Pag. Rev.1 1/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL COMITATO INFEZIONI PAZIENTE CON PATOLOGIA OSPEDALIERE INFETTIVA DIFFUSIVA SOMMARIO SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................................................. 2 MODALITA' OPERATIVE .................................................................................................................................. 2 PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA" A "……………………………..2 collocazione del paziente ............................................................................................................................... 3 protezione respiratoria .................................................................................................................................... 3 trasporto del degente ...................................................................................................................................... 3 educazione sanitaria ........................................................................................................................................ 4 PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE ATTRAVERSO DROPLET/ GOCCIOLINE ("D)……………………………………………………………………………………………..4 collocazione del paziente ............................................................................................................................... 5 protezione respiratoria .................................................................................................................................... 5 trasporto del degente ....................................................................................................................................... 5 educazione sanitaria .......................................................................................................................................... 6 PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE DA CONTATTO ("C")………………...6 collocazione del paziente ............................................................................................................................... 6 guanti e lavaggio delle mani ………………………………………………………………………………………………..7 protezione respiratoria .................................................................................................................................... 7 camice ……………………………………………………………………………………………………………………………………… 7 trasporto del degente ...................................................................................................................................... 8 attrezzatura per l'assistenza al degente ……………………………………………………………………………8 educazione sanitaria ......................................................................................................................................... 8 PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA TUBERCOLOSI POLMONARE “TB”………………………………………………………………………………………………………………...9 collocazione del paziente ............................................................................................................................... 9 protezione respiratoria .................................................................................................................................... 9 procedure che inducono tosse o aerosol ..............................................................................10 trasporto del degente Data 2.1.2.1.1.1 14.06.07 ...............................................................................................................11 Redatto Descrizione Revisione delle misure di Sgobbi,Ricciardella,Lanfanco, isolamento Barbieri Verificato Approvato A.Braga G. Genduso Pag. Rev.1 2/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL COMITATO INFEZIONI PAZIENTE CON PATOLOGIA OSPEDALIERE PRECAUZIONI CIO-IA-004 INFETTIVA DIFFUSIVA AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA FEBBRI EMORRAGICHE VIRALI “FEV”…………………………………………………………………………………………………..11 collocazione del paziente ......................................................................................................................... …11 guanti e lavaggio delle mani ……………………………………………………………………………………………….12 protezione respiratoria .................................................................................................................................. 12 camice ………………………………………………………………………………………………………………………………………12 escreti fluidi biologici e materiali che sono stati a contatto con i pazienti.............. Error! Bookmark not defined.3 biancheria .....................................................................................................................................14 campini biologici ............................................................................... Error! Bookmark not defined.4 smaltimento rifiuti ............................................................................ Error! Bookmark not defined.5 trasporto del degente ………………………………………………………………………………………15 PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA SOSPETTA MALATTIA DI CREUTZFELD-JAKOB O SINDROMI CORRELATE (SINDROME DI GERTSMANN- STRAUSSLER-SCHEINKER, INSONNIA FATALE FAMILIARE) “P”……………………………. 16 guanti e lavaggio delle mani ……………………………………………………………………………………………….16 protezione respiratoria .................................................................................................................................. 16 camice ………………………………………………………………………………………………………………………………………17 attrezzatura per l'assistenza al degente ……………………………………………………………………………17 campini biologici ................................................................................................ Error! Bookmark not defined.7 smaltimento rifiuti ............................................................................ Error! Bookmark not defined.8 sanificazione ambientale ……………………………………………………………………………………18 PAZIENTI IMMUNOCOMPROMESSI……………………………………………………………………..18 TIPOLOGIE E DURATA DELL’APPLICAZIONE DELLE MISURE DI ISOLAMENTO PER LE INFEZIONI E/O CONDIZIONI EVIDENZIATE (TABELLE n. 1 e 2)…………………………….19 1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE L’istruzione descrive i comportamenti che gli operatori sanitari devono adottare per le diverse patologie infettive e per le procedure che costituiscono "potenziali 2 Pag. Rev.1 3/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA fonti di rischio". Lo scopo è quello di prevenire la trasmissione nosocomiale delle infezioni e quindi proteggere i pazienti, il personale e i visitatori dai rischi di contagio, intervenendo sulle modalità di trasmissione e riducendo l'isolamento, inteso come segregazione fisica, all'indispensabile. Le misure da adottare sono classificate, in base alle vie di trasmissione, in tre tipologie : - precauzioni per malattie a trasmissione aerea (A) - precauzioni per malattie a trasmissione attraverso droplet (D) - precauzioni per malattie a trasmissione da contatto (C). Tali precauzioni vanno adottate per quei pazienti noti o anche solo sospettati di essere infetti o colonizzati da patogeni altamente trasmissibili o epidemiologicamente importanti, e devono essere sempre applicate in aggiunta alle Precauzioni Universali. 2. MODALITA’ OPERATIVE 2.1. PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA" A " Le Precauzioni per la trasmissione aerea devono essere APPLICATE AI PAZIENTI CON MALATTIA A TRASMISSIONE AEREA CERTA O SOSPETTA (es. tubercolosi, varicella, herpes zoster disseminato). Queste precauzioni hanno lo scopo di prevenire la disseminazione aerea di nuclei di goccioline (dimensioni 5 micron o meno) evaporate contenenti i microrganismi che rimangono sospesi in aria e che possono essere dispersi anche a NOTEVOLI DISTANZE (ad esempio, anche al di fuori della stanza di degenza). Adottare sempre le Precauzioni Standard ("S") 3 Rev.1 Pag. 4/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA e in aggiunta, le seguenti precauzioni: 2.1.1. COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Il malato deve essere collocato in una camera singola con servizi igienici. Possibilmente con anticamera e con porte a chiusura a tenuta. La stanza singola assegnata, qualora possibile, deve avere le seguenti caratteristiche: 1) pressione negativa rispetto alle aree circostanti, 2) da 6 a 12 ricambi di aria all'ora, 3) appropriato deflusso di aria all'esterno o filtrazione ad alta efficienza dell'aria prima della sua immissione in altre aree dell'ospedale. Se non c'è una stanza con i requisiti indicati al punto 1, 2 e 3, si devono aprire le finestre tutte le volte che è possibile per favorire il ricambio dell'aria. Il malato deve rimanere nella sua stanza e la porta della camera deve rimanere sempre chiusa. Limitare le visite al degente. 2.1.2. PROTEZIONE RESPIRATORIA 4 Pag. Rev.1 5/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Tutte le persone che entrano nella camera del paziente devono indossare maschere facciali filtranti FFP2S rispondenti alla normativa europea UNI EU 149. 2.1.3. TRASPORTO DEL DEGENTE Il degente deve lasciare la camera solo per scopi essenziali. Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito. Se il paziente deve lasciare la stanza, anche per breve tempo, deve indossare una mascherina chirurgica. 2.1.4 EDUCAZIONE SANITARIA Il degente deve essere istruito sulle norme igieniche da osservare per prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all'ambiente. Limitare l'accesso ai visitatori e informarli sulle norme igieniche da osservare durante la visita al degente e nella gestione dei suoi effetti personali (es. utilizzo anche da parte dei visitatori degli idonei DPI,). Le attività di educazione sanitaria devono essere riportate nella cartella clinica del paziente (vedi scheda bisogni di educazione) 2.2. PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE ATTRAVERSO DROPLET/ GOCCIOLINE ("D") 5 Rev.1 Pag. 6/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL COMITATO INFEZIONI PAZIENTE CON PATOLOGIA OSPEDALIERE Le CIO-IA-004 INFETTIVA DIFFUSIVA precauzioni per la trasmissione attraverso goccioline devono essere APPLICATE A TUTTI I PAZIENTI CON MALATTIA CERTA O SOSPETTA che si trasmette attraverso i droplet o goccioline (es. meningite, polmonite e sepsi causate da Haemophilus influenzae tipo b, invasivo, influenza, parotite, rosolia, polmonite da micoplasma, pertosse, ecc.). Questo tipo di trasmissione è distinto dalla via aerea poichè le goccioline (grosse particelle dalle dimensioni di 5 micron o più) sono generate dalla persona durante lo starnuto, la tosse, nel parlare e durante l'esecuzione di alcune procedure quali l'aspirazione e la broncoscopia. La trasmissione avviene quando le goccioline contenenti i microrganismi provenienti dalla persona infetta si propagano a BREVE DISTANZA (un metro o meno) attraverso l'aria e si depositano sulla congiuntiva, sul naso o nel cavo orale dell'ospite. Questo tipo di trasmissione richiede necessariamente uno stretto contatto tra la persona fonte e la persona ospite. Adottare sempre le Precauzioni Standard ("S") e, in aggiunta le seguenti precauzioni: 2.2.1 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Il degente deve essere collocato in camera singola dotata di servizi igienici. Non sono necessari particolari trattamenti dell'aria o particolari sistemi di ventilazione. 6 Rev.1 Pag. 7/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Se la camera singola non è disponibile, più pazienti con la stessa patologia infettiva, e senza altre infezioni, possono condividere la stessa stanza, mantenendo una separazione spaziale di circa un metro tra un degente e l'altro e tra il malato e i visitatori. Le finestre devono essere aperte frequentemente per favorire il ricambio d'aria. 2.2.2.PROTEZIONE RESPIRATORIA Tutte le persone che entrano nella camera del paziente devono indossare una mascherina chirurgica ed occhiali protettivi. 2.2.3 TRASPORTO DEL PAZIENTE Il degente deve lasciare la camera solo per scopi essenziali. Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito. Se il paziente deve lasciare la stanza, anche per breve tempo, deve indossare una mascherina chirurgica. 2.2.4 EDUCAZIONE SANITARIA 7 Rev.1 Pag. 8/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Il degente deve essere istruito sulle norme igieniche da osservare per prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all'ambiente. Limitare l'accesso dei visitatori e informarli sulle norme igieniche da osservare durante la visita al degente e nella gestione dei suoi effetti personali (es. trasporto e lavaggio a domicilio della biancheria personale). 2.3 PRECAUZIONI PER LE MALATTIE A TRASMISSIONE DA CONTATTO ("C") Le precauzioni da contatto devono essere applicate per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi epidemiologicamente importanti attraverso contatti diretti o indiretti. La trasmissione può avvenire per contatto diretto, mediante un contatto di cute con cute e il trasferimento fisico di un microrganismo a un ospite suscettibile da una persona infetta o colonizzata (es. le mani dell'operatore durante le attività di assistenza), o un contatto tra due pazienti (es. per il contatto delle mani) e per contatto indiretto attraverso il contatto di un ospite suscettibile con materiali o superfici ambientali contaminate. Adottare sempre le Precauzioni Standard ("S") e, in aggiunta le seguenti precauzioni: 8 Rev.1 Pag. 9/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 2.3.1 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Il degente deve essere collocato in camera singola dotata di servizi igienici. Se la camera singola non è disponibile, più pazienti con la stessa patologia infettiva, e senza altre infezioni, possono condividere la stessa stanza. Se non è disponibile la camera singola e la coorte non è realizzabile, quando si stabilisce la collocazione del paziente, è necessario considerare la popolazione dei pazienti. 2.3.2 GUANTI E LAVAGGIO DELLE MANI Chiunque entra nella camera deve indossare i guanti (puliti, non sterili). I guanti impiegati nell'assistenza al paziente devono essere sostituiti subito dopo il contatto con materiale che può contenere alte concentrazioni di microrganismi (es. materiale fecale, drenaggi ferite). I guanti devono essere rimossi prima di lasciare la camera del malato ed immediatamente va effettuato il lavaggio con detergente antisettico. Dopo la rimozione dei guanti e il lavaggio delle mani, non si devono toccare superfici ambientali o oggetti usati per l'assistenza, potenzialmente contaminati, per evitare di trasferire i microrganismi ad altri pazienti o all'ambiente. 9 Pag. Rev.1 10/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 2.3.3 CAMICE Indossare un camice1 (è sufficiente un camice pulito non sterile) quando si entra nella stanza se si prevede un importante contatto con il paziente, con superfici o strumenti contaminati, oppure quando il degente è incontinente o presenta diarrea, ileostomia, colonstomia o il liquido di drenaggio di una ferita non è contenuto in una medicazione. Rimuovere il camice prima di lasciare la stanza del malato, evitando di contaminare la divisa. Se contaminata, la divisa deve essere subito cambiata. N.B. : Si raccomanda di tenere ben distinta la biancheria sporca presente all’interno della stanza di degenza da quella pulita al di fuori della stessa. 2.3.4 TRASPORTO DEL PAZIENTE Limitare gli spostamenti e il trasporto del degente ai soli casi assolutamente necessari. Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito. Assicurarsi che vengano mantenute le precauzioni volte a prevenire la trasmissione di microrganismi ad altri degenti e la contaminazione dell'ambiente e delle attrezzature. 1 Non si intende la semplice divisa ma un camice da indossare sopra di questa (SOVRACAMICE). 10 Pag. Rev.1 11/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL COMITATO INFEZIONI PAZIENTE CON PATOLOGIA OSPEDALIERE INFETTIVA DIFFUSIVA 2.3.5 ATTREZZATURE PER L'ASSISTENZA AL DEGENTE Quando è possibile, assegnare dispositivi e articoli non critici ad uso esclusivo del paziente (es. sfigmomanometro con bracciale monouso, coprifonendoscopio, ecc.). Qualora tale situazione non possa realizzarsi, è necessaria una adeguata sanificazione e disinfezione dello strumentario prima di essere usato su un altro paziente. Assicurarsi che le attrezzature nelle immediate vicinanze del malato e gli strumenti impiegati per l'assistenza e frequentemente toccati, siano regolarmente sanificati. 2.3.7 EDUCAZIONE SANITARIA Il degente deve essere istruito sulle norme igieniche da osservare per prevenire la diffusione di microrganismi ad altri degenti o all'ambiente. Limitare l'accesso ai visitatori e informarli sulle norme igieniche da osservare durante la visita al degente e nella gestione dei suoi effetti personali (es. trasporto e lavaggio a domicilio della biancheria personale). 2.4 PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA TUBERCOLOSI POLMONARE “TB” 11 Pag. Rev.1 12/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Utilizzare le seguenti precauzioni per i pazienti con tubercolosi polmonare attiva accertata o sospetta IN AGGIUNTA alle Precauzioni Standard ("S") e a quelle per malattie trasmesse per Via Aerea ("A"). 2.4.1 PROTEZIONE RESPIRATORIA Per l’ accesso alla stanza di degenza e per lo svolgimento delle normali procedure assistenziali tutte le persone che entrano in contatto con il degente devono indossare il facciale filtrante FFP2S; Durante procedure che inducono tosse o generano aerosol va indossato il facciale filtrante FFP3SL; Le maschere devono essere utilizzate come indicato nella figura 1. 12 Pag. Rev.1 13/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Figura 1 1. Tenere il respiratore in mano con lo stringinaso verso le dita lasciando gli elastici liberi sotto la mano. 3. Posizionare l'elastico superiore sulla nuca e l'elastico inferiore attorno al collo e al di sotto delle orecchie. 2. Posizionare il respiratore sul volto con la conchiglia sotto il mento e lo stringinaso verso l' alto. 4. Posizionare le dita di entrambe le mani sulla parte superiore dello stringinaso: premerlo e modellarlo muovendosi verso le due estremità; evitare di modellare lo stringinaso con una sola mano per non causare una diminuzione della protezione respiratoria. 5. La tenuta del respiratore sul viso deve essere verificata prima di entrare nell'area di lavoro: coprire quindi con le due il respiratore evitando di muoverlo dalla propria posizione e espirare rapidamente; una pressione positiva all'interno del respiratore dovrebbe essere percepita. Se viene avvertita una perdita aggiustare la posizione del respiratore e o tensione degli elastici e ripetere le prova. Non utilizzare in presenza di barba o basette lunghe che non permettono il contatto diretto con la cute del volto. 13 Pag. Rev.1 14/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 2.4.3 PROCEDURE CHE INDUCONO TOSSE O GENERANO AEROSOL L'aerosolterapia, la broncoscopia, l'induzione all'espettorato, ecc., devono essere effettuate solo se necessario ed in locali idonei che abbiano requisiti specifici atti a garantire un’idonea aerazione : ventilazione dell'ambiente che garantisca 6/12 ricambi aria/ora, pressione negativa (qualora possibile), sistemi di filtrazione dell'aria con filtri HEPA (trattengono particelle di diametro fino a 0,3 micron). Dopo l'esecuzione di queste tecniche, effettuare la decontaminazione ambientale e garantire un numero sufficiente di ricambi d'aria. Il paziente non deve lasciare il locale prima che abbia smesso di tossire. Tutta l'attrezzatura diagnostica e terapeutica impiegata deve essere decontaminata, sanificata e sterilizzata; N.B. : Andrà reso costantemente disponibile e accessibile al paziente un contenitore per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo nel quale il paziente potrà smaltire fazzoletti ad uso personale. 2.4.4.TRASPORTO DEL DEGENTE Nel caso in cui il paziente debba essere sottoposto a procedure mediche non effettuabili nella sua stanza, il trasporto presso la struttura accettante deve essere effettuato evitando, se possibile, di lasciarlo in sala d'attesa e in 14 Rev.1 Pag. 15/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA contemporanea presenza di altre persone. Per tutto il tempo che il paziente rimane fuori dalla sua stanza deve indossare una mascherina chirurgica. I broncoscopi utilizzati per pazienti affetti da tubercolosi certa o sospetta devono essere obbligatoriamente sterilizzati. 2.6 PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER PAZIENTI AFFETTI DA SOSPETTA MALATTIA DI CREUTZFELD-JAKOB O SINDROMI CORRELATE (SINDROME DI GERTSMANN-STRAUSSLERSCHEINKER, INSONNIA FATALE FAMILIARE) “P” Utilizzare le seguenti precauzioni per i pazienti con Malattia di CREUTZFELD-JAKOB (Prioni) o Sindromi Correlate accertate o sospette in aggiunta alle Precauzioni Standard ("S"). 2.6.2 GUANTI E LAVAGGIO DELLE MANI Chiunque effettua procedure assistenziali a rischio di contaminazione con materiale biologico (schizzi, ecc.) deve necessariamente indossare DUE paia di guanti. Coloro che eseguono procedure invasive e/o interventi chirurgici ad alto rischio di contaminazione (tagli, ecc.) deve obbligatoriamente indossare DUE paia di 15 Rev.1 Pag. 16/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA guanti in gomma con in mezzo un paio di guanti in Teflon o un paio di guanti di acciaio. 2.6.3 INDUMENTI PROTETTIVI Tutti gli operatori sanitari che effettuano procedure assistenziali a rischio di contaminazione con materiale biologico, procedure invasive e/o interventi chirurgici devono obbligatoriamente indossare mascherine per la protezione della bocca e occhiali protettivi. Durante l’esecuzione di procedure sanitarie a rischio di contaminazione con materiale biologico indossare obbligatoriamente un camice idrorepellente. 2.6.4 CAMPIONI BIOLOGICI L’invio di materiale biologico deve essere preventivamente concordato con l’U.O. /Servizio ricevente. 2.6.5 ATTREZZATURE PER L'ASSISTENZA AL DEGENTE 16 Rev.1 Pag. 17/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Quando è possibile, assegnare dispositivi critici monouso (es. ferri chirurgici, strumentario impiegato in neurochirurgia, oftalmologia e otorinolaringoiatria). Qualora tale condizione non possa realizzarsi, è necessaria una adeguata decontaminazione e sanificazione meccanica e sterilizzazione dello strumentario procedendo nel seguente modo: immergere in apposito contenitore lo strumentario in soluzione 1N di NaOH (40g di NaOH (idrossido di sodio) in un litro di acqua) porre il contenitore in autoclave (mantenendo gli strumenti in soluzione 1N di NaOH) a 132°per un’ ora. o Se non fosse possibile sterilizzare i materiali in autoclave mantenendoli in soluzione 1Ndi NaOH, devono essere eseguiti 2 cicli di un’ora in autoclave a 132 C°. o NB.- i ferri non devono essere avvolti in carta argentata. 2.6.6 SMALTIMENTO RIFIUTI - I materiali che devono essere avviati allo smaltimento devono essere raccolti in contenitori per rifiuti infetti a doppio sacco ed immediatamente inviati all’incenerimento. 2.6.7.SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE AMBIENTALE 17 Pag. Rev.1 18/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Le superfici che eventualmente vengono in contatto con materiale biologico del paziente devono essere trattate con una soluzione di NaOH 2N (80g di NaOH in un litro di acqua) e poi lavate con acqua. E’ da ricordare che le superfici in alluminio possono essere corrose dalla soluzione di NaOH. 2.7 PAZIENTI IMMUNOCOMPROMESSI. I pazienti immunocompromessi variano rispetto alla loro suscettibilità alle infezioni ospedaliere, in dipendenza della gravità e della durata della immunosoppressione, Per tali ragioni l'impiego delle Precauzioni Standard per tutti i pazienti e delle Precauzioni "A" - "C" - "D" riducono l'acquisizione di infezioni nosocomiali. 18 Pag. Rev.1 19/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO COMITATO INFEZIONI CIO-IA-004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL OSPEDALIERE PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 2.8.TIPOLOGIE E DURATA DELL’APPLICAZIONE DELLE MISURE DI ISOLAMENTO PER LE INFEZIONI E/O CONDIZIONI EVIDENZIATE (TABELLE n. 1 e 2) Si riportano di seguito la legenda e le note al fine di rendere più facilmente consultabile le tabelle contenenti le misure di isolamento TIPO DI PRECAUZIONI: S = precauzioni standards A = precauzioni per via aerea D = precauzioni da droplet (goccioline) C = precauzioni da contatto TB = precauzione per tubercolosi polmonare P = precauzioni prioni DURATA DELLE PRECAUZIONI: CN = fino alla fine della terapia antibiotica e coltura negativa DH = durata dell'ospedalizzazione e coltura negativa DI = durata della malattia infettiva (quando c'è una lesione della cute DI significa: "fino alla fine del drenaggio") U = fino al tempo specificato in ore (h) dopo l'inizio effettivo della terapia. 19 BOZZA Pag. 20/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Tabella 1. Tipologie e durata delle misure di isolamento per ciascuna malattia infettiva e/o condizione sottoriportata. Infezione/Condizione Misure di isolamento TIPO Actinomicosi DURATA S Adenovirus, infezione in neonati e bambini S,D,C DI piccoli AIDS (1) S Amebiasi S Anchilostomiasi (uncinariasi) S Antibiotici, colite associata (vedi Clostridium S,C difficile) Artropodi, encefalite virale provocata da S (orientale, occidentale, encefalomielite equina venezuelana; di St. Louis, della California) Artropodi, febbre virale provocata da S Ascaridiosi (dengue, febbre gialla, febbre da zecche del Colorado) Ascesso: - S fuoriuscita di essudato purulento, minore o limitata (la medicazione copre o protegge il drenaggio) - polmonare S,C Aspergillosi S Babesiosi S Batteri resistenti, infezione o colonizzazione ? (vedi organismi multifarmacoresistenti) Blastomicosi, nord americana, cutanea o S polmonare Botulismo S Bronchiolite (vedi infezioni respiratorie in neonati ? DI BOZZA Pag. 21/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA e bambini piccoli) Brucellosi (febbre ondulante, di Malta, S Campylobacter, (vedi ? Candidiasi, tutte le forme compresa quella S mediterranea) gastroenterite da gastroenterite) mucocutanea Cavità chiusa, infezione con: S - fuoriuscita di essudato, limitata o minore - non fuoriuscita di essudato Cellulite, con fuoriuscita non controllata di S DI essudato Chlamydia trachomatis: - congiuntivite - genitale - respiratoria S Cisticercosi S Coccidiomicosi (valley fever): S - lesioni con fuoriuscita di essudato - polmonite ? Colera (vedi gastroenterite) Colorado, febbre da zecche del S,C Congiuntivite: - acuta virale (acuta S,C emorragica)_______________ - batterica acuta S Chlamydia - S gonococcica Congiuntivite gonococcica dei neonati S (congiutivite acuta dei neonati) Coriomeningite linfocitaria Coxsackievirus, malattia S da (vedi infezione ? DI BOZZA Pag. 22/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA enterovirale) Creutzfeldt- Jakob, malattia di S,P Criptococcosi S Criptosporidiosi (vedi gastroenterite) ? Croup (vedi infezioni respiratorie in neonati e S,A,D bambini piccoli) Cytomegalovirus, infezione, neonatale o in S immunosoppressi Decubito, ulcera da, infezione: - maggiore S,C __________________________________ - DI S minore o limitata Diarrea, acuta infettiva ad eziologia sospetta ecc (vedi gastroenterite) Difterite: - cutanea S,C (6) CN _____________________________________ S,A(6) CN S,A,FEV(21) DI - laringea Ebola, febbre virale emorragica Echinococcosi (idatidosi) S Echovirus (vedi infezione enterovirale) Encefalite o encefalomielite (vedi gli specifici agenti eziologici) Endometrite S Enterobiasi (ossiuriasi) S Enterococcus species multifarmacoresistenti (vedi se organismi significativi epidemiologicamente o resistenti alla vancomicina) Enterocolite, Clostridium difficile Enterocolite necrotizzante Enterovirali, infezioni S,C DI S S,C DI BOZZA Pag. 23/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Epatite virale: - Tipo A S,C(7) _____________________________________ S - S Tipo B – HbsAg positivo _______________________ - Tipo C e altre non - A, non - B non S,C(7) specificate-------- Tipo E Epiglottidite, da Haemophilus influentiae S,D Epstein-Barr virus, infezione da; compresa la U(24 ore) S mononucleosi infettiva Eritema contagioso (megaloeritema) (vedi S (vedi S,C anche Parvovirus B19) Escherichia coli, gastroenterite da gastroenterite) Febbre da graffio di gatto (linforeticolosi S benigna da inoculazione) Febbre eruttiva delle Montagne Rocciose S Febbre di Pontiac (vedi Legionari, malattia dei) FebbreQ S Febbre reumatica S Febbre ricorrente S Ferita, infezione di: - maggiore protezione (medicazione assente insufficiente o al S,C DI drenaggio)_______________________ - minore o limitata (medicazione assente o protezione insufficiente al drenaggio) S Foruncolosi stafilococcica: - neonati e bambini piccoli Gangrena (gangrena gassosa) S,C S DI BOZZA Pag. 24/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Gastroenterite: - Campylobacter species - colera S(7) S,C(7) (23) - Clostridium difficile S,C - Cryptosporidium species DI S(7) - Escherichia coli * enteroemorragica 0157:H7 S,C * altra specie S(7) - Giardia lamblia DI S(7) - Rotavirus S,C(7) - Salmonelle non tifoidee S,C(7) - Shigella species S,C(7) - Vibrio parahaemolyticus S(7) - Virale (se non inclusa altrove) S(7) - Yersinia enterocolitica S(7) DI DI Giardiasi (vedi gastroenterite) Gonorrea S Granuloma inguinale (donovanosi, granuloma S venereo) Guillain-Barrè, sindrome di S Hantavirus, sindrome polmonare da S Helicobacter pylori S Herpangina (vedi infezione enterovirale) Herpes simplex (Herpesvirus hominis) - encefalite S - neonatale (9) S,C DI - mucocutanea, disseminata o primaria, grave S,C DI - mucocutanea, ricorrente (cutanea, orale, S genitale) Pag. BOZZA 25/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Herpes zoster (varicella-zoster): - localizzata in paziente S,A,C DI(10) immunocompromesso, o disseminata - localizzata in paziente normale HIV (virus dell' immunodeficienza umana) Impetigine S(10) S S,C Influenza U(24 ore) S, D(11) Intossicazione alimentare: - botulismo S - Clostridium perfrigens o welchii - stafilococcica Istoplasmosi S Kawasaki, sindrome di S Lassa, febbre di S,A,FEV (21) DI Lebbra S Lebbra lepromatosa S,C Legionari, malattia dei S Leptospirosi S Linfogranuloma venereo S Listeriosi S Lyme, malattia di S Malaria S(2) Mano, piede e bocca, malattia (vedi infezione enterovirale) Malattia infettiva respiratoria, acuta (se non compresa altrove): - adulti S - neonati e bambini piccoli (1) S,C D I Malattia virale respiratoria (se non compresa altrove): - adulti S Pag. BOZZA 26/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA - neonati e bambini (vedi malattie infettive respiratorie, acute) Marburg, malattia da virus S,A, Melioidosi, tutte le forme FEV(2 D 1) I S Meningite: - asettica (meningite non batterica nè virale) (vedi anche infezioni enterovirali) S - batterica, enterica da Gram-negativi, in neonati S - Haemophilus influenzae, noto o sospetto S,D U(24 ore) -Listeria monocytogenes S -micotica S - Neisseria meningitidis (meningococcica) noto o sospetto S,D(2 U 5) ore) - pneumococcica S - tubercolosi(12) S - altri batteri diagnosticati S Meningococco, polmonite S,D (24 U(24 ore) Meningococco, sepsi S,D U (24 ore) Micobatteriosi, non tubercolare (micobatteri atipici): - ferita S - polmonare S Molluscum contagiosum S Mononucleosi infettiva S Morbillo, tutte le manifestazioni S,D DI Morso di ratto, febbre da (malattia da Streptobacillus moniliformis, malattia da Spirillum minus) S Mucormicosi S Mycoplasma, polmonite S,D DI BOZZA Pag. 27/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Nocardiosi, lesioni drenanti ed altre manifestazioni Norwalk, gastroenterite da agente (vedi S gastroenterite virale) Organismi multifarmacoresistenti (MFR), infezione o colonizzazione(13) - gastrointestinale S,C CN - respiratoria S,C CN - pneumococcica S - cute, ferita o ustione S,C Orf virus S CN Parainfluenzali, infezione da virus, respiratoria in neonati e S,C DI bambini piccoli Parotite epidemica S,D(1 4) Parvovirus B19 S,D(1 5) Pediculosi S,C U(24 ore) Pertosse S,D(1 6) Peste : - bubbonica S - polmonare S,D U ore) Plaut Vincent, angina di S Pleurodinia (vedi infezione enterovirale) Poliomielite S,C Polmonite: - Adenovirus - batterica S,D,C multifarmacoresistente (vedi organismi multifarmacoresistenti) - batterica non elencata altrove (compresa batterica S DI (72 Pag. BOZZA 28/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Gram-negativa) Burkholderia cepacia in pazienti con fibrosi cistica (CF), compresa la colonizzazione del tratto respiratorio S(17) - Chlamydia S - Haemophilus influenzae: . adulti . neonati e bambini S S,D U(24 ore) - Legionella S - meningococcica S,D U(24 ore) - micotica S - Mycoplasma (polmonite atipica primaria) S,D DI - pneumococcica multifarmacoresistente (vedi organismi multifarmacoresistenti) S - Pneumocystis carinii S(16) - Pseudomonas cepacia (vedi Burkholderia cepacia) S(17) - Staphylococcus aureus S - Streptococcus, Gruppo A: . adulti S . neonati e bambini S,D U(24 ore ) - Virale: . adulti S . neonati e bambini S,C Psittacosi (ornitosi) Rabbia S S,A(2122) Respiratorio sinciziale, infezione da virus, DI BOZZA Pag. 29/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA in neonati e bambini, ed adulti immunocompromessi S,C Reye, sindrome S Rickettsialpox (rickettsiosi vescicolare) S Rinckettsie, febbre da zecche (febbre eruttiva DI delle Montagne Rocciose, febbre tifosa da zecche) S Ritter, malattia di (sindrome stafilococcica della cute S "ustionata") Roseola infantum (esantema subitum) S Rosolia S,C(19) Rosolia congenita S,C(4) Rotavirus, infezione da (vedi gastroenterite) Salmonellosi (vedi gastroenterite) Scabbia S,C U(24 ore) Schistostomiasi (bilharziosi) S Shigellosi (vedi gastroenterite) Sifilide: - cute e mucose, comprese congenita, primaria, S secondaria - latente (terziaria) e sieropositività senza lesioni S Sindrome dello shock tossico (malattia stafilococcica) S Spirillum minus, malattia da (febbre da morso di ratto) S Sporotrichosi S Stafilococcica (Staphylococcus aureus), malattia: - cutanea, ferita o ustione . maggiore (medicazione assente o protezione insufficiente S,C al drenaggio) . minore o limitata (la medicazione copre e protegge il S drenaggio) U(24 ore) BOZZA Pag. 30/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA - enterocolite S(27) - multifarmacoresistente (vedi organismi multifarmacoresistente) S - polmonite S - sindrome della cute ustionata, necrosi epidermica tossica S - sindrome dello shock tossico S Streptobacillus moniliformis, malattia da (febbre da morso di S ratto) Streptococcica, malattia (streptococco gruppo A): - cutanea, ferita o ustione . maggiore (medicazione assente o protezione S,C insufficienteal drenaggio) U(24 ore) . minore o limitata (la medicazione copre e protegge il S drenaggio) - endometrite (sepsi puerperale) S - faringite in bambini S,D U(24 ore) - polmonite in bambini S,D U(24 ore) - scarlattina in bambini Streptococcica, malattia (streptococco gruppo B), S,D(2 U(24 8) ore) S neonatale Streptococcica, malattia (gruppo non A o non B) S - multifarmacoresistente (vedi organismi multifarmacoresistenti) Strongiloidiasi S Teniasi: - Hymenolepis nana S - Taenia solium (suina) S - altre S Tetano S Tifo esantematico, endemico ed epidemico S Pag. BOZZA 31/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA Tifoide, febbre (Salmonella typhi), (vedi gastroenterite) S,C(7)(24 ) Tigna (dermatofitosi, dermatomicosi, tricofizia) S Toxoplasmosi S Tracoma, acuto S Tratto urinario, infezioni (inclusa pielonefrite), con o senza catetere urinario S Trichinosi S Trichiuriasi S Tricomoniasi S Tubercolosi: - extrapolmonare, lesioni drenanti (incluso scrofuloderma) S - extrapolmonare, meningite S - polmonare, confermata o sospetta o malattia laringea S.A TB(20) - test cutaneo positivo senza evidenza di malattia S polmonare in corso Tularemia S Ulcera venerea (forma localizzata) S Varicella S,A (3) Vibrione paraemolitico (vedi gastroenterite) Zigomicosi (mucormicosi) S Yersinia enterocolitica, gastroenterite da (vedi gastroenterite) - localizzata in pazienti immunocompromessi, disseminata S,A,C - localizzata in pazienti normali S(10) DI(13) NOTE: 1 - vedere anche sindromi o condizioni elencate nella Tabella I; 2 - installare schermi alle finestre ed alle porte nelle aree endemiche; 3 - mantenere le precauzioni finche tutte le lesioni non hanno formato croste. Il periodo di incubazione per la varicella varia da 10 a 16 giorni, con una oscillazione da 10 a 21 giorni. Dopo l' BOZZA Pag. 32/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA esposizione impiegare immunoglobuline varicella zoster (VZIg), se opportuno dimettere il paziente suscettibile se possibile. Disponete per i pazienti suscettibili le precauzioni per via aerea, iniziando 10 giorni dopo l' esposizione e continuando fino a 21 giorni dopo l'ultima esposizione (a 28 giorni, se è stato somministrato VZIg). Le persone suscettibili non devono entrare nella stanza di pazienti in regime di isolamento, se sono disponibili operatori immuni; 4 - mettere i bambini fino ad 1 anno d'età in isolamento durante ogni ricovero, a meno che le colture nasofaringee ed urinarie siano negative per il virus dopo i 3 mesi d'età; 5 - per esame autoptico applicare le “Linee guida e norme di sicurezza da osservare in caso di riscontro autoptico su soggetti con probabile malattia di Creutzfeldt-jackob o Sindromi correlate (Sindrome di Gerstmann-StrausslerScheinker, Insonnia fatale familiare”; reperibili presso l’U.O. Anatomia Patologica. 6 - per 14 giorni di terapia antibiotica o dopo due colture negative, raccolte su campioni appropriati , prelevati a distanza di almeno 24 ore e non meno di 24 ore dopo la cessazione della terapia antibiotica; 7 - se non è possibile assegnare camera con bagno al pz. riservare un servizio igienico ad uso personale,che dovrà essere sanificato e disinfettato con soluzione di ipoclorito di sodio al 2% dopo ogni defecazione. 8 - mantenere le misure di isolamento in bambini piccoli di età inferiore a 3 anni, per la durata dell' ospedalizzazione; in bambini da 3 a 14 anni d' età, fino a 2 settimane dopo l' inizio dei sintomi; in altri, per 15 giorni dalla diagnosi, ma per non più di 1 settimana dopo la comparsa dell' ittero; 9 - per neonati partoriti per via vaginale o per taglio cesareo e se la madre ha in atto l' infezione attiva e le membrane si sono rotte da più di 4 o 6 ore; 10 - se esposti a pazienti con lesioni da Herpes zoster, anche le persone suscettibili alla varicella sono a rischio di BOZZA Pag. 33/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA sviluppare varicella; perciò, i suscettibili non dovrebbero entrare nella stanza se sono disponibili altri operatori immuni; 11 - le linee-guida per la prevenzione della polmonite nosocomiale raccomandano la sorveglianza, la vaccinazione, gli agenti antivirali e l'uso di stanze singole con pressione negativa, per quanto sia fattibile per pazienti per i quali l'influenza è sospetta o diagnosticata. Molti ospedali incontrano difficoltà logistiche e limitazioni impiantistiche fisiche, quando vengono ricoverati più pazienti con sospetto d'influenza, durante epidemie comunitarie. Se non sono disponibili abbastanza camere singole, prendere in considerazione la coorte di pazienti, o, per lo meno di evitare di condividere la stanza a pazienti ad alto rischio; 12 - i pazienti devono essere sottoposti ad esami per diagnosticare una tubercolosi polmonare in corso (attiva). Se vi è prova di ciò, sono necessarie precauzioni aggiuntive (vedi tubercolosi); 13 - batteri resistenti ritenuti di speciale significato clinico ed epidemiologico dal programma di controllo delle infezioni, basato su raccomandazioni locali, regionali o nazionali; 14 - per 9 giorni dopo l'inizio della tumefazione; 15 - mantenere le misure di isolamento per la durata dell'ospedalizzazione se si sviluppa una malattia cronica in un paziente immunocompromesso. Per pazienti con crisi aplastica transitoria o con anemia acuta, mantenere le misure di isolamento per una settimana; 16 - mantenere precauzioni fino a 5 giorni, dopo che il paziente ha iniziato una terapia antibiotica efficace; per i casi sospetti, restrizione dei contatti con soggetti suscettibili, particolarmente se si tratta di bambini di di età inferiore di 1 anno per almeno 5 giorni dall’inizio di adeguata terapia antibiotica. 17 - evitare coorti o la collocazione nella stessa camera di un paziente con fibrosi cistica (FC) che non sia infetto o colonizzato da B. cepacia. Persone con FC che visitano o assistano e non siano BOZZA Pag. 34/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA infette o colonizzate da B. cepacia possono scegliere di indossare una maschera quando si avvicinano a meno di 1 metro da un paziente colonizzato od infetto; 18 - evitare la collocazione nella stessa stanza di un paziente immunocompromesso; 19 - fino a 7 giorni dopo l'inizio dell'esantema; 20 - interrompere le misure di isolamento solo se il paziente con tubercolosi è sotto una terapia efficace, è clinicamente migliorato ed ha raccolto tre campioni negativi consecutivi di escreato in giorni diversi, o una diagnosi di tubercolosi è stata esclusa. 21 - in caso di patologia sospetta o certa informare immediatamente il personale addetto al controllo delle infezioni ospedaliere dello stabilimento ospedaliere e/o il Servizio Igiene Pubblica per le specifiche indicazioni sulla gestione del caso e l’immediato invio del paziente in strutture identificate dal Ministero della Sanità. 22 - disinfezione continua di tutti gli oggetti contaminati con saliva, liquor e, in caso di esecuzione di esame autoptico, di tessuto cerebrale del paziente. 23 - fino alla negatività di 3 coprocolture eseguite a giorni alterni dopo la guarigione clinica, di cui la prima eseguita almeno 3 giorni dopo la sospensione della terapia antimicrobica. 24 - fino alla negatività di 3 coprocolture eseguite a su campioni fecali prelevati a non meno di 24ore di distanza l’uno dall’altro e a non meno di 48 ore dalla sospensione di qualsiasi antibiotico. In caso di positività anche di un sola coprocoltura, ripetizione dell’intera procedura dopo un mese. 25 - disinfezione continua degli escreti nasali e degli oggetti da essi contaminati. 26 - fino alla negatività di 2 coprocolture eseguite a su campioni fecali prelevati a non meno di 24ore di distanza l’uno dall’altro e a non meno di 48 ore dalla sospensione di qualsiasi antibiotico. In caso di positività il soggetto, una volta dimesso, andrà sottoposto a sorveglianza sanitaria fino a negativizzazione. Pag. BOZZA 35/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 27 - utilizzare le precauzioni da contatto per bambini di età inferiore ai sei anni, con pannoloni o incontinenti, per tutta la durata della malattia. 28 -disinfezione continua di secrezioni purulente e degli oggetti da queste contaminate. Tabella 2. Sindromi cliniche e condizioni che richiedono precauzioni addizionali alle precauzioni standard per prevenire la trasmissione di patogeni epidemiologicamente importanti durante la conferma della diagnosi. Sindromi cliniche* Patogeni Potenziali ** Precauzioni empiriche DIARREA 1. Diarrea acuta di Patogeni enterici*** contatto probabile origine infettiva in paziente incontinente o con pannolino 2. Diarrea in un adulto con Clostridium difficile una storia di contatto terapia antibiotica MENINGITE Neisseria meningitidis droplet RASH O ESANTEMA GENERALIZZATO EZIOLOGICAMENTE SCONOSCIUTO BOZZA Pag. 36/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 1. Ecchimosi e petecchie Neisseria meningitidis droplet con febbre 2. Vescicola cutanea Varicella aerea/contatto 3. lesione maculo papulosa Morbillo droplet con rinite e febbre INFEZIONI RESPIRATORIE 1. Tosse, febbre, infiltrato Mycobacterium tuberculosis polmonare nel aerea lobo polmonare superiore in un paziente HIV negativo e/o a basso rischio per infezioni da HIV 2.Tosse, febbre, infiltrato Mycobacterium tuberculosis aerea polmonare in un paziente infetto da HIV o ad alto rischio 3. Tosse persistente o Bordetella pertussis droplet parossistica nei periodi di attività della pertosse 4. Infezioni respiratorie, in Virus particolare bronchioliti resp. Sinciziale Virus contatto e parainfluenzale croup in neonati o bambini piccoli MICRORGANISMI MULTIFARMACORESISTENTI 1. Storia di colonizzazione infezioni o Batteri resistenti da contatto BOZZA Pag. 37/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA microrganismi multifarmacoresistenti**** 2. Infezioni della cute, Batteri resistenti contatto delle ferite o del tratto urinario in pazienti con recente ospedalizzazione o assistenza presso un servizio sono dove prevalenti microrganismi multifarmacoresistenti INFEZIONI CUTANEE O Staphylococcus aureus DELLE FERITE contatto Streptococco Gruppo A Ascessi e drenaggi di ferite non protetti Note: * I pazienti con le sindromi cliniche o le condizioni riportate in tabella possono presentarsi con segni o sintomi atipici (es. la pertosse in neonati e in adulti può presentarsi senza tosse parossistica o grave). Il sospetto sarà guidato sia dalla prevalenza delle specifiche condizioni nella collettività, sia dal giudizio clinico. ** I microrganismi elencati nella colonna "Patogeni Potenziali" non rappresentano la diagnosi completa o più probabile, ma piuttosto che richiedono precauzioni aggiuntive oltre alle precauzioni standard, finche non potranno essere esclusi. *** Questi patogeni includono Escherichia coli enteroemorragica, Shigella, Virus Epatite A e Rotavirus. **** Batteri resistenti, ritenuti di speciale importanza clinica ed epidemiologica dal BOZZA Pag. 38/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA programma di controllo infezioni basato su raccomandazioni vigenti locali, regionali e nazionali. Bibliografia: 1) Garner J.S., RN, MN, Hospital Infection Control Practices Advisory Committe: Lineeguida per le misure di isolamento in ospedale. Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere 1997; 4(3): 121-151. 2) Moro ML.: Infezioni Ospedaliere, Prevenzione e Controllo. Centro Scientifico Editore,Torino 1993 BOZZA Pag. 39/ 39 ISTRUZIONE OPERATIVA UTILIZZO DELLE MISURE DI CIO- IA - 004 ISOLAMENTO SPECIFICHE NEL PAZIENTE CON PATOLOGIA INFETTIVA DIFFUSIVA 3) Carreri V., Lizioli A., Regione Lombardia: Misure di profilassi per esigenze di Sanità Pubblica in Regione Lombardia. 4) Ministero della Sanità: Circolare n° 4/ 13 Marzo 1998 protocollo 400.3/26/1189 del Ministero della Sanità “Misure di profilasi per esigenze di sanità pubblica”. 5) Ministero della Sanità: “Aggiornamento delle linee-guida per la gestione di soggetti con sospetta febbre emorragica da virus Ebola” Roma 1995. 6) Ministero della Sanità: Linee guida e norme di sicurezza da osservare in caso di riscontro autoptico su soggetti con probabile malattia Creutzfeldt-Jakob o sindromi correlate (sindrome di Gerstmann-Straussler-Scheinker, insonnia fatale familiare). Roma 1996