1 - Istituto Garcia Marquez

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m Liceo Linguistico
STORIA
Riassunto del progranima·_
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Il, '200: TRIONFO DELLE GRANDI ISTITUZIONI POLITICUE
Le d,ue istituzioni politiche maggiormente rappresentative, in questo periodo, sono l'Impero ròma�o-germanico
e la Chiesa cattolico-romana. La corona imperiale è detenuta prin}.a dalla casa cl! Frm.iconia (1024--1125) e poi
- litiche più
dalla casa di aSvèvia
entrambe
delladell'impero
Germa,nia. contro
Sotto la._dinastia
��ne
le vicend�
significative,
livello(1152-1250),
europeo, :furono:
1) la lotta
il papato per
le.investiture
d�lcl.-P,O
ero (vescovi
e abati); 2) il grande scisma tra cattolici e ortodossi; 3) le crociate in Medio Oriente contro i' m'lciulm ani; 4)
l'emanazione da parte dell'impero della Costitutio defeudis (1037).
Sotto la dinastia sveva le vicende più importanti :furono: I) la prosecuzione delle crociate; 2) l'annessione
imperiale del regno nonnanno nell'Italia meridionale; 3) la lotta dell'impero coptro i Comuni (Milano, Pavia,
· ·
Genova, ecc.); 4) la lotta dell'impero e della chiesa contro le eresie.
DAI COMUNI ALLE SIGNORIE
I comuni dell'Italia centro settentrionale vissero un ruolo importante nella decadenza ·4ef dt,re poteri universali,
quello feudale e quello imperiale. Infatti, -la crescita delle attività e _della ricchezza ge�erà anche il _bisogno di
autogoverno delle città a partire dall' XI secolo, quando la ripresa economica e demogi-afica: spazza via in Europa,
e in particolare nell' Italia Centro-Settentrionale, l'economia feudale. I primi c�ntri in Italia che beneficiano della
progressiva crescita economica di questo periodo, grazie anche alla ripresa. dei traffici marittimi, sono · 1e
cosiddette città marinare: Amalfi. Pisa, Genova e Venezia. Il potere imperiale,. inoltre, a partire da Enrico IV;
comincia ad essere latitante nel-nord dello stivale, infatti le varie città, centro della ripresa economica, diventano.
dei veri e propri ·stati a ·sé, che si governano con ordinamenti repubblicani, fondati su ·consigli ·dei ciùad.ill:i è·
cariche pubbliche elettive, si appropriano inoltre delle cosiddette regalie, cioè del diritto · d� batter moneta,
riscuotere tasse, amministrare la giustizia, ecc. Queste libertà sempre più crescenti, unite ad lÌil capovolgime:nto ·
della piramide sociale, che vede al suo vertice non più i nobili feudali ma i grandi �prenditori, in una. gerar6hia ·
stabilita dalla ricchezza, portano alla nascita dei comuni dell'Italia centro settentrionaie, la cui esperienza resta:
unica nella storia, nonostante simili forme di governo si fossero formate anche in altri paesi europei. Tra i comuni
più importanti citiamo: Milano, Firenze, Siena Verona, Padova, Asti, Imola, Ferrara e tanti altri. Il comune era
cosi chiamato perché la gestione della cosa pubblica era in comune, cioè riguardava tutti cittadini (naturalmente
solo le classi economicamente e socialmente più influenti, quelle subalterne erano escluse dalio stato di diritto).
Per la prima vc;>lta si formano strutture in cui il potere non è di origine teocratica ma viene legittimato dal basso. I
comuni nascono irtiziahnente come· istituzioni oligarchiche, fino ad allargare ia base di consenso çol passare del
tempo fino al XIV secolo quando,
a causa della recessione economica, il · potere
in mano di pochi: si
· torna
·
formano le Signorie.
GLI ANGIOINI NEL REGNO MERIDIONALE E LA LORO. ESPANSIONE.
Il francese Carlo d'Angiò, assicuratosi il possesso del Regno di Napoli e Sicilia, grazie al �onsenso del papato,
inaugurò un governo duro e intransigente.. La tradizione svevo-normanna, che aveva fatto di Palermo il centro
politico e culturale del regno, fu spezzata col trasporto della capitale a Napoli,. per cui l'isola decadde per sempre
dal suo antico splendore. I fedeli àlla vecchia dinastia :furono perseguitati e spogliati dei loro feudi; i Francesi
presero i migliori possessi, invasero gli uffici pubblici, riempirono di tasse i vinti. Nel suo governo Carlo, benché
capo riconosciuto del partito guelfo in Italia (difensore della libertà della Chiesa romana), ebbe sulla Chiesa_ e sui
Comuni le stesse aspirazioni di dominio degli Svevi. Col pretesto di difendere i Guelfi, aveva assunto la signoria
onoraria di parecchi Comuni dell'Italia settentrionale e centrale, e anche di Firenze, ridivenuta guelfa. Nelle
faccende di Roma interveniva come padrone, essendosi fatto nominare senatore della città. Non bastandogli l'Italia,
Carlo volse lo sguardo all'Ungheria imparentandosi con quella Casa regnante per ereditarne i diritti; poi si diede a
sostenere in Oriente l'imperatore Baldovino II, spodestato, nella speranza di ricostruire un giorno,· a suo vantaggio,
·
l'Impero Latino.
Desideroso di riprendere la politica dei Normanni contro gli Arabi d'Africa, indusse il fratello Luigi IX, re di
Francia, a dirigere una Crociata contro Tunisi: fu un disastro, perché il re vi mori (1270); Carlo però trasse dalla
Crociata il vantaggio di grosse indennità e di un .tributo annuo. L'invadente operosità di Carh> fini per destare la
gelosia dei papi; per ciò cominciò a pericolare quel buon accordo fra il papa e Napoli, c::he era stato la causa della
fortuna rapidissima dell'Angioino. Ma ben più grave era il malcontento tra i baroni, soprattutto in Sicilia, dove,
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