presenta una produzione RTI prodotta da CARLO BIXIO per con ANTONELLO FASSARI MAX TORTORA MARINA MASSIRONI con la partecipazione straordinaria di LINO CAPOLICCHIO MARIA ROSARIA RUSSO GIULIO FORGES DAVANZATI Con la partecipazione di VALERIA MILILLO Regia di GIULIO MANFREDONIA 2 FILM TV IN ONDA DAL 7 GIUGNO SU CANALE 5 crediti non contrattuali 1 CAST ARTISTICO Osvaldo Innocenti ANTONELLO FASSARI Lucio Buonadonna MAX TORTORA Carla Innocenti MARINA MASSIRONI Ennio Innocenti LINO CAPOLICCHIO Viola Buonadonna MARIA ROSARIA RUSSO Alessio Innocenti GIULIO FORGES DAVANZATI Ennio Innocenti LINO CAPOLICCHIO Stella Severi VALERIA MILILLO Manuela MICHELA ANDREOZZI Mauro Petrucci GIANNI FERRERI Dottor Genco GIORGIO GOBBI Omar De Luigi DANIEL MC VICAR Gioia DANIELA PIPERNO Silvia GIORGIA SINICORNI Saverio Marini MASSIMO WERTMULLER crediti non contrattuali 2 CAST TECNICO Prodotto da CARLO BIXIO Regia GIULIO MANFREDONIA Soggetto e sceneggiatura FABRIZIO CESTARO ISABELLA AGUILAR ALESSANDRO CARPIN Casting TIZIANA TORTI Costumi ANGELA CAPUANO Scenografia STEFANO PICA Fonico presa diretta FABIO MELORIO Montaggio ALESSANDRO LUCIDI Direttore della fotografia PATRIZIO PATRIZI (A.I.C.) Musiche VINCE TEMPERA Edizioni musicali BIXIO C.E.M.S.A./RTI spa Produttore musicale RTI ANTONELLO NAVARRA Organizzatore generale ADRIANO DI LORENZO Responsabile editoriale BENEDETTA FABBRI Produttore artistico CARLO PRINCIPINI Story editor RTI RAFFAELE NAPOLI Delegato alla produzione RTI MONICA TOMMASI Produttori RTI CRISTINA PITTALIS Responsabile comunicazione fiction LAURA MARCHESE Ufficio stampa SARA ABBATE 06/66390341 – 347/9607361 [email protected] crediti non contrattuali 3 Nemici/Amici Presentazione dei due film Sulla teoria delle anime gemelle, da Platone in poi si sono spesi fiumi d’inchiostro. Perché, in fondo, a chi non fa piacere pensare che da qualche parte nel mondo esista un’altra metà della mela? Qualcuno perfettamente compatibile con noi? Al contrario, sulla teoria dei perfetti incompatibili non s’è mai detto tanto. Perché a chi farebbe piacere pensare che dietro l’angolo si nasconde la nostra nemesi? Qualcuno capace di incasinarci le giornate coinvolgendoci in continui battibecchi? Se c’è mai stato qualcuno interessato ad approfondire l’idea delle due metà sbagliate della mela, al limite, può essersi giusto trattato dell’autore di commedie, che con la sua particolare forma di crudeltà cerca sempre il modo più divertente per mettere in trappola i suoi personaggi… E cosa c’è di più divertente di una “strana coppia”?! In “Nemici/Amici” le avventure di un truffatore fantasista e di un poliziotto integerrimo si mischiano con i problemi quotidiani di una bizzarra famiglia allargata. Due commedie frizzanti dove i colpi di scena si susseguono a ritmo serrato con vivaci salti di genere: inseguimenti ed equivoci, spionaggio e gags, complotti e romanticismo. Per interpretare la nostra strana coppia sono scesi in campo i due mattatori della nuova commedia all’italiana: Max Tortora e Antonello Fassari. Diversi che più non si potrebbe nei modi e nella stazza ma accomunati dall’istintiva simpatia che hanno sempre riscosso nel pubblico e da un’irresistibile vocazione comica. Insieme a loro la straordinaria Marina Massironi e l’icona del cinema italiano Lino Capolicchio in due film diretti da Giulio Manfredonia che, ci auguriamo, vi divertiranno in modo originale e sorprendente. crediti non contrattuali 4 I promessi suoceri SINOSSI Osvaldo Innocenti (Antonello Fassari) è un padre di famiglia con un lavoro apparentemente rispettabile, che gli serve a mascherare la sua vera attività: la truffa. Osvaldo si è costruito un’etica su misura che l’ha reso originale e imprendibile. Lucio Buonadonna (Max Tortora) è un poliziotto sottovalutato alla ricerca della grande occasione che gli risollevi la carriera. Due esistenze che, senza saperlo, si sono già incrociate una volta ben dieci anni prima con effetti disastrosi per la carriera di Lucio, e che ora sono costrette dal destino a scontrarsi di nuovo: Viola (Maria Rosaria Russo) e Alessio (Giulio Forges Davanzati), i rispettivi figli, si conoscono, si amano e decidono di sposarsi. Comincia così una rocambolesca avventura in cui i nostri “guardia e ladro” dovranno non solo parare i colpi l’uno dell’altro ma anche gestire l’invadenza di un nonno truffatore dato per morto e, soprattutto, evitare che le rispettive famiglie galvanizzate dai preparativi del matrimonio scoprano i loro intrallazzi. Fino al momento in cui la sorte, aiutata certo da una buona dose di goffaggine, costringerà Lucio e Osvaldo a un’alleanza in una pericolosa avventura a sorpresa. La posta in gioco è proprio quel che sta a loro più a cuore: la famiglia e il lavoro… crediti non contrattuali 5 I promessi soci SINOSSI Che succederebbe se un ex-truffatore in cerca di un lavoro onesto e un ex-poliziotto paladino della legge si ritrovassero a lavorare fianco a fianco in un’agenzia investigativa? È quello che capita a Lucio e Osvaldo, i nostri due amici-nemici, costretti dalle circostanze a seguire un caso insieme. Un caso che sulle prime sembra molto semplice e veloce, ma che poi si complica fino a trasformarsi in un intrigo internazionale che coinvolge Ustica e i servizi segreti! Ovviamente è tutta una montatura. Una fantasiosa opera dell’ex truffatore ai danni del collega ex-poliziotto, perché il caso duri il più possibile e lui non perda l’unico lavoro onesto che è riuscito a trovarsi nonché l’unico appiglio per riconciliarsi con sua moglie. Ma la finzione viene smascherata. Lucio scopre di essere stato preso in giro da Osvaldo e per di più perde la sua prima e unica cliente, Stella (Valeria Milillo) di cui nel frattempo si è innamorato. Quando tutto sembra perduto, però, i due scoprono che la donna era davvero in pericolo! Un intrigo, per quanto piccolo, c’era sul serio… Ci penseranno i nostri eroi a sventarlo, con tutta l’inventiva di Osvaldo e la determinazione di Lucio, in una rocambolesca controtruffa finale. crediti non contrattuali 6 Presentazione dei personaggi principali Osvaldo Innocenti (Antonello Fassari) Osvaldo è cresciuto a pane e truffe. La sua vera scuola è stato suo padre Ennio, un truffatore di professione e d’indole. Violare le regole era il regolamento di casa. E la casa si spostava con loro come un guscio, al seguito delle imprese di Ennio. Mentre gli altri bambini imparavano a fare i bravi, Osvaldo imparava a fingere di fare il bravo. Osvaldo è venuto su allegro, gioviale, estroverso. Ma più diventava abile e indipendente dal padre nel suo “lavoro”, più diventava irrequieto: le vite “normali” dei suoi amici che crescevano in famiglie numerose e prevedibili, con fissa dimora e feste comandate, esercitavano su di lui un fascino tutto particolare. Poi Osvaldo ha conosciuto Carla. All’università, dove lei studiava psicologia e lui fingeva di studiarla (seguiva le lezioni più utili al suo “mestiere”, tutto qui; la laurea se l’è falsificata poi, con tanto di specializzazione). Osvaldo e Carla si sono innamorati. E lui si è sentito irrimediabilmente attratto dal sogno di una famiglia vera, “normale”, pulita. Ma l’istinto del truffatore non si può rinnegare da un giorno all’altro. È una forza enorme, che sta in mezzo da qualche parte tra la dipendenza del drogato e la vocazione del poeta. Non si tratta solo di soldi, è che Osvaldo sapeva fare solo quello, gli riusciva bene e gli piaceva pure. Osvaldo ha sposato Carla, ha formato una famiglia e ha architettato un felice compromesso per risolvere il suo dilemma morale: Osvaldo è diventato un “family man”, ottimo marito e padre presente, sempre allegro e pieno di energie e d’amore… ma è rimasto anche un truffatore. Il suo studio di psicanalista è solo una copertura per famiglia e amici. Le giornate di Osvaldo sono dedite alla sua vecchia passione. Esercitata con abilità e cautela. Ma soprattutto, con una specie di etica. Per non sentirsi troppo in colpa nei confronti di moglie, figlio e società, Osvaldo ha deciso di truffare solo chi “se lo merita”: impostori, ladruncoli, truffatori di mezza tacca. La cosa ha sortito un effetto imprevisto: le vittime di furti, truffe e raggiri hanno cominciato a rivolgersi a lui per fare giustizia e recuperare quel che hanno perso. E così Osvaldo ormai truffa solo la gentaglia, rende parte del bottino alle vittime e in cambio le arruola come complici per le truffe successive. La rete di complici con gli anni si è allargata a mezza Roma, consentendogli di sviluppare un’arte della truffa che il solitario Ennio non si sarebbe mai sognato: le truffe di Osvaldo sono delle vere e proprie messe in scena, specie di opere teatrali con tanti attori, scenari, pezzi di bravura. Con lauti incassi e gratitudine a fine serata… mica male come equilibrio molto precario! crediti non contrattuali 7 Lucio Buonadonna (Max Tortora) Della sua infanzia Lucio non parla volentieri. Ma noi sappiamo che è cresciuto in mezzo alle donne, nella Trastevere verace del tempo che fu, viziato e coccolato da una mamma vedova - santa donna - e da una piccola corte di zie zitelle. A quindici anni Luciuzzo bello è fuggito all’accademia militare e da lì si è rifugiato in polizia, cosicché coccole e crostate gli potessero arrivare a piccole dosi, e preferibilmente per posta. Tutta quell’affettuosità di famiglia però non è andata sprecata. Lucio, se cerchi bene, ha il cuore di zucchero e panna montata. E visto che almeno questo era ammesso nel suo mondo rigoroso e rigorista, appena ha conosciuto la dolce Sara l’ha corteggiata e se l’è sposata che avevano poco più di vent’anni. Lucio e Sara hanno fatto una figlia, Viola, e la loro vita è andata avanti tranquilla finché Sara non si è ammalata e, senza neppure il tempo di capire, se n’è andata all’altro mondo. Così Lucio si è ritrovato da solo alle prese con una ragazzina di dodici anni. Confuso e sofferente, si è buttato a capofitto nel lavoro di poliziotto tenendosi per sé il suo dolore. Ma poi anche al commissariato le cose hanno cominciato a prendere una brutta piega. Tutto a causa di un solo passo falso. Un’azione di polizia finita in tragedia – o in farsa, a seconda dei punti di vista. Lucio ha fatto una figuraccia di quelle memorabili: si è lasciato sfuggire un truffatore disubbidendo a ordini precisi del commissario. Questa storia se l’è legata al dito, Lucio, e ha sviluppato un’autentica ossessione per quel truffatore (che altri non è che Osvaldo, alias “l’Ammiraglio”). L’Ammiraglio è costato a Lucio una retrocessione di carriera e un piccolo trauma da cui non si è più ripreso: è finito al centralino, dove assisti impotente alle azioni degli altri colleghi e ti tocca subire i loro sberleffi. Che sia diventato sempre più antipatico, asociale e scorbutico sul lavoro non è un caso. Il fatto di dover crescere una figlia da solo, poi, invece di ammorbidirlo, ha reso Lucio iper-apprensivo. Con il passare degli anni ha instaurato in casa uno stato di polizia (sfogando lì il potere che di fatto non ha più in commissariato): ha tenuto costantemente Viola sotto controllo, come se dietro ogni suo amico e fidanzato si nascondesse un potenziale criminale. E le ha anche mentito, a lei e a tutti gli altri, sul suo ruolo in polizia: il fatto è che si vergogna, gli brucia troppo ammettere di essere stato degradato, lui che si sente ancora lo sbirro migliore del mondo. Quindi oggi Lucio nell’animo resta un superpoliziotto, uno che non molla mai, uno che se hai qualcosa da nascondere è meglio non ritrovartelo davanti… soprattutto se il futuro consuocero è anche l’Ammiraglio! crediti non contrattuali 8 Carla Innocenti (Marina Massironi) Carla è una donna-bambina di quasi 50 anni che ha la rara fortuna di non apparire ridicola. Non nasconde i suoi anni né si traveste da ragazzina. Il suo essere “bambina” è una cosa interiore, che si diffonde e ti conquista, è una luce che fa sembrare il mondo un grande acquarello. Carla è felice, leggera, romantica. Il che però non la rende stupida. La sua è una specie di saggezza. Se Carla è rimasta così pura il merito è in gran parte di Osvaldo, che la vizia e la protegge. Le ha costruito attorno una casa magica, dove tutto va proprio come lei sognava da adolescente, dove sente che non potrebbe mai accaderle niente di male. Carla non si fa mancare niente, veste bene e si diverte ad accumulare mobili e soprammobili estrosi. Ma è anche aperta e generosa; si definisce “architetto delle cause perse” perché accetta i lavori senza pensare al tornaconto economico. Carla è sempre disposta a pensar bene di tutti: stravede per suo figlio, che vizia e coccola come fosse ancora un ragazzino. Adora Viola come fosse la femminuccia che ha sempre voluto, e in questo amore si spinge al limite dell’invadenza. Le piace perfino Lucio, con cui crede di essere amica…almeno fino a quando il suo nuovo amico non inizia a instillarle dubbi sulla vita felice che ha vissuto fino ad allora. Alessio Innocenti (Giulio Forges Davanzati) Dicono che il calcio sia uno sport da gentiluomini giocato da bestie, e il rugby uno sport da bestie giocato da gentiluomini. Ecco, Alessio è un rugbista nato. Ha il fisico atletico e l’animo gentile. 26 anni e un grande spirito di squadra. È leale e affidabile come un cavaliere di altri tempi. Protettivo con sua madre e romantico con la fidanzata. È attraente ma non vanesio, tranquillo ma determinato, allegro ma responsabile. Uno che forse non ti stupisce con l’eloquio ma sa sorprenderti con gesti generosi. Alessio ha avuto un’infanzia felice, e avere una famiglia unita l’ha portato a credere nell’amore e nelle relazioni a lungo termine. Forse è per questo che a ventisei anni ha già deciso di sposarsi. Lui ragiona dritto per dritto: dopo minimo una cinquantina di avventure ha conosciuto Viola e ha capito subito che è quella giusta, allora perché aspettare? Ma come reagirà questo ragazzo tutto d’un pezzo quando scoprirà che suo padre l’ha ingannato per tutta la vita, nascondendogli il suo vero “mestiere” e persino che suo nonno è ancora vivo? Viola Buonadonna (Maria Rosaria Russo) Viola ha 25 anni ed è la figlia di un superpoliziotto, o almeno di uno che è convinto di esserlo. Sua madre è morta che era ancora una ragazzina, e Lucio l’ha cresciuta con metodi autoritari e poche chiacchiere. Per Viola non è stato facile farsi degli amici, con il papà sempre lì a controllare. La veniva a prendere alle feste alle dieci di sera, e per giunta saliva a “farsi vedere” e a fare l’interrogatorio a tutti gli invitati! Per sopravvivere, Viola ha raccontato un bel po’ di balle, ha frequentato dei giri poco raccomandabili per puro spirito di contraddizione, si è fatta i suoi tatuaggi ma tutto sommato è rimasta una brava ragazza, autonoma e sveglia. Carina, ma di una bellezza crediti non contrattuali 9 naturale. Una tipa allegra e imprevedibile, che studia letteratura orientale, dipinge e fabbrica candele. Una che compra i vestiti ai mercatini dell’usato, e riesce sempre a scovare qualcosa di ironico e vivace. È Viola a proporre ad Alessio di sposarsi: un po’ per gioco, un po’ per amore, un po’ perché le sembra una bella avventura da vivere. Oggi chi si sposa più a venticinque anni? È una cosa controtendenza, una vera provocazione! E poi Viola ha un debole per Carla e Osvaldo. Quanto avrebbe voluto averli lei due genitori così! E chissà che a suo padre non faccia bene avere quei tipi così strambi come consuoceri. In effetti, già le pare un po’ cambiato… Ennio Innocenti (Lino Capolicchio) Ennio non si è mai pentito di fare la vita che fa. Una vita da nomade, in giro a seguire le opportunità che gli si presentano di giorno in giorno. Opportunità di truffa, s’intende. Anche adesso che ha un’età imprecisata oltre i settanta, Ennio è vitale, abbronzato, divertente, caustico e irriducibile. Ennio è un uomo cinico, e per questo è solo. Solo per scelta, dice. “Lavora” da solo, mangia da solo, dorme da solo, per lo più in alberghi di lusso. Ha un unico affetto: suo figlio Osvaldo. Ennio ha cresciuto Osvaldo insegnandogli l’unica cosa che conosceva e l’unica che gli era utile imparasse il figlio: l’arte della truffa. Bisogna concedergli di non essere mai stato un padre severo: mai un castigo, mai uno scapaccione, mai un “no”. Se il ragazzo aveva un desiderio, un sogno, Ennio gli insegnava come sgraffignarlo a chi era in possesso dell’originale. Poi, però, il suo unico figlio gli si è rivoltato contro. Si è voluto formare per forza una famiglia, si è voluto dare un’imbiancata da borghesuccio onesto e puro. Il ragazzo aveva il motore di una Ferrari ed eccolo a tenere i giri di una Duna. C’è chi sogna di condurre con i figli un’impresa di famiglia. Ennio sognava piuttosto delle “imprese di famiglia”. Rocambolesche e leggendarie. E invece niente. Suo figlio l’ha abbandonato. Pur di toglierselo dai piedi, Osvaldo è pure arrivato a raccontare a sua moglie e a suo figlio che il nonno è morto! Che vergogna. Stella Ferrari (Valeria Milillo) Stella Ferrari è una donna di quarant’anni, bella, elegante, indipendente. Gestisce con piglio autoritario, e tutta da sola, il rinomato negozio di antiquariato ereditato dal padre. Stella, apparentemente, ha un unico punto debole: è allergica alle menzogne. Ma il suo non è un normale fastidio, è qualcosa che sfiora il patologico. E come non capirla, con un ex marito che le ha mentito per vent’anni, nascondendole di avere un'altra famiglia, con tanto di figli e cagnolino? Stella, nel momento in cui inizia la nostra storia, è quindi una donna che non riesce più a fidarsi di nessuno, nemmeno dei suoi collaboratori più stretti come, ad esempio, Saverio Marini, assistente del padre fin dalla prima ora. La stessa paura, la stessa sfiducia nei confronti del prossimo, caratterizza a maggior ragione l’approccio di Stella alle possibili relazioni sentimentali. Ecco perché chiede a Lucio e Osvaldo di indagare su Omar De Luigi, una persona che frequenta da qualche tempo, che la riempie di crediti non contrattuali 10 attenzioni e di gentilezze, che potrebbe appunto essere l’uomo giusto. Forse troppo giusto, e la donna, prima di lasciarsi andare, ne vuole sapere di più. L’indagine, oltre a far luce su Omar, permetterà a Stella di conoscere meglio Lucio. A capire che il nostro investigatore, dietro a quell’atteggiamento a volte borioso e aggressivo, non nasconde chissà quale segreto ma solo un naturale, umano, comprensibile bisogno di affetto. Quella che indossa Lucio è solo un’armatura che lo protegge dalle proprie insicurezze. E Stella, in questo, non può non riconoscere una precisa affinità. crediti non contrattuali 11