focus intervento

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20/01/2015
Corso di Laurea in
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Tecniche della Prevenzione
nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro
LA FORMAZIONE UNIVERSITARIA
OBIETTIVO: “Professionista TdP”
 Il ruolo del SSN nella formazione delle professioni sanitarie
 I «vincoli» ministeriali all’ordinamento didattico
 Le connessioni e il sistema delle relazioni: contributo al percorso
professionalizzante
L/SNT4 - Professioni sanitarie della prevenzione
Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
http://profsan4.unipr.it/
Parma, 20 Gennaio 2015
Barbara Mazzocchi
1
TdP - Tutor DSP AUSL di Piacenza - Coordinatrice del Corso di Laurea
Parma, 12 Novembre 2012
Reggio Emilia, 26 Novembre 2012
Barbara Mazzocchi, Coordinatore Corso di Laurea
FOCUS INTERVENTO
-
CONTESTO: Ruolo del SSN e intenti regionali in materia di formazione delle
professioni sanitarie
-
«Vincoli» - «Nuovo» Ordinamento ministeriale universitario mirato ad
accrescere le attività professionalizzanti
-
Background conoscitivo/esperienziale degli studenti
-
«Contributo» - Funzione formativa delle attività di tutoraggio universitario
-
Rilevanza della collaborazione con l’università e della progettazione e
condivisione degli obiettivi del tirocinio
-
Valutazione in itinere, esame di tirocinio, prova finale e tesi
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1
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...SIAMO CAMBIATI…
evoluzione formativa
crescita professionale
Obiettivi: delineare il PERCORSO
• Focus sul contesto e analisi delle connessioni Università, Regione Servizio Sanitario (protocolli, PRP, convenzioni, laboratori/attività
professionalizzanti, tirocini,……)
• Ruolo del SSN nella formazione delle professioni sanitarie
• Professione TdP: percorso professionalizzante universitario
• Università: figure di riferimento
• Tirocinio professionalizzante TPALL presso UNIPR + tirocinio «sul
campo»
CAMBIAMENTO come SFIDA CULTURALE PER TUTTI
SVILUPPO FORMATIVO
SVILUPPO PROFESSIONALE
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Le COMPETENZE del Tecnico della Prevenzione
nell’Ambiente e nei Luoghi di lavoro
Livello nazionale
L. 42/99 Definisce l’ambito delle autonomie e delle responsabilità:
• i profili professionali Decreto Ministeriale 17 gennaio 1997, n. 58
• il codice deontologico
• gli ordinamenti didattici di base e post base
A Livello RER nei DSP (AUSL)
• Accreditamento dei DSP
• Implementazione del dossier formativo nei DSP
• L.G. sulla Vigilanza - DGR 200 del 2013
• Controllo Ufficiale regolamenti europei – Auditor sui servizi interni
DSP e su OSA e Ispettore Qualificato
• ………..
…..e poi ci sono gli ambiti ARPA, aziende private, società di consulenza…
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??? Ma perché i tirocinanti vengono da noi ???
FOCUS sul CONTESTO
In linea con gli intenti della RER
in materia di formazione:
- apprendimento di competenze professionali in situazioni
specifiche di Servizi, Unità operative, ….
- funzione che tali Servizi, proprio per gli obiettivi di SALUTE che
si prefiggono, possono svolgere nel favorire lo studente alla
comprensione del proprio ruolo
“RICADUTA”: obiettivo di “utilità”
per qualsiasi contesto in cui eserciterà la professione
5
D.Lgs. 502/1992 e s.m.i.
Avvia il processo
di “professionalizzazione” delle professioni sanitarie:
 demandando al Ministro della sanità l’individuazione
(attraverso specifici decreti) delle figure professionali da
formare e la definizione dei relativi profili (Art. 6, D.Lgs. n.
502/1992).
 stabilendo che la loro formazione abilitante avvenga in sede
universitaria, tramite corsi per l’espletamento dei quali
regioni e università attivano appositi protocolli di intesa
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3
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LE 22 PROFESIONI SANITARIE (1)
Professioni infermieristiche e della professione ostetrica
- Infermiere - DM 739/94
- Ostetrica/o – DM 740/94
- Infermiere Pediatrico – DM 70/97
DM 29 marzo 2001
Classificazione delle 22
professioni sanitarie
Professioni della riabilitazione
- Podologo – DM 666/94
- Fisioterapista – DM 741/94
- Logopedista – DM 742/94
- Ortottista-assistente di oftalmologia – DM 743/94
- Terapista della neuro e psicomotricità età evolutiva - DM 56/97
- Tecnico della riabilitazione psichiatrica – DM 182/01
- Terapista occupazionale – DM 136/97
- Educatore professionale – DM 520/98
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LE 22 PROFESIONI SANITARIE (2)
DM 29 marzo 2001
Professioni tecnico sanitarie
Classificazione delle 22
professioni sanitarie
Area tecnico-diagnostica
- Tecnico audiometrista – DM 667/94
- Tecnico sanitario di laboratorio biomedico – DM 745/94
- Tecnico sanitario di radiologia medica – DM 746/94
- Tecnico di neurofisiopatologia – DM 183/95
Area tecnico-assistenziale
- Tecnico ortopedico – DM 665/94
- Tecnico audioprotesista – DM 668/94
- Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare –
DM 316/98
- Igienista dentale – DM 137/99
- Dietista – DM 744/94
Professioni della prevenzione
- Tecnico prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro – DM 58/97
- Assistente Sanitario – DM 69/97
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CLASSE I
4 classi
di Laurea
CLASSE IV
CLASSE II
CLASSE III
“delle Lauree nelle P.S.
della Prevenzione”
Assistente Sanitario
Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
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Da: Maurizio Di Giusto
Decreto Ministeriale del 17/01/1997 n°
n°
58
“Diploma universitario abilitante”
Ufficiale di Polizia Giudiziaria
“vigila e controlla”
Responsabilità
&
Autonomia professionale
DA: Maurizio Di Giusto
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58
“è responsabile, nell’ambito delle proprie competenze, di tutte le
attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e
sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli
alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria.”
“svolge attività istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di
nulla osta tecnico sanitari per attività soggette a controllo”
“istruisce , determina, contesta e notifica … e formula pareri …”
“svolge con autonomia tecnico professionale le proprie attività e collabora …
all’attività di programmazione e di organizzazione del lavoro …”
“e’ responsabile dell’organizzazione della pianificazione , dell’esercizio e della
qualità degli atti svolti nell’esercizio della propria attività professionale”
DA: Maurizio Di Giusto 11
LINK: (http://assr.regione.emiliaromagna.it/it/servizi/pubblicazioni/dossier/doss246 )
• Legge Regionale n. 29/2004 dell’Emilia-Romagna ha
riconosciuto in modo esplicito alla formazione e alla
ricerca un ruolo fondamentale nel Servizio sanitario
regionale.
“…necessità di competenze diffuse nei Dipartimenti
capaci di collaborare attivamente e creare le
condizioni più appropriate allo sviluppo della
formazione e alla migliore integrazione con i processi
operativi e di innovazione dell’assistenza. In tale
contesto assume una rilevanza sempre maggiore il
ruolo di quegli operatori sanitari che sanno
orientare e sostenere i processi formativi e svolgere,
quindi, una funzione di tutor.”
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Piano della Prevenzione 2010-2012 (prorogato per il 2013) della Regione
Emilia-Romagna
PROGETTO 4
Sostegno all’attuazione del Programma attraverso la
formazione/aggiornamento degli operatori
 È indispensabile un forte investimento sulla formazione/aggiornamento degli operatori, che
coinvolga sia quelli già in attività per favorire il superamento di metodologie da tempo in
atto, sia il personale di recente ingresso, sia coloro ancora in fase di formazione universitaria.
 ……verso OPERATORI, in grado, in modo integrato, di affrontare con piena autorevolezza le
complessità odierne dei temi connessi con l’igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di
lavoro, nonché svolgere in modo qualificato le attività di informazione e formazione sulle
problematiche specifiche.
Gli obiettivi specifici
• Costruzione di sinergie con le Università della Regione che gestiscono Corsi di laurea per
Tecnici della prevenzione (Bologna e Parma), per una ulteriore connessione della parte
teorica del Corso ai problemi prioritari di salute della popolazione regionale e, nel contempo,
per un ampliamento ed una miglior strutturazione della parte pratica attraverso tirocini (…)
13
ACCREDITAMENTO DSP
Delibera N. 385/2011
GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Oggetto:
REQUISITI SPECIFICI PER L'ACCREDITAMENTO
DIPARTIMENTI DI SANITA' PUBBLICA
DEI
Paragrafo “Competenze e formazione”:
TUTORAGGIO “Deve essere definita la tipologia e la
quantità annuale dei tirocini accettabili. Deve essere
regolata l’attività di formazione/tutoraggio (in coerenza
anche con quella aziendale)”
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DGR 200/2013 - Linee Guida regionali per le AUSL sulle metodologie
di esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo (V/C) da parte dei
DSP
Valori che devono ispirare l’azione dei DSP:
Efficacia, equità, trasparenza, efficienza
•Capitolo 10 – VC e formazione del personale
«E’ indispensabile un forte investimento sulla formazione
/aggiornamento degli operatori, che coinvolga sia quelli già in
attività per favorire il superamento di metodologie da tempo in atto,
sia il personale di recente ingresso, sia coloro ancora in fase di
formazione universitaria»
«I DSP (…) forniranno collaborazione e supporto alle Università nei
tirocini di formazione e orientamento dei futuri laureati, con
particolare riferimento al Corso di Laurea TPALL dell’Università di
Bologna e Parma.”
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PROTOCOLLO D’INTESA
tra la Regione Emilia-Romagna e le Università degli Studi di Bologna, Ferrara,
Modena- Reggio Emilia e Parma
(Delibera della Giunta Regionale 297 del 14 febbraio 2005 prorogato con Delibera
1495 del 2010)
(in attuazione dell’art. 9 della Legge regionale 23 dicembre 2004, n. 29)
Art. 11
(Partecipazione del personale del SSR alla didattica)
“…. a) personale del Servizio sanitario regionale partecipa
all’attività didattica, esercitando docenza, tutorato e altre
attività formative, nel rispetto dell’ordinamento didattico e
dell’organizzazione delle strutture didattiche dell’Università;…”
AL TIROCINIO CORRISPONDONO CFU – come alle docenze
– E’ UNA ATTIVITA’ FORMATIVA “docenza sul campo”
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Esempio: ATTO AZIENDALE AUSL PC
“L’Azienda promuove la collaborazione e lo sviluppo delle relazioni
con l’Università, all’interno delle regole generali stabilite dal
protocollo Regione-Università….”
ALCUNE FINALITA’:
• sviluppare iniziative comuni nell’ambito della ricerca e
dell’innovazione;
• ricercare sinergie per costruire e potenziare punti di eccellenza per
affrontare il bisogno di salute dei cittadini;
• garantire maggiore coerenza fra le politiche di formazione (specie
quella sulle lauree professionali e sulle specializzazioni) e le
necessità del sistema;
• realizzare un ruolo didattico riconosciuto per i professionisti
dell’Azienda;
• valorizzare una serie di attività non assistenziali, ma di ricerca
operativa e di tirocinio e formazione.
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UNIPR / Statuto di Ateneo - aggiornato a dicembre 2011
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CONVENZIONI
CONVENZIONE UNICA DI TIROCINIO FORMATIVO con tutte AUSL di AVEN tra
Rettore (UNIPR) e DG AUSL e con ARPA EMR
• Impegno ad accogliere presso le sue strutture studenti in tirocinio di
formazione
• Il numero dei soggetti da avviare in tirocinio è definito annualmente.
• Regole e modalità
• REGOLE
“Durante lo svolgimento del tirocinio formativo il tirocinante è tenuto a:
· svolgere le attività previste dal progetto formativo e di orientamento;
· rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro (+ RECENTE INTEGRAZIONE recepita nel 2014 da parte delle AUSL);
· mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai dati, informazioni
o conoscenze in merito a processi produttivi e prodotti, acquisiti durante lo
svolgimento del tirocinio.”
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CONVENZIONE UNICA DI TIROCINIO FORMATIVO
Convenzione
• forme di raccordo tra il mondo della formazione e il mondo
del lavoro al fine di INTEGRARE i processi formativi attraverso
la diffusione della cultura d’impresa e di agevolare le scelte
professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del
lavoro.
TIROCINIO:
• natura formativa
• persegue SOLTANTO obiettivi didattici e acquisizione di
conoscenza del mondo del lavoro
• è riconosciuto in termini di crediti formativi universitari (CFU)
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CONVENZIONE UNICA DI TIROCINIO FORMATIVO
TUTORE in collaborazione con Guide di tirocinio:
• verifica e segue attività di formazione
• concorda obiettivi, tempi e modalità dell’esperienza
• verifica raggiungimento obiettivi
• tiene contatti con Coordinatore teorico-pratico
21
CONVENZIONE UNICA DI TIROCINIO FORMATIVO
Art. 4
TIROCINANTE TENUTO A (…) :
• svolgere attività
• rispettare norme in materia di igiene, sicurezza e salute nei
luoghi di lavoro
• mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai
dati, alle informazioni o conoscenze in merito a processi
produttivi e prodotti, acquisiti durante lo svolgimento del
tirocinio
Art. 5
• L’Università provvede alle copertura assicurativa dei
tirocinanti contro gli INFORTUNI SUL LAVORO e per la
RESPONSABILITA’ CIVILE.
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CONVENZIONE UNICA DI TIROCINIO FORMATIVO
Art. 6
SOGGETTO OSPITANTE SI IMPEGNA A:
• rispettare progetto formativo
• seguire svolgimenti tirocinio con cura necessaria
• controllare e vistare il prospetto delle presenze del tirocinante
• trasmettere all’Università, a conclusione del tirocinio, una
sintetica relazione finale, redatta dal tutore dell’azienda
ospitante – AUSL, relativa all’andamento del tirocinio e agli
obiettivi raggiunti
• a segnalare tempestivamente all’università qualsiasi evento
inerente il tirocinante, nonché ogni sua assenza
• a non diffondere in alcun modo i dati ricevuti e ad utilizzarli solo
ai fini della presente Convenzione.
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Anno 2014 INTEGRAZIONI ALLA CONVENZIONE UNICA DI
TIROCINIO FORMATIVO PER LO SVOLGIMENTO
DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA PRATICA DI TIROCINIO
Estratto da Integrazione CONVENZIONE:
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UNIPR
Regolamentazione formazione obbligatoria in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro per
gli Studenti
•
•
•
A partire dal 29 ottobre 2014 gli studenti nuovi immatricolati potranno seguire i moduli
di formazione obbligatoria in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro collegandosi alla
piattaforma E-learning di Ateneo
Per ottimizzare un progetto formativo di tale complessità, in ottemperanza al D. Lgs.
81/08 ed all’accordo Stato Regioni del 21/12/2011 , oltre alla formazione in materia di
sicurezza che già viene svolta all’interno dei singoli corsi di laurea, si è ritenuto
opportuno avvalersi delle tecnologie per la formazione in modalità e-learning.
E’ stato quindi realizzato un corso di formazione on-line suddiviso in tre parti:
•
Modulo 1: formazione generale (4 ore)-contenuti generali, comuni a tutte le categorie di
studenti;
•
Modulo 2 :formazione specifica basso rischio (4 ore)-contenuti specifici per categorie di
studenti con profilo di rischio basso;
•
Modulo 3: formazione specifica medio rischio (4 ore)-contenuti specifici per categorie di
studenti con profilo di rischio medio.
Per i Corsi di Laurea che rientrano nella definizione di rischio alto verrà data
comunicazione successiva in merito allo svolgimento del Modulo aggiuntivo previsto.
CON RELATIVA ATTESTAZIONE.
•
Dal 2011:
Gruppo di lavoro
(AUSL PC, PR, RE, MO) – formazione sul campo
•
promosso dai Direttori dei DSP di Area Vasta (AVEN), a seguito di un
incontro con il Presidente del CdL Prof. Enrico Bergamaschi
•
coinvolto nel percorso di definizione del nuovo ordinamento, di
valutazione dei fabbisogni formativi in relazione agli obiettivi e
monitoraggio degli sbocchi professionali, nell’individuazione delle
competenze richieste ai nuovi professionisti della salute declinando il
profilo professionale (DM 58/97) alla luce delle trasformazioni
organizzative e culturali all’interno della Sanità Pubblica
PRODOTTI:
Condivisione pianificazione formazione professionalizzante
Formazione tutor / guide di tirocinio
Applicazione normativa di tutela agli studenti
Predisposizione di procedure e strumenti operativi (PROCEDURA
GESTIONE TIROCINI CONDIVISA IN AVEN)
 Predisposizione e divulgazione materiale didattico-metodologico




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20/01/2015
--- PROCEDURA AVEN ---
A.U.S.L. -- AREA VASTA EMILIA NORD
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
PROCEDURA GENERALE DIPARTIMENTALE: GESTIONE TIROCINI
FORMATIVI CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DELLA
PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Firmata dai Direttori DSP 6 settembre 2012
SCOPO
• Lo scopo della procedura è quello di definire ed omogeneizzare le modalità
di gestione dei tirocini formativi che gli studenti del corso di laurea in
tecniche della prevenzione dell’Università di Parma svolgono presso i
Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL di Area Vasta Emilia Nord,
definendone le fasi operative e la tempistica.
•
Il Coordinamento dei Direttori di AVEN ha individuato il DSP di Parma quale
riferimento per i rapporti con l’Università.
--- Attualmente IN FASE DI REVISIONE--27
--- PROCEDURA AVEN ---
STRUMENTI
ProceduraAvenGestioneTirocini.pdf
ISTRUZIONE OPERATIVA
SCHEDA PRESENZE
SCHEDA DI VALUTAZIONE TIROCINIO
QUESTIONARIO GRADIMENTO per
TIROCINANTE
--- Attualmente IN FASE DI REVISIONE--28
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20/01/2015
PROGETTO A SUPPORTO DEL SISTEMA REGIONALE DI PREVENZIONE
ANNO 2012 -Progetto 758- “Miglioramento della qualità nella
formazione universitaria dei nuovi tecnici della prevenzione attraverso
la qualificazione del tirocinio pratico presso i DSP in accordo di AVEN”
AUSL di Parma capofila di un PROGETTO
finanziato della Regione con i fondi delle sanzioni 758 (acquisiti
con delibera n. 878 del 27.12.2011)
Principali obiettivi:
- Formalizzazione Gruppo di lavoro sul coordinamento delle
attività di tutorship
- Formazione TdP AUSL - Tutor/Guide di tirocinio (tutorship) – 2
edizioni del corso
- Applicazione aspetti ex D.Lgs. 81/08
- Predisposizione di procedure e strumenti operativi
29
PROGETTO A SUPPORTO DEL SISTEMA REGIONALE DI PREVENZIONE
ANNO 2013 - Progetto 758- “Miglioramento della qualità nella formazione
universitaria dei tecnici della prevenzione attraverso la qualificazione del
tirocinio pratico presso i DSP delle AUSL regionali”
AUSL di Parma capofila di un PROGETTO
finanziato della Regione con i fondi delle sanzioni 758 (acquisiti con delibera AUSL
PR n. 201 del 29.03.2013)
Principali obiettivi:
- Promozione sinergie tra DSP AUSL AVEN e UNIPR e ARPA per
connessione parte teorica con parte pratica (professionalizzante)
- Formalizzazione Gruppo di lavoro sul coordinamento delle attività di
tutorship
- Formazione TdP AUSL - Tutor/Guide di tirocinio (integrazione e
omogeneità)
- Applicazione aspetti ex D.Lgs. 81/08
- Valorizzazione attività tutorship (pubblicazione, strumenti, materiali
divulgativi didattico/promozionale)
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20/01/2015
PROGETTO A SUPPORTO DEL SISTEMA REGIONALE DI PREVENZIONE
ANNO 2014 - Progetto 758- “Miglioramento della qualità nella formazione universitaria
dei tecnici della prevenzione attraverso la qualificazione del tirocinio
professionalizzante presso i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende USL di AVEN”
AUSL di Parma capofila di un PROGETTO
finanziato della Regione con i fondi delle sanzioni 758 (acquisiti con delibera AUSL PR n.
347 del 20.06.2014)
Principali obiettivi:
 Proseguire nel miglioramento della qualità nella formazione universitaria dei tecnici della
prevenzione attraverso la qualificazione del tirocinio effettuato presso i DSP delle Aziende USL di
AVEN e delle attività didattiche (in qualità di docente o di cultore della materia) a cura di
professionisti afferenti ai medesimi DSP
 Valorizzare la figura del tutor / guida di tirocinio, quale sostegno e guida dello studente, in
contesti organizzativi strutturati per l'intervento tutoriale
• Revisione della procedura di AVEN in relazione ai cambiamenti introdotti anche dall’entrata a
regime del Nuovo Ordinamento Universitario (ad es., Patto Formativo, Attestazione della
Formazione in materia di sicurezza e igiene ai sensi degli Accordi Stato Regione, Obietti formativi
declinati nelle Schede caratterizzanti, Valutazione)
• Prosecuzione di azioni sinergiche tra i DSP delle Aziende USL di AVEN con l’Università di Parma e
ARPA per una fruttuosa connessione della parte teorica del Corso alla parte pratica
(professionalizzante) orientata ai problemi prioritari di salute della popolazione nel contesto della
Sanità Pubblica
• Applicazione della normativa di tutela degli studenti in tirocinio (adozione misure di prevenzione
e protezione)
• Formazione del personale che svolge attività di tutorship (tutor e guide di tirocinio)
• Valorizzazione dell'attività di tutorship effettuata sia nel tirocinio curriculare che nel tirocinio di
tesi, con preparazione di materiali didattici e promozionali per la comunicazione all'esterno.
DA RER PROGETTO 758 anche per il 2015…… ???
31
Progetto di Ricerca-azione RER 2012 AVEN “I Tutor per la
formazione nel servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna:
il processo tutoriale
Nel progetto di ricerca (gennaio 2012) si legge:
“…la funzione di tutor è fondamentale per garantire la
continuità tra le conoscenze teoriche e la
pratica…..ciò che sostiene e alimenta l’impegno
quotidiano dei tutor sono le risorse di tipo personale,
che hanno a che fare soprattutto con la motivazione
e l’identità professionale…(…)”
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16
20/01/2015
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/eventi/2013/tutor-in-sanita/interventi
Interventi dei relatori
Convegno "Quale tutor per la formazione in sanità? Risultati dell’indagine in ambito AVEN e proposta di
formazione", 20 novembre 2013
I tutor nella formazione: il punto di vista regionale
I tutor nella formazione: un po' di storia
Corrado Ruozi
Diletta Priami
Le esperienze della ricerca regionale sul ruolo dei tutor Diletta Priami, Vanessa Vivoli, Luca Caricati,
Alfonso Sollami
Ruolo e formazione del tutor: una cornice concettuale
Il tutor: quali condizioni organizzative
Loris Borghi, Maria Grazia De Marinis
Salvatore De Franco, Chiara Beggi
Metodologia per la formazione tutoriale: riflessioni teoriche
Quali effetti sulla formazione?
Lucia Zannini
Giovanna Artioli, Leopoldo Sarli
Proposte di linee di indirizzo per la formazione tutoriale
Diletta Priami, Paola Ferri, Vanessa Vivoli
Pubblicato il 11/12/2013 — ultima modifica 11/12/2013
33
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ricerca-formazione/tutor-formazione/intro
Convegno "Quale tutor per la formazione in sanità? Risultati dell’indagine in ambito AVEN e proposta di formazione", 20/11/2013
Il tutor: quali condizioni organizzative - Salvatore De Franco, Chiara Beggi ASMN IRCCS RE
-
VALORIZZAZIONE DEL TUTOR
Riconoscimento da parte del gruppo di lavoro e
dell’università
Riconoscimento da parte del discente
Riconoscimento nel proprio fare quotidiano
Riconoscimento di competenza, crescita
professionale / curriculum
Autostima
Formazione didattica nel tempo
34
……………
17
20/01/2015
DOSSIER 246-2014
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/notizie/home/doss246
Il Dossier n. 246/2014
presenta la ricerca-azione
svolta nelle Aziende sanitarie
dell'Area vasta Emilia Nord:
viene
sottolineata
l'importanza della funzione
del tutor, considerato come
motore delle organizzazioni
sanitarie, ed è evidenziata la
necessità di sviluppare le
competenze
relazionalicomunicative,
tecnico
specifiche e organizzativo
gestionali e di sistema
attraverso una formazioneazione.
AZIONE DEL TUTOR
OPPORTUNITA’ di FAVORIRE:
- sviluppo del pensiero critico
- capacità di imparare a imparare
STIMOLARE NELLO STUDENTE:
- RIFLESSIONE
- ELABORAZIONE CONNESSIONI
- ACQUISIZIONE CONSAPEVOLEZZA
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20/01/2015
cosa fa il tutor (funzioni)
Facilita l'apprendimento di competenze professionali in
situazioni specifiche, favorendo le connessioni tra
apprendimenti teorici ed esperienziali
Crea le condizioni necessarie per la realizzazione di
esperienze significative per la comprensione del futuro ruolo
professionale
Presidia il processo di apprendimento a garanzia del
raggiungimento degli obiettivi formativi
Contribuisce alla valutazione del livello di apprendimento
raggiunto, favorire gli spazi di rielaborazione dell'esperienza
e fornire feedback sistematici
37
metodi
Mette al centro della relazione lo studente
Crea un clima relazionale favorevole ai contesti di
apprendimento, riducendo l'asimmetria
Rappresenta la funzione di sostegno e guida dello studente e
adotta metodologie idonee
Integra le conoscenze teoriche con quelle pratiche
Favorisce abilità all'auto-valutazione dello studente e al
pensiero critico
Guida lo studente nel rielaborare l'esperienza di
apprendimento
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20/01/2015
??? Ma perché i tirocinanti vengono da noi ???
Mail del 12 gennaio 2014 da RER a Rettore UNIPR
• La Regione Emilia-Romagna (RER) DEVE comunicare entro il 27
gennaio 2015 al Coordinamento Tecnico della Commissione Salute i
propri fabbisogni annuali di professionisti sanitari non medici a valere
per l’a.a. 2015/2016, aderendo alla rilevazione annuale effettuata dal
Ministero della Salute ai sensi dell’art. 6-ter del D. Lgs. n. 502/92.
• RER intende sostanzialmente riproporre i numeri dell’anno
precedente (50 TDP), salvo, in una considerazione realistica e
responsabile delle attuali e future prospettive occupazionali,
ridimensionare i numeri inerenti gli infermieri ed i tecnici sanitari di
radiologia medica. Tale ipotesi di ridimensionamento sarà oggetto di
confronto con le rispettive rappresentanze professionali.
2015/2016
50 posti per TDP
richiesta RER
Formazione Universitaria delle Professioni Sanitarie
Riconoscimento della necessità di VALORIZZAZONE
Dare valore
Riconoscere il bisogno di incremento di conoscenze e abilità per:
Fare prevenzione
Far fronte a esigenze del SS e della collettività
Promuovere salute
Collaborare con altre figure professionali (multidisciplinarietà)
40
20
20/01/2015
Legge n. 43/2006
(Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative,
tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi
ordini professionali)
 Esercizio professioni sanitarie subordinato al conseguimento del titolo
universitario rilasciato a seguito di esame finale con valore abilitante all'esercizio
della professione.
 Aggiornamento professionale effettuato secondo modalità identiche a quelle
previste per la professione medica (ECM)
 Istituzione ordini e gli albi per tutte le professioni sanitarie – Delega al Governo
 Disciplina della procedura partecipata fra Stato e Regioni per l’integrazione di
professioni sanitarie già riconosciute e/o l’istituzione di nuove professioni
 Istituisce la funzione di coordinamento
Regolamentazione al fine di adeguare il livello culturale, deontologico e
professionale degli esercenti le professioni in ambito sanitario a quello garantito
negli Stati membri dell'Unione europea,
41
Università
Luogo dove risiedono le competenze scientifiche
Luogo in cui si fa RICERCA
FARE RICERCA legata alla PROFESSIONE
Avere una possibilità di EVOLUZIONE
42
21
20/01/2015
ESSERE “PROFESSIONE SANITARIA”
Avere un AMBITO riconosciuto
di responsabilità e autonomia professionale
( a partire dal DM 58/97….)
AMBITO:
definito dalle COMPETENZE
COMPETENZE (conoscenze, abilità, comportamenti….):
essenza delle attività professionali (“CORE”)
(rendono specifica la professione)
43
Legge di stabilità 2015
(Legge 23.12.2014 n° 190)
pubblicata in G.U. 29.12.2014
Comma 566.
• Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e
chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di
prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra
Governo e regioni, previa concertazione con le
rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei
profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le
competenze, le relazioni professionali e le responsabilita'
individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi delle
professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche
della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso
percorsi formativi complementari. Dall'attuazione del
presente comma non devono derivare nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica.
22
20/01/2015
Patto per la Salute 2014-2016
Conferenza Stato-Regioni (10/07/2014)
• Art. 5 «Assistenza territoriale» comma 15
Per un efficientamento del settore delle cure primarie, si
conviene che è importante una ridefinizione dei ruoli,
delle competenze e delle relazioni professionali con una
visione che assegna a ogni professionista responsabilità
individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi,
abbandonando una logica gerarchica per perseguire una
logica di governance responsabile dei professionisti
coinvolti prevedendo sia azioni normativo/contrattuali
che percorsi formativi a sostegno di tale obiettivo.
http://www.infermieristicamente.it/articolo/5024/comma-566-e-infermieriproia-oltre-le-colonne-d-ercole-nel-regno-di-esculapio/
Articolo pubblicato su Quotidiano Sanità del 12/01/2015 «Comma 566 e infermieri. Proia*: oltre le colonne d'Ercole,
nel regno di Esculapio» a cura di Chiara D’Angelo
« (…) Ora si è in presenza di questo passaggio fondamentale: l’implementazione delle competenze delle professioni
sanitarie (…)
Si è di fronte ad un fase non solo fondamentale ma anche epocale: si affronta, finalmente, la spendibilità dell’enorme
potenziale formativo ed ordinamentale, peraltro in parte ancora inespresso, di queste professioni ridisegnando il loro
rapporto con le professioni mediche (…)
L’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della
prevenzione nonché della professione di ostetrica è emersa come una necessità strategica per lo stesso sistema
sanitario nazionale (….)
Per affrontare e risolvere il disagio reale e a quello avvertito dei medici una prima risposta, apprezzata ed accolta
entusiasticamente dai sindacati della dirigenza e da quelli del comparto, è stata quella della proposta di “Cabina di
regia” che è stata solennemente ratificata il 13 novembre 2014 da uno specifico Accordo Stato-Regioni, con cui
l’innovazione può essere governata e promossa con la partecipazione ed il consenso di tutti: è evidente che l’accordo
sulle competenze avanzate e quello sulla cabina di regia sono tra loro interconnessi ed interagenti. (…)
Infatti il progetto delle competenze avanzate non solo è stato acquisito come una scelta, convinta e partecipata,
strategica del sindacato confederale e di categoria per innovare l’organizzazione del lavoro sanitario, ma ormai è
vissuto da parte larga degli infermieri e delle altre loro professioni sanitarie come un obiettivo da raggiungere, senza
se e senza ma, quale naturale evoluzione della loro formazione universitaria e dell’essere divenuta una professione
autonoma e liberale, ma soprattutto dalla consapevolezza che quanto proposto nel nostro Paese è realtà, perlopiù
con più incisività, da molti decenni in quasi tutti gli altri Stati europei ed extraeuropee
* Dott. Francesco Proia: alto dirigente del Ministero della Salute
23
20/01/2015
COMPETENZE:
ESSENZA DELLE ATTIVITA’ PROFESSIONALI
OBIETTIVI DIDATTICI FORMAZIONE DI BASE
47
REQUISITI DEI CORSI DI LAUREA IN TECNICHE DELLA
PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Sulla base di quanto previsto dal D.M. 22/10/2004 n. 270, il Decreto
Interministeriale del 19
19/
/02
02/
/2009 "Determinazione delle classi dei corsi di
laurea per le professioni sanitarie, ai sensi del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270"
definisce quali sono gli ELEMENTI ESSENZIALI dell'
dell'ORDINAMENTO
ORDINAMENTO
DIDATTICO che devono essere ricompresi in ciascun Corso di Laurea
REGOLAMENTO
DIDATTICO
• Denominazione del Corso
• Classe di appartenenza
• Obiettivi Formativi Qualificanti e Specifici
• Sbocchi Professionali e Lavorativi
• Quadro generale delle attività formative QUAF
• CFU assegnati per ambiti disciplinari
• Caratteristiche della prova finale
PIANO DI STUDI: patto con gli studenti per il triennio
48
24
20/01/2015
DM 270/04
(Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei,
approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3
novembre 1999, n. 509)
CONTIENE:
- criteri generali per l'ordinamento degli studi universitari
- determina la tipologia dei titoli di studio rilasciati dalle università
RIPORTA (art. 3):
“Il corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente
un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici
generali, anche nel caso in cui sia orientato all'acquisizione di
specifiche conoscenze professionali”
“ L'acquisizione delle conoscenze professionali (…) è preordinata
all'inserimento del laureato nel mondo del lavoro ed all'esercizio
delle
correlate
attività
professionali
regolamentate,
nell'osservanza delle disposizioni di legge e dell'Unione europea e
di quelle di cui all'articolo 11, comma 4 (fabbisogni formativi e
sbocchi occupazionali)”
49
“Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 - Determinazione delle
classi delle lauree delle professioni sanitarie”
Art. 4 comma 5
• L'attività formativa pratica e di tirocinio clinico deve
essere svolta con la supervisione e la guida di tutori
professionali appositamente formati e assegnati ed è
coordinata da un docente appartenente allo specifico
profilo professionale, in possesso della Laurea
Specialistica o Magistrale della rispettiva classe,
nominato sulla base della valutazione di specifico
curriculum (…).
50
25
20/01/2015
Dossier 174-2009 –
I tutor per la formazione nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna
Tutor di tirocinio
(equivalente a: Tutor «clinico», Guida di tirocinio)
Il Tutor di tirocinio è il professionista che facilita l’apprendimento di competenze
professionali in situazioni specifiche di Servizi, Unità operative, ecc., esplicitando i modelli
teorici sottostanti all’intervento professionale, favorendo le connessioni tra apprendimenti
teorici e apprendimenti esperienziali.
Aiuta lo studente alla comprensione del proprio ruolo.
Il Tutor di tirocinio, dipendente dalla struttura presso la quale si svolge la formazione,
appartiene al ruolo sanitario e ha lo stesso profilo professionale dello studente che affianca.
Pur continuando a svolgere l’attività che gli compete per ruolo, segue lo studente
garantendogli un apprendimento professionalizzante.
Negli ambiti dove si svolge il tirocinio, l’insieme dei tutor costituisce la rete di cui si avvalgono il
Coordinatore tecnico-pratico e i Tutor didattici.
(DM 19 febbraio 2009: Facilita l’apprendimento delle competenze professionali)
51
Conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie
(Portonovo, 2010)
Criteri di scelta delle sedi di tirocinio
4 criteri prioritari:
1. opportunità di apprendimento rilevanti e coerenti
con standard formativi
2. professionisti motivati all’insegnamento e alla
supervisione dei tirocinanti, disponibili ad aderire a
progetti di formazione al tutorato
3. rapporti intra-equipe ed equipe-studenti basati sul
confronto e collaborazione
4. condizioni di sicurezza dello studente
52
26
20/01/2015
Glossario universitario (1)
• Regolamento Didattico di un Corso di Studio - specifica gli aspetti
organizzativi del corso e garantisce la coerenza tra i crediti assegnati
alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi programmati
• CFU: Credito Formativo Universitario – unità di misura del lavoro
richiesto allo studente (25 ore di impegno complessivo) per
l’espletamento di ogni attività formativa prescritta dall’Ordinamento
Didattico. I regolamenti didattici di ateneo determinano per ciascun
corso la frazione dell'impegno orario complessivo che deve essere
riservata allo studio personale o ad altre attività formative di tipo
individuale
PER LE ATTIVITA’ DI TIROCINIO:
1 CFU = 25 ore effettive di attività di tirocinio sul campo
53
Glossario universitario (2)
PRINCIPALI ORGANI del CORSO DI LAUREA:
• CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA – costituito dai professori ufficiali
degli insegnamenti afferenti al corso ed i ricercatori che svolgono
attività didattica per un insegnamento afferente al corso +
rappresentanza degli studenti
• PRESIDENTE CDL: eletto in seno al Consiglio, tra i Professori di ruolo presiede il Consiglio e vigila sulle attività del Corso.
• COORDINATORE CDL (slide successiva)
54
27
20/01/2015
IL COORDINATORE DEL CORSO DI LAUREA
Art 1, comma 8, lettera c), DM 42/1996
Disposizioni in materia di professioni sanitarie
“….il Coordinatore dell'insegnamento tecnico-pratico e di tirocinio,
nominato dal Consiglio di Corso (…), sulla base del curriculum che tiene
conto del livello formativo nell'ambito dello specifico profilo
professionale, cui corrisponde il Corso. Il Coordinatore degli
insegnamenti tecnico-pratici dura in carica per tre anni, è responsabile
degli insegnamenti tecnico-pratici e del loro coordinamento con gli
insegnamenti teorico-scientifici,
organizza le attività complementari,
assegna i tutori e ne supervede l'attività,
garantisce l'accesso degli studenti alle strutture qualificate
come sede di insegnamenti tecnico-pratici. (…)”
55
IL COORDINATORE DEL CORSO DI LAUREA
Art 4, comma 5, D.I. 19/2/2009
…l’attività formativa e di tirocinio è coordinata, con incarico
triennale, da un docente appartenente allo specifico profilo
professionale, in possesso della LAUREA SPECIALISTICA o
MAGISTRALE della rispettiva classe, nominato sulla base della
valutazione di specifico curriculum che esprima la richiesta
esperienza professionale, nell’ambito della formazione.
REQUISITO INDISPENSABILE PER ATTIVAZIONE C.L.
• ASSICURARE INTEGRAZIONE TRA INSEGNAMENTI
TEORICI E TIROCINI
• FAVORIRE LA CONFORMITA’ DEGLI INSEGNAMENTI
PROFESSIONALI AGLI STANDARD DI COMPETENZA
DEFINITI
• COORDINARE LE ATTIVITA’ DI TIROCINIO
56
28
20/01/2015
Glossario universitario (3)
DOCENTI:
 PROFESSORI UNIVERSITARI (Ordinari, Straordinari, Associati)
 RICERCATORI
 PROFESSORI a contratto (specialisti o professionisti di alta qualificazione
esterni all’Università cui possono essere affidate attività didattiche per gli
insegnamenti (requisiti per la nomina - valutazione da curriculum effettuata
all’interno del Consiglio di CdL)
 CULTORI DELLA MATERIA (da Regolamento Università) specialisti o professionisti di
alta qualificazione esterni all’Università che possono collaborare con il personale
docente per lo svolgimento di attività didattiche seminariali e di esercitazione,
nonché per lo svolgimento degli esami di profitto e di laurea (base volontaria –
requisiti di nomina - valutazione da curriculum effettuata all’interno del Consiglio di
Facoltà, ora Dipartimento)
•
SSD: Settore Scientifico Disciplinare (introdotti con DM 4/10/2000 e s.m.i.) sono il
nuovo tipo di ripartizione delle competenze presenti nei diversi Dipartimenti
universitari. Gli insegnamenti singoli sono stati dapprima riuniti in gruppi
omogenei, ciascuno comprendente discipline tra loro affini, successivamente sono
stati aboliti i singoli insegnamenti e sono stati definiti i SSD in base ai loro
contenuti scientifici e didattici, come settori del sapere
57
Glossario universitario (4)
• INSEGNAMENTI DI BASE E CARATTERIZZANTI:
Tipologia delle forme didattiche: in relazione agli obiettivi
dell’insegnamento
L’attività formativa viene principalmente svolta attraverso lezioni
frontali, laboratori, seminari, simulazioni, analisi di casi, lavori a
piccoli gruppi o singolarmente, tirocinio “sul campo”
• TUTOR/GUIDE DI TIROCINIO (DM 19 febbraio 2009) (Facilita
l’apprendimento delle competenze professionali)
(Dossier RER 174/2012: dipendente dalla struttura presso la quale si
svolge il tirocinio, appartiene al ruolo sanitario e ha lo stesso profilo
professionale dello studente che affianca.)
58
29
20/01/2015
ATTIVITA’ FORMATIVE INDISPENSABILI
• DI BASE
28 CFU
• CARATTERIZZANTI
121 CFU
… devono garantire l’acquisizione di competenze funzionali alla formazione di base del
Tecnico della Prevenzione in tutti gli ambiti di riferimento dell’esercizio professionale:
prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro; igiene degli alimenti; igiene e
sanità pubblica; sanità pubblica veterinaria; protezione ambientale, …..
di cui TIROCINIO
60 CFU
≥15
CFU
59
UNIPR- CdL TPALL
AA 2012-2013 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
SSD
MED/50
Scienze Tecniche
Mediche Applicate
Il settore (SSD) si interessa dell'attività scientifica e
didattico-formativa,
nonché
dell'attività
assistenziale a essa congrua nel campo delle
tecniche mediche applicate (……) all'igiene e
prevenzione ambientale, nonché ad altri settori di
scienze tecniche mediche applicate e nella
metodologia e organizzazione delle professioni del
settore.
60
30
20/01/2015
Decreto 19 febbraio 2009 - CIRCOLARE MIUR 4/09/2009
Almeno il cinquanta per cento degli insegnamenti previsti
dagli ordinamenti didattici dei corsi di laurea sono affidati a
professori e ricercatori universitari.
Sono esclusi da tale calcolo le attività di tirocinio
ovvero i 60 CFU professionalizzanti.
Conferenza permanente delle classi di laurea delle
professioni sanitarie
PERCENTUALE DA LEGGERE QUALE:
RESPONSABILI DELL’INSEGNAMENTO
15/5/2010
Attività di base previste dal D.I. 19.2.2009
- compilazione dei R.A.D. -
31
20/01/2015
Attività caratterizzanti
Attività caratterizzanti
32
20/01/2015
Attività caratterizzanti
Attività caratterizzanti
Altre attività
ambito disciplinare
A scelta dello studente
CF
U
6
Per la prova finale e la lingua straniera
(art. 10, comma 5, lettera c)
Per la prova finale
5
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
4
Ulteriori attività formative
Altre attività quali l'informatica, attività seminariali ecc.
6
Laboratori professionali dello specifico SSD
3
(art. 10, comma 5, lettera d)
33
20/01/2015
Attività di base: 28 CFU
Attività caratterizzanti: 61+60 CFU
Altre attività formative
34
20/01/2015
ASSEGNAZIONE CFU PER AMBITI PROFESSIONALI
SERVIZI DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
IGIENE DEGLI
ALIMENTI
IGIENE E SICUREZZA
NEI LUOGHI DI
LAVORO
IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA
ATTIVITA’
IGIENE E
SANITA’
PUBBLICA
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
SANITA’ PUBBLICA
VETERINARIA
PROTEZIONE
AMBIENTALE
69
I/1
I/1
I/1
I/2
I/2
Esame n°
Frequenza
Idoneità
Colloquio
INSEGNAMENTI
disciplinari
E-01
Scienze Fisiche e Sperimentali
E-02
E-03
E-04
E-05
Moduli
Tip.
S.S.D.
Ore
CFU
AMBITI previsti DM 270
Fisica applicata I
A
FIS/07
14
2
Scienze propedeutiche
Prof. Stefano Bettati
Fisica applicata II
A
FIS/07
14
2
Scienze propedeutiche
Prof. Luca Ronda
Statistica Medica
A
MED/01
14
2
Scienze propedeutiche
Prof. Matteo Goldoni DR
Sistemi di elaborazione delle informazioni
B
ING-INF/05
14
2
Scienze interdisciplinari
Dr. Alberto Cucchi
TOT.
63
8
Dr.ssa Giuseppina Folesani
Amm.ne di
afferenza
DIPARTIMENTO
FIS/07
PO
UniPR
NEUROSCIENZE
FIS/07
RTD
UniPR
NEUROSCIENZE
MED/01
RTD
UniPR
MCS
AUSL RE
Fondamenti di Chimica
A
CHIM/03
21
3
Scienze propedeutiche
Biochimica applicata
A
BIO/10
14
2
Scienze Biomediche
Prof.ssa Elena Ferrari
BIO/10
RUC
UniPR
SBIBIT
Patologia Ambientale
A
MED/04
21
3
Scienze Biomediche
Prof. Pier Giorgio Petronini DR
Prof. Andrea Cavazzoni (RTD)
MED/04
PO
UniPR
MCS
TOT.
56
8
INAIL
Scienze biomediche
Anatomia umana
A
BIO/16
14
2
Scienze Biomediche
Prof. Prisco Mirandola
BIO/16
PA
UniPR
SBIBIT
Biologia applicata
A
BIO/13
14
2
Scienze Biomediche
Prof. Marco Lugli
BIO/13
RUC
UniPR
NEUROSCIENZE
Istologia
A
BIO/17
14
2
Scienze Biomediche
Prof. Maurizio Zuccotti
BIO/17
PA
UniPR
NEUROSCIENZE
TOT.
42
6
MED/42
RUC
UniPR
SBIBIT
Principi di Prevenzione
Igiene generale ed ambientale
B
MED/42
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof.ssa Catia Cesari
Principi di Igiene del Lavoro
B
MED/50
14
2
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Dr.ssa Daniela Porta
Profilassi delle Malattie infettive e diffusive
B
MED/42
14
2
Scienze interdisciplinari cliniche
TOT.
49
7
Prof.ssa Roberta Zoni DR
AUSL PR
MED/42
RUC
UniPR
SBIBIT
Scienze della prevenzione applicate
all'ambiente
Impatto sanitario dei contaminanti ambientali
B
MED/50
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof.ssa Andreoli Roberta
Didattica integrativa: Dott. Eriberto
DeMunari
Impatto ambientale dei sistemi energetici
B
ING-IND/09
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. Agostino Gambarotta
6
TOT.
42
E-06
Inglese Scientifico
E
L-LIN/12
28
4
I/1-2
E-07
Tirocini professionalizzanti I° anno
B
MED/50
375
15
tirocinio differenziato per specifico
profilo
I/1-2
G
F
MED/50
25
1
laboratorio professionalizzante dello
specifico SSD
I/1-2
F (E-20/I) Ulteriori attività formative
14
2
14
2
Laboratorio professionalizzante
SEMINARI
Attività formativa a scelta fra quelle
dell'Ateneo/Facoltà
Prof. Massimo Corradi DR
MED/50
RTD
UniPR
MCS
ING-IND/08
PO
UniPR
INGEGNERIA INDUSTRIALE
MED/44
PA
UniPR
MCS
MED/50
ASL E ARPA
DOCENTE DI A.R.P.A.
MED/50
ARPA
CULTORI DELLA MATERIA
MED/50
ASL e ARPA
F
F
TOT.
D
Qualifica
S.S.D. del
docente
Fondamenti chimici ed azione dei fattori di
rischio
I/2
I/2
Docenti
14
2
TOT.
14
2
T.GEN. 1°
645
59
D
Altre attività formative
Attività formativa a scelta dello studente
35
20/01/2015
II/1
E-08
Rischi fisici negli ambienti di vita e di lavoro
7
1
Scienze Propedeutiche
Prof. Stefano Bettati
FIS/07
PO
UniPR
NEUROSCIENZE
Fisica Sanitaria
A
FIS/07
7
1
Scienze Propedeutiche
Prof.ssa Simonetta Croci
FIS/07
RUC
UniPR
NEUROSCIENZE
Radioprotezione
B
MED/36
14
2
Scienze della Prevenzione e dei
Servizi Sanitari
Prof.ssa Simonetta Croci
FIS/07
RUC
UniPR
NEUROSCIENZE
Campi elettromagnetici
A
ING-INF/02
14
2
Scienze Propedeutiche
Prof.ssa Annamaria Cucinotta
ING-INF/02
RUC
UniPR
INGEGNERIA
DELL'INFORMAZIONE
TOT.
42
6
Radiazioni non ionizzanti
II/1
II/1
II/2
II/2
II/2
A
FIS/07
Fondamenti di prevenzione dei rischi negli
ambienti di lavoro (I)
E-09
Prevenzione delle Malattie professionali e lavorocorrelate
B
MED/44
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. Massimo Corradi DR
MED/44
PA
UniPR
MCS
Ergonomia occupazionale
B
MED/44
14
2
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. Luisella Selis
MED/44
RUC
UniPR
MCS
TOT.
35
5
MED/44
PA
UniPR
MCS
Fondamenti di prevenzione dei rischi negli
ambienti di lavoro (II)
E-10
E-11
Igiene Industriale
B
MED/44
32
4
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. Enrico Bergamaschi DR
Metodi di valutazione e controllo dei rischi negli
ambienti di lavoro
B
MED/50
32
4
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Dr.ssa Barbara Mazzocchi
TOT.
64
8
Scienze Umane e Psicopedagogiche
Sociologia Generale
B
SPS/07
14
2
Scienze Umane e Psicopedagogiche
Sociologia dei processi culturali e comunicativi
C
SPS/08
7
1
Attività formative affini od integrative
Dott.ssa M.Grazia Ferrari
Sociologia dell'ambiente e del territorio
C
SPS/10
7
1
Attività formative affini od integrative
Dr.ssa Cecilia Morelli
TOT.
28
4
Scienze Medico-Chirurgiche
E-14
F
II/1-2
F. (E20/II)
II/2
D
AoPR
B
MED/05
14
MED/05
MED/10
7
2
1
Prof. Gloria Saccani
B
Scienze Interdisciplinari cliniche
Prof.ssa Giuseppina Bertorelli
MED/10
B
MED/15
7
1
Scienze Interdisciplinari cliniche
Prof. Franco Aversa
MED/15
Primo Soccorso nei luoghi di lavoro
A
MED/09
7
Primo Soccorso
Prof. Aderville Cabassi
MED/09
TOT
35
1
5
Prof. Antonio Mutti
MED/44
PO
UniPR
MCS
Prof. Lucio Costa
BIO/19
PO
UniPR
NEUROSCIENZE
Tossicologia Industriale
B
MED/44
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Tossicologia Generale
A
BIO/14
14
2
Primo Soccorso
TOT.
35
5
PO
UniPR
SBIBIT
PA
UniPR
MCS
PA
UniPR
MCS
RUC
UniPR
MCS
MED/50
500
20
F
MED/50
25
1
laboratorio professionalizzante dello
Dott.ssa Anna Ricchi
specifico SSD
MED/50
ASL MO
SEMINARI
F
14
2
Ulteriori attività formative
MED/50
ASL E ARPA
14
2
Attività formativa a scelta fra quelle offerte
dell'Ateneo/Facoltà
E-15
E-16
E-17
E-18
E-19
III/1-2
F
D
14
14
ASL E ARPA
Attività a scelta dello studente
2
57
Organizzazione sanitaria
B
MED/42
28
4
Metodi Epidemiologici applicati alla Prevenzione
B
MED/42
14
2
Promozione ed educazione alla salute
B
MED/42
7
1
TOT.
49
7
Scienze della Prevenzione e dei
Servizi Sanitari
Scienze della Prevenzione e dei
Servizi Sanitari
Scienze della Prevenzione e dei
Servizi Sanitari
Prof. Signorelli Carlo
MED/42
PO
UniPR
SBIBIT
Prof.ssa Pasquarella Cesira
MED/42
PO
UniPR
SBIBIT
Prof. Signorelli Carlo
MED/42
PO
UniPR
SBIBIT
Scienze della Prevenzione applicate alla
sicurezza alimentare
Fondamenti di scienze e tecnologie alimentari
B
AGR/15
14
2
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Dr. Massimiliano Rinaldi
AGR/15
Ispezione degli alimenti di origine animale
B
VET/04
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. ssa Cristina Bacci
VET/04
Igiene della nutrizione e sicurezza alimentare
B
(AGR/15)
14
2
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Dr.ssa Sandra Vattini
TOT.
49
7
Prof. Carlo Crestani
UniPR
RUC
UniPR
SCIENZE MEDICOVETERINARIE
AUSL PR
Scienze Giuridiche e Medico Legali
Responsabilità professionale e tutela lavorativa
B
MED/43
16
2
Scienze della Prevenzione e dei
Servizi Sanitari
Diritto del lavoro
B
IUS/07
16
2
Scienze del Management sanitario
Diritto Penale e Codice di Procedura Penale
B
IUS/17
16
2
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. Stefano Delsignore
TOT.
48
6
MED/43
RUC
Dr. Ettore Manno
UniPR
SBIBIT
AUSL PR
IUS/17
RUC
UniPR
GIURISPRUDENZA
Sicurezza nei luoghi di lavoro
Gestione della qualità e della sicurezza
C
ING-IND/17
35
5
attività formative affini od integrative
Prof. Giuseppe Vignali
ING-IND/17
RUC
UniPR
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Acustica Applicata
B
ING-IND/11
21
3
Scienze della Prevenzione
nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Prof. Angelo Farina
ING-IND/11
PO
UniPR
INGEGNERIA INDUSTRIALE
TOT.
56
8
B
MED/50
625
25
tirocinio differenziato per specifico
profilo
MED/50
ASL - ARPA E
IMPRESE
laboratorio professionalizzante dello
specifico SSD
F
MED/50
25
1
laboratorio professionalizzante dello
specifico SSD
MED/50
ASL PR
SEMINARI
F
14
2
Ulteriori attività formative
MED/50
14
2
14
2
14
2
Tirocini professionalizzanti III° anno
TOT.
Attività formativa a scelta fra quelle offerte
dell'Ateneo/Facoltà
D
TOT.
E
2
MED/50
Organizzazione sanitaria e dei processi
assistenziali
F. (EIII/ 1-2
20/III)
D
tirocinio differenziato per specifico
profilo
B
laboratorio professionalizzante dello
specifico SSD
Tirocini professionalizzanti II° anno
III/1-2
III/2
LETTERE, ARTI, STORIA E
SOCIETA'
Malattie del sangue
TOT.
III/2
UniPR
Malattie del'apparato respiratorio
TOT.
III/2
PA
Patologia Clinica
TOT.
III/2
SPS/07
Fondamenti di prevenzione dei rischi negli
ambienti di lavoro (III)
E-13
II/1-2
III/1
Marco Deriu
Elementi di Patologia Clinica e Primo
Soccorso
E-12
II/1-2
III/1
AUSL PC
PROVA FINALE
A scelta dello studente
5
E
TOT.
5
T. T.GEN. 3°
63
36
20/01/2015
PIANO DI STUDI
http://profsan4.unipr.it/cgi-bin/campusnet/home.pl
BROCHURE (insegnamenti, obiettivi, programmi, risultati,
valutazione, riferimenti)
http://profsan4.unipr.it/corsi/corsi.pdf
73
IL TIROCINIO PROFESSIONALE
60 CFU = 1500 ORE (nel triennio)
STRATEGIA
FORMATIVA
SESSIONI TUTORIALI «protette» (in aula) orientate a facilitare
ed integrare informazioni propedeutiche all’attività «sul campo»
AFFIANCAMENTO STUDENTE A PROFESSIONISTA ESPERTO
ACQUISIZIONE COMPETENZE PROFESSIONALI “CORE”
OBIETTIVI coerenti e specifici del PROFILO
 SVILUPPARE COMPETENZE PROFESSIONALI
 SVILUPPARE IDENTITÀ E SENSO DI APPARTENENZA
 PRESOCIALIZZAZIONE AL MONDO DEL LAVORO
74
37
20/01/2015
IL TIROCINIO PROFESSIONALE
Finalità:
- Sviluppare competenze professionali – il tirocinio facilita
processi di elaborazione e integrazione delle informazioni e la
loro trasformazione in competenze
- Sviluppare identità e appartenenza professionale – il tirocinio
all’inizio offre l’opportunità allo studente il progressivo
superamento di immagini idealizzate della professione e
successivamente lo aiuta a confermare la scelta.
- Attraverso il tirocinio lo studente viene a contatto con contesti
organizzativi e inizia ad apprezzare relazioni lavorative,
rapporti interprofessionali, valori, abilità, comportamenti
lavorativi, quindi rappresenta anche una presocializzazione al
mondo del lavoro.
75
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
TIROCINIO
ALTERNANZA TEORIA - TIROCINIO
SAPERE TEORICO (aula) + SAPERE PRATICO (aula + sul campo)
=
COMPETENZA PROFESSIONALE
PREREQUISITI
TEORICI
SESSIONI
RIFLESSIONE E
RIELABORAZIONE
SESSIONI
TUTORIALI
(“protette”)
ESPERIENZA
DIRETTA
SUL CAMPO
76
38
20/01/2015
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
I ANNO - Sessione di tirocinio in aula (36 ore)
(a cura di professionisti di AUSL e ARPA)
Profilo professionale del TDP
Vigilanza e controllo negli impianti natatori: linee-guida
regionali
Gestione rischio legionellosi nelle AUSL: linee-guida regionali.
Igiene edilizia: requisiti igienico-sanitari degli ambienti confinati
La tutela sanitaria dell’acqua ad uso umano
Gestione rischio legionellosi nelle ARPA: linee-guida regionali.
Fondamenti di elettrotecnica per U.O. Impiantistica
Antinfortunistica e sicurezza attrezzature (16 ore)
77
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
I ANNO - Sessione di tirocinio in aula –
MODULO A /RSPP (28 ore) - (a cura di professionisti di AUSL)
A1: L'approccio alla prevenzione attraverso il Decreto Legislativo 9 aprile 2008
n. 81 per un percorso di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
- Il sistema legislativo: esame delle normative di riferimento
A2: I soggetti del Sistema di Prevenzione aziendale: i compiti, gli obblighi, le
responsabilità civili e penali - Il Sistema Pubblico della prevenzione
A3:
Criteri
e
strumenti
per
rischi - Documento di valutazione dei rischi
la
individuazione
dei
A4: La classificazione dei rischi in relazione alla normativa - Rischio incendio ed
esplosione
A5: La valutazione di alcuni rischi specifici in relazione alla relativa normativa di
salute e sicurezza
A6: La valutazione di alcuni rischi specifici in relazione alla relativa normativa di
igiene del lavoro
A7: Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio
78
39
20/01/2015
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
I ANNO - Laboratorio Professionalizzante (25 ore)
(a cura di professionisti di ARPA)
- Sessione di tirocinio in aula
SEMINARI ATTIVITA’ DI ARPA (circa 80 ore) –
(a cura di professionisti di ARPA RER)
+ Studio Guidato di Dispensa fornita da ARPA
sulle Normative, Organizzazione e Attività
dell’Agenzia ( stimato in circa 120 ore di studio)
79
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
…… ANNO - In fase di organizzazione:
Tirocinio sul campo
•
Per entrare in contatto con/sperimentare
alcune tra le esperienze caratterizzanti,
es.:
Campionamento rifiuti
•
Verifica scarichi reflui
•
Bonifica Siti Inquinati
•
Tutela delle acque dall’inquinamento
•
Emissioni in atmosfera
80
40
20/01/2015
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
…percorriamo i contenuti
del MODULO B/ RSPP – D.Lgs. 81/08
II ANNO - Sessione di tirocinio in aula
(a cura di professionisti di AUSL e liberi professionisti)
Contenuti DVR (art. 28 D.Lgs. 81/08)
Valutazione movimentazione manuale carichi
Valutazione rischio sovraccarico biomeccanico arti superiori
Valutazione movimentazione manuale pazienti
Valutazione dei rischio chimico e utilizzo di algoritmi
Impianti di sollevamento
Apparecchi a pressione
..continua …
Rischio elettrico
Edilizia: organizzazione, documentazione, analisi e valutazioni R
Sicurezza operativa cantiere: attrezzature, dispositivi
Casi reali
(12 ore)
81
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
…percorriamo i contenuti
del MODULO B/ RSPP – D.Lgs. 81/08
II ANNO - Sessione di tirocinio in aula (124 ore)
(a cura di professionisti di AUSL e liberi professionisti)
La sicurezza delle attrezzature di lavoro
(16 ore)
Attività di Polizia Giudiziaria – Compiti e atti
Rischi Fisici (Rumore) (Vibrazioni)
Rischi nel settore biomedicale
Rischio ergonomico: progettazione posti di lavoro - attrezzature
REACH, CLP, SDS
R INCENDIO
..continua …
Microclima: analisi, valutazione e MPP
Verifica di efficacia di sistemi di aspirazione localizzata Impianti di
ventilazione e aspirazione
(16 ore)
Dispositivi di Protezione Individuale
82
Percezione del rischio e formazione
41
20/01/2015
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
…percorriamo i contenuti
del MODULO B/ RSPP – D.Lgs. 81/08
II ANNO - Sessione di tirocinio in aula (124 ore)
(a cura di professionisti di AUSL e liberi professionisti)
Gestione Amianto
GESTIONE del processo salute e sicurezza
Competenze non tecniche – I comportamenti
(8 ore)
Il SAFETY AUDIT: strumento per un continuo miglioramento del sistema
di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
La Formazione di lavoratori, preposti, dirigenti, DL/RSPP
(Accordi Stato –Regioni)
II ANNO - Laboratorio Professionalizzante (25 ore)
(a cura di professionisti AUSL )
AMIANTO: rischi e prevenzione
83
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
II ANNO - Tirocinio sul campo (250 ore) –
UOPSAL + UOIA AUSL di AVEN
Per entrare in contatto con/sperimentare alcune tra le
esperienze caratterizzanti, es.:
•
Valutazioni strumentali (igiene industriale)
•
Sopralluoghi cantiere edile / aziende di diversi comparti produttivi
•
Gestione rischi chimici / fisici / ergonomici / biologici….
•
Rimozione e smaltimento amianto
•
Verifiche impianti e macchine
84
42
20/01/2015
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
….Ambito igiene pubblica,
tutela alimenti e approccio integrato
ai cicli produttoivi/tecnologici
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
III ANNO - Sessione di tirocinio in aula
(a cura di professionisti AUSL - e liberi professionisti)
Il contesto e l'organizzazione ambito SIP
Il ruolo del TdP e i rapporti con altri Enti / Servizi
Prevenzione nelle piscine: - simulazioni pratiche e casi reali
Prevenzione nelle attività a rischio (estetica, tatuatori ecc) cosmetici
..continua …
Vigilanza Ambiente costruito - Gli inconvenienti igienici
Servizi Educativi Prima Infanzia – sicurezza e requisiti igienico-sanitari
– strutturali - organizzativi
Ambienti confinati – requisiti sanitari e sicurezza degli ambienti di
vita – aspetti normativi e compiti di prevenzione
Strumenti di pianificazione urbanistica – valutazioni sanitarie e
impatti ambientali
85
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
….Ambito igiene pubblica,
tutela alimenti e approccio integrato
ai cicli produttoivi/tecnologici
III ANNO - Sessione di tirocinio in aula (160 ore)
(a cura di professionisti di AUSL e liberi professionisti)
Il contesto e l’organizzazione ambito SIAN
Il ruolo del TdP e i rapporti con altri Enti / Servizi
Igiene alimenti e bevande – Produzione agricola primaria e
produzione industriale
Igiene alimenti e bevande - Ristorazione collettiva - Igiene della
nutrizione
Acque potabili/campionamento/ controlli ispettivi/interpretazione
dei risultati, gestione NC - Esercitazioni
..continua …
Esercitazioni inerenti la filiera alimentare (approccio integrato ai
cicli produttivi/tecnologici)
(applicazione delle normative di
igiene e sicurezza del lavoro - valutazione di tutti i rischi -,
esigenze di igiene degli alimenti, qualità) (consulenti)
Ambito SVET – Valutazioni e casi
86
(12 ore)
Il campionamento ufficiale (SVET) – regolamentazione e atti
43
20/01/2015
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
….Ambito igiene pubblica,
tutela alimenti e approccio integrato
ai cicli produttoivi/tecnologici
III ANNO - Sessione di tirocinio in aula (160 ore)
(a cura di professionisti di AUSL e liberi professionisti)
Igiene allevamenti e produzioni zootecniche - bovino e suino /
produzione primaria / ruolo TDP nella dinamica del campionamento
/ alimentazione animale / latte-grana
Igiene e sicurezza degli alimenti di origine animale - filiera
alimentare (alimenti origine animale) / produzione alimenti di
origine animale / caseificio, macello, salumificio / "Pacchetto
Igiene" / Ruolo Autocontrollo – HACCP / Norme Igieniche Operatore
Settore Alimentare
Il campionamento ufficiale degli alimenti per animali (mangimi)
II ANNO - Laboratorio Professionalizzante (25 ore)
(a cura
di professionisti
AUSL– )laboratorio di costruzione
Igiene degli
Alimenti
e delle Bevande
di manuale di autocontrollo
87
UNIPR- CdL TPALL – Nuovo Ordinamento
AA 2014-2015 - ATTIVITA’ CARATTERIZZANTE:
TIROCINIO DIFFERENZIATO PER SPECIFICO PROFILO
III ANNO - Tirocinio sul campo (250 ore) –
UOIP + UOIAN + UOVET AUSL di AVEN
Per entrare in contatto con/sperimentare alcune tra le esperienze
caratterizzanti, es.:
•
Campionamenti di matrici vegetali e animali
•
Campionamenti acque balneazione
•
Misure strumentali
•
Tutela acque destinate al consumo umano
•
Sopralluoghi attività registrate / settore alimentare
•
Gestione rischio legionellosi
•
Sopralluoghi in ambienti di vita e strutture in relazione alla utilizzazione
88
44
20/01/2015
ESAMI DI TIROCINIO
Requisiti per la Valutazione finale delle attività formative professionalizzanti:
-Commissione di almeno tre membri, composta dal Coordinatore del Corso di Laurea, dal Presidente
del Corso di Laurea e da un docente/cultore della materia afferente al profilo professionale Tecnico della
Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.
ESAME - approccio multi-metodo:
- PREPARAZIONE da parte dello studente di circa 10 slides in power-point che sintetizzino i punti di
rilievo dell’esperienza di tirocinio vissuta al fine di evidenziare gli apprendimenti (osservazioni, finalità e
obiettivi, metodologia….collegamenti tra gli apprendimenti teorici e l’esperienza pratica “sul campo”…)
-PRESENTAZIONE da parte dello studente alla commissione e ai colleghi
-DISCUSSIONE con la commissione esaminatrice sugli aspetti metodologici che caratterizzano la
professione, anche con il contributo di casi/simulazioni, stimolando i collegamenti con le attività
professionalizzanti effettuate in aula durante l’AA e con gli apprendimenti degli insegnamenti
caratterizzanti connessi alle esperienze di tirocinio
Alla valutazione finale, oltre all’esito della PROVA D’ESAME, concorrono:
- Frequenze alle attività professionalizzanti programmate durante AA ed esiti delle prove/esercitazioni
in itinere con i professionisti delle AUSL/ARPA/settore Privato
-Relazione finale del tirocinio sul campo effettuato (firmata dal tutor)
-Giudizio espresso dal tutor a conclusione del periodo di tirocinio (VALUTAZIONE SUL CAMPO)
«Lo studente che non superi positivamente l'esame finale entro la sessione di settembre non è ammesso alla frequenza
delle attività formative dell'anno successivo. Nel caso di interruzione della frequenza per oltre due anni accademici, il
Consiglio di Corso di Laurea può prescrivere la ripetizione di tutto o parte del tirocinio già effettuato; la ripetizione del
tirocinio è obbligatoria ove l'interruzione sia pari o superiore a tre anni.»
89
PROVA FINALE
VALORE DI ESAME DI STATO
ABILITANTE ALL’ESERCIZIO PROFESSIONALE
• Prova pratica
analisi di casi / simulazioni di attività professionali, al fine di dimostrare di aver acquisito
le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie del profilo
• Redazione di un elaborato di tesi e sua dissertazione
Ø 7 – 11 MEMBRI
COMMISSIONE
Ø DI CUI 2 DESIGNATI DALL’ASSOCIAZIONE
PROFESSIONALE RAPPRESENTATIVA
maggiormente rappresentative individuate secondo la normativa vigente
DECRETO 19 giugno 2006
90
45
20/01/2015
TESI (elaborato inedito e originale)
• Argomento di interesse dello studente e dell’Azienda ospitante
(CONCORDATO CON REFERENTE DIPARTIMENTALE PER I TIROCINI)
• Progetto di TIROCINIO DI TESI (almeno 150 ore):
AUSL/ ARPA/ ENTI/ STUDI CONSULENZA AZIENDE PRIVATE
• RELATORE (docente universitario che garantisce la validità della
dissertazione scritta del candidato al fine di presentarla alla discussione
per il conseguimento del titolo)
• TUTORE (persona competente che affianca il laureando nello
svolgimento della tesi. Può essere anche un professore a contratto,
titolare di attività didattica elettiva, dottorando, assegnista di ricerca,
ospedaliero, tutore di tirocinio, esperto appartenente a laboratori e centri
di ricerca di altre istituzioni anche straniere, cultore della materia.). Il
Tutore deve essere indicato dal Relatore e può far parte della
Commissione di laurea.
• CORRELATORE (compito di aprire e stimolare la discussione in seduta di
laurea, dopo la presentazione dell’elaborato da parte del laureando. A
tale scopo riceve una copia della tesi entro i termini sotto stabiliti) Può
essere anche un docente a contratto o un cultore della materia
91
ECM vs TUTORATO
(Accordo 19 aprile 2012)
“ L'attivita' di tutoraggio effettuata per tirocini di valutazione e/o obbligatori
(tra cui anche: formazione medici di medicina generale - professioni
sanitarie), previa attestazione della documentazione a cura dell'Ente
erogatore dell'attivita' di tutoraggio, deve essere inviata all'Ordine,
Collegio o Associazione professionale di cui al citato decreto del Ministro
della salute 19 giugno 2006 per la definizione del numero dei crediti
formativi e attestata dai predetti soggetti, per la successiva trasmissione al
CO.GE.A.P.S.”
Il testo dell’accordo, chiarisce i crediti ordinari da acquisire nel triennio
2014-2016 (150 ECM) ma non riporta quelli da attribuire per il tutoring
(Criteri del 13/01/2010: 4 ECM/ per mese di tutorato (limite per
professionista: 50% di quelli acquisibili annualmente)
TUTORATO: riconosciuto come
attività di formazione/apprendimento92
46
20/01/2015
Il nostro «contributo»
Funzione formativa delle attività di tutoraggio universitario
93
CREARE LE CONDIZIONI PER……….imparare il “saper fare”:
• come si fa un sopralluogo
• come si “guarda” un ambiente di lavoro
• come si individuano i fattori di rischio ambientali e professionali
• come si può effettuare una stima dei rischi
• come si legge un documento
• come si scrive una relazione di sopralluogo, una nota
informativa, un parere igienico sanitario
• come si legge una normativa di settore o si reperisce una
normativa di interesse
• come si individuano le tecniche e i metodi di riduzione dei rischi
professionali
• come ci si mette in relazione con l'utenza (enti, cittadini, datori
di lavoro e altre figure con compiti prevenzionali, magistratura)
94
47
20/01/2015
I NOSTRI OBIETTIVI devono essere SPECIFICI
Mandato:
• Cosa si porta a casa lo studente?
• Quali competenze (tecnico specifiche, organizzativo-gestionali e
comunicativo-relazionali) intendo «facilitare»? Quale «apprendimento
professionalizzante»?
Obiettivo: «Saper fare»
Come:
Promuovere il pensiero critico nel tirocinante e facilitare l’elaborazione di
connessioni («orientare ad una metodologia operativa»)
Far vedere
Far provare
……
95
Essere TUTOR / GUIDA SUL CAMPO….
“NON SIGNIFICA FARE LEZIONI”
MA
-creare le condizioni necessarie affinché il tirocinio sia formativo
- accogliere e inserire il tirocinante e pianificare l’attività affiancandolo anche ad
altri colleghi
- individuare le attività da far sperimentare in coerenza con gli obiettivi
- supportare lo studente durante il processo di apprendimento
- presidiare la gradualità dell’apprendimento
- stimolare alla riflessione e alla rielaborazione dell’esperienza
- orientare alla individuazione degli aspetti rilevanti connessi al lavoro
- creare spazi di apprendimento
- favorire la comprensione del ruolo
- guidare verso comportamenti eticamente corretti e di responsabilità
- educare alla privacy
FACILITARE e STIMOLARE
L’APPRENDIMENTO
DI ABILITÀ E ATTEGGIAMENTI PROFESSIONALI
96
48
20/01/2015
I NOSTRI «STRUMENTI»
•
•
•
•
Normative
Regolamenti
Buone Prassi
Istruzione Operative regionali/locali
• Check list / Liste di controllo / Schede di Audit
• «Strumenti» di misura/valutazione/screening
97
Modalità
di raggiungimento degli obiettivi specifici:
• Affiancamento in ciascuna fase
• Sopralluogo e/o simulazione
• Attività di back office anche individuale legata
alle «esperienza sul campo»
98
49
20/01/2015
RELAZIONE FINALE (traccia)
RELAZIONE SINTETICA sul lavoro svolto durante il TIROCINIO
CRITERI REDAZIONALI:
- descrive in modo sintetico, scorrevole e conciso l’attività svolta dallo studente all’interno
dell’azienda/organizzazione
- deve contenere le informazioni utili al lettore per comprendere e apprezzare il lavoro svolto e gli
apprendimenti.
La relazione deve contenere, oltre al nome, cognome, numero di matricola dello studente e alle date
relative al periodo di tirocinio:
1) identificazione Ente ospitante, Unità Operativa, Tutor e/o personale che ha effettuato l’affiancamento
2) esplicitazione dell’oggetto del tirocinio e degli obiettivi formativi del tirocinio (conoscenze da acquisire o
rafforzare e competenze relazionali da rafforzare)
3) esplicitazione delle attività svolte e/o osservate
4) descrizione dei risultati raggiunti/ attesi (risultati raggiunti, non genericamente indicati, ma relativi a
specifiche attività o progetti seguiti)
5) considerazioni personali (criticità incontrate, capacità attivate, conoscenze impiegate ,…)
La relazione relativa a ciascuna esperienza deve essere consegnata al Tutor entro 15 giorni dalla data di
termine del tirocinio. Recepite le correzioni del Tutor, la relazione definitiva dovrà essere firmata dal
Tutor e consegnata al Docente Universitario di Riferimento per quel tirocinio.
Sul libretto di tirocinio dovrà essere annotata l’attività svolta, controfirmata dal Tutor aziendale.
RELAZIONE SINTETICA sul lavoro svolto durante il TIROCINIO
Nominativo studente: ___________________________
Data: ____________
Azienda Ospitante: ______________
Unità Operativa Ospitante: ____________
Affiancato da : _______________________________
OGGETTO
_______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
________________________________________________
OBIETTIVI
_______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
________________________________________________
ATTIVITA’ EFFETTUATA / OSSERVATA
_______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
________________________________________________
MODALITA’
_______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
________________________________________________
RISULTATI RAGGIUNTI / ATTESI
_______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
________________________________________________
OSSERVAZIONI / CONSIDERAZIONI
_______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
________________________________________________
Sul libretto di tirocinio dovrà essere annotata l’attività svolta, controfirmata dal Tutor aziendale.
50
20/01/2015
VALUTAZIONE
dei tirocinanti che hanno effettuato il percorso
di formazione professionalizzante presso le U.O.
della AUSL di ……
OBIETTIVO: sviluppare una condivisione dei
valori educativi all’interno della comunità di
formatori (tutor/guide di tirocinio) e orientare
alla applicazione di criteri omogenei.
101
• L’Università richiede (CONVENZIONE) che la frequenza
alle attività di tirocinio sia certificata su apposito
libretto universitario e chiede ai tutor/guida di tirocinio
di ricevere un feedback.
• La valutazione è un processo attraverso il quale viene
elaborato un giudizio sulla performance degli studenti
che apprendono nei contesti di pratica professionale,
performance relative a specifiche competenze che il
neolaureato deve raggiungere.
• Tale valutazione deve privilegiare l’osservazione degli
studenti nei contesti reali.
102
51
20/01/2015
VALUTAZIONE
Come?
ATTRAVERSO UN PROCESSO DI CONDIVISIONE CON I TUTOR/GUIDE DI
TIROCINIO
Obiettivi?
ORIZZONTE METODOLOGICO (abilità e comportamenti del core competence) con
“indicatori” ampi per poter usare uno strumento di valutazione oggettivo e
comune, ma che metta in rilievo la competenza richiesta….. La valutazione
non può essere soggettiva, pertanto la descrizione dell’indicatore deve
risultare chiara ed esplicita.
GOLD STANDARD:
•
L’ideale sarebbe la metodologia OSCE (Objective Structured Clinical
Examination) (simulazioni a stazioni)…richiede competenze specifiche dei tutor,
preparazione e predisposizione scheda osservazionale condivisa a cui attribuire
i punteggi (per arrivare al voto finale)
103
Valutazione si forma nelle diverse fasi:
• Osservazione dello studente sul campo
• Discussione del/i caso/casi esaminati per
favorire la rielaborazione dell’esperienza e
stimolare il pensiero critico
• Report di riflessione e verifica sintetica per
“fissare” gli apprendimenti (format da
compilare, anche con il supporto del
tutor/guida di tirocinio)
• Relazione finale / presentazione in ppt
104
52
20/01/2015
Valutare è difficile, ma necessario.
• VALUTARE non è solo un problema di tecniche e di
strumenti e non è semplicemente la ricerca della più o
meno elevata conformità a uno standard, ma è anche
ATTRIBUIRE VALORE= VALORIZZARE.
• Questo implica una precisa assunzione di responsabilità
da parte dello studente, del tutor e dell’università
(ciascuno per il proprio ruolo)
• Condividere e confrontarsi per superare le componenti
soggettive che influenzano la valutazione
105
Proposta per una VALUTAZIONE più adeguata:
Raggruppamenti di comportamenti/risultati osservabili per «graduare» obiettivi di apprendimento
COMPETENZE VALUTATE ATTRAVERSO UN CASO STUDIO
(OSSERVAZIONE/VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE NELL’AMBITO DELLE ESPERIENZE CARATTERIZZANTI)
VALUTAZIONE
0-11

12-17

18-23

24-27

28-30

AREA COMPETENZE TECNICO SPECIFICHE
- Trasferire la normativa alla realtà professionale (es. individuare la normativa
applicabile, gli adempimenti previsti/attuati, la documentazione prevista/redatta)
-
Pianificare il sopralluogo/campionamento
-
Utilizzare correttamente gli strumenti di indagine (check list, attrezzature, materiali)
-
Valutare gli esiti/risultati
AREA COMPETENZE ORGANIZZATIVE GESTIONALI E DI SISTEMA
- Capacità di utilizzo di linee guida, protocolli e procedure
-
Pianificare il sopralluogo/campionamento
-
Gestione dei dati
106
53
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COMPETENZE VALUTATE ATTRAVERSO UNA METODOLOGIA OSSERVAZIONALE:
VALUTAZIONE
0-11

12-17

18-23

24-27

28-30

AREA COMPETENZE RELAZIONALI COMUNICATIVE
Interne al gruppo di lavoro:
- Rispetto delle modalità operative previste dall’organizzazione (orari, impegni,
correttezza delle comunicazioni, utilizzo dei DPI)
-
Capacità di lavorare in gruppo
-
Condividere le proprie difficoltà con il tutor e sollecitare informazioni finalizzate al
raggiungimento degli obiettivi (tempistica)
Verso l’esterno:
- Identificare gli interlocutori
-
Riconoscere gli ambiti di responsabilità delle figure coinvolte
-
Adozione di comportamento e linguaggio corretti nella specificità delle situazioni
107
Scala di valutazione per attribuzione di un punteggio finale
0-11

12-17

18-23

24-27

28-30

Non raggiunge l’obiettivo nonostante ripetute indicazioni/sollecitazioni da parte del tutor
Attribuire sempre quando lo studente è pericoloso, non etico, inefficace!
Raggiunge l’obiettivo parzialmente/saltuariamente nonostante ripetute indicazioni/sollecitazioni da parte del tutor
(non corretto nella maggior parte dei comportamenti, non mostra o sbaglia o necessita di guida superiore. Lo
studente deve effettuare altre esperienze di apprendimento).
Attribuire sempre quando lo studente è pericoloso, non etico, inefficace!
RAGGIUNGE L’OBIETTIVO COMPLETAMENTE, ma solo con ripetute indicazioni/sollecitazioni da parte del tutor
(lo studente mostra i comportamenti descritti ma talora, anche in situazioni usuali e non complesse, o mostra
performance insoddisfacenti o per evitare errori continua ad aver bisogno di una guida superiore a quanto
prevedibile per lo specifico anno di corso)
RAGGIUNGE L’OBIETTIVO COMPLETAMENTE, ma solo con saltuarie indicazioni da parte del tutor
(lo studente ha raggiunto in modo stabile il comportamento, eventuali performance insoddisfacenti si verificano solo
in situazioni particolarmente sfidanti o complesse. Lo studente ha mostrato il livello di autonomia atteso per lo
specifico anno di corso, senza necessità di una guida superiore alle attese.
!! RAGGIUNGE L’OBIETTIVO COMPLETAMENTE solo con la supervisione del tutor
(lo studente mostra per appropriatezza, modulazione ed autonomia una performance decisamente al di là del livello
atteso)
NV: NON VALUTATO da usare solo quando non vi sia stata l’occasione per lo studente di cimentarsi in nessuno dei comportamenti o risultati descritti.
108
54
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Significato della valutazione
come garanzia di alcuni importanti aspetti
Per lo studente:
• acquisire con gradualità le competenze professionali
con il conseguente passaggio all’anno successivo
• comprendere le proprie potenzialità e debolezze o
aree di
miglioramento e
per orientare
l’apprendimento successivo
• incoraggiare le abitudini di autoriflessione e
autovalutazione
• rinforzare i valori professionali (identità e
appartenenza dello studente)
109
Significato della valutazione
come garanzia di alcuni importanti aspetti
Per i formatori:
•
certificare il raggiungimento degli obiettivi secondo gli
standard di competenze attese ai diversi livelli
•
classificare i livelli di preparazione dei singoli studenti per
decidere la promozione o per riprogettare un ulteriore percorso
formativo
•
revisionare gli standard di competenze per gli studenti ai
diversi livelli di formazione
•
fornire dati sull’insegnamento clinico e teorico per
promuovere cambiamenti e coerenza all’interno dei curriculum
tra le diverse attività formative
•
fornire dati per rivedere il sistema di valutazione
110
55
20/01/2015
Significato della valutazione
come garanzia di alcuni importanti aspetti
Per i cittadini e le Aziende
•
garantire laureati
certificate.
con
competenze
professionali
111
METAFORA: Tutorship è un viaggio…
(L.Zannini – La tutorship nella formazione degli adulti)
•
•
•
•
•
“…. si viaggia almeno in tandem, dove c’è sempre “qualcuno che
pedala”
OCCORRE PARTIRE
non solo con il senso della scommessa, ma anche muniti di:
necessarie “protezioni”, in prima istanza una “imbracatura” che
protegge dalle cadute ma permette ascensioni ad alte vette
un “ombrello” per proteggersi dalle “frecciate” che arrivano dal cielo
non sempre stellato della formazione
un “metro” che aiuti a “prendere le distanze” dal formando (la
distanza che caratterizza l’asimmetria educativa - non scendere in
situazioni di “complicità e favoreggiamento”…)
una “clessidra”, che scandisca il tempo della formazione (percezione
chiara di un inizio e di una fine)
un “binocolo” per “saper mettere a fuoco”, saper osservare “con altri
occhi” e guardare oltre…”
………..aiutateci ad aggiungere ALTRI STRUMENTI “costruttivi”
112
56
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Bibliografia essenziale
D.M. 58/97
Documento di Core Competence – UNPISI 2011
Consensus Conference – UNPISI – Napoli 2011
Conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni
sanitarie (Portonovo, Atti 2010-2011-2012-2013)
• L.Zannini – La tutorship nella formazione degli adulti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Normative, decreti e regolamenti universitari
Protocollo d’Intesa Regione-Università (2005)
Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 (RER)
DGR 200/2013 – Emilia Romagna
Dossier 174/2009 – Regione Emilia Romagna (ASSR – RER)
Dossier 246/2014 – Regione Emilia Romagna (ASSR – RER)
• http://asr.regione.emilia-romagna.it/
• http://profsan4.unipr.it/
113
Le Professioni Sanitarie:
Evoluzione / Principali Fonti normative (1)
 Art. 99 R.D. n. 1265/1934 (Testo unico delle leggi sanitarie).
 Art. 6 D.Lgs. n. 502/1992, “Riordino della disciplina in materia
sanitaria, a norma dell’art. 1 della L. 421/1992, così come
modificato e integrato dal D.Lgs. n. 517/1993 e dal D. Lgs. n.
229/1999”.
 Legge n. 42/1999 “Disposizioni in materia di professioni
sanitarie”.
 Legge n. 251/2000 “Disciplina delle professioni sanitarie
infermieristiche, tecniche,della riabilitazione, della prevenzione
nonché della professione ostetrica”.
 D.M. 29/03/2001 “ Definizione delle figure professionali di cui
all'art. 6, c. 3, del D.Lgs. n. 502/1992, e successive modificazioni,
da includere nelle fattispecie previste dagli articoli 1, 2,3, e 4,
della L. 251/2000 (art. 6, c. 1)”
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Le Professioni Sanitarie:
Evoluzione / Principali Fonti normative (2)
 DD.MM. 2 aprile 2001 “Determinazione delle classi delle
lauree universitarie delle professioni sanitarie” e
“Determinazione delle classi delle lauree specialistiche
universitarie delle professioni sanitarie”.
 L. n. 43/2006 “Disposizioni in materia di professioni
sanitarie
infermieristiche,
ostetrica,
riabilitative,
tecnicosanitarie e della prevenzione e delega al Governo
per l'istituzione dei relativi ordini professionali. ”
 Decreto Interministeriale 19/2/2009 “Determinazione
delle classi delle lauree delle professioni sanitarie”
“La vita è come andare in bicicletta:
se vuoi stare in equilibrio devi muoverti”
(Albert Einsten)
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RIFLESSIONE sulle DOMANDE IMPORTANTI:
 Chi sono io? Io studente? Io tutor?
 Quali aspettative reciproche? Cosa mia aspetto da te?
 Cosa si può imparare, rispetto alle competenze core?
(CONDIVISIONE OBIETTIVI e PROGRAMMA)
 Quando e come ci si confronterà?
(FEEDBACK in itinere e finale)
“L’esperienza…..
Molte cose nella vita non possono essere trasmesse bene attraverso le parole, i concetti o i libri. I
colori che noi vediamo non possono essere descritti ad un uomo nato cieco. Solo un nuotatore sa
come ci si sente nel nuotare; chi non sa nuotare, attraverso tutte le parole e i libri del mondo, può
solo farsene una pallidissima idea. (…) I più giovani devono attendere fino a che non diventano
genitori per comprendere appieno cosa significa e dire «non me ne sono reso conto». Il mio mal
di denti è diverso dal tuo. Così vanno le cose. Forse è meglio dire che tutto della vita deve essere
per prima cosa conosciuto attraverso l’esperienza. Nulla può sostituire l’esperienza, proprio
nulla»”
A. H. Maslow in «La psicologia della scienza» (1966)
GRAZIE A TUTTI
Barbara Mazzocchi
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