COMUNICATO STAMPA PRESENTATO IL CALENDARIO DELLE STAGIONI DI PROSA E DANZA DEL CENTRO S. CHIARA Sedici spettacoli di prosa, otto di danza, un appuntamento con il Musical, oltre ai quattro allestimenti che compongono il cartellone regionale della lirica. E' questa la ricca offerta del Centro Servizi Culturali S. Chiara per la Stagione teatrale 2012/2013. Oggi a Trento, nella Sala Medievale di Palazzo Festi che ogni settimana ospita la finestra informativa “CULTURA INFORMA”, il direttore del Centro, Francesco Nardelli, e il presidente, Ivo Gabrielli, hanno presentato alla Stampa e agli abbonati, presenti in buon numero, il calendario degli spettacoli che saranno ospitati al teatro Sociale, all'Auditorium e al teatro Cuminetti a partire dall'11 ottobre prossimo. Sono intervenuti gli assessori alla Cultura della Provincia, Franco Panizza, e del Comune di Trento, Lucia Maestri, oltre ai consulenti artistici del S. Chiara: Emanuela Rossini per la prosa, e Lanfranco Cis per la danza. «Molte cose nella gestione sono cambiate – ha esordito il direttore del Centro, Francesco Nardelli – e altre cambieranno nel prossimo futuro, ma la principale attività che l’ente è chiamato a svolgere sul territorio, non può cambiare. Come gli anni precedenti, anche nel 2012 nei nostri teatri si aprirà la stagione e spero che ciò possa costituire un punto di riferimento in un momento in cui è l’incertezza a prevalere. Ragioni economiche hanno già portato a ridimensionamenti di attività, e possono portare ad ulteriori sofferte scelte. Ciò nonostante il nostro impegno è e sarà in futuro quello di garantire ogni anno che il sipario dei teatri del Centro possa alzarsi regolarmente per offrire al suo pubblico emozioni, partecipazione, socialità, stimoli, confronto.» Entrando nel merito della proposta artistica, Nardelli ha spiegato che la stagione riserva quest’anno alcune novità, ad iniziare dall'organizzazione diretta da parte del Centro di una rassegna attenta alla drammaturgia contemporanea, che affiancherà con sei titoli il cartellone della prosa, ricco di dieci proposte. Ce n’è abbastanza per soddisfare tutti gusti, dai grandi classici (Troiane, Il Principe di Homburg, Hedda Gabler, Il Ventaglio), alle commedie brillanti (Colazione da Tiffany, Art, Due di noi), alle proposte autoriali (Rado Argo, Un tram che si chiama desiderio, la Trilogia degli occhiali, History Boys), alla rivisitazione storico-sociale (Servo di scena, Italianesi, Esequie solenni, La semplicità ingannata). Tra gli interpreti ospiti a Trento, possono essere segnalati, tra gli altri, Francesca Inaudi, Lorenzo Lavia, Peppino Mazzotta, Patrizia Milani, Carlo Simoni, Laura Marinoni, Franco Branciaroli, Isabella Ragonese, Giulio Scarpati, Lunetta Savino, Emilio Solfrizzi, Alessandro Haber, Alessio Boni, Gigio Alberti, Elio De Capitani, Ivana Monti. Anche nella prosa si trova traccia di un rafforzato rapporto regionale. Agli abbonati della prosa viene offerta, infatti, la possibilità di assistere gratuitamente ad uno degli spettacoli della stagione del Teatro Stabile di Bolzano, e viceversa. La proposta di danza si comporrà invece di otto titoli, dei quali due in prima e uno in esclusiva nazionale, e tributerà un omaggio al ritorno della lirica a Trento con tre titoli stagionali ispirati all’opera e musiche di Verdi, Gluck, Bizet, due rappresentativi della migliore danza contemporanea (Traviata della compagnia Artemis Danza, coreografie di Monica Casadei, Orphée et Eurydice del Ballet National de Marseille, coreografie di Frédéric Flamand) e uno classico (Carmen della compagnia Balletto del Sud, coreografie di Fredy Franzutti). La danza sulle punte sarà garantita in occasione dei tradizionali appuntamenti natalizi, La Bella addormentata e, appunto, Carmen, ma ci sarà spazio anche per la danza di strada, l’hip-hop, accolta ormai consapevolmente sui palcoscenici di tutto il mondo (Davaï Davaï, della compagnia Zharbat). Sarà una stagione che vedrà protagonisti i francesi Frédéric Flamand, Luc Petton e Brahim Bouchelaghem, e gli italiani Fredy Franzutti, Monica Casadei, Francesco Nappa, Ileana Prudente e Alessandro Pietrolini. Merita di essere evidenziata, in particolare, l’esclusiva nazionale assicuratasi dal Centro per lo spettacolo Swan, di Luc Petton. Esaltato dalla critica internazionale – allo spettacolo sono state dedicate le copertine e i focus delle più prestigiose riviste europee del settore – Swan è uno spettacolo particolarmente originale per la capacità, propria di Petton e della sua compagnia, di interagire in scena con otto splendidi cigni. Si potrà inoltre festeggiare il Capodanno con il nuovo spettacolo Duum dei Sonics, che tornano a Trento dopo il travolgente successo di Meraviglia dello scorso anno. Gli appassionati del genere musical avranno quest’anno un’unica occasione di soddisfazione con un titolo di grande appeal popolare, nuova produzione stagionale, in prima nazionale a Milano a novembre. Si tratta del nuovo musical Titanic prodotto da Federico Bellone. Il presidente del Centro S. Chiara, Ivo Gabrielli, ha sottolineato come l'organizzazione delle stagioni rappresenti l'attività cardine dell'ente, che sta però puntando anche a rafforzare la propria presenza sul territorio provinciale e a intensificare i contatti, a livello regionale, con il Teatro Stabile e con la Fondazione Teatro Nuovo – Auditorium di Bolzano. Di un cartellone inteso come percorso culturale in grado di esplorare il mondo teatrale «con passione, competenza, innovazione e coraggio» ha parlato l'assessore alla Cultura del Comune di Trento, Lucia Maestri, che ha definito il teatro come «luogo del pensiero, della riflessione e della discussione» e il Centro S. Chiara «il pilastro della crescita culturale della città.» L'assessore provinciale alla Cultura, Franco Panizza, ha sottolineato infine l'importanza di garantire – attraverso l'articolata proposta di prosa e danza – un'offerta di spettacolo capace di soddisfare le esigenze di un pubblico dai gusti diversificati. «La riorganizzazione del Centro S. Chiara – ha concluso Panizza – ha portato alla creazione di un'impresa culturale più agile e snella, in grado di rispondere alle inevitabili contrazioni del bilancio, garantendo però un'offerta culturale di assoluta qualità e al tempo stesso coraggiosa e innovativa.» (f.l.)