Corte dei Conti Sezione delle Autonomie Ufficio di Coordinamento Documento di lavoro n. 2/2010 Rassegna dell’attività di controllo e referto delle Sezioni Regionali di controllo della Corte dei conti sul Servizio Sanitario Regionale 2009 - 15 maggio 2010 La presente rassegna è stata curata dalla dott.ssa Grazia Marzella. Ha collaborato la dott.ssa Paola Cecconi. Coordinamento amministrativo: Sig.ra Maria Grazia Terminiello. Magistrato responsabile: Cons. Alfredo Grasselli. SOMMARIO 1. PREMESSA .............................................................................................................. 1 2. I TEMI PIU’ RILEVANTI .......................................................................................... 2 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. 2.5. 2.6. Programmazione –controllo e contabilità analitica .......................................... 2 Risultati economici di esercizio......................................................................... 3 Mobilità............................................................................................................. 5 Gestione Finanziaria ......................................................................................... 6 Indebitamento .................................................................................................. 6 Crediti ............................................................................................................... 7 3. L’ATTIVITA’ EX ART.1 COMMA 170 L. 266/2005 (ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO) DELLE SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO E DELLA SEZIONE DELLE AUTONOMIE DELLA CORTE DEI CONTI ................................................................ 8 3.1 Le Linee Guida ................................................................................................... 8 3.2 Le pronunce delle Sezioni Regionali di controllo della Corte dei conti ................ 9 4. FISSAZIONE DI TERMINI ED ALTRE QUESTIONI................................................... 81 5 . R E F E R T I S U L S E R V I Z I O S A N I T A R I O ........................................................... 84 5.1 La Sezione delle Autonomie ........................................................................ 84 5.2 Le Sezioni Regionali .................................................................................... 87 6. LA SANITÀ PUBBLICA NEI REFERTI SULLA FINANZA REGIONALE ................... 124 7. INDICE CRONOLOGICO DELLE DELIBERAZIONI ............................................... 154 8. INDICE DELLE DELIBERAZIONI PER SEZIONE.................................................. 156 9. INDICE ANALITICO ......................................................................................... 159 APPENDICE: DELIBERAZIONE SUCCESSIVE AL 15 MAGGIO 2010 ........................... 161 1. PREMESSA La legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006) all’art.1, comma 170, nell’estendere le disposizioni contenute nei commi 166 e seguenti (riguardanti gli Enti locali) anche alle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, ha prescritto che i Collegi sindacali dei predetti Enti trasmettano alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti una relazione sulla base di criteri e linee guida definiti unitariamente dalla stessa Corte e deliberati annualmente dalla Sezione delle Autonomie. La legge prescrive un contenuto minimo obbligatorio delle relazioni dei Collegi sindacali che devono segnalare: a) l’osservanza del vincolo previsto in materia d’indebitamento dall’art. 119, ultimo comma, della Costituzione; b) l’emergere di ogni grave irregolarità contabile e finanziaria, in ordine alla quale l’Ente sanitario non abbia adottato le misure correttive segnalate dal Collegio sindacale. Le linee guida elaborate dalla Corte hanno natura regolamentare e sono quindi vincolanti per gli organi di revisione contabile. Esse sono finalizzate a garantire un minimo di contenuto sia in termini qualitativi sia quantitativi, il più possibile uniforme, che consenta raffronti omogenei dei dati. Le Sezioni regionali di controllo sono chiamate a verificare, a fini di coordinamento della finanza pubblica, il rispetto degli equilibri di bilancio, nell’ambito della natura collaborativa del controllo affidato alla Corte dall’art. 7 comma 7 della legge n. 131/2003. Qualora dall’esame della relazione del Collegio sindacale o a seguito dell’eventuale istruttoria, emergano comportamenti non conformi ai criteri di sana gestione, essa adotta una pronuncia specifica per segnalare alla Regione le irregolarità rilevate. Alcune Sezioni regionali, considerata la natura collaborativa del controllo esercitato, pur in assenza dei presupposti per l’adozione di una “specifica pronuncia”, hanno ritenuto opportuno segnalare alla Regione 1, sempre sulla base dei dati riferiti dai Collegi sindacali, irregolarità e sintomi di rischio del mantenimento dell’equilibrio delle aziende e della tenuta del sistema sanitario regionale. Inoltre, talune Sezioni redigono referti in cui esaminano la situazione di tutti gli enti del Servizio sanitario nella Regione di riferimento. Ancora, la gestione del Servizio sanitario regionale è oggetto di specifici referti, o, comunque, è trattata in appositi capitoli dei più ampi referti sulla finanza regionale, che, come è noto, subisce il pesante impatto della sanità. La presente rassegna ha preso in esame le relazioni approvate tra il 2009 ed il 15 maggio 2010 da 62 deliberazioni2 - rilevate dalla Banca dati del controllo - delle quali 2 1 Deliberazione n. 1/10/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Toscana pag. 4. Sono state considerate le deliberazioni pubblicate entro il 15 maggio 2010. In appendice è stato riportato l’elenco delle deliberazioni pubblicate in banca dati dopo la data del 15 maggio. La legenda dei codici è la seguente: INPR: Indirizzo e/o programmazione; SSR: Referto sul servizio sanitario regionale; FRG: Referto sulla finanza regionale e degli enti locali; PRSS: Delibera ex art.1, comma 170, l.266/2005 (enti del servizio sanitario) 2 1 della Sezione Autonomie e le altre delle Sezioni regionali. Di queste ultime, 7 approvano Referti sulla sanità regionale; 13 Referti sulla finanza regionale dei quali si è presa in considerazione la parte relativa alla sanità; 37 esaminano le analisi finanziarie e contabili della gestione degli enti sanitari svolte dai Collegi sindacali; infine 3 esaminano varie questioni procedurali. In appendice sono riportati gli estremi delle deliberazioni intervenute dopo il 15 maggio 2010, che saranno oggetto di una successiva rassegna. 2. I TEMI PIU’ RILEVANTI 2.1. Programmazione –controllo e contabilità analitica La programmazione, attraverso la quale si determinano le attività e gli obiettivi che definiscono, nel breve periodo, i piani ed i programmi strategici e le risorse necessarie alla loro attuazione, è sintetizzata nel bilancio economico di previsione. Tale documento previsionale, pur non avendo la valenza autorizzatoria dei Bilanci di previsione degli Enti Locali, è importante perché rappresenta uno strumento di riscontro e verifica degli scostamenti registrati nei dati di consuntivo, al fine, soprattutto, di un più corretto apprestamento delle risorse necessarie per la gestione e di un più efficace controllo dei costi. Nonostante la sua rilevanza, però, spesso gli Enti lo adottano con un certo ritardo rispetto all’inizio dell’esercizio o lo riformulano più volte con delibere successive, con slittamento delle delibere Regionali di approvazione, anche di molti mesi3. Tale prassi snatura la valenza programmatoria dei bilanci previsionali e si coniuga, frequentemente, con l’assenza di un appropriato sistema di controllo basato sulla metodica del budget, della relativa periodica attività reportistica e, soprattutto, di un’adeguata contabilità analitica. Queste criticità sono diffuse in molte Aziende del Centro Sud, per le quali frequentemente si evidenziano: carenze nel monitoraggio della gestione dei costi e dei risultati; mancanza di trasmissione degli atti di controllo alle Regioni; fissazione di obiettivi generici, anziché puntuali, da parte dei Direttori Generali, con mancanza, anche, di verifiche periodiche circa la loro attuazione; nessuna implementazione di una contabilità per centri di costo, anche per meri problemi tecnici, quali un software inadeguato a supportare un tale sistema di rilevazione4. Le Regioni, nell’ambito della propria potestà legislativa, in maniera più o meno articolata, fissano gli obiettivi ed i principali atti d’indirizzo. Ciò comporta la predisposizione di budget che definiscono tetti di spesa generale e specifici (farmaceutica, 3 Deliberazioni n. 5 e 11/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata - Deliberazioni n. 219-220-300-450-814-838/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - Deliberazione n. 1/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Trentino Alto Adige (sede di Bolzano)- Deliberazioni n. 14-15-16-17-20/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per l’Umbria 4 Deliberazione n. 6/2010//PRSS- Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata 2 assistenza ospedaliera) fino all’individuazione dell’entità delle perdite autorizzate, con prioritario riguardo al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. L’art. 1, comma 173, lettera f), della legge 311/2004, ha imposto alle Regioni di garantire, in sede di programmazione regionale, “l’equilibrio economico-finanziario delle proprie aziende sanitarie, anche attraverso l’adozione delle misure necessarie per la riconduzione in equilibrio della gestione in presenza di situazioni di squilibrio”. Nell’ambito del controllo effettuato dalle Sezioni Regionali della Corte dei Conti sulle relazioni dei Collegi sindacali emerge, tuttavia, frequentemente, il mancato rispetto del vincolo di pareggio del bilancio economico di previsione e lo sforamento del disavanzo rispetto alla perdita autorizzata. Nella generalità dei casi le Aziende non riescono a raggiungere l’obiettivo del rispetto dei tetti di spesa preventivamente fissati dalla Regione e anche le più virtuose faticano ad accrescere i ricavi propri e a ridurre l’endemica dipendenza dai trasferimenti regionali.5 Talvolta gli Enti lamentano una sottostima dei costi preventivati, legati a stanziamenti regionali insufficienti rispetto ai bisogni della collettività, in violazione dei principi di veridicità e attendibilità del bilancio, ma, anche, del postulato di coerenza tra pianificazione, programmazione e gestione6. Carente è, anche, la programmazione annuale delle procedure di affidamento che consentirebbe l’espletamento e la conclusione di gare in tempo utile per assicurare i servizi necessari senza soluzione di continuità, evitando l’impiego improprio degli istituti del rinnovo e della proroga.7 2.2. Risultati economici di esercizio I bilanci delle Aziende Sanitarie spesso chiudono con disavanzi significativi, soprattutto nel triennio 2004-2005-2006. Si profilano situazioni di vero e proprio deficit strutturale in molte aziende del Sud, nel cui ambito, ma non solo, la Corte ha rilevato una sostanziale “deresponsabilizzazione” nella gestione dei costi8. 5 Deliberazione n. 240/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Emilia Romagna - Deliberazione n. 62/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Friuli Venezia Giulia - Deliberazione n. 39/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Veneto. 6 Deliberazione n. 8/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata – Deliberazione n. 220/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Calabria. 7 Deliberazioni nn. 5-6-8-9-10/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata - Deliberazione n. 220-300/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - Deliberazione n. 39/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Campania - Deliberazione n. 157/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per le Marche - Deliberazione n. 11/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte. 8 Deliberazione n. 59/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - Deliberazione n. 39/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Campania - Deliberazione n. 22/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Molise - Deliberazione n. 11/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte. 3 Nel 2007 e nel 2008 cresce il numero delle Aziende che migliora i propri conti, riducendo i disavanzi o conseguendo risultati positivi, sia pure modesti, ma, soprattutto ampliando il margine operativo lordo. Tuttavia i risultati d’esercizio sono largamente condizionati dall’alta incidenza della contribuzione regionale sul valore della produzione e frequentemente si accompagnano alla mancata contabilizzazione di oneri a 9 manifestazione numeraria futura in violazione del principio di competenza economica . Alcune aziende, pur non realizzando l’obiettivo dell’equilibrio di bilancio, hanno migliorato i risultati di gestione attraverso la razionalizzazione e lo sviluppo dei servizi con conseguente riduzione della mobilità passiva. Il valore della produzione è, sempre, fortemente condizionato dai contributi regionali assorbiti, per lo più, dalle spese obbligatorie, tra le quali emergono per criticità e consistenza quelle del personale. Sul totale dei costi della produzione, infatti, incidono significativamente i costi del personale e quelli della spesa farmaceutica, in relazione ai quali il legislatore e le Regioni hanno stabilito tetti di contenimento di spesa che sovente risultano disattesi, anche in concomitanza di un utile di esercizio. Per quanto concerne i costi del personale si sono registrati miglioramenti in termini di contenimento della spesa, talvolta accompagnati dall’aumento della consistenza media del personale a tempo indeterminato rispetto a quello a tempo determinato. Le Aziende, però, anche sulla base delle disposizioni normative e d’indirizzo delle Regioni, solitamente non provvedono agli accantonamenti obbligatori quali quelli relativi agli oneri per ferie maturate e non godute al 31 dicembre, per gli incrementi contrattuali di competenza e per quelli relativi a rischi per contenzioso del personale, anche in costanza di vertenze in corso10. Al contenimento della spesa farmaceutica, nell’ambito dell’aggregato della spesa per acquisti di beni sanitari, è rivolta l’attenzione del legislatore, del Governo (Piani di rientro) e delle Regioni. Lo sforamento dei tetti di spesa, previsti sia in termini di farmaceutica territoriale, sia di spesa complessiva rispetto al FSR, è diffuso nella quasi totalità delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere. In merito la Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata della Corte dei Conti ha evidenziato che “essendo, i tetti di spesa in discussione, obiettivi da perseguire nella gestione, la verifica dovrebbe essere effettuata, oltre che rispetto ai dati di FSR risultante dal riparto definitivo, anche rispetto ai dati risultanti dal riparto provvisorio” noti prima dell’inizio dell’esercizio finanziario. 9 Deliberazione n. 62/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Friuli Venezia Giulia- Deliberazione n. 157/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per le Marche. 10 Deliberazione n. 22/009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata - Deliberazione n. 5-68/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata - Deliberazione n. 814/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - Deliberazione n. 11/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte 4 La Sezione ha, altresì, rilevato l’inesattezza di alcune verifiche realizzate omettendo grandezze significative ai fini del riscontro degli obiettivi di spesa11. Le Aziende oncologiche evidenziano difficoltà contingenti nel contenere tale voce di spesa, a causa degli elevati prezzi dei prodotti, mentre gli Enti che hanno dato avvio alla riorganizzazione delle strutture, dell’offerta ospedaliera ed al conseguente ridimensionamento delle stesse, cominciano ad ottenere esiti più favorevoli. Altro aspetto, preoccupante, emerso dalle verifiche delle relazioni dei Collegi sindacali, è il peso eccessivo dei componenti straordinari di reddito, in particolare di sopravvenienze passive per mancati accantonamenti degli oneri di competenza nei relativi esercizi, con rinvio al momento della manifestazione numeraria e la mancanza di accantonamenti per interessi moratori, pur in presenza di rilevante indebitamento e consistente ritardo nei pagamenti, nonché di un fondo svalutazione crediti, pur in presenza di cospicui crediti di vecchia data e di dubbia esigibilità. 2.3. Mobilità Il saldo della mobilità sanitaria regionale, che riguarda varie categorie di prestazioni sanitarie (i ricoveri, la specialistica, la farmaceutica), esprime sovente, nelle relazioni dei Collegi sindacali, uno sbilancio legato allo squilibrio dell’offerta sanitaria, all’insufficienza dei servizi offerti, alle carenze delle strutture ospedaliere regionali e alle liste di attesa. E’, soprattutto, il flusso migratorio extra-regione (significativo in molte Aziende del Sud), a determinare incrementi nei costi di produzione. La riorganizzazione delle strutture, in termini di efficienza e qualità dei servizi, consentirebbe alle Aziende di aumentare la capacità attrattiva e, conseguentemente, ridurre i costi per mobilità passiva e migliorare, anche, i ricavi per mobilità attiva, che insieme ai proventi per prestazioni intramoenia, potrebbero ampliare l’incidenza dei “ricavi propri” sul valore della produzione, riducendo quella dei trasferimenti regionali. Alcune Regioni hanno prestato particolare attenzione a questo tema. Per esempio la Regione Basilicata, con D.G.R. n. 275/2000, n. 377/2002, n. 1713/2006 e n. 329/2008, ha inteso porre le premesse per “realizzare, in ambito regionale, un modello organizzativo a rete dei servizi, che superando vecchi schemi di esasperata autonomia aziendale, garantisca l’erogazione di prestazioni sanitarie di elevata qualificazione sottraendo i cittadini lucani dall’attrazione delle strutture ospedaliere fuori regione”.12 Una forte criticità emerge, per la totalità delle aziende, in merito all’imputazione in bilancio dei ricavi per mobilità interregionale. Molto spesso il conto economico espone ricavi relativi all’esercizio precedente, giacché le Regioni effettuano il computo mediante compensazione centralizzata, fornendo alle Aziende il dato certo solo successivamente 11 Deliberazione n. 6-7-8-11/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata. 12 Deliberazione n. 5-6-7-8-9/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata. 5 alla approvazione del bilancio di competenza, realizzando così una dissociazione tra contabilizzazione dei costi (che avviene nell’esercizio in cui sono effettuate le prestazioni) e contabilizzazione delle relative remunerazioni (che viene effettuata nell’esercizio successivo). Molte altre volte, i dati della mobilità sono rilevati nella gestione straordinaria, attraverso la voce “sopravvenienze”, poiché nell’esercizio di competenza sono stati indicati valori stimati o non sono stati affatto imputati. Si palesa, così, una violazione del principio di chiarezza e di competenza del bilancio d’esercizio (art. 2423- 2423 bis c.c)13 2.4. Gestione Finanziaria La penuria di liquidità è una costante nel panorama delle Aziende sanitarie per il permanere del criterio di finanziamento incentrato sulla finanza di trasferimento e caratterizzata dal disallineamento tra contributi regionali e costi di gestione. Per fronteggiare gli impegni assunti, le aziende ricorrono alle anticipazioni di tesoreria, spesso inestinte al 31 dicembre, le quali producono interessi passivi che rappresentano una voce di costo significativa nei bilanci aziendali14. Incide sulla situazione finanziaria degli Enti, anche, il mancato ripiano dei disavanzi15, relativi agli esercizi precedenti, non coperti, ma portati a nuovo di anno in anno. Le assegnazioni di fondi, a reintegro del patrimonio netto, ridotto per effetto delle perdite pregresse, infatti, sono erogate, spesso, con notevole ritardo ed in misura parziale, lasciando a carico delle Aziende consistenti perdite da recuperare16. La mancata erogazione da parte delle Regioni delle dette assegnazioni è frutto di un meccanismo a cascata dallo Stato alle Regioni e dalle stesse verso le proprie aziende17. 2.5. Indebitamento Risulta formalmente rispettato il divieto di indebitamento per spese correnti. I bilanci espongono consistenti masse debitorie, nel cui ambito la voce più rilevante è quella dei debiti verso fornitori, in relazione alla quale si registrano forti ritardi nei 13 Deliberazione n. 17-20/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per l’Umbria - Deliberazione n. 2223/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per il Molise - Deliberazione n. 219/2009/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Calabria. 14 Deliberazioni n. 22-24/2009/PRSS Sezione Regionale di. Controllo Basilicata - Deliberazioni n. 219220/2009/PRSS Sezione Regionale Controllo Calabria- Deliberazione n. 240/2009/PRSS Sezione Regionale Controllo Emilia Romagna- Deliberazione n. 11/2009/PRSS Sezione Regionale Controllo Piemonte. 15 Deliberazione n.14-15-16-20/2010/PRSS- Sezione Regionale Controllo Umbria- Deliberazione n. 6-7-8-911/2010/PRSS Sezione Regionale Controllo Basilicata-Deliberazione 11/2009/PRSS Sezione Regionale Controllo Piemonte-Deliberazione n.220- 450/2010/PRSS Sezione Regionale Controllo Calabria. 16 Deliberazione n. 6/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata. 17 Deliberazione n.16/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata. 6 pagamenti oltre il termine contrattuale di 90 giorni. Poche le aziende che, soprattutto a partire dal 2007, hanno ridotto i ritardi nell’adempimento dell’obbligo contrattuale. Pur in presenza di debiti ingenti, non si provvede ad accantonare le relative quote di competenza degli interessi moratori, anche in vigenza di contenzioso. In merito la Corte18 ha osservato che “gli interventi posti in essere per addivenire ad accordi con i fornitori volti a prevedere termini di pagamento più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente prima che scatti l’obbligo di pagare automaticamente gli interessi moratori, non mette gli enti al riparo da contenziosi il cui esito potrebbe avere conseguenze più pesanti di quelle che si vorrebbero evitare”. 2.6. Crediti I bilanci aziendali espongono, spesso, crediti di dubbia esigibilità, valutati al valore nominale piuttosto che di presunto realizzo, per cifre considerevoli verso le Regioni che non si spiegano con problemi connessi alla contabilizzazione dei saldi di mobilità extraregionale e potrebbero, invece, esprimere valori sopravalutati in ragione della mancata deduzione delle correlate partite di debito. Per alcune Aziende si evidenzia la mancata contabilizzazione delle compensazioni avvenute, senza che sia dato avvio ad una periodica attività di circolarizzazione (procedura che, attraverso il confronto con soggetti esterni, rappresenta un ausilio per la verifica delle poste iscritte in bilancio), tesa ad accertarne la relativa consistenza dei crediti (analoga problematica è stata rilevata anche per i debiti), in modo tale da sincerarsi che la società non esponga un attivo patrimoniale superiore a quello effettivo19. 18 Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni per gli esercizi 2007 e 2008, approvata con deliberazione n. 15/SEZAUT/2009/IADC dell’8 settembre 2009 (depositata il 25 settembre 2009) della Sezione delle Autonomie della Corte dei conti. 19 Deliberazione n. 5-6-7-8-9-11/2010/PRSS Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata. 7 3. L’ATTIVITA’ EX ART.1 COMMA 170 L. 266/2005 (ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO) DELLE SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO E DELLA SEZIONE DELLE AUTONOMIE DELLA CORTE DEI CONTI 3.1 Le Linee Guida SEZIONE DELLE AUTONOMIE Deliberazione n. 13/2009/INPR – adunanza del 20 luglio 2009 Oggetto: Linee guida per l’attuazione dell’art. 1 comma 170, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) per i collegi sindacali degli enti del Servizio sanitario nazionale. Bilancio al 31 dicembre 2008. Esito: approvazione delle linee guida, del relativo questionario e dei criteri a cui devono attenersi i collegi sindacali degli enti del servizio sanitario nazionale per l’attuazione dell’art. 1 comma 170, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) relativamente al bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008. Sintesi: • Nel predisporre le linee guida previste dall'art.1 comma 170 della legge 266/2005 per l'anno 2009, si è cercato di privilegiare una visione complessiva delle singole aziende sanitarie, ospedaliere e degli istituti di ricerca, attraverso la predisposizione di un modello di analisi con criteri di compilazione uguali per tutti gli enti in modo tale da evitare, o, quanto meno, ridurre, i rischi di incongruenze e consentire analisi comparate a livello regionale e nazionale anche con la costruzione di serie storiche su basi omogenee. • I criteri cardine che hanno portato alla elaborazione delle nuove linee guida per il bilancio 2008 sono l'individuazione di definizioni standard, la riduzione delle domande a risposta testuale e, infine, la predisposizione del documento in formato tale da renderlo gestibile in un database. • Pertanto, sono stati preparati due prospetti, uno per il conto economico e uno per lo stato patrimoniale, in cui sono riprese alcune delle voci utilizzate dagli enti del servizio sanitario nazionale e dalle Regioni nel modello di rilevazione del conto economico e dello stato patrimoniale approvati con D.M. 13 novembre 2007 (G.U. del 13 dicembre 2007 n. 289, S.O.), ed integrati con successivo D.M. 31 dicembre 2007 (G. U. del 17 gennaio 2008 n.14, S.O.), utilizzati per adempiere all'obbligo delle comunicazioni trimestrali al Ministero della Salute. • In questo modo si ha un riferimento ad uno standard noto, al di là delle peculiarità di ogni Regione e/o Ente, che consente di semplificare, in parte, il lavoro ai compilatori, i quali devono, comunque, attestare la corrispondenza dei dati a quelli risultanti dalle scritture contabili dell'Ente. A tal proposito si precisa che il modello di rilevazione del conto economico e dello stato patrimoniale è preso a 8 riferimento soltanto per avere delle indicazioni omogenee, ma i dati che devono essere riportati sono quelli del bilancio d'esercizio adottato dal Direttore dell'Ente, e non quelli delle comunicazioni trimestrali al Sistema Informativo della Sanità (S.I.S.). • La corretta compilazione consentirà che i dati acquisiti dalle Sezioni regionali di controllo possano essere riversati in un database per la conservazione delle informazioni e per ogni ulteriore elaborazione. • Per consentire il confronto tra i risultati di consuntivo e quelli programmati, seguendo l'impostazione di fondo già stabilita lo scorso anno, è prevista l'acquisizione dei dati relativi al documento previsionale economico. È, questo, un profilo particolarmente rilevante per le aziende delle Regioni interessate dai piani di rientro. Per questo specifico aspetto è stata mantenuta un'apposita "sezione" da compilarsi esclusivamente dai collegi sindacali delle aziende sanitarie residenti nelle Regioni che, a causa del disavanzo particolarmente gravoso della propria gestione sanitaria, hanno sottoscritto l'accordo con il M.E.F. - e adottato il conseguente "piano di rientro" dal deficit - previsto dall'art. 1 comma 180 della legge n.311/2004 e successive modificazioni e integrazioni. 3.2 Le pronunce delle Sezioni Regionali di controllo della Corte dei conti20 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA BASILICATA Deliberazione n. 22/2009/PRSS – adunanza dell’11 dicembre 2008 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L.266/2005 esercizi 2005-2006 -ASL 1 di Venosa. Rilevato: - aumento del disavanzo legato a squilibrio strutturale; - peggioramento differenziale tra valore della produzione e costi della produzione, con crescita delle voci di costo afferenti al personale e all’acquisto dei servizi; - tendenza a contabilizzare gli arretrati e gli oneri relativi a rinnovi contrattuali e alle vertenze del personale come sopravvenienze passive, in mancanza di accantonamenti ai corrispondenti fondi nel passivo, nell’esercizio di competenza; - carenza cronica di liquidità ed elevato ricorso alla anticipazione ordinaria di tesoreria, anche per far fronte alle spese obbligatorie del personale, con conseguente incremento degli interessi, (situazione che migliora, secondo quanto riferito dal Collegio sindacale, nel 2007 e soprattutto nel 2008); 20 Dati estratti dalla banca dati del controllo della Corte dei conti e integrati con quelli presenti sul sito web della Corte alla data del 15 maggio 2010. 9 - forte ritardo medio nel pagamento dei fornitori, anche se i giorni di ritardo scendono da 161 del 2004, a 99 del 2006, con conseguenti ingenti oneri finanziari per interessi moratori; Esito: segnalazione alla Regione della situazione rappresentata e trasmissione della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore Generale e al Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria. Deliberazione n. 23/2009/PRSS - adunanza dell’11 dicembre 2008 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 - esercizi 2005-2006 -ASL 2 di Potenza. Rilevato: - aumento vertiginoso del disavanzo, che risulta quadruplicato nel triennio; - peggioramento differenziale tra valore della produzione e costi della produzione, dovuto non solo all’incremento dei costi, ma anche alla riduzione dei ricavi legata all’inadeguatezza dell’offerta rispetto alla domanda che genera mobilità passiva; - elevato indebitamento verso il tesoriere, per anticipazioni inestinte; - notevole ritardo medio nel pagamento dei fornitori con conseguenti ingenti oneri finanziari per interessi moratori; Esito: segnalazione alla Regione della situazione rappresentata e trasmissione della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore Generale e al Collegio Sindacale dell’Azienda Sanitaria. Deliberazione n. 24/2009/PRSS - adunanza dell’11 dicembre 2008 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 – esercizi 2005-2006 -ASL 3 di Lagonegro. Rilevato: - notevole peggioramento del risultato di esercizio, con incremento del disavanzo superiore rispetto a quanto preventivato, prevalentemente imputabile all’incremento a consuntivo della spesa per prestazioni da strutture pubbliche; - struttura rigida dei costi tendenti all’aumento e fattori ambientali caratterizzati da dispersione della popolazione che rende impossibile la realizzazione di economie di scala; - incremento dei costi di mobilità passiva sia regionale che extraregionale, con flessione, invece, di quella attiva; - costante incremento dei costi di produzione, in particolare della spesa farmaceutica e del costo del personale attribuibile soprattutto ai maggiori oneri relativi al rinnovo contrattuale del personale dirigente e del comparto e, in parte, all’assunzione in servizio di unità aggiuntive; 10 - aumenta la consistenza media del personale in servizio, passando da 842 del 2005 a 887 nel 2006; - decremento nelle disponibilità liquide, con conseguente ricorso alla anticipazione di tesoreria, inestinta al 31 dicembre 2006 ed aumento dei giorni di ritardo medio nel pagamento dei debiti verso fornitori; - accantonamenti decrescenti per la voce svalutazioni ed accantonamenti e mancanza di somme accantonate per far fronte ad eventuali inadempimenti di debitori. Esito: segnalazione alla Regione della situazione rappresentata per gli eventuali conseguenti provvedimenti e trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore Generale e al Collegio Sindacale dell’Azienda Sanitaria. Deliberazione n. 25/2009/PRSS - adunanza dell’11 dicembre 2008 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizi 2005-2006 -ASL 4 di Matera. Rilevato: l’esercizio 2006, al pari del 2005 e 2004, chiude in disavanzo in ragione dell’appesantimento dei costi di produzione, la cui crescita non è compensata da una altrettanto rapida crescita del valore della produzione; la perdita rispetto al valore della produzione passa dal 2% del 2004 ad un valore medio del 7% dei due anni successivi; il “programma di sviluppo e risanamento” approvato con deliberazione 584/2003, per il rinnovamento della struttura ospedaliera, non ha prodotto al momento i risultati attesi in termini di redditività, fermo restando l’aggravio dei costi; persistente e rilevante è lo scostamento dei risultati di gestione rispetto ai dati preventivi, il che porta a porre in dubbio la solidità di ogni documento previsionale e programmatico; Tra i costi di produzione assumono un peso sempre maggiore quelli per l’acquisto di servizi, pari al 54% (soprattutto per prestazioni sanitarie acquistate presso altre strutture pubbliche, ma anche prestazioni non sanitarie da privato come servizi di pulizia, lavanderia, consulenze e vigilanza), in misura superiore agli stessi costi del personale; i livelli di spesa farmaceutica tendono a sforare gli obiettivi posti dalla Regione; si registra un tendenziale aumento del valore della produzione attribuibile, prevalentemente, ad un aumento dei contributi in conto esercizio, espressione della dipendenza dell’azienda dalle risorse regionali; positivo, invece, è il trend della mobilità attiva extra-regionale, nel triennio 20042006, anche se in termini assoluti resta un ricavo pari ad appena la metà del costo per la sola assistenza ospedaliera extraregionale; 11 per la mobilità passiva si rileva, per il 2006, una leggera diminuzione dei costi per mobilità intraregionale, che resta pressoché stabile, e una riduzione dei costi per mobilità extraregionale, anche se in termini assoluti, quest’ultimi, incidono fortemente sui costi per acquisti di servizi giacché i costi per ricoveri effettuati in altre Regioni superano largamente i ricavi ottenuti per ricoveri nella struttura di persone provenienti da altre Regioni; carenti gli accantonamenti per fondi svalutazione crediti e per rischi futuri anche in relazione all’eventuale contenzioso del lavoro; indebitamento ed eccessivo ricorso allo strumento delle anticipazioni di tesoreria le altre criticità. Esito: segnalazione alla Regione della situazione rappresentata per gli eventuali conseguenti provvedimenti e trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore Generale e al Collegio Sindacale dell’Azienda Sanitaria. Deliberazione n. 74/2009/PRSS - adunanza dell’ 11 dicembre 2008 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005esercizi 2005-2006 - ASL 5 di Montalbano Jonico. Rilevato: un andamento della gestione che chiude il consuntivo costantemente in perdita nel triennio 2004-2006, conseguentemente al crescente peso dei costi di produzione, che dal 2004 al 2006 aumentano quasi dell’ 11%, a fronte di una crescita non altrettanto rapida del valore della produzione; determinante il peso dei costi del personale (che insieme a quelli per acquisti di beni e servizi rappresentano le voci più incisive), in relazione ai quali si evidenzia per il 2005 una diminuzione del disavanzo a seguito del controllo effettuato dalla Regione Basilicata ai sensi dell’art. 44 della L.R. 39/2001, che ha portato a ridurre gli accantonamenti per rinnovi contrattuali non ancora liquidati, rinviati all’esercizio 2007, anno in cui avrebbero avuto la manifestazione numeraria, modus operandi contrario ai principi contabili posti alla base di una corretta contabilità economico-patrimoniale, al postulato della competenza economica e al principio di veridicità previsto dall’art. 2423 del c.c.; le azioni preordinate al ripiano delle perdite si sono dimostrate prive di concretezza; assente il controllo periodico/trimestrale del budget; il valore della produzione cresce prevalentemente in relazione ai contributi in conto esercizio, con evidente dipendenza crescente dell’azienda dalle risorse regionali; la mobilità attiva extraregionale nel triennio in esame rileva un trend in aumento, mentre sostanzialmente stabile resta quella passiva extraregione e 12 cresce, invece, la mobilità passiva interregionale, anche per effetto del processo di riorganizzazione dell’Azienda, che ha portato alla riduzione del numero dei posti letto, con il duplice effetto di ridurre i ricavi per mobilità attiva interregionale; in relazione all’iscrizione dei valori relativi alla mobilità infraregionale, sia attiva che passiva, si precisa che i dati sono relativi all’anno precedente, in quanto quelli di competenza dell’esercizio sono messi a disposizione dalla Regione nel periodo successivo al termine ultimo per l’approvazione del bilancio, contrariamente a quanto succede per la mobilità extraregionale, violando il principio della competenza economica e mancando ogni correlazione tra i dati di bilancio. Esito: segnalazione alla Regione della situazione rappresentata per gli eventuali conseguenti provvedimenti e trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore Generale e al Collegio Sindacale dell’Azienda Sanitaria. Deliberazione n. 5/2010/PRSS - adunanza del’10 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata di Rionero in Vulture(PZ). Rilevato: il bilancio economico preventivo, redatto in conformità alle disposizioni della L.R n. 35/1995, con uno scostamento non superiore all’1% del totale dei costi previsti dal Bilancio approvato dalla Giunta Regionale, è stato approvato, dopo diverse riformulazioni della stesura originaria del 29.12.2006, il 2 luglio 2007; ai fini della programmazione e del controllo sono stati adottati, nel corso del 2007, sistemi di controllo di gestione nella forma della sistematica verifica e revisione della quantità e qualità delle prestazioni, che si affiancano ai processi interni del controllo contabile-amministrativo, all’attività dell’unità di controllo di gestione (delib. n. 103 del 16 febbraio 2005), alla costante funzione di verifica del Collegio sindacale, pur in mancanza dell’implementazione di una vera e propria contabilità analitica in ottemperanza della Legge regionale n. 34/1995; il bilancio 2007 si chiude con un avanzo di 1.642,00 mila euro, migliorando le risultanze del 2006 (1.052 mila euro) e del 2005 che aveva chiuso in perdita, anche tale risultato si discosta dai dati previsionali; nella relazione sulla gestione il Commissario Straordinario evidenzia la mancata rappresentatività del risultato di gestione 2007, rispetto all’effettivo andamento economico dell’esercizio, in quanto mentre sono stati contabilizzati i costi di competenza dell’esercizio stesso, non sono stati contabilizzati i ricavi relativi alla mobilità extraregionale realizzati nell’esercizio 2007, che avrebbero migliorato il risultato, ma quelli realizzati nel precedente esercizio; 13 il risultato economico positivo è destinato prioritariamente ad investimenti e alla incentivazione del personale; il valore della produzione risulta superiore a quanto previsto, soprattutto per i maggiori ricavi diversi, comprendenti i dati della mobilità attiva infra-regionale ed extra-regionale; bassa è l’incidenza (19,16% nel 2007) dei contributi in conto esercizio sul valore della produzione nell’ultimo triennio, il che consente un ampio margine di manovra delle entrate da parte del management aziendale, teso a migliorare la capacità attrattiva delle strutture aziendali al fine di potenziare gli altri ricavi ed incrementare la mobilità attiva; la disamina dei costi di produzione, minori rispetto alle previsioni ma in aumento rispetto al 2006, mostra il superamento del vincolo regionale di contenere entro il 2% la crescita complessiva dei costi di produzione, al netto dei costi del personale, ed in particolare aumentano i costi per acquisto di beni, quelli relativi agli ammortamenti, nonché agli accantonamenti e svalutazioni; a parere dell’istituto la necessità di garantire livelli adeguati nell’assistenza oncologica, considerati i costi sempre maggiori per l’acquisto dei farmaci, non consente di ottemperare alla misura di contenimento della spesa nel limite del 2%; gli incrementi degli ammortamenti sono legati materiali e attrezzature sanitarie, mentre all’acquisto di immobilizzazioni la voce “accantonamenti e svalutazioni” aumenta rispetto al preventivato, perché vengono contabilizzati in tale voce gli accantonamenti relativi al fondo produttività/incentivo del personale, preventivamente ricompresi nel costo del personale; per quanto concerne la mobilità sanitaria si evidenzia come tale tema sia oggetto di attenzione da parte dell’Ente e come la Regione abbia compiuto sforzi rilevanti nella direzione di realizzare un modello organizzativo a rete dei servizi del sistema sanitario regionale, che superi i vecchi schemi di esasperata autonomia aziendale, garantendo l’erogazione di prestazioni sanitarie di elevata qualificazione che sottraggano i cittadini lucani dall’attrazione delle strutture ospedaliere fuori regione; la contabilizzazione dei ricavi per mobilità avviene sulla base dei dati di riparto del FSR approvati dalla Regione e perciò, per il 2007 si contabilizzano dati del 2006, violando il principio della chiarezza, della veridicità21 e della competenza economica22, male che la Regione ritiene necessario in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente 21 Art. 2423 c.c. - Redazione del bilancio:“ Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della societa' e il risultato economico dell'esercizio”. 22 Art.2423-bis c.c. punto 3), prevede l’obbligo di "tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento". 14 consentirebbe di iscrivere in bilancio valori assicurando recenti certi e non presunti, il “necessario rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; evidenziano, comunque, un risultato positivo, rispetto al preventivato 2007, gli introiti per mobilità attiva, mentre i costi per mobilità passiva intraregionale decrescono; in riferimento alle modalità di approvvigionamento, si rileva che l’acquisto di beni e servizi è stato effettuato utilizzando le convenzioni Consip laddove attive, ovvero utilizzando i parametri di prezzo dalla stessa ricavabili ai fini della formulazione degli atti di gara e che, in ottemperanza alla D.G.R. n.1524/2002, è sempre stata inoltrata ai competenti uffici regionali la richiesta di autorizzazione preventiva per l'approvvigionamento di beni e servizi sopra la soglia prevista dei 100 mila euro, mentre non si è fatto ricorso alle centrali di committenza perché non attivate; si rileva, però, in relazione ai servizi esternalizzati il ricorso al rinnovo o alla proroga dei contratti in essere, espressione della mancanza di programmazione annuale delle procedure di affidamento, sulla base di uno scadenziario dei contratti, che consenta l’espletamento di gare che si concludano in tempo utile per assicurare i servizi necessari senza soluzione di continuità; per quanto concerne i costi per consulenze, collaborazioni e, lavoro interinale, si registra, nel 2007, un volume di spesa superiore alle previsioni evidenziandosi la necessità di maggior controllo e razionalizzazione dei costi in questione; aumenta il costo totale del personale rispetto al 2006, sia pure in misura inferiore a quanto preventivato, coniugandosi con un aumento della consistenza media sia del personale a tempo determinato, sia di quello a tempo indeterminato; in relazione alla verifica dei tetti di spesa per il personale si rileva la dualità tra la determinazione del costo effettuata in stretta aderenza alla legge finanziaria per il 2007 23 (Legge n. 296/2006), in base alla quale il tetto è superato, e quella effettuata sulla base della normativa regionale (L.R. 14/2006 e ss. L.R. 28/07), che determina un costo complessivo inferiore a detto limite, giacché la Regione, nell’ambito della autonomia riconosciuta dal legislatore per la fissazione degli 23 La norma prevede l’adozione di misure necessarie per garantire che le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi e dell’IRAP, non superino, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, il corrispondente ammontare del 2004, riferito al 2004 diminuito dell’1,4%. Esclude dalla spesa 2004 gli arretrati relativi ad anni precedenti per il rinnovo dei contratti; dalla spesa 2007, 2008 e 2009 gli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti successivi al 2004; dal 2004 e dai successivi anni 2007, 2008 e 2009 le spese di personale a carico di finanziamenti comunitari e privati, nonché le spese relative ad assunzioni a tempo determinato e ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa per l’attuazione di progetti di ricerca. 15 “indirizzi”, ha ritenuto di poter prevedere l’esclusione di alcune tipologie di costi del personale nel procedimento di verifica; assenti gli accantonamenti per rischi per contenzioso con il personale; dal punto di vista finanziario il volume della disponibilità liquida risulta poco adeguato alle esigenze dell’Ente, anche se in miglioramento per il 2008, per cui è necessario un costante monitoraggio, al fine di adottare tutte le opportune azioni tese a conseguire e mantenere il necessario equilibrio, evitando gli esborsi costituiti da interessi moratori e oneri per anticipazioni di tesoreria; nonostante la sussistenza di un considerevole debito verso fornitori l’azienda riferisce di una tendenziale regolarità nei pagamenti, in relazione alla quale non sono stati previsti accantonamenti per la costituzione di un fondo per interessi moratori; la Sezione osserva che, eventuali accordi con i fornitori per prevedere tempi più lunghi di pagamento rispetto alla normativa vigente, non mette al riparo l’ente da eventuali contenziosi; dalla disamina delle componenti del patrimonio netto si osserva che, al 31/12/2007, il totale residuo dei risultati economici negativi relativi agli esercizi precedenti, risulta superiore ai contributi per ripiano perdite ricevuti, per un residuo da ripianare a carico dell’azienda di 315 mila euro che trova capienza nel risultato economico positivo di esercizio. Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, al C.R.O.B. Deliberazione n. 6/2010/PRSS - adunanza del 11 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Azienda Sanitaria Locale Usl n. 3 di Lagonegro (PZ). Premessa: l’Azienda è stata soppressa con L.R. n. 12 del 1 luglio 2008, con subentro della Azienda Sanitaria locale di Potenza (ASP). Rilevato: con D.G.R n. 1713 del 13 novembre 2006 la Regione ha posto, tra gli obiettivi del 2006 e 2007, rispettivamente la definizione di un Piano di qualità aziendale e la sua attivazione, impegnando i Direttori, tra l’altro, a presentare alla Regione il Bilancio economico Preventivo entro 60 giorni dal termine massimo previsto per la Deliberazione e a rispettarne le previsioni; l’Azienda ha perseguito gli obiettivi di pianificazione e programmazione, implementando un sistema di controllo della qualità, monitorando il livello di coerenza tra gli obiettivi di programmazione regionale ed aziendale e la gestione efficace ed efficiente delle risorse disponibili, individuando i settori in cui si articola l’area del controllo interno, anche se non trova, ancora, applicazione un sistema di 16 contabilità analitica per centri di costo, non supportato dal sistema di contabilità in uso; il bilancio di esercizio 2007 chiude con una perdita pari a 6.603 mila euro, confermando il trend negativo degli anni precedenti; i costi della produzione sia pure in crescita e superiori oltre l’1% di quanto preventivato sono, comunque, contenuti nel limite del 2% di crescita complessiva 2006-2007 e a parere del Commissario liquidatore gli scostamenti dei risultati di gestione sono imputabili a fattori ambientali legati, ad esempio, alla struttura orografica del territorio, alla oggettiva carenza di strutture di collegamento, alla dispersione della popolazione; i dati relativi alla spesa farmaceutica mostrano un miglioramento rispetto alle previsioni e appaiono rispettati i limiti del 16% del FSR per la spesa complessiva e del 13% per quella territoriale, se rapportati ai dati definitivi di riparto; tra i costi, che presentano aumenti più significativi nell’ambito dei costi di produzione, vi sono quelli relativi agli acquisti di prestazioni sanitarie da pubblico originate in gran parte da incrementi della mobilità infraregionale e quelli relativi alla spesa del personale; le modalità di copertura sono state individuate nei maggiori ricavi provenienti dai nuovi servizi attivati e nei minori costi da recupero della mobilità passiva, nonché nel contenimento della spesa farmaceutica e razionalizzazione degli altri costi per effetto dell’attivazione dell’ospedale unico; risulta superiore alle previsioni, anche, il valore della produzione, soprattutto in relazione allo scostamento positivo dei contributi in conto esercizio (incidenza del 92,17%), delle voci relative ai proventi e ricavi diversi e dei costi capitalizzati; negativo lo scostamento per ricavi da compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie; per quanto concerne la mobilità sanitaria si evidenzia come tale tema sia oggetto di attenzione da parte dell’Ente e come la Regione abbia compiuto sforzi rilevanti nella direzione di realizzare un modello organizzativo a rete dei servizi del sistema sanitario regionale, che superi i vecchi schemi di esasperata autonomia aziendale, garantendo l’erogazione di prestazioni sanitarie di elevata qualificazione che sottraggano i cittadini lucani dall’attrazione delle strutture ospedaliere fuori regione; la contabilizzazione dei ricavi per mobilità avviene sulla base dei dati di riparto del FSR approvati dalla Regione e perciò, per il 2007 si contabilizzano dati del 2006, violando il principio della chiarezza, della veridicità e della competenza economica, male che la Regione ritiene necessario in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente consentirebbe di iscrivere in bilancio valori recenti certi e non presunti, assicurando il “necessario 17 rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; evidenziano, comunque, un risultato positivo, rispetto al preventivato 2007, ed un incremento rispetto al risultato 2006, gli introiti per mobilità attiva, ma aumentano, anche, i costi per mobilità passiva sia intraregionale che extraregionale; l’approvvigionamento dei beni e servizi è stato effettuato attraverso le unioni regionali di acquisto, in mancanza dell’attivazione della centrale di committenza, e ricorrendo ad alcune convenzioni Consip; in relazione ai servizi esternalizzati, come quelli di manutenzione impianti, assistenza software, trasporto di campioni biologici, è diffuso il ricorso al rinnovo o alla proroga dei contratti in essere, circostanza che esprime la mancanza di programmazione annuale delle procedure di affidamento, sulla base di uno scadenziario dei contratti, che consenta l’espletamento di gare che si concludano in tempo utile per assicurare i servizi necessari senza soluzione di continuità; in aumento anche i costi per collaborazioni, consulenze e altre prestazioni di lavoro non sanitarie che passano dai 232 mila euro del 2006 al 239 mila euro del 2007; aumenta il costo totale del personale rispetto al 2006, risultando superiore, anche, alle spese preventivate, coniugandosi con un aumento della consistenza media sia del personale a tempo determinato, sia di quello a tempo indeterminato; in relazione alla verifica dei tetti di spesa per il personale si rileva la dualità tra la determinazione del costo effettuata in stretta aderenza alla legge finanziaria per il 2007 (296/2006), in base alla quale il tetto è superato, e quella effettuata sulla base della normativa regionale (L.R. n.14/2006 e ss. L.R. 28/07), che determina un costo complessivo inferiore a detto limite, giacché la Regione, nell’ambito della autonomia riconosciuta dal legislatore per la fissazione degli “indirizzi”, ha ritenuto di poter prevedere l’esclusione di tipologie di costi di personale nel procedimento di verifica; manca il computo, tra le spese del personale, delle ferie maturate e non godute, giustificato dalla necessità, segnalata dalla Regione, di usare una certa prudenza in relazione alla previsione normativa (art. 10 D.Lgs. 266/2003) che prevede la liquidazione delle ferie non godute, per il periodo minimo di quattro settimane, solo in caso di risoluzione del contratto di lavoro, ma in violazione del principio di competenza economica e di correlazione tra costi e ricavi; gli incrementi contrattuali di competenza dell’esercizio 2007 dovuti al comparto, noti al momento della stesura del bilancio, sono stati contabilizzati direttamente nei rispettivi conti di costo, senza 18 alcun accantonamento, e le differenze di valutazioni di stime rispetto a quelle degli anni precedenti sono state iscritte tra i proventi ed oneri straordinari; precaria la situazione della liquidità, che ha indotto l’Azienda, per fronteggiare gli impegni assunti, a ricorrere alle anticipazioni di tesoreria, in relazione alle quali gli interessi passivi sono in vistosa crescita, piuttosto che assoggettarsi al pagamento di più onerosi interessi passivi nei confronti dei fornitori; non sono stati effettuati accantonamenti per svalutazione dei crediti ritenendo che i crediti iscritti in bilancio abbiano il massimo grado di esigibilità; manca la previsione di un fondo interessi moratori, nonostante il considerevole aumento dei debiti verso fornitori e del tempo medio di ritardo nei pagamenti (53,54 giorni oltre i 90 contrattualizzati); dalla disamina delle componenti del patrimonio netto si osserva che, al 31/12/2007, il totale residuo dei risultati economici negativi relativi agli esercizi precedenti, risulta notevolmente superiore ai contributi per ripiano perdite ricevuti, rendendo consistente l’importo della perdita a carico della azienda che rimane da recuperare (13.647 mila euro) e in relazione alla quale, con deliberazione n. 225 del 30 aprile 2008 è stato approvato, a corredo del bilancio 2007, il piano di riequilibrio e rientro, che prevede il completo ripiano con la sommatoria degli utili ricavabile nel periodo 2008-2014. Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, alla gestione liquidatoria della soppressa ASL 3, alla subentrante Azienda Sanitaria locale di Potenza (ASP). Deliberazione n. 7/2010/PRSS - adunanza del 12 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Azienda Sanitaria Locale Usl n.1 di Venosa (PZ). Premessa: l’Azienda è stata soppressa con L.R. n. 12 del 1 luglio 2008, con subentro della Azienda Sanitaria locale di Potenza(ASP). Rilevato: il bilancio preventivo prevedeva una perdita di 7.381 mila euro, il risultato economico a consuntivo mostra un utile di 3.967 mila euro, coniugandosi con la rimodulazione del bilancio e la rilevazione di scostamenti relativi alla mobilità attiva extra-regionale e passiva intraregionale conseguenti alla riallocazione organizzativa di alcune strutture sanitarie, nonché con il calo della spesa di personale, conseguente ai limiti sull’assunzione di personale imposti dalle leggi finanziarie ed allo scorporo dell’ospedale di Pescopagano; l’Azienda dichiara di aver ottemperato agli obblighi di tenuta della contabilità analitica nel rispetto dei dettami legislativi nazionali e regionali, optando per la contabilità per centri di costo ed evidenziando i criteri dell’analisi preventiva 19 esplicitata nel budget e nella disamina degli scostamenti tra preventivo e consuntivo; è stato impiantato e regolarmente gestito un sistema di controllo interno di gestione, mirato sui costi per consumi di materiale sanitario e su quelli del personale dipendente; l’esercizio 2007 si chiude con un avanzo di gestione che rappresenta un segno positivo assente nei bilanci aziendali da diversi anni ; in merito ai fattori di criticità dell’azienda quali il ritardo del risanamento finanziario e del ripiano delle perdite (che ha determinato l’esborso d’interessi su anticipazioni di tesoreria, interessi di mora nei confronti dei debitori e pagamento di spese legali relative a contenziosi) e la sussistenza di attrezzature biomedicali obsolescenti e vetuste, si rileva, nel 2007, un netto miglioramento soprattutto in relazione allo squilibrio economico-finanziario, all’obsolescenza delle strutture e alla tempestività dei pagamenti; il valore della produzione registrato a consuntivo risulta superiore alla previsione, soprattutto a causa dello scostamento positivo dei contributi in conto esercizio e delle voci relative ai proventi e ricavi diversi; uno scostamento negativo presentano, invece, le voci relative alle compartecipazioni alla spesa per prestazioni sanitarie, conseguente alla abolizione dall’aprile 2007 della quota fissa per ricetta; alta l’incidenza dei contributi in conto esercizio sul valore della produzione nell’ultimo triennio, con un leggero incremento nel 2007, raggiungendo il 90,87%, che conferma la permanenza di un criterio di finanziamento incentrato sulla finanza di trasferimento e la necessità che il management aziendale incentri l’attenzione sul miglioramento della capacità attrattiva delle strutture assistenziali, al fine di potenziare gli altri ricavi e la mobilità attiva; i costi della produzione risultano inferiori sia rispetto alle previsioni, sia rispetto al consuntivo 2006, determinante in tal senso è stato lo scorporo dell’ospedale di Pescopagano e la connessa riduzione degli oneri per il personale; dalla disamina dei costi di produzione appare il contenimento dei costi di produzione entro il limite del 2%, ma istruita una verifica più puntuale dei costi relativi al plesso scorporato, pur con la limitazione della imprescindibilità dei costi indiretti, si evidenzia in incremento percentuale del 4,09%, che il Collegio sindacale valuta accettabile nella considerazione che nel conto consuntivo 2007 sono stati appostati in bilancio costi relativi alla gestione del presidio ospedaliero di Pescopagano non ripartibili; per quanto concerne i ricavi per prestazioni sanitarie intramoenia la differenza tra le entrate dell’azienda e le compartecipazioni riconosciute al personale garantiscono la copertura di tutti i costi sopportati dall’azienda per tale attività, che, nel triennio 2005-2007, risulta in equilibrio, nonostante, proprio nel 2007, vi 20 sia il superamento dei costi per la compartecipazione al personale sui relativi ricavi; la contabilizzazione dei ricavi per mobilità avviene sulla base dei dati di riparto del FSR approvati dalla Regione e perciò, per il 2007 si contabilizzano dati del 2006, violando il principio della chiarezza, della veridicità e della competenza economica, male che la Regione ritiene necessario in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente consentirebbe di iscrivere in bilancio valori recenti certi e non presunti, assicurando il “necessario rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; l’Azienda in sede istruttoria ha rielaborato le risultanze d’esercizio scorporando la mobilità attiva e passiva interregionale 2006 e aggiungendo quella relativa al 2007 (da fondo di riparto 2008) addivenendo ad un utile significativamente più basso di euro 536 mila, contro i 3.967 mila iniziali; i costi per l’acquisto di beni sanitari e non sanitari registrano un decremento, sia rispetto alle previsioni che rispetto ai costi sostenuti nel precedente esercizio; gli acquisti per beni farmaceutici mostrano un incremento della spesa rispetto al 2006 e un decremento rispetto alle previsioni, rispettando gli obiettivi regionali sulla farmaceutica Territoriale Convenzionata (13%) e quella complessiva (16%), rapportati ai dati definitivi del riparto del FSR; l’approvvigionamento dei beni e servizi non è stato effettuato utilizzando le convenzioni stipulate dalle centrali regionali di riferimento, per mancata attivazione delle stesse, mentre sono state utilizzate convenzioni Consip e si è aderito alle unioni di acquisto regionali; in relazione ai servizi esternalizzati, eccessivo il ricorso allo strumento del rinnovo e della proroga dei contratti in essere, in assenza di programmazione annuale delle procedure di affidamento, sulla base di uno scadenziario dei contratti, che consenta l’espletamento di gare che si concludano in tempo utile per assicurare i servizi necessari senza soluzione di continuità; in diminuzione i costi per collaborazioni, consulenze e altre prestazioni di lavoro non sanitarie, riduzione, anch’essa legata al trasferimento dell’ospedale di Pescopagano; manca il computo, tra le spese del personale, delle ferie maturate e non godute, giustificato dalla necessità, segnalata dalla Regione, di usare una certa prudenza in relazione alla previsione normativa (art. 10 D.Lgs. 266/2003), che prevede la liquidazione delle ferie non godute, per il periodo minimo di quattro settimane, solo in caso di risoluzione del contratto di lavoro, ma in violazione del principio di competenza economica e di correlazione tra costi e ricavi; 21 risultano, invece, accantonate le somme necessarie per la copertura degli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi, calcolate in base al tasso di inflazione programmato al 31/12/2007, applicato alle competenze stipendiali pagate nel 2007; precaria la situazione della liquidità, a conferma della quale si evidenzia un consistente volume di interessi passivi per anticipazione di tesoreria (83mila euro), anche se in decisa flessione rispetto all’anno precedente (218 mila euro); il fondo svalutazione crediti ammonta a 3.850,00 mila euro e la sua consistenza è determinata a seguito svalutazione crediti in conto capitale, conseguente alla necessità di dover progressivamente annullare quei crediti che avevano avuto origine nella fase del passaggio dalla Contabilità finanziaria a quella economica; l’Azienda, ordinariamente, procede alla circolarizzazione dei crediti interaziendali e nel 2007, in ottemperanza alle richieste regionali, ha effettuato il riscontro dei crediti e debiti tra le aziende sanitarie; il fondo rischi per contenzioso con il personale risulta superiore rispetto all’importo richiesto per le vertenze in corso al 31/12/2007; dalla disamina delle componenti del patrimonio netto si osserva che il totale delle perdite, al 31/12/2007, al netto degli utili di esercizio, risulta notevolmente superiore ai contributi per ripiano delle perdite ricevuti, rendendo consistente l’importo della perdita a carico dell’Azienda da recuperare; consistente il debito verso fornitori, seppure in decrescita rispetto ai precedenti esercizi, mentre si registra un trend positivo relativamente ai giorni di ritardo nei pagamenti, che sono passati da 101 nel 2005, a 99 nel 2006, a 68 nel 2007, con conseguente riduzione degli interessi moratori, passati a 12 mila euro nel 2007 (da 30 mila euro nel 2005, e da 24 mila euro nel 2006). Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, alla gestione liquidatoria della soppressa ASL 1, alla subentrante Azienda Sanitaria locale di Potenza (ASP). Deliberazione n. 8/2010/PRSS - adunanza del 15 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Azienda Sanitaria Locale Usl n.5 di Montalbano Jonico (MT). Premessa: l’Azienda è stata soppressa con L.R. n. 12 del 1 luglio 2008 con subentro della Azienda Sanitaria locale di Matera (ASM). Rilevato: in sede di programmazione e controllo manca l’invio delle relazioni trimestrali alla Giunta Regionale (previste dalla L.R. n.34/1995), sullo stato di avanzamento del budget generale e degli scostamenti che operano, anche, una proiezione della 22 situazione finanziaria e del risultato economico finale; gli stanziamenti provvisori della Regione sono sottostimati e anche nei bilanci preventivi si iscrivono costi sottostimati, così violando non solo i principi di veridicità e di attendibilità del bilancio, ma anche il postulato di coerenza tra pianificazione, programmazione e gestione; il totale dei costi pari a 133.988,00 mila euro, presenta uno scostamento superiore allo 1% rispetto al totale dei costi preventivati nel Bilancio economicopreventivo, superando il limite imposto dalla DGR n. 1713/2006, come già verificatosi nel 2006; è mancato il compimento del processo di adozione di una adeguata ed integrata contabilità analitica; il bilancio di esercizio, come negli anni precedenti si chiude con una perdita, pari a 4.557 mila euro, che deriverebbe più che dall’attività gestionale da un minor trasferimento di risorse, conseguente al mancato beneficio dell’Azienda degli incrementi dei contributi del FSR (per effetto del piano di riequilibrio dell’Asl 1 di Venosa, delle ASL n. 2,3,4 e 5), tali da consentire la sussistenza delle condizioni di pieno equilibrio della gestione; la perdita sarebbe stata, tuttavia maggiore se fossero stati contabilizzati i proventi ed oneri straordinari, l’effettivo saldo della mobilità extraregionale del 2007, e gli accantonamenti per svalutazione dei crediti pregressi di dubbia solvibilità; il valore della produzione registrato a consuntivo risulta superiore alla previsione, soprattutto a causa dello scostamento positivo del contributo in conto esercizio; uno scostamento negativo, invece, presentano le voci relative ai proventi e ricavi comprendenti i dati della mobilità attiva infraregionale ed extraregionale, e alle compartecipazioni alla spesa per prestazioni sanitarie; gli scostamenti negativi tra dati preventivati e il consuntivo 2007 rispetto ai “proventi e ricavi diversi” sono determinati da minori entrate in mobilità attiva conseguenti alle ristrutturazioni di plessi ospedalieri; i ricavi rivenienti dalla “compartecipazione alla spesa sanitaria” sono stati a consuntivo minori di 375 mila euro rispetto alle previsioni a causa dell’abrogazione, nel 2007, del contributo di compartecipazione sulla ricetta; alta è l’incidenza dei contributi in conto esercizio sul valore della produzione nell’ultimo triennio, in leggero aumento nel 2007 (92,27%), confermando la permanenza di un criterio di finanziamento ancora incentrato sulla finanza di trasferimento e la necessità che il management aziendale incentri l’attenzione sul miglioramento della capacità attrattiva delle strutture assistenziali, al fine di potenziare gli altri ricavi e la mobilità attiva; i costi della produzione sono in continua crescita e superiori ai costi 23 dell’esercizio precedente aumentati del 2% e, perciò, oltre il tetto del 2% della crescita complessiva; per quanto concerne i ricavi per prestazioni sanitarie intramoenia, la differenza tra le entrate dell’azienda e le compartecipazioni riconosciute al personale garantisce la copertura di tutti i costi sopportati dall’azienda per tale attività; i valori relativi a prestazioni sanitarie erogate si riferiscono alla competenza per l’esercizio 2007 per la mobilità infraregionale e all’esercizio 2006 per la mobilità interregionale, in quanto i dati relativi alla mobilità interregionale sono messi a disposizione dalla Regione in un periodo successivo al termine ultimo per l’approvazione del bilancio, violando in tal modo il principio della chiarezza, della veridicità e competenza economica, infrazione che la Regione ritiene necessaria, in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente consentirebbe di iscrivere in bilancio valori recenti certi e non presunti, assicurando il “necessario rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; i costi da acquisto di beni sanitari e non sanitari registrano un incremento sia rispetto alle previsioni che rispetto ai costi sostenuti nel precedente esercizio; gli acquisti per beni farmaceutici mostrano un incremento della spesa rispetto al 2006, passando da 5.735 mila euro a 6.254 mila euro ed uno scostamento dal dato previsionale di 4.782 mila euro, dovuto ai maggiori consumi rispetto a quelli previsti, ma verso la quale è necessaria una maggiore attenzione anche in considerazione del fatto che il suo contenimento è uno degli strumenti individuati dal Direttore Generale nei piani di rientro relativi alle perdite 2005-2006; in merito ai tetti di spesa, sembra rispettato l’obiettivo del 13% del FSR della spesa territoriale, ma non quello della spesa farmaceutica totale, convenzionata ed ospedaliera, che sfora il tetto del 16% di circa 800.000,00 euro; in merito alla spesa territoriale la Sezione rileva che essa è contenuta nel tetto del 13%, allorquando, si escluda la spesa dei farmaci relativi alla distribuzione in nome e per conto, mentre tale confronto doveva essere effettuato comprendendo tali voci di spesa e rapportando i costi anche con i dati del riparto provvisorio oltreché definitivo; l’approvvigionamento dei beni e servizi non è stato effettuato utilizzando le convenzioni stipulate dalle centrali regionali di riferimento in quanto la Regione non ha attivato alcune centrale di committenza, ma l’attività posta in essere dall’Azienda è stata sempre improntata al pieno rispetto delle norma nazionali e regionali in materia, sia mediante adesione, ove conveniente, alle convenzioni Consip, sia partecipando alle gare d’appalto in Unione Regionale d’Acquisto, 24 previa, ove richiesta, l’autorizzazione dell’Osservatorio Prezzi-Tecnologie-Servizi regionale, sia facendo ricorso alle procedure ordinarie previste ai sensi del Codice dei Contratti Pubblici; per i servizi esternalizzati, eccessivo è il ricorso allo strumento del rinnovo e della proroga dei contratti in essere, in assenza di programmazione annuale delle procedure di affidamento, sulla base di uno scadenziario dei contratti, che consenta l’espletamento di gare che si concludano in tempo utile per assicurare i servizi necessari senza soluzione di continuità; in aumento i costi per collaborazioni, consulenze e altre prestazioni di lavoro non sanitarie, superiori, anche, rispetto alle previsioni; inferiore ai costi 2006 e a quelli preventivi il totale del costo del personale, mentre si registra un aumento della consistenza media del personale a tempo determinato a fronte di un leggero decremento del personale a tempo indeterminato; per quanto concerne la verifica dei tetti di spesa per il personale si evidenzia la dualità tra la determinazione del costo effettuata in stretta aderenza alla legge finanziaria per il 2007 (296/2006), in base alla quale il tetto è superato, e quella effettuata sulla base della normativa regionale (L.R. 14/2006 e ss. L.R. 28/07), che determina un costo complessivo inferiore a detto limite, giacché la Regione, nell’ambito della autonomia riconosciuta dal legislatore per la fissazione degli “indirizzi”, ha ritenuto di poter prevedere l’esclusione di tipologie di costi di personale nel procedimento di verifica; manca il computo, tra le spese del personale, delle ferie maturate e non godute, giustificato dalla necessità, segnalata dalla Regione, di usare una certa prudenza in relazione alla previsione normativa (art. 10 D.Lgs 266/2003) che dispone la liquidazione delle ferie non godute, per il periodo minimo di quattro settimane, solo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, ma in violazione del principio di competenza economica e dei principi di prudenza e della correlazione tra costi e ricavi; nessun accantonamento è rilevato per gli oneri contrattuali di competenza 2007 relativi al rinnovo contrattuale del personale dirigente e del comparto; il Collegio sindacale ha evidenziato una certa improprietà di contabilizzazione in merito alle spese di manutenzione e riparazione, in relazione alla quale ha invitato l‘Azienda ad osservare il principio contabile n. 16, che individua come costi del periodo quelli relativi alla manutenzione ordinaria e costi da capitalizzare quelli relativi alle manutenzioni straordinarie; tra i costi straordinari sono comprese le sopravvenienze passive che si riferiscono per gran parte alla mancata contabilizzazione per competenza dei costi ascrivibili al bilancio dell’esercizio precedente, l’Ente ha, infatti, iniziato a pagare le somme derivanti dall’applicazione di rinnovi contrattuali dalla fine del 25 2005, con conseguente aggravio sia sotto il profilo economico che finanziario; gravemente compromessa è la situazione della liquidità, in quanto l’Azienda è in grado di onorare i debiti a breve termine con la liquidità solo per 16%, mentre gli interessi passivi per anticipazione di tesoreria per 19 mila euro, in flessione rispetto all’esercizio precedente, sono, però, in corposa crescita rispetto al 2005, quando ammontavano a 2 mila euro; l’Azienda non ha adottato il modello di rendiconto finanziario conforme allo schema proposto dalla Regione con DGR n. 532/2006, non assicurando adeguato monitoraggio della situazione finanziaria e di liquidità al fine di adottare tutte le opportune azioni tese a conseguire l’equilibrio e contenere il più possibile gli esborsi costituiti da interessi moratori o oneri conseguenti ad anticipazioni di tesoreria; in relazione ai crediti il Collegio sindacale rileva che gli stessi sono stati valutati al valore nominale, piuttosto che di realizzo e non ha effettuato accantonamenti per svalutazioni, pur sussistendo un ragionevole rischio relativamente alla loro esigibilità, trattandosi per buona parte di crediti relativi ad anni pregressi non ancora riscossi (145 mila euro relativi al 2004); il totale delle perdite al 31.12.2007, pari a 30.067,00 mila euro risulta notevolmente superiore ai contributi per ripiano perdite ricevuti (16.566,00 mila euro), rendendo particolarmente consistente l’importo della perdita al 31.12.2007 rimasto da recuperare a carico dell’azienda; in relazione alla situazione economica 2007, con la DG n. 233 del 30 aprile 2008, si è approvata la proposta di riequilibrio per l’importo di 911.407,90 euro annui per cinque anni a partire dal 2009; consistente il debito verso fornitori, anche se inferiore rispetto all’esercizio precedente, ma superiore al 2005, in relazione al quale si è passati da 10.977 mila euro a 15.022 mila euro; il ritardo nei pagamenti ai fornitori è legato alla forte carenza di liquidità, che ha determinato la necessità di ricorrere all’anticipazione bancaria, sostenendo così interessi di gran lunga inferiori rispetto agli interessi moratori che i fornitori avrebbero addebitato in applicazione del Dlgs 231/2002; numerose sono state le transazioni intercorse tra l’Azienda e le Ditte fornitrici, basate su accordi secondo i quali l’Azienda avrebbe provveduto al pagamento, anche, dilazionando una parte del debito, ottenendo lo storno degli interessi moratori; scarne sono le informazioni relative ai fondi rischi ed oneri, sia per il contenzioso con il personale (con riferimento al quale il Collegio sindacale ha stimato in euro 1.214.523,05 il totale delle passività potenziali relative a vertenze e decreti ingiuntivi), sia in relazione al rischio di sanzioni ed interessi relativi al ritardato pagamento di ritenute dell’importo complessivo di euro 1.698.849,93 26 relative al mese di dicembre 2007, connesso all’introduzione della modalità di trasmissione telematica del mod. F24. Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, alla gestione liquidatoria della soppressa ASL 5 e alla subentrante Azienda Sanitaria locale di Matera (ASM). Deliberazione n. 9/2010/PRSS - adunanza del 16 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Azienda Sanitaria Locale Usl n.2 di Potenza (PZ). Premessa: l’Azienda è stata soppressa con L.R. n. 12 del 1 luglio 2008 con subentro della Azienda Sanitaria locale di Potenza (ASP). Rilevato: in merito all’attività di programmazione e di controllo, dai dati forniti dall’azienda, stante la carenza delle risposte fornite dal Collegio sindacale, sembra che la stessa utilizzi sistematicamente lo strumento della programmazione, sia a livello di macrostruttura che di articolazione territoriale, dipartimentale ed ospedaliera ed applichi la contabilità analitica, integrata dall’analisi dei dati della contabilità economico-patrimoniale, non trascurando un costante monitoraggio della gestione, le verifiche di cassa, i controlli sul personale dipendente relativamente alla presenza in servizio, e i controlli di tipo contabile; il totale dei costi pari a 314.264,24 mila euro, presenta uno scostamento superiore allo 1% rispetto al totale dei costi preventivati nel Bilancio economicopreventivo, superando il limite imposto dalla DGR n. 1713/2006; lo scostamento dei costi di produzione è legato alla lievitazione dei prezzi relativi a farmaci, beni sanitari, prestazioni sanitarie da privato, rilevando che le azioni programmate e realizzate nel 2007 di potenziamento, tra l’altro, dell’offerta specialistica ambulatoriale e delle prestazioni ospedaliere, hanno certamente influito sull’andamento dei consumi relativi; il bilancio di esercizio 2007 chiude con una perdita pari a euro 330,27, migliorando le perdite ben più consistenti degli anni precedenti (11.001,26 mila euro nel 2006 e 2936,62 mila euro nel 2005); la nota integrativa ha evidenziato, che, per l’anno 2007, come per gli esercizi precedenti, con la ripartizione del fondo sanitario regionale, la quota capitaria per cittadino residente attribuita all’ASL n.2 (euro 1.426,00) è sottostimata rispetto alle esigenze aziendali ed anche la più bassa rispetto a quella attribuita alle altre ASL e per tale erronea contabilizzazione dei costi per la somministrazione diretta dei farmaci, che hanno condotto ad una maggiore perdita di esercizio rispetto a quella reale, il Collegio sindacale non ha espresso parere positivo sul bilancio 2007 e, conseguentemente, sulla modalità di 27 copertura della perdita di esercizio 2007; il valore della produzione registrato a consuntivo risulta superiore al 2006, ma, anche, rispetto alle previsioni, soprattutto, a causa dello scostamento positivo, rispetto alle aspettative dei contributi in conto esercizio e delle voci relative ai proventi e ricavi diversi, comprendenti i dati della mobilità attiva infraregionale ed extraregionale; uno scostamento negativo si registra per le voci relative a concorsi, recuperi e rimborsi per attività tipiche, alle compartecipazioni alla spesa per prestazioni sanitarie ed ai costi capitalizzati; gli introiti per la compartecipazione sono risultati inferiori al programmato, per effetto dell’abolizione della quota fissa dalla ricetta a partire da aprile 2007, i minori costi capitalizzati si legano ai mancati ammortamenti e sterilizzazioni relativi a investimenti non ultimati a chiusura d’esercizio; l’incidenza dei contributi in conto esercizio sul valore della produzione, sia pure in leggera diminuzione rispetto ai precedenti esercizi, rimane alta (97,19%) confermando la permanenza di un criterio di finanziamento ancora incentrato sulla finanza di trasferimento e la necessità che il management aziendale incentri l’attenzione sul miglioramento della capacità attrattiva delle strutture assistenziali, al fine di potenziare gli altri ricavi e la mobilità attiva; i costi della produzione sono in continua crescita negli anni e sottostimati nel dato previsionale, essendo stati rilevati per 314.264,24 mila euro contro i 307.798,66 mila euro preventivati e risultano superiori ai corrispondenti costi dell’esercizio precedente maggiorati del 2% e, perciò, oltre il tetto del 2% della crescita complessiva; per quanto concerne i ricavi per prestazioni sanitarie intramoenia la differenza tra le entrate dell’azienda e le compartecipazioni riconosciute al personale garantisce la copertura di tutti i costi sopportati dall’azienda per tale attività; gli introiti per mobilità attiva mostrano il miglioramento dell’obiettivo posto a preventivo 2007 (pari a 2.261,00 mila euro), ed un altrettanto decisivo miglioramento rispetto al 2006 (2.446,26 mila euro); per la mobilità passiva si registrano costi inferiori alle previsioni sia per quella interregionale, sia per quella extraregionale, mentre all’acquisto aumentano i costi relativi di servizi sanitari da strutture private convenzionate e l’assistenza specialistica esterna accreditata; per la mobilità interregionale i dati iscritti in bilancio sono comunicati dalla Regione con il riparto del FSR e sono, perciò, relativi all’anno precedente, violando in tal modo il principio della chiarezza, della veridicità e competenza economica, infrazione che la Regione ritiene necessaria, in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente consentirebbe di 28 iscrivere in bilancio valori recenti certi e non presunti, assicurando il “necessario rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; l’Azienda ha fornito i dati relativi alla mobilità di competenza 2007, inserita nel bilancio 2008, rilevando che essa presenta un saldo negativo da compensare inferiore a quello relativo alla mobilità di competenza 2006, con la conseguenza che, qualora si fosse considerata la prima, il risultato d’esercizio 2007 sarebbe migliorato di 883 mila euro; i costi da acquisto di beni sanitari aumentano sia rispetto alle previsioni, sia rispetto ai costi sostenuti nel precedente esercizio, in ragione, soprattutto, della spesa per acquisto dei prodotti farmaceutici; l’ammontare della spesa farmaceutica è di euro 54.086.101,00 e per quanto concerne i tetti di spesa fissati dalla Regione, si evidenzia il mantenimento del tetto del 13% per la farmaceutica convenzionata e il superamento del tetto del 16,00% della farmaceutica totale che si attesta sul 16,08%; in merito la Sezione osserva che ai fini della verifica del tetto del 13% la D.G.R. n 1713/2006 fa riferimento alla farmaceutica territoriale e non convenzionata e che, siccome i tetti di spesa sono obiettivi da perseguire nella gestione, se quei dati fossero rapportati alla quota provvisoria di contributo regionale (nota prima dell’inizio dell’esercizio finanziario) e non a quello definitivo, tali limiti sarebbero stati superati in entrambi i casi (14,06% per la convenzionata; 17,63% per la complessiva); i costi relativi ai servizi non sanitari risultano in aumento rispetto alle previsioni e a quanto speso nei precedenti due esercizi conseguentemente, soprattutto, all’aumento delle utenze per rincari delle tariffe e per incremento del numero delle stesse dovute al trasferimento del presidio di Muro Lucano dall’ospedale San Carlo all’USL 2 di Potenza; l’approvvigionamento dei beni e servizi non è stato effettuato utilizzando le convenzioni stipulate dalle centrali regionali di riferimento in quanto non ancora istituite, tuttavia l’attività posta in essere dall’Azienda è stata sempre improntata al pieno rispetto delle norma nazionali e regionali in materia, sia mediante adesione, ove conveniente, alle convenzioni Consip, sia partecipando alle gare d’appalto in Unione Regionale d’Acquisto, previa, ove richiesta, l’autorizzazione dell’Osservatorio Prezzi-Tecnologie-Servizi regionale, sia facendo ricorso alle procedure ordinarie previste ai sensi del Codice dei Contratti Pubblici; per i servizi esternalizzati eccessivo è il ricorso allo strumento del rinnovo e della proroga dei contratti in essere, in assenza di programmazione annuale delle procedure di affidamento, sulla base di uno scadenziario dei contratti, che consenta l’espletamento di gare che si concludano in tempo utile per assicurare i 29 servizi necessari senza soluzione di continuità; in aumento i costi per collaborazioni, consulenze e altre prestazioni di lavoro non sanitarie, superiori, anche, rispetto alle previsioni; in crescita il totale del costo del personale al 31.12.2007 (pari a 41.475,03 mila euro) inferiore ai costi 2006 e a quelli preventivi, mentre si registra un aumento della consistenza media del personale sia a tempo determinato che a tempo indeterminato; per quanto concerne la verifica dei tetti di spesa per il personale si evidenzia la dualità tra la determinazione del costo effettuata in stretta aderenza alla legge finanziaria per il 2007 (296/2006), in base alla quale il tetto è superato, e quella effettuata sulla base della normativa regionale (L.R. 14/2006 e ss. L.R. 28/07), che determina un costo complessivo inferiore a detto limite, giacché la Regione, nell’ambito della autonomia riconosciuta dal legislatore per la fissazione degli “indirizzi”, ha ritenuto di poter prevedere l’esclusione di tipologie di costi di personale nel procedimento di verifica; manca il computo, tra le spese del personale, delle ferie maturate e non godute, giustificate con la necessità, segnalata dalla Regione, di usare una certa prudenza in relazione alla previsione normativa (art. 10 D.Lgs 266/2003) che dispone la liquidazione delle ferie non godute, per il periodo minimo di quattro settimane, solo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro ma in violazione del principio di competenza economica e dei principi di prudenza e della correlazione tra costi e ricavi; le competenze per rinnovi contrattuali pregresse vengono accantonate nel passivo, per il 2007, la quota complessivamente accantonata ammonta a 2.493,20 mila euro; dal punto di vista finanziario e della liquidità peggiora la situazione rispetto all’esercizio precedente, anche, per la mancata contabilizzazione del ripiano della perdita relativa al 2006, anche se i dati relativi al 2008 mostrano un miglioramento dell’indice di disponibilità (attivo circolante-passivo corrente) e del fabbisogno finanziario; consistente l’aumento del debito verso fornitori, da 28.706,80 mila euro del 2006 a 35.394,44 mila euro del 2007, anche se, non vengono riscontrati eccessivi ritardi nei pagamenti i cui tempi medi variano prevalentemente tra i 60 e 150 gg; per le situazioni debitorie, così come per quelle creditorie, è, di norma, in modo ordinario, effettuata la verifica dei debiti; per quanto concerne la verifica delle situazioni creditorie, il Collegio sindacale dichiara che è stata effettuata la verifica dell’entità dei principali crediti, mentre l’Azienda sostiene che tale ricostruzione è stata effettuata con difficoltà e tempi lunghi, in mancanza di un supporto informatico che consenta la stratificazione dei crediti per anno di formazione, mentre le comunicazioni interruttive dei termini di 30 prescrizione sono state rilevate per la quasi totalità dei crediti; la Sezione rileva l’esigenza che venga concretamente individuata l’effettiva massa creditoria e che l’invio degli atti di interruzione venga effettuata puntualmente; evidenzia, altresì, la necessità , per il conseguimento e mantenimento di una situazione di equilibrio economico-patrimoniale, che vengano ripianate le perdite pregresse ammontanti al 31/12/2007 a 4.771,98 mila euro. Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, alla gestione liquidatoria della soppressa ASL 2 e alla subentrante Azienda Sanitaria locale di Potenza (ASP). Deliberazione n. 10/2010/PRSS - adunanza del 17 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza. Rilevato: in merito all’attività di programmazione e il controllo, emerge l’insussistenza di un adeguato sistema di controlli interni, che solo nel 2009 mostrano segni di miglioramento mentre il Collegio sindacale lamenta un preoccupante deficit informativo; il totale dei costi di produzione pari a 187.067.810, presenta uno scostamento inferiore all‘1% rispetto al totale dei costi preventivati nel Bilancio economicopreventivo; il bilancio di esercizio 2007 chiude con una perdita pari a 13.224,33 mila euro, peggiorando la situazione di disavanzo già espressa dal bilancio 2005 e 2006; il Direttore Generale, ritiene che la consistenza della perdita possa essere imputata a fatti ed eventi di natura straordinaria come quelli legati agli accorpamenti e trasferimenti dei presidi ospedalieri, anche se appare poco credibile una univoca discendenza della stessa da fatti di natura straordinaria; in aumento il valore della produzione di 183.462,88 mila euro, sul quale si registra una bassa percentuale di incidenza dei contributi in conto esercizio (22,90%); nel 2007 i costi della produzione, pari a 187.067,81 mila euro, in continua crescita negli anni (163.707,17 mila euro nel 2005, 173.876,05 mila euro nel 2006), sono apparsi superiori al dato previsionale (175.366,98 mila euro) con un incremento maggiore del limite del 2% rispetto ai costi dell’esercizio precedente (al netto delle spese per il personale), in violazione degli obblighi di contenimento, anche se il Responsabile dell’U.O. economico-finanziaria, sostiene che tale sforamento dipenda dal trasferimento del presidio di Pescopagano; il Collegio sindacale ha attestato che la differenza tra le entrate dell’azienda per prestazioni sanitarie intramoenia e le compartecipazioni riconosciute al 31 personale garantisce la copertura di tutti i costi sopportati dall’azienda per la predetta attività, tuttavia, vista la mancanza di una contabilità analitica dei costi ulteriori rispetto alle compartecipazioni al personale, la predetta dichiarazione non può essere suffragata da elementi verificabili; per la mobilità interregionale i dati iscritti in bilancio sono comunicati dalla Regione con il riparto del FSR e sono, perciò, relativi all’anno precedente, violando in tal modo il principio della chiarezza, della veridicità e competenza economica, infrazione che la Regione ritiene necessaria, in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente consentirebbe di iscrivere in bilancio valori assicurando recenti certi e non presunti, il “necessario rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; gli introiti per mobilità attiva (129.884,90 mila euro) mostrano il mancato conseguimento dell’obiettivo posto a preventivo 2007 (pari, complessivamente, a 135.626,64 mila euro), mentre per la complessiva mobilità passiva intraregionale i costi corrispondenti a 61 mila euro, risultano inferiori alla spesa prevista di 164 mila euro, ma superiori rispetto all’analoga spesa del 2006; i costi da acquisto di beni sanitari (44.057,97 mila euro) e non sanitari (3.155,41 mila euro), registrano un incremento sia rispetto alle previsioni che rispetto all’esercizio precedente, a parere del Collegio sindacale dovuto al trasferimento del Presidio ospedaliero di Pescopagano da febbraio 2007; gli acquisti nel 2007 di beni farmaceutici (16.999,02 mila euro) mostrano un incremento rispetto alla spesa 2006 (16.487,84 mila euro); i costi per acquisto di servizi non sanitari (16.911,42 mila euro) risultano in aumento rispetto a quanto speso nel precedente esercizio (15.738,28 mila euro); per l’approvvigionamento di beni e servizi emerge un eccessivo ricorso alle procedure negoziate, piuttosto che alle gare ad evidenza pubblica, nonché il ripetersi di proroghe e rinnovi nelle more delle gare che soffrono di una mancata programmazione degli approvvigionamenti e di uno scadenziario dei contratti (non presente fino al 2008); notevolmente superiore alle previsioni (284,00 mila euro) e al consuntivo 2006 (433,70 mila euro) il volume di spesa per consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro non dipendente (924,675 mila euro), solo in parte giustificabile con l’accorpamento del nuovo presidio ospedaliero (le prestazioni riferibili all’ospedale di Pescopagano ammontano a 396,922 mila euro); aumenta, anche, il totale del costo del personale al 31.12.2007 (pari a 95.192,21 mila euro) che mostra uno scostamento rispetto a quanto preventivato (90.886,93 mila euro) che, ancora, il Collegio trasferimento del presidio ospedaliero di Pescopagano; 32 sindacale attribuisce al si incrementa la consistenza media del personale sia a tempo indeterminato, che determinato, mentre, appare rispettato il limite del tetto di spesa previsto in materia in considerazione delle esenzioni previste dalla legislazione regionale, ma non se si considerano solo le fattispecie previste dalla legislazione nazionale; manca il computo, tra le spese del personale, delle ferie maturate e non godute, per la necessità, segnalata dalla Regione, di usare una certa prudenza in relazione alla previsione normativa (art. 10 D.Lgs 266/2003) che dispone la liquidazione delle ferie non godute, per il periodo minimo di quattro settimane, solo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro e in violazione del principio di competenza economica e dei principi di prudenza e della correlazione tra costi e ricavi; relativamente all’accantonamento delle somme necessarie per la copertura degli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali della Dirigenza Medico - Veterinaria, della Dirigenza dei ruoli sanitario-tecnico ed amministrativo, del personale del Comparto del SSN e del personale convenzionato (medici di base) per il rinnovo contrattuale relativo all'anno 2006, il Collegio sindacale ha rilevato che “l’accantonamento per l'adeguamento contrattuale del personale dipendente” è stato determinato in misura maggiore rispetto a i limiti indicati nella nota integrativa e rileva, appunto, le incongruenze nei dati esposti nella stessa circa la loro consistenza; precaria la situazione di liquidità che si lega alla dipendenza del fabbisogno finanziario dell’Ente dalla Regione, le cui tardive erogazioni determinano il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, per garantire una certa regolarità nei pagamenti ai fornitori, con conseguente aumento del volume degli interessi passivi (48,52 mila euro); sussistenza di un attivo circolante nettamente inferiore al passivo a breve e di una situazione finanziaria con saldo decisamente negativo; il Collegio ha, altresì, rilevato l’assenza di un vero e proprio rendiconto finanziario, cosicché tale prospetto esprime solo la situazione di cassa; errori nella nota integrativa ed incongruenze si rilevano, anche, per quanto concerne il valore degli ammortamenti e dei beni inventariati, in relazione ai quali il Collegio evidenzia la mancata disponibilità del libro dei cespiti; i crediti sono valutati al valore nominale, piuttosto che al valore di presunto realizzo e non si è provveduto ad accantonare quote al relativo fondo svalutazione, mentre la circolarizzazione dei debiti, per ottenere dati consolidati, è avviata solo a partire da luglio 2008; per quanto concerne il totale delle perdite pregresse fino al 31.12.2007, pari a 51.679,274 mila euro, esso risulta superiore ai contributi regionali per ripiano perdite complessivamente ricevuti pari a 34.197,000 mila euro, evidenziando un consistente importo residuo da recuperare a carico dell’azienda pari a 17.482,274 33 mila euro; consistenti i debiti verso fornitori in costante crescita rispetto agli esercizi precedenti e pari a 43.095,20 mila euro, anche se non sono accantonati interessi moratori; al 31.12.2007, pur essendo in corso 57 vertenze con il personale dipendente per un importo richiesto di 417,72 mila euro, il fondo rischi per contenzioso con il personale ammonta a 47,95 mila euro ed in ogni esercizio sono state registrate sopravvenienze per far fronte ai costi determinatisi in conseguenza di definizioni in giudizio. Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale e all’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo”. Deliberazione n. 11/2010/PRSS - adunanza del 18 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 – Azienda Sanitaria Locale USL n. 4 di Matera (MT). Premesso che l’Azienda è stata soppressa con L.R. n. 12 dell’1 luglio 2008 con subentro della Azienda Sanitaria locale di Matera (ASM). Rilevato: in merito all’attività di programmazione e controllo, emerge la mancata attivazione della contabilità analitica generale da parte dell’azienda (che ha adottato un proprio modello di contabilità analitica), la mancata trasmissione delle relazioni trimestrali alla Regione, previste con DGR n. 1713/2006, mentre il bilancio economico preventivo per il 2007, approvato inizialmente con deliberazione del Direttore generale n. 1408 del 28.12.2006, ha subito successive riformulazioni fino a dicembre 2007, non risultando formalmente approvato dalla Regione Basilicata nella sua ultima stesura; il bilancio di esercizio 2007 chiude con una perdita pari a 10.816 mila euro, non molto diversa da quella registrata nel 2006 (14.184 mila euro) e nel 2005 (15.560 mila euro). Tale risultato secondo quanto riportato nella nota integrativa evidenzia un risultato migliorativo che, nonostante il deciso aumento dei costi della produzione, è stato possibile grazie all’incremento produttivo, alla riduzione di mobilità passiva, alla razionalizzazione ed al miglioramento dei servizi, mentre permane il costante disallineamento tra finanziamenti regionali e costi della gestione, sì da determinare un vero e proprio disavanzo strutturale; con la D.G. 1152/2007 è stato approvato, anche, il piano di riequilibrio e risanamento economico finanziario 2007/2010 che ha individuato azioni e misure consistenti, tra l’altro, nel mantenimento del volume delle prestazioni per il 2007 pari a quello dell’anno precedente con il miglioramento del saldo della mobilità extra–regionale, nell’incremento minimo garantito delle risorse regionali nella 34 misura del 2% annuo, nel contenimento dei costi di produzione e nel contenimento di quelli relativi al personale (anche attraverso il mantenimento della dotazione organica al 31.12.2006 e la limitazione di nuove assunzioni); il valore della produzione registrato a consuntivo (217.737,00 mila euro) risulta superiore alla previsione (214.567,00 mila euro), soprattutto a causa dell’aumento (+3.133,00 mila euro), rispetto alle previsioni, dei contributi in conto esercizio (189.272,00 mila euro), mentre uno scostamento negativo presentano le voci relative ai proventi e ricavi diversi, per effetto di una leggera flessione della mobilità attiva; alta è la percentuale di incidenza (86,93%) dei contributi in conto esercizio sul valore della produzione 2007, che conferma la permanenza di un criterio di finanziamento ancora incentrato sulla finanza di trasferimento e la necessità da parte del management aziendale, di migliorare la capacità attrattiva delle strutture assistenziali, al fine di potenziare gli altri ricavi ed incrementare la mobilità attiva; anche i costi di produzione appaiono in aumento e superiori al dato previsionale, scostamento che viene giustificato dall’Azienda con l'iscrizione in bilancio d'esercizio degli accantonamenti previsti per gli adeguamenti contrattuali del personale dipendente dell'Azienda, dei MMG/PLS, dei Centri Accreditati Esterni, quantificati complessivamente in euro 5.127.775, mentre vi sarebbe una riduzione generale degli altri costi, anche per effetto del miglioramento del saldo di mobilità; i costi di produzione 2007, al netto dei costi del personale, sono pari a 149.781 mila euro, risultano superiori ai corrispondenti costi dell’esercizio precedente maggiorati del 2%, pari a 145.363 mila euro, e sforano il tetto fissato dalla Regione del 2% della crescita complessiva; dubbi permangono circa la copertura di tutti i costi sopportati dall’azienda per la attività di intramoenia, per effetto della differenza positiva tra le entrate dell’azienda per le relative prestazioni sanitarie riconosciute al personale, dal momento e le compartecipazioni che il Collegio sindacale non si è espresso in merito e l’Azienda, attraverso il Dirigente responsabile dell’attività intramoenia, si è espressa favorevolmente sulla base di analisi empiriche, non confortate da elementi di contabilità analitica, e viziate da calcoli parziali e discutibili; per la mobilità interregionale i dati iscritti in bilancio sono comunicati dalla Regione con il riparto del FSR e sono, perciò, relativi all’anno precedente, violando in tal modo il principio della chiarezza, della veridicità e competenza economica, infrazione che la Regione ritiene necessaria, in quanto la contabilizzazione di valori di mobilità interregionale relativi all’anno precedente consentirebbe di iscrivere in bilancio valori 35 recenti certi e non presunti, assicurando il “necessario rigoroso grado di coerenza tra le rilevazioni delle singole Aziende e quelle del Conto Economico consolidato del SSR e di indirizzare senza rischi di possibili distorsioni i comportamenti gestionali delle Aziende”; gli introiti per mobilità attiva (18.720 mila euro) evidenziano un incremento sia rispetto all’obiettivo posto a preventivo 2007 (pari, complessivamente a 17.221 mila euro) sia rispetto al risultato del 2006 (16.948 mila euro), mostrando, però, per la mobilità attiva extraregionale (9.138,00 mila euro) un risultato negativo in termini di mancato conseguimento dell’obiettivo posto a preventivo 2007 (pari, complessivamente, a 9.274,00 mila euro); la mobilità passiva registra nel 2007 costi superiori sia rispetto alle previsioni (12.076,00 mila euro contro 11.622,00 mila euro), sia al consuntivo 2006 (11.622,00 mila euro) per quella intraregionale, inferiori per quella extraregionale sia rispetto ai costi preventivati che rispetto ai costi del 2006; per quanto riguarda i costi relativi all’acquisto di servizi sanitari da strutture private convenzionate, l’ospedaliera convenzionata (248,00 mila euro nel 2007) risulta in lieve diminuzione sia rispetto alla previsione 2007 (249,00 mila euro) sia rispetto alla spesa 2006 (249,00 mila euro), mentre l’assistenza specialistica esterna accreditata fa registrare costi 2007 (24.715,00 mila euro) inferiori alle previsioni (28.044,00 mila euro) ma superiori al risultato a consuntivo 2006 (23.468,00 mila euro); i costi da acquisto di beni sanitari (19.585,00 mila euro) e non sanitari (712,00 mila euro) registrano un incremento sia rispetto alle previsioni sia rispetto ai costi sostenuti nel precedente esercizio; gli acquisti nel 2007 di beni farmaceutici (10.242,00 mila euro) mostrano un deciso incremento rispetto alla spesa 2006 (8.602,00 mila euro) e il mancato rispetto delle previsioni 2007 (7.884,00 mila euro), mentre migliorano i costi per l’acquisto di servizi per la farmaceutica sia rispetto alle previsioni (26.111 mila euro contro 26.453 mila euro) che al 2006 (27.833,00 mila euro), rispettando i tetti di spesa fissati del 16% per la spesa farmaceutica complessiva e del 13% di quella territoriale; la Sezione, tuttavia, rileva la mancata contabilizzazione, ai fini della verifica del rispetto dei limiti di spesa fissati, della spesa farmaceutica territoriale non convenzionata; i costi per acquisto di servizi non sanitari (13.107,00 mila euro) risultano in aumento rispetto a quanto speso nel precedente esercizio (11.822 mila euro), incremento giustificato dall’attivazione di nuovi servizi e dall’entrata a regime di attività e servizi in parte già implementati, in continuità con il processo di sviluppo intrapreso dall'Azienda; per quanto concerne l’approvvigionamento dei beni e servizi non sono state utilizzate le convenzioni stipulate dalle centrali regionali di riferimento, previste 36 dalla Legge n. 296/2006, perché la materia è stata disciplinata dalla Regione Basilicata con atto di Giunta n. 329 del 11 marzo 2008, ma i fornitori sono stati selezionati attraverso procedure ad evidenza pubblica, non vi sono stati contratti di proroga e per il 2007 l’azienda non ha esternalizzato servizi, anche se sono andati a regime quelli attivati nell’anno precedente; la Sezione regionale di controllo rileva la necessità che i competenti organi di amministrazione e di controllo dell’azienda provvedano ad un costante monitoraggio in ordine al puntuale rispetto delle previste procedure in materia di esternalizzazione, di acquisizione di beni e servizi e di proroghe di contratti, adottino uno scadenziario dei contratti implementando la programmazione delle procedure di affidamento, per garantire che le gare si concludano in tempo per assicurare i servizi necessari senza soluzione di continuità; per le consulenze si registra, nel 2007, un volume di spesa (85 mila euro) inferiore alle previsioni (422 mila euro) e al consuntivo 2006 (368 mila euro); il totale del costo del personale al 31.12.2007, pari a 73.349,00 mila euro e in leggera flessione rispetto al 2006 (73.407,00 mila euro), è risultato inferiore alle previsioni (74.644,00 mila euro), mentre si registra un aumento della consistenza media del personale a tempo determinato a fronte di un leggero decremento di quella del personale a tempo indeterminato; il tetto di spesa previsto per il contenimento del costo del personale, pari a 65.451,72 mila euro appare rispettato, in considerazione delle esenzioni previste dalla legislazione regionale (che portano la spesa rilevante a 62.017,26 mila euro), non altrettanto può dirsi se si applica rigorosamente la legislazione nazionale, che determina un importo di spesa pari a 70.111,93 mila euro; la Regione, infatti, nell’ambito della autonomia riconosciuta dal legislatore per la fissazione degli “indirizzi”, ha ritenuto di poter prevedere l’esclusione di tipologie di costi di personale nel procedimento di verifica; mancano gli accantonamenti per ferie maturate e non godute al 31.12.2007, a causa di una lamentata carenza di software di contabilizzazione e per la necessità, segnalata dalla Regione, di usare una certa prudenza in relazione alla previsione normativa (art. 10 D.Lgs 266/2003) che dispone la liquidazione delle ferie non godute, per il periodo minimo di quattro settimane, solo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro; precaria la situazione di liquidità, che si lega alle tardive rimesse regionali, e determina il ricorso alle anticipazioni di tesoreria con un consistente volume di interessi passivi (97 mila euro) in flessione rispetto all’esercizio precedente, ma in corposa crescita rispetto al 2005 (6 mila euro); le anticipazioni sono utilizzate soprattutto per garantire una certa regolarità nei pagamenti ai fornitori, verso i quali si evidenzia il consolidarsi di un elevato indebitamento (31.579 mila euro), in costante crescita rispetto ai precedenti 37 esercizi (pari 14.878 mila euro nel 2005 era di e 26.149 mila euro nel 2006), evitando il gravoso onere degli interessi moratori; in relazione ai crediti si rileva la mancanza di un fondo accantonamento per svalutazione a fronte di quote considerevoli iscritte nell’attivo, in larga parte per crediti vantati nei confronti della Regione, mentre la procedura di circolarizzazione degli stessi, così come dei fornitori, è stata adottata solo a partire dal 2009; il totale delle perdite al 31.12.2007, comprese quelle relative ad anni precedenti, pari a 95.598,00 mila euro, risulta notevolmente superiore ai contributi per ripiano perdite ricevuti, pari a 83.402 mila euro (75.163 mila euro risultanti dal bilancio 2007 e 8.239 mila euro erogati con D.G.R. n. 2184/2008), rendendo consistente l’importo della perdita a carico dell’azienda che rimane da recuperare (12.196,34 mila euro). Esito: segnala la situazione rappresentata, ordina trasmissione della copia della deliberazione al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Giunta Regionale, alla gestione liquidatoria della soppressa ASL 4 e alla subentrante Azienda Sanitaria locale di Matera (ASM). SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA Deliberazione n. 59/2009/PRSS - adunanza del 12 febbraio 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2006- Azienda Ospedaliera di Cosenza. Rilevato: il profilarsi di una situazione di rischio inerente il conseguimento e mantenimento degli equilibri di bilancio alla luce dei gravi scostamenti tra i risultati attesi ed i disavanzi rilevati in sede di consuntivo per il triennio 2004-2006; le perdite, più che da fattori contingenti, sono legate ad un vero e proprio deficit strutturale che impone, con urgenza, l'attivazione di idonee azioni di riequilibrio da parte della Regione e del Direttore Generale dell’Azienda; sostanziale deresponsabilizzazione espletamento dell’attività sanitaria nel nella gestione dei costi relativi allo disporre spese e sostenere costi senza averne l'adeguata copertura finanziaria; assenza di controlli interni e conseguente esigenza di adottare, in maniera sempre più rigorosa, specifiche misure strutturali per il contenimento dei costi che siano sostenute, da parte del Collegio sindacale e dell'Assessorato regionale alla sanità, da un puntuale monitoraggio e controllo delle attività intraprese dall'Azienda, da precise e tempestive indicazioni gestionali, da adeguate misure premiali e sanzionatorie, da scrupoloso governo della spesa per il personale, evitando il più possibile il ricorso a mezzi straordinari di copertura finanziaria dei 38 disavanzi, che inevitabilmente comportano, in ultima analisi, l’inasprimento della pressione fiscale regionale; mancato rispetto del vincolo di crescita dei costi della produzione nel cui ambito, l’andamento dei costi per l’acquisto di prodotti farmaceutici negli ultimi tre esercizi ha registrato valori complessivi pari a 11.789, 13.262 e 12.922 migliaia di euro non risultando rispettato l’obiettivo di contenimento della stessa spesa; la spesa per il personale cresce rispetto al dato previsionale; forte l’ indebitamento dell’Azienda con ritardi crescenti nei pagamenti ; non risulta costituito un “fondo interessi moratori” e al 31.12.2006 risultano notificati all’Azienda n. 156 decreti ingiuntivi e n. 90 atti di pignoramento per un importo complessivo di 6.137 migliaia di euro; il Collegio sindacale dell’Azienda rileva che l’Ente provvede all’acquisto di beni e servizi senza regolari bandi di gara. Esito: segnalazione al Presidente della Regione Calabria ed all’Assessore regionale alla Tutela della Salute ed Organizzazione Sanitaria, per i conseguenti provvedimenti, le irregolarità e la situazione di rischio per il mantenimento degli equilibri di bilancio in cui versa l’Azienda Ospedaliera di Cosenza; trasmissione di copia della presente situazione delibera anche al Direttore Generale ed al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda. Deliberazione n. 219/2009/PRSS - adunanza del 27 aprile 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2007- Azienda Sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Rilevato: il permanere nell’esercizio 2007 del ritardo nell’adozione dei documenti di e rendicontazione, regionale ed aziendale, con ricadute negative sul corretto e tempestivo svolgimento della attività gestionale e sul monitoraggio dei livelli di spesa e delle prestazioni rese; le perdite rilevanti del triennio 2005-2007 non sono state ripianate dall’azienda, né autorizzate preventivamente dalla Regione e non sono dovute a fattori contingenti, ma rilevano un vero e proprio deficit strutturale; la perdita dell’esercizio 2007 ammonta a 28.620 mila euro peggiorando le risultanze degli esercizi precedenti (+82,93%); la situazione di cassa ha evidenziato un’anticipazione di tesoreria rimasta inestinta per 11.792 migliaia di euro , conseguente ad una grave crisi di liquidità e ad una limitatezza delle disponibilità liquide rispetto ai fabbisogni; gli scostamenti rilevanti a consuntivo pone in dubbio il rispetto delle regole di contabilità e corretta programmazione; 39 il valore della produzione ha registrato un importo complessivo pari a 201.639 migliaia di euro, registrando un aumento percentuale del 1,98 rispetto all’esercizio precedente e di +0,44 rispetto alle previsioni; i costi della produzione hanno registrato una continua crescita passando da 219.592 migliaia di euro nel 2007 a 205.958 migliaia di euro nel 2006 a 202.275 migliaia di euro nel 2005, in controtendenza rispetto alle politiche di contenimento della spesa sanitaria imposto dalla manovre finanziarie nazionali e regionali; i costi della farmaceutica, in diminuzione rispetto a quelli sostenuti nel 2006 (-2.040 migliaia di euro), hanno registrato uno scostamento in aumento rispetto alle previsioni determinate in 33.111 migliaia di euro (+7.799 migliaia di euro), non conseguendo il risparmio di euro 9.716.418, quale obiettivo derivante dall’applicazione della deliberazione regionale n. 93 del 13.2.2007; per l’approvvigionamento dei servizi, l’Azienda, per gli anni 2006 e 2007, ha fatto ricorso sia alle convenzioni Consip che alle esternalizzazioni dei servizi, queste ultime affidate tramite gara pubblica e sulle quali il Collegio sindacale non ha espresso alcun parere di congruità; il Collegio sindacale ha dato atto che l’Azienda ha rispettato per le consulenze e collaborazioni la riduzione di spesa (-20%) prevista dalla legge regionale n. 9 del 200724, esponendo, però, valori difformi rispetto a quelli indicati dall’Azienda sanitaria di Vibo nella nota del 3 marzo 2009 (prot. n.9497), trasmessi alla Regione Calabria e, per conoscenza, alla Sezione Regionale della Corte, in adempimento all’articolo 17 della legge regionale n. 15 del 2008 25 (legge finanziaria 2008), difformità che prescrive una attenta verifica dell’organo di revisione, alla luce dei principi di rappresentazione veritiera e corretta della situazione economico-finanziaria e del risultato economico di esercizio; i costi per la successivamente mobilità alla passiva chiusura dei sono bilanci stati rielaborati aziendali (per dalla Regione effetto della compensazione interregionale), con riallineamento ex post dei dati degli esercizi precedenti; 24 Art. 9 comma 5:”Dall’attuazione di ciascuna delle misure di cui ai commi 2, 3 e 4 deve conseguire una economia di spesa non inferiore al 20 per cento di quella sostenuta mediamente per le medesime finalità nell’anno 2006, fatto salvo il caso di dimostrate economie già conseguite. 25 Art. 17 ( Contenimento della spesa per beni e servizi): 1. “Per l'anno 2008 la Regione Calabria e i suoi Enti strumentali, nonché gli Istituti, le Agenzie, le Aziende e gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione e le società da essa controllate, e Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere, dovranno realizzare un risparmio di spesa di almeno il 5 per cento rispetto all'anno 2007 per incarichi di studio, di consulenza e prestazione d'opera professionale a soggetti esterni, fermo restando il disposto di cui all'articolo 9 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9.” 3.” AI fine di consentire il rispetto delle prescrizioni di cui ai commi precedenti la Giunta Regionale e gli organi degli enti indicati al comma 1 adottano un apposito provvedimento con il quale, sulla base delle spese sostenute nell'anno 2007, quantificano il limite di spesa per l'anno 2008” 40 non è stato rispettato il tetto del 13% per l’assistenza farmaceutica convenzionata, né quello del 3% per la farmaceutica ospedaliera, pur registrandosi un graduale avvicinamento a detti obiettivi; cresce il costo del personale, oltre i limiti posti dalla finanziaria 2007, registrando uno scostamento di 1.669 migliaia di euro a consuntivo, mentre diminuisce la consistenza media del personale in servizio; la situazione patrimoniale appare gravemente compromessa in presenza di un deficit di 35.610 migliaia di euro, determinato dalle reiterate perdite di esercizio che ne hanno depauperato il patrimonio netto (negativo); mentre diminuiscono sensibilmente i crediti (-62,28%) aumentano i debiti verso fornitori e gli interessi moratori sono risultati pari a 319 migliaia di euro nel 2007 contro i 330 migliaia di euro nel 2006 e i 41 migliaia di euro nel 2005, a fronte di n. 250 giorni medi di ritardo nei pagamenti, a copertura dei quali l’Azienda ha costituito un fondo per 200.000 euro; numerosi contenziosi in essere, sia con il personale che con i fornitori, aggravano ulteriormente la situazione patrimoniale che quella finanziaria. Esito: segnalazione al Consiglio e al Presidente della Giunta, all’ASP di Vibo e, per conoscenza, al Collegio sindacale, per i conseguenti provvedimenti a carico della Azienda, ospedaliera deve adottare le misure correttive per conseguire il tendenziale equilibrio economico-patrimoniale della gestione, e a carico della Regione nell’ambito della programmazione sanitaria dei prossimi esercizi. Si ordina che le determinazioni che saranno adottate dovranno essere comunicate alla Sezione. Deliberazione n. 220/2009/PRSS - adunanza del 27 aprile 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2007- Azienda Sanitaria provinciale di Crotone Rilevato: il permanere, nell’esercizio 2007, del ritardo nell’adozione dei documenti di programmazione e rendicontazione, regionale ed aziendale, con ricadute negative sul corretto e tempestivo svolgimento della attività gestionale e sul monitoraggio dei livelli di spesa e delle prestazioni rese; le perdite rilevanti del triennio 2005-2007 non sono state ripianate dall’azienda, né autorizzate preventivamente dalla Regione e non sono dovute a fattori contingenti, ma rilevano un vero e proprio deficit strutturale; la perdita dell’esercizio 2007 ammonta a 66.438 mila euro peggiorando le risultanze degli esercizi precedenti (+96,83%); il costo del debito ha raggiunto la percentuale del 33% di gran lunga superiore a quello legale del 15% e l’Azienda ha fatto ricorso allo strumento della anticipazione di tesoreria, inestinta al 31 dicembre per ben 43.962 migliaia di 41 euro, per far fronte alle gravi carenze di liquidità, senza ricorrere a mutui o prestiti di lungo periodo ; sussistono carenze nel sistema contabile-patrimoniale con ricadute sulla attendibilità dei dati rappresentati in bilancio, e una gestione aziendale non improntata a criteri di legalità, efficienza ed efficacia, oltre che caratterizzata da carente professionalità dei responsabili dei procedimenti amministrativo-contabili; il valore della produzione ha registrato un importo complessivo pari a 255.823 migliaia di euro rispetto alla previsione determinata in 249.900 migliaia di euro, coincidente con l’assegnazione della quota del fondo sanitario di parte corrente; i costi della produzione hanno registrato una continua crescita passando da 288.938 migliaia di euro nel 2007 a 279.398 migliaia di euro nel 2006 a 257.415 migliaia di euro nel 2005, in controtendenza rispetto alle politiche di contenimento della spesa sanitaria imposto dalla manovre finanziarie nazionali e regionali; i costi della farmaceutica, in diminuzione rispetto a quelli sostenuti nel 2006 (-3.766 migliaia di euro), hanno registrato uno scostamento in aumento rispetto alle previsioni determinate in 40.482 migliaia di euro (+1.015 migliaia di euro), non conseguendo l’obiettivo di risparmio di euro 10.175.999, fissato dalla Deliberazione regionale n. 93 del 13.2.2007; la mancata programmazione annuale degli acquisti, sanitari e non, come riconosciuto dal Collegio sindacale, e il mancato ricorso a centrali di acquisto per l’approvvigionamento di beni e servizi (v. Consip) hanno condizionato l’attendibilità delle previsioni di bilancio puntualmente superate a consuntivo; i costi per consulenze sanitarie in aumento non trovano corrispondenza con quanto rilevato dal Commissario ad acta in esecuzione degli adempimenti previsti dalla legge regionale n. 9 del 2007; restano elevate le spese per canoni di locazione che aumentano del 37,73%; non sono stati forniti i dati relativi alla mobilità passiva che sono stati rielaborati dalla Regione successivamente alla chiusura dei bilanci aziendali (per effetto della compensazione interregionale), con riallineamento ex post dei dati degli esercizi precedenti; non è stato rispettato il tetto del 13% per l’assistenza farmaceutica convenzionata, né quello del 3% per la farmaceutica ospedaliera; alto resta il costo del personale, per il quale si registra uno scostamento di 3.918 migliaia di euro a consuntivo, e diminuisce la consistenza media del personale in servizio; la situazione patrimoniale appare gravemente compromessa in presenza di un deficit di - 127.200 migliaia di euro, determinato dalle reiterate perdite di 42 esercizio, non ripianate, che ne hanno depauperato il patrimonio netto (negativo); gli interessi moratori sono aumentati del 150%, passando da 389 migliaia di euro nel 2005 a 1.148 migliaia di euro nel 2006 a 3.387 migliaia di euro nel 2007 (150%), a fronte di n. 365 giorni medi di ritardo nei pagamenti, a copertura dei quali l’Azienda non ha costituito prudenzialmente alcun fondo per interessi moratori (2424 bis c.c.); i numerosi contenziosi in essere sia con il personale che con i fornitori condiziona negativamente sia la situazione patrimoniale che quella finanziaria; mancano gli ammortamenti in bilancio dal 2004 e, in merito, il Collegio sindacale evidenzia che saranno rettificati nel bilancio di esercizio 2008. Esito: segnalazione al Consiglio e al Presidente della Giunta, all’ASP di Crotone e, per conoscenza, al Collegio sindacale, per i conseguenti provvedimenti, a carico della Azienda ospedaliera deve adottare le misure correttive per conseguire il tendenziale equilibrio economico-patrimoniale della gestione ed a carico della Regione nell’ambito della programmazione sanitaria dei prossimi esercizi. Si ordina che le determinazioni che saranno adottate, dovranno essere comunicate alla Sezione. Deliberazione n. 300/2009/PRSS - adunanza del 27 aprile 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2007- Azienda Ospedaliera “Bianchi, Melacrino, Morelli” di Reggio Calabria. Rilevato: ritardo nel procedimento di programmazione e di approvazione dei bilanci, giacché la Regione Calabria ha approvato i criteri e le linee guida per la redazione dei bilanci, nonché l’importo dei contributi regionali del FSR da assegnare alla Azienda solo in data 8 marzo 2007, con delibera di Giunta n. 169 e conseguentemente l’ente ha potuto approvare la documentazione contabile previsionale solo in data 11 maggio 2007; altra criticità risiede nel procedimento di controllo regionale, dal momento che, nonostante la presentazione del bilancio consuntivo per il 2007, approvato con delibera n. 292 del 30 aprile 2008, l’amministrazione regionale non ha adottato alcun provvedimento, avvalendosi dell’istituto del silenzio-assenso, declinando l’esercizio effettivo delle funzioni di controllo nell’ambito di una realtà tartassata da criticità e irregolarità; per quanto concerne il risultato d’esercizio, il bilancio espone una perdita pari ad euro 47.934,36, anche se corrisponde allo 0,03% della quota di FSR assegnata dalla Regione Calabria ed è in netta diminuzione rispetto a quella riportata nell’esercizio precedente, tuttavia, non risulta autorizzata dalla Regione, né iscritta nel bilancio di previsione per l’anno 2007; 43 mancano le indicazioni in merito alle misure correttive adottate dalla Direzione aziendale per il ripiano delle perdite sulle quali lo stesso Collegio sindacale avrebbe dovuto esprimere il proprio parere; aumentano i costi della produzione, in relazione ai quali si evidenzia carenza, nel corso della gestione, di un costante monitoraggio delle voci più sensibili di spesa; i costi per acquisti di beni e servizi aumentano rispetto agli esercizi precedenti e sforano i dati del preventivo; la spesa farmaceutica a consuntivo registra un incremento in valore assoluto di euro 1.007,00, pur essendo stata considerata nelle previsioni costante, ma soprattutto non sono state intraprese azioni di contenimento di tale aggregato, tenuto conto dei tetti fissati dalla normativa vigente (13% per la farmaceutica convenzionata e 3% per la farmaceutica ospedaliera); l’Azienda non ha redatto un piano di programmazione annuale per le procedure di affidamento, ha affidato a trattativa privata esternalizzazioni di servizi, anche per importi considerevoli (servizi assicurativi per euro 1.486.690,00), adottato atti di proroga di contratti per periodi sino ad un anno, ma con contestuale indizione di gara; il costo del personale, nonostante il contenimento realizzato nel 2007, a norma della Legge n. 296/2006 e la riduzione della consistenza media del personale da 1469 a 1417 unità, continua ad essere la voce di maggiore incidenza (50,8%) sul totale dei costi; aumentano le spese per consulenze e collaborazioni che ammontano per il 2007 a euro 947.000,00, con uno scostamento generale delle previsioni iniziali pari a euro 372.000,00; tra i crediti la posta più rilevante è riferita ai crediti vantati verso la Regione ed il Collegio sindacale ha attestato che i crediti sono iscritti in bilancio al valore di realizzo pari alla differenza tra il loro valore nominale e gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti; i debiti risultano in diminuzione rispetto alla consistenza iniziale per il miglioramento della tempistica dei pagamenti ai fornitori, tuttavia il ritardo passato da 150 a 120 giorni continua a far registrare oneri finanziari per interessi di mora; l’Azienda dichiara di essere ricorsa per pochi giorni all’anticipazione di tesoreria in ragione dei ritardi nell’accredito della quota di parte corrente del FSR da parte della Regione; aumentano del 31,66%, rispetto al 2006, gli accantonamenti al fondo rischi, mentre per il fondo rischi per contenzioso con il personale il Collegio ha valutato come adeguata la copertura, pari ad euro 8.630.908,54, tenuto conto 44 dell’esistenza di n. 39 vertenze sul personale e considerato che l’importo accantonato corrisponde al 155% del totale delle domande in contenzioso. Esito: segnalazione al Presidente della Regione Calabria e all’Assessore regionale alla Tutela alla Salute ed organizzazione Sanitaria, per i conseguenti provvedimenti delle irregolarità e criticità evidenziate; disposizione di trasmissione della delibera al Direttore Generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. Deliberazione n. 450/2009/PRSS - adunanza del 05 giugno 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2007- Azienda Ospedaliera Mater Domini. Rilevato: ritardi reiterati nell’approvazione dei bilanci dell’azienda e carenza di raccordo informativo ed operativo tra gli organi di amministrazione attiva e il Collegio sindacale, che non sembra aver sufficientemente usufruito di poteri di ispezione e di controllo; mancanza dell’atto aziendale, che si sostanzia nel modello di organizzazione interna delle strutture aziendali; il Direttore Generale di recente nomina (19 febbraio 2009) dichiara l’inesistenza di una contabilità analitica per centri di costo e presenza, invece, di una contabilità economico-patrimoniale aggiornata con informazioni extracontabili e ausili manuali, in contrapposizione alle dichiarazioni del Collegio sindacale di abbandono della contabilità finanziaria fin dall’anno 2000; il risultato economico per il 2007 è positivo (euro 62.062,70) e costituisce un miglioramento sia rispetto all’esercizio precedente, sia rispetto alla previsione dell’ultimo trimestre, registrando un incremento dell’86% rispetto al risultato dell’esercizio 2005 pari a -10.715.353,23 euro; si incrementa il valore della produzione (2,3% rispetto al 2006 e 41% rispetto alla previsione), nonostante la contrazione delle entrate per proventi e ricavi diversi, per effetto dei proventi da “concorso recuperi e rimborsi per attività tipiche” consistenti in rimborsi: per farmaci distribuiti, per anticipo spese personale, per acquisti beni e servizi, per manutenzioni, utenze, contratti, a recupero di costi sostenuti a favore della Fondazione Tommaso Campanella, sulla cui consistenza sono state rilevate discordanze in sede istruttoria; anche del 2007 tra i costi sostenuti dall’Azienda vi sono spese per acquisti fatti in nome e per conto della Fondazione Campanella, che avrebbero una incidenza tale, a parere del Collegio sindacale da giustificare lo scostamento del 37% nei costi per acquisti di beni e del 6% per la farmaceutica; 45 dati contrastanti si rilevano in merito agli importi dei debiti, che, comunque, registrano un significativo aumento e dei crediti, in particolare in merito a quelli vantati proprio verso la Fondazione Campanella; nel 2007 la disponibilità di tesoreria è costituita, per oltre il 50% dai rimborsi della Fondazione (la cui attività è iniziata a marzo 2006), mentre nel biennio precedente largo è stato il ricorso alle anticipazioni di tesoreria rimaste inestinte sino alla fine dell’esercizio 2006, con autorizzazione della Regione per realizzare una discutibile compensazione nelle more della erogazione dei finanziamenti dovuti all’Azienda; permangono le perdite pregresse, non ripianate, e riportate a nuovo anno per anno; mancanza di un fondo per interessi moratori, nonostante il notevole ritardo nei pagamenti ai fornitori e i circa 100 procedimenti giudiziari in corso. Esito: si delibera che l’Azienda dovrà comunicare tempestivamente alla Sezione le necessarie misure correttive che è tenuta ad adottare per far fronte alle molteplici situazioni di irregolarità e criticità rilevate; si dispone la trasmissione della delibera al Consiglio Regionale della Calabria, al Presidente della Giunta e all’Assessore regionale alla Tutela alla Salute ed organizzazione Sanitaria, per i conseguenti provvedimenti delle irregolarità e criticità evidenziate; disposizione di trasmissione della delibera al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Mater Domini di Catanzaro. Deliberazione n. 487/2009/PRSS - adunanza del 07 luglio 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2007- Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro. Rilevato: mancanza d’informazioni in merito all’approvazione dei bilanci 2006, 2007 e la presenza di discrasie ed errori tra i dati di bilancio e quelli dei prospetti forniti; l’Organo di revisione non ha redatto la propria relazione di bilancio dell’Azienda provinciale, che ha incorporato la AS n. 7 di Catanzaro e n. 6 di Lametia Terme a far data dal 22 maggio 2007, precisando a sua discolpa di essersi insediato in data 26 novembre 2008 e, con nota n. 285 del 26 giugno 2009, di non essere ancora in grado di adempiere compiutamente alla propria funzione e ai relativi compiti “non essendo l’amministrazione in possesso di scritture analitiche” , “non avendo potuto prendere visione, in sede di redazione del questionario, del libro degli inventari, del registro dei beni ammortizzabili, dell’inventario analitico di magazzino e dell’inventario dei beni immobili”; il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, ha formulato le proprie controdeduzione evidenziando una serie di errori ed inesattezze, compiute dal Collegio sindacale nella compilazione del questionario inviato alla Corte, come ad esempio la eterogeneità dei dati utilizzati nei trend storici per mettere a 46 confronto i risultati del bilancio 2007 (dati ASP di Catanzaro) con quelli degli esercizi precedenti (dati solo della ex AS di Catanzaro); la perdita di esercizio nel 2007 è pari, secondo i dati forniti dall’ASP di Catanzaro, a euro 55.011,057 migliaia (13% circa del valore della produzione del medesimo esercizio), di cui euro 12.654,832 migliaia ascrivibili al negativo risultato di esercizio dell’ex AS di Lametia Terme ed euro 42.356,225 migliaia all’ex AS di Catanzaro, la perdita non risulta preventivamente autorizzata dalla Regione, né sono state indicate le specifiche modalità di copertura; il Direttore Generale ritiene che alla base delle risultanze negative vi sia una sottostima del contributo assegnato all’Azienda; la consistenza del valore della produzione è data, in gran parte, dai contributi in conto esercizio per quota FSR e risulta incrementato sia rispetto al 2006 (69% circa) sia rispetto al 2005 (5% circa), anche se la Corte osserva discrasie tra i dati riportati nei questionari tra un prospetto e l’altro (429.743 migliaia di euro in un primo prospetto e 427.862 migliaia di euro in un successivo prospetto analitico); nel 2007 si è realizzato un incremento dei costi della produzione con riferimento sia alla previsione (17% circa), che ai costi sostenuti nel biennio precedente (62% circa rispetto al 2006 e 67% rispetto al 2005); pur intrapresa, dall’Azienda, un’attività per il contenimento della spesa farmaceutica, in particolare per quella convenzionata, rilevante è l’incidenza di essa sul totale dei costi di produzione; la spesa per il personale sostenuta dall’ASP di Catanzaro nel 2007 incide sul totale dei costi della produzione per il 35% circa, con una variazione in aumento del 9% circa rispetto alla relativa previsione, dovuta all’incremento numerico (con assunzioni a tempo determinato e ancor più a tempo indeterminato) del personale appartenente al ruolo sanitario dell’ex ASL 7 di Catanzaro, a fronte di una contrazione di altri ruoli di personale (segnatamente amministrativo e tecnico); per le consulenze e collaborazioni l’obiettivo di riduzione di spesa (-20%) fissato dalla legge regionale n. 9 del 2007 non solo non risulta raggiunto, ma si incrementa del 29% circa rispetto a quella riferibile all’esercizio precedente e lo scostamento aumenta fino al 55% se si considerano le sole consulenze di carattere non sanitario; la mobilità extra ed infra regionale (sia verso strutture pubbliche che private) evidenzia uno squilibrio dell’offerta sanitaria, dovuto essenzialmente alla insufficienza di servizi offerti e che, quindi, implica la necessità di raggiungere i livelli minimi di assistenza posti specificamente per bacino di utenza; 47 i ricavi da mobilità nel 2007 sono stati inferiori rispetto al biennio precedente con uno scostamento medio del 18% circa e rappresentano l’11% circa del complessivo valore della produzione; i dati della mobilità passiva denotano, invece, una vera fuga dalle prestazioni sanitarie offerte nel bacino provinciale, con un costo complessivo per l’ASP di 230.472 migliaia di euro, di cui l’84% circa riferibile alla mobilità infraregionale, l’11% circa a quella extraregionale ed il restante 5% costituito da sopravvenienze passive, rinvenienti da esercizi precedenti, anche anteriori al 2004; il Collegio sindacale erroneamente ha riportato, tra i crediti verso la Regione per contributi da FSR relativi all’esercizio 2007, l’importo del disavanzo di esercizio conseguito dall’Azienda, in luogo della differenza di trasferimento ancora da introitare; consistente l’esposizione debitoria verso i fornitori che ammonta a 138.944 migliaia di euro, accompagnata da un ritardo medio nei pagamenti quantificato in 300 giorni che concorre alla formazione di interessi moratori pari a 451 mila euro nel solo esercizio 2007, triplicandosi nell’arco dell’ultimo triennio; analoga criticità si riscontra in ordine all’esposizione debitoria verso il tesoriere, poiché l’endemica difficoltà di cassa, con un saldo decrescente in misura esponenziale, determina anticipazioni inestinte al 31 dicembre; la mancata estinzione delle anticipazioni di Tesoreria è stata autorizzata dalla Regione Calabria, nelle more della riscossione dei crediti vantati dall’Azienda nei confronti della Regione, a valere come anticipazione dei finanziamenti dovuti all’Azienda per l’esercizio successivo a quello di utilizzo delle predette somme, trasformando uno strumento compensatorio di natura straordinaria e temporanea in ordinario mezzo per l’acquisizione delle entrate. Esito: si delibera che l’Azienda dovrà comunicare tempestivamente alla Sezione le necessarie misure correttive, che è tenuta ad adottare, per far fronte alle molteplici situazioni di irregolarità e criticità rilevate; si dispone la trasmissione della delibera al Consiglio Regionale della Calabria, al Presidente della Giunta e all’Assessore regionale alla Tutela alla Salute ed organizzazione Sanitaria, per i conseguenti provvedimenti delle irregolarità e criticità evidenziate; disposizione di trasmissione della delibera al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro. Deliberazione n. 814/2009/PRSS - adunanza del 22 dicembre 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2008 - Azienda Sanitaria provinciale di Crotone. Rilevato: ritardi reiterati nell’approvazione dei bilanci dell’Azienda, la quale ha adottato il bilancio preventivo 2008 e il piano di attività solo il 5 settembre, ritardo che solo in parte può trovare giustificazione nella tardiva approvazione, da 48 parte della Regione, dei livelli essenziali di assistenza e nell’assegnazione delle relative risorse, mentre, invece, gravemente compromette la funzione, del bilancio preventivo quale strumento di amministrazione e di controllo; le rilevanti perdite delle gestioni del triennio 2005-2007 non sono state ripianate dalla azienda, né autorizzate preventivamente dalla Regione; il meccanismo dei ripiani a consuntivo, da parte della Regione e Stato, determina una sorta di deresponsabilizzazione che va necessariamente corretta, nel senso di una programmazione attendibile e realistica basata sulla correlazione tra risorse effettivamente disponibili e spese; l’ASP di Crotone ha ultimato le procedure di riconciliazione, accertamento e riconoscimento dei debiti esistenti alla data del 31 dicembre 2007, in attuazione degli indirizzi regionali contenuti legge regionale n.11 del 30 aprile 2009; la perdita d’esercizio 2008, non preventivamente autorizzata, ammonta ad euro 55.451; i costi della produzione, stimati a preventivo in euro 225.467, ammontano in chiusura di esercizio ad euro 276.306 (scostamento di euro 50.839), con un aumento del 18,39%, nonostante il bilancio economico preventivo sia stato formulato in pareggio e al momento della sua predisposizione, avvenuta nel mese di settembre 2008, avrebbe dovuto tener conto dell’andamento della gestione in corso ed apportate le necessarie correzioni; le voci che a consuntivo registrano i maggiori scostamenti rispetto alle previsioni iniziali riguardano gli acquisti di beni (euro 9.692), gli acquisti di servizi sanitari (euro 17.000), il personale (euro 18.832), e gli oneri diversi di gestione (euro 526); secondo il Collegio sindacale lo scostamento tra le previsioni e le risultanze finali dipenderebbero dalla sottostima delle risorse assegnate annualmente dalla Regione rispetto ai fabbisogni reali; l’approvvigionamento dei beni e servizi è avvenuto sia con gare gestite dall’Azienda, in mancanza delle centrali regionali per gli acquisti, sia con il ricorso a convenzioni Consip e si è resa necessaria l’esternalizzazione di alcuni servizi, come mensa, pulizia e vigilanza; la spesa farmaceutica ammonta ad euro 54.418, e non rispetta l’obiettivo del 14% al lordo della distribuzione diretta fissato dalla Regione, pur avendo l’ASP attivato la distribuzione diretta dei farmaci e le misure di controllo dell’appropriatezza prescrittiva; il costo del personale ammonta a consuntivo ad euro 84.065, con uno scostamento di euro 18.832 rispetto alla previsione iniziale, pur rimanendo invariata la composizione quantitativa del personale; i crediti ammontano a euro 54.550.983,77 e comprendono principalmente quelli verso la Regione (euro 42.007.106,42); 49 i debiti ammontano a complessivi euro 250.545.978,19, dei quali elevata è la componente di euro 145.758.659,51 per partite verso i fornitori, per i cui pagamenti si registra un aumento nel ritardo dell’adempimento fino a 545 giorni, senza che l’Azienda abbia proceduto ad accantonare somme nel passivo per far fronte al pagamento di interessi moratori; non è stato costituito un fondo rischi, nonostante l’esistenza di n. 159 vertenze con il personale dipendente; la situazione patrimoniale appare gravemente compromessa in presenza di un deficit di euro 160.783, determinato dalle reiterate perdite di esercizio che ne hanno depauperato il patrimonio netto (negativo), e richiede interventi strutturali tesi a riportare l’azienda a livelli di corretta e ordinaria funzionalità, anche attraverso la verifica della corretta iscrizione e allocazione delle poste di natura patrimoniale. Esito: si segnala la situazione dell’ASP di Crotone alla Regione Calabria e si dispone la trasmissione della delibera al Presidente della Giunta regionale all’ASP di Crotone e per conoscenza al Collegio sindacale, per i conseguenti adempimenti. Deliberazione n. 838/2009/PRSS - adunanza del 22 dicembre 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 bilancio d’esercizio 2007 - Azienda Sanitaria provinciale di Cosenza. Rilevato: violazione della tempistica prevista dalla legislazione regionale in materia di bilanci (LR n. 43/1996 e LR n. 11/2004), con adozione del bilancio preventivo in data 17 settembre 2008, privo del parere preventivo dell’organo di revisione, a causa del complesso procedimento di accorpamento/scorporo delle preesistenti undici aziende sanitarie, che ha interessato l’attuale Azienda Sanitaria provinciale di Cosenza, nella quale sono confluite le quattro ex aziende sanitarie preesistenti e i presidi sanitari situati nel comprensorio di San Giovanni in Fiore; a seguito ricostituzione dell’Organo di revisione e a specifica richiesta di istruttoria già inoltrata dal Collegio uscente, si è avviata una collaborazione del management aziendale rispetto alla attività di controllo del Collegio sindacale; l’Azienda ha riformulato ex novo il bilancio 2007, evidenziando una perdita d’esercizio (euro 136.109.600) minore rispetto al bilancio originario (euro 175.481.994); la perdita non è stata preventivamente autorizzata dalla Regione, né iscritta nel bilancio di previsione e non è stata indicata alcuna modalità di copertura delle perdite conseguite; l’Azienda supera sistematicamente i limiti nell’assegnazione delle risorse; manca un sistema di controllo di gestione e di contabilità analitica ed emergono errori e lacune informative; 50 diminuisce il valore della produzione che si accompagna al decrescere dei contributi in conto esercizio e al decremento dei ricavi da prestazioni sanitarie; non sono forniti i dati relativi alla mobilità attiva; i costi di produzione diminuiscono e circa il 50% è rappresentato dai costi di gestione per acquisti di servizi sanitari da privati; sensibile incremento delle voci di costo classificate come “svalutazioni e accantonamenti”; la carenza di dati impedisce l’analisi delle principali componenti di costo quali la spesa farmaceutica e la mobilità passiva; l’acquisizione di beni e servizi avviene secondo modalità non centralizzate, anche se si è aderito alla convenzione Consip relativamente a forniture significative come gasolio per riscaldamento, carburante per autotrazione, ambulanza attrezzata; non è stata fornita la consistenza del personale dei diversi ruoli e qualifiche relativamente agli esercizi 2005-2006, anche se la spesa per il 2007, a parere del Collegio sindacale, rientrerebbe nel limite previsto dalla legge 296/2006; non sono stati computati nella spesa per il personale le ferie maturate e non godute nel 2007 e sono state contabilizzate rilevanti sopravvenienze per arretrati contrattuali erogati nel 2007; il bilancio riformulato dall’Ente, prevede crediti complessivamente pari a euro 78.968.212 che sono in larga misura costituiti da crediti verso la Regione (60,70%); considerevole è l’indebitamento pari a euro 541.919.066 secondo il bilancio originario, a euro 518.067.341 nella versione riformulata; pesanti interessi moratori e una gran confusione in merito alla natura dei debiti agli incrementi e/o decrementi relativi; per quanto concerne le disponibilità liquide, il Collegio sindacale ha rilevato l’inattendibilità del saldo relativo al conto corrente postale in ragione delle carenze di registrazioni e del saldo della cassa economale a causa della mancata analisi delle voci che concorrono a definire le disponibilità liquide presso l’economo; quanto al saldo verso il tesoriere, formalmente pari a zero, si rileva la presenza di un rilevante indebitamento, peraltro cronico e in aumento, giacché il debito passa da euro 56.790.000 del 2006 a euro 85.693.148 nel 2007; non risulta che l’Azienda abbia adottato piani di rientro. Esito: si segnala al presidente della Regione Calabria e all’Assessore regionale alla Tutela della Salute ed Organizzazione Sanitaria la situazione dell’ASP di Cosenza, per i conseguenti adempimenti e si dispone la trasmissione della delibera al Direttore Generale ed al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda. 51 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA Deliberazione n. 39/2010/PRSS - adunanza del 25 febbraio 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 - bilanci d’esercizio 2007-2008- Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”. Rilevato: il verificarsi di ripetuti, ingenti ed ingiustificati disavanzi economici, tali da alterare le caratteristiche strutturali dell’azienda, che si accompagnano ad irregolarità diffuse, a mancanza di riorganizzazione interna e assenza di controllo e di verifiche di regolarità amministrativo-contabile; prima della disamina delle irregolarità amministrativo-contabili emerse dall’esame dei bilanci di esercizio 2007-2008 della Azienda “ Federico II”. La Sezione ha stigmatizzato il grave ritardo con il quale si è provveduto alla ricostituzione del Collegio sindacale che, insediatosi in data 2 dicembre 2004, avrebbe dovuto essere rinnovato entro il termine di scadenza del mandato triennale, ma che di fatto si è insediato solo in data 3 settembre 2008, con un ritardo di nove mesi, durante il quale, cessata ogni attività del precedente Collegio, l’amministrazione dell’Azienda si è svolta senza il presidio di un organo interno di controllo, situazione inverosimile in un momento delicatissimo per il perseguimento degli obiettivi fissati dal Piano di rientro Regionale; la situazione deficitaria dell’Azienda risulta estremamente grave, in quanto i risultati economici e patrimoniali conseguiti a far data dalla costituzione dell’Azienda integrata con il Servizio Sanitario regionale (1 gennaio 2004) hanno corroso il patrimonio iniziale di euro 56.281.283, che risulta, nel 2008, negativo per ben 81.331.000 euro, con una perdita d’esercizio di euro 64.854.000; a fronte dei reiterati disavanzi, che ammontano a complessivi euro 256.920.497, i contributi regionali stanziati (a tutto il 2008) per il ripiano delle perdite subite sono pari a solo euro 95.586.000 circa, registrando, così, l’Azienda, il più alto scostamento percentuale negativo rispetto ai valori obiettivo fissati in sede di Piano di rientro; si procede alla approvazione di preventivi economici con espressa prefigurazione di perdite d’esercizio, in violazione del principio del pareggio di bilancio sancito dall’art. 4 Dlgs 502/92 e recepito dall’art. 4, punto 2, del Protocollo di Intesa di cui all’art. 1 Dlgs n. 517/1999; manca ogni forma di programmazione che naturalmente si accompagna ad una carenza di documentazione a corredo dei bilanci preventivi approvati e di ogni informazione elaborati utile ad individuare i criteri impiegati per la costruzione degli e le misure di contrasto per prevenire il ripetersi di consistenti disavanzi; 52 la programmazione delle attività didattico-scientifiche ed assistenziali rimangono svincolate dal quadro delle compatibilità economico-finanziarie oggettivamente configurabili; l’Azienda ha rinunciato alle proprie peculiari ed autonome funzioni organizzative e programmatorie limitandosi alla mera gestione dell’esistente, adottando l’atto aziendale con un ritardo di quattro anni, favorendo così la proroga della obsoleta ed inadeguata configurazione organizzativa, amministrativa e sanitaria riferibile alla preesistente Azienda Policlinico; la mancata conversione degli attuali 26 dipartimenti assistenziali nei 19 dipartimenti di attività integrata proposti rileva, anche, ai fini del costo del personale, in quanto non si è realizzata la prevista riduzione dei responsabili delle strutture e delle aree funzionali né si è proceduto a definire la dotazione organica sulla base delle previsioni del fabbisogno aziendale; la spesa per il personale, nonostante il blocco del turn-over, continua a manifestare una non giustificata tendenza espansiva, con conseguente mancato rispetto dei limiti di spesa e la mancata razionalizzazione delle procedure di governo delle risorse umane determina il ricorso al lavoro interinale e a prestazioni di lavoro straordinario eccedenti i limiti contrattualmente previsti, mentre nessuna misura viene adottata per contrastare il fenomeno dell’assenteismo; irregolarità emergono, anche, per quanto concerne l’approvvigionamento di servizi e forniture caratterizzato da un ingiustificato ed eccessivo ricorso all’acquisto “in esclusiva” e dal reiterarsi di proroghe; superati i vincoli di spesa per l’assistenza farmaceutica non convenzionata sia per il 2007 che per il 2008, incompleta ricognizione inventariale delle rimanenze di magazzino e mancata adozione delle relazioni sulla gestione, da allegare ai bilanci di esercizio ai sensi dell’art. 2428 c.c. , nonché predisposizione delle note integrative; le dimensioni delle perdite stimate in sede di bilancio economico di previsione per l’esercizio 2009 (54 milioni di euro) e per l’esercizio 2010 (51 milioni di euro) inducono a ritenere che il ripianamento dei disavanzi debba essere a carico della Regione, salvo diverso coinvolgimento dell’Università degli studi “Federico II” di Napoli. Esito: la Sezione ritiene che sia necessario un immediato ripristino delle condizioni gestionali poste a salvaguardia degli equilibri di bilancio, non più procrastinabile l’avvio delle procedure di commissariamento da parte della Regione e la contestuale revoca della autonomia aziendale, fatta salva, in ogni caso, l’autonomia dell’Università; la Sezione segnala, quanto esposto, al Presidente della Giunta regionale della Campania ed all’Assessore regionale alla sanità, per i conseguenti provvedimenti, chiede che entro 60 giorni vengano fatti conoscere i provvedimenti adottati, dispone la trasmissione in copia 53 della deliberazione, per conoscenza, al Direttore Generale ed al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria interessata, nonché al Rettore della Università degli studi “Federico II” di Napoli. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L’ EMILIA ROMAGNA Deliberazione n. 240/2009/PRSS - adunanza del 28 maggio 2009 Oggetto: analisi delle relazioni dei collegi sindacali delle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Emilia Romagna ai sensi art. 1, comma 170 della legge finanziaria 2006 bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007. Rilevato: la programmazione 2007 è stata costruita nel quadro del complessivo equilibrio del sistema sanitario regionale e di quello delle singole aziende, con prioritario riguardo al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, alla riduzione del disavanzo 2006, al riallineamento dei debiti verso i fornitori e al contenimento del costo del personale; tutte le aziende hanno chiuso il bilancio 2007 in perdita, anche se, complessivamente, in netto miglioramento ed in aderenza a quanto autorizzato preventivamente dalla Regione; il valore della produzione presenta un trend crescente nel triennio e nel rapporto tra consuntivo 2006 e consuntivo 2007; crescono i costi delle produzione nel triennio 2005-2007, con un aumento medio, rispetto al 2006, del 5,47%; fatte salve alcune Aziende, la gran parte registra una crescita generalizzata del debito, pur generalmente migliorata rispetto a quella del 2006 confrontato con il 2005; l’indebitamento, generato dai ritardi nei flussi finanziari, si alimenta attraverso il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, che appare l’unico strumento per sopperire alla mancanza di disponibilità finanziarie, stante l’insufficienza delle entrate proprie delle aziende; la rimessa mensile erogata dalla Regione è quasi interamente assorbita dalle spese obbligatorie risultando insufficiente a garantire la correttezza dei pagamenti per beni e servizi, anche se, nonostante, il persistere dello stato di indebitamento verso i fornitori, il 2007 registra una inversione di tendenza, rispetto al 2006 con riduzioni incoraggianti nella durata media dell’esposizione debitoria (riduzione media di 99 gg. per le Aziende Ospedaliere e 43 per le Aziende Usl); criticità anche nella situazione creditizia che registra importanti partite di credito non riscosse, vantate nei confronti di enti istituzionali, quali le Prefetture ed il Ministero della Salute (per prestazioni erogate a stranieri o a cittadini residenti in paesi esteri convenzionati), le pubbliche amministrazioni (per mancata 54 remunerazione delle visite fiscali erogate dalle aziende), la Regione (per contributi, non erogati, in conto esercizio e per ripiano perdite); crescono i costi della produzione le cui voci più rilevanti e di più difficile governabilità sono rappresentati dalle spese per la farmaceutica e per il personale (per i costi relativi alle risorse umane la Regione ha fissato gli obiettivi specifici per ogni Azienda con DGR n. 686/2007); gli accantonamenti per copertura degli oneri contrattuali nel biennio 20062007 risultano correttamente conteggiati tra gli accantonamenti tipici dell’esercizio, non è così per gli accantonamenti al fondo “svalutazione crediti”, che, seppur costituito non risulta generalmente congruo nel suo ammontare, mentre il fondo “ rischi per contenzioso con il personale”, per lo più non è costituito; in molti casi sono assenti gli accantonamenti per interessi moratori, nonostante il ritardo nei pagamenti verso i fornitori; altra voce rilevante, nell’ambito dei costi, è quella relativa alla mobilità passiva extra regionale, che come la mobilità passiva intraregionale registra, nel triennio 2005-2007, un incremento; nel triennio 2005-2007 si registra un aumento, anche, della mobilità attiva intra ed extra regionale. Esito: delibera di riferire al Presidente della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna e di trasmettere copia della delibera in formato elettronico allo stesso, ai direttori regionali delle aziende sanitarie e ai collegi sindacali degli enti interessati . SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA Deliberazione n. 62/2009/PRSS - adunanza del 30 giugno 2009 Oggetto: controllo sui bilanci d’esercizio degli enti sanitari regionali attraverso la disamina e la valutazione delle relazioni dei collegi sindacali, ex art. 1, comma 170 della legge 23 dicembre 2005, n . 266 - bilancio 2007 Rilevato: stato di generale regolarità contabile che si accompagna a risultanze di bilancio degli enti che non evidenziano scompensi gestionali o disequilibri economici e patrimoniali; risultati d’esercizio per il 2007 tutti positivi, così come pure il reddito operativo della gestione caratteristica e il patrimonio netto degli enti controllati; il 91,35% del complessivo valore della produzione registrato dalle aziende è rappresentato dalla contribuzione regionale in conto esercizio in continua crescita, che sebbene determinato da dinamiche di aumento di costi, diffuse in ambito nazionale, necessariamente influisce negativamente sulla significatività del risultato di esercizio quale principale parametro di economicità ed efficienza di una gestione di tipo aziendalistico-privatistico; 55 all’evoluzione in crescita del finanziamento operato dalla Regione corrisponde un incremento nei costi della produzione sui quali l’incidenza dei costi del personale è assai differenziata nelle diverse aziende; i costi del personale, nonostante la programmata diminuzione del 1,4%, si sono incrementati nel 2007 e, tuttavia, risultano sottostimati in quanto parte di essi sono allocati tra le sopravvenienze passive, che non specificano la natura dei costi che li alimentano, non consentendo un’analisi e rappresentazione contabile esaustiva dei costi del personale, per i quali maggiori informazioni sicuramente si avranno a partire dal 2009, per l’adozione di un piano dei conti più articolato risultante dalle modifiche apportate dalle direttive n. 5283 del 5/12/2008 e n. 5509 del 22/12/2008 dell’Agenzia Regionale della Sanità; discordanza tra i dati risultanti dagli stati patrimoniali degli enti sanitari in relazione ai crediti nei confronti della regione per contributi in conto esercizio (che potrebbero esprimere valori sopravalutati in ragione della mancata deduzione per compensazione delle correlate partite a debito, sempre nei confronti della regione) e le risultanze del bilancio regionale; tali divergenze vanno al di là delle problematiche connesse alla quantificazione e alla contabilizzazione dei saldi della mobilità extra regionale, motivo per cui la stessa Regione, in collaborazione con l’Università di Udine intende verificare l’esistenza dei crediti e debiti iscritti negli stati patrimoniali degli enti sanitari; migliora l’organizzazione e la gestione contabile dei magazzini, in particolare per quelli relativi ai beni non sanitari; difetto di informazione si rileva anche in ordine alle operazioni di leasing e difformità di criteri e classificazioni in merito ai servizi esternalizzati per mezzo di affidamenti a terzi, anche in tal caso una diversa e maggiore articolazione del piano dei conti avrà effetti positivi sulla comprensione e governabilità dei costi a partire dall’esercizio economico successivo al 2008. Esito: delibera di approvare la relazione intitolata “Esiti della disamina delle relazioni sul bilancio d’esercizio al 31.12.2007” e di trasmettere copia della presente deliberazione e dell’allegata relazione al Consiglio regionale, all’Assessore regionale alla salute e protezione sociale nonché alla Direzione Centrale della salute e protezione sociale della Regione Friuli Venezia Giulia e all’Agenzia regionale della sanità. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE Deliberazione n.157/2009/PRSS - adunanza del 15 ottobre 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 – esercizio 2007- Azienda sanitaria unica per le Marche, Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti Umberto I - G.M. Lancisi - G. Salesi di Ancona, Azienda ospedaliera San Salvatore di Pesaro. 56 Rilevato: per la prima volta i bilanci d’esercizio dei tre enti in esame si sono chiusi con un risultato di esercizio positivo, tuttavia si evidenziano situazioni di criticità che potrebbero rappresentare un rischio per la futura tenuta degli equilibri di bilancio e che sono legate a difformità di prassi (fondate su esigenze eminentemente pratiche e di natura finanziaria) rispetto alle regole di contabilità economica; per quanto concerne la spesa del personale, manca la contabilizzazione delle “ferie maturate e non godute” e delle spese relative ad “assunzioni per progettualità di interesse regionale” effettuate fino alla approvazione della DGR n. 774 del 06 luglio 2006; gli organi di revisione hanno segnalato diversi casi di proroghe o rinnovi contrattuali, motivate dalla necessità di assicurare la continuità dei servizi nelle more dell’espletamento delle gare e la previsione contrattuale dell’esercizio della facoltà di rinnovo e in tal senso la Sezione richiama l’attenzione della Regione rilevando che il rispetto delle procedure di evidenza pubblica presenta, oltre allo aspetto principale della legittimità, un aspetto di regolarità contabile, che potrebbe, anche, incidere sugli equilibri di bilancio qualora la mancata applicazione di procedure ad evidenza pubblica e concorrenziali determinino costi più alti per l’Amministrazione; sistematico è il ritardo con cui i documenti della gestione vengono approvati dalla Regione, privando i budget e i bilanci preventivi di valenza programmatoria e favorendo prassi contabili illogiche ed irregolari come quello della iscrizione in esercizio schemi di bilancio preventivo di poste per contributi in conto regionali non supportati da documenti di formale attribuzione dei medesimi contributi da parte dei competenti organi regionali; improprietà nella esposizione in bilancio delle plusvalenze da alienazione di beni immobili che, alla luce di un complesso di disposizioni regionali (legislative ed amministrative), sono iscritte in un generico fondo del patrimonio netto “altre riserve”, in difformità alle norme di contabilità economica [voce” E) proventi ed oneri straordinari”] e alle norme civilistiche (art. 2425. - Contenuto del conto economico) in materia; tra l’altro, di rappresentare l’esatto valore del risultato economico dell’esercizio”( la Regione si è impegnata ad eliminare la previsione de qua). Esito: formulazione alla Regione Marche di segnalazioni, non aventi carattere di grave irregolarità e trasmissione alla Regione, al direttore ed all’organo di revisione di ciascun ente sanitario interessato. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL MOLISE Deliberazione n. 22/2010/PRSS - adunanza del 9 febbraio 2010 57 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 – esercizio 2008- ASReM. Rilevato: non è stata fornita alcuna comunicazione e dimostrazione in merito alle misure correttive richieste dalla Sezione con deliberazione 40/2008, nella quale si evidenziavano le problematiche riguardanti gli aspetti tecnici del sistema contabile-amministrativo che si presentava non adeguato a garantire l’attendibilità dei dati, la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la conformità del procedimento di formazione del bilancio ai principi contabili; l’A.S.Re.M è stata costituita alla fine del 2005, in forza della L.R. n 9 ”Riordino del servizio Sanitario regionale”, con cui la Regione Molise ha accentrato il servizio sanitario regionale in un’unica azienda e, pur affiancata costantemente da una società di consulenza, non è riuscita a realizzare l’opportuna omogeneizzazione degli aspetti di natura amministrativo-organizzativa delle quattro Zone territoriali preesistenti. Il bilancio appare carente sotto l’aspetto dell’attendibilità dei dati esplicitati, in quanto è frutto dell’aggregazione e dell’assemblaggio di dati provenienti dalle diverse situazioni contabili riferite alle ex Zone; errori materiali nella compilazione del documento di bilancio, non esaustività della nota integrativa, errori nella classificazione delle poste di bilancio, difformità di criteri operativi tali da inficiare l’informazione contenuta nel documento che, pertanto, disattende la clausola generale di redazione (art. 2423 c.c.); per la Regione Molise è stato siglato, il 27 marzo 2007, un Piano di Rientro dal Disavanzo da attuare nell’arco del triennio 2007-2009, i cui interventi costituiscono direttiva vincolante per il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria. Al riguardo la Sezione ha preso atto dell’esito negativo delle verifiche trimestrali ed annuali svolte dal Tavolo Tecnico di verifica degli adempimenti e dal Comitato permanente per l’erogazione dei LEA., che in tale sede hanno evidenziato l’assoluta strategica ed urgente necessità di costruire un sistema di programmazione, gestione e controllo aziendale e regionale tale da garantire permanentemente il governo del sistema sanitario; il bilancio d’esercizio 2008 è stato approvato il 25/06/2009 in deroga al termine ordinario del 30 aprile di ogni anno, senza che sia stata addotta alcuna motivazione; assenti, nella relazione sulla gestione, le motivazioni in merito agli scostamenti rispetto al bilancio economico preventivo e l’analisi delle cause che hanno determinato la perdita d’esercizio e delle modalità di copertura delle stesse, come richiesto dalla L.R. n.12/1997 ; il provvedimento di approvazione del bilancio è stato trasmesso alla Giunta Regionale senza la relazione del Collegio sindacale, disattendendo le disposizioni 58 dell’art.38 della L.R. n.12/1997, ed è stato sottratto alla pubblicità sul Bollettino Ufficiale; i costi di produzione, specie i costi per incarichi di consulenza, evidenziano una non oculata gestione delle risorse pubbliche in violazione dei principi di buona amministrazione e trasparenza, laddove gli incarichi sono stati affidati senza procedura di evidenza pubblica ; l’incremento dei costi della produzione è ascrivibile, soprattutto, alle spese per acquisti di servizi, tra i quali rilevanti sono i costi per servizi non sanitari da privato, per i quali si è disattesa largamente la programmazione fatta in sede di Bilancio di previsione; in riferimento al contenimento dei costi, non sono stati adottati gli atti di competenza previsti dall’art.2, comma 600, della legge n. 244/2007; la perdita di bilancio supera largamente quella autorizzata con bilancio di previsione; i costi della gestione caratteristica non sono stati coperti dai “ricavi tipici”, infatti, il valore della produzione è pari a 492.163 Euro/000 mentre i costi della Produzione ammontano a 537.613 Euro/000 con un saldo negativo pari a 45.450 Euro/000; l’attuale assetto non consente la rilevazione dei costi per mobilità passiva e dei ricavi per mobilità attiva extra-regionali, in quanto la Regione Molise è l’unico soggetto che dispone delle informazioni relative; l’azienda non ha effettuato un inventario fisico dei cespiti; incerti i crediti esposti in bilancio alla luce della commistione tra le gestioni liquidatorie delle Aziende disciolte e quella dell’ASReM; incremento rilevante della voce “interessi passivi” a seguito di cessione dei crediti delle farmacie convenzionate con l’A.S.Re.M ad un Istituto bancario; nessun accantonamento a fondo rischi per contenzioso o relativo agli interessi moratori è stato effettuato; persistono le carenze di liquidità e le difficoltà di provvedere al pagamento dei fornitori, i cui tempi di adempimento si allungano e il ritardo medio in giorni arriva a 450; disequilibrio finanziario ed esposizione debitoria superiore al totale delle attività; il costo del debito relativo al 2008 non rientra entro il limite quantitativo del 15% delle entrate proprie correnti ovvero entro il diverso limite previsto dalla normativa regionale; squilibrio economico-finanziario nella gestione sociale attribuita dai Comuni26. 26 L’art.3 della L.R. n.12 del 14.05.1997 afferma che “gli oneri per la realizzazione di servizi socio - assistenziali delegati dagli enti locali sono a totale carico di tali enti e subordinati alla effettiva acquisizione delle disponibilita' finanziarie. L'ASL allo scopo di assicurare il paregggio nella gestione dei servizi socio-assistenziali delegati, deve stipulare con l'ente delegante una convenzione che stabilisca in modo puntuale le clausole che regolano contenuti, quantita' e modalita' di svolgimento dei servizi da realizzare; richiami gli estremi della delibera dell'ente locale delegante con la quale l'ente medesimo assume impegno definitivo per l'importo totale previsto dalla convenzione 59 Esito: trasmissione della delibera al Direttore Generale e al Collegio sindacale dell’ASReM, nonché, in relazione al dovere-potere di vigilanza loro demandato, alla Giunta ed al Consiglio della Regione Molise, per le valutazioni e le determinazioni di rispettiva competenza, da comunicare alla Sezione. La Sezione, in particolare, richiama l’attenzione del Presidente della Giunta Regionale, affinché valuti, ove ritenuto opportuno e necessario, che i competenti organi della propria struttura intervengano, con estrema urgenza, per l’adozione di misure correttive per ricondurre la denunciata situazione in un quadro di regolarità gestionale. Dispone, altresì, con riferimento alle numerose disfunzioni che sono evidenziate nella detta relazione, che copia della presente deliberazione sia trasmessa alla Procura Regionale presso la Sezione giurisdizionale del Molise della Corte dei conti, per quanto di competenza. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE Deliberazione n.11/2009/PRSS - adunanza del 31 marzo 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 – bilanci dell’esercizio 2007 delle aziende sanitarie del Piemonte Rilevato: nel 2007 nel sistema sanitario piemontese tutte le aziende registrano un risultato economico negativo, tanto a preventivo, quanto a consuntivo, anche se, in miglioramento rispetto al 2006, in quanto le perdite registrate da tutte le aziende nel 2007 sommano a 75.417 migliaia di euro, mentre nell’esercizio precedente erano pari a 104.868 migliaia di euro; le perdite rilevate a consuntivo appaiono ancora più significative dal momento che maggiori finanziamenti sono stati disposti (legge regionale di bilancio n. 13 del 23 maggio 2008) a “copertura anticipata” dei risultati, consentendo a quasi tutte le aziende di coprire i disavanzi, conseguendo il “pareggio finanziario”. Le perdite sopra riportate corrispondono, infatti, per lo più a perdite non monetarie non coperte. Al riguardo, la Sezione ha ribadito che la copertura da parte della Regione delle sole componenti monetarie del risultato di esercizio implica un ripiano parziale che appesantisce le gestioni successive; le poste non monetarie rappresentano infatti, dal punto di vista economico, componenti della gestione aziendale il cui saldo è solitamente negativo; si è rilevata la tendenza, consolidata da parte delle aziende sanitarie, a gestire le spese in modo non strettamente correlato alle risorse esistenti, affidando il ripiano delle perdite a successivi maggiori finanziamenti regionali e statali, in un quadro di sostanziale deresponsabilizzazione delle medesime aziende sanitarie; stessa; impegni l'ente locale delegante a definite scadenze nei pagamenti.” 60 nel triennio 2005-2007 il saldo della gestione operativa migliora passando da una perdita, nel 2005, di euro 40.689.000 ad un utile di euro 145.454.000 nel 2007. Il miglioramento, tuttavia, non è il risultato di un contenimento dei costi di produzione (che nel triennio sono aumentati passando da euro 9.240.999.000 nel 2005, ad euro 9.471.328.000 nel 2006 e ad euro 9.857.404.000 nel 2007), ma l’effetto dell’aumento del valore della produzione, costituito per la maggior parte da contributi in c/esercizio, superiore a quello dei costi (si passa da euro 9.200.310.000 nel 2005, a euro 9.572.376.000 nel 2006 e ad euro 10.002.858 nel 2007). Il valore della produzione, sempre superiore alla previsione, è determinato per lo più da contributi in conto esercizio crescenti (si è rilevata un’incidenza dei contributi nel 2007 pari al 74%); tra i “proventi e ricavi diversi” del valore della produzione vengono contabilizzati i ricavi per le prestazioni sanitarie intramoenia, il cui valore va confrontato con quello delle compartecipazioni riconosciute al personale; la differenza tra le due voci dovrebbe garantire la copertura di tutti i costi relativi all’attività intramoenia a carico dell’azienda, ma i Collegi sindacali non sempre hanno attestato tale copertura e molto spesso hanno dichiarato che essa si realizza in concomitanza dell’esclusione di alcune tipologie di costi e sulla base di valutazioni non suffragate da una contabilità separata; i costi di produzione risultano essere crescenti nel triennio 2005-2007, in particolare nel 2007 l’aumento è pari al 4,08% rispetto al 2006 e l’ammontare registrato supera la previsione di euro 220.715.000; crescono i costi per acquisti di beni e servizi, che rappresentano oltre il 60% dei costi della produzione. Si sottolinea come la contabilizzazione fra questi costi delle somme da restituire alla Regione quale onere del mutuo ventennale che quest’ultima ha stipulato per la copertura del disavanzo della sanità dell’anno 2000 (ai sensi della legge regionale 22 luglio 2002 n. 17), risulti non conforme al principio di chiarezza nella redazione del bilancio (sarebbe stato preferibile contabilizzare tale onere in un conto della gestione atipica e non caratteristica). Con riferimento a dette somme, si è rilevato che contabilizzando i trasferimenti alla Regione nei costi aziendali, questi contribuiscono a determinare la perdita dell’esercizio suscettibile di ulteriore copertura laddove non si sia provveduto ad alienazioni del patrimonio disponibile delle aziende, come previsto. Contrariamente allo spirito della legge, si ha così l’effetto di non addossare alle aziende il 70% degli oneri finanziari relativi alla copertura del disavanzo del 2000; per quanto riguarda le modalità di approvvigionamento ed in particolare l’utilizzo da parte delle aziende, per l’anno 2007, delle convenzioni stipulate dalle centrali regionali di riferimento (art. 1 commi 449 e 455 della legge n. 296/2006), la Regione Piemonte ha costituito con L.R. n. 19 del 06 agosto 2007 una centrale di 61 committenza denominata Società di committenza Regione Piemonte spa (SCR Piemonte spa), ma ad oggi non sono state attivate convenzioni; diciannove aziende su 30 hanno esternalizzato i servizi e venti hanno adottato provvedimenti di proroga di convenzioni già stipulate per l’approvvigionamento di beni e servizi. E’ risultato inoltre che diciassette aziende non redigono un piano di programmazione annuale per le procedure di affidamento. Per sette aziende che lo redigono, i Collegi sindacali ne segnalano comunque il mancato rispetto; la spesa farmaceutica cresce, dal 2005 al 2007, sia per l’acquisto di beni, sia di servizi e in base alle risultanze del monitoraggio effettuato dall’AIFA sul rispetto dei tetti programmati per la spesa farmaceutica emerge lo sforamento del 3% della spesa non convenzionata che si attesta al 4,8% per il 2007, anche se tutte le aziende hanno attivato misure di controllo dell’appropriatezza prescrittiva, sia in ambito ospedaliero che domiciliare; per quanto concerne la spesa per il personale è emerso il mancato rispetto delle disposizioni della legge finanziaria per il 2007 (n. 296/2006), in merito al contenimento dei costi entro i limiti della spesa dell’anno 2004 diminuito dell'1,4%, per ben quattordici aziende e la riduzione, nel complesso, sia pure lieve, della stessa nel biennio 2006-2007, per effetto combinato degli aumenti contrattuali e delle riduzioni dell’organico rilevate nel 2007 rispetto al 2006; alla riduzione del costo del personale si contrappone l’aumento della spesa per consulenze e collaborazioni (comprensive di lavoro interinale e altre prestazioni di lavoro non dipendente), che è aumentata nel 2007 rispetto al 2006 del 11,21% in ambito sanitario e del 27,19% in ambito non sanitario; con riferimento ai costi per premi assicurativi si è evidenziato che, in attuazione a quanto previsto dall’art. 21 della L.R del 14 maggio 2004 n. 9, sostituito dall’art. 23 della l.r. del 23 maggio 2007 n. 923, la Regione ha avviato nel 2007 un programma di assicurazione assistita rispetto alla quale i Collegi sindacali di alcune aziende hanno manifestato perplessità rilevando incrementi nei costi nonostante la mancanza di aumenti dei valori assicurati o di sinistrosità; il saldo della mobilità extraregionale, pur continuando a rimanere negativo, registra una lieve diminuzione rispetto al 2006 (-6,19%) per effetto del maggior aumento della mobilità attiva rispetto alla mobilità passiva; tutte le aziende registrano un decremento del fondo di dotazione, mentre, per quanto concerne le risorse che la Regione destina a copertura delle perdite, da iscriversi nell’apposita voce contributi per ripiano perdite, non si è potuta verificare puntualmente la corretta iscrizione degli stessi in bilancio, ma si è osservato che non sempre vi è coincidenza tra l’anno dell’atto e quello di iscrizione in bilancio, in difformità alle indicazioni ministeriali, secondo le quali l’iscrizione in bilancio va effettuata al momento della delibera indipendentemente dall’effettiva erogazione finanziaria; 62 le voci che riducono maggiormente il patrimonio netto sono le perdite degli esercizi precedenti e dell’ esercizio in corso, che non sono state ripianate; per quanto riguarda la disponibilità finanziaria si registra carenza di liquidità, anche per il ritardo con cui vengono erogati i contributi in conto esercizio, nonchè un sempre maggiore ricorso alle anticipazioni di tesoreria, inestinte al 31 dicembre, con riflessi negativi sui risultati d’esercizio in ragione dei relativi interessi; nonostante l’ampio ricorso alle anticipazioni, per la maggior parte delle aziende, i giorni di ritardo nei pagamenti ai fornitori aumentano, con conseguente potenziale aggravio degli interessi moratori; rilevante è il debito verso fornitori, che dopo una riduzione nel 2006, ha ripreso ad aumentare registrando un incremento complessivo del 20,08%; in merito alla situazione dei debiti commerciali, nel 2006, è stato avviato un processo di ristrutturazione con il quale, attraverso accordi transattivi con i creditori, le ASR si sono impegnate a pagare l’importo dei debiti scaduti al 30 novembre 2006, maggiorato di un indennizzo forfetario, a fronte della rinuncia da parte dei creditori alle azioni legali, agli interessi di mora, alla rivalutazione monetaria e agli ulteriori costi ed oneri maturati fino alla data della stipula degli accordi transattivi. L’operazione di ristrutturazione del debito avrebbe dovuto migliorare le condizioni di liquidità delle aziende e ridurre la complessiva esposizione debitoria delle stesse, invece permane la situazione critica di liquidità; per quanto concerne gli accantonamenti ai fondi si è rilevata la tendenza a non costituire fondi per interessi moratori, che non trova giustificazione nell’operazione di ristrutturazione sopra descritta, persistendo l’elevato indebitamento e il ritardo nei pagamenti; inoltre si è evidenziata la mancanza di accantonamenti per contenziosi del personale e per rischi, e la peculiare situazione dell’ASO San Giovanni Battista di Torino, cui la Regione non ha finanziato interamente il disavanzo per euro 3.708.000 euro, determinato, anche, da un cospicuo accantonamento a fondo rischi, pari ad euro 5.443.500 per cause TAR e cause civili, ritenuto eccessivo in sede di approvazione del bilancio; in merito agli accantonamenti per rischi, la Regione Piemonte ha fornito per il 2007, come già precedentemente, indicazioni dettagliate sul trattamento contabile delle perdite presunte, evidenziando come tale evenienza, incidendo sui disavanzi, potrebbe essere strumentale al conseguimento di coperture ingiustificate. Esito: approvazione della relazione e trasmissione della stessa e della delibera di approvazione ai Presidenti del Consiglio Regionale e della Giunta Regionale del Piemonte ed all’Assessore alla Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte e in formato elettronico ai direttori delle Aziende Sanitarie Regionali. 63 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA Deliberazione n.305/2009/PRSS - adunanza del 29 settembre 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 – esercizio 2007- AUSL di Massa Carrara. Rilevato: il superamento per il 2007, così come già nel 2006, del tetto massimo per le anticipazioni di tesoreria, con sforamento dal massimo di 31 milioni di euro a ben 58.489.000 euro di anticipazioni di cassa inestinte. Esito: segnalazione al Consiglio regionale della Toscana, al Presidente della Regione, all’Assessore regionale al Diritto alla Salute e Politiche di solidarietà, per i conseguenti provvedimenti, stante la grave irregolarità contabile e la connessa situazione di rischio per il mantenimento degli equilibri di bilancio dell’USL. Trasmissione copia della deliberazione al Direttore Generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria. Deliberazione n.304/2009/PRSS - adunanza del 29 settembre 2009 Oggetto: valutazioni sulle relazioni dei Collegi sindacali delle aziende sanitarie ed ospedaliere della Toscana sul bilancio d’esercizio 2007, ex art. 1, comma 170 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Rilevato: quasi tutte le Aziende toscane hanno evidenziato a fronte del pareggio del bilancio di previsione, un disavanzo in sede di consuntivo, per l’esercizio 2007, anche se la situazione appare in miglioramento; l’Amministrazione regionale si è fatta carico di coprire le perdite, programmando nell’ambito della propria politica di bilancio apposite misure che prevedono l’utilizzazione di risorse regionali; la stessa Amministrazione ha richiesto, a partire dal bilancio 2008, una classificazione delle perdite di esercizio che consenta di individuare in che misura le stesse derivino da investimenti finanziati dalla Regione e quanto dalla gestione; nel triennio 2005-2007, si evidenzia un significativo aumento dei contributi regionali, mentre, piuttosto contenuto l’aumento dei costi; le perdite sono riconducibili fondamentalmente a voci di costo prive di esborsi monetari, quali ammortamenti e fondi accantonati per oneri derivanti da contratti collettivi da firmare, fatta eccezione per l’Ausl di Arezzo, che ha effettuato accantonamenti sufficienti nel 2006 per gli arretrati contrattuali; buono il controllo sui conti, con range di scostamento tra i dati di preventivo e quelli di consuntivo ragionevole, mentre si evidenzia una certa difficoltà, in sede di programmazione, nella valutazione 64 dei costi capitalizzati, nonché disomogeneità contabile nella valutazione delle plusvalenze da alienazione e nella rilevazione dei costi intramoenia; significativi aumenti dei costi per beni e servizi sanitari e sforamento dei limiti di spesa farmaceutica imposti dalla Regione da parte di alcune aziende (Pistoia, Livorno, Empoli Pisa e Massa Carrara); per un buon numero di aziende a fine esercizio vi sono anticipazioni di tesoreria inestinte che esprimono la difficoltà nella gestione della liquidità che va valutata in relazione alla gestione aziendale, al debito verso i fornitori, ai tempi di pagamento e ai conseguenti riflessi sulla maturazione di interessi moratori; non risultano effettuate operazioni di rinegoziazione di mutui o che prevedano l’utilizzo di prodotti derivati e i collegi sindacali di tutte le aziende che hanno fatto ricorso all’indebitamento hanno comunicato di aver accertato che sono state finanziate esclusivamente spese di investimento; elevato l’ammontare dei crediti liquidi ed esigibili relativi al 2004 ed esercizi precedenti, verso Regione ed altri enti pubblici, non ancora riscossi; sufficienti accantonamenti al fondo interessi moratori e al fondo rischi per contenzioso con il personale; quasi tutte le aziende hanno esternalizzato alcuni servizi (mensa, pulizia, vigilanza, ecc) e molte hanno società partecipate che hanno registrato perdite, negli ultimi tre esercizi. Esito: approvazione della relazione corredata delle relative schede di segnalazione relative alle aziende sanitarie ed ospedaliere, al fine di fornire notizie e valutazioni utili per l’adozione di eventuali misure correttive nell’ambito dei poteri di indirizzo e controllo spettanti alla Regione sulle aziende del sistema sanitario regionale e trasmissione copia al presidente della Giunta Regionale. Deliberazione n.1/2010/PRSS - adunanza del 13 gennaio 2010 Oggetto: valutazioni sulle relazioni dei Collegi sindacali delle aziende sanitarie ed ospedaliere della Toscana sul bilancio d’esercizio 2008, ex art. 1, comma 170 della legge 23 dicembre 2005, n . 266. Rilevato: complessivo miglioramento dei conti delle aziende sanitarie toscane anche se, in molti casi, a fronte del pareggio del bilancio di previsione, l’esercizio 2008 si chiude in disavanzo; l’amministrazione regionale ha richiesto, a partire dal bilancio 2008, una classificazione delle perdite di esercizio, che consenta di individuare in che misura le stesse derivino da investimenti finanziati dalla Regione e quanto dalla gestione; dai dati esaminati le perdite complessivamente rilevate dai bilanci delle aziende ammontano a circa 20 milioni di euro a fronte di 80,740 milioni di euro di costi 65 per ammortamenti non sterilizzati27, il ché implica che la parte di ammortamenti che non viene considerata ai tavoli di monitoraggio è pari a circa 4 volte il valore complessivo dei disavanzi delle aziende; altri fattori non facilmente controllabili dalle aziende, quali i maggiori oneri contrattuali per il personale di competenza degli esercizi precedenti, conseguenti alla stipula dei rinnovi contrattuali, hanno comunque inciso sulla tenuta dei bilanci aziendali, infatti, il costo del personale nel 2008, rispetto al 2007 è aumentato del 4,18%, ma l’aumento in percentuale sarebbe dell’1,9% se si depurasse dal costo complessivo quello per i rinnovi contrattuali; significativa diminuzione della capacità previsionale sia in merito al valore della produzione, per il quale, spesso, i bilanci di previsione aziendali hanno stimato una riduzione rispetto al consuntivo dell’anno precedente, puntualmente disattesa (il valore della produzione cresce in quasi tutte le aziende, tranne nell’AO Pisana, ove comunque lo scostamento dalle previsioni tocca il 7,67%), sia in relazione a voci di costo la cui valutazione previsionale non dovrebbe comportare particolari difficoltà tecniche, quali, ad esempio, i costi del personale o i canoni di locazione; i contributi in conto esercizio rappresentano la parte più rilevante del valore della produzione raggiungendo una quota del 78% e contrariamente ai dati previsionali, imperniati su una complessiva riduzione, si registrano aumenti abbastanza generalizzati con alcuni picchi significativi tra le aziende ospedaliere; tra i proventi e ricavi diversi del valore della produzione vengono contabilizzati i ricavi per le prestazioni intramoenia il cui valore va confrontato con quello delle compartecipazioni riconosciute al personale e per le quali è rilevata una notevole variabilità nelle percentuali che le aziende trattengono, la differenza tra le due voci dovrebbe garantire la copertura, che a giudizio dei Collegi sindacali si realizza, di tutti i costi relativi all’attività intramoenia a carico dell’azienda; crescita generalizzata dei costi di produzione con sfondamento, per alcuni enti, del limite del 3% ritenuto dal PRS idoneo a mantenere gli equilibri nel sistema sanitario regionale; il costo complessivo per i beni e servizi, che da un punto di vista generale diminuisce dal 2007 del 2,33% (scomponendo i dati si rileva che l’acquisto dei beni subisce un incremento del 5,81% in ambito AUSL e del 13,36% nelle Aziende Ospedaliere e i costi per l’acquisto dei servizi, invece, si riducono del 9,65%), costituisce una componente importante dei costi di produzione, pari al 15,80%, rendendo particolarmente significativa la valutazione dei relativi andamenti e quindi la capacità di programmazione delle aziende; 27 Il dato è stato calcolato sottraendo dall’importo degli ammortamenti (indicato nelle relazioni dei collegi sindacali) il valore della quota iscritta nei costi capitalizzati a fronte del contributo specifico per acquisizione di immobilizzazioni 66 per quanto concerne l’acquisto dei beni il trend in aumento viene confermato nel settore più significativo che è quello dell’acquisto dei farmaci, ove l’aumento percentuale rispetto al 2007 risulta del 15,25% passando da 455,324 milioni di euro a 524,783 milioni di euro nel 2008; disomogeneità nei dati relativi alla contrattazione integrativa, la cui compatibilità e sostenibilità doveva essere valutata con attenzione proprio dagli organi di revisione contabile, che in alcune aziende rappresentano una percentuale maggiore del 25% della spesa del personale evidenziando una situazione che, ad avviso della Corte, merita un approfondimento da parte dell’amministrazione regionale; necessità di definire le modalità per rilevare i valori riguardanti le ferie maturate e godute, che per il 2008, come già avvenuto negli anni precedenti, sono stati esclusi dal costo del personale in ottemperanza alla deliberazione di Giunta n. 1343 del 20 dicembre 2004 (Principi Contabili Regionali), che ha espressamente previsto l’esclusione della rilevazione dei debiti verso il personale per ferie maturate e non riscosse alla cui base, v’è una iniziale difficoltà tecnicoinformatica di gestione che si giustifica solo in sede di prima applicazione e non a regime; crescono i costi per consulenze nel settore non sanitario e diminuiscono quelli per consulenze sanitarie, in controtendenza rispetto al 2007, pur rimanendo bassa l’incidenza sui costi complessivi; si rileva, altresì, la riduzione ingiustificata delle aliquote di ammortamento applicate da alcune Aziende Sanitarie rispetto ai coefficienti ordinari indicati nella DGRT n. 1343/2004, producendo una artificiosa riduzione dei costi complessivi; non risultano effettuate operazioni di rinegoziazione di mutui o che prevedano l’utilizzo di prodotti derivati e i collegi sindacali di tutte le aziende che hanno fatto ricorso all’indebitamento hanno comunicato di aver accertato che sono state finanziate esclusivamente spese di investimento; tutte le Aziende, eccetto Siena ed Arezzo, ricorrono alle anticipazioni di cassa, ma sempre nei limiti stabiliti dalla Regione; elevato l’ammontare dei crediti liquidi ed esigibili verso Regione ed altri enti pubblici, non ancora riscossi; quasi tutte le aziende hanno esternalizzato alcuni servizi (mensa, pulizia, vigilanza, ecc) e molte hanno società partecipate che hanno manifestato perdite negli ultimi tre esercizi. Esito: approvazione della relazione corredata delle relative schede di segnalazione relative alle aziende sanitarie ed ospedaliere, al fine di fornire notizie e valutazioni utili per l’adozione di eventuali misure correttive nell’ambito dei poteri di indirizzo e controllo spettanti alla Regione sulle aziende del sistema sanitario regionale e trasmissione copia al presidente della Giunta Regionale. 67 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO ALTO ADIGE (sede di Bolzano) Deliberazione n. 1/2010/PRSS - adunanza del 30 marzo 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2008- Azienda Sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano. Rilevato: anche per il 2008, si è ricorso alla proroga dei termini di approvazione del bilancio di previsione e di quello d’esercizio e il mancato adeguamento delle regole di programmazione al più recente piano sanitario nazionale, mentre l’organizzazione funzionale dell’azienda è ancora provvisoria, risentendo delle difficoltà conseguenti alla unificazione (dall’1.01.2007) dei quattro comprensori preesistenti; la gestione si chiude con una perdita di circa 1,5 milioni di euro, coperta con il parziale impiego della riserva per utili portati a nuovo (9,2 milioni di euro) ed inferiore rispetto al limite previsto nel bilancio di previsione (6,5 milioni di euro); il mancato ricorso ad anticipazioni di tesoreria per l’elevata liquidità disponibile; alla crescita del 3,75% del valore della produzione, si accompagna l’incremento dei costi del 4,08%, influendo sulla conservazione dell’equilibrio economico dell’Azienda, mentre la dinamica dei costi non ha osservato il vincolo di crescita (+ 2% al netto dell’incremento imputabile al personale); la spesa farmaceutica complessiva risulta inferiore al tetto del 14% fissato dall’art.5 D.L.159/2007 (L. 222/2007), mentre quella farmaceutica ospedaliera supera di 15 milioni di euro il limite del 2,4%, tuttavia il totale della spesa farmaceutica rimane inferiore al tetto del 16,4%; il costo del personale aumenta di quasi il 5%, pur in assenza della rideterminazione delle piante organiche, rappresentando il 45% dei costi totali, evidenziandosi, nel contempo un notevole ricorso a collaborazioni coordinate e continuative (vicino ai due milioni di euro); i contributi regionali in conto esercizio continuano a rappresentare oltre il 90% del valore della produzione, incrementandosi rispetto agli esercizi 2007 e 2006, ma anche rispetto alle previsioni (+1,3%); i ricavi e proventi diversi, pari a circa 51 milioni di euro, compongono il 4,4% del valore totale, aumentano del 15,5% rispetto al 2007 superando le previsioni del 6,5%, sono costituiti in gran parte dai ricavi per prestazioni erogate in regime di mobilità sanitaria attiva (i ricoveri extraregione a soggetti pubblici,+35%), e per prestazioni non sanitarie (+23%), mentre non risultano proventi per prestazioni sanitarie in regime di intramoenia; per l’approvvigionamento dei beni e servizi non è stata attivata la centrale regionale di riferimento prevista dalla legge 296/2006 e consistenti sono gli oneri 68 assorbiti dal costo dei prodotti farmaceutici aumentati, anche per effetto dei consumi di farmaci di nuova concezione, mentre registrano incrementi superiori al 20-30% i costi per servizi appaltati di lavanderia e di riscaldamento; risultano accantonati gli oneri per retribuzione di risultato, per rinnovo contrattuale e ferie maturate e non godute, per imposte e tasse anche differite, i fondi rischi su liti, arbitraggi e risarcimenti, ma non quelli per rischio contenzioso con il personale dipendente ; cresce il patrimonio netto (+5,7% circa) per effetto dell’incremento dei contributi in conto capitale erogati dalla Provincia (+30,96 milioni), mentre diminuisce il fondo iniziale di dotazione (da 22,9 a 12,7 milioni; -10,2 milioni) a causa della riduzione delle riserve destinate a garantire la "valutazione iniziale delle immobilizzazioni" (-1,7 milioni circa), gli investimenti già impegnati nelle gestioni pregresse (-6,5 milioni) ed i deficit connessi ad altre attività e passività iniziali (-2 mln)”. Esito: approvazione relazione “Valutazioni della Sezione Regionale di controllo (art. 1 , comma 170 della legge 266/2005) sulla relazione relativa all’esercizio 2008, trasmessa dal Collegio dei revisori dei conti della Azienda Sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano” e trasmissione della delibera e dell’allegata relazione al Presidente del Consiglio provinciale, al Presidente della provincia autonoma di Bolzano, al Direttore Generale e al Collegio dei revisori dei conti della Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L’UMBRIA Deliberazione n. 3/2010/PRSS - adunanza del 17 dicembre 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2008- Azienda sanitaria di Città di Castello Rilevato: che l’Azienda sta mettendo progressivamente a punto la propria attività di programmazione, organizzata secondo sistemi di budget condivisi, permane, per il 2008, il ritardo nella approvazione del bilancio preventivo, adottato dal Direttore generale con deliberazione n. 609 dell’8.10.2008, mentre il bilancio d’esercizio 2008 è stato approvato il 23.06.2009, in ritardo rispetto al termine del 30 aprile; l’esercizio si chiude con un risultato positivo di 83.048,00 euro superiore a quello conseguito nel 2007, a conferma del ritrovato equilibrio economico (dal 2006), grazie alla costante attività di controllo e monitoraggio dei budget contrattati e al conseguente contenimento dei costi; criticità, invece, si rinvengono per i costi di produzione, che al netto della spesa per il personale, crescono del 3,73% ben oltre il vincolo di crescita del 2% e in relazione ai quali, la Corte sottolinea la necessità di contenere le spese per l’acquisto di prodotti farmaceutici e di rispettare i tetti di spesa fissati dalla 69 Regione, anche se, il raggiunto equilibrio economico complessivo della spesa sanitaria regionale sottrae l’Asl da ogni sanzione; per quanto concerne gli accantonamenti per ferie non godute del personale, è stata superata la criticità evidenziata dall’esito dei controlli sui bilanci 2007, del mancato accantonamento, avendo la Regione modificato il relativo Principio contabile e l’Azienda provveduto ad accantonare a fondo rischi la somma di euro 34.431,42, determinato sulla base della media degli effettivi esborsi monetari avvenuti nell’ultimo triennio e delle precise direttive emanate dalla stessa circa la fruibilità delle ferie prima del collocamento a riposo e considerati i casi eccezionali in cui ha provveduto a monetizzarle. buona ed in miglioramento, rispetto all’esercizio precedente, la situazione creditoria/debitoria, in relazione alla quale si registra un aumento dei crediti rispetto al 2007 per effetto dell’incremento di quelli vantati nei confronti della Regione, mentre sul fronte dell’indebitamento cala il ritardo medio nei pagamenti dei fornitori, che sfora i 90 giorni canonici solo di 5-10 giorni; non v’è ricorso all’utilizzo della anticipazione di tesoreria; restano eccessivi i costi per affidamenti di incarichi di collaborazione liberoprofessionali, motivata da carenze del personale e pertanto si invita l’Azienda ad adoperarsi per sanare la mancata programmazione della pianta organica dello stesso, riducendo drasticamente il ricorso a personale esterno, in ottemperanza agli obblighi di legge. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con specifica segnalazione delle irregolarità ed incongruenze evidenziate, per i conseguenti provvedimenti da adottare che dovranno essere sollecitamente comunicati per la verifica a questa Sezione dispone la trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria n. 1 – Città di Castello Deliberazione n.14/2010/PRSS - adunanza del 11 gennaio 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2008- Azienda sanitaria Locale n. 4 di Terni. Rilevato: in progresso l’attività di programmazione, anche se il documento di previsione è stato adottato ad esercizio già avviato, dal Direttore Generale con deliberazione del 12/05/2008 e approvato dalla Regione con D.G.R. n.107 del 02/02/2009; il bilancio, approvato (il 10.07.2009) in ritardo rispetto al termine del 30 aprile, previsto dalla normativa regionale, chiude con un risultato positivo di euro 5.632,00, in miglioramento rispetto al precedente esercizio, che scontava una perdita di euro 455.0000,00; 70 significativa è la minore incidenza della gestione straordinaria, che scende del 90,92% rispetto al 2007; il valore della produzione cresce del 3.57% rispetto al 2007, per effetto, soprattutto, dei maggiori contributi in conto esercizio erogati dalla Regione e dei maggiori proventi e ricavi diversi; i costi della produzione presentano una crescita complessivamente del 3,25%, inferiore a quella dei ricavi con conseguente espansione del margine operativo lordo, anche se, al netto dei costi del personale, i costi della produzione si sono incrementati del 2,9%, oltre il vincolo di crescita del 2 %; l’aumento delle spese per acquisto di beni registrano un incremento dovuto, principalmente, a maggiori costi per acquisti di prodotti farmaceutici ed emoderivati; la spesa farmaceutica rientra, comunque nel tetto previsto dalla Regione Umbria; nell’ambito dei costi del personale, che registrano una crescita contenuta, sono stati conteggiati gli oneri contrattuali, di competenza 2008, relativi al rinnovo contrattuale e quelli per ferie maturate e non godute al 31/12/2008, nonché i fondi per la retribuzione di risultato maturata e non corrisposta; l’accantonamento per svalutazione dei crediti risulta pari a 100 mila euro contro i 300 mila dell’esercizio precedente e diminuiscono, anche, gli accantonamenti tipici d’esercizio, in conseguenza del fatto che gli oneri maturati, ma non riscossi nel corso dell’esercizio, relativi al personale dipendente e convenzionato, sono ricompresi nei costi del personale a differenza di quanto accadeva nel 2007 (altri accantonamenti); costituito il fondo per interessi moratori per 100 mila euro; per quanto concerne l’approvvigionamento dei beni e servizi sono state utilizzate le convenzioni stipulate dalle centrali di regionali di riferimento o con altre Aziende Sanitarie; in decisa contrazione il risultato negativo della gestione finanziaria per effetto dei minori interessi passivi per anticipazione di tesoreria; permangono, pur se in progressiva diminuzione, sopravvenienze (euro 516.000,00) per la mancata rilevazione degli effettivi costi per mobilità passiva extraregionale nell’esercizio di riferimento; dal punto di vista finanziario migliorano i tempi di incasso dei contributi regionali e si riducono i giorni di ritardo nei pagamenti ai fornitori (100 gg nel 2008, 180 gg nel 2007, 220 gg nel 2006) con conseguente consistente diminuzione degli interessi sostenuti per ritardato pagamento; lo squilibrio tra posizioni di debito e di credito permane nonostante il notevole miglioramento; 71 la decisiva riduzione dei debiti verso fornitori, resa possibile grazie alle erogazioni regionali su assegnazioni di FSR anni precedenti, conferma la progressiva riduzione degli stessi a partire dall’esercizio 2006; resta elevato l’ammontare delle perdite pregresse da ripianare; consistente la riduzione del costo sostenuto per affidamenti di incarichi di collaborazione libero-professionali, in relazione ai quali si richiama l’obbligo di maggior osservanza delle norme di legge e la necessità di programmare attentamente il fabbisogno del personale. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con specifica segnalazione delle irregolarità ed incongruenze evidenziate, per i conseguenti provvedimenti da adottare che dovranno essere sollecitamente comunicati per la verifica a questa Sezione; si dispone la trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria Locale n. 4 di Terni. Deliberazione n.15/2010/PRSS - adunanza del 11 gennaio 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2008- Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni. Rilevato: il bilancio, approvato (il 10.06.2009) in ritardo rispetto al termine del 30 aprile, previsto dalla normativa peraltro, non regionale, chiude con una perdita di 822.254,00, preventivamente autorizzata dalla Regione e per la quale il Direttore Generale, nella Relazione sulla gestione, non ha indicato i mezzi modalità di ripiano e le del disavanzo, anche se in miglioramento rispetto al precedente esercizio, che scontava una perdita di euro 1.926.099,00; il valore della produzione è in crescita del 6,85% rispetto al 2007, per effetto, soprattutto, dei maggiori contributi in conto esercizio erogati dalla Regione e dei maggiori proventi e ricavi diversi, mentre si riducono i proventi per ticket; i costi della produzione presentano una crescita complessivamente del 5,51%, inferiore a quella dei ricavi, con conseguente espansione del margine operativo lordo; aumentano le spese per acquisto di beni e di servizi d in particolare gli oneri diversi di gestione che aumentano del 25,67%, per effetto dell’aumento dei costi per integrazione riguardante i medici universitari, delle spese generali e amministrative e delle somme erogate al personale dirigente medico per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro; la spesa per l’assistenza farmaceutica non rientra nello obiettivo assegnato dalla Regione e, comunque, i costi di produzione, complessivamente considerati, al netto di quelli del personale, si sono incrementati oltre il vincolo del 2% previsto dall’Intesa Stato-Regioni n. 2271 del 23.03.2005; 72 nell’ambito dei costi del personale sono stati conteggiati gli oneri contrattuali di competenza del 2008 relativi al rinnovo contrattuale, gli oneri per ferie maturate e non godute al 31/12 e i fondi per la retribuzione di risultato maturata e non ancora corrisposta; è stato costituito, anche, un fondo per interessi moratori stimato sulla base degli interessi per ritardato pagamento maturati e non contabilizzati; in miglioramento, anche se pur sempre negativa, l’incidenza della gestione straordinaria, che contabilizza i costi e proventi per mobilità extraregionale come oneri e proventi straordinari, contravvenendo ai principi di contabilità economica e non consentendo una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica e patrimoniale dell’Azienda; nel corso del 2008, così come negli esercizi precedenti, l’Azienda è ricorsa all’anticipazione di tesoreria, inestinta al 31/12, pur disponendo di liquidità sul conto tesoreria in conto capitale, con conseguenti maggiori oneri finanziari per scoperti di c/c con il tesoriere; la situazione finanziaria appare gravemente compromessa dal ritardo nella erogazione dei fondi, a cura della Regione, mentre crisi di liquidità si coniuga allo squilibrio tra posizioni di debito e di credito, in relazione al quale si registra un incremento dei debiti verso fornitore e del ritardo medio, espresso in giorni (213), nel pagamento degli stessi; conseguentemente risultano elevati gli oneri per interessi passivi che raddoppiano rispetto al 2007, producendo pesanti riflessi sulla situazione economica; risultano ancora da ripianare le perdite pregresse per euro 8.810.788,92, dei quali euro 5.076.963,11 riferite ad esercizi precedenti al 2005; permane il grave ritardo nella attività di programmazione, che si accompagna ad una scarsa collaborazione dell’Azienda nel fornire notizie in relazioni alle consulenze esterne e alla sorti della svalutata partecipazione nel Consorzio Universitario Medicina di Terni e non si rinvengono iniziative tese a migliorare la situazione. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con specifica segnalazione delle irregolarità ed incongruenze evidenziate, per i conseguenti provvedimenti da adottare che dovranno essere sollecitamente comunicati per la verifica a questa Sezione dispone la trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera Santa Maria di Terni. 73 Deliberazione n.16/2010/PRSS - adunanza del 28 gennaio 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2008- Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia. Rilevato: in progresso l’attività di programmazione, anche se permane il ritardo evidenziato per gli anni precedenti; il bilancio 2008, chiude con un risultato positivo di euro 156.598,00, in miglioramento rispetto all’utile del precedente esercizio, che consolida il ritorno all’equilibrio economico, intrapreso nel 2006; il valore della produzione cresce del 4,897% rispetto al 2007, per il prevalere, soprattutto, dei maggiori contributi in conto esercizio erogati dalla Regione e dei maggiori proventi diversi; i costi della produzione pur se in crescita aumentano, in termini percentuali, in misura inferiore rispetto ai ricavi, con espansione del margine operativo lordo del 27%; i costi della produzione, al netto di quelli per il personale, però, si sono incrementati del 14,06% superando significativamente il vincolo di crescita del 2% nonostante il raggiungimento dell’obiettivo dell’equilibrio economico; aumentano fortemente, in termini percentuali, i costi per manutenzioni e per godimento di beni di terzi (maggior onere per canoni di noleggio di attrezzature sanitarie); non rientra nel tetto fissato dalla Regione la spesa per assistenza farmaceutica, e in merito l’Azienda ha più volte affermato che l’inflazione nel settore sanitario, vicina al 7%, nonché la cura di patologie a forte impatto sociale (es. quelle oncologiche), che richiedono il ricorso a molecole innovative ad altissimo costo, fanno lievitare la spesa in modo determinante, divenendo problematica la drastica riduzione della spesa entro i vincoli fissati dalla Regione, con la quale si impegna ad interagire per la fissazione di obiettivi di risparmio più congrui; nell’ambito dei costi del personale, che registrano una crescita contenuta, sono stati conteggiati gli oneri contrattuali di competenza 2008 relativi al rinnovo contrattuale, e quelli per ferie maturate e non godute al 31/12/2008, nonché i fondi per la contrattazione integrativa; l’incremento del margine operativo lordo è assorbito dal peggioramento della gestione straordinaria, nel cui ambito, relativamente alla contabilizzazione dei costi e dei proventi per mobilità extra regionale tra gli oneri e proventi straordinari, si ritiene necessaria una valutazione critica delle modalità prescelte, le quali, non consentendo una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica e patrimoniale, appaiono non compatibili con i principi e i 74 criteri alla base del sistema contabile in uso presso le aziende ospedaliere e sanitarie; anche l’esercizio 2008, come già il 2007 e 2006, si chiude senza anticipazione di tesoreria inestinta, anche perché non utilizzata nel corso dell’anno, come testimonia l’assenza di interessi passivi sostenuti a tale titolo; i crediti, al netto del fondo svalutazione crediti diminuiscono rispetto al 2007 e si rileva la presenza di consistenti crediti verso privati, derivanti dall’erogazione dei servizi a cittadini stranieri, che determinano nel tempo consistenti perdite su crediti gravanti, di fatto, sul bilancio dell’azienda ospedaliera e quindi sulla finanza regionale; in marcata diminuzione i debiti e migliorano i tempi medi di pagamento dei debiti verso fornitori, scesi dai 120 giorni data fattura del 2007 ai 90 nel 2008 (270 nel 2006), con conseguente riduzione dell’addebito di interessi di mora; la situazione finanziaria risulta in progressivo miglioramento nonostante il mancato ripiano delle perdite pregresse che, pur in diminuzione, ammontano a fine esercizio ad euro 25.463.866,00; la spesa relativa ad incarichi di collaborazione libero-professionali, pur complessivamente contenuta, risulta in aumento rispetto all’esercizio precedente, per cui è necessario che l’Azienda persegua una riduzione della stessa programmando con attenzione il proprio fabbisogno di personale. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con specifica segnalazione delle irregolarità ed incongruenze evidenziate, per i conseguenti provvedimenti da adottare che dovranno essere sollecitamente comunicati per la verifica a questa Sezione; si dispone la trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia. Deliberazione n.17/2010/PRSS - adunanza del 28 gennaio 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2008- Azienda sanitaria Locale 2 di Perugia Rilevato: in progresso l’attività di programmazione, per la quale rimane, comunque per il 2008, il ritardo già evidenziato per gli esercizi precedenti; miglioramento della situazione finanziaria, per la quale, comunque, rimane elevato l’importo dei crediti da riscuotere da parte della Regione e forte il saldo passivo dei debiti e crediti nei confronto del sistema sanitario regionale, causato, in via prevalente, dalla tardiva erogazione per cassa, da parte della Regione di quote di fondo sanitario corrente ed in conto capitale, regolarmente assegnate sia negli esercizi pregressi che in quello corrente; 75 per il 2008, grazie agli incassi del credito per il saldo FSR 2005 e 2006 e alla posticipazione dei pagamenti in favore delle altre aziende del sistema sanitario regionale sono stati estinti tutti i debiti contrattualmente o normativamente previsti, senza ricorrere all’anticipazione di cassa; nell’ambito dei costi dei personale, sono stati conteggiati gli oneri contrattuali di competenza 2008 relativi al rinnovo contrattuale per euro 446.000,00 e gli oneri per ferie maturate e non godute al 31/12/2008 per 80.000,00 euro (in linea con la modifica dei Principi contabili, approvati con DGR n. 1575/2007, effettuata dalla Regione con D.G.R n. 1859 del 22.12.2008) e gli oneri relativi alla contrattazione integrativa per 46.000,00 euro, per i quali il Collegio sindacale ha verificato la compatibilità con i vincoli di bilancio 2008 ai sensi dell’art. 48 comma 6, del dlgs 165/2001; gli oneri e proventi per mobilità extraregionale vengono iscritti in bilancio per valori stimati sulla base delle risultanze dell’esercizio precedente e, soprattutto, in considerazione del saldo attivo o passivo registrato l’anno prima, mentre i ricavi vengono iscritti sulla base degli addebiti effettuati dall’Azienda nell’anno di riferimento, al lordo delle eventuali contestazioni ed al netto delle eventuali integrazioni successive alla chiusura del bilancio, con conseguenti iscrizione di sopravvenienze attive o passive; risulta eccessivo il ricorso allo strumento della proroga per quanto concerne le procedure di acquisto di beni e servizi; il bilancio chiude con un risultato positivo di euro 10.345 in flessione rispetto al precedente esercizio; cresce il valore della produzione per effetto dei maggiori contributi in conto esercizio erogati dalla Regione e dei maggiori proventi per concorsi, recuperi e rimborsi e ricavi diversi; inferiore rispetto a quella dei ricavi la crescita dei costi di produzione con conseguente espansione del margine operativo lordo; i costi della produzione, al netto di quelli per il personale, hanno, comunque, superato il vincolo di crescita del 2% e l’incremento più significativo tra le componenti di costo, sia in termini assoluti che percentuali, è relativo a ”prestazioni sanitarie da pubblico”, voce che rappresenta il 37% dei costi complessivi della azienda, è dato, per la quasi totalità, dalla mobilità sanitaria regionale ed extraregionale; rientra nell’obiettivo fissato dalla Regione la spesa per assistenza farmaceutica; aumenta la spesa per affidamento di incarichi di collaborazione liberoprofessionali, in relazione ai quali continuano ad emergere criticità circa l’inadempimento delle disposizioni normative in materia, cosi come per la gestione dell’attività contrattuale; 76 dal punto di vista finanziario l’esercizio 2008 si chiude (come in passato) senza anticipazione di tesoreria inestinta, anticipazione peraltro non utilizzata nel corso dell’esercizio con conseguente assenza di interessi passivi sostenuti a tale titolo; regolari risultano i pagamenti ai fornitori effettuati entro 90 giorni dalla data della fattura, o entro le diverse scadenze previste dai contratti. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con specifica segnalazione delle irregolarità ed incongruenze evidenziate, per i conseguenti provvedimenti da adottare che dovranno essere sollecitamente comunicati per la verifica a questa Sezione; si dispone la trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria Locale n. 2 di Perugia. Deliberazione n.20/2010/PRSS - adunanza del 28 gennaio 2010 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 – esercizio 2008- Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Foligno. Rilevato: in progresso l’attività di programmazione, con approvazione nei termini del bilancio 2008 e del documento di previsione per il 2009, anche se permane il ritardo evidenziato per gli anni precedenti; il bilancio 2008 chiude con un risultato positivo di euro 94.391,00, in miglioramento rispetto all’utile del precedente esercizio; il valore della produzione cresce del 6,54% rispetto al 2007, per il prevalere, soprattutto, dei maggiori contributi in conto esercizio erogati dalla Regione e dei maggiori proventi diversi; i costi della produzione, pur se in crescita, aumentano, in termini percentuali, in misura inferiore rispetto ai ricavi, con espansione del margine operativo lordo del 20%; i costi della produzione, al netto di quelli del personale, però, si sono incrementati del 12,06% superando significativamente il vincolo di crescita del 2%, nonostante il raggiungimento dell’obiettivo dell’equilibrio economico, tale scostamento è, per l’Azienda, imputabile alla necessità di mantenere invariati i livelli essenziali di assistenza e all’apertura di nuove strutture; la spesa per l’assistenza farmaceutica, in particolare quella ospedaliera, aumenta non consentendo il rispetto degli obiettivi fissati dalla Regione ed in merito l’Azienda motiva la difficoltà di ridurre drasticamente tale spesa per il continuo aumento del costo dei farmaci oncologici, antivirali e anticorpi monoclonali, per il costante invecchiamento della popolazione e un regolare trasferimento delle prescrizioni da vecchie a nuove terapie, sostanzialmente con costi superiori; 77 la spesa per il personale non risulta contenuta entro il limite previsto dall’art. 1 comma 565 lett. a della legge 296/2006, ma tale sforamento si lega alle deroghe di spesa concesse dalla Regione per l’assunzione di personale medico per il servizio del 118 e l’attivazione di nuovi servizi già programmati (SPDC e PET TCDGR 53 del 02/03/2005), diminuendo, infatti, il costo del personale degli oneri conseguenti alle deroghe concesse dalla Regione, tale vincolo risulta rispettato; nell’ambito dei costi del personale sono stati conteggiati gli oneri contrattuali di competenza 2008 relativi al rinnovo contrattuale, gli oneri relativi a ferie maturate e non godute al 31/12/2008 (l’Azienda ha valutato insufficiente rispetto al proprio fabbisogno l’importo determinato secondo le indicazioni dei principi contabili regionali quale media degli esborsi dell’ultimo triennio, ed ha accantonato un importo superiore) e gli oneri relativi alla contrattazione integrativa; permane l’incidenza negativa della gestione straordinaria soprattutto per l’iscrizione in bilancio di sopravvenienze per mobilità passiva extraregionale 2007 per euro 1.665.284,00, in relazione alle quali si ritiene necessario, all’interno del sistema sanitario, una valutazione critica delle modalità prescelte che, non consentendo una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica e patrimoniale, appaiono non compatibili con i principi e i criteri alla base del sistema contabile in uso presso le aziende ospedaliere e sanitarie; in decisa contrazione il risultato negativo della gestione finanziaria, nel cui ambito si evidenzia la riduzione dei debiti conseguente alla chiusura delle partite debitorie verso le Aziende sanitarie della Regione per euro 15.792.283,00; persistono grosse difficoltà in termini di liquidità, per il ritardo con cui vengono incassati i crediti verso la Regione per quote di Fondo Sanitario Corrente ed in Conto Capitale, e per l’elevato saldo dei debiti verso fornitori; la precaria situazione di liquidità determina un significativo ricorso all’anticipazione di tesoreria, che sulla scorta degli interessi passivi relativi, risulta minore rispetto al 2007, ma inestinta al 31.12.2008, per un importo pari a circa 3 volte quello del 2007 (9.026.489,62 contro 3.135.000,00); diminuiscono i crediti, iscritti in bilancio secondo il loro valore presumibile di realizzo, dato dalla differenza tra il valore nominale degli stessi e il relativo fondo svalutazione; ancora da ripianare al 31/12/2008 le perdite pregresse per euro 9.633.182,00; si riduce la spesa sostenuta per incarichi di consulenze e collaborazioni esterne, conseguentemente alla politica, intrapresa dalla Azienda, di programmazione del fabbisogno di personale e di riduzione del ricorso a contratti flessibili e progressiva stabilizzazione del personale. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con specifica segnalazione delle irregolarità ed incongruenze evidenziate, per i conseguenti provvedimenti da adottare che 78 dovranno essere sollecitamente comunicati per la verifica a questa Sezione; si dispone la trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Giunta Regionale, al Direttore generale e al Presidente del Collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria Locale n.3 di Foligno. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO Deliberazione n. 39/2009/PRSS - adunanza del 6 maggio 2009 Oggetto: analisi finanziaria e contabile della gestione ex art. 1 comma 170 L. 266/2005 esercizio 2007 - Aziende sanitarie, ospedaliere e I.R.C.C.S del Veneto. Rilevato: il termine fissato per l’approvazione del bilancio consuntivo, dalla legge regionale vigente, al 30 aprile dell’anno successivo, è annualmente derogato con circolare emanata dalla competente Direzione Risorse Socio-Sanitarie; sul lato delle entrate i margini di manovra delle aziende sono oggettivamente ridotti e si registra un progressivo aumento dei ricavi per contributi regionali rispetto ad altre tipologie di ricavi, anche se esistono differenze, tra le diverse realtà territoriali, legate al peso assunto dal fenomeno della mobilità attiva, che apporta maggiori o minori ricavi propri per l’ente a seconda della capacità attrattiva delle sue strutture assistenziali; l’obiettivo delle aziende è, dunque, quello della razionalizzazione della spesa, che mostra criticità e disomogeneità tra le diverse realtà locali; pur nel contesto di una complessiva tenuta dei conti e del rispetto, da parte delle aziende, dei parametri di costosità fissati dalla regione, persistono, tuttavia, elementi ormai strutturali di sofferenza; i disavanzi, esposti in bilancio da ben 21 aziende su 24, erodono il patrimonio netto degli enti ( 14 aziende su 24 presentano un patrimonio netto negativo), anche se, per il 2007, tali perdite sono rimaste all’interno dei parametri preventivamente autorizzati dalla regione e risultano in diminuzione rispetto al 2006 e al 2005; permane una sofferenza in termini di liquidità, per la generalità delle aziende, che ricorrono allo strumento della anticipazione di cassa, troppo spesso inestinte a fine esercizio e dalle quali conseguono oneri finanziari, soprattutto interessi passivi verso il tesoriere (+170,4%) in vertiginosa ascesa, mentre crescono, anche, gli interessi moratori verso fornitori (+150%); le difficoltà di adempiere al pagamento dei fornitori si ritrovano nella metà delle aziende sanitarie ed ospedaliere venete, che registrano ritardi medi intorno ai 153 giorni, anche se le situazioni sono molto diversificate passando da aziende (Bassano, Thiene, Arzignano, Pieve e Asolo) che adempiono puntualmente agli obblighi contrattuali, ad altre che effettuano i pagamenti anche con 400 giorni di ritardo; 79 il valore della produzione complessivo delle aziende cresce del 4,3%, mentre i costi aumentano del 3,2%; tra i costi crescono quelli relativi agli acquisti di beni e servizi, in particolare nel settore dei beni farmaceutici e per i servizi di medicina di base, mentre diminuiscono quelli della farmaceutica convenzionata; l’approvvigionamento di beni e servizi avviene attraverso la centrale regionale acquisti, istituita fin dal 2002 ed implementata nel 2006, quando ha assunto la denominazione di Centro Regionale Acquisti, avviando un processo di riorganizzazione delle attività facenti capo all’area degli approvvigionamenti, mirante alla realizzazione ed alla integrazione, dei processi gestionali tecnico amministrativi tra aziende del Servizio Socio Sanitario Regionale e con il coinvolgimento operativo della Regione; per quanto concerne il costo del personale dipendente, il risultato del 2007, presenta una variazione assai modesta rispetto al 2006, mentre rispetto all’esercizio 2005 l’aumento si è attestato sul +3,6%; resta, invece, complesso addivenire ad una analisi univoca circa il rispetto dei tetti di spesa per il personale, giacché coesistono limiti diversi, dettati dalla legge finanziaria per il 2007 (dati riguardanti l’esercizio 2004 diminuiti di 1,4%) e dalla legge regionale n. 2/2009 (che riferisce alla spesa sostenuta nel 2006); la complessa analisi della Sezione individua 6 aziende che hanno rispettato entrambi detti limiti di spesa, ma molte rimangono all’interno dei vincoli regionali sforando il limite previsto dalla finanziaria 2007, mentre quattro aziende sforano entrambi i vincoli; in relazione alla situazione patrimoniale delle aziende emerge una sostanziale corretta imputazione delle diverse poste del patrimonio, in conformità ai principi contabili regionali, per cui tra le poste sono iscritte immobilizzazioni finanziarie per partecipazioni in società (parte delle quali hanno chiuso gli esercizi 2005-2007 in perdita) e nel passivo fondi rischi ed oneri per svalutazione crediti, interessi moratori, mentre meno diffusi o insufficienti risultano gli accantonamenti relativi a rischi per contenzioso con il personale. Esito: approvazione delle argomentazioni svolte, con segnalazione delle tematiche che presentano spunti problematici o comunque di interesse, con particolare riferimento a quanto emerso in relazione alla spesa del personale; trasmissione di copia della pronuncia al Presidente della Regione Veneto per i provvedimenti di competenza. 80 4. FISSAZIONE DI TERMINI ED ALTRE QUESTIONI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L’ ABRUZZO Deliberazione n. 315/2009/PRSS – adunanza del 10 settembre 2009 Oggetto: Fissazione del termine per l'invio, da parte dei Collegi sindacali degli Enti del Servizio Sanitario nazionale, delle relazioni al bilancio di esercizio 2008 ex art. 1 comma 170 legge 266/2005. Ritenuto scopo essenziale delle relazioni di cui ai commi 166, 167 e 170 dell’art. 1 della legge finanziaria per il 2006 è quello di far emergere eventuali gravi irregolarità contabili, o il profilarsi di situazioni di rischio per il mantenimento degli equilibri di bilancio, che la Sezione regionale dovrà valutare per una specifica segnalazione alla Regione interessata per i conseguenti provvedimenti. Esito: il Collegio in Camera di Consiglio delibera in merito ai termini di trasmissione delle relazioni dei Collegi sindacali fissando il termine ultimo al 15 ottobre 2009; le relazioni dovranno essere inviate, per posta elettronica, nel più breve tempo possibile, corredate della necessaria documentazione contabile; in caso di modifica o integrazione del bilancio, dopo l’adozione da parte del Direttore Generale dell’Azienda, il Collegio provvederà entro 15 giorni dal ricevimento dei nuovi atti, all’integrazione della relazione già inviata ai sensi dell’art. 1 comma 170 della legge n. 266/2006 o a nuova stesura della medesima. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA Deliberazione n. 218/2009/PRSS - adunanza del 27 aprile 2009 Oggetto: richiesta, con delibera di Giunta del 31 marzo 2009, di collaborazione in relazione al servizio sanitario della Calabria ex art.7 comma 8 della legge 131/2003. Osservato che: la richiesta di collaborazione della Giunta regionale, formulata al fine di una regolare gestione finanziaria e per l’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, appare coerente, in via di principio, con la prima parte del comma 8 dell’art. 7 della legge 5 giugno 2003, n. 131(“le Regioni possono richiedere ulteriori forme di collaborazione alle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti ai fini della regolare gestione finanziaria e dell’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, nonché pareri in materia di contabilità pubblica”) e con il comma 6 dell’art. 2 del regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, tuttavia, alla luce di ben individuate carenze e corrispondenti rimedi intrapresi dalla Regione, appare che un intervento collaborativo, così come specificato nella delibera di Giunta, nella fase “de qua”, esporrebbe solo la Sezione al rischio di una sovrapposizione o, 81 peggio, interferenze con azioni e provvedimenti di natura politica ed amministrativa; d’altra parte la richiesta di pareri deve trattare ambiti e oggetti di portata generale, non questioni e oggetti specifici; la legge 266/2005 attribuisce alle Sezioni Regionali di controllo della Corte la funzione di esaminare i documenti di bilancio degli enti del servizio sanitario ai fini del coordinamento della finanza pubblica e, nel caso di squilibri o gravi irregolarità contabili, di emettere pronuncia, con una deliberazione al riguardo, che va trasmessa alla Regione per i conseguenti provvedimenti. Esito: il Collegio in Camera di Consiglio delibera che la Sezione, in via di principio, nel rispetto dei propri vincoli programmatici, può prestare la propria collaborazione agli enti territoriali, se finalizzata alla regolare gestione finanziaria e all’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, ove riguardi ambiti e oggetti di portata generale e in una fase prodromica alle scelte della Amministrazione, senza, però, che l’intervento collaborativo rappresenti una qualche forma di coamministrazione o incida su questioni oggetto di esame da parte della Sezione stessa o di altri organi, anche giurisdizionali. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA Deliberazione n. 13/2008/PRSS – adunanza del 1 luglio 2008 Oggetto: Applicabilità delle norme previste dall’art.1, commi 166,167 e 170, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) all’ Ospedale evangelico internazionale di Genova. Ritenuto con lettera circolare del 17 aprile 2008 il Presidente della Sezione regionale di controllo per la Liguria ha fatto richiesta ai Collegi sindacali degli enti del Servizio sanitario regionale operante in Liguria di predisporre le relazioni concernenti il bilancio d’esercizio 2007 secondo il modello di questionario allegato alle lineeguida approvate dalla Corte dei conti con la deliberazione n. 4/AUT/2008; con lettera del 16 giugno 2008 l’Ospedale Evangelico Internazionale ha fatto pervenire alla Sezione regionale di controllo per la Liguria proprie considerazioni in ordine alla non applicabilità allo stesso delle norme concernenti le verifiche della Corte dei conti di cui all’art. 1, comma 170, della legge n. 266 del 2005; Le argomentazioni sostenute dall’Ente a fondamento della propria tesi poggiano sull’autonomia statutaria riconosciuta all’Ente medesimo, che, a norma dell’art. 2 dello Statuto, viene qualificato Ente ecclesiastico senza fine di lucro e nella specie Istituto autonomo a statuto speciale nel quadro dell’Ordinamento Valdese; l’Ospedale Evangelico Internazionale, già ospedale classificato e istituzione equiparata pubblica, che eroga assistenza sanitaria pubblica ai sensi dell’art. 1, comma 18, del d.lgs. n. 502 del 1992, opera, quale ente ecclesiastico riconosciuto sulla base dell’Intesa stipulata dalla Tavola Valdese con lo Stato Italiano, la quale 82 nulla prevede in ordine alla individuazione della disciplina applicabile per le attività, come l’assistenza, diverse da quelle rilevanti ai fini del riconoscimento dell’Ente; le attività diverse da quelle rilevanti ai fini del riconoscimento ricadono nella disciplina di diritto comune e, quindi vanno applicate le leggi della Repubblica (statali o regionali) che disciplinino tali attività, nonché quelle relative al controllo;. la natura dell’attività svolta dall’Ente e le specifiche modalità con cui viene erogato e finanziato il servizio individuano poi la normativa applicabile anche ai fini dei controlli; sulla base della legge regionale n. 41 del 2006 l’O.E.I. è qualificato soggetto erogatore pubblico di assistenza sanitaria, è parte integrante del sistema sanitario ligure e gode del sistema di finanziamento fondato sull’attribuzione di quota del Fondo sanitario regionale (FSR) e della remunerazione a tariffa come per le strutture private accreditate. Esito: l’obbligo di predisposizione ed invio alla Corte dei conti della relazione sul bilancio d’esercizio a cura dell’Organo di revisione è connesso solo ed esclusivamente alla specifica attività di assistenza ospedaliera svolta dall’Ente, e siccome il controllo esercitato dalle Sezioni regionali della Corte dei conti concorre alla formazione di una visione unitaria della finanza pubblica, ai fini della tutela dell’equilibrio finanziario, in un quadro ordinamentale in cui la spesa sanitaria assume particolare criticità, una diversa soluzione al caso di specie implicherebbe una visione frammentata della spesa sanitaria non in linea con gli obiettivi di controllo dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. 83 della finanza pubblica che derivano 5. REFERTI SUL SERVIZIO SANITARIO 5.1 La Sezione delle Autonomie Deliberazione n. 15/FRG - adunanza del 8 settembre 2009 Oggetto: Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni. Esercizi 2007-2008. Esito: approvazione della relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni. Esercizi 2007-2008. Sintesi della Relazione : • La manovra finanziaria per il SSN relativa al triennio 2009/2011, contenuta nelle leggi 133/08 e 189/08, conferma il finanziamento del fabbisogno per l’anno 2009 come previsto dalla legge finanziaria per il 2007 e dalle successive integrazioni, ma ha operato riduzioni al finanziamento per gli anni 2010 e 2011 (rispetto ad una previsione tendenziale di incremento del finanziamento al SSN, delineata dal Patto per la salute 2007/09) subordinando l’accesso agli ulteriori finanziamenti integrativi, rispetto a quelli complessivamente determinati per il 2009, ad un accordo StatoRegioni (da stipularsi entro il 15 settembre dell’anno in corso) che preveda, nell’ambito del nuovo Patto per la Salute 2010-2012, risparmi di spesa da perseguire sia attraverso lo spostamento di una serie di prestazioni sanitarie dal livello di assistenza ospedaliera a quello territoriale (relativamente meno costoso), con conseguente ridimensionamento del numero di posti-letto offerti dalla rete ospedaliera, sia mediante la verifica e l’applicazione più rigorosa del principio di appropriatezza nelle cure erogate e nel consumo di farmaci. • La legge 77/2009, deliberata per fronteggiare l’emergenza sociale causata dal recente terremoto in Abruzzo, ha ridotto il finanziamento indistinto dei livelli essenziali di assistenza del SSN per il 2009 di un importo pari a 380 milioni di euro, al fine di finanziare la ricostruzione attraverso la riduzione del 12% del prezzo di vendita dei farmaci generici. • Patto per la salute 2007/2009 e legge finanziaria per il 2007 hanno istituito un fondo transitorio triennale per le Regioni impegnate nei piani di rientro, cui si accede previo innalzamento ai livelli massimi dell’aliquota di addizionale IRPEF e della maggiorazione IRAP. In caso di mancato rispetto degli obiettivi intermedi di risanamento finanziario, l’accordo prevede l’innalzamento di tali imposte oltre i livelli massimi previsti dalla legislazione vigente, fino alla completa copertura dei disavanzi di gestione. Con leggi n. 31/08 e n. 2/09, sono state introdotte norme più flessibili che derogano, per il 2007 e il 2008, all’obbligo di innalzare le imposte regionali oltre i livelli massimi, mentre la legge 189/2008 prevede comunque l'erogazione di quei fondi il cui stanziamento sia subordinato alla verifica positiva degli adempimenti da parte del Tavolo tecnico, se si verifichino situazioni di emergenza finanziaria tali da mettere in pericolo il funzionamento del sistema regionale dei pagamenti. 84 • La spesa corrente della sanità regionale, esaminata nel quinquennio 2004-2008 per le voci economiche di maggior peso, mostra a fine periodo un importo di 107,6 miliardi di euro e un aumento dei costi del 17,3%; le variazioni percentuali tuttavia presentano, da un anno all’altro, andamento decrescente (dal 7,2% del 2005 al 2,3% del 2008). • Come rilevato negli anni precedenti, incidono maggiormente sui risultati le categorie economiche della spesa per il personale, per i beni ed i servizi e per la farmaceutica convenzionata con il SSN. • I costi del personale, che nel 2008 pari a 35,1 miliardi di euro, rappresentano la componente di maggior peso sul fabbisogno sanitario di parte corrente, crescono del 4% rispetto al precedente esercizio ed incidono sul totale dei costi per oltre 32 punti percentuali, mantenendo lo stesso livello per tutto il periodo. • I costi per l’acquisito di beni e servizi, in aumento nell’intero periodo, nel 2008 si elevano a 31,9miliardi di euro ed incidono sul totale nazionale per il 29,6%, livello lievemente inferiore a quello del precedente esercizio. • I costi della farmaceutica in convenzione flettono, sia in termini assoluti che nel rapporto con la spesa complessiva. La riduzione ha riguardato quasi tutte le Regioni ed in particolare, tra quelle che hanno sottoscritto i Piani di rientro, le Regioni Lazio (5,9%) e Siciliana (-6%). • Dall’analisi dei costi del SSN per voci economiche e per Regione, nel biennio 20072008 si nota che pesano maggiormente sui risultati la Regione Lombardia (con costi complessivi di 16,9 miliardi, cresciuti di quasi 3 punti percentuali sul 2007); la Regione Lazio e la Regione Campania, pur stabili nel periodo, fanno registrare importi superiori a 11 miliardi di euro la prima e a 9 miliardi la seconda. Infine il Veneto, con un incremento del 2,4%, passa da 8,4 miliardi a 8,6 miliardi di euro. • Mostrano maggiori incrementi percentuali il Friuli Venezia Giulia (7,6%), la Valle d’Aosta (4,7%), le Marche (4,5%) ed il Piemonte (4,4%) e tra le classificazioni economiche che compongono i totali regionali hanno forte incidenza le spese per il personale e quelle per beni e servizi. • La legge 222/07 ha modificato i tetti della spesa farmaceutica programmati per il 2008, innalzandoli dal 13 al 14 % per la spesa territoriale e diminuendoli dal 3 al 2,4 per cento per quella ospedaliera, rideterminando, così, il livello massimo di spesa farmaceutica complessiva al 16,4% del finanziamento al SSN. • Sulla base dei dati forniti dall’Agenzia italiana del farmaco, nel 2008 la spesa farmaceutica complessiva (territoriale ed ospedaliera) è risultata di 17.099,49 milioni, pari al 17,4% del finanziamento al Servizio sanitario nazionale, con uno scostamento dal tetto di spesa dell’1% pari a 938,68 milioni di euro. • Mentre la spesa farmaceutica territoriale (13,7% del finanziamento al SSN) è rimasta al di sotto del livello prefissato, la spesa farmaceutica ospedaliera supera di oltre un punto percentuale il tetto assegnatole, 85 raggiungendo il 3,6% del finanziamento complessivo. Quanto alla spesa territoriale sono inadempienti, tra le altre, alcune Regioni sottoposte a Piani di rientro (Sicilia, Lazio, Campania, Abruzzo); tra quelle che non rispettano il tetto alla spesa ospedaliera, vi è una netta prevalenza di Regioni considerate, dal punto di vista organizzativo e della gestione economica, modelli di efficienza: questa apparente contraddizione è dovuta al fenomeno della mobilità interregionale che interessa, con saldi in attivo, le predette Regioni, le cui strutture sanitarie sono generalmente considerate poli di eccellenza clinica e scientifica. Solo Lombardia, Veneto, Valle d’Aosta e le due Province autonome di Trento e Bolzano hanno rispettato il tetto complessivo del 16,4%. • I debiti di aziende sanitarie e ospedaliere verso fornitori, aumentati nel triennio 2004-2006 di oltre 35 punti percentuali, a fine esercizio 2007 segnavano una flessione del 5,7% rispetto all’anno precedente, con un importo complessivo di 32.118 milioni. In base a dati parziali, la tendenza alla riduzione risulta anche nel 2008, con eccezioni per Campania e Basilicata. • Il ritardo nei pagamenti ai fornitori di beni e servizi, in alcune Regioni, assume cifre elevate con rischio di formazione di ulteriore debito per mora automatica e contenzioso con i creditori. • Notevole il divario riscontrabile a livello regionale sui tempi di pagamento ai fornitori riferiti al triennio 2007-2009 (fino al mese di aprile compreso) rilevati, con tempistiche particolarmente lunghe in Molise, Calabria, Campania, Lazio, Emilia, Liguria e Piemonte. • Incidono in maniera meno rilevante i debiti verso comuni, tesoriere, personale e altro, che complessivamente, costituiscono comunque una rilevante posta passiva. • Nel 2007 e rispetto al precedente esercizio, si segnala in Abruzzo una riduzione del debito verso i fornitori di circa 600 milioni di euro, cui corrisponde un incremento di altri debiti per analogo importo. • La Campania e l’Umbria, invece, per entrambe le situazioni mostrano una significativa riduzione nel 2007 rispetto al 2006. • Con riferimento agli enti del SSN a livello regionale, si propone una prima analisi dei dati di cassa (pagamenti) dell’anno 2008, acquisibili dal SIOPE (Sistema Informativo delle Operazioni degli Enti pubblici; restano esclusi gli enti della Regione Molise, che hanno iniziato le registrazioni sul SIOPE dal 2009, mentre gli enti della Regione Lazio hanno iniziato dal 1° aprile 2008), con l’avvertenza dei limiti insiti del sistema e dell’opportuna cautela nella lettura e nell’interpretazione dei dati. Integrando le informazioni del SIOPE con quelle del Sistema Informativo della Ragioneria Generale dello Stato, al netto delle anticipazioni di cassa, ed al lordo di operazioni di consolidamento a livello regionale, si rilevano pagamenti complessivi per circa 115 miliardi di euro. Le grandi voci di spesa “personale”, “acquisto servizi”, “acquisto di beni”, assorbono la maggior parte delle risorse. 86 • Nel raffronto tra primo semestre 2008 e primo semestre 2009, si rileva un incremento dei pagamenti totali, al netto delle anticipazioni di cassa, del 2,6%. I pagamenti per il personale flettono dell’8%, quelli per l’acquisto di beni e servizi crescono del 2,4%. Le operazioni registrate genericamente (pagamenti da regolarizzare) potrebbero modificare la composizione della spesa, quanto ad incidenza percentuale delle varie voci, una volta esattamente imputati detti pagamenti. 5.2 Le Sezioni Regionali SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L’ABRUZZO Deliberazione n. 301/2009/SSR – adunanza del 1 luglio 2009 Oggetto: Il governo della spesa sanitaria – Analisi relativa al consuntivo 2007 e preconsuntivo 2008. Esito: approvazione della relazione “Indagine sulla gestione della Sanità pubblica nella Regione Abruzzo-esercizio 2007 e dati preconsuntivo 2008”. Sintesi della Relazione • I risultati dei due esercizi 2007 e 2008 si discostano in misura rilevante da quanto preventivato e programmato in sede di Piano di Rientro, nonostante le misure legislative a vantaggio delle Regioni in difficoltà, le maggiori entrate assicurate alla Regione Abruzzo in sede di ripartizione del fondo sanitario nazionale e i maggiori contributi in conto esercizio assicurati alle Aziende Sanitarie. • Gli scostamenti maturati sembrano ricollegarsi alla mancanza d’incisive azioni sul tessuto organizzativo, perché i provvedimenti spesso sono frammentari e tardivi rispetto all’andamento della gestione delle Aziende stesse. • I dati contabili continuano a scontare l’assenza di contabilità analitiche e l’eterogeneità delle elaborazioni dei dati, in sede di chiusura di gestione, in relazione alle esigenze di diversi sistemi informativi (del Ministero della salute, del MEF, della Corte dei Conti) che richiedono aggregazioni contabili diverse e poco omogenee tra loro. • Solo con la rimodulazione del piano dei conti delle Aziende, adattato, anche ai nuovi schemi ministeriali sia CE che del M.e.f, a partire dal 2009, si è effettuato un primo passo verso la omogeneizzazione dei documenti contabili, che prelude quella dei flussi contabili e consente la comparazione dei dati su base regionale e nazionale. • Confortante il monitoraggio più stringente dei costi, nel 2007 e 2008, rispetto al passato, con capacità della Regione di fornire in tempi più rapidi i dati di preconsuntivo 2008, sintomo di contabilità ordinarie rientrate in un trend normale, che muovono i primi passi verso l’omogeneizzazione dei dati. Tuttavia, resta insufficiente il controllo sul macroaggregato di costo più critico, per il S.S.R e per il 87 Piano di rientro, quello relativo all’acquisto di prestazioni (riabilitativa, ospedaliera ecc.) da privato. Conseguentemente si è determinata una gestione straordinaria, nel 2008, che ha prodotto un deciso peggioramento nel risultato economico, con sopravvenienze passive per 38 milioni di euro. Ciò appare sintomatico dell’assenza di misure incisive sulla organizzazione dell’assistenza sanitaria in Abruzzo, della mancata o non tempestiva attuazione concreta delle misure organizzative adottate dalla Regione, la quale risulta fortemente in ritardo nella emanazione di atti programmatori. • Il Piano di rientro, che ha vanificato l’autonomia delle Aziende e la funzione programmatoria della Regione, ha avuto una gestione, a livello regionale e aziendale, insoddisfacente. • La Regione, con un bilancio basato essenzialmente su entrate da trasferimenti, non riesce a trovare risorse aggiuntive per il ripiano del debito, mentre le operazioni di finanza derivata hanno ingessato il bilancio per i prossimi trenta anni, e le assegnazioni statali, calibrate con meccanismi tali da lasciare fuori le perdite non ripianabili da un punto di vista civilistico, non sembrano alla fine sufficienti al pareggio contabile finale. • Resta prescrizione astratta quella contenuta all’art. 23 della L.R.146/96 che prevede, la facoltà della Giunta Regionale di rimuovere il Direttore generale, in applicazione dell’art.3, comma 7, Dlgs 502/92, qualora il bilancio di esercizio evidenzi una perdita rilevante, che rappresenta un grave scostamento rispetto ai risultati preventivati, e non venga adeguatamente giustificata nella relazione sulla gestione. • Nessun Direttore Generale ha indicato, nella propria relazione, misure idonee a colmare i disavanzi maturati, limitandosi a generici riferimenti in merito al ripiano atteso dalla Regione, alle somme previste nel Piano di rientro e all’aumento delle quote del fondo sanitario regionale. • Le Aziende, a dieci anni dalla loro nascita, presentano stati patrimoniali con masse passive superiori alle attive per un totale di quasi 1000 milioni di euro. • L’esposizione debitoria è arrivata al 31.12.2007 a 2.655 milioni di euro. • Sotto il profilo gestionale la riorganizzazione del sistema sanitario e la rimodulazione del tessuto sottostante non sono ancora avviate. In dettaglio. La relazione esprime le risultanze dell’indagine sul Sistema sanitario Abruzzese articolata in quattro punti: • Evoluzione della normativa sanitaria nazionale e regionale. • I disavanzi del sistema sanitario regionale e gli stati patrimoniali delle Aziende sanitarie locali • La gestione contabile • L’attività gestionale. 88 • Evoluzione della normativa sanitaria nazionale e regionale L’analisi del quadro normativo nazionale e regionale evidenzia come il disavanzo finale del 2005 abbia precluso, alla Regione Abruzzo la possibilità di ottemperare agli obblighi, a suo carico, tesi a garantire in sede di programmazione regionale, l’equilibrio economico finanziario delle Aziende sanitarie, nonché quello relativo all’adozione di misure per la riconduzione in equilibrio della gestione. Annoverata, ad aprile 2006, tra le Regioni incapaci di assicurare stabilità ai conti della sanità con esclusione della possibilità di accedere alle risorse “sospese”, è stata sottoposta alla procedura di diffida ed “affiancamento “ gestionale, di cui al comma 173, sub b della finanziaria 2005, da parte di rappresentanti dei Ministeri dell’economia e della salute nominati dalla Conferenza Stato, con l’effetto di aumento automatico massimo sia dell’aliquota IRAP che dell’addizionale IRPEF (comma 277, finanziaria 2006). La legge finanziaria 2007 ha ribadito per il triennio 2007-2009 l’istituzione dello ulteriore fondo transitorio tra le Regioni interessate da elevati disavanzi, il cui riparto è stato successivamente disposto con decreto di concerto tra i Ministeri dell’economia e della salute, interessando l’Abruzzo per 47 milioni di euro per il 2007, 40 per il 2008 e 33 per il 2009. La legge finanziaria 2008 (n.244/2007) ha completato il percorso prevedendo che in presenza della sottoscrizione dell’accordo con lo Stato per il rientro dai deficit sanitari, alle Regioni interessate, che non hanno rispettato il Patto di stabilità in uno degli anni precedenti al 2007, spetta l’accesso al finanziamento integrativo del SSN a carico dello Stato, previsto per l’anno di riferimento dalla legislazione vigente nei termini del relativo piano. In data 06/03/2007 la Regione Abruzzo ha sottoscritto il Piano di rientro, che pone in capo alla Regione l’obbligo di garantire in sede di programmazione l’equilibrio economico-finanziario delle ASL, prevedendo forme di verifica trimestrali della coerenza degli andamenti con gli obiettivi dell’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, prevedendo, anche, l’adozione obbligatoria di misure volte al riequilibrio della gestione laddove necessaria. Il Piano prevede, tra l’altro, la produzione sistematica di un’informazione contabile precisa e dettagliata del sistema sanitario, la realizzazione della contabilità analitica per centri di costo e controllo di gestione, che consenta di quantificare con esattezza il debito regionale e l’implementazione di corrette procedure contabili e gestionali. Per la Regione è previsto l’impegno ad attivare un servizio di supporto tecnico di Advisor indicato dal M.e.f. A seguito dell’esito negativo della verifica annuale dello 05/02/2008 e dei risultati dei successivi Tavoli tecnici con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, dai quali è emersa l’impossibilità per la Regione di ripristinare il finanziamento del servizio sanitario regionale, nonostante l’applicazione 89 oltre i livelli massimi previsti dalla legislazione vigente, per l’esercizio 2008, dell’addizionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive, l’11 settembre 2008 è stato nominato un Commissario ad acta, al quale sono stati affidati obiettivi prioritari e specifici per l’attuazione del Piano di rientro. La Regione, con legge n. 5 del 10 marzo 2008, in attuazione di quanto già previsto con il Piano di rientro, ha predisposto uno schema di Piano Sanitario Regionale 2008-2010, con il quale propone la realizzazione di obiettivi strategici in linea con il Piano sanitario nazionale 2006-2008 e con gli impegni e vincoli finanziari assunti con la stipula del piano di rientro. Il nuovo PSR ridefinisce l’architettura istituzionale e si richiama ai livelli di assistenza nella riorganizzazione delle aree d’intervento, prevedendo una ridefinizione dell’offerta ospedaliera ed il potenziamento dell’offerta dei servizi territoriali con particolare riferimento alle cure primarie e di prevenzione, da realizzarsi in coerenza con il progressivo spostamento di risorse economico-finanziarie derivanti dalla riorganizzazione del macrolivello ospedaliero e dell’assetto distrettuale. • Analisi dei disavanzi del sistema sanitario regionale L’osservazione dei bilanci e dati contabili evidenzia difficoltà nella ricostruzione della situazione contabile regionale. Complessità procedurali ed incongruenze nei dati osservati sono emerse in merito alla certificazione dei debiti e alla conciliazione delle cifre scaturenti dai bilanci aziendali di natura economica, con quelle del bilancio regionale di tipo finanziario. Le perdite maturate dalle Aziende al 31.12.2007 (dati provvisori) ammontano a 1.872.950 euro/migliaia, di cui rimasti da ripianare 1.718.960 euro/migliaia. In sede di contraddittorio la Regione ha indicato le risorse che intende utilizzare a copertura dei disavanzi, quali la fiscalità residua e le entrate derivanti dalle cartolarizzazioni. Con le cartolarizzazioni dei crediti sanitari la Regione, che vi ha fatto più volte ricorso, ha dilazionato la copertura dei debiti iscritti nelle contabilità aziendali, assumendo un impegno prorogato nel tempo, ma non li ha eliminati, scendendo tale importo solo annualmente con la annotazione della rata pagata dalla Regione e annotata nei “contributi per ripiano perdite”. La situazione patrimoniale delle Aziende alla fine dell’anno 2007, evidenzia un patrimonio netto negativo nel totale per –921.757.000 euro. Il fondo di dotazione iniziale, già sceso dal 2001, si annulla completamente in alcune Aziende e del tutto, nel contesto globale, per effetto delle perdite accumulate dalle Aziende negli esercizi precedenti al 2007. L’analisi delle singole poste attive e passive rilevano criticità, anche nella contabilizzazione delle immobilizzazioni e nell’applicazione delle relative quote di 90 ammortamento, mentre emergono difformità nelle rilevazioni aziendali, talvolta, anche, rispetto alle prescrizioni della Regione. Per quanto concerne l’attivo circolante si registra un aumento in quasi tutte le Aziende legato principalmente all’aumento dei crediti vantati dalle medesime. La maggiore parte delle pretese afferisce ai Crediti verso la Regione Abruzzo (1.029.255 euro/migliaia, al 31.12.2007), per mobilità regionale ed extraregionale e per contributi regionali in conto esercizio, e a fronte dei quali non sono accantonate poste nel relativo fondo svalutazione crediti. I debiti iscritti nei Conti patrimoniali, sono divenuti a fine 2007 pari a 2.655.037 euro/migliaia. La maggiore esposizione continua a riscontrarsi nella voce “debiti verso fornitori” che, cresciuta nel 2006 a 1.804.761 euro/migliaia, si riduce solo apparentemente a 1.252.292 euro/migliaia a causa della diversa iscrizione imposta dalla Regione per i debiti cartolarizzati per i quali l’importo nel conto del patrimonio è stato semplicemente spostato alla voce “debiti verso istituti di credito”. Tale voce nel 2007 sale a 595.586 euro/migliaia. La complessa situazione, legata al blocco dell’erogazione da parte dello Stato ed anche della Regione alle Aziende, ha contribuito notevolmente alla crescita esponenziale della situazione debitoria. A tale trend è riconducibile anche l’aumento dell’esposizione debitoria nei confronti del Tesoriere e il crescere del peso economico degli interessi passivi. Del resto, la complessa disciplina delle anticipazioni statali di tesoreria - rese indispensabili dalla complessità del sistema di finanziamento della sanità, che comporta che gran parte delle imposte destinate a coprire il fabbisogno (IRAP, Addizionale IRPEF) vengano riscosse direttamente dallo Stato e successivamente, spesso con forti ritardi, riversate alle Regioni - determina quale inevitabile conseguenza il riflesso sulla disponibilità di cassa delle Aziende, alimentate a loro volta dalle rimesse regionali. • La gestione contabile L’indagine sul sistema sanitario abruzzese si volge, poi, verso le risultanze dei singoli bilanci aziendali , ricordando che , alla data del referto, i bilanci 2006 e 2007 non sono stati approvati dalla Regione Abruzzo, la quale modificando , con legge regionale n. 20/200628, la procedura di approvazione degli stessi, ha allungato i tempi entro i quali sono disponibili bilanci definitivi. Si segnala la difficoltà di leggere le contabilità aziendali per il coesistere di metodi e finalità di rilevazione diversi. I bilanci delle aziende sanitarie sono, infatti, sottoposti a verifica da parte della Regione e possono subire variazioni a distanza di tempo. I dati, elaborati con modelli CE diversi sono, poi, aggregati che esprime ciò che la Regione spende, realizzando nel CE CONSOLIDATO compensazioni di alcune voci 28 La legge regionale n. 20/2006 ha introdotto l’interruzione del termine per la richiesta di chiarimenti o elementi integrativi di giudizio da inviare da parte dell’Azienda entro e non oltre il termine di 30 giorni. 91 Aziendali a livello regionale. I conti vengono poi rettificati nei tavoli tecnici e, soprattutto, dai conti consuntivi delle Aziende, emergono disavanzi finali da ripianare maggiori rispetto alle perdite depurate. Si prende atto che la Regione ha iniziato un percorso di risanamento ed omogeneizzazione dei conti, teso a di risolvere le problematiche di disomogeneità, più volte emerse, definendo un patrimoniale”, che a “nuovo piano dei conti ed un nuovo stato partire dal 1° gennaio 2009, dovrà essere alimentato direttamente dai sottosistemi contabili, senza riclassifiche o aggregazioni per addivenire, sia pure nella diversità dei bilanci Aziendali, ad un’esposizione della dinamica dei costi in maniera quanto più omogenea e raffrontabile ai diversi livelli – nazionale, regionale e Aziendale. Il valore della produzione cresce per effetto dei maggiori contributi in conto esercizio e migliora il rapporto tra costi e valori della produzione, comportando, in termini concreti che per ogni 100 euro introitati, le Aziende, nel loro complesso, ne hanno spesi 104,81 nel 2007, rispetto ai 118,68 spesi nel 2006 e ai 118,30 spesi nel 2005. La crescita dei costi di produzione, risulta, dunque, a livello regionale, molto contenuta, e tra di essi mostrano un’incidenza maggiore sul totale la voce “personale” (30,5% sul totale dei costi nel 2007), e la voce “acquisti di beni e servizi”, che incide per il 20,6% nella composizione dei costi nel 2007. Per quanto concerne il costo del personale alto resta il rapporto tra dipendenti e popolazione, che nel 2007 si attesta all’83,40%, mentre positiva è la diminuzione del personale, già avviata negli esercizi precedenti. La spesa per acquisti di beni e servizi è fortemente contrassegnata dagli acquisti di beni sanitari e in particolare di “prodotti farmaceutici ed emoderivati”, la cui spesa, in aumento già dal 2006, si lega all’attivazione della procedura di erogazione diretta dei farmaci da parte delle Aziende. In diminuzione, nel 2007, la spesa per la farmaceutica ma non risultano rispettati i vincoli di spesa previsti. La Regione Abruzzo sfora il tetto complessivo del 16%, posizionandosi al 17,5%. Il debito accumulato dalle Aziende, complessivamente, nel periodo 2001-2007, ascende a 1.444,01 euro pro capite, con un massimo di 2.521,14 euro pro capite (Asl di Chieti) e un minimo di 975,01 (asl di Teramo). Grosse criticità si rilevano in merito alla contabilizzazione dei dati della mobilità, poiché alcune Aziende iscrivono i dati della mobilità dell’esercizio precedente, altre i dati provvisori dell’esercizio, rinviando, comunque, la contabilizzazione delle differenze all’esercizio successivo, attraverso le voci di sopravvenienza attiva o passiva. Tale prassi, ormai consolidata, viola apertamente il principio di veridicità del bilancio stesso, correlando le poste della gestione straordinaria , non al verificarsi di 92 fatti imprevedibili, ma a ritardi nella determinazione dei costi e ricavi. Dai dati di preconsuntivo 2008 sembra migliorare il disavanzo complessivo, inferiore del 24,47% rispetto alla perdita 2007. Le entrate presentano complessivamente un aumento del 3,97% per i contributi in conto esercizio e diminuiscono i costi di produzione, rilevando però consistenti aumenti rispetto al programmatico di molte voci di costo. • L’attività gestionale Il referto chiude con un’analisi dei principali indicatori nella gestione dell’assistenza ospedaliera e delle risultanze di carattere economico-finanziario. Determinate attraverso la comparazione dei risultati ottenuti dal S.S.R e dei costi ad essi associati nell’ambito delle principali macroare e in cui sono suddivisi i livelli d’assistenza, soffermandosi, in particolare, sui livelli di assistenza distrettuale e ospedaliera, che rappresentano insieme quasi la totalità dell’intera spesa sanitaria attribuita alle Aziende. Il costo dell’assistenza ospedaliera pubblica e privata risulta ancora elevato e preponderante rispetto alla spesa distrettuale e le maggiori problematicità sono state individuate nel numero eccessivo dei posti letto, alla cui riduzione mira il Piano di Rientro. Fra i tanti obiettivi, dello stesso, emerge quello della “rimodulazione del macro livello ospedaliero”, da realizzare attraverso fissazione di obiettivi specifici ed operativi, interventi, verifiche e cronogramma di attuazione scandito per semestre. Il riordino della rete ospedaliera, ha registrato i primi decrementi nel posti letto e dei ricoveri, anche a ciclo diurno, ma sconta il ritardo della Regione nell’attuazione dell’intervento. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO Deliberazione n. 29/2009/SSR – adunanza del 28 luglio 2009. Oggetto: "Il controllo sulla gestione sanitaria della Regione Lazio per l’esercizio 2007, con proiezioni all'esercizio 2008". Esito: approvazione della relazione "Il controllo sulla gestione sanitaria della Regione Lazio per l’esercizio 2007, con proiezioni all'esercizio 2008". Sintesi della Relazione: La relazione esprime le risultanze dell’indagine sul Sistema sanitario Laziale articolata in più punti tra i quali: • Il nuovo contesto istituzionale e normativo • L’attuazione del Piano di Rientro dal deficit • Il costo delle risorse umane • Il riassetto del Servizio Sanitario Regionale • La spesa farmaceutica nel contesto della spesa sanitaria. L’attività di programmazione della Regione Lazio, a parere della Sezione, deve essere preventivamente valutata alla luce d’importanti elementi normativi che ne 93 costituiscono la cornice entro la quale si è andata dispiegando la progettualità del Piano sanitario nazionale 2006-2008. Gli elementi di contesto sono, da un lato, l’interpretazione che la Corte Costituzionale ha assicurato alle modifiche introdotte nella legislazione di settore con il nuovo Titolo V della Costituzione e, dall’altro, la individuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza avvenuta, da parte del Governo nazionale, con il d.P.C.M. 29 novembre 2001 e s.m.i. Il legislatore costituzionale ha posto con grande chiarezza in capo allo Stato la responsabilità di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute mediante un forte sistema di garanzie, attraverso la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza; nello stesso tempo, ha affidato alle Regioni la responsabilità diretta della realizzazione del governo e della spesa per il raggiungimento degli obiettivi di salute del Paese. Da ciò nasce l’obbligo di stabilire un serio accordo tra livelli essenziali di assistenza e sistema reale di perequazione finanziaria, richiedendosi collaborazione tra i due livelli di governo (Stato-Regioni). In questo quadro istituzionale ha assunto diverso rilievo rispetto al passato l’attività di programmazione delle misure assumibili per il governo del settore da parte dello Stato e da parte delle Regioni, che si concretizza nella messa a punto del Piano sanitario nazionale (Stato), e nella definizione dei relativi Piani sanitari regionali (Regioni – Province autonome di Trento e Bolzano). A supporto dell’attività di controllo dello Stato è stato elaborato un sistema normativo che individua i livelli essenziali di assistenza in termini di prestazioni e servizi da erogare ai cittadini, al fine di garantire l’applicazione del principio della uniforme erogazione della qualità dei servizi. Dal punto di vista dei rapporti interistituzionali tra governo nazionale e Governi regionali la Sezione rileva il consolidarsi di due comportamenti: il perdurare della sottostima del fabbisogno e la sovrastima dei risparmi da parte del Governo centrale. La Regione Lazio ha sottoscritto l’Accordo per il Piano di rientro in data 28 febbraio 2007 ed ha elevato al massimo livello le addizionali regionali, fino al 2010. Con la manovra avviata già nel 2006 – per far fronte al debito consolidato della gestione sanitaria, pari a circa dieci miliardi di euro, ha elevato fino al limite massimo l’aliquota IRAP (passata dal 4,25% al 5,25%), e l’addizionale IRPEF (passata dallo 0,9% all’1,4%). Per effetto della manovra fiscale, dallo Stato sono state erogate alla Regione, per altro soltanto sul finire del mese di ottobre 2008, risorse aggiuntive per complessivi euro 794.490.000, di cui 139.490.000 a titolo di ulteriore acconto riferito al gettito dell’anno di imposta 2006 ed euro 655.000.000 a titolo di acconto (pari a circa il 70%) del gettito stimato per l’anno d’imposta 2007. Nello stesso anno, a dicembre, la Regione ha riscosso euro 1.300.000.000 a titolo di assegnazione statale per il ripiano dei disavanzi del Servizio Sanitario Regionale per il periodo 2001-2005. Alla data del 17 febbraio 2009, quando si è proceduto alla verifica del Piano di rientro, è stato precisato che le spettanze residue alla Regione, cumulativamente 94 considerate fino all’esercizio 2008 compreso, relative alle quote previsionali del finanziamento ordinario del Fondo Sanitario Nazionale, al ripiano dei disavanzi cumulati fino al 31 dicembre 2005 e al Fondo transitorio di accompagnamento, ammontavano a 1.690 milioni di euro, in conseguenza dell’esclusione delle spettanze residue degli esercizi 2006 e 2007 per i quali la Regione ha presentato inadempienze. Tuttavia, il Tavolo di verifica e il Comitato per l’accertamento dei LEA hanno subordinato l’erogazione del 69% della predetta quota (1.170 milioni di euro) alla sospensione degli effetti della L.R. concernente l’istituzione degli ospedali di montagna. Il persistere del mancato trasferimento delle risorse statali potrebbe causare gravi effetti negativi sull’intera finanza regionale, sia per le pretese dei fornitori di gravosi interessi di mora in conseguenza dei ritardati pagamenti, sia per gli oneri conseguenti al forzato ricorso ad anticipazioni di tesoreria per sopperire alla carenza di liquidità, compromettendo l’attuazione delle misure di riorganizzazione e di risanamento in atto. La Sezione regionale riconosce alla Giunta regionale, pur in presenza di una persistente carenza di strutture amministrative in grado di assicurare una gestione efficiente della azione programmatoria e di indirizzi fissata dall’organo di governo, di avere prodotto uno sforzo notevole per corrispondere alle richieste di elaborazione, attuazione e controllo nascenti dalle sedi del confronto interistituzionale (Tavolo di verifica del Piano di rientro – Comitato di monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza). Tuttavia, richiama l’attenzione sul fatto che, solo dopo la nomina, nell’ottobre del 2008, del Vice-Commissario “ad acta”, si è dato luogo ad una produzione coerente di atti e provvedimenti finalizzati ad una concreta attuazione dei diversi punti del Piano di rientro. Persiste, invece, il mancato coinvolgimento da parte della Regione, nell’esecuzione del Piano di rientro, degli altri livelli di governo (Comuni – Province), verosimilmente dovuto ad una carente o insufficiente azione mirata di sensibilizzazione riguardo alle decisioni da assumere. Nell’ambito del dispiegamento di tali modelli di confronto interistituzionale, la Corte esprime qualche perplessità in merito alla conservazione, da parte della Regione, del proprio livello di autonomia, garantito dalla Costituzione, circa il ruolo svolto dall’advisor contabile (KPMG), le cui prestazioni professionali sono state poste a carico del bilancio regionale, senza alcuna partecipazione degli organi regionali al procedimento finalizzato alla sua individuazione. La Regione Lazio è gravemente in ritardo rispetto all’adozione del Piano sanitario regionale, previsto con la sottoscrizione del Piano di rientro dal deficit e, quindi, le iniziative finalizzate al rientro hanno assunto carattere di estemporaneità, prive della finalità di riorganizzazione e di razionalizzazione del sistema sanitario regionale. Il perseguimento degli obiettivi di legge è, invece, raggiungibile attraverso una attenta programmazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie e per il miglioramento effettivo dei servizi sanitari, non si può non tener conto di altri fenomeni 95 che spingono verso un aumento della spesa sanitaria. Tali fenomeni non possono essere riferibili solo alla c.d. “criticità del sistema” (inappropriatezza, sprechi, inefficienze o pressioni economiche dell’industria o degli erogatori), ma si presentano legati al progresso delle tecnologie e delle conoscenze in termini di terapie e di prevenzione. Tra gli obiettivi definiti dal Piano di rientro del 2007, nel contesto della rete ospedaliera della Regione Lazio, è stato indicato quello del posizionamento al 3,5% dei posti letto per acuti, sia in regime ordinario che di day hospital e day surgery, ma, alla data del 31 dicembre 2007, tale obiettivo non è stato ancora pienamente centrato, in considerazione del ritardo con il quale sono stati attivati i processi decisionali necessari. La "Riqualificazione della rete ospedaliera e il potenziamento dell'offerta territoriale nella Regione Lazio" è stata avviata solo con decreto del Commissario ad acta del 17.11.2008. E’ da apprezzare, comunque, il fatto che la situazione della rete degli ospedali (sia pubblici che privati) si stia, nel corso del 2008, progressivamente avvicinando all'obiettivo di spostare il peso dell'offerta di sanità da interventi essenzialmente incentrati sull'acuzie verso un sistema integrato di interventi residenziali, semiresidenziali e domiciliari di natura assistenziale o socio-assistenziale. Tra i fattori che hanno influito, ormai negli ultimi decenni, sull'organizzazione del sistema ospedaliero sono da richiamare, da un lato, i cambiamenti intervenuti nell'ambito delle popolazioni (aumento della speranza di vita; più alta sopravvivenza dei soggetti affetti da patologie croniche), dall'altro, le innovazioni tecnologiche e il progresso scientifico che hanno mutato i processi diagnostico-terapeutici. E’ necessario, comunque, che la riduzione dei posti letto nei singoli luoghi di cura avvenga in base agli effettivi bisogni del cittadino e non in relazione alle aspettative degli operatori sanitari, perché questo meccanismo genererebbe di nuovo un consumo di servizi basato sull'offerta e non sui bisogni, condizione che perpetua l’indebitamento anziché ridurlo. La dilatazione della spesa sanitaria, infatti, in questi anni è in parte dovuta ad un'eccessiva offerta di prestazioni, spesso inappropriate dal punto di vista clinico e/o organizzativo. D’altra parte, per rendere stabili i meccanismi di contenimento della spesa innescati dal Piano di rientro, occorre implementare i dispositivi di controllo previsti dalla vigente legislazione sia nazionale che regionale, avendo la Sezione regionale accertato che essi o non sono stati attivati o, se attivati, risultano poco operativi. E’ indispensabile introdurre meccanismi in grado di conferire maggiore efficienza al sistema e, quindi, di produrre le modifiche virtuose della spesa sanitaria, senza le quali nessuna misura straordinaria sarà in grado di ottenere la sostenibilità dell'economia della sanità della Regione. Nel realizzare tali processi di riorganizzazione potrebbe essere utile guardare alle esperienze maturate in alcuni territori del Nord (che hanno richiesto tempi lunghi di attuazione) ed in particolare utilizzare il previsto rapporto di partenariato (modello già 96 positivamente sperimentato nell’ambito dei Programmi europei di sviluppo, che si instaura tra due Regioni al fine di poter acquisire, nello sviluppo di alcuni contenuti del Piano, le esperienze maturate dall’Ente partner) con la Regione Emilia Romagna. Nella “assistenza ospedaliera” la Sezione riconosce il ruolo fondamentale che svolgono i Policlinici Universitari e gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico (questi ultimi definiti dalla giurisprudenza costituzionale “enti pubblici di rilevanza nazionale”) potendo costituire essi una più articolata rete di "poli di eccellenza", contribuendo – nell’ambito dell’obiettivo di riqualificazione e riorganizzazione della rete ospedaliera - ad attenuare, nei limiti del possibile, anche le diversità territoriali, dato che i loro bacini di utenza sono più ampi di quelli definiti in sede amministrativa. Da qui l’opportunità di ritenere il loro modello organizzativo tendenzialmente sganciato dall'applicazione di indicatori validi, invece, per la definizione quali-quantitativa dei modelli del restante sistema ospedaliero (Aziende Ospedaliere; Presidi AUSL; ospedali privati accreditati). I Policlinici Universitari sono, per loro stessa identità istituzionale (definita in sede legislativa nazionale) vincolati, nella struttura organizzatoria di riferimento - allo svolgimento di tre funzioni interconnesse tra loro: la funzione didattica, la funzione di ricerca, la funzione di assistenza. Inoltre, avuto riguardo agli IRCSS, c'è da riconoscere come la presenza di tali strutture monospecialistiche risulti, in fatto e in diritto, sganciata dal territorio in cui insistono, svolgendo funzioni di ricerca e di assistenza proiettate fortemente all'esterno. La Sezione ritiene auspicabile che nell'affrontare il tema della riconversione e riqualificazione della rete ospedaliera del Lazio, i centri di “alta specialità” e dell'emergenza-urgenza siano oggetto di specifica valutazione e che le risorse finanziarie siano concentrate, anche in futuro, su strutture di assistenza sanitaria che abbiano conseguito livelli di eccellenza, in grado di assicurare all’utenza un alto grado di appropriatezza clinica in ragione del volume di prestazioni raggiunto. In tale contesto si dimostra utile ripensare a una sostanziale riorganizzazione dell'offerta ospedaliera e di ricerca in oncologia, puntando su un unico polo oncologico che deve risultare destinatario di risorse umane, strumentali e finanziarie che lo facciano assurgere rapidamente a "centro di eccellenza”. Particolare attenzione è stata rivolta al tema del costo del personale, nella considerazione che il settore della sanità, qualificato come area del mondo del lavoro che richiede una forte presenza del fattore umano (labour intensive), abbisogna di interventi mirati (politica delle risorse umane). Dall’analisi dei bilanci aziendali emerge che il costo del personale rappresenta in media i 2/3 dei costi totali riferibili a ciascuna Azienda, imponendo ai Direttori Generali una maggiore attenzione al tema della produttività gestionale del personale in servizio. Tra gli interventi richiesti dal Piano di rientro assume grande importanza, al fine di ridurre il deficit , il contenimento della crescita del costo del lavoro entro il tetto fissato dall’art. 1, comma 565, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007). 97 La Regione ha ritenuto di dover far rientrare tale misura nelle competenze gestionali dei vertici delle diverse strutture sanitarie. La Sezione esprime dubbi sull’effettivo perseguimento dell’obiettivo indicato (2.864 mln. nell’anno 2007, così come nel 2008), anche se alcune strutture sono riuscite a centrarlo. La chiusura di alcune strutture (San Giacomo, nel 2008; riorganizzazione del San Camillo-Forlanini; riconversione del Nuovo Regina Margherita), in termini di riduzione di posti letto, non ha significato la cessazione automatica dell’erogazione delle retribuzioni del personale interessato ai processi di riorganizzazione, o di riqualificazione e di riconversione. Ciò significa che non occorre assolutamente distogliere l’attenzione dal sovradimensionamento in termini di risorse umane che caratterizza il sistema sanitario regionale. Correttamente ha operato la Regione avviando i relativi processi decisionali in tempi differenziati. E’ necessario, infatti, che alcuni processi che toccano il mondo del lavoro siano condivisi con le loro rappresentanze sindacali. La Sezione intende, a tal riguardo, richiamare l’attenzione sul fatto che dall’analisi svolta nel biennio 2007-2008, in ordine alla tipologia dei rapporti di impiego, cui la dirigenza locale ha fatto ricorso per sopperire alle esigenze organizzative, emerge la tendenza – più o meno diffusa – a utilizzare forme flessibili di lavoro. Non avendo, infatti, ancora un quadro chiaro di quello che sarà il ruolo delle strutture ospedaliere nel nuovo contesto organizzativo che, invece, deve vedere privilegiate forme alternative di assistenza territoriale, la dirigenza responsabile della gestione delle risorse umane si trova costretta ad alimentare il fenomeno del precariato, che certamente non giova a sviluppare equilibrati rapporti sociali. Da qui la necessità di assumere le misure di riorganizzazione della rete assistenziale, comunque, in tempi ragionevolmente ristretti e certi, evitando di fare promesse di stabilizzazione che, se utili per il singolo individuo e per la sua famiglia, non perseguono contestualmente il miglioramento complessivo del sistema. Le misure rivolte al blocco del turn-over sono le uniche assumibili, ove si consideri che, il pagamento degli aumenti contrattuali, concessi con l’entrata in vigore dei nuovi contratti collettivi di settore, ha finito per far lievitare il costo del personale in percentuale superiore a quella fissata dalla legge. La Regione ha sostenuto che il blocco delle assunzioni, per il 2007, ha avuto effetti positivi, traducibili in una riduzione della spesa del personale, anche sul complesso delle competenze accessorie ad esso spettanti, nonché sull’obbligo di corrispondere all’Erario l’Irap. Tuttavia ha ritenuto di poter conseguire ulteriori risparmi dall’assunzione di altre misure, aventi sempre natura organizzativa, quali la riorganizzazione delle Aziende sanitarie e la ridefinizione dei “protocolli di intesa” con le Università degli studi (Policnici pubblici). l Inoltre, altro effetto positivo sulla spesa in questione potrebbe derivare dal passaggio del personale dal comparto sanità ad altri comparti, nella considerazione che 98 si possa plausibilmente attivare la procedura prevista dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Con decreto del Commissario straordinario “ad acta” dell’inverno del 2008 (n. 39 del 14 novembre) è stato confermato per l’anno 2009 il blocco del turn-over nella misura del 90%. E’ stato ritenuto da parte della Regione che l’effetto, in termini di minor costo a carico del bilancio pubblico, si venga ad attestare a 24 mln. di euro, che si cumula con l’effetto conseguente al blocco relativo al 2008. La Sezione rileva, poi, degli scostamenti dalla politica di controllo della spesa per le risorse umane, giacché realizzate deroghe alle prescrizioni date, come nel caso del concorso per titoli ed esami ad 8 posti di dirigente amministrativo bandito dall’Usl di Civitavecchia , oggetto di contraddittorio con i competenti organi Regionali. Riguardo al sistema regionale dei controlli, la Sezione ha continuato a svolgere la sua attività di accertamento in ordine al grado di funzionalità che deve contraddistinguere l’operato dei Collegi sindacali delle strutture sanitarie pubbliche. In via pregiudiziale, richiama l’attenzione del Consiglio regionale sul fatto che, nonostante la sollecitazione espressa dalla Sezione nel referto relativo alla gestione della sanità nell’anno 2006 con proiezioni al 2007 – non si è proceduto, da parte dei competenti organi delle Amministrazioni centrali, alla elaborazione del necessario manuale di principi contabili, utili agli addetti del servizio finanziario contabile delle istituzioni sanitarie, così come al manuale di principi di revisione, utile agli organi di revisione economico-finanziaria. In ogni caso, dall’accertamento curato sul modo di effettuare il controllo finanziario-contabile, oltre che di legittimità, dei collegi sindacali delle Aziende Ospedaliere, sono emerse alcune criticità, per le quali è opportuno che la Regione assuma misure di carattere organizzativo (elaborazione di prescrizioni; istituzione di una conferenza regionale dei presidenti dei collegi sindacali). Continua ad essere oggetto di sostanziale criticità il sistema organizzativo cui risulta affidato il controllo dell’appropriatezza prescrittiva. L’iperprescrizione, infatti, sembra costituire, nel Lazio, la regola tra i responsabili della stessa. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio sui farmaci dell’A.I.F.A, nel 2006, la Regione con il valore più elevato di spesa territoriale per farmaci (pubblica) è, infatti il Lazio, con 306,6% euro pro-capite. Nel 2007 2008 tale spesa si riduce e il Lazio, nel conteso delle prime cinque Regioni che rappresentano poco più della metà della spesa pubblica nazionale, passa dal primo posto (2005-2006) al terzo posto nel 2007, collocandosi nello stesso range nel 2008. In effetti il ridursi del livello complessivo di spesa dal 22,7% del 2006 al 20,6% del 2007, indica la congruità delle misure assunte nell’ambito dell’obiettivo, del Piano di Rientro 2007, di contenere il livello di spesa farmaceutica all’interno dei tetti fissati dalla legislazione vigente (13%). Tuttavia la Sezione regionale evidenzia il “peso” che la Regione Lazio continua ad avere nel contesto del mercato nazionale di settore, e rispetto 99 a tutte le Regioni italiane e rileva anomalie e criticità in merito al mancato controllo di tale voce di spesa. L’assenza di un controllo effettivo deriva dal perdurare di situazione d’irregolarità gestionale che è costituita dalla posizione del CO.SI.SAN, società che si occupa – senza alcun titolo giuridico, cioè, continuando a svolgerlo “de facto” - del servizio di controllo delle prescrizioni farmaceutiche (fustelle), in conseguenza del fatto che alla seduta a suo tempo fissata per l’aggiudicazione della gara non si è presentato alcun competitor. A parte alcuni dubbi sulla formulazione del bando di gara predisposto e, poi, pubblicato, in particolare, con riguardo ai requisiti richiesti ai competitors, la Sezione regionale insiste nel richiamare l’attenzione del Consiglio regionale sulla situazione di sostanziale violazione della legislazione vigente (ampiezza e totalità del monitoraggio da effettuare); violazione che si può qualificare persistente e che potrebbe determinare in capo anche ai responsabili politico-amministrativi la insorgenza di responsabilità amministrativo-contabile tenuto conto che è trascorso un tempo eccessivo dalla segnalazione già fatta, sempre dalla Sezione, in occasione della elaborazione del referto sulla gestione della sanità per l’anno 2006 (con proiezioni al 2007). E’ necessario che alcuni organismi, operanti a livello di ciascun distretto (AUSL), quali sono, appunto, le Commissioni Distrettuali per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva comincino ad assolvere a un loro specifico obbligo di legge. E’ indispensabile assumere misure immediate che consentano di spezzare il circolo di sostanziale inerzia in cui l’Amministrazione si trova, ricorrendo, ad avviso della Sezione, a sperimentazioni gestionali che possono far leva sulla disponibilità di una o più AUSL, anche con l’apporto di professionalità esterne, di assumere su di sé il compito di procedere su percorsi che portano al rispetto della legalità. La Regione, ha confermato gli interventi posti in essere per il perseguimento dell’obiettivo di contenimento della spesa , annoverando tra di essi il controllo sui medici prescrittori per il riallineamento alla media nazionale dei consumi per le molecole che sono a maggiore impatto di spesa, l’acquisto e la distribuzione in diretta dell’ossigeno terapeutico, la distribuzione di antiblastici presso le case di cura private, una ulteriore estensione della distribuzione in nome e per conto. Sicuramente degno di apprezzamento, invece, il fatto che la Regione ha assunto, per il 2008, misure che si qualificano per essere destinate a verificare l’andamento della spesa farmaceutica ospedaliera. Deliberazione n. 38/2009/SSR - adunanza del 6 ottobre 2009 Oggetto: Riesame " della questione “ in merito ad alcune anomalie gestionali inerenti alla procedura concorsuale, attivata nel 2006 dalla AUSL RMF e conclusasi due anni dopo, per la copertura di 8 posti di dirigente amministrativo sopra richiamata, contenuta nella relazione sulla gestione sanitaria della Regione per il 2007, approvata 100 con deliberazione n. 29/2009/SSR, ai fini di una possibile diversa formulazione delle osservazioni e dei conseguenti rilievi, espressi da questa Sezione regionale di controllo in base all'art. 3, commi 5, 6 e 8, della legge n. 14 gennaio 1994, n. 20, e s. m. i. Esito: si approvano le modifiche apportate al punto 1 del paragrafo 3.1 paragrafo 3.1 del capitolo III, pag. 398, (Il costo delle risorse umane) della relazione su “Il controllo sulla gestione sanitaria della Regione Lazio per l’esercizio 2007, con proiezioni all’esercizio 2008”. Sintesi: La delibera, a seguito di produzione, sia pure in tempi successivi, di ulteriori documenti attinenti alla vicenda amministrativa controversa, approva le modifiche apportate al punto 1 del paragrafo 3.1 paragrafo 3.1 del capitolo III, pag. 398, (Il costo delle risorse umane) della relazione su “Il controllo sulla gestione sanitaria della Regione Lazio per l’esercizio 2007, con proiezioni all’esercizio 2008”, già approvata con delibera 29/2009/SSRR. La Sezione regionale ha potuto accertare, ai fini dell’analisi dei modi in cui si è esplicata l’azione amministrativa, sulla base delle informazioni acquisite dall’Amministrazione che: Il componente della Commissione in rappresentanza della Regione Lazio risulta essere stato incaricato in data 12 marzo 2007 dalla competente Area Gestione Personale S.S.R. e Accordi Collettivi del Dipartimento Sociale, che ha autorizzato l’assunzione dei vincitori del concorso sopra richiamato in data 1° aprile 2008, lasciando, comunque, al Direttore Generale della AUSL RM/F la responsabilità di valutare “in ragione dell’effettiva situazione, di procedere all’acquisizione dei Dirigenti ritenuti necessari ad assicurare l’ordinaria attività” e richiamando l’Azienda “al rispetto generale degli obiettivi di contenimento della spesa riferita al personale, previsti sia dal piano di rientro che dalla normativa vigente”, richiamati nella nota n. 4975 del 28 dicembre 2007 e nella nota n. 171 del 15 gennaio 2008 della stessa Regione. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA PUGLIA Deliberazione n. 62/2009/SSR– adunanza del 17 giugno 2009 Oggetto: Relazione sui bilanci d’esercizio 2007 degli Enti sul Servizio Sanitario Regionale per l’attuazione dell’art. 1 comma 170 della legge n. 266/2005 (finanziaria 2006). Esito: approvazione della relazione. Sintesi della Relazione: • La Relazione s’inserisce nel solco dell’attività di revisione già svolta dalla Sezione regionale di controllo con riferimento agli esercizi 2005 e 2006 volta ad evidenziare l’eventuale presenza di alcune tra le principali criticità afferenti al settore sanitario. • La Sezione, innanzitutto, traccia un sintetico quadro ricostruttivo delle fonti che 101 disciplinano la materia, sia a livello nazionale sia regionale, e compie una disamina delle risorse assegnate al settore sanitario della Puglia, per poi soffermarsi sull’analisi dei questionari dei Collegi sindacali, realizzando un esame complessivo sulla gestione degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Puglia, avendo riguardo tanto agli aspetti relativi alla gestione finanziaria che a quella economica. • Dall’esame svolto, a parte lievi cambiamenti che si riferiscono all’esercizio 2007, si rileva il persistere delle criticità rilevate in passato, che risultano, quindi, irrisolte. In particolare la Sezione evidenzia: Il mancato parere favorevole sul bilancio d’esercizio espresso dai Collegi dei Sindaci delle Asl di Bari, Foggia e Taranto e degli Ospedali Riuniti di Foggia è sintomatico della situazione di grave difficoltà in cui versano tali Enti. Le divergenze, tra i vari Istituti, nel computo dei limiti posti dal Documento di indirizzo economico e finanziario per l’anno 2007 e, la necessità, quindi che le Aziende forniscano dati omogenei che consentano un riscontro di regolarità degli stessi. Cresce la mobilità extraregionale evidenziando, anche nel 2007, un saldo negativo rispetto al biennio precedente, indice della preferenza di molti residenti nella Regione per strutture sanitarie di altre Regioni. Con riferimento alla verifica del rispetto del limite posto in finanziaria per il 2007, dall’art.1 comma 565 lett.a, in materia di spesa del personale, è da segnalare il superamento dello stesso da parte della Asl di Lecce ed il mancato invio dei relativi dati da parte delle Asl di Bari e di Foggia. Degno di nota risulta inoltre, il fenomeno della mancata integrale contabilizzazione, su espressa indicazione dell’ARES, delle ferie maturate e non godute da parte del personale dipendente, con conseguente violazione del Principio Contabile della competenza economica. L’analisi dello stato patrimoniale degli Enti del S.S.R. rivela l’esistenza di cospicui crediti nei confronti della Regione relativamente ad anni pregressi, talvolta precedenti anche al 2001, e la mancanza nella quasi totalità dei casi di un fondo svalutazione crediti. Da porre in evidenza, infine, la forte esposizione debitoria delle Aziende nei confronti dei fornitori di beni e servizi e, nella maggioranza dei casi, la quasi totale assenza di accantonamenti sul Fondo rischi per interessi moratori. In dettaglio. La relazione esprime le risultanze dell’indagine sul Sistema sanitario Pugliese articolata in più punti, tra i quali in particolare: • Quadro normativo • Programmazione e riassetto del sistema sanitario regionale • Analisi economica e patrimoniale dei dati forniti con i questionari degli Enti del SSR, per l’esercizio 2007. 102 • Quadro normativo Al fine di contestualizzare le peculiarità riguardanti la Regione Puglia nell’ambito nazionale, la disamina del contesto normativo, si svolge dalle prescrizioni del Protocollo di Intesa tra Governo, Regioni e Province Autonome sul Patto della Salute, siglato il 22 settembre 2006, ai tetti di spesa fissati dalla Legge n. 296/2006, finanziaria per il 2007. Uno sguardo attento è poi rivolto alla normativa regionale, nel cui ambito si evidenzia il massiccio intervento di riforma e riordino del Servizio Sanitario Regionale operato con L.R. 3.8.2006 n.25 e L.R. 9.8.2006 n.26. La prima opera la programmazione sanitaria e socio sanitaria, ribadendo l’importanza del ruolo degli Enti locali e della partecipazione democratica dei cittadini, ridefinendo l’organizzazione centrale e periferica ed i ruoli e prevedendo la predisposizione di un Testo Unico di leggi regionali sanitarie per la Puglia. La seconda prevede interventi straordinari per la tutela della salute sui luoghi di lavoro, a norme in materia di servizi di emergenza, predispone garanzie dei livelli essenziali di assistenza ospedaliera, ridefinisce i meccanismi di accreditamento di professionisti e strutture e pone un tetto alla spesa per il personale.29 • Programmazione e riassetto del Sistema Sanitario Regionale Il fondamentale momento della programmazione, curato a livello nazionale attraverso Patto per la Salute, conosce a livello regionale in Puglia la propria concretizzazione con il Piano Sanitario Regionale 2006-2008, che, secondo le indicazioni di priorità indicate dal Piano Nazionale, partendo dall’analisi dei dati epidemiologici e dall’indicazione della metodologia generale di pianificazione, affronta in particolare “le nuove fragilità”, indica gli “obiettivi” e i “dati di sistema”, contrasta le “patologie prevalenti” ed individua, infine, le “azioni strategiche” correlate con le “risorse” disponibili. Il Piano Regionale della Salute (P.R.S.), che punta al miglioramento del sistema e delle condizioni di salute, nonché alla sua sostenibilità economica, descrive il processo dinamico di previsione delle risorse e dei servizi richiesti per raggiungere, secondo stabilite priorità e soluzioni ottimali, gli obiettivi di miglioramento dello stato di salute e del benessere della popolazione, con particolare riferimento alla tutela dei soggetti deboli, alla soddisfazione e partecipazione dei cittadini, all’efficienza e 29 Art. 23 -(Attuazione articolo 1, comma 198,legge 23 dicembre 2005, n. 266): 1.Le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 198, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2006), nella Regione Puglia sono applicate da parte degli enti del SSR secondo principi e criteri di seguito riportati: a) la spesa di personale, al lordo di oneri riflessi e IRAP, riferita all’anno 2004, assunta quale base di calcolo per la quantificazione delle economie, è determinata al lordo delle riduzioni del 2% previsto dall’articolo 23 (Disposizioni per le dotazioni organiche e il personale delle Aziende sanitarie) della legge regioanle 28/2000, come integrato dall’articolo 8 (Disposizioni in materia di personale) della legge regionale 5 dicembre 2001, n. 32 (Assestamento e variazioni al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2001); b) alla spesa determinata con il criterio di cui alla lettera a) si applicano i correttivi di cui all’articolo 1, comma 199, della L. 266/2005. 103 sostenibilità del sistema. Obiettivo generale del Piano è fornire la possibilità, ai Direttori Generali e alle Direzioni Strategiche delle Aziende, di programmare l’assistenza sanitaria nei loro territori secondo vincoli e modelli comuni. Per quanto concerne, invece, la programmazione a livello aziendale, appare auspicabile il superamento della prassi di definire in maniera generica gli obiettivi dei Direttori Generali, provvedendo invece ad una più puntuale definizione degli obiettivi di breve e medio periodo (attraverso la redazione concordata dei piani di riordino), nonché ad una verifica trimestrale dell’attuazione di questi ultimi. Il Sistema Sanitario Regionale è stato oggetto di un drastico riassetto territoriale operato con legge regionale n. 39 del 28 dicembre 2006, che modifica gli ambiti territoriali delle Aziende Sanitarie locali, riducendole ad una per ciascuna delle province con istituzione delle sedi nei relativi capoluoghi. • Analisi economica e patrimoniale dei dati forniti con i questionari degli Enti del SSR, per l’esercizio 2007 Gli Enti del Servizio Sanitario in Puglia presentano un generale andamento in perdita, che nel complesso aumenta del 6,57%. Tutti i soggetti esaminati hanno perdite di esercizio non preventivamente autorizzate dalla Regione. Incidenza significativa sulla perdita complessiva è esercitata dal risultato negativo della Asl di Bari, che ha registrato un peggioramento dei conti di oltre euro 40.000.000,00. Nella relazione sulla gestione, il Direttore Generale ha evidenziato, quali cause delle perdite “l’ineludibilità dei costi rispetto alle prestazioni richieste ed offerte dalle strutture aziendali e, per altro verso, l’inadeguatezza della quota di FSR assegnata all’Azienda Asl Ba”. Il Direttore Generale, tenuto a formulare, ai sensi dell’art.33 della L.R. n.38/1994, la proposta indicante le modalità di copertura e le azioni di riequilibrio della situazione economica, ha semplicemente richiesto alla Regione maggiori somme a causa di un’inadeguata ripartizione del Fondo Sanitario Regionale. Il Collegio dei Sindaci non ha espresso parere favorevole sul bilancio 2007, ritenendo che non vi sia un’analisi specifica dei costi o una pur minima indagine sull’efficienza ed efficacia dei fattori produttivi. Il Collegio ha rilevato, anche la mancanza di collaborazione delle preesistenti Aziende nel processo di fusione, che doveva essere orientato alla rivisitazione degli assetti organizzativi, funzionali ed economici, cosicché al 31.12.2007, tra varie difficoltà e ritardi, ben poco è stato realizzato. Analoghi i risultati degli altri Enti, ad eccezione dell’Asl di Lecce che riduce la perdita d’esercizio, rispetto al 2006, a seguito dell’avvenuta fusione delle due ASL preesistenti e l’I.R.C.C.S de Bellis che ha abbattuto i costi a seguito della disattivazione di alcuni reparti. L’abbattimento dei costi, con conseguente diminuzione della perdita, deriverebbe non da una gestione positiva ma da circostanze transitorie ed esterne alla 104 gestione finanziaria stessa. Il valore della produzione complessivo, cresciuto rispetto al 2006 del 2,85%, è strettamente correlato con l’incremento dei contributi in conto esercizio da Regione per quota del FSR, mentre il valore dei costi, a sua volta, è salito dell’1,97%. In effetti il risultato della gestione ordinaria nel triennio 2005-2007, mostra come l’aumento del valore della produzione sia destinato esclusivamente a far fronte al generalizzato aumento dei costi di gestione. Dubbi e discrasie si evidenziano in merito alla determinazione del limite di crescita degli stessi costi e quindi al reale rispetto del vincolo del 2%, rispetto a quelli esposti nel bilancio d’esercizio 2004. Le voci di costo che maggiormente incidono sul risultato d’esercizio sono date dalla spesa farmaceutica, dai costi per mobilità passiva, dalla spesa del personale e per consulenze. Per quanto concerne i costi per assistenza farmaceutica tutte le ASL, eccetto quella di Foggia, sforano il tetti previsti del 13% per la spesa territoriale e del 16% per la spesa complessiva e in taluni casi, è emersa, anche, la difficoltà, da parte dei Collegi, di procedere alla verifica di tali limiti in assenza di elementi certi circa le modalità di calcolo degli stessi. Esaminando i costi nel triennio emerge un incremento medio nella spesa per prodotti farmaceutici del 12,60%, mentre tutte le Aziende sanitarie hanno fatto registrare decrementi dei costi per la farmaceutica convenzionata. Aumentano i costi per mobilità passiva, peggiorando il saldo negativo tra mobilità attiva e passiva. In proposito la Sezione rileva come tali valori siano rilevati contabilmente su diretta indicazione della Regione Puglia attraverso il riparto del Fondo Sanitario Regionale a mezzo del D.I.E.F., con dati relativi alla mobilità rilevata dalla Regione in precedenti esercizi. La spesa per il personale dipendente presenta un andamento in crescita, con incremento percentuale più considerevole per l’ASL di Foggia (8,01%), che ha disatteso, secondo quanto riferisce il Collegio,le disposizioni emanate dalla legge finanziaria n. 296/2006, in materia di assunzione del personale e più volte è ricorsa a proroghe del personale precario. Tuttavia, sembra, che molti Enti abbiano rispettato i limiti di spesa fissati dall’art. 1 comma 565 lettera a della legge 296/2006, anche se sono state evidenziate difficoltà, da parte dei Collegi, di reperire dati, soprattutto per alcuni Enti, mentre l’ASL di Lecce rappresenta l’unico caso in cui si realizza il superamento di detto limite. Per quanto concerne le consulenze si registra, nel complesso, un risparmio di spesa superiore al 20%, anche se alcune realtà aziendali espongono dati in netta controtendenza. Sotto il profilo patrimoniale si rileva l’incremento di circa il 26,25% dei crediti verso la Regione, che costituiscono l’80% del totale dei crediti, ed a fronte dei quali emerge l’assenza di accantonamenti per svalutazione crediti. 105 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA Deliberazione n. 10/2010/SSR– adunanza del 05 marzo 2010 Oggetto: Relazione sulle politiche sanitarie della Regione Toscana – esercizi 20072008. Esito: approvazione della relazione sulle politiche sanitarie della Regione Toscana – esercizi 2007-2008. Sintesi della Relazione: • La Toscana risulta aver superato tutte le verifiche effettuate a livello nazionale dai Ministeri della Salute e dell’Economia in sede di monitoraggio delle gestioni, anche se, dal consolidamento dei conti delle Aziende e delle spese direttamente sostenute dall’Amministrazione regionale, considerando anche le partite prive di esborsi monetari, non computate invece ai Tavoli di monitoraggio nazionali30, emerge un risultato negativo di 95 milioni di euro nel 2008, pari all’1,34% della spesa sanitaria nel complesso. • Alla crescita delle risorse disponibili (il concorso statale è aumentato del 4,01%) è corrisposta, infatti, un’evoluzione delle spese correnti del 4,08%, superiore all’incremento del 3% programmato nel PSR (Piano Sanitario regionale), e nel contempo è registrata una riduzione delle entrate aziendali. • Con riferimento ai disavanzi, comunque, accumulatisi nel periodo 2001-2006, appare degna di nota positiva la decisione della Regione di trovare una soluzione finalizzata alla relativa copertura, senza attendere ancora interventi statali di rifinanziamento, ma ricorrendo piuttosto a risorse proprie. In tal senso l’Amministrazione regionale ha programmato un’operazione di ricapitalizzazione dei patrimoni aziendali. • La Regione ha deciso di farsi carico dei problemi di liquidità delle aziende, dovuti ai sistematici ritardi nell’erogazione dei fondi statali, con una significativa manovra che ha consentito l’abbattimento del debito verso i fornitori e la riduzione dei giorni di ritardo nei pagamenti, che risultano minori di quelli relativi alla media nazionale. • La spesa complessiva mostra, nel periodo esaminato, un andamento crescente superiore alla percentuale del 3% che il nuovo PSR ritiene compatibile con l’equilibrio economico del sistema. • I costi della produzione, al netto della spesa del personale, aumentano del 2,42%, ossia entro i limiti del 3% fissati dal PSR. • Aumenta la spesa per il personale, che assorbe il 34,49% delle risorse per effetto, soprattutto, dei rinnovi contrattuali, così come, torna a crescere, nel biennio 2007-2008, la consistenza del personale, arrivando ad aumentare 30 Il Tavolo tecnico di monitoraggio non computa le voci di bilancio prive di esborsi monetari (ammortamenti, svalutazioni e costi capitalizzati). 106 dell’1,77% nel 2008, quando si è svolto un processo di stabilizzazione del personale precario. • Torna a crescere in modo significativo (+8,65%) la spesa per l’acquisto di beni nel 2008. Nell’ambito di questa voce la spesa farmaceutica si mantiene entro i limiti prefissati per ciò che attiene alla convenzionata (+10,33% contro un limite del 13%) ma cresce del 18,73% nel suo complesso superando il limite del 16%. • Per quanto riguarda la distribuzione della spesa per livelli di assistenza si registra un andamento abbastanza in linea con quanto previsto dal PSR, che stabiliva uno spostamento di risorse dall’assistenza ospedaliera sul territorio, anche se molti degli obiettivi fissati devono ancora essere raggiunti. Gli obiettivi del piano, tuttavia, non vengono pienamente raggiunti. • L’assistenza ospedaliera indica una spesa che cresce, ma in maniera più moderata rispetto al triennio precedente, tuttavia viene superato il limite di spesa in percentuale sul totale programmato dal PSR. • Nell’assistenza specialistica ambulatoriale aumentano in modo significativo le spese per laboratorio. Si rileva, tuttavia, che i dati disaggregati per azienda sono molto disomogenei. • L’andamento decrescente dei posti letto, in linea con gli obiettivi nazionali, asseconda i processi di deospedalizzazione che la Regione si è prefissa. Anche i dati per regime di ricovero indicano un significativo potenziamento del day hospital e una riduzione del ricovero ordinario. • Per quanto riguarda i processi di riorganizzazione si consolida in modo positivo l’attività degli ESTAV, anche se non sono disponibili analisi circa il risparmio dei costi da ricondursi alla riorganizzazione dei processi di approvvigionamento. • L’esperienza dell’applicazione e “manutenzione” dei principi contabili appare positiva anche se sarebbe auspicabile la continuazione del processo per addivenire ad un bilancio consolidato regionale. In dettaglio. La relazione esprime le risultanze dell’indagine sul Sistema sanitario Toscano articolata in quattro punti principali: • Il governo delle risorse finanziarie • La composizione della spesa per fattori della produzione • La distribuzione della spesa per livelli di assistenza • Lo stato di attuazione del processo regionale di riorganizzazione e razionalizzazione del servizio sanitario regionale • Il governo delle risorse finanziarie Dopo una breve premessa in merito al contesto normativo, agli obiettivi fissati dal Patto per la Salute e dai Piani Sanitari Regionali, la Corte esamina la dinamica e le componenti essenziali della spesa sanitaria in Toscana. Essa rappresenta circa il 74% del bilancio regionale (in termini di importo 107 impegnato) e assorbe più dell’84% delle risorse regionali libere. La programmazione finanziaria della Regione, in questa materia, risente del fatto che la gran parte delle risorse deriva dai proventi statali del Fondo Sanitario Nazionale, il quale soffre di una ricorrente insufficienza degli stanziamenti stessi. Ciononostante la Regione Toscana nel biennio in esame è riuscita a contenere il fabbisogno nell’ambito delle disponibilità riconosciute e ad evitare il ricorso a manovre fiscali per il reperimento delle risorse aggiuntive, grazie ad azioni di riorganizzazione programmate ed attuate con tempismo. La strada intrapresa vede un complessivo miglioramento dei conti delle Aziende ed un contenimento dei costi, seppur minore di quanto preventivato all’inizio del biennio. Si evidenzia, infatti, che in sede di consuntivo emergono i disavanzi, mentre a livello di preconsuntivo la situazione appare sempre positiva. Nel biennio, alla crescita delle risorse disponibili si è contrapposta un’evoluzione delle spese correnti che non ha consentito una completa copertura dei costi del servizio sanitario regionale e ha determinato un risultato negativo di 29 milioni di euro nel 2007 e di 95 milioni di euro nel 2008, quando anche le entrate aziendali diminuiscono. La disamina dei risultati di ciascuna azienda, nel periodo 2007-2008, è piuttosto difforme. Alcune Aziende continuano progressivamente il contenimento dei disavanzi (ad esempio AO Careggi) e altre mostrano un peggioramento dei conti nel 2008 (ad esempio l’AUSL di Arezzo). Il sistema di erogazioni di cassa destinate al finanziamento del SSN ha determinato notevoli ritardi nell’assegnazione delle risorse spettanti alle Regioni, con corrispondenti crediti accumulati dalle stesse nei confronti dello Stato. Il ritardo nell’erogazione delle risorse determina un immediato maggior costo per interessi di mora computabili in applicazione del D.Lgs. 231/2002, potenzialmente in grado, a loro volta, di generare un ulteriore meccanismo di lievitazione dei prezzi. L’Amministrazione regionale si è sempre sforzata di assorbire gli effetti di tali ritardi in ambito sanitario, attraverso un meccanismo, adottato ormai da diversi esercizi, di erogazione alle aziende di somme corrispondenti all’importo stimato della quota di risorse spettanti, maggiori di quelle effettivamente corrisposte dallo Stato a titolo di acconto. Per affrontare il problema dei ritardi, ormai accumulati, e pervenire ad una certa stabilizzazione dei pagamenti, riportando il relativo sistema entro i termini contrattuali dei 90 giorni, la Regione ha avviato31 nel 2006 un’importante operazione finanziaria diretta all’estinzione del debito maturato nei confronti dei fornitori, che ha portato alla conclusione di accordi transattivi i quali, a fronte di pagamenti concordati delle spettanze creditorie, avrebbero dovuto garantire l’abbattimento del debito accumulato e la cancellazione degli interessi moratori. 31 Delibera GR n. 455 del 19 giugno 2006. 108 Per garantire, anche in futuro, il pagamento ai fornitori nei 90 giorni contrattuali, è stata disposta l’attivazione32, mediante una procedura ad evidenza pubblica, di una specifica linea di credito per anticipi su fatture, di cui potranno beneficiare gli ESTAV (Enti per i Servizi Tecnico-Amministrativi di Area Vasta) per il pagamento degli acquisti necessari per l’attivazione del magazzino unico, qualora le aziende sanitarie ritardassero il pagamento agli ESTAV stessi per le forniture ricevute. Dal canto loro quasi tutte le aziende, al fine di mitigare gli effetti negativi sui propri bilanci del sistema di trasferimento delle risorse, hanno costituito un fondo interessi moratori, pur utilizzando per la relativa quantificazione sistemi diversificati. • La composizione della spesa per fattori della produzione La spesa complessiva, analizzata sulla base della distribuzione per fattori produttivi, mostra, nel periodo 2006/2008, un andamento crescente. Un peso significativo assume al suo interno la spesa del personale, che mostra un andamento leggermente in decremento nel periodo 2005-2007, per poi aumentare del 4,18% tra il 2007 e il 2008. L’andamento in crescita della spesa per il personale è solo in parte riconducibile all’evoluzione del numero di dipendenti, che sono in crescita di percentuali piuttosto contenute, mentre più determinante appare il peso dei rinnovi contrattuali. I costi di produzione, al netto della spesa di personale, calcolati sui dati definitivi, evidenziano una crescita complessiva del 2,42%, entro quindi il limite del 3% fissato per i costi di produzione dal nuovo PSR. Su tale spesa influisce il fenomeno della ritardata stipula dei contratti di lavoro, che attraverso gli accantonamenti per rinnovo contratti incidono sul conto economico delle aziende toscane (gli accantonamenti raggiungono nel 2008 l’importo complessivo di 53.281.000 euro). A livello aziendale l’analisi dei medesimi dati (costi di produzione al netto dei costi di personale) evidenzia un andamento abbastanza omogeneo attestandosi entro il dato medio per la metà degli enti. Nell’ambito dei costi di produzione la spesa per l’acquisto di beni ha ripreso a crescere, dopo il rallentamento registrato nel 2006 aumentando del 5,69% nel 2007 e dell’8,65% nel 2008. Le scelte regionali di riduzione della spesa e di razionalizzazione dell’organizzazione, concentrate ormai da qualche anno in modo particolare nella spesa per acquisto di beni, non sembrano quindi produrre risultati visibili. La quota più rilevante della spesa di acquisto beni è data dalla spesa per prodotti farmaceutici. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, i dati forniti 32 Con delibera n. 39/2007 la Giunta ha impartito disposizioni in questo senso alla Direzione generale per il diritto alla salute e alla Direzione generale Bilancio e Finanze. 109 l’Amministrazione regionale, mostrano il raggiungimento dell’’obiettivo del contenimento (limite 13%) della spesa convenzionata, che si attesta di poco sopra al 10% del fabbisogno sanitario totale, ma non della spesa farmaceutica totale (limite 16%), la quale registra una percentuale pari al 18,73% nel 2008 rispetto al fabbisogno complessivo. Il dato è piuttosto costante nel tempo essendo molto simile anche a quello riferibile al periodo 2004-2006. Nell’ambito dell’acquisto di servizi, l’andamento degli aumenti è contenuto sotto il limite del 3% stabilito dal PSR. In particolare, per il 2007, si registra un aumento del 2,32% e, per il 2008,del 2,26%., anche se nel dettaglio si rileva l’incremento del 6,75% dei costi per l’assistenza specialistica ambulatoriale (che è imputabile in buona parte (6,22%) all’assistenza di carattere privato. Diminuisce, invece, il costo per l’acquisto di servizi di assistenza ospedaliera. Infine, per quanto riguarda gli altri costi diretti, si rileva un rallentamento della spesa per l’ampia voce riguardante le consulenze, i rimborsi, gli altri servizi sanitari, manutenzione, etc. (-7,55%) ed un notevole aumento della voce riguardante la svalutazione crediti, revisione rimanenze e accantonamenti (+51,25%) che in termini assoluti è un aumento di circa 75 milioni di euro. • La distribuzione della spesa per livello di assistenza. L’obiettivo fissato dal PSR, già per il 2005-2007, è quello di spostare l’assistenza dall’ospedale al territorio , ragion per cui a tale forma di assistenza vengono destinate risorse crescenti . Il Piano 2008 prosegue nella linea già indicata dal precedente piano, continuando a spostare risorse dagli ospedali al territorio. Tuttavia, nel 2008 la spesa destinata all’assistenza ospedaliera (44,43%) supera la percentuale programmata del 42%, mentre la spesa per l’assistenza territoriale, dal canto suo, raggiunge il 50,76%, percentuale inferiore a quella fissata, del 53%. La tendenza fissata dal piano, comunque, è mantenuta e si legge nelle percentuali una graduale riduzione dell’assistenza ospedaliera a fronte di un leggero incremento dei fondi dell’assistenza territoriale e della prevenzione. La spesa per l’assistenza specialistica ambulatoriale cresce ad un ritmo maggiore (12,11%) nel 2006-2008 rispetto all’andamento della spesa tra il 2004 e il 2006 (+8,99%), mantenendosi rispetto alla spesa complessiva ad un livello percentuale sostanzialmente invariato nel triennio (16,18% nel 2006, 16,41% nel 2007 e 16,78% nel 2008) che supera la percentuale programmata del 14%33. Ai possibili elementi di criticità relativi ad aspetti d’inappropriatezza, quali l’assenza di continuità di cura del paziente nel rapporto tra medici di medicina generale e specialisti pubblici, le differenze quali-quantitative nella richiesta di prestazioni specialistiche tra medici prescrittori e un non adeguato utilizzo di 33 La percentuale è la stessa sia nel PRS 2005-2007 sia in quello del 2008-2010. 110 strumenti di verifica delle prestazioni, devono aggiungersi anche considerazioni positive. L’aumento del numero di prestazioni può anche dipendere, infatti, dall’obiettivo della riduzione dei ricoveri medici impropri e la riallocazione della capacità funzionale al di fuori dell’assistenza ospedaliera e la riduzione della durata dei ricoveri cui seguono controlli ambulatoriali ripetuti quando non si realizzino le condizioni per il day hospital. Tra il 2006 ed il 2008, si rileva il ridimensionamento del tasso di ospedalizzazione interno (probabilmente perché sul punto intervengono in modo più decisivo le scelte di politica regionale), ed un leggero aumento dei ricoveri extraregione (+0,14%), confermandosi un saldo positivo tra i ricoveri di pazienti provenienti da altre Regioni e i ricoveri dei residenti toscani in altre Regioni. • Stato di attuazione del processo regionale di riorganizzazione e razionalizzazione del servizio sanitario regionale L’obiettivo del contenimento della spesa e del miglioramento dei servizi, attuato attraverso la cooperazione interaziendale e la costruzione di reti integrate di offerte, ha portato l’Amministrazione regionale a continuare il percorso intrapreso con la costituzione dei Consorzi di Area Vasta. Questi ultimi sono stati trasformati, con legge regionale 24 febbraio 2005, n. 40, in ESTAV (Enti per i servizi tecnicoamministrativi di Area Vasta), enti dotati di personalità giuridica pubblica, subentrati ai Consorzi nell’esercizio delle funzioni di acquisizione di beni e servizi già nel 2005. Nel periodo 2006-2008 si è consolidata l’attività di tali strutture anche se solo tra il 2009 e il 2010 si porterà a conclusione il processo di centralizzazioni dei sistemi informativi e delle tecnologie informatiche. Contemporaneamente l’Amministrazione Regionale ha portato avanti un’attività di valutazione incentrata sui bilanci, ma anche sulle indagini del Laboratorio MES34 che viene utilizzato per tutte le valutazioni del sistema sanitario regionale. Sulla base dei risultati forniti dalla Regione si evidenzia una riduzione, innanzitutto, dei tempi del procedimento di aggiudicazione, anche se il dato fornito riguarda le sole gare sotto-soglia. La sperimentazione delle Società della Salute, consorzi pubblici senza scopo di lucro tra ASL e Comuni per la individuazione, programmazione e gestione dei bisogni assistenziali caratterizzati da una componente “sociale”, già previste nel PSR 2002-2004, non ha ad oggi prodotto i risultati attesi. Anche nelle zone ove la sperimentazione è più avanzata i dati di accesso alle strutture ospedaliere non sembrano influenzati, per quanto riguarda la popolazione anziana, dalla presenza dei consorzi stessi. Gli anziani, infatti, continuano a costituire 34 Si tratta della struttura Laboratorio Management e Sanità della Scuola Sant’Anna di Pisa per la valutazione delle performance sanitarie. 111 una fetta rilevante degli accessi al Pronto Soccorso e dei ricoveri ospedalieri. Positiva la valutazione della Sezione in merito all’applicazione, in questi anni, dei nuovi principi contabili, che ha consentito di eseguire comparazioni e pervenire a valutazioni che possono essere utili alla Regione e alle stesse Aziende. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LOMBARDIA Deliberazione n. 435/2009/SSR – adunanza del 3 luglio 2009 Oggetto: Relazione sulla spesa sanitaria regionale e sulla gestione economicofinanziaria degli enti del servizio sanitario regionale della Lombardia. Esito: approvazione della relazione sulla spesa sanitaria regionale e sulla gestione economico-finanziaria degli enti del servizio sanitario regionale della Lombardia. Sintesi della Relazione: • La Sezione ha approfondito, in questa sede, alcuni aspetti della spesa sanitaria, disgiuntamente dalla verifica sulla gestione, a cagione del peso che essa assume nel bilancio regionale. Nell’esercizio 2008 ha rappresentato, circa il 55% della complessiva spesa regionale, risultando in termini di impegni, pari a 16.019,02 milioni di euro a fronte di una spesa complessiva che ammonta a 35.482,55 milioni di euro. • Dai risultati del monitoraggio effettuato a livello nazionale, emerge che, nel 2008, la Regione Lombardia è una delle poche ad aver avuto un risultato economico positivo per 10,1 milioni di euro. • Il sistema finanziario sanitario lombardo mostra una certa solidità, dovuta alla capacità programmatoria e alla efficienza gestionale. La Regione, infatti, effettua, anche in corso d’esercizio un costante monitoraggio per verificare gli andamenti della spesa e per procedere all’adeguamento degli stanziamenti, ed i bilanci vengono predisposti grazie alle modalità di ripartizione delle risorse corrispondente alle effettive esigenze finanziarie degli Enti. • D’altro canto, però, tale sistema oltre a limitare l’effettiva autonomia delle aziende, che di fatto concordano con la Direzione regionale tutte le voci sia del bilancio di previsione che del bilancio d’esercizio, si rivela anche molto complesso, tanto da comportare lunghi tempi di predisposizione ed approvazione dei documenti contabili. • La seconda parte della relazione, è dedicata all’esame della gestione finanziaria degli enti che fanno parte del sistema sanitario regionale. • Dall’aggregazione e dall’analisi dei dati è emerso che in tutte le Aziende sanitarie l’andamento dei valori della produzione, nel triennio 2005-2007, è sostanzialmente uguale a quello dei costi della produzione; infatti, il risultato netto della gestione ordinaria, sia per le ASL che per le Aziende Ospedaliere e IRCCS, risulta tendente al pareggio. • Per le ASL si evidenzia una proporzionalità diretta tra la popolazione residente e 112 le grandezze macroeconomiche prese in esame, altrettanto può dirsi a proposito delle Aziende Ospedaliere ed IRCCS con riferimento al valore medio dei posti letto. • Per quanto concerne la programmazione degli acquisti, che si esplica, attraverso il Piano annuale degli acquisti, la Regione ha da tempo attivato una precisa politica diretta a disciplinare gli acquisti, al fine di favorire una razionalizzazione degli stessi ed il contenimento dei costi. Dai dati aggregati è emerso che sia le ASL che le AO ed IRCCS acquistano quasi esclusivamente beni sanitari e che la componente dei beni non sanitari risulta trascurabile. • Per quanto concerne i costi del personale è emerso che non tutte le Aziende hanno osservato il parametro di contenimento previsto dalla legge finanziaria per il 2007, anche se il vincolo è stato complessivamente rispettato a livello regionale, pur in presenza di un aumento contenuto della spesa. Il rapporto tra numero dei dipendenti e popolazione residente è in progressiva diminuzione. • Si osserva, nel triennio 2005-2007, la prevalenza della spesa per il personale sanitario rispetto alle altre tipologie di spesa, che nelle ASL rappresenta, per ogni anno del triennio, circa il 71% della spesa complessiva, mentre nelle aziende ospedaliere ed IRCCS si attesta al 78% circa. • L’analisi svolta per il costo del personale è stata estesa anche agli incarichi esterni attribuiti dalle Aziende, che in molti casi, si rivelano in realtà rapporti di lavoro atipico, pur nella forma di consulenze sanitarie o collaborazioni. Per il 2007, si registra un incremento del costo delle consulenze in ben 17 Aziende. • Aspetto saliente in relazione all’esame della situazione finanziaria degli enti che operano nell’ambito del SSR è quello relativo alla programmazione dell’utilizzo delle risorse. A questo proposito riveste importanza centrale la verifica in ordine all’utilizzo di anticipazioni di tesoreria, che, per il 2007, risultano inestinte al 31 dicembre in 22 Aziende su 48. • Dai dati acquisiti dalla Regione, i costi relativi alle anticipazioni di tesoreria alle quali sono ricorsi gli enti del SSR nel 2008 sono diminuiti rispetto all’esercizio precedente del 40,15%, in seguito alla modalità di pagamento dei fornitori per il tramite del Fondo Socio Sanitario. • Per quanto riguarda l’indebitamento la tendenza complessiva, nel triennio 2005-2007 per le ASL è in ascesa nel triennio, mentre per il complesso delle AO e IRCCS si rileva un picco nel 2006, seguito da una decisa diminuzione nel 2007. • Dall’esame delle relazioni dei collegi dei revisori è emersa una consistente spesa per premi assicurativi per la maggior parte riferite alle Aziende, spesa che tuttavia appare anche piuttosto variabile negli anni e tra le varie Aziende. • La gestione finanziaria della sanità nella Regione Lombardia non presenta dei profili di criticità particolari poiché, come si è visto, anche nel 2008 il saldo finanziario è stato positivo e non si è creata alcuna situazione di disavanzo. Dai dati esaminati, riferiti alla gestione 2007, anche la complessiva gestione 113 finanziaria delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere è sostanzialmente positiva. In dettaglio. La relazione indaga la spesa sanitaria Lombarda e le modalità di finanziamento della stessa, attraverso l’analisi della normativa vigente, con particolare riferimento alla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, degli accordi Stato-Regioni, della legislazione regionale e della gestione finanziaria del sistema sanitario lombardo. Tra la molteplicità dei punti trattati si evidenziano: • L’indebitamento • Le modalità di finanziamento della spesa sostenuta dalle Aziende sanitarie e dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico • • La programmazione degli acquisti L’indebitamento Per le Asl, si evidenzia una significativa incidenza della mobilità, poiché, nella maggior parte dei casi, più della metà del totale debiti è costituita dalla mobilità passiva regionale ed extraregionale. La tendenza nel triennio 2005-2007 è di aumento dell’indebitamento per le ASL, al contrario delle AO e IRCCS, che dopo il picco del 2006 mostrano un evidente decremento nel 2007. Questione di estremo rilievo è quella relativa ai tempi di pagamento dei fornitori, che determina, a causa dei ritardi nell’adempimento, oneri per interessi di mora a carico delle Aziende, le quali, spesso, sono costrette a ricorrere ad onerose anticipazioni di tesoreria. Per superare tali criticità, la Regione Lombardia ha individuato una soluzione particolare, avvalendosi dell'ausilio e collaborazione di Finlombarda S.p.A., società interamente partecipata dalla Regione stessa, che ha quale compito istituzionale quello di fornire supporto alle politiche regionali di sviluppo economico-sociale del territorio lombardo, mediante strumenti ed iniziative di carattere finanziario e gestionale. La prima fase del progetto è stata caratterizzata dalla creazione del Fondo e dalla graduale attivazione di un sistema di monitoraggio e controllo della spesa, anche con il coinvolgimento di Lombardia Informatica S.p.a. La Finlombarda ha, in questo stadio, perseguito l’obiettivo della riduzione dei tempi medi di pagamento dei fornitori almeno a 180 giorni. La seconda fase, avviata nel gennaio 2008, è stata finalizzata alla stabilizzazione dei processi sperimentati e al pagamento diretto di una parte dei fornitori delle Aziende da parte del gestore del Fondo. In base ai dati forniti dalla Direzione Generale Sanità, alla data del 31 dicembre 2008 i tempi di pagamento dei fornitori si sono attestati mediamente a 95 114 giorni, mentre gli oneri finanziari relativi all’esposizione debitoria delle Aziende (anticipazioni di Tesoreria) hanno evidenziato una riduzione del 40,15% rispetto al 2007, attestandosi a 15,7 milioni di Euro. Con la DGR n. 8501 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’esercizio 2009”, è stato fissato l’obiettivo di pagamento a 90 giorni massimi per tutte le Aziende Sanitarie. Dai dati acquisiti dall’ente, risulta che nel periodo gennaio/maggio 2009 è stata ulteriormente intensificata, da parte della D.G. Sanità, l’attività di monitoraggio e controllo dell’andamento dei pagamenti a c.d. “gestione centralizzata”, anche attraverso l’attivazione di un programma di interventi finalizzati al riallineamento dei tempi di pagamento • Le modalità di finanziamento della spesa sostenuta dalle Aziende sanitarie e dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Particolare attenzione è rivolta alle modalità di finanziamento poste in essere dalla Regione, che, definisce annualmente, nel quadro normativo nazionale e regionale, gli indirizzi e le regole di funzionamento del Servizio Sanitario Regionale, sia con riferimento all’attività delle Aziende Sanitarie Pubbliche che ai soggetti privati che effettuano prestazioni e servizi nell’ambito del SSR. Il sistema di finanziamento del SSR ha subito variazioni nel corso degli anni, a partire dalla riforma del sistema sanitario e, con DGR 3776/2006, per l’esercizio 2007, sono state individuate le modalità di definizione della quota capitaria, poi confermate anche per il 2008, calcolata sulla base di tre criteri, storico, demografico e geografico. Nel 2007 la quota capitaria, unitamente a quella per funzioni non tariffabili, è stata assegnata a ciascuna ASL con singoli atti in cui sono indicati anche gli obiettivi da raggiungere, con particolare riferimento all’equilibrio economico finanziario, nonché i tetti di spesa da rispettare per alcune voci. La DGR n. 5743/2007, recante le Regole 2008 ha definito le regole per la gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2008. In base al sistema adottato dalla Regione Lombardia, gli uffici regionali effettuano annualmente, sulla base degli accordi intervenuti a livello Stato-Regioni, la stima delle entrate destinate alla sanità, le collegano alle previsioni di spesa sanitaria, calcolata su serie storiche, e le fanno confluire nel bilancio di previsione regionale. Le risorse così individuate vengono successivamente ripartite tra tutte le Aziende sanitarie sulla all’assegnazione base dei ottenuta criteri e alle definiti negli indicazioni atti annuali regionali. impartite Conformemente dalla Regione relativamente al contenimento di alcune tipologie di spesa, ogni Azienda sanitaria predispone il proprio bilancio di previsione, che viene poi trasmesso e approvato dalla Regione. 115 La Regione provvede a versare mensilmente a ciascuna Azienda i dodicesimi del contributo di sua competenza. L’Azienda, attraverso gli organi di controllo interno, effettua il monitoraggio della spesa verificandone la corrispondenza alle spese previste al fine di rilevare eventuali scostamenti e porre in atto le azioni necessarie per il rientro. L’Azienda è tenuta ad inviare alla Regione il Conto economico trimestrale (CET), in base al quale viene effettuato il controllo dell’andamento della spesa sia per ciascuna Azienda che a livello di sistema, provvedendo alle opportune modifiche del piano dei trasferimenti in caso di scostamenti o squilibri ovvero a fronte di modifiche normative o variazioni della situazione economico finanziaria generale o regionale. Al fine di mantenere l’equilibrio del sistema, l’azione regionale si avvale pertanto di strumenti diretti sia a modificare il piano di riparto delle risorse, sia a fare in modo che le aziende adeguino i loro bilanci alle indicazioni della Regione per riallinearli ai livelli di spesa previsti. A garanzia del funzionamento del sistema descritto, non solo il rispetto dell’equilibrio finanziario, ma anche l’osservanza dei termini per la trasmissione dei dati alla Regione da parte delle Aziende e la loro completezza (c.d. debito informativo) sono valutate in sede di verifica annuale del raggiungimento degli obiettivi aziendali d’interesse regionale da parte dei Direttori Generali, al fine dell’attribuzione dell’incentivo economico individuale. • La programmazione degli acquisti Un altro elemento che la Sezione ha ritenuto di esaminare in relazione alla rilevanza che presenta nella gestione delle Aziende Sanitarie è quello della programmazione degli acquisti, che si esplica principalmente attraverso il Piano annuale degli acquisti. La Regione ha da tempo attivato una precisa politica diretta a disciplinare gli acquisti, al fine di favorire una razionalizzazione degli stessi ed il contenimento dei costi. La Direzione Generale Sanità della Regione, a partire dal 2007, alla luce dell’introduzione del nuovo Codice degli Appalti pubblici, che individua la figura del Responsabile unico del procedimento per acquisti di beni e servizi, ha fornito alcune indicazioni operative volte a favorire le sinergie fra le Aziende Sanitarie nella diffusione delle pratiche migliori, al fine di una riorganizzazione del sistema degli acquisti sanitari. La Regione Lombardia ha definito modalità e forme di collaborazione fra Aziende, che si concretizzano in nuovi modelli organizzativi di controllo di gestione e forme di aggregazione degli acquisti (gare associate promosse da consorzi fra Aziende sanitarie, gare aggregate attuate da un’Azienda capofila, ecc.), mettendo a disposizione degli Enti, Società regionali, Aziende sanitarie, Aziende Ospedaliere e altre pubbliche amministrazioni presenti sul territorio lombardo, la piattaforma telematica Sistema di 116 Intermediazione Telematica della Regione Lombardia. E’ stata costituita, ad opera di Lombardia Informatica SpA, su incarico della Regione, la Centrale Regionale Acquisti, che, sulla base della programmazione regionale degli acquisti e con riferimento alle esigenze degli enti, provvede a stipulare Convenzioni, concludere accordi quadro e istituire sistemi dinamici di acquisto, rilevare i fabbisogni e i prezzi di acquisto di beni e servizi, monitorare i livelli qualitativi delle forniture relativamente alle gare gestite. Tale piattaforma mette in comunicazione non solo le Aziende del SSR, ma consente di accedere a servizi informativi e all’albo dei fornitori del servizio sanitario regionale, al fine di diffondere attraverso il benchmarking i comportamenti virtuosi. E’ stato previsto inoltre lo sviluppo di attività di monitoraggio attraverso una relazione che i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie devono trasmettere trimestralmente agli uffici regionali. Per il 2008 e 2009, le linee d’indirizzo sugli acquisti, in allegato alla DGR 5743 del 31 ottobre 2007 e alla DGR 8501 del 26 novembre 2008 recanti le Regole 2008 e 2009, confermano la necessità per le Aziende Sanitarie di proseguire nel processo di riorganizzazione strutturale e gestionale delineato nelle Regole 2007. Nel 2009, la Regione Lombardia ha promosso la costituzione e l’attivazione della Centrale acquisti regionale nell’ambito della Spesa comune (arredi d’ufficio, energia elettrica, telefonia mobile, gas, ecc.) e della Spesa sanitaria (farmaci, antisettici, vaccini influenzali, ecc). Deliberazione n. 1085/2009/SSR – adunanza del 10 dicembre 2009 Oggetto: Indagine sull’attività di gestione del Servizio sanitario nella Regione Lombardia per l’esercizio 2008. Esito: approvazione relazione sulla Gestione della sanità attraverso specifiche indagini. Sintesi della Relazione: La relazione, approvata con Delibera 435/2009, adunanza del 3 luglio 2009, ha trattato gli aspetti economici finanziari connessi al Servizio Sanitario regionale, in questa sede, invece, si riporta la sintesi dell’indagine effettuata, nel corso dell’anno 2009, sull’attività di gestione del Servizio sanitario nella Regione Lombardia per l’esercizio 2008 e le conseguenti valutazioni conclusive, entrando nel merito di precipui aspetti specifici attinenti maggiormente alla gestione del Servizio sanitario. La Sezione, oltre a soffermarsi sull’efficienza ed efficacia del Sistema sanitario regionale, attraverso l’approfondimento delle modalità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie, riportando dati sulla medicina di base e sull’assistenza ospedaliera, con particolare riferimento all’offerta e alla domanda, alla medicina preventiva e veterinaria, alla Rete Regionale per le Malattie rare e al sistema dei controlli sviluppato sulle attività sanitarie erogate in Lombardia, ha ritenuto di ampliare la propria analisi affrontando argomenti specifici inerenti le attività di Pronto 117 Soccorso e la Costituzione dell’Azienda regionale per l’Emergenza Urgenza, le consulenze e le esternalizzazioni di servizi , nonché le forme di finanza innovativa o derivati. In dettaglio. Le materie trattate sono: • Il Sistema Regionale dell’Emergenza Urgenza. • La Programmazione negoziata per l’Edilizia Sanitaria • Profili applicativi dell’art. 1, comma 173 della legge n. 266 del 2005 presso le Aziende Sanitarie Lombarde. • Il processo di esternalizzazione. Cenni valutativi dei costi dei servizi presso gli Enti Sanitari. • Gli strumenti di finanza innovativa • L’erogazione delle prestazioni sanitarie • L’attività di controllo della Regione sulle Aziende e la Verifica dei tempi di attesa. • Il Sistema Regionale dell’Emergenza Urgenza La Sezione ha, anzitutto, condotto un’indagine sul sistema regionale dell’emergenza urgenza, ritenendo tale area una delle più significative su cui misurare la qualità del Servizio sanitario e la capacità di programmazione dei soggetti pubblici che ne sono intestatari. Dopo aver individuato gli indirizzi programmatici contenuti, in particolare, nel Piano Sanitario regionale 2007 – 2009, l’attenzione della Sezione si è concentrata sulle Centrali Operative del 118, che assumono il ruolo di collettore di tutte le richieste del territorio con il compito precipuo di valutare la pertinenza della richiesta e, conseguentemente, di stabilire le modalità operative per la risposta più appropriata. E’ stata esaminata, in particolare, l’articolazione territoriale della rete di soccorso, il modello organizzativo delle Centrali Operative, il personale assegnato e i mezzi di soccorso, l’attività e la qualità delle prestazioni rese dalle Centrali medesime. Il costo complessivo del servizio 118, per l’anno 2008, ammonta a 170.100.838,34 euro e in merito la Sezione evidenzia come l’incidenza dei costi fissi, che le Aziende devono sostenere indipendentemente dalla quantità delle prestazioni erogate, sia molto diversa, a secondo della natura degli operatori, sicché risulta pari al 73,80% nelle strutture pubbliche e del 26,20% in quelle private. In merito alla composizione dei costi del servizio di Pronto Soccorso è stata riscontrata in sede regionale la mancanza di un adeguato flusso informativo per il reperimento, il monitoraggio e la valutazione dei dati. Tale “lacuna informativa” dovrebbe essere, peraltro, colmata con l’intervento normativo del 17 dicembre 2008 a firma del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, recanti disposizioni su “Istituzione del Sistema Informativo per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell’ambito dell’assistenza sanitaria in emergenza urgenza”. Particolare attenzione è stata rivolta alla valutazione della domanda e alla 118 qualità dell’assistenza erogata alla popolazione nell’anno 2008. Sono stati individuati alcuni indicatori: indici della domanda delle prestazioni dell’emergenza, indici di accessibilità alle strutture dell’emergenza, indicatori di appropriatezza della domanda e di efficacia delle strutture dell’emergenza. Sulla base dei dati disponibili della Regione, si rileva, in merito alla domanda delle prestazioni ed al fine di misurare la dimensione delle strutture in termini di attività effettuata, un tasso di accesso medio pari a 3,95 accessi per l’anno 2008 (calcolato comparando il numero di accessi in Pronto Soccorso effettuato in ogni singola struttura da persone residenti in Lombardia ed il totale dei cittadini residenti in Lombardia; il tutto, poi, moltiplicato per 1.000). In riferimento alla natura degli operatori pubblici e privati si riscontra per i primi un più elevato tasso di accesso medio, pari a 4,45 accessi, a fronte dei 2,54 accessi, registrati presso i secondi. L’altro strumento di misurazione della dimensione delle strutture in termini di attività effettuata, ovverosia l’Indice di dipendenza della popolazione dalle strutture di Pronto Soccorso”, ha prodotto, quale risultato a livello regionale, un indice di dipendenza medio pari a 0,97 accessi, che risulta più alto nelle strutture pubbliche, dove si registrano accessi pari a 1,09 a fronte di 0,62 nelle strutture private. Per quanto riguarda l’efficacia delle strutture dell’emergenza uno strumento emblematico è individuato dall’indicatore denominato “Accessi in PS ripetuti entro le 24 ore”, in quanto la ripresentazione del paziente ad un pronto soccorso nell’arco temporale considerato potrebbe lasciare sottintendere elementi di criticità nella precedente erogazione della prestazione. A livello regionale, ossia di dato aggregato, la quota media di accessi in PS ripetuti entro il giorno successivo risulta pari a 7,7758 accessi (calcolata rapportando al numero totale di accessi ripetuti in Pronto Soccorso, effettuato in ogni singola struttura, il totale degli accessi - ripetuti e non - effettuati in quella struttura. Tale rapporto è poi moltiplicato per 100). Anche in questo caso si riscontrano differenze tra strutture pubbliche e private risultando la quota degli accessi per le prime quasi doppia rispetto alle seconde. La nuova Azienda Regionale dell’Emergenza Urgenza istituita con legge regionale n. 32 del 12 dicembre 2007, ha, nel 2008, dato avvio ala redazione del Piano di Organizzazione Aziendale, del Piano assunzioni e del Piano triennale dei fabbisogni, predisponendo i principali regolamenti propedeutici al funzionamento dell’azienda, l’impostazione delle Convenzioni e la creazione ed implementazione di un sito internet aziendale. • La Programmazione negoziata per l’Edilizia Sanitaria Nel trattare gli aspetti gestionali della programmazione dell’edilizia sanitaria, la Sezione si è soffermata sulle fonti di finanziamento degli interventi di edilizia sanitaria e sull’andamento degli stanziamenti nel periodo 2002-2008. 119 La dimensione finanziaria complessiva dell’Accordo di Programma Quadro, inizialmente pari a 718.985 migliaia di euro, ha raggiunto 1.169 milioni di euro nel 2007, valore rimasto invariato nel 2008, a fronte dei 1.147 milioni di euro dell’anno 2006 con un incremento dell’1,92%. L’avanzamento contabile dell’Accordo di Programma al 31.12.2007, il cui costo complessivo ammonta a 1.169 milioni di euro, è espresso dal valore degli impegni, pari a 926 milioni di euro, e dei pagamenti, pari a 455 milioni di euro. Alla data del 31 dicembre 2007 risultavano conclusi 9 interventi e 46 entrati in funzione, mentre nel 2008 sono entrati in funzione 49 interventi. Si rilevano criticità in termini di variazioni di costo superiori al 15% rispetto al valore inizialmente stimato e il differimento di oltre 180 giorni, rispetto alla originaria previsione, dell’inizio e della fine dei lavori. • Profili applicativi dell’art. 1, comma 173 della legge n. 266 del 2005 presso le Aziende Sanitarie Lombarde La Sezione ha concluso l’indagine sulle spese sostenute dalle Aziende sanitarie per gli incarichi di studio e di ricerca e per le consulenze riportando i dati definitivi relativi all’anno 2008 nell’ambito di una serie storica con inizio dall’anno 2004. Ad essi si aggiungono le risultanze in termini numerici delle spese per le relazioni pubbliche, i convegni e la rappresentanza dei medesimi enti locali non territoriali, seguendo una ripartizione, applicata anche alla prima tipologia di spesa, che scorpora dal dato aggregato gli atti di spesa superiori ai 5.000 euro; atti, questi ultimi, soggetti al controllo delle Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei conti, nell’ambito del controllo successivo sulla gestione, a seguito del disposto della legge n. 266 del 2005. Dall’analisi svolta è emerso che nel periodo considerato 2004 – 2008, per quanto riguarda le Aziende Sanitarie Locali, il numero degli incarichi e la relativa spesa hanno avuto un andamento decrescente, fatta eccezione per l’ultimo esercizio, che riporta un incremento di 41 incarichi. S’inverte, così, la tendenza nell’ultimo anno della serie storica, anche se, nonostante l’incremento del numero degli incarichi, le spese sostenute per gli stessi diminuiscono. Gli incarichi corrispondono ad esigenze di vario tipo, dalla collaborazione con vincolo di subordinazione agli incarichi di studio e consulenza, tuttavia molti elementi confermano l’ipotesi che si tratti di contratti utilizzati per coprire carenze di organico. Il 52% degli incarichi, infatti, durano 12 mesi, e afferiscono alle professionalità legate alla funzione istituzionale (medici, sanitari ecc.). Frequentemente questi contratti sono redatti anche per acquisire professionalità amministrative per l’assolvimento delle esigenze funzionali ed organizzative delle aziende in parola, normalmente garantite da rapporti di lavoro con vincolo di subordinazione ed inserimento nelle strutture gerarchiche dell’ente. 120 Per quanto concerne le pubbliche relazioni, i convegni, le mostre, la pubblicità e la rappresentanza finanziariamente a carico delle Aziende Sanitarie Locali, si registra l’aumento del numero degli eventi, mentre il volume di spesa, pur se non elevato, riprende a crescere dal 2007. Le Aziende Ospedaliere, invece, registrano l’invarianza del numero d’incarichi e consulenze, la cui spesa diminuisce di oltre un milione di euro, mentre, per le relazioni pubbliche, i convegni, le mostre, la pubblicità e la rappresentanza, nell’ultimo biennio, riducono la spesa di quasi 70.000 euro in corrispondenza, nello stesso arco temporale, della diminuzione del numero degli eventi organizzati. • Il processo di esternalizzazione Dopo aver introdotto gli aspetti caratteristici del processo di esternalizzazione indicandone la nozione e gli elementi costitutivi, l’attenzione si è concentrata sull’illustrazione delle diverse fasi del processo di esternalizzazione, in particolare sulla valutazione e la verifica degli enti sanitari sotto il profilo dei costi. Sono state focalizzate le esperienze di esternalizzazione sui servizi di Mensa Degenza, di Mensa Dipendenti, di Lavanderia e di Pulizia, in termini di efficienza della spesa. I risultati dalle esternalizzazioni, in riferimento ai servizi sopra indicati, sono stati evidenziati calcolando lo score delle singole aziende, la media dello stesso al variare della classe di esternalizzazione e alla dimensione dell’azienda. • Gli strumenti di finanza derivata La Sezione ha avviato un’indagine sulla forma di finanza innovativa/derivati, eventualmente utilizzata, nell’anno 2008, dagli enti locali non territoriali che strutturano il Servizio Socio Sanitario della Regione Lombardia . L’Amministrazione ha segnalato che alla stessa non risulta che le Aziende Sanitarie Locali e le Aziende Ospedaliere abbiano fatto ricorso a strumenti di finanza derivata. • L’erogazione delle prestazioni sanitarie Nell’analizzare le modalità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie, si è rilevato un incremento del numero delle strutture iscritte al Registro Regionale di 14 unità in più rispetto all’anno 2007 e 218 in più rispetto al periodo storico 2002 - 2008, con incremento maggiore nell’ambito degli ambulatori privati (324 nel 2006, 391 nel 2007, 402 nel 2008). La Sezione si è soffermata, anche, sulla ripartizione territoriale delle strutture notando che le strutture pubbliche diminuiscono durante il periodo osservato passando da 302 a 274, ovvero 28 in meno, quelle private aumentano di 305 unità passando da 435 a 740. E’ stata analizzata la composizione della popolazione interessata dall’attività svolta dalle strutture sociosanitarie della Regione Lombardia e il costo della Medicina di base. Quest’ultimo è stato analizzato come valore medio rispetto alla popolazione residente nell’anno 2008, indicatore che registra un aumento di euro 1,11 e in relazione alla 121 popolazione assistita, un aumento di 1,73 euro. Il valore dell’indice relativo all’incidenza della popolazione anziana è in costante crescita, per la popolazione residente è risultato pari a 19,86, mentre per quella assistita è pari a 20,13. La tendenza, già riscontrata negli anni precedenti, che vedeva la diminuzione del numero dei medici di base del Servizio Sanitario Regionale, si conferma anche per l’anno 2008, con una contrazione, rispetto all’anno precedente, pari a – 45 unità. Aumenta il numero delle ricette farmaceutiche e la spesa farmaceutica che cresce di 58,35 milioni di euro rispetto all’anno 2007. Registrano una contrazione di 62 posti, rispetto all’anno precedente, il numero complessivo dei posti letto presso le strutture sanitarie (aziende accreditate pubbliche, accreditate private e autorizzate private), mentre la diminuzione rispetto all’anno 1999 è pari a 5.698 posti letto. In questo contesto si conferma la tendenza a proposito della composizione dell’offerta tra strutture pubbliche e private, nel senso che le prime diminuiscono i posti letto, mentre le seconde li aumentano. In ordine alla composizione dell’attività ospedaliera per regime di ricovero, nell’anno 2008, risultano diminuiti rispetto all’esercizio precedente i ricoveri per pazienti acuti svolti in Regime di degenza Ordinaria, mentre risultano in aumento quelli svolti in regime di Day Hospital. Per quanto riguarda la mobilità sanitaria nell’anno 2008, i ricavi derivanti da prestazioni sanitarie svolte dal SSR Lombardo a favore di cittadini provenienti da fuori regione sono stati pari a euro 590.315.315 con un decremento rispetto all’anno precedente pari a euro 5.073.935; rispetto all’intera serie storica il saldo è comunque positivo. Il risultato dell’anno 2008 conferma in termini di ricavi derivanti da tali prestazioni il sorpasso delle strutture private rispetto a quelle pubbliche. • L’attività di controllo esercitata dalla Regione e la Verifica dei tempi di attesa Per quanto concerne l’analisi dell’attività di controllo esercitata dalla Regione sul sistema sanitario regionale, la Sezione ha approfondito gli aspetti attinenti la Verifica del sistema di finanziamento a prestazione attraverso i controlli svolti dai Nuclei Operativi di Controllo delle ASL sulle prestazioni di ricovero ed ambulatoriali. E’ stato approfondito l’aspetto della ripartizione delle verifiche e dei controlli in relazione al differente ambito di appartenenza al settore pubblico o privato delle strutture sanitarie. Sono stati effettuati controlli in merito alla correttezza della codifica delle prestazioni, ovvero i controlli di congruenza. Considerando i dati relativi all’ultimo biennio, il raffronto tra l’anno 2008 ed il precedente segnala che tutte le ASL hanno aumentato il numero di pratiche verificate per ognuna delle tipologie di controlli, mentre, analogamente all’anno precedente, 122 nessuna ASL ha svolto controlli inerenti l’appropriatezza chirurgica. Il risultato economico delle verifiche realizzate dalle strutture di controllo delle ASL ha portato per l’intera Lombardia nell’anno 2008, ad un recupero di euro 24.958.186 rispetto al risultato dell’anno precedente pari a euro 21.642.973. In merito all’attività di Verifica sui tempi di attesa, la relazione dà conto dello stato delle iniziative intraprese dalla Regione Lombardia con la finalità della riduzione dei tempi di attesa connessi alle prestazioni sanitarie specialistiche e non, negli anni precedenti il 2008 e il primo semestre 2009. Dai dati acquisiti si conferma la tendenza alla riduzione dei tempi di attesa, sia per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali che per gli interventi chirurgici, nei primi 7 giorni, ovvero nei successivi 30. Per quanto concerne le prestazioni ambulatoriali, nel primo semestre 2009, le strutture regionali assicuravano l’esecuzione del 35,63% delle prestazioni monitorate entro 7 giorni e nell’anno 2008 il 37,11%. Per quanto riguarda i monitoraggi effettuati nell’anno 2009, relativamente alle sette prestazioni chirurgiche prese in considerazione, essi indicano un valore medio pari al 62,36% delle richieste assolte entro 30 giorni e il 19,92% entro 90 giorni. Interventi significativi della Regione si riscontrano anche in relazione alla misurazione della soddisfazione degli utenti (customer satisfaction), Va ricordato che il livello di soddisfazione degli utenti costituisce una risorsa importante per l’organizzazione dei servizi in risposta alle aspettative stesse dei cittadini. In quest’ottica va segnalata l’importanza dell’istituzione del “NetworK regionale per l’ascolto del cittadino e la qualità percepita” che contribuirà alla realizzazione di obiettivi connessi con l’attuazione del programma regionale di sviluppo. 123 6. LA SANITÀ PUBBLICA NEI REFERTI SULLA FINANZA REGIONALE SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA Deliberazione n.1/2009/FRG – adunanza del 8 gennaio 2009 Oggetto: referto sulla finanza regionale esercizio 2007. Esito: approvazione della Relazione sul Rendiconto generale e sulle Politiche di spesa della Regione Calabria – esercizio finanziario 2007. Sintesi della Relazione La Sezione approva il Referto sul Rendiconto generale della Regione Calabria per l’esercizio 2007, articolato in tre parti. La prima parte è dedicata all’analisi dei divari tra Nord e Sud che permangono ed attengono a tutti i principali campi dell’economia e della vita civile. La seconda affronta i profili finanziari e contabili che hanno interessato la gestione del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2007. La terza evidenzia alcune problematiche inerenti due comparti della spesa regionale: 1. la gestione dei programmi cofinanziati dall’ Unione Europea; 2. il Sistema Sanitario Regionale. La Sezione evidenzia come, oltre al rispetto del Patto di Stabilità, il profilo di maggior rilievo del contributo delle Regioni all'equilibrio finanziario della Repubblica, anche in riferimento agli obblighi comunitari, si sostanzia nel controllo della spesa sanitaria. La disamina prende le mosse da un excursus sulla normativa vigente e sul processo di aziendalizzazione avviato con DLgs 502/92. Si discorre dell’obbligo delle Regioni di provvedere alla copertura dei disavanzi, di come la tutela della salute possa incontrare limiti alla luce degli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa, delle difficoltà per le ASL di separare gli aspetti istituzionali (dettati dalla normativa di riforma del SSN) da quelli aziendali e della necessità che nelle Aziende si riequilibri l’attività di controllo, passando da una situazione di verifica formale, circa la rispondenza degli atti amministrativi alle norme, ad una situazione in cui si esprimono valutazioni di merito sulla qualità dell’attività amministrativa e sulle scelte adottate. L’introduzione dei criteri aziendali di gestione e di controllo ha determinato in alcune Regioni, e la Calabria è una di queste, una vera e propria confusione, che ha portato ad una repentina eliminazione della tradizionale contabilità finanziaria di tipo autorizzativo, senza però nel contempo costruire al suo posto un’ adeguata e corretta contabilità di tipo economico, opportunamente verificata e consolidata. Per quanto riguarda il livello di soddisfazione degli utenti, ossia la percezione della qualità dei servizi, la Calabria primeggia tra le Regioni dove la popolazione ha espresso 124 valutazioni negative, essendosi espressa in tal senso (con una valutazione compresa tra 1 e 4) ben il 35,8% della popolazione, seguono Puglia (27,7%) e Sicilia (25,6%). Esaminate brevemente le strategie regionali di copertura dei disavanzi e nello specifico le modalità di copertura dei disavanzi del servizio sanitario regionale calabrese per il periodo 2001-2005, nonché gli indirizzi della programmazione regionale, si è dato anche conto delle risultanze dei bilanci di esercizio delle aziende da parte della Corte dei conti. Le analisi condotte evidenziano situazioni pregiudizievoli per la sana gestione delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, che manifestano una diffusa difficoltà a mantenere gli equilibri economico-finanziari, con l’acutizzarsi di fenomeni di squilibri strutturali che incidono negativamente sulla stabilità del bilancio della Regione. Il tutto in un quadro economico-finanziario che è ben lungi dal mostrare caratteri di certezza e che anzi fa ritenere opportuna un’attenta verifica finanziaria sull'effettiva entità dei disavanzi delle aziende sanitarie ed ospedaliere. La relazione chiude sull’emergenza “dell’extra deficit sanitario” evidenziando come con decreto dell’11 dicembre 2007 del Presidente del Consiglio dei Ministri veniva dichiarato lo stato di emergenza socio-economico-sanitaria nella Regione Calabria fino al 31 dicembre 2009 e con successiva ordinanza n. 3635 del Presidente del Consiglio dei Ministri, in data 21 dicembre 2007, veniva nominato Commissario delegato l’Assessore pro-tempore alla sanità, per la gestione di tale situazione emergenziale, che con proprio atto del 6 maggio 2008 nominava il “Soggetto Attuatore” (previsto dall’ordinanza) per la realizzazione di compiti specifici tesi a far fronte all’emergenza economico-sanitaria in atto. Gli elementi emersi: la "metodologia" del disservizio risulta essere l'aspetto prevalente del sistema sanitario in Calabria, contrassegnato da debolezza strutturale derivante dalla combinazione tra governo regionale che non riesce a imporre scelte di rinnovamento, governo aziendale, troppo spesso senza capacità di gestione, degrado e inadeguatezza strutturale dei presidi sanitari, disorganizzazione amministrativa e gestionale, comportamenti professionali non adeguati, con pregiudizio delle esigenze assistenziali, ed inefficace governo della spesa con conseguenti rilevanti disavanzi finanziari di cui spesso non si conosce l'effettivo ammontare. non vi è, in generale, alcuna coerenza tra la “Programmazione annuale di attività aziendale”, il “Bilancio economico preventivo” e, soprattutto, il “Bilancio di esercizio” con la relativa “Nota integrativa” (puntualmente insufficiente), nonostante l’importanza attribuita a tali strumenti dalla vigente normativa ai fini della gestione economico-finanziaria delle aziende sanitarie e per la dimostrazione dei relativi risultati; mentre il “Bilancio economico preventivo” è approvato in equilibrio, il “Bilancio d’esercizio” si chiude, sempre e puntualmente, in notevole perdita, senza che il 125 Direttore Generale prospetti alcuna modalità per la relativa copertura, come invece imposto dalla normativa regionale; non risultano, quasi mai, rispettati i vincoli e gli obiettivi previsti dalla programmazione nazionale e regionale, nonché dal “Patto nazionale per la salute”, specie per quanto riguarda il contenimento, all’interno del tetto del 13%, della spesa farmaceutica convenzionata, e del 3%, per la spesa farmaceutica ospedaliera; carente il rispetto degli obblighi informativi; mancata implementazione della contabilità economica analitica per centro di costo, che impedisce una corretta analisi comparativa dei costi, dei rendimenti e dei risultati, non consente di conoscere l’effettivo disavanzo di esercizio, e mette a rischio l’accesso agli eventuali maggiori finanziamenti da parte dello Stato; assenza di un idoneo sistema di programmazione e controllo, con la conseguenza che l’Azienda non è in grado di verificare in tempo utile il mantenimento del proprio equilibrio economico-finanziario; diffuso convincimento che non è la misura del finanziamento a determinare il livello di spesa, bensì il livello della spesa a determinare la misura del finanziamento dovuto, espressione del grado di deresponsabilizzazione del management aziendale; crescita della spesa per il personale delle aziende sanitarie; assenza di idonee procedure contabili per la formazione, la tenuta, e l’aggiornamento degli inventari; ritardi nei pagamenti dei debiti verso fornitori, con conseguente crescita dei procedimenti giudiziali di pignoramento. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA Deliberazione n.38/2009/FRG – adunanza del 26 febbraio 2009 Oggetto: referto sulla finanza regionale esercizio 2006 Esito: approvazione della Relazione su: “I risultati della gestione finanziaria della Regione Campania (esercizio finanziario 2006 con aggiornamento in materia sanitaria)“. Sintesi della Relazione La Sezione approva il Referto sul Rendiconto generale della Regione Campania per l’esercizio 2006, che si articola in due parti. La prima parte è dedicata all’analisi degli equilibri della finanza regionale, mentre la seconda affronta le problematiche del sistema sanitario regionale. L’analisi della sanità campana parte dalla sottoscrizione del Piano di rientro, siglato il 13 marzo 2007, la cui attuazione per il 2007-2009 si lega all’esito di un’operazione di ristrutturazione del debito sanitario realizzata tramite il ricorso al mercato finanziario a lungo termine e alla connessa cartolarizzazione dei crediti, operazione attuata dalla So.Re.Sa. s.p.a. grazie all’intermediazione di un pool di banche e successiva cessione dei crediti a specifica società veicolo con l’emissione di titoli garantiti da delegazioni di 126 pagamento accettate dalla Regione.35 La preliminare sintesi dei risultati d’esercizio relativi al periodo 2003/2007 evidenzia come le disponibilità finanziarie ordinarie, largamente insufficienti a contenere il fabbisogno regionale, abbiano generato disavanzi crescenti sino al 2005. In merito si osserva che la Campania conserva da anni il primato della più bassa “quota capitaria” tra le regioni Italiane senza essere supportata, nel contempo, da adeguati investimenti aggiuntivi in grado di compensare sia le minori dotazioni strumentali, sia la maggiore incidenza dei fenomeni diffusi di disagio socio-economico e sanitario. Per quanto concerne gli obiettivi programmatici si è registrata una duplicazione dei vincoli gestionali per effetto della contemporanea vigenza degli obiettivi stabiliti nell’ambito della programmazione regionale per il triennio 2006/2008 dalla DGR n. 1843/2005 e di quelli fissati dal Piano di Rientro. In questo contesto operativo, l’opera di risanamento dei conti del settore ha finito col risentire di input inevitabilmente contrastanti (se non, addirittura, contraddittori) che hanno influito negativamente sul rigore degli interventi da attuare entro il 2006 (con risultati abbondantemente superiori ai livelli di costo programmati dalla Regione), sicché anche i più impegnativi obiettivi programmatici fissati dalla DGR n. 1843/2005 per il 2007 sono stati ampiamente disattesi dalle Aziende. Cresce il livello dei costi e dei disavanzi, contrariamente a quanto previsto, e il sostanziale fallimento delle misure introdotte con la DGR n. 1843/05 (che prevedevano, nel biennio 2006/2007, tra l’altro un risparmio complessivo di spesa del 12%, pari a circa 1.056 Mln rispetto ai costi del 2004), mostrano l’inefficacia dei meccanismi attuativi predisposti a tal fine dalla Regione. I settori di spesa principalmente responsabili del mancato contenimento dei costi sono, essenzialmente, la gestione del personale, da un lato, e l’acquisizione e fornitura di beni e servizi, dall’altro. Le migliori performance le ottengono, invece, le aree assistenziali non ospedaliere (specialistica e riabilitativa), i cui costi appaiono quasi sempre in linea con gli obiettivi. Valido anche il contributo offerto dalla farmaceutica convenzionata, che dal 2005 prosegue il suo positivo trend in flessione e consegue l’obiettivo nazionale di rientrare nel limite del 13% dei costi totali. Con risoluzione, alquanto singolare, la Regione, dopo aver preso atto dei risultati (a dir poco) deludenti della programmazione regionale, ha ritenuto di dover modificare, con effetto retroattivo e a gestione oramai conclusa, gli obiettivi di risparmio di spesa già fissati per il 2007 dalla DGR n. 1843/2005. Facendo leva sul disposto normativo di cui all’art. 3 della legge regionale n. 24/2005, che autorizza la rimodulazione dell’obiettivo di risparmio del 18,5% per il triennio 2006/2008 “in funzione del maggior 35 I particolari di detta operazione di ristrutturazione del debito sanitario, sono riferiti nel corso del referto sulla finanza regionale per l’esercizio 2005, approvato con deliberazione n. 149/2007 (cfr. capitolo 2.3, pag. 97 ss.). 127 finanziamento statale eventualmente ottenuto per la sanità”, la Regione ha assegnato alle singole Aziende sanitarie, con DGR n. 256 dell’ 8 febbraio 2008, nuovi obiettivi gestionali per il quadriennio 2007/2010 coerentemente con i più flessibili e graduali limiti di spesa stabiliti dal Piano di rientro in ragione del maggior finanziamento erariale e della maggiorazione delle aliquote dell’addizionale regionale all’IRPEF e dell’IRAP, ai sensi della L.R. n. 23/2005 e dell’art. 1, comma 174, della legge n. 311/2004, come integrato dall’art.1, comma 277, della legge n. 266/2005.36 Con la recente legge regionale n. 16 del 28 novembre 2008 (pubblicata sul BURC n. 48-ter del 1° dicembre 2008 e recante “Misure straordinarie di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale per il rientro dal disavanzo”) sono state introdotte importanti modifiche alla legge regionale n. 32/1994 di disciplina dell’assetto organizzativo del sistema sanitario regionale campano. In particolare, essa prevede la definizione di nuovi ambiti territoriali e distrettuali delle Aziende sanitarie locali e l’adozione del Piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera valido fino all’approvazione del nuovo Piano sanitario regionale. Gli elementi emersi: mancato contenimento delle spese per il personale al di sotto dei tetti fissati dalla finanziaria 200637 e dalla finanziaria 200738 che si accompagna alla mancata realizzazione dell’obiettivo di razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi, nonché di ottimizzazione dei compiti direttamente connessi con le attività istituzionali,”39 e alla realizzazione confusa e superficiale della rimodulazione della Pianta organica. Per attuare tale rimodulazione sono stati adottati provvedimenti carenti di analisi sia delle caratteristiche strutturali e di appropriatezza della gestione dei servizi da implementare, sia delle carenze operative e funzionali dei settori, sia dei fattori di spesa; altro settore di spesa che incide notevolmente sulla crescita dei costi di produzione è quello dell’acquisto di beni e servizi sanitari e non sanitari, sul 36 Gli obiettivi programmatici individuati dalla DGR n. 256/2008 riguardano, principalmente, le spese di personale ed i costi per l’acquisto e la fornitura di beni e servizi, oltre agli oneri per ammortamenti, accantonamenti, imposte ed altri oneri finanziari e straordinari, al netto dei corrispondenti proventi. Altri obiettivi risultano individuati dalla DGR n. 514/2007 (riguardante la retribuzione accessoria del personale e le ulteriori limitazioni al turn over) e dalla DGR n. 517/2007 (relativa ai limiti di spesa delle prestazioni di assistenza sanitaria acquistate da terzi convenzionati e/o strutture sanitarie private provvisoriamente accreditate). 37 Legge n. 266/2005, comma 198 “ Le amministrazioni regionali e gli enti locali di cui all’articolo 2, commi 1 e 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché gli enti del Servizio sanitario nazionale, fermo restando il conseguimento delle economie di cui all’articolo 1, commi 98 e 107, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica adottando misure necessarie a garantire che le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’IRAP, non superino per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008 il corrispondente ammontare dell’anno 2004 diminuito dell’1 per cento”. 38 Legge n. 296/2006, comma 565 lettera a) “gli enti del Servizio sanitario nazionale, fermo restando quanto previsto per gli anni 2005 e 2006 dall'articolo 1, commi 98 e 107, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e, per l'anno 2006, dall' articolo 1, comma 198, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica adottando misure necessarie a garantire che le spese del personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell'IRAP, non superino per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 il corrispondente ammontare dell'anno 2004 diminuito dell' 1,4 per cento.” 39 Art. 6 D.Lgs n. 165/2001 – art. 3 DPCM 15 febbraio 2006. 128 cui contenimento per il triennio 2007-2009 punta il Piano di Rientro prevedendo risparmi per almeno 682 milioni di euro attraverso il sistema centralizzato degli acquisti, avviato con legge regionale n. 24/2005, che ha previsto l’attribuzione alla So.Re.Sa. s.p.a. della titolarità esclusiva delle funzioni di acquisto e fornitura dei beni e delle attrezzature sanitarie delle AA.SS.LL e delle AA.OO, nonché il compito di elaborare annualmente un programma di contenimento della spesa corrente sanitaria e di definire le relative procedure centralizzate di acquisto a livello regionale; elevato l’indebitamento, per il quale si è resa necessaria un’attività di ricognizione della posizione debitoria regionale, attraverso riscontri amministrativocontabili incrociati e sono state poste in essere procedure transattive autorizzate dalla Regione ai sensi della L.R. n.24/2005, concluse dalla So.Re.Sa s.p.a. nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione e promosse dalle singole Aziende, con procedura abbreviata, per fronteggiare le azioni di pagamento intentate dai creditori; la So.Re.Sa s.p.a ha cercato di reperire sul mercato finanziario la provvista necessaria al pagamento di circa un terzo dei debiti delle Aziende sanitarie, attraverso la “cartolarizzazione” dei crediti maturati e di ristrutturazione del debito mediante pagamento dilazionato40, rilevando i crediti dei fornitori, al valore nominale, in cambio di un immediato pagamento a mezzo di un apposito finanziamento “ponte” e stipulando con le Aziende un accordo di dilazione (che prevede la ristrutturazione a 29 anni dei crediti certificati ed un piano di ammortamento con pagamenti semestrali a rate costanti), delegando la Regione a pagare le rate di ammortamento direttamente ad una società veicolo (cd. “Special Purpose Vehicle”) alla quale la So.Re.Sa. s.p.a. aveva, a sua volta, trasferito i crediti ristrutturati per essere da questa collocati sul mercato degli investitori istituzionali; emerge, tuttavia, il ritardo della Regione nel concludere la ricognizione di tutte le posizioni debitorie maturate al 31 dicembre 2005, che doveva avvenire entro tre mesi dall’approvazione del piano di Rientro (30 giugno 2007) e, invece, dopo più di un anno dalla scadenza di detto termine è stata ultimata solo per il 57,5% dei casi; le Aziende hanno disposto pagamenti ben oltre le risorse rese disponili dallo Stato per ripianare il debito maturato al 31 dicembre 2005, utilizzando risorse correnti per la copertura dei debiti pregressi (nonostante il divieto tassativo 41 ); le operazioni transattive abbreviate, poste in essere dalle Aziende, pur se 40 L’operazione è stata definita nelle sue linee generali dalla L.R n. 24/2005 e resa operativa con le DGRC n. 113/2006, n. 1338/206 e n. 2008/2006. 41 Cfr., in tal senso, la DGR n. 2192 del 17 dicembre 2007, con la quale si dispone, peraltro, che solo i pagamenti di debiti pregressi, effettuati in misura superiore a quanto già riscosso a tal fine, avrebbero potuto essere riconosciuti ed erogati alle Aziende sanitarie a ristoro di effettivi e dimostrati prelievi effettuati dal finanziamento corrente degli esercizi successivi. 129 autorizzate dalla Regione, hanno vanificato la funzione preventiva di interposizione e controllo effettuata dalla So.Re.Sa. s.p.a., in quanto deputata a gestire in modo accentrato il pagamento dei debiti certificati, rendendo oltremodo difficoltosa la verifica della corretta estinzione dei rapporti debitori da parte della stessa. Deliberazione n.1/2010/FRG – adunanza del 22 dicembre 2009 Oggetto: referto sulla finanza regionale esercizio 2007. Esito: approvazione della Relazione su “I risultati della gestione finanziaria della Regione Campania (esercizio finanziario 2007 con aggiornamento in materia sanitaria)”. Sintesi della Relazione La Sezione approva il Referto sul Rendiconto generale della Regione Campania per l’esercizio 2007, articolato in due parti. La prima parte è dedicata all’analisi degli equilibri della finanza regionale, mentre la seconda affronta le problematiche del sistema sanitario regionale. Nell’ambito delle analisi sugli equilibri di bilancio e gli aspetti economico-finanziari legati al rispetto dei vincoli posti a tutela della finanza pubblica, la Sezione ha riscontrato l’avvenuto superamento della soglia massima d’indebitamento autorizzabile. Il predetto indice d’indebitamento (dato dal rapporto tra il complesso delle annualità di ammortamento per capitale ed interessi dei mutui e delle altre forme di indebitamento in estinzione nell’esercizio 2007 e le entrate tributarie “non vincolate” accertate) ha raggiunto il 26,63%, oltrepassando così il tetto del 25% previsto dall’art. 23, comma 1, del D.Lgs. 28 marzo 2000, n. 76. Indubbiamente, la ricerca di corretti equilibri di bilancio escludendo il ricorso a nuovo indebitamento, si prospetta operazione non facile e certo non indolore, avendo l’Amministrazione regionale da tempo fondato sulla leva del debito il principale strumento per comporre gli squilibri finanziari prodotti da una gestione sanitaria strutturalmente deficitaria. Il controllo della spesa sanitaria rimane, sotto questo profilo, lo snodo fondamentale per il governo della finanza regionale. Le misure di contenimento assunte a livello regionale per ricondurre la spesa sanitaria tendenziale entro i limiti del fabbisogno individuato, sono state rese più stringenti grazie all’introduzione di nuovi meccanismi di verifica e di concertazione dei programmi operativi di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del servizio sanitario regionale. Con l’adozione dell’Accordo sul Piano di rientro dal disavanzo, sottoscritto in data 13 marzo 2007, si è avviato, infatti, un percorso di risanamento pluriennale tendente al raggiungimento di un equilibrio economico stabile e duraturo facendo leva sulla piena responsabilizzazione regionale nella copertura degli eccessi di spesa rispetto al profilo concordato. Il ricorso a misure cogenti di correzione in caso di squilibrio, di decadenza dei 130 Direttori generali delle Aziende sanitarie per inadempienza e di copertura automatica di eventuali disavanzi attraverso maggiorazioni sull’IRAP e sull’IRPEF anche oltre i livelli massimi consentiti e fino all’integrale copertura dei mancati obiettivi, ha certamente favorito la sensibile riduzione dell’entità dei disavanzi economici di gestione ma non si sono rivelate idonee a determinare il contenimento strutturale della spesa. E’ indispensabile stimolare prassi innovative ed avviare autonomi processi di riqualificazione e razionalizzazione della spesa, attraverso l’adozione di misure dissuasive e/o sanzionatorie essenziali per dare impulso alle gestioni aziendali, potenziare i controlli e i monitoraggi dei processi in corso di realizzazione, attivare misure di compartecipazione alla spesa e di strumenti di controllo della domanda fondati anche su un’attenta analisi delle prestazioni da ricomprendere nei livelli essenziali di assistenza. Le verifiche condotte dal Tavolo tecnico e dal Comitato per il monitoraggio rilevano, infatti, una grave carenza nel sistema di programmazione, gestione e controllo (sia aziendale che regionale) e la scarsa affidabilità e qualità dei dati contabili iscritti nei bilanci di ASL e Regione. La mancata attuazione di alcune importanti misure programmatiche ed operative assunte all’avvio del percorso attuativo del Piano di rientro, il persistere delle condizioni di deficit finanziario, l’inasprimento della leva fiscale regionale, i consistenti finanziamenti straordinari riconosciuti alla Regione hanno determinato il provvedimento di nomina del Commissario ad acta, adottato il 24 luglio 2009 dal Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 4, commi 1 e 2, del D.L. 1 ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni in legge 29 novembre 2007, n. 222. Ad incidere negativamente sull’efficacia degli interventi di riduzione dei costi di produzione sono state, tra l’altro, le modalità di elaborazione ed approvazione dei preventivi economici delle AA.SS.LL. (implicitamente autorizzate a condurre gestioni in perdita), la rinuncia agli obiettivi programmati per il 2007 con la DGR n. 1843/2005 (con un mancato risparmio di spesa per circa 1.669 milioni di euro), l’inefficacia degli strumenti di verifica e monitoraggio ex ante ed ex post della spesa (che avrebbero dovuto attivare tempestive misure di contrasto nonché di decadenza nei confronti dei Direttori generali inadempienti) e, soprattutto, i mancati controlli sia sulle assunzioni di personale (spesso avvenute in violazione delle limitazioni del turn-over) sia sulle erogazioni delle indennità accessorie, che sulla corretta rideterminazione delle dotazioni organiche. In merito alle misure di consolidamento ed estinzione del debito in sanità, la ricognizione di tutte le posizioni debitorie maturate al 31 dicembre 2006 non ha fugato i dubbi circa la regolarità dei pagamenti effettuati in ordine sia al rispetto delle condizioni previste dal Piano di rientro ai fini dell’accertamento completo e definitivo della situazione debitoria complessiva, sia al divieto tassativo di utilizzare risorse correnti per l’estinzione del debito maturato. 131 Le conclusioni del procedimento di riconciliazione e certificazione del predetto debito, attuato dalla So.Re.Sa. s.p.a. con il supporto dell’Advisor contabile, avvalorano l’ipotesi di un utilizzo di liquidità tratta direttamente dal finanziamento corrente, nonché di una crescita del debito complessivo a tutto il 2006, rispetto alle stime iniziali, di circa 249 milioni di euro. Conseguentemente, l’entità del fabbisogno da coprire con il previsto prestito statale trentennale è cresciuto ad oltre 1.000 milioni di euro, senza considerare le possibili ricadute in termini di liquidità derivanti dagli esiti del contenzioso in atto, corrispondente a 227 milioni di euro, per i debiti maturati entro il 2005, e ad altri 277 milioni di euro per quelli relativi alla sola gestione sanitaria dell’anno 2006. Gli elementi emersi: Mancata copertura del disavanzo d’esercizio 2007 accompagnata da scarsa capacità di contenimento dei costi anche per l’esercizio 2008, stante il ritardo accumulato nel processo di riqualificazione della complessiva rete assistenziale, i cui interventi di razionalizzazione hanno prodotto risultati parziali e disomogenei; incremento della spesa per il personale di circa 45 milioni di euro rispetto all’obiettivo, conseguente, soprattutto, al mancato rispetto del blocco del turn-over e dall’uso costante, negli anni, di personale a tempo determinato; aumento dei costi per prestazioni sanitarie acquistate da terzi dovuto essenzialmente a maggiori costi per assistenza specialistica convenzionata e per assistenza integrativa e protesica; gli accantonamenti a fondo rischi si incrementano di 129 milioni di euro, relativi, per metà ai futuri rinnovi contrattuali del personale dipendente e per l’altra metà agli stanziamenti per spese legali ed interessi legali e di mora sui ritardati pagamenti; continuano ad incidere fortemente le voci straordinarie per sopravvenienze passive e spese per contenzioso in essere; il quadro che emerge dalle verifiche definitive effettuate alla data del 18 novembre 2008, mostra una situazione debitoria ben più grave e problematica rispetto alle previsioni elaborate nel marzo del 2007, giacché non solo il debito complessivo risulta sottostimato di 105 milioni di euro, ma le stesse risorse previste per la copertura sono risultate inferiori per 492 milioni di euro, mentre il contenzioso è sempre più diffuso; la verifica degli adempimenti relativi agli anni 2006 e 2007 ha dato esito negativo per il mancato rispetto degli obiettivi previsti in materia di: spesa farmaceutica, spesa per il personale, erogazione di LEA aggiuntivi ed aggiornamento delle anagrafi degli assistiti nell’ambito del Progetto Tessera sanitaria; la verifica degli adempimenti relativi all’anno 2008, infine, ha dato anch’essa esito negativo per il forte ritardo nell’iter di attuazione degli obiettivi in materia di centralizzazione degli acquisti (che per il 2007, dall’analisi dei conti aziendali, 132 mostra risparmi di spesa rispetto all’obiettivo, in materia di approvvigionamento di beni e servizi), razionalizzazione della rete ospedaliera, edilizia sanitaria ed ammodernamento tecnologico delle strutture, gestione del personale e adeguamenti tariffari delle strutture private accreditate; inaffidabili i modelli di monitoraggio economico-gestionale, influenzati da carenze nella disponibilità dei dati gestionali e da lacune nei sistemi di controllo interno della regolarità amministrativo-contabile. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA Deliberazione n. 72/2009/FRG – adunanza del 17 luglio 2009 Oggetto: giudizio sul rendiconto generale della Regione Friuli-Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2008. Esito: Parifica, nelle sue componenti del conto del bilancio e del conto del patrimonio, del rendiconto generale della Regione Friuli-Venezia Giulia per l’esercizio 2008. Sintesi della Relazione Il Referto è articolato su 12 punti di analisi ed indagine sulla finanza regionale e sugli esiti del rendiconto generale in termini di affidabilità, legittimità e regolarità delle relative operazioni. Si rileva una generale situazione di stabilità e di equilibrio finanziario in capo alla Regione, che, però, dovrà confrontarsi con la concreta prospettiva di un rilevante calo del gettito tributario, quale congiuntura economica del Paese, riguardo alla quale si impone l’adozione di una dinamica di spesa particolarmente attenta, specie a fronte dei trend incrementativi della spesa sanitaria e di quella del personale del sistema regionale nel suo complesso. Per quanto attiene al settore della Sanità, la Sezione ha effettuato la ricostruzione degli andamenti della spesa per sanità pubblica relativi all’ultimo triennio, ha analizzato la sua composizione e le fonti di finanziamento della stessa, rilevando, soprattutto, una crescita della spesa del personale e la necessità dell’omogeneità (o quantomeno di una motivata disomogeneità) dei comportamenti contabili degli enti sanitari, dell’uniformità delle allocazioni contabili relative a fenomeni uguali e dell’univocità delle risultanze che ne deve doverosamente conseguire. Gli elementi emersi: andamento crescente della spesa sanitaria, nel triennio 2006-2008, con percentuale di incremento del 6,64% nel periodo 2006-2007 e del 3,10% nel periodo 2007-2008, ricollegabile principalmente alle componenti di parte corrente del bilancio regionale; gli ultimi dati disponibili e controllati dei bilanci delle azienda sanitarie, afferiscono al 2007 e da essi si evince una crescita della spesa del personale di circa il 10%, anziché la diminuzione del 1,4% richiesta dalla legge finanziaria per il 2007; 133 i costi per il personale impattano sul totale dei costi della produzione delle varie aziende sanitarie in modo diverso, con valori compresi in un intervallo tra il 59,19% e il 12,23%; sempre a proposito della spesa del personale, nell’ambito dei controlli sui bilanci delle aziende sanitarie del 2007, si segnala che, i quesiti istruttori rivolti ai collegi sindacali delle aziende stesse per verificare l'andamento della spesa del personale nel 2007 rispetto a quella del 2004 non hanno, in molti casi, ricevuto risposta perché è stato sostenuto che l’azienda aveva raggiunto il pareggio economico e quindi si considera adempiente ai sensi della legge finanziaria 2007. Tuttavia, in un sistema sanitario come quello regionale, che è autofinanziato dalla Regione e nel quale le risorse esterne utilizzate per la spesa sanitaria rappresentano nel 2008 lo 0,67% della spesa complessivamente impegnata, il pareggio economico delle aziende è garantito esclusivamente dalla disponibilità e dall’entità delle contribuzioni regionali trasferite dalla Regione alle aziende. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO Deliberazione n.26/2009/FRG – adunanza del 26 giugno 2009 Oggetto: relazione riguardante ”Il controllo sul Rendiconto generale della Regione Lazio- esercizio finanziario 2007, con proiezioni all’esercizio 2008” Esito: approvazione della Relazione riguardante ”Il controllo sul Rendiconto generale della Regione Lazio- esercizio finanziario 2007, con proiezioni all’esercizio 2008” Sintesi della Relazione Il referto ha curato l’approfondimento degli aspetti di natura ordinamentale, verificando l’adeguamento degli adempimenti contabili alle norme della contabilità regionale e delle disposizioni vigenti di livello nazionale. E’ stata effettuata l’analisi del Sistema dei controlli interni, della spesa sanitaria e della spesa del personale e sono state poste le basi per l’approfondimento di specifiche aree tematiche relative ai Fondi strutturali e alle Società partecipate. Si evidenzia, per l’esercizio 2007, che la spesa corrente ha inciso per il 79,55% sulla spesa regionale complessiva con un peso preponderante della spesa destinata all'assistenza sanitaria, circa il 74% sulla spesa corrente, ciò che ha fatto registrare un notevole aumento (del 34,56%) rispetto agli stanziamenti definitivi di parte corrente del 2006. Rispetto agli anni precedenti il disavanzo effettivo mostra un trend in forte crescita e si consegue un progressivo irrigidimento del bilancio, rendendo difficoltosa la realizzazione degli equilibri di parte corrente. Riguardo allo stato di attuazione del Piano di rientro della spesa sanitaria, demandata al Commissario ad acta ed al Sub Commissario (incaricati, rispettivamente, nel luglio e nell’ottobre 2008), in sede di verifica operata dal Tavolo e dal Comitato (verbale del 1° aprile 2009), è emerso che la Regione ha conseguito un obiettivo di 134 risparmio pari al 69% di quanto previsto dal Piano di rientro. Il complesso degli interventi volti al risanamento della sanità regionale, al processo di riallineamento tra competenza e cassa e alla copertura del disavanzo è consistito, essenzialmente, nelle misure adottate in materia di accreditamento delle strutture private, di controllo della spesa farmaceutica e di accordi con i Policlinici, d’introduzione della ricetta elettronica per esami e farmaci, del sistema di fatturazione elettronica, e di centralizzazione generalizzata degli acquisti. Nonostante la sottoscrizione del verbale, le risorse di spettanza regionale non sono state ancora integralmente erogate, andando ad incrementare il complessivo credito regionale che, secondo la ricostruzione operata dalla Regione, ammonterebbe, a giugno 2009, a 4.006 milioni di euro, da ricevere a titolo di reintegro competenze per gli esercizi 2001-2005 nonché per il triennio 2006-2008, con grave pregiudizio in termini di liquidità e di costi (interessi passivi) e conseguente compromissione del processo di attuazione delle misure di riorganizzazione e di risanamento in atto. Gli elementi emersi: forte l’incidenza della spesa corrente destinata all’assistenza sanitaria e trend crescente del disavanzo; nell’esercizio 2007 non è stata effettuata alcuna operazione creditizia con oneri a carico della Regione e dello Stato e la disponibilità ordinaria di cassa ha consentito di far fronte alla spesa regionale, mentre nel 2008, la mancata integrale erogazione da parte dello Stato delle risorse spettanti all’Ente per il ripiano dei disavanzi del SSR, nonché la ritardata erogazione delle risorse rinvenienti dalla manovra fiscale, ha reso critica la situazione di liquidità determinando il ricorso all’istituto dell’anticipazione di cassa; è solo con il 2008 che si dà inizio al percorso di miglioramento contabile che consente di attribuire una ragionevole attendibilità al documento Ce del IV trimestre 2008. In sede di verifica (1 aprile 2009) la Regione e l’advisor hanno segnalato che l’ASL Roma E, nella cui competenza territoriale si trova il Policlinico Gemelli, deve effettuare iscrizioni extracontabili del fatturato di tale struttura che, contrariamente alle direttive regionali, non ritiene di dover inviare alcuna fattura alla Asl, mentre per l‘ASL Roma C sono emerse difficoltà nella fase di verifica in conseguenza dell’adozione di un nuovo software informatico di gestione della contabilità che, intervenuto a metà 2008, non ha consentito la ricostruzione completa delle informazioni contabili; il Tavolo e il Comitato hanno valutato42 che l’esercizio 2007 ha presentato una eccedenza di copertura di 141,855 milioni di euro in conseguenza del maggior gettito fiscale accertato che si sarebbe dovuta portare a nuovo nell’esercizio 2008 a copertura del disavanzo valutato in 1.844 milioni di euro, consentendo, anche 42 Verbale del 26 novembre 2008. 135 attraverso l’accesso al fondo transitorio di accompagnamento e la nuova stima dei gettiti delle entrate fiscali regionali, di determinare un disavanzo residuo di 425 milioni di euro; il Tavolo e il Comitato, hanno valutato positivamente gli adempimenti posti in essere tesi alla risoluzione delle problematiche connesse alla riorganizzazione della rete ospedaliera e all’obiettivo di adozione dello standard nazionale di posti letto, pur rilevando alcune criticità e ritardi in relazione ai posti letto di riabilitazione ospedaliera e di lungodegenza e, soprattutto, l’incoerenza del progetto di legge regionale di realizzazione di una rete di “ospedali di montagna” rispetto agli obiettivi del Piano in materia, sicché hanno subordinato l’erogazione del 69% delle spettanze della Regione, a fine 2008, alla sospensione degli effetti di tale disposizione; sui budget per gli erogatori privati, le delibere emanate dalla Regione per la definizione dei tetti 2008, non validate dai Ministeri, hanno dato luogo ad un notevole contenzioso e così i successivi decreti commissariali integrativi delle precedenti delibere; in merito alla razionalizzazione e al contenimento della spesa per il personale del Servizio sanitario regionale, gli effetti economici delle misure adottate, quali il blocco del turn over, la rideterminazione dei fondi per la contrattazione integrativa aziendale e la diminuzione delle posizioni organizzative e di coordinamento, non sono state ritenute coerenti con le stime svolte dal Ministero dell’economia e, di conseguenza, è stato rilevato un quadro di incertezza per quanto concerne l‘effettivo conseguimento dei risparmi di spesa sperati; a proposito della spesa farmaceutica, i provvedimenti riguardanti l’integrazione e l’incremento della distribuzione diretta da parte delle Asl dei farmaci del PHT e la quota di compartecipazione alla spesa hanno cominciato a produrre effetti positivi in termini di contenimento della spesa; per quanto concerne gli adempimenti regionali in materia di accreditamento, considerati assolti con la verifica annuale del 2007, è stato osservato che la Regione non ha fornito un quadro riepilogativo sul livello di attuazione degli stessi riguardo alle strutture sanitarie pubbliche e private. Deliberazione n.16/2010/FRG – adunanza del 31 marzo 2010 Oggetto: relazione riguardante ”Il controllo sul Rendiconto generale della Regione Lazio- esercizio finanziario 2008, con proiezioni all’esercizio 2009”. Esito: approvazione della Relazione riguardante ”Il controllo sul Rendiconto generale della Regione Lazio - esercizio finanziario 2008, con proiezioni all’esercizio 2009”. Sintesi della Relazione Il referto ha curato l’approfondimento degli aspetti di natura ordinamentale, verificando l’adeguamento degli adempimenti contabili alle norme della contabilità 136 regionale e delle disposizioni vigenti di livello nazionale. E’ stata effettuata l’analisi del Sistema dei controlli interni, della spesa sanitaria e della spesa del personale e sono state analizzate specifiche aree tematiche quali “gli strumenti derivati al 31 dicembre 2008” e il “lodo arbitrale tra Università Cattolica/Policnico Gemelli e Regione Lazio”. Per quanto concerne la gestione delle spese e in particolare di quella sanitaria si rileva un nuovo incremento rispetto all’esercizio precedente dell’incidenza della spesa corrente su quella complessiva ed in particolare della spesa destinata all’assistenza sanitaria che ha inciso nella misura del 64,81% sul totale degli stanziamenti definitivi. Il disavanzo effettivo mostra ancora un trend in forte crescita con conseguente progressivo irrigidimento del bilancio, rendendo difficoltosa la realizzazione degli equilibri di parte corrente. Riguardo allo stato di attuazione del Piano di rientro della spesa sanitaria, a seguito della riunione congiunta del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente, avvenuta il 24 marzo 2010, è emerso che la gestione per l’anno 2009 presenta, in tale data, un disavanzo non coperto per 421.008 milioni di euro. A marzo 2010, nonostante la sottoscrizione del verbale del 1° aprile 2009, le risorse di spettanza regionale non sono state ancora integralmente erogate, andando ad incrementare il complessivo credito regionale che, secondo la ricostruzione operata dalla Regione, ammontano, a circa 3.900 milioni di euro, da ricevere a titolo di reintegro competenze per gli esercizi 2001-2005 nonché per il triennio 2006-2008. L’eventuale ulteriore protrarsi della situazione di mancato introito delle risorse statali rischia di aggravare gli effetti, già fortemente negativi, legati alla carenza della liquidità (soprattutto, interessi passivi), compromettendo il processo di attuazione delle misure di riorganizzazione e di risanamento in atto. Ulteriore pregiudizio deriva dal meccanismo di recupero delle anticipazioni mensili a titolo di imposta regionale sulle attività produttive e addizionali all’imposta sul reddito delle persone fisiche43. In merito la Regione ha osservato che la manovra fiscale regionale è destinata, per legge statale, alla copertura del disavanzo sanitario dell’anno precedente, e che il trasferimento del gettito delle manovre regionali del mese di dicembre 2009, da erogare a gennaio 2010, è stato subordinato, da parte della RGS, alla regolazione delle anticipazioni erogate nel corso del 2009, e siccome il meccanismo di recupero delle anticipazioni non distingue tra gettito destinato al finanziamento del SSR e gettito riferito alle manovre, destinato alla copertura del disavanzo sanitario, lo stesso genera, di fatto, un utilizzo improprio delle risorse della manovra regionale destinate alla sola copertura dei disavanzi sanitari. Per quanto riguarda la crisi finanziaria della Regione Lazio, la Sezione ha ripercorso ed analizzato le ragioni che hanno determinato l’accumularsi del debito sanitario, emerso sul finire dell’esercizio 2006 e ha seguito l’evolversi delle azioni di 43 articolo 77 quater della legge 133 del 2008. 137 risanamento e razionalizzazione economico-finanziaria del Servizio sanitario regionale a decorrere dall’adozione del Piano di rientro avvenuta nel febbraio del 2007. Il disavanzo sanitario emerso per ciascun esercizio finanziario, a decorrere dal 2006, è stato annualmente coperto dalla Regione con risorse libere regionali e con risorse derivanti dall’extrafiscalità IRAP ed addizionale IRPEF44, ma perdura la situazione di criticità finanziaria legata al blocco dei crediti vantati nei confronti dello Stato. L’effetto del mancato allineamento tra competenza e cassa compromette, altresì, l’iniziativa, intrapresa nell’ambito delle misure volte alla razionalizzazione e al contenimento della spesa di beni e servizi, destinata all’ottimizzazione dei processi di pagamento. La Regione ha adottato, infatti, con DGR n. 689/2008 un “Accordo Pagamenti”, che ha previsto la regolarizzazione dei tempi di pagamento e una loro riduzione da 600 a 180 giorni, con la rinuncia da parte dei fornitori a fronte del pagamento in tempi certi, degli interessi maturati e maturandi fino al 180° giorno dalla data di immissione della fattura nel nuovo Sistema di fatturazione elettronica e la rinuncia ad attivare azioni legali in relazione ai crediti oggetto dell’Accordo. Il Sistema di fatturazione elettronica ha attuato la digitalizzazione del ciclo passivo e dei documenti contabili per cui le fatture non vengono inviate in formato cartaceo alle Aziende sanitarie, ma trasmesse attraverso il sistema stesso, cui è consentito verificare l’intero ciclo passivo, dall’emissione dell’ordine fino al pagamento delle relative fatture, con un controllo costante sui costi generati per beni e servizi dal SSR. La Regione ha espresso il timore che il progetto possa essere compromesso dalla situazione di sofferenza di liquidità: il mancato rispetto delle scadenze starebbe ingenerando nei fornitori la sfiducia circa l’effettiva operatività del sistema medesimo inducendoli a non utilizzarlo, dal momento che devono sostenere anche i costi per la trasmissione telematica e rinunciare ai crediti accessori, con la conseguenza probabile di una ripresa delle azioni legali per il recupero forzato dei crediti. Gli elementi emersi: forte l’incidenza della spesa corrente destinata all’assistenza sanitaria e trend crescente del disavanzo; nell’esercizio 2008 la Regione si è adoperata per il potenziamento dell’utilizzo del mercato elettronico per gli approvvigionamenti di beni e servizi, disponendo45 inoltre che per gli acquisti relativi a beni e servizi per il fabbisogno del Sistema Sanitario regionale è necessario il ricorso a tali procedure già al di sotto della soglia comunitaria; ai fini del contenimento delle liste di attesa è stato istituito un apposito ” Nucleo di sorveglianza e trasparenza liste attesa”, mentre con D.G.R 401/2008 è stato 44 Aumenti dell’addizionale IRPEF e dell’aliquota IRAP, previsti dall’art. 1, comma 174, legge n. 311/2004 – legge finanziaria 2005. 45 Decreto del Presidente n. U0005 del 2 settembre 2008, in qualità di Commissario ad acta. 138 approvato il nuovo schema di contratto tra la Regione Lazio e i direttori generali delle Aziende Sanitarie; per quanto riguarda gli obblighi informativi relativi al monitoraggio della spesa sanitaria al Sistema al Sistema Informativo Sanitario (SIS), la Regione è risultata essere inadempiente, mentre ha adempiuto all’obbligo informativo riguardante i Livelli essenziali di assistenza (LEA); resta l’inadempimento per quanto riguarda la riorganizzazione della dotazione dei posti letto regionali in relazione alla riabilitazione ospedaliera e alla lungodegenza; con riferimento al rispetto del suddetto obiettivo che fissa al 14% il tetto per la spesa farmaceutica territoriale, la Regione è risultata adempiente, mentre per la spesa farmaceutica ospedaliera, il cui tetto è fissato al 2,4%, la Regione ha riportato per il 2008, un livello di spesa del 4,7% ed è, pertanto, tenuta al ripiano dello sfondamento pari a circa 215 milioni di euro; alla data del 24 marzo 2010 non è ancora sufficiente la documentazione trasmessa ai fini della verifica degli adempimenti 2008; le verifiche annuali e trimestrali 2009 hanno avuto esito positivo, ma subordinate a verifiche di attuazione strutturale degli interventi; nel corso del 200946 la gestione commissariale ha portato avanti una consistente attività di raccolta di informazioni che ha permesso una più puntuale e completa conoscenza della realtà territoriale e dell’organizzazione del servizio sanitario regionale a livello di singola azienda. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE Deliberazione n. 117/2009/FRG – adunanza del 7 agosto 2009 Oggetto: relazione finale concernente l’indagine sul “Rendiconto generale della Regione Marche per l’esercizio finanziario 2008”. Esito: approvazione della Relazione concernente l’indagine sul Rendiconto generale della Regione Marche esercizio finanziario 2008. Sintesi della Relazione Il referto della Sezione regionale di controllo sul bilancio della Regione esprime una valutazione d’insieme sulla gestione nel suo complesso, secondo parametri di efficienza, efficacia, economicità. Nel quadro economico generale l’attività produttiva regionale ha mostrato, nel corso del 2008, un andamento in progressivo peggioramento, mentre l’amministrazione regionale ha correttamente operato e conseguito ottimi risultati in tema di contenimento valorizzazione delle del debito, riduzione risorse, gestione dei significativa delle spese correnti, derivati, mantenimento del rating conseguito, con prospettive a lungo termine stabili. Per quanto concerne l’evoluzione della spesa sanitaria e la situazione finanziaria 46 Verbale del 24 marzo 2010. 139 del settore si registra un generale miglioramento. L’andamento della spesa migliora per effetto d’interventi di contenimento tesi a sopperire alla mancata attivazione delle azioni strutturali previste per il 2007. Lo squilibrio finanziario degli anni 2006 e 2007 si supera per effetto di un percorso di risanamento finalizzato ad aumentare il potere contrattuale dei fornitori e a ridurre l’impatto negativo degli oneri finanziari sul risultato d’esercizio. Gli elementi emersi: il risultato economico positivo per l’anno 2008 conferma la programmazione definita con la Deliberazione della Giunta regionale 11 giugno 2008 n. 78147 e la coerenza degli atti di gestione con la stessa; si è provveduto alla copertura del disavanzo attraverso l’utilizzo delle riserve patrimoniali e di conseguenza si è ripristinato il livello di risorse da assegnare per ciascun anno di competenza determinando, per l’anno 2007, il pareggio di bilancio, mentre per gli anni 2008 e 2009 le maggiori risorse a disposizione hanno reso possibile l’inserimento, nella programmazione, di nuove attività di carattere sanitario altrimenti non implementabili; si riduce, per effetto dei consistenti trasferimenti regionali, l’entità dei crediti vantati dalle Aziende e contestualmente si riduce l’esposizione verso il tesoriere e verso i fornitori con conseguente riduzione degli oneri finanziari che passano dai 9,6 milioni di euro dell’anno 2007 a 1,9 milioni di euro per l’anno 2008; consistente, anche, la riduzione dei giorni di ritardo nei pagamenti verso fornitori, mentre la Regione prevede l’avvio di un monitoraggio mensile sui budget dei flussi di cassa, la cui predisposizione ed elaborazione è stata approvata unitamente al bilancio preventivo 2008. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL MOLISE Deliberazione n.23/2010/FRG – adunanza del 23 febbraio 2010 Oggetto: relazione sulla gestione finanziaria della regione Molise esercizio 2008 Esito: approvazione della “Relazione sulla gestione finanziaria della Regione Molise esercizio 2008”-parte prima Sintesi della Relazione Con la deliberazione 23/10 la Sezione approva la relazione sulla gestione finanziaria del 2008 elaborata in relazione agli andamenti della finanza pubblica nazionale e regionale, allo stato di attuazione della riforma del bilancio e della contabilità regionale e al settore sanitario. La parte seconda è stata approvata, successivamente, in adunanza del 9 aprile 2010, con deliberazione n. 28/10 e tratta 47 Definizione del processo di budgeting delle Aziende, Zone territoriali, Presidi di alta specializzazione, Dipartimento regionale di medicina trasfusionale e dell’INRCA, anni 2008 e 2009. 140 degli equilibri di bilancio e delle relative voci di entrata e di spesa. Si evidenzia che la Sezione di controllo ha emesso, ai sensi dell’art.1, comma 170 della legge n. 266/2005, specifiche pronunce sul bilancio d’esercizio 2007 dell’ASREM (Azienda Sanitaria regionale del Molise) accertando la sussistenza di gravi irregolarità contabili (art. 1 comma 168 della legge richiamata) e comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria, mentre l’esame del bilancio per l’esercizio 2008 è ancora in fase istruttoria. In occasione del referto regionale 2008 si sono analizzati gli aspetti inerenti il disavanzo registrato nel comparto sanità, visto il rilevante impatto che esso assume sugli equilibri finanziari della Regione, partendo dalla disamina dei Piani di Rientro, che nel corso del 2007, hanno interessato sette Regioni, tra le quali lo stesso Molise48. I singoli Piani articolati sul triennio 2007-2009, si configurano come veri e propri programmi di ristrutturazione industriale che incidono sui fattori di spesa sfuggiti al controllo delle Regioni. Per il Molise il Piano di Rientro è stato approvato con DGR n. 362 del 30 marzo 2007 e prevede ben 18 obiettivi da realizzare, tra i quali: la redazione del Piano Sanitario Regionale, la ridefinizione dell’assetto dell’A.S.Re.M, le misure di contenimento della spesa per il personale e per l’acquisto di beni e servizi, il riassetto della rete ospedaliera, le misure di razionalizzazione dell’uso dei farmaci in ambito ospedaliero e l’ottimizzazione dei processi di acquisto e l’implementazione della contabilità analitica. In occasione della verifica annuale 2008, Tavolo Tecnico e Comitato permanente hanno espresso giudizio negativo evidenziando una persistente situazione di inaffidabilità dei dati e valutando, anche sulla base delle valutazioni dell’advisor, il rischio di maggiori costi complessivamente pari a 11,9 milioni di euro, che porterebbe il risultato di gestione per l’anno 2008 ad un disavanzo di 42,468 milioni di euro. Il 28 luglio 2009 il Consiglio dei Ministri ha nominato il Commissario ad acta, affidando la gestione della sanità al Presidente di Giunta, che sarà assistito, nell’esercizio delle neo-funzioni di risultato attribuitegli, da un sub commissario estraneo alla amministrazione medesima. L’analisi della Corte sul disavanzo regionale nel settore sanità chiude con l’auspicio che possano essere recuperati margini di autonomia e d’indipendenza di chi è preposto alla verifica contabile, alla vigilanza e al controllo di legalità, regolarizzando i moduli organizzativi e contabili delle Aziende in dissesto per raggiungere il risanamento e la trasparenza dei conti. Gli elementi emersi: mancanza di un sistema di programmazione, gestione e controllo aziendale e regionale, tali da garantire permanentemente il governo del sistema sanitario, che si accompagna alla non completa unificazione delle contabilità delle zone, mentre l’organizzazione dei controlli interni risultano inadeguati rispetto al profilo di 48 Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Sicilia e Sardegna. 141 regolarità amministrativa e contabile (tenuta delle scritture contabili, integrazione dei sistemi conferenti, rimanenze contabili e fisiche, costi del personale, scritture di integrazione); inaffidabilità dati gestionali ed una sostanziale inadeguatezza delle procedure amministrativo contabili e di integrazione e controllo; la gestione per l'anno 2008 presenta un disavanzo non coperto, comprensivo di rischio, per 42,468 min di euro; per l’anno 2009 la manovra necessaria per garantire l’equilibrio economico è stata valutata in 91,216 milioni di euro, che, in base alla valutazione degli atti prodotti dalla Regione stessa, non risulta garantita; per quanto riguarda il contenimento della spesa per il personale, e per i beni e servizi si è registrata una maggiore spesa rispetto a quella programmata, anche per la circostanza che nel corso dell’esercizio non risultava ancora operativa la rimodulazione dell’assetto ospedaliero territoriale, mentre le manovre aggiuntive previste dalla Regione in materia di personale, volte alla riduzione dei costi per il lavoro flessibile, blocco del turn-over ed una migliore organizzazione del personale, non danno certezza circa i risparmi attesi e si rilevano errori nella elaborazione dei dati delle Zone da parte dell’A.S.Re.M. confermano il mancato conseguimento del previsto obiettivo di risparmio; per quanto concerne le modalità di approvvigionamento di beni e servizi da parte dell’Azienda Sanitaria, non sono state ancora istituite le centrali regionali come richiesto dalla normativa49 pertanto l’Azienda ha espletato proprie procedure di gare o ha utilizzato le convenzioni Consip , mentre per gli incarichi a professionisti esterni si rileva che, spesso, sono affidati senza procedure di evidenza pubblica ed elevato risulta lo scostamento tra le spese per consulenze sanitarie sostenute nel 2008 e riportate nel Conto Economico e il corrispondente dato previsionale; non è stato raggiunta la riduzione del tasso di ospedalizzazione e il riassetto della rete ospedaliera è stato avviato solo a fine esercizio50; permane il mancato controllo del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA PUGLIA Deliberazione n. 5/2009/FRG – adunanza del dell’11 Febbraio 2009 Oggetto: relazione concernente “La gestione finanziaria e l’attuazione delle politiche regionali in Puglia nell’anno 2007”. Esito: approvazione della Relazione concernente “La gestione finanziaria e l’attuazione delle politiche regionali in Puglia nell’anno 2007. 49 Si ricorda che, secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 449 della finanziaria 2007, gli enti del Servizi Sanitario Nazionale sono in ogni caso tenuti ad approvvigionarsi utilizzando le convenzioni stipulate dalle centrali ragionali di riferimento. 50 Delibera di Giunta Regionale n. 1261 del 28 novembre 2008. 142 Sintesi della Relazione L’analisi degli andamenti della finanza regionale si è concentrata sull’indebitamento, sugli equilibri di bilancio e sul rispetto del patto di stabilità interno. La Regione Puglia risulta osservare gli equilibri di bilancio ma possiede un limite di indebitamento pari al 25,47% delle entrate tributarie, dato che appare superare, come avvenuto nell’esercizio 2006, il limite legislativo del 25%. La spesa regionale ha subito una notevole crescita, soprattutto per la parte corrente. Critica appare la situazione della spesa sanitaria che ha generato, nel 2007, un deficit di 229.269.000,00 euro. La copertura di tale deficit è stata garantita sino all’importo di 180.000.000,00 euro con l’emanazione della legge regionale n. 40 del 31 dicembre 2007 recante disposizioni per la formazione del bilancio previsione 2008, mediante misure di fiscalità regionale. Le misure previste hanno comportato l’incremento dell’aliquota dell’IRAP di un punto percentuale, l’aumento dell’addizionale regionale all’IRPEF di 0,9% o 1,4% a seconda dello scaglione di reddito di appartenenza e dell’imposta regionale sulla benzina per autotrazione. Gli elementi emersi: la perdita di esercizio complessiva delle aziende sanitarie, consolidata al quarto trimestre 2007, ammonta a 467.562.000,00 euro e trova copertura soltanto per l’importo di 157.531.000,00 euro; la differenza priva di copertura pari a 310.331.000,00 euro è stata rideterminata in 229.269.000,00 euro al tavolo di verifica degli adempimenti previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 23/03/2005; nella relazione al rendiconto l’Assessore al Bilancio ha evidenziato che il finanziamento del Servizio Sanitario Regionale include la percentuale più elevata della spesa della Regione Puglia poiché assorbe circa il 78% del bilancio autonomo ed ha sottolineato anche per l’esercizio 2007 un “oggettivo sottodimensionamento del fondo sanitario” che ha generato il deficit di euro 229.269.000,00. il ripiano del disavanzo sanitario è destinato ad attuarsi principalmente mediante misure di fiscalità regionale; durante l’esercizio 2007, con deliberazione della Giunta Regionale n. 177 del 26 febbraio 2007, sono state intraprese specifiche iniziative nel settore della programmazione sanitaria. Tali iniziative riguardano l’adozione di un piano di contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera da attuarsi con il rafforzamento della farmacovigilanza attiva, il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva, il governo della spesa farmaceutica attraverso la politica del prontuario terapeutico ospedaliero, la gestione informatizzata dei consumi dei farmaci, gli acquisti per 143 aree e lotti di equivalenza e la razionalizzazione della logistica anche attraverso magazzini centralizzati. con Regolamento Regionale del 16/07/2007 n. 19, sono state definite le regole per il funzionamento del Tavolo permanente per la Sanità Elettronica della Regione Puglia al fine di favorire l’utilizzo sistematico delle tecnologie in ambito sanitario; a chiusura dell’esercizio 2007 si rilevano importi particolarmente elevati anche per la spesa sanitaria in conto capitale poiché gli stanziamenti di competenza risultano pari a 6.449.619.248,16 euro con alta capacità di impegno per l’importo di 6.236.252.485,30 euro e di pagamento per l’importo di 6.071.782.439,34 euro. SEZIONE RIUNITE DI CONTROLLO PER LA SICILIA Deliberazione n. 2/2009- adunanza del 30 giugno 2009 Oggetto: “Rendiconto Generale della Regione Siciliana – esercizio 2008” . Esito: approvazione del Rendiconto Generale della Regione Siciliana – esercizio 2008. Sintesi della Relazione La relazione esprime osservazioni e valutazioni sui principali aspetti del rendiconto della Regione. L’analisi della gestione finanziaria e patrimoniale della Regione Sicilia si sviluppa con particolare riferimento agli equilibri di bilancio, all’indebitamento, al rispetto del patto di stabilità interno, alla spesa del personale, alla gestione dei fondi comunitari e alla sanità. Quest’ultima, insieme alla finanza locale, rappresenta un fenomeno gestionale le cui criticità sono destinate ad incidere su fabbisogno e tenuta degli obiettivi fissati con la programmazione regionale ed è stata oggetto di speciale analisi nella relazione. Nel capitolo VI si indagano gli aspetti più significativi della sanità siciliana, partendo dall’analisi del quadro normativo nazionale e regionale, attraverso la disamina dei costi per beni, servizi e della farmaceutica, fino alla indagine dell’indebitamento e delle misure di riequilibrio finanziario, di ristrutturazione dei debiti sanitari, del Piano di Rientro e delle relative criticità di attuazione. La Sicilia, che ha adottato il Piano di Rientro già dall’agosto 2006, nonostante l’accordo fosse poi siglato il 31 luglio2007, è una delle Regioni a favore delle quali sono state varate una serie di norme tese a sostenere le gestioni sanitarie regionali sistematicamente in disavanzo (le altre sono:Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia), a partire dalla finanziaria 2006. Le integrazioni di finanziamenti risultanti dalle risorse attribuite dalla finanziaria 2006, dalla finanziaria 2007 e dal D.L. 23/2007, sommano per la Regione Sicilia a 724 milioni di euro. Naturalmente l’accesso a tali risorse è conseguente alla sottoscrizione dell’apposito accordo che prevede un Piano di rientro dai disavanzi, misure di riequilibrio del profilo erogativo dei livelli essenziali di assistenza, misure necessarie all’azzeramento del deficit entro il 2010 e la determinazione degli obblighi e delle procedure tese a correggere le diseconomie strutturali. 144 Severa, peraltro, è la modalità di erogazione delle risorse: il 30% alla sottoscrizione dell’accordo; un altro 30% alla verifica positiva degli obiettivi intermedi; il saldo solo se raggiunti gli obiettivi finali valutati dal Tavolo di verifica, con totale recupero in caso negativo. La copertura del fabbisogno sanitario regionale è assicurata in Sicilia, in parte, tramite il FSN con apporto finanziario a carico dello Stato, per altra parte con le entrate ad essa spettanti fra cui quelle destinate alla sanità (Irap e addizionale Irpef), nonché con il concorso alla spesa sanitaria in una misura percentuale51. A compensazione del maggior contributo regionale alla spesa sanitaria, viene riconosciuta la retrocessione alla Regione di una percentuale del gettito delle accise sui prodotti petroliferi immessi al consumo nel territorio regionale (non meno del 20 e non più del 50%). Il concorso regionale alla spesa sanitaria, risulterebbe nel triennio 2006-2008 in crescita ma in misura inferiore a quanto previsto a carico della Regione siciliana. Quanto alle entrate regionali per Irap e addizionale Irpef emerge una situazione difficile per la realtà siciliana con un valore pro-capite decisamente inferiore al dato nazionale e a quello registrabile nelle altre Regioni ad autonomia differenziata, conseguente, tra l’altro a bassi valori reddituali e al basso indice di occupazione. Il Piano di rientro indicava il debito cumulato al 31 dicembre 2005 in 4.657 milioni di euro. Esso comprendeva due operazioni sui mercati finanziari (Trinacria e Nomura). Il legislatore nazionale, con la finanziaria 2007, stante la necessità impellente di evitare la crisi totale del servizio pubblico ha in un certo senso, sanato le operazioni di cartolarizzazione del debito sanitario deliberate prima del 4 settembre 2006 e completate entro il 31 marzo 2007. Al contempo ha integrato le disposizioni recate dalla finanziaria 2004 in materia di indebitamento52 annoverando tra le stesse le cessioni o cartolarizzazione dei crediti vantati da fornitori, per i cui pagamenti l’ente assuma, ancorché indirettamente, nuove obbligazioni, anche mediante la ristrutturazione dei piani di ammortamento. Con il Piano di rientro la Regione ha assunto l’impegno, d’intesa con il Ministero dell’Economia, di procedere ad operazioni di ristrutturazioni del debito, con allungamento della sua scadenza e con operazioni di ritiro concordato dei titoli emessi (buy back). 51 La finanziaria 2007 prevede il maggior contributo delle Regione siciliana alla spesa sanitaria di parte corrente con l’obiettivo di addivenire al completo trasferimento della spesa sanitaria a carico del bilancio regionale (at. 1, comma 830) In caso di mancata intesa entro il 30 aprile 2007, il concorso regionale 2008 è determinato nella percentuale del 47,05. 52 Legge 350/2003 art. 3comma 17: Per gli enti di cui al comma 16 costituiscono indebitamento, agli effetti dell'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, l'assunzione di mutui, l'emissione di prestiti obbligazionari, le cartolarizzazioni di flussi futuri di entrata non collegati a un'attivita' patrimoniale preesistente e le cartolarizzazioni con corrispettivo iniziale inferiore all'85 per cento del prezzo di mercato dell'attivita' oggetto di cartolarizzazione valutato da un'unita' indipendente e specializzata. Costituiscono, inoltre, indebitamento le operazioni di cartolarizzazione accompagnate da garanzie fornite da amministrazioni pubbliche e le cartolarizzazioni e le cessioni di crediti vantati verso altre amministrazioni pubbliche. Non costituiscono indebitamento, agli effetti del citato articolo 119, le operazioni che non comportano risorse aggiuntive, ma consentono di superare, entro il limite massimo stabilito dalla normativa statale vigente, una momentanea carenza di liquidita' e di effettuare spese per le quali e' gia' prevista idonea copertura di bilancio. Modifiche alle predette tipologie di indebitamento sono disposte con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sentito l'ISTAT, sulla base dei criteri definiti in sede europea. 145 Per ricondurre ad equilibrio i bilanci delle Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere della Regione Sicilia, nel corso degli ultimi mesi del 2008, la Regione ha provveduto alla sottoscrizione di un contratto di prestito con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il cui limite massimo era inizialmente previsto in 2.800 milioni di euro. Successivamente, in sede di sottoscrizione, lo stesso è stato stipulato per un importo pari ad 2.641 milioni di euro, concretizzando così le previsioni contenute nell’accordo stipulato il 31 luglio 2007. L’ammontare totale del prestito, comprende sia il debito transatto che quello non transatto. Il debito transatto, pari ad 826 milioni di euro, discende da operazioni di cartolarizzazione poste in essere precedentemente alla stipula dell’accordo suddetto ed in seguito estinte secondo le modalità previste dal Piano di rientro. L’estinzione anticipata di tali posizioni, mediante l’avvalimento di una banca advisor (RBS), ha garantito alla Regione un risparmio pari ad 334 milioni di euro determinato dalla differenza tra quanto risultava complessivamente dovuto per l’intero arco temporale di vigenza delle operazioni originarie (1.160 milioni di euro) e quanto effettivamente ottenuto in sede di contrattazione dall’advisor con la chiusura delle predette operazioni (826 milioni di euro). Il debito non transatto, il cui ammontare è pari a 1.815 milioni di euro, certificato dalla Regione con il supporto di un advisor contabile (KPMG), può essere ulteriormente suddiviso in due parti: una relativa ai debiti commerciali (debiti verso i fornitori) per un totale di 1.079 milioni di euro, l’altra attribuibile ai debiti non commerciali, per un totale di 736 milioni di euro. Al Tavolo ministeriale del 10 ottobre 2008 la Regione ha preso atto del debito quantificato e ha proceduto all’erogazione dei 1.815 milioni alle singole ASL in tre tranche. Gli elementi emersi: Per quanto concerne l’andamento della spesa per acquisto di beni (sanitari e non sanitari) e servizi non sanitari esternalizzati emerge un trend di costante e progressivo aumento, mentre per le consulenze il confronto tra i dati 2008 e quelli degli anni precedenti (2006 e 2007) mostra una contrazione; la spesa per l’acquisto di beni sanitari e non sanitari dell’anno 2008, se computata al netto della voce prodotti farmaceutici, presenterebbe rispetto al 2005 un decremento del -8,4%, l’aumento della voce complessiva rispetto al 2005 (+12,7%) deriverebbe, dunque, dal sensibile incremento, già a partire dal 2007, della spesa per prodotti farmaceutici, la cui variazione percentuale del 2008 sul 2005 è del 47,5% ; l’aumento della spesa per acquisto di prodotti farmaceutici nel 2008 rispetto al 2005 risulterebbe compensato dalla riduzione della spesa per la farmaceutica convenzionata che si attesta nel 2008 a 1.071.240 milioni di euro contro il dato programmato per il 2008 dal piano di rientro di 1.242.378 milioni di euro , in merito si evidenzia la diversa allocazione fra regime a distribuzione diretta e regime convenzionato, scelta coerente con il Piano di rientro, volta a potenziare 146 la distribuzione diretta da parte delle Aziende dei farmaci inclusi nel PHT, disposta a regime per tutti i principi attivi coinvolti a far data dal 1° luglio 2008, e dall’erogazione da parte delle Aziende del primo ciclo terapeutico immediatamente successivo al ricovero; per quanto riguarda i servizi non sanitari esternalizzati, l’incremento complessivo rispetto al 2005 è del 3,8% registrando una diminuzione della tendenza alla crescita, considerando che nel 2007 l’incremento rispetto al 2005 è stato del 11,7%, anche se viene superato il limite previsto dalla finanziaria regionale per il 2007 secondo cui la spesa per l’acquisizione di beni e servizi nel triennio 20072009 deve essere ridotta del 3% rispetto alla spesa sostenuta nell’anno 2005; dai dati del rendiconto 2008, il totale della spesa sanitaria sul complessivo della spesa regionale incide in maniera significativa raggiungendo la il 53%; l’osservazione storica dei dati nell’intervallo temporale 2005-2008 (pur ricordandone il valore indicativo e tendenziale delle informazioni relative al 2008 perché tratte dal SIS tramite l’elaborazione dei dati CE del IV trimestre) mostra una riduzione del deficit, la cui consistenza risulterà diversa dopo il monitoraggio del Tavolo Tecnico e le rettifiche, conseguenti alla esclusione di alcune partite contabili ritenute prive di effetti, quali sopravvenienze attive ed insussistenze passive in quanto rettifiche di costi imputati ad esercizi precedenti per i quali non sussiste equilibrio di bilancio; nel 2008, invece, il deficit risultante dal Tavolo Tecnico ammonta a 350,793 milioni di euro diversamente da quello comunicato dall’assessorato regionale di 390,243 milioni di euro, per effetto del diverso sistema di calcolo adoperato dall’assessorato più fondato sui tradizionali principi della contabilità civilistica che tiene conto, tra l’altro, anche dei costi capitalizzati e degli ammortamenti, rispetto a quello del Tavolo Tecnico e del Comitato; la Corte ha ritenuto le valutazioni espresse dal Tavolo tecnico troppo sbilanciate su interpretazioni non coerenti con il sistema contabile delle Aziende sanitarie e ha preferito affidarsi ai valori, più prudenziali, emersi dai dati trasmessi dall’assessorato alla sanità per l’analisi del deficit; si registra una sensibile riduzione dello squilibrio di bilancio rispetto ai risultati degli anni precedenti, grazie anche allo sforzo di risanamento posto in essere in attuazione dei Piani di rientro; la diminuzione delle situazioni di disavanzo (al di là di alcune perplessità sui dati emersi), non basta però, perché permane un quadro allarmante delle gestioni sanitarie, continuamente in crisi di liquidità, dovuta anche all’eccessivo ritardo nell’erogazione delle risorse spettanti corrispondenti a prestazioni dovute; 147 a fronte di fabbisogni concordati e lo Stato Patrimoniale delle aziende sanitarie ed ospedaliere mostra elevati debiti in sofferenza, anticipazioni di tesoreria inestinte a fine anno e ritardi nei pagamenti ai fornitori spesso superiori all’anno; resta la necessità di definire degli accordi con gli operatori privati con effettiva introduzione di tetti di spesa, condizionati alla rinuncia del contenzioso in atto con le aziende Usl della Regione siciliana; è necessario definire i rapporti con l’Università di Palermo, Catania e Messina recuperando i ritardi nell’avvio delle iniziative per la ridefinizione dei protocolli d’intesa; in ritardo ancora il riordino della rete ospedaliera sia al fine di ridurre i costi scaturenti dall’inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri, sia per rimodulare i posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza nel settore pubblico ed in quello privato, anche se in tal senso il Governo regionale ha varato la legge di riordino del servizio sanitario regionale n. 5 del 14 aprile 2009 e una serie di provvedimenti successivi tesi a dare attuazione alla legge di riforma e consentire, quindi, la prevista riorganizzazione delle Asl con il relativo accorpamento, nonché le politiche del personale e verso i fornitori, come pure l’adeguata e coerente rinegoziazione dei contratti con laboratori e strutture private; permangono ritardi, l’assenza di elaborazione dei dati controllo e di sistemi univoci di contabili, le eccessive rettifiche nelle contabilizzazioni, l’inadeguatezze relativamente all’attuazione del Piano, che possono mettere a repentaglio la manovra necessaria per garantire l’equilibrio dell’anno 2009. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA Deliberazione n. 52/2009/FRG – adunanza del 16 giugno 2009 Oggetto:” Relazione sul rendiconto della Regione Toscana per l’esercizio finanziario 2008. Gli andamenti generali della politica di bilancio”. Esito: approvazione del rendiconto della Regione Toscana per l’esercizio finanziario 2008. Sintesi della Relazione Il referto analizza gli andamenti generali della gestione 2008 in termini prevalenti di regolarità contabile e valutazione economico-finanziaria, esprime una sintesi sugli aspetti organizzativi e gestionali del personale regionale ed un sintetico esame della situazione delle società partecipate regionali per la significatività che le stesse stanno assumendo nell’ambito della legislazione nazionale sotto il profilo del contenimento dei “costi della politica”, elemento che si aggiunge all’esigenza, già avvertita dalla Corte, di monitorare gli effetti dei risultati economici delle loro gestioni sui bilanci degli enti pubblici soci. Preliminarmente l’attenzione è rivolta 148 all’organizzazione e alla concreta attuazione dei sistemi di controllo interno, al sistema informativo-contabile e alla rappresentatività dei dati dei documenti contabili. In merito si esprime una positiva valutazione del contesto operativo anche se nell’ambito dei controlli interni sarebbe auspicabile l’implementazione di un sistema di controllo di gestione in grado di consentire adeguate valutazioni sui risultati conseguiti dall’impiego dei fattori produttivi. Emerge per il 2008 l’assenza di operazioni di indebitamento e la continuità della politica di contenimento dell’indebitamento, iniziata dal 2001. Nell’ambito dell’analisi delle politiche di bilancio e dell’andamento delle voci di entrata e di spesa, uno sguardo è volto agli equilibri della spesa sanitaria, i cui conti, in sede di preconsuntivo della gestione 2008, evidenziano una sostanziale stabilità del sistema e una significativa riduzione dei costi, con andamento decrescente nel triennio, pur permanendo la situazione di disavanzo. Il fabbisogno del servizio sanitario stimato dal CIPE non risulta integralmente coperto dalle entrate dei previsti tributi con conseguente posizione creditoria nei confronti del fondo interregionale di garanzia e aumentano i trasferimenti dalla Regione alle Aziende sanitarie, nell’ambito delle quali cresce in modo significativo la spesa destinata ad investimento. Gli elementi emersi: la gestione 2008, che emerge dai dati di preconsuntivo53, mostra una situazione che permane in disavanzo per 65 milioni di euro, anche se al tavolo di monitoraggio, ove sono escluse le voci prive di esborsi monetari, l’avanzo della gestione risulta determinato per un valore positivo di 7,399 milioni di euro; i disavanzi delle ASL e delle aziende ospedaliere sono generati in gran parte dall’iscrizione nel conto economico di costi (ammortamenti non sterilizzati54) derivanti dall’utilizzo del patrimonio mobiliare ed immobiliare acquisito con risorse proprie delle aziende, non considerati in sede di monitoraggio nazionale, ragion per cui la Regione ha stanziato nel bilancio di previsione 2008-2010 risorse per 300 milioni di euro, nell’ambito del nuovo piano straordinario degli investimenti; i risultati della gestione e la sistemazione delle partite pregresse confermano la svolta attuata nel 2007 verso una prospettiva di sostanziale sostenibilità del sistema, dovuta alle maggiori risorse statali conferite e alle azioni di riorganizzazione e razionalizzazione adottate dalla Regione per il contenimento della spesa; nel 2008 rispetto al 2007, a fronte di una crescita del concorso statale e delle altre risorse (complessivamente +4,2%), i costi del sistema registrano un aumento 53 Si ricorda, come previsto dal programma per le indagini del 2009, che la Sezione ha deciso di procedere all’esame delle spese della sanità su base biennale, mantenendo annualmente il controllo sui questionari ex art. 1, comma 170 della legge finanziaria per il 2005. 54 Si definisce, al contrario, “ammortamento sterilizzato” l’effetto contabile, dovuto all’accoglimento, nel conto economico, tra i ricavi di un importo pari all’ammontare degli ammortamenti relativi ai beni acquisiti con contributi in conto capitale (secondo lo schema di bilancio delle aziende sanitarie di cui ai DM 20/10/1994 e DM 11/2/2002) con il conseguente annullamento dell’impatto degli ammortamenti stessi sul risultato d’esercizio. 149 di appena il 2,79%, il più basso registrato dal 2005 confermando una dinamica della spesa in sostanziale diminuzione nel triennio; cresce sia la spesa del personale (+4,05%) che tuttavia sconta gli aumenti contrattuali del comparto dirigenza per gli anni 2006-2007, sia quella per l’acquisto di beni (+5,46%), sia quella per l’acquisto di servizi (+1,08%); si rileva una dinamica di contenimento della spesa per servizi di assistenza ospedaliera, per la medicina di base convenzionata e per la farmaceutica convenzionata, ma non risulta rispettato il vincolo alla spesa farmaceutica , disposto dall’art. 48 del D.L. 269/2003 convertito in legge 326/2003, del 16%, raggiungendo il 18,28%, per effetto del superamento della soglia del 3% della spesa non convenzionata, che si posiziona sull’8,02%, mentre la farmaceutica convenzionata si attesta sul 10,26%, al di sotto del limite del 13%; in merito alla spesa del personale, per gli anni 2006-2007, si rileva lo sforamento dei vincoli posti dalla Regione con propria Legge n. 42 del 01/08/2006, che non sembra significativo dal punto di vista assoluto, ma lo è in relazione al fatto che è riconducibile per intero a due Aziende (AUSL Siena e Azienda ospedaliera di Siena) per quanto concerne le norme per il contenimento della spesa del personale si è evidenziato come la Giunta regionale in applicazione della citata Legge regionale n.42/2006, con proprio atto n. 285 del 23/04/2007, diversamente da quanto indicato dal comma 565 della Finanziaria 200755, ha disposto l’adozione di misure da parte delle aziende sanitarie in grado di garantire un risparmio di spesa, riguardante la generalità del personale, dell’1% rispetto alla spesa 2006, escludendo, da quest’ultima, gli oneri per arretrati relativi ad anni precedenti derivanti da rinnovi di contratti di lavoro e, da quella del 2007, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali intervenuti nell’anno. SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA REGIONE UMBRIA Deliberazione n. 11/2010/FRG – adunanza del 11 Gennaio 2010 Oggetto: Relazione sugli andamenti generali della gestione finanziario-contabile della Regione Umbria per l’esercizio finanziario 2008. Esito: approvazione della “Relazione sugli andamenti generali della gestione finanziario-contabile della Regione Umbria per l’esercizio finanziario 2008”. Sintesi della Relazione La relazione sulla gestione del bilancio della Regione Umbria per l’esercizio 2008 55 La norma prevede l’adozione di misure necessarie per garantire che le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi e dell’IRAP, non superino, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, il corrispondente ammontare del 2004, riferito al 2004 diminuito dell’1,4%. Esclude dalla spesa 2004 gli arretrati relativi ad anni precedenti per il rinnovo dei contratti; dalla spesa 2007, 2008 e 2009 gli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti successivi al 2004; dal 2004 e dai successivi anni 2007, 2008 e 2009 le spese di personale a carico di finanziamenti comunitari e privati, nonché le spese relative ad assunzioni a tempo determinato e ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa per l’attuazione di progetti di ricerca. 150 è redatta sulla base dei dati di preconsuntivo e riferisce degli esiti del controllo successivo sulla gestione finanziaria, svolto dalla Sezione. Lo scopo della Sezione è di mettere il Consiglio regionale, organo al quale il referto è diretto, in grado di conoscere le valutazioni della Corte sulla gestione del bilancio regionale 2008, anteriormente all’approvazione del consuntivo. Inoltre, le valutazioni contenute nel referto cercano di mettere in luce le grandezze finanziarie relative alle singole aree di spesa che compongono il bilancio della Regione, anche al fine di evidenziare il grado di raggiungimento degli obiettivi previsti nei documenti di programmazione regionale, così da costituire strumento utile in relazione alle scelte che l’Ente deve compiere nell’immediato in occasione dell’approvazione del consuntivo e, successivamente, in sede di predisposizione ed approvazione del bilancio di previsione relativo all’esercizio 2010. La verifica dell’andamento delle entrate e delle spese è ritenuta particolarmente utile sia con riferimento agli obiettivi del patto di stabilità interno, sia in relazione alla programmazione e all’attività regionale. Attraverso tale attività la Sezione ha evidenziato la necessità di contenere la spesa del personale, in aumento rispetto all’esercizio precedente e i ritardi in merito all’approvazione di alcuni documenti di bilancio dell’esercizio 2008. Per quanto riguarda la Sanità si rileva che tale settore rappresenta uno dei punti di forza del sistema Umbria, per la sua capacità nel tempo di dare risposte efficaci ed appropriate al bisogno della salute dei cittadini mantenendo i conti in equilibrio senza gravare con ticket sui cittadini. Gli elementi emersi: la spesa sanitaria rappresenta la principale voce del bilancio regionale e comprende gli oneri per il personale, che rappresentano circa il 34% del totale, seguiti dall’acquisto per beni e servizi, per circa il 24% e dall’assistenza farmaceutica, per il 10%; i costi del Servizio sanitario regionale ammontano a 1.671 milioni di euro e che l’incremento della spesa complessiva rispetto all’anno precedente è stato contenuto al 2,6%, al di sotto del tasso di crescita della spesa sanitaria pubblica previsto per lo stesso periodo (5,3% - Rapporto CEIS Sanità 2008); intensa l’attività di razionalizzazione della spesa, monitoraggio dei costi e verifica dei risultati; nel corso del 2008, l’attività dell’Amministrazione regionale si è rivolta anche al miglioramento della rappresentatività, omogeneità e confrontabilità dei dati delle Aziende sanitarie, perseguita attraverso l’adozione a partire dal 1° gennaio 2008, dei principi contabili comuni e delle procedure minime di controllo interno. 151 SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA REGIONE VENETO Deliberazione n. 208/2009/FRG – adunanza del 2 dicembre 2009 Oggetto: Referto sulla gestione sanitaria della Regione Veneto e indagine sulla sanità regionale-esercizio finanziario 2008. Esito: approvazione della relazione annuale prevista dall’art. 3 legge 14 gennaio 1994 n. 20 articolata in parte generale: ”referto sulla gestione finanziaria della Regione Veneto”; parte speciale: ”indagine sulla Sanità regionale e relativi aspetti economicofinanziari, con particolare riferimento alla situazione finanziaria della sanità veneta e alle risultanze dei bilanci di esercizio 2008”. Sintesi della Relazione: La Relazione si articola in due parti. La prima analizza la gestione finanziaria della Regione Veneto, verificando l’attuazione delle leggi regionali di principio e di programma, con particolare riferimento alla gestione finanziaria e del patrimonio immobiliare, alla verifica del rispetto delle norme sul patto di stabilità interno, alla salvaguardia degli equilibri di bilancio e dei vincoli all’indebitamento nell’esercizio 2008. La parte speciale riguarda l’indagine sulla sanità ed in particolare, dopo una breve premessa, sono esaminati gli esiti delle criticità rilevate nell’esercizio precedente segnalate alla Regione, la normativa nazionale e quella regionale, sviluppata prevalentemente con deliberazioni della Giunta regionale e gli aspetti economicofinanziari e gestionali. L’osservazione di tali ultimi aspetti evidenzia una dinamica di crescita dei ricavi (+4%9) più lenta rispetto a quella dei costi (+4,6%), tra i quali si rileva la crescita dei costi per acquisto di beni sanitari e non, per il personale e per acquisti di servizi. Gli elementi emersi: il risultato d’esercizio consolidato delle 24 aziende sanitarie ed ospedaliere del Veneto per il 2008 (cd. 1° risultato d’esercizio dell’area sanitaria) presenta perdite per 620,1 milioni di euro, il 18,8% in più rispetto ai -521,9 milioni del 2007, ma pur sempre inferiore (-5%) rispetto ai 652,6 milioni del 2006; il peggioramento dei conti rispetto al 2007 opera essenzialmente nella parte ordinaria del bilancio, con un aumento del saldo negativo tra costi e valore della produzione (al netto delle imposte) che sale al 104,4%, rispetto al 103,7% dell’anno precedente, pur rimanendo sostanzialmente in linea con quello del 2006 (104,8%); peggiora il saldo proventi/oneri finanziari (-48,6 milioni di euro contro i -32,2 del 2007 ed i - 20,6 del 2006), per effetto della forte crescita (+21,7%) degli oneri per interessi passivi, in particolare verso fornitori (+38,7%), aumento che segue quello ancor più cospicuo registrato nel biennio 2006-2007 (+53,2%, +93,5%); nel 2008 il valore della produzione complessivo delle Aziende sanitarie ed ospedaliere è aumentato del 3,9% rispetto al 2007 e del 8,8% rispetto al 2006; 152 crescono i contributi in conto esercizio che rappresentano quasi l’80% delle entrate per le aziende e che per la gran parte derivano dal riparto del Fondo Sanitario Regionale, mentre in minima parte sono dati da contributi a destinazione vincolata; più consistente l’aumento nei cosiddetti “altri ricavi”, per lo più entrate proprie, che crescono del 3,3% rispetto all’anno precedente e del 4% su base triennale e tra i quali si segnalano i ricavi legati alla mobilità attiva extra-regionale, che rappresentano un vero e proprio valore aggiunto per il sistema sanitario Veneto (nel 2008, sono stati iscritti circa 295,6 milioni di euro, valore sostanzialmente identico a quello registrato nel 2007, quando ammontava a 295,9 milioni di euro); continuano a crescere anche i ricavi da prestazioni rese in regime di intramoenia (+6,9% sul 2007, +14,8% nel triennio); i costi del personale crescono del 5,5% rispetto al 2007 e sono gravati dalla spesa relativa ai rinnovi contrattuali; il patrimonio netto dell’insieme delle aziende sanitarie ed ospedaliere venete, negativo nel 2007 e pari a – 315 milioni di euro, nel 2008 registra una variazione positiva pari a +400 milioni di euro e si attesta su un valore pari a 86,2 milioni di euro; sostanzialmente invariato lo stock dei debiti (-04,4% rispetto al 2007) che rappresentano il 91% delle passività; il 60% circa della massa debitoria è verso i fornitori privati, per beni e servizi non ancora pagati, che si accompagnano alla crescita dei debiti verso l’istituto tesoriere per anticipazioni di cassa inestinte e verso aziende sanitarie pubbliche; permane il grave problema di liquidità strutturale, tant’è che il rapporto, al 31.12.2008, tra attivo circolante (escluse le rimanenze) e i debiti a breve termine (esclusi i mutui passivi) presenta un indice di 0,32, ancora molto lontano dal valore corretto che dovrebbe stare in un range tra 1 e 2 punti. 153 7. INDICE CRONOLOGICO DELLE DELIBERAZIONI 2010 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 16/2010/FRG del 31/03/201. pag. 136 pag. 68 Del. Sez. Reg. Contr. Trentino Alto Adige (Bolzano) n. 1/2010/PRSS del 30/03/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 11/2010/PRSS del 18/03/2010 . pag. 34 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 10/2010/PRSS del 17/03/2010 pag. 31 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n.9/2010/PRSS del 16/03/2010 pag. 27 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 8/2010/PRSS del 15/03/2010 pag. 22 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 7/2010/PRSS del 12/03/2010 pag. 19 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 6/2010/PRSS del 11/03/2010 pag. 16 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 5/2010/PRSS del 10/03/2010 pag. 13 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 10/2010/SSR del 5/03/2010 pag. 106 Del. Sez. Reg. Contr. Campania n. 39/2010/PRSS del 25/02/2010 pag. 52 Del. Sez. Reg. Contr. Molise n. 23/2010/FRG del 23/02/2010 pag. 140 Del. Sez. Reg. Contr. Molise n. 22/2010/PRSS del 09/02/2010 pag. 57 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 16/2010/PRSS del 28/01/2010 pag. 74 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 17/2010/PRSS del 28/01/2010 pag. 75 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 20/2010/PRSS del 28/01/2010 pag. 77 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 1/2010/PRSS del 13/01/2010 pag. 65 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 14/2010/PRSS del 11/01/2010 pag. 70 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 15/2010/PRSS del 11/01/2010 pag. 72 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 11/2010/FRG del 11/01/2010 pag. 150 Del. Sez. Reg. Contr. Campania n.1/2010/FRG del 22/12/2009 pag. 130 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 3/2010/PRSS del17/12/2009 pag. 69 2009 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 814/2009/PRSS del 22/12/2009 pag. 48 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 838/2009/PRSS del 22/12/2009 pag. 50 Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 1085/2009/SSR del 10/12/2009 pag. 117 Del. Sez. Reg. Contr. Veneto n. 208/2009/FRG del 02/12/2009 pag. 152 Del. Sez. Reg. Contr. Marche n. 157/2009/PRSS del 15/10/2009 pag. 56 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 38/2009/SSR del 6/10/2009 pag. 100 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 305/2009/PRSS del 29/09/2009 pag. 64 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 304/2009/PRSS del 29/09/2009 pag. 64 Del. Sez. Reg. Contr. Abruzzo n. 315/2009/PRSS del 10/09/2009 pag. 81 Del. Sez. delle Autonomie n. 15/2009/FRG del 8/09/2009 pag. 84 Del. Sez. Reg. Contr. Marche n. 117/2009/FRG del 07/08/2009 pag. 139 154 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 29/2009/SSR del 28/07/2009 pag. 93 Del. Sez. delle Autonomie n. 13/2009/INPR del 20/07/2009 pag. 8 Del. Sez. Reg. Contr. Friuli n. 72/2009/FRG del 17/07/2009 pag. 133 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 487/2009/PRSS del 7/07/2009 pag. 46 Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 435/2009/SSR del /07/2009 pag. 112 Del. Sez. Reg. Contr. Abruzzo n. 301/2009/SSR del 1/07/2009 pag. 87 Del. Sez. Reg. Contr. Friuli n. 62/2009/PRSS del 30/06/2009 pag. 55 Del. Sez. Riunite Sicilia n. 2/2009/SS.RR./Contr. del 30/06/2009 pag. 144 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 26/2009/FRG del 26/06/2009 pag. 134 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 62/2009/SSR del 17/06/2009 pag. 101 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 52/2009/FRG del 16/06/2009 pag. 148 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 450/2009/PRSS del 5/06/2009 pag. 45 Del. Sez. Reg. Contr. Emilia Romagna n. 240/2009/PRSS del pag. 54 28/05/2009 Del. Sez. Reg. Contr. Veneto n. 39/2009/PRSS del 6/05/2009 pag. 79 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 219/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 39 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 220/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 41 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 300/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 43 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 218/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 81 Del. Sez. Reg. Contr. Piemonte n. 11/2009/PRSS del 31/03/2009 pag. 60 Del. Sez. Reg. Contr. Campania n.38/2009/FRG del 26/02/2009 pag. 126 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 59/2009/PRSS del 12/02/2009 pag. 38 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 5/2009/FRG del 11/02/2009 pag. 142 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 1/2009/FRG del 8/01/2009 pag. 124 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 22/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 9 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 23/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 10 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 24/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 10 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 25/2009/PRSS del11/12/2008 pag. 11 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 74/2009/PRSS del11/12/2008 pag. 12 Pag. 82 2008 Del. Sez. Reg. Contr. Liguria n. 13/2008/PRSS del 1/07/2008 155 8. INDICE DELLE DELIBERAZIONI PER SEZIONE Abruzzo Del. Sez. Reg. Contr. Abruzzo n. 315/2009/PRSS del 10/09/2009 pag. 81 Del. Sez. Reg. Contr. Abruzzo n. 301/2009/SSR del 01/07/2009 pag. 87 Basilicata Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 11/2010/PRSS del 18/03/2010 pag. 34 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 10/2010/PRSS del 17/03/2010 pag. 31 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 9/2010/PRSS del 16/03/2010 pag. 27 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 8/2010/PRSS del 15/03/2010 pag. 22 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 7/2010/PRSS del 12/03/2010 pag. 19 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 6/2010/PRSS del 11/03/2010 pag. 16 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 5/2010/PRSS del 10/03/2010 pag. 13 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 22/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 9 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 23/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 10 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 24/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 10 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 25/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 11 Del. Sez. Reg. Contr. Basilicata n. 74/2009/PRSS del 11/12/2008 pag. 12 Calabria Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 814/2009/PRSS del 22/12/2009 pag. 48 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 838/2009/PRSS del 22/12/2009 pag. 50 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 487/2009/PRSS del 7/07/2009 pag. 46 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 450/2009/PRSS del 5/06/2009 pag. 45 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 219/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 39 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 220/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 41 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 300/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 43 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 218/2009/PRSS del 27/04/2009 pag. 81 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 59/2009/PRSS del 12/02/2009 pag. 38 Del. Sez. Reg. Contr. Calabria n. 1/2009/FRG del 8/01/2009 pag. 124 Campania Del. Sez. Reg. Contr. Campania n. 39/2010/PRSS del 25/02/2010 pag. 52 Del. Sez. Reg. Contr. Campania n.1/2010/FRG del 22/12/2009 pag. 130 Del. Sez. Reg. Contr. Campania n.38/2009/FRG del 26/02/2009 pag. 126 pag. 54 Emilia Romagna Del. Sez. Reg. Contr. Emilia Romagna n. 240/2009/PRSS del 8/05/2009 Friuli Del. Sez. Reg. Contr. Friuli n. 72/2009/FRG del 17/07/2009 pag. 133 Del. Sez. Reg. Contr. Friuli n. 62/2009/PRSS del 30/06/2009 pag. 55 156 Lazio Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 16/2010/FRG del 31/03/2010 pag. 136 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 38/2009/SSR del 06/10/2009 pag. 100 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 29/2009/SSR del 28/07/2009 pag. 93 Del. Sez. Reg. Contr. Lazio n. 26/2009/FRG del 26/06/2009 pag. 134 pag. 82 Liguria Del. Sez. Reg. Contr. Liguria n. 13/2008/PRSS del 1/07/2008 Lombardia Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 1085/2009/SSR del 10/12/2009 pag. 117 Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 435/2009/SSR del 3/07/2009 pag. 112 Marche Del. Sez. Reg. Contr. Marche n. 157/2009/PRSS del 15/10/2009 pag. 56 Del. Sez. Reg. Contr. Marche n. 117/2009/FRG del 7/08/2009 pag. 139 Molise Del. Sez. Reg. Contr. Molise n. 23/2010/FRG del 23/02/2010 pag. 140 Del. Sez. Reg. Contr. Molise n. 22/2010/PRSS del 9/02/2010 pag. 57 pag. 60 Piemonte Del. Sez. Reg. Contr. Piemonte n. 11/2009/PRSS del 31/03/2009 Puglia Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 62/2009/SSR del 17/06/2009 pag. 101 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 5/2009/FRG del 11/02/2009 pag. 142 pag. 144 Sicilia Del. Sez. Riunite Sicilia n. 2/2009/SS.RR./Contr. del 30/06/2009 Toscana Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 10/2010/SSR del 05/03/2010 pag. 106 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 1/2010/PRSS del 13/01/2010 pag. 65 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 305/2009/PRSS del 29/09/2009 pag. 64 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 304/2009/PRSS del 29/09/2009 pag. 64 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 52/2009/FRG del 16/06/2009 pag. 148 pag. 68 Trentino Alto Adige Del. Sez. Reg. Contr. Trentino Alto Adige (Bolzano) n. 1/2010/PRSS del 30/03/2010 Umbria Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 16/2010/PRSS del 28/01/2010 pag. 74 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 17/2010/PRSS del 28/01/2010 pag. 75 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 20/2010/PRSS del 28/01/2010 pag. 77 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 14/2010/PRSS del 11/01/2010 pag. 70 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 15/2010/PRSS del 11/01/2010 pag. 72 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 11/2010/FRG del 11/01/2010 pag. 150 157 Del. Sez. Reg. Contr. Umbria n. 3/2010/PRSS del 17/12/2009 pag. 69 Veneto Del. Sez. Reg. Contr. Veneto n. 208/2009/FRG del 2/12/2009 pag. 152 Del. Sez. Reg. Contr. Veneto n. 39/2009/PRSS del 6/05/2009 pag. 79 158 9. INDICE ANALITICO Anticipazioni di tesoreria: 6; 9; 10-12; 16; 19; 20; 22; 26; 33; 37; 39; 41; 44; 46; 48; 54; 63-65; 67- 68; 70- 71; 73; 75- 79; 91; 95; 113-115; 135; 148; 153; Affidabilità e attendibilità dei dati contabili: 3; 12; 14; 17; 21; 23- 24; 28; 32- 33; 35; 40; 42; 46-47; 50-52; 56- 58; 87; 90; 102; 118; 131; 133; 141-142; 149; 151; Ammortamenti (sterilizzazione): 66; 149; Approvvigionamento/acquisti di beni e servizi: 4; 9; 11-12; 14-15; 18; 21; 24; 28-29; 32; 36-37; 39-40; 42; 44-45; 49: 51; 53; 59; 61-62; 66-67; 68-69; 71-72; 76-77; 80-81; 86-88; 92-93; 107; 109-112; 117; 127-129; 133-134; 138-139; 141-142; 143-144; 146-147; 150-152; Centralizzazione degli acquisti: 15; 21; 24; 29; 37; 42; 49; 51; 61; 71; 129; 132; 135; 142; 144; Circolarizzazione (dei crediti e dei debiti): 7; 22; 33; 38; Commissario ad acta: 13; 42; 90; 95-96; 99; 125; 131; 134; 141; Contabilità analitica: 2; 13; 17; 19; 23; 27; 32; 34-35; 45; 50; 89; 126; 141; Contabilizzazione dei costi del personale: 4; 9; 12; 25; 34; 37; 51; 56-57; 102; 132; 134-135; dei ricavi/costi da mobilità: 5; 11-15; 17-18; 21; 23-24; 28-29; 32; 35-36; 40; 48; 56; 59; 68; 71; 73-74; 76; 78; 79; 92; 105; 122; 153; Collaborazioni e consulenze: 15; 18; 21; 25; 30; 32; 37; 40; 42; 44; 47; 62; 67-68; 73; 78; 105; 110; 113; 120-121; 142; 146; Crediti; 7; 19; 22; 26; 30; 31; 33; 38; 41; 44; 46; 48; 49; 51; 54; 56; 59; 65; 67; 70; 75; 78; 90; 91; 102; 105; 108; 110; 126; 129; 138; 140; Cartolarizzazione: 90; 91;126- 127;129- 130;145- 146; Edilizia sanitaria; 119; 120; 133; Finanza innovativa/derivati; 65; 67;118- 119;121- 122;137- 140; Fornitori (debiti/pagamenti);6; 7; 10; 11; 16; 19; 22; 26; 30; 34; 37-38; 41; 43; 44; 46; 48; 50; 54-55; 59; 63; 65; 70-71; 75; 77-79; 86; 91; 95; 102; 106; 108-109; 113-114; 126;129; 138; 140; 145-146; 148; 153; Fondo rischi e oneri (accantonamenti): 4; 12; 14; 16;18-19; 22;26; 34; 39; 41; 43-44; 46; 50; 55; 59; 63; 65; 69-71; 73; 75;80; 102; 109; 132; Fondo svalutazione crediti: 5; 12; 22-23; 14; 33; 38; 44; 55;71; 75; 78;80; 91; 102; Indebitamento: 1; 5; 6; 12; 37-39; 51; 54; 63; 65; 67; 70; 89; 96; 113-114; 129-130; 143145; 149; 152; Interessi moratori (mora): 5- 7; 10; 16; 19-20; 22; 26; 34; 38-39; 41; 43-44; 46; 48; 5051; 55; 59; 63; 65; 71; 73; 75; 79-80; 86; 95; 102; 108-109; 114; 132;; Intramoenia: 5; 20; 24; 28; 31; 35; 61; 65; 66; 68; 153; Investimenti: 14; 28; 64; 65; 69; 127; 149; Legge finanziaria: 1; 8; 15; 18; 25; 30; 40-41; 54; 62; 80-82; 84; 89; 97; 101-103; 105; 113; 128; 133-134; 144-145; 150; Libro dei cespiti: 33; 59; Liquidità: 6; 9; 19; 22; 26; 30; 33; 37; 39; 42; 59; 63; 65; 68; 73; 78-79; 95; 106; 132; 135; 137-138; 147; 153; 159 Livelli essenziali di assistenza (LEA): 3; 49; 54; 77; 84; 89; 94-95; 103; 131-132; 139; 144; Mobilità (intraregionale ed extraregionale); 5; 7; 11-15; 17-19; 21; 23-24; 28; 32; 34-36; 47-48; 55-56; 59; 62; 68; 71; 73-74; 76; 78; 86; 91-92; 102; 114; 122; 153; Mobilità attiva: 5; 11; 13-15; 17-21; 23-24; 28; 32; 35-36; 48; 51; 55; 59; 62; 68; 79; 105; 153; Mobilità passiva: 4- 5; 10; 12-13; 15; 17-19; 21; 28; 32; 34; 36; 40; 42; 48; 51; 55; 59; 62; 71; 78; 105; Oneri finanziari: 10; 44; 61; 73; 79; 115; 140; 152; Patrimonio netto: 6; 16; 19; 22; 41; 43; 50; 52; ; 55; 57; 63; 69; 79-80; 90-91; 153; Perdita d'esercizio (disavanzo); 3-4 ;6; 9-13;16-17; 19-20; 22-28; 30-31; 33-34; 38-39; 4144; 46- 50; 52-55; 58- 61-66; 68; 70; 72-73;75; 78- 80; 84; 88--95; 104; 106-109; 113; 124-128;130-132; 134-139; 140-145;147-149; 152 Personale consistenza media: 4; 11; 15; 25; 30; 33; 37; 41-42; 44; tetti di spesa: 4; 15; 18; 25; 30; 78; 80; 128; 150; Piani di rientro: 4; 9; 19; 24; 51-52; 58; 84-87- 90; 93-97; 99; 101; 116; 126-131; 134135; 137-138; 141; 144-147 ; Prezzi dei prodotti: 5; 25; 27; 29; 108; 117; Programmazione procedure di affidamento: 3; 15; 18; 21; 25; 29; 37; 44; 62; Programmazione aziendale: 2-3; 13; 16; 22; 23; 27; 31; 34; 39; 41; 52; 58-59; 64; 66; 6869; 70; 73-75; 77; 104; 125-126; 131; 141; Programmazione (centralizzazione) degli acquisti: 80; 113; 114; 116; 117; 129; 132; 135; Programmazione regionale: 2-3; 16; 41; 43; 49; 54; 89; 93; 94-95; 103; 108; 111; 117118; 125- 127; 131; 140; 143; 144; 151 Proventi straordinari della gestione: 19; 23; 57; 73; 74; Ripiano delle perdite: 6; 12; 16; 19-20; 22; 26; 30; 33; 38; 44; 52; 55; 60; 62; 72; 75; 8890; 94-95; Riqualificazione della rete ospedaliera (riassetto): 96-98; 103-104; 128; 130; 132; 141-142; Servizi esternalizzati (gare, affidamenti): 3; 15; 18; 21; 25; 29; 37; 40; 44; 49; 56; 105; 111; 116-118; 121; 142; 146-147; Spesa farmaceutica (tetti): 2; 4; 24; 29; 36; 44; 62; 65; 69-70; 85; 99; 105; Tavolo tecnico; 58; 84; 95; 131; 134-137; 141; 143; 145-147; Trasferimenti: 3; 5; 61; 88; 116; 140; 149; Utile di esercizio (avanzo): 4; 19; 21; 61; 74; 77; 149; 160 APPENDICE: DELIBERAZIONE SUCCESSIVE AL 15 MAGGIO 2010 Indice cronologico 2010 Del. Sez. Autonomie n. 18/2010/INPR del 22/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 56/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 57/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 59/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 60/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 61/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 64/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 48/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 49/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 52/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 53/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 54/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 55/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr Sardegna. n. 62/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 63/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 65/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 66/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 771/2010/FRG del 12/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 772/2010/FRG del 12/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 68/SSR/2010 del 07/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Friuli n.195/2010/PRSS del 30/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 47/SSR/2010 del 16/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 46/SSR/2010 del 16/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 71/FRG/2010 del 9/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Trentino Alto Adige (Trento) n. 20/10/FRG del 9/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 25/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 26/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 27/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 28/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Trentino Alto Adige (Trento) n. 15/2010/PRSS del 19/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 21/2010/PRSS del 19/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr.Sardegna n. 22/2010/PRSS del 19/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Piemonte n.36/2010/SRCPIE/SSR del 19/05/2010 161 Del. Sez. Reg. Contr. Veneto n. 51/2010/PRSS del 17/05/2010 Indice per Sezione Friuli Venezia Giulia Del. Sez. Reg. Contr. Friuli n.195/2010/PRSS del 30/06/2010 Lombardia Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 771/2010/FRG del12/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 772/2010/FRG del 12/07/2010 Piemonte Del. Sez. Reg. Contr. Piemonte n.36/2010/SRCPIE/SSR del 19/05/2010 Puglia Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 47/SSR/2010 del 16/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 46/SSR/2010 del 16/06/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Puglia n. 68/SSR/2010 del 07/07/2010 Sardegna Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 21/2010/PRSS del 19/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr.Sardegna n. 22/2010/PRSSdel 19/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 25/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 26/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 27/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 28/2010/PRSS del 21/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 48/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 49/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr.Sardegna n. 52/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 53/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 54/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 55/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 56/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 57/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 59/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 60/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 61/2010/PRSS del 15/07/2010 162 Del. Sez. Reg. Contr Sardegna. n. 62/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 63/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 64/2010/PRSS del 15/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 65/2010/PRSS del 14/07/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Sardegna n. 66/2010/PRSS del 14/07/2010 Toscana Del. Sez. Reg. Contr. Toscana n. 71/FRG/2010 del 9/06/2010 Trentino Del. Sez. Reg. Contr. Trentino Alto Adige (Trento) n. 15/2010/PRSS del 19/05/2010 Del. Sez. Reg. Contr. Trentino Alto Adige (Trento) n. 20/10/FRG del 9/06/2010 Veneto Del. Sez. Reg. Contr. Veneto n. 51/2010/PRSS del 17/05/2010 163