000API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:52 Pagina I ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE 3-4/2009 L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media LE MONNIER 000API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:52 Pagina II ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE RIVISTA BIMESTRALE DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA 3-4/2009 Direttore responsabile: MASSIMO ZENNARO Coordinamento editoriale: SABRINA BONO Comitato tecnico-scientifico: GIOVANNI BIONDI, ALBERTO BOTTINO, PASQUALE CAPO, LUCIANO CHIAPPETTA, ANTONIO COCCIMIGLIO, GIUSEPPE COSENTINO, SILVIO CRISCUOLI, GIACOMO DUTTO, LUCIANO FAVINI, EMANUELE FIDORA, ANTONIO GIUNTA LA SPADA, MARIA GRAZIA NARDIELLO, VINCENZO NUNZIATA, GERMANA PANZIRONI, SERGIO SCALA, MARIA DOMENICA TESTA, TITO VARRONE Coordinamento redazionale: GIUSEPPE FIORI Redazione: GAETANO SARDINI e LUCILLA PARLATO Articoli, lettere e proposte di contributi vanno indirizzati a: ANNALI Monnier, viale Manfredo Fanti, 51/53 - 50137 Firenze DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, Periodici Le Gli articoli, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Condizioni di abbonamento 2009 (sei numeri per complessive pagine da 704 a 800) — Annuale per l’Italia Euro 26,38 — Annuale per l’Estero Euro 37,30 Versamenti sul c/c postale n. 30896864 intestato a Mondadori Education S.p.A. Garanzia di riservatezza per gli abbonati Nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge 675/96 “Norme di tutela della privacy”, l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati che potranno richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo al responsabile dati di Mondadori Education (Casella postale 202 – 50100 Firenze). Le informazioni inserite nella banca dati elettronica di Mondadori Education verranno utilizzate per inviare agli abbonati aggiornamenti sulle iniziative della nostra casa editrice. Registrazione presso il Tribunale di Firenze con decreto n. 1935 in data 17-6-1968 Finito di stampare nel mese di Giugno 2010 presso New Print s.r.l. - Gorgonzola (MI) Stampato in Italia, Printed in Italy TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI 13-05-2010 14:52 Pagina III L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • III INDICE Presentazione di Massimo Zennaro V Introduzione di Antonio Lo Bello VII Fare Musica Tutti del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica La musica al plurale di Lorenzo Bianconi Per un curricolo verticale delle discipline musicali: storia di utopie e dicotomie di Anna Ficarella 1 13 19 Sonorizzare la scuola: un’ipotesi estrema di Roberto Maragliano 27 Non solo musica! di Christian Silva 33 Parola, anzi, musica alle scuole a cura di Fabrizio Emer 43 L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo di Fabrizio Emer 65 APPENDICE NORMATIVA Decreto Ministeriale 3 agosto 1979 (Corsi sperimentali ad orientamento musicale) 191 INDICE 000API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INDICE 000API3-4_2009.qxd 14:52 Pagina IV IV • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE D.M. 13 febbraio 1996 Nuova disciplina della sperimentazione nelle scuole medie ad indirizzo musicale 201 D.M. 6 agosto 1999, n. 235 (G.U. 06/10/99) Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma 9 209 D.M. 6 agosto 1999, n. 201 Corsi ad indirizzo musicale nella scuola media Riconduzione e ordinamento - Istituzione classe di concorso di «strumento musicale» nella scuola media 219 Allegato A (D.M. 201 del 6 agosto 1999) Programmi di insegnamento di strumento musicale nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale 223 Consiglio Nazione della P.I. Prot. n. 4535 del 22 luglio 1999 Oggetto: Parere su: «Schema di DM concernente l’istituzione della classe di concorso di strumento musicale nella scuola media» 237 Circolare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135, Prot. n. 5546 Oggetto: Classe di concorso «strumento musicale nella scuola media» – A077 – Dotazione organica anno scolastico 1999-2000 241 D.M. 3 aprile 2000, n. 104 243 13-05-2010 14:52 Pagina V L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • V PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE 001API3-4_2009.qxd La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio. Victor Hugo Il Regolamento sul riordino dei licei che entrerà in vigore a partire dalle classi prime dell’anno scolastico 2010-2011 istituisce il Liceo musicale e coreutico, finalizzato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza. Si tratta dell’ultimo atto del percorso di insegnamento della musica che, dal 1975, coinvolge molti studenti delle scuole secondarie di I grado e oggi viene esteso all’istruzione superiore. Le SMIM (Scuole Medie a Indirizzo Musicale) hanno consentito a molti adolescenti di trascorrere un tempo scuola diverso, scandito dallo studio di uno strumento e trasformato in un’occasione contemporaneamente di impegno e di intrattenimento, che ha portato la musica fuori dall’ambito esclusivo degli interessi personali per organizzarla in un percorso didattico e formativo. Il principale risultato di questa sperimentazione (o indirizzo musicale) è l’alto numero di orchestre scolastiche che si è venuto a creare nell’intero Paese: 1443, secondo i dati presentati nel Rapporto 2008 – Musica e scuola, pubblicato sul numero 123/2008 di «Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione». L’attenzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per l’apprendimento della musica si è espressa attraverso molte altre iniziative. Ad esempio, la «Settimana nazionale della musica a scuola» dal 1999 promuove sul territorio, in stretta collaborazione con le istituzioni locali e le famiglie, eventi che danno visibilità agli studenti e permettono di conoscere le attività che gli istituti realizzano nel corso dell’anno. Un’altra importante iniziativa, la «Rassegna Nazionale di tutte le Scuole Medie a Indirizzo Musicale», è giunta ormai alla XXI edizione. Questo numero degli «Annali della Pubblica Istruzione» ha come premessa istituzionale il documento del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica Fare Musica Tutti del marzo 2009, le cui linee di indirizzo vogliono essere una guida alla diffusione della pratica e della cultura musicale nelle scuole di ogni ordine e grado. Nelle pagine che seguono viene esaminato l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola secondaria di I grado, con particolare attenzione alla distribuzione territoriale delle SMIM attraverso l’analisi dei dati relativi all’orga- di Massimo Zennaro Questo numero degli «Annali della Pubblica Istruzione» ha come premessa istituzionale il documento del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica Fare Musica Tutti del marzo 2009 13-05-2010 PRESENTAZIONE 001API3-4_2009.qxd 14:52 Pagina VI VI • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE nico del 2008 e alla realizzazione dell’anagrafe delle scuole medie a indirizzo musicale nei singoli comuni. Viene inoltre proposta la descrizione commentata del percorso normativo che, iniziando dal D.M. dell’8 settembre 1975, ha inserito nell’ordinamento la sperimentazione musicale nelle scuole medie. L’appendice normativa, infine, raccoglie tutte le principali fonti legislative che disciplinano l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola secondaria di I grado. 13-05-2010 14:53 Pagina VII L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • VII INTRODUZIONE La musica è un linguaggio. In questo linguaggio l’uomo vuole esprimere pensieri che non si lasciano convertire in concetti, bensì in pensieri musicali. Ogni persona vuole comunicare con i suoni qualcosa che non si può dire altrimenti. In questo senso la musica è un linguaggio. A. von Webern Parlare di musica e di pratica musicale nella scuola implica soprattutto mettere al centro della ricerca metodi e didattica dell’insegnamento dello strumento musicale. Ma non si può prescindere, in vista dei costituendi Licei musicali, da un’attenta analisi della consistenza delle esperienze territoriali relative all’insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo. Il lavoro, frutto di una ricerca approfondita sui dati dell’organico 2008 pubblicati sul Data Warehouse del MIUR, è nato proprio dalla necessità di censire le «Scuole Medie a Indirizzo Musicale» (le cosiddette SMIM) attraverso un’attenta ricognizione dei dati. Viene inoltre esposto e commentato il percorso normativo della sperimentazione musicale, dal Decreto Ministeriale 3 agosto 1979 fino ai recenti provvedimenti sulla riconduzione a ordinamento della sperimentazione. Degna di nota è la storia dei Conservatori italiani e della evoluzione normativa di riferimento, dai programmi di studio del 1930 sino alle recenti disposizioni (legge 508/99) e ai decreti del 2009. Completa il capitolo l’analisi statistica di alunni e cattedre degli ultimi 10 anni dei Conservatori e l’anagrafe dei Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati. Le scuole parlano di musica: alcuni Dirigenti scolastici presentano i corsi musicali attivati, l’organizzazione didattica, i rapporti con il territorio, le esperienze di concerti e concorsi. Non è azzardato affermare, sulla base dei dati elaborati, che sono circa 60.000 gli studenti iscritti ai corsi di strumento. Ma se si tiene conto dell’organico di fatto, cioè comprendendo anche le cattedre ancora non a regime, si rileva un crescente numero di alunni alle prese con uno strumento musicale. Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica è stato costituito nel luglio 2006 con il compito di tracciare le nuove linee guida per la diffusione della pratica musicale nelle scuole italiane da parte di tutti gli studenti, in sintonia con quanto avviene nei sistemi educativi degli altri Paesi europei. Compiti principali del Comitato sono: INTRODUZIONE 002API3-4_2009.qxd di Antonio Lo Bello Parlare di musica e di pratica musicale nella scuola implica soprattutto mettere al centro della ricerca metodi e didattica dell’insegnamento dello strumento musicale 13-05-2010 INTRODUZIONE 002API3-4_2009.qxd 14:53 Pagina VIII VIII • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • proporre politiche mirate ad una più significativa presenza, nelle scuole di ogni ordine e grado, di attività di fruizione e di produzione musicale, intendendo la musica componente fondamentale per la formazione e la crescita dei cittadini; • elaborare e promuovere concrete azioni da realizzarsi all’interno e all’esterno delle istituzioni scolastiche, ed in concerto con gli attori chiave presenti nei diversi contesti territoriali, a sostegno di tali politiche; • promuovere indagini e analisi sui diversi aspetti della cultura musicale e della sua presenza nelle istituzioni e nella società italiana anche allo scopo di raccogliere e valorizzare le migliori esperienze. E l’Istituzione non sta a guardare. La Settimana nazionale della musica, a partire dal 1999, vede il suo momento culminante nella data del 5 maggio di ogni anno con iniziative che coinvolgono le scuole di ogni ordine e grado e consentono loro un ragionato momento di visibilità delle esperienze realizzate. Quella prima esperienza e quelle condotte negli anni successivi hanno dimostrato l’esistenza di un elevatissimo grado di interesse da parte delle scuole ed un’ampia partecipazione degli studenti che hanno colto l’importanza del loro coinvolgimento da protagonisti nel processo educativo e la grande occasione di socializzazione derivante dalle attività musicali. La Settimana nazionale della musica, a partire dal 1999, vede il suo momento culminante nella data del 5 maggio di ogni anno con iniziative che coinvolgono le scuole di ogni ordine e grado 13-05-2010 14:53 Pagina 1 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 1 FARE MUSICA TUTTI Linee di indirizzo per un piano pluriennale di interventi relativi alla diffusione della pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado (marzo 2009) La musica comprende l’insieme delle arti alle quali presiedono le Muse. Essa racchiude tutto quello che è necessario all’educazione dello spirito. Platone INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica FARE MUSICA TUTTI In ogni essere umano è presente un naturale bisogno di musica, una musicalità interiore. Tutti, quando nascono, hanno capacità artistiche, soprattutto quella musicale. Già nel ventre materno gli esseri umani riconoscono la musica. E, a pochi mesi di età, sono in grado di distinguere ritmi e successioni di suoni. Tutti hanno il diritto di sviluppare questa propria creatività e di crescere insieme a essa. La scuola deve sostenerla ed educarla, deve rispondere a questo diritto e a questo bisogno che è coerente con i suoi traguardi formativi. L’esperienza musicale deve pertanto diventare un patrimonio culturale e umano condiviso da tutti, perché promuove l’integrazione di diverse componenti, quella logica, quella percettivo-motoria e quella affettivo-sociale. Fruire e fare musica occupano uno spazio considerevole nella vita di bambini, adolescenti e giovani, mentre il tempo e lo spazio della pratica musicale nella scuola risultano ancora carenti e marginali nella organizzazione degli apprendimenti. La pratica musicale, nei suoi processi di esplorazione, comprensione e apprendimento, deve invece appartenere a tutti i percorsi scolastici. Essa mette in moto una feconda interazione tra i due emisferi del cervello umano che migliora le capacità di apprendimento e facilita lo svolgimento di operazioni complesse della mente e del corpo. Praticare la musica richiede infatti impegno, continuità di esercizio, insomma sforzo e fatica. Ma il risultato di questo lavoro dà gioia, emozione, soddisfazione per la propria crescita. In questo cammino la guida non può essere generica. Occorre una guida esperta, un «Virgilio» che accompagni gli allievi nell’avventura musicale, fin La pratica musicale mette in moto una feconda interazione tra i due emisferi del cervello umano che migliora le capacità di apprendimento e facilita lo svolgimento di operazioni complesse della mente e del corpo 13-05-2010 INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd «Fare musica» nella scuola richiede nuove figure professionali alle elementari, richiede una curvatura di quelle che già operano nella scuola media e nella superiore 14:53 Pagina 2 2 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE dalla scuola elementare. Oltre al maestro, occorre un musicista: un musicistainsegnante che faccia riconoscere consapevolmente la direzione per entrare nell’universo dei suoni. «Fare musica» nella scuola richiede nuove figure professionali alle elementari, richiede una curvatura di quelle che già operano nella scuola media e nella superiore dove – al di là dello specifico percorso dei Licei musicali – sia possibile per tutti, in tutti i tipi di scuola, proseguire la pratica musicale già esercitata nei gradi precedenti. Lo ha affermato anche una Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea (18.12.2006 – 2006/962/CE, punto 8) e molti Paesi dell’Unione già lo fanno da molto tempo. Si tratta – è evidente – di una prospettiva che non si può realizzare dall’oggi al domani. Tuttavia, si deve iniziare subito, sin da oggi, e far sì che il domani si realizzi già ora, giorno dopo giorno, con passi utili a vedere questo orizzonte sempre più vicino. È il curricolo il luogo privilegiato di svolgimento della pratica musicale. È già previsto in maniera esplicita nelle attuali Indicazioni curricolari. Lo prevede, nell’ambito della elaborazione di prodotti multimediali, anche il Regolamento per l’attuazione dell’Obbligo di istruzione per i primi due anni del secondo ciclo. Si converrà che dieci anni di pratica musicale non potranno non lasciare traccia, pur se in questo caso sono ancora da definire forme e percorsi, e quindi si profila l’obiettivo di proseguire anche fino alla fine delle superiori. La stessa attività musicale svolta facoltativamente nell’extracurricolo, dopo le ore di scuola, entra a far parte del patrimonio di saperi e va quindi riconosciuta e valutata per ogni alunno agli effetti scolastici. Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, ritiene che per la realizzazione di questi valori e di queste prospettive sia necessario introdurre un’assoluta novità nella scuola italiana. Una novità capace anche di contribuire alla qualificazione della cultura musicale del Paese: un Piano Musica per tutti gli studenti come realizzazione di un vero e proprio diritto del cittadino in formazione. Un Piano teso a introdurre in concreto, efficacemente, la pratica musicale come dato curricolare, per tutti gli studenti, e quindi come attività formativa che assicuri che la musica divenga parte integrante della cultura di base di ciascuno. La misura più rilevante del Piano, per essere efficace, sarà l’introduzione dell’insegnante di musica nella scuola, non in forma eccezionale, ma nel novero dei docenti delle discipline di base. Lo scopo è l’applicazione operativa del curricolo, col positivo risultato di arricchire così l’articolazione professionale del corpo docente italiano con una nuova figura e un nuovo profilo, presente ora in misura quantitativamente troppo limitata e assegnata a un ambito circoscritto. Il Piano prevede che si proceda con gradualità, secondo un percorso progressivo, scandito in tappe successive, utilizzando tutte le potenzialità ed esperienze già in atto e le professionalità presenti sia nella scuola che nei vari contesti mu- 13-05-2010 14:53 Pagina 3 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 3 sicali esistenti nel territorio. Il Piano, pertanto, prefigura una sua razionale gestione organizzativa, che articola obiettivi e strumenti attuativi finalizzati al risultato e alla sua verifica. Questo riguarda sia i diversi mezzi normativi prescelti che l’assetto strutturale da predisporre al fine di sollecitare sinergie nazionali e regionali-locali, nell’ambito del sistema formativo come sul territorio. Gli obiettivi sono formulati in progress, in sequenze calibrate e compatibili, accompagnate dal costante monitoraggio, dalle successive verifiche e valutazioni, da articolate imputazioni di competenza e responsabilità, da previsioni e dotazioni finanziarie pubbliche e private necessarie e realisticamente determinate. A questo scopo il Comitato ha contribuito in questi anni a realizzare una serie di iniziative didattiche, scientifiche e culturali volte all’approfondimento delle questioni legate allo sviluppo del curricolo. Ha inoltre costruito sinergie con le Associazioni musicali e gli Enti lirici, con le Università e i Conservatori, con i docenti musicisti e i loro organismi rappresentativi, anche in una dimensione internazionale. Ha – infine – puntato a diffondere tra tutti i docenti teorie scientifiche e prospettive pedagogiche capaci di attestare l’importanza della pratica e della cultura musicale per lo sviluppo dell’intelligenza e per una maturazione complessiva della persona. Fare musica tutti a scuola è oggi possibile. Si è iniziato a crearne le premesse negli ordinamenti scolastici, nella ricerca pedagogica e scientifica. Fare musica tutti, ascoltarla e analizzarla è quindi oggi necessario. La scuola ha il compito di insegnare a leggere, a scrivere, a far di conto e a «far di canto». CONTENUTI E OPERATIVITÀ DEL FARE MUSICA A SCUOLA La scuola autonoma progetterà le diverse fasi della diffusione e del potenziamento del fare musica per tutti gli studenti. L’obiettivo primario da raggiungere nello sviluppo della pratica e della cultura musicale, tanto strumentale che corale, è quello di fornire agli alunni una sempre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, di offrire loro una ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione di sé, razionale ed emotiva, di metterli in relazione fattiva e consapevole con altri soggetti. Ciò si rivela tanto più necessario in quanto chi frequenta oggi la scuola cresce in un mondo fortemente influenzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, ma spesso, non avendo gli strumenti adatti per la codifica, ne subisce sia il linguaggio sia il messaggio. La produzione musicale, per lo studente: • comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità o della vocalità in rapporto agli usi dello strumento o della voce e concorre allo sviluppo delle abilità sensomotorie; INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd L’obiettivo primario da raggiungere nello sviluppo della pratica e della cultura musicale è quello di fornire agli alunni una sempre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, di offrire loro una ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione di sé 13-05-2010 INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd 14:53 Pagina 4 4 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • consente di accedere direttamente all’universo di simboli, significati e categorie che fondano il linguaggio musicale e che i repertori strumentali e corali portano con sé; • pone le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche e musicologiche su fatti, opere, eventi, repertori sia storici che contemporanei, favorendo l’ascolto consapevole; • permette autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazione composizione), sviluppando la dimensione creativa, anche mediante attività grafiche e gestuali. Fare musica strumentale o corale favorisce la consapevolezza che essa è rivolta a un pubblico, ha una dimensione pubblica, e fornisce così un efficace contributo al senso di appartenenza sociale. In questo senso, la «rappresentazione», l’evento musicale, è occasione per ogni scuola di mostrare la propria capacità di relazione con lo sviluppo culturale e sociale del contesto in cui si colloca. Le esperienze degli ultimi anni registrano che la fornitura di risorse e attrezzature musicali e le relazioni con gli enti culturali sono riuscite ad attivare iniziative e progetti in molti ambiti: Fare musica strumentale o corale favorisce la consapevolezza che essa è rivolta a un pubblico, ha una dimensione pubblica, e fornisce così un efficace contributo al senso di appartenenza sociale • costituzione di formazioni corali o strumentali (di classe, di scuola o di più scuole) impegnate nella lettura/rilettura/rielaborazione di repertori musicali assunti da diverse tradizioni scritte e orali; • adattamento, invenzione, rielaborazione di produzioni di teatro e cinema musicale; • composizione di nuove produzioni musicali e multimediali, con l’utilizzo anche di strumenti informatici e nuove tecnologie; • organizzazione di rassegne, concerti, incontri con musicisti professionisti, anche attraverso scambi internazionali; • altre iniziative, espressione dei bisogni e delle risorse del contesto che le promuove. È importante istituire a livello provinciale, regionale e nazionale occasioni di socializzazione e di valorizzazione di queste esperienze perché esse alimentano e fertilizzano la cultura del territorio in cui si radicano. È anche importante coinvolgere in questo processo istituzioni non scolastiche e realtà produttive e imprenditoriali locali. L’apprendimento pratico della musica, inoltre, favorisce un più ampio intreccio con alcuni importanti temi che investono la scuola italiana come lo sviluppo dell’intercultura, dell’integrazione, della lotta alla dispersione scolastica e così via. 13-05-2010 14:53 Pagina 5 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 5 FIGURE PROFESSIONALI Insegnanti musicisti e progettazione dell’offerta formativa INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd L’apprendimento pratico della musica deve avvalersi di insegnanti musicisti e deve prevedere spazi in cui risalti la relazione diretta allievo-docente. Per questo, risulta indispensabile definire, nell’ambito dell’organico di ogni istituzione scolastica, la tipologia e le competenze di figure professionali che garantiscano la realizzazione dell’apprendimento pratico della musica e la sua elevazione culturale. La progettazione dell’offerta formativa deve essere strutturata in modo da prevedere momenti di apprendimento personalizzato (per singoli allievi o per piccolissimi gruppi) e altri relativi ad attività collettive. Nell’ambito di tale processo si dovrà tener presente: • l’esigenza, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, di praticare quelle didattiche musicali integrate e collettive che implicano l’uso, in molteplici funzioni e modalità espressive, del corpo, della voce, degli strumentari didattici; • la necessità di sviluppo della pratica corale, della pratica in gruppi strumentali, di teatro musicale e della pratica coreutica; • la possibilità di inserimento dell’insegnamento individuale e/o per piccoli gruppi di uno strumento, unitamente alla scelta di quali tipologie strumentali possano realmente attivarsi sulla base dell’età degli allievi; • la necessità dell’elevamento culturale musicale complessivo. Con gradualità si dovrà garantire che una offerta formativa così strutturata si sviluppi in tutti i gradi e gli ordini di scuola e possa così valorizzare le risorse umane e le competenze già presenti nelle scuole. È necessario: per la scuola dell’infanzia: a) potenziare la formazione musicale iniziale e in servizio degli insegnanti; b) valorizzare la presenza di quegli insegnanti già in servizio che abbiano competenze certificabili nella didattica musicale e, in questo caso, prevederne anche un utilizzo su più sezioni in forme flessibili di organizzazione e distribuzione del monteore, compatibilmente con le esigenze didattiche generali e nel rispetto del contratto di lavoro; per la scuola primaria: a) potenziare la formazione musicale iniziale e in servizio degli insegnanti; b) affidare le specifiche attività musicali previste dalle Indicazioni per il curricolo a docenti musicisti in possesso di titoli di studio musicale e/o di ade- La progettazione dell’offerta formativa deve essere strutturata in modo da prevedere momenti di apprendimento personalizzato (per singoli allievi o per piccolissimi gruppi) e altri relativi ad attività collettive 13-05-2010 INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd 14:53 Pagina 6 6 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE guate competenze opportunamente certificate, fermo restando il fatto che è compito anche di tutti gli altri insegnanti della scuola primaria curare la formazione musicale di base. Si può prevedere il ricorso a: a) risorse interne all’organico d’istituto, con modulazioni d’orario basate sull’utilizzo su più classi dell’insegnante con competenze musicali specifiche (inclusi, negli Istituti Comprensivi, gli insegnanti di musica o di strumento della secondaria di I grado); b) risorse esterne all’organico d’istituto, attraverso accordi di rete con scuole secondarie di I grado, per l’utilizzo di docenti di strumento (classe di concorso A077) e/o di musica (classe di concorso A032); c) risorse esterne all’organico d’istituto, ovvero musicisti con formazione didattica specifica provenienti da enti e associazioni qualificati con cui sia stata stipulata apposita convenzione. È dunque necessario sia per la scuola dell’infanzia, sia per la primaria: È indispensabile garantire la qualità specifica dello insegnamento strumentale nelle scuole a indirizzo musicale per poter organizzare la continuità rispetto ai requisiti d’ammissione dei futuri licei musicali e, in prospettiva, degli Istituti di Alta Formazione Musicale • definire l’insieme di titoli/competenze che occorrono ai docenti per l’insegnamento pratico della musica; • rilevare, attraverso l’inserimento nel fascicolo elettronico personale del Sistema informativo del Ministero, quali e quanti docenti hanno questi titoli/competenze e individuare quelli che sono interessati a svolgere l’insegnamento pratico della musica. Per la scuola secondaria di I grado: a) incentivare la pratica corale e strumentale, anche garantendo, da parte delle Istituzioni e degli organismi regionali competenti, una maggiore e più omogenea diffusione sul territorio dei corsi a indirizzo musicale; b) provvedere a un aggiornamento del D.M. 201/1999 e all’ampliamento della gamma degli strumenti effettivamente insegnati, anche in vista dell’attivazione dei Licei musicali. Nella prospettiva della ottimizzazione delle risorse umane, i docenti di ruolo con abilitazione A032 (docenti di musica) potranno essere utilizzati sulla classe di concorso A077 (docenti di strumento) solo se in possesso della specifica abilitazione, e viceversa. È infatti indispensabile garantire la qualità specifica dell’insegnamento strumentale nelle scuole a indirizzo musicale per poter organizzare la continuità rispetto ai requisiti d’ammissione dei futuri Licei musicali e, in prospettiva, degli Istituti di Alta Formazione Musicale. 13-05-2010 14:53 Pagina 7 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 7 Per la scuola secondaria di II grado: a) prevedere un’unica classe di concorso (e quindi un unico percorso formativo) per gli insegnamenti musicali della scuola secondaria di I e di II grado (attuali A031+A032) e un’altra per gli insegnamenti strumentali specifici delle scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale e degli istituendi licei musicali (attuale A077); b) considerando che molti istituti di istruzione secondaria superiore hanno avviato in questi anni corsi a indirizzo musicale, talvolta anche in convenzione con Conservatori o Istituti Musicali Pareggiati presenti sul territorio, è opportuno incoraggiare queste iniziative nella prospettiva della possibile attivazione di corsi facoltativi a indirizzo musicale in tutte le tipologie di scuole secondarie di II grado, affidando comunque l’insegnamento a personale inserito in apposite graduatorie; c) sostenere e moltiplicare, nell’ambito del Programma «Scuole aperte», i laboratori musicali sia nei Licei che negli Istituti Tecnici e in quelli Professionali, considerata la significatività delle tante esperienze pluriennali disseminate sul territorio nazionale. INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd Lo sviluppo professionale di tutto il personale In relazione al panorama delle professionalità dei docenti in gioco, è quindi necessario un sistema di formazione continua che accompagni il lavoro quotidiano, assecondi le iniziative e sostenga il percorso operativo di tutte le figure professionali interessate: referenti regionali e provinciali, docenti, dirigenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario. I referenti I referenti regionali e provinciali rappresentano uno snodo importante di questo percorso nella loro molteplice veste di interlocutori del livello nazionale, di coordinatori dell’azione territoriale e di riferimento per le istituzioni scolastiche. Il coinvolgimento di queste figure nel processo di formazione, oltre a rappresentare una opportuna fonte di motivazione personale, offre un valido contributo al coordinamento per l’attuazione del Piano. La loro formazione dovrebbe riguardare: il ruolo ed il lavoro del referente, gli strumenti di governo dei processi, la gestione della formazione. È necessario un sistema di formazione continua che accompagni il lavoro quotidiano, assecondi le iniziative e sostenga il percorso operativo di tutte le figure professionali interessate 13-05-2010 INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd È necessario un momento specifico di formazione che accompagni il Dirigente nel suo ruolo di coordinamento e di leadership, lo sostenga con specifici strumenti informativi e di consulenza e lo metta in grado di interagire con reti di scuole e banche dati per il confronto con la letteratura educativa sull’argomento e le migliori pratiche 14:53 Pagina 8 8 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE I docenti I docenti coinvolti nelle attività musicali dei vari ambiti scolastici hanno diversi titoli di studio, competenze e professionalità. L’investimento professionale del docente nella didattica della pratica musicale deve quindi prevedere un reticolo di percorsi diversi tra loro, che tengano conto, in vista di possibili punti di arrivo, anche di diversi punti di partenza. Rispetto a tutti questi ambiti di competenza didattico-musicale, è fondamentale prevedere l’attivazione di percorsi di sviluppo professionale, nell’ambito dei corsi di primo e secondo livello (anche sotto forma di appositi master), presso le Istituzioni dell’Alta Formazione Musicale e le Università. Si parte, infatti, da competenze e professionalità relative ad ambiti molto diversi; basterà citarne alcuni per comprendere la complessità del quadro: la coralità, il teatro musicale, l’uso di strumenti in attività individuali o d’ensemble, la danza, l’organizzazione di percorsi di ascolto musicale attivo in progetti transdisciplinari, l’informatica musicale e l’uso di programmi di wave editing e sound recording, la composizione musicale di base, l’educazione dell’orecchio e lo sviluppo di capacità di lettura e scrittura musicale. Va inoltre prestata particolare attenzione alle figure di sistema le cui professionalità abbiano già avuto modo di esplicarsi in diversi progetti educativo-formativi in ambito musicale (coordinatori di laboratorio o altro) o nella formazione iniziale degli insegnanti (supervisori al tirocinio e tutores). Queste figure dovranno essere valorizzate, capitalizzando le competenze già acquisite nell’ottica di una loro messa in rete interna alla comunità scolastica. I Dirigenti scolastici La qualificazione dei progetti musicali nell’offerta formativa delle singole scuole dipende dalla piena attuazione dell’autonomia e si manifesta attraverso una capacità progettuale che, nella maggior parte dei casi, è sostenuta dalla volontà del Dirigente scolastico di confrontarsi non passivamente con il quadro normativo di riferimento. Per questo è necessario un momento specifico di formazione che accompagni il Dirigente nel suo ruolo di coordinamento e di leadership, lo sostenga con specifici strumenti informativi e di consulenza e lo metta in grado di interagire con reti di scuole e banche dati per il confronto con la letteratura educativa sull’argomento e le migliori pratiche. 13-05-2010 14:53 Pagina 9 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 9 Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario La realizzazione di ogni progetto si fonda sull’opera delle persone che fanno vivere la scuola. Se la pratica musicale richiama l’attenzione sulla qualità e particolarità degli ambienti scolastici, allo stesso modo ha bisogno che queste persone (gli addetti alla gestione amministrativa e tecnica della scuola, così come gli stessi collaboratori scolastici) siano messe in condizione di offrire il proprio impegno lavorativo in modo da favorire i processi qui disegnati. INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd ORGANIZZAZIONE E STRUTTURE OPERATIVE A livello delle scuole La pratica musicale nelle scuole deve raccordarsi con le iniziative, le proposte, le occasioni formative previste dal Piano dell’offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche. Le scuole, singolarmente e/o in rete, possono formare perciò una specifica Commissione musica, con un docente referente e/o funzione strumentale per la musica, con il compito di coordinare le iniziative e di utilizzare al meglio le risorse umane e materiali. Le scuole, per potersi avvalere di competenze esterne (professionisti della musica e della didattica musicale), potranno collaborare con Conservatori di Musica, gli Istituti musicali paritari, le Università (valorizzando, in questo caso, anche i tirocinanti dei percorsi formativi abilitanti) e con quelle Associazioni musicali presenti sul territorio che già da tempo danno il loro contributo di professionalità alle istituzioni scolastiche. Attenzione specifica dovrà essere posta anche alle Associazioni accreditate presso il MIUR per la formazione del personale scolastico. Pensare alla diffusione capillare della pratica musicale significa ipotizzare la presenza della musica in ogni ambiente scolastico. È quindi essenziale che nella progettazione e/o nella ristrutturazione o adeguamento degli edifici scolastici si prevedano spazi acusticamente adeguati alla diffusione e alla produzione musicale. Dovrà essere prestata inoltre una particolare attenzione all’attrezzatura musicale degli ambienti nei quali la dotazione di strumenti musicali e di moderne attrezzature tecnologiche assumerà maggiore significato, dalla singola classe ai laboratori scolastici e di rete. Per un corretto orientamento delle attività delle istituzioni scolastiche e per garantire la massima efficacia possibile degli interventi, nel rispetto delle capacità progettuali di ogni scuola, il MIUR produrrà specifiche linee-guida relative all’individuazione, alla gestione e all’allestimento degli spazi laboratoriali, anche sulla scorta delle ricerche valutative sui laboratori musicali scolastici realizzate dall’Invalsi nel 2003 e nel 2005 (Progetti Valmuss 1 e Valmuss 2) e della Indagine conoscitiva nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana. È essenziale che nella progettazione e/o nella ristrutturazione o adeguamento degli edifici scolastici si prevedano spazi acusticamente adeguati alla diffusione e alla produzione musicale 13-05-2010 INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd Un Gruppo Nazionale di Progetto curerà la collaborazione con i referenti regionali e con le eventuali strutture di coordinamento dei Laboratori Musicali di Rete e avrà il compito di coordinare le attività di monitoraggio quantitativo e qualitativo 14:53 Pagina 10 10 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE A livello regionale Alcune esperienze in atto in varie regioni italiane evidenziano l’opportunità e l’efficacia di un Progetto musica regionale che metta in interazione, ciascuno per i propri ambiti di competenza, la Regione, l’Ufficio scolastico regionale e l’ANSAS. È infatti necessario che a livello regionale si sviluppi un coordinamento per utilizzare al meglio le risorse umane e materiali da dedicare alla diffusione, al potenziamento e alla valorizzazione delle diverse occasioni formative in ambito musicale. È questo, infatti, il livello più adatto per rilevare e valorizzare le esperienze maturate e per curare la capillare diffusione delle iniziative. La attuale frequente disarticolazione degli interventi dovrà essere sostituita da un’azione coerente capace di garantire, nell’ambito del governo territoriale del processo, la corretta condivisione e circolarità delle informazioni e la consulenza necessaria alle scuole per superare i problemi di natura logistica. Il sistema di rete da costruire a livello regionale deve tener conto: • della complessità del territorio, che richiede la presenza di un referente presso gli Uffici scolastici regionali, referente al quale possono far capo anche ulteriori referenti territoriali, provinciali e/o di zona, secondo una modalità di organizzazione attualmente già sperimentata e certamente efficace; • dei processi amministrativi e dell’organizzazione territoriale delle risorse umane ed economiche, nonché della cura dei rapporti interistituzionali con gli Enti (in primo luogo l’ente Regione) e le Associazioni pubbliche e private; • della particolarità dei contenuti progettuali, che devono garantire la massima coerenza tra le Indicazioni per il curricolo di livello nazionale e i bisogni e le esigenze locali; • della necessità di avvalersi di piattaforme di lavoro collaborativo mediante le quali rendere più facili e permanenti i contatti tra coloro che svolgono esperienze di pratica musicale nelle varie scuole. A livello nazionale Per sostenere la realizzazione del Piano nelle sue diverse fasi è necessario che il Dipartimento per l’Istruzione costituisca, in interazione con le competenti Direzioni Generali e facendo riferimento anche alle competenze presenti nel Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, un Gruppo Nazionale di Progetto. Esso curerà la collaborazione con i referenti regionali e con le eventuali strutture di coordinamento dei Laboratori Musicali di Rete e avrà il compito di coordinare le attività di monitoraggio quantitativo e quali- 13-05-2010 14:53 Pagina 11 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 11 tativo destinate a rilevare con continuità dati utili al governo dei processi e alla valutazione dei risultati. INTERVENTI 003API3-4_2009.qxd RISORSE FINANZIARIE Come si è detto, la rilevante novità di fare musica tutti comporta gradualità nella attuazione del piano pluriennale e un suo sviluppo processuale. Il Piano dovrà quindi partire, per intanto, dal patrimonio di esperienze e competenze già esistente nella scuola e nella società italiana. Nei punti precedenti si è fatto sempre riferimento a risorse umane già presenti negli organici di istituto o a risorse esterne da retribuire con i fondi già a disposizione del sistema e delle scuole, anche mediante il Programma «Scuole aperte» e con fondi provenienti da altre fonti pubbliche e private. In particolare per le attività di investimento professionale sul corpo docente, dovrà darsi opportuno rilievo – nella definizione delle priorità dei piani nazionali di formazione – a quelle della pratica musicale. Il Piano pluriennale costituisce il riferimento certo per il progressivo raggiungimento di obiettivi sicuramente praticabili. È del tutto evidente che sia la gradualità della realizzazione sia la qualità dei risultati dovranno trarre giovamento da nuove risorse, quando si renderanno disponibili o si vorranno allocare in esso. Queste nuove risorse – che in questa sede si auspicano caldamente – possono derivare sia da finanziamenti generali e specifici nazionali, sia da contributi erogati da soggetti pubblici e privati del territorio. Esse saranno destinate allo sviluppo professionale dei docenti e di tutto il personale e all’adeguamento dell’organico alle nuove esigenze didattiche, in particolare, al potenziamento: • dell’insegnamento personalizzato; • delle attività di musica d’insieme; • delle risorse strumentali e ambientali. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alle opportunità offerte dai finanziamenti europei, sia generali che nell’ambito dei Fondi strutturali. Appare evidente comunque che la partenza del Piano pluriennale non è in sé vincolata da un immediato e particolare costo di attuazione in termini strutturali di organici. Esso è infatti realizzabile, in questa fase, anche senza aggiunta di nuove specifiche risorse. Ciò che si rende indispensabile è che si parta, si proceda, si imbocchi una strada nuova, concreta e operativa: fare musica tutti. Il Piano pluriennale costituisce il riferimento certo per il progressivo raggiungimento di obiettivi sicuramente praticabili 003API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:53 Pagina 12 13-05-2010 14:54 Pagina 13 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 13 LA MUSICA AL PLURALE Noi diciamo musica. Ma nel dirlo intendiamo cento cose diverse. Sussumiamo in una sola parola tutte le accezioni possibili e pensabili di ‘musica’. Questa parola, che allude ad un fenomeno infinitamente vario, ha un destino singolare: non conosce il plurale, o lo tollera a contraggenio. Posso dire ‘le musiche’ solo se aggiungo un complemento di specificazione: musiche da ballo, musiques d’Afrique, different musics for different purposes. In qualche lingua il plurale di ‘musica’ addirittura non esiste: in tedesco, die Musik non dà luogo a un improbabile *die Musiken. Eppure in questo lemma indeclinabile riassumiamo un universo irriducibilmente plurale, con questo concetto globale designiamo tante entità locali incommensurabili. Si tratta di una stranezza lessicale che ci porta talvolta ad appiattire inconsapevolmente le differenze, ci spinge a credere che tutta la musica è musica, punto e basta. Mentre invece non è così. La pluralità della musica si manifesta in almeno due modi a tutti evidenti: come pluralità di generi, come pluralità di funzioni. I generi. Il melodramma, il jazz, il canto gregoriano, la tarantella, la sinfonia, Sanremo, il soul, il quartetto d’archi, il rock, il madrigale, il flamenco, il Lied e così via: sono altrettanti insiemi disparati per forme, stili, tecniche, modi d’esecuzione, contenuti ideali, significati culturali, àmbiti sociali; si rivolgono ad ascoltatori diversi, o postulano in uno stesso ascoltatore modalità d’ascolto differenti, atteggiamenti recettivi specifici. Le funzioni. La musica, nell’idea corrente, ha precipue finalità estetiche: diciamo che la musica diletta, educa alla bellezza, coltiva il gusto, trasmette sensazioni e suscita emozioni, dà forma sonora ad un mondo simbolico, organizza in una durata temporale e in uno spazio acustico immagini incorporee in movimento. Ma la finalità estetica non esaurisce le funzioni della musica, tutt’altro. Ce lo insegna già la storia della musica: la funzione estetica non è sempre stata in prima fila; anzi, il pieno sviluppo di questa potenzialità è piuttosto recente, nell’arco storico della musica europea: diciamo che si manifesta soprattutto a partire dal Settecento. Nell’antichità classica il canto s’identifica con la poesia, il suono col ballo. Nel Medioevo la musica è innanzitutto speculazione, dottrina, disciplina razionale, equiparata alla geometria, all’aritmetica, all’astronomia; è anche ornamento retorico della parola di Dio in chiesa, della lirica amorosa a corte. In età moderna, accanto alla sua crescente vocazione estetica, la musica mantiene preminenti funzioni extraartistiche: addobba sonoramente le celebrazioni (musica sacra), scandisce le cerimonie (musica militare), sonorizza i riti sociali (musica da ballo), fornisce un passatempo solitario o collettivo (musica d’intrattenimento), manifesta l’identità comuni- INTERVENTI 004API3-4_2009.qxd di Lorenzo Bianconi La musica, nell’idea corrente, ha precipue finalità estetiche: diciamo che la musica diletta, educa alla bellezza, coltiva il gusto, trasmette sensazioni e suscita emozioni, dà forma sonora ad un mondo simbolico 13-05-2010 INTERVENTI 004API3-4_2009.qxd All’ascolto attivo e partecipe di una fuga di Bach o di una ballata di Chopin in sala da concerto subentra sempre più spesso l’ascolto passivo e distratto nel panorama musicale che sonorizza senza sosta lo sfondo della nostra vita 14:54 Pagina 14 14 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE taria (musica popolare). Nell’età contemporanea, nella società di massa, i mezzi di comunicazione – grazie alla riproduzione elettrica ed elettronica del suono – hanno centuplicato le funzioni extraestetiche della musica: questo è avvenuto soprattutto in senso psicagogico, ossia al fine di pilotare i sentimenti e i comportamenti dell’individuo. Il cinema, la radio, la TV, il videoclip non possono fare a meno dell’assidua, abbondante somministrazione di effetti musicali astutamente congegnati. La crisi della funzione estetica è già in atto. Più precisamente, vediamo intensificarsi un processo che tende a dissolvere l’‘esteticità concentrata’ a vantaggio dell’‘esteticità diffusa’ (la distinzione è di Antonio Serravezza): all’ascolto attivo e partecipe di una fuga di Bach o di una ballata di Chopin in sala da concerto subentra sempre più spesso l’ascolto passivo e distratto nel panorama musicale che sonorizza senza sosta lo sfondo della nostra vita, nelle sale d’aspetto, nelle stazioni, nei bar, nei ristoranti, nei supermercati, nelle piazze, alla TV. Intendiamoci. Nessuna musica è totalmente priva di una dimensione estetica; ogni musica comporta un sia pur modesto investimento d’ingegno artistico, che può venir apprezzato in quanto tale, a prescindere dalle funzioni: nondimeno in certi generi la funzionalità rispetto ad uno scopo extraartistico è di gran lunga più importante e meritevole d’essere analizzata e conosciuta che non la componente estetica. Per altro verso, nessuna musica esaurisce il proprio senso e la propria esistenza nella funzione estetica; anche l’Arte della fuga si rivolge a soggetti storicamente definiti, viene consumata in contesti sociali determinati, entro rapporti di produzione che condividono la precarietà tipica della condizione umana. Le definizioni ‘musica d’arte’ e ‘musica di consumo’ sono grossolane, indicano una prevalenza relativa e tendenziale, non assoluta né stabile. Intese come tipi ideali, come classificazioni di comodo, ‘musica d’arte’ e ‘musica di consumo’ sono definizioni insufficienti eppure utili: additano le funzioni prevalenti senza assolutizzarle, e nel riconoscerle legittime e pertinenti ancorché non esclusive esercitano il giusto rispetto dovuto ad ogni musica, ad ogni uso della musica. Distinguono ma non separano, esaminano ma non bocciano, giudicano ma non condannano. In termini quantitativi, la musica d’arte rappresenta una porzione esigua del totale della produzione di musica, oggi come in passato. In compenso, la musica d’arte – la musica di tradizione scritta – ha, sulla carta, maggiori chances di conservazione e di sopravvivenza, assicuratele dalla scrittura: come tutte le musiche, viene tramandata di maestro in allievo, ma in più può anche venir tràdita e conservata a distanza, in luoghi e tempi lontani. La musica d’arte ha anche quest’altra caratteristica: essa dialoga col passato, lo presuppone, di volta in volta lo sviluppa oppure lo contesta; nel contempo si rivolge al futuro, prefigura la musica di un mondo avvenire. Implica dunque un rapporto intrinseco con la storia, non si accende e non si spegne nell’at- 13-05-2010 14:54 Pagina 15 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 15 timo presente. Anche per questo, nella percezione diffusa, l’aura di esteticità della musica d’arte tende a conferirle una prevalenza ideale, una parvenza di «prepotenza» rispetto ad altre forme di musica: ciò è corroborato anche dall’arcano apparato dottrinale e dall’orgogliosa coscienza professionale che la contraddistinguono. Ma all’atto pratico questa preponderanza, incerta ed ingannevole, è piuttosto un simulacro ideologico; ed è minata anche dalla maggiore impervietà che caratterizza la musica d’arte, più esigente della musica di consumo sul piano della composizione, dell’esecuzione, dell’ascolto. Nei fatti, la società odierna ha da tempo provveduto a sgretolare il piedistallo della musica d’arte, e nel consumo quotidiano l’ha omologata a qualsiasi altra specie di musica. Ora essa deve misurarsi con le cento musiche che si contendono lo spazio in un’arena mediatica affollata. E nello sgomitare generale, nella lotta per la sopravvivenza – una lotta che, fomentata da ragioni economiche, ha tratti di aspra ferocia – la musica d’arte ha ormai perduto qualsiasi prevalenza. Rischia anzi di soccombere. Le statistiche del commercio di dischi, angosciose per lei, lo proclamano ogni giorno. Ma se per disgrazia soccombesse davvero, avremmo perduto alcunché di essenziale per la nostra cultura individuale e collettiva, una chiave per interpretare il mondo e per meglio penetrare – in campo scolastico – le altre aree disciplinari, l’artistica, la letteraria, la storico-filosofica, la matematico-scientifica. Ieri – diciamo quaranta, cinquant’anni fa – l’assillo d’un giovane nell’accostarsi con mente sgombra all’universo ‘musica’ era innanzitutto questo: allargare, ampliare, differenziare un concetto di ‘musica’ ancora saldamente incardinato su pochi compositori eminenti, eretti a parametri insuperabili della grandezza. Diciamo Bach Beethoven Brahms. Per sottrarsi a questo assetto gerarchico, che induceva una sorta di tirannia psicologica, il giovane d’allora si dava ad esplorare vasti territori vicini e lontani, ricchi di tesori che attendevano solo d’essere scoperti e valorizzati: diciamo Bartók e Berio, Borodin e Bellini, Binchois e Buxtehude, Sidney Bechet e Count Basie, i canti delle mondine nella Bassa e le zampogne in Basilicata, le musiche tribali o rituali nei Bantustans o nel Borneo. Buona parte del lavoro svolto dai musicologi che oggi hanno 60 o 70 anni è consistito proprio nel dissodare i territori della musica barocca, rinascimentale, medievale, nel favorire la conoscenza del Novecento storico e dell’avanguardia, della musica folklorica, del jazz, delle tradizioni musicali extraeuropee: per disegnare una carta più precisa e completa dell’universo ‘musica’. Togliendole magari la M maiuscola. Oggi il giovane che a quindici anni si voglia accostare all’universo ‘musica’ in maniera consapevole – ossia prendendo distacco dalle modalità d’ascolto automatiche indotte dai mass media – ha un problema esattamente opposto: ha bisogno che qualcuno gli dia una mappa, un portolano, un catasto, per orientarsi nella selva, per navigare in una nebbia sonora che tutto ingrigisce, per riconoscere un articolato sistema di valori là dove la dieta quotidiana consiste in INTERVENTI 004API3-4_2009.qxd Oggi il giovane che a quindici anni si voglia accostare all’universo ‘musica’ in maniera consapevole ha bisogno che qualcuno gli dia una mappa per navigare in una nebbia sonora che tutto ingrigisce 13-05-2010 INTERVENTI 004API3-4_2009.qxd Ciò di cui ha bisogno la scuola è una cultura plurale della musica, una cultura che insegni di nuovo a distinguere (senza separare), a esaminare (senza bocciare), a giudicare (senza condannare) 14:54 Pagina 16 16 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE uno spezzatino indifferenziato di canti e suoni e balli. Il musicologo e il docente che nel 2000 si comportassero come se ancora vigesse il presunto dispotismo della musica cosiddetta ‘classica’ sarebbero dei Don Chisciotte; illudendosi d’avere sempre ancora 15 o 20 anni, sfidando mulini a vento inesistenti, costoro non si accorgono d’ingannare i loro allievi. Semplicemente, non c’è più alcun dispotismo da contestare; e se c’è, di sicuro non sta più in pugno alla musica d’arte. Chi così si comporta, spinge l’acqua per l’ingiù, compie cioè un’azione sommamente inutile – comunque sospetta, forse dannosa – sotto il profilo pedagogico. Ciò di cui ha bisogno la scuola – urgentemente, quotidianamente – è una cultura plurale della musica, una cultura che insegni di nuovo a distinguere (senza separare), a esaminare (senza bocciare), a giudicare (senza condannare). Che dia orientamenti. Che abbia il coraggio di additare contenuti culturalmente ed esteticamente rilevanti. Che sottragga la musica, ogni musica, alla piattezza ludica e all’insignificanza analgesica cui la condanna l’industria delle merci e dell’intrattenimento. Occorre una cultura plurale che ricerchi i valori estetici là dove essi si annidano e nel contempo riconosca le funzioni sociali esplicate dalle diverse musiche. I valori estetici danno prezioso, ricco alimento alla formazione dell’individuo e dei gruppi; mentre il ragionamento sulle funzioni apre squarci eloquenti su com’è organizzato il consorzio degli uomini e delle donne. La concezione plurale della musica richiede – è tautologico dirlo – robuste iniezioni di pluralismo. Chiamo pluralismo la pratica che programmaticamente incentiva la conoscenza delle specificità, delle diversità, delle varietà, e così facendo instilla il rispetto per le differenze di struttura, funzione, storia, portata. Il pluralismo punta a distinguere le specie per poterle meglio conoscere, e punta a meglio conoscerle non per separare e discriminare ma per arricchire e approfondire: arricchire il bagaglio individuale e collettivo dell’esperienza musicale, approfondire la comprensione differenziata di tale bagaglio. Il pluralismo combatte la monocultura: l’effettiva monocultura del rock e del pop oggi come la presunta monocultura di Bach Beethoven Brahms ieri; ma prende sul serio sia il R&P sia Bach Beethoven Brahms, valorizzando nel contempo i territori che non s’identificano né nel R&P né nelle tre grandi B. Il pluralismo insegna che in un contesto didattico ogni musica va usata a seconda degli obiettivi che s’intende perseguire; e che non ogni obiettivo vale quanto qualunque altro obiettivo. Il pluralismo ripristina un sistema di valori estetici dovunque la funzione estetica predomini: insegna che un approccio pertinente a Mozart o a Monteverdi o a Stravinskij sarà per forza di cose primariamente estetico, comporterà dunque la considerazione analitica delle forme e delle tecniche, e sarà nel contempo orientato in senso storico, punterà dunque a ricostruire tanto il contesto culturale d’origine quanto i significati che si sono sedimentati sull’opera d’arte nel corso della sua fortuna. Valorizzando la componente estetica, il docente pluralista riconoscerà il ruolo 13-05-2010 14:54 Pagina 17 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 17 eminente e insostituibile che la musica d’arte ha svolto e svolge nel definire l’identità culturale europea: perciò darà – con serenità, senza faziosità né polemica – ampio spazio alla tradizione artistica europea, per rinvigorire nei discenti il senso d’appartenenza a una collettività così vasta e così aperta, e per favorire l’acquisizione di strumenti culturali che consentano di partecipare e godere pienamente della ‘cittadinanza europea’. Con tutto ciò, il pluralismo non perde per strada le musiche in cui la funzione estetica sia secondaria. Il pluralismo insegna che la musica di consumo va interrogata primariamente circa la sua efficacia funzionale, ma non per questo ignorerà l’impatto che essa determina sull’orizzonte estetico complessivo del singolo e dei gruppi. L’insegnante che in una scuola occidentale coltivi un concetto plurale di ‘musica’ sarà meglio attrezzato per assicurare la comprensione e la convivenza di culture musicali diverse: l’Etnomusicologia è un poderoso strumento offerto alla conoscenza «dal di dentro» delle culture extraeuropee come delle culture extraurbane; e nel contempo previene l’inganno di un embrassons-nous musicale che cancella le differenze riducendole all’insignificanza. Alla concezione plurale si contrappone il relativismo. Intendo con relativismo quell’«ideologia che non ha al suo centro la parola ‘pluralismo’, ma piuttosto la parola ‘soggettivismo’». Il relativismo, «nei suoi aspetti conoscitivi, è un’anti-epistemologia scettica di derivazione ermeneutica orientata a una critica radicale nei confronti del pensiero della modernità. Nei suoi aspetti di comportamento, è la richiesta di una illimitata libertà di azione». (Non sto citando il cardinal Ratzinger, mi rifaccio a uno psicologo dinamico profondamente laico, che a lungo ha lavorato con Ernesto De Martino e con Franco Basaglia: Giovanni Jervis, Contro il relativismo, Laterza, Roma-Bari, 2005, p. 128.) Il relativismo è in auge in questa fase storica, e si affratella col populismo: esalta a parole tutte le particolarità locali, e così ne conquista il consenso, ma poi le annulla gettandole nell’indistinzione. Per il relativista, che considera l’autorità intellettuale e scientifica un’usurpazione, qualsiasi cosa ha il valore di qualsiasi altra. Non importa da dove parto e quel che perdo, non importa dove vado e quel che trovo. Il relativismo appaga le inclinazioni, le curiosità estemporanee, gli impulsi momentanei; la sua traduzione burocratica è il meccanismo del ‘politicamente corretto’, che a ciascuno assicura una quota – magari in base alla sua incidenza economica – scoraggiando però la dialettica e la dinamica. In musica, il relativista si abbandona al flusso dei gusti dominanti senza però munirsi d’una mappa delle correnti; coltiva le mode lusingandosi d’essere à la page; apprezza i capricci se sono ‘dissacranti’; si compiace della fusion, dell’ibrido, delle compilations che così spesso oggi surrogano la creatività. Il docente relativista s’illude che partendo da un punto x qualsiasi dell’universo ‘musica’ si può sempre raggiungere qualsiasi altro punto y: se poi il percorso didattico che da Piero Pelù dovrebbe condurre al Tristano o al Don Giovanni s’interrompe più vicino alla partenza che alla mèta, pazienza. Un relativista ancora più scaltrito non si mette neppure in cam- INTERVENTI 004API3-4_2009.qxd L’insegnante che in una scuola occidentale coltivi un concetto plurale di ‘musica’ sarà meglio attrezzato per assicurare la comprensione e la convivenza di culture musicali diverse 13-05-2010 INTERVENTI 004API3-4_2009.qxd 14:54 Pagina 18 18 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE mino, tanto l’uno vale l’altro: purché i ragazzi ‘vivano la musica’ e ‘vi proiettino le proprie emozioni’, qualsiasi musica andrà bene. Il relativista concepisce la musica – la pluralità della musica – come se fosse un vasto emporio, un supermercato stracolmo di merci e diviso in tante corsie, dove entro cerco trovo prendo compro e consumo quel che voglio, indifferentemente. Fate caso a un dettaglio lessicale inconscio ma rivelatore: il relativista distingue la musica non in generi – i generi si riconoscono in base alla storia e alla funzione – ma in ‘repertorii’, il ‘repertorio gregoriano’, il ‘repertorio classico’, il ‘repertorio folklorico’, ecc. Il concetto è merceologico: le musiche si ‘reperiscono’ sul mercato, sono come merci sempre disponibili ad libitum sugli scaffali del Grande Magazzino della Musica. Le prendo e le lascio. La pluralità è sostituita dalla congerie, la cernita dall’ammasso. Credo che la cultura musicale a scuola abbia oggi bisogno – un disperato bisogno – di pluralismo, se non vogliamo che il relativismo imperante la soffochi, e soffocandola affoghi la coscienza dei nostri giovani concittadini nello squallore d’un consumo musicale sempre più indistinto e gracile. (per gentile concessione dell’Autore) Il relativista concepisce la musica – la pluralità della musica – come se fosse un vasto emporio, un supermercato stracolmo di merci e diviso in tante corsie, dove entro cerco trovo prendo compro e consumo quel che voglio, indifferentemente 13-05-2010 14:56 Pagina 19 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 19 PER UN CURRICOLO VERTICALE DELLE DISCIPLINE MUSICALI: STORIA DI UTOPIE E DICOTOMIE INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd di Anna Ficarella Come grande società democratica, abbiamo una speciale responsabilità verso le arti. Il vero democratico è a favore dell’arte, stimola il genio creativo in ogni settore della società, a prescindere da razza, religione, colore, classe sociale. J.F. Kennedy Senza musica la vita sarebbe un errore. Friedrich Nietzsche All’alba della nuova riforma dei cicli, che prevede, fra l’altro, dopo tanti anni di attesa dall’istituzione dei corsi a indirizzo musicale nella scuola media, l’inserimento dei Licei musicali nell’ordinamento scolastico italiano, si potrebbe tentare di definire un profilo della collocazione della musica negli assetti curricolari della scuola italiana, individuandone i caratteri peculiari, da considerare come una base di partenza su cui indirizzare un’ipotesi di curricolo musicale verticale. Si tratta di un’esigenza avvertita ormai come inderogabile, in prospettiva di un percorso formativo che superi la consueta doppia scolarità (Scuola-Conservatorio) e concili in via definitiva gli studi musicali professionalizzanti con la necessità di una formazione generale di base degli alunni 1. Ciò costituirebbe sicuramente un approdo ideale, che permetterebbe in maniera logica e coerente non solo la definitiva attuazione della riforma dei Conservatori prevista dalla Legge 508/99, 1. In vari ambiti vi sono stati già numerosi gruppi di lavoro e commissioni che si sono occupati dell’argomento. In particolare si vedano, fra i vari documenti elaborati, le proposte espresse nel documento della Commissione Nazionale SIEM per la scuola primaria e secondaria (SIEM, Elaborazione di un curricolo unitario per l’insegnamento della musica in prospettiva del riordino dei cicli); in ambito ministeriale si veda la Relazione finale del Gruppo di lavoro per il raccordo tra l’alta formazione musicale e la formazione musicale di base costituito con D.M. 26.10.2001, prot. 3005/MR, nonché le Venti considerazioni per la costruzione di un curricolo musicale. Materiali provenienti dal forum del Ministero della P.I. di supporto al lavoro della Commissione sul Riordino dei Cicli – gennaio 2001 di Carlo Delfrati. Definire un profilo della collocazione della musica negli assetti curricolari della scuola italiana è un’esigenza avvertita ormai come inderogabile 13-05-2010 INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd La «rivoluzione» sarebbe davvero completa qualora la musica entrasse istituzionalmente in ogni ordine e grado di istruzione e in tutte le tipologie liceali 14:56 Pagina 20 20 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ma anche un forte stimolo per modificare un atavico atteggiamento culturale di esclusione della musica e delle competenze musicali da un’istruzione di carattere prettamente «liceale». Tale ricaduta positiva si potrebbe inserire nel più ampio dibattito sul superamento della dicotomia tra «il sapere» e «il fare», tra teoria e prassi, contrapposizione che ha a lungo caratterizzato il nostro concetto di istruzione e la didattica delle scuole italiane. Inoltre, anche se l’istituzione dei Licei musicali e coreutici (nel quadro della riforma degli ordinamenti attuata nell’esercizio della delega conferita dal Parlamento al governo con la Legge n. 53/2003) è, come è stato già osservato, un «effetto indotto» dalla riforma dei Conservatori di musica e degli Istituti Musicali Pareggiati – trasformati in strutture di livello universitario facenti capo al sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) piuttosto che «un indice di globale ripensamento culturale» 2 nei confronti della musica, si tratterebbe in ogni caso di una sorta di rivoluzione copernicana, soprattutto nel caso in cui i Licei musicali, superata la fase sperimentale transitoria di inevitabile dipendenza dai Conservatori 3, raggiungessero una completa autonomia istituzionale, avvalendosi di personale docente formato ad hoc per l’insegnamento delle discipline musicali nel segmento liceale. La «rivoluzione» sarebbe davvero completa qualora la musica entrasse istituzionalmente in ogni ordine e grado di istruzione e in tutte le tipologie liceali, sussumendo negli ordinamenti scolastici le esperienze musicali di stampo laboratoriale attivate – soprattutto nella secondaria superiore – a livello extracurricolare e connotate da grande multiformità, anche in senso qualitativo. Sarebbe altrettanto auspicabile, in tal senso, il definitivo superamento anche nel dibattito pedagogico-musicale di una dicotomia artificiosa tra «cultura» e «musica», basata sul fraintendimento che si possa scindere fra «teoria» e «prassi» musicale, tra comprensione delle opere musicali e momento dell’apprendimento pratico, del «fare» musica 4. Si tratta di una contrapposizione in verità estranea all’essenza stessa delle discipline musicali, laddove conoscenza e pratica sono strettamente correlate e l’una non può esclu2. Cfr. le osservazioni di Sergio Scala, Il contesto dell’indagine, in Musica e scuola. Rapporto 2008, a cura di Gemma Fiocchetta, Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione 123/2008, pp. 4 sgg. 3. In una prima fase di attuazione della riforma, una delle ipotesi per l’istituzione e l’ubicazione dei licei musicali prevede forme di «convenzione» con i Conservatori o Istituti pareggiati del territorio per l’insegnamento delle materie caratterizzanti. 4. A tale proposito cfr. Giuseppina La Face Bianconi, Musica e Cultura a scuola, relazione introduttiva del progetto di ricerca-formazione promosso dall’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e dal CSA di Ferrara in collaborazione col Corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, pubblicata successivamente in un Intervento con Maurizio Della Casa (La formazione musicale nella scuola delle competenze e della continuità), in «Il Saggiatore Musicale», XI, 2003, 1, pp. 119-133. Uno dei primi documenti sistematici su un’ipotesi di curricolo verticale è L’educazione musicale nel riordino dei cicli scolastici, intervento di Mario Baroni, Lorenzo Bianconi, Maurizio Della Casa, Renata Di Benedetto, Benedetto Passananti, Mario Piatti, Annibale Rebaudengo, Silvano Sanguini, in «Il Saggiatore Musicale», V, 1998, pp. 111 sgg. 13-05-2010 14:56 Pagina 21 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 21 dere l’altra. Questo precetto è valido sia nel caso di un percorso di studi più specialistico, sia considerando la musica come fattore educativo in sé, non legato a studi professionalizzanti e quindi ipoteticamente inserita a tutti i livelli scolastici fra le «educazioni» negli ordinamenti scolastici italiani. Il ruolo fondamentale della educazione «alle arti» viene ampiamente riconosciuto in sede europea e internazionale: in particolare nel rapporto Arts and Cultural Education at School in Europe, a cura della Education, Audiovisual and Culture Executive Agency P9 Eurydice, si sottolinea con chiarezza la valenza formativa delle arti per lo sviluppo delle competenze dei giovani, delineandone non solo la loro peculiarità nello sviluppo della creatività (intesa come «imagination, problem solving, risk-taking»), della espressività individuale e della consapevolezza delle eredità culturali e delle diversità culturali, ma riconoscendone anche il ruolo di volano nel promuovere il cisiddetto «lifelong learning». Coerentemente, se si ritiene che sia questo lo spazio in cui si colloca l’educazione alle arti e quindi l’educazione alla musica che ne è parte, ne dovrebbe conseguire un approccio all’insegnamento della musica imperniato su tre assi fondamentali: un asse critico-comprensivo, basato sul confronto con le opere musicali in una dinamica interattiva di «ascolto, osservazione, interpretazione»; un asse praticoproduttivo, ovvero l’esercizio concreto della musica attraverso attività di esecuzione vocale e strumentale e di esplorazione del linguaggio dei suoni; un asse storico-contestuale, per cui la musica «viene considerata nella sua trama storica, nei suoi rapporti con il contesto, come parte integrante e significativa della cultura e delle sue trasformazioni nel tempo» 5. Non è questa la sede per entrare nel merito del dibattito pedagogico e didattico, tuttavia si può tentare una visione d’insieme della collocazione dell’insegnamento della musica negli ordinamenti scolastici italiani, propedeutica, per così dire, ad una futura riflessione critica sulle istanze pedagogiche ad essa sottese, in funzione di un necessario ripensamento generale degli studi musicali. Attualmente l’insegnamento della musica, intesa esclusivamente come generica educazione musicale e non come pratica strumentale, è previsto dagli Ordinamenti didattici, com’è noto, sin nel curricolo della scuola dell’infanzia e in quello del primo ciclo d’istruzione. CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Nel paragrafo dedicato a «Linguaggi, creatività, espressione» (Gestualità, arte, musica, multimedialità) le Indicazioni nazionali per il curricolo (cfr. Ordinamenti didattici del 1991 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del 5. Maurizio Della Casa, La formazione musicale nella scuola delle competenze e della continuità, cit., pp. 125-126. INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd Attualmente l’insegnamento della musica, intesa esclusivamente come generica educazione musicale e non come pratica strumentale, è previsto dagli Ordinamenti didattici, sin nel curricolo della scuola dell’infanzia e in quello del primo ciclo d’istruzione 13-05-2010 INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, esplora le proprie possibilità sonoroespressive e simbolicorappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità 14:56 Pagina 22 22 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE 2007) riconoscono che la «musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali». Nei «Traguardi per lo sviluppo della competenza» si parla addirittura di «attenzione» e «piacere» nella fruizione di spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici), nonché di «interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte». Inoltre, scendendo nel dettaglio del «saper fare», si parla di scoperta del cosiddetto «paesaggio sonoro» attraverso attività di percezione e produzione musicali e di esplorazione di «alfabeti musicali» attraverso simboli di una notazione informale per «codificare i suoni percepiti e riprodurli». Per quanto riguarda l’insegnamento delle attività musicali della scuola dell’infanzia, non è previsto un insegnante ‘specifico’ con competenze musicali certificate e la prassi è quella di affidare tali attività a docenti personalmente interessati e/o a esperti esterni attraverso la collaborazione con enti e associazioni musicali. L’offerta riguarda, solitamente, interventi di propedeutica musicale e in generale di «animazione» in cui si integrano attività varie di carattere motorio e ludicoespressivo. Si tratta di un segmento che sarebbe interessante monitorare, in quanto tradizionalmente aperto a sperimentazioni e a innovazioni didattiche. CURRICOLO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Nella scuola del primo ciclo d’istruzione, che comprende la scuola primaria (cfr. Programmi del 1985 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del 2007) e la scuola secondaria di I grado (cfr. Programmi del 1979 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del 2007) viene individuata un’area linguistico-artistico-espressiva, in cui la musica concorre, insieme con lingua italiana, lingue comunitarie, arte-immagine, corpo-movimento-sport, a definire un’area sovradisciplinare, in cui tali discipline «ritrovano una comune matrice antropologica», pur mantenendo «un ambito di apprendimento proprio, storicamente e convenzionalmente organizzato intorno a specifici temi e problemi, a metodi e a linguaggi propri […]. Nel delineare un curricolo dell’area, la dimensione trasversale e quella specifica di ogni disciplina vanno tenute entrambe presenti». In tal senso l’integrazione dei linguaggi viene vista come indispensabile per ampliare la gamma di possibilità espressive dell’alunno. In particolare per la scuola primaria viene riconosciuto che attraverso l’apprendimento della musica si realizzano specifiche funzioni formative tra loro 13-05-2010 14:56 Pagina 23 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 23 interdipendenti che afferiscono sia a competenze trasversali più generali sia a finalità legate alla specificità della disciplina: funzione cognitivo-culturale (sviluppo di un «pensiero flessibile, intuitivo»), funzione relazionale («processi di cooperazione e socializzazione»), funzione linguistico-comunicativa (educazione all’espressione e alla comunicazione attraverso gli strumenti e le tecniche specifiche del proprio linguaggio), funzione identitaria e interculturale (senso di appartenenza a una comunità e interazione fra culture diverse), funzione emotivo-affettiva (formalizzazione simbolica delle emozioni e decentramento rispetto a esse attraverso il rapporto con l’opera d’arte), funzione critico-estetica (ascolto critico e interpretazione di messaggi sonori). Entrando nel dettaglio delle competenze musicali, le Indicazioni prevedono, al termine della scuola primaria, una gamma di ‘traguardi’ piuttosto impegnativi, in base ai quali l’alunno «riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare anche nelle proprie prassi esecutive, […] sa apprezzare la valenza estetica e […] il valore funzionale di ciò che fruisce, applicando varie strategie interattive e descrittive […] all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una comprensione essenziale delle strutture e delle loro funzioni e di rapportarle al contesto di cui sono espressione». Come risulta evidente, la realizzazione di tali obiettivi di apprendimento e delle relative competenze richiederebbe una formazione altamente specialistica del docente di scuola primaria cui è affidato l’insegnamento di «Musica». Ciò accade, purtroppo, molto di rado e in maniera casuale, per cui di fatto risulta che si svolgano varie attività musicali (coro, lezioni di strumento, ecc.) facoltative, affidate a esperti esterni in orario extracurricolare. Per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado «Musica» è insegnamento obbligatorio previsto due ore alla settimana per tutti i ragazzi ed è affidato ad un docente abilitato per la classe di concorso A032. Gli obiettivi di apprendimento e le competenze, anche in questo caso, sono particolarmente impegnativi, prevedendo la realizzazione di esperienze musicali a di vario tipo: dall’esecuzione-interpretazione (brani strumentali e vocali di generi e culture differenti), all’ideazione ed elaborazione di «messaggi musicali e multimediali […] utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici», fino alla progettazione di eventi sonori che integrino altre forme artistiche. Inoltre si sottolinea l’importanza dell’acquisizione di un senso critico-estetico consapevole e «funzionale» (rispetto a forme, strutture, codici) nei confronti di eventi, materiali, opere musicali, «riconoscendone i significati anche in relazione al contesto storico-culturale». Infine, uno dei traguardi più ardui da raggiungere è quello della «costruzione della propria identità musicale» valorizzando le proprie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto. Traguardi di tale ampia portata richiederebbero forse ben più delle due ore settimanali, ma soprattutto strutture adeguatamente attrezzate all’interno delle INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd Uno dei traguardi più ardui da raggiungere è quello della «costruzione della propria identità musicale» valorizzando le proprie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto 13-05-2010 INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd Sarebbe determinante per l’insegnamento di Musica poter contare realmente su un bagaglio di competenze musicali acquisite nella scuola primaria 14:56 Pagina 24 24 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE scuole per esperire realmente tutte le possibilità descritte nelle Indicazioni. Tuttavia, sarebbe ancora più determinante per l’insegnamento di Musica poter contare realmente su un bagaglio di competenze musicali acquisite nella scuola primaria: di fatto nella scuola media la prosecuzione degli apprendimenti sulla base dei traguardi in «uscita» della scuola primaria avviene per tutte le discipline tranne che per Musica, in quanto non è detto che tutti gli alunni abbiano potuto usufruire di un insegnamento specifico nel precedente segmento educativo. A questo proposito particolarmente significativa è la sollecitazione espressa dal CNPI in un documento del 16 dicembre 2009 riguardante la cultura musicale nella nostra società e nella scuola. Di notevole importanza è il richiamo esplicito all’urgenza di elaborare un percorso riguardante l’apprendimento del linguaggio musicale, nel quale tutti possano sviluppare le competenze musicali, la propria musicalità, in proporzione ai propri bisogni e potenzialità, attraverso l’opportunità di studiare la musica nei vari ordini e gradi scuola, nonché il riferimento alla necessità di individuare un curricolo musicale unitario tra i vari ordini e gradi di scuola. Inoltre si sottolinea come fin dai nidi di infanzia e nei servizi educativi, e poi, successivamente, nella scuola dell’infanzia e nei primi due anni della scuola primaria «debba essere cura peculiare dell’istituzione educativo-scolastica creare le condizioni affinché, con le modalità dovute, i bambini entrino in contatto con il linguaggio musicale». Per rendere questo traguardo possibile si rammenta quanto sia necessario un deciso potenziamento dell’educazione musicale in ogni ambito scolastico ed in particolare nella scuola primaria e si auspica che venga previsto, a partire dal terzo anno della scuola primaria, l’inserimento di un percorso più specifico per tutti coloro che intendono avvicinarsi allo studio di uno strumento musicale, a mo’ di propedeutica per lo studio dello strumento previsto istituzionalmente solo nelle scuole medie a indirizzo musicale. Proprio riguardo al curricolo previsto per l’insegnamento dello strumento nei corsi a indirizzo musicale, le Indicazioni nazionali non includono degli obiettivi specifici di apprendimento, ma, richiamandosi alla «definitiva attuazione della Riforma degli studi musicali, del conseguente avvio del Liceo musicale e coreutico e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore» fanno riferimento alle indicazioni contenute all’Allegato A del D.M. 201/99. Secondo tale documento l’insegnamento strumentale «costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di formazione della persona. Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno preadolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva valenza dell’educazione musicale; orienta quindi le finalità di quest’ultima anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell’inse- 13-05-2010 14:56 Pagina 25 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 25 gnamento strumentale stesso». Quindi, pur sottolineando le peculiarità di un percorso di studi finalizzato all’acquisizione di tecniche strumentali di base e di adeguate competenze interpretative, sia individualmente che collettivamente, si evidenzia come l’insegnamento dello strumento debba integrarsi in maniera programmata con le discipline musicali per la «costituzione della competenza musicale generale», riconducibile, quindi, agli obiettivi di apprendimento e ai traguardi di competenza descritti nelle Indicazioni nazionali per «Musica». INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO Nelle scuole secondarie di II grado la situazione è molto complessa e articolata. Di certo «Musica» è praticamente assente da tutti gli ordinamenti curricolari obbligatori, se si eccettuano i corsi degli ex istituti magistrali, i cui percorsi formativi sono stati sostituiti dai Licei pedagogici e socio-psico-pedagogici, nei quali è proseguito anche l’insegnamento facoltativo dello strumento musicale, come previsto dai vetusti ma sempre validi programmi approvati con R.D. 7 maggio 1936 – XV (vedi anche la circolare 5 ottobre 1936 – XV, n. 5883) e delineati nella successiva Circolare Ministeriale 17 settembre 1938 Prot. n. 12957, in cui si precisano delle linee-guida sull’articolazione oraria e sulla composizione dei gruppi di studenti nelle ore di insegnamento dello strumento. Il documento ministeriale più recente, a tale proposito, è la Nota Prot. n. 5035 del 13 marzo 2003, diramata dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici per chiarire definitivamente la «particolare natura» dei corsi di strumento musicale, «la cui facoltatività va riguardata dal punto di vista dell’utenza e non da quello degli organi che istituzionalmente sono chiamati a fornire il relativo personale. Essi […] devono essere garantiti nella misura massima possibile fornendo loro, una volta soddisfatte tutte le necessità curricolari, una «preferenzialità» rispetto ad altre offerte formative facoltative al fine di non snaturarne l’originaria configurazione». In tutti gli altri ordini della scuola secondaria le attività musicali sono svolte prevalentemente da esperti in orario extracurricolare e con scelta facoltativa degli studenti, nelle forme laboratoriali più varie e con contenuti e finalità altrettanto difformi. Tale organizzazione rappresenta una sorta di distillato, nel bene e nel male, delle possibilità offerte dall’autonomia scolastica e da una concezione del sistema di istruzione come scuola «di progetto». Purtroppo sembra essere convinzione diffusa, confermata quanto meno dai fatti, che i progetti musicali attuati nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa possano integrare le inevitabili «lacune» del curricolo ordinamentale, soprattutto per la loro connotazione pratica e incentrata sul «laboratorio». È stato giustamente osservato che «curricolo» e «progetto» sono due caratterizzazioni ognuna con «specificità non riconducibili all’altra e si perseverebbe in un serio errore di ge- Nelle scuole secondarie di II grado «Musica» è praticamente assente da tutti gli ordinamenti curricolari obbligatori, se si eccettuano i corsi degli ex istituti magistrali 13-05-2010 INTERVENTI 005API3-4_2009.qxd Sarebbe auspicabile seguire una linea di intervento coerente, al fine di liberare la cultura musicale dall’isolamento che la condanna, soprattutto in Italia, a essere un bene di «lusso» per pochi privilegiati 14:56 Pagina 26 26 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE stione […] se si pensasse di sostituire l’una all’altra, […] quando si pensa che bastino i progetti per cambiare ciò che invece è campo di interventi normativi strutturali» 6. Proprio per tale motivazione sarebbe auspicabile connotare in senso non semplicemente pratico-amatoriale la formazione musicale diffusa nelle scuole secondarie attraverso i laboratori extracurricolari, incentivando un insegnamento orientato in senso storico, stimolando l’orizzonte dell’esperienza interpretativa dell’alunno attraverso un percorso di educazione all’ascolto che superi «un approccio fruitivo intemporale, piatto ed omologante – quello favorito dai mass media, per i quali ogni musica è uguale ad ogni altra» 7. In conclusione, in prospettiva di una riformulazione del curricolo e soprattutto a sostegno della riforma dei cicli e dell’istituzione dei Licei musicali, i problemi da affrontare sono vari e articolati, sia dal punto di vista delle proposte educative e dei diversi orientamenti «ideologici» del dibattito pedagogico-musicale, sia dal punto di vista organizzativo e gestionale. Sarebbe auspicabile seguire una linea di intervento coerente che non desse adito a facili scorciatoie e a scelte politicamente «comode», ma prive di prospettive culturali e sociali di portata determinante, al fine di liberare la cultura musicale dall’isolamento che la condanna, soprattutto in Italia, a essere un bene di «lusso» per pochi privilegiati, gli unici in grado di orientarsi nello spazio acustico ormai fortemente inquinato del nostro mondo. 6. Stefano Quaglia, Prospettive, in Musica e Scuola. Rapporto 2008, cit., p. 178. 7. Maurizio Della Casa, La formazione musicale…, cit., p. 130. 13-05-2010 14:57 Pagina 27 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 27 SONORIZZARE LA SCUOLA: UN’IPOTESI ESTREMA La macchina grammofono inizia ad emettere suoni nel 1870, il telefono lo fa l’anno successivo mentre poco più di vent’anni dopo si fanno sentire i primi segnali radiofonici. Dunque, la riproducibilità tecnica del suono sta andando verso il secolo e mezzo di vita, come dimostra il fatto che nessuno, proprio nessuno degli attuali viventi, se appartenente a una cultura urbana (e sono poche ormai le zone del mondo che ne stanno fuori), può dire di aver maturato un rapporto con l’universo acustico che non sia stato, per una qualche parte (certo mai marginale), mediato e perciò segnato dalle tecnologie della riproduzione. L’artificiale, anche qui (come nel mondo delle immagini), ha sopravanzato il naturale, o meglio si è costituito, per tutti noi, come una seconda natura. Lo vogliamo o no, siamo figli della civiltà del suono riprodotto, pure i più anziani tra di noi lo sono, la multimedialità non figurando più, da tempo, come un’esperienza di spettanza dei soli giovani. Non basta. Se si considera con la mente sgombra questo tratto di storia, che certo non appare come piccola cosa, una volta che lo si rapporti ai tempi veloci dello sviluppo delle tecnologie e degli stili di vita segnati dalla loro presenza, si nota che più ci si avvicina al presente più la quota dell’esposizione al suono riprodotto e della produzione di suono tramite apparati di riproduzione si fa elemento preponderante e dunque caratterizzante l’esperienza e l’identità sonora dei soggetti e dei gruppi. Come evitare di pensare, allora, che tutto ciò abbia cambiato in profondità e continui incessantemente a modificare il nostro modo di percepire, meglio di vivere l’esperienza di musica? Chiunque sia dotato di buon senso non può opporsi a questo dato di fatto. Eppure la cultura musicale ufficiale, e non solo nel nostro Paese, si mostra poco sensibile al problema e, di conseguenza, sia la parte di quella cultura che si occupa di formazione sia la parte della cultura pedagogica che dedica una qualche attenzione al sapere musicale, si trovano ad essere altrettanto insensibili al tema, e alla sua forte valenza sul piano antropologico. Come conseguenza di questo stato di cose c’è che il cuore o meglio la mente operante della scuola continua a collocarsi altrove, comunque al di qua dello spartiacque temporale (e concettuale) che ho detto. Il suo stesso essere non INTERVENTI 006API3-4_2009.qxd di Roberto Maragliano Nessuno degli attuali viventi, se appartenente a una cultura urbana, può dire di aver maturato un rapporto con l’universo acustico che non sia stato mediato e perciò segnato dalle tecnologie della riproduzione 13-05-2010 INTERVENTI 006API3-4_2009.qxd Passando dal regime della monomedialità scrittoria a quello della multimedialità (alfabetica, sonora, visiva) il mondo e i modi di trattarlo si sono fatti plurali. Ma questo ha lasciato inalterata la scuola e il suo pensiero 14:57 Pagina 28 28 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE smette di pagare un debito nei confronti di quegli stessi fondamenti che ciò che è avvenuto nell’ultimo secolo e mezzo ha progressivamente messo in forse. Non è un caso allora che l’impianto disciplinare accademico (dell’università e per osmosi della scuola) e la stessa logica che lo legittima dipendano tuttora, istintivamente più che consapevolmente si direbbe, da un assetto del sapere che fa dell’alfabetismo e del codice scrittorio inteso in senso monomediale non tanto e non solo la base dell’agire conoscitivo ma la sua stessa ragion d’essere, in ciò rimanendo pervicacemente fedeli a un modo di sapere (e di interpretare il sapere) che precede non solo l’avvento delle tecnologie della riproduzione acustica, ma anche il tempo della messa in crisi dei fondamenti del conoscere scientifico e artistico, che del resto è contemporaneo, e non solo per un caso, a quell’avvento. Passando dal regime della monomedialità scrittoria a quello della multimedialità (alfabetica, sonora, visiva) il mondo e i modi di trattarlo (rappresentandolo e pensandolo) si sono fatti plurali. Ma questo ha lasciato inalterata la scuola e il suo pensiero. Non basta allora sostenere che la scuola pensa e si pensa secondo una matrice epistemologica ottocentesca, occorre chiarire e chiarirsi che dicendo questo si allude a qualcosa che riguarda più la prima che non la seconda metà di quel secolo. È infatti fuori dei percorsi mentali che sono ancora patrimonio degli impianti d’istruzione il far riferimento alle idee di fine della storia, mescolanza delle culture, creolizzazione dei codici, estetizzazione dei regimi di vita: quelle stesse idee, non a caso ugualmente debitrici ai regimi del pluralismo e della varietà dei punti vista (e di ascolto), che platealmente si sono affermate negli ultimi due periodi fin de siècle (tra Ottocento e Novecento, prima, e successivamente tra la fine del secolo scorso e l’inizio del presente) ma che mai hanno smesso di agire nel lasso di tempo di cui ho detto, contribuendo a rendere le condizioni del fare e del decidere (individuale o sociale, in molti degli ambiti di vita) assai più complesse di quanto si pensava potessero essere prima che le cose cambiassero. Ed è, invece, pienamente dentro i percorsi del pensare e dell’agire scolastico l’idea che il codice scrittorio, rigidamente inteso (fa fede a questo proposito il limitato spettro di significazione collegabile al termine italiano di «alfabetismo»), possa garantire non solo il senso ma addirittura il fondamento all’esperienza del conoscere, esattamente come li garantisce all’impegno di conoscere (e dunque interpretare, valutare, dirigere) l’esperienza nel suo complesso. Ne viene che una parte importante, quella socialmente più importante dell’esperienza acustica contemporanea, di noi contemporanei all’età della piena maturità degli apparati tecnici della riproduzione/produzione sonora, è considerata non solo come estranea all’ambiente scolastico, ma addirittura come un fattore di disturbo, un «rumore». Non è solo ignorata, è addirittura osteggiata, e additata come espressione di ignoranza (o incultura) in fatto di musica. Quella che ho sinteticamente delineato è la condizione e la ragione stessa del disagio che la configurazione classica (ma ancora attuale) della scuola prova nei 13-05-2010 14:57 Pagina 29 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 29 confronti del mondo esterno, e che, va riconosciuto, il mondo esterno in buona parte contraccambia: del resto, non è espressione del disagio che tipicamente si sente di fronte a un’incognita, a qualcosa di irriducibile a soluzioni semplici, il fatto che, per quanto siano molti a pensare che i problemi della scuola siano risolvibili, e non pochi siano quelli che ipotizzano e tentano soluzioni, le cose non vanno certo progredendo anno dopo anno, e invece cresce lo spazio per un senso di sfiducia nella possibilità di cambiamenti migliorativi? È legittimo chiedersi se sia possibile uscire da questa situazione. Provo a dare una risposta in positivo. Sia chiaro, però, non sto sostenendo che, poiché le forme del consumo musicale hanno creato una sorta di scolarizzazione parallela e alternativa a quella di una scuola ufficiale sempre più marginalizzata e marginalizzantesi, non si darebbe diversa alternativa per questa che arrendersi fondendosi e confondendosi con quel mondo; sto ponendo invece le condizioni minime per delineare e sviluppare un’altra prospettiva. Provo a sintetizzare per punti il percorso di ragionamento che autorizzerebbe la scelta di adottare, se non altro come esperimento mentale, quest’altra prospettiva. 1. L’esperienza sonora del cittadino del mondo, da tre/quattro generazioni ormai, è segnata dal fenomeno chiamato schizofonia (ossia separazione del suono dalla sua fonte di origine): questo ha modellato il sensorio dell’uomo secondo modalità e figure diverse dalle modalità e le figure in auge «prima della rivoluzione». 2. Le musiche registrate che ascoltiamo e usiamo vivono una vita autonoma rispetto al luogo e al tempo in cui sono state prodotte. C’è di più. Sono autonome, spesso, anche rispetto alle intenzioni e alle destinazioni di chi le ha composte (si può ascoltare un requiem in cuffia, correndo). 3. La schizofonia fonda e diffonde un’idea e una pratica di musica diverse da quelle precedenti il suo avvento. 4. Questa idea e questa pratica «diverse» hanno toccato e intaccato solo marginalmente gli spazi dell’accademia e della scuola rimanendo relegate perlopiù a un ruolo di rumore e disturbo. 5. Del complesso dell’esperienza musicale la scuola ha riservato a se stessa solo la parte riconducibile alle forme della mediazione scrittoria classica: la notazione per un verso, la resa in termini verbali del significato dell’esperienza sonora per un altro. 6. Così operando la scuola non solo si è mostrata insensibile all’esperienza mondana ma ha perso addirittura un’occasione importante per rinforzare, con multimedialità montante, il suo stesso fondamento, cioè il paradigma mentale della scrittura. Come può essere? Chiarisco, o meglio cerco di chiarire. La schizofonia della registrazione e della comunicazione INTERVENTI 006API3-4_2009.qxd L’esperienza sonora del cittadino del mondo, da tre/quattro generazioni ormai, è segnata dal fenomeno chiamato schizofonia (ossia separazione del suono dalla sua fonte di origine) 13-05-2010 INTERVENTI 006API3-4_2009.qxd La scuola andrebbe «sonorizzata», cioè ripensata e aggiornata, con l’impegno ad includere dentro i suoi orizzonti attuali le aperture di senso che il suono riprodotto, e prodotto per la riproduzione, garantiscono anche soltanto per il loro stesso «esserci nel e al mondo» 14:57 Pagina 30 30 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE a distanza ha reso praticabile una forma di scrittura del suono dotata, come lo è la scrittura della parola (almeno se la si vuole interpretare adeguatamente e in profondità), del potere di alienare il soggetto rispetto all’oggetto e viceversa (si legge un testo in assenza di chi lo ha scritto, si ascolta una musica in assenza di chi l’ha prodotta; si scrive un testo e si registrano suoni musicali in assenza di chi legge o ascolta), e dunque del potere di sollecitare e legittimare sperimentazioni mentali e fisiche impensabili e impensate prima dell’avvento della riproduzione acustica (per esempio: riascoltare un suono, esattamente quello stesso suono, dunque far tornare il tempo indietro, riciclarlo; oppure, in sede di registrazione, modificare un suono, addirittura in sede di ascolto della registrazione, modificarne i parametri). Di tutto ciò nella scuola non c’è traccia. Se ce ne fosse, e se questo avvenisse con la dovuta consapevolezza, si potrebbe legittimamente ipotizzare che la sua funzione educativa e istruttiva ne risulterebbe rinforzata. 7. Tutto ciò varrebbe per la musica, certamente, ma varrebbe più ancora e in termini più generali per l’universo acustico nel suo complesso, che include i suoni non musicali del mondo, non ultimi (anzi tra i primi a poter essere presi in considerazione come materiali della e per la schizofonia) i suoni della voce umana. Non è un caso che l’esposizione continua al telefono, alla radio, al disco, al file di registrazione abbia reso noi tutti molto sensibili alle modalità di una drammaturgia fonica che rende la cosa detta più ricca e pregnante per la sua resa vocale che non per il suo significato letterale. Che cosa entra nella scuola del fenomeno oggi così importante della «teatralizzazione della voce»? 8. In questa prospettiva, anzi in relazione a queste molteplici prospettive di impegno la scuola andrebbe «sonorizzata», cioè ripensata e aggiornata, partendo dal suo stesso paradigma fondativo coincidente con la centralità della scrittura, con l’assumere coraggiosamente l’impegno ad includere dentro i suoi orizzonti attuali le aperture di senso che il suono riprodotto, e prodotto per la riproduzione, garantiscono anche soltanto per il loro stesso «esserci nel e al mondo». 9. Ampliando la portata del paradigma scrittorio fino a includervi i modi della registrazione sonora (ma è evidente che ci si dovrebbe fare analoga considerazione per i modi della registrazione visiva, foto e video) si potrebbe (io penso si dovrebbe) reagire al processo in atto di strisciante descolarizzazione, cioè di perdita di senso dell’esperienza scolastica: un fenomeno che, diversamente da quanto si è soliti credere, non dipenderebbe dall’indebolirsi, al suo interno, delle pratiche della lingua scritta, ma dal venire meno di una legittimazione fondativa che risale a due secoli fa e che non riesce a fare i conti con quanto è avvenuto nel frattempo in termini di sviluppo e centratura dell’esperienza umana. 13-05-2010 14:57 Pagina 31 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 31 10. Sotto traccia all’argomentazione fin qui sviluppata non c’è tanto l’auspicio che la scuola salvi la musica riservandole un posto al suo interno, c’è la speranza (utopica?) che la musica, per come è da più di un secolo, e più ancora il suono (per come è prodotto e percepito e dovrebbe essere pensato) possano salvare la scuola dal suo degrado. INTERVENTI 006API3-4_2009.qxd La speranza è che la musica, per come è da più di un secolo, e più ancora il suono possano salvare la scuola dal suo degrado 006API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:57 Pagina 32 13-05-2010 14:57 Pagina 33 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 33 NON SOLO MUSICA! Perché «non solo musica», quando la pubblicazione che avete tra le mani, ha la musica quale unica arte che ci aiuta a scoprire la (curiosa) realtà italiana dell’insegnamento, proprio della musica, nelle nostre scuole? Numerose sono le analisi e le considerazioni che si possono stilare, in seguito ai dati riportati, ma lascio che penne ben più sapienti, colte e capaci della mia si attivino per aprirci gli occhi sulla realtà esaminata. Il mio vuole essere, senza alcuna antipatica pretesa, un valore aggiunto o meglio, un punto di vista allargato della relazione esistente fra la musica e le discipline altre, in seguito ad alcune esperienze vissute utilizzando quale strumento didattico e performativo, il teatro musicale (comprendendo sia l’Opera lirica che il Musical). Un recente studio della rete Eurydice dal titolo Arts and cultural education at school in Europe presenta informazioni aggiornate all’anno scolastico 20072008, sulle politiche relative all’educazione artistica, (principalmente nell’istruzione obbligatoria), in 30 Paesi europei. Si evince che «Come dimostrano gli obbiettivi di apprendimento, l’educazione artistica ha le potenzialità per sviluppare negli alunni non solo le varie dimensioni relative alla creatività, ma anche le diverse competenze e attitudini sul piano personale e sociale» e ancora «La musica e le arti visive vengono insegnate in tutti i Paesi europei a un certo livello dell’istruzione obbligatoria. Anche l’artigianato, la recitazione e la danza sono materie obbligatorie nella grande maggioranza di Paesi». Sarei tentato di dire che l’Opera lirica contiene tutte le arti (e artigianalità) enunciate dalla ricerca ma anche la realizzazione di costumi, gioielli, parrucche e calzature, l’architettura, la scenografia e altro ancora. Cedo alla tentazione e aggiungo che ha la potente peculiarità di essere assolutamente interdisciplinare e, come spiegato meglio in seguito, può coinvolgere con curiosità ed entusiasmo anche insegnanti di materie non specificatamente artistiche. Spesso è stato necessario definire, in una o poche parole di più, in cosa consistesse il tipo di attività che andavo a svolgere. Ho così delineato in 4 parole, il metodo che avrei utilizzato con Apprendimento Interdisciplinare dell’Opera Lirica, riassunto in L’ILOpera©. Questo metodo si basa sulla stimolazione di attività interdisciplinari la cui base di partenza è il teatro d’Opera, «La forma forse più completa di spettacolo… il melodramma, dove convergono parole, canto, musica, danza e scenografia… richiede una partecipazione collettiva», così ne raccontò Luchino Visconti. Come dubitare? Ma quali percorsi possono coinvolgere intere classi e insegnanti? E come? Considerando che non v’è alcun dubbio (ed è sicuramente ovvio ricordarlo) che sia un ge- INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd di Christian Silva L’Opera lirica ha la potente peculiarità di essere assolutamente interdisciplinare e, come spiegato meglio in seguito, può coinvolgere con curiosità ed entusiasmo anche insegnanti di materie non specificatamente artistiche 13-05-2010 INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd L’Opera è un prodotto artistico e artigianale, la più alta forma di artigianalità che può diventare arte grazie all’uso sapiente e taumaturgico di ispirazione e creatività, tecnica e talento 14:57 Pagina 34 34 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE nere musicale non ascoltato e neanche apprezzato, almeno dai giovani che non hanno avuto la possibilità di «farne uso». Spesso utilizzo il termine disintegrare! L’Opera è un mondo che contiene altri mondi e altri mondi ancora, è indispensabile che dai più piccoli ai più grandi, ogni frammento che compone il mondo dell’Opera venga sganciato ma non isolato, deve essere tenuta viva la relazione fra gli elementi affinché, durante il percorso didattico e laboratoriale, i frammenti tornino a ricongiungersi (anche per rinnovarsi) formando una unità composta. Non solo musica quindi, anche se insieme al canto ne è il legante imprescindibile. Con rispondenza, richiamando Le indicazioni per il curricolo (Ministero della Pubblica Istruzione 2007) si legge: «Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere». L’Opera è un prodotto artistico e artigianale, la più alta forma di artigianalità che può diventare arte grazie all’uso sapiente e taumaturgico di ispirazione e creatività, tecnica e talento. Centinaia di persone lavorano per mesi, da soli e in gruppo, come una macchina che incessantemente costruisce e modella fantasie che prendono forma (senza nulla levare alla precisione alchemica che abbraccia il libretto alla musica o viceversa). Per far meglio capire da quali stimoli sono stato «inebriato», elencherò la maggior parte dei mestieri contenuti nel melodramma e per ciascuno di essi, come quando si penetra un mondo sconosciuto e si scopre sorprendentemente che ha una moltitudine di sfumature, si deve tener conto dei possibili collegamenti con le molteplici discipline studiate (o praticate) nella scuola italiana: • Attore, Cantante lirico o Artista del coro; • Professore d’orchestra o Maestro collaboratore (Pianista accompagnatore); • Costumista progettista, Costumista realizzatore, Sarto tagliatore e Sarto confezionatore; • Truccatore e Parrucchiere; • Scenografo, Progettista di scenografie con l’ausilio delle tecnologie informatiche e Tecnico di scenografia; • Attrezzista, Macchinista o Meccanico; • Disegnatore delle luci o Elettricista; • Ballerino o Coreografo e Regista; • Fotografo di scena; • Tecnico audio e video; • Compositore; • Drammaturgo, Sceneggiatore, o Librettista. In tanti casi, mi è stato espressamente richiesto di approfondire quelle che erano le caratteristiche di ciascun mestiere fra quelli sopraccitati, allo scopo di 13-05-2010 14:57 Pagina 35 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 35 indicare ai ragazzi un orientamento scolastico o professionale. Con l’ausilio delle tecnologie e della multimedialità, è stato comunque possibile far svolgere laboratori che avvicinassero alle professioni in modo interattivo. Non è inoltre trascurabile che dentro la sfera del teatro vi siano figure professionali, come evidenziato anche dall’elenco sopra riportato, richieste dal mondo del lavoro come risulta da un allarme lanciato da Confartigianato che ha stilato una classifica delle professioni «introvabili». L’elenco lo ha in parte riportato «Famiglia Cristiana» (novembre 2009) nell’articolo dal titolo (guarda che caso) L’arte del lavoro e compaiono «ricercati» 3210 parrucchieri ed estetisti, 2840 elettricisti e dei falegnami, ne manca il 51,7% del fabbisogno. L’Opera può quindi anche essere la scoperta di un’attitudine o di una passione e un indicatore di direzione? Penso che lo sia e può anche favorire l’utilizzo e l’interazione di quei linguaggi non verbali che «concorrono a definire un’area sovra disciplinare… nell’esigenza comunicativa dell’uomo… a narrare e a descrivere spazi, personaggi e situazioni sia reali che virtuali, a elaborare idee e a rappresentare sentimenti comuni creando l’immaginario collettivo, attraverso il quale è stato elaborato e trasmesso il patrimonio di valori estetici, culturali religiosi, etici e civili di una comunità» (Le indicazioni per il curricolo, Ministero della Pubblica Istruzione, 2007). INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd LE FASI DEL METODO L’ILOPERA© Non si è mai posto alcun limite di età, all’attivazione di percorsi didattici legati all’Opera. Dai 3 fino ai 24 anni nelle scuole di diverse regioni italiane si è costruito un percorso su misura anche con maggiori stimoli, laddove le condizioni di lavoro erano particolari ed era necessario utilizzare l’arte del teatro quale veicolo di comunicazione ed espressione, ma anche stimolo e benessere, con la presenza di giovani disabili o quando il numero di studenti stranieri superava anche della metà quello degli studenti italiani. La scelta del titolo dell’Opera è dipeso da fattori diversi ma il repertorio musicale a disposizione è veramente notevole, per quantità e qualità, e per citarne alcuni tra quelli utilizzati, ritroviamo il celeberrimo Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, Falstaff e Otello di Giuseppe Verdi, Norma di Vincenzo Bellini o Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini fino ai musical The Phantom of the Opera di Andrew Lloyd Webber o West Side Story di Leonard Bernstein. Nel metodo è prevista inoltre una impostazione generale al lavoro che risulta sicuramente complessa da gestire ma che, se ben strutturata e coordinata, ha molti aspetti positivi sia dal punto didattico che educativo. Oltre alle attività programmate con gli insegnanti, quelle per intenderci da fare espressamente in classe e nei luoghi deputati, ne esistono altre che sono pensate per valorizzare le competenze che i ragazzi hanno acquisito anche al di fuori dell’ambiente scolastico o per le quali si sentono portati e possono contribuire ad aumentare il loro coin- Dai 3 fino ai 24 anni nelle scuole di diverse regioni italiane si è costruito un percorso su misura, laddove le condizioni di lavoro erano particolari ed era necessario utilizzare l’arte del teatro quale veicolo di comunicazione ed espressione 13-05-2010 INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd La pianificazione delle attività didattiche non può, ovviamente, prescindere dal simultaneo coinvolgimento di tutti i docenti, dando così l’avvio a un’attività di tipo trasversale 14:57 Pagina 36 36 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE volgimento e di conseguenza la loro soddisfazione. Tendo infatti a formare delle squadre di lavoro che rispecchino le figure coinvolte nella nascita di una produzione teatrale, musicisti (anche con studenti delle secondarie superiori che a volte studiano uno strumento), fotografi e operatori video (così da favorire anche l’uso di strumenti tecnologici per altro di uso comune), chi si occupa della comunicazione del progetto e dell’evento finale fra le altre mansioni. Questi gruppi di lavoro hanno un referente che interagisce con i rappresentanti degli altri gruppi e si relazionano con i docenti e coordinatori del progetto. È così composta una catena produttiva di cui sottolineo, ai giovani studenti, il valore di ogni singolo anello e della totale responsabilità che ognuno ha nei confronti dei propri «colleghi» e nel ricoprire un ruolo mai secondario. In modo assolutamente schematico enuncerò i passaggi che hanno visto coinvolti naturalmente gli studenti, ma in prima battuta gli insegnanti, anche con brevi momenti di aggiornamento e formazione. La pianificazione delle attività didattiche infatti non può, ovviamente, prescindere dal simultaneo coinvolgimento di tutti i docenti, dando così l’avvio a un’attività di tipo trasversale (anche con ricadute positive, in termini di collaborazione attiva tra gli stessi professori e maestri) e in alcuni casi sono persino stati coinvolti anche decine di insegnanti di un’unica scuola. Per poter far fronte a richieste così massicce, ho sempre allacciato relazioni con istituzioni pubbliche e private e professionisti indipendenti che potessero, per competenze proprie, esperienza e professionalità, aggiungere valore ai progetti e fornire strumenti operativi in più agli insegnanti, fra questi l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, per l’aspetto pedagogico l’Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani fra gli altri numerosi partner. Le fasi si possono così riassumere: • identificazione del docente referente; • coinvolgimento di colleghi disponibili ad attivare percorsi didattici all’interno delle proprie ore curriculari o extra; • identificazione dei destinatari; • analisi del contesto in cui si opera (per es. spazi disponibili, strumenti musicali a disposizione, attrezzature informatiche, ecc.); • creazione di una community fra insegnanti per un passaggio di informazioni il più completo ed esaustivo possibile; • proposta del titolo d’Opera oggetto delle attività con ampio spazio al confronto; • pianificazione delle attività; • breve informazione ai docenti e distribuzione del materiale didattico; • inizio attività con conseguente monitoraggio dei risultati a livello iniziale, intermedio e finale; • termine dei percorsi didattici con conseguente performance. 13-05-2010 14:57 Pagina 37 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 37 DUE ESEMPI DI ATTIVITÀ SVOLTE IN CLASSE Per far meglio comprendere come sono strutturate le attività laboratoriali e i percorsi didattici svolti in parallelo dagli insegnanti, riporto di seguito due esperienze con alcuni dati e precisazioni. INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd Falstaff di Giuseppe Verdi Falstaff di Giuseppe Verdi (Progetto realizzato in qualità di Coordinatore didattico per l’Accademia Teatro alla Scala di Milano). Falstaff è stato un progetto che mi ha visto ideare un supporto multimediale coordinando il lavoro di diversi professionisti (tra cui per i contenuti musicali anche Fabrizio Emer e Carlo Delfrati) ed enti sia pubblici che privati. Sono state poi attivate, a titolo sperimentale, numerose esperienze con scuole materne fino all’università per un totale di 8 istituti, 1150 studenti, 150 insegnanti e 200 laboratori interdisciplinari in un solo anno scolastico (2007-2008). Uno degli casi che ha visto coinvolti più insegnanti e studenti insieme è stata la scuola primaria «Martiri di Gorla» di Milano. Dalla classe prima alla quinta per le tre sezioni, con un totale di circa 300 bambini e una ricaduta positiva del lavoro trasversale fra diverse classi e sezioni differenti. L’imponente esperienza è stata, per la maggior parte dei casi, un’ottima occasione di interscambio di competenze fra studenti e insegnanti. Sono stati programmati percorsi didattici che hanno visto coinvolte quasi tutte le materie, compresa scienze o educazione motoria. I bambini hanno preparato una versione personale di Falstaff, contribuendo per la parte recitata, danzata, suonata, costruendo costumi e scenografie. Sono stati formati piccoli cori e formazioni musicali, hanno scoperto i personaggi della storia e ascoltato l’Opera verdiana, costruito maschere e strumenti musicali. Gli insegnanti hanno anche organizzato visite di istruzione nei laboratori del Teatro alla Scala e al Museo del teatro scaligero. Non potendo essere presenti tutti, nello stesso luogo, allo spettacolo finale, abbiamo filmato le performance dei ragazzi (dove tutti preparavano un aspetto dello spettacolo) e montato il video finale che è stato proiettato a ogni ora, in occasione di un open day organizzato appositamente alla fine dell’anno per genitori e grande pubblico. Riporto il risultato dei questionari fatti compilare dai ragazzi dove si evince l’indice di gradimento rispetto alla storia e alla musica di Falstaff. Aggiungo alcune frasi (comprese le imprecisioni ortografiche) che ho scelto fra le risposte date dai bambini alle seguenti due domande: Sono state attivate, a titolo sperimentale, numerose esperienze con scuole materne fino all’università per un totale di 8 istituti, 1150 studenti, 150 insegnanti e 200 laboratori interdisciplinari in un solo anno scolastico (2007-2008) 007API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:57 Pagina 38 38 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ti è piaciuta la Storia di Falstaff? 5° C Per nulla 5° B Abbastanza 5° A Molto 4° C 4° B 4° A 3° C 3° B 3° A 2° C 2° B 2° A 1° C 1° B 1° A 0 5 10 15 20 25 Ti è piaciuta la Musica di Falstaff? 5° C Per nulla 5° B Abbastanza 5° A Molto 4° C 4° B 4° A 3° C 3° B 3° A 2° C 2° B 2° A 1° C 1° B 1° A 0 5 10 15 20 25 13-05-2010 14:57 Pagina 39 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 39 1. Quale attività ti è piaciuta di più e perché? • Me piaciuto quando facevamo i cappelli perché era molto rilasante (2aB); • Quella di fare le maschere di fagioli perché si lavorava in gruppo (3aA); • L’attività che a me è piaciuta di più è stato fare Falstaff perché si racconta con espressione (3aB); • Le attività che mi e piaciuta e cantare. Perche credo che siano in pochi ad avere una voce così acuta, la prima volta che ho sentito il Falstaff mi e sembrato bellissimo ed avevo raggione è una musica che no smetteresti mai di sentire. Io e la mia classe l’abbiamo sentito un sacco di milione e milioni di volte non ostante queso mi piace ancora (4aA); • Mi è piaciuto imparare con Lisa l’aria Quand’ero paggio perché non si fanno spesso queste cose a scuola (4aC). 2. Quale attività ti è piaciuta di meno e perché? • Non mi è piaciuto ritagliare inumeri degli orologi (un elemento del costume) perche era super faticoso (2aB); • L’attività che mi e piaciuta di meno è il mosaico perché mi appiccicavo le mani di vinavil (3aA); • Quella in cui Fenton tiene le mani a Nannetta perché non mi piace il romanticismo (3aC); • Recitazione perché se eri una femmina e vuolevi fare un maschio non potevi (4aB); • Mi sono piaciute tutte le attivita, recitare, cantare ecc… abbiamo fatto un ottimo lavoro e se Giuseppe verdi e gli altri che hanno creato il Falstaff sarebbero fieri di noi per tutto quello che abbiamo fatto abbiamo fatto una recita, disegnato, colorato e la cosa più importante e che ci siamo divertiti ha fare quste cose (4aA). Per aggiungere un’informazione a quanto riportato, all’epoca il numero di etnie presenti nella scuola «Martiri di Gorla» era pari a 24 e su 289 bambini, 161 erano italiani. Norma di Vincenzo Bellini e Otello di Giuseppe Verdi «Norma ad Alba Fucens» e «Otello, da Shakespeare a Verdi», due progetti interscolastici e interregionali tra Lombardia e Abruzzo. Il primo, per l’anno scolastico 2008-2009 ha visto coinvolti tre istituti superiori, due licei classici e un istituto d’arte. Gli obiettivi erano molteplici, naturalmente avvicinare ragazzi delle secondarie superiori all’Opera, e la scelta di un titolo come Norma li accompagnava alla lettura e alla scoperta delle Medea di Ovidio, Euripide, Seneca, ma anche Pasolini. INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd All’epoca il numero di etnie presenti nella scuola «Martiri di Gorla» era pari a 24 e su 289 bambini, 161 erano italiani 13-05-2010 INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd Quest’anno abbiamo dato continuità all’esperienza e l’adesione è stata ancor più massiccia, con circa 300 ragazzi e 25 insegnanti di quattro secondarie superiori 14:57 Pagina 40 40 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Sono stati preparati brani musicali, gli studenti hanno recitato e danzato, è stato formato un coro e sono state realizzate armi, acconciature, gioielli e costumi, tutto minuziosamente documentato con immagini e video realizzati da «team» creati ad hoc all’interno della classe. Al progetto, ha collaborato con totale disponibilità anche la Sovrintendenza ai Beni Archeologici per l’Abruzzo che avrebbe concesso, per la messa in scena dell’opera belliniana da parte dei ragazzi, l’utilizzo di un anfiteatro del IV secolo a.C. sito in una città romana a 1000 metri d’altezza ai piedi del Monte Velino. Il suo nome è Alba Fucens e all’epoca contava 35.000 abitanti ed era considerata la seconda città più importante dopo Roma; ne stanno scoprendo tesori dagli anni Cinquanta grazie a continui e attenti scavi archeologici. Un altro obiettivo era quindi far conoscere la storia dell’Impero romano ma anche la vita quotidiana dell’epoca, visitando, ma soprattutto vivendo, un sito archeologico di grande importanza storica e artistica. L’archeologa dott.ssa Ceccaroni, responsabile degli scavi, avrebbe accompagnato i ragazzi in un percorso che iniziava al Museo Archeologico di Chieti per continuare ad Alba Fucens con la visita della città antica per concludersi in estate con alcuni stage di scavo. I ragazzi della Lombardia avevano già organizzato la gita d’istruzione in Abruzzo e per tre giorni avrebbero unito le prove in anfiteatro con le visite in luoghi scelti della regione. Lo spettacolo sarebbe andato in scena un mese dopo il sisma, a maggio. La scuola milanese ha giustamente rinunciato al viaggio ma né la scuola milanese né quella abruzzese hanno rinunciato alle performance e, nelle rispettive città, gli spettacoli sono andati in scena. Quest’anno abbiamo dato continuità all’esperienza e l’adesione è stata ancor più massiccia, con circa 300 ragazzi e 25 insegnanti di quattro secondarie superiori: il Liceo classico «G. Berchet» (MI), il Liceo classico «Ovidio» e l’Istituto d’Arte «G. Marzara» di Sulmona (AQ) e infine il Liceo artistico «P. Candiani» di Busto Arsizio (VA). Il titolo scelto per quest’anno è Otello di Giuseppe Verdi. È importante rilevare l’interesse riscontrato dai docenti per un’opera lirica verdiana (tratta da un dramma shakespeariano e questo giustifica anche la presenza massiccia dell’Inglese tra le discipline partecipanti) e questo consente, in modo anche sorprendente, di immaginare il teatro musicale quale buona pratica per un curricolo verticale che aiuti anche la collaborazione fra scuole pur distanti fra loro ma con finalità educative e didattiche da mettere in comune. Sotto l’elenco delle discipline coinvolte: Gli insegnanti che hanno partecipato: 5 insegnanti di Inglese 5 insegnanti di Italiano 3 insegnanti di Discipline Plastiche 13-05-2010 14:57 Pagina 41 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 41 2 insegnanti di Discipline Pittoriche 2 insegnanti di Latino e Greco 1 insegnante di Progettazione Video 1 insegnante di Progettazione Grafica 1 insegnante di Disegno Professionale 1 insegnante di Educazione Fisica 1 insegnante di Progettazione Architettonica 1 insegnante di Storia dell’Arte 1 insegnante di Storia 1 insegnante di Metalli Così a maggio 90 ragazzi dall’Abruzzo si uniranno ai ragazzi della Lombardia in un viaggio d’istruzione pensato per avere un carattere teatrale e musicale. Gli studenti abruzzesi, infatti, faranno un’intensa attività di prove teatrali e visite per la città. Metteranno in scena la propria versione di Otello, con brani cantati (ma anche recitati) tratti dall’opera verdiana e frammenti in inglese dal dramma shakespeariano e i «musicisti» delle diverse classi prepareranno l’accompagnamento ai cantanti. Verranno costruite armi e ceramiche, costumi e scenografie, illustrati libri per bambini con tecniche artistiche diverse. I ragazzi di Busto Arsizio metteranno in scena un Otello per i bambini della città, con musicisti e menestrelli che accompagneranno la storia da loro illustrata così che la scuola entrerà nel tessuto urbano e fra i cittadini, sensibilizzando anche i più piccoli. Approfondimenti tematici, affrontati nelle diverse discipline e studiati insieme agli insegnanti, integreranno la preparazione degli Otello la cui messa in scena è prevista per maggio 2010. I docenti hanno inoltre la possibilità di condividere i percorsi didattici grazie a una community creata fin dall’inizio dell’anno scolastico. Importante sarà la collaborazione con il Teatro Filodrammatici di Milano che, oltre ad aver tenuto due incontri introduttivi sull’interpretazione e sull’azione scenica agli studenti delle scuole lombarde, accoglierà tutte le classi nelle messe in scena di Otello. Infine per aumentare le relazioni fra istituti scolastici presenti sul territorio, fra gli invitati alla rassegna ci saranno anche scuole che non hanno direttamente partecipato al progetto, per favorire una condivisione ampia e valorizzare l’impegno di tutti i ragazzi e gratificando l’attività degli stessi docenti. INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd Per aumentare le relazioni fra istituti scolastici presenti sul territorio, fra gli invitati alla rassegna ci saranno anche scuole che non hanno direttamente partecipato al progetto, per favorire una condivisione ampia 13-05-2010 INTERVENTI 007API3-4_2009.qxd «I colori dell’Opera» mira a trovare relazioni con le culture degli altri Paesi partendo dall’Opera lirica e, sicuramente, le tecnologie in questo contesto offrono numerosi vantaggi 14:57 Pagina 42 42 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE LE TECNOLOGIE INFORMATICHE SUPPORTANO L’APPRENDIMENTO DELL’OPERA LIRICA Il mondo della tecnologia offre strumenti assolutamente innovativi per migliorare l’apprendimento delle materie scolastiche. Dal 2002, con l’Accademia Teatro alla Scala, ho realizzato tre supporti multimediali. È infatti la multimedialità che trova nel teatro musicale una fonte importante di contenuti già di per sé «multimediali», ma anche metalinguistici nella loro forma e relazione. «… è la compresenza e interazione di più mezzi di comunicazione in uno stesso supporto o contesto informativo». Da questo principio nasce, con L’ILopera©, un progetto che arricchisce di materiali didattici il parco a disposizione per supporti tecnologici, non solo la lavagna multimediale quindi. Il progetto, presentato lo scorso gennaio all’Ambasciata della Repubblica di Serbia si chiama «I colori dell’Opera» ed è sostenuto da alcune ambasciate di Paesi stranieri che forniranno materiali sulla cultura del proprio Paese, fra gli altri naturalmente la Serbia, il Marocco, l’Albania, l’Ecuador o altre istituzioni come l’Istituto romeno di Cultura umanistica di Venezia, l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, l’Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale, il Centro Studi Problemi Internazionali e persino un’intera orchestra sinfonica, la Microkosmos. «I colori dell’Opera» mira a trovare relazioni con le culture degli altri Paesi partendo dall’Opera lirica e, sicuramente, le tecnologie in questo contesto offrono numerosi vantaggi nella comunicazione dei contenuti per gli insegnanti e nell’apprendimento dei discenti. 13-05-2010 14:58 Pagina 43 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 43 PAROLA, ANZI, MUSICA ALLE SCUOLE INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd In queste pagine alcune scuole raccontano la loro esperienza nella pratica dello strumento musicale. Insegnanti e alunni esprimono il loro «vissuto» musicale attraverso la descrizione delle attività e delle emozioni che si accendono quando si suona uno strumento. SCUOLA SECONDARIA STATALE DI I GRADO «N. MONTERISI» SALERNO Aldo Galibardi, Dirigente scolastico, presenta la scuola. Essendo stato avviato in tenera età a regolari studi musicali da un padre musicista, ho sempre ritenuto mio preciso dovere promuovere lo studio della musica negli alunni con i quali nel mio impegno professionale di Dirigente scolastico sarei venuto a contatto. La musica deve essere patrimonio comune, deve uscire dai «santuari» degli addetti ai lavori e fare sempre più parte intelligente della nostra cultura. Ai ragazzi vanno fornite quelle indispensabili conoscenze prime, più culturali che tecnicistiche, capaci di portarli verso scelte critiche autonome rendendoli attivamente partecipi alle comunicazioni musicali, almeno quanto a quelle verbali e visive. La «Monterisi» di Salerno serve un bacino di utenza abbastanza ampio ed è impegnata a dare una risposta a richieste sempre più crescenti di iscrizione all’indirizzo strumentale, oggi di gran lunga eccedenti le possibilità recettive dei 4 corsi autorizzati dal Ministero. A mio parere occorrerebbe estendere l’iscrizione ai corsi strumentali a quanti la richiedano, perché non ci può essere nulla di positivo nel limitare a pochi un’esperienza che è stata troppo spesso negata a molti. La gestione ultradecennale di corsi ad indirizzo strumentale mi consentono di affermare, col supporto di quanto riferito da docenti, alunni e genitori coinvolti nell’esperienza, che tra gli elementi positivi sono da segnalare: • una valenza formativa dell’indirizzo musicale sia negli aspetti di ricaduta interdisciplinare sia negli aspetti di contributo alla formazione della persona; • una valenza orientativa relativamente a una più consapevole scelta circa la prosecuzione degli studi; • un deciso contributo alle iniziative finalizzate alla prevenzione del disagio giovanile; a cura di Fabrizio Emer Ai ragazzi vanno fornite quelle indispensabili conoscenze capaci di portarli verso scelte critiche autonome rendendoli attivamente partecipi alle comunicazioni musicali 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd 14:58 Pagina 44 44 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • un’ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione razionale ed emotiva di sé. Organizzazione didattica dei corsi musicali Il suonare insieme mira a far acquisire precisione ritmica e di intonazione, autocontrollo e capacità di concentrazione, capacità di prestare ascolto simultaneamente alla propria parte e a quella degli altri Alla «Monterisi», su 30 classi in organico, 12 sono ad indirizzo strumentale, frequentate da 314 alunni suddivisi in: 3 cattedre di violino, 2 di pianoforte, 2 di chitarra, 1 di violoncello, 1 di fagotto, 1 di oboe, 1 di corno, 1 di saxofono, 1 di tromba, 1 di clarinetto, 1 di flauto, 1 di percussioni. Il docente di tromba, ove possibile, avvia taluni allo studio di trombone tenore e al flicorno soprano; quelli di violino allo studio della viola; quello di sax allo studio del soprano, del tenore e del baritono oltre a quello ordinario del sax contralto; quello di chitarra allo studio del basso elettrico. La scuola possiede un discreto strumentario che consente, a quanti non possono acquistare uno strumento di proprietà, di averne in uso uno per limitati periodi. L’insegnamento delle materie musicali nei corsi ad indirizzo è di 4 ore settimanali suddivise in 2 ore di Educazione musicale, di cui una dedicata allo studio del Solfeggio (nelle chiavi di violino, basso e tenore) e 2 di Strumento musicale con moduli di due (raramente di tre e per particolari occasioni) alunni per ora/lezione. Alla musica d’insieme viene riservato il 20% dell’orario complessivo curricolare; a coloro che, a seguito di selezioni, entrano a far parte dell’organico strumentale della scuola, vengono erogate, in orario extracurriculare, 2 ore di prove orchestrali ciascun martedì. Nel rispetto della libertà di insegnamento riconosciuta ai docenti è favorita la ricerca di nuove tecniche di apprendimento; attraverso uno studio non strettamente tecnicistico vengono valorizzate le capacità formative e orientative della musica. Il suonare insieme mira a far acquisire precisione ritmica e di intonazione, autocontrollo e capacità di concentrazione, capacità di prestare ascolto simultaneamente alla propria parte e a quella degli altri, di collaborare con i compagni, di inserire il proprio intervento a proposito, rispetto al lavoro altrui. La parola agli alunni Federico (ex alunno di saxofono): «Prima di frequentare il corso di strumento alla «Monterisi» non avevo alcuna nozione di musica; oggi se uno mi togliesse la musica ci soffrirei tantissimo. Frequento una scuola superiore, sono iscritto al conservatorio ed ho costituito con alcuni ex compagni di classe un gruppo jazz. Purtroppo non avendo potuto proseguire studi musicali alle superiori 13-05-2010 14:58 Pagina 45 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 45 sono costretto a dividermi tra gli impegni del liceo la mattina e quelli del Conservatorio al pomeriggio; spero di farcela». Giorgio (ex alunno di corno): «Ormai la mia vita è assorbita dalla musica; frequento il Conservatorio; sono il primo corno dell’orchestra Mozartini e suono nella banda di Pellezzano. Ho frequentato master con docenti di livello internazionale e sono tanto appassionato al mio strumento che spero possa consentirmi di lavorare nelle orchestre da professionista». INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Rapporti con il territorio Sono state attivate, e perfezionate negli anni, intese programmatiche di rapporti con il locale Conservatorio, con Exposcuola dell’Università di Fisciano, con l’associazione musicale Akroaterion, con orchestre giovanili esterne che da alcuni anni accolgono nel proprio organico i migliori strumentisti della scuola al termine del loro percorso formativo triennale, presso le quali trovano le prime opportunità lavorative ex alunni della «Monterisi». Partecipazione a concerti e concorsi Gli alunni dell’indirizzo strumentale danno vita a varie formazioni di insieme strumentale: da gruppi cameristici (fino all’ottetto), alla fanfara, all’ensemble jazzistico, al gruppo di chitarre e percussioni, all’orchestra sinfonica con organico di 65 elementi. Questa ampia gamma di formazioni consente di assicurare la partecipazione della Scuola a svariati concorsi a livello nazionale (1° premio assoluto a Città di Castello nel 2009, ad Ancona nel 2008, ecc.), alle Rassegne nazionali dell’indirizzo strumentale, a molteplici ricorrenze festive cittadine, civili e religiose; la formazione bandistica, ad esempio, fornisce supporto musicale alle celebrazioni del 4 Novembre, del 2 Giugno, del Natale nel quartiere, di «Salerno Porte Aperte», ecc. L’orchestra sinfonica esibisce un repertorio che presenta brani di autori classici e moderni, nonché composizioni originali, create da autori locali, dedicate alla orchestra scolastica. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «G. BRESALA» - TRENTO Agostino Toffoli, Dirigente scolastico, presenta la scuola. La scuola secondaria di I grado «Giacomo Bresadola» fa parte, dal 1° settembre 2001, dell’«Istituto comprensivo Trento 5», un istituto molto complesso Gli alunni dell’indirizzo strumentale danno vita a varie formazioni di insieme strumentale: da gruppi cameristici, all’ensemble jazzistico, all’orchestra sinfonica con organico di 65 elementi 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd È in corso di realizzazione un progetto finalizzato alla costituzione di una «orchestra d’archi» formata da tutti gli alunni di alcune classi di una scuola primaria 14:58 Pagina 46 46 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE che conta attualmente tre scuole primarie e due scuole secondarie di I grado con 1260 alunni, un centro per l’educazione degli adulti con vari corsi, compresa una scuola in carcere e una in ospedale. L’istituto è nato come risposta all’esigenza di considerare scuola primaria e secondaria di I grado come articolazioni di un’unica scuola di base, caratterizzata da continuità educativa e raccordo organizzativo e didattico. Il Progetto d’Istituto, nella esplicitazione delle sue intenzioni, si qualifica come un patto, un contratto formativo fra gli insegnanti, gli alunni e i genitori: quindi si propone come strumento che permette l’organizzazione della scuola come ambiente per un’educazione e un apprendimento efficaci. L’istituto si caratterizza inoltre per la presenza di sperimentazioni didattiche di notevole impegno che riguardano l’insegnamento di alcune discipline curricolari, con utilizzo veicolare della lingua inglese in undici classi di una scuola primaria e l’insegnamento di strumenti musicali in altre tre scuole primarie e secondarie. In particolare, grazie a una convenzione con una scuola musicale, è in corso di realizzazione un progetto finalizzato alla costituzione di una «orchestra d’archi» formata da tutti gli alunni di alcune classi di una scuola primaria; è inoltre vigente da tre anni una convenzione con il conservatorio di musica di Trento «Bonporti» finalizzata alla frequenza di tutti gli alunni, di una delle due scuole secondarie dell’istituto, alle attività propedeutiche pomeridiane dello stesso conservatorio ed infine una sezione musicale presso la scuola «Bresadola» che è oggetto di approfondimento nel presente contributo informativo. La scuola «Bresadola», situata nel centro storico di Trento, ha un bacino d’utenza molto vasto, che si estende dal centro fino a località periferiche. Nel corrente anno scolastico gli alunni iscritti sono 453, funziona con sei corsi completi, di cui uno a indirizzo musicale. La scansione oraria di base prevede 30 ore di insegnamento articolate in 33 lezioni settimanali, tre sezioni hanno l’orario scolastico distribuito su sei giorni settimanali e tre su cinque giorni. Il corpo docente è composto da 56 insegnanti, 5 assistenti educatrici e una mediatrice culturale, nella quasi totalità con contratto a tempo indeterminato. L’edificio scolastico presenta purtroppo alcune carenze di spazi in rapporto all’alto numero di iscritti con una media di presenze per classe superiore a 25 alunni. Nell’edificio sono presenti: 18 aule ordinarie, di cui 4 dotate di lavagna interattiva multimediale Un aula magna dotata di lavagna interattiva multimediale 4 laboratori di cui uno di musica 10 locali utilizzabili per attività di sostegno o per piccoli gruppi di alunni Una biblioteca alunni/e Una palestra Una sala insegnanti Un archivio L’ufficio del collaboratore del Dirigente Una bidelleria Un ufficio di segreteria 13-05-2010 14:58 Pagina 47 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 47 ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DEL CORSO MUSICALE L’insegnamento dello strumento musicale è stato introdotto nella scuola secondaria di I grado «G. Bresadola» nel 1991 e da allora si è registrato un costante incremento di interesse e apprezzamento, confermato dal numero di richieste sempre superiori alla disponibilità di posti. Tuttavia, a differenza delle altre regioni, nel Trentino la scuola SMIM «Bresadola» è rimasta l’unico esempio di questa realtà. I motivi possono essere individuati in una scelta politica che ha bloccato l’apertura di altre SMIM nonostante molte scuole ne avessero fatto ripetuta richiesta all’Assessorato di competenza, privilegiando un sistema di scuole private gestite da cooperative che godono di sovvenzione pubblica. La sezione musicale presso la scuola «Bresadola» (dalla classe prima alla terza) è entrata ad ordinamento nel 1999 come previsto dal D.M. 201. Le specialità strumentali presenti sono: chitarra classica, flauto traverso, pianoforte e violino. Il personale docente è assunto in ruolo dall’anno 2000. Ogni classe è formata da 24 alunni ripartiti per le quattro specialità strumentali. Le lezioni sono sia a carattere individuale che collettivo: lezioni individuali di strumento, lezioni di musica d’assieme, lezioni di formazione musicale, esercitazioni orchestrali e vocali. Le lezioni si svolgono prevalentemente in orario pomeridiano dal lunedì al venerdì e in alcuni momenti dell’anno scolastico anche in orario antimeridiano, soprattutto in prossimità di concerti, concorsi o altre attività musicali. Ogni alunno effettua di norma due rientri settimanali. L’orario è strutturato in modo da offrire lezioni individuali di strumento di circa quaranta minuti, lezioni in piccolo gruppo variabile da tre a sei alunni della durata di un’ora circa, lezioni di formazione musicale impartite per gruppi strumentali di circa sessanta minuti. L’articolazione oraria e dei gruppi può variare in base alle peculiarità strumentali. Ampio spazio è dato alla pratica della musica d’assieme che costituisce un momento privilegiato in cui ogni alunno, in base alle sue competenze e abilità e a prescindere dal livello tecnico musicale raggiunto, porta il proprio personale contributo alla realizzazione di concerti, spettacoli e altre manifestazioni a carattere musicale. Nei mesi di novembre-dicembre e aprile-giugno viene svolta attività orchestrale come naturale conseguente ampliamento delle attività di musica d’assieme. Al corso si accede previo esame d’ammissione che prevede il superamento di un test scritto (prova collettiva del test di Bentley) e di un colloquio individuale volto a individuare le attitudini musicali di ciascun candidato mediante prove ritmiche, vocali, approccio agli strumenti, individuazione di eventuali competenze pregresse. La commissione è formata dal Dirigente o suo delegato, dal docente di Educazione musicale del corso e dai quattro docenti di Strumento. Al termine degli INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd L’orario è strutturato in modo da offrire lezioni individuali di strumento lezioni in piccolo gruppo, lezioni di formazione musicale per gruppi strumentali 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Nel corso di ciascun anno scolastico, vengono organizzati concerti, spettacoli, concorsi, uscite, visite e partecipazioni a carattere musicale e culturale 14:58 Pagina 48 48 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE esami d’ammissione viene stilata una graduatoria in base alla somma dei punteggi conseguiti nelle prove. Sono ammessi al corso i primi ventiquattro ragazzi, mentre gli altri sono dichiarati ammissibili visto che la frequenza al corso è subordinata alla disponibilità dei posti. L’assegnazione dello strumento viene perfezionata al termine di un giro degli strumenti utile ai fini di un orientamento più efficace. Al termine del triennio scolastico, in sede di esame conclusivo del ciclo di studi primario, è prevista una prova pratica di esecuzione strumentale individuale o per gruppi, a seconda delle specialità strumentali, alla presenza di tutta la commissione d’esame del corso, al fine di verificare la competenza musicale strumentale raggiunta dagli alunni. Nel corso di ciascun anno scolastico, vengono organizzati concerti, spettacoli, concorsi, uscite, visite e partecipazioni a carattere musicale e culturale in base alla disponibilità finanziaria dell’istituto e all’offerta presente sul territorio, fermi restando i due momenti di esecuzione orchestrale/vocale legati al Natale e alla fine dell’anno scolastico. L’orchestra si esibisce non solo all’interno dell’istituto scolastico, ma anche in chiese e teatri. Per le manifestazioni pubbliche l’orchestra si presenta in forma «aperta» e quindi offre la possibilità di suonare non solo agli allievi interni, ma anche agli esterni e agli ex allievi, stringendo collaborazioni con altri enti musicali e culturali. Per quanto riguarda il repertorio, i docenti sono responsabili della ricerca del materiale musicale per l’orchestra e degli eventuali arrangiamenti dei brani scelti. I docenti di Strumento, per la programmazione e l’organizzazione del Corso ad indirizzo e per la coordinazione di tutti i momenti musicali e i progetti dell’istituto TN5, si riuniscono regolarmente durante l’intero anno scolastico: Sono stati istituiti, a tal fine, i seguenti organi scolastici: • Gruppo di Lavoro – Strumento • Dipartimento Musica di plesso • Commissione Musica di istituto Dall’anno scolastico 2008/2009 è attiva una collaborazione con il Conservatorio di Trento e Bolzano nell’ambito del Biennio Specialistico di II livello per la formazione dei docenti della classe di concorso A077. Partecipazione a concerti e concorsi Il Corso Musicale F durante i suoi diciotto anni di attività ha partecipato a numerose manifestazioni musicali culturali sia in ambito locale che nazionale, intervenendo a concerti, concorsi, convegni, spettacoli. 13-05-2010 14:58 Pagina 49 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 49 I docenti di strumento presentano a cadenza annuale il Progetto «Suonare in Orchestra» che coinvolge le tre classi della sezione F e si concretizza nell’esecuzione di due momenti: il concerto di Natale e quello di fine anno. Per l’anno scolastico in corso il concerto di fine anno sarà organizzato in collaborazione con la scuola secondaria di I grado «Bonporti» dell’Ist. TN5 convenzionata con il Conservatorio «Bonporti» di Trento e avrà carattere interdisciplinare (performance di Musica e Teatro). Recentemente è stato attivato il Progetto «Orientamento strumentale nella scuola primaria» che coinvolge le classi quinte delle scuole primarie dell’Ist. TN5. Tale progetto costituisce un raccordo tra i due cicli d’istruzione primaria e secondaria di I grado al fine di far conoscere agli alunni delle classi quinte l’offerta musicale della SMIM. Un altro momento musicale a cadenza annuale è costituito dal «Pomeriggio aperto al Musicale». Si svolge indicativamente nel mese di gennaio e coinvolge le classi seconde e/o terze in un’esecuzione strumentale e/o vocale di presentazione del corso musicale ai genitori e agli alunni delle classi quinte della scuola primaria. In tale occasione i docenti di strumento illustrano l’organizzazione del corso musicale. Nell’anno scolastico 2007/2008, l’orchestra del Corso ha partecipato a un Soggiorno/Studio presso la struttura provinciale di Candriai in provincia di Trento. Si tratta di una permanenza di due giorni in una struttura accogliente e organizzata dove i ragazzi hanno svolto un’intensa attività di studio e di approfondimento strumentale in una più ampia ottica di socializzazione e di autonomia personale. La classe di violino ha partecipato al primo PLAY DAY organizzato dall’ESTA Italia a Casalecchio di Reno – Bologna il 24 febbraio 2007. Nell’anno scolastico 2006/2007 le classi seconda e terza hanno partecipato al Concorso Nazionale per Scuole ad Indirizzo Musicale di Castiglione delle Stiviere concorrendo per le sezioni Orchestra, sezione Musica da camera per archi, Pianoforte a 4 mani, conseguendo ottimi risultati e votazioni. L’orchestra ha partecipato a diversi momenti musicali in occasione del gemellaggio della scuola primaria «Sanzio» con l’English Primary School «Ham Dingle» di Birmingham, ospite nella città di Trento. L’orchestra della classe terza ha conseguito il primo premio nella categoria Scuole Superiori al Concorso Nazionale intitolato a De André il 30 novembre 2008. Inoltre, l’orchestra e il coro del corso musicale intervengono normalmente a convegni, manifestazioni musicali e spettacoli organizzati da Enti, istituti e associazioni presenti sul territorio. Ai ragazzi del corso musicale è anche offerta l’occasione di assistere a concerti e spettacoli organizzati da Enti lirici e teatrali, associazioni culturali e istituti sia in ambito locale sia nazionale. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Ai ragazzi del corso musicale è offerta l’occasione di assistere a concerti e spettacoli organizzati da Enti lirici e teatrali, associazioni culturali e istituti sia in ambito locale che nazionale 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd 14:58 Pagina 50 50 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Partecipano ad uscite d’istruzione (musei, mostre, visite a luoghi d’arte) in cui viene valorizzato e approfondito l’aspetto musicale e artistico. La parola agli alunni «Poter suonare uno strumento a scuola è un’opportunità bellissima. Mi ritengo molto fortunata ad avere una scuola musicale vicina a casa e ad essere stata scelta per il corso musicale. Secondo me è anche divertente». Francesca 1F – flauto «Per me è bellissimo studiare uno strumento a scuola perché si può imparare in compagnia dei compagni e non da soli come ad esempio con gli insegnanti privati». Petra 1F – pianoforte «Ho scelto il corso musicale perché mi entusiasma l’idea di suonare uno strumento.» Mattia 1F – chitarra «Per me la musica è un sogno. A me piace molto quando suono e ascolto musica; non finirei mai». Tommaso 1F – violino Suonare uno strumento è importante perché permette di esprimersi con un linguaggio diverso. È un’opportunità per stare in compagnia e scaricare le proprie tensioni «Mi piace particolarmente lo strumento che suono perché mi aiuta ad esprimermi in un modo tutto mio e perché cerco di trasmetterci sentimento e spero che questo possa arrivare agli altri». Margarita 2F – pianoforte «Ho scelto il corso musicale perché avendo già avuto esperienze di musica in precedenza, ho voluto continuare». Flavia 2F – violino «Mi piace studiare uno strumento a scuola; c’è un senso d’intimità e conosci le persone che suonano con te». Valentina 2F – pianoforte «Secondo me suonare uno strumento è importante perché permette di esprimersi con un linguaggio diverso. Per noi ragazzi è un’opportunità per stare in compagnia e anche scaricare le proprie tensioni». Gregorio 3F – chitarra «Quando suono il mio strumento mi sento bene». Enrico 3F – violino «Suonare uno strumento è molto divertente perché stai con i tuoi amici e perché conoscere la musica e suonarla è un’opportunità che entusiasma». Lucrezia 3F – flauto 13-05-2010 14:58 Pagina 51 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 51 «Penso che siamo fortunati a poter suonare, s’impara a stare insieme e ci si diverte molto ed è una bella soddisfazione ricevere i complimenti a fine concerto». Camilla 3F – violino INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd In conclusione si può affermare che la valorizzazione della scuola intesa come luogo di promozione sociale e culturale, di ricaduta territoriale e di interazione con le altre realtà musicali presenti sul territorio costituisce una peculiarità del corso ad indirizzo musicale della scuola «Bresadola». Esso è diventato un «fiore all’occhiello» per l’Istituto comprensivo Trento 5, sia per l’indubbia qualità dell’offerta formativa strumentale che per i risultati raggiunti dagli alunni, confermati nel tempo e sempre documentati da saggi, spettacoli musicali e concerti di notevole impegno. Sicuramente ciò è dovuto al «contratto educativo» che impegna reciprocamente scuola e famiglie nella realizzazione del progetto formativo all’atto dell’iscrizione, previo superamento dell’esame di ammissione ma, ad avviso dello scrivente, il merito principale di tale successo è riconducibile alla professionalità e continuità educativa, garantite da insegnanti di strumento musicale particolarmente competenti e preparati, sia sul piano disciplinare che su quello relazionale e motivazionale. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «A. GIORGI – A. N. FRACCO» FERENTINO (FR) Elena Di Pucchio, Dirigente scolastico, presenta la scuola. La storia Lo studio dello strumento musicale nella scuola media statale di Ferentino vanta una quasi ventennale tradizione. L’attività ebbe inizio in forma sistematica nell’a.s. 1992/1993, allorché fu istituita una sezione a Sperimentazione musicale nella quale 24 allievi furono ammessi a seguire le lezioni di pianoforte, flauto, violino e chitarra nell’intento di integrare le attività scolastiche con l’istruzione strumentale. Sotto la guida dei docenti la sfera delle attività cominciò a dilatarsi, promuovendo l’istituzione di una seconda sezione nell’a.s. 1999/2000, quando la disciplina entrò a far parte dell’Ordinamento della scuola media italiana (con l’emanazione della Legge 3 maggio 1999, n. 124) e le due sezioni ad indirizzo musicale divennero «Ordinamento». Oggi, la scuola, offre la possibilità a tutti gli iscritti di intraprendere lo studio di uno di questi quattro strumenti musicali: chitarra, violino, pianoforte, flauto traverso. Tutti i ragazzi che scelgono l’attività, oltre ad avere a loro disposizione una lezione individuale di strumento alla settimana, con il proprio docente, Il merito principale di tale successo è riconducibile alla professionalità e continuità educativa, garantite da insegnanti di strumento musicale particolarmente competenti e preparati 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd 14:58 Pagina 52 52 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE fanno esperienza di Musica di insieme e come componenti dei gruppi musicali formano l’Orchestra della scuola. Solisti, gruppi orchestrali, hanno l’opportunità di svolgere attività performative durante l’anno scolastico partecipando a concerti, concorsi e rappresentazioni teatrali. Le lezioni di Strumento musicale si svolgono durante le ore pomeridiane, in orari e giorni che ogni studente concorda con il proprio docente, mentre le prove generali di Orchestra e Coro sono inserite anche in orario mattutino per consentire il lavoro interdisciplinare. Fin dalla loro istituzione le classi a Ordinamento musicale hanno contribuito in modo considerevole alla diffusione della «Musica» nella città di Ferentino. L’attività didattica ha sempre riservato particolare attenzione alla propedeutica musicale destinata anche agli allievi non iscritti alle specifiche sezioni e agli scolari della scuola dell’infanzia e primaria dei Circoli cittadini. La propedeutica è considerata sia nell’aspetto teorico di informazione e preparazione all’ascolto, sia nell’aspetto pragmatico del «fare musica insieme». Nel corso degli anni la scuola media di Ferentino è diventata un punto di riferimento per le famiglie e per la comunità locale attraverso le varie iniziative intraprese da e per gli alunni. Il repertorio Tra le attività caratterizzanti che hanno segnato una profonda innovazione didattica, la pratica di Musica di insieme ha assunto sempre più rilievo La scelta dei metodi, degli studi e del repertorio ha subìto negli anni una notevole evoluzione, sia per quanto riguarda la particolarità dell’Organico Scolastico (arricchito da gruppi vocali, percussioni, archi) sia per quanto riguarda l’attenzione rivolta alla necessità di legare tale scelta a motivazioni di carattere interdisciplinare e di vissuto degli studenti. Tra le attività caratterizzanti che hanno segnato una profonda innovazione didattica, la pratica di Musica di insieme ha assunto sempre più rilievo. Questo aspetto si è sempre più ampliato per le innumerevoli possibilità di impiego che offre sia in termini di rielaborazione collettiva degli apprendimenti, sia per l’utilizzo nelle attività interdisciplinari e nella produzione di lavori destinati a esecuzioni pubbliche. Nella pratica didattica di questa Scuola, infatti, la socializzazione al territorio delle produzioni è una prassi consolidata. Essa, infatti, assume un particolare rilievo motivazionale in quanto permette all’alunno di: • • • • apprendere l’importante disciplina dell’Orchestra; riscontrare un riconoscimento sociale; mettere a disposizione della comunità i risultati della propria esperienza; sviluppare l’attività concertistica, sia come elemento fondamentale del percorso didattico e formativo sia come servizio al territorio. 13-05-2010 14:58 Pagina 53 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 53 Ai docenti consente di: • valorizzare la musica come parte fondamentale del nostro patrimonio artistico e culturale; • valorizzare la musica come fattore di crescita individuale e sociale, stimolo all’intelligenza, alla creatività e alla responsabilità; • privilegiare iniziative sistematiche e durature rispetto ai progetti occasionali. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Teatro e musica insieme Questo lavoro nasce dal riconoscimento dell’alto valore formativo del fare musica insieme. Si avvale del contributo e la collaborazione di accreditati musicisti con i quali la scuola propone e sperimenta interessanti e innovative esperienze, tra gli altri Ambrogio Sparagna, Simone Cristicchi, Tony Esposito, Valentina Ferraiuolo, Michele Paulicelli. La musica di insieme stimola la creatività, la socializzazione e lo scambio di esperienze con i compagni, la capacità di ascolto di sé e degli altri, il rispetto e il riconoscimento delle regole. L’obiettivo è quello di dimostrare che il linguaggio della musica e la realtà del palcoscenico sono elementi di dialogo universali, a prescindere da età, lingua e cultura, possono diventare un comune denominatore nella crescita e nella formazione dei ragazzi. Durante questi ultimi anni di lavoro, si è voluto consolidare il progetto «Teatro e Musica Insieme» credendo sia nel principio della libertà del linguaggio musicale e teatrale, sia nei ragazzi quali migliori interpreti di un messaggio. Il cartellone Il cartellone dell’Orchestra dei ragazzi ha promosso negli anni la conoscenza del linguaggio teatrale e musicale nei luoghi ad esso deputato si citano alcune delle attività più significative: • Favole in musica – ritmi e fiabe sonore. Auditorium Terme di Pompeo di Ferentino. In continuità con i Circoli Didattici Cittadini, con la partecipazione di allievi con bisogni educativi speciali. • Lezioni – Concerto. Auditorium Terme di Pompeo di Ferentino. Ideate dagli studenti della scuola e realizzate con la partecipazione di docenti e animatori con il compito di mantenere il dialogo con gli spettatori e approfondirne le esperienze di ascolto. • Le Arti delle Spettacolo e le Nuove Generazioni. Percorsi didattici, mirati all’Orchestra, al Coro, alla progettazione e realizzazione di costumi e sceno- La musica di insieme stimola la creatività, la socializzazione, la capacità di ascolto di sé e degli altri, il rispetto e il riconoscimento delle regole 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd 14:58 Pagina 54 54 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • • • • grafie e alla recitazione. Sono state allestite e rappresentate al Teatro Comunale di Fiuggi: Aggiungi un Posto a Tavola con il Coro e l’Orchestra dal vivo della scuola media. Narrazionitineranti. I linguaggi della musica e della narrazione. Laboratorio di Intercultura che affronta il tema dell’altro, spaziando dalla Letteratura dei Migranti alla Musica del Mediterraneo fra diversi generi e stili. Terezin. Echi, Note dei Bambini del Campo di Sterminio. Consueti Concerti annuali per il Giorno della Memoria. La Musica della Shoah - Un Percorso per non Dimenticare. Brundibàr – Opera per Ragazzi e Orchestra di Hans Kràsa - Versione Terezin 1943. Gli alunni provenienti dalle classi ad Ordinamento musicale hanno avuto l’occasione di entrare in contatto con i diversi aspetti della musica classica. L’Orchestra era formata da musicisti professionisti e dagli allievi. I Concerti hanno avuto eco in tutta la Provincia e il patrocinio della Regione Lazio e degli Enti locali. Ensemble strumentale «Orchestra Amadeus» L’Ensemble Strumentale «Orchestra Amadeus» composto da violini e flauti ha contribuito in modo considerevole alla diffusione della musica a Ferentino e Provincia Fin dalla sua fondazione l’Ensemble Strumentale «Orchestra Amadeus» composto da violini e flauti è stato considerato uno dei migliori gruppi strumentali studenteschi della Provincia. Ha contribuito in modo considerevole alla diffusione della musica a Ferentino e Provincia. Informata a principi didattici nuovi, la disciplina del lavoro di gruppo dell’Ensemble «Amadeus» è una delle basi su cui poggia tutta la didattica nella convinzione che sia la radice di un corretto sviluppo non solo artistico, ma anche umano. Infatti, è opinione comune, tra chi si occupa di didattica musicale, che nella lezione collettiva tutte le proposte didattiche, dall’ascolto alla produzione vocale e/o strumentale, sono condivise e apprese dal gruppo. Tra le molteplici attività concertistiche svolte si citano: • «A Passeggio con Mozart», rappresentato in occasione del 250° anniversario della morte di W.A. Mozart. • Partecipazione al Festival Internazionale For Children. • ospite alla Master Class di Jazz di Alatri (FR) con il sassofonista Eric Daniel; • partecipazione a eventi culturali organizzati dagli Enti Locali e Provinciali. Le suddette manifestazioni hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e attestati da Enti pubblici e privati. 13-05-2010 14:58 Pagina 55 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 55 Partecipazione a concorsi Gli studenti delle classi a Ordinamento musicale hanno partecipato a diverse edizioni del Concorso Nazionale «G. Visconti» di Roma, classificandosi ai primi posti nelle categorie: Pianoforte, Flauto e Violino. Inoltre, numerosi studenti proseguono i loro studi musicali nel Conservatorio «L. Refice» di Frosinone con ottimi risultati. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Gli ex alunni Calicchia Valentin Adrian Ha frequentato l’ordinamento musicale della scuola media «Giorgi-Fracco» di Ferentino nel triennio 2005-2008. Ha ottenuto il 3° posto nazionale al concorso «G. Visconti» di Roma nella categoria Pianoforte. Frequenta il V ginnasio del Liceo Classico «Martino Filetico» di Ferentino, è iscritto al IV anno del corso di Pianoforte presso il Conservatorio «Licinio Refice» di Frosinone. Frequentare una scuola a indirizzo musicale ha significato per me scoprire il grande mondo della musica in giovane età. Prima di imparare a suonare il pianoforte amavo molto la musica ed ero desideroso di conoscere uno strumento musicale. Suonando il pianoforte ho trovato ciò che veramente cercavo: provare delle emozioni forti e coinvolgenti. Ho capito anche quale fosse la mia strada: la musica. Quindi ho avuto la fortuna di incontrare un professore che ha saputo riconoscere e tirar fuori questo mio talento, infatti non solo mi ha dato delle lezioni ordinarie ma ha anche provveduto a integrarle con musica d’insieme e concorsi in cui sono riuscito a ottenere il terzo posto a livello nazionale. Il mio professore è stato anche molto attento per quanto riguarda il proseguimento dei miei studi (ovvero il Conservatorio); infatti mi ha proposto un repertorio più che idoneo per un buon esito dell’esame d’ammissione che ho superato brillantemente. Per me questa scuola ha pienamente adempiuto agli obblighi del nome che porta e, specialmente la nostra preside, è stata propensa a finanziare e promuovere molte attività musicali che grazie alla grande efficienza del corpo insegnante, hanno avuto tutte un grande successo. Per me la scuola media è stata, direi, di vitale importanza sia per l’acquisizione di competenze musicali sia per le esperienze umane che ho avuto con gli insegnanti che hanno saputo trasmettermi coerenza e responsabilità che riescono benissimo a fondersi con simpatia, accoglienza e cordialità, qualità che deve possedere un vero musicista. Lucia di Palma Ha frequentato il corso di pianoforte presso la scuola media «Giorgi-Fracco» nel triennio 2005-2008. Ha superato l’esame di ammissione al Conservatorio nel mese di luglio 2008. Attualmente frequenta il V ginnasio presso il Liceo «Martino Fi- Ho avuto la fortuna di incontrare un professore che ha saputo riconoscere e tirar fuori questo mio talento 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Tutte le scuole medie dovrebbero organizzare dei corsi pomeridiani di musica 14:58 Pagina 56 56 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE letico» di Ferentino e il III anno della Scuola di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica «L. Refice» di Frosinone. Ho frequentato una scuola a indirizzo musicale per tre anni. È nata qui la mia passione per il pianoforte, uno strumento che precedentemente avevo suonato solo per passatempo e che, invece, in seguito ho cominciato ad amare e a studiare seriamente ogni giorno. La mia professoressa mi è stata vicina in ogni situazione e, grazie alla sua competenza e alla mia costanza nello studio, sono riuscita a ottenere buoni risultati. In terza media ho anche partecipato, insieme ad altri compagni di classe, pianisti violinisti, a un concorso nazionale tenutosi a Roma riuscendo a ottenere un buon punteggio. Le lezioni, nonostante la severità della professoressa, erano divertenti in quanto, oltre alle lezioni individuali, ve ne erano anche alcune di musica d’insieme, alle quali partecipavamo tutti con esercizi di solfeggio e di intonazione. Queste lezioni che inizialmente sembravano noiose, in quanto il solfeggio per un ragazzino di 11-12 anni potrebbe sembrare pesante, garantisco che sono state fondamentali per lo studio del solfeggio in Conservatorio. Dopo la scuola media, infatti, la mia insegnante ha provveduto diligentemente alla mia preparazione, al fine di permettermi di sostenere l’esame di ammissione al Conservatorio, che ho superato con un buon voto. A mio parere tutte le scuole medie dovrebbero organizzare dei corsi pomeridiani di musica, poiché all’età di 11 anni può nascere la passione per la musica e ogni professore può riconoscere e tirar fuori il talento da coloro che non sono consapevoli della loro bravura. Vorrei concludere dicendo che il corpo docente e l’organizzazione della scuola sono stati molto efficienti e voglio rivolgere un ringraziamento particolare alla mia professoressa, perché, se ora mi trovo al terzo anno di solfeggio in Conservatorio e a un buon punto nello studio del pianoforte, è solo grazie a lei. Gli allievi a.s. 2009/2010 Andrea Zeppa, III E, Classe di Violino, Prof.ssa Porro Patrizia Mi presento, mi chiamo Andrea Zeppa e frequento la classe III E. In questi tre anni di scuola media ho appreso a suonare il violino e a conoscere nuovi generi musicali. Quando ho saputo che alle medie avrei suonato il violino mi sono lamentato perché il violino era l’ultimo strumento che avrei voluto suonare, ma, da quando ho cominciato a suonarlo, mi sono reso conto che mi procurava una grande gioia. Vedendo i compagni di terza che suonavano, volevo diventare bravo quanto loro. Una delle più grandi emozioni che ho provato è stato suonare il primo concerto, ma quella più bella in particolare è stata l’opera «Brundibar» che mi ha fatto crescere in «bravura» con lo strumento; sono state anche belle le prove con altri strumenti e con il coro. In quelle occasioni mi sono sentito orgoglioso di me. Adesso che è cominciato il nuovo anno spero di provare belle emozioni come quelle degli anni passati. 13-05-2010 14:58 Pagina 57 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 57 Denise Noce, III D, Classe di Violino, Prof.ssa Porro Patrizia Salve a tutti, mi chiamo Denise Noce, frequento la classe III D e il corso di violino da tre anni. Questi tre anni di violino mi hanno permesso di vivere molte esperienze. Il fatto di suonare uno strumento nuovo è entusiasmante! All’inizio può sembrare noioso dato che si deve lavorare molto sulla posizione delle dita, sull’intonazione, sul tempo. Ma superata questa fase, i risultati sono bellissimi. I brani che abbiamo eseguito sono stati semplici ma anche complicati, famosi e non famosi. I miei compagni più bravi hanno partecipato a diversi dei Progetti, io a due: il primo è «Brundibar». Questo progetto tratta dello sterminio degli ebrei nel campo di Terezin. Per realizzarre questo progetto abbiamo fatto delle prove d’orchestra con vari strumenti. Il secondo progetto è «La Buona Novella» che racconta la storia di Gesù. Anche per questo progetto abbiamo suonato in orchestra. Ora sono convinta che il violino mi piace; suonare il violino mi ha messo in grado di ascoltare meglio ogni tipo di melodia. A volte riesco anche a capire il tempo. Ascolto meglio le parole e ho imparato più della normale lezione di musica compresa nell’orario scolastico. Sono fiera di aver scelto il violino. Ho intenzione di sostenere l’esame per il Conservatorio e, se andrà bene, continuerò. Questi anni di scuola mi hanno insegnato molto e ne sono felice. Sevastianov Gleb, III F, Classe di Violino, Prof.ssa Olga Zagorovskaia Sono un ragazzo di 13 anni e ormai da tre anni studio uno strumento musicale particolare: il violino. Tutto iniziò dalla prima lezione di strumento quando presi in mano il violino; già dalle prime note capii che mi piaceva. Continuando nello studio, mi affezionai sempre più e, con il passare del tempo, cominciai a far parte di una orchestra e provai per la prima volta cosa vuol dire suonare davanti a un pubblico e ricevere degli applausi. Per me il violino è uno strumento meraviglioso e voglio continuare a scoprirlo. In tutto questo percorso la mia professoressa mi è stata sempre vicino con professionalità e pazienza. Caterina Paris, III E, Classe di Violino, Prof.ssa Olga Zagorovskaia Ormai, sono tre anni che suono il violino. La mia professoressa mi ha fatto innamorare di questo strumento nobile e impegnativo che non conoscevo prima. Ho imparato a riconoscere le note sul pentagramma, a metterle in pratica sullo strumento e ho conosciuto la vita di alcuni musicisti famosi. La nostra preside ci ha permesso di eseguire vari concerti, partecipare ad audizioni e concorsi musicali che mi sono stati di grande aiuto. Ho imparato a suonare da sola in pubblico oltre a stare insieme con gli altri ragazzi. Quando suono da sola provo tanta felicità ma, se suono davanti a delle persone, provo moltissima ansia. Secondo me per avere una preparazione migliore, far amare ai bambini già da piccoli il violino, si dovrebbe insegnarlo nelle scuole elementari o persino all’asilo. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Suonare uno strumento all’inizio può sembrare noioso dato che si deve lavorare molto sulla posizione delle dita, sull’intonazione, sul tempo. Ma superata questa fase, i risultati sono bellissimi 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd 14:58 Pagina 58 58 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Giada Palombo, III F, Classe di Chitarra, Prof. Cristiano Poli Cappelli La Musica accompagna la nascita del Mondo e la comparsa dell’uomo. Ogni suono melodioso compone una piccola sinfonia: il canto degli uccelli, il fruscio dolce dell’acqua. Tutti i momenti più belli e importanti sono sottolineati dalla musica. Cambiano i tempi, i gusti, ma la musica è eterna. Oggi, qualcuno, pensando al nostro mondo caotico si interroga su quale ruolo le arti rivestano per noi giovani. È vero, però, che noi ragazzi con le nostre emozioni, sensazioni e stati d’animo cerchiamo nuovi modi per esprimerci. Oltre ai gesti e alle parole, la musica ci viene in aiuto e nello stesso tempo accende un piccolo faro che ci porta a sperare che un giorno tutta la musica sarà riscoperta! Quanto è bello esprimere i miei sentimenti con la chitarra! In alcuni momenti, è come se diventasse la mia migliore amica, la mia compagna di viaggio, ma gli attimi più belli sono quando si suona insieme e il tutto diventa davvero fantastico! Beh, questo è tutto! Mi rivolgo a voi ragazzi: scoprite la musica e l’amerete! Gli insegnanti Il compito più gratificante di un insegnante è quello di accompagnare i ragazzi in un cammino di conoscenza e di crescita personale Prof. Cristiano Poli Cappelli, docente di Chitarra Classica Descrivere cosa rappresenti l’esperienza dell’ordinamento musicale e dell’insegnamento dello strumento musicale nelle scuole medie non è affare semplice. Spesso, quando si parla di musica all’interno della scuola dell’obbligo, si finisce col dare a questa parola il significato di attività ricreativa, superflua, poco importante. L’ordinamento musicale ha formalmente superato il suo carattere «sperimentale» ma resta difficile dare piena dignità all’insegnamento dello strumento musicale. Lo studio di uno strumento musicale può divenire un’esperienza formativa senza pari nella crescita di un individuo. Il compito più gratificante di un insegnante è quello di accompagnare i ragazzi in un cammino di conoscenza e di crescita personale, quello di fornire i mezzi e gli strumenti per consentire ai ragazzi di diventare esseri umani consapevoli che sappiano relazionarsi agli altri, che abbiano consapevolezza dei propri mezzi e sappiano metterli a frutto. Lo studio di uno strumento musicale sviluppa nei giovani potenzialità su cui le altre materie di studio spesso non riescono a influire: capacità psicomotorie, di coordinazione, espressive, percettive, manuali. Ma, soprattutto, studiare uno strumento porta i ragazzi a relazionarsi con i propri coetanei, a interagire e favorisce nuove modalità di espressione dei propri sentimenti e delle proprie emozioni. Lo studio di uno strumento è una ricchezza incommensurabile a livello educativo perché fornisce ai ragazzi un mezzo per poter esprimere le proprie paure, difficoltà, sensazioni in un’età in cui non si è pienamente consapevoli della propria individualità: grazie all’esperienza dell’insegnare musica (e fare musica assieme ai giovani) noi docenti abbiamo il privilegio di accedere al mondo misterioso di questi ragazzi. 13-05-2010 14:58 Pagina 59 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 59 Prof. Stefano Spallotta, docente di Chitarra Classica La mia prima esperienza di docenza nelle scuole a indirizzo musicale risale all’a.s. 2004/2005, e da allora ho avuto modo di sviluppare una mia personale opinione sulla utilità e sulla ricaduta educativa che tali scuole e i loro operatori hanno sullo sviluppo delle competenze degli studenti. In primo luogo, l’impatto delle attività strumentali sulle esperienze scolastiche è caratterizzante a volte in maniera totale. Sia gli strumentisti che i loro colleghi dei corsi «ordinari», infatti, trovano nuova linfa dalle attività, dai Progetti, dalle iniziative che vengono dalla possibilità di schierare un gruppo orchestrale piuttosto che sviluppare uno spettacolo musicale vero. Gli studenti, come ho sempre riscontrato (con delle inevitabili eccezioni a conferma della regola), hanno una motivazione profonda, che viene dal fatto di vivere una dimensione nuova e stimolante. Nel dettaglio, la classe di chitarra di cui sono responsabile, è oggetto di grande interesse da parte degli studenti; la natura dello strumento, sicuramente, si adatta benissimo allo spirito di condivisione e conoscenza che deve essere comunicato in questi tre anni fondamentali per la loro formazione di base. La didattica chitarristica, in particolare, permette di stratificare le competenze in modo appropriato, risultando adeguata e valida a diversi livelli di fruizione. Rimane aperto a mio avviso l’interrogativo sulla direzione verso la quale orientare i discenti, se far prevalere quel senso ludico del gioco senso-motorio, oppure spingere sulla qualificazione del percorso formativo per divenire un valido trampolino di lancio verso future esperienze didattiche. La validità del corpo docente che ho incontrato nella mia breve presenza all’interno della scuola media, unita alla lungimiranza e alla tenacia assoluta di molti dei miei Dirigenti scolastici (i primi a credere fortemente nel valore e nella risorsa rappresentata dagli indirizzi musicali), dimostrano non solo che entrambe le strade sono possibili, ma che entrambe convivono tranquillamente nell’ordinarietà dell’attività didattica, qualificando de facto i corsi a indirizzo musicale a valore assoluto nella formazione musicale di base nel nostro Paese. ISTITUTO COMPRENSIVO «L. PIRANDELLO» - CANICATTÌ (AG) Teresa Maria Rita Buscemi, Dirigente scolastico, presenta la scuola. L’Istituto Comprensivo «Luigi Pirandello» insiste su due quartieri periferici del Comune di Canicattì in provincia di Agrigento, dove profondo è il disagio economico, culturale e sociale. Nel quartiere detto «Oltre Ponte» si trova la scuola secondaria di I grado che dall’anno scolastico 1991/1992 offre agli alunni la possibilità di poter richiedere l’iscrizione alle classi a indirizzo musicale. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Gli studenti hanno una motivazione profonda, che viene dal fatto di vivere una dimensione nuova e stimolante 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd La scelta collegiale dell’adesione alla sperimentazione trovò un immediato riscontro nel territorio 14:58 Pagina 60 60 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE La scelta collegiale dell’adesione alla sperimentazione trovò un immediato riscontro nel territorio, così negli anni a venire le classi diventarono corsi completi, dove venivano impartite lezioni di Strumento musicale. Oggi nell’istituto funzionano ben due corsi a indirizzo musicale che costituiscono un vanto per la nostra scuola. Nella fase dell’orientamento che precede la scelta della secondaria di I grado, i docenti di Strumento musicale incontrano i genitori degli alunni a cui comunicano l’organizzazione dei nostri corsi e le possibilità offerte dallo studio dello strumento nel proseguo della loro formazione, per consentire, già all’atto dell’iscrizione, una scelta consapevole sulla base di un’offerta formativa ben definita. Gli alunni che manifestano la volontà di frequentare i corsi a indirizzo musicale devono indicarlo nella domanda di iscrizione, dove possono esprimere una preferenza, con valore indicativo, per uno dei quattro strumenti musicali di cui si garantisce l’insegnamento nell’istituto. Sarà, poi, una Commissione composta dai docenti delle classi di concorso strumentali e di musica, a valutare l’attitudine dei candidati rispetto alle scelte indicate e a confermare o suggerire lo studio dello strumento più adatto alle potenzialità possedute. La stessa Commissione, dato l’elevato numero di candidati che richiedono l’iscrizione ai corsi strumentali, procede in seguito alla compilazione di apposite graduatorie e alla formazione delle classi di Strumento musicale. Dopo gli adempimenti preliminari, agli alunni e alle loro famiglie, vengono comunicate le modalità di funzionamento dei corsi, l’orario delle lezioni, l’articolazione interna delle diverse attività: solfeggio, lezione individuale, musica d’insieme, musica per piccoli gruppi, ascolto partecipativo, esibizioni individuali e/o collettive. Gli strumenti di cui si garantisce l’insegnamento sono: • • • • Pianoforte Chitarra classica Clarinetto Violino Si perfeziona, così, l’accesso a un curricolo integrato finalizzato a una sempre più completa formazione della persona. La preparazione teorico-pratica che si acquisisce al termine del triennio nei nostri corsi a indirizzo musicale consente agli alunni di poter continuare gli studi sia nei licei musicali che presso il Conservatorio o semplicemente di poter continuare a coltivare la passione per la musica oltre il contesto scolastico. Fin dal primo anno, lo studio dello strumento musicale assegnato favorisce la crescita dell’alunno e agevola il suo processo di maturazione globale. Man mano che le competenze specifiche nello studio dello strumento musicale vengono acquisite, gli alunni cominciano a costruire la propria identità musicale e ad appassionarsi allo studio della disciplina. 13-05-2010 14:58 Pagina 61 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 61 Tutto ciò consente loro di sentirsi parte integrante di un gruppo, dove il successo collettivo è il frutto dell’impegno individuale; si maturano, inoltre, abilità sociali che spesso hanno consentito l’instaurarsi di un clima di benessere che ci ha permesso di ridurre notevolmente la dispersione scolastica. Particolare attenzione viene rivolta al raccordo con le attività antimeridiane, che viene garantito da un’attenta progettazione annuale degli interventi educativi, dalla condivisione delle scelte organizzative, dalla collegialità diffusa nei diversi ambiti di progettazione e di intervento. Le tematiche da affrontare nelle unità di apprendimento interdisciplinari vengono scelte tenendo conto della valenza educativa di tutte le discipline compresa quella dello strumento musicale. Conseguentemente la valutazione degli apprendimenti, nel rispetto dei criteri fissati dal Collegio dei Docenti, pur tenendo conto di tutte le variabili che possano intervenire nello studio dello strumento musicale, procede a uniformare gli esiti, intermedi e finali, a quelli delle altre discipline curriculari. Inoltre l’attiva partecipazione dei docenti dell’indirizzo musicale, in seno agli organi collegiali (consigli, collegio, commissioni programmati in tempo compatibile con il loro orario di servizio settimanale) testimonia la professionalità, l’impegno e l’attenzione per tutti gli adempimenti connessi all’attività didattica. Ritenuto, quindi, che la pratica laboratoriale si colloca nel quadro del progetto complessivo di formazione della persona, secondo i principi generali messi in atto nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, in modo da fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente caratterizzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, una maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà, una ulteriore opportunità di conoscenza e di espressione e un contributo al senso di appartenenza sociale, allo scopo di consolidare le attività legate allo studio dello strumento musicale, gli organi collegiali del nostro istituto, nell’anno scolastico 2008/2009, nella progettazione dei PON F.E.S.R., hanno previsto l’allestimento di un Laboratorio Musicale con un finanziamento pari a € 10.000,00 (Formulario Progetti Infrastrutture Num. AOODGAI 8124 del 15-07-2008 Azione: B 1.C Laboratori e strumenti per l’apprendimento delle competenze di base nelle istituzioni scolastiche del I ciclo – Musica). Tutto ciò allo scopo di potenziare l’apprendimento delle competenze di base e ampliare il modesto numero di materiale strumentale in dotazione, in modo tale da creare condizioni atte a favorire: • l’efficacia metodologica; • il pieno sviluppo delle capacità cognitive, psicologiche e relazionali; • il potenziamento di momenti e processi formativi, interattivi e associativi, che vadano oltre l’accrescimento musicale, attraverso la scelta di un repertorio di musiche di vario genere, riconducibili a identità e culture vicine e lontane e prodotte da autori provenienti da esperienze musicali diverse. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Fin dal primo anno, lo studio dello strumento musicale assegnato favorisce la crescita dell’alunno e agevola il suo processo di maturazione globale 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Nel corso degli anni gli alunni si sono sempre distinti in Rassegne e Concorsi sia esibendosi da solisti, che in formazioni cameristiche 14:58 Pagina 62 62 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Quanto alle principali attività degli alunni dei nostri corsi a indirizzo musicale è doveroso sottolineare quanto segue: all’inizio di ogni anno scolastico, essi, nelle diverse formazioni in cui sono soliti esibirsi, vengono coinvolti con diverse tipologie di performance collettive e individuali, nell’organizzazione della annuale «Festa dell’accoglienza» e degli incontri per l’Orientamento, nei Progetti in rete con le scuole della Provincia di Agrigento, nelle varie manifestazioni a carattere rappresentativo, promozionale oltre che artistico sia nel territorio comunale che in quello provinciale, regionale e nazionale. Nel corso degli anni gli alunni si sono sempre distinti in Rassegne e Concorsi Provinciali, Regionali, Nazionali ed Europei, sia esibendosi da solisti, che in formazioni cameristiche e in ensemble. Un ensemble d’istituto che risulta composto da circa da cinquanta elementi perfettamente integrati. L’ensemble del nostro istituto, si distingue per il livello delle esecuzioni, per la compostezza e l’ordine manifestato durante l’interpretazione dei brani musicali proposti, per tali motivi è stato più volte invitato a esibirsi in manifestazioni pubbliche organizzate da Enti e associazioni presenti nel territorio, dall’amministrazione comunale di Canicattì (manifestazioni natalizie, commemorazioni, feste, ecc.) e dai Clubs Service quali «Lions», «Rotary», «Kiwanis». Non sono mancate, inoltre, occasioni in cui le esibizioni erano finalizzate a scopi umanitari e sociali atti a sviluppare negli alunni atteggiamenti di solidarietà e di condivisione. Nel Piano dell’offerta formativa, infine, allo scopo di consolidare e diffondere la vocazione musicale del nostro istituto sono previsti nella sezione riservata ai progetti finalizzati al raggiungimento del successo formativo i seguenti interventi didattici in forma laboratoriale: • laboratorio ritmico-percussivo per le classi della scuola secondaria di I grado (contribuisce a integrare e completare la formazione dell’ensemble d’istituto). • vivaio musicale per tutte le classi della scuola secondaria di I grado che non si avvalgono dello studio dello strumento musicale. • gospel e coralità per tutte le classi della secondaria di I grado allo scopo di coniugare l’esecuzione strumentale con l’interpretazione canora. Mentre nella sezione delle iniziative finalizzate all’orientamento, interno per gli alunni frequentanti il segmento della scuola primaria dell’istituto ed esterno per tutti gli alunni delle quinte classi dei diversi circoli didattici presenti nell’ambito comunale, è prevista l’attivazione dei seguenti laboratori: • alfabetizzazione musicale finalizzata all’acquisizione dei fondamenti della disciplina musicale per le classi quinte della scuola primaria; 13-05-2010 14:58 Pagina 63 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 63 • progetto «Il mondo sonoro delle filastrocche», per sviluppare il primo approccio al mondo musicale e per consolidare le pratiche sonore avviate nella scuola dell’infanzia, per le classi prime della scuola primaria. INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd La pratica dello strumento musicale rappresenta una preparazione completa al proseguimento degli studi musicali presso Licei musicali e Conservatori. Rappresenta, per chi lo desidera, il primo passo verso una formazione professionale, a riguardo si riporta testimonianza di due ex alunni e docenti della nostra scuola: «Luigi Cuva» un alunno/docente illustre Avevo 11 anni quando ho fatto gli esami attitudinali per l’ingresso al corso sperimentale di strumento musicale nella, allora, scuola media «Luigi Pirandello» di Canicattì. Non fui tanto contento della mia collocazione nella classe di clarinetto, in quanto la mia aspirazione era quella di diventare pianista, ma alla fine sono diventato un clarinettista «contento»! Per tre anni ho seguito il corso di clarinetto svoltosi nelle ore pomeridiane, partecipando a varie manifestazioni scolastiche sia da solista che in piccole formazioni di ensemble. La mia prima esibizione pubblica avvenne a 11 anni, nel mese di febbraio del 1992, presso i locali della scuola media, siti nel quartiere detto «Borgalino», con il brano solista dal titolo «Lullaby». Contento dell’esperienza scolastica fatta, desideroso di continuare gli studi musicali, sia per passione che per i possibili sbocchi lavorativi, all’età di 16 anni feci gli esami di ammissione all’Istituto musicale «Vincenzo Bellini» di Caltanissetta. Al termine del corso di studi, durato sette anni, ho conseguito il Diploma di Clarinetto nel luglio del 2003. Durante il corso degli studi ho continuato a esibirmi sia da solista che in formazioni da camera e orchestrali, tanto da raggiungere un elevato numero di titoli artistici; titoli che mi hanno permesso di formarmi musicalmente, di conoscere nuove realtà musicali, di accedere alle graduatorie provinciali del 2004 per la classe di concorso di clarinetto con un ottimo punteggio artistico. Il mio obiettivo, infatti, era diventato l’insegnamento presso le scuole medie a indirizzo musicale. Nell’anno 2006 arriva la mia prima nomina di docente di clarinetto presso la scuola secondaria di I grado nel comune di San Giovanni Gemini. A seguito della nomina a docente di clarinetto presso l’I.C. «L. Pirandello» nell’anno scolastico 2007/2008 mi ritrovo collega di coloro che furono i miei insegnanti. Consapevole del valore che ha avuto la formazione musicale e strumentale nella realizzazione delle mie aspirazioni, auguro a tutti gli alunni dell’indirizzo musicale di sfruttare al massimo le loro capacità e attitudini musicali al fine di poter realizzare le loro aspettative future. Contento dell’esperienza scolastica fatta, all’età di 16 anni feci gli esami di ammissione all’Istituto musicale «Vincenzo Bellini» di Caltanissetta dove ho conseguito il Diploma di Clarinetto 13-05-2010 INTERVENTI 008API3-4_2009.qxd Il mio docente di strumento musicale mi spinse a proseguire gli studi. Intrapresi, così, un percorso che mi avrebbe portato al Diploma di Pianoforte 14:58 Pagina 64 64 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE «Pietro La Greca» un alunno/docente illustre Ho iniziato gli studi musicali all’età di 11 anni presso la scuola media «L. Pirandello» di Canicattì. Tutto nacque per gioco! Non pensavo di poter intraprendere questo percorso, ma assistendo a una lezione di pianoforte di mia sorella, che frequentava il corso a indirizzo musicale, fui colpito dal dolce suono di quello strumento. Decisi così di sostenere le prove attitudinali per accedere alla classe sperimentale e fui ammesso alla frequenza della classe di pianoforte. Quante le esperienze nel corso dei tre anni – concerti, esibizioni solistiche, ensemble – per le quali non finirò mai di ringraziare il maestro Stefano Tesè, allora docente di pianoforte presso l’ I.C. «L. Pirandello». Fiducioso nelle mie capacità e nella forte motivazione che mi sosteneva nello studio, il mio docente di strumento musicale seguì in modo accurato la mia preparazione. Egli mi spinse a proseguire gli studi musicali, prospettandomi la possibilità di conseguire un titolo di studio spendibile presso il Conservatorio. Intrapresi, così, un percorso che mi avrebbe portato di volta in volta a sostenere gli esami presso l’Istituto musicale di Caltanissetta e ad arrivare finalmente, nell’Ottobre del 2005, al Diploma di Pianoforte. Subito dopo, ritenendo che l’obiettivo raggiunto non fosse un punto di arrivo ma di partenza, per affinare le mie potenzialità decisi di proseguire gli studi partecipando a diversi corsi di perfezionamento che ancora oggi continuo a frequentare. Nel 2007 mi iscrissi al Biennio abilitante per la formazione dei docenti e nel giugno del 2009, grazie a questo ulteriore titolo, potei accedere alle graduatorie a esaurimento delle classi a indirizzo musicale e iniziare così a lavorare. Con tanta soddisfazione da settembre 2009 insegno nella scuola dove tutto iniziò e mi ritrovo, inoltre, collega di coloro che furono i miei insegnanti. Spero che la mia esperienza possa indirizzare tutti gli alunni motivati e volenterosi a intraprendere gli studi accademici, ricordandosi che solo la costanza nello studio, l’amore e la passione per la musica permettono di raggiungere traguardi importanti. Docenti di Strumento musicale in servizio nell’anno scolastico in corso Leonardo Amoroso – Raimondo Mantione Chitarra Luigi Amico – Sergio Cutrera Violino Nunzia Luca – Pietro La Greca Pianoforte Gino Sgroi – Carmelo Farruggio Clarinetto 13-05-2010 14:59 Pagina 65 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 65 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO PRIMI PROVVEDIMENTI NORMATIVI di Fabrizio Emer Il Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 8 settembre 1975 rappresenta il primo passo verso l’istituzione dell’insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo: le scuole possono avviare «corsi sperimentali triennali ad orientamento musicale». I primi corsi sono attivati nella provincia di Milano; in seguito la sperimentazione si estende alle province di Bari, Catania e Roma attraverso l’emanazione di altrettanti decreti. Sono in tutto diciotto le scuole medie che nel 1975 attivano insegnamenti aggiuntivi rispetto all’orario curriculare nei quali gli alunni imparano a suonare uno strumento musicale. Nel decreto si legge che i corsi triennali vengono istituiti, «considerata l’opportunità di promuovere una sperimentazione in cui l’insegnamento dell’educazione musicale connesso con lo studio di strumenti musicali sia integrato nel contesto delle altre discipline, al fine di evidenziare la capacità formativa ed orientativa della musica attraverso uno studio non strettamente tecnicistico e nozionistico, ma principalmente culturale, propedeutico per eventuali prosecuzioni nello studio della musica»; pertanto «la sperimentazione prevede l’insegnamento dell’educazione musicale per tre ore settimanali per classe integrato dallo studio di uno strumento musicale, secondo programmi e metodologie che saranno stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico» (organo preposto al controllo e alla verifica della sperimentazione). Fino al 1980 singoli decreti regolano in modo diverso, da provincia a provincia, l’istituzione dei corsi sperimentali di strumento musicale: A.S. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd scuole 1975/76 18 1976/77 19 1977/78 30 1978/79 34 1979/80 58 Il Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 8 settembre 1975 rappresenta il primo passo verso l’istituzione dello insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Il Decreto ministeriale 3 agosto 1979 ha lo scopo di razionalizzare la sperimentazione, introduce elementi di omogeneità sul piano organizzativo e strutturale 14:59 Pagina 66 66 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Si deve al Ministro Malfatti il primo tentativo di una definizione legislativa dei corsi sperimentali diventati poi «a indirizzo musicale»: il 15 aprile del 1977 il Consiglio dei Ministri approva un suo disegno di legge che prevede in ogni provincia l’istituzione di una scuola a orientamento musicale per la quale avrebbero dovuto essere determinati gli adattamenti del piano di studi in relazione al predetto orientamento, i criteri di reclutamento dei docenti delle discipline musicali, le modalità di soppressione delle scuole medie annesse ai Conservatori di musica. Il disegno di legge non trova applicazione per lo scioglimento anticipato delle Camere ma le Istituzioni recepiscono l’opportunità di una scuola media che valorizzi l’insegnamento di uno strumento musicale nel percorso formativo degli alunni. Il Decreto ministeriale 3 agosto 1979 conduce in questa direzione: ha lo scopo di razionalizzare la sperimentazione, introduce elementi di omogeneità sul piano organizzativo e strutturale con notevole vantaggio per la programmazione annuale dei corsi stessi. A partire dal prossimo anno scolastico 1979/80, sono istituiti, sperimentalmente, corsi triennali di scuola media ad indirizzo musicale presso le sedi in elenco allegate. I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità strumentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatori di musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto, corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, negli anni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli strumenti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chitarra classica. Il Decreto, istituendo in via sperimentale l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media, costituisce il primo provvedimento verso l’introduzione della pratica musicale nella scuola dell’obbligo. Nel Decreto sono indicate modalità didattiche e organizzative: «La sperimentazione musicale prevede quattro ore di insegnamento di materie musicali alla settimana, così suddivise: tre ore di educazione musicale (teoria-solfeggio e dettato musicale comprensive delle ore di educazione musicale curriculari); un’ora di strumento musicale, impartita in due mezze ore individuali da effettuare, a distanza di giorni, due volte alla settimana. Alla lezione di strumento musicale prenderanno parte due alunni per volta, che saranno impegnati per mezza ora in lezione individuale, per un’altra mezza ora in ascolto partecipativo». Le istituzioni scolastiche dove attivare i corsi sono individuate tra le scuole medie «che offrono, sul piano didattico-organizzativo, i requisiti necessari per l’attuazione del particolare tipo di esperimento ed in particolare: disponibilità di locali idonei e di orario pieno anche nelle ore pomeridiane accertati dal mi- 13-05-2010 14:59 Pagina 67 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 67 nistero; disponibilità, nell’ambito della provincia, di personale docente particolarmente qualificato per gli insegnamenti specialistici adottati nel corso, accertata dalla commissione di cui all’art. 7, sufficiente numero di aspiranti forniti dei requisiti necessari per frequentare con profitto le materie musicali». È interessante rilevare che il Decreto all’articolo 6 prescrive l’unitarietà della classe a indirizzo musicale identificandone di fatto il distintivo e peculiare valore pedagogico: «Per ovvi motivi pedagogico-didattici, la classe, ad indirizzo musicale deve avere carattere unitario e sarà costituita da alunni tutti appartenenti alla stessa sezione». Questi sono i passi normativi che hanno regolamentato le SMIM fino al 1985. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd ASSETTO DELLE SMIM NEL 1985 E VERIFICA DELLA SPERIMENTAZIONE Si registra già dalle prime attivazioni di corsi musicali una diversa richiesta territoriale, a livello provinciale e regionale. Questa difformità non ha consentito un’omogenea distribuzione delle scuole: a distanza di dieci anni nel 1985 in Lombardia 5 province su 9 attivano 30 corsi di strumento musicale, il 36% di tutte le SMIM, nel Lazio 4 province su 5 istituiscono 16 corsi (di cui 13 nella sola città di Roma) equivalenti al 19%, segue la Sicilia con 4 province su 9 per un totale di 8 corsi istituiti. Complessivamente nel 1985 le SMIM sono 92 con 282 cattedre di strumento e un totale di circa 8000 alunni. Nel complesso nel 1985 le SMIM sono 92 con 282 cattedre di strumento e un totale di circa 8000 alunni 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 68 68 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Province con il numero delle scuole a indirizzo musicale avviate nel 1985: Ancona 4 Arezzo 1 Bari 4 Brescia 2 Brindisi 1 Caserta 2 Catania 1 Como 5 Cuneo 1 Enna 1 Firenze 1 Frosinone 1 La Spezia 1 Latina 1 Lecce 1 Macerata 2 MiIano 20 Novara 1 Oristano 1 Padova 3 Palermo 4 Parma 1 Pavia 1 Perugia 3 Pesaro 3 Potenza 1 Reggio Calabria 1 Ravenna 1 Rieti 1 Roma 13 Siracusa 2 Taranto 2 Varese 2 VerceIli 3 13-05-2010 14:59 Pagina 69 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 69 Percentuale degli strumenti musicali insegnati: INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd pianoforte 44% violino 15% chitarra 14% flauto 11% clarinetto 8% tromba 3% violoncello 1,65% oboe 1,44% corno 0,41% (fonte MIUR – Organico 1985/86) Tra le informazioni acquisite dal Ministero sulle attività di sperimentazione musicale svolte dalle scuole fino al 1985 si segnalano alcune considerazioni che evidenziano il positivo esito dell’attività musicale: 1. Le finalità contenute nel Decreto ministeriale 3 agosto 1979 possono dirsi raggiunte; alla fine del triennio gli alunni hanno ottenuto buoni risultati sia sul piano didattico che sul piano dello sviluppo della personalità, raggiungendo una maturazione umana più consapevole e responsabile; i riflessi della sperimentazione musicale sono risultati nettamente positivi anche nell’ambito della programmazione educativa e didattica, permettendo un’integrazione di lavoro, non solo con l’educazione musicale curriculare, ma anche con tutte le altre discipline; molti alunni apparentemente demotivati hanno potuto essere motivati a nuovi interessi culturali, fino a presentarsi agli esami di ammissione al Conservatorio e superarli felicemente. 2. Sono stati necessari particolari sforzi di adeguamento da parte delle scuole che hanno iniziato l’esperimento antecedentemente all’adozione del predetto Decreto ministeriale del 1979, essendo partite sulla scorta di una normativa che, non potendosi avvalere di precedenti esperienze, si limitava a contenuti di carattere generico; cosa che ha determinato una differenziazione di comportamenti da provincia a provincia. Permangono, per lo stesso motivo, situazioni di difficoltà, in special modo presso scuole integrate a tempo pieno, ora divenute a tempo prolungato, ove non si è resa sempre possibile l’organizzazione di una classe unitaria ad indirizzo musicale, in quanto gli alunni frequentanti le materie musicali previste dalla sperimentazione, provenivano da sezioni diverse. In alcuni casi si è cercato di attenuare le difficoltà derivanti dalla eterogeneità della classe, con iniziative di musica d’insieme. 3. L’interesse degli alunni, salvo rari casi, è stato costante ed ha prodotto risultati positivi in ordine allo sviluppo armonico della personalità contribuendo all’arricchimento degli interessi culturali, in molti casi anche al di sopra delle aspettative. Inoltre, una intesa fra i docenti delle materie curriculari ed i docenti delle mate- L’interesse degli alunni, salvo rari casi, è stato costante ed ha prodotto risultati positivi in ordine allo sviluppo armonico della personalità 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 70 70 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE rie musicali, in generale, fa sì che il programma di studio sia raccordato in modo che gli alunni possano assolvere pienamente sia agli obblighi scolastici normali, che a quelli derivanti dall’applicazione allo studio dello strumento musicale. 4. Dovunque possibile, sono stati instaurati buoni e costruttivi rapporti con teatri, orchestre stabili e Associazioni musicali. Si sono registrati anche scambi di saggi musicali degli alunni fra diverse scuole della stessa provincia. 5. Una percentuale di alunni, che varia dal 20% al 40%, lasciata la scuola media, continua a frequentare gli studi musicali intrapresi nelle scuole medie sperimentali, nei Conservatori di musica, presso civiche scuole di musica o scuole private. Numerosi alimentano le esperienze acquisite attraverso la pratica musicale in complessi a carattere dilettantistico. DA SPERIMENTAZIONE A ORDINAMENTO Il Decreto 13 febbraio 1996 riconosce alla sperimentazione un valore propedeutico per la continuazione dello studio dello strumento Bisogna attendere diciassette anni dal Decreto del 1979 per l’emanazione di una norma che non solo definisce meglio l’organizzazione dei corsi ma affronta anche problematiche di diffusione territoriale e di reclutamento dei docenti: il Decreto 13 febbraio 1996. L’articolo 1 contiene un’importante affermazione che riconosce alla sperimentazione, a differenza del Decreto del 1979, un valore propedeutico per la continuazione dello studio dello strumento: «Gli stessi [corsi], pur non essendo indirizzati a prevalenti prospettive specialistiche, non escludono, per la loro specificità, una valenza funzionale e propedeutica alla prosecuzione degli studi musicali». Non è certamente un implicito riconoscimento di ammissione al Conservatorio ma rappresenta certamente un passo avanti rispetto a quanto stabilito dal Decreto precedente: «Né la promozione, né il giudizio finale analitico-orientativo di cui al comma precedente, per gli alunni dei corsi in argomento, costituiscono titolo di ammissione ai conservatori di musica». È significativa nell’articolo 2 la nuova articolazione dei gruppi strumentali: strumenti a tastiera, strumenti a corda, strumenti a fiato e strumenti a percussione. Il Decreto del 1979 non prevedeva il gruppo di strumenti a percussione e limitava la sperimentazione a tre settori, tastiera, corda e fiato. I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità strumentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatori di musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto, corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, negli anni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli strumenti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chitarra classica. Il D.M. 13 febbraio 1996 contiene anche un preciso riferimento alle finalità educative: 13-05-2010 14:59 Pagina 71 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 71 • concorrere a promuovere la formazione globale dell’individuo offrendo al preadolescente, attraverso una più compiuta applicazione ed esperienza musicale, della quale è parte integrante lo studio specifico di uno strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa, di consapevolezza della propria identità e, quindi, di capacità di operare scelte nell’immediato e per il futuro; • consentire al preadolescente, in coerenza con i suoi bisogni formativi, una consapevole appropriazione del linguaggio musicale nella sua globalità, inteso come mezzo di espressione e di comunicazione, di comprensione partecipativa dei patrimoni delle diverse civiltà, di sviluppo del gusto estetico e del giudizio critico; • fornire, per la loro elevata valenza espressiva e comunicativa, ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche ad alunni portatori di situazioni di svantaggio. Il dettato normativo non solo incide negli assetti organizzativi ma attribuisce per la prima volta un preciso riferimento pedagogico alla pratica musicale vista anche come strumento di integrazione e di crescita personale. Un importante complemento al dibattito sulla sperimentazione musicale è rappresentato dall’analisi qualitativa-quantitativa dei corsi sperimentali a indirizzo musicale nella scuola media realizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione e pubblicata nel febbraio 1998. Il documento costituisce certamente una premessa e un’indicazione per la fase successiva di assetto normativo che ha portato alla emanazione del D.M. 201 che ha previsto la riconduzione a ordinamento della sperimentazione. La Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria di I Grado avvia nel 1996 una attività di studio sullo stato e sui risultati delle innovazioni introdotte nelle scuole medie nell’ultimo decennio. Il monitoraggio ha riguardato le sperimentazioni attuate in diversi settori: seconda lingua straniera, informatica e corsi sperimentali a indirizzo musicale. In tale quadro, con decreto del 31 ottobre 1996 è costituita una commissione tecnico-scientifica presieduta dal prof. Loris Azzaroni, con il compito di condurre una valutazione della sperimentazione musicale in atto nelle scuole medie. Le conclusioni dei lavori, che si sono svolti lungo l’anno 1997, sono state raccolte in un rapporto integrale acquisito dalla Direzione generale, ai fini di una successiva diffusione. Acquisiti i dati della sperimentazione musicale relativi al territorio nazionale nel suo complesso, la Commissione ha esaminato le relazioni finali inviate alla Direzione generale nel corso dell’a.s. 1995/1996 dalle scuole, riferite al triennio precedente. L’analisi delle relazioni ha posto in evidenza la necessità di raccogliere informazioni più puntuali e articolate, in particolare riguardo a: INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Il dettato normativo attribuisce per la prima volta un preciso riferimento pedagogico alla pratica musicale vista anche come strumento di integrazione e di crescita personale 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Viene ribadita la consapevolezza, da parte dei docenti, del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesa nella sua più ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili 14:59 Pagina 72 72 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE 1. le caratteristiche strutturali delle scuole; 2. le motivazioni della richiesta di sperimentazione, la sua organizzazione e le connesse procedure attuative; le problematiche inerenti all’ambito didattico-educativo; la tipologia e le modalità delle prove orientativo-attitudinali; i criteri assunti ai fini della valutazione degli alunni e per la verifica della sperimentazione; gli esiti e gli effetti delle eventuali indagini condotte dalle scuole sull’efficacia della sperimentazione considerata in rapporto alla ricaduta sul territorio; 3. l’integrazione della sperimentazione nel progetto metodologico-didattico della scuola, le problematiche connesse alle attività di musica d’insieme, le strategie di lavoro adottate in relazione alla specificità della sperimentazione musicale, lo spessore infra e interdisciplinare dei progetti educativi e della loro attuazione. La Sperimentazione musicale nelle scuole medie ha interessato, nell’a.s. 1996/1997, 418 istituzioni scolastiche, pari al 5% delle 8400 scuole medie statali – in tale numero le sezioni staccate sono state considerate come unità a sé stanti – per un totale di 1375 classi, pari all’1,6% del totale, e 29.656 alunni, pari all’1,7% del totale dei frequentanti. In quest’anno sono risultati in servizio 11.134 docenti di Educazione musicale; di questi 580 (dato stimato sulla base del campione) vengono utilizzati per l’insegnamento dello strumento. Per far fronte allo studio strumentale si è fatto ricorso anche a 1600 docenti non di ruolo. I docenti che insegnano strumento sono pertanto 2180 in totale. Sono pervenute risposte, in tempo utile per l’elaborazione, da parte di 159 istituzioni scolastiche per complessivi 1252 questionari di cui 127 compilati da docenti di Educazione musicale e 807 da docenti di strumento. Le 159 scuole analizzate sono frequentate da 58.058 alunni e di questi 11.280 seguono i corsi ad indirizzo musicale (pari al 19,4%). Nelle considerazioni finali del documento di sintesi emergono da un lato la grande positività delle attività realizzate dalle scuole, ma anche alcuni dubbi relativi alle conseguenze didattiche nel quadro del rinnovamento dei contenuti scolastici. In particolare viene ribadita la consapevolezza, da parte dei docenti, del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesa nella sua più ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili. E ciò individuando almeno due tipologie di obiettivi: da un lato un insieme di obiettivi comuni a tutta la scuola dell’obbligo, strettamente connessi con le finalità peculiari della scuola di base; dall’altra un complesso di obiettivi fondati su quelle specificità che già oggi costituiscono un patrimonio che non può e non deve andare disperso. Dall’indagine conoscitiva emerge che l’insegnamento strumentale incide nel curricolo formativo ed educativo del preadolescente da un lato arricchendone le capacità d’analisi, osservazione, riflessione, interpretazione e ascolto, dall’altro 13-05-2010 14:59 Pagina 73 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 73 sviluppandone la consapevolezza dell’evento musicale come fatto partecipativo e le capacità di socializzazione. Tale insegnamento contribuisce inoltre in modo significativo alla diffusione della cultura musicale, sia favorendo la crescita delle associazioni musicali e la valorizzazione dei complessi strumentali esistenti, sia concorrendo all’allargamento della base di fruizione della cultura musicale; quest’ultimo fatto si rivela a sua volta come efficace strumento di risposta ai vuoti culturali e ideali che la rapida trasformazione della società odierna sta producendo nei giovani e quindi come strumento per la prevenzione del disagio giovanile. Nell’ambito della valutazione complessivamente positiva degli esiti della sperimentazione, la Commissione ha riscontrato alcune disfunzioni che non consentono di sfruttarne appieno le potenzialità sia sul piano culturale generale, sia su quello del rinnovamento dei contenuti scolastici. L’efficacia della sperimentazione, comunque, dipende in larga misura da quanto il progetto sperimentale scaturisca da un’attenta riflessione sia sulla situazione dell’insegnamento della musica e della cultura musicale nella scuola italiana, sia da un’accurata comparazione con ciò che avviene negli altri Paesi sul piano della formazione musicale non strettamente professionalizzante; essa, ancora, non potrà non dipendere da un’analisi approfondita dei nuovi bisogni, delle nuove aspirazioni, delle nuove tendenze interculturali e transculturali che, a livello musicale, si manifestano tra le fasce giovanili nella realtà contemporanea. Il progetto sperimentale dovrebbe fondarsi a partire dalla consapevolezza, da parte dei docenti, del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesa nella sua più ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili. E ciò individuando almeno due tipologie di obiettivi: da un lato un insieme di obiettivi comuni a tutta la scuola dell’obbligo, strettamente connessi con le finalità peculiari della scuola di base; dall’altra un complesso di obiettivi fondati su quelle specificità che già oggi costituiscono un patrimonio che non può e non deve andare disperso. Nell’alveo delle specificità che caratterizzano il percorso sperimentale rispetto ai percorsi tradizionali, l’approccio dei giovani alla dimensione sonora e musicale dovrebbe venire sviluppato secondo le caratteristiche di una pratica di ascolto, produzione e riflessione svincolata, in linea di principio, da modelli propri di scuole professionalizzanti, e aperta comunque allo sviluppo della fantasia e della creatività. L’ascolto e la produzione, in particolare, dovrebbero venire intesi e sollecitati come scoperta di una porzione dell’universo sonoro e musicale e continua ricerca di altre porzioni di tale universo. Se da una parte, dunque, nelle loro linee generali i corsi sperimentali ad indirizzo musicale devono porsi come meta la formazione generale del preadolescente, dall’altra è pur vero che tali corsi devono articolarsi secondo un complesso di attività teoretiche e pratiche che giungano a realizzarne appieno le peculiarità caratteristiche, sia in rapporto ai risultati ottenibili nel triennio di sperimentazione, sia in relazione ad un eventuale successivo approccio professionalizzante alla musica. In un progetto di sperimentazione dovrebbero emergere con chiarezza le finalità del percorso teso alla realizzazione di un modello curricolare integrato con un iter disciplinare volto a sviluppare nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, improvvisativo-creativa, estetico-emotiva; l’insegnamento strumentale, quindi, nel quadro di una forma- INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd L’approccio dei giovani alla dimensione sonora e musicale dovrebbe venire sviluppato secondo le caratteristiche di una pratica di ascolto, produzione e riflessione aperta allo sviluppo della fantasia e della creatività 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd L’attenzione dovrebbe essere posta sugli obiettivi specifici dell’Indirizzo musicale 14:59 Pagina 74 74 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE zione più ampia, potrà offrire al preadolescente, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo delle proprie potenzialità, una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale, e la possibilità di orientarsi verso l’eventuale prosecuzione degli studi musicali; infine, non va dimenticato che l’Indirizzo musicale valorizza con contributi significativi l’offerta formativa della scuola e pone le premesse per una qualificata azione di contrasto all’emergente disagio giovanile; così, nel contesto in cui opera, la scuola assume un ruolo propositivo per la diffusione della cultura musicale, realizzando la sua funzione di centro di promozione culturale, sociale, civile. In secondo luogo, l’attenzione dovrebbe essere posta sugli obiettivi specifici dell’Indirizzo musicale: l’acquisizione della competenza strumentale, nella sua valenza tecnica, in quella interpretativa e in quella improvvisativo-creativa; la comprensione dell’evento musicale nei suoi parametri costitutivi; la conquista di un primo livello di consapevolezza del rapporto tra manipolazione organizzata del proprio strumento e stato emotivo; l’appropriazione della funzione simbolica del linguaggio musicale; la collocazione entro parametri storico-stilistici dell’esperienza musicale acquisita attraverso la pratica strumentale e l’Educazione musicale. Questi obiettivi sottendono una necessaria individuazione dei contenuti, come il condurre gli alunni, mediante l’uso dei vari sistemi operativi definiti dalle specificità strumentali, ad acquisire, tra l’altro, un adeguato possesso delle tecniche specifiche, a produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale, a creare autonome elaborazioni di materiale sonoro all’interno di griglie predisposte. Tali contenuti, attraverso l’integrazione con l’Educazione musicale, contribuiscono all’acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia, ritmo, timbro, dinamica, agogica): acquisizione indispensabile per interiorizzare tratti significativi del linguaggio musicale a livello sintattico, formale e stilistico. Se ci si sofferma infatti sulla considerazione che i contenuti dell’Educazione musicale dei corsi sperimentali, e in particolare l’osservazione dei fenomeni acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono (esperiti anche attraverso la reciprocità suono-emozioni), l’apprendimento della notazione, delle strutture metriche e ritmiche, si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale, appare del tutto evidente che l’insegnamento strumentale e l’Educazione musicale, pur nella loro specificità, concorrono con pari dignità e valenza al progetto complessivo di formazione musicale. I procedimenti metodologici da adottare, anche per quanto attiene alle questioni basilari dell’infradisciplinarità e dell’interdisciplinarità, dovrebbero divenire oggetto di particolare riflessione. Appare evidente, ad esempio, che, pur implicando le specifiche caratteristiche organologiche degli strumenti una diversa progressione nell’apprendimento delle tecniche relative, la pratica della Musica d’insieme dovrebbe venire intesa come uno strumento metodologico privilegiato per esperire concretamente, a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto, le succitate categorie musicali fondamentali. In questo modo l’Educazione musicale, opportunamente integrata con la Musica d’insieme, potrebbe divenire il luogo della riflessione e della formalizzazione anche a livello linguistico-verbale dell’esperienza vissuta nella pratica strumentale. Per non dire dell’attenzione che, sia nell’ambito della Musica d’insieme sia in quello dell’Educazione musicale, sia all’interno dell’insegna- 13-05-2010 14:59 Pagina 75 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 75 mento strumentale, si dovrebbe dare alla pratica vocale e all’ascolto, quali mezzi più immediati per la produzione dell’evento musicale e per la sua recezione, in cui convergono comunicazione ed espressione. Nell’insegnamento strumentale l’ascolto, in particolare, dovrebbe tendere a sviluppare nell’allievo capacità discriminative e comparative, utili alla produzione e riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi; nella Musica d’insieme l’ascolto dovrebbe essere finalizzato a sviluppare anche capacità di controllo circa l’adeguamento a modelli teorici basati sui parametri fondamentali della musica. La piena adozione di procedimenti metodologici di tal genere potrebbe garantire quella condizione generale di infra ed inter-disciplinarità indispensabile per il buon esito della Sperimentazione Musicale: da una parte l’apprendimento strumentale, integrato con quello dell’Educazione musicale, assicurerebbe un processo di apprendimento musicale unitario, ossia una piena attuazione dell’infradisciplinarità, dall’altra le articolazioni della dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attiverebbero relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l’interdisciplinarità. In un curricolo integrato delle Discipline musicali, la competenza strumentale dovrebbe essere intesa come dominio, a livello elementare, del sistema operativo dello strumento in funzione di una corretta produzione dell’evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi (struttura metrico-ritmica e struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche). Ciò presuppone un’integrazione con la competenza musicale generale, che si fonda fra l’altro sul riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale, dei generi musicali e delle forme elementari, sulla capacità di collocare in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati, sulla produzione di melodie attraverso il mezzo vocale. La valutazione dovrebbe fondarsi sull’accertamento del livello raggiunto dall’alunno in un ampio spettro di abilità, quali la capacità di lettura allo strumento, intesa come capacità di correlazione segno-gesto-suono; l’uso e il controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva; la capacità di ascolto e di esecuzione nella pratica individuale e collettiva; l’esecuzione, l’interpretazione e la rielaborazione strumentale del materiale sonoro, intese anche come livello di sviluppo delle capacità creative. Tutto questo, ovviamente, nel quadro della preparazione musicale complessiva. È finalmente l’articolo 11 comma 9 della Legge 3 maggio 1999, n. 124 (Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico) a ricondurre i corsi sperimentali di strumento musicale a ordinamento. «In tali corsi lo specifico insegnamento di strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale». Il conseguente Decreto Ministeriale 6 agosto 1999, n. 201, Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della Legge 3 maggio 1999. n. 124. art. 11. comma 9, non solo indica criteri organizzativi e di organico per i corsi musicali ma afferma anche importanti principi di autonomia delle singole istituzioni scolastiche: «La scelta delle specialità strumentali da insegnare è effettuata dal collegio dei docenti tra quelle INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd È finalmente l’articolo 11 comma 9 della Legge 3 maggio 1999, n. 124 a ricondurre i corsi sperimentali di strumento musicale a ordinamento 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 76 76 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE indicate nei programmi allegati, tenendo conto del rilevante significato formativo e didattico della musica d’insieme – Nell’ambito dell’autonomia organizzativa e didattica gli organi collegiali della scuola possono adeguare il modello organizzativo di cui al presente decreto alle situazioni particolari di funzionamento dei corsi, al fine di realizzare l’impiego ottimale delle risorse, anche prevedendo attività di approfondimento, potenziamento e recupero». L’istituzione della classe di concorso «strumento musicale nella scuola media (cl. n. 77/A)» per l’insegnamento delle diverse specialità strumentali rappresenta probabilmente l’aspetto più significativo del D.M. 201 per le implicazioni sul reclutamento e sullo stato giuridico dei docenti. La regolamentazione delle cattedre viene successivamente definita dalla Circolare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135 che, oltre a indicare la consistenza provinciale di cattedre, stabilisce il modello organizzativo che sarà oggetto di molte deroghe nella distribuzione territoriale. «Fermo restando che nel modello organizzativo dei corsi a indirizzo musicale definito con D.M. 6 agosto 1999 la dotazione organica è di quattro cattedre di strumenti musicali diversi, si fa presente che, per agevolare il passaggio dei corsi funzionanti con tre o con cinque strumenti al nuovo sistema ordinamentale, è consentito, nella fase transitoria, istituire cattedre anche tra scuole diverse». ▼ Elenco posti di scuola media a indirizzo musicale ripartiti fra le dotazioni organiche provinciali di tutto il territorio nazionale: Province Posti Province Posti Province Posti AGRIGENTO 8 BRESCIA 24 FIRENZE 28 ALESSANDRIA 8 BRINDISI 13 FOGGIA 28 22 CAGLIARI 25 FORLÌ 12 9 FROSINONE 12 ANCONA AOSTA 0 CALTANISSETTA L’AQUILA 0 CAMPOBASSO 8 GENOVA 29 AREZZO 19 CASERTA 28 GORIZIA 4 ASCOLI PICENO 13 CATANIA 33 GROSSETO 8 CATANZARO 16 IMPERIA 8 ASTI 8 AVELLINO 28 CHIETI 8 ISERNIA 8 BARI 75 COMO 16 LATINA 31 0 COSENZA 38 LECCE 35 BENEVENTO 16 CREMONA 4 LECCO 8 BERGAMO 16 CROTONE 4 LIVORNO 4 BELLUNO BIELLA 5 BOLOGNA 25 BOLZANO 0 CUNEO 38 LODI ENNA 16 LUCCA FERRARA 22 MACERATA 10 8 12 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 77 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 77 Province Posti Province Posti Province Posti 47 MANTOVA 8 PISTOIA 8 TARANTO MASSA CARRARA 4 PORDENONE 9 TERAMO 8 MATERA 9 POTENZA TERNI 8 MESSINA 16 0 TORINO 14 MILANO 172 RAGUSA 16 TRAPANI 24 MODENA 12 RAVENNA 13 TRENTO 0 REGGIO CALABRIA 28 TREVISO 26 4 NAPOLI NOVARA 136 PRATO 12 5 REGGIO EMILIA 0 TRIESTE NUORO 8 RIETI 4 UDINE ORISTANO 4 RIMINI 8 VARESE 12 PADOVA 48 ROMA 132 VENEZIA 24 PALERMO 53 ROVIGO 8 VERBANIA 14 48 VERCELLI 9 VERONA 16 PARMA PAVIA 4 SALERNO 8 SASSARI 0 PERUGIA 28 SAVONA 16 PESARO 12 SIENA PESCARA 4 PIACENZA PISA VIBO VALENTIA 0 4 8 VICENZA 53 SIRACUSA 29 VITERBO 15 4 SONDRIO 8 TOTALE 0 SPEZIA 1960 10 La tabella evidenzia dieci Province senza alcuna cattedra: Aosta, Belluno, Bolzano, L’Aquila, Pisa, Prato, Reggio Emilia, Sassari, Udine. Questa è la situazione sancita nell’anno 2000 dalle norme in vigore. LE SMIM VERSO IL 2010 – ANALISI DEI DATI A distanza di quasi dieci anni è interessante conoscere la sorte della distribuzione delle cattedre di strumento musicale, soprattutto in relazione alla consistenza numerica della popolazione scolastica delle scuole secondarie di I grado. Le scuole che hanno attivato corsi musicali nell’anno 2008 sono 942. Le cattedre ripartite tra i diversi strumenti musicali risultano 3909: arpa, chitarra, clarinetto, corno, fagotto, fisarmonica, flauto, oboe, percussioni, pianoforte, saxsofono, tromba, violino, violoncello. Arpa, fagotto, fisarmonica e saxofono non erano previsti dal decreto istitutivo dei corsi sperimentali del 1979. Alcune tabelle ottenute elaborando i dati dell’organico 2008 MIUR pubblicati sul data warehouse dell’Intranet del Ministero consentono di valutare la distri- Le scuole che hanno attivato corsi musicali nell’anno 2008 sono 942 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 78 78 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE buzione degli insegnamenti di strumento musicale, il rapporto con il totale delle cattedre e la percentuale di ogni strumento sul totale delle cattedre (livello Nazionale, aree geografiche del Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole): Nazionale Classe di concorso ARPA Cattedre Percentuale 16 0,4% CHITARRA 836 21,4% CLARINETTO 421 10,8% CORNO 14 0,4% FAGOTTO 6 0,2% FISARMONICA 8 0,2% 614 15,7% 33 0,8% FLAUTO OBOE PERCUSSIONI 121 3,1% PIANOFORTE 951 24,3% 50 1,3% SAXOFONO TROMBA 130 3,3% VIOLINO 638 16,3% 71 1,8% VIOLONCELLO Totale Totale Nazionale Rapporto Cattedre 3909 146.877 37,57 Nord-Ovest Classe di concorso ARPA CHITARRA CLARINETTO Cattedre Percentuale 1 0,2% 148 23,1% 75 11,7% CORNO 1 0,2% FLAUTO 108 16,9% 1 0,2% OBOE PERCUSSIONI 23 3,6% PIANOFORTE 155 24,2% 4 0,6% SAXOFONO TROMBA 20 3,1% VIOLINO 96 15,0% 8 1,3% VIOLONCELLO Totale Area Geografica Totale Cattedre Rapporto Cattedre 640 33.428 52,23 13-05-2010 14:59 Pagina 79 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 79 Nord-Est Classe di concorso ARPA CHITARRA CLARINETTO CORNO FISARMONICA Cattedre Percentuale 1 0,2% 109 22,9% 54 11,3% 1 0,2% 2 0,4% 78 16,4% OBOE 6 1,3% PERCUSSIONI 6 1,3% 119 25,0% SAXOFONO 5 1,1% TROMBA 4 0,8% VIOLINO 80 16,8% VIOLONCELLO 11 2,3% FLAUTO PIANOFORTE Totale Area Geografica Totale Cattedre Rapporto Cattedre 476 21.429 45,02 Centro Classe di concorso CHITARRA Cattedre Percentuale 113 21,5% 47 8,9% CORNO 1 0,2% FISARMONICA 1 0,2% 104 19,8% 1 0,2% PERCUSSIONI 16 3,0% PIANOFORTE 131 24,9% 1 0,2% CLARINETTO FLAUTO OBOE SAXOFONO TROMBA 13 2,5% VIOLINO 91 17,3% 7 1,3% VIOLONCELLO Totale Area Geografica Totale Cattedre Rapporto Cattedre 526 25.616 48,70 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 80 80 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Sud Classe di concorso ARPA Cattedre Percentuale 10 0,6% CHITARRA 344 20,5% CLARINETTO 184 11,0% CORNO 8 0,5% FAGOTTO 5 0,3% FISARMONICA 5 0,3% 231 13,8% OBOE 24 1,4% PERCUSSIONI 58 3,5% PIANOFORTE FLAUTO 393 23,4% SAXOFONO 35 2,1% TROMBA 78 4,6% VIOLINO 268 16,0% 36 2,1% VIOLONCELLO Totale Area Geografica Totale Cattedre Rapporto Cattedre 1679 44.777 26,67 13-05-2010 14:59 Pagina 81 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 81 Isole Classe di concorso ARPA Cattedre Percentuale 4 0,7% 127 20,9% 64 10,5% CORNO 3 0,5% FAGOTTO 1 0,2% FISARMONICA 1 0,2% 96 15,8% 1 0,2% PERCUSSIONI 18 3,0% PIANOFORTE 159 26,1% 5 0,8% TROMBA 15 2,5% VIOLINO 106 17,4% 9 1,5% CHITARRA CLARINETTO FLAUTO OBOE SAXOFONO VIOLONCELLO Totale Area Geografica Totale Cattedre Rapporto Cattedre INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 609 21.627 35,51 Il rapporto tra le cattedre ordinarie e quelle di strumento che, nel quadro nazionale, risulta essere 37,57, evidenzia come la distribuzione delle cattedre di strumento musicale non sia omogenea tra le diverse aree geografiche: il NordOvest ha il rapporto di 52,23 e il Sud ha il rapporto di 26,67, un valore pressoché doppio. In ambito regionale, mettendo a confronto le cattedre di strumento con la popolazione scolastica, risulta ancora con maggior evidenza la differenza tra le aree geografiche: a fronte di una media nazionale di 420 alunni circa per cattedra, si rileva il dato di regioni come Friuli con un valore che supera i 1200 alunni, Trentino-Alto Adige con 1091, Toscana con 885 e regioni come Molise e Calabria con un rapporto inferiore a 170, valore più che sestuplo. Il rapporto tra le cattedre ordinarie e quelle di strumento evidenzia come la distribuzione delle cattedre di strumento musicale non sia omogenea tra le diverse aree geografiche 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 82 82 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Regione Cattedre strumento Alunni Rapporto alunni/cattedre ABRUZZO 72 36.345 504,79 BASILICATA 88 17.791 202,17 CALABRIA 394 64.299 163,20 CAMPANIA 620 211.199 340,64 EMILIA-ROMAGNA 160 98.344 614,65 FRIULI 22 27.672 1257,82 LAZIO 316 148.466 469,83 72 35.020 486,39 LIGURIA LOMBARDIA 384 231.860 603,80 MARCHE 60 40.469 674,48 MOLISE 68 9129 134,25 PIEMONTE 170 104.730 616,06 PUGLIA 437 134.522 307,83 SARDEGNA 75 45.815 610,87 534 175.806 329,22 TOSCANA 98 86.758 885,29 TRENTINO-ALTO ADIGE 18 19.648 1091,56 UMBRIA 52 21.713 417,56 SICILIA VALLE D’AOSTA VENETO Totale 14 3421 244,36 255 125.328 491,48 3909 1.638.335 419,12 È interessante anche la Tabella con la distribuzione complessiva delle diverse cattedre di strumento nelle regioni italiane: 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 83 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 83 ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA- FRIULI LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE ROMAGNA ARPA 2 0 3 0 0 0 0 0 1 0 17 21 73 132 36 5 68 18 86 15 CLARINETTO 4 13 45 68 16 3 25 6 47 6 CORNO 0 0 2 5 1 0 0 0 1 0 FAGOTTO 0 0 4 1 0 0 0 0 0 0 CHITARRA FISARMONICA 0 1 1 0 0 1 0 0 0 1 13 11 59 93 26 3 67 14 62 10 OBOE 0 0 12 5 6 0 0 0 1 0 PERCUSSIONI 4 1 11 15 1 0 14 0 19 2 PIANOFORTE 17 23 98 141 40 6 78 17 93 15 FLAUTO SAXOFONO 2 0 11 9 3 0 1 0 3 0 TROMBA 2 5 18 27 3 1 6 6 12 1 VIOLINO 11 13 49 108 25 3 53 9 56 10 0 0 8 16 3 0 4 2 3 0 72 88 394 620 160 22 316 72 384 60 MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO UMBRIA VALLE VENETO VIOLONCELLO TOTALE D’AOSTA ARPA 1 0 4 1 3 0 1 0 0 0 11 40 90 18 109 19 3 11 4 60 CLARINETTO 4 22 50 6 58 10 2 6 0 30 CORNO 0 0 1 1 2 0 0 1 0 0 FAGOTTO 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 FISARMONICA 0 0 3 0 1 0 0 0 0 0 10 30 45 13 83 17 1 10 2 45 1 0 6 0 1 1 0 0 0 0 CHITARRA FLAUTO OBOE PERCUSSIONI 6 3 21 3 15 0 2 0 1 3 PIANOFORTE 16 41 98 17 142 25 3 13 4 64 SAXOFONO 4 0 9 0 5 0 2 0 1 0 TROMBA 2 2 24 2 13 5 0 1 0 0 VIOLINO 10 29 77 14 92 18 3 10 2 46 3 3 9 0 9 3 1 0 0 7 68 170 437 75 534 98 18 52 14 255 VIOLONCELLO TOTALE 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Il raddoppiamento delle cattedre in dieci anni è un dato significativo che mitiga la «presunta» assenza di cultura musicale nel nostro Paese: si può calcolare che, dal 1999, ogni anno 20/25.000 alunni abbiano affrontato lo studio di strumento musicale nella scuola dell’obbligo 14:59 Pagina 84 84 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Alcuni dati meritano particolare attenzione: 1. in Calabria sono attivate 4 delle 6 cattedre totali di fagotto; 2. delle 71 cattedre di violoncello ben 42 (più del 50%) sono in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia; 3. sono istituite 15 cattedre di arpa delle quali ben due/terzi in alcune regioni del Meridione: 3 in Calabria, 4 in Puglia e 3 in Sicilia; 4. le 12 cattedre di oboe della Calabria da sole rappresentano il 30% del totale; 5. il divario tra il numero di minimo di cattedre (14) e massimo (620), rispettivamente della Valle d’Aosta e della Campania. Probabilmente il proliferare disomogeneo dei corsi musicali è una conseguenza della scarsa efficacia del monitoraggio delle cattedre. L’analisi del rapporto tra alunni e cattedre di strumento nelle singole Province consente di valutare ancor più in particolare il divario nella distribuzione territoriale: 1. nella Provincia di Udine non sono presenti corsi musicali, quella di Pisa conta un corso solo; 2. la Provincia di Vibo Valentia (primo posto) ha 101 cattedre su un totale di 5692 alunni per un rapporto di 56,36 e la Provincia di Cremona (ultimo posto) ha 4 cattedre su un totale di 8686 alunni per un rapporto di 2.171,50 – un valore 38 volte inferiore! 3. la media è di 421 alunni ogni cattedra di strumento musicale; 4. su un totale di 35 Province che superano la media solamente 7 sono Province settentrionali: Verbania, Vercelli, Bologna, Vicenza, Ferrara, Rovigo e Milano; 5. su un totale di 60 Province sotto la media solamente 4 (anche se di poco) sono province meridionali: Crotone, Trapani, Napoli e Palermo. La ricerca evidenzia comunque un’ampia diffusione dell’insegnamento dello strumento musicale; l’apprendimento della musica «d’arte» passa certamente anche attraverso lo studio di uno strumento musicale. Il raddoppiamento delle cattedre in dieci anni è un dato significativo che mitiga la «presunta» assenza di cultura musicale nel nostro Paese: si può calcolare che, dalla riconduzione a ordinamento del 1999, ogni anno 20/25.000 alunni abbiano affrontato lo studio di strumento musicale nella scuola dell’obbligo. Il numero complessivo degli studenti di strumento musicale, dall’avvio della sperimentazione del 1975, può quindi verosimilmente superare la soglia delle 300.000 unità. Grandi numeri, che certamente inducono a riflettere sulle ricadute in termini di diffusione e valorizzazione di questo patrimonio da parte dei Conservatori, delle Istituzioni Musicali e dei Media. 13-05-2010 14:59 Pagina 85 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 85 I DOCENTI E IL SISTEMA DI FORMAZIONE Nel sistema di istruzione la formazione dei musicisti è affidata a Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati ai quali si accede previo superamento di un esame attitudinale. I Conservatori di Musica sono 59 e gli Istituti Musicali Pareggiati sono 20. Entrambe le tipologie di scuole costituiscono l’AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale). Esiste anche una serie di scuole private di difficile censimento e Scuole Civiche di Musica (circa 180) gestite a livello comunale che però non rilasciano titoli di studio. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Elenco Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati Conservatorio di Adria Viale Maddalena, 2 – 45011 – ADRIA tel. 0426/21686 – fax. 0426/41616 Rovigo (RO) – Veneto e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorioadria.it Direttore: Marco Nicolè Conservatorio di Alessandria Via Parma, 1 – 15100 – ALESSANDRIA tel. 0131/250299 – fax. 0131/326763 Alessandria (AL) – Piemonte e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriovivaldi.it Direttore: Federico Ermirio Conservatorio di Avellino Via Circonvallazione, 156 – 83100 – AVELLINO tel. 0825/30622-30031 – fax. 0825/780074 Avellino (AV) – Campania e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.avellino.it Direttore: Carmelo Columbro Conservatorio di Bari Via M. Cifarelli, 26 – 70124 – BARI tel. 080/5740022-5740820-5740301 – fax. 080/5794461 Bari (BA) – Puglia e-mail: [email protected] I Conservatori di Musica sono 59 e gli Istituti Musicali Pareggiati sono 20 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 86 86 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Web: http://www.conservatoriopiccinni.it Direttore: Marco Renzi Conservatorio di Benevento Via Mario La Vipera, 1 – 82100 – BENEVENTO tel. 0824/21102 – fax. 0824/50355 Benevento (BN) – Campania e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorionicolasala.eu Direttore: Maria Gabriella della Sala Conservatorio di Bologna P.zza Rossini, 2 – 40126 – BOLOGNA tel. 051 221483 – fax. 051/223168 Bologna (BO) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio-bologna.com/ Direttore: Carrisi Carmine Conservatorio di Bolzano P.zza Domenicani, 19 – 39100 – BOLZANO tel. 0471/978764 – fax. 0471/975891 Bolzano (BZ) – Trentino-Alto Adige e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriobolzano.it Direttore: Felix Resch Conservatorio di Brescia P.zza Arturo Benedetti Michelangeli, 1 – 25121 – BRESCIA tel. 030/2886711 – fax. 030/3770337 Brescia (BS) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.brescia.it Direttore: Carlo Balzaretti Conservatorio di Cagliari P.zza E. Porrino, 1 – 09100 – CAGLIARI tel. 070/493118 – fax. 070/487388 Cagliari (CA) – Sardegna e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriocagliari.it/ Direttore: M. Gabriella Artizzu 13-05-2010 14:59 Pagina 87 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 87 Conservatorio di Campobasso Via Principe di Piemonte, 2/A – 86100 – CAMPOBASSO tel. 0874/90041-90042 – fax. 0874/411377 Campobasso (CB) – Molise e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorioperosi.it Direttore: Franz Albanese Conservatorio di Castelfranco Veneto Via Garibaldi, 25 – 31033 – CASTELFRANCO VENETO tel. 0423/495170-492984 – fax. 0423/740188 Treviso (TV) – Veneto e-mail: [email protected] Web: http://www.steffani.it Direttore: Vivalda Savelli Conservatorio di Ceglie Messapica V.le B. Luigi Don Guanella, 2 – 72013 – CEGLIE MESSAPICA tel. 0831/379129 – fax. 0831/381695 Brindisi (BR) – Puglia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriolecce.it Direttore: Donato Di Palma Conservatorio di Cesena C.so U. Comandini, 1 – 47023 – CESENA tel. 0547/610742 28679 – fax. 0547/28679 Forli’ (FO) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriocesena.it Direttore: Adriano Tumiatti Conservatorio di Como Via Cadorna, 4 – 22100 – COMO tel. 031/279827 – fax. 031/266817 Como (CO) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriocomo.it/ Direttore: Bruno Raffaele Foti Conservatorio di Cosenza ex Convento di S. Maria delle Grazie, via Portapiana – 87100 – COSENZA INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 88 88 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE tel. 0984/76627/8-71959 – fax. 0984/29224 Cosenza (CS) – Calabria e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriodicosenza.it/ Direttore: Giorgio Reda Conservatorio di Cuneo Via Roma, 19 – 12100 – CUNEO tel. 0171/693148 – fax. 0171/699181 Cuneo (CN) – Piemonte e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriocuneo.it Direttore: Paolo Manzo Conservatorio di Darfo-Boario Terme Via Razziche, 5 – 25047 – DARFO-BOARIO TERME tel. 0364/532904 – fax. 0364/532085 Brescia (BS) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriodarfoboarioterme.it Direttore: Carlo Balzaretti Conservatorio di Fermo Via dell’Università, 16 – 63023 – FERMO tel. 0734/225495-225801-229218 – fax. 0734/228742 Ascoli Piceno (AP) – Marche e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.net Direttore: Silvia Santarelli Conservatorio di Ferrara Via Previati, 22 – 44100 – FERRARA tel. 0532/207412 – fax. 0532/247521 Ferrara (FE) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorioferrara.it Direttore: Giorgio Fabbri Conservatorio di Firenze P.zza Belle Arti, 2 – 50122 – FIRENZE tel. 055/292180-210502 – fax. 055/2396785 Firenze (FI) – Toscana 13-05-2010 14:59 Pagina 89 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 89 e-mail: [email protected]; [email protected] Web: http://www.conservatorio.firenze.it Direttore: Paolo Biordi Conservatorio di Foggia Piazza Negri, 13 – 71100 – FOGGIA tel. 0881/773467-723668 – fax. 0881/774687 Foggia (FG) – Puglia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriofoggia.it Direttore: Mario Rucci Conservatorio di Frosinone Viale Michelangelo – 03100 – FROSINONE tel. 0775/840060 – fax. 0775/202143 Frosinone (FR) – Lazio e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio-frosinone.it/ Direttore: Antonio D’Antò Conservatorio di Genova Via Albaro, 38 – 16145 – GENOVA tel. 010/318683 – fax. 010/3620819 Genova (GE) – Liguria e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriopaganini.org/ Direttore: Prof.ssa Patrizia Conti Conservatorio di L’Aquila P.le Collemaggio s.n.c. – 67100 – L’AQUILA tel. 0862/22122 – fax. 0862/62325 L’Aquila (AQ) – Abruzzo e-mail: [email protected]; [email protected] Web: http://www.consaq.it/ Direttore: Bruno Carioti Conservatorio di La Spezia Via XX Settembre, 34 – 19121 – LA SPEZIA tel. 0187/770333 – fax. 0187/770341 La Spezia (SP) – Liguria e-mail: [email protected] INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 90 90 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Web: http://www.conservatoriopuccini.com Direttore: Giuseppe Bruno Conservatorio di Latina Via Ezio, 32 – 04100 – LATINA tel. 0773/664173 – fax. 0773/661678 Latina (LT) – Lazio e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.latina.it/ Direttore: Giuseppe Gazelloni Conservatorio di Lecce Via A.Ciardo, 2 – 73100 – LECCE tel. 0832/344266 – fax. 0832/340951 Lecce (LE) – Puglia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriolecce.it Direttore: Pierluigi Camicia Conservatorio di Mantova Piazza Dante, 1 – 46100 – MANTOVA tel. 0376/324636 – fax. 0376/223202 Mantova (MN) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriomantova.com Direttore: Giordano Fermi Conservatorio di Matera P.zza del Sedile – 75100 – MATERA tel. 0835/335797 – fax. 0835/331291 Matera (MT) – Basilicata e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriomatera.it Direttore: Saverio Vizziello Conservatorio di Messina Via Bonino, 1 – 98100 – MESSINA tel. 090/6510410 – fax. 090/2287889 Massa (MS) – Toscana e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriomessina.it Direttore: Angelo Anastasi 13-05-2010 14:59 Pagina 91 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 91 Conservatorio di Milano Via Conservatorio, 12 – 20122 – MILANO tel. 02/7621101 – fax. 02/76014814 Milano (MI) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.consmilano.it/ Direttore: Bruno Zanolini Conservatorio di Monopoli P.zza S. Antonio, 27 – 70043 – MONOPOLI tel. 080/9303607-4170791 – fax. 080/9303366 Bari (BA) – Puglia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriodimonopoli.org Direttore: Gianpaolo Schiavo Conservatorio di Napoli Via S.P. a Majella, 35 – 80138 – NAPOLI tel. 081/5644411 – fax. 081/5644415 Napoli (NA) – Campania e-mail: [email protected] Web: http://www.sanpietroamajella.it/ Direttore: Patrizio Marrone Conservatorio di Novara Via Collegio Gallarini, 1 – 28100 – NOVARA tel. 0321/31252-392629 – fax. 0321/640556 Novara (NO) – Piemonte e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorionovara.it/ Direttore: Ettore Borri Conservatorio di Padova Via Eremitani, 6 – 35100 – PADOVA tel. 049/8763111-8750648 – fax. 049/661174 Padova (PD) – Veneto e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriopollini.it Direttore: Maria Nevilla Massaro Conservatorio di Palermo Via Squarcialupo, 45 – 90133 – PALERMO INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 92 92 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE tel. 091/580921-582803 – fax. 091/586742 Palermo (PA) – Sicilia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriobellini.it Direttore: Carmelo Caruso Conservatorio di Parma Via del Conservatorio, 27 – 43100 – PARMA tel. 0521/381911-238743 – fax. 0521/200398 Parma (PR) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.pr.it/ Direttore: Emilio Ghezzi Conservatorio di Perugia Piazza Mariotti, 2 – 06123 – PERUGIA tel. 075/5733843/4 – fax. 075/5736943 Perugia (PG) – Umbria e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorioperugia.it Direttore: Stefano Bracci Conservatorio di Pesaro Piazza Olivieri, 5 – 61100 – PESARO tel. 0721/33671-0721/34151 – fax. 0721/35295 Pesaro (PS) – Marche e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriorossini.it/ Direttore: Maurizio Tarsetti Conservatorio di Pescara Viale Muzii, 5-7 – 65123 – PESCARA tel. 085/4219950 – fax. 085/4214341 Pescara (PE) – Abruzzo e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorioluisadannunzio.it Direttore: Enrico Perigozzo Conservatorio di Piacenza Via S. Franca, 35 – 29100 – PIACENZA tel. 0523/384345 – fax. 0523/388836 Piacenza (PC) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] 13-05-2010 14:59 Pagina 93 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 93 Web: http://www.conservatorio.piacenza.it Direttore: Fabrizio Dorsi Conservatorio di Potenza Via Tammone, 1 – 85100 – POTENZA tel. 0971/46056/7 – fax. 0971/46239 Potenza (PZ) – Basilicata e-mail: [email protected]; [email protected] Web: http://www.conservatoriopotenza.it Direttore: Fulvio Maffia Conservatorio di Reggio Calabria Via Aschenez, 1-I – 89123 – REGGIO CALABRIA tel. 0965/812223-812991 – fax. 0965/24809 Reggio Di Calabria (RC) – Calabria e-mail: [email protected] Web: http://digilander.iol.it/conservatoriocilea/ Direttore: Antonino Sorgonà Conservatorio di Riva Del Garda L.go Marconi, 5 – 38066 – RIVA DEL GARDA tel. 0464/551669 – fax. 0464/550187 Trento (TN) – Trentino-Alto Adige e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.tn.it/ Direttore: Cosimo Leonardo Colazzo Conservatorio di Rodi Garganico Via Le Noci – 71012 – RODI GARGANICO tel. 0884/966580 – fax. 0884/966366 Foggia (FG) – Puglia e-mail: [email protected]; [email protected] Web: http://www.conservatoriorodi.it Direttore: Mario Rucci Conservatorio di Roma Via dei Greci, 18 – 00187 – ROMA tel. 06/3609671-2-3 – fax. 06/36001800 Roma (RM) – Lazio e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriosantacecilia.it Direttore: Edda Silvestri INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 94 94 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Conservatorio di Rovigo Corso del Popolo, 241 – 45100 – ROVIGO tel. 0425/22273-27857 – fax. 0425/29628 Rovigo (RO) – Veneto e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio-rovigo.it/ Direttore: Luca Paccagnella Conservatorio di Salerno Via S. De Renzi, 62 – 84125 – SALERNO tel. 089/241086 – fax. 089/2582440 Salerno (SA) – Campania e-mail: [email protected] Web: http://www.consalerno.com Direttore: Francesco De Mattia Conservatorio di Sassari Piazzale Cappuccini – 07100 – SASSARI tel. 079/296447 – fax. 079/296449 Sassari (SS) – Sardegna e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.sassari.it Direttore: Antonio Ligios Conservatorio di Torino Via Mazzini, 11 – 10123 – TORINO tel. 011/8178458-832362-888470 – fax. 011/885165 Torino (TO) – Piemonte e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio-torino.it/ Direttore: Maria Luisa Pacciani Conservatorio di Trapani Via Francesco Sceusa, 1 – 91100 – TRAPANI tel. 0923/556124/5/6 – fax. 0923/551465 Trapani (TP) – Sicilia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio-trapani.it/ Direttore: Lea Pavarini Conservatorio di Trento Via S. Maria Maddalena, 16 – 38100 – TRENTO 13-05-2010 14:59 Pagina 95 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 95 tel. 040/6724911 – fax. 040/370265 Trento (TN) – Trentino-Alto Adige e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.tn.it Direttore: Cosimo Leonardo Colazzo Conservatorio di Trieste Via Carlo Ghega, 12 – 34123 – TRIESTE tel. 0432/502755 – fax. 0432/510740 Trieste (TS) – Friuli-Venezia Giulia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.trieste.it Direttore: Massimo Parovel Conservatorio di Udine Piazza 1° Maggio, 29 – 33100 – UDINE tel. 041/5225604-5236561 – fax. 041/5239268 Udine (UD) – Friuli-Venezia Giulia e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatorio.udine.it/ Direttore: Franco Calabretto Conservatorio di Venezia Sestriere S. Marco, 2810 – 30124 – VENEZIA tel. 045/8002814 – fax. 045/8009018 Venezia (VE) – Veneto e-mail: [email protected] Web: http://www.conseve.it/indexI.html Direttore: Giovanni Umberto Battel Conservatorio di Verona Via Massalongo, 2 – 37100 – VERONA tel. 045/8002814 – fax. 045/8009018 Verona (VR) – Veneto e-mail: [email protected]; [email protected] Web: http://www.conservatorioverona.it Direttore: Hugh Skeffington Ward Perkins Conservatorio di Vibo Valentia Via Affaccio/Via Corsea (sede uffici) – 88018 – VIBO VALENTIA tel. 0444/507551-301160 – fax. o444/302706 Vibo Valentia (VV) – Calabria INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 96 96 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE e-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriovibovalentia.it Direttore: Antonella Patrizia Barbarossa Conservatorio di Vicenza Contrà San Domenico, 33 – 36100 – VICENZA tel. 0444/507551 – fax. 0444/302706 Vicenza (VI) – Veneto e-mail: [email protected] Web: http://www.consvi.org/ Direttore: Paolo Troncon Istituto Musicale Pareggiato di Ancona G.B. Pergolesi Via Zappata, 1 – 60121 – ANCONA tel. 071/52692 – fax. 071/52692 Ancona (AN) – Marche e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutopergolesi.it Direttore: Riccardo Graciotti Istituto Musicale Pareggiato di Aosta della Valle D’aosta Via Anfiteatro, 1 – 11100 – AOSTA tel. 0165/43995 – fax. 0165/236901 Aosta (AO) – Valle d’Aosta e-mail: [email protected] Web: http://www.imaosta.com Direttore: Florinda Bartolucci Istituto Musicale Pareggiato di Bergamo Gaetano Donizetti Via Arena, 9 – 24129 – BERGAMO tel. 035/237374 – fax. 035/4135133 Bergamo (BG) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutomusicaledonizetti.it Direttore: Marco Giovannetti Istituto Musicale Pareggiato di Caltanissetta Vincenzo Bellini C.so Umberto I, 84-85 – 93100 – CALTANISSETTA tel. 0934/26803 – fax. 0934/22998 Caltanissetta (CL) – Sicilia e-mail: [email protected] Web: http://www.imp-vincenzobellini.cl.it 13-05-2010 14:59 Pagina 97 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 97 Direttore: Angelo Licalsi Istituto Musicale Pareggiato di Castelnuovo ne’ Monti (RE) Merulo Via Roma, 4 – 42035 – MONTI tel. 0522/610206 – fax. 0522-610205 Reggio Emilia (RE) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http:///www.istitutomerulo.it/ Direttore: Giovanni Mareggini Istituto Musicale Pareggiato di Catania Vincenzo Bellini Via Istituto S. Cuore, 3 – 95124 – CATANIA tel. 095/7194400 – fax. 095/502782 Catania (CT) – Sicilia e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutobellini.it/ Direttore: Carmelo Giudice Istituto Musicale Pareggiato di Cremona Claudio Monteverdi Via Realdo Colombo, 1 – 26100 – CREMONA tel. 0372/22423 – fax. 0372/530414 Cremona (CR) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://www.fondazionemusicalemonteverdi.cr.it/home.htm Direttore: Alberto Baldrighi Istituto Musicale Pareggiato di Gallarate (VA) Giacomo Puccini Via Dante, 11 – 21013 – GALLARATE tel. 0586/403724 – fax. 0586/426089 Varese (VA) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: L’istututo non ha sito web. È possibile avere informazioni su sito del comune di Gallarate: http://gallarate.comuninrete.comune.gallarate.va.it Direttore: Sergio Gianzini Istituto Musicale Pareggiato di Livorno Pietro Mascagni Via G. Galilei, 40 – 57122 – LIVORNO tel. 0586 403724 – fax. 0586 426089 Livorno (LI) – Toscana e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutomascagni.it Direttore: Stefano Agostini INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 98 98 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Istituto Musicale Pareggiato di Lucca Luigi Boccherini P.zza del Suffragio, 6 – 55100 – LUCCA tel. 0583/464104 – fax. 0583/493725 Lucca (LU) – Toscana e-mail: [email protected] Web: http://www.boccherini.it/ Direttore: Renzo Cresti Istituto Musicale Pareggiato di Nocera Terinese (CZ) P.I. Tchaikovsky via Ammiraglio Sirianni, 35 – 88047 – NOCERA TERINESE tel. 0968923854 – fax. 0968923854 Catanzaro (CZ) – Calabria e-mail: [email protected] Web: http://www.tchaikovsky.it/home.htm Direttore: Pierfrancesco Pallia Istituto Musicale Pareggiato di Pavia Franco Vittadini Via A. Volta, 31 – 27100 – PAVIA tel. 0382/399225 – fax. 0382/399205 Pavia (PV) – Lombardia e-mail: [email protected] Web: http://vittadini.apnetwork.it Direttore: Walter Casali Istituto Musicale Pareggiato di Ravenna Giuseppe Verdi Via Roma, 33 – 48100 – RAVENNA tel. 0544/212373-0544/212069 – fax. 0544/217527 Ravenna (RA) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutoverdi.ra.it Direttore: Angelo Pompilio Istituto Musicale Pareggiato di Reggio Emilia Achille Peri V. Dante Alighieri – 11 – 42100 – REGGIO EMILIA tel. 0522/456771 – fax. 0522/456778 Reggio Emilia (RE) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutoperi.com/ Direttore: Andrea Talmelli Istituto Musicale Pareggiato di Rimini G. Lettimi Via Cairoli, 44 – 47900 – RIMINI 13-05-2010 14:59 Pagina 99 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 99 tel. 0541-786385 – fax. 0541-786403 Rimini (RN) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutolettimi.it Direttore: Enrico Meyer Istituto Musicale Pareggiato di Siena R. Franci Prato S. Agostino, 1 – 53100 – SIENA tel. 0577/288904 – fax. 0577 389127 Siena (SI) – Toscana e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutofranci.it/pages/home.asp Direttore: Antonio Anichini Istituto Musicale Pareggiato di Taranto Giovanni Paisiello Convento di S. Michele – Via Duomo, 276 – 74100 – TARANTO tel. 0861/248866 – fax. 0861/248816 Taranto (TA) – Puglia e-mail: [email protected] Web: http://www.paisiello.it Direttore: Lorenzo Fico Istituto Musicale Pareggiato di Teramo Gaetano Braga P.zza Verdi, 25 – 64100 – TERAMO tel. 0861/248866 – fax. 0861/248816 Teramo (TE) – Abruzzo e-mail: [email protected] Web: http://www.istitutobraga.it/ Direttore: Antonio Castagna Istituto Musicale Pareggiato di Terni Giulio Briccialdi Via del Tribunale, 22-24 – 5100 – TERNI tel. 0744/432170 – fax. 0774/435081 Terni (TR) – Umbria e-mail: [email protected] Web: http://www.briccialditerni.it/ Direttore: Pier Giuseppe Arcangeli Istituto Superiore di Studi Musicali di Modena – Carpi (MO) Orazio Vecchi – Antonio Tonelli Via Carlo Goldoni, 8 – 41100 – Modena tel. 059/2032925 – fax. 059/2032928 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 100 100 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Modena (MO) – Emilia-Romagna e-mail: [email protected] Web: http://www.comune.modena.it/oraziovecchi Direttore: Ivan Bacchi I CONSERVATORI E I PROGRAMMI DI STUDIO Il primo istituto pubblico italiano di formazione musicale in ordine cronologico è il Liceo Filarmonico di Bologna istituito nel lontano 1804 Un interessante lavoro di Orazio Maione pubblicato nel 2005 I Conservatori di musica durante il fascismo, consente di ripercorrere la storia dei Conservatori italiani. Nella pubblicazione si segnala che il primo istituto pubblico italiano di formazione musicale in ordine cronologico è il Liceo Filarmonico di Bologna istituito nel lontano 1804, anche se il riconoscimento di Conservatorio da parte dello Stato arriva solamente nel 1942 nonostante i nomi di autorevoli direttori succedutisi alla guida come Martucci, Bossi, Busoni e Alfano. Fino al 1923 il numero dei Conservatori rimane limitato a sei: Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma e Firenze. «Se nel 1923 gli istituti governativi si limitavano ai sei già indicati, dagli ultimi anni del regime fascista in poi il numero dei Conservatori aumentò in modo esponenziale: nel 1942 erano diventati dodici con la statizzazione degli istituti pareggiati – ‘gli istituti musicali con ordinamento a liceo (cioè privi di convitto), sorti per ragioni diverse da quelle dell’assistenza pubblica’ – delle città di Torino (1935), Cagliari (1939), Bolzano, Pesaro e Venezia (1940) e Bologna (1942). Nel secondo dopoguerra la crescita è continuata fino agli anni recenti fino ad arrivare, anche con la raggiunta autonomia delle ‘sezioni staccate’ di alcuni Conservatori, a una sessantina di istituti. A questi va ancora aggiunta una ventina di istituti musicali pareggiati sovvenzionati dagli enti locali, con gli stessi programmi di studio dei Conservatori e la medesima validità del titolo di studio rilasciato». Questo è in sintesi il percorso storico delle Istituzioni per la formazione dei musicisti. Riveste particolare importanza anche l’esame dei diversi provvedimenti normativi relativi ai programmi di studio dei Conservatori. Tale analisi, che trova le sue origini all’inizio del secolo scorso, conduce fino all’ultimo provvedimento di riforma dei Conservatori, la Legge 21 dicembre 1999 n. 508, ai vari disegni di legge che l’hanno preceduta e ai Decreti del 2009 che definiscono e regolano i settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica. Preziosa la documentazione sui primi decreti del Novecento presente nel citato lavoro di O. Maione: «Il primo provvedimento che riguardò gli ordinamenti didattici all’interno degli istituti musicali a livello nazionale fu il Regio Decreto del 2 marzo 1899, firmato dal ministro Guido Baccelli – ‘riconosciuta la neces- 13-05-2010 14:59 Pagina 101 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 101 sità di stabilire programmi uniformi per gli esami di licenza e magistero nei diversi rami dell’insegnamento musicale’ – e consisteva in una stringata lista di prove solo per il grado superiore, con brani di autori più o meno specificati, per ottenere il titolo abilitante di ‘magistero’ in ogni disciplina; per accedere all’esame finale bisognava aver conseguito precedentemente gli esami di ‘licenza normale’ e delle materie tecniche complementari ‘secondo i programmi dell’istituto’, corsi ed esami che quindi rimanevano fuori dalla normativa. Con questi programmi si sancì una delle specificità dei Conservatori italiani: la mancanza di veri e propri programmi didattici e la sola determinazione dei programmi d’esame, tendenza che si svilupperà al massimo grado con i programmi emanati nel 1930». Secondo l’autore «Veniva quindi lasciata ancora piena discrezionalità a ogni istituto musicale nel definire i programmi interni per ciò che riguardava i corsi intermedi degli insegnamenti principali e per tutti i corsi complementari». Questa mancanza di precisazioni su base nazionale, unita alla nominale compiutezza della «licenza normale» portò alle due maggiori disfunzioni di quegli anni: l’esistenza, tra i vari istituti, di programmi d’esame profondamente diversi per grado di complessità nello stesso insegnamento e l’equivoco che tale licenza normale, in realtà titolo intermedio, poteva comportare in campo professionale. Per esemplificare la disparità dei programmi interni dei singoli istituti si consideri che, anche se con modalità di esecuzione diverse, fino ai nuovi programmi del 1930 l’esame di compimento per la licenza normale di pianoforte al Conservatorio di Milano richiedeva, tra le altre prove, la presentazione di sei studi (composizioni strumentali di carattere fondamentalmente didattico) e sei preludi e fughe di J.S. Bach contro, rispettivamente, i 62 studi e 41 brani dello stesso autore necessari per sostenere il medesimo esame a Napoli. Il successivo Regolamento del 1918 rappresenta il primo completo ordinamento statale per gli «istituti di belle arti, di musica e d’arte drammatica». Si prevedevano disposizioni comuni a tutti gli istituti artistici (articoli 1-84) e specifiche: per i Conservatori gli articoli 174-253, formanti la parte IV sugli istituti di musica e d’arte drammatica insieme al regolamento per la «commissione permanente per le arti musicale e drammatica» (articoli 160-173). Dobbiamo ai ripetuti appelli del compositore Ildebrando Pizzetti e alle critiche del musicologo Guido Pannain l’emanazione della circolare del Ministro Pietro Fedele per la convocazione nel 1925 degli «studi generali» al fine di effettuare la revisione dei programmi approvati con R.D. 2 marzo 1899 n. 108. I nuovi programmi furono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16 marzo 1931, come parte del Regio Decreto 11 dicembre 1930, n. 1945: Norme per l’ordinamento dell’istruzione musicale ed approvazione dei nuovi programmi di esame. Si tratta anche dei primi programmi di studio, riferiti a tutti i corsi intermedi e ai corsi complementari, unificati a livello nazionale. Il decreto è INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Il Regio Decreto del 2 marzo 1899 sancì una delle specificità dei Conservatori italiani: la mancanza di veri e propri programmi didattici e la sola determinazione dei programmi d’esame 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 102 102 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE strutturato in 25 articoli che spesso precisano o modificano disposizioni presenti nel Regolamento del 1918. Il primo articolo riguarda gli insegnamenti, ora chiamati scuole per le materie principali e corsi per le materie complementari. Vengono inoltre autorizzate le nuove «Scuola di direzione d’orchestra» e «Scuola di canto (ramo didattico)», «istituite man mano che sarà possibile». Nell’art. 2 sono elencate le materie dei corsi complementari e viene specificato che, contrariamente alle disposizioni precedenti, «non sono ammessi a frequentare il corso di solfeggio e qualsiasi corso complementare se non coloro, che siano inscritti ad una delle scuole del Conservatorio», eliminando così la possibilità di frequentare gli istituti da parte di studenti non ancora determinati nella scelta di un percorso specifico. Negli articoli a seguire l’insegnamento delle varie scuole risulta diviso «in due o tre periodi (inferiore e superiore, ovvero inferiore, medio e superiore)». Questo provvedimento in sostanza rappresenta l’ultima indicazione emanata per i programmi dei diversi corsi che ancora oggi interessano il vecchio ordinamento dei Conservatori. Elenco dei corsi principali (vecchio ordinamento) ARPA BASSO TUBA CANTO CHITARRA CLARINETTO CLAVICEMBALO COMPOSIZIONE COMPOSIZIONE SPERIMENTALE CONTRABBASSO CORNO DIDATTICA DELLA MUSICA DIREZIONE D’ORCHESTRA FAGOTTO FISARMONICA FLAUTO FLAUTO DOLCE LIUTO MUSICA CORALE E DIREZIONE DI CORO MUSICA ELETTRONICA MUSICA JAZZ MUSICA VOCALE DA CAMERA 13-05-2010 14:59 Pagina 103 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 103 OBOE ORGANO E COMPOSIZIONE ORGANISTICA PIANOFORTE PREPOLIFONIA SASSOFONO STRUMENTAZIONE PER BANDA STRUMENTI A PERCUSSIONE TROMBA TROMBONE VIOLA VIOLA DA GAMBA VIOLINO VIOLONCELLO INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd LA RIFORMA DEI CONSERVATORI La definizione del testo della riforma, approvata il 2 dicembre 1999 e divenuta Legge il 21 dicembre dello stesso anno con il numero 508, è stata oggetto di un lungo percorso parlamentare durato ben sette anni. Numerosi i disegni di legge e le relazioni nei due rami del Parlamento che hanno condotto all’approvazione della Legge 508: XI LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI SENATO DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1992 – NOCCHI & ALII: «Norme generali e di delega per il riordinamento degli studi musicali nella scuola statale di ogni ordine e grado per l’adeguamento dei relativi titoli di studio all’ordinamento europeo». Disegno di Legge. 25 febbraio 1993 – ZOSO & ALII: «Riordino dei conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. CAMERA DEI DEPUTATI 30 aprile 1992 – CARELLI e ARMELLIN: «Misure urgenti per il riordino e la valorizzazione delle accademie e dei conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. All’indice. La definizione del testo della riforma, approvata il 2 dicembre 1999 è stata oggetto di un lungo percorso parlamentare durato ben sette anni 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 104 104 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE XII LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI SENATO DELLA REPUBBLICA 20 dicembre 1994 – SERRA & ALII: «Delega al governo per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche e dei Conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. CAMERA DEI DEPUTATI 2 agosto 1994 – SGARBI & ALII: «Delega al governo per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche e dei conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. 14 febbraio 1995 – BRACCI MARINAI: «Istituzione degli Istituti superiori per gli studi musicali. Nuovo ordinamento dell’istruzione musicale». Relazione. Disegno di Legge. 14 marzo 1995 – SBARBATI: «Norme per il riordino e la valorizzazione dei Conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. 13 settembre 1995 – TESTO UNIFICATO delle 12 proposte di legge sulla riforma di Accademie e Conservatori di Musica (Relatore: SBARBATI). Testo Unificato. 410 emendamenti al Testo Unificato. All’indice. XIII LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI CAMERA DEI DEPUTATI Commissione Cultura: Comitato ristretto per il Disegno di legge «Accademie e conservatori – AC 688 e abb.» 10 maggio 1996 – SBARBATI: «Norme per il riordinamento degli studi musicali». Relazione. Disegno di Legge. 14 maggio 1996 – SBARBATI, BURANI PROCACCINI, GASPERONI, PISTONE, LENTI, DUCA, DE MURTAS, SGARBI, GALDELLI, BRACCO, BRUGGER, GIACCO, POZZA TASCA, APREA, VOLPINI: «Delega al governo per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e del Centro sperimentale di cinematografia e istituzione di un Istituto superiore delle arti in ogni regione». 13-05-2010 14:59 Pagina 105 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 105 Disegno di Legge. 16 gennaio 1997 – COMMISSIONE CULTURA: «Testo unificato elaborato dal Comitato ristretto». Disegno di Legge. 14 aprile 1997 – COMMISSIONE CULTURA: «Testo unificato risultante dai primi emendamenti». Disegno di Legge. 5 novembre 1997 – COMMISSIONE CULTURA: Testo unificato approvato in sede legislativa. Testo definitivo. 5 novembre 1997 – COMMISSIONE CULTURA: Tavola comparativa delle tre versioni del Testo unificato successivamente approvate. Versioni comparate. COMMISSIONE CULTURA: Verbali dell’iter del Testo unificato. Iter. COMMISSIONE CULTURA: Disegno di legge Senato n. 2881. Assegnato alla Commissione Istruzione pubblica, beni culturali in sede deliberante, alla data del 6 luglio 1999 non ne è ancora incominciato l’esame. SENATO DELLA REPUBBLICA 8 ottobre 1996 – NAPOLI: Nuove norme riguardanti la disciplina dell’insegnamento di educazione musicale nelle scuole di ogni ordine e grado. 20 marzo 1997 – SERVELLO: Riforma dei conservatori di musica e riordino degli studi musicali. 7 aprile 1997 – SERENA: Delega al Governo per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche e dei Conservatori di musica. 10 marzo 1998 – COMMISSIONE CULTURA: Resoconti sommari della discussione del Testo unificato, approvato in sede legislativa dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati. TESTO DEFINITIVO DELLA RIFORMA, approvato il 2 dicembre 1999 e pubblicato il 4 gennaio 2000 sulla Gazzetta Ufficiale Riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati. Art. 1. (Finalità della legge) 1. La presente legge è finalizzata alla riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 106 106 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Art. 2. (Alta formazione e specializzazione artistica e musicale) 1. Le Accademie di belle arti, l’Accademia nazionale di arte drammatica e gli ISIA, nonché, con l’applicazione delle disposizioni di cui al comma 2, i Conservatori di musica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati costituiscono, nell’ambito delle istituzioni di alta cultura cui l’articolo 33 della Costituzione riconosce il diritto di darsi ordinamenti autonomi, il sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale. Le predette istituzioni sono disciplinate dalla presente legge, dalle norme in essa richiamate e dalle altre norme che vi fanno espresso riferimento. 2. I Conservatori di musica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati sono trasformati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici, ai sensi del presente articolo. 3. Il Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica esercita, nei confronti delle istituzioni di cui all’articolo 1, poteri di programmazione, indirizzo e coordinamento sulla base di quanto previsto dal titolo I della legge 9 maggio 1989, n. 168, e nel rispetto dei princìpi di autonomia sanciti dalla presente legge. 4. Le istituzioni di cui all’articolo 1 sono sedi primarie di alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale e svolgono correlate attività di produzione. Sono dotate di personalità giuridica e godono di autonomia statutaria, didattica, scientifica, amministrativa, finanziaria e contabile ai sensi del presente articolo, anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, ma comunque nel rispetto dei relativi princìpi. 5. Le istituzioni di cui all’articolo 1 istituiscono e attivano corsi di formazione ai quali si accede con il possesso del diploma di scuola secondaria di II grado, nonché corsi di perfezionamento e di specializzazione. Le predette istituzioni rilasciano specifici diplomi accademici di primo e secondo livello, nonché di perfezionamento, di specializzazione e di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale. Ai titoli rilasciati dalle predette istituzioni si applica il comma 5 dell’articolo 9 della legge 19 novembre 1990, n. 341. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, previo parere del Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), di cui all’articolo 3, sono dichiarate le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi della presente legge e i titoli di studio universitari al fine esclusivo dell’ammissione ai pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso. 6. Il rapporto di lavoro del personale delle istituzioni di cui all’articolo 1 è regolato contrattualmente ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni, nell’ambito di apposito comparto articolato in due distinte aree di contrattazione, rispettivamente per il personale docente e non docente. Limitatamente alla copertura dei posti in organico che si rendono disponibili si fa ricorso alle graduatorie nazionali previste dall’articolo 270, comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come 13-05-2010 14:59 Pagina 107 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 107 modificato dall’articolo 3, comma 1, della legge 3 maggio 1999, n. 124, le quali, integrate in prima applicazione a norma del citato articolo 3, comma 2, sono trasformate in graduatorie ad esaurimento. Per le esigenze didattiche derivanti dalla presente legge cui non si possa far fronte nell’ambito delle dotazioni organiche, si provvede esclusivamente mediante l’attribuzione di incarichi di insegnamento di durata non superiore al quinquennio, rinnovabili, anche ove temporaneamente conferiti a personale incluso nelle predette graduatorie nazionali. Dopo l’esaurimento di tali graduatorie, gli incarichi di insegnamento sono attribuiti con contratti di durata non superiore al quinquennio, rinnovabili. I predetti incarichi di insegnamento non sono comunque conferibili al personale in servizio di ruolo. Il personale docente e non docente, in servizio nelle istituzioni di cui all’articolo 1 alla data di entrata in vigore della presente legge con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, è inquadrato presso di esse in appositi ruoli ad esaurimento, mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento. Salvo quanto stabilito nel secondo e nel terzo periodo del presente comma, nei predetti ruoli ad esaurimento è altresì inquadrato il personale inserito nelle graduatorie nazionali sopraindicate, anche se assunto dopo la data di entrata in vigore della presente legge. 7. Con uno o più regolamenti emanati ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della pubblica istruzione, sentiti il CNAM e le competenti Commissioni parlamentari, le quali si esprimono dopo l’acquisizione degli altri pareri previsti per legge, sono disciplinati: a) i requisiti di qualificazione didattica, scientifica e artistica delle istituzioni e dei docenti; b) i requisiti di idoneità delle sedi; c) le modalità di trasformazione di cui al comma 2; d) i possibili accorpamenti e fusioni, nonché le modalità di convenzionamento con istituzioni scolastiche e universitarie e con altri soggetti pubblici e privati; e) le procedure di reclutamento del personale; f ) i criteri generali per l’adozione degli statuti di autonomia e per l’esercizio dell’autonomia regolamentare; g) le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica nel settore; h) i criteri generali per l’istituzione e l’attivazione dei corsi, ivi compresi quelli di cui all’articolo 4, comma 3, per gli ordinamenti didattici e per la programmazione degli accessi; i) la valutazione dell’attività delle istituzioni di cui all’articolo 1. 8. I regolamenti di cui al comma 7 sono emanati sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) valorizzazione delle specificità culturali e tecniche dell’alta formazione artistica e musicale e delle istituzioni del settore, nonché definizione di standard qualitativi riconosciuti in ambito internazionale; b) rapporto tra studenti e docenti, nonché dotazione di strutture e infrastrutture, adeguati alle specifiche attività formative; c) programmazione dell’offerta formativa sulla base della valutazione degli sbocchi professionali e della considerazione del diverso ruolo della formazione del settore INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 108 108 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE rispetto alla formazione tecnica superiore di cui all’articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144, e a quella universitaria, prevedendo modalità e strumenti di raccordo tra i tre sistemi su base territoriale; d) previsione, per le istituzioni di cui all’articolo 1, della facoltà di attivare, fino alla data di entrata in vigore di specifiche norme di riordino del settore, corsi di formazione musicale o coreutica di base, disciplinati in modo da consentirne la frequenza agli alunni iscritti alla scuola media e alla scuola secondaria superiore; e) possibilità di prevedere, contestualmente alla riorganizzazione delle strutture e dei corsi esistenti e, comunque, senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato, una graduale statizzazione, su richiesta, degli attuali Istituti musicali pareggiati e delle Accademie di belle arti legalmente riconosciute, nonché istituzione di nuovi musei e riordino di musei esistenti, di collezioni e biblioteche, ivi comprese quelle musicali, degli archivi sonori, nonché delle strutture necessarie alla ricerca e alle produzioni artistiche. Nell’ambito della graduale statizzazione si terrà conto, in particolare nei capoluoghi sprovvisti di istituzioni statali, dell’esistenza di Istituti non statali e di Istituti pareggiati o legalmente riconosciuti che abbiano fatto domanda, rispettivamente, per il pareggiamento o il legale riconoscimento, ovvero per la statizzazione, possedendone i requisiti alla data di entrata in vigore della presente legge; f ) definizione di un sistema di crediti didattici finalizzati al riconoscimento reciproco dei corsi e delle altre attività didattiche seguite dagli studenti, nonché al riconoscimento parziale o totale degli studi effettuati qualora lo studente intenda proseguirli nel sistema universitario o della formazione tecnica superiore di cui all’articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144; g) facoltà di convenzionamento, nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istituzione, con istituzioni scolastiche per realizzare percorsi integrati di istruzione e di formazione musicale o coreutica anche ai fini del conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore o del proseguimento negli studi di livello superiore; h) facoltà di convenzionamento, nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istituzione, con istituzioni universitarie per lo svolgimento di attività formative finalizzate al rilascio di titoli universitari da parte degli atenei e di diplomi accademici da parte delle istituzioni di cui all’articolo 1; i) facoltà di costituire, sulla base della contiguità territoriale, nonché della complementarietà e integrazione dell’offerta formativa, Politecnici delle arti, nei quali possono confluire le istituzioni di cui all’articolo 1 nonché strutture delle università. Ai Politecnici delle arti si applicano le disposizioni del presente articolo; l) verifica periodica, anche mediante l’attività dell’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario, del mantenimento da parte di ogni istituzione degli standard e dei requisiti prescritti; in caso di non mantenimento da parte di istituzioni statali, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica le stesse sono trasformate in sedi distaccate di altre istituzioni e, in caso di gravi carenze strutturali e formative, soppresse; in caso di non mantenimento da parte di istituzioni pareggiate o legalmente riconosciute, il pareggiamento o il riconoscimento è revocato con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica. 13-05-2010 14:59 Pagina 109 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 109 9. Con effetto dalla data di entrata in vigore delle norme regolamentari di cui al comma 7 sono abrogate le disposizioni vigenti incompatibili con esse e con la presente legge, la cui ricognizione è affidata ai regolamenti stessi. Art. 3. (Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale) 1. È costituito, presso il Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, il Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), il quale esprime pareri e formula proposte: a) sugli schemi di regolamento di cui al comma 7 dell’articolo 2, nonché sugli schemi di decreto di cui al comma 5 dello stesso articolo; b) sui regolamenti didattici degli istituti; c) sul reclutamento del personale docente; d) sulla programmazione dell’offerta formativa nei settori artistico, musicale e coreutico. 2. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, espresso dopo l’acquisizione degli altri pareri previsti per legge, sono disciplinati: a) la composizione del CNAM, prevedendo che: 1) almeno i tre quarti dei componenti siano eletti in rappresentanza del personale docente, tecnico e amministrativo, nonchè degli studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1; 2) dei restanti componenti, una parte sia nominata dal Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica e una parte sia nominata dal Consiglio universitario nazionale (CUN); b) le modalità di nomina e di elezione dei componenti del CNAM; c) il funzionamento del CNAM; d) l’elezione da parte del CNAM di rappresentanti in seno al CUN, la cui composizione numerica resta conseguentemente modificata. 3. In sede di prima applicazione della presente legge e fino alla prima elezione del CNAM, le relative competenze sono esercitate da un organismo composto da: a) quattro membri in rappresentanza delle Accademie e degli ISIA; b) quattro membri in rappresentanza dei Conservatori e degli Istituti musicali pareggiati; c) quattro membri designati in parti eguali dal Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica e dal CUN; d) quattro studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1; e) un direttore amministrativo. 4. Le elezioni dei rappresentanti e degli studenti di cui al comma 3 si svolgono, con modalità stabilite con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, presso il Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, sulla base di liste separate, presentate almeno un mese prima della data stabilita per le votazioni. 5. Per il funzionamento del CNAM e dell’organismo di cui al comma 3 è autorizzata la spesa annua di lire 200 milioni. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 110 110 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Art. 4. (Validità dei diplomi) 1. I diplomi conseguiti presso le istituzioni di cui all’articolo 1 anteriormente alla data di entrata in vigore della presente legge mantengono la loro validità ai fini dell’accesso all’insegnamento e ai corsi di specializzazione. 2. I diplomi conseguiti al termine di corsi di didattica, compresi quelli rilasciati prima della data di entrata in vigore della presente legge, danno titolo di accesso alle scuole di specializzazione di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341. Tali diplomi, ove rilasciati prima dell’attivazione delle predette scuole, sono considerati validi per l’accesso all’insegnamento, purché il titolare sia in possesso del diploma di scuola media superiore e del diploma di conservatorio o di accademia. 3. Per i diplomati presso le istituzioni di cui all’articolo 1, che ne facciano richiesta entro il termine di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, purché in possesso di diploma di scuola secondaria di II grado, sono istituiti appositi corsi integrativi della durata minima di un anno, al fine del conseguimento dei diplomi accademici, secondo modalità e criteri stabiliti con i regolamenti di cui all’articolo 2, comma 7, lettera h). Art. 5. (Edilizia) 1. Alle istituzioni di cui all’articolo 1 si applica la normativa vigente in materia di edilizia universitaria. Art. 6. (Diritto allo studio) 1. Agli studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1 si applicano le disposizioni di cui alla legge 2 dicembre 1991, n. 390, e successive modificazioni. Art. 7. (Norma transitoria e finale) 1. I regolamenti didattici delle istituzioni di cui all’articolo 1 disciplinano le modalità per il passaggio degli studenti ai nuovi ordinamenti didattici, ferma restando la possibilità per gli stessi di completare i corsi iniziati. Art. 8. (Disposizioni per la regione Valle d’Aosta e per le province autonome di Trento e di Bolzano) 1. Nella regione Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e di Bolzano, il perseguimento delle finalità della presente legge è realizzato nel rispetto degli statuti di autonomia e delle relative norme di attuazione. Art. 9. (Norme finanziarie) 1. Con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con i Ministri della pubblica istruzione e dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, si provvede a ripartire gli attuali stanziamenti iscritti 13-05-2010 14:59 Pagina 111 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 111 all’unità previsionale di base 11.1.1.2 (Istruzione artistica – Strutture scolastiche) dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, per la loro assegnazione al predetto stato di previsione e a quello del Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, in relazione alle esigenze di funzionamento, rispettivamente, degli istituti di istruzione artistica che permangono nella competenza del Ministero della pubblica istruzione e delle istituzioni riordinate o costituite a norma della presente legge. 2. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge, comprensivo dei costi per la realizzazione dei corsi di cui all’articolo 2, commi 5 e 8, lettera d), nonché all’articolo 4, comma 3, valutato in lire 11 miliardi a decorrere dall’anno 1999, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1999-2001, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l’anno 1999, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della pubblica istruzione. 3. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Due decreti, entrambi del 2009, definiscono e regolano i settori artistico-disciplinari dei Conservatori individuando gli ordinamenti didattici dei corsi di studio per il conseguimento del diploma accademico di primo livello: il Decreto Ministeriale 3 luglio 2009 e il Decreto Ministeriale n. 124 del 30 settembre 2009. Il Decreto Ministeriale 3 luglio 2009 CONSIDERATO, pertanto, che gli obiettivi formativi e i settori artistico-disciplinari devono essere determinati con appositi decreti del Ministro in attuazione del sopracitato D.L. n. 180/2008, convertito, con modificazioni nella legge 9.1.2009, n. 1; VISTI i pareri espressi dal Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica nelle riunioni del 20-21 dicembre 2007 e 29-30 gennaio 2008, sulla riorganizzazione dei settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica; RITENUTO, pertanto, di dover definire, tenuto conto anche delle esigenze sperimentali già consolidate, i predetti settori artistico-disciplinari con le relative declaratorie e campi disciplinari di competenza, raggruppati in aree omogenee; DECRETA Art.1 – I settori artistico-disciplinari, con le relative declaratorie e campi disciplinari di competenza raggruppati in aree omogenee dei Conservatori di Musica, sono individuati nell’allegata tabella che fa parte integrante del presente decreto. Due decreti, entrambi del 2009, definiscono e regolano i settori artisticodisciplinari dei Conservatori 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 112 112 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Art. 2 – Con successivo provvedimento sono determinati gli ordinamenti didattici dei corsi di studio con riferimento ai settori sopraindicati. Codice CODI/01 CODI/02 CODI/03 CODI/04 CODI/05 CODI/06 CODI/07 CODI/08 CODI/09 CODI/10 CODI/11 CODI/12 CODI/13 CODI/14 CODI/15 CODI/16 CODI/17 CODI/18 CODI/19 CODI/20 CODI/21 CODI/22 CODI/23 CODI/24 CODI/25 COMJ/01 COMJ/02 COMJ/03 COMJ/04 COMJ/05 COMJ/06 COMJ/07 COMJ/08 COMJ/09 COMJ/10 COMJ/11 COMJ/12 COMJ/13 COMA/01 COMA/02 COMA/03 Settore artistico disciplinare Arpa Chitarra Mandolino Contrabbasso Viola Violino Violoncello Basso tuba Clarinetto Corno Eufonio Fagotto Flauto Oboe Saxofono Tromba Trombone Fisarmonica Organo Pratica organistica e canto gregoriano Pianoforte Strumenti a percussione Canto Musica vocale da camera Accompagnamento pianistico Basso elettrico Chitarra jazz Contrabbasso jazz Violino jazz Clarinetto jazz Saxofono jazz Tromba jazz Trombone jazz Pianoforte jazz Tastiere elettroniche Batteria e percussioni jazz Canto jazz Musiche tradizionali Arpa rinascimentale e barocca Liuto Viola da gamba 13-05-2010 14:59 Pagina 113 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 113 COMA/04 COMA/05 COMA/06 COMA/07 COMA/08 COMA/09 COMA/10 COMA/11 COMA/12 COMA/13 COMA/14 COMA/15 COMA/16 COME/01 COME/02 COME/03 COME/04 COME/05 COME/06 COMS/01 COMI/01 COMI/02 COMI/03 COMI/04 COMI/05 COMI/06 COMI/07 COMI/08 CORS/01 COID/01 COID/02 COID/03 CODC/01 CODC/02 CODC/03 CODC/04 CODC/05 CODC/06 CODM/01 CODM/02 CODM/03 CODM/04 CODM/05 CODM/06 CODM/07 Violino barocco Violoncello barocco Clarinetto storico Cornetto Corno naturale Fagotto barocco e classico Flauto dolce Oboe barocco e classico Flauto traversiere Tromba rinascimentale e barocca Trombone rinascimentale e barocco Clavicembalo e tastiere storiche Canto rinascimentale e barocco Esecuzione e interpretazione della musica elettroacustica Composizione musicale elettroacustica Acustica musicale Elettroacustica Informatica musicale Multimedialità Musica sacra Esercitazioni corali Esercitazioni orchestrali Musica da camera Musica d’insieme per strumenti a fiato Musica d’insieme per strumenti ad arco Musica d’insieme jazz Musica d’insieme per strumenti antichi Tecniche di improvvisazione musicale Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica Direzione di coro e composizione corale Direzione d’orchestra Direzione d’orchestra di fiati Composizione Composizione per la musica applicata alle immagini Composizione polifonica vocale Composizione jazz Orchestrazione e concertazione jazz Strumentazione e composizione per orchestra di fiati Bibliografia e biblioteconomia musicale Etnomusicologia Musicologia sistematica Storia della musica Storia della musica elettroacustica Storia del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili Poesia per musica e drammaturgia musicale INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 114 114 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE COTP/01 COTP/02 COTP/03 COTP/04 COTP/05 COTP/06 CODD/01 CODD/02 CODD/03 CODD/04 CODD/05 CODD/06 CODD/07 CODL/01 CODL/02 COCM/01 COCM/02 Teoria dell’armonia e analisi Lettura della partitura Pratica e lettura pianistica Prepolifonia Teoria e prassi del basso continuo Teoria, ritmica e percezione musicale Direzione di coro e repertorio corale per Didattica della musica Elementi di composizione per Didattica della musica Musica d’insieme per Didattica della musica Pedagogia musicale per Didattica della musica Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica della musica Storia della musica per Didattica della musica Tecniche di consapevolezza e di espressione corporea Lingua e letteratura italiana Lingua straniera comunitaria Organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale Tecniche della comunicazione Il Decreto Ministeriale 124 del 30 settembre 2009 VISTO il D.M. 3 luglio 2009, n. 90, con il quale, in applicazione del citato art.3 quinques del D.L. 10.11.2008, n. 180, convertito, con modificazioni, nella legge 9 gennaio 2009, n. 1, sono stati definiti settori artistico-disciplinari, con le relative declaratorie e campi disciplinari di competenza, dei Conservatori di Musica; RITENUTO, pertanto, di dover procedere, sulla base dei predetti settori artisticodisciplinari, alla definizione dei nuovi ordinamenti didattici dei Conservatori di Musica, tenuto conto anche delle esperienze sperimentali già consolidate; RITENUTO, altresì, di dover individuare le corrispondenze tra le attuali classi di concorso e i settori artistico-disciplinari, ai fini del conferimento degli insegnamenti; DECRETA Art. 1 – Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio per il conseguimento del diploma accademico di primo livello dei Conservatori di Musica, sono individuati nell’allegata tabella «A» che fa parte integrante del presente decreto. Art. 2 – Le corrispondenze tra le attuali classi di concorso ed i settori artistico disciplinari dei Conservatori di Musica, sono indicate nell’allegata tabella «B» che costituisce parte integrante del presente decreto. 13-05-2010 14:59 Pagina 115 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 115 Art. 3 – I Conservatori di Musica provvederanno a disciplinare i propri ordinamenti didattici con appositi regolamenti, in conformità a quanto previsto dall’art. 10 del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 212 e nel rispetto di quanto previsto nel presente decreto e nel D.M. 3 luglio 2009. n. 90. Ordinamento didattico dei corsi di studio per il conseguimento del diploma accademico di I livello: ARPA ARPA RINASCIMENTALE E BAROCCA BASSO ELETTRICO BASSO TUBA BATTERIA E PERCUSSIONI JAZZ CANTO CANTO JAZZ CANTO RINASCIMENTALE E BAROCCO CHITARRA CHITARRA JAZZ CLARINETTO CLARINETTO JAZZ CLARINETTO STORICO CLAVICEMBALO E TASTIERE STORICHE COMPOSIZIONE CONTRABBASSO CONTRABBASSO JAZZ CORNETTO CORNO CORNO NATURALE DIDATTICA DELLA MUSICA DIREZIONE D’ORCHESTRA FAGOTTO FAGOTTO BAROCCO FISARMONICA FLAUTO FLAUTO DOLCE FLAUTO TRAVERSIERE LIUTO MAESTRO COLLABORATORE MANDOLINO DIREZIONE DI CORO E COMPOSIZIONE CORALE MUSICA ELETTRONICA MUSICA VOCALE DA CAMERA OBOE OBOE BAROCCO E CLASSICO ORGANO PIANOFORTE INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Su scala nazionale la crescita di alunni e docenti dei Conservatori è aumentata del 20% circa negli ultimi dieci anni 14:59 Pagina 116 116 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE PIANOFORTE JAZZ SAXOFONO SAXOFONO JAZZ STRUMENTAZIONE PER ORCHESTRA DI FIATI STRUMENTI A PERCUSSIONE TASTIERE ELETTRONICHE TROMBA TROMBA JAZZ TROMBA RINASCIMENTALE E BAROCCA TROMBONE TROMBONE JAZZ TROMBONE RINASCIMENTALE E BAROCCO VIOLA VIOLA DA GAMBA VIOLINO VIOLINO BAROCCO VIOLINO JAZZ VIOLONCELLO VIOLONCELLO BAROCCO LA DIMENSIONE DEI CONSERVATORI: ISCRITTI, DIPLOMATI E DOCENTI Su scala nazionale la crescita di alunni e docenti dei Conservatori è aumentata del 20% circa negli ultimi dieci anni. Il raddoppiamento registrato negli stessi anni delle cattedre e degli alunni delle SMIM non sembra quindi aver influenzato in misura proporzionale la popolazione scolastica dei Conservatori. 1999 2000 2000 2001 2001 2002 2002 2003 docenti Conservatori 5450 5325 5399 5558 docenti IMP 497 472 520 docenti totali 5947 5797 iscritti Conservatori 35.064 iscritti IMP iscritti totali 2004 2005 2005 2006 2007 2008 2008 2009 5502 5634 5865 5520 5926 6081 693 684 710 698 662 720 878 5919 6251 6186 6344 6563 6182 6646 6959 34.113 35.419 35.891 36.390 38.943 39.821 40.310 39.241 40.167 3313 2980 3688 4583 4415 5373 5714 5529 5612 5882 38.377 37.093 39.107 40.474 40.805 44.316 45.535 45.839 44.853 46.049 Fonte: Banca dati dell’Alta formazione artistica e musicale – MIUR 2003 2004 2006 2007 13-05-2010 14:59 Pagina 117 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 117 docenti 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 1999 2000 2000 2001 2002 2001 2002 2003 2003 2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 iscritti 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 1999 2000 2000 2001 2002 2001 2002 2003 2003 2004 2004 2005 rapporto docenti/alunni 7,60 7,40 7,20 7,00 6,80 6,60 6,40 6,20 6,00 5,80 1999 2000 2000 2001 2001 2002 2002 2003 2003 2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 Anche se l’andamento del rapporto docenti/alunni mostra un picco rilevante nel 2006/2007 causato dalla diminuzione dei docenti e dall’aumento contestuale degli iscritti, i grafici confermano un lento ma progressivo processo di INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd 14:59 Pagina 118 118 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE popolamento dei corsi musicali nei Conservatori con una tendenza in negativo negli ultimi due anni del rapporto docenti/alunni: il numero delle cattedre si attesta cioè su valori leggermente superiori al fabbisogno richiesto. Probabilmente la ragione deve essere ricercata nella suddivisione dei corsi dei Conservatori in vecchio ordinamento, I livello, II livello e post-laurea comportata dalla Legge 508. Il dato si evince anche dall’analisi degli iscritti scorporati per tipologia di corso negli ultimi due anni: 2006/2007 2007/2008 35.459 34.621 Iscritti I livello 4290 4320 Iscritti II livello 5178 3817 Iscritti post laurea 912 2095 45.839 44.853 Iscritti vecchio ordinamento Totale Il quadro con il numero dei diplomati negli ultimi quattro anni consente di valutarne l’aumento complessivo. Il fenomeno è da attribuirsi in prevalenza agli effetti della riforma Si nota che il numero totale degli alunni è diminuito del 2% nonostante l’incremento notevole degli iscritti ai corsi post-laurea; il calo di maggiore evidenza si evidenzia nei corsi di II livello. Questo dato probabilmente indica una preferenza per percorsi di studio più brevi o più specializzati. I corsi del vecchio ordinamento registrano invece una flessione del 2,8%. Il quadro con il numero dei diplomati dei vari ordini di studio negli ultimi quattro anni consente di valutarne l’aumento complessivo. Il fenomeno è da attribuirsi prevalentemente agli effetti della riforma e alle nuove lauree istituite con la conseguente diminuzione dei diplomati del vecchio ordinamento: 2005/2006 2006/2007 2007/2008 2008/2009 Diplomati vecchio ordinamento 3020 3090 2898 2689 Diplomati I livello 169 245 513 858 Diplomati II livello 205 843 1902 1550 Diplomati post laurea 100 180 85 693 3494 4358 5398 5790 Totale Il dato relativo al numero dei diplomati postlaurea del 2008/2009 evidenzia un incremento considerevole: si passa da 85 diplomati dell’anno precedente a 693! L’approfondimento del motivo di tale crescita, svolto analizzando la tipologia dei corsi, consente di rilevare che ben 574 diplomati su un totale di 13-05-2010 14:59 Pagina 119 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 119 693 hanno conseguito il titolo in «Formazione dei docenti – Strumento Musicale (classe A77)». I corsi sono istituiti ai sensi del Decreto Ministeriale 28 settembre 2007 prot. n. 137/07: «I corsi ordinamentali di Didattica della Musica, i corsi modificati ai sensi del D.M. n. 109/04, nonché i corsi sperimentali di didattica della musica, autorizzati dal Ministero, sono ridefiniti nei corsi accademici biennali di secondo livello, finalizzati, distintamente, alla formazione di docenti di educazione musicale (classe di concorso A31/A32) e di docenti di strumento (classe di concorso A77)». Nello scorso anno accademico sono 39 le sedi nelle quali si sono tenuti i corsi post laurea per la classe A77, la cattedra relativa all’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media. Su un totale di 693 diplomati risultano essere solamente 119 quelli di diversa tipologia. Il Decreto della Direzione generale per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica del 4 novembre 2009 autorizza i Conservatori ad attivare anche per il 2009/2010 corsi biennali di formazione dei docenti per la classe di concorso A77. La tabella mostra l’elenco dei posti suddivisi per sede: Conservatorio di musica di ADRIA Conservatorio di musica di ALESSANDRIA Conservatorio di musica di AVELLINO Conservatorio di musica di BARI Conservatorio di musica di BENEVENTO Conservatorio di musica di BOLOGNA Conservatorio di musica di BOLZANO Conservatorio di musica di BRESCIA Conservatorio di musica di CAGLIARI Conservatorio di musica di CAMPOBASSO Conservatorio di musica di CASTELFRANCO VENETO Istituto Musicale Pareggiato di CATANIA Conservatorio di musica di COMO Conservatorio di musica di COSENZA Conservatorio di musica di CUNEO Conservatorio di musica di FERMO Conservatorio di musica di FIRENZE Conservatorio di musica di FOGGIA Conservatorio di musica di FROSINONE Conservatorio di musica di GENOVA Conservatorio di musica di LA SPEZIA Conservatorio di musica di LATINA 15 15 15 16 15 15 15 15 15 15 15 19 15 16 15 15 15 16 15 15 15 15 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Nello scorso anno accademico sono 39 le sedi nelle quali si sono tenuti i corsi postlaurea per la classe A77, la cattedra relativa allo insegnamento dello strumento musicale nella scuola media 13-05-2010 INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd Non è possibile costruire un organico ed efficace curricolo verticale dello strumento musicale ignorando la scuola di base 14:59 Pagina 120 120 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Conservatorio di musica di MESSINA Conservatorio di musica di MILANO Istituto Musicale Pareggiato di MODENA – CARPI Conservatorio di musica di MONOPOLI Conservatorio di musica di NAPOLI Conservatorio di musica di NOVARA Conservatorio di musica di PADOVA Conservatorio di musica di PALERMO Conservatorio di musica di PARMA Conservatorio di musica di PERUGIA Conservatorio di musica di PESARO Conservatorio di musica di PESCARA Conservatorio di musica di POTENZA Conservatorio di musica di REGGIO CALABRIA Conservatorio di musica di ROMA Conservatorio di musica di ROVIGO Conservatorio di musica di SALERNO Conservatorio di musica di SASSARI Conservatorio di musica di TORINO Conservatorio di musica di TRIESTE Conservatorio di musica di UDINE Conservatorio di musica di VENEZIA Conservatorio di musica di VICENZA Totale 19 16 15 16 16 15 15 19 15 15 15 15 15 16 15 15 15 15 15 15 15 16 15 695 Il percorso dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo quindi è tutt’altro che interrotto: si autoalimenta la pletora dei docenti, si formano e si sfornano specialisti di strumento musicale, si aumentano i corsi nella scuola secondaria di I grado. Si avverte l’esigenza di una stagione di monitoraggio e valutazione dell’intero sistema di istruzione musicale: un sistema complesso nella sua estensione con istanze e risorse spesso difformi nel territorio. Un capitolo a parte meriterebbe l’insegnamento della musica nella scuola primaria dove, come è noto, non è al momento previsto il ruolo dell’insegnante specializzato in materia. Non è possibile, infatti, costruire un organico ed efficace curricolo verticale dello strumento musicale ignorando la scuola di base. L’obiettivo non è far crescere un bambino musicalmente «geniale» ma, al contrario, sostenere lo sviluppo emozionale delle sue capacità al fine di aiutarlo a comprendere la sintassi musicale ed esprimersi musicalmente, con la voce o con lo strumento. 13-05-2010 14:59 Pagina 121 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 121 BIBLIOGRAFIA G. Colarizi, L’insegnamento della musica in Italia, Armando, Roma, 1971. S. Grunberg e M.I. Tosto, Le scuole medie ad indirizzo musicale. Risultati di un’indagine, Roma, beQuadro, 1984. L. Santucci, L’insegnamento musicale nei Paesi dell’Unione Europea, Le Monnier, Roma, 1984. Annuario Musicale Italiano 1993, a cura di M. Ruggieri, CIDIM, Roma, 1993. O. Maione, I Conservatori di musica durante il fascismo, EDT, Torino, 2005. C. Fiorentino – M. Orlando, L’insegnamento musicale, Carish, Milano, 2008. INTERVENTI 009API3-4_2009.qxd ANAGRAFE SMIM 2008 – 942 Istituzioni scolastiche e 3909 cattedre FONTE: DATA WAREHOUSE MIUR – ORGANICO DI FATTO 2007/08 Comune Codice scuola Denominazione Strumento AGMM82201T ACASTAGNOLO AGMM825019 GPASCOLI ARAGONA AGMM84601A VEORLANDO CANICATTÌ AGMM82901L LUIGI PIRANDELLO AGMM01500P SGANGITANO FAVARA AGMM83101L V BRANCATI GROTTE AGMM83201C A RONCALLI MENFI AGMM83601Q SBIVONA PALMA DI MONTECHIARO AGMM03800B GTOMASI DA LAMPEDUSA REALMONTE AGMM80901B GGARIBALDI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) Provincia di AGRIGENTO AGRIGENTO Cattedre 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 122 122 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 2 1 2 2 1 1 1 1 1 2 2 2 84 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CASTELFIDARDO «SOPRANI» CHITARRA (AB77) FISARMONICA (AF77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) FABRIANO «POLO» CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) JESI «FEDERICO II» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SANTAMARIANUOVA «CROCE» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SENIGALLIA «MARCHETTI» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 RIBERA AGMM842013 AGMM84301V FCRISPI VNAVARRO SAMBUCA DI SICILIA AGMM81701A FFELICE DA SAMBUCA SAN GIOVANNI GEMINI AGMM818016 MMARTORANA SANTA MARGHERITA DI BELICE AGMM80801G GTLAMPEDUSA AGMM84401P ISCATURRO Provincia di ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALMM815019 ALESSANDRIA – P STRANEO ACQUI TERME ALMM081008 ACQUI TERME – G BELLA Provincia di ANCONA ANCONA ANMM813018 ANCONA «LEOPARDI» «TOMMASEO» CASTELFIDARDO ANMM83101T FABRIANO ANMM84601G JESI ANMM830023 SANTA MARIA NUOVA ANMM82902V SENIGALLIA ANMM83301D 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 123 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 123 Comune Provincia di AOSTA AOSTA Codice scuola Denominazione AOIP004000 AOSTA N. 4 AOIP005000 E MARTINET COURMAYEUR AOIP006000 VALDIGNE MONT BLANC PONT SAINT MARTIN AOIP017000 MONT ROSE A Provincia di AREZZO AREZZO ARMM00100T CESALPINO – MARGARITONE POPPI ARMM83002V B BOTTARELLI PECCI SAN SEPOLCRO ARMM05900D UNIFICATA SANSEPOLCRO Provincia di ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO APMM004004 ASCOLI P SCM «LUCIANI» AMANDOLA APMM805065 AMANDOLA «SPADONI RICCI» PORTO SAN GIORGIO APMM82301D PTO SGIORGIO «NARDI» Provincia di ASTI ASTI ATMM00400X GOLTIERI NIZZA MONFERRATO ATMM80701B CA DALLA CHIESA NIZZA MONF Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 24 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 14 CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 16 CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 124 124 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Provincia di AVELLINO AVELLINO ARIANO IRPINO Codice scuola Denominazione AVMM81201D S TOMMASO D’AQUINO AVMM00200V ENRICO COCCHIA AVMM00500A FRANCESCO SOLIMENA AVMM849014 PASQUALE STANISLAO MANCINI ATRIPALDA AVMM015001 RAFFAELE MASI FORINO AVMM84101D EBOTTO PICELLA GROTTAMINARDA AVMM03700T GIOVANNI XXIII LAURO AVMM84601L BENEDETTO CROCE NUSCO AVMM81701L JFKENNEDY ROTONDI AVMM81801C GPASCOLI SERINO AVMM071009 FSOLIMENE SOLOFRA AVMM072005 FGUARINI Provincia di BARI BARI BAMM24300C NICOLA ZINGARELLI Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 8 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 48 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 125 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 125 Comune Codice scuola Denominazione BAMM245004 BAMM02700R MASSARI – «GALILEI» PASCOLI BAMM00800B DE MARINIS BAMM01600A LATERZA BAMM240001 MANZONI – «LUCARELLI» BAMM244008 AMEDEO D’AOSTA ACQUAVIVA DELLE FONTI BAMM05200D LUCARELLI ALTAMURA BAMM059008 S MERCADANTE ANDRIA BAMM06600B CAFARO BARLETTA BAMM07800N FIERAMOSCA BAMM082009 R DIMICCOLI BISCEGLIE BAMM089004 R MONTERISI BITRITTO BAMM10000N ALIGHIERI CAPURSO BAMM10700C VENISTI CASTELLANA GROTTE BAMM24200L VITERBO – «DE BELLIS» CONVERSANO BAMM117003 CARELLI Strumento VIOLINO (AM77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 126 126 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione CORATO BAMM12100P DE GASPERI GIOIA DEL COLLE BAMM129009 LOSAPIO GRAVINA DI PUGLIA BAMM137008 INGANNAMORTE MODUGNO BAMM14700V F CASAVOLA MOLA DI BARI BAMM15200A ALIGHIERI MOLFETTA BAMM159005 SAN DOMENICO SAVIO MONOPOLI BAMM16501D COMES BAMM16500C GALILEI BAMM167004 ALESSANDRO VOLTA NOCI BAMM24700Q GALLO – «PASCOLI» POLIGNANO A MARE BAMM24800G SARNELLI – «DE DONATO» SANNICANDRO DI BARI BAMM195008 MANZONI SANT’ERAMO IN COLLE BAMM19800Q FRANCESCO NETTI Strumento TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) FISARMONICA (AF77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 127 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 127 Comune Codice scuola Denominazione TRANI BAMM21200R GIUSTINA ROCCA TRIGGIANO BAMM215008 DE AMICIS BLMM00102A BLMM002004 PROF V ZANON CASTION SEBASTIANO RICCI BELLUNO BLMM06800P UGO FOSCOLO Provincia di BENEVENTO BENEVENTO BNMM01000N GBLUCARELLI BENEVENTO CEPPALONI BNMM81202A COLLE SANNITA BNMM83301A MORCONE BNMM819014 SAN MARCO DEI CAVOTI BNMM826017 SANT’AGATA DEI GOTI BNMM839019 SANT’ANGELO A CUPOLO BNMM81002P TELESE BNMM82901P Provincia di BERGAMO BERGAMO BGMM80701L Provincia di BELLUNO BELLUNO Strumento VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) TOTALE CHITARRA (AB77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 131 1 1 1 1 1 1 1 7 OBOE (AH77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) G MAZZINI – CEPPALONI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) F FLORACOLLE SANNITA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) E DE FILIPPOMORCONE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) L SHABRAN S MARCO CAVOTI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) A ORIANI S AGATA DEI GOTI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) V ALFIERI – S ANGELO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) M D’AZEGLIO TELESE CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 32 SMS«CORRIDONI» BERGAMO 1 1 1 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 128 128 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola BGMM811018 Denominazione Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SMS «GSOLARI» ALBINO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SMS «GPASCOLI» CURNO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SMS LALLIO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) SMS «GIOVANNI XXIII» LOVERE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) SMS «ALDO MORO» SERIATE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SMS «PALBISETTI» TERNO CHITARRA (AB77) D’ISOL CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) SMS «CAMERONI» TREVIGLIO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 36 SMS «MUZIO» BERGAMO ALBINO BGMM818013 CURNO BGMM84501B LALLIO BGMM884023 LOVERE BGMM855012 SERIATE BGMM876013 TERNO D’ISOLA BGMM88101E TREVIGLIO BGMM140005 Provincia di BIELLA BIELLA BIMM02000Q VIA ADDIS ABEBA37 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 4 Provincia di BOLOGNA BOLOGNA BOMM853018 F BESTA – BOLOGNA BOMM87301D GUIDO RENI BOMM34500X ROLANDINO – PEPOLI BOMM86301V BAZZANO – T CASINI CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 BAZZANO 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 129 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 129 Comune Codice scuola Denominazione CASALECCHIO DI RENO BOMM875015 MARCONI CASALECCHIO CASTEL MAGGIORE BOMM82201L DONINI PELAGALLI – CASTEL MAGG GRANAROLO DELL’EMILIA BOMM82601X P MATTEUCCI-GRANAROLO LOIANO BOMM85001R PADRE PAOLINO BALDASSARRI MONTE SAN PIETRO BOMM80701E LUSVARDI MONTE SAN PIETRO MONZUNO BOMM838016 MUSOLESI PIANORO BOMM83001G V NERI – PIANORO PORRETTA TERME BOMM832017 AGIURIOLO SAN GIOVANNI IN PERSICETO BOMM87101T MAMELI SAN GIOVANNI IN PERS SAN LAZZARO DI SAVENA BOMM34700G RODARI-JUSSI SASSO MARCONI BOMM83501P SCUOLA MEDIA DI BORGONUOVO BOMM83601E G GALILEI – SASSO MARCONI VERGATO BOMM840016 VEGGETTI – VERGATO Provincia di BOLZANO BOLZANO IBMM81801N ARCHIMEDE Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 72 ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 130 130 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Provincia di BRESCIA BRESCIA Codice scuola Denominazione IBIC81200N V ALFIERI BSMM81601X MOMPIANI BSMM00500D FOSCOLO-VIRGILIOVILL.PREALPINO BAGNOLO MELLA BSMM844014 P GUERINI – BAGNOLO M CHIARI BSMM866011 ATOSCANINI CHIARI MANERBIO BSMM099008 AZAMMARCHI – MANERBIO PADENGHE SUL GARDA BSMM09701N CALINI – PADENGHE S/G PASSIRANO BSMM81202N FRA FULGMICANZIO DA IC PASSIRANO REZZATO BSMM13100V GPERLASCA – REZZATO Provincia di BRINDISI BRINDISI BRMM05600V SALVEMINI-VIRGILIO BRINDISI BRMM063002 PACUVIO-DON BOSCO BRINDISI Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) PERCUSSIONI (AI77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 14 ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CORNO (AD77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 33 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) 1 1 1 1 1 1 1 2 2 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 131 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 131 Comune Codice scuola Denominazione CEGLIE MESSAPICA BRMM05800E GPASCOLI – CEGLIE MESSAPICA CISTERNINO BRMM020004 SIMANZONICISTERNINO ERCHIE BRMM02100X GIOVANNI PASCOLI FASANO BRMM02200Q GBIANCOFASANO BRMM026003 GGALILEI PEZZE DI GRECO FRANCAVILLA FONTANA BRMM06400T BILOTTA – MARONE OSTUNI BRMM041005 SGBOSCO – OSTUNI CAMM854012 CAMM17600Q C COLOMBO (CAGLIARI) G MANNO + F ALZIATOR CAGLIARI CONVITTO NAZLE «VITTEMANUELE» Provincia di CAGLIARI CAGLIARI CAMM00600L IGLESIAS CAMM009004 CAMM160006 G MAMELI + CIMA (CAGLIARI) ALAMARMORA + CANELLES IGLESIAS PORTOSCUSO CAMM81801V VANGIUS (PORTOSCUSO) QUARTU SANT’ELENA CAMM153003 N 4 QUARTU SANT’ELENA Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 51 PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 132 132 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione SAN SPERATE CAMM84101X G DELEDDA (SAN SPERATE) SANLURI CAMM83901X GSARAGAT (SANLURI) SELARGIUS CAMM123007 D.ALIGHIERI (SELARGIUS) Provincia di CALTANISSETTA CALTANISSETTA CLMM80901Q PIETRO LEONE CLMM002001 FILIPPO CORDOVA CLMM00500C ROSSO DI SAN SECONDO CLMM007004 CLMM01100Q GIOVANNI VERGA – CALTANISSETTA SALVATORE QUASIMODO – GELA PAOLO EMILIANI GIUDICI CLMM014007 ETTORE ROMAGNOLI CLMM015003 SAN FRANCESCO MAZZARINO CLMM814017 LUIGI CAPUANA – 2^ MAZZARINO SAN CATALDO CLMM029001 GIOSUÈ CARDUCCI – SAN CATALDO SERRA DI FALCO CLMM82001E FRANCESCO POLIZZI – SERRADIFALCO Provincia di CAMPOBASSO CAMPOBASSO CBMM821019 COLOZZA GA CBMM822015 MONTINI L GELA CLMM81001X Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 31 CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 34 FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 133 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 133 Comune Codice scuola Denominazione CBMM823011 JOVINE F CBMM82401R PAGANO MARIO CBMM82601C PETRONE I CBMM00200X D’OVIDIO F BOIANO CBMM82901X BOIANO «PALLOTTA» GAMBATESA CBMM81201E GAMBATESA «JOSA» GUGLIONESI CBMM819019 GUGLIONESI «DE SANCTIS» LARINO CBMM836013 LARINO «MAGLIANO» SANT’ELIA A PIANISI CBMM83401B SANT’ELIA A PIANISI «PRAFFAELE» TERMOLI CBMM17600A BRIGIDA M(SPERIM PER DM) CBMM19600G BERNACCHIA O CEMM826018 A RUGGIERO – CASERTA CEMM006003 LEONARDO DA VINCI – CASERTA CEMM021005 AULO ATTILIO CAIATINO Provincia di CASERTA CASERTA CAIAZZO Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 51 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 134 134 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione CEMM12200T CASAL DI PRINCIPE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GPASCOLI – CASAPESENNA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GSTROFFOLINI – CASAPULLA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) EFERMI – CERVINO – CHITARRA (AB77) MESSERCOLA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VPISA – FORMICOLA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) G PASCOLI – MACERATA – CHITARRA (AB77) CAMPANIA CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) A CALCARA – MARCIANISE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ALDO MORO – MARCIANISE CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) M BUONARROTI – CHITARRA (AB77) MONDRAGONE CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) GIOVANNI XXIII – RECALE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ALDO MORO – CANCELLO – CORNO (AD77) SCALO FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) RVIVIANI SMARCO EVANG CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) DE FILIPPO SNICOLA LA CHITARRA (AB77) STRADA CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GMAZZINI – SNICOLA LA CHITARRA (AB77) STRADA CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) RUCCELLA – SMARIA CV CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) CASAPESENNA CEMM035003 CASAPULLA CEMM82801X CERVINO CEMM834017 FORMICOLA CEMM80902G MACERATA CAMPANIA CEMM05700X MARCIANISE CEMM835013 CEMM83601V MONDRAGONE CEMM069006 RECALE CEMM08200L SAN FELICE A CANCELLO CEMM120006 SAN MARCO EVANGELISTA CEMM806013 SAN NICOLA LA STRADA CEMM83101Q CEMM08900B SANTA MARIA CAPUA VETERE CEMM83701P Strumento Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 135 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 135 Comune Codice scuola Denominazione CEMM09400V RPERLA – SMARIA CV SANT’ARPINO CEMM847019 V ROCCO – SANT’ARPINO Provincia di CATANIA CATANIA CTMM873014 AMEUCCI – CATANIA CTMM86201N CTMM866011 CTMM86901C CTMM87101C CTMM872018 CTMM879013 CTMM881013 CTMM886016 CTMM87601G CTMM88501A CTMM029002 CTMM03200T CTMM03300N Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 80 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VILL S AGATA, Z/A CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) A DORIA VIA CORDAI CATANIA CHITARRA (AB77) CORNO (AD77) PERCUSSIONI (AI77) AMANZONI – CATANIA CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCUOLA MEDIA PMASCAGNI VIOLINO (AM77) FDI BARTOLO – CATANIA CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) AVESPUCCI – CATANIA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIALE G DA VERRAZZANO 101 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VBRANCATI – CATANIA VIOLONCELLO (AN77) GRECUPERO – CATANIA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) GPARINI – CATANIA CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) DALIGHIERI – CATANIA PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CBCAVOUR – CATANIA ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GLEOPARDI – CATANIA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 136 136 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione CTMM80501D RRIMINI – ACITREZZA CTMM81701Q GIOVANNI VERGA – ACICASTELLO ACI CATENA CTMM815014 FGUGLIELMINO – ACICATENA ACIREALE CTMM07400X GGALILEI – ACIREALE ADRANO CTMM09600R GUZZARDI – ADRANO BIANCAVILLA CTMM099008 LUIGI STURZO – BIANCAVILLA BRONTE CTMM119008 L CASTIGLIONE BRONTE CALTAGIRONE CTMM822017 CTMM82401V CTMM82501P GARCOLEO – CALTAGIRONE VITTORINO DA FELTRECALTAGIRONE A NARBONE – CALTAGIRONE GIARRE CTMM08400E GMACHERIONE – GIARRE GRAVINA DI CATANIA CTMM12000C NOSENGO – GRAVINA LINGUAGLOSSA CTMM83201T LUIGI PIRANDELLO – LINGUAGLOSSA MASCALUCIA CTMM05900T LEONARDO DA VINCI – MASCALUCIA MIRABELLA IMBACCARI CTMM80901R ISTCOMPRENSIVO «E DE AMICIS» ACI CASTELLO Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 137 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 137 Comune Codice scuola Denominazione Strumento PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) GD’ANNUNZIO – MOTTA CHITARRA (AB77) SANASTASIA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CDUSMET – NICOLOSI ARPA (AA77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) DON LMILANI – PATERNÒ CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIOVANNI VERGA – RAMACCA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) VIA SGROPPILLO – CHITARRA (AB77) SGREGORIO FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ELIO VITTORINI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) MAMARI – LDA VINCI CLARINETTO (AC77) SCORDIA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIOVANNI VERGA – VIZZINI TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) TOTALE MOTTA SANT’ANASTASIA CTMM837011 NICOLOSI CTMM83901L PATERNÒ CTMM84501X RAMACCA CTMM84601Q SAN GREGORIO DI CATANIA CTMM852013 SAN PIETRO CLARENZA CTMM85301V SCORDIA CTMM121008 VIZZINI CTMM85901T Provincia di CATANZARO CATANZARO CZMM00400A G CASALINUOVO – CATANZARO CZMM00700T GIOVANNI PASCOLI – CATANZARO CZMM00900D A MANZONI – CATANZARO CZMM012009 PASQUALE LAMPASI – CATANZARO CZMM013005 VIVALDI – CATANZARO CZMM184004 MATTIA PRETI – CATANZARO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 140 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 138 138 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione BADOLATO CZMM818029 BADOLATO MARINA – ICBADOLATO BORGIA CZMM839019 CHIARAVALLE CENTRALE CZMM843011 CROPANI CZMM82401G DAVOLI CZMM821014 GIMIGLIANO CZMM812019 GRIFALCO CZMM84001D GUARDAVALLE CZMM82301Q LAMEZIA TERME CZMM84901X CZMM08300B Strumento Cattedre CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) BORGIA IC – G SABATINI CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHIARAVALLE «C.ALVARO» I.C PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CROPANI «ADOLCE» IC CHITARRA (AB77) TROMBA (AL77) DAVOLI MARINA – IC DAVOLI FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) GIMIGLIANO – IC OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) GIRIFALCO – IC FAGOTTO (AE77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GUARDAVALLE CLARINETTO (AC77) «ALDO MORO» IC FAGOTTO (AE77) PIANOFORTE (AJ77) LAMEZIA T CHITARRA (AB77) «SANTA EUFEMIA L» IC FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) LAMEZIA TERME «PARDITO» CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) MAIDA «GPASCOLI» IC PIANOFORTE (AJ77) MONTEPAONE – LIDO – IC CLARINETTO (AC77) PIANOPOLI – IC FEROLETOCHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAN PIETRO A MAIDA CLARINETTO (AC77) «ALVARO» IC PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) SELLIA MARINA CLARINETTO (AC77) SOVERATO «UGO FOSCOLO» CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SQUILLACE «VIVARIENSE» – IC CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) TAVERNA IC2 «MATTIA PRETI» SAXOFONO (AK77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 69 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 MAIDA MONTEPAOLINE PIANOPOLI CZMM82901P CZMM84601C CZMM826028 SAN PIETRO A MAIDA CZMM83301A SELLIA MARINA SOVERATO CZMM848014 CZMM147005 SQUILLACE CZMM827013 TAVERNA CZMM84501L Provincia di CHIETI CHIETI CHMM00200C GCHIARINI – C DE LOLLIS FRANCAVILLA A MARE CHMM82801L F MASCI – FRANCAVILLA LANCIANO CHMM06500G SG MAZZINI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 139 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 139 Comune Codice scuola Denominazione ORTONA A MARE CHMM089004 D PUGLIESI SAN SALVO CHMM110008 VB SALVO D’ACQUISTO Provincia di COMO COMO COMM81801T SMS «G PARINI» – COMO COMM845016 SMS «UFOSCOLO» – COMO CADORAGO COMM83001C SMS «MACHIAVELLI» CADORAGO CANTÙ COMM838013 SMS «ANZANI» – CANTÙ COMM83901V SCUOLA MEDIA STATALE «FTURATI» ERBA COMM06300Q SMS «GPUECHER» ERBA GUANZATE COMM83002D ANNA FRANK – GUANZATE LOMAZZO COMM83501G SMS «E DE AMICIS» – LOMAZZO Provincia di COSENZA COSENZA CSMM00900N COSENZA – VIA POPILIA ACRI CSMM02600B ACRI – «DA VINCI» AMANTEA CSMM028003 CSMM865012 ACRI – «PADULA» AMANTEA «MAMELI» Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 20 CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 33 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) PIANOFORTE (AJ77) ARPA (AA77) CLARINETTO (AC77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 140 140 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione BELVEDERE MARITTIMO CSMM050008 BELVEDERE MMO/MARINA CASSANO ALLO IONIO CSMM06600T CASSANO IONIO – «BLANZA» CASTROVILLARI CSMM07600C CASTROVILLARI – «DE NICOLA» CERISANO CSMM08200Q CERISANO CETRARO CSMM085007 CETRARO/CENTRO CORIGLIANO CALABRO CSMM81101N CORIGLIANO CAL – SCHIAVONEA LUZZI CSMM13200G LUZZI «GCOPPA» PAOLA CSMM15700X PAOLA «F BRUNO» RENDE CSMM17500D RENDE – QUATTROMIGLIA ROGLIANO CSMM18300C ROGLIANO ROSSANO CSMM18600X ROSSANO – «DA VINCI» ROVITO CSMM85301Q ROVITO – PIANETTE SAN FILI CSMM84001N SAN FILI SAN GIOVANNI IN FIORE CSMM20300C SAN GIOVANNI IN F «MARCONI» SAN LUCIDO CSMM84101D SAN LUCIDO Strumento PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) FAGOTTO (AE77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 141 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 141 Comune Codice scuola Denominazione SAN MARCO ARGENTANO CSMM81601R SAN MARCO ARGENTANO SAN PIETRO IN VARANO CSMM857013 SAN PIETRO IN GUARANO SANTA MARIA DEL CEDRO CSMM83701T SMARIA DEL CEDRO – MARCELLINA SANTA SOFIA D’EPIRO CSMM801013 SANTA SOFIA D’EPIRO SCALEA CSMM22800R SCALEA SPEZZANO DELLA SILA CSMM85501B SPEZZANO DELLA SILA Provincia di CREMONA CREMONA CRMM004003 Provincia di CROTONE CROTONE Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) FAGOTTO (AE77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 96 MARCO GEROLAMO VIDA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 4 KRMM806011 DON MILANI SCUOLA MEDIA KRMM81001L CORRADO ALVARO KRMM81101C ALCMEONE KRMM812018 VALFIERI SC MEDIA KRMM012008 GIOVANNI XXIII CLARINETTO (AC77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 14 Provincia di CUNEO CUNEO CNMM15700L CUNEO UNIFICATA ALBA CNMM146006 ALBA «GVIDA – PERTINI» BOVES CNMM80901A BOVES «AVASSALLO» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 142 142 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione BRA CNMM15000T BRA PIUMATI-CRAVERIDALLA CHIESA BUSCA CNMM82901G BUSCA «GCARDUCCI» FOSSANO CNMM14800T FOSSANO «SACCO-BOETTOPAGLIERI» MONDOVÌ CNMM14900N MONDOVÌ «GALLOCORDERO-FRANK» SALUZZO CNMM154005 SCUOLA MEDIA STAT ROSA BIANCA SAVIGLIANO CNMM147002 SAVIGLIANO SCHIAPARELLIMARCONI Provincia di ENNA ENNA ENMM00100D GGARIBALDI ENMM002009 GPASCOLI ENMM107009 N SAVARESE BARRAFRANCA ENMM108005 VERGA – DON MILANI CATENANUOVA ENMM80601L EFERMI LEONFORTE ENMM109001 DANTE ALIGHIERI PIAZZA ARMERINA ENMM08100A C CASCINO Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 36 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 143 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 143 Comune Codice scuola ENMM082006 Denominazione G RONCALLI PIETRAPERZIA ENMM810018 V GUARNACCIA REGALBUTO ENMM090005 G F INGRASSIA TROINA ENMM095008 DON BOSCO VALGUARNERA CAROPEPE ENMM10000E VIASELENA Provincia di FERRARA FERRARA FEMM02500V FDE PISIS – TBONATI FEMM06400D «TTASSO – MMBOIARDO» COMACCHIO FEMM01300L AZAPPATA – COMACCHIO TRESIGALLO FEMM803012 DCHENDI – TRESIGALLO VOGHIERA FEMM053014 LARIOSTO – VOGHIERA Provincia di FIRENZE FIRENZE FIMM84201X GHIBERTI FIMM55300P GUICCIARDINI – POLIZIANO FIMM55800T MACHIAVELLI – PAPINI FIMM82401A ACCURSIO DA BAGNOLO IMPRUNETA Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 53 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 20 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 144 144 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione PONTASSIEVE FIMM380009 MARIA MALTONI SCANDICCI FIMM834011 RODARI TAVERNELLE VAL DI PESA FIMM81901V IL PASSIGNANO VINCI FIMM25003Q SOVIGLIANA – VINCI Provincia di FOGGIA FOGGIA FGMM00200R ALIGHIERI DANTE FGMM00400C BOVIO GIOVANNI FGMM006004 DE SANCTIS FRANCESCO FGMM00700X MURIALDO LEONARDO FGMM01000Q PIO DODICESIMO FGMM01100G FOSCOLO UGO FGMM13200D FGMM133009 MOSCATI – ALTAMURA ZINGARELLI NICOLA APRICENA FGMM021006 FIORITTI BOVINO FGMM81602Q ROSSOMANDI CASALNUOVO MONTE ROTARO FGMM82301T GIOVANNI FERRUCCI Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 30 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ARPA (AA77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) ARPA (AA77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PERCUSSIONI (AI77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ARPA (AA77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PERCUSSIONI (AI77) SAXOFONO (AK77) 1 1 1 1 2 2 1 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 145 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 145 Comune Codice scuola Denominazione CERIGNOLA FGMM04000G PAOLILLO DELICETO FGMM814013 FRANCESCO DE MATTEO LUCERA FGMM826019 S FRANCESCO ANTONIO FASANI FGMM827015 FGMM05200T MANZONI DANTE ALIGHIERI FGMM82901R FGMM057001 DON MILANI PEROTTO FGMM05800R UNGARETTI ORTA NOVA FGMM05900L FGMM134005 GIORDANI SANDRO PERTINI SAN GIOVANNI ROTONDO FGMM086001 GALIANI FGMM08700R SMS «G PASCOLI» FGMM08800L ALESSANDRO DE BONIS SAN PAOLO DI CIVITATE FGMM835014 GRIMALDI SAN SEVERO FGMM13600R BEATO PADRE PIO SANNICANDRO GARGANICO FGMM84001G MONSDOTTARISTIDE D’ALESSANDRO SERRACAPRIOLA FGMM83601X MAZZINI MANFREDONIA Strumento VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FISARMONICA (AF77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLINO (AM77) ARPA (AA77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FISARMONICA (AF77) PIANOFORTE (AJ77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) Cattedre 1 1 2 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 146 146 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione TORREMAGGIORE FGMM11100C PADRE PIO VICO DEL GARGANO FGMM84101B MICHELANGELO MANICONE Provincia di FORLì FORLì FOMM09000E VIA RIBOLLE CESENA FOMM09400T VIA AFRANK FORLIMPOPOLI FOMM805016 MARINELLI Provincia di FROSINONE FROSINONE FRMM048007 SM «L PIETROBONO» FROSINONE FRMM051003 SM «ALDO MORO» FROSINONE ALATRI FRMM44300G SM «DANTE ALIGHIERI» ALATRI BOVILLE ERNICA FRMM106035 SS G ARMELLINI BROCCOSTELLA FRMM81701G SCUOLA MEDIA BROCCOSTELLA CECCANO FRMM446003 SCUOLA MEDIA CECCANO FERENTINO FRMM44400B SM «AGIORGI-ANFRACCO» PALIANO FRMM827016 SM «FRATELLI BEGUINOT» PALIANO VEROLI FRMM106002 SM «CAIO MARIO» VEROLI Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) SAXOFONO (AK77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 116 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 147 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 147 Comune Provincia di GENOVA GENOVA Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 40 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 34 GEMM01800X SSS – VCENTURIONE GEMM140002 SMS EX PARINI E MERELLO GEMM14300D SMS – ALOMELLINI/CANTORE GEMM041001 SMS – BSTROZZI CHIAVARI GEMM152008 SMS DELLA I TORRE-GARIBALD COGOLETO GEMM82201G RECAGNO/COGOLETO SEZASS LAVAGNA GEMM158007 LAVAGNA/COGORNO SANTA MARGHERITA LIGURE GEMM80601N SCUOLA MEDIA SMARGHERITA LIG Provincia di GORIZIA STARANZANO GOMM807012 DANTE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 4 Provincia di GROSSETO GROSSETO GRMM081003 GROSSETO – «GALILEI-DA » VINCI FOLLONICA GRMM079003 FOLLONICA – «LPACIOLI» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 148 148 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento Provincia di IMPERIA IMPERIA IMMM00300N IMPERIA «NSAURO» SAN REMO IMMM02400P SANREMO «GPASCOLI» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 Provincia di ISERNIA ISERNIA ISMM822018 GIOVANNI XXIII ISMM001007 ANDREA D’ISERNIA AGNONE ISMM82101C AGNONE-GD’AGNILLO VENAFRO ISMM82501Q SCUOLA MEDIA STATALE «L PILLA» ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 17 SPMM051006 SPMM052002 SPEZIA «FONTANA»/«CERVI» LA SPEZIA «PELLICO»/«AFRANK» LERICI LEVANTO SPMM806018 SPMM80501C LERICI /STERENZO LEVANTO «FPETRARCA» CHITARRA (AB77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 2 1 2 3 1 1 1 1 1 14 Provincia di L’AQUILA L’AQUILA AQMM001007 DALIGHIERI AQMM00300V GMAZZINI AVEZZANO AQMM015005 VIVENZA CELANO AQMM028007 TOMMASO DA CELANO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 20 Provincia di LA SPEZIA LA SPEZIA Cattedre 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 149 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 149 Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre Provincia di LATINA LATINA LTMM003009 CENA APRILIA LTMM82101V AGRAMSCI CISTERNA DI LATINA LTMM03000N AVOLPI FONDI LTMM038008 GARIBALDI GAETA LTMM80302A CARDUCCI PRIVERNO LTMM124007 STOMMASO D’AQUINO SEZZE LTMM11800X CAIO TITINO + MAGISTRIS CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 33 Provincia di LECCE LECCE LEMM00600E A GRANDI – LECCE ALESSANO LEMM80401V F STORELLAALESSANO ALLISTE LEMM859013 D ALIGHIERI – ALLISTE CALIMERA LEMM816015 G GABRIELI – CALIMERA CUTROFIANO LEMM823018 DON BOSCO – CUTROFIANO GALATONE LEMM10600B A DE FERRARIS – GALATONE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) 2 1 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 150 150 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 72 FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CALOLZIOCORTE «A MANZONI’ CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 GALLIPOLI LEMM87801C GALLIPOLI POLO 1 LEVERANO LEMM832013 SCUOLA MEDIA VIA DELLA LIBERTÀ MAGLIE LEMM128008 VIA A MANZONI NARDÒ LEMM16200Q D HAMMARSKJOLD – NARDÒ POGGIARDO LEMM88001C VIA MONTEGRAPPA SALICE SALENTINO LEMM85101C D ALIGHIERI – SALICE SALENTINO SCORRANO LEMM85401X A MANZONI SPONGANO LEMM84701R SPONGANO TIGGIANO LEMM802017 DON L MILANI – TIGGIANO TREPUZZI LEMM86801T TREPUZZI POLO 2 UGENTO LEMM272007 SCUOLA MEDIA STAT «I SILONE» Provincia di LECCO LECCO LCMM02500P SMS «A STOPPANI» CALOLZIOCORTE LCMM001006 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 151 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 151 Comune Codice scuola Denominazione Strumento Provincia di LIVORNO LIVORNO LIMM00100P GBORSI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 4 Provincia di LODI CASALPUSTERLENGO LOMM00200Q GRIFFINI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 2 1 2 1 2 1 9 Provincia di LUCCA LUCCA LUMM07000G DA VINCI CHELINI PORCARI LUMM84101G ENRICO PEA PORCARI SERRAVEZZA LUMM828015 ISTCOMP SERAVEZZA «PEA» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 Provincia di MACERATA MONTECASSIANO MCMM826014 GCINGOLANI SAN SEVERINO MARCHE MCMM81001E PTACCHI VENTURI TOLENTINO MCMM81601D DANTE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 Provincia di MANTOVA BORGOFORTE MNMM81101B BORGOFORTE – SCUOLA MEDIA CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MNMM80701Q CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CASTIGLIONE STIV «D MILANI» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 Provincia di MASSA MASSA MSMM00800V DON LORENZO MILANI 1 1 1 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 152 152 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione CARRARA MSMM80501B ARTURO DAZZI Provincia di MATERA MATERA MTMM051008 NFESTA-MATERA MTMM052004 MTMM05300X BERNALDA MTMM80601A FERRANDINA MTMM045001 IRSINA MTMM80901T MONTALBANO IONICO MTMM07700C MONTESCAGLIOSO MTMM06900D NOVA SIRI MTMM81701R PISTICCI MTMM08500B POLICORO MTMM08800V ROTONDELLA MTMM80301V SCANZANO IONICO MTMM07701D Strumento VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) GPASCOLI-MATERA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SS DI I GRADO «FTORRACA» CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) «PITAGORA» – BERNALDA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIOVANNI PAOLO II – CHITARRA (AB77) FERRANDINA CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) G MASCOLO – IRSINA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLOMONACO-MONTALBANO J CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) C SALINARICHITARRA (AB77) MONTESCAGLIOSO CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) NOVA SIRI SCALO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) QOFLACCO – MARCONIA CHITARRA (AB77) FISARMONICA (AF77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ALDO MORO – POLICORO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) GIOVANNI XXIII – ROTONDELLA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FRONDINELLI – SCANZANO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 1 1 1 1 1 8 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 153 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 153 Comune Codice scuola Denominazione TURSI MTMM814019 SANDREA DA AVELLINO TURSI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE Provincia di MESSINA MESSINA MEMM88201N MEMM566004 MEMM86201C MEMM863018 MEMM869017 MEMM01500V ACQUEDOLCI MEMM826019 BARCELLONA POZZO DI GOTTO MEMM827015 CAPO D’ORLANDO MEMM830011 NIZZA DI SICILIA MEMM84101B SANTA TERESA DI RIVA MEMM88901C SAPONARA MEMM87401P SPADAFORA MEMM880012 TAORMINA MEMM87501E FOSCOLO MESSINA Strumento CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SM«VTRENTO-CRISTO RE»ME CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) LEOPARDI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) MANZONI MESSINA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FAGOTTO (AE77) PIANOFORTE (AJ77) PAINO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SMS «G MARTINO» – MESSINA ARPA (AA77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VERGA ACQUEDOLCI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) BASTIANO GENOVESE CHITARRA (AB77) BARCELLONA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PIANA – CAPO D’ORLANDO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) ALFIERI NIZZA S CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) PETRI S TERESA RIVA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCUOLA MEDIA «LCAPUANA» CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) SPADAFORA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCUOLA MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) FISARMONICA (AF77) Cattedre 1 1 1 1 56 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 154 154 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione VILLAFRANCA TIRRENICA MEMM819016 LEONARDO DA VINCI VILLAFRANCA Provincia di MILANO MILANO MIMM11300B VIA VIVAIO «PER CIECHI» MIMM65000P FRANCESCHI – QUASIMODO MIMM8CB01X CONFALONIERI MIMM06900E CARLO PORTA MIMM67100Q MONTEVERDI – COLORNI MIMM0AD00A VIA MAFFUCCI – PAVONI MIMM8DF01T VIA ASTURIE-VIA MANN MIMM8CV018 TREVISANI – SCAETTA MIMM8CW014 DI VONA MIMM66400L VIA CIPRO – ASCOLI MIMM8AK013 FRANCESCO D’ASSISI Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 62 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 3 1 2 4 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 155 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 155 Comune Codice scuola Denominazione Strumento MIMM666008 ARCADIA – PERTINI MIMM66800X VIA SALERNO – SAMBROGIO MIMM82001N CORRENTI MIMM8C7013 BENEDETTO MARCELLO MIMM8C501B NEGRI MIMM8C6017 VIA GALLARATE, 15 ABBIATEGRASSO MIMM660009 CARDUCCI-CORRENTI ABBIATEGRASSO ARESE MIMM64300G PELLICO – LDA VINCI ARESE BOLLATE MIMM8A901D GALILEI – BOLLATE BARANZATE BRESSO MIMM640004 MANZONI – BENZI BRESSO BRUGHERIO MIMM8AM01P LEONARDO DA VINCI BRUGHERIO CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIMM64900E I SMS- MOROCERNUSCO S/N CESANO BOSCONE MIMM662001 ALESSANDRINI-DA VINCI/CESANO B CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) Cattedre 2 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 2 1 1 2 1 1 2 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 156 156 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione COLOGNO MONZESE MIMM822019 ALIGHIERI – COLOGNO MONZESE CORMANO MIMM8AW01V CORSICO MIMM887014 CUSANO MILANINO MIMM8AX01P LACCHIARELLA MIMM882011 LENTATE SUL SEVESO MIMM85002E MAGENTA MIMM65200A MELZO MIMM8BM019 MEZZAGO MIMM8CP02L MONZA MIMM63900X OPERA MIMM87701D PIEVE EMANUELE MIMM47200T SEGRATE MIMM8BK01N SENAGO MIMM64700V Strumento PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIA ADDA, 36 – CORMANO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) GVERDI – CORSICO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) MARCONI-CUSANO MILANINO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) LEONARDO DA VINCI CHITARRA (AB77) LACCHIARELLA CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCUOLA MEDIA – CHITARRA (AB77) LENTATE S/S CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) BARACCA-4 GIUGNO 1859 CHITARRA (AB77) MAGENTA CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PIETRO MASCAGNI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) ALDO MORO – MEZZAGO CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ARDIGÒ – BELLANI MONZA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) DANTE ALIGHIERI – OPERA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) A VIVALDI – PIEVE EMANUELE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) «A. B. SABIN» – SEGRATE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIOVANNI XXIII-ALLENDE CHITARRA (AB77) SENAGO FLAUTO (AG77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 157 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 157 Comune Codice scuola Denominazione SEREGNO MIMM84601T DON MILANI – SEREGNO SOVICO MIMM894017 PARINI-SOVICO (SPERIM PER DM) VIMODRONE MIMM8B001N NEGRI – VIMODRONE Provincia di MODENA CARPI MOMM82301A ALBERTO PIO CASTELFRANCO EMILIA MOMM809014 GUIDO GUINIZELLI VIGNOLA MOMM152007 LA MURATORI Provincia di NAPOLI NAPOLI NAMM00200N AUGUSTO – NAPOLI NAMM039008 GIGANTE G – NAPOLI NAMM05700T MICHELANGELO – NAPOLI NAMM08300A RUSSO F – NAPOLI NAMM818017 VITTEMANUELE 2 – NAPOLI NAMM04900V LIVIO T – NAPOLI NAMM07500B PIRANDELLO – NAPOLI Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 215 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 158 158 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune AFRAGOLA Codice scuola Denominazione NAMM607002 VIALE DELLE ACACIE NAMM82501A SABATINO MINUCCI NAMM60800T D’OVIDIO+NICOLARDI – NAPOLI NAMM81501Q IC D’ACQUISTO – NAPOLI NAMM826016 IC PASCOLI 2 NA NAMM10100P VERGA G – NAPOLI NAMM11000D LEVI – NAPOLI NAMM11400R PERTINI NAMM04300X GUARINO – NAPOLI NAMM8AX018 CASANOVA A SECONDARIA I GRADO NAMM80801L BONGHI – NAPOLI NAMM098004 SOLIMENA NAMM636002 BORDIGA III NAMM834015 EUROPA UNITA – AFRAGOLA NAMM16100A GNOSENGO-AFRAGOLA Strumento PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 159 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 159 Comune Codice scuola ANACAPRI NAMM83601R BACOLI NAMM83701L CAIVANO NAMM88701N CASAMICCIOLA TERME NAMM8AR01G CASOLA DI NAPOLI NAMM8AG01B CASORIA NAMM24400D CASTELLAMMARE DI STABIA NAMM8AH017 ERCOLANO NAMM644001 FRATTAMAGGIORE NAMM28400X GIUGLIANO IN CAMPANIA NAMM29400E NAMM63300E GRAGNANO NAMM30100C GRUMO NEVANO NAMM897018 MARIGLIANO NAMM332004 Denominazione Strumento CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) GEMITO – ANACAPRI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PAOLO DI TARSO – BACOLI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) LORENZO MILANI – CAIVANO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) ENRICO IBSEN – CHITARRA (AB77) CASAMICCIOLA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FGRECO – CASOLA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) MARTIN LUTHER KING CHITARRA (AB77) CASORIA CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) DI CAPUA – CASTELLAMMARE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCOTELLARO UNGARETTI CLARINETTO (AC77) ERCOLANO PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) STANZIONE-FRATTACHITARRA (AB77) MAGGIORE CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) BASILE – GIUGLIANO IN CHITARRA (AB77) CAMPANIA FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) G IMPASTATO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FUCINI – GRAGNANO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) IC MATTEOTTI-CIRILLO CHITARRA (AB77) GRUMO N FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ALIPERTI – MARIGLIANO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 160 160 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola MUGNANO DI NAPOLI NAMM35100D NOLA NAMM35600L OTTAVIANO NAMM62300X PALMA CAMPANIA NAMM37200E PIANO DI SORRENTO NAMM62400Q POMIGLIANO D’ARCO NAMM39200Q POMPEI NAMM39800P PORTICI NAMM408004 POZZUOLI NAMM41400B NAMM41800P SAN GIORGIO A CREMANO NAMM461001 SAN GIUSEPPE VESUVIANO NAMM62600B SANT’ANASTASIA NAMM8AK01L SANT’ANTONIO ABATE NAMM44800E Denominazione Strumento PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CIRINO – MUGNANO CHITARRA (AB77) DI NAPOLI CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIORDANO BRUNO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) SM D’ANNUNZIOFLAUTO (AG77) SCOTELLARO OTTAV PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VRUSSO – PALMA CAMPANIA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) «AMALFI/MASSA» PIANO CHITARRA (AB77) SORRENTO CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CATULLO – POMIGLIANO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) MATTEO DELLA CORTE CHITARRA (AB77) POMPEI CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CARLO SANTAGATA – PORTICI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) DIANO – POZZUOLI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ANNECCHINO POZZUOLI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GUIDO DORSO – SGIORGIO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) SM AMMENDOLA-DE AMICIS CHITARRA (AB77) SGIUS CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) IC E MORANTE – SANASTASIA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) FORZATI – SANTONIO ABATE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 161 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 161 Comune Codice scuola Denominazione SAVIANO NAMM482002 CICCONE – SAVIANO TORRE ANNUNZIATA NAMM50900R PASCOLI – TORRE ANNTA TORRE DEL GRECO NAMM523003 GBANGIOLETTI – T DEL GRECO TRECASE NAMM89601C D’ANGIO – TRECASE VICO EQUENSE NAMM8AM018 CAULINO – VICO EQUENSE VOLLA NAMM85701T MSERAO – VOLLA Provincia di NOVARA NOVARA NOMM00200L DUCA D’AOSTA ARONA NOMM821012 GIOVANNI XXIII OLEGGIO NOMM81601E ESVERJUS ROMAGNANO SESIA NOMM812017 GCURIONI Provincia di NUORO NUORO NUMM03100T BORROTZU-NUORO/1 MACOMER Provincia di ORISTANO ORISTANO Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 236 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 17 NUMM063009 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) BINNA-DALMASSO MACOMER CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 ORMM003005 N3 «ALAGON» 1 CLARINETTO (AC77) 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 162 162 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Provincia di PADOVA PADOVA Codice scuola Denominazione PDMM882017 DONATELLO PDMM87901B PETRARCA PDMM88701A VIVALDI PDMM889012 RUZANTE PDMM88601E MARSILIO DA PADOVA CAMPOSANPIERO PDMM03100A PARINI CASALSERUGO PDMM83401T CASALSERUGO CITTADELLA PDMM228008 PIEROBON CONSELVE PDMM05000Q TOMMASEO MONSELICE PDMM874018 ZANELLATO DI MONSELICE MONTAGNANA PDMM87801G CHINAGLIA DI MONTAGNANA PIAZZOLA SUL BRENTA PDMM82801E PIAZZOLA SUL BRENTA«LBELLUDI» PIOVE DI SACCO PDMM237003 DAVILA Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 4 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 52 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 163 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 163 Comune Provincia di PALERMO PALERMO Codice scuola Denominazione PAMM876014 VERGA PAMM813011 PAMM01000D PAMM85201G PAMM87201R PAMM00600T PAMM04800X PAMM870015 PAMM02300G PAMM01900X BELMONTE MEZZAGNO PAMM838019 CEFALÙ PAMM867019 SAN GIUSEPPE IATO PAMM884013 Provincia di PARMA PARMA PRMM821023 Strumento Cattedre CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) MADRE TERESA DI CALCUTTA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) D’ACQUISTO BENEDETTO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIA DI VITTORIO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) PADRE PINO PUGLISI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CAVOUR CAMILLO BENSO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) DON LORENZO MILANI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCIASCIA LEONARDO (EX 39) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PECORARO ANTONIO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) LEONARDO DA VINCI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) BELMONTE MEZZAGNO CORNO (AD77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CEFALÙ – PORPORA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SAN GIUSEPPE JATO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 52 GIACOMO FERRARI 1 1 1 CORNO (AD77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 164 164 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione PRMM827011 FRA’ SALIMBENE – PR FIDENZA PRMM06400X ZANI – FIDENZA Provincia di PAVIA PAVIA PVMM00200T FELICE CASORATI – PAVIA MORTARA PVMM10400A JOSTI-TRAVELLI VIGEVANO PVMM10800N DONATO BRAMANTE – VIGEVANO VOGHERA PVMM10100V G PLANA – VOGHERA Provincia di PERUGIA CITTÀ DI CASTELLO PGMM17900D SM «ALIGHIERI» CDI CASTELLO CORCIANO PGMM075009 SM «BBONFIGLI» CORCIANO DERUTA PGMM82701X SM «GMAMELI» DERUTA FOLIGNO PGMM08200C SM «GDA FOLIGNO» GUBBIO PGMM104004 SM «MASTRO GIORGIO» GUBBIO MAGIONE PGMM111007 SM «GMAZZINI» MAGIONE MARSCIANO PGMM117006 SM «MONETA» MARSCIANO SPELLO PGMM82301L SM «G FERRARIS» SPELLO Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 16 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 165 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 165 Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 44 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 16 SPOLETO PGMM154005 SM «PIANCIANI-MANZONI» SPOLETO TODI PGMM18600L SM «COCCHI – AOSTA» TODI UMBERTIDE PGMM19300Q SSECI GRADO MAVARELLI PASCOLI Provincia di PESARO SAN LORENZO IN CAMPO PSMM81901D SLORENZO IN CAMPO «DALIGHIERI TAVULLISA PSMM05900X TAVULLIA – PIAN DEL BRUSCOLO URBINO PSMM837013 URBINO «PAOLO VOLPONI» Provincia di PESCARA PESCARA PEMM006008 B CROCE PESCARA PEMM09800B SM UNIFICATA ROSSETTIMAZZINI CITTÀ SANT’ANGELO PEMM101002 CITTÀ SANGELO PIANELLA PEMM81101Q PAPA GIOVANNI XXIIIPIANELLA Provincia di PIACENZA PIACENZA PCMM00400B ITALO CALVINO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 4 Provincia di PISA PISA PIMM831018 IC FIBONACCI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 166 166 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Provincia di PISTOIA PISTOIA PTMM811012 STATALE «CINO DA PISTOIA» MONTECATINI TERME PTMM03400P GALILEO CHINI Provincia di PORDENONE PORDENONE PNMM00400C TORRE – «GIUSEPPE LOZER» SACILE PNMM15400A SACILE – UNICA SAN VITO AL TAGLIAMENTO PNMM15100V AMALTEO POMPONIO + TOMMASEO Provincia di POTENZA POTENZA PZMM00200X ABUSCIOLANO PZ PZMM00300Q L LA VISTA PZ BARILE PZMM822015 ISTCOMPR GIOVXXIIIBARILE FRANCAVILLA IN SINNI PZMM878015 DON BOSCO FRANCAVILLA LATRONICO PZMM87601D BCROCE LATRONICO PZMM877019 BCROCE AGROMONTE MOLITERNO PZMM85501C RACIOPPI MOLITERNO OPPIDO LUCANO PZMM82001D F GIANNONE SANT’ARCANGELO PZMM87401T GCASTRONUOVO SARCANGELO Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 4 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 167 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 167 Comune Codice scuola Denominazione Strumento SATRIANO DI LUCANIA PZMM81701N ISTCOMPR SATRIANO DI LUCANIA PIANOFORTE (AJ77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 32 Provincia di PRATO PRATO POMM804015 CURZIO MALAPARTE POMM81501G FLIPPI PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) TOTALE 1 1 1 1 4 RGMM82201E FRANCESCO CRISPI RGMM04100X S QUASIMODO CHIARAMONTE COMISO RGMM80601L RGMM816017 SAGUASTELLA G VERGA ISPICA RGMM808018 L EINAUDI MODICA RGMM817013 CIACERI RGMM02300A GIOVANNI XXIII RGMM025002 GIOVANNI FALCONE VITTORIA RGMM81501B SAN BIAGIO (EX DON MILANI) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 2 2 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 2 1 1 1 40 Provincia di RAVENNA RAVENNA RAMM009003 DAMIANO-NOVELLO FAENZA RAMM817012 DSTROCCHI LUGO RAMM81401E S GHERARDI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Provincia di RAGUSA RAGUSA Cattedre 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 168 168 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Provincia di REGGIO CALABRIA REGGIO CALABRIA RCMM804026 Denominazione BOCCIONI GALLICO RCMM00100N ALIGHIERI CATONA RCMM00600R DE GASPERI REGGIO CAL RCMM00800C FOSCOLO REGGIO CAL RCMM020003 PYTHAGORAS RAVAGNESE RCMM025006 VITRIOLI REGGIO CAL RCMM026002 VITTORINO DA FELTRE REGGIO C RCMM175004 GEBBIONE – BEVACQUA RCMM18100B IBICO REGGIO CAL ANOIA RCMM82301E ANOIA BOVA MARINA RCMM06400R MONSIGNOR D’ANDREA BOVA M BOVALINO RCMM06500L CAMPO CALABRO RCMM834011 ISTITUTO PRIMO GRADO BOVALINO ALVARO (CAMPO CALABRO) DELIANUOVA GERACE RCMM817017 RCMM81601B ALVARO (DELIANUOVA) MEDIA SCOLERI GERACE Strumento Cattedre VIOLINO (AM77) TOTALE 1 12 CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) ARPA (AA77) CORNO (AD77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CLARINETTO (AC77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 169 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 169 Comune Codice scuola Denominazione GIOIA TAURO RCMM820013 RCMM09500C CAMPANELLA (GIOIA TAURO) PENTIMALLI (GIOIA TAURO) GIOIOSA IONICA RCMM096008 LAUREANA DI BORRELLO RCMM10000P LOCRI MELITO DI PORTO SALVO RCMM17900B RCMM110009 MONASTERACE RCMM82901D MONTEBELLO IONICO RCMM812014 PALMI RCMM124007 RIZZICONI RCMM13600D ROSARNO RCMM139001 SAN FERDINANDO SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE RCMM825016 RCMM81901V SEMINARA RCMM82101V SIDERNO RCMM18000G TAURIANUOVA RCMM16300T VILLA SAN GIOVANNI RCMM16400N RCMM168001 Strumento VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIOIOSA JONICA CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) GBMARZANO (LAUREANA DI B) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) F SORACE MARESCA (LOCRI) CLARINETTO (AC77) ALVARO (MELITO DI PORTO CHITARRA (AB77) SALVO) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GERHARD ROHLFS FLAUTO (AG77) (MONASTERACE) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) PPIO DA PITRALCINA – SALINE CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) MINNITI (PALMI) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GCASELLA(RIZZICONI) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) A SCOPELLITI ROSARNO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SCUOLA MEDIA «M VIZZONE» PIANOFORTE (AJ77) VISALLI (SANT’EUFEMIA CHITARRA (AB77) D’ASPR) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) BARLAAM (SEMINARA) ARPA (AA77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PEDULLÀ (SIDERNO) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) CONTESTABILE (TAURIANOVA) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PASCOLI (TAURIANOVA) CHITARRA (AB77) CAMINITI (VILLA SAN CHITARRA (AB77) GIOVANNI) FISARMONICA (AF77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 114 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 170 170 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre Provincia di REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA REMM841019 MELEPIDO QUATTRO CASTELLA REMM84402T QUATTRO CASTELLA «ABALLETTI» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 Provincia di RIETI RIETI RIMM002002 BASILIO SISTI CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 4 Provincia di RIMINI RIMINI RNMM01000D ALIGHIERI – FERMI RICCIONE RNMM02300G MANFRONI/CERVI/PASCOLI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 Provincia di ROMA ROMA RMMM80601X VIRGILIO RMMM80801G U FOSCOLO RMMM819012 BUONARROTI RMMM056001 MAZZINI RMMM480009 SINOPOLI RMMM81601E CHARLIE CHAPLIN RMMM47700D JJ WINCKELMANN RMMM481005 PIAZZA FILATTIERA, 84 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 171 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 171 Comune Codice scuola Denominazione RMMM48500C VIA PINTOR RMMM81501P ANGELICA BALABANOFF RMMM48800X ALBERTO SORDI RMMM51700P FEDERICO FELLINI RMMM49300B SAN BENEDETTO RMMM85301D KING RMMM855015 FERRARA FRANCO RMMM52500N GIOVANNI E FRANCESCA FALCONE RMMM500009 VIA T MOMMSEN, 20 RMMM83501X RMMM83001R MAGNANI MONTEZEMOLO RMMM862018 TACITO RMMM869013 DOMENICO PURIFICATO RMMM51800E U NISTRI – O RESPIGHI RMMM83601Q IC «MARCO ULPIO TRAIANO» Strumento PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 172 172 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento RMMM85101T WOLFGANG AMADEUS MOZART RMMM854019 LEONORI RMMM486008 ANTONIO VIVALDI RMMM487004 CAIO DUILIO RMMM48900Q GIULIANO DA SANGALLO RMMM842013 VIGNA PIA RMMM50500C VIA BAGNERA, 64 RMMM507004 GIANICOLO RMMM50900Q GGBELLI RMMM847016 VIA S MARIA DELLE FORNACI, 1 RMMM8BM01T LEOPARDI RMMM8BN01N A ROSMINI RMMM84901T GIOVANNI XXIII RMMM51100Q PABLO NERUDA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 1 1 2 1 1 2 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 173 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 173 Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre RMMM51200G PAOLO STEFANELLI RMMM85901C LA GIUSTINIANA RMMM514007 VIA DELLA MARATONA, 23 CAMPAGNANO DI ROMA RMMM86601G C LEONELLI CAMPAGNANO DI ROMA CIAMPINO RMMM8A001G LDA VINCI CIAMPINO FIUMICINO RMMM531001 PORTO ROMANO FRASCATI RMMM53300L TINO BUAZZELLI-FRASCATI MARINO RMMM8A2017 G CARISSIMI – MARINO MONTEROTONDO RMMM88701L CARDINAL PIAZZAMONTEROTONDO SUBIACO RMMM55900R SUBIACO – «ARNALDO ANGELUCCI» TIVOLI RMMM89301X BACCELLI – TIVOLI VALMONTONE RMMM8BB02V ZANELLA – VALMONTONE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 227 Provincia di ROVIGO CASTELGUGLIELMO ROMM810016 PIO MAZZUCCHI – CASTELGUGLIELMO PORTO TOLLE ROMM81301N LBRUNETTI – PORTO TOLLE CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 174 174 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre PORTO VIRO ROMM80601E SAN DOMENICO SAVIO CONTARINA VILLADOSE ROMM80703C GIOVANNI XXIII-VILLADOSE PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 16 Provincia di SALERNO SALERNO SAMM17400V SALERNO «MONTERISI» SAMM181002 SALERNO «TTASSO» SAMM18200T SALERNO «TORRIONE ALTO» SAMM27600B S QUASIMODO – SALERNO SAMM27900V FUSIONE GIOVANNI XXIIIVERNIERI SAMM28100V LANZALONE-POSIDONIASALERNO AGROPOLI SAMM286002 AGROPOLI «GROSSI VAIRO» ALBANELLA SAMM887014 ALBANELLA ANGRI SAMM01200P SCSECI GRADO OPROMOLLA ANGRI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) FAGOTTO (AE77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 2 1 1 1 1 1 1 2 1 1 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 175 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 175 Comune Codice scuola Denominazione ASCEA SAMM85501L ASCEA MARINA BARONISSI SAMM836017 BATTIPAGLIA SAMM83801V BRACIGLIANO SAMM80601B CAMPAGNA SAMM822019 SAMM84101P CASELLE IN PITTARI SAMM845012 CASTELLABATE SAMM886018 CAVA DE’ TIRRENI SAMM06200Q SAMM277007 SAMM285006 COLLIANO SAMM07200A CONTURSI SAMM85001D EBOLI SAMM852015 GIFFONI SEI CASALI SAMM82701C Strumento CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) BARONISSI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ISTITUTO COMPRENSIVO CLARINETTO (AC77) «GATTO» PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) BRACIGLIANO CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) SERRADARCE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) E DE NICOLA CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) TROMBA (AL77) CASELLE IN PITTARI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) CASTELLABATE SMARCO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CAVA DE’ TIRRENI CHITARRA (AB77) «GIOVANNI XXIII» CLARINETTO (AC77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CARDTREZ-SEZ SPIETROCLARINETTO (AC77) PREGIATO PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CAVA DE’ TIRRENI «BALZICO» CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) COLLIANO CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) G PASCOLI – CONTURSI CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) ISTITUTO COMP«GROMANO» – CHITARRA (AB77) EBOLI FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) GIFFONI SEI CASALI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) Cattedre 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 176 176 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione GIFFONI VALLE PIANA SAMM857018 GIFFONI VALLE PIANA LAVIANO SAMM07203D LAVIANO MAIORI SAMM85901X MAIORI MINORI SAMM828018 MINORI PADULA SAMM86901E PADULA PAGANI SAMM13400C PAGANI «CRISCUOLO» SAMM28300E PAGANI «SALFONSO DEI LIGUORI» PISCIOTTA SAMM85601C PISCIOTTA «CARDUCCI» PONTECAGNANO SAMM88801X PONTECAGNANO «AMOSCATI» RAVELLO SAMM823015 RAVELLO «MFREZZA» SALA CONSILINA SAMM16700Q SCM «G CAMERA» SALA CONSILINA SAN GIOVANNI A PIRO SAMM815016 SGIOVANNI A PIRO «GAZA» SAN MARZANO SUL SARNO SAMM201002 ANNA FRANK SAN MARZANO SUL S SANT’ARSENIO SAMM87101E SARSENIO «MRGORGA PICA» Strumento VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CORNO (AD77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 177 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 177 Comune Codice scuola Denominazione SARNO SAMM21600Q SC SECI GR «BACCELLI»SARNO SCAFATI SAMM88301R SCAFATI «ANARDI» SIANO SAMM228002 SIANO – «MONS CORVINO» TORRE ORSAIA SAMM816012 TORRE ORSAIA «GIOVANNI XXIII» VALLO DELLA LUCANIA SAMM24100C VALLO DELLA LUCANIA «ATORRE» VALVA SAMM07201B VALVA VIETRI SUL MARE SAMM858014 VIETRI SUL MARE «APINTO» Provincia di SASSARI SASSARI SSMM04500G SASSARI N 3 – TTOLA SSMM08300A SASSARI N5+12 -BIASIBSASSARI BONO SSMM820017 BONO – «G A MURA» BONORVA SSMM80101T BONORVA – «PAOLO MOSSA» OLBIA SSMM027002 OLBIA – SM N1 «E PAIS» Strumento FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE ARPA (AA77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 224 1 2 1 2 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 178 178 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione TEMPIO PAUSANIA SSMM07800V TEMPIO PAUSANIA N1 + N2 Provincia di SAVONA SAVONA SVMM00600P SAVONA – GUIDOBONO BARTOLOMEO ALASSIO SVMM05000R ALASSIO – M MORTEO OLLANDINI FINALE LIGURE SVMM05600Q AYCARDI-GHIGLIERI VARAZZE SVMM047001 CERRUTI – JACOPO DA VARAGINE Provincia di SIENA SIENA SIMM04500Q SAN BERNARDINO DA SIENA MONTEPULCIANO SIMM02600A GIOVANNI PASCOLI Provincia di SIRACUSA SIRACUSA SRMM80001E 1 IC «ORTIGIA» SR SRMM80401T 9^ IC GMAZZINI SR SRMM811011 14^ IC «K WOYTJLA» SRMM83001A 3^ IC «TODARO» AUGUSTA SRMM837015 1^ IC «PDI NAPOLI» AUGUSTA SRMM832012 1^ IC «VITTORINI» AVOLA AUGUSTA AVOLA Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 32 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 16 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 179 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 179 Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre FLORIDIA LENTINI SRMM82101G SRMM836019 NOTO SRMM85601E PACHINO SRMM85501P SORTINO SRMM84601X 1^ IC «PIRANDELLO» FLORIDIA CHITARRA (AB77) 1^ IC «MARCONI» CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 2^ IC «MELODIA» NOTO CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 4^ IC «BRANCATI» PACHINO CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 1^ IC «COLUMBA» SORTINO CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 37 Provincia di SONDRIO SONDRIO SOMM02000L FSASSI – LTORELLI – SONDRIO MORBEGNO SOMM014009 EZIO VANONI MORBEGNO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 2 1 2 1 1 1 1 1 10 Provincia di TARANTO TARANTO TAMM803011 PIRANDELLO TAMM02000P VOLTA AVETRANA TAMM807018 BRIGANTI GINOSA TAMM828019 GCARDUCCI GROTTAGLIE TAMM05100A PIGNATELLI MANDURIA TAMM06400C MARUGJ-FRANK MARTINA FRANCA TAMM06900G G GRASSI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 2 1 1 2 2 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 2 2 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 180 180 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune MASSAFRA Codice scuola Denominazione TAMM074003 SMS «N ANDRIA» TAMM07500V AMANZONI MONTEMESOLA TAMM80901X G.PASCOLI MOTTOLA TAMM082002 SC MEDIA «MANZONI» PULSANO TAMM82001P EDE NICOLA SAVA TAMM095004 GIOVANNI VIGESIMOTERZO Provincia di TERAMO ALBA ADRIATICA TEMM82201R SCM «EFERMI» ALBA ADRIATICA GIULIANOVA TEMM047005 BINDI PAGLIACCETTI SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA TEMM83001Q SCM «B CROCE» S EGIDIO Provincia di TERNI TERNI TRMM80401V TERNI «GMARCONI» TRMM811012 TERNI «ADE FILIS» TOMM815016 IC TOMMASEO – CALVINO – TO TOMM00900V TORINO – CADUTI DI CEFALONIA Provincia di TORINO TORINO Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 67 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 16 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 8 FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 181 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 181 Comune Codice scuola TOMM28900D TOMM29000N TOMM05000D TOMM257002 TOMM25800T TOMM81901D TOMM26100N Denominazione Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TORINO – CALVARO – CHITARRA (AB77) AMODIGLIANI FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TORINO – B DROVETTI CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TORINO – NIGRA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TORINO – VIA SANTHIÀ CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TORINO – G MARCONI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) IC MANZONI – TORINO CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TORINO – CORSO B CROCE CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) BUSSOLENO – FERMI E CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) IC GIAVENO – F GONIN CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) IC GRUGLIASCO – 66 MARTIRI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) RIVOLI – GOBETTI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VENARIA – LESSONA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) TROMBA (AL77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 55 1 1 1 1 1 1 1 BUSSOLENO TOMM11800E GIAVENO TOMM87001P GRUGLIASCO TOMM86201Q RIVOLI TOMM19600Q VENARIA TOMM21700G Provincia di TRAPANI TRAPANI TPMM836015 SCUOLA MEDIA «GGC MONTALTO» TPMM00400N SM «NUNZIO NASI» TRAPANI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 182 182 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) TOTALE 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 32 CASTEL VETRANO TPMM03400D SM «V PAPPALARDO» C/VETRANO CASTELLAMARE DEL GOLFO TPMM814018 SM «G PITRE»C/MARE GOLFO TPMM81901B SM «GPASCOLI» C/MARE GOLFO ERICE TPMM835019 SM «G PAGOTO» ERICE CS MARSALA TPMM81701Q SM «MARIO NUCCIO» MARSALA Provincia di TRENTO TRENTO TNMM85201C G. BRESADOLA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 4 Provincia di TREVISO TREVISO TVMM10100D SMS «L COLETTI» TREVISO-SC TVMM109004 SMS «STEFANINI» TREVISO-SC ASOLO TVMM83001L SMS TORRETTI ASOLO (IC) CONEGLIANO TVMM12100P SMS «GRAVA» CONEGLIANO-SC MONTEBELLUNA TVMM104001 SMS MONTEBELLUNASEDE CENT PEDEROBBA TVMM85001T SAN ZENONE DEGLI EZZELINI TVMM862014 SMS PEDEROBBA-SEDE CENTRALE SMS SZENONE EZZ (SEDE IC) VALDOBBIADENE TVMM091004 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 SMS «EREATTO» VALDOBBIADENE-SC 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 183 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 183 Comune Codice scuola Denominazione VITTORIO VENETO TVMM854015 SMS COSMO VITTORIO VTO (IC) VOLPAGO DEL MONTELLO TVMM81401P SMS «SPERTINI» VOLPAGO DEL M (IC) Provincia di TRIESTE TRIESTE TSMM03100P SSCIRILLO E METODIO – LINSSLOV TSMM80301E TSMM81501R C STUPARICH LIONELLO STOCK Provincia di VARESE VARESE VAMM87101C A FRANK – VARESE GALLARATE VAMM31000G MAJNO-CARDANO – GALLARATE TRADATE VAMM814018 GALILEO GALILEI – TRADATE Provincia di VENEZIA VENEZIA VEMM11300Q CG CESARE CAMPONAGRA VEMM820012 A GRAMSCI CAVARZERE VEMM13000D A CAPPON CHIOGGIA VEMM11900P SPELLICO MIRANO VEMM132005 L DA VINCI PORTOGRUARO VEMM131009 DARIO BERTOLINI Strumento Cattedre PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 36 CHITARRA (AB77) FISARMONICA (AF77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 6 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 184 184 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento SAN DONÀ DI PIAVE VEMM809017 IPPOLITO NIEVO (ISTCOMPRENSIV) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 28 Provincia di VERBANIA VERBANIA VBMM019002 SMS «RANZONI» DOMODOSSOLA VBMM01700A SMS DI DOMODOSSOLA OMEGNA VBMM01500P SMS DI OMEGNA STRESA VBMM81101B SMS «C REBORA» CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 2 2 2 2 1 2 1 2 1 1 2 1 1 24 Provincia di VERCELLI VERCELLI VCMM809012 FERRARI – VERCELLI BORGOSESIA VCMM81401D SCUOLA MEDIA BORGOSESIA GATTINARA VCMM815019 GATTINARA SATHIA’ VCMM803013 GIOVANNI XXIII – SANTHIÀ CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 18 Provincia di VERONA VERONA VRMM87601N SMS BATTISTI CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SMS CALIARI BETTELONI CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) SMS MENEGHETTI CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CASTELNUOVO – «A MONTINI» CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 VRMM879015 VRMM851019 CASTELNUOVO DEL GARDA VRMM837013 Cattedre 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 185 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 185 Comune Codice scuola Denominazione GREZZANA VRMM815016 GREZZANA – «G PASCOLI» ISOLA DELLA SCALA VRMM86201Q ISOLA DELLA SCALA – FLLI CORRÀ MOZZECANE VRMM08506P MOZZECANE SAN BONIFACIO VRMM045002 S BONIFACIO BONTURI – PIUBELLO SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA VRMM85001D SANT’AMBROGIO VP «DALIGHIERI» SONA VRMM83801V LUGAGNANO – «ANNA FRANK» VIGAZIO VRMM08500C VIGASIO – «I MONTEMEZZI» VILLA BARTOLOMEA VRMM84602V VILLA BARTOLOMEA – «SGHEDINI» Provincia di VIBO VALENTIA VIBO VALENTIA VVMM033001 SCUOLA MEDIA ANNCONVITTO NAZ VVMM03400R SCUOLA MEDIA GARIBALDI VVMM03500L SCUOLA MEDIA VIBO MARINA VVMM03600C SMS MURMURABUCCARELLI-VENA ACQUARO VVMM803015 GD’ANTONA ARENA VVMM808018 SC MEDIA STATALE «NPOERIO» BRIATICO VVMM82301A SM DI BRIATICO Strumento Cattedre VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) FLAUTO (AG77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 44 CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 186 186 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione CESSANITI VVMM81801V SCUOLA MEDIA FMAZZITELLI DINAMI VVMM802019 SCMEDIA STATALE FILADELFIA VVMM008008 SM DI FILADELFIA GEROCARNE VVMM804011 VIA MBIANCHI LIMBADI VVMM811014 SCUOLA MEDIA CORRADO ALVARO MAIERATO VVMM81901P SCMEDIA DI MAIERATO MILETO VVMM01300Q SCUOLA MEDIA NTACCONE GALLUCCI PIZZO VVMM017003 SM DI PIZZO PIZZONI VVMM81401G VIA RIONE SANTA RITA ROMBIOLO VVMM81301Q SM DI ROMBIOLO SAN CALOGERO VVMM810018 SM SAN CALOGERO SAN COSTANTINO VVMM81201X SAN COSTANTINO C SANT’ONOFRIO VVMM82001V SCUOLA MEDIA STANISLAO D’ALOE SERRA SAN BRUNO VVMM025002 SCUOLA MEDIA STATALE SORIANO CALABRO VVMM81501B SCUOLA MEDIA GMFERRARI Strumento PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) TROMBA (AL77) CLARINETTO (AC77) SAXOFONO (AK77) TROMBA (AL77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) SAXOFONO (AK77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) OBOE (AH77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) SAXOFONO (AK77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) VIOLONCELLO (AN77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 187 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 187 Comune Codice scuola Denominazione Strumento SPADOLA VVMM80601L VIA CIRCONVALLAZIONE TROPEA VVMM82201E SCUOLA MEDIA TORALDO ZAMBRONE VVMM82204N SCUOLA MEDIA ZAMBRONE ZUNGRI VVMM816017 SCUOLA MEDIA ANNA FRANK CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) CORNO (AD77) FLAUTO (AG77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) VIOLINO (AM77) TOTALE Provincia di VICENZA VICENZA VIMM869016 VIA LANTONINI VICENZA VIMM87001A VIMM84001E VIMM86801A VIMM871016 BASSANO DEL GRAPPA VIMM112007 COSTABISSARA VIMM81601N CREAZZO VIMM821015 MALO VIMM80801P MONTICELLO CONTE OTTO VIMM850015 NOVENTA VICENTINA VIMM83301B CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VICENZA – AGIURIOLO CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) VIOLONCELLO (AN77) SCAMOZZI VICENZA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIA MAINARDI VICENZA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) CONTRA’ SCATERINA VICENZA CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) PLE TRENTO BASSANO DEL G CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) UNGARETTI COSTABISSARA CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) MANZONI CREAZZO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ISTCOMP «CISCATO» MALO CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) ICOM «DBOSCO» CHITARRA (AB77) MONTICELLO CO FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) ISTCOMP «FOGAZZARO» CHITARRA (AB77) Cattedre 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 101 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 009API3-4_2009.qxd 13-05-2010 14:59 Pagina 188 188 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Comune Codice scuola Denominazione Strumento NOVENTA V FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) PERCUSSIONI (AI77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 72 CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLINO (AM77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) PIANOFORTE (AJ77) VIOLONCELLO (AN77) CHITARRA (AB77) CLARINETTO (AC77) FLAUTO (AG77) PIANOFORTE (AJ77) TOTALE 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 12 PIOVENE-ROCCHETTE VIMM827014 ISTCOMP «FOGAZZARO» PIOVENE R ROMANO D’EZZELINO VIMM07400N MONTE GRAPPA ROMANO D’EZZELINO SAREGO VIMM813016 ICOMP «MUTTONI» SAREGO/MELEDO SCHIO VIMM855018 SM «ARNALDO FUSINATO» SCHIO THIENE VIMM11500P SCUOLA MEDIA STATALE THIENE TORRI DI QUARTESOLO VIMM863017 MAROLA TORRI DI Q VALDAGNO VIMM093003 IMGARBIN – VALDAGNO Provincia di VITERBO CAPRANICA VTMM00800N GNICOLINI SORIANO NEL CIMINO VTMM81501R E MONACI TARQUINIA VTMM039009 ETTORE SACCONI Cattedre 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 15:00 Pagina 189 APPENDICE NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 15:00 Pagina 190 13-05-2010 15:00 Pagina 191 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 191 Decreto Ministeriale 3 agosto 1979 (Corsi sperimentali ad orientamento musicale) Articolo 1 A partire dal prossimo anno scolastico 1979/80, sono istituiti, sperimentalmente, corsi triennali di scuola media ad indirizzo musicale presso le sedi in elenco allegate. I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità strumentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatori di musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto, corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, negli anni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli strumenti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chitarra classica. Per motivi di ordine strutturale-organizzativo, si richiede che le varie specialità strumentali, escluso il pianoforte, siano costituite da un minimo di cinque alunni fino ad un massimo di sei. I corsi dovranno comprendere almeno una specialità strumentale per ciascuno dei tre settori fondamentali: • strumenti a tastiera (pianoforte); • strumenti a corda (violino o violoncello o chitarra classica); • strumenti a fiato (oboe o clarinetto o flauto o corno o tromba). La sperimentazione musicale prevede quattro ore di insegnamento di mate- rie musicali alla settimana, così suddivise: tre ore di educazione musicale (teoria-solfeggio e dettato musicale comprensive delle ore di educazione musicale curriculari); un’ora di strumento musicale, impartita in due mezze ore individuali da effettuare, a distanza di giorni, due volte alla settimana. Alla lezione di strumento musicale prenderanno parte due alunni per volta, che saranno impegnati per mezza ora in lezione individuale, per un’altra mezza ora in ascolto partecipativo. Finito il ciclo triennale è consentito introdurre nuove specialità strumentali, laddove esse non raggiungono il numero di cinque, qualora ne ricorrano le necessarie condizioni organizzative, preventivamente accertate dal ministero. Al termine del ciclo triennale, onde favorire una maggiore pluralità di scelta, intesa anche come arricchimento delle varietà strumentali e quindi della stessa produttività dei corsi, è consentito, sempreché ne ricorrono le necessarie condizioni organizzative, preventivamente accertate dal ministero, un avvicendamento delle specialità strumentali nello studio dei settori degli strumenti a corda e degli strumenti a fiato. NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 15:00 Pagina 192 192 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Articolo 2 L’insegnamento delle materie musicali, nei predetti corsi, è conferito ad insegnanti di ruolo, incaricati o aspiranti all’incarico inclusi nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento dell’educazione musicale, oppure a nuovi aspiranti a supplenze di educazione musicale, che siano in possesso di particolari requisiti artistico-didattico-professionali, nonché del diploma specifico per l’insegnamento di uno degli strumenti musicali indicati al precedente art. 1, valutati dalla commissione di cui all’art. 7. Per l’insegnamento della chitarra classica è richiesto, quale titolo specifico, l’attestato del corso straordinario di chitarra decennale, rilasciato da un conservatorio di musica statale. Articolo 3 Alla fine di ogni anno scolastico i docenti delle materie musicali esprimeranno un giudizio complessivo, articolato sul profilo attitudinale dell’alunno. Da tale giudizio potrà emergere l’opportunità o meno del proseguimento del corso ad indirizzo musicale. Alla fine del triennio i docenti stessi esprimeranno un giudizio finale analitico-orientativo, dal quale si possa desumere la opportunità o meno della continuazione degli studi musicali. In materia di esami valgono le stesse norme stabilite con D.M. 9 febbraio 1979. Si precisa al riguardo che, né la promozione, né il giudizio finale analitico-orientativo di cui al comma precedente, per gli alunni dei corsi in argomento, costituiscono titolo di ammissione ai conservatori di musica, ferme restando in materia le disposizioni vigenti, di cui all’art. 203 del D.L.L. 5 maggio 1918, n. 1852. Le classi di scuola media ad indirizzo musicale debbono essere formate con gli stessi criteri previsti per le classi normali. Nelle seconde, qualora il numero degli alunni risulti inferiore al limite prescritto dalla legge, il funzionamento della classe dovrà essere preventivamente autorizzato dal ministero della P.I. È consentita la ammissione di alunni anche alla seconda e alla terza classe, previo un esame di idoneità a frequentare la classe richiesta, sempreché non si determinino difficoltà per la stabilità dell’organico della scuola. Articolo 4 All’organizzazione, al funzionamento e alla verifica dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale sono preposti i seguenti organi: • il comitato tecnico centrale; • il comitato tecnico scientifico provinciale • la commissione di coordinamento scolastico. Il comitato tecnico centrale ha sede presso il ministero della P.I. (direzione generale istruzione secondaria di I grado) ed è presieduto dal direttore generale, o da un suo delegato. Esso è così composto: • il primo dirigente del ministero della P.I. (direzione generale istruzione secondaria di I grado div. II); • il funzionario dell’ufficio sperimentazione (dir. gen. istr. sec. I grado div. II); • il coordinatore tecnico del mini- 13-05-2010 15:00 Pagina 193 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 193 stero della P.I. (dir. gen. istr. sec. I grado div. II); • un ispettore centrale per l’istruzione artistica; • un pedagogista esperto in didattica della musica. Al comitato tecnico centrale sono conferite le seguenti attribuzioni: • interventi consultivi e di coordinamento per l’individuazione degli strumenti e delle condizioni organizzative necessarie per l’attuazione dell’attività sperimentale musicale; • formulazione dei relativi pareri e proposte al fine di dare contenuto ai progetti di sperimentazione stessa; • assistenza tecnico-didattica alle istituzioni scolastiche interessate circa la strutturazione dei corsi, i criteri di reclutamento del personale docente, l’adeguamento dei programmi d’insegnamento, le modalità sul giudizio analitico-orientativo finale degli alunni (art. 3); • verifica e documentazione, sul piano organizzativo, sul piano metodologico-didattico, sui risultati conseguiti in ordine alle finalità orientative e formative dei corsi, con particolare riferimento all’aspetto propedeutico circa la possibilità di prosecuzione degli studi musicali con prospettive di professionalità offerte dai corsi alla fine del triennio. Esso si riunisce almeno una volta all’anno. Il comitato tecnico-scientifico provinciale ha sede presso il provveditorato agli studi della provincia di competenza ed è presieduto dal provveditore agli studi. Esso è così composto: • il direttore del conservatorio di musica di competenza; • quattro professori dello stesso conservatorio di musica, uno per ciascuna delle seguenti specialità: strumenti a tastiera (pianoforte); strumenti ad arco (violino o violoncello, anche per la chitarra classica); strumenti a fiato del raggruppamento: oboe, clarinetto, flauto; strumenti a fiato del raggruppamento: corno, tromba; • un ispettore centrale del ministero della P.I.; • due rappresentanti dei capi d’istituto delle scuole medie ove si attua la sperimentazione, scelti dal provveditore agli studi. Al comitato tecnico-scientifico provinciale sono conferite le seguenti attribuzioni: • stabilire i programmi ed indicare le metodologie; • indicare i criteri di valutazione per le prove orientative fisico attitudinali degli alunni, le modalità operative delle prove stesse in relazione all’assegnazione del tipo di strumento musicale, contemperando, in questa operazione, le preferenze manifestate dagli alunni con le reali attitudini degli stessi e con la disponibilità di docenti qualificati per l’insegnamento degli strumenti da inserire nel piano del corso; • coordinare e verificare l’attività sperimentale; NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 15:00 Pagina 194 194 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • promuovere e programmare corsi di aggiornamento per gli insegnanti impegnati nella sperimentazione, anche a livello interprovinciale; • promuovere e programmare attività musicali collaterali scolastiche (saggi degli alunni all’interno della scuola) ed extra scolastiche (concerti, seminari e incontri di studi) all’interno e all’esterno della scuola, in cooperazione con gli allievi del conservatorio di musica di competenza e con organismi musicali che operano nella regione, con l’intervento della regione stessa o di altri enti pubblici preposti alla diffusione della cultura musicale. Esso si riunisce almeno due volte all’anno, all’inizio e alla fine dell’anno scolastico e quando se ne ravvisi la necessità. La commissione di coordinamento scolastico ha sede nella scuola ove si attua la sperimentazione musicale ed è presieduta dal preside; essa è così composta: • due professori, possibilmente di educazione musicale, in servizio nella scuola, estranei alla sperimentazione; • due rappresentanti dei genitori degli alunni frequentanti il corso. Compito particolare della commissione di coordinamento scolastico è quello di seguire costantemente l’andamento organizzativo e didattico della sperimentazione, formulando periodicamente al comitato tecnicoscientifico provinciale ogni eventuale proposta intesa a migliorare l’attività sperimentale. Il comitato tecnicoscientifico provinciale, raccolti gli elementi forniti dalla commissione di coordinamento scolastico e avute presenti le esperienze proprie, relaziona al comitato tecnico centrale, entro il 30 maggio, sui risultati generali conseguiti dall’attività sperimentale. Il ministero della P.I., al fine di rendere operanti i rapporti tra gli organismi periferici e il comitato tecnico centrale, si avvale della costante opera di consulenza, coordinamento e verifica del proprio coordinatore tecnico, presso la direzione generale istruzione secondaria di I grado – Div. II. Articolo 5 Le richieste dei corsi sperimentali di scuola media ad indirizzo musicale, sia di prosecuzione delle attività in atto, sia di rinnovo del ciclo, sia proposte di nuove iniziative, corredate della prescritta documentazione (deliberazione del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto), vanno fatte pervenire, in duplice copia, entro il 30 gennaio, al ministero della P.I. – direzione generale istruzione secondaria di I grado div. II. L’inoltro avverrà per il tramite dei provveditorati agli studi, che le trasmetteranno con il proprio motivato parere. I corsi di cui trattasi sono istituiti presso scuole medie di stato che offrono, sul piano didattico-organizzativo, i requisiti necessari per l’attuazione del particolare tipo di esperimento ed in particolare: disponibilità di locali idonei e di orario pieno anche nelle ore pomeridiane accertati dal ministero; disponibilità, nell’ambito della provincia, di personale docente parti- 13-05-2010 15:00 Pagina 195 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 195 colarmente qualificato per gli insegnamenti specialistici adottati nel corso, accertata dalla commissione di cui all’art. 7; sufficiente numero di aspiranti forniti dei requisiti necessari per frequentare con profitto le materie musicali, accertati dalla commissione di cui all’art. 6. In caso di richiesta di corso sperimentale musicale da parte di più scuole medie dello stesso distretto scolastico, la scelta della scuola sarà operata sulla base di criteri dai quali si possa desumere la migliore idoneità della scuola stessa al particolare tipo di esperimento, in speciale modo sotto l’aspetto edilizio e sotto quello organizzativo. Sono da evitarsi scuole ove si effettuano doppi turni ed altri tipi di sperimentazione, o attività di dopo scuola che siano incompatibili con la sperimentazione musicale o ne intralcino il buon funzionamento. Articolo 6 A ciascun corso potranno essere iscritti, previa prova orientativa fisico-attitudinale (accertamento del senso ritmico, dell’intonazione della voce e delle caratteristiche fisiche in relazione allo strumento prescelto) che sarà svolta da docenti all’uopo designati dal direttore del conservatorio di musica di competenza, in numero di quattro, uno per ciascuna delle seguenti specialità: strumenti a tastiera (pianoforte), strumenti ad arco (violino o violoncello, anche la chitarra classica), strumenti a fiato del raggruppamento oboe, clarinetto e flauto, strumenti a fiato del raggruppamento corno e tromba, alunni già iscritti alla prima classe delle scuole medie dello stesso distretto, con particolari criteri, in ordine alla originaria formazione delle classi, ossia, che tale iscrizione non comporti un aumento dell’organico delle classi nella scuola sede dell’istituendo corso sperimentale e che non comporti, altresì, riduzione dell’organico delle classi di altre scuole del distretto medesimo. Per ovvi motivi pedagogico-didattici, la classe ad indirizzo musicale deve avere carattere unitario e sarà costituita da alunni tutti appartenenti alla stessa sezione. Può essere consentito, tuttavia, eccezionalmente, per motivi riguardanti lo studio della lingua straniera, previa autorizzazione del ministero, la formazione della classe stessa con alunni provenienti da due sezioni diverse, i quali si riuniranno soltanto per le lezioni delle materie musicali. Per quanto concerne la iscrizione degli alunni nella classe prima sperimentale musicale si applicano, per analogia, le stesse norme previste annualmente per la iscrizione degli alunni alle scuole medie annesse nei conservatori di musica. Articolo 7 La valutazione dei requisiti artisticodidattico-professionali dei docenti aspiranti all’insegnamento delle materie musicali nei corsi di cui trattasi, viene effettuata dalla commissione di valutazione del provveditorato agli studi di competenza, così composta: • provveditore agli studi o un suo delegato che la presiede; • un funzionario preposto al settore delle nomine; NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 15:00 Pagina 196 196 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • un impiegato della carriera di concetto o esecutiva anche con funzioni di segretario; • quattro esperti designati dal direttore del conservatorio di musica di competenza: – uno per gli strumenti a tastiera (pianoforte); – uno per gli strumenti ad arco (violino o violoncello) anche per la chitarra classica; – uno per gli strumenti a fiato (oboe o clarinetto o flauto); – uno per gli strumenti a fiato (corno o tromba). Per la provincia di Roma la cui sperimentazione musicale raggiunge dimensioni notevoli, il predetto comitato si avvale, ove necessario, della consulenza diretta del coordinatore tecnico del ministero della P.I. (dir. gen. istr. sec. di I grado). Per la provincia di Milano, la cui sperimentazione musicale raggiunge parimenti, dimensioni notevoli, lo stesso comitato si avvale, ove necessario, della consulenza tecnica del direttore del conservatorio di musica di quella città. Il giudizio della predetta commissione sarà finalizzato al particolare tipo di sperimentazione. Gli insegnanti prescelti saranno iscritti in apposito elenco, in ordine prioritario, distinto per materia. Come titoli artistici si considerano: corsi per posti nelle orchestre degli enti lirico-sinfonici e della RAI, valutati in base alla loro importanza e risultato. Come titoli didattici si considerano: • insegnamento specifico in conservatorio di musica di stato ed in classi pareggiate di istituti musicali pareggiati; • insegnamento specifico nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale, nonché nei corsi di orientamento musicale di tipo strumentale della scuola popolare e di strumento musicale facoltativo negli istituti magistrali; • insegnamento specifico in altre scuole musicali specialistiche qualificate non statali, dipendenti da enti pubblici. Come titoli professionali si considerano: • attività culturali dalle quali si possano complessivamente desumere elementi atti a meglio individuare la preparazione artistica, didattica e culturale necessaria per l’espletamento dell’insegnamento nei corsi triennali di scuola media ad indirizzo musicale. Saranno considerati pertanto: • attività concertistica solistica e in complessi da camera (dal duo in poi), valutata secondo l’importanza ed i programmi; • concorsi concertistici rilevanti nazionali ed internazionali e con- • attività professionale in orchestre lirico-sinfoniche; • insegnamento non specialistico di materie musicali in altre scuole statali di ogni ordine e grado, in 13-05-2010 15:00 Pagina 197 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 197 scuole comunali, nonché in scuole private; • pubblicazioni, studi e ricerche di carattere musicale tecnico-culturale, nonché altri diplomi musicali e titoli di studio e attività extramusicali. I criteri di valutazione per ciascuna delle tre categorie di titoli e di valutazione complessiva, nonché la definizione del punteggio minimo richiesto per essere inclusi nell’elenco prioritario, sono stabiliti, annualmente, dalla commissione di valutazione stessa, in sede di riunione preliminare. I risultati saranno resi noti nei termini indicati dall’art. 11 par. 5. Non è ammesso ricorso avverso l’ordine prioritario dell’elenco stesso non costituendo, la fattispecie, materia di contenzioso. Il personale docente delle materie musicali nei corsi triennali sperimentali di scuola media ad indirizzo musicale nominato con i seguenti particolari criteri: il provveditore dispone nomina di utilizzazione, per il corrispettivo delle ore necessarie, se trattasi di personale di ruolo; disporrà nomina di incarico annuale se trattasi di personale aspirante incluso nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento dell’educazione musicale; disporrà nomina di supplenza annuale se trattasi di personale aspirante non incluso nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento dell’educazione musicale. Ai fini della continuità didattica, i docenti delle materie musicali in servizio nel precedente anno scolastico, nelle prime e nelle se- conde classi, qualora nulla osti da parte dei presidi delle scuole interessate, sono confermati rispettivamente nelle seconde e nelle terze. La conferma opera soltanto nell’ambito della sede ove il docente presta servizio. Al termine del triennio cessa la validità dell’elenco prioritario e si procederà ad una nuova valutazione dei docenti che avranno richiesto il rinnovo dell’incarico nei corsi sperimentali di scuola media ad indirizzo musicale. Con tale adempimento è consentita la richiesta di una nuova sede che potrà essere concessa sulla base della nuova valutazione comparativa, per titoli, effettuata con le stesse modalità di cui all’art. 7. Per l’insegnamento degli strumenti ad arco, della chitarra classica e degli strumenti a fiato, data la limitata entità numerica degli alunni e quindi delle ore di insegnamento disponibili in ciascun corso, possono essere effettuate nomine con orario inferiore a quello di cattedra. Ove possibile, il completamento orario potrà avvenire con l’utilizzazione degli interessati anche per l’insegnamento dell’educazione musicale (teoria-solfeggio e dettato musicale) nell’ambito dello stesso corso sperimentale, oppure per completamento orario in classi normali, ovvero nella sede di titolarità. Per l’insegnamento della predetta materia, non essendo richiesti particolari requisiti artistico-didattico professionali, potrà essere utilizzato personale docente di educazione musicale della scuola, sia per completamento orario, sia in luogo delle ore a disposizione, sia come ore soprannumerarie ai sensi NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 15:00 Pagina 198 198 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE dell’art. 88 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417. Data la peculiarità della materia, gli insegnanti di strumento musicale, all’atto dell’accettazione della nomina, o della riconferma, debbono dichiarare di essere pienamente disponibili ad accettare l’orario di lezione anche se in più scuole (massimo due) secondo le esigenze richieste dall’organizzazione dei corsi e di non avere alcun impedimento ad assumere servizio e mantenerlo per tutta la durata dell’anno scolastico, salvo che per sopraggiunti motivi di salute o di famiglia (congedi straordinari ai sensi dell’art. 62 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417). Nei casi di difficile reclutamento di personale docente, specialmente per l’insegnamento di quegli strumenti musicali ove si verificano carenze di professionalità, i provveditori, ai sensi del già citato art. 88 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417, possono provvedere con l’assegnazione di ore eccedenti l’orario di cattedra a personale che, fornito dei requisiti richiesti, accertati dalla commissione di valutazione, si dichiari disponibile ad accettarlo. Analogamente, qualora non sia possibile provvedere altrimenti, può essere nominato, con le stesse modalità di cui sopra, anche personale appartenente ad altra amministrazione (dello stato e di ente pubblico) che ne abbia fatto esplicita richiesta a conservatori e istituti musicali parificati. Per le supplenze, in caso di temporanea assenza del titolare, sarà a disposizione delle scuole interessate, presso il provveditorato agli studi di competenza, un elenco prioritario suppletivo distinto per materie, in cui saranno iscritti allievi dei corsi superiori di conservatorio, sulla base delle specialità strumentali presenti nei corsi sperimentali musicali della provincia. Tale elenco sarà formulato dalla commissione di valutazione di cui all’art. 7, sulla risultanza di nominativi segnalati dal conservatorio di musica di competenza o da altri istituti musicali, statali o pareggiati, di province limitrofe. Articolo 8 I docenti delle materie musicali hanno il trattamento giuridico ed economico dei docenti di ruolo od incaricati di educazione musicale della scuola media, sono tenuti, quindi, ai sensi dell’art. 88 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417 a svolgere 18 ore settimanali di servizio e 20 ore mensili per attività connesse con il funzionamento della scuola. In caso di riduzione del numero dei frequentanti il corso, durante l’anno scolastico, il docente delle materie musicali dovrà coprire le ore venute meno con lezioni di sostegno per quegli alunni che ne avessero necessità, o con attività di esercitazioni collettive, ove possibile. Articolo 9 Il personale dipendente dal ministero della P.I. impegnato nel comitato tecnico centrale, nel comitato tecnicoscientifico provinciale, nella commissione di coordinamento scolastico, per le ore di lavoro straordinario prestato oltre gli obblighi di ufficio in sede o in casi di trasferimento fuori sede, ha diritto al trattamento previsto dal D.P.R. 22 luglio 1977, n. 422, dal 13-05-2010 15:00 Pagina 199 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 199 D.P.R. 14 settembre 1978, n. 567 o dalla legge 26 luglio 1978, n. 417 e successive modificazioni, a seconda dei casi o della categoria di appartenenza. Gli incarichi di missione fuori sede sono disposti o dal ministero della P.I. o dal provveditore agli studi, ciascuno per le proprie competenze. Articolo 10 Alle spese per il funzionamento dei corsi sperimentali di scuola media ad indirizzo musicale e per i corsi di aggiornamento degli insegnanti delle materie musicali dei corsi stessi, si farà fronte mediante stanziamenti sui competenti capitoli di bilancio del ministero della P.I. Rientrano tra gli acquisti sovvenzionati dal ministero gli strumenti musicali, le attrezzature e il materiale didattico strettamente necessario al funzionamento dei corsi. Per quanto riguarda la tipologia o la qualità degli strumenti musicali le scuole interessate si avvarranno della collaborazione tecnica del conservatorio di musica di competenza, per il tramite del provveditorato agli studi. Per gli acquisti si procederà secondo le norme stabilite dal decreto interministeriale 28 maggio 1975 – art. 34. Circa l’assistenza scolastica, per quanto di propria competenza, concorrono le regioni, ai sensi della legge 22 luglio 1975, n. 382, in applicazione del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 – art. 42 (assistenza scolastica). Articolo 11 Per l’attuazione dei corsi sperimentali di scuola media ad indirizzo musi- cale, dovranno essere osservati, infine, i seguenti adempimenti di carattere organizzativo: 1) entro il 30 marzo – definizione delle scuole idonee ad accogliere la sperimentazione musicale, che ne abbiano fatto regolare richiesta a norma dell’art. 5, previa verifica organizzativo-didattica da parte del ministero della P.I.; 2) entro il 15 aprile – diramazione circolare da parte dei provveditorati agli studi interessati ai circoli didattici e alle scuole medie dei distretti scolastici cui appartengono le scuole medie sedi degli istituendi corsi, ai fini delle domande di ammissione degli alunni alla frequenza dei corsi stessi (domanda di prescrizione suppletiva con riserva termine di scadenza 30 aprile); 3) entro il 15 aprile – diramazione circolare da parte dei provveditorati agli studi interessati, alle scuole medie della provincia ed al conservatorio di musica di competenza, per la presentazione delle domande, dei docenti aspiranti ad incarico nei corsi (termine di scadenza 30 aprile); 4) entro il 30 maggio – svolgimento delle prove orientative fisico-attitudinali degli alunni aspiranti alla frequenza dei corsi (art. 6); 5) entro il 30 maggio – valutazione domande dei docenti aspiranti all’insegnamento nei corsi e pubblicazione dei relativi elenchi prioritari distinti per materie (art. 7); NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 010API3-4_2009.qxd 15:00 Pagina 200 200 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE 6) entro il 15 giugno – formazione delle nuove prime classi sperimentali ad indirizzo musicale con definizione delle specialità strumentali inserite nel piano dei corsi; 7) entro il 30 giugno – decretazione delle nuove istituzioni; 8) entro il 30 luglio nomine dei docenti delle materie musicali istituite nei corsi. Tali nomine sono effettuate con precedenza, rispetto a quello delle normali operazioni di nomine, date le modificazioni che esse comportano nell’ambito dell’organizzazione generale della scuola; 9) mese di settembre – inizio dei corsi sperimentali musicali in coincidenza con il normale inizio dell’anno scolastico; 10) mese di ottobre – assegnazione dei fondi alle scuole, da parte del ministero della P.I.; 11) mese di novembre – prima verifica sull’andamento delle nuove istituzioni da parte dei componenti comitati tecnico-scientifici. Al fine di rendere possibili ed efficaci tutte le operazioni di cui ai pa- ragrafi precedenti e a garanzia di un buon andamento generale dei corsi di cui trattasi, i provveditorati agli studi sono tenuti a disporre un ufficio specifico, con personale esperto in materia, cui possono rivolgersi, per ogni loro adempimento o per ogni loro evenienza, tutti gli organismi interessati. Articolo 12 Norme transitorie A partire dal prossimo anno scolastico 1979/80, le norme contenute nel presente decreto unificato, sono estese anche alle scuole sedi. I corsi sperimentali di scuola media ad indirizzo musicale già funzionanti e istituiti con i decreti citati in premessa che da tale data perderanno ogni loro efficacia. I provveditorati agli studi interessati cureranno la diffusione del presente decreto unificato affinché, entro un mese dalla pubblicazione delle stesse all’albo, gli uffici, le scuole, i docenti interessati, possano svolgere, ciascuno per quanto di propria pertinenza gli adempimenti di cui ai paragrafi 4) – 5) – 6) – 8) del precedente art. 11. 13-05-2010 15:01 Pagina 201 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 201 D.M. 13 febbraio 1996 NUOVA DISCIPLINA DELLA SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE MEDIE AD INDIRIZZO MUSICALE Articolo 1 (Collocazione e finalità dei corsi) I corsi sperimentali ad indirizzo musicale di cui al presente decreto costituiscono parte integrante del progetto metodologico-didattico della scuola media e si realizzano nell’ambito della programmazione educativo-didattica dei Consigli di classe e del Collegio dei docenti, in sintonia con la premessa ai programmi della scuola media. Gli stessi, pur non essendo indirizzati a prevalenti prospettive specialistiche, non escludono, per la loro specificità, una valenza funzionale e propedeutica alla prosecuzione degli studi musicali. Detti corsi sono finalizzati a: • concorrere a promuovere la formazione globale dell’individuo offrendo al preadolescente, attraverso una più compiuta applicazione ed esperienza musicale, della quale è parte integrante lo studio specifico di uno strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa, di consapevolezza della propria identità e, quindi, di capacità di operare scelte nell’immediato e per il futuro; • consentire al preadolescente, in coerenza con i suoi bisogni formativi, una consapevole appropria- zione del linguaggio musicale nella sua globalità, inteso come mezzo di espressione e di comunicazione, di comprensione partecipativa dei patrimoni delle diverse civiltà, di sviluppo del gusto estetico e del giudizio critico; • fornire, per la loro elevata valenza espressiva e comunicativa, ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche ad alunni portatori di situazioni di svantaggio. Articolo 2 (Organizzazione del corso sperimentale) Il corso triennale sperimentale di insegnamento di strumenti nelle scuole medie ad indirizzo musicale ha inizio nella prima classe e si estende gradualmente, negli anni scolastici successivi, alla seconda e alla terza. Il corso si articola sull’insegnamento di non meno di tre strumenti, scelti fra almeno tre dei seguenti gruppi: a) strumenti a tastiera; b) strumenti a corda; c) strumenti a fiato; d) strumenti a percussione. All’interno delle classi del corso sperimentale deve costituirsi un gruppo di almeno cinque o sei alunni per ciascuno strumento prescelto. In ragione del numero complessivo degli alunni di cia- NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 202 202 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE scuna classe potranno formarsi anche gruppi di consistenza inferiore, ma, in ogni caso, con non meno di tre alunni. Nel corso sperimentale sono assegnate alle discipline musicali quattro ore settimanali così suddivise: tre ore di educazione musicale, di cui una di solfeggio; un’ora individuale di strumento musicale. L’effettuazione delle ore individuali di strumento, le modalità di partecipazione degli alunni alla lezione e di ascolto partecipativo vanno definite nell’ambito della programmazione didattico-educativa del Consiglio di classe. Per i corsi che attuano il tempo prolungato l’autorizzazione della sperimentazione di strumento comporta, rispetto all’orario già svolto, l’aggiunta di due ore, nelle quali non sono consentite compresenze. Nell’ambito del monte ore complessivo dell’insegnamento strumentale il Collegio dei docenti individua una quota non superiore al 20% nella quale, al fine di favorire momenti e processi interattivi ed associativi, gli alunni dei corsi sperimentali, con la compresenza dei docenti delle varie specialità musicali, svolgono attività di «musica d’insieme». Articolo 3 (Formazione del corso sperimentale) Le classi del corso di sperimentazione di strumento sono formate con gli stessi criteri, anche numerici, previsti per le classi normali. La costituzione di cattedre conseguente all’attivazione di corsi sperimentali deve essere contenuta nei limiti dell’incremento di organico consentito per la globalità delle attività di sperimentazione dell’attuale ordinanza sugli organici. La sperimentazione può essere attuata esclusivamente su un corso unitario e, pertanto, le classi di cui al comma 1 non possono essere formate con alunni provenienti da classi diverse. L’inserimento nella classe sperimentale di alunni provenienti da sezioni diverse è ammesso, in via eccezionale, per motivi connessi allo studio della lingua straniera. Il Provveditore agli studi sulla base dell’annuale decreto interministeriale relativo alla formazione delle classi, valuta l’opportunità di autorizzare il funzionamento delle classi successive alla prima con un numero di alunni inferiore al minimo stabilito dal predetto decreto interministeriale. Il corso è formato da alunni che, entro i termini previsti per l’iscrizione, abbiano manifestato la volontà di frequentare il corso stesso e che abbiano superato l’apposita prova orientativo-attitudinale, funzionale al raggiungimento delle finalità della sperimentazione, dinanzi ad una Commissione presieduta dal Preside o da chi ne esercita le funzioni, e composta da un docente di ciascuno strumento il cui insegnamento è impartito nella scuola nonché da un docente di educazione musicale, in servizio nella scuola medesima, nominati dal Preside stesso. È consentita l’autorizzazione all’attivazione di corsi sperimentali in più scuole dello stesso distretto solo ove sia assicurato il rispetto di quanto previsto dal 2° comma del presente articolo. 13-05-2010 15:01 Pagina 203 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 203 È consentita l’ammissione di alunni alla seconda o alla terza classe del corso sperimentale previo esame integrativo nelle discipline musicali da sostenere dinanzi alla Commissione di cui al comma precedente. Qualora la scuola intenda introdurre l’insegnamento di altri strumenti, la Commissione è integrata con docenti di tali strumenti, designati dal Provveditore agli studi. Dal Provveditore agli studi è parimenti nominata la Commissione nel caso di corso di nuova istituzione. Essa è composta dal Preside, o da chi ne esercita le funzioni, da un docente di educazione musicale della scuola e da docenti di comprovata esperienza per gli insegnamenti di strumento previsti nel progetto sperimentale. Gli esami di licenza media si svolgono secondo le modalità previste dalle normali disposizioni di normativa secondaria in materia. Ne costituisce parte integrante la verifica dei risultati e delle competenze raggiunti attraverso il percorso sperimentale. La scuola rilascia apposito attestato dal quale risulti la frequenza del corso. Articolo 4 (Presentazione e strutturazione del progetto sperimentale) La richiesta intesa ad ottenere l’attivazione del corso sperimentale deve essere inoltrata dalle istituzioni scolastiche nei termini e con le modalità previste dalle disposizioni che disciplinano in via generale la materia della sperimentazione. Gli stessi termini e modalità vanno osservati per le richieste di rinnovo con modifica inerenti l’in- troduzione di nuove specialità strumentali durante il ciclo triennale o al termine dello stesso. Il progetto di sperimentazione deve essere strutturato in coerenza con le finalità delineate nell’art. 1 e secondo le indicazioni riportate nell’allegato A al presente decreto. Articolo 5 (Diffusione sul territorio) Onde realizzare lo sviluppo dello studio dello strumento musicale e l’acquisizione di diversificati elementi di giudizio, nella prospettiva di un’istituzionalizzazione di tale sperimentazione, le scuole ad essa interessate vanno individuate in modo da conseguire un’equilibrata diffusione della sperimentazione stessa nelle singole realtà territoriali, assicurandone tendenzialmente la presenza in ciascun distretto. L’autorizzazione all’attivazione di corsi sperimentali in più scuole dello stesso distretto è consentita solo ove sia assicurato il rispetto di quanto previsto dal 2° comma dell’art. 3. Articolo 6 (Reclutamento dei docenti) L’insegnamento di strumento nei corsi sperimentali è conferito a docenti di educazione musicale a tempo indeterminato o mantenuti in servizio ai sensi dell’art. 44 della Legge 20 maggio 1982, n. 270, ovvero ad aspiranti a supplenze purché i predetti siano in possesso di particolari requisiti artistici, professionali e didattici e del diploma specifico per l’insegnamento dello strumento presente nel corso. NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 204 204 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Per ciascuno strumento è compilato un apposito elenco prioritario, permanente ed aggiornabile ogni triennio, nel quale sono iscritti, a domanda, i docenti appartenenti alle categorie di cui al comma precedente graduati secondo l’ordine del punteggio a ciascuno attribuito sulla base della tabella di valutazione dei titoli di cui all’allegato B del presente decreto. Per l’inserimento nell’elenco prioritario gli aspiranti debbono conseguire un punteggio minimo di idoneità pari a punti 78 (settantotto) di cui almeno 30 (trenta) legati alla valutazione dei titoli artistico-professionali alla cui determinazione concorre anche il servizio prestato nello specifico insegnamento di strumento musicale nei corsi sperimentali delle scuole medie ad indirizzo musicale. Nell’ambito degli elenchi prioritari per ciascuna specialità strumentale è attribuita precedenza assoluta nella costituzione del rapporto di lavoro ai docenti di educazione musicale a tempo indeterminato. Tale precedenza opera nel solo limite numerico delle eventuali posizioni di soprannumerarietà esistenti nell’organico provinciale di educazione musicale, indipendentemente dal fatto che il docente, iscritto a domanda nell’elenco prioritario, si trovi meno, individualmente, in tale posizione. Al fine di salvaguardare la continuità didattica i docenti di strumento hanno titolo alla conferma nelle classi consequenziali. Tale conferma non può però costituire titolo di precedenza nella fase di reclutamento ed opera solo nei confronti dei soggetti che comunque maturano il diritto alla costituzio- ne del rapporto in relazione alla posizione occupata negli appositi elenchi. Oltre agli elenchi prioritari sono compilati anche degli elenchi aggiuntivi nei quali sono graduati, secondo l’ordine del punteggio attribuito, coloro che non abbiano raggiunto il punteggio minimo di idoneità previsto al precedente comma 3. Gli elenchi aggiuntivi saranno utilizzati per la costituzione dei rapporti di lavoro qualora i candidati che abbiano conseguito l’idoneità non siano sufficienti a coprire i posti disponibili ovvero nessuno l’abbia conseguita. La precedenza assoluta riconosciuta ai docenti di educazione musicale a tempo indeterminato nei limiti di cui al comma precedente, si applica anche con riferimento agli elenchi aggiuntivi, nel caso sia necessario ricorrere alla loro utilizzazione. Nel caso di esaurimento dell’elenco prioritario e dell’annesso elenco aggiuntivo i Provveditorati agli studi faranno ricorso alla graduatoria vigente per il conferimento delle supplenze di educazione musicale stipulando il contratto di lavoro con l’aspirante ivi iscritto e meglio graduato che sia in possesso del diploma per lo specifico strumento cui l’insegnamento si riferisce. In caso di ulteriori necessità i rapporti saranno costituiti dai Capi di Istituto sulla base delle graduatorie di istituto. Il Provveditore agli Studi stipula contratti di utilizzazione, per il corrispettivo delle ore necessarie, se trattasi di docenti a tempo indeterminato e costituisce rapporti di supplenza temporanea fino al termine delle attività didattiche negli altri casi. 13-05-2010 15:01 Pagina 205 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 205 Per tutto quanto non previsto dal presente decreto in materia di presentazione delle domande e di costituzione di rapporti di lavoro a tempo determinato, si applica la normativa di carattere generale che disciplina le supplenze del personale docente. Il personale docente a tempo indeterminato di Educazione musicale e quello beneficiario dell’art. 44 della legge 20 maggio 1982, n. 270, che intenda chiedere l’inclusione negli elenchi prioritari, deve produrre apposita istanza nei termini e con le modalità previste nella normativa richiamata dal precedente comma. La determinazione dei criteri di massima, la valutazione dei titoli e la compilazione degli elenchi prioritari ed aggiuntivi per l’insegnamento di ciascuno strumento, sono effettuate sulla base della tabella di cui al precedente comma 2, da apposite Commissioni, distinte per ciascun elenco, presiedute dal Provveditore agli studi o da un suo delegato, e composte da: • un docente dello specifico strumento del Conservatorio di musica della Provincia o, in mancanza, di Provincia viciniore; • due presidi di scuole medie nelle quali si attui la sperimentazione di indirizzo musicale; • un insegnante di corso sperimentale con il quale sia stato stipulato contratto per strumento diverso da quello cui si riferiscono gli elenchi da compilare; • un insegnante a tempo indeterminato di educazione musicale che non abbia prodotto domanda per l’inclusione negli elenchi e sia in possesso del diploma relativo allo strumento cui si riferisce la specifica graduatoria. In mancanza di docenti in possesso del diploma specifico, per i membri ai quali sia richiesto tale requisito, si fa ricorso a coloro che possiedono diplomi per strumenti affini. Nelle Province nelle quali gli elenchi si compilano per la prima volta le Commissioni sono composte da Presidi o docenti individuati dal Provveditore agli Studi sulla base di accertate esperienze possedute nelle discipline musicali. Le funzioni di segretario delle Commissioni sono svolte da un impiegato di livello non inferiore al quinto, in servizio presso il Provveditorato agli studi. I componenti della Commissione e il segretario sono nominati dal Provveditore agli studi. Articolo 7 (Diritti e doveri dei docenti) I docenti di strumento sono tenuti all’osservanza degli obblighi di servizio previsti dalle disposizioni vigenti. Le ore di insegnamento di educazione musicale, complessivamente determinate in tre per ciascuna classe in cui si attua la sperimentazione, sono normalmente assegnate ad unico docente. Tuttavia, quando in ragione del numero degli alunni che compongono i gruppi nelle classi del corso, il docente di strumento abbia un orario inferiore a quello di cattedra, le ore di solfeggio musicale possono essere attribuite allo stesso dopo aver assicurato il completamento dell’orario di cattedra a tutti NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 206 206 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE i docenti di educazione musicale di ruolo titolari nella scuola che attua il progetto sperimentale e, comunque, a condizione che ciò non comporti aggravi di spesa. Detto completamento non riguarda il docente di educazione musicale che sia titolare di cattedra orario esterna che, di fatto, non abbia subito contrazioni. In ogni altro caso i docenti di strumento sono tenuti al completamento dell’orario di cattedra ai sensi delle disposizioni vigenti in materia. A norma di quanto disposto dall’art. 1, comma 1, del precedente decreto, l’insegnamento di strumento costituisce parte integrante del complessivo impianto educativo della scuola media. Pertanto i docenti di strumento partecipano a tutte le fasi di programmazione/valutazione degli organi collegiali e dell’attività educativa al fine di collocare la loro disciplina nell’ambito del progetto educativo di istituto. Gli stessi docenti esprimono un articolato giudizio, sia in sede di valutazione periodica e finale che in sede di esami di licenza. Il Collegio dei docenti delibera l’integrazione dei criteri sulla base dei quali effettuare tale valutazione. L’insegnamento di strumento prestato nei corsi che attuano la sperimentazione di indirizzo musicale è equiparato a tutti gli effetti all’insegnamento dell’educazione musicale nella scuola media. Articolo 8 (Comitato tecnico provinciale) Presso ciascun Provveditorato agli Studi è costituito un Comitato tecnico provinciale, presieduto dal Provveditore agli Studi o da un suo delegato e composto da: • un ispettore designato dal Sovrintendente scolastico regionale d’intesa con il competente coordinatore della segreteria tecnica; • il Direttore del Conservatorio di musica della provincia o, in mancanza, di provincia viciniore ovvero un suo delegato; • due presidi di scuole medie nelle quali si attui la sperimentazione musicale; • un docente di educazione musicale e un docente di strumento in servizio su corso nel quale si attui la sperimentazione di cui al presente decreto. Il Comitato tecnico provinciale ha il compito di: • promuovere e coordinare l’attività di sperimentazione musicale svolta nelle istituzioni scolastiche della provincia; • indicare i criteri generali di valutazione e gli ambiti operativi delle prove orientativo-attitudinali degli alunni; • promuovere e programmare attività musicali collaterali, scolastiche ed extrascolastiche, anche con la collaborazione del locale Conservatorio di musica, ove esistente, e di organismi musicali operanti nella Regione e con il concorso degli Enti locali, di altri Enti pubblici che abbiano fra le finalità istituzionali la diffusione della cultura musicale nonché altri 13-05-2010 15:01 Pagina 207 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 207 qualificati Enti, espressione del mondo economico e produttivo. I componenti del Comitato sono nominati dal Provveditore agli Studi. Per la validità delle sedute è richiesta la presenza della maggioranza dei suoi membri. Le relative deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti. In caso di parità prevale il voto del presidente. Articolo 9 (Comitato scientifico didattico) Presso ciascuna istituzione scolastica nella quale si attui la sperimentazione musicale è istituito apposito Comitato scientifico-didattico, presieduto dal Capo d’Istituto o da chi ne esercita le funzioni, e composto, per nomina dello stesso Capo d’istituto da: • gli insegnanti di educazione musicale e gli insegnanti di strumento impegnati nella sperimentazione stessa; • uno degli insegnanti di materie non musicali in servizio nelle classi del corso che attua la sperimentazione; • due genitori eletti dall’assemblea del corso. Il Comitato ha il compito di: • seguire costantemente l’andamento organizzativo e didattico della sperimentazione anche al fine di formulare al Comitato tecnico provinciale proposte in funzione di eventuali iniziative di aggiornamento; • coordinare i programmi e le metodologie all’interno del progetto educativo della scuola; • stabilire, sulla base dei criteri generali dettati dal Comitato tecnico provinciale, contenuti, criteri e modalità per lo svolgimento delle prove attitudinali. Articolo 10 (Vigilanza) 1. Il Provveditore agli studi, attraverso l’accertamento tecnico ispettivo, da attuarsi nelle forme previste, esercita nei confronti delle istituzioni scolastiche interessate la necessaria vigilanza sull’attuazione del progetto sperimentale e sull’osservanza delle disposizioni contenute nel presente decreto. Esso svolge altresì opera per il sostegno e la promozione dell’attività strumentale nelle scuole medie. 2. Lo stesso Capo dell’Ufficio scolastico provinciale, a tal proposito, provvede a comunicare tempestivamente alla Direzione Generale dell’istruzione secondaria di I grado l’eventuale mancata attivazione della sperimentazione e i motivi che ne sono alla base nonché qualsiasi altra circostanza che possa incidere sulla prosecuzione della sperimentazione stessa. 3. Resta salva ogni specifica iniziativa che la Direzione generale dell’istruzione secondaria di I grado dovesse ritenere di assumere direttamente, ivi compresa, eventualmente, l’istituzione di un apposito Comitato a livello centrale per la valutazione ed il monitoraggio delle esperienze. Articolo 11 (Norme transitorie e finali) I progetti di sperimentazione di strumenti musicali, elaborati ed approva- NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 011API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 208 208 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ti in vigenza della normativa contenuta del D.M. 3 agosto 1979, conservano validità limitatamente alle classi dello specifico corso per il quale essi sono stati autorizzati. Perché le predette attività di sperimentazione possano trovare attuazione anche nelle prime classi dello stesso corso, funzionanti a partire dall’anno scolastico 1996/’97, dovranno essere presentate, a cura delle scuole interessate, apposite delibere dei Consigli «di Istituto,e dei Collegi dei docenti dalle quali risulti l’adesione incondizionata da parte dei suddetti organi collegiali alle modalità organizzative della sperimentazione di strumenti musicali contenute nel presente decreto, nonché alle linee di indirizzo strutturali contenute nell’allegato A. La mancata adozione delle delibere o la non osservanza delle norme organizzatorie prescritte costituirà motivo di revoca del provvedimento autorizzatorio. Con successive disposizioni sarà indicato il termine di presentazione delle delibere di cui sopra. Gli elenchi prioritari compilati sulla base della precedente normativa cessano di avere effetto con i rapporti instaurati per l’anno scolastico 1995/’96. Per l’anno scolastico 1996/’97 sono formulati nuovi elenchi prioritari ed aggiuntivi sulla base delle disposizioni contenute nell’art. 6 del presente decreto. Per i successivi aggiornamenti si richiama quanto disposto nel comma 2 del medesimo articolo. Nella prima applica- zione del presente decreto gli elenchi hanno validità per un biennio al fine di allinearne la scadenza a quella prevista per le graduatorie provinciali per il conferimento delle supplenze. A regime, i termini per la presentazione delle domande di inclusione da parte degli aspiranti e di pubblicazione degli elenchi da parte dei Provveditori agli studi sono gli stessi previsti dalla normativa generale sul conferimento delle supplenze. Con separato atto saranno stabiliti i termini per la presentazione delle domande di inclusione negli elenchi da compilare per l’anno scolastico 1996/’97. Negli stessi termini e con le stesse modalità previste dalla normativa generale gli interessati potranno produrre istanza per l’inclusione nelle graduatorie di istituto per il conferimento delle supplenze temporanee. Può essere richiesta l’inclusione negli elenchi prioritari ed aggiuntivi di una sola Provincia. Coloro che, dopo aver costituito un rapporto di lavoro per l’insegnamento di strumento nel corsi sperimentali, stipulino altro contratto con i Conservatori o, comunque, abbandonino la supplenza loro conferita, sono depennati dagli elenchi, nei quali potranno essere reinseriti nel successivo anno scolastico, solo dietro presentazione di apposita istanza da produrre entro il 31 luglio di ciascun anno. Roma, 13 febbraio 1996 Il Ministro 13-05-2010 15:01 Pagina 209 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 209 D.M. 6 agosto 1999, n. 235 (G.U. 06/10/99) RICONDUZIONE AD ORDINAMENTO DEI CORSI SPERIMENTALI AD INDIRIZZO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA AI SENSI DELLA LEGGE 3 MAGGIO 1999, N. 124, ART. 11, COMMA 9 VISTO il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, emanato con il decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297, e in particolare l’art. 165 nella parte in cui prevede le materie di insegnamento comprese nel piano di studi della scuola media statale nonché l’art. 166 nella parte in cui prevede che i programmi, gli orari di insegnamento e le prove di esame sono stabiliti con decreto del Ministro della Pubblica Istruzione sentito il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione; VISTO il D.M. 9 febbraio 1979, concernente programmi orari e prove di esame per la scuola media statale; VISTO il D.M. 3-8-l979 che istituiva la sperimentazione dell’insegnamento di strumenti musicali nelle scuole medie; VISTO il D.M. 13 febbraio 1996 che disciplina attualmente la sperimentazione di corsi ad indirizzo musicale, come parte integrante del progetto metodologico-didattico della scuola media; CONSIDERATA l’esigenza di portare a ordinamento i corsi di scuola media a indirizzo musicale previsti in via sperimentale e di disciplinarne il piano di studi, il quadro orario ed i programmi di insegnamento; VALUTATA l’opportunità di valorizzare le esperienze acquisite con le suindicate sperimentazioni che consentono di riaffermare la validità dell’integrazione dell’educazione musicale con l’insegnamento della pratica strumentale; VISTO l’art. 5 comma 1 del precitato D.M. 13 febbraio 1996 che già prevedeva, in prospettiva, la possibilità di istituzionalizzare i predetti corsi, e di realizzarne una equilibrata diffusione sul territorio nazionale; SENTITO il parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione formulato il ________________ SENTITO il parere del Consiglio di Stato espresso nell’adunanza generale del _____________ DECRETA NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 210 210 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Art. 1 I corsi a indirizzo musicale, autorizzati e funzionanti ai sensi dei DD.MM. 3.8.l979 e 13.2.1996, sono ricondotti ad ordinamento. L’insegnamento strumentale costituisce integrazione e arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale previsto dall’art. 165 D.L.vo n. 297 del 16-4-1994, nell’ambito della programmazione educativo-didattica dei consigli di classe e del collegio dei docenti, in sintonia con la premessa ai programmi della scuola media. Art. 2 Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola per gli alunni che all’atto dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di frequentare i corsi di cui all’art. 1. Gli alunni di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento di quattro e diversi strumenti musicali. La scelta degli strumenti dovrà tenere conto del rilevante significato formativo e didattico della musica d’insieme. Art. 3 In ogni classe vengono impartite venti ore settimanali di insegnamento strumentale, ripartite sui quattro strumenti prescelti, e tre ore di educazione musicale. Art. 4 Per ciascun corso è prevista la dotazione organica di quattro cattedre, con cui dovranno essere assicurati, in ciascuna classe, sia le attività individuali e/o per piccoli gruppi di pratica strumentale e ascolto partecipativo sia le ore di educazione musicale. Saranno definite dal Consiglio di classe, nell’ambito della programmazione educativo-didattica, le modalità di partecipazione – dei singoli alunni – individualmente e/o in piccoli gruppi, anche variabili nel corso dell’anno – alle lezioni di strumento e alle attività di musica di insieme. Art. 5 Le cattedre sono articolate prevedendo in ciascuna classe cinque ore settimanali di insegnamento destinate alla pratica strumentale individuale e/o per piccoli gruppi. Per tre di tali cattedre il completamento a 18 ore settimanali avrà luogo con le tre ore di educazione musicale in una delle classi del corso, assicurando la necessaria integrazione tra le diverse articolazioni delle discipline musicali. La quarta cattedra completerà l’orario con le modalità individuate dal consiglio di classe, sentito il collegio dei docenti, in attività di approfondimento, potenziamento, e recupero sia dell’insegnamento strumentale sia dell’educazione musicale. Art 6 L’istituzionalizzazione dei corsi di cui all’art. 1 del presente decreto avrà luogo a partire dall’a.s. 1998-99 e ini- 13-05-2010 15:01 Pagina 211 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 211 ziando dalle classi prime dei corsi attualmente autorizzati. Art. 7 I progetti di sperimentazione in corso potranno essere ricondotti interamente nell’assetto istituzionale previsto dal presente decreto già dall’anno scolastico 1998-99 se compatibili con la nuova disciplina e dietro deliberazione in tal senso dei competenti organi collegiali della scuola; altrimenti, detti progetti conservano validità limitatamente alle classi consequenziali alla prima del corso per il quale sono stati autorizzati e cessano al termine del triennio. Art. 8 Le dotazioni organiche provinciali assegnate ai Provveditori agli Studi per l’anno scolastico 1998-99 sono incrementate nella misura indicata nell’elenco allegato (all. A), in relazione ai corsi a indirizzo musicale autorizzati in ciascuna provincia per lo stesso anno. Art. 9 A decorrere dall’anno scolastico 1999-2000 i Provveditori agli studi, nei limiti delle dotazioni organiche assegnate, potranno autorizzare il funzionamento di ulteriori corsi rispondenti all’assetto organizzativo disciplinato dal Presente decreto in modo da conseguire una equilibrata diffusione nelle singole realtà territoriali, assicurandone tendenzialmente la presenza in ciascun distretto. Art. 10 La tipologia degli strumenti musicali e i relativi programmi di insegnamento sono stabiliti secondo il testo allegato al presente decreto (all. B). Art. 11 In sede di esame di licenza verranno verificate nell’ambito del previsto colloquio pluridisciplinare, le competenze raggiunte al termine del triennio sia per quanto riguarda la specificità strumentale, individuale e/o collettiva, sia per la competenza musicale generale. Art. 12 Gli insegnanti delle discipline musicali, nel rispetto del principio della collegialità, esprimono, nel corso e al termine dell’anno, un giudizio sintetico che attesti il livello di apprendimento raggiunto dall’alunno. Il giudizio dovrà essere concordato fra i docenti che impartiscono allo stesso gruppo di alunni l’insegnamento dello strumento e dell’educazione musicale, nel rispetto dei criteri stabiliti per ciascuna specifica attività. Art. 13 In via transitoria, nell’attesa dell’espletamento delle procedure occorrenti per l’istituzione di specifica classe di concorso, il reclutamento del personale docente avverrà attraverso gli elenchi prioritari compilati sulla base dell’art. 6 D.M. 13.2.96, che sono a tal fine prorogati. NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 212 212 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Art. 14 Esaurita la fase transitoria di cui al precedente articolo, per l’assunzione del personale docente a tempo determinato si applicheranno le norme generali dettate con l’Ordinanza Ministeriale al momento in vigore. Art. 15 Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per il visto e la registrazione, ai sensi dell’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20. IL MINISTRO DEL TESORO – IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ALLEGATO A Incremento posti di organico AGRIGENTO 8; ALESSANDRIA 8; ANCONA 20; AOSTA —; AQUILA —; AREZZO 12; ASCOLI PICENO 16; ASTI 8; AVELLINO 24; BARI 80; BELLUNO —; BENEVENTO 16; BERGAMO 16; BIELLA 4; BOLOGNA 28; BOLZANO —; BRESCIA 20; BRINDISI 12; CAGLIARI 24; CALTANISSETTA 8; CAMPOBASSO 8; CASERTA 36; CATANIA 32; CATANZARO 16; CHIETI 8; COMO 8; COMO 16; COSENZA 36; CREMONA 4; CROTONE 4; CUNEO 36; ENNA 12; FERRARA 36; FIRENZE 32; FOGGIA 28; FORLÌ 12; FROSINONE 12; GENOVA 28; GORIZIA 4; GROSSETO 8; IMPERIA 8; ISERNIA 8; LATINA 28; LECCE 28; LECCO 8; LIVORNO 4; LODI 8; LUCCA 16; MACERATA 12; MANTOVA 8; MASSA CARRARA 4; MATERA 8; MESSINA 16; MILANO 144; MODENA 12; NAPOLI 144; NOVARA 8; NUORO 8; ORISTANO 4; PADOVA 44; PALERMO 60; PARMA 8; PAVIA 8; 13-05-2010 15:01 Pagina 213 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 213 PERUGIA 32; PESARO 12; PESCARA 4; PIACENZA 4; PISA 4; PISTOIA 8; PORDENONE 8; POTENZA 8; PRATO —; RAGUSA 16; RAVENNA 16; REGGIO CALABRIA 28; REGGIO EMILIA —; RIETI 4; RIMINI 8; ROMA 160; ROVIGO 8; SALERNO 44; SASSARI —; SAVONA 16; SIENA 8; SIRACUSA 32; SONDRIO 8; SPEZIA 4; TARANTO 40; TERAMO 8; TERNI 8; TORINO 12; TRAPANI 24; TRENTO —; TREVISO 24; TRIESTE 4; UDINE —; VARESE 12; VENEZIA 28; VERBANIA 12; VERCELLI 8; VERONA 16; VIBO VALENTIA 4; VICENZA 48; VITERBO 12 TOTALE POSTI 1960 ALLEGATO B Programmi di insegnamento nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale 1. Indicazioni generali L’insegnamento strumentale consente una più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno preadolescente la conoscenza dei suoi aspetti tecnico-pratici, teorici, lessicali, storici e culturali, che insieme costituiscono la complessiva valenza dell’educazione musicale. L’indirizzo musicale richiede un approccio interdisciplinare dell’insegnamento delle discipline letterarie scientifiche e storiche che nel loro divenire hanno avuto, e continuano ad avere, frequenti momenti di incontro con la musica e la sua evoluzione linguistica. L’educazione musicale e la pratica strumentale sono poste in costante rapporto con l’insieme dei campi del sapere; si rende così esplicita la dimensione sociale e culturale dell’evento musicale e si libera la musica da quell’aspetto di separatezza che l’ha spesso penalizzata. Sviluppare l’insegnamento musicale significa fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di sé. L’insegnamento, così concepito, si inquadra nel progetto complessivo di NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 214 214 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE formazione della persona secondo i principi ed i fini generali della scuola dell’obbligo ed in particolare della scuola media. Obiettivo del corso triennale, quindi, una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è porre alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti. Il rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della scuola media non esclude la valorizzazione delle eccellenze. Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti del far musica, come la pratica corale e strumentale di insieme, che pongono il preadolescente in relazione consapevole e fattiva con altri soggetti. 2. Orientamenti formativi L’insegnamento strumentale conduce, attraverso l’integrazione con l’educazione musicale, all’acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali. I contenuti dell’educazione musicale, a loro volta, e specie la lettura dell’opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato, si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale. L’insegnamento strumentale, in particolare: • • • • • • • promuove la formazione globale dell’individuo offrendo, attraverso un’esperienza musicale, resa più completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa; • integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione praticooperativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva; offre all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale; fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio. In particolare la produzione dell’evento musicale attraverso la pratica strumentale comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento concorrendo allo sviluppo delle abilità sensomotorie legate a schemi temporali precostituiti; dà all’alunno la possibilità di accedere direttamente all’universo di simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé; consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche; permette l’accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazione, composizione), sviluppando la dimensione creativa dell’alunno. L’essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della dimensione intersoggettiva e pub- 13-05-2010 15:01 Pagina 215 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 215 blica dell’evento musicale stesso fornendo un efficace contributo al senso di appartenenza sociale. • 3. Obiettivi di apprendimento Nel campo della formazione musicale l’insegnamento strumentale persegue un insieme di obiettivi generali all’interno dei quali si individua l’acquisizione di alcuni traguardi essenziali, quali: • il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione dei processi formali sia nella capacità di attribuzione di senso; • la capacità di produrre autonome elaborazioni di materiali sonori, pur all’interno di griglie predisposte; • un primo livello di consapevolezza del rapporto tra organizzazione dell’attività senso-motoria legata al proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi; • un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di controllo del proprio stato emotivo in funzione dell’efficacia della comunicazione. 4. Contenuti fondamentali I contenuti delle singole specificità strumentali che devono essere perseguiti sono: • ricerca di un corretto assetto psicofisico: postura, percezione corpo- • • • • rea, rilassamento, respirazione, equilibrio in situazioni dinamiche, coordinamento; autonomia decodificazione allo strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico, metrico, frastico, agogico, dinamico, timbrico, armonico; padronanza dello strumento sia attraverso la lettura sia attraverso l’imitazione e l’improvvisazione, sempre opportunamente guidata; lettura ed esecuzione del testo musicale che dia conto, a livello interpretativo, della comprensione e del riconoscimento dei suoi parametri costitutivi; acquisizione, da parte degli alunni, di un metodo di studio basato sull’individuazione dell’errore e della sua correzione; promozione della dimensione ludico-musicale attraverso la musica di insieme e la conseguente interazione di gruppo. La capacità di lettura va rinforzata dalla «lettura a prima vista» e va esercitata non soltanto sulla notazione tradizionale ma anche su quelle che utilizzano altri codici, con particolare riferimento a quelli più consoni alle specificità strumentali. Altri obiettivi di apprendimento e contenuti fondamentali sono specifici per i singoli strumenti per cui si rinvia alle successive indicazioni. 5. Esemplificazioni metodologiche Gli strumenti metodologici che seguono hanno un valore prevalentemente indicativo nel rispetto dell’autono- NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 216 216 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE mia di progettazione e programmazione delle singole scuole. Posto che: • le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano una diversa progressione nell’acquisizione delle tecniche specifiche, con tempi differenziati nella possibilità di accesso diretto alle categorie musicali indicate nei contenuti; • in un triennio tali possibilità sono oggettivamente limitate; • nella fascia d’età della Scuola media si avviano più strutturate capacità di astrazione e problematizzazione; • la pratica della Musica d’insieme si pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l’evento musicale prodotto da un insieme ed opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità operativo-strumentali, consente, da parte degli alunni, la partecipazione all’evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto. L’accesso alle categorie fondanti il linguaggio musicale e al suo universo trova quindi un veicolo in una viva e concreta esperienza che può essere più avanzata, sul piano musicale, di quanto non possa esserlo quella riferita alla sola pratica individuale. Particolare attenzione, nell’ambito della Musica d’insieme, come in quello dell’area dell’Educazione musicale, va data alla pratica vocale adeguatamente curata a livello del con- trollo della fonazione, sia come mezzo più immediato per la partecipazione all’evento musicale e per la sua produzione, sia come occasione per accedere alla conoscenza della notazione e della relativa teoria al fine di acquisire dominio nel campo della lettura intonata. La competenza ritmica, oltre ad essere assunta mediante il controllo dei procedimenti articolatori propri dei vari strumenti, deve essere incrementata da una pratica fonogestuale individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura. In tale prospettiva metodologica la pratica del solfeggio viene sciolta nella più generale pratica musicale. Anche l’ascolto va inteso come risorsa metodologica, tanto all’interno dell’insegnamento strumentale, quanto nella musica d’insieme e nella stessa Educazione musicale. In particolare, esso deve tendere a sviluppare nell’alunno capacità discriminative e comparative delle testimonianze musicali più significative, capacità utili nell’ambito della pratica strumentale alla riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi. Nella musica d’insieme, l’ascolto è finalizzato a sviluppare anche capacità di controllo ed adeguamento ai modelli teorici basati sui parametri fondamentali della musica. Esso si rivela mezzo indispensabile per la riproduzione orale e/o scritta di strutture musicali di varia complessità. Altra risorsa metodologicamente efficace può essere l’apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L’adozione mirata e intellettualmente sorvegliata di strumenti messi a di- 13-05-2010 15:01 Pagina 217 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 217 sposizione dalle moderne tecnologie può costituire un incentivo a sviluppare capacità creativo-elaborative senza che queste vengano vincolate al dominio tecnico di strategie musicali che richiedono una avanzata capacità di controllo. Gli strumenti metodologici suggeriti presuppongono una condizione generale di infra ed interdisciplinarità. Da una parte infatti, l’apprendimento strumentale integrato con quello dell’Educazione musicale configura un processo di apprendimento musicale unitario, dall’altra le articolazioni della dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attivano relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l’interdisciplinarità. Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche definite per le singole specialità strumentali, la verifica dei risultati del percorso didattico relativo all’insegnamento strumentale si basa sull’accertamento di una competenza intesa come dominio ai livelli minimi stabiliti, del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione dell’evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi: struttura frastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche. La competenza strumentale richiede una programmata integrazione con l’educazione musicale così da concorrere alla costituzione della competenza musicale; questa si fonda su: • il riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale; • il riconoscimento e la descrizione di generi musicali, forme elementari e semplici condotte compositive; • la capacità di collocare in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati; • la produzione e/o la riproduzione di melodie attraverso il mezzo vocale con il supporto della lettura ritmica e intonata. Lo studio strumentale si basa, a sua volta, sui seguenti criteri: • capacità di lettura allo strumento, intesa come capacità di correlazione segno (con tutte le valenze semantiche che comporta nel linguaggio musicale) – gesto – suono uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con particolare riferimento ai riflessi, determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo senso-motorio, sull’acquisizione delle tecniche specifiche; • capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori; • esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma allo strumento del materiale sonoro, laddove anche l’interpretazione può essere intesa come livello di sviluppo delle capacità creative. NORMATIVA 012API3-4_2009.qxd 012API3-4_2009.qxd 13-05-2010 15:01 Pagina 218 13-05-2010 15:01 Pagina 219 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 219 D.M. 6 agosto 1999, n. 201 CORSI AD INDIRIZZO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA RICONDUZIONE E ORDINAMENTO ISTITUZIONE CLASSE DI CONCORSO DI «STRUMENTO MUSICALE» NELLA SCUOLA MEDIA IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE VISTA la legge 3 maggio 1999 n. 124, che all’art. 11 comma 9 contempla la riconduzione a ordinamento dei corsi di scuola media a indirizzo musicale attualmente autorizzati e funzionanti in via sperimentale e demanda al Ministro della Pubblica Istruzione di stabilire le tipologie di strumenti musicali insegnati, i programmi, gli orari, le prove di esame e l’articolazione delle cattedre, nonché di istituire una specifica classe di concorso; VISTO il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, emanato con il decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297, e in particolare l’art. 162 che disciplina le condizioni per l’istituzione delle cattedre, l’art. 165 nella parte in cui prevede le materie di insegnamento comprese nel piano di studi della scuola media statale, l’art. 166 relativo a programmi ed orari di inse- gnamento nella scuola media, nonché l’art. 442 concernente i criteri e le modalità per la determinazione degli organici; VISTO il decreto ministeriale 9 febbraio 1979, con il quale sono stati disciplinati programmi, orari e prove di esame per la scuola media statale; VISTO il decreto ministeriale 3 agosto 1979 con il quale è stata istituita la sperimentazione dell’insegnamento di strumento musicale nella scuola media; VISTO il decreto ministeriale 13 febbraio 1996 con il quale sono stati dettati criteri e modalità per la sperimentazione dei corsi ad indirizzo musicale, ed in particolare l’art. 5 comma 1 che già prevedeva, in prospettiva, la possibilità di istituzionalizzare i predetti corsi e di realizzarne una equilibrata diffusione sul territorio nazionale; VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 ed in particolare l’art. 21; TENUTO CONTO dei risultati positivi evidenziati nel rapporto redatto dalla Commissione incaricata di con- NORMATIVA 013API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 013API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 220 220 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE durre l’indagine quanti-qualitativa sulle sperimentazioni musicali; VISTI i programmi e gli orari di insegnamento nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale, proposti dalla Commissione istituita dal Direttore Generale dell’istruzione secondaria di I grado con decreto del 9 giugno 1999; RITENUTO che l’insegnamento di strumento musicale debba collocarsi nel quadro del progetto complessivo di formazione della persona secondo i principi generali della scuola media in modo da fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente caratterizzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, una maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà nonché una ulteriore opportunità di conoscenza e di espressione e un contributo al senso di appartenenza sociale; ACQUISITO il parere favorevole del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, formulato il 21 luglio 1999; CONSIDERATE le intese precedentemente intercorse con il Ministro del Tesoro in ordine al necessario incremento delle dotazioni organiche provinciali; DECRETA Art. 1 Nei corsi a indirizzo musicale, autorizzati e funzionanti ai sensi dei decreti ministeriali 3-8-1979 e 13-21996, ricondotti a ordinamento a decorrere dall’anno scolastico 19992000 dall’art. 11 comma 9 della legge 3 maggio 1999 n. 124, l’insegna- mento di strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale, previsto dall’art. 165 del decreto legislativo 16-4-1994 n. 297, nell’ambito della programmazione educativo-didattica dei consigli di classe e del collegio dei docenti, in sintonia con la premessa ai programmi della scuola media. Art. 2 Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola per gli alunni che all’atto dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di frequentare i corsi di cui all’art. 1. Gli alunni di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento di quattro e diversi strumenti musicali. La scelta delle specialità strumentali da insegnare è effettuata dal collegio dei docenti tra quelle indicate nei programmi allegati, tenendo conto del rilevante significato formativo e didattico della musica d’insieme. Art. 3 Per ciascun corso, ferma restando la dotazione organica per la copertura di due ore settimanali per classe di educazione musicale, già prevista dall’ordinamento degli studi, è attribuita la dotazione organica di quattro cattedre di strumento musicale, articolate su tre classi. Le ore di insegnamento sono destinate alla pratica strumentale 13-05-2010 15:01 Pagina 221 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 221 individuale e/o per piccoli gruppi anche variabili nel corso dell’anno, all’ascolto partecipativo, alle attività di musica di insieme, nonché alla teoria e lettura della musica: quest’ultimo insegnamento – un’ora settimanale per classe – può essere impartito anche per gruppi strumentali. Nell’ambito dell’autonomia organizzativa e didattica gli organi collegiali della scuola possono adeguare il modello organizzativo di cui al presente decreto alle situazioni particolari di funzionamento dei corsi, al fine di realizzare l’impiego ottimale delle risorse, anche prevedendo attività di approfondimento, potenziamento e recupero. Art. 4 L’assetto ordinamentale previsto dal presente decreto può essere attuato, previa deliberazione degli organi collegiali, anche per le classi successive alla prima, già a decorrere dall’anno scolastico 1999-2000. In via transitoria è consentito il mantenimento dell’assetto attuale sia dei corsi nei quali viene impartito l’insegnamento di soli tre strumenti – nei quali saranno istituite due cattedre del medesimo strumento – sia dei corsi nei quali è previsto l’insegnamento di cinque strumenti. La fase transitoria, in entrambi i casi, dovrà avere termine non oltre la conclusione dell’anno scolastico 2004-2005. Ogni altra difformità non riconducibile al modello ordinamentale è consentita limitatamente alle classi consequenziali alla prima del corso a suo tempo autorizzato e cessa al termine del triennio. Art. 5 Con successivo provvedimento saranno definiti, per l’anno scolastico 1999-2000, gli incrementi delle dotazioni provinciali, in relazione alle esigenze connesse ai corsi a indirizzo musicale autorizzati e funzionanti nell’anno scolastico 1998-99. Art. 6 La tipologia degli strumenti musicali e i relativi programmi di insegnamento sono stabiliti secondo il testo allegato al presente decreto (all. A). Art. 7 L’insegnante di strumento musicale, in sede di valutazione periodica e finale, esprime un giudizio analitico sul livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno al fine della valutazione globale che il consiglio di classe formula a norma dell’articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Art. 8 In sede di esame di licenza viene verificata, nell’ambito del previsto colloquio pluridisciplinare, anche la competenza musicale raggiunta al termine del triennio sia sul versante della pratica esecutiva, individuale e/o d’insieme, sia su quello teorico. Art. 9 È istituita la classe di concorso di «strumento musicale nella scuola media» (cl. n. 77/A) per l’insegnamento delle specialità strumentali di cui al presente decreto. Alla predetta classe di concorso si accede, in prima appli- NORMATIVA 013API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 013API3-4_2009.qxd 15:01 Pagina 222 222 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE cazione, con il possesso dello specifico diploma di conservatorio relativo alle diverse specialità strumentali congiuntamente ai requisiti previsti dall’articolo 11 comma 9 della legge 3 maggio 1999 n. 124. L’inserimento nelle graduatorie permanenti ivi contemplate avviene dopo l’espletamento della sessione riservata di esami di abilitazione all’insegnamento, disposta per i docenti non in possesso dell’abilitazione in educazione musicale. Art. 10 Con separato decreto saranno stabiliti le prove e i programmi di esame per le procedure concorsuali nonché i titoli previsti per accedere, a regime, alla classe di concorso di cui al precedente articolo. Art. 11 In attesa dell’espletamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato previste dal comma 9 dell’art. 11 della Legge 3 maggio 1999 n. 124, per l’anno scolastico 1999-2000 è prorogata la validità degli elenchi prioritari compilati sulla base dell’articolo 6 del decreto ministeriale 13-2-1996 per l’assunzione di personale a tempo determinato. Art. 12 Esaurita la fase transitoria di cui al precedente articolo, per l’assunzione del personale docente a tempo determinato, si applicano le norme generali al momento in vigore. Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per il visto e la registrazione, ai sensi dell’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20. 13-05-2010 15:02 Pagina 223 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 223 Allegato A (D.M. 201 del 6 agosto 1999) PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO DI STRUMENTO MUSICALE NEI CORSI DI SCUOLA MEDIA AD INDIRIZZO MUSICALE 1. INDICAZIONI GENERALI L’insegnamento strumentale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di formazione della persona. Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno preadolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnicopratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva valenza dell’educazione musicale; orienta quindi le finalità di quest’ultima anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell’insegnamento strumentale stesso. La musica e la sua evoluzione linguistica hanno avuto, e continuano ad avere, nel loro divenire, frequenti momenti di incontro con le discipline letterarie, scientifiche e storiche. L’indirizzo musicale richiede quindi che l’ambito in cui si realizza offra un’adeguata condizione metodologica di interdisciplinarità: l’educazione musicale e la pra- tica strumentale vengono così posti in costante rapporto con l’insieme dei campi del sapere. La musica viene in tal modo liberata da quell’aspetto di separatezza che l’ha spesso penalizzata e viene resa esplicita la dimensione sociale e culturale dell’evento musicale. Sviluppare l’insegnamento musicale significa fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di sé. Obiettivo del corso triennale, quindi, una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è porre alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti. Il rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della scuola media non esclude la valorizzazione delle eccellenze. Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti del far musica, come la pratica corale e strumentale di insieme, che pongono il preadolescente in rela- NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 224 224 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE zione consapevole e fattiva con altri soggetti. L’autonomia scolastica potrà garantire ulteriori possibilità di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva di rendere l’esperienza musicale funzionale o propedeutica alla prosecuzione degli studi, nonché alla diffusione della cultura musicale nel territorio, in modo da rafforzare il ruolo della scuola come luogo di aggregazione e diffusione di saperi e competenze. 2. ORIENTAMENTI FORMATIVI L’insegnamento strumentale conduce, attraverso l’integrazione con l’educazione musicale e l’apprendimento della notazione e delle strutture metriche e ritmiche, all’acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia, ritmo, timbro, dinamica, agogica) e alla loro traduzione operativa nella pratica strumentale, onde consentire agli alunni l’interiorizzazione di tratti significativi del linguaggio musicale a livello formale, sintattico e stilistico. I contenuti dell’educazione musicale, a loro volta, e in specie l’educazione dell’orecchio, l’osservazione e analisi dei fenomeni acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono, la lettura dell’opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato, si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale. L’insegnamento strumentale: • promuove la formazione globale dell’individuo offrendo, attraverso un’esperienza musicale resa più completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa; • integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione praticooperativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva; • offre all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale; • fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio. In particolare la produzione dell’evento musicale attraverso la pratica strumentale: • comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento concorrendo allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi temporali precostituiti; • dà all’alunno la possibilità di accedere direttamente all’universo di simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé; • consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche; 13-05-2010 15:02 Pagina 225 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 225 • permette l’accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazione, composizione ), sviluppando la dimensione creativa dell’alunno. L’essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della dimensione intersoggettiva e pubblica dell’evento musicale stesso, fornendo un efficace contributo al senso di appartenenza sociale. 3. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Nel campo della formazione musicale l’insegnamento strumentale persegue un insieme di obiettivi generali all’interno dei quali si individua l’acquisizione di alcuni traguardi essenziali, quali: • il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione dei processi formali sia nella capacità di attribuzione di senso; • la capacità di produrre autonome elaborazioni di materiali sonori, pur all’interno di griglie predisposte; • l’acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata e di conoscenze di base della teoria musicale; • un primo livello di consapevolezza del rapporto tra organizzazione dell’attività senso-motoria legata al proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi; • un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di controllo del proprio stato emotivo in funzione dell’efficacia della comunicazione. 4. CONTENUTI FONDAMENTALI I contenuti delle singole specificità strumentali che dovono essere perseguiti sono: • ricerca di un corretto assetto psicofisico: postura, percezione corporea, rilassamento, respirazione, equilibrio in situazioni dinamiche, coordinamento; • autonoma decodificazione allo strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico, metrico, frastico, agogico, dinamico, timbrico, armonico; • padronanza dello strumento sia attraverso la lettura sia attraverso l’imitazione e l’improvvisazione, sempre opportunamente guidata; • lettura ed esecuzione del testo musicale che dia conto, a livello interpretativo, della comprensione e del riconoscimento dei suoi parametri costitutivi; • acquisizione, da parte degli alunni, di un metodo di studio basato sull’individuazione dell’errore e della sua correzione; • promozione della dimensione ludico-musicale attraverso la musica di insieme e la conseguente interazione di gruppo. NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 226 226 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE La capacità di lettura va rinforzata dalla «lettura a prima vista» e va esercitata non soltanto sulla notazione tradizionale ma anche su quelle che utilizzano altri codici, con particolare riferimento a quelli più consoni alle specificità strumentali. Altri obiettivi di apprendimento e contenuti fondamentali sono specifici per i singoli strumenti per cui si rinvia alle successive indicazioni. 5. COMPETENZE E CRITERI DI VALUTAZIONE L’insegnamento strumentale concorre, attraverso una programmata integrazione tra le discipline musicali, alla costituzione della competenza musicale generale che si fonda su: • il riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale; • il riconoscimento e la descrizione di generi musicali, forme elementari e semplici condotte compositive; • la capacità di collocare in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati; • la produzione e/o la riproduzione di melodie attraverso il mezzo vocale con il supporto della lettura ritmica e intonata. Lo studio strumentale, a sua volta, si fonda su: • capacità di lettura allo strumento, intesa come capacità di correlazione segno (con tutte le valenze se- mantiche che comporta nel linguaggio musicale) – gesto – suono; • uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con particolare riferimento ai riflessi – determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo sensomotorio – sull’acquisizione delle tecniche specifiche; • capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori; • esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma allo strumento del materiale sonoro, laddove anche l’interpretazione può essere intesa come livello di sviluppo delle capacità creative. Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche definite per le singole specialità strumentali, la verifica dei risultati del percorso didattico relativo all’insegnamento strumentale si basa sull’accertamento di una competenza intesa come dominio, ai livelli stabiliti, del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione dell’evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi: struttura frastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogicodinamiche. I processi di valutazione dovranno comunque ispirarsi ai criteri generali della valutazione formativa propria della scuola media. 13-05-2010 15:02 Pagina 227 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 227 6. ESEMPLIFICAZIONI METODOLOGICHE Gli strumenti metodologici che seguono hanno un valore prevalentemente indicativo nel rispetto dell’autonomia di progettazione e programmazione delle singole scuole. Posto che: • le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano una diversa progressione nell’acquisizione delle tecniche specifiche, con tempi differenziati nella possibilità di accesso diretto alle categorie musicali indicate negli orientamenti formativi; • in un triennio tali possibilità sono oggettivamente limitate; • nella fascia d’età della Scuola media si avviano più strutturate capacità di astrazione e problematizzazione; • la pratica della Musica d’insieme si pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l’evento musicale prodotto da un insieme ed opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità operativostrumentali, consente, da parte degli alunni, la partecipazione all’evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto. L’accesso alle categorie fondanti il linguaggio musicale e al suo universo trova quindi un veicolo in una viva e concreta esperienza che può essere più avanzata, sul piano musicale, di quanto non possa esserlo quella riferita alla sola pratica individuale. Particolare attenzione va data alla pratica vocale adeguatamente curata a livello del controllo della fonazione, sia come mezzo più immediato per la partecipazione all’evento musicale e per la sua produzione, sia come occasione per accedere alla conoscenza della notazione e della relativa teoria al fine di acquisire dominio nel campo della lettura intonata. La competenza ritmica, oltre ad essere assunta mediante il controllo dei procedimenti articolatorî propri dei vari strumenti, deve essere incrementata da una pratica fonogestuale individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura. In tale prospettiva metodologica la pratica del solfeggio viene sciolta nella più generale pratica musicale. Anche l’ascolto va inteso come risorsa metodologica, tanto all’interno dell’insegnamento strumentale, quanto nella musica d’insieme. In particolare è finalizzato a sviluppare capacità di controllo ed adeguamento ai modelli teorici basati sui parametri fondamentali della musica rivelandosi mezzo indispensabile per la riproduzione orale e/o scritta di strutture musicali di varia complessità. Esso deve inoltre tendere a sviluppare capacità discriminative e comparative delle testimonianze musicali più significative, capacità utili, nella pratica strumentale, alla riproduzione di modelli esecutivointerpretativi. Altra risorsa metodologicamente efficace può essere l’apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L’adozione mirata e intellettualmente sorvegliata di strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie può NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 228 228 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE costituire un incentivo a sviluppare capacità creativo-elaborative senza che queste vengano vincolate al dominio tecnico di strumenti musicali che richiedono una avanzata capacità di controllo. Gli strumenti metodologici suggeriti presuppongono una condizione generale di infra ed interdisciplinarità. Da una parte infatti, l’apprendimento strumentale integrato con quello dell’Educazione musicale e della teoria e lettura della musica configura un processo di apprendimento musicale unitario, dall’altra le articolazioni della dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attivano relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l’interdisciplinarità. 7. STRUMENTI MUSICALI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE Il perseguimento degli obiettivi sotto indicati si articolerà sia in attività individuali sia in attività collettive (piccoli gruppi, musica d’insieme ): le abilità via via raggiunte andranno utilizzate sin dai livelli più elementari con finalità espressive e comunicative, e consolidate attraverso l’integrazione di conoscenze acquisite nell’ambito della teoria musicale e della lettura ritmica e intonata. Tali conoscenze potranno essere assunte in percorsi temporali diversi da quelli necessari al raggiungimento degli obiettivi degli specifici insegnamenti strumentali. La successione degli obiettivi verrà stabilita dagli insegnanti in modo da de- terminare un percorso graduale che tenga conto delle caratteristiche e delle potenzialità dei singoli alunni. I contenuti fondamentali dovranno essere selezionati tenendo conto dell’approccio agli stili e alle forme, e della distinzione dei linguaggi. Esercizi e studi finalizzati all’acquisizione di specifiche abilità tecniche possono rientrare nel percorso metodologico e didattico di ciascun insegnante che terrà comunque conto delle innovazioni della didattica strumentale. Flauto • acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; • acquisizione della tecnica di emissione nei tre registri e progressivo sviluppo di una buona sonorità, della capacità di controllo del suono e di intonazione nelle diverse situazioni timbriche e dinamiche e nei cambi di registro; • acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione; • acquisizione del controllo della postura e della posizione della mano; • conoscenza delle posizioni cromatiche dello strumento nei tre registri e acquisizione di una sicura tecnica «digitale» (precisione nella coordinazione dei movimenti e sviluppo del controllo delle diverse velocità); • controllo consapevole delle «articolazioni» (uso del legato e staccato, 13-05-2010 15:02 Pagina 229 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 229 qualità e velocità dello staccato, utilizzo dei diversi tipi di staccato e delle combinazioni di staccato e legato); • approccio all’esecuzione di abbellimenti (acciaccature e appoggiature, mordenti, gruppetti e trilli); • esplorazione e capacità di utilizzo delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione ad alcune delle moderne tecniche compositive. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo dell’estensione di 2 ottave con passaggi diatonici e cromatici; • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. Oboe • impostazione e rafforzamento del labbro in rapporto all’uso dell’ancia; • acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; • acquisizione della tecnica d’emissione: suoni fondamentali e controllo dell’intonazione; • acquisizione del controllo della postura e della chiusura dei fori; • acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione; • conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento; posizioni secondarie: fa seconda, fa a forcella, seconda posizione con la mano sinistra, tutte le posizioni compresi i trilli e le note acute; • controllo consapevole delle articolazioni; • acquisizione della tecnica del vibrato; • conoscenza ed eventuale uso delle nuove tecniche strumentali: note multiple, ecc. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo dell’estensione di 2 ottave con passaggi diatonici e cromatici; • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. Clarinetto • acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 230 230 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • acquisizione della tecnica di emissione dei suoni fondamentali e del passaggio agli armonici naturali. Controllo della intonazione; • acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione; • conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento; • esplorazione e capacità di utilizzo delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione ad alcune delle moderne tecniche compositive. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo di tutta l’estensione dello strumento con passaggi diatonici e cromatici; • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. sione dei suoni fondamentali e del passaggio agli armonici naturali. Controllo della intonazione; • acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione; • conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento; • esplorazione e capacità di utilizzo delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione ad alcune delle moderne tecniche compositive. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo di tutta l’estensione dello strumento con passaggi diatonici e cromatici; • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. Fagotto Saxofono • acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; • acquisizione della tecnica di emis- • impostazione e rafforzamento del labbro in rapporto all’uso dell’ancia; • acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; 13-05-2010 15:02 Pagina 231 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 231 • acquisizione della tecnica d’emissione: suoni fondamentali e controllo dell’intonazione; • acquisizione del controllo della postura e della chiusura dei fori; • acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione; • conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento; • controllo consapevole delle articolazioni; • acquisizione della tecnica del vibrato; • conoscenza ed eventuale uso delle nuove tecniche strumentali. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo di tutta l’estensione con passaggi diatonici e cromatici; • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. Corno • acquisizione di una adeguata impostazione strumentale con particolare riguardo alla naturale impostazione del bocchino sulle labbra; • sviluppo della muscolatura labiale • • • • • • • attraverso esercitazione di «buzzing» senza e con il bocchino; acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; acquisizione della tecnica di emissione: suoni naturali ed armonici e controllo dell’intonazione; acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione e interpretazione (crescendo, diminuendo, accelerando, legato, staccato); ampliamento dell’estensione attraverso lo sviluppo degli armonici sulle 7 posizioni; conoscenza ed eventuale uso delle nuove tecniche strumentali (frullato, glissato, sordine, suoni chiusi, suoni d’eco); conoscenza delle scale maggiori e minori fino a tre alterazioni; esecuzione di brani solistici e di insieme nelle tonalità maggiori fino a tre alterazioni, esecuzioni di semplici brani a prima vista. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • utilizzo delle prime tre posizioni del corno in fa; • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 232 232 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. Tromba • acquisizione di una adeguata impostazione strumentale con particolare riguardo alla naturale impostazione del bocchino sulle labbra; • sviluppo della muscolatura labiale attraverso esercitazione di «buzzing» senza e con il bocchino; • acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio; • acquisizione della tecnica di emissione: suoni naturali ed armonici e controllo dell’intonazione; • acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione e interpretazione (crescendo, diminuendo, staccato: vari tipi, legato, accelerando, rallentando, ecc.); • ampliamento dell’estensione attraverso lo sviluppo degli armonici sulle 7 posizioni; • conoscenza ed eventuale uso delle nuove tecniche strumentali: frullato, glissato e utilizzo delle sordine; • conoscenza delle scale maggiori e minori fino a tre alterazioni; • esecuzione di brani solistici e di insieme nelle tonalità maggiori fino a tre alterazioni, esecuzioni di semplici brani a prima vista. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo di tutte le 7 posizioni e relativi armonici nell’ambito dell’estensione di 2 ottave; • staccato e legato; • variazioni dinamiche e agogiche. Chitarra • padronanza del tocco appoggiato e libero della mano destra e relative capacità di variarne gli aspetti dinamici e timbrici; • esecuzione d’arpeggi di vari tipi anche con posizioni accordali di mano sinistra; • utilizzo e controllo delle note simultanee con e senza il pollice; • conoscenza ed uso degli accordi nelle tonalità più agevoli anche con l’inserimento del barré; • conoscenza ed utilizzo consapevole delle posizioni dalla prima in avanti; • uso consapevole della diteggiatura di entrambe le mani; • esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello strumento (pizzicati, glissandi, armonici, percussioni, suoni legatistaccati, ecc.). 13-05-2010 15:02 Pagina 233 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 233 Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo che l’allievo dovrà aver acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle tonalità più agevoli, almeno a due voci, anche con semplici cambi di posizioni, contenenti le principali figurazioni ritmiche. Arpa • conoscenza ed uso degli arpeggi nelle tonalità più agevoli; • conoscenza ed uso delle scale nelle tonalità più agevoli; • conoscenza ed uso degli accordi; • preparazione delle ottave; • esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello strumento (suoni smorzati e strisciati – suoni armonici); • conoscenza ed uso del movimento dei pedali nelle tonalità più agevoli. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo che l’allievo dovrà aver acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle tonalità più agevoli, contenenti le principali figurazioni ritmiche. Pianoforte Tutte le abilità pianistiche sotto elencate vanno intese come comprensive degli aspetti dinamici, timbrici e delle varie modalità d’attacco del tasto e uso dei pedali. • Mano chiusa (dita su gradi congiunti): scale, abbellimenti, cinque note non consecutive, note ribattute, glissandi; • mano aperta (dita su gradi disgiunti): arpeggi, passaggi per gradi disgiunti; • bicordi e accordi: terze, seste, ottave, altri bicordi, accordi, clusters; • salti: note singole, bicordi, ottave, accordi, clusters. Alla fine del triennio l’alunno dovrà saper leggere a prima vista musiche tratte dai primi metodi per pianoforte e dovrà saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una composizione tratta dal repertorio solistico o d’insieme per ciascuna delle seguenti aree: • danza (ad esempio: F. Schubert, Ländler e Valzer; B. Bartòk, For children, ecc.); • pezzo di carattere (ad esempio: R. Schumann, Album per la gioventù; S. Prokofiev, Music for children; una canzone o standard jazzistico con sigle realizzate dall’alunno, ecc.). • forme polifoniche e forme-sonata (ad esempio: J.S. Bach, Preludi e fughette; F.J. Haydn, Divertimenti; L. van Beethoven, Sonatine, ecc.); NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 234 234 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE • variazioni (Variazioni facili di Mozart e di Beethoven, Variazioni facili di autori del ’900, ecc.). Percussioni (tamburo, timpani, xilofono, vibrafono) Tamburo • Primi rudimenti al tamburo con impostazione tradizionale o moderna; • precisione ritmica nell’esecuzione dei gruppi irregolari e nei cambi di tempo; • controllo tecnico nelle varie dinamiche e controllo della qualità sonora; • facili letture a prima vista. Timpani • Controllo della dinamica e della timbrica sui timpani (coppia centrale di 26 e 29 pollici); • contrrollo dell’intonazione; • tecnica del rullo nelle varie dinamiche e primi facili cambi di intonazione e di tempi; • incroci e tecnica stoppaggio delle pelli; facili letture a prima vista. Xilofono • Esecuzione delle scale maggiori o minori, arpeggi in tutte le tonalità; • tecnica del trillo; • controllo delle dinamiche; • studio di facili composizioni o trascrizioni tratte dal repertorio di altri strumenti di diverse epoche e stili; • facili letture a prima vista. Vibrafono • Tecnica delle quattro bacchette • • • • (burton grip oppure musser oppure stevens grip); scale maggiori e minori; divaricazioni bacchette (double sticking dampening); studio di facili composizioni tratte dal repertorio per chitarra o liuto; facili letture a prima vista anche a struttura polifonica. Alla fine del triennio gli alunni dovranno saper eseguire con consapevolezza interpretativa brani facili per ensemble di percussioni e piccole composizioni per set-up o per strumento unico con o senza accompagnamento di un altro strumento. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’alunno dovrà avere acquisito prevede i seguenti contenuti: • impostazione su tutti gli strumenti e conoscenza delle varie tecniche; • controllo dinamico; • buona precisione ritmica e di intonazione. Violino • Condotta dell’arco nelle sue diverse parti; • controllo dell’arco volto ad ottenere differenti intensità; • controllo dell’arco volto ad ottenere differenze timbriche (più o meno vicino al ponticello o alla tastiera); • padronanza dei principali colpi d’arco dei due ambiti: legato, staccato; • queste abilità andranno perseguite e mantenute anche con difficoltà 13-05-2010 15:02 Pagina 235 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 235 • • • • • • crescenti della mano sinistra curando la corretta coordinazione; conoscenza delle diverse applicazioni delle dita in 1° posizione e controllo dell’intonazione; conoscenza delle diverse posizioni e controllo dell’intonazione; controllo dell’intonazione in successione dei suoni per gradi congiunti (scale) e non e con l’utilizzo di diverse applicazioni delle dita; controllo del movimento, della condotta dell’arco e dell’intonazione nei cambi di posizione; esplorazione e capacità d’utilizzo delle possibilità timbriche dello strumento (es. diversi tipi di pizzicato, glissando, suoni armonici, ecc.); controllo dell’arco e dell’intonazione nelle corde doppie e primi elementi di polifonia. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo della prima posizione con diverse applicazioni delle dita; • legatura su una e più corde; • staccato; • variazioni dinamiche e agogiche. Violoncello • Condotta dell’arco nelle sue diverse parti; • Controllo dell’arco volto ad ottenere differenti intensità; • Controllo dell’arco volto ad ottenere differenze timbriche (più o meno vicino al ponticello o alla tastiera); • Padronanza dei principali colpi d’arco dei due ambiti: legato, staccato. Queste abilità andranno perseguite e mantenute anche con difficoltà crescenti della mano sinistra curando la corretta coordinazione. • Conoscenza delle diverse applicazioni delle dita in 1a posizione e controllo dell’intonazione; • conoscenza delle diverse posizioni e controllo dell’intonazione; • controllo dell’intonazione in successione dei suoni per gradi congiunti (scale) e non e con l’utilizzo di diverse applicazioni delle dita; • controllo del movimento, della condotta dell’arco e dell’intonazione nei cambi di posizione; • esplorazione e capacità d’utilizzo delle possibilità timbriche dello strumento (es. diversi tipi di pizzicato, glissando, suoni armonici, ecc.); • controllo dell’arco e dell’intonazione nelle corde doppie e primi elementi di polifonia. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 014API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 236 236 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti: • principali figurazioni ritmiche in tempi semplici e composti; • utilizzo della prima posizione con diverse applicazioni delle dita; • legatura su una e più corde; • staccato; • variazioni dinamiche e agogiche. Fisarmonica • Esplorazione delle caratteristiche tecniche e timbriche dello strumento; • acquisizione consapevole delle funzioni della tastiera e dei bassi; • acquisizione della tecnica strumentale di base e coordinamento delle mani, anche in rapporto alle diverse funzioni della tastiera e dei bassi; • conoscenza e uso dei bassi cromatici; • conoscenza delle scale maggiori e minori armoniche e melodiche, per moto retto a due ottave, fino a tre alterazioni, con mano sinistra a bassi standard; • conoscenza delle scale cromatiche, uso delle note ribattute, dei glissandi, clusters, ecc.; • conoscenza ed uso dei segni dinamici, agogici ed espressivi di uso più comune e loro realizzazione sullo strumento; • sviluppo della tecnica strumentale, anche in relazione alle moderne tecniche compositive. Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper leggere a prima vista musiche tratte dai primi metodi per fisarmonica e dovranno saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una composizione tratta dal repertorio solistico o d’insieme per ciascuna delle seguenti aree: • composizioni originali per fisarmonica; • trascrizioni di facili brani tratti dal repertorio clavicembalistico; • brani polifonici (ad es.: Pozzoli, Kunz, Piccoli canoni – Bartòk, Microkosmos, ecc.); • altre composizioni di genere diverso, con difficoltà tecnica adeguata agli studi compiuti. 13-05-2010 15:02 Pagina 237 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 237 Consiglio Nazione della P.I. Prot. n. 4535 del 22 luglio 1999 OGGETTO: PARERE SU: «SCHEMA DI DM CONCERNENTE L’ISTITUZIONE DELLA CLASSE DI CONCORSO DI STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA» Adunanza del 21 luglio 1999 VISTA la nota del 7.7.1999 con la quale il Ministro (Direzione Generale per l’istruzione Secondaria di I grado) ha chiesto il parere del CNPI in merito all’argomento in oggetto; VISTI gli artt. 24 e 25 del Decreto legislativo n. 297 del 16.4.1994; VISTO il documento istruttorio presentato dal Comitato Orizzontale relativo alla Scuola media ed incaricato di riferire al Consiglio in ordine all’argomento in oggetto specificato; dopo ampio ed approfondito dibattito ESPRIME Il proprio parere nei seguenti termini: il CNPI in questi ultimi anni ha, a più riprese, discusso dei corsi di scuola media ad indirizzo musicale. Infatti, è stato chiamato a pronunciarsi sulle forme di reclutamento, sull’evoluzione della formula di sperimentazione, sulla revisione dei programmi e, più in generale, sul modello organizzativo e didattico e sulla articolazione delle cattedre. Nell’adunanza del 22 maggio 1998, il CNPI ha espresso, sulla scorta delle positive valutazioni di un’apposita commissione di studio (D.D. 13.2.98) parere favorevole «all’istituzionalizzazione», ossia alla riconduzione ad ordinamento, per via amministrativa, della sperimentazione di strumento musicale. La legge 3.5.99 n. 124 recante «Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico», all’art. 11, comma 9, riconducendo ad ordinamento detta sperimentazione, prevede ora l’istituzione di una specifica classe di concorso. L’istituenda classe di concorso di «strumento musicale nella scuola media» consentirà di attivare le procedure di stabilizzazione del personale precario, previa indizione, per i non abilitati, di una sessione riservata, per il conseguimento dell’apposita abilitazione all’insegnamento di strumento musicale, come più volte auspicato da questo Consiglio. Il CNPI, anche in questa occasione, ritiene di dover ribadire che l’insegnamento di strumento musicale debba collocarsi nell’ambito delle finalità e NORMATIVA 015API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 015API3-4_2009.qxd 15:02 Pagina 238 238 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE del progetto metodologico, didattico e formativo proprio della scuola media per concorrere, attraverso la programmazione del P.O.F., ad articolare l’offerta formativa e il relativo curricolo di studio. In questa prospettiva il CBNPI esprime apprezzamento per l’intesa intercorsa con il Ministero del Tesoro, come si rileva dalle premesse e dall’art. 5 del resto della bozza di decreto, volta ad incriminare le dotazioni organiche al fine di rispondere all’accresciuta richiesta sociale di formazione musicale. Nel merito dei contenuti del decreto si osserva quanto segue: • l’art. 3, in attuazione della L. 124/99, introduce rilevanti innovazioni in materia di costituzione delle cattedre. Esso tiene, inoltre, conto del regolamento della Autonomia e della nuova definizione degli organici, determinati i quali, viene affidata alla responsabilità degli organi collegiali della scuola la predisposizione del modello organizzativo-didattico per meglio rispondere e calibrare l’insegnamento alle esigenze degli alunni; • si condivide dell’art. 4 il criterio di gradualità e l’ipotesi di una fase di transizione che, a parere del CNPI, deve riguardate non solo le situazioni con tre strumenti, ma anche quelle in cui sono già operanti e consolidati cinque strumenti. Va previsto pertanto, un tempo più lungo dell’arco triennale; • l’istituzione della classe di concorso di «strumento musicale nella scuola media» mira a sanare le si- tuazioni del personale che ha permesso alla sperimentazione di svilupparsi e consolidarsi. Il CNPI non può che condividere l’urgenza rappresentata dall’Amministrazione di accelerare le procedure di assunzione a tempo indeterminato del suddetto personale. A tale riguardo, intende evidenziare, tuttavia, anche con riferimento alle questioni problematiche poste dalla nota di richiesta di parere, alcuni orientamenti di massima circa l’ordinamento a regime di strumento musicale: a) è fondamentale che l’individuazione dei titoli di accesso garantisca la padronanza degli strumenti insegnati da ciascun docente per i propri allievi. Nell’attuale sistema dell’istruzione la garanzia è offerta unicamente dal possesso del Diploma finale rilasciato dai Conservatori di Musica; b) vanno certamente superate le forme di reclutamento introdotte nel passato e conseguenti alla contingenza delle situazioni. Non sembra opportuno, a regime, divaricare molto con il sistema generale di reclutamento valido per la scuola media, seppure non possa essere disconosciuto il valore professionalizzante dei titoli artistici; c) a questo Consiglio sembra prematuro assumere oggi un orientamento in merito alla richiesta di collocare nell’ambito disciplinare dell’educazione musicale l’insegnamento dello strumento. Tale indicazione sarà possibile solo a seguito 13-05-2010 15:02 Pagina 239 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 239 di una seria e qualificata azione di monitoraggio e verifica degli esiti di attuazione dei contenuti del Decreto in discussione. Di certo, peculiari scelte di requisiti d’accesso, a regime, per la nuova classe difformi da quelli validi per l’insegnamento di educazione musicale, renderebbero più complessa l’omogeneità di un eventuale nuovo ambito disciplinare. Queste tre brevi considerazioni di prospettiva portano il CNPI a condividere i contenuti degli articoli 9, 10, 11 e 12 della bozza di Decreto. Infine, il CNPI ritiene che debba essere interpretato correttamente lo spirito della legge, che intende garantire, anche nella logica delle graduatorie permanenti, il personale ha prestato servizio sullo strumento musicale in relazione all’anzianità di servizio ma- turata sullo strumento stesso. Conseguentemente, essendo stato tale personale già sottoposto alla valutazione delle attività artistico-professionali, la modalità di assunzione non può che essere ricondotta all’utilizzo degli attuali elenchi prioritari, eventualmente aggiornabili con il servizio prestato sempre sullo strumento musicale. Ciò consente di semplificare le procedure di assunzione a tempo indeterminato. Per quanto attiene al programma di esame per l’abilitazione riservata, si condivide la proposta contenuta nell’art. 7 della relativa bozza di Ordinanza. Il CNPI, pertanto, con i rilievi e le osservazioni sopra riportate, esprime parere favorevole al D.M. istitutivo della classe di concorso di «Strumento musicale nella scuola media», nonché ai programmi di insegnamento di cui all’allegato A) e al programma di esame per l’abilitazione riservata. NORMATIVA 015API3-4_2009.qxd 015API3-4_2009.qxd 13-05-2010 15:02 Pagina 240 13-05-2010 15:02 Pagina 241 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 241 Circolare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135, Prot. n. 5546 OGGETTO: CLASSE DI CONCORSO «STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA» – A077 – DOTAZIONE ORGANICA ANNO SCOLASTICO 1999-2000 Si informa che, come preannunciato con C.M. n. 203 del 6 agosto 1999, con decreto ministeriale n. 104 del 3 aprile 2000, che si allega in copia, (registrato in data 27-4-2000) sono state incrementate, per l’anno scolastico 1999-2000, le dotazioni organiche delle province nelle quali funzionano corsi di scuola media a indirizzo musicale. L’incremento tiene conto del numero dei corsi funzionanti e consente di istituire nell’organico delle scuole medie interessate – a condizione che i competenti collegi dei docenti abbiano deliberato l’adeguamento immediato al nuovo assetto non solo nelle prime classi ma nell’intero triennio – le cattedre di strumento musicale già dall’anno scolastico 1999-2000, così come previsto dall’art. 11, comma 9 della legge n. 124/99. Fermo restando che nel modello organizzativo dei corsi a indirizzo musicale definito con D.M. 6 agosto 1999 la dotazione organica è di quattro cattedre di strumenti musicali diversi, si fa presente che, per agevolare il passaggio dei corsi funzionanti con tre o con cinque strumenti al nuovo sistema ordi- namentale, è consentito, nella fase transitoria, istituire cattedre anche tra scuole diverse. Si raccomanda di adoperarsi per un rapido adeguamento dei corsi al modello organizzativo previsto dalle disposizioni citate, anche nella prospettiva dell’astensione a tutte le scuole dell’organico funzionale, che, come è noto, non prevede la costituzione di cattedre esterne, e si ricorda che la fase transitoria dovrà essere, comunque, conclusa entro l’anno scolastico 2004-2005. Come già precisato con la citata C.M. n. 203/99 l’acquisizione delle cattedre di strumento musicale nell’organico del corrente anno scolastico consente di trasformare i contratti a tempo determinato stipulati fino al termine delle attività didattiche in contratti a tempo determinato fino al termine dell’anno scolastico, trattandosi di rapporti di lavoro instaurati per la copertura di posti di organico vacanti. Si prega di operare la trasformazione nel più breve tempo possibile al fine di realizzare le aspettative degli interessati, di cui si sono fatte più volte interpreti le organizzazioni sindacali. NORMATIVA 016API3-4_2009.qxd 016API3-4_2009.qxd 13-05-2010 15:02 Pagina 242 13-05-2010 15:03 Pagina 243 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 243 D.M. 3 aprile 2000, n. 104 VISTO il testo unico in materia di istruzione approvato con decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994; VISTO il D.M. 24 luglio 1998, con il quale sono state definite le dotazioni organiche provinciali per gli anni scolastici 1999-2000 e 20002001; VISTO il D.M. 6 agosto 1999 n. 200, con il quale tali dotazioni organiche sono state modificate; VISTA la legge 3 maggio 1999 n. 124 che, all’art. 11 comma 9, ha disposto che dall’anno scolastico 1999-2000 i corsi a indirizzo musicale, autorizzati in via sperimentale nella scuola media e funzionanti nell’anno scolastico 1998-99, sono ricondotti a ordinamento e che tutti i posti annualmente disponibili a decorrere dall’anno scolastico 1999-2000 sono destinati all’immissione in ruolo dei docenti in possesso dei requisiti prescritti dallo stesso comma 9; VISTO il D.M. 201 del 6 agosto 1999 con il quale, in conformità della prescrizione legislativa, sono state stabilite le tipologie di strumenti musicali, i programmi, gli orari, le modalità di valutazione nonché l’articolazione delle cattedre, ed è stata istituita la classe di concorso A77 «Strumento musicale nella scuola media»; CONSIDERATO che per dare attuazione alla citata disposizione legislativa è necessario istituire i posti af- ferenti alla nuova classe di concorso nell’organico delle scuole medie interessate fin dall’anno scolastico 19992000 e che a tal fine occorre incrementare le dotazioni organiche provinciali definite con D.M. n. 200 del 6 agosto 1999; CONSIDERATO, inoltre, che i corsi di scuola media a indirizzo musicale funzionanti nell’anno scolastico 1998-99 sono 470; che ciascun corso prevede l’insegnamento di quattro diversi strumenti musicali, cui corrispondono quattro cattedre, per complessivi 1800 posti; che dall’art. 4, comma 2 del D.M. 201 del 5.8.1999. registrato dalla Corte dei Conti il 12.9.1999, reg. 291 foglio 230, consente, in via transitoria, il mantenimento di cinque strumenti nei corsi funzionanti con tale assetto, sicché i posti complessivamente necessari sono 1960; ACQUISITO il parere del Ministero del Tesoro, che in data 15.10.1998, con nota n. 163043, nel prendere atto della determinazione ministeriale circa la riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali in questione, non ha formulato osservazioni circa gli aspetti finanziari dell’iniziativa, in quanto limitata ai corsi già funzionanti cui corrispondono posti di insegnamento di fatto già coperti; RITENUTO necessario ripartire il menzionato incremento di posti fra le province nelle quali funzionano corsi NORMATIVA 017API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 017API3-4_2009.qxd 15:03 Pagina 244 244 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE a indirizzo musicale in ragione del numero dei corsi stessi; DECRETA: Art. 1 - Le dotazioni organiche dei docenti delle scuole medie definite con D.M. n. 200 del 6 agosto 1999 sono incrementate di 1960 posti; Art. 2 - I predetti posti sono ripartiti sul territorio nazionale fra le province nelle quali funzionano corsi di scuola media a indirizzo musicale nella misura di cui all’allegata tabella A che costituisce parte integrante del presente decreto, determinando un corrispondente incremento delle rispettive dotazioni organiche provinciali. Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per la registrazione ai sensi dell’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20. Elenco posti di scuola media a indirizzo musicale ripartiti fra le dotazioni organiche provinciali di tutto il territorio nazionale PROVINCE POSTI AGRIGENTO 8 ALESSANDRIA 8 ANCONA 22 AOSTA 0 L’AQUILA 0 AREZZO 19 ASCOLI PICENO 13 ASTI 8 AVELLINO 28 BARI 75 BELLUNO 0 BENEVENTO 16 BERGAMO 16 BIELLA BOLOGNA 5 25 BOLZANO 0 BRESCIA 24 BRINDISI 13 CAGLIARI 25 CALTANISSETTA CAMPOBASSO CASERTA 9 8 28 13-05-2010 15:03 Pagina 245 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 245 PROVINCE POSTI CATANIA 33 CATANZARO 16 CHIETI 8 COMO 16 COSENZA 38 CREMONA 4 CROTONE 4 CUNEO 38 ENNA 16 FERRARA 22 FIRENZE 28 FOGGIA 28 FORLÌ 12 FROSINONE 12 GENOVA 29 GORIZIA 4 GROSSETO 8 IMPERIA 8 ISERNIA 8 LATINA 31 LECCE 35 LECCO 8 LIVORNO 4 LODI LUCCA 10 8 MACERATA 12 MANTOVA 8 MASSA CARRARA 4 MATERA 9 MESSINA 16 MILANO 172 MODENA 12 NAPOLI 136 NOVARA 5 NUORO 8 NORMATIVA 017API3-4_2009.qxd 13-05-2010 NORMATIVA 017API3-4_2009.qxd 15:03 Pagina 246 246 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE PROVINCE ORISTANO POSTI 4 PADOVA 48 PALERMO 53 PARMA PAVIA 4 8 PERUGIA 28 PESARO 12 PESCARA 4 PIACENZA 4 PISA 0 PISTOIA 8 PORDENONE 9 POTENZA PRATO 12 0 RAGUSA 16 RAVENNA 13 REGGIO CALABRIA 28 REGGIO EMILIA 0 RIETI 4 RIMINI 8 ROMA 132 ROVIGO SALERNO 8 48 SASSARI 0 SAVONA 16 SIENA 8 SIRACUSA 29 SONDRIO 8 SPEZIA 10 TARANTO 47 TERAMO 8 TERNI 8 TORINO 14 TRAPANI 24 TRENTO 0 13-05-2010 15:03 Pagina 247 L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 247 PROVINCE POSTI TREVISO 26 TRIESTE 4 UDINE 0 VARESE 12 VENEZIA 24 VERBANIA 14 VERCELLI 9 VERONA 16 VIBO VALENTIA 4 VICENZA 53 VITERBO 15 TOTALE 1960 NORMATIVA 017API3-4_2009.qxd 017API3-4_2009.qxd 13-05-2010 15:03 Pagina 248