13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
13.1. IL POTERE
Concetto centrale nelle scienze sociali:
manipolazione, forza, influenza, sottomissione, ordine, ma anche legittimazione..
Tante accezioni, vediamo un po’ di definizioni più precise
Innanzitutto il concetto di potere si associa a quello di politica
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
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Politica come complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari
pubblici’ di una determinata comunità. La prima definizione di "politica" (dal greco
πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis" (città-stato
dell’Antica Grecia)
Organizzazione della società collocata in un dato ambito spaziale (territorio) e
temporale: organizzazione dipende da scelte e decisioni
Ma concretamente esiste/si produce un’asimmetria di risorse tra individui e gruppi
sociali (tale asimmetria dipende dal tipo di società)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
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Weber (1922)
POTERE: CAPACITA’ DI OTTENERE OBBEDIENZA A UN COMANDO = CONFORMITA’ DEL
COMPORTAMENTO DEI DESTINATARI DI UNA DATA RICHIESTA ANCHE SE
QUEST’ULTIMA VA CONTRO LA LORO VOLONTA’
IL POTERE E’ ESERCITATO ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE TRA CHI LO ESERCITA E CHI
LO SUBISCE
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Max Weber distingue due concetti: 1. Macht (potenza) = "qualsiasi possibilità di far
valere entro una relazione sociale, anche di fronte ad un'opposizione, la propria
volontà, quale che sia la base di questa possibilità": è presupposta anche la violenza o il
ricatto. Chi esercita potenza è poco interessato alla legittimazione
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2. Herrschaft (dominio/signoria: potere legittimo) = "possibilità di trovare obbedienza,
presso certe persone, ad un comando che abbia un determinato contenuto, e queste
ultime accettano le decisioni altrui perché le riconoscono valide e quindi legittime”
Legittimazione = è richiesto almeno un livello minimo di convinzione sul fatto che vale
la pena conformarsi perché:
a) “conviene” (es. lavoratore salariato accetta ordini da un superiore, perché altrimenti
perderebbe il posto di lavoro vs insubordinazione; es. utente di un ufficio pubblico
esegue le istruzioni del funzionario, anche se sono gravose, perché è interessato a
completare una pratica);
b) è ritenuto moralmente giusto (es. figli “sanno” che i genitori hanno titolo a dare loro
ordini)
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Potere illimitato nelle società non democratiche vs potere limitato, quest’ultimo è delle
società moderne e democratiche
Non solo, in questo secondo tipo di società il potere è anche suddiviso per ambiti:
es. insegnante ha potere sull’alunno in aula, ma non al bar; e in aula, il suo potere è
limitato (può giudicare gli alunni, eventualmente comminando un voto basso, ma non
punendoli corporalmente)
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La potenza (mach) può essere anche la fonte del potere come lo intendiamo noi oggi
nelle società democratiche, ma chi lo detiene ha l’interesse a consolidarlo nel tempo,
per fare questo chiede legittimazione: ogni potere cerca di suscitare e coltivare la fede
nella propria legittimità (Weber, 1922)
Anche un dittatore prova a giustificare il proprio potere in nome di Dio, del destino
della nazione, della lotta a un nemico esterno, minaccia per il popolo rispetto alla quale
il dittatore si pone come difensore
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Es. il presidente della Turchia, Erdogan, ha approfittato del “tentato golpe” per
accentrare il potere (rischio “sultanato”)
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WEBER DISTINGUE TRE DIVERSI TIPI DI PRETESA DI LEGITTIMAZIONE
TRADIZIONE (basato su un racconto proveniente dal passato, su valori/norme
affermatesi nel tempo, religione, etc. = es. monarchie, papato, etc.)
CARISMA (fondato su qualità speciali attribuite alla persona che rompe con la
tradizione)
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POTERE LEGALE – RAZIONALE (fatto derivare da norme impersonali, da conoscenza
razionale, scienza, regole indipendenti dalle persone che concretamente esercitano il
potere in un dato momento)
LEGITTIMAZIONE E IDEOLOGIA
Berger e Luckmann (1966): le istituzioni per funzionare necessitano di “meccanismi di
legittimazione” (es. IDEOLOGIA COME SISTEMA DI IDEE-RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTA’)
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13.2. LO STATO MODERNO
Potere tradizionale, carismatico e razionale sono compresenti con diversi gradienti, ma
nella società moderna predomina IL POTERE LEGALE-RAZIONALE, AFFERMATOSI CON
LA COSTRUZIONE DELLO STATO MODERNO
LO STATO MODERNO ESERCITA INNANZITUTTO IL POTERE COERCITIVO: E’
L’ISTITUZIONE CHE DETIENE IL MONOPOLIO LEGITTIMO DELLA FORZA FISICA,
GOVERNANDO SU UNA DATA POPOLAZIONE E TERRITORIO
NELLE SOCIETA’ COMPLESSE E DIFFERENZIATE DI OGGI IL POTERE SI DISTINGUE IN:
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1. POTERE ECONOMICO: acquisizione di obbedienza grazie a risorse economiche
Es. imprenditore su operai = rapporto asimmetrico, il primo grazie a risorse
economiche – il capitale – fa lavorare altri al fine di ottenere UN PROFITTO, e gli
altri pur di lavorare DEVONO ACCETTARE QUESTO RAPPORTO (ma LO
LEGITTIMANO, perché conviene loro – lo ritengono giusto): V. SLIDES 07
2. POTERE IDEOLOGICO: capacità di persuasione e definizione della realtà
Es. sacerdoti e indovini nelle società tradizionali vs intellettuali, scienziati e
soprattutto MASS MEDIA oggi: V. SLIDES 11
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3. POTERE COERCITIVO: repressione al fine di confermare – mantenere un dato
ordine politico
LO STATO esercita soprattutto questo tipo di potere
Formazione dello Stato moderno
Lo Stato moderno sorge in Europa. Il monopolio della COERCIZIONE è il risultato di
un lungo processo di ACCENTRAMENTO del POTERE ad opera di un sovrano
rispetto alla frammentazione politica feudale
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L’organizzazione economica feudale nel basso Medio Evo (e in particolare nei secoli
XI-XIV) si associa anche a un certo grado di pluralismo: Impero, Chiesa, liberi
comuni e feudatari in campagna, in quest’epoca nasce l’università come libera
associazione di docenti e studenti.
L’economia feudale si fonda su mercati e monete locali. Con l’aumento della
circolazione dei beni, la crisi dell’organizzazione politica feudataria, il
rafforzamento dei liberi comuni e la nascente borghesia, si creano i presupposti
della nascita dello Stato moderno
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Tratti fondanti lo Stato moderno
Monopolio militare: accentramento ottenuto attraverso forza economica che
permette di finanziare un esercito strettamente dipendente dal sovrano vs esercito
di mercenari
Monopolio giudiziario: unificazione sistemi giuridici locali basati su consuetudine in
quanto il sovrano ha la necessità di controllare in maniera omogenea un territorio
vasto. Ciò riduce lo spazio dell’informalità e rende possibile la RAZIONALIZZAZIONE
DEL SISTEMA GIURIDICO. Inoltre, possiamo dire che un esercito “nazionale”
favorisce la formazione di un sistema giuridico “nazionale” (LA COERCIZIONE OFFRE
IN CAMBIO LA SICUREZZA DEI CONFINI E REGOLE VALIDE OVUNQUE RISPETTO ALLA
STESSA AUTORITA’)
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Monopolio monetario e Monopolio fiscale: imposizione di tributi basata anch’essa
su unico sistema (accentrato e gestito da funzionari, e non più da appaltatori) e
unica moneta. Ciò permette di finanziare l’esercito, la risorsa più importante del re,
e anche l’apparato amministrativo addetto al controllo, amministrazione e alla
gestione finanziaria di questo stesso sistema di prelievo
SOVRANITA’ TERRITORIALE: con la pace di WESTFALIA (1648), che dà fine alla
guerra dei trent’anni tra Spagna (e le mire dell’impero asburgico, cattolico) e le
province unite (I Paesi Bassi ed i principi tedeschi, protestanti, con cui si alleò
anche la Francia cattolica) si afferma non solo il pluralismo religioso, ma anche
l’organizzazione statale moderna.
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INFATTI SI STABILISCE IL MONOPOLIO DEL POTERE DI UNO STATO SUL SUO
TERRITORIO, SENZA INGERENZA DI ALTRI STATI. IL RAPPORTO TRA STATI SI FONDA
COSI’ SU QUESTO PRINCIPIO CHE FINISCE PER SANCIRE CHE SU UN DATO
TERRITORIO L’AUTORITA’ SUPREMA E’ LO STATO. NEL NOVECENTO
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE, NON SOLO ECONOMICA, DA’
VITA A UN DIRITTO INTERNAZIONALE CHE RIFORMULA DI FATTO QUESTO
PRINCIPIO (es. LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO NEL 1948)
In generale, dunque, DAL BASSO MEDIOEVO IN POI assistiamo a un’intensificazione
di quel processo di RAZIONALIZZAZIONE E AFFERMAZIONE DELLA BUROCRAZIA
PROFESSIONALE DI CUI PARLA WEBER.
Tra frammentazione feudale e mire espansionistiche di Impero e Chiesa si
affermano, così, gli Stati nazionali
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LE NUOVE ISTITUZIONI STATALI (RELAZIONI SOCIALI CONSOLIDATE, NORMATE E
GESTITE IN QUESTO CASO DA ORGANIZZAZIONI SPECIALIZZATE COME LE
BUROCRAZIE, APPUNTO, STATALI) NECESSITANO DI UN APPARATO “IDEOLOGICO”,
ADDETTO ALLA LEGITTIMAZIONE (E QUINDI GIUSTIFICAZIONE) DELLA NUOVE
COSTRUZIONE SOCIALE
RICORSO A SIMBOLI, RITUALI (NASCE UNA SORTA DI “RELIGIONE LAICA”, NEL
SENSO CHE I MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO SONO SIMILI A QUELLI RELIGIOSI:
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V. SLIDES 12) FINALIZZATI A COSTRUIRE UNA TRADIZIONE E SVILUPPARE
SENTIMENTI DI APPARTENENZA
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13.3. LA DEMOCRATIZZAZIONE
È un processo complesso, non lineare, che si basa su “ondate” (spostamento verso
società democratica-affermazione di regimi autoritari o addirittura totalitari-ritorno ed
eventualmente sviluppo della democrazia)
Novecento = secolo per eccellenza della democratizzazione: nella seconda metà
dell’Ottocento le classi subalterne premevano per maggiore inclusione o
capovolgimento della società “monoclasse” borghese (es. movimento socialista).
Èlites impreparate in Paesi come l’Italia intraprendono strade autoritarie nel Novecento
(es. Fascismo: 1922-1943).
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Dalla Società delle Nazioni (1920), sorta alla fine della Prima guerra mondiale (conflitto
tra Stati nazione per motivi economici e geopolitici), all’ONU (Organizzazione delle
Nazioni unite, sorta nel 1945) dopo la fine della Seconda guerra mondiale
(prosecuzione della Prima guerra mondiale..)
Diritti universali dell’Uomo e Costituzioni nazionali in Occidente vs Stato di diritto
liberale e regimi autoritari o totalitari precedenti e, ancora presenti, in altri Paesi
Democratizzazione: diritti inalienabili di cittadini e persone, dunque anche di minoranze
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È un processo in parte incompiuto, con differenti versioni-gradienti, e comunque
“lento”: es. negli USA schiavitù abolita tardi e segregazione razziale resta addirittura
fino al 1965
Negli anni Sessanta, a seguito delle numerose battaglie condotte dai moltissimi
movimenti per i diritti civili, dall'insurrezionalismo di Malcolm X e alla famosa
marcia pacifica di Martin Luther King, che le leggi sulla segregazione razziale
dei neri negli Stati del sud verranno abolite dal governo federale, a quasi cento
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anni dalla loro entrata in vigore. Ciò avverrà nel 1964 con l'approvazione
del Civil Rights Act e nel 1965 con il Voting Rights Act.
Due strumenti principali di partecipazione democratica: democrazia diretta (oggi
referendum, ma anche consultazione popolare nelle amministrazioni locali) e
democrazia indiretta (elezioni dei decisori politici)
Le decisioni politiche sono prese non solo delegando la gestione della “res pubblica” ai
rappresentanti politici, ma anche attraverso azione di movimenti sociali e politici,
associazioni culturali e di promozione sociale (es. ARCIgay, Amnesty, etc.)
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ALTRA CARATTERISTICA FONDANTE DELLA DEMOCRAZIA E’, DUNQUE, LA PRESENZA DI
UNA SOCIETA’ CIVILE VITALE
Ambrosini e Sciolla (2015): Società civile come insieme di attività e relazioni sociali che
non derivano dallo Stato e dalle sue articolazioni (altri attori legati al potere pubblicostatale: es. comuni, regioni, etc.). Mentre diplomazia, polizia, burocrazia amministrativa
dipendono dallo Stato (formano direttamente lo Stato), sindacati, associazioni e
movimenti politici, giornali, chiese, famiglie (e teoricamente anche i partiti che non
sono soggetti statali, ma privati) sono FORME DI ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETA’
+ società civile è ampia, differenziata socialmente, attiva, non ristretta ai poteri forti
(es. gerarchie economiche e finanziarie, politiche e religiose, culturali) + la democrazia è
forte
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PARTECIPAZIONE
13.4. LA PARTECIPAZIONE POLITICA
Partecipazione = prendere parte, essere parte e sentirsi parte (vs apatia, non
riconoscimento, mancata identificazione)
E’ sempre presupposta un’identificazione di tipo collettivo+volontà di influenzare le
decisioni pubbliche (protagonismo sociale)
Democrazia = potere per il popolo: ma il processo di definizione di popolo, e in questo
caso di avente diritto al voto in quanto abitante della polis (cittadino), è sociale ed è
spesso frutto di conflitti anche sanguinosi
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PARTECIPAZIONE
Voto per censo (ricchezza)
adulti maschi che pagavano le tasse
(contribuzione al funzionamento concreto delle istituzioni)
donne (Italia
1946)
giovani 18-20 anni (in Italia prima del 1975 la maggiore età si
raggiungeva a 21 anni)
stranieri (es. Ue con comunitari o voto alle
amministrazioni locali in alcuni Paesi)? = questione Stato-Confini, chiusura identitaria
vs globalizzazione della cittadinanza (o meglio fine della distinzione tra cittadini e non
cittadini, in nome dei diritti della persona..V. SLIDES 15)
IL CONFLITTO
Lotte, occupazioni, manifestazioni come forme di partecipazione politica, in diversi
casi represse aspramente dai gruppi dominanti e da chi detiene il potere
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PARTECIPAZIONE
Altre volte il conflitto si basa su pratiche come il boicottaggio
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
La partecipazione politica può anche essere non apertamente conflittuale, fondata su
consenso (voto attivo e voto passivo, partecipazione ad associazioni socioculturali e
militanza in partiti politici), ma conflitto e consenso possono mescolarsi e non
necessariamente escludersi a vicenda, anche quando ci riferiamo alla partecipazione
della stessa persona
I PARTITI POLITICI
Sono attori centrali nel funzionamento della democrazia, in particolare dei regimi
parlamentari
Sono organizzazioni che filtrano “la domanda sociale” trasformandola in un ventaglio di
politiche (es. ambientali, lavorative, di cittadinanza, etc.)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
PARTITI DEI NOTABILI
Tipici di società in cui il diritto di voto è ristretto solo a una parte della società (voto per
censo nelle società ottocentesche)
Espressione di notabili (proprietari terrieri, imprenditori, professionisti locali come
avvocati..) che interagiscono tra di loro, formano comitati elettorali e poi decidono
senza avere vincoli con la formazione politica alla quale hanno preso parte al momento
della competizione elettorale
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PARTECIPAZIONE
Attività gratuita, anche perché i notabili sono ricchi e fanno della politica l’attività di
regolazione sociale a favore delle élite di cui fanno parte
PARTITI DI MASSA
Organizzazioni burocratiche, espressione della razionalizzazione moderna e formata da
un alto numero di militanti, alcuni dei quali diventano funzionari e professionisti della
politica
Il partito è un gruppo secondario (finalizzato a certi interessi) ma anche primario
(produce legami sociali e identità anche perché si rivolge ad ampie collettività
socialmente ben identificabili: es. classi sociali, confessioni religiose, etc.)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
È un’agenzia di socializzazione che promuove un’ideologia (VISIONE ORGANICA DELLA
SOCIETA’: Gramsci, ed. 1975) e in cui milioni di persone si identificano
Il partito di massa si radica nella società, coinvolgendo sindacati, associazioni, etc.
Casi esemplari sono i partiti socialisti e comunisti, di ispirazione marxiana
PARTITI PROFESSIONALI-ELETTORALI
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
Dagli anni Ottanta, in una società più difficilmente suddivisibile in grandi categorie
sociali e dove più accentuato è pluralismo e individualismo, i partiti di massa si
trasformano, diventano più leggeri (meno funzionari stipendiati), si rivolgono a
categorie ed interessi sociali plurimi (lo stesso partito prova a convincere anche gli
elettori dello schieramento opposto: passaggio dal voto di appartenenza a quello di
opinione). I partiti fanno un uso massiccio dei mass-media ed i leader si appellano
direttamente agli elettori
I politici sono tecnici-specialisti, e ancor più del passato si consolida la professione di
politico
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
Le differenze organizzative tra partito di massa e partito professionale-elettorale
Militante
funzionario di partito (+
importante del rappresentante politico, come può essere un parlamentare: centralità
partito come organizzazione)
Simpatizzante/elettore “volatile” (può cambiare idea)…………………………………élite di
funzionari di partiti e imprenditori, professionisti o altri soggetti della società civile che,
una volta eletti, hanno + voce dell’organizzazione di militanti e funzionari (questi ultimi
spesso sono “portaborse” degli eletti)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
LEADERSHIP, COMUNICAZIONE E FINE DEL RUOLO DI INTERMEDIAZIONE TRA STATO E
SOCIETA’ DEL PARTITO DI MASSA
In una società molto differenziata, ma al tempo stesso frammentata in molteplici
identità e categorie sociali più piccole di un tempo (o comunque minore del passato è
l’identificazione con grandi collettività perché ognuno si sente cattolico, laico,
conservatore, progressista, operaio, professionista a modo suo), e in cui molto tempo si
passa a lavoro, o si dedica alla sfera privata, il tempo per la vita pubblica e politica si
riduce.
Sono pochi coloro che si dedicano alla politica, specializzandosi (politico carrierista,
ghostwriter, comunicatore politico, esperto di marketing politico)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
I MOVIMENTI SOCIALI
La modernizzazione, per quanto ambivalente, porta con sé diversi aspetti
che possiamo considerare decisamente progressivi: espansione dei diritti e, dunque,
democratizzazione
Le istituzioni politiche, in primis i partiti, possono trarre linfa dai movimenti sociali,
che in quanto tali sono conflittuali rispetto allo status quo, e quindi innovatori (anche
nei simboli: es. abbigliamento, modalità di comunicazione, etc.)
I movimenti possono anche essere conservatori e reazionari (es. nazionalismi nei
Balcani, in parte il movimento polacco di Solidarnosc, gli ayatollah in Iran..), ma spesso
sono riformisti e rivoluzionari
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
Anzi, spesso oscillano tra riformismo e rivoluzione a seconda dello sbocco e del
riconoscimento che ottengono dall’ordine sociale vigente
ISTITUZIONALIZZAZIONE
DE-ISTITUZIONALIZZAZIONE
(ES. PARTITI, CHIESE..)(ES. MOVIMENTI SOCIALI, POLITICI E RELIGIOSI..)
I MOVIMENTI SONO RETI DI INDIVIDUI CHE SI INCONTRANO E ORGANIZZANO IN MANIERA NON RIGIDA,
RIVENDICANDO IL CAMBIAMENTO SU SINGOLE ISSUE (ES. AMBIENTALISTI) O IN MERITO ALL’INTERA
ORGANIZZAZIONE SOCIALE (ES. MOVIMENTO OPERAIO ‘800 ED INIZIO ‘900)
Centralità figure carismatiche, leader che fanno proselitismo
Centralità mezzi di aggregazione (es. Chiese) e di comunicazione (new media per i movimenti
più recenti: es. primavera araba)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
CARATTERISTICHE DEI MOVIMENTI: ORIENTAMENTO AL CONFLITTO,
PARTECIPAZIONE DAL BASSO, COMUNANZA DI VALORI, SVILUPPO DI UNA
IDEOLOGIA, AZIONE NON ESTEMPORANEA (QUINDI NON MERA PROTESTA),
SONO GRUPPI DI FUSIONE (SARTRE) CHE PRODUCONO INDENTITA’
AGISCONO IN VARI MODI: SCIOPERI DAL LAVORO, SCIOPERO DELLA FAME,
BOICOTTAGGIO, OCCUPAZIONE DI LUOGHI. LE AZIONI SONO QUASI SEMPRE ILLEGALI
PERCHE’ IL MOVIMENTO VUOLE CAMBIARE L’ORDINE SOCIALE (ANCHE IL PACIFISTA
GANDHI COMPIVA AZIONI ILLEGALI RISPETTO ALL’ORDINE BRITANNICO).
TALVOLTA L’ILLEGALITA’ SFOCIA IN VIOLENZA. E LO SBOCCO ESTREMO E’ IL
TERRORISMO
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
MA TERRORISMO PER CHI? DA QUALE PUNTO DI VISTA?
I terroristi in un momento possono diventare nuova classe dirigente in un
momento successivo
TIPI DI MOVIMENTI
Movimenti che si pongono come obiettivo una nuova società (es. movimento operaio
nell’Ottocento oppure movimento no global inizio anni Duemila, o ancora OccupyWall
Street del 2011) e movimenti legati a singoli temi, più soggettivi (es. nuovi movimenti
post-68 come ambientalisti e femministe)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
Tarrow (1996)
Rapporto con le
istituzioni
Conflittuale
Pacifico
FIORENZO PARZIALE
Opposizione alle istituzioni
Parziale
Totale
Movimenti
Movimenti
espressivi
integralisti (es.
(movimento operaio maoisti e castristi)
che poi si è
sindacalizzato)
Movimenti di
Movimenti
riforma (movimento
comunitari
gay e movimento
(monachesimo,
femminista)
comunità
autarchiche)
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13. POTERE E STATO MODERNO: IMPOSIZIONE, CONFLITTO E
PARTECIPAZIONE
I membri delle classi minacciate di declassamento e quelli delle classi in
ascesa sono delusi nei riguardi dell’ordine sociale nel quale hanno creduto;
così, seguono strade alternative, volte alla messa in discussione di
quest’ordine (Alberoni, 1981)
Gli individui che danno vita a un movimento non sono “periferici” in assoluto;
piuttosto sono individui collocati alla periferia del centro con risorse
sufficienti a garantire l’attivazione (Melucci, 1977)
Poi il movimento può allargarsi ad altri, ed anche favorire ampie fasce sociali
non direttamente impegnate in esso
FIORENZO PARZIALE
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