La curva di offerta aggregata

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Fluttuazioni economiche
di breve periodo:
domanda e offerta
aggregata
Testo di studio raccomandato:
Mankiw, Principi di Economia, 3°ed.,
2004, Zanichelli
Capitolo 33
La crescita economica nelle fasi
del ciclo economico
¾ La crescita economica viene misurata dal tasso di
crescita percentuale annuo del reddito nazionale.
¾ Ci sono anni in cui il PIL cresce al di sotto del tasso
medio, e anni in cui cresce ad un tasso superiore alla
media.
Ê La media rappresenta il trend di lungo periodo
¾ L’attività economica fluttua di anno in anno, con
scostamenti dalla media.
Il ciclo economico
Prodotto
effettivo
Espansione
Sentiero di
crescita del
prodotto
Recessione
Ripresa
Depressione
Il ciclo economico
¾ Espansione: fase in cui le risorse vengono
maggiormente utilizzate e si verifica una rapida crescita
dell’economia (boom economico);
¾ Recessione: fase in cui si ha una diminuzione del PIL
reale, una caduta dei redditi e un aumento della
disoccupazione, la crescita rallenta;
¾ Depressione: fase di recessione molto grave, il punto
minimo di un ciclo economico;
¾ Ripresa: fase in cui un’economia stagnante inizia a
riprendersi, il PIL reale cresce sino a raggiungere la fase
di espansione.
Il ciclo economico
¾ Il ciclo economico consiste nella sequenza di
fluttuazioni del PIL (nel breve periodo) intorno al
sentiero tendenziale di crescita
Ê La crescita del prodotto e la produttività (e.g., PIL per
lavoratore) fluttuano di anno in anno e sono strettamente
correlate
¾ I cicli economici non sono perfettamente regolari e
generalmente hanno una durata complessiva di 5-6
anni.
¾ I cicli economici riflettono un GAP di PRODUZIONE,
ossia lo scostamento del prodotto reale da quello
potenziale
Fluttuazioni economiche
1. Le fluttuazioni economiche sono irregolari e in parte
imprevedibili, hanno durate diverse e determinano il
ciclo economico.
2. La maggior parte delle variabili macroeconomiche
(spesa per consumi e per investimenti, reddito, etc…
) hanno andamenti correlati, ma le variazioni
possono avere entità diverse.
3. Se il reddito diminuisce, la disoccupazione
aumenta
Fluttuazioni economiche di breve
periodo
(a) PIL reale
Recessioni
Miliardi di
dollari del 1992
7000
6500
6000
5500
5000
4500
4000
3500
3000
2500
PIL reale
1965
1970
1975
1980
1985
1990
1995
Fluttuazioni economiche di breve
periodo
(b) Investimenti
Miliardi di dollari 1992
Recessioni
1100
1000
900
800
700
600
500
400
300
1965
Investimenti
1970
1975
1980
1985
1990
1995
Fluttuazioni economiche di breve
periodo (c) Tasso di disoccupazione
Forza
lavoro %
Recessioni
12
10
Tasso di disoccupazione
8
6
4
2
0
1965
1970
1975
1980
1985
1990
1995
Lungo periodo e breve periodo
Nel lungo periodo:
¾ flessibilità dei prezzi e dei salari (secondo il modello
classico)
¾ dicotomia classica
(MxV=PxY)
e
neutralità
della
moneta
¾ il livello di produzione (offerta) crea esattamente il
livello di reddito col quale vengono acquistati consumi
per una quantità uguale a quella prodotta, quindi offerta
e domanda si equivalgono e il sistema economico è
sempre in equilibrio
Lungo periodo e breve periodo
Nel breve periodo:
¾ non vale la dicotomia classica: le variabili nominali e le
variabili reali sono strettamente correlate
¾ se la domanda aggregata di beni e servizi è inadeguata
si generano recessioni e depressioni
¾ la politica economica è uno strumento fondamentale per
stimolare la domanda aggregata
Keynes, “La teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della
moneta” (1936)
Ê la teoria classica spiega solo gli effetti di lungo periodo ma “nel
lungo periodo saremo tutti morti”
Il modello di base delle
fluttuazioni economiche
Il modello della domanda aggregata e dell’offerta
aggregata viene impiegato per studiare le fluttuazioni di
breve periodo dell’attività economica intorno al trend di
lungo periodo.
Due variabili sono alla base del modello per analizzare
le fluttuazioni di breve periodo:
¾ La produzione di beni e servizi nell’economia (misurata dal
PIL reale)
¾ il livello generale dei prezzi (misurato dall’ IPC o dal deflatore
del PIL)
La domanda e l’offerta
aggregata
La domanda aggregata rappresenta la spesa totale per
beni e servizi che le famiglie, le imprese e il governo
effettuano in un’economia per ogni dato livello generale
dei prezzi.
L’ offerta aggregata descrive la quantità di beni e servizi
che le imprese desiderano produrre e vendere per ogni
dato livello generale dei prezzi.
L’approccio macro non va confuso con l’approccio micro: in un
modello di macro NON c'è né sostituzione né spostamento di risorse
da un mercato all'altro perché il PIL reale comprende tutti i beni e
servizi prodotti in tutti i settori dell'economia.
La curva di domanda aggregata
Le quattro componenti del PIL (Y)
contribuiscono alla domanda aggregata di
beni e servizi.
Y = C + I + G + NX
La curva di domanda aggregata
Livello dei
prezzi
P1
Domanda
Aggregata
P2
0
Y1
Y2
Prodotto Nazionale
(quantità di output)
Inclinazione negativa della
curva di domanda
¾ Relazione tra livello dei prezzi e consumi
¾ Relazione tra livello dei prezzi e investimenti
¾ Relazione tra il livello dei prezzi e le esportazioni nette
Il livello dei prezzi e il consumo
L’effetto ricchezza
¾ Le famiglie spendono una parte del loro reddito
disponibile per l’acquisto di beni e servizi.
¾ Una diminuzione del livello generale dei prezzi rende i
consumatori relativamente più ricchi, e li induce a
spendere di più: il livello dei consumi aumenta.
¾ Un maggior livello della spesa per consumi significa un
livello più elevato di beni e servizi domandati
nell’economia.
Il livello dei prezzi e gli
investimenti
L’effetto tasso di interesse
Un livello dei prezzi più basso riduce il tasso di
interesse, questo fa sì che vengano domandati più beni
di investimento.
Se P ↓, la domanda di M ↓, ⇒ le famiglie si liberano dell’eccesso
di moneta, perché necessitano di meno liquidità, acquistando
titoli e obbligazioni. Questo fa in modo che il tasso di interesse si
riduca.
¾ Un incremento nel livello di investimenti significa un
livello più elevato della quantità di beni e servizi
domandati.
Il livello dei prezzi e le
esportazioni nette
L’effetto tasso di cambio
Quando il livello generale dei prezzi diminuisce, il tasso
di interesse diminuisce e il tasso di cambio si deprezza
(la valuta nazionale è meno costosa rispetto alla valuta
estera)
Ê le esportazioni aumentano e le importazioni diminuiscono: le
esportazioni nette aumentano.
Se P ↓, il tasso di interesse ↓, il risparmio è maggiormente
remunerato all’estero ⇒ aumenta l’acquisto di titoli esteri. Questo
fa in modo che il valore della moneta nazionale si deprezzi.
¾ Un maggior livello di esportazioni nette significa un livello più
elevato della quantità domandata di beni e servizi.
Spostamenti della curva di
domanda aggregata
¾ L’inclinazione negativa della curva di domanda aggregata
indica come varia la quantità domandata al variare del
livello generale dei prezzi.
¾ La curva di domanda aggregata si trasla quando è
influenzata da altri fattori (diversi dal livello generale dei
prezzi).
La traslazione è dovuta a variazioni nel:
¾ consumo
¾ investimenti
¾ spesa pubblica
¾ esportazioni nette
Spostamenti della curva di
domanda aggregata verso sn
Il risparmio aumenta;
Livello dei
prezzi
La tassazione sui redditi aynebta
Le imposte sulla spesa da investimento
aumentano
La spesa pubblica
diminuisce;
P1
I dazi aumentano
e le esportazioni si
riducono.
D2
0
Y2
Y1
D1
Prodotto Nazionale
(quantità di output)
Spostamenti della curva di
domanda aggregata verso dx
Il risparmio diminuisce;
Livello dei
prezzi
La tassazione sui redditi diminuisce
Le imposte sulla spesa da investimento
diminuiscono;
La spesa pubblica
aumenta;
P1
I dazi
diminuiscono e le
esportazioni
crescono.
D1
0
Y1
Y2
D2
Prodotto Nazionale
(quantità di output)
La curva di offerta aggregata
‹Nel lungo periodo, la curva di offerta aggregata
è perfettamente verticale.
‹Nel breve periodo, la curva di offerta aggregata
ha inclinazione positiva.
La curva di offerta aggregata di
lungo periodo
¾ Nel LP, la produzione di beni e servizi dipende
dalla disponibilità di forza lavoro, capitale (fisico e
umano), risorse naturali e dalla tecnologia
produttiva a disposizione.
¾ Il livello dei prezzi non ha influenza sull’offerta dei
fattori di produzione – e quindi sul livello di
produzione nel LP (neutralità della moneta).
La curva di offerta aggregata di
lungo periodo
Livello dei
prezzi
Offerta aggregata
di lungo periodo
P1
P2
0
Livello naturale
del prodotto
Prodotto Nazionale
(quantità di output)
La curva di offerta aggregata di
lungo periodo
‹La curva di offerta aggregata di lungo periodo è
verticale in corrispondenza del livello naturale
di produzione.
‹Questo livello di produzione viene indicato
anche come prodotto potenziale o livello di
pieno impiego cioè corrisponde al livello
naturale di disoccupazione.
Spostamenti della curva di
offerta aggregata di lungo
periodo
Qualsiasi cambiamento che modifica il livello naturale
del prodotto fa spostare la curva di offerta aggregata di
lungo periodo.
Gli spostamenti possono essere dovuti a:
¾
¾
¾
¾
variazioni nell’offerta di lavoro
variazioni nell’offerta di capitale (fisico e umano)
variazioni nella disponibilità di risorse naturali
avanzamenti della conoscenza tecnologica
Spostamenti della curva di
offerta verso sn
Livello dei
prezzi
0
OA2
Y2
OA1
Y1
Prodotto Nazionale
(quantità di output)
Spostamenti della curva di
offerta verso dx
Livello dei
prezzi
0
OA1
OA2
Y1
Y2
Prodotto Nazionale
(quantità di output)
Crescita di lungo periodo e
inflazione
livello
prezzi
OALP1980 OALP1990 OALP2000
P2000
P1990
P1980
AD2000
AD1980
0
Y1980 Y1990
Y2000
AD1990
Output
La curva di offerta aggregata di
breve periodo
Le fluttuazioni di breve periodo dell’output e del
livello dei prezzi devono essere considerate come
deviazioni dal trend di lungo periodo.
Nel breve periodo un aumento del livello generale
dei prezzi tende a far aumentare la quantità di
beni e servizi offerta: inclinazione positiva della
curva.
La curva di offerta aggregata di
breve periodo
Livello
prezzi
Offerta aggregata
di breve periodo
P1
P2
0
Y2
Y1
Output
Inclinazione positiva della curva
di offerta aggregata di breve
periodo
Le rigidità e le frizioni dei mercati del lavoro e dei beni sono dovute ad
imperfezioni del mercato, cioè al fatto che ci sia incertezza
sull’andamento futuro dei prezzi per cui è necessario formulare delle
aspettative.
Ê Teoria degli errori di percezione
Ê Teoria dei salari vischiosi
Ê Teoria dei prezzi vischiosi
¾ La quantità offerta è diversa da quella di lungo periodo quando il
livello dei prezzi si discosta da quello atteso dai soggetti economici.
Teoria degli errori di percezione
¾ Variazioni nel livello generale dei prezzi possono temporaneamente
confondere i produttori in relazione a ciò che avviene nel proprio
mercato:
Ê Un livello generale dei prezzi più basso rispetto a quello atteso può
indurre i produttori a credere che i prezzi relativi siano cambiati a loro
sfavore e a ridurre la quantità offerta conseguentemente.
¾ Esempio 1:
il prezzo delle mele diminuisce e i produttori credono che il nuovo
prezzo sia inferiore rispetto ai prezzi dei beni che acquistano. I
produttori saranno indotti a ridurre la quantità prodotta e offerta.
¾ Esempio 2:
il salario nominale diminuisce e erroneamente i lavoratori pensano
che i prezzi non siano diminuiti, e che il salario reale sia ora inferiore.
Perciò i lavoratori offrono meno forza lavoro, dunque l’offerta
aggregata diminuisce.
Teoria dei salari vischiosi
Quando i salari nominali si aggiustano lentamente, si dice
che sono “vischiosi” nel breve periodo:
¾ I salari non si aggiustano immediatamente quando il livello
generale dei prezzi diminuisce (per esempio per ragioni
contrattuali).
¾ Un livello più basso del livello generale dei prezzi rende la forza
lavoro e la produzione meno redditizie.
¾ Questo porta le imprese ad assumere meno lavoratori e a ridurre
la produzione di beni e servizi.
Teoria dei prezzi vischiosi
I prezzi di alcuni beni e servizi si aggiustano lentamente in
risposta a variazioni delle condizioni economiche del
mercato a causa dei costi di aggiustamento:
¾Una diminuzione inattesa del livello generale dei
prezzi fa sì che alcune imprese abbiano prezzi più
elevati di quelli desiderati.
¾ Questo causa una caduta nelle vendite e induce le imprese
a ridurre la quantità di beni e servizi prodotti.
Curva di offerta aggregata di
breve periodo
Le tre teorie mostrano che nel BP la produzione si
allontana dal livello naturale se il livello effettivo dei prezzi
differisce da quello atteso.
Quantità offerta =
livello naturale del prodotto + α (PE-PA)
Dove PE è il prezzo effettivo e PA è il prezzo atteso.
La costante α dice di quanto il prodotto varia in seguito a
variazioni inattese dei prezzi.
Spostamenti della curva di offerta
aggregata di lungo periodo
¾ Gli spostamenti della curva di offerta aggregata di BP sono causati
dalle stesse variabili che provocano spostamenti della curva di
offerta di LP (offerta di lavoro, capitale, risorse naturali e
conoscenza tecnologica).
¾ Un altro tipo di spostamento è dovuto a variazioni nel livello di
prezzi atteso.
¾ IN GENERALE: un incremento nel livello dei prezzi atteso riduce
la quantità di beni e servizi offerti e provoca uno spostamento della
curva di offerta aggregata di BP verso sinistra.
¾ Le aspettative sono fisse nel BP mentre si aggiustano nel LP.
L’equilibrio di lungo periodo
Livello
prezzi
livello prezzi
di equilibrio
Offerta aggregata
di lungo periodo
Offerta aggregata
di breve periodo
A
Domanda
aggregata
0
Livello naturale
del prodotto
Quantità di
prodotto
Le aspettative si aggiustano nel lungo periodo cosicché l’equilibrio tra
domanda e offerta nel BP coincide con quello di LP.
Contrazione della domanda
aggregata
Livello
prezzi
OALP
OABP1
OABP2
A
P1
P2
B
P3
C
AD1
AD2
0
Y2
Y1
Quantità
di prodotto
Spostamento della curva di
domanda aggregata
¾ Nel BP spostamenti della curva di domanda
aggregata determinano fluttuazioni nel livello
generale dei prezzi e nella produzione.
¾ Nel LP spostamenti della curva di domanda
aggregata generano variazioni nel livello dei
prezzi ma non nella produzione (variazione
nominale ma non reale).
Spostamento della curva di offerta
aggregata
Livello
prezzi
OALP
OABP2
OABP1
P2
B
A
P1
Domanda aggregata
0
Y2
Y1
Quantità
di prodotto
Spostamento della curva di
offerta aggregata
Un aumento dei costi di produzione fa spostare
la curva di offerta aggregata di BP verso
sinistra:
¾ la produzione scende al di sotto del livello naturale di
occupazione
¾ la disoccupazione aumenta
¾ il livello dei prezzi aumenta
Stagflazione
¾ Uno spostamento verso sinistra della curva di
offerta aggregata di breve periodo causa
stagflazione – combinazione di stagnazione
(calo della produzione) e inflazione.
Ê Si entra in una fase di recessione.
¾ Le politiche economiche, agendo sulla
domanda
aggregata,
non
riescono
a
controbilanciare simultaneamente i due effetti.
Come la politica economica può
rispondere alla recessione
I responsabili della politica economica possono rispondere
alle fasi di recessione in diversi modi:
¾ Non far niente e aspettare che salari e prezzi si aggiustino:
¾ La produzione diminuisce, i prezzi aumentano e aumenta la
disoccupazione.
¾ Questo crea pressioni verso l’abbassamento dei salari e i bassi salari
stimolano la produzione.
¾ Nel LP la curva di offerta ritorna alla posizione iniziale.
¾ Aumentare la domanda aggregata attraverso misure di
politica fiscale e monetaria
Assecondare uno spostamento
negativo della curva di offerta
aggregata
Livello
prezzi
OALP
OABP2
OABP1
P3
C
P2
A
P1
AD2
AD1
0
Livello naturale
di output
Quantità
di prodotto
Concetti chiave / 1
¾ Tutte le economie mostrano fluttuazioni (irregolari e in
parte non prevedibili) di BP intorno al trend di LP.
¾ In fasi di recessione il PIL reale, il reddito, la spesa e la
produzione diminuiscono, mentre la disoccupazione
aumenta.
¾ Il modello della domanda aggregata e dell’offerta aggregata
permette di analizzare le fluttuazioni di BP.
¾ Secondo questo modello, le percezioni, il livello generale
dei prezzi e i salari si aggiustano per eguagliare la domanda
e l’offerta aggregata.
Concetti chiave / 2
¾ Nel LP la curva di offerta aggregata è perfettamente
verticale. Ma nel BP ha inclinazione positiva. Questo è
spiegato da 3 teorie:
Ê la teoria dei salari vischiosi, la teoria dei prezzi vischiosi
e la teoria dell’errore di percezione.
¾ Possibili cause delle fluttuazioni economiche:
Ê spostamenti della domanda aggregata
Ê spostamenti dell’offerta aggregata
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