Master Comet: il food è il lavoro del futuro

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Pubblicato su Territori.Coop (http://www.territori.coop.it)
14 Aprile 2014
Master Comet: il food è il lavoro del futuro
Abbiamo intervistato Andrea Fabbri Presidente del Master COMET dell’Università degli Studi di
Parma.
Cultura, Organizzazione e Marketing dell’Enogastronomia Territoriale
Abbiamo intervistato Andrea Fabbri Presidente del Master COMET dell’Università degli
Studi di Parma.
“Il Master COMET - Cultura, Organizzazione e Marketing dell’Enogastronomia Territoriale” è il
primo corso universitario dedicato allo studio del Prodotto Tipico. La redazione di Territori.Coop ha
stretto una collaborazione con la redazione del Master: un’avventura che comincia con un’intervista
al suo Presidente.
Gentile professor Fabbri, può spiegarci quando e come è nato Master Comet?
Il Master COMET – Cultura, Organizzazione e Marketing dell’Enogastronomia Territoriale è il primo
corso universitario dedicato allo studio del Prodotto Tipico. Il Master riconosciuto dal Catalogo
Interregionale di Alta Formazione nasce nell’A.A. 2011-2012 a seguito di una rigorosa progettazione
e afferisce al Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università degli Studi di Parma. Il Master
COMET si avvale di illustri figure di riferimento del settore Food & Wine. Il nostro intento è colmare
il fabbisogno di una formazione completa e al contempo specifica. Teorie, scienza e cultura
diventano strumenti di lavoro per l’équipe di corsisti. Siamo molto orgogliosi della nostra struttura
interdisciplinare, grazie alla quale gli iscritti possono ricevere le competenze necessarie per
costruire il loro profilo professionale ideale. Il Master si compone di lezioni frontali, esperienze
outdoor, seminari, laboratori, testimonianze d’impresa, incontri e tavole rotonde con esperti,
scienziati, nutrizionisti, produttori, rappresentanti politici e meeting con i grandi nomi della
ristorazione. Ci sembra necessario connettere la pianificazione di azioni di marketing innovativo e
l’organizzazione di eventi di settore alla gestione etica e sostenibile delle risorse territoriali, alla
tutela della qualità e alla valorizzazione della Cultura Enogastronomica Italiana. Per arricchire il
background delle esperienze informali degli iscritti, annualmente segnaliamo attività extra (concerti,
manifestazioni, spettacoli, mostre, sagre) che possono essere seguite e scelte in base alle personali
aspettative e agli interessi personali.
Quali sono gli obiettivi di questo percorso di studi e che tipo di figura professionale viene
formata?
Vogliamo formare futuri Food & Wine Manager, ma per noi non si tratta “solo” di questo. L’obiettivo
è quello di non banalizzare lo spessore culturale ed etico della figura manageriale. Sono convinto
che un Master, mantenendo la sua scientificità accademica, possa e debba trasmettere anche valori,
primo fra tutti il rispetto inteso come il desiderio incessante di nutrire e far crescere il proprio
spirito critico, mettendosi in dubbio e aprendosi al dialogo con gli altri. Un Master che studia
l’Enogastronomia Territoriale approfondisce le strategie con cui il nostro Paese può rafforzarsi
economicamente, ma ciò non significa rinunciare a prassi corrette da ogni punto di vista. Credo sia
fondamentale avvicinare le future generazioni alla valorizzazione delle nostre più grandi ricchezze:
la Cultura e la Biodiversità. Pertanto, per la qualifica finale dei corsisti abbiamo optato per
“Specialista in valorizzazione e gestione del Patrimonio Enogastronomico”. Si tratta di un titolo
lunghissimo che descrive il percorso in cui le competenze gestionali conformi al manager di stampo
economico si fondono con le azioni di valorizzazione intese in senso più ampio.
Alcuni partecipanti sono stranieri: che visione hanno del food italiano?
Gli stranieri sono molto attratti dalla qualità e dalla creatività del Made in Italy. Non è facile
esprimere in poche parole tutto quello che l’Italia e la sua storia rappresentano per la Cultura
Enogastronomica e per tutto il settore agroalimentare. Noi ci siamo costituiti a Parma, una delle
capitali italiane del Gusto, circondata da uno splendido territorio rurale, la Food Valley, dove sono
nati prodotti tipici di fama mondiale. Parma è anche sede dell’EFSA (European Food Safety Agency)
e del SSICA (Stazione Sperimentale Industria Conserve Alimentari). Il grande afflusso di studenti
italiani e stranieri che raggiungono ogni anno la nostra Facoltà e il nostro Dipartimento ci conferma
il valore del terroir italiano.
Avete partnership nazionali?
Ovviamente sì. Abbiamo istituito anche un gruppo di lavoro in cui Aziende, Enti e Associazioni
collaborano con i docenti per progetti innovativi; si chiama MASTER COMET CLUB o MCC e si
occupa principalmente di Project Work, Stage, Workshop, Eventi ed esperienze formative di vario
genere. Le aziende e gli enti selezionati per gli Stage possono richiedere un progetto personalizzato,
segnalando le attività che ritengono più opportune per lo sviluppo della loro realtà.
Attività teoriche si affiancano a laboratori e percorsi enogastronomici: quanto è
importante scoprire le realtà produttive italiane?
Una nostra necessità è avvicinare gli studenti ai processi produttivi, ai luoghi di produzione, ai
produttori e non solo al prodotto. Le esperienze sul campo, i laboratori e le visite outdoor ci danno
l’opportunità di dar voce ai piccoli grandi protagonisti del settore.
Secondo lei, qual è il futuro del food italiano: saremo esportatori di eccellenze
enogastronomiche o di pratiche?
Credo che tramite l’impegno possiamo consolidarci anche come esportatori di pratiche corrette. Lo
status internazionale del Made in Italy, in gran parte legato proprio al cibo e alla cucina, offre
enormi spazi di espansione. Oltre alla qualità dei prodotti possiamo esportare anche i valori con cui
li produciamo: è fondamentale formare una generazione di giovani esperti del settore in grado di
trasmettere la Cultura enogastronomica e di informare correttamente produttori e consumatori.
Che ruolo giocano le storie dei prodotti locali nella scelta del consumatore? Quanto peso
viene dato allo storytelling del food nel vostro percorso di studi?
I prodotti locali sono emblema della storia di un luogo e delle sue caratteristiche naturali, delle
persone che lo popolano, dei loro valori e delle loro tradizioni. Per la vastità del campo in questione,
raccontare questa storia non è facile. Lo storytelling è uno strumento ormai consolidato. Noi lo
utilizziamo molto nella sua accezione testuale, ma puntiamo anche sul racconto per immagini e
dall’anno scorso abbiamo iniziato una nuova avventura che prevede l’organizzazione di itinerari
turistici esperienziali. Il progetto Sentieri Aperti, ad esempio, è dedicato al turismo enogastronomico
in chiave sostenibile ed esperienziale. L’idea germinale ci è venuta osservando che, se si vogliono
conoscere i prodotti locali, non è sufficiente acquistarli o assaggiarli. Non si può trattare solo di un
banale “mordi e fuggi”. Il turismo enogastronomico, inteso come pratica colta e ragionata attraverso
cui si entra in contatto con la cultura di un territorio, occupa infatti un posto privilegiato nella
narrazione e nella conoscenza dei prodotti. Penso che creando nuove dinamiche turistiche si possano
incrementare la tutela dell’ambiente e del territorio, la conservazione della cultura e delle tradizioni
rurali.
Per questo tra il nostro Master e Territori.Coop è stato amore a prima vista. I Prodotti di Origine
Raccontata vengono selezionati secondo un criterio di condivisione e non di esclusione. Questo è
veramente fondamentale. Dar voce ai produttori, trasmettere esperienze concrete e testimonianze
reali significa riconoscere il valore identitario della Cultura Enogastronomica. I prodotti locali non
sono solo oggetti: sono molto di più, sono veri e propri ambasciatori territoriali e dietro di loro ci
sono le storie delle persone che li producono ogni giorno.
Rubrica prodotta grazie al contributo dei corsisti del Master “COMET - Cultura, Organizzazione e
Marketing dell’Enogastronomia Territoriale” [1]
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Links
[1] http://www.mastercomet.unipr.it/
[2] http://www.territori.coop.it/da-parma%E2%80%93food-valley-sannio%E2%80%93wine-valley
[3] http://www.territori.coop.it/territori/parma-food-valley-cresce-il-sistema-dei-musei
[4]
http://www.territori.coop.it/territori/il-pastizz-di-rotondella-tutto-il-sapore-della-lucania-una-mezzalu
na-di-grano-duro
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