6° RASSEGNA "HOMMAGE A' PAGANINI" VENERDI' 23 OTTOBRE 2015 ORE 20:30 - PALAZZO TURSI Via Garibaldi 9 - Genova EREN SUALP, chitarra Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) Suite per violoncello n. 6 BWV 1012 Fernando Sor (1778 - 1839) Fantasia No. 7 Niccolò Paganini (1782 - 1840) Capriccio n. 24 (M.S. 25) Mauro Giuliani (1781 - 1829) Rossiniana n. 1 Trinidad Huerta (1800 - 1874) Celebrated Fantasia La suite, come la partita, sono forme barocche composte da una serie di danze nella medesima tonalità, con alternanza di ritmo e di carattere. Bach coltivò tutta la vita queste forme, ma vi ricorse specialmente durante il periodo in cui fu maestro di cappella (cioè responsabile della musica di corte) a Coethen, tra il 1720 ed il 1727; a quest'epoca risalgono sia le tre Partite e tre Sonate per violino, sia le sei suites per violoncello solo che costituiscono pietre miliari dell'evoluzione della letteratura dei rispettivi strumenti. Adattate in epoca successiva ad altri strumenti (alcuni dei brani erano stati riutilizzati già da Bach stesso con altre destinazioni), mostrano l'arte di concepire musica polifonica anche su strumenti di natura monodica, oltre ad una inesauribile inventiva unita al più infallibile senso dell'equilibrio formale. Fernando Sor, massimo compositore per chitarra dell'Ottocento, sviluppò nel suo lavoro prevalentemente le forme brevi (studi, pezzi da salotto), e nel repertorio destinato al concertismo predilesse la Fantasia, forma che articolò sempre in una introduzione, seguita da un tema variato ed una coda o a volte un movimento aggiuntivo. La Fantasia op. 7, della durata di circa un quarto d'ora, è uno dei brani più eseguiti di Sor, e mostra la capacità di impostare sulla chitarra un discorso polifonico attento alle caratteristiche timbriche e tecniche dello strumento. Il Capriccio 24, in la minore, chiude la raccolta delle composizioni dedicate "alli artisti", con la forma di tema con variazioni unico caso in tutti i Capricci - già molto congeniale a Paganini. Praticamente tutte le tecniche possibili sullo strumento vengono sviscerate in questa pagina che resta uno dei più celebri brani per violino solo di tutti i tempi. Alcuni chitarristi contemporanei si sono cimentati nel proporre Capricci di Paganini sulla chitarra, in alcuni casi ricorrendo ad opportuni arrangiamenti, di tonalità e tessitura; tra questi Eliot Fisk, Manuel Barrueco e Marco Tamayo, ed oggi Eren Sualp. Mauro Giuliani, che si può considerare, con Fernando Sor, il maggior chitarrista-compositore del XIX secolo, sviluppò una tecnica brillante, adatta a tradurre strumentalmente il pensiero musicale all'italiana affermatosi con l'opera lirica. Tra le numerosissime opere didattiche e concertistiche, si distinguono alcuni temi con variazioni e fantasie su temi d'opera: le sei Rossiniane, op. 119 - 124, sono tra i brani più popolari di Giuliani, arrangiando e variando celebri motivi da opere di Rossini, allora star indiscussa del firmamento musicale europeo; la prima di esse impiega due temi dall'Otello, tre dall'Italiana in Algeri ed uno dall'Armida, sapientemente ed efficacemente elaborati. Lo spagnolo Trinidad Huerta fu stimato, durante la carriera avvenuta prevalentemente a Parigi (ma comprendente anche tour in Inghilterra e negli Stati Uniti nel1825), il "Paganini della chitarra", e secondo l'Allgemeine Musikalische Zeitung, il più grande chitarrista del suo tempo. Oggi completamente dimenticato, ha lasciato un certo numero di brani per il suo strumento, tra i quali spicca per virtuosismo e resa musicale la presente Fantasia, basata su temi della Semiramide di Rossini .. Michele Trenti Amici di Paganini – Via Arnaldo da Brescia 23/13 16146 Genova – tel./fax: 0103760301 e-mail: [email protected] – web-site: www.niccolopaganini.it