Micrologus - Sfogliami.it

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Anno 6 - n°54 - gennaio 2017 - € 0,00
Micrologus
ndens
Sple
al festival Spello
La Zampogna festival
Medieval Live Experiment
Giuditta Scorcelletti
Celtic Connections 2017
Ricky Mantoan
Earth Child House
Acoustic Night 17
La Macina
Sommario
n. 54 - Gennaio 2017
Contatti: [email protected] - www.lineatrad.com - www.lineatrad.it - www.lineatrad.eu
—04
04
Festival
La Zampogna
—11
11
Earth Child House:
Echo
—18
18
Celtic Connections 2017
—06
06
Medieval Live
Experiment
—12
12
Giuditta Scorcelletti
—22
22
Vi presentiamo
Celtic Connections 2017
—08
08
Acoustic Night 17
—13
13
Ricky Mantoan
—26
26
Spello splendens:
i riflessi del festival
10
Progetto
Earth Child House
—17
17
La Macina
Nel vivo di una lunga storia
Interviste
Recensioni
—10
Eventi
Cronaca
Argomenti
di Loris Böhm
P
rimo numero del 2017, piuttosto snello, del nostro notiziario
online. Daremo spazio soprattutto agli eventi del mese e a qualche
recensione, considerando il fatto che
in questo periodo sono tutti in vacanza
e arrivano solo comunicati stampa.
Per quanto riguarda la televisione,
purtroppo è saltata la cronaca del festival di Spello Splendens per motivi
di salute del sottoscritto. Ci scusiamo
con gli utenti, ma ci rifaremo con una
cronaca di eventi genovesi, che trasmetteremo la seconda settimana di
gennaio.
Siamo un po’ a “corto” di collaboratori: nonostante arrivino puntualmente
una infinità di comunicati stampa, ci
mancano i reportages e le cronache
di eventi. Sarà opportuno che vecchi e
nuovi aspiranti giornalisti di Lineatrad
smaltiscano in fretta gli effetti dei panettoni e dei bagordi natalizi per dedicarsi
un po’ anche alla musica che amiamo.
Pubblichiamo un mese di ritardo la
recensione della bellissima opera a
cura della Regione Marche per rac-
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54/2016
contare la storia del gruppo La Macina.
Ci scusiamo con l’editore Squi[libri]
per il nostro disguido.
La copertina è dedicata, in via eccezionale, al gruppo Micrologus, che si
è esibito al festival Spello Splendens.
Questo bel festival postnatalizio umbro
si è svolto regolarmente nonostante il
maltempo, ed ha polarizzato l’attenzione degli appassionati di musica antica del centro Italia in questo periodo.
Un plauso va al direttore artistico Goffredo Degli Esposti e a tutti gli enti e organizzatori che hanno contribuito.
Informiamo che il concerto del cantautore Roberto De Bastiani sarà replicato su Lineatrad Television fino al
giorno 15 gennaio.
Dedichiamo all’interno alcune pagine in memoria di Ricky Mantoan, ottimo musicista e anche nostro amico,
marito di Gloria Berloso, giornalista
che ha collaborato con Lineatrad.
In questo periodo si svolge il festival “La Zampogna” a Maranola (LT),
con un ricco programma: ne parliamo
all’interno. Sono partner tra l’altro del
Womex 2017
Editoriale
festival di Viljandi in Estonia, di cui abbiamo fatto ampia cronaca nel 2012.
Un’altro progetto importante di cui
scriviamo è “Earth Child House”, con
una compilation di artisti (anche di
estrazione folk) della Sardegna, che si
ripropone, con il ricavato della vendita,
di offrire una residenza in mezzo alla
natura, ai bambini ammalati di cancro.
Dulcis in fundo: il Celtic Connections
2017 a Glasgow in Scozia, dove siamo
presenti tutti gli anni con il nostro inviato Marcello De Dominicis. È una
kermesse unica nel mondo di artisti
dell’area anglosassone e dei Paesi invitati annualmente.
Ci stiamo preparando per una primavera ricca di avvenimenti musicali
che commenteremo insieme a tutti i
collaboratori. Le novità non mancheranno anche per Lineatrad, e saranno
importanti. Non è più tempo di immobilismo, non giova a nessuno essere perseveranti con unico scopo la sopravvivenza; serve una bella scrollata, resettare la memoria e riscrivere la storia...
ne saremo capaci? ❖
Lineatrad Television è realizzata sulla piattaforma
La lettura è realizzata sulla piattaforma
ASCOLTATE SU RADIO CITTA’ BOLLATE
www.radiocittabollate.it
la trasmissione An Triskell
riprende a gennaio, ogni GIOVEDÌ alle ore 21:30
Le news dei festival partner di Lineatrad
le trovi in esclusiva sull’app:
www.lineatrad.com
www.womex.com/virtual/lineatrad
ANNO 6 - N. 54 Gennaio 2017
via dei Giustiniani 6/1 - 16123 Genova
Direttore Editoriale:
Loris Böhm - [email protected]
Consulente alla Direzione:
Giovanni Floreani - [email protected]
Responsabile Immagine e Marketing:
Annamaria Parodi - [email protected]
Responsabile Ufficio Stampa:
Agostino Roncallo - [email protected]
Hanno collaborato in questo numero:
Marianna Fazzi, Gloria Berloso,
Federica Calvino Prina, Brian Maycock,
Marcello De Dominicis, Paolo Benigni,
Goffredo Degli Esposti
Pubblicazione in formato esclusivamente
digitale a distribuzione gratuita
completamente priva di pubblicità.
Esente da registrazione in Tribunale
(Decreto legislativo n. 70/2003,
articolo 7, comma 3)
54/2016
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3
Eventi
FESTIVAL DI MUSICA
E CULTURA TRADIZIONALE
“LA ZAMPOGNA”
XXIV Edizione
14 – 15 gennaio 2017 - Maranola (LT)
Mostra-Mercato di strumenti musicali
Seminari, Concerti, Esposizioni
Comunicato stampa (Foto – Antonio Guglielmo)
infatti tra gli appuntamenti più rilevanti del settore e una tappa obbligata per chi intende acquistare
strumenti musicali, oggettistica tradizionale, attrezzi di uso pastorale
legati al mondo della zampogna e
degli zampognari.
S
i rinnova a gennaio l’appuntamento con uno dei festival
più importanti in Italia nel
panorama della musica popolare
e della world music: La Zampogna
– Festival di Musica e Cultura Tradizionale.
Giunto alla XXIV edizione, e in
programma a Maranola i prossimi
14 e 15 gennaio, il Festival coinvolgerà un gran numero di studiosi,
musicisti, liutai e un appassionato
pubblico, confermando quanto sia
forte ed in costante aumento, l’attenzione verso questo fondamentale strumento della tradizione popolare italiana.
Molti sono gli artisti presenti nel
programma di concerti e di seminari e tanti i suonatori tradizionali
e giovani interpreti di zampogna e
ciaramella provenienti da tante regioni italiane e dall’estero che affolleranno le strade del centro storico
del paese.
Ma il Festival è anche un’occasione unica per avere un contatto
diretto con alcuni tra i liutai più importanti della penisola, attivi come
costruttori di zampogne, pive, ciaramelle, bombarde, tamburelli e
altri strumenti tradizionali.
La mostra-mercato di liuteria tradizionale di Maranola è considerata
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54/2016
Van Hees, dal Belgio. Confermata
per l’edizione 2017 il Premio giovani musicisti attraverso il quale
il Festival, intende promuovere
ragazzi e ragazze interessati agli
strumenti musicali della tradizione
popolare.
Il premio è sostenuto da due delle
più importanti Associazioni di categoria degli Autori ed Editori musicali italiani, ACEP ed UNEMIA, promotori anche del convegno Brani
popolari e diritto d’autore.
Tra i gruppi segnaliamo gli emiliani Enerbia, il Trio di Zampogneria, che presenterà il loro primo e
acclamato disco, i ciociari Radici
Popolari e tanti altri. Una nota
particolare merita senza dubbio la
presentazione dell’arte campanaria, con originalissimo concertino
di campane e zampogne, realizzata
da Don Francesco Ferro.
In occasione del Festival è prevista una sezione dedicata esclusivamente ai ragazzi con lezioni-concerto sul mondo pastorale.
NOTE SUL PROGRAMMA
Per l’edizione 2017 un focus sarà
dedicato agli strumenti musicali
costruiti con metalli e pietre: un
affascinante mondo di campane,
campanacci, triangoli, sistri, scacciapensieri, etc. e pietre sonore.
Un’eccezionale orchestra di campanacci accompagnerà alcune fasi
cruciali della manifestazione e queste tematiche saranno parte centrale dei Seminari di Studi e della
Mostra di Strumenti.
E molti i musicisti ospiti invitati a
formare il programma dei concerti
con zampogne, pive e ciaramelle
che arriveranno da tante regioni
italiane e dall’estero per ricreare
quel volano di energia e cultura popolare che da sempre caratterizza
Tutto questo e molto altro al Fel’evento maranolese.
Il Premio Speciale Artista sarà as- stival “La Zampogna”: un evento
segnato a una delle più importanti assolutamente da non perdere. ❖
musiciste del folk italiano: Giovanna
maggiori informazioni
Marini e alla Famiglia Seivane, la Per
www.lazampogna.it
più importante liuteria spagnola [email protected]
che ha contribuito alla rinascita e
all’affermazione della gaita in Galizia.
Tra l’altro Susana Seivane, giovane e pirotecnica musicista conosciuta a livello internazionale sarà
una degli ospiti stranieri insieme
al solista di sordellina Jean-Pierre
Eventi
Brani popolari e diritto d’autore a cura di
ACEP
Gliu Campanaro - h. 14.00 Arte del suono
Inaugurazione opera campanaria
Centro Studi ”A. De Santis” Torre Cajetani - h. 14.30-17.00 Seminari di studi
Musette Barocca e Sordellina Napoletana a
cura di Jean-Pierre Van Hees
Il friscaletto siciliano a cura di Pietro Cernuto
Arte Campanaria a cura di Don Francesco
Ferro
Chiesa San Luca - h. 15.00-17.00 Concerti
ENERBIA (Le Quattro Province)
SUSANA SEIVANE (Galizia)
ZAMPOGNERIA “Fiumerapido” (Valcomino)
Chiesa SS. Annunziata - h. 18.00 Gran
Concerto
IL BORDONE SONORO
Zampognari dei Monti Aurunci, Ausoni, Mainarde
Le Campane di Don Ferro
Premio Giovani Musicisti (a cura di ACEPUnemia)
Premio Speciale Artista “La zampogna
2017”
a Giovanna MARINI e Famiglia SEIVANE
Centro Studi ”A. De Santis” Torre Cajetani Mostra
La forgia dei suoni a cura di Liuteria Meccanica Rotabile
Chiesa S. Maria ad Martyres Mostra
Benedetto il frutto del tuo seno a cura
dell’Ass. Maranola Nostra
FESTIVAL SEZIONE RAGAZZI. Il mondo dei
Pastori
Un progetto di Ambrogio Sparagna e Erasmo Treglia
per ARCHIVIO AURUNCO
Sabato 14 Gennaio
Centro Studi ”A. De Santis” Torre Cajetani
- h. 18.00 seminario/proiezioni
Pietre e Metalli a cura di Archivio Aurunco
Liuteria Meccanica Rotabile Proiezione video
Chiesa San Luca
- 20.00 Concerto di apertura
ZAMPOGNARI & MUSICANTI
Radici Popolari – Jean-Pierre Van Hees – Soffi
d’ancia
Piazzale Torre Cajetani
- 21.00 Festa Saporita
LE VIRTU’ & LE BIFERE
Canti e balli con degustazione di prodotti tipici
Domenica 15 Gennaio
Mostra-Mercato di Strumenti Musicali
Percorsi enogastronomici
Piazza A. Ricca - h. 10.00 Musica del
Buon Mattino Musiche di Processione con
Zampogne & Campanacci
Madonna degli Zampognari – h. 10.30
Canti Votivi Voci del Trebbia con Maddalena
Scagnelli
Piazzale Torre Cajetani - h. 11.30 MostraMercato - Apertura Stands
Centro Studi ”A. De Santis” Torre Cajetani - h. 11.30 Convegno di studi
in collaborazione con
Comune Di Formia - European Forum Of World Music Festivals - ACEP/UNEMIA - L’associazione Auditorium Parco Della Musica Di Roma - Salamandrina - RE.FO.LA. Rete Del Folklore Nel Lazio - Ente
Parco Regionale Monti Aurunci - Ente Parco Regionale Riviera D’ulisse - XVII Comunità Montana
Edizione gemellata con
Festival “Il Lago Cantato” (Giulianello-LT) –
Viljandi Folk Music Festival (Viljandi-Estonia)
Festival “Lollas” (Villaputzu-CA) – Festival
“Flauto E Arti Beduine” (Bouarfa-Marocco)
Media Partnership
www.blogfoolk.com
www.musicapopolareitaliana.com
Web: www.lazampogna.it
Mail: [email protected]
FB: www.facebook.com/lazampogna
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5
Eventi
MEDIEVAL LIVE EXPERIMENT
Venerdì 13 gennaio 2017 – ore 21
Via delle Isole Curzolane 75 – Roma
Comunicato stampa: GDG press Giulia Di Giovanni
TORNA IL LIVE EXPERIMENT,
STAVOLTA
IN FORMA MEDIEVALE
Dopo aver esplorato le Terre dei
ghiacci, invitando sui nostri palchi
vichinghi dal suono freddo ma romantico, e dopo aver scandagliato
in profondità il panorama Progressive italiano alla ricerca dei migliori
nuovi talenti underground, stavolta
il Live eXperiment viaggerà nel
tempo, diventando Medieval Live
eXperiment (MLX).
I primi artisti ad essere selezionati
per il MLX sono due band molto
diverse fra loro: una proviene dal
passato e ha un suono che parte
dall’antichità per andare verso il futuro, mentre l’altra è nuova e viaggia con la sua musica dal presente
verso il passato.
ACUSTICA MEDIEVALE
Gli Acustica Medievale sono
stati protagonisti del revival europeo della musica celtica, guidato
da musicisti quali Alan Stivell ed i
Chieftains. Con questi ultimi, Acustica Medievale è in cartellone nel
1979 al Festival di Musica Celtica
organizzato dal Folkstudio a Villa
Pamphili a Roma. Recentemente la
band si è riformata col suo line-up
originario e ripropone il suo sound
unico che sviluppa il progetto originario di affrontare un repertorio
che, partendo dal Medioevo e dal
Rinascimento europei, si espande
presto a comprendere materiale
dell’area celtica e composizioni
proprie.
Le esecuzioni di Acustica Medievale spaziano dalla lettura fedele
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54/2016
della partitura con strumentazione
d’epoca, alla rilettura creativa, anche attraverso l’ausilio dell’elettronica e di strumenti elettrici al fianco
di quelli acustici, con brani sia cantati che interamente strumentali.
L’accostamento di una chitarrasynth pre-midi, di un vocoder o di
una batteria elettronica ai flauti, ai
crumorni, alla bombarda rinascimentale e bretone era certamente
una mossa piuttosto temeraria ed
innovativa a fine anni ’70 / primi
’80, ma oggi la contaminazione fra
epoche è ancora più spinta, utilizzando con gusto e stile le nuove
tecnologie, abbinate a strumenti
d’epoca.
Sito ufficiale:
http://www.acusticamedievale.com/biografia
Video:
https://www.youtube.com/watch?v=tMfUUJLakwU
Pagina facebook:
https://www.facebook.com/AcusticaMedievale
ELLESMERE
Ellesmere è il nuovo progetto di
Roberto Vitelli, polistrumentista
cresciuto nel trio sinfonico prog Taproban.
Il disco, appena pubblicato, è una
suite acustica di 40 minuti ispirata
ai Castelli della Loira, attraverso
un viaggio immaginario e propone
sonorità bucolico-pastorali tipiche
del Prog britannico (Steve Hackett
acustico ed Anthony Phillips).
Proprio Ant fa da narrator al progetto e John Hackett lo rende indimenticabile col suo flauto. Il disco
ha un’altra partecipazione illustre
in Luciano Regoli, che oltre ad essere vocalist, ha disegnato la copertina.
Il cd “Les Châteaux de la Loire”
di Ellesmere verrà presentato al
Medieval Live eXperiment e sarà
possibile acquistarlo e farlo autografare dai musicisti.
Sito ufficiale:
http://www.ellesmere-project.com/
Video:
https://www.youtube.com/watch?v=yxZN2W
49TBs&list=PLxq0NvHXVd_DmROrYtpUxw_
WNOqixzokc
Pagina facebook:
https://www.facebook.com/ellesmereproject
Eventi
IL LOGO
Il logo del Medieval Live eXperiment è la combinazione della bandiera della Région Pays de la Loire
con il folletto musicista simbolo di
Acustica Medievale, presente sulla
copertina dello storico LP e rielaborato cromaticamente. Cenni di araldica: a sua volta la bandiera contiene i simboli delle antiche province
d’Angiò (gigli e leone), Bretagna (ermellini) e Vandea (doppio cuore).
LIVE EXPERIMENT
Live eXperiment è un promoter
indipendente, nato nel 2014, che
opera nell’area della musica Progressive e Sperimentale con modalità innovative: social events,
crowdfunding, eventi multimediali
e multidisciplinari.
Live eXperiment è orgogliosa di
partecipare al grande ritorno di
Acustica Medievale e al debutto di
Ellesmere.
Alcuni dati sui 9 eventi organizzati finora da Live eXperiment, che
hanno avuto grande partecipazione
di pubblico e sono stati caratterizzati dalla novità, dalla originalità e
dalla innovazione:
• 20 bands
• 75 musicisti
• 6 letterati
• 6 visual artists
• 5 diversi locali
IL DEFRAG_
Il Defrag_ è un’associazione culturale e di promozione sociale.
Concerti, mostre, degustazioni e
costruzione di prodotti artigianali,
laboratori artistici, servizi di consulenza per cittadini ed organizzazioni
sono alcune delle iniziative che, dal
2008, lo staff e numerosi collaboratori propongono agli associati. E
questi, a loro volta, condividendo
idee, problemi, desideri permettono
a Defrag_ di inventarne di nuove per
imprendere insieme sul futuro.
MEDIEVAL LIVE EXPERIMENT
Venerdì 13 gennaio 2017 – ore 21
DEFRAG_
Via delle Isole Curzolane 75 – Roma
Metro: B1 Jonio (chiude all’1:30 a.m.)
Contributo concerti: 10,00 euro ❖
Video promo:
https://www.youtube.com/watch?v=SRdlCbJbTFA
Pagina evento:
https://www.facebook.com/events/695794957247410
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Eventi
ACOUSTIC NIGHT 17
“THE FATHERS”
A Genova:
11-12-13-14 maggio 2017
ore 20,30 - Teatro della Corte
Comunicato Stampa
L’
Acoustic Night ci ha abituato
negli anni ad assistere a incontri speciali, spesso inediti
e a volte trasversali lungo il filo comune della bellezza. Quest’anno i
riflettori si accenderanno sui maestri, i mentori, i padri di uno stile
(The Fathers): un’edizione tutta dedicata al mondo della chitarra acustica che quest’anno sarà regina
incontrastata dell’evento.
Sul palco del Teatro della Corte
Beppe Gambetta dialogherà con
Pat Flynn, Bryan Sutton e David
Grier, numeri uno dello stile, padri contemporanei delle nuove
tendenze della chitarra acustica
moderna. Sarà un incontro inedito
tra musicisti di grande statura, un
dialogo tra virtuosi dallo stile unico
e dal percorso musicale articolato
che si esibiranno per la prima volta
insieme in questa formazione.
I contenuti rifletteranno l’ampio orizzonte musicale degli artisti
ospiti che sono anche produttori,
compositori, cantanti, e “session
men” di progetti musicali preminenti.
Il concerto offrirà una sintesi dei
diversi percorsi partendo dai classici della tradizione fino a toccare
forme più moderne e innovative
con un crescendo di combinazioni
dai soli alle diverse formazioni fino
all’ensemble unico di tutti i musicisti.
Pat Flynn ha ridefinito il ruolo
della chitarra acustica inventando
il suono progressivo della rinomata
band New Grass Revival (insieme
a Sam Bush, John Cowan e Bela
Fleck). Il suo stile combina elementi della tradizione acustica con
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l’energia delle forme più spettacolari della chitarra elettrica rock e
country. Un altro artista completo
conosciuto anche per le sue canzoni, arrangiamenti e produzioni.
Ha suonato su oltre 400 album di
successo dei quali ben 32 sono diventati disco d’oro o di platino. La
sua canzone “Do What You Gotta
Do” scritta per Garth Brooks ha
venduto molti milioni di copie. Pat
ha anche lavorato con icone della
musica d’autore come Michael
Martin Murphey e Leon Russell.
Bryan Sutton (già ospite dell’Acoustic Night 11) è il più riconosciuto e premiato chitarrista della
sua generazione, un innovatore
che ha saputo creare con classe
un ponte tra la musica dei primi
padri e le tendenze progressive del
nuovo secolo. Unanimemente considerato il numero uno attuale della
chitarra Flatpicking, da dieci anni
è stato votato chitarrista dell’anno
agli Awards americani della IBMA
ed ha vinto diversi “Grammy” con
progetti a cui ha partecipato. Torna
a Genova da protagonista e leader
della sua band con un nuovo disco
“Into my own”, già acclamato a livello internazionale.
David Grier è un genio della chitarra acustica che proviene da una
famiglia di artisti ed è il principale
continuatore dello stile del grande
e compianto Clarence White con
cui ha avuto un contatto diretto
perchè amico personale della sua
famiglia. Anche David ha vinto
diversi Awards come chitarrista
dell’anno e parecchi Grammy per
collaborazioni spettacolari. Ha
uno stile fluido molto personale e
Beppe Gambetta
creativo con una grande padronanza dell’improvvisazione grazie
al quale ha ottenuto importanti affermazioni anche come solista. David è anche uno degli artisti ospiti
del primo progetto discografico
di Beppe Gambetta “Dialogs” del
1989.
Beppe Gambetta porterà invece
la sua esperienza di maestro della
chitarra che ha saputo evolvere lo
stile aprendo alla bellezza delle tradizioni europee. Amico e collega
dei suoi ospiti internazionali ha collaborato con loro singolarmente in
situazioni diverse come all’ultimo
Festival Internazionale di Winfield
nel Kansas. ❖
Per rivedere i momenti più intensi della precedente edizione di Acoustic Night consigliamo il bellissimo movie trailer prodotto
da Sergio Farinelli (con immagini di scena e
suoni curati da Bruno Costa e Alessio Siena)
https://youtu.be/EGOpUJmed8I
Eventi
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9
9
Argomenti
IL PROGETTO EARTH CHILD HOUSE
Comunicato stampa
L’
associazione onlus Earth
Child House – La casa dei
Bambini della Terra – Sa
Domo de sos Pitzinnos de sa Terra
(www.earthchildhouse.org) è nata
nel 2012. Si propone di realizzare,
con un progetto pilota in esclusiva
per la Sardegna, una casa-biosfera
dove i bambini malati di tumore
e di altre gravi patologie possano
trascorrere, insieme ai genitori, un
periodo a stretto contatto con la natura. L’obiettivo è regalare momenti
di felicità in uno spazio armonioso
e ricco di meraviglie. La struttura
ospiterà piante, fiori, farfalle e animali per permettere ai bambini di
ritrovare il contatto con la dimensione naturale dalla quale la malattia li ha allontanati. Fondamentale,
a questo riguardo, è il rispetto del
territorio attraverso un’architettura
sostenibile, l’uso di materiali locali
e lo studio dell’esposizione e orientamento della struttura.
Esiste già un progetto realizzato
dall’architetto Emilia Costa del Politecnico di Milano e in questo momento l’associazione Earth Child
House è impegnata nella ricerca di
un terreno in Sardegna e dei fondi
necessari a edificare la biosfera.
In questi anni il progetto Earth
Child House è cresciuto, articolandosi in maniera sempre più precisa
nel corso di workshop e seminari,
il primo dei quali si è svolto a Villanova Monteleone (SS) dal 25 febbraio al 4 marzo 2012, come parte
integrante della sessione “Ecoweek” di Tel Aviv che si teneva in
contemporanea. Hanno partecipato
la Scuola della Bovisa del Politecnico di Milano, il Dipartimento di
1010
54/2016
Casa-biosfera progetto di Emilia Costa
Architettura, Design e Urbanistica
di Alghero dell’Università di Sassari,
esperti di botanica, zoologia, medicina, ingegneria e architettura.
Il 17 Giugno 2016, nel corso di
una tavola rotonda nel Palazzo di
Città di Sassari è stata presentata
per la prima volta la nuova propo-
sta architettonica della ECH progettata dall’architetto Emilia Costa.
Il 21 dicembre 2016 è stato presentato in anteprima alla stampa il
cd “Echo”, realizzato da importanti
artisti sardi e internazionali per far
conoscere attraverso la musica il
progetto Earth Child House. ❖
Argomenti
WORLD MUSIC E CANZONE D’AUTORE DALLA SARDEGNA
E DAL MONDO PER COSTRUIRE CON LE NOTE
LA CASA DEI BAMBINI DELLA TERRA
Comunicato stampa
È uscito il 21 dicembre il cd “Echo” a
sostegno dell’associazione Earth Child
House e del progetto di casa-biosfera
per i bambini malati di tumore.
Sedici brani firmati dai principali
artisti sardi della world music e della
canzone d’autore, insieme ad alcuni
prestigiosi colleghi internazionali. Uniti
per diffondere il progetto, unico al
mondo, dell’associazione onlus Earth
Child House – La Casa dei Bambini
della Terra (www.earthchildhouse.
org): la realizzazione in Sardegna di
una casa biosfera per i bambini malati di tumore. La struttura è già stata
progettata su carta, in collaborazione
con il Politecnico di Milano, e adesso
l’associazione E.C.H. è alla ricerca dei
fondi necessari e di un terreno dove
edificarla. Il cd “Echo”, presentato il
21 dicembre a Sassari e disponibile in
spedizione in Italia e all’estero (info@
earthchildhouse.org o tronosdigital@
gmail.com), affida alla musica il messaggio che alcune fasi della malattia,
soprattutto quando riguardano i più
piccoli, possono essere vissute in un
ambiente naturale, lontano dalle corsie degli ospedali, senza rinunciare al
gioco e al contatto con la natura.
Un concetto sottolineato a partire dalla splendida canzone “Madre
Terra” dei Tazenda, all’inizio del cd.
Titletrack dell’album omonimo del
2008, è uno dei pezzi più famosi del
gruppo etno-rock fondato alla fine
degli anni Ottanta da Andrea Parodi,
Gino Marielli e Gigi Camedda. Nel
cd a sostegno di Earth Child House
i Tazenda propongono una versione
corale del brano, aperta dai versi del
poeta Kahlil Gibran e interpretata insieme a tutti gli artisti che, con loro,
hanno realizzato “Echo”: Elena Ledda,
Claudia Crabuzza, Nasodoble, Chichimeca, Elva Lutza, Piero Marras, Rossella Faa, Carlo Doneddu, Dr Boost,
Cordas et Cannas, e gli ospiti internazionali Acquaviva - already Agricantus,
Marie Hines, Clark Datchler, Lilian
Vieira, Ester Formosa, Adolfo Osta.
“Madre Terra” è diventata immediatamente l’inno del progetto Earth Child
House, grazie anche al video (www.youtube.com/watch?v=ezY2WQVcLqg)
che la regista olandese Simone Walraven ha realizzato durante la registrazione del brano (nel Rockhaus Blu
Studio di Alberto Erre, a Sassari). Un
video che, sottolinea Gino Marielli dei
Tazenda, «per le atmosfere, il coinvolgimento emotivo e l’importanza della
causa che riunisce tanti artisti ricorda,
seppure in una dimensione ridotta,
l’indimenticabile “We are the world”
di “Usa for Africa” del 1985». E infatti l’idea di “Echo” è proprio quella
di partire da Sassari e poi coinvolgere
altre città con una serie di eventi e di
concerti, per far conoscere quanto
più possibile La Casa dei Bambini
della Terra. Un progetto che merita
di essere condiviso, così come i sedici brani di “Echo” (tra cui l’inedito
“Sa domo de sos pitzinnos”degli Elva
Lutza, che riecheggia in sardo il titolo
del progetto). Sedici brani diversi tra
loro per temperamento, genere musicale, costruzioni armoniche e vocali,
ma tutti accomunati dal desiderio di
contribuire a un progetto finora mai
nemmeno immaginato. Una casa biosfera costruita con materiali naturali,
ricca di fiori, piante e animali, che
sorgerà per la prima volta in Sardegna
e poi diventerà un modello per esperienze simili, finalizzate a regalare serenità ai bambini malati di tumore e di
altre gravi patologie.
La Casa dei Bambini della Terra, grazie all’impegno congiunto dell’associazione Earth Child House e degli artisti
di “Echo”, sta suscitando un grande
interesse. Non solo a livello nazionale,
dove ha tra gli sponsor principali la
squadra di basket di serie A Dinamo
Banco di Sardegna, ma anche all’estero. Ancor prima dell’uscita del disco
(distribuito da Tronos Digital), infatti,
sono state tantissime e generose le
prenotazione arrivate da varie nazioni
attraverso la piattaforma Musicraiser.
com, e le richieste continuano senza
sosta. Ricevere il cd direttamente a
casa è semplice: basta mandare una
mail a [email protected] o a
[email protected]. ❖
Di seguito la tracklist di “Echo”:
1 ARTISTI VARI - Madre Terra 2016
2 CLARK DATCHLER - Child To be
3 PIERO MARRAS - Basta chiudere gli occhi
4 DR. BOOST feat. C. CRABUZZA - Una Casa
5 TAZENDA – Pitzinnos in sa gherra (live)
6 ELVA LUTZA – Sa Domo de sos Pitzinnos
7 MARIE HINES - Worth The Fight
8 ACQUAVIVA already AGRICANTUS – Cibele
9 CORDAS ET CANNAS - Pizzinneddu
10 LILIAN VIEIRA – Longe
11 ELENA LEDDA - Ternuras
12 NASODOBLE - Valzer Della Distanza
13 ROSSELLA FAA - Oro Oro
14 ESTER FORMOSA y ADOLFO OSTA – Lo feo
15 CHICHIMECA - Nina nana
16 CARLO DONEDDU - Tinta de Verano
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Argomenti
GIUDITTA SCORCELLETTI
Online su YouTube il videoclip di “La Malcontenta”
che anticipa il nuovo album “Toscana Donna”
e la b-side “Se Tu Sapessi”
Comunicato stampa
A
distanza di quasi due anni
dalla pubblicazione di quel
gioiello che era “Nightingale”, nato dalla collaborazione
con il produttore e compositore inglese Michael Hoppè e che fruttò
la candidatura ai Grammy Awards,
Giuditta Scorcelletti torna con il videoclip de “La Malcontenta”, che
anticipa il nuovo album “Toscana
Donna”, in uscita nella primavera
del 2017. Quasi fosse un quarantacinque giri, ad accompagnare
questa struggente ninna nanna
tradizionale toscana, è la b-side
“Se Tu Sapessi”, nella quale l’artista toscana ha musicato due ottave
della poetessa pastora Beatrice Bugelli (1803-1885). A caratterizzare
questo nuovo progetto discografico
è non solo la peculiare scelta tematica, ma anche la scelta di arrangiamenti nei quali gli stilemi e le trame
tradizionali incontrano le increspature dell’elettronica, dando nuova
vita al repertorio popolare. ”Il disco
“Toscana Donna”, afferma Giuditta Scorcelletti, “parla di sospiri
che da spensierati si fanno sempre
più affannosi e pesanti. Dal primo
amore, al distacco, dai primi dolori
alle disillusioni. “La Malcontenta”
rappresenta la fine di questo viaggio, attraverso il quale si potranno
scorgere infiniti aspetti dell’universo femminile. Ho scelto questo
brano come singolo che anticipasse
l’album perché mi ha sempre colpito. E’ una ninna nanna che parla
di sopraffazione, di sofferenza e di
morte. Ed è proprio la morte l’unica, nel mio immaginario, che può
cantare questo epilogo. Ho scelto
di raccontare così una storia che si
ripete, per esorcizzare la paura, per
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rendere giustizia al dolore che risiede nella violenza”. A rendere ancora più vivido ed evocativo il contenuto del brano, è il videoclip la cui
regia è stata curata dalla stessa artista toscana ed alla cui realizzazione
hanno partecipato la nota attrice
teatrale toscana Valentina Banci. ❖
Guarda il video de “La Malcontenta”: https://www.youtube.com/watch?v=OSZyKJy1h6s&t=138s
Ascolta la b-side “Se tu sapessi”: https://www.youtube.com/watch?v=SHHcIyJq_gI
CREDITS
Cronaca
Tragicamente, a Torino il 14 dicembre 2016,
a causa di un aneurisma addominale, ci lascia Ricky,
dopo essersi sentito male la sera del 10 dicembre
RICKY MANTOAN
di Gloria Berloso (foto © Gloria Berloso)
N
on avrei mai pensato di dover parlare con il passato per
ricordare il mio compagno
di vita, l’artista che ho amato veramente, l’uomo più generoso che ho
conosciuto al mondo. Ricky se n’è
andato senza preavviso portandosi
via una scia di purezza che solo in
lui ho potuto ammirare; era puro
nell’amore, nell’amicizia, negli altri sentimenti, nella musica, nella
libertà e nell’essere sé stesso. La
sua personalità spiccata oltrepassava ogni linea di resistenza, era
limpido e lineare con le tragicità di
un passato e le felicità del tempo
vissuto con me e la nostra musica.
Ricky ed io, abbiamo sognato
insieme riportando al massimo
splendore un passato oramai ingrigito e pensando ad un futuro più
colorato.
Nato a La Mure in Francia 71
anni fa, è morto il 14 dicembre
2016 a Torino tragicamente per
un aneurisma addominale, dopo
essersi sentito male la sera del 10
dicembre. Pochi minuti prima era
nello studio per terminare il mixaggio e finalizzare alcune canzoni folk
di Prine e Van Zandt, arrangiate,
interpretate e suonate da noi due.
Parlare di Ricky Mantoan non è
semplice perché è stato un grande
uomo che si è posto artisticamente
sullo stesso piano di tanti suoi colleghi molto più famosi restando ai
margini del mondo discografico
così come i giornali specializzati raramente si sono occupati di lui e la
sua band “Branco Selvaggio”, fondata nel 1978 ed ancora in attività.
L’ultimo concerto dal vivo è datato 17 settembre 2016.
17 settembre 2016, l’ultimo concerto di Ricky Mantoan
Come già detto parlare di lui significa coinvolgere cuore, anima,
mente, emozioni e tantissimi ricordi
bellissimi. Artisticamente Ricky
Mantoan si può definire il leader indiscusso e il portavoce del country
rock in Italia. Di lui, dei suoi gruppi
prima del ’78, i Rebels, i Twangs,
gli MG ed infine il Branco, si ricordano tutti concerti memorabili e
travolgenti. Nel 1974, innamorato
di Duane Eddy, Jerry Garcia, Gram
Parsons ma soprattutto dei Byrds
ordinò in America una chitarra della
quale conosceva solo il suono ma
che non aveva mai visto nemmeno
in fotografia. Quando lo strumento
arrivò dopo circa un anno e mezzo,
Ricky immaginava una chitarra un
po’ strana ma la sua Zeta B, chiamata negli Stati Uniti Pedal Steel
Guitar, era molto di più, compli-
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cata nel montaggio e nel suonarla
perché non esistevano istruzioni e
metodi di studio. Nessun giornale
di musica, nessun rivenditore di
chitarre ne avevano mai parlato. Fu
suo padre, musicista pure lui, che
vedendolo armeggiare su un tavolino con le corde, gli diede l’input di
mettere un cucchiaio sulle corde e
al posto del plettro, qualcosa di più
resistente e pesante. Da quel momento Ricky iniziò un percorso in
salita, imparando tutto da solo ad
usare corde, pedali, ginocchiere,
meccaniche, unghie di metallo e
tiranti. In breve tempo è diventato
il pioniere in Italia e forse in Europa
di quello che è lo strumento più affascinante soprattutto nella musica
country.
La Pedal Steel Guitar è nata tra gli
anni ’40 e 50, come naturale evoluzione di altre chitarre usate prima
nella musica popolare americana:
il Dobro e la Steel Guitar più comunemente conosciuta come chitarra
hawaiana.
Ricky Mantoan, indubbiamente è
stato una delle figure musicali più
complete ma anche più sottovalutate soprattutto in Italia. Dall’uscita
del suo primo Album “Ricky” nel
1980, si è rivelato un personaggio
vero e spontaneo, scevro da falsi
divismi che avevano rovinato tanta
gente del mondo del Pop. Per farvi
rendere meglio conto della esatta
dimensione di Ricky Mantoan, vi
voglio riportare stralci di una intervista rilasciata ad un giornale di
musica, parlando dello String-Bender: la chitarra elettrica è sempre
stata il mio principale strumento,
e l’adozione dello string-bender
mi ha messo in condizione di poter suonare e cantare contemporaneamente senza rinunciare a
certe sonorità a cui sono affezionato: cosa questa che con la pedal steel era quasi impossibile, o
perlomeno molto difficile. Con lo
string-bender invece hai in mano
proprio una chitarra, la puoi imbracciare normalmente e nello
stesso tempo mantenere certe
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Cronaca
caratteristiche espressive tipiche
della pedal-steel, tanto che ad un
ascolto superficiale, si direbbe
che sia quest’ultima a suonare
mentre in realtà siamo di fronte
ad una Telecaster “truccata”.
Anche nello scrivere i testi delle
canzoni, il creare musica e molti
arrangiamenti, Ricky ha rivelato il
suo spirito che troviamo in tutti suoi
dischi, nelle sue collaborazioni con
i Byrds, i Flying Burrito Brothers,
i bassisti dei Byrds, John York e
Skip Battin, Sneaky Pete Kleinow,
Greg Harris, Gene Parsons, Roger
McGuinn e poi ancora Scott Nienhaus, Terry Jones Rogers, Vince
Barranco, Jim Goodall ma anche
con artisti e cantautori italiani di
grosso spessore, producendo e
creando composizioni che sono diventate vere e proprie reliquie della
musica d’autore. Ma soprattutto
con il suo Branco, negli ultimi anni
aveva raggiunto un livello di perfezione, di intensità e di bravura che
raramente si trova in altre band.
Definire Ricky Mantoan il leader
del Country Rock in Italia è una affermazione valida esclusivamente a
livello esecutivo perché la sua musica, in realtà, è una magnifica miscela di esperienze musicali molto
differenti tra loro. In prevalenza e
nei suoi dischi più noti, troviamo
motivi molto vicini ad espressioni
country, di chiaro stampo americano-californiano, ma descrivere la
musica di Ricky sarebbe assurdo,
perché delle volte è acustica, delle
volte elettrica, delle volte è triste,
delle volte è fortemente ritmata.
Ricky e le sue composizioni formano un unico essere, palpitante,
cortese, pieno di vita. La sua voce
con una vena di malinconia, è
capace di trasportarti in oscuri
nebbiosi paesaggi, oppure in assolate splendide vallate, popolate
da sogno, realtà e bellezza. Con
le parti vocali del suo gruppo, la
sua voce non comune, Ricky è riuscito a valorizzare e ad abbellire
arrangiamenti musicali di canzoni
tradizionali anche suonando con
artisti di grande valore. Fra l’altro
ha avuto un ruolo molto importante
nel concerto di Brescia con Roger
McGuinn e gli ex Byrds, suonando
con il cuore in gola e senza alcuna
prova ma anche nei concerti in duo
con Greg Harris nel 1982, con Skip
Battin fino al 1994, con i Family
Tree, con i Flying Burrito Brothers.
In lui ha regnato sempre una voglia di creare e scrivere canzoni; le
Cronaca
Ricky con Gloria Berloso
avversità della vita lo hanno messo
alla prova ed in quel periodo ha
scritto brani e molte ballate di pura
bellezza come “Deep Water” e “Sister Moon”, dalle quali traspare il
romanticismo, la poesia ma anche
Ia sua tragedia personale. Questi
brani sono incisi sul lato B del disco in vinile “Ricky” con altri brani
come “Blackbird”, costruita con
chitarre acustiche ed elettriche,
“Sad Country Lady” scritta in onore
di Gram Parsons ed Emmylou Harris, e poi ancora “Down in Memphis” e “Tennessee”, due ballate americane di chi sogna, “Old
Friend” che racconta di un vecchio
Ricky a Roma
amico partito dal suo paese per ricercare un mondo migliore.
Ricky ha dato una svolta musicale con lo studio dell’arpa celtica,
creando atmosfere di sapore rinascimentale e da meditazione assoluta; nel 2003 ha composto dei
brani che offrono all’ascoltatore
l’incanto di una musica dolcissima
con sapori orientali a tratti per ritornare alle tematiche rinascimentali. L’uso di questo strumento,
un’arpa a 36 corde, ha rivelato la
profondità interiore di Ricky Mantoan trasmettendo emozioni e una
grande e rara tenerezza, stessi
sentimenti che Ricky ha trasferito
alla sottoscritta.
In questi ultimi anni Ricky Mantoan ha realizzato un numero infinito di brani e musiche ed arrangiato pezzi come Ballad of Easy Rider e Wasn’t Born To Follow (Byrds)
e creato una parte della colonna
sonora con Pedal Steel Guitar e Dobro per il film The Repairman.
Assolutamente strabiliante, unica
ed irripetibile la performance proposta da Ricky del celebre brano di
Bob Dylan “Knockin On Heaven’s
Door”, ritenuta dagli stessi F.B.B.,
superiore alla loro versione. D’al-
lora, in tutti i concerti, il pezzo viene
suonato alla maniera di Ricky Mantoan. Esiste sul mercato discografico il disco in vinile con il brano celebre ed altri pezzi fantastici come
Sneaky Attack, Walk On The Water,
Santa Ana Wind e So You Want To
Be a Rock’n Roll Star, registrati nei
concerti live a Viterbo e L’Aquila ed
eseguiti da Sneaky Pete Kleinow:
pedal steel guitar, Skip Battin: voce
e basso, Vincenzo Rei Rosa: batteria e Ricky Mantoan: voce, Telecaster e Rickembacker guitars.
Dal 2011 con Ricky ho sognato,
la nostra musica ricorda ora un
periodo splendido, un’era gloriosa,
una nuova generazione, nuove
prese di posizione e la vita passata. In questi anni abbiamo realizzato arrangiamenti e interpretato
canzoni folk rock di Sandy Denny,
Pete Seeger, Richard Thompson,
Leonard Cohen, Bob Dylan, Byrds,
Flying Burrito, John Prine, Townes
Van Zandt e soprattutto le canzoni
di Ricky. In “Dreamers”, Ricky ha
costruito le sonorità per la mia voce
raggiungendo la massima intensità con il ritmo che si fonde con
le congas, aiutato dalla delicatezza
della Pedal Steel Guitar. In “Gloria”
traspare una bellissima ballata, in
“Because We Are” (Berloso-Mantoan) si evince la bellezza interiore
di un artista che ha dedicato tutta
la sua esistenza alla musica. Purtroppo il nostro progetto si è interrotto improvvisamente in una notte
di dicembre, Ricky per ora non potrà creare più la musica per i testi
che la sua compagna ha scritto in
questi anni per lui.
La creatività di Ricky non ha mai
avuto interruzioni, ispirato dalle
sonorità della West Coast. Per un
musicista come lui la California sarebbe stato l’ambiente ideale. Chi
non vi era nato, cercava di raggiungere in un modo o nell’altro quella
terra promessa. Ricky, al contrario,
ha rifiutato l’invito di Skip Battin di
trasferirsi in Oregon o in California,
dove vivevano gran parte dei protagonisti della musica country rock,
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perché ha voluto portare e far conoscere il suo messaggio musicale
in Italia e ci è riuscito.
Negli ultimi anni Ricky ha innalzato un lamento perché la musica
vera stava morendo, gli ascolti, i
concerti diventavano sempre più
rari. Era disgustato e triste perché
stava assistendo alla morte della
Musica in Italia.
Così descriveva la sua amarezza:
“La Musica, ispirazione divina
e Arte sublime, è diventata un
ronzio di fondo e una “merce” di
infima categoria. Cos’è successo?
Chi è l’assassino o “Gli assassini”? Iniziamo la ricerca partendo
da chi, fin dalla tenera età ha sacrificato tutto il tempo libero allo
studio, all’ascolto della Musica,
rimanendone affascinato e col sogno di essere (da grande) un musicista. Cioè una persona che sa
tradurre sul suo strumento quelle
meravigliose vibrazioni che vagano
negli spazi interiori della propria
anima. Il giovane futuro musicista
gratta sulla sua chitarra quasi di
nascosto, perché papà e mamma
vogliono che egli si dedichi allo
studio delle materie scolastiche,
nulla di più. Il “fare” Musica
viene considerato quasi una perdita di tempo, un NON- mestiere,
che non procurerà al nostro eroe il
necessario (in soldi), per vivere. E
qui entra in campo il famigerato
DENARO, il dio della nostra epoca
buia. Il panettiere lavora e fatica,
l’idraulico lavora, il becchino lavora ma, il Musicista non lavora,
anzi (ORRORE)...si diverte! Nessuno si rende conto che la Musica
è ...un’ARTE, e come tutte le arti,
parte dal desiderio di espressione
che certe persone sentono dentro
di loro. Quello che viene chiamato
comunemente “lavoro” nasce invece dal desiderio primario della
sopravvivenza, dal bisogno di cibarsi e raramente viene scelto
per il desiderio di esprimere una
pulsione interiore. Come nella
famosa favola, il musicista viene
visto come la cicala che canta
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Cronaca
d’estate, mentre un meccanico
o un calzolaio, vengono considerati come le formichine che sgobbano tutta la vita per sfamare la
famiglia. Tutto questo perché la
Musica (ARTE) non viene innalzata al rango di LAVORO, al massimo viene considerata HOBBY.
Intanto il tempo passa e il nostro
musicista-cicala ha passato ore,
giorni, anni, a imparare a suonare
una chitarra, sempre compresso
tra la scuola(dovere), poi il lavoro
(ahi ahi) e la Musica, che, salvo
nei casi di famiglie benestanti o
illuminate (vedi conservatorio),
viene comunque vissuta di nascosto, come si trattasse della masturbazione o di altre cose “sporche”. Ecco, il gran giorno arriva
e il nostro giovane eroe entra nel
negozio musicale vicino a casa e
chiede di acquistare una chitarra
elettrica con il suo amplificatore
.... UNO SHOCK!!!... i prezzi sono
folli, sempre al di sopra di qualche
migliaio di euro (prima erano milioni). Non so oggi, ma un tempo
erano montagne di cambiali che
dovevi pagare ad ogni costo, leccando i piedi ai nonni (a chi li
aveva) o alla mamma, sempre più
disposta alla complicità mentre
col papà non c’era proprio storia”.
Nonostante alcuni momenti di
amarezza Ricky è riuscito a mantenere la compostezza ed ha sempre creato e lavorato in studio, ha
tenuto insieme la sua band elevandola a sonorità e coralità perfette.
Il concerto a Ivrea dell’8 settembre 2016 è una testimonianza di
quanto la band composta da Ricky (Voce, Pedal Steel Guitar, Rickenbacker, Chitarre elettriche e
acustiche, armonica, mandolino),
Beppe D’Angelo (Voce, batteria),
Luciano Costa (Voce, chitarre elettriche e acustiche, Dobro, Slide
Guitar), Dario Zara (basso), abbia
raggiunto il massimo livello di esecuzione. Le critiche sono sempre
l’olio per ammorbidire gli stati d’animo. Il concerto del Branco Selvaggio a Ivrea ha regalato ai numerosi presenti non solo della buona
musica ma anche canzoni d’autore
che nessun premio in Italia ha mai
preso in considerazione e forse mai
ascoltato.
Ricky Mantoan aveva un aspetto
sofferto quando prendeva possesso
del palcoscenico, il suo passo era
lento, un po’ incerto, sedeva sullo
sgabello davanti la sua Pedal Steel
e iniziava a suonare una musica
dolce, melanconica, liquida quasi
al rallentatore. Poi imbracciava la
sua Guild Starfire rossa del 1968
e portava il pubblico in visibilio.
Ricky non ha mai voluto sbalordire ma la sua ecletticità e la sua
sensibilità hanno fatto lui intuire
molte più cose di quelle che il suo
intelletto fosse in grado di assorbire
e di spiegare a sé stesso, e gli ha
ispirato un desiderio di esprimere
queste cose attraverso ciò che ha
sostituito la sua intelligenza: le sue
chitarre e la sua arpa. ❖
Recensioni
Il primo CD-live del gruppo marchigiano e, nel DVD,
un documentario su quasi cinquant’anni di ricerca e
animazione dei repertori popolari
LA MACINA, NEL VIVO
DI UNA LUNGA STORIA
Comunicato stampa
Q
uasi cinquant’anni di attività
e non sentirli se non come
sprone per mettersi ancora
alla prova - con il primo CD live della
camera - e come occasione per ripercorrere - nel DVD - i contesti e gli
incontri che hanno alimentato un
appassionante percorso di ricerca
e animazione sui repertori popolari,
continuando a chiamare a raccolta le
espressioni culturali più significative
della propria terra - le Marche -, accomunate da un amore profondo per
il popolare assunto come specchio
nel quale riflettere istanze e contraddizioni del nostro presente.
In un’opera polisemica e polifonica,
qual è La Macina, Nel vivo di una lunga
storia, musiche e testi, voci, canti e
visioni convergono nel raccontare la
densità e la bellezza di una proposta
artistica del gruppo fondato nel 1968
da Gastone Pietrucci, avviato allora,
secondo lo spinto dell’epoca, a una
produzione caratterizzata da un’esemplare aderenza ai moduli espressivi della tradizione, rilevati in lunghe
campagne di ricerca e dalla viva voce
dei principali depositari dei repertori popolari, ai quali dedicano opere
davvero emblematiche come il disco
sui canti della filanda e, a firma dello
stesso Pietrucci, il volume sui canti popolari marchigiani che è tuttora la più
estesa raccolta di testi di musiche di
tradizione orale nell’ambito regionale.
Da allora sono seguiti ben 18 album
e numerose pubblicazioni a stampa
che consentono di seguire, come in
una rappresentazione in presa diretta, l’evoluzione di un gruppo musicale che, forte del proprio radicamento nel cuore della tradizione, si
apre progressivamente ad altre esperienze, incrociando nel suo cammino
altre voci ed espressioni della cultura musicale italiana, da Giovanna
Marini a Rosanna Casale, da Moni
Ovadia alla banda Osiris. Memorabile, in questa direzione, l’incontro
con i Gang dove, in largo anticipo sui
tempi, il folk d’autore si innerva sulle
sonorità del rock sociale e politico dei
fratelli Severini. L’intento che persegue “l’aedo malinconico e ardente”
nel condurre il suo gruppo su sentieri
allora poco o nulla battuti è sempre
quello di rinnovare una plurisecolare
tradizione di canto, negando decadenze e anacronismi, per ribadire la
propria volontà ostinata e contraria
di durare nel tempo e parlare ancora
alla sensibilità dei contemporanei.
Singolari processi di appropriazioni e
magnifiche restituzioni dove il rigore
filologico si coniuga con una spiccata
pronuncia contemporanea, come testimoniato soprattutto dai 16 brani del
CD, quasi tutti di origine rigorosamente popolare ma indelebilmente segnati
da una rivisitazione musicale garbatamente dimessa benché di grande forza espressiva e, soprattutto, dalla voce
scura e arrocchita di Gastone Pietrucci che rende perennemente vivi i reperti di un universo solo in apparenza
sepolto e tramontato.
Con scritti di Francesco Scarabicchi,
Allì Caracciolo, Massimo Raffaeli e
Carlo Cecchi - che firma anche il dipinto di copertina -, i disegni animati di Simone Massi e il documentario
che, a cura di Filippo Paolasini e
Paola Ricci, in 29 stazioni ripercorre tutta la storia del gruppo, soffermandosi sugli “alberi di canto” che
ne hanno alimentato l’ispirazione e “i
grandi incontri” che ne hanno ravvivato il cammino, da Mario Giacomelli
a Valeria Moriconi.
Una bellezza che non grida cinge
l’opera, la contorna, ne traccia i
confini, s’insinua discreta e chiama
a raccolta tutte le notti della voce di
Gastone, tutte le albe, il maltempo e
il cocente sole, l’ombra e il chiarore
che ferisce e cura. Francesco Scarabicchi
Dai testi di varie raccolte, emerge
una sorta di dilatata mappatura storica non dichiarata né costretta dentro gabbie cronologiche o tematiche,
ma segnata dalla motilità dei ritmi e
delle melodie, cui il canto-musica
conferisce o la struggente nostalgia
d’amore o il ridente ammiccamento
dell’eros e delle sue trasgressioni.
Allì Caracciolo
L’unico modo di salvare quella
grande tradizione di cui La Macina
si era fatta carico, consisteva proprio
nel metterla in contatto con l’altro da
sé. Né si trattava di misture o di ibridi
postmoderni ma di etimologiche collaborazioni, di libere avventure dialogiche per specchiare il presente nel
passato, esigendo da esso un senso
ulteriore. Massimo Raffaelli
Allora ecco la musica che, sospesa
su quella soglia, tra il cielo e la stanza
corre sui rischi del possibile errore,
ma l’anima dei musicanti non sbaglia mai perché è loro il tempo. Carlo
Cecchi ❖
INFO: [email protected]; www.squilibri.it
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Eventi
CELTIC CONNECTIONS 2017
Comunicato stampa di Brian Maycock
D
a Giovedi 19 gennaio a Domenica 5 febbraio, 2100 musicisti
provenienti da tutto il mondo
parteciperanno a 300 eventi in diverse
sedi in tutta Glasgow, Scozia, per uno
dei più importanti festival annuali al
mondo di musica folk e roots. Il festival
è sostenuto da Glasgow City Council e
Creative Scotland, e avvallato da Glasgow Life.
18 giorni di concerti, ceilidh, conferenze, mostre d’arte, workshop, eventi
gratuiti, sessioni a tarda notte e una
serie di speciali collaborazioni musicali
una tantum ancora una volta illumineranno l’inverno scozzese durante il
Celtic Connections.
Il concerto di apertura sarà dedicato
alla vincitrice del premio folk singer
songwriter Laura Marling le cui canzoni saranno eseguite in anteprima
mondiale da Kate St. John con la BBC
Scottish Symphony Orchestra e ospiti
speciali. Con questo concerto ha inizio Celtic Connections 2017 ispirata
alle donne artiste, con l’esibizione di
Roberta Sá - un’importante artista brasiliana grazie ad una partnership con
il MIMO Festival - Olivia Newton-John
con Beth Nielsen Chapman, Karine
Polwart, e la leggendaria cantante
Shirley Collins tra gli altri punti salienti.
Il festival si concentra anche
quest’anno sugli artisti che hanno vissuto momenti di intensa difficoltà personale e che hanno trovato il successo
attraverso la loro musica e la loro forza,
come la star della world music Aziza
Brahim che è cresciuta in un campo
profughi algerino.
Margo Price, St Paul & the Broken
Bones, Darlingside, Hurray for the Riff
Raff, Mark O’Connor Band e Calexico
sono tra le star Americana & Bluegrass
che saranno sul palco.
Approfondiamo il percorso per
esplorare le connessioni tra la Scozia
e il profondo sud dell’America, Jon
1818
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Gli Shooglenifty saranno presenti al Celtic Connections
Cleary e Dirk Powell celebreranno il
suono della Louisiana, ispirato dall’autore vincitore del Booker Prize, James
Kelman’s Dirt Road.
Billy Bragg e Joe Henry eseguiranno
brani classici sulla ferrovia presenti nel
loro album Shine A Light che fu registrato in un viaggio di quattro giorni in
treno attraverso l’America.
La musica tradizionale e folk rimangono al centro del Celtic Connections
con una linea di collegamento che
porta a La Banda Europa guidata da
Jim Sutherland, star dell’orchestra folk
The Unusual Suspects of Celtic Colours, super-gruppo di violino Session
A9, i Dallahan di Edimburgo, il leader
del progetto di cornamuse Tryst, uno
dei principali performer dei festival
d’Irlanda: Sharon Shannon band e di
Four Men & A Dog, i rockes gaelici
Mànran e una performance di Phil
Cunningham’s Highlands & Islands.
Shooglenifty e gli ospiti speciali suoneranno insieme per A Night for Angus, rendendo omaggio al loro amico,
membro della band e violinista ispirato
ad Angus R.Grant che purtroppo è
scomparso quest’anno.
Celtic Connections 2017 porterà
anche le celebrazioni del 150° anniversario della Confederazione del
Canada a Glasgow con spettacoli di
importanti artisti canadesi come Martha Wainwright, Le Vent du Nord, De
Temps Antan e Russell deCarle.
Il 70° anniversario dell’indipendenza dell’India sarà contrassegnato
con una prima produzione al Celtic
Connections, prodotto in India da Indianuance, con il leader mondiale dei
percussionisti Trilok Gurtu & Evelyn
Glennie in collaborazione con il violinista classico indiano Kumaresh Rajagopalan e il grande pianista Philip Smith
dal Regno Unito.
Il 70° anniversario della fondazione
del Pakistan sarà anche ricordato in
questa edizione del festival, con artisti
tra cui l’incredibile performance di Sanam Marvi. Gli altri artisti che compariranno al Celtic Connections 2017 sono
C. Duncan, Pictish Trail, Fairport Convention, Liz Lochhead, Aidan Moffat,
Seth Lakeman, Tom Paxton, King Creosote, Siobhan Miller, Orchestra Baobab,
Robyn Stapleton, e Anna Meredith.
A metà del fine settimana del Celtic Connections, i direttori artistici e
gli organizzatori dei principali festival
ed eventi di tutto il mondo saranno
presenti alle esibizioni dei cantautori
scozzesi, band e musicisti presenti nei
Showcase della Scozia. I concerti forniscono una preziosa opportunità per
i musicisti scozzesi per ottenere nuove
opportunità in tutto il mondo grazie a
questo importante evento.
Più di 11000 bambini in tutta la
Scozia parteciperanno al programma
di educazione del Celtic Connections
attraverso cinque concerti mattutini
gratuiti e laboratori scolastici guidati da
importanti musicisti celtici.
Il Programma di Educazione ha raggiunto più di 200.000 bambini in tutto
il paese dal suo inizio nel 1999. Il suo
lavoro è sostenuto direttamente dalle
quote di adesione del partner del festival Celtic Rovers - che dà tariffe scontate sulle prenotazioni ed esclusive
esperienze durante Celtic Connections
2017.
Il popolare programma di laboratori
pubblici darà alla gente di tutte le età
e le condizioni sociali, la possibilità
durante il festival di apprendere nuove
competenze musicali e di divertirsi.
Siamo entusiasti di essere parte di
una nuova impresa che lavora con la
National Whisky Festival che offrirà
una vasta gamma di degustazioni di
whisky e musica ospitato presso una
nuova sede per Celtic Connections,
SWG3, Sabato 28 gennaio 2017. E
per completare la messa al bando
della fredda temperatura dell’aria a
Glasgow - per qualche gloriosa serata
almeno - Celtic Connections è lieta di
lavorare in collaborazione con il Festival MIMO per celebrare il Brasile come
paese partner per il 2017, con le esibizioni di alcuni dei principali artisti del
paese, tra cui Hamilton de Holanda &
Baile do Almeidinha, Yamandu Costa,
Renata Rosa, Carlos Malta, Baby do
Brasil - e Roberta Sá. La partnership è
supportata anche dal British Council e
dall’Ambasciata del Brasile.
Donald Shaw, direttore artistico di
Celtic Connections, ha detto: “Una
gamma mozzafiato di stili e tradizioni
Eventi
Anche gli Unusual Suspects ospiti al Celtic Connections
viene irradiata da Celtic Connections
2017. Saliranno sul palco gli artisti che
hanno dato forma ai nostri giorni e gli
artisti che stanno ridefinendo la musica per il futuro.
Artisti le cui vite e le culture non
potrebbero essere più diverse si riuniranno per condividere le loro storie,
passioni e competenze.
Al centro di tutto questo è la semplice
esperienza di affermazione dell’essere
la vita di in uno spettacolo di musica
dal vivo nel corso di un importante festival mondiale. Non vediamo l’ora per
iniziare il Celtic Connections 2017”.
L’Assessore Frank McAveety, Leader,
Glasgow City Council, ha dichiarato:
“Glasgow è una città per gli amanti
della musica. Mentre altrove è tutto
tranquillo, noi iniziamo l’anno con una
fantastica celebrazione del meglio del
folk e roots music nel mondo, il Celtic
Connections. Diamo il benvenuto al
pubblico e agli artisti di tutto il mondo
- alcuni sono venuti al festival ogni
anno per più di 20 anni, per gli altri
questa sarà la loro prima esperienza a
Glasgow durante il Celtic Connections.
Siamo in grado di promettere loro un
grande momento e 18 giorni di spettacoli ed eventi straordinari”.
L’Assessore Archie Graham, OBE,
presidente di Glasgow vita, ha detto:
“Ogni anno Celtic Connections crea
anche fantastiche opportunità per migliaia di bambini delle scuole in tutta la
città e in tutta la Scozia per partecipare
a concerti gratuiti dei musicisti celtici
leader mondiali, e per conoscere la
musica celtica nelle loro classi. Questo
lavoro serve per arricchire la vita dei
giovani ed è una parte vitale di un festival che celebra e condivide questa
musica così meravigliosa ogni anno”.
Alan Morrison, capo della Musica,
Creative Scotland, ha detto: “Celtic
Connections è ormai saldamente affermata come destinazione invernale
di scelta non solo per gli amanti della
musica folk e tradizionale, ma anche
per chi vuole abbracciare la cultura
su scala globale. Questo è il luogo
dove la musica della Scozia si collega
al mondo, e accogliamo con favore i
più grandi musicisti a Glasgow, amici
vecchi e nuovi, in particolare provenienti dal partner Brasile del Showcase
Scozia. E’ anche fantastico quest’anno
vedere i riflettori puntati sulle artiste donne, come le donne hanno da
tempo fornito una voce forte definendo
in Scozia la musica tradizionale e l’identità nazionale”.
Le donne della Musica
Fonte di ispirazione saranno le
donne artiste, celebrate in una serie di
concerti al Celtic Connections 2017.
Mercury ha premiatao la cantautrice
britannica Laura Marling che fa il suo
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debutto al Celtic Connections conducendo una performance orchestrata
delle sue canzoni al Glasgow Royal
Concert Hall Giovedi 19 gennaio per il
concerto di apertura di Celtic Connections.
Con la BBC la Scottish Symphony
Orchestra gli ospiti speciali e l’orchestrazione del compositore, produttore,
arrangiatore e strumentista Kate St.
John questa prima mondiale promette
di essere un avanspettacolo imperdibile per il festival 2017.
Roberta Sá è una icona pop premiata
con il Latin Grammy in Brasile. Di origine portoghese, Roberta si è esibita
alla cerimonia di chiusura dei Giochi
Olimpici di Rio e ha fatto il suo debutto
nel Regno Unito questa estate. Farà la
sua prima attesissima apparizione al
Celtic Connections a Drygate il Venerdì
27 gennaio.
Superstar internazionale e vincitrice di diversi Grammy Award Olivia
Newton-John e il candidato ai Grammy
Beth Nielsen Chapman e la vincitrice
SOCAN, Amy Sky eseguiranno musica
tratta dal loro album collaborativo “LIV
ON” dal vivo presso l’Auditorium principale di Glasgow Royal Concert Hall
il Martedì 24 gennaio. La musica ha
accresciuto nei tre artisti esperienze
personali, e la speranza degli artisti
è che questa musica possa sollevare
cuori gravati dal dolore, mentre allo
stesso tempo possa portare conforto a
chi ascolta.
Dopo la sua acclamata anteprima al
Festival Internazionale di Edimburgo
2016, la cantante scozzese, compositrice, Karine Polwart presenterà Wind
Resistance al Teatro Tron da Mercoledì
25 a Sabato 28 gennaio come parte del
Celtic Connections 2017. In una combinazione irresistibile di storia e canto,
Polwart celebrerà Fala Flow, una torbiera protetta a sud-est di Edimburgo.
La leggendaria collezionista di canzoni e cantante Shirley Collins fa coincidere l’uscita del suo primo album da
più di 30 anni questo novembre con
una performance al Celtic Connections al City Halls Sabato 4 febbraio.
Shirley Collins è stata una figura molto
influente nella rinascita della lingua inglese nella musica popolare degli anni
1960 e ‘70 attraverso registrazioni innovative, performance live e collaborazioni con artisti come Davy Graham e
la Albion Band.
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Eventi
La celebre cantante brasiliana Roberta Sá, presente anche lei a Glasgow
Il 28 gennaio al Main Auditorium, Glasgow Royal Concert Hall di
quest’anno, Roaming Roots Revue
contrassegnerà ‘The Women in Song’
grazie alle caratteristiche del lavoro
delle più grandi cantautrici femminili
del nostro tempo, tra cui Kate Bush,
Joni Mitchell, Nina Simone, Aretha
Franklin, Dolly Parton, Bjork, PJ Harvey, Gillian Welch, Joan Armatrading,
e Tracy Chapman, attraverso esibizioni
di artisti tra cui la nativa della California Jesca Hoop, ora con sede a Manchester, la vincitrice del SAY Award,
Kathryn Joseph e la conduttrice exDelgados, Emma Pollock.
Beauty in the Storm
Il festival di quest’anno potrà anche evidenziare artisti straordinari che
hanno superato grandi difficoltà e trovato il successo attraverso la musica.
Aziza Brahim, che si esibirà Venerdì
20 gennaio alla Drygate, è nata e cresciuta nei campi profughi Saharawi
che costeggiano il confine tra Algeria
e Sahara Occidentale. Come una giovane adolescente fugge questi campi
e il regime di oppressione politica che
ha seguito nel 1975 l’invasione del
Marocco del Sahara Occidentale per
vivere a Cuba. Da adulta è tornata ai
campi saharawi e ha incominciato a
cantare e suonare in diversi gruppi
musicali. Ora è una delle migliori artiste di world music, il cui lavoro è intriso
di influenze delle sue radici del Sahara
occidentale e di Barcellona, dove ha
vissuto dal 2000, e rimane una portavoce per il popolo Saharawi e la loro
lotta in corso.
Americana
Celtic Connections è lieta di accogliere ancora una volta gli artisti leader di musica americana & bluegrass
a Glasgow. Tradizionale e folk country
americano è per noi un motivo per
guardare fuori dai confini, con questi
musicisti che mescolano e creano stili
innovativi e tradizioni diverse per creare la loro inconfondibile musica.
Il cantautore Margo è proveniente
dal Tennessee, ed è uno dei più interessanti artisti americani di oggi. Il
suo primo album solista pubblicato su
etichetta Third Man ha seguito tragedie personali che hanno influenzato
il suo sound vivido e profondamente
commovente. Per coloro che non conoscono ancora il suo lavoro, bisogna
scoprirlo in concerto a Oran Mòr il
Martedì 24 gennaio.
Dotato di voce elettrizzante e showman dell’ex-allievo predicatore Paul
Janeway, St. Paul & the Broken Bones
accoppia dei classici stili Motown Stax
con influenze moderne da Sly Stone
e Prince a Tom Waits e Nick Cave. La
band, che di recente ha aperto i concerti dei Rolling Stones, sarà alla O2
ABC Glasgow Domenica 29 gennaio.
Unendo quattro superbe voci intorno
a un singolo microfono, le canzoni
Eventi
Le Vent du Nord, rappresenteranno il Canada
collettivamente-scritte del quartetto
del Massachusetts, Darlingside, si fondono elementi di folk, pop, bluegrass,
classica e indie-rock, avventurosamente schierati con chitarre, banjo,
violino, mandolino, violoncello, contrabbasso e sottile elettronica. Reduci
nel 2016 del Cambridge Folk Festival,
la band sale sul palco di Oran Mòr il
Sabato 28 gennaio.
Guidati dai più importanti virtuosi di
violino d’America, al top della classifica di Billboard Bluegrass, l’Ensemble
Mark O’ Connor Band sale sul palco
della Sala Grande del City Hall, Domenica 29 gennaio. Come solista Mark è
vincitore di un Grammy e CMA Award
ed ha collaborato con artisti icone tra
cui Johnny Cash e Wynton Marsalis.
Nella tradizione di molti grandi performer bluegrass degli Stati Uniti, la lineup per la sua acclamata banda di sei
elementi include il figlio Forrest e la
moglie Maggie.
Americani dell’Arizona, Tex-Mex e
indie rock band, i Calexico saranno
affiancati dal cantautore e chitarrista
guatemalteco Gaby Moreno e saranno
ospiti speciali per un concerto collaborativo al Celtic Connections, Crossing
the Border, presso l’Auditorium principale, al Glasgow Royal Concert Hall,
Venerdì 20 gennaio.
La tradizione adesso
Celtic Connections accoglie una linea fantastica di musicisti tradizionali
e popolari per il festival di quest’anno.
In precedenza al Celtic Connections
nel 2008, con una nuova line-up, La
Banda Europa guidata dal compositore e musicista Jim Sutherland è stata
appositamente invitata al festival di
quest’anno per esibirsi Domenica 29
gennaio presso l’Auditorium principale,
Glasgow Royal Concert Hall. Questo
straordinario gruppo dispone di 36 musicisti virtuosi provenienti da 15 paesi
che suonano strumenti etnici indigeni
nel loro paese europeo di origine, tra
cui ghironde, nyckelharpa, il duduk armeno, il fujara: flauto della Slovacchia
lungo due metri, l’antica Carnyx celtica e
cornamuse provenienti da sette nazioni.
The Unusual Suspects of Celtic Colours saranno presenti Mercoledì 25
gennaio alla Glasgow Royal Concert
Hall. Erano al 20° Celtic Colours festival 2016 a Cape Breton Island in
Canada, unendo le forze e i repertori
con i principali musicisti locali per uno
spettacolo intrigante, ora ritornano con
la line-up transatlantica al luogo di origine del progetto. Mentre un altro degli spettacoli più amati d’Irlanda, Four
Men and a Dog ha un posto davvero
speciale nel cuore del Celtic Connections, dopo aver suonato al festival
della prima notte di apertura nel 1994.
Continuando le loro celebrazioni del
25° anniversario, segnato da album
nuovo di zecca nel 2016, And the
Band Played On, oltre l’attuale line up
di cinque musicisti, si è unito come
ospite il pianista James Delaney nel
Nuovo Auditorium di Glasgow Royal
Concert Hall, Venerdì 27 ottobre.
Il leggendario musicista, compositore e produttore Phil Cunningham, di
Highlands and islands Suite, ha fatto
la sua prima mondiale, con il concerto
di apertura per il Celtic Connections
nel 1997. In occasione del 20° anniversario di questo lavoro, che mescola
folk a musica orchestrale per un effetto
scioccante, andrà in scena una volta
ancora una volta, nella sala principale,
Glasgow Royal Concert Hall
Domenica 22 gennaio con un cast
stellare di musicisti e cantanti.
Mànran sarà ai Barrowlands Venerdì
20 gennaio, insieme ai Blazin’ Fiddles
e alle stelle americane, Lindsay Lou e
i Flatbellys. Una delle band scozzese
più amate di oggi, eclettico mix di influenze Mànran costruite intorno alle
radici celtiche tradizionali della band
fanno una loro musica difficile da definire, ma facile da amare.
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Eventi
Mark O’ Connor Band rappresenterà il bluegrass americano
Canada 150
Nel 2017 Celtic Connections si unisce alle celebrazioni del 150° anniversario della fondazione del Canada presentando una straordinaria gamma di
musicisti canadesi.
La emozionale e sorprendente
gamma musicale del precedente album di Martha Wainwright, affermato
come uno dei cantautori più impavidi e
interessanti di oggi. Il suo nuovo quinto
album, Goodnight City, unisce quella
intera gamma di talento ed esperienza, portato dalla sua voce unica e
potente, mentre ritorna alla crudezza
del suo debutto omonimo del 2005,
in entrambi troviamo originali freschi
e composizioni fatte su misura dal fratello Rufus, Beth Orton, Glen Hansard,
Michael Ondaatje e Merrill Garbus. il
pubblico del Festival può immergersi
nel suo spettacolo dal vivo alla O2 ABC
Glasgow, Venerdì 3 febbraio.
Rinomati ugualmente per la loro
classe mondiale e la gioiosa energia
della musicalità dal vivo i quattro ra-
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gazzi Québécois di Le Vent du Nord
e il potente trio De Temps Antan presenteranno una nuova serie di collaborazioni presso l’Auditorium principale di Glasgow Royal Concert Hall il
Venerdì 27 gennaio con speciali creazioni, arrangiate dai sette musicisti
con canzoni e melodie dei rispettivi
repertori.
L’ex frontman dell’iconica banda canadese country roots, Prairie Oyster,
il leggendario artista Russell deCarle,
si esibisce con Denis Keldie e Steve
Briggs al festival di quest’anno. Esibizione al Teatro Tron, il 4 febbraio dove
ascolteremo un mix fluente di blues,
jazz e R&B Western Swing tinto con un
po’ di ricco rockabilly.
Il 70° anniversario
dell’indipendenza indiana e la
fondazione del Pakistan
Il 70° anniversario della indipendenza indiana e della fondazione del
Pakistan saranno contrassegnati con
spettacoli con importanti protagonisti,
artisti indiani e pakistani.
Un musicista della sesta generazione che esegue musica dall’età di
15 anni, Dr. Jayanthi Kumaresh è uno
dei più importanti artisti contemporanei di Veena. Porterà la sua tradizione
mescolando la musica con innovazione utilizzando uno degli strumenti
più espressivi utilizzati nella musica
classica indiana, il Veena - uno strumento a corde pizzicate originario
dell’antica India - al pubblico presso
il Nuovo Auditorium, Glasgow Royal
Concert Hall di Sabato 28 gennaio in
un concerto con Mark O’ Connor e Yamandu Costa intitolato Strings of the
World, così come uno show presso la
Chiesa Mackintosh Venerdì 27 gennaio.
Il 70° anniversario di indipendenza
indiana sarà inoltre contrassegnato
da una prima Commissione del Celtic Connections, prodotto in India da
Indianuance, per aver guidato nel
mondo i percussionisti Trilok Gurtu &
Evelyn Glennie con la lassica violinista
indiana Kumaresh Rajagopalan e il
Eventi
La pakistana Jayanthi Kumaresh, virtuosa di Veena
grande pianista classico Philip Smith
dal Regno Unito.
La giovane cantante pakistana Sanam Marvi, che combina canti devozionali sufi e sue tradizioni popolari autoctone Sindhi, con virtuosismo classico, sarà protagonista tra gli interpreti
al BEMIS celebra Burns presso l’Old
Fruitmarket il Mercoledì 25 gennaio.
Brasile
Ogni anno, Celtic Connections è
partner con un paese diverso per creare nuovi collegamenti internazionali e
per presentare una selezione di artisti
provenienti dal nostro paese partner,
con il pubblico del festival. Nel 2017, il
nostro paese partner è il Brasile.
Gli artisti di primo piano che saranno presenti, come Roberta Sá, includono Hamilton de Holanda, la cui
innovativa carriera musicale lo ha visto
reinventare lo stile di esecuzione di
uno strumento tradizionale brasiliano
il mandolino a 10 corde, portandolo
a un vasto pubblico. E’ stato descritto
dalla stampa come il “Jimi Hendrix del
bandolim”. Si potrà ascoltare al Celtic
Connections Sabato 28 gennaio presso
l’Old Fruitmarket.
La musica di Renata Rosa riunisce
influenze brasiliane indigene, elementi
africani e portoghesi, per creare un irresistibile suono ricco. Un multi-strumentista che è meglio conosciuto come
cantante e virtuoso sul Rabeca - un violino tradizionale di origini arabe dell’8°
secolo che è stato portato in Brasile dai
primi colonizzatori portoghesi nel 16°
secolo. Il chitarrista e compositore Yamandu Costa esegue una vasta gamma
di stili che lo rende impossibile da catalogare, tra classica, tango, samba, e
chamamés. Il suo strumento principale
è il violão de 7 Cordas, la chitarra a sette
corde di nylon brasiliana.
Finanziatori e sostenitori
Glasgow City Council e Creative
Scotland continuano a fornire un
sostegno prezioso per Celtic Connections. Culture Ireland, l’agenzia
responsabile per la promozione
delle arti irlandesi in tutto il mondo,
sta sostenendo la partecipazione di
alcuni tra i migliori artisti emergenti
irlandesi affianco ad artisti affermati in questa edizione del festival.
Media Partners: The Sunday Herald, Evening Times, The Herald e
Heraldscotland.com continuano a
fornire un’approfondita copertura
del festival in anteprima.
ScotRail ha sostenuto Celtic Connections fin dall’inizio, portando artisti e pubblico da tutta la Scozia a
Glasgow per il festival. Il 2017 continua la collaborazione sponsor-viaggiatori con Caledonian MacBrayne,
Hebrides e Clyde Ferries.
La BBC ha sostenuto Celtic Connections fin dal suo primo anno e il
festival ha il piacere di collaborare
ancora una volta con la BBC Radio
Scotland, BBC Radio 2 e BBC Radio 3, che faranno la trasmissione in
diretta tutto il festival. Sharon Mair,
Editor Radio Music, Events and
Partnerships, BBC Scotland, ha dichiarato: “Siamo lieti di continuare il
nostro supporto nella copertura Celtic Connections attraverso la radio,
la televisione e on-line.” ❖
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Eventi
VI PRESENTIAMO CELTIC CONNECTIONS 2017:
UNO SGUARDO AL PROGRAMMA DEL FESTIVAL
di Marcello De Dominicis e Paolo Benigni
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iovedì 19 gennaio si apre a
Glasgow la nuova edizione
della Celtic Connections 2017.
Ancora una volta, il miglior festival di
World music (folk e roots) europeo
presenta un programma straordinario con 2.100 musicisti provenienti da
tutto il mondo, suddivisi in 300 eventi
in altrettante “locations” disseminate
in tutta la città di Glasgow. Il festival,
supportato dal Glasgow City Council
e da Creative Scotland, si articolerà
in 18 giorni di concerti, conferenze,
ceilidh, mostre d’arte, laboratori, presentazioni di dischi, eventi gratuiti,
sessions, speciali collaborazioni tra artisti di diverse nazionalità, trasmissioni
radiofoniche e televisive, che illumineranno il rigido inverno scozzese,
regalando al pubblico internazionale
indimenticabili momenti di grande
musica! Il concerto di apertura avrà
come protagonista Laura Marling che
riceverà anche il premio come miglior
folk singer e songwriter dell’anno.
La Marling sarà accompagnata dalla
Scottish Simphony Orchestra, diretta
dalla celebre Kate St John, per tanti
anni “braccio destro” di Van Morrison!
All’interno dello spettacolo ci saranno
moltissimi ospiti internazionali (per
ora ancora misteriosi…) che daranno
ancor più lustro a questa bellissima
apertura. Sicuramente in questa esibizione la grande artista presenterà
brani dal nuovo album “Sempre Femina” che uscirà alla fine di febbraio.
Questo immenente disco, il sesto
della carriera, che è stato preceduto
dal singolo, “Shoothing”, si annuncia
come l’album della consacrazione
dell’artista, ormai considerata la migliore cantautrice britannica degli
anni 2000.
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Questo concerto di apertura sarà
il preludio di molte importanti esibizioni di artiste donne tra cui: Roberta Sá, una delle più straordinarie
voci della nuova musica brasiliana,
Olivia Newton John (che terrà un
concerto acustico il 24 gennaio, alla
Glasgow Royal Concert Hall con Beth
Nielsen Chapman, Amy Sky e John
McCusker); Karin Polwart (il 26 gennaio al Tron Theatre) e tante altre. Tra
le star più attese ci saranno, dopo
molti anni di silenzio, niente meno
che le leggendarie Anne Briggs e
Shirley Collins!!! La prima sarà intervistata il 31 gennaio al Film Teathre
di Glasgow dove verrà presentato
il film “Acoustic Routes”…, la seconda presenterà il recentissimo album “Lodestar” uscito a novembre,
dopo 38 anni di silenzio. Ad 81 anni
“suonati”, la Collins con questa sua
nuova opera, ha fatto gridare al miracolo tutta la stampa internazionale. Il
suo concerto del 4 febbraio è uno dei
più attesi di tutto il festival! Tra le al-
tre star al femminile della world music internazionale presenti al festival
c’è anche la cantante Sharawi, Aziz
Brahim, vincitrice di tantissimi premi
internazionali, con la sua musica che
profuma dei suoni del deserto del
Sahara, che presenterà il 21 gennaio
alle ore 16,30, il suo recentissimo
quarto album “Habbar El Hamada”.
Molte saranno anche le star provenienti dall’America come Mark
O’Connor, Tom Paxton ed i Calexico.
Tra gli appuntamenti imperdibili del
festival ci sono il ritorno dei Fairport
Convention che festeggiano i loro 50
anni di carriera e dell’inossidabile
cantautore di Essex, Billy Bragg, che
ha appena inciso un album importantissimo “Shine a light” con Joe Henry.
Su questi due importanti avvenimenti
ci soffermiamo un pochino! I Fairport
Convention, che hanno inventato
il folk–rock nel 1967, festeggiano
quest’anno le loro “nozze d’argento”
con un lungo tour in Inghilterra, Scozia ed Irlanda; si esibiranno al Celtic
Connection il 24 gennaio, all’Old Fruitmarket alle ore 20,00 in punto, assieme a due grandi cantautori: Steve
Tilston e Jez Lowe, che apriranno il
loro concerto che sarà sicuramente
sold out. La formazione, guidata dal
chitarrista Simon Nicol, unico membro originario del gruppo, presenterà
una setlist che parte da canzoni degli
album storici come ”Liege and Lief” e
“Full house” fino al loro ultimo disco
del 2015 “Miths and herpes”. Riascolteremo brani epici come: “Crazy
Man Michael” e “Sir Patrick Spens”,
“Meet on the ledge” ed anche un
tributo al grande violinista Dave
Swarbrick, uno degli autori e membri
più importanti ed influenti del gruppo
inglese, purtroppo scomparso nel
giugno scorso.
A quanto mi è dato di sapere eseguiranno come omaggio al grande
“Swarb” il brano “Flatback Capers”.
Il concerto di Glasgow sarà la prima
data live del 2017 …e dovrebbe esserci anche un’altra celebre ospite:
la cantante/chitarrista Sally Barker.
Impedibile! Altro concerto da non perdere, come ho già scritto nelle righe
precedenti, è quello di Billy Bragg &
Joe Henry che suoneranno il 26 gennaio all’Old Fruitmarket alle ore 20,30,
presentando l’album “Shine a light”.
Questo disco è, in realtà, un progetto
storico-culturale, rigoroso e appassionato, sul patrimonio folk americano
condotto attraverso i treni che i due
musicisti hanno preso, in poco meno
di tre giorni lungo la linea Texas Eagle
che collega Chicago a Los Angeles.
Una rotta famosissima e leggendaria che l’inglese Billy Bragg (che un’operazione simile già fece coi Wilco nel
disco “Mermaid Session” sull’eredità
di Woody Guthrie) ha scelto di percorrere, in otto tappe, con l’americano
Joe Henry.
Durante il viaggio sono state registrate su nastro alcune importanti canzoni della tradizione americana antica e moderna. Bragg e
Henry salgono sul treno con una chitarra acustica, osservando lungo
il tragitto, St. Louis, San Antonio, El
Paso e Tucson, cantando “Gentle on
Eventi
My Mind” di John Hartford,,poi “The
L. & N Don’t stop here Anymore” di
Jean Ritchie, passando per “In the
Pines” dal repertorio di Lead Belly
,ma anche riscoperta dai Nirvana
nello storico unplugged e poi intonando altri traditional in cui la ferrovia ed i binari sono protagonisti,
come “John Henry”, “Railroad Bill”,
“Rock Island Line” e “KC Moan”,
senza dimenticare il Gordon Lightfoot
di “Early Morning Rain” ed il celebre
hit skiffle di Lonnie Donegan, “Rock
Island Line”. Ci sarà sicuramente da
divertirsi ascoltando il cantastorie ed
alfiere del folkpunksoul Billy Bragg
con il bravo songwriter e chitarrista
stelle e strisce Joe Henry.
Ma continuiamo a presentare la
bella manifestazione scozzese che
quest’anno dedica anche una importante sezione di concerti al Canada. Sono infatti presenti musicisti
canadesi di primissimo piano nel
programma della Celtic Connections
a cominciare da Martha Wainwright,
doppia figlia d’arte di Kate Mc Garrigle e Loudon Wainwright e sorella
di Rufus. La cantautrice presenterà
allo 02 ABC di Glasgow, il 3 febbraio,
il suo nuovissimo album “Goodnight
city” che è stato molto considerato
dalla critica internazionale. Il 27 gennaio alla Glasgow Royal Concert Hall,
sarà la volta di un’altra bella serata
canadese con gli unici eredi della
Bottine Souriante, ovvero il quartetto
de la “Vent du nord”. Assolutamente
esaltanti le loro performance live in
cui, oltre agli immancabili colpi di
tacco, si possono ascoltare incandescenti reel, favolose ballate con
splendide armonizzazioni vocali e
con un finale pirotecnico che vede
generalmente ballare tutto il pubblico
presente. Ogni volta che mi è capitato
di ascoltarli in concerto li ho recensiti
con le classiche 5 stelle. Oltre a loro,
si esibirà nella stessa serata il terzetto
“De Temps Anten”, un gruppo sempre puntato verso le sonorità tradizionali francofone con un ottimo suonatore di armonica sugli scudi!
Per quanto riguarda gli artisti scozzesi, ci sono chiaramente i nomi mi-
gliori a cominciare dai “Manran” che
il 20 marzo lanciano il loro terzo album
“An da la/the two days”. Secondo me
i Manran con il loro melange di tradizione e rock, sono la migliore band
caledone del momento. Sono strumentisti abili e potenti, in particolare
il piper ed il chitarrista/cantante ed i
loro live sono talmente entusiasmanti
che ormai vengono chiamati nei più
importanti festival folk del mondo.
Assieme a loro si esibisce anche
un’altra energetica band scozzese: i
“Blazin Fiddles”. Il giorno dopo sempre alla Glasgow Royal Concert Hall,
è la volta dei Shooglenifty, orfani del
loro leader Angus Grant, purtroppo
anche lui scomparso nel 2016, a cui
è dedicato il concerto di questa storica band, che si esibirà assieme ad
un manipolo di giovani e promettenti
musicisti. Il 22, stesso luogo e stessa
ora, è la volta di Phil Cunningham,
indimenticato leader dei grandissimi
Silly Wizard. Cunningham presenta
dopo, 20 anni, l’indimenticata opera
“The Highland and Islands Suite”
dove oltre al suo inconfondibile organetto, suoneranno 30 musicisti ed un
coro di 40 persone. Potrei continuare
ancora a citare il “gotha” della musica scozzese presente in quasi tutti
e diciotto i giorni.
Mi limito a dire che oltre quelli appena citati, in questa edizione del festival saranno anche presenti per la
Scozia altre punte di diamante come:
Unusual Suspects, Ross Ainsle &
Ali Hutton, Alisdair Fraser, Siobhan
Miller, Emily Smith, Julie Fowlis. Tra
gli irlandesi saranno presenti, Altan,
Dervish, Kila, Sharon Shannon, e
Martin Hayes, etc… Per finire, per
gli amanti della world music in senso
ampio ce n’è davvero per tutti i gusti
con nomi importanti come l’Orchestra Baobab, Trilok Gurtu, Jim Sutherland e la Banda Europa, Hamilton De Hollanda, e Tommy Emanuel.
Il festival terminerà il 5 febbraio. Non
c’è da aggiungere altro… se non
aspettare la nostra recensione dei
concerti. Saremo sul posto dal 23 al
27 gennaio… Quindi ci risentiamo al
nostro ritorno! ❖
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Cronaca
SPELLO SPLENDENS:
I RIFLESSI DEL FESTIVAL
di Goffredo Degli Esposti
del libro “La sposa lamentava e
l’Amatrice…” con gli autori Piero
Arcangeli e Giancarlo Palombini.
Il Festival Spello Splendens si
distingue sia per la visione articolata nei generi musicali, tradizionali e storici (dai più antichi fino
alla sperimentazione musicale di
oggi), sia per la panoramica geografica sulle tradizioni regionali
poco conosciute.
In questa edizione sono stati invitati: dalla Puglia, gli Uaragniaun
delle Murge baresi, per un concerto tra il sacro e il profano, con
la voce perfetta di Maria Moramarco e sapienti intrecci strumentali; dalla Lombardia/Svizzera, il
Trio Verbanus, che ha incantato
con il suono del corno delle alpi
Gli Uaragniaun a Spello (foto Massimo Damiani)
S
i è conclusa la Settima Edizione di “SPELLO SPLENDENS”
- Festival di Musica Antica e
Tradizionale del Natale e di cornamuse e zampogne - tenutasi a
Spello (Pg) dal 4 al 7 Gennaio.
Con la sua particolare formula
con concerti di musica antica e
tradizionale, e con la presenza
degli strumenti a fiato della tradizione italiana usati nella consuetudine delle feste natalizie, Spello
Splendens si conferma nella sua
unicità, non solo nel panorama regionale, ma italiano in generale.
In particolare, questa Settima
Edizione ha posto attenzione alla
musica del territorio di Amatrice,
zona del centro Italia che ha vissuto di nuovo il tragico evento del
terremoto, dedicandogli una conferenza-concerto e la presentazione
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Trio Verbanus al festival (foto Massimo Damiani)
magicamente unito alla coppia
ciaramella e zampogna; infine, dal
Lazio, l’energico gruppo femminile
Lamorivostri (con Mauro Bassano
ospite con flauti e zampogna), per
un’ampia panoramica sulle tradizioni musicali del Natale del Centro
e Sud Italia.
Anche se la neve ha bloccato
improvvisamente gli spostamenti
del pubblico, c’è stata grande affluenza per il concerto di inaugurazione (mercoledì 4), con la musica
medievale italiana eseguita dal
Micrologus, e poi la ripresa nella
giornata finale (sabato 7), con
molta gente interessata allo stage
di saltarella, tenuto da Franco Moriconi, e alla conferenza-concerto
su Amatrice, con i poeti a braccio
Pietro e Donato De Acutis, in alternanza alle sonate sulle ciaramelle
del bravissimo Alessio Di Fabio.
Si conferma molto apprezzata
“Zampogne e Lenticchie”, la passeggiata musicale con raduno libero dei musicisti, che rinnova la
tradizione dell’offerta propiziatoria
del cibo, grazie alla preziosa collaborazione dei ristoratori del centro
storico di Spello e l’immancabile
presenza, tra gli altri, di Piero Brega
e Oretta Orengo che hanno cantato
Cronaca
Una cartolina di Lamorivostri
“Zampogne e lenticchie” per le vie (da incantevolespello.wordpress.com)
e suonato per tutto il lungo tragitto
che attraversa la città, durato ben
3 ore.
Ricordando che tutti i concerti
e gli eventi di Spello Splendens
sono ad ingresso gratuito, si fa
notare che è l’unico Festival musicale che, nella sua continuità, si
può trovare nella regione Umbria
durante le festività natalizie, insieme a Umbria Jazz Winter che
si tiene ad Orvieto. ❖
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Media Partner:
Italie
Nord-Isère
Spello splendens
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