COMUNE DI FORLI’ VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE IN SESSIONE ORDINARIA DI PRIMA CONVOCAZIONE DEL GIORNO 28 MAGGIO 2013 SEDUTA PUBBLICA ALLE ORE 16,05 Convocato con appositi inviti il Consiglio Comunale si è riunito oggi nella Sala Consiliare con l’intervento dei Consiglieri qui appresso indicati, come risulta dall’appello fatto dal Segretario Generale: 1) BALZANI Roberto 16) MICHEA Maria Francesca 2) BANDINI Enzo 17) MONTANARI Massimo 3) BENELLI Lucia 18) MONTEBELLO Tommaso 4) BENELLI Maurizio 19) MORGAGNI Diana 5) BONGIORNO Vincenzo 20) NERVEGNA Antonio 6) BUCCI Giovanni 21) PASINI Andrea 7) BURNACCI Vanda 22) PIRINI Raffaella 8) CALISTA Rosella 23) POMPIGNOLI Massimiliano 9) CASARA Paola 24) RAGAZZINI Paolo 10) CASTRUCCI Evangelista 25) RAGNI Fabrizio 11) GARDINI Francesca 26) RONDONI Alessandro 12) LOMBARDI Carlo 27) SAMPIERI Angelo 13) MANCINI Enrica 28) VALBONESI Franco 14) MARETTI Paride 29) ZANETTI Veronica 15) MAZZA Chiara Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 1 Risultano assenti i Conss. Sigg.ri: Aprigliano Francesco, Balestra Federico, Di Maio Marco, Gasperoni Roberto, Giulianini Sonia, Gugnoni Gabriele, Mattarelli Chiara, Rosetti Marcello, Samorì Sara, Sansavini Luigi, Spada Alessandro e Tappari Daniele. Partecipano alla seduta gli Assessori: - DREI Davide - RAVAIOLI Valentina - LEECH John Patrick - TRONCONI Gabriella - MALTONI Maria - ZATTONI Katia - RAVA Paolo Partecipa alla seduta il Segretario Generale, Dott.ssa Campidelli Margherita. Essendo legale il numero degli intervenuti il Sig. Ragazzini, assumendo la Presidenza, dichiara aperta la seduta e nomina Scrutatori i Signori Consiglieri: Maretti, Rondoni e e Benelli Lucia. Giustificano la propria assenza i Conss.: Gasperoni, Morgagni, Mattarelli. Partecipano alla seduta, in rappresentanza della Consulta degli stranieri, il Presidente Gamene Salifou e la Vicepresidente Padurean Monica Veronica. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 2 COMUNICAZIONI PRESIDENTE OGGETTO N. 14 COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE. Trattato Presidente RAGAZZINI: Se vi alzate, Consiglieri, l’inno nazionale. Viene eseguito l’Inno nazionale. Presidente RAGAZZINI: Iniziamo con la trattazione dei question time. Il question time N. 33, presentato dalla Cons. Pirini, ha già avuto risposta scritta e sarà completato alla presenza dell’Ass. Bellini, oggi assente giustificato insieme all’Ass. Briccolani. INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA OGGETTO N. 34 INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 24 MAGGIO 2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLE SCRITTE SUI MURI DI EDIFICI DEL CENTRO STORICO. Presidente RAGAZZINI: Come già anticipato in Conferenza dei capigruppo, il Vicesindaco è impegnato in una riunione e, appena arriverà, lo tratteremo. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 3 I question time 35 e 38, riguardanti problematiche della Ferretti, verranno trattati come interrogazioni. OGGETTO N. 36 INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 27 MAGGIO 2013 DAI CONSS. CASARA E POMPIGNOLI, IN MERITO ALL'AEROPORTO. Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura. “I sottoscritti Consiglieri comunali Massimiliano Pompignoli e Paola Casara appartenenti al gruppo Lega Nord, Premesso che la stampa locale ha di recente pubblicato la notizia secondo la quale vi sia un interessamento da parte di una delegazione orientale allo scalo forlivese; detta delegazione è stata ricevuta dalla Dottoressa Enrica Erani, curatrice del fallimento della società Seaf, ex società di gestione dell’aeroporto forlivese, che ha di fatto accompagnato i futuri possibili investitori all’interno del sito aeroportuale; Premesso che non è dato sapere se la delegazione abbia mostrato reale interesse allo scalo forlivese, né se vi siano state richieste o intenzioni di investire nell’aeroporto, a tale fine si interroga il Sindaco per conoscere se la delegazione orientale che ha fatto visita allo scalo forlivese sia realmente intenzionata a investire sull’aeroporto e se sono stati programmati incontri con l’Amministrazione Comunale, tesi a impostare eventuali trattative.” Sindaco BALZANI: Incontreremo sicuramente la delegazione cinese, nel frattempo essi hanno anche incontrato i vertici di Enac, ci siamo sentiti telefonicamente. Non sono state presentate al momento a Enac - perché le due cose devono andare parallele - proposte di tipo scritto, cioè progetti, business plan etc. etc., di conseguenza noi ci riserviamo naturalmente di valutare non appena queste cose saranno prodotte. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 4 Ci sarà nei prossimi giorni un incontro anche con l’Amministrazione Comunale e, alla fine di questo giro, mi riprometto di risentire Enac per capire anche come comportarci. Cons. POMPIGNOLI: Grazie, Sindaco, della risposta. È chiaro che il nostro question time è derivato dal fatto di dare maggiori informazioni a quelle che possono essere le aspettative dei lavoratori, che sono ancora in attesa di ricevere risposte in merito alla loro collocazione in ambito aeroportuale, il fatto semplicemente di capire se esattamente questa delegazione sia interessata o meno, al fine di non creare false aspettative sull’argomento, anche perché si è detto tanto e di questo argomento si è poi di fatto negato tutto. Chiediamo che ci sia maggiore sensibilità nei confronti di chi attualmente è a casa dal lavoro e non creare false aspettative a quelli che possono essere poi i futuri sviluppi dell’aeroporto, quindi chiaramente noi attenderemo e verificheremo quanto da lei detto. Entra il Cons. Tappari: Presenti N. 30. OGGETTO N. 37 INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 27 MAGGIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, IN MERITO ALL'AEROPORTO. Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura. “Il sottoscritto Consigliere Premesso che in data 02 /03 maggio il Tribunale di Forlì ha dichiarato fallita Seaf Spa, la società di gestione dell’aeroporto Ridolfi, Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 5 Chiede al Sindaco quale sia l’ammontare complessivo delle perdite subito dalle casse comunali, o dalla holding Livia Tellus, e come si intende agire per recuperare almeno in parte il danno.” Sindaco BALZANI: Il fallimento di Seaf dovrebbe comportare per il Comune un costo pari al 37% della quota capitale del mutuo che la società ha nei confronti delle banche. Al 31 dicembre 2012, il debito residuo del mutuo ammontava a 7.650.000 e il 37% a 2.830.000, che era la famosa garanzia di tipo fideiussorio che è stata praticamente concessa dal Comune, nel momento in cui si trattò di rifare la pista come sapete. Ormai sono trascorsi circa 10 anni e la parte restante è garantita da Sab. Poi naturalmente noi ci insinueremo nel passivo, com’è logico che avvenga in casi di questo genere, qualora si dovesse arrivare a pagarlo e naturalmente ancora le forme, le modalità… siamo ancora nella più completa… da questo punto di vista non ci sono state azioni da parte del curatore fallimentare, solo una generica richiesta dalle banche, ma la trattativa è tuttora aperta. Cons. RAGNI: La risposta mi lascia solo parzialmente soddisfatto, o meglio molto insoddisfatto di sapere che sicuramente partiamo da un debito di quasi 3 milioni di Euro, che poi andremo a recuperare forse in parte se ci sarà un attivo, ma vedremo, concorreremo con gli altri. Il dato certo è che di sicuro abbiamo 3 milioni di Euro e non sono pochi, visti i tempi e viste le casse del Comune etc.. Mi sarei aspettato dal Sindaco, però, che avesse spiegato un po’ anche la logica degli investimenti fatti negli ultimi 2 anni, cioè soldi pubblici pompati nelle casse di Seaf per tenere in vita una società già decotta in vista di una privatizzazione che in concreto non si è mai verificata, allora mi chiedo e chiederò a questo punto con un altro question time all’Amministrazione Comunale, mi aspettavo una risposta oggi, ma è stata molto asciutta e il dato è questo. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 6 Sono convinto, però, che in aggiunta a questo, il Comune abbia speso degli altri soldi, cioè i soldi versati, deliberati da questo Consiglio Comunale per tenere in vita la Seaf nell’ipotesi prima dell’Unione tra gli aeroporti di Forlì, Bologna e Rimini, poi in vista di un bando a cui non ha partecipato nessuno che fine hanno fatto? A questo il Sindaco non ha risposto, credo che vadano comunque considerati anche questi nelle perdite e preannuncio che ci sarà un altro question time mirato, per capire in aggiunta a questi 3 milioni quanti altri soldi il Comune ha perso in investimenti, peraltro che non andavano fatti, per tenere in vita una società già praticamente fallita. Sindaco BALZANI: Mi scuso, forse non ho capito bene io la domanda che era stata posta nel question time. Siccome c’era il riferimento al fallimento, io pensavo che forse la domanda riguardasse a quanto ammontasse la quota che il Comune deve pagare nel momento in cui si arriverà al fallimento della società, non alle spese, agli investimenti che sono stati fatti dal Comune nel corso di questi anni per tenere in vita l’aeroporto, che come noto ammontano, soltanto negli ultimi 5 o 6 anni, a qualcosa come 18 milioni di Euro, se vogliamo andare a fare i conti. È sicuro che si tratta di una quota, nessuno vuole negare che sia stata una quota di soldi pubblici notevole per quella infrastruttura. Questo volevo che fosse chiaro, non c’è da parte mia alcuna intenzione di nascondere questa cifra, mi perdoni, ho soltanto fatto riferimento a quello che era il debito attuale del Comune, mi scusi. Cons. RAGNI: Diciamo che il danno complessivo subito dal Comune sono i 2,8 milioni, per rispondere al Sindaco, sicuri che andremo a pagare alle banche e in più i 18 milioni che sono stati versati, possiamo dire a fondo perduto, per tenere in vita una società che poi è fallita. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 7 Sindaco BALZANI: Però a questo punto si potrebbe andare indietro e fare il calcolo di tutti i soldi che sono stati spesi nell’aeroporto dal 1997, capito? Dov’è che mettiamo il paletto? Cons. RAGNI: Faccio riferimento a quando si è preso atto che la società non era in grado più di risollevarsi. ARGOMENTI OGGETTO N. 49 CONVENZIONE FRA COMUNE DI FORLI' E GESTORI PRIVATI DI NIDI D'INFANZIA - ANNO SCOLASTICO 2013/14 APPROVAZIONE SCHEMA. Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in III Commissione Consiliare. Per l’argomento è previsto anche il voto per l’immediata eseguibilità. Ass. TRONCONI: Buonasera a tutti i Signori Consiglieri. Siamo alla scadenza della convenzione, che avrà il suo esito il 30 giugno 2013. L’Amministrazione Comunale e i gestori privati intendono mantenere il sistema integrato di convenzione per i nidi da 0 a 3 anni e tale sistema, nei decenni, è andato a definirsi secondo criteri di qualità e di sussidiarietà, secondo una programmazione pattuata in maniera congiunta. Lo scopo è stato quello di raggiungere, garantire e mantenere il 100% delle domande, oggi siamo al 52% dei nati. Il metodo che si è voluto attivare è quello del sistema integrato tra gestori, Comune e concessionari. I principi che abbiamo cercato di salvaguardare sono i principi di libertà della scelta delle famiglie, le uguali condizioni di accesso per tutte le famiglie, le uguali rette per pari condizioni (375 Euro per retta di base fino a 21 mila Euro, 190 rette minime e oltre alle ore 8 530 più 70 Euro). Altri principi, Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 8 uguali e eque condizioni per i gestori. Il Comune attua un sostegno congruente per le famiglie con disagio sociale e per la disabilità presso i gestori privati. Quest’anno si chiede una convenzione della durata di un solo anno, poiché dal 2014 al 2020 saranno disponibili i voucher europei di 250 Euro l’uno per le famiglie che intendono iscrivere il loro bambino a un nido privato, soltanto a un nido privato, per un posto che non deve essere sostenuto da nessun intervento di contributo pubblico. Questo è il nodo della situazione, poiché il prossimo anno sarà indispensabile, per potere mantenere questo sistema integrato, che tutti i gestori, nessuno escluso, possa avere dei posti disponibili per i voucher europei, poiché il Comune altrimenti non regge la spesa pubblica. Inoltre si attende anche la norma di legge che prevede il bonus Inps per quelle madri che rinunceranno al prolungamento della maternità e rientreranno dopo i 3 mesi. Alcune criticità impongono una parziale revisione della precedente convenzione. Oggi emerge un esubero di offerta di servizio che va dal 20% in su più del necessario, e questo per quali motivi? Le ragioni del mutamento in atto sono probabilmente da individuare nel disagio sociale in crescita attualmente per la crisi del lavoro, soprattutto per le donne, che restano a casa e trattengono il bambino con loro. La domanda viene fatta poiché c’è fiducia nei servizi educativi dell’infanzia, ma sovente non viene confermata e siamo al livello del 19%. Vi è stato un calo delle nascite nel 2012 (64 bambini in meno), molte famiglie di immigrati rientrano nella terra d’origine, o si trasferiscono in altre zone. Voi sapete che il tasso di natalità ha un’incidenza forte presso le famiglie degli immigrati. Pertanto emergono alcune necessità: necessità di ridurre al minimo i rischi di gestione per tutte le tipologie, pubbliche e private, per Comune, concessionari e gestori privati, per garantire il rapporto di lavoro del personale educativo, per le stesse famiglie e per gli stessi gestori, poiché ogni impresa ha bisogno del lavoro; necessità anche di equilibrare l’accesso di 3 nuovi gestori, che hanno proposto alla convenzione 83 posti bambini. Con questa convenzione non converremo alla convenzione dei 3 nuovi gestori, ma verranno concessi solo voucher nuovi. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 9 Noi, con lo stesso finanziamento uguale all’anno precedente (286 mila Euro più 80 mila per il bando voucher) siamo in grado di gestire i gestori storici con le stesse risorse: 50% per il bambino, 50% per il disagio sociale e il sostegno, e ciò che dovesse restare, per mobilità etc. verrà distribuito alla fine dell’anno scorso. C’è anche la necessità di verificare il rapporto domanda - offerta, necessità di individuare i criteri di selezione per inserire tutti i gestori che richiedono di convenzionarsi alle medesime condizioni (è un patto integrato, in cui ciascuno non può fare quello che vuole). Ai Capigruppo è stato consegnato un prospetto e lì c’è l’elenco di tutti i servizi per l’infanzia che sono attivati nella Città di Forlì. Per continuare la convenzione per quest’anno, per traghettare quest’anno, è necessario quindi un ridimensionamento del 15% per tutte le tipologie dei nidi convenzionati. I concessionari Acquarello, Cad e Babini, i gestori privati e il Comune stesso che ha riorganizzato le sezioni dei nidi comunali, attuando una razionalizzazione e un’ottimizzazione delle relazioni tra posto bambino e insegnante. Il 15% non è casuale, ma corrisponde all’aliquota aggiuntiva che la Regione Emilia Romagna concede oltre il numero dei posti bambino autorizzati al gestore privato, il gestore privato è autorizzato per un numero e è concesso in libertà, in libera scelta che venga aggiunto il 15%. I 6 gestori storici, pertanto, che ci sono già convenzionati hanno deciso che rinunciano ai nuovi voucher per l’anno, quindi rinunciano al 15% e rinunciano al bando nuovo dei voucher, questo di quest’anno, poiché solo tardivamente abbiamo ricevuto che il bando voucher era stato rinnovato per un anno, e in realtà hanno aderito al progetto voucher, come era nella precedente convenzione. C’era solo la Fism con la Primavera di Gesù e Maria Lauretana, che non aveva aderito ai voucher, pertanto non rinuncia a niente, perché i voucher non li aveva scelti l’anno precedente, però è richiesto di aderire al progetto del taglio del 15% in meno. I gestori che avevano acquisito i voucher mantengono per il secondo e terzo anno a conclusione del ciclo, ma rinunciano ai voucher di quest’anno, che vengono assegnati in toto ai 3 gestori nuovi e a quei servizi domiciliari Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 10 che anch’essi hanno diritto al voucher, perché possono accedere a questo bando se hanno fatto domanda, quindi solo i nuovi gestori dispongono dei voucher nuovi. Il voucher è concesso con il limite dei 35 mila Euro, dopodiché non è più possibile usarli. Questo ultimo anno prevede ancora che 2 debbano essere i genitori che lavorano, il prossimo anno sarà necessario un solo genitore. Qualora dovesse esserci un licenziamento senza protezione, quindi senza cassa integrazione o altre cose, il Comune si è impegnato a sostenere socialmente questa fascia colpita di disoccupati, qualora utilizzassero il voucher. A queste condizioni, quindi, tutti i nidi hanno posti sostenuti con risorse pubbliche, tutti i nidi hanno posti a libero mercato entro le rette personalizzate del Comune minima e media, tutti i nidi attuano un restringimento, senza annullare la presenza di strutture funzionanti a copertura dell’intero territorio della Città. Questa scelta del 15% ci permette di mantenere attivi tutti i servizi, a copertura di tutto il territorio cittadino, senza venire meno quindi al nostro compito di servire. Gli aspetti positivi sono quelli che ho già sottolineato, che tutti hanno posti finanziabili con risorse pubbliche, che tutti hanno posti non finanziati e che sono a libero mercato, che tutti i nidi pubblici e privati concorrono alla riduzione dell’offerta di servizio. Nel sovrappiù presente, è necessario che tutti disciplinino e riaggiornino il loro servizio; è già in atto un progetto di rimodulazione, per esempio, dell’asilo nido Pimpa, che è uno degli asili storici del 1970, che andrà a costituire un servizio flessibile a orario anche serale. Si mantiene questa opportunità di sostegno anche agli educatori domiciliari e ai piccoli gruppi, si programma un numero di posti con parità di accesso per le famiglie congruenti alla domanda, quindi si invita a non eccedere nell’offerta dei posti, in relazione a una domanda che sta calando e di nascite che sono in diminuzione. Entra il Cons. Sansavini: Presenti N. 31. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 11 Cons. PIRINI: Grazie, Assessore, per l’informativa. Dal dibattito sorto anche in Commissione, alla fine io ho fatto notare che ero l’unica pecora nera forse del Consiglio Comunale e che, nonostante siano assolutamente apprezzabili tutti gli intendimenti dell’Assessorato, nel senso di volere garantire comunque una parità di diritto anche a chi non può permettersi nei confronti di strutture di pregio, in questa situazione particolare in cui c’è un esubero, secondo me, il Comune non dovrebbe minimamente preoccuparsi di dovere mantenere delle convenzioni anche quando non ce n’è bisogno. È una valutazione che può essere piuttosto antipatica forse, però il discorso è intanto che c’è bisogno, il Comune non sopperisce ai bisogni delle famiglie, allora le cose si possono discutere, altrimenti, anche se come sapete considero le paritarie come delle private, nidi di infanzia e le vecchie materne sono comunque un mondo a parte in cui lo Stato non riesce sicuramente a garantire una presenza sufficiente sul territorio, argomento difficile però in questo caso non ritengo assolutamente valido il ragionamento per il quale, anche in un momento di esubero, si deve comunque garantire l’accesso a tutte le strutture, come se tutti potessero permetterselo. Il Comune deve entrare in questa sussidiarietà solo nel momento in cui non è in grado di sopperire ai bisogni. Questa è la mia valutazione, attendo di ascoltare i colleghi che finora non si sono espressi, ma che so che avranno sicuramente qualcosa da dire, che sarà contrario a quello che ho espresso io. Cons. RONDONI: Raccolgo volentieri l’invito di Raffaella. Assessore, le abbiamo riconosciuto già in Commissione il coraggio e la voglia di difendere questo sistema che si definisce in maniera impropria “pubblico - privato”, perché noi abbiamo l’idea che tutto sia pubblico; se io non sono parte di un pubblico, anche se sono privato, evidentemente lo Stato per me sarà qualcosa di extra costoso, che prima o poi mi divora e di cui non faccio parte, evidentemente una concezione ancora ideologica. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 12 Noi parliamo di un sistema integrato, fatto nel segno della qualità, e questa è la barra del nostro modo di operare anche l’azione politica, lasciando ai gestori tutta la responsabilità che devono avere. Le riconosciamo di avere compiuto un percorso di confronto a più tappe, faticoso anche, ma so foriero di utili indicazioni, quindi è un riconoscimento che le ho posto anche in Commissione pubblicamente, quando ci siamo visti recentemente per porre le questioni più tecniche. Le faccio una domanda e la faccio non a lei soltanto ma all’intera Città: se questo percorso va a tappe, non bisogna poi scandalizzarsi se una forza politica oggi trae la conseguenza politica di un percorso che non è condiviso, o totalmente condiviso. Ne avevo l’impressione in Commissione, ne ho la prova oggi guardando i giornali, quando magari quei toni giornalistici dei colleghi, che giustamente fanno il loro mestiere, mi parlano di “nido: braccio di ferro sui contributi”, perché alle parole poi seguono i fatti. Se togliamo posti, se non siamo chiari sui contributi, se siamo vaghi e quindi impediamo anche una piena programmazione da parte del gestore, alle parole non seguono i fatti, quindi da una parte, come le chiedevo in Commissione, noi ci saremmo aspettati una maggiore forza in termini contrattuali politici da parte dell’Assessore alla pubblica istruzione, all’interno della sua stessa Giunta Comunale, maggioranza, capacità di fare leva su quello che giustamente vuole oggi difendere e lo fa in un contesto anche culturale non facile, pensando al recente referendum di Bologna, dove l’intervento dell’Assessore, di mediazione, di capacità di tenere conto dell’inversione dei tempi; qualche anno fa, quando ho iniziato questo percorso amministrativo, ricordo che c’erano lunghe liste d’attesa ai nidi, oggi abbiamo un altro dato storico: la carenza di posti, ma non possiamo fare pagare questo a chi ha investito in termini di qualità, di libertà di scelta delle famiglie, di servizi educativi di eccellenza sul territorio. Quindi le faccio la domanda come mai non si è potuti arrivare a una condivisione piena, o oggi c’è qualche realtà importante che, pure riconoscendo lo sforzo compiuto dall’Amministrazione Comunale, sente questa convenzione come qualcosa di non pienamente appropriato alla Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 13 gestione, alla qualità della programmazione, alle linearità ideali che questa importante pagina amministrativa deve porsi. Non vogliamo parlare di braccio di ferro, noi parliamo di un confronto, che però non arriva al pieno raggiungimento, perché se ci sono dei pezzi importanti rappresentativi storicamente al servizio di questo settore e lei, Assessore, non ce lo porta al tavolo di una condivisione piena, noi prendiamo atto, non è che facciamo altro. Prendendone atto, ci prendiamo la responsabilità politica di dire: noi magari proveremmo a forzare un po’ di più e comunque lasciare a futura memoria che il nostro modo di agire politico è nel nome della sussidiarietà, l’inverso, anche in momento di crisi si sostiene chi è in grado di fare e fare bene il proprio mestiere, senza togliere e penalizzare. Capisco anche, e non è una attenuante, è solo una constatazione storica, che se la politica miope del passato ha fatto sì che in questo territorio si costruissero scuole comunali, laddove c’erano già scuole paritarie, evidentemente questo ha creato un sistema di concorrenza che oggi paghiamo il doppio. Evidentemente, se in Italia e in altre zone d’Italia, c’è stata più lungimiranza di costruire laddove non c’erano certe realtà e quindi il tema della sussidiarietà si poneva in maniera esatta, questo oggi anche in termini di convenienza economica era evidente. Lasciamo il principio della libertà di educazione come il principio di scelta delle famiglie, su un tema così delicato, su un tema così importante, che non vogliamo diventi, come qualcuno ha agitato a Bologna, uno scontro ideologico, una questione conflittuale, facendo buttare via 400 mila Euro per una minoranza che ha espresso qualcosa di ininfluente - mi sembra di capire - dal punto di vista politico. Quanto costa un bambino delle paritarie? 600/700 Euro contro i 7.000 Euro di un bambino delle comunali e delle statali. Questi sono i dati a livello nazionale forniti, proprio nel confronto del dibattito, dall’Osservatorio che ha studiato questo problema, quindi è un dato noto a cui aggiungo una domanda provocatoria e me ne assumo la responsabilità, quindi è la mia personalissima convinzione che però giro volentieri agli amministratori: se le paritarie il primo settembre non aprono più, cosa succede al Comune di Forlì? Se esasperiamo i toni e portiamo il gestore, le famiglie, chi ha messo Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 14 in piedi a dire “bene, chiudiamo, tenete le chiavi”, siamo in tempo di crisi, quante volte sentiamo questi discorsi di natura economica? Bene, “non abbiamo voglia di andare avanti”, se questa cosa succedesse, lo dico in termini preventivi ovviamente e provocatori, me ne assumo la responsabilità, ma non possiamo fare leva continuamente sul fatto che ci sia la disponibilità di questi servizi, la qualità di questi servizi e poi continuamente continuiamo a contrarre, a penalizzare, o comunque a ridimensionare. È una domanda che porrebbe, e ovviamente la risposta è facile, il Comune di fronte a un notevole, notevolissimo esborso economico, di cui non sarebbe in grado di rispondere. Evidentemente questo è un dato di realismo di conti economici, non ha nessun livello ideologico, culturale, di scontro. Si tratta di fare una mano di conti, si tratta di guardare dov’è la convenienza, si tratta di valutare finalmente via tutte quelle che sono le preclusioni del passato e guardare la realtà in faccia. In Commissione ho chiesto anche e ripropongo qui come attenzione a alcune tematiche, se siamo come quota nei nostri nidi su valori mediamente regionali o più alti, perché 500/530 Euro può essere una quota anche valutata alta, ho chiesto vedendo il calo delle iscrizioni sulle notizie che arrivano, che arrivano anche in Città, su per esempio l’Acquarello che cambierà modalità di offerta dei servizi, ho chiesto qualcosa sul contributo alle paritarie che in questa convenzione rimane essere ancora vago, sia pure sottoposto a un processo di prima tranche e poi di una ridistribuzione, quindi ho chiesto lumi all’Assessore per chiarimenti, perché chi deve programmare le proprie attività possa essere, con la crisi che c’è, nella maggiore certezza possibile. Quello che leggiamo oggi sui giornali, e voglio prendere ovviamente per buono quello che si trova, fa capire quindi che il percorso messo in atto dall’Amministrazione Comunale, pure lodevole e pure importante nella finalizzazione che ripeto giusta della salvaguardia di un sistema integrato, però nasconde sottilmente la questione che si possa ingenerare, anche non volendo, una sorta di concorrenza per portare a chi non ha posti i posti di chi li ha. Evidentemente questo non è giusto in termini di equità. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 15 Chi ha i posti se li è giustamente guadagnati in una forma condivisa con le famiglie, quindi perché penalizzarlo? Magari si tratterà di alzare il livello di chi in questo momento non riesce a ottenere la stessa risposta, quindi non è mai in nessun campo, non solo in questo, quello di arrivare a questo livello di risposta, ma mettiamola anche in termini di principio. Qui vado volentieri anche a analizzare quello che è successo a Bologna. Evidentemente, Assessore, lei si posta - questo glielo riconosco ancora una volta di più - in un momento anche difficile, quindi si è esposta con una responsabilità di cui le va dato atto con coraggio, perché evidentemente nella sua maggioranza ci sono campane e campanelli diversi, c’è chi ovviamente non condivide per niente questo percorso, addirittura vorrebbe abolire qualunque forma di sovvenzionamento e di contributo. Abbiamo visto a Bologna il Sindaco uscire allo scoperto con una dichiarazione che ha fatto rumore, ci saremmo aspettati a suo rinforzo anche la voce del Sindaco di Forlì pubblicamente a favore. La voce del Sindaco ha un livello, capisco che l’Assessore lo rappresenta, però la voce del Sindaco è la voce del Sindaco! In un momento come questo, dove il nostro Sindaco tante volte esce anche in maniera improvvisa su tanti temi della Città, forse anche in questo campo una sua voce avrebbe dato un’ulteriore forza al suo lavoro. Ci saremmo aspettati anche questo intervento a favore della famiglia, della libertà dell’educazione, del sistema delle paritarie e del sistema integrato, quindi vediamo come lei debba tenere conto di più livelli, quindi le riconosciamo la fatica, il coraggio di una scelta, di un indirizzo, di un lavoro, però prendiamo atto anche che la condivisione piena non c’è stata. Ho proposto, e lo dico ai colleghi che non erano presenti in Commissione, per fare vedere quanto a noi prema giungere a una pienezza di coscienza e di conoscenza del tema, una commissione consiliare con tutti i gestori delle scuole presenti, paritarie e non, perché evidentemente anche al singolo consigliere comunale, che non è poi esperto in materia tecnica, arrivare a un pieno convincimento non solo sul voto, ma sulla conoscenza del problema, bisogna offrire non solo dei dati in maniera saltuaria, ma anche il rapporto diretto. Ognuno di noi poi ovviamente fa il suo mestiere, Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 16 contatta, telefona, viene cercato, ha modo di conoscere la Città come meglio crede, ma credo che il livello istituzionale debba essere alzato. Ci sono momenti in cui l’Assessore, proprio per questa intenzionalità buona che ha messo in campo, forse certi supporti istituzionali darebbero ancora più forza e più coraggio e più conoscenza che permette una circolarità non solo di informazioni, ma anche di attenzioni di natura politica. Noi non siamo, quindi, per una battaglia di steccati, riconosciamo la bontà dell’indirizzo, notiamo la difficoltà del percorso, siamo quindi a guardare con attenzione quello che si sta facendo, poi lo dico con un dato che può anche far sorridere, però quando sento Vendola arrivare a Bologna, o i Grillini arrivare a Bologna e poi loro, nelle loro realtà, fanno le convenzioni con le paritarie, in Puglia ci sono convenzioni con le paritarie, a Parma ci sono convenzioni con le paritarie, evidentemente capisco che il gioco della politica prende varie colorazioni, però il dato rimane quello più importante che è quello che dicevo prima: la natura economica dell’intervento. Quindi vi faccio la domanda se le paritarie chiudessero il primo settembre e non offrissero i servizi, il Comune in quale situazione si troverebbe? Questo è per dare non la minaccia, ma per dire l’orientamento dell’amministratore cauto e prudente che sa valutare, in maniera attenta e sicura, quello che è un bilancio comunale di un servizio di qualità che deve garantire. Naturalmente bisogna compiere, spero grazie anche all’opera dell’Assessore, questo percorso che faccia togliere quei residui che fanno intendere che pubblica è una cosa e privata è un’altra, anzi che si arrivi pienamente a condividere un percorso dove tutto è pubblico, controllato, verificato, garantiti i servizi secondo standard che l’amministratore deve. In ultimo permettetemi di ricordare un amico, Massimo Pasini, cognato di Gasperoni, 53 anni, morto ieri, 4 figlie e 4 figlie alle paritarie. Anche questo è un modo di fare Forlì. Entra la Cons. Samorì: Presenti N. 32. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 17 Cons. BUCCI: Colleghi, ho ascoltato attentamente l’intervento di Alessandro e la voglio esemplificare così: io credo che questa delibera, meglio di ogni altra parola, esprime il concetto non ideologico, ma di servizio che questa Amministrazione Comunale vuole trasmettere all’intero corpo sociale. Credo che gli atti che noi oggi andiamo a approvare, almeno per quanto mi riguarda, esprimono meglio di ogni altra parola come la storia di questa nostra comunità ha voluto, con i vari passaggi, e ricordo anch’io quando nei comuni e nei quartieri c’erano le scuole parrocchiali e non c’erano ancora le scuole comunali, lo ricordo perché io sono stato un alunno di quelle scuole, ma che con il tempo ha saputo crescere e ha saputo dare quel risultato che oggi noi possiamo dire di vantarci del 100% della risposta alle domande espresse. Credo che sia questo il dato principale su cui riflettere, quindi sganciarci anche un po’ dall’ideologia che anche tutti noi abbiamo letto in questi giorni, cioè portare il discorso ideologico a un discorso di servizio. Noi oggi stiamo veramente offrendo un servizio alto alla nostra comunità, ai nostri bambini, senza distinzioni di nessun genere - io alcune preoccupazioni le ho, ma le dirò in futuro - e lo facciamo attraverso un sistema che è perfetto, perché ha visto crescere il privato, ha visto crescere in tutti i sensi anche il pubblico, il pubblico che è servito a coprire quell’offerta del 100% che diversamente non ci sarebbe stata in questi anni, sono state scelte politiche forti e ok ci sta il gioco della maggioranza e dell’opposizione, però almeno oggi riconosciamolo questo, riconosciamo che chi ci ha preceduto (privati, paritarie, Comune) ha investito tanto in un concetto che è alla base della crescita di una comunità, cioè i principi educativi, l’educazione. Io credo che questo debba essere un po’ una bussola anche per tante altre azioni che noi andremo a concorrere. Io non mi trovo d’accordo assolutamente su quanto diceva la Cons. Pirini, insomma se tutto questo è stato una crescita culturale, una crescita che noi tutti abbiamo difeso, non è che quando ci sono le vacche grasse va bene tutto e quando ci sono le vacche magre, poi facciamo rinsecchire anche queste piante. Su questo io credo che questa delibera ne sia un esempio Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 18 lampante di come si voglia continuamente difendere ciò che abbiamo costruito da tutti i punti di vista. Ho letto le polemiche sui giornali, insomma se le vogliamo chiamare “polemiche”… stiamo parlando - scusate il termine - di niente! La preoccupazione è un’altra, la preoccupazione è che noi tutti da qui dentro dobbiamo fare capire all’esterno che, considerato lo stato di crisi, di difficoltà che stiamo vivendo oggi, il problema sarà quello di non favorire la nascita, la formazione di nuove realtà come queste, perché noi illuderemo qualcuno e poi avremo difficoltà a farli sopravvivere. Qui questo dato sta già emergendo e oggi il Comune, come tutti gli altri, rinuncia a degli spazi di posti in più - si evince da quella tabella - proprio per garantire il sistema integrato e è questo il valore al quale noi vogliamo portare attenzione. Questo aspetto della preoccupazione io vorrei che fosse portato a un’attenta riflessione. Ancora non molto tempo fa, abbiamo visto operazioni passare anche da questo Consiglio Comunale, dove c’è ancora la volontà di costruire nidi aziendali, ci sarà ancora la volontà di fare tutta una serie di attività, insomma queste attività e, se poi si devono sostenere con il convenzionamento, i bambini non ci sono, c’è un calo di nascite. Quando l’offerta è maggiore della domanda, sappiamo che si entra in crisi e io credo che questo noi dovremmo averlo come parametro di ragionamento mentre affrontiamo queste argomentazioni. E plaudo anche le affermazioni di Rondoni, dove parla di coraggio. Effettivamente questo è il coraggio: il coraggio della consapevolezza di volere difendere un sistema che abbiamo costruito con fatica in tanti anni, il percorso per poterci confrontare tutti insieme, il braccio di ferro non è un braccio di ferro, è l’oggettiva razionalità delle scelte, dove si deve tenere conto a 360 gradi di un’intera realtà di un sistema integrato e dove dobbiamo portare quelle attenzioni che dicevo prima. Arrivare a una totale condivisione sarebbe sempre auspicabile, a ogni modo io credo che, mentre aprivo questo intervento dicendo che questa delibera, meglio di qualsiasi altra parola, esprime quello che questa Amministrazione Comunale è stata, è e vuole essere nel tempo, credo che per arrivare lì senza alimentare altre polemiche, senza volere mettere il dito Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 19 nella piaga della polemica perché il dibattito consiliare a volte porta anche a questo, se vogliamo veramente continuare su questa strada tracciata da chi ci ha preceduto, noi dobbiamo fare queste riflessioni che abbiamo fatto e questa delibera che noi, almeno da parte mia io condivido, ne è un arrivo e una ripartenza per le prossime riflessioni che faremo. Entrano il Cons. Gasperoni e la Cons. Giulianini: Presenti N. 34. Cons. MAZZA: Buonasera. Questa convenzione fa seguito a una legge dello Stato, che è la Legge 62/2000, in cui lo Stato si impegnava e richiedeva agli enti locali di impegnarsi e di riconoscere la parità, quindi anche i relativi finanziamenti a tutte quelle scuole che si fossero conformate a determinati principi caratteristici e propri della scuola pubblica, vale a dire l’accoglienza di alunni senza distinzione di pelle, sesso, religione, casta e riconoscimento della libertà di insegnamento. Questa convenzione segue questo indirizzo, ma segue un indirizzo che è un indirizzo secondo me che dobbiamo considerarlo un modello anche a livello regionale, che è quello della gestione integrata, che è stata una scelta alla fine felice del Comune, di questa Amministrazione Comunale di Forlì, una scelta felice anche se una scelta anche difficile da raggiungere. Per questo io faccio assolutamente i complimenti all’Ass. Tronconi, che con determinazione ha perseguito questa volontà, e l’ha detto anche in Commissione, attraverso un percorso di collaborazione, di confronto con i gestori privati - 10 incontri sono stati fatti da agosto in poi - per elaborare una convenzione che avrà validità per un anno e che poi dovrà essere rivista. È un modello ripeto questo, la gestione integrata ma tutto il servizio per il sistema educativo dell’Amministrazione Comunale 0 - 6 anni, è un modello per tutta la Regione. Quindi è un percorso assolutamente complesso, che però non ha e qui lo voglio sottolineare, perché forse si può incorrere anche in alcuni dubbi circa il sistema pubblico, vale a dire questo percorso è andato in parallelo, ma non ha assolutamente intaccato il Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 20 pubblico, il servizio pubblico. È andato solo a inserirsi in un’amministrazione del pubblico, che è un’amministrazione assolutamente di qualità, che però prevede anche, facendo seguito alla Legge 62/2000, un’integrazione con il privato. E qui io voglio sottolineare il fatto che sicuramente è stato garantito lo stesso finanziamento dell’anno scorso e questo deve andare anche in una direzione, però, di garantire e potenziare anche il servizio pubblico. Non capisco assolutamente l’intervento di Rondoni, lo capisco solo in chiave polemica di mera speculazione politica. È una speculazione esclusivamente tra l’altro economica, perché è di garanzia di alcune imprese che lavorano in questo settore. Voglio ricordare che l’Assessore in Commissione ha parlato dei bambini, ha detto che al centro di tutto questo sistema, educativo prima che economico sottolineo, ci sono i bambini e questo probabilmente dobbiamo ricordarlo tutti, in primis il Cons. Rondoni, anche perché mi sembra che la sua sia una difesa d’ufficio non del sistema privato, non della gestione privata dell’impresa privata, ma una difesa d’ufficio delle scuole non paritarie ripeto, ma delle scuole confessionali. Qui si apre credo un’altra partita, che è molto meno condivisibile, anzi che mi vede molto critica, allora forse, se dovessimo essere onesti, dovremmo discutere da una parte delle scuole paritarie, che offrono un servizio che sta dentro alla laicità dello Stato e che quindi l’Amministrazione Comunale, l’ente locale finanzia, o delle scuole confessionali che invece stanno dentro a un sistema educativo di tutt’altro genere, che allora ritengo che lo Stato e che gli enti locali debbano avere molta attenzione a finanziare. Io credo che questa convenzione è nata anni fa, ne avevamo già discusso, non è la prima volta che ne discutiamo, credo che occorra ricordare che nasce all’interno di un sistema controllato e gestito dal Comune, dall’Amministrazione Comunale che ne garantisce quindi la qualità; credo che sia questo un punto importantissimo, imprescindibile, fondamentale e non si può pensare di convenzionarsi uscendo da questo punto fondamentale. Su questo l’Ass. Tronconi ha fatto un lavoro di condivisione credo encomiabile, perché ha saputo costruire un processo in Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 21 cui sono stati dentro tutti i gestori privati, o quasi tutti. Quelli che non hanno voluto riconoscere questo punto, questo parametro ne sono fuori o ne saranno fuori, oppure decideranno di stare dentro solo nel momento in cui riconosceranno questo. Ritorno all’intervento di Rondoni, a cui probabilmente piacerebbe che l’Amministrazione Comunale in qualche modo dismettesse il suo patrimonio educativo, faticosamente e con determinazione costruito nel tempo, che è un patrimonio fatto non solo di strutture di edifici, ma è un patrimonio umano fatto di maestre, di maestri, è un patrimonio didattico, su cui l’Amministrazione Comunale ha investito non per impossessarsi delle menti dei bambini, ma per costruire dei futuri cittadini. Qui il Comune - lo sottolineo - non gestisce, non vuole gestire dall’alto i processi educativi e i convenzionamenti con i privati in questa ottica di gestione integrata, non li gestisce dall’alto, ma li vuole governare, c’è una leggera differenza lessicale: la gestione è meramente economica, il governo forse dà degli input, dei riconoscimenti in più, che sono di tipo educativo, di controllo didattico su quello che viene fatto e in qualche modo anche di garanzia. Su questo prendo la convenzione al punto F gli impegni del gestore, quello di inserire i bambini in condizione di svantaggio socioculturale e con disabilità: questo è un punto che chi vuole aderire al convenzionamento deve riconoscere, da cui non si può prescindere. Altro punto è quello di rendere pubblica la regolamentazione relativa alla modalità di applicazione e riscossione delle rette applicate, perché anche su questo la riscossione delle rette applicate che devono stare all’interno di un sistema di legalità. Il punto B è quello che poi fa riferimento anche alla Legge, l’inserimento di bambini senza discriminazioni etc. etc., e poi i requisiti di accesso: essere dotati di un progetto pedagogico, essere dotati di un coordinatore pedagogico, impiegare personale assunto con contratto di lavoro subordinato, forse aggiungerei anche qui di personale assunto che è dentro a graduatorie pubbliche dell’insegnamento. L’altro punto è quello del sottoporsi a controlli che il Comune si riserva di effettuare a scadenza periodica, che sono verifiche annuali, verifiche disposte dal Dirigente comunale, verifiche periodiche, verifiche a campione. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 22 Mi viene da pensare che forse chi non vuole stare dentro a un processo del genere si deve fare delle domande, ci si deve chiedere perché poi non voglia stare dentro una convenzione, che vede partecipare tutti i gestori privati. Cons. BURNACCI: Mi preme intervenire su questo argomento. Io ho difeso l’Ass. Tronconi molte volte, sottolineandone la volontà di perseguire nel sistema scolastico la qualità, l’equità, la difesa dei soggetti più deboli, ma questa volta non sono d’accordo con lei e ritengo che anche il Sindaco faccia un errore. Anche se il segnale è un segnale non consistente, è un segnale indicativo e rappresentativo e per questa ragione, anche se il mio gruppo decidesse diversamente, io voterò contro questa deliberazione. Spiego perché. La discussione è sempre stata venata di tratti di ideologia: i laicisti da una parte e i cosiddetti confessionali dall’altra. Io ho sempre avuto nella mia vita, mi sono sforzata di avere un’impostazione laica, venata di laicismo - lo dimostra l’intervento della Cons. Mazza quella è un’impostazione di carattere laicista, cioè di chi considera che il privato è un soggetto sempre da guardare con la lente di ingrandimento e persegue degli interessi che non sono pubblici, ma sono solo privati. Dall’altra parte i confessionali, nella vena così ideologica, vengono visti o si considerano come coloro che dovrebbero difendere le scuole che sono nate in gran parte nel tessuto forlivese in particolare come scuole cattoliche. Io credo che noi dobbiamo ribaltare tutte e due le posizioni, perché siamo amministratori e l’amministratore vede il problema dei servizi dal punto di vista dei diritti dei bambini e dal punto di vista dei diritti delle famiglie, punto e basta. Allora nella scuola materna c’è una legge che stabilisce... (intervento fuori microfono) Presidente RAGAZZINI: Assessore, però lasciamo che termini… (intervento fuori microfono) no, Assessore, se il Consigliere che interviene Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 23 permette che l’Assessore faccia un chiarimento, però lo fa al microfono e brevissimo. Ass. TRONCONI: (intervento fuori microfono) …c’era l’accenno alla scuola dell’infanzia, vorrei dire che questa è una convenzione che riguarda i nidi 0 - 3, che sono di esclusiva competenza del Comune, in cui lo Stato non entra con finanziamenti specifici, quindi era solo questo. Il concetto di paritario in realtà significa solo che il Comune collabora con i gestori, necessariamente li chiamiamo “privati” ma non è detto che non facciano una funzione pubblica, è un modo per distinguerci dal comunale al concessionario, che è la cooperativa in questo caso Acquarello, Cad etc., e il gestore in privato che si propone come collaboratore. Tengo a precisare che non c’è stata separatezza, ma c’è stata la stessa percentuale per tutte e 3 le componenti, che concessionario, Comune e privato pagano in qualche modo lo stesso calo condiviso. Cons. BURNACCI: No, mi riferivo alla scuola dell’infanzia deliberatamente, perché credo che l’Assessore mi concederà che conosco bene la differenza. Comunque per dire che, nonostante che per la scuola dell’infanzia ci sia una legge di data vecchia, che prevede che la scuola sia statale, i comuni compreso il nostro hanno mantenuto una grande presenza nella scuola dell’infanzia, tanto da spenderci a consuntivo 5,6 milioni di Euro l’anno circa. Nei nidi la Legge prevede che gli attori siano gli enti locali, quindi il Comune e semmai il Comune avrebbe potuto fare l’inverso: ritrarsi molto nella scuola dell’infanzia con un progetto di lungo periodo coraggioso e anche assestare e fortificare la sua presenza nei nidi, legittima scelta da parte del Comune, ma non tutte e due queste scelte, perché qualsiasi bilancio comunale non è più in grado di reggere tutte e due queste scelte. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 24 E vengo ai nidi. Nella realtà forlivese qual è la costruzione che è stata fatta? La costruzione che è stata fatta è questa: una serie di parrocchie o di privati hanno contribuito con gli investimenti guardate, non solo con la gestione, ma anche con gli investimenti a costruire delle scuole, quindi non le hanno solo gestite, ma hanno tolto al Comune anche la spesa dell’investimento in conto capitale, che pure costa all’Amministrazione Comunale, e quindi hanno investito e hanno poi gestito delle realtà. Noi avevamo il compito come Comune di misurarne, di pretendere di misurarle per convenzionarci con loro la qualità, l’equità, la difesa dei bambini più deboli, pretendendo un’azione di coordinamento anche rispetto ai soggetti privati. Questo era il nostro compito, poi ci sono state in generale, questo mondo di parrocchie prevede anche delle cooperative, che sono cooperative che hanno una loro dinamica, come la Setola etc., ma sono cooperative che non vanno in cerca di appalti, esclusa la Babini che ne ha ricevuto uno insieme all’Acquarello, quindi la realtà forlivese è una realtà diversa, c’è tutto un mondo della cooperazione aderente alla Lega delle Cooperative, che non ha costruito scuole gestite, ha cercato di vincere gli appalti facendo ovviamente delle proposte che potevano essere accettate dall’Amministrazione Comunale, ma sono due realtà completamente diverse, tanto che chi gestisce in concessione i nidi - l’Assessore me lo dirà non ha speso niente nell’investimento, riceve soldi stabiliti dalla gara e ha in cambio, che voi lo dovete sapere, anche il consenso di gestire un certo numero di posti negli edifici che sono comunali a gestione diretta delle cooperative. Quindi è ben diversa la posizione di chi ha avuto in gestione per appalto un servizio e lo gestisce naturalmente seguendo dei criteri di qualità, che sono dettati dalla gara di appalto e anche dalle convinzioni ovviamente che queste cooperative possono avere, anche dal disegno ovviamente educativo, diverse rispetto a quella miriade di soggetti, poco importa se religiosi o non religiosi, a noi interessa che siano rispondenti ai criteri di qualità, di serietà, di equità e di difesa dei bambini più deboli - non ci interessa il colore politico - che hanno costruito con le loro energie, che Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 25 gestiscono con le loro energie, che dal Comune ricevono un contributo in convenzione. Ma cosa volete che sia quel costo in convenzione? Noi, sui soggetti che sono nelle sezioni primavera e che sono nei nidi cosiddetti privati dei gestori privati, spendiamo una cifra che è assolutamente irrisoria rispetto alla cifra che gestiamo direttamente nei nostri servizi comunali o nei servizi che abbiamo dato in gara e che sono in concessione, che finiscono in una partita che è quella delle prestazioni dei servizi, ma che sono sempre spesa comunale, denari che finiscono non nella spesa della gestione diretta, ma che finiscono nella spesa della prestazione dei servizi. E quindi l’impostazione del Comune che deve avere l’obiettivo di creare nel suo territorio un sistema basato sulla sussidiarietà, per cui il Comune interviene laddove non interviene il soggetto privato, a meno che il soggetto privato non sia un soggetto che non ha le caratteristiche che noi vogliamo per convenzionarci con lui, la posizione politica progressista, laica di una amministrazione deve essere quella, se vuole mantenere una spesa così rilevante nella scuola dell’infanzia, non può essere che nel settore dei nidi quella di allargare la fascia dei gestori privati, di incoraggiarla pretendendone la qualità e di cercare di risparmiare per il Comune più di quanto non risparmi percentualmente, che è sempre e comunque un risparmio assai maggiore. Noi dimostreremo, io dimostrerò che, se il Comune diminuisce la sua presenza anche convenzionando qualche posto in più, la sua spesa sarebbe per il suo intervento diretto molto più elevata. E quindi tutto sommato la buona amministrazione, la buona saggia amministrazione è questa, la progressività e la qualità della buona e sana amministrazione si misura soltanto qui, non in altre cose, non nelle parole, ma negli atti anche piccoli e concreti, anche nella piccola e sana amministrazione, al di là delle ideologie noi dobbiamo guardare ripeto ai servizi. Ecco perché io ritengo che su questa questione bisogna spogliarsi delle ideologie e guardare all’interesse dei cittadini, all’interesse delle famiglie e non dare ai soggetti privati, chiunque siano, aderenti a una federazione, non aderenti etc. etc. e non dare a nessun soggetto privato che ha investito e che gestisce bene, il segnale che noi lo consideriamo un soggetto secondario. È un soggetto alla pari, anzi il Comune deve Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 26 dimostrare come vessillo che riesce a gestire, fare la gestione diretta con molti meno soldi rispetto a quello che fa adesso, tutto qui. Queste sono le ragioni per cui io da sempre ho la mia posizione, che non è a favore dell’uno o dell’altro, di un circolo, di partito o, come dice la Mazza, di qualche interesse che ho da difendere. Io non ho da difendere gli interessi di nessuno, se non gli interessi generali e la ragione per cui voi vi lamentate di non avere nessuna duttilità nell’impostazione del bilancio dipende dal fatto che non sapete muovere le leve di duttilità e di elasticità che vi sarebbero consentite. Cons. ZANETTI: Mi sembra che da questo dibattito emerga chiaramente che c’è proprio una differenza di concezione tra chi si trova nei banchi della maggioranza e quindi anche dell’Amministrazione Comunale e chi, invece, si trova nei banchi dell’opposizione nelle forze del Pdl, una differenza di concezione e mi pare che qui chi stia seguendo, chi stia marcando dell’ideologia sia proprio il Pdl, perché i riferimenti alla laicità, piuttosto che a un sistema confessionale è semplicemente il richiamo a quanto prevede la nostra Costituzione. Fino a prova contraria siamo uno stato laico e quindi anche l’approccio che abbiamo nella gestione pubblica della scuola è un approccio di questo tipo: laico, che garantisce la libertà di ciascuno, anche di chi ha una posizione non laica e confessionale. Detto questo, questo sistema che oggi andiamo a deliberare è il frutto di un grandissimo lavoro e qui va il plauso all’Assessore che dal mese di agosto ha intrapreso tavoli con tutti i gestori, che si sono avvicendati in incontri su incontri e che hanno portato a una condivisione di fondo di questo sistema. Dico una condivisione di fondo perché anche qui non ci dobbiamo nascondere dietro un dito, qui non è la questione del pubblico in alternativa al privato o viceversa, qui c’è la presa di posizione semplicemente di alcuni privati che si richiamano alla Fism, iscritti alla Fism, che non hanno accettato queste condizioni che tutti gli altri gestori privati hanno concordato insieme all’Amministrazione Comunale. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 27 E questo deriva dal fatto che nel corso degli anni questa Città, queste amministrazioni hanno intrapreso e condiviso un vero modello integrato, perché né il pubblico da solo e quindi l’ente locale da solo né il privato da solo avrebbero potuto rispondere alle domande della comunità forlivese, perché se come dice la Cons. Burnacci nel suo ragionamento si fosse lasciato spazio ai privati e il Comune fosse arretrato, per esempio, nell’acquisizione di posti, oggi parleremmo di 530 posti che oggi copre il Comune, che non credo che il privato avrebbe avuto la forza, visto anche i riferimenti agli investimenti a cui accennava la Consigliera, di potere portare avanti. Questo sistema si regge in un equilibrio perfetto proprio perché c’è un sistema che vede lavorare insieme il pubblico e il privato, il pubblico sia attraverso una gestione anche diretta, ma soprattutto il pubblico come cabina di regia, come coordinamento. Questo ha consentito nei nidi di dare una risposta al 100% dei bambini che hanno fatto domanda, che corrisponde al 52% degli aventi diritto, e anche nella scuola dell’infanzia. Siamo l’unico capoluogo in Italia che può vantare questa eccellenza e noi questa eccellenza la dobbiamo difendere, anche quando succede oggi paradossalmente che questa eccellenza da un certo punto di vista ci si ritorce contro, perché avere creato un sistema così efficiente, nel momento in cui c’è un calo di iscrizioni di bambini, dovuto in parte al fatto che c’è un calo di nascite e in parte al fatto che c’è un problema di crisi che pone le famiglie in una condizione di scelte diverse, di tenere per esempio i bambini a casa, comporta oggi nel 2013 a una situazione per cui ci sono 50 bambini in meno. Questa riduzione a cui assistiamo deve essere equamente ripartita tra tutti coloro che collaborano all’interno, tutti i protagonisti di questo sistema integrato, quindi quello che si chiede anche ai privati, e ripeto a tutti, non è di rinunciare a qualcosa che è un diritto, ma di rinunciare a una componente opzionale, che ha messo a disposizione la Regione, cioè un 15%. Stiamo parlando, per dare concretezza a questi numeri, di 1 o 2 bambini per sezione, non stiamo parlando di numeri astronomici, allora noi di questo stiamo parlando, perché anche in Commissione abbiamo visto che, andando Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 28 su determinati casi concreti, parliamo di scuole dove la componente opzionale del 15% incide per 2 bambini. Questo è il sistema integrato, dove tutti collaborano e tutti, se c’è da rinunciare, rinunciano a un pezzettino. Questa convenzione parte da un presupposto fondamentale che da un lato è la libertà di accesso e la libertà di scelta delle famiglie, quindi la priorità è il bambino, dall’altro anche al sostentamento del sistema, perché non possiamo neppure fare come suggerisce la Cons. Pirini di quando ci fa comodo- perché abbiamo dei bambini - sfruttare il privato, pensando poi che quando non abbiamo i bambini necessari, per un anno o 2 anni, queste strutture cosa facciamo? Le chiudiamo e poi, nel momento in cui ci dovesse essere ancora una crescita di domanda, lo riattiviamo così d’emblée. Questo sistema è il frutto, dopo anni e anni di percorso che hanno intrapreso anche le amministrazioni precedenti, che oggi ci porta qui, e di condivisione con l’Assessore, a un sistema di equilibrio perfetto che si regge così com’è e nessuno di questi pezzi oggi può essere messo in discussione, perché nessun pezzo da solo potrebbe dare risposte alla comunità del nostro territorio. In un momento di spending review, è bene sottolineare chiaramente che i tagli previsti dalla spending review anche su questo capitolo di spesa non hanno comportato alcuna alterazione del fondo, è ancora 286 mila Euro come era previsto per l’anno precedente, quindi qui sì che si vede lo sforzo che sta facendo questa Amministrazione Comunale, l’Assessore e il Sindaco, la cui responsabilità anche in Commissione è stata richiamata più volte, di mantenere inalterato e funzionale questo servizio. Questo è un anno di transizione che si pone necessariamente perché ci sono delle regole, perché ci sono delle leggi che interverranno nel 2014, che ha però l’intenzione di mantenere inalterati 4 elementi fondamentali: il coinvolgimento di tutti i gestori, senza lasciare indietro nessuno, e su questo però bisognerebbe giustamente aprire una parentesi, perché vorrei ricordare che l’apertura di nuovi nidi da parte di privati non è il frutto di una arbitraria libera autorizzazione del Comune. Se un privato ha i requisiti per aprire un nido, lo fa tranquillamente, glielo consente la Legge, non può essere il Comune che pone dei paletti. Quello che può fare il Comune, in un sistema Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 29 di regolamentazione, è quello di andare a incidere sui posti convenzionati o convenzionabili, ma non può dire a un privato di non aprire una struttura di questo genere, perché la Legge glielo consente. Giustamente però, e di questo l’Assessore ce ne ha dato rassicurazioni più volte, nel momento in cui vengono proposte queste iniziative da parte di privati l’Assessore e gli uffici tendono sempre a mettere in guardia questi nuovi privati delle condizioni che stanno mutando. Voglio anche ricordare ancora una cosa di più. In diversi Pua che abbiamo approvato qui, in II Commissione e poi in Consiglio Comunale, sono previste strutture che prevedono nel Pua 500 o 400 metri di asili, a volte che sono aziendali, quindi la richiesta c’è, però giustamente non ci sono paletti che possa porre l’Amministrazione Comunale nell’apertura di queste strutture. Quindi il coinvolgimento di tutti i gestori, senza lasciare indietro nessuno, i soggetti già convenzionati non subiscono alcuna riduzione, se non in quella quota del 15% opzionale, l’equità tra tutti i gestori e la creazione delle condizioni per non sprecare la possibilità di usufruire dei voucher, perché la Legge prevede - questo è bene che lo capiscano anche tutti i privati - che per potere avere, nel bando che sarà 2014/2020, accesso ai voucher devono necessariamente avere al loro interno dei posti che non sono convenzionati, altrimenti non avranno la possibilità di aderire ai voucher. Io credo che tutta questa disquisizione in realtà capisco che possa essere fatta da punti di vista diversi e con prese di posizioni diverse, anche con la volontà di dare una soluzione a questo problema con soluzioni diverse, con punti di vista diversi, ma quello che non è accettabile è sentire oggi provenire dai banchi dell’opposizione, come ha fatto il Cons. Rondoni, è giudicare miope la scelta difficile, ma che è stata portata avanti con grande coraggio e determinazione da questa Amministrazione Comunale e da quelle precedenti, di costruire questo sistema. Non è una scelta miope, è stata una scelta estremamente difficile, perché come i privati fanno investimenti per creare delle strutture, questi investimenti altrettanti ne fa il Comune, tra l’altro legato ai vincoli di stabilità, ai patti, alle leggi cui non Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 30 soggiacciono invece i privati, per creare le condizioni per dare una risposta al 100% alla propria comunità. Quello che si chiede è che, però, ci sia una condivisione di fondo sulle regole, quindi sul percorso pedagogico e didattico, ma sulle regole, sulle regole che devono valere, per esempio, per il personale, sui titoli di studio che devono riguardare il personale, allora questo ci deve essere e di questo si deve fare promotore e garante il Comune. Concludo immediatamente, ponendo una domanda, che non è provocatoria ma è retorica, al Cons. Rondoni, se la priorità deve essere quella economica di sopravvivenza del gestore, come mi sembra che abbia perorato il Cons. Rondoni, oppure la priorità debba essere il bambino, la libertà di scelta e di accesso del bambino. Entra il Cons. Spada: Presenti N. 35. Cons. CASARA: Mi sembra che oggi qui, dalla deliberazione che dovevamo votare, ci siamo allargati un po’ troppo, ci siamo allargati e ho sentito delle cose dall’altra parte che non mi sono per niente piaciute e che vanno sicuramente a dividere, ancora di più, quella che è l’intenzione di oggi, cioè quella di essere qui per votare una deliberazione che mette insieme gestori pubblici e gestori privati per gli asili nidi. L’Assessore sa quanta stima ho per lei e per come ha gestito anche ultimamente delle partite importanti, ma come ripeto non mi sono piaciute per niente delle affermazioni che sono state fatte oggi, addirittura si è parlato di interessi privati delle scuole private e credo che sia tutto questo da verificare, si è parlato di differenza di vedute tra laicisti e confessionali, ma io credo che non fosse intanto l’argomento di questa deliberazione. Vedo come sempre che la Cons. Mazza naturalmente fa degli interventi, secondo me, fuori luogo, solo per fare della sterile polemica, ma senza poi concludere nulla, anche perché volevo ricordare che lei parla per lei, ma il suo gruppo è vario e variegato e credo che ci siano anche visioni Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 31 diverse. Lo conferma il fatto che anche molti del vostro gruppo accedono giustamente, perché c’è libertà di scelta, alle strutture private sia dei nidi sia delle materne e questo fortifica ancora di più il fatto che si sceglie in base a quello che poi sono delle valutazioni personali, che vanno al di là della visione laica piuttosto che, invece, confessionale. Secondo me veramente stiamo rasentando il ridicolo in queste discussioni, ma stimolate soprattutto dalla maggioranza dall’altra parte. Credo, come dicevo, che al centro di tutto stiano i bambini e soprattutto le famiglie che devono avere il giusto diritto di scegliere in quale scuola mandare i propri figli. La mia preoccupazione più grande non è tanto per questa convenzione, che è per un anno e quindi è transitoria, poi subentrano altre leggi com’è stato detto prima, ma la mia preoccupazione più grande è che venga mantenuta anche una linea di un sistema integrato. Lei, Assessore, l’ha fatto fino a oggi e ha dimostrato anche di confrontarsi con i gestori privati, di ascoltarli, di venire incontro alle loro esigenze, di negoziare sempre e comunque. La mia paura è che questa linea magari, in futuro, non venga mantenuta per scenari che cambieranno, perché ci sarà una riduzione sicuramente dei posti, perché magari ci saranno più offerte nel mercato di asili privati, perché comunque c’è un calo delle nascite e a questo naturalmente dobbiamo tenere conto. C’è uno scenario che ci si prospetta, sul quale non possiamo fare dei conti, dobbiamo un po’ vivere alla giornata. C’è anche un mercato, le leggi del mercato, che poi vedremo come la gente sceglierà, dove sceglierà di mandare i propri figli, in base anche alla qualità dei servizi. L’unica cosa che chiedo oggi è quella di perseguire la linea che è stata seguita fino a oggi e come le ripeto la mia grande preoccupazione è quella che, invece, scenari di crisi economica portino a avere un taglio drastico anche dei finanziamenti, che voi siete riusciti a mantenere a 286 mila Euro, che è ancora una buona quota direi, quindi vorrei un impegno anche da parte sua, Assessore, e chi verrà dopo di lei, quindi mi auguro che ci siano delle persone che abbiano la lungimiranza e l’intelligenza di capire che il sistema deve essere veramente integrato, non di parte. La ringrazio perché fino a Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 32 oggi ha gestito con grande spirito di negoziazione anche, come ho detto prima, con i gestori e mi auguro che questa sia la linea che seguirà sempre l’Amministrazione Comunale. Entra il Vicesindaco Biserna. Cons. SANSAVINI: Io credo che prima di tutto si debba partire da una considerazione oggettiva e la considerazione oggettiva è che noi parliamo di rinnovare una convenzione che offre una disponibilità di posti maggiore della richiesta. Se guardiamo il panorama di questo Paese, non so quante realtà si trovino in questa situazione, né quelle che, come dice Rondoni inappropriatamente, hanno avuto una visione miope né quelle che hanno avuto una visione lungimirante, non so in quante realtà vi sia questa disponibilità. Poi parliamo di una convenzione che raccoglie circa 36 strutture grandi, più una miriade di realtà piccole, che mi pare che quanto a offerta sia abbastanza ampia. Di fronte a questa situazione l’Amministrazione Comunale, che ha da tempo avviato un discorso di collaborazione complementare con il privato, ha scelto di non penalizzare eccessivamente una parte, rendendo in qualche maniera questa eccedenza di posti un problema generale, quindi spalmando su tutti questa eccedenza di posti, considerando che questa sia una situazione transitoria, perché fino a poco tempo fa si spingeva per potere entrare negli asili nido e, siccome non vogliamo depauperare questa costruzione facendo scelte avventate, quindi tagliando inappropriatamente qualcuno, si è deciso - secondo me giustamente - di spalmare tutto questo sull’intera disponibilità dei posti. Questa mi pare una assunzione di responsabilità, dal punto di vista economico prima di tutto, politico in secondo luogo, perché è evidente che di fronte a una situazione del genere un osservatore esterno, che controlli la scelta solo dal punto di vista economico, il primo rilievo che ci farebbe sarebbe quello di dire “scusa, ma perché non abbiamo eliminato una o due Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 33 strutture magari di quelle con cui ci siamo convenzionati ultimamente?”, perché questa era una scelta solo dal punto di vista rigorosamente economico. Di fronte a questo, invece, si è fatto una scelta diversa e io ritengo giusta e corretta, una scelta non semplice, perché è vero quello che dice qualcuno dalla parte opposta che non tutti quelli che siedono da questa parte del Consiglio Comunale hanno nel settore educativo la stessa considerazione per quanto riguarda il rapporto con le scuole private. E dico “private” perché la Cons. Mazza, allargando il discorso rincorrendo qualcun altro che prima di lei l’aveva allargato, ha fatto un’opportuna distinzione tra private convenzionate e quelle, invece, di tipo confessionale, ma siccome come ha detto giustamente l’Assessore non affrontiamo qui il tema delle materne, affrontiamo il tema dei nidi, rimaniamo rispetto a questo dibattito, e per dire cosa? Per dire che innanzitutto anche nel settore dei nidi il discorso qualitativo ha un suo peso e tutto non può essere ricondotto a una semplice analisi dei costi, perché ripeto, se ricadiamo in quello, forse noi avremmo dovuto fare una considerazione di tipo diverso, quindi l’aspetto qualitativo è un aspetto di tipo fondamentale. Noi riteniamo di avere una tradizione per quanto riguarda l’impianto della scuola, degli asili, assolutamente di eccellenza, impianto che noi in qualche maniera, pure facendoci carico di questa situazione, intendiamo mantenere. Vi è però un problema di fondo e io lo affronto perché, siccome non ci siamo entrati noi per primi in questo dibattito, ma c’è entrato inopportunamente qualcun altro prima di noi, intendo anche ribadire il fatto che io voterò questa deliberazione e mi fa piacere se l’opposizione non la voterà, perché l’opposizione dimostra in questa maniera di non capire lo sforzo che si è fatto di non fare ricadere solo su una parte un problema, spalmandolo invece su tutto. Questo atteggiamento credo segni un precedente che in qualche maniera bisognerà tenere in considerazione quando si affronteranno temi di altra natura, che oggi non discutiamo, perché è evidente che a fronte di uno sforzo di questo tipo, se quello che si riceve è il diniego, allora anche chi da questa parte fa considerazioni che Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 34 vadano nella direzione di mantenere aperto un rapporto perché si vuole mantenere inalterata una struttura che abbiamo in qualche maniera costruito in questi anni, comincia a rivedere le proprie posizioni. Quindi avere un atteggiamento oltranzista non credo paghi alla lunga, anche perché il principio rispetto al quale approvo questa deliberazione è quello che è richiamato dalla Legge dello Stato in altro settore. Siccome questa è una funzione preminente dell’ente pubblico, l’ente pubblico apre al privato laddove è carente, lo apre in maniera elastica, perché da che mondo è mondo il pubblico è rigido nelle possibilità di scelta che ha, perché è dettato da una serie di parametri che non possono essere in qualche maniera messi in discussione nell’arco di pochi mesi, mentre il privato è flessibile nel bene e nel male, anche quando si tratta di tagli. A fronte di questo, invece, la scelta che ha fatto l’Amministrazione Comunale è quella di non operare un taglio, di spalmare un problema su tutte le strutture per mantenere inalterato lo status quo, quindi farci tutti carico di un problema che probabilmente durerà uno o due anni, quindi potrebbe invalidare invece il processo futuro, ma è evidente che questa è un’impostazione diversa, invece, da chi crede che l’ente pubblico va a finanziare la propria opportunità di scelta. Noi finanziamo la possibilità di garantire totalmente un servizio: questo è lo scopo che noi abbiamo e è il motivo per cui io voto questa delibera, per garantire anche con eccedenza la totalità di un servizio. Io non metto a disposizione soldi pubblici, perché qualcuno possa scegliere da quale parte andare a mandare i figli all’asilo e a scuola: sia chiarissimo, perché questo è coerente con la storia che ho avuto in passato, è coerente con quello che dicono le leggi di questo Paese e è credo coerente con il fatto che noi oggi ci assumiamo una responsabilità nel non fare una scelta economica, ma fare una scelta di tipo politico, lo ribadisco. Cons. BONGIORNO: A questo punto, dopo l’intervento del collega Sansavini, potrei evitare in un certo qual modo, perché ha spiegato bene qual è la differenza di fondo della concezione che c’è tra chi siede in questi Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 35 banchi e tra coloro che nella stragrande maggioranza siedono nei banchi della maggioranza, ovvero ha detto il collega Sansavini “io non permetterò mai che si spenda un Euro di soldi pubblici per permettere alle famiglie di scegliere liberamente dove mandare i figli a essere educati, a fare il percorso scolastico” e è proprio qui la differenza, perché per noi la possibilità di scelta va riconosciuta, va tutelata, va difesa, va garantita in capo alla famiglia, è la famiglia il soggetto, l’ambito, la realtà viva che educa i figli e che deve avere anche la possibilità di potere scegliere in quale istituzione scolastica mandare i propri figli per essere educati: è tutta qui la differenza, è proprio una differenza di impostazione radicale che sta alla radice. E anche se il Comune, con le proprie scuole comunali e statali riuscisse a garantire da solo il 100% della domanda e riuscisse a garantire da solo al 100% dei bambini di avere un asilo, ma anche in questa condizione venissero fuori 10 o 20 famiglie che volessero liberamente aprire un nuovo istituto, un altro istituto per potere garantire ai propri figli un’opzione che ritengono, in un sistema paritario ovviamente, riconosciuto, convenzionato, migliore per i propri figli, per la nostra impostazione il Comune, anche se per paradosso già dovesse garantire il 100% dell’offerta, anche in questa possibilità e anche in questa opzione dovrebbe comunque convenzionarsi con questo eventuale nuovo istituto. E perché questo? Perché evidentemente quei 20 bambini, 40 bambini che andassero in questa nuova scuola, non andrebbero a gravare sui costi delle casse comunali, che non dovrebbero garantire i servizi per questi bambini, quindi un risparmio economico vi sarebbe lo stesso. Non voglio dilungarmi, ma la cosa che a me un po’ dà fastidio, viste le condizioni in cui siamo, è che tutte le volte che si parla di questi argomenti questo lo devo dire perché mi infastidisce - vi è sempre un po’ sottotraccia l’affermazione da parte di alcuni colleghi come se queste convenzioni fossero una gentile concessione dell’ente pubblico, del Comune ai gestori paritari, alle scuole paritarie, quando - parliamoci chiaro, colleghi - questa è una necessità: percorrere la strada di queste convenzioni è una necessità e dobbiamo dire grazie alle realtà paritarie che ci sono e che agiscono sul nostro Comune, perché altrimenti quel risultato che sempre viene Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 36 sbandierato del 100%, del garantire il 100% della domanda non si riuscirebbe a ottenere. Se a settembre questi istituti chiudessero, il Comune sarebbe in gravissime difficoltà, non sarebbe in grado più di garantire quel risultato che sbandiera da qualche anno a questa parte del 100%, quindi non approcciamoci sempre come se fosse una gentile concessione da parte dell’ente pubblico, è una necessità da parte dell’ente pubblico di percorrere questa strada. Anche in questo senso, ci pare fondamentale capire il perché, approfondire perché questa piena condivisione a questa convenzione non vi è stata. Chiudendo il mio intervento, ripeto che per quanto ci riguarda prima di tutto, oltre all’aspetto del garantire il 100%, il valore di questi istituti paritari è perché va riconosciuto alla famiglia il compito educativo e va tutelato in capo alla famiglia questo compito educativo e una famiglia potrebbe anche volere scegliere, per i propri figli, un istituto paritario, non comunale e non statale. Cons. PASINI: Volutamente ho atteso prima di intervenire, perché mi auguravo di cuore che non si andasse a un discorso in parte ideologico. Ho visto che probabilmente è più forte di ogni ragionamento e quindi mi rifaccio a qualche intervento precedente di alcuni colleghi che hanno detto che bisognava e sarebbe stato opportuno spogliarsi dell’ideologia per affrontare questo argomento. Io non la voglio fare molto lunga, perché tanti sono già intervenuti, mi permetto solo di dire 3 concetti. Penso che sia giusto e importante che l’Amministrazione Comunale tenga conto di un percorso come ha intrapreso nel tempo e io riconosco la lungimiranza di alcune amministrazioni precedenti nell’intraprenderlo, quindi la lungimiranza e un plauso nel cercare di portare avanti un sistema integrato. Poi accetto le riflessioni di alcuni amici che ritengono che sia giusto che il pubblico non faccia solo il controllore, ma intervenga in prima persona, accetto quelle di amici che dicono che occorrerebbe di più lasciare la libertà ai privati di potere cercare di gestire. Com’è mia abitudine da Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 37 quando siedo in questi banchi, e lo provo a dire anche oggi, ritengo che nel 2013 - perché è di questo che cerco di sforzarmi di ragionare l’Amministrazione Comunale, con gli scenari che ha davanti, qualsiasi tipo di amministrazione e con qualsiasi guida di colore politico, dovrà sempre di più cercare di controllare la gestione che terzi vanno a fare dei servizi in tutte le realtà. Io penso che di qui non si tornerà indietro, poi ci saranno altri amici che la pensano diversamente. Condivido un ragionamento che faceva prima la Cons. Burnacci, quando parlava di progressività e qualità. Condivido un ragionamento che faceva la Cons. Zanetti quando parlava di cercare di sostenere un sistema perfetto. Non condivido una scelta che ha portato avanti e rispetto l’amico Sansavini quando dice “non finanzierò mai con soldi pubblici la possibilità di dare una scelta alla famiglia nel sistema educativo e di scelta del servizio”. Io penso che questo sia un errore grande, quindi non voglio spingermi oltre, ognuno è mosso da una propria cultura, una propria storia. Ho capito e ho ascoltato con attenzione il suo riferimento, che politicamente ci sta tutto, dicendo “la maggioranza poi ne dovrà prendere atto se da una parte dei banchi”, quindi mi auguro che vi sforziate a ragionare con le varie forze politiche, perché continuare a sentire di opposizione unica mi sono stufato, tant’è vero che non voterò contro a questa deliberazione, ma non riesco a votare a favore, perché secondo me l’Amministrazione Comunale poteva fare un passo in più, perché alla fine parliamo di 20 mila Euro se vogliamo parlare di numeri, poi non è così, i ragionamenti non li voglio finalizzare solo a questo. Mi auguro di cuore che ci sia la possibilità, come ha detto l’Assessore e quindi lo verificherò, visto che faccio parte anche di questa Commissione nidi e i prossimi mesi ne chiederò - lo anticipo già - la verifica dopo l’estate, in autunno, che ci sia la possibilità veramente di mettere al centro il bambino e la famiglia, quindi la possibilità di scegliere dove potere portare il proprio figlio. Se questo avverrà, e ne ho qualche dubbio, sarà positivo, secondo me il fatto che se gli do plauso all’Assessore, che è partita a fare Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 38 questa considerazione, questo ragionamento da agosto, e siamo arrivati a chiuderlo poco tempo fa, delle ragioni ci sono. Se è vero giustamente, com’è vero, che determinati gestori sono arrivati a un punto di mediazione, è proprio perché è stato frutto di tutta una complessità di situazioni che molti hanno dovuto sicuramente cercare di mediare, non solo l’Amministrazione Comunale, quindi la difficoltà di questo percorso per i problemi che ci sono, che non sono solo quelli sollevati dalla Fism ultimamente, ma anche gli altri gestori sicuramente li hanno sollevati e delle criticità ci sono sempre state e saranno sempre più oggettive, quindi in questo io penso che non si è arrivati fino in fondo, c’era da fare ancora due gradini, ma quei due gradini non si sono riusciti a fare. Questa è la mia opinione, qualcun altro non ce l’ha, quindi per questo motivo mi asterrò nella votazione, dicendo all’Assessore che occorreva ancora più uno sforzo maggiore, sicuramente lei ha provato tutto, non è da oggi che gli do merito di un’intensa azione di relazioni e di provare a trovare una mediazione, però sicuramente su quella famosa parola fatidica di “equità” io ho qualche perplessità, Assessore. Mi auguro di cuore che sia come dica lei, sicuramente lo verificheremo nei prossimi mesi. E pensando agli scenari che ci sono davanti, con gli strumenti che ci sono oggi per potere fare anche degli scenari in prospettiva, mi auguro di cuore, cosa che purtroppo ancora a oggi l’ho chiesto più di una volta, ma non sono riuscito a vedere, ma probabilmente ci sono delle difficoltà dovute alla mia ignoranza, non penso che ci saranno a breve degli scenari dove avremo una sovrabbondanza di posti che non riusciamo a coprire e su questo penso che ci sia molto da riflettere. Chiudo dicendo che il Cons. Sansavini ha detto “non facciamo un ragionamento economico” bene, allora io gli dico che ben contento capisco che oggi fa una scelta politica. Mi auguro che sia così coerente anche quando parleremo di altre tematiche nel farlo, non vorrei che quest’altra volta invece non la facciamo politica, ma la facciamo economica, cioè spero di cuore che la coerenza di ognuno di noi sia sempre lo stesso metro in tutte quelle che sono le tematiche che andiamo a affrontare. Ritengo, io penso che in questo concetto, in questo argomento il dato economico è importante, Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 39 penso che se questo sistema perfetto, come diceva la Cons. Zanetti prima, c’è, è dovuto chiaramente da parte dello sforzo di tutti e sicuramente da una parte dei gestori privati la storia di questi ultimi anni tutti la conoscono, quindi io penso che, visto che è uno dei capisaldi di questa Amministrazione Comunale cercare di mantenere questo sistema, si poteva fare un piccolo sforzo in più a prescindere, rinunciando in altre scelte e in altre direzioni. Cons. TAPPARI: Anch’io pensavo di non intervenire, però vorrei portare un piccolo contributo, visto l’interesse di questo dibattito, al di là degli schieramenti. Penso che sia importante riuscire a portare qualche piccolo pezzo aggiuntivo, che possa magari anche avvicinare le posizioni. Innanzitutto esordirei dicendo: guerre di religione no grazie! Io penso che, sebbene tutti quanti abbiamo detto che non ci interessa affrontare ideologicamente la questione, però molti di quelli che sono intervenuti, non tutti, hanno portato comunque un accento chiamiamolo ideologico, che magari non permette di affrontare concretamente l’oggetto di deliberazione. È stato richiamato, per esempio, il caso di Bologna, ma secondo me, anche per com’è stato riportato, non è il caso di farlo, perché poniamo l’esempio che a Bologna avesse vinto il fronte abolizionista, coloro che non volevano più la scuola paritaria sostenuta, cosa sarebbe successo? No, qui non stiamo parlando di questo, qui stiamo parlando assolutamente del contrario, noi qui abbiamo una deliberazione in cui il nostro Comune, per continuare una tradizione, stanzia 286 mila Euro per un anno, più non dimentichiamolo 80 mila Euro, se io leggo bene la deliberazione, perché purtroppo non ero in Commissione la scorsa settimana, come cofinanziamento per i voucher, che contribuiscono, insieme ai fondi regionali che vengono dall’Unione Europea, a determinare tutto un plafond che permette di andare avanti con questo sistema. Quindi assolutamente non c’è nessun motivo di paragonare la nostra situazione, né in un senso né in un altro, a quella di Bologna, non stiamo parlando assolutamente di togliere, stiamo cercando, e è quello che mi sembra di potere dire di fronte ai tentativi e alle proposte di deliberazione Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 40 che abbiamo avuto nel corso degli anni, di dare una risposta adeguata a quello che in questo momento specifico il nostro Comune sta vivendo. È questa secondo me la caratteristica che in questi anni abbiamo visto, non un modello preconfezionato in toto, rigido, schematico, ma un tentativo tutte le volte di andare a ridiscutere, a rinegoziare tra il Comune e gli enti che collaborano a questo progetto integrato, rinegoziare i termini della questione. Secondo me questo è uno sforzo apprezzabile, anche perché qui mi permetto di dissentire dai miei stessi colleghi di partito e di gruppo, secondo me non è un sistema perfetto, non vogliamo autoincensarci, forse è il massimo che possiamo fare, forse si potrebbe fare anche in un’altra maniera e di questo non discuto, però di sicuro è il massimo, ci sembra un sistema di sicuro di ottimo livello, perfettibile e di sicuro dovrà essere modificato tra un anno, perché stiamo parlando di questo. Vorrei restare proprio sulla concretezza delle cose, anche per quanto diceva la Cons. Burnacci sinceramente, al di là degli interventi che ogni consigliere fa portando la sua esperienza, il suo vissuto, la sua tradizione culturale prima ancora che politica, sinceramente leggendo questa deliberazione non sento assolutamente una svalutazione dei privati, come se fossero degli enti subalterni o qualcuno che deve accettare una concessione, mi sembra tutt’altro, anzi mi sembra che ci sia il desiderio reale di creare un sistema che funzioni bene per tutti, meglio possibile per tutti, quindi anche per questo chiederei proprio anche di rivalutare un po’ le posizioni che sono state espresse, perché non mi sembrano rispondenti all’oggetto reale della deliberazione, al di là delle discussioni che stiamo facendo. Volevo anche dire, e dopo vedo di andare alle conclusioni, che sinceramente non mi scandalizzano, non mi colpiscono particolarmente neanche le rimostranze che da qualche persona o consigliere o anche gestore possono essere rivolte verso il progetto, come anche - qui lo dico - non mi scandalizzerebbe se tra 2 o 3 anni i nidi dell’infanzia gestiti direttamente dal Comune, invece che 9, fossero 8, non mi scandalizza questa cosa, perché bisogna cercare di adattare quello che siamo a quello che ci viene chiesto. Cerchiamo, per quanto possibile, di guardare veramente a quello che stiamo facendo, che secondo me è una cosa buona. Secondo me va Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 41 veramente, al di là delle opinioni personali e è scritto anche in delibera, verso il tentativo di dare alle famiglie la possibilità di scegliere dove portare i loro bambini, quindi anche tutte le questioni che venivano sollevate secondo me… non lo so, mi sembra che idealmente potremmo tirarle fuori se a settembre non aprono: va bene, sì è vero, potrebbe anche succedere, però potrebbero succedere tante altre cose, però non mi sembra che sia l’obiettivo di una deliberazione come questa, tanto più che - teniamolo presente - il sistema che si va a delineare con questo nuovo atto è un sistema in cui anche il pubblico, anche il Comune rinuncia alla sua parte, cioè non chiude un asilo, ma riduce il numero delle sezioni, quindi non c’è mi pare una protervia, un dire “noi sì tutto, gli altri niente”; com’è stato richiamato da alcuni è un tentativo di aggiustare, di fronte a uno scenario mutato sia per il calo dei bambini sia per l’aumento dei gestori, trovare una soluzione compatibile. Io non lo so, ripeto di sicuro si poteva fare di meglio, con più risorse si poteva fare di più, forse si poteva anche aggiustare delle cose, però mi sembra veramente una buona risposta che chiede un sacrificio sì, però mi sembra che continui a mantenere questa linea centrale, questo timone indirizzato verso il sistema integrato che è il nostro reale fiore all’occhiello, in cui ognuno sta dando il suo contributo. Cons. GARDINI: Buonasera. Concordo con tante delle cose che hanno detto i miei colleghi Consiglieri, però come diceva anche la Cons. Casara oggi stiamo per andare a votare una deliberazione che di fatto va a confermare una convenzione, che va nell’indirizzo e quindi ringrazio anche l’Ass. Tronconi che ha lavorato molto su questo lavoro, una delibera che permette di confermare una scelta e di difenderla a sostegno del sistema integrato, quindi di un sistema fatto di scuole pubbliche e scuole paritarie che ci permette il 100% della copertura dei posti degli asili nido, cosa che come ben sappiamo tutti, anche se è gioco dell’opposizione e della maggioranza discutere e dibattere su questi temi, è molto importante vedere nel 100% della copertura degli asili nido veramente un valore aggiunto, un Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 42 valore aggiunto per le famiglie, che va nell’indirizzo sicuramente di trovare per i bambini un luogo di riposo, ma è anche una scelta molto importante che va a valorizzare e sostenere l’occupazione femminile, l’aumento della crescita demografica, tutte cose che, se non si avesse un buon e adeguato sistema di asili nido, sicuramente sarebbe messo in difficoltà. Tra l’altro volevo ricordare che in realtà la scelta, l’opportunità di scelta per un genitore di mandare i figli alla scuola o paritaria o pubblica era già presente nel regolamento confermato 3 anni fa, quindi naturalmente rispetto le posizioni ideologiche di tutti, ma comunque penso che l’opportunità di scelta sia un valore aggiunto che questa Amministrazione Comunale dà alle famiglie e che era già presente nei regolamenti precedenti. Volevo semplicemente dire pochissime cose a integrazione di quanto non sia già stato detto. Cons. GASPERONI: Sull’argomento credo che non siano state comprese bene le ragioni del nostro voto, io almeno cerco di ribadire quelle che ho ben presente. Credo che anche in condizioni di riduzione delle disponibilità economiche di una amministrazione, le scelte che si fanno nel dove dirigere le risorse e quindi nel dove decidere di effettuare dei tagli abbiano un significato ben preciso. Noi cogliamo una contraddizione nel fatto di tagliare in questo settore in cui l’Amministrazione Comunale e la maggioranza hanno sempre detto di non volere effettuare tagli, tanto più che ha l’aspetto negativo, che consideriamo negativo che traspare in più di uno degli interventi della maggioranza di un giudizio non di parità - la parola già dovrebbe dire tutto “scuole paritarie” - tra quello che è il servizio sviluppato dall’ente pubblico direttamente o invece da realtà private che in gran parte - lo vorrei ricordare, perché mi sembra che lo stiamo dimenticando - sono espressione del privato sociale, e la ricchezza della nostra realtà economica, sociale, culturale, cittadina dovrebbe essere valorizzata proprio in questi termini. Non stiamo parlando in altri ambiti scolastici né dei diplomifici né delle scuole di lingue che inevitabilmente, per il costo della retta, sono solo Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 43 per ricchi. Non stiamo parlando assolutamente di questo, quindi certi accenni che io ho ascoltato, dovuti anche a un’ignoranza profondissima - lo dico in termini etimologici - sulla realtà concreta di queste scuole, ho ascoltato dei processi alle intenzioni, ho ascoltato degli accenni a rassomigliare vagamente o non tanto vagamente queste scuole a scuole coraniche di altre realtà culturali e geografiche, il che è talmente distante dalla realtà da gridare vendetta. Sono veramente rattristato da questo tipo di accenni, sono stati fatti degli accenni gravissimi, solo in queste scuole gli alunni provenienti da famiglie povere non pagano la retta e lo vorrei ricordare a chi è intervenuto facendo degli accenni gravissimi sulla pubblicizzazione delle modalità di pagamento della retta, sono stati fatti degli accenni gravissimi! Ci sono bambini provenienti da famiglie povere che non pagano la retta, vorrei sapere a cosa ci stiamo riferendo quando è stato fatto un certo intervento da parte sempre del solito consigliere. Credo che dovremmo girare pagina su questo modo di argomentare in questo Consiglio Comunale, in cui nessuno si era permesso di fare questo tipo di accenni in tanti anni in cui io sono presente, ve lo posso assicurare, nessuno si era permesso! Quindi si tratta di ignoranza profondissima della realtà dei fatti e questo non è accettabile. Oltretutto - ricordo anche un altro elemento di fatto - ci sono anche famiglie che fanno delle scelte rispetto all’asilo nido semplicemente per motivi di distanza, io stesso ho accompagnato mia figlia per alcuni anni all’asilo nido comunale, posto dall’altra parte della Città, e non c’era nessun asilo nido comunale nella zona nord della Città, tant’è vero che si doveva costruire nell’area ex Foro Boario e poi chissà quando si costruirà, se mai si costruirà, viste le note vicende di Sapro. Attenzione a dimenticare o voler dimenticare o ignorare i dati di fatto. Io credo che con i dati di fatto ci dobbiamo fare i conti tutti quanti, siamo consiglieri comunali per questo e dobbiamo giudicare su questo la nostra posizione. Esce il Cons. Pompignoli: Presenti N. 34. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 44 Cons. RONDONI: Il dibattito ha mostrato da una parte lo sforzo di condividere un percorso nell’indirizzo del sistema integrato, che rimane il caposaldo di un intervento che va condiviso, e dall’altro alcuni punti che a mio dire sono problematici e che giustamente devono fare capire anche la diversità delle posizioni. Io - lo dico con sincerità - appartengo, per cultura, per formazione giuridica e non altro, alla concezione che ritiene che il Comune e qualunque potere pubblico debba riconoscere ciò che esiste: questa è la linea amministrativa di governo di qualunque potere pubblico e quindi, se c’è qualcosa che esiste nella società organizzata, in questo caso dalle famiglie, dai gestori, e che funziona, questo è il livello di attenzione della mia azione amministrativa. Quando e laddove questo esiste, tutto lo sforzo anche di natura economica evidentemente va nella direzione di sostenere, incrementare e implementare questa risposta che la società si dà. Questa la chiamiamo poi in formula che è diventata “sussidiarietà”, non è il contrario. Quando prima ho detto che c’è stata una miopia di costruire laddove esistevano già delle scuole che funzionavano, indicavo non “il Comune non deve costruire”, anzi ha il dovere di costruire proprio laddove non esiste, ma dove esiste ha creato una sovrapposizione, una “concorrenzialità” che crea il problema, quindi voglio rivendicare, proprio in un momento in cui si chiede un voto alle forze politiche, il diritto dovere di affermare il principio caposaldo della mia visione, della nostra visione, che fa dire, anche a coloro che dai banchi della maggioranza so che credono in questa visione, che bisogna avere il coraggio di affermarla pienamente, non con dei compromessi al ribasso. Quando si crede in qualcosa, si deve avere il coraggio di affermarlo, poi la mediazione politica la capisco, capisco la difficoltà, capisco la difficoltà economica, ma non si può venire meno al principio, per cui il principio che voglio ribadire della libertà di scelta delle famiglie, della libertà di educazione, dell’accessibilità dei bambini, è un principio di realtà, non è un principio politico. Poi viene la domanda politica che rifaccio all’Assessore, che faccio ai Consiglieri che hanno voluto strenuamente difendere l’operato e giustamente dal loro punto di vista, ma se questo sistema - perfetto o non perfetto non mi interessa, perché tutte le cose Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 45 perfettibili - lo si vuole portare alla Città come risultato di una mediazione politica, perché allora non sono d’accordo tutti? Io guardo la realtà, o si dice che c’è qualche punto oscuro, oppure si guarda la realtà anche qui e la realtà vuol dire che se il sistema è integrato vuol dire che chiama a partecipazione non solo di confronto, ma di consenso. Io quindi il voto lo esprimo, chiedendo all’Assessore che mi porti le realtà d’accordo sulla convenzione che lei propone; se non mi porta le realtà d’accordo sulla convenzione, qui il giudizio politico cala per principio di realtà. Attenzione a quel realismo, e lo dico con attenzione doppia, perché lo faccio dai banchi della minoranza, di chi vuole fare credere di avere raggiunto un compromesso, quando invece subisce il binario stretto, anche in termini economici, e qui ha fatto bene il collega Pasini, perché se volevate dal punto di vista politico arrivare al consenso, forse vi bastavano 20 mila Euro, e perché non l’avete fatto? Forse 200 mila Euro è il grande gettito per tenere in piedi un sistema in cui si crede? Forse bisogna darci più risorse, anche in tempo di crisi. Quindi è una battaglia politica di una concezione diversa che io voglio affermare, condividendo la finalità ripeto che l’Assessore ha dato, ma volendo mettere a punto e qui all’attenzione della Città che la nostra concezione è opposta a quella di qualche consigliere, che ha voluto ribadire la sua legittimamente. Noi siamo perché le risorse pubbliche vengano spese per affermare la libertà di scelta delle famiglie. Quando ho citato il contesto culturale, non l’analogia amministrativa e quindi credo di avere fatto un intervento abbastanza chiaro sulla questione del referendum di Bologna, l’ho fatto per rendere ancora più forte l’operato dell’Assessore, che ha dovuto operare in una situazione dove il clima culturale si stava eccitando e non ho minimamente paragonato la situazione di Forlì a quella di Bologna, però attenzione com’è vero che noi facciamo responsabilmente la nostra scelta, così chiediamo a chiunque sia amministratore, e l’Assessore lo sa, abbiamo votato a favore, ci siamo astenuti, se oggi votiamo contro non è contro un indirizzo che date, ma contro questo poco coraggio di andare veramente fino in fondo a quello che Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 46 a parole dite di credere. Se si crede quello, i gesti conseguenti sono molto ma molto più forti. Escono i Conss. Sampieri e Nervegna: Presenti N. 32. Cons. ZANETTI: Forse dovremmo intenderci su cosa intendiamo per mediazione politica. “Mediazione politica” vuol dire unanimità o vuol dire raggiungere il maggiore grado di condivisione possibile? Perché qui c’è solo un gestore che non ha condiviso questo progetto, non i privati in alternativa al pubblico, non c’è stata una contrapposizione tra privato e pubblico, tra privati e pubblico, ma tra un gestore che ha avuto una posizione differente rispetto anche agli altri privati. Quando parliamo di paritarie, mi dispiace se il Cons. Gasperoni intende questa parola sulle nostre labbra come maggioranza con una connotazione, con un’accezione quasi spregiativa, perché non è così assolutamente! Anzi, se ci spostiamo dai nidi alla scuola dell’infanzia, le paritarie sono anche le comunali, quindi non c’è assolutamente alcuna accezione negativa, tanto più che lo dice una persona che personalmente, pure avendo una visione assolutamente laica e quindi per motivi non sicuramente legati a religioni, ideologie e quant’altro, ha 2 figlie che frequentano nidi Fism, quindi credo di poterlo dire con la maggiore oggettività possibile. Io credo che quello su cui ci dobbiamo intendere è l’interpretazione di mediazione politica e non possiamo non dare atto all’estremo sforzo che è stato compiuto dall’Assessore in tutti questi mesi, nella ricerca di una condivisione totale. Vedi deliberazione 65 Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 47 Presidente RAGAZZINI: Prima di passare all’argomento 52, e mi rivolgo al Cons. Gasperoni, prima nella Conferenza dei capigruppo il Cons. Rondoni ci ha informato del lutto che l’ha colpita nella persona di suo cognato. Da parte mia e di tutto il Consiglio Comunale, le condoglianze più vive e più sentite. Cons. GASPERONI: Solo un minuto per ricordare una persona che è stata consigliere di circoscrizione nella Circoscrizione 1, eletto nel 99. È morto ieri a 54 anni, ha 4 figlie, Simona che si è da poco sposata e nascerà la prima figlia a ottobre, sposata l’anno scorso, Ilaria che è laureata in Giurisprudenza e lavora a Milano, Lidia che si è appena laureata in architettura e Angela che sta facendo anche lei l’Università a Milano. È una persona di cui la Città di Forlì credo che possa andare orgogliosa, perché negli ultimi 2 anni tra l’altro ha lavorato prevalentemente in Cina per un lavoro di tipo commerciale e veniva quindi periodicamente in Italia per stare anche con i propri familiari. Massimo Pasini è una persona normale, un eroe normale che ha costruito la propria famiglia e la propria realtà economica anche, con grande determinazione e con grande anche solidarietà. Da giovane ha collaborato all’opera Don Pippo, che è stata forse una delle prime credo realtà del privato sociale nell’ambito dell’aiuto a ragazzi disabili. Presidente RAGAZZINI: Di nuovo le rinnovo la vicinanza del Consiglio Comunale a lei e a tutti i familiari. Passiamo ora agli argomenti 52 e 53, lo dico insieme perché trattano sostanzialmente dello stesso argomento, ovvero le sale gioco, le attività ludiche, la ludopatia etc.. Nella Conferenza dei capigruppo abbiamo deciso, in particolare sul primo argomento il 52, ovvero l’adesione al manifesto dei Sindaci a contrasto del gioco d’azzardo, di unire a questo dibattito anche le 3 mozioni che giacciono nelle mozioni ancora da discutere, in particolare la mozione 16 primo firmatario il Cons. Montebello, la mozione 35 primo Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 48 firmatario il Cons. Pompignoli e comunque c’è la Cons. Casara a rappresentare la Lega Nord, la mozione 36 presentata dal gruppo Pdl primo firmatario il Cons. Rondoni. Affronteremo il dibattito sull’argomento 52 insieme alla discussione anche di queste mozioni, e per “insieme” intendo che se i presentatori intendono farla votare, io lo farò, dopodiché voteremo sempre nello stesso argomento l’argomento 53, ovvero la variante riguardante queste tematiche. Partiamo allora con la descrizione innanzitutto delle mozioni. Cons. MONTEBELLO: Questa mozione in realtà è già stata dibattuta in Consiglio Comunale qualche mese fa e sospendemmo il dibattito senza arrivare a votazione, proprio per permettere di fare accertamenti in merito alle richieste che venivano fatte nella mozione e con mio piacere oggi andiamo a approvare 2 deliberazioni che vanno a esaudire 2 delle richieste che erano contenute nella mozione. In particolare la richiesta di costituire, insieme a altri enti, un gruppo che si impegnasse nel contrastare l’eccessivo aumento e la diffusione del gioco d’azzardo e valutare se era possibile mettere in in piedi delle modifiche a regolamenti urbanistici che permettessero in qualche modo di controllare il fenomeno dell’espansione delle case da gioco. A questi punti, che quindi oggi verranno esauditi se il Consiglio Comunale approverà le deliberazioni in questione, si aggiungono altre due richieste che ritengo importanti, la prima quella di costituire un fondo per mettere in piedi delle iniziative rivolte alla prevenzione legate alla dipendenza del gioco d’azzardo e un’altra richiesta che è quella di avviare un controllo più stringente sul rispetto del comma 6 dell’Art. 100 del Tulps, che prevede un numero limitato di macchine, di slot negli esercizi che hanno delle licenze per la somministrazione di bevande e alimenti. Purtroppo, come poi è emerso anche durante la Commissione in cui abbiamo dibattuto le delibere, questo è un fenomeno dilagante che la nostra forza politica, come altre forze politiche da tempo hanno affrontato, ha sollevato questa questione e finalmente oggi, probabilmente perché siamo Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 49 arrivati a numeri importanti, preoccupanti, il tema è arrivato nell’agenda politica e quindi sia a livello nazionale che a livello locale se ne comincia a parlare dentro le istituzioni. Come detto durante la Commissione, quello che stiamo cercando di fare oggi con l’approvazione delle deliberazioni e spero di queste mozioni è sicuramente un passo importante in avanti nel contrasto della diffusione del gioco d’azzardo, però non possiamo illuderci che ne sia la soluzione, perché fino a quando lo Stato sfrutterà le importanti entrate che ha da questo business, non spingerà veramente verso un contrasto forte di questo fenomeno, proprio perché non c’è tassa più bella di quella che viene pagata con il sorriso da parte del contribuente e lo sappiamo bene in questo momento in cui c’è tutta la polemica sull’Imu e sulle varie alte tasse che si stanno rimettendo in discussione. Spero che, a differenza dell’altra volta, si possa concludere il dibattito con una votazione della mozione e che possa essere condivisa tra tutte le forze politiche. Cons. CASARA: Noi presentammo, già un po’ di tempo fa, questa nostra mozione sempre per porre attenzione a questo problema dell’apertura delle sale gioco e per rispondere anche un po’ a tutti i comitati che si erano creati contro l’apertura di nuove sale gioco in 3 quartieri della Città, dove c’è stata una raccolta firme anche numerosa. Sicuramente è un problema che poi ha trovato anche spazio nella Giunta Comunale, visto che se ne parla sia a livello nazionale e sia a livello locale. Noi avevamo chiesto nella nostra mozione di fare riferimento già a degli esempi di altre città che avevano seguito questa linea, cioè anche facendo degli interventi, delle modifiche del Rue per esempio, poi avevamo chiesto sia di inserire nella regolamentazione comunale delle variazioni anche del Rue in modo da creare meno spazio di insediamento a queste sale giochi, poi avevamo chiesto anche di attivarci con forme di prevenzione e d’aiuto nei confronti, per esempio, dei cittadini colpiti da questa sindrome di gioco compulsivo, di farsi anche promotori nelle scuole, per esempio, anche Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 50 di un’educazione nei giovani che si avvicinano sempre più numerosi al gioco d’azzardo e mi sembra che l’Amministrazione Comunale abbia colto già in parte le nostre proposte. Noi avevamo chiesto anche di costituire un tavolo permanente per un confronto sul gioco d’azzardo e un monitoraggio continuo, proprio per intervenire anche sulla ludopatologia, che è molto diffusa. Anche dai recenti dati che ci sono arrivati, vediamo che anche molta parte della popolazione che ha poche possibilità economiche magari investe quel poco che ha nel gioco. Mi auguro che questa linea continui, il monitoraggio nel territorio. Purtroppo non è risolutivo come diceva il collega Montebello, perché molti bar o molte edicole hanno queste macchinette e avendo già la concessione non si può fare un monitoraggio completo. Inoltre dovrebbero essere fatte delle leggi a livello nazionale molto più stringenti e poi a ricaduta a livello regionale. Noi come Amministrazione Comunale usiamo gli strumenti che ci sono concessi naturalmente, sperando che questi dibattiti, anche a livello locale, portino un’attenzione anche a livello nazionale sempre più forte su queste problematiche, che ripeto coinvolgono un po’ tutte le fasce sociali e creano anche nelle zone dove ci sono queste macchinette o queste sale gioco zone di degrado e a volte anche fenomeni che poi si legano anche a fenomeni di delinquenza. Cons. RONDONI: In data 23 aprile il nostro gruppo ha presentato una mozione volta alla regolamentazione e all’apertura delle sale da gioco, perché constatata, così come evidenziavano i colleghi prima, in più punti della Città una mobilitazione popolare e non solo, ma anche di opinione pubblica attraverso la stampa, su un fenomeno che andava dilagando senza una regolamentazione comunale e con già un dibattito in Consiglio Comunale, fatto circa un anno fa, su iniziativa del collega Montebello che aveva trovato anche unanime consenso, sia pure non arrivati a un voto, ma con una serie di dichiarazioni e di interventi. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 51 Ci aspettavamo quindi una iniziativa rapida e, tardando a arrivare, c’è sembrato giusto spronare l’Amministrazione Comunale anche con la forza dell’opposizione. Così bene ha fatto anche la collega Casara con il gruppo della Lega Nord, perché poi abbiamo visto che anche grazie e non solo, ma anche grazie a questa spinta oggi noi veniamo a condividere quello che l’Assessore presenterà dopo nella deliberazione, quindi anche quel percorso che è stato fatto in sede di Commissione, che ha permesso di evidenziare alcune problematiche. È ovvio che noi abbiamo insistito sulla limitazione, dalle zone centrali, dalle zone degli edifici delle scuole, dei centri giovanili, dei centri abitati e degli edifici di culto, perché laddove c’è questa concentrazione, evidentemente porre queste aperture vuol dire incentivare in qualche modo un fenomeno che sarebbe invece da scoraggiare. Poi non vogliamo fare della sociologia, che pure ci serve per capire l’analisi dei fenomeni, ma vogliamo degli interventi diretti. Abbiamo capito che l’Amministrazione Comunale ha preso un po’ più di tempo del necessario per studiare una normativa più congrua rispetto a quella di Reggio Emilia, noi spronavamo l’immediatezza dell’intervento, onde evitare nuove aperture. Abbiamo fatto alcuni rilievi non solo per la zona Cava, Cà Rossa, Regina Pacis, quelli che hanno avuto più clamore, ma alcuni rilievi relativi all’oscuramento delle vetrine, che è un fenomeno che da una parte tende a proteggere i minori che guardano dall’esterno, però evidentemente incentiva una presenza all’interno che “chissà chi è, chissà cosa fanno”, quindi è una forma che in qualche modo andrebbe ovviamente a intervenire con tutto quello che riguarda anche il discorso dei controlli. Capisco che la materia è complicata perché il Comune ha certe potestà e non ne ha altre, ci sono le Forze dell’ordine, ci sono altre autorizzazioni che competono alla Questura, stiamo analizzato il problema in Commissione, abbiamo visto anche la difficoltà per quelle realtà che hanno già aperto, perché va detto che il dato come fenomeno è già ampiamente radicato nel cuore della Città e questo ha creato l’urto alla sensibilità della popolazione, che in qualche modo ha fatto presente alle amministrazioni di intervenire il più rapidamente possibile. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 52 In questo noi abbiamo posto 2 richieste, la prima quella di una regolamentazione che limitasse quello che è un’iniziativa libera privata e economica che ha dei riferimenti normativi, quindi non va in assoluto, stante la Legge, fermata, ma comunque ridimensionata, ricollocata, regolamentata, portata in periferia e possibilmente abbiamo visto lontano dal centro Città, fuori dalla zona tangenziale. Insieme a questo, che potrebbe non essere sufficiente, un’ampia azione preventiva con collegamenti con le scuole, con il mondo dei giovani, perché evidentemente si tende a ridimensionare quella dipendenza da gioco che colpisce anziani, giovani e non solo, ma che in questo momento di crisi può essere una scorciatoia per qualcuno per trovare facile accesso al denaro, ma ahimè è molto più probabile che perda e perda consistenti somme, quindi con tutte le conseguenze poi negative che conosciamo anche a livello sociale e familiare. Evidentemente il fenomeno non va sottovalutato, abbiamo fatto anche alcune valutazioni a voce alta sui rumors che si sentono in Città, e parlo dell’Hotel Principe e di altri investimenti importanti che sono alle porte, che poi evidentemente non sta a noi sindacare in questa sede, ma chiedere all’Amministrazione Comunale una capacità di monitoraggio del fenomeno, perché evidentemente nelle pieghe di questo intervento, in attesa che arrivi questa nuova azione della Pubblica Amministrazione, nel frattempo i buoi, come diceva qualcuno in Commissione, non scappino o non siano già scappati. Evidentemente questa è un’azione che credo oggi viene a compimento, quindi da parte nostra c’è l’assoluta volontà di condividere e credo che si possa altrettanto condividere questa mozione, perché andiamo a coinvolgere tutte le forze politiche in un percorso unitario su un fenomeno che - ripeto - va collegato e regolamentato. Non so, Presidente, se devo anche qui in questa sede, per semplificare, dire dell’interrogazione, perché in un unico intervento io metto insieme anche l’interrogazione che avevo fatto… Entra il Cons. Sampieri: Presenti N. 33. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 53 Presidente RAGAZZINI: Certo, Consigliere, tanto è compresa nella mozione la sua richiesta. Cons. RONDONI: Il contenuto è lo stesso, per cui faccio presente che il 16 aprile, sempre sotto impulso dei cittadini che venivano a chiederci e delle notizie che arrivavano a mezzo stampa, evidentemente chiedevano anche qui che il Sindaco, l’Amministrazione Comunale provvedesse rapidamente a intervenire con un regolamento urbanistico e con un’opera di prevenzione nelle scuole e non solo, per creare le condizioni perché non si potesse allargare questo fenomeno di dipendenza dal gioco. Credo che sull’interrogazione se lei, Vicesindaco, vuol dire qualcosa, noi comunque chiediamo il voto della mozione. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE OGGETTO N. 32 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 16 APRILE 2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLE SALE SCOMMESSE. Ass. RAVA: Buonasera a tutti. Dopo naturalmente discuteremo la proposta di deliberazione, però volevo sottolineare che naturalmente l’Amministrazione Comunale ha preso a cuore il percorso e la problematica e, come ho già avuto modo di raccontare in Commissione II altre volte, il problema è visto da vari punti di vista. Nella richiesta del Consigliere si parla anche della problematica della Cava, Via Cà Rossa e quant’altro, come dico gli uffici sono attivati anche con la Questura di fare richiedere la conformità diretta a tutti quanti i progetti che loro devono naturalmente acconsentire, viste le domande che possono arrivare in Questura, quindi essere collegati in maniera da essere Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 54 veramente e potere verificare non soltanto per quanto riguarda le possibili Cia, Cil o Scia il 30%, tratte naturalmente con la modalità del 30% a sorteggio, invece di farle completamente tutte quante in verifica, per capire se la conformità degli standard consente poi l’apertura di questi elementi, perché naturalmente questo determina un controllo preciso sul territorio. Naturalmente noi ci siamo riservati di utilizzare questo sistema di controllo preciso caso per caso e non utilizzando la Legge del minimo del 30% in funzione sorteggio. L’altra cosa che stiamo verificando un attimo da aggiungere nel Rue, come avevo già detto, è un sistema di verifica della limitazione della pubblicità diretta di questo tipo di attività e di capire un attimo quali sono gli elementi estetici di copertura delle vetrine in funzione diversa, perché si copre sì, però ci sono anche degli elementi di pubblicità molto forte che possono anche identificare dei sistemi di accrescimento del coinvolgimento dei ragazzi o di quant’altro all’utilizzo di questi spazi che sono al chiuso e hanno anche delle problematiche diverse, oltre a quelle del gioco. Diciamo che l’Amministrazione Comunale ha preso in maniera molto approfondita il sistema, come ha già detto il Consigliere noi abbiamo verificato quali erano gli strumenti che altri comuni hanno preso come metodica per cambiare le normative, per definire un comportamento normativo preciso, per identificare un processo e abbiamo approfondito, quindi il ritardo leggero che c’è, ma oggi abbiamo già in mano la possibilità di potere approvare un cambiamento del Rue e identificare quali sono gli spazi, che sono veramente risicatissimi all’interno del nostro Comune, di potere aprire questo tipo di attività, collegato al fatto che anche la normativa del parcheggio è talmente alta che anche questo definisce un comportamento di freno molto alto alla questione. Gli approfondimenti sono stati fatti in maniera precisa, per arrivare a un documento e a una norma che ci tuteli da tutte le parti. Per questo diciamo che il lavoro, e naturalmente ringrazio gli uffici che hanno preso a cuore le verifiche e gli approfondimenti che abbiamo chiesto come Amministrazione Comunale. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 55 Presidente RAGAZZINI: Volevo anche aggiungere che su queste tematiche è stata fatta ad hoc un’udienza conoscitiva di tutte e tre le commissioni permanenti I, II e III congiunte. Cons. RONDONI: Solo un minuto per ringraziare l’Assessore per la risposta, per un impegno a cui ha dato seguito dopo anche le sollecitazioni non solo dell’interrogazione e della mozione, ma anche degli altri Consiglieri. Pure rimanendo dentro questo canale di intervento, credo che noi possiamo condividere questo percorso di attenzione a una problematica che ha dei forti riflessi sociali, ha una natura economica che va ovviamente salvaguardata nel rispetto delle norme, ma va allertata la sensibilità dell’Amministrazione Comunale, così come allertata la sensibilità della popolazione. Per cui, se rileviamo, ma come dato temporale, una certa attesa dell’Amministrazione Comunale per studiare meglio, che però questo ha portato che qualche apertura in più ci sia stata, vogliamo però condividere questo percorso che l’Assessore ha messo in campo con la deliberazione che ci porterà nel punto successivo, così come penso sia giusto condividere le mozioni presentate dai gruppi. Presidente RAGAZZINI: Dico intanto come procederemo. Voteremo prima l’argomento 52, poi voteremo le mozioni ovviamente per chi intende metterle al voto, al termine faremo l’argomento 53 che comunque è dello stesso argomento. Cons. ZANETTI: Questo è un argomento che abbiamo ampiamente dibattuto, avevamo chiesto anche come gruppo di maggioranza l’udienza conoscitiva sui lavori che aveva posto in essere l’Osservatorio sulla legalità, dopo il primo anno di introduzione e di lavori, un osservatorio che ha delle caratteristiche di monitoraggio molto importante e che ha tra le proprie Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 56 priorità, tra i filoni che ha deciso di intraprendere appena si è costituito, quella del gioco d’azzardo, perché dobbiamo ricordarci che è fuorviante definire questo tipo di problema come “ludopatie”, ma è gioco d’azzardo patologico, ha concentrato la propria attenzione su questo filone. I dati sono stati espressi qui in Commissione, è stata una commissione molto ricca e partecipata anche a livello di interventi. Sicuramente questo è un tema molto complesso, che va aggredito, non affrontato ma aggredito da più fronti e con competenze diverse, sicuramente l’Amministrazione Comunale da un lato, sicuramente con dei punti di riferimento e di monitoraggio, quindi per esempio l’Osservatorio, sicuramente attraverso l’opera della Polizia, sicuramente però attraverso un sistema di legislazione che vada dal regolamento comunale che vedremo dopo, da una proposta di modifiche di regolamento comunale, ma sicuramente non può prescindere da una regolamentazione regionale e ancora più nazionale. Il problema secondo me che dobbiamo non nasconderci è perché a oggi questo costituisce ancora un problema, in realtà perché è un business, quindi dobbiamo anche ammettere che c’è una gravissima responsabilità in capo a tutti i governi che si sono succeduti, indipendentemente dal colore politico dei governi, qui non è una questione di un colore piuttosto che di un altro, che non hanno mai avuto l’interesse a livello nazionale di regolamentare questa situazione, perché è la terza industria in Italia con un fatturato nel 2012 di 90 milioni di Euro, ma ci sono delle contraddizioni in termini, perché se da un lato è la terza industria in Italia, è un’industria che non produce posti di lavoro, non come altre attività produttive, anzi produce solo dei costi sociali. Tra l’altro qui dico perché c’è una grave responsabilità politica: perché è l’unico settore in cui addirittura è stata calata la tassazione, quindi se facciamo un confronto di numeri, che secondo me è molto interessante, possiamo vedere che mentre nel 2004 il fatturato era di 24 miliardi di Euro a fronte di un introito di 7 miliardi e 3, nel 2012 siamo a 90 miliardi di fatturato a fronte di un introito di 7 miliardi e 9, quindi non c’è neppure nessun beneficio in capo allo Stato, se non quello di aggravare un costo Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 57 sociale, che comunque non è riconosciuto (vedi anche le varie vicissitudini che ha subito il decreto Balduzzi) che comunque per esempio la Regione Emilia Romagna ha deciso, pure non essendo considerato rientrante nei Lea, di farsi carico attraverso i Sert. È un sistema che assolutamente va combattuto e va aggredito veramente su più fronti, perché innanzitutto deve essere un cambiamento culturale e una forma di sensibilizzazione pedagogica che deve coinvolgere tutta la popolazione e soprattutto partire dalle scuole. Dico questo perché le persone che risentono maggiormente di questa patologia sono, e questi sono sempre dati forniti in maniera oggettiva, le fasce più deboli e mi riferisco al 47% di persone affette da questa patologia che sono indigenti, il 56% costituiscono il ceto medio-basso e il 66% i disoccupati, ma il dato ancora più allarmante è che, benché questi giochi siano vietati ai minori, in realtà c’è un uso, anzi un abuso di questi giochi in capo a minori e addirittura l’8% delle fasce di bambini tra i 7 e i 10 anni, il che vuol dire che comunque qui l’opera di sensibilizzazione e pedagogica deve essere esercitata nei confronti delle famiglie ovviamente, senza poi considerare che assolutamente fuori controllo rimane il gioco online. Per tutta questa serie di rilievi che ho appena fatto, io credo che questo problema debba essere aggredito da più fronti, quindi bene anche il tentativo che fa l’Amministrazione Comunale di regolamentare, in base alle leggi vigenti questa tipologia di giochi, però dobbiamo partire dall’assunto che oggi esiste una normativa nazionale e ancora prima una direttiva europea che hanno aperto il campo alle liberalizzazioni, quindi molto spesso ci siamo trovati a livello di regolamenti non del nostro Comune, ma fatti da altri comuni, che poi sono stati impugnati di fronte al Tar e infatti sono caduti, proprio perché non c’è la possibilità, mancando una regolamentazione nazionale, di potere intervenire. C’è una proposta di Legge regionale molto interessante, che corre sul filo del rasoio però, proprio perché c’è sempre questa contrapposizione da un lato tra la liberalizzazione e dall’altro quello che si cerca invece di limitare, di regolamentare dentro la Legge regionale, ossia per esempio la potestà che viene riconosciuta ai sindaci in capo di autorizzazioni e di distanze, 500 Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 58 metri per esempio dai siti sensibili e da altri siti che le amministrazioni ritengono sensibili. Speriamo che questo progetto possa proseguire rapidamente tra l’altro e possa avere un esito positivo, però l’importante secondo me, la questione prioritaria è che ci sia, a livello nazionale, la volontà politica di porre una regolamentazione forte e seria a questo tema. Per quanto riguarda le mozioni, tutte le mozioni che sono state prese in considerazione sostanzialmente chiedono quello che si è già fatto sia nella costituzione di un organismo di controllo e quindi l’osservatorio, sia dando un input all’Amministrazione Comunale di regolamentare anche dal punto di vista urbanistico questa situazione, quindi sicuramente le valuteremo ma le accoglieremo. Presidente RAGAZZINI: Quindi questa ultima parte del suo intervento, Consigliera, la considero anche eventualmente come una dichiarazione di voto. Cons. PIRINI: Velocissima, come già dimostrato anche in Commissione, ovviamente apprezzo tutto il lavoro fatto e le sollecitazioni arrivate da tutti i Consiglieri. Effettivamente questa è una piaga sociale, diciamo gli strumenti a disposizione del Comune non sono molti, ma sicuramente anche solo il fatto di avere cominciato a affrontare il problema in questa maniera è comunque lodevole. Mi trovo d’accordo, e faccio anche dichiarazione di voto, con quanto proposto dall’Amministrazione Comunale e anche nelle mozioni. Cons. MAZZA: Solo una valutazione politica. Io penso che questa situazione, quella del gioco d’azzardo e della mobilitazione comunque del territorio contro il gioco d’azzardo, sia un po’ paradigmatica della lontananza della politica nazionale e della politica del Governo italiano, di Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 59 quelli che si sono succeduti, o della sottovalutazione anche della stessa politica rispetto a alcuni problemi. Allora in questo caso io credo, e arrivo al livello locale, la mobilitazione che si è riscontrata su questi temi indica che, da parte dei cittadini, e faccio riferimento per esempio alla mobilitazione nel quartiere di Cà Ossi, e questo lo conosco personalmente perché ho partecipato, ma anche altri quartieri di Forlì e in generale in altre città italiane, io credo che sia un chiaro riferimento, un chiaro esempio della capacità dei cittadini a volte di anticipare i temi che la politica, invece, non sa affrontare o affronta in modo diverso, perché queste mobilitazioni contro le case di gioco sono un segnale evidente non solo della pericolosità di certe scelte, ma anche dell’incapacità della politica di prevenire certi problemi, anzi di sfruttare le debolezze della popolazione, dei cittadini, in direzione esclusivamente di un profitto economico. Chiaramente si valuta il gioco d’azzardo come piaga sociale e come terreno fertile di infiltrazioni mafiose e illegalità, però in questo contesto io credo che si possa valutare positivamente tutta la mobilitazione che indica comunque una maturità di fondo dei cittadini rispetto a certi temi e dall’altra parte un po’ il fatto anche che la politica ha arrancato a prendere atto di questa situazione, anche perché - parlo per la politica locale - non ha gli strumenti purtroppo, perché la politica nazionale ha tolto questi strumenti agli enti locali. Oggi è uscita la notizia che la Regione e gli enti locali hanno tenuto questo incontro pubblico in cui la Regione ha preso atto di questo crescente disagio e del fatto che le famiglie abbiano bisogno di aiuto, ma non solo le famiglie, anche gli enti locali, a affrontare concretamente problemi con atti amministrativi che non vengano poi intercettati dalla Magistratura e fermati perché in contraddizione con atti del Governo. ARGOMENTI Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 60 OGGETTO N. 53 ADESIONE AL MANIFESTO DEI SINDACI A CONTRASTO DEL GIOCO D'AZZARDO. Escono il Cons. Pasini e le Conss. Burnacci e Mancini: Presenti N. 30. Vedi deliberazione n. 66 MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO OGGETTO N. 16 MOZIONE VOLTA A DARE UN INDIRIZZO PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE ATTIVITA' LEGATE INSTALLAZIONE E GESTIONE DI ALLA APPARECCHI DI INTRATTENIMENTO E SVAGO E ALLE SALE GIOCHI. Entra la Cons. Burnacci; esce il Cons. Sampieri: Presenti N. 30. Presidente RAGAZZINI: Sostanzialmente c’è la condivisione sulla 35 e sulla 36, però la prima, se il Cons. Montebello mi chiede di mettere ai voti, è la numero 16 che è quella presentata, quindi passiamo ora al voto sulla mozione N. 16. Vedi deliberazione n. 67 Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 61 OGGETTO N. 35 ORDINE DEL GIORNO VOLTO A CALMIERARE LA SINDROME DEL GIOCO COMPULSIVO E REGOLAMENTARE LA PROLIFERAZIONE DI SALE SCOMMESSE. Vedi deliberazione n. 68 OGGETTO N. 36 MOZIONE VOLTA AD UNA REGOLAMENTAZIONE PER L’APERTURA DI SALE DA GIOCO. Vedi deliberazione n. 69 ARGOMENTI OGGETTO N. 53 VARIANTE EDILIZIO PER A REGOLAMENTO URBANISTICO REGOLAMENTAZIONE ED INSEDIAMENTO ATTIVITA' LUDICO RICREATIVE CON PROBLEMATICHE DI IMPATTO SOCIALE SVOLTE IN PUBBLICHE SALE DA GIOCO -ADOZIONE AI SENSI DELL'ART. 33, L.R. 24.3.2000, N. 20. Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto nelle tre commissioni consiliari congiunte. L’oggetto è anche immediatamente eseguibile. Ass. RAVA: Rubo solo qualche secondo perché è stata corretta quella riga dove in alcune parti si scriveva che le aree T3 dovevano essere esterne all’anello, invece alla pagina nella deliberazione c’è scritto “entro l’anello”, quindi questo è da correggere, perché le altre sono state corrette e questo no, quindi per essere precisi forse la correzione “ricadente dentro l’anello della Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 62 tangenziale” bisogna mettere “fuori l’anello tangenziale”, perché così è tutto quanto perfetto. La cosa l’abbiamo discussa in maniera abbastanza approfondita insieme in Commissione II, direi che il modo di mettere in campo nel Rue una delimitazione precisa di questa “U” che determina esattamente di cosa si sta parlando, per poi identificare all’interno del nostro Piano quali sono le zone che sono compatibili con questo tipo di attività, direi che forse è una norma che dà modo alla Città di identificare un processo preciso di soluzioni al problema, per cui sembra una delibera semplice perché abbiamo messo in campo una strategia di una “U” precisa con una determinazione, però in realtà è un oggetto molto profondo, semplice ma di grande efficacia io penso. Questo naturalmente, come avete detto giustamente voi, non va lasciato da solo, va messa in campo una strategia di verifica, di tenuta assolutamente di controllo reale, non solo con lo strumento della pianificazione, ma naturalmente con tutti gli altri strumenti che giustamente avete sottolineato in questa giornata. Escono la Cons. Michea e il Sindaco Balzani: Presenti N. 28. Cons. SANSAVINI: Io faccio un intervento più di natura tecnica che politica, nel senso che condivido gli obiettivi, condivido anche la discussione che è stata fatta in precedenza. Ho solo una preoccupazione e cioè che, poiché la materia è delicata, poiché la competenza è della Questura, la quale guarda solo alcuni dati oggettivi, cioè la moralità del conducente, l’esercizio e la sorvegliabilità del luogo, l’obiettivo che ci prefiggiamo con la variante, invece, è quello di allontanare dall’ambito urbano interno per spostare queste attività in luoghi meno problematici. Ho la sensazione che questa normativa possa non cogliere esattamente l’obiettivo. Poiché siamo in fase di adozione e quindi sono possibili le osservazioni, chiederei all’Amministrazione Comunale di valutare, invece, Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 63 se non sia più opportuno introdurre, parallelamente a questa che può rimanere per l’amor del cielo, anche se la ritengo un po’ troppo impugnabile, una normativa che possa invece agire sugli standard urbanistici. Siccome i locali di cui trattiamo sono locali che hanno un’alta frequentazione, se noi introducessimo nelle norme il fatto che, a fronte di questa frequentazione ampia, questi locali sono assimilabili a esercizi che hanno necessità di standard di parcheggi elevati e questi non possono essere monetizzabili, a quel punto probabilmente otterremmo una norma che obbliga a dirottare questi esercizi fuori dall’ambito urbano, perché solo fuori si trovano quegli standard, e coglieremmo meglio secondo me l’obiettivo che ci prefiggiamo. Da qui a quando c’è la possibilità di fare le osservazioni, se l’Amministrazione Comunale valutasse attentamente questa strada, secondo me magari coglieremmo meglio questo obiettivo. Cons. BUCCI: Io chiedevo semplicemente un chiarimento, perché non sono riuscito a verificarlo personalmente precedentemente, non avendo partecipato anche alle altre commissioni. Volevo chiedere se sono equiparabili a questo tipo di attività anche le semplici sale gioco quelle dei ragazzi di 12 e 13 anni che vanno nei giochini, le classiche sale giochi quelle che conosciamo, quelle normali, non quelle con le video slot etc. etc., volevo solo capire questo per chiarezza. Cons. LOMBARDI: Volevo solo, rispetto a quello che ha detto il Cons. Sansavini, chiedere se però rimane il fatto che poi queste destinazioni rimangono all’esterno dell’anello tangenziale, perché quella è la cosa fondamentale, perché se noi mettiamo solo un vincolo di dimensione di parcheggio, questi li abbiamo anche all’interno e quindi allora è superfluo superare la variante e mettere solo un limite tecnico dovuto alla dotazione dei parcheggi. Le dotazioni di parcheggi ci sono anche nei Pua che non sono ancora stati adottati o edificati all’interno dell’anello tangenziale. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 64 Forse è meglio proseguire con questa, poi vedremo di integrare anche con il discorso dei parcheggi… (intervento fuori microfono) se è aggiuntiva, su questo possiamo anche concordare. Non ero stato attento. Ass. RAVA: Preciso che naturalmente questo uso specifico dedicato, che abbiamo chiamato “uso vuoto asteriscato”, è relativo a solo le attività ludico-ricreative con problematiche di impatto sociale, svolte in pubbliche sale da gioco. Sono le Vlt, le sale slot e similari, che sono quelle sale dove si compiono giochi d’azzardo e non sono naturalmente assimilabili a tutte le altre. È chiaro che la Legge regionale, noi dovremmo mettere in campo una strategia precisa per spingere, perché è chiaro che dovremo definire con questa Legge regionale delle problematiche in maniera più precisa, perché questo determinerà naturalmente, a livello funzionale, una metodologia più integrata e più diretta. Vedi deliberazione n. 70 OGGETTO N. 54 FONDO PER PROMOZIONE LOCAZIONI DI IMMOBILI AD USO NON ABITATIVO DEL CENTRO STORICO - CRITERI PER ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI - UTILIZZO FONDO DI RISERVA - APPROVAZIONE. Escono il Cons. Bandini e le Conss. Burnacci e Mazza: Presenti N. 25. Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione Consiliare, anche in questo caso è previsto il voto per l’immediata eseguibilità. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 65 Vedi deliberazione n. 71 Esce la Cons. Zanetti; entra la Cons. Mazza: Presenti N. 25. OGGETTO N. 55 PROGETTO DEFINITIVO DENOMINATO ''ASSE DI ARROCCAMENTO - VARIANTE VIA MATTEI - TRATTO COMUNALE'' - APPLICAZIONE PROCEDURA EX ART. 12, L.R. 19/12/2002 N. 37 E CONTESTUALE ADOZIONE DI VARIANTE A POC E RUE. Entrano le Conss. Burnacci e Zanetti: Presenti N. 27. Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione consiliare. INTERVENTO FUORI MICROFONO DEL CONS. GASPERONI Ass. RAVA: Intanto, per non dimenticarmi, chiedevo l’immediata eseguibilità se è possibile, perché penso che questo piccolo peduncolo, che riesce a collegare la Via Mattei, naturalmente per Forlì, vista la possibilità di riduzione del traffico che consente, diventa un elemento molto importante. Per dare una piccola relazione sul perché andiamo a deliberare, questa proposta è relativa al fatto che adesso come adesso non è disegnata nella cartografia, quindi si impone, visto che è un lavoro pubblico importante, di fare una variante dove verrà disegnato naturalmente in maniera precisa il Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 66 progetto, che essendo definitivo, naturalmente questo consente al Consiglio Comunale di dare la possibilità di fare questa variante, che è insita naturalmente con questa deliberazione. Le tavole e gli strumenti urbanistici vigenti vengono messi a punto per determinare la possibilità di andare anche a prelevare questa porzione di area che viene completamente appannaggio dell’esecutore, con una maniera dell’appropriazione del terreno in maniera bonaria; il resto naturalmente lo paga l’Amministrazione Comunale, si parla naturalmente di questi circa 747 mila Euro, che consentono però di ridurre in maniera molto interessante il discorso del collegamento tra Forlì e Forlimpopoli, perché sarebbe come una piccola parte di Via Emilia, così identifichiamo la Via Emilia Bis in primis per identificare proprio questa velocità di collegamento e riduzione dei percorsi, quindi andiamo verso anche un discorso di risparmio veramente reale, non solo per i nostri cittadini, ma anche di emissioni di Co2, vogliamo farla in maniera completa. Cons. GASPERONI: Mi perdoni, Assessore, ma ha detto tutto fuorché la cosa essenziale: cosa colleghiamo esattamente? Lo svincolo a quadrifoglio dell’asse di arroccamento con la tangenziale est alla Via Mattei? Per quale lunghezza? Fino all’incrocio semaforizzato da cui poi proseguiamo verso il Ronco, o fino solo alla curva dove c’è l’allevamento? Per capire cosa deliberiamo. Ass. RAVA: È un collegamento breve che però è di grande importanza, quindi c’è una rotatoria che parte dalla Via Mattei, che collega questo asse con uno svincolo per arrivare naturalmente all’asse di arroccamento. Questo ha una lunghezza di circa 150 metri, è composto da 4 corsie, quindi … di ritorno, in maniera da rendere agevole lo scambio e la possibilità di andare in tutte le direzioni dall’autostrada, fino naturalmente a Forlimpopoli. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 67 Cons. GASPERONI: Solo per sottolineare l’importanza di questo collegamento, visto che, come ho detto più volte, attualmente, anche nel momento in cui non è ancora stata completata la tangenziale est, tutti coloro che arrivano all’altezza della zona industriale di Coriano devono scendere sulla rotatoria, coloro che proseguono in direzione Forlimpopoli si ritrovano a dovere impegnare la rotatoria e quindi non avere la possibilità di fruire liberamente di uno svincolo che è già praticamente stato completato. Ne approfitto, però, per porre all’attenzione del Consiglio Comunale un problema che riguarda il completamento dell’asse di arroccamento nella sua interezza. Non è previsto da quello che mi risulta, avendo parlato con il tecnico, Assessore, la recinzione e quindi, appena si concludono i lavori, viene smontata l’attuale recinzione che delimita il cantiere e l’asse di arroccamento non è recintato, a differenza della tangenziale est che ha una recinzione. Sono evidenti i pericoli sia di accesso di persone e quant’altro, ma anche a livello di attraversamento da parte di animali selvatici, con ulteriori rischi nei confronti della viabilità, dovuti a questa assenza di recinzione, soprattutto dal lato “vecchio”, cioè il lato nord che era già preesistente dalla Cava fino al cimitero monumentale. Mi risulta che non sia prevista la recinzione. Se ha modo di rispondermi, diversamente se è il caso farò un’interrogazione, però credo che sia un argomento da approfondire nel momento in cui casualmente sono capitato in Via Tripoli, mentre una nutrita schiera di tecnici, Anas e Comune e ditte esecutrici stanno facendo i sopralluoghi per i completamenti dell’opera, credo che siamo ancora in tempo per chiedere questo tipo di adeguamento. Esce la Cons. Casara: Presenti N. 26. Ass. RAVA: Ringrazio naturalmente per l’approfondimento che il Consigliere ha fatto. Naturalmente mi impegno per capire se i lavori pubblici hanno progettato anche questo tipo di definizione e se è all’interno Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 68 dei costi, perché naturalmente trovo importante che la parte della sicurezza sia assolutamente da tenere non in considerazione ultima, ma in considerazione prima, per cui verifichiamo. Adesso non so rispondere, anche perché il tecnico che avevo chiesto ci illuminasse, per puntualizzare alcuni elementi, l’ho lasciato andare, me ne scuso. Naturalmente verrà verificata la richiesta nella maniera più approfondita. Vedi deliberazione n. 72 OGGETTO N. 56 VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 9 OTTOBRE 2012 - APPROVAZIONE. Escono il Cons. Bucci e la Cons. Gardini: Presenti N. 24. Vedi deliberazione n. 73 OGGETTO N. 57 VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 16 OTTOBRE 2012 - APPROVAZIONE. Entrano i Conss. Bucci e Pasini: Presenti N. 26. Vedi deliberazione n. 74 OGGETTO N. 58 VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 23 OTTOBRE 2012 - APPROVAZIONE. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 69 Escono i Conss. ?Lombardi? e Rondoni: Presenti N. 24. Vedi deliberazione n. 75 OGGETTO N. 59 VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 6 NOVEMBRE 2012 - APPROVAZIONE. Esce l’Ass. Leech e la Ass. Ravaioli. Vedi deliberazione n. 76 Entra il Cons. Rondoni: Presenti N. 25. Cons. RONDONI: Sull’ordine dei lavori, Presidente. Mi sembra di capire che il question time che ho presentato sui muri va alla prossima seduta del Consiglio Comunale… Presidente RAGAZZINI: No, se vuole lo possiamo fare. Cons. RONDONI: Come vuole lei. E poi annuncio che abbiamo ritirato la mozione 17, che è la mozione che chiedeva l’audizione delle società partecipate, perché lei ci ha fornito l’elenco delle audizioni e quindi siamo soddisfatti. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 70 INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA OGGETTO N. 34 INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN DATA 24 MAGGIO 2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLE SCRITTE SUI MURI DI EDIFICI DEL CENTRO STORICO. Esce l’Ass. Drei. Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura. “Appurato che il 20 aprile, a seguito di manifestazione di un corteo svoltosi in centro storico, sono state lasciate sui muri scritte anarchiche che, come si è appreso dalla stampa, nei giorni scorsi altre nuove scritte con contenuti eversivi e contro lo Stato sono apparse su alcuni edifici del centro storico e in Viale Roma sul muretto della Caserma dei Vigili del Fuoco con minacce a loro rivolte, Rilevato che tali episodi vanno condannati con forza, esprimendo solidarietà ai Vigili del Fuoco e ai cittadini che subiscono imbrattamento delle proprie abitazioni, Osservato che la Città, a causa delle scritte sui muri, si presenta deturpata ai forlivesi e ai turisti in visita alla mostra Novecento presso i musei San Domenico, Visto che da tempo il Gruppo consiliare Pdl chiede in Consiglio Comunale di sanzionare gli autori delle scritte, di incrementare i controlli di Polizia Municipale e di monitorare con telecamere di videosorveglianza i punti maggiormente colpiti, Interroga il Sindaco al fine di sapere che cosa l’Amministrazione Comunale fa per risolvere questo urgente problema.” Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 71 Esce il Cons. Bongiorno: Presenti N. 24. Vicesindaco BISERNA: Contro questi danneggiamenti gravi, esprimiamo noi da tempo, da anni solidarietà ai cittadini, a tutti per questi danneggiamenti, tant’è che abbiamo 2 anni fa costituito la squadra antidegrado, in pratica è Forlì Emergenza, che però ovviamente si limita a oscurare nei modi possibili le scritte nei muri di proprietà comunale, non potendo intervenire sui muri dei privati e delle altre istituzioni come su quelli della Provincia, senza contare tra l’altro che la Sovrintendenza ci impedisce in certi casi di intervenire. Detto questo, presso il corpo dei vigili ci sono 7 o 8 vigili in un nucleo antidegrado che si occupa anche di questo. Quindi noi ci siamo, abbiamo rafforzato i controlli, abbiamo rilevato che effettivamente in questi ultimi tempi c’è stata una certa accentuazione che faremo l’impossibilità per potere da un lato fermare e dall’altro, dove si può, eliminare, ma ovviamente i tempi non possono essere quelli che vorremmo tutti, perché ci sono purtroppo questi meccanismi. È ovvio che questi reati sono sanzionati, c’è la Legge, è difficile prendere, individuare chi commette questi reati e chiediamo aiuto a tutti l’ho detto anche in diverse occasioni anche ai cittadini - per segnalare queste cose. In merito poi alla manifestazione del 20 aprile, citata nel question time, informo che il servizio di competenza svolto nell’occasione dal personale della Polizia Municipale era rivolto alla gestione della viabilità e delle chiusure al traffico. La gestione dell’ordine pubblico, in quel caso, è stata espletata esclusivamente dalla locale Questura. Esce il Cons. Castrucci: Presenti N. 23. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 72 Cons. RONDONI: Ringrazio il Vicesindaco per la risposta e per l’impegno. Credo che sia opportuno non sottovalutare questo fenomeno, che è in costante aumento e che ha imbrattato i muri pubblici e privati della nostra Città, creando non poco disagio nella popolazione. È un danneggiamento che crea anche messaggi di natura eversiva, purtroppo abbiamo visto scritte infamanti contro lo Stato, contro le autorità, degli inni alla violenza che non sono accettabili. Qui non si tratta solo di sporcare, una bravata di qualche giovane, ci sono messaggi ben precisi che trovano nei muri una collocazione, che incitano a qualcosa che noi non possiamo accettare. Noi siamo qui in Consiglio Comunale per affermare l’opposto, evidentemente non è solo un problema di degrado o di danneggiamento, c’è anche da fronteggiare un’azione incivile, che vuole boicottare le istituzioni, compresa questa. Evidentemente la manifestazione del 20 aprile, secondo noi, è stata un po’ sottovalutata, perché nel momento in cui delle persone si organizzano, vengono nella nostra Città e imbrattano marciapiedi, strade e muri, chi ha il dovere del controllo non deve solo firmare e schedare, ma deve anche fermare la mano. Questo è quello che noi chiediamo anche come azione preventiva per il futuro fenomeno, che altrimenti aumenta. Abbiamo capito che c’è un tentativo conciliante, ma temo che non sia sufficiente. Non vogliamo alzare i toni della repressione, però chiediamo a questo punto se la Pubblica Amministrazione, laddove venisse riscontrato credo che sia così - che anche edifici pubblici di proprietà comunale sono stati danneggiati, non intenda adire azione legale o risarcitoria nei confronti dei colpevoli, visto che sono stati filmati e sequestrati. Almeno un caso che serva da deterrente per tutti gli altri, credo che a questo punto sia obbligo e dovere intervenire, perché ci sono tutti i presupposti perché ce lo dice la Questura che ha filmato e schedato. A questo punto non si può lasciare solo al privato cittadino l’incombenza di agire, che sia la Pubblica Amministrazione a fare il primo passo e a dare il segnale di un intervento che vuole essere anche di monito per quelle mani che in futuro volessero ancora colpire le proprietà. E faccio presente anche il danno di natura economica, perché oggi un privato che Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 73 deve ripristinare un muro, che sia un edificio importante o una casa poco importa, è sempre un danno economico che va a inserirsi in una crisi economica, e perché l’Amministrazione Comunale deve fare vedere un’impotenza di fronte a un danno di questo tipo? Per cui, sia dal punto di vista civile sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del rispetto delle istituzioni, ripeto abbiamo celebrato il venticinquesimo di Ruffilli tutti insieme e pochi metri più in là c’era una scritta che campeggiata ancora contro l’eversione allo Stato. Credo che sia giusto non sottovalutare il fenomeno, quindi noi pungoliamo con forza del nostro stimolo delle nostre interrogazioni e question time, perché la Pubblica Amministrazione faccia il possibile, anche in via preventiva, ma a questo punto ci aspettiamo che almeno una volta venga preso anche un colpevole di questa azione. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE OGGETTO N. 1 INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA IN DATA 29 MARZO 2012 DAL CONS. FRANCESCO APRIGLIANO, IN MERITO AGLI STIPENDI DEI DIRIGENTI E DEI DIPENDENTI COMUNALI ED ALLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI E CONSULENZE. Rinviato OGGETTO N. 3 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2012 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AI LAVORI DELLO STADIO “TULLO MORGAGNI”. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 74 OGGETTO N. 4 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 23 LUGLIO 2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALLA SITUAZIONE DELL'IPAB "O.P. ZAULI" DI DOVADOLA. Rinviato OGGETTO N. 5 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 3 AGOSTO 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA POSSIBILE ISTITUZIONE DI UN "PREMIO GILBERTO GIORGETTI". Rinviato OGGETTO N. 7 INTERROGAZIONE PRESENTATA IN DATA 13 SETTEMBRE 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA SEDE DELL''ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI. Rinviato OGGETTO N. 8 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 28 SETTEMBRE 2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO AI TEMPI PER L'ACCESSO AI SERVIZI SOCIO SANITARI PER ANZIANI. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 75 OGGETTO N. 12 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 27 NOVEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALL’INTERRUZIONE DEL SERVIZIO DI PRENOTAZIONE PRESSO GLI SPORTELLI DEL CUP. Rinviato OGGETTO N. 13 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 11 DICEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AL PROGETTO DI RIDUZIONE DELLE SEDI ELETTORALI NEL COMUNE DI FORLÌ. Rinviato OGGETTO N. 16 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 18 DICEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO ALLE RICHIESTE DI AIUTO DELLE FAMIGLIE AFFLITTE DALLA CRISI ECONOMICA. Rinviato OGGETTO N. 18 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 18 DICEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER CONOSCERE LE CONSEGUENZE DELL’APPLICAZIONE DELLA SPENDING REVIEW E DEL DECRETO BALDUZZI NEL WELFARE FORLIVESE. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 76 OGGETTO N. 21 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 11 FEBBRAIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, IN MERITO ALLE ARMI IN DOTAZIONE ALLA POLIZIA MUNICIPALE. Rinviato OGGETTO N. 22 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 20 FEBBRAIO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI SOGGETTI GESTORI DELLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE. Rinviato OGGETTO N. 23 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA IN DATA 20 FEBBRAIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, IN MERITO ALL’INSTALLAZIONE DI CARTELLI DIREZIONALI E TOTEM PUBBLICITARI LUNGO VIALE SALINATORE E NELLE AIUOLE SPARTITRAFFICO. Rinviato OGGETTO N. 25 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 28 FEBBRAIO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO AI TEMPI DI ATTESA PER L’INSERIMENTO DI STRUTTURE PROTETTE. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 77 OGGETTO N. 26 INTERPELLANZA URGENTE, PRESENTATA IN DATA 5 MARZO 2013 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, PER CONOSCERE I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEGLI ASSEGNI DI CURA. Rinviato OGGETTO N. 27 INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 6 MARZO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALLA CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO DI POLIZIA MUNICIPALE. Rinviato OGGETTO N. 30 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 26 MARZO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI POSSIBILI TAGLI SUL PERSONALE CHE EFFETTUA LE PULIZIE PRESSO LE AREE OSPEDALIERE. Rinviato OGGETTO N. 31 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 9 APRILE 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI POSSIBILI TAGLI SUL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO DELL'AUSL DI FORLÌ. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 78 OGGETTO N. 34 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 29 APRIEL 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI PROBLEMI DI OCCUPAZIONE DEL PERSONALE OSPEDALIERO PUBBLICO E CONVENZIONATO. Rinviato OGGETTO N. 35 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 6 MAGGIO 2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO AL FUTURO DEI LAVORATORI DI SERINAR. Rinviato OGGETTO N. 36 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 7 MAGGIO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO ALLE DIMISSIONI DEI VERTICI DELLA SOCIETA' SERINAR. Rinviato OGGETTO N. 37 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 7 MAGGIO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI PROBLEMI DI OCCUPAZIONE DEL SETTORE METALMECCANICO. Rinviato OGGETTO N. 38 INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 14 MAGGIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, PER CONOSCERE GLI Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 79 OBBIETTIVI RAGGIUNTI GRAZIE AL PROGRAMMA PER IL CENTRO STORICO. Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura. “Chiede al Sindaco quali sono gli obiettivi raggiunti attraverso il programma per il centro storico e in particolare quali effetti concreti ha prodotto il fondo per la promozione di nuove attività commerciali e artigianali. Lo scrivente Consigliere chiede inoltre se si intenda agire anche dal punto di vista fiscale, mediante agevolazioni sull’Imu, riduzioni delle tariffe Cosap, ovvero canone di occupazione di spazi e aree pubbliche e riduzioni dell’imposta sulla pubblicità.” Ass. RAVA: Faccio presto, non mi dilungherò e poi lascio la parola anche all’Ass. Maltoni per la parte finale, perché naturalmente è suo preciso e specifico argomento. Io invece vi racconterò un po’ come sta andando il percorso e anche quali sono stati alcuni effetti concreti, anche perché mi sono un po’ informato per quanto riguarda la mobilità, che è uno degli elementi più importanti per quanto riguarda la soluzione del problema. Gli obiettivi raggiunti come tema del programma io identificherei alcuni, soltanto i più importanti e anche quelli che sono più evidenti a tutti, in maniera per fare un piccolo riassunto degli elementi che sono stati portati avanti da questa Amministrazione Comunale in funzione del programma, per cui parto per piccoli punti come la prima la rifunzionalizzazione dei Giardini Orselli, con quei giochi per bambini. Abbiamo avuto un’ottima risposta dalla Città per quanto riguarda anche la presenza di bambini e genitori e non ultimo anche quel discorso degli ortelli, che ha dato anche un po’ il la al discorso di recuperare alcuni spazi comunali all’orto, quindi non soltanto sistema di verde di tipo ornamentale, ma anche funzionale. Una buona risposta di presenza anche ultimamente all’Annalena Tonelli, dove abbiamo messo a punto una strategia di parco sempre Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 80 utilizzabile. Adesso l’attività è ripartita e sembra che di nuovo ci sia la possibilità di fare sì che questo spazio all’interno del centro storico sia nuovamente utilizzabile. La mobilità sostenibile, invece, ha messo in campo delle strategie abbastanza importanti per quanto riguarda i percorsi ciclabili e alcune piste. Ora abbiamo circa 90 chilometri tra piste ciclabili e collegamenti e abbiamo realizzato ultimamente gli ultimi 10 chilometri, quindi si parla che negli ultimi 3 anni sono stati aggiunti altri 10 chilometri; conosciamo la pista di Viale Italia e quella di Corso Garibaldi, per dirne 2 molto velocemente. Volevo dire altro elemento importante è stato la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, e gli attraversamenti pedonali protetti sono adesso circa 20, con 5 già attivi con un sistema di illuminazione precisa, che va direttamente sul pedone e determina anche sulla gomma, sulla ruota di verificare anche qual è il passaggio reale, quindi questo determina naturalmente un sistema di sicurezza per il cittadino e un comportamento più consono alla mobilità sostenibile, alla mobilità lenta. C’è il bike sharing come sapete e infatti oggi faccio anche un po’ di pubblicità: è interessante potere prendere questa tessera e utilizzarla per le bici elettriche e non, e determinare quindi un comportamento più consono alla mobilità sostenibile. Abbiamo per ora già 210 abbonamenti specifici e ci sono circa a oggi 3.700 prelievi di queste biciclette, quindi sta partendo un po’ la cultura dell’utilizzo della Città in maniera diversa, quindi la gomma sostenibile e la pedonalizzazione; questo sistema pensiamo che possa un po’ incentivare anche la cultura di non portarsi la macchina direttamente in casa. Io pubblicizzo naturalmente il sistema, il mio invito è a acquistare con 5 Euro la tesserina e consentire di potere acquisire anche via Internet, sapere dove sono le posizioni e quali sono le biciclette compatibili con il vostro percorso. Stiamo per attivare il bike touring, quindi anche questo incentiverà la possibilità di utilizzarla per verificare e visitare i musei, oltre alla mobilità sostenibile. Voglio anche dire precisamente il sistema delle navette che è stato messo in campo: come sapete adesso ci sono 3 linee di navette elettriche, più una linea che sono le circolari che sono invece a metano. La Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 81 frequenza è di circa 5 minuti tra andata e ritorno, per cui più o meno il percorso dalla stazione al centro è di circa 3 minuti e mezzo. Questa modalità ha fatto sì che le varie linee abbiano avuto un aumento di utilizzo, da parte del cittadino, di circa il 4% degli abbonamenti, quindi è un trend abbastanza importante per fare in maniera che questa Città possa io dico diventare europea, nel senso che l’Europa ha circa il 24% di utilizzo del mezzo pubblico, noi partiamo dall’8% e se andiamo verso questo trend io penso che sia per la Città un elemento importante di utilizzo e di socialità. Io utilizzo veramente gli spazi in maniera precisa. La linea 6 che è elettrica completamente va dal parcheggio Salinatore a Saffi e Romiti, quindi questo determina un collegamento reale tra un parcheggio a una certa distanza, però che consente di arrivare sia a piedi con la metro pedonale, ma anche con un sistema elettrico che ti può fare raggiungere il centro storico in maniera semplice e veloce. La linea 2 invece arriva sempre in centro, però non in Piazza ma in Via Cignani, e questa passa da Corso della Repubblica, collega la stazione e l’ospedale. È molto importante come collegamento tra stazione e ospedale, perché questo determina una facoltà dei cittadini di potere arrivare all’ospedale senza problemi naturalmente di mobilità, perché questo è risolto dal sistema. La circolazione quindi ha già avuto circa 3 mila passeggeri al giorno, quindi direi che cominciamo a identificare un processo culturale molto importante, e le altre circa 5 mila utilizzi giornalieri, quindi questo aumento del 4% comincia a essere un dato veramente reale e quindi 8 mila persone che acquisiscono al giorno questo tipo di utilizzo direi che è una speranza notevole per il nostro centro storico. Non ultimo, naturalmente stiamo lavorando per il discorso del Poc, mettendo all’interno quello che servirà - noi speriamo, adesso stiamo finendo alcune idee che molto probabilmente andremo a discutere insieme a voi - per incentivare la residenzialità all’interno del centro storico. Questo è elemento importantissimo per identificare zone specifiche e trovare quei servizi che al cittadino sono elementi importanti per venire nuovamente a abitare e a avere la socialità. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 82 Dico solo una cosa e poi smetto immediatamente. Come abbiamo visto nelle linee guida del Poc, abbiamo zone specifiche per costruire parcheggi per privati, per favorire questo servizio dell’auto in una prossimità della propria residenza principale, per avere questa casistica di potere eliminare le macchine e utilizzare gli spazi pubblici in maniera diversa. Questo dovrebbe identificare una fratellanza tra lo spazio pubblico e lo spazio urbano e il cittadino, per trovare questa formula di riutilizzare nuovamente gli spazi pubblici in maniera differenziata. Il sostegno normativo, che è allo studio del Rue, diventerà nuovamente sullo sviluppo della residenzialità elementi di sostegno all’imprenditore, al recupero, alla rigenerazione del tessuto, ai manufatti esistenti per un obiettivo di bassa emissione della Co2 e di basso rischio sismico, come abbiamo già relazionato, e quindi queste strategie dovranno intraprendere un comparto edilizio diverso sulla storia dell’edilizia e fare fronte, quindi, alla composizione delle famiglie che è cambiata, quindi trovare una formula diversa di utilizzo del tipo edilizio all’interno del centro storico e anche delle parti periferiche. Adeguando questo tipo di tipologia e i servizi, noi pensiamo che questa sia la strada per fare tornare nuovamente il centro storico un elemento di attrattività interessante. Ass. MALTONI: Aggiungo soltanto i dati che erano stati richiesti dal Cons. Ragni per quanto riguarda i fondi di incentivazione per le nuove imprese del centro storico. Il fondo che era stato costituito di 100 mila Euro, integrato con una delibera a fine 2012 e esteso alle imprese anche già esistenti per progetti di riqualificazione, ha visto 10 domande, di cui 6 ammissibili a contributo, 4 non lo erano perché le aziende non rientravano nelle caratteristiche previste dal fondo, per un totale di 43 mila e rotti Euro assegnati e c’è ancora una disponibilità nel fondo di 56 mila Euro. Il fondo, invece, che abbiamo deliberato qualche Consiglio Comunale fa per quanto riguarda l’incentivazione alla riqualificazione delle imprese, ma con dei contributi non a fondo perduto ma in conto interessi, ancora non Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 83 ha visto delle assegnazioni di contributi, mentre invece per quanto riguarda la terza questione posta, cioè una valutazione sulla scontistica, insieme all’Ass. Briccolani non si è ritenuto di dovere andare a una scontistica specifica, in quanto per quanto riguarda tutta una serie di tariffe le nostre erano mediamente inferiori a quelle delle città limitrofe e proprio 2 anni fa erano state innalzate. Mentre invece per quanto riguarda l’Imu, abbiamo approvato un fondo - adesso non è stato ripresentato, ma l’avevamo visto in Commissione, è l’ultimo argomento che abbiamo votato - che riguardava un contributo pari a circa un terzo dell’Imu pagata per i proprietari che accendono nuovi contratti d’affitto, che hanno acceso nuovi contratti d’affitto nel 2012 estensibili al 2013. Cons. RAGNI: Molto brevemente, anche perché immagino che i colleghi e il Consiglio Comunale vogliano chiudere questa seduta, però questo non mi esime, ringrazio gli Assessori Rava e Maltoni, ma la riflessione che io pongo è questa: vanno bene gli interventi sui giardini Orselli, Tonelli, biciclette, sistema navetta, fondo etc., però dobbiamo prendere atto che non sono rimedi dirimenti, cioè non risolviamo nulla. Purtroppo i negozi in centro continuano a chiudere, l’economia in generale, non solo del centro, ma in particolare del centro della nostra Città continua peggiorare, soprattutto se confrontata con le città limitrofe, perché a Ravenna - basta fare un giro - si respira un’aria diversa, a Cesena un’aria diversa, Faenza è diverso; è meglio? È meglio, allora dobbiamo chiederci dove sbagliamo, cosa dobbiamo fare per incentivare, aiutare l’economia nella nostra Città. Io ho dato qualche indicazione, ma che ovviamente non vuole essere esaustiva. Il dato certo è che la situazione è grave e continua a peggiorare, allora vogliamo incidere sui parcheggi, vogliamo incidere sui benefit sulla pubblicità, vogliamo organizzare eventi? Qualunque cosa, ma facciamo qualcosa perché diversamente noi siamo il fanalino di coda, oltre a essere il fanalino di coda delle città della Romagna, perché questo è il dato oggettivo Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 84 dal punto di vista dell’economia, del turismo, sotto tutti i profili economici, corriamo il rischio veramente di vedere, oltre che il fallimento dell’aeroporto, anche il fallimento della Città come punto di interesse generale, come punto di possibilità per i cittadini di vivere e lavorare, quindi il fallimento della Città e il fallimento della politica. Non voglio fare polemica, dico solamente prendiamo atto che la situazione continua a peggiorare, cerchiamo di invertire la tendenza, noi disponibili a dare un contributo per il tempo che rimane a questa legislatura, però questa legislatura ha segnato un peggioramento delle condizioni economiche, un peggioramento del turismo, un peggioramento sotto qualunque profilo dell’economia della nostra Città e questo è un dato storico. Cerchiamo almeno da qui a fine della legislatura, e manca meno di un anno, di intervenire per frenare questa caduta verticale che la nostra Città ha, da ultimo il fallimento dell’aeroporto. MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO OGGETTO N. 4 MOZIONE PER UN IMPEGNO AL RIFIUTO DI QUALUNQUE FORMA DI STOCCAGGIO NEL TERRITORIO COMUNALE. Rinviato OGGETTO N. 5 ORDINE DEL GIORNO VOLTO A PERSEGUIRE UN AUMENTO DELLA PERCENTUALE DI COPERTURA DI ALCUNI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 85 OGGETTO N. 6 MOZIONE VOLTA A METTERE IN ATTO LE PROCEDURE DI ACCERTAMENTO DEI SITI CONTAMINATI DA AMIANTO. Rinviato OGGETTO N. 7 MOZIONE SULL'ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO. Rinviato OGGETTO N. 10 ORDINE DEL GIORNO PER RICHIEDERE AL GOVERNO FONDI DI EMERGENZA NEVE E IL RIPRISTINO DEI DANNI PUBBLICI E PRIVATI. Rinviato OGGETTO N. 12 MOZIONE IN MERITO ALL'INSTALLAZIONE DI NUOVE ANTENNE O DI POTENZIAMENTO DI IMPIANTI ESISTENTI. Rinviato OGGETTO N. 13 MOZIONE PER L’ATTIVAZIONE DI UNO STRUMENTO PIANIFICATORIO PER BIODIGESTORI. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 86 OGGETTO N. 17 MOZIONE VOLTA A RICHIEDERE UNA SERIE DI SEDUTE CONGIUNTE DELLE TRE COMMISSIONI CONSILIARI IN MERITO ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE DAL COMUNE. Ritirato OGGETTO N. 18 ORDINE DEL GIORNO PER STRALCIARE DALLA LEGGE DI STABILITÀ LA DISPOSIZIONE RELATIVA ALLO SPEGNIMENTO DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE NELLE ORE NOTTURNE. Rinviato OGGETTO N. 21 ORDINE DEL GIORNO PER EVITARE IL TRASFERIMENTO DEL POLO INDUSTRIALE FERRETTI DI FORLÌ. Rinviato OGGETTO N. 25 MOZIONE VOLTA AL SOSTEGNO DELLO SPORT CITTADINO. Rinviato OGGETTO N. 29 MOZIONE VOLTA A FRONTEGGIARE LE NUOVE POVERTÀ IN AUMENTO. Rinviato Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 87 OGGETTO N. 32 MOZIONE “MODALITÀ DI NOMINA SCRUTATORI.” Rinviato OGGETTO N. 33 ORDINE DEL GIORNO SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA. Rinviato OGGETTO N. 34 ORDINE DEL GIORNO SULLE CANDIDATURE PUBBLICHE PER LE RAPPRESENTANZE POPOLARI NELLA FONDAZIONE CARISP. Rinviato OGGETTO N. 37 ORDINE DEL GIORNO VOLTO A PROMUOVERE INIZIATIVE DI AFFITTO CALMIERATO. Rinviato OGGETTO N. 38 MOZIONE VOLTA AD UNA REGOLAMENTAZIONE DELL’USO DEI PESTICIDI. Rinviato Presidente RAGAZZINI: A questo punto il Consiglio Comunale termina. Ringrazio tutti i presenti, buonasera. Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 88 La seduta ha termine alle ore 19,50. Fatto, letto e sottoscritto. Il Presidente (Paolo Ragazzini) La dipendente (Dott.ssa M.Lolita Giorgioni) Il Segretario Generale (Dott.ssa Campidelli Margherita) Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013 Pag. 89