Procedura di valutazione comparativa per la copertura di n. 1 posto di Ricercatore universitario presso l’Università degli Studi di Genova, Facoltà di Lingue e letterature straniere settore scientifico – disciplinare M-DEA/01, D. R. n. 820 del 5-7-2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 54, IV serie speciale, del 9-2-2004 RELAZIONE La Commissione, nominata con decreto rettorale n. 1168 del 26-10-2004 e composta dai Signori: Prof. Paolo Sibilla, Professore Ordinario, M-DEA/01; Prof. Setrag Manoukian, Ricercatore, M-DEA/01; Prof. Luisa Faldini, Professore Associato, M-DEA/01. si è riunita per via telematica il giorno 26 gennaio 2005 alle ore 11.00. E’ stato nominato Presidente il Prof. Paolo Sibilla, ha svolto le funzioni di Segretario la Prof. Luisa Faldini. Con riferimento al bando, la Commissione ha preso atto in particolar modo degli artt. 1, 3, 4, 5 e 7 ed in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 4, comma 1, del D.P.R. 23.3.2000, n. 117, ha predeterminato i criteri di massima e le procedure della valutazione comparativa dei candidati, tenuto conto delle indicazioni contenute nell’ art. 7 del bando stesso: Criteri per valutare le pubblicazioni scientifiche ed il curriculum complessivo del candidato: a) originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico; b) apporto individuale del candidato, analiticamente determinato nei lavori in collaborazione sulla base dei seguenti criteri: presenza di contributi precisamente identificabili a nome del candidato; c) congruenza dell'attività del candidato con le discipline ricomprese nel settore scientificodisciplinare per il quale è bandita la procedura ovvero con tematiche interdisciplinari che le comprendano; d) rilevanza scientifica della produzione; e) continuità temporale della produzione scientifica, anche in relazione alla evoluzione delle conoscenze nello specifico settore scientifico-disciplinare. Ai fini della suddetta valutazione la Commissione fa anche ricorso, ove possibile, a parametri riconosciuti in ambito scientifico internazionale. Titoli valutabili: a) attività didattica svolta anche all’estero; b) i servizi prestati negli atenei e negli enti di ricerca, italiani e stranieri; c) l'attività di ricerca, comunque svolta, presso soggetti pubblici e privati, italiani e stranieri; d) i titoli di dottore di ricerca e la fruizione di borse di studio finalizzate ad attività di ricerca; e) il servizio prestato nei periodi di distacco presso i soggetti di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 27 luglio 1999, n.297; g) l'organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca; h) il coordinamento di iniziative in campo didattico e scientifico svolte in ambito nazionale ed internazionale. Criteri di valutazione per ogni categoria di titoli: - Capacità di trattazione approfondita dei propri lavori e continuità nelle linee di ricerca perseguite; - Originalità dei lavori presentati e delle interpretazioni proposte. - Scientificità e pertinenza dei titoli presentati al SSD. - In presenza di pubblicazioni eventualmente svolte dai candidati in collaborazione con terzi, posizione e nome del candidato rispetto a quelle degli altri coautori, secondo le convenzioni internazionali. Criteri per la valutazione della prima prova: - Conoscenze della letteratura antropologica di base; - Originalità, congruità e pertinenza della trattazione rispetto all’argomento scientifico prescelto. - Capacità di elaborazione concettuale. - Originalità interpretativa. Criteri per la valutazione della seconda prova scritta: Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc - Capacità di analisi e interpretazione critica del testo da commentare. Grado di approfondimento e completezza degli argomenti trattati. Criteri per la valutazione della prova orale: - Chiarezza e concisione dell’esposizione. Problematicità dei temi esposti e capacità argomentative. Originalità del taglio espositivo. La Commissione, inoltre, considerato il disposto dell’art. 4, comma 11 del D.P.R. n. 117/00, ha stabilito che il procedimento si sarebbe concluso entro il 10 maggio 2005 e ha definito il calendario delle prove. La Commissione ha preso altresì visione del bando e dell’elenco dei candidati ammessi e ha constatato che non esisteva alcuna delle cause di incompatibilità prevista dagli artt. 51 e 52 del codice di procedura civile. La Commissione, infine, ha disposto l’immediata consegna dei predetti criteri all’Ufficio Dirigenziale per l’amministrazione del personale – Settore II al fine di consentire la pubblicità dei criteri medesimi. Nella seconda seduta, il giorno 7 marzo 2005 la Commissione, attenendosi ai criteri stabiliti nella prima seduta, ha proceduto alla valutazione delle pubblicazioni scientifiche e dei titoli presentati dai candidati, nel rispetto di quanto previsto dal Bando e, dopo attenta analisi da parte di ogni Commissario, è stato formulato per ciascun candidato un giudizio di cui all’ allegato A che fa parte integrante della presente relazione. Terminata la formulazione dei giudizi sui candidati da parte dei singoli Commissari, la Commissione ha proceduto alla discussione collegiale attraverso la comparazione dei singoli giudizi. Si è pervenuto, pertanto, alla formulazione di un giudizio collegiale per ciascuno dei candidati di cui all’ allegato B che fa parte integrante della presente relazione. Nella terza seduta, il giorno 8 marzo 2005, durante la quale si è svolta la prima prova scritta, la Commissione ha predisposto, a norma del bando, le seguenti tre tracce tenuto conto del programma d’esame: Traccia n. 1) L’antropologia nell’epoca della globalizzazione. Esponga il/la candidato/a alcuni dei temi teorici oggetto di discussione nell’ultimo ventennio. Traccia n. 2) Il candidato illustri quali sono, a suo giudizio, i concetti che figurano come centrali nell’antropologia attuale. Traccia n. 3) Quali sono le indicazioni e quali le problematiche che emergono dal dibattito sulle scritture etnografiche. Fatto l’appello, sono risultati presenti i seguenti candidati, dei quali è stata accertata l’identità personale: Dott. Salvatore Bruno Barba Dott. Rosa Maria Barbara Dott. Cristina Notarangelo Dott. Valeria Ribeiro Corossacz La Dott. Cristina Notarangelo ha estratto la traccia n. 1 (uno) Sono state concesse ore 4 (quattro) e lo svolgimento ha avuto luogo da parte dei candidati seguendo le modalità prescritte, con inizio alle ore 9.25. Durante lo svolgimento della prova la Commissione ha assicurato la presenza nell’Aula di esame di almeno due dei propri membri. Al momento della consegna degli elaborati la Commissione ha proceduto ai sensi dell’art. 14 del D.P.R. 9.5.1994, n. 487 e successive modificazioni. Nella quarta seduta, il giorno 9 marzo 2005, durante la quale si è svolta la seconda prova scritta, la Commissione ha predisposto, a norma del bando, le seguenti tre tracce tenuto conto del programma d’esame: Traccia n. 1: Chiamare “etnografia” lo studio del pensiero come avviene nei fori e nelle agorà della vita moderna può apparire come volerlo ascrivere alla mia matrice disciplinare, l’antropologia. Ma questa non è Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc assolutamente la mia intenzione. Quasi tutti e sanno più di noi, confusi come siamo ancora da combattimenti di galli e pangolini. La mia intenzione è di mettere in risalto una certa tendenza del suo carattere: vale a dire che è (o almeno dovrebbe essere) un’impresa storica, sociologica, comparata, interpretativa e in qualche modo empirica, il cui scopo è di rendere intelligibili questione oscure, fornendo loro un contesto informativo. Quello che unisce Victor Turner, che armeggia in mezzo al simbolismo colorato dei riti di passaggio, Philippe Ariès, che passa in rivista immagini funeree di morte o immagini scolastiche dell’infanzia e Gerald Horton che scopre themata da gocce d’olio, è il credere che l’ideazione, sottile o meno, sia un manufatto culturale. Come la classe o il potere, è qualcosa che dev’essere caratterizzata dalla costruzione delle sue espressioni nei termini delle attività che le sostengono. (C. Geertz, Antropologia interpretativa) Traccia n. 2 Ma il parallelismo metodologico che si pretende di tracciare fra etnografia e storia, per contrapporle, è illusorio. L’etnografo è uno che raccoglie i fatti, e che li presenta (se è un bravo etnografo) conformemente a esigenze che sono le stesse di quelle dello storico. Spetta allo storico utilizzare questi lavori solo quando osservazioni scaglionate su un periodo di tempo sufficiente glielo permettono; spetta invece all’etnologo, quando osservazioni dello stesso tipo, riguardanti un numero sufficiente di regioni diverse, gliene danno la possibilità. In ogni caso l’etnografo stabilisce documenti che possono servire allo storico. E se esistono già documenti, e se l’etnografo scegliesse di integrarne la sostanza al suo studio, lo storico non deve forse invidiargli – purché, naturalmente, l’etnografo abbia un buon metodo storico – il privilegio di fare la storia di una società di cui possiede un’esperienza vissuta? (C. Lévi-Strauss, Antropologia strutturale) Traccia n. 3: L’etnologia si è sempre presentata sotto una luce favorevole, come uno strumento di lotta contro i pregiudizi di ogni sorta. Conviene però guardare più da vicino prima di assegnare un brevetto di tolleranza a questa disciplina. Il privilegio accordato dall’etnologia alla nozione di differenza potrebbe infatti mascherare, con il pretesto del relativismo culturale, un etnocentrismo di fondo. In questo senso mi pare del tutto illusorio voler distinguere una etnologia o un’antropologia fondamentali da una etnologia o un’antropologia applicate. Tutta l’etnologia è “applicata”; quella denominata tale è semplicemente più esplicita rispetto all’etnologia fondamentale. L’etnologia è applicata innanzi tutto perché è implicata nel sistema della colonizzazione, poi perché essa si “applica” sia nella definizione di società esotiche sia in quella della nostra stessa società. (J. L. Amselle, Logiche meticcie) Fatto l’appello, sono risultati presenti i seguenti candidati, dei quali è stata accertata l’identità personale: Dott. Salvatore Bruno Barba Dott. Rosa Maria Barbara Dott. Cristina Notarangelo Dott. Valeria Ribeiro Corossacz Il Presidente ha comunicato che il giorno 9 marzo 2005 alle ore 11.30 presso la Sezione Etnologia del DISMEC, Via Balbi 6/4, Genova, ai sensi dell’art. 14, comma 4, del citato D.P.R. n. 487/1994, si sarebbe proceduto alla riunione delle buste aventi lo stesso numero in un’unica busta più grande dopo aver staccato le relative linguette numerate ed ha avvertito che i candidati, in numero non superiore alle dieci unità, avrebbero potuto assistere alle suddette operazioni (oppure: che i candidati avrebbero potuto assistere alle suddette operazioni). Il Presidente ricorda che l’avviso per la presentazione alla prova orale è già stato dato tramite lettera raccomandata ai singoli candidati con almeno 20 giorni di preavviso (prova orale: giorno 10 marzo 2005 alle ore 9.00 presso la Sezione Etnologia del DISMEC, Via Balbi 6/4, Genova). La Dott. Cristina Notarangelo ha estratto la traccia n. 1 (uno) Sono state concesse ore 2 (due) e lo svolgimento ha avuto luogo da parte dei candidati seguendo le modalità prescritte, con inizio alle ore 9.15. Durante lo svolgimento della prova la Commissione ha assicurato la presenza nell’Aula di esame di almeno due dei propri membri. Al momento della consegna degli elaborati la Commissione ha proceduto ai sensi dell’art. 14 del D.P.R. 9.5.1994, n. 487 e successive modificazioni. Nella quinta seduta, il giorno 9 marzo 2005, ale ore 11.30, la Commissione giudicatrice si è riunita per ottemperare a quanto previsto dall’art. 14, comma 4, del D.P.R.. n. 487/94. La Commissione al completo alla presenza dei seguenti candidati: Dott. Salvatore Bruno Barba Dott. Rosa Maria Barbara Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc Dott. Cristina Notarangelo Dott. Valeria Ribeiro Corossacz ha proceduto alla riunione delle buste con lo stesso numero relative alle prove d’esame sostenute i giorni 8 e 9 marzo 2005 in un’unica busta più grande, dopo aver staccato le relative linguette numerate. Le buste più grandi sono state, a loro volta, racchiuse in un plico debitamente suggellato e firmato dalla Commissione, plico che è stato consegnato al Segretario. Nella sesta seduta, il giorno 9 marzo 2005, alle ore 15.00, la Commissione, attenendosi ai criteri stabiliti nel corso della prima seduta ha proceduto ad esprimere i giudizi, individuali e collegiali, relativi agli elaborati delle due prove scritte e, dopo attenta analisi da parte di ogni Commissario, è stato formulato per ciascun elaborato un giudizio, di cui all’allegato C che fa parte integrante della presente relazione. Terminata la formulazione dei giudizi sugli elaborati da parte dei singoli Commissari, la Commissione ha proceduto alla discussione collegiale attraverso la comparazione dei singoli giudizi. Si è pervenuto, pertanto, alla formulazione di un giudizio collegiale per ciascuno degli elaborati di cui all’allegato D che fa parte integrante della presente relazione. La Commissione, sempre al completo, ha proceduto poi all'identificazione dei candidati aprendo il plico e le buste contenenti le schede con i nominativi. E’ risultato che: le buste contrassegnate con il n. 1 corrispondevano al Dott. Valeria Ribeiro Corossacz le buste contrassegnate con il n. 2 corrispondevano al Dott. Salvatore Bruno Barba le buste contrassegnate con il n. 3 corrispondevano al Dott. Cristina Notarangelo le buste contrassegnate con il n. 4 corrispondevano al Dott. Rosa Maria Barbara Nella settima seduta, il giorno 10 marzo 2005 dopo aver accertato l’identità dei candidati presenti, è stata effettuata la prova orale che ha avuto per oggetto i seguenti argomenti: Dott. Salvatore Bruno Barba: Le comunità immaginate, il nazionalismo, il termine “transculturale” relativo alla sua citazione di Malinowski nell’introduzione a F. Ortiz. Dott. Rosa Maria Barbara: le tematiche riguardanti il corpo e la formazione dell’identità, l’antropologia delle emozioni e le circostanze della citazione di Gilroy, il confronto fra psichiatri e antropologi negli studi sul corpo nell’Afroamerica. Dott. Cristina Notarangelo: la globalizzazione in rapporto all’antropologia, la ricerca sul terreno in ambito genovese, l’elaborazione attuale del concetto di “etnografia Dott. Valeria Ribeiro Corossacz: l’uso improprio del concetto di razza, l’etnografia di razza, genere, classe, la citazione di R. Bastide, autore ormai tramontato, nell’ambito del tema relativo alla globalizzazione.. Durante la prova orale è stata effettuata la prova di conoscenza della lingua straniera prevista dal bando. Al termine della prova orale di ciascun candidato, usciti i presenti, e prima della prova da parte del successivo candidato, sono stati espressi i giudizi individuali dei Commissari e successivamente, dopo ampia discussione, sono stati formulati i giudizi collegiali, di cui, rispettivamente, agli allegati E e F che fanno parte integrante della presente relazione. Nell’ottava seduta, il giorno 10 marzo 2005 la Commissione giudicatrice, sulla base dei giudizi collegiali formulati sui titoli presentati e sulle prove d'esame effettuate ha espresso, per ciascun candidato, i giudizi complessivi di cui all’allegato G che fa parte integrante della presente relazione. La Commissione, infine, ha proceduto alla valutazione comparativa dei candidati sulla base dei predetti giudizi complessivi e, con deliberazione assunta all’unanimità ovvero a maggioranza dei componenti), ha indicato vincitore il Dott. Salvatore Bruno Barba considerato che i posti di ricercatore universitario da ricoprire con la procedura di cui al titolo, è 1 (uno). Letto, approvato e sottoscritto. La Commissione Prof. Paolo Sibilla Prof. Setrag Manoukian Prof. Luisa Faldini Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc ALL. A Giudizi dei singoli Commissari sulle pubblicazioni scientifiche e sui titoli presentati da ciascun candidato: Candidato: BARBA SALVATORE BRUNO Curriculum: Laureato in Lettere. Cultore della materia nelle discipline DEA presso Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Genova. Professore a contratto presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Genova dal 2000-01 al 2003-04. Ha svolto ricerche sul terreno. Lavori in collaborazione: - Curatela con L. Faldini (Commissario) e R. J. Prandi, Sincretismo o africanizzazione. All’interno l’apporto del Dott. Barba è distinguibile. - Curatela con L. Monferdini del N° 40 di Afriche. L’apporto è distinguibile. - In coll. Con R.Prandi, Le foglie sacre… L’apporto non è distinguibile. Il contributo non è quindi da tenere in considerazione. Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Ai fini della valutazione comparativa il Dott. B. Barba presenta due volumi, un volume curato in collaborazione, nove articoli e scritti minori, una recensione e 22 schede di cultura materiale approntate per la mostra colombiana del 1992. Si impongono per organicità e originalità degli apporti i seguenti volumi di cui il candidato figura come unico autore: “Brasil meticcio. Iemanjà, Caetano e il cannibale che ci salverà”, Torino 2004, costituisce una importante riflessione sulle creazioni culturali e genetiche di un paese, dove molti modelli relativi alla vita sociale e all’esperienza religiosa, espressa attraverso culti sincretici, appaiono molto dipendenti dalle condizioni di meticciato, storicamente formate, caratteristiche della popolazione. B. Barba, sulla falsariga di quanto proposto da altri antropologi e storici delle religioni, avanza il modello di un Brasile cannibalico che, pur condizionato da innumerevoli problemi di convivenza, fagocita modelli ed espressioni provenienti dall’esterno per assimilarli e trasformarli in modo autonomo. Nel secondo volume, dal titolo “Il gioco dei buzios. La divinazione nel candomblé brasiliano”, Xenia, 1999, l’autore riprende in modo più organico temi complessi che aveva già parzialmente affrontato in alcuni scritti precedenti. Ne emerge un saggio di ragguardevole complessità che, trattando nella sua parte centrale, i temi della divinazione connessi ai rituali del candomblé, densi di contenuti simbolici, tendenti a svelare le contingenze dell’esistenza, e quindi anche a ridurre le forme di sofferenza psicologica riferibili alla condizione umana Nel loro complesso i contributi presentati dal candidato denotano una buona conoscenza della letteratura. E’ apprezzabile lo sforzo che porta il candidato ad affrontare temi che riguardano prevalentemente l’antropologia americanistica, ponendosi in una prospettiva che include la storia delle religioni afrobrasiliane. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: Il dottor S. Bruno Barba presenta numerose pubblicazioni che hanno come oggetto diversi aspetti della cultura brasiliana, dimostrando originalità di interpretazione e precisione d’analisi. Il tema principale di ricerca di B. Barba è il Candomblé al quale ha dedicato una puntuale monografia che discute in dettaglio la divinazione (1999). Questo volume, basato su un’approfondita ricerca sul campo descrive in dettaglio il “processo interpretativo” al centro della pratica divinatoria come “decodificazione” di stati fisici e psicologici ma anche di eventi. Barba descrive con partecipazione ma con un certo “disincanto” queste pratiche e le colloca in una più ampia considerazione del Candomblè e della sua rilevanza per la comprensione del sincretismo in Brasile. A questo tema, oltre a numerosi articoli Barba ha dedicato una recente monografia (2004) in cui discute del “meticciato” come tratto fondante del Brasile che ha nel Candomblé una delle sue articolazioni più rilevanti. In questo testo il complesso di riti e credenze del Candomblé è considerato paradigmatico di una certa modalità di costruzione dell’identità brasiliana sia Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc nel passato che nel presente: il sincretismo sarebbe per Barba il segno di una modernità pluralista e combinatoria che riesce a bilanciare diverse traiettorie. Questo ambizioso volume si distingue per l’originalità con cui vengono giustapposti elementi differenti quali l’analisi della produzione letteraria e musicale, la descrizione di diverse città brasiliane, il calcio. Il volume quindi si inserisce come contributo significativo nella prospettiva dell’antropologia culturale contemporanea che tenta di descrivere fenomeni della modernità, superando i limiti sia concettuali che spaziali del classico “lavoro sul campo”. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: Il candidato, professore a contratto di Antropologia religiosa presso l’Università di Genova, presenta pubblicazioni tutte pertinenti al settore scientifico disciplinare M-DEA/01, che si concentrano in modo assai compatto, salvo rare eccezioni (Schede per Due Mondi a confronto; Magia verde), sul tema delle religioni afrobrasiliane, nell’ambito delle quali ha compiuto le sue ricerche di campo ed ha trovato il suo creativo terreno di analisi. Il candomblé metropolitano di San Paolo, terreno di mescolanze e di imbiancamento, spicca vivido nella trattazione del candidato, che ne affronta autorevolmente anche temi difficili, come nel caso dell’interessante e originale articolo riguardante la forte presenza omosessuale all’interno del culto, trasformatosi, col tempo, da unicamente femminile in una mescolanza di generi e soprattutto in un ricettacolo di marginalità, e del bell’articolo sulle figure molto controverse di Exu e della Pombagira. Un saggio ed un volume registrato in procura e prefettura (Jorge Amado…; Bahia…) mostrano in modo originale ed esauriente il rapporto fra letteratura e cultura afrobrasiliana nella produzione di Jorge Amado. La divinazione afrobrasiliana con le conchiglie è oggetto di un esaustivo volume che inquadra la pratica divinatoria all’interno del sistema religioso del candomblé, mentre il tema del sincretismo, trattato con competenza, rigore scientifico e metodologico e ricchezza di argomentazioni in pressoché tutte le pubblicazioni presentate, è presente con molta originalità interpretativa soprattutto nel volume Brasil Meticcio, un ottimo ritratto a tutto tondo sul cannibalismo degli elementi culturali volti a formare una identità brasiliana sempre in movimento tra la nostalgia del passato e la modernità, un esperimento assai ben riuscito di traduzione di una cultura in continuo movimento. Candidato: BARBARA ROSA MARIA Curriculum: Laureata in Filosofia , Master in Sociologia presso la UFBa, Dottore di ricerca in Sociologia USP. Professore a contratto presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere di Genova nel 2001-02 e nel 2002-03. Assegnista di ricerca presso il DISMEC dell’Università di Genova. Ha svolto ricerche sul terreno. Lavori in collaborazione: nessuno Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Le pubblicazioni presentati per la valutazione comparativa dalla Dott. R.M. Barbara sono costituiti da due volumi e alcuni scritti minori. Nel complesso i lavori trattano dell’impiego culturale del corpo nelle forme della coreutica perlopiù connessa alle ritualità espresse dalle religioni afrobrasiliane. Sotto il profilo qualitativo e dell’aderenza scientifica con il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01 risultano di maggior interesse alcuni brevi saggi che figurano come parti di opere collettive, mentre altri contributi, pur sottoposti a valutazione, hanno un carattere prettamente divulgativo. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc La dottoressa Barbara presenta diverse pubblicazioni dedicate al Candomblé. Questi articoli e volumi si basano su ricerche etnografiche approfondite in diverse città del Brasile. I lavori sono infatti ricchi di dettagliate e puntuali descrizioni delle cerimonie, della complessa simbologia che li accompagna ed anche della “letteratura orale” legata ad essi. Di interesse risultano i lavori che discutono più in particolare il ruolo della danza come elemento costitutivo del rito e quindi delle “forme di vita” legate al Candomblé, di cui la dottoressa Barbara dà una interpretazione semiologica, più attenta ai “significati” ma con una certa attenzione per l’aspetto costitutivo della performance. Rilevante appare anche la discussione della corporeità come chiave interpretativa del Candomblé e più in generale della cultura ad esso legata. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: La candidata, assegnista di ricerca presso l’Università di Genova, presenta pubblicazioni riguardanti il candomblé brasiliano, prendendo in esame soprattutto le tematiche del corpo e, quindi, della danza e della musica, ad esso collegate. Una di esse, l’articolo “Body, Dance and Music: identity in Candomblé” non è corredata da attestati o copie di copertine o indici che indichino la pubblicazione nella rivista in rete. La parte migliore della produzione della candidata, argomentata, strettamente legata a criteri di ricerca scientifici nonché aderente al settore scientifico-disciplinare M-DEA/01, è senza dubbio quella relativa ai saggi ed articoli presentati. Il volume Storie di Bahia, curato dalla candidata, raccoglie una serie di leggende corredate di brevi note esplicative, leggende che vengono precedute da una breve introduzione. La candidata, che ha svolto le sue ricerche di campo in Brasile, dove ha conseguito il Dottorato in Sociologia, dimostra, negli articoli e saggi presentati, una consistente competenza nel dissertare delle religioni afrobrasiliane, sia quando tratta del candomblé keto che del candomblé de caboclo, specie per quanto riguarda le tematiche del corpo e la danza, che bene approfondisce alla luce della letteratura scientifica sia a carattere antropologico che filosofico. Candidato: SILVIA FORNI Curriculum: Laureata in Filosofia, Master in Antropologia culturale presso l’Indiana University, Dottore di ricerca in Antropologia culturale e Etnologia presso l’Università di Torino, Assegnista di ricerca presso il DISASST di Torino, Professore a contratto presso le Facoltà di Medicina e Chirurgia e di Lettere di Torino per il 2002-03 e 2003-04. Ha svolto ricerche sul terreno. Lavori in collaborazione: - con A. Favole, Un approccio interdisciplinare alla nascita. L’apporto non è distinguibile. Il contributo non è quindi da prendere in considerazione. Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio:: La Dott. Silvia Forni, oltre alla copia della tesi di dottorato, che risulta non ancora pubblicata, presenta undici tra saggi, articoli e note critiche di diversa consistenza e natura. Nell’insieme appaiono rimarchevoli i contributi che riguardano le attività missionarie in Africa svolte in prevalenza da congregazioni religiose cattoliche e gruppi valdesi che hanno sede in Piemonte. Altrettanto significativi i contributi di antropologia museale che hanno illustrato talune raccolte missionarie. Per quanto i contributi presentati denotino che la candidata dispone di una buona preparazione di base acquisita anche attraverso le pratiche di campo, si auspica che i futuri contributi, specie nel campo dell’Africanistica, possano esprimersi più compiutamente attraverso la pubblicazione della tesi di dottorato. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc Giudizio: Le pubblicazioni della dottoressa Silvia Forni hanno soprattutto per oggetto l’attività missionaria (ed in particolare quella piemontese) in Africa e la museografia. E’ importante menzionare per conoscenza anche la tesi di dottorato della candidata sulla produzione di ceramica in Camerun, lavoro approfondito ed articolato anche dal punto di vista teorico. Riguardo all’ambito missionario risulta particolarmente interessante l’analisi delle fotografie scattate dai missionari della Consolata in Kenya (2000), che la dottoressa legge come rappresentazioni che i missionari davano delle loro attività per il pubblico europeo. Per la museografia si può menzionare la descrizione del museo di Colle Don Bosco anche rispetto alle possibilità didattiche che tale istituzione offre. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: Laureata in Filosofia, Dottore di ricerca in Antropologia culturale ed Etnologia presso l’Università di Torino, Master in Antropologia culturale presso l’Indiana University, Assegnista di ricerca presso l’Università di Torino. Ha collaborazioni con enti, svolge attività museale ed ha compiuto ricerche in ambito africanista. Presenta la tesi di dottorato (Molding Modernity) in forma dattiloscritta, articoli e recensioni. Una recensione è in collaborazione con A. Favole, ma l’apporto della candidata non è distinguibile. Le pubblicazioni presentate dalla candidata, tutte attinenti il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01 si concentrano su temi africani, riguardanti da un lato le attività missionarie e dall’altro le tematiche relative all’arte africana ed ai musei, e dimostrano rigore metodologico, corretta analisi delle fonti e buone capacità interpretative. Candidato: ALESSANDRA GUIGONI Curriculum: Laureata in Lettere, Dottore di ricerca in Metodologie della ricerca etnoantropologica presso l’Università di Siena, Ha superato l’esame finale del Corso di perfezionamento in Scienze sociali e relazioni interculturali di Firenze. Ha svolto ricerche sul terreno. Lavori in collaborazione: - in coll. Con G. Amaducci, Internet per umanisti. L’apporto è distinguibile. - in coll. Con M. Di Massa cura di Bibliografia Tematica (su Osservatorio…), Numeri del 2-8-2004 e del 5-8-2004. L’apporto non è distinguibile e i contributi non possono quindi essere presi in considerazione. Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Ai fini della valutazione comparativa la Dott. A. Guigoni presenta un curriculum e una serie di pubblicazioni costituite da tre volumi, oltre ad articoli brevi su argomenti diversi, rassegne e recensioni. Riguardo ai contributi di maggior rilievo essi si compendiano nei seguenti volumi: “Internet per umanisti. La rete come strumento di ricerca, di aggiornamento, di produzione e di confronto culturale e professionale (2002), scritto con G. Amaducci, e “Internet per l’antropologia. Risorse e strumenti per la ricerca etnografica nel cyberspazio” (2001). In entrambi i casi A. Guidoni si propone di mettere in evidenza le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie informatiche per la RICERCA ANTROPOLOGICA. In “Foodscapes. Stili, mode e culture del cibo oggi” (2004), oltre a un suo breve saggio sul “Il cibo e la rete”, raccoglie 10 diversi contributi di autori italiani e stranieri su tematiche riguardanti l’alimentazione. Per quanto gli interessi della candidata presentino caratteri di novità, si auspica che in futuro gli studi possano dar vita a pubblicazioni più organiche e più agevolmente ascrivibili al settore disciplinare M-DEA/01. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc Giudizio: Si è occupata soprattutto di internet, sia come terreno di ricerca che come strumento per ricerche tematiche. Nel volume del 2001 internet per l’antropologia, la candidata passa in rassegna i principali approcci a questa nuova modalità comunicativa ed analizza più in dettaglio alcune comunità virtuali in rete con interessanti note di metodo su questo particolare tipo di indagine etnografica ed alcune proposizioni sulla rilevanza di internet per comprendere le dinamiche sociali contemporanee e future: la candidata vede le comunità virtuali come possibili nuclei di sviluppo di nuove modalità comunicative e quindi sociali, ma riconosce ugualmente i limiti di un iper- “connessionismo”. Da menzionare sono anche i lavori di “orientamento” per la ricerca in internet (sempre 2001 parte seconda e 2002 per cap 1 e cap 2 par 2-5 scritti dalla candidata) La candidata ha anche curato un volume sul cibo (2004) in cui ritorna su internet nel suo contributo contenuto nel volume. Vanno inoltre ricordati i contributi all’antropologia delle società amerindiane. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: Laureata in Lettere presso l’Università di Genova, è Dottore di ricerca in Metodologia della ricerca etnoantropologica presso l’Università di Siena. Ha svolto ricerche sul terreno. Presenta tre volumi, oltre ad articoli, di cui alcuni pubblicati su riviste in rete, e recensioni. Le tematiche presenti nelle pubblicazioni presentate riguardano le antiche civiltà peruviane, l’antropologia dell’alimentazione e le risorse in rete. Nel caso di quest’ultima tematica a volte la pertinenza al settore scientifico-disciplinare MDEA si sfuma, mentre nell’ambito degli studi relativi al Perù e all’alimentazione la pertinenza al settore è precisa. La candidata, nell’ultimo periodo di produzione ha affrontato in modo profondo ed esauriente le tematiche relative all’antropologia dell’alimentazione, nelle quali dà il meglio di sé, dimostrando buone capacità di ricerca, conoscenza della letteratura antropologica, attitudine alla riflessione oltre che spunti interpretativi originali. Candidato: CRISTINA NOTARANGELO Curriculum: Laureata in Lingue e letterature straniere, Cultore della materia nelle discipline DEA presso la Facoltà di Lingue di Genova. Dottoranda in Scienze antropologiche (Università di Torino). Ha svolto ricerche di campo. Lavori in collaborazione: Nessuno. Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Ai fini della valutazione, la candidata Cristina Notarangelo presenta quattro titoli a stampa di cui uno è costituito da un volume dal titolo:”Gli indigeni hawaiani”, Xenia, 2000. Nel corso dell’opera, la candidata si propone di trattare in modo critico gli elementi attraverso i quali la cultura occidentale ha costruito degli stereotipi a prevalente vantaggio dell’industria turistica, che non corrispondono alle reali forme di vita e di cultura delle comunità isolane. Il volume si compone di cinque capitoli nel corso dei quali si illustrano in modo adeguato i caratteri della società antica, i fattori di cambiamento determinati dall’incontro con la società occidentale e le sopravvivenze derivate dalla tradizione, nonché le forme di resistenza al cambiamento e di sviluppo alternativo derivate dalla politica culturale e dai gruppi di interesse politico costituiti a questo scopo. Gli scritti minori, anch’essi corrispondenti al setore MDEA/01 riflettono i contenuti di una articolata ricerca di campo riguardante in prevalenza i migranti marocchini. La candidata, nelle fasi progressive della sua attività, dà prova di notevoli capacità sia per quanto riguarda la ricerca compiuta nell’area marocchina e in quella genovese metropolitana, sia per quanto riguarda le metodologie applicate e la scrittura etnografica. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc Giudizio: La dottoressa Notarangelo si è occupata di due ambiti di ricerca: le Hawaii ed i giovani marocchini a Genova. Il lavoro della dottoressa Notarangelo sulle Hawaii (2000) dimostra una approfondita conoscenza delle dinamiche storico-sociali dell’isola che legge soprattutto in chiave “etnica” , prestando attenzione alle modalità attraverso le quali si è via via costruita e trasformata una identità, facendo riferimento alla letteratura antropologica degli anni 1990 sull’argomento. Risulta originale l’analisi dell’uso che le comunità indigene fanno di internet come strumento politico. Anche l’articolo sull’ho’oponopono (1999) è una corretta ed esaustiva descrizione di questa terapia che ne analizza soprattutto i risvolti sociali. I lavori sui giovani marocchini ed il loro inserimento nella città di Genova e nella società italiana mettono in luce un fenomeno cruciale di questi anni e lo descrivono in modo puntuale. Appaiono come prime prove di un lavoro in itinere di cui si attende una versione più analitica in grado di interpretare questo fenomeno in modo piu’ articolato sia dal punto di vista teorico (migrazioni, costruzione del sé, trasmissione del sapere) che per quanto riguarda le trasformazioni della società italiana. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: La candidata, Dottoranda in Scienze Antropologiche presso l’Università di Torino, presenta alcune pubblicazioni, tutte pertinenti al settore scientifico-disciplinare M-DEA/01, che illustrano il suo percorso di studi. I suoi inizi sono volti a documentare, con precisione, nel volume Gli indigeni hawaiani, i movimenti indigenisti, indagati nel corso di un suo soggiorno in California e alle Hawaii, oltre ad una tecnica terapeutica, sempre hawaiana, illustrata con competenza nell’articolo sull’ho’oponopono. Dopo questo primo periodo essa è passata a ricerche di campo riguardanti i migranti marocchini adolescenti a Genova, di cui tratta in due articoli, uno riguardante processi e modelli educativi a confronto e l'altro alcune storie di vita. Soprattutto in questi ultimi articoli essa mostra al meglio il suo rigore scientifico oltre ad una forte consapevolezza e puntualizzazione dei temi teorici. Le pubblicazioni disegnano il ritratto di una candidata caratterizzata da processi formali di ricerca assai rigorosi, oltre che da interessanti momenti interpretativi. Candidato: VALERIA RIBEIRO COROSSACZ Curriculum: Laureata in Filosofia, DEA all’EHESS di Parigi, Dottore di ricerca presso l’Università di Siena e l’EHESS di Parigi. Ha collaborato con enti di ricerca. Ha svolto ricerche di campo. Lavori in collaborazione: - con C. Vincenzo, Razzismo e sessismo. L’apporto della candidata è distinguibile. Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Ai fini della valutazione comparativa la Dott. Valeria Ribeiro Corossacz presenta due volumi, due estesi saggi che vertono rispettivamente sulle forme di razzismo in una scuola di Rio de Janeiro (Etnosistemi, VI, n.6), ripresentato poi in “Etnografia dei contesti educativi”, a cura di F. Gobbo, 2003, e il secondo su “Egualitarismo e razzismo nelle favelas di Rio de Janeiro (Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena, v. 20, 1999). Il primo volume, pubblicato in lingua francese dal titolo “Identite nazionale et procréation au Brésil. Sexe, classe, race et stérilisation féminine, L’Harmattan, 2004. l’autrice, partendo dal luogo comune che in Brasile, grazie alla mescolanza razziale, non esistano pregiudizi, contesta tale credenza, portando dei dati raccolti attraverso un’inchiesta diretta. Il lavoro prende corpo dall’esperienza compiuta presso un ospedale periferico di Rio de Janeiro e pone in luce che gli interventi di sterilizzazione definitiva dipendono da variabili quali le appartenenze di classe ed i caratteri legati all’etnicità e al ruolo giocato da tali fattori nell’itinerario storico che ha portato alla formazione Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc dell’identità nazionale. Dal punto di vista metodologico si ricorre al metodo statistico quantitativo e congiuntamente al metodo etnografico nonché alle narrazioni relative al percorso riproduttivo raccolto direttamente dalle storie di vita. Il secondo volume “Il corpo della Nazione. Classificazione razziale e gestione sociale della riproduzione in Brasile”, comparso nello stesso anno 2004, affronta con qualche integrazione le tematiche che si ritrovano nell’edizione in lingua francese. L’impostazione degli argomenti e l’esposizione dei temi trattati denota consapevolezza critica, buona conoscenza dell’apparato teorico e una apprezzabile capacità di utilizzare al meglio i dati raccolti sul terreno. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: Le pubblicazioni della dottoressa Ribeiro Corossacz affrontano in modo articolato il tema del razzismo con riferimento al Brasile. In particolare in questi lavori la dottoressa analizza con capacità analitica i nessi tra le categorie di sesso, razza e classe mostrando le loro interconnessioni sul piano sociale ma anche su quello discorsivo in una prospettiva storica o meglio di “storia del presente”. I lavori dimostrano la costruzione di un solido impianto teorico (con riferimento agli studi francesi sulla razza ed il genere, Guillaumin e atri) che viene declinato e reinterpretato in congiunzione con un attento lavoro etnografico dal quale emergono le questioni discusse nei testi. Rilevanti appaiono sia la densità delle descrizioni etnografiche che le conclusioni teoriche, sia per quanto concerne la compresenza di “pratiche discriminatorie” ed “ideologia antirazzista” nel Brasile contemporaneo, sia per una antropologia culturale che presta attenzione alla costruzione delle categorie ma anche all’analisi dello stato come oggetto etnografico. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: Laureata in Filosofia all’Università di Siena, DEA in Antropologia sociale all’EHESS di Parigi, Dottore di ricerca in Metodologie della ricerca etnoantropologica presso l’Università di Siena e in Antropologia sociale presso l’EHESS di Parigi. Ha svolto ricerche sul terreno e presenta pubblicazioni tutte pertinenti al settore M-DEA/01. L’attenzione della candidata è rivolta ai temi della discriminazione e del razzismo, oltre che del controllo sociale della riproduzione, temi di ricerca che la vedono impegnata in ambito brasiliano. La candidata dà dimostrazione di rigore metodologico, conosce la letteratura internazionale, è dotata di capacità di riflessione e interpretazione, offrendo così analisi di buon rilievo antropologico. Candidato: PAOLA SACCHI Curriculum: Laureata in Filosofia, Dottore di ricerca in Antropologia culturale e etnologia presso l’Università di Torino, Cultore della materia per le discipline DEA presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino. Assegnista di ricerca presso il DISAAS dell’Università di Torino.. Docente a contratto nel 2001-02 presso la Facoltà di Economia di Torino, nel 2002-03 e 2003-04 presso la Facoltà di Lettere di Torino, nel 200203 e 2003-04 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino, e nel 2003-04 presso l’Università di Pavia. Ha collaborato con Enti pubblici e privati. Ha svolto ricerche di campo. Lavori in collaborazione: - con U. Avalle e M. Maranzana, Antropologia culturale. Corso di scienze sociali. L’apporto non è distinguibile e quindi il contributo non può essere preso in considerazione. - Con P.P.Viazzo, Più di un Sud. L’apporto della candidata non è distinguibile e quindi il contributo non può essere preso in considerazione. - Con P. P. Viazzo, Politiche della morte… L’apporto della candidata è distinguibile. Giudizi individuali: Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc Ai fini della valutazione comparativa, la Dott. Paola Sacchi presenta quattro volumi, di cui due scritti in collaborazione con altri autori, oltre a scritti distinguibili fra saggi, articoli e introduzioni, oltre a numerosi lemmi pubblicati sul Dizionario di antropologia curato da F. Remotti e U. Fabietti. Fra i contributi più precoci va segnalato il saggio su “F. Barth e l’analisi generativa dei gruppi etnici”, con il quale l’autrice ha validamente contribuito alla conoscenza in Italia delle tematiche sviluppate da F. Barth relative ai confini, ai processi identitari e di interazione fra gruppi etnici. Le tematiche connesse ai confini verranno riprese in ricerche successive i cui risultati saranno ricompresi in alcuni scritti minori. Nel contributo “Matrimoni e forme di negoziazione in alcune famiglie beduine di Israele”, saggio compreso nel volume “La famiglia islamica”, 1998, curato da A. Destro, si condensano importanti esperienze accumulate da Paola Sacchi durante le ricerche sul terreno in Israele, in particolare fra le popolazioni beduine del deserto del Negev. Nel volume “Nakira. Giovani e donne in un villaggio beduino di Israele, Torino 2003, vengono presentati in forma più articolata e approfondita i “grandi temi”, il frutto delle osservazioni compiute sul medesimo terreno, osservazioni e conseguenti riflessioni che si collegano al matrimonio e alla condizione della donna colta nella sua quotidianità. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: Le pubblicazioni di Paola Sacchi coprono differenti temi teorici ed aree di ricerca etnografica. I contributi più significativi e numerosi della candidata affrontano il tema della costruzione di genere nella società beduina contemporanea. In particolare nel suo pregevole volume Nakira (2003) la candidata sulla base di una approfondita e prolungata ricerca sul campo discute la posizione delle donne in un villaggio del Negev israeliano, evidenziando sia le maglie delle strutture sociali che le possibilità strategiche che le donne utilizzano a loro vantaggio nella loro vita quotidiana. Prestando particolarmente attenzione ai mutamenti di generazione ed alle trasformazioni della società beduina nel mondo globalizzato, Paola Sacchi ricostruisce con puntualità le esperienze di queste donne e le interpreta alla luce di un articolato schema teorico con riferimenti sia ai modelli antropologici classici che ai più contemporanei dibattiti sulle categoria di “tribù’” e di identità. Ne risulta un quadro esaustivo ed articolato. Tale attenzione si ritrova anche in precedenti lavori della candidata, siano essi saggi teorici (su F Barth 1990, su genere e cultura 2002, voci del dizionario di antropologia 1997) sia sull’identità e la famiglia beduina (1998). La candidata si è poi più di recente occupata di mediazione culturale, con una ricerca a Bologna (1999) e la cura di un volume sull’immigrazione a Torino. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: Laureata in Filosofia, Dottore di ricerca in Antropologia culturale ed etnologia presso l’Università di Torino, la candidata presenta pubblicazioni tutte pertinenti al settore M-DEA che si concentrano su due temi principali: l’antropologia del Medio Oriente e lo studio dei processi migratori a Torino. Altri contributi riguardano voci per il Dizionario di antropologia e l’interessante saggio su F. Barth. I contributi migliori della candidata sono quelli riguardanti gli studi di genere, particolarmente consistenti nel volume “Nakira…” , risultato di una lunga ricerca sul campo, in cui la candidata ritrae la vita quotidiana delle donne di un villaggio beduino del Negev, facendo risaltare comportamenti e strategie femminili. La candidata inoltre ha curato in collaborazione con altri autori, un testo per un Corso di scienze sociali (Antropologia culturale) e un volume sull’immigrazione a Torino. La produzione della candidata è attenta alle problematiche attuali e denota una buona conoscenza della letteratura antropologica. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc All. B Giudizi collegiali sulle pubblicazioni scientifiche e sui titoli presentati da ciascun candidato: Candidato: SALVATORE BRUNO BARBA Giudizio: Il Dott. Salvatore Bruno Barba, professore a contratto di Antropologia religiosa nell’Università di Genova, vanta al suo attivo una cospicua serie di pubblicazioni, tutte congruenti col il settore scientificodisciplinare M-DEA/01, alcune delle quali dense di spunti originali. Si tratta di una produzione continuativa con ampi ed apprezzabili riferimenti alla letteratura riguardante i temi trattati. Per i molti aspetti innovativi l’attività di ricerca nel corso di oltre un decennio, che ha svolto con impegno in territorio brasiliano, si è riflessa negli incarichi didattici che gli sono stati attribuiti nell’ultimo quadriennio. Candidato: ROSAMARIA BARBARA Giudizio: La Dott. Rosa M. Barbara, assegnista di ricerca presso l’Università di Genova, ha al suo attivo alcune pubblicazioni non sempre congruenti con il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01. Si tratta di una produzione che solo in qualche caso presenta qualche spunto di originalità e pertanto la Commissione ritiene che la candidata necessiti di un ulteriore periodo di attività scientifica che le consenta di raggiungere un più adeguato livello di preparazione. Candidato: SILVIA FORNI Giudizio: La Dott. Silvia Forni ha conseguito il dottorato di ricerca nell’Università di Torino. Dai titoli presentati, che mostrano doti di originalità e congruenza con il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01, emerge una spiccata capacità di scelta dei temi di ricerca, apprezzabili doti di elaborazione e di scrittura e una disposizione a svolgere il lavoro di terreno. L’esiguità dei titoli non consente attualmente di formulare un giudizio pienamente positivo. Candidato: ALESSANDRA GUIGONI Giudizio: La candidata Alessandra Guidoni, dottore di ricerca, presenta titoli che in prevalenza non possono essere considerati congruenti con le discipline ricompresse nel settore scientifico-disciplinare M-DEA/01, anche se le tematiche connesse alle tecnologie informatiche possono apparire innovative. I pochi scritti sull’alimentazione, considerati che possono esservi fatti rientrare Candidato: CRISTINA NOTARANGELO Giudizio: La candidata C. Notarangelo, dottoranda di ricerca, presenta alcuni scritti che denotano l’impegno continuativo nella ricerca empirica che ha consentito di produrre alcuni saggi di buon livello e non privi di spunti innovativi per quanto riguarda la conoscenza di fenomeni legati alle migrazioni dai paesi del Maghreb. Data l’esiguità dei contributi presentati la Commissione non può esprimere una valutazione pienamente favorevole. Candidato: VALERIA RIBEIRO COROSSACZ Giudizio: La Dott. V. Ribeiro Corossacz, dottore di ricerca, e collaboratrice di enti di ricerca, presenta titoli dove prevalgono gli studi di genere affrontati con consapevolezza metodologica e conoscenza della letteratura internazionale. Si tratta di una produzione che riguarda l’area urbana di Rio, per molti versi Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc innovativa, scientificamente apprezzabile e congruente con il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01, che presenta elementi di originalità. Tuttavia la Commissione ha individuato differenze scarsamente significative tra il volume in lingua francese e quello in italiano, pubblicati nel 2004 a distanza di pochi mesi, ce vertono entrambi sui medesimi temi. Candidato: PAOLA SACCHI Giudizio: La Dott. P. Sacchi , dottore di ricerca e con esperienze di docente a contratto nelle Università di Tortino e Pavia, presenta una serie di titoli che sono frutto di un notevole impegno di ricerca effettuata tra i Beduini di Israele con risultati ampiamente positivi e originali. Si tratta di una produzione nettamente coerente con il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01 e innovativa rispetto alle tematiche di genere e al dibattito sull’identità etnica. Apprezzabile l’uso di metodologie appropriate oltre alla continuità delle ricerche, che si collegano con le attività di insegnamento. Altrettanto convincenti appaiono i contributi più spiccatamente teorici su temi specifici, comuni all’antropologia e alle altre scienze sociali. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc ALL. C Giudizi dei singoli Commissari sugli elaborati relativi alle prove scritte: elaborati nn. 1: Commissario: PAOLO SIBILLA giudizio I prova: Nell’elaborato si è ritenuto di trattare il tema della globalizzazione in connessione con il fenomeno dell’identità razziale dal punto di vista della prospettiva essenzialista. Partendo dalla considerazione che i mercati globali esercitano una loro influenza sulla costruzione dinamica dell’identità e come l’identità razziale derivi da processi performativi. Nel complesso l’elaborato affronta percorsi concettuali non privi di interesse. giudizio II prova: Nell’elaborato ci si propone di individuare quali sono i caratteri e gli obiettivi dell’antropologia interpretativa. Nel complesso il tema riassume correttamente la prospettiva teorica di Geertz introducendo delle riflessioni riguardanti il metodo etnografico. Tra gli elementi di maggiore interesse si colloca un puntuale richiamo al metodo comparativo. Nel suo insieme l’elaborato fornisce una prova sostanzialmente corretta. Commissario: SETRAG MANOUKIAN giudizio I prova: L’elaborato è svolto con coerenza e argomentazione. La globalizzazione è discussa dal punto di vista delle identità razziali. Appoggiandosi ad una idea processuale dell’identità, l’elaborato sottolinea la rilevanza dei processi di combinazione ed intreccio che caratterizzano il mondo contemporaneo, ma invita anche a riflettere sulla costruzione sociale delle categorie. Tuttavia non vi sono molti riferimenti agli studi antropologici sulla globalizzazione stessa. giudizio II prova: Il commento descrive la teoria interpretativa di Geertz e mette in luce la specificità del suo approccio nella storia della disciplina. Ne sottolinea soprattutto l’aspetto costruttivista evidenziando il nesso inscindibile tra pratica etnografica ed antropologia. Notevole il riferimento alla questione della comparazione. Commissario: LUISA FALDINI giudizio I prova: L’elaborato si concentra sul concetto di identità razziale, sottolineandone con diligenza i temi ad esso connessi, oggetto di dibattito negli ultimi decenni, citando alcuni autori che hanno affrontato nuove definizioni di concetti. L’elaborato dimostra una buona conoscenza del tema relativo all’identità razziale. giudizio II prova: Il commento al brano proposto ripercorre i temi di base dell’antropologia interpretativa di Geertz, enunciandoli con correttezza. elaborati nn. 2: Commissario: PAOLO SIBILLA giudizio I prova: L’elaborato affronta il tema concernente i diversi momenti della ricerca antropologica costituiti dall’osservazione, interpretazione e dalla scrittura etnografica, facendo riferimenti ad alcuni particolari presenti negli apporti dovuti ad autori diversi che hanno trattato l’argomento. Nella seconda parte dell’elaborato si sofferma a considerare i contributi teorici presenti nell’antropologia interpretativa di C. Geertz. Nel complesso è stata data prova di buona conoscenza dei testi e capacità argomentativi. Per Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc quanto l’elaborato contenga numerose notizie puntuali al riguardo, non si sofferma a considerare gli effetti della globalizzazione. giudizio II prova: Partendo da alcuni riferimenti tratti dallo strutturalismo di Levi-Strauss si passa a riassumere quali devono essere i caratteri fondanti dell’etnografia secondo quanto viene postulato dall’antropologia interpretativa. Commissario: SETRAG MANOUKIAN giudizio I prova: L’elaborato discute diversi approcci antropologici del passato e del presente soprattutto per quanto riguarda i limiti e le possibilità della disciplina nel mondo contemporaneo. L’elaborato dimostra capacità di collegare temi diversi anche se non emergono in modo chiaro riferimenti più precisi al tema della globalizzazione. giudizio II prova: Il commento descrive l’antropologia di Geertz in modo corretto facendo riferimento ai principali nodi teorici dell’antropologo americano. Commissario: LUISA FALDINI giudizio I prova: L’elaborato ripercorre, citando molti autori, le vie su cui si è incamminata l’antropologia e la direzione verso cui si sta dirigendo, vedendole alla luce delle principali definizioni relative a concetti che negli ultimi anni hanno fatto la storia della disciplina. Si evidenziano una ottima conoscenza della letteratura oltre a una buona capacità di discussione. giudizio II prova: Nel commento al brano si evidenzia la revisione del concetto di etnografia da parte di Geertz, e si dimostra una forte conoscenza delle tematiche geertziane che vengono contrapposte a quelle di LéviStrauss. elaborati nn. 3: Commissario: PAOLO SIBILLA giudizio I prova: L’elaborato riesce a connettere in modo sistematico i temi legati alla globalizzzione e ai suoi molteplici effetti con le rielaborazioni operate in campo teorico e metodologico dall’antropologia contemporanea. Apprezzabili i puntuali riferimenti ai numerosi autori che si sono occupati della costruzione di nuovi paradigmi interpretativi e sui risultati dei più significativi dibattiti. giudizio II prova: Dopo opportuni richiami ai presupposti teorici di C. Geertz si indica a quale modello etnografico lo stesso autore si ispira. Se ne sottolinea l’approccio interpretativo e se ne descrivono i caratteri salienti. Nel commento si dimostra una sufficiente padronanza dell’argomento assieme ad apprezzabili qualità di sintesi. Commissario: SETRAG MANOUKIAN giudizio I prova: L’elaborato discute la globalizzazione soprattutto come fenomeno storico (comunicazione, mobilità) e riflette con cognizione sulle trasformazioni dell’antropologia culturale nel mutato panorama contemporaneo. Lo svolgimento dimostra conoscenza delle dinamiche transnazionali e degli studi antropologici su questo tema. Apprezzabili anche gli accenni al ripensamento della posizione dell’antropologo. giudizio II prova: Commento corretto al brano di Geertz, che ne evidenzia i punti principali e illustra alcuni aspetti delle teorie dell’antropologo, senza però discutere a fondo il brano proposto. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc Commissario: LUISA FALDINI giudizio I prova: Viene proposta una corretta, lineare e convincente panoramica relativa ai diversi temi oggetto del recente dibattito antropologico e alle caratteristiche del mutato ruolo dell’antropologo e dell’oggetto stesso del suo studio. giudizio II prova: Il commento al brano denota una buona conoscenza dell’Autore e delle tematiche principali contenute nelle sue opere. elaborati nn. 4: Commissario: PAOLO SIBILLA giudizio I prova: L’elaborato sceglie di trattare il tema del corpo e quello dell’identità. Il primo argomento viene illustrato facendo riferimento alla fenomenologia ed alle recenti acquisizioni da parte dell’antropologia medica. Nel secondo i riferimenti teorici si limitano ad alcuni autori e gli stessi esempi riportati non consentono di giungere ad un’apprezzabile livello di approfondimento. giudizio II prova: L’elaborato espone in forma sintetica, come peraltro è stato richiesto, l’essenza del pensiero dell’autore, dimostrando di saper collocare in un quadro coerente gli elementi salienti che vengono normalmente ripresi nel dibattito odierno sui temi affrontati da C. Geertz. Commissario: SETRAG MANOUKIAN giudizio I prova: L’elaborato discute il corpo e l’identità come argomenti rilevanti del dibattito antropologico contemporaneo, con riferimenti ad autori ed un approfondimento sul Brasile. Mancano riferimenti espliciti alla globalizzazione ed alle problematiche ad essa connesse. giudizio II prova: Il commento descrive in modo corretto le teorie di Geertz con accenni anche ai riferimenti filosofici dell’antropologia interpretativa. Meno motivati sono i riferimenti alla considerazione che Geertz farebbe del “lato emotivo del ricercatore”. Non ci sono riferimenti più specifici al brano oggetto del commento. Commissario: LUISA FALDINI giudizio I prova: L’elaborato affronta due temi, relativi alla “corporeità” e alla costruzione del concetto di identità. La conoscenza migliore del dibattito internazionale è soprattutto legata al tema del “corpo”. giudizio II prova: Il commento al brano riflette una cnoscenza delle tesi generali dell’antropologia interpretativa, che vegoni espresse in modo corretto. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc ALL. D Giudizi collegiali sugli elaborati relativi alle prove scritte: elaborati nn. 1: giudizio I prova: Nel complesso l’elaborato affronta correttamente il tema del rapporto tra la globalizzazione e l’identità razziale, vista come attributo dinamico. giudizio II prova: L’elaborato tratta dell’apporto di Geertz, mettendone in evidenza i caratteri. L’elaborato nel suo insieme, pur nella sua essenzialità, risulta corretto. elaborati nn. 2: giudizio I prova: La prima prova affronta con sostanziale correttezza i temi proposti. In particolare si nota una buona conoscenza dei testi e capacità di collegamento fra le diverse teorie. giudizio II prova: L’elaborato esordisce con un riferimento ai classici dell’antropologia per poi scendere a considerare in sintesi gli apporti più recenti dell’antropologia interpretativa. elaborati nn. 3: giudizio I prova: Sviluppa in modo organico i temi di fondo, riferiti alla globalizzazione fornendo una buona prova di conoscenza della letteratura generale e delle riflessioni antropologiche più mature. giudizio II prova: L’elaborato testimonia una sufficiente conoscenza dell’antropologia geertziana e capacità nel riassumere i tratti salienti. elaborati nn. 4: giudizio I prova: Sceglie di trattare il tema del corpo e della formazione dell’identità con riferimenti puntuali alle proprie esperienze di ricerca. giudizio II prova: I temi dell’antropologia interpretativa vengono individuati e sinteticamente commentati in una prospettiva sostanzialmente corretta. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc ALL. E Giudizi dei singoli Commissari sulla prova orale: Candidato: SALVATORE BRUNO BARBA Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: Il candidato viene invitato ad esprimersi sull’opera di B. Anderson Comunità immaginate relativamente alla parte riguardante la costruzione dell’identità, fornendo una buona prova delle sue capacità argomentative. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: Il candidato discute in dettaglio le osservazioni e le domande della commissione che prendono spunto dagli elaborati scritti e si concentrano sul libro “comunità immaginate” di Benedict Anderson, sulla “transculturazione” di Ortiz /Malinowski, e sul ruolo del nazionalismo nella costruzione dell’identità. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: Il candidato, relativamente ai temi relativi alle prove scritte e alle sue problematiche di terreno, dimostra una buona conoscenza della letteratura antropologica, che mette a confronto in modo convincente, mostrando altresì doti di riflessione sui temi proposti dalla commissione oltre che capacità di argomentazione. Candidato: ROSA MARIA BARBARA Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: La candidata essendo stata invitata a parlare dei temi riguardanti le tecniche del corpo anche in relazione alla costruzione dell’identità. Si dimostra in grado di padroneggiare sufficientemente l’argomento. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: La candidata risponde con proprietà alle domande della commissione sui temi del corpo e dell’identità da lei discusse nella prima prova, con riferimenti all’antropologia delle emozioni e alle elaborazioni teoriche di P. Gilroy sulla musica afro-americana. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: La candidata dimostra una buona conoscenza delle tematiche relative al tema del “corpo” e dell’antropologia delle emozioni, esplicitate sia nelle pubblicazioni che nelle prove scritte, ed ha dato prova di capacità argomentative. Candidato: CRISTINA NOTARANGELO Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: La candidata ha risposto con prontezza al quesito riguardante le variabili principali che devono essere considerate nelle indagini sulla globalizzazione, facendo anche puntuali riferimenti ai campi attigui all’antropologia e alle esperienze maturate sul terreno di ricerca. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc La candidata risponde con sicurezza e precisi riferimenti anche teorici alle domande della commissione sul tema della globalizzazione e delle nuove modalità etnografiche. Discute con chiarezza e profondità il suo tema di ricerca sul terreno a Genova, indicandone sia gli aspetti transnazionali che le specificità “genovesi”. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: La candidata dà prova di conoscere le tematiche relative alla globalizzazione di cui ha trattato nell’ambito delle prove ed argomenta in modo convincente alcune tematiche relative alla sua ricerca di campo. Candidato: VALERIA RIBEIRO COROSSACZ Commissario: PAOLO SIBILLA Giudizio: La candidata ha risposto in modo esauriente ai quesiti proposti e ha riferito con numerosi esempi le tematiche principali relative alla condizione femminile che è stata fatta oggetto di indagine in talune strutture ospedaliere del Brasile. Commissario: SETRAG MANOUKIAN Giudizio: La candidata articola in modo coerente le tesi espresse negli scritti, discutendo in modo argomentato i riferimenti teorici (antropologia dialogica, Bastide) ed illustrando la sua pratica etnografica intorno all’intersezione di razza, genere e classe in Brasile. Commissario: LUISA FALDINI Giudizio: La candidata dimostra di conoscere i temi relativi alla costruzione dell’identità razziale di cui ha trattato nelle sue pubblicazioni e nel primo elaborato. Risponde ai quesiti sulle sue problematiche di terreno con correttezza. Qualche esitazione nella ricerca dei termini italiani nella prova di lingua. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc ALL. F Giudizi collegiali sulla prova orale: Candidato SALVATORE BRUNO BARBA : Giudizio: Il candidato ha risposto in modo adeguato ai quesiti posti dalla commissione che giudica positivamente la prova orale. Il candidato ha sostenuto in modo soddisfacente la prova di lettura e traduzione dalla lingua portoghese. Candidata ROSA MARIA BARBARA: Giudizio: La candidata ha sviluppato una prova orale che viene giudicata sufficiente. La candidata ha sostenuto in modo soddisfacente la prova di lettura e traduzione dalla lingua portoghese. Candidata CRISTINA NOTARANGELO : Giudizio: La candidata ha affrontato la prova orale in modo organico i quesiti posti dalla commissione. La candidata ha sostenuto in modo soddisfacente la prova di lettura e traduzione dalla lingua inglese. Candidata VALERIA RIBEIRO COROSSACZ: Giudizio: La candidata, se si escludono alcune lievi incertezze che la commissione ha rilevato nel corso dell’esposizione, ha dimostrato di conoscere in misura sufficiente gli argomenti trattati. La candidata ha sostenuto in modo soddisfacente la prova di lettura e traduzione dalla lingua portoghese. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc ALL. G Giudizi complessivi Candidato SALVATORE BRUNO BARBA Il candidato Salvatore Bruno Barba ha presentato numerose pubblicazioni giudicate di buon livello. Nelle prove scritte ha dato dimostrazione di saper trattare in modo adeguato le tematiche antropologiche. Nella prova orale la commissione ha formulato un giudizio positivo. Candidata ROSA MARIA BARBARA I titoli presentati dalla Dottoressa Rosa Maria Barbara sono stati giudicati nel loro insieme positivamente, anche se per alcuni di essi è stata ravvisata una scarsa coerenza con il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01. Le prove scritte hanno ottenuto un giudizio di sufficienza ed altrettanto la prova orale. Candidata CRISTINA NOTARANGELO Anche se numericamente limitati, i contributi presentati dimostrano una buona capacità di riflessione ed elaborazione. Tale giudizio è stato confermato anche per le prove scritte. Nella prova orale la candidata se è dimostrata particolarmente versata a trasmettere le sue conoscenze sia per quanto riguarda la teoria che per quanto riguarda i risultati del suo lavoro di ricerca. Candidata VALERIA RIBEIRO COROSSACZ La Dottoressa Valeria Ribeiro presenta contributi giudicati nel loro insieme di buona qualità. Ha sostenuto con risultati apprezzabili le prove scritte. In quella orale ha dimostrato di conoscere in misura sufficiente i temi trattati. Mobi/DOCENTIVERBALI/ric2scritti.doc