dr. V. Bertasi

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Villafranca 11/11/2008
Dr Valentino Bertasi
Non può esserci disinfezione senza pulizia,
lo sporco fa da barriera e ostacola il contatto tra il principio
attivo disinfettante e i microrganismi.
La giusta pratica è, quindi, quella di effettuare prima una
adeguata pulizia e, poi, la disinfezione, a meno di avere prodotti
che siano contemporaneamente detergenti e disinfettanti.
Altre classificazioni
“sanitizzante”o “sanificante” non possono
essere accettate.
Fonti di infezione
Le possibili fonti di infezione sono:
ƒ La cute di clienti e operatori
ƒ Gli strumenti utilizzati
ƒ L’ambiente di lavoro
Ciascuno di questi fattori di rischio
deve essere trattato con un
disinfettante specifico
Antisepsi della cute
Procedura da effettuare prima di
interventi che possono ledere la cute.
Si effettua con un batuffolo di cotone
imbevuto di un idoneo disinfettante a
base di Benzalconio Cloruro e/o
Clorexidina.
E’ importante che la cute sia pulita
perché il disinfettante sia attivo.
Lavaggio delle mani
E’ la procedura più importante per la
prevenzione delle infezioni, può
consentire di diminuire il rischio
infettivo del 50%.
Va effettuata all’inizio e alla fine del
turno di lavoro e tra un cliente e
l’altro.
Si deve usare un sapone con provata
attività disinfettante che sia ben
tollerato.
DEFINIZIONI
‹
‹
ANTISETTICO: composto chimico capace di
prevenire o arrestare la crescita o l’azione dei
microrganismi attraverso l’inibizione o la
distruzione degli stessi presenti sugli organismi
viventi
DISINFETTANTE: composto chimico in grado di
eliminare i microrganismi presenti su materiale
inerte con la sola eccezione di alcune spore
batteriche.
Uso dei disinfettanti e antisettici
I disinfettanti non vanno utilizzati quando l'obiettivo
da raggiungere è la sterilizzazione.
i disinfettanti devono essere utilizzati rispettando
le modalità d'uso riportate per ciascun prodotto.
Tutti i flaconi vanno conservati lontano da fonti di
luce e di calore e vanno immediatamente chiusi
dopo ciascun uso.
Durante l'uso, evitare che la bocca del contenitore
venga a contatto con le mani dell'operatore, con la
cute del paziente o con qualsiasi altro materiale (ad
es. batuffoli di cotone, etc.).
La parte normativa
riguardante gli Antisettici
ed i Disinfettanti
i medicinali
Hanno un nome commerciale
Hanno una scheda tecnica
Sono registrate al Ministero della Salute(AIC)
Si utilizzano sulla cute lesa e sulle mucose
(Direttive europee recepite in Italia con il Decreto LGS 29 maggio 1991
n. 178 entrato in vigore il 1 ottobre 1991, codice unico:)
Perché alcuni disinfettanti sono medicinali?
‹
“prodotti per uso personale che posseggono o
vantano specifiche proprietà disinfettanti rientrano fra i
medicinali”
“I disinfettanti per uso esterno destinati al trattamento di
lesioni della cute o a venire in contatto con le mucose
devono essere registrati come specialità medicinali” D.L.
29.5.1991 n 178 e circolare Min. Sanità n 18 del
27.9.1991.
“ il concetto di cute lesa non è estensibile al trattamento della
stessa prima della terapia iniettiva o del campo
operatorio”Risposta a quesito specifico, dal Min. Sanità
prot. 800.5/AG.180/7769 del 13.11.1995.
Es di medicinali nel prontuario antisettici dell’ASL 22
PVP IODIO 5% 7,5% 10% SOLUZIONE
ACQUOSA
BETADINE SOLUZIONE (SP)
ESO JOD 100 (SP)
POVIDERM (SP)
CLOREXIDINA 0,5% SOLUZIONE ACQUOSA
NEOXINAL ALCOLICO 0,5% (SP)
CLOROSSIDANTE ELETTROLITICO
AMUKINE MED (SP) 0,05%
CLORAMINA T BUSTE
STERIDROLO (SP)
EUCLORINA (SP)
DERMEDAL (SP)
CLOREXIDINA 0,015% +CETRIMIDE 0,15%
FARVICETT PRONTO BS STERILI (SP)
BAXIDIN Sol. Cutanea BS STERILI (SP)
Gli antisettici sono indicati per cute integra, cute lesa e mucose
I dispositivi medici
Hanno nome commerciale
marchio e registrazione
Scheda tecnica
Scheda di sicurezza
Si utilizzano per disinfettare altri
dispositivi medici con marchio ce
(Direttiva europea 93/42/CEE recepita in Italia con il DL 24 febbraio
1997 n. 46 e seguenti)
i Dispositivi Medici e la decontaminazione
‹
Linee guida di comportamento per gli operatori sanitari per il
controllo dell’infezione da HIV “ prima della pulizia è però
necessario porre gli strumenti per 30 minuti in un disinfettante
chimico” circolare Min. Sanità prot. 400.2/30.13/1464 del
5.10.1989
Art 2
‹ “I presidi riutilizzabili debbono, dopo l’uso, essere immediatamente
immersi in un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia sull’HIV
prima delle operazioni di smontaggio o pulizia.”
“… decontaminazione dei piani di lavoro al termine delle attività con
un disinfettante di riconosciuta efficacia contro l’HIV.”
Decreto 28/10/1990, G.U. 235 del 8/10/1990 e DM 626 del 19/04/94
‹
Protezione degli operatori sanitari addetti a pulizia e sterilizzazione
sterilizzazione
I Dispositivi medici nel prontuario
disinfettanti dell’ASL 22
FENPLUS HWP (DM)
FARMAFENOL APP (DM)
BIONIL (DM)
PRESEPT (DM)
Polifenoli
Na DCC
CLOREXIDE S
CE
I presidi medico
chirurgici
Restano assoggettati alla disciplina dei PMC
- che prevede comunque una registrazione con
n° riportato in etichetta, scheda tecnica,
scheda di sicurezza e relative garanzie di
efficacia, affidabilità e sicurezza di impiego -
gli antisettici da applicare esclusivamente su
cute integra con finalità generica di
prevenzione (es. saponi per il personale
sanitario) o i disinfettanti per uso ambientale,
in attesa del recepimento della normativa sui
biocidi (anche gli antiparassitari e molti prodotti per industria
ed agricoltura sono PMC)
PRESIDI MEDICO CHIRURGICI
(DPR n. 392 del 6 ottobre 1998)
Registrazione con n. riportato in etichetta
‹ Scheda tecnica
‹ Scheda di sicurezza
‹ Garanzie di efficacia, affidabilità e sicurezza di
impiego
‹ Gli antisettici per cute integra con finalità
generica di prevenzione (saponi per il personale
sanitario)
‹ I disinfettanti per uso ambientale in attesa del
recepimento della normativa sui biocidi
‹
I presidi medico chirurgici nel prontuario
disinfettanti dell’ASL 22
DEMPOL (PMC)
HIBISCRUB (PMC)
NEOXIDINA MANI 4% (PMC)
BRAUNOL 7,5% (SP)
BETADINE CHIRURGICO (PMC)
ESOFORM JOD 75 (PMC)
POVI IODINE SCRUB (PMC)
ESOSAN GEL (PMC)
SOFTAMAN (PMC)
LAURIT (PMC)
FARMAGEL (PMC)
Bionil granuli (PMC)
Milton (PMC)
Farmecol 70 (PMC)
Le schede tecniche
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
‹
Sono articolate in diversi punti:
1
2
3
4
denominazione prodotto
composizione quali, quantitativa
Forma farmaceutica
informazioni cliniche (indicazioni, tempi di contatto,
diluizioni, controindicazioni, avvertenze speciali e opportune
precauzioni di impiego, interazioni, effetti in gravidanza, ecc
5 proprietà farmacologiche (anche studi clinicie dati preclinici
di sicurezza)
6 informazioni farmaceutiche eccipienti. Incompatibilità,
periodo di validità, precauzioni per la conservazione, natura
e contenuto del contenitore, prezzo, indicazioni per lo
smaltimento.
7 titolare AIC (indirizzo e ragione sociale)
8 n° AIC (e Paese di registrazione)
9 Data prima AIC
10 Tab appartenenza DPR 309/90
11 Regime di dispensazione al pubblico
12 Data ultima revisione del Testo
NON SONO LE Schede di sicurezza
La nuova normativa sui biocidi
D.L.vo 25.02.2000 n 174 (G.U.149 /2000)
‹ G.U.
Comunità Europea 24/04/1998
‹ AIC biocidi
‹ Requisiti fascicolo:
Richiedente, metodi di analisi,
tossicologia, ecotossicologia, tutela
uomo ed ambiente, classificazione,
imballaggio, etichettatura.
(riguarda nella fattispecie antisettici per cute integra, per igiene
personale, ecc)
Forse in vigore nel 2010, liberalizzerebbe come per i DM la
registrazione a livello Europeo
REQUISITI ESSENZIALI
• Ampio spettro d’azione
• Assenza di tossicità
• Capacità di agire anche in presenza di sostanze organiche
(sangue, urine, feci, ecc…)
• Innocuità nei confronti dei materiali da trattare (corrosione,
colorazione)
• Facilità di applicazione
• Basso costo
• Requisiti di qualità e sicurezza
REQUISITI COMPLEMENTARI
•
•
•
•
Buon potere di penetrazione
Non ostacolare i processi di cicatrizzazione
Non avere azione irritante sui tessuti
Non indurre sensibilizzazioni (Lo iodio ad es,nell’uso prolungato
può dare dermatiti da contatto anche se le reazioni di ipersensibilità e
le reazioni allergiche sono rare; su ustioni estese si ha il rischio di
elevato assorbimento e in letteratura sono anche riportati casi di
diminuzione temporanea della funzione tiroidea e di acidosi
metabolica)
• Essere compatibile con saponi e liquidi di comune impiego
(acqua potabile, distillata, alcool…)
E’ ovvio che nessun antisettico o disinfettante risponde a tutti questi
requisiti. Si tratterrà di scegliere quello che risponde meglio nelle diverse
situazioni: tipo di specie inquinante, tipo di materiale da trattare ecc…
Fattori che condizionano l’efficacia della disinfezione
Fattore condizionante
Microrganismi contaminanti (natura e carica)
Presenza di materiale organico (qualità, quantità)
Caratteristiche del materiale da trattare
Temperatura
Tempo d’azione
Concentrazione d’uso
Spettro d’azione
Caratteristiche della formulazione (pH, solvente,
ecc.)
Tempo di validità del disinfettante
* Varia in funzione delle caratteristiche del
prodotto
Metodo
fisico
(calore)
Metodo
chimico
(disinfettanti)
++
++
+++
++(+)*
+
+++
+++
+
+(+)*
+++
+++
+++
++*
+++
Fattori propri del disinfettante
¾ Concentrazione delle soluzioni: l’efficacia del disinfettante è
massima quando si arriva alla concentrazione ottimale. Concentrazioni
inferiori o maggiori non danno gli stessi risultati. Concentrazioni inferiori
alla MIC possono provocare fenomeni di resistenza batterica.
¾ Stabilità delle soluzioni
¾ Ph delle soluzioni
¾Qualità/garanzie del prodotto
Fattori inerenti la popolazione
inquinante
¾Specie di microrganismo inquinante: i microrganismi differiscono
tra loro per composizione e struttura ( es bacillo tubercolare resistente
ad acidi e basi ).
¾ Esiste una scala sulla sensibilità dei vari microrganismi ai disinfettanti
ma non è una scala assoluta.
¾Fenomeno del biofilm cui sono associati fenomeni di resistenza agli
agenti biocidi.
N° batteri
¾Fase del ciclo vitale: il ciclo di crescita dei microrganismi ha
importanti implicazioni pratiche. E’ opportuno infatti sfruttare la fase di
crescita stazionaria iniziale e quindi un intervento attuato poco tempo
dopo l’avvenuta contaminazione troverà una carica batterica minore ed
avrà migliori possibilità di successo
D
E
C
A
F
B
Tempo
A-B: fase stazionaria iniziale
B-C: fase di accelerazione o rapida crescita
C-D: fase di crescita esponenziale
D-E: fase stazionaria
E-F: fase di declino
¾Entità della popolazione: più elevato è il numero di
microrganismi presenti sui tessuti maggiore è il tempo necessario
per un antisettico/disinfettante per la loro completa distruzione.
¾Variazioni della resistenza
Gerarchia essenziale decrescente di resistenza dei microrganismi ai disinfettanti
Spore batteriche
Micobatteri
Virus (senza rivestimento lipidico o di piccola taglia)
Funghi
Batteri vegetativi
Virus (con rivestimento lipidico o di media taglia)
¾ Pulizia preliminare: si rende necessaria per due
motivi:
1. per ridurre l’elevata carica microbica che
impedisce l’azione dell’antisettico/disinfettante
2. I materiali organici possono reagire con il
principio attivo portando ad un composto finale
che ha un’attività biocida scarsa o nulla.
Fattori vari
¾ Tempo di contatto: per poter espletare la sua azione il
disinfettante o antisettico necessita di un certo tempo di
contatto a cui è necessario attenersi. Superato si può
avere:
ƒ perdita parziale del principio attivo;
ƒ evaporazione del solvente con conseguente
inattivazione del principio attivo che di solito non
agisce allo stato secco.
¾ Incompatibilità chimiche e fisiche:
ƒ L’alcool etilico può alterare l’elasticità delle parti di gomma
ƒ Clorexidina e sughero
ƒ Iodio (iodofori) e la plastica (PVC)
ƒ Gli ammonici quaternari e la clorexidina di natura cationica, possono
venire del tutto inattivati da detergenti anionici come i saponi, mentre
la loro efficacia viene inibita da quelli ionici tipo polisorbati (Tween)
ƒ Polifenoli su materiale termolabile, ossia su plexiglass, silicone e gomma
ƒ I cloroderivati provocano la corrosione di oggetti e superfici metalliche
CLORO
Il meccanismo d’azione dei composti del
cloro: azione ossidativa a livello dei gruppi sulfidrilici
e denaturazione delle proteine cellulari mediante la
formazione di composti N-clorosostituiti.
‹
agiscono rapidamente.
Gram pos: +++, Gram neg: +++, Micobatteri: ++, Miceti: +,
Virus liofili: ++, Virus non liofili: ++, Spore: ++.
Resistenze accertate
I Micobatteri necessitano di percentuali elevate di cloro disponibile
(circa 5000 ppm). Alcune specie sporigene come il clostridium tetani
necessitano sia di concentrazioni elevate che di tempi di contatto prolungati.
I valori di pH di 7, 6 risultano essere i migliori per
l’attività sporigena.
CLORO
La concentrazione e l’attività è espressa in
percentuale (pari alla quantità di cloro
disponibile liberata da 100 ml di soluzione) o in
ppm (parti per milione) di cloro disponibile:
1% (es. 1g/100ml) = 10.000 ppm
1 ppm = 0,0001%
CLORO
L’attività biocida è da
porre in rapporto con la
capacità di liberare acido
ipocloroso indissociato:
infatti la loro efficacia è
ph dipendente. A pH 6,
dove si ha una alta
concentrazione di ac.
ipocloroso, l’attività è 10
volte più elevata di
quanto non si abbia a ph
9, dove prevale la
dissociazione dell’acido.
I cloroderivati
O
Na DCC
H
H
pH, ossidazione, clorurazione
H
O
Cl
ppm
tempo
alto
2500
>20 minuti
intermedi
o
750
>10 minuti
basso
>100
-
Cloramina T
AVVERTENZE:
‹
‹
Le soluzioni diluite di cloroderivati tendono a perdere cloro nel tempo
con conseguente diminuzione del titolo: preparare al momento dell’uso.
Le soluzioni si devono conservare in contenitori opachi (in quanto le
radiazioni UV inattivano i composti del cloro), ben chiusi e lontano da
fonti di calore.
‹
Bisogna evitare di mescolarli con detergenti cationici (es:alcuni detersivi
e saponi) per i quali esiste una incompatibilità chimica
‹
procedere sempre al risciacquo dopo la disinfezione di stoviglie , biberon
e tettarelle
‹
I cloroderivati possono provocare corrosione dei metalli soprattutto per
impieghi ripetuti e/o prolungati
‹
‹
‹
I composti del cloro non devono essere usati in presenza di acidi,che
reagiscono con essi determinando una massiva liberazione di cloro e
acido ipocloroso, pericolosi soprattutto se si opera in ambiente non
areato.
Non utilizzare con ammoniaca perché si ha liberazione di cloramina
Sostanze organiche (sangue e pus), inorganiche (es. Sali presenti
nell’acqua potabile ) e la luce ne diminuiscono l’attività
CLOROSSIDANTE ELETTROLITICO PER LA
DISINFEZIONE (tipo Antisapril disinfettante)
‹
Composizione: 100 ml contengono:
cloruro di sodio max g 8, tracce di acido ipocloroso, contenuto in cloro
attivo 2,8% pari a 28.000 ppm, profumi sintetici.
‹
‹
Indicazioni: disinfezione di superfici lavabili in ambienti ospedalieri
(pavimenti,pereti, piani di lavoro e vasellame). Disinfezione servizi
igienici. Il prodotto va sempre diluito.
Diluizioni:
soluzione 1% (pari a 280 ppm di cloro attivo: 10 ml di prodotto in 1 lt
di acqua);
soluzione al 2% (pari a 560 ppm di cloro attivo: 20 ml di prodotto in 1 lt
di acqua);
soluzione al 4% (pari a 1120 ppm di cloro attivo; 40 ml di prodotto in 1
lt di acqua).
‹
Avvertenze: non miscelare con altri prodotti, può emettere gas
pericolosi. Non ingerire. E’ candeggiante. Indossare i guanti durante le
operazioni di diluizione.
Fenoli
I derivati fenolici sono attivi su batteri
Gram positivi, Gram negativi, virus
lipofili (compresi HBV, HCV, HIV) e
sul bacillo di Kock.
I nuovi fenoli
II
NON SONO “AGGIORNAMENTI” DELLA CREOLINA
CRESOLI
II catene alchiliche Max 7 C non ramificate
BIS FENOLI
II anelli benzenici, fenolici, metil fenolici
III M - alogeno derivati, metil, ossidril e NO2 derivati
M- e P-
DERIVATI
IV P- alogeno derivati
Miscele a tre fenoli
Tensioattivi e coformulanti
Importanza legata all’attività anche in presenza di sostanze organiche
ACIDO PERACETICO
‹
‹
‹
‹
‹
E’ prodotto dalla reazione dell’acido acetico + acqua
ossigenata
Capacità biocida alta ma ridotta nel tempo dalla sua
instabilità chimica e/o presenza di materiale organico
Meccanismo d’azione: ossidazione enzimi e proteine
cellulari
Spettro d’azione: Gram positivi +++,
Gram negativi +++, Virus idrofili++, Virus lipofili++,
Micobatteri++, Spore ++
Resistenze accertate
Alcuni Micobatteri risultano essere resistenti.
‹
‹
‹
‹
Resistenze accertate: alcuni micobatteri risultano resistenti
Fattori interferenti: possono essere inattivati da materiale
organico. La stabilità è influenzata dal pH , temperatura ,
concentrazione e composizione del prodotto commerciale
Avvertenze: Vista la variabilità dei prodotti in commercio è
indispensabile controllare la scheda tecnica e di sicurezza
fornita dal produttore
Vantaggi: non pone problemi ambientali in quanto si
decompone naturalmente in ossigeno, acqua e acetato
Acido Peracetico
LIMITI: corrosivo per Rame, bronzo, ottone, Acciaio, Ferro;
questi effetti possono essere ridotti dall'aggiunta di
additivi o modificando il ph della soluzione.
E' instabile particolarmente quando è diluito.
TOSSICITÀ: i vapori delle soluzioni concentrate causano
irritazione delle mucose orale e nasale.
CAMPI DI APPLICAZIONE: disinfezione di apparecchiature
per emodialisi; sterilizzazione " a bassa temperatura" delle
attrezzature termolabili con acido peracetico allo stato
liquido o allo stato fisico di "gas plasma".
Aldeidi
(Glutarica/o-Ftalaldeide/ Formaldeide)
Gram positivi: +++, Gram negativi: +++, Miceti: ++, Virus: ++,
Spore: ++, Mycobacterium tubercolosis: +.
L'azione antivirale sembra essere considerevole soprattutto nei
confronti dei virus ad involucroclipofilo. Anche il virus HIV, di per sé
molto labile, è sensibile all'azione dell'aldeide glutarica.
Resistenze accertate
L’azione sul Mycobacterium tubercolosis richiede tempi di contatto di 60
minuti, per essere efficace sulle spore sono richiesti tempi di contatto di
10 ore. l'OMS raccomanda 30 minuti per le forme vegetative, 10 ore
per le spore.
Fattori interferenti
Non è attivata da sostanze organiche.
Perossidi
‹
Spettro d’azione
Gram pos: ++, Gram neg: +++, Micobatteri: +-, Miceti: +,
Virus liofili: +, Virus non liofili:+, Spore: -.
Resistenze accertate
Virus e Miceti sono inattivati con tempi di contatto elevati e/o
a concentrazioni superiori al 3%
‹
‹
‹
‹
‹
Fattori interferenti
Le soluzioni diluite sono facilmente decomposte in presenza
di ioni metallici, sostanze alcaline,
sostanze ossidabili, oltre che da luce, calore ed agitazione.
Pertanto non è raccomandabile
mescolarla con altri disinfettanti o antisettici.
Acqua Ossigenata
L’attività viene tradizionalmente espressa come
Volume totale di ossigeno che è in grado di
liberare (3%= 10 volumi, 6%= 20 volumi, 30%=
100 volumi)
Per ottenere la concentrazione in volume si
moltiplica la concentrazione in peso per il fattore
3,3
Biguanidi
Spettro d’azione
Gram positivi: +++, Gram negativi: ++, Micobatteri: + - Virus
liofili, Miceti: + Virus idrofili, Spore: - temperatura ambiente.
La Clorexidina causa un'immediata riduzione della flora
batterica delle mani, superiore all‘ 86% della carica iniziale;
dopo 6 lavaggi nel corso di 2 giorni consecutivi, la riduzione
totale della flora batterica raggiunge il 99% e persiste a lungo.
La sua azione prolungata nel tempo è particolarmente
vantaggiosa nell’antisepsi cutanea.
Resistenze accertate
Pseudomonas spp, Proteus spp, Serratia spp, Aspergillus spp.
Iodio
Gram positivi: +++, Gram negativi: +++, bacillo di Kock, Virus
e Miceti: ++; Mycobatteri:++, Spore: + .
L’attività nei confronti del Mycobacterium tubercolosis, delle
spore batteriche è condizionata dal tempo di contatto e dalla
concentrazione.
Resistenze accertate
Pseudomonas cepacia, alcuni ceppi di Staphylococcus.
Gel alcolico per l’antisepsi delle
mani (tipo Septaman)
‹
‹
‹
‹
Meccanismo d’azione: denaturazione delle
proteine
della
membrana
citoplasmatica
microbica solo in presenza di una adeguata
concentrazione di acqua
Composizione: alcool etilico 70 g; emollienti e
acqua depurata qba g 100
Modalità di impiego: per l’antisepsi frizionare 3
ml sulle mani asciutte per 1 minuto
Gold standard: uso di acqua e sapone
DETERGENTI ENZIMATICI
Proprietà chimico-fisiche
I Detergenti enzimatici sono prodotti caratterizzati
dall’associazione tra enzimi proteolitici e
tensioattivi. Questi composti presentano in genere
un’ampia specificità di substrati, in virtù
dalle quale sono in grado di idrolizzare la maggior
parte dei legami peptidici presenti nella
molecola proteica. Il pH e la temperatura
normalmente non influenzano l’attività di questi
composti. Vengono usati per la loro elevata azione
pulente per decontaminare i dispositivi
ed i ferri chirurgici dal materiale organico.
Alcool etilico
‹
quando l’alcool si trova in forma idrata viene rapidamente
assorbito e penetra all’interno della cellula; viceversa
l’alcool puro tende a richiamare acqua sulla superficie
cellulare e a produrre fenomeni coagulativi nella membrana
citoplasmatica, che proteggono parzialmente le cellule
batteriche dal disinfettante
LIMITI: per esplicare la loro azione battericida devono avere un tempo di
contatto superiore a 1 minuto.
Hanno scarso potere residuo e di penetrazione; vengono inattivati in
presenza di materiale organico (non sono efficaci sull'HIV quando il virus è
legato a cellule o commisto a siero); se concentrati sono facilmente
infiammabili.
Alcol etilico
Fattori interferenti
La presenza di materiale organico riduce l’attività dell’alcool.
Le miscele in cui l’alcool ha
concentrazioni inferiori al 59% in peso, hanno scarsa efficacia
disinfettante.
Spettro d’azione
Gram pos: +++, Gram neg: +++, Micobatteri: +-, Miceti: ++,
Virus liofili: ++, Virus non liofili: +-, Spore: - (virus HIV+++).
Resistenze
E’ poco efficace sui microrganismi essiccati su superfici.
E’ controversa la sua attività contro il Virus HBV.
Il barbiere si è aggiornato?
‹
Secondo alcuni archeologi, il fatto che in parecchie
pitture rupestri l'uomo primitivo fosse
rappresentato sbarbato può verosimilmente
significare che già da allora l'uomo usasse radersi,
probabilmente con utensili abilmente levigati e
scheggiati, ricavati nella selce, nell'ossidiana o da
valve di conchiglie.Si ritiene che il primo rasoio sia
nato in Egitto, durante il periodo nel quale
cominciò a diffondersi l'uso di rame e bronzo.
CAMPO DI
IMPIEGO
Tronchesi – Pinze –
Forbici – Sgorbie –
Tagliacalli –
Spremicomedoni –
Spingipelle - Lime
PRINCIPI
ATTIVI
CONCENTRAZIONE
D’USO
Acido Peracetico
Enzimi
1-2%
METODO DI
UTILIZZO
RISCIACQUO
Si
Immersione
Benzalconio cloruro
in Alcol
Pronto all’uso
Lettini – Poltrone –
Superfici esposte di
lettini solari
Benzalconio cloruro
Clorexidina
Pronto all’uso
Spruzzatore - spugnature
No
Ciotole per manicure
Vaschette e acqua per
pediluvi - Separadita
Cloramina T
1%
Spugnature -Immersione
Si
Benzalconio cloruro
Pronto all’uso
Alcol
Pronto all’uso
Mani e cute del
personale
Si
Come un normale sapone
Si
No
Frizionamento
Clorexidina in Alcol
Pronto all’uso
Benzalconio cloruro
Clorexidina
Pronto all’uso
Frizionamento
No
Benzalconio cloruro in
Alcol
Spray pronto all’uso
Spruzzare direttamente sul
punto da trattare
No
Pavimenti
Benzalconio cloruro
1-2%
Lavaggio - spugnature
No
Docce – Lavelli – Servizi
Igienici – Vasche
idromassaggio
Cloramina T
1%
Spugnature
Si
Disinfezione dell’aria
ambiente
Paraformaldeide
Pronto all’uso
Kit monouso
-
Assorbimento di liquidi
Poliacrilato di Sodio
Pronto all’uso
Spargimento
-
Cute dei clienti
No
CAMPO DI IMPIEGO
Tronchesi – Pinze – Forbici – Sgorbie –
Tagliacalli – Spremicomedoni –
Spingipelle - Lime
Lettini – Poltrone – Superfici esposte di
lettini solari
Ciotole per manicure Vaschette e acqua per
pediluvi - Separadita
PRINCIPI
ATTIVI
CONCENTRAZION
E
D’USO
Benzalconio cloruro
1,5-2%
METODO DI
UTILIZZO
RISCIACQUO
Si
Immersione
Benzalconio cloruro
in Alcol
Pronto all’uso
Benzalconio cloruro
1-5%
Si
Si
Spruzzatore - spugnature
O-fenilfenolo
1-2%
Si
Coramina T
1%
Tensioattivi
Pronto all’uso
Cetilpiridinio cloruro
Pronto all’uso
Si
Alcol
Pronto all’uso
No
Benzalconio cloruro e
Clorexidina
Pronto all’uso
No
Benzalconio cloruro
1-2%
No
O-fenilfenolo
1-2%
Cloramina T
1%
Spugnature -Immersione
Si
Si
Come un normale sapone
Mani e cute del personale
Frizionamento
Pavimenti
Docce – Lavelli – Servizi Igienici – Vasche
idromassaggio
Lavaggio - spugnature
No
Spugnature
Si
Cosa
Quando
Con
Mani del personale
-All’inizio e alla fine del turno.
-Tra un cliente e l’altro.
-Dopo l’uso del bagno.
Saponi medicati
GEL alcolici MANI
Cute
-Prima di interventi che possono provocare
lesioni.
Amm quarenario o
clorexidina
Strumenti
-Dopo ogni utilizzo.
-Al termine della giornata lavorativa.
MYLAGET 10
HYGESAN
PROFESSIONAL/
PLUS/EXTRA
Attrezzature
-Dopo ogni utilizzo.
-Al termine della giornata lavorativa.
ESOFENOL 60
SANAFORM
CITROMED CHLOR
Ambienti
-Almeno una volta alla settimana.
ESOSAN CASA
SANAFORM
Viene definita “detergente” una sostanza
in grado di diminuire la tensione
superficiale (di essere, quindi
“tensioattiva”), rimuovendo, così, llo
sporco dai tessuti, dalla pelle, dalle
superfici.
‹ E’ considerata, invece, “disinfettante”, una
sostanza che provoca la distruzione dei
microrganismi patogeni (che generano
malattie); nel caso venga impiegato
sull’uomo, il disinfettante viene definito
“antisettico”
‹
Disinfezione ambientale
Va eseguita con cadenza almeno
settimanale su pavimenti, pareti,
infissi ed altre superfici esposte.
Utilizzare prodotti che uniscano un
buon potere detergente ad una
adeguata attività disinfettante
(es ammonici quaternari).
Vaschette per manicure e
pedicure
CLORO
Sgorbie, tagliacalli, scalzini e
altri strumenti in acciaio inox
Benzalconio in acqua ed alcool.
Lettini e docce solari, lampade
Benzalconio o fenoli.
TBC
HIV
Influenza
HCV
HBV
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