La molecola, dal latino scientifico molecula, derivato a sua volta da moles, che significa "mole", "piccola quantità", è un insieme di almeno due atomi (dello stesso elemento o di elementi diversi) uniti da un legame chimico covalente, ovvero quando sono legati tra loro condividendo una o più coppie di elettroni. Le molecole sono i costituenti fondamentali della maggior parte della materia organica presente nell'universo, oltre che gli oceani e dell'atmosfera terrestre. LA LORO FORMA La forma delle molecole, ovvero come sono distribuite nello spazio le diverse componenti, è una caratteristica che influenza non solo le proprietà fisiche ma anche quelle chimiche. Ciò risulta ancor più evidente quando si considerano le molecole organiche e le loro attività. Molte molecole, infatti, seppur composte dalla stessa combinazione atomica e, descritte con la stessa formula bruta, acquisiscono caratteristiche diverse quando gli stessi atomi si distribuiscono nello spazio in modi differenti. Si dice che due o più molecole hanno la stessa formula bruta quando hanno lo stesso numero e tipo di atomi che le costituiscono. In particolare, due atomi sono “dello stesso tipo” se appartengono allo stesso elemento chimico (cioè se hanno lo stesso numero atomico). LA LORO POLARITA’ Ogni molecola, che presenti due atomi generici differenti ma legati tra loro chimicamente, gode di proprietà polari. Questa particolarità, dipendente dalla loro differente capacità di attrarre gli elettroni, è causa della differente posizione tra il baricentro delle cariche positive (protoni) e negative (elettroni) che genera un di- polo elettrico (sistema composto da due cariche elettriche uguali e opposte di segno e separate da una distanza costante nel tempo). Tale proprietà trae origine da: • • la polarità dei legami covalenti che formano la molecola, la quale, a sua volta, dipende dalla differenza di elettronegatività degli atomi coinvolti nel legame. Maggiore è la differenza di elettronegatività, maggiore è la polarità la simmetria nella forma della molecola che dipende dalla reciproca disposizione dei suoi diversi componenti La polarità della molecola influenza, a sua volta, altre proprietà: • • • • • reattività delle sostanze con altre molecole forza di adesione e coesione temperatura di solidificazione e di ebollizione miscibilità e solubilità alla presenza di soluzioni conducibilità elettrica, sia di sostanze che di soluzioni L’ISOMERIA E’ quel fenomeno per il quale sostanze che, pur avendo stessa formula bruta (condividono peso molecolare e composizione percentuale di atomi), hanno proprietà fisiche diverse e, molto spesso, anche comportamento chimico differente. Pertanto i composti che presentano le caratteristiche appena descritte si dicono isomeri e vengono, come di seguito, classificati: • Isomeri costituzionali (o strutturali): hanno identica formula bruta ma diversa connettività, ovvero sono composti aventi stessa formula molecolare ma diversa formula di struttura. Hanno, quindi, diverse proprietà fisiche e chimiche, dovute alla differenza dei legami tra gli elementi che costituiscono la molecola. A loro volta si dividono in: Isomeri costituzionali di catena: il loro fattore caratterizzante è la struttura dello “scheletro” carbonioso, ovvero la presenza e la posizione di ramificazioni o anelli; essi hanno proprietà fisiche diverse, ma reattività chimiche piuttosto simili Isomeri costituzionali di posizione: l’elemento che li caratterizza è la posizione di legami multipli o di gruppi contenenti atomi diversi da quelli di carbonio e idrogeno; essi, appartenendo alla medesima classe di composti, nonostante proprietà fisiche diverse, hanno reattività chimica simile Isomeri costituzionali di gruppo funzionale: pur avendo formula bruta uguale, presentano gruppi funzionalmente diversi e, di conseguenza, hanno proprietà chimiche e fisiche molto differenti • Stereoisomeri: hanno identica formula bruta, stessa connettività, ma essi non sono sovrapponibili a causa del differente orientamento tridimensionale degli atomi nello spazio. Si distinguono in: Diastereoisomeri: sono due isomeri in cui uno non è l’immagine speculare dell’altro. Tra i diastereoisomeri incontriamo: Isomeri geometrici (o cis-trans): presenti solo in molecole in cui due atomi di carbonio uniti da un doppio legame sono entrambi legati, a loro volta, a due gruppi differenti; più in genere, essi compaiono in molecole la cui struttura impedisce una libera rotazione intorno ad uno o più legami. Le proprietà fisiche di questi isomeri sono diverse, mentre la loro reattività chimica è generalmente simile. E’ da ricordare, inoltre, che vi sono notevoli eccezioni dovute alle particolari configurazioni geometriche Isomeri conformeri (o conformazionali): pur non essendoci uno stereocentro (atomo di carbonio diventato chirale poiché legato a quattro atomi o a quattro gruppi di atomi diversi), sono stereoisomeri che si ottengono quando gli atomi ruotano attorno a legami singoli, dando origine a conformazioni diverse della molecola. Essi hanno identica formula bruta, ugual connettività ma non sono sovrapponibili Isomeri rotameri: sono particolari conformeri che differiscono per la torsione di uno (ed uno solo) legame. E’ importante tener presente che la visione deve essere “frontale”, cioè osservare frontalmente l’asse della molecola Isomeri enantiomeri: sono molecole che presentano elementi stereogenici ovvero atomi a causa dei quali le molecole ammettono due isomeri che sono uno la forma speculare non sovrapponibile dell’altro ISOM COSTITUZIONALI di GRUPPO FUNZIONALE di CATENA di POSIZIONE MERI STEREOISOMERI DIASTEREOISOMERI ISOMERI GEOMETRICI ENANTIOMERI CONFORMERI ROTAMERI LA CHIRALITA’ E’ la proprietà di un qualsiasi oggetto rigido (o di una disposizione spaziale di punti e atomi) di avere un’immagine speculare nelle tre dimensioni non sovrapponibile a sé. Un oggetto con tale proprietà viene definito chirale. L’ENANTIOMORFISMO E’ la trasformazione geometrica che converte un oggetto nella sua immagine speculare. Di conseguenza, si dicono enantiomorfi una coppia di entità molecolari che sono immagini speculari ciascuna dell’altra e non sovrapponibili; nel caso di molecole, si parla di enantiomeri anziché enantiomorfi. L’ATTIVITA’ OTTICA E IL POTERE ROTATORIO E’ la proprietà di far ruotare il piano di vibrazione della luce polarizzata posseduta dai composti chimici chirali e quindi otticamente attivi. Il potere ottico è la misura dell’attività ottica. Con il termine generale di onda si indica una perturbazione che nasce da una sorgente e si propaga nel tempo e nello spazio, trasportando energia senza comportare un associato spostamento della materia. Le onde possono propagarsi attraverso un materiale o, più semplicemente, nel vuoto. LE LORO CARATTERISTICHE Un’onda può essere caratterizzata da una singola oscillazione oppure da una successione (o treno) di onde aventi caratteristiche simili. In generale, le onde sono costituite da: • • • cresta ventre fronti d’onda di propagazione: presenti esclusivamente nei treni di onde e possono essere classificati in longitudinali o trasversali I PARAMETRI DI RIFERIMENTO Le onde si diversificano una dall’altra per: • • • • • • • ampiezza lunghezza d’onda periodo frequenza fase velocità di propagazione energia e potenza associata alla velocità di propagazione I MEZZI DI PROPAGAZIONE Il mezzo in cui le onde viaggiano può essere classificato in: • limitato o illimitato • • omogeneo isotropo o anisotropo GLI EFFETTI Ciascun’onda assume un comportamento comune in situazione standard e può subire i seguenti fenomeni: • • • • • • • attenuazione dell’ampiezza durante la propagazione del mezzo riflessione rifrazione diffrazione dispersione interferenza effetto Doppler TIPOLOGIE D’ONDA Basandosi sulle differenti caratteristiche delle onde, esse possono essere classificate in categorie riguardanti: il tipo di mezzo: • • onde meccaniche (onde sonore) onde non meccaniche (onde luminose) le dimensioni del mezzo in cui si propagano: • • • onde unidimensionali o lineari (oscillazione di una corda) onde bidimensionali (onde circolari su una superficie d'acqua) onde tridimensionali (onde sonore) la loro direzione vettoriale di propagazione: • • onde longitudinali (onde di pressione) onde trasversali (onde elettromagnetiche) la propagazione: • • • onde piane (onde su superficie d'acqua) onde sferiche (onde di pressione) onde cilindriche (onde adiacenti ad un antenna) il mezzo in cui si propaga e della caratteristica fisica con cui la si rappresenta: • • onde elastiche o di spostamento radiazioni elettromagnetiche (luce, onde radio, ultravioletti, raggi X) LE ONDE SINUSOIDALI Esse sono una soluzione particolare dell’equazione generale delle onde: v= V=frequenza dell’onda T= periodicità dell’onda 𝟏 𝑻 Infatti, se si considera un'onda monodimensionale, nel descriverla, si considerano la posizione orizzontale x dell'impulso ed il tempo T a cui si osserva l'onda stessa: l'ampiezza dell'oscillazione y delle particelle attorno alla posizione di equilibrio viene fatta nei termini di questi elementi: y= f(x,T) y= oscillazione x=dimensione temporale T=tempo I punti di vista sono quindi due: • scegliendo di valutare la dimensione temporale (x fissato), esprimeremo l'oscillazione y in dipendenza dal tempo T: y= f(T) • scegliendo invece di focalizzare l'attenzione sullo stato di un mezzo perturbato in un certo istante (T fissato) si ottiene l'oscillazione y espressa in funzione della posizione x: y= f(x) LE ONDE ELETTROMAGNETICHE Per onda elettromagnetica s’intende una perturbazione di natura simultaneamente elettrica e magnetica che si propaga nello spazio e che può trasportare energia da un punto all'altro. Tale perturbazione è costituita dalla vibrazione simultanea di due enti immateriali detti campo elettrico e campo magnetico attorno alla loro posizione di equilibrio (che corrisponde all'assenza di perturbazione). Un’onda elettromagnetica viaggia in direzione sempre perpendicolare alle direzioni di oscillazione dei campi, si tratta, quindi, di un'onda trasversale. Le onde elettromagnetiche hanno caratteristiche di propagazione nei mezzi o in presenza di ostacoli dipendenti dalla frequenza (e quindi dalla lunghezza d'onda). CHE COSA SUCCEDE IN UN’ONDA ELETTROMAGNETICA Un elettrone immobile genera, a causa della sua carica, una forza elettrica nello spazio circostante, il campo elettrico, che diminuisce come l'inverso del quadrato della distanza. Facendo oscillare un primo elettrone, il campo elettrico viene perturbato nei punti circostanti a causa del cambiamento di distanza dall’elettrone durante la sua oscillazione. Una variazione di campo elettrico genera un campo magnetico. Queste oscillazioni del campo elettrico — e quindi anche del campo magnetico — si propagano dall'elettrone generando le onde elettromagnetiche. Un secondo elettrone, che si trova fermo ad una certa distanza dal primo, comincerà ad oscillare non appena investito dall'onda elettromagnetica prodotta da quell'elettrone. Anche il campo elettrico del secondo elettrone, allora, verrà perturbato dalle sue oscillazioni e genererà a sua volta un campo magnetico, consentendo così la propagazione dell'onda stessa. Le dimensioni dell’onda, cioè la sua ampiezza, danno una misura dell'intensità dell'onda elettromagneti- ca, ovvero dell'energia del campo elettromagnetico da essa trasportata. La radiazione di un’onda elettromagnetica, dunque, è composta da onde elettromagnetiche, consistenti nell'oscillazione concertata di un campo elettrico e di un campo magnetico. Queste onde si propagano in direzione ortogonale a quella di oscillazione. Infine, un'onda elettromagnetica viene emessa ogni qual volta una particella carica subisce un'accelerazione a causa di una qualche forza. LA LORO CLASSIFICAZIONE E’ consueto classificare le diverse onde magnetiche in: • • • • • • • • onde a radiofrequenza microonde spettro dell’infrarosso spettro visibile luce, prodotta da transizioni quantiche di atomi o molecole. A seconda della lunghezza d’onda, essa colpisce la retina raggi ultravioletti (sole) raggi X raggi gamma LA LUCE LINEARMENTE POLARIZZATA La luce linearmente polarizzata (o polarizzata su un piano) è l’energia risultante dal passaggio di luce ordinaria attraverso un filtro polarizzatore ottico, dove la luce emergente è un raggio il cui vettore elettrico vibra su un singolo piano. In realtà, la luce piano-polarizzata è la risultante di due componenti polarizzate circolarmente opposte, dirette verso destra e verso sinistra, in concordanza di fase e con uguale frequenza ed ampiezza. Quando la luce polarizzata interagisce con un mezzo chirale, il suo piano di polarizzazione varia la sua orientazione rispetto alla direzione di propagazione: tale distorsione è nota come rotazione ottica, per cui l’attività ottica è la capacità di una sostanza, detta otticamente attiva, di far ruotare il piano della luce polarizzata. GLOSSARIO Ampiezza: massima variazione un'oscillazione periodica • • di una grandezza in campo elettrico campo magnetico Cresta: punto più alto dell’onda Diffrazione: diffusione delle onde (esempio: quando passano attraverso una fessura stretta) Dispersione: divisione dell'onda in sotto onde in dipendenza della loro frequenza Effetto Dopler: spostamento di frequenza di un'onda periodica viaggiante rispetto alla direzione di osservazione entrambi oscillanti e che variano il loro verso ed intensità rapidissimamente. Fronti d’onda di propagazione: insiemi dei punti che vibrano concordemente, in modo tale che, per ciascuno di essi, lo spostamento dalla posizione di equilibrio assuma lo stesso valore in ogni istante Interferenza: somma vettoriale (anche nulla) di due onde che entrano in contatto tra loro Luce ordinaria: luce costituita da onde elettromagnetiche che vibrano in tutte le direzioni perpendicolari alla direzione secondo cui essa viaggia, cioè, si propaga sotto forma di onde che si sviluppano su diversi piani lungo la linea di propagazione. Un suo raggio è costituito da due componenti che vibrano su piani perpendicolari tra loro Lunghezza d’onda: distanza tra due creste o fra due ventri della sua forma d'onda Mezzo isotropo: le proprietà fisiche in un suo punto qualsiasi non cambiano in seguito ad una rotazione da quel punto Mezzo limitato: mezzo che ha un’estensione finita Mezzo omogeneo: le proprietà fisiche in un suo punto qualsiasi non variano in seguito ad una traslazione Microonda: onda con lunghezza d’onda compresa tra 0,3m e 1mm. Tale categoria, prodotta da speciali prodotti elettronici, trova impiego nei sistemi radar e in quelli di particolari mezzi di comunicazione Onda a radiofrequenza: onda con lunghezza d’onda che varia da qualche km fino a 0,3m. Tale categoria è usata nei sistemi trasmettenti della radio e della televisione ed è generata da particolari dispositivi elettronici Onda cilindrica: onda che si sviluppa nello spazio in modo simmetrico rispetto ad un asse Onda elastica: onda meccanica in cui le caratteristiche fisiche del mezzo sono di tipo elastico e in cui sia verificata la legge di Hooke Onda gravitazionale: fluttuazione del campo gravitazionale Onda longitudinale: la sua vibrazione è concorde con la direzione di propagazione d’onda Onda meccanica: onda che si propaga esclusivamente in mezzi materiali diversi dal vuoto in quanto sfruttano le proprietà di elasticità del mezzo per la loro propagazione Onda non meccanica: onda che si propaga in mezzi non materiali cioè il vuoto Onda oceanica di superficie: perturbazione che si propagano nell'acqua Onda piana: onda a frequenza costante i cui fronti d'onda sono infiniti piani paralleli di ampiezza costante normali al vettore d'onda Onda sferica: onda il cui fronte d'onda è una sfera e, quindi, la sua sorgente è puntiforme in modo che il fronte d'onda si propaghi in proporzione alla distanza r dalla sorgente Onda trasversale: la sua vibrazione è perpendicolare alla direzione di propagazione d’onda Radiazione elettromagnetica: forma di energia associata all'interazione elettromagnetica e responsabile della propagazione nello spazio-tempo del campo elettromagnetico sotto forma di onde elettromagnetiche Raggio gamma: onda con lunghezza d’onda compresa tra 1*10-10m e 1*10-14m. Ha origine nucleare e viene utilizzato in particolari terapie Raggio ultravioletto: onda i cui valori di lunghezza d’onda sono compresi tra 3,8*10-7m e 6*10-7m. Trova impiego in alcune applicazioni mediche e in processi di sterilizzazione Raggio X: onda che si estende da 1nm a 1*10-11m. Prodotta da transizioni quantiche degli elettroni più interni delle strutture atomiche (più fortemente legati al nucleo), è molto penetrante Riflessione: cambio di direzione di propagazione dell’onda a causa di uno scontro con un materiale riflettente Rifrazione: cambio di direzione dell’onda causata dal cambio del mezzo di propagazione (esempio: differente densità) Rotazione ottica: rotazione, espressa in gradi, del piano della luce polarizzata causata dal passaggio di questa attraverso una soluzione di una sostanza otticamente attiva Sostanza otticamente attiva: sostanza in grado di ruotare il piano di vibrazione della luce polarizzata Spettro all’infrarosso: onda di lunghezza d’onda che varia da 1mm a 7,8*10-7m. Si tratta di un’onda prodotta da molecole eccitate e da corpi caldi; viene utilizzata nell’industria e nella medicina Spettro visibile: stretta banda di onde percepibili dalla retina dell’occhio umano. Si tratta di un’onda che ha una lunghezza d’onda compresa tra 7,8*10-7m e 3,8*10-7m Suono: onda meccanica che si propaga attraverso gas (in genere aria), liquidi o solidi, la cui frequenza può essere percepita dall'apparato uditivo Traslazione: trasformazione affine dello spazio euclideo che sposta tutti i punti di una distanza fissa nella stessa direzione Ventre: punto più basso dell’onda Il polarimetro è lo strumento utilizzato per la misurazione del potere rotatorio di sostanze otticamente attive. DESCRIZIONE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Sorgente luminosa: led di colori diversi con lunghezze d’onda (λ) differenti Commutatore per la scelta del led Lente Primo polarizzatore Tubo porta campione Secondo polarizzatore per misurazione del potere rotatorio Goniometro e Nonio Disco di rotazione manuale 9. Cilindro di protezione esterna completo di base d’appoggio CARATTERISTICHE TECNICHE Precisione di misurazione dell’angolo: ± 0,1 mm Lunghezza tubo porta campione: 100 cm Peso: 3,25 Kg Dimensioni: l 22 cm; h 122 cm; p 22 cm Sorgente luminosa monocromatica: led colore lunghezza d'onda [nm] blu giallo verde rosso 465 588 590 620 tensione di alimentazione [V] 3.2 1.8 2.1 1.9 METODO OPERATIVO PREPARAZIONE: • • • • • • • Effettuare la misurazione del bianco per fissare la posizione dello zero iniziale Riempire il tubo porta campione con il solvente da analizzare Inserire il tubo porta campione nel polarimetro Posizionare il goniometro in testa al tubo porta campione Accendere il led del colore desiderato selezionandolo con il commutatore Ruotare il goniometro finché la luce del led si oscura Controllare la posizione di zero iniziale MISURAZIONE DELL’ATTIVITA’ OTTICA: • • • • • • • • • • Preparare la soluzione da analizzare Versare la soluzione all’interno del tubo di misura Inserire il tubo porta campione con la soluzione nel polarimetro Posizionare il goniometro in testa al tubo porta campione Misurare il livello del liquido nel tubo porta campione Accendere il led del colore desiderato selezionandolo con il commutatore Ruotare il goniometro finché la luce del led si oscura Leggere il valore sul goniometro e calcolare l’angolo per differenza con lo zero del campione Ripetere la misurazione dimezzando la lunghezza del cammino (ossia dimezzare la quantità di liquido) nel tubo di misura Se il nuovo angolo corrisponde ad α/2 oppure α/2 ±180° la sostanza considerata è detta destrogira, invece se si ottengono valori pari ad α-180°/2 oppure α-180°/2 ± 180° la sostanza è detta levogira • Applicare la formula della rotazione ottica per ottenere la concentrazione del composto oppure il potere rotatorio specifico della sostanza stessa: 𝛂=𝐜∙𝐥∙𝐤 α= angolo di rotazione sperimentale c= concentrazione del composto l= lunghezza del cammino k=potere rotatorio specifico AVVERTENZE • • • • • Lo strumento deve essere mantenuto in ambiente pulito e ventilato con temperatura e umidità entro valori normali (circa 20°C 50 % UHR) Dopo l’utilizzo il tubo di misura deve essere accuratamente pulito con acqua distillata Non utilizzare materiali abrasivi per pulire le parti ottiche dello strumento (carta compresa) Tenere lo strumento sempre coperto (quando non in utilizzo) per evitare l’introduzione di polvere Non smontare lo strumento; eventuali errori nell’assemblaggio sia meccanici che di allineamento possono pregiudicare irrimediabilmente la precisione dello strumento