Abbiamo scelto:

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[SIAMO TUTTI POETI]
Abbiamo
scelto:
Q
uesto breve componimento
richiama il prologo
dell’evangelista Giovanni,
allorché introduce il Verbo eterno
di Dio fattosi carne nella storia
dell’umanità. Lo proponiamo
come augurio per questo Natale:
perché tutti possano ascoltare
la Parola, mettendola in pratica.
LA PAROLA
Silenzi eterni di giorno
silenzi eterni di notte
armonia assoluta è il frutto
che genera feconda Parola.
Entra nel cuore in silenzio,
illumina la mente in
silenzio,
guida la vita in silenzio.
Se vuoi ascoltar la sua voce
devi fare assoluto silenzio!
Giovanni Volpe - Monteleone (Fg)
I lettori pubblicano
A CURA DI GIUSTO TRUGLIA
NATALE AL BORGO
UN PRESEPE POVERO
Come solco aperto
ritorno indietro nel tempo,
il cielo è così vasto
eppure con gioia ricordo.
Un presepe povero
ma in tutte le case
e tanti cuori felici
come braccio d’orizzonte.
Dove sei o mio presepe?
Io ti rincorro negli anni
e ti cullo come un vasto sogno
di storia macinata nel tempo.
Portami o vento tra le tue ali
e lasciami cadere in quell’epoca
dove la terra era più dura
e la sensibilità umana più tenera.
Spezzerò con l’anima
quel cerchio di nebbia
e il cuore non potrà tacere
«Gloria a Dio e pace in terra».
Virginio Fumagalli
Buia è la notte
parche son le stelle,
tarda a salir Selene.
Bruciano i legni sibilando
e fan luce al sagrato.
Nell’ombra alto s’erge
maestoso il maniero.
Un tocco, un altro, un altro ancora
nel borgo paesano è l’ora
si illumina una stalla
e fra la paglia e il fieno
dorme sereno
sorridendo il Figlio.
Serpeggiano fra i vicoli
vivaci le fiammelle
poi lentamente scendono
alla stalla a mirar.
Son pastori con i cani
massaie e artigiani
gente di borgo e d’armi
son cortigiani e dame
son mamme coi figlioli
serventi e campagnoli.
Silenti e attoniti
– ora come allora –
un dolce turbamento
l’esser loro sfiora
e infonde godimento: pace e serenità.
Francesco Irrera - Monreale (Pa)
Schegge di vita
di Maria Cirignano
Edizioni Tracce
La poetica della Cirignano è
riconducibile al «parnaso esile
della modernità, abitato da pochi
maestri, dall’Ungaretti e da
Montale, dei quali ella ha saputo
recuperare la lezione», scrive
nell’introduzione Joseph A.
Perricone, docente di Lingua e
letteratura comparata alla
Fordham University di New York.
Uno sguardo nel cuore
di Domenico Pace
Edizioni Penna d’Autore
«Un invito a fermarsi un istante
per cogliere palpiti dello spirito,
impressioni folgoranti, inattese
intuizioni». Così don Leonardo
Erriquenz presenta questa
raccolta di poesie.
Profumo di lode
di Francesca Tavani Riggio
«Dedico questo mio lavoro
letterario alla persona più
importante della mia vita e di
tutto l’universo», scrive l’autrice,
riconoscente a Gesù Cristo
«per le meraviglie» provate
nei «tanti frangenti della vita».
TRA PASTORI E PECORELLE, LUMINARIE E CANDELINE
Granelli di sabbia, inesorabili scorrono gli anni nella clessidra
della nostra vita. Imbianca la materna chioma.
Già rugoso e scarno il volto del genitore. Per altri siti,
altri focolari i figli andranno, nel santo Natale all’avito casolare
ritorneranno. Genitori e figli, nonni e nipoti; si ritroveranno,
le immagini, i gesti e le voci si confonderanno.
Presso il presepe, tra pastori e pecorelle, luminarie e candeline,
negli occhi innocenti dei bimbi, si rifletterà l’immagine
del Bambino Gesù. Ci sarà un cero, un fiore, una lacrima;
per chi non c’è più! Silente fiocca la neve: candido velo,
copre i tetti delle case, le strade e le sopite terre arate. Sul far
della sera, nell’ora dell’Ave Maria; echeggia il suono della campana
della chiesetta bianca del borgo antico. Sul viale del corso, alla fioca
luce di un lampione, appare un venditore di caldarroste! S’ode, dalla
periferia un memore suon di zampogna. Tra le brume del firmamento,
appare una tremula stella. Imploriamo la pace nel mondo,
per gli uomini di buona volontà. All’insegna di sua santità Giovanni
Paolo II, che non c’è più: “Alleluia! Alleluia! È nato il bambino Gesù!”
Giovanni Marcotriggiani - Putignano (Ba)
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DICEMBRE 2008
CLUB3
SE GLI OCCHI DEI BAMBINI
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Siamo tutti poeti
Via Giotto 36, 20145 Milano
Il giornale non dà risposte private
sull’argomento, non restituisce i
materiali ricevuti e si riserva il
diritto di scegliere quali
pubblicare.
Un Natale non è Natale se gli occhi tondi
dei miei bambini che sgranano la poesia
imparata alla scuola hanno profondi
riverberi di dolcezza, di magia...
Ma un Natale non è un Natale se è senza
la grotta di Betlemme, il bue, l’asinello,
le lucine che vanno a intermittenza
che dentro un po’ ci vedi e un po’ non ci vedi.
Natale non è un Natale se tutti gli uomini
non posano l’osso dell’odio e del rancore
e non si stringono la mano, nomi o non nomi
grandi e non grandi, con la mano del cuore.
Un Natale non è un Natale se la cometa
non scrive con la coda in mezzo al cielo:
«Fate a modo, ragazzi, non c’è fretta;
il mondo è bello se lo vogliamo far bello».
Carlo Viti - Carrara (Ms)
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