Radio Gioventù, una radio che si dà le arie

Radio Gioventù, una radio che
si dà le arie
Di Valentino Salvatore
In vista delle ormai imminenti celebrazioni per i 150 anni
dell’Unità d’Italia, il Ministero della Gioventù, ha avviato
un progetto per rilanciare uno dei maggiori vanti della nostra
cultura nazionale
in tutto il mondo: l’opera lirica. Per
farlo si è pensato ad un modo che riuscisse a coinvolgere le
nuove generazioni utilizzando le tecnologie e i linguaggi
moderni, in chiave originale.
Da questa esigenza è nato il progetto “That’s Opera Talent”,
concorso lirico frutto della sinergia tra il Ministro della
Gioventù Giorgia Meloni, la storica editrice Ricordi & C. e la
Fondazione Festival Pucciniano. “That’s Opera Talent” si
rivolge a tutti i giovani talenti lirici italiani o che
potrebbero esser tali: basta registrare un provino sulle basi
di alcune delle più note arie messe a disposizione, per
vederlo pubblicato sul canale YouTube ad esso dedicato.
Si tratta del primo esperimento di casting on line che ha
avuto il patrocinio di un ministero e si sta rivelando un
successo: sia per i contatti, sia per la qualità degli artisti
in erba. I visitatori del sito ormai hanno superato il milione
e 700 mila e la scadenza del concorso è stata prorogata al 28
maggio.
Per i primi 10 vincitori del talent, la possibilità di
recitare nella Madama Butterfly durante la 56° edizione del
Festival Puccini 2010, in programma a Torre del Lago dal 16
luglio al 22 agosto.
Questa settimana il ministro Meloni e il giornalista Pierluigi
Diaco hanno presentato il progetto proprio su Radio Gioventù,
con l’intervento di un ospite e testimonial d’eccezione, uno
dei più prolifici e poliedrici cantautori italiani: Lucio
Dalla. Il ministro si è preoccupato soprattutto di trasmettere
ai giovani la passione per il melodramma, “una delle più
grandi specificità italiane”. Per farlo, ha proseguito, si è
provato ad utilizzare “degli strumenti innovativi” come
Youtube e la multimedialità, poiché l’opera “rischia di essere
un po’ indigesta per le nuove generazioni”.
L’amministratore delegato di Ricordi, Tino Cennamo,
intervenuto durante la trasmissione e tra i fautori del
progetto, ha affermato che l’idea di “That’s Opera Talent”
intende “popolarizzare l’opera al di là della programmazione
musicale” dei teatri. L’esigenza è quella di allargarne la
diffusione anche a fasce giovani e “a strati nuovi di
potenziali utenti”, dato che “in realtà pochi conoscono l’arte
di fare musica”.
Ricordi,
attingendo
dallo
sterminato
e
preziosissimo
materiale d’archivio, ha promosso mostre in tutto il mondo per
far conoscere l’opera lirica italiana. Partiture originarie
dei compositori, bozzetti, lavori preparatori e altra
documentazione inestimabile sono stati esposti in città come
Bruxelles, Pechino, Milano.
Ospite d’onore durante durante la puntata, Lucio Dalla,
recentemente tornato sul palco con Francesco De Gregori a
trent’anni di distanza da Banana Repubblic, dasempre
appassionato di musica lirica, tanto da aver diretto una
personale riedizione della Tosca.
Il cantautore bolognese si è detto entusiasta del “benedetto
tentativo di divulgazione della nostra musica”. Riferendosi
non solo al melodramma ma anche alla canzone napoletana, Dalla
li ha definiti “epicentro della nostra circolazione
animistica”, perché “noi veniamo da lì”. Ma non solo noi, ha
precisato: “tutti i più grandi fenomeni musicali del mondo
hanno preso dal nostro”.
Ha citato gli U2 ma anche la musica nera, “che in qualche modo
se non hanno saccheggiato si sono ispirati al nostro
melodramma, anche come organizzazione della tragedy, come
intensità della funzione drammaturgica nella musica”. Dalla si
è prestato volentieri come testimonial per il progetto
patrocinato dal ministero, auspicando una “popolarizzazione”
del melodramma, dato che la sua radice “è il popolo, non
l’élite”.
Il ministro Meloni ha ribadito l’importanza di recuperare
l’identità italiana e di trasmetterla con strumenti innovativi
a beneficio dei giovani, proponendo l’opera come “colonna
sonora” per i 150 anni dell’Unità.
“Basta che non siano solo le bandiere a sventolare, ma le
nostre coscienze”, ha rimarcato Lucio Dalla, secondo il quale
è necessario un recupero non solo storico ma anche “emotivo”
dell’identità italiana. Recupero che può trovare proprio
nell’arte e in particolare nella musica un grande alleato,
capace di smuovere i sentimenti e gli umori più profondi. “Non
è cambiato tanto il mondo dalla tragedia greca o da
Shakespeare” ha continuato Dalla, “i grandi che hanno cantato
o scritto del mondo sono ancora capaci di suscitare per 2000
anni ancora le stesse emozioni”.
Leggendo Omero, ma anche ascoltando la Tosca, Madama
Butterfly, o la canzone napoletana di Salvatore Di Giacomo, ha
confessato il nostro, “mi viene la pelle d’oca anche adesso”.
La coscienza di essere italiani, conclude il cantante,
“significa non tanto andare a fare sfilate con le bandiere, ma
prendere consapevolezza di tutto il nostro patrimonio
culturale e artistico”.