Michele Rismondo [email protected] Insegnamento di BIOLOGIA, ANATOMIA E MORFOLOGIA VEGETALE Argomento 14: ANGIOSPERME Principali famiglie di interesse alimentare BRASSICACEAE Brassicaceae (Cruciferae) Le Crucifere costituiscono una grande famiglia di piante dicotiledoni, di notevole importanza economica, che comprende tutta una serie di piante coltivate come ortaggi, foraggere, per la produzione di oli di semi e per altri usi alimentari, oltre a diverse piante coltivate a scopo ornamentale. Distribuzione. Le specie appartenenti a questa famiglia si trovano diffuse un po' dovunque, ma soprattutto nelle regioni temperate dell'Emisfero Boreale, in particolare nei paesi del bacino mediterraneo e nell' Asia Sud Occidentale e Centrale. La famiglia è rappresentata solo sporadicamente nell'Emisfero Australe, e solo poche specie si trovano nelle regioni tropicali. Caratteri distintivi. Le Cruciferae sono soprattutto piante erbacee annuali o perenni, raramente piccoli arbusti (come Alyssum spinosum). Eruca sativa Eruca sativa FOGLIE Nelle Cruciferae le foglie sono di solito alterne e senza stipole. I peli sull'epidermide possono essere semplici, biforcuti, ramificati, a stella, o infine intrecciati, e costituiscono un carattere utile per I'identificazione dei generi INFIORESCENZA E FIORE L'infiorescenza di solito è un racemo o un corimbo, generalmente priva di brattee e bratteole. La struttura fiorale fondamentale è assolutamente caratteristica e costante: quattro sepali e quattro petali disposti diagonalmente gli uni rispetto agli altri, sei stami, di cui quattro lunghi e due brevi, e un ovario supero con due placente parietali" Esistono tuttavia eccezioni a queste caratteristiche tipo. I fiori sono solitamente ermafroditi, attinomorfi e ipogini. STAMI Gli stami, che sono tipicamente sei, sono tetradinami, ossia il paio esterno e provvisto di filamenti brevi, e le due paia interne, una posteriore e un'altra anteriore, hanno filamenti lunghi. In alcune specie di Cardamine si possono trovare solamente quattro stami, mentre in alcune di Megacarpea se ne possono trovare fino a 16. OVARIO L'ovario, solitamente a due carpelli, è sincarpo, con placentazione parietale; e in genere biloculato con formazione di un falso setto membranoso, il replo, mediante la fusione di escrescenze delle placente; talora e pluriloculato in senso trasversale. Lo stimma puo essere capitato o bilobato. FRUTTO Così come il fiore, anche il frutto è caratteristico nelle Cruciferae: fondamentalmente è una capsula biloculata con un falso setto (il replo); solitamente deiscente, si apre in due parti o valve dalla base. Quando la capsula è lunga almeno tre volte la sua larghezza, è detta siliqua, mentre quando è lunga meno di tre volte la larghezza viene indicata come siliquetta. La variabilità mostrata dalle Cruciferae nei tipi di frutti è molta ampia, e le caratteristiche dei frutti sono considerate molto importanti per quanto riguarda la classificazione della famiglia. Esempi di frutti atipici a anomali si trovano in Cakile, in cui le silique si dividono in due articolazioni (quella inferiore a basale e sterile e forma una specie di robusto peduncolo, mentre quella superiore a distale e globosa, indeiscente e porta un singolo seme che matura); in Lunaria (la cosiddetta moneta del papa) in cui la siliquetta e appiattita lateralmente per formare un setto molto allargato; in Capsella (la borsa di pastore) in cui la siliquetta e compressa in senso antero-posteriore. CLASSIFICAZIONE Si ritiene che la famiglia più vicina alle Cruciferae sia quella delle Capparaceae, con la quale esistono somiglianze nella struttura dell'androceo e del gineceo. Anche da un punto di vista chimico si trovano somiglianze nelle due famiglie. Non esistono però prove per ritenere che le Cruciferae derivino dalle Capparaceae, come è stato suggerito in passato; oggi si tende a ritenere che entrambe le famiglie si siano evolute a partire da progenitori comuni. il frutto è una siliqua (come quelle a destra del genere Arabis) o una siliquetta (come a sinistra, genere Capsella) UTILITÀ ECONOMICA Sebbene delle Cruciferae facciano parte un considerevale numero di piante coltivate, l'importanza economica della famiglia non è paragonabile a quella delle Leguminosae o delle Gramineae; inoltre, anche le specie coltivate utilizzate a scopi alimentari non costituiscono un elemento sostanziale della dieta umana. Molte specie di Cruciferae sono utilizzate per condimenti e contorni, quali la senape, e il crescione e alcune di esse, anzichè essere coltivate, vengono raccolte alIa stato selvatico. La coltivazione di molte Cruciferae risale a tempi antichissimi, come Brassica oleracea (cavolfiore, verza e cavoloverza, i cavoletti di Bruxelles, cavoli cappuccio, cavoli ricci, broccoli, ecc.) che era già coltivata 8000 anni or sono nelle regioni costiere dell'Europa Settentrionale, da dove in seguito si diffuse nelle regioni Mediterranee e nell'Europa Orientale. Le prime selezioni di broccoli furono probabilmente ottenute in Grecia e in Italia nell'era pre-cristiana. Tutte le specie piu importanti di Cruciferae vengono propagate per seme; solamente le specie di minore importanza, come il crescione d'acqua (Nasturtium officinale) o il crenno (Armoracia rusticana) sono propagate vegetativamente. Ortaggi da selezione artificiale su vari organi di Brassica oleracea INFIORESCENZA broccolo RADICE INGROSSATA SELEZIONE ARTIFICIALE GEMME ASCELLARI FOGLIE BASALI ornamentale cavoletti di Bruxelles verza Le Cruciferae da seme possono essere raggruppate in tre categorie: - piante da olio e da senape; - piante da foraggio (da foglia e da radici); - ortaggi per l'alimentazione umana. Oleifere. Le Crucifere da olio attualmente occupano il quinto posto per importanza, dopo la soia, il cotone, l'arachide e il girasole (che producono tutte semi da cui si estrae olio). Le colture più importanti derivano da Brassica oleracea, B. campestris (B. rapa), B. napus (la colza) coltivata soprattutto in Europa (regioni temperate) e in Asia. La senape si ricava dalla macinazione dei semi di Brassica juncea, B. nigra (senape nera) e Sinapis alba (senape bianca) . Ornamentali. I generi e le specie ornamentali nella famiglia delle Crucifere includono fra gli altri: Cheiranthus (violacciocca gialla), Matthiola, Lunaria, Iberis, Lobularia, Cardamine, Alyssum (varie specie), Hesperis, Arabis, Draba, Aethionema, Erysimum, Aubrietia. In Europa e in Asia una considerevole parte della superficie agricola dedicata a colture orticole è occupata da Crucifere (il 30% in alcuni paesi europei contro i16% degli Stati Uniti). Si possono far notare alcune curiosità nella distribuzione geografica di queste colture, che riflettono più che altro i gusti nel consumo anziché le origini geografiche delle specie. I cavoletti di Bruxelles, per esempio, sono una tipica coltura inglese: il prodotto inglese infatti eguaglia da solo quello di tutto il resto dell'Europa, ed è dieci volte maggiore di quello degli Stati Uniti. Le specie più importanti per I'alimentazione umana sono Brassica oleracea, le cui varietà coltivate producono cavoli, cavoletti di Bruxelles e B. campestris (varietà coltivate per la produzione di rape, cavoli cinesi, ecc.). Alimentazione animale. Uso prevalente sotto forma di: insilati, farine di estrazione (ciò che rimane dopo I'estrazione dell'olio), colture da pascolo e radici conservate per l'alimentazione invernale. I glucosinolati (sostanze caratteristiche prodotte dalla Crucifere) condizionano I'utilizzazione di molte specie da un punto di vista economico. Si tratta infatti dei precursori degli olii di senape, responsabili del sapore pungente della maggior parte delle Crucifere. Tali sostanze, gradite nella senape, nel ravanello e nel crescione, sono tuttavia causa di manifestazioni tossiche quando vengono utilizzate su larga scala nell'alimentazione degli animali e dell'Uomo. Per questo la produzione di insilati è limitata e la farina di semi si può ottenere solo da specie, come Brassica napus, con un basso contenuto di glucosinolati. Diverse specie sono utilizzate come colture da foraggio include Brassica oleracea (cavolo da foraggio), B. campestris, B. napus (rape da foraggio, rapa svedese), Raphanus sativus (ravanello da foraggio) e sono concentrate in alcuni Paesi come la Gran Bretagna, I'Olanda e la Nuova Zelanda, specializzati in allevamenti intensivi di ruminanti su piccola scala. Brassica napus Caratteri distintivi delle Brassicaceae Frutto a siliqua Petali gialli (Arabis, Erysimum, Diplotaxis, Brassica, Diplotaxis, Eruca, Raphanus, Barbarea, Eruca) Petali bianchi, rosei o violacei (Cakile, Alliaria, Cardamine, Matthiola, Raphanus, Nasturtium) Frutto a siliquetta Petali gialli (Rapistrum, Biscutella, Isatis, Draba) Petali bianchi, rosei o violacei (Iberis, Lunaria, Capsella, Cardaria, Armoracia) Principali Brassicaceae coltivate Raphanus e Eruca Raphanus sativus ravanello Raphanus raphanistrum rafano Eruca sativa rucola Brassica Verza Cavolo Cavolfiore Cavolo-rapa Cavoletti di Bruxelles Cavolo ornamentale Brassica oleracea Brassica Brassica napus colza Armoracia Una crucifera coltivata a scopo alimentare per la sua radice aromatica Armoracia rusticana cren, barbaforte Principali Brassicaceae selvatiche raccolte per uso alimentare BRASSICACEAE spontanee di interesse alimentare Nasturtium (crescione) Nasturtium officinale sedano d’acqua Sinapis Diplotaxis Sinapis alba senape bianca Crucifere spontanee, commensali di diverse coltivazioni e per questo considerate infestanti Diplotaxis erucoides Diplotaxis erucoides rucola selvatica Diplotaxis Diplotaxis muralis Diplotaxis erucoides Diplotaxis tenuifolia Alliaria petiolata Cardamine hirsuta (arabetta pelosa) Capsella bursa-pastoris Capsella rubella borsa del pastore • Pianta annuale o bienne vive nei margini erbosi incolti • Le foglie raccolte nel periodo primaverile vengono utilizzate con le erbe miste bollite e nelle zuppe Coronopus squamatus gramignola ® • Pianta annuale, vive nei margini dei campi, degli orti e nelle aree calpestate • Le foglie primaverili vengono utilizzate con le erbe miste bollite e nelle zuppe ® = Pianta trattata nel libro “Rugni, speragne, crispigne” Raphanus raphanistrum ravanello ® • Pianta annuale vive nei margini dei campi • Le foglie primaverili private delle nervature vengono utilizzate con le erbe miste bollite e nelle zuppe, la radice in autunno può essere utilizzata come il rafano ® = Pianta trattata nel libro “Rugni, speragne, crispigne” Bunias erucago cotecacchia • • Pianta annuale con una rosetta di foglie basali, degli erbosi ai margini dei campi Le foglie raccolte nel periodo invernale vengono utilizzate con le erbe miste bollite e nelle zuppe Barbarea vulgaris erba di S. Barbara • Pianta erbacea perenne vive nei margini erbosi incolti umidi • Le foglie raccolte nel periodo primaverile vengono utilizzate con le erbe miste bollite e nelle zuppe Principali Brassicaceae selvatiche di interesse naturalistico BRASSICACEAE di interesse ambientale Matthiola Matthiola incana violaciocca Alyssoides, Iberis Iberis saxatilis iberide montana Alyssoides utriculata Cakile maritima ruchetta di mare Cakile Erysimum Erysimum Erysimumcheiri cheiri violaciocca gialla Isatis Isatis allionii Glasto di Allionii Isatis Isatis tinctoria guado Cardamine Cardamine kitaibelii Cardamine bulbifera Cardamine enneaphyllos Biscutella Biscutella laevigata Lunaria Lunaria rediviva Lunaria annua monete del Papa APIACEAE Apiaceae (Umbelliferae) Ferula communis Le Umbelliferae costituiscono una famiglia vasta, che si distingue sia per le caratteristiche infiorescenze e per i frutti, sia per le particolari sostanze prodotte, che si manifestano nel sapore, nell'odore o anche nella tossicità di molti dei suoi membri. Numerose specie di Umbelliferae erano conosciute nelle antiche civiltà. Erbe aromatiche, quali I'anice, il cumino, il coriandolo, I'aneto e il finocchio. Sembra che le Umbelliferae siano la prima famiglia di angiosperme riconosciuta come tale dai botanici della fine del 16° secolo, sebbene allora fossero note solo le specie delle zone temperate del Vecchio Mondo. Apiaceae (Umbelliferae) Le Umbelliferae comprendono circa 300 generi con 25003000 specie. Sono presenti quasi dappertutto, piu frequentemente nelle zone montane temperate e raramente alle latitudini tropicali. Le Umbelliferae sono per la maggior parte piante erbacee annuali, biennali o perenni, con internodi cavi, a volte striscianti, a stoloni, a rosetta o a cuscinetto. Parecchie specie erbacee possono sviluppare un certo grado di legnosità, ma non mancano anche specie propriamente legnose, di tipo arboreo o arbustivo. Numerose specie sono spinose, come quelle di Eryngium, simili al cardo. Le foglie sono alterne, senza stipole, di solito partite (tripartite o variamente pennate). L'infiorescenza piu comune nelle Umbelliferae è un'ombrella semplice o composta, che a volte si presenta molto modificata e perfino ridotta a un solo fiore. In Eryngium i fiori sono privi di peduncolo e addensati in un fitto capolino avvolto da brattee spinose. INFIORESCENZA - OMBRELLA COMPOSTA La caratteristica ombrella è un'infiorescenza piana, in cui i singoli peduncoli fiorali si originano alla stessa altezza sull'asse principale, ma hanno lunghezze diverse in modo da portare tutti i fiori allo stesso livello. Un'ombrella composta possiede ramificazioni formate a loro volta da tante ombrelle semplici (dette ombrellette). Alla base degli assi secondari di un'ombrella composta ci sono spesso delle brattee formanti un involucro. I fiori di un'ombrella si aprono uno dopo l'altro a partire dai verticilli piu esterni andando verso il centro. L'ombrella presenta in alcuni casi un grado di organizzazione molto elevato, paragonabile a quello osservato nei capolini delle Compositae. FIORE Le Umbelliferae vengono impollinate per la maggior parte da una vasta gamma di insetti, in maggioranza mosche, zanzare o moscerini, ma anche api, farfalle diurne o notturne. Un carattere peculiare della famiglia è la quasi completa mancanza di ibridazione; infatti non è stato rinvenuto finora nessun ibrido interspecifico. Ciò determina delle notevoli difficoltà nei programmi di coltivazione. Il fiore delle Umbelliferae e quasi costantemente formato da cinque petali, cinque stami liberi, un calice notevolmente ridotto, un ovario infero con due carpelli. Fiore tipico delle Ombrellifere con 5 sepali, 5 petali, 5 stami ed un pistillo formato da due carpelli con ovario infero FRUTTO ll frutto delle Umbelliferae è detto schizocarpo e presenta un elevato grado di variabilità. E’ un frutto secco indeiscente che si divide lungo un setto (commessura) in due mericarpi con un seme ciascuno; questi di solito restano uniti, per qualche tempo, separandosi poi a maturazione avvenuta. La superficie del frutto può essere coperta di spine, peli o tubercoli di vario tipo; a volte le creste laterali si trasformano in ali. Apiaceae coltivate Petroselinum sativum Carota – Daucus carota Sedano – Apium graveolens Finocchio – Foeniculum vulgare Prezzemolo – Petroselinum sativum Daucus carota Apium graveolens Foeniculum vulgare Daucus carota Carota Pianta erbacea bienne con radice carnosa. Nel 1° anno di vegetazione produce le foglie basali, nel 2° il fusto ramificato portante i fiori. HABITAT: Oltre ad essere ampiamente coltivata (subsp sativus con radice tuberizzata edule), è presente come spontanea (subsp. carota) nei margini erbosi soleggiati in tutto il territorio. PERIODO DI RACCOLTA: Primavera (tutto l’anno) PROPRIETÀ: vitaminizzanti mineralizzanti, diuretiche, antinfiammatorie. (carotene – regolatrici Vit. A-C-B1-B2), intestinali e USI TRADIZIONALI: foglie giovani e radice utilizzate per condimenti, salse, minestre. Apium graveolens Sedano Pianta erbacea bienne con radice sottile. Nel 1° anno di vegetazione produce le foglie basali, nel 2° il fusto ramificato portante i fiori. HABITAT: Ampiamente coltivata (var dulce “sedano a costa” con gambo edule, var. rapaceum “sedano rapa” con parti basali ingrossate utilizzato come ortaggio. È presente come spontanea in ambienti ruderali ed incolti in tutto il territorio. PERIODO DI RACCOLTA: Primavera PROPRIETÀ: diuretiche, depurative, digestive, aromatizzanti. USI TRADIZIONALI: foglie giovani, parti basali del fusto e radice utilizzate per condimenti, salse, minestre. Foeniculum vulgare Finocchio Pianta erbacea bienne (o perenne) con radice affusolata e fusto eretto, solcato e ramoso alto fino a 2.5m. La foglie sono molli con segmenti filiformi più o meno allungati HABITAT: Ambienti aridi, incolti e coltivi. Si distinguono la subsp. vulgare (var. azoricum coltivata come ortaggio o pianta aromatica, var. dulce utilizzata in liquoreria, var. vulgare presente in forma spontanea) e la subsp. piperitum (finocchio forte) presente prevalentemente nel sud Italia. PERIODO DI RACCOLTA: Primavera PROPRIETÀ: aromatiche, aperitive, digestive, diuretiche, antispasmodiche, galattologhe ed ha comprovata azione antiputrefattiva e antimeteorica. USI TRADIZIONALI: consumato crudo in insalata e utilizzato per aromatizzare varie pietanze (torte, minestre, arrosti, pesce ecc) Petroselinum sativum Prezzemolo Pianta erbacea bienne con radice conica e fusto eretto alto 30-70 cm. Le foglie sono tripennatosette a contorno triangolare. HABITAT: Originaria dell’Africa settentrionale e dell’Asia minore, si trova coltivata negli orti e spontaneizzata negli ambienti ruderali. PERIODO DI RACCOLTA: Dalla primavera all’autunno PROPRIETÀ: aromatiche, vitaminizzanti, aperitive, diuretiche. USI TRADIZIONALI: consumato crudo in insalata o cotto per aromatizzare varie pietanze (in quantità eccessiva può essere tossico, in passato veniva utilizzato come abortivo). Le foglie strofinate sulle mani neutralizzano l’odore d’aglio e vengono anche applicate su punture di insetti. Apiaceae spontanee di interesse alimentare Anethum graveolens Aneto Pianta erbacea annua, verde-azzurrastra, fetida, con radice a fittone sottile e fusto eretto, gracile, alto 50-100 cm. HABITAT: Originaria del Medio Oriente, si trova coltivata negli orti e spontaneizzata negli ambienti ruderali. PERIODO DI RACCOLTA: primavera-estate PROPRIETÀ: aromatiche, antinfiammatorie, diuretiche. aperitive, USI TRADIZIONALI: le foglie sono impiegate in cucina come aromatizzanti di insalate e piatti a base di pesce, i semi nella produzione di liquori. Laserpitium siler Cerbottano Pianta erbacea perenne, glabra, ramosa, alta 20-70 cm, con fusto eretto, striato, in genere ramificato alla base, peloso inferiormente e scabro sopra. HABITAT: coltivi, pascoli aridi e incolti PERIODO DI RACCOLTA: primavera (radici, foglie) – fine estate (semi) PROPRIETÀ: aromatizzanti, aperitive USI TRADIZIONALI: il decotto dei frutti veniva utilizzato per aromatizzare il vino. I semi, insieme a quelli dell’anice, vengono utilizzati per produrre il Mistrà. Le radici venivano impiegate come aromatizzanti per le verdure conservate in salamoia. Tordylium apulum Ombrellini pugliesi Pianta erbacea annuale, alta 10-60 cm, con fusto eretto, rigido, striato, ramificato alla base, peloso inferiormente e scabro sopra. HABITAT: coltivi, pascoli aridi e incolti PERIODO DI RACCOLTA: primavera PROPRIETÀ: aromatizzanti USI TRADIZIONALI: le foglie giovani vengono utilizzate crude in insalate o all’interno di misticanze di erbe spontanee. In Puglia i semi rientrano tra le specie utilizzate per la produzione del liquore Centerbe. Scandix pecten-veneris Pettine di Venere, Spillettoni Pianta erbacea annua, ramificata alla base o semplice con fusto eretto, striato e pubescente, alto 10-40 cm. Il frutto è un diachenio con 2 mericarpi oblunghi HABITAT: incolti, colture di cereali PERIODO DI RACCOLTA: primavera PROPRIETÀ: aromatizzanti, astringenti USI TRADIZIONALI: gli assi fiorali giovani e teneri e le foglie venivano utilizzate in insalate. Il nome della specie è riferito alla forma dell’infruttescenza, che ricorda i denti di un pettine. Bunium bulbocastanum Bulbocastano, Casciomaci Pianta erbacea perenne, con tubero globoso e fusto eretto generalmente ramoso. HABITAT: pascoli e coltivi (frumento e orzo nelle zone montuose) PERIODO DI RACCOLTA: primavera-inizio estate PROPRIETÀ: specie alimentare USI TRADIZIONALI: i tuberi, in passato, venivano utilizzati crudi, lessati o arrostiti sotto la cenere, o mescolati alla farina per produrre pane e dolci (castagnaccio). Pastinaca sativa Pastinaca, Cajota Pianta erbacea biennale, alta 40-150 con fusto eretto, striato e peloso, angoloso (subsp. sylvestris) o cilindrico (subsp. urens) HABITAT: incolti, margini erbosi prati falciati PERIODO DI RACCOLTA: inverno PROPRIETÀ: aromatizzanti USI TRADIZIONALI: le radici venivano lessate, infarinate e fritte. Le parti aeree venivano utilizzate lessate all’interno di salse o minestre. La linfa produce dermatiti da contatto. Eryngium sp. Calcatreppola E.campestre Pianta erbacea perenne, spinosa, verde (E. campestre) violacea (E. amethystinum) o glauca (E. maritimum) con foglie coriacee. HABITAT: pascoli e incolti aridi (E. campestre - E. amethystinum), dune marittime (E. maritimum). PERIODO DI RACCOLTA: le radici in autunno, le foglie giovani in primavera. PROPRIETÀ: diuretiche, depurative, aperitive USI TRADIZIONALI: le radici lessate vengono ripassate in padella oppure fritte. Le parti giovani (germogli-rametti) vengono lessati in minestre o utilizzati in insalate. E.amethystinum E. maritimum Crithmum maritimum Finocchio marino, Paccasassi Pianta perenne, suffruticosa aromatica, alta 20-50 cm con fusto legnoso ramificato e scapi erbacei ascendenti, foglie alterne e carnose a contorno triangolare. HABITAT: Rupi marittime, muri e scogliere PERIODO DI RACCOLTA: primavera - estate PROPRIETÀ: Il succo della pianta fresca è diuretico e depurativo, l'infuso è aperitivo e digestivo. USI TRADIZIONALI: Le foglie giovani vengono consumate fresche o preferibilmente bollite e servite con olio e limone o utilizzate per aromatizzare piatti di pesce. Anthriscus sylvestris Cerfoglio selvatico Pianta erbacea bienne o perenne, con radice fusiforme e fusto eretto ramificato, alto 50-150 cm. HABITAT: margine dei boschi, ambienti nitrificati ed umidi PERIODO DI RACCOLTA: primavera – estate – autunno PROPRIETÀ: aromatizzanti, diuretiche, aperitive USI TRADIZIONALI: utilizzata in passato sia cruda che cotta per il sapore più delicato del prezzemolo e dolce, e per questo spesso aggiunta alle misticanze di erbe spontanee per mitigarne il sapore amaro. Angelica sylvestris Angelica Pianta erbacea bienne o perenne, con radice grossa a fittone e fusto eretto alto 50-200 cm, rossastro ed aromatico. HABITAT: Boschi umidi e forrre. PERIODO DI RACCOLTA: primavera-estate PROPRIETÀ: aperitive, digestive, stimolanti (depressivo a dosi elevate), antisettiche. USI TRADIZIONALI: I getti teneri lessati a lungo e conditi con olio, limone o aceto, oppure (dopo lunga bollitura) canditi ed utilizzati in pasticceria. I semi vengono utilizzati per la produzione di liquori digestivi. Trova impiego anche in cosmetica (saponi, detergenti, lozioni, profumi) Sanicula europaea Sanicola europea Erba fragolina Pianta erbacea perenne, glabra, con rizoma corto e grosso, fusto gracile ed eretto striato e poco ramifivato. HABITAT: boschi mesofili PERIODO DI RACCOLTA: primavera PROPRIETÀ: astringenti, antinfiammatorie USI TRADIZIONALI: utilizzata cruda in insalata e misticanze o cotta. I decotti e gli infusi venivano utilizzati per curare ferite ed infiammazioni polmonari. Da queste proprietà, conosciute già nel Medioevo, deriva il nome Sanicula (“sanare”). Aegopodium podagraria Podagraria Pianta erbacea perenne con rizoma gracile, fusto eretto, striato, cavo, alto 40-80 cm. HABITAT: boschi, forre, fossi PERIODO DI RACCOLTA: tutto l’anno PROPRIETÀ: aromatizzanti, regolatrici intestinali antireumatiche, USI TRADIZIONALI: i germogli teneri venivano utilizzati in insalata, le foglie lessate, ripassate in padella e condite on olio e limone, da sole o con altre erbe. Utilizzato in passato come cataplasma contro i dolori reumatici e la gotta (podagra). Apium nodiflorum Sedano d’acqua Pianta erbacea perenne, glabra, alta 30-100 cm, con fusto cavo, robusto, striato e ramoso. HABITAT: alvei fluviali, fossi, stagni PERIODO DI RACCOLTA: primavera – autunno PROPRIETÀ: aromatizzanti, diuretiche USI TRADIZIONALI: utilizzata cruda in insalata e misticanze (sapore piccante), perde il sapore se cotta. È oggetto di un rinnovato culto gastronomico soprattutto nella nouvelle cuisine francese. Apiaceae aromatiche Pimpinella anisum Anice verde Apiaceae aromatiche Coriandrum sativum Coriandolo Apiaceae aromatiche Carum carvi Cumino Apiaceae tossiche Conium maculatum Cicuta Apiaceae tossiche Aethusa cynapium Cicuta aglina Apiaceae tossiche Oenanthe pimpinelloides Finocchio acquatico Apiaceae di interesse ambientale Heracleum spondilium Astrantia Astrantia major Ferula Ferula communis finocchiaccio Ammi majus Torilis arvensis Peucedanum venetum Peucedanum cervaria ASTERACEAE Asteraceae (Compositae) L’ordine delle Asterales con circa 1000 generi e 19000 specie, diffuse sotto tutte le latitudini, rappresenta uno dei gruppi più ricchi di forme delle Angiospermae. Si tratta di un gruppo assai eterogeneo per quello che riguarda la morfologia del sistema vegetativo, in considerazione del fatto che questa famiglia ha rappresentanti in quasi tutti i tipi di ambienti; si va, infatti, da piante con habitus erbaceo o legnoso solo alla base, nella regione mediterranea, a specie con struttura decisamente arborescente o succulenta, nelle zone tropicali. D'altro canto tutto l'ordine delle Asterales appare estremamente omogeneo nella morfologia dell'infiorescenza che è sempre rappresentata dal capolino, struttura altamente differenziata con funzione vessillare, formata da un ricettacolo basale sul quale si inseriscono i fiori, circondata da foglie involucrali sterili dette squame. Asteraceae (Compositae) Il ricettacolo può essere nudo o provvisto di pagliette, che rappresentano i resti di brattee poste alla base dei fiori. Questi ultimi, ermafroditi o raramente unisessuali, presentano un calice ridottissimo, che costituisce un collaretto continuo o lobato o, talvolta del tutto mancante; dopo la fecondazione da questo verticillo fiorale si origina spesso una struttura di reste persistenti denominata pappo, la cui funzione è quella di assicurare la disseminazione anemocora. Grazie al pappo i semi possono essere trasportati dal vento e percorrere distanze anche di alcuni chilometri dalla pianta madre. La corolla, gamopetala, può essere inquadrata in tipi fondamentali: a) tubulosa, attinomorfa, originata dalla fusione di 5 petali e costituita da un lungo tubo sovrastato da 5 piccoli dentelli; b) ligulata, zigomorfa, con una porzione inferiore tubulosa ed una superiore assimilabile nella forma ad un prolungamento nastriforme detto ligula, spesso sovrastato da 5 o più raramente da 3 dentelli. Infiorescenza a capolino L'androceo è costituito da 5 stami con filamenti per lo più liberi e antere saldate in un manicotto che circonda lo stilo. Il gineceo è formato da 2 carpelli concrescenti, che formano un ovario infero uniloculare provvisto di un solo ovulo, e di uno stilo fornito di peli collettori che termina in uno stimma profondamente bifido. Corolla tubulosa Corolla ligulata Asteraceae (Compositae) Le Asteraceae si distinguono in 2 sottofamiglie dell’unica famiglia delle Compositae: Tubuliflorae (es. Chrysanthemum, Carduus, Centaurea) e Liguliflorae ( = Cichoriaceae; es. Hypochoeris, Hieracium, Sonchus). La caratteristica principale delle Tubuliflorae che le distingue nettamente dalle Cichoriaceae risiede nei capolini con soli fiori tubulosi o con fiori tubulosi al centro (disco) e ligulati alla periferia (raggi); questi ultimi sono generalmente unisessuali o sterili. I fiori tubulosi sono, invece, del tutto assenti nelle Cichoriaceae. L'impollinazione è di norma entomogama e ciò spiega la presenza del capolino. Infatti, anche la visita di un solo pronubo garantisce alla pianta la fecondazione di tutti i fiori che compongono l'infiorescenza. Tubuliflorae Le Tubuliflorae sono una sottofamiglia di grande importanza dal punto di vista economico. Essa include, infatti, alcune piante coltivate a scopo alimentare o ornamentale. Tra le prime si ricordano soprattutto il carciofo (Cynara scolymus), di cui si utilizzano soprattutto le brattee involucrali e il ricettacolo, e il girasole (Helianthus annuus), coltivato per i semi oleaginosi. Tra le specie ornamentali vi sono varie specie di Senecio, Aster, Zinnia, Dahlia, Ageratum, Chrysanthemum, Argyranthemum, Gerbera, Tagetes, Calendula, ecc., da cui sono originate per selezione artificiale numerose cultivar. Tra le specie officinali si citano Achillea millefolium, Artemisia vulgaris, Matricaria chamomilla, Centaurea cyanus, e molte altre specie di uso anche solamente locale. Tubuliflorae Fiordaliso (Centaurea) Capolino con solo fiori tubulosi Calendula (Calendula) fiori ligulati in periferia e tubulosi al centro Tubuliflorae coltivate ASTERACEAE (TUBULIFLORAE) COLTIVATE Achillea millefolium (A. collina) Millefoglio Anthemis nobilis L. Camomilla romana Artemisia abrotanum L. Abrotano Artemisia absinthium L. Assenzio Artemisia dracunculus L. Dragoncello Balsamita major Desf. Erba amara Calendula officinalis L. Calendula Carthamus tinctorius L. Zafferanone Cnicus benedictus L. Cardo benedetto Cy nara cardunculus L. ssp. cardunculus Cardo, gobbo Cy nara cardunculus L. ssp. scoly mus (L.) Hay ek Carciofo Inula helenium L. Inula Matricaria chamomilla L. Camomilla Helianthus annuus L. Girasole Helianthus tuberosus L. Topinambur Sily bum marianum (L.) Gaertner Cardo mariano Tanacetum cinerariifolium (Trev ir.) Sch.-Bip. Piretro Cynara scolymus carciofo Cynara cardunculus cardo, gobbo Helianthus annuus Helianthus Helianthus tuberosus Matricaria chamomilla camomilla Tanacetum cinerariifolium piretro Tubuliflorae spontanee di interesse alimentare Cynara Arctium Carduus Cynara scolymus Carduus pycnocephalus Carlina acaulis Carlina Silibum Arctium minus Arctium minus Sylibum marianum Centaurea scabiosa Centaurea Centaurea triumphetti Centaurea rupestris Centaurea bracteata Artemisia Artemisia vulgaris Artemisia absintium Artemisia petrosa Aster Aster linosyris Aster alpinus Senecio Senecio vulgaris Senecio fucsii Senecio erucifolius Petasites Calendula Matricaria Anthemis Anthemis tinctoria Matricaria chamomilla Matricaria inodora Petasites officinalis Anthemis altissima Calendula arvensis Inula salicina Inula Inula chritmoides Inula viscosa Liguliflorae (Cichoriaceae) Le Cichoriaceae si differenziano dalle Tubuliflorae soprattutto per la struttura del capolino che risulta formato da soli fiori ligulati, di cui soltanto i periferici talora unisessuali, nonché per la presenza abbastanza costante nell’apparato vegetativo di canali laticiferi. I fiori tubulosi, invece sono totalmente assenti. L'impollinazione è di norma entomogama. Le Liguliflorae (o Cichoriaceae) sono una sottofamiglia di grande importanza economica. Essa include, infatti, molte piante coltivate a scopo alimentare. Tra queste si ricordano alcune specie orticole quali la lattuga (Lactuca sativa), la cicoria (Cichorium endivia), il radicchio (cultivar antocianiche di Cichorium intybus), la scorzonera (Scorzonera hispanica), la scorzobianca (Tragopogon porrifolius). Tra le specie officinali si ricorda soprattutto Taraxacum officinale, di cui si utilizza la radice. Nella regione mediterranea le Cichoriaceae sono molto numerose e si rinvengono in diversi ambienti, dai boschi mesofili (Mycelis muralis), alle rupi ombreggiate (Hypochoeris laevigata), alle praterie steppiche (Reichardia picroides), ai pascoli montani (Hieracium macranthum), alle dune litoranee (Launaea resedifolia), agli ambienti antropogeni (Sonchus oleraceus). Liguliflorae coltivate ASTERACEAE (LIGULIFLORAE) COLTIVATE Cichorium endiv ia L. Endiv ia Cichorium inthy bus L. Cicoria Lactuca sativ a L. Lattuga Rhagadiolus edulis Gaertner Radicchio Scorzonera hispanica Scorzonera Tarax acum officinale Weber Dente di leone Tragopogon porrifolius L. subsp. porrifolius Raperonzolo Tragopogon pratensis L. ssp. pratensis Barba di becco Cichorium inthybus cicoria Cichorium endivia indivia Lactuca Lactuca perennis Lactuca sativa lattuga Liguliflorae spontanee di interesse alimentare Picris Crepis Sonchus Crepis sancta Mestolino Picris hieracioides Sprane Margini erbosi Picris echioides Speragne Sonchus asper Crispigne Urospermum Hyoseris Taraxacum Reichardia Margini erbosi Urospermum dahlechampii Lattugaccio Reichardia picroides Caccialepre Hyoseris radiata Trinciatella Taraxacum officinale Dente di leone Mycelis muralis Mycelis Prenanthes Lapsana Lapsana communis Sottobosco Orlo forestale Prenanthes purpurea Tragopogon Barba di becco Scorzabianca Praterie Tragopogon pratensis Tragopogon porrifolius Michele Rismondo [email protected] Insegnamento di BIOLOGIA, ANATOMIA E MORFOLOGIA VEGETALE Approfondimento: Famiglie LAMIACEAE-MALVACEAE MALVACEAE Le Malvacee sono una famiglia di piante Angiosperme distribuite nelle regioni temperate e calde di tutto il globo. Comprendono, a seconda della classificazione, circa 100 generi e oltre 1500 specie. L’apparato vegetativo è erbaceo o legnoso con foglie spiralate provviste di stipole. I fiori, per lo più isolati, sono ermafroditi, attinomorfi con debole tendenza verso lo zigomorfismo, pentameri. Il calice, formato da 5 sepali saldati alla base, è spesso raddoppiato all’esterno da un calicetto; la corolla è costituita da 5 petali liberi o concresciuti alla base L’androceo, con numerosi stami saldati per i filamenti, forma una struttura colonnare che avvolge lo stilo; il gineceo possiede un numero di carpelli generalmente elevato, da 5 a molti, più spesso 1012, che formano un ovario supero; ciascun carpello contiene un solo ovulo. Il frutto è generalmente un poliachenio, costituito da tanti mericarpi quanti sono i carpelli che a maturità si separano per distruzione del ricettacolo. Della famiglia fanno parte specie di grande interesse commerciale come ad esempio fibre tessili (cotone, juta, kenaf), pinate ornamentali (es. Ibisco), piante alimentari (cacao, gombo,karkadé). Le Malvaceae comprendono piante anche di grande importanza economica, prime fra tutte un gruppo di specie di origine asiatica e americana relative al genere Gossypium, denominate complessivamente cotone, assai coltivate nei paesi tropicali e subtropicali sia per la fibra tessile che per i semi che contengono un olio utilizzato per l’alimentazione umana. Altre specie di interesse economico sono alcune piante ornamentali, coltivate in parchi e giardini, tra cui soprattutto quelle del genere Hibiscus. In natura in Italia sono presenti diverse specie di Malvaceae relative ai generi Malva, Lavatera, Altha ea, Alcea, Malope, Abutilon, Hibiscus e Kosteletzkya, diffuse solitamente in ambienti aperti, quali prati aridi, incolti , rupi costiere e ruderi , luoghi umidi o paludosi . Malvacee spontanee di interesse alimentare Malva sylvestris Malva Pianta erbacea bienne o perenne con radice carnosa a fittone, con fusto ramificato eretto o prostrato, foglie reniformi con 3-5 lobi HABITAT: Margini erbosi, incolti ed ambienti ruderali PERIODO DI RACCOLTA: primavera (foglie), estate (fiori), autunno (radici) PROPRIETÀ: emollienti, lenitive, antinfiammatorie, lassative USI TRADIZIONALI: Le foglie vengono utilizzate in zuppe di verdura o per il ripieno di ravioli o torte. I germogli teneri in insalata o fritti. L’azione calmante veniva sfruttata tramite impacchi sull’epidermide contro le punture di insetti, o tramite decotti in sciacqui antiodontalgici. Althaea officinalis Althaea sp. Altea, Malvone Pianta perenne con radice carnosa fusiforme, con fusto eretto, semplice o ramificato eretto alto anche 2 m, tomentoso. HABITAT: Ambienti aridi e sassosi, spesso coltivata e talvolta spontaneizzata PERIODO DI RACCOLTA: primavera PROPRIETÀ: emollienti, espettoranti diuretiche USI TRADIZIONALI: Gli usi tradizionali, simili a quelli della Malva sylvestris, riguardano principalmente i fiori in infusi per le proprietà emollienti e calmanti, e le foglie in decotti negli sciacqui antiodontalgici. Althaea rosea Abutilon theophrasti Altea indiana, Cencio molle Pianta annuale con fusto alto da 30- 150 cm , tomentoso e con cime addensate. Foglie lunghe fino a 15-20 cm., cordato-orbicolari, acuminate, a margine leggermente dentato. HABITAT: commensale delle culture primaverile- estivo, terreni umidi ed incolti a ciclo PERIODO DI RACCOLTA: primavera-estate PROPRIETÀ: emollienti, espettoranti, diuretiche USI TRADIZIONALI: Gli usi tradizionali, simili a quelli della Malva sylvestris, riguardano principalmente i fiori in infusi per le proprietà emollienti e calmanti, e le foglie in decotti negli sciacqui antiodontalgici. Malvaceae spontanee di interesse ambientale Lavatera cretica Incolti aridi, campi, ruderi Lavatera olbia Rupi marittime, incolti e ruderi Lavatera arborea Rupi marittime, incolti e ruderi Malvaceae di interesse ornamentale Hibiscus (karkadé) Malvaceae di interesse ornamentale Abutilon Malvaceae coltivate Theobroma cacao (Sterculiaceae) Malvaceae coltivate Gossypium spp. LAMIACEAE Lamiaceae (Labiatae) Le Lamiaceae sono rappresentate da circa 3000 specie diffuse in tutte le parti del mondo ma particolarmente nella regione mediterranea, che rappresenta il principale centro di differenziazione della famiglia. Le Lamiaceae comprendono sia forme erbacee, annuali e perenni, che camefitiche e persino nanofanerofitiche. L'apparato vegetativo è caratterizzato dal fusto di forma quadrangolare, per la presenza di fasci di collenchima posti agli angoli, dalle foglie opposte e prive di stipole, e dalla presenza di ghiandole contenenti oli eterei che emanano caratteristici aromi. I fiori sono riuniti in infiorescenze costituite da fascetti sovrapposti di fiori; ciascun fascetto è provvisto di 2 foglie bratteali. Il calice è costituito da 5 sepali saldati a formare un tubo attinomorfo o zigomorfo bilabiato. La corolla, gamopetala, è formata da 5 petali ed è quasi sempre zigomorfa e bilabiata con un labbro superiore che consta di 2 pezzi e un labbro inferiore di 3. L'androceo è formato da 4 stami di cui 2 appaiono più lunghi (didinami); talvolta possono essere presenti solo 2 stami (Salvia). Il gineceo, supero, è bicarpellare e contiene 4 ovuli. Il frutto è racchiuso dal calice persistente ed è un tetrachenio, composto da 4 nucule. I semi, salvo rare eccezioni, sono sprovvisti di endosperma. La fecondazione è entomogama ed, in particolare, è operata da ditteri e imenotteri. Interesse Le Labiatae, sono molto diffuse nella regione mediterranea, dove sono usate tradizionalmente come piante aromatiche e a questo scopo coltivate o raccolte in natura. Tra le più conosciute si ricordano il basilico (Ocimum basilicum), il rosmarino (Rosmarinus officinalis), l'origano (Origanum vulgare), la maggiorana (O. majorana), la salvia (Salvia officinalis), il timo (Thymus vulgaris), la menta (Mentha piperita), la melissa (Melissa officinalis), la nepetella (Calamintha nepeta). Di alcune specie, quali l'issopo (Hyssopus officinalis) e la lavanda (Lavandula angustifolia), si conoscono e si sfruttano le proprietà medicinali, oltre che in profumeria e nella cosmesi Salvia officinalis Hyssopus officinalis Origanum vulgare Ambienti Allo stato spontaneo le Labiatae rivestono notevole importanza. Molte di esse prediligono habitat nemorali, all'interno di boschi mesofili (Melittis melissophyllum), o termofili sempreverdi (Teucrium flavum). Melittis melissophyllum Teucrium flavum Alcune labiate costituiscono una vegetazione particolarmente specializzata che vive, utilizzando meccanismi di riproduzione vegetativa (rizomi) per colonizzare i margini del bosco e costituisce la caratteristica fascia erbacea dell’orlo forestale. Tra queste le più diffuse sono iva comune (Ajuga reptans) e prunella viola (Prunella vulgaris.) Ajuga reptans Prunella vulgaris. La maggior parte preferisce gli ambienti aperti e soleggiati, entrando nella costituzione di macchie e garighe costiere (Rosmarinus officinalis), garighe interne (Satureja montana), praterie aride montane (Stachys germanica) Stachys germanica Satureja montana Rosmarinus officinalis Chiave di riconoscimento dei principali generi e specie CHIAVE per il riconoscimento delle principali labiate Corolla a 4 o 5 lobi quasi regolare Fiori verticillati in capolini ascellari Calice regolare (Mentha arvensis) Corolla labiata o bilabiata Calice irregolare (Mentha pulegium) CHIAVE per il riconoscimento delle principali labiate Corolla a 4 o 5 lobi quasi regolare Fiori in spighe terminali Pianta glabra (Mentha spicata) Pianta pelosa (Mentha longifolia) Corolla labiata o bilabiata Corolla labiata con labbro superiore sporgente Corolla labiata senza labbro superiore sporgente Labbro superiore nullo labbro inferiore 5 lobi (Teucrium chamaedrys) Labbro superiore bilobo labbro inferiore 3 lobi (Ajuga reptans) Corolla labiata o bilabiata Corolla labiata con labbro superiore sporgente Labbro superiore incurvato verso il basso Calice bilabiato Prunella Salvia Calice regolare Lamium Stachys Ballota Galeopsis Labbro superiore curvato verso l’alto Foglie rotonde, reniformi, crenate Glechoma Calice ovali, lanceolate o lineari Lavanda Satureja Thymus Origanum Melissa Calamintha Hyssopus Nepeta Ocimum Sideritis Marrubium Origanum Melissa Origanum vulgare Melissa officinalis Salvia Salvia glutinosa Salvia verbenaca Ajuga Ajuga reptans Ajuga chamaepytis Prunella Prunella vulgaris Prunella laciniata Glechoma Glechoma hirsuta Lamium Lamium maculatum Lamium Lamium purpureum Lamium album Thymus Thymus longicaulis (anfitrico) Thymus striatus (olorico) LABIATE DI INTERESSE ORNAMENTALE Lavandula angustifolia Lavanda LABIATE DI INTERESSE ORNAMENTALE Teucrium fruticans