Chiesa di S. Maurizio Leonardo da Vinci 1452: nasce il 15 Aprile ad Anchiano di Vinci, figlio naturale di Ser Piero 1464-1469: Lavora nella bottega del Verrocchio, con Botticelli, Ghirlandaio, Perugino e Lorenzo di Credi 1475: Verrocchio fa completare a Leonardo la pala del Battesimo di Cristo 1482: Si presenta alla corte di Ludovico il Moro con una lettera in cui espone le sue abilità di ingegnere militare, architetto, scultore, pittore e musicista. A corte, si occupa anche delle feste 1483: Dipinge la Vergine delle Rocce 1495-1498: Lavora all’Ultima Cena, nel refettorio di S. Maria delle Grazie 1498: Decora la Sala delle Asse del Castello con l’affresco di un pergolato di alberi uniti a nodi di nastri 1499: Caduta la signoria sforzesca per mano dei Francesi, abbandona Milano e torna a Firenze 1502: Entra al servizio di Cesare Borgia come ingegnere militare 1503: È di nuovo a Firenze, dove lavora alla pittura murale della battaglia di Anghiari, mai terminata 1503-04: Inizia a lavorare alla Gioconda e alla perduta Leda 1506-1515: Si ritrasferisce a Milano 1515-1516: Lascia Milano per Roma 1515: Vede la volta della Cappella Sistina. Francesco I lo invita a lavorare per lui 1516: Diviene primo pittore, ingegnere e architetto del Re e si trasferisce nel castello di Cloux presso Amboise 1519: Muore il 2 Maggio e viene seppellito nel chiostro della chiesa di Saint Valentin ad Amboise Entrare nella Chiesa di S. Maurizio è aprire un piccolo scrigno, rimasto chiuso tanto tempo e rimanere estasiati: dopo anni di restauri, infatti, è stato finalmente riaperto questo autentico tesoro dell'arte pittorica lombarda del ‘500. Prendetevi, perciò, tutto il tempo necessario per ammirare la bellezza degli affreschi che ricoprono interamente l'Aula dei Fedeli con colori vivaci e luminosi. Tra le cappelle di destra, particolarmente interessante è la Cappella Besozzi, la seconda, dedicata a Santa Caterina, in cui spicca l'affresco dedicato alla decollazione della Santa. Assolutamente spettacolare la parete divisoria, attribuita al Luini, con immagini di S. Orsola, S. Maurizio, Ippolita Sforza e Alessandro Bentivoglio (i committenti dell'opera) e la tela di Campi con l'Adorazione dei Magi. Passate ora, a sinistra dell'altare, attraverso le Cappelle di San Giovanni Battista e della Deposizione, ed entrate nell'Aula delle Monache, dove rimarrete abbagliati dai bellissimi affreschi del Presbiterio. Sulla volta, sullo sfondo di un cielo stellato, le immagini di Dio con gli Evangelisti e gruppi di Angeli. Sulla parete divisoria, immagini di Santa Caterina, Sant'Agata, del Cristo Morto, del Cristo in Croce, delle Nozze di Cana e della Salita al Calvario. Nella cappella terminale del presbiterio, meraviglioso affresco dell'Ecce Homo - guardate i visi dei manigoldi che deridono il Cristo. Purtroppo, rimangono ancora chiuse le cappelle di destra - l'ultima in special modo, parzialmente visibile dietro i ponteggi, presenta la bellissima immagine di Adamo ed Eva che ricevono il frutto del peccato dal serpente - mentre tra quelle di sinistra splendida è la Cappella dell'Arca di Noè, con affreschi di Aurelio Luini. Se guardate verso l'alto, potrete scorgere i Matronei, anch'essi interamente decorati - pare da Giovanni Antonio Boltraffio - con motivi floreali e volti di Sante monache e Martiri. Uscendo dalla Chiesa ed entrando nell'edificio alla sua destra - che ospita il Museo Archeologico di Milano, gratuito - si possono vedere il Chiostro del Monastero e, nel giardino, le due torri quadrangolari e poligonali, di epoca romana, inserite nelle antiche mura di Massimiano - sempre di epoca romana alcuni resti del Circo Mediolanense, visibili all'angolo tra via Brisa e Via Luini. Classe II sez. D Cenacolo Vinciano S. Maria delle Grazie S. Maurizio Giovedì, 5 Febbraio 2009 Il Cenacolo e Santa Maria delle Grazie La chiesa e il convento di Santa Maria delle Grazie, con l'Ultima Cena di LeoL’Ultima Cena nardo – iscritti dal 1980 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco – rappresentano un capolavoro nell’arte e nella storia del genio umano. La complessa architettura del Bramante nella chiesa e l'Ultima Cena di Leonardo nel Refettorio, simboli della Milano umanistica e rinascimentale, coParticoilare dell’Ultima Cena stituiscono un'insigne opera che, per definizione spaziale e compositiva, annuncia una nuova era nella Storia dell'Arte. La costruzione della chiesa e del convento di Santa Maria delle Grazie fu eseguita dal 1465 al 1482 su progetto di Guiniforte Solari. L'originario assetto della chiesa, che si conserva solo nel corpo delle navate, si presentava come tipico esempio dell'arte tardogotica lombarda. Chiesa di Santa Maria delle L'interno, a tre navate Grazie - interno con cappelle laterali, riproduceva lo schema compositivo tradizionale, anche se non mancavano elementi innovativi di gusto rinascimentale – come le colonne, in sostituzione dei pilastri e la decorazione pittorica della navata centrale. Dal 1490, importanti trasformazioni vennero realizzate per opera di Ludovico il Moro, che voleva la chiesa come mausoleo di famiglia. Il Duca concentrò le sue attenzioni su La tribuna Santa Maria delle Grazie, del Bramante chiamando i migliori artisti: a Bramante affidò l'incarico di costruire la nuova tribuna, destinata a sostituire il presbiterio solariano; a Leonardo commissionò l'Ultima Cena, mentre Cristoforo Solari doveva scolpire il coperchio del sepolcro di Ludovico e della moglie Beatrice da collocare al centro del Coro. Il programma del Moro prevedeva il rifacimento della facciata e delle navate, ma non venne portato a termine: la morte di Beatrice nel 1497 e la caduta del governo nel 1499 fermarono i lavori, mentre risultano completate la tribuna, la sagrestia e l'Ultima Cena: opere importantissime che, nonostante le trasformazioni e i danni del bombardamento del 16 Agosto 1943, che distrusIl Cenacolo bombardato 1943 sero la Biblioteca e il Chiostro dei morti, costituiscono significativi esempi della Milano rinascimentale. Il Cenacolo è comunemente identificato con l'ambiente dove Leonardo ha dipinto la celebre "Ultima Cena": il Refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, eccezionale capolavoro artistico della Milano rinascimentale, realizzato nella seconda metà del ‘400. La grande aula rettangolare del Refettorio, chiusa da volte a lunette, è decorata con due grandi rappresentazioni pittoriche, scelte in base alla destinazione dell'ambiente e alla tradizione religiosa domenicana: oltre all'Ultima Cena, si può ammirare la "Crocifissione" di Donato Montorfano, diLa Crocifissione pinte rispettivamente del Montorfano sulla parete settentrionale e su quella meridionale. Le due grandiose scene sono unite da un fregio pittorico, che, in origine, correva su entrambe le pareti laterali, con ghirlande vegetali che Fregio pittorico sostengono cartelli contenenti citazioni della Bibbia, cui si ispira la vita monastica; al di sopra, compaiono ritratti di monaci e di santi, entro oculi in finta architettura: opere attribuite a Donato Montorfano, oggi purtroppo incomplete a causa dei danni del bombardamento del 1943, che distrusse completamente la volta e la parete orientale, mentre la salvezza della parete della Cena fu dovuta alla provvidenziale protezione, ottenuta con sacchi di sabbia.