Bimestrale Numero 4 Dicembre - Gennaio 01.12.10 1 LA ONE I Z A RED EROS PAOLO GIORGIO LAURA MAURIZIA MARINA STEFANO VANESSA PIERINO BARBARA ROSALBA RAFFAELLA MORENA La redazione è a disposizione dei lettori all’indirizzo: [email protected] 6akkanto 2 SOMMARIO RICET TE oli) iovagn bara G r a B i (D AT S W NE (Di OR LAB ia uriz Ma RI O ATELIER (DI: Lucia, Sergio, Diego, Antonella) i) nell Ghi A SIC MU in) HE o Pellar C MA Stefan (Di ILI LI UT G I S CON azione lla red a de A cur NI AN PLE COM agi) ra M Lau (di le ata i N d i) ica rell mus and M a L rina Ma (Di La Befana (di Pierino Foschini) Il Presepe ( DI Giorgio Molari ) I Natali Passati ( DI Eros Zoffoli ) RI LO MOR DI PAO A I F A TOGR CA E FO OGRAFI T O F A RICERC bimestrale 3 Consigli utili A cura della redazione Albero di Natale: l’ecosoluzione Costruirlo da sè, oppure acquistare un albero fatto di materiale riciclato! Oggi vi segnaliamo alcune eco idee utili e originali per costruire un albero di Natale totalmente ecologico! C’è chi ha costruito l’albero riciclando lattine, plastica, o addirittura i RAEE (acronimo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) ma noi vi proponiamo di crearne uno con la carta di giornale! Poco prima di Natale conservate tutti i giornali, così ne avrete una buona quantità per costruire il vostro albero. Arrotolate ciascun giornale, questi andranno a formare i rami, uniteli fra loro con il nastro adesivo, continuate finchè non avrete finito. Per il tronco usate un manico di scopa (al quale attaccherete tutti i rami-rotoli con il nastro adesivo) e come base un vaso pieno di terra. Quando avrete finito, addobbatelo a piacere e mettete tante lucine! Vi diamo qualche eco dritta per gli addobbi, dovete assolutamente evitare: - la neve o i colori spray, perché nocivi per lo strato d’ozono; - gli ornamenti natalizi realizzati con materiale sintetico, come i fili d’angelo, che, prodotti con fibra di vetro, possono irritare la pelle, le mucose e le vie respiratorie; - la carta da regalo metallizzata (meglio le carte riciclate); - le candele magiche, perchè contengono nitrato di bario, velenoso. Da preferire: - addobbi creati con la paglia, legno, cera d’api e cartone; - un albero di cotone o materiale riciclato; - via libera anche agli addobbi natali realizzati con la pasta a base di sale. Alberello di cartone Noci decorative Stella di pasta di sale 4 Noi stiamo provando ad addobbare l’albero esterno con i nostri lavori con materiale riciclato, che ne dite? A noi sembra carino provateci anche voi 5 E AL AT LLI) N E DI NDR ICA MA S MU INA LA MAR (DI Stille Nacht, heilige-Nacht (notte silenziosa, notte santa)... Così comincia il più tenero dei canti natalizi. Superando ogni frontiera, Stille Nacht e, senza alcun dubbio, la più simbolica delle musiche natalizie. Era assolutamente necessario scoprire l’autore della canzone. Ludwig Controllò minuziosamente le biblioteche e percorse città, principati e regni di tutta la Germania. Nessun risultato. In Sassonia, la canzone era nota, però nessuno sapeva nulla del suo autore. “Il cacciatore di canzoni” come era stato soprannominato Ludwig, notò che lo stile della musica sembrava austriaco. Si diresse quindi a Vienna. Anche qui nuove estenuanti ricerche ma niente. Ludwig si sentiva depresso, pensò quindi che era meglio far rientro a corte. Però durante il viaggio, mentre mangiava in un osteria, avvertì fortemente il contrasto tra l’allegria del canto di un uccellino e la malinconia nella quale si sentiva sommerso. All’improvviso fece un balzo, ha bisogno di qualcosa? Gli chiese sorpreso l’oste, L’uccellino! Esclamò. l’uccellino stava cantando la misteriosa canzone della natività. Chi gliela aveva insegnata? L’oste non lo sapeva. Pressato da tante domande, il buon uomo disse che si trattava di un uccellino avuto in regalo. Un amico suo lo aveva comprato presso l’abbazia di Salisburgo. Questa potrebbe essere opera dei bambini del coro! Pensò il maestro. E siccome sapeva imitare in modo ineguagliabile il canto degli uccelli, decise di mettere in pratica una strategia molto suggestiva per scoprire chi andava insegnando agli uccellini a cantare. Alcuni giorni dopo, appostato vicino alla finestra che dava sul patio della scuola, fischiava, come se fosse un uccellino, Stille Nacht. La tattica dette i suoi risultati non appena si udì una vocina che diceva: Oh uccellino, sei tornato! E poco distante correva fuori un bambino di nove anni che rimase molto sorpreso e spaventato quando si rese conto che era caduto in una trappola. Come ti chiami? Gli chiese il professore. Fèlix Grubber, rispose il piccolo. Però invece di un castigo, il piccolo Grubber ricevette il sorriso amabile del maestro. Dove hai appreso questa canzone? Me l’ha insegnata mio padre, l’ha composta lui. Senza perdere tempo, Preisttarner si diresse a casa del bambino, che viveva in una cittadina vicina, a Ovendorf. Qui incontrò Franz Saber Grubber, anch’egli maestro di scuola. Egli aveva effettivamente composto la musica, però le parole erano di un suo amico sacerdote Josef Moor parroco della cittadina di Barran, che era morto pochi anni prima. Pieno di gioia, Preisttarner scrisse all’inviato del Re di Prussia. 6 NEWS LABORATORI (DI MAURIZIA GHINELLI) Animazione in corso Dal mese di ottobre, nel corso dell’attività di “Animazione”, con due operatori e noi tutti ragazzi del centro residenziale, abbiamo inventato una storia che rappresenteremo con disegni fatti da noi per poi formare un libro che regaleremo a Natale alle nostre famiglie. Svolgiamo questa attività ogni venerdì nella palestra della nostra sede. La palestra è molto grande, c’è il canestro, i tappeti e vari attrezzi. Nel corso della stessa attività, al lunedì, facciamo ginnastica e cioè il “risveglio muscolare” che oltre a risvegliare i muscoli, ci fa diventare più energici. Naturalmente serve attenzione, dobbiamo pensare a ciò che facciamo e non avere la testa fra le nuvole! Io faccio la ginnastica con amore e orgoglio, ci fa dimagrire qualche chilo e ci fa diventare longilinei cosi a Natale possiamo mettere dei vestiti più belli. Facciamo ginnastica con la musica e siccome la facciamo con impegno, alla sera siamo stanchi. 7 LA BEFANA (di Pierino Foschini ) Secondo la tradizione italiana la Befana fa visita ai bambini il 6 Gennaio, durante la notte dell’epifania, per riempire le calze lasciate da essi appositamente appese. Spesso la befana viene descritta come una vecchia che vola su una scopa a differenza di una strega è spesso sorridente e ha una borsa o un sacco pieno di ogni squisitezza, regali per i bambini meritevoli, ma anche di carbone per bambini che non sono stati buoni durante l’anno. L’origine di questa figura va probabilmente connessa a tradizioni agrarie pagane relative all’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Difatti rappresenta la conclusione delle festività natalizie come interregno tra la fine dell’anno solare e inizio dell’anno lunare. L’aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci con indosso abiti logori all’inizio dell’anno In quest’ottica l’uso dei doni assumerebbe un valore propiziatorio per l’anno nuovo. Secondo una versione cristianizzata i re magi diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino non riuscendo a trovare la strada chiesero informazioni ad una signora anziana malgrado le loro insistenze affinché li seguisse per fare visita al piccolo, la donna non usci di casa per accompagnarli in seguito pentitasi di non essere andata con loro dopo aver preparato un cesto di dolci usci di casa e si mise cercarli senza riuscirci cosi si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù da allora girerebbe per il mondo facendo regali a tutti bambini per farsi perdonare. “quando sono andato in piazza tre martiri su per le scale mi hanno dato un palloncino e un mappamondo a sei anni o sette anni” 8 o kkant A n i ono e sical mini s u Ri ata m uki di : n z r u o i S palco a G r l t i s e o t h a c bi al or o cam imini i dell’ n n R i n i b a d h m ale ci e I ba Music angelo. trovar o a t i u t t i u t i ven ll’Is ntarc anni a um de kanto di Sa 5 i i r o a t i k ud . ini d dall’A salone di A bamb llo e piano a d a nce mat i ra for lino, violo sica, l e u a m r t s o o vi he lor ic a L’orc uonavano are la t l o c antast s s f a a o n 10, l l u be ro molto ndo lo e o r t f a f t o s a. i E’ music raziat g a l n i a r viv mo da, ev abbia n e r e m 9 ER ATELI te) dell’ar a n i g (pa AUTORE: Lucia Alesiani AUTORE: Antonella Rinaldini TITOLO DELL’OPERA: desideri TITOLO DELL’OPERA: Natale Autore: Sergio Riccardi Autore: Diego Summa Titolo dell’opera: Dicembre Titolo dell’opera: i colori del Natale 10 in Natale 2009 Akkanto Rita veloce che ci scoprono 11 tte di: Le rice OLI VAGN A GIO R BARBA IL PRANZO DI NATALE VOL AU VENT Ingredienti: (6 persone) 200 g – mascarpone, 100 g – formaggio Edam grattuggiato, 12 – vol-au-vent, q.b. – pistacchi, pepe bianco Preparazione: Tieni il mascarpone ad ammorbidire a temperatura ambiente. Quindi lavoralo in una ciotola di terracotta, utilizzando un cucchiaio di legno, in modo da ottenere una crema uniforme. Unisci quindi il pepe bianco, quindi l’Edam grattuggiato. Continua a mescolare e bada che non si creino grumi. Quindi, lascia a riposare, e intanto fai bollire in acqua abbondante i pistacchi per meno di un minuto. Quando li avrai recuperati e scolati, pelali. Puoi passare ora a farcire i vol-au-vent con il ripieno di formaggi, senza lesinare ma evitando che siano pieni al punto di scoppiare: trova una giusta via di mezzo. Trita i pistacchi, e utilizza il trito per guarnire a pioggia i tuoi vol-au-vent. Servili quindi in unico vassoio da portata a centro tavola. LASAGNE NATALIZIE Ingredienti: (per 6 persone) 1) pasta: 1000 g - farina bianca, 10 - uova, q.b. - sale. 2) condimento: 1200 g - pomodori maturi, 100 g - burro, 25 - porri, 10 - acciughe sotto sale, q.b. - sale Preparazione: 1) Pasta: Setacciate la farina e disponetela a vulcano sul piano di lavoro. Rompete al centro le uova. Aggiungete un pizzico di sale, poi lavorate e impastate. Quando è uniforme, mettete l'impasto in un involucro pellicola trasparente, e lasciatelo riposare per quaranta minuti in luogo fresco. 2) Condimento: Scottate i pomodori in acqua bollente, e scolateli immediatamente. Spelateli, rimuovete i semi e sgocciolateli. Passateli al mixer, in modo da ottenere una salsa uniforme. Lavate i porri, rimuovetene la parte verde e le foglie esterne. Lavateli nuovamente. Tagliateli a rondelle di mezzo centimetro di spessore al massimo. Sciacquate bene le acciughe, finché non avranno perso tutto il sale. Rimuovetene la testa e la lisca centrale, poi tagliatele a pezzetti sottili. Mettete il burro in una padella e lasciatelo sciogliere a fuoco bassissimo. Quando è liquido, aggiungete i porri. Immediatamente quando sono appena appassiti (non debbono prendere colore!), aggiungete le acciughe e fate rosolare, sempre a fuoco basso. Versate la salsa di pomodoro nella padella. Aggiustate di sale, e lasciate cuocere per 30 minuti. 3) Lasagne: Mettete a bollire una pentola con molta acqua. Recuperate l'impasto, e stendetelo in una sfoglia sottile. Tagliatela in lasagne di 4 centimetri di larghezza. Salate l'acqua, e buttate le lasagne a cuocere. Scolatele al dente. Accendete il forno a 180°. In una placca da forno o in una teglia, disponetele a strati, farcendo con la salsa tra i vari strati. Mettete in forno e lasciate cuocere per 20 minuti. Servite caldissime! 12 SALMONE in Bellavista Ingredienti: (6 persone) 1 (1000 g) - salmone, 6 - uova, 1 - limone, 1 confezione - gelatina istantanea, q.b. - alloro, q.b. sale e pepe, q.b. - granelli di pepe, q.b. - maionese, q.b. - riccioli di burro. Preparazione: Preparate una pentola con abbondante acqua salata, fette di limone, granelli di pepe (non tutti, ve ne serviranno altri!), alloro. Lessate il salmone per quaranta minuti. Intanto preparate la gelatina. Fate rassodare le uova, cuocendole dieci minuti in acqua bollente. Scolate bene e disponete su un vassoio il pesce, adagiato su di un fianco. Spellatelo con delicatezza. (In alcune versioni, si lasciano delle strisce di pelle, alternandole a strisce spellate e decorate, creando un effetto "a zebra"). Spennellate la carne (solo sul fianco esposto, ovviamente!) con un terzo della gelatina. Raffreddate le uova (se sono ancora calde, mettetele sotto acqua corrente). Rimuovetene il guscio e tagliatele a fettine. Ornate il pesce con le fettine di uova sode. Aggiungete granelli di pepe, striscioline di maionese, riccioli di burro, e altro di vostro gradimento! Rivestite con la restante gelatina. Mettete in frigorifero, e lasciatelo per almeno 4 ore a solidificare. Servite! PANDORO AL MASCARPONE Ingredienti: (per 8 persone) 1 - pandoro, 250 g - mascarpone, 200 ml - latte, 150 g - zucchero, 120 g - cioccolato fondente, 40 g - farina, 5 - tuorli, q.b. - zucchero a velo Preparazione: Mettete a sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente. In un pentolino sbattete 2 tuorli con 60 g di zucchero. Una volta montati, unite latte e farina gradualmente, mescolando bene e avendo cura di schiacciare i grumi. Mescolate finché il composto non è perfettamente uniforme. Passate il pentolino sul fuoco e portate a ebollizione, sempre mescolando, lasciando che la crema si addensi. Basterà far bollire per meno di un minuto. In una ciotola, sbattete lo zucchero con i restanti tuorli. Una volta montati, unite il mascarpone, e continuate a mescolare ancora qualche minuto anche dopo che il composto sarà omogeneo. Tagliate il pandoro orizzontalmente, in modo da ottenere sei sezioni a stella. Farcite ogni strato alternando le due creme. Sovrapponete le varie stelle sfalsando le punte, in modo che una punta non coincida con quella a essa sovrapposta. Decorate ogni punta con ciuffetti delle due creme. Spolverate con lo zucchero a velo. 13 MA CHE MUSICA (di Stefano Pellarin) IN QUESTO NUMERO VOGLIO PARLARVI DI UN GRUPPO CHE SECONDO ME E’ UNO DEI PIU’ PARTICOLARI DELLA SCENA ROCK The Who sono uno storico gruppo musicale rock inglese originario di Londra, considerato tra le maggiori band Rock 'n Roll di tutti i tempi, con oltre 100 milioni di dischi venduti. Gruppo: Pete Townshend (chitarrista e autore della maggior parte delle canzoni), Roger Daltrey (voce), John Entwistle (basso elettrico) e Keith Moon (batteria). Dopo un breve periodo da portabandiera del movimento Mod inglese, gli Who raggiungono il successo nel 1965, con l'uscita dell'album My Generation, il cui omonimo brano si dimostra essere il primo inno generazionale, nonché uno dei pezzi ancor oggi più conosciuti e rappresentativi della band oltre ad essere inserito nel 2004 dalla rivista Rolling Stone all'undicesimo posto nella classifica delle 500 più importanti canzoni di tutti i tempi.Dopo la scomparsa di Keith Moon, morto nel 1978, e di John Entwistle, nel 2002, Townshend e Daltrey continuano a proporre dal vivo i loro brani più classici, accompagnati da Pino Palladino al basso e Zak Starkey (figlio di Richard, meglio conosciuto come Ringo Starr) alla batteria. Benché avessero già raggiunto una notevole fama grazie ai numerosi singoli di successo pubblicati, gli Who avevano degli obiettivi più ambiziosi, e durante gli anni la loro musica sarebbe diventata sempre più complessa, ed i testi sempre più provocatori. Townshend voleva inoltre trattare gli album degli Who come un lavoro unico, non come una serie di canzoni apparentemente non connesse tra di loro. Il primo segno di questa tendenza lo si avvertirà nell'album A Quick One del 1966. Gli Who sono stati tra i gruppi più influenti della musica rock. Con il loro approccio progressivo nella scrittura degli album ed i loro concerti emozionanti si sono confrontati molti artisti. Lo stile hard rock che hanno preso dalla scena musicale inglese è stato in grado di aprire il palcoscenico per gruppi come i Led Zeppelin e The Clash. 14 Buon compleanno (di Laura magi) BUON COMPLEANNO A: EROS TONINA RANIERI ARABELLA P.PAOLO TERESA SERGIO DEBORAH MARIA PIA NATALE Barzellette del mese Lo sai che medicina usa Babbo Natale se una renna della slitta cade e rimane a gambe all'aria? Il Voltaren. * A Natale siamo tutti più buoni. Se uno ti ruba il posto auto, non rigargli la fiancata... scrivigli Buone Feste! 15 SSATI A P I L I NATA offoli) Z s o r E (di Quando stavo insieme ai miei genitori per Natale facevo delle belle feste. Loro invece di farmi i regali, mi davano sempre i soldi, così poi potevo comprarmi quello che più mi piaceva. Prima del natale si faceva l’albero, il presepio e tutte le luci natalizie da mettere in casa, ma anche fuori. La vigilia di Natale per tradizione, si mangiava il pesce. La notte di Natale andavamo alla messa di mezzanotte nella parrocchia di San Gaudenzio con i miei genitori, Nello e Rosa e mio fratello Atos. Mi piaceva molto andare alla messa perché c’erano i ragazzi della parrocchia, che conoscevo, e che facevano i canti di Natale, suonando la chitarra. Il giorno di Natale, invece, ci incontravamo a casa mia con mio fratello e la sua famiglia e facevamo una bella mangiata preparata tutta dalla mia mamma…si che era brava!!! La mia mamma aspettava le feste per prepararci le tagliatelle, i cappelletti, il cotechino. Era una vera festa!!! Aspettavamo con ansia questo giorno e per festeggiare ancor di più, era tradizione vestirsi tutti in modo elegante. Per questa ricorrenza era usanza farsi dei regali che prima venivano messi sotto l’albero di Natale, che di solito erano regali molto costosi. Con la mia famiglia, dopo il pranzo, giocavamo a tombola, per passare dei bei momenti tutti insieme. Durante le feste, sia con i miei genitori che con i miei amici, andavamo in città a vedere gli addobbi e le luci dei negozi, ma soprattutto andavamo a vedere i diversi presepi nelle chiese di Rimini. Eros prima comunione Eros con la sua famiglia 16 Giorgio PE (di E S E R P IL Molari) IL PRESEPE IL PRESEPE MI HA SEMPRE AFFASCINATO, PER QUESTO MOTIVO HO PENSATO DI FARE QUESTA PICCOLA RICERCA STORICA LEGATA APPUNTO AL PRESEPE. La tradizione, prevalentemente italiana, risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Il primo presepio di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel museo Liberiano della basilica di santa Maria Maggiore a Roma. Il presepio è una rappresentazione ricca di simboli. Alcuni di questi provengano direttamente dal racconto evangelico. Sono riconducibili al racconto di Luca la mangiatoia, l’adorazione dei pastori e la presenza di angeli nel cielo. Altri elementi appartengono a una iconografia propria dell’arte sacra. San Giuseppe ha in genere un manto dai toni dimessi a rappresentare l’umanità. Il bue a l'asinello, simboli immancabili di ogni presepe, derivano da un'antica profezia di Isaia che dice "Il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone". Sebbene Isaia non si riferisse assolutamente alla nascita del Cristo, l'immagine dei due animali venne utilizzata comunque come simbolo degli ebrei (rappresentati dal bue) e dei pagani (rappresentati dall'asino). Il presepe in Italia Anche in Italia il presepe si differenzia, nelle varie regioni, per ovvi motivi culturali. Per lo più, quando si parla dei presepi italiani non si effettua una vera e propria distinzione dal punto di vista culturale, bensì in Italia i diversi presepi si differenziano per i diversi prodotti e materiali utilizzati per ricreare la scena della nascita del bambino Gesù. Possiamo ricordare a tal proposito il presepe genovese che si realizza con pastori in legno, il presepe pugliese che utilizza la carta pesta per realizzare il prodotto finito, il presepe siciliano realizzato con l'aggiunto di prodotti tipici siciliani come rami d'arancio e di mandarino e sul quale si utilizzano diversi materiali come corallo, madreperla ed alabastro, tutti prodotti tipici della Sicilia; ed infine non poteva mancare il famoso presepe napoletano, o partenopeo, che si caratterizza per la costruzione di pastori in terracotta. Il pastore in terracotta quasi scomparve a seguito del travolgente successo del pastore in plastica che garantiva grosse quantità e quindi prezzi bassi. Intorno al 1969 quando il pastore in terracotta sembrava esser scomparso, fu riproposto con enorme successo da un "pastoraro", Nicola De Francesco. Egli seppe recuperare le tecniche di esecuzione e riconsegnare al popolo napoletano ciò che stava per morire completamente. 17 18 Reportage Gorgonzola 2010 Premio per la miglior fotografia al festival internazionale del cinema nuovo con il film La Bohème 19 VIA DEL TIGLIO 24, 47822 SANTARCANGELO DI ROMAGNA (RN) TEL.0541.328611 FAX 0541.328612 www.akkanto.it [email protected] 20