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10_11 approfondimento
24-06-2013
13:09
Pagina 10
di Alessandro Riccardi
IVANO ICARDI
WALKING WITH THE GIANTS - DDL (digital download)
(DIGITAL NATIONS)
Riuscire oggi a scrivere brani per chitarra con sonorità rock, blues, funk che abbiano come priorità la
cura del suono e le intenzioni dinamiche, ma che riescano allo stesso tempo a dire qualcosa di diverso riuscendo a suonare “nuovi”, è un’impresa da titani. Ivano Icardi, chitarrista di grande esperienza, oltre che compositore di moltissimi brani e colonne sonore, ci riesce grazie a un’innata capacità di portare avanti quello che di solito viene considerato fondamentale: il senso del brano. Infatti,
oltre alla qualità che gli si può facilmente attribuire, ovvero l’uso di un’ottima tecnica solo per valorizzare il pezzo, siamo al cospetto di un vero compositore di musica pop, nel senso più raffinato ed
evoluto del termine. Questo vuol dire che le melodie si sviluppano seguendo un filo logico, sempre, e
allo stesso tempo il suono della chitarra, così come il tocco, ne valorizzano le intenzioni. Sebbene sembrino cose di poco conto, in realtà le possibilità a disposizione sono infinite, e solo una grande esperienza e un altrettanto grande senso artistico riescono a dare un risultato di buon livello. Al basso c’è
John Giblin (Simple Minds, Peter Gabriel, Phil Collins, Mark Knopfler, Sting, Eric Clapton), alla batteria Elio Rivagli (Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Renato Zero, Fabrizio De André), all’organo Hammond Luca Scarpa (Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, Fiorella Mannoia). Insomma, sembra evidente che
Ivano si sia voluto circondare di compagni di viaggio che conoscessero a dovere il ruolo del loro strumento in questo contesto, e il risultato è eccezionale.
Parlando di tecnica chitarristica, Ivano sfoggia un tocco molto espressivo, preciso e attento ai particolari, con guizzi virtuosistici molto espressivi, ricchi cioè di dinamiche e accenti. Anche i suoni di
chitarra sono molto ricercati: chiaramente non si parla di hi-gain estremo, ma di crunch più o meno
sostenuto, che lascia emergere la chitarra nelle interpretazioni quasi vocali. Viste le capacità, possiamo dire senza ombra di dubbio che abbiamo davanti un chitarrista che, seppur non shredder, shredda alla grande.
Tornando all’album, le ambientazioni sono piuttosto variegate e intense: così abbiamo funk trascinanti, brani pop molto articolati, momenti di riflessione, e uno splendido brano di sola chitarra elettrica, Still Waiting. Le composizioni sono arrangiate in modo da essere coerenti come parte di un album, ma allo stesso tempo autosufficienti se ascoltate singolarmente. Insomma, un viaggio musicale nel mondo della chitarra suonata bene, della musica composta bene, e dei suoni trattati bene.
ESEMPI
GENTILMENTE
FORNITI DA
IVANO
ICARDI
commentati da Alessandro Riccardi
INTO THE GROOVE AGAIN
Un esempio di connubio tra tradizione e modernità: nella prima battuta una frase sulla pentatonica minore di MI, nella seconda dei
veloci arpeggi in sweep. Il primo è un Fa#7(b9) (primi due movimenti), poi una triade discendente di Fa# (terzo movimento) e infine
un Fa#7 discendente (ultimo movimento). Il passaggio è molto complesso perché le direzioni non sono lineari, e vanno effettuati dei
salti di corda piuttosto... burrascosi. Da ascoltare come la frase sia interpretata con un suono crunch non troppo carico ma presente.
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AXE LUGLIO_AGOSTO_2013
10_11 approfondimento
24-06-2013
13:09
Pagina 11
MORSE CODE
Riff di apertura suonato con tecnica ibrida plettro-dita, dalla sonorità incalzante e trascinante dovuta agli
spostamenti di accento. Il suono è ancora un crunch
molto dinamico, che mette in risalto il tocco e gli accenti, elementi fondamentali per far rendere bene parti come questa. Da ascoltare.
Dallo stesso brano, un passaggio solistico sulla formula II V VI in tonalità di DO maggiore (Rem Sol7 Lam, ma
quest’ultimo accordo non è riportato nell’esempio). Nelle prime due battute abbiamo degli arpeggi in legato
e sweep, un tipico esempio di sovrapposizione. Sull’accordo di Rem (l’accompagnamento è realizzato con power chord, ma il senso è quello) troviamo quindi gli arpeggi di Rem9, Lam9, Rem9 (all’ottava superiore) e Lam7.
Questi “lanciano” un passaggio melodico (battute 3 e 4) prima in quarti e poi in ottavi. Un ottimo esempio su
come si può suonare qualcosa di semplice in maniera personale.
AXE LUGLIO_AGOSTO_2013
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