Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 ESERCIZIO N°1 Nel corso del 2009, primo anno di vita dell’impresa, la GAMMA S.p.A. acquista 200 unità di merci: 80 q. nel mese di gennaio al prezzo unitario di € 15 ( costo complessivo: € 1.200); 90 q. nel mese di aprile al prezzo unitario di € 20 ( costo complessivo:€ 1.800 ); 30 q. nel mese di settembre al prezzo di € 25 ( costo complessivo: € 750). Durante il periodo amministrativo sono state vendute 160 unità al prezzo unitario di € 38. Al 31/12/2009, le rimanenze ammontano a 40 unità. Sulla base delle informazioni di seguito riportate, si determini il valore di iscrizione in bilancio delle rimanenze secondo il fine ALFA e il fine BETA: - il costo delle rimanenze è determinato secondo il criterio FIFO; - i costi comuni e speciali che si presume verranno sostenuti per la vendita delle merci in magazzino, prevista nel mese di giugno del 2010, sono pari rispettivamente a € 100 e a € 250; - il fatturato complessivo dell’impresa risulta pari a € 15.000; - il tasso di congrua remunerazione sul capitale proprio è del 10% annuo; - il capitale netto ammonta a € 7.500; - il valore di presumibile realizzo unitario delle merci in magazzino è stimato in € 45. Ipotizzando che le previsioni riguardanti i costi ancora da sostenere e il prezzo di vendita si rivelino corrette, il candidato rediga, limitatamente alle poste contabili interessate dalle operazioni dianzi descritte, lo stato patrimoniale e il conto economico 2009 e 2010 dell’impresa GAMMA con riferimento sia al fine ALFA che al fine BETA. ESERCIZIO N°2 Sulla base della programmazione quinquennale ( 2009 – 2013 ) dell’impresa ERTS S.p.A. sono disponibili i seguenti dati: ANNI 2009 2010 2011 Prezzo unitario 150 150 150 Costi variabili unitari 135 135 135 Costi fissi 400 400 400 Quantità 400 1.000 1.000 Inoltre: Valore delle immobilizzazioni al 31.12.09 (ante ammortamento) Capitale Netto al 31.12.2008 Tasso di congrua remunerazione Vita utile delle immobilizzazioni 2012 150 135 400 400 2013 150 135 400 200 32.000 18.000 12,5 % 5 anni Il candidato proceda alla determinazione del reddito di esercizio e del ROE per gli esercizi 2009 - 2013 secondo i postulati e i criteri di valutazione previsti dal fine alfa e dal fine beta. A tale scopo, si ipotizzi quanto segue: - L’eventuale perdita deve essere reintegrata nell’esercizio successivo con gli utili eventualmente conseguiti in quell’esercizio; - L’utile di periodo, in assenza di perdite precedenti, è totalmente distribuito nello stesso esercizio in cui viene conseguito; - L’assenza del fattore fiscale e di operazioni sul capitale proprio diverse dalla distribuzione di dividendi; Il ROE si ottiene dal rapporto tra il reddito di periodo e il valore del capitale netto all’inizio dell’esercizio ( ad esempio: ROE anno x = Reddito netto anno x / Capitale netto 01.01.X = 31.12.x-1 Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 ESERCIZIO N°3 – FINE ALFA: Vo e calcolo delle quote di ammortamento per beni costruiti in economia Nel corso dell’esercizio 2008 l’impresa AWIX ha prodotto internamente un impianto industriale. Sulla base dei dati di seguito riportati il candidato proceda alla determinazione del valore originario del bene in base ai criteri previsti dal fine ALFA. Per la costruzione dello stesso soni stati sostenuti i seguenti costi: Costo materie prime 700 Costo manodopera diretta 200 Costo diretti industriali 400 Costi diretti non industriali 130 Ai fini del calcolo, l’impresa dispone dei seguenti dati storici contenuti nell’ultimo bilancio: Costo materie prime 5.250 Costo manodopera diretta 2.250 Costo diretti industriali 4.000 Costi indiretti industriali 500 Costi Ricerca e Sviluppo 750 Costi amministrativi 350 Costi vendita 250 Costi finanziari 400 Costi diretti non industriali 900 Costi tributari 250 Data una vita utile del bene stimata in 4 anni e un valore residuo pari a 100, si proceda alla determinazione delle quote di ammortamento secondo il metodo Cole a quote crescenti sapendo che il bene è pronto all’uso a partire dal gennaio 2009. Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 SOLUZIONE ESERCIZIO N°1 Secondo il FINE ALFA, le rimanenze sono valutate al minore fra il costo di acquisto e/o di produzione e il valore di presumibile realizzo. Secondo il FINE BETA, le rimanenze sono valutate al valore di presumibile realizzo netto adeguato. 1. VALUTAZIONE RIMANENZE CRITERIO ALFA ipotesi di scarico del magazzino: FIFO 30 unità al prezzo di € 25 10 unità al prezzo di € 20 40 costo delle rimanenze = = = 750 200 950 valore di presunto realizzo = 1.800 Con il fine ALFA, il valore di iscrizione delle rimanenze nel bilancio 2009 ammonta a € 950. 2. VALUTAZIONE RIMANENZE CRITERIO BETA valore di presunto realizzo - costi speciali ancora da sostenere - costi comuni ancora da sostenere = valore di presunto realizzo netto - congrua remunerazione del capitale proprio calcolata sul fatturato (0,025 * 1.800) = valore di presunto realizzo netto adeguato 1.800 -250 -100 1.450 -45 1.405 La congrua remunerazione del capitale proprio determinata, indirettamente, sul fatturato corrispondente ai beni da valutare si ottiene moltiplicando quest’ultimo ( 1.800 ) per il tasso di congrua remunerazione sul fatturato (Reddito Netto / Fatturato). Sulla base dei dati a disposizione tale ratio si determina dividendo il ROE congruo ( 10% ) per il rapporto tra il fatturato complessivo e il capitale netto ( 15.000 / 7.500 = 2 ). Pertanto, il tasso di congrua remunerazione sul fatturato annuale risulta pari al 5% (0,1/ 2 = 0,05). Considerato che il bene sarà presumibilmente venduto nel giugno del 2010, la congrua remunerazione deve essere calcolata per sei mesi. Di conseguenza, il tasso di congrua remunerazione da applicare ai fini della determinazione del V.P.R.N.A. è il 2,5% ( 0,05 / 2 ). Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 SOLUZIONE ESERCIZIO N°2 1. FINE ALFA 2009 2010 2011 2012 Ricavi 60.000 150.000 150.000 60.000 30.000 450.000 - Costi variabili 54.000 135.000 135.000 54.000 27.000 405.000 6.000 15.000 15.000 6.000 3.000 45.000 400 400 400 400 400 2.000 = Capacità di reddito 5.600 14.600 14.600 5.600 2.600 43.000 - Ammortamento CCPA 6.400 6.400 6.400 6.400 6.400 32.000 = Reddito netto - 800 8.200 8.200 - 800 - 3.800 11.000 = Margine lordo - Costi fissi 2013 TOTALE 2009 2010 2011 2012 Capitale Netto all’01/01 18.000 17.200 18.000 18.000 17.200 +/ - Reddito di esercizio -800 8.200 8.200 -800 -3.800 0 7.400 8.200 0 0 17.200 18.000 18.000 17.200 13.400 - Utili distribuiti Capitale Netto al 31.12 2009 Reddito di esercizio Capitale Netto all’01/01 ( 31/12/X-1) ROE 2010 2011 2013 2012 2013 -800 8.200 8.200 -800 -3.800 18.000 17.200 18.000 18.000 17.200 -0,04444 0,47674 0,455555 -0,04444 -0,22093 Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 2. FINE BETA Primo passaggio: determinazione della capacità di reddito complessiva Ricavi Costi variabili Margine lordo Costi fissi Capacità di reddito 2009 60.000 54.000 6.000 400 5.600 2010 150.000 135.000 15.000 400 14.600 2011 150.000 135.000 15.000 400 14.600 2012 60.000 54.000 6.000 400 5.600 2013 TOTALE 30.000 450.000 27.000 405.000 3.000 45.000 400 2.000 2.600 43.000 Secondo passaggio: determinazione della capacità di ammortamento: (A) Capacità di reddito totale 43.000 Tasso di congrua remunerazione * Capitale Netto = Reddito congruo annuale * Durata programmazione pluriennale = (B) Reddito congruo complessivo 12,5% 18.000 2.250 5 11.250 CAPACITA’ DI AMMORTAMENTO (A) – (B) 31.750 Terzo passaggio: Verifica della congrua redditività del sistema aziendale. Se tale obiettivo è raggiunto si procede alla perequazione dei redditi, altrimenti è necessario prima procedere al “risanamento”. La redditività del sistema è congrua se la capacità di ammortamento è maggiore o uguale al valore contabile delle immobilizzazioni. Se questa condizione non fosse verificata, infatti, l’impresa non riuscirebbe a distribuire ai soci i dividendi attesi. Per quanto concerne l’impresa ERTS, la capacità di ammortamento ( 31.750 ) è inferiore al valore di libro dei costi comuni pluriennali anticipati (32.000). Di conseguenza, per ripristinare l’equilibrio economico si rende necessario svalutare il valore delle immobilizzazioni rilevando in contropartita un decremento del patrimonio netto. Al fine di determinare il nuovo valore delle immobilizzazioni e del capitale di funzionamento si imposta il seguente sistema: CAPACITA’ DI REDDITO = NUOVO VALORE CCPA + CONGRUA REMUNERAZIONE SUL NUOVO VALORE CAPITALE NETTO NUOVO VALORE CCPA = NUOVO VALORE CAPITALE NETTO + ( VALORE DI BILANCIO DELLE IMMOBILIZZAZIONI – VALORE DI BILANCIO DEL CAPITALE NETTO ) Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 In simboli: C.R. = CCPA’ + i *n * CN’ CCPA’ = CN’ + (VB CCPA – VB CN) Con riferimento all’esercizio: 43.000 = CCPA’ + 0,125*5*CN’ CCPA’ = CN’ + ( 32.000 – 18.000 ) Risolvendo il sistema si ottengono i nuovi valori delle immobilizzazioni e del capitale netto: CN’ = 17.846 CCPA’ = 31.846 Risulta evidente che con il contestuale abbattimento del valore di iscrizione delle immobilizzazioni e del capitale netto per un valore pari a 154, viene garantita nei cinque esercizi la congrua remunerazione. Il reddito congruo determinato su un capitale netto di € 17.846 corrisponde a € 2.231 ( 17.846*0,125 ) per un importo complessivo nei cinque anni pari a € 11.154 ( 2231*5 ). Sottraendo dalla Capacità di Reddito ( 43.000 ), il nuovo valore delle immobilizzazioni ( 31.846 ) si ottiene il reddito complessivo atteso per i prossimi cinque anni che, ovviamente, coincide con quello congruo. Quarto passaggio: perequazione dei redditi Attraverso la perequazione dei redditi, i costi sono imputati nei cinque esercizi in guisa tale da evidenziare nel conto economico e nello stato patrimoniale il reddito medio prospettico e la redditività media prospettica. In altri termini, le quote di ammortamento sono determinate in modo che tutti gli esercizi chiudano con un utile netto pari al reddito congruo, nel nostro caso € 2.231. 2009 2010 2011 2012 Ricavi 60.000 150.000 150.000 60.000 30.000 450.000 - Costi variabili 54.000 135.000 135.000 54.000 27.000 405.000 6.000 15.000 15.000 6.000 3.000 45.000 400 400 400 400 400 2.000 = Capacità di reddito 5.600 14.600 14.600 5.600 2.600 43.000 - Ammortamento CCPA 3.369 12.369 12.369 3.369 369 31.846 = Reddito netto 2.231 2.231 2.231 2.231 2.231 11.154 = Margine lordo - Costi fissi 2013 TOTALE Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 SOLUZIONE ESERCIZIO N°3 La determinazione del costo di produzione di un’immobilizzazione passa per le seguenti fasi: - l’individuazione della configurazione di costo1 ( costo primo, costo industriale, costo complessivo, costo economico tecnico ): nel FINE ALFA si fa riferimento al costo complessivo senza considerare i costi di vendita2; - la definizione dei criteri per l’imputazione dei costi indiretti3 complessivamente sostenuti dall’impresa produttrice: nel FINE ALFA, la quota del costo indiretto totale da attribuire al bene costruito internamente si determina sulla base della seguente proporzione: C. indiretto totale (noto): C. primo totale ( noto ) = quota c. indiretti impianto (incognita) : C. primo impianto (noto) Ciò significa che se, ad esempio, i costi amministrativi sostenuti dall’impresa nell’esercizio 2008 sono il 10% del costo primo complessivo del medesimo anno, la quota di costi amministrativi da imputare all’impianto è il 10% del costo primo dell’impianto. Venendo all’esercizio, il costo primo complessivo è pari a 7.500 mentre il costo primo dell’impianto ammonta a € 900. Pertanto: 1 Nella determinazione del costo di produzione di un bene ( prodotto finito, immobilizzazione ) possono essere considerate tutte le componenti o soltanto una parte di esse. Le configurazioni più note sono: - costo primo, costituito dalla somma del costo dei fattori che si possono imputare direttamente ad un determinato oggetto. Concorrono alla formazione del costo primo, principalmente i costi delle materie prime, la cui entità fisica è misurabile e quelli della mano d’opera diretta. In termini generali, si ritiene che debbano confluire nel costo primo tutte le “spese vive”; - costo industriale, si ottiene sommando al costo primo, i costi di fabbricazione quali gli ammortamenti industriali e alcune quote di costi comuni relative alla fase di produzione ( mano d’opera, costi di fabbrica ); - costo complessivo, dato dalla somma tra il costo industriale e le spese riguardanti: l’organizzazione tecnica e amministrativa, gli oneri finanziari, gli oneri tributari, i costi di distribuzione, i costi di pubblicità e di promozione, le provvigioni riconosciute agli intermediari, ecc. - costo economico tecnico, dato aggiungendo al costo complessivo gli oneri figurativi che rappresentano la remunerazione dei fattori produttivi posti in posizione residuale. Questi fattori di costo sono determinati extracontabilmente non essendo misurati da alcuna manifestazione monetaria. Per approfondimenti: G.PAOLUCCI, La contabilità analitica, Liguori, 1993, pagg. 82 e seguenti. 2 Riguardo il bilancio civilistico, l’articolo 2426 c.c punto 1) dispone quanto segue “le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi.” Sul tema il principio contabile n.16 ( OIC 16 – le immobilizzazioni materiali -) afferma: “Il valore originario deve comprendere tutti quei costi relativi alle costruzioni che l'impresa deve sostenere perchè l'immobilizzazione possa essere utilizzata (vedasi la definizione disposta dall'art. 2426 c.c.). I cespiti totalmente o parzialmente costruiti in economia dall'impresa che svolge tale attività in modo continuativo con un apposito reparto vanno valutati al costo di fabbricazione inclusivo dei costi diretti (materiale e mano d'opera diretta, spese di progettazione, costi per forniture esterne, ecc.) e di una quota parte delle spese generali di fabbricazione.” 3 “Sono costi diretti, o speciali, tutti quelli che vengono sostenuti solo per una specifica produzione mentre sono costi indiretti, comuni, tutti quelli imputabili contemporaneamente a più produzioni o che vengono sostenuti nell’interesse generale del sistema aziendale o di un suo sottosistema. I costi comuni per essere imputati a ciascuna delle produzioni che usufruiscono dell’utilità del fattore al cui costo si riferisce, debbono essere ripartiti secondo dei convenzionali” parametri di riferimento” o basi di imputazione.” G. TROINA, Lezioni di Economia Aziendale, CISU, 2006, pag. 94 Prof.ssa Sabrina Pucci Corso di “Bilancio” Anno Accademico 2011-2012 Esercitazione n°2 - i costi indiretti industriali totali sono il 6,667 % del costo primo complessivo 4 e quindi la quota di costi indiretti industriali da imputare all’impianto è 60 ( 6,667 % di 900 ); - i costi di ricerca e sviluppo totali sono il 10 % del costo primo complessivo5 e quindi la quota dei costi di ricerca e sviluppo da imputare all’impianto è 90 ( 10% di 900 ); - i costi amministrativi totali sono il 4,667% del costo primo complessivo6 e quindi la quota di costi amministrativi da imputare all’impianto è 42 (4,667% di 900 ); - i costi finanziari totali sono il 5,333% del costo primo complessivo7 e quindi la quota di costi finanziari da imputare all’impianto è 48 ( 5,333% di 900 ); - i costi tributari totali sono il 3,333% del costo primo complessivo8 e quindi la quota di costi tributari da imputare all’impianto è 30 ( 3,333% di 900 ). Costo materie prime Costo manodopera diretta COSTO PRIMO Costo diretti industriali Costi indiretti industriali COSTO INDUSTRIALE Costi Ricerca e Sviluppo Costi amministrativi Costi vendita Costi finanziari Costi diretti non industriali Costi tributari COSTO COMPLESSIVO IMPRESA 5.250 2.250 7.500 4.000 500 12.000 750 350 250 400 900 250 14.900 dato certo dato certo dato certo 500:7500=x:900 750:7500=x:900 350:7500=x:900 400:7500=x:900 dato certo 250:7500=x:900 IMPIANTO 700 200 900 400 60 1.360 90 42 48 130 30 V0= 1.700 Una volta determinato il valore originario del cespite costruito in economia, procediamo alla determinazione delle quote di ammortamento per i quattro esercizi di vita utile del bene. Dato che il valore residuo del bene è posto pari a 100, il valore da ammortizzare è 1.600 ( 1700 – 100 ). Applicando il Metodo Cole, otteniamo dapprima la qx dal seguente rapporto : 1.600 / (4+3+2+1) = 1600/10 = 160. Le quote di ammortamento a quote crescenti sono così ottenute: Anno 2009 = 160*1 = 160 Anno 2010 = 160*2 = 320 Anno 2011 = 160*3 = 480 Anno 2012 = 160*4 = 640 4 500/7.500 = 0,0667 750/7.500 = 0,1 6 350/7.500 = 0,0466 7 400/7.500 = 0,0533 8 250/7.50 0 = 0,0333 5