COMUNE DI FORLI’
VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
IN SESSIONE ORDINARIA DI PRIMA
CONVOCAZIONE DEL GIORNO 28 MAGGIO 2013
SEDUTA PUBBLICA ALLE ORE 16,05
Convocato con appositi inviti il Consiglio Comunale si è riunito oggi
nella Sala Consiliare con l’intervento dei Consiglieri qui appresso indicati,
come risulta dall’appello fatto dal Segretario Generale:
1) BALZANI Roberto
16) MICHEA Maria Francesca
2) BANDINI Enzo
17) MONTANARI Massimo
3) BENELLI Lucia
18) MONTEBELLO Tommaso
4) BENELLI Maurizio
19) MORGAGNI Diana
5) BONGIORNO Vincenzo
20) NERVEGNA Antonio
6) BUCCI Giovanni
21) PASINI Andrea
7) BURNACCI Vanda
22) PIRINI Raffaella
8) CALISTA Rosella
23) POMPIGNOLI Massimiliano
9) CASARA Paola
24) RAGAZZINI Paolo
10) CASTRUCCI Evangelista
25) RAGNI Fabrizio
11) GARDINI Francesca
26) RONDONI Alessandro
12) LOMBARDI Carlo
27) SAMPIERI Angelo
13) MANCINI Enrica
28) VALBONESI Franco
14) MARETTI Paride
29) ZANETTI Veronica
15) MAZZA Chiara
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Risultano assenti i Conss. Sigg.ri: Aprigliano Francesco, Balestra
Federico, Di Maio Marco, Gasperoni Roberto, Giulianini Sonia, Gugnoni
Gabriele, Mattarelli Chiara, Rosetti Marcello, Samorì Sara, Sansavini Luigi,
Spada Alessandro e Tappari Daniele.
Partecipano alla seduta gli Assessori:
- DREI Davide
- RAVAIOLI Valentina
- LEECH John Patrick
- TRONCONI Gabriella
- MALTONI Maria
- ZATTONI Katia
- RAVA Paolo
Partecipa alla seduta il Segretario Generale, Dott.ssa Campidelli
Margherita.
Essendo legale il numero degli intervenuti il Sig. Ragazzini,
assumendo la Presidenza, dichiara aperta la seduta e nomina Scrutatori i
Signori Consiglieri: Maretti, Rondoni e e Benelli Lucia.
Giustificano la propria assenza i Conss.: Gasperoni, Morgagni,
Mattarelli.
Partecipano alla seduta, in rappresentanza della Consulta degli
stranieri, il Presidente Gamene Salifou e la Vicepresidente Padurean Monica
Veronica.
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COMUNICAZIONI PRESIDENTE
OGGETTO N. 14
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE.
Trattato
Presidente RAGAZZINI: Se vi alzate, Consiglieri, l’inno nazionale.
Viene eseguito l’Inno nazionale.
Presidente RAGAZZINI: Iniziamo con la trattazione dei question
time. Il question time N. 33, presentato dalla Cons. Pirini, ha già avuto
risposta scritta e sarà completato alla presenza dell’Ass. Bellini, oggi
assente giustificato insieme all’Ass. Briccolani.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
OGGETTO N. 34
INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN
DATA 24 MAGGIO 2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN
MERITO ALLE SCRITTE SUI MURI DI EDIFICI DEL CENTRO
STORICO.
Presidente RAGAZZINI: Come già anticipato in Conferenza dei
capigruppo, il Vicesindaco è impegnato in una riunione e, appena arriverà,
lo tratteremo.
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I question time 35 e 38, riguardanti problematiche della Ferretti,
verranno trattati come interrogazioni.
OGGETTO N. 36
INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN
DATA 27 MAGGIO 2013 DAI CONSS. CASARA E POMPIGNOLI,
IN MERITO ALL'AEROPORTO.
Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura.
“I sottoscritti Consiglieri comunali Massimiliano Pompignoli e Paola
Casara appartenenti al gruppo Lega Nord,
Premesso che la stampa locale ha di recente pubblicato la notizia
secondo la quale vi sia un interessamento da parte di una delegazione
orientale allo scalo forlivese; detta delegazione è stata ricevuta dalla
Dottoressa Enrica Erani, curatrice del fallimento della società Seaf, ex
società di gestione dell’aeroporto forlivese, che ha di fatto accompagnato i
futuri possibili investitori all’interno del sito aeroportuale;
Premesso che non è dato sapere se la delegazione abbia mostrato reale
interesse allo scalo forlivese, né se vi siano state richieste o intenzioni di
investire nell’aeroporto, a tale fine si interroga il Sindaco per conoscere se la
delegazione orientale che ha fatto visita allo scalo forlivese sia realmente
intenzionata a investire sull’aeroporto e se sono stati programmati incontri
con l’Amministrazione Comunale, tesi a impostare eventuali trattative.”
Sindaco BALZANI: Incontreremo sicuramente la delegazione cinese,
nel frattempo essi hanno anche incontrato i vertici di Enac, ci siamo sentiti
telefonicamente. Non sono state presentate al momento a Enac - perché le
due cose devono andare parallele - proposte di tipo scritto, cioè progetti,
business plan etc. etc., di conseguenza noi ci riserviamo naturalmente di
valutare non appena queste cose saranno prodotte.
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Ci sarà nei prossimi giorni un incontro anche con l’Amministrazione
Comunale e, alla fine di questo giro, mi riprometto di risentire Enac per
capire anche come comportarci.
Cons. POMPIGNOLI: Grazie, Sindaco, della risposta. È chiaro che
il nostro question time è derivato dal fatto di dare maggiori informazioni a
quelle che possono essere le aspettative dei lavoratori, che sono ancora in
attesa di ricevere risposte in merito alla loro collocazione in ambito
aeroportuale, il fatto semplicemente di capire se esattamente questa
delegazione sia interessata o meno, al fine di non creare false aspettative
sull’argomento, anche perché si è detto tanto e di questo argomento si è poi
di fatto negato tutto. Chiediamo che ci sia maggiore sensibilità nei confronti
di chi attualmente è a casa dal lavoro e non creare false aspettative a quelli
che possono essere poi i futuri sviluppi dell’aeroporto, quindi chiaramente
noi attenderemo e verificheremo quanto da lei detto.
Entra il Cons. Tappari: Presenti N. 30.
OGGETTO N. 37
INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN
DATA 27 MAGGIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, IN
MERITO ALL'AEROPORTO.
Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura.
“Il sottoscritto Consigliere
Premesso che in data 02 /03 maggio il Tribunale di Forlì ha dichiarato
fallita Seaf Spa, la società di gestione dell’aeroporto Ridolfi,
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Chiede al Sindaco quale sia l’ammontare complessivo delle perdite
subito dalle casse comunali, o dalla holding Livia Tellus, e come si intende
agire per recuperare almeno in parte il danno.”
Sindaco BALZANI: Il fallimento di Seaf dovrebbe comportare per il
Comune un costo pari al 37% della quota capitale del mutuo che la società
ha nei confronti delle banche. Al 31 dicembre 2012, il debito residuo del
mutuo ammontava a 7.650.000 e il 37% a 2.830.000, che era la famosa
garanzia di tipo fideiussorio che è stata praticamente concessa dal Comune,
nel momento in cui si trattò di rifare la pista come sapete.
Ormai sono trascorsi circa 10 anni e la parte restante è garantita da
Sab. Poi naturalmente noi ci insinueremo nel passivo, com’è logico che
avvenga in casi di questo genere, qualora si dovesse arrivare a pagarlo e
naturalmente ancora le forme, le modalità… siamo ancora nella più
completa… da questo punto di vista non ci sono state azioni da parte del
curatore fallimentare, solo una generica richiesta dalle banche, ma la
trattativa è tuttora aperta.
Cons. RAGNI: La risposta mi lascia solo parzialmente soddisfatto, o
meglio molto insoddisfatto di sapere che sicuramente partiamo da un debito
di quasi 3 milioni di Euro, che poi andremo a recuperare forse in parte se ci
sarà un attivo, ma vedremo, concorreremo con gli altri.
Il dato certo è che di sicuro abbiamo 3 milioni di Euro e non sono
pochi, visti i tempi e viste le casse del Comune etc.. Mi sarei aspettato dal
Sindaco, però, che avesse spiegato un po’ anche la logica degli investimenti
fatti negli ultimi 2 anni, cioè soldi pubblici pompati nelle casse di Seaf per
tenere in vita una società già decotta in vista di una privatizzazione che in
concreto non si è mai verificata, allora mi chiedo e chiederò a questo punto
con un altro question time all’Amministrazione Comunale, mi aspettavo una
risposta oggi, ma è stata molto asciutta e il dato è questo.
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Sono convinto, però, che in aggiunta a questo, il Comune abbia speso
degli altri soldi, cioè i soldi versati, deliberati da questo Consiglio Comunale
per tenere in vita la Seaf nell’ipotesi prima dell’Unione tra gli aeroporti di
Forlì, Bologna e Rimini, poi in vista di un bando a cui non ha partecipato
nessuno che fine hanno fatto? A questo il Sindaco non ha risposto, credo
che vadano comunque considerati anche questi nelle perdite e preannuncio
che ci sarà un altro question time mirato, per capire in aggiunta a questi 3
milioni quanti altri soldi il Comune ha perso in investimenti, peraltro che
non andavano fatti, per tenere in vita una società già praticamente fallita.
Sindaco BALZANI: Mi scuso, forse non ho capito bene io la
domanda che era stata posta nel question time. Siccome c’era il riferimento
al fallimento, io pensavo che forse la domanda riguardasse a quanto
ammontasse la quota che il Comune deve pagare nel momento in cui si
arriverà al fallimento della società, non alle spese, agli investimenti che
sono stati fatti dal Comune nel corso di questi anni per tenere in vita
l’aeroporto, che come noto ammontano, soltanto negli ultimi 5 o 6 anni, a
qualcosa come 18 milioni di Euro, se vogliamo andare a fare i conti.
È sicuro che si tratta di una quota, nessuno vuole negare che sia stata
una quota di soldi pubblici notevole per quella infrastruttura. Questo volevo
che fosse chiaro, non c’è da parte mia alcuna intenzione di nascondere
questa cifra, mi perdoni, ho soltanto fatto riferimento a quello che era il
debito attuale del Comune, mi scusi.
Cons. RAGNI: Diciamo che il danno complessivo subito dal Comune
sono i 2,8 milioni, per rispondere al Sindaco, sicuri che andremo a pagare
alle banche e in più i 18 milioni che sono stati versati, possiamo dire a fondo
perduto, per tenere in vita una società che poi è fallita.
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Sindaco BALZANI: Però a questo punto si potrebbe andare indietro e
fare il calcolo di tutti i soldi che sono stati spesi nell’aeroporto dal 1997,
capito? Dov’è che mettiamo il paletto?
Cons. RAGNI: Faccio riferimento a quando si è preso atto che la
società non era in grado più di risollevarsi.
ARGOMENTI
OGGETTO N. 49
CONVENZIONE FRA COMUNE DI FORLI' E GESTORI
PRIVATI DI NIDI D'INFANZIA - ANNO SCOLASTICO 2013/14 APPROVAZIONE SCHEMA.
Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in III Commissione
Consiliare. Per l’argomento è previsto anche il voto per l’immediata
eseguibilità.
Ass. TRONCONI: Buonasera a tutti i Signori Consiglieri. Siamo alla
scadenza della convenzione, che avrà il suo esito il 30 giugno 2013.
L’Amministrazione Comunale e i gestori privati intendono mantenere il
sistema integrato di convenzione per i nidi da 0 a 3 anni e tale sistema, nei
decenni, è andato a definirsi secondo criteri di qualità e di sussidiarietà,
secondo una programmazione pattuata in maniera congiunta.
Lo scopo è stato quello di raggiungere, garantire e mantenere il 100%
delle domande, oggi siamo al 52% dei nati. Il metodo che si è voluto
attivare è quello del sistema integrato tra gestori, Comune e concessionari. I
principi che abbiamo cercato di salvaguardare sono i principi di libertà della
scelta delle famiglie, le uguali condizioni di accesso per tutte le famiglie, le
uguali rette per pari condizioni (375 Euro per retta di base fino a 21 mila
Euro, 190 rette minime e oltre alle ore 8 530 più 70 Euro). Altri principi,
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uguali e eque condizioni per i gestori. Il Comune attua un sostegno
congruente per le famiglie con disagio sociale e per la disabilità presso i
gestori privati.
Quest’anno si chiede una convenzione della durata di un solo anno,
poiché dal 2014 al 2020 saranno disponibili i voucher europei di 250 Euro
l’uno per le famiglie che intendono iscrivere il loro bambino a un nido
privato, soltanto a un nido privato, per un posto che non deve essere
sostenuto da nessun intervento di contributo pubblico. Questo è il nodo della
situazione, poiché il prossimo anno sarà indispensabile, per potere
mantenere questo sistema integrato, che tutti i gestori, nessuno escluso,
possa avere dei posti disponibili per i voucher europei, poiché il Comune
altrimenti non regge la spesa pubblica. Inoltre si attende anche la norma di
legge che prevede il bonus Inps per quelle madri che rinunceranno al
prolungamento della maternità e rientreranno dopo i 3 mesi.
Alcune criticità impongono una parziale revisione della precedente
convenzione. Oggi emerge un esubero di offerta di servizio che va dal 20%
in su più del necessario, e questo per quali motivi? Le ragioni del
mutamento in atto sono probabilmente da individuare nel disagio sociale in
crescita attualmente per la crisi del lavoro, soprattutto per le donne, che
restano a casa e trattengono il bambino con loro. La domanda viene fatta
poiché c’è fiducia nei servizi educativi dell’infanzia, ma sovente non viene
confermata e siamo al livello del 19%. Vi è stato un calo delle nascite nel
2012 (64 bambini in meno), molte famiglie di immigrati rientrano nella terra
d’origine, o si trasferiscono in altre zone. Voi sapete che il tasso di natalità
ha un’incidenza forte presso le famiglie degli immigrati.
Pertanto emergono alcune necessità: necessità di ridurre al minimo i
rischi di gestione per tutte le tipologie, pubbliche e private, per Comune,
concessionari e gestori privati, per garantire il rapporto di lavoro del
personale educativo, per le stesse famiglie e per gli stessi gestori, poiché
ogni impresa ha bisogno del lavoro; necessità anche di equilibrare l’accesso
di 3 nuovi gestori, che hanno proposto alla convenzione 83 posti bambini.
Con questa convenzione non converremo alla convenzione dei 3 nuovi
gestori, ma verranno concessi solo voucher nuovi.
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Noi, con lo stesso finanziamento uguale all’anno precedente (286 mila
Euro più 80 mila per il bando voucher) siamo in grado di gestire i gestori
storici con le stesse risorse: 50% per il bambino, 50% per il disagio sociale e
il sostegno, e ciò che dovesse restare, per mobilità etc. verrà distribuito alla
fine dell’anno scorso.
C’è anche la necessità di verificare il rapporto domanda - offerta,
necessità di individuare i criteri di selezione per inserire tutti i gestori che
richiedono di convenzionarsi alle medesime condizioni (è un patto integrato,
in cui ciascuno non può fare quello che vuole).
Ai Capigruppo è stato consegnato un prospetto e lì c’è l’elenco di tutti
i servizi per l’infanzia che sono attivati nella Città di Forlì.
Per continuare la convenzione per quest’anno, per traghettare
quest’anno, è necessario quindi un ridimensionamento del 15% per tutte le
tipologie dei nidi convenzionati. I concessionari Acquarello, Cad e Babini, i
gestori privati e il Comune stesso che ha riorganizzato le sezioni dei nidi
comunali, attuando una razionalizzazione e un’ottimizzazione delle relazioni
tra posto bambino e insegnante.
Il 15% non è casuale, ma corrisponde all’aliquota aggiuntiva che la
Regione Emilia Romagna concede oltre il numero dei posti bambino
autorizzati al gestore privato, il gestore privato è autorizzato per un numero
e è concesso in libertà, in libera scelta che venga aggiunto il 15%.
I 6 gestori storici, pertanto, che ci sono già convenzionati hanno
deciso che rinunciano ai nuovi voucher per l’anno, quindi rinunciano al 15%
e rinunciano al bando nuovo dei voucher, questo di quest’anno, poiché solo
tardivamente abbiamo ricevuto che il bando voucher era stato rinnovato per
un anno, e in realtà hanno aderito al progetto voucher, come era nella
precedente convenzione. C’era solo la Fism con la Primavera di Gesù e
Maria Lauretana, che non aveva aderito ai voucher, pertanto non rinuncia a
niente, perché i voucher non li aveva scelti l’anno precedente, però è
richiesto di aderire al progetto del taglio del 15% in meno.
I gestori che avevano acquisito i voucher mantengono per il secondo e
terzo anno a conclusione del ciclo, ma rinunciano ai voucher di quest’anno,
che vengono assegnati in toto ai 3 gestori nuovi e a quei servizi domiciliari
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che anch’essi hanno diritto al voucher, perché possono accedere a questo
bando se hanno fatto domanda, quindi solo i nuovi gestori dispongono dei
voucher nuovi. Il voucher è concesso con il limite dei 35 mila Euro,
dopodiché non è più possibile usarli.
Questo ultimo anno prevede ancora che 2 debbano essere i genitori
che lavorano, il prossimo anno sarà necessario un solo genitore. Qualora
dovesse esserci un licenziamento senza protezione, quindi senza cassa
integrazione o altre cose, il Comune si è impegnato a sostenere socialmente
questa fascia colpita di disoccupati, qualora utilizzassero il voucher.
A queste condizioni, quindi, tutti i nidi hanno posti sostenuti con
risorse pubbliche, tutti i nidi hanno posti a libero mercato entro le rette
personalizzate del Comune minima e media, tutti i nidi attuano un
restringimento, senza annullare la presenza di strutture funzionanti a
copertura dell’intero territorio della Città. Questa scelta del 15% ci permette
di mantenere attivi tutti i servizi, a copertura di tutto il territorio cittadino,
senza venire meno quindi al nostro compito di servire.
Gli aspetti positivi sono quelli che ho già sottolineato, che tutti hanno
posti finanziabili con risorse pubbliche, che tutti hanno posti non finanziati e
che sono a libero mercato, che tutti i nidi pubblici e privati concorrono alla
riduzione dell’offerta di servizio. Nel sovrappiù presente, è necessario che
tutti disciplinino e riaggiornino il loro servizio; è già in atto un progetto di
rimodulazione, per esempio, dell’asilo nido Pimpa, che è uno degli asili
storici del 1970, che andrà a costituire un servizio flessibile a orario anche
serale.
Si mantiene questa opportunità di sostegno anche agli educatori
domiciliari e ai piccoli gruppi, si programma un numero di posti con parità
di accesso per le famiglie congruenti alla domanda, quindi si invita a non
eccedere nell’offerta dei posti, in relazione a una domanda che sta calando e
di nascite che sono in diminuzione.
Entra il Cons. Sansavini: Presenti N. 31.
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Cons. PIRINI: Grazie, Assessore, per l’informativa. Dal dibattito
sorto anche in Commissione, alla fine io ho fatto notare che ero l’unica
pecora nera forse del Consiglio Comunale e che, nonostante siano
assolutamente apprezzabili tutti gli intendimenti dell’Assessorato, nel senso
di volere garantire comunque una parità di diritto anche a chi non può
permettersi nei confronti di strutture di pregio, in questa situazione
particolare in cui c’è un esubero, secondo me, il Comune non dovrebbe
minimamente preoccuparsi di dovere mantenere delle convenzioni anche
quando non ce n’è bisogno. È una valutazione che può essere piuttosto
antipatica forse, però il discorso è intanto che c’è bisogno, il Comune non
sopperisce ai bisogni delle famiglie, allora le cose si possono discutere,
altrimenti, anche se come sapete considero le paritarie come delle private,
nidi di infanzia e le vecchie materne sono comunque un mondo a parte in
cui lo Stato non riesce sicuramente a garantire una presenza sufficiente sul
territorio, argomento difficile però in questo caso non ritengo assolutamente
valido il ragionamento per il quale, anche in un momento di esubero, si deve
comunque garantire l’accesso a tutte le strutture, come se tutti potessero
permetterselo.
Il Comune deve entrare in questa sussidiarietà solo nel momento in
cui non è in grado di sopperire ai bisogni. Questa è la mia valutazione,
attendo di ascoltare i colleghi che finora non si sono espressi, ma che so che
avranno sicuramente qualcosa da dire, che sarà contrario a quello che ho
espresso io.
Cons. RONDONI: Raccolgo volentieri l’invito di Raffaella.
Assessore, le abbiamo riconosciuto già in Commissione il coraggio e la
voglia di difendere questo sistema che si definisce in maniera impropria
“pubblico - privato”, perché noi abbiamo l’idea che tutto sia pubblico; se io
non sono parte di un pubblico, anche se sono privato, evidentemente lo
Stato per me sarà qualcosa di extra costoso, che prima o poi mi divora e di
cui non faccio parte, evidentemente una concezione ancora ideologica.
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Noi parliamo di un sistema integrato, fatto nel segno della qualità, e
questa è la barra del nostro modo di operare anche l’azione politica,
lasciando ai gestori tutta la responsabilità che devono avere.
Le riconosciamo di avere compiuto un percorso di confronto a più
tappe, faticoso anche, ma so foriero di utili indicazioni, quindi è un
riconoscimento che le ho posto anche in Commissione pubblicamente,
quando ci siamo visti recentemente per porre le questioni più tecniche. Le
faccio una domanda e la faccio non a lei soltanto ma all’intera Città: se
questo percorso va a tappe, non bisogna poi scandalizzarsi se una forza
politica oggi trae la conseguenza politica di un percorso che non è
condiviso, o totalmente condiviso. Ne avevo l’impressione in Commissione,
ne ho la prova oggi guardando i giornali, quando magari quei toni
giornalistici dei colleghi, che giustamente fanno il loro mestiere, mi parlano
di “nido: braccio di ferro sui contributi”, perché alle parole poi seguono i
fatti.
Se togliamo posti, se non siamo chiari sui contributi, se siamo vaghi e
quindi impediamo anche una piena programmazione da parte del gestore,
alle parole non seguono i fatti, quindi da una parte, come le chiedevo in
Commissione, noi ci saremmo aspettati una maggiore forza in termini
contrattuali politici da parte dell’Assessore alla pubblica istruzione,
all’interno della sua stessa Giunta Comunale, maggioranza, capacità di fare
leva su quello che giustamente vuole oggi difendere e lo fa in un contesto
anche culturale non facile, pensando al recente referendum di Bologna, dove
l’intervento dell’Assessore, di mediazione, di capacità di tenere conto
dell’inversione dei tempi; qualche anno fa, quando ho iniziato questo
percorso amministrativo, ricordo che c’erano lunghe liste d’attesa ai nidi,
oggi abbiamo un altro dato storico: la carenza di posti, ma non possiamo
fare pagare questo a chi ha investito in termini di qualità, di libertà di scelta
delle famiglie, di servizi educativi di eccellenza sul territorio.
Quindi le faccio la domanda come mai non si è potuti arrivare a una
condivisione piena, o oggi c’è qualche realtà importante che, pure
riconoscendo lo sforzo compiuto dall’Amministrazione Comunale, sente
questa convenzione come qualcosa di non pienamente appropriato alla
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gestione, alla qualità della programmazione, alle linearità ideali che questa
importante pagina amministrativa deve porsi. Non vogliamo parlare di
braccio di ferro, noi parliamo di un confronto, che però non arriva al pieno
raggiungimento, perché se ci sono dei pezzi importanti rappresentativi
storicamente al servizio di questo settore e lei, Assessore, non ce lo porta al
tavolo di una condivisione piena, noi prendiamo atto, non è che facciamo
altro. Prendendone atto, ci prendiamo la responsabilità politica di dire: noi
magari proveremmo a forzare un po’ di più e comunque lasciare a futura
memoria che il nostro modo di agire politico è nel nome della sussidiarietà,
l’inverso, anche in momento di crisi si sostiene chi è in grado di fare e fare
bene il proprio mestiere, senza togliere e penalizzare.
Capisco anche, e non è una attenuante, è solo una constatazione
storica, che se la politica miope del passato ha fatto sì che in questo
territorio si costruissero scuole comunali, laddove c’erano già scuole
paritarie, evidentemente questo ha creato un sistema di concorrenza che
oggi paghiamo il doppio. Evidentemente, se in Italia e in altre zone d’Italia,
c’è stata più lungimiranza di costruire laddove non c’erano certe realtà e
quindi il tema della sussidiarietà si poneva in maniera esatta, questo oggi
anche in termini di convenienza economica era evidente.
Lasciamo il principio della libertà di educazione come il principio di
scelta delle famiglie, su un tema così delicato, su un tema così importante,
che non vogliamo diventi, come qualcuno ha agitato a Bologna, uno scontro
ideologico, una questione conflittuale, facendo buttare via 400 mila Euro
per una minoranza che ha espresso qualcosa di ininfluente - mi sembra di
capire - dal punto di vista politico.
Quanto costa un bambino delle paritarie? 600/700 Euro contro i 7.000
Euro di un bambino delle comunali e delle statali. Questi sono i dati a livello
nazionale forniti, proprio nel confronto del dibattito, dall’Osservatorio che
ha studiato questo problema, quindi è un dato noto a cui aggiungo una
domanda provocatoria e me ne assumo la responsabilità, quindi è la mia
personalissima convinzione che però giro volentieri agli amministratori: se
le paritarie il primo settembre non aprono più, cosa succede al Comune di
Forlì? Se esasperiamo i toni e portiamo il gestore, le famiglie, chi ha messo
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in piedi a dire “bene, chiudiamo, tenete le chiavi”, siamo in tempo di crisi,
quante volte sentiamo questi discorsi di natura economica? Bene, “non
abbiamo voglia di andare avanti”, se questa cosa succedesse, lo dico in
termini preventivi ovviamente e provocatori, me ne assumo la
responsabilità, ma non possiamo fare leva continuamente sul fatto che ci sia
la disponibilità di questi servizi, la qualità di questi servizi e poi
continuamente continuiamo a contrarre, a penalizzare, o comunque a
ridimensionare. È una domanda che porrebbe, e ovviamente la risposta è
facile, il Comune di fronte a un notevole, notevolissimo esborso economico,
di cui non sarebbe in grado di rispondere.
Evidentemente questo è un dato di realismo di conti economici, non
ha nessun livello ideologico, culturale, di scontro. Si tratta di fare una mano
di conti, si tratta di guardare dov’è la convenienza, si tratta di valutare
finalmente via tutte quelle che sono le preclusioni del passato e guardare la
realtà in faccia.
In Commissione ho chiesto anche e ripropongo qui come attenzione a
alcune tematiche, se siamo come quota nei nostri nidi su valori mediamente
regionali o più alti, perché 500/530 Euro può essere una quota anche
valutata alta, ho chiesto vedendo il calo delle iscrizioni sulle notizie che
arrivano, che arrivano anche in Città, su per esempio l’Acquarello che
cambierà modalità di offerta dei servizi, ho chiesto qualcosa sul contributo
alle paritarie che in questa convenzione rimane essere ancora vago, sia pure
sottoposto a un processo di prima tranche e poi di una ridistribuzione, quindi
ho chiesto lumi all’Assessore per chiarimenti, perché chi deve programmare
le proprie attività possa essere, con la crisi che c’è, nella maggiore certezza
possibile.
Quello che leggiamo oggi sui giornali, e voglio prendere ovviamente
per buono quello che si trova, fa capire quindi che il percorso messo in atto
dall’Amministrazione Comunale, pure lodevole e pure importante nella
finalizzazione che ripeto giusta della salvaguardia di un sistema integrato,
però nasconde sottilmente la questione che si possa ingenerare, anche non
volendo, una sorta di concorrenza per portare a chi non ha posti i posti di chi
li ha. Evidentemente questo non è giusto in termini di equità.
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Chi ha i posti se li è giustamente guadagnati in una forma condivisa
con le famiglie, quindi perché penalizzarlo? Magari si tratterà di alzare il
livello di chi in questo momento non riesce a ottenere la stessa risposta,
quindi non è mai in nessun campo, non solo in questo, quello di arrivare a
questo livello di risposta, ma mettiamola anche in termini di principio.
Qui vado volentieri anche a analizzare quello che è successo a
Bologna. Evidentemente, Assessore, lei si posta - questo glielo riconosco
ancora una volta di più - in un momento anche difficile, quindi si è esposta
con una responsabilità di cui le va dato atto con coraggio, perché
evidentemente nella sua maggioranza ci sono campane e campanelli diversi,
c’è chi ovviamente non condivide per niente questo percorso, addirittura
vorrebbe abolire qualunque forma di sovvenzionamento e di contributo.
Abbiamo visto a Bologna il Sindaco uscire allo scoperto con una
dichiarazione che ha fatto rumore, ci saremmo aspettati a suo rinforzo anche
la voce del Sindaco di Forlì pubblicamente a favore. La voce del Sindaco ha
un livello, capisco che l’Assessore lo rappresenta, però la voce del Sindaco
è la voce del Sindaco! In un momento come questo, dove il nostro Sindaco
tante volte esce anche in maniera improvvisa su tanti temi della Città, forse
anche in questo campo una sua voce avrebbe dato un’ulteriore forza al suo
lavoro.
Ci saremmo aspettati anche questo intervento a favore della famiglia,
della libertà dell’educazione, del sistema delle paritarie e del sistema
integrato, quindi vediamo come lei debba tenere conto di più livelli, quindi
le riconosciamo la fatica, il coraggio di una scelta, di un indirizzo, di un
lavoro, però prendiamo atto anche che la condivisione piena non c’è stata.
Ho proposto, e lo dico ai colleghi che non erano presenti in
Commissione, per fare vedere quanto a noi prema giungere a una pienezza
di coscienza e di conoscenza del tema, una commissione consiliare con tutti
i gestori delle scuole presenti, paritarie e non, perché evidentemente anche
al singolo consigliere comunale, che non è poi esperto in materia tecnica,
arrivare a un pieno convincimento non solo sul voto, ma sulla conoscenza
del problema, bisogna offrire non solo dei dati in maniera saltuaria, ma
anche il rapporto diretto. Ognuno di noi poi ovviamente fa il suo mestiere,
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contatta, telefona, viene cercato, ha modo di conoscere la Città come meglio
crede, ma credo che il livello istituzionale debba essere alzato. Ci sono
momenti in cui l’Assessore, proprio per questa intenzionalità buona che ha
messo in campo, forse certi supporti istituzionali darebbero ancora più forza
e più coraggio e più conoscenza che permette una circolarità non solo di
informazioni, ma anche di attenzioni di natura politica.
Noi non siamo, quindi, per una battaglia di steccati, riconosciamo la
bontà dell’indirizzo, notiamo la difficoltà del percorso, siamo quindi a
guardare con attenzione quello che si sta facendo, poi lo dico con un dato
che può anche far sorridere, però quando sento Vendola arrivare a Bologna,
o i Grillini arrivare a Bologna e poi loro, nelle loro realtà, fanno le
convenzioni con le paritarie, in Puglia ci sono convenzioni con le paritarie, a
Parma ci sono convenzioni con le paritarie, evidentemente capisco che il
gioco della politica prende varie colorazioni, però il dato rimane quello più
importante che è quello che dicevo prima: la natura economica
dell’intervento.
Quindi vi faccio la domanda se le paritarie chiudessero il primo
settembre e non offrissero i servizi, il Comune in quale situazione si
troverebbe? Questo è per dare non la minaccia, ma per dire l’orientamento
dell’amministratore cauto e prudente che sa valutare, in maniera attenta e
sicura, quello che è un bilancio comunale di un servizio di qualità che deve
garantire. Naturalmente bisogna compiere, spero grazie anche all’opera
dell’Assessore, questo percorso che faccia togliere quei residui che fanno
intendere che pubblica è una cosa e privata è un’altra, anzi che si arrivi
pienamente a condividere un percorso dove tutto è pubblico, controllato,
verificato, garantiti i servizi secondo standard che l’amministratore deve.
In ultimo permettetemi di ricordare un amico, Massimo Pasini,
cognato di Gasperoni, 53 anni, morto ieri, 4 figlie e 4 figlie alle paritarie.
Anche questo è un modo di fare Forlì.
Entra la Cons. Samorì: Presenti N. 32.
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Cons. BUCCI: Colleghi, ho ascoltato attentamente l’intervento di
Alessandro e la voglio esemplificare così: io credo che questa delibera,
meglio di ogni altra parola, esprime il concetto non ideologico, ma di
servizio che questa Amministrazione Comunale vuole trasmettere all’intero
corpo sociale. Credo che gli atti che noi oggi andiamo a approvare, almeno
per quanto mi riguarda, esprimono meglio di ogni altra parola come la storia
di questa nostra comunità ha voluto, con i vari passaggi, e ricordo anch’io
quando nei comuni e nei quartieri c’erano le scuole parrocchiali e non
c’erano ancora le scuole comunali, lo ricordo perché io sono stato un alunno
di quelle scuole, ma che con il tempo ha saputo crescere e ha saputo dare
quel risultato che oggi noi possiamo dire di vantarci del 100% della risposta
alle domande espresse.
Credo che sia questo il dato principale su cui riflettere, quindi
sganciarci anche un po’ dall’ideologia che anche tutti noi abbiamo letto in
questi giorni, cioè portare il discorso ideologico a un discorso di servizio.
Noi oggi stiamo veramente offrendo un servizio alto alla nostra comunità, ai
nostri bambini, senza distinzioni di nessun genere - io alcune
preoccupazioni le ho, ma le dirò in futuro - e lo facciamo attraverso un
sistema che è perfetto, perché ha visto crescere il privato, ha visto crescere
in tutti i sensi anche il pubblico, il pubblico che è servito a coprire
quell’offerta del 100% che diversamente non ci sarebbe stata in questi anni,
sono state scelte politiche forti e ok ci sta il gioco della maggioranza e
dell’opposizione, però almeno oggi riconosciamolo questo, riconosciamo
che chi ci ha preceduto (privati, paritarie, Comune) ha investito tanto in un
concetto che è alla base della crescita di una comunità, cioè i principi
educativi, l’educazione. Io credo che questo debba essere un po’ una bussola
anche per tante altre azioni che noi andremo a concorrere.
Io non mi trovo d’accordo assolutamente su quanto diceva la Cons.
Pirini, insomma se tutto questo è stato una crescita culturale, una crescita
che noi tutti abbiamo difeso, non è che quando ci sono le vacche grasse va
bene tutto e quando ci sono le vacche magre, poi facciamo rinsecchire anche
queste piante. Su questo io credo che questa delibera ne sia un esempio
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lampante di come si voglia continuamente difendere ciò che abbiamo
costruito da tutti i punti di vista.
Ho letto le polemiche sui giornali, insomma se le vogliamo chiamare
“polemiche”… stiamo parlando - scusate il termine - di niente! La
preoccupazione è un’altra, la preoccupazione è che noi tutti da qui dentro
dobbiamo fare capire all’esterno che, considerato lo stato di crisi, di
difficoltà che stiamo vivendo oggi, il problema sarà quello di non favorire la
nascita, la formazione di nuove realtà come queste, perché noi illuderemo
qualcuno e poi avremo difficoltà a farli sopravvivere. Qui questo dato sta
già emergendo e oggi il Comune, come tutti gli altri, rinuncia a degli spazi
di posti in più - si evince da quella tabella - proprio per garantire il sistema
integrato e è questo il valore al quale noi vogliamo portare attenzione.
Questo aspetto della preoccupazione io vorrei che fosse portato a
un’attenta riflessione. Ancora non molto tempo fa, abbiamo visto operazioni
passare anche da questo Consiglio Comunale, dove c’è ancora la volontà di
costruire nidi aziendali, ci sarà ancora la volontà di fare tutta una serie di
attività, insomma queste attività e, se poi si devono sostenere con il
convenzionamento, i bambini non ci sono, c’è un calo di nascite. Quando
l’offerta è maggiore della domanda, sappiamo che si entra in crisi e io credo
che questo noi dovremmo averlo come parametro di ragionamento mentre
affrontiamo queste argomentazioni.
E plaudo anche le affermazioni di Rondoni, dove parla di coraggio.
Effettivamente questo è il coraggio: il coraggio della consapevolezza di
volere difendere un sistema che abbiamo costruito con fatica in tanti anni, il
percorso per poterci confrontare tutti insieme, il braccio di ferro non è un
braccio di ferro, è l’oggettiva razionalità delle scelte, dove si deve tenere
conto a 360 gradi di un’intera realtà di un sistema integrato e dove
dobbiamo portare quelle attenzioni che dicevo prima.
Arrivare a una totale condivisione sarebbe sempre auspicabile, a ogni
modo io credo che, mentre aprivo questo intervento dicendo che questa
delibera, meglio di qualsiasi altra parola, esprime quello che questa
Amministrazione Comunale è stata, è e vuole essere nel tempo, credo che
per arrivare lì senza alimentare altre polemiche, senza volere mettere il dito
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nella piaga della polemica perché il dibattito consiliare a volte porta anche a
questo, se vogliamo veramente continuare su questa strada tracciata da chi ci
ha preceduto, noi dobbiamo fare queste riflessioni che abbiamo fatto e
questa delibera che noi, almeno da parte mia io condivido, ne è un arrivo e
una ripartenza per le prossime riflessioni che faremo.
Entrano il Cons. Gasperoni e la Cons. Giulianini: Presenti N. 34.
Cons. MAZZA: Buonasera. Questa convenzione fa seguito a una
legge dello Stato, che è la Legge 62/2000, in cui lo Stato si impegnava e
richiedeva agli enti locali di impegnarsi e di riconoscere la parità, quindi
anche i relativi finanziamenti a tutte quelle scuole che si fossero conformate
a determinati principi caratteristici e propri della scuola pubblica, vale a dire
l’accoglienza di alunni senza distinzione di pelle, sesso, religione, casta e
riconoscimento della libertà di insegnamento.
Questa convenzione segue questo indirizzo, ma segue un indirizzo che
è un indirizzo secondo me che dobbiamo considerarlo un modello anche a
livello regionale, che è quello della gestione integrata, che è stata una scelta
alla fine felice del Comune, di questa Amministrazione Comunale di Forlì,
una scelta felice anche se una scelta anche difficile da raggiungere. Per
questo io faccio assolutamente i complimenti all’Ass. Tronconi, che con
determinazione ha perseguito questa volontà, e l’ha detto anche in
Commissione, attraverso un percorso di collaborazione, di confronto con i
gestori privati - 10 incontri sono stati fatti da agosto in poi - per elaborare
una convenzione che avrà validità per un anno e che poi dovrà essere rivista.
È un modello ripeto questo, la gestione integrata ma tutto il servizio
per il sistema educativo dell’Amministrazione Comunale 0 - 6 anni, è un
modello per tutta la Regione. Quindi è un percorso assolutamente
complesso, che però non ha e qui lo voglio sottolineare, perché forse si può
incorrere anche in alcuni dubbi circa il sistema pubblico, vale a dire questo
percorso è andato in parallelo, ma non ha assolutamente intaccato il
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pubblico,
il
servizio
pubblico.
È
andato
solo
a
inserirsi
in
un’amministrazione del pubblico, che è un’amministrazione assolutamente
di qualità, che però prevede anche, facendo seguito alla Legge 62/2000,
un’integrazione con il privato.
E qui io voglio sottolineare il fatto che sicuramente è stato garantito lo
stesso finanziamento dell’anno scorso e questo deve andare anche in una
direzione, però, di garantire e potenziare anche il servizio pubblico.
Non capisco assolutamente l’intervento di Rondoni, lo capisco solo in
chiave polemica di mera speculazione politica. È una speculazione
esclusivamente tra l’altro economica, perché è di garanzia di alcune imprese
che lavorano in questo settore.
Voglio ricordare che l’Assessore in Commissione ha parlato dei
bambini, ha detto che al centro di tutto questo sistema, educativo prima che
economico sottolineo, ci sono i bambini e questo probabilmente dobbiamo
ricordarlo tutti, in primis il Cons. Rondoni, anche perché mi sembra che la
sua sia una difesa d’ufficio non del sistema privato, non della gestione
privata dell’impresa privata, ma una difesa d’ufficio delle scuole non
paritarie ripeto, ma delle scuole confessionali. Qui si apre credo un’altra
partita, che è molto meno condivisibile, anzi che mi vede molto critica,
allora forse, se dovessimo essere onesti, dovremmo discutere da una parte
delle scuole paritarie, che offrono un servizio che sta dentro alla laicità dello
Stato e che quindi l’Amministrazione Comunale, l’ente locale finanzia, o
delle scuole confessionali che invece stanno dentro a un sistema educativo
di tutt’altro genere, che allora ritengo che lo Stato e che gli enti locali
debbano avere molta attenzione a finanziare.
Io credo che questa convenzione è nata anni fa, ne avevamo già
discusso, non è la prima volta che ne discutiamo, credo che occorra
ricordare che nasce all’interno di un sistema controllato e gestito dal
Comune, dall’Amministrazione Comunale che ne garantisce quindi la
qualità; credo che sia questo un punto importantissimo, imprescindibile,
fondamentale e non si può pensare di convenzionarsi uscendo da questo
punto fondamentale. Su questo l’Ass. Tronconi ha fatto un lavoro di
condivisione credo encomiabile, perché ha saputo costruire un processo in
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cui sono stati dentro tutti i gestori privati, o quasi tutti. Quelli che non hanno
voluto riconoscere questo punto, questo parametro ne sono fuori o ne
saranno fuori, oppure decideranno di stare dentro solo nel momento in cui
riconosceranno questo.
Ritorno all’intervento di Rondoni, a cui probabilmente piacerebbe che
l’Amministrazione Comunale in qualche modo dismettesse il suo
patrimonio educativo, faticosamente e con determinazione costruito nel
tempo, che è un patrimonio fatto non solo di strutture di edifici, ma è un
patrimonio umano fatto di maestre, di maestri, è un patrimonio didattico, su
cui l’Amministrazione Comunale ha investito non per impossessarsi delle
menti dei bambini, ma per costruire dei futuri cittadini. Qui il Comune - lo
sottolineo - non gestisce, non vuole gestire dall’alto i processi educativi e i
convenzionamenti con i privati in questa ottica di gestione integrata, non li
gestisce dall’alto, ma li vuole governare, c’è una leggera differenza
lessicale: la gestione è meramente economica, il governo forse dà degli
input, dei riconoscimenti in più, che sono di tipo educativo, di controllo
didattico su quello che viene fatto e in qualche modo anche di garanzia.
Su questo prendo la convenzione al punto F gli impegni del gestore,
quello di inserire i bambini in condizione di svantaggio socioculturale e con
disabilità: questo è un punto che chi vuole aderire al convenzionamento
deve riconoscere, da cui non si può prescindere. Altro punto è quello di
rendere pubblica la regolamentazione relativa alla modalità di applicazione
e riscossione delle rette applicate, perché anche su questo la riscossione
delle rette applicate che devono stare all’interno di un sistema di legalità. Il
punto B è quello che poi fa riferimento anche alla Legge, l’inserimento di
bambini senza discriminazioni etc. etc., e poi i requisiti di accesso: essere
dotati di un progetto pedagogico, essere dotati di un coordinatore
pedagogico, impiegare personale assunto con contratto di lavoro
subordinato, forse aggiungerei anche qui di personale assunto che è dentro a
graduatorie pubbliche dell’insegnamento. L’altro punto è quello del
sottoporsi a controlli che il Comune si riserva di effettuare a scadenza
periodica, che sono verifiche annuali, verifiche disposte dal Dirigente
comunale, verifiche periodiche, verifiche a campione.
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Mi viene da pensare che forse chi non vuole stare dentro a un processo
del genere si deve fare delle domande, ci si deve chiedere perché poi non
voglia stare dentro una convenzione, che vede partecipare tutti i gestori
privati.
Cons. BURNACCI: Mi preme intervenire su questo argomento. Io ho
difeso l’Ass. Tronconi molte volte, sottolineandone la volontà di perseguire
nel sistema scolastico la qualità, l’equità, la difesa dei soggetti più deboli,
ma questa volta non sono d’accordo con lei e ritengo che anche il Sindaco
faccia un errore. Anche se il segnale è un segnale non consistente, è un
segnale indicativo e rappresentativo e per questa ragione, anche se il mio
gruppo decidesse diversamente, io voterò contro questa deliberazione.
Spiego perché. La discussione è sempre stata venata di tratti di
ideologia: i laicisti da una parte e i cosiddetti confessionali dall’altra. Io ho
sempre avuto nella mia vita, mi sono sforzata di avere un’impostazione
laica, venata di laicismo - lo dimostra l’intervento della Cons. Mazza quella è un’impostazione di carattere laicista, cioè di chi considera che il
privato è un soggetto sempre da guardare con la lente di ingrandimento e
persegue degli interessi che non sono pubblici, ma sono solo privati.
Dall’altra parte i confessionali, nella vena così ideologica, vengono visti o si
considerano come coloro che dovrebbero difendere le scuole che sono nate
in gran parte nel tessuto forlivese in particolare come scuole cattoliche.
Io credo che noi dobbiamo ribaltare tutte e due le posizioni, perché
siamo amministratori e l’amministratore vede il problema dei servizi dal
punto di vista dei diritti dei bambini e dal punto di vista dei diritti delle
famiglie, punto e basta. Allora nella scuola materna c’è una legge che
stabilisce... (intervento fuori microfono)
Presidente RAGAZZINI: Assessore, però lasciamo che termini…
(intervento fuori microfono) no, Assessore, se il Consigliere che interviene
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permette che l’Assessore faccia un chiarimento, però lo fa al microfono e
brevissimo.
Ass. TRONCONI: (intervento fuori microfono) …c’era l’accenno
alla scuola dell’infanzia, vorrei dire che questa è una convenzione che
riguarda i nidi 0 - 3, che sono di esclusiva competenza del Comune, in cui lo
Stato non entra con finanziamenti specifici, quindi era solo questo. Il
concetto di paritario in realtà significa solo che il Comune collabora con i
gestori, necessariamente li chiamiamo “privati” ma non è detto che non
facciano una funzione pubblica, è un modo per distinguerci dal comunale al
concessionario, che è la cooperativa in questo caso Acquarello, Cad etc., e il
gestore in privato che si propone come collaboratore.
Tengo a precisare che non c’è stata separatezza, ma c’è stata la stessa
percentuale per tutte e 3 le componenti, che concessionario, Comune e
privato pagano in qualche modo lo stesso calo condiviso.
Cons. BURNACCI: No, mi riferivo alla scuola dell’infanzia
deliberatamente, perché credo che l’Assessore mi concederà che conosco
bene la differenza.
Comunque per dire che, nonostante che per la scuola dell’infanzia ci
sia una legge di data vecchia, che prevede che la scuola sia statale, i comuni
compreso il nostro hanno mantenuto una grande presenza nella scuola
dell’infanzia, tanto da spenderci a consuntivo 5,6 milioni di Euro l’anno
circa.
Nei nidi la Legge prevede che gli attori siano gli enti locali, quindi il
Comune e semmai il Comune avrebbe potuto fare l’inverso: ritrarsi molto
nella scuola dell’infanzia con un progetto di lungo periodo coraggioso e
anche assestare e fortificare la sua presenza nei nidi, legittima scelta da parte
del Comune, ma non tutte e due queste scelte, perché qualsiasi bilancio
comunale non è più in grado di reggere tutte e due queste scelte.
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E vengo ai nidi. Nella realtà forlivese qual è la costruzione che è stata
fatta? La costruzione che è stata fatta è questa: una serie di parrocchie o di
privati hanno contribuito con gli investimenti guardate, non solo con la
gestione, ma anche con gli investimenti a costruire delle scuole, quindi non
le hanno solo gestite, ma hanno tolto al Comune anche la spesa
dell’investimento in conto capitale, che pure costa all’Amministrazione
Comunale, e quindi hanno investito e hanno poi gestito delle realtà. Noi
avevamo il compito come Comune di misurarne, di pretendere di misurarle
per convenzionarci con loro la qualità, l’equità, la difesa dei bambini più
deboli, pretendendo un’azione di coordinamento anche rispetto ai soggetti
privati.
Questo era il nostro compito, poi ci sono state in generale, questo
mondo di parrocchie prevede anche delle cooperative, che sono cooperative
che hanno una loro dinamica, come la Setola etc., ma sono cooperative che
non vanno in cerca di appalti, esclusa la Babini che ne ha ricevuto uno
insieme all’Acquarello, quindi la realtà forlivese è una realtà diversa, c’è
tutto un mondo della cooperazione aderente alla Lega delle Cooperative, che
non ha costruito scuole gestite, ha cercato di vincere gli appalti facendo
ovviamente
delle
proposte
che
potevano
essere
accettate
dall’Amministrazione Comunale, ma sono due realtà completamente
diverse, tanto che chi gestisce in concessione i nidi - l’Assessore me lo dirà non ha speso niente nell’investimento, riceve soldi stabiliti dalla gara e ha in
cambio, che voi lo dovete sapere, anche il consenso di gestire un certo
numero di posti negli edifici che sono comunali a gestione diretta delle
cooperative.
Quindi è ben diversa la posizione di chi ha avuto in gestione per
appalto un servizio e lo gestisce naturalmente seguendo dei criteri di qualità,
che sono dettati dalla gara di appalto e anche dalle convinzioni ovviamente
che queste cooperative possono avere, anche dal disegno ovviamente
educativo, diverse rispetto a quella miriade di soggetti, poco importa se
religiosi o non religiosi, a noi interessa che siano rispondenti ai criteri di
qualità, di serietà, di equità e di difesa dei bambini più deboli - non ci
interessa il colore politico - che hanno costruito con le loro energie, che
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gestiscono con le loro energie, che dal Comune ricevono un contributo in
convenzione. Ma cosa volete che sia quel costo in convenzione? Noi, sui
soggetti che sono nelle sezioni primavera e che sono nei nidi cosiddetti
privati dei gestori privati, spendiamo una cifra che è assolutamente irrisoria
rispetto alla cifra che gestiamo direttamente nei nostri servizi comunali o nei
servizi che abbiamo dato in gara e che sono in concessione, che finiscono in
una partita che è quella delle prestazioni dei servizi, ma che sono sempre
spesa comunale, denari che finiscono non nella spesa della gestione diretta,
ma che finiscono nella spesa della prestazione dei servizi.
E quindi l’impostazione del Comune che deve avere l’obiettivo di
creare nel suo territorio un sistema basato sulla sussidiarietà, per cui il
Comune interviene laddove non interviene il soggetto privato, a meno che il
soggetto privato non sia un soggetto che non ha le caratteristiche che noi
vogliamo per convenzionarci con lui, la posizione politica progressista, laica
di una amministrazione deve essere quella, se vuole mantenere una spesa
così rilevante nella scuola dell’infanzia, non può essere che nel settore dei
nidi quella di allargare la fascia dei gestori privati, di incoraggiarla
pretendendone la qualità e di cercare di risparmiare per il Comune più di
quanto non risparmi percentualmente, che è sempre e comunque un
risparmio assai maggiore. Noi dimostreremo, io dimostrerò che, se il
Comune diminuisce la sua presenza anche convenzionando qualche posto in
più, la sua spesa sarebbe per il suo intervento diretto molto più elevata.
E quindi tutto sommato la buona amministrazione, la buona saggia
amministrazione è questa, la progressività e la qualità della buona e sana
amministrazione si misura soltanto qui, non in altre cose, non nelle parole,
ma negli atti anche piccoli e concreti, anche nella piccola e sana
amministrazione, al di là delle ideologie noi dobbiamo guardare ripeto ai
servizi. Ecco perché io ritengo che su questa questione bisogna spogliarsi
delle ideologie e guardare all’interesse dei cittadini, all’interesse delle
famiglie e non dare ai soggetti privati, chiunque siano, aderenti a una
federazione, non aderenti etc. etc. e non dare a nessun soggetto privato che
ha investito e che gestisce bene, il segnale che noi lo consideriamo un
soggetto secondario. È un soggetto alla pari, anzi il Comune deve
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dimostrare come vessillo che riesce a gestire, fare la gestione diretta con
molti meno soldi rispetto a quello che fa adesso, tutto qui.
Queste sono le ragioni per cui io da sempre ho la mia posizione, che
non è a favore dell’uno o dell’altro, di un circolo, di partito o, come dice la
Mazza, di qualche interesse che ho da difendere. Io non ho da difendere gli
interessi di nessuno, se non gli interessi generali e la ragione per cui voi vi
lamentate di non avere nessuna duttilità nell’impostazione del bilancio
dipende dal fatto che non sapete muovere le leve di duttilità e di elasticità
che vi sarebbero consentite.
Cons. ZANETTI: Mi sembra che da questo dibattito emerga
chiaramente che c’è proprio una differenza di concezione tra chi si trova nei
banchi della maggioranza e quindi anche dell’Amministrazione Comunale e
chi, invece, si trova nei banchi dell’opposizione nelle forze del Pdl, una
differenza di concezione e mi pare che qui chi stia seguendo, chi stia
marcando dell’ideologia sia proprio il Pdl, perché i riferimenti alla laicità,
piuttosto che a un sistema confessionale è semplicemente il richiamo a
quanto prevede la nostra Costituzione. Fino a prova contraria siamo uno
stato laico e quindi anche l’approccio che abbiamo nella gestione pubblica
della scuola è un approccio di questo tipo: laico, che garantisce la libertà di
ciascuno, anche di chi ha una posizione non laica e confessionale.
Detto questo, questo sistema che oggi andiamo a deliberare è il frutto
di un grandissimo lavoro e qui va il plauso all’Assessore che dal mese di
agosto ha intrapreso tavoli con tutti i gestori, che si sono avvicendati in
incontri su incontri e che hanno portato a una condivisione di fondo di
questo sistema. Dico una condivisione di fondo perché anche qui non ci
dobbiamo nascondere dietro un dito, qui non è la questione del pubblico in
alternativa al privato o viceversa, qui c’è la presa di posizione
semplicemente di alcuni privati che si richiamano alla Fism, iscritti alla
Fism, che non hanno accettato queste condizioni che tutti gli altri gestori
privati hanno concordato insieme all’Amministrazione Comunale.
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E questo deriva dal fatto che nel corso degli anni questa Città, queste
amministrazioni hanno intrapreso e condiviso un vero modello integrato,
perché né il pubblico da solo e quindi l’ente locale da solo né il privato da
solo avrebbero potuto rispondere alle domande della comunità forlivese,
perché se come dice la Cons. Burnacci nel suo ragionamento si fosse
lasciato spazio ai privati e il Comune fosse arretrato, per esempio,
nell’acquisizione di posti, oggi parleremmo di 530 posti che oggi copre il
Comune, che non credo che il privato avrebbe avuto la forza, visto anche i
riferimenti agli investimenti a cui accennava la Consigliera, di potere
portare avanti.
Questo sistema si regge in un equilibrio perfetto proprio perché c’è un
sistema che vede lavorare insieme il pubblico e il privato, il pubblico sia
attraverso una gestione anche diretta, ma soprattutto il pubblico come cabina
di regia, come coordinamento. Questo ha consentito nei nidi di dare una
risposta al 100% dei bambini che hanno fatto domanda, che corrisponde al
52% degli aventi diritto, e anche nella scuola dell’infanzia. Siamo l’unico
capoluogo in Italia che può vantare questa eccellenza e noi questa
eccellenza
la
dobbiamo
difendere,
anche
quando
succede
oggi
paradossalmente che questa eccellenza da un certo punto di vista ci si ritorce
contro, perché avere creato un sistema così efficiente, nel momento in cui
c’è un calo di iscrizioni di bambini, dovuto in parte al fatto che c’è un calo
di nascite e in parte al fatto che c’è un problema di crisi che pone le famiglie
in una condizione di scelte diverse, di tenere per esempio i bambini a casa,
comporta oggi nel 2013 a una situazione per cui ci sono 50 bambini in
meno.
Questa riduzione a cui assistiamo deve essere equamente ripartita tra
tutti coloro che collaborano all’interno, tutti i protagonisti di questo sistema
integrato, quindi quello che si chiede anche ai privati, e ripeto a tutti, non è
di rinunciare a qualcosa che è un diritto, ma di rinunciare a una componente
opzionale, che ha messo a disposizione la Regione, cioè un 15%. Stiamo
parlando, per dare concretezza a questi numeri, di 1 o 2 bambini per
sezione, non stiamo parlando di numeri astronomici, allora noi di questo
stiamo parlando, perché anche in Commissione abbiamo visto che, andando
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su determinati casi concreti, parliamo di scuole dove la componente
opzionale del 15% incide per 2 bambini. Questo è il sistema integrato, dove
tutti collaborano e tutti, se c’è da rinunciare, rinunciano a un pezzettino.
Questa convenzione parte da un presupposto fondamentale che da un
lato è la libertà di accesso e la libertà di scelta delle famiglie, quindi la
priorità è il bambino, dall’altro anche al sostentamento del sistema, perché
non possiamo neppure fare come suggerisce la Cons. Pirini di quando ci fa
comodo- perché abbiamo dei bambini - sfruttare il privato, pensando poi
che quando non abbiamo i bambini necessari, per un anno o 2 anni, queste
strutture cosa facciamo? Le chiudiamo e poi, nel momento in cui ci dovesse
essere ancora una crescita di domanda, lo riattiviamo così d’emblée.
Questo sistema è il frutto, dopo anni e anni di percorso che hanno
intrapreso anche le amministrazioni precedenti, che oggi ci porta qui, e di
condivisione con l’Assessore, a un sistema di equilibrio perfetto che si regge
così com’è e nessuno di questi pezzi oggi può essere messo in discussione,
perché nessun pezzo da solo potrebbe dare risposte alla comunità del nostro
territorio.
In un momento di spending review, è bene sottolineare chiaramente
che i tagli previsti dalla spending review anche su questo capitolo di spesa
non hanno comportato alcuna alterazione del fondo, è ancora 286 mila Euro
come era previsto per l’anno precedente, quindi qui sì che si vede lo sforzo
che sta facendo questa Amministrazione Comunale, l’Assessore e il
Sindaco, la cui responsabilità anche in Commissione è stata richiamata più
volte, di mantenere inalterato e funzionale questo servizio.
Questo è un anno di transizione che si pone necessariamente perché ci
sono delle regole, perché ci sono delle leggi che interverranno nel 2014, che
ha però l’intenzione di mantenere inalterati 4 elementi fondamentali: il
coinvolgimento di tutti i gestori, senza lasciare indietro nessuno, e su questo
però bisognerebbe giustamente aprire una parentesi, perché vorrei ricordare
che l’apertura di nuovi nidi da parte di privati non è il frutto di una arbitraria
libera autorizzazione del Comune. Se un privato ha i requisiti per aprire un
nido, lo fa tranquillamente, glielo consente la Legge, non può essere il
Comune che pone dei paletti. Quello che può fare il Comune, in un sistema
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di regolamentazione, è quello di andare a incidere sui posti convenzionati o
convenzionabili, ma non può dire a un privato di non aprire una struttura di
questo genere, perché la Legge glielo consente. Giustamente però, e di
questo l’Assessore ce ne ha dato rassicurazioni più volte, nel momento in
cui vengono proposte queste iniziative da parte di privati l’Assessore e gli
uffici tendono sempre a mettere in guardia questi nuovi privati delle
condizioni che stanno mutando.
Voglio anche ricordare ancora una cosa di più. In diversi Pua che
abbiamo approvato qui, in II Commissione e poi in Consiglio Comunale,
sono previste strutture che prevedono nel Pua 500 o 400 metri di asili, a
volte che sono aziendali, quindi la richiesta c’è, però giustamente non ci
sono paletti che possa porre l’Amministrazione Comunale nell’apertura di
queste strutture.
Quindi il coinvolgimento di tutti i gestori, senza lasciare indietro
nessuno, i soggetti già convenzionati non subiscono alcuna riduzione, se
non in quella quota del 15% opzionale, l’equità tra tutti i gestori e la
creazione delle condizioni per non sprecare la possibilità di usufruire dei
voucher, perché la Legge prevede - questo è bene che lo capiscano anche
tutti i privati - che per potere avere, nel bando che sarà 2014/2020, accesso
ai voucher devono necessariamente avere al loro interno dei posti che non
sono convenzionati, altrimenti non avranno la possibilità di aderire ai
voucher.
Io credo che tutta questa disquisizione in realtà capisco che possa
essere fatta da punti di vista diversi e con prese di posizioni diverse, anche
con la volontà di dare una soluzione a questo problema con soluzioni
diverse, con punti di vista diversi, ma quello che non è accettabile è sentire
oggi provenire dai banchi dell’opposizione, come ha fatto il Cons. Rondoni,
è giudicare miope la scelta difficile, ma che è stata portata avanti con grande
coraggio e determinazione da questa Amministrazione Comunale e da
quelle precedenti, di costruire questo sistema. Non è una scelta miope, è
stata una scelta estremamente difficile, perché come i privati fanno
investimenti per creare delle strutture, questi investimenti altrettanti ne fa il
Comune, tra l’altro legato ai vincoli di stabilità, ai patti, alle leggi cui non
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soggiacciono invece i privati, per creare le condizioni per dare una risposta
al 100% alla propria comunità. Quello che si chiede è che, però, ci sia una
condivisione di fondo sulle regole, quindi sul percorso pedagogico e
didattico, ma sulle regole, sulle regole che devono valere, per esempio, per
il personale, sui titoli di studio che devono riguardare il personale, allora
questo ci deve essere e di questo si deve fare promotore e garante il
Comune.
Concludo immediatamente, ponendo una domanda, che non è
provocatoria ma è retorica, al Cons. Rondoni, se la priorità deve essere
quella economica di sopravvivenza del gestore, come mi sembra che abbia
perorato il Cons. Rondoni, oppure la priorità debba essere il bambino, la
libertà di scelta e di accesso del bambino.
Entra il Cons. Spada: Presenti N. 35.
Cons. CASARA: Mi sembra che oggi qui, dalla deliberazione che
dovevamo votare, ci siamo allargati un po’ troppo, ci siamo allargati e ho
sentito delle cose dall’altra parte che non mi sono per niente piaciute e che
vanno sicuramente a dividere, ancora di più, quella che è l’intenzione di
oggi, cioè quella di essere qui per votare una deliberazione che mette
insieme gestori pubblici e gestori privati per gli asili nidi.
L’Assessore sa quanta stima ho per lei e per come ha gestito anche
ultimamente delle partite importanti, ma come ripeto non mi sono piaciute
per niente delle affermazioni che sono state fatte oggi, addirittura si è
parlato di interessi privati delle scuole private e credo che sia tutto questo da
verificare, si è parlato di differenza di vedute tra laicisti e confessionali, ma
io credo che non fosse intanto l’argomento di questa deliberazione.
Vedo come sempre che la Cons. Mazza naturalmente fa degli
interventi, secondo me, fuori luogo, solo per fare della sterile polemica, ma
senza poi concludere nulla, anche perché volevo ricordare che lei parla per
lei, ma il suo gruppo è vario e variegato e credo che ci siano anche visioni
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diverse. Lo conferma il fatto che anche molti del vostro gruppo accedono
giustamente, perché c’è libertà di scelta, alle strutture private sia dei nidi sia
delle materne e questo fortifica ancora di più il fatto che si sceglie in base a
quello che poi sono delle valutazioni personali, che vanno al di là della
visione laica piuttosto che, invece, confessionale. Secondo me veramente
stiamo rasentando il ridicolo in queste discussioni, ma stimolate soprattutto
dalla maggioranza dall’altra parte.
Credo, come dicevo, che al centro di tutto stiano i bambini e
soprattutto le famiglie che devono avere il giusto diritto di scegliere in quale
scuola mandare i propri figli.
La mia preoccupazione più grande non è tanto per questa
convenzione, che è per un anno e quindi è transitoria, poi subentrano altre
leggi com’è stato detto prima, ma la mia preoccupazione più grande è che
venga mantenuta anche una linea di un sistema integrato. Lei, Assessore,
l’ha fatto fino a oggi e ha dimostrato anche di confrontarsi con i gestori
privati, di ascoltarli, di venire incontro alle loro esigenze, di negoziare
sempre e comunque. La mia paura è che questa linea magari, in futuro, non
venga mantenuta per scenari che cambieranno, perché ci sarà una riduzione
sicuramente dei posti, perché magari ci saranno più offerte nel mercato di
asili privati, perché comunque c’è un calo delle nascite e a questo
naturalmente dobbiamo tenere conto.
C’è uno scenario che ci si prospetta, sul quale non possiamo fare dei
conti, dobbiamo un po’ vivere alla giornata. C’è anche un mercato, le leggi
del mercato, che poi vedremo come la gente sceglierà, dove sceglierà di
mandare i propri figli, in base anche alla qualità dei servizi.
L’unica cosa che chiedo oggi è quella di perseguire la linea che è stata
seguita fino a oggi e come le ripeto la mia grande preoccupazione è quella
che, invece, scenari di crisi economica portino a avere un taglio drastico
anche dei finanziamenti, che voi siete riusciti a mantenere a 286 mila Euro,
che è ancora una buona quota direi, quindi vorrei un impegno anche da parte
sua, Assessore, e chi verrà dopo di lei, quindi mi auguro che ci siano delle
persone che abbiano la lungimiranza e l’intelligenza di capire che il sistema
deve essere veramente integrato, non di parte. La ringrazio perché fino a
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oggi ha gestito con grande spirito di negoziazione anche, come ho detto
prima, con i gestori e mi auguro che questa sia la linea che seguirà sempre
l’Amministrazione Comunale.
Entra il Vicesindaco Biserna.
Cons. SANSAVINI: Io credo che prima di tutto si debba partire da
una considerazione oggettiva e la considerazione oggettiva è che noi
parliamo di rinnovare una convenzione che offre una disponibilità di posti
maggiore della richiesta. Se guardiamo il panorama di questo Paese, non so
quante realtà si trovino in questa situazione, né quelle che, come dice
Rondoni inappropriatamente, hanno avuto una visione miope né quelle che
hanno avuto una visione lungimirante, non so in quante realtà vi sia questa
disponibilità.
Poi parliamo di una convenzione che raccoglie circa 36 strutture
grandi, più una miriade di realtà piccole, che mi pare che quanto a offerta sia
abbastanza ampia. Di fronte a questa situazione l’Amministrazione
Comunale, che ha da tempo avviato un discorso di collaborazione
complementare con il privato, ha scelto di non penalizzare eccessivamente
una parte, rendendo in qualche maniera questa eccedenza di posti un
problema generale, quindi spalmando su tutti questa eccedenza di posti,
considerando che questa sia una situazione transitoria, perché fino a poco
tempo fa si spingeva per potere entrare negli asili nido e, siccome non
vogliamo depauperare questa costruzione facendo scelte avventate, quindi
tagliando inappropriatamente qualcuno, si è deciso - secondo me
giustamente - di spalmare tutto questo sull’intera disponibilità dei posti.
Questa mi pare una assunzione di responsabilità, dal punto di vista
economico prima di tutto, politico in secondo luogo, perché è evidente che
di fronte a una situazione del genere un osservatore esterno, che controlli la
scelta solo dal punto di vista economico, il primo rilievo che ci farebbe
sarebbe quello di dire “scusa, ma perché non abbiamo eliminato una o due
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strutture magari di quelle con cui ci siamo convenzionati ultimamente?”,
perché questa era una scelta solo dal punto di vista rigorosamente
economico.
Di fronte a questo, invece, si è fatto una scelta diversa e io ritengo
giusta e corretta, una scelta non semplice, perché è vero quello che dice
qualcuno dalla parte opposta che non tutti quelli che siedono da questa parte
del
Consiglio
Comunale
hanno
nel
settore
educativo
la
stessa
considerazione per quanto riguarda il rapporto con le scuole private.
E dico “private” perché la Cons. Mazza, allargando il discorso
rincorrendo qualcun altro che prima di lei l’aveva allargato, ha fatto
un’opportuna distinzione tra private convenzionate e quelle, invece, di tipo
confessionale, ma siccome come ha detto giustamente l’Assessore non
affrontiamo qui il tema delle materne, affrontiamo il tema dei nidi,
rimaniamo rispetto a questo dibattito, e per dire cosa? Per dire che
innanzitutto anche nel settore dei nidi il discorso qualitativo ha un suo peso
e tutto non può essere ricondotto a una semplice analisi dei costi, perché
ripeto, se ricadiamo in quello, forse noi avremmo dovuto fare una
considerazione di tipo diverso, quindi l’aspetto qualitativo è un aspetto di
tipo fondamentale.
Noi riteniamo di avere una tradizione per quanto riguarda l’impianto
della scuola, degli asili, assolutamente di eccellenza, impianto che noi in
qualche maniera, pure facendoci carico di questa situazione, intendiamo
mantenere. Vi è però un problema di fondo e io lo affronto perché, siccome
non ci siamo entrati noi per primi in questo dibattito, ma c’è entrato
inopportunamente qualcun altro prima di noi, intendo anche ribadire il fatto
che io voterò questa deliberazione e mi fa piacere se l’opposizione non la
voterà, perché l’opposizione dimostra in questa maniera di non capire lo
sforzo che si è fatto di non fare ricadere solo su una parte un problema,
spalmandolo invece su tutto. Questo atteggiamento credo segni un
precedente che in qualche maniera bisognerà tenere in considerazione
quando si affronteranno temi di altra natura, che oggi non discutiamo,
perché è evidente che a fronte di uno sforzo di questo tipo, se quello che si
riceve è il diniego, allora anche chi da questa parte fa considerazioni che
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vadano nella direzione di mantenere aperto un rapporto perché si vuole
mantenere inalterata una struttura che abbiamo in qualche maniera costruito
in questi anni, comincia a rivedere le proprie posizioni.
Quindi avere un atteggiamento oltranzista non credo paghi alla lunga,
anche perché il principio rispetto al quale approvo questa deliberazione è
quello che è richiamato dalla Legge dello Stato in altro settore. Siccome
questa è una funzione preminente dell’ente pubblico, l’ente pubblico apre al
privato laddove è carente, lo apre in maniera elastica, perché da che mondo
è mondo il pubblico è rigido nelle possibilità di scelta che ha, perché è
dettato da una serie di parametri che non possono essere in qualche maniera
messi in discussione nell’arco di pochi mesi, mentre il privato è flessibile
nel bene e nel male, anche quando si tratta di tagli.
A fronte di questo, invece, la scelta che ha fatto l’Amministrazione
Comunale è quella di non operare un taglio, di spalmare un problema su
tutte le strutture per mantenere inalterato lo status quo, quindi farci tutti
carico di un problema che probabilmente durerà uno o due anni, quindi
potrebbe invalidare invece il processo futuro, ma è evidente che questa è
un’impostazione diversa, invece, da chi crede che l’ente pubblico va a
finanziare la propria opportunità di scelta. Noi finanziamo la possibilità di
garantire totalmente un servizio: questo è lo scopo che noi abbiamo e è il
motivo per cui io voto questa delibera, per garantire anche con eccedenza la
totalità di un servizio. Io non metto a disposizione soldi pubblici, perché
qualcuno possa scegliere da quale parte andare a mandare i figli all’asilo e a
scuola: sia chiarissimo, perché questo è coerente con la storia che ho avuto
in passato, è coerente con quello che dicono le leggi di questo Paese e è
credo coerente con il fatto che noi oggi ci assumiamo una responsabilità nel
non fare una scelta economica, ma fare una scelta di tipo politico, lo
ribadisco.
Cons. BONGIORNO: A questo punto, dopo l’intervento del collega
Sansavini, potrei evitare in un certo qual modo, perché ha spiegato bene
qual è la differenza di fondo della concezione che c’è tra chi siede in questi
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banchi e tra coloro che nella stragrande maggioranza siedono nei banchi
della maggioranza, ovvero ha detto il collega Sansavini “io non permetterò
mai che si spenda un Euro di soldi pubblici per permettere alle famiglie di
scegliere liberamente dove mandare i figli a essere educati, a fare il percorso
scolastico” e è proprio qui la differenza, perché per noi la possibilità di
scelta va riconosciuta, va tutelata, va difesa, va garantita in capo alla
famiglia, è la famiglia il soggetto, l’ambito, la realtà viva che educa i figli e
che deve avere anche la possibilità di potere scegliere in quale istituzione
scolastica mandare i propri figli per essere educati: è tutta qui la differenza,
è proprio una differenza di impostazione radicale che sta alla radice.
E anche se il Comune, con le proprie scuole comunali e statali
riuscisse a garantire da solo il 100% della domanda e riuscisse a garantire da
solo al 100% dei bambini di avere un asilo, ma anche in questa condizione
venissero fuori 10 o 20 famiglie che volessero liberamente aprire un nuovo
istituto, un altro istituto per potere garantire ai propri figli un’opzione che
ritengono, in un sistema paritario ovviamente, riconosciuto, convenzionato,
migliore per i propri figli, per la nostra impostazione il Comune, anche se
per paradosso già dovesse garantire il 100% dell’offerta, anche in questa
possibilità e anche in questa opzione dovrebbe comunque convenzionarsi
con questo eventuale nuovo istituto.
E perché questo? Perché evidentemente quei 20 bambini, 40 bambini
che andassero in questa nuova scuola, non andrebbero a gravare sui costi
delle casse comunali, che non dovrebbero garantire i servizi per questi
bambini, quindi un risparmio economico vi sarebbe lo stesso.
Non voglio dilungarmi, ma la cosa che a me un po’ dà fastidio, viste le
condizioni in cui siamo, è che tutte le volte che si parla di questi argomenti questo lo devo dire perché mi infastidisce - vi è sempre un po’ sottotraccia
l’affermazione da parte di alcuni colleghi come se queste convenzioni
fossero una gentile concessione dell’ente pubblico, del Comune ai gestori
paritari, alle scuole paritarie, quando - parliamoci chiaro, colleghi - questa è
una necessità: percorrere la strada di queste convenzioni è una necessità e
dobbiamo dire grazie alle realtà paritarie che ci sono e che agiscono sul
nostro Comune, perché altrimenti quel risultato che sempre viene
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sbandierato del 100%, del garantire il 100% della domanda non si
riuscirebbe a ottenere. Se a settembre questi istituti chiudessero, il Comune
sarebbe in gravissime difficoltà, non sarebbe in grado più di garantire quel
risultato che sbandiera da qualche anno a questa parte del 100%, quindi non
approcciamoci sempre come se fosse una gentile concessione da parte
dell’ente pubblico, è una necessità da parte dell’ente pubblico di percorrere
questa strada.
Anche in questo senso, ci pare fondamentale capire il perché,
approfondire perché questa piena condivisione a questa convenzione non vi
è stata. Chiudendo il mio intervento, ripeto che per quanto ci riguarda prima
di tutto, oltre all’aspetto del garantire il 100%, il valore di questi istituti
paritari è perché va riconosciuto alla famiglia il compito educativo e va
tutelato in capo alla famiglia questo compito educativo e una famiglia
potrebbe anche volere scegliere, per i propri figli, un istituto paritario, non
comunale e non statale.
Cons. PASINI: Volutamente ho atteso prima di intervenire, perché mi
auguravo di cuore che non si andasse a un discorso in parte ideologico. Ho
visto che probabilmente è più forte di ogni ragionamento e quindi mi
rifaccio a qualche intervento precedente di alcuni colleghi che hanno detto
che bisognava e sarebbe stato opportuno spogliarsi dell’ideologia per
affrontare questo argomento.
Io non la voglio fare molto lunga, perché tanti sono già intervenuti, mi
permetto solo di dire 3 concetti. Penso che sia giusto e importante che
l’Amministrazione Comunale tenga conto di un percorso come ha intrapreso
nel tempo e io riconosco la lungimiranza di alcune amministrazioni
precedenti nell’intraprenderlo, quindi la lungimiranza e un plauso nel
cercare di portare avanti un sistema integrato.
Poi accetto le riflessioni di alcuni amici che ritengono che sia giusto
che il pubblico non faccia solo il controllore, ma intervenga in prima
persona, accetto quelle di amici che dicono che occorrerebbe di più lasciare
la libertà ai privati di potere cercare di gestire. Com’è mia abitudine da
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quando siedo in questi banchi, e lo provo a dire anche oggi, ritengo che nel
2013 - perché è di questo che cerco di sforzarmi di ragionare l’Amministrazione Comunale, con gli scenari che ha davanti, qualsiasi tipo
di amministrazione e con qualsiasi guida di colore politico, dovrà sempre di
più cercare di controllare la gestione che terzi vanno a fare dei servizi in
tutte le realtà. Io penso che di qui non si tornerà indietro, poi ci saranno altri
amici che la pensano diversamente.
Condivido un ragionamento che faceva prima la Cons. Burnacci,
quando parlava di progressività e qualità. Condivido un ragionamento che
faceva la Cons. Zanetti quando parlava di cercare di sostenere un sistema
perfetto. Non condivido una scelta che ha portato avanti e rispetto l’amico
Sansavini quando dice “non finanzierò mai con soldi pubblici la possibilità
di dare una scelta alla famiglia nel sistema educativo e di scelta del
servizio”.
Io penso che questo sia un errore grande, quindi non voglio spingermi
oltre, ognuno è mosso da una propria cultura, una propria storia. Ho capito e
ho ascoltato con attenzione il suo riferimento, che politicamente ci sta tutto,
dicendo “la maggioranza poi ne dovrà prendere atto se da una parte dei
banchi”, quindi mi auguro che vi sforziate a ragionare con le varie forze
politiche, perché continuare a sentire di opposizione unica mi sono stufato,
tant’è vero che non voterò contro a questa deliberazione, ma non riesco a
votare a favore, perché secondo me l’Amministrazione Comunale poteva
fare un passo in più, perché alla fine parliamo di 20 mila Euro se vogliamo
parlare di numeri, poi non è così, i ragionamenti non li voglio finalizzare
solo a questo.
Mi auguro di cuore che ci sia la possibilità, come ha detto l’Assessore
e quindi lo verificherò, visto che faccio parte anche di questa Commissione
nidi e i prossimi mesi ne chiederò - lo anticipo già - la verifica dopo l’estate,
in autunno, che ci sia la possibilità veramente di mettere al centro il
bambino e la famiglia, quindi la possibilità di scegliere dove potere portare
il proprio figlio. Se questo avverrà, e ne ho qualche dubbio, sarà positivo,
secondo me il fatto che se gli do plauso all’Assessore, che è partita a fare
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questa considerazione, questo ragionamento da agosto, e siamo arrivati a
chiuderlo poco tempo fa, delle ragioni ci sono.
Se è vero giustamente, com’è vero, che determinati gestori sono
arrivati a un punto di mediazione, è proprio perché è stato frutto di tutta una
complessità di situazioni che molti hanno dovuto sicuramente cercare di
mediare, non solo l’Amministrazione Comunale, quindi la difficoltà di
questo percorso per i problemi che ci sono, che non sono solo quelli
sollevati dalla Fism ultimamente, ma anche gli altri gestori sicuramente li
hanno sollevati e delle criticità ci sono sempre state e saranno sempre più
oggettive, quindi in questo io penso che non si è arrivati fino in fondo, c’era
da fare ancora due gradini, ma quei due gradini non si sono riusciti a fare.
Questa è la mia opinione, qualcun altro non ce l’ha, quindi per questo
motivo mi asterrò nella votazione, dicendo all’Assessore che occorreva
ancora più uno sforzo maggiore, sicuramente lei ha provato tutto, non è da
oggi che gli do merito di un’intensa azione di relazioni e di provare a
trovare una mediazione, però sicuramente su quella famosa parola fatidica
di “equità” io ho qualche perplessità, Assessore. Mi auguro di cuore che sia
come dica lei, sicuramente lo verificheremo nei prossimi mesi.
E pensando agli scenari che ci sono davanti, con gli strumenti che ci
sono oggi per potere fare anche degli scenari in prospettiva, mi auguro di
cuore, cosa che purtroppo ancora a oggi l’ho chiesto più di una volta, ma
non sono riuscito a vedere, ma probabilmente ci sono delle difficoltà dovute
alla mia ignoranza, non penso che ci saranno a breve degli scenari dove
avremo una sovrabbondanza di posti che non riusciamo a coprire e su
questo penso che ci sia molto da riflettere.
Chiudo dicendo che il Cons. Sansavini ha detto “non facciamo un
ragionamento economico” bene, allora io gli dico che ben contento capisco
che oggi fa una scelta politica. Mi auguro che sia così coerente anche
quando parleremo di altre tematiche nel farlo, non vorrei che quest’altra
volta invece non la facciamo politica, ma la facciamo economica, cioè spero
di cuore che la coerenza di ognuno di noi sia sempre lo stesso metro in tutte
quelle che sono le tematiche che andiamo a affrontare. Ritengo, io penso che
in questo concetto, in questo argomento il dato economico è importante,
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penso che se questo sistema perfetto, come diceva la Cons. Zanetti prima,
c’è, è dovuto chiaramente da parte dello sforzo di tutti e sicuramente da una
parte dei gestori privati la storia di questi ultimi anni tutti la conoscono,
quindi io penso che, visto che è uno dei capisaldi di questa Amministrazione
Comunale cercare di mantenere questo sistema, si poteva fare un piccolo
sforzo in più a prescindere, rinunciando in altre scelte e in altre direzioni.
Cons. TAPPARI: Anch’io pensavo di non intervenire, però vorrei
portare un piccolo contributo, visto l’interesse di questo dibattito, al di là
degli schieramenti. Penso che sia importante riuscire a portare qualche
piccolo pezzo aggiuntivo, che possa magari anche avvicinare le posizioni.
Innanzitutto esordirei dicendo: guerre di religione no grazie! Io penso
che, sebbene tutti quanti abbiamo detto che non ci interessa affrontare
ideologicamente la questione, però molti di quelli che sono intervenuti, non
tutti, hanno portato comunque un accento chiamiamolo ideologico, che
magari non permette di affrontare concretamente l’oggetto di deliberazione.
È stato richiamato, per esempio, il caso di Bologna, ma secondo me, anche
per com’è stato riportato, non è il caso di farlo, perché poniamo l’esempio
che a Bologna avesse vinto il fronte abolizionista, coloro che non volevano
più la scuola paritaria sostenuta, cosa sarebbe successo? No, qui non stiamo
parlando di questo, qui stiamo parlando assolutamente del contrario, noi qui
abbiamo una deliberazione in cui il nostro Comune, per continuare una
tradizione, stanzia 286 mila Euro per un anno, più non dimentichiamolo 80
mila Euro, se io leggo bene la deliberazione, perché purtroppo non ero in
Commissione la scorsa settimana, come cofinanziamento per i voucher, che
contribuiscono, insieme ai fondi regionali che vengono dall’Unione
Europea, a determinare tutto un plafond che permette di andare avanti con
questo sistema.
Quindi assolutamente non c’è nessun motivo di paragonare la nostra
situazione, né in un senso né in un altro, a quella di Bologna, non stiamo
parlando assolutamente di togliere, stiamo cercando, e è quello che mi
sembra di potere dire di fronte ai tentativi e alle proposte di deliberazione
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che abbiamo avuto nel corso degli anni, di dare una risposta adeguata a
quello che in questo momento specifico il nostro Comune sta vivendo.
È questa secondo me la caratteristica che in questi anni abbiamo visto,
non un modello preconfezionato in toto, rigido, schematico, ma un tentativo
tutte le volte di andare a ridiscutere, a rinegoziare tra il Comune e gli enti
che collaborano a questo progetto integrato, rinegoziare i termini della
questione. Secondo me questo è uno sforzo apprezzabile, anche perché qui
mi permetto di dissentire dai miei stessi colleghi di partito e di gruppo,
secondo me non è un sistema perfetto, non vogliamo autoincensarci, forse è
il massimo che possiamo fare, forse si potrebbe fare anche in un’altra
maniera e di questo non discuto, però di sicuro è il massimo, ci sembra un
sistema di sicuro di ottimo livello, perfettibile e di sicuro dovrà essere
modificato tra un anno, perché stiamo parlando di questo.
Vorrei restare proprio sulla concretezza delle cose, anche per quanto
diceva la Cons. Burnacci sinceramente, al di là degli interventi che ogni
consigliere fa portando la sua esperienza, il suo vissuto, la sua tradizione
culturale prima ancora che politica, sinceramente leggendo questa
deliberazione non sento assolutamente una svalutazione dei privati, come se
fossero degli enti subalterni o qualcuno che deve accettare una concessione,
mi sembra tutt’altro, anzi mi sembra che ci sia il desiderio reale di creare un
sistema che funzioni bene per tutti, meglio possibile per tutti, quindi anche
per questo chiederei proprio anche di rivalutare un po’ le posizioni che sono
state espresse, perché non mi sembrano rispondenti all’oggetto reale della
deliberazione, al di là delle discussioni che stiamo facendo.
Volevo anche dire, e dopo vedo di andare alle conclusioni, che
sinceramente non mi scandalizzano, non mi colpiscono particolarmente
neanche le rimostranze che da qualche persona o consigliere o anche gestore
possono essere rivolte verso il progetto, come anche - qui lo dico - non mi
scandalizzerebbe se tra 2 o 3 anni i nidi dell’infanzia gestiti direttamente dal
Comune, invece che 9, fossero 8, non mi scandalizza questa cosa, perché
bisogna cercare di adattare quello che siamo a quello che ci viene chiesto.
Cerchiamo, per quanto possibile, di guardare veramente a quello che
stiamo facendo, che secondo me è una cosa buona. Secondo me va
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veramente, al di là delle opinioni personali e è scritto anche in delibera,
verso il tentativo di dare alle famiglie la possibilità di scegliere dove portare
i loro bambini, quindi anche tutte le questioni che venivano sollevate
secondo me… non lo so, mi sembra che idealmente potremmo tirarle fuori
se a settembre non aprono: va bene, sì è vero, potrebbe anche succedere,
però potrebbero succedere tante altre cose, però non mi sembra che sia
l’obiettivo di una deliberazione come questa, tanto più che - teniamolo
presente - il sistema che si va a delineare con questo nuovo atto è un sistema
in cui anche il pubblico, anche il Comune rinuncia alla sua parte, cioè non
chiude un asilo, ma riduce il numero delle sezioni, quindi non c’è mi pare
una protervia, un dire “noi sì tutto, gli altri niente”; com’è stato richiamato
da alcuni è un tentativo di aggiustare, di fronte a uno scenario mutato sia per
il calo dei bambini sia per l’aumento dei gestori, trovare una soluzione
compatibile.
Io non lo so, ripeto di sicuro si poteva fare di meglio, con più risorse si
poteva fare di più, forse si poteva anche aggiustare delle cose, però mi
sembra veramente una buona risposta che chiede un sacrificio sì, però mi
sembra che continui a mantenere questa linea centrale, questo timone
indirizzato verso il sistema integrato che è il nostro reale fiore all’occhiello,
in cui ognuno sta dando il suo contributo.
Cons. GARDINI: Buonasera. Concordo con tante delle cose che
hanno detto i miei colleghi Consiglieri, però come diceva anche la Cons.
Casara oggi stiamo per andare a votare una deliberazione che di fatto va a
confermare una convenzione, che va nell’indirizzo e quindi ringrazio anche
l’Ass. Tronconi che ha lavorato molto su questo lavoro, una delibera che
permette di confermare una scelta e di difenderla a sostegno del sistema
integrato, quindi di un sistema fatto di scuole pubbliche e scuole paritarie
che ci permette il 100% della copertura dei posti degli asili nido, cosa che
come ben sappiamo tutti, anche se è gioco dell’opposizione e della
maggioranza discutere e dibattere su questi temi, è molto importante vedere
nel 100% della copertura degli asili nido veramente un valore aggiunto, un
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valore aggiunto per le famiglie, che va nell’indirizzo sicuramente di trovare
per i bambini un luogo di riposo, ma è anche una scelta molto importante
che va a valorizzare e sostenere l’occupazione femminile, l’aumento della
crescita demografica, tutte cose che, se non si avesse un buon e adeguato
sistema di asili nido, sicuramente sarebbe messo in difficoltà.
Tra l’altro volevo ricordare che in realtà la scelta, l’opportunità di
scelta per un genitore di mandare i figli alla scuola o paritaria o pubblica era
già presente nel regolamento confermato 3 anni fa, quindi naturalmente
rispetto le posizioni ideologiche di tutti, ma comunque penso che
l’opportunità di scelta sia un valore aggiunto che questa Amministrazione
Comunale dà alle famiglie e che era già presente nei regolamenti precedenti.
Volevo semplicemente dire pochissime cose a integrazione di quanto
non sia già stato detto.
Cons. GASPERONI: Sull’argomento credo che non siano state
comprese bene le ragioni del nostro voto, io almeno cerco di ribadire quelle
che ho ben presente. Credo che anche in condizioni di riduzione delle
disponibilità economiche di una amministrazione, le scelte che si fanno nel
dove dirigere le risorse e quindi nel dove decidere di effettuare dei tagli
abbiano un significato ben preciso.
Noi cogliamo una contraddizione nel fatto di tagliare in questo settore
in cui l’Amministrazione Comunale e la maggioranza hanno sempre detto di
non volere effettuare tagli, tanto più che ha l’aspetto negativo, che
consideriamo negativo che traspare in più di uno degli interventi della
maggioranza di un giudizio non di parità - la parola già dovrebbe dire tutto
“scuole paritarie” - tra quello che è il servizio sviluppato dall’ente pubblico
direttamente o invece da realtà private che in gran parte - lo vorrei ricordare,
perché mi sembra che lo stiamo dimenticando - sono espressione del privato
sociale, e la ricchezza della nostra realtà economica, sociale, culturale,
cittadina dovrebbe essere valorizzata proprio in questi termini.
Non stiamo parlando in altri ambiti scolastici né dei diplomifici né
delle scuole di lingue che inevitabilmente, per il costo della retta, sono solo
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per ricchi. Non stiamo parlando assolutamente di questo, quindi certi
accenni che io ho ascoltato, dovuti anche a un’ignoranza profondissima - lo
dico in termini etimologici - sulla realtà concreta di queste scuole, ho
ascoltato dei processi alle intenzioni, ho ascoltato degli accenni a
rassomigliare vagamente o non tanto vagamente queste scuole a scuole
coraniche di altre realtà culturali e geografiche, il che è talmente distante
dalla realtà da gridare vendetta. Sono veramente rattristato da questo tipo di
accenni, sono stati fatti degli accenni gravissimi, solo in queste scuole gli
alunni provenienti da famiglie povere non pagano la retta e lo vorrei
ricordare a chi è intervenuto facendo degli accenni gravissimi sulla
pubblicizzazione delle modalità di pagamento della retta, sono stati fatti
degli accenni gravissimi! Ci sono bambini provenienti da famiglie povere
che non pagano la retta, vorrei sapere a cosa ci stiamo riferendo quando è
stato fatto un certo intervento da parte sempre del solito consigliere.
Credo che dovremmo girare pagina su questo modo di argomentare in
questo Consiglio Comunale, in cui nessuno si era permesso di fare questo
tipo di accenni in tanti anni in cui io sono presente, ve lo posso assicurare,
nessuno si era permesso! Quindi si tratta di ignoranza profondissima della
realtà dei fatti e questo non è accettabile.
Oltretutto - ricordo anche un altro elemento di fatto - ci sono anche
famiglie che fanno delle scelte rispetto all’asilo nido semplicemente per
motivi di distanza, io stesso ho accompagnato mia figlia per alcuni anni
all’asilo nido comunale, posto dall’altra parte della Città, e non c’era nessun
asilo nido comunale nella zona nord della Città, tant’è vero che si doveva
costruire nell’area ex Foro Boario e poi chissà quando si costruirà, se mai si
costruirà, viste le note vicende di Sapro.
Attenzione a dimenticare o voler dimenticare o ignorare i dati di fatto.
Io credo che con i dati di fatto ci dobbiamo fare i conti tutti quanti, siamo
consiglieri comunali per questo e dobbiamo giudicare su questo la nostra
posizione.
Esce il Cons. Pompignoli: Presenti N. 34.
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Cons. RONDONI: Il dibattito ha mostrato da una parte lo sforzo di
condividere un percorso nell’indirizzo del sistema integrato, che rimane il
caposaldo di un intervento che va condiviso, e dall’altro alcuni punti che a
mio dire sono problematici e che giustamente devono fare capire anche la
diversità delle posizioni. Io - lo dico con sincerità - appartengo, per cultura,
per formazione giuridica e non altro, alla concezione che ritiene che il
Comune e qualunque potere pubblico debba riconoscere ciò che esiste:
questa è la linea amministrativa di governo di qualunque potere pubblico e
quindi, se c’è qualcosa che esiste nella società organizzata, in questo caso
dalle famiglie, dai gestori, e che funziona, questo è il livello di attenzione
della mia azione amministrativa. Quando e laddove questo esiste, tutto lo
sforzo anche di natura economica evidentemente va nella direzione di
sostenere, incrementare e implementare questa risposta che la società si dà.
Questa la chiamiamo poi in formula che è diventata “sussidiarietà”,
non è il contrario. Quando prima ho detto che c’è stata una miopia di
costruire laddove esistevano già delle scuole che funzionavano, indicavo
non “il Comune non deve costruire”, anzi ha il dovere di costruire proprio
laddove non esiste, ma dove esiste ha creato una sovrapposizione, una
“concorrenzialità” che crea il problema, quindi voglio rivendicare, proprio
in un momento in cui si chiede un voto alle forze politiche, il diritto dovere
di affermare il principio caposaldo della mia visione, della nostra visione,
che fa dire, anche a coloro che dai banchi della maggioranza so che credono
in questa visione, che bisogna avere il coraggio di affermarla pienamente,
non con dei compromessi al ribasso.
Quando si crede in qualcosa, si deve avere il coraggio di affermarlo,
poi la mediazione politica la capisco, capisco la difficoltà, capisco la
difficoltà economica, ma non si può venire meno al principio, per cui il
principio che voglio ribadire della libertà di scelta delle famiglie, della
libertà di educazione, dell’accessibilità dei bambini, è un principio di realtà,
non è un principio politico. Poi viene la domanda politica che rifaccio
all’Assessore, che faccio ai Consiglieri che hanno voluto strenuamente
difendere l’operato e giustamente dal loro punto di vista, ma se questo
sistema - perfetto o non perfetto non mi interessa, perché tutte le cose
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perfettibili - lo si vuole portare alla Città come risultato di una mediazione
politica, perché allora non sono d’accordo tutti? Io guardo la realtà, o si dice
che c’è qualche punto oscuro, oppure si guarda la realtà anche qui e la realtà
vuol dire che se il sistema è integrato vuol dire che chiama a partecipazione
non solo di confronto, ma di consenso.
Io quindi il voto lo esprimo, chiedendo all’Assessore che mi porti le
realtà d’accordo sulla convenzione che lei propone; se non mi porta le realtà
d’accordo sulla convenzione, qui il giudizio politico cala per principio di
realtà. Attenzione a quel realismo, e lo dico con attenzione doppia, perché lo
faccio dai banchi della minoranza, di chi vuole fare credere di avere
raggiunto un compromesso, quando invece subisce il binario stretto, anche
in termini economici, e qui ha fatto bene il collega Pasini, perché se
volevate dal punto di vista politico arrivare al consenso, forse vi bastavano
20 mila Euro, e perché non l’avete fatto? Forse 200 mila Euro è il grande
gettito per tenere in piedi un sistema in cui si crede? Forse bisogna darci più
risorse, anche in tempo di crisi.
Quindi è una battaglia politica di una concezione diversa che io voglio
affermare, condividendo la finalità ripeto che l’Assessore ha dato, ma
volendo mettere a punto e qui all’attenzione della Città che la nostra
concezione è opposta a quella di qualche consigliere, che ha voluto ribadire
la sua legittimamente. Noi siamo perché le risorse pubbliche vengano spese
per affermare la libertà di scelta delle famiglie.
Quando ho citato il contesto culturale, non l’analogia amministrativa e
quindi credo di avere fatto un intervento abbastanza chiaro sulla questione
del referendum di Bologna, l’ho fatto per rendere ancora più forte l’operato
dell’Assessore, che ha dovuto operare in una situazione dove il clima
culturale si stava eccitando e non ho minimamente paragonato la situazione
di Forlì a quella di Bologna, però attenzione com’è vero che noi facciamo
responsabilmente la nostra scelta, così chiediamo a chiunque sia
amministratore, e l’Assessore lo sa, abbiamo votato a favore, ci siamo
astenuti, se oggi votiamo contro non è contro un indirizzo che date, ma
contro questo poco coraggio di andare veramente fino in fondo a quello che
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a parole dite di credere. Se si crede quello, i gesti conseguenti sono molto
ma molto più forti.
Escono i Conss. Sampieri e Nervegna: Presenti N. 32.
Cons. ZANETTI: Forse dovremmo intenderci su cosa intendiamo per
mediazione politica. “Mediazione politica” vuol dire unanimità o vuol dire
raggiungere il maggiore grado di condivisione possibile? Perché qui c’è solo
un gestore che non ha condiviso questo progetto, non i privati in alternativa
al pubblico, non c’è stata una contrapposizione tra privato e pubblico, tra
privati e pubblico, ma tra un gestore che ha avuto una posizione differente
rispetto anche agli altri privati.
Quando parliamo di paritarie, mi dispiace se il Cons. Gasperoni
intende questa parola sulle nostre labbra come maggioranza con una
connotazione, con un’accezione quasi spregiativa, perché non è così
assolutamente! Anzi, se ci spostiamo dai nidi alla scuola dell’infanzia, le
paritarie sono anche le comunali, quindi non c’è assolutamente alcuna
accezione negativa, tanto più che lo dice una persona che personalmente,
pure avendo una visione assolutamente laica e quindi per motivi non
sicuramente legati a religioni, ideologie e quant’altro, ha 2 figlie che
frequentano nidi Fism, quindi credo di poterlo dire con la maggiore
oggettività possibile.
Io credo che quello su cui ci dobbiamo intendere è l’interpretazione di
mediazione politica e non possiamo non dare atto all’estremo sforzo che è
stato compiuto dall’Assessore in tutti questi mesi, nella ricerca di una
condivisione totale.
Vedi deliberazione 65
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Presidente RAGAZZINI: Prima di passare all’argomento 52, e mi
rivolgo al Cons. Gasperoni, prima nella Conferenza dei capigruppo il Cons.
Rondoni ci ha informato del lutto che l’ha colpita nella persona di suo
cognato. Da parte mia e di tutto il Consiglio Comunale, le condoglianze più
vive e più sentite.
Cons. GASPERONI: Solo un minuto per ricordare una persona che è
stata consigliere di circoscrizione nella Circoscrizione 1, eletto nel 99. È
morto ieri a 54 anni, ha 4 figlie, Simona che si è da poco sposata e nascerà
la prima figlia a ottobre, sposata l’anno scorso, Ilaria che è laureata in
Giurisprudenza e lavora a Milano, Lidia che si è appena laureata in
architettura e Angela che sta facendo anche lei l’Università a Milano.
È una persona di cui la Città di Forlì credo che possa andare
orgogliosa, perché negli ultimi 2 anni tra l’altro ha lavorato prevalentemente
in Cina per un lavoro di tipo commerciale e veniva quindi periodicamente in
Italia per stare anche con i propri familiari.
Massimo Pasini è una persona normale, un eroe normale che ha
costruito la propria famiglia e la propria realtà economica anche, con grande
determinazione e con grande anche solidarietà. Da giovane ha collaborato
all’opera Don Pippo, che è stata forse una delle prime credo realtà del
privato sociale nell’ambito dell’aiuto a ragazzi disabili.
Presidente RAGAZZINI: Di nuovo le rinnovo la vicinanza del
Consiglio Comunale a lei e a tutti i familiari.
Passiamo ora agli argomenti 52 e 53, lo dico insieme perché trattano
sostanzialmente dello stesso argomento, ovvero le sale gioco, le attività
ludiche, la ludopatia etc.. Nella Conferenza dei capigruppo abbiamo deciso,
in particolare sul primo argomento il 52, ovvero l’adesione al manifesto dei
Sindaci a contrasto del gioco d’azzardo, di unire a questo dibattito anche le
3 mozioni che giacciono nelle mozioni ancora da discutere, in particolare la
mozione 16 primo firmatario il Cons. Montebello, la mozione 35 primo
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firmatario il Cons. Pompignoli e comunque c’è la Cons. Casara a
rappresentare la Lega Nord, la mozione 36 presentata dal gruppo Pdl primo
firmatario il Cons. Rondoni.
Affronteremo il dibattito sull’argomento 52 insieme alla discussione
anche di queste mozioni, e per “insieme” intendo che se i presentatori
intendono farla votare, io lo farò, dopodiché voteremo sempre nello stesso
argomento l’argomento 53, ovvero la variante riguardante queste tematiche.
Partiamo allora con la descrizione innanzitutto delle mozioni.
Cons. MONTEBELLO: Questa mozione in realtà è già stata
dibattuta in Consiglio Comunale qualche mese fa e sospendemmo il
dibattito senza arrivare a votazione, proprio per permettere di fare
accertamenti in merito alle richieste che venivano fatte nella mozione e con
mio piacere oggi andiamo a approvare 2 deliberazioni che vanno a esaudire
2 delle richieste che erano contenute nella mozione. In particolare la
richiesta di costituire, insieme a altri enti, un gruppo che si impegnasse nel
contrastare l’eccessivo aumento e la diffusione del gioco d’azzardo e
valutare se era possibile mettere in in piedi delle modifiche a regolamenti
urbanistici che permettessero in qualche modo di controllare il fenomeno
dell’espansione delle case da gioco.
A questi punti, che quindi oggi verranno esauditi se il Consiglio
Comunale approverà le deliberazioni in questione, si aggiungono altre due
richieste che ritengo importanti, la prima quella di costituire un fondo per
mettere in piedi delle iniziative rivolte alla prevenzione legate alla
dipendenza del gioco d’azzardo e un’altra richiesta che è quella di avviare
un controllo più stringente sul rispetto del comma 6 dell’Art. 100 del Tulps,
che prevede un numero limitato di macchine, di slot negli esercizi che hanno
delle licenze per la somministrazione di bevande e alimenti.
Purtroppo, come poi è emerso anche durante la Commissione in cui
abbiamo dibattuto le delibere, questo è un fenomeno dilagante che la nostra
forza politica, come altre forze politiche da tempo hanno affrontato, ha
sollevato questa questione e finalmente oggi, probabilmente perché siamo
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arrivati a numeri importanti, preoccupanti, il tema è arrivato nell’agenda
politica e quindi sia a livello nazionale che a livello locale se ne comincia a
parlare dentro le istituzioni.
Come detto durante la Commissione, quello che stiamo cercando di
fare oggi con l’approvazione delle deliberazioni e spero di queste mozioni è
sicuramente un passo importante in avanti nel contrasto della diffusione del
gioco d’azzardo, però non possiamo illuderci che ne sia la soluzione, perché
fino a quando lo Stato sfrutterà le importanti entrate che ha da questo
business, non spingerà veramente verso un contrasto forte di questo
fenomeno, proprio perché non c’è tassa più bella di quella che viene pagata
con il sorriso da parte del contribuente e lo sappiamo bene in questo
momento in cui c’è tutta la polemica sull’Imu e sulle varie alte tasse che si
stanno rimettendo in discussione.
Spero che, a differenza dell’altra volta, si possa concludere il dibattito
con una votazione della mozione e che possa essere condivisa tra tutte le
forze politiche.
Cons. CASARA: Noi presentammo, già un po’ di tempo fa, questa
nostra mozione sempre per porre attenzione a questo problema dell’apertura
delle sale gioco e per rispondere anche un po’ a tutti i comitati che si erano
creati contro l’apertura di nuove sale gioco in 3 quartieri della Città, dove
c’è stata una raccolta firme anche numerosa. Sicuramente è un problema che
poi ha trovato anche spazio nella Giunta Comunale, visto che se ne parla sia
a livello nazionale e sia a livello locale.
Noi avevamo chiesto nella nostra mozione di fare riferimento già a
degli esempi di altre città che avevano seguito questa linea, cioè anche
facendo degli interventi, delle modifiche del Rue per esempio, poi avevamo
chiesto sia di inserire nella regolamentazione comunale delle variazioni
anche del Rue in modo da creare meno spazio di insediamento a queste sale
giochi, poi avevamo chiesto anche di attivarci con forme di prevenzione e
d’aiuto nei confronti, per esempio, dei cittadini colpiti da questa sindrome di
gioco compulsivo, di farsi anche promotori nelle scuole, per esempio, anche
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di un’educazione nei giovani che si avvicinano sempre più numerosi al
gioco d’azzardo e mi sembra che l’Amministrazione Comunale abbia colto
già in parte le nostre proposte.
Noi avevamo chiesto anche di costituire un tavolo permanente per un
confronto sul gioco d’azzardo e un monitoraggio continuo, proprio per
intervenire anche sulla ludopatologia, che è molto diffusa. Anche dai recenti
dati che ci sono arrivati, vediamo che anche molta parte della popolazione
che ha poche possibilità economiche magari investe quel poco che ha nel
gioco.
Mi auguro che questa linea continui, il monitoraggio nel territorio.
Purtroppo non è risolutivo come diceva il collega Montebello, perché molti
bar o molte edicole hanno queste macchinette e avendo già la concessione
non si può fare un monitoraggio completo. Inoltre dovrebbero essere fatte
delle leggi a livello nazionale molto più stringenti e poi a ricaduta a livello
regionale.
Noi come Amministrazione Comunale usiamo gli strumenti che ci
sono concessi naturalmente, sperando che questi dibattiti, anche a livello
locale, portino un’attenzione anche a livello nazionale sempre più forte su
queste problematiche, che ripeto coinvolgono un po’ tutte le fasce sociali e
creano anche nelle zone dove ci sono queste macchinette o queste sale gioco
zone di degrado e a volte anche fenomeni che poi si legano anche a
fenomeni di delinquenza.
Cons. RONDONI: In data 23 aprile il nostro gruppo ha presentato
una mozione volta alla regolamentazione e all’apertura delle sale da gioco,
perché constatata, così come evidenziavano i colleghi prima, in più punti
della Città una mobilitazione popolare e non solo, ma anche di opinione
pubblica attraverso la stampa, su un fenomeno che andava dilagando senza
una regolamentazione comunale e con già un dibattito in Consiglio
Comunale, fatto circa un anno fa, su iniziativa del collega Montebello che
aveva trovato anche unanime consenso, sia pure non arrivati a un voto, ma
con una serie di dichiarazioni e di interventi.
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Ci aspettavamo quindi una iniziativa rapida e, tardando a arrivare, c’è
sembrato giusto spronare l’Amministrazione Comunale anche con la forza
dell’opposizione. Così bene ha fatto anche la collega Casara con il gruppo
della Lega Nord, perché poi abbiamo visto che anche grazie e non solo, ma
anche grazie a questa spinta oggi noi veniamo a condividere quello che
l’Assessore presenterà dopo nella deliberazione, quindi anche quel percorso
che è stato fatto in sede di Commissione, che ha permesso di evidenziare
alcune problematiche.
È ovvio che noi abbiamo insistito sulla limitazione, dalle zone
centrali, dalle zone degli edifici delle scuole, dei centri giovanili, dei centri
abitati e degli edifici di culto, perché laddove c’è questa concentrazione,
evidentemente porre queste aperture vuol dire incentivare in qualche modo
un fenomeno che sarebbe invece da scoraggiare. Poi non vogliamo fare
della sociologia, che pure ci serve per capire l’analisi dei fenomeni, ma
vogliamo degli interventi diretti. Abbiamo capito che l’Amministrazione
Comunale ha preso un po’ più di tempo del necessario per studiare una
normativa più congrua rispetto a quella di Reggio Emilia, noi spronavamo
l’immediatezza dell’intervento, onde evitare nuove aperture.
Abbiamo fatto alcuni rilievi non solo per la zona Cava, Cà Rossa,
Regina Pacis, quelli che hanno avuto più clamore, ma alcuni rilievi relativi
all’oscuramento delle vetrine, che è un fenomeno che da una parte tende a
proteggere i minori che guardano dall’esterno, però evidentemente incentiva
una presenza all’interno che “chissà chi è, chissà cosa fanno”, quindi è una
forma che in qualche modo andrebbe ovviamente a intervenire con tutto
quello che riguarda anche il discorso dei controlli. Capisco che la materia è
complicata perché il Comune ha certe potestà e non ne ha altre, ci sono le
Forze dell’ordine, ci sono altre autorizzazioni che competono alla Questura,
stiamo analizzato il problema in Commissione, abbiamo visto anche la
difficoltà per quelle realtà che hanno già aperto, perché va detto che il dato
come fenomeno è già ampiamente radicato nel cuore della Città e questo ha
creato l’urto alla sensibilità della popolazione, che in qualche modo ha fatto
presente alle amministrazioni di intervenire il più rapidamente possibile.
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In questo noi abbiamo posto 2 richieste, la prima quella di una
regolamentazione che limitasse quello che è un’iniziativa libera privata e
economica che ha dei riferimenti normativi, quindi non va in assoluto, stante
la Legge, fermata, ma comunque ridimensionata, ricollocata, regolamentata,
portata in periferia e possibilmente abbiamo visto lontano dal centro Città,
fuori dalla zona tangenziale. Insieme a questo, che potrebbe non essere
sufficiente, un’ampia azione preventiva con collegamenti con le scuole, con
il mondo dei giovani, perché evidentemente si tende a ridimensionare quella
dipendenza da gioco che colpisce anziani, giovani e non solo, ma che in
questo momento di crisi può essere una scorciatoia per qualcuno per trovare
facile accesso al denaro, ma ahimè è molto più probabile che perda e perda
consistenti somme, quindi con tutte le conseguenze poi negative che
conosciamo anche a livello sociale e familiare.
Evidentemente il fenomeno non va sottovalutato, abbiamo fatto anche
alcune valutazioni a voce alta sui rumors che si sentono in Città, e parlo
dell’Hotel Principe e di altri investimenti importanti che sono alle porte, che
poi evidentemente non sta a noi sindacare in questa sede, ma chiedere
all’Amministrazione Comunale una capacità di monitoraggio del fenomeno,
perché evidentemente nelle pieghe di questo intervento, in attesa che arrivi
questa nuova azione della Pubblica Amministrazione, nel frattempo i buoi,
come diceva qualcuno in Commissione, non scappino o non siano già
scappati.
Evidentemente questa è un’azione che credo oggi viene a
compimento, quindi da parte nostra c’è l’assoluta volontà di condividere e
credo che si possa altrettanto condividere questa mozione, perché andiamo a
coinvolgere tutte le forze politiche in un percorso unitario su un fenomeno
che - ripeto - va collegato e regolamentato. Non so, Presidente, se devo
anche qui in questa sede, per semplificare, dire dell’interrogazione, perché
in un unico intervento io metto insieme anche l’interrogazione che avevo
fatto…
Entra il Cons. Sampieri: Presenti N. 33.
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Presidente RAGAZZINI: Certo, Consigliere, tanto è compresa nella
mozione la sua richiesta.
Cons. RONDONI: Il contenuto è lo stesso, per cui faccio presente
che il 16 aprile, sempre sotto impulso dei cittadini che venivano a chiederci
e delle notizie che arrivavano a mezzo stampa, evidentemente chiedevano
anche qui che il Sindaco, l’Amministrazione Comunale provvedesse
rapidamente a intervenire con un regolamento urbanistico e con un’opera di
prevenzione nelle scuole e non solo, per creare le condizioni perché non si
potesse allargare questo fenomeno di dipendenza dal gioco.
Credo che sull’interrogazione se lei, Vicesindaco, vuol dire qualcosa,
noi comunque chiediamo il voto della mozione.
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
OGGETTO N. 32
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 16 APRILE
2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLE
SALE SCOMMESSE.
Ass. RAVA: Buonasera a tutti. Dopo naturalmente discuteremo la
proposta di deliberazione, però volevo sottolineare che naturalmente
l’Amministrazione Comunale ha preso a cuore il percorso e la problematica
e, come ho già avuto modo di raccontare in Commissione II altre volte, il
problema è visto da vari punti di vista.
Nella richiesta del Consigliere si parla anche della problematica della
Cava, Via Cà Rossa e quant’altro, come dico gli uffici sono attivati anche
con la Questura di fare richiedere la conformità diretta a tutti quanti i
progetti che loro devono naturalmente acconsentire, viste le domande che
possono arrivare in Questura, quindi essere collegati in maniera da essere
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veramente e potere verificare non soltanto per quanto riguarda le possibili
Cia, Cil o Scia il 30%, tratte naturalmente con la modalità del 30% a
sorteggio, invece di farle completamente tutte quante in verifica, per capire
se la conformità degli standard consente poi l’apertura di questi elementi,
perché naturalmente questo determina un controllo preciso sul territorio.
Naturalmente noi ci siamo riservati di utilizzare questo sistema di controllo
preciso caso per caso e non utilizzando la Legge del minimo del 30% in
funzione sorteggio.
L’altra cosa che stiamo verificando un attimo da aggiungere nel Rue,
come avevo già detto, è un sistema di verifica della limitazione della
pubblicità diretta di questo tipo di attività e di capire un attimo quali sono
gli elementi estetici di copertura delle vetrine in funzione diversa, perché si
copre sì, però ci sono anche degli elementi di pubblicità molto forte che
possono anche identificare dei sistemi di accrescimento del coinvolgimento
dei ragazzi o di quant’altro all’utilizzo di questi spazi che sono al chiuso e
hanno anche delle problematiche diverse, oltre a quelle del gioco.
Diciamo che l’Amministrazione Comunale ha preso in maniera molto
approfondita il sistema, come ha già detto il Consigliere noi abbiamo
verificato quali erano gli strumenti che altri comuni hanno preso come
metodica per cambiare le normative, per definire un comportamento
normativo preciso, per identificare un processo e abbiamo approfondito,
quindi il ritardo leggero che c’è, ma oggi abbiamo già in mano la possibilità
di potere approvare un cambiamento del Rue e identificare quali sono gli
spazi, che sono veramente risicatissimi all’interno del nostro Comune, di
potere aprire questo tipo di attività, collegato al fatto che anche la normativa
del parcheggio è talmente alta che anche questo definisce un comportamento
di freno molto alto alla questione.
Gli approfondimenti sono stati fatti in maniera precisa, per arrivare a
un documento e a una norma che ci tuteli da tutte le parti. Per questo
diciamo che il lavoro, e naturalmente ringrazio gli uffici che hanno preso a
cuore le verifiche e gli approfondimenti che abbiamo chiesto come
Amministrazione Comunale.
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Presidente RAGAZZINI: Volevo anche aggiungere che su queste
tematiche è stata fatta ad hoc un’udienza conoscitiva di tutte e tre le
commissioni permanenti I, II e III congiunte.
Cons. RONDONI: Solo un minuto per ringraziare l’Assessore per la
risposta, per un impegno a cui ha dato seguito dopo anche le sollecitazioni
non solo dell’interrogazione e della mozione, ma anche degli altri
Consiglieri. Pure rimanendo dentro questo canale di intervento, credo che
noi possiamo condividere questo percorso di attenzione a una problematica
che ha dei forti riflessi sociali, ha una natura economica che va ovviamente
salvaguardata nel rispetto delle norme, ma va allertata la sensibilità
dell’Amministrazione Comunale, così come allertata la sensibilità della
popolazione.
Per cui, se rileviamo, ma come dato temporale, una certa attesa
dell’Amministrazione Comunale per studiare meglio, che però questo ha
portato che qualche apertura in più ci sia stata, vogliamo però condividere
questo percorso che l’Assessore ha messo in campo con la deliberazione che
ci porterà nel punto successivo, così come penso sia giusto condividere le
mozioni presentate dai gruppi.
Presidente
RAGAZZINI:
Dico
intanto
come
procederemo.
Voteremo prima l’argomento 52, poi voteremo le mozioni ovviamente per
chi intende metterle al voto, al termine faremo l’argomento 53 che
comunque è dello stesso argomento.
Cons. ZANETTI: Questo è un argomento che abbiamo ampiamente
dibattuto, avevamo chiesto anche come gruppo di maggioranza l’udienza
conoscitiva sui lavori che aveva posto in essere l’Osservatorio sulla legalità,
dopo il primo anno di introduzione e di lavori, un osservatorio che ha delle
caratteristiche di monitoraggio molto importante e che ha tra le proprie
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priorità, tra i filoni che ha deciso di intraprendere appena si è costituito,
quella del gioco d’azzardo, perché dobbiamo ricordarci che è fuorviante
definire questo tipo di problema come “ludopatie”, ma è gioco d’azzardo
patologico, ha concentrato la propria attenzione su questo filone. I dati sono
stati espressi qui in Commissione, è stata una commissione molto ricca e
partecipata anche a livello di interventi.
Sicuramente questo è un tema molto complesso, che va aggredito, non
affrontato ma aggredito da più fronti e con competenze diverse, sicuramente
l’Amministrazione Comunale da un lato, sicuramente con dei punti di
riferimento e di monitoraggio, quindi per esempio l’Osservatorio,
sicuramente attraverso l’opera della Polizia, sicuramente però attraverso un
sistema di legislazione che vada dal regolamento comunale che vedremo
dopo, da una proposta di modifiche di regolamento comunale, ma
sicuramente non può prescindere da una regolamentazione regionale e
ancora più nazionale.
Il problema secondo me che dobbiamo non nasconderci è perché a
oggi questo costituisce ancora un problema, in realtà perché è un business,
quindi dobbiamo anche ammettere che c’è una gravissima responsabilità in
capo a tutti i governi che si sono succeduti, indipendentemente dal colore
politico dei governi, qui non è una questione di un colore piuttosto che di un
altro, che non hanno mai avuto l’interesse a livello nazionale di
regolamentare questa situazione, perché è la terza industria in Italia con un
fatturato nel 2012 di 90 milioni di Euro, ma ci sono delle contraddizioni in
termini, perché se da un lato è la terza industria in Italia, è un’industria che
non produce posti di lavoro, non come altre attività produttive, anzi produce
solo dei costi sociali.
Tra l’altro qui dico perché c’è una grave responsabilità politica:
perché è l’unico settore in cui addirittura è stata calata la tassazione, quindi
se facciamo un confronto di numeri, che secondo me è molto interessante,
possiamo vedere che mentre nel 2004 il fatturato era di 24 miliardi di Euro a
fronte di un introito di 7 miliardi e 3, nel 2012 siamo a 90 miliardi di
fatturato a fronte di un introito di 7 miliardi e 9, quindi non c’è neppure
nessun beneficio in capo allo Stato, se non quello di aggravare un costo
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sociale, che comunque non è riconosciuto (vedi anche le varie vicissitudini
che ha subito il decreto Balduzzi) che comunque per esempio la Regione
Emilia Romagna ha deciso, pure non essendo considerato rientrante nei Lea,
di farsi carico attraverso i Sert.
È un sistema che assolutamente va combattuto e va aggredito
veramente su più fronti, perché innanzitutto deve essere un cambiamento
culturale e una forma di sensibilizzazione pedagogica che deve coinvolgere
tutta la popolazione e soprattutto partire dalle scuole. Dico questo perché le
persone che risentono maggiormente di questa patologia sono, e questi sono
sempre dati forniti in maniera oggettiva, le fasce più deboli e mi riferisco al
47% di persone affette da questa patologia che sono indigenti, il 56%
costituiscono il ceto medio-basso e il 66% i disoccupati, ma il dato ancora
più allarmante è che, benché questi giochi siano vietati ai minori, in realtà
c’è un uso, anzi un abuso di questi giochi in capo a minori e addirittura l’8%
delle fasce di bambini tra i 7 e i 10 anni, il che vuol dire che comunque qui
l’opera di sensibilizzazione e pedagogica deve essere esercitata nei confronti
delle famiglie ovviamente, senza poi considerare che assolutamente fuori
controllo rimane il gioco online.
Per tutta questa serie di rilievi che ho appena fatto, io credo che questo
problema debba essere aggredito da più fronti, quindi bene anche il tentativo
che fa l’Amministrazione Comunale di regolamentare, in base alle leggi
vigenti questa tipologia di giochi, però dobbiamo partire dall’assunto che
oggi esiste una normativa nazionale e ancora prima una direttiva europea
che hanno aperto il campo alle liberalizzazioni, quindi molto spesso ci
siamo trovati a livello di regolamenti non del nostro Comune, ma fatti da
altri comuni, che poi sono stati impugnati di fronte al Tar e infatti sono
caduti,
proprio
perché
non
c’è
la
possibilità,
mancando
una
regolamentazione nazionale, di potere intervenire. C’è una proposta di
Legge regionale molto interessante, che corre sul filo del rasoio però,
proprio perché c’è sempre questa contrapposizione da un lato tra la
liberalizzazione e dall’altro quello che si cerca invece di limitare, di
regolamentare dentro la Legge regionale, ossia per esempio la potestà che
viene riconosciuta ai sindaci in capo di autorizzazioni e di distanze, 500
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metri per esempio dai siti sensibili e da altri siti che le amministrazioni
ritengono sensibili.
Speriamo che questo progetto possa proseguire rapidamente tra l’altro
e possa avere un esito positivo, però l’importante secondo me, la questione
prioritaria è che ci sia, a livello nazionale, la volontà politica di porre una
regolamentazione forte e seria a questo tema.
Per quanto riguarda le mozioni, tutte le mozioni che sono state prese
in considerazione sostanzialmente chiedono quello che si è già fatto sia nella
costituzione di un organismo di controllo e quindi l’osservatorio, sia dando
un input all’Amministrazione Comunale di regolamentare anche dal punto
di vista urbanistico questa situazione, quindi sicuramente le valuteremo ma
le accoglieremo.
Presidente RAGAZZINI: Quindi questa ultima parte del suo
intervento, Consigliera, la considero anche eventualmente come una
dichiarazione di voto.
Cons. PIRINI: Velocissima, come già dimostrato anche in
Commissione, ovviamente apprezzo tutto il lavoro fatto e le sollecitazioni
arrivate da tutti i Consiglieri. Effettivamente questa è una piaga sociale,
diciamo gli strumenti a disposizione del Comune non sono molti, ma
sicuramente anche solo il fatto di avere cominciato a affrontare il problema
in questa maniera è comunque lodevole.
Mi trovo d’accordo, e faccio anche dichiarazione di voto, con quanto
proposto dall’Amministrazione Comunale e anche nelle mozioni.
Cons. MAZZA: Solo una valutazione politica. Io penso che questa
situazione, quella del gioco d’azzardo e della mobilitazione comunque del
territorio contro il gioco d’azzardo, sia un po’ paradigmatica della
lontananza della politica nazionale e della politica del Governo italiano, di
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quelli che si sono succeduti, o della sottovalutazione anche della stessa
politica rispetto a alcuni problemi.
Allora in questo caso io credo, e arrivo al livello locale, la
mobilitazione che si è riscontrata su questi temi indica che, da parte dei
cittadini, e faccio riferimento per esempio alla mobilitazione nel quartiere di
Cà Ossi, e questo lo conosco personalmente perché ho partecipato, ma
anche altri quartieri di Forlì e in generale in altre città italiane, io credo che
sia un chiaro riferimento, un chiaro esempio della capacità dei cittadini a
volte di anticipare i temi che la politica, invece, non sa affrontare o affronta
in modo diverso, perché queste mobilitazioni contro le case di gioco sono un
segnale evidente non solo della pericolosità di certe scelte, ma anche
dell’incapacità della politica di prevenire certi problemi, anzi di sfruttare le
debolezze della popolazione, dei cittadini, in direzione esclusivamente di un
profitto economico.
Chiaramente si valuta il gioco d’azzardo come piaga sociale e come
terreno fertile di infiltrazioni mafiose e illegalità, però in questo contesto io
credo che si possa valutare positivamente tutta la mobilitazione che indica
comunque una maturità di fondo dei cittadini rispetto a certi temi e dall’altra
parte un po’ il fatto anche che la politica ha arrancato a prendere atto di
questa situazione, anche perché - parlo per la politica locale - non ha gli
strumenti purtroppo, perché la politica nazionale ha tolto questi strumenti
agli enti locali.
Oggi è uscita la notizia che la Regione e gli enti locali hanno tenuto
questo incontro pubblico in cui la Regione ha preso atto di questo crescente
disagio e del fatto che le famiglie abbiano bisogno di aiuto, ma non solo le
famiglie, anche gli enti locali, a affrontare concretamente problemi con atti
amministrativi che non vengano poi intercettati dalla Magistratura e fermati
perché in contraddizione con atti del Governo.
ARGOMENTI
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
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OGGETTO N. 53
ADESIONE AL MANIFESTO DEI SINDACI A CONTRASTO
DEL GIOCO D'AZZARDO.
Escono il Cons. Pasini e le Conss. Burnacci e Mancini: Presenti N. 30.
Vedi deliberazione n. 66
MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
OGGETTO N. 16
MOZIONE VOLTA A DARE UN INDIRIZZO PER LA
REGOLAMENTAZIONE DELLE ATTIVITA' LEGATE
INSTALLAZIONE
E
GESTIONE
DI
ALLA
APPARECCHI
DI
INTRATTENIMENTO E SVAGO E ALLE SALE GIOCHI.
Entra la Cons. Burnacci; esce il Cons. Sampieri: Presenti N. 30.
Presidente RAGAZZINI: Sostanzialmente c’è la condivisione sulla
35 e sulla 36, però la prima, se il Cons. Montebello mi chiede di mettere ai
voti, è la numero 16 che è quella presentata, quindi passiamo ora al voto
sulla mozione N. 16.
Vedi deliberazione n. 67
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 61
OGGETTO N. 35
ORDINE DEL GIORNO VOLTO A CALMIERARE LA
SINDROME DEL GIOCO COMPULSIVO E REGOLAMENTARE
LA PROLIFERAZIONE DI SALE SCOMMESSE.
Vedi deliberazione n. 68
OGGETTO N. 36
MOZIONE VOLTA AD UNA REGOLAMENTAZIONE PER
L’APERTURA DI SALE DA GIOCO.
Vedi deliberazione n. 69
ARGOMENTI
OGGETTO N. 53
VARIANTE
EDILIZIO
PER
A
REGOLAMENTO
URBANISTICO
REGOLAMENTAZIONE
ED
INSEDIAMENTO
ATTIVITA' LUDICO RICREATIVE CON PROBLEMATICHE DI
IMPATTO SOCIALE SVOLTE IN PUBBLICHE SALE DA GIOCO
-ADOZIONE AI SENSI DELL'ART. 33, L.R. 24.3.2000, N. 20.
Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto nelle tre
commissioni consiliari congiunte. L’oggetto è anche immediatamente
eseguibile.
Ass. RAVA: Rubo solo qualche secondo perché è stata corretta quella
riga dove in alcune parti si scriveva che le aree T3 dovevano essere esterne
all’anello, invece alla pagina nella deliberazione c’è scritto “entro l’anello”,
quindi questo è da correggere, perché le altre sono state corrette e questo no,
quindi per essere precisi forse la correzione “ricadente dentro l’anello della
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 62
tangenziale” bisogna mettere “fuori l’anello tangenziale”, perché così è tutto
quanto perfetto.
La cosa l’abbiamo discussa in maniera abbastanza approfondita
insieme in Commissione II, direi che il modo di mettere in campo nel Rue
una delimitazione precisa di questa “U” che determina esattamente di cosa
si sta parlando, per poi identificare all’interno del nostro Piano quali sono le
zone che sono compatibili con questo tipo di attività, direi che forse è una
norma che dà modo alla Città di identificare un processo preciso di
soluzioni al problema, per cui sembra una delibera semplice perché abbiamo
messo in campo una strategia di una “U” precisa con una determinazione,
però in realtà è un oggetto molto profondo, semplice ma di grande efficacia
io penso.
Questo naturalmente, come avete detto giustamente voi, non va
lasciato da solo, va messa in campo una strategia di verifica, di tenuta
assolutamente di controllo reale, non solo con lo strumento della
pianificazione, ma naturalmente con tutti gli altri strumenti che giustamente
avete sottolineato in questa giornata.
Escono la Cons. Michea e il Sindaco Balzani: Presenti N. 28.
Cons. SANSAVINI: Io faccio un intervento più di natura tecnica che
politica, nel senso che condivido gli obiettivi, condivido anche la
discussione che è stata fatta in precedenza. Ho solo una preoccupazione e
cioè che, poiché la materia è delicata, poiché la competenza è della
Questura, la quale guarda solo alcuni dati oggettivi, cioè la moralità del
conducente, l’esercizio e la sorvegliabilità del luogo, l’obiettivo che ci
prefiggiamo con la variante, invece, è quello di allontanare dall’ambito
urbano interno per spostare queste attività in luoghi meno problematici.
Ho la sensazione che questa normativa possa non cogliere esattamente
l’obiettivo. Poiché siamo in fase di adozione e quindi sono possibili le
osservazioni, chiederei all’Amministrazione Comunale di valutare, invece,
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 63
se non sia più opportuno introdurre, parallelamente a questa che può
rimanere per l’amor del cielo, anche se la ritengo un po’ troppo
impugnabile, una normativa che possa invece agire sugli standard
urbanistici. Siccome i locali di cui trattiamo sono locali che hanno un’alta
frequentazione, se noi introducessimo nelle norme il fatto che, a fronte di
questa frequentazione ampia, questi locali sono assimilabili a esercizi che
hanno necessità di standard di parcheggi elevati e questi non possono essere
monetizzabili, a quel punto probabilmente otterremmo una norma che
obbliga a dirottare questi esercizi fuori dall’ambito urbano, perché solo fuori
si trovano quegli standard, e coglieremmo meglio secondo me l’obiettivo
che ci prefiggiamo.
Da qui a quando c’è la possibilità di fare le osservazioni, se
l’Amministrazione Comunale valutasse attentamente questa strada, secondo
me magari coglieremmo meglio questo obiettivo.
Cons. BUCCI: Io chiedevo semplicemente un chiarimento, perché
non sono riuscito a verificarlo personalmente precedentemente, non avendo
partecipato anche alle altre commissioni. Volevo chiedere se sono
equiparabili a questo tipo di attività anche le semplici sale gioco quelle dei
ragazzi di 12 e 13 anni che vanno nei giochini, le classiche sale giochi
quelle che conosciamo, quelle normali, non quelle con le video slot etc. etc.,
volevo solo capire questo per chiarezza.
Cons. LOMBARDI: Volevo solo, rispetto a quello che ha detto il
Cons. Sansavini, chiedere se però rimane il fatto che poi queste destinazioni
rimangono all’esterno dell’anello tangenziale, perché quella è la cosa
fondamentale, perché se noi mettiamo solo un vincolo di dimensione di
parcheggio, questi li abbiamo anche all’interno e quindi allora è superfluo
superare la variante e mettere solo un limite tecnico dovuto alla dotazione
dei parcheggi. Le dotazioni di parcheggi ci sono anche nei Pua che non sono
ancora stati adottati o edificati all’interno dell’anello tangenziale.
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 64
Forse è meglio proseguire con questa, poi vedremo di integrare anche
con il discorso dei parcheggi… (intervento fuori microfono) se è
aggiuntiva, su questo possiamo anche concordare. Non ero stato attento.
Ass. RAVA: Preciso che naturalmente questo uso specifico dedicato,
che abbiamo chiamato “uso vuoto asteriscato”, è relativo a solo le attività
ludico-ricreative con problematiche di impatto sociale, svolte in pubbliche
sale da gioco. Sono le Vlt, le sale slot e similari, che sono quelle sale dove si
compiono giochi d’azzardo e non sono naturalmente assimilabili a tutte le
altre.
È chiaro che la Legge regionale, noi dovremmo mettere in campo una
strategia precisa per spingere, perché è chiaro che dovremo definire con
questa Legge regionale delle problematiche in maniera più precisa, perché
questo determinerà naturalmente, a livello funzionale, una metodologia più
integrata e più diretta.
Vedi deliberazione n. 70
OGGETTO N. 54
FONDO PER PROMOZIONE LOCAZIONI DI IMMOBILI AD
USO NON ABITATIVO DEL CENTRO STORICO - CRITERI PER
ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI - UTILIZZO FONDO DI RISERVA
- APPROVAZIONE.
Escono il Cons. Bandini e le Conss. Burnacci e Mazza: Presenti N. 25.
Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione
Consiliare, anche in questo caso è previsto il voto per l’immediata
eseguibilità.
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 65
Vedi deliberazione n. 71
Esce la Cons. Zanetti; entra la Cons. Mazza: Presenti N. 25.
OGGETTO N. 55
PROGETTO
DEFINITIVO
DENOMINATO
''ASSE
DI
ARROCCAMENTO - VARIANTE VIA MATTEI - TRATTO
COMUNALE'' - APPLICAZIONE PROCEDURA EX ART. 12, L.R.
19/12/2002 N. 37 E CONTESTUALE ADOZIONE DI VARIANTE A
POC E RUE.
Entrano le Conss. Burnacci e Zanetti: Presenti N. 27.
Presidente RAGAZZINI: L’oggetto è stato visto in II Commissione
consiliare.
INTERVENTO
FUORI
MICROFONO
DEL
CONS.
GASPERONI
Ass. RAVA: Intanto, per non dimenticarmi, chiedevo l’immediata
eseguibilità se è possibile, perché penso che questo piccolo peduncolo, che
riesce a collegare la Via Mattei, naturalmente per Forlì, vista la possibilità di
riduzione del traffico che consente, diventa un elemento molto importante.
Per dare una piccola relazione sul perché andiamo a deliberare, questa
proposta è relativa al fatto che adesso come adesso non è disegnata nella
cartografia, quindi si impone, visto che è un lavoro pubblico importante, di
fare una variante dove verrà disegnato naturalmente in maniera precisa il
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 66
progetto, che essendo definitivo, naturalmente questo consente al Consiglio
Comunale di dare la possibilità di fare questa variante, che è insita
naturalmente con questa deliberazione.
Le tavole e gli strumenti urbanistici vigenti vengono messi a punto per
determinare la possibilità di andare anche a prelevare questa porzione di
area che viene completamente appannaggio dell’esecutore, con una maniera
dell’appropriazione del terreno in maniera bonaria; il resto naturalmente lo
paga l’Amministrazione Comunale, si parla naturalmente di questi circa 747
mila Euro, che consentono però di ridurre in maniera molto interessante il
discorso del collegamento tra Forlì e Forlimpopoli, perché sarebbe come
una piccola parte di Via Emilia, così identifichiamo la Via Emilia Bis in
primis per identificare proprio questa velocità di collegamento e riduzione
dei percorsi, quindi andiamo verso anche un discorso di risparmio
veramente reale, non solo per i nostri cittadini, ma anche di emissioni di
Co2, vogliamo farla in maniera completa.
Cons. GASPERONI: Mi perdoni, Assessore, ma ha detto tutto
fuorché la cosa essenziale: cosa colleghiamo esattamente? Lo svincolo a
quadrifoglio dell’asse di arroccamento con la tangenziale est alla Via
Mattei? Per quale lunghezza? Fino all’incrocio semaforizzato da cui poi
proseguiamo verso il Ronco, o fino solo alla curva dove c’è l’allevamento?
Per capire cosa deliberiamo.
Ass. RAVA: È un collegamento breve che però è di grande
importanza, quindi c’è una rotatoria che parte dalla Via Mattei, che collega
questo asse con uno svincolo per arrivare naturalmente all’asse di
arroccamento. Questo ha una lunghezza di circa 150 metri, è composto da 4
corsie, quindi … di ritorno, in maniera da rendere agevole lo scambio e la
possibilità di andare in tutte le direzioni dall’autostrada, fino naturalmente a
Forlimpopoli.
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 67
Cons. GASPERONI: Solo per sottolineare l’importanza di questo
collegamento, visto che, come ho detto più volte, attualmente, anche nel
momento in cui non è ancora stata completata la tangenziale est, tutti coloro
che arrivano all’altezza della zona industriale di Coriano devono scendere
sulla rotatoria, coloro che proseguono in direzione Forlimpopoli si ritrovano
a dovere impegnare la rotatoria e quindi non avere la possibilità di fruire
liberamente di uno svincolo che è già praticamente stato completato.
Ne approfitto, però, per porre all’attenzione del Consiglio Comunale
un problema che riguarda il completamento dell’asse di arroccamento nella
sua interezza. Non è previsto da quello che mi risulta, avendo parlato con il
tecnico, Assessore, la recinzione e quindi, appena si concludono i lavori,
viene smontata l’attuale recinzione che delimita il cantiere e l’asse di
arroccamento non è recintato, a differenza della tangenziale est che ha una
recinzione. Sono evidenti i pericoli sia di accesso di persone e quant’altro,
ma anche a livello di attraversamento da parte di animali selvatici, con
ulteriori rischi nei confronti della viabilità, dovuti a questa assenza di
recinzione, soprattutto dal lato “vecchio”, cioè il lato nord che era già
preesistente dalla Cava fino al cimitero monumentale. Mi risulta che non sia
prevista la recinzione.
Se ha modo di rispondermi, diversamente se è il caso farò
un’interrogazione, però credo che sia un argomento da approfondire nel
momento in cui casualmente sono capitato in Via Tripoli, mentre una nutrita
schiera di tecnici, Anas e Comune e ditte esecutrici stanno facendo i
sopralluoghi per i completamenti dell’opera, credo che siamo ancora in
tempo per chiedere questo tipo di adeguamento.
Esce la Cons. Casara: Presenti N. 26.
Ass. RAVA: Ringrazio naturalmente per l’approfondimento che il
Consigliere ha fatto. Naturalmente mi impegno per capire se i lavori
pubblici hanno progettato anche questo tipo di definizione e se è all’interno
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 68
dei costi, perché naturalmente trovo importante che la parte della sicurezza
sia assolutamente da tenere non in considerazione ultima, ma in
considerazione prima, per cui verifichiamo. Adesso non so rispondere,
anche perché il tecnico che avevo chiesto ci illuminasse, per puntualizzare
alcuni elementi, l’ho lasciato andare, me ne scuso. Naturalmente verrà
verificata la richiesta nella maniera più approfondita.
Vedi deliberazione n. 72
OGGETTO N. 56
VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 9 OTTOBRE
2012 - APPROVAZIONE.
Escono il Cons. Bucci e la Cons. Gardini: Presenti N. 24.
Vedi deliberazione n. 73
OGGETTO N. 57
VERBALE
DELLA
SEDUTA
CONSILIARE
DEL
16
OTTOBRE 2012 - APPROVAZIONE.
Entrano i Conss. Bucci e Pasini: Presenti N. 26.
Vedi deliberazione n. 74
OGGETTO N. 58
VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 23 OTTOBRE
2012 - APPROVAZIONE.
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 69
Escono i Conss. ?Lombardi? e Rondoni: Presenti N. 24.
Vedi deliberazione n. 75
OGGETTO N. 59
VERBALE
DELLA
SEDUTA
CONSILIARE
DEL
6
NOVEMBRE 2012 - APPROVAZIONE.
Esce l’Ass. Leech e la Ass. Ravaioli.
Vedi deliberazione n. 76
Entra il Cons. Rondoni: Presenti N. 25.
Cons. RONDONI: Sull’ordine dei lavori, Presidente. Mi sembra di
capire che il question time che ho presentato sui muri va alla prossima
seduta del Consiglio Comunale…
Presidente RAGAZZINI: No, se vuole lo possiamo fare.
Cons. RONDONI: Come vuole lei. E poi annuncio che abbiamo
ritirato la mozione 17, che è la mozione che chiedeva l’audizione delle
società partecipate, perché lei ci ha fornito l’elenco delle audizioni e quindi
siamo soddisfatti.
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
OGGETTO N. 34
INTERROGAZIONE QUESTION TIME, PRESENTATA IN
DATA 24 MAGGIO 2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN
MERITO ALLE SCRITTE SUI MURI DI EDIFICI DEL CENTRO
STORICO.
Esce l’Ass. Drei.
Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura.
“Appurato che il 20 aprile, a seguito di manifestazione di un corteo
svoltosi in centro storico, sono state lasciate sui muri scritte anarchiche che,
come si è appreso dalla stampa, nei giorni scorsi altre nuove scritte con
contenuti eversivi e contro lo Stato sono apparse su alcuni edifici del centro
storico e in Viale Roma sul muretto della Caserma dei Vigili del Fuoco con
minacce a loro rivolte,
Rilevato che tali episodi vanno condannati con forza, esprimendo
solidarietà ai Vigili del Fuoco e ai cittadini che subiscono imbrattamento
delle proprie abitazioni,
Osservato che la Città, a causa delle scritte sui muri, si presenta
deturpata ai forlivesi e ai turisti in visita alla mostra Novecento presso i
musei San Domenico,
Visto che da tempo il Gruppo consiliare Pdl chiede in Consiglio
Comunale di sanzionare gli autori delle scritte, di incrementare i controlli di
Polizia Municipale e di monitorare con telecamere di videosorveglianza i
punti maggiormente colpiti,
Interroga il Sindaco al fine di sapere che cosa l’Amministrazione
Comunale fa per risolvere questo urgente problema.”
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 71
Esce il Cons. Bongiorno: Presenti N. 24.
Vicesindaco BISERNA: Contro questi danneggiamenti gravi,
esprimiamo noi da tempo, da anni solidarietà ai cittadini, a tutti per questi
danneggiamenti, tant’è che abbiamo 2 anni fa costituito la squadra
antidegrado, in pratica è Forlì Emergenza, che però ovviamente si limita a
oscurare nei modi possibili le scritte nei muri di proprietà comunale, non
potendo intervenire sui muri dei privati e delle altre istituzioni come su
quelli della Provincia, senza contare tra l’altro che la Sovrintendenza ci
impedisce in certi casi di intervenire.
Detto questo, presso il corpo dei vigili ci sono 7 o 8 vigili in un nucleo
antidegrado che si occupa anche di questo. Quindi noi ci siamo, abbiamo
rafforzato i controlli, abbiamo rilevato che effettivamente in questi ultimi
tempi c’è stata una certa accentuazione che faremo l’impossibilità per potere
da un lato fermare e dall’altro, dove si può, eliminare, ma ovviamente i
tempi non possono essere quelli che vorremmo tutti, perché ci sono
purtroppo questi meccanismi.
È ovvio che questi reati sono sanzionati, c’è la Legge, è difficile
prendere, individuare chi commette questi reati e chiediamo aiuto a tutti l’ho detto anche in diverse occasioni anche ai cittadini - per segnalare queste
cose.
In merito poi alla manifestazione del 20 aprile, citata nel question
time, informo che il servizio di competenza svolto nell’occasione dal
personale della Polizia Municipale era rivolto alla gestione della viabilità e
delle chiusure al traffico. La gestione dell’ordine pubblico, in quel caso, è
stata espletata esclusivamente dalla locale Questura.
Esce il Cons. Castrucci: Presenti N. 23.
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 72
Cons. RONDONI: Ringrazio il Vicesindaco per la risposta e per
l’impegno. Credo che sia opportuno non sottovalutare questo fenomeno, che
è in costante aumento e che ha imbrattato i muri pubblici e privati della
nostra Città, creando non poco disagio nella popolazione. È un
danneggiamento che crea anche messaggi di natura eversiva, purtroppo
abbiamo visto scritte infamanti contro lo Stato, contro le autorità, degli inni
alla violenza che non sono accettabili.
Qui non si tratta solo di sporcare, una bravata di qualche giovane, ci
sono messaggi ben precisi che trovano nei muri una collocazione, che
incitano a qualcosa che noi non possiamo accettare. Noi siamo qui in
Consiglio Comunale per affermare l’opposto, evidentemente non è solo un
problema di degrado o di danneggiamento, c’è anche da fronteggiare
un’azione incivile, che vuole boicottare le istituzioni, compresa questa.
Evidentemente la manifestazione del 20 aprile, secondo noi, è stata un
po’ sottovalutata, perché nel momento in cui delle persone si organizzano,
vengono nella nostra Città e imbrattano marciapiedi, strade e muri, chi ha il
dovere del controllo non deve solo firmare e schedare, ma deve anche
fermare la mano. Questo è quello che noi chiediamo anche come azione
preventiva per il futuro fenomeno, che altrimenti aumenta.
Abbiamo capito che c’è un tentativo conciliante, ma temo che non sia
sufficiente. Non vogliamo alzare i toni della repressione, però chiediamo a
questo punto se la Pubblica Amministrazione, laddove venisse riscontrato credo che sia così - che anche edifici pubblici di proprietà comunale sono
stati danneggiati, non intenda adire azione legale o risarcitoria nei confronti
dei colpevoli, visto che sono stati filmati e sequestrati. Almeno un caso che
serva da deterrente per tutti gli altri, credo che a questo punto sia obbligo e
dovere intervenire, perché ci sono tutti i presupposti perché ce lo dice la
Questura che ha filmato e schedato.
A questo punto non si può lasciare solo al privato cittadino
l’incombenza di agire, che sia la Pubblica Amministrazione a fare il primo
passo e a dare il segnale di un intervento che vuole essere anche di monito
per quelle mani che in futuro volessero ancora colpire le proprietà. E faccio
presente anche il danno di natura economica, perché oggi un privato che
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 73
deve ripristinare un muro, che sia un edificio importante o una casa poco
importa, è sempre un danno economico che va a inserirsi in una crisi
economica, e perché l’Amministrazione Comunale deve fare vedere
un’impotenza di fronte a un danno di questo tipo? Per cui, sia dal punto di
vista civile sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del
rispetto delle istituzioni, ripeto abbiamo celebrato il venticinquesimo di
Ruffilli tutti insieme e pochi metri più in là c’era una scritta che
campeggiata ancora contro l’eversione allo Stato.
Credo che sia giusto non sottovalutare il fenomeno, quindi noi
pungoliamo con forza del nostro stimolo delle nostre interrogazioni e
question time, perché la Pubblica Amministrazione faccia il possibile, anche
in via preventiva, ma a questo punto ci aspettiamo che almeno una volta
venga preso anche un colpevole di questa azione.
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
OGGETTO N. 1
INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA
PRESENTATA
IN
DATA
29
MARZO
2012
DAL
CONS.
FRANCESCO APRIGLIANO, IN MERITO AGLI STIPENDI DEI
DIRIGENTI
E
DEI
DIPENDENTI
COMUNALI
ED
ALLE
PRESTAZIONI PROFESSIONALI E CONSULENZE.
Rinviato
OGGETTO N. 3
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO
2012 DALLA CONS. RAFFAELLA PIRINI, IN MERITO AI LAVORI
DELLO STADIO “TULLO MORGAGNI”.
Rinviato
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 74
OGGETTO N. 4
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 23 LUGLIO
2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE CHIARIMENTI
IN MERITO ALLA SITUAZIONE DELL'IPAB "O.P. ZAULI" DI
DOVADOLA.
Rinviato
OGGETTO N. 5
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 3 AGOSTO
2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO ALLA
POSSIBILE
ISTITUZIONE
DI
UN
"PREMIO
GILBERTO
GIORGETTI".
Rinviato
OGGETTO N. 7
INTERROGAZIONE
PRESENTATA
IN
DATA
13
SETTEMBRE 2012 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN
MERITO
ALLA
SEDE
DELL''ASSOCIAZIONE
ITALIANA
ARBITRI.
Rinviato
OGGETTO N. 8
INTERROGAZIONE,
PRESENTATA
IN
DATA
28
SETTEMBRE 2012 DEL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE
CHIARIMENTI IN MERITO AI TEMPI PER L'ACCESSO AI
SERVIZI SOCIO SANITARI PER ANZIANI.
Rinviato
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 75
OGGETTO N. 12
INTERROGAZIONE,
PRESENTATA
IN
DATA
27
NOVEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE
CHIARIMENTI
IN
MERITO
ALL’INTERRUZIONE
DEL
SERVIZIO DI PRENOTAZIONE PRESSO GLI SPORTELLI DEL
CUP.
Rinviato
OGGETTO N. 13
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 11 DICEMBRE
2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AL PROGETTO
DI RIDUZIONE DELLE SEDI ELETTORALI NEL COMUNE DI
FORLÌ.
Rinviato
OGGETTO N. 16
INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 18
DICEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO ALLE
RICHIESTE DI AIUTO DELLE FAMIGLIE AFFLITTE DALLA
CRISI ECONOMICA.
Rinviato
OGGETTO N. 18
INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 18
DICEMBRE 2012 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER CONOSCERE
LE CONSEGUENZE DELL’APPLICAZIONE DELLA SPENDING
REVIEW
E
DEL
DECRETO
BALDUZZI
NEL
WELFARE
FORLIVESE.
Rinviato
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 76
OGGETTO N. 21
INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 11
FEBBRAIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, IN MERITO
ALLE ARMI IN DOTAZIONE ALLA POLIZIA MUNICIPALE.
Rinviato
OGGETTO N. 22
INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 20
FEBBRAIO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI
SOGGETTI GESTORI DELLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE.
Rinviato
OGGETTO N. 23
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA
IN DATA 20 FEBBRAIO 2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, IN
MERITO ALL’INSTALLAZIONE DI CARTELLI DIREZIONALI E
TOTEM PUBBLICITARI LUNGO VIALE SALINATORE E NELLE
AIUOLE SPARTITRAFFICO.
Rinviato
OGGETTO N. 25
INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 28
FEBBRAIO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE
CHIARIMENTI IN MERITO AI TEMPI DI ATTESA PER
L’INSERIMENTO DI STRUTTURE PROTETTE.
Rinviato
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 77
OGGETTO N. 26
INTERPELLANZA URGENTE, PRESENTATA IN DATA 5
MARZO
2013
DALLA
CONS.
RAFFAELLA
PIRINI,
PER
CONOSCERE I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEGLI ASSEGNI DI
CURA.
Rinviato
OGGETTO N. 27
INTERROGAZIONE URGENTE, PRESENTATA IN DATA 6
MARZO 2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, PER AVERE
CHIARIMENTI IN MERITO ALLA CONVENZIONE PER LA
GESTIONE
ASSOCIATA
DEL
SERVIZIO
DI
POLIZIA
MUNICIPALE.
Rinviato
OGGETTO N. 30
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 26 MARZO
2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI POSSIBILI
TAGLI SUL PERSONALE CHE EFFETTUA LE PULIZIE PRESSO
LE AREE OSPEDALIERE.
Rinviato
OGGETTO N. 31
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 9 APRILE 2013
DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI POSSIBILI TAGLI
SUL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO DELL'AUSL DI
FORLÌ.
Rinviato
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
Pag. 78
OGGETTO N. 34
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 29 APRIEL
2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI PROBLEMI DI
OCCUPAZIONE DEL PERSONALE OSPEDALIERO PUBBLICO E
CONVENZIONATO.
Rinviato
OGGETTO N. 35
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 6 MAGGIO
2013 DAL CONS. ALESSANDRO RONDONI, IN MERITO AL
FUTURO DEI LAVORATORI DI SERINAR.
Rinviato
OGGETTO N. 36
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 7 MAGGIO
2013
DAL
CONS.
ANDREA
PASINI,
IN
MERITO
ALLE
DIMISSIONI DEI VERTICI DELLA SOCIETA' SERINAR.
Rinviato
OGGETTO N. 37
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 7 MAGGIO
2013 DAL CONS. ANDREA PASINI, IN MERITO AI PROBLEMI DI
OCCUPAZIONE DEL SETTORE METALMECCANICO.
Rinviato
OGGETTO N. 38
INTERROGAZIONE, PRESENTATA IN DATA 14 MAGGIO
2013 DAL CONS. FABRIZIO RAGNI, PER CONOSCERE GLI
Consiglio Comunale di data 28 maggio 2013
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OBBIETTIVI RAGGIUNTI GRAZIE AL PROGRAMMA PER IL
CENTRO STORICO.
Presidente RAGAZZINI: Ne do lettura.
“Chiede al Sindaco quali sono gli obiettivi raggiunti attraverso il
programma per il centro storico e in particolare quali effetti concreti ha
prodotto il fondo per la promozione di nuove attività commerciali e
artigianali.
Lo scrivente Consigliere chiede inoltre se si intenda agire anche dal
punto di vista fiscale, mediante agevolazioni sull’Imu, riduzioni delle tariffe
Cosap, ovvero canone di occupazione di spazi e aree pubbliche e riduzioni
dell’imposta sulla pubblicità.”
Ass. RAVA: Faccio presto, non mi dilungherò e poi lascio la parola
anche all’Ass. Maltoni per la parte finale, perché naturalmente è suo preciso
e specifico argomento. Io invece vi racconterò un po’ come sta andando il
percorso e anche quali sono stati alcuni effetti concreti, anche perché mi
sono un po’ informato per quanto riguarda la mobilità, che è uno degli
elementi più importanti per quanto riguarda la soluzione del problema.
Gli obiettivi raggiunti come tema del programma io identificherei
alcuni, soltanto i più importanti e anche quelli che sono più evidenti a tutti,
in maniera per fare un piccolo riassunto degli elementi che sono stati portati
avanti da questa Amministrazione Comunale in funzione del programma,
per cui parto per piccoli punti come la prima la rifunzionalizzazione dei
Giardini Orselli, con quei giochi per bambini. Abbiamo avuto un’ottima
risposta dalla Città per quanto riguarda anche la presenza di bambini e
genitori e non ultimo anche quel discorso degli ortelli, che ha dato anche un
po’ il la al discorso di recuperare alcuni spazi comunali all’orto, quindi non
soltanto sistema di verde di tipo ornamentale, ma anche funzionale.
Una buona risposta di presenza anche ultimamente all’Annalena
Tonelli, dove abbiamo messo a punto una strategia di parco sempre
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utilizzabile. Adesso l’attività è ripartita e sembra che di nuovo ci sia la
possibilità di fare sì che questo spazio all’interno del centro storico sia
nuovamente utilizzabile.
La mobilità sostenibile, invece, ha messo in campo delle strategie
abbastanza importanti per quanto riguarda i percorsi ciclabili e alcune piste.
Ora abbiamo circa 90 chilometri tra piste ciclabili e collegamenti e abbiamo
realizzato ultimamente gli ultimi 10 chilometri, quindi si parla che negli
ultimi 3 anni sono stati aggiunti altri 10 chilometri; conosciamo la pista di
Viale Italia e quella di Corso Garibaldi, per dirne 2 molto velocemente.
Volevo dire altro elemento importante è stato la messa in sicurezza
degli attraversamenti pedonali, e gli attraversamenti pedonali protetti sono
adesso circa 20, con 5 già attivi con un sistema di illuminazione precisa, che
va direttamente sul pedone e determina anche sulla gomma, sulla ruota di
verificare anche qual è il passaggio reale, quindi questo determina
naturalmente un sistema di sicurezza per il cittadino e un comportamento
più consono alla mobilità sostenibile, alla mobilità lenta.
C’è il bike sharing come sapete e infatti oggi faccio anche un po’ di
pubblicità: è interessante potere prendere questa tessera e utilizzarla per le
bici elettriche e non, e determinare quindi un comportamento più consono
alla mobilità sostenibile. Abbiamo per ora già 210 abbonamenti specifici e
ci sono circa a oggi 3.700 prelievi di queste biciclette, quindi sta partendo
un po’ la cultura dell’utilizzo della Città in maniera diversa, quindi la
gomma sostenibile e la pedonalizzazione; questo sistema pensiamo che
possa un po’ incentivare anche la cultura di non portarsi la macchina
direttamente in casa. Io pubblicizzo naturalmente il sistema, il mio invito è a
acquistare con 5 Euro la tesserina e consentire di potere acquisire anche via
Internet, sapere dove sono le posizioni e quali sono le biciclette compatibili
con il vostro percorso.
Stiamo per attivare il bike touring, quindi anche questo incentiverà la
possibilità di utilizzarla per verificare e visitare i musei, oltre alla mobilità
sostenibile. Voglio anche dire precisamente il sistema delle navette che è
stato messo in campo: come sapete adesso ci sono 3 linee di navette
elettriche, più una linea che sono le circolari che sono invece a metano. La
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frequenza è di circa 5 minuti tra andata e ritorno, per cui più o meno il
percorso dalla stazione al centro è di circa 3 minuti e mezzo.
Questa modalità ha fatto sì che le varie linee abbiano avuto un
aumento di utilizzo, da parte del cittadino, di circa il 4% degli abbonamenti,
quindi è un trend abbastanza importante per fare in maniera che questa Città
possa io dico diventare europea, nel senso che l’Europa ha circa il 24% di
utilizzo del mezzo pubblico, noi partiamo dall’8% e se andiamo verso
questo trend io penso che sia per la Città un elemento importante di utilizzo
e di socialità. Io utilizzo veramente gli spazi in maniera precisa.
La linea 6 che è elettrica completamente va dal parcheggio Salinatore
a Saffi e Romiti, quindi questo determina un collegamento reale tra un
parcheggio a una certa distanza, però che consente di arrivare sia a piedi con
la metro pedonale, ma anche con un sistema elettrico che ti può fare
raggiungere il centro storico in maniera semplice e veloce.
La linea 2 invece arriva sempre in centro, però non in Piazza ma in
Via Cignani, e questa passa da Corso della Repubblica, collega la stazione e
l’ospedale. È molto importante come collegamento tra stazione e ospedale,
perché questo determina una facoltà dei cittadini di potere arrivare
all’ospedale senza problemi naturalmente di mobilità, perché questo è
risolto dal sistema.
La circolazione quindi ha già avuto circa 3 mila passeggeri al giorno,
quindi direi che cominciamo a identificare un processo culturale molto
importante, e le altre circa 5 mila utilizzi giornalieri, quindi questo aumento
del 4% comincia a essere un dato veramente reale e quindi 8 mila persone
che acquisiscono al giorno questo tipo di utilizzo direi che è una speranza
notevole per il nostro centro storico.
Non ultimo, naturalmente stiamo lavorando per il discorso del Poc,
mettendo all’interno quello che servirà - noi speriamo, adesso stiamo
finendo alcune idee che molto probabilmente andremo a discutere insieme a
voi - per incentivare la residenzialità all’interno del centro storico. Questo è
elemento importantissimo per identificare zone specifiche e trovare quei
servizi che al cittadino sono elementi importanti per venire nuovamente a
abitare e a avere la socialità.
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Dico solo una cosa e poi smetto immediatamente. Come abbiamo
visto nelle linee guida del Poc, abbiamo zone specifiche per costruire
parcheggi per privati, per favorire questo servizio dell’auto in una
prossimità della propria residenza principale, per avere questa casistica di
potere eliminare le macchine e utilizzare gli spazi pubblici in maniera
diversa. Questo dovrebbe identificare una fratellanza tra lo spazio pubblico
e lo spazio urbano e il cittadino, per trovare questa formula di riutilizzare
nuovamente gli spazi pubblici in maniera differenziata.
Il sostegno normativo, che è allo studio del Rue, diventerà
nuovamente sullo sviluppo della residenzialità elementi di sostegno
all’imprenditore, al recupero, alla rigenerazione del tessuto, ai manufatti
esistenti per un obiettivo di bassa emissione della Co2 e di basso rischio
sismico, come abbiamo già relazionato, e quindi queste strategie dovranno
intraprendere un comparto edilizio diverso sulla storia dell’edilizia e fare
fronte, quindi, alla composizione delle famiglie che è cambiata, quindi
trovare una formula diversa di utilizzo del tipo edilizio all’interno del centro
storico e anche delle parti periferiche.
Adeguando questo tipo di tipologia e i servizi, noi pensiamo che
questa sia la strada per fare tornare nuovamente il centro storico un
elemento di attrattività interessante.
Ass. MALTONI: Aggiungo soltanto i dati che erano stati richiesti dal
Cons. Ragni per quanto riguarda i fondi di incentivazione per le nuove
imprese del centro storico. Il fondo che era stato costituito di 100 mila Euro,
integrato con una delibera a fine 2012 e esteso alle imprese anche già
esistenti per progetti di riqualificazione, ha visto 10 domande, di cui 6
ammissibili a contributo, 4 non lo erano perché le aziende non rientravano
nelle caratteristiche previste dal fondo, per un totale di 43 mila e rotti Euro
assegnati e c’è ancora una disponibilità nel fondo di 56 mila Euro.
Il fondo, invece, che abbiamo deliberato qualche Consiglio Comunale
fa per quanto riguarda l’incentivazione alla riqualificazione delle imprese,
ma con dei contributi non a fondo perduto ma in conto interessi, ancora non
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ha visto delle assegnazioni di contributi, mentre invece per quanto riguarda
la terza questione posta, cioè una valutazione sulla scontistica, insieme
all’Ass. Briccolani non si è ritenuto di dovere andare a una scontistica
specifica, in quanto per quanto riguarda tutta una serie di tariffe le nostre
erano mediamente inferiori a quelle delle città limitrofe e proprio 2 anni fa
erano state innalzate.
Mentre invece per quanto riguarda l’Imu, abbiamo approvato un fondo
- adesso non è stato ripresentato, ma l’avevamo visto in Commissione, è
l’ultimo argomento che abbiamo votato - che riguardava un contributo pari a
circa un terzo dell’Imu pagata per i proprietari che accendono nuovi
contratti d’affitto, che hanno acceso nuovi contratti d’affitto nel 2012
estensibili al 2013.
Cons. RAGNI: Molto brevemente, anche perché immagino che i
colleghi e il Consiglio Comunale vogliano chiudere questa seduta, però
questo non mi esime, ringrazio gli Assessori Rava e Maltoni, ma la
riflessione che io pongo è questa: vanno bene gli interventi sui giardini
Orselli, Tonelli, biciclette, sistema navetta, fondo etc., però dobbiamo
prendere atto che non sono rimedi dirimenti, cioè non risolviamo nulla.
Purtroppo i negozi in centro continuano a chiudere, l’economia in
generale, non solo del centro, ma in particolare del centro della nostra Città
continua peggiorare, soprattutto se confrontata con le città limitrofe, perché
a Ravenna - basta fare un giro - si respira un’aria diversa, a Cesena un’aria
diversa, Faenza è diverso; è meglio? È meglio, allora dobbiamo chiederci
dove sbagliamo, cosa dobbiamo fare per incentivare, aiutare l’economia
nella nostra Città.
Io ho dato qualche indicazione, ma che ovviamente non vuole essere
esaustiva. Il dato certo è che la situazione è grave e continua a peggiorare,
allora vogliamo incidere sui parcheggi, vogliamo incidere sui benefit sulla
pubblicità, vogliamo organizzare eventi? Qualunque cosa, ma facciamo
qualcosa perché diversamente noi siamo il fanalino di coda, oltre a essere il
fanalino di coda delle città della Romagna, perché questo è il dato oggettivo
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dal punto di vista dell’economia, del turismo, sotto tutti i profili economici,
corriamo il rischio veramente di vedere, oltre che il fallimento
dell’aeroporto, anche il fallimento della Città come punto di interesse
generale, come punto di possibilità per i cittadini di vivere e lavorare, quindi
il fallimento della Città e il fallimento della politica.
Non voglio fare polemica, dico solamente prendiamo atto che la
situazione continua a peggiorare, cerchiamo di invertire la tendenza, noi
disponibili a dare un contributo per il tempo che rimane a questa legislatura,
però questa legislatura ha segnato un peggioramento delle condizioni
economiche, un peggioramento del turismo, un peggioramento sotto
qualunque profilo dell’economia della nostra Città e questo è un dato
storico. Cerchiamo almeno da qui a fine della legislatura, e manca meno di
un anno, di intervenire per frenare questa caduta verticale che la nostra Città
ha, da ultimo il fallimento dell’aeroporto.
MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
OGGETTO N. 4
MOZIONE PER UN IMPEGNO AL RIFIUTO DI QUALUNQUE
FORMA DI STOCCAGGIO NEL TERRITORIO COMUNALE.
Rinviato
OGGETTO N. 5
ORDINE DEL GIORNO VOLTO A PERSEGUIRE UN
AUMENTO DELLA PERCENTUALE DI COPERTURA DI ALCUNI
SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE.
Rinviato
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OGGETTO N. 6
MOZIONE VOLTA A METTERE IN ATTO LE PROCEDURE
DI ACCERTAMENTO DEI SITI CONTAMINATI DA AMIANTO.
Rinviato
OGGETTO N. 7
MOZIONE SULL'ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE
DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO.
Rinviato
OGGETTO N. 10
ORDINE DEL GIORNO PER RICHIEDERE AL GOVERNO
FONDI DI EMERGENZA NEVE E IL RIPRISTINO DEI DANNI
PUBBLICI E PRIVATI.
Rinviato
OGGETTO N. 12
MOZIONE IN MERITO ALL'INSTALLAZIONE DI NUOVE
ANTENNE O DI POTENZIAMENTO DI IMPIANTI ESISTENTI.
Rinviato
OGGETTO N. 13
MOZIONE PER L’ATTIVAZIONE DI UNO STRUMENTO
PIANIFICATORIO PER BIODIGESTORI.
Rinviato
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OGGETTO N. 17
MOZIONE VOLTA A RICHIEDERE UNA SERIE DI SEDUTE
CONGIUNTE DELLE TRE COMMISSIONI CONSILIARI IN
MERITO ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE DAL COMUNE.
Ritirato
OGGETTO N. 18
ORDINE DEL GIORNO PER STRALCIARE DALLA LEGGE
DI
STABILITÀ
LA
DISPOSIZIONE
RELATIVA
ALLO
SPEGNIMENTO DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE NELLE
ORE NOTTURNE.
Rinviato
OGGETTO N. 21
ORDINE DEL GIORNO PER EVITARE IL TRASFERIMENTO
DEL POLO INDUSTRIALE FERRETTI DI FORLÌ.
Rinviato
OGGETTO N. 25
MOZIONE
VOLTA
AL
SOSTEGNO
DELLO
SPORT
CITTADINO.
Rinviato
OGGETTO N. 29
MOZIONE VOLTA
A FRONTEGGIARE LE NUOVE
POVERTÀ IN AUMENTO.
Rinviato
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OGGETTO N. 32
MOZIONE “MODALITÀ DI NOMINA SCRUTATORI.”
Rinviato
OGGETTO N. 33
ORDINE
DEL
GIORNO
SULLA
RACCOLTA
DIFFERENZIATA.
Rinviato
OGGETTO N. 34
ORDINE
DEL
GIORNO
SULLE
CANDIDATURE
PUBBLICHE PER LE RAPPRESENTANZE POPOLARI NELLA
FONDAZIONE CARISP.
Rinviato
OGGETTO N. 37
ORDINE
DEL
GIORNO
VOLTO
A
PROMUOVERE
INIZIATIVE DI AFFITTO CALMIERATO.
Rinviato
OGGETTO N. 38
MOZIONE
VOLTA
AD
UNA
REGOLAMENTAZIONE
DELL’USO DEI PESTICIDI.
Rinviato
Presidente RAGAZZINI: A questo punto il Consiglio Comunale
termina. Ringrazio tutti i presenti, buonasera.
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La seduta ha termine alle ore 19,50.
Fatto, letto e sottoscritto.
Il Presidente
(Paolo Ragazzini)
La dipendente
(Dott.ssa M.Lolita Giorgioni)
Il Segretario Generale
(Dott.ssa Campidelli Margherita)
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