Aversa a cinque stelle: “Quale futuro per Cimarosa e Jommelli?” Nell’ambito di un rilancio culturale/turistico della città di Aversa non si può prescindere dalle due figure artistiche autoctone che maggiormente hanno portato il nome di Aversa fuori dai suoi confini territoriali. Jommelli e Cimarosa, ossia due tra i maggiori compositori di quella scuola musicale napoletana che deve esser vanto della nostra grande tradizione culturale. Certo, la tempistica per iniziare ad interessarsi seriamente di un iter che possa creare qualcosa di realmente duraturo e di alto livello, quale possa essere un Festival o una Fondazione, è totalmente sbagliato. La cosa si sarebbe dovuta fare già negli anni 80 del secolo passato, quando nascevano il Rossini opera Festival, di Pesaro, il Festival di Martina Franca, in Puglia….! Era il momento propizio della grande fioritura delle Arti Musicali. Ma non si seppe cogliere l’occasione, probabilmente per una sorta di ancestrale ignoranza dei nostri amministratori cittadini. Ora parlare di rilancio culturale e della nascita di una qualche entità dedicata a creare attrazione turistica di “qualità” riguardante i nostri musicisti, implica la creazione ab initio di quell’apparato logistico ed organizzativo del quale nessun festival musicale italiano può fare a meno. Ma con la volontà politica questo si potrà ottenere. Per creare una azione di rivalutazione culturale musicale della nostra realtà cittadina, bisogna percorrere un certo iter, i punti del quale sono imprescindibili. Strutturare L’iniziativa secondo i crismi che offre la legge, onde poter, in seguito, aspirare alla concessione di fondi dedicati alla cultura che, sia gli enti statali preposti che quelli comunitari, prevedono: 1) Creazione di una Fondazione che possa essere il fulcro di qualsiasi attività musicale riguardante il territorio. Essa dovrà prevedere, nel CDA, la presenza di componenti delle istituzioni comunali e regionali, nonché quella di sponsor e figure di alto profilo professionale legate al mondo musicale italiano. 2) Apertura di un ufficio comunale ad acta che possa valutare l’intervento delle associazioni territoriali che agiscono in campo teatrale/musicale, per l’impostazione di un tavolo comune di lavoro per creare, perennemente, attività culturali che riguardino la collettività, progetti da presentare in sede di Fondazione ed in seguito in sede comunitaria. Dotare la città di luoghi dell’arte, dove poter studiare, eseguire, creare….. 1) Individuazione di luoghi di proprietà Comunale da dedicare ad attività musicali, o ad altre ad esse legate. In tal proposito si potrebbero individuare i seguenti spazi: a) “Casa di Cimarosa”, da anni in restauro, che potrebbe essere sede non solo della Fondazione, ma vieppiù del Centro Studi Cimarosa/Jommelli, da costituirsi anche con apporto di privati, e destinato allo studio ed all’eventuale riedizione delle opere dei nostri grandi musicisti. b) “Palazzo Orineti”, stabile di proprietà comunale presente nella storica via Drendot. Per tale struttura, dove è presente anche un grandissimo cortile adattissimo alla rappresentazione di eventi all’aperto, si potrebbe anche prevedere la concessione in comodato d’uso gratuito alle Associazioni che svolgono attività artistiche e teatrali sul territorio. Dotare la cittadinanza di un “Grande luogo della musica”, tra quelle strutture di culto ormai in disuso nel centro storico, ed individuazione di luoghi dove creare eventi estivi. 1) Con sconcertata perplessità, notiamo che Aversa non è dotata di un vero auditorium pubblico. Le strutture presenti in città sono private, e spesso non ne è possibile l’utilizzo per iniziative che nascono dalla volontà dei privati, e quindi con badget ridotto. Benevento possiede ben due strutture pubbliche, Il Teatro Verdi e lo splendido Auditorium Calandra (di proprietà delle forze dell’ordine). Santa Maria Capua Vetere ha nel magnifico teatro Garibaldi il suo fiore all’occhiello. Ebbene, Aversa dovrebbe aspirare ad avere un luogo pubblico utilizzabile per i piccoli ed i grandi eventi. Tale auditorium potrebbe nascere dalla ristrutturazione di uno dei luoghi di culto dismessi dalla Curia. a) Chiesa del Carmine, adatta come capienza e per la presenza di un ampio piazzale antistante. La zona è in totale e vergognoso stato di degrado, e la presenza dell’Auditorium creerebbe comunque interesse. b) Chiesa di San Domenico. Depredata e umiliata, a navata unica, adatta ad un auditorium perché dotata di buona acustica. 2) Individuare i cortili dove creare, nel periodo estivo, eventi dedicati alla musica. Il chiostro di San Francesco, quello di san Domenico, Palazzo Golia a Seggio, ed altre location che potrebbero aprire le porte all’arte, per valorizzare sia il nostro patrimonio musicale che quello artistico/monumentale. Nella forma più alta del termine, Musica è tutto quello che dà piacere al nostro udito, quindi tutto quello che si “esegue”. Creare una fondazione, un centro studi, ed altre attività o strutture adatte al mero studio di quanto è stato scritto sulle partiture Cimarosiane o Jommelliane, ha un grande valore di riscoperta bibliografica. Ma, si sa, la musica va suonata, eseguita. Altrimenti chi di musica non capisce, mai arriverà a carpirne la grandezza. Per questo, lo step finale di un programma che parte dalle fondamenta, proseguendo con le strutture murarie, è quello di rendere il tutto percepibile dalla collettività. Poco ci interessa sapere dove un compositore è nato, dove ha giocato da piccolo, e dove è stato battezzato, se poi nulla si fa per diffonderne il patrimonio musicale: La musica va eseguita. Creazione di un Festival con scadenza annuale dedicato a Cimarosa e Jommelli, dapprima da sostenere con fondi Comunali e privati, onde poter aspirare, dopo i tempi previsti dall’iter usuale, ai fondi per lo spettacolo del FUS ed a quelli previsti dalla Comunità Europea per la promozione culturale. Creazione di attività parallele quali creazione di concorsi, di stage di studio….etc. Questo chiaramente è lo step più complicato, richiedendo, da parte di chi dovrà gestire l’intera operazione, una grande perizia e competenza. Ma crediamo che con gli uomini giusti, con una grande onestà morale ed intellettuale, questa cosa sia attuabile e realizzabile. Si fa presente che l’intera proposta potrebbe essere finanziata con un progetto di rilancio delle due grandi figure di Cimarosa e Jommelli, con un iter unitario che vada a riguardare anche la creazione o la ristrutturazione delle strutture che tutto questo dovrebbero andare ad ospitare. M5S Aversa a cinque stelle (VIDEO) IV Domenica di Avvento 2015: il commento di Mons. Spinillo “Viviamo la IV Domenica di Avvento portando ancora nella mente e nel cuore la giornata di Apertura del Giubileo della Misericordia anche nella nostra Diocesi”. Nel commentare il vangelo di domenica prossima, 20 dicembre 2015, Mons. Angelo Spinillo ringrazia i “tantissimi fratelli e sorelle che hanno camminato con noi verso la Cattedrale. Resta il rammarico di non averli potuti accogliere tutti, ma la testimonianza di un popolo in cammino verso la Misericordia di Dio è qualcosa di cui essere grati”. Questa Quarta Domenica ci mette davanti agli occhi l’immagine di Maria, colei che va a far visita alla cugina Elisabetta, che per tutta la vita aveva atteso un figlio, così come lo attende tutta l’umanità. “Viviamo gli ultimi giorni dell’Avvento con l’animo aperto alla contemplazione della Misericordia di Dio Padre, che ci chiama ad essere partecipi della sua carità”. Caserta. Daniela Cenciotti protagonista al Teatro Piccolo Cambio di programma per questo fine settimana al Piccolo Teatro Cts di via Louis Pasteur a Caserta (zona Centurano). Infatti, in sostituzione dello spettacolo previsto per sabato 19 dicembre ore 21 e domenica 20 dicembre ore 19, ci sarà “Cattiva” una rappresentazione che vedrà in scena Daniela Cenciotti per la regia di Fabio Brescia. Lo spettacolo è presentato dalla compagnia teatrale Titaniateatro la cui direzione artistica è affidata a Carlo Croccolo. Queste le note di regia: Donne di mezza età si raccontano. Ciascuna ha un punto su cui riflettere, da cui partire per esprimere sentimenti e disagi. Nello studio di uno psicoanalista, ciascuna si sofferma su un avvenimento importante della propria vita, mostrando le ripercussioni psicologiche dei fatti. Ogni figura rivive sulla scena le scelte, le imposizioni, gli incontri, i lutti, le gioie passate come se avvenissero nel presente. Tante voci per un’attrice sola, un monologo che avvicina i personaggi al cuore dello spettatore con tono ironico e leggero, quasi fosse una sola protagonista che mostra i tanti lati della personalità femminile. Temi che appartengono a tutte le donne, che con leggerezza potranno trovare un po’ di sé. Ritorna il rapporto con la madre, ormai anziana, figura fondamentale nella vita di ogni individuo. La frustrazione della ‘regina della casa’. L’ambizione dell’intellettuale e la ‘necessità’ di essere sempre belli. Le amicizie, gli amori, gli oggetti che rendono sicuro e confortevole il proprio spazio vitale. Un percorso, insomma, nell’essere donna ai giorni nostri, non scevro da pregiudizi e condizionamenti. Il titolo, più che un giudizio dell’autrice, rappresenta piuttosto una visione ancora diffusa nella nostra società. Una donna è cattiva se abbandona il lavoro. Se ‘taglia’ le amiche. Se lascia il marito. Se ascolta se stessa. Se diventa consapevole. Il finale sorprenderà lo spettatore al momento della riflessione finale. Cattiva è una donna, o forse più donne, o tante donne in una. E’ comunque il tentativo di rappresentare un caleidoscopio di personalità, tutte con un minimo comune denominatore, la cattiveria, appunto, non perché la bontà non sia più di moda, ma perché la cattiveria senza dubbio è più scomoda, leggi più teatrale. Una seduta psicoanalitica del personaggio che racconta, si racconta e non raccoglie soluzioni ma una ri-soluzione, unica e definitiva. E chissà quanti/quante leggeranno la propria storia in quelle raccontate, e dinanzi alla ri-soluzione penseranno “Magari…”. Aversa Donna, ‘Putin, vita di uno zar’: presentato il libro di Gennaro Sangiuliano Un evento di apertura dell’Associazione Aversa Donna presso il seicentesco Seminario Vescovile. La Presidente, Nunzia Orabona, ha dato avvio alla presentazione del libro ‘Putin, vita di uno zar’ scritto da Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del TG1. Il testo s’inserisce benissimo nel preciso momento storico in cui viviamo. L’Oriente contro l’Occidente ed un Putin che, oggi, è mitizzato per aver avuto il coraggio di attaccare per primo l’ISIS in Siria. Presente anche Pasquale Giuliano, Presidente dell’associazione Palestra Normanna che si unisce culturalmente ad Aversa Donna per un rilancio della cittadina stessa. “Onde evitare equivoci, ci tengo a precisare che questa Associazione è sorta circa un anno fa”. Disamina complessiva su quella che è stato per lui il personaggio pubblico Putin, il suo straordinario intuito e la capacità di dare un impulso notevole al mondo intero. Il Sangiuliano ci descrive il Presidente della Russia, Putin, come un uomo che ha suscitato sentimenti contrastanti; un personaggio forte, accusato talvolta di eccessivo autoritarismo, guardato un pò con timore e un pò con ammirazione per il suo modo di gestire un Paese immenso, dalle mille contraddizioni e dalle mille risorse, ereditato in un momento molto difficile della sua storia e portato fuori da una crisi che sembrava potesse essere irreversibile. I recenti fatti di cronaca hanno nuovamente elevato Putin al ruolo di protagonista assoluto della scena politica internazionale, soprattutto per la sua reazione dopo l’abbattimento in Sinai di un Airbus pieno di turisti russi. Sangiuliano racconta la storia di Putin dai suoi difficili primi anni di vita a Leningrado, passando attraverso la sua militanza nelle fila del Kgb ed arrivando al momento in cui divenne primo ministro della Federazione Russa nel 1999 e prese il posto di Boris Eltsin come Presidente della Russia nel 2000. Ma com’era considerato tempo addietro Putin? Cosa ha fatto? Era visto come un Vladimir Putin cattivo, quello che ostracizzava gli omosessuali e minacciava l’indipendenza dell’Ucraina; quello da combattere come minaccia all’Occidente e con cui chiudere ogni rapporto commerciale. E questo fin quando Putin non dichiarasse guerra allo stato islamico, cambiando la sua reputazione europea. Insomma, quello che viene spesso definito genericamente come “il popolo” ha decisamente cambiato opinione su Putin. Non tutto, certo, ma il fatto che il numero uno di Mosca sia l’unico ad aver preso nettamente posizione contro l’Isis, anche e soprattutto con forze armate sul territorio siriano, ha cambiato l’opinione di molti. Anche attraverso i social è andata girando un’idea direttamente opposta del personaggio in questione. Sangiuliano: “Non possiamo sottovalutare l’importanza storico-culturale che la Russia ha avuto per noi. Autori come Dostoevskij, Checov, ed altri sono entrati nel nostro vivere, nel nostro pensiero, nel nostro agire”. Un quasi finale intervento del Vescovo Angelo Spinillo ha reso il clima più conciliante, considerando la delicatezza dell’argomento in questione: “Inseriamo anche la chiesa in questo tipo di discorso. Da essa si può partire come monito per calmierare gli animi ed evitare lo sgradevole, nella libera interpretazione dei fatti, pur se con idee divergenti”. Ilaria Rita Motti “Christmas Concert 2015”, sold out per il “PASTOR RON GOSPEL SHOW” Si rinnova l’appuntamento con il “Christmas Concert 2015”, organizzato dall’Euphoria Gospel Choir e dal Living Word Gospel Project, con la preziosa collaborazione delle Catacombe di Napoli gestite dalla Cooperativa “La Paranza Onlus”. Domenica 20 dicembre un nuovo speciale concerto natalizio, che ha già registrato il sold out, con il “PASTOR RON GOSPEL SHOW”, uno spettacolo unico nel suo genere che vede protagonista per la prima volta a Napoli – e direttamente da Cleveland (USA) – l’eccentrico Ronald Ixaac Hubbard (Pastor Ron) e la sua formazione, composta da incredibili artisti tutti caratterizzati da voci potenti e vellutate, in pieno stile black. Pastor Ron è uno dei personaggi più brillanti e carismatici del panorama gospel internazionale, si esibisce infatti con successo in tutto il mondo dal 2007. Una splendida opportunità per conoscere un gospel fuori dagli schemi tradizionali e che, nel rispetto dei valori e dello spirito di questa musica, lancia al pubblico una nuova provocazione: divulgare la Buona Notizia in maniera gioiosa e innovativa. Il tutto in una location mozzafiato come la Basilica di San Gennaro extra moenia, una rarissima e quasi integra testimonianza di architettura paleocristiana italiana. Il biglietto del concerto dà l’opportunità di visitare le Catacombe di San Gennaro, tra le più antiche aree cimiteriali del mondo risalenti al II secolo che rappresentano il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli. Lo spettacolo rientra nel programma natalizio del Rione Sanità in programma dal 16 dicembre al 10 gennaio. (VIDEO) Concerto di Natale 2015 in Cattedrale della “Cappella Musicale Lauretana” Domenica 20 dicembre 2015, alle ore 19:00, nella Chiesa Cattedrale di Aversa si rinnova l’appuntamento con il tradizionale “Concerto di Natale” della “Cappella Musicale Lauretana” e del “Coro Voci Bianche” del Duomo di Aversa. Organizzato dalla Diocesi e dall’Assessorato alla Cultura, l’evento cittadino di riferimento per l’apertura delle festività natalizie ha visto lo scorso anno il passaggio del testimone da Mons. Franco Grammatico a don Massimo Ponticelli, direttore della “Lauretana” dallo scorso Natale. CONTESTO. Arte nello spazio workshop. BIANCO-VALENTE Mercoledi 16 dicembre 2015, nell’aula P1 della facoltà di architettura “Luigi Vanvitelli” di Aversa, in occasione del seminario Let’s Light Up 2015, che vede come ospiti l’atrofisico prof. Massimo Capaccioli, l’architetto prof. Franco Purini e il designer prof. Maurizio Rossi, inaugura l’istallazione frutto del lavoro del workshop “Contesto, Arte nello spazio” supportato dalla prof. Alessandra Cirafici e coordinato dal duo Bianco-Valente che, insieme agli studenti del III anno del Corso di studi in Design e Comunicazione hanno lavorato all’ideazione e al progetto di un’opera che vedrà la sua realizzazione. “Rappresentare la luce capovolgendone la concezione classica. Il soggetto attraversa l’opera, si fa sorgente, proiettando il proprio bagaglio esperienziale che illumina lo spazio che lo circonda” questo il concept dell’istallazione del lavoro in team con Bianco-Valente, che sarà visibile a partire da domani fino agli inizi di gennaio. Il gruppo di lavoro è composto da: Giovanni Aiello, Pasquale Amendola, Michela Benincasa, Ciro Borrelli, Valentina Camozza, Mario Damiano, Roberto Donnarumma, Paola Ferrara, Anna Franzese, Tania Fusco, Simone Gattullo, Luisa Giannino,Paolo Vincenzo Iavarone, Anna Morretta, Claudio Naclelio, Fabrizio Rossetti, Simona Sbriglia, Alessandro Scarano, Rossella Scialla, Alessia Seggiotti. Giovanna Bianco (Latronico, 1962) e Pino Valente (Napoli, 1967) vivono a Napoli. La memoria, le relazioni interpersonali e la parola sono i temi ricorrenti della loro ricerca. Spesso declinata sul piano scientifico, la loro opera conserva capacità emozionale e appeal estetico. Durante il loro percorso ventennale, la coppia ha realizzato interventi installativi per MAXXI (Roma), Madre (Napoli), Triennale di Milano, Museo Reina Sofia (Madrid), Kunsthaus (Amburgo), NCCA (Mosca) e progetti speciali in Libano (Becharre), Marocco (Marrakech), New York (The Kitchen-ISP 2014 Whitney Museum). Caserta. “Male Capitale. La misera ricchezza dei Casalesi”, presentazione del libro di Maresca Mercoledì 16 dicembre 2015, alle ore 18.30, al Gran Caffè Gambrinus di piazza Trieste e Trento, si terrà la presentazione del libro “Male Capitale. La misera ricchezza del clan dei Casalesi”, edito da Giapeto Editore (248 pagine, 18 euro), di Catello Maresca, con gli interventi del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, del giornalista Sandro Ruotolo e del magistrato Nicola Graziano. Intervengono, insieme all’autore, Sandro Ruotolo e Nicola Graziano, il direttore della Rai di Napoli Francesco Pinto, il giornalista Gigi Di Fiore, il fotoreporter Nicola Baldieri. Dalla penna cui si devono il Dizionario e l’Enciclopedia delle Mafie, un libro onirico e insieme lucido, didascalico, capace di schiudere al pubblico segreti, rituali e filosofia dei più spietati clan della Camorra, e delle operazioni giudiziarie che li hanno condotti in carcere. Con l’esperienza del grande magistrato e la verve affabulatoria del narratore consumato, Maresca tratteggia per adulti e ragazzi una Campania dove nulla è come sembra: le parole scorrono lievi, tra perle di Labuan e cachemire, canarini e alligatori, e un clan dei Caponesi sospeso tra la cucina di casa e la Chicago degli anni Trenta, mentre le immagini (molte delle quali inedite) tratteggiano un affresco crudo e a tratti surreale, in cui tetti d’amianto e rubinetti d’oro sono due facce della stessa medaglia, di quel sommo maleficio, cioè, che l’autore combatte sul campo da oltre quindici anni. Oscar Film Europei. Trionfo di Sorrentino, Franceschini: “Italia orgogliosa di lui” “Sono felice per Sorrentino che la scorsa notte ha trionfato a Berlino con il suo ultimo bellissimo film. Un trionfo che rende orgogliosi gli italiani“. Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini commenta il trionfo agli Efa di Berlino del regista partenopeo Paolo Sorrentino che per Youth ha ottenuto i premi per miglior film, migliore regia e migliore attore. “Sono premi che dimostrano, ancora una volta, la vitalità e la qualità del cinema itialiano sempre più apprezzato e amato all’estero perché capace di raccontare storie universali. Con questi premi e con la proclamazione due giorni fa dell’Unesco di ‘Roma città creativa per il cinema’ si chiude un anno d’oro che ha visto l’industria culturale cinematografica al centro delle scelte strategiche del governo, con l’aumento delle risorse del tax credit e il conseguente ritorno delle grandi produzioni internazionali ma soprattutto con il ritorno del grande pubblico nelle sale (+8,9% di biglietti venduti rispetto al 2014)“, conclude Franceschini. “Forse… Si, lo voglio” il nuovo film della figlia del grande Ninì Grassia Antonella Grassia, instancabile figlia del compianto regista aversano Ninì Grassia, lancia il suo primo film da interprete e sceneggiatrice. https://www.youtube.com/watch?v=kNBN7kkFUVU Una produzione girata a Napoli con la partecipazione dell’attrice Jana Manira, Antonio Braucci e il simpatico Gigi Attrice. Una vera commedia brillante che uscirà nel circuito UCI Cinema nel nuovo anno. Torna così una commedia prodotta da una Società indipendente che cerca di farsi largo nei meandri e nelle carenze dell’economia del sud Italia.