atti seminario - Ordine ingegneri della Provincia di Roma

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
Instabilità di versante nella città di Roma
Geologia e instabilità dei versanti
nella città di Roma
Maurizio Sciotti
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Solo qualche riflessione:
inventario dei fenomeni franosi e carta della distribuzione dei dissesti
nel territorio di Roma Capitale,
il ruolo dell’analisi storica dei dissesti,
importanza dei fattori antropici nell’area della città di Roma,
propensione al dissesto
carta della pericolosità per frana,
le incertezze nelle varie fasi di valutazione della pericolosità.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale
Database ISPRA - Servizio Geologico d’Italia
realizzato consultando numerose e differenziate fonti di dati e con un
attento controllo della attendibilità e della qualità dei dati
è stata realizzata una carta della distribuzione dei dissesti in scala
1:75.000, sulla quale i 332 fenomeni franosi identificati sono indicati con
simboli e colori differenti in funzione della tipologia di movimento.
il confronto dei dati dell’inventario con una carta geolitologica del territorio
comunale ha permesso un’analisi statistica della distribuzione dei dissesti
in funzione del substrato su cui essi ricadono, fornendo indicazioni sulla
propensione al dissesto dei differenti litotipi (Amanti, 2008).
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale
Database ISPRA - Servizio Geologico d’Italia (Amanti et al., 2008)
Tipologia di frana
- Crollo
20,2%
- Scivolamento
10,5%
- Colamento lento
9,9%
- Complessa
20,8%
- Frane superficiali diffuse
20, 2%
- Non determinata
18,4%
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale
Database ISPRA - Servizio Geologico d’Italia (Amanti et al., 2008)
Distribuzione delle frane rispetto alle litologie affioranti
Tufi e pozzolane
41,3 %
Argille plio-pleistoceniche
20,8 %
Terreni continentali a grana fina
13,3 %
Terreni prevalentemente sabbiosi
11,4 %
Terreni misti e indifferenziati
10,5 %
Lave basiche
0,9 %
Travertini
0,9 %
Terreni prevalent. grossolani
0,6 %
Terreni residuali
0,3 %
Riporti e discariche antropiche
0,0 %
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale
Database ISPRA - Servizio Geologico d’Italia (Amanti et al., 2008)
Indice di franosità puntuale (I)
numero di frane / superficie di affioramento dei singoli litotipi
argille plio-pleistoceniche
I = 0,88 /km2
terreni continentali a granulometria fina
I = 0,56 /km2
terreni a granulometria prevalent. sabbiosa I = 0,19 / km2
tufi e pozzolane
prof. Maurizio Sciotti
I = 0,18 / km2
12 Giugno 2015
Distribuzione dei dissesti ISPRA 2013 (da Amanti, 2014)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Carta geologica della città di Roma (Giordano & Funiciello, 2008 )
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Carta geologica della città di Roma (Giordano & Funiciello, 2008 )
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Carta geologica della città di Roma - Sezioni (Giordano & Funiciello, 2008 )
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Carta geologica
della città di Roma
(Ventriglia, Sciotti, 1970 )
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale
Database ISPRA - Servizio Geologico d’Italia
“Purtroppo per la maggior parte delle segnalazioni non è stato possibile
definire la data dell’evento: indicazioni in tal senso sono disponibili solo per
alcuni dissesti recenti e per alcune frane storicamente note e che hanno
interferito con il tessuto urbano” (Amanti, 2008).
analisi storica
evoluzione del pendio
individuazione dei meccanismi
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventario dei fenomeni franosi nel territorio di Roma Capitale
Database ISPRA - Servizio Geologico d’Italia
“L’impatto dei fenomeni franosi sul tessuto urbano della città di Roma non
si è mai manifestato in età storica in modo particolarmente cruento; in
primo luogo a causa della conformazione morfologica del suo territorio,
che, non presentando grandi variazioni altimetriche, non rende disponibile
ai movimenti gravitativi un’elevata energia di rilievo” (Amanti, 2008).
impatto correlato alla intensità ?
intensità = danno ?
In un’area urbanizzata anche un fenomeno di bassa intensità, in
conseguenza del numero, del valore e della vulnerabilità degli
elementi coinvolti può determinare situazioni di rischio elevato.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
I fattori antropici
In molti dissesti possono riconoscersi connessioni, più o meno
dirette, con le modifiche locali delle condizioni morfologiche del territorio
indotte dalle attività antropiche e soprattutto dagli scavi effettuati in
passato per l’estrazione di materiali da costruzione.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
I fattori antropici
Le azioni di origine antropica (scavi, riporti di materiali o costruzioni)
determinano un aumento delle azioni destabilizzanti sul versante.
In argille consistenti la stabilità di fronti di scavo evolve nel tempo
per processi di weathering, rigonfiamento, modifica delle pressioni
interstiziali
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione
dei versanti
Sud-Est di
Monte Mario
Carta della
Pericolosità
(Sciotti, 2001)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione
dei versanti
Sud-Est di
Monte Mario
Carta della
Pericolosità
(Sciotti, 2001)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione
dei versanti
Sud-Est di
Monte Mario
N
IGM 1:25.000
1875
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Villa Ciocci
1875
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione dei
versanti Sud-Est
di Monte Mario
Foto Aerea
1943
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione dei
versanti Sud-Est
di Monte Mario
Foto Aerea
1943
N
Villa
Ciocci
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione
dei versanti
Sud-Est di
Monte Mario
Foto Aerea
1969
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione
dei versanti
Sud-Est di
Monte Mario
Foto Aerea
1980
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Simone Simoni - Maggio 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Simone Simoni - Maggio 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Simone Simoni - Maggio 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Pietro de Cristofaro – 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Pietro de Cristofaro – 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Piazzale degli Ammiragli
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Labriola
novembre 1998
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Labriola - 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Labriola - 2015
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Labriola
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Evoluzione
dei versanti Monti della
Creta
Carta della
Pericolosità
(Sciotti, 2001)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Monti della Creta - 2013
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventari e indici numerici
Gli inventari, con le analisi e le elaborazioni possibili a partire dai loro
contenuti, sono uno strumento utile ai fini della valutazione della
pericolosità per frana del territorio considerato.
La loro utilità deriva dall’implicita assunzione che la probabilità di
franamenti sembra essere più elevata nei pendii che già in passato
furono sede di movimenti franosi.
.
Questo approccio può essere limitante, dato che molti fenomeni in
passato possono essere derivati da condizioni climatiche diverse da
quelle attuali e, per occasionali eventi climatici estremi, possono
svilupparsi “frane di primo distacco”.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Via Dandolo – gennaio 2003 (Sciotti)
Via Dandolo – dicembre
2008 (Amanti, 2014)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Inventari e indici numerici
Inventari e indice di franosità puntuale per:
caratterizzare lo stato di dissesto attuale di un territorio,
valutare la propensione al dissesto del territorio analizzato.
PERICOLOSITA’ PER
FRANA
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Pericolosità
Rischio di frana
R=HxExV
(rapporto UNESCO di VARNES & IAEG, 1984)
H (pericolosità) = probabilità che un fenomeno potenzialmente
distruttivo si verifichi in un dato periodo di tempo e in una data area.
la pericolosità spaziale è condizionata da fattori permanenti di
predisposizione o suscettibilità, la pericolosità temporale può essere
condizionata da fattori innescanti molto vari e mutevoli nel tempo,
spesso non prevedibili (eventi climatici estremi o azioni antropiche).
per definire H è necessario tener conto dei vari fattori che
concorrono a definire la stabilità di un pendio:
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
I fattori da cui dipendono le condizioni di stabilità
di un pendio
configurazione geometrica del pendio
caratteri strutturali dei terreni interessati dal movimento
proprietà meccaniche dei terreni
stato di tensione naturale del pendio
condizioni idrauliche
azioni esterne
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
I diversi fattori interagiscono tra loro in modo diverso e
con peso diverso da caso a caso
Le loro interazioni variano nel tempo: lo stato di un pendio
evolve nel tempo.
indagini geologiche e geotecniche mirate a riconoscere, in termini
quantitativi, la situazione attuale e a raccogliere elementi atti a prevedere
le sue possibili variazioni nel tempo.
analizzare e quantificare in modo adeguato i diversi fattori è oneroso e
difficile per una singola frana, ancora di più su una grande area, a meno di
particolari siti per i quali si disponga già di dati sufficienti.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Le carte di pericolosità per frana
La carta della pericolosità per frana su grandi aree è un documento
di sintesi che, sulla base di varie informazioni e valutazioni, fornisce
una zonazione del territorio in termini di propensione o suscettibilità al
dissesto.
su grandi aree per l’impossibilità di disporre di tutti i dati geologici e
geotecnici di dettaglio che il problema richiede :
“pericolosità spaziale relativa”
stima del grado di pericolosità di un versante rispetto ad un altro, senza
esprimere la probabilità di occorrenza dei fenomeni franosi in termini
assoluti e in senso temporale.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Le carte di pericolosità per frana
nelle aree urbanizzate
le difficoltà aumentano sensibilmente a causa della molteplicità e della
complessità delle interazioni delle attività antropiche con il suolo e il
sottosuolo
necessita maggiormente di revisioni ed aggiornamenti, in conseguenza
sia dell’evoluzione naturale dei fenomeni di dissesto, sia dei fattori
ambientali ed antropici che li condizionano.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Le carte di pericolosità per frana
nelle aree urbanizzate
Incertezze
nel modello geologico del pendio
nel modello geotecnico del pendio
nel modello di calcolo
derivano da
estensione, quantità, qualità delle indagini
variabilità intrinseca (nello spazio e nel tempo)
- dei parametri che caratterizzano i terreni coinvolti
- dei fattori predisponenti ed innescanti
- delle interazioni dei vari fattori
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Le incertezze
Possono celarsi nel modello geologico/geotecnico perché non sono
stati considerati alcuni dati
per mancanza di risorse nelle indagini
per errore
per scelta
In ambiente urbano possono derivare dalla difficoltà di valutare in modo
adeguato l’influenza e la variabilità
dei fattori ambientali
delle attività antropiche
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Le carte di pericolosità per frana
nelle aree urbanizzate
Roma
Carta di pericolosità e vulnerabilità geologica del territorio
comunale nel PRG di Roma Capitale (scala 1:20.000)
Elaborato G9.5 (Succhiarelli e D’Ottavio, 2007).
Carta della pericolosità per frana - Studio inedito del
DITS Facoltà d’Ingegneria, Università di Roma “La Sapienza”
Responsabile scientifico M. Sciotti (2001).
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Le carte di pericolosità per frana
nelle aree urbanizzate
Possibili conseguenze ed effetti di una carta della pericolosità:
allarme della popolazione;
svalutazione di terreni ed edifici;
implicita imposizione ai privati e/o alla Pubblica Amministrazione di
eseguire studi e interventi per la messa in sicurezza delle aree indiziate.
Preoccupazione ed esigenza di verifica della carta redatta nel 2001.
Possibilità offerta da Progetto Pilota dell’ISPRA
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Progetto Pilota
Progetto Pilota interistituzionale fra Roma Capitale, ISPRA-Servizio
Geologico d’Italia e Ordine dei Geologi del Lazio
“Revisione e aggiornamento delle aree identificate da studi precedenti
come soggette a fenomeni franosi (potenziali e osservati) nel settore
centro occidentale della città di Roma”.
“Analisi delle problematiche e valutazione delle criticità ai fini delle attività
di protezione civile, di pianificazione e attuazione urbanistica e
manutenzione urbana”.
L’obiettivo finale è quello di pervenire, con il contributo della Protezione
Civile Capitolina, ad una rappresentazione degli scenari di rischio dei
processi di instabilità.
Sono stati effettuati numerosi sopralluoghi valutando la situazione
oggettiva visibile al momento e la congruenza fra le fonti utilizzate.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Progetto Pilota
Sopralluogo 35
versanti Sud-Est di
Monte Mario
area sopralluogo
Frane Sciotti (2001)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Progetto Pilota Sopralluogo 35
versanti Sud-Est di Monte Mario
Frane Sciotti
(2001)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Considerazioni conclusive
per la natura dei terreni affioranti e per la configurazione geometrica dei
versanti, non sussistono situazioni geomorfologiche e geotecniche, intrinseche
e originarie, che predispongano a condizioni generalizzate e pervasive di
dissesto per frane.
in base ai volumi di terreno coinvolti i dissesti più tipici e ricorrenti possono
essere classificati (Fell, 1994) di media o bassa intensità; per quanto riguarda
la velocità (Cruden e Varnes, 1994) rientrano nella classe dei fenomeni da
molto rapidi a lenti.
In molti dissesti possono riconoscersi connessioni, più o meno dirette, con le
modifiche locali delle condizioni morfologiche del territorio indotte dalle attività
antropiche e soprattutto dagli scavi effettuati in passato per l’estrazione di
materiali da costruzione.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
Considerazioni conclusive
le incertezze
possono derivare non da insufficienza di dati, ma da una diversa
interpretazione e correlazione dei dati disponibili.
le valutazioni possono portare a concludere che il rischio
non esiste, ma in realtà non è stato analizzato
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
La frana di via Saffi
Leone (1986)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
La frana di via Saffi
Leone (1986)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
La frana di via Saffi
(Fossa-Mancini, 1922)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
La frana di via Saffi
Sciotti (1984, 1986)
PGL
MTM
F
MVA
Sezione geologica ricostruita nel 1980 da Sciotti sulla base di una rilettura
e di una sua interpretazione delle stratigrafie dei sondaggi del 1964.
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015
La frana di via Saffi
Sciotti (1980, 1984)
prof. Maurizio Sciotti
12 Giugno 2015