmt S.A.-E European Equity Value EUR
Pioneer Asset Mgmt S.A.-F European Equity Value EUR
Morgan Stanley-I American Franchise Acc USD
Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asian High Yield Fund Acc USD
First State Investments-B Global Em.Markets GBP
Morgan Stanley-I American Franchise Acc EUR
BlackRock Global Fund-D BGF World Healthscience USD
Pimco G.I.S.-Inst Total Return Bond Fund Unhedged Acc EUR
Pictet Funds Lux-I Digital Communication USD
First State Investments-B Global Em.Mar.Le. GBP
First State Investments-B Asia Pacific GBP
Morgan Stanley-A Us Advantage Acc USD
First State Investments-A Global Em.Markets GBP
Morgan Stanley-A Us Advantage Acc EUR
Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asian High Yield Fund Acc EUR
BlackRock Global Fund-A BGF World Healthscience USD
LU0313649815
LU0313649906
LU0363632158
LU0363632232
LU0195948822
LU0268334421
LU0109394709
LU0122613499
LU0109394881
LU0313648098
LU0313648171
LU0225741247
LU0286668453
GB0030187438
LU0225741247
LU0329593007
IE0009725304
LU0101689882
GB0033874545
GB0030184088
LU0225737302
GB0030190366
LU0225737302
LU0286668966
LU0122379950
FEA Az.Paesi Emerg.
FEA Az.Paesi Emerg.
FEA Az.Paesi Emerg.
FEA Az.Paesi Emerg.
FEA Az.Salute
FEA Az.Internaz.(TS)
FEA Az.Salute
FEA Az.Salute
FEA Non Classific
FEA Az.Europa
FEA Az.Europa
FEA Az.America
FEA Ob.Int.Hi Yield
FEA Non Classific
FEA Az.America
FEA Az.Salute
FEA Non Classific
FEA Az.Serv.di Telec.
FEA Non Classific
FEA Non Classific
FEA Az.America
FEA Non Classific
FEA Az.America
FEA Ob.Int.Hi Yield
FEA Az.Salute
tà
ocie
di
tio
ges
S
Pioneer Asset Mgmt S.A.
Pioneer Asset Mgmt S.A.
Pioneer Asset Mgmt S.A.
Pioneer Asset Mgmt S.A.
Franklin Templeton I.F.
Credit Suisse A.M.
Franklin Templeton I.F.
Franklin Templeton I.F.
Franklin Templeton I.F.
Pioneer Asset Mgmt S.A.
Pioneer Asset Mgmt S.A.
Morgan Stanley
Fidelity Funds Sicav
First State Investments
Morgan Stanley
BlackRock Global Fund
Pimco G.I.S.
Pictet Funds Lux
First State Investments
First State Investments
Morgan Stanley
First State Investments
Morgan Stanley
Fidelity Funds Sicav
BlackRock Global Fund
ni
.)
3 An o (sett
.
z
n
iz
nni Annual t. 1 An
a
3
.S
f.
f.
Per
Per
Dev
98,79%
95,37%
89,85%
86,42%
57,23%
57,09%
52,86%
49,46%
46,89%
41,91%
39,36%
39,31%
39,11%
38,84%
38,79%
38,31%
37,69%
37,34%
36,47%
36,34%
36,16%
36,05%
35,68%
35,50%
35,22%
25,74%
25,01%
23,82%
23,07%
16,28%
16,25%
15,20%
14,34%
13,67%
12,38%
11,70%
11,69%
11,63%
11,56%
11,55%
11,42%
11,25%
11,16%
10,92%
10,89%
10,84%
10,81%
10,71%
10,66%
10,58%
2,505
2,504
2,761
2,758
2,622
2,596
2,615
2,613
2,621
2,33
2,329
1,948
1,762
1,955
1,93
2,009
1,72
2,179
1,998
2,041
1,955
1,956
1,93
1,72
2,008
Come sono valutati i fondi
MONEYMATE
ha elaborato un rating che si basa su
due pilastri:
1ŠClassificazione degli strumenti per profilo di
rischio e non per classificazione settoriali. Gli intervalli definiti in
funzione della volatilità storica (ultimi 3 anni) sono cinque, dalla
rischiosità molto bassa al rischio altissimo. Chiaramente nello
stesso intervallo di volatilità potremmo trovare anche fondi che
appartengono a settori differenti..
2ŠUtilizzo del concetto di efficienza della gestione,
infatti all’interno di ogni singolo profilo di rischio ai fondi vengono assegnati, sotto forma di stelle, i rating ( da uno a cinque) utilizzando un indicatore quantitativo di nuova concezione: l’omega
che sostanzialmente misura il rendimento per unità di rischio uti-
l
de
ome
lizzando la distribuzione e non i singoli punti come fanno gli indicatori tradizionali che soffrono infatti di limiti fortissimi in alcuni
casi come quello di negatività dei rendimenti. L’omega determina
per l’80% il rating finale nella categoria, il restante 20% è affidato
alla semivarianza quindi ancora al rischio.
La metodologia MoneyMate consente immediatamente a qualsiasi investitore, anche non esperto, di capire la rischiosità di ciò
che ha sottoscritto e allo stesso tempo la bontà. Inoltre la copertura del rating è totale: dai fondi comuni a quelli assicurativi e
pensione. Per i clienti più evoluti sarà possibile anche elaborare
un rating del portafoglio del cliente almeno nella definizione della
fascia di rischio cui complessivamente il portafoglio lo espone.
Riteniamo che il rating MoneyMate avrà un largo utilizzo sul mercato perché esiste una forte domanda di semplificazione ma allo
stesso tempo di controllo del rischio e del rating.
ne
o
fond
Isin
N
BlackRock Global Fund-A BGF World Healthscience EUR
Schroder Isf Sicav-C Swiss Small&Mid Cap Acc CHF
Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asean Fund Acc USD
First State Investments-A Global Em.Mar.Le. GBP
Pictet Funds Lux-P Digital Communication Cap USD
First State Investments-B A.Pacific Leader GBP
First State Investments-A Asia Pacific GBP
BlackRock Global Fund-E BGF World Healthscience USD
Eurizon Capital Sgr-Eurizon Azioni Pmi America EUR
BlackRock Global Fund-Q2 BGF World Healthscience USD
BlackRock Global Fund-E BGF World Healthscience EUR
Morgan Stanley-B American Franchise Acc USD
Morgan Stanley-B American Franchise Acc EUR
Schroder Isf Sicav-A Swiss Small&Mid Cap Acc CHF
First State Investments-A A.Pacific Leader GBP
Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Asean Fund USD
Henderson Horizon-I2 Global Technology Fund Acc USD
Nordea Sicav-BP Nordic Equity Small Cap Fund Acc EUR
Pictet Funds Lux-R Digital Communication USD
BlackRock Global Fund-C BGF World Healthscience USD
Threadneedle-1 TIF Eur. High Yield Bond Fund Net Acc. EUR
Schroder Isf Sicav-A1 Swiss Small&Mid Cap Acc CHF
Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Singapore Fund USD
Fidelity Funds Sicav-A Fidelity Gl.Cons. Industr. Fund EUR
Credit Suisse A.M.-R Equity Fund Global Value USD
LU0171307068
LU0149524208
LU0261945553
GB0033873919
LU0101692670
GB0033874768
GB0030183890
LU0122380701
IT0001007274
LU0122380537
LU0171309270
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LU0225744001
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GB0033874214
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LU0149538414
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ria
o
ateg
C
FEA Az.Salute
FEA Az.Paese
FEA Az.Pacifico
FEA Non Classific
FEA Az.Serv.di Telec.
FEA Non Classific
FEA Az. Non Classific
FEA Az.Salute
FC Az.America
FEA Az.Salute
FEA Az.Salute
FEA Az.America
FEA Az.America
FEA Az.Paese
FEA Non Classific
FEA Az.Pacifico
FEA Az.Altri Settori
FEA Az.Paese
FEA Az.Altri Settori
FEA Az.Salute
FEA Non Classific
FEA Az.Paese
FEA Az.Paese
FEA Az.Beni di Cons.
FEA Az.Internaz.(TS)
tà
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di
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ges
S
BlackRock Global Fund
Schroder Isf Sicav
Fidelity Funds Sicav
First State Investments
Pictet Funds Lux
First State Investments
First State Investments
BlackRock Global Fund
Eurizon Capital Sgr
BlackRock Global Fund
BlackRock Global Fund
Morgan Stanley
Morgan Stanley
Schroder Isf Sicav
First State Investments
Fidelity Funds Sicav
Henderson Horizon
Nordea Sicav
Pictet Funds Lux
BlackRock Global Fund
Threadneedle
Schroder Isf Sicav
Fidelity Funds Sicav
Fidelity Funds Sicav
Credit Suisse A.M.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
ni
.)
3 An o (sett
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nni Annual t. 1 An
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Per
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Dev
34,70%
34,44%
34,35%
34,04%
33,93%
33,92%
33,49%
33,29%
33,03%
32,67%
32,66%
32,21%
31,66%
31,65%
31,52%
31,43%
31,27%
31,15%
31,13%
30,33%
30,08%
30,00%
29,82%
29,82%
29,80%
10,44%
10,37%
10,34%
10,26%
10,23%
10,23%
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9,98%
9,88%
9,88%
9,75%
9,60%
9,60%
9,56%
9,54%
9,49%
9,46%
9,45%
9,23%
9,16%
9,14%
9,09%
9,09%
9,08%
1,964
1,52
1,925
1,966
2,178
2,09
2,042
2,015
2,492
2,002
1,964
1,95
1,928
1,511
2,094
1,923
2,408
1,722
2,178
2,009
0,661
1,522
1,856
1,724
3,071
056
strategie di investimento
NUOVI PRODOTTI SWITCH
Da un fondo all’altro
proteggo il capitale
NELLA SITUAZIONE
ATTUALE SONO
INTERESSANTI
PERCHÉ RIDUCONO IL
RISCHIO E L’EFFETTO
EMOTIVITÀ
a cura di Leo Campagna
I
N UN CONTESTO di mercato
che vede gli indici di Borsa
assumere direzioni opposte
nel giro di poche settimane o,
addirittura, giorni. In cui i tassi di
interesse del mercato monetario
sono prossimi allo zero e rischiano
di restarci ancora per molto tempo. E dove la volatilità delle quotazioni delle azioni, delle obbligazioni, dei titoli di stato, delle materie
prime resta su livelle sostenuti,
non è assolutamente facile prendere una decisione di investimento
che non sia influenzata da fattori
emotivi. Per superare questo ostacolo è necessario adottare una
strategia di investimento che consenta di mantenere la parte principale dell’investimento allocato in
strumenti finanziari non eccessivamente rischiosi e volatili mentre la
parte restante (che rappresenta la
percentuale ampiamente minoritaria del capitale investito) partecipa
ai rialzi dei mercati più dinamici e
rischiosi. Investire ha selezionato
per i propri lettori quattro servizi disponibili sul mercato italiano
che puntano proprio a soddisfare
questa condizione. Vediamoli nel
dettaglio uno per uno.
ARCA
Il nuovo Servizio proposto si chiama “Arca Risparmia & Consolida”,
un metodo di investimento che
consente al risparmiatore, normalmente guidato dall’emotività, di
adottare un corretto timing di investimento. Con il nuovo servizio
i risparmiatori potranno investire
i propri risparmi e consolidare i
guadagni ottenuti sfruttando gli
andamenti positivi e negativi del
mercato.
ŠCOME FUNZIONA
«Il cliente attiva il servizio versando i propri risparmi su un fondo a
basso rischio e a bassi costi, cioè il
fondo liquidità area euro Arca BTTesoreria; in seguito, mensilmente,
il capitale viene trasferito su un pac
(piano di accumulo) di un fondo
target di Arca Sgr: tale abbinamento consente di puntare a maggiori
potenzialità di rendimento. Il fondo
target può essere scelto tra i fondi
azionari, bilanciati, bilanciati obbligazionari e il fondo Arca Rendimento Assoluto. L’importo da trasferire
e la scelta del fondo target sono a
totale discrezione del cliente, ma
con un limite minimo di versamento
di 50 euro. Quando i mercati scendono e la convenienza è maggiore,
viene raddoppiata la rata, solo per
quel mese, e si acquistano più quote
del fondo target trasformando così
i ribassi di mercato in opportunità d’acquisto» spiega Simone Bini
Smaghi, Vice direttore generale di
Arca Sgr.
da sapere
ŠPac
Acronimo di Piano di Accumulo
di Capitale: la formula che consente di effettuare investimenti
rateali scegliendo la frequenza
(mensile, trimestrale, semestrale), l’importo della rata (da
50 euro in su) e il fondo. Si differenzia dal Pic (Piano di Investimento del Capitale) che, al contrario, consiste nell’investire in
una unica volta tutto il capitale
nel fondo scelto.
ŠPic
Acronimo di Programma d’investimento di capitale, indica
la sottoscrizione di un prodotto
finanziario (fondo comune, etf,
gestione patrimoniale ecc) in
un’unica soluzione. In pratica
il capitale a disposizione viene
investito tutto insieme in una
sola volta.
ŠSwitch
Operazione di passaggio da un
fondo comune o da un comparto di Sicav, ad altro fondo
(o Sicav) della stessa famiglia o
Unit linked.
Le plusvalenze realizzate sul fondo
target vengono consolidate grazie
ad un trasferimento al fondo liquidità che rappresenta una sorta
di salvadanaio. I due meccanismi
operano automaticamente: il Raddoppio rata si attiva quando il valore della quota del fondo target è
inferiore di almeno il 6% rispetto al
Scheda tecnica Arca “Risparmia & Consolida”
Fondo Liquidità
Fondo Target
Versamento minimo iniziale per accedere al Servizio
Commissioni di sottoscrizione
Gli automatismi:
- Raddoppio Rata
ARCA BT-Tesoreria
a scelta del sottoscrittore tra tutti i Fondi Arca azionari,
bilanciati, bilanciati obbligazionari, Arca Rendimento Assoluto t3 e t5
importo della rata unitaria sul “Fondo Target” x 80
(esempio: importo rata minimo 50€ x 80 =
minimo 4.000€ - importo rata 100€ x 80 = minimo 8.000€)
3% E’ prevista l’applicazione del privilegio di scambio
si attiva dopo 3 mesi di adesione al Servizio quando il Valore della Quota del
“Fondo Target”, al momento del controllo mensile, è inferiore di almeno il 6% rispetto
al Valore della Quota massimo degli ultimi 18 mesi
(per importi superiori a 50€): si attiva dopo 6 mesi di permanenza nel Servizio quando
il Valore della Quota al momento del controllo mensile è maggiore di almeno il 6%
rispetto al Valore Medio di Carico delle quote acquistate del “Fondo Target”
a scelta del sottoscrittore
50 euro o interi superiori
- Consolidamento Plusvalenza
Durata del Piano sul “Fondo Target”
Importo rata del Piano sul “Fondo Target”
valore della quota massima degli
ultimi 18 mesi; il Consolidamento
plusvalenze si attiva per importi
superiori a 50 euro, quando il valore della quota al momento del
controllo mensile è maggiore di almeno il 6% rispetto al valore medio
di carico delle quote acquistate del
fondo target.
ŠCAPITALE E COSTI
Per sottoscrivere il servizio bisogna versare un capitale minimo
pari a 80 volte la rata scelta. Così,
ad esempio, per una rata mensile
al fondo target di 50 euro, il capitale minimo da versare nel fondo
liquidità è pari a 4.000 euro.
Arca Risparmia & Consolida ha
un costo del 3%, scontabile nella
misura del 50%, del 75% o del 100
%. Se si sottoscrive il Servizio con
somme provenienti da fondi di
Arca con commissioni di sottoscrizione (cosiddetti load), tale costo
non viene applicato grazie al beneficio di scambio.
«C’è da tenere presente, inoltre,
che sono esentati da qualsiasi costo tutti i movimenti automatici,
cioè il versamento della rata men-
sile ed il consolidamento della plusvalenza. Per quanto riguarda le
commissioni di gestione dei fondi,
sono le stesse degli investimenti in
un’unica soluzione, pari allo 0,4%
per il fondo liquidità, e variabili in
funzione del fondo target prescelto dal sottoscrittore. Tali commissioni sono comunque prelevate
direttamente dal patrimonio del
Fondo» sottolinea Bini Smaghi che
poi aggiunge:
ŠELEMENTI DISTINTIVI
«I mercati negli ultimi anni hanno
dimostrato di essere molto volatili:
Risparmia & Consolida sfrutta tale
volatilità e riduce la rischiosità tipica di un investimento azionario,
mediante quattro leve. La prima, il
cosiddetto vantaggio Salvadanaio,
si ottiene mediante l’investimento iniziale su un fondo liquidità a
basso rischio e bassi costi. La seconda, il vantaggio Passo dopo
passo, deriva dalla modalità di
trasferimento dal Fondo Liquidità
al Fondo target: il trasferimento è
mensile e in tal modo si mediano i
prezzi di acquisto.
La terza e la quarta, i vantaggi
“Maggiore Convenienza” e “Guadagni al Riparo”, scaturiscono direttamente dagli automatismi, che,
come abbiamo accennato in precedenza, fanno investire di più quando i prezzi sono bassi e riportano
il “fieno in cascina” quando l’andamento torna positivo».
In sintesi, con Risparmia & Consolida il risparmiatore può puntare
a massimizzare il rendimento con
quattro importanti frecce per il suo
arco che gli consentono, tra l’altro,
di non essere guidato dall’emotività nelle scelte di investimento.
ŠPER CHI È INDICATO
«Risparmia & Consolida per le sue
caratteristiche può essere suggerito potenzialmente a tutti gli investitori; fermo restando che l’abbinamento prevede anche un Fondo
a contenuto azionario, seppure con
le leve che consentono la riduzione della rischiosità» afferma Bini
Smaghi che poi conclude: «Con
riguardo specifico ai target interessati basta analizzare la situazione
contingente: attualmente, molti risparmiatori sono fortemente concentrati su strumenti monetari e su
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058
strategie di investimento
prodotti di liquidità, in molti casi
in un’ottica puramente attendista.
Altri, invece, mostrano le giuste
caratteristiche per l’investimento
azionario, ma sono spaventati dalla volatilità che contraddistingue
tali mercati. Per entrambe le categorie di risparmiatori, vi sono delle
evidenti difficoltà: i rendimenti dei
prodotti di liquidità sono poco soddisfacenti, mentre non essere presenti sui mercati azionari significa
non approfittare delle importanti
opportunità di guadagno. Proprio
in quanto descritto, risiede il valore aggiunto del servizio».
Eurizon Capital
In particolare Eurizon Capital offre
due servizi che mettono in collegamento fondi azionari e fondi liquidità: il primo è il servizio Clessidra che
permette di spostare gradualmente
quote da un fondo a un altro, tipicamente da un prodotto di tipo monetario ad uno azionario, mediando
i prezzi di ingresso. Il secondo è il
servizio Eurizon Consolida i risultati
che permette di consolidare i risultati raggiunti attraverso il passaggio
automatico da un fondo dinamico a
un fondo più conservativo.
ŠCOME FUNZIONA
Nel primo servizio il cliente sceglie
i fondi di partenza e di destinazione, la durata dello switch (max 3
anni) e l’importo oggetto del singolo spostamento. Alla data prescelta, attraverso lo switch automatico
il portafoglio viene ribilanciato
secondo le indicazioni fornite dal
cliente. Nel servizio Eurizon Consolida i risultati, invece, il cliente
sceglie i fondi oggetto dell’operazione e la soglia di consolidamento
(+5% oppure +10%). Se nel corso
della verifica quindicinale si raggiunge la plusvalenza-soglia prescritta, viene effettuato uno switch
che trasferisce la performance
conseguita dal fondo più dinamico
verso il fondo più prudente. Nel
primo servizio l’importo minimo
del piano è di 3.000 euro e la rata
NUOVI PRODOTTI SWITCH
minima è di 50 euro. Il costo del
servizio è di un euro a trimestre
(sulla prima operazione effettuata) oltre le commissioni sui fondi
oggetto dell’operazione. Nel servizio Eurizon Consolida i risultati
l’importo minimo dello switch è di
50 euro ed esiste un diritto fisso di
un euro per ogni operazione, oltre
le commissioni sui fondi oggetto
dell’operazione.
ŠGLI ELEMENTI DISTINTIVI
DEL SERVIZIO
«Una grande flessibilità: è questa
la caratteristica più apprezzata, in
quanto il sottoscrittore può variare
le caratteristiche del piano in ogni
momento e senza oneri. A questo si
aggiunge una rendicontazione particolarmente accurata» fa sapere
Marco Avoledo, Responsabile Marketing di Eurizon Capital Sgr che
poi aggiunge a quale tipologia di
investitore possono essere indicati
i due servizi offerti: «Clessidra si
rivolge a quei clienti che vogliono
tornare ad investire nei mercati più
dinamici dopo un temporaneo parcheggio sulla liquidità, ma temono
la volatilità e gli errori nel timing di
ingresso. Il secondo servizio, Eurizon Consolida i risultati, è invece
adatto per quei clienti che non vo-
da sapere
ŠInvestitori retail
E’ l’insieme dei piccoli investitori che si rivolgono,
ognuno per conto proprio,
allo sportello bancario, al
promotore finanziario o che
operano tramite broker online. Si differenziano dagli
investitori istituzionali di cui
invece fanno parte le fondazioni, le banche, le compagnie di assicurazione, i fondi
pensione.
ŠMarket timing
E’ il termine con il quale si
indica il momento ideale (e
per questo quasi impossibile da praticare con successo
anche per gli stessi gestori
professionisti) per entrare,
o per uscire, in una specifica
fase del mercato: per esempio investire alla vigilia di un
prolungato rialzo o riscattare le posizioni poco prima di
un trend discendente delle
Borse.
Rialloca i profitti:
una simulazione
fondo di partenza
Anima emerging markets
data attivazione
plusvalenza del fondo di riferimento da riallocare
fondo di destinazione
gennaio 2008
10%
Anima liquidità
posizione al 7 giugno 2011
capitale attuale fondo di partenza
capitale attuale dei profitti riallocati nel fondo di destinazione
Capitale attuale cumulato
Capitale attuale totale senza riallocazione dei profitti
94.439
20.771
115.211
114.793
Anima liquidità
Anima Emerging
14.000
24.000
22.000
20.000
18.000
16.000
14.000
12.000
10.000
13.600
13.200
12.800
12.400
Anima
Il servizio che permette di ottimizzare i guadagni realizzati con l’investimento in un fondo a più alto
rischio (azionario ma non solo)
consolidandoli in un fondo a più
bassa volatilità si chiama Rialloca
i profitti
ŠCOME FUNZIONA
«Con questo servizio si vanno a
reinvestire le plusvalenze maturate su un fondo (ad esempio il
comparto Anima Emerging Market specializzato sulle Borse dei
Paesi in via di sviluppo), cosiddetto “di riferimento”, in un altro
fondo, normalmente di liquidità
(come per esempio Anima Liquidità, un monetario area euro) e
obbligazionario, indicato come “di
destinazione”, consolidando così
i rendimenti ottenuti. La misura
percentuale della plusvalenza, necessaria per far scattare il riallocamento, è decisa dal sottoscrittore»
dice Maurizio Vanzella direttore
commerciale di Anima Sgr
Non è prevista una soglia minima
di capitale per poter accedere a
questo servizio.
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
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29/gen/10
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29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
L’andamneto del fondo
L’andamneto del fondo
gliono continuamente rimettere in
discussione i risultati conseguiti e
accettano un minore potenziale di
crescita nel lungo periodo in cambio di una maggiore stabilità del
capitale investito».
28/nov/08
31/lug/08
30/mag/08
31/gen/08
31/mar/08
31/mag/11
31/gen/11
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31/mar/09
30/set/08
28/nov/08
31/lug/08
30/mag/08
31/gen/08
31/mar/08
12.000
Il costo da pagare, solo all’inizio
del piano, è pari a 300 Euro. Tuttavia, questo costo verrà addebitato
al cliente soltanto nel caso in cui si
realizzi la plusvalenza.
Gli elementi distintivi del servizio
«Prima cosa» precisa Vanzella
«come tutti gli strumenti automatici che Anima mette a disposizione, permette di gestire la propria
componente emotiva prendendo
delle decisioni che seguono una
corretta pianificazione. Il valore
aggiunto sta nell’opportunità di
capitalizzare i profitti realizzati strada facendo, contribuendo
pertanto a proteggere le plusvalenze nella fase di discesa del
mercato. Per queste peculiarità il
servizio Rialloca i profitti si rivolge a tutti coloro che desiderano
una gestione dinamica delle plusvalenze ottenute investendo il
proprio denaro, dando pertanto
più brio al portafoglio».
Azimut
Il servizio che Azimut mette a disposizione della propria clientela
per combinare i vantaggi dei pic e
dei pac si chiama Incremento / Decremento
ŠCOME FUNZIONA
«Grazie a questo servizio è possibile passare gradualmente da un
fondo ad un altro personalizzando
la cadenza su un periodo minimo
di 6 mesi» riferisce Paola Mungo
Direttore Generale Azimut Holding
che poi aggiunge i dettagli relativi
all’investimento minimo e alle spese: «Non ci sono costi di entrata o
di uscita ma esclusivamente diritti
fissi che sono pari a 5,75 euro per
operazione. Non ci sono importi
minimi per attivarlo ma per ogni
operazione il versamento aggiuntivo deve essere almeno di 1.500
euro». Incremento / Decremento
permette, secondo Mungo, una
forte personalizzazione potendo
operare su una vasta gamma di
prodotti adatti alle diverse esigenze: il risultato è un programma
automatico su misura che accresce la diversificazione del portafoglio in modo graduale riducendo
così i rischi di errori nel timing
di entrata o di uscita dai mercati.
ŠA CHI È ADATTO
Ma a quale tipologia di investitore
può essere indicato? «E’ indicato
per tutti coloro che desiderano investire senza essere guidati troppo
dall’emotività che sappiamo porta
a commettere molti errori perché
agiamo in condizioni di incertezza
e sotto stress. Grazie all’investimento graduale, infatti, è possibile pianificare in modo oggettivo i
propri investimenti con indubbi
vantaggi. E’ quindi adatto sia all’investitore più retail che all’investitore con importanti disponibilità»
conclude Mungo.
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strategie di investimento
MERCATO AZIONARIO
E’ l’ora del ritorno
ai titoli ciclici
L’indecisione sui mercati, alla luce
del mutevole clima d’investimento,
viene esacerbata da consistenti offerte pubbliche iniziali. Si è altresì
assistito a un’outperformance dei
settori difensivi relativamente più sicuri rispetto ai titoli ciclici.
In particolare, ad aver evidenziato di
recente una performance molto buona sono stati i settori caratterizzati
da rendimenti elevati, sostenuti da
una copertura corta nelle telecom e
da una performance eccezionale dei
titoli del settore sanitario.
IL RITRACCIAMENTO DEL MERCATO SUGGERISCE
PER GLI INVESTITORI PIÙ AVVERSI AL RISCHIO
DI PUNTARE A TITOLI CHE OFFRONO DIVIDENDI
SOLIDI E SOSTENIBILI NEGLI ANNI. NE SONO
CONVINTI AL RESEARCH CREDIT SUISSE PER IL
QUALE L’IDEA PER UN INVESTIMENTO DI QUALITÀ È
RAPPRESENTATO DAL TITOLO GENERAL ELECTRIC
ŠLA PERFORMANCE
RELATIVA E’ DESTINATA
A MIGLIORARE
interconnessi di indebolimento del
dollaro, solidità dei prezzi delle
commodity ed elevata propensione al rischio in riferimento a prospettive che sono meno lineari e,
forse, meno solide, ha determinato
l’indecisione sul mercato.
Gli eterogenei indicatori sul sentiment e gli scarsi volumi delle negoziazioni riflettono questa situazione e confermano il giudizio tattico
neutrale degli esperti azionari del
Credit Suisse.
a cura di Lorenzo Corti
I
L RALLY dei mercati azionari
degli ultimi otto mesi è giunto
ad una fase di stallo, avendo
gli investitori assorbito una
variazione del ritmo di crescita macroeconomica, la normalizzazione
della politica monetaria negli Usa e
uno smantellamento delle posizioni estese sui mercati delle commodity. La transizione da un quadro
di mercato dominato dagli effetti
«Siamo tuttavia dell’idea che la performance relativa ed assoluta dei
settori ciclici migliorerà non appena
emergeranno delle prove che la sottostante solidità della ripresa del ciclo economico è convincente e non
appena la propensione al rischio si
stabilizzerà ed evidenzierà un rialzo» fanno sapere Michael.O’Sullivan
e Lars Kalbreier, del Research Credit
Suisse.
General Electric
Coca Cola
70,000
30,000
65,000
25,000
60,000
20,000
55,000
L’andamento del titolo a tre anni
L’andamento del titolo a tre anni
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
5,000
30/set/08
40,000
30/nov/08
10,000
31/lug/08
45,000
30/mag/08
15,000
50,000
30/mag/08
060
Telefonica
Novartis
«non modifichiamo il giudizio strategico sulle azioni che abbiamo mantenuto negli ultimi diciotto mesi.
ŠBISOGNA TENER CONTO
DEL RISCHIO DI INFLAZIONE
Sul piano tattico, attualmente presentiamo un rating neutrale, ma stiamo aspettando il momento giusto
I 16 titoli più raccomandati
settore
Europa
Energia
Prodotti chimici
Industrie estrattive
Industrale
Royal Dutch
Suncor Energy, Chevron
Basf
Rio Tinto, Xtrata
Vale (adr), Freeport - McMoRan
Siemens, Schneider Electric, ABB General Electric, Honeywell Intl,
Caterpillar, Deere &co.
Anheuser -Busch
Coca Cola
Danone, Nestlè
Kraft Foods
British American Tobacco
Philip Morris international
Heineken, Reckitt Benckiser
Fresenius
Baxter international
Bayer, Roche, Novartis
Pfizer
Ubs, Deutsche Bank
JPMorgan Chase
Allianz
Microsoft, Google, Oracle
Intel
Telefonica, BT Group
At&t
GDF Suez
Bevande
Alimentari
Tabacco
Prodotti per la casa
Servizi sanitari
Farmaceutica
Banche
Assicurazioni
Software
Semiconduttori
Telecom
Utilities
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
L’andamento del titolo a tre anni
L’andamento del titolo a tre anni
Alcuni settori, come i titoli finanziari, che continuano a risentire dei
contraccolpi della crisi creditizia
sotto forma di inasprimento della regolamentazione e di rischi finanziari
posti dai Paesi indebitati, stanno cominciando ad apparire interessanti
su base tattica. «Inoltre» proseguono i due esperti del Credit Suisse
30/gen/09
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
30/mag/08
40,000
31/mar/09
45,000
30/set/08
50,000
30/nov/08
55,000
31/lug/08
60,000
30/mag/08
20,000
19,000
18,000
17,000
16,000
15,000
14,000
13,000
65,000
Stati Uniti
Una selezione dei titoli raccomandati al 30/05/2011 dalla divisione Private Banking del Credit Suisse
per passare a una posizione sovrappesata nelle prossime settimane.
In futuro, a prevalere sarà l’inflazione, più che la deflazione. Molti
settori ciclici, come i materiali e
l’energia, offrono delle discrete
coperture per gli investimenti in
questo senso.
Nel contempo, l’inflazione fornisce
una spiegazione del perché stia venendo sempre più messa in campo
la liquidità societaria. I tassi d’interesse reali sono infatti negativi in
gran parte dei Paesi dalle economie sviluppate.
ŠL’ECCESSIVA LIQUIDITA’
RAFFRESENTA
UN PROBLEMA
Ciò costituisce anche un dilemma
per gli investitori che detengono
molta liquidità, come evidenziato
nel nostro “The risks of holding
cash” del 4 maggio, in particolare
poiché, in questo momento del ciclo economico, la liquidità tende
a mostrare un risultato peggiore
di quello di altri classi d’investimento». A questo proposito, per
gli investitori alla ricerca di dividendi, Michael.O’Sullivan e Lars
Kalbreier mettono in risalto il basket di titoli azionari caratterizzato da «dividendi dinamici» e costituito da azioni high dividend
di qualità con un rendimento da
dividendi medio del 5,8%, cioè un
punto percentuale in più di un
BTP decennale.
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062
immobili
CASCINE E CASALI
Ora costa
un po’ meno
Avere Sting
per vicino
LA CASA IN CAMPAGNA
NON È PIÙ RICERCATA
COME UNA VOLTA.
PERSINO NEL CHIANTI,
I PREZZI SI SONO
FERMATI
a cura di Elena Bonanni
T
RAVI A VISTA, una finestra sulle vigne e ma-
gari anche un orto. Il fascino delle cascine
e dei rustici tenta chi cerca di coniugare un
investimento immobiliare con la quiete e la
suggestione di luoghi lontani dal caos cittadino. Non
solo chi cerca un rifugio per il week end, ma anche
chi sceglie di trasferirsi nella natura a pochi chilometri dal lavoro in città o chi pensa di mettere su un
business. Nel passato hanno comprato inglesi, tedeschi e molti altri stranieri.
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064
immobili
Oggi, complice la crisi, anche loro,
sono in parziale ritirata, lasciando
spazio al ridimensionamento dei
prezzi. Ma anche gli italiani sono
diventati più selettivi e prestano
più attenzione a servizi e collegamenti. “Vi è stata una diminuzione
generalizzata delle quotazioni soprattutto sui top prices e sulle soluzioni ristrutturate – rileva l’ufficio
studi di Gabetti guidato da Guido
Lodigiani – nel 2010 il mercato si è
rivelato discreto, con un aumento
delle transazioni del 2,1% in un contesto di mercato residenziale che è
aumentato dello 0,4 per cento. Nel
2011 i segnali sono improntati a un
maggior rallentamento sul fronte
delle richieste”. Una situazione da
valutare però zona per zona.
ŠNELLE LANGHE
L’OPPORTUNITA’ UNESCO
I vitigni delle Langhe, Roero e
Monferrato rappresentano l’unica
candidatura italiana nel 2011 per il
Patrimonio mondiale dell’Umanità
da parte dell’Unesco. Un’opportunità anche di investimento. Sono
pochi i paesaggi vitivinicoli Patrimonio Unesco: il paesaggio dei
vigneti terrazzati situato di fronte
al lago Lemano e alle Alpi, nella regione svizzera del Lavaux, la zona
di Saint Emilion in Francia e la
CASCINE E CASALI
valle del Medio Reno in Germania,
l’Alto Douro in Portogallo, i vigneti dell’isola vulcanica di Pico nelle
Azzorre e la zona del Tokaj in Ungheria. Una candidatura entra nelle fasi calde della selezione proprio
quando si consuma lo storico sorpasso dell’Italia sulla Francia nella
produzione di vino. Il tutto a fronte
di quotazioni in leggera diminuzione, anche se aumenta il valore medio delle transazioni. “Un ettaro di
vigneto a Barolo classico si tratta a
150-200 mila euro (qualora sia Barolo Cru può toccare i 700-750 mila
Qui sopra, vista panoramica del borgo di Vignale
nel Monferrato. In basso la villa di Sting in Toscana,
nel cuore del Chianti. Sotto, Borgo di Pietrafitta,
splendido relais di charme, agriturismo con il comfort
di un hotel, dotato di eleganti suite-appartamento,
anch’esso immerso nelle verdi colline Toscane.
Quanti casali venduti
Numero compravendite
2010
2009
Var % 2010- 2009
ABANO TERME
ALBA
ALBEROBELLO
ARQUA’ PETRARCA
AULLA
BATTAGLIA TERME
CAPOLONA
CASTEGGIO
CEGLIE MESSAPICA
CELLA MONTE
COPERTINO
GAIOLE IN CHIANTI
MONTALCINO
MONTE SAN PIETRO
MONTEMIGNAIO
MONTU’ BECCARIA
NEIVE
PONTREMOLI
RADDA IN CHIANTI
RIVANAZZANO
ROSIGNANO
TOTALE
270
463
85
18
167
31
66
60
184
11
114
42
65
102
10
24
51
100
20
70
7
1.960
236
416
79
27
194
38
46
84
195
9
113
46
73
102
14
12
32
97
14
78
15
1.920
14,60%
11,20%
7,60%
-33,30%
-13,90%
-18,40%
43,50%
-28,60%
-5,60%
22,20%
0,90%
-8,70%
-11,00%
0,00%
-28,60%
100,00%
59,40%
3,10%
42,90%
-10,30%
-53,30%
2,10%
Fonte: Ufficio Studi Gabetti su dati Agenzia del Territori.
euro), nell’area di Dogliani una vigna a Dolcetto costa sui 50-60 mila
euro”, spiega Gabetti. In ogni caso
c’è una sensibile differenza di prezzi a seconda della posizione (zona
dei grandi vini, Barolo, Monforte
d’Alba, Dogliani - Alta Langa, Bossolasco, Cortemilia) e di tipologia
della proprietà. Nelle zone del Dolcetto e del Barbera, per esempio,
c’è una notevole frammentazione
delle proprietà agricole mentre
nell’area del Moscato (Canelli e
S.Stefano Belbo) la dimensione
media dei poderi cresce. Tra gli
atout della zona che attirano una
clientela di fascia alta è la buona
copertura internet. “Nell’alta Langa – dice Gabetti - è diffuso il Wi-Fi,
che facilità lo svolgimento di atti-
vità professionali e consulenziali a
distanza. Il cliente medio ha un’età
tra i 35 ai 55 anni, è un professionista, imprenditore o dirigente, con
alto livello di istruzione e reddito.
Anche se molti chiedono rustici
da ristrutturare, al momento della
chiusura delle compravendite si
tratta in gran parte di soluzioni già
ristrutturate. E’ poi importante che
l’immobile disponga di terreno (510 mila metri quadri)”.
ŠEFFETTO MPS
IN TOSCANA
Da “Io Ballo da sola” di Bertolucci a “Molto rumore per nulla” di
Kennet Branagh: i casolari della
campagna toscana hanno girato
tutto il mondo nella filmografia
internazionale. Anche il cantante
Sting ha comprato una villa a Figline Valdarno e aperto un’azienda
100% biologica. Ma dopo tanta attenzione il mercato oggi è in via di
ridimensionamento anche qui. “In
Toscana – rileva l’agenzia immobiliare Remax - nell’ultimo periodo si
è riscontrata una diminuzione sia
dei prezzi, sia della richiesta. Se in
passato le cascine e i casali venivano scelti da italiani come prima
casa con un investimento che si aggirava intorno a 1,5 milioni di euro,
oggi la domanda ha registrato un
forte calo per la lontananza dai servizi, facendo diminuire i prezzi fino
a 500/700 mila euro. Anche gli stranieri, che per anni hanno apprezzato molto l’aerea della Toscana,
soprattutto per il fascino dei paesaggi e la tranquillità delle colline,
oggi sono più interessati ad altre tipologie di immobili. Da sottolineare però un aumento della domanda
da parte di Olandesi, Australiani e
Statunitensi”. Per avere come vicino di casa Sting serve in media
un investimento da 3.000 euro al
metro quadro (quotazioni Remax)
ma si sale fino agli 8.700 euro se si
sceglie un immobile di prestigio.
L’alternativa può essere scegliere
una soluzione da ristrutturare che
può offrire anche quotazioni attorno a mille euro al metro quadro ma
in zona non è rimasto nulla da rimettere a nuovo. A vendere sono
quelle famiglie che hanno comprato nei decenni scorsi che oggi
preferiscono monetizzare l’investimento immobiliare. “Il Chianti
sta vivendo una netta contrazione
dei valori. C’è molta offerta e poca
domanda: i proprietari per vendere
devono concedere sconti sensibili
- nota anche l’ufficio studi di Gabetti – A influenzare la domanda
è poi l’atteggiamento più cauto di
molti dirigenti della Banca Monte
dei Paschi di Siena”. Le tenute più
apprezzate devono essere in zone
tranquille, lontano da strade trafficate e dall’alta tensione. “Di solito
– dice Gabetti - la richiesta riguarda o grosse coloniche di 400-500
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066
immobili
metri quadri, oppure piccoli e medi
appartamenti all’interno di borghi
o coloniche restaurate e frazionate. Le zone ricercate sono quelle di
Gaiole, Radda, Castellina e Greve
in Chianti”. Stesse quotazioni anche a Montalcino (2.800-3.200 il
ristrutturato), dove c’è molta più
offerta disponibile rispetto a qualche hanno fa. Sul mercato sono
finite diverse aziende agricole (la
clientela sia italiana, sia straniera
è molto legata alla produzione
del vino). Per una vigna di Brunello le cifre sono molto variabili
a seconda dell’esposizione (sudnord) e della posizione (pianuramezza collina).
ŠI MILANESI SCELGONO
L’OLTREPO’ PAVESE
Un casolare sui 150-180 metri
quadri, con giardino e magari
orto e frutteto. E’ questa la casa
per il week end che cercano i milanesi nelle campagne non lontane dal capoluogo lombardo,
tra cui il Monferrato e l’Oltrepò
pavese. Le caratteristiche più
apprezzate? Rustici indipendenti, in posizione collinare possibilmente con vista sui vigneti (e
meglio ancora se possiedono un
piccolo lotto di vigna da 20005000 metri quadri), liberi sui
quattro lati con mattoni a vista,
con almeno tre camere da letto,
doppi servizi, una bella taverna, il
fienile e la cantina. Non importa se
ristrutturato o meno. Nella zona un
rustico da rimettere a nuovo tra i
120 e i 180 metri quadri richiede un
investimento di circa 100-200mila
euro mentre se si vuole una soluzione già ristrutturata allora si sale
tra i 200 e i 500mila euro. Piacciono le zone di Varzi, Santa Maria
della Versa, Montù Beccaria, Ruino e Borgo Priolo. Ma non è solo
seconda casa: sono in crescita coloro che cercano una soluzione per
l’abitazione principale all’insegna
della vita nella natura per sfuggire
al caos di Milano. “Il grande vantaggio della zona – spiega Gabetti
– sono i servizi e i collegamenti.
CASCINE E CASALI
Uscendo dall’autostrada a Pavia,
prendendo la nuova tangenzialina
si arriva nell’Oltrepò in 40-45 minuti. L’area è ben servita da treni, autobus e supermercati. Le quotazioni sono diminuite rispetto all’anno
scorso, con una buona offerta di
immobili sul mercato e tempi di
vendita tra i 6 e gli 8 mesi”. Nel
caso di un’abitazione principale le
località più richieste
sono Stradella, Casteggio, Broni
e verso la prima collina, Montalto, Montù Beccaria, Salice Terme,
Canneto pavese. Nell’area si possono trovare anche rustici degli
inizi del 1.900 e ville singole degli
anni ‘60-‘90. “A Stradella - rileva
l’ufficio studi di Tecnocasa – si registrano richieste da professionisti
milanesi per cascine con terreni o
ville singole con giardino mentre a
Casteggio sono in aumento coloro
che vogliono sviluppare un’attività (B&B, maneggi oppure Spa).”
Spostandoci nel Basso Monferrato
troviamo invece richieste da parte
di artigiani, piccoli imprenditori,
famiglie e anche pensionati che si
trasferiscono definitivamente nella zona per vivere in campagna.
Anche qui le caratteristiche più
richieste sono l’indipendenza e la
presenza di un piccolo giardino.
“La tipologia che prevale – spiega
Tecnocasa – è il tipico cascinale
piemontese, di ampia metratura,
frazionato in una parte centrale
e due parti laterali che danno vita
a tre porzioni di case. I vecchi cascinali indipendenti sui quattro
lati in posizione panoramica e
soleggiata, mai ristrutturati e con
un ettaro di terreno di pertinenza dell’abitazione possono avere
una richiesta di 500mila euro perché sono molto rari sul mercato”.
Casale nell’oltrepò pavese,
sulle prime colline di Stradella
Quando il casale diventa un business
1985 fuga
dalla città
SE CI ANDATE, è facile che
vi troviate a passeggiare a
cavallo assieme a Raul Bova
o a Giulio Rapetti (Mogol,
quello di tante canzoni di
Lucio Battisti) o a Gabriele
Salvatores o a Claudio Bisio
che per essere vicino agli
amici del Paretaio, ha addirittura acquistato una casa nei
dintorni. La storia di questo
Agriturismo equestre a Barberino Val d’Elsa, in Toscana,
nel cuore del Chianti è semplice e parla di una voglia di
fuga dallo stress per vivere
appieno la propria passione,
per trasformarla da passatempo aa professione.
Gianni De Marchi e sua moglie Cristina, entrambi milanesi e appassionati di cavalli,
ventisei anni fa hanno deciso
di cambiare vita. Indaffaratissimi, lei in una importante
multinazionale della pubblicità e lui consulente marketing per un grosso gruppo
francese, hanno mollato
tutto e si sono trasferiti in Toscana, nel cuore del Chianti
dove hanno acquistato un
casale con un po’ di terreno
per aprire un agriturismo e
un centro ippico. “All’inizio –
spiega Gianni De Marchi tra
una lezione e l’altra nel maneggio– avevamo solo una
camera per gli ospiti perché
il Paretaio (così si chiama il
loro centro) era nato come
abitazione per un famiglia,
e sei cavalli. Per pagare le
spese di ristrutturazione ho
dovuto continuare l’attività
di consulente ancora per un
anno, facendo il pendolare.
Poi ho lasciato definitivamente Milano. Ora abbiamo
otto camere e due appartamenti, una piscina con vista
sulle colline del Chianti e
una scuderia con trenta magnifici cavalli. Teniamo corsi
tutto l’anno e abbiamo una
clientela internazionale. In
questo periodo ci sono americani (che impazziscono per
i panorami che vedono durante le passeggiate a cavallo) e cominciano ad arrivare
clienti dalla scandinavia. In
passato abbiamo sempre
avuto molti inglesi e irlandesi, notoriamente grandi
amanti della campagna e
dei cavalli”. Gianni e Cristina
naturalmente sono istruttori
d’equitazione e dirigono assieme ai loro collaboratori
tutti i corsi del Paretaio. Chi
volesse saperne di più, o anche pensare a una vacanza in
campagna, in un ambiente
di raffinata semplicità può
collegarsi al sito www.ilparetaio.it
In alto, Gianni De
Marchi con Geraldo,
uno splendido cavallo
da dressage.
A sinistra, una foto
aerea del Paretaio e,
qui sopra le scuderie
e un simpatico cavallo
che fa le linguacce.
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068
immobili
CASCINE E CASALI
ŠI GRANDI TAGLI
PER I COLLI EUGANEI
Quotazioni in ridimensionamento
anche per i Colli Euganei e domanda in leggero calo nei primi mesi
del 2011. “Alcuni anni fa quasi tutto aveva una valutazione intorno ai
2.500 euro al metro quadro, mentre adesso questi valori si toccano
solo per prodotti immobiliari con
caratteristiche superiori”, rileva
Gabetti. Ma non sperate di trovare
tagli piccoli: sono rari gli immobili
con superfici ridotte (80-100 mq),
più diffusi tagli grandi che provengono da aziende agricole, con
metrature attorno ai 200-250 metri
quadri. Chi compra, spesso si trasferisce per viverci, continuando
a lavorare a Padova, che dista 1820 km. La zona beneficia del prolungamento della circonvallazione
ovest di Montegrotto Terme (con
il nuovo innesto sulla statale 16
“Adriatica) che fa risparmiare circa 20 minuti. “Il mercato – spiega
Gabetti – è diventato più selettivo,
c’è qualche straniero in acquisto,
ma si tratta principalmente di professionisti padovani, che sono più
attenti e meticolosi nelle scelte”.
La domanda, quindi, è per rustici
e casali con caratteristiche elevate, ristrutturazioni con finiture di
qualità, proprietà recintata e terreni pianeggianti. Le quotazioni
per soluzioni da ristrutturare si
aggirano attorno ai 1.000 euro al
metro quadro. La buona notizia è
che “i costi per il risanamento sono
nell’ordine dei 600-650 al mq, non
elevatissimi perché i muri sono in
pietra di 40 centimetri, per cui non
è necessario riconsolidare, quanto
operare sugli impianti, serramenti
e tetti”, dice Gabetti.
ŠIN PUGLIA POCHI SCONTI
Non cedono al mercato i proprietari dei famosi trulli di Alberobello:
le quotazioni sono rimaste quasi
stabili rispetto allo scorso anno,
anche perché i proprietari, che sostengono bassi costi di gestione,
non concedono sconti significativi. “Spesso sono contadini – fa
Il mercato vuole immobili
già restaurati come il casale,
qui sopra, e la torre accanto
I trulli, sono le tipiche
costruzioni della zona
di Alberobello,
in Puglia
notare Gabetti - che decidono di
vendere solo a patto che ci sia un
buon acquirente, allora staccano
la particella catastale e vendono
il trullo con un po’ di terreno, in
linea di massima 2-3 mila metri
quadri. Diversamente lo tengono”.
Sia per i trulli, sia per le masserie
anche qui la domanda è in contrazione: meno richieste da parte
degli stranieri, degli anglosassoni
in particolare. Oggi i potenziali acquirenti sono essenzialmente locali. Per cedere al fascino del trullo
pugliese è però importante sapere
cosa scegliere. ”Il trullo singolo
– spiega Gabetti - è poco interes-
sante, servono almeno tre coni per
essere ricercati. La spesa in questo
caso parte dai 45 mila euro. I coni
più grandi sono più ambiti perché
offrono una maggiore versatilità
nelle soluzioni”. Ma dove comprarli? “La zona top – continua
Gabetti - è quelle monumentale
nel centro di Alberobello, dove
possono raggiungere la quotazioni di 2.500 euro al metro quadro.
Nella zona rurale, le soluzioni
da ristrutturare costano da 1.200
a 1.800 euro al metro quadro”.
Anche qui molto dipende dalla
panoramicità, da quanto siano
facilmente raggiungibili e dallo
stato manutentivo. Da mettere in
conto i costi di ristrutturazione
che “sono in media elevati perché
si tratta di soluzioni in pietra in
cui il rifacimento delle dotazioni
impiantistiche è più caro dei mattoni forati”. Chi pensa poi di optare per una masseria per portare
avanti un podere agricolo deve
mettere a preventivo 60-70 ettari
e un valore in media di 10-15mila
euro all’ettaro. Il che significa un
investimento di 250mila euro.
“Sono state chiuse diverse masserie – commenta Gabetti – ma
rimangono oggetti rari da un punto di vista storico”.
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fai da te
AZIONI
Quattro banche
sotto la lente
che italiane sono tra le migliori
capitalizzate in Europa, mentre
il rapporto tra capitalizzazione
di Borsa e valore patrimoniale è
inferiore alla media. In attesa di
una maggiore differenziazione,
le banche italiane sono ora scambiate a multipli, rispetto al valore contabile tangibile, compresi
tra lo 0, 7 e lo 0, 8, uno sconto
del 30% rispetto alle banche europee. Questo, almeno in parte è
giustificabile con le turbolenze
derivanti dalla crisi del debito
sovrano europeo, ma rappresenta anche un punto interessante di ingresso per gli investitori
che volessero puntare ora sulle
banche italiane. La prima scelta
degli analisti di Barclays Capital
rimane UniCredit al cui titolo viene attribuito un prezzo obiettivo
di 2,4 euro in base alla ristrutturazione del business domestico,
il miglioramento della posizione
complessiva del capitale, alla diversificazione delle entrate
Unicredit
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/nov/10
30/set/10
30/lug/10
31/mar/10
L’andamento del titolo della banca
31/mag/10
29/gen/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
31/mar/09
4,000
3,500
3,000
2,500
2,000
1,500
1,000
0,500
0
30/nov/08
dopo le pubblicazioni
delle trimestrali 2011,
gli analisti del settore
bancario dell’Equity Research di
Barclays Capital hanno stilato le
prospettive e i nuovi obiettivi di
quattro tra i più importanti istituti di credito italiani: Unicredit,
Intesa Sanpaolo, Montepaschi
di Siena e Ubi Banca. Partendo
proprio dai dati emersi dai conti economici e dallo stato patrimoniale a fine marzo 2011, gli
esperti di Barlcays Capital hanno aggiornato le loro stime reddituali e gli obiettivi di prezzo
per ciascuna banca esaminata,
restando più positivi su Unicredit. Più che la qualità del credito
e il deficit di capitale, che pure
restano capitoli importanti trattandosi di istituti di credito, gli
analisti reputano ora più decisiva la capacità di differenziazione
ovvero fattori quali la redditività
30/gen/09
N
EL FARE UN BILANCIO
30/set/08
a cura di Lorenzo Corti
e il costo del finanziamento. Cautela in ogni caso sul margine di
interesse netto: dopo la recente
ondata di nuovi piani strategici
e alla luce dei risultati del primo
trimestre, gli analisti di Barclays
Capital hanno tagliato le loro stime del 4% sia per 2012 che per
il 2013 principalmente a causa
della riduzione della crescita
degli interessi netti. La crescita
degli impieghi inferiori alle attese desunte in base ai nuovi piani
strategici, inferiore capacità di
far leva tra tassi passivi e tassi
attivi, e il costo di finanziamento su livelli elevati, spiegano la
visione più cauta sul margine di
interesse espressa dagli esperti
Barclays. Sul lato positivo, invece, gli analisti continuano a vedere miglioramenti sui costi e sugli
accantonamenti sui crediti. Inoltre i coefficienti patrimoniali si
confermano sopra la media. Gli
specialisti di Barclays Capital desiderano sottolineare che le ban-
31/lug/08
DOPO LE TRIMESTRALI
2011 GLI ESPERTI
DI BARCLAYS CAPITAL
EQUITY RESEARCH
HANNO AGGIORNATO
LE STIME DI MPS,
UBI BANCA, UNICREDIT
E INTESA SANPAOLO
30/mag/08
070
Banche italiane
banca
ticker Bloomberg
rating
prezzo target price
Montepaschi
Intesa Sanpaolo
Ubi Banca
Unicredit
BMPS IM equity
ISP IM equity
UBI IM equity
UCG IM equity
owerweight
equal weight
equal weight
owerweight
0,86
1,78
5,38
1,55
1,10
2,20
6,80
2,40
eps 2011E
eps 2012E
0,09
0,20
0,44
0,18
0,10
0,24
0,62
0,26
fonte: Barclays Capital
Impatti sul capitale di Basilea 3
Unicredit Intesa Sanpaolo Montepaschi Ubi Banca
Attivo
Tier 1 Basilea 2
non equity Tier 1
riduzione di capitale (Basile 3)
proforma Basilea 3
capitale equity Tier 1
Attivo (Basile 3)
proforma Basilea 3
rapporto equity / Tier 1
stima capitale necessario
per raggiungere il rapporto 10%
510.362
53.224
4.352
1.769
362.493
42.234
5.016
1.068
115.650
11.484
650
346
99.017
8.832
453
468
47.103
510.362
36.149
362.493
10.488
115.650
7.911
99.017
9,20%
10,00%
9,10%
8,00%
3.900
0
1.000
2.000
fonte: Barclays Capital
UniCredit
RACCOMANDAZIONE
SOVRAPPESO
PREZZO OBIETTIVO
2,4 EURO
ŠFATTORI POSITIVI
1) La piattaforma geografica diversificata, soprattutto in Est Europa
rimane un punto di forza della banca. 2) La divisione italiana è stata
la via principale sulle performance del gruppo dopo che la crisi è
iniziata. L’inversione di tendenza
della divisione italiana, che negli
ultimi anni ha penalizzato i risultati del Gruppo, è fondamentale per
sostenere gli obiettivi di Unicredit:
gli esperti di Barclays Capital pensano che il franchising italiano sia
ora profondamente sottovalutato;
3) l’essere una banca italiana fa si
che i finanziamenti di UniCredit
siano stati influenzati negativamente dalle questioni del debito
sovrano nella zona euro. Tuttavia,
gli analisti di Barclays ritengono
che Unicredit sia strutturalmente
meglio posizionata per controbilanciare questa pressione
ŠFATTORI NEGATIVI
1) Si ritiene che il gruppo sia impostato per raggiungere il Core Tier 1
al 9,2% entro il 2013: tuttavia, per
raggiungere il 10% (che rappresen-
ta la quota di sicurezza per Basilea
3) si dovrebbe ricorrere a nuovo
capitale o dismissioni; 2) la complessità del gruppo, l’influenza delle fondazioni locali e la comunicazione sull’acquisizione di imprese
italiane post fusione con Capitalia,
rappresentano tutti punti deboli
e/o rischi.
Intesa Sanpaolo
RACCOMANDAZIONE
PESO NEUTRALE
PREZZO OBIETTIVO
2,2 EURO
ŠFATTORI POSITIVI
1) Intesa Sanpaolo offre un rendimento interessante: il dividendo, pari al 5,1%, è tra i più alti del
settore nell’Unione europea; 2) gli
analisti di Barclays Capital ritengono che Intesa Sanpaolo offra anche
un buon grado di prevedibilità dei
profitti accoppiato con un profilo
di rischio contenuto; 3) a seguito
dell’aumento di capitale di 5 miliardi di euro è attualmente la migliore banca capitalizzata in Italia, secondo Basilea 3, nelle stime 2013.
ŠFATTORI NEGATIVI
1) Intesa Sanpaolo è il più grande
gruppo bancario in Italia ed è fortemente orientato all’economia domestica. Gli analisti di Barclays Capital hanno riscontrato una bassa
diversificazione geografica: circa il
90% dei profitti prima delle imposizioni fiscali è generato sul mercato
interno, il che può rappresentare
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
fai da te
AZIONI
Intesa Sanpaolo
da sapere
ŠP/e
abbreviazione di price /
earnings, letteralmente rapporto prezzo utili. Indica il
rapporto tra il prezzo del titolo azionario e i suoi utili di
bilancio per azione. Se, per
esempio, i profitti netti per
azione di un titolo sono pari
a 5 euro e la sua quotazione
di Borsa fosse di 100 euro, il
rapporto p/e ammonterebbe a 20 volte. E’ un indicatore per scoprire quanto il
mercato stia valutando (o,
meglio, sopravvalutando
o sottovalutando) il titolo
rispetto ai profitti aziendali.
ŠTarget price
Letteralmente, dall’inglese,
prezzo obiettivo. E’ il prezzo fissato dagli analisti che
valutano il valore di Borsa
di un titolo azionario. Può
essere ottenuto con diverse metodologie (in base a
multipli di settore, in base ai
flussi di cassa, in base a sofisticati modelli matematici)
anche incrociate tra loro. Di
solito è stimato per un investimento mantenuto per
almeno 12 mesi.
3,500
3,000
2,500
2,000
1,500
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/nov/10
30/set/10
30/lug/10
31/mar/10
31/mag/10
29/gen/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
31/mar/09
30/nov/08
30/gen/09
1,000
30/set/08
Nel report degli analisti la
raccomandazione
finale
che sintetizza la valutazione
sul titolo esaminato e che
indica una raccomandazione di incrementare il peso
in portafoglio al disopra di
quello che dovrebbe avere
in base al peso nell’indice di
riferimento di Borsa.. Alcuni
analisti, al posto della raccomandazione sovrappeso ,
preferiscono utilizzare il giudizio buy (comperare), add
4,000
31/lug/08
ŠSovrappeso
(overweight)
30/mag/08
072
L’andamento del titolo dela banca
una debolezza della banca nel medio lungo termine; 2) la valutazione di Intesa Sanpaolo è influenzata
negativamente dal crescente costo
del capitale proprio derivante dalla
crisi del debito sovrano che ciclicamente si materializza nella zona
euro; 3) i nuovi obiettivi aziendali
sembrano raggiungibili e realistici nel medio termine. Tuttavia, il
CAGR (Compound Annual Growth
Rate), o tasso annuo di crescita,
stimato al 7% per i prossimi anni è
piuttosto ambizioso da realizzare
nel contesto attuale.
Montepaschi Siena
RACCOMANDAZIONE
SOVRAPPESO
PREZZO OBIETTIVO
1,1 EURO
ŠFATTORI POSITIVI
1) Dopo l’aumento di capitale di
2,5 miliardi di euro, il gruppo Montepaschi diventa uno delle più capitalizzate banche nella zona euro:
l’equity ratio calcolato in base ai
parametri di Basilea 3 per l’anno
2013 si attesta a quota 9,1%. Peraltro, gli esperti di Barclays Capital
ritengono che ci sia spazio per migliorare questo rapporto attraverso cessioni aggiuntive. Lo stock è
stato pesantemente penalizzato
dalla posizione di capitale più a
rischio in quanto l’acquisizione di
Antonveneta tre anni fa, nonostante l’aggressivo piano di cessione di
attività per un valore di 2 miliardi,
si è rivelato molto pesante da digerire. Gli esperti di Barclays Capital
si aspettano una rivalutazione del
book value (il titolo ora è scambiato a 0,7) in virtù dell’aumento
di capitale; 2) gli analisti di Barclays Capital ritengono che MPS
sia destinata a continuare a sperimentare meglio della media di funzionamento i trend nei prossimi
trimestri. MPS dall’inizio della crisi
ha mostrato un significativo
miglioramento dell’efficienza dei
costi ( -4% dei costi totali contro
il -2% medio degli altri istituti italiani). E’ stato infine notata una
migliore tendenza della qualità del
credito, con un tasso di aumento
delle sofferenze inferiori alla media italiana.
ŠFATTORI NEGATIVI
1) sebbene i coefficienti patrimoniali più elevati dovrebbero aiutare l’attività di finanziamento, MPS
potrebbe essere penalizzata più
di altre banche italiane a grande
capitalizzazione a seguito del peggioramento delle condizioni sul
finanziamento di mercato per la
crisi del debito sovrano in Europa.
All’inizio di quest’anno, gli esperti
di Barclays Capital hanno stimato
che il 6% dei profitti di MPS potreb-
Montepaschi Siena
da sapere
2,000
ŠGrowth
1,750
Titolo azionario caratterizzato da alta volatilità e
forti potenzialità di apprezzamento anche nel breve
periodo. Lo stile growth
preferisce questi titoli rinunciando alla distribuzione di dividendi per massimizzare i guadagni di
Borsa.
1,500
1,250
1,000
0,750
31/mar/11
31/mag/11
31/gen/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mar/10
31/mag/10
30/nov/09
29/gen/10
30/set/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/nov/08
30/set/08
31/lug/08
30/mag/08
0,500
ŠStock picking
L’andamento del titolo dela banca
Letteralmente “la scelta
delle azioni”; sta ad indicare quella fase in cui il
gestore di un fondo azionario, dopo aver selezionato le classi di attività
(asset class) più generiche
in cui investire (es. titoli
italiani, europei, oppure
industriali, bancari, assicurativi, etc…), sceglie specificamente le singole azioni
da inserire in portafoglio.
Stockpicker è il gestore che
adotta questo approccio.
UBI Banca
16,000
14,000
12,000
10,000
8,000
6,000
31/mar/11
31/mag/11
30/nov/10
31/gen/11
30/set/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/nov/09
30/set/09
31/lug/09
29/mag/09
31/mar/09
30/gen/09
30/nov/08
30/set/08
31/lug/08
30/mag/08
4,000
L’andamento del titolo dela banca
be essere a rischio per i maggiori
costi di finanziamento nel 2012;
2) uno dei punti chiave del nuovo
piano strategico è la diversificazione dei ricavi. Si tratta di una significativa opportunità ma rimane
tuttavia un obiettivo ambizioso nel
contesto attuale.
UBI Banca
RACCOMANDAZIONE
PESO NEUTRALE
PREZZO OBIETTIVO
6,8 EURO
mente orientata ad un rimbalzo
sia dell’economia nazionale che
globale; 2) l’azione è attualmente
scambiata a 0,6 del valore patrimoniale e, sebbene questo possa
essere giustificato dell’aumento di
capitale di un miliardo di euro e
dai venti contrari al debito sovrano europeo, gli analisti di Barclays
Capital vedono a questo punto un
ridotto pericolo di ulteriore caduta
del prezzo.
ŠFATTORI NEGATIVI
ŠFATTORI POSITIVI
1) UBI Banca, istituto di credito
radicato in alcune delle regioni
più ricche d’Europa, è positiva-
1) l’effetto combinato della crisi
e il contesto nazionale e internazionale del credito hanno messo
sotto pressione il modello di business. La redditività del gruppo
UBI rimane estremamente sensi-
bile alla situazione macroeconomica domestica e alle variazioni
dei tassi BCE; 2) sebbene i coefficienti patrimoniali siano elevati,
l’attività di raccolta di UBI banca
potrebbe essere penalizzata dalle
condizioni di peggioramento del
finanziamento di mercato a causa
di venti contrari che spirano sul
debito sovrano in Europa. All’inizio di quest’anno, gli esperti di
Barclays Capital hanno calcolato
che il 6% dei guadagni UBI potrebbero essere a rischio a seguito del
più elevato costo della provvista
nel 2012; 3) inoltre, la mancanza
di un recupero di redditività limiterebbe la generazione del capitale interno e, di conseguenza, la
crescita futura.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
074
fai da te
OBBLIGAZIONI
I Paesi “core”
trascinano i periferici
a cura di Lemanik SA, Lugano
L’
ULTIMO MESE è stato decisamente positivo per
le obbligazioni europee.
A livello aggregato sia le
obbligazioni dei Paesi “core” (Germania, Francia, Olanda) sia quelle
dei Paesi periferici (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia)
hanno fatto segnare una buona
performance. In particolare le obbligazioni core hanno sovraperformato e fatto segnare rendimenti a
scadenza in ribasso (obbligazioni
di conseguenza in rialzo) per tutta
la durata del mese. I tassi dei Bund
tedeschi a 10 anni sono scesi sotto
il 3% in conseguenza delle aspettative di rallentamento della crescita
europea e di rallentamento dell’inflazione. I tassi swap sono scesi su
tutta la curva, fenomeno tipico di
fasi di avversione al rischio.
A ciò si è aggiunto un rafforzamento del dollaro americano nei confronti delle altre principali valute
mondiali, premiando chi vi abbia
preso esposizione.
La forza del mercato obbligazionario è quindi sostenuta da molteplici
fattori e l’attuale scenario macroeconomico indica con alta probabilità un prolungamento di tale fase.
La Banca Centrale Europea è rimasta vigile sull’inflazione ma non ha
operato nuovi rialzi. Ha sostenuto
in maniera decisa la propria posizione contro una ristrutturazione
del debito greco e di essere contraria a qualsiasi “evento di credito”,
ovvero un default selettivo o una
partecipazione non volontaria da
parte degli investitori privati. Nel
caso di un evento di credito non
IN EUROPA LE
ASPETTATIVE DI
RALLENTAMNETO
DI CRESCITA E
INFLAZIONE HANNO
FAVORITO IL MERCATO
potrebbe più accettare obbligazioni greche come garanzia a favore
di prestiti per le banche locali che
non hanno accesso al mercato interbancario; ciò darebbe luogo ad
un collasso del sistema finanziario interno. La conclusione che ne
traiamo è che, per quanto riguarda la BCE, il nuovo pacchetto di
salvataggio atteso entro la fine di
Giugno non deve imporre perdite
agli investitori privati, affermando inoltre che, in caso di un evento di credito, non riacquisterebbe
obbligazioni greche sul mercato
secondario. Seppure il tono fosse
molto aggressivo, va notato come
le parole di Trichet non diano adito al fenomeno di “moral hazard”
da parte dei governi europei che
invocano una ristrutturazione “delicata”, ponendo invece enfasi sulla necessità di implementare le riforme strutturali. Ha nuovamente
posto un’enfasi sulla separazione
tra misure standard e misure non
standard: dovendo implementare
una politica monetaria unitaria,
nel caso di aumento dell’inflazione sarà pronta ad alzare i tassi
d’interesse; tenendo però conto
della dispersione della crescita
tra i singoli Paesi, adotta una politica di misure non convenzionali
volte a consentire la convergenza
delle condizioni economiche dei
vari Paesi membri. Trichet ha nuovamente sottolineato come Europa e Stati Uniti siano due sistemi
economici molto simili e come la
dispersione della crescita dell’economia tra i Paesi dell’Unione Europea sia minore rispetto a quella dei
Paesi statunitensi.
In America i dati d’inflazione
“core”, seppure in salita all’1% su
base annua, rimangono molto al
di sotto del tasso obiettivo della
FED pari al 2%. La disoccupazione,
pari al 9.1%, seppur poco superiore
a quella europea, rimane tuttavia
molto al di sopra dei livelli pre-crisi
e al livello desiderato pari al 6%. Visto comunque il trend dell’economia la FED ha deciso di concludere il QE2 (quantitative easing, cioè
il riacquisto di titoli governativi da
parte della banca centrale Usa)
e di non iniziare un ulteriore programma di “quantitative easing”.
A nostro parere la politica di tassi
reali negativi, tassi a breve estremamente bassi e QE2 danno luogo
a distorsioni sui mercati monetari
che vedremo nei prossimi 2-3 anni.
In Europa non assistiamo a tale
fenomeno sui mercati monetari.
Ciò lascia presagire che, una volta
finito il programma di “quantitative
easing”, la FED sarà probabilmente più aggressiva rispetto alla BCE
nell’alzare i tassi.
In considerazione delle aspettative
di rialzo dei tassi e d’inflazione nei
prossimi mesi, prediligiamo le obbligazioni a tasso variabile o indicizzate all’inflazione.
Recenti emissioni obbligazionarie
Isin
Emittente
Cedola Divisa Emissione Taglio Prezzo Rend. % Ammontare Moody’s
min.
emesso
TASSO FISSO IN EURO
XS0630382538
DE000A1DAMK4
XS0518439756
XS0520522201
XS0525700778
FR0010957274
XS0544644957
XS0482656005
XS0553035840
XS0550541691
XS0517904560
FR0010916734
XS0525890967
XS0526073290
IT0004649700
FR0010955377
FR0010915660
XS0563463842
XS0564366770
XS0604400001
XS0503734872
XS0544695272
XS0546218925
FR0010952739
FR0010955559
IT0004648603
XS0563739696
XS0518184667
EU000A1G0AA6
XS0552569005
SVENSKA CELLULOSA AB
KFW
KA FINANZ AG
VOLKSWAGEN BANK GMBH
INSTITUT CREDITO OFICIAL
PEUGEOT SA
EUROPEAN INVESTMENT BANK
VOLKSWAGEN FIN SERV AG
GE CAPITAL EURO FUNDING
LLOYDS TSB BANK PLC
LANDWIRTSCH. RENTENBANK
RENAULT S.A.
BK NEDERLANDSE GEMEENTEN
UBS AG LONDON
UBI BANCA SPCA
BNP PARIBAS PUB SEC SCF
CAISSE D’AMORT DETTE SOC
STATE BANK INDIA LONDON
CREDIT SUISSE GUERNSEY
LLOYDS TSB BANK PLC
RABOBANK NEDERLAND
INSTITUT CREDITO OFICIAL
ABN AMRO BANK NV
GDF SUEZ
ARKEMA
UNICREDIT SPA
ENI SPA
EUROPEAN INVESTMENT BANK
EFSF
SOCIETA INIZ AUTOSTRADAL
3,625
1,250
1,750
2,375
3,750
4,000
3,000
3,375
2,875
3,375
2,000
5,625
2,125
3,500
3,125
2,250
3,375
4,500
2,625
4,500
3,375
4,125
3,625
2,750
4,000
3,375
3,500
2,625
2,750
4,500
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
26.05.2011
15.06.2010
16.06.2010
28.06.2010
15.07.2010
28.10.2010
28.09.2010
27.01.2010
28.10.2010
20.10.2010
15.06.2010
30.06.2010
14.07.2010
15.07.2010
18.10.2010
22.10.2010
29.06.2010
30.11.2010
01.12.2010
15.03.2011
21.04.2010
28.09.2010
06.10.2010
18.10.2010
25.10.2010
13.10.2010
29.11.2010
16.06.2010
01.02.2011
26.10.2010
100.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
1.000
50.000
1.000
1.000
1.000
1.000
50.000
1.000
1.000
100.000
100.000
100.000
1.000
1.000
50.000
1.000
50.000
50.000
50.000
1.000
1.000
50.000
100,77
98,99
99,47
100,27
99,63
101,72
94,85
102,17
100,55
97,33
98,51
104,39
98,18
100,90
97,07
97,69
98,61
100,64
99,15
101,46
99,10
93,30
96,28
96,47
99,84
96,71
98,60
97,14
99,92
96,10
3,46
1,77
2,02
2,24
3,93
3,23
3,56
2,64
2,70
4,14
2,40
4,41
2,60
3,26
3,87
2,82
3,54
4,33
2,83
4,01
3,55
5,41
4,31
3,38
4,03
3,97
3,74
3,10
2,77
5,03
600.000.000
5.000.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
2.100.000.000
850.000.000
2.500.000.000
1.000.000.000
1.250.000.000
600.000.000
1.000.000.000
650.000.000
2.000.000.000
1.750.000.000
500.000.000
1.000.000.000
4.750.000.000
750.000.000
1.250.000.000
1.500.000.000
2.000.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
500.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
1.500.000.000
5.000.000.000
500.000.000
Baa1
Aaa
Aaa
A2
Aa2
Baa3
Aaa
A3
Aa2
Aa3 /*Aaa
Ba1
Aaa
Aa3
Aaa
Aaa
Aaa
Baa2
Aaa
Aa3 /*Aaa
Aa2
Aa3
A1
(P)Baa3
Aaa
Aa3
Aaa
Aaa
Baa2
1,420
1,823
2,277
2,582
1,826
1,349
1,606
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
14.10.2010
11.02.2011
06.10.2010
19.10.2010
22.10.2010
26.01.2011
27.07.2009
1.000
100.000
50.000
50.000
50.000
1.000
1.000
100,03
100,21
100,73
100,04
100,07
99,66
100,50
4,91
30,47
51,50
125,47
46,40
7,65
17,25
1.250.000.000
2.000.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
1.000.000.000
1.750.000.000
Aa2
Aa2
Aa3
A2
Aa2
Aaa
Aaa
TASSO VARIABILE IN EURO
XS0549431996
XS0590184858
XS0546217521
XS0550862063
XS0552807629
DE000A1EWEK3
XS0441736625
BNP PARIBAS
NORDEA BANK AB
ABN AMRO BANK NV
MONTE DEI PASCHI SIENA
NATIONAL AUSTRALIA BANK
KFW
EUROPEAN INVESTMENT BANK
Si riportano alcune delle emissioni obbligazionarie, principalmente societarie, più recenti e quindi più liquide. Qualora si pianifichi un investimento si prega di prestare
attenzione al taglio minimo e al fatto che tali obbligazioni sono soggette ad euroritenuta. I dati di prezzo e rendimento riportati sono puramente indicativi.
L’elenco presentato non è frutto di un’analisi di credito e come tale non si tratta di raccomandazioni all’acquisto. A cura di Lemanik SA, Lugano.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
lusso
AZIONI
Guadagni in salute
se punti sullo sport
RIPOSIZIONATO SULL’8,8%
IL COMPARTO DEL LUSSO
RALLENTA. PER ALCUNI
TITOLI CHE CONTINUANO
A CRESCERE TROPPO,
SI COMINCIA A SENTIRE
ODORE DI BOLLA
SPECULATIVA
a cura di Lorenzo Corti
P
OCO MENO di tre punti
percentuali. A tanto ammonta (per l’esattezza
-2,7%) la perdita media
mensile dei 30 titoli del settore lusso e grandi marchi in selezione che
ha ridotto il guadagno medio da
inizio anno; dal 12,2% di 30 giorni
fa ora si attesta all’8,8%. La conseguenza positiva di questa correzione delle quotazioni è che si è
abbassato il rapporto prezzo / utili
(p/e): quello medio dei 30 titoli in
selezione stimato per l’esercizio in
corso si posiziona ora a quota 26,7
(contro il 28,62 della precedente
rilevazione mensile) mentre il p/e
2012 valutato dagli analisti di settore è ora al 20,05 (era al 21,14 un
mese fa).
In ogni caso, sono stati cinque i
titoli in controtendenza con, cioè,
un rafforzamento delle quotazioni
di Borsa nell’ultimo mese. Si tratta di Hermes International (191,95
euro per azione) che è cresciuto del 13,8%, Damiani (1,16 euro
Nike
il suo prezzo
è giudicato da molti
analisti in sicura
crescita
Adidas
la multinazionale
tedesca dello sport
piace molto agli
analisti europei
Adidas
Nike
55,000
50,000
45,000
40,000
35,000
30,000
25,000
20,000
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
30/mag/08
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
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30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
100,000
90,000
80,000
70,000
60,000
50,000
40,000
30/mag/08
076
prezzo di riferimento medio degli
analisti 140, 67 dollari (il 12,5% di
incremento rispetto a 30 giorni
fa), Bulgari (12,16 euro a Piazza
Affari), prezzo obiettivo a 11,74
euro (ovvero il 10,1% più alto del
mese scorso), Geox (4,18 euro per
azione sul listino milanese), target
price a 4,73 euro (9,5% di aumento
mensile), Tod’s (89,1 euro di quotazione corrente in Borsa), prezzo di
riferimento per gli esperti a 90,87
euro (il 5,6% in più di un mese fa),
Hennes & Maurits (223,5 corone svedesi a Stoccolma), prezzo
obiettivo a 218,57 corone svedesi
(+5,5% rispetto alla precedente
rilevazione mensile) e Burberry
(1,308 pence a Londra), target price a 1.354 pence (il 4,8% in rialzo
rispetto a 30 giorni fa).
Restando in tema di prezzo obiettiRichemont
La sua quotazione è prevista
in forte ascesa
vo, tra le società accreditate dagli
analisti come quelle con il potenziale di crescita più elevato figurano Nike, Richemont, Ppr e Adidas.
Nike (prezzo di 80,67 dollari a Wall
Street), è stata giudicata da acquistare (buy) da WJB Capital group
(7 giugno, prezzo obiettivo a 96
dollari), da ISI Group (7 giugno,
target price a 100 dollari) e da D.A.
Davidson (8 giugno, prezzo stimato di riferimento a 95 dollari per
azione). Richemont (53,25 franchi
svizzeri a Zurigo), è ritenuta da
comperare (buy) per gli analisti
di Raymond James (3 giugno, target price a 64 franchi svizzeri), da
quelli di Nomura (6 giugno, prezzo obiettivo a 61 franchi svizzeri),
dagli esperti di Oddo &cie (6 giugno, prezzo di riferimento stimato
a 65 franchi svizzeri) e da quelli
di Exane Bnp Paribas (7 giugno,
target price a 61 franchi svizzeri).
Ppr (116 euro alla Borsa di Parigi)
è invece da comperare per gli analisti di Kepler Capital management
(7 giugno, 142 euro di target price) e da aggiungere al portafoglio
(add) per gli esperti di AlphaValue
(9 giugno, prezzo obiettivo a 147
euro). Adidas (49,75 euro alla Borsa di Francoforte), piace infine agli
analisti di Landesbank (30 maggio,
target price di 61 euro per azione),
a quelli di Bankhaus Metzler (3 giugno, prezzo obiettivo di 62 euro)
e ad Equita Sim (6 giugno, prezzo
di riferimento stimato a quota 59
euro per azione).
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
31/mag/11
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30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
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30,000
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10,000
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50,000
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20,000
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70,000
29/mag/09
30,000
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90,000
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40,000
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110,000
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50,000
31/lug/08
130,000
30/mag/08
60,000
30/nov/09
PPR
Richemont
31/lug/09
per azione in Piazza Affari), salito
dell’11%, Tiffany &co (72,65 dollari
per azione a Wall Street) in rialzo
del 5%, Hugo Boss (61,1 euro alla
Borsa di Francoforte) in aumento
dell’1,2% e Marcolin (5,4 euro per
azione sul listino milanese) che si
è apprezzato nel mese dello 0,9%.
Da notare che il titolo Hermes assume sempre più i connotati del titolo speculativo, a rischio cioè bolla. Con una quotazione di 191,95
euro per azione, il titolo è salito
del 22,46% da inizio anno e, soprattutto, evidenzia un rapporto prezzo / utili (p/e) 2011 di 47,87 e per
il 2012 di 40,77: valori cioè doppi
rispetto alla media di settore. Non
è un caso che negli ultimi giorni
si siano moltiplicati report negativi (da hold a under performance,
da reduce a sell) con target price
anche del 35% inferiori all’attuale
quotazione di Borsa come nel caso
degli analisti di AlphaValue che il
9 giugno scorso hanno pubblicato
uno studio in cui consigliavano di
vendere (sell) il titolo indicando
un prezzo obiettivo di 124 euro per
azione. Al contrario, in otto casi,
gli analisti di settore hanno rivisto
al rialzo di almeno il 5% in media il
target price nell’ultimo mese. Stiamo parlando di Hugo Boss, target
price medio a 72,14 euro (+20,2%
l’aumento rispetto alla precedente
rilevazione mensile), Tiffany &co,
prezzo obiettivo a 80,4 dollari (il
16,5% in più in un mese), Polo Ralph Lauren (121,83 oggi in Borsa),
078
lusso
AZIONI
SELEZIONE TITOLI LUSSO
E GRANDI MARCHI
titolo
quotaz.
var % da
1/1/2011
LVMH
116,90
l’Oreal
85,41
Inditex
60,83
Nike
80,67
Hennes & Mauritz
223,50
Hermes International
191,95
Christian Dior
103,90
Pernord Ricard
68,13
Cie Fin. Richemont
53,25
PPR
116,00
Estee Lauder companies
96,79
Coach
59,99
Swatch Group
403,50
Adidas
49,75
Luxottica
21,35
Polo Ralph Lauren
121,83
Tiffany &co
72,65
Marks & Spencer
367,80
Burberry Group
1308,00
Hugo Boss
61,10
Bulgari
12,16
Puma
211,05
Tod’s
89,10
Geox
4,18
Benetton
5,52
Gruppo Coin
6,42
Safilo
12,17
Marcolin
5,40
Poltrona Frau
1,33
Piquadro
2,60
Damiani
1,16
-5,04
2,80
8,57
-5,56
-0,22
22,46
-2,81
-3,17
-3,18
-2,52
19,94
8,46
-3,19
1,76
-6,36
9,84
16,67
-0,33
16,37
8,14
50,40
-14,90
20,57
22,13
12,04
-17,64
-8,56
23,57
38,13
38,24
41,27
p/e ultimo p/e atteso capitalizz. prezzo prezzo max
(mln dollari) obiettivo ultimo anno
18,38
22,36
21,91
19,12
21,06
47,87
14,72
17,65
22,07
19,21
25,14
20,76
19,91
17,16
24,36
21,04
23,29
9,48
26,53
19,90
64,68
16,14
25,03
23,22
9,51
19,05
44,61
16,17
132,60
14,62
n.s
19,15
19,59
20,50
18,62
22,08
40,77
15,10
16,37
17,96
13,72
26,24
20,71
16,94
15,56
19,41
19,29
20,64
10,60
22,32
18,41
40,00
14,19
21,11
22,23
11,78
10,99
25,30
n.s
24,11
n.s
n.s
83.027
74.526
54.980
38.248
37.592
29.180
27.377
25.946
23.719
20.010
19.108
17.613
16.616
14.988
14.334
11.521
9.278
6.778
6.622
5.964
5.293
4.584
3.927
1.561
1.450
1.295
995
482
266
186
138
134,58
93,46
62,85
94,42
218,57
136,48
119,53
75,34
62,30
135,14
104,27
66,11
461,75
57,73
24,24
140,67
80,40
406,08
1354,00
72,14
11,74
236,29
90,87
4,73
4,93
7,80
14,75
5,13
1,06
2,82
0,78
prezzo min
ultimo anno
129,05
90,00
64,48
92,49
260,90
207,75
114,90
72,78
57,75
128,30
104,00
64,43
440,80
53,77
23,70
136,50
77,02
431,40
1377,00
68,37
12,31
267,10
98,45
4,98
6,06
8,04
13,96
5,61
1,48
2,99
1,27
LEGENDA: nella tabella una selezione di 30 tra i più importanti titoli azionari internazionali
del lusso. Per ognuno, oltre al prezzo corrente, sono indicati il rapporto prezzo/utili
e il prezzo obiettivo degli analisti.
84,85
75,03
45,72
66,34
199,00
106,15
75,50
58,32
35,50
96,93
54,61
33,75
291,80
38,58
17,74
71,12
35,81
322,00
729,50
30,49
5,64
195,05
48,12
3,36
4,41
5,00
7,08
1,89
0,71
1,21
0,72
hi-tech
AZIONI
Si accentua la crisi
del colosso finlandese
a cura di Ennio Montagnani
DALL’INIZIO DELL’ANNO
LA NOKIA HA PERSO
IL 44,5% : UNICA
SPERANZA GLI ACCORDI
CON MICROSOFT.
CONTINUA A SALIRE
IL PREZZO OBIETTIVO
DELLA APPLE
DI STEVE JOBS
ELL’ULTIMO MESE sol-
N
tanto i titoli Expedia e
Virgin Media, rispettivamente con +8,8% e
+0,2%, sono risultati in rialzo: gli
altri 28 in selezione hanno invece
subito pesanti perdite. In virtù di
questa correzione di settore, i 30
titoli hi tech in selezione evidenziano ora una perdita media del
4,3% da inizio anno a fronte di un
guadagno del 3,2% che invece potevano vantare solo 30 giorni prima.
Per effetto di queste perdite, tuttavia, è migliorato il rapporto prezzo
/ utili (p/e): quello relativo all’anno
in corsa si è abbassato da 22,29 del
mese precedente all’attuale 20,87 e
quello stimato per il 2012 è diminuito da 16,56 a 15,96.
Tornando all’analisi delle performance mensili c’è da segnalare che
il picco (-28,9%) è stato fatto registrare da Nokia. Il titolo del gruppo
finlandese porta a -44,5% le perdite da inizio anno confermando le
grandi difficoltà in cui si dibatte
da qualche anno. Il problema prin-
cipale è che nessun compratore
di smartphone è attualmente intenzionato a
acquistare un prodotto su cui gira il
sistema operativo
Symbian (di cui è
proprietaria Nokia)
in quanto superato dall’ingresso sul
mercato nel 2007 dall’iPhone di
Apple. Stephen Elop, l’amministratore delegato di Nokia, ha tenuto
però a precisare che l’alleanza con
Redmond è solida (ma ha escluso
una fusione) ed ha sottolineato
l’importanza strategica dell’accordo con Microsoft che permetterà
di lanciare i nuovi smartphone Nokia con Windows Phone: peccato
che per vederli in circolazione si
parli di qualche trimestre e il mercato questo non lo può accettare
punendo il titolo. A proposito di
Apple (prezzo corrente di Borsa
331,49 dollari) continuano a fioccare i report con giudizi lusinghieri
sul titolo: con un consiglio “outperform” figurano gli studi firmati da
Sanford C.Bernstein (8 giugno, target price a 450 dollari per azione),
da BMO Capital markets (7 giugno,
420 dollari di prezzo obiettivo)
e da RBC capital mar-
Philips
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
31/mar/10
30/set/09
30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
30/mag/08
28,000
25,000
22,000
19,000
16,000
13,000
10,000
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
Il titolo Philips
da inizio anno ha perso il 21,3%
079
hi-tech
AZIONI
Cisco System
Sandisk
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
ket (7 giugno, 450 dollari la valutazione del titolo), con una raccomandazione buy spiccano invece
i report siglati da Indipendent Research (8 giugno, 430 dollari di target price) e da Berenberg Bank (8
giugno, prezzo obiettivo a 445 dollari). Nuove valutazioni del titolo
del gruppo fondato e guidato da
Steve Jobs il cui prezzo obiettivo
medio si è attestato a quota 458,03
dollari con un upside potenziale
del titolo quindi del 38,2%. Si tratta di un rialzo potenziale (qualora
il prezzo di Borsa riesca a raggiungere quello medio di target
price degli analisti che seguono il
titolo) di un certo rilievo ma che
resta comunque inferiore a quello
di altre 5 società hi tech in selezione: Cisco systems (prezzo corrente di Borsa: 15,31 dollari per
azione) può salire del 38,5% prima di raggiungere il target price
medio stimato, Marvel tech (oggi
a 14,82%) ha un upside potenziale del 40,4%, Research in Motion
(attualmente a 37,6 dollari) evidenzia un rialzo stimato massimo
del 41,4%, Philips (che viaggia sul
listino di Amsterdam a 18,02 euro
per azione) mostra un +46,1% di
crescita possibile e Sandisk (42,53
dollari a Wall Street) può arrivare
a salire del 48,4% per raggiungere
il suo prezzo obiettivo medio stimato dagli esperti di settore. Proprio Sandisk, è una delle quattro
società hi tech in selezione che
ha visto incrementare il proprio
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
30/nov/10
30/lug/10
31/mag/10
29/gen/10
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31/lug/09
29/mag/09
30/gen/09
31/mar/09
30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
60,000
50,000
40,000
30,000
20,000
10,000
0
30/mag/08
31/mag/11
31/gen/11
31/mar/11
30/set/10
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29/gen/10
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30/nov/09
31/lug/09
29/mag/09
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30/set/08
30/nov/08
31/lug/08
28,000
26,000
24,000
22,000
20,000
18,000
16,000
14,000
30/mag/08
080
Andamento del titolo nbegli ultimi 36 mesi.
Sandisk è ancora
lontana dal suo
prezzo obiettivo
Target price medio negli ultimi 30
giorni: ora si attesta a quota 63,1
dollari per azione (il 2,7% in più
di un mese fa). Le altre tre società sono Dell (prezzo corrente di
Borsa 15,67 dollari) che vanta un
prezzo obiettivo medio di 18,58
dollari (+9,7% in un mese), Virgin
Media (oggi a 32,03 dollari) che
può contare su un target price di
35,64 dollari (+5% rispetto a 30
giorni prima) e Expedia (27,32
dollari la quotazione di Borsa)
per la quale gli analisti attribuiscono una valutazione media
di 29,38 dollari per azione (+2%
rispetto al mese precedente). Infine concludiamo con una considerazione su Microsoft e Google.
Entrambi i titoli hanno subito
importanti correzioni nell’ultimo mese (rispettivamente, -5,4%
e -3,4%) e, soprattutto, da inizio
anno (Microsoft -14,15% e Google
-13%), ma secondo diversi anali-
sti i titoli rappresentano (forse
grazie anche a questa ulteriore riduzione del prezzo in Borsa) una
buona opportunità a medio termine. Microsoft (prezzo di Borsa
23,96 dollari per azione), è stata
giudicata da comperare (buy) da
Cross Researc (9 giugno, target
price a 38 dollari) e dalla Stifel
Nicolaus (8 giugno, 37 dollari il
prezzo obiettivo) mentre RBC
Capital markets ha espresso un
giudizio di outperform con prezzo obiettivo a quota 36 dollari per
azione. Google (516,73 dollari a
Wall Street) vanta quattro recenti
report positivi: Barclays Capital
(31 maggio, giudizio overweight,
target price 675 dollari), Pacific
Crest Securities (7 giugno, outperform, 800 dollari di prezzo obiettivo), ThinkEquity LLC (9 giugno,
buy, 675 dollari di valore attribuito al titolo) e Jefferies (9 giugno,
buy, 800 dollari di target price).
SELEZIONE TITOLI HIGH-TECH
titolo
APPLE
MICROSOFT
IBM
GOOGLE
ORACLE
SIEMENS
INTEL
VODAFONE GROUP
AMAZON.COM
CISCO
SAP
HP
NEWS CORP
EBAY
DELL
STARBUCKS
PHILIPS
NOKIA
YAHOO!
RESEARCH IN MOTION
ADOBE SYSTEM
SYMANTEC
VIRGIN MEDIA
SANDISK
FIRST SOLAR
MARVEL TECH
MATTEL
EXPEDIA
VERISIGN
LOGITECH
quotaz.
var % da
1/1/2011
331,49
23,96
164,84
516,73
31,63
90,49
21,76
161,40
189,68
15,31
41,81
35,46
16,80
30,66
15,67
35,53
18,02
4,31
15,22
37,60
32,21
18,85
32,03
42,53
114,06
14,82
25,52
27,32
34,02
10,03
2,77
-14,15
12,32
-13,00
1,05
-2,38
3,47
-2,65
5,38
-24,32
9,74
-15,77
15,38
10,17
15,65
10,58
-21,38
-44,34
-8,48
-35,30
4,66
12,60
17,58
-14,70
-12,36
-20,11
0,35
8,89
12,69
-43,65
p/e ultimo p/e atteso capitalizz. prezzo prezzo max
(mln doll.) obiettivo ultimo anno
15,80
9,74
13,83
20,07
19,29
13,55
9,98
10,62
82,11
11,51
27,33
7,93
13,66
21,52
9,11
24,34
11,61
8,66
19,77
5,89
19,52
21,92
81,83
7,95
15,89
11,67
14,18
18,59
61,85
16,41
13,34
9,29
12,48
15,20
14,46
11,35
9,51
10,28
56,89
9,55
15,90
7,07
14,89
15,59
8,29
23,77
11,22
26,11
18,81
5,93
14,48
11,72
48,02
9,53
11,90
9,79
12,44
14,74
23,74
12,38
306.546
202.049
199.654
166.619
160.064
119.953
115.371
100.848
85.743
84.207
74.417
73.549
44.622
39.793
29.552
26.633
26.181
23.232
19.830
19.710
16.251
14.241
10.162
10.137
9.827
9.059
8.870
7.468
5.919
1.921
458,03
33,05
178,33
710,34
37,72
109,13
25,91
194,48
207,19
21,20
49,43
44,11
20,56
37,93
18,58
41,21
26,33
4,96
19,73
53,16
37,89
22,38
35,64
63,10
153,83
20,81
31,04
29,38
41,36
12,70
prezzo min
ultimo anno
364,90
29,46
173,54
642,96
36,50
99,40
23,86
185,00
206,18
26,00
46,15
49,39
18,35
35,35
16,96
38,21
26,87
8,49
18,84
70,54
35,99
20,50
33,32
53,61
175,45
22,01
27,73
29,85
37,73
21,03
LEGENDA: nella tabella una selezione di 30 tra i più importanti titoli azionari internazionali
dell’alta tecnologia. Per ognuno, oltre al prezzo corrente, sono indicati il rapporto prezzo/utili
e il prezzo obiettivo degli analisti.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
235,56
22,73
120,61
433,63
21,24
70,02
17,61
135,75
105,80
15,21
34,13
35,20
11,61
19,06
11,34
22,50
17,65
4,25
12,94
36,08
25,45
12,04
16,19
33,03
104,50
13,87
20,57
18,30
21,84
9,94
082
previdenza
I PROTAGONISTI DEL SETTORE
Come in
un film di
fantascienza
“HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTRESTE
IMMAGINARE...“ È IL CELEBRE FINALE DI BLADE
RUNNER, L’INSUPERATO FILM DI RIDLEY SCOTT.
LO ABBIAMO SCELTO PERCHÈ CI SEMBRA
RAPPRESENTARE AL MEGLIO LO SCENARIO
IN CUI OGNUNO DI NOI QUOTIDIANAMENTE
DEVE DISTRICARSI PER DIFENDERE I PROPRI
DIRITTI E I PROPRI SUDATI RISPARMI.
a cura di Enzo Iorio*
O
GGI come nella Los Angeles del futuro cinematografico, siamo immersi in
una civiltà (e in mercati!)
avanzata sì, ma anche preda di violenze, inganni, trappole e raggiri...
Eh, si, perchè... ne abbiamo viste di
cose... nel mercato assicurativo, finanziario e creditizio che meritano
una ripresa o un approfondimento
poiché, nonostante i fiumi di parole
parlate e scritte, questi settori, vitali
e delicatissimi per le loro implicazioni economiche e sociali, continuano
ad essere esposti ad utilizzi impropri,
branditi come strumenti di manipolazione, raggiro e spesso, truffa nei
confronti di consumatori, utenti,
operatori di settore e organizzazioni.
Eppure, le norme non mancano!
Anche i “controllori” (Bankit, Consob, ISVAP, COVIP, ecc.), sono tanti e
“specializzati”, proprio come l’unità
“Blade Runner” del nostro film.
Ma allora se questo processo di tutela delle varie forme di credito e risparmio, riformato ormai 20 anni fa
con la legge 1/91, passando per il Codice delle Assicurazioni Private del
2005 fino al dlgs 141/2010 che riordina e aggiorna il TUB circa le problematiche della erogazione creditizia e
attuato anche attraverso la presenza
di tante e specifiche Authority, non
ha evitato truffe,crack, oneri e dispiaceri agli utenti e ai tanti operatori onesti, significa che la sola tutela
legislativa e normativa non basta.
Forse è un problema di formazione
e informazione, dunque un problema
non giuridico ma culturale!
Ecco quindi, lo scopo di questo spazio: tentare di fornire ad utenti ed
operatori di settore, ulteriori strumenti conoscitivi teorici e indirizzi
pratici, gli attrezzi cioè necessari per
meglio capire, conoscere e fruire di
mercati sempre più vari e complessi
e opportunità sempre più numerose
e articolate che possono rappresentare allo stesso tempo ottime opportunità o gravi rischi.
Così, insieme, esploreremo i mercati e i prodotti bancari, finanziari e
assicurativi, conosceremo le varie
Authority di settore e i loro poteri regolamentari e di intervento, i diversi
professionisti (Imprese e Intermediari) e le loro peculiarità, le rafforzate tutele per il Consumatore derivanti dal Codice del Consumo, dal
Codice delle Assicurazioni Private e
dalle altre leggi a difesa del risparmio
nelle sue variegate forme.
Tra l’altro, cercheremo di rispondere
a domande quali: Che differenza c’è
tra un Broker ed un Agente di Assicurazioni? Quale dei due professionisti è più adatto alle mie esigenze?
E per il mio risparmio assicurativo,
La locandina e una scena di Blade Runner, il film
ambientato in una violenta Los Angeles del futuro.
meglio la Banca, le Poste o un Promotore finanziario? E per la mia pensione integrativa, dovrò scegliere un
Fondo pensione o va bene anche il
Piano Individuale di Previdenza? Mutuo: coperture assicurative accessorie collegate e proposte dallo stesso
“finanziatore” o reperite all’esterno
sul mercato degli Agenti e Broker?
Domande ed interrogativi solo apparentemente banali se, per esempio,
il Presidente dell’ISVAP Giannini,
nelle sue Considerazioni Conclusive sull’attività svolta nell’anno 2010
deve ancora dichiarare: “Dai dati e
dalle informazioni appena acquisiti
emerge che il mercato delle coperture legate a mutui e finanziamenti - nelle quali, salvo limitatissime
eccezioni, è sempre previsto quale
beneficiario l’istituto erogatore - è in
crescita (2,4 miliardi, rispetto ai circa 2 della precedente rilevazione); si
basa sempre di più su polizze di tipo
collettivo (91% del totale); trova nelle
banche il principale canale distributivo (quota di mercato 2010: 79%, in
forte crescita rispetto al 60% della
precedente rilevazione).
Sul piano dei costi, dai dati riferiti al
2010 emerge una leggera flessione
dell’aliquota media provvigionale
riconosciuta che rimane comunque
su valori ragguardevoli (44% il valore
relativo alle banche, a fronte del 20%
riconosciuto agli agenti), con punte
fino al 79%.
(…) E’ questo uno dei tipici casi in
cui i presidi di trasparenza non sono
sufficienti a garantire una effettiva
tutela dei consumatori e ad evitare
costi ingiustificati a loro carico.”
Queste autorevoli affermazioni,
nell’evidenziare la forte volontà di tutela della trasparenza di mercati, prodotti ed operatori ed il costante impegno dell’Authority lasciano però
aperti dei pesanti interrogativi alla
luce della forte diminuzione registrata nelle ordinanze emesse a seguito
di accertate violazioni: il mercato si è
comportato meglio dell’anno precedente o, al contrario, il meccanismo
dei controlli è stato meno efficace?
Nel 2010 le ordinanze emesse
dall’Autorità sono state pari a 4.989
ed hanno registrato un decremento
del 10,5% rispetto ai 5.577 provvedimenti del 2009 . Di tali ordinanze,
4.514 (90,5%) sono costituite da ingiunzioni delle sanzioni (4.892 nel
2009) e 475 (9,5%) da archiviazioni
del procedimento (685 nel 2009). Le
ordinanze ingiuntive si riferiscono a
223 soggetti, quasi esclusivamente
imprese di assicurazione: in particolare, 4.417 ingiunzioni hanno riguardato imprese (97,8%), 94 intermediari (2,1%) e 3 altri soggetti (0,1%).
Quanto agli importi delle sanzioni,
le ordinanze ingiuntive ammontano
complessivamente a 43,3 milioni di
euro, a fronte di 59,5 milioni dell’anno 2009, con un decremento di 16,2
milioni di euro (27,2%).
L’importo di euro 43,3 milioni è attribuibile per il 93,9% ad imprese.”
Di fronte a tali dati, il dubbio prima
espresso è legittimo e le conseguenti
considerazioni sono relative alla re-
ale tenuta ed incidenza del sistema
dei controlli e di quello sanzionatorio, vista anche la forte sensazione
(tutta psicologica, per carità!) che i
mercati e gli operatori siano ancora
molto lontani dall’aver imboccato
definitivamente la strada maestra
della trasparenza, correttezza e sana
concorrenza che pure tutti, Legislatore, Authority e Mercato fortemente
auspicano e perseguono.
Tali nostre perplessità, a ben vedere,
sembrano suffragate anche dall’affermazione dello stesso Presidente
dell’ISVAP che, nelle sue considerazioni ancora afferma: “Sul piano più
generale si è accentuato il dibattito
su quantità e qualità delle regole,
anche alla luce delle lezioni della crisi. Essa ha dimostrato il fallimento
della sola autoregolamentazione e
le criticità di una regolamentazione
inadeguata; siamo peraltro consapevoli che una sproporzionata reazione
normativa può avere effetti negativi
sull’efficacia delle regole e condizionare il buon funzionamento e lo sviluppo del mercato”.
Già, perchè le sanzioni derivano dalle
regole, o meglio dal mancato rispetto
delle regole che, se troppe, eccessivamente onerose, contraddittorie o
poco chiare rischiano di produrre
paradossalmente l’effetto opposto.
Ne sembra fortemente convinto
anche Giannini quando, nella parte
finale dell’intervento ci dice: “Sul piano delle regole, il compito che abbiamo adesso di fronte è la rivisitazione
dell’impianto normativo in direzione
di un contenimento degli oneri amministrativi per i soggetti vigilati. In
questo percorso l’Autorità si ispirerà
al principio di un giusto bilanciamento tra numerosità e qualità delle regole; è bene tuttavia che ad una loro
rivisitazione si accompagni la contestuale revisione dell’impianto sanzionatorio per le violazioni più gravi.”
Buon lavoro, Presidente. Noi, come
le unità “Blade Runner” continueremo nella nostra azione “sociale” di
analisi, controllo ed intervento.
* Enzo Iorio è partner di AC Formazione
Srl. e Studio Avv. Prof. Albina Candian
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
084
dossier
dossier
Bene il Dax tedesco
e il tasso Eonia
TRA GLI ETF PIÙ SCAMBIATI NEL MESE ANCHE
QUELLI SULL’INDICE DJ RUSSIA, L’EUROSTOXX 50,
L’MSCI INDIA E IL FTSE MIB DI PIAZZA AFFARI
a cura di Ennio Montagnani
L SEGMENTO ETF del Mercato
Etfplus di Borsa Italiana ha registrato ad aprile 2011 un totale di 162.887 contratti e volumi
per un controvalore di 4.849,3 milioni di euro, riportando una flessione rispetto al mese precedente,
rispettivamente, del 27,9% e del
16,6%. Il numero di Etf quotati è salito di 23 unità a quota 530. Non si
arresta la crescita del patrimonio
depositato in Monte Titoli, che a
fine aprile ammonta per gli Etf a
19.736,7 milioni di euro, in crescita del 2,1% su base mensile e del
23,4% anno su anno. «Gli Etf più
scambiati, in termine di contratti,
sono stati ancora quelli di Lyxor
correlati agli indici double short e
leveraged sul domestico Ftse Mib,
che hanno guadagnato una quota
di mercato (in termini di controvalore), rispettivamente, dell’8% e
del 7,3%, mentre al terzo e quarto
posto troviamo l’Etf correlato alle
blue chip tedesche del Dax e quello di liquidità in euro (Eonia) dello
stesso fornitore francese, con una
market share del 2,7% e del 2,6%, rispettivamente. A seguire, nella top
10, con una quota compresa tra il
2,4 e l’1,9 per cento, rileviamo gli
Etf sull’Eonia di Deutsche Bank,
sul LevDax e il Dj Russia Titans
10 di Lyxor, e sull’Euro Stoxx 50
di iShares» riferisce Marco Ciat-
I
to, amministratore delegato di Etf
Consulting e direttore responsabile di MondoETF che poi aggiunge: «Nella classifica degli Etf più
trattati in termine di controvalore,
ritroviamo ai primi due posti gli
stessi fondi a leva 2x corta e lunga
sulle blue chip italiane sopra citati, con quote del 9,1% e dell’8,4%,
rispettivamente, seguiti da quattro Etf azionari di Lyxor correlati
agli indici Msci India, LevDax, Ftse
Mib e Dj Russia Titans 10, con una
market share compresa tra il 2,5 e
l’1,8%».
ŠRUSSIA E INDIA
PER ISHARES
Il mese di maggio ha visto il lancio
di due soli nuovi fondi sull’Etfplus:
l’iShares Msci Russia Capped Swap
Etf, che misura le performance
delle azioni che rappresentano
l’85% circa del mercato azionario
russo, e dell’iShares S&P Cnx Nifty
India Swap Etf, che include le 50
principali aziende quotate alla Borsa nazionale indiana, pari a circa il
60% della sua capitalizzazione.
Questi Etf, che capitalizzano i dividendi e hanno un costo totale annuo massimo dello 0,74% e 0,85%,
rispettivamente, sono stati sviluppati su di una nuova piattaforma
swap based unica nel suo genere,
volta ad offrire una gamma di Etf
che, a fronte dei contratti swap,
avranno molteplici controparti,
e daranno la massima trasparenza sul paniere del collaterale, sui
costi e sull’esposizione di ciascun
fondo. Questa nuova piattaforma
risponde alla crescente richiesta
degli investitori di un’esposizione
verso mercati difficilmente accessibili e al desiderio di trasparenza,
divulgazione delle informazioni e
minimizzazione del rischio di controparte. Sarà utilizzata da iShares
essenzialmente per lo sviluppo di
Etf a replica sintetica, nei quali
l’esposizione non può essere creata in modo efficiente, in rispetto
della normativa Ucits III, utilizzando un approccio basato sulla
replica fisica dei titoli. Per i nuovi
Etf su Russia e India sono previste
tre controparti swap, Rbs, Ubs e
Credit Suisse, con la possibilità di
aggiungerne altre in futuro.
ŠNUOVI ETF DI LYXOR
Tra le novità di giugno quattro
Lyxor ETF quotati su Borsa Italiana (tre dei quali nuovi e uno preesistente), grazie ai quali gli investitori potranno gestire al meglio
i rialzi / ribassi dei prezzi (tassi)
e l’allargamento / restringimento
il nostro esperto
GLI
SPECIALISTI
CHE HANNO
FORNITO LE
INDICAZIONI
IN ESCLUSIVA
PER I LETTORI
DI INVESTIRE
Marco Ciatto,
Etf Consulting.
ETF
da sapere
ŠProdotti armonizzati
Si tratta di fondi comuni, comparti di Sicav e etf che rispettano le
normative comunitarie in termini
di obblighi verso i sottoscrittori,
trasparenza dei portafogli, regole di investimento, procedure di
controllo del rischio e banca depositaria.
ŠBenchmark
E’ l’indice, o il paniere di indici, di
riferimento di un fondo comune, un
comparto di sicav o una gestione
patrimoniale. Serve a valutare l’andamento della gestione rispetto a
un parametro oggettivo di mercato
sia in termini di rendimento che di
volatilità e, quindi, di efficienza.
dello spread BTP – BUND (indotti dalle politiche della BCE e dalle dinamiche dei credit spread). I
quattro ETF sono Fondi/Sicav armonizzati Ucits III con i seguenti
obiettivi di investimento: 1) Lyxor
ETF Daily Double Short BTP replica, su base giornaliera, il rendimento doppio ed inverso del future sul BTP decennale negoziato sul
mercato Eurex; 2) Lyxor ETF Daily
Leveraged BTP replica, su base
giornaliera, il rendimento doppio
del future sul BTP decennale negoziato sul mercato tedesco Eurex;
3) Lyxor ETF Daily Double Short
BUND replica, su base giornaliera,
il rendimento doppio ed inverso
del future sul BUND negoziato sul
mercato Eurex; 4) Lyxor ETF Daily
Leveraged BUND replica, su base
giornaliera, il rendimento doppio
del future sul BUND (titolo di stato tedesco a dieci anni) negoziato
sul mercato Eurex. Gli ETF citati,
inoltre, riconoscono all’investitore
una remunerazione pari al tasso
Eonia sulla quota parte di capitale non assorbita dai margini dei
future. I 4 ETF consentono coperture o speculazioni su: 1) Rialzo /
Ribasso dei prezzi (tassi) dei BTP,
ovvero dei BUND; 2) Allargamento / Restringimento dello spread
dei tassi BTP-BUND (abbinando
opportunamente un ETF sul BTP
Future e un ETF sul BUND Future). Tali ETF, che possono essere
impiegati con finalità sia di copertura sia speculative, eviteranno la
complessità tipica dei future: 1)
non prevedono margini; 2) non richiedono roll-over delle scadenze;
3) hanno un lotto minimo contenuto (circa 100 euro);4) consentono
una facilità sia d’acquisto che di
gestione (in virtù di commissioni
bancarie e Ter molto contenuti).
Gli Etf quotati in Piazza Affari
Isin
Etf
Anni
1y (%) 2y (%) 3y (%)
Azioni area Euro
FR0010168773
IE00B3VWMM18
IE00B02KXM00
FR0010756072
FR0010468983
LU0411077828
IE00B02KXL92
IE00B0M62V02
FR0010168765
IE00B4QNJG91
DE000A0D8Q07
FR0010655688
FR0007085501
IE00B53QG562
IE0031091642
FR0010389205
LU0154139132
IE0004855221
IE00B0M62S72
Lyxor Etf Msci Emu Small Cap
Cs Etf (Ie) on Msci Emu Small Cap (B)
iShares Euro Stoxx Small
Amundi Etf Leveraged Dj Euro Stoxx 50
Lyxor Etf Euro Stoxx 50 Daily Leveraged
db x-trackers Euro Stoxx 50 Leveraged Daily Etf
iShares Euro Stoxx Mid
iShares Euro Stoxx Total Market Growth Large
Lyxor Etf Msci Emu Growth
Etfx Euro Stoxx 50 Leveraged (2x) Fund
iShares Euro Stoxx (De)
Amundi Etf Msci Emu
Lyxor Etf Msci Emu
Cs Etf (Ie) on Msci Emu
Amundi Etf S&P Euro Fund
Lyxor Etf Euro Stoxx 50 BuyWrite
Cs Etf (Lux) on Msci Emu Large Cap
iShares FtsEurofirst 80
iShares Euro Stoxx Select Dividend 30
25,62
25,27
23,43
23,24
22,00
21,10
20,56
19,74
19,67
19,51
17,82
16,49
16,25
16,13
15,75
15,71
15,27
15,02
14,94
54,15
53,07
36,38
35,48
40,39
35,01
32,80
30,37
30,45
26,60
28,36
40,95
1,78
1,79
-43,18
-11,72
-11,03
-9,73
-13,36
-14,76
-1,43
-14,98
-25,83
Nav* Ter** Replica
173,76 €
98,79 €
25,91 €
177,73 €
16,55 €
16,35 €
37,36 €
23,09 €
79,25 €
117,00 €
28,94 €
123,03 €
37,77 €
69,23 €
153,49 €
13,76 €
91,83 €
9,12 €
18,86 €
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
20
58
40
30
40
35
40
40
40
40
21
25
35
33
35
40
54
40
40
fisica completa
sintetica
fisica completa
sintetica
sintetica
sintetica
fisica completa
sintetica
fisica completa
sintetica
fisica completa
sintetica
fisica completa
fisica completa
fisica completa
sintetica
fisica completa
fisica completa
sintetica
Sponsor
Lyxor
Credit Suisse
iShares
Amundi
Lyxor
db x-trackers
iShares
iShares
Lyxor
Etf Securities
iShares
Amundi
Lyxor
Credit Suisse
Amundi
Lyxor
Credit Suisse
iShares
iShares
086
dossier
Isin
Etf
Anni
1y (%) 2y (%) 3y (%)
FR0010168781
IE0008471009
FR0010654913
IE00B4L5YV07
LU0380865021
FR0007054358
IE00B53L3W79
IE00B0M62T89
DE000A0F5UG3
LU0274211217
LU0292095535
FR0010757781
LU0292106753
FR0010424143
LU0417510616
IE00B4QNJ141
Lyxor Etf Msci Emu Value
iShares Euro Stoxx 50
Amundi Etf Euro Stoxx 50
iShares Euro Stoxx 50 (Acc)
db x-trackers Euro Stoxx 50 Etf (1C)
Lyxor Etf Euro Stoxx 50
Cs Etf (Ie) on Euro Stoxx 50
iShares Euro Stoxx Total Market Value Large
iShares Euro Stoxx Sustainability 40 (De)
db x-trackers Euro Stoxx 50 Etf (1D)
db x-trackers Euro Stoxx Select Dividend 30 Etf
Amundi Etf Short Dow Jones Euro Stoxx 50
db x-trackers Euro Stoxx 50 Short Daily Etf
Lyxor Etf Xbear Dj Euro Stoxx 50
db x-trackers Euro Stoxx 50 Double Short Daily Etf
Etfx Euro Stoxx Double Short (2x) Fund
14,16
13,93
13,86
13,85
13,69
13,51
13,48
12,30
10,82
8,73
8,19
-15,11
-15,72
-31,08
-31,59
-33,67
27,26
25,15
25,42
24,34
20,59
25,14
19,94
32,26
-28,74
-54,45
-
-19,02
-15,65
-13,96
-24,29
-15,96
-18,75
-30,86
-7,81
-
112,45 €
29,39 €
48,29 €
26,50 €
31,88 €
29,55 €
69,51 €
20,73 €
10,24 €
29,99 €
18,39 €
32,24 €
31,09 €
27,91 €
20,00 €
46,32 €
40
15
15
35
0
25
20
40
42
0
30
30
40
60
50
60
fisica completa
fisica completa
sintetica
fisica completa
fisica completa
sintetica
sintetica
sintetica
sintetica
fisica a camp.
sintetica
fisica completa
sintetica
sintetica
sintetica
sintetica
Lyxor
iShares
Amundi
iShares
db x-trackers
Lyxor
Credit Suisse
iShares
iShares
db x-trackers
db x-trackers
Amundi
db x-trackers
Lyxor
db x-trackers
Etf Securities
Azioni Germania
LU0411075376
LU0252634307
IE00B4QNHH68
LU0252633754
DE0005933931
LU0252635023
LU0288030280
LU0292106241
LU0411075020
IE00B4QNHZ41
db x-trackers LevDax Daily Etf
Lyxor Etf LevDax
Etfx Dax 2x Long Fund
Lyxor Etf Dax
iShares Dax (De)
Lyxor Etf Daxplus Covered Call
Lyxor Etf Daxplus Protective Put
db x-trackers ShortDax Daily Etf
db x-trackers ShortDax x2 Daily Etf
Etfx Dax 2x Short Fund
43,33
43,07
39,31
21,50
20,94
20,24
8,60
-20,25
-38,29
-39,29
97,45
46,48
45,20
51,01
16,69
-37,67
-
-22,49
1,93
-0,22
14,86
-4,32
-20,75
-
56,89 €
53,90 €
160,89 €
71,40 €
66,95 €
63,46 €
41,11 €
51,10 €
28,42 €
37,76 €
35
40
40
15
17
40
40
40
60
60
sintetica
sintetica
sintetica
sintetica
sintetica
sintetica
fisica completa
sintetica
sintetica
sintetica
db x-trackers
Lyxor
Etf Securities
Lyxor
iShares
Lyxor
Lyxor
db x-trackers
db x-trackers
Etf Securities
Azioni Italia
FR0010655720
FR0010446658
IE00B53L4X51
IE00B1XNH568
IE00B23LNP94
FR0010010827
LU0274212538
FR0010446146
FR0010446666
Amundi Etf Msci Italy
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib
Cs Etf (Ie) on Ftse Mib
iShares Ftse Mib
PowerShares Ftse Rafi Italy 30 Fund
Lyxor Etf Ftse Mib
db x-trackers Ftse Mib Index Etf
Lyxor Etf Bear Ftse Mib
Lyxor Etf Euro Stoxx 50 Daily Double Short
14,77
- 88,96 €
14,76 6,07 -66,30 13,97 €
13,32
- 64,82 €
12,16 11,84 -29,45 12,79 €
10,55 8,65 -26,33 5,65 €
9,37 9,97 -31,21 21,62 €
7,96 8,91 -31,75 22,01 €
-15,74 -23,34 0,10 39,04 €
-31,70 -47,34 -20,72 29,10 €
25
60
33
35
50
35
30
60
60
sintetica
Amundi
sintetica
Lyxor
fisica completa Credit Suisse
fisica completa
iShares
sintetica
Invesco P. Shares
sintetica
Lyxor
sintetica
db x-trackers
fisica completa
Lyxor
sintetica
Lyxor
10,03
- 82,25 €
10,92
- 22,44 €
12,68 57,02 -0,82 26,74 €
10,36 52,43 9,24 30,36 €
69
75
70
70
sintetica
sintetica
sintetica
fisica a camp.
Azioni mercati emergenti
LU0254097446 Cs Etf (Lux) on Msci Emerging Markets
IE00B4L5YC18 iShares Msci Emerging Markets (Acc)
LU0292109005 db x-trackers Msci Em Emea Trn Index Etf
LU0292107645 db x-trackers Msci Emerging Markets Trn Index Etf
Nav* Ter** Replica
Sponsor
Credit Suisse
iShares
db x-trackers
db x-trackers
ETF
Anni
1y (%) 2y (%) 3y (%)
Isin
Etf
FR0010429068
IE00B0M63177
IE00B23D9570
IE00B2NPL135
LU0328476410
IE00B3BPCJ75
Lyxor Etf Msci Emerging Markets
iShares Msci Emerging Markets
PowerShares Ftse Rafi Emerging Markets Fund
iShares S&P Emerging Markets Infrastructure
db x-trackers S&P Select Frontier Etf
PowerShares Middle East North Africa
Nasdaq Omx Fund
-11,94 -3,29
db x-trackers S&P 500 2x Leveraged Daily Etf
Lyxor Etf Msci Usa Real Estate (A)
Amundi Etf Leveraged Msci Usa Daily
Cs Etf (Ie) on Msci Usa Small Cap (B)
Etfx Russell 2000 Fund
iShares Ftse Epra/Nareit Us Property Yield Fund
PowerShares Dynamic Us Market Fund
Lyxor Etf Nasdaq-100
PowerShares Eqqq Fund
Lyxor Etf Msci Usa
Cs Etf (Ie) on Nasdaq 100
Amundi Etf Msci Usa
Lyxor Etf Dow Jones IA
db x-trackers Russell 2000 Etf
Lyxor Etf Ftse Rafi Us 1000
Lyxor Etf S&P 500 (A)
db x-trackers Msci Usa Trn Index Etf
Cs Etf (Ie) on Msci Usa
Etfx Russell 1000 Fund
Cs Etf (Ie) on Dow Jones Industrial Average
Cs Etf (Ie) S&P 500
PowerShares Ftse Rafi Us 1000 Fund
iShares S&P 500
iShares S&P 500 (Acc)
db x-trackers S&P U.S. Carbon Efficient Etf
Cs Etf (Ie) on Msci Usa Large Cap (B)
iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (De)
Amundi Etf Short Msci Usa Daily
db x-trackers S&P 500 Short Daily Etf
db x-trackers S&P 500 2x Inverse Daily Etf
32,93
16,01
15,49
14,88
12,77
12,32
11,59
10,74
9,66
9,60
9,58
9,24
9,11
9,01
8,84
8,69
8,30
8,18
7,99
7,87
7,72
7,67
7,55
7,53
7,36
6,85
4,73
-31,07
-36,09
-52,71
Azioni Stati Uniti
LU0411078552
FR0010833566
FR0010755611
IE00B3VWM098
IE00B3CNHJ55
IE00B1FZSF77
IE00B23D9240
FR0007063177
IE0032077012
FR0010296061
IE00B53SZB19
FR0010688275
FR0007056841
LU0322248658
FR0010400804
LU0496786574
LU0274210672
IE00B52SFT06
IE00B3CNHH32
IE00B53L4350
IE00B5BMR087
IE00B23D8S39
IE0031442068
IE00B4L5ZD99
LU0411076002
IE00B3VWLJ14
DE000A0D8Q49
FR0010791194
LU0322251520
LU0411078636
10,85
12,25
8,27
13,99
-4,26
Nav* Ter** Replica
51,15 8,63 8,18 €
49,49 11,06 31,80 €
45,45 -11,06 7,33 €
43,84
- 17,16 €
14,41 -40,11 7,77 €
68,65
99,15
45,25
63,19
63,20
48,68
50,75
67,56
59,37
48,29
48,73
59,68
47,32
54,59
-40,17
-
-
8,39 €
10,34
1,36
27,72
27,23
9,12
13,93
21,41
9,07
22,72
8,45
10,40
-19,44
-
11,60 €
27,95 €
250,82 €
109,99 €
22,85 €
14,61 €
6,39 €
6,61 €
40,57 €
90,47 €
87,24 €
101,83 €
88,62 €
76,02 €
42,59 €
9,47 €
22,38 €
80,03 €
20,96 €
83,58 €
80,48 €
6,92 €
9,32 €
22,77 €
8,93 €
89,45 €
27,14 €
57,19 €
28,87 €
12,16 €
65
75
75
74
95
sintetica
Lyxor
sintetica
iShares
sintetica
Invesco P. Shares
replica fisica ottim. iShares
sintetica
db x-trackers
75 fisica a camp. Invesco P. Shares
60
40
35
43
45
40
75
30
30
35
33
28
50
45
60
35
30
33
35
33
28
39
40
40
50
33
31
35
50
70
sintetica
db x-trackers
fisica completa
Lyxor
fisica completa
Amundi
sintetica
Credit Suisse
fisica completa Etf Securities
fisica completa
iShares
fisica comp. Invesco P. Shares
fisica a campione
Lyxor
sintetica
Invesco P. Shares
fisica completa
Lyxor
sintetica
Credit Suisse
sintetica
Amundi
sintetica
Lyxor
fisica completa db x-trackers
fisica completa
Lyxor
fisica completa
Lyxor
sintetica
db x-trackers
sintetica
Credit Suisse
sintetica
Etf Securities
fisica completa Credit Suisse
fisica completa Credit Suisse
fisica comp. Invesco P. Shares
sintetica
iShares
sintetica
iShares
fisica completa db x-trackers
sintetica
Credit Suisse
fisica a campione
iShares
sintetica
Amundi
sintetica
db x-trackers
fisica completa db x-trackers
Nelle tabelle una selezione di Etf azionari con almeno 12 mesi di quotazione; * Costo totale annuo massimo in basis point.
*Nav: al 31 maggio 2011. **Ter: costo totale annuo massimo, in basis point. Fonte: Etf Consulting.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
Sponsor
088
I relative value
in testa da inizio anno
IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL RISPARMIO
GESTITO ITALIANO, I PRODOTTI NEWCITS
CONTINUANO A CRESCERE IN TUTTA EUROPA
a cura di Lorenzo Corti
N
EL MESE di maggio l’in-
dice MH-EURIZON Ucits
Alternative Global Index
ha registrato un leggero
arretramento pari a -0,64%, mentre il
comparto azionario europeo ha chiuso il quinto mese del 2011 con una
perdita pari a -3,62% (DJ Eurostoxx
in Euro) e quello italiano con un calo
del 5,84% (Ftse Mib).
In base ai dati raccolti dall’Ufficio
Studi di MondoHedge i best performer del mese sono stati i fondi
Ucits III alternativi focalizzati sulla strategia Relative value, grazie a
una crescita dello 0,04% dell’indice
MH-EURIZON Ucits Alternative Relative Value Index. A seguire troviamo i fondi Ucits III alternativi attivi
sulla strategia Volatility trading che,
nel quinto mese dell’anno, hanno
messo a segno un leggero calo pari
a -0,05% in base all’indice MH-EURIZON Ucits Alternative Volatility Trading Index, mentre sul terzo gradino
del podio troviamo i fondi Ucits III
Equity market neutral che hanno registrato un rendimento negativo pari
a -0,15% (MH-EURIZON Ucits Alternative Equity Market Neutral Index).
A maggio chiudono la cinquina di testa i fondi Ucits III alternativi Long/
short equity (-0,41% in base MH-EURIZON Ucits Alternative Long/Short
Equity Index) e i prodotti attivi nello
stile Emerging markets (-0,51% l’MHEURIZON Ucits Alternative Emerging Markets Index).
A livello Ytd balzano in testa i fondi
focalizzati sulla strategia Relative
value con una performance pari a
+0,91% (MH-EURIZON Ucits Alternative Relative Value Index). A seguire troviamo i comparti specializzati
I nostri esperti
GLI SPECIALISTI
CHE HANNO
FORNITO
LE INDICAZIONI
IN ESCLUSIVA
PER I LETTORI
DI INVESTIRE
Stefano Gaspari
Amministratore
Delegato
MondoHedge
Nick
Timberlake
HSBC
Omar
Negyal
HSBC
sullo stile Long/short equity (MH-EURIZON Ucits Alternative Long/Short
Equity Index pari a 0,77%), i fondi
focalizzati sulla strategia Managed
future con una performance pari a
+0,41% (MH-EURIZON Ucits Alternative Managed Futures Index).
ŠL’INCREMENTO
DEL MERCATO DEI FONDI
UCITS III ALTERNATIVI
Nel mercato del risparmio gestito italiano che stenta a ritrovare slancio, il
patrimonio dei prodotti Ucits III alternativi autorizzati alla distribuzione in
Italia continua a crescere arrivando a
quasi 45 miliardi di euro di masse in
gestione a fine aprile 2011, mentre, a
livello mondiale, il patrimonio è pari
a 64,6 miliardi, con un’offerta composta da ben 442 prodotti, al netto delle
doppie classi, di cui 266 autorizzati
alla distribuzione in Italia.
ŠANDAMENTO
DELLA RACCOLTA
Per il quarto mese consecutivo i
fondi Ucits III alternativi single
manager attivi a livello internazionale e monitorati dall’Ufficio Studi
di MondoHedge hanno registrato
una raccolta netta stimata positiva
pari a 1,2 miliardi di euro, il valore
maggiore nel corso del 2011 e in significativo rialzo rispetto ai 543,1
milioni di euro confluiti all’interno
del comparto dei fondi puri a marzo.
Nel dettaglio, nel quarto mese dell’anno, gli investitori hanno premiato i
prodotti Credit long/short che sono
stati in grado di ottenere net inflow
per 312,8 milioni di euro. A seguire
troviamo i fondi Long/short equity che hanno conseguito un saldo
mensile tra sottoscrizioni e rimbor-
UCITS III ALTERNATIVI
Performance e volatilità a 36 mesi dei fondi Ucits III
alternativi a confronto con altri indici finanziari
Dati aggiornati a fine maggio 2011.
Fonte: Elaborazione MondoHedge su dati Bloomberg,
MondoHedge / collaborazione Eurizon A.I. Sgr.
si positivo per 256,1 milioni di euro,
mentre la top five dei prodotti Ucits
alternativi preferiti dagli investitori
è completata dai fondi Macro (141,6
milioni di euro), dai prodotti Volatility trading (134 milioni di euro) e,
infine, dai gestori Event driven che
hanno segnato un incremento del
patrimonio di 125,2 milioni di euro.
Passando ai fondi di fondi Ucits III
alternativi, il saldo mensile di sottoscrizioni/rimborsi è anche in questo
caso positivo pari a +255,8 milioni di
euro (dato stimato).
«Analizzando i flussi dei fondi Ucits
III alternativi single manager nei primi quattro mesi del 2011 questi prodotti hanno registrato una raccolta
netta stimata positiva per 3,4 miliardi
di euro, con la quota più consistente
di nuovi asset allocata all’interno dei
Newcits Volatility trading che hanno
registrato net inflow per 763 milioni
di euro. A seguire troviamo i prodotti Credit long/short (654,3 milioni di
euro), Long/short equity (624,1 milioni di euro), Event driven (477,2
milioni di euro) e Macro (297,1 milioni di euro). Quanto ai fondi di fondi
Ucits III alternativi, il saldo di sottoscrizioni/rimborsi per i primi quattro
mesi del 2011 è anche in questo caso
positivo, pari a 434 milioni di euro»
puntualizza Stefano Gaspari Amministratore Delegato
MondoHedge.
ŠNUOVI LANCI
Grazie al recente lancio di due fondi long/short equity di matrice statunitense, MS SOAM U.S. Financial
Services UCITS Fund e MS Ascend
UCITS Fund, sale a sette l’offerta
di fondi Ucits III alternativi della
piattaforma FundLogic Alternatives
Platform di Morgan Stanley. Il primo, gestito da Sandler O’Neill Asset
Management, ha un focus esclusivo
sulle grandi società di servizi finanziari statunitensi. Il secondo, gestito
da Ascend Capital, fornisce l’accesso all’interno mercato azionario US.
È in corso di approvazione e verrà
lanciato nei prossimi mesi all’interno
della piattaforma di Morgan Stanley
un fondo long/short equity specializzato nel mercato globale del real
estate. Sulla piattaforma di Seb Prime Solutions è ora disponibile il fondo Vertex Evolution Ucits Fund che
adotta una strategia di gestione multiasset con un portafoglio composto
da gestori terzi di systematic trading.
Nel corso del mese di maggio Gam
ha lanciato il fondo Gam Star Frontier Equity, domiciliato a Dublino
e già autorizzato in Italia, che ha lo
stesso gestore della versione hedge offshore e adotta una strategia
Long/short equity che investe prevalentemente in società che hanno
un’esposizione significativa ai nuovi
mercati emergenti. Infine, dal primo
giugno è disponibile alla clientela italiana la start-up Diva Synergy Ucits
Fund gestita dalla società parigina
Bernheim, Dreyfus & Co. Il fondo è
la versione Ucits III compliant della
strategia Event driven adottata dal
fondo offshore Diva Synergy Fund
e investe in operazioni di fusione e
acquisizione in Europa Occidentale e Nord America. Tra i fondi multi
manager è attivo dal mese di aprile
il fondo di fondi Ucits III alternativi
AXA World Funds Multi Alpha che
offre l’accesso a una selezione diversificata di fondi Newcits single strategy, principalmente attivi in strategie quali Long/short equity, Global
macro e Cta. Infine il fondo di fondi
Ucits III alternativi Gottex Absolute
Return Fund è da poco disponibile
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
090
I prodotti autorizzati in Italia
Nome fondo
Società di gestione
ultimo mese
12
mesi
24
36
mesi mesi
performance
Emerging Markets - Euro
HSBC GIF Gem Debt Total Return Class L1C
Henderson Horizon China Fund Class I2
GLG Emerging Markets Credit Opportunity Ucits III Fund Class C
GLG Emerging Markets Equity Ucits III Fund Class C
Merchant Galaxy China Absolute Return UCITS Fund Class C
Dexia Emerging Debt Arbitrage Class C
GLG E. Markets Fixed Income and Currency Ucits III Fund Class C
Absolute Insight Emerging Market Debt Fund Class B1
JB Absolute Return Emerging Bond Class C
GLG Emerging Markets Ucits III Fund Class C
Kairos International Sicav Asia Class A
Finlabo Investments Sicav Dynamic Emerging Markets Class I
Finlabo Investments Sicav Dynamic Emerging Markets Class P
HSBC Investment Funds
Henderson Global Investors
Glg Partners
Glg Partners
Galaxy Asset Management
Dexia Asset Management
Glg Partners
Insight Investment Management
Swiss&Global Asset Management
Glg Partners
Kairos Partners Sgr
Casa4Funds
Casa4Funds
4,44%
1,87%
0,66%
0,33%
0,21%
0,14%
0,05%
0,02%
-0,15%
-1,37%
-2,57%
-4,17%
-4,18%
Sandell Asset Management
Salus Alpha Capital
Dexia Asset Management
Dexia Asset Management
York Capital Management
Degroof Gestion Institutionelle
Dexia Asset Management
Salus Alpha Capital
Degroof Gestion Institutionelle
P. Schoenfeld Asset Management
1,75%
0,54%
0,18%
-0,05%
-0,26%
-0,28%
-0,42%
-0,66%
-0,86%
-1,31%
Credit Suisse Fund Management Company
Pharus Management
Carthesio
Nexar Capital Group
Credit Suisse Fund Management Company
Aletti Gestielle Sgr
Man Investments
Ersel Asset Management Sgr
Azimut Capital Management
Hedge Invest Sgr
Aquila Capital Concept
Kairos International Sicav
Eurizon Ai Sgr
1,29%
-0,27%
-0,31%
-0,52%
-0,58%
-0,61%
-0,63%
-0,71%
-0,71%
-0,92%
-0,95%
-0,97%
-1,00%
-7,43% 25,40% 39,76%
12,63% 41,48% 64,10%
25,79%
0,81% -0,05% 3,43%
0,88%
7,53% 27,03%
0,87% 5,29% 14,85%
0,93%
17,09%
-7,23%
-6,57%
Event Driven - Euro
Castlerigg Merger Arbitrage UCITS Fund Institutional Class
Salus Alpha Event Driven Class VT
Dexia Index Arbitrage Class C
Dexia Risk Arbitrage Class C
York Event-Driven Ucits Fund Class B
Ockham Sicav Navigator Fund Class I
Dexia Long Short Risk Arbitrage Class C
Salus Alpha RN Special Situations Class VT
Hector Golden Global Class A
MS PSAM Global Event Ucits Fund Class B
2,39% 1,06% -8,26%
2,03% 3,34% 8,97%
4,97% 6,26% 3,92%
12,73%
9,15% 13,27% 4,72%
19,42%
Fund of funds - Euro
CS Solutions (Lux) Dow Jones Credit Suisse AllHedge Index Class S
Pharus Sicav Best Global Managers Class B
Plurima Frame Alpha Strategy Fund Class I
Nexar Liquid Fund Class I
CS Solutions (Lux) Prima Multi-Strategy Class I
Aga Absolute Return
Man Long/Short Europe Class I
Leadersel Flex
AZ Fund 1 - Active Strategy Class A
Pareturn HI Core UCITS Fund Class I
AC Multistrategy Branca Tactical Fund Class A
Kairos International Sicav Long Short Class X
Eurizon MultiManager Stars Fund Total Return Alpha Strategy Class I
6,67% 24,01% -9,18%
3,25%
4,18%
2,29%
1,39% -0,26%
-1,46%
1,90%
-1,12%
6,05% 9,63%
2,32%
UCITS III ALTERNATIVI
anche per la clientela retail italiana
e adotta un’allocazione dinamica di
portafoglio, con una diversificazione
attraverso una struttura multi manager e una gestione attiva del rischio.
ŠIL COMPLEANNO
DEL FONDO LONG /SHORT
DI HSBC
Intanto il fondo HSBC GIF GEM
Equity Absolute Return ha compiuto un anno di vita conseguendo un
rendimento del 7,1% (al netto delle
commissioni). Nello stesso periodo
il LIBOR a un mese ha guadagnato
lo 0,3% mentre uno degli indici rappresentativi dei mercati emergenti,
l’UCITS Alternative Index Emerging Markets, ha guadagnato il 3,0%.
Lanciato il 16 aprile 2010, il fondo
HSBC GIF GEM Equity Absolute
Return ha un patrimonio di 30,1
milioni di dollari ed è un prodotto
UCITS III gestito congiuntamente
da Omar Negyal e Nick Timberlake. Entrambi vantano un’esperienza
congiunta di oltre trent’anni negli
investimenti azionari in mercati
emergenti. In questa fase, in quali
Borse state trovando le migliori opportunità nelle posizioni long di por-
tafoglio e quali i listini dove invece
c è più scelta per le posizioni short?
«La nostra strategia d investimento
prevede l adozione di un approccio
long-short di tipo value-driven con
l obiettivo di sfruttare le inefficienze presenti nei mercati emergenti;
adottando un analisi di tipo fondamentale puntiamo a selezionare
circa 35 posizioni long e 35 short
tipicamente il numero complessivo
è compreso fra 60 e 80 partecipazioni. A livello settoriale e geografico
la composizione del nostro portafoglio deriva direttamente dalle nostre
decisioni in tema di stock picking
(che è gestito in maniera chiara e in
uno scenario privo di rischi) e non
prendiamo posizioni di tipo topdown su singoli paesi o settori. Nonostante ciò se ne può ugualmente
trarre un indicazione su quello che è
il posizionamento del portafoglio e
attualmente le nostre maggiori partecipazioni nette dal punto di vista
dei settori sono su finanziari (+17%)
e consumi discrezionali (-17%). A
livello geografico, invece, le nostre
maggiori posizioni nette sono Russia (+11%) e Messico (-6%)» fanno
presente Nick Timberlake e Omar
Negyal che poi proseguono facendo un paio di esempi sia per le posizioni long che per quelle short di
portafoglio: «In generale, all interno
dell universo dei mercati emergenti,
troviamo del valore in molti titoli
del settore finanziario. Con gli investitori chiaramente nervosi circa
l impatto che l inflazione potrà avere sui rendimenti di queste società,
è possibile trovare molte occasioni d’investimento che ci appaiono
come sottostimante dal mercato sia
dal punto di vista del prezzo a libro
che del return on equity. Due esempi
rilevanti sono Sberbank, la maggiore
banca dell Europa Centrale e Orientale con oltre 20.000 filiali in Russia,
e Türkiye Halk Bankasi (HalkBank),
una banca turca posseduta dallo stato. Per le stesse ragioni alcune azioni
del settore dei consumi ci sembrano
poco interessanti, con valutazioni
elevate che non sono giustificate
dai rendimenti generati. Far queste
segnaliamo Grupo Modelo, società messicana produttrice di birra,
e Wal-Mart de Mexico, società che
opera nel settore della vendita al retail e presente il Messico e America
Centrale»
Nome fondo
Società di gestione
ultimo mese
12
mesi
24
36
mesi mesi
performance
Oyster 3A Dynamic UCITS Fund Class A
Lyxor Active Edge Class I
Lyxor Hedge Fund Index Fund Class I
AXA World Funds Multi Alpha Class I
Multigest Select Alpha Class I
Gottex Absolute Return Fund Class B
Vontobel Fund Diversified Alpha Ucits Class I
Oyster Asset Management
Lyxor Asset Management
Lyxor Asset Management
AXA Investment Managers
Edmond de Rothschild Investment M. G.
Gottex Fund Management
Harcourt Investment Consulting
-1,08%
-1,10%
-1,30%
-1,32%
-1,39%
-1,52%
-2,88%
Lombard Odier Darier
Hentsch & Cie - Private Bankers
State Street Global Advisors
Fulcrum Asset Management
-1,07% 8,10%
-1,28% 1,68% -0,12%
-2,01% 5,93%
2,58%
4,19% 5,55%
4,66% 6,05%
1,56%
-2,80%
Alternative Beta - Euro
LO Funds Alternative Beta Class I
SSgA Premia Fund Class I
The Fulcrum Alternative Beta Plus Fund Class E
In tabella una selezione degli Ucits III autorizzati in Italia.
Dati aggiornati a fine maggio 2011. Il rendimento mensile per i fondi a liquidità settimanale è calcolato tenendo in considerazione l’ultimo Nav di riferimento del mese.
Performance: ultimo mese: maggio 2011; 12 mesi (giugno 2010 - maggio 2011); 24 mesi (giugno 2009 - maggio 2011; 36 mesi (giugno 2008 - maggio 2011).
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
092
fondi
ANALISI & VALUTAZIONI
Fondi azionari,
la selezione di Investire
Azioni Euro
Dati al 31.05.2011 in euro
Fondi
Casa di investimento
ISIN
valuta
La Banque Postale Asset Management
BNP Paribas Investment Partners Lux
MACIF
Credit Suisse Asset Management
UBS
FR0000008963
LU0087045034
FR0000971160
LU0102715769
LU0093640216
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
Pioneer Asset Management S.A.
BlackRock
Nord Est Asset Management
BNP Paribas Investment Partners Lux
Morgan Stanley Investment Funds
LU0111919162
LU0093502762
LU0102238655
LU0090548479
LU0109967165
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
Allianz RCM Euroland Eq Growth AT EUR
8a+ Eiger
DWS Invest Top Euroland LC
Fonditalia Euro Cyclicals
Allianz Global Investors Luxembourg S.A.
8a+ Investimenti SGR
DWS Investment S.A.
Fideuram Gestions S.A.
LU0256840447
IT0004255219
LU0145644893
LU0123399254
EUR
EUR
EUR
EUR
Benchmark 1: MSCI Euro NR EUR
Benchmark 2: EURO STOXX 50 NR EUR
Media Campione
Morgan Stanley Capital Intl (MSCI)
STOXX Ltd
Fondi CORE (TE<3.5%)
LBPAM Responsable Actions Euro C
BNPP L1 Equity Euro Acc
Macif Croissance Durable Euro Acc
CS SA (Lux) Equity Eurozone B
UBS (Lux) IF Euro Equity AA
Fondi Satellite (3.5%<TE<7%)
Pioneer Fds Euroland Equity E EUR ND
BGF Euro-Markets A2 EUR
NEF Az Euro R
BNPP L1 Equity Best Sel Euro Acc
MS INVF Eurozone Equity Alpha A
Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%)
L
A METODOLOGIA quantitativa di analisi dei fondi sviluppata dall’ufficio
studi di Investire prevede che ogni peer group analizzato includa tutti i fondi classificati
come appartenenti a una categoria
(es. Azionari Europa) che siano
armonizzati secondo la direttiva
europea (UCITS) e distribuibili in Italia. Per quanto riguarda i
fondi azionari sono esclusi i fondi dichiaratamente orientati alle
società a bassa capitalizzazione.
Vengono poi considerati solo i fon-
di con almeno tre anni di storia e
con almeno 50 milioni di patrimonio in modo da poter disporre di
una storia sufficientemente lunga
per essere statisticamente significativa e da eliminare fondi troppo
piccoli per i quali i risultati potrebbero non essere indicativi date le
dimensioni del patrimonio in gestione. Di ogni fondo viene infine
considerata la sola classe offerta ai
risparmiatori al dettaglio (minimo
investibile inferiore ai 5.000 Euro),
preferibilmente denominata nella
medesima valuta del benchmark
EUR
EUR
di riferimento, in modo che ogni
fondo sia rappresentato una sola
volta all’interno del peer group.
Tutti i dati vengono poi ricondotti
ad un’unica valuta di riferimento e
omogeneizzati in modo da rendere
comparabile la performance dei
fondi italiani (netta di tassazione)
con i fondi esteri (lordi di tassazione) e la performance dei fondi ad
accumulazione dei proventi con i
fondi a distribuzione dei proventi.
Per tutti i motivi sopra evidenziati
ogni peer group solitamente risulCONTINUA A PAGINA
098 ‰
PUBBLICHIAMO OGNI MESE I RISULTATI DI UNA NUOVA METODOLOGIA
QUANTITATIVA DI ANALISI APPLICATA ALLE PRINCIPALI CATEGORIE DI AZIONARI.
NELLA VALUTAZIONE SI È TENUTO CONTO DEL RENDIMENTO PESATO
PER IL RISCHIO, DELLA PERSISTENZA DEI RENDIMENTI E DELLA CAPACITÀ
DI GESTIRE SITUAZIONI DI MERCATO AL RIBASSO
Patrimonio Posiz. nel
(milioni) campione
Perfom.
1 anno
Perfom.
Deviazione
Inform. Tracking Sito web
3 anni Standard 3 anni Ratio 3 anni Error 3 anni
362,29
535,08
99,69
78,72
292,63
11
17
20
25
30
17,79
16,71
16,22
17,17
11,17
-3,31
-4,73
-4,72
-5,05
-5,10
21,28
21,47
22,02
23,68
22,76
0,72
0,28
0,49
0,18
0,17
3,17
3,05
1,75
2,94
2,78
www.labanquepostale-am.fr
www.bnpparibas-ip.com
www.macif.fr
www.credit-suisse.com
www.ubs.com
552,62
2.484,16
112,40
212,43
109,04
2
3
4
5
6
21,35
20,40
20,26
18,13
15,99
-0,82
-0,83
-1,29
-2,28
-1,91
21,22
22,41
21,52
20,42
21,38
0,92
0,89
1,06
0,79
0,54
5,16
5,30
4,06
4,19
6,75
www.pioneerinvestments.com
www.BlackRock.co.uk
www.nordestfund.com
www.bnpparibas-ip.com
www.msim.com
327,19
55,34
129,98
60,33
1
7
9
12
24,05
20,87
25,46
27,16
7,32
3,30
-1,85
1,21
21,44
25,83
20,71
26,61
1,28
1,26
0,40
0,65
10,07
7,07
9,37
10,38
www.allianzglobalinvestors.eu
www.ottoapiu.it
www.dws.de
www.fblinfo.lu
60 fondi
15,40
13,32
15,50
-5,58
-5,70
-4,90
22,80
23,08
22,55
-0,06
0,05
0,00 www.msci.com
2,03
4,85
373,81
legenda
PER OGNI CAMPIONE/GRUPPO
OMOGENEO SONO STATI
CONSIDERATI I FONDI ARMONIZZATI
DISTRIBUIBILI IN ITALIA E I
FONDI DI DIRITTO ITALIANO (CON
PERFORMANCE AL LORDO DELLE
TASSE) CON ALMENO TRE ANNI DI
STORIA E CON ALMENO 50 MILIONI
DI PATRIMONIO. PER OGNI FONDO
VIENE INCLUSA SOLAMENTE
LA CLASSE AL DETTAGLIO
(MINIMO INVESTIBILE INFERIORE
A 5.000 EURO). SONO ESCLUSI
I FONDI DICHIARATAMENTE
ORIENTATI ALLE SOCIETÀ A MEDIOPICCOLA CAPITALIZZAZIONE.
ŠCATEGORIE: I fondi sono suddivisi in tre categorie
1. fondi core, con gestione che rispecchia fedelmente il benchmark di riferimento, a tracking error basso (minore 3.5%)
2. fondi satellite, con gestione attiva, a tracking error medio (compresto tra 3.5% e 7%)
3. fondi satellite aggressivi, a tracking error elevato, per i
quali il benchmark generalmente non costituisce un riferimento nella gestione (superiore a 7%)
Di ogni categoria sono riportati i migliori fondi (da 2 a 5),
a seconda della numerosità della categoria
ŠVALUTA: Moneta di denominazione del fondo.
ŠPATRIMONIO (milioni): Il patrimonio è espresso nella valuta di denominazione del fondo. Le dimensioni del fondo
sono relative all’intero patrimonio gestito (tutte le classi).
ŠPOSIZIONE NEL CAMPIONE: Posizione del fondo all’interno dell’intero campione oggetto di analisi che riflette
una valutazione basata su tre dimensioni: persistenza dei
rendimenti, rendimento pesato per il rischio, capacità di
gestione delle fasi di ribasso.
ŠPERFORMANCE A 1 ANNO: Rendimento negli ultimi 12
mesi oggetto dell’analisi, nella valuta indicata.
ŠPERFORMANCE A 3 ANNI: Rendimento annualizzato sul
periodo di tre anni, nella valuta indicata.
ŠDEVIAZIONE STANDARD: Indicatore di rischiosità del fondo: misura la variabilità dei rendimenti.
Š INFORMATION RATIO: Indicatore del valore aggiunto
dalla gestione attiva pesato per i rischi assunti nella medesima gestione rispetto al benchmark di riferimento.
Misura il rendimento in eccesso rispetto al benchmark di
riferimento pesato per il tracking error.
ŠTRACKING ERROR: Variabilità dei rendimenti rispetto al
benchmark di riferimento indicato in ogni tabella. Il valore indica quanto una gestione è attiva: gli Etf o i fondi
a indice hanno un tracking error molto basso, mentre i
fondi molto attivi hanno in genere un tracking error molto
elevato.
ŠFONTE DATI: Morningstar.
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
094
fondi
ANALISI & VALUTAZIONI
Azionari Europa
Fondi
Dati al 31.05.2011 in euro
Casa di investimento
ISIN
valuta
MFS Investment Management Co.
UBS
Pioneer Asset Management S.A.
Eurizon Capital SGR S.p.A.
Pictet Funds (Europe) S.A.
LU0094557526
LU0154869704
LU0111921226
IT0001050167
LU0130731713
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
Threadneedle Investments
Edmond de Rothschild Asset Management
Fidelity (FIL (Luxembourg) S.A.)
MFS Investment Management Co.
Metzler Investment GmbH
GB0009583252
FR0010398966
LU0202403266
LU0125951151
IE0002921868
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
Invesco Pan European Structured Eq A
Allianz RCM Europe Eq Growth AT EUR
Echiquier Major
Threadneedle Pan Eurp Acceler RN EUR
BGF European Growth A2 EUR
Invesco Asset Management
Allianz Global Investors Luxembourg S.A.
Financière de l’Echiquier
Threadneedle Investments
BlackRock
LU0119750205
LU0256839274
FR0010321828
GB00B01HLH36
LU0154234636
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
Benchmark 1: MSCI Europe NR EUR
Benchmark 2: STOXX Europe 600 GR EUR
Media Campione
Morgan Stanley Capital Intl (MSCI)
STOXX Ltd
Fondi CORE (TE<3.5%)
MFS Meridian Europ Equity A1 EUR
UBS (Lux) IF Key Sel Euro Equity AA
Pioneer Fds European Research E EUR ND
Eurizon Azioni Europa
Pictet-Europe Index-R EUR
Fondi Satellite (3.5%<TE<7%)
Threadneedle Pan Eurp Ret Net EUR
Saint-Honoré Europe Synergie A
Fidelity AS Europe A Acc Euro
MFS Meridian Europ Value A1 EUR
Metzler European Growth A
Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%)
Azioni Usa
EUR
EUR
Dati al 31.05.2011 in dollari Usa
Fondi CORE (TE<3.5%)
Loomis Sayles US Research Fd R/A USD
MFS Meridian US Research A1 USD
Natixis Global Associates
MFS Meridian Funds
LU0130100216
LU0071155989
USD
USD
Threadneedle Investments
Threadneedle Investments
Threadneedle Investments
Swisscanto (LU) EF Management Co. S.A.
GB00B28CMR29
LU0061475181
GB0002769429
LU0230111824
USD
USD
USD
USD
MS INVF US Advantage A
Robeco US Premium Equities D USD
Vontobel US Value Equity A
Threadneedle Amer Sel Ret Net USD
UBS (Lux) ES USA Growth (USD) P Acc
Morgan Stanley Investment Funds
Robeco Luxembourg S.A.
Vontobel Management S.A.
Threadneedle Investments
UBS
LU0225737302
LU0226953718
LU0035763456
GB0002769536
LU0198837287
USD
USD
USD
Benchmark 1: S&P 500 TR
Media Campione
Standard and Poors
Fondi Satellite (3.5%<TE<7%)
Threadneedle Amer Ext Alp R USD
Threadneedle(Lux) US Equities AU
Threadneedle Amer Ret Net USD
Swisscanto (LU) Eq Sel Nrth Amer J
Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%)
USD
USD
Patrimonio Posiz. nel
(milioni) campione
Perfom.
1 anno
Perfom.
Deviazione
Inform. Tracking Sito web
3 anni Standard 3 anni Ratio 3 anni Error 3 anni
564,01
793,66
1.104,86
1.511,38
823,43
24
33
35
49
55
19,87
14,13
19,61
15,25
18,62
-0,14
0,92
-1,21
-1,76
-1,79
19,22
20,26
18,75
18,20
20,34
0,52
0,84
0,19
0,02
0,00
3,20
3,22
3,03
2,54
1,93
www.mfs.com
www.ubs.com
www.pioneerinvestments.com
www.eurizoncapital.it
www.pictetfunds.com
247,48
1.794,68
2.423,69
590,21
303,59
1
3
4
9
10
24,64
19,14
17,89
16,69
18,18
5,06
5,61
4,72
2,77
1,38
17,41
17,54
16,45
17,28
17,59
1,09
1,62
1,06
0,86
0,50
6,30
4,58
6,16
5,30
6,36
www.threadneedle.co.uk
www.edram.fr
www.fidelity-international.com
www.mfs.com
www.metzler.com
616,53
1.355,34
861,63
71,63
258,53
2
5
6
7
8
22,00
26,78
21,74
25,71
28,36
5,29
10,19
7,86
2,80
4,11
15,47
20,46
21,37
19,07
18,61
0,91
1,56
1,31
0,61
0,77
7,75
7,71
7,36
7,49
7,72
www.invesco.com
www.allianzglobalinvestors.eu
www.fin-echiquier.fr
www.threadneedle.co.uk
www.BlackRock.co.uk
495,61
144 fondi
17,49
18,03
16,46
-1,80
-1,47
-2,52
19,78
19,95
19,85
0,77
-0,23
0,00 www.msci.com
0,42
5,40
305,43
250,67
27
49
26,32
23,90
-0,18
-0,18
20,51
21,62
-0,39
-0,47
2,79 www.ga.natixis.com
2,31 www.mfs.com
193,05
321,18
2.700,59
160,98
2
3
4
8
24,49
22,78
26,70
29,70
4,54
3,60
3,14
4,74
20,20
18,53
20,97
22,96
0,53
0,47
0,32
1,03
6,84
5,66
6,88
3,72
www.threadneedle.co.uk
www.threadneedle.co.uk
www.threadneedle.co.uk
www.swisscanto.ch
1.074,96
6.020,05
315,04
2.109,45
3.275,26
1
5
6
7
9
28,46
21,97
24,52
23,16
29,52
8,00
4,11
1,42
2,47
2,24
20,02
20,65
16,55
21,45
21,73
0,89
0,38
0,06
0,19
0,18
7,98
8,34
8,32
7,99
7,47
www.msim.com
www.robeco.com
www.vontobel.com
www.threadneedle.co.uk
www.ubs.com
142 fondi
25,95
23,05
0,91
-1,08
21,79
22,49
-0,51
0,00
6,10
661,04
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
096
fondi
ANALISI & VALUTAZIONI
Azionari Giappone
Dati al 31.05.2011 in yen
Fondi
Casa di investimento
ISIN
valuta
Pictet Funds (Europe) S.A.
State Street Global Advisors France
Martin Currie Investment Mngmt Ltd
Pictet Funds (Europe) S.A.
LU0155301624
FR0010213272
LU0094044905
LU0148537748
YEN
YEN
USD
YEN
Swiss & Global Asset Management AG
JPMorgan Asset Mgt (Europe) S.à r.l.
Henderson Management S.A.
Aviva Investors Luxembourg SA
Lazard Fund Managers (Ireland) Ltd
LU0044849320
LU0329206329
LU0011889929
LU0010019734
IE0005061001
YEN
YEN
USD
YEN
YEN
FF - Japan Advantage A JPY
Aberdeen Global Japanese Equity A2 JPY
DB Platinum IV CROCI Japan R2C
SGAM Fund Eqs Japan CoreAlpha A
Invesco Japanese Equity Core A
Fidelity (FIL (Luxembourg) S.A.)
Aberdeen Asset Managers Ltd Lux
Deutsche Bank AG
Amundi
Invesco Asset Management
LU0161332480
LU0011963674
LU0194164025
LU0268886974
IE0030382570
YEN
YEN
YEN
YEN
USD
Benchmark 1: MSCI Japan NR JPY
Benchmark 2: Topix TR JPY
Media Campione
Morgan Stanley Capital Intl (MSCI)
Tokyo Stock Exchange
Fondi CORE (TE<3.5%)
Pictet-Japanese Equity Opport-R JPY
SSgA Japan Index Equity Fund I JPY
Martin Currie GF Japan USD
Pictet-Japan Index-R JPY
Fondi Satellite (3.5%<TE<7%)
JB EF Japan JPY B
JPM Japan Strategic Value D (acc)-JPY
Henderson Horizon Japanese Eq A2
Aviva Investors Japanese Equity B Acc
Lazard Japanese Equity JPY
Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%)
Azionari Paesi Emergenti
YEN
YEN
Dati al 31.05.2011 in dollari Usa
Fondi CORE (TE<3.5%)
Amundi Funds Emg World SU C
Russell IC Emerg Mkts Eq A
Amundi
Russell Investments Ireland Limited
LU0347592353
IE0003507054
USD
USD
Anima SGR PA
Edmond de Rothschild Asset Management
Franklin Templeton Investment Funds
IT0001415873
FR0010449868
LU0128522744
EUR
EUR
USD
First State Global Emerging Markets A
First State Global Emerg Mkts Ldrs A
Vontobel Emerging Markets Eq A
Aberdeen Global Emerging Markets Eq A2
Schroder ISF Glbl Emerg Mkt Opp A USD
First State Investments (UK) Ltd
First State Investments (UK) Ltd
Vontobel Management S.A.
Aberdeen Asset Managers Ltd Lux
Schroder Investment Management Ltd.
GB0030190366
GB0033873919
LU0040506734
LU0132412106
LU0269904917
GBP
GBP
USD
USD
USD
Benchmark 1: MSCI EM NR USD
Media Campione
Morgan Stanley Capital Intl (MSCI)
Fondi Satellite (3.5%<TE<7%)
ANM Anima Emerging Markets
Saint-Honoré Global Emerging A
Templeton Emerging Markets A Acc $
Fondi Satellite Aggressivi (TE>7%)
USD
Patrimonio Posiz. nel
(milioni) campione
Perfom.
1 anno
Perfom.
Deviazione
Inform. Tracking Sito web
3 anni Standard 3 anni Ratio 3 anni Error 3 anni
6.150,11
43.869,35
5.547,59
46.191,59
7
18
19
22
1,30
-2,81
-3,44
-2,85
-13,16
-14,81
-14,83
-15,02
23,09
22,48
22,86
22,26
0,47
-0,05
-0,01
-0,21
3,46
0,36
3,26
1,12
www.pictetfunds.com
www.ssga.fr
www.martincurriepacific.com
www.pictetfunds.com
14.469,19
7.365,75
4.717,35
4.978,27
15.212,97
3
9
11
12
15
-0,41
-0,46
-1,45
-0,73
-3,44
-10,12
-12,49
-13,30
-14,32
-14,03
20,88
22,39
23,12
22,11
21,64
1,07
0,39
0,24
0,10
0,13
4,38
5,83
6,17
4,83
5,82
www.swissglobal-am.com
www.jpmorgan.com
www.henderson.com
www.avivafunds.com
www.lazardnet.com
104.702,51
18.424,60
14.924,01
29.729,55
40.814,62
1
2
6
10
14
1,55
5,71
3,55
-3,85
-11,35
-3,20
-10,23
-11,45
-9,72
-8,70
23,17
20,65
22,61
25,86
26,58
1,49
0,65
0,43
0,59
0,57
7,76
7,03
7,78
8,67
10,58
59 fondi
-2,60
-2,68
-2,90
-14,79
-14,19
-15,41
22,60
21,96
23,92
0,43
-0,23
0,00 www.msci.com
1,40 www.tse.or.jp/english/index.html
5,43
422,48
4.444,31
21
23
25,23
29,31
-0,19
0,56
31,35
33,22
-0,52
-0,20
2,61 www.amundi.com
2,90 www.russell.com
387,23
374,32
1.306,08
7
9
10
33,60
27,77
28,32
4,95
0,31
0,38
30,48
29,30
30,21
0,56
-0,13
-0,14
6,77 www.animasgr.it
6,40 www.edram.fr
5,47 www.franklintempleton.lu
1.159,31
2.918,83
1.473,26
10.086,25
1.855,97
1
2
3
4
6
31,33
31,61
32,63
27,64
23,81
8,04
7,49
3,72
8,06
6,54
25,92
24,70
25,45
28,41
28,04
0,81
0,69
0,23
0,88
0,69
8,47
9,25
11,01
7,82
7,79
1.045,78
77 fondi
28,84
26,72
1,16
-1,57
31,71
31,61
-0,70
0,00 www.msci.com
5,51
20.551,11
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - luglio /agosto 2011 - 09 -10 - 11 - 12
www.fidelity-international.com
www.aberdeen-asset.com
www.x-markets.db.com
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www.invesco.com
www.firststateinvestments.com
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098
fondi
ANALISI & VALUTAZIONI
‰SEGUE DA PAGINA 092
ta avere una popolazione più ridotta rispetto ad altre metodologie di
analisi.
Ogni peer group analizzato, per
quanto omogeneo rispetto alla
strategia di investimento e ad alcune caratteristiche di base, presenta
comunque molta disomogeneità
tra i singoli fondi, specialmente in
termini di rischiosità. Per questo
motivo si è pensato di suddividere
ogni peer group in sottogruppi che
consentano la valutazione e/o l’implementazione di una scelta di investimento con un approccio coresatellite, ovvero tra fondi core che
seguono abbastanza fedelmente
un benchmark di riferimento, e
fondi satellite, con strategie che
si possono discostare molto dal
benchmark e quindi a maggiore
volatilità. La scelta del risparmiatore tra le due tipologie è assolutamente soggettiva e dipende dalla
propria propensione al rischio. Un
investitore conservativo privilegerà fondi core o al limite fondi ad
indice/ETF, mentre un investitore
aggressivo sarà disposto a concedere maggiori gradi di libertà ai gestori rivolgendosi a fondi satellite,
consapevole che potrebbe realizzare un maggiore rendimento, ma
anche una maggiore variabilità dei
rendimenti.
Ogni peer group viene così suddiviso in tre categorie:
Š Fondi core con tracking error
rispetto al benchmark di riferimento per il peer group inferiore a 3.5%
Š Fondi satellite con tracking error compreso tra 3.5% e 7%
Š Fondi satellite aggressivi con
tracking error superiore a 7%
Le soglie di tracking error sopra
identificate sono state verificate
nella pratica e risultano adeguate a
suddividere ogni peer group in tre
gruppi con caratteristiche tra di
loro distinte. Questo approccio non
identifica in categorie autonome i
fondi che dichiarano un approccio
di stile (value e growth) in quanto
l’esperienza suggerisce che questo
tipo di scelta è al momento fuori
della portata di molti risparmiatori. Per questo motivo ci è sembrato
opportuno suddividere ogni peer
group in funzione del grado di attività della gestione (tracking error)
anzichè per stile, avendo inoltre
verificato che normalmente i fondi
caratterizzati per stile ricadono tra
i satellite.
Š INDICATORI
DI VALUTAZIONE DEI FONDI
Sul mercato sono presenti numerosi approcci, ognuno con le proprie
caratteristiche e con i relativi punti
di forza, ma Investire ha preferito
sviluppare un indice proprietario
che tiene conto di tre dimensioni:
Š Rendimento pesato
to al numero di fondi presenti nel
campione e poi opportunamente
pesato per ottenere un punteggio
che permette di stilare la classifica
dei fondi all’interno del campione.
La scelta del periodo sul quale
effettuare le analisi è frutto di un
compromesso tra l’esigenza di
analizzare periodi lunghi e statisticamente significativi che comprendono fasi di rialzo e di ribasso, e la
numerosità dei fondi con un simile
track record. La lunghezza della
serie storica non è però un valore
assoluto in quanto su periodi lunghi potrebbero essersi verificati
eventi straordinari quali un cambio
del team di gestione o delle modifiche alla strategia di investimento.
Per questo motivo un periodo di
tre anni ci è sembrato un giusto
compromesso tra le esigenze contrastanti sopra menzionate.
per il rischio
Š Persistenza dei rendimenti
Š CONCLUSIONI
Š Capacità di gestire le situazio- La metodologia sviluppata da Inni di mercati al ribasso
La prima dimensione, rendimento
pesato per il rischio, è quella di gran
lunga più utilizzata sul mercato in
quanto premia i gestori che hanno
realizzato i migliori rendimenti in
funzione del rischio assunto. La
seconda dimensione, persistenza
dei rendimenti, tende a privilegiare la regolarità, cioè i fondi che in
ognuno dei tre anni oggetto di analisi hanno conseguito rendimenti
migliori rispetto agli altri fondi del
campione. La terza dimensione, capacità di gestire i ribassi, riflette la
preferenza tipica dei risparmiatori
di avere gestori che siano capaci di
affrontare meglio i periodi di crisi,
rispetto a gestori particolarmente
aggressivi nelle fasi di rialzo. Tutti
gli indicatori calcolati rispetto a un
benchmark utilizzano il parametro di riferimento più diffuso per
il campione (indicato in ogni tabella), così come il tasso di riferimento monetario è quello denominato nella valuta di riferimento del
campione. Ogni singolo indicatore
viene infine standardizzato rispet-
vestire è il risultato di una serie
di scelte pragmatiche, coerenti fra
loro e in parte innovative rispetto
a quanto già presente sul mercato,
ma sempre orientate a costituire un
utile riferimento per i risparmiatori nella vastissima offerta di fondi
di investimento presenti sul mercato. Crediamo che le indicazioni
contenute nelle tabelle siano un
buon punto di partenza per le analisi degli investitori, ma non si deve
dimenticare che, come ogni analisi
di tipo quantitativo, sono presenti
due limiti: innanzitutto sono analisi
retrospettive e inoltre non considerano gli elementi qualitativi (quali
ad esempio il rischio operativo) che
sono altrettanto importanti per la
valutazione complessiva di un prodotto di investimento. Allo stesso
tempo le tabelle non intendono riportare “IL” miglior investimento in
quanto NON esiste il miglior fondo
in assoluto, ma una serie di buoni
investimenti, ognuno adatto a una
tipologia diversa di investitore in
funzione dei propri obiettivi di rendimento e della propria tolleranza
al rischio.
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pubblicato sul sito della Società www.consultinvest.it e sui siti internet dei Collocatori. Esso può essere richiesto in forma cartacea alla Società di Gestione o ai Collocatori. Per una più
ampia descrizione delle categorie dei fondi si rinvia a “Guida alla classificazione” elaborata dall’associazione di categoria Assogestioni, reperibile sul sito www.assogestioni.it.
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