L’interrogante riferisce di aver appreso da alcune note stampa che l’azienda CTM avrebbe assunto lavoratori interinali con l’obiettivo di neutralizzare gli effetti dello sciopero indetto il 4 maggio scorso da alcune Organizzazioni Sindacali. A fronte della diffusione di tale ipotesi l’Azienda ha risposto negando fermamente l’esistenza di qualunque azione finalizzata al tentativo di neutralizzare gli effetti dello sciopero. L’immissione in servizio di personale somministrato tra i conducenti dei mezzi, i cosiddetti lavoratori interinali, è una prassi che l’azienda adotta con modalità e dimensioni oggetto di accordo con le RSA aziendali e di periodiche comunicazioni alle stesse indirizzate. L’inserimento di conducenti somministrati è motivato dalla necessità di fare fronte a specifiche esigenze che – soprattutto in particolari periodi dell’anno – determinano la concentrazione di richieste di sostituzione del personale viaggiante. Va detto a questo proposito che la domanda di trasporto pubblico dell’area di Cagliari, che impone un sovradimensionamento dei servizi estivi in particolare per il Poetto, impedisce di considerare il periodo estivo come la stagione in cui concentrare le ferie del personale senza creare difficoltà di organizzazione del servizio. Da ciò deriva l’opportunità di gestire anche con il misurato ausilio di personale somministrato le esigenze organizzative legate al programma ferie e recupero festività. Pur a fronte di questo peculiare quadro di esigenze organizzative, CTM è comunque impegnata nel massimo contenimento possibile dell’inserimento di lavoratori somministrati. Nel quadro del bilancio di previsione 2015, approvato dall’Assemblea dei Soci nello scorso mese di gennaio, l’Azienda ha previsto – rispetto al 2014 – una significativa riduzione delle risorse per il “lavoro somministrato”, e un corrispondente incremento di risorse per il “lavoro dipendente”. Una tendenza che ha già trovato espressione con atti concreti, come l’assunzione a tempo indeterminato di 13 nuovi conducenti nel corso del 2015. Sull’episodio richiamato dall’interrogante si è peraltro già svolta la prima sessione di un tavolo di raffreddamento appositamente convocato tra Azienda e Organizzazioni Sindacali, nell’ambito del quale l’Azienda ha precisato che aveva già programmato da tempo (anche in previsione delle festività ricadenti nel periodo) sin dalla metà del mese di Aprile e fino alla fine di Maggio 2015, l’inserimento di 47 conducenti somministrati per far fronte alle diverse esigenze organizzative, determinate da sostituzione di personale per causali varie (verifica dei titoli di viaggio, personale in ferie, servizi speciali e personale che doveva godere di riposi aggiunti e recupero di festività). Tutto ciò era ben noto alle Organizzazioni Sindacali in quanto precedentemente comunicato alle RSA Aziendali. Con particolare riferimento alla giornata del 4 maggio, l’Azienda ha affermato di non aver violato l’Accordo Aziendale del 14.2.14, che regolamenta i periodi di ferie programmati e i recuperi di festività. L’inserimento dei conducenti somministrati è stato un evento del tutto scollegato rispetto all’azione di sciopero convocata per il 4 maggio scorso: nessun lavoratore interinale ha lavorato il 4 maggio in sostituzione di lavoratori aderenti allo sciopero, e nessuna modifica della programmazione dei turni di lavoro è stata adottata con l’intento di mitigare gli effetti dello sciopero. Il tavolo di raffreddamento è stato pertanto aggiornato, con l’intesa di produrre ulteriore documentazione che attesti come il comportamento dell’Azienda sia stato integralmente rispettoso del diritto allo sciopero dei lavoratori e delle norme che lo tutelano. Nell’auspicare la positiva chiusura di questo tavolo di raffreddamento, è comunque sempre opportuno ricordare che per lo Statuto dei Lavoratori assumere personale per sostituire gli scioperanti costituisce una forma di condotta antisindacale, che – se effettivamente rilevata – andrebbe contrastata in forme e modi ben più efficaci di qualunque nota stampa o dichiarazione pubblica: dovrebbe infatti essere denunciata al Giudice del lavoro che avrebbe la possibilità di agire con provvedimento d’urgenza ai sensi dell’art. 28 della legge 300 del 1970. A questo proposito non si può non sottolineare come questa Amministrazione non soltanto attribuisce importanza rilevantissima al rispetto di tali norme, ma soprattutto esprime una cultura politica per la quale il diritto allo sciopero è un vero e proprio diritto costituzionale, fondamentale per la persona e per la collettività tutta.