Istruzioni per la compilazione della tesi

Istruzioni per la compilazione dell’elaborato triennale/tesi magistrale
Per la laurea triennale si richiede un elaborato di circa trenta/quaranta cartelle su un
tema prescelto dallo studente e concordato con il relatore. L’elaborato potrà essere
costituito dalla sintesi critico interpretativa di un numero limitato di testi (due/tre
testi), dall’analisi di un progetto di comunicazione, dall’ideazione di un progetto di
comunicazione, dall’analisi di un caso aziendale, ecc. Il lavoro richiesto per
l’elaborato triennale è pari a quello richiesto per il superamento di un esame da 6 Cfu,
indicativamente può essere calcolato intorno ai 30 – 45 giorni di lavoro.
Per la tesi magistrale si richiede un impegno maggiore. Lo studente dovrà dimostrare
di possedere originali capacità interpretative e di essere in grado di gestire temi e casi
complessi. La tesi magistrale si baserà su ampia bibliografia ed avrà uno sviluppo
intorno alle 150 cartelle. Il lavoro richiesto occupa mediamente un tempo minimo di
sei mesi – sette mesi.
Sia per l’elaborato triennale che per la tesi magistrale occorre seguire le istruzioni
amministrative specifiche riportate al sito scicom.unipg.it e nel regolamento del
corso di laurea.
Di seguito vengono esposti alcuni criteri che devono indirizzare il lavoro dello
studente sia nel caso di elaborato triennale che di tesi magistrale.
1. La tesi deve partire da una domanda a cui lo studente cerca di dare risposta
attraverso un'analisi critica di prodotti, oggetti,e venti, facendo ricorso alle teorie
tipiche di una certa disciplina e alle peculiari metodologie di raccolta dei dati. A
questa domanda si presuppone non debbano già esistere risposte, tanto meno nella
mente dello studente, che deve restare aperta a ogni conclusione cui porti l'analisi;
2. La tesi, o parti di essa, non devono avere carattere prescrittivo o manualistico (“si
deve fare questo o quello”), bensì devono descrivere il punto di vista (che può
essere anche prescrittivo) dei diversi autori studiati imputandolo ad essi (es.
Invernizzi sostiene che la comunicazione d'impresa deve raggiungere...);
3. Qualsiasi tipo di analisi, raccolta di dati, adozione di teoria, ha come presupposto
l'assunzione di una posizione critico/interpretativa da parte dello studente,
disponibile alla smentita in corso d'opera, e deve essere chiaramente presentata
nelle conclusioni;
4. Nell’elaborato/tesi deve prevalere l’intento critico/interpretativo, ciò significa che
gli atteggiamenti fideistici (da tifoso) dei modelli o dei casi analizzati devono
sparire dalle tesi di laurea, così pure il punto di vista degli attori coinvolti nel caso
analizzato deve essere interpretato in maniera critica. Va ammesso solo
l'atteggiamento di chi coglie l'utilità di ogni modello/caso e ne fa uso per l'obiettivo
esplicativo per il quale esso è adeguato
5. Laddove serva, la tesi deve essere corredata di dati presi da agenzie significative ed
autorevoli (istat, censis, etc.). Quando si citano dati, si deve sempre fare
riferimento alla fonte di provenienza
6. Deve essere chiaramente ed esplicitamente presente la differenziazione tra il
pensiero dello studente e il pensiero di autori "accreditati" all'interno della
comunità scientifico-disciplinare della materia in cui ci si laurea;
7. Ciò significa anche che tutte le fonti devono sempre essere chiaramente
evidenziate e citate. Se si riassume il pensiero di un autore, questi deve essere
citato nel testo. Se si riportano testualmente le parole di un autore o di una fonte,
qualunque essa sia, queste parole devono essere virgolettate e la fonte e la pagina
citata con esattezza. Si ricorda a questo proposito che in mancanza di tali
indicazioni si configura il reato di plagio.
8. Deve essere visibile chiaramente la strumentazione teorica e metodologica tipica
della disciplina. Nel caso si sconfini su discipline limitrofe, gli apporti vanno
delimitati alla discussione introduttiva del tema e, meglio ancora, supervisionati
comunque dai docenti che possono garantire l'esattezza dei contenuti, dei
linguaggi, del riferimento ai principali autori;
9. La tesi non è un trattato enciclopedico, ma un ritaglio concettuale significativo
all'interno di una o più discipline finalizzato all'analisi, al commento, alla
strutturazione del progetto/raccolta di dati/analisi di caso. Può dunque contenere
una breve e succinto "storia delle idee" e del campo specifico ma soprattutto dovrà
soffermarsi a fornire i necessari appigli teorici utili/funzionali alla
comprensione/trattazione del resto del lavoro. In altre parole, non è necessario,
anzi è controproducente iniziare l’elaborato/tesi con la storia della comunicazione
umana
10.
La gerarchia di presentazione dei contenuti di norma va dal generale al
particolare (solo talvolta viceversa); una possibile articolazione prevede:
- Introduzione
- 1 capitolo: di contenuto teorico, solo con i concetti essenziali alla lettura dei
dati/analisi ecc. che seguono, con rimandi bibliografici ai concetti essenziali, più
che riassunti dei testi
- 2 capitolo: contiene la descrizione della metodologia della raccolta dei dati o
l'analisi dell'oggetto
- 3 capitolo: contiene l'esposizione dei dati/dell'oggetto/del progetto, la discussione
e l'analisi critica dei dati/dell'oggetto/del progetto e una prima lettura globale di
essi
- conclusioni: riprendono la domanda iniziale e ripercorrendo i passaggi illustrati
all'interno della tesi, riassumono il punto di arrivo. Occorre presentare riflessioni
critiche sul percorso ed eventualmente le modifiche ex-post che si farebbero alla
procedura.
-è sconsigliata un’estrema frammentazione del sommario dell’elaborato/tesi. Lo
studente deve essere in grado di trovare un intreccio interpretativo principale che
consenta la descrizione/interpretazione unitaria e sistematica dei vari punti
affrontati senza perdersi ina numero troppo elevato di sottoparagrafi e sotto-sotto
paragrafi.
11. Tabelle: di norma in corpo più piccolo, informato compattato e leggibile a colpo
d'occhio. Devono comunicare in modo immediato e avere una titolazione
Esempio così:
Tab.1 - La popolazione del Vietnam: totale e divisa per sesso (in milioni)
Anno
Popolazione
Maschi
Femmine
1980
53,6
26
27,6
1985
59,8
29,3
30,6
1990
65,8
32,1
33,7
1995
71,4
34,8
36,6
1999
76,3
37,5
38,8
Fonte:General Statistical Office, Statistical Yearook, New York, 2000, p. 347.
Non così
Anno Popolazione
1980 53,6
1985 59,8
1990 65,8
1995 71,4
1999 76,3
Maschi
26
29,3
32,1
34,8
37,5
Femmine
27,6
30,6
33,7
36,6
38,8
Tab. 2 Distribuzionepercentuale della popolazione vietnamita
Nord
Sud
%
N
1980
53,6
27
73
100
1999
28,8
72,2
100
76,3
Fonte: General Statistical Office, Statistical Yearook, New York, 2000, p. 347.
12 Altri aspetti formali della stesura:
- dopo la punteggiatura (, ; . :) inserire uno spazio prima della parola successiva
- usare il trattino quando si vogliono separare due parole, in questo caso tra parola e
trattino non ci sarà spazio: esempio: tecnico-scientifico;
- invece per gli incisi nelle frasi utilizzare il trattino spaziato prima e dopo;
- quando viene inserito nel testo un numero di nota in apice, di norma prima compare
il numero di nota, poi il segno di punteggiatura;
- in caso di citazione da un testo, prima chiudere le virgolette poi inserire il segno di
punteggiatura;
- di norma non introdurre parole sottolineate né parole tutte maiuscole. Per
enfatizzare parole e concetti utilizzare il corsivo (chiaro) o il neretto (tondo). Si
consiglia di essere parchi con questo genere di enfatizzazioni per evitare di
appesantire la grafica. Frasi o parole in evidenza possono essere digitate in corsivo
o neretto, a seconda dell'evidenza che si vuole dare loro,
- elencazioni in punti: quando l'elencazione è preceduta da una frase che finisce con
due punti, fare minuscola la prima parola di ogni punto (se non è un nome proprio) e
mettere il punto e virgola dopo l'ultima parola di ogni singolo punto. Quando invece
la frase che precede l'elencazione finisce con il punto, fare maiuscola l'iniziale della
prima parola e mettere il punto dopo l'ultima parola;
13. Attenzione ai capoversi! Si va capo quando c'è un significativo cambio di
argomento. Al contrario, sono difficilmente leggibili pagine senza alcun capoverso.
Accorgimenti editoriali
Le denominazioni dei libri, quotidiani e delle emittenti televisive vanno inserite in
corsivo: es. Telecolore, Teleumbria, la Repubblica, Il Giornale di Napoli. I nomi
delle trasmissioni televisive vanno indicati tra virgolette: es. "Conto alla rovescia",
"Braccio di ferro". Stessa cosa per le marche di rubricazione dei quotidiani. I nomi
delle reti e testate vanno posti in corsivo TG1, Rete4, ecc.
Lemmi mutuati dall'inglese e dal francese. In linea generale quelli che sono diventati
di uso corrente nella nostra lingua, vanno scritti in tondo, seguendo la regola
grammaticale che li vuole, in italiano, difettivi di plurale. Esempi: leader, spot,
audience, network, trend, target, marketing, toutcourt, en passant (e ovviamente
mass media).
Le parole e le locuzioni straniere non comuni nella nostra lingua vanno scritti in
corsivo e, se sono al plurale, seguono le regole della lingua inglese (con l'aggiunta
di s Es.: issue(e quindi le political issues), budget, endorsement, performance,
news magazines. In corsivo le espressioni latine, come in primis, mutatis mutandis,
ex novo, a contrario, ibidem, passim. Stessa regola si segue per le parole e
locuzioni di altre lingue.
I nomi dei partiti politici vanno inseriti in tondo (es. Forza Italia, Lega nord), senza
puntini e con la sola prima lettera in maiuscolo se si tratta di sigle (Pds, Psi, Ppi);
nel caso di denominazioni scritte per esteso, va scritta in maiuscolo solamente la
prima parola (es.: Rifondazione comunista, Partito popolare). Per evidenziare
parole importanti nel testo usare il corsivo. Titoli di paragrafo in grassetto,
numerati(es. 4.), senza rientranza. Titoli disottoparagrafi in tondo, numerati (es. 4.
1.) senza rientranza. I capoversi possono essere scritti senza rientranza.
Riferimenti bibliografici
I riferimenti bibliografici vanno inseriti all'interno del testo:
- se vengono riportate integralmente e letteralmente frasi (da riportare tra
virgolette, es "la visibilità dei moderni ......"), citare così (Marletti, 1985, p. 105)
- se viene interpretato e/o sintetizzato il pensiero di altro autore, senza esatte
trascrizioni citare così (Marletti, 1985)
A fondo elaborat/tesi/tesina, riportare i riferimenti bibliografici di tutti i testi utilizzati
in ordine prima alfabetico per cognome e poi anche cronologico (quando ci
sono più testi dello stesso autore, prima si cita quello meno recente e poi via via gli
altri); in questa forma:
- se libro collettaneo, P. Mancini (1993) (a cura di) Persone sulla scena, Torino:
Nuova Eri
se contributo all'interno di un libro, R. Marini (1995) "Perugia: la riscoperta
della comunicazione diretta", in P. Mancini - G. Mazzoleni (a cura di) I media
scendono in campo, Torino: Nuova Eri
- - se libro, P. Mancini (1994) Sussurri e grida dalle Camere, Milano: Angeli
- - se articolo in rivista, E. Cheli (1988) "Aspetti sociopsicologici del processo di
comprensione", in Problemi dell'informazione, n. 3
- Se si citano titoli di libri italiani o stranieri nel testo, questi vanno in corsivo
Per citazioni da giornali e periodici non scientifici e percitazioni da rete
- Mettere rimando a nota a fondo pagina nella quale riportare: C. Gallucci
"Letizia, missione compiuta", in L'Espresso,18/3/1996
- Per citazioni da autori di fonte secondaria (trovate in altri testi)
- Usare rimando a nota fondo pagina "Citato in Mancini (1998)" e a fondo testo,
tra i riferimenti bibliografici, riportare testo Mancini
Webgrafia
Riportare a fine testo tutti gli indirizzi web utilizzati e indicati nel testo
Nuove modalità di consegna della tesi
Il Senato accademico ha stabilito che la consegna presso le segreterie studenti di
copia della tesi dovrà avvenire su supporto magnetico firmato dal candidato e dal
relatore.
Come di consueto gli studenti, entro la stessa data finale per la consegna dovranno far
timbrare copie della tesi alla segreteria studenti consegnandone copia al relatore e al
correlatore (nel caso di lauree magistrali) e tre copie alla commissione (nel caso di
elaborato triennale) al momento della pubblicazione del calendario delle discussioni.
Dai Regolamenti didattici
Compiti del relatore
Il relatore assiste il candidato come suo compito istituzionale.
Indirizza il candidato nell’impostazione complessiva del lavoro di tesi, nelle scelte
bibliografiche e nell’organizzazione del lavoro.
Controlla che siano rispettati i criteri di redazione stabiliti dal Consiglio di Corso.
Con la firma della tesi il relatore attesta il raggiungimento di un livello scientifico
accettabile e di una sufficiente coerenza logica ed espositiva del lavoro di tesi.
Compiti del correlatore
Nelle lauree magistrali il correlatore deve indirizzare la discussione in sede di seduta
di tesi magistrale ed evidenziare gli eventuali punti di forza e di debolezza del lavoro
del candidato.
Plagio
Con l’uso delle nuove fonti internet si è diffusa la pratica del plagio. Il plagio consiste
nell’utilizzare il lavoro di altri senza darne conto nel testo o in nota e si configura
come la riproduzione di brani o l’appropriazione di idee. Il plagio vanifica lo scopo
didattico della tesi e costituisce reato. In merito la legge n. 475/1925 recita:
“Chiunque in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche
amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico
o accademico per l’abilitazione all’insegnamento ed all’esercizio di una professione
per il rilascio di diplomi o patenti, presenta come propri, dissertazioni, studi,
pubblicazioni, progetti tecnici e , in genere, lavori che siano opera di altri è punito
con la reclusione da tre mesi a un anno. La pena della reclusione non può essere
inferiore a sei mesi qualora l’intento sia stato conseguito.”
Di conseguenza, compito del relatore della tesi sarà anche quello di verificare, per
quanto possibile, che essa non contenga gli estremi del plagio. Nel caso in cui parti
significative della tesi risultino copiate o riproducano le idee di altri senza le
opportune citazioni, il relatore non procederà all’accettazione della tesi. A
discrezione del docente, il laureando procederà alla correzione e integrazione del
testo oppure, nei casi di particolare gravità, avvierà una nuova ricerca con un altro
docente. Qualora il plagio venga accertato in sede di discussione di tesi, lo studente
sarà bocciato e il fatto sarà segnalato all’autorità giudiziaria.