leggi articolo - Ospedali riuniti di Trieste

OSPEDALI/ CARDIOLOGIA
Un nuovo laboratorio per coniugare cure e ricerca
Inaugurato a Cattinara consentirà di effettuare indagini di genetica molecolare e
biologia cellulare
Il progetto del Centro Clinico Sperimentale di Cardiologia Molecolare e Traslazionale
(Center for Translational Cardiology – CTC) si arricchisce di un nuovo importante
elemento. L’attività di ricerca può infatti contare, dalla settimana scorsa, sul nuovo
Laboratorio di Cardiologia Molecolare e Cellulare inaugurato all’Ospedale di Cattinara.
Qui, al pianoterra della palazzina di Anatomia Patologica, saranno processati i campioni
biologici si effettueranno le indagini di genetica molecolare e biologia cellulare in un’attività
che consentirà di coniugare la pratica clinica assistenziale con aspetti di ricerca avanzata
e di diagnostica molecolare. La struttura, realizzata con il sostegno di Fondazione
CRTrieste, Assicurazioni Generali, Fondazione Alberto & Kathleen Casali e Associazione
Amici del Cuore, si compone di uno spazio di circa 45 metri quadrati suddiviso in due zone
distinte. L'area principale è destinata all'attività di biologia molecolare, l'altra, è allestita per
permettere lo svolgimento dell'attività di colture cellulari. In questa sede i medici
Specializzandi in Cardiologia avranno la possibilità di abbinare alla più tradizionale attività
di reparto ricerche all’avanguardia nel settore.
L’attenzione alla formazione di giovani figure dal profilo professionale innovativo è
d’altronde uno dei leit motiv del Centro. Il progetto sviluppato da Gianfranco Sinagra,
direttore della Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria e da Mauro Giacca,
direttore del Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie di Trieste
(ICGEB), avviato nel 2009 grazie a un contributo della Fondazione CRTrieste.
L’obiettivo è quello di creare una nuova struttura d’eccellenza in cui proseguire le ricerche
in campo genetico per lo studio dei meccanismi genetici e molecolari alla base di alcune
patologie cardiovascolari di vasto interesse (malattia ischemica coronarica e degli arti
periferici, scompenso cardiaco, cardiomiopatie) e sviluppare nuove strategie terapeutiche
basate sulla terapia genica e l'utilizzo delle cellule staminali.
“La creazione di una struttura che vede coinvolte sia la componente di ricerca che la
componente clinica – spiega Gianfranco Sinagra - consente di accelerare la transizione
dal Laboratorio al Paziente, di terapie innovative in senso assoluto a livello internazionale.
La possibilità di sviluppare protocolli di terapia genica in ambito cardiovascolare è di
grande interesse in una popolazione, quale quella di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, in
cui l’incidenza di morbidità e mortalità per le malattie cardiovascolari è elevata”.
“L’invecchiamento della popolazione – continua fa sì che la nostra regione sia ai primi
posti in Italia per patologie cardiovascolari, con oltre 3 mila 500 decessi all’anno soltanto
nel contesto dell’infarto miocardico acuto (circa 800 in area triestina). A Trieste ogni anno
vengono ricoverati oltre mille pazienti con sindrome coronarica acuta, con una mortalità
che si riduce a meno del 3 per cento per coloro che giungendo precocemente in ospedale
possono beneficiare di tutti i trattamenti raccomandati”. In Friuli Venezia Giulia tra il 1996 e
il 2003, anche grazie al miglioramento delle cure e dell’organizzazione territoriale, la
mortalità per malattie ischemiche del miocardio in età compresa tra 35 e 64 anni, si è
ridotta del 26 per cento. Ma rimangono il problema delle morti premature pre-ammissione
in ospedale e quello dello scompenso cardiaco e dell’invalidità residua dopo l’evento
infartuale.
Cardiologia 1
Come si formano i vasi sanguigni
Le ricerche condotte finora, frutto della collaborazione tra la Cardiologia e il Laboratorio di
medicina molecolare dell’Icgeb, sono state pubblicate su diverse riviste scientifiche
internazionali. Le attività sperimentali sono state finalizzate alla comprensione dei
meccanismi molecolari della formazione dei vasi sanguigni e della proliferazione dei
cardiomiociti. E’ stata identificata una nuova popolazione di cellule derivanti dal midollo
osseo che, nei roditori, sono indispensabili per la maturazione dei vasi sanguigni indotti dai
processi di neoangiogenesi. Parallelamente, anche in collaborazione con l’IRCCS Burlo, è
proseguita un’attività di ricerca clinica nel settore delle cardiomiopatie ipertrofiche
geneticamente determinate. Il progetto consoliderà ora gli obiettivi raggiunti. Si stima che
sarà necessario almeno un ulteriore biennio per la fase di sperabile trasferimento al
malato delle acquisizioni in ambito di terapia genica finalizzata alla cura dei pazienti con
severa ischemia cardiaca e d’arto altrimenti candidati all’amputazione.