CIO-IA-004 Utilizzo delle misure di isolamento

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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO
CIO-IA-004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
COMITATO INFEZIONI
PAZIENTE CON PATOLOGIA
OSPEDALIERE
INFETTIVA DIFFUSIVA
SOMMARIO
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................................................. 2
MODALITA'
OPERATIVE .................................................................................................................................. 2
PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA" A "……………………………..2
collocazione del paziente ............................................................................................................................... 3
protezione respiratoria .................................................................................................................................... 3
trasporto del degente ...................................................................................................................................... 3
educazione sanitaria ........................................................................................................................................ 4
PRECAUZIONI
PER
LE
MALATTIE
A
TRASMISSIONE
ATTRAVERSO
DROPLET/
GOCCIOLINE ("D)……………………………………………………………………………………………..4
collocazione del paziente ............................................................................................................................... 5
protezione respiratoria .................................................................................................................................... 5
trasporto del degente ....................................................................................................................................... 5
educazione sanitaria .......................................................................................................................................... 6
PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE DA CONTATTO ("C")………………...6
collocazione del paziente ............................................................................................................................... 6
guanti e lavaggio delle mani ………………………………………………………………………………………………..7
protezione respiratoria .................................................................................................................................... 7
camice ……………………………………………………………………………………………………………………………………… 7
trasporto del degente ...................................................................................................................................... 8
attrezzatura per l'assistenza al degente ……………………………………………………………………………8
educazione sanitaria ......................................................................................................................................... 8
PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA TUBERCOLOSI POLMONARE
“TB”………………………………………………………………………………………………………………...9
collocazione del paziente ............................................................................................................................... 9
protezione respiratoria .................................................................................................................................... 9
procedure che inducono tosse o aerosol ..............................................................................10
trasporto del degente
Data
2.1.2.1.1.1
14.06.07
...............................................................................................................11
Redatto
Descrizione
Revisione delle misure di Sgobbi,Ricciardella,Lanfanco,
isolamento
Barbieri
Verificato
Approvato
A.Braga
G. Genduso
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CIO
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PRECAUZIONI
CIO-IA-004
INFETTIVA DIFFUSIVA
AGGIUNTIVE
PER
PAZIENTI
AFFETTI
DA
FEBBRI
EMORRAGICHE
VIRALI “FEV”…………………………………………………………………………………………………..11
collocazione del paziente ......................................................................................................................... …11
guanti e lavaggio delle mani ……………………………………………………………………………………………….12
protezione respiratoria .................................................................................................................................. 12
camice ………………………………………………………………………………………………………………………………………12
escreti fluidi biologici e materiali che sono stati a contatto con i pazienti.............. Error!
Bookmark not defined.3
biancheria .....................................................................................................................................14
campini biologici ............................................................................... Error! Bookmark not defined.4
smaltimento rifiuti ............................................................................ Error! Bookmark not defined.5
trasporto del degente ………………………………………………………………………………………15
PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA SOSPETTA MALATTIA DI
CREUTZFELD-JAKOB
O
SINDROMI
CORRELATE
(SINDROME
DI
GERTSMANN-
STRAUSSLER-SCHEINKER, INSONNIA FATALE FAMILIARE) “P”……………………………. 16
guanti e lavaggio delle mani ……………………………………………………………………………………………….16
protezione respiratoria .................................................................................................................................. 16
camice ………………………………………………………………………………………………………………………………………17
attrezzatura per l'assistenza al degente ……………………………………………………………………………17
campini biologici ................................................................................................ Error! Bookmark not defined.7
smaltimento rifiuti ............................................................................ Error! Bookmark not defined.8
sanificazione ambientale ……………………………………………………………………………………18
PAZIENTI IMMUNOCOMPROMESSI……………………………………………………………………..18
TIPOLOGIE
E DURATA DELL’APPLICAZIONE DELLE MISURE DI ISOLAMENTO PER LE
INFEZIONI E/O CONDIZIONI EVIDENZIATE (TABELLE n. 1 e 2)…………………………….19
1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
L’istruzione descrive i comportamenti che gli operatori sanitari devono adottare
per le diverse patologie infettive e per le procedure che costituiscono "potenziali
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fonti di rischio".
Lo scopo è quello di prevenire la trasmissione nosocomiale delle infezioni e
quindi proteggere i pazienti, il personale e i visitatori dai rischi di contagio,
intervenendo sulle modalità di trasmissione e riducendo l'isolamento, inteso
come segregazione fisica, all'indispensabile.
Le misure da adottare sono classificate, in base alle vie di trasmissione, in tre
tipologie :
- precauzioni per malattie a trasmissione aerea (A)
- precauzioni per malattie a trasmissione attraverso droplet (D)
- precauzioni per malattie a trasmissione da contatto (C).
Tali precauzioni vanno adottate per quei pazienti noti o anche solo sospettati di
essere infetti o colonizzati da patogeni altamente trasmissibili o
epidemiologicamente importanti, e devono essere sempre applicate in aggiunta
alle Precauzioni Universali.
2. MODALITA’ OPERATIVE
2.1. PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA" A "
Le Precauzioni per la trasmissione aerea devono essere APPLICATE AI
PAZIENTI CON MALATTIA A TRASMISSIONE AEREA CERTA O SOSPETTA
(es. tubercolosi, varicella, herpes zoster disseminato).
Queste precauzioni hanno lo scopo di prevenire la disseminazione
aerea di nuclei di goccioline (dimensioni 5 micron o meno) evaporate
contenenti i microrganismi che rimangono sospesi in aria e che possono
essere dispersi anche a NOTEVOLI DISTANZE (ad esempio, anche al di
fuori della stanza di degenza).
Adottare sempre le Precauzioni Standard ("S")
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e in aggiunta, le seguenti precauzioni:
2.1.1. COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE
 Il malato deve essere collocato in una camera singola con servizi
igienici. Possibilmente con anticamera e con porte a chiusura a tenuta.
 La stanza singola assegnata, qualora possibile, deve avere le seguenti
caratteristiche:
1) pressione negativa rispetto alle aree circostanti,
2) da 6 a 12 ricambi di aria all'ora,
3) appropriato deflusso di aria all'esterno o filtrazione ad alta efficienza dell'aria
prima della sua immissione in altre aree dell'ospedale.
 Se non c'è una stanza con i requisiti indicati al punto 1, 2 e 3, si devono
aprire le finestre tutte le volte che è possibile per favorire il ricambio
dell'aria.
 Il malato deve rimanere nella sua stanza e la porta della camera deve rimanere
sempre chiusa.
 Limitare le visite al degente.
2.1.2. PROTEZIONE RESPIRATORIA
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Tutte le persone che entrano nella camera del paziente devono indossare maschere
facciali filtranti FFP2S rispondenti alla normativa europea UNI EU 149.
2.1.3. TRASPORTO DEL DEGENTE
 Il degente deve lasciare la camera solo per scopi essenziali.
 Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario
informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito.
 Se il paziente deve lasciare la stanza, anche per breve tempo, deve
indossare una mascherina chirurgica.
2.1.4 EDUCAZIONE SANITARIA
 Il degente deve essere istruito sulle norme igieniche da osservare per
prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all'ambiente.
 Limitare l'accesso ai visitatori e informarli sulle norme igieniche da
osservare durante la visita al degente e nella gestione dei suoi effetti personali
(es. utilizzo anche da parte dei visitatori degli idonei DPI,).
Le attività di educazione sanitaria devono essere riportate nella cartella clinica del paziente (vedi
scheda bisogni di educazione)
2.2. PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE
ATTRAVERSO DROPLET/ GOCCIOLINE ("D")
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Le
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precauzioni
per
la
trasmissione
attraverso
goccioline
devono
essere
APPLICATE A TUTTI I PAZIENTI CON MALATTIA CERTA O SOSPETTA che si
trasmette attraverso i droplet o goccioline (es. meningite, polmonite e sepsi causate da
Haemophilus influenzae tipo b, invasivo, influenza, parotite, rosolia, polmonite da
micoplasma, pertosse, ecc.).
Questo tipo di trasmissione è distinto dalla via aerea poichè le goccioline (grosse
particelle dalle dimensioni di 5 micron o più) sono generate dalla persona durante lo
starnuto, la tosse, nel parlare e durante l'esecuzione di alcune procedure quali
l'aspirazione e la broncoscopia.
La trasmissione avviene quando le goccioline contenenti i microrganismi
provenienti dalla persona infetta si propagano a BREVE DISTANZA (un metro o
meno) attraverso l'aria e si depositano sulla congiuntiva, sul naso o nel cavo
orale dell'ospite.
Questo tipo di trasmissione richiede necessariamente uno stretto contatto tra
la persona fonte e la persona ospite.
Adottare sempre le Precauzioni Standard ("S")
e, in aggiunta le seguenti precauzioni:
2.2.1 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE
 Il degente deve essere collocato in camera singola dotata di servizi igienici.
 Non sono necessari particolari trattamenti dell'aria o particolari sistemi
di ventilazione.
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 Se la camera singola non è disponibile, più pazienti con la stessa patologia
infettiva, e senza altre infezioni, possono condividere la stessa stanza,
mantenendo una separazione spaziale di circa un metro tra un degente e l'altro
e tra il malato e i visitatori.
 Le finestre devono essere aperte frequentemente per favorire il ricambio
d'aria.
2.2.2.PROTEZIONE RESPIRATORIA
Tutte le persone che entrano nella camera del paziente devono indossare una
mascherina chirurgica ed occhiali protettivi.
2.2.3 TRASPORTO DEL PAZIENTE
 Il degente deve lasciare la camera solo per scopi essenziali.
 Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario
informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito.
 Se il paziente deve lasciare la stanza, anche per breve tempo, deve indossare
una mascherina chirurgica.
2.2.4 EDUCAZIONE SANITARIA
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 Il degente deve essere istruito sulle norme igieniche da osservare per
prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all'ambiente.
 Limitare l'accesso dei visitatori e informarli sulle norme igieniche da
osservare durante la visita al degente e nella gestione dei suoi effetti personali
(es. trasporto e lavaggio a domicilio della biancheria personale).
2.3 PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE DA
CONTATTO ("C")
Le precauzioni da contatto devono essere applicate per ridurre il rischio di
trasmissione di microrganismi epidemiologicamente importanti attraverso contatti
diretti o indiretti.
La trasmissione può avvenire per contatto diretto, mediante un contatto di cute
con cute e il trasferimento fisico di un microrganismo a un ospite suscettibile da una
persona infetta o colonizzata (es. le mani dell'operatore durante le attività di
assistenza), o un contatto tra due pazienti (es. per il contatto delle mani) e per
contatto indiretto attraverso il contatto di un ospite suscettibile con materiali o
superfici ambientali contaminate.
Adottare sempre le Precauzioni Standard ("S")
e, in aggiunta le seguenti precauzioni:
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2.3.1 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE
 Il degente deve essere collocato in camera singola dotata di servizi igienici.
 Se la camera singola non è disponibile, più pazienti con la stessa patologia
infettiva, e senza altre infezioni, possono condividere la stessa stanza.
 Se non è disponibile la camera singola e la coorte non è realizzabile, quando si
stabilisce la collocazione del paziente, è necessario considerare la popolazione dei
pazienti.
2.3.2 GUANTI E LAVAGGIO DELLE MANI
 Chiunque entra nella camera deve indossare i guanti (puliti, non sterili).
 I guanti impiegati nell'assistenza al paziente devono essere sostituiti subito dopo
il contatto con materiale che può contenere alte concentrazioni di microrganismi
(es. materiale fecale, drenaggi ferite).
 I guanti devono essere rimossi prima di lasciare la camera del malato ed
immediatamente va effettuato il lavaggio con detergente antisettico.
 Dopo la rimozione dei guanti e il lavaggio delle mani, non si devono toccare
superfici ambientali o oggetti usati per l'assistenza, potenzialmente contaminati,
per evitare di trasferire i microrganismi ad altri pazienti o all'ambiente.
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2.3.3 CAMICE
 Indossare un camice1 (è sufficiente un camice pulito non sterile) quando si entra
nella stanza se si prevede un importante contatto con il paziente, con superfici o
strumenti contaminati, oppure quando il degente è incontinente o presenta
diarrea, ileostomia, colonstomia o il liquido di drenaggio di una ferita non è
contenuto in una medicazione.
 Rimuovere il camice prima di lasciare la stanza del malato, evitando di
contaminare la divisa.
 Se contaminata, la divisa deve essere subito cambiata.
N.B. : Si raccomanda di tenere ben distinta la biancheria sporca presente all’interno
della stanza di degenza da quella pulita al di fuori della stessa.
2.3.4 TRASPORTO DEL PAZIENTE
 Limitare gli spostamenti e il trasporto del degente ai soli casi assolutamente
necessari.
 Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario
informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito.
 Assicurarsi che vengano mantenute le precauzioni volte a prevenire la
trasmissione di microrganismi ad altri degenti e la contaminazione dell'ambiente
e delle attrezzature.
1
Non si intende la semplice divisa ma un camice da indossare sopra di questa (SOVRACAMICE).
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ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
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2.3.5 ATTREZZATURE PER L'ASSISTENZA AL DEGENTE
 Quando è possibile, assegnare dispositivi e articoli non critici ad uso
esclusivo del paziente (es. sfigmomanometro con bracciale monouso, coprifonendoscopio, ecc.).
 Qualora tale situazione non possa realizzarsi, è necessaria una adeguata
sanificazione e disinfezione dello strumentario prima di essere usato su un
altro paziente.
 Assicurarsi che le attrezzature nelle immediate vicinanze del malato e gli
strumenti
impiegati
per
l'assistenza
e
frequentemente
toccati,
siano
regolarmente sanificati.
2.3.7 EDUCAZIONE SANITARIA
 Il degente deve essere istruito sulle norme igieniche da osservare per
prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all'ambiente.
 Limitare l'accesso ai visitatori e informarli sulle norme igieniche da
osservare durante la visita
al degente e
nella gestione dei suoi effetti
personali (es. trasporto e lavaggio a domicilio della biancheria personale).
2.4
PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA
TUBERCOLOSI POLMONARE
“TB”
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ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
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Utilizzare le seguenti precauzioni per i pazienti con tubercolosi polmonare
attiva accertata o sospetta IN AGGIUNTA alle Precauzioni Standard ("S") e a
quelle per malattie trasmesse per Via Aerea ("A").
2.4.1 PROTEZIONE RESPIRATORIA
 Per l’ accesso alla stanza di degenza e per lo svolgimento delle normali
procedure assistenziali tutte le persone che entrano in contatto con il degente
devono indossare il facciale filtrante FFP2S;
 Durante procedure che inducono tosse o generano aerosol va indossato il
facciale filtrante FFP3SL;
 Le maschere devono essere utilizzate come indicato nella figura 1.
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Figura 1
1. Tenere il respiratore in mano con
lo stringinaso verso le dita lasciando
gli elastici liberi sotto la mano.
3. Posizionare l'elastico superiore sulla
nuca e l'elastico inferiore attorno al collo
e al di sotto delle orecchie.
2. Posizionare il respiratore
sul volto con la conchiglia sotto il
mento e lo stringinaso verso l' alto.
4. Posizionare le dita di entrambe le
mani sulla parte superiore dello stringinaso:
premerlo e modellarlo muovendosi verso le
due estremità; evitare di modellare lo stringinaso con una sola mano per non causare una
diminuzione della protezione respiratoria.
5. La tenuta del respiratore sul viso deve essere verificata
prima di entrare nell'area di lavoro: coprire quindi con le due
il respiratore evitando di muoverlo dalla propria posizione e
espirare rapidamente; una pressione positiva all'interno del
respiratore dovrebbe essere percepita. Se viene avvertita una
perdita aggiustare la posizione del respiratore e o tensione
degli elastici e ripetere le prova.
Non utilizzare in presenza di barba o basette lunghe che non permettono il contatto diretto con la cute del volto.
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2.4.3 PROCEDURE CHE INDUCONO TOSSE O GENERANO AEROSOL
 L'aerosolterapia, la broncoscopia, l'induzione all'espettorato, ecc., devono
essere effettuate solo se
necessario ed in locali idonei che abbiano
requisiti specifici atti a garantire un’idonea aerazione :

ventilazione dell'ambiente che garantisca 6/12 ricambi aria/ora,

pressione negativa (qualora possibile),

sistemi di filtrazione dell'aria con filtri HEPA (trattengono particelle di
diametro fino a 0,3 micron).
 Dopo l'esecuzione di queste tecniche, effettuare la decontaminazione
ambientale e garantire un numero sufficiente di ricambi d'aria.
 Il paziente non deve lasciare il locale prima che abbia smesso di tossire.
 Tutta
l'attrezzatura
diagnostica
e
terapeutica
impiegata
deve
essere
decontaminata, sanificata e sterilizzata;
N.B. : Andrà reso costantemente disponibile e accessibile al paziente un contenitore
per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo nel quale il paziente potrà smaltire fazzoletti ad
uso personale.
2.4.4.TRASPORTO DEL DEGENTE
 Nel caso in cui il paziente debba
essere sottoposto a procedure mediche non
effettuabili nella sua stanza, il trasporto presso la struttura accettante deve
essere effettuato evitando, se possibile, di lasciarlo in sala d'attesa e in
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contemporanea presenza di altre persone.
 Per tutto il tempo che il paziente rimane fuori dalla sua stanza deve indossare
una mascherina chirurgica.
I broncoscopi utilizzati per pazienti affetti da tubercolosi certa o sospetta
devono essere obbligatoriamente sterilizzati.
2.6 PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA
SOSPETTA MALATTIA DI CREUTZFELD-JAKOB O SINDROMI
CORRELATE (SINDROME DI GERTSMANN-STRAUSSLERSCHEINKER, INSONNIA FATALE FAMILIARE)
“P”
Utilizzare le seguenti precauzioni per i pazienti con Malattia di
CREUTZFELD-JAKOB (Prioni) o Sindromi Correlate accertate o sospette in
aggiunta alle Precauzioni Standard ("S").
2.6.2 GUANTI E LAVAGGIO DELLE MANI
 Chiunque effettua procedure assistenziali a rischio di contaminazione con
materiale biologico (schizzi, ecc.) deve necessariamente indossare DUE paia
di guanti.
 Coloro che eseguono procedure invasive e/o interventi chirurgici ad alto rischio di
contaminazione (tagli, ecc.) deve obbligatoriamente indossare DUE paia di
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guanti in gomma con in mezzo un paio di guanti in Teflon o un paio di guanti di
acciaio.
2.6.3 INDUMENTI PROTETTIVI
Tutti gli operatori sanitari che effettuano procedure assistenziali a rischio
di
contaminazione con materiale biologico, procedure invasive e/o interventi chirurgici
devono obbligatoriamente indossare mascherine per la protezione della bocca e
occhiali protettivi.
Durante l’esecuzione di procedure sanitarie a rischio di contaminazione con materiale
biologico indossare obbligatoriamente un camice idrorepellente.
2.6.4 CAMPIONI BIOLOGICI
L’invio di materiale biologico deve essere preventivamente concordato con l’U.O.
/Servizio ricevente.
2.6.5 ATTREZZATURE PER L'ASSISTENZA AL DEGENTE
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 Quando è possibile, assegnare dispositivi critici monouso (es. ferri chirurgici,
strumentario impiegato in neurochirurgia, oftalmologia e otorinolaringoiatria).
 Qualora tale condizione non possa realizzarsi, è necessaria una adeguata
decontaminazione e sanificazione meccanica e sterilizzazione
dello
strumentario procedendo nel seguente modo:
 immergere in apposito contenitore lo strumentario in soluzione 1N di NaOH (40g
di NaOH (idrossido di sodio) in un litro di acqua)
 porre il contenitore in autoclave (mantenendo gli strumenti in soluzione 1N di
NaOH) a 132°per un’ ora.
o
Se non fosse possibile sterilizzare i materiali in autoclave mantenendoli in
soluzione 1Ndi NaOH, devono essere eseguiti 2 cicli di un’ora in autoclave
a 132 C°.
o
NB.- i ferri non devono essere avvolti in carta argentata.
2.6.6 SMALTIMENTO RIFIUTI
-
I materiali che devono essere avviati allo smaltimento devono essere raccolti in
contenitori
per
rifiuti
infetti
a
doppio
sacco
ed
immediatamente
inviati
all’incenerimento.
2.6.7.SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE AMBIENTALE
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 Le superfici che eventualmente vengono in contatto con materiale biologico del
paziente devono essere trattate con una soluzione di NaOH 2N (80g di NaOH in
un litro di acqua) e poi lavate con acqua.
 E’ da ricordare che le superfici in alluminio possono essere corrose dalla soluzione di
NaOH.
2.7 PAZIENTI IMMUNOCOMPROMESSI.
I pazienti immunocompromessi variano rispetto alla loro suscettibilità alle
infezioni ospedaliere, in dipendenza della gravità e della durata della
immunosoppressione,
Per tali ragioni l'impiego delle Precauzioni Standard per tutti i pazienti e
delle Precauzioni "A" - "C" - "D" riducono l'acquisizione di infezioni nosocomiali.
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2.8.TIPOLOGIE E DURATA DELL’APPLICAZIONE DELLE
MISURE DI ISOLAMENTO PER LE INFEZIONI E/O
CONDIZIONI EVIDENZIATE (TABELLE n. 1 e 2)
Si riportano di seguito la legenda e le note al fine di rendere più facilmente
consultabile le tabelle contenenti le misure di isolamento
TIPO DI PRECAUZIONI:
S = precauzioni standards
A = precauzioni per via aerea
D = precauzioni da droplet
(goccioline)
C = precauzioni da contatto
TB = precauzione per tubercolosi
polmonare
P = precauzioni prioni
DURATA DELLE PRECAUZIONI:
CN = fino alla fine della terapia antibiotica
e coltura negativa
DH = durata dell'ospedalizzazione e
coltura negativa
DI = durata della malattia infettiva
(quando c'è una lesione della cute DI
significa: "fino alla fine del
drenaggio")
U = fino al tempo specificato in ore (h)
dopo l'inizio effettivo della terapia.
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ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
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Tabella 1. Tipologie e durata delle misure di isolamento per ciascuna
malattia infettiva e/o condizione sottoriportata.
Infezione/Condizione
Misure di isolamento
TIPO
Actinomicosi
DURATA
S
Adenovirus, infezione in neonati e bambini
S,D,C
DI
piccoli
AIDS (1)
S
Amebiasi
S
Anchilostomiasi (uncinariasi)
S
Antibiotici, colite associata (vedi Clostridium
S,C
difficile)
Artropodi,
encefalite
virale
provocata
da
S
(orientale, occidentale, encefalomielite equina
venezuelana; di St. Louis, della California)
Artropodi,
febbre
virale
provocata
da
S
Ascaridiosi (dengue, febbre gialla, febbre da
zecche del Colorado)
Ascesso:
-
S
fuoriuscita di essudato purulento, minore o
limitata (la medicazione copre o protegge il
drenaggio)
-
polmonare
S,C
Aspergillosi
S
Babesiosi
S
Batteri resistenti, infezione o colonizzazione
?
(vedi organismi multifarmacoresistenti)
Blastomicosi,
nord
americana,
cutanea
o
S
polmonare
Botulismo
S
Bronchiolite (vedi infezioni respiratorie in neonati
?
DI
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
e bambini piccoli)
Brucellosi
(febbre
ondulante,
di
Malta,
S
Campylobacter,
(vedi
?
Candidiasi, tutte le forme compresa quella
S
mediterranea)
gastroenterite
da
gastroenterite)
mucocutanea
Cavità chiusa, infezione con:
S
-
fuoriuscita di essudato, limitata o minore
-
non fuoriuscita di essudato
Cellulite, con fuoriuscita non controllata di
S
DI
essudato
Chlamydia trachomatis:
-
congiuntivite
-
genitale
-
respiratoria
S
Cisticercosi
S
Coccidiomicosi (valley fever):
S
-
lesioni con fuoriuscita di essudato
-
polmonite
?
Colera (vedi gastroenterite)
Colorado, febbre da zecche del
S,C
Congiuntivite:
-
acuta
virale
(acuta
S,C
emorragica)_______________
-
batterica acuta
S
Chlamydia
-
S
gonococcica
Congiuntivite
gonococcica
dei
neonati
S
(congiutivite acuta dei neonati)
Coriomeningite linfocitaria
Coxsackievirus,
malattia
S
da
(vedi
infezione
?
DI
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
enterovirale)
Creutzfeldt- Jakob, malattia di
S,P
Criptococcosi
S
Criptosporidiosi (vedi gastroenterite)
?
Croup (vedi infezioni respiratorie in neonati e
S,A,D
bambini piccoli)
Cytomegalovirus, infezione, neonatale o in
S
immunosoppressi
Decubito, ulcera da, infezione:
-
maggiore
S,C
__________________________________
-
DI
S
minore o limitata
Diarrea, acuta infettiva ad eziologia sospetta
ecc
(vedi gastroenterite)
Difterite:
-
cutanea
S,C (6)
CN
_____________________________________
S,A(6)
CN
S,A,FEV(21)
DI
- laringea
Ebola, febbre virale emorragica
Echinococcosi (idatidosi)
S
Echovirus (vedi infezione enterovirale)
Encefalite o encefalomielite (vedi gli specifici
agenti eziologici)
Endometrite
S
Enterobiasi (ossiuriasi)
S
Enterococcus
species
multifarmacoresistenti
(vedi
se
organismi
significativi
epidemiologicamente o resistenti alla vancomicina)
Enterocolite, Clostridium difficile
Enterocolite necrotizzante
Enterovirali, infezioni
S,C
DI
S
S,C
DI
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
Epatite virale:
-
Tipo
A
S,C(7)
_____________________________________
S
-
S
Tipo
B
–
HbsAg
positivo
_______________________
- Tipo C e altre non - A, non - B non
S,C(7)
specificate-------- Tipo E
Epiglottidite, da Haemophilus influentiae
S,D
Epstein-Barr virus, infezione da; compresa la
U(24 ore)
S
mononucleosi infettiva
Eritema
contagioso
(megaloeritema)
(vedi
S
(vedi
S,C
anche Parvovirus B19)
Escherichia
coli,
gastroenterite
da
gastroenterite)
Febbre
da
graffio di
gatto
(linforeticolosi
S
benigna da inoculazione)
Febbre eruttiva delle Montagne Rocciose
S
Febbre di Pontiac (vedi Legionari, malattia dei)
FebbreQ
S
Febbre reumatica
S
Febbre ricorrente
S
Ferita, infezione di:
-
maggiore
protezione
(medicazione
assente
insufficiente
o
al
S,C
DI
drenaggio)_______________________
-
minore o limitata (medicazione assente o
protezione insufficiente al drenaggio)
S
Foruncolosi stafilococcica:
- neonati e bambini piccoli
Gangrena (gangrena gassosa)
S,C
S
DI
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
Gastroenterite:
- Campylobacter species
- colera
S(7)
S,C(7) (23)
- Clostridium difficile
S,C
- Cryptosporidium species
DI
S(7)
- Escherichia coli
* enteroemorragica 0157:H7
S,C
* altra specie
S(7)
- Giardia lamblia
DI
S(7)
- Rotavirus
S,C(7)
- Salmonelle non tifoidee
S,C(7)
- Shigella species
S,C(7)
- Vibrio parahaemolyticus
S(7)
- Virale (se non inclusa altrove)
S(7)
- Yersinia enterocolitica
S(7)
DI
DI
Giardiasi (vedi gastroenterite)
Gonorrea
S
Granuloma inguinale (donovanosi, granuloma
S
venereo)
Guillain-Barrè, sindrome di
S
Hantavirus, sindrome polmonare da
S
Helicobacter pylori
S
Herpangina (vedi infezione enterovirale)
Herpes simplex (Herpesvirus hominis)
- encefalite
S
- neonatale (9)
S,C
DI
- mucocutanea, disseminata o primaria, grave
S,C
DI
- mucocutanea, ricorrente (cutanea, orale,
S
genitale)
Pag.
BOZZA
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
Herpes zoster (varicella-zoster):
-
localizzata
in
paziente
S,A,C
DI(10)
immunocompromesso, o disseminata
- localizzata in paziente normale
HIV (virus dell' immunodeficienza umana)
Impetigine
S(10)
S
S,C
Influenza
U(24 ore)
S, D(11)
Intossicazione alimentare:
- botulismo
S
- Clostridium perfrigens o welchii
- stafilococcica
Istoplasmosi
S
Kawasaki, sindrome di
S
Lassa, febbre di
S,A,FEV (21)
DI
Lebbra
S
Lebbra lepromatosa
S,C
Legionari, malattia dei
S
Leptospirosi
S
Linfogranuloma venereo
S
Listeriosi
S
Lyme, malattia di
S
Malaria
S(2)
Mano, piede e bocca, malattia (vedi infezione enterovirale)
Malattia infettiva respiratoria, acuta (se non compresa altrove):
- adulti
S
- neonati e bambini piccoli (1)
S,C
D
I
Malattia virale respiratoria (se non compresa altrove):
- adulti
S
Pag.
BOZZA
26/ 39
ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
- neonati e bambini (vedi malattie infettive respiratorie, acute)
Marburg, malattia da virus
S,A,
Melioidosi, tutte le forme
FEV(2
D
1)
I
S
Meningite:
- asettica (meningite non batterica nè virale)
(vedi anche infezioni enterovirali)
S
- batterica, enterica da Gram-negativi, in neonati
S
- Haemophilus influenzae, noto o sospetto
S,D
U(24
ore)
-Listeria monocytogenes
S
-micotica
S
- Neisseria meningitidis (meningococcica) noto o sospetto
S,D(2
U
5)
ore)
- pneumococcica
S
- tubercolosi(12)
S
- altri batteri diagnosticati
S
Meningococco, polmonite
S,D
(24
U(24
ore)
Meningococco, sepsi
S,D
U
(24
ore)
Micobatteriosi, non tubercolare (micobatteri atipici):
- ferita
S
- polmonare
S
Molluscum contagiosum
S
Mononucleosi infettiva
S
Morbillo, tutte le manifestazioni
S,D
DI
Morso di ratto, febbre da (malattia da Streptobacillus
moniliformis, malattia da Spirillum minus)
S
Mucormicosi
S
Mycoplasma, polmonite
S,D
DI
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
Nocardiosi, lesioni drenanti ed altre manifestazioni
Norwalk, gastroenterite da agente
(vedi
S
gastroenterite
virale)
Organismi multifarmacoresistenti (MFR), infezione o colonizzazione(13)
- gastrointestinale
S,C
CN
- respiratoria
S,C
CN
- pneumococcica
S
- cute, ferita o ustione
S,C
Orf virus
S
CN
Parainfluenzali, infezione da virus, respiratoria in neonati
e
S,C
DI
bambini piccoli
Parotite epidemica
S,D(1
4)
Parvovirus B19
S,D(1
5)
Pediculosi
S,C
U(24
ore)
Pertosse
S,D(1
6)
Peste :
- bubbonica
S
- polmonare
S,D
U
ore)
Plaut Vincent, angina di
S
Pleurodinia (vedi infezione enterovirale)
Poliomielite
S,C
Polmonite:
- Adenovirus
-
batterica
S,D,C
multifarmacoresistente
(vedi
organismi
multifarmacoresistenti)
- batterica non elencata altrove (compresa batterica
S
DI
(72
Pag.
BOZZA
28/ 39
ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
Gram-negativa)
Burkholderia cepacia in pazienti con fibrosi cistica (CF),
compresa la colonizzazione del tratto respiratorio
S(17)
- Chlamydia
S
- Haemophilus influenzae:
. adulti
. neonati e bambini
S
S,D
U(24
ore)
- Legionella
S
- meningococcica
S,D
U(24
ore)
- micotica
S
- Mycoplasma (polmonite atipica primaria)
S,D
DI
- pneumococcica multifarmacoresistente
(vedi organismi multifarmacoresistenti)
S
- Pneumocystis carinii
S(16)
- Pseudomonas cepacia (vedi Burkholderia cepacia)
S(17)
- Staphylococcus aureus
S
- Streptococcus, Gruppo A:
. adulti
S
. neonati e bambini
S,D
U(24
ore
)
- Virale:
. adulti
S
. neonati e bambini
S,C
Psittacosi (ornitosi)
Rabbia
S
S,A(2122)
Respiratorio sinciziale, infezione da virus,
DI
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
in neonati e bambini, ed adulti immunocompromessi
S,C
Reye, sindrome
S
Rickettsialpox (rickettsiosi vescicolare)
S
Rinckettsie,
febbre
da
zecche
(febbre
eruttiva
DI
delle
Montagne Rocciose,
febbre tifosa da zecche)
S
Ritter, malattia di (sindrome stafilococcica della cute
S
"ustionata")
Roseola infantum (esantema subitum)
S
Rosolia
S,C(19)
Rosolia congenita
S,C(4)
Rotavirus, infezione da (vedi gastroenterite)
Salmonellosi (vedi gastroenterite)
Scabbia
S,C
U(24
ore)
Schistostomiasi (bilharziosi)
S
Shigellosi (vedi gastroenterite)
Sifilide:
-
cute
e
mucose,
comprese
congenita,
primaria,
S
secondaria
- latente (terziaria) e sieropositività senza lesioni
S
Sindrome dello shock tossico (malattia stafilococcica)
S
Spirillum minus, malattia da (febbre da morso di ratto)
S
Sporotrichosi
S
Stafilococcica (Staphylococcus aureus), malattia:
- cutanea, ferita o ustione
. maggiore (medicazione assente o protezione insufficiente S,C
al drenaggio)
. minore o limitata (la medicazione copre e protegge il S
drenaggio)
U(24
ore)
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
- enterocolite
S(27)
- multifarmacoresistente (vedi organismi multifarmacoresistente)
S
- polmonite
S
- sindrome della cute ustionata, necrosi epidermica tossica
S
- sindrome dello shock tossico
S
Streptobacillus moniliformis, malattia da (febbre da morso di
S
ratto)
Streptococcica, malattia (streptococco gruppo A):
- cutanea, ferita o ustione
.
maggiore
(medicazione
assente
o
protezione
S,C
insufficienteal drenaggio)
U(24
ore)
. minore o limitata (la medicazione copre e protegge il
S
drenaggio)
- endometrite (sepsi puerperale)
S
- faringite in bambini
S,D
U(24
ore)
- polmonite in bambini
S,D
U(24
ore)
- scarlattina in bambini
Streptococcica,
malattia
(streptococco
gruppo
B),
S,D(2
U(24
8)
ore)
S
neonatale
Streptococcica, malattia (gruppo non A o non B)
S
- multifarmacoresistente (vedi organismi multifarmacoresistenti)
Strongiloidiasi
S
Teniasi:
- Hymenolepis nana
S
- Taenia solium (suina)
S
- altre
S
Tetano
S
Tifo esantematico, endemico ed epidemico
S
Pag.
BOZZA
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
Tifoide, febbre (Salmonella typhi), (vedi gastroenterite)
S,C(7)(24
)
Tigna (dermatofitosi, dermatomicosi, tricofizia)
S
Toxoplasmosi
S
Tracoma, acuto
S
Tratto urinario, infezioni (inclusa pielonefrite), con o senza
catetere urinario
S
Trichinosi
S
Trichiuriasi
S
Tricomoniasi
S
Tubercolosi:
- extrapolmonare, lesioni drenanti (incluso scrofuloderma)
S
- extrapolmonare, meningite
S
- polmonare, confermata o sospetta o malattia laringea
S.A
TB(20)
-
test
cutaneo
positivo
senza
evidenza
di
malattia
S
polmonare in corso
Tularemia
S
Ulcera venerea (forma localizzata)
S
Varicella
S,A (3)
Vibrione paraemolitico (vedi gastroenterite)
Zigomicosi (mucormicosi)
S
Yersinia enterocolitica, gastroenterite da (vedi gastroenterite)
- localizzata in pazienti immunocompromessi, disseminata
S,A,C
- localizzata in pazienti normali
S(10)
DI(13)
NOTE:
1 - vedere anche sindromi o condizioni elencate nella Tabella I;
2 - installare schermi alle finestre ed alle porte nelle aree endemiche;
3 - mantenere le precauzioni finche tutte le lesioni non hanno formato croste. Il
periodo di incubazione per la varicella
varia da 10 a 16 giorni, con una oscillazione da 10 a 21 giorni. Dopo l'
BOZZA
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
esposizione impiegare immunoglobuline
varicella zoster (VZIg), se opportuno dimettere il paziente suscettibile se
possibile. Disponete per i pazienti
suscettibili le precauzioni per via aerea, iniziando 10 giorni dopo l' esposizione e
continuando fino a 21 giorni dopo
l'ultima esposizione (a 28 giorni,
se è stato somministrato VZIg). Le persone
suscettibili non devono entrare nella
stanza di pazienti in regime di isolamento, se sono disponibili operatori immuni;
4 - mettere i bambini fino ad 1 anno d'età in isolamento durante ogni ricovero, a
meno che le colture nasofaringee ed
urinarie siano negative per il virus dopo i 3 mesi d'età;
5 - per esame autoptico applicare le “Linee guida e norme di sicurezza da osservare
in caso di riscontro autoptico su
soggetti con probabile malattia di Creutzfeldt-jackob o Sindromi correlate
(Sindrome di Gerstmann-StrausslerScheinker, Insonnia fatale familiare”; reperibili presso l’U.O. Anatomia Patologica.
6 - per 14 giorni di terapia antibiotica o dopo due colture negative,
raccolte su
campioni appropriati , prelevati a
distanza di almeno 24 ore e non meno di 24 ore dopo la cessazione della terapia
antibiotica;
7 - se non è possibile assegnare camera con bagno al pz. riservare un servizio
igienico ad uso personale,che dovrà
essere sanificato e disinfettato con soluzione di
ipoclorito di sodio al 2% dopo ogni defecazione.
8 - mantenere le misure di isolamento in bambini piccoli di età inferiore a 3 anni, per
la durata dell' ospedalizzazione; in bambini da 3 a 14 anni d' età, fino a 2 settimane
dopo l' inizio dei sintomi; in altri, per 15 giorni dalla diagnosi, ma
per non più di 1 settimana dopo la comparsa dell' ittero;
9 - per neonati partoriti per via vaginale o per taglio cesareo e se la madre ha in atto
l' infezione attiva e le membrane si
sono rotte da più di 4 o 6 ore;
10 - se esposti a pazienti con lesioni da Herpes zoster, anche le persone suscettibili
alla varicella sono a rischio di
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
sviluppare varicella; perciò, i suscettibili non dovrebbero entrare nella stanza se
sono disponibili altri operatori
immuni;
11 - le linee-guida per la prevenzione della polmonite nosocomiale raccomandano la
sorveglianza, la vaccinazione, gli
agenti antivirali e l'uso di stanze singole con pressione negativa, per quanto sia
fattibile per pazienti per i quali
l'influenza è sospetta o diagnosticata. Molti ospedali incontrano difficoltà
logistiche e limitazioni impiantistiche
fisiche, quando vengono ricoverati più pazienti con sospetto d'influenza, durante
epidemie comunitarie. Se non sono disponibili abbastanza camere singole, prendere in
considerazione la coorte di pazienti, o, per lo meno di evitare di
condividere la stanza a pazienti ad alto rischio;
12 - i pazienti devono essere sottoposti ad esami per diagnosticare una tubercolosi
polmonare in corso (attiva). Se vi è
prova di ciò, sono necessarie precauzioni aggiuntive (vedi tubercolosi);
13 - batteri resistenti ritenuti di speciale significato clinico ed epidemiologico dal
programma di controllo delle infezioni,
basato su raccomandazioni locali, regionali o
nazionali;
14 - per 9 giorni dopo l'inizio della tumefazione;
15 - mantenere le misure di isolamento per la durata dell'ospedalizzazione se si
sviluppa una malattia cronica in un
paziente immunocompromesso. Per pazienti con crisi aplastica transitoria o con
anemia acuta, mantenere le misure di
isolamento per una settimana;
16 - mantenere precauzioni fino a 5 giorni, dopo che il paziente ha iniziato una terapia
antibiotica efficace; per i casi
sospetti, restrizione dei contatti con soggetti suscettibili, particolarmente se si
tratta di bambini di di età inferiore di 1 anno per almeno 5 giorni dall’inizio di
adeguata terapia antibiotica.
17 - evitare coorti o la collocazione nella stessa camera di un paziente con fibrosi
cistica (FC) che non sia infetto o
colonizzato da B. cepacia. Persone con FC che visitano o assistano e non siano
BOZZA
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
infette o colonizzate da B. cepacia
possono scegliere di indossare una maschera quando si avvicinano a meno di 1
metro da un paziente colonizzato od
infetto;
18 - evitare la collocazione nella stessa stanza di un paziente immunocompromesso;
19 - fino a 7 giorni dopo l'inizio dell'esantema;
20 - interrompere le misure di isolamento solo se il paziente con tubercolosi è sotto
una terapia efficace, è clinicamente
migliorato ed ha raccolto tre campioni negativi consecutivi di escreato in giorni
diversi, o una diagnosi di tubercolosi è stata esclusa.
21 - in caso di patologia sospetta o certa informare immediatamente il personale
addetto al controllo delle infezioni
ospedaliere dello stabilimento ospedaliere e/o il Servizio Igiene Pubblica per le
specifiche indicazioni sulla gestione
del caso e l’immediato invio del paziente in strutture
identificate dal Ministero
della Sanità.
22 - disinfezione continua di tutti gli oggetti contaminati con saliva, liquor e, in caso di
esecuzione di esame autoptico, di
tessuto cerebrale del paziente.
23 - fino alla negatività di 3 coprocolture eseguite a giorni alterni dopo la guarigione
clinica, di cui la prima eseguita
almeno 3 giorni dopo la sospensione della terapia
antimicrobica.
24 - fino alla negatività di 3 coprocolture eseguite a su campioni fecali prelevati a non
meno di 24ore di distanza l’uno
dall’altro e a non meno di 48 ore dalla sospensione di qualsiasi antibiotico. In
caso di positività anche di un sola
coprocoltura, ripetizione dell’intera procedura dopo un mese.
25 - disinfezione continua degli escreti nasali e degli oggetti da essi contaminati.
26 - fino alla negatività di 2 coprocolture eseguite a su campioni fecali prelevati a non
meno di 24ore di distanza l’uno
dall’altro e a
non meno di 48 ore dalla sospensione di qualsiasi antibiotico. In
caso di positività il soggetto, una
volta dimesso, andrà sottoposto a sorveglianza sanitaria fino a negativizzazione.
Pag.
BOZZA
35/ 39
ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
27 - utilizzare le precauzioni da contatto per bambini di età inferiore ai sei anni, con
pannoloni o incontinenti, per tutta
la durata della malattia.
28
-disinfezione
continua
di secrezioni
purulente
e
degli
oggetti da
queste
contaminate.
Tabella
2.
Sindromi
cliniche
e
condizioni
che
richiedono
precauzioni
addizionali alle precauzioni standard per prevenire la trasmissione di
patogeni epidemiologicamente importanti durante la conferma della diagnosi.
Sindromi cliniche*
Patogeni Potenziali **
Precauzioni
empiriche
DIARREA
1.
Diarrea
acuta
di Patogeni enterici***
contatto
probabile origine infettiva
in paziente incontinente o
con pannolino
2. Diarrea in un adulto con Clostridium difficile
una
storia
di
contatto
terapia
antibiotica
MENINGITE
Neisseria meningitidis
droplet
RASH O ESANTEMA GENERALIZZATO EZIOLOGICAMENTE SCONOSCIUTO
BOZZA
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
1. Ecchimosi e petecchie Neisseria meningitidis
droplet
con febbre
2. Vescicola cutanea
Varicella
aerea/contatto
3. lesione maculo papulosa Morbillo
droplet
con rinite e febbre
INFEZIONI RESPIRATORIE
1. Tosse, febbre, infiltrato Mycobacterium tuberculosis
polmonare
nel
aerea
lobo
polmonare superiore in un
paziente
HIV
negativo e/o a basso
rischio per infezioni da HIV
2.Tosse, febbre, infiltrato Mycobacterium tuberculosis
aerea
polmonare in un paziente
infetto da HIV o ad alto
rischio
3.
Tosse
persistente
o Bordetella pertussis
droplet
parossistica nei periodi di
attività
della
pertosse
4. Infezioni respiratorie, in Virus
particolare
bronchioliti
resp.
Sinciziale
Virus contatto
e parainfluenzale
croup in neonati o bambini
piccoli
MICRORGANISMI MULTIFARMACORESISTENTI
1.
Storia
di
colonizzazione
infezioni
o Batteri resistenti
da
contatto
BOZZA
Pag.
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
microrganismi
multifarmacoresistenti****
2.
Infezioni
della
cute, Batteri resistenti
contatto
delle ferite o del tratto
urinario
in
pazienti
con
recente ospedalizzazione o
assistenza
presso
un servizio
sono
dove
prevalenti
microrganismi
multifarmacoresistenti
INFEZIONI
CUTANEE
O Staphylococcus aureus
DELLE FERITE
contatto
Streptococco Gruppo A
Ascessi e drenaggi di ferite
non protetti
Note:
* I pazienti con le sindromi cliniche o le condizioni riportate in tabella possono
presentarsi con segni o sintomi atipici
(es. la pertosse in neonati e in adulti può presentarsi senza tosse parossistica o
grave). Il sospetto sarà guidato sia
dalla prevalenza delle specifiche condizioni nella collettività, sia dal giudizio
clinico.
** I microrganismi elencati nella colonna "Patogeni Potenziali" non rappresentano
la diagnosi completa o più
probabile,
ma piuttosto che richiedono precauzioni aggiuntive oltre alle
precauzioni standard, finche non potranno
essere esclusi.
*** Questi patogeni includono Escherichia coli enteroemorragica, Shigella, Virus
Epatite A e Rotavirus.
**** Batteri resistenti, ritenuti di speciale importanza clinica ed epidemiologica dal
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ISTRUZIONE OPERATIVA
UTILIZZO DELLE MISURE DI
CIO- IA - 004
ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL
PAZIENTE CON PATOLOGIA
INFETTIVA DIFFUSIVA
programma di controllo infezioni
basato su raccomandazioni vigenti locali, regionali e nazionali.
Bibliografia:
1) Garner J.S., RN, MN, Hospital Infection Control Practices Advisory Committe: Lineeguida per le
misure di isolamento in ospedale.
Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere 1997; 4(3): 121-151.
2) Moro ML.: Infezioni Ospedaliere, Prevenzione e Controllo.
Centro Scientifico Editore,Torino 1993
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INFETTIVA DIFFUSIVA
3) Carreri V., Lizioli A., Regione Lombardia: Misure di profilassi per esigenze di Sanità
Pubblica
in Regione Lombardia.
4) Ministero della Sanità: Circolare n° 4/ 13 Marzo 1998 protocollo 400.3/26/1189 del
Ministero
della Sanità “Misure di profilasi per esigenze di sanità pubblica”.
5) Ministero della Sanità: “Aggiornamento delle linee-guida per la gestione di soggetti
con sospetta
febbre emorragica da virus Ebola” Roma 1995.
6) Ministero della Sanità: Linee guida e norme di sicurezza da osservare in caso di
riscontro
autoptico su soggetti con probabile malattia Creutzfeldt-Jakob o sindromi correlate
(sindrome di
Gerstmann-Straussler-Scheinker, insonnia fatale familiare). Roma 1996