Radiazioni Ionizzanti e Radiazioni non ionizzanti

19/03/2010
IL NUOVO TESTO UNICO
SULLA PREVENZIONE
AGGIORNATO AL D.Lgs. 106/2009:
INDICAZIONI PER I DIRIGENTI
Radiazioni Ionizzanti
e
Radiazioni non ionizzanti
Dr. Gabriele Campurra
Responsabile Servizio Medicina del Lavoro ENEA
Medico Autorizzato ASL RM H
Presidente Coordinamento Nazionale Medici Competenti
Consigliere Associazione Italiana di Radioprotezione Medica
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Campurra
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2
1
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Principi di Radioprotezione
medica
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W ≈ 10 eV
Diretta (a)
particelle cariche,
elettroni, protoni, α, ioni
pesanti
tempi infinitesimi
(10-15sec)
Indiretta (b)
particelle non cariche,
fotoni (x, γ), neutroni
a
b
elettroni secondari
(raggi δ)
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2
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Scala
indicativa
dei tempi
α, β, γ, p, n, ….
interazione con elettrone o con campo nucleare
fotoelettrone
elettrone Compton
coppia e+ e-
radiazione diffusa
α, β, p
e+
e-
n
Bremsstrahlung
10-14 s
e-
annichilazione
γ
e-
perdita di energia
durante il percorso
α, β, p
interazione
neutronica
10-24 s
γ
α, β,
p, n
10-12 s
γ
ionizzazione
α,, β, γ, p
eccitazione
rottura legami
chimici
vibrazioni
molecolari
10-9 s
e-
Nuova interazione con
elettrone o con campo
nucleare
10-7 s
formazione di radicali liberi
alterazioni chimiche
10-3 s
alterazioni biochimiche
alterazioni biologiche precoci
alterazioni biologiche tardive
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R:S
R:S
ore settimane
anni secoli
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5
R• + S•
é la molecola di partenza
R• + S•
sono i due radicali che si formano e il
punto rappresenta un elettrone spaiato
H2O
radiazione
H2O+ + ee- + H2O
H2O−
H2O−
H• + OH−
H2O+
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H+ + OH•
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6
3
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I radicali prodotti possono interagire tra loro :
H• + H•
H2
OH• + OH•
H2O2
H• + OH•
H2O
Reazioni tra i radicali liberi e le molecole organiche (RH):
RH + OH•
R• + H2O
RH + H•
R• + H2
La formazione di radicali liberi di molecole organiche, tramite l’azione sulle
molecole di acqua, viene definita azione indiretta (MEDIATA) delle radiazioni
ionizzanti
L’azione
azione diretta delle radiazioni ionizzanti si verifica con la semplice interazione tra
radiazione e molecola biologica:
RH
radiazione
RH+ + e−
R• + H+
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7
4
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Danno
indiretto
legame
trasversale
cancellazione
di una base
Danno
diretto
rottura di
un doppio
filamento
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EFFETTI SULL'UOMO DELLE RADIAZIONI
IONIZZANTI
I danni
d
i prodotti
d tti d
dalle
ll radiazioni
di i i iionizzanti
i
ti ssull
ll'uomo
possono essere distinti in tre categorie principali:
a) danni somatici deterministici;
b) danni somatici stocastici;
ti i stocastici.
t
ti i
c)) d
dannii genetici
Si dicono somatici i danni che si manifestano nell'individuo
irradiato, genetici quelli che si manifestano nella sua progenie.
7
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Danni somatici deterministici
Per danni deterministici s'intendono qquelli in
cui la frequenza e la gravità variano con la
dose e per i quali è individuabile una dosesoglia.
Danni Somatici stocastici
• I danni somatici stocastici comprendono le
leucemie e i tumori solidi.
• In questa patologia soltanto la probabilità
d'accadimento, e non la gravità, è in funzione
della dose ed è cautelativamente esclusa
l'esistenza di una dose-soglia.
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I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA
RADIOPROTEZIONE
La circostanza
L
i
che
h nessuna esposizione
i i
alle
ll radiazioni
di i i
ionizzanti, per quanto modesta, possa essere
considerata completamente sicura, ha spinto l'ICRP a
raccomandare un sistema dì protezione radiologica
basato su tre fondamentali prìncipi: giustificazione
della pratica;
pratica; ottimizzazione della protezione
protezione;;
limitazione delle dosi individuali.
individuali. Detti principi sono
stati pienamente recepiti nella normativa di legge
italiana (art. 2 del D.Lgs. 230/95.
I principi della radioprotezione
GIUSTIFICAZIONE: nessuna attività umana deve essere
1 accolta a meno che la sua introduzione produca un beneficio
netto e dimostrabile
OTTIMIZZAZIONE:
ogni
esposizione alle radiazioni deve essere tenuta
2
tanto bassa quanto è ragionevolmente ottenibile
in base a Considerazioni sociali ed economiche
3 LIMITAZIONE DELLE DOSI: l’equivalente di dose ai singoli
individui non deve superare i limiti raccomandati
I tre principi devono essere applicati in sequenza: si passa cioè
al secondo quando si sia verificato il primo, e al terzo quando si
sia verificato anche il secondo.
9
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Normativa attuale
La normativa attualmente vigente nel nostro paese
in materia di protezione dalle radiazioni ionizzanti è
il D.Lgs. N. 230/95
Il Capo VIII del decreto è dedicato alla protezione
sanitaria dei lavoratori.
Sorveglianza fisica
La legge prevede che i datori di lavoro, esercenti attivita’ comportanti
la classificazione degli ambienti di lavoro in una o piu zone controllate o
sorvegliate oppure la classificazione degli addetti interessati come
lavoratori esposti, assicurino la sorveglianza fisica per mezzo di esperti
qualificati iscritti in elenchi nominativi presso l’Ispettorato medico
centrale del lavoro.
Sorveglianza medica
I datori di lavoro esercenti attivita’ comportanti la classificazione degli
addetti interessati come lavoratori esposti devono assicurare la
sorveglianza medica per mezzo di medici autorizzati, iscritti in elenchi
nominativi presso l’Ispettorato Medico Centrale del Lavoro, nel caso di
lavoratori esposti di categoria A e per mezzo di Medici Autorizzati o Medici
Competenti nel caso di lavoratori esposti di categoria B
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LA RADIOPROTEZIONE NELLE ATTIVITA’ SANITARIE:
Criteri di classificazione dei lavoratori e delle zone di lavoro
lavoratore esposto:
p
chiunque
q sia suscettibile,, durante l’attivita’
lavorativa, di una esposizione alle radiazioni ionizzanti superiore a uno
qualsiasi dei limiti fissati per le persone del pubblico.
I lavoratori che non sono suscettibili di una esposizione alle radiazioni
ionizzanti superiore a detti limiti sono da classificarsi lavoratori non
esposti.
I lavoratori esposti, a loro volta, sono classificati in categoria A e
categoria B.
I lavoratori esposti sono classificati in categoria A se sono suscettibili
di un’esposizione superiore, in un anno solare, a uno dei seguenti
valori:
. 6 mSv di dose efficace;
. i tre decimi di uno qualsiasi dei limiti di dose equivalente:
per il cristallino (150 mSv in un anno solare),
per pelle
pelle, mani,
mani avambracci
avambracci, piedi e caviglie (500 mSv in un anno
solare).
I lavoratori esposti non classificati in categoria A sono classificati in
categoria B.
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Per quanto riguarda la classificazione degli ambienti di lavoro, la
normativa prescrive al datore di lavoro di classificare e segnalare gli
ambienti in cui e presente il rischio di esposizione alle radiazioni
ionizzanti e regolamentarne l’accesso.
In particolare, viene definita zona controllata un ambiente di lavoro in
cui sussistono per i lavoratori in essa operanti le condizioni per la
classificazione di lavoratori esposti di categoria A.
Viene definita zona sorvegliata un ambiente di lavoro in cui può essere
superato in un anno solare uno dei pertinenti limiti fissati per le
persone del pubblico e che non e’ zona controllata.
All'ingresso dei locali in cui sono installati gli impianti radiogeni
e che sono classificati come "zona controllata" deve essere
presente un cartello che segnala appunto il pericolo di radiazioni
col simbolo internazionale.
In prossimità dei locali in cui si svolgono le indagini
radiologiche devono essere presenti i cartelli che
segnalano la necessità per le donne che sono incinte o che
possono esserlo di avvertire il Medico e/o il tecnico di
Radiologia.
Per ogni diagnostica esistono specifiche norme di
comportamento che il personale è tenuto ad osservare. Queste
dall' Esperto
Qualificato
e sono firmate
norme sono preparate
p p
p
Q
anche dal Direttore Generale e dal Direttore Sanitario.
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Protezione donne in gravidanza
Le donne gestanti non possono svolgere attività in
zone classificate o, comunque, attività che
potrebbero esporre il nascituro ad una dose che
ecceda 1 mSv durante il periodo della gravidanza.
E’
E fatto obbligo alle lavoratrici di notificare al
datore di lavoro il proprio stato di gestazione, non
appena accertato
Dispositivi di protezione e monitoraggio individuali
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I lavoratori esposti classificati in categoria A devono essere
visitati esclusivamente dal medico autorizzato.
autorizzato
Per lavoratori non classificati in categoria A vanno intesi
quelli che ormai,
ormai nell’uso
nell uso corrente
corrente, vengono definiti di
categoria B,
B che possono essere sottoposti a sorveglianza
medica anche da parte del medico competente.
competente
Poiché le figure professionali abilitate alla sorveglianza
medica sono di due tipi, nel D.Lgs. 230/1995 viene citato il
“medico
medico addetto alla sorveglianza medica”
medica tranne i casi in
cuii sia
i espressamente
t previsto
i t l’intervento
l’i t
t del
d l medico
di
autorizzato.
In merito all’obbligo della sorveglianza medica va rilevata la
incertezza di legge circa l’obbligatorietà della sorveglianza
per i lavoratori autonomi classificati in categoria B.
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Valutare parametri clinico biologici lontani
da quelli del cosiddetto "uomo standard" per
il quale sono stati elaborati tutti i parametri
protezionistici
Il rischio "accettabile" per l'uomo di
riferimento, può divenire "inaccettabile" per
i soggetti che presentino scostamenti
significativi dalla norma
Valutare : NON ciò che è accaduto
MA ciò che potrebbe accadere
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Campurra
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Una volta identificati gli agenti per i quali la
sorveglianza sanitaria è obbligatoria, la stessa deve
essere effettuata:
prima di adibire il lavoratore alla mansione che
comporta l'esposizione
periodicamente, di norma ogni 6 mesi (Cat. A)
periodicamente
oppure ogni 12 mesi (Cat. B)
il medico RP può decidere una periodicità diversa
riportando
p
una adeguata
g
motivazione sul DOSP
alla cessazione del rapporto di lavoro fornendo
eventuali indicazioni su prescrizioni mediche da
osservare.
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D.Lgs. N° 81/2008
Art. 41 - Sorveglianza sanitaria
Campurra
D.Lgs. N° 230/1995
Art. 84 (Visita medica preventiva)
Art. 85 (Visite mediche periodiche e straordinarie)
6.
Il medico competente ……. giudizi
relativi alla mansione specifica:
Art. 84, c. 4: ….. visita medica preventiva i
lavoratori vengono classificati in:
a)
idoneità;
a)idonei;
b)
b)idonei
idonei a determinate condizioni;
c)non idonei.
b) idoneità parziale,
temporanea o permanente,
con prescrizioni o
limitazioni;
c)
inidoneità temporanea;
d)
inidoneità permanente.
permanente
7.
Nel caso di espressione del
giudizio di inidoneità temporanea
vanno precisati i limiti temporali di
validità.
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Art. 85, c.3: …….visite mediche di cui ai
commi 1 e 2, i lavoratori sono classificati in:
a)idonei;
b)
b)idonei
idonei a determinate condizioni;
c)non idonei;
d)
d)lavoratori
lavoratori sottoposti a sorveglianza
medica dopo la cessazione del lavoro
che li ha esposti alle radiazioni
ionizzanti.
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15
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I dati relativi alla sorveglianza medica sui
l
lavoratori
t i espostiti alle
ll radiazioni
di i i iionizzanti
i
ti e
ad eventuali rischi "convenzionali" devono
essere riportati nel Documento Sanitario
Personale (DOSP
DOSP) con le caratteristiche
definite dall'allegato
XI del D.Lgs.
g
g n.
230/1995
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Campi ElettroMagnetici
CEM
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Non va dimenticata l'esistenza di un campo magnetico
statico
naturale
naturale,
quasi
perfettamente
orientato
parallelamente all
all'asse
asse di rotazione terrestre,
terrestre con valore
medio è di circa 50 μT e di un campo elettrico terrestre
con valori massimi a livello del suolo di circa 130 V/m
V/m,
mentre ad esempio a mille metri di altezza è circa 45 V/m
V/m.
Tali valori presentano oscillazioni durante l’arco della
giornata
e dipendono,
il campo
g
p
, particolarmente
p
p elettrico,,
dalle condizioni atmosferiche (in caso di temporali si
possono misurare valori del campo compresi tra 100 e
3.000 V/m).
V/m).
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Campi elettrici e magnetici in vicinanza di
alcuni apparati domestici (50 Hz)
Apparati
Coperta elettrica
Graticola elettrica
Impianto stereofonico
Ferro da stiro
Frigorifero
Frullatore
Tostapane
Vaporizzatore
Giradischi
Televisore a colori
Caffettiera elettrica
Aspirapolvere
Orologio elettrico
Fornello elettrico
Lampada ad incandescenza
Saldatrice elettrica
Asciugacapelli
Rasoio elettrico
Lampada a fluorescenza
Trapano elettrico
H(μT)
10-100
E (V/m)
250
130
90
60
60
50
40
40
40
30
30
16
15
4
2
1-10
0. 1-1
0
100-500
10-100
1-10
100-500
10-100
50-100
1.000-2500
1.000-2.500
500-1.000
500-1.000
100-500
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17
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CAMPO VICINO E CAMPO LONTANO
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Interazione con il corpo umano
I campi elettrici, magnetici ed i campi elettromagnetici presenti
nell’ambiente hanno la proprietà di penetrare in profondità
all'interno dei materiali biologici. Lo spessore di penetrazione
decresce con la frequenza dei campi:
campi esso è massimo alle
basse frequenze,
frequenze dell'ordine dei centimetri nel range delle
radiofrequenze,
di f
millimetri
illi
t i nella
ll regione
i
d
delle
ll microonde
microonde.
i
d
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18
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Interazione con il corpo umano
Questi campi interagiscono con le particelle cariche
presenti nel sistema esposto ed esercitano su di esse forze
che possono alterare l'originale distribuzione di carica.
carica
A sua volta tale effetto produce dei campi elettrici,
elettrici delle
correnti e dei campi magnetici locali che si sommano
vettorialmente ai campi di origine esterna.
La maggior parte dei tessuti biologici presenta
contemporaneamente alcune caratteristiche tipiche dei
materiali dielettrici ed altre dei conduttori
conduttori. I fenomeni di
accoppiamento più significativi tra il campo elettrico e le
molecole e le cariche presenti all'interno delle strutture
biologiche sono:
¾ la polarizzazione,
polarizzazione ossia l'induzione di momenti di dipolo;
¾ l'orientamento dei dipoli permanenti;
¾ l'oscillazione e la diffusione di cariche libere (fenomeni
conduttivi).
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Effetti delle radiofrequenze
L’effetto principale dell’interazione delle radiofrequenze e
microonde con un sistema vivente è rappresentato da un
trasferimento di energia,
energia sotto forma di calore
calore, con un aumento
della temperatura locale o di tutto il sistema. Per avere una
variazione di temperatura misurabile,
misurabile occorre che ll’esposizione
esposizione
sia intensa
intensa.
Particolare importanza riveste inoltre la possibilità di disperdere
il calore
calore; per l’organismo umano il migliore scambiatore di calore
è rappresentato dal sangue,
sangue per tale motivo gli organi od
apparati meno vascolarizzati sono maggiormente suscettibili ai
danni da radiazioni elettromagnetiche in quanto non sono in
grado di ridistribuire il calore ricevuto da una fonte esterna.
Per questo motivo, gli organi critici per eccellenza
sono il cristallino e le gonadi maschili
maschili.
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19
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Effetti delle radiofrequenze
Il calore indotto all'interno del sistema esposto dal CEM si
somma al calore endogeno di origine metabolica.
In soggetti adulti normali il calore metabolico basale a
riposo è circa 1 W/kg di peso corporeo ma può aumentare
fino a 10 W/kg durante un'intensa attività fisica.
In generale, se l'esposizione non supera determinati livelli e
la quantità di calore prodotta è pari a quella prodotta dal
metabolismo basale.
basale
L'organismo riesce a mantenere la omeostasi termica
attraverso vari meccanismi adattatori, fra i quali i più
significativi
i ifi ti i sono i sistemi
i t i di ridistribuzione
idi t ib i
e di
dispersione
i
d
dell
calore normalmente utilizzati in tutte i casi di esposizione ad
alte temperature (conduzione attraverso la cute,
irraggiamento, convezione, evaporazione).
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SAR
Tenendo conto di tutte queste variabili, è stato definito il
SAR (Specific Absorpion Rate) che è la potenza
elettromagnetica assorbita per unità di massa e si
esprime in Watt per chilogrammo
chilogrammo.
Per l’uomo, le curve del SAR hanno un andamento
caratteristico e presentano un massimo a frequenze
diverse in funzione delle misure antropometriche; un
uomo medio (kg 70 e cm 175) presenta una frequenza di
risonanza e quindi un SAR massimo a circa 70 MHz
MHz.
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20
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SAR
0,74m - 10kg
1,38m - 32kg
1,75m - 70kg
colleg. a terra
1 MHz
100 MHZ
1.000 MHz
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Effetti delle radiofrequenze
Per quanto riguarda la cataratta da radiofrequenze, gli
studi più recenti indicano una soglia di 1,5 kW/m2 per
100 minuti d
d’irraggiamento,
irraggiamento, corrispondente a un SAR
di 138 W/kg
W/kg, con un periodo di latenza medio di 4
giorni.
A carico dei testicoli,
testicoli l’esposizione a potenze superiori
a 0,5 kW/m2, determina un processo degenerativo
acuto.
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Effetti delle radiofrequenze
Le conoscenze attuali permettono comunque di ritenere che qualsiasi
p
che comporti
p
un SAR inferiore a 4 W/kg
g non è in g
grado
esposizione
di produrre effetti sulla salute; può essere importante paragonare
questo valore al tasso di metabolismo basale (BMR) che per l’uomo è
di 1,26 W/kg.
W/kg.
Per cautelarsi da possibili effetti cumulativi quasi tutte le
organizzazioni internazionali hanno indicato per i lavoratori
professionalmente esposti un valore limite di SAR di 0,4 W/kg
mediato su ogni intervallo di tempo di 6 minuti e su tutto il corpo
corpo.
Per la popolazione tale valore è ridotto di un fattore 5.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
Dal punto di vista dei parametri in gioco nell'interazione
fisica fra CEM e materiale biologico,
biologico si può affermare che in
tutta la regione spettrale non sussistono le basi fisiche
pe un
per
n ttrasferimento
asfe imento di energia
ene gia s
sufficiente
fficiente a rompere
ompe e
direttamente i legami deboli e forti che legano gli atomi
nelle strutture molecolari e macromolecolari.
macromolecolari
Non sembrano perciò esistere basi teoriche per postulare
un loro effetto diretto sul DNA
DNA. Infatti, il primo passo
obbligato del processo cancerogenico, l'iniziazione, consiste
nel produrre un danno irreversibile sull'informazione
genetica
g
contenuta nel DNA cellulare.
In generale la maggior parte degli studi condotti in vitro ed
in vivo portano ad escludere un possibile effetto
iniziatore causato da esposizione acuta o
cronica alle ELF, RF o MO.
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22
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Effetti mutageni e cancerogenesi
La maggior parte degli esperimenti condotti in vivo
’esposizione
p
a campi
p elettromagnetici
g
ELF,,
dimostrano che l’esposizione
RF e MO non provoca alterazioni sul DNA (mutagenesi) e
quindi è assai improbabile che i campi possano comportarsi
da iniziatori del processo tumorale.
tumorale
Vi sono tuttavia alcuni risultati sperimentali ottenuti in vivo e
in vitro che indicano un possibile e modesto coinvolgimento
dei campi in effetti di copromozione e/o coprogressione.
coprogressione
Un'attenta analisi critica di questi lavori mostra tuttavia varie
inconsistenze metodologiche e sperimentali,
sperimentali che rendono
non sempre convincenti i risultati ottenuti e suggeriscono
perciò ulteriori e più approfondite ricerche.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
E’ evidente che attualmente è impossibile trarre
conclusioni definitive sul possibile coinvolgimento
delle ELF, RF e MO nel processo tumorale.
Nonostante il gran numero di ricerche svolte, le
indicazioni che complessivamente si possono
ricavare sono ancora troppo frammentarie,
contraddittorie e inconsistenti.
Volendo fare riferimento allo schema di
classificazione dello IARC
IARC, si può affermare che
per quanto riguarda l'esposizione alle ELF, RF e
MO sussiste un'inadeguata evidenza di
cancerogenicità.
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CONFRONTO LIMITI POPOLAZIONEPOPOLAZIONE-LAVORATORI
f=50 Hz
Lavoratori
Popolazione
Valori di azione
B(μT)
Limite
B(μT)
Valore di attenzione
B(μT)
(effetti acuti)
(effetti acuti)
(effetti a lungo termine)
500
100
10
Obiettivo di
qualità B(μT)
3
47
CONFRONTO LIMITI POPOLAZIONEPOPOLAZIONE-LAVORATORI
F=2100 MHz
(es UMTS)
(es.
Lavoratori
Valori di azione
E(V/m)
Popolazione
Limite
E(V/m)
Valore di
attenzione E(V/m)
(effetti acuti)
(effetti acuti)
(effetti a lungo termine)
Obiettivo
di qualità
E(V/m)
137
20
6
6
48
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ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI
Possibili sorgenti in ambiente di lavoro
•
Riscaldatori a perdite dielettriche (f da pochi MHz a 50 MHz)
•
Riscaldatori ad induzione magnetica (f da qualche centinaio di KHz a
qualche MHz)
•
Applicazioni biomedicali:
¾ Marconiterapia ( f =27.12 MHz o 40.68 MHz)
¾ Radarterapia (f=2450 MHz)
¾ Magnetoterapia (f fino a qualche centinaio di Hz)
¾ Terapia ipertermica (f=13
(f=13.56
56 MHz o 27
27.12
12 MHz per gli apparati con
applicatori a condensatore o a bobina, 433.92, 915, 2450 MHz per quelli
con applicatore radiativo)
¾ Risonanza Magnetica Nucleare
49
D.Lgs. n. 81/2008
TITOLO VIII
AGENTI FISICI
Capo I
DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 180
Definizioni e campo di applicazione
Articolo 181
Valutazione dei rischi
Articolo 182
Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi
Articolo 183
Lavoratori particolarmente sensibili
Articolo 184
Informazione e formazione dei lavoratori
Articolo 185
Sorveglianza sanitaria
Articolo 186
Cartella sanitaria e di rischio
19/03/2010
Campurra
50
25
19/03/2010
Articolo 208
Valori limite di esposizione e
valori d’azione
1. I valori limite di esposizione sono riportati
nell'allegato XXXVI, lettera A, tabella 1.
2. I valori di azione sono riportati nell'allegato
XXXVI, lettera B, tabella 2.
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Campurra
51
In caso di soggetti portatori di pace
pace--maker o altri
dispositivi medici impiantati, la protezione dagli
effetti di interferenza elettromagnetica assume
carattere prioritario rispetto alla protezione dagli
effetti
ff tti acuti
ti poiché,
i hé come chiarito
hi it nell preambolo
b l
della Direttiva 2004/40, l'aderenza ai valori limite
di esposizione e ai correlati valori di azione non
evita necessariamente effetti sul funzionamento di
tali dispositivi.
Per questi lavoratori, quindi, dovrebbe essere
previsto un controllo specifico anche per
esposizioni al di sotto dei valori limite, e più in
generale, la individuazione dei lavoratori a maggior
rischio necessiterebbe di un controllo su tutti i
lavoratori esposti.
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Campurra
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Valutazioni dell’OMS
Promemoria 193 (giugno 2000)
“I campi a radiofrequenza penetrano nei tessuti
esposti a profondità che variano a seconda delle
frequenze: queste profondità arrivano fino ad un
centimetro per i cellulari”
“L’energia a radiofrequenza è assorbita nel corpo
e produce calore, ma i normali processi di
termoregolazione del corpo sono sufficienti a
rimuoverlo”
rimuoverlo
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Valutazioni dell’OMS
Promemoria 193 (giugno 2000)
“Tutti gli effetti sanitari accertati dei campi a
radiofrequenza sono chiaramente legati al
riscaldamento ………”
“…… nessuno studio ha dimostrato
effetti negativi sulla salute per livelli di
esposizione che siano inferiori ai limiti
raccomandati dalle linee guida
internazionali”
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Valutazioni dell’OMS
Promemoria 193 (giugno 2000)
governi “ ………decidono di
Se i g
introdurre ulteriori misure cautelative
per ridurre l’esposizione ai campi di
radiofrequenza, dovrebbero farlo
senza minare l’impianto scientifico
delle linee guida”
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Valutazioni sui campi ELF
Tra i giudizi espressi è significativo quello dell'
dell'Environmental
Environmental
Protection Agency (EPA
(EPA) degli Stati Uniti, secondo cui "con la
nostra attuale comprensione possiamo identificare i campi
magnetici a 60 Hz da elettrodotti e forse da altre sorgenti in casa
come una
possibile, ma non dimostrata, causa di cancro
nella popolazione.
L'assenza di informazioni chiave rende difficile formulare stime
quantitative di rischio.
rischio Tali stime quantitative sono necessarie
prima che possano essere formulati giudizi sul grado di sicurezza o
di rischio di una data esposizione”.
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IARC Cancer Databases and other Resources
http://www.iarc.fr/
Non va dimenticato che la IARC ha
classificato esclusivamente i Campi
Magnetici ELF nel Gruppo 2B e cioè che
sussiste un'inadeguata
g
evidenza di
cancerogenicità
COFFEE
insieme a:
(Group 2B)
VOL.: 51 (1991) (p. 41)
5.1 Exposure data
Coffee is a beverage that has been consumed in
many parts of the world for centuries.
Overall evaluation
Coffee is possibly carcinogenic to
th
i
bl
dd (G
the h
human urinary
bladder
(Group
2B)
e alla VERDURA SOTTACETO !!!!!!
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LA RADIAZIONE OTTICA
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Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81
e la protezione dei lavoratori dalla
radiazione ottica
Il testo del decreto contiene disposizione di carattere
generale e disposizioni specifiche sulla protezione dei
lavoratori dalla radiazione ottica.
Quelle di carattere generale sono, a mio avviso, già in vigore e
pertanto cogenti.
Quelle di carattere specifico,
specifico contenute nel capo V del titolo
VIII,
VIII cioè gli articoli 213, 214, 215, 216, 217 e 218 e l’allegato
XXXVII parti I e II che definiscono i limiti, entreranno in vigore il
26 aprile 2010,
2010 come disposto dall’articolo 306 (Disposizioni
finali).
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Disposizioni di carattere generale
(radiazione ottica)
Agenti fisici: capo I
Articolo 182
Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi (alla fonte)
Articolo 183
Lavoratori particolarmente sensibili. “Il datore di lavoro adatta le misure di cui
all'articolo 182 alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente
sensibili al rischio (...).”
A
Articolo
ticolo 184
Informazione e formazione dei lavoratori
Articolo 185
Sorveglianza sanitaria
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Lo spettro elettromagnetico
e la radiazione ottica
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Esposizione alla radiazione ottica: organi critici
Sono gli occhi e la pelle non protetti.
Escluse le strutture interne dell’occhio (cristallino,
retina), in generale i tessuti interni non sono a
rischio.
rischio
I possibili danni causati dall’esposizione sono,
fra l’altro
l altro, fortemente dipendenti dalla
lunghezza d’onda della radiazione. Essi sono
riconducibili a due distinte categorie: i danni di
origine fotochimica e i danni di origine termica
termica.
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Protezione dell’occhio dalla UVUV-A
Esistono poche sorgenti che emettano soltanto UV-A di intensità così
elevata da costituire un rischio per effetti biologici di tipo acuto sulla
pelle. Quando emettono relativamente poca luce visibile, le sorgenti di
UV-A possono essere pericolose per l’occhio. Per l’esposizione
dell’occhio a sorgenti radianti UVA (315÷400 nm), la Direttiva stabilisce
che l’esposizione radiante incidente sull’occhio non protetto integrata
nell’intervallo di otto ore lavorative non debba superare 10 kJm-2.
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Lampada a filamento
Laser elioelio-neon
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Limiti di esposizione a sorgenti laser
Nell’allegato 2 della direttiva vengono riportati i limiti di esposizione
alla radiazione emessa da sorgenti laser.
Vengono riportate le grandezze significative pertinenti, le formule da
usare, i coefficienti da utilizzare come fattori di calcolo e le correzioni
per l’esposizione ripetuta.
L
La Di
Direttiva
tti ffa proprii i lilimiti
iti proposti
ti d
dalla
ll ICNIRP e d
dalla
ll IEC nelle
ll
rispettive linee guida e “standard” di protezione dalla radiazione
laser.
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