ANATOMIA E FISIOLOGIA UMANA
per
NATUROPATI,OPERATORI OLISTICI in DBN
Dr Rocco Chinni
Biologo
Operatore Olistico
Il corpo umano
2
Come siamo fatti
la più piccola unità degli organismi viventi
capace di lavorare in modo autonomo, cioè da
sola, è la cellula.
Il nostro corpo è composto da milioni di cellule
di diversa tipologia
Tutte le cellule specializzate nello stesso tipo di
“lavoro” formano i tessuti
Due o più tessuti che lavorano per svolgere la
stessa funzione formano un organo.
L’insieme degli organi che concorrono alla
stessa funzione formano apparati o sistemi
3
Tipi di tessuti
1) Il tessuto epiteliale ricopre il corpo umano all’interno e all’esterno.
• il tessuto epiteliale che ricopre alcuni organi all’interno del corpo umano,
per esempio lo stomaco e l’intestino, si chiama mucosa;
• il tessuto epiteliale che ricopre il nostro corpo all’esterno, si chiama
epidermide (pelle).
2) Il tessuto connettivo
• - sostiene il corpo (ossa e cartilagine);
• - accumula energia (adipe o grasso);
• - trasporta sostanze (sangue).
3) Il tessuto muscolare (i muscoli) ci permette di muoverci.
4) Il tessuto nervoso (cervello e midollo spinale) è formato da cellule (neuroni) in
grado di creare impulsi elettrici. Attraverso questi impulsi le cellule si trasmettono
informazioni. Il nostro cervello funziona come una centrale elettrica…
4
Apparati e Sistemi
Nel corpo umano esistono 12 apparati e/o sistemi:
1. Apparato digerente;
2. Apparato circolatorio;
3. Apparato respiratorio;
4. Apparato escretore;
5. Sistema muscolare;
6. Sistema scheletrico;
7. Sistema nervoso;
8. Sistema endocrino;
9. Sistema linfatico;
10. Sistema immunitario;
11. Apparato tegumentario;
12. Apparato riproduttivo.
5
In…casiniamoci schematizzando
6
Apparato
circolatorio
7
Apparato circolatorio
Componente
Cuore
Sangue
Vasi
Funzione principale
E’ il motore, pompa il sangue nei vasi
Trasporta sostanze (ossigeno, ormoni, sost.
nutritive, sost. di rifiuto)
Sono le strade entro cui il sangue viaggia
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Il cuore
• Il cuore è un muscolo involontario.
• Il tessuto muscolare cardiaco prende il
nome di Miocardio.
• Ha la grandezza di un pugno chiuso.
• Si trova dietro lo sterno fra i polmoni.
• Possiede un suo involucro costituito da un
ampio sacco chiamato Pericardio.
• Attorno al cuore ci sono le arterie coronarie
che gli portano nutrimento.
• Pompa da 5 a 6 litri di sangue al minuto.
• Batte 60-90 volte al minuto
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Il cuore
Il cuore è diviso in due parti:
cuore sinistro e cuore destro.
Ciascuna di queste parti si divide in due cavità:
atrio (cavità superiore)
ventricolo (cavità inferiore)
La parte sinistra è divisa dalla destra dal Setto
Interventricolare e Interatriale
Tra l’atrio e il ventricolo c’è una valvola:
valvola mitrale o bicuspide (a sinistra)
valvola tricuspide (a destra)
10
Come funziona il cuore
11
I vasi
Arterie
Vene
Trasportano il sangue dal cuore verso la periferia
Trasportano il sangue dalla periferia al cuore
Capillari Consentono lo scambio di materiali tra il sangue e le cellule
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Arterie
• Le arterie portano sangue ricco di ossigeno
e di sostanze nutritive dal cuore verso
tutte le parti del corpo (periferia).
• Sono molto elastiche con pareti spesse, dalla
costituzione simile a quella dei muscoli
volontari.
• Le pareti sono formate da 3 strati sovrapposti
(tonaca esterna,media e interna)
• Sopportano una pressione che varia da 80
mmHG a 120 mmHG
• Se vengono recise il sangue che fuoriesce non
ha flusso continuo, ma zampilla
13
Vene
• Le vene portano il sangue ricco di anidride
carbonica e di sostanze di rifiuto, dalla
periferia verso il cuore.
• La struttura delle vene è simile a quella delle
arterie, ma hanno pareti più sottili con meno
fibre muscolari
• Le vene contengono delle valvole a nido di
rondine, servono a impedire che il sangue
torni indietro.
• Se recise il sangue che fuoriesce ha un flusso
continuo
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Capillari
• I capillari sono vasi (tubi) sottilissimi le cui
pareti sono formate da un solo strato di
cellule endoteliali.
• Attraverso i capillari avvengono gli scambi di
ossigeno, nutrienti, messaggeri chimici e
prodotti di rifiuto tra il sangue e i tessuti
15
I vasi
16
Piccola e Grande Circolazione
17
Piccola e Grande Circolazione
18
19
20
Il sangue
Il sangue (4,5-5 litri) è formato
• dal plasma (parte liquida, giallo chiara trasparente)
• e dalla parte corpuscolata (sono le cellule del sangue, I
globuli)
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Globuli rossi
(eritrociti)
• I globuli rossi sono cellule piccole, senza nucleo, hanno forma di dischetti
concavi e non si riproducono, ma vengono prodotte dal midollo osseo.
• Vivono circa 120 giorni, poi vengono distrutte e sostituite da
nuovi globuli rossi.
• In un mm3 di sangue ci sono 5.000.000 globuli rossi.
• Sono rossi perché contengono l’emoglobina che lega l’ossigeno.
• La funzione principale dei globuli rossi è quella di trasportare ossigeno in
tutti i tessuti del corpo.
• Rilasciano l’ossigeno ai tessuti e si caricano di anidride carbonica (CO2)
prodotta dai tessuti stessi. L’anidride carbonica attraverso i polmoni viene
espulsa all’esterno.
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Globuli bianchi
(leucociti)
• Sono cellule provviste di nucleo prodotte nel midollo osseo, nelle ghiandole
linfatiche, nella milza.
• Il loro numero varia da 5000 a 10000 per millimetro cubo.
• Vi sono molti tipi diversi di globuli bianchi, ciascuno con funzioni specifiche.
• La funzione principale dei globuli bianchi è quella di difendere il nostro
organismo da qualsiasi tipi di infezione.
• Si muovono da soli e sono capaci di uscire dai piccoli vasi sanguigni.
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Piastrine
• Sono presenti nel sangue in numero da 25000 a 400000 per millimetro cubo.
• Svolgono un ruolo importante : la COAGULAZIONE del sangue
• La coagulazione permette di bloccare le emorragie, dovute a ferite che lacerano i
vasi sanguigni, formando come una sorta di tappo che chiude la lesione (la
«crosta» che vediamo su una ferita).
• Al processo della coagulazione partecipano molte sostanze diverse, chiamate
complessivamente fattori della coagulazione.
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I gruppi sanguigni
Esistono quattro gruppi sanguigni: A, B, AB, 0.
Dipende se c’è o non c’è sui globuli rossi l’antigene A e l’antigene B
Gli antigeni A e B fanno produrre anticorpi anti-A e anti-B
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I gruppi sanguigni
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I gruppi sanguigni
trasfusioni
27
La pressione sanguigna
Come si misura?
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L’emocromo
L'emocromo, abbreviazione comunemente usata per "esame emocromocitometrico è un
esame di laboratorio completo del sangue, che determina la quantità dei globuli (leucociti o
globuli bianchi, eritrociti o globuli rossi, e trombociti o piastrine), i livelli dell’ematocrito
(HTC), e dell'emoglobina (Hb), nonché diversi altri parametri del sangue
Parametro
Sigla e descrizione
Valori di riferimento
Diminuzione
Aumento
Globuli bianchi
WBC (White Blood Cells): il numero di
GB per µL o mm³ di sangue.
4.500-8.500[2]
leucopenia
leucocitosi
Globuli rossi
RBC (Red Blood Cells): il numero di GR
per µL o mm³ di sangue.
4.000.000-5.500.000 (donna) /
4.500.000-5.900.000 (uomo)
anemia
poliglobulia o eritrocitosi
Emoglobina
Hb (Hemoglobin): la quantità in
grammi di Hb presente in un L o in un
dL di sangue.
13-17,5 g/dL (uomo) / 12-15,5 g/dL
(donna)
anemia
Ematocrito
Ht (Hematocrit): la percentuale del
volume del sangue che è occupato
dagli eritrociti.
36-47 (donna) / 40-48 (uomo)
Volume corpuscolare medio
MCV (Mean Corpuscular Volume): il
volume medio dei globuli
rossi.(Ht/RBC)
80-100 fL[3]
Contenuto cellulare medio di
emoglobina
MCH (Mean Corpuscular Hemoglobin):
la quantità media di emoglobina in
27-31 pg[3]
ogni globulo rosso.(Hb/RBC)
Concentrazione cellulare media di
emoglobina
MCHC (Mean corpuscular Hemoglobin
Concentration): la concentrazione
32-36 g/dL[3]
media di emoglobina in 1dL di globuli
rossi.(MCH/MCV = Hb/Ht)
Ampiezza della distribuzione
eritrocitaria
RDW (Red cells Dispersion Width):
l'ampiezza della distribuzione del
volume dei GR attorno al suo valore
medio.
Reticolociti
Percentuale (%) di reticolociti circolanti
nel sangue. I reticolociti sono i
0.5-2,0
precursori degli eritrociti maturi.
Piastrine
PLTS (Platelets): il numero di piastrine
presenti nel campione esaminato per
mm³.
Volume piastrinico medio
MPV (Mean platelet Volume): il volume
9,9-15,7
medio delle piastrine.
microcitosi
macrocitosi
anemia ipocromica
11-14,8%[2]
150.000-400.000[2]
reticolocitosi
piastrinopenia o trombocitopenia
piastrinosi o trombocitosi
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Anomalie del cuore e dell’apparato circolatorio
• Bradicardia (o Brachicardia): Il cuore batte più lentamente del normale, generalmente
meno di 60 battiti al minuto, non pompa una quantità di sangue sufficiente a
soddisfare le esigenze dell’organismo (affaticamento, vertigini…)
• Tachicardia: Il cuore batte più velocemente del normale, generalmente più di 100
battiti al minuto, potrebbe non essere in grado di pompare la quantità di sangue
sufficiente a soddisfare le esigenze dell’organismo. Se non si interviene, alcuni tipi di
tachicardia possono determinare la morte cardiaca improvvisa .
• Fibrillazione atriale : Le camere superiori del cuore (gli atri) si contraggono in modo
disordinato tra 300 e 600 volte al minuto e ad ogni battito cardiaco potrebbero
rimanervi residui di sangue. Il sangue ristagnato potrebbe raggrumarsi, aumentando
il rischio di ictus
• Insufficienza cardiaca :Il cuore non lavora più bene come dovrebbe, spesso legata o
conseguenza di problemi alle valvole cardiache (valvulopatie)
• Attacco cardiaco: Una parte del muscolo cardiaco muore o rimane danneggiata in
modo permanente perché non ha ricevuto sangue a sufficienza (coronaropatia). Una
volta che il cuore viene danneggiato, esiste un rischio maggiore di insufficienza
cardiaca
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Anomalie del cuore e dell’apparato circolatorio
• Aterosclerosi: è un accumulo di sostanze grasse sulle pareti interne delle arterie.
Questo accumulo è costituito in prevalenza da colesterolo
• Ischemia: quando il flusso sanguigno in un’arteria è bloccato da grosse placche. Una
patologia dovuta al fatto che un organo riceve una quantità di sangue e di ossigeno
insufficiente alle proprie esigenze.
• Ictus: è un’ostruzione di un vaso sanguigno che porta ossigeno al
cervello.
• Angina pectoris: è una sindrome dolorosa causata da diminuzione transitoria del
flusso di sangue e, quindi, di ossigeno nel tessuto muscolare del cuore.
31
Apparato
digerente
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Apparato digerente
L’apparato digerente umano è sostanzialmente
un tubo , che prende forme diverse nel suo
percorso, con funzioni diverse a cui sono
collegate 3 grosse ghiandole:
- Pancreas
- Fegato
- Ghiandole salivari.
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Apparato digerente
FUNZIONI PRINCIPALI
• Elabora e digerisce i cibi DIGESTIONE (attraverso azioni meccaniche e
chimiche)
• Assorbe nutrienti, acqua e prodotti di degradazione della dieta: (zuccheri,
proteine e grassi) ASSORBIMENTO
• Immagazzina le riserve energetiche RISERVA
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Apparato
Digerente
Costituzione e organi
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La bocca
• Introduce il cibo nell’apparato digerente (1 min)
• Tritura il cibo meccanicamente con i denti e grazie ai
movimenti della lingua
• Amalgama il cibo con la saliva, composta per il 99,5%di
acqua e per lo 0,55% di soluti, tra cui enzimi e muco
(contenente lisozima con azione antibatterica).
• Inizia la digestione degli amidi grazie a un enzima
contenuto nella saliva : la Ptialina che trasforma i
carboidrati complessi in strutture più semplici
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La lingua
E’ l'organo del gusto.
E' costituita da una massa muscolare che
aiuta la masticazione ed è rivestita da una
membrana caratterizzata da numerosissime
(circa 3000) e minuscole protuberanze, le
papille gustative, di varie forme e dimensioni.
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La faringe
Il cibo masticato e impastato, ridotto cioè a un
bolo, viene deglutito: passa cioè dalla bocca
nell’esofago attraverso la faringe.
Nella faringe si abbassa l’epiglottide per far sì
che il cibo arrivi nell’esofago e non transiti
nella laringe
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L’esofago
L’esofago è un tubo muscolare ricoperto
da epitelio che decorre posteriormente
alla trachea.
Quando (bolo) entra nell'esofago,
questi contraendosi ritmicamente con
onde successive, lo spinge nello
stomaco. (movimento peristaltico o onde
peristaltiche) (10 sec)
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Lo stomaco
È un organo a forma di sacco dove viene
prodotto il succo gastrico che ha il
compito di trasformare chimicamente gli
alimenti.
Il succo gastrico è prodotto dalle ghiandole
gastriche presenti nel tessuto dello stomaco
Il succo gastrico contiene, oltre all’acido cloridrico,
un enzima importante per la digestione delle
proteine: la pepsina. Inizia anche la digestione dei
grassi grazie a una lipasi gastrica
Nello stomaco il bolo alimentare diventa chimo
Il cibo staziona nello stomaco per circa 4 ore (1-5)
Terminata la digestione nello stomaco il cibo passa
attraverso una valvola (piloro) nell’intestino
40
L’intestino tenue
L’intestino tenue è lungo più di 10 metri ed è
formato da tre parti:duodeno, digiuno ed ileo.
Il cibo staziona nel tenue per circa 4-6 ore
Nell’intestino tenue si completa la digestione ,
grazie all’intervento di diversi succhi:
Il succo pancreatico che agisce sui carboidrati,
sulle proteine e sui lipidi e si versa nel duodeno
Il succo enterico, prodotto dal tenue, completa
la digestione.
La bile prodotta dal fegato e si versa nel
duodeno che contiene i sali biliari per la
digestione dei lipidi
Comincia il processo di assorbimento delle
sostanze utili ottenute dalla digestione.
Facilitato dalla presenza sulle pareti
dell’intestino di numerose ripiegature che ne
aumentano la superficie: i villi intestinali
41
L’intestino tenue
Nell’intestino transitano circa 9 litri di liquido
nelle 24 h,la maggior parte di acqua, 1 litro di
saliva, 2 di succo gastrico, 3 di succo
pancreatico e biliari.
La maggior parte dell’assorbimento si ha nel
tenue e solo in piccola parte nel colon.
Il materiale alimentare prosegue il suo
cammino grazie alle contrazioni dell’intestino ,
la peristalsi intestinale
Il chimo si trasforma in chilo
42
Il fegato
Il fegato e il piu voluminoso dei visceri
ha un peso medio di 1400-1500 gr,
Costituito da 2 lobi
Il suo diametro trasverso e di 26-28 cm,
quello anteroposteriore e di 16 cm, l’altezza di
circa 8 cm nella parte del lobo
destro. Ha forma di un ovoide a cui e stata
asportata una parte
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Il fegato
Le sostanze assorbite dai villi intestinali
passano nel fegato, la più grande
ghiandola del corpo, che esercita una funzione
di depurazione. (riceve il sangue dall’intestino
attraverso la vena porta)
Elimina e distrugge alcune sostanze tossiche,
distrugge i globuli rossi vecchi e recupera il
ferro che contengono (riceve il sangue dalla
milza)
Produce la bile, necessaria per la digestione e
l’assorbimento dei lipidi e immagazzinata nella
colecisti o cistifellea. Elabora le molecole di
grasso (lipidi) per restituirle all’organismo
quando necessario
Il fegato produce il fibrinogeno, una proteina
indispensabile alla coagulazione del sangue
Immagazzina il glucosio assorbito sotto forma
di glicogeno, per restituirlo all’organismo
durante il digiuno
44
Il pancreas
Misura circa 17-20 cm di lunghezza, 4-5 di
altezza, 2-3 di spessore e pesa circa 70-80
grammi; di colore grigio-roseo ha
consistenza molle e friabile.
Produce i succhi pancreatici per
la digestione che riversa nel duodeno
(la tripsina continua la digestione delle
proteine iniziata nello stomaco, l’amilasi quella
dei glucidi iniziata in bocca, la lipasi
pancreatica quella dei grassi)
Produce un ormone, l’insulina che ha il
compito di regolare la concentrazione di
glucosio nel sangue
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L’intestino crasso
L'intestino crasso, lungo circa due metri,
rappresenta la parte terminale del tubo
digerente. Si divide in tre parti:
cieco, colon e retto
La funzione primaria dell’intestino crasso è
quella di accumulare i residui della digestione
e favorirne l’espulsione.
Ha anche il compito di riassorbimento
dell’acqua.
Nell’intestino retto si accumulano le feci che
vengono espulse attraverso l’ano grazie a
movimenti del tubo digerente. (24 ore dopo
l’assunzione)
Nell’intestino crasso vivono importanti batteri
simbionti (flora intestinale) indispensabili per
la produzione di alcune vitamine (gruppo B e
K)
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I tempi della digestione
……………………..……………………………….Bocca 1 min
………………………………………..……Esofago 10 sec
………………………….…………….Stomaco 2-4 ore
…………………………………..……Intestino tenue 3-6 ore
…………………………………Intestino crasso 10-12 ore
…………………………….…………Retto (feci) 12-24 ore
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La digestione: schematizziamo
ORGANO
FASE
SUCCO
DIGESTIVO
SOSTANZE
ATTACCATE
SOSTANZE
PRODOTTE
1 min
bolo
Ingestione
masticazione
digestione
Amilasi o
ptialina (saliva)
Amidi (zuccheri
complessi)
Maltosio
(zuccheri
semplici)
2-4 h
chimo
Digestione
gastrica
Pepsina, HCl
Lipasi gastrica
Proteine
grassi
Peptoni, acidi
grassi
3-6 h
chilo
Digestione
intestinale,
assorbimento
Tripsina, amilasi,
lipasi
pancreatica
Peptoni,amidi e
maltosio, acidi
grassi
Aminoacidi,
glucosio,
glicerolo e
ac.grassi
10-12 h
feci
Assorbimento
acqua e Sali,
accumulo scorie
Vitamine B,K
Scorie e
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Apparato respiratorio
Organi cavi
- Vie aeree o respiratorie
(naso – faringe – laringe – trachea-bronchi)
Organi parenchimatosi - Polmoni
49
Apparato respiratorio
funzioni
- Vie aeree o respiratorie
•
•
•
•
Conducono aria ai polmoni
Riscaldano i gas inalati
Umidificano
Purificano
- Polmoni
• Garantiscono l'afflusso di ossigeno e
permettono lo scambio gassoso.
50
Apparato respiratorio
51
Naso -bocca
Sono punti d'ingresso di aria nel nostro corpo
Le ciglia del naso (peli) puliscono, scaldano e
inumidiscono l'aria
Il rivestimento interno delle vie respiratorie
produce costantemente un fluido vischioso,
chiamato MUCO, intrappola le particelle di
sporco.
alcuni tratti specializzati delle vie aerifere
hanno le funzioni dell’olfatto
Le cavita paranasali sono cavita pneumatiche
che si aprono nelle nasali .
Rendono piu leggero il massiccio facciale,
partecipino ai fenomeni di risonanza per la
fonazione e al riscaldamento dell’aria inalata
52
Faringe
• Lunga 15 cm
• nella parte posteriore della gola
• passaggio per il cibo e per l'aria.
I muscoli costrittori della faringe
consentono di schiacciare il cibo
nell'esofago
53
Laringe
• Segue alla faringe e continua con la trachea
• Ingresso che protegge i polmoni
• Serve al passaggio dell’aria inspirata e alla
fonazione (corde vocali)
• Provvista di un dispositivo di chiusura per
impedire il passaggio al bolo alimentare
nella trachea (epiglottide)
• Costituita da vari pezzi cartilaginei articolati
tra loro tramite legamenti
Negli uomini, parte della laringe si vede nel
cosiddetto “Pomo di Adamo”.
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Corde vocali
Le corde vocali sono due membrane che permettono l'emissione della voce.
Se sono molto vicine le une alle altre, l'aria le fa vibrare producendo suoni.
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Trachea
• Decorre verticale per 10-12 cm fino al
mediastino dove si biforca nei due bronchi
• Il diametro e di circa 16-18 mm
• Costituita da circa 15-20 anelli cartilaginei
• Rivestita all'interno da una mucosa
ricoperta da ciglia che spingono
continuamente i materiali estranei verso
l'esterno
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Bronchi
Due, il bronco destro e il sinistro.
Il bronco destro ha calibro maggiore del
sinistro (15 mm contro 11 mm) e lunghezza
minore (2 cm contro 5 cm), perché il polmone
destro è piu grande e quindi necessita di una
maggiore ventilazione.
i bronchi si ramificano sempre di più
formando i bronchioli che terminano in
strutture cave simili a grappoli d'uva:
gli alveoli polmonari (dove effettivamente
avviene lo scambio gassoso)
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Polmoni
Organi spugnosi che appoggiano su un
muscolo che separa la cavità toracica da quella
addominale: il diaframma.
Ogni polmone è circondato da una doppia
membrana chiamata pleura.
Fra i due strati di membrana si trova il
liquido pleurico che impedisce lo sfregamento
durante i movimenti respiratori (circa 2-3 litri)
il polmone di destra è diviso in tre lobi
quello di sinistra in due.
58
In…casiniamoci schematizzando
59
La respirazione
I polmoni non contengono muscoli, perciò non possono espandersi o contrarsi da
soli. L'aria entra ed esce grazie alla differenza tra la pressione atmosferica e quella
che c'è all'interno degli alveoli. Queste differenze di pressione sono create dai
movimenti dei muscoli intercostali e del diaframma.
60
Il diaframma
61
La respirazione
INSPIRAZIONE:
• OSSIGENO – 20,95%
• AZOTO – 79,01%
• ANIDRIDE CARBONICA – 0,04%
ESPIRAZIONE:
• OSSIGENO – 16,4%
• AZOTO – 79,6%
• ANIDRIDE CARBONICA - 4%
62
La respirazione: alveoli polmonari
Le pareti degli alveoli sono così
sottili che consentono il
passaggio dei gas.
Nei polmoni ci sono circa
300 milioni di alveoli.
L'ossigeno passa dalle pareti degli alveoli
ai capillari circostanti e entra nei globuli
L'anidride carbonica lascia il plasma ed
entra negli alveoli.
63
La respirazione
Frequenza respiratoria :numero di atti respiratori che si effettuano in un minuto
(14-15)
Volume Corrente : quantità d‘aria che viene mobilizzata con ciascun atto respiratorio
non forzato (300-500 ml)
Volume di Riserva Inspiratorio: quantità massima di aria che, dopo un'inspirazione
normale, può essere ancora introdotta nei polmoni forzatamente.
Volume di Riserva Espiratorio: quantità massima di aria che, dopo un'espirazione
normale, può essere ancora espulsa con un'espirazione forzata.
Volume Residuo: è l'aria che resta nei polmoni dopo un'espirazione forzata
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La respirazione
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Apparato escretore
Le cellule producono delle sostanze di rifiuto dannose che devono essere eliminate.
A ciò provvede l'apparato escretore con il processo di escrezione
Apparato urinario
reni
ureteri
vescica
uretra
Apparato digerente
intestino retto (feci)
Fegato
Polmoni (anidride carbonica)
Pelle (sudore)
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Apparato escretore : il rene
E’ l’organo principale dell’apparato escretore
situati nella regione posteriore superiore
dell'addome, ai lati della colonna vertebrale
grande all’incirca quanto un nostro pugno
Nell'uomo adulto ciascun rene pesa in media
150 g, nella donna adulta 135 g
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Apparato escretore : il rene
costituito da una zona midollare e una
corticale
Il sangue che deve essere filtrato entra in ogni
rene attraverso l’arteria renale e, dopo essere
stato filtrato, esce passando per la vena
renale.
Contiene 80 Km di sottili tubicini, chiamati
tubuli, e un’immensa rete di capillari
I tubuli estraggono dal sangue 180 l di liquido
che contiene acqua, urea, bicarbonato,
glucosio amminoacidi.
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Apparato escretore : il rene
• Funzione di filtro:
Eliminazione dal sangue ed escrezione
con le urine di cataboliti (urea,
creatinina, acido urico, prodotti finali
degradazione emoglobina, metaboliti,
ormoni) e sostanze esogene (farmaci,
additivi alimentari)
• Funzione omeostatica:
Regolazione equilibrio idrico
Regolazione bilancio elettrolitico
Regolazione equilibrio acido-base
Regolazione pressione arteriosa
• Funzione ormonale:
Produzione ormoni coinvolti in:
Eritropoiesi (eritropoietina)
Metabolismo Ca2+ (forma attiva vitD
= 1,25 -diidrossicolicalciferolo,)
Regolazione pressione arteriosa e
flusso ematico (renina)
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Apparato escretore : il nefrone
E’ l’unità funzionale contenuta all’interno del
rene (1 milione per rene)
Nel nefrone si realizzano 3 processi, che
portano alla formazione dell’urina:
Ultrafiltrazione (glomerulo)
Riassorbimento (tubuli)
Secrezione (tubuli)
il volume di filtrato che si forma nell’unità
di tempo: 125 ml/min, 180 l/giorno
(3 l plasma sono filtrati 60 volte
in un giorno).
70
Apparato escretore : l’uretere
Condotti pari e simmetrici che convogliano,
con flusso quasi continuo, l’urina dalla pelvi
renale alla vescica dove viene
immagazzinata.
Lunghezza: 28-29 cm a destra e 29-30 cm a
sinistra
ha un diametro medio di 4-7 mm
suo decorso risulta essere non rettilineo per la
presenza di una prima curva convessa e una
seconda a curvatura opposta
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Apparato escretore : la vescica
La vescica e un organo cavo muscolo membranoso
serbatoio dell’urina
capacita di circa 300 ml che in condizioni
patologiche, grazie alla parete molto
distendibile, puo raggiungere i 2-3 litri
la parete vescicale ha uno spessore di 1,5 cm
vuota, si assottiglia, con il riempimento, a 0,30,4 cm
72
Apparato escretore : l’uretra
L’uretra maschile è lunga circa 20 cm
L’uretra femminile circa 4 cm e calibro
maggiore 8 mm
73
Apparato escretore : l’urina
Nell'uomo sano l'urina è un liquido limpido, atossico, sterile, incolore in condizioni normali,
giallo paglierino nelle urine concentrate.
Il valore del pH è variabile tra 4,4 e 8, anche se normalmente vicino a 6: al di sopra si è in
presenza di alcalosi, oppure tale valore può essere osservato in individui che seguono una
dieta con poche proteine. Al di sotto si verifica acidosi, pericolosa perché l’epitelio di
transizione delle vie urinarie non è protetto dagli insulti acidi.
La quantità di urina prodotta è estremamente variabile, in quanto la percentuale di acqua
dipende dalla somma dei processi di filtrazione e di riassorbimento, dalla quantità di liquidi
introdotti (con alimenti e bevande) e persi (sudorazione,feci, vapore acqueo nell'aria
espirata, ecc.). Una persona adulta produce giornalmente, in media, una quantità di urine
compresa fra di 500 ml e 2500 ml.
Si parla di oliguria ("poche urine") per quantità giornalire inferiori al limite minimo e
analogamente di poliuria ("molte urine") per quantità superiori al limite massimo.
74
Apparato muscolare
75
Apparato muscolare
In generale si distinguono, nel corpo umano tre tipi di muscoli:
Muscoli Striati (volontari), detti anche scheletrici rappresentano gli
organi attivi del movimento
Muscoli Lisci (involontari)
Muscolo Cardiaco (capace di contrazione propria)
76
Apparato muscolare
Nel muscolo si considerano due parti: la
carne muscolare o corpo o ventre
muscolare che forma il muscolo in
senso stretto ed il tendine, che serve
alla inserzione del muscolo sui
segmenti scheletrici.
un muscolo può avere due o più corpi
muscolari, ciascuno provvisto di un tendine
proprio (bicipite, tricipite o quadricipite )
Nell’uomo ci sono 374 muscoli
77
Apparato muscolare
Dal punto di vista morfologico si distinguono quattro tipi di muscoli: lunghi (fig.
1), corti, larghi (fig. 2) e circolari (fig. 3 e 4). Si possono poi distinguere in base alla
morfologia del corpo muscolare
78
Meccanica muscolare
A, muscolo allo stato di riposo: a, b, due leve ossee, unite da una articolazione; c, muscolo,
con: d, sua inserzione d'origine; e, sua inserzione
terminale .
B, muscolo allo stato di contrazione:1, la leva b (mobile) si è inclinata verso la leva a (fissa);
2, la leva a (mobile) si è inclinata verso la leva b (fissa);
3, le due leve, a e b (tutte e due mobili), si sono inclinate reciprocamente l'una verso
l'altra.
79
Meccanica muscolare
I segmenti scheletrici quindi funzionano come sistemi di leve nelle quali si
possono riconoscere gli stessi punti di una leva meccanica e cioè il fulcro, il punto
di applicazione della potenza e quello della resistenza
Al fulcro corrisponde l'articolazione, al punto di applicazione della potenza
l'inserzione di terminazione del muscolo, a
quello della resistenza il peso stesso del segmento o eventuali altre sollecitazioni.
80
Meccanica muscolare
I muscoli che insieme concorrono ad eseguire un movimento sono detti
agonisti: in questo gruppo si riconosce il protagonista del movimento.
Si dicono muscoli antagonisti quelli che producono il movimento
opposto o si oppongono all'azione degli agonisti.
Nell'esecuzione dei movimenti abituali l'azione dei muscoli agonisti è
bilanciata da quella degli antagonisti e dall'associazione dei due gruppi
muscolari deriva il sinergismo che assicura la condizione ottimale
dell'azione muscolare.
81
Apparato muscolare: definizioni
Contrazione isotonica: un muscolo che nella normale attività contrattile si
accorcia con aumento del diametro del ventre muscolare
Contrazione isometrica: quella in cui il muscolo si contrae, senza accorciamento.
Tono muscolare : il grado di tensione che un muscolo possiede anche al di fuori
dello stato di contrazione.
Nella contrazione isotonica, non varia il tono, ma si modifica la dimensione della
lunghezza, nella contrazione isometrica il muscolo si irrigidisce, accentuandosi il
tono muscolare, mentre restano costanti le dimensioni del muscolo stesso.
Un muscolo privato della innervazione regolatrice del proprio tono muscolare
diviene flaccido (paralisi flaccida).
82
I muscoli del dorso
Piano superficiale
Trapezio – dall’occipitale, dalla 7a vertebra
cervicale ,alla clavicola,all’acromion e alla spina
della scapola (estende la testa e eleva
la spalla) alle spine di tutte le vertebre dorsali
Grande dorsale (latissimo del dorso) –
dalle ultime 6 vertebre toraciche, dalle
vertebre lombari, dalla cresta iliaca e dalla
cresta sacrale all’omero (adduce e ruota il
braccio)
Romboide – dalle vertebre C7, T1-T4 alla
scapola (porta la scapola verso l’interno e la
eleva)
Elevatore della scapola – dalle prime 4
vertebre cervicali alla scapola (innalza la
scapola)
83
I muscoli del dorso
Piano medio =
Dentato posteriore superiore – dalle
vertebre C7, T1, T2 e T3 alla 2a, 3 a,
4 a e 5 a costola (solleva le costole =
muscolo inspiratore)
Dentato posteriore inferiore –
dalle vertebre T11 e T12 e dalle prime tre
vertebre lombari alle prime 4 costole
(abbassa le costole =
muscolo espiratore)
84
I muscoli del dorso
Piano profondo =
Splenio del collo – dalla nuca alle prime
5 vertebre cervicali
Spinale – dalle vertebre lombari a
quelle toraciche e da quelle toraciche
a quelle cervicali (estende la colonna
vertebrale)
Mm. interspinali – tra i processi spinosi
delle vertebre (estendono la colonna
vertebrale)
85
I muscoli del collo
Muscoli laterali
M. Sterno-cleido-mastoideo –
dallo sterno e dalla clavicola alla
mandibola (flette, inclina e ruota
la testa)
Mm. Scaleni – dalle vertebre cervicali
alle prime due costole
(sollevano le costole = mm. Inspiratori e
inclinano il collo)
86
I muscoli del torace
M. Grande pettorale – dalla clavicola, dallo
sterno e dalle costole all’omero (adduce il
braccio ed eleva le costole = m. inspiratore)
M. Piccolo pettorale – dalle costole alla
scapola (solleva le costole = m. inspiratore e
abbassa la spalla)
M. Dentato – dalle prime 9/10 costole alla
scapola (eleva le costole = m. inspiratore e
porta in
fuori/avanti la scapola)
M. Intercostali – tra le costole (elevano e
abbassano le costole = m.
inspiratori/espiratori)
87
I muscoli dell’addome
M. Retto dell’addome – dallo sterno e dalle
costole al pube (flette la colonna toracica e
lombare, comprime i visceri e abbassa le
costole = m. espiratore)
Mm Obliqui esterno e interno dell’addome –
dalle costole alla cresta iliaca (comprimono i
visceri, flettono la colonna lombare e
abbassano le costole = mm. espiratori)
88
I muscoli dell’addome
In profondità
M. Quadrato dei lombi – dal bacino alle
vertebre lombari e alla 12a costola (inclina il
torace e abbassa le costole
= m. espiratore
M. Ileo-psoas (grande psoas + m. iliaco) –
dall’ultima vertebra T, dalle prime 4 L e
dall’ileo al piccolo trocantere del
femore (flette e ruota all’esterno la coscia)
89
I muscoli della spalla
Deltoide – dalla clavicola e dalle scapola
all’omero (abduce e ruota il braccio)
Sopraspinato – dalla scapola all’omero
(abduce il braccio)
Sottospinato – dalla scapola all’omero (ruota
verso l’esterno il braccio)
Piccolo rotondo – dalla scapola all’omero
(ruota verso l’esterno e adduce il braccio)
Grande rotondo – dalla scapola all’omero
(adduce il braccio e eleva la spalla)
90
I muscoli del braccio
Bicipite brachiale– dalla scapola al radio
(flette l’avambraccio sul braccio e ne
determina la supinazione)
Brachiale – dall’omero all’ulna
(flette l’avambraccio)
Tricipite
– dalla scapola e dall’omero
all’olecrano dell’ulna (estende
l’avambraccio sul braccio e determina la
retroproiezione del braccio)
91
I muscoli dell’avambraccio
Mm. anteriori
(flessori delle dita e del carpo,
pronatori della mano)
Mm, laterali
(estendono e provocano sia pronazione che
supinazione della mano)
M. Brachio-radiale, estensore del carpo
Mm. posteriori
M. Estensore delle dita e del carpo
M. Supinatore, m. abduttore del pollice,
m. estensore del pollice,
92
I muscoli della mano
Mm. dell’Eminenza Tenar o monte di Venere
(flettono, adducono e oppongono il pollice)
Mm. dell’Eminenza Ipotenar
(abducono, flettono e oppongono il mignolo)
Mm. delle regione palmare media
(adducono, abducono e flettono il 2°, 3° e 4°
dito)
93
I muscoli dell’anca
sulla superficie esterna
Grande Gluteo
Medio gluteo
Piccolo gluteo
Quadrato del femore
(ruota all’esterno la coscia)
Tensore della fascia lata
sulla superficie interna
Piriforme
(abduce e ruota esternamente la
coscia)
94
I muscoli della coscia
Mm. antero-laterali
M. Sartorio
flette la gamba sulla coscia e la coscia sul
bacino
Quadricipite femorale –
(retto del femore, vasto laterale, vasto
intermedio e vasto mediale)
(estende la gamba e flette la coscia sul bacino)
Tensore della fascia lata
(mantiene eretto il tronco)
Mm. Mediali
Adduttore lungo
(adduce, flette e ruota lateralmente la coscia)
Gracile – dal pube alla tibia
(flette la gamba e adduce la coscia)
95
I muscoli della coscia
Mm. Posteriori
Bicipite femorale
(capo lungo + capo corto)
(flette la gamba)
Mm. Semitendinoso e Semimembranoso
(flettono la gamba)
96
I muscoli della gamba
Mm. Anteriori
Tibiale
(flette il piede)
Mm. Estensore lungo dell’alluce e
delle dita
Mm. Laterali
Mm. peroneo lungo e peroneo corto
(estende, ruota lateralmente e abduce
il piede)
97
I muscoli della gamba
Mm. Posteriori
gastrocnemio o gemelli (polpaccio)
(stende il piede e flette la gamba)
(tendine di Achille)
soleo - dal femore, dal perone e dalla tibia al
calcagno
Flessore lungo delle dita e dell’alluce – dalla
tibia e dal perone alle ultime falangi delle dita
e dell’alluce (flettono
le dita e l’alluce)
98
I muscoli del piede
Mm. Estensore corto delle dita e
dell’alluce
Mm. plantari
99
R
I
A
S
S
U
M
E
N
D
O
100
Problemi muscolari
Crampi : causati principalmente da una insufficiente ossigenazione del muscolo, dal
freddo, da carenza di sali minerali, da traumi fisici, oppure in conseguenza di uno sforzo
prolungato o improvviso, o anche per malattie neurodegenerative.
La membrana della fibra muscolare conduce dei potenziali d'azione a frequenze altissime,
in assenza di stimoli nervosi. II ruolo dell‘acido lattico nel produrre il crampo rimane invece
incerto.
Si presenta come un'improvvisa, forte contrazione involontaria e dolorosa del muscolo
colpito si estinguono spontaneamente in alcuni secondi.
Può essere utile compiere allungamenti del muscolo colpito, reintegrare i liquidi e i sali
minerali persi ed eseguire impacchi caldi sulla zona interessata, contrarre il muscolo
antagonista a quello colpito.
Strappo : quando il danno coinvolge molte fibre muscolari nello stesso tempo. Gli
strappi provocano gonfiore e dolore intensi. L’emorragia grave che li accompagna può
portare alla formazione di trombi. Per rimediare allo strappo, può essere necessario
ricorrere all’intervento chirurgico.
101
Problemi muscolari
Distorsione : un danno alle fibre muscolari. All’interno del muscolo c’è un piccolo
sanguinamento che causa dolore e gonfiore (lividi visibili). Le distorsioni di norma si
verificano quando si ripete molte volte un certo movimento, soprattutto se non lo si
esegue in modo corretto. Di solito sono curati con una breve immobilizzazione, con la
fisioterapia e con farmaci antinfiammatori.
Contrattura :contrazione involontaria, insistente e dolorosa del muscolo con
successivo indurimento che avviene in genere perché l'azione meccanica del muscolo
è sfuggita al controllo del SNC. L’ipertono delle fibre è apprezzabile al tatto. È la meno
grave tra le lesioni muscolari acute, in quanto non si ha lesione delle fibre muscolari.
Il riposo è la terapia più efficace (normalmente sono sufficienti 3-7 giorni) .L'ideale
sarebbe associare anche un massaggio decontratturante .
102
Problemi muscolari
Stiramento (elongazione muscolare) : lesione di media entità che altera il normale
tono muscolare. In una scala di gravità potremmo collocarla tra la semplice
contrattura e lo strappo
Piuttosto frequente in ambito sportivo ed è causato dall'eccessivo allungamento
subito dalle fibre muscolari.
Tendinite :infiammazione del tendine, si può verificare quando la torsione o un
movimento ripetuto provocano gonfiore, dolore e difficoltà di movimento. Quando
un tendine si strappa, il danno è talmente grave che il tendine si stacca dall’osso.
Gli strappi meno gravi vengono curati immobilizzando la zona e ricorrendo alla
fisioterapia, mentre per quelli più gravi a volte è necessario ricorrere all’intervento
chirurgico.
103
Il sistema scheletrico
• Le ossa, connesse tra loro mediante le articolazioni , formano lo scheletro che
rappresenta il dispositivo di sostegno del corpo.
• Lo scheletro dell'adulto è formato da 206/214 ossa circa (si può avere una vertebra
in più e molte ossa del piede sono in numero variabile: durante lo sviluppo le ossa
cambiano di numero, evolvendosi e diminuendo dopo i 45 anni)
• Lo scheletro, sul quale si inseriscono muscoli striati volontari, costituisce, insieme al
sistema muscolare, l'apparato locomotore.
• Le ossa e le articolazioni rappresentano gli organi passivi dei movimenti
104
Il sistema scheletrico
I segmenti scheletrici si possono dividere in:
Lunghe
piatte
corte
A, osso lungo omero, : 1, diafisi; 2, epifisi superiore o prossimale; 3, epifisi inferiore o distale
B, osso piatto : scapola, rotula
C, osso corto : calcagno, vertebre
105
Il sistema scheletrico
Ossa lunghe: sono formate da una parte centrale, detta diafisi, e da due estremità, o
teste, più grosse, dette epifisi. Le epifisi presentano una o più superfici articolare e
sono costituite da tessuto osso spugnoso, i cui spazi interni sono occupati da midollo
osseo rosso. La parte centrale (diafisi) è costituita da tessuto compatto e, più
all'interno, da una cavità (cavità midollare) in cui è generalmente contenuto il midollo
osseo giallo
106
Il sistema scheletrico
Ossa corte (quelle del polso e del tarso,
le vertebre) e Ossa piatte (cranio,
bacino,sterno) sono anch'esse costituite
da tessuto osso spugnoso all'interno e
rivestite da tessuto osseo compatto.
Il midollo osseo contenuto è un tessuto
di consistenza gelatinosa: si presenta di
colorito rosso nelle ossa piatte e corte.
È detto tessuto emopoietico perché ha la
funzione di generare le cellule del
sangue.
107
Il sistema scheletrico: le articolazioni
Le articolazioni svolgono la funzione di tenere unite le ossa, in modo tale che lo scheletro
possa permettere le sue funzioni di sostegno, mobilità e protezione.
Diartrosi ,articolazioni mobili, le superfici ossee adiacenti si presentano rivestite da
cartilagine e separate da una cavità nella quale è contenuto un liquido, detto liquido
sinoviale, che funziona da lubrificante .
In alcune diartrosi si trovano delle lamine cartilaginee (i menischi) che ammortizzano le
sollecitazioni biomeccaniche.
Intorno all'articolazione c'è una capsula articolare, che la ricopre interamente e che
presenta al suo interno una membrana, la sinovia.(spalla, gomito, anca,ginocchio).
Le anfiartrosi sono articolazioni semimobili: tra le ossa a contatto si può avere uno strato
di tessuto cartilagineo (tra le vertebre,le coste e le vertebre, fra le coste e lo sterno e la
sinfisi pubica del bacino .Permettono movimenti molto ridotti.
Le sinartrosi sono articolazioni fisse e non permettono nessun movimento tra le ossa ( le
suture craniche)
108
Le articolazioni…incasiniamoci la vita
109
Il sistema scheletrico
Lo scheletro umano (213-214 ossa totali ):
•
Ossa del cranio 28 (cranio 22 e 6 ossicini dell’udito)
• Osso ioide 1
• Colonna vertebrale 33 (34)
• Gabbia toracica 25 (coste e sterno)
• Cingolo scapolare 4
•
Arti superiori 60
• Cingolo pelvico 2
• Arti inferiori 60
110
Cranio o scatola cranica
111
Colonna vertebrale
Le vertebre (fig.13) sono ossa corte, in
numero di 33-34, disposte in successione
una sull’altra e fra loro articolate.
7 vertebre cervicali (regione cervicale)
12 toraciche (r.toracica)
5 lombari (r.lombare)
5 sacrali (fuse tra loro formando l’osso
sacro) (r.sacrale)
4-5 coccigee (saldate tra loro, formano il
coccige) (r. coccigea)
112
Colonna vertebrale
La lordosi (dal greco λόρδωσις,
"curvatura") è caratterizzata da un
infossamento profondo della colonna
vertebrale nella regione lombare e
cervicale.
In una colonna vertebrale normale
troviamo due tipi di curve, osservandola
sul piano sagittale mediano:
la lordosi cervicale e la lordosi lombare;
la cifosi toracica e la cifosi sacrale.
È proprio l'alternanza di queste quattro
curve a dare alla colonna importanti
proprietà elastiche e resistive, molto
superiori a quelle di un'ipotetica colonna
dorsale completamente dritta.
(Iperlordosi, ipercifosi o gobba, scoliosi)
113
Le vertebre
1, corpo vertebrale;
2, foro vertebrale;
3, processo trasverso;
4, processo spinoso;
114
Le vertebre
Epistrofeo (2a Vertebra)
Atlante (1a Vertebra)
115
L’osso sacro e coccige
116
La gabbia toracica
Protegge cuore e polmoni e, grazie alle
contrazioni dei muscoli respiratori,
permette la respirazione polmonare.
E' formata da 12 paia di costole ,articolate
posteriormente con le 12 vertebre dorsali e
anteriormente con lo sterno tramite le
cartilagini costali.
Le prime 7 paia di costole (costole vere)
si uniscono direttamente allo sterno,
le 3 paia successive (costole false) si collegano
alla cartilagine del settimo paio.
Le ultime 2 paia non sono unite allo sterno
(costole fluttuanti).
117
Arto superiore
Omero
Radio e Ulna
8 ossa del carpo (polso)
5 ossa del metacarpo (palmo della mano)
14 falangi delle dita (falange, falangina,falangetta)
118
Arto inferiore
Femore, l'osso più lungo del nostro corpo, si articola
nell'articolazione del ginocchio con la tibia
La rotula o patella è un osso coinvolto nell'articolazione
che rende possibile l'estensione del ginocchio.
Le ossa della gamba sono la tibia e il perone (fibula).
Entrambe terminano nella loro parte distale con due
processi denominati malleoli
L'astragalo, insieme al calcagno (l'osso del tallone) e ad
altre 5 ossa, forma il tarso, ovvero la parte posteriore di
articolazione e di appoggio del piede.
La pianta del piede è formata dalle cinque ossa del
metatarso
14 falangi
119
I cinti
Le ossa che collegano lo scheletro appendicolare
allo scheletro assile costituiscono i cinti o "cinture":
cinto scapolare
clavicola e scapola
cinto pelvico
ossa dell'anca (ileo, ischio e pube)
120
Il sistema scheletrico
Distorsione : causata da traumi o contusioni, soprattutto delle ossa più sporgenti, o da
movimenti innaturali delle ossa mobili, ma anche un insufficiente tono muscolare può
facilitarla. Consiste in una temporanea modificazione dell'articolazione, senza tuttavia
comportare una perdita di contatto tra le superfici articolari. I sintomi caratteristici sono
gonfiore, dolore e sensazione di calore.
Lussazione o slogatura : evento traumatico che causa la perdita dei rapporti reciproci tra i
capi articolari di un'articolazione. Lo slittamento a livello cartilagineo delle due estremità
ossee è consentito dalla rottura, almeno parziale, della capsula e dei legamenti che
stabilizzano l'articolazione. Una lussazione si manifesta nella stragrande maggioranza dei
casi quando un forte trauma colpisce l'articolazione o quando questa, durante un
movimento, supera il limite della normale mobilità.
121
Apparato tegumentario
L'apparato tegumentario, comunemente noto come cute o pelle
Funzioni
•
•
•
•
•
rivestimento
secrezione
termoregolazione
attività sensoriale
protezione
122
Apparato tegumentario
È composto da diversi strati:
epidermide, il più superficiale
lamina basale
derma
Ipoderma
123
Epidermide
Costituita da strati di cellule che si
Riproducono continuamente spostandosi
verso gli strati più esterni per sostituire
quelle che muoiono e si staccano
(causando ad esempio, la forfora).
Strato basale connette l'epidermide
al derma. Lo strato corneo formato da
cellule ormai ridotte a lamine e morte
L'epidermide non contiene vasi sanguigni e
viene nutrita per diffusione attraverso il
derma . I melanociti posizionati a livello
dello strato basale, producono melanina
che viene assunta dai cheratinociti.
124
Derma
Tessuto connettivo, con fibre collagene che gli
danno robustezza e elasticità
Funge da ammortizzatore per i traumi
meccanici della pelle.
Il derma è strettamente legato all'epidermide
da una membrana basale e ospita molte
terminazioni nervose (meccanorecettori) che
forniscono la sensibilità tattile e termica.
Contiene inoltre vasi sanguigni, vasi linfatici,
ghiandole sebacee, ghiandole sudoripare,
follicoli piliferi, hanno origine le unghie
Le papille che si estendono verso l’epidermide,
geneticamente definite danno origine alle
impronte digitali
125
Ipoderma
La parte più interna, a contatto con i
muscoli e gli organi sottostanti
costituita da cellule rotondeggianti piene
di grassi, dette adipociti, circondate da una
fitta rete di vasi arteriosi e venosi.
Lo spessore del sottocutaneo è variabile;
funge da isolante, riserva di lipidi,
ammortizzatore e favorisce la mobilità della
pelle rispetto alle strutture più profonde.
126
Il sistema nervoso
Suddiviso in
sistema nervoso centrale (SNC)
sistema nervoso periferico (SNP)
127
Il sistema nervoso
Percezione sensoriale:
è la trasmissione di impulsi dai recettori
sensoriali ai centri di elaborazione cioè
l’encefalo e il midollo spinale
Integrazione o elaborazione:
è l’interpretazione degli impulsi sensoriali e
la formulazione di risposte nei centri di
Elaborazione
Stimolo o reazione:è la conduzione degli
impulsi da un centro di elaborazione alle
cellule effettrici che provvedono alle risposte
del corpo.
SNP
SNC
Il sistema nervoso: SNC
129
Il sistema nervoso: SNC
il cervello pesa mediamente da 1,3 a 1,4 Kg.
Il cervello contiene circa 100 bilioni* di cellule
nervose (neuroni) e trilioni** di "cellule di
supporto
Il midollo spinale e' lungo circa 43 cm nella
donna adulta e 45 cm nell'uomo adulto e pesa
circa 35-40 g.
La colonna vertebrale che ospita il midollo
spinale, è lunga circa 70 cm, così che il midollo
spinale è molto più corto della colonna
vertebrale.
130
Il cervello
Il cervello è composto al suo interno da una
sostanza bianca, avvolta esternamente da uno
strato di sostanza grigia, la corteccia cerebrale.
Il cervello è protetto dal cranio e da membrane
di tessuto connettivo dette meningi.
Dalla più esterna le meningi sono:
Dura madre;
Aracnoide;
Pia madre.
131
Il sistema nervoso: SNP
132
133
I neuroni
•
•
•
•
•
•
ricevere informazioni (input) dall'ambiente esterno o interno, oppure da altri neuroni;
integrare le informazioni ricevute
produrre un'adeguata risposta in forma di segnale (output);
condurre il segnale al suo terminale di uscita;
trasmettere il segnale ad altre cellule nervose, ghiandole o muscoli;
coordinare le proprie attività metaboliche , mantenendo l'integrità della cellula.
134
I neuroni
In un neurone tipico, l'assone, che è una fibra lunga e sottile, si protende dal corpo
cellulare, facendo del neurone la cellula più lunga del corpo umano. Singoli assoni, per
esempio, si estendono dal midollo spinale alle dita dei piedi, coprendo una distanza
superiore a un metro.
135
I neuroni
Il sistema nervoso periferico possiede oltre ai nervi anche i GANGLI che raggruppano i corpi
cellulari dei neuroni presenti nei nervi.
Vi sono tre tipi di neuroni :
i neuroni sensoriali contribuiscono all’acquisizione sensoriale trasportando le informazioni
provenienti dai recettori verso il sistema nervoso centrale.
Gli interneuroni si trovano all’interno del sistema centrale e integrano i dati forniti da un
neurone all’altro.
I neuroni motori trasmettono i segnali dal sistema centrale alle cellule effettrici che
formulano una risposta.
136
I sensi
137
Il tatto
Il tatto o sensibilità tattile rende l'uomo
capace di rilevare con una straordinaria
precisione, la presenza di stimoli dovuti al
contatto della superficie cutanea con
oggetti esterni.
Un senso complesso, oltre che diffuso su
un'ampia superficie corporea. Ogni
centimetro quadrato di pelle possiede
circa 130 recettori tattili
5 diverse tipologie:
• freddo
• caldo
• tatto (cellule di Merkel, corpuscoli di
Ruffini e corpuscoli di Meissner)
• variazione di pressione (corpuscoli del
Pacini)
• dolore.
138
I sensi e il massaggio
Faccio il massaggio – percepisco il massaggio
Vedo ambiente, colori, operatore
Percepisco profumi, odori
Sento musica, rumori
Assaporiamo bevande,tisane
139
Il sistema linfatico
Il sistema linfatico provvede al drenaggio del
liquido interstiziale che si distribuisce intorno
ad organi e tessuti.
VASI LINFATICI, (sottili) in cui scorre un liquido
chiamato LINFA.
LINFONODI stazioni intermedie,strutture
costituite da tessuto linfoide
TIMO, la MILZA e le TONSILLE
140
Il sistema linfatico
Funzioni:
• raccoglie la linfa interstiziale
• convoglia la linfa verso il sistema
circolatorio
• assorbe i grassi derivanti dalla digestione e
li trasporta verso la circolazione sanguigna
• sistema immunitario
141
I vasi linfatici
I vasi linfatici formano un sistema
circolatorio dove la linfa scorre solo
in direzione del cuore.
L’unidirezionalità del flusso è
garantita da «valvole a coda di
rondine» inserite nel percorso dei
vasi
Il flusso è garantito dai muscoli e dal
loro movimento
L’eccessiva immobilità causa ristagno
e accumulo nei tessuti
LINFODRENAGGIO
142
I vasi linfatici
I capillari linfatici iniziano a fondo
cieco e formano nel connettivo lasso
del corpo una rete interposta tra le
cellule dei tessuti e i capillari del
sistema circolatorio.
I capillari linfatici sono molto
permeabili essendo dotati di una
parete sottile, formata da cellule
separate da ampie aperture
143
La linfa
Di colore trasparente, giallo paglierino o
lattescente a seconda dei casi, la LINFA (“acqua
limpida”) contiene zuccheri, proteine, sali,
lipidi, amminoacidi, ormoni, vitamine, globuli
bianchi ecc.
Rispetto al sangue è particolarmente ricca di
lipidi
La composizione chimica della linfa varia a
seconda dei tessuti e degli organi in cui si
trova ; per esempio la linfa che si forma
durante la digestione contiene un ricco
contenuto di sostanze grasse
144
I LINFONODI
I LINFONODI filtrano la linfa proveniente dai
vasi linfatici
Organuli di varie dimensioni, di forma
ovalare, costituiti da tessuto linfoide,
cioè da linfociti T e B
Distribuiti in tutto l’organismo,intercalati
lungo le vie linfatiche, abbondanti
soprattutto nel collo e ascelle (ca 600 tot)e
nell’inguine
Dotati di irrorazione sanguigna
La linfa penetra nel linfonodo tramite
quattro vasi linfatici afferenti, viene
filtrata e fuoriesce tramite un singolo vaso
efferente
145
Le tonsille
Si distinguono in
tonsille palatine ( ai lati della gola)
tonsille faringee o adenoidi( presso l’apertura
delle cavità nasali)
tonsille linguali (in prossimità della base
linguale).
Le tonsille fungono da prima linea di difesa nei
confronti dell'esterno, proteggono dai
batteri che possono invadere i tessuti attorno
agli orifizi delle cavità nasale e orale.
146
Il timo
Organo centrale primario del sistema linfatico
situato centralmente sotto la tiroide
Adempie alle sue funzioni già prima della
nascita (come sede di formazione di linfociti),
nell'infanzia ,fino alla pubertà dove raggiunge
la sua massima grandezza per poi ridursi in
un processo di atrofizzazione nell'età adulta.
147
La milza
La milza è un organo pieno a una forma di fagiolo
appiattito (spess.4 cm,largh.7 cm, lung. 11 cm)
nella cavità addominale, tra stomaco e rene
sinistro, appena sotto il diaframma.
Il suo peso medio è di circa 200 g.
La milza è molto ricca di sangue (anche più di
mezzo litro
consistenza molto lassa, così da essere facilmente
soggetta a rottura in seguito a traumi addominali
I macrofagi presenti nella milza rimuovono dal
circolo sanguigno i globuli rossi invecchiati o
malfunzionanti
148
Organi linfatici secondari
MALT = mucose associated lymphoid tissue
GALT.
Gut-Associated Lymphoid Tissue (appendice e Placche di Peyer nell'intestino tenue).
BALT.
Bronchial Associated Lymphoid Tissue (tessuto linfatico nelle mucose del bronchi).
NALT.
Nose-Associated Lymphoid Tissue (tessuto linfatico presente nel naso).
VALT.
Vulvovaginal Associated Lymphoid Tissue (tessuto linfatico presente nella vulva/vagina).
SALT.
Skine-Associated Lymphoid Tissue (tessuto linfatico presente sotto la pelle).
149
Il sistema linfatico
150
Il sistema immunitario
Funzione di difesa:
• impedendo che organismi estranei entrino nel nostro corpo
• eliminando rapidamente organismi estranei eventualmente entrati nel
nostro corpo
3 livelli:
• barriere fisiche
• risposta infiammatoria
• risposta immunitaria
151
Il sistema immunitario
I 3 livelli
Barriere fisiche (Protezione)
• Tessuto epiteliale di rivestimento, cheratina
• Ciglia, peli (con il loro movimento allontanano le particelle estranee)
• Mucose (rivestono app.respiratorio, digerente, genitale ed urinario
• Acidità dell’ambiente interno (pH acido nello stomaco, urina, app.genitale)
• Sostanze antibatteriche contenute in lacrime,saliva,muco (lisozima)
Difese aspecifiche (Infiammazione)
• Macrofagi nei tessuti che fagocitano i patogeni
• Granulociti nel sangue
• Cellule Natural Killer nel sangue che distruggono chimicamente il patogeno
• Proteine del complemento nel sangue, prodotte dal fegato
Difese specifiche (Risposta immunitaria)
• Linfociti T e B nel sangue
• Proteine di comunicazione (interleuchine, interferoni) e all.
152
Il sistema immunitario: organi
153
L’infiammazione
154
La
risposta
immunitaria
Un batterio entra nel corpo
umano attraverso una ferita
I mastociti rilasciano istamina che
innesca l’infiammazione nel sito di
infezione
I neutrofili e i macrofagi
sono attratti nel tessuto
infiammato e agiscono
fagocitando il batterio
Cell.specifiche fagocitano il
batterio e espongono frammenti
del batterio (antigeni) sulla
superficie
I linfociti T helper specifici per
quell’antigene si attivano e iniziano a
crescere di numero (proliferazione)
stimolano i linfociti B specifici per quell’antigene
che si differenziano in plasmacellule e cellule
della memoria immunitaria a produrre atc
Le cellule infettate vengono riconosciute e attaccate
dagli anticorpi e distrutte da cellule specifiche
155
Il sistema endocrino
156
Il sistema endocrino
L’ apparato endocrino è
costituito da diverse
ghiandole endocrine e
da molte cellule secretrici di
ormoni, localizzate in organi
che hanno anche altre
funzioni.
157
Il sistema endocrino
Funzioni:
• Controllo su alcune costanti interne:
tasso glicemico,
osmolarità plasmatica
rapporto elettrolitico sodio/potassio
tasso calcemico plasmatico
• Controllo su attività fondamentali comuni:
produzione di energia
Accrescimento
• Controllo sulla attività riproduttiva e lattazione
158
Il sistema endocrino
Vi sono due tipi di ghiandole:
• le ghiandole esocrine secernono i loro prodotti all’interno di dotti
escretori che li trasportano verso una cavità corporea, nel lume di un
organo oppure sulla superficie esterna del corpo;
• le ghiandole endocrine secernono i loro prodotti (detti ormoni) nel
sangue e che li diffonde in tutto il corpo attraverso i capillari sanguigni.
159
Il sistema endocrino
Le principali ghiandole endocrine sono:
IPOTALAMO
IPOFISI (o ghiandola pituitaria)
TIROIDE
PARATIROIDI
ISOLE PANCREATICHE
SURRENI
GONADI
160
Il sistema endocrino
IPOTALAMO
Connessione fra SNC e sistema endocrino
Controlla l’ipofisi
161
Il sistema endocrino
IPOFISI secerne diversi ormoni che
controllano altre ghiandole endocrine
• l’ormone della crescita (GH)
• ormone tireotropo (TSH), che stimola la
sintesi e la secrezione degli ormoni tiroidei;
• l’ ormone follicolo stimolante (FSH), che
stimola lo sviluppo dei follicoli ovarici;
• l’ ormone luteinizzante (LH), che induce
l’ovulazione;
• la prolattina (PRL), che avvia e mantiene la
produzione di latte delle ghiandole
mammarie;
• l’ ormone adenocorticotropo (ACTH), che
controlla produzione e secrezione degli
ormoni glicocorticoidi;
• l’ ormone melanociti-stimolante (MSH).
• l’ossitocina, che stimola la contrazione
dell’utero durante il parto;
• l’ormone antidiuretico (ADH), che trattiene
l’acqua diminuendo l’emissione di urina.
162
Il sistema endocrino
TIROIDE
Produce due ormoni:
la tiroxina (T4) e la triiodiotironina (T3) che
regolano l’aumento del consumo di ossigeno e
il tasso metabolico basale, il metabolismo
cellulare, la crescita e lo sviluppo..
163
Il sistema endocrino
PARATIROIDI
rilasciano l’ormone paratiroideo (PTH)
che regola i livelli di CA2+ Mg2+ e PO4
nel sangue;
determina cambiamenti nei reni;
promuove la formazione di calcitriolo.
164
Il sistema endocrino
ISOLE PANCREATICHE
formato da cellule
endocrine che formano le isole
di Langerhans; queste
producono due ormoni
antagonisti, l’insulina e il
glucagone che mediante
meccanismi di feedback
regolano la concentrazione di
glucosio nel sangue.
165
Il sistema endocrino
SURRENI
sul polo superiore di ciascun rene.
Ciascuna è composta da due parti:
• la corticale surrenale, più esterna;
• la midollare surrenale, più interna
La corticale surrenale sintetizza e secerne vari
ormoni steroidei: i mineralcorticoidi
(aldosterone),Glicocorticoidi, androgeni.
Gli ormoni della midollare
surrenale sono adrenalina e
noradrenalina.
166
Il sistema endocrino
GONADI
Le gonadi sono gli organi che producono
spermatozoi nei maschi e ovociti nelle
femmine.
Le gonadi femminili, le ovaie, producono
estrogeni e progesterone.
Le gonadi maschili, i testicoli, sono ghiandole
che producono testosterone.
167
Gli ormoni
• agiscono quasi sempre a distanza, quasi mai sull’organo che li
produce;
• agiscono in quantità assai piccole;
• molti ormoni sono organo-specifici, agiscono cioè solo su un
determinato organo, anche se alcuni influenzano più tessuti
dell’organismo (hanno cellule bersaglio specifiche)
• sono più o meno gli stessi in un vasto gruppo di organismi.
168