IV M I L A N O & L O M B A R D I A Mercoledì 17 Giugno 2015 Il teatro come scuola di vita A MANTOVA I detenuti di Bollate portano in scena “Spoon River” PAOLO VIANA BOLLATE (MILANO) impianto, nostalgia, rimorso, pentimento, una insaziabile sete d’amore e quel desiderio inappagato di futuro: i sentimenti scolpiti nelle lapidi di Spoon River sono troppo simili, fisicamente presenti nella vita di un detenuto per non “rivivere” quando il capolavoro di Edgar Lee Masters viene portato in scena dietro le sbarre di un carcere modello come quello di Bollate. Dove la pena non cancella l’umanità e l’arte può giocare con la vita: “Antologia di Spoon River” è la pièce prodotta dalla seconda casa di reclusione di Milano e da cinque Rotary club (San Siro, Aquileia, Milano, Manzoni studium, Naviglio Grande) ed è stata rappresentata, con la regia di Luigia Pigliacelli, venerdì scorso nel carcere milanese che fa registrare una delle medie più basse di recidive. «Il Laboratorio Teatrale e Musica- R le del Rotary per il carcere di Bollate – ha spiegato Massimo Sarli, ideatore del progetto – nasce come un percorso di formazione musicale e teatrale attraverso il quale il detenuto può scoprire le sue ca- Il laboratorio è stato allestito all’interno del penitenziario: coinvolti una quindicina di reclusi, impegnati in corsi di recitazione di tipo professionale pacità espressive e rielaborare il proprio vissuto, nella convinzione che l’arte possa avere una funzione maieutica». Sono stati necessari tre mesi di corsi di recitazione e canto per arrivare alla costruzione del cast, co- stituito da una quindicina dei 1150 ospiti del penitenziario. Con risultati sorprendenti, forse perché la recitazione, se sfiora le corde del vissuto, suona più che reale. Sicuramente, lo spettatore non si sofferma sulle imperfezioni della dizione: l’accento di Quarto Oggiaro e quello dello Zen diventano un valore aggiunto e le offese della carne una fonte di espiazione nell’opera come in questa vita sospesa. Quando Alfredo chiede «Non credete che abbia fatto bene a vendicarmi?» ti viene il dubbio che non sia finzione ma il bilancio di una vita. Come nell’antica Grecia, la maschera non occulta, bensì amplifica ciò che viene da dentro: «Le attività che svolgiamo qui – ha spiegato il direttore della casa circondariale, Massimo Parisi – non servono a trascorrere il tempo, ma a creare delle opportunità. La funzione del teatro è quella di consentire al detenuto di sperimentarsi, aumentando l’autostima e la com- GIUDIZI DELLA COMMISSIONE VALUTAZIONE FILM, NOMINATA DALLA CEI BOLLATE. La rappresentazione “Antologia di Spoon River” prensione di se stessi. In questo percorso, la persona condannata a vivere in carcere riscopre dei valori che forse aveva messo da parte». Quest’approccio favorisce il reinserimento sociale in teatro come in RACCOMANDABILE: film positivo o comunque privo di elementi negativi, di elevato valore formale, ricco di contenuti etico-culturali CONSIGLIABILE: film sostanzialmente positivo, perciò destinato alla programmazione ordinaria cucina: la cooperativa “Abc la sapienza in tavola”, impiega detenuti ed ex nel catering e presto aprirà nell’area carceraria un ristorante con 50 coperti, aperto al pubblico. Beata Osanna Andreasi: da domani un convegno di studi Un convegno per celebrare la vita della beata Osanna Andreasi e la sua memoria di santità. È il senso del convegno di studi che si celebrerà domani e venerdì a Casa Andreasi (via Pietro Frattini 9) a Mantova. Il titolo della due giorni di studi porta un titolo significativo “In Gloria 1515 2015 Osanna Andreasi da Mantova” e porrà i riflettori sulla vita di questa nobile donna, appartenente al terz’ordine domenicano. La Andreasi nacque infatti a Mantova il 17 gennaio 1449 desiderando fin dalla prima giovinezza di appartenere all’ordine della Penitenza di San Domenico; rifiutò le nozze e vestì a quindici anni l’abito di terziaria domenicana, serbandolo fino alla morte, avvenuta in Mantova il 18 giugno 1505. Fu chiamata spesso a compiti di suprema responsabilità, come la reggenza del ducato di Mantova. La Andreasi con un forte carisma mistico ebbe, tra l’altro, il dono delle stigmate. Anche dopo la sua morte si contarono numerosi miracoli di guarigioni. La Andreasi è stata proclamata beata nel 1694 da Innocenzo XII mentre il culto è stato concesso da Leone X nel 1515. Domani alle 10.30 la giornata si aprirà con una Messa, presieduta dal vescovo Roberto Busti. Successivamente verrà inaugurata una mostra tematica sulla beata Andreasi. Ad aprire i lavori del convegno alle 15 sarà il provinciale dei domenicani Fausto Arici e suor Antonietta Potente sul tema: «Beata Osanna : una mistica laica». Il seminario di studi vedrà la partecipazione, tra gli altri, di studiosi come il domenicano Luciano Cinelli, Paolo Bertelli, Gianni Nigrelli, Giuseppe Ghirardi ed Elisa Tosi Brandi. I lavori si chiuderanno venerdì a Mantova a Casa Andreasi alle 17.30.(Info:www.casaandreasi.it) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA COMPLESSO: film che non può essere accettato globalmente per la presenza di alcuni aspetti fortemente problematici dal punto di vista morale FUTILE: film privo di autentici contenuti etico-culturali e/o di valori formali, trattati comunque con superficialità IL CONCERTO Stasera alle 21 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (via del Conservatorio, 12) ospite della Società dei Concerti suona l’Orchestra sinfonica della Rai, direttore il maestro slovacco direttore di fama internazionale Juraj Valcuha, al piano Olga Kern (nella foto) per eseguire Rach 3, suo cavallo di battaglia. In programma la Sinfonia n.5 di Cajkovskij in mi minore e il Concerto n.3 in re minore opera 30 di Rachmaninov SCONSIGLIATO: film non proponibile per la mancanza di contenuti etico-culturali e per un modo narrativo immorale o licenzioso (Nc): film non ancora classificato (v.o.): film in versione originale. Accessibilità ai disabili