STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE Il progetto della "Amalfitana" strada di collegamento della viabilità interna con la S.S. 163 km 32+500 e parcheggi pertinenziali annessi ha come scopo il potenziamento della viabilità interna, attraverso il collegamento diretto dalla predetta S.S. 163 Amalfitana, con la zona interna del comune di Minori e più precisamente con via Cesare Carola, conseguendo quindi un più agevole e sicuro flusso veicolare e garantendo altresì una via di fuga nel caso di colate di fango al manifestarsi di eventi alluvionali. Inoltre, annessi alla realizzazione della bretella vi i parcheggi pertinenziali interrati, in modo da snellire il parcamento delle autovetture lungo le vie comunali. Tale bretella di collegamento nella sua configurazione ambientale essendo di non rilevante dimensione (circa 190 ml) è stata “integrata“nel contesto paesaggistico e territoriale. La realizzazione sia della strada che dei parcheggi interrati pertinenziali, dovrà, necessariamente, per motivi di sicurezza, essere anticipata da opere di mitigazione del rischio idrogeologico da svolgersi anche nelle aree a monte delle realizzande opere, trovandosi l'area compresa tra la sponda dx del torrente Rheginna e la parte bassa del caseggiato "Monte". Più specificamente si evidenzia che: a) è stata verificata la compatibilità dell’intervento con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici sia a carattere generale che settoriale. Rispetto alle strumentazioni urbanistiche esistenti risulta compatibile con la normativa urbanistica e con le previsioni del P.R.G., ancorché non adeguato al P.U.T., nonché con le previsioni del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino competente, in merito al Rischio Frane e Rischio Idraulico; b) trattandosi di una bretella viaria di circa 190 ml, la stessa costituirà un elemento imprescindibile per un incisivo miglioramento della mobilità del Comune di Minori, si può senz’altro affermare: • che nella fase di esercizio in cui verrà utilizzata, tale arteria viaria non potrà che apportare vantaggi alla collettività e produrre positivi effetti alla comunità locale e di quartiere in cui è integrata; • a tal uopo si ribadisce che la realizzazione della bretella consentirà un più agevole e sicuro flusso veicolare nonché garantirà una sicura via di fuga in caso di eventi alluvionali; c) la verifica delle norme di tutela ambientale è pienamente soddisfatta tenuto conto che il tracciato della bretella, data la natura orografica del sito a margine della riva dx idraulica del torrente “Rheginna Minor”, si sviluppa, partendo dal tornante della S.S. 163 al Km 32+500, immettendosi mediante un adeguato invito dalla statale e mantenendosi di fianco alla sponda del fiume, in modo da raccordarsi altimetricamente alla gradinata di via Monte già Gradoni. Successivamente il tracciato si discosta dalla sponda del torrente per immettersi in galleria ed attraversare la collinetta, di cui il fronte lungo il fiume è in pericolo di frana e su cui insiste un fabbricato, per giungere in prossimità della via Salita Monte e quindi raccordarsi alla via carrabile Cesare Carola. Per quanto concerne la costruzione di parcheggi pertinenziali interrati, questi saranno ricavati al di sotto dei terrazzamenti esistenti, in prossimità degli accessi a sud ed a nord della bretella. A sud è prevista la realizzazione di 5 livelli interrati, a cui si ha accesso dalla bretella che funge anche da rampa ed in cui sono previsti 56 posti auto. A nord, avendo a disposizione una superficie terrazzata maggiore, attraverso la costruzione di 7 livelli interrati, sono previsti 184 box auto ai quali si ha accesso da via C.Carola. La struttura delle due costruzioni, sia a sud che a nord, sarà in cemento armato, e sarà preceduta dalla realizzazione di una adeguata palificata perimetrale, in modo da non provocare cedimenti alle zone edificate limitrofe. La fondazione sarà formata da un unica platea e gli orizzontamenti saranno composti da solette piena, mentre la struttura verticale sarà formata da pilastri e setti in c.a. Tutte le strutture, saranno conformi sia alle norme tecniche sulle costruzioni che alle norme in materia di sicurezza antincendio. Inoltre, al fine di garantire un corretto inserimento paesaggistico, a lavori ultimati, saranno riconfigurati i terrazzamenti preesistenti con la piantumazione delle colture attualmente presenti. Tutti i criteri tecnici adottati sono rispondenti alle normative vigenti, per quanto concerne le opere paesaggistiche, murarie, strutturali, impiantistiche illuminotecniche e di arredo. L’intervento finalizzato alla realizzazione della strada di collegamento della viabilità interna con la S.S. 163 Amalfitana e parcheggi pertinenziali annessi, oltre ad essere nelle previsioni di piano è necessaria alla più generale opera di riqualificazione dell'area, alla realizzazione di una sicura e agevole via di fuga in caso di colata manifestarsi di eventi alluvionali, di fango al alle esigenze della collettività ponendosi come ulteriore attrattore di interessi turistici, culturali e ricreativi del Comune di Minori. COMUNE DI MINORI Provincia di Salerno RELAZIONE PAESAGGISTICA (di cui all’art. 1 del D.P.C.M. del 12/12/05, art. 159 e 146 del Codice Beni Culturali e Paesaggio ex d.Lvo 22/01/04 n° 42 1. RICHIEDENTE: Ufficio Tecnico Comunale di Minori (SA) Persona fisica Società Ente Impresa 2. TIPOLOGIA DELL’OPERA E/O DELL’INTERVENTO: REALIZZAZIONE DI UNA STRADA DI COLLEGAMENTO DELLA VIABILITÀ INTERNA, CON ACCESSO DALLA S.S. 163 AMALFITANA, E DI PARCHEGGI PERTINENZIALI ANNESSI 3. OPERA CORRELATA A: edificio area di pertinenza o intorno dell’edificio lotto di terreno strade, corsi d’acqua territorio aperto 4. CARATTERE DELL’INTERVENTO: temporaneo o stagionale permanente: a) fisso b) rimovibile 5.a DESTINAZIONE D’USO del manufatto esistente o dell’area interessata (se edificio o area di pertinenza) residenziale turistico-ricettiva industriale/artigianale agricola commerciale direzionale altro 5.b USO ATTUALE DEL SUOLO (se lotto di terreno) urbano agricolo naturale non coltivato altro boscato 6. CONTESTO PAESAGGISTICO DELL’INTERVENTO E/O DELL’OPERA: centro storico area urbana area periurbana territorio agricolo insediamento sparso insediamento agricolo area naturale 7. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO: costa (bassa/alta) ambito lacustre/vallivo pianura versante (collinare) altopiano/promontorio terrazzamento 1 8. UBICAZIONE DELL’OPERA E/O DELL’INTERVENTO: a) estratto stradario con indicazione precisa dell’area di intervento AREA OGGETTO DI INTERVENTO (Fonte: Google Earth) Segue in allegato la restante cartografia richiesta, ovvero: b) - Stralcio Aerofotogrammetrico c) - Stralcio del P.U.T. (L.R. 35/87) c) - Stralcio del P.R.G. (non adeguato al P.U.T.) d) - Stralcio Planimetrico Catastale (riportato nella TAV. 3) e) - Stralcio del Parco Regionale dei Monti Lattari f) - Stralcio Carta del Rischio da frana dell’Autorità di Bacino destra Sele g) - Stralcio Carta del Rischio da colata dell’Autorità di Bacino destra Sele h) - Foto satellitari 9. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Si rimanda alla TAV. 3 del progetto preliminare. 2 10. ANALISI DEL CONTESTO PAESAGGISTICO DEI LUOGHI IN CUI SI INSERISCE L’INTERVENTO: L’area oggetto di intervento, caratterizzata da piazzole agricole terrazzate e da caseggiati di edilizia minore anche di antica costruzione, risulta racchiusa tra la sponda Dx del Torrente Reghina Minor e la parte bassa del caseggiato “Monte”. Tale contesto è definito da quei valori paesistici ed ambientali prodotti dal secolare rapporto dialettico tra terra e mare in cui riescono a distinguersi le componenti di natura antropica e gli elementi naturali che realizzano dei sistemi tipologici di forte caratterizzazione locale. 1. Descrizione degli elementi morfologico-strutturali e degli elementi vedutistici Il versante meridionale della penisola Sorrentino-Amalfitana è dominato dai Monti Lattari ed è contraddistinto da una bastionata rocciosa, interrotta frequentemente da grandi valloni, e da un litorale caratterizzato da elevate falesie. La struttura geo-morfologica del territorio è costituita prevalentemente da pareti ripide e scoscese di roccia calcarea e dolomie coperte da uno strato superficiale di materiale sciolto di natura alluvionale e piroclastica. Dal punto di vista idrogeologico il territorio è caratterizzato da numerose incisioni in superficie e da un’elevata fratturazione e permeabilità delle formazioni litoidi che consentono un complesso reticolo idrografico e determinano un buon serbatoio idrico in profondità. La conformazione orografica ed altimetrica del territorio, e la disposizione dei monti, a corridoio tra il mare e l’interno, determinano un particolare fenomeno meteorologico che favorisce un microclima continentale che provoca improvvise ed abbondanti precipitazioni anche a carattere alluvionale, con notevoli rischi per l’assetto idrogeologico talvolta aggravato dalla discontinuità tra la copertura superficiale sciolta e la struttura calcarea sottostante. Il paesaggio vegetazionale naturale è quello tipico della macchia mediterranea (corbezzolo, mirto o mortella, lentisco, erica, ginestra, ecc. ) che dal mare cede poi il passo ad estese aree boschive alle quote più alte dove, a seconda dell'esposizione e dell'altitudine, si registra la presenza del pino d’Aleppo, di castagni, di lecci e di faggi con un sottobosco ricco di ciclamini, fragole e funghi mentre su dirupi più scoscesi si incontrano la sabina e la palma nana. La zona è anche ricca di valloni e ruscelli e si osservano quindi essenze e specie legate ad ambienti umidi (come, per esempio, le felci). Molteplice la fauna: tra i mammiferi si osservano la volpe, la faina, l'arvicola rossastra, la lepre, il coniglio selvatico, mentre tra l'avifauna vanno annoverate interessantissime specie di falconiformi tra cui quelli nidificanti come la poiana, il gheppio e il falco pellegrino, oppure il falco pescatore ed il grillaio che vi transitano, invece, solo durante il passo. Tra le tante altre specie di uccelli si segnalano la quaglia, la tortora, il rondone alpino e il tordo, il corvo imperiale e molti silfidi. Tra i rettili, oltre la biscia dal collare e il biacco, vanno segnalate alcune sottospecie di lucertola sicula, presenti inoltre il ramarro ed il geco. 3 Le caratteristiche tipologiche, funzionali e formali del sistema insediativo si configurano in una struttura territoriale ed urbana con effetti sul piano delle immagini assai ricorrenti: le marine si adagiano in valloni stretti e profondi, gli abitati si inerpicano sui pendii in piccoli nuclei serrati o in insiemi di case sparse circondate da terrazzamenti coltivati a vigneti ed agrumeti. Tale contesto paesaggistico rappresenta uno dei pochi superstiti sistemi urbanistico-edilizi storici in cui riescono a vedersi nei loro mutui rapporti d’integrazione le componenti di natura urbanistica, quelle dovute all’uso del suolo, le strutture di difesa, la rete viaria (caratteristica la fitta rete di percorsi pedonali gradonati) e le opere idrauliche anche quelle dei canali di irrigazione. Il valore estetico-ambientale determinato dalle masse edilizie, dalla loro disposizione plano-altimetrica, dai loro caratteri specifici (colore, coperture, manufatti tipici della cultura locale), dai fattori di posizione e di morfologia, configurano dei valori prospettici d’insieme che possono assumere importanza particolare per l’inserimento entro scenari naturali o per la loro visibilità ad ampio raggio. Un peculiare e prevalente elemento distintivo del paesaggio rurale amalfitano è costituito dai terrazzamenti che disegnano gran parte delle aree agricole più acclivi e che si svilupparono soprattutto con l’introduzione degli agrumi intorno al XIII secolo. Questa particolare sistemazione permetteva di sfruttare anche le superfici più scoscese consentendo all’espansione agricola (colture ortalizie che si alternano nei tratti più accessibili a quelle degli agrumi, della vite e dell’olivo) di superare l’ostacolo costituito dalla natura impervia dei luoghi. Gli aspetti geo-morfologici, le risorse boschive, la disponibilità d’energia idraulica ed il ruolo svolto dal mare per l’approvvigionamento delle materie prime sono stati fondamentali per lo sviluppo della produzione economica legata alla trasformazione dei prodotti stessi (mulini, cartiere, ferriere, ecc.). Gli antichi opifici allo stato attuale rappresentano per lo più significativi esempi di archeologia industriale ad eccezione di alcune trasformazioni che ne hanno segnato una riconversione funzionale. 2. Le attività umane e di pressione Le aree costiere sono state interessate, nel corso dell’ultimo quarantennio, dall’incremento delle aree urbanizzate come effetto dell’elevata pressione turistica, insediativa e infrastrutturale, inoltre, presentano rilevanti aspetti di sensibilità e vulnerabilità nei confronti di molteplici processi degradativi (intrusione del cuneo salino, subsidenza, erosione dei litorali, stabilità delle falesie e dei versanti costieri) la cui incidenza è intensificata dal livello notevole di pressione antropica determinata dall’intensificarsi dei flussi turistici a fronte del calo demografico e dell’abbandono delle aree marginali ed agricole. 3. Descrizione sintetica delle principali vicende storiche dei luoghi (Fonte: Centro di Storia e Cultura "Pompeo Troiano") Lo splendore della Costiera Amalfitana risale al I secolo d.C. quando l'aristocrazia romana fece costruire le prime abitazioni (le famose ville romane) nella zona, tuttavia la villa di età romana rinvenuta anche a Minori, non giustifica l’ipotesi, più volte avanzata in passato, circa l’esistenza di un 4 centro abitato riconducibile al I secolo d.C. Con la crisi della società romana, la villa di Minori, venne infatti gradualmente abbandonata e sommersa dal materiale alluvionale portato a valle dalle piene del fiume Reginna. Recenti acquisizioni storiografiche, portano invece a far ritenere che la fondazione delle più antiche città della costa d’Amalfi sia stata preceduta dalla formazione di piccoli agglomerati urbani sorti nelle zone collinari dei Monti Lattari, quale territorio facilmente difendibile dalle incursioni degli eserciti barbari, e che solo successivamente, con la il cessare di tale minaccia, si registrò un graduale spostamento dei centri urbani verso la costa. Per la città di Minori tale fenomeno fu sicuramente favorito dalla costruzione di una prima chiesa eretta nel VII secolo d.C. in onore della Vergine e Martire siciliana Trofimena, che facilitò un graduale spostamento del centro urbano verso il litorale e nei pressi dell’edificio ecclesiastico. Il privilegio di conservare il corpo di S. Trofimena, prima protettrice del Ducato Amalfitano, rappresentò l’elemento principale che determinò l’elevazione a diocesi nel 987 e l’inizio di un graduale e significativo sviluppo urbano. Diverse, inoltre, sono state le ipotesi sull’origine del toponimo Reginna, tra queste la più accreditata è quella di Pompeo Troiano, che traduce il toponimo greco in frattura o valle, con un chiaro riferimento alla conformazione orografica della città. L’aggettivo Minor fu introdotto per differenziarla dalla vicina e più estesa Maiori. Il modello topografico di Minori coincideva con quello degli altri centri della Costa: un centro urbano più densamente popolato intorno al quale si svilupparono alcuni piccoli villaggi rurali. L’elemento architettonico che contraddistinse questi nuclei extramoenia sotto il profilo abitativo e produttivo fu il casale: edificio colonico costituito da vani abitabili e dotato di cantine, stalle, corte centrale e possedimenti terrieri. Come nelle altre città della costa di origine medievale, il territorio della città di Minori era diviso in tre aree: quella marittima, quella agricola e quella urbana. L’area marittima si estendeva lungo il litorale, coincideva in gran parte con l’arenile ed era caratterizzata da una serie di strutture, come gli scaria, installati per permettere l’attracco delle imbarcazioni, e dalla presenza di diverse botteghe attive nella pratica della mercatura. L’area agricola, organizzata in terrazzamenti, occupava le zone interne e collinari: uno dei villaggi più antichi di Minori è sicuramente Villamena, il cui paesaggio non è mutato molto rispetto al medioevo. Sulle pendici collinari ad ovest, al confine col territorio di Ravello sorge la località Auriola, mentre sul versante opposto la località San Gineto, in una posizione più elevata rispetto al centro urbano, caratterizzata da casali attivi nella produzione agricola e nell’allevamento del bestiame. Nella zona interna sorge l’antico villaggio di Forcella, un tempo densamente abitato, come dimostra la documentazione medievale e il ricordo della presenza di antichi edifici di culto., primo fra tutti la chiesa di S. Sebastiano, la chiesa di S. Nicola a Forcella, che nel corso del Seicento fu adibito a convento e che ancora oggi sovrasta il centro urbano. Sulle pendici del colle ad est sorgeva la località Minoli, caratterizzata dalla chiesa dell’Annunziata, di cui resta il campanile di stile arabo-bizantino risalente all’XI secolo. Sulla stessa collina, ma più a oriente sorge il villaggio di Torre, il cui toponimo 5 deriva dalla presenza di una piccola fortificazione, di cui purtroppo non si riscontra traccia, risalente al tempo del Ducato indipendente (839-1131). Il centro urbano, infine, era caratterizzato dalla presenza della Platea Publica, che fino alla fine dell’età moderna ospitava sia la residenza vescovile, sia le residenze delle famiglie nobili. Nelle vicinanze della piazza erano attive diverse botteghe per la vendita al dettaglio dei prodotti tipici della zona. L’elemento architettonico tipico del centro urbano era la domus, una struttura di almeno tre piani, spesso circondata da orti e giardini. 11. LIVELLI DI TUTELA OPERANTI NEL CONTESTO PAESAGGISTICO: 11.a ESTREMI DEL PROVVEDIMENTO MINISTERIALE O REGIONALE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL VINCOLO PER IMMOBILI O AREE DICHIARATE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO (art. 136 - 141 - 157 Dlgs 42/04 e ss.mm.ii): cose immobili ville complessi di cose immobili bellezze panoramiche giardini parchi Estremi del provvedimento di tutela e motivazioni in esso indicate: D.M. 8/10/1960 - G.U. n. 258 del 20.10.1960 “Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’intero territorio del Comune di Minori (Sa)”. Provvedimento: riconosciuto che il territorio predetto ha notevole interesse pubblico perché oltre a formare dei quadri naturali di non comune bellezza panoramica aventi anche un valore estetico e tradizionale, offre dei punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può godere lo spettacolo di quelle bellezze, ed è quindi sottoposto a tutte le disposizioni contenute nella legge 29.06.1939 n°1947. 11.b PRESENZA DI AREE TUTELATE PER LEGGE (art. 142 del D.Lgs. 42/04 e ss.mm.ii.): territori costieri territori contermini ai laghi fiumi, montagne ghiacciai e circhi glaciali parchi e riserve torrenti, corsi d’acqua territori coperti da foreste e boschi università agrarie e usi civici zone umide zone di interesse archeologico vulcani L’area in oggetto appartiene alla zona C “Area di Riserva Controllata” del Parco Regionale dei Monti Lattari, istituito con D.G.R.C. n. 2777/2003. Ciascuna zona viene sottoposta ad un particolare regime di tutela in relazione ai valori naturalistici, ecologici, geomorfologici ed ambientali delle rispettive aree, nonché in rapporto agli usi delle popolazioni locali ed alle situazioni socio-economiche presenti. In relazione alla specifica disciplina normativa l’intervento risulta essere ammissibile ai sensi dell’art. 2 delle Norme Generali di Salvaguardia. 11.c PRESENZA NELLE VICINANZE DEL LUOGO DI INTERVENTO DI BENI CULTURALI TUTELATI AI SENSI DELLA PARTE II DEL D.Lgs.42/04: Nell’area in cui ricade l’intervento di progetto non è presente alcun bene culturale tutelato ai sensi della seconda parte del Codice dei beni culturali e del paesaggio. 6 11.d LA TUTELA NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Il PTR attraverso gli Ambiti di paesaggio identifica i caratteri salienti dei paesaggi campani che, a livello regionale, vengono distinti per grandi tipologie di risorse e di beni a cui corrispondono politiche differenziate, articolabili in strategie ed indirizzi, orientate ad una forma di tutela attiva relazionata ai Sistemi territoriali di sviluppo (STS). Il territorio in esame, appartenente al STS Paesistico-Culturale-Ambientale, viene classificato tipologicamente come territorio rurale di fascia costiera con carattere prevalentemente integro. da “PTR - Piano Territoriale Regionale - Linee Guida per il Paesaggio” La fascia costiera costituisce una risorsa chiave per i processi di sviluppo locale e per il mantenimento degli equilibri ecologici, ambientali e socio economici a scala regionale, in quanto nella sua complessa articolazione, costituisce un sistema ecologico, territoriale e paesaggistico unitario, con valenza di bene comune del quale è necessario salvaguardare gli equilibri ambientali, le multifunzionalità e le possibilità di accesso e fruizione pubblica. Questo paesaggio costiero è caratterizzato da un’intima fusione tra elementi del territorio rurale ed insediamento, con i terrazzamenti e i ciglionamenti agricoli, le terre murate, gli orti ed i giardini interclusi che costituiscono parte integrante, con i sistemi di drenaggio e le percorrenze, del tessuto insediativo, in un delicatissimo equilibrio di volumi costruiti, terrapieni, colture agrarie, vegetazione ornamentale e spontanea, masse rocciose. L’azione di precisazione, demandata a livello provinciale attraverso il PTCP, deve garantire per la Costiera Amalfitana le relazioni visive e funzionali intercorrenti tra centri storici, emergenze storicoarchitettoniche e archeologiche, giardini e tessuto agricolo, con particolare riferimento ai campi terrazzati e al regime delle acque, attraverso la conservazione delle aree libere, il mantenimento e il recupero dei terrazzamenti e dei sistemi di raccolta e distribuzione delle acque, rimarcando la continuità esistente tra spazi rurali e spazi urbani, l’infittimento della rete dei percorsi storici recuperati in chiave fruitiva, anche con aste di percorsi pedonali per agevolare una fruizione “verticale” dell’ambito, la valorizzazione delle architetture rurali e degli opifici a energia idraulica (mulini, cartiere etc.), la mitigazione degli impatti visivi. Il PTCP di Salerno ha individuato le aree tutelate per legge ed ha accolto senza riserve, nella sua interezza, il PUT dell’area sorrentino-amalfitana, che con L.R. n. 35/87 doveva essere recepito dai comuni interessati attraverso l’adeguamento dei propri strumenti di pianificazione urbanistica. Il territorio in oggetto, risulta appartenente al Parco Regionale dei Monti Lattari, e comunque paesaggio di alto valore ambientale e culturale in quanto fascia costiera per una profondità dalla battigia di 5.000 metri, mentre il P.R.G. non dà indicazioni in quanto seppur approvato è inefficace in quanto non adeguato al P.U.T. Ad ogni modo ai fini urbanistici l’area d’intervento ricade: in zona C “Area di Riserva Controllata” del Parco Regionale dei Monti Lattari, istituito con D.G.R.C. n. 2777/2003. L’intervento risulta essere ammissibile secondo l’art. 2 delle Norme Generali di Salvaguardia; in Zona Territoriale Omogenea di Tipo “2” – Tutela degli insediamenti antichi accentrati – e in Zona Territoriale Omogenea di Tipo “4” – riqualificazione insediativa ed ambientale di 1° grado – del P.U.T. dell’Area Sorrentino – Amalfitana approvato con L.R. 35/87. Le opere a 7 farsi rientrano tra quelle previste dall'art.17 e dal Titolo IV della medesima legge; in zona F – attrezzature di interesse comune - del P.R.G. Del Comune di Minori approvato con decreto della Comunità Montana penisola amalfitana, n°1 prot. n° 1755 del 5 agosto 1987, pubblicato sul B.U.R.C. n° 49 del 14 sett. 1987 ma non adeguato al P.U.T.; Per quanto riguarda la cartografia tematica del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.S.A.I.) redatto dall’Autorità di Bacino Destra Sele competente sul territorio, l’area in questione ricade: in zona R2 – rischio medio; R3 elevato e P3 pericolo elevato della carta del Rischio da frana non rientra in aree a rischio individuate dalla carta del Rischio da colate. Le opere a farsi rientrano tra quelle previste dagli artt.16 e 39 della disciplina normativa del P.S.A.I. 12. NOTE DESCRITTIVE DELLO STATO ATTUALE DELL’IMMOBILE O DELL’AREA TUTELATA. Elementi o valenze paesaggistiche che interessano l’area di intervento, il contesto paesaggistico La zona interessata all’intervento di progetto si sviluppa da via A. Gatto (SS. 163) in prossimità dell’incrocio con via G. D’Amato fino a raggiungere via C. Carola, interessando un’area racchiusa tra la destra idraulica del torrente “Sambuco” o “Reghina Minor e la parte bassa del caseggiato “Monte”. Come riportato al punto 11 della presente relazione, l’area è tutelata per legge in quanto l’intero territorio comunale è dichiarato di notevole interesse pubblico ed è, altresì, ricadente nella perimetrazione del Parco Regionale dei Monti Lattari. L’area in oggetto e gli elementi circostanti, nel loro insieme, descrivono un tipico esempio di quell’impianto urbano minore che, pur nascendo spontaneo, privo o quasi di progettazione e, pur facendo riferimento ad una tipologia comune, presenta una rilevante ricchezza morfologica in cui all’edilizia minore delle tipiche e semplici costruzioni di colore bianco, si affiancano gli edifici religiosi o monumentali, lasciando spazio a giardini, pergolati e ad ampie terrazze coltivate o lastricate. L’area agricola circostante è organizzata in terrazzamenti, coltivati a vigneto e ad agrumeto. La zona in cui ricade l’intervento è prossima al complesso archeologico della Villa Romana, ma non rientra nell’area da sottoporre a vincolo ai sensi dell’art. 21 della L. N° 1089 del 1939 e non dispone di alcun punto di vista accessibile al pubblico dal quale si possa godere un quadro panoramico di incomparabile bellezza. 13. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL’OPERA (dimensioni materiali, colore, finiture, modalità di messa in opera, ecc.) CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO Il progetto prevede la realizzazione: 1) di un’arteria viaria chiamata “bretella”; 2) di parcheggi pertinenziali interrati articolati in due blocchi distinti. 8 La strada di collegamento ha come scopo il potenziamento della viabilità interna, attraverso il collegamento diretto dalla S.S. 163 con la zona interna del comune di Minori in modo da regolarizzare il traffico attuale; complessivamente lo sviluppo del tracciato stradale sarà di circa 180 m, di cui 80 in galleria. Tale bretella stradale, inoltre costituirebbe una possibile via di fuga in considerazione dell'oggettiva circostanza che l'intero bacino del torrente “Sambuco” è tra le zone a rischio idrogeologico più elevato nella costiera amalfitana. Annessa alla realizzazione della “bretella” vi è la costruzione di due parcheggi pertinenziali interrati, uno a monte e l’altro a valle, in modo da snellire il parcamento delle autovetture lungo le attuali vie comunali ed in modo da rendere più vivibile il centro del paese. A Sud è prevista la realizzazione di 5 livelli interrati a cui si ha accesso dalla bretella con una rampa e con un montaauto agli altri livelli soprastanti e sottostanti rispetto al livello strada. In tale volume, sono previsti 56 posti auto. A Nord, avendo a disposizione una superficie terrazzata maggiore, attraverso la costruzione di 7 livelli interrati, sono previsti 184 box auto. A detti box si ha accesso dalla bretella con dei percorsi pedonali a raso sui terrazzamenti e da un accesso a monte da via C.Carola. La struttura delle due costruzioni, sia a Sud che a Nord, sarà in cemento armato, la costruzione di tale struttura sarà anticipata da quella di una adeguata palificata perimetrale, in modo da non provocare cedimenti alle zone edificate limitrofe. La fondazione sarà formata da un’unica platea e gli orizzontamenti saranno composti da solette piene, mentre la struttura verticale sarà formata da pilastri e setti in c.a. Allegato alla presente è prodotto il progetto preliminare dell’intervento costituito dai seguenti elaborati: TAV. 1 a. relazione illustrativa; b. relazione tecnica; c. studio di prefattibilità ambientale – relazione paesaggistica e fotoinserimento – inquadramento urbanistico; TAV. 2 d. indagini geologiche, ideologiche e archeologiche preliminari; e. planimetria generale e schemi grafici: TAV. 3 planimetria generale, prospetto e sezioni di rilievo generale; TAV. 4 schemi planimetrici, planimetria generale, prospetto e sezioni di progetto generale; TAV. 5 planimetrie sezioni dei box e dei posti auto; TAV. 6 f. prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza; TAV. 7 g. calcolo sommario della spesa; 9 14. EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA In termini di congruità con i criteri di gestione dell’area e di coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica l’intervento proposto può ritenersi conforme alla normativa nazionale, regionale e comunale e definirsi, sotto il profilo paesaggistico, di scarso impatto visivo in quanto le modifiche da apportare non modificano significativamente lo stato luoghi in superficie. Si precisa che l’aspetto di maggior impegno territoriale è dato dal movimento terra e dallo sbancamento da realizzarsi contestualmente all’intervento di consolidamento del costone e previa palificata circostante agli invasi che andranno a realizzarsi. Per le opere menzionate verranno impiegati materiali, tecniche e colori consoni all’ambiente in cui è inserito l’intervento e alla normativa vigente in materia di tutela dei Beni Ambientali, inoltre, sebbene vi sia un incremento di volume e superficie utili, di fatto non vi è aggiunta ai volumi e alle superfici esistenti che restano inalterati. In particolare le murature a vista saranno rivestite con pietrame calcareo, le aperture di ventilazione saranno incassate nel suolo , saranno riconfigurati i terrazzamenti con la creazione di tetti giardino e saranno reintrodotte piante ed essenze tipiche mediterranee. La sistemazione delle terrazze soprastanti rientra anche nell’obiettivo di tutela attiva di questo elemento distintivo del paesaggio, la cui manutenzione assicura inoltre la sicurezza dei versanti. Infine, la compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo può essere così riassunta: Cromatismi degli edifici: in sintonia al quadro ambientale di riferimento, l’intervento, rispettoso del suo contesto paesaggistico, propone il recupero dell’intonaco tinteggiato di bianco e l’inserimento di rivestimenti in pietra locale non trattata; Rapporti vuoti/pieni: il rapporto rimane invariato rispetto a quello attuale, sebbene vada a realizzarsi un impegnativo intervento di scavo; Copertura: verrà predisposto un tetto giardino per ripristinare le attuali condizioni di copertura; Realizzazione di infrastrutture accessorie: l’intervento in tale area completamente antropizzata, non necessita di alcuna infrastruttura accessoria; l’intervento in sé si configura come infrastruttura; Interventi su elementi arborei e vegetazione: la vegetazione esistente, verrà rispettata con la ripiantumazione di equivalenti essenze colturali (agrumi, vigneti) ed essenze ornamentali (bouganville, glicini, ecc..). 15. MITIGAZIONE DELL’IMPATTO DELL'INTERVENTO Nel progetto sono stati identificati gli elementi progettuali finalizzati alla riduzione al minimo e al miglioramento dell’impatto ambientale contribuendo alla mitigazione del rischio idrogeologico ed al mantenimento dei caratteri del contesto paesaggistico dell’area di intervento attraverso l’utilizzo di materiali, colori e finiture prevalenti nella zona che ne esaltano i valori paesistici. Particolare attenzione verrà rivolta ai lavori di sistemazione esterna delle aree terrazzate con la messa a dimora di 10 essenze arboree e colturali anche rampicanti facendo riferimento alle qualità peculiari di ogni specie vegetale e alle caratteristiche di resistenza agli agenti ambientali. Per valorizzare e migliorare la funzionalità delle aree verranno ridisegnate anche le scale ed i camminamenti pedonali. Minori, lì 16. MOTIVAZIONE DEL RILASCIO O DEL DINIEGO DELL’AUTORIZZAZIONE ED EVENTUALI PRESCRIZIONI DA PARTE DELLA SOPRINTENDENZA COMPETENTE ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… .………………………………………………………………………………………….......... …………………………………………………………………………………………… .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... 17. EVENTUALE DINIEGO O PRESCRIZIONI DELLASOPRINTENDENZA COMPETENTE ……………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… .…………………………………………………………………………………………….......... …………………………………………………………………………………………… .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... .…………………………………………………………………………………………….......... Il Responsabile del Procedimento Soprintendenza di Salerno e Avellino Visto: Il Soprintendente Di Salerno ed Avellino _________________________ _______________________________ 11 Parco Regionale dei Monti Lattari – Zonizzazione Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Autorità di Bacino destra Sele) – Carta del rischio da frana Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Autorità di Bacino destra Sele) – Carta del rischio da colata Piano Urbanistico Territoriale dell’Area Sorrentino – Amalfitana – Zonizzazione Stralcio del P.R.G. approvato con decreto della Comunità Montana Penisola Amalfitana, n° 1 prot. N° 1755 del 05.08.1987, non adeguato al P.U.T. Foto satellitare (Fonte: Google Earth) Foto satellitare dell’area d’intervento (Fonte: Google Earth) SIC IT 8050051 Valloni della Costiera Amalfitana FOTOINSERIMENTO Stato di fatto Simulazione fotografica