lezione sul futuro nel passato - E

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Capitolo III – LA CONCORDANZA DEI TEMPI
AL CONDIZIONALE
I - Gli usi del condizionale presente
Il condizionale viene usato soprattutto per indicare un evento o una situazione che si
realizzerà solo se verrà soddisfatta una determinata condizione.
Esempi:
Verrei volentieri, se tu mi accompagnassi
Je viendrais volontiers si tu m’accompagnais
Con un milione comprerei una barca
Avec un million j’achèterais une barque
Al tuo posto, farei diversamente
A ta place, je ferais différement
Appare dunque che il condizionale presente è la forma della lingua italiana che si adatta
principalmente a descrivere situazioni o abitudini subordinate ad una certa condizione.
Esempio:
Con un miliardo, noi andremmo ad abitare su un’isola del Pacifico
Avec un milliard, nous irions habiter sur une île du Pacifique
Il condizionale presente è una forma che indica una situazione non obbiettivamente reale, ma
descritta come semplice possibilità. Spesso la condizione viene esplicitamente indicata da un
complemento (con un miliardo) oppure da una proposizione subordinata che abbiamo già
studiata: il periodo ipotetico e più precisamente ancora, il periodo ipotetico della possibilità.
Esempio :
Se tu mi lasciassi non saprei cosa fare
Si tu me laissais je ne saurais que faire
Il condizionale viene dunque adoperato per esprimere una situazione che dipende dal
realizzarsi di una particolare condizione.
Inoltre serve anche ad attenuare un’obbiezione od un’affermazione.
Esempio:
Io direi che la situazione è cambiata
Je dirais (si on me permettait d’exprimer mon opinion) que la situation a changé.
Il condizionale può anche essere adoperato con un senso di cortesia
Esempio : Vorrei un po’ di silenzio :
Je voudrais un peu de silence
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Finalmente, viene usato per esprimere un’informazione non confermata,
un’informazione di seconda mano
Esempio :
Secondo i giornalisti, i terroristi sarebbero in possesso di armi di fuoco
Selon les journalistes, les terroristes seraient en possession d’armes à feu
I.2 – Gli usi del condizionale passato
Accanto al condizionale presente esiste il condizionale passato che indica situazioni od
eventi considerati solo come potenziali.
La differenza tra il condizionale presente e passato può venire illustrata con da
esempi abbastanza semplici:
Con una vincita al lotto comprerei una barca (condizionale presente)
Avec les gains du loto je m’achèterais une barque
Con una vincita al lotto avrei comprato una barca (condizionale passato)
Avec les gains du loto je me serais acheté une barque
Il condizionale presente indica una situazione od un evento ancora possibile, mentre il
condizionale passato indica un fatto che non può più essere realizzato.
Fondamentalmente, il condizionale passato indica eventi che non sono più realizzabili. Questa
particolarità si riflette nel periodo ipotetico dell’impossibilità nell’ambito del quale è
necessario adoperare il condizionale passato :
Esempio :
Se tu non avessi preso quell’appuntamento, saremmo potuti andare a questa festa
Si tu n’avais pas pris ce rendez-vous, nous aurions pu aller à cette fête
Inoltre, tranne i diversi usi del condizionale passato che ricalcano quelli del condizionale
presente, il condizionale passato viene adoperato per esprimere il futuro nel passato.
Esempio :
Ieri era tardissimo ma sapevo lo stesso che saresti venuto
Hier il était très tard mais je savais que tu viendrais quand même
Il futuro nel passato può anche essere espresso con l’uso del condizionale passato nella
proposizione principale.
Esempio :
Era tardissimo ma ero ottimista. Saresti venuto senz’altro e questo mi rassicurava.
Il était très tard mais j’étais optimiste. Tu viendrais sans aucun doute et cette pensée me
rassurait.
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II - Differenza tra Futuro e Condizionale
Il futuro dell’indicativo indica un fatto o avvenimento considerato come
obbiettivamente possibile la cui realizzazione è relagata in un tempo ulteriore.
Il condizionale invece sottolinea una maggior componente di dubbio, d’ipotesi, di
condizione.
Per quanto riguarda la concordanza dei tempi, ricordiamo che il futuro si adopera
per esprimere un rapporto di posteriorità rispetto all’azione principale in un contesto
presente mentre il condizionale e più precisamente il condizionale passato viene adoperato
per esprimere un rapporto di posteriotà in un contesto passato.
Esempio :
Lui dice (oggi) che verrà (domani)
Il dit (aujourd’hui)qu’il viendra (demain)
Passato
Ieri
Dice
Verrà
Presente
Oggi
Futuro
Domani
Con quest’esempio siamo in un contesto presente (il verbo « dire » è coniugato alla terza
persona del presente dell’indicativo) che sviluppa una prospettiva futura. Il fatto che venga
domani è un dato possibile, anzi non è sottoposto al realizzarsi di particolari condizioni.
Somiglia perciò ad un’affermazione.
Invece, le cose cambiano con il secondo esempio :
Lui diceva (ieri) che sarebbe venuto (il giorno dopo)
Il disait qu’il viendrait
Diceva
Passato
Ieri
Presente
Oggi
sarebbe venuto
Futuro
Domani
Questo secondo esempio indica un contesto passato come lo mostra chiaramente l’uso
dell’indicativo imperfetto “diceva” in una prospettiva futura. Ma si deve stare attenti e
notare che questa prospettiva futura dipende da una situazione passata. La grammatica
italiana, in questo caso, chiama l’uso del condizionale passato: il futuro nel passato.
Con questi primi due esempi è possible osservare che una propettiva futura in un contesto
presente si esprime col futuro dell’indicativo mentre una propsettiva futura in un
contesto passato si esprime con il condizionale passato.Inoltre, è necessario sapere che
questo condizionale passato italiano verrà tradotto da un condizionale presente in
francese.
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Insomma, per esprimere una situazione futura, abbiamo due possibilità a seconda del
contesto :
In un contesto presente, dobbiamo adoperare il futuro dell’indicativo.
In un contesto passato, si deve usare il condizionale passato che ha valore in questo
caso di futuro nel passato.
III - Il futuro nel passato
III.1 – Rapporto di posteriorità
Ma si deve immediatamente precisare : perché ci sia un futuro nel passato due condizioni
sono necessarie :
1°) Il verbo della proposizione principale dev’essere ad un tempo passato, ad un tempo
storico quale l’imperfetto dell’indicativo : « diceva » nella nostra frase.
2°) Poi, seconda condizione : il verbo della proposizione subordinata deve esprimere
un’azione posteriore all’azione espressa dal verbo della principale. Nel nostro esempio,
questa seconda condizione è realizzata. Infatti: Lui diceva (ieri: il giovedì 22 novembre) che
sarebbe venuto (il giorno dopo : il venerdì 23 novembre). Il verbo della proposizione
subordinata esprime dunque chiaramente un’azione posteriore. Siamo dunque in una
situazione di futuro nel passato.
Esempi :
A quell’epoca, non mi resi conto che con quel libro sarei diventato uno scrittore
A cette époque, je ne me rendis pas compte qu’avec ce livre je deviendrais écrivain
Il verbo della proposizione principale è ad un tempo storico e più precisamente al passato
remoto « mi resi conto ».
Per di più, il verbo della propoposizione subordinata esprime un’azione posteriore
rispetto al verbo della principale come lo conferma l’indicazione temporale « a
quell’epoca ».
Il condizionale passato della proposizione subordinata è dunque un futuro nel passato che si
traduce in francese con un condizionale presente.
Prove per sostenere accuse così gravi naturalmente non ne avevano, ma a nostro
giudizio sarebbero saltate fuori a furia di cercare.
Des preuves pour soutenir des accusations aussi graves nous n’en avions
naturellement pas, mais à notre avis / selon nous, elles finiraient par sortir à force
de chercher.
In questo secondo esempio, il verbo della proposizione principale è coniugato ad un
tempo del passato e più precisamente all’imperfetto dell’indicativo « non ne avevano ».
Inoltre, il verbo della proposizione subordinata « sarebbero saltate » indica un’azione
posteriore rispetto al verbo della principale. Infatti, a quel momento, prove per sostenere
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accuse così gravi non ne avevano, ma a furia di cercare, sarebbero saltate fuori un giorno o
l’altro in un futuro prossimo o remoto.
La forma verbale « sarebbero saltate » al condizionale passato corrisponde dunque
all’espressione del futuro nel passato e dev’essere tradotta da un condizionale presente in
francese.
Abbiamo già visto attraverso i primi capitoli che la concordanza dei tempi corrisponde
ai rapporti temporali espressi tra l’azione espressa dal verbo della principale e quella espressa
dal verbo della subordinata.
Dobbiamo dunque stare attenti al fatto che il condizionale passato italiano
corrisponde ad un futuro nel passato solo e soltanto se il verbo della subordinata
esprime un rapporto di posteriorità rispetto all’azione della principale. Solo in questo
caso, il condizionale passato italiano viene tradotto da un condizionale presente in francese e
corrisponde alla concordanza dei tempi in una situazione passata che esprime un rapporto di
posteriorità come l’abbiamo visto nell’ambito della lezione sul congiuntivo.
IV.2 – Rapporto di anteriorità
Invece, se il verbo della subordinata esprime un’azione anteriore all’azione
espressa dal verbo della principale, il condizionale passato italiano dovrà essere tradotto
da un condizionale passato anche in francese. In questo caso ritroviamo il costrutto tipico
del periodo ipotetico dell’impossibilità o irrealtà in cui il verbo della proposizione principale
dev’essere al condizionale passato in italiano come in francese (il verbo della subordinata in
questo caso è coniugato al congiuntivo trapassato in italiano e al trapassato dell’indicativo in
francese).
A questo punto, è necessario fare la differenza tra questi due tipi di condizionale
passato. Infatti, il condizionale passato che s’identifica al futuro nel passato e viene
tradotto in francese da un condizionale presente esprime un’azione passata che
dovrebbe realizzarsi in una prospettiva futura ma nel passato.
Invece, il secondo tipo di condizionale passato che verrà tradotto da un
condizionale passato anche in francese esprime una condizione in un contesto passato
che non è potuta realizzarsi e la cui realizzazzione ormai è impossibile.
Esempi :
Mi rispose che sarebbe venuto lunedì
Il me répondit qu’il viendrait lundi
In questa frase, il condizionale passato « sarebbe venuto » è l’espressione del futuro nel
passato. Infatti, il verbo della proposizione principale « rispose » è al passato remoto e il
verbo della subordinata esprime un’azione posteriore rispetto all’azione principale. Mi
rispose (allora : lunedì 22 aprile) che sarebbe venuto (il giorno dopo cioè il martedì 23
aprile). Questa frase corrisponde ad un’affermazione trasferita in una propsettiva futura.
Rispose che sarebbe arrivato in orario (se non ci fosse stato lo sciopero)
Il répondit qu’il serait arrivé à l’heure (s’il n’y avait pas eu la grève)
In questa seconda frase, il condizionale passato « sarebbe arrivato » non è un futuro nel
passato. Infatti, benché il verbo della proposizione principale « rispose » sia ad un tempo
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storico e più precisamente al passato remoto, il verbo della subordinata indica un’azione
anteriore rispetto alla principale. Infatti, Rispose (quando finalmente fu giunto in classe)
che sarebbe arrivato in orario (cioè prima di essere in ritardo, fatto impossibile a quel
momento). Inoltre, è possibile aggiungere a questa frase una proposizione ipotetica (se non ci
fosse stato lo sciopero) poiché esprime un’ipotesi non più realizzabile e per via di
conseguenza finisce coll’identificarsi al terzo tipo di periodo ipotetico vale a dire quello
dell’impossibilità, dell’irrealtà.
Rispose che sarebbe venuto alle otto
Il répondit qu’il viendrait à huit heures
Rispose che sarebbe venuto alle otto (se non ci fosse stato lo sciopero)
Il répondit qu’il serait venu à huit heures
Se la prima frase indica un fatto possibile che s’identifica più o meno ad un’affermazione ed
equivale ad un futuro in una situazione passata ; la seconda frase che viene tradotta in
francese conservando il condizionale passato esprime un’azione anteriore alla situazione
principale che non si è realizzata in passato e la cui realizzazione è ormai impossibile.
Per riassumere : il futuro nel passato esprime un’azione posteriore, non ancora
avvenuta e dunque possibile, realizzabile.
Invece il condizionale passato esprime un’azione anteriore che non è potuta
realizzarsi in passato e dunque irrealizzabile.
Esempi :
Il clinico attento aveva riconosciuto in lui un germoglio di qualcosa di grande e i
fatti occorsi glielo avevano chiaramente dimostrato. Tuttavia, mai non avrebbe
immaginato che quel ragazzino sarebbe diventato un indiscusso primo ministro.
Gli avrebbe attribuito piuttosto un futuro di musicista, di pittore o al massimo di
scienziato.
La forma verbale « non avrebbe immaginato » è un condizionale passato. Il contesto, come
lo indica la frase precedente, si situa nel passato. Ma siccome l’espressione « mai non avrebbe
immaginato » indica un’azione anteriore, per via di conseguenza non è un futuro nel passato,
sarà dunque tradotta da un condizionale passato in francese.
Invece il secondo condizionale passato « sarebbe diventato » anch’esso immerso
nella medesima situazione passata come lo dimostrano i verbi al passato storico della prima
frase : il trapassato dell’indicativo « aveva riconosciuto » e « avevano dimostrato » ma anche
l’uso del pronome dimostrativo « quel » che indica una cosa e qui un personaggio remoto nel
tempo. Inoltre questo verbo esprime un’azione posteriore rispetto all’azione espressa dal
verbo della principale. Infatti, il clinico non avrebbe immaginato (a quel momento :
trent’anni fa) che quel bambino (di dieci anni) sarebbe diventato un indiscusso primo
minsitro (oggi : trent’anni dopo, cioè a 40 anni). Questo secondo condizionale passato è un
futuro nel passato e dev’essere tradotto da un condizionale presente in francese.
Infine, l’ultimo condizionale passato « avrebbe attribuito » che appartiene alla stessa
situazione passata è costrutto in perfetta simmetria con il primo. Infatti, indica un’azione
anteriore rispetto all’azione principale e per via di conseguenza non è un futuro nel passato.
Sarà dunque tradotto da un condizionale passato in francese.
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Traduzione :
Le médecin attentif avait reconnu en lui un germe de quelque chose de grand et le
déroulement des faits le lui avait clairement démontré. Toutefois, jamais il n’aurait
imaginé que ce petit garçon deviendrait un premier ministre indiscuté. Il lui aurait
plutôt attribué un futur de musicien, de peintre ou tout au plus de scientifique.
(Nella frase che segue, Luigi XIII sta facendo prevvisioni per il suo bambino non ancora
nato)
La soddisfazione del sovrano era evidente, guardava Tommaso con gratitudine, il
figlio avrebbe avuto per consigliere un cardinale italiano e un italiano avrebbe
ordinato la topografia del regno. Ebbe un brivido e un impercettibile sorriso : la
madre (morta) ne sarebbe stata felice.
Il primo condizionale passato « avrebbe avuto » è introdotto in una situazione passata
come ne testimoniano i due verbi all’imperfetto dell’indicativo : « era », « guardava ». Inoltre
indica un’azione posteriore rispetto all’azione espressa dal verbo della principale. Infatti,
Luigi XIII (a quel momento : il 22 febbraio) guardava Tommaso con gratitudine, il figlio
(che non era ancora nato a quell’epoca ma che nascerà fra due mesi (cioè il 22 aprile)
avrebbe avuto…Questa prima forma corrisponde dunque ad un futuro nel passato e dovrà
essere tradotta da un condizionale presente in francese.
La stessa spiegazione è valida per il secondo condizionale passato « avrebbe ordinato »
che s’incontra in questo brano. Infatti la situazione passata è incambiata e questa forma
verbale proprio come la prima che prolunga e sviluppa, esprime un’azione posteriore
all’azione della principale. Infatti Luigi XIII (a quel momento : il 22 febbraio) guardava
Tommaso con gratitudine, un italiano (che non conosciamo ancora e non ancora
investito da quest’incarico) avrebbe ordinato…Questa seconda forma, come la prima,
esprime dunque un futuro nel passato e dovrà essere tradotta da un condizionale presente in
francese.
Finalmente, l’ultimo condizionale passato di questo brano : « ne sarebbe stata »,
sempre immerso nello stesso contesto passato, indica un’azione non più posteriore ma
anteriore rispetto all’azione principale. Infatti, Luigi XIII narrando quelle cose ebbe un
brivido (a quel momento) pensando che la madre (morta da parecchi anni) ne sarebbe
stata felice (prima) se avesse potuto vivere quel momento ed assistere all’avvento del
bambino. Quest’ultima forma non può essere identificata ad un futuro nel passato, sarà
dunque tradotta da un condizionale passato anche in francese.
Traduzione :
La satisfaction du souverain était évidente, il regardait Thomas avec gratitude, son fils
aurait pour conseiller un cardinal italien et un italien ordonnerait la topographie du
règne. Il eut un frisson et un sourire imperceptible : sa mère en aurait été / en eût été
(conditionnel passé deuxième forme) heureuse.
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V – Condizionale e Congiuntivo
In certi casi, il condizionale francese viene tradotto dal congiuntivo in italiano. Questo
avviene quando il condizionale francese esprime un’azione non sicura, un’ipotesi, una
supposizione.
Esempi :
Ceux qui voudraient rester plus longtemps pourraient goûter la douceur du mois
de septembre en Sicile !
Chi volesse restare più a lungo potrebbe godersi la dolcezza settembrina in Sicilia !
Il n’est pas encore arrivé, aurait-il eu un accident ?
Non è ancora arrivato ! Che abbia avuto un incidente ?
Avvisiamo chi ha già acquisito il CD-Rom che lo riceverà a fine mese e chi lo avesse
solo prenotato che glielo invieremo non appena riceveremo il versamento.
Nous informons ceux qui ont déjà acheté le CD-Rom qu’ils le recevront à la fin du
mois et ceux qui l’auraient seulement réservé que nous le leur enverrons dès que
nous recevrons leur paiement.
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