Comunità “Eccomi, manda me!” Cellule di Evangelizzazione 10° Incontro - settimana dal 23 al 29 Novembre 2015 Il cuore missionario Carissimi fratelli e sorelle, in questo incontro vogliamo riflettere insieme sul segreto della felicità, sulla regola d’oro del vangelo, del come rendere la nostra vita gioiosa e serena. La Parola di Dio è chiara: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!”. (At 20,35) “È meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male.” (1Pt 3,17) “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.” (Lc 6,31) E’ meglio essere protesi, in uscita da se stessi verso gli altri che essere sempre incentrati sui propri bisogni e arrabbiati perché gli altri non ci corrispondono. Vivere così significa essere missionari nella vita, fuori da se stessi in corsa verso gli altri per la loro edificazione. Ma quando si edifica gli altri automaticamente si edifica anche se stessi nell’amore. Fare del male agli altri è sempre un farsi male. Fare del bene agli altri è sempre un volersi bene. Così come non si può stare bene facendo il male, allo stesso tempo non si può fare il bene stando male nel cuore. Scriveva Alessandro Manzoni: “Occupati dei guai, dei problemi del tuo prossimo. Prenditi a cuore gli affanni, le esigenze di chi ti sta vicino. Regala agli altri la luce che non hai, la forza che non possiedi, la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo. Illuminali dal tuo buio. Arricchiscili con la tua povertà. Regala un sorriso quando tu hai voglia di piangere. Produci serenità dalla tempesta che hai dentro. "Ecco, quello che non ho te lo dono". Questo è il tuo paradosso. Ti accorgerai che la gioia a poco a poco entrerà in te, invaderà il tuo essere, diventerà veramente tua nella misura in cui l'avrai regalata agli altri.” (Alessandro Manzoni) E Papa Francesco: “Può essere missionario solo chi si sente bene nel cercare il bene del prossimo, chi desidera la felicità degli altri. Questa apertura del cuore è fonte di felicità, perché « si è più beati nel dare che nel ricevere » (At 20,35). Non si vive meglio fuggendo dagli altri, nascondendosi, negandosi alla condivisione, se si resiste a dare, se ci si rinchiude nella comodità. Ciò non è altro che un lento suicidio.” (EG 272) Carissime sorelle e fratelli, questa logica evangelica la ritroviamo nel dna della cellula. Noi non siamo semplicemente un gruppo di preghiera, non ci riuniamo per stare bene da soli. Non siamo una casa chiusa, un gruppo chiuso, una comitiva chiusa con le porte sbarrate. Ma una comunità di fratelli con il cuore e le porte aperte perché protesi verso gli altri. La cellula esiste per andare incontro agli altri, per portare il vangelo nei nostri ambienti di vita. (casa, scuola, comitiva, lavoro, vicini, amici, ecc.) Ricentriamo sempre il nostro obiettivo per non andare fuori strada. Per capire se sto vivendo questo spirito missionario nella mia vita attraverso la cellula c’è una cartina al tornasole, una verifica chiara: Sto pregando per gli altri, per le persone a cui voglio portare il vangelo? Nella mia preghiera giornaliera quanto tempo è riservato alla preghiera di intercessione? Questa è la base dell’amore per gli altri. Se non sono nel cuore delle mie preghiere come possono essere nel mio cuore? Come posso evangelizzare una persona o servire un fratello per cui non prego? La cellula si ammala, non solo quando non si moltiplica, ma quando il nostro cuore non si moltiplica. Ovvero quando il nostro cuore si chiude in se stesso, smette di amare, pensa solo a se. Il cuore è fatto per amare e solo Dio disseta la nostra sete di amore e ci rende capaci in lui di amare gli altri. Ecco perché la preghiera è il fondamento dell’evangelizzazione. In questo incontro dopo la risonanza su questo insegnamento vi chiedo di fare solo una preghiera un po più lunga di intercessione per i fratelli nel nostro oikos, o ambiente di vita che stiamo evangelizzando. Invochiamo lo Spirito Santo su di loro, con la fiducia che la nostra preghiera ha sempre un effetto positivo sugli gli altri, anche quando noi non ce ne accorgiamo. Non guardiamo ai numeri, ai successi umani, alle cose esteriori ma ai nostri cuori missionari. Abbiamo cuori veramente missionari? Se il cuore è in missione tutto il tuo corpo sarà in missione e la cellula sarà missionaria anche quando per il momento non si moltiplica di numero ma si moltiplica nell’amore e moltiplica il bene nel Regno di Dio. Se il vostro cuore è missionario non scoraggiatevi se la vostra cellula non si moltiplica, ma continuate con fede e perseveranza a spendervi per il Regno di Dio. Se il vostro cuore non è missionario, o lo è solo in parte, oggi è il giorno in cui crescere nell’avere un cuore più missionario con la preghiera per gli altri. Apriamo il nostro cuore e cerchiamo veramente il bene e la felicità del prossimo a qualsiasi costo, come San Paolo e tutti i santi e vedremo il sorriso e la gioia fiorire dentro di noi. La beata vergine Maria, ci aiuti ad essere cristiani con il cuore in uscita, cellule di evangelizzazione e non gruppi di preghiera chiusi. A portare la gioia agli altri salendo in fretta la montagna della vita per raggiungere le vette della felicità e della comunione con Dio. Amen